Cima Montà chiusa per un pugno di voti
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Cima Montà chiusa per un pugno di voti
12 40 .Primo Piano STAMPA .LA DOMENICA 23 OTTOBRE 2016 AMBIENTE E POLITICA L’opinione dell’ex vicesindaco Caviglia Scontro politico sul tema dei rifiuti 1 Nel centro- sinistra sono ancora forti le tensioni per la scelta che portò alla chiusura della discarica comunale di Cima Montà e all’indebolimento dell’azienda Ata 1 Il nuovo Consiglio comunale invece sta discutendo il futuro dei vertici dell’Ata e si sta verificando una convergenza tra il Movimento Cinque Stelle e la Lega Nord per imporre il rinnovo del Cda Richiesta di M5S, Lega, Fratelli d’Italia e Pd “Cima Montà chiusa Un Consiglio “urgente” per un pugno di voti” per cambiare i vertici Ata ERMANNO BRANCA SAVONA L’ex vicesindaco Paolo Caviglia riesuma i vecchi scontri politici all’interno della giunta Berruti quando venne decisa la chiusura della discarica di Cima Montà. «In realtà noi socialisti e parte del Pd eravamo contrari alla chiusura dell’impianto ma abbiamo subìto un’imposizione di Regione e Provincia che per i destini dell’Ata, del Comune e dei contribuenti savonesi si è rivelata una scelta scellerata». Anche se sono passati quasi dieci anni, quella scelta imposta «dall’alto» a Caviglia brucia ancora: «C’è poco da dire. Rifondazione aveva l’assessore all’Ambiente in Regione, quello in Provincia e quello in Comune e decise che la discarica di Savona doveva chiudere. Una scelta che secondo me avvenne solo per Paolo Caviglia ottenere una manciata di voti in più alle elezioni». Rifondazione comunista, invece, sostiene ancora oggi che la discarica venne chiusa per una scelta ambientale, sia perchè era da tempo in esaurimento, sia perchè c’erano esposti alla Procura per il problema del percolato. L’ex vicesindaco ribatte: «Quello del percolato era un problema risolto da tempo. La discarica era stata messa a regime sotto la direzione di Piero Pirola. Quanto all’esaurimento, sarebbe ba- stato aprire un nuovo sito nella valle a fianco. Un’ipotesi che non venne nemmeno presa in esame perchè c’era la volontà precisa di chiudere la discarica dell’Ata». Caviglia contesta poi le conseguenze della scelta: «Provincia, Regione e per obbedienza il Comune, decisero di chiudere l’unica discarica pubblica della provincia di Savona, mentre vennero lasciati in vita i siti privati di Varazze e Vado. Anzi per quest’ultimo la Provincia accordò addirittura un raddoppio della cubatura. Una scelta ambientale coerente sarebbe stata quella di puntare sul termovalorizzatore e sulla raccolta differenziata spinta, come avviene in Germania e in Austria. Invece ancora oggi Savona è una delle città liguri in cui la differenziata funziona peggio con il risultato che i rifiuti finiscono quasi tutti nella discarica privata di Vado, i costi aumentano e così pure le tasse per i cittadini». Conclude Caviglia: «Quando l’ex direttore di Ata Ferro afferma che quella scelta politica fece sì che si dessero soldi ai privati per lo smaltimento anzichè al pubblico, dice una verità inoppugnabile. Tra l’altro di Ferro tutto si può dire tranne che non sia un grande esperto in materia ambientale e che sia un tecnico nominato solo per scelta politica». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Si stringe il cerchio intorno ai vertici di dere alla revoca con la “copertura” poliAta, la società partecipata che gestisce tica di un vasto fronte, che potrebbe inla raccolta rifiuti: e a spingere affinché il cludere anche la Pongiglione e il Pd. Comune cambi l’intero Cda dell’azienda Se non bastasse il segnale chiaro arnell’assemblea dei soci del 4 novembre è rivato dalle firme in calce alla richiesta, un inedito asse tra Lega, Fratelli d’Italia ci sono i contatti praticamente quotidiae Cinquestelle. ni tra il vicesindaco leghista Massimo L’ultima mossa è un’accelerata che la- Arecco e i pentastellati savonesi a conscia poco spazio ai dubbi: una seduta fermare l’intesa strategica, “di scopo”, straordinaria del Consiglio comunale, per arrivare a un repulisti immediato che potrebbe tenersi giovedì, per dare dei vertici di Ata. I Cinquestelle, intanun mandato chiaro al sindaco Ilaria Ca- to, sono pronti a presentare due diverse prioglio in vista dell’assemblea dei soci mozioni. «La prima prevede l’impegno a di Ata: revocare i verinserire la revoca dei tici e cambiare il Cda, vertici nell’ordine del a cominciare dal pregiorno dell’assemblea sidente Sara Vaggi. dei soci, la revoca del La richiesta arriverà Cda e il voto favoremartedì, quando sarà vole del sindaco – convocata una confespiega Eric Festa -. renza dei capigruppo Inoltre si chiede agli con all’ordine del uffici una relazione giorno proprio la riche individui i motivi chiesta di un Considi “giusta causa” per glio comunale urgensollevare il presidente che discuta della te dall’incarico, come revoca dell’attuale la mancanza nell’ultimanagement di Ata. mo anno di un Piano A firmare la convoca- Il vicesindaco Massimo Arecco operativo di dettaglio zione della capigrup(Pod)». Sulla seconda po sono stati Emiliamozione sarà più difno Martino, segretario provinciale di ficile trovare un’intesa. «Proponiamo Fratelli d’Italia e capogruppo di Vince un amministratore unico per sei mesi Savona, Alda Dallaglio Rebagliati, guida poi eventualmente rinnovabili, scelto dei nove consiglieri leghisti, e Salvatore dal sindaco dopo una procedura traspaDiaspro, capogruppo dei Cinquestelle. A rente e pubblica», continua Festa. Ma questi si aggiungerà anche il gruppo Pd. questi discorsi verranno intavolati dopo Il Consiglio straordinario servirà per il 4 novembre. Ma per ora l’obiettivo è non lasciare adito a dubbi: in attesa delle cambiare i vertici. «Cerchiamo di sfrutpossibili dimissioni del consigliere Tas- tare il coraggio che a volte esce fuori nel sinari (che farebbero decadere l’intero centrodestra per ottenere il risultato», [M. D. F.] Cda) l’indicazione che l’assise dovrebbe conclude Festa. dare al sindaco consentirebbe di proce12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI