Dove ho messo il voto?

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Dove ho messo il voto?
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Dove ho messo il voto?
Voto ed ex voto. Se me la cavo da questo impiccio smetto di fumare.
Come ex voto lascio un mezzo pacchetto di nazionali senza filtro sul tavolo
della sala, a perenne memoria.
C'è il voto religioso dove pochi prendono i voti.
C'è il voto politico buono per tutti, quello meritocratico per meno, quello di preferenza, solidale, disgiunto, discriminante, tendente al razzismo.
Lucia Mondella, durante una notte di lacrime nel castello dell’innominato,
fa un voto, suo, personale, senza convocazioni; promette che se si salverà
da quella tragica situazione cambierà sposo, passando da uno terreno ad
uno divino. Saputa la cosa Renzo va in crisi perché questo voto andrà ad
esclusivo vantaggio di Lucia. Lei cambia lo sposo ma lui resta single.
di ANDREA CENNI
Il pensiero di tornare a votare mi fa venire il mal di mare.
Nelle passate elezioni ricordo di avere fatto dei grandi ragionamenti che a
memoria mi parevano anche interessanti; il punto è che non me li ricordo più.
Di per sé la cosa non è da ritenersi in realtà molto grave e non dovrebbe
avere grandi conseguenze; anche votassi per un altro, rispetto a quello che
penso, al limite può pure essere che il voto gli arrivi lo stesso. Tutto sommato è un buon paracadute quello dei ricorsi incrociati che rimediano al
mio errore.
Sempre che si trovi qualcuno disposto a pagare le parcelle.
Dopo il vuoto a perdere ecco il voto a perdere.
E perdendo la certezza del diritto si recupera quella del rovescio.
C'è il voto per caso, che ripulito dai condizionamenti, senza prendere la
mira fa centro.
Già avevo poco chiaro prima il voto di scambio, figuriamoci ora lo
scambio di voto.
Appigliamoci ai parenti, votate fratres, votate i fratelli che al limite
anche se cambiano partito restano parenti.
Il futuro di noi torinesi rischia di riservarci una stagione di voto
compulsivo:
votare per il governo italiano
votare per il governo regionale
votare per il governo cittadino
opzionali sono poi il comitato della bocciofila sotto casa, il consiglio di classe e quello di condominio.
Praticamente un mestiere. Ma io ci vado, vado a tutto e voto a tutto.
Perché il voto è vita e la vita è un gioco. Però non me lo cambiate più il
voto se no basta, non gioco più; e mi porto via il pallone.
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