PROGETTO DI CREDITO SOLIDALE Report sul primo anno di attività

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PROGETTO DI CREDITO SOLIDALE Report sul primo anno di attività
PROGETTO DI CREDITO SOLIDALE
Report sul primo anno di attività
1. Quadro di sintesi delle attività degli sportelli di Trento e Rovereto
Prestiti
Rovereto
Ascolti
effettuati
(almeno
un
colloquio)
80
Trento
136
31
Totale
216
43
Finanziamenti
12
€
€
€
Debito
Residuo
Persone
in ritardo
Ammontare
rate in
ritardo
24.250
€ 19.619,42
1
86,65
52.542
€
43.063,46
2
3
76.792
€ 62.682,88
Persone
insolventi
Ammontare
insolvenza
586,08
1
501,04
672,73
1
501,04
*dati aggiornati al 31 gennaio 2010
Ad un anno dalla nascita degli Sportelli di Credito solidale sono state ascoltate almeno 216 persone,
di cui ne sono state finanziate il 20%, pari a circa 1 persona su cinque.
Nel trimestre novembre-gennaio si sono presentate 25 persone, che rappresentano “solo” il
12% del totale, ma le domande finanziate nello stesso periodo sono state 11, pari ad oltre il 25% dei
finanziamenti complessivi. Si conferma così la tendenza già rilevata nella precedente relazione che
agli sportelli si presentano sempre più spesso persone che posseggono i requisiti per accedere al
credito. Infatti delle 25 persone che si sono rivolte agli sportelli nell’ultimo trimestre il 44% sono
state finanziate, ossia quasi 1 una persona su 2.
La tabella sopra riportata mette in luce anche il grado di insolvenza delle persone che hanno
ricevuto il prestito: al 31 gennaio è stata dichiarata ufficialmente insolvente una persona (2,3 %),
mentre coloro che hanno qualche rata in ritardo sono 3.
2. Il profilo della domanda
• Uomo
• Italiano
• 40-49 anni
• coppia con figli
Il 57% delle persone incontrate sono uomini, anche se spesso la domanda riguarda il nucleo
familiare complessivo.
A differenza dei Centri di Ascolto prevalgono gli italiani 52%, mentre variegate sono le nazionalità
degli stranieri, con una prevalenza di coloro che provengono dal Nord Africa, dall’Europa dell’Est
(per lo più si tratta di donne), dall’area Balcanica e dall’America del Sud. Seguono infine più
distanziati gli asiatici.
Si tratta sia per italiani che stranieri di persone in piena età lavorativa, il 70% ha un’età compresa
tra i 30 e i 64 anni. La fascia decennale più frequente è rappresentata da 40-49 anni (30%), non
mancano persone in età giovane (20-29 anni) e persone in età pensionabile (italiani).
La tipologia di convivenza più frequente è quella delle coppie con figli (quasi 34%), le persone sole
sono il 22% (sia celibi/nubili, che separati e divorziati, e vedovi), e il 10% sono persone sole con
figli a carico.
La condizione di vedovanza colpisce esclusivamente gli italiani, e inoltre il 64% delle persone che
vivono da sole (persone che non hanno mai costituito una proprio nucleo famigliare oppure
separati/divorziati) sono uomini italiani. Numerosi sono coloro che hanno subito il trauma di una
separazione o divorzio o della morte del coniuge pari a quasi il 14%, senza una differenzazione
significativa tra uomini e donne. Dei divorziati/separati oltre il 55% ha figli a carico, si tratta per lo
più di donne che si trovano ad accudire uno o più figli da sole.
Si segnala un dato che, sebbene non numericamente rilevante, a nostro avviso sta ad indicare
un ulteriore elemento di vulnerabilità e complessità delle famiglie italiane. Si tratta di 4 famiglie che
sono composte da nuclei che comprendono anche i nipoti. In questa tipologia di nuclei sono
presenti a volte il/i genitore/i del nipote, ma in altre situazioni vi è solo la presenza del/i nonno/i che
hanno in carico uno o più nipoti.
L’ambito prevalente di criticità manifestate da coloro che si sono rivolti agli sportelli è
legato alla conduzione/gestione della quotidianità della vita domestica, ossia alla difficoltà di far
fronte: all’affitto (spesso ITEA) e/o al pagamento delle bollette, alla riparazione o agli acquisti per
l’abitazione. Tra le altre motivazioni che inducono a richiedere un finanziamento si annoverano
quelle legate all’accensione di precedenti debiti e a spese specifiche, nella fattispecie mediche,
legali (alimenti per i figli, separazioni…) o inerenti al mezzo di trasporto necessario per recarsi al
lavoro (riparazione, ma anche acquisto, passaggio di proprietà assicurazione e bollo) o l’estinzione
di debiti precedenti.
Volendo tracciare una differenzazione tra la componente autoctona e quella immigrata, per la
prima acquista un peso decisamente più significativo i problemi legati a debiti pregressi, mentre per
la componente immigrata assume maggiore rilievo le difficoltà di pagare l’affitto.
Il 32% delle persone che hanno richiesto un prestito risiede a Trento e dintorni e il 29% a
Rovereto e dintorni. Le altre persone provengono principalmente dalla zona del lago di Garda, dall’
Alta Valsugana, dalla Vallagarina, dalla Val di Non, dalla Piana Rotaliana e dalla val di Fiemme.
3. Il profilo delle persone finanziate
Come detto precedentemente a circa 1 richiesta su 5 è stato accordato il prestito: si tratta di
43 persone (20%), praticamente equamente suddivise tra italiani ed immigrate (49%vs 51%). Tra gli
immigrati prevalgono le nazionalità dell’Europa dell’Est (36%), del Nord Africa (23%), dell’Area
Balcanica (18%) America del Sud (14%) e Asia (9%). Le persone che non potevano accedere al
finanziamento sono comunque state supportate in termini di ascolto, di segretariato sociale, di invio
e/o di accompagnamento verso altri servizi (CedAS, Punti di ascolto, servizi sociali, patronati),
nell’intento di individuare percorsi di superamento delle difficoltà per le quali la soluzione non
poteva essere un piccolo prestito.
La domanda è stata presentata nel 56% (24) dei casi da uomini, di questi il 79% vive con la
famiglia. Anche la maggior parte delle donne vive in famiglia, anche se il 32% è sola con figli. Il
35% di coloro che hanno ottenuto il prestito, pari a 15 persone, ha un’età compresa tra i 30 e i 39
anni, seguono 10 persone ultra quarantenni (28%). Le persone dai 50 anni in su sono per lo più
italiani, mentre coloro che hanno tra i 20 e 29 anni sono per lo più stranieri. Le famiglie con figli
sono 26 (60%), seguite da 9 nuclei unidimensionali (21%) quasi tutti italiani e da 6 nuclei
monoparentali con figli (14%) di cui il 67 % sono donne straniere. L’importo medio dei prestiti è di
quasi 1800 euro.
È importante soffermarsi sulla tipologia di reddito delle persone a cui è stato concesso il
prestito: 24 persone (56%) possiedono un lavoro a tempo indeterminato, seguite 5 persone che
hanno una pensione (12%). Questo significa che finanziamenti sono stati erogati anche a persone
che non hanno la certezza di un lavoro o entrata certa (quale può essere la pensione): ciò a nostro
avviso indica che i volontari attraverso i colloqui hanno instaurato un rapporto di fiducia attraverso
la relazione anche con quelle persone che non possedevano garanzie economiche a lungo termine
(32%) : 10 persone (23%) infatti hanno un lavoro a termine e 4 persone (il 9% ) al momento
dell’ottenimento del credito non avevano un lavoro (ma percepivano la mobilità o sussidio di
disoccupazione e/o reddito di garanzia).
Il 44% dei finanziamenti è stata concessa a 19 persone che risiedono nel Comune di Trento ,
il 28 %, pari a 12 persone invece risiede nel comprensorio della Vallagarina (di cui “solo” 5
persone risiedono nel Comune di Rovereto, 2 di Mori, 2 di Ala, 2 di Volano, 1 di Villalagarina ), le
rimanenti persone (28%) provengono da diverse zone (Lavis, Mezzolombardo, Val di Sole,
Cembra, Val di Non, Bassa Valsugana, val di Fiemme). Il 28% è stato segnalato dai Servizi sociali,
il 16% dai punti di Ascolto/parrocchie (in particolare di Rovereto) il 5% da atri soggetti che si
occupano di disagio sociale (Casa Chizzola di Mori-FCS- e Kaleidoscopio). Nell’ultimo trimestre
stanno aumentando le segnalazioni da parte di servizi sociali.
4. Ultimo aggiornamento a fine aprile
Pratiche
finanziate a
Trento
Pratiche
finanziate a
Rovereto
Totale
34
= circa 60.000
euro
17
=30.550
51
= 90.550 circa
Situazione Fondo di Garanzia
Donatori
Caritas Diocesana
Cassa Rurale
Aldeno
Cassa Rurale
Rovereto
Comune
Rovereto
Comune Trento
Arcidiocesi
Trento
Parrocchia
Duomo-S.Maria
Maggiore Trento
Caritas Mori
Privati
Totale donazioni
Residuo Fondo
non impegnato
Importo
20.000
5.000
5.000
5.000
10.000
20.000
15.000
4.000
8.250
92.250
Circa 10.000
euro