identité pour document de visite

Transcript

identité pour document de visite
architettonico
particolare le cui
componenti si
fiancheggiano tutte a
vicenda, in modo da
eliminare gli angoli
morti.
Centre des
monuments nationaux
Forteresse de Salses
66600 Salses-le-Château
tél. 04 68 38 60 13
fax 04 68 38 69 85
www.monumentsnationaux.fr
fortezza di Salses
L’evoluzione delle tecniche belliche alla fine
del Medioevo permette di capire
l’architettura di Salses. L’artiglieria nasce
nel XIV secolo, ma gli enormi proiettili di
pietra, lanciati a breve distanza, si
infrangono contro i bastioni delle fortezze
senza veramente metterle in difficoltà. A
partire dalla metà del XV secolo, la palla di
cannone in metallo, che non si sgretola
più, riesce a demolire le alte cortine
medievali. I proiettili di ferro più piccoli
vengono tirati da cannoni di dimensioni
ridotte, più agevoli da spostare e più precisi.
L’arte dell’attacco subisce una vera e
propria rivoluzione. La ricostruzione della
fortezza nel 1497 raccoglie questa sfida
interrando le mura e rendendole più
spesse, una soluzione efficace contro
i proiettili nemici ma che riduce
considerevolmente il campo di tiro delle
feritoie. Per
compensare
questo
svantaggio, il
loro numero
viene
moltiplicato:
400 feritoie
orientate,
ovviamente, verso l’esterno, ma numerose
dirette anche verso l’interno per proteggere
ogni corridoio, porta, scala, ecc. Vengono
inoltre sistemate molte cannoniere sia sulle
piattaforme delle torri e dei cavalieri che
nelle torri angolari. Per finire, di fronte al
perfezionamento delle tecniche di mina ed
alla comparsa delle cariche di polvere, si
scavano gallerie di contromina sotto i
fossati. Ciò nonostante, le torri a pianta
circolare presentano ancora caratteristiche
arcaiche con angoli morti facili da minare;
si ovvierà a questo inconveniente solo alla
metà del XVI secolo con la messa a punto
delle bastionate* .
italiano
Uno sbarramento tra la Spagna e la
Francia
storia
architettura
*Bastionata
Tracciato
L’evoluzione dell’artiglieria
crédits photos Médiathèque de Perpignan ; A. Lonchampt © Centre des monuments nationaux, Paris. conception graphique LM communiquer. impression Néo-Typo, avril 2007.
*
Caponiera
Galleria a volta che
collega le opere
difensive avanzate al
corpo della fortezza.
La fortezza è ubicata in un punto
strategico sulla via di comunicazione
principale che collega la Francia e la
Spagna, su una stretta striscia di terra tra
i massicci delle Corbières e lo stagno di
Leucate. Costruita in pochissimo tempo
tra il 1497 ed il 1504, la sua è
un’architettura di grande maestosità. La
fortezza di Salses è un vero e proprio
esempio di transizione tra il castello
medievale - di cui conserva il maschio e le
torri angolari tra le quali si snodano
lunghe cortine - e il forte moderno
parzialmente interrato.
Le sue principali caratteristiche
innovative sono dovute alla necessità di
adeguarsi allo sviluppo dell’artiglieria a
proiettili metallici. Le mura, spesse dai 6
ai 10 metri, sono interrate fino a mezza
altezza in un vasto fossato allagabile.
L’alzata dell’opera comprende dai tre ai
sette piani collegati tra loro da un
labirinto di passaggi interni. Preceduta da
tre avamposti di difesa sotto forma di
torri a becco, che alcune caponiere*
collegano al corpo centrale, la piazzaforte
si presenta come un vasto rettangolo
apparentemente costituito da un unico
blocco particolarmente massiccio. Il
sistema difensivo, in realtà molto più
complesso di quanto sembri, è frazionato
in tre parti a sé stanti sistemate da est ad
ovest: la parte comune disposta attorno
ad una corte quadrata, la ridotta, che
raggruppa tutti gli organi vitali della
fortezza, ed il maschio, che domina il
complesso ed ospita gli alloggi del
governatore.
le tecniche
Un capolavoro di architettura
militare
Nel 1496, l’esercito francese saccheggia ed
incendia il villaggio ed il castello di Salses
che delimitano a nord il territorio spagnolo.
Per impedire più efficacemente l’accesso alla
Francia attraverso la regione del Rossiglione,
il re Ferdinando il Cattolico decide di
ricostruire la fortezza di Salses, per farne
contemporaneamente uno sbarramento
difensivo ed una base per operazioni
offensive. Nel 1503, gli spagnoli resistono
ad un primo assedio quando la fortezza
non è ancora completata. Nel 1544, la pace
stipulata da Carlo V e Francesco I segna
l’inizio di un secolo di tranquillità, durante
il quale la fortezza perderà poco a poco
quella
superiorità
militare
conferitale
inizialmente
dalla sua
architettura
innovativa.
Nel corso
della guerra dei trent’anni, Salses viene
assediata tre volte in tre anni prima di
essere definitivamente conquistata dai
francesi nel 1642. Il trattato dei Pirenei
del 1659 sancisce l’appartenenza del
Rossiglione alla Francia. La frontiera viene
allora spostata sulle cime dei Pirenei, la
fortezza perde la propria importanza
strategica e rimarrà in piedi solo per i costi
proibitivi legati alla sua demolizione.
Parzialmente restaurata da Vauban ed
adibita in un primo tempo a posto di
guardia quindi a prigione di stato, viene
utilizzata come polveriera per tutto il XIX
secolo prima di essere classificata
monumento storico nel 1886.
I tre piani principali sono attrezzati di
tutto punto, in modo che questo posto di
comando della fortezza fosse anche
abitabile dal governatore: caminetti,
lavelli, latrina allacciata direttamente alla
fognatura, presa d’acqua, alcova, armadi,
finestre con panche laterali. Un tale
comfort, tuttavia, nulla toglieva alle
esigenze dell’efficacia militare, in quanto
queste stesse stanze sono dotate di
numerose aperture per bocche da fuoco
ed ogni piano dà accesso ad un
importante sistema di passaggi interni,
concepiti per agevolare le attività del
posto di comando. Si lascia il maschio da
un cortiletto che consente di accedere alla
ridotta .6., la quale raggruppa tutti gli
organi vitali della fortezza disposti,
ancora una volta, intorno ad una corte.
Sulla facciata ovest si trovano depositi
delle munizioni, una prigione, i magazzini
delle vettovaglie e delle farine, un
panificio; all’angolo nord-ovest, un locale
con vasche e, sul pavimento, diversi
condotti muniti di guide per captare le
acque delle sorgenti e distribuirle. Sulla
facciata interna, che chiude l’accesso alla
corte centrale verso est, si trovano una
vasta scuderia e la cucina o latteria .12.,
dotata di un caminetto monumentale, di
lavelli in pietra ma anche di una
cannoniera, nel caso che il nemico fosse
riuscito ad impadronirsi della parte
comune della fortezza.
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6
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seguite la guida
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4
N
N
Dopo aver attraversato un primo avamposto
difensivo e superato, a due riprese, il
fossato, il visitatore entra nella mezzaluna
sud .1., torre a becco dalla pianta a ferro di
cavallo con un salone dotato di camino
monumentale e trasformato in spazio
ricettivo del monumento.
Un ponte lo separa ancora dalla porta .2.,
fiancheggiata da due massicce torrette
cilindriche che cingono un bassorilievo
molto eroso, probabilmente raffigurante lo
stemma di Spagna. L’atmosfera generale
della piazzaforte è immediatamente creata
dalla complessità del sistema difensivo di
questo accesso: una serie di pesanti porte,
ingresso a gomito chiuso da una parete con
finestrella di guardia, numerose feritoie, ecc.
Una volta percorso questo dedalo, si
raggiunge una vasta corte quadrata .3. con
pozzo centrale, delimitata su tre lati da un
portico che consente di accedere alla
cappella a volta .4. ed alle scuderie .5.,
sormontate dalle caserme della truppa un
tempo esistente e disposte su tre piani. Si
pensa che la guarnigione dislocata nella
fortezza ammontasse a 1.500 uomini ed a
un centinaio di cavalli. Un fossato interno
ed un bastione rimasto incompiuto separano
la ridotta .6• dalla corte centrale. Nell’ala
est, vengono proposti al visitatore alcune
sale espositive .7., in cui sono allestite
mostre permanenti, ed un audiovisivo.
Cavaliere
*
d’artiglieria
Tratto sopraelevato che
attraversa una terrazza,
adibito sia a posto di
guardia che di difesa.
La visita guidata parte dal cavaliere
d’artiglieria* meridionale .8., da cui si
gode una magnifica vista sugli stagni e sul
mar Mediterraneo ad est, le Corbières ad
ovest ed i Pirenei a sud. Percorrendo la rete
di passaggi interni, si raggiunge la torre
angolare sud-ovest .9., solcata in altezza
da un orifizio centrale che serviva, contem poraneamente, da montacarichi, megafono e
sfiatatoio. In fondo, si trova un pozzo d’acqua
alimentato naturalmente dalle sorgenti su
cui si erge la fortezza e che consentiva di
assorbire il fumo ed i gas delle polveri da
sparo durante i cannoneggiamenti. Si accede
al maschio, che occupa il centro dell’ala
ovest, attraversando una corte .10. del
tutto invisibile dall’esterno e dall’interno
della piazzaforte. Le cortine sono quindi
frazionate in due linee difensive successive
ed il maschio funge da ultimo rifugio,
isolato dal resto grazie ad un ingegnoso
sistema di ponti levatoi ed in grado di
provvedere alla propria difesa grazie alle
molteplici cannoniere disposte sotto tutti gli
angoli. Visto dalla corte, il maschio .11. si
presenta come un rettangolo piatto mentre,
visto dall’esterno della fortezza, ha forma
semicircolare. Conta un totale di sette piani,
sovrastati da una terrazza posta a 20 metri
d’altezza in quanto inizialmente occupata
da una torretta di guardia, visibile negli
antichi disegni ma oggi andata perduta.
Per saperne di più:
L A F O RT E R E S S E
DE SALSES
Lucien Bayrou,
Nicolas Faucherre
et René Quatrefages
Coll. “Itinéraires du
patrimoine” Éditions
du Patrimoine 1998
L A F O RT E R E S S E
DE SALSES
Philippe Truttmann
éditions Ouest-France/
CNMHS 1995