PATRIMONIO E BENI CULTURALI

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PATRIMONIO E BENI CULTURALI
PATRIMONIO E BENI CULTURALI Il patrimonio culturale è costituito dall’insieme di beni culturali. L'espressione di bene culturale è stata utilizzata per la prima volta all'interno della Convenzione per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato del 14-­‐05-­‐1954. Nel Codice dei Beni Culturali del paesaggio (Dlgs n°42 del 22-­‐01-­‐2004) sono riconosciute come beni culturali le “cose immobili e mobili che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico”. BENI MOBILI E IMMOBILI. Per beni mobili si intendono le opere e gli oggetti trasportabili, non legati inseparabilmente al luogo per il quale sono stati creati. Ciò non toglie che un affresco, classificabile come bene immobile in quanto non trasportabile (al pari di un edificio, di una fontana o di altre strutture che tettoniche), nel momento in cui viene staccato o ricollocato su un altro supporto diventa di fatto un bene mobile. LE CATEGORIE DEI BENI CULTURALI Per orientarsi nel variegato mondo dei beni culturali si può fare riferimento ad alcune categorie generali. • Beni artistici e storici: opere d'arte e monumenti, beni mobili e immobili di indiscusso pregio artistico. • Beni architettonici: edifici e complessi monumentali di cui sia riconosciuta la rilevanza artistica. • Beni archeologici. reperti del passato, siano essi beni mobili o immobili, rinvenuti nell'ambito di scavi archeologici (tra cui i vasi e siti dei templi greci). • Centri storici: nuclei urbani antichi, considerati unici dal punto di vista architettonico e monumentale. • Beni librari e biblioteche: collezione di libri di particolare rilevanza storico-­‐documentaria. • Beni archivistici: collezione di documenti e archivi. • Beni etnoantropologici: testimonianze di cultura materiale legati all'identità e la memoria di un territorio aperta la parentesi. • Beni ambientali: parti di territorio che presentino evidenti caratteri di bellezza naturale (giardini, parchi, viste panoramiche). Sono stati inclusi dal 1964 tra i beni culturali non solo perché gran parte del paesaggio italiano reca l'impronta dell'intervento della creatività umana, ma anche per la continuità che in Italia si registra fra il monumento il contesto nel quale inserito, che rende necessaria la tutela di entrambi. BENI PUBBLICI E BENI PRIVATI I beni culturali possono essere proprietà pubblica o privata. Nel primo caso si tratta di beni mobili o immobili appartenenti al demanio dello Stato o enti pubblici territoriali (regioni, province, comuni). Nel secondo caso sono di soggetti privati, ma la proprietà privata e non esclude che lo Stato interviene dichiarandone l'interesse culturale e imponendo di conseguenza a proprietari vincoli di tutela. Tra i beni privati rivestono particolare rilevanza i beni ecclesiastici: le chiese e i conventi infatti sono spesso veri propri musei e come tali la loro tutela, in base a un accordo fra Stato e Santa Sede, è un'azione condivisa. IL PATRIMONIO DELL'UMANITÀ Nel 1972 l’Unesco (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura) ha promosso la Convenzione internazionale per la protezione del patrimonio mondiale culturale e naturale con l’obiettivo di stabilire regole precise per identificare, studiare e tutelare i beni luoghi che, per le loro caratteristiche, devono essere considerati Patrimonio dell'Umanità, aldilà del paese di appartenenza, e come tali essere oggetto di cura da parte dell'insieme degli stati del mondo. Ne è derivata la lista del patrimonio mondiale che elenca 830 luoghi, dei quali 644 sono beni culturali, 162 beni naturalistici e 24 di tipo misto. Di questi beni 41 sono in Italia: il nostro paese quindi risulta quello con il maggior numero di beni iscritti nella lista. Questo dato evidenzia la ricchezza del patrimonio artistico italiano e sottolinea la grande responsabilità che abbiamo di fronte al mondo per la tutela e la conservazione di tali bene.