Ciclo di proiezioni autunnali – Progetto Turin

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Ciclo di proiezioni autunnali – Progetto Turin
Ciclo di proiezioni autunnali – Progetto Turin-Earth
Prosegue il ciclo di proiezioni organizzato dal Museo Diffuso della Resistenza, della Guerra, della
Deportazione, dei Diritti e della Libertà all’interno del progetto Turin-Earth, che intende offrire uno
spunto di riflessione sui cambiamenti urbanistici, sociali e culturali che l'immigrazione più recente
ha prodotto sul tessuto urbano, ponendo al centro i temi dei diritti e della cittadinanza consapevole
che costituiscono i cardini del suo impianto e delle sue attività.
Si tratta di un progetto di lavoro biennale che si concluderà con una mostra, presentata al Museo
nella primavera del 2011.
Dopo l’esordio con l’apprezzato documentario "Chicago Block - Stories from the elevator” di
Ingeborg Jansen, presentato in anteprima regionale, il prossimo appuntamento è previsto martedì
9 novembre con “Il sangue verde” diretto da Andrea Segre, vincitore del premio CinemaDoc alle
Giornate degi Autori - 67 Mostra del Cinema di Venezia. La proiezione è organizzata in
collaborazione con Amnesty International.
Martedì 25 novembre sarà il turno de “Il volo”, ultimo lavoro firmato dal regista tedesco Wim
Wenders che racconta la scelta calabrese (a Scilla, Badolato e Riace) di integrare gli immigrati
ripopolando interi paesi che si erano svuotati a causa dell'emigrazione calabrese verso il nord o
verso l'estero. La proiezione è organizzata in collaborazione con la Rete dei Comuni Solidali e la
Calabria Film Commission.
Ultimo appuntamento del ciclo per il 2010 (nel 2011 il programma riprenderà con un calendario
ancora più fitto) sarà il 16 dicembre con “Carmen meets Borat” di Mercedes Stalenhoef, che
racconta la beffa subita dagli abitanti di un villaggio rumeno, convinti di essere protagonisti di un
documentario e invece ripresi dalla troupe del film “Borat” e ‘trasformati’ nella sceneggiatura in un
manipolo di malfattori e prostitute. Il villaggio decide quindi di denunciare Borat.
LE PROIEZIONI
Martedì 9 novembre 2010, ore 20
IL SANGUE VERDE
Regia di Andrea Segre, 57’, 2010, Italia
Vincitore del premio CinemaDoc alle Giornate degli Autori - 67 Mostra del Cinema di Venezia 2010
Le voci, i volti e le storie dei protagonisti delle manifestazioni che nel gennaio 2010 in un piccolo
paese della Calabria, Rosarno, hanno portato alla luce le condizioni di degrado e ingiustizia di
migliaia di braccianti africani.
A Rosarno, dove il potere della 'Ndrangheta è cresciuto moltissimo negli ultimi anni fino a portare
al commissariamento per mafia del Comune, gli immigrati sfruttati nella raccolta delle arance sono
anche oggetto di intimidazioni e minacce da parte di piccole bande di stampo mafioso.
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Il 7 gennaio 2010, dopo l'ennesimo episodio di violenza contro quattro di loro, hanno deciso di far
esplodere la rabbia e hanno dato vita ad una manifestazione molto forte, durante la quale vi sono
stati anche episodi di saccheggio e distruzione.
Così in quelle ore l'Italia si è accorta di loro, ne ha preso paura e ha reagito con violenza.
“Gli immigrati non sono oggetti delle emergenze e dei problemi, ma sono soggetti che vivono,
soffrono, sorridono, godono, faticano, riflettono, decidono. Ma per farlo devono prima di tutto
lottare contro la superficie della loro condizione pubblica, non privata, non soggettiva di
<immigrato>” (Andrea Segre).
Sarà presente in sala uno dei testimoni, Kalifa Soumahroro, insieme a Silvia Pescivolo,
Responsabile del Coordinamento nazionale Rifugiati di Amnesty International.
In collaborazione con Amnesty International.
Giovedì 25 novembre 2010, ore 17
IL VOLO
Regia di Wim Wenders, 32’, 2010, Italia
Con Luca Zingaretti, Ben Gazzara (doppiato da Giancarlo Giannini) e Wim Wenders.
Dall'incontro tra Wim Wenders e un bambino afgano nasce Il volo, un cortometraggio che racconta
un luogo dove l'accoglienza è una possibilità concreta.
Il grande regista tedesco compie un viaggio nella Calabria che ha aperto le proprie case ai
profughi di tutto il mondo: il cortometraggio è nato come un breve racconto di un’iniziativa a suo
modo rivoluzionaria, in dieci minuti Wenders avrebbe dovuto raccontare la scelta di alcuni comuni
calabresi (come Scilla, Badolato e Riace) di integrare gli immigrati ripopolando interi paesi che si
erano svuotati a causa dell'emigrazione calabrese verso il nord o verso l'estero.
Nel corso della lavorazione, però, il regista tedesco è venuto a conoscenza delle storie personali di
alcune delle comparse e ha deciso di trasformare il suo film: i primi dieci minuti sono rimasti come
nel progetto iniziale, ma nei venti successivi Wenders entra in scena in prima persona e si mette in
gioco.
“Ramadullah, un piccolo rifugiato che faceva la comparsa nel film, viveva a Riace e ogni giorno
faceva tre ore di pullman per venire sul set. Un giorno mi si avvicinò, mi guardò dritto negli occhi e
mi disse: ‘E’ molto bello quello che stai facendo qui, ma noi siamo venuti fin qui solo per te, adesso
sei tu che devi venire da noi a Riace se no non sei una persona seria’. Tornato in camera quella
sera fui preso letteralmente dalla disperazione. Capii che dovevo fare qualcosa, che dovevo
cambiare la sceneggiatura. Era necessario insomma che la fiction indietreggiasse per fare posto
alla realtà. ‘Come posso non raccontare le loro storie vere?’ pensai. ‘Come posso fare un film sui
rifugiati, senza coinvolgerli in prima persona?’. All’improvviso, dopo aver ascoltato le loro storie,
capii che avrei rischiato di tradire l’idea stessa del film se avessi limitato i loro ruoli a semplici
comparse, quasi fossero ‘clandestini’ anche sul set” (Wim Wenders).
Sarà presente in sala Chiara Sasso, autrice del libro “Trasite, favorite. Grandi storie di piccoli
paesi. Riace e gli altri”, edito da Carta e Intra Moenia, 2009
In collaborazione con la Rete dei Comuni Solidali e la Calabria Film Commission.
Giovedì 16 dicembre 2010, ore 17
CARMEN MEETS BORAT
Regia di Mercedes Stalenhoef, 85’, 2008, Paesi Bassi, v.o. con sottotitoli in inglese.
Romania, 2005. Carmen, diciassette anni, lavora nel bar di proprietà del padre a Glod, uno
sperduto villaggio. Destinata a Christi, un giovane del luogo, sogna invece di partire per la Spagna
e di incontrare lì il grande amore della vita. Quando sul posto arriva una troupe cinematografica, gli
abitanti collaborano alle riprese con entusiasmo, per poi scoprire di essere stati imbrogliati: non si
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tratta di un documentario ma del film Borat, con Sacha Baron Cohen, Glod è diventato un villaggio
kazako e i suoi abitanti malfattori e prostitute. Una coppia di avvocati statunitensi convince gli
abitanti a fare causa alla 20th Century Fox e Carmen, come i suoi compaesani, inizia a credere di
poter realizzare i propri sogni grazie al risarcimento.
Per informazioni:
Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà
Tel.011/4363470
[email protected]
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