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2007 NOVEMBRE n. 10
Elogio della sobrietà
Virtù dell'avvento, virtù di sempre
Missione è Parola di Dio
ulQ uesti
timi mesi
del 2007, con l’avvento ormai imminente, ci conducono al nuovo
anno, liturgico e
solare. Sono
anche un invito a riflettere su
una virtù tipica
dell’avvento, collegata al mistero
del Dio che si fa
uomo e “ci insegna a vivere con
sobrietà, giustizia e
pietà in questo mondo” (Tito 2,12).
Qual è il significato
etimologico di “sobrietà”? “Sobria” è una persona che non si ubriaca, oppure che
si lascia condurre dalla saggezza.
Comunque sia, sobrio è chi usa
con moderazione le cose e non
esagera nel consumare i beni terreni, per non recare danno né a sé
né agli altri. La sobrietà quindi è
virtù umana, prima d’essere cristiana.
Senza sobrietà
non c’è giustizia
La sobrietà non è solo l’auto
limitazione nell’uso dei beni terreni, che pure è necessaria se non
vogliamo distruggere il nostro
mondo. È anche e soprattutto
uno stile di vita. Uno stile fatto di
semplicità e di rispetto verso gli
altri: evitare gli sprechi, rispettare la natura, non sentirsi padroni
del mondo, aver cura degli altri.
È il contrario di quell’autonomia radicale per cui ci si permette tutto, fino a calpestare i diritti
e la libertà altrui e a possedere e
quasi dominare i beni e le persone. Non per nulla - come af-
ferma san Paolo - la sobrietà si
accompagna alla giustizia e alla
pietà. In questo senso, per noi
missionari la sobrietà è una virtù
significativa.
Purtroppo in questo tempo
di consumismo, l’uso e l’abuso
delle cose e delle persone stanno
contagiando tutti, come forme di
ingiustizia che vengono tollerate, per il semplice principio che
“tutto ciò che è possibile è, per
ciò stesso, buono”.
Siamo gli uni degli altri
Quella che oggi si chiama la
mentalità “vincente”, tipica del
nostro mondo, non tiene conto dei “perdenti”, di coloro - e
sono tanti! - che non riescono a
tenere il passo nella società globalizzata. La sobrietà ci ricorda
invece che dobbiamo preoccuparci dell’altro, trattandolo con
CALENDARIO DELLA PAROLA DI DIO
Ogni giorno un pensiero che illumina la vita
p. MARCELLO STORGATO, sx
E
ccoci nuovamente a novembre, con il dono del
calendario per il 2008. Lo trovate dentro a questo numero,
che perciò ha un valore speciale. È un dono dei missionari saveriani a ciascuno di voi. È un
dono che ciascuno di voi fate
ai missionari, appendendolo alla parete della vostra casa. Così resteremo insieme per tutto l’anno! E vi ringraziamo per
questa vostra comunione.
Il calendario 2008 ha un valore speciale anche per un altro motivo: è pieno di “Parola di Dio”. Abbiamo pensato,
infatti, di metterci in sintonia
con la chiesa universale che si
sta preparando con fervore al
prossimo Sinodo dei vescovi. Si
terrà a fine ottobre e ha per tema, “La Parola di Dio nella vita
e nella missione della chiesa”.
San Girolamo parla chiaro:
“L’ignoranza delle Scritture è
ignoranza di Gesù Cristo”. Noi
non ci teniamo proprio ad essere... ignoranti! Incontrare,
pregare e vivere la Parola è la
suprema vocazione del cristiano, perché qui avviene il colloquio tra Dio e noi. Dice sant’Agostino: “Quando preghi,
sei tu che parli a Dio; quando
leggi la Bibbia, è Dio che parla a te”.
Per aiutarci in questo nostro
colloquio piacevole e delizioso,
abbiamo pensato di scrivere
sullo spazio di ogni giorno del
2008 una breve frase tratta dal
vangelo del giorno: ogni giorno, un pensiero che ci orienti a
pensare, lavorare, parlare, riposare... con la Parola di Dio. Non
vi sembra una bella proposta?
La Bibbia in casa. Meglio ancora, se tiriamo fuori dallo scaffale o dal cassetto il libro della
Bibbia o dei Vangeli e lo poniamo ben visibile sul nostro comodino. Oppure, gli riserviamo un bel posto d’onore in un
angolo della casa dove normalmente ci troviamo in famiglia,
con una piccola tovaglia e una
luce sempre accesa.
Sarà il nostro piccolo “tabernacolo domestico” della Parola di Dio. È il Verbo che abita
in mezzo a noi, nella nostra casa. Al mattino, quando ci alziamo, leggiamo sul calendario il
pensiero che ci illumina durante il giorno; la sera, dopo il lavoro, apriamo il vangelo e leggiamo la Parola, piena di gra-
zia e di verità.
La settimana biblica. Un’altra
iniziativa desidero proporre a
tutti voi, cari amici della Parola di Dio. Suggerire ai sacerdoti
della parrocchia di promuovere e organizzare nella propria
comunità parrocchiale la “settimana della Bibbia”. È un’iniziativa molto fruttuosa, che
spesso facciamo nelle missioni.
Lo stile è simile a un ritiro spirituale, con riflessioni e meditazioni, con esposizione e adorazione della Parola, con processioni, canti e preghiere...
Credetemi, alla fine diventa sempre una gran festa della Bibbia, una gran festa del
popolo di Dio! Ne vale la pena. Soprattutto, è la Bibbia che
merita tutto questo e molto di
più. Perché la Parola di Dio è
la luce vera, quella che illumina
ogni uomo e donna della terra. E noi abbiamo il piacere di
rendere testimonianza alla luce, nella nostra vita e nella nostra società.
Non mi resta che augurarci a
vicenda, con tutto il cuore un
Buon anno 2008, con la Parola
di Dio!
■
p. GABRIELE FERRARI, sx
cura e rispetto.
Ha fatto impressione quando
l’Istat ha detto che in Italia ci
sono ancora oltre sette milioni
di poveri. Ma questa notizia non
ci ha portati ad abbassare i nostri consumi. La sobrietà, invece,
vorrebbe ricordarci che “tutti ci
apparteniamo”, e che io mi devo
limitare nei miei diritti, per permettere anche al povero di esistere e di vivere in modo dignitoso.
Sobrietà è anche la capacità di
superare i pregiudizi e le etichette,
per guardare con occhi benevoli
tutte le persone che incontriamo,
anche quando hanno sbagliato.
Sobrietà è volontà e capacità di
dialogare con tutti, permettendo a
ciascuno di essere se stesso senza
pretendere di livellarlo sulle mie
attese e sulle mie convinzioni,
pur giuste e sante.
La cupidigia e la fame
Sobrietà è uno stile di vita - personale e comune - che è urgente
assumere nel nostro tempo in cui
la voglia di possedere, dominare
e sfruttare sconsideratamente cose e persone, sta distruggendo la
nostra casa terrestre, compromettendo la convivenza e la stessa
pace del mondo.
Noi missionari siamo testimoni di situazioni di povertà estrema. Non sono frutto del caso o
di un malefico incontro degli
astri, ma della voracità degli esseri umani. La cupidigia di pochi
provoca la fame di molti, e questa intollerabile situazione del
mondo si perpetua sotto i nostri
occhi. È urgente che il “mondo
dell’opulenza” comprenda che la
nostra maniera di vivere sopra le
righe condanna molti nostri fratelli alla povertà e toglie loro la
possibilità di vivere.
Torniamo alla sobrietà
Giovanni Paolo II, nell’enciclica missionaria Redemptoris
missio, ci invitava a un nuovo
stile di vita più austero e sobrio,
come “la via per diventare fratelli dei poveri” (59) e per costruire
un’umanità nuova, guidata dall’attenzione verso i più deboli
e dalla corresponsabilità, in cui
tutti abbiano quel minimo indispensabile che è la base per una
pacifica convivenza dei popoli.
Gesù ci ha ricordato che la
qualità della vita non dipende
dalle cose che abbiamo (cf Lc
12,15), ma dall’amore che ci
guida e dalla comunione che riusciamo a stabilire con tutti.
Non sarà la sobrietà la virtù da
perseguire, non solo nello spirito
dell’avvento e del Natale di nostro Signore, ma per tutto l’anno
e per sempre?
■
Missione è Parola di Dio - Cristo
Gesù, Parola eterna di Dio, ha annunciato la buona notizia della salvezza e ha comandato ai suoi seguaci di andare e annunciare tutto
ciò che ci ha insegnato. Nell’icona
russa, Maria madre e annunciatrice
della Parola al mondo.
2007 novembre n.
ANNO 60°
Noi siamo “il cielo di Dio”
Priscilla, moglie e missionaria intraprendente
10
2
Un dono per tutto l'anno 2008
Per vivere ogni giorno con la Parola di Dio
Come rinnovare l'abbonamento
Dialogo con i missionari che scrivono
L'agenda biblica missionaria
Piccoli progetti e solidarietà
3
2007 NOVEMBRE
m i s s ione e spirito
L’icona della missione
La storia vera di Priscilla
Moglie e missionaria intraprendente
P
riscilla è una delle poche
donne menzionate più di
una volta negli Atti degli apostoli e nelle lettere di Paolo. La
troviamo sei volte: Atti 18,1-4;
18,18-19; 18,24-26; 1Cor 16,19;
Rom 16,3-5a; 2Tim 4,19. Anche
se questi testi sono solo piccoli
frammenti, ci permettono di ricostruire la memoria di questa
donna missionaria.
Come abbiamo già fatto notare, gli autori biblici mettono in
risalto soprattutto i personaggi
maschili. Quando una donna è
nominata varie volte, significa
che è importante. Senza dubbio,
Priscilla è una persona che emerge nella chiesa apostolica. Solo
due volte il marito Aquila è nominato prima della moglie; negli altri testi incontriamo sempre
Priscilla e Aquila. Non è come in
matematica, che l’ordine dei fattori non altera il risultato. Menzionare prima Priscilla significa
che la donna è la guida nella
comunità. Allora cerchiamo di
ricostruire la sua storia di vita.
Una fabbricante di tende.
Paolo incontra Priscilla e Aquila a Corinto (Atti 18,1-4). Sono
appena arrivati da Roma, espulsi
per l’editto dell’imperatore Clau-
dio nell’anno 49. Documenti storici dicono che in quel periodo
c’erano molti tumulti fra i giudei
a causa di “un tale Cresto” (così
viene chiamato Cristo Gesù dallo “storico”!). Furono banditi da
Roma i giudei che avevano aderito alla nuova setta interna al giudaismo: i discepoli di Gesù.
Quando s’incontrano con Paolo, Priscilla e Aquila appartenevano già al “cammino”: erano stati
introdotti nella comunità da missionari e missionarie itineranti.
La coppia lavorava fabbricando
tende. Paolo va a vivere con loro,
svolgendo la stessa professione.
Alcuni esegeti insinuano che solo Aquila faceva questo lavoro,
dato che non era una professione
femminile. Ma il testo è chiaro
ed è al plurale: “erano fabbricanti
di tende”. Sì, anche Priscilla è artigiana, come Lidia, l’altra donna
che l’aveva preceduta.
Missionaria itinerante. Abbiamo questa notizia in Atti 18,
18-19. Insieme a Paolo, Priscilla
e Aquila lasciano Corinto come
missionari itineranti, diretti a
Efeso. Scrivendo, mi viene un
dubbio: i lettori forse penseranno
che Priscilla sia dovuta andare
perché “la moglie deve accom-
FERMARE IL TEMPO
p. ALFIERO CERESOLI, sx
E
2
pagnare il marito”, e non per una
sua scelta vocazionale!
Nella lettera ai Romani, Paolo
nomina Priscilla per prima, lasciando intendere chiaramente
che egli la riconosce come sua
collaboratrice nella professione
apostolica, nell’itineranza missionaria e nella guida della comunità. Infatti, nella sua casa si
sclama il beato Conforti: “Dono preziosissimo è il tempo!”.
E ritorna frequentemente su questa verità: “Non vi è cosa
più preziosa del tempo, che il Signore ci concede nella sua bontà
infinita”.
Nell’aprire questo numero di “Missionari Saveriani” ci troveremo di fronte a 366 spazi vuoti, uno in più per l’anno bisestile.
Siamo sorpresi: è già passato un altro anno! È vero: “Il tempo è
breve e irreparabile. Passa con la rapi­dità del baleno...”. Sono affermazioni che hanno il loro fondamento nella parola di Dio.
Dice il salmo 90: “Finiamo i nostri anni come un soffio... Passano
presto e noi ci dileguiamo... Sono come l’erba, che germoglia e
fiorisce al mattino e alla sera è falciata e dissecca”. È vero, ma non
è tutto. Lo stesso salmo infatti inizia affermando: “Da sempre e
per sempre tu sei, Dio”. C’è un “sempre” che appartiene a Dio e
alla sua parola: “La parola del nostro Dio dura per sempre” (Isaia
40,8). C’è un “sempre” che appartiene alla vita che Dio ci dona nel
battesimo: “Dio ci ha dato la vita eterna” (1Gv 5,11).
Con stupore e gioia scopro una lieta notizia: il “sempre” appartiene anche a me; appartiene a ogni battezzato. Per dono gratuito, per dono d’amore: “Io do loro la vita eterna e non andranno
mai perduti e nessuno li rapirà dalla mia mano” (Gv 10,28).
Il tempo corre veloce. Ma noi possiamo fermarlo, iniettando in
esso l’eternità di Dio. Allora diventa prezioso, perché ci proietta nel
“sempre” di Dio, ci fa eterni. Dice Conforti: “Il tempo è prezioso
quanto è preziosa la grazia divina, che a ogni istante dovremmo accrescere; quanto è preziosa la gloria celeste che, con l’esercizio delle
buone opere, sempre più aumenta e grandeggia per il cristiano”.
Fra le opere buone, vi è un’opera per la quale il Figlio Gesù è
stato mandato dal Padre: far conoscere a tutte le genti il suo nome. Infatti, “questa è la vita eterna: che conoscano te, unico vero
Dio, e Colui che hai mandato, Gesù Cristo” (Gv 17,3).
Allora è bene mettere quest’opera fra le tante opere che riempiranno i nostri giorni: l’impegno per far conoscere a tutti l’unico
vero Dio e Colui che ha mandato, Gesù Cristo. Così acquista valore
e senso ogni istante della nostra vita e la rende eterna.
Con il calendario 2008, mi vengono dati giorni che inevitabilmente passeranno, ma mi viene anche offerta una possibilità: vivere nel fiume del tempo, stando fisso sulla roccia dell’eternità.
Vivere offrendo ogni giorno gioie e dolori, pregando e donando
qualcosa di me, per annunciare a tutti la notizia che dà gioia e
insegna il cammino per essere eterni.
I vuoti del calendario diventeranno per noi spazi riempiti dalla
grazia di Dio, tempi di annuncio e di azione missionaria.
■
Formatrice di missionari. In
Efeso abbiamo l’opportunità di
mettere meglio a fuoco e di ampliare l’icona di Priscilla. Apollo era un eloquente predicatore.
Nella sinagoga parlava di Gesù
con schiettezza, ma conosceva
solo il battesimo di Giovanni. Anche Priscilla e Aquila lo
ascoltano e notano le sue capacità e le lacune. Con attenzione
affettuosa lo accolgono nella
loro casa e completano la sua
formazione (Atti 18,24-26).
Che bella scena! Non c’è gelosia, invidia, auto sufficienza.
Solo collaborazione e desiderio
di crescere. Apollo, persona colta, non si nega a completare la
sua formazione ai piedi di una
donna. Priscilla e Aquila, non
approfittano delle lacune per disfarsi di un concorrente. In primo piano c’è la Buona Notizia:
è necessario sommare le energie,
non dividerle. Per completare la
sua formazione, Apollo aveva
bisogno di qualcuno che conoscesse le Scritture in profondità.
Questa persona è Priscilla!
Come Paolo, Priscilla è artigiana, missionaria itinerante,
diaconessa della comunità, studiosa delle Scritture. Come Paolo, anche lei organizza le comunità, evangelizza e lavora con le
proprie mani per mantenersi.
Priscilla e Aquila vivono una
nuova relazione coniugale, diversa dal solito sistema patriarcale: donna e uomo sono compagni nel costruire un nuovo modo
di vivere la vita, la professione,
la missione. Priscilla merita davvero il nostro omaggio!
■
PER CONTINUARE A RIFLETTERE
• Rileggi i brevi testi riguardanti Priscilla e Aquila: Atti 18,1-4; 18,18-
19; 18,24-26; 1Cor 16,19; Rom 16,3-5a; 2Tim 4,19. Cosa ti sembra
di questa coppia di "sposi missionari"?
• Chi sono, nella tua comunità, le donne e gli uomini che più assomigliano a Priscilla e Aquila?
• Conosci qualche ”coppia missionaria” che lascia tutto per annunciare il vangelo? Cosa pensi di loro?
La missione CHIAMA
Noi siamo “il cielo di Dio”
I
CARISMA è MISSIONE
tea fRIGERIO, mM
riunisce una comunità. È importante leggere il saluto di Paolo
(Rom 16,3-5a).
l cielo di Dio sono i suoi
figli. Mi è sembrato un
dono di Dio vedere, con i suoi
occhi, le luci sulle tombe del
camposanto. Ogni volto mi è
parso come una pagina del libro
della vita. Ho visto in quelle luci
il segno di un progetto d’amore
che si compie nei secoli.
Il cielo di Dio sono i suoi figli.
Così ho visto il futuro dell’umanità, già presente in coloro che
sono stati purificati dalla vita e
dal sangue di Gesù. Tutti senza distinzione, semplicemente
perché nati, siamo chiamati alla
pienezza della vita, cioè a vivere
relazioni di amore vero, gratuito
e bello, per sempre. Perché Dio è
amore, i suoi figli non hanno altro destino che essere nell’amore,
come germogli dell’albero della
vita. Grazie Signore per tutti!
Eppure, quel silenzio quanto è lungo, quanto è denso quel
buio che ci separa dai nostri cari
nel mistero della morte. Finché
ci è dato di scoprire che Qualcuno è venuto e ha acceso la sua
luce. Da allora la porta è aperta
e una nuova strada si snoda tra
terra e cielo.
“Ho visto una folla immensa”.
C’è gente che parla e si tiene per
mano. È festa; c’è canto e gioia;
c’è il respiro della vita vera che è
amore e pace. Tu Signore Gesù,
sei sceso nel tunnel del nostro
cammino. Hai acceso la luce.
Hai aperto la porta della vita.
Come non dirti grazie? Come
non dirlo a chi ancora cerca il
senso del cammino?
Non è un sogno. Tutta la storia della salvezza cammina verso quella luce. Il Signore disse:
“Abramo… guarda in cielo e
conta le stelle, se riesci a contarle.
Tale sarà la tua discendenza” (Gn
15,5). E il salmo 146, come una
risonanza della promessa, ripete:
“Egli conta il numero delle stelle
e chiama ciascuna per nome”.
Nel sabato santo Dio ci dice
che la salvezza, operata dal Signore con la morte e la resurrezione, è universale. Per questo scrive Adrienne von Speyr - noi
osiamo “sperare per tutti”. Ma
tutto è ancora coperto dal velo
del mistero. Perché tutto non è
ancora compiuto.
La strada è lunga. Conosciamo la sofferenza. Il dolore di
tanti piccoli, di donne e di uomini vittime dei conflitti, di profughi sperduti nella foresta, di
clandestini annegati nel mare,
entra spesso nelle nostre case. I
morti della Birmania, dell’Iraq,
del Darfur… sono anche i nostri
morti. È un dolore che ci chiama
INTENZIONE MISSIONARIA
E PREGHIERA DEL MESE
Nella penisola Coreana siano incoraggiati gli incontri tra
nord e sud, e cresca lo spirito
di riconciliazione e di pace.
Medici e legislatori nutrano
sempre un profondo rispetto
per la vita umana, dal suo inizio sino al suo compimento.
Conforti: “Il tempo è prezioso quanto è preziosa la
grazia divina”.
p. sILVIO TURAZZI, sx
alla conversione.
Ma tu conosci ciascuno di
loro per nome, Signore; li accogli nella tua casa e fai di loro
il tuo cielo. Grande è il popolo
del Servo Sofferente: “Ma io ti
renderò luce delle nazioni perché porti la mia salvezza sino
all’estremità della terra” (Is 49,
6). Solo la “gloria”, come relazione alla croce e resurrezione di
Gesù, rivela il senso della croce
presente in ogni uomo. È forse
uno dei motivi che fa accettare
al Padre la sofferenza del Figlio.
Il Signore vede presente ciò che
per noi è proiettato nel futuro.
“Ho creduto, perciò ho parlato - scrive Paolo ai Corinti. Colui che ha risuscitato il Signore
Gesù, risusciterà anche noi”. La
missione è comunicazione dell’esperienza di fede, una risposta
che viene dall’Alto alla ricerca
profonda dell’uomo e dei popoli.
Tutti sono chiamati a essere
cielo di Dio. “Abbiamo bisogno
di Dio, di quel Dio che ci ha mostrato il suo volto e aperto il suo
cuore: Gesù Cristo”, ci ripete papa Ratzinger. Questo non significa disprezzo delle altre esperienze
religiose. Ma toccati interiormente dall’incontro con Lui e dai suoi
doni, ci sentiamo impegnati a farne dono anche agli altri.
La Chiesa delle genti è aperta a
tutti ed è sempre in cammino, perché ci sono persone in attesa che
non si accontentano di ciò che tutti hanno e pensano, ma cercano la
stella che può indicare la via verso la Verità, verso il Dio vivente.
La Verità non è un nostro prodotto. Come l’Amore, si può solo ricevere e trasmettere come dono.
Di essa siamo testimoni.
■
Foto Archivio MS / J. Carlos, Gerusalemme
Gennaio 2008
Da Gerusalemme, Gesù ha inviato i suoi discepoli perché annuncino il suo vangelo a tutti i popoli del mondo
1
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Pace MONDIALE
Madre di Dio
Maria meditava tutte le cose nel suo cuore
s. Basilio, s. Gregorio
Chi sei tu? Che cosa dici di te stesso?
ss. Nome di Gesù
Ho visto e testimoniato che lui è il Figlio di Dio
b. Angela da Foligno
“Maestro, dove abiti?” - “Venite e vedrete!”
s. Amelia
Natanaele gli domandò: “Come mi conosci?”
Epifania
s. Luciano
INFANZIA MISSIONARIA
Videro il Bambino e, prostrati, lo adorarono
Il popolo immerso nelle tenebre ha visto una gran luce
8
s. Severino
Erano come pecore senza pastore
s. Alessia
Coraggio, sono io, non temete!
Capodanno islamico 1429
s. Aldo
Dalla sua bocca uscivano parole di grazia
s. Igino
Signore, se vuoi, puoi sanarmi!
s. Modesto
Gesù deve crescere e io, invece, diminuire
Battesimo di Gesù
Gesù vide lo Spirito Santo scendere su di lui
s. Felice
Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino
s. Arnoldo Janssen
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mercoledì
s. Marcello
Si alza al mattino presto e si ritira a pregare
s. Antonio abate
Mosso a compassione disse: “Lo voglio, guarisci!”
s. Margherita d’Ung.
Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati!
s. Mario
Molti pubblicani e peccatori seguivano Gesù
2a tempo ordinario
L’Agnello di Dio prende su di sé il peccato del mondo
s. Agnese
Perché il vino nuovo non si mette in otri vecchi?
Che c’entri con noi, Gesù? Sei venuto a rovinarci!
Intenzione di preghiera missionaria:
La chiesa in Africa continui a essere segno e strumento di riconciliazione e di
giustizia in un continente ancora segnato da guerre, sfruttamento e povertà.
6
s. Vincenzo
Cosa non è permesso fare nel giorno del Signore?
s. Emerenziana
Perché accusare una persona per il bene che compie?
s. Francesco di Sales
I malati si gettavano addosso a Gesù per toccarlo
Conversione di Paolo
“Io sono Gesù il Nazareno, che tu perseguiti”
s. Timoteo, s. Tito
5
18-25 OTTAVARIO ECUMENICO
I parenti di Gesù dicevano: “è fuori di sé!”
Giornata memoria - Shoà
Giornata LEBBRA
3a tempo ordinario
Seguitemi, vi farò pescatori di uomini
s. Tommaso d’Aquino
Il peccato contro lo Spirito Santo non avrà perdono
s. Costanzo
Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?
51° Mahatma Gandhi
7
s. Martina
Attento che satana non porti via la parola seminata
s. Giovanni Bosco
Come misurate, così sarete misurati anche voi
* I messaggi del giorno sono tratti dal brano di vangelo proposto nella liturgia della Messa
Foto Archivio MS / A. Bonifacio, Bangladesh
Febbraio 2008
Beati i poveri, i miti, gli operatori di pace: le beatitudini sono il cuore del vangelo, annunciato da Gesù all’umanità
1
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venerdì
s. Verdiana
Da un piccolo seme nasce e cresce una grande pianta
Candelora
Giornata per la vita
Present. del Signore
Ogni giorno scopri il passaggio di Dio
4a tempo ordinario
Il cielo e la felicità si costruiscono ogni giorno
s. Gilberto
Annuncia la misericordia di Dio nella tua casa
s. Agata
Non temere; continua solo ad avere fede!
s. Paolo Miki e c.
LE CENERI - QUARESIMA
Convertiti e credi al vangelo di Gesù Cristo
Capodanno cinese
8
s. Teodoro
Come e su cosa investo la mia vita?
s. Girolamo Emiliani
Il Signore gradisce il cuore che si pente
s. Apollonia
Sono venuto a chiamare i peccatori a convertirsi
1a di Quaresima
L’uomo vive di ogni Parola di Dio
Madonna di Lourdes
GIORNATA MALATI
s. Dante
Ero malato e siete venuti a trovarmi
s. Eulalia
Se perdonate agli altri anche il Padre vi perdona
s. Maura
s. Cirillo, s. Metodio
s. Faustino, s. Giovita
16
domenica
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Gesù è il vero “segno” per tutte le generazioni
5
Andate e predicate il vangelo a ogni creatura
b. Giuseppe Allamano
Dio fa sorgere il sole sui malvagi e sui buoni
2a di Quaresima
Signore, è bello per noi restare qui con te
s. Simeone vescovo
Non giudicate e non sarete giudicati
s. Mansueto
Uno solo è il nostro Maestro, il Cristo
s. Eleuterio
Chi vuole diventare grande, sia servo di tutti
6
s. Pier Damiani
I poveri bramano di sfamarsi degli avanzi dei ricchi
Cattedra di s. Pietro
La gente chi dice che sia il Cristo? E tu cosa dici?
s. Policarpo
Il Padre corse incontro al figlio e lo baciò
3a di Quaresima
Signore, dammi da bere la tua acqua!
s. Vittorino
Volevano gettare Gesù giù dal precipizio
s. Nestore
Signore, quante volte dovrò perdonare a mio fratello?
s. Gabriele Addolor.
Se non rispetti la Parola di Dio non puoi essere grande
s. Romano abate
s. Giusto
1901 Martirio di p. Caio Rastelli, Cina
Scaccia il demonio con la forza di Dio
7
Ama il Signore Dio e ama il tuo prossimo
Beato Guido Conforti:
Va’ a riconciliarti con tuo fratello, tua sorella
Intenzione di preghiera missionaria:
Gli istituti religiosi riscoprano la dimensione missionaria e siano generosi
nel testimoniare e annunciare Cristo fino ai confini del mondo.
“Il vangelo ha prodotto la più grande e salutare rivoluzione nella società,
creando un mondo nuovo. Nelle sue pagine gli uomini hanno sempre trovato la
chiave e il segreto per la soluzione dei grandi problemi dell’umanità.
Leggiamo il vangelo con frequenza, con umiltà di spirito, con cuore puro, e accompagniamo la lettura con la preghiera, perché produca in noi i frutti della salvezza. Attraverso queste sante pagine Dio parlerà al nostro cuore”. (14.6.1919)
* I messaggi del giorno sono tratti dal brano di vangelo proposto nella liturgia della Messa
Foto Archivio MS / G. Dovigo, Congo
Marzo 2008
I popoli che hanno accolto l’annuncio del missionario sono pronti ad annunciare il vangelo ad altri popoli
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s. Albino
La preghiera del superbo non è gradita a Dio
4a di Quaresima
Sono andato, mi sono lavato, e adesso ci vedo!
s. Camilla
+ p. Angelo Geremia, Parma
Credi alla parola di Gesù e mettiti in cammino
4-12 Novena della grazia al Saverio
s. Lucio
Molti infermi non hanno nessuno che li aiuti
s. Adriano
Il Figlio fa quello che vede fare dal Padre
s. Ezio
s. Perpetua, s. Felicita
s. Giovanni di Dio
8
Gesù va alla festa, ma di nascosto, non apertamente
Festa della donna
È possibile giudicare una persona senza ascoltarla?
L’amico Lazzaro si è addormentato; vado a svegliarlo
s. Simplicio
Chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra
s. Costantino
Avrei molte cose da dire sul vostro conto...
s. Luigi Orione
Il vero discepolo di Gesù è fedele alla sua parola
s. Patrizia
Raccolsero pietre per scagliarle contro di lui
s. Giuseppe
5
Cercavano di prenderlo, ma sfuggì dalle loro mani
Festa del papà
Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo
Intenzione di preghiera missionaria:
I cristiani perseguitati, sostenuti dalla forza dello Spirito Santo, continuino a testimoniare con coraggio e franchezza la parola di Dio.
Le Palme
Benedetto colui che viene nel nome del Signore
santo
A Giuda non importavano i poveri
santo
Uno di voi mi tradirà!
santo
Quanto mi date perché ve lo consegni?
santo
Come ho fatto io, così fate anche voi
santo
Se non credi, non puoi vedere il volto di Dio
5a di Quaresima
s. Matilde
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Volgiamo lo sguardo a colui che è stato trafitto
1978 morte di p. Giacomo Spagnolo
santo
Ti benediciamo: con la tua croce hai redento il mondo
Pasqua di Resurrezione
Il discepolo entrò nella tomba, vide e credette
Memoria di Oscar Romero MISSIONARI MARTIRI
dell’Angelo
Andate ad annunziare ai fratelli che mi vedranno
s. Isacco
Ho visto il Signore e mi ha detto...
s. Emanuele
Resta con noi, Signore, perché si fa sera
s. Lazzaro
Perché sorgono dubbi nel vostro cuore?
s. Sisto III
Figlioli, non avete nulla da mangiare?
7
s. Secondo di Asti
Perché non credere a chi lo ha visto risorto?
2a di Pasqua
Guardami: non essere più incredulo, ma credente!
Annunciazione
Eccomi! Avvenga di me quello che hai detto
* I messaggi del giorno sono tratti dal brano di vangelo proposto nella liturgia della Messa
Foto Archivio MS / L. Bicego, Italia
Aprile 2008
Le famiglie che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica, crescono in sapienza, grazia e felicità
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s. Ugo
In verità ti dico: devi rinascere dallo Spirito
s. Francesco da Paola
Chi fa il male odia la luce
s. Riccardo
s. Isidoro
s. Vincenzo Ferrer
3a di Pasqua
s. Ermanno
+ p. Mario Cordani, Amazzonia
Chi crede al Figlio di Dio ha la vita eterna
1971 Martirio di p. Mario Veronesi, Bangladesh
Dove comprare il pane per sfamare tanta gente?
+ p. Ivaldo Casula, Sierra Leone
Era già buio e Gesù non era ancora con loro
8
Gesù si accosta ai discepoli e cammina con loro
1506 - Natale del Saverio
La folla si mise alla ricerca di Gesù
Giornata rom e sinti
s. Alberto
La parola di Dio è il mio pane quotidiano?
s. Maria di Cleofa
Gesù non respinge chi va da lui
s. Maddalena di Can.
Cristo è il pane vivo che fa vivere il mondo
s. Stanislao
Dimora in Cristo e Cristo dimori in te
s. Giulio
5
Signore, tu hai parole di vita eterna!
GIORNATA DELLE VOCAZIONI
4a di Pasqua
Il Pastore chiama le sue pecore una per una
s. Liduina
Il buon pastore offre la vita per le pecore
s. Annibale
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mercoledì
Niente e nessuno può rapirci dalla mano di Cristo
s. Lamberto
Chi crede non rimane nelle tenebre
s. Aniceto
Chi serve non è più grande del suo padrone
s. Galdino
Non sia turbato il vostro cuore
s. Leone IX
Chi crede in Cristo compie le sue opere
6
5a di Pasqua
Anche voi siate dove è Cristo Signore
s. Anselmo
Chi mi ama osserva la mia parola
s. Caio
Vi lascio la pace; vi do la mia pace
s. Giorgio
Il tralcio è potato perché porti più frutto
s. Fedele
La gioia di Cristo sia in noi, e sia gioia piena
Anniversario della Liberazione
s. Marco
Il Signore opera insieme ai suoi discepoli
s. Marcellino
Il mondo vi odia perché io vi ho scelto dal mondo
6a di Pasqua
Lo Spirito dimora presso di voi ed è in voi
7
s. Pietro Chanel
Voi siete stati con me fin dall’inizio
s. Caterina da Siena
Chi è saggio porta con sé l’olio per la lampada
s. Pio V
1944 Martirio di p. Giovanni Botton, Cina
Lo Spirito di verità ci guida alla verità intera
Intenzione di preghiera missionaria:
I sacerdoti delle giovani chiese siano culturalmente e spiritualmente
preparati per annunciare il vangelo ai loro popoli e a tutto il mondo.
* I messaggi del giorno sono tratti dal brano di vangelo proposto nella liturgia della Messa
Foto Archivio MS / G. Abbiati, Bangladesh
Maggio 2008
L’atteggiamento giusto è quello di Maria: meditava nel suo cuore tutto quello che vedeva e udiva
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Giornata del lavoro
s. Giuseppe Lavoratore
Come può il Figlio del carpentiere fare miracoli?
s. Atanasio
La vostra afflizione si cambierà in gioia
s. Filippo, s. Giacomo
Da tanto sono con voi e non mi hai ancora conosciuto?
Ascensione del Signore
GIORNATA DELLE COMUNICAZIONI
Io sono con voi tutti i giorni
8
s. Irene
Abbiate fiducia; io ho vinto il mondo
s. Domenico Savio
Il Padre ci ha affidati a Cristo, suo Figlio
s. Flavia Domitilla
Padre, ti chiedo di custodire i tuoi figli dal maligno
s. Vittore
Padre, ti prego per quelli che crederanno in me
Giornata Europa Unita
s. Pacomio
Certo, Signore, tu lo sai che ti amo
s. Antonino
Che importa a te degli altri? Tu seguimi!
Pentecoste
Vieni, Santo Spirito, luce dei cuori
s. Pancrazio
Madonna di Fatima
s. Mattia
s. Isidoro
5
Perché siamo sempre alla ricerca di un segno?
Quante ceste di pezzi di pane avete portato via?
Festa della mamma
La mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena
Giornata della famiglia
Cosa dice la gente di Gesù? E tu cosa dici?
Intenzione di preghiera missionaria:
La Vergine Maria, che accompagnò gli apostoli agli inizi della chiesa, guidi anche
ora con affetto materno le missionarie e i missionari sparsi per il mondo.
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s. Ubaldo
Chi perde la propria vita per il vangelo, la salva
s. Pasquale Baylon
Non videro più nessuno, se non Gesù solo con loro
Santissima Trinità
Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio
s. Celestino V
Tutto è possibile per chi crede
6
s. Bernardino da Siena
Se uno vuol essere il primo, sia il servo di tutti
s. Cristoforo
Apprezza il bene compiuto da chi non è “dei nostri”
s. Rita da Cascia
Siate in pace gli uni con gli altri
s. Desiderio
L’uomo non separi ciò che Dio ha congiunto
s. Maria Ausiliatrice
Prendendo i bambini tra le braccia, li benediceva
Corpus Domini
Colui che mangia di me vivrà per me
s. Filippo Neri
Che devo fare per avere la vita eterna?
s. Agosino di Canter.
Abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito
7
s. Emilio
Voi non sapete ciò che domandate!
s. Massimino
Coraggio, alzati! Il Signore ti chiama
Sacro Cuore di Gesù
Venite a me, voi che siete affaticati, e vi ristorerò
Visitazione di Maria
Maria si mise in viaggio verso la montagna
* I messaggi del giorno sono tratti dal brano di vangelo proposto nella liturgia della Messa
Foto Archivio MS / G. Arroyo, Ciad
Giugno 2008
Il seme della Parola di Dio ha bisogno di un terreno fertile e ben lavorato per portare frutti abbondanti
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9a tempo ordinario
s. Marcellino, s. Pietro
Ascolta e metti in pratica le parole di Gesù
Anniversario della Repubblica
Dio ci dà in affitto la sua vigna
Pentecoste ortodossa
8
b. Giovanni XXIII
Lo dobbiamo dare o no il tributo a Cesare?
s.Francesco Caracciolo
C’è o non c’è la risurrezione?
Giornata dell’ambiente
s. Bonifacio
Qual è il primo di tutti i comandamenti?
s. Norberto
Gesù è figlio di Davide o Figlio di Dio?
s. Antonio Gianelli
Tu doni tutto quello che hai o solo il superfluo?
10a tempo ordinario
Sono venuto a chiamare i peccatori
s. Efrem
Beati i poveri, gli afflitti, i miti...
s. Beniamino
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Voi siete il sale della terra, la luce del mondo
Giornata contro lavoro minorile
s. Barnaba
Date come avete ricevuto: gratuitamente
s. Onofrio
Ma io vi dico: chiunque si adira con il fratello...
s. Antonio da Padova
Ma io vi dico: chiunque guarda con desiderio...
s. Rufino, s. Valerio
Ma io vi dico: non giurate affatto!
11a tempo ordinario
Pregate, perché gli operai sono pochi
s. Aureliano
Ma io vi dico: porgete anche l’altra guancia
s. Adolfo
Ma io vi dico: amate i nemici e pregate per loro
6
s. Gregorio Barbarigo
Non fate il bene per essere ammirati
s. Romualdo
Pregando, non sprecate tante parole
GIORNATA DEL RIFUGIATO
Maria Consolata
Se il tuo occhio è chiaro, tutto sarà nella luce
s. Luigi Gonzaga
Cosa mangeremo, berremo, indosseremo...?
12a tempo ordinario
Temete chi può far perire la vostra anima
s. Giuseppe Cafasso
Non giudicate, per non essere giudicati
Natività Giovanni B.
Il fanciullo cresceva e si fortificava nello spirito
s. Guglielmo
Ogni albero buono produce frutti buoni
7
s. Vigilio
Non chi mi dice: “Signore, Signore!”...
s. Cirillo
Signore, se vuoi, tu puoi sanarmi
s. Ireneo
Di’ soltanto una parola e io sarò guarito
Santi Pietro e Paolo
Su questa pietra edificherò la mia chiesa
Protomartiri di Roma
Maestro, ti seguirò dovunque andrai
Intenzione di preghiera missionaria:
Lo Spirito Santo ci aiuti a comprendere sempre meglio che l’Eucaristia è il
cuore della chiesa e la fonte dell’evangelizzazione.
* I messaggi del giorno sono tratti dal brano di vangelo proposto nella liturgia della Messa
Foto Archivio MS / C. Codenotti, Italia
Luglio 2008
Anche oggi Cristo provoca i giovani a lasciare tutto e partire per annunciare la buona novella a tutti i popoli
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s. Aronne
s. Urbano
s. Tommaso
s. Elisabetta di Port.
Vergine del Carmelo
Perché avete paura, gente di poca fede?
La gente prega Gesù di allontanarsi dal territorio
8
s. Alessio
s. Federico
Non essere più incredulo, ma credente!
s. Ilaria
Io voglio misericordia, non sacrificio
s. Antonio M. Zaccar.
Il vino nuovo si conserva in otri nuovi
14a tempo ordinario
Solo il Figlio può rivelarci il Padre
s. Claudio
Coraggio, figlia, la tua fede ti ha guarita!
s. Aquila e Priscilla
Vedendo le folle, Gesù ne sentì compassione
s. Francesco Fogolla
Gesù chiama i discepoli, li istruisce e li invia
5
s. Rufina, s. Seconda
Guarite gli infermi, cacciate i demoni...
s. Benedetto
Senza di me non potete far nulla
s. Fortunato
Il discepolo cerchi di assomigliare al suo Maestro
15a tempo ordinario
Preoccupazione e ricchezza soffocano la Parola
s. Camillo de Lellis
Chi ama altri più di me, non è degno di me
s. Bonaventura
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Gmg Sidney
Gesù rimprovera le città che non si sono convertite
Intenzione di preghiera missionaria:
La giornata mondiale della gioventù accenda nei giovani il fuoco dell’amore
divino, affinché diventino seminatori di speranza per una nuova umanità.
Gmg Sidney
Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra
Gmg Sidney
Imparate da me, e troverete ristoro
Gmg Sidney
6
Non condannate persone senza colpa
Gmg Sidney
Il Cristo non spegne il lucignolo fumigante
GIORNATA MONDIALE GIOVENTù
16a tempo ordinario
Chi semina la zizzania è il diavolo
s. Daniele
Quelli di Ninive si sono convertiti; ma voi...
s. Maria Maddalena
Donna, perché piangi? Chi cerchi?
+ p. Adolfo Codini, Madrid
s. Brigida
Su terreno sassoso il seme non produce frutto
s. Cristina
Voi avete la grazia di conoscere i misteri del regno
7
s. Giacomo
Non il dominio e il potere, ma il servizio
s. Gioacchino, s. Anna
Lasciate che grano e zizzania crescano insieme
17a tempo ordinario
Vendi tutto, per comprare il tesoro nascosto
+ p. Roberto Beduschi, Brasile
s. Nazario, s. Celso
Il lievito impastato fa fermentare la farina
s. Marta
Alla fine del mondo la zizzania viene bruciata
s. Pietro Crisologo
Cosa fai, se trovi una perla di gran valore?
s. Ignazio di Loyola
1976 Martirio di p. Alberto Pierobon, Brasile
La rete raccoglie pesci buoni e pesci cattivi
* I messaggi del giorno sono tratti dal brano di vangelo proposto nella liturgia della Messa
Foto Archivio MS / P. Andreolli, Amazzonia
Agosto 2008
Il gioco rallegra i cuori, rigenera la vita e crea fraternità tra giovani e adulti, tra popoli e culture
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s. Alfonso de’ Liguori
Il profeta è disprezzato nella sua patria
s. Eusebio
I discepoli andarono a informare Gesù
18a tempo ordinario
Voi stessi date loro da mangiare
s. Giovanni Vianney
Coraggio, sono io; non abbiate paura!
Basilica S. Maria Magg.
Se un cieco guida un altro cieco, cadono nella fossa
Trasfigurazione
Questi è il Figlio mio prediletto. Ascoltatelo!
s. Gaetano da Thiene
Non pensare secondo gli uomini, ma secondo Dio
s. Domenico
Inizio Giochi olimpici in Cina
5
Che vantaggio c’è se guadagni il mondo e perdi l’anima?
Giornata popolazioni indigene
s. Edith Stein
Prepara la tua lampada per accogliere Cristo
19a tempo ordinario
Signore, comanda che io venga da te!
s. Chiara
Per non creare scandalo, anche Gesù paga la tassa
s. Giuliano
Dio Padre non vuole che i bambini si perdano
s. Ippolito, s. Ponziano
Se tuo fratello commette una colpa, ammoniscilo
s. Massimiliano Kolbe
Signore, abbi pazienza, e ti restituirò ogni cosa!
Assunzione di Maria
Beata te che hai creduto alle parole del Signore!
Intenzione di preghiera missionaria:
Tutto il popolo di Dio risponda alla comune vocazione alla santità e alla
missione, con un costante impegno di formazione spirituale e culturale.
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s. Rocco
Lasciate che i bambini vengano a me!
20a tempo ordinario
Donna, davvero grande è la tua fede!
s. Elena
Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti
s. Ludovico
Difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli
1980 Celestina Bottego, fondatrice saveriane
s. Bernardo
Andate anche voi nella mia vigna
s. Pio X
Tutti sono invitati alla festa di Dio
Maria Regina
Ama il Signore Dio tuo con tutto il cuore
7
s. Rosa da Lima
Non agite per essere ammirati dagli uomini
21a tempo ordinario
Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente!
s. Giuseppe Calasanzio
Guai a voi, guide cieche!
s. Alessandro
Non trasgredire la giustizia e la misericordia
s. Monica
Apparite giusti all’esterno, ma dentro?
s. Agostino
Veglia, non farti scassinare la casa
Martirio di Giov. Batt.
Il rancore favorisce l’odio e la violenza
8
b. Ildefonso Schuster
Bene, servo buono: sei stato fedele!
22a tempo ordinario
Chi vuol salvare la propria vita, la perde
* I messaggi del giorno sono tratti dal brano di vangelo proposto nella liturgia della Messa
Foto Archivio MS / S. Benedetti, Congo
Settembre 2008
La Parola di Dio è sorgente di acqua limpida che rigenera continuamente la vita dell’umanità
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lunedì
Ramadàn islamico SALVAGUARDIA DEL CREATO
s. Egidio
Anche i tuoi occhi siano fissi su Gesù Cristo
s. Elpidio
La parola di Dio ha potere sugli spiriti immondi
s. Gregorio Magno
Gesù guarisce imponendo su ciascuno la sua mano
s. Rosalia
Sta’ vicino a Gesù per ascoltare la parola di Dio
b. Teresa di Calcutta
Non mettere una toppa nuova al vestito vecchio
s. Zaccaria
È giusto che gli affamati restino senza cibo?
a
5
23 tempo ordinario
Per essere più efficace, prega insieme agli altri
Natività di Maria
Ave Maria, il Signore è con te
s. Sergio
Prima di scegliere, Gesù si ritira a pregare
s. Nicola da Tolentino
Guai a voi, che ora siete sazi...
s. Proto, s. Giacinto
Fate del bene a coloro che vi odiano
Nome di Maria
Togli la trave dal tuo occhio e ci vedrai bene
s. Giovanni Crisost.
Perché mi pregate e poi non fate ciò che dico?
Esaltaz. della Croce
Maria Addolorata
Chi crede nel Figlio crocefisso ha la vita eterna
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Presso la croce di Gesù stava Maria, sua madre
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s. Cornelio, s. Cipriano
Gesù ha compassione delle lacrime di una madre
s. Roberto Bellarmino
Tanti rimangono insensibili al messaggio cristiano
s. Giuseppe da Coper.
A chi ama molto sono perdonati molti peccati
s. Gennaro
Alcune donne assistevano i discepoli con i loro beni
s. Andrea Kim e c.
Il seme produce molto frutto sulla terra buona
25a tempo ordinario
Il Signore cerca lavoratori per la sua vigna
7
s. Maurizio
Fate attenzione a come ascoltate
s. Pio da Pietrelcina
Tua madre e i tuoi fratelli desiderano vederti
s. Pacifico
I discepoli annunciano dovunque la buona novella
s. Aurelia
Perfino Erode cercava di vedere Gesù!
Dialogo cristiano-islamico
s. Cosma, s. Damiano
Perché Cristo ha dovuto soffrire molto?
s. Vincenzo de’ Paoli
Su quale argomento hai paura di fare domande a Dio?
26a tempo ordinario
Va’ oggi a lavorare nella vigna del Signore
ss. Arcangeli
s. Girolamo
8
Gli angeli sono a servizio di Dio
1995 Martirio p. Marchiol, p. Maule e Gubert, Burundi
Capodanno ebraico - 5769
Fa’ i preparativi alla visita di Gesù
Intenzione di preghiera missionaria:
Ogni famiglia cristiana sia una piccola comunità evangelizzante, aperta e sensibile ai bisogni materiali e spirituali degli altri fratelli e sorelle nel mondo.
* I messaggi del giorno sono tratti dal brano di vangelo proposto nella liturgia della Messa
Foto Archivio MS / A. Carlesso, Indonesia
Ottobre 2008
Il missionario accoglie i fanciulli con l’amore di Gesù e li rende felici con la gioia del vangelo
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mercoledì
s. Teresina
Aid al Fitr islamico
PREGHIERA
Festa dei nonni
Gli angeli vedono sempre il volto di Dio Padre
s. Edmondo di Scozia
Chi ascolta i discepoli, ascolta Gesù
s. Francesco d’Assisi
27a tempo ordinario
s. Bruno
Imparate da me, che sono mite e umile di cuore
SACRIFICIO
Che devo fare per ereditare la vita eterna?
5
Maria ha scelto la parte migliore
s. Pelagia
Signore, insegnaci a pregare!
s. Dionigi
Chi chiede ottiene, chi cerca trova
s. Daniele Comboni
Chi non raccoglie con Cristo, disperde
28a tempo ordinario
s. Romolo
Beati coloro che ascoltano la parola di Dio
VOCAZIONE
Andate e invitate tutti quelli che trovate
Questa generazione è una generazione malvagia
1974 Martirio p. V. Cobbe, Bangladesh
6
s. Callisto I
Date in elemosina ciò che avete dentro di voi
s. Teresa d’Avila
Chi ha come amico Gesù può sopportare ogni cosa
Intenzione di preghiera missionaria:
Ogni comunità cristiana senta la necessità di partecipare alla missione
universale con la preghiera, il sacrificio e l’aiuto concreto.
1987 Martirio di p. Salvatore Deiana, Brasile
Non impediamo agli altri di entrare nel regno di Dio
Giornata contro la povertà
s.Ignazio d’Antiochia
Dio non dimentica neppure un passerotto
s. Luca
Pace a questa casa!
29a tempo ordinario
s. Maria Bertilla
Dio ha affidato a noi la sua vigna
Vergine del Rosario
s. Firmino
s. Margherita Alac.
Rallegratevi, il vostro nome è scritto nei cieli
ss. Angeli Custodi
16
venerdì
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GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE
Date a Dio quello che è di Dio
SOLIDARIETà
Quello che hai messo da parte per chi sarà?
7
s. Orsola
Aprite subito, appena Dio arriva e bussa!
s. Donato da Fiesole
A chi è stato dato molto, molto sarà chiesto
s. Giovanni da Capest.
Sono venuto a portare il fuoco sulla terra
Giornata Nazioni Unite
s. Antonio M. Claret
Lungo la strada mettiti d’accordo con il tuo avversario
s. Crispino di Soissons
Cosa faresti con un albero che non dà frutto?
RINGRAZIAMENTO
30a tempo ordinario
Ama il prossimo tuo come te stesso
s. Frumenzio
Se sciogli il cane, perché tieni legata una persona?
s. Simone, s. Giuda
8
Gesù chiama a sé i discepoli per farli apostoli
1954 Servo di Dio p. Pietro Uccelli, Vicenza
s. Ermelinda
Non cominciare a bussare quando la porta è già chiusa!
s. Alfonso Rodriguez
Non lapidare coloro che vengono da te
s. Lucilla
Se un asino cade nel pozzo non lo tireresti su?
* I messaggi del giorno sono tratti dal brano di vangelo proposto nella liturgia della Messa
Foto Archivio MS / E. Fasolini, Messico
Novembre 2008
Tutti coloro che credono in Cristo e ascoltano la sua Parola sono già passati dalla morte alla vita
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tutti Santi
Beati gli operatori di pace, perché sono figli di Dio
fedeli Defunti
Chi crede in Cristo ha la vita eterna
s. Martino di Porres
Invita i poveri che non hanno da ricambiarti
s. Carlo Borromeo
b. Guido M. Conforti
Senza rinuncia non puoi essere discepolo di Cristo
5
C’è gioia in cielo per un peccatore che si converte
s. Ernesto
Rendi conto ogni giorno del tuo modo di vivere
s. Goffredo di Amiens
Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto
Ringraziamento per i frutti della terra
Adora Dio nello spirito e nella verità
s. Leone Magno
Guai a chi scandalizza un bambino!
s. Martino di Tours
Fa’ bene tutto quello che devi fare
s. Giosafat
s. Diego
6
Il Signore verrà come un lampo che guizza
+ p. Francesco Sozzi, Parma 2006
Non perdere tempo a guardare indietro
s. Alberto Magno
È necessario pregare sempre, senza stancarsi
Dio ci ha consegnato i suoi beni per farli fruttare
s. Elisabetta d’Ungheria
Gesù ci domanda: “Che vuoi che io faccia per te?”
s. Oddone
Oggi la salvezza è entrata in questa casa
7
Perché non hai fatto fruttare i miei doni?
Giornata del bambino
s. Felice di Valois
Cerca di comprendere oggi la via della pace
present. di Maria
La mia casa sarà casa di preghiera
s. Cecilia
Tutti vivono per lui, il Dio della vita
Cristo Re
Venite, voi benedetti dal Padre mio!
s. Andrea Dung-Lac
La povera vedova ha offerto più dei ricchi
Giornata contro violenza sulle donne
s. Caterina d’Alessan.
Non lasciatevi ingannare da falsi profeti
s. Corrado
Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime
s. Virgilio
Non dimenticare mai di ringraziare Dio
s. Giocondo
33a tempo ordinario
s. Fausto
Se Dio ti chiama, non inventare una scusa
s. Leonardo di Noblac
Basilica Laterano
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Alzatevi, perché la vostra liberazione è vicina
1964 Martirio di p. G. Didoné, p. L. Carrara
e fr. V. Faccin, Congo RD
s. Caterina Labouré
Cielo e terra passeranno, ma le parole di Gesù no
s. Saturnino
Il cuore non si appesantisca negli affanni della vita
1a di Avvento (B)
Dio ha dato a ciascuno il suo compito
Intenzione di preghiera missionaria:
Le comunità cristiane dell’Asia, contemplando il volto di Cristo, sappiano trovare le vie per annunciarlo alle popolazioni, nella piena fedeltà al vangelo.
* I messaggi del giorno sono tratti dal brano di vangelo proposto nella liturgia della Messa
Foto Archivio MS / F. Ceruti, Giappone
Dicembre 2008
Una moltitudine di angeli annuncia la gioia: “Gloria a Dio e pace in terra agli uomini che Egli ama”
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s. Eligio
s. Bibiana
s. Francesco Saverio
s. Barbara
Giornata Aids
Signore, non sono degno che tu entri in casa mia
+ p. Graziano Rossato, Sierra Leone 2006
Beati voi che avete la grazia di vedere e di udire
GIORNATA missionaria SACERDOTI
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martedì
s. Albina
Pur avendo visto, non vi siete nemmeno pentiti!
s. Lazzaro
Da Maria è nato Gesù, chiamato Cristo
s. Graziano
Essi partirono e predicarono dappertutto
L’uomo saggio costruisce la sua casa sulla roccia
5
s. Ada
Sia fatto a voi secondo la vostra fede
s. Nicola di Bari
Strada facendo, predicate il regno di Dio
2a di Avvento
Preparate la strada del Signore
Immacolata Concezione
Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te
s. Siro
Gesù va in cerca di chi si è perduto
Giornata dei diritti umani
Vergine di Loreto
Prendete il mio giogo sopra di voi: è dolce
s. Damaso I
I violenti si impadroniscono del regno dei cieli
6
Vergine di Guadalupe
Che pretesto hai per non seguire il vangelo?
s. Lucia
C’è gente che aspetta sempre qualcos’altro
3a di Avvento
Rendi testimonianza alla luce
s. Cristiana
Il vangelo di Gesù viene dal cielo o dagli uomini?
Intenzione di preghiera missionaria:
Attraverso gesti concreti di solidarietà, i cristiani mostrino che il Bambino
di Betlemme è la luminosa speranza del mondo.
16-24 Novena di Natale
Giornata dei migranti
Giuseppe, sposo di Maria, era un uomo giusto
7
s. Dario di Nicea
Zaccaria ed Elisabetta erano giusti davanti a Dio
s. Liberato
Non temere, hai trovato grazia presso Dio
4a di Avvento
Lo Spirito Santo scenderà su di te
s. Francesca Cabrini
Il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore
s. Vittoria
La lingua si sciolse e parlava benedicendo Dio
s. Irma, s. Adele
Verrà a visitarci un sole che sorge
Natale del Signore
Oggi è nato il Salvatore, Cristo Signore
s. Stefano
Chi persevererà sino alla fine sarà salvato
8
s. Giovanni Evangelista
Corse più veloce e giunse per primo
Sacra Famiglia
Maria e Giuseppe offrono il Bambino al Signore
s. Tommaso Becket
I miei occhi hanno visto la salvezza
s. Eugenio
L’anziana Anna parlava a tutti del Bambino
s. Silvestro
È venuta la luce vera, che illumina ogni uomo
* I messaggi del giorno sono tratti dal brano di vangelo proposto nella liturgia della Messa
2007 NOVEMBRE
DIA LO G O E SO LIDARIET À
lettere al direttore
p. Marcello Storgato
MISSIONARI SAVERIANI
Via Piamarta 9 - 25121 Brescia
E-Mail: [email protected]
Pagina web: saveriani.bs.it/missionari_giornale
COME RINNOVARE L'ABBONAMENTO?
Caro direttore, poiché apprezzo moltissimo il mensile “Missionari Saveriani” e lo
attendo sempre con piacere, anche per gli spunti spirituali che contiene,
desidero chiedere qual è il numero di conto corrente utile per rinnovare
l’abbonamento. Posso usare il conto corrente contenuto nel giornale che
arriva al mio indirizzo, oppure c’è un conto corrente apposta per questo
scopo? Attendo un riscontro e saluto cordialmente.
Milva, E-mail
Cara signora Milva,
la ringrazio per il messaggio, che ci incoraggia e ci allieta moltissimo, quanto è il suo “piacere” nell’attendere, ricevere e leggere il nostro modesto mensile. Il suo apprezzamento va soprattutto agli “spunti spirituali” che esso contiene. Sono sicuro che molti altri assidui lettori e lettrici siano d’accordo con lei.
Il conto corrente che lei potrà utilizzare è proprio quello che lei riceve con il mensile, e che serve anche come “indirizzo” per la spedizione a domicilio. Lei saprà che “Missionari Saveriani” ha 19 edizioni “zonali” diverse, per quanto riguarda l’ultima pagina di ogni numero; mentre le pagine da 1 a 7 sono uguali per tutti i circa 100mila
amici che lo ricevono.
Ad esempio, lei riceve l’edizione di Piemonte/Liguria e il suo nome e indirizzo è scritto sul C/cp della comunità saveriana di GenovaPegli. Potrà quindi utilizzare questo conto corrente per inviare il suo contributo per le spese di stampa e di posta. Qualora perdesse il
conto corrente, troverà il numero esatto sotto l’indirizzo della comunità saveriana di riferimento, in testa a pagina 8, l’ultima del giornale.
Così avviene per tutti i nostri abbonati, in riferimento alle 19 comunità saveriane in Italia.
Nel ricevere il suo contributo, un saveriano incaricato le invierà
una nota di ricevuta e ringraziamento. Ricordi, comunque, di scrivere sempre lo scopo del suo invio nell’apposito spazio della “causale”. (Avrà notato che nei nuovi C/cp questo spazio è sul fronte, e non
più sul retro, come invece era prima; attualmente sul retro non si può
più scrivere niente).
Lo spazio della “causale” è di due righe, solo per poche parole.
Per scrivere più a lungo, per esprimere i sentimenti e i pensieri, o per
manifestare intenzioni di preghiera... dovrà utilizzare foglio e busta.
Ma non esiti a farlo. Perché a noi missionari piace moltissimo ricevere le lettere e comunicazioni degli amici. Saluti fraterni,
p. Marcello, sx
Il conto corrente postale
L’inserimento mensile del conto corrente postale è richiesto da molti
lettori, per facilitare il rinnovo dell’abbonamento o inviare offerte,
come e quando desiderano. Si prega di non considerare questo gesto
come una “insistente scortesia”. Tuttavia, un vostro contributo per
sostenere le spese di stampa e spedizione di “Missionari Saveriani” è
gradito, in qualsiasi momento vi sia più comodo. Grazie.
STRUMENTI D'ANIMAZIONE
L'AGENDA BIBLICA MISSIONARIA 2008
L’agenda missionaria offre ogni giorno
spunti di riflessione sulle letture bibliche e sulla vita della chiesa
missionaria. Ogni giorno aiuta a leggere, meditare, pregare la Parola di Dio, come ogni
buon cristiano deve fare, per
essere capace di abbracciare il
mondo.
Ogni giorno trovi ampio spazio per scrivere i tuoi impegni, ma
anche i tuoi appunti spirituali, per
vivere quotidianamente nell’amore
universale.
Raccomandiamo l’Agenda non solo ai sacerdoti e ai catechisti, ma anche agli
sposi e ai giovani che desiderano vivere con impegno ogni giorno
dell’anno.
L’agenda è disponibile in tre edizioni:
• Tascabile, formato 10,5 x 14,5 - euro 8,00
• Plastificata, formato 14,5 x 21 - euro 10,00
• Cartonata, formato 14,5 x 21 - euro 12,00
Per i nostri lettori e lettrici, spedizione inclusa. Sconto fino al
30% per chi ordina più di dieci copie.
Da richiedere a:
Libreria dei popoli, via Piamarta 9, 25121 Brescia
Tel. 030 3772780 int. 2; Fax 030 3772781; [email protected]
I MISSIONARI SCRIVONO
Padre Girola da Roma ringrazia i generosi lettori per l'aiuto al Camerun
Cari amici, scrivo da Roma, che ormai sarà la mia sede per i prossimi sei anni, a Dio piacendo. Sono
stato richiesto, infatti, di servire la famiglia saveriana nella direzione generale. Terminato il capitolo
generale, ho avuto modo di tornare in Camerun per liberare la stanza nella casa saveriana di Bafoussam,
salutare i confratelli e fare le valigie, per trasferirmi definitivamente in Viale Vaticano 40, a Roma.
Ho visitato anche la nuova missione di Nefa, estrema periferia della città, dove vivono e lavorano p.
Bruno Calderaro, padovano di Cittadella, il bergamasco p. Adriano Armati e il vercellese p. Oliviero Ferro e il giovane saveriano congolese Justin. Stanno bene e sono contenti della nuova casa, modesta ma dignitosa. A febbraio, io stesso avevo chiesto ai lettori di “Missionari Saveriani” di
darci una mano a “metter su casa”, con tavoli e sedie, letti e suppellettili, cucina e stoviglie.
Ebbene, il “piccolo progetto 2/2007” è stato completato a tempo di record, grazie alla generosità di tante persone amiche. Le stanze sono arredate, la cucina è in funzione, la chiesetta
è accogliente, la saletta per gli
incontri è sempre aperta (nella
foto, p. Oliviero mentre parla
con un gruppo di sposi). A nome dei saveriani di Nefa, grazie a tutti voi che avete aiutato.
Continuate a sostenerci con la
vostra preghiera.
p. Carlo Girola, sx
Dal Giappone, p. Pako racconta: “la chiesa deve essere missionaria”
In una delle nostre riunioni mensili per i saveriani che vivono nella zona del Kyushu, abbiamo invitato
il vescovo di Kagoshima a passare una giornata con noi e parlarci della chiesa in Giappone. Mons. Koriyama ha accettato volentieri il nostro invito. Prima di essere vescovo, era stato parroco in una piccola parrocchia della zona, con solo una trentina di cristiani. Eppure, la sua visione della chiesa e della missione in Giappone è stata molto interessante e valida anche per noi. Con molta
chiarezza ha detto: “La chiesa o è missionaria oppure è morta. È sbagliato pensare che
i preti diocesani sono per la pastorale e i missionari sono per la missione. O siamo tutti missionari oppure piantiamo lì; è inutile discutere!”.
Ho avuto anche un’altra bella esperienza, la prima in 26 anni di vita missionaria in
Giappone. Le suore mi hanno invitato a parlare alle studentesse della loro scuola superiore, in occasione della festa della Madonna. Ben 900 alunne, di cui solo dieci sono cristiane. È stato
un bel momento di evangelizzazione. Ho presentato il racconto evangelico dell’annunciazione di Maria,
come esempio di una giovane che vuole crescere e dare senso alla sua vita; di una giovane che si mette
in cammino per avvicinarsi a Dio che le parla e vuole rivelarsi.
Dalle reazioni, ho avuto l’impressione che le ragazze abbiano apprezzato l’esempio della Madonna. Ma le
prime a essere sorprese sono state le suore: “Nessuno ci aveva mai presentato il racconto dell’annunciazione
come modello di dialogo per la crescita interiore!”. Beh, c’è sempre una prima volta, ho pensato tra me!
p. Paco Marín, sx
Padre Tri, saveriano indonesiano, scrive dall'Amazzonia
Tempo fa mi trovavo in un villaggio nella foresta amazzonica. Stavo vistando le famiglie della comunità,
quando una donna mi chiese: “Di dove sei?”. Risposi: “Sono indonesiano”. E lei: “C’è stato un terremoto in
Indonesia!”. Confermai: “Sì, certo; c’è stato un grande terremoto più di un anno fa; ha causato il terribile tsunami nell’isola di Sumatra...”. La donna era rimasta imbarazzata alla mia risposta; ma non aggiunse nulla.
Il giorno dopo sono tornato in città e qualcuno mi disse che c’era stato un terremoto a Java, proprio
nella mia isola natale. Mio Dio! La notizia che quella buona donna aveva voluto darmi era
recente e riguardava proprio me e la mia famiglia! Cosa vuol dire, vivere nella foresta con
il cuore attento al mondo!
p. Antonius Tri, sx
solidarietÀ
MOZAMBICO: CHIESE DI VILLAGGIO
Nelle missioni del Mozambico in cui lavoriamo
noi saveriani sono sorte molte comunità
nuove. Attualmente
ne abbiamo più di
duecento.
In questi
ultimi anni, grazie a
Dio, è stato un pullulare di piccole comunità. Decine e
decine di famiglie si riuniscono per pregare, per riflettere sui problemi e, alla domenica, per la celebrazione
della Parola di Dio.
Generalmente sono le comunità più organizzate
che “generano” le nuove comunità. Uno dei primi
impegni che le nuove comunità si assumono è proprio
quello di costruire la chiesetta del villaggio. La costruiscono come possono, con i pochi mezzi che hanno a
disposizione...: basta guardare la fotografia!
Noi vorremmo aiutare la gente a migliorare la costruzione della loro chiesetta, perché diventi un segno
visibile della presenza di Dio in mezzo a loro e un decoroso luogo di incontro della comunità. In molti villaggi durante la settimana la chiesa si trasforma anche
in aula per la scuola del villaggio.
Vorremmo fornire le lamiere per il tetto e il cemento per la costruzione dei muri. Per la manodopera e i
mattoni ci pensa la gente stessa. Il costo di ogni chiesetta si aggira sui 5.000 euro.
Dio benedica tutti coloro che vorranno collaborare a
questo piccolo progetto dei saveriani in Mozambico.
p. Bruno Boschetti, sx
piccoli progetti
7/2007 - MOZAMBICO
Chiesette di villaggio
In Mozambico sorgono molte nuove comunità cristiane. Come chiesa hanno una capanna fatta di pali e paglia. Al costo di 5.000 euro
per chiesetta, le comunità potrebbero costruire un luogo più decoroso e stabile. Possiamo
dare un mano a fornire cemento e lamiere.
• Responsabile del progetto sono i saveriani in Mozambico e p. Bruno Boschetti.
• ••
6/2007 - Rep. Dem. CONGO
Lamiere per le scuole di Kitutu
La missione di Kitutu, isolata dal resto del
mondo, ha bisogno di aiuto per coprire con
lamiere 25 scuole elementari di villaggio:
5mila lamiere a € 10 l’una, per un totale di
50mila euro. Possiamo contribuire allo sviluppo culturale delle nuove generazioni.
• Responsabile del progetto è il saveriano
p. Paolo Maran.
Chi desidera partecipare alla realizzazione di questi progetti, può utilizzare l’accluso Conto corrente
postale, oppure può inviare l’offerta direttamente
al C/c.p. 00204438, intestato a:
Procura delle Missioni Saveriane,
Viale S. Martino 8 - 43100 PARMA
oppure bonifico bancario su C/c 000072443526
Cari Parma e Piacenza, Agenzia 6
abi 06230 cab 12706
Si prega di specificare l’intenzione
e il numero di Progetto sul C/c.p. Grazie.
2007 NOVEMBRE
ALZANO
24022 ALZANO L. BG - Via A. Ponchielli, 4
Tel. 035 513343 - Fax 035 511210
E-mail: [email protected] - C/c. postale 233247
Nel Paese dove tutto è a posto
Preti bergamaschi visitano il Giappone
F
are visita a p. Piergiorgio
Moioli, missionario saveriano nembrese in Giappone,
è stata un’esperienza unica per
tante ragioni. Innanzitutto la familiarità con la quale ci ha accolti. Padre Piergiorgio è in Giappone da circa vent’anni; ormai è
la sua seconda casa, dopo l’Italia. Conosce la lingua giapponese come il dialetto bergamasco e
la cultura di quella nazione come se fosse nato lì. Attualmente,
si trova nella missione di Kikuchi, una cittadina di 50mila abitanti a sud del Giappone.
Un mondo... a parte
In Giappone vivono 120 milioni di abitanti. I cristiani sono
complessivamente un milione
circa (meno dell’1%). A Kikuchi i cristiani cattolici sono 80.
Quest’anno p. Piergiorgio è particolarmente felice, perché sta
preparando al battesimo un nuovo catecumeno. Ogni giorno alle
6.30 celebra la Messa. Vi parte-
cipano le due suore della scuola
materna e una signora convertita
al cristianesimo, unica della sua
famiglia tutta scintoista.
Della vita ordinaria giapponese impressiona l’efficienza
Padre Moioli dal Giappone saluta tutti
gli amici dei saveriani bergamaschi
don ERMANNO MENI
e l’educazione. Non c’è nulla
fuori posto, neanche le persone.
Tutto è ordinato e curato, sin nei
particolari. Il comportamento è
impeccabile, non solo per gli inchini, ma per il rispetto nei confronti delle persone e delle regole. La buona educazione è il
biglietto da visita del Giappone. Non si superano i limiti di
velocità; non si lasciano cadere
le carte a terra; non si scrive sui
muri o sui sedili dei bus.
I ragazzi sin da piccoli escono di casa con la divisa, diversa
per ciascuna scuola, e si recano
a lezione. La sera dopo cena, eccetto nelle città più grandi, non
si svolgono riunioni o incontri
di alcun genere: ai giapponesi
piace rimanere in famiglia. Sono aperti solo i locali di intrattenimento: bar, ristoranti, centri
commerciali…
Ci vuole pazienza
Il Giappone ha fama di super potenza. Non è al centro del-
Il lungo viaggio di Lina Valoti
Saveriana di Cornale di Pradalunga
U
n anno fa, Lina Valoti scriveva così alle comunità
delle sorelle saveriane sparse nel
mondo: “Ogni mattina intraprendo la mia giornata come se fosse
un lungo viaggio per il mondo,
mentre le ore, a volte, scorrono
lente e mi lasciano tanto tempo
per pensare e per soffermarmi a
tante stazioni - le vostre - dove
posso guardarvi mentre anche
voi spendete la giornata per l’avvento del suo Regno. Presento al
Signore tutti i vostri bisogni, le
vostre ansie e i vostri desideri di
bene. Alla sera, a viaggio com-
Sorella Lina Valoti: lo sguardo di chi ha
fede, anche nella sofferenza
piuto, scendo dal treno e mi abbandono nel Signore, mettendo
nelle sue mani quanto ho raccolto durante il giorno”.
La Madonna come guida
Lina aveva scoperto la sua
malattia (un tumore) nel 2000 e
l’aveva accettata con la certezza
che Dio avrebbe potuto farla servire al suo Regno. Lottava per la
vita, eppure non era spaventata
dall’idea della morte, forte delle
certezze della fede e della speranza. Il suo viaggio terreno si
è concluso il 7 settembre scorso
e il suo funerale è avvenuto nella festa della Natività di Maria,
quasi a indicare che, ad accompagnarla da Dio, c’era lei, quella
Madre che Lina amava tanto invocare, specialmente per la pace
nel mondo.
Lina era nata a Cornale di Pradalunga il 14 febbraio 1932. A
venticinque anni era entrata fra
le saveriane e quattro anni dopo, emessi i primi voti religiosi,
era partita per il Brasile. Là è rimasta quattordici anni, svolgendo vari servizi: attività pastorale,
cucina e guardaroba nel seminario saveriano, attività sanitaria.
Nel 1976, le era stato chiesto di
tornare in Italia. Così, da allora,
Lina ha lavorato nella casa ma-
TERESINA CAFFI, mM
dre delle saveriane e dei saveriani a Parma e nella comunità di
Ceggia, accompagnando anche
l’anziana mamma nei suoi ultimi anni.
Apostola nella sofferenza
Lina era una persona generosa. Non si misurava nel sacrificio e viveva l’amore non con
l’abbondanza di parole, ma con
la concretezza dell’azione. Forte di carattere, quando assumeva
degli impegni li portava fino in
fondo, con responsabilità. Anche
nella malattia, finché ha potuto,
si è resa utile con vari servizi, in
particolare di cucito.
Poi ha accolto con fede un modo paradossale di rendersi utile:
avere bisogno di tanti servizi e
trasformare in offerta e in amore
la dura esperienza della malattia.
Lina era apostola anche nei luoghi di cura, stringendo con tante persone legami di profonda
umanità e comprensione. Ora,
dal cielo, con la sua preghiera,
non smetterà di darsi da fare per
quel Regno per cui ha speso la
sua salute e la sua malattia, le
sue doti e l’intera sua vita.
Grazie, Lina! E lode a Dio che
non smette di chiamare persone
che testimonino nel mondo il suo
vangelo.
■
Nella piccola chiesa di Kikuchi, celebrano la Messa con p. Moioli, al centro,
i sacerdoti bergamaschi che gli hanno fatto visita in Giappone (da sinistra):
don Dario Colombo, don Ermanno Meni e don Sergio Bonacquisti
l’attenzione della generosità dei
cristiani, perché in questo paese
non ci sono bisogni alimentari
o sanitari, come in tante nazioni dell’Africa, dell’America latina e dell’Asia. Nei paesi poveri
l’assistenza è un mezzo per avvicinare le persone e aprire il dialogo sulla fede cristiana.
In Giappone il missionario
non è cercato dalla popolazione per soddisfare i bisogni primari (cibo, medicine, vestiti…).
Di conseguenza, il contatto con
la popolazione locale è frutto di
un lavoro certosino. È necessaria una sensibilità e un tatto speciali per iniziare a parlare di Gesù Cristo. “La pazienza è la virtù
dei forti”, questo proverbio calza bene con l’atteggiamento che
il missionario deve adottare per
evangelizzare in Giappone.
Ricordi indelebili
In un mondo pervaso dallo
scintoismo, dove le tradizioni
rituali millenarie si intrecciano
con le discipline ascetiche (arti
marziali), e dove al posto delle
chiese si vedono templi e pagode
a ogni angolo di strada e in ogni
piazza, è facile intuire come sia
impegnativo presentare la persona di Gesù e la sua storia.
Padre Piergiorgio è stimato e
rispettato da tutti quelli che lo
conoscono nella sua città. Un
po’ perché i giapponesi sono rispettosi della persona in quanto
tale, al di là della nazionalità e
della religione; un po’ perchè il
suo stile umile, alimentato dalla
fede, combacia con la realtà nella quale egli vive.
Nonostante le centinaia di fotografie scattate, molte delle cose che in pochi giorni abbiamo visto, imparato e capito, resteranno
indelebili dentro di noi. Il fascino
del Giappone è davvero grande
per noi occidentali. Come ci diceva p. Piergiorgio, a volte viene
da pensare che i giapponesi siano
davvero discendenti di un dio, così come loro stessi credono. ■
Padre Piergiorgio Moioli gradirà i vostri messaggi e-mail:
[email protected]
GIORNATA SACERDOTALE
Il 3 dicembre, con i saveriani di Alzano
Il centro missionario diocesano di Bergamo e i missionari saveriani
invitano tutti i sacerdoti della diocesi a trascorrere insieme un’intensa
“Giornata missionaria sacerdotale”. È ormai un appuntamento tradizionale per il 3 dicembre, festa di san Francesco Saverio, patrono delle
missioni, celebrare una giornata di spiritualità per riflettere sulla vocazione alla missione universale, tipica di ogni sacerdote.
I saveriani sono felici di ospitare i sacerdoti presso l’istituto in via
Ponchielli 4, ad Alzano Lombardo. Nella mattinata ci sarà l’occasione
per un incontro fraterno di riflessione, guidata da p. Rino Benzoni, superiore generale dei saveriani. Seguirà un’agape fraterna.
Tutti i sacerdoti della diocesi sono attesi e benvenuti.
Per una migliore organizzazione, si prega di confermare la partecipazione, telefonando al numero 035 513343 dei missionari saveriani. Grazie.
Padre Marino e i Missionari Saveriani
Alzano Lombardo
4
Crocifisso del beato Conforti, venerato nel santuario dei missionari saveriani a Parma;
fin da bambino, il beato si soffermava a pregare e... “pareva mi dicesse tante cose!”
2007 NOVEMBRE
BRESCIA
25121 BRESCIA BS - Via Piamarta, 9
Tel. 030 3772780 - Fax 030 3772781
E-mail: [email protected] - C/c. postale 216259
Concorso scolastico sul dialogo
Nel 50° anniversario dei saveriani a Brescia
I
missionari saveriani di
Brescia hanno raggiunto il
traguardo ...della mezza età. Infatti, sono passati 50 anni, da quando la congregazione saveriana del
beato Conforti ha acquistato dalla
diocesi di Brescia il famoso complesso “San Cristo”.
Brevi cenni di storia
Era l’estate del 1957 e il seminario diocesano si trasferiva
nel nuovo edificio, a Mompiano.
La vecchia struttura era usurata
e inagibile, bisognosa di urgente
restauro. I saveriani la prendono
in consegna insieme alla chiesa,
ceduta in uso perpetuo. Gli ultimi due sacerdoti ordinati a San
Cristo, il 3 marzo 1957, furono il
cardinale Giovanni Battista Re e
mons. Serafino Corti. Fu proprio
don Corti a effettuare le consegne
al saveriano p. Tiberio Munari.
Nel corso degli anni, con notevoli sacrifici e grazie al contributo di tante famiglie e comunità bresciane, i saveriani hanno
rimesso in opera tutto il complesso. I lavori seguivano di pari
passo le attività di formazione e
animazione missionaria e vocazionale. Infatti, il “convento” è
diventato “casa apostolica”, cioè
un seminario con scuola interna
per i ragazzi aspiranti a diventare missionari saveriani.
Chiusa la scuola, dal 1992 “San
Cristo” ospita lo Csam, il Centro
saveriano di animazione missionaria, trasferito a Brescia da Parma.
Qui sono pensati e prodotti gli
strumenti di animazione missionaria che danno un’impronta qualificata al carisma dei saveriani.
Un concorso per le scuole
Per celebrare l’anniversario, i
p. GESUINO PIREDDA, sx
saveriani di Brescia hanno pensato a un concorso a premi per
le scuole sul tema: “Giovani e
dialogo, una sfida, una continua
ricerca”. È stato preparato un
dossier su alcune figure significative del dialogo e della pace:
Francesco Saverio, Luther King,
Madre Teresa, Gandhi, Comboni, Conforti e altri ancora.
Oggi, l’Europa vive il grande
fenomeno della mobilità etnica
e culturale. In Italia sono circa
tre milioni gli “extra comunitari”, ma non è ancora chiaro quali
siano i ruoli e i compiti per far
fronte alle problematiche connesse alla presenza di più culture
nel nostro territorio.
Accettare il fatto che ci sono
molti modi di essere uomo, e
tutti ugualmente “umani”, non è
facile. L’abilità non sta nell’ostinarci a essere quello che siamo,
Tra le colline del Burundi
Questo è stato il primo impatto
Claudina, una laica saveriana di Brescia, ha deciso di partire per il Burundi, dove si fermerà tre anni. Abbiamo parlato
di lei su questa pagina nel numero di settembre. Dall’Africa ci ha
scritto le sue prime impressioni.
S
ono arrivata senza problemi e tutto prosegue per il
meglio. Il superiore dei saveriani in Burundi, p. Luigi Arnoldi, è
venuto a prendermi in aeroporto
e poi mi ha portato a Gasura, all’incontro con il vescovo.
È difficile... comunicare
A Bujumbura c’erano anche
Gino e Franco, due volontari di
Roncadelle. Erano lì a sistemare l’impianto elettrico della casa religiosa dei saveriani. Dopo
lo studio e il lavoro, andavamo a
bere con loro una bibita al club
Natique, per rilassarci un po’. II
mio problema è solo la lingua: il
kirundi non vuole entrare in questa mia... zucca vuota.
Ora che sono a Gasura le comunicazioni sono davvero difficili. Telefonare è un’impresa e
non provo nemmeno a mandare
una e-mail. Senza auto è impossibile muoversi. Per ora mi affido alla bontà di qualche vicino
che si deve spostare e approfitto
di un passaggio. Qui sono tutti
molto gentili e si prodigano per
alleggerire le difficoltà di inserimento, permettendomi di arrivare dove ho bisogno...
Il posto è davvero bello, a
1.500 metri di altitudine, tra colline alberate e valli coltivate a
verdura. Le distanze non sono
grandi, ma i tempi sono lunghi.
Claudina Bertola a colloquio con p. Marcello
Storgato, prima di partire per il Burundi
4
CLAUDINA BERTOLA
Da Bujumbura a Gasura ci vogliono 3 ore e mezza, sempre che
non fori una gomma, che non investi un ciclista, che non spiani
una capra, che non ti fermi la polizia o l’esercito, che non ti scappi la pipì... Insomma, un rosario
alla partenza e una Messa di ringraziamento all’arrivo!
Un progetto che continua
La casa è in buone condizioni. Il laboratorio di farmaci, di
cui seguo l’amministrazione,
è pronto a ripartire con la produzione, appena saranno disponibili le materie prime. II progetto continua. Per il futuro, sono nelle mani dell’ufficio missionario di Brescia e nelle scelte del vescovo burundese, mons.
Joachim.
Al mio arrivo, il vescovo ha
organizzato un incontro alla presenza dei due tecnici e dei responsabili del laboratorio. È stato un confronto interessante, almeno per me. Spero di poter
stendere al più presto un piano
di lavoro intelligente e ottimale
per tutti.
Ho avuto varie occasioni di
andare vicino alle missioni di
Bukavu e Goma, ma non è stato
possibile raggiungerle. Spero di
riuscirci prima della fine dell’anno. Mi piacerebbe proprio visitarle e incontrare i laici che sono
lì. Un fraterno abbraccio e un saluto a tutti voi e al laicato saveriano di Brescia.
■
ma nell’essere capaci di migliorarci, con la forza del dialogo e
del confronto. La mancanza di
dialogo porta ad atteggiamenti
di conflittualità, i più gravi dei
quali sono il razzismo, la xenofobia e il fondamentalismo
religioso.
Le regole per partecipare
“I giovani e il dialogo” è una
bella sfida che ci attende. Richiede studio, impegno e continua ricerca. Proprio per questo,
nel 50° anniversario della loro
presenza a Brescia, i missionari saveriani hanno ritenuto
opportuno lanciare un “concorso”. I missionari sono sempre
persone che favoriscono il dialogo e lo scambio tra le culture,
aprendole ai valori dell’universalità. La proposta di avvicinare gli
studenti ai grandi testimoni della
pace ci sembra uno strumento
educativo efficace, un contributo
adatto a favorire la cultura della
convivialità, nel rispetto delle diverse culture.
I partecipanti possono esprimersi in varie forme: in forma
letteraria (tema, poesia, saggio,
ricerca) o in forma grafica e figurativa (disegno, pittura, di
dimensione massima in cm 40
x 50) o in digitale (videoclip o
diapositive).
I lavori devono pervenire ai
saveriani di Brescia entro il 26
gennaio 2008. Saranno premiati
i primi tre lavori per ogni ordine
di scuola (elementare, medie e
superiori). I premi sono messi a
disposizione dalla nostra famosa
“Libreria dei popoli”.
Insegnanti e studenti interessati possono chiedere il dossier,
con tutte le informazioni utili,
a p. Gesuino Piredda (Missionari saveriani, via Piamarta 9
- Brescia; tel. 347 6699884; email: gesuinopiredda@infinito.
it) o richiederlo via fax allo 030
3772781, all’attenzione di padre
Gesuino.
■
CINA: MOSTRA E QUATTRO INCONTRI
La mostra di quest’anno ha per titolo, “Cina: sguardi su una civiltà
millenaria”. È stata inaugurata il 6 novembre e resta aperta al pubblico fino al 27 gennaio 2008. Orari di visita: feriali, 9 - 12.30 e 14.30
- 17; domenica e festivi, dalle 14 alle 18.
Per informazioni e prenotazioni, tel. 349 3624217; fax 030 3774965;
e-mail: [email protected]
Appuntamenti da non perdere
A margine della mostra, sono previsti anche quattro incontri-evento, che raccomandiamo a tutti i nostri lettori.
• Venerdì 23 novembre, ore 20,30
“Lo sguardo verso le nuvole: nostalgia della patria”. Concerto di brani in lingua cinese con la soprano Lin Ling Hui, accompagnata al piano da Paolo Ugoletti e alla viola da Claudio Minelli. Scenografia con
dissolvenze del regista Enore Montini e foto di p. Angelo Costalonga.
• Venerdì 14 dicembre, ore 20,30
“Cina: speranza cristiana?”. Relatore: padre Angelo Lazzarotto, missionario del Pime e sinologo. Seguirà la testimonianza di una donna
cinese cattolica.
• Venerdì 11 gennaio, ore 20,30
Riflessi dal celeste impero. Il “gusto cinese” in Europa tra passato e
presente: mode, stili, idee. Relatrice: Elettra Casarin.
• Sabato 26 gennaio alle 19,30
Serata finale. Delizioso viaggio con commento attraverso le tradizioni gastronomiche cinesi e particolare attenzione al menù del capodanno cinese. Si consiglia di prenotare entro il 13 gennaio, dato il numero
limitato di posti. È previsto un contributo spese di € 18,00 a persona.
Anche se zona a traffico limitato (ZTL), è consentito a tutti i visitatori della mostra accedere all’ampio parcheggio interno con
il seguente itinerario: p.le Arnaldo, via A. Mario, p.za Brusato,
via Cattaneo, via V. Gambara, via Piamarta (informazioni tel. 030
3772780).
2007 NOVEMBRE
CAGLIARI
09121 CAGLIARI CA - Via Sulcis, 1
Tel. 070 281310 - Fax 070 274419
E-mail: [email protected] - C/c. postale 12756094
Tre saveriani sardi raccontano
Cosa fanno e come vivono in missione
ritiro delle delegate misA lsionarie
di Cagliari, que-
st’anno hanno partecipato tre saveriani sardi, missionari in nazioni lontane e diverse tra loro:
Bangladesh, Indonesia e Congo.
È stata l’occasione per ascoltare
le loro testimonianze e scoprire
cosa fanno in missione.
Padre Spiga e i disabili
in Bangladesh
Padre Gabriele Spiga, di
Quartu S. Elena, dal 1972
è missionario in Bangladesh. Ha scelto di lavorare con gli handicappati perché possano diventare autosufficienti. Ha cominciato a farlo nella capanna di
un villaggio con un disabile musulmano, suscitando stupore nella gente, abituata a considerare gli europei come persone ricche.
La mamma Mercede lo ha
educato alla carità e all’amore
del prossimo.
Ha detto: “Il sacerdozio è un
servizio, non un privilegio o un
prestigio. La mia casa è semplice, non molto diversa dalle capanne della gente. Cristiani e musulmani viviamo insie-
P. Gabriele Spiga nel suo
“villaggio della speranza”
in Bangladesh
p. DINO MARCONI, sx
me. Vedendomi aiutare i disabili, la mentalità dei musulmani
su noi cristiani è cambiata. Non
mi chiamano più uomo ricco ma
padre.
Io i miracoli non li faccio. Ma
una stampella o una carrozzina
sì, le faccio volentieri, perché restituiscono loro un po’ di autonomia. Insegno ai disabili come
possono mantenere famiglia e figli. È un piccolo centro per disabili, senza pretese. Posso aiutare
solo poche persone. Le cose piccole sono le più utili e belle”.
Padre Orrù e i giovani
dell'Indonesia
Padre Bruno Orrù, di Sant’Antioco, era uno degli alunni
che dal seminario di Tortolì sono passati a Macomer. Dal 1961
al 1976 ha insegnato negli Stati
Uniti. Poi il grande salto in Indonesia, dove si trova da trent’anni.
Qui è stato parroco e maestro dei
In Sudan missioni... chirurgiche
Maria Palmas, medico volontario
L
a dottoressa Maria Palmas,
originaria di Ghilarza, è
un chirurgo. Quando è libera
dai suoi impegni partecipa agli
incontri di preghiera e formazione nella comunità saveriana
di Macomer.
Maria, dal 1999, per alcuni
mesi all’anno si trasferisce in
Sudan come medico volontario.
Qui lavora in piccoli ospedali
rurali in diverse località: Rumbek, Billing, Adior, Gordhim,
Bunagok. Le abbiamo chiesto
di raccontarci qualcosa della sua
esperienza medica in missione.
Com’è ora la situazione?
Nel 2005 è stata firmata la fi­
ne delle ostilità tra nord e sud.
Quindi il Paese ha ora grandi
aspettative di cambiamento e di
progresso.
Sei mai stata in pericolo?
Una vol­ta sola, a Pochalla,
dopo 13 missioni. Ho dovuto
preparare in tutta fretta la “quick run bag”, ossia la borsa con
le cose essenziali per scappare,
in attesa di essere salvati dagli
aerei dell’Onu. Avevamo sentito delle fucilate nel villaggio e i
soldati di una caserma correvano
a caricare i mitra e i cannoni. Ci
siamo presi un bello spavento.
Poi l’allarme rientrò.
Cosa fanno i medici volontari in Sudan?
Negli ospedali i volontari medici si occupano della chirurgia
di base, mentre le malattie curabili con la medicina vengono
trattate dagli infermieri secondo regole opportune. Proviamo
soddisfazione con i parti cesarei,
quando i neonati nascono vivi e
le loro madri non vanno incontro a inaudite sofferenze e alla
morte.
4
La dott. ssa Maria Palmas a un incontro
di preghiera dai saveriani di Macomer
Come organizzate il lavoro?
Ci sono interventi tutti i giorni,
tranne la domenica, con inizio al
mattino fino ad esaurimento dei
a cura di p. D. MARCONI, sx
pa­zienti previsti. La sterilizzazione del materiale chirurgico
si fa con il fuoco a legna e i teli
della sala operatoria spesso non
fanno in tempo ad asciugare,
così gli interventi non iniziano
prima di metà mattina.
C’è qualcuno che vi sostiene?
Porto sempre con me i frutti
della solidarietà della popolazione di Ghilarza, della parrocchia
“Medaglia Miracolosa” in Cagliari, e del centro missiona­rio
di Oristano. Consegno tutto alla
diocesi di Rumbek, personalmente nelle mani del vescovo
mons. Cesare Mazzolari. Le offerte servono ad acquistare cibo
per i malati dei villaggi.
Ti senti realizzata?
Nonostante le difficoltà, sono
soddisfatta del mio lavoro e ringrazio Dio per la sua protezione.
Il medico deve adattarsi alle situazioni di un ospedale africano.
Inoltre occorre una buona dose
di resistenza fisica e una grande
pazienza nel sopportare i disagi.
Ogni volta che vado in Sudan dico che è l’ultima volta, ma quando torno qui penso che il Signore voglia che faccia questo tipo
di missione. Ringrazio tutti coloro che mi sostengono con le loro
preghiere e che contribuiscono al­
la realizzazione delle mie “missioni chirurgiche”.
■
Missionari sardi felici di rivedersi dopo
tanti anni (da sinistra): p. Bruno Orrù,
sr. Giuliana Picci, p. Salvatore Marongiu
novizi indonesiani.
Dal 1978 il governo
indonesiano ha messo
severe restrizioni sull’entrata dei missionari in Indonesia e
controlla gli aiuti
che vengono dall’estero. Queste
leggi hanno spinto i missionari a
interessarsi alle
vocazioni locali.
Alcune chiese sono state incendiate dai fondamentalisti e, per
faziosità politica, la croce è stata fatta togliere dall’ingresso dei
cimiteri, tuttavia i cristiani sopravvivono, grazie alla loro organizzazione.
Attualmente p. Bruno lavora a
Jakarta, in una parrocchia divisa
in gruppi di 40 famiglie per rione, con responsabili per la liturgia, la Caritas, la catechesi, l’economia e la sanità. Presta servizio anche nel carcere femminile. Recentemente, ha invitato le
detenute a praticare l’assistenza
amorosa verso un’ammalata terminale. Hanno accettato l’invito
e stanno facendo sbocciare il fiore del bene in mezzo al male.
Padre Marongiu
e l’internet africano
Padre Salvatore Marongiu è
di Cabras, in provincia di Oristano. Dopo gli studi a Cagliari, ha completato la teologia in
Messico e dal 1997 è in Congo.
Attualmente è nella città di Ka-
songo e dirige una scuola di informatica con antenna internet
per istruire i giovani. Con lui c’è
anche p. Ezio Meloni, originario
di Sadali.
Kasongo è stata la culla dell’islam congolese e un centro
per la cattura e il mercato degli schiavi. L’attuale cattedrale
è costruita proprio sul piazzale
dove c’era uno di questi malfamati mercati. Nel corso degli anni, molti congolesi sono diventati cristiani. Oggi nella diocesi di
Kasongo il 25% della popolazione è cristiana. I sacerdoti locali
sono 23, più il vescovo.
Racconta: “I laici hanno sempre collaborato a diffondere il
vangelo nei villaggi con il catechismo e la liturgia della Parola.
Ora i laici sono responsabili delle associazioni, delle iniziative
di evangelizzazione, delle attività di sviluppo. Sanno che l’avvenire è anche nelle loro mani e
contribuiscono al miglioramento
della società. Quello che occorre
è un clima favorevole e una pace
vera”.
■
TELEFONO DEI SAVERIANI
Agli amici, parenti e benefattori: per comunicare con i missionari saveriani di Cagliari si può utilizzare il numero di cellulare 340 0840200 (p. Dino Marconi).
CON I SAVERIANI DI CAGLIARI
1 e 2 dicembre, per amici e delegate
Cari amici e delegate missionarie, siete invitati alle due giornate saveriane - 1 e 2 dicembre - presso la comunità saveriana di Cagliari, in
via Sulcis 1. In questo modo, vogliamo tenere vivo lo spirito missionario di san Francesco Saverio e la nostra amicizia missionaria.
Saranno due i temi della nostra riflessione: la ricorrenza di san Francesco Saverio e la preparazione spirituale dell’Avvento. Il ritiro inizia
alle ore 9,30 di sabato 1 e si conclude alle 16,30 di domenica 2 dicembre. È possibile pernottare.
Informate amici e amiche del proprio paese e venite numerosi. Vi
chiediamo di comunicarci per tempo la partecipazione vostra e degli
amici (p. Dino Marconi, cell. 340 0840200)
Per i giovani e le giovani dai 18 ai 28 anni
“Meeting giovani sx”: tre giorni con i giovani delle isole, del sud e
nord Italia 1 - 3 novembre 2007, a San Pietro in Vincoli (Ravenna)
Per giovani e universitari di Cagliari
Gli incontri si terranno in via Sulcis 1, nelle seguenti date (da annotare subito sulla vostra agenda!):
Ritiro spirituale sul tema, “In ricerca del mio progetto di vita”:
27 - 30 dicembre
Incontri mensili: 6 novembre - 29 gennaio- 12 marzo - 15 aprile 6 maggio
Esperienza dei giovani in missione
Nel mese di agosto 2008, per circa 20 giorni, p. Roberto Salvadori
accompagnerà i giovani per una breve ma intensa esperienza missionaria in Africa, nella repubblica democratica del Congo. Per informazioni, adesioni, consigli, orientamenti, contatta:
p. Roby sx - Cell. 340 4914261; E-mail: [email protected]
Saveriane di Oristano - Tel. 0783 72578
2007 NOVEMBRE
CREMONA
26100 CREMONA CR - Via Bonomelli, 81
Tel. 0372 456267 - Fax 0372 39699
E-mail: [email protected] - C/c. postale 00272260
Dal 6 al 21 dicembre, in via Bonomelli 81
i missionari saveN elriani2003,
di Cremona avevano
organizzato la mostra sugli indio kayapò. Dopo quattro anni,
propongono un’altra mostra sui
giocattoli e strumenti musicali dell’Africa. Lo scopo è sempre lo stesso: creare occasioni di
incontro tra i popoli, come premessa per un’autentica solidarietà mondiale.
Semplici giocattoli di
bambini ingegnosi
La mostra si intitola “Giocafricando”. Si terrà nella casa saveriana in via Bonomelli 81, dal
6 al 21 dicembre. Considerata la
vicinanza al Natale, è un periodo
molto opportuno per trattare la
tematica dei giocattoli dei bambini, non solo della nostra città
ma anche nel resto del mondo.
Cerchiamo giovani volontari !
Abbiamo già tutto il materiale della mostra: oltre 250 pezzi! Ma abbiamo bisogno di persone dosposte a dare una mano per allestire, accogliere e guidare i visitatori e aiutare nella
gestione della mostra.
Con “Giocafricando”, vogliamo parlare ai bambini e agli
adulti di mondialità, di sviluppo, di tolleranza... Vogliamo che
attraverso l’incontro con altre culture si crei la premessa per
un’autentica solidarietà mondiale.
Ci credi anche tu? Ti interessa questa iniziativa? Sei disposto a darci una mano?
Per avere maggiori informazioni o dare la tua preziosa disponibilità, telefona al numero 0372 456267 e chiedi di “padre
Dante”. Per conoscerci e prepararci, noi ci troviamo ogni martedì, alle 21. Ti aspettiamo!
p. DANTE VOLPINI, sx
Un gruppo di giovani sta preparando questo evento, per accogliere le scolaresche, i gruppi
degli oratori e il pubblico e fare
da guida alla mostra.
I bambini africani, nel costruire i loro giochi, sono molto creativi. Utilizzando materiali
di ogni tipo, non pongono limiti alle loro capacità. Utilizzano
le gomme consumate delle automobili, lattine di bibite, corde e reti da pesca, fibre vegetali e tappi di bottiglia, bastoncini di legno e fili di ferro, sassi e
conchiglie... Sono tutti materiali riciclabili, economici e molto
semplici da trovare.
Informazioni e orari
Con questa mostra vogliamo
parlare ai bambini e agli adulti
dei valori della mondialità: dello
sviluppo e della tolleranza, e anche delle attività dei missionari
saveriani in Africa e nel mondo.
La mostra sarà accompagnata da
alcune testimonianze di missio-
necessario prenotarsi per tempo,
inviando un fax al numero 0372
39699 oppure telefonando allo
0372 456267. Specificare se si
desidera partecipare al laboratorio didattico, per apprendere l’arte della costruzione dei giocattoli. L’ingresso alla mostra è gratuito.
■
Istantanee della
mostra del
giocattolo che è
stata allestita
dai saveriani in
varie città d'Italia
Grandi e piccini restano
meravigliati davanti a
macchinine e bambole
costruite con oggetti e
materiali riciclati
Ricordiamo chi ci ha lasciato
I nostri cari sono vivi nei nostri cuori
A
novembre, in modo particolare, visitiamo le tombe dei nostri cari per adornarle
di fiori e ceri. Ma basta un pensiero, un commosso ricordo per
coloro che hanno donato la vita?
I nostri morti non ci hanno abbandonato. Sono ancora vicini
a noi, ci accompagnano e ci ricordano le cose importanti della
vita. L’amore, quando viene da
Dio, non finisce con la morte.
Siamo un’unica famiglia
In questo anno che volge ormai al termine, molte famiglie
hanno avuto nuovi lutti e ricordano i loro cari, che sono passati
alla vita eterna. Anche la comu-
4
nità dei missionari saveriani di
Cremona ha avuto nuovi lutti.
Abbiamo dato l’ultimo saluto
ad Aldo Lazzari, fratello maggiore di p. Gianni, e a Mario Lucini, fratello minore di p. Carlo.
Aldo è morto in febbraio, all’età
di 78 anni. Mario se n’è andato
per un infarto, mentre stava leggendo il giornale. Aveva 66 anni.
Il suo cuore aveva già dato segni
di sofferenza, ma al cardiologo
non erano sembrati così gravi da
far temere una fine così repentina.
Anche Maria e Mira Corda
di Soresina, sorelle di p. Vinio,
missionario in Indonesia da 50
anni, sono morte a pochi mesi
Nella chiesa di Soresina (CR), le esequie di Mira Corda, sorella di p. Vinio,
missionario in Indonesia; come in ogni funarale di famiglia,
vi hanno partecipato vari confratelli della famiglia saveriana
Vi aspettiamo a
Cremona dal 6 al 21
dicembre per ammirare questi e altri
giocattoli costruiti
dai bambini africani
p. SANDRO PARMIGGIANI, sx
di distanza, per anzianità e malattia.
Siete benvenuti
in casa saveriana
Tutti i nostri familiari, sia vivi che defunti, fanno parte della nostra famiglia missionaria e
partecipano alle nostre fatiche
apostoliche. Ne piangiamo la
loro dipartita, ma sentiamo viva
la loro presenza e il loro affetto,
anche dal cielo. Con affetto fraterno e gratitudine partecipiamo
ai loro funerali, a volte anche
cercando di “sostituire” il missionario che non è potuto tornare
dalla lontana missione.
In Aldo e Mario, in Maria e
Mira, ricordiamo e ringraziamo tutti i fratelli e le sorelle dei
missionari, che accolgono il fratello missionario nella propria
famiglia, perché possa respirare
quell’affetto di cui ha bisogno
quando torna dalla missione.
Diciamo “Grazie!” ai fratelli
e alle sorelle dei nostri missionari, mente porgiamo le più vive
condoglianze alle loro famiglie,
assicurando la nostra preghiera e
la nostra vicinanza. Nello stesso tempo, vogliamo rinnovare
un invito: Qui, nella nostra casa,
troverete sempre altri fratelli con
il cuore aperto. Siete i benvenuti
nella nostra casa, come noi siamo benvenuti nella vostra. ■
SE MI AMI, NON PIANGERE !
Se conoscessi il mistero immenso del Cielo ove ora vivo,
se potessi vedere e sentire quello che io sento e vedo
in questi orizzonti senza fine e in questa luce
che tutti investe e tutto penetra,
non piangeresti, se mi ami.
Sono ormai assorbito dall’incanto con Dio,
dalle sue espressioni di sconfinata bellezza.
Le cose di un tempo sono così piccole al confronto!
Mi è rimasto l’affetto per te, una tenerezza
che non hai mai conosciuta!
Ci siamo amati e conosciuti nel tempo:
ma tutto era allora così fugace e limitato!
lo vivo nella serena e gioiosa ansia del tuo arrivo fra noi:
nelle tue battaglie e sofferenze,
tu pensami così.
Pensa a questa meravigliosa casa,
dove non esiste la morte
e dove ci sistemeremo insieme
nel trasporto più puro e più intenso,
alla fonte inestinguibile
della gioia e dell’amore.
Non piangere più,
se veramente mi ami!
Possiamo onorare i nostri defunti con
azioni di solidarietà: adozioni a distanza di bambini nelle missioni, il battesimo di un bambino con il nome di un
defunto; il sostegno ad opere utili come ambulatori, scuole o chiesette nei
Paesi di missione.
Scrive sant’Agostino: “La tomba più
fredda dei morti è il cuore dei vivi che li
hanno dimenticati”. Perciò è giusto ricordare che nessuno muore, finché vive nel cuore di qualcuno!
foto Carlesso
Mostra sul giocattolo africano
nari, da un laboratorio pratico
per costruire giocattoli con materiali riciclabili, da schede didattiche per approfondire le tematiche connesse all’Africa, all’infanzia, al gioco.
La mostra sarà aperta dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 12 e
dalle 15 alle 18. Per i gruppi, è
2007 NOVEMBRE
DESIO
20033 DESIO MI - Via Don Milani, 2
Tel. 0362 630591 - Fax 0362 301980
E-mail: [email protected] - C/c. postale 00358200
Volti giovani dai saveriani di Desio
Il momento di mettersi in gioco
anni e provengo da
H oSan25 Bonifacio,
Verona.
Sono a Desio da alcune settimane. Perché sono qui? Dopo
un pellegrinaggio in Terra Santa, qualcosa mi tormentava dentro. La presenza ancora viva di
Cristo in quella terra è stata per
il mio animo come un tritatutto.
Il desiderio di mettermi in gioco
era forte! Mi sono chiesto come
potrò dare concretezza a queste
sensazioni interiori. Incontrando
i poveri e i musulmani, diversi
da noi, ho nuovamente incontrato Dio! E mi sono chiesto: “Mio
Dio, cosa vuoi da me?”.
Un cammino verso Dio
Sento di essere arrivato in un
momento importante della mia
vita. Ho chiesto di poter entrare a far parte della famiglia saveriana come studente nella casa di
GINO DAL CERO
Desio. Desidero iniziare questo
cammino per conoscermi meglio, per capire se la mia libertà e l’amore di Dio si potranno
incontrare proprio nella famiglia
saveriana.
In questi ultimi anni, ho trovato molto sostegno nella comunità saveriana di Vicenza, special-
Gino, arrivato a Desio da Verona, via
Vicenza - Palestina - Indonesia...
mente in p. Luciano Bicego che
per me è stato come un “padre”.
Sono riconoscente anche ai giovani del gruppo “Insieme per la
missione”. Con loro ho avuto la
possibilità di andare in Indonesia per vedere con i miei occhi
cos’è la missione.
Come un pellegrino...
All’inizio è stato come se fuggissi da me stesso; ma poi ho capito che la missione inizia qui.
Non si trova la felicità in missione, se non si è felici nel posto in
cui si vive. Ho capito che missione non è solo costruzione di
chiese o scuole, ma è soprattutto
dialogo. Al mio ritorno, ho sentito l’esigenza di ascoltare e di rispondere all’amore che ho ricevuto in missione.
Certo, parlare di vocazione religiosa e missionaria non è cosa
Le new entry si presentano
Il “padre magico”!
S
ono arrivato a Desio i primi di settembre, dopo aver
lavorato per 27 anni in Bangladesh e aver trascorso un anno
nella comunità di Vicenza. A
Desio, mi è stato dato l’incarico dell’animazione missionaria.
Lo faccio volentieri, perchè sono
convinto della sua importanza.
La nostra congregazione saveriana, infatti, oltre a preparare i
missionari per annunciare il vangelo tra i non cristiani delle altre
nazioni nel mondo, svolge anche
l’attività di animazione missionaria nella nazione d’origine. La
missione “estera” avrebbe diffi-
p. CLAUDIO MANTOVANI, sx
coltà a vivere senza la collaborazione spirituale e materiale di
tutta la chiesa.
Sono nato a Rolo, in provincia
di Reggio Emilia, 65 anni fa. Dopo essermi diplomato come tornitore meccanico e dopo aver lavorato due anni presso un artigiano
di Carpi (MO), all’età di 18 anni
il Signore mi ha fatto decidere di
diventare missionario. E così, dopo i doverosi studi teologici, nel
1970, con mia grande gioia, sono
stato ordinato sacerdote nella casa madre dei saveriani a Parma.
Come missionario ho lavorato per molti anni in Banglade-
Aria buona per grandi orizzonti
p. VIRGINIO SIMONCELLI, sx
S
4
ono di Valbondione, in
Alta Val Seriana. I monti e l’aria buona mi hanno aperto i polmoni e anche gli orizzonti della mia vita. Dalle alte vette, raggiunte con fatica, si aprono panorami immensi: sembrano
invitare a raggiungerli.
Ho due zii missionari: p. Luigi, che è morto in Congo in un
incidente aereo, e p. Giulio, che
è ancora in missione in Congo.
La mia vocazione missionaria è
nata proprio vedendo loro, sempre felici di donare la propria vita per Cristo e per i più poveri.
Sono stato ordinato sacerdote il 24 settembre del 1978. Ho
trascorso sei anni a Vicenza, nella nostra scuola apostolica: così
noi chiamavamo i nostri “semi-
nari”. Poi sono stato mandato in
missione nel Congo, che allora si
chiamava “Zaire”. Per 22 anni ho
annunciato il regno di Dio a quelli che ancora non lo conoscono.
Quest’anno i superiori mi hanno chiesto un servizio missionario in Italia, come rettore nella comunità saveriana di Desio.
sh, nazione molto povera materialmente, ma ricca di umanità.
Mi chiamavano “magic father
- padre magico”, perché facevo divertire grandi e piccini con
i giochi di prestigio, il mio hobby preferito.
A Desio cercherò di fare del
mio meglio, con il mio impegno
e con l’aiuto di Dio. E quando ci
sarà un sostituto, sarò pronto a
tornare in missione. Sono a completa disposizione della volontà
di Dio, perché so bene che “l’uomo propone, ma Dio dispone”. A
voi tutti chiedo il sostegno della
preghiera.
■
Chiedo il vostro ricordo nella
preghiera. Il Signore mi aiuti a
essere sempre disposto a servire
la comunità missionaria e questa
grande diocesi di Milano. Anche
qui desidero continuare ad annunciare il regno di Dio, a vivere
e costruire i suoi valori, per fare di tutto il mondo una sola famiglia, seguendo l’esempio del
nostro fondatore, il beato Guido
Conforti.
■
Cari amici, la comunità saveriana di Desio, da settembre, ha
cambiato aspetto. Due missionari sono andati altrove e altri
due li hanno sostituiti. Padre Benigno Franceschetti è il nuovo rettore nella comunità di Salerno, mentre p. Paolo Andreolli parte a dicembre per il Brasile. Al loro posto sono arrivati p.
Virginio Simoncelli e p. Claudio Mantovani.
Quest’anno, inoltre, i saveriani di Desio hanno la gioia di accogliere due giovani studenti: il brasiliano Wagner, che sarà ordinato diacono l’8 dicembre prossimo, e Gino, che ha deciso di
trascorrere qui un periodo di riflessione e di formazione, con il
cuore aperto per rispondere alla vocazione missionaria. A loro
diamo il nostro benvenuto.
p. Claudio Codenotti, sx
da poco. Mi chiedo se fa per me,
se sono in grado di viverla fino
in fondo. Non avrei mai immaginato di fare tutto ciò che finora
ho fatto. Sono consapevole di es-
sere come un pellegrino, in cammino verso Dio e verso l’umanità. Dio mi ha aiutato e mi aiuterà. Confido anche nel vostro aiuto nella preghiera.
■
Un sogno si sta realizzando WAGNER R. PEREIRA
S
ono brasiliano, nato a Centenario do Sul trent’anni
fa. Ho iniziato il cammino vocazionale con i saveriani nel 1996
con p. Bruno Roia, che allora era
rettore del seminario a Londrina. L’intenzione di diventare saveriano l’avevo maturata l’anno
prima, quando ero andato a trovare un missionario che è stato
mio direttore spirituale. I primi
incontri vocazionali risalgono al
1996, sotto la guida dei saveriani
Bruno Roia, Roberto Fransolin e
fratel Geraldo Estevo.
Dopo due anni di studio in filosofia a Curitiba, sono entrato nel noviziato saveriano. Nel
2002 ho fatto la prima professione religiosa davanti alla comunità. Poi, sono arrivato in Italia per
continuare negli studi della teo-
logia e nella formazione saveriana. Nei ritagli di tempo libero, ho anche dato una mano a p.
Angelo Costalonga, fotografo e
pittore di fama internazionale, a
computerizzare le sue diapositive e fotografie, scattate in tutte
le nostre missioni saveriane nel
mondo.
Nella comunità dei teologi a
Parma, ho avuto l’impressione
che si realizzasse il sogno del
beato Conforti, nostro fondatore: “fare del mondo una famiglia”. Mi sono trovato con tante persone e culture diverse, unite dalla stessa fede e dalla stessa
speranza. Terminati gli studi della teologia nel giugno scorso, da
fine agosto sono nella comunità
di Desio per trascorrere un anno
di attività pastorale.
■
Wagner, saveriano brasiliano, tra p. Claudio Mantovani (barba bianca)
e p. Virginio Simoncelli, nuovo rettore a Desio
LA SOLIDARIETà EUCARISTICA
I missionari saveriani propongono due modi per esprimere la solidarietà eucaristica con i nostri cari, vivi e defunti, e con l’umanità intera.
La Messa perpetua
Con l’iscrizione alla Messa perpetua si partecipa dei frutti della santa Messa che viene celebrata ogni giorno nel santuario del beato Conforti, a Parma. L’iscrizione dei propri cari al suffragio perpetuo è un
modo per ricordarli non solo nell’affetto, ma anche nella preghiera
e con la bontà della vita. L’iscrizione è accompagnata, di solito, con
un’offerta libera.
Intenzioni per la Messa
È possibile chiedere ai saveriani che, nella celebrazione della Messa
quotidiana, preghino per un defunto, per un malato o per altre intenzioni personali. L’offerta è a sostegno dei missionari e del loro servizio
di amore ai più bisognosi.
La comunità saveriana di Desio al completo, sull’ingresso,
pronta ad accogliere gli amici della missione
Potete comunicare le vostre intenzioni scrivendo a:
Missionari Saveriani, Via don Milani 2 20033 Desio (MI); Tel. 0362 630591
Rosario missionario: allo stesso indirizzo, possono essere richieste anche le corone missionarie: i cinque colori della corona aiutano a
pregare per i cinque continenti del mondo.
2007 NOVEMBRE
FRIULI
33100 UDINE UD - Via Monte S. Michele, 70
Tel. 0432 471818 - Fax 0432 44185
E-mail: [email protected] - C/c. postale 210336
Alla tomba di zio Basso, in Brasile
Emozioni di un viaggio tanto desiderato
La famiglia Basso ha potuto
realizzare un sogno: visitare la
tomba dello zio p. Aurelio, morto
il 30 luglio del 1982 in Brasile.
Li ha accompagnati p. Mattiussi, che ha lavorato con p. Aurelio. Ci raccontano il viaggio i nipoti Lucia e Aurelio, di Orsaria.
D
a anni mio padre pensava di andare in Brasile a
trovare suo fratello, p. Aurelio.
Purtroppo, a causa degli impegni che un contadino ha verso la
sua famiglia e la campagna, non
è riuscito mai a realizzare questo progetto. Grazie all’intercessione della Madone di Mont, p.
Lorenzo Mattiussi, mia sorella
Lucia ed io siamo riusciti a raggiungere il Brasile e precisamente, lo stato del Paraná dove mio
zio, p. Aurelio Basso, ha speso
tutte le sue energie per portare la
buona novella e condividere con
la gente gioie e sofferenze.
La Cina prima del Brasile
Padre Aurelio Basso era nato
a Orsaria nel 1909. Mentre compiva il suo cammino formativo
nel seminario di Udine, maturò
il desiderio di diventare missionario nella nuova congregazione
dei saveriani, fondata dal vescovo di Parma, mons. Conforti.
Nel 1932 p. Aurelio fu ordinato sacerdote a Parma e subito
dopo fu inviato in Cina, dove rimase fino alla sua espulsione nel
1951. Rientrato in Italia, si mise
a disposizione per l’animazione
missionaria nelle parrocchie.
Nel 1953 fu aggregato al piccolo gruppo dei primi saveriani destinati al Paraná in Brasile.
Egli iniziò subito il lavoro pastorale, prima nelle città di Mor-
LUCIA e AURELIO BASSO
retes e Antonina nell’arcidiocesi di Curitiba, e poi nella città di
Centenario do Sul. Qui per grazia di Dio, con i suoi parrocchiani, riuscì a costruire una splendida chiesa dove da venticinque
anni riposano le sue spoglie.
Il primo impatto
con il Brasile
In casa, con mio padre e le
mie sorelle, parlavamo spesso
di andare a posare un fiore sulla
sua tomba. Purtroppo la distanza
era grande e le promesse rimasero incompiute. Nel 1991 morì
anche mio padre e con lui scomparvero anche gli ultimi buoni
propositi. Dopo alcuni incontri
nella casa dei saveriani di Udine,
p. Lorenzo ci comunicò la bella
notizia: si parte l’undici aprile e
si rientra il ventisette.
Partiamo con entusiasmo e con
Novità alla casa di Udine
Il nuovo rettore e il ricordo di un amico
L
a comunità saveriana di
Udine continua nelle attività missionarie, a servizio delle
chiese locali in Friuli. Il nostro
primo impegno è certamente
quello di essere missionari sempre e dovunque. Perciò, in tutte
le richieste di collaborazione da
parte dei parroci, cerchiamo di
trovare il modo di fare animazione missionaria, mirando alla
formazione dei gruppi missionari e proponendo iniziative valide anche nelle scuole, dove noi
missionari possiamo portare il
contributo della nostra esperienza per un’educazione alla mondialità. Ma il nostro impegno più
importante è con i giovani, per
proporre loro la vocazione missionaria e accompagnarli nelle
loro scelte di vita.
4
Padre Giampaolo,
nuovo rettore
Nella nostra comunità c’è stato un cambio di guardia. Nessuna mossa strategica; semplicemente un adempimento delle
nostre norme che prevedono,
dopo un certo numero di anni, il
cambiamento nel ruolo di superiore. Padre Giampaolo Codutti
è il nuovo rettore nella comunità
dei saveriani di Udine, al posto
di p. Bruno Roia, che ringraziamo cordialmente per il suo servizio fraterno e il suo impegno
costante.
Padre Giampaolo dice che
rimarrà solo un anno, perché
desidera ripartire per il Congo.
P. Giampaolo Codutti, nuovo rettore
nella comunità dei saveriani di Udine
Intanto, lasciamo che cominci… Sono sicuro che tutti saranno contagiati dalla sua bontà,
pazienza, discrezione, gusto di
stare insieme. A nome di tutti gli
amici, facciamo a p. Giampaolo
i migliori auguri, accompagnati
dalla preghiera.
Ricordo p. Abdon Fantelli
È passato un anno dalla morte di p. Abdon Fantelli. È stato
il primo saveriano che ho incontrato nella mia formazione
missionaria. Era il 5 ottobre del
1953 quando sono entrato nella
casa dei saveriani a Udine. Ad
accogliermi c’era il rettore p.
Giuseppe Morandi, con il sorriso
sincero e la gioia visibile, perché
entrava un altro “apostolino”.
Mi ha subito consegnato alle
cure di p. Abdon, direttore spirituale dei ragazzi. Lo ricordo come una figura carismatica: alto
Lucia e Aurelio con p. Lorenzo Mattiussi e un gruppo di giovani della parrocchia
di Warta, in Brasile, dove p. Aurelio Basso aveva lavorato per tanti anni
apprensione. Mia sorella ed io
non avevamo mai fatto un viaggio così lungo. In lei c’era anche
il timore di soffrire il mal d’aria,
ma le preghiere alla Madone di
Mont hanno fatto sì che il dodici arrivassimo nella casa delle saveriane di Londrina, nel nord Paraná, accolti a braccia aperte.
Il primo impatto con la terra
brasiliana ci sconvolge: cielo luminoso, sole splendente, piante
meravigliose, terra rossa... Tutto
incanta! Un pensiero mi passa per
la mente: padre Aurelio ha scelto
bene la sua terra! Sì, terra generosa, abitata da gente accogliente.
p. D. MENEGUZZI, sx
e magro, uomo di preghiera e di
gran gusto per la vita missionaria.
Quando si rivolgeva a qualcuno di
noi, ci chiamava sempre con queste due parole: “anima beata!”.
Tra me e lui c’è stato subito un
buon feeling. Cercavo di mettere
in pratica i suoi suggerimenti e
annotavo sul mio diario spirituale tutti i consigli che mi dava.
Purtroppo non ho più conservato
quei quaderni, ma ricordo i propositi che scrivevo e che cercavo
di mettere in pratica.
Dopo tanti anni di vita missionaria in Indonesia, l’ho incontrato a Parma. Non era più in grado
di camminare, ma era sempre sereno. Sembrava davvero un’anima beata! Lo ricordiamo volentieri al Signore, perché dal cielo
continui a benedire questa nostra
casa di Udine che lui ha sempre
tanto amato.
■
Padre Abdon Fantelli,
missionario sereno e accogliente
Un’emozione fortissima!
Dopo due giorni, p. Valeriano mette a nostra disposizione
un’auto. Da Londrina ci avvia-
mo verso Centenario do Sul. Arrivati sulla piazza della chiesa,
troviamo molta gente: uomini,
donne e tanta “mulecada” (bambini, ragazzi, giovani) con i loro
cavalli. Dalla chiesa usciva una
musica assordante.
Padre Lorenzo ci accompagna
all’entrata principale e dice di
guardare a sinistra. Là per terra
c’era una grande lastra di marmo
con il nome di mio zio. Provai
una grande emozione e guardando quella grande chiesa mi misi
a piangere. La gente intanto continuava a cantare le lodi a Gesù;
un’orchestra con chitarre, batteria e fisarmoniche accompagnava il canto. Non ho mai visto
tanta gioia come sui loro volti e
non dimenticherò mai quel loro
modo gioioso di lodare Dio. ■
Una foto storica: il primo anno della “scuola apostolica” di Udine nel 1946;
padre Abdon Fantelli è il secondo da sinistra
NOTIZIE DELLA FAMIGLIA
Luigi Marano nel regno dei cieli
Il 23 settembre è venuto a mancare il signor Luigi Marano, papà di p. Claudio. Stava
per compiere 80 anni.
Ha trascorso gli ultimi
10 anni sempre assistito dalle premure amorevoli di Rosute, sposa fedele e affezionata, mamma entusiasta
e felice di avere un figlio missionario.
Nella foto, papà “Vigi” e mamma Rosa,
chiaramente commossi
e fieri del “premio bontà”, conferito dall’Ordine dei Cavalieri del lavoro di Udine al figlio p. Claudio. Un riconoscimento gradito e meritato, per tutto il lavoro svolto soprattutto per tenere uniti e formare
migliaia di giovani burundesi e per sensibilizzare la popolazione alla
riconciliazione e allo sviluppo.
Padre Claudio ha potuto partecipare ai funerali, facendo un rientro
veloce dal Burundi, dove da tanti anni dirige il Centro giovanile Kamenge a Bujumbura. Siamo vicini a lui, al fratello Mauro e a mamma
Rosa, mentre preghiamo per la beatitudine eterna del defunto Luigi.
2007 NOVEMBRE
MACOMER
08015 MACOMER NU - Via Toscana, 9
Tel. 0785 70120 - Fax 0785 70706
E-mail: [email protected] - C/c. postale 207084
INCONTRI: QUANDO E CON CHI
Formazione missionaria 2008
I saveriani per i giovani della Sardegna
A
fine settembre il centro
saveriano di animazione
missionaria vocazionale di Macomer ha accolto più di 130 giovani. Ci siamo incontrati per dare inizio ufficiale al nuovo anno
di attività. È stato un momento
molto importante.
Dopo le varie esperienze dell’estate, abbiamo programmato
con gli animatori le nuove proposte formative che offriremo quest’anno ai tre gruppi di ragazzi
e adolescenti: Mission-boys, Ra-
gazze Sprint, Missione nel cuore.
Per il gruppo Missione Giovani,
abbiamo programmato alcuni appuntamenti anche per coloro che
studiano a Cagliari e a Sassari.
Sono tutte proposte importanti
per la formazione missionaria e
la direzione spirituale dei ragazzi e dei giovani. Noi crediamo
davvero che valga la pena “investire” il nostro tempo e le nostre
energie per i giovani.
Chiediamo al Signore di sostenerci e a voi di accompagnarci in
Mission boys
per ragazzi dai 12 ai 14 anni
Due week-end a Macomer, nelle seguenti date:
17 – 18 novembre 2007
29 – 30 marzo 2008
Arrivo ore 16,30 del sabato e partenza domenica dopo le 15
p. ROBERTO SALVADORI, sx
questo cammino.
■
Ragazze sprint
per ragazze dai 12 ai 14 anni
Preghiamo tutti gli interessati
ad annotare subito le date sulla
loro agenda! Per informazioni,
adesioni, consigli, orientamenti,
contattare • Padre Roby a Macomer
Cell. 340 4914261;
E-mail: [email protected]
• Saveriane di Oristano Tel. 0783 72578
• Padre Dino a Cagliari Cell. 340 0840200
Due week-end a Macomer, nelle seguenti date:
24 – 25 novembre 2007
1 – 2 marzo 2008
Arrivo ore 16,30 del sabato e partenza domenica dopo le 15
Missione nel cuore
per ragazzi e ragazze dai 15 ai 17 anni
Gli incontri sono a Macomer, nelle seguenti date:
week-end 10 - 11 novembre 2007
tre giorni 3 - 5 gennaio 2008
week-end 23 - 24 febbraio 2008
tre giorni 25 - 27 aprile 2008
Per tutti i giovani
In Sudan missioni... chirurgiche
Maria Palmas, medico volontario
L
a dottoressa Maria Palmas,
originaria di Ghilarza, è
un chirurgo. Quando è libera
dai suoi impegni partecipa agli
incontri di preghiera e formazione nella comunità saveriana
di Macomer.
Maria, dal 1999, per alcuni mesi all’anno si trasferisce in Sudan
come medico volontario. Qui lavora in piccoli ospedali rurali in
diverse località: Rumbek, Billing,
Adior, Gordhim, Bunagok. A Bunagok, l’arrivo dell’equipe dei volontari ha avuto una sorprendente
accoglienza che ha lasciato tutti
senza fiato. La popolazione è andata a riceverli sulla pista d’atterraggio, in processione, suonando
e cantando. Poi hanno sacri­ficato
un vitello in loro onore, li hanno
presi sulle loro spalle e li hanno
portati in trionfo fino al cortile
dell’ospedale, appena costruito.
Qui hanno sacrificato un altro
vitello e hanno pronunciato in
loro onore numerosi discorsi
di benvenuto.
Le abbiamo chiesto di raccontarci qualcosa della sua
esperienza medica in missione.
4
Com’è ora la situazione
in Sudan?
Nel 2005 è stata firmata
la fi­ne delle ostilità tra nord
e sud. Quindi il Paese ora
ha davvero grandi aspettative di cambiamento e di
progresso.
Però, è stato triste vedere che, invece di festeggia­
re questo momento storico
con opere di pace, tanti lo
hanno fatto a colpi d’arma
da fuoco, rischiando di appiccare il fuoco alle stoppie e ai tetti di paglia delle
capan­ne...
Sei mai stata in pericolo?
Una vol­ta sola, a Pochalla,
dopo 13 missioni. Ho dovuto
preparare in tutta fretta la “quick run bag”, ossia la borsa con
le cose essenziali per scappare
in attesa di essere salvati dagli
aerei dell’Onu. Avevamo sentito delle fucilate nel villaggio e i
soldati di una caserma correvano
a caricare i mitra e i cannoni. Ci
siamo presi un bello spavento.
Poi l’allarme rientrò.
Cosa fanno i medici volontari in Sudan?
Negli ospedali i volontari medici si occupano della chirurgia di
base, mentre le malattie curabili
con la medicina vengono trattate
dagli infermieri secondo regole
opportune. Proviamo soddisfazione con i parti cesarei, quando
i neonati nascono vivi e le loro
La dottoressa Maria Palmas a un incontro
di preghiera dai saveriani di Macomer
per i giovani e le giovani dai 18 ai 28 anni
“Meeting giovani sx”
tre giorni con i giovani delle isole, del sud e nord Italia
1 - 3 novembre 2007, a San Pietro in Vincoli (Ravenna)
a cura di p. D. MARCONI, sx
madri non vanno incontro a inaudite sofferenze e alla morte.
Come organizzate il lavoro?
Ci sono interventi tutti i giorni,
tranne la domenica. Iniziamo al
mattino fino ad esaurimento dei
pa­zienti. La sterilizzazione del
materiale chirurgico si fa con il
fuoco a legna e i teli della sala
operatoria spesso non fanno in
tempo ad asciugare. Comunque,
riesciamo a operare molti pazienti nel corso di ogni missione.
C’è qualcuno che vi sostiene?
Porto sempre con me i frutti
della solidarietà della popolazione di Ghilarza, della parrocchia
“Medaglia Miracolosa” in Cagliari e del centro missiona­rio
di Oristano. Consegno tutto alla
diocesi di Rumbek, personalmente nelle mani del vescovo
mons. Cesare Mazzolari. Le
offerte servono ad acquistare
cibo per i malati dei villaggi.
Ti senti realizzata?
Nonostante le difficoltà,
sono soddisfatta del mio lavoro e ringrazio Dio per la
sua protezione. Il medico deve adattarsi alle situazioni di
un ospedale africano. Inoltre
occorre una buona dose di
resistenza fisica e una grande pazienza nel sopportare
i disagi. Ogni volta che vado in Sudan dico che è l’ultima volta, ma quando torno
qui penso che il Signore voglia che faccia questo tipo di
missione. Ringrazio tutti coloro che mi sostengono con
le loro preghiere e che contribuiscono al­la realizzazione
delle mie “missioni chirurgiche”.
■
Per giovani e universitari di Cagliari
Gli incontri si terranno nella casa saveriana, in via Sulcis 1,
Ritiro spirituale, “In ricerca del mio progetto di vita”:
27 - 30 dicembre
Incontri mensili: 6 novembre, 29 gennaio, 12 marzo,
15 aprile, 6 maggio
Per giovani e universitari di Sassari
Gli incontri si terranno nella parrocchia
“S. Vincenzo”, in via Turati
Ritiro spirituale, “In ricerca del mio progetto di vita”:
27 - 30 dicembre
Incontri mensili: 3 dicembre, 16 gennaio, 12 febbraio,
18 marzo, 22 aprile, 21 maggio
Per i giovani di Macomer e dintorni
che hanno a cuore la propria formazione personale e missionaria, i saveriani offrono tre opportunità settimanali:
• ogni domenica sera, alle ore 20, incontro giovani
• ogni mercoledì sera, alle ore 19, Messa missionaria
• ogni giovedì sera, alle ore 18.45, adorazione Eucaristica
Esperienza dei giovani in missione
Nel mese di agosto 2008, per circa 20 giorni, p. Roberto
Salvadori accompagnerà i giovani per una breve ma intensa
esperienza missionaria in Congo (Africa).
P. MARONGIU E L'INTERNET AFRICANO
Padre Salvatore Marongiu è di Cabras, in provincia di Oristano. Dopo gli studi a Cagliari, ha
completato la teologia in Messico e dal 1997 è
in Congo. Attualmente è nella città di Kasongo
e dirige una scuola di informatica con antenna
internet per istruire i giovani. Con lui c’è anche
p. Ezio Meloni, originario di Sadali.
Kasongo è stata la culla dell’islam congolese e un centro per la cattura e il mercato degli schiavi. L’attuale cattedrale è
costruita proprio sul piazzale dove c’era
uno di questi malfamati mercati. Nel corso degli anni, molti congolesi sono diventati cristiani. Oggi nella diocesi di Kasongo il 25% della popolazione è cristiana. I
sacerdoti locali sono 23, più il vescovo.
Racconta: “I laici hanno sempre collaborato a diffondere il vangelo nei villaggi con il catechismo e la liturgia della Parola. Ora i laici sono responsabili delle associazioni, delle iniziative di evangelizzazione, delle attività di sviluppo. Sanno che l’avvenire è anche nelle loro
mani e contribuiscono al miglioramento della società. Quello che occorre è un clima favorevole e una pace vera”.
2007 NOVEMBRE
MARCHE
60129 ANCONA AN - Via del Castellano, 40
Tel. 071 895368 - Fax 071 2812639
E-mail: [email protected] - C/c. postale 330605
SPAZIO GIOVANI
Un viaggio tanto aspettato
Giovani per la missione... in missione
I
l gruppo “giovani per la
missione”, di cui facciamo
parte, è nato nella casa saveriana
di Ancona, per l’iniziativa di una
giovane coppia di laici saveriani
- Beatrice e Fabrizio, a cui va
il nostro sentito grazie - e sotto
la guida spirituale di p. Mario
Ughetto e di p. Giovanni Matteazzi. Ci stavamo preparando
da circa un anno ed era arrivata
davvero l’ora di partire!
Destinazione Goma,
in Congo
Tutti avevamo molta voglia di
partire, con la speranza di vedere
coronato un sogno, un desiderio.
Ai blocchi di partenza eravamo
in otto marchigiani, più Paola,
una ragazza di Desio. Beatrice,
Fabrizio, Fatma e io avevamo
come destinazione Goma, in
Congo. Nel cuore portavamo
tutti gli altri ragazzi del gruppo
che non sono riusciti a partire; ci
siamo sentiti assistiti e accompagnati dalle loro preghiere.
Siamo arrivati in una terra
totalmente diversa dalla nostra,
come completamente diversa
l’abbiamo poi scoperta, anche
rispetto alle altre terre dell’Africa che la circondano. Il Congo
è un Paese stravolto da genocidi
e da guerre politiche e tribali,
che qualcuno ha definite come
“la guerra mondiale africana,
nel senso che vi sono coinvolti
vari interessi internazionali. Poi
ci sono le epidemie, la povertà, i
movimenti di profughi e sfollati... Anche la natura ci ha messo
del suo, con la devastante eruzione del vulcano Niyagongo che
ha invaso tutta la città di Goma,
LUIGI e FATMA
costringendola alla ricostruzione
per l’ennesima volta.
Tanti motivi di speranza
La nostra esperienza si è svolta
nella parrocchia di Ndosho, con
i saveriani e le suore piccole figlie di Maria. Eravamo ospiti dei
laici saveriani Giovanna e Paolo
Volta; anche a loro il nostro caloroso grazie! La parrocchia ha
circa gli stessi abitanti di Ancona e si sviluppa in una regione
percorribile solo in jeep. Tra le
diaconie si snodano molti chilometri di buche e poche strade.
Se da un lato era ben visibile la
povertà, dall’altra era veramente
confortante scoprire tanti motivi
di speranza e di carità. Per le carceri senza cibo, ecco i centri di
assistenza dei salesiani e di Lino;
per i problemi di malnutrizione e
Cari amici, non ci stancheremo mai di ripetere che tutti siamo
missionari. La parola “missionario” viene dal latino e significa
“mandato”. Come persone che si dicono fedeli a Gesù, al suo
vangelo e al suo stile di vita, tutti ci sentiamo chiamati e quindi
mandati a testimoniarlo.
In questa pagina trovate il racconto di due ragazzi del gruppo “giovani per la missione” della comunità saveriana di Ancona, che in estate hanno viaggiato in Africa, con i loro piedi e i
loro cuori.
Andrea Facchetti
di fame, ecco i centri nutrizionali e di assistenza ai bambini; per
gli stipendi pubblici insufficienti,
ecco le offerte della popolazione;
per la ricerca di Dio, ecco la mano tesa dei missionari, delle suore, dei laici e di molti altri che si
danno da fare con la catechesi e
l’aiuto in parrocchia.
Abbiamo visto tante cose...
Abbiamo visto da vicino i moderni... mezzi di trasporto: sacchi di carbone da oltre 50 chili
portati a tracolla da donne, come noi portiamo gli zaini della
scuola. Abbiamo visto le fonti
idriche dell’acqua potabile: acqua di lago in taniche nere come
la pece, con una pasticca di cloro
per disinfettare.
Ma abbiamo visto anche i sorrisi
dei bambini, curiosi di tutto e sempre sorridenti, con gli occhi grandi
e profondi, che appena ti vedono ti
prendono la mano. Abbiamo constatato il lavoro delle mamme, che
si prendono cura praticamente di
tutto; in effetti, la vita dell’uomo è
un po’ più agevole della vita delle donne! Le parole non riescono
a descrivere in modo completo le
emozioni provate.
■
(continua nel riquadro)
L'Africa c'è ed è in piedi!
Da Ancona una campagna in Italia
P
er la settima volta “Chiama l’Africa”, in collaborazione con il Cipsi e la provincia di Ancona, ha organizzato un convegno sull’Africa.
Quest’anno il tema era, “L’Africa in piedi: dalle radici il futuro. A vent’anni dall’uccisione di
Thomas Sankara e a quarant’anni dall’enciclica Populorum progressio”. Dal 28 al 30 settembre
l’Africa ha preso la parola, davanti a un pubblico numeroso
composto da africani e italiani,
soprattutto giovani.
Tante voci per tante sfide
Ascoltare le numerose testimonianze ha avuto un duplice
scopo: avere informazioni dirette dei molti drammi che ancora
vivono i popoli del continente,
e scoprire la dignità di persone
e popoli che stanno prendendo
in mano il loro destino. Così, lo
storico guineano Djibril Tamsir
Niane ha spiegato le cause reali
delle guerre africane, che a torto
definiamo “etniche”. Ha spiega-
to anche i meccanismi che i paesi africani mettono in atto per
una soluzione pacifica dei conflitti.
La testimonianza di p. Rigobert Minani ha evocato l’evento straordinario delle elezioni in
Congo e le sfide attuali di una situazione lenta a produrre e mostrare i cambiamenti sperati. Petronilla Kibwa ha raccontato le
difficoltà che hanno gli agricoltori del Burundi. Laurent Nenzimana ha testimoniato l’intenso
lavoro di riconciliazione che da
anni, con il suo gruppo, sta portando avanti in Ruanda. Maria
Kamara ha testimoniato l’orrore
della guerra vissuta dalla gente
in Sierra Leone e il percorso di
riconciliazione in atto.
Padre Godfrey Msumonge ha
descritto la figura di Julius Nyerere, il padre della Tanzania moderna. Elias Mudzuri ha parlato
invece della sfida che ormai costituisce la dittatura nel suo paese, lo Zimbabwe. Altre testimonianze dal Congo, Benin e Gui-
Alcuni relatori di “Chiama l’Africa” 2007 ad Ancona:
Eugenio Melandri, Jacqueline Ki-Zerbo, Djibril T. Niane
4
TERESINA CAFFI, mM
nea Conakry ci hanno aperto gli
occhi su alcuni popoli che, con
tanta sofferenza e senza violenza, lottano per il rispetto dei loro diritti.
Intelligenza e coraggio
Dal convegno è emersa una
convinzione e un sentimento comune: l’Africa c’è; l’Africa si
sta mettendo in piedi con l’intelligenza e il coraggio della sua
gente. L’Africa è bella soprattutto per i suoi popoli, per la loro storia e cultura; per il loro approccio alla vita fatto di coraggio, di fantasia, di soluzioni diverse, di gioia di vivere e di una
voglia di solidarietà che supera
gli antagonismi.
“L’Africa c’è”: è il titolo di
una campagna che coinvolgerà prossimamente diverse piazze d’Italia per portare ancora
una volta un messaggio di dignità che ci liberi dai pregiudizi, ci
aiuti a imparare e a riconsiderare
la nostra stessa vita, per crescere
insieme in umanità.
■
Un esempio di doccia “moderna” con il sapone
per i piatti, il catino e una temperatura di 15 gradi!
NOI GLI ATTORI, LUI IL REGISTA
LUIGI e FATMA
Della nostra breve esperienza in Africa ci piace sottolineare una
cosa: la forza della fede che si vede brillare negli occhi scuri di queste persone, fiduciose nel mondo che verrà, speranzose che qualcosa potrebbe cambiare sin d’ora, sicure che certamente il domani sarà migliore.
Una sera p. Tonino Manzotti ci ha detto: “Nella loro sofferenza,
questi fratelli sono vicini a Dio molto più di noi”. A Goma, ci siamo resi
conto davvero come la povertà e la semplicità d’animo rendano l’uomo nobile e vicino al disegno di Dio. Abbiamo incontrato un’umanità profondamente diversa da quella che conosciamo noi, attratta dal
lavoro, dalla carriera, dal denaro, dalla vita quotidiana che ha poco
per chiamarsi “vita”.
Su una cosa siamo rimasti delusi: rispetto a quello che pensavamo di poter fare in missione dal punto di vista pratico. Ma siamo tornati in Italia consapevoli che qualcosa, nel nostro piccolo, va cambiato. Stiamo cercando
di rendere partecipi coloro che ci circondano di una convinzione: che il
regno di Dio parte da qui. Noi siamo gli attori, Lui il regista.
Paolo Volta, prima di partire,
ci ha dato un consiglio: “Guai a
voi se terrete quello che avete
visto per voi e non lo condividerete con gli altri”. Questo racconto, allora, è anche un mezzo per giungere a tutti voi che ci state leggendo, fiduciosi che
qualcosa inizi a cambiare in ognuno, rendendoci partecipi e consapevoli
della vera via da percorrere.
Amore fraterno a Goma
2007 NOVEMBRE
PARMA
43100 PARMA PR - Viale S. Martino, 8
Tel. 0521 990011 - Fax 0521 990002
E-mail: [email protected] - C/c. postale 153437
Cammini diversi, unica comunità
I giovani studenti della teologia di Parma
S
iamo 17 giovani saveriani,
studenti di teologia nella comunità di Parma. Accompagnati dai cinque padri saveriani che si prendono cura della
nostra formazione, dal 14 al 17
settembre ci siamo ritrovati nell’accogliente casa di San Pietro
in Vincoli (RA), per programmare le attività del nuovo anno scolastico e pastorale.
Quasi una ...multinazionale!
Siamo un gruppo molto vario.
Basta citare la nostra provenienza:
quattro dal Camerun, tre dal Congo, due dal Brasile, tre dal Messico, tre dall’Indonesia, due dall’Italia. Ciò che ci accomuna e ci
ha portato fino a Parma è la scelta
di consacrarci alla vita missionaria, secondo l’ideale proposto dal
beato Guido Conforti.
DAVIDE LAI
Stiamo vivendo una tappa importante della nostra formazione: lo studio delle materie teologiche, per prepararci al sacerdozio e al servizio dell’umanità
come missionari, cioè annunciatori del vangelo di Cristo ai non
cristiani. Gli anni di teologia so-
La comunità di teologia in Italia (in alto da sinistra) Raphael
(Camerun), Madya (Indonesia), p. Mario Menin, Reinaldo
(Brasile), Serge (Camerun), Edgar (Messico), Davide (Italia),
Roger (Camerun), Thiago (Brasile), p. Guseppe Viotti,
p. Gino Foschi, p. Carlo Pozzobon, p. Ulisse Zanoletti, Fabien
(Congo), Denis (Italia); (in basso da destra) José Dolores
(Messico), Cristian (Congo), René (Messico), Alfonsus (Indonesia), Petrus (Indonesia), Bernard (Congo), Pierre (Congo)
La Madonna del sereno
Un pellegrinaggio per la pace nel mondo
L
4
a Madonna è apparsa in
tanti luoghi, comunicando
messaggi importanti e invitando
alla preghiera e alla conversione.
Un giorno mi hanno fatto la domanda: “Come mai la Madonna
appare più di Gesù?”. Difficile
rispondere. Probabilmente, perché Gesù, all’ultimo momento,
ci ha affidati a Lei: “Donna, ecco tuo figlio!”. E Lei fa bene a
prendersi cura di noi, come fa
ogni “buona madre”.
L’apparizione di Ardesio, in
Alta Val Seriana, è un po’ insolita, come il miracolo che
l’apparizione ha prodotto. Il 23
giugno del 1607, un gran
temporale avrebbe distrutto tutto il raccolto di
un anno di lavoro. In casa
Salera, la mamma dice alle
figlie Caterina e Maria di
andare nella “stanza delle
immagini” e pregare per il
sereno. Mentre pregano, in
un bagliore appare la Madonna con il Bambino: le
nubi scompaiono e torna il
sereno.
Niente di strano: Maria
ripete il miracolo che il
Figlio Gesù aveva già fatto sul lago di Tiberiade: al
suo cenno, la tempesta si
era fermata ed era tornata
la calma. Il sereno è un miracolo evangelico.
Sono trascorsi 400 anni. La
parrocchia ha voluto commemorare l’apparizione della “Madonna delle grazie”. Il gruppo missionario di Ardesio ha pensato di
coinvolgere le comunità dell’Alta Valle e convocare la popolazione a un pellegrinaggio comune, per invocare il sereno su tutta
l’umanità, minacciata ancora da
tempeste paurose, che portano
sofferenza e distruzione.
L’iniziativa si è abbinata alla
giornata di ringraziamento per
i 25 anni di ordinazione sacerdotale del saveriano p. Ulisse
Zanoletti, nipote di p. Gugliel-
p. M. STORGATO, sx
mo Camera, entrambi nativi di
Ardesio. Al pellegrinaggio e alla
celebrazione del 29 e 30 settembre hanno partecipato attivamente i giovani saveriani studenti di
teologia a Parma, provenienti da
tante parti del mondo.
Nelle cinque tappe del pellegrinaggio per la pace da Clusone ad
Ardesio, cinque saveriani hanno
comunicato l’esperienza dei loro
popoli nelle gravi tempeste attuali: della tempesta della guerra ha
parlato il congolese Fabien; della
distruzione dell’ambiente ha testimoniato il brasiliano Reinaldo; sulle tempeste tra le religioni
si è espresso l’indonesiano
Alfonsus; Dolores, messiIl pellegrinaggio da Clusone ad
cano, ha portato la testiArdesio, in Alta Val Seriana, per
monianza delle minoranze
invocare la pace sul mondo intero
osteggiate; l’italiano Davide ha parlato della tempesta del consumismo.
Tutti insieme, camminando per le vie che portano da Clusone ad Ardesio, abbiamo invocato la
pace e il sereno per tutta
l’umanità. Una risposta di
consenso ci è subito venuta dal cielo: l’intensa pioggia del mattino si è fermata non appena siamo usciti per le strade; via via, il
cielo si è aperto ed è apparso il sereno. Così sia
per il mondo intero! ■
no in totale sei. I primi due sono
centrati sullo studio delle materie filosofiche.
Qui a Parma noi seguiamo gli
ultimi quattro anni. Frequentiamo i corsi teologici presso la facoltà di Reggio Emilia, dove ci
rechiamo 4 giorni alla settimana: martedì, mercoledì, venerdì
e sabato mattina. Secondo l’anno di frequenza, siamo suddivisi in questo modo: Petrus, Pierre
e Roger sono arrivati da poco e
studiano la lingua italiana; Bernard, Thiago e Davide frequentano il terzo anno; Raphael, José Dolores, Alfonsus e Madya
frequentano il quarto; Reinaldo,
Denis, Edgar, Serge e Christian
il quinto; René e Fabien il sesto
e ultimo anno.
Per conoscerci
e lavorare bene
Anche per noi, come per tutte le comunità saveriane in Italia,
il tema fondamentale della programmazione di quest’anno è
“la fede”. Dopo le riflessioni nel
giorno di ritiro spirituale, guidato dal nostro superiore p. Carlo
Pozzobon, ci siamo conosciuti a vicenda: ciascuno ha condiviso il proprio cammino di fede,
perché è su questa base che possiamo diventare un’autentica comunità. Una delle espressioni ricorrenti durante la condivisione
è stata questa: “la fede è un dono che va custodito; per crescere deve essere alimentato giorno
dopo giorno”.
Poi ci siamo messi “a tavolino”, in gruppi o in assemblea,
per riflettere sulle proposte e de-
finire il progetto comunitario di
vita per quest’anno. Abbiamo discusso su ciò che deve regolare
la nostra vita comunitaria, sulla
dimensione missionaria della fede, sui criteri che la nostra vita
religiosa deve seguire nella vita
di tutti i giorni.
Ci sono stati affidati anche gli
incarichi di apostolato in diversi
settori: parrocchie, centri di assistenza, animazione missionaria
nelle suole e nei gruppi parrocchiali… In questi luoghi cercheremo di vivere la nostra dimensione missionaria.
Siamo le matite di Dio
L’incontro di programmazione, culminato nella celebrazione Eucaristica, ci è servito per
rimboccarci le maniche e iniziare con coraggio un nuovo anno
di impegno nello studio e nella
formazione. Per questo, ci siamo “affidati a Maria”, consapevoli di essere - come diceva madre Teresa di Calcutta - “semplici matite nelle mani di Dio”;
strumenti di cui Dio si serve perché il suo Regno cresca in noi e
sia annunciato a tutti.
Oltre alla nostra comunità di
Parma, nel mondo abbiamo altre quattro teologie internazionali: a Youndé (Camerun), a Città
del Messico, a Chicago (Usa) e
a Manila (Filippine).
A voi, nostri amici, chiediamo
di accompagnare tutti noi saveriani in formazione, con la vostra preghiera, perché il Signore
ci conceda il dono della perseveranza e della testimonianza nella
nostra vita quotidiana.
■
Quando un fratello
muore lontano
p. ALBERTO LANARO, sx
Mentre stiamo per andare in
stampa, riceviamo la notizia della morte di Phylly, fratello di Fabien, giovane saveriano congolese che sta frequentando l’ultimo
anno di studi teologici a Parma.
Da due anni Phylly, padre di due
figli, era gravemente malato per
una sclerosi a placche, difficilmente curabile.
In vita, Phylly ha lavorato come
rappresentante della società civile per la difesa dei diritti umani,
un impegno arduo nella difficile
situazione che si protrae da anni
nel Congo. Il papà Maurice è molto conosciuto. Lavora nella polizia
ed è anche responsabile della caPhylly Kalehezo, il fratello defunto
techesi nelle comunità di base aldel saveriano Fabien
l’interno della polizia e dell’esercito nella zona.
Noi tutti siamo vicini a Fabien e alla sua famiglia, in questi momenti di dolore. Nella preghiera e nella fede ci uniamo alla profonda solidarietà umana e cristiana che il popolo congolese vive, specialmente
nelle situazioni di sofferenza per la perdita dei propri cari.
Molti saveriani che lavorano nella diocesi di Uvira, in Congo, hanno
partecipato alla Messa di commiato, sabato 13 ottobre, nella chiesa
parrocchiale di Kalundo. Chiediamo anche a voi, cari amici e amiche
dei missionari, di ricordare nella preghiera questo giovane missionario e la sua famiglia, in questo momento di dolore. Il Signore conceda
loro la consolazione della fede e il coraggio della speranza.
2007 NOVEMBRE
PIACENZA
25121 BRESCIA BS - Via Piamarta, 9
Tel. 030 3772780 - Fax 030 3772781
E-mail: [email protected] - C/c. postale 216259
Cammini diversi, unica comunità
I giovani studenti della teologia di Parma
S
iamo 17 giovani saveriani,
studenti di teologia nella comunità di Parma. Accompagnati dai cinque padri saveriani che si prendono cura della
nostra formazione, dal 14 al 17
settembre ci siamo ritrovati nell’accogliente casa di San Pietro
in Vincoli (RA), per programmare le attività del nuovo anno scolastico e pastorale.
Quasi una ...multinazionale!
Siamo un gruppo molto vario.
Basta citare la nostra provenienza:
quattro dal Camerun, tre dal Congo, due dal Brasile, tre dal Messico, tre dall’Indonesia, due dall’Italia. Ciò che ci accomuna e ci
ha portato fino a Parma è la scelta
di consacrarci alla vita missionaria, secondo l’ideale proposto dal
beato Guido Conforti.
DAVIDE LAI
Stiamo vivendo una tappa importante della nostra formazione: lo studio delle materie teologiche, per prepararci al sacerdozio e al servizio dell’umanità
come missionari, cioè annunciatori del vangelo di Cristo ai non
cristiani. Gli anni di teologia so-
La comunità di teologia in Italia (in alto da sinistra) Raphael
(Camerun), Madya (Indonesia), p. Mario Menin, Reinaldo
(Brasile), Serge (Camerun), Edgar (Messico), Davide (Italia),
Roger (Camerun), Thiago (Brasile), p. Guseppe Viotti,
p. Gino Foschi, p. Carlo Pozzobon, p. Ulisse Zanoletti, Fabien
(Congo), Denis (Italia); (in basso da destra) José Dolores
(Messico), Cristian (Congo), René (Messico), Alfonsus (Indonesia), Petrus (Indonesia), Bernard (Congo), Pierre (Congo)
La Madonna del sereno
Un pellegrinaggio per la pace nel mondo
L
4
a Madonna è apparsa in
tanti luoghi, comunicando
messaggi importanti e invitando
alla preghiera e alla conversione.
Un giorno mi hanno fatto la domanda: “Come mai la Madonna
appare più di Gesù?”. Difficile
rispondere. Probabilmente, perché Gesù, all’ultimo momento,
ci ha affidati a Lei: “Donna, ecco tuo figlio!”. E Lei fa bene a
prendersi cura di noi, come fa
ogni “buona madre”.
L’apparizione di Ardesio, in
Alta Val Seriana, è un po’ insolita, come il miracolo che
l’apparizione ha prodotto. Il 23
giugno del 1607, un gran
temporale avrebbe distrutto tutto il raccolto di
un anno di lavoro. In casa
Salera, la mamma dice alle
figlie Caterina e Maria di
andare nella “stanza delle
immagini” e pregare per il
sereno. Mentre pregano, in
un bagliore appare la Madonna con il Bambino: le
nubi scompaiono e torna il
sereno.
Niente di strano: Maria
ripete il miracolo che il
Figlio Gesù aveva già fatto sul lago di Tiberiade: al
suo cenno, la tempesta si
era fermata ed era tornata
la calma. Il sereno è un miracolo evangelico.
Sono trascorsi 400 anni. La
parrocchia ha voluto commemorare l’apparizione della “Madonna delle grazie”. Il gruppo missionario di Ardesio ha pensato di
coinvolgere le comunità dell’Alta Valle e convocare la popolazione a un pellegrinaggio comune, per invocare il sereno su tutta
l’umanità, minacciata ancora da
tempeste paurose, che portano
sofferenza e distruzione.
L’iniziativa si è abbinata alla
giornata di ringraziamento per
i 25 anni di ordinazione sacerdotale del saveriano p. Ulisse
Zanoletti, nipote di p. Gugliel-
p. M. STORGATO, sx
mo Camera, entrambi nativi di
Ardesio. Al pellegrinaggio e alla
celebrazione del 29 e 30 settembre hanno partecipato attivamente i giovani saveriani studenti di
teologia a Parma, provenienti da
tante parti del mondo.
Nelle cinque tappe del pellegrinaggio per la pace da Clusone ad
Ardesio, cinque saveriani hanno
comunicato l’esperienza dei loro
popoli nelle gravi tempeste attuali: della tempesta della guerra ha
parlato il congolese Fabien; della
distruzione dell’ambiente ha testimoniato il brasiliano Reinaldo; sulle tempeste tra le religioni
si è espresso l’indonesiano
Alfonsus; Dolores, messiIl pellegrinaggio da Clusone ad
cano, ha portato la testiArdesio, in Alta Val Seriana, per
monianza delle minoranze
invocare la pace sul mondo intero
osteggiate; l’italiano Davide ha parlato della tempesta del consumismo.
Tutti insieme, camminando per le vie che portano da Clusone ad Ardesio, abbiamo invocato la
pace e il sereno per tutta
l’umanità. Una risposta di
consenso ci è subito venuta dal cielo: l’intensa pioggia del mattino si è fermata non appena siamo usciti per le strade; via via, il
cielo si è aperto ed è apparso il sereno. Così sia
per il mondo intero! ■
no in totale sei. I primi due sono
centrati sullo studio delle materie filosofiche.
Qui a Parma noi seguiamo gli
ultimi quattro anni. Frequentiamo i corsi teologici presso la facoltà di Reggio Emilia, dove ci
rechiamo 4 giorni alla settimana: martedì, mercoledì, venerdì
e sabato mattina. Secondo l’anno di frequenza, siamo suddivisi in questo modo: Petrus, Pierre
e Roger sono arrivati da poco e
studiano la lingua italiana; Bernard, Thiago e Davide frequentano il terzo anno; Raphael, José Dolores, Alfonsus e Madya
frequentano il quarto; Reinaldo,
Denis, Edgar, Serge e Christian
il quinto; René e Fabien il sesto
e ultimo anno.
Per conoscerci
e lavorare bene
Anche per noi, come per tutte le comunità saveriane in Italia,
il tema fondamentale della programmazione di quest’anno è
“la fede”. Dopo le riflessioni nel
giorno di ritiro spirituale, guidato dal nostro superiore p. Carlo
Pozzobon, ci siamo conosciuti a vicenda: ciascuno ha condiviso il proprio cammino di fede,
perché è su questa base che possiamo diventare un’autentica comunità. Una delle espressioni ricorrenti durante la condivisione
è stata questa: “la fede è un dono che va custodito; per crescere deve essere alimentato giorno
dopo giorno”.
Poi ci siamo messi “a tavolino”, in gruppi o in assemblea,
per riflettere sulle proposte e de-
finire il progetto comunitario di
vita per quest’anno. Abbiamo discusso su ciò che deve regolare
la nostra vita comunitaria, sulla
dimensione missionaria della fede, sui criteri che la nostra vita
religiosa deve seguire nella vita
di tutti i giorni.
Ci sono stati affidati anche gli
incarichi di apostolato in diversi
settori: parrocchie, centri di assistenza, animazione missionaria
nelle suole e nei gruppi parrocchiali… In questi luoghi cercheremo di vivere la nostra dimensione missionaria.
Siamo le matite di Dio
L’incontro di programmazione, culminato nella celebrazione Eucaristica, ci è servito per
rimboccarci le maniche e iniziare con coraggio un nuovo anno
di impegno nello studio e nella
formazione. Per questo, ci siamo “affidati a Maria”, consapevoli di essere - come diceva madre Teresa di Calcutta - “semplici matite nelle mani di Dio”;
strumenti di cui Dio si serve perché il suo Regno cresca in noi e
sia annunciato a tutti.
Oltre alla nostra comunità di
Parma, nel mondo abbiamo altre quattro teologie internazionali: a Youndé (Camerun), a Città
del Messico, a Chicago (Usa) e
a Manila (Filippine).
A voi, nostri amici, chiediamo
di accompagnare tutti noi saveriani in formazione, con la vostra preghiera, perché il Signore
ci conceda il dono della perseveranza e della testimonianza nella
nostra vita quotidiana.
■
Quando un fratello
muore lontano
p. ALBERTO LANARO, sx
Mentre stiamo per andare in
stampa, riceviamo la notizia della morte di Phylly, fratello di Fabien, giovane saveriano congolese che sta frequentando l’ultimo
anno di studi teologici a Parma.
Da due anni Phylly, padre di due
figli, era gravemente malato per
una sclerosi a placche, difficilmente curabile.
In vita, Phylly ha lavorato come
rappresentante della società civile per la difesa dei diritti umani,
un impegno arduo nella difficile
situazione che si protrae da anni
nel Congo. Il papà Maurice è molto conosciuto. Lavora nella polizia
ed è anche responsabile della caPhylly Kalehezo, il fratello defunto
techesi nelle comunità di base aldel saveriano Fabien
l’interno della polizia e dell’esercito nella zona.
Noi tutti siamo vicini a Fabien e alla sua famiglia, in questi momenti di dolore. Nella preghiera e nella fede ci uniamo alla profonda solidarietà umana e cristiana che il popolo congolese vive, specialmente
nelle situazioni di sofferenza per la perdita dei propri cari.
Molti saveriani che lavorano nella diocesi di Uvira, in Congo, hanno
partecipato alla Messa di commiato, sabato 13 ottobre, nella chiesa
parrocchiale di Kalundo. Chiediamo anche a voi, cari amici e amiche
dei missionari, di ricordare nella preghiera questo giovane missionario e la sua famiglia, in questo momento di dolore. Il Signore conceda
loro la consolazione della fede e il coraggio della speranza.
2007 NOVEMBRE
PIEMONTE
e liguria
16156 GENOVA PEGLI GE - Viale Modugno, 39
Tel. 010 6969140 - Fax 010 6967910
E-mail: [email protected] - C/c. postale 00303164
Un viaggio tanto aspettato
Giovani per la missione... in missione
I
l gruppo “giovani per la
missione”, di cui facciamo
parte, è nato nella casa saveriana
di Ancona, per l’iniziativa di una
giovane coppia di laici saveriani
- Beatrice e Fabrizio, a cui va
il nostro sentito grazie - e sotto
la guida spirituale di p. Mario
Ughetto e di p. Giovanni Matteazzi. Ci stavamo preparando
da circa un anno ed era arrivata
davvero l’ora di partire!
Destinazione Goma,
in Congo
Tutti avevamo molta voglia di
partire, con la speranza di vedere
coronato un sogno, un desiderio.
Ai blocchi di partenza eravamo
in otto marchigiani, più Paola,
una ragazza di Desio. Beatrice,
Fabrizio, Fatma e io avevamo
come destinazione Goma, in
Congo. Nel cuore portavamo
tutti gli altri ragazzi del gruppo
che non sono riusciti a partire; ci
siamo sentiti assistiti e accompagnati dalle loro preghiere.
Siamo arrivati in una terra
totalmente diversa dalla nostra,
come completamente diversa
l’abbiamo poi scoperta, anche
rispetto alle altre terre dell’Africa che la circondano. Il Congo
è un Paese stravolto da genocidi
e da guerre politiche e tribali,
che qualcuno ha definite come
“la guerra mondiale africana”,
nel senso che vi sono coinvolti
vari interessi internazionali. Poi
ci sono le epidemie, la povertà, i
movimenti di profughi e sfollati... Anche la natura ci ha messo
del suo, con la devastante eruzione del vulcano Niyagongo che
ha invaso tutta la città di Goma,
LUIGI e FATMA
costringendola alla ricostruzione
per l’ennesima volta.
Tanti motivi di speranza
La nostra esperienza si è svolta
nella parrocchia di Ndosho, con
i saveriani e le suore piccole figlie di Maria. Eravamo ospiti dei
laici saveriani Giovanna e Paolo
Volta; anche a loro il nostro caloroso grazie! La parrocchia ha
circa gli stessi abitanti di Ancona e si sviluppa in una regione
percorribile solo in jeep. Tra le
diaconie si snodano molti chilometri di buche e poche strade.
Se da un lato era ben visibile la
povertà, dall’altra era veramente
confortante scoprire tanti motivi
di speranza e di carità. Per le carceri senza cibo, ecco i centri di
assistenza dei salesiani e di Lino;
per i problemi di malnutrizione e
Cari amici, non ci stancheremo mai di ripetere che tutti siamo
missionari. La parola “missionario” viene dal latino e significa
“mandato”. Come persone che si dicono fedeli a Gesù, al suo
vangelo e al suo stile di vita, tutti ci sentiamo chiamati e quindi
mandati a testimoniarlo.
In questa pagina trovate il racconto di due ragazzi del gruppo “giovani per la missione” della comunità saveriana di Ancona, che in estate hanno viaggiato in Africa, con i loro piedi e i
loro cuori.
Andrea Facchetti
di fame, ecco i centri nutrizionali e di assistenza ai bambini; per
gli stipendi pubblici insufficienti,
ecco le offerte della popolazione;
per la ricerca di Dio, ecco la mano tesa dei missionari, delle suore, dei laici e di molti altri che si
danno da fare con la catechesi e
l’aiuto in parrocchia.
Abbiamo visto tante cose...
Abbiamo visto da vicino i moderni... mezzi di trasporto: sacchi di carbone da oltre 50 chili
portati a tracolla da donne, come noi portiamo gli zaini della
scuola. Abbiamo visto le fonti
idriche dell’acqua potabile: acqua di lago in taniche nere come
la pece, con una pasticca di cloro
per disinfettare.
Ma abbiamo visto anche i sorrisi
dei bambini, curiosi di tutto e sempre sorridenti, con gli occhi grandi
e profondi, che appena ti vedono ti
prendono la mano. Abbiamo constatato il lavoro delle mamme, che
si prendono cura praticamente di
tutto; in effetti, la vita dell’uomo è
un po’ più agevole della vita delle donne! Le parole non riescono
a descrivere in modo completo le
emozioni provate.
■
(continua nel riquadro)
L'Africa c'è ed è in piedi!
Da Ancona una campagna in Italia
P
er la settima volta “Chiama l’Africa”, in collaborazione con il Cipsi e la provincia di Ancona, ha organizzato un convegno sull’Africa.
Quest’anno il tema era, “L’Africa in piedi: dalle radici il futuro. A vent’anni dall’uccisione di
Thomas Sankara e a quarant’anni dall’enciclica Populorum progressio”. Dal 28 al 30 settembre
l’Africa ha preso la parola, davanti a un pubblico numeroso
composto da africani e italiani,
soprattutto giovani.
Tante voci per tante sfide
Ascoltare le numerose testimonianze ha avuto un duplice
scopo: avere informazioni dirette dei molti drammi che ancora
vivono i popoli del continente,
e scoprire la dignità di persone
e popoli che stanno prendendo
in mano il loro destino. Così, lo
storico guineano Djibril Tamsir
Niane ha spiegato le cause reali
delle guerre africane, che a torto
definiamo “etniche”. Ha spiega-
to anche i meccanismi che i paesi africani mettono in atto per
una soluzione pacifica dei conflitti.
La testimonianza di p. Rigobert Minani ha evocato l’evento straordinario delle elezioni in
Congo e le sfide attuali di una situazione lenta a produrre e mostrare i cambiamenti sperati. Petronilla Kibwa ha raccontato le
difficoltà che hanno gli agricoltori del Burundi. Laurent Nenzimana ha testimoniato l’intenso
lavoro di riconciliazione che da
anni, con il suo gruppo, sta portando avanti in Ruanda. Maria
Kamara ha testimoniato l’orrore
della guerra vissuta dalla gente
in Sierra Leone e il percorso di
riconciliazione in atto.
Padre Godfrey Msumonge ha
descritto la figura di Julius Nyerere, il padre della Tanzania moderna. Elias Mudzuri ha parlato
invece della sfida che ormai costituisce la dittatura nel suo paese, lo Zimbabwe. Altre testimonianze dal Congo, Benin e Gui-
Alcuni relatori di “Chiama l’Africa” 2007 ad Ancona:
Eugenio Melandri, Jacqueline Ki-Zerbo, Djibril T. Niane
4
TERESINA CAFFI, mM
nea Conakry ci hanno aperto gli
occhi su alcuni popoli che, con
tanta sofferenza e senza violenza, lottano per il rispetto dei loro diritti.
Intelligenza e coraggio
Dal convegno è emersa una
convinzione e un sentimento comune: l’Africa c’è; l’Africa si
sta mettendo in piedi con l’intelligenza e il coraggio della sua
gente. L’Africa è bella soprattutto per i suoi popoli, per la loro storia e cultura; per il loro approccio alla vita fatto di coraggio, di fantasia, di soluzioni diverse, di gioia di vivere e di una
voglia di solidarietà che supera
gli antagonismi.
“L’Africa c’è”: è il titolo di
una campagna che coinvolgerà prossimamente diverse piazze d’Italia per portare ancora
una volta un messaggio di dignità che ci liberi dai pregiudizi, ci
aiuti a imparare e a riconsiderare
la nostra stessa vita, per crescere
insieme in umanità.
■
Un esempio di doccia “moderna” con il sapone
per i piatti, il catino e una temperatura di 15 gradi!
NOI GLI ATTORI, LUI IL REGISTA
LUIGI e FATMA
Della nostra breve esperienza in Africa ci piace sottolineare una
cosa: la forza della fede che si vede brillare negli occhi scuri di queste persone, fiduciose nel mondo che verrà, speranzose che qualcosa potrebbe cambiare sin d’ora, sicure che certamente il domani sarà migliore.
Una sera p. Tonino Manzotti ci ha detto: “Nella loro sofferenza,
questi fratelli sono vicini a Dio molto più di noi”. A Goma, ci siamo resi
conto davvero come la povertà e la semplicità d’animo rendano l’uomo nobile e vicino al disegno di Dio. Abbiamo incontrato un’umanità profondamente diversa da quella che conosciamo noi, attratta dal
lavoro, dalla carriera, dal denaro, dalla vita quotidiana che ha poco
per chiamarsi “vita”.
Su una cosa siamo rimasti delusi: rispetto a quello che pensavamo di poter fare in missione dal punto di vista pratico. Ma siamo tornati in Italia consapevoli che qualcosa, nel nostro piccolo, va cambiato. Stiamo cercando
di rendere partecipi coloro che ci circondano di una convinzione: che il
regno di Dio parte da qui. Noi siamo gli attori, Lui il regista.
Paolo Volta, prima di partire,
ci ha dato un consiglio: “Guai a
voi se terrete quello che avete
visto per voi e non lo condividerete con gli altri”. Questo racconto, allora, è anche un mezzo per giungere a tutti voi che ci state leggendo, fiduciosi che
qualcosa inizi a cambiare in ognuno, rendendoci partecipi e consapevoli
della vera via da percorrere.
Amore fraterno a Goma
2007 NOVEMBRE
PUGLIA
74020 LAMA TA - Via Tre Fontane, 15
Tel. 099 7773186 - Fax 099 7772558
E-mail: [email protected] - C/c. postale 10423747
Per un'Europa, casa comune
Pellegrinaggio ecumenico in Romania
Un gruppo di una quarantina di persone, accompagnate
da padre Sandro, “pellegrini”
in alcuni monasteri ortodossi
e chiese della Romania, hanno
partecipato alla III assemblea
ecumenica europea a Sibiu.
I
l tema generale scelto per
l’appuntamento ecumenico di Sibiu, così carico di aspettative e forse anche di qualche
timore, era interessante e coinvolgente: “La luce di Cristo illumina tutti. Speranza di rinnovamento e unità in Europa”. Dal 4
al 9 settembre, la città romena ha
ospitato 2.500 delegati di tutte le
chiese cristiane d’Europa.
Continente con due polmoni
Abbiamo percorso le strade
di un interessante Paese, un’isola latina nel mare slavo. Tutti
abbiamo toccato con mano la
necessità che l’Europa diventi
sempre di più una casa comune,
dove le fatiche del dopo “guerra
fredda” diventino un serio impegno condiviso da tutti.
Da qualche mese la Romania
è entrata nell’Unione europea,
ma sembra che nei villaggi della
Transilvania, che abbiamo visi-
p. SANDRO BARCHIESI, sx
tato nei giorni prima di recarci a
Sibiu, gli abitanti non se ne siano accorti. La calorosa ospitalità
che abbiamo sperimentato è il
segno che, al di là delle dichiarazioni dei “grandi”, c’è in tanti
il desiderio di vivere in un continente riconciliato e pacificato;
un continente che respiri con due
polmoni, come diceva Giovanni
Paolo II, l’est e l’ovest.
“Vogliamo fare tutto il possibile per superare i problemi e gli
ostacoli che ancora dividono le
chiese”, si leggeva nelle dichiarazioni prima dell’assemblea. È
un auspicio bello che ha biso-
gno di essere discusso, meditato
e vissuto in ogni comunità che
crede in Gesù Cristo.
Le voci dell’agorà
Nel documento finale sono
state introdotte proposte per rendere concreti gli impegni della
“Charta oecumenica”. Tra queste, l’organizzazione di incontri
a livello nazionale o continentale sui temi che sono “ostacoli a
un’unità visibile”, l’introduzione
nei riti di ogni chiesa di preghiere ecumeniche, la promozione di
incontri giovanili, la creazione di
iniziative ecumeniche per la pace e per la tutela dell’ambiente,
a livello europeo.
Tante altre proposte erano
state avanzate anche dai non
partecipanti e da diverse organizzazioni. Tutte queste proposte sono state diffuse e rilanciate
durante l’assemblea presso gli
stand italiani (Insieme verso Sibiu, Pax Christi Italia e Cipax) e
presso altre organizzazioni europee dedite all’attività ecumenica.
Infatti, a questo scopo era stata
allestita una “Agorà”, cioè uno
spazio con numerosi stand dove le organizzazioni e le chiese
di tutta Europa presentavano le
loro attività e distribuivano materiali vari.
La sfida dell’unità
Dall’assemblea sono arrivati anche due suggerimenti alle
chiese cristiane. Il primo è quello di prendere una posizione comune per dichiarare il possesso
delle armi atomiche un peccato
contro Dio e contro l’umanità.
Il secondo è di dedicare due
giornate ecumeniche al dialogo:
una con l’ebraismo e l’altra con
l’islam.
Infine, la novità di questa terza assemblea è stata la presenza, a fianco dei delegati ufficiali,
di 120 giovani, dai 18 ai 30 anni: 80 provenivano da tutta l’Europa e 40 dalla Romania. Pensando proprio ai giovani venuti
qui, a quelli passati nelle nostre
strade in occasione dell’Agorà,
la speranza riaffiora. Siamo obbligati a pensare a un futuro in
cui la chiesa oserà vivere la sfida
dell’unità.
■
OTTAVARIO DEI DEFUNTI
Il gruppo di “pellegrini” di Taranto che con p. Barchiesi ha partecipato a Sibiu, in Romania, alla III assemblea ecumenica europea
Progetto “scuola aiuta... scuola”
Un'iniziativa degli studenti di Taranto
contesto dell’ottobre
N elmissionario,
il dirigente
4
go”, sul modello di quelle che io
stesso costruivo, diversi anni fa,
quando mi trovavo in Congo come missionario. Con quelle immagini la direzione della scuola
“Europa e Basile” ha composto
un pannello illustrativo molto
interessante, per spiegare a tutti
in che cosa consiste il loro impegno per una scuola africana.
p. ANGELO BERTON, sx
esposto all’entrata della chiesa
con-cattedrale, durante la celebrascolastico del XVI circolo “Euzione della Messa per l’apertura
ropa e Basile” di Taranto con i
del nuovo anno scolastico 2007genitori, gli alunni, gli insegnan2008. Il cartellone indica la localiti e tutto il personale scolastico,
tà e i beneficiari del progetto.
ha chiesto ai saveriani di Lama
Nell’omelia il sacerdote ha
di proporre loro un progetto di
spiegato che la parola “Europa”
solidarietà con i bambini delsignifica “occhio grande”. Quel’Africa, da poter sostenere.
sto è un concetto molto significativo, per dire che la scuola
Un cartellone illustrativo
L’occhio grande
“Europa e Basile” di Taranto ha
Abbiamo pensato di offrire un
Con una grande partecipazione saputo guardare lontano, riuaiuto a una scuola nella foresta, di bambini, accompagnati da geni- scendo a vedere con un occhio
dove alunni e insegnanti sono tori e insegnanti, il cartellone illu- di squisita umanità.
sprovvisti di tutto. Ho raccontato strativo del progetto scuola è stato L’obiettivo di aiutare alcuni ragazal signor preside
zi di una scuola
e ai docenti la
povera e sperduta
mia esperienza
nella regione dei
missionaria in
Grandi Laghi del
Africa, quando
Congo, in Africa,
lavoravo per
è stato raggiunto.
mettere in piedi
Questa iniziativa
questo genere di
scolastica è stata
scuole precarie,
per me, ma credo
nei villaggi più
anche per i protalontani della
gonisti, un ponte
foresta dei wadi fraternità unirega.
versale veramenHo fatto vete impareggiabile.
dere loro alcune
Ci auguriamo che
immagini in cui
anche altre scuoerano rapprele del territorio
sentate alcune
seguano il buon
Il cartellone illustrativo dell’iniziativa di solidarietà della scuola
“scuole di fanesempio.
■
“Europa e Basile” di Taranto, a sostegno di una scuola in Africa
L’ottavario di preghiera vuole ricordare le anime di tutti i
benefattori e amici defunti. Quest’anno l’ottavario sarà celebrato dal 19 al 26 novembre nella cappella dei saveriani in via
Tre Fontane 15, a Lama - Taranto.
Celebrando l’ottavario, la nostra intenzione è quella di rendere suffragio per tutte le persone defunte. Chi desidera segnalarci i nomi dei propri cari defunti per l’ottavario di preghiera, può farlo liberamente tramite lettera o telefonando al
numero 099 7773186.
L'angolo del silenzio / 12
LE BOCCE D'ACCIAIO
Insieme, ma incapaci di comunicare
p. ANGELO BERTON, sx
Le persone che vivono in comunità - familiare o religiosa - se non
sono ben motivati in Cristo, senza amore soprannaturale e senza un
cuore di buona volontà, nel loro insieme possono essere come le bocce nel campo di gioco.
È vero che le bocce nel campo si lasciano maneggiare, lanciare qua
e là, piazzare e spostare... Corrono, obbediscono, stanno al gioco perfettamente. Fanno spettacolo, anche quando una interferisce nella
traiettoria dell’altra. Sono anche belle a vedersi, ma stanno insieme
fisicamente, senza entrare in comunione.
Per essere in comunione tra loro, le bocce hanno una sola possibilità: essere fuse dal fuoco. Ma anche dopo questa soluzione drastica, la
loro sarebbe solo una fusione fisica.
Solo in forza della fede nel “fuoco dello Spirito Santo” le persone
che vivono in comunità possono arrivare alla fusione ideale per vivere una
vera comunione spirituale.
Diversamente, senza l’amore di
Dio, il loro stare insieme non si trasformerà mai in vera comunione. Sono spiritualmente demotivate. Tutt’al più
potranno onorarsi di essere membri di un ottimo club
sportivo di... cacciatori o calciatori!
In conclusione, voglio dire:
per fare comunione - nella vita familiare o nella vita
consacrata - occorre essere
almeno un po’ come Gesù:
miti e umili di cuore, con il
fuoco dentro l’anima.
2007 NOVEMBRE
REGGIO
CALABRIA
89135 GALLICO SUPERIORE RC - Via Rimembranze
Santuario Madonna della Grazia
Tel. 0965 370304 - Fax 0965 373137 - E-mail: [email protected] - C/c. postale 10444891
Notizie di casa nostra
Cos'è successo alla fine dell'estate
I
l mese di settembre è stato
un tempo di gioia al “parco della mondialità” per diversi
eventi. È tornato tra noi il save-
Padre Michel Da Rocha, in viaggio
per il Giappone dal Brasile, ha fatto
una visita-lampo agli amici di Gallico,
conosciuti nel 2005; auguri per la sua
missione nel Sol Levante!
riano padre Michel Da Rocha,
per una visita lampo. Ha salutato
la comunità dove ha lavorato per
un anno nell’animazione missionaria tra i giovani. La festosa accoglienza riservatagli dai suoi ex
“allievi”, prova la validità del suo
lavoro.
La gioia di poter partire per la
missione in Giappone era evidente in ogni sua parola. Lo seguiremo con gratitudine, attraverso la
nostra preghiera, augurandogli un
fruttuoso annuncio del vangelo nel
Paese dove san Francesco Saverio
è stato il primo missionario.
Una bella festa “doppia”
C’è poi stato il “festone” del
22 settembre! Due eventi sono
stati ricordati in un’unica occasione. Il primo era il compleanno di padre Ezio Marangoni,
rettore della comunità saveriana
e del santuario di Gallico. Non
p. MARIO GUERRA, sx
è sfuggita la ricorrenza ai numerosi amici che l’hanno voluta
celebrare in grande stile con una
maxi-torta, qualche poesia e calorosi applausi.
La seconda ricorrenza è arrivata come il proverbiale “cacio
sui maccheroni”. Infatti, è venuto a trovarci p. Nicola Colasuonno, già rettore di questo centro
per vari anni, prima di trasferirsi
a Brescia, dove dirige la rivista
saveriana “Missione Oggi”. La
notizia della sua visita si è sparsa
in un baleno, facendo riempire la
chiesa e il parco di tanti amici,
desiderosi di risentire la sua voce e le sue riflessioni.
Il saluto di “Pace e Bene”
Specialmente il gruppo Pace
e Bene ha approfittato per offrire ai due festeggiati il saluto
della riconoscenza. Se ne è fatta
portavoce la presidente Rosalba
La missione in Sierra Leone
La visita ha ravvivato la memoria
L
a visita a Gallico di due sacerdoti della Sierra Leone
ha suscitato in me i ricordi della
missione in questo piccolo Paese
dell’Africa occidentale. Una nazione benedetta da Dio con tante ricchezze: pesce, terre fertili,
minerali preziosi. Ma soprattutto, una nazione ricca di gente generosa.
4
Quel giorno del 1950
Una leggenda del luogo racconta che Dio, dopo avere creato il mondo e distribuito le sue
ricchezze, portò gli angeli a vedere l’opera compiuta. Arrivati
in Sierra Leone, vedendo le immense ricchezze del paese, gli
angeli si permisero di fare un’osservazione al loro Dio: “Sei stato
troppo generoso con questa terra
tanto da farne un paradiso. Eppure qui vive la gente più misera
del mondo, che non si gode né la
terra né il paradiso!”. Per rimediare, Dio mandò i missionari.
Era un giorno d’estate del
1950. Quattro saveriani raggiunsero il molo del porto di Genova e
si presentarono al capitano di una
nave merci in partenza per l’Africa. “Siamo missionari. Abbiamo
prenotato un passaggio sulla vostra nave per il porto di Freetown
in Sierra Leone”. Il capitano li
guardò stupito e disse: “Impossibile! Questa nave è al suo ultimo
viaggio; è tutta crepata!”. In effetti, quella carretta non offriva molte garanzie, ma i quattro doveva-
no partire; qualcuno li aspettava.
Il capitano si convinse e, facendo
il segno di croce, li accettò come
passeggeri. Tutto andò bene!
Il lavoro continua anche oggi
Era la stagione delle piogge.
Le strade di Freetown erano piene di pozzanghere fangose, che
fecero presto cambiare colore alle candide vesti dei quattro missionari, nuovi arrivati. L’afa umida rendeva il respiro pesante e faticoso, ma il desiderio della missione fece dimenticare i disagi.
Il loro desiderio missionario
fu subito soddisfatto con un lungo viaggio di trecento chilometri
verso l’interno del paese. L’alloggio era una casa nativa assai
fragile, con insetti e animaletti di
ogni genere. Il campo di lavoro
p. MARIO GUERRA, sx
era enorme e la divisione fu fatta
secondo i punti cardinali: p. Serafino Calza a nord; p. Camillo
Olivani a ovest; p. Attilio Stefani
a sud; p. Augusto Azzolini a est.
Con il passare degli anni il
numero degli “operai” crebbe.
Crebbero anche i sacrifici e ci
fu anche qualche martire. Sono
passati da poco cinquant’anni
da quegli stentati inizi e il campo è fiorito. Ciò che è gradito a
Dio non può che prosperare. Ne
sono la prova le numerose strutture pastorali sempre affollate:
chiese, scuole, ospedali; e soprattutto il clero locale che già
gestisce metà della diocesi. Tutto parla della bontà del vangelo,
che conquista gli animi. Il lavoro
della nostra famiglia missionaria
in Sierra Leone continua.
■
I quattro saveriani “pionieri” della missione in Sierra Leone; da sinistra:
p. Calza, p. Azzolini, p. Stefani e p. Olivani
Saveriani e amici festeggiano il compleanno di p. Ezio Marangoni (al centro),
rettore nella comunità di Gallico; alla festa ha partecipato anche un ospite gradito:
p. Nicola Colasuonno (quarto a destra)
Criserà. A nome di tutti, ha riconosciuto l’opera missionaria
di p. Ezio, svolta in sintonia
con la pastorale della diocesi.
Ha ringraziato i saveriani per
l’ospitalità e l’affetto. Ha ricordato l’impegno costante di p.
Ercole Marcelli per la guida e
la crescita spirituale e culturale
dell’associazione.
Ma il pensiero maggiore è andato all’ospite p. Nicola, “padre
fondatore” di Pace e Bene: “La
memoria del cuore torna alle origini, al momento fondante e alla
nascita del gruppo, veramente
una lieta notizia per la comunità
gallicese. Possiamo dire, con il
salmo 126, che da allora la nostra bocca si aprì al sorriso, in
canti di gioia!”.
Il ritorno di sr. Clementina
È tornata tra noi per venti gior-
ni anche suor Clementina della
fraternità “araldi del vangelo”.
Già nella visita precedente era
stata apprezzata per il suo spirito
dinamico. Questa volta è tornata
più attrezzata di prima e ha seminato abbondantemente la parola di Dio: nel parco, in parrocchia e... altrove. La sua presenza
è stata gradita e benefica a tanti.
C’è un bel detto, vero come il
vangelo, perché proviene da lì:
“Chi semina bene, raccoglie bene!”. È l’augurio che facciamo
alla nostra sorella per tanti anni
a venire.
Si vorrebbe che le cose belle
durino a lungo, ma, questa volta, abbiamo dovuto accontentarci
della brevità, propria degli eventi
umani. Che il ricordo di persone
e avvenimenti possa restare vivo
a consolarci e a consolidarci nel
nostro cammino.
■
DUE PRETI DELLA SIERRA LEONE
È stata una visita molto gradita quella di don
Francis Sesay e don Victor
Suma, due sacerdoti del
clero diocesano di Makeni, in Sierra Leone. Questa
nazione è stata il campo
pastorale per tanti missionari saveriani fin dal 1950.
In Sierra Leone abbiamo
lavorato anche p. Ercole Marcelli e io, per tanti
anni.
Tutto è cominciato da
zero, quando non c’era
nulla. Ora esiste una diocesi ben formata con molte parrocchie, metà delle
quali gestite dal clero diocesano locale.
Don Francis è stato per
anni direttore responsabile del centro pastorale
Due sacerdoti di Makeni, in Sierra Leone, sono
diocesano di Makeni; ora
passati a salutare i saveriani di Gallico;
sono in Italia per motivi di studio
si trova ad Albano Laziale
per approfondire gli studi
in scienze sociali. Don Victor ha lavorato per parecchio tempo a “Radio Maria”, la radio cattolica nazionale. Anche lui è ad Albano Laziale
per seguire un corso in scienze della comunicazione e mass media.
Completati gli studi, torneranno al loro lavoro in Sierra Leone più
preparati, con maggior zelo per tutto quello che hanno visto e con
l’incoraggiamento di tanti amici conosciuti durante la loro permanenza in Italia. A loro e alla missione in Sierra Leone vanno i nostri auguri e le nostre preghiere.
2007 NOVEMBRE
ROMA
00165 ROMA RM - Via Aurelia, 287
Tel. 06 39366929 - Fax 06 39366925
E-mail: [email protected] - C/c. postale 45206000
Giovani in missione
Un viaggio tanto atteso
I
l gruppo “giovani per la
missione”, di cui facciamo
parte, è nato nella casa saveriana
di Ancona, per l’iniziativa di una
giovane coppia di laici saveriani
- Beatrice e Fabrizio, a cui va
il nostro sentito grazie - e sotto
la guida spirituale di p. Mario
Ughetto e di p. Giovanni Matteazzi. Ci stavamo preparando
da circa un anno ed era arrivata
davvero l’ora di partire!
Destinazione Goma, Congo
Tutti avevamo molta voglia di
partire, con la speranza di vedere
coronato un sogno, un desiderio.
Ai blocchi di partenza eravamo
in otto marchigiani, più Paola,
una ragazza di Desio. Beatrice,
Fabrizio, Fatma e io avevamo
come destinazione Goma, in
Congo. Nel cuore portavamo
tutti gli altri ragazzi del gruppo
che non sono riusciti a partire; ci
LUIGI e FATMA
siamo sentiti assistiti e accompagnati dalle loro preghiere.
Siamo arrivati in una terra
totalmente diversa dalla nostra,
come completamente diversa
l’abbiamo poi scoperta, anche
rispetto alle altre terre dell’Africa che la circondano. Il Congo
è un Paese stravolto da genocidi
e da guerre politiche e tribali,
che qualcuno ha definite come
“la guerra mondiale africana”,
nel senso che vi sono coinvolti
vari interessi internazionali. Poi
ci sono le epidemie, la povertà, i
movimenti di profughi e sfollati... Anche la natura ci ha messo
del suo, con la devastante eruzione del vulcano Niyagongo che
ha invaso tutta la città di Goma,
costringendola alla ricostruzione
per l’ennesima volta.
Tanti motivi di speranza
La nostra esperienza si è svolta
nella parrocchia di Ndosho, con
i saveriani e le suore piccole figlie di Maria. Eravamo ospiti dei
laici saveriani Giovanna e Paolo
Volta; anche a loro il nostro caloroso grazie! La parrocchia ha
circa gli stessi abitanti di Ancona e si sviluppa in una regione
percorribile solo in jeep. Tra le
diaconie si snodano molti chilometri di buche e poche strade.
Se da un lato era ben visibile la
povertà, dall’altra era veramente
confortante scoprire tanti motivi
di speranza e di carità. Per le carceri senza cibo, ecco i centri di
assistenza dei salesiani e di Lino;
per i problemi di malnutrizione e
di fame, ecco i centri nutrizionali e di assistenza ai bambini; per
gli stipendi pubblici insufficienti,
ecco le offerte della popolazione;
per la ricerca di Dio, ecco la mano tesa dei missionari, delle suore, dei laici e di molti altri che si
danno da fare con la catechesi e
l’aiuto in parrocchia.
Abbiamo visto tante cose...
Abbiamo visto da vicino i moderni... mezzi di trasporto: sac-
L'Africa c'è ed è in piedi!
Da Ancona una campagna in Italia
P
er la settima volta “Chiama l’Africa”, in collaborazione con il Cipsi e la provincia di Ancona, ha organizzato un convegno sull’Africa.
Quest’anno il tema era, “L’Africa in piedi: dalle radici il futuro. A vent’anni dall’uccisione di
Thomas Sankara e a quarant’anni dall’enciclica Populorum progressio”. Dal 28 al 30 settembre
l’Africa ha preso la parola, davanti a un pubblico numeroso
composto da africani e italiani,
soprattutto giovani.
Tante voci per tante sfide
Ascoltare le numerose testimonianze ha avuto un duplice
scopo: avere informazioni dirette dei molti drammi che ancora
vivono i popoli del continente,
e scoprire la dignità di persone
e popoli che stanno prendendo
in mano il loro destino. Così, lo
storico guineano Djibril Tamsir
Niane ha spiegato le cause reali
delle guerre africane, che a torto
definiamo “etniche”. Ha spiega-
to anche i meccanismi che i paesi africani mettono in atto per
una soluzione pacifica dei conflitti.
La testimonianza di p. Rigobert Minani ha evocato l’evento straordinario delle elezioni in
Congo e le sfide attuali di una situazione lenta a produrre e mostrare i cambiamenti sperati. Petronilla Kibwa ha raccontato le
difficoltà che hanno gli agricoltori del Burundi. Laurent Nenzimana ha testimoniato l’intenso
lavoro di riconciliazione che da
anni, con il suo gruppo, sta portando avanti in Ruanda. Maria
Kamara ha testimoniato l’orrore
della guerra vissuta dalla gente
in Sierra Leone e il percorso di
riconciliazione in atto.
Padre Godfrey Msumonge ha
descritto la figura di Julius Nyerere, il padre della Tanzania moderna. Elias Mudzuri ha parlato
invece della sfida che ormai costituisce la dittatura nel suo paese, lo Zimbabwe. Altre testimonianze dal Congo, Benin e Gui-
Alcuni relatori di “Chiama l’Africa” 2007 ad Ancona:
Eugenio Melandri, Jacqueline Ki-Zerbo, Djibril T. Niane
4
TERESINA CAFFI, mM
nea Conakry ci hanno aperto gli
occhi su alcuni popoli che, con
tanta sofferenza e senza violenza, lottano per il rispetto dei loro diritti.
Intelligenza e coraggio
Dal convegno è emersa una
convinzione e un sentimento comune: l’Africa c’è; l’Africa si
sta mettendo in piedi con l’intelligenza e il coraggio della sua
gente. L’Africa è bella soprattutto per i suoi popoli, per la loro storia e cultura; per il loro approccio alla vita fatto di coraggio, di fantasia, di soluzioni diverse, di gioia di vivere e di una
voglia di solidarietà che supera
gli antagonismi.
“L’Africa c’è”: è il titolo di
una campagna che coinvolgerà prossimamente diverse piazze d’Italia per portare ancora
una volta un messaggio di dignità che ci liberi dai pregiudizi, ci
aiuti a imparare e a riconsiderare
la nostra stessa vita, per crescere
insieme in umanità.
■
Un esempio di doccia “moderna” con il sapone
per i piatti, il catino e una temperatura di 15 gradi!
chi di carbone da oltre 50 chili
portati a tracolla da donne, come noi portiamo gli zaini della
scuola. Abbiamo visto le fonti
idriche dell’acqua potabile: acqua di lago in taniche nere come
la pece, con una pasticca di cloro
per disinfettare.
Ma abbiamo visto anche i sorrisi
dei bambini, curiosi di tutto e sempre sorridenti, con gli occhi grandi
e profondi, che appena ti vedono ti
prendono la mano. Abbiamo constatato il lavoro delle mamme, che
si prendono cura praticamente di
tutto; in effetti, la vita dell’uomo è
un po’ più agevole della vita delle donne! Le parole non riescono
a descrivere in modo completo le
emozioni provate.
Noi gli attori, lui il regista
Della nostra breve esperienza
in Africa ci piace sottolineare
una cosa: la forza della fede che
si vede brillare negli occhi scuri
di queste persone, fiduciose nel
mondo che verrà, speranzose che
qualcosa potrebbe cambiare sin
d’ora, sicure che certamente il
domani sarà migliore. Una sera
p. Tonino Manzotti ci ha detto:
“Nella loro sofferenza, questi
fratelli sono vicini a Dio molto
più di noi”. A Goma, ci siamo
resi conto davvero come la povertà e la semplicità d’animo
rendano l’uomo nobile e vicino
al disegno di Dio. Abbiamo incontrato un’umanità profondamente diversa da quella che conosciamo noi, attratta dal lavoro,
dalla carriera, dal denaro, dalla
vita quotidiana che ha poco per
chiamarsi “vita”.
Su una cosa siamo rimasti delusi: rispetto a quello che pensavamo di poter fare in missione
dal punto di vista pratico. Ma
siamo tornati in Italia consapevoli che qualcosa, nel nostro
piccolo, va cambiato. Stiamo
cercando di rendere partecipi
coloro che ci circondano di una
convinzione: che il regno di Dio
parte da qui. Noi siamo gli attori, Lui il regista.
Paolo Volta, prima di partire,
ci ha dato un consiglio: “Guai a
voi se terrete quello che avete visto per voi e non lo condividerete con gli altri”. Questo racconto, allora, è anche un mezzo per
giungere a tutti voi che ci state
leggendo, fiduciosi che qualcosa
inizi a cambiare in ognuno, rendendoci partecipi e consapevoli
della vera via da percorrere. ■
NOTIZIE DELLA FAMIGLIA
Il ricordo di Giovanni Lo Stocco
Papà Giovanni è morto il 26 agosto all’età
di 92 anni. Era un uomo semplice, ma di
grande vitalità fisica e spirituale, molto servizievole e sempre pronto ad aiutare chi era
nel bisogno. Impiegato alle Poste, si è dedicato al suo lavoro con piena responsabilità.
Da pensionato, aveva messo a disposizione
la sua competenza nell’ufficio postale di Lenola, aiutando le anziane persone a riscuotere le loro pensioni e a riempire i vari bollettini. Negli anni ‘50 si era iscritto all’Azione Cattolica e collaborava con il parroco nel
comitato delle varie feste parrocchiali.
Ha condiviso le pene e le sofferenze della
“missione” del suo unico figlio in Congo, specialmente durante i brutti momenti delle guerre che dal 1994 hanno imperversato in quella regione. Per qualche mese, insieme con la mamma, rimase senza nessuna mia notizia. E allora ogni sera salivano insieme sul colle di Lenola
e si sfogavano davanti all’immagine miracolosa della Madonna. Nel
1990 portai a Lenola un gruppetto di bambini congolesi. Fu una grande gioia per papà Giovanni che li accolse come i “suoi nipotini”.
Uomo di fede semplice e genuina, ha accettato il calvario della sua
lunga e penosa malattia, dicendoci sempre: “ci sono tanti altri che soffrono più di me; sia fatta la volontà di Dio”. A coloro che venivano a
trovarlo diceva: “siamo nelle mani del buon Dio”.
Ha pregato fino all’ultimo momento. Le sue ultime parole, che mi
sono penetrate fino in fondo al cuore, sono state: “Mamma, aprimi la
porta”. E si è addormentato nel Signore. La vera morte dei giusti.
p. Luigi Lo Stocco, sx
2007 NOVEMBRE
ROMAGNA
48020 S. PIETRO in VINCOLI RA - Via Angaia, 7
Tel. 0544 551009 - Fax 0544 551811
E-mail: [email protected] - C/c. postale 13591482
Che la casa saveriana di S. Pietro in Vincoli accolga volentieri i più svariati gruppi ecclesiali è risaputo. Ma quanto è successo il 4 luglio ha impressionato anche chi ci vive da decenni. Oltre 400 ragazzi e bambini di 17 parrocchie della diocesi di Forlì, accompagnati da parroci e formatori, si sono ritrovati con il
vescovo mons. Pizzi per celebrare la festa conclusiva di “Estate ragazzi”.
L'ospitalità nel nostro dna
L'invasione dei 400 cavalieri
I
n chiesa sono state tolte
tutte le sedie. E anche l’altare si è nascosto sotto l’ampia
“tavola rotonda”, circondata dai
seggi dei cavalieri. Qui il vescovo ha dato loro l’investitura di
guidare le squadre. Trasferitisi
nel giardino e nel campo sportivo, i ragazzi hanno iniziato la
sfida alla conquista dei valori
p. AGOSTINO CLEMENTINI, sx
della lealtà, giustizia, coraggio,
servizio. Con la “spada” in pugno, sono stati impegnati tutto il
giorno nella missione di ritrovare il sacro graal.
Ricevuto il saluto del rettore
dei saveriani, p. Bardelli, i neocavalieri hanno iniziato le gare. A dirigerli c’erano gli esperti cavalieri anziani, con l’intento
di portare i giovani concorrenti a
praticare nella vita quotidiana e a
promuovere tra i compagni i valori studiati ed esercitati negli incontri parrocchiali della “Estate
ragazzi”. I giochi si sono conclusi con l’intervento di p. Chiari,
il più esperto dei saveriani, che
brandendo la spada di “cavaliere onorario”, di cui è stato insi-
I 400 cavalieri della “Estate ragazzi” di Forlì nel parco dei saveriani a S. Pietro in Vincoli;
ad incoraggiarli è il vescovo mons. Lino Pizzi
Cammini diversi, unica comunità
I giovani studenti della teologia di Parma
S
iamo 17 giovani saveriani,
studenti di teologia nella
comunità di Parma. Accompagnati dai cinque padri saveriani
che si prendono cura della nostra
formazione, dal 14 al 17 settembre ci siamo ritrovati nell’accogliente casa di San Pietro in
Vincoli (RA), per programmare
le attività del nuovo anno scolastico e pastorale.
Quasi una ...multinazionale!
Siamo un gruppo molto vario.
Basta citare la nostra provenienza: quattro dal Camerun, tre dal
Congo, tre dal Messico, tre dall’Indonesia, due dal Brasile, due
dall’Italia. Ciò che ci accomuna
e ci ha portato fino a Parma è
la scelta di consacrarci alla vita missionaria, secondo l’ideale
proposto dal beato Guido Conforti.
Il tema fondamentale della
programmazione di quest’anno è
“la fede”. Dopo il ritiro spirituale, guidato dal nostro superiore
p. Carlo Pozzobon, ci siamo co-
4
nosciuti a vicenda: ciascuno ha
condiviso il proprio cammino di
fede, perché è su questa base che
possiamo diventare un’autentica
comunità.
Poi ci siamo messi “a tavolino”, in gruppi o in assemblea,
per riflettere sulle proposte e
definire il progetto comunitario
di vita per quest’anno. Abbiamo
discusso su ciò che deve regolare
la nostra vita comunitaria, sulla
dimensione missionaria della fede, sui criteri umani e spirituali
che dobbiamo seguire nella vita
di tutti i giorni.
Ci sono stati affidati anche gli
incarichi di apostolato in diversi settori: parrocchie, centri di
assistenza, animazione missionaria nelle suole e nei gruppi
parrocchiali… In questi luoghi
cercheremo di vivere la nostra
DAVIDE LAI
dimensione missionaria.
Siamo le matite di Dio
L’incontro di programmazione, culminato nella celebrazione
Eucaristica, ci è servito per rimboccarci le maniche e iniziare con
coraggio un nuovo anno di impegno nello studio e nella formazione. Per questo, ci siamo “affidati
a Maria”, consapevoli di essere
- come diceva madre Teresa di
Calcutta - “semplici matite nelle
mani di Dio”, strumenti di cui Dio
si serve perché il suo Regno cresca in noi e sia annunciato a tutti.
A voi, nostri amici, chiediamo di accompagnare con la vostra preghiera tutti noi saveriani
in formazione, perché il Signore
ci conceda il dono della perseveranza e della testimonianza nella
nostra vita quotidiana.
■
Con i 17 giovani teologi internazionali, i padri - meno giovani - che li accompagnano nella formazione (da destra):
p. Ulisse Zanoletti, p. Carlo Pozzobon, p. Gino Foschi,
p. Guseppe Viotti, p. Mario Menin
gnito, ha declamato le sue grandi
battaglie per Cristo Re, prima come missionario d’oltremare e poi
come reduce in patria.
Don Mauro, constatando la
gioia di tutti i partecipanti per
l’ottima organizzazione, ci ha
espresso la sua soddisfazione. E noi siamo lieti di riversarla su tutti i giovani della diocesi
di Forlì, perché il ricordo della
giornata passata in casa dei saveriani, li accompagni sempre e
dovunque.
■
Saveriani, uno sguardo al futuro
4 all’8 settembre, 25 saD alveriani
dalla varie comuni-
tà in Italia sono convenuti a S.
Pietro in Vincoli per riflettere su
un tema importante: come fare
animazione missionaria e vocazionale nelle chiese locali in cui
viviamo?
In questa riflessione ci ha guidati don Alfonso Raimo, segretario dei centri missionari della
Campania. Il nostro primo impegno è certamente quello di
essere missionari sempre e dovunque, anche in Italia. Perciò,
in tutte le richieste di collaborazione da parte dei parroci, cerchiamo di trovare il modo di fare animazione missionaria, mirando alla formazione di gruppi missionari distinti dalla Caritas e proponendo iniziative valide ai centri missionari. Ci siamo
sottoposti anche a un interessante questionario, per essere sempre più coerenti e creativi nella
nostra attività.
Abbiamo preso in considerazione anche l’ambito scolastico,
dove noi missionari possiamo
portare il contributo della nostra
esperienza per una educazione
alla mondialità che favorisca la
conoscenza e il rispetto delle varie culture.
Anche le “mostre” sono un
mezzo per avvicinare e sensibilizzare il pubblico. Ne abbiamo
preparate alcune molto significative: il popolo kayapò, i giocattoli e le maschere africane, l’arte
e la cultura cinese...
Ma il nostro impegno più importante è con i giovani, per proporre loro la vocazione missionaria e accompagnarli nelle loro scelte di vita. È ancora valida
e attuale la parola di Gesù: “Andate, battezzate, curate…, insegnando tutto ciò che io vi ho comandato”. Ce lo ha ricordato il
nostro vicario generale p. Luigi
Menegazzo, che ha partecipato
con noi all’incontro.
■
PADRE BARDELLI VA, NoI RESTIAMO
p. A. CLEMENTINI, sx
Padre Giuseppe Bardelli, dopo due turni come
rettore nella nostra comunità, è stato destinato
ad Ancona. Il suo compito è stato assunto, ad interim, da p. Nardo. Sono
stati sei anni di intenso lavoro con i confratelli, i vescovi, i parroci, gli amici e
benefattori. Padre Bardelli manda un saluto a tutte le persone incontrate.
Lascia un rimpianto per
Padre Bardelli ha lasciato S. Pietro in Vincoli
il suo sempre lieto ottimi- per raggiungere la comunità di Ancona: saluta tutti!
smo. Salutiamo p. Giuseppe con viva riconoscenza, per aver dato anima e cuore a questa casa.
Gli auguriamo di fare altrettanto ad Ancona.
A S. Pietro in Vincoli, restano fedeli al loro posto p. Ildo Chiari, p.
Giorgio Masi e p. Giuseppe Arrigoni, che cercano di sostenere p. Giuseppe Nardo nei vari impegni. Quanto a me, il vescovo di Imola mi ha
sequestrato ancora per il servizio di cappellano dell’ospedale.
Come vedete, siamo diminuiti di numero e il lavoro è aumentato.
Ci sentiamo perciò ancor più bisognosi del vostro aiuto, fatto anzitutto di preghiera. Per questo, vi diamo un particolare appuntamento:
ogni giovedì alle 18,30 vi aspettiamo per l’ora di adorazione, in cui
noi preghiamo anche per voi. So che solo pochi potrete venire nella
nostra chiesa; ma tutti potete unirvi spiritualmente.
Per altri contributi, invece, potete usate il bollettino con il vostro
indirizzo che vi arriva nel mensile. Saranno utili a coprire le spese di
spedizione, per contribuire a qualche piccolo progetto nelle missioni
o per la celebrazione di sante Messe.
Grazie e buon 2008 con il nostro calendario: ogni suo giorno sia benedetto da Dio!
2007 NOVEMBRE
SALERNO
84135 SALERNO SA - Via Fra G. Acquaviva, 4
Tel. 089 792051 - Fax 089 796284
E-mail: [email protected] - C/c. postale 00205849
Messa di diamante per p. Cavallo
Vi aspettiamo domenica 18 novembre
C
ome abbiamo già pubblicato su questa pagina nel
mese scorso, p. Francesco Cavallo celebra quest’anno il 60˚
anniversario di ordinazione sacerdotale, avvenuta il 17 agosto
del 1947. In luglio, abbiamo festeggiato in famiglia noi saveriani della sua comunità, al santuario di Monte Vergine. Solo dopo nostro insistente invito, egli
ha accettato che facciamo una
festa aperta a tanti suoi amici e
conoscenti.
Sappiamo che p. Francesco
continua a incontrare tante persone ai santuari di Pompei e a
Monte Vergine. Come confessore e direttore spirituale, sacerdote missionario di profonda e
prolungata preghiera e di saggio consiglio, anche qui a Saler-
no egli attira tante persone bisognose di essere sostenute dalla
nostra preghiera e accompagnate dalla sua direzione spirituale, nei problemi e nelle difficoltà della vita.
“Ti vedo proprio bene!”
Qualcuno dice, con un tocco
d’ironia, che le età dell’uomo sono tre: “giovane, adulta e... ti vedo bene”. Un modo cortese, ma
un po’ bugiardo, di salutare le
persone di una certa età. Nel caso però di p. Francesco l’espressione “ti vedo bene” corrisponde
a piena verità. Da 60 anni è impegnato in un continuo e generoso ministero e ormai viaggia verso i 90 anni, sostenuto da un’eccezionale salute e da uno spirito
giovanile, sempre dotato di viva
p. NAZZARENO CORRADINI, sx
intelligenza e arguto umorismo.
Padre Francesco si sente pienamente realizzato nel suo sacerdozio e non sembra volere
di più e di meglio che l’essere
ministro di Dio, celebrare ogni
giorno la santa Messa, donare il
perdono di Dio ai penitenti e dirigere al bene persone che desiderano vivere secondo la volontà di Dio.
Come la prima volta...
Padre Francesco è stato missionario in Africa per breve tempo. La maggior parte della sua
vita sacerdotale l’ha spesa come
formatore di tanti saveriani, ora
sparsi in ogni parte del mondo, e
come confessore e direttore spirituale di vari monasteri.
La salute mal ferma e l’obbe-
Sono felice di essere tra voi
Il mio arrivo nella comunità di Salerno
nell’aniH omotantipersentimenti
la nuova esperien-
za che sto vivendo. Quando mi
hanno chiesto dove preferissi
vivere l’anno pastorale, ho dato
la mia disponibilità per andare
dove ci fosse bisogno. Mi hanno
proposto Salerno. Da quel giorno
ho iniziato a pregare per questa
comunità e per la gente che avrei
incontrato. Non vedevo l’ora di
arrivare. Ed eccomi qui, nella
comunità di Salerno.
4
un clima di vera fraternità.
Tanta gente con tanta fede
Le attività organizzate dalla
comunità sono numerose. Da
quando sono arrivato, mi sono
affiancato a p. Alex e alla saveriana Francesca che seguono le
attività giovanili. Le iniziative si
realizzano grazie alla disponibilità di tanti giovani impegnati
nelle parrocchie, che dimostrano
una grande amicizia per i saveriani e hanno una forte sensibilità per la missione. Non solo i
giovani vengono ai nostri appun-
SANTOS H. HERNANDEZ
tamenti di formazione, preghiera
e discernimento, ma anche noi ci
spostiamo da una parte all’altra,
per andare loro incontro.
Ringrazio Dio per l’opportunità che mi ha dato di venire a
Salerno, perché ho trovato tanta
gente accogliente e sensibile.
Vedo che c’è un senso forte della famiglia e, soprattutto, una
grande fede. Mi piace incontrare persone con tanta voglia
di vivere, festeggiare, sognare
un mondo migliore. Mi entusiasma vedere che i giovani sono
sensibili verso gli stranieri e li
aiutano nelle cose materiali
e spirituali.
Come una vera famiglia
Il cambio di città ha avuto in
me un grande impatto, soprattutto per l’accoglienza e
il carattere della gente, aperta e cordiale come i popoli
dell’America latina. Nella
nuova comunità saveriana
ho incontrato confratelli
che mettono anima e cuore
in tutto quello che fanno.
L’entusiasmo, la passione,
la speranza e soprattutto la
fede che hanno nelle attività con i giovani, mi hanno
molto colpito. Ho trovato un
bel clima di famiglia, come
ha sempre voluto il nostro
beato fondatore mons. Conforti.
La casa saveriana rimane
sempre aperta, perché è frequentata da tante persone, in
modo speciale i giovani e gli
animatori dei gruppi giovanili delle diverse parrocchie
che visitiamo. Alcuni giova- Santos, saveriano messicano, passerà un anno nella
ni si fermano a mangiare con
comunità saveriana di Salerno, impegnato
nell’animazione missionaria tra i giovani
noi, per pranzo o per cena, in
Il mio sogno è
per l’Asia
Insomma, qui sono felice
e mi sento a casa. Perciò
ringrazio i superiori che
mi hanno dato l’opportunità di vivere questa nuova
esperienza nell’animazione
missionaria e vocazionale.
È bello stare in mezzo ai
giovani!
Molti mi chiedono, per
quanto tempo mi fermerò a
Salerno. Starò solo un anno, ma non mi dispiacerebbe rimanere di più. Per me la
missione è in qualunque posto. Ma nel mio cuore rimane
il grande desiderio di andare
in Asia: Bangladesh o Indonesia. Prego il Signore che
benedica le vostre famiglie.
Anche voi pregate per me e
per tutti noi missionari. ■
dienza gli hanno impedito di andare in
missione come tanti altri. Lui se ne rammarica, ma non più di
tanto. Anche qui a Salerno e in Italia, con la
sua costante preghiera e offrendo la croce ogni giorno per le
missioni, si è sentito
missionario, sempre e
a tempo pieno.
Egli invita sempre
a pregare per i missionari e spesso ottiene generose offerte
per le opere di evangelizzazione. Anche
dopo migliaia e migliaia di celebrazioni,
la sua Messa esprime
il fervore e la commozione spirituale della
prima volta, e suscita Vi aspettiamo domenica 18 novembre per festeggianell’animo dei federe il 60° anniversario di ordinazione di p. Cavallo
li la profonda capacità di ascolto e di partecipazione. per ringraziarlo del bene che ci
Lo stesso avviene nel sacramen- vuole.
Dio e la Vergine Santa accomto della confessione.
pagnino padre Francesco sempre, in questa sua vita ricca e
L’invito è per tutti
Per questo, siamo lieti di of- fruttuosa, con lo stesso slancio di
frirvi l’occasione di incontrare oggi e nella sua inalterabile gioia
■
padre Francesco nella festa che e pace interiore.
celebreremo presso la casa saProgramma per il pomeriggio
veriana di Salerno, domenica 18
novembre nel pomeriggio. L’in- di domenica 18 novembre:
vito è per tutti, evidentemente. ore 15.00 - arrivi e accoglienza
Un invito speciale è per i grup- in Via G. Acquaviva 4 (rione Pepi di preghiera che egli conosce trosino)
e accompagna da tempo in città, ore 16.30 - santa Messa nella
come i gruppi di preghiera Pa- chiesa “San paolo”, parrocchia
dre Pio e la Legione di Maria. attigua
Ma siamo certi che molte per- ore 18.00 - modesto ricevimento
sone verranno spontaneamente, in casa saveriana
DIALOGO IN CAMMINO
2007-2008: “Religioni e testi sacri”
PIETRO RAVALLESE
Il laboratorio per il dialogo interreligioso di Salerno, a cui aderiscono varie realtà cattoliche, protestanti e di altre religioni presenti sul territorio
salernitano, invita tutte le
persone di buona volontà
agli incontri di dialogo secondo il programma qui
pubblicato.
• Domenica 18 novembre, ore 18.00 - incontro con la comunità Bahá’í,
presso Spazio Donna in Piazza Ferrovia a Salerno
• Lunedì 3 dicembre, ore 19.00 - “Bibbia e Corano: Dio parla agli uomini”, conferenza promossa da Missione Oggi e Missionari Saveriani,
con il prof. Francesco Zannini. La conferenza si terrà presso i Saveriani, Via Fra’ G. Acquaviva 4 (rione Petrosino) a Salerno
• Mercoledì 16 gennaio, pomeriggio - visita alla sinagoga di Napoli
• Martedì 26 febbraio, ore 19.00 - incontro con la comunità cristiana metodista di Salerno, presso la chiesa in Via Manzella 29 a Torrione Salerno
• Giovedì 27 marzo, ore 19.00 - incontro con la comunità cristiana battista di Campagna, presso la chiesa in Via Starza a Campagna
• Maggio, in data da stabilirsi - visita alla moschea di Battipaglia
• Domenica 8 giugno pomeriggio - preghiera e convivialità ad Auletta (SA), a cura della parrocchia San Nicola di Mira
Per informazioni: [email protected]
2007 NOVEMBRE
22038 TAVERNERIO CO - Via Urago, 15
Tel. 031 426007 - Fax 031 360304
E-mail: [email protected]
C/c. postale 267229; Banca Raiffeisen, Chiasso C/c.p. 69-452-6
TAVERNERIO
Ferruglio fr. Alessandro, classe 1974, unico
italiano tra i lavoratori
messicani, svolge la sua
missione in Messico. È
entrato tra i saveriani a
33 anni, lasciando la sua
attività in un’agenzia di
Assicurazioni. In Messico
è stato coinvolto in un
incidente mentre attraversava a piedi la strada,
riportando molteplici
fratture. Gli auguriamo
che le arti sanatorie dei
nostri medici gli ridonino
la salute, affidando al Signore il resto. Nella foto,
alle prese con lo scaccia
foglie!
Novembre, mese del ricordo
Qualche buon consiglio di santa Teresina
R
itorna novembre, tra nostalgie e tanti ricordi. Un
mese che ci invita ad alzare gli
occhi al cielo. Là scorgiamo tanti nomi e volti, alcuni conosciuti
nella gloria dei santi e altri più
umili, ma tutti nella medesima
felicità eterna. Tra loro, anche i
nostri cari.
A novembre celebriamo anche
la santità della chiesa: la chiesa
“nostra”, di pellegrini sulla terra.
C’è un pensiero di santa Teresa
di Lisieux che mi piace molto.
Ve lo propongo.
La pienezza dei bicchierini
“Qualche volta, quando leggo
certi trattati spirituali nei quali la
perfezione è presentata attraverso tante intricate difficoltà, circondata da una folla di illusioni,
il mio povero e piccolo spirito
non tarda a stancarsi. Chiudo il
libro dei sapienti che manda in
pezzi la mia testa e rende arido
il mio cuore e prendo in mano
la sacra Scrittura. Allora, tutto
mi diventa luminoso, una sola
parola apre alla mia anima orizzonti infiniti e la perfezione mi
sembra facile.
Lasciando alle anime grandi, ai
grandi spiriti, i bei libri che non
sono capace di comprendere, e
meno ancora di mettere in pratica, ringrazio Dio di essere piccola, perché solo i fanciulli e coloro
che li rassomigliano saranno ammessi al banchetto solenne”.
Sono parole consolanti: si può
essere perfetti pur essendo piccoli. Un po’ come i... bicchierini: quando sono pieni, hanno
anch’essi raggiunto il massimo
della loro capacità!
La preghiera
fa sempre bene
E il purgatorio? Certamente,
nello spirito della “comunione dei
santi”, è bene che preghiamo e offriamo la santa Messa redentrice
per le anime in purificazione, su
Adelante Mexico!
I nostri missionari nel parco
G
li elogi che i nostri amici
visitatori e ospiti indirizzano al nostro parco sono ben meritati e vanno anche ai nostri missionari, che ogni anno frequentano i tre mesi di aggiornamento
da settembre a dicembre.
Ottime le ore seduti ad ascol-
p. F. BERTAZZA, sx
tare lezioni, che oltre allo spirito
favoriscono anche qualche... sonnellino! E ben vengano le meritate ore di riposo, che essi dedicano anche al lavoro manuale.
Li abbiamo colti durante il
tempo di servizio, mentre svolgono vari lavori con assiduità,
p. FRANCO BERTAZZA, sx
questa terra e nell’altra vita. Teresa di Lisieux ha definito il purgatorio, “l’abbraccio misericordioso
di Dio”. Nelle braccia di Dio staremo tutti felici per l’eternità.
Quanto a pregare per le anime dei defunti già in paradiso,
riferendosi ai suoi genitori, santa
Teresa diceva: “Il fatto che siano
in paradiso non m’impedisce di
pregare per loro, perchè mi sembra che le anime beate debbano
ricevere una grande gioia dalle
preghiere che sono fatte per loro
e di cui possono disporre a favore di altre anime sofferenti”.
Alla preghiera per i nostri cari, aggiungiamo la preghiera
per tutti i nostri benefattori che
ci hanno sostenuto, amato e accompagnato con l’affetto e il ricordo. Ricevano lo stesso premio dei missionari, avendo essi partecipato alle loro fatiche. Il
Signore accolga tutti i nostri defunti nel suo regno di amore e di
pace.
■
competenza ed entusiasmo.
Debbo dire che sono tutti messicani, nati e cresciuti in famiglie
numerose, indirizzati al lavoro in
giovane età, in aiuto alla famiglia. Hanno conservato l’amore
al lavoro, all’aria libera e salubre della campagna.
A loro la gratitudine nostra e
quella... del parco. Auguriamo
a tutti un ritorno sereno e felice
nella loro missione. Il buon Dio
riservi per loro un fruttuoso apostolato.
■
Il messicano p. Manuel, classe 1964, è missionario in
Indonesia. Qui sta sfoltendo la siepe con l’altro
messicano p. Margarito, classe 1957,
missionario in Bangladesh.
Il messicano p. José, classe 1964, missionario in Indonesia, mentre ritocca artisticamente siepi e cespugli.
Il messicano Camacho fr. Raimundo, classe 1962, è entrato nell’istituto saveriano a 22 anni; svolge la sua missione come fratello
catechista in Brasile. Si diverte su una fuori serie a tagliare erba.
NOTIZIE DELLA FAMIGLIA
Mentre andiamo in stampa, riceviamo la notizia di nuovi lutti nella nostra famiglia saveriana.
Padre Luciano Mologni
Il 15 ottobre notte, in casa madre dei saveriani a Parma, è
morto p. Luciano Mologni, per tumore al fegato. Nato ad Albino (Bergamo), sacerdote dal 1972, aveva 63 anni. Era stato missionario in Brasile per 5 anni, ma la salute non gli ha permesso
di proseguire. Padre Luciano ha quindi lavorato in varie case
saveriane in Italia, tra cui a Tavernerio. Il Signore lo accolga tra
coloro che hanno lasciato tutto per il vangelo.
Sig.ra Gesuina Zucchinelli
Il 14 ottobre è deceduta la signora Gesuina, sorella di p. Luigi Zucchinelli, rettore nella comunità saveriana di Tavernerio.
La famiglia è di Sforzatica di Dalmine (Bergamo), dove l’amata sorella Gesuina ha ricevuto l’ultimo saluto eucaristico della
comunità cristiana. Il Padre celeste accolga la sua anima nella
pace eterna.
LA SOLIDARIETà EUCARISTICA
I missionari saveriani propongono due modi per esprimere la solidarietà eucaristica con i nostri cari, vivi e defunti, e con l’umanità intera.
La Messa perpetua
Con l’iscrizione alla Messa perpetua si partecipa dei frutti della santa Messa che viene celebrata ogni giorno nel santuario del beato Conforti, a Parma. L’iscrizione dei propri cari al suffragio perpetuo è un
modo per ricordarli non solo nell’affetto, ma anche nella preghiera
e con la bontà della vita. L’iscrizione è accompagnata, di solito, con
un’offerta libera.
Intenzioni per la Messa
È possibile chiedere ai saveriani che, nella celebrazione della Messa
quotidiana, preghino per un defunto, per un malato o per altre intenzioni personali. L’offerta è a sostegno dei missionari e del loro servizio
di amore ai più bisognosi.
Il messicano p. Guadalupe, classe 1959, missionario in Indonesia, per sei anni è stato consigliere generale; ora è in attesa
di tornare in missione. Si cimenta con il decespugliatore.
4
Potete comunicare le vostre intenzioni scrivendo a:
Missionari Saveriani, Via Urago 15 22038 Tavernerio (CO); Tel. 031 426007
Rosario missionario: allo stesso indirizzo, possono essere richieste
anche le corone missionarie: i cinque colori della corona aiutano a pregare per i cinque continenti del mondo.
2007 NOVEMBRE
VICENZA
36100 VICENZA VI - Viale Trento, 119
Tel. 0444 288399 - Fax 0444 288376
E-mail: [email protected] - C/c. postale 13616362
Il servo fedele p. Pietro Uccelli
Maestro e modello di santità per tutti
anno l’anniversario del
O gni
sua santa morte è un invito
a ringraziare il Signore per aver
dato un santo a noi di Vicenza.
“Maestro e modello di santità
per tutti”: è il titolo di un libro
appena uscito sull’indimenticabile servo di Dio p. Pietro Uccelli.
Il libro evidenzia i pilastri
su cui, giorno dopo giorno, si
è costruita la sua santità. Ed è
proprio la convinzione che egli
è davvero santo che spinge migliaia di devoti a venire alla sua
tomba presso l’istituto saveriano
di Vicenza, per chiedere la sua
intercessione e lasciare centinaia
di messaggi scritti.
Alla congregazione dei santi
c’è una lunga lista di candidati.
Così anche p. Uccelli è entrato in lista d’attesa. La cosa più
bella per noi è che molti esperimentano la potenza della sua intercessione. Dal libro cogliamo
alcune espressioni significative,
che ci presentano il servo di Dio
con nuove e vivaci pennellate.
Eccellente formatore
Padre Uccelli aveva un suo
metodo per formare gli allievi
missionari. Aveva scelto alcuni momenti della giornata per
essere insieme ai ragazzi: non
mancava mai alla preghiera e
offriva loro istruzioni pratiche,
invogliandoli a crescere nella
vita spirituale.
Ma il segreto formativo del
servo di Dio stava altrove: nell’esempio della sua stessa vita.
Spesa completamente per Dio e
per il prossimo, la sua vita parlava un linguaggio più efficace
e comprensibile. I suoi esempi
erano per i ragazzi un forte stimolo alla crescita umana, cristiana e religiosa. In fondo, la
formazione non consiste in un
imbottigliamento di idee e di
raccomandazioni, ma proprio
nel comunicare uno stile di vita.
Il suo esempio di vita
Il suo esempio di vita esprimeva bene ciò che un missionario
deve essere in patria o in terre
p. GUGLIELMO CAMERA, sx
lontane: il missionario è, innanzitutto e solamente, l’uomo di
Dio. Perciò p. Uccelli pregava
continuamente. All’amore di
Dio egli univa l’accoglienza
dei poveri, dei penitenti e degli
emarginati dalla società.
D’altra parte, p. Uccelli non
voleva trarre attenzioni su di sé,
ma su Cristo. Per questo egli raccomandava devozioni solide, che
permettessero una crescita cristiana robusta e fedele alla tradizione: l’Eucaristia, la Madonna,
san Giuseppe. Di quest’ultimo il
servo di Dio era divenuto un instancabile paladino, diffondendone la devozione in tutti coloro
che avvicinava. In casa saveriana poi, san Giuseppe era ritenuto
l’economo “ufficiale”!
L’apostolo di Vicenza
A Vicenza p. Uccelli era
considerato un taumaturgo. Le
testimonianze in merito sono
molto numerose. Ma il servo di
Dio non aveva niente da spartire
con la stregoneria. Le benedi-
A Vicenza, martedì della missione
Per chi ha a cuore la missione della chiesa
I
missionari saveriani e il
centro missionario di Vicenza organizzano, anche quest’anno, “i martedì della missione”. Il tema scelto è importante e
attuale: “Comunità di fede in un
mondo secolarizzato”.
Gli incontri “i martedì della
missione” sono una voce missionaria nella città e nella chiesa locale. Sono un richiamo alla dimensione universale della
missione della chiesa e un’apertura sui problemi del mondo.
Sono uno stimolo per suscitare
e far crescere lo spirito missionario negli individui e nelle comunità.
4
La missione è comunitaria
Noi missionari, che veniamo
dall’esperienza delle “giovani
chiese”, sappiamo che la missione non è efficace senza la partecipazione della comunità. Questo è anche il messaggio degli
Atti degli apostoli. Perciò il tema di fondo del programma dei
“Martedì” è questo: è la comunità che fa e sostiene la missione,
anche in un mondo secolarizzato
come il nostro.
La parrocchia deve far trasparire la presenza e l’azione di Cristo: “Gesù è risorto e noi l’abbiamo visto”. Ecco perché tan-
ti incontri hanno per tema la comunità, che si forma attorno all’Eucaristia e alla parola di Dio.
Per chi, quando, dove
Pensiamo che a questi incontri possano utilmente partecipare
le comunità parrocchiali, i movimenti e le associazioni, i gruppi missionari, i gruppi giovanili
e di volontariato, e ogni persona
amante della missione, della giu-
La tomba del servo di Dio
p. Pietro Uccelli, nell’oratorio
S. Pietro d’Alcantara,
in Viale Trento a Vicenza
p. MARIO GIAVARINI, sx
stizia e della pace.
Gli incontri, iniziati a ottobre, proseguiranno fino a marzo 2008, sempre di martedì, nelle date indicate, alle ore 20,30. È
bene segnare subito le date sull’agenda, per non dimenticarsene! Si tengono nella sala conferenze dei missionari saveriani , in
viale Trento 119, a Vicenza. Per
informazioni, si può telefonare
al n. 0444 288399
■
Programma degli incontri
Martedì 13 novembre - Lectio: La Parola di Dio fondamento
della comunità” (1Tess. 1,1-10.2,13), con il biblista don Dario
Vivian
Martedì 27 novembre - Conferenza: “La lettura popolare della Bibbia”, con don Felice Tenero
Martedì 11 dicembre - Conferenza: “Comunità impegnate
per la giustizia e la pace”, con mons. Luigi Bettazzi
Martedì 15 gennaio - Lectio: “Antiochia: comunità missionaria in ambiente pagano” (Atti 11,19-26.13.1-3), con il biblista
don Dario Vivian
Martedì 29 gennaio - Conferenza: “Fede in dialogo in situazione di diaspora”, con il prof. Brunetto Salvarani
Martedì 12 febbraio - Lectio: “L’Eucaristia fonte e modello
della comunità cristiana” (1Cor 11,17-34), con il biblista don
Dario Vivian
Martedì 26 febbraio - Conferenza: “Fame e abbondanza nel
mondo in contrasto con l’esigenza dell’Eucaristia”, con p. Alex
Zanotelli
Martedì 4 marzo - Lectio: “Carismi e ministeri nella comunità
di Corinto” (1Cor 12,1-11), con il biblista don Dario Vivian
zioni che ottenevano guarigioni
o effetti sorprendenti sono là a
dimostrare che Cristo è ancora
vivo; il Risorto non si stanca di
operare ai nostri giorni come
faceva al tempo degli apostoli,
attraverso uomini che a lui si affidano completamente.
Questi “segni” esprimevano
l’unione con Dio, che era visibile anche “fisicamente” in padre
Uccelli. Chi lo avvicinava aveva
l’impressione di vedere una persona “trasfigurata”. Sembrava
proprio che Dio accogliesse le
suppliche del suo servo fedele!
Il cordoglio cittadino e la folla
enorme attorno alla sua salma
sono segno indubbio della fama di santità, che circondava la
persona di p. Uccelli a Vicenza.
Molti hanno affermato di aver
ricevuto, per intercessione del
servo di Dio, grazie straordinarie
anche dopo la sua morte.
Prete per tutto il mondo
La vita esemplare del servo
di Dio sembra avere un preciso
messaggio per tutti, e soprattutto per i sacerdoti in Italia e nel
mondo. Ai nostri giorni si afferma chiaramente e si predica
abbondantemente, che un sacerdote è consacrato non solo per
una chiesa particolare, ma per
il mondo intero. Egli dovrebbe
essere disponibile ad andare fino
agli estremi confini della terra,
presso coloro che ancora non
hanno ascoltato la buona novella
di Cristo.
Se l’annuncio del vangelo è
parte essenziale della vocazione
cristiana, lo è ancor più per la
vocazione sacerdotale, per coloro che sono chiamati a continuare, in modo “più” visibile, la
missione di Gesù.
■
• Il libro di p. Camera su "P. Uccelli, maestro e modello di santità”, può essere richiesto presso
i saveriani di Vicenza (indirizzo
segnalato sopra), con il contributo di 6 euro. Grazie.
NOTIZIE DELLA FAMIGLIA
Il 23 settembre il Signore ha chiamato alla vita eterna il signor Beniamino Pierobon, di Cittadella (PD), all’età di 93 anni.
Era il genitore di p. Piero, missionario saveriano ora impegnato a Roma con l’Infanzia missionaria. Siamo vicini alla famiglia
e preghiamo per la pace eterna del defunto.
MOstra dei presepi missionari
p. LUCIANO BICEGO, sx
Visto il successo degli anni precedenti - lo scorso anno 20mila
visitatori! -, proponiamo nuovamente una vasta esposizione di
presepi con Natività provenienti
da 50 paesi diversi.
Da quando Francesco d’Assisi ha avuto l’ispirazione di rappresentare il Natale di Gesù, tutti i popoli hanno voluto esprimere con la propria cultura il grande evento della salvezza. Ammirando le tante espressioni artistiche e culturali, ci rendiamo meglio conto che veramente Cristo
è la “buona notizia” per tutti i
popoli.
L’inaugurazione della mostra è
Presepio dei watutsi d’Africa
domenica 25 novembre, alle ore
15, presso la sede dei Missionari Saveriani, in viale Trento 119 a Vicenza.
L’orario per le visite è il seguente: dalle ore 9 alle 13 e dalle 15 alle
18, tutti i giorni fino al 6 gennaio, festività dell’Epifania. Per i gruppi
è necessaria la prenotazione (Tel 0444 288399).
Il ricavato della mostra va a favore del centro per ragazzi poliomielitici in Cina, diretto da un missionario saveriano.
• In data da precisare, padre Lazzarotto del Pime terrà una conferenza sulla Cina.
• Ci sarà anche una serata musicale, animata dal coro “Città di Vicenza”, diretto dal maestro Fracasso.
2007 NOVEMBRE
ZELARINO
30174 ZELARINO VE - Via Visinoni, 16
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Con i familiari e tanti amici
Il piacere dell'amicizia con mons. Rosada
per noi saveriani è
O rmai
tradizione iniziare le no-
stre attività annuali invitando
amici, benefattori e parenti dei
missionari a passare una domenica insieme nella nostra casa.
Domenica 23 settembre sono
venuti i benefattori e i parenti
con le loro famiglie. La domenica seguente è stata riservata agli
amici di Zelarino e dintorni.
Con i familiari e i benefattori
Ha presieduto l’Eucarestia p.
Luigi Menegazzo, rieletto vicario generale dei saveriani. Ha
portato il saluto del superiore
generale p. Rino Benzoni.
“Dobbiamo amministrare
quanto il Signore ci dà: i beni, la
salute e la malattia, le doti..., per
farci degli amici - persone che ci
vogliono bene -, e ancor più per
diffondere tra le persone, vicine
e lontane, il voler bene a Gesù.
Questo vuol dire essere missionari”, ha detto padre Luigi commentando la parabola evangelica
dell’amministratore disonesto.
Padre Luigi ci ha poi aggiornato sulla situazione dei saveriani nel mondo. Ringraziando
il Signore, quest’anno siamo
cresciuti di tre unità; i novizi nei
vari continenti sono 35 e gli studenti di teologia sono 80 e più.
L’età media dei saveriani supera
i 50 anni, ma non ci scoraggiamo. Anzi, stiamo pensando di
aprire una nuova missione in
Asia. Insomma “prendiamo il
largo” con coraggio, come ci ha
detto papa Wojtyla.
Con gli amici di Zelarino
Domenica 30 settembre abbia-
p. FRANCO LIZZIT, sx
mo incontrato vecchie conoscenze degli anni ’50, tutti lieti di sedere a tavola con i missionari.
C’era anche un grande amico: mons. Lorenzo Rosada, nel
suo ultimo giorno ufficiale da
direttore del centro missionario.
Ma continuerà a dare la sua valida e preziosa collaborazione al
centro. Mons. Rosada per oltre
trent’anni ha tenuto e alimentato i collegamenti con gli uffici
di Roma, ma specialmente con
i missionari della diocesi e con
noi saveriani.
Tanti saveriani ricordano ancora la dolcezza delle torte che
il direttore portava agli “apostolini”. Veniva a tirarsi su di morale con la vista di tanti giovani
pronti a incendiare il mondo con
l’amore di Cristo.
Nel suo saluto, mons. Rosada
ci ha lasciato un invito: “Il paradiso è pieno di tanti innocenti,
ma è anche stracolmo di peccatori perdonati”. Poi ha chiesto il
privilegio di continuare ad essere
“amico” dei saveriani. Abbiamo
risposto: “Monsignore, il privilegio è tutto nostro”!
Segna il 4 maggio 2008
Padre Mario e la sua fisarmonica hanno allietato il pranzo e il
digestivo, con canti “dalle Alpi
al Tanganika” e con iniziative
varie a “entrata libera, uscita a
pagamento”, a favore della missione saveriana in Mozambico.
Infatti, la gioia è vera quando
c’è condivisione.
Bene, alla prossima! Ci rivedremo domenica 4 maggio 2008,
solennità dell’Ascensione e Festa
dei popoli, un appuntamento con
tante iniziative, per la gioia dei
grandi e dei piccoli. Noi ci stiamo già preparando. Segnalo anche tu sul calendario che ricevi
con questo numero!
■
Giovannino, nipote di
p. Mario Diotto, con i
ciclamini, porta all’altare
gioie e dolori dell’umanità.
Mons. Lorenzo Rosada
saluta tutti gli amici delle
missioni e dei missionari.
La missione nella famiglia
Nella debolezza, la forza di Dio
F
accia tonda, aspetto gioviale, cittadino del mondo; non in senso politico, ma affettivo ed effettivo, cominciando dall’isola Sant’Erasmo di Venezia, dove è nato 51 anni fa. Si
chiama Silvio Tagliapietra, da 30
anni in dialisi a causa di una disfunzione renale. Ultimamente le medicine hanno avuto anche sviluppi negativi, ma Silvio
non si scoraggia; anche se qualche momento...
È presidente dell’associazione dilettantistica lagunare Kayak S. Erasmo (Alkse), fondata nel 1993, che si propone di
promuovere lo sport nel rispetto dell’ambiente lagunare, con
attività che a volte coinvolgono
anche la montagna. Si rivolge
ai giovani dai 6 ai 16 anni, con
collegamenti nazionali e internazionali in collaborazione con
le varie realtà economiche, so-
4
p. FRANCO LIZZIT, sx
ciali e istituzionali della zona.
Dove trovi tanta forza?
Dalla famiglia e dalla fede degli altri amici. Anzitutto c’è mia
mamma, Elsa, donna di fede profonda. La ringrazio di ciò che fa
per me e mi dispiace per i pensieri e i dispiaceri che le procuro, ma… è la malattia, lei lo sa.
C’è poi mia cugina Marcellina. Ora è suora carmelitana e la
chiamano suor Angela. Ci sentiamo per telefono; le sue parole
e le sue lettere mi sono d’incoraggiamento. Leggo le lettere e
poi le passo a un’altra suora con
le mie stesse terapie. Vorrei che
sr. Angela mi venisse a trovare,
come ho fatto io anni fa… Sarà
quando Dio vuole.
Conosci padre Dal Bianco?
Sì, è un fratello di sr. Angela,
missionario saveriano in Messi-
Con mamma Elsa, il figlio Silvio Tagliapietra:
“sono contento quando gli altri sono contenti”
co. Si chiamava padre Santo, e
“santo” lo era veramente. È di
Conegliano (TV) ed è morto nel
1981, a 49 anni. Alla riesumazione, i cristiani del Messico hanno
chiesto e ottenuto di avere i resti
del loro padre Santo: lo venerano, e anch’io lo prego. Anzi, sento p. Santo e sr. Angela sempre
con me, che mi accompagnano
nel mio lavoro per la gioventù”.
E l’associazione lagunare?
Mi aiutano i membri dell’associazione, specialmente l’esecutivo. Altrimenti come potrei portare avanti le varie attività che
coinvolgono tantissimi ragazzi?
Sì, mi sento come un canale che
ha bisogno di due sponde...
Ti vedo più come un torrente che un canale...
Vedo i miei infermieri andare in pensione e penso: Signore,
quando sarà il mio turno per la
finale? Sembrava due anni fa a
Natale: avevo passato un tunnel
e mi trovavo in un luogo felice.
Poi mi han tirato di qua. Non potevo far passare ai miei un brutto
Natale, perché io sono contento
quando gli altri sono contenti.
Insomma, nella stessa famiglia
troviamo una sintesi dell’ideale
missionario: la sofferenza di Silvio, il servizio di mamma Elsa,
la preghiera di sr. Angela, l’apostolato di p. Santo. Auguri al figlio e alla mamma. Anche noi vi
siamo vicini.
■
Missionari di oggi e di domani: p. Luigi Menegazzo con la
mamma, p. Franco Lizzit con nipoti e pronipoti dei missionari.
SAVERIANI E AMICI IN PREGHIERA
I saveriani della comunità di Zelarino, attorno al superiore dei saveriani in Italia, a conclusione della programmazione per l’anno pastorale 2007-2008, (da sinistra): p. Franco Lizzit, p. Romeo Brotto (rettore), p. Amedeo Ghizzo, p. Carlo Pozzobon (superiore), p. Mario Diotto, p. Bruno Cisco (economo).
Alle loro spalle, Maria con il Bambino Gesù, nel giardino della casa saveriana di Vicenza: è un’invocazione perché sostenga il loro impegno di animazione missionaria. Come lei, vogliamo portare Gesù a
tutti, perché si sentano amati dal Padre celeste.
Invitiamo tutti gli amici a pregare con noi per le vocazioni missionarie e per le missioni. C’è il Gams, un “gruppo di amici” che lo fa regolarmente, insieme a noi, in casa
nostra. Chi non può partecipare fisicamente, può sempre unirsi con lo
spirito. Grazie!