UN BULLO INCANTEVOLE

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UN BULLO INCANTEVOLE
Sceneggiatura Lungometraggio
UN BULLO INCANTEVOLE
Presentazione Sceneggiatura:
È una storia che racchiude in sé aspetti drammatici (bullismo, ambiente familiare sfavorevole), romantici e comici.
Racconta come le difficoltà della vita possono influenzarci e cambiarci, e anche che queste possono essere superate
grazie all'aiuto e al sostegno delle persone che ci vogliono bene.
Riassunto:
Daniel è un brillante architetto di 30 anni, timido e sensibile. I suoi genitori sono morti quando lui era ancora un
bambino, ed è stato cresciuto dalla sua energica e prorompente nonna.
Ha un gruppo di amici che conosce fin dall'infanzia e a cui è molto legato: Giacomo, Antonio, Renzo ed Alfredo.
Daniel e i suoi amici hanno condiviso molte esperienze, ma quella che li ha segnati di più risale al periodo delle medie.
Alla scuola che loro frequentavano c'era un bullo un po' particolare: era una ragazzina, molto alta, grassa e aggressiva.
Furono tutti loro vittima, tranne Alfredo che era abile e nascondersi; Daniel ha un ricordo indelebile di quel periodo:
due cicatrici sulla guancia.
La ragazzina si chiama Margherita ed è figlia di un criminale. Fu anche vicina di casa di Daniel fino all'inizio delle
superiori, ma poi si trasferì per stare più vicino a suo padre, che fu arrestato e poi incarcerato in un posto molto lontano.
Dopo 15 anni il padre di Margherita ha finito di scontare la pena, e si può finalmente riunire alla sua famiglia; i tre
decidono così di ritornare a vivere in città, nella stessa casa in cui vivevano prima.
Sembra uno scherzo del destino, ma Margherita si ritrova a lavorare nella stessa azienda di Daniel. Per lui ed i suoi
amici è un dramma, tanto che decidono di attuare un piano per vendicarsi di lei. Mettere in atto il piano non è così facile
come sembra, anche perché Margherita è diventata una splendida ragazza.
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Sceneggiatura di Hermann Gils
UN BULLO INCANTEVOLE
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INTERNO. STUDIO BONINI – INGRESSO. GIORNO
Sono circa le 8.30 di mattina. Il sole illumina l'interno del palazzo. Siamo al piano terra del palazzo in cui si trova lo
Studio Bonini. C'è un buon numero di persone che entra ed esce, passando dalla grande porta a vetri posta all'ingresso.
Di fronte a tale porta, c'è n'è un'altra, chiusa, che conduce ad alcuni uffici. Le scale e l'ascensore si trovano a sinistra
della porta principale, mentre sulla destra c'è la reception. Dietro la reception c'è una ragazza sui 26 anni, ben vestita. Di
fronte a lei c'è un uomo calvo, molto elegante, su 50 anni, che spinge le persone a camminare in fretta. È Bonini, il capo
dello studio e padrone di tutto il palazzo.
BONINI
Andiamo, muoversi, muoversi! Dai su su, tra poco si comincia a lavorare. Forza, forza!
L'attenzione di Bonini viene attirata da un signore di mezz'età, vestito con giacca e cravatta, e con una ventiquattrore in
mano; questi cammina lentamente perché è impegnato in una chiamata. Bonini si irrita.
BONINI
Se non vuoi che ti spacco quel telefono, allunga i passi alla svelta. Forza, forza, vai! (innervosito)
Il signore con il telefono gli passa davanti accelerando.
ESTERNO. STUDIO BONINI. GIORNO
Il cielo è oscurato dalle nuvole, ma alcuni raggi di sole riescono a raggiungere gli edifici sottostanti. C'è un leggero
vento. Le strade sono piene di gente e semafori; c'è un traffico intenso e rumoroso. Uomini e donne di vario genere
percorrono la città. Il palazzo in cui si trova lo studio Bonini, è molto alto, è infatti composto da 10 piani; l'intera
struttura è circondata da ampie vetrate.
Si avvicina all'ingresso del palazzo un ragazzo sui 30 anni, ben vestito e con una borsa a tracolla; il ragazzo ha due
cicatrici sulla guancia sinistra. Si tratta di Daniel.
VOCE DANIEL FUORI CAMPO
Tra tutte queste persone, io sono quella con la cicatrice sulla guancia. Mi chiamo Daniel Roncini, e
sono un ragazzo normale che vive in una città meravigliosa come Milano. Faccio l'architetto in
questo palazzo di fronte a me. Ogni mattina mi aggrappo a questa enorme borsa andando al lavoro.
Come se il nostro futuro potesse essere qualcosa intorno a noi.. beh... io credo che il futuro sia
soltanto immaginazione, per spingerci a sperare qualcosa di diverso nella vita. Tutto questo mistero
è nascosto tra quello che ogni essere vivente desidera: la felicità. Secondo me basta circondarsi delle
persone giuste, così ti accorgi che ogni volta che ne hai bisogno, c'è sempre una mano dietro di te
pronta ad aiutarti, o tu ad aiutare loro, quando le difficoltà della vita prendono forma. E di
difficoltà ne ho avute parecchie, e me lo ricordo ogni mattina quando mi guardo allo specchio. Vedo
soltanto lei e quello che ha fatto alla mia faccia. Vi racconto cosa mi è successo. Tutto ha avuto
inizio alle scuole medie. Eravamo un gruppo di ragazzi: io, Renzo, Antonio, e Giacomo.
INTERNO. CORRIDOIO SCUOLE MEDIE. GIORNO
È il primo giorno di scuola dopo le vacanze d'estate. Siamo in un corridoio lungo, con ai lati le classi. Ci sono diversi
ragazzini con gli zaini in spalla che lo attraversano; sono felici d'incontrarsi, sorridono e si abbracciano. Tra loro c'è un
piccolo gruppo che chiacchiera: Daniel, Giacomo e Antonio. Antonio è quello più basso, con gli occhiali e l'aria da
imbranato; Giacomo è il ragazzino di colore, ha i capelli corti e uno sguardo furbo.
DANIEL
Che mi raccontate? Che avete combinato in estate?
GIACOMO
Le mie vacanze sono andate alla grande... (ridendo) ho passato l'estate con mio padre al mare in
Sardegna. Mi sono divertito da matti!
DANIEL
Antonio tu invece che hai fatto ?
ANTONIO
Niente di particolare... sono andato con mia madre a visitare Roma. (senza entusiasmo)
GIACOMO
Non potete immaginare cosa ho imparato questa volta! Ho fatto anche le foto... (tira fuori sorridendo
una foto dalle sue tasche)
DANIEL
Dai racconta! Facci vedere! (incuriosito)
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Giacomo mette la foto nelle mani di Daniel: c'è Giacomo con la testa sul petto di una donna in bikini, della quale non si
vede il viso.
DANIEL
(guarda la foto e rimane sorpreso) Ooh forte... queste sì che sono vere tette!!! (sorride)
ANTONIO
(guarda la foto poco convinto) Lasciami indovinare... ti sei infilato nel letto della baby sitter fingendo
di essere raffreddato, e lei ti ha abbracciato per riscaldati, dopo di che, quando si è addormentata,
hai scattato questa foto...
GIACOMO
Ma che dici... io non ho più la baby sitter!
ANTONIO
...oppure è successo come quella volta, quando hai finto d'aver perso i sensi nel centro
commerciale... si sono avvicinate un mucchio di donne per aiutarti e tu hai scattato una foto!
GIACOMO
(lo guarda e sorride sicuro di se stesso) Ancora meglio bello! Questa volta ho finto di essermi lasciato
con la mia fidanzata per farmi consolare dalle ragazze...
ANTONIO
(dubbioso) Ma tu non ce l'hai la fidanzata!
GIACOMO
Era una messa in scena scemo! Strano come la tristezza attiri le ragazze!!! Guarda qua...
forte eeeh... (sorride con sguardo ebete)
DANIEL
Ma chi ti ha insegnato questa tecnica?
GIACOMO
La usa mio padre! (con un sopracciglio alzato)
Qualche secondo dopo spunta un altro ragazzo con un giubbotto in pelle e l'aria da fighetto: Renzo. È incuriosito
dall'atteggiamento degli amici; arriva e subito strappa la foto dalla mani di Daniel.
RENZO
Ciao ragazzi! Che succede? Fatemi vedere... (guarda la foto e s'incanta pure lui) Per la pipa di
Gandalf... Ma come hai fatto a scattare questa foto?
DANIEL
È il solito Giacomo... è riuscito a tirare fuori un autentico capolavoro, uno dei suoi...
Antonio strappa la foto dalle mani di Renzo, e si tocca gli occhiali da vista; la guarda di nuovo come se volesse
ingrandire l'immagine, la stringe forte e tira fuori le labbra con la faccia perplessa.
Giacomo si riprende la foto con forza, gridandogli addosso e facendo finta di minacciarlo con un pugno alzato verso la
sua faccia.
GIACOMO
Dai qua! Prima che diventi cieco per davvero! (infastidito) Queste non sono biberon! E smettila con
quelle labbra!
DANIEL
Lascialo stare!
ANTONIO
Comunque non sono vere... mia mamma dice che questi meloni non sono veri perché dentro ci
dovrebbe essere latte, invece del silicone... provato e verificato! Umm (gira la faccia dall'altra parte)
GIACOMO
(lo guarda con il viso corrucciato) Tu che ne sai?
ANTONIO
La fidanzata di papà ce le ha uguali! (lo dice con la faccia convinta, con le sopracciglia strette, e le
labbra alzate verso il naso)
GIACOMO
Tua madre dice così perché tuo padre ha scelto un campo più grande, invece di starsene lì a giocare
in un campo piccolo come quello per il ping pong! (ride)
Si mettono a ridere tutti tranne Antonio, infastidito dalla battuta di Giacomo. Mentre ridono, si accorgono che il
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corridoio è diventato più scuro. Vedono un'enorme ragazzina, con vestiti orrendi e macchie di cibo su viso e maglietta;
ha lo sguardo cattivo. Mentre percorre il corridoio, dallo sguardo e dalle espressioni degli studenti, si capisce che
nessuno la conosce: è Margherita. Un ragazzino per sbaglio le calpesta il piede, e lei lo colpisce con un sinistro.
MARGHERITA
(viso cattivo e mani sui reni; sguardo che va da destra a sinistra; parla rivolgendosi a tutto il corridoio) Mi
chiamo Margherita Concerti! ...e voi mocciosi da oggi in poi siete quelli che chiamo dei pisciasotto!
Ogni volta che uno di voi avrà voglia di fare qualcosa, che non c'entra niente con quegli stupidi
discorsi di persone disperate, che si fanno chiamare professori, dovrà rivolgersi a me...
(guarda dei ragazzini vestiti da emo) ...e questo vuol dire... quando volete saltare la scuola...
(fa dei passi in avanti e si avvicina ad una ragazzina carina, con i capelli con le treccine ben fatte, e la
guarda dritto negli occhi) ...farsi coccolare dai ragazzi durante la pausa! E leggere lettere d'amore in
classe...
(guarda un ragazzino ciccione come lei) ...anche quando dovete scoreggiare!
Giacomo, quello più vicino a Daniel, comincia a parlare e a sussurrare alle sue spalle.
GIACOMO
Ha detto scoreggiare? (sottovoce)
DANIEL
Stai zitto Giacomo! (sottovoce)
GIACOMO
L'ho appena fatto! (ride)
DANIEL
Uummm, sei disgustoso!!! (infastidito dalla puzza) Continua così e ti farai pestare... quella sembra
seria!
MARGHERITA
Tutto ciò ha un prezzo e tutti voi studenti lo dovete pagare! Che facciate parte o meno di una
squadra, di una banda o di qualsiasi altra cosa! Mi verserete una paga settimanale!
Margherita nota che su un muro, nella parte sinistra in fondo del corridoio, proprio dove si trova il gruppo di ragazzini
in cui c'è Daniel, c'è la scritta "moschettieri". Mentre si avvicina piano piano a loro, guarda fisso Daniel in faccia.
MARGHERITA
Chi sono i moschettieri?
Daniel comincia ad essere a disagio, abbassa la testa in giù per scappare dal suo sguardo.
Mentre Margherita si avvicina a Daniel, prende un ragazzino impaurito, lo solleva fino a non fargli più toccare il
pavimento con i piedi, e lo guarda.
MARGHERITA
Tu! Dimmi chi sono questi moschettieri!
Il ragazzino, sull'orlo delle lacrime, indica con gli occhi, senza dire una parola, Daniel e i suoi amici. Margherita
cammina fino a trovarsi di fronte a Daniel.
MARGHERITA
Bene, bene, bene... il bamboccio fa parte della banda... perché non ti sei fatto avanti? (fissa Daniel e
sorride)
Daniel rimane in silenzio e trema; ha gli occhi quasi chiusi perché lei ha appiccicato la sua faccia alla sua.
MARGHERITA
Ti sei morso la lingua stamattina?
RENZO
(con tono ostile) Siamo noi i moschettiere! Qual è il problema?
Rimangono tutti sorpresi per il suo coraggio. Margherita si gira verso di lui stringendo il pugno, pronta a passare
all'azione.
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MARGHERITA
(lo fissa in modo cattivo e grida) Ecco cosa succederà a chi proverà a mettersi contro di me!
Margherita dà a Renzo un pugno sulla faccia e un calcio sul sedere; lui è preso di sorpresa dalla sua rapidità. Alla fine
gli tira le mutande sopra la testa. Scappa qualche risolino ai ragazzini nel corridoio. Giacomo tenta di saltarle addosso, e
lei gli dà una serie di pugni sulla pancia.
GIACOMO
Oooooh che dolore!!! (toccandosi la pancia)
Sono rimasti in 2: Antonio e Daniel. Il primo allunga la mano nello zaino, prende un libro e la colpisce di sorpresa; lei
rimane imperturbabile, il colpo non le ha fatto nessuno danno. Antonio fa la stessa fine degli altri: riceve una serie di
pugni. Margherita si gira lentamente con un'espressione rabbiosa, accompagnata da un lungo respiro. Daniel sospira e
gesticola con le mani per la paura. Prova ad agganciare il suo viso con un sinistro disperato. Margherita lo blocca
stringendo il suo pugno con le dita della mano; comincia a guardarlo in modo ostile.
MARGHERITA
(viso contento) Sento che quest'anno ci divertiremo molto io e te! (gli tocca il naso) Tu mi piaci
quindi, ecco cosa ti propongo se non vuoi finire come i tuoi amici: dammi un bacio adesso!!! E se lo
fai questa volta ti risparmio, e ti tengo in programma per l'uscita dalla scuola, dopo che avrò finito
con quei 2... (lo sbatte contro il muro e guarda i 2 ciccioni che fanno da spettatori alla scena)
CICCIONE 1
Ma perché io? Non ho fatto niente... (viso disperato)
MARGHERITA
Non chiedere il perché! (grida) Le vostre facce mi fanno venire fame.
DANIEL
(arrabbiato, con la voce che trema) Lasciami brutta cicciona dall'alito di cesso! Lasciami, lasciami! Io
non ti bacerò mai brutta schifosa!
Margherita lo bacia con violenza. La folla di ragazzini reagisce vedendo il terribile bacio.
FOLLA
Oooooooh che schifo...
DANIEL
Che schifo!
Margherita, offesa dalle parole di Daniel, lo molla e gli dà due schiaffi violenti sul viso. Il secondo schiaffo lo fa finire
dritto contro un quadro appeso alla parete, che si rompe. I vetri gli tagliano la guancia sinistra.
VOCE DANIEL FUORI CAMPO
...Ecco perché oggi ho queste cicatrici sulla faccia. Finché non si trasferì, le cose continuarono ad
andare in quella maniera... lei era diventata il nostro peggiore incubo!
INTERNO. SCUOLE MEDIE. GIORNO
È una splendida giornata a Milano; il caldo si fa sentire tra i muri dell'edificio. Dentro una classe del primo piano, i
banchi sono disposti su file parallele; vicino alla finestra aperta c'è Margherita. Daniel è all'esterno della finestra, con le
gambe penzoloni, tenuto per la maglietta da Margherita; sembra che lo voglia lasciar cadere di sotto. Si vede un grande
cassonetto della spazzatura sotto le gambe di Daniel. Lui trema; si legge dall'espressione del suo viso che l'idea non
l'entusiasma affatto. Un gruppo di ragazzini incita Margherita a buttarlo sotto. Daniel subisce un tipico episodio di
bullismo davanti ai suoi amici Renzo, Giacomo e Antonio, che sono seduti per terra, impauriti.
MARGHERITA
(facendo un sorriso e con lo sguardo cattivo) Vedi la distanza? La vedi? Adesso precipiterai lì da solo
senza che i tuoi amici femminuccia ti salvino... così imparerai che non devi mai più provare a
fregarmi!
Daniel guarda giù impaurito dall'altezza, e si mette a supplicare Margherita. Gli amici lo guardano; tutto il resto della
classe ride.
COMPAGNI DI SCUOLA
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(ridono) Dai lascialo, lasciato! Fallo cadere! Fallo cadere!
DANIEL
(quasi piangendo) Margherita... ti giuro che non lo farò più... Tirami su ti prego! Tirami su!
(guarda verso i suoi amici, con il viso supplicante) Ragazzi fate qualcosa... aiutatemi...
Gli amici non hanno nessuna reazione: restano incantati di fronte alla scena.
MARGHERITA
Piangi, piangi, bamboccio! (ride) Adesso ti spiego come andrà a finire: conterò fino a 3 e quando te
la farai sotto, ti lascerò cadere!!!
Margherita inizia il conto alla rovescia e lentamente comincia a mollare la maglia di lui; Daniel rivolge uno sguardo
triste e di lacrime ai suoi fedeli amici, e guarda sotto di sé.
DANIEL
(grida verso Margherita) Un giorno ti farò pagare tutto questo!!! Mi vendicherò brutta cicciona!!!
MARGHERITA
3... 2... 1... goditi l'atterraggio!!! (ride e lo lascia cadere)
ESTERNO\INTERNO. CAMPO DA CALCIO MILANO. GIORNO
La giornata è bella. I ragazzini giocano a calcio; tra loro ci sono Daniel e i suoi amici. Uno dei ragazzini calcia forte la
palla, che finisce fuori dal campo. Si vede arrivare Margherita; lei appoggia il piede sopra la palla per fermarla, si
abbassa, la raccoglie e tira fuori un coltello che usa per sgonfiare la palla sotto lo guardo dei ragazzini. Li guarda e si
mette a ridere.
VOCE DANIEL FUORI CAMPO
Le cose cambiarono all'inizio delle superiori, quando suo padre fu arrestato.
ESTERNO. CASA CONCERTI. GIORNO
È pomeriggio tardi. Ci sono due macchine della polizia parcheggiate davanti alla casa. Esce dalla porta un uomo, il
padre di Margherita, ammanettato e scortato da tre poliziotti. Tutto il vicinato è fuori a guardare la scena, anche Daniel.
Prima di entrare dentro una macchina della polizia, il padre di Margherita si gira a guardare lei e sua moglie; entrambe
sono in lacrime.
VOCE DANIEL FUORI CAMPO
Fu per noi una liberazione perché dopo qualche giorno Margherita e sua madre si trasferirono e
non la vedemmo più.
ESTERNO. STUDIO BONINI. GIORNO
Daniel sta per salire le scale che portano all'ingresso del palazzo, quando viene fermato da un collega che gli corre
dietro; è un ragazzo della stessa età di Daniel, ma un po' più basso di lui, vestito in modo molto elegante e curato, con il
gel sui capelli. Daniel si gira, è il suo amico Alfredo.
VOCE DANIEL FUORI CAMPO
Lui è Alfredo Cesarini, un caro amico dai tempi delle superiori. È un tipo tranquillo, pigro e molto
furbo, ed è un ottimo architetto. Il suo unico difetto è la fissazione per le donne. Anche lui era a
scuola con me all'epoca del terrore, ma allora non lo conoscevo bene, riusciva sempre a non farsi
notare.
ALFREDO
Daniel, Daniel, aspettami!
DANIEL
Ciao Alfredo, ti vedo in forma stamattina... (lo guarda dall'alto in basso sorridendo) sei vestito bene...
hai un appuntamento galante? (sorride) Oh! Ma oggi hai indossato le scarpe di Speedy Gonzales per
correre così veloce?! (ride)
ALFREDO
Smetti di fare lo scemo e ascoltami con attenzione... (si guarda intorno e comincia a parlare sottovoce,
come se non volesse farsi sentire dalle persone che entrano all'interno dell'edificio)
(gli tocca la spalla) Ti ricordi della pagina all'interno del sito dello Studio Bonini, in cui tutto il
personale può esprimere la propria opinione sugli altri dell'ufficio?
DANIEL
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Vuoi dire la pagina realizzata dall'ingegnere sfigato del 2° piano?
ALFREDO
Sì, proprio quella! Lo stratagemma pensato dal signor Bonini per capire quali sono i colleghi più
odiati...
DANIEL
Vai dritto al sodo...
ALFREDO
Mi sono finalmente iscritto e ho aggiunto un trucco al mio profilo... (lo dice spalancando gli occhi,
convinto)
DANIEL
(lo guarda per un secondo e guarda verso il cielo immaginando che cosa ha combinato) Fammi
indovinare... scommetto che hai ritoccato le tue foto, facendoti sembrare abbronzato e con dei
muscoli da sballo, per attirare tutte le ragazze... peccato che il tuo viso non lo puoi ritoccare: hai
sempre l'espressione di Tom Hanks mentre fa la pipì nel film Cast Away! Ora che ci penso mi viene
la depressione... prova ad immaginare cosa penseranno le povere donne davanti alla tua faccia...
avranno il ciclo in anticipo! ...o magari penseranno che forse è meglio se si fanno un altro giro nei
sexy shop! (sorride)
Alfredo cambia l'espressione del viso, guarda Daniel infastidito.
ALFREDO
(grida con tono acido e di rimprovero) Ha funzionato! Mentre parliamo c'è una bellissima e intrigante
bionda, che mi sta aspettando lassù!
DANIEL
Come, come... dici su serio? (sorpreso)
ALFREDO
Certamente! E non ho dovuto fare uso del fascino esteriore... non che non ce l'abbia...
DANIEL
(in modo ironico) Si certo! Guardati Frodo... (lo dice disegnando un cerchio con il dito) non sei mica
l'emblema della bellezza...
ALFREDO
Semplicemente ho inserito le foto con le mie espressioni più belle...
DANIEL
E quali sarebbero?
ALFREDO
Quelle che mi caratterizzano... quelle in cui sorrido... e me lo diceva anche mia nonna che il mio
sorriso è splendido! (sorride con le braccia aperte verso Daniel, e cerca di abbracciarlo) Ehi! Che mi
dici! Non noti che sorridendo, il resto si trasforma in bellezza?
DANIEL
(infastidito) Non credo proprio! E smettila subito... sembra che stai cercando di stuprare il gatto di
Shrek... e piantala! C'è gente che ci guarda, così ci fai sembrare un coppia... E per la cronaca, tua
nonna si è dimenticata di dirti che sei nato piagnucolando e ha continuato per 12 ore di fila, e hanno
dovuto staccare l'allarme centrale dell'ospedale... perché quello di riserva funzionava benissimo!
(ride)
ALFREDO
E tu come lo sai? Questo segreto lo sanno soltanto i membri della famiglia Cesarini... (con
un'espressione sospettosa)
DANIEL
Dai Alfredo! Ormai lo sanno tutti...
ALFREDO
Con tutti chi intendi? (curioso)
DANIEL
Tutti i nostri amici, persino in ufficio lo sanno...
ALFREDO
In ufficio lo sanno? Ooh porca vacca... che figuraccia farei se la bionda lo venisse a sapere... (con il
viso triste)
DANIEL
Quale bionda?
ALFREDO
Ma guardami santo cielo! Mi hai già visto più bello di così? Noooo! Mi sono fatto fare la ceretta da
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una bizzarra cinese, tutta barbuta fino al collo... sono liscio come la testa di Lex Luthor... le lacrime
mi potrebbero scivolare fino ai piedi senza alcun ostacolo! (triste)
Alfredo avvicina il cellulare al viso dell'amico per fargli leggere la risposta avuta dalla bionda sul profilo aziendale, e
poi si siede su un gradino della scala all'entrata dell'edificio; lascia accanto a sé il cellulare, che Daniel si affretta a
prendere, incuriosito dalla foto della ragazza e di quello scritto sul suo profilo.
ALFREDO
Bella eeeh!
DANIEL
E già... (muove la testa in alto e in basso, con il viso poco convinto, facendo finta d'approvare)
...spettacolare! Dico davvero! Spettacolare! (sorride)
ALFREDO
Lo puoi dire forte!
DANIEL
Vedo male.. o c'è soltanto una schiena, con sopra dei capelli biondi che ricoprono in parte un
tatuaggio... che sembra una mazza?
Nella foto si vede la schiena nuda di una ragazza, con sopra un tatuaggio che sembra un martello.
ALFREDO
(è ancora seduto e ha la testa inclinata verso il basso) È un martello e lei ha la schiena più bella che
abbia mai visto! Secondo te è positiva la cosa?
DANIEL
Quale cosa?
ALFREDO
Il martello idiota!
DANIEL
(ride) Vuoi dire la mazza? Vuoi il mio punto di vista d'amico, o quello del collega indifferente?
ALFREDO
Scegli quello che vuoi...
DANIEL
Guardando te e la tua altezza... direi di sì amico... sarà un problema...(ridendo) non siamo nemmeno
vicini...
ALFREDO
(risata finta) Ah ah ah... molto spiritoso Frankenstein!
DANIEL
Rilassati, ti prendo in giro... Ma che razza di ragazza si fa tatuare un martello sulla schiena? E poi
hai letto cosa c'è scritto sotto?
ALFREDO
Certamente!
DANIEL
(legge il messaggio che la ragazza ha scritto ad Alfredo) “Sono una ragazza bionda, alta. Sono curiosa
di conoscerti. Cercami, ti aspetto!” Ma che vuol dire? Non è un appuntamento vero in realtà...
ALFREDO
È un indovinello, lei vuole che m'impegni a trovarla.
DANIEL
È una missione quasi impossibile! Il palazzo è pieno di bionde alte... per compiere questo affare
dovresti flirtare con metà donne di un edificio di 10 piani... vedendo come affronti le donne, direi
che non sei capace... ma come pensavi di fare genio?
Alfredo si rialza come se gli fosse ritornata improvvisamente la memoria, e si volta verso Daniel.
ALFREDO
Aspetta un momento... frena, frena... come facevi a sapere quello che è successo alla mia nascita? E
chi ha sparso la voce in azienda?
DANIEL
Sono stato io. Però l'ho detto soltanto ad una persona, la segretaria del signor Bonini; deve essere
stata lei ad avere messo in giro la notizia in ufficio.
ALFREDO
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Ma chi te lo ha detto?
Daniel guarda verso sinistra, con lo sguardo di chi nasconde qualcosa.
DANIEL
È stata tua sorella, va bene...
ALFREDO
(irritato) Figlio di puttana! Sei andato a letto con mia sorella? La regola di non andare al letto con le
sorelle degli amici ti dice qualcosa?
DANIEL
Non essere polemico... abbiamo soltanto parlato per qualche minuto...
VOCE DANIEL FUORI CAMPO
Dovete sapere che quando sono in un momento di difficoltà, e quando sto per dire una bugia, mi
tremano le gambe. E tutti i miei amici lo sanno! Devo cercare di tenerle ferme!
Alfredo guarda Daniel con attenzione, dalla testa in giù, cercando di capire se gli sta raccontando delle bugie. Daniel si
impone di lasciare le gambe ferme.
ALFREDO
Mmmm... le gambe non ti tremano... ok ti credo amico! Che sollievo! So che non mi faresti mai una
cosa del genere. (gli tocca la spalla sorridendo)
Daniel inclina lo testa in basso, come per nascondere qualcosa; accenna un sorriso di sollievo, dà un'occhiata
all'orologio, e si accorge dell'orario.
DANIEL
È quasi ora, iniziamo ad andare? Prima che il Signor Bonini ci dimezzi lo stipendio! (scherza)
ALFREDO
Proprio così! A quel brutto verme piace arricchirsi sulle spalle degli altri... un giorno gliela farò
pagare per tutte le ore di straordinario che mi ha costretto a fare...
DANIEL
Come? È quasi tuo zio, fa parte della tua famiglia! E difatti godi di un certo trattamento all'interno
dello Studio... se non fosse stato così, con tutti i guai che hai combinato, saresti finito a fare i
progetti delle case popolari...
ALFREDO
Smettila di giudicarmi... se alludi a quando gli ho rubato e incendiato il parrucchino... è stata
veramente una forza! (ride) Insomma ci ha aiutato tutti vedere Bonini perdere la sua autostima: ci
stava facendo a pezzi lì dentro e si è dato una calmata... qualcuno doveva pur far qualcosa!
(imita Bonini) “Guardatemi, sono ricco e affascinante, un modello del sogno umano...” (rinizia a
parlare con il suo tono di voce) Adesso senza quel parrucchino, sembra proprio un modello di
antenna tv via cavo! (ride)
DANIEL
È vero! Quell'amo sulla porta del suo ufficio, è stata davvero una forza! (ride)
ALFREDO
L'hai detto amico!
DANIEL
Secondo te ha scoperto chi è stato?
ALFREDO
Certo che no! Mi ucciderebbe se lo scoprisse...
ESTERNO. CARCERE. GIORNO
Tre ore prima. Il sole sta sorgendo. Il cancello del carcere si apre ed esce un uomo sui 55 anni, robusto, con le braccia
tatuate e lo sguardo duro. Ha un borsone in mano. È Salvatore, il padre di Margherita.
Il cancello si richiude alle sue spalle; lui si ferma, si guarda attorno, ammira il cielo, e si accende una sigaretta.
Poco dopo arriva una station wagon che strombazza il clacson.
SALVATORE
(sorride e si avvicina alla macchina) Ecco le mie donne!
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ESTERNO. STUDIO BONINI. GIORNO
Sono quasi le 9. Daniel e Alfredo stanno salendo i gradini della scalinata che porta all'ingresso dell'edificio; sul loro
percorso incrociano una magnifica bionda, con gli occhiali da vista; il loro sguardo dice quanto apprezzano la donna.
ALFREDO
Donne, donne, donne...
DANIEL
Pensandoci bene, toglimi una curiosità: come pensavi di conquistare la donna misteriosa? (lo
guarda)
ALFREDO
Semplice! Da oggi questo sarò io: taglio perfetto, vestiti eleganti, niente più approccio con la solita
battuta... insomma sarò quello che vogliono le donne: un uomo sicuro di se stesso! La conquisterò
così, cambiando totalmente aspetto!
DANIEL
Non ci credo, questa volta hai proprio toccato il fondo... questa è l'idea più stupida che ho mai
sentito da te! Ma hai pensato che forse lei ti conosce, e apprezza la tua personalità e il modo in cui
sei veramente?
ALFREDO
È una tecnica di spionaggio chiamato camouflage...
DANIEL
E che diavolo sarebbe ?
ALFREDO
È francese, è quando fingi di essere una persona interpretando un ruolo. E in realtà lo sei un po'.
Semplicemente preferisci essere quell'altra persona meno curata, perché ti fa comodo così... ma non
vedi i film? (si ferma e lo guarda)
DANIEL
Quindi lo stronzetto che conosco da anni non è il vero Alfredo? Mi stai dicendo questo? Mi devo
aspettare altre sorprese dal genio del camouflage? (viso poco convinto) Smettila di riempire la tua
testa con assurdità da film di spionaggio, alla fine tutti si fanno beccare!
ALFREDO
Non proprio tutti!
DANIEL
E che vuoi dire con questo?
ALFREDO
James Bond è ancora vivo!
DANIEL
Prima o poi verrà ucciso insieme a chi l'ha creato...
ALFREDO
Però la musica del film è fighissima! (sorride)
DANIEL
Questo è vero! Però dico che sei lo stesso stronzo che finge ogni anno di essere babbo natale per
farsi le madri single...
ALFREDO
Funziona devi ammetterlo.. dai ammettilo... (sorride)
DANIEL
Ma è normale che funziona! Così almeno lasci il tuo amichetto in pace... tutti hanno bisogno di un
riposino!
ALFREDO
Lo lascerò in pace quando sparirà quella cicatrice da lupo che hai in faccia... quel lupo doveva
essere sul serio arrabbiato con te!
DANIEL
Lo puoi dire forte... non immagini quanto... (sguardo infelice)
ALFREDO
A proposito, quando ti decidi a raccontarmi cos'è successo quel giorno a scuola? Perché Antonio mi
ha detto che è stata la terribile Margherita Concerti! (ride)
Daniel si avvicina a lui con sguardo offeso: l'argomento lo mette a disagio.
DANIEL
Non ne voglio parlare, va bene?! L'argomento è chiuso! Siamo arrivati, pensiamo al lavoro.
11
ALFREDO
Ehi rilassati... rilassati amico... è solo che a vederti sembra che tu sia stato schiaffeggiato da un lupo
mannaro, uno di quelli enormi, che si vedono soltanto nei film.
DANIEL
Non era un lupo, era una ragazza! (grida)
ALFREDO
Appunto!
DANIEL
Questa storia non riguarda né te né gli altri. Non ne voglio parlare e basta! Prova a prendermi in
giro sull'argomento, e racconterò a tutti gli altri i tuoi segreti d'infanzia, cose che non ci hai mai
detto... come il fatto che nascondi ancora il tuo primo cespuglio, che ti sei tagliato quando ti sono
cresciuti i peli... Beh, ne so tante altre come questa...
Alfredo si gira lentamente verso di lui, con sorpresa e curiosità. Prova a sembrare sicuro di se stesso.
ALFREDO
No, no, questo non lo puoi fare...
DANIEL
Puoi scommetterci! (lo guarda in modo serio)
ALFREDO
E come cazzo ci riesci a sapere queste cose? Sono personali...
DANIEL
Anche le mie lo sono... Faresti meglio a continuare a fare la spia, fingendo di non sapere niente, e a
rimanere la persona che non sei. Non è cosi che funziona Bond?
ALFREDO
(risata finta) Ah, ah, ah... spiritoso... non finisce qui... ma che sorella di merda!
Daniel sorride alla sua reazione; fa uno sguardo furbo. Sembra sicuro di aver vinto il confronto con l'amico. Gli dà una
pacca sulle spalle e i due finiscono di salire i gradini della scalinata.
INTERNO/ESTERNO. AUTOMOBILE. GIORNO
Le strade di un quartiere periferico di Milano sono quasi vuote, con poche macchine e persone che le attraversano. Ci
sono case unifamiliari di due piani, una di fianco all'altra, con un giardino davanti e un cortile dietro. Salvatore è alla
guida di una station wagon; in macchina ci sono anche Margherita e sua madre Caterina. Caterina è una bella bionda sui
50 anni, vestita in modo giovanile; Margherita è una ragazza bionda sui 30 anni molto bella e affascinante. Alla
macchina è attaccato un rimorchio. Attraversano un lungo tratto di strada deserta, con tanti alberi e case residenziali.
Salvatore deve girare a sinistra per entrare nel vialetto che conduce alla loro abitazione, ma non mette la freccia e non
dà la precedenza alla macchina che sta arrivando verso di loro, e rischia di causare un incidente. L'uomo nell'altro
veicolo attira la sua attenzione con il clacson. Nasce un piccolo litigio tra automobilisti.
CONDUCENTE
La precedenza è mia, idiota! E metti la freccia! (si affaccia al finestrino urlando)
SALVATORE
E levati di torno... mmmmm... a miei tempi l'avrei inseguito e strozzato con il suo stesso volante
(tono arrabbiato)
MARGHERITA
Papà quella vita non la farai più... sei uscito di prigione solo stamattina! Non voglio che combini
altri guai... me l'avevi promesso... (è preoccupata)
CATERINA
Margherita ha ragione, l'avevi promesso anche a me! Quindi non farmi pentire d'averti aspettato
così a lungo senza... (si innervosisce)
SALVATORE
Ok, ho sbagliato... adesso possiamo cambiare argomento? Sapete quanto vi voglio bene, siete la mia
vita!
ESTERNO. CASA CONCERTI. GIORNO
È una casa modesta ma carina. Di fronte ha un piccolo giardino, e sul retro il cortile. Margherita sorride appena scende
dall'auto; corre verso la scala della veranda di casa, fa un respiro profondo di felicità. Allarga le braccia e si gira verso la
madre e il padre, che si stanno abbracciando vicino alla macchina, con lo sguardo rivolto verso la loro casa. Margherita
li raggiunge e li abbraccia calorosamente.
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MARGHERITA
È bello essere di nuovo a casa! Quanto sono felice! (sorride)
SALVATORE
Non vi ringrazierò mai abbastanza per aver rinunciato a tutto questo per starmi vicino...
MARGHERITA
Papà, per te faremmo qualsiasi cosa...
CATERINA
Se avessi potuto sarei rimasta dentro quel carcere, giorno dopo giorno, insieme a te...
SALVATORE
Grazie miei angeli! Non so se ce l'avrei fatta da solo in questi anni di carcere, se voi non vi foste
trasferite vicino a me...
MARGHERITA
L'importante adesso è essere ritornati insieme qui, dove la storia di questa famiglia è iniziata...
SALVATORE
Hai ragione tesoro... (l'abbraccia)
CATERINA
Spero che manterrai la tua promessa di non fare più gli stessi errori del passato... che non correrai
più il rischio di separare la nostra famiglia... è stato un periodaccio per me e per tua figlia... (si
commuove)
SALVATORE
(le appoggia le mani sulle guance e le parla con dolcezza) Eh eh... è stato difficile anche per me... quale
uomo vorrebbe rischiare di perdere una donna come te! Una che ha saputo resistere anni e anni
senza il proprio marito! Te lo prometto!
MARGHERITA
Ok... un po' di entusiasmo! Oggi è un giorno felice! Sbrighiamoci a scaricare tutto e a portarlo in
casa prima di pranzo, perché ho un po' di giri da fare in centro: devo comprare il vestito per il
colloquio di domani e qualche provvista per la cena di stasera... finalmente faremo una vera cena di
famiglia dopo 15 anni!
INTERNO. STUDIO BONINI - INGRESSO. GIORNO
Sono le 9. L'interno dell'edificio è pieno di persone che escono ed entrano dalla porta principale. Vicino alla reception
c'è ancora Bonini, che aspetta i suoi impiegati e verifica che nessuno arrivi in ritardo.
Arrivano Daniel e Alfredo con il sorriso stampato in faccia.
VOCE DANIEL FUORI CAMPO
Quell'uomo che controlla i suoi impiegati all'ingresso è il mio capo: il signor Bonini, un arrogante
opportunista. Sfrutta i suoi collaboratori in ogni modo possibile. È un vero stronzo!
DANIEL
Buongiorno signor Bonini. (sorride)
ALFREDO
Salve signor Bonini.
BONINI
Le stelle vi hanno benedetto ieri notte! Sono le 9 in punto, ancora un secondo in più e sapete cosa
sarebbe successo?
Daniel e Alfredo fanno la faccia seccata e rispondono contemporaneamente.
DANIEL + ALFREDO
Ci avrebbe obbligato a fare straordinari senza pagarceli!
BONINI
(li indica con entrambe le mani) Esatto, esatto... e mi sarei fatto un bel sigaro colombiano! L'ultima
volta che siete arrivati tardi ho fatto fuori 2 boss al casino con i vostri soldi ragazzi... con i vostri
soldi... Al mondo ci sono solo due modi per fare carriera: o grazie alla propria ingegnosità o grazie
all'imbecillità altrui! (sorride)
ALFREDO
È di Jean de La Bruyère!
BONINI
(sorride) Giusto ragazzo, non sapevo si intendesse di letteratura...
ALFREDO
13
Ci sono tante cose da scoprire sul vero me!
DANIEL
E ricomincia... (guarda verso l'alto seccato)
Daniel ed Alfredo cominciano a camminare verso l'ascensore.
BONINI
Tutto quello che c'è da sapere su di lei, lo so già, grazie. Anzi, anche più di quanto si immagina...
nella graduatoria del nostro sito sull'impiegato più fastidioso lei sta salendo di livello! Licenziare un
impiegato non fa parte della logica dello Studio Bonini, e sapete perché signori? (allunga il braccio e
chiama l'ascensore)
L'ascensore arriva e tutti e tre entrano dentro.
INTERNO. STUDIO BONINI - ASCENSORE. GIORNO
I 2 amici nascondono il loro malcontento e si nascondono dietro un falso sorriso. Sono messi proprio dietro le spalle del
loro capo.
DANIEL
E perché?
ALFREDO
Ci illumini.
BONINI
Perché non voglio che la mia foto appaia in uno di quei giornali locali del cazzo... non voglio finire
morto stecchito come un arrosto di natale, sulla poltrona del mio ufficio, forse con uno dei miei
sigari preferiti in mano... sarebbe terribile...
Il signor Bonini si perde nei pensieri e prova ad immaginare la sua fine. Alfredo fa un gesto d'affetto piuttosto insolito e
gli tocca leggermente la spalla.
ALFREDO
Terribile sì... (guarda dall'altra parte) se dovesse capitare gestiremo noi con tanta affetto la sua
azienda... io e Daniel siamo anime che lavorano, non se lo scordi mai... (sorride e gli tocca la spalla)
INTERNO. STUDIO BONINI - CORRIDOIO. GIORNO
Arrivano all'ultimo piano ed escono tutti dall'ascensore. Sulla destra e sulla sinistra ci sono parecchie scrivanie,
sistemate in file parallele, coperte da computer, fogli e penne. Ci sono persone impegnate a lavorare. In mezzo c'è un
lungo corridoio che serve da passaggio verso gli uffici posti in fondo al piano; alla fine del corridoio si trova anche la
sala riunioni.
BONINI
(innervosito si toglie la mano di Alfredo da dosso e grida) Metta giù le mani! Se non vuole avere i
crampi per il lavoro extra che farà in ufficio il giorno di natale! E per la cronaca, non lascerei mai
la mia azienda nelle mani di un maniaco sessuale come lei, e con quegli occhi da naufrago.
DANIEL
Te l'avevo detto... (ride)
BONINI
(viso arrabbiato) Chi pensi d'impressionare con quel vestito? Sembra di essere alla fiera dei vestiti di
sottomarca... Stasera si balla nel locale affittato per la festa di apertura della nuovo filiale dello
studio. Le garantisco che vestito cosi ballerà da solo... insieme a tutto il resto! (disegna un cerchio
con il dito indicando Alfredo)
Alfredo sembra offeso. Daniel invece non si trattiene e ride con eleganza dietro le spalle del signor Bonini.
ALFREDO
La prego di scusami, non volevo essere invadente... scusi. Visto lo stipendio non ho trovato di
meglio comunque...
BONINI
Non faccia il finto tondo con me, so esattamente chi è lei... lasciamo stare... È per colpa di impiegati
come lei che a noi uomini d'affari vengono gli attacchi cardiaci, e stress che ti fa venire rughe da
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centenne... E secondo il mio medico la caduta dei capelli è dovuta proprio a questo fatto: stress,
maledetto stress... (si tocca la testa da destra a sinistra) Devo riconoscerlo, la mossa del parrucchino è
stata fantastica, psicologicamente parlando ha aiutato anche me.
I 2 dietro di lui si guardano con occhi sospettosi, sorridendo, mentre camminano per raggiungere i loro uffici.
DANIEL
Ma davvero? (lancia di nuovo un'occhiata al suo amico)
BONINI
Certo, avevo perso una parte del mio fascino... ma non è durata molto, perché è bastato un attimo e
qualche assegno firmato, e ho recuperato quello e tutto il resto! Se capite cosa intendo... (ride)
ALFREDO
(parla a bassa voce e in tono sarcastico) Ummm, i soldi fanno i capelli!
BONINI
(si gira con vivacità e con sguardo feroce) Che ha detto?
ALFREDO
Ho detto: i soldi fanno i capelli.
BONINI
Ummm, mi sembra di sentire dell'ironia nella sua frase... Comunque io la ritengo un elemento
spiacevole dell'azienda. Il signor Roncini qui presente, al contrario, è una mente importante, un
asso e lei dovrebbe imparare e seguirlo. Le sue chiappe sono ancora qui solo perché siete una bella
squadra, devo ammetterlo, ma la tengo d'occhio signor Cesarini! Al prossimo passo falso, la faccio
uscire dritto dalla finestra delle risorse umane! Sono stato chiaro?
ALFREDO
Sì signore.
BONINI
Ummm... (guarda verso di lui, non proprio convinto)
I tre continuano a camminare verso i loro uffici; Bonini è ancora davanti a loro.
BONINI
Ora concentriamoci sul lavoro. Avete dato un'occhiata al progetto per la ristrutturazione della
scuola Alessandro Manzoni? Perché deve essere terminato, e mi aspetto il lavoro finito e con tutti i
dettagli sulla mia scrivania entro domani.
DANIEL
Ma signore, l'abbiamo avuto soltanto ieri, sarà difficile eseguire il lavoro in così poco tempo a
disposizione!
BONINI
Me ne frego di quanto tempo avete per farlo! L'unica cosa che mi preoccupa è di trovarlo domani
sulla mia scrivania, e sapete cosa succederà se non dovesse essere pronto per la presentazione di
domani pomeriggio, giusto?
Alfredo va su tutte le furie, e cerca di esprimere la sua opinione, ma Daniel gli tocca la giacca impedendoglielo.
ALFREDO
Maa...
DANIEL
Lo sappiamo, faremo del nostro meglio.
BONINI
Bene, questo è lo spirito di chi vuole la promozione! Ho una totale fiducia nelle sue competenze.
DANIEL
Ne sono lusingato, la ringrazio signore.
Il signor Bonini si allontana in direzione del suo ufficio, si gira, sembra che abbia dimenticato di dire qualcosa.
BONINI
Ehi, un'altra cosa...
DANIEL
Sì signore?
BONINI
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Provi a mettere in riga quel depravato del suo amico. Conto su di lei!
Il signor Bonini se ne va soddisfatto. Daniel sorride e tiene il braccio sulla spalla di Alfredo, costringendolo a far finta
di sorridere.
DANIEL
Certamente signore, mi prenderò cura di lui come di un fratello minore!
(sussurra all'amico) Avanti sorridi, sorridi...
ALFREDO
(è nervoso, accenna un sorriso finto) Brutto pezzo di merda! La prossima volta ti farò cadere i
pantaloni davanti a tutti, altro che parrucca...
DANIEL
Questo non lo farai, non lo farai... perché dopo ci rimetterei io! Forse non hai capito che sei sotto la
mia responsabilità ora... se fai cadere qualcosa dovrò pulire io, e non intendo salvarti il culo ogni
volta! La nostra carriera ce la giochiamo quest'anno, non dimenticartelo!
ALFREDO
Stai tranquillo, non succederà niente amico. Al signor Bonini ci penso io! (appare sicuro di sé)
DANIEL
Quando dici ci penso, che cosa intendi? Vuoi continuare a fare lo stupido?
Avanzano dritti verso il loro ufficio; con la coda dell'occhio notano una donna sulla destra, e fanno
contemporaneamente un passo indietro, guardando nella sua direzione. C'è una bionda alta, con delle scarpe scure con i
tacchi, una minigonna nera e una camicia stravagante, che lascia intravedere la schiena; si nota un piccolo tatuaggio.
Rimangono incantati a guardare.
ALFREDO
Oh mio dio! Accidenti che sedere! Sento una sensazione strana... la senti anche tu?
DANIEL
Questa volta penso di sì!
ALFREDO
È pure bionda... ma credi che sia nuova? Perché non l'ho mai vista da queste parti... non sarà
quella che mi ha scritto? (continua a fissarla mentre parla con l'amico)
DANIEL
Neanche io l'ho mai vista. Però ha dei tacchi alti, quella sul profilo diceva d'averli sempre bassi, e il
suo tatuaggio sulla schiena sembra un fiore... non è lei fidati, me lo dice il mio istinto di caccia...
ALFREDO
Se avessi avuto un istinto di caccia non saresti single... Dici che le dovremmo parlare?
DANIEL
Non mi sembra una mossa azzeccata, io non lo farei... però che gambe! (sguardo voglioso)
VOCE DANIEL FUORI CAMPO
In questo momento vi starete chiedendo che rapporto ho avuto con le donne in questi anni... La mia
ultima ragazza si chiama Giulia. Era tenera, appassionata e divertente; insieme abbiamo vissuto
momenti indimenticabili. Però per lei non ero abbastanza...
Daniel si perde nei suoi pensieri; il suo sguardo si incupisce. In 30 secondi percorre l'angolo più profondo dei suoi
ricordi, e rivive l'angoscia di tutte le volte che è stato scaricato dalle sue ragazze. Loro gli hanno sempre rinfacciato la
sua mancanza di carattere e di spina dorsale.
INTERNO. BAR MILANO. GIORNO
Daniel è seduto in un tavolino di un bar all'aperto; c'è una ragazza seduta di fronte a lui.
RAGAZZA 1
È finita, non posso più continuare così... non sei un vero uomo, non hai le palle...
La ragazza si alza e ne va. Lui rimane triste e solo al tavolino.
ESTERNO. CASA EX RAGAZZA. GIORNO
Daniel si trova di fronte alla porta d'ingresso; una ragazza apre la porta.
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RAGAZZA 2
Mi dispiace, non ci riesco a starti accanto sapendo che ti sfrutto... facciamo sempre le cose che
voglio io, e tu...? Addio Daniel... (gli chiude la porta in faccia)
INTERNO\ESTERNO. PARCO MILANO. GIORNO
Daniel è seduto sopra una panchina del parco e ha il viso triste; sta leggendo una lettera di Giulia.
VOCE GIULIA
Mi dispiace ma non sei abbastanza uomo per me. Voglio un uomo con del carattere, che sa quello
che vuole e non si fa condizionare dagli altri. Un abbraccio Giulia.
INTERNO. STUDIO BONINI - CORRIDOIO. GIORNO
I due amici sono fermi e continuano a guardare la giovane donna. Alfredo è incantato.
INTERNO. STUDIO BONINI - UFFICIO BONINI. GIORNO
L'ufficio di Bonini è molto grande; c'è una scrivania sulla destra, vicino alle finestre che danno sul corridoio dello
studio; di fronte alla scrivania, vicino alla parete, c'è un divano nero. Nella stanza sono presenti numerosi quadri di
valore.
Il signor Bonini assiste a tutta la scena, seduto nel suo ufficio.
BONINI
Ma che stanno facendo?
Si alza dalla poltrona e si avvicina lentamente e con curiosità alla finestra che dà sul corridoio; apre le persiane per
avere una migliore visuale.
BONINI
Ma che cazz...
Si affaccia alla finestra e grida.
BONINI
Ma che diavolo state facendo voi due? Mettevi subito al lavoro!
INTERNO. STUDIO BONINI - CORRIDOIO. GIORNO
Alfredo e Daniel si spaventano sentendo la voce del capo. Imbarazzati per l'accaduto, si dirigono verso i loro uffici
senza voltarsi indietro.
DANIEL
Subito signore!
INTERNO. STUDIO BONINI - UFFICIO BONINI. GIORNO
BONINI
Ma guarda questi 2 stronzi... poi dicono a me che sono uno schiavista... humm...
Il Signor Bonini si risiede alla scrivania muovendo la testa con disapprovazione, e riprende a lavorare.
ESTERNO. CASA CONCERTI. GIORNO
La famiglia Concerti prova a trovare una soluzione per finire velocemente il trasloco.
CATERINA
Ma faremo in tempo a sistemare tutto prima di pranzo?
SALVATORE
15 anni fa avrei sistemato questa roba in un batter d'occhio... adesso non dico di essermi
rammollito, ma mi sfugge un po' la velocità...
MARGHERITA
Il mio solito papà a cui piace fare il duro... (sorride)
Caterina accenna uno sguardo sensuale verso di lui, gli si avvicina con un passo e gli tocca la camicia.
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CATERINA
(sorride toccandogli il petto) Allora... mio vigoroso uomo, dopo riuscirai a dedicarmi un po' di
tempo?
SALVATORE
In prigione si abbandonano certi vizi, ma un ex fuorilegge qualche trucchetto non se lo scorda mai!
Ti maneggerò come un AK45! (sorride e le dà dei baci sul collo)
CATERINA
Adoro quando parli così... mi fai impazzire! (sorride)
I due si baciano. Margherita li guarda e fa una faccia disgustata.
MARGHERITA
Ok piccioncini, come facciamo? Diamoci da fare!
La madre si guarda attorno, osserva tutti i lati della strada e si accorge che c'è un gruppo di quattro ragazzi sui 20 anni.
Sono seduti a qualche metro da loro, su una panchina di fronte ad una casa, e hanno i cellulari in mano. Ascoltano la
musica.
CATERINA
Credo di avere appena avuto un'idea! (sorride guardando verso i ragazzi)
Si sistema il reggiseno e i cappelli. Margherita segue lo sguardo di sua madre e intuisce quello che lei vuole fare. Fa la
stessa cosa e segue la madre che comincia a camminare in direzione dei giovani sulla panchina.
INTERNO. CASA RONCINI - SALOTTO. GIORNO
Dall'altro lato della strada, qualche metro più in là, c'è casa Roncini, la casa di Daniel e di sua nonna. Anche questa casa
è monofamiliare; a sinistra dell'ingresso si trova la cucina, con in mezzo un tavolo con delle sedie; ad una parete c'è il
lavandino, il piano cottura e il frigo; di fronte c'è un caminetto, con attaccato sopra un fucile, e a fianco c'è una poltrona.
A destra dell'ingresso si trovano il divano, una poltrona e la tv; vicino alla parete in fondo c'è la scala, che porta al piano
superiore, dove ci sono le camere.
All'interno della cucina c'è nonna Roncini, che segue incuriosita l'arrivo della famiglia Concerti dalla finestra.
NONNA
Ummm... nuovi vicini... (guarda la faccia del padre di Margherita spalancando gli occhi) ma quello...
giurerei d'averla già vista quella faccia... no, non può essere lui, i miei occhi mi stanno facendo
brutti scherzi... (fissa Margherita e sua madre mentre si dirigono verso i ragazzi) Anche sgualdrine!
Um!
Si allontana dalla finestra e si siede sulla poltrona.
ESTERNO. CASA CONCERTI. GIORNO
MARGHERITA
Mamma aspetta, vengo con te.
SALVATORE
Oh Caterina, Caterina... quanto sei ancora sexy...
Margherita e la madre arrivano dai ragazzi. Li interrompono senza troppa difficoltà, gli occhi del gruppetto si posano
subito sulle due donne.
CATERINA
Lascia fare a me... (bisbiglia all'orecchio di Margherita)
MARGHERITA
Ok.
CATERINA
Salve ragazzi, sono Caterina e lei è mia figlia Margherita...
MARGHERITA
Ciao... (fa un sorriso raggiante)
RAGAZZI
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Ciao.
CATERINA
Vi andrebbe di unirvi a noi a scaricare la macchina laggiù? (indica la macchina) Un po' di aiuto ci
farebbe comodo...
I ragazzi si guardano tra di loro e uno si fa avanti.
RAGAZZO 1
Ok, andiamo bellezze! (sorride e guarda Caterina con interesse)
RAGAZZO 2
Forza andiamo!
CATERINA
(si accorge dello sguardo del primo ragazzo) Wow! Così mi fai sentire meno vecchia!
RAGAZZO 1
Lei non dovrebbe dire così... non so scegliere chi è più bella se lei o sua figlia...
CATERINA
Oh che seduttore... (sorride con simpatia)
Tutti e 4 i ragazzi seguono Margherita e la madre. Arrivati davanti alla casa, Margherita apre la macchina, tira fuori un
vecchio stereo e lo accende. La madre prende uno scatolone e comincia a portarlo verso la casa; il ragazzo 1 la ferma.
RAGAZZO 1
Aspetti, le do una mano...
Le prende lo scatolone dalle mani. Margherita e la madre si lanciano uno sguardo soddisfatto senza farsi vedere dai
ragazzi.
CATERINA
Molto gentile... ma dammi del tu! (sorride)
Gli guarda i muscoli e sembra non essere dispiaciuta dalla situazione. Il marito osserva tutto da dentro la casa, con un
sigaro in mano; sembra un po' ingelosito. Esce fuori e comincia ad avvicinarsi piano piano al furgone.
CATERINA
Guarda che muscoli! (gli tocca il braccio sorridendo)
RAGAZZO 1
Non immagini cosa si nasconde sotto questi muscoli... (muove il sopracciglio sorridendo)
Il ragazzo con lo scatolone in mano va verso la casa. Margherita si avvicina alla madre.
MARGHERITA
Mamma... che fai? (sottovoce e con lo sguardo corrucciato)
CATERINA
Che c'è? Faccio un po' ingelosire tuo padre... questa sceneggiata gli fa accendere i motori... stasera
ci divertiremo sicuramente! (sorride e guarda il marito)
MARGHERITA
Basta, basta! Non voglio sapere altro!
Mentre il ragazzo sale la scala per raggiungere l'interno della casa, si scontra spalla contro spalla con Salvatore.
Quest'ultimo sembra aver cercato lo scontro di proposito. Il ragazzo s'innervosisce.
RAGAZZO 1
Guarda dove metti i piedi brutto scemo! Ma chi cazzo sei? (nervoso)
SALVATORE
L'autista. Hai problemi ragazzo? (lo fissa dritto negli occhi)
Il ragazzo lo guarda attentamente e si accorge delle cicatrici e dei tatuaggi che ha sul corpo. Si rende conto di avere a
che fare con un vero duro, e si calma.
RAGAZZO 1
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Nessun problema!
Caterina segue da lontano il battibecco, è contenta.
CATERINA
(sottovoce, tra sé e sé) Sembra che funzioni ancora... mmm lo verificherò fra poco! (accenna un
leggero sorriso di soddisfazione)
Tutti i ragazzi aiutano la famiglia Concerti a portare i pacchi in casa.
INTERNO. STUDIO BONINI - UFFICIO DANIEL. GIORNO
È quasi mezzogiorno e all'interno dell'edificio tutti lavorano intensamente. L'ufficio di Daniel è molto semplice: c'è una
scrivania di fronte all'ingresso, una poltrona e un attaccapanni. Daniel è seduto alla scrivania di fronte al computer, ed
ed è molto impegnato. Si sentono delle voci nell'ufficio accanto; sembra che Alfredo stia parlando con Nadia, la
segretaria dello studio. Daniel è incuriosito e smette di lavorare per cercare di sentire quello che si dicono dall'altra
parte. Qualche minuto dopo la segreteria bussa alla porta di Daniel.
DANIEL
Avanti.
Nadia entra nell'ufficio, si avvicina alla scrivania di Daniel e gli lascia una serie di documenti.
NADIA
Ecco i documenti per il progetto della scuola Manzoni.
DANIEL
(dà una veloce occhiata ai documenti e fa una faccia dubbiosa) Ma di questo non se ne doveva occupare
il signor Alfredo?
NADIA
Il capo ha insistito che si occupasse lei anche di questo. Tra l'altro 15 minuti fa abbiamo ricevuto
una chiamata dal preside della scuola, il figlio del proprietario, ci ha detto che vuole parlare con
l'architetto incaricato del progetto per chiarire gli ultimi dettagli.
DANIEL
Richiamalo e digli che passeremo da lui questo pomeriggio.
NADIA
Credo che non si possa fare perché il signor Bonini ha detto esplicitamente che ci dovete andate
subito...
DANIEL
Può dirle che sarà fatto.
NADIA
Ha ancora bisogno di me?
DANIEL
È tutto grazie.
Daniel abbassa gli occhi sui fogli davanti lui; Nadia si avvia verso la porta, quando sta per uscire, viene in mente a
Daniel qualcosa e richiama la sua attenzione.
DANIEL
Ehi Nadia...
NADIA
Sì? (si gira nuovamente verso Daniel)
DANIEL
Chi è la ragazza bionda dell'ufficio accanto? (incuriosito)
NADIA
È la nuova responsabile della contabilità.
DANIEL
Mi sembrava di non averla mai vista prima...
NADIA
Lei è la dodicesima persona che me lo chiede oggi!
DANIEL
Che fila!!! Grazie Nadia.
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NADIA
Si figuri... (esce chiudendo la porta)
Qualche secondo dopo si sente bussare di nuovo alla porta.
ALFREDO
(voce in falsetto) Toc toc! Chi è? Sono cappuccetto rosso! Ma perché, perché te ne stai lì? Vieni,
vieni vicino a me! Oh che mani grandi nonna! È per accarezzarti meglio mia cara...
Daniel, che ha riconosciuto l'amico dalla voce, si appoggia allo schienale della sedia, e mette le mani dietro la testa.
Aspetta sorridendo.
DANIEL
Piantala di fare lo scemo...
ALFREDO
(entra sorridendo) Che fai di bello?
DANIEL
Secondo te che faccio cazzone? Sto esaminando i documenti del progetto della scuola Manzoni...
quello che dovresti fare anche tu... Invece te ne stai tutto il tempo sul tuo fottuto profilo
dell'azienda... Sei in debito con me pervertito! Questo lo sai vero? (sorride)
ALFREDO
Di che parli?
DANIEL
Bella mossa con Nadia... usi la mia impacciataggine con le donne per approfittartene!
ALFREDO
Non so di che mossa parli... (con indifferenza)
DANIEL
Non fare il finto tondo con me! Vali di più di quello stupido cervello che trascini... e con quel look
da scemo egoista...
ALFREDO
Che cosa ha il mio look che non va?
DANIEL
Non provare a cambiare argomento... Hai chiamato Nadia prima per chiederle di farmi finire il tuo
lavoro! Vero?
ALFREDO
Va bene, visto che la metti così... ti ricordi il bastone che ti ha aiutato a salvarti dalla banda dei
bulli che avevano deciso di picchiati alla fine delle superiori?
DANIEL
Certo che me lo ricordo! È appeso in camera mia! Ti giochi la carta dei ricordi? Cosa t'inventi
questa volta?
ALFREDO
Come diavolo credi che quel bastone sia finito nella tua auto, eh? Pensavi che fosse spuntato dal
nulla? L'avevo lasciato io sul sedile apposta, perché avevo avuto una soffiata che Marco e la sua
banda ti avrebbero preso a pugni nel parcheggio...
DANIEL
Non lo so... pensavo che fosse una manna dal cielo!
ALFREDO
(lo guarda ironicamente e alza la voce) Ma davvero? Una manna dal cielo, eh! La manna dal cielo ce
l'hai in faccia!
(imitando la voce di Daniel) Grazie dio per il bastone caduto dal cielo!
(con la sua voce normale) Grazie un cazzo! Quel bastone è il simbolo della tua vittoria sul bullismo,
per questo ce l'hai appeso sul muro in camera tua... e tutto questo grazie a chi? A me bello... (indica
se stesso con un dito)
DANIEL
Sì, sì, perché non me l'hai mai detto prima?
ALFREDO
Te lo dico adesso perché tu mi servi oggi...
DANIEL
Questo non è lealtà verso un amico... è un ricatto per ottenere ciò che vuoi! Beh chi sa quanti di
queste trucchetti nascondi in quell'enorme cranio vuoto... (sorride)
21
ALFREDO
Ora che te l'ho detto, potresti semplicemente ringraziarmi di averti risparmiato mesi di
trattamento da schiavo bianco...
DANIEL
Bastardo!
ALFREDO
Guarda, guarda, si è offeso! Mi aspettavo di peggio, questo te lo concedo... (sorride) Pranzo
anticipato e giro nel centro commerciale? Devo comprarmi un sacco di vestiti!
DANIEL
(un po' sorpreso) A che ti servono dei vestiti nuovi? Ne hai preso uno nuovo di recente...
ALFREDO
Non quel tipo di vestito, intendevo l'altro vestito scemo! (inclina la testa in giù)
DANIEL
(ride) Per il tuo amico laggiù?
ALFREDO
Parla piano, non vorrei che le ragazze ci sentissero... sarebbe la conferma che quello che si dice in
giro su di me è vero... (con il viso preoccupato)
DANIEL
Dicono che ci provi con tutte, non che lo fai! E comunque non possiamo anticipare il pranzo, perché
ci è stato chiesto direttamente da Bonini di passare alla scuola Manzoni per parlare del progetto
con il preside...
ALFREDO
(con il viso scontento) Quel vecchio verme capitalista trova sempre un modo per rovinarci la
giornata!
Daniel prende dall'attaccapanni la giacca, e lui e Alfredo vanno verso la porta.
DANIEL
Dimmi un po'... come stanno andando le tue ricerche sulla strana ragazza bionda?
ALFREDO
Beh, prima o poi la troverò. Mi farò aiutare dall'ingegnere del quinto piano, forse lui riesce a
collegarsi direttamente sulla sua mail, sarebbe già un inizio...
Escono dall'ufficio.
INTERNO. STUDIO BONINI - CORRIDOIO. GIORNO
Alfredo e Daniel vanno verso l'ascensore.
DANIEL
Credi che non si voglia far trovare? (chiama l'ascensore)
ALFREDO
No, non avrebbe senso... allora perché scrivermi? Non credo che esista un altro Alfredo in questa
azienda...
DANIEL
Questo è poco ma sicuro!
Entrano dentro l'ascensore e Daniel spinge il pulsante piano terra.
INTERNO. CASA CONCERTI - CAMERA MARGHERITA. GIORNO
Entrando in camera, la parete sulla sinistra è interamente coperta da un grande armadio che arriva fino al soffitto; a
sinistra si trovano uno specchio e un tavolino; a fianco del tavolino c'è una porta che conduce al bagno personale di
Margherita; il letto è posto di fronte all'entrata; la finestra è di fronte all'armadio, e dà sul cortile.
È quasi mezzogiorno. Margherita è davanti allo specchio. Si dà un ultimo tocco al trucco, si sistema il vestito, si guarda
allo specchio un'ultima volta toccandosi i capelli. Pronta per uscire, prende la borsa ed esce dalla camera.
INTERNO. CASA CONCERTI - CORRIDOIO. GIORNO
Margherita attraversa il corridoio dirigendosi verso la camera dei genitori; arriva davanti alla loro porta.
MARGHERITA
Papà! Mamma! Sto uscendo, vado al centro commerciale, avete bisogno di qualcosa?
22
INTERNO. CASA CONCERTI - CAMERA GENITORI MARGHERITA. GIORNO
La porta non è chiusa a chiave e Margherita entra senza farsi troppi problemi. Vede i genitori fare sesso sotto le coperte.
MARGHERITA
Oooh, che schifo! Ma che state facendo, eh? Che schifo! Siamo nel bel mezzo del pomeriggio! (è
imbarazzata e disgustata)
Margherita si mette le mani sul viso per non vedere, chiude la porta della camera e rimane dietro.
SALVATORE
Stiamo riaccendendo i vecchi ricordi, e tu del resto ne fai parte... (non si vergogna per la situazione)
MARGHERITA
Papà... non me lo ricordare per favore! Sto andando al centro commerciale, avete bisogno di
qualcosa? (parla attraverso la porta)
CATERINA
Compra del latte, della farina, della pasta, le uova e delle brioche per la colazione.
MARGHERITA
È tutto?
CATERINA
Oh oh aspetta, dimenticavo, l'olio d'oliva!
SALVATORE
Per me una bottiglia di vino, ci piace ubriacarci prima dell'azione! (bacia sua moglie)
INTERNO. CASA CONCERTI - CORRIDOIO. GIORNO
Margherita si allontana dalla camera dei genitori.
ESTERNO. STRADA QUARTIERE. GIORNO
Margherita chiude la porta di casa, esce, scende le scale e arriva in strada. Mentre cammina verso la fermata
dell'autobus, le si avvicina uno strano tizio sulla quarantina. È su una bicicletta.
CICLISTA
(sorride) Ehi raggio di sole! Ti va di fare un giro con me? Ti porto ovunque tu voglia andare!
MARGHERITA
No grazie, preferisco prendere l'autobus. (è scocciata)
CICLISTA
Allora alla prossima volta... e ci sarà! (si allontana)
Arriva l'autobus e Margherita sale; seduta sul sedile, guarda con attenzione lo strano uomo attraverso i finestrini.
INTERNO. SCUOLA MANZONI - CORRIDOIO. GIORNO
Siamo nel corridoio della scuola, al piano terra. Daniel e Alfredo arrivano poco dopo le 12.30; si fermano vicino
all'entrata e si guardano in giro, come se il posto sia loro familiare. I loro sguardi sembrano perdersi nei ricordi.
ALFREDO
Questo posto mi fa ripensare a quando ero a scuola...
DANIEL
A me questo posto risveglia gli incubi! Non ho frequentato questa scuola, ma sembrano tutte
uguali...
ALFREDO
In effetti!
Una voce allegra li chiama, è il preside della scuola, il signor Vinci, che arriva dall'altra parte del corridoio.
SIGNOR VINCI
Salve signori! Voi dovete essere gli architetti dello studio Bonini, vi stavo aspettando.
Il preside stringe la mano di Daniel e Alfredo.
SIGNOR VINCI
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Piacere. (sorride)
DANIEL
Piacere mio, signor Vinci. (sorride)
ALFREDO
Salve.
SIGNOR VINCI
Accomodiamoci nel mio ufficio! Da questa parte prego...
INTERNO. SCUOLA MANZONI - UFFICIO VINCI. GIORNO
Il preside fa accomodare Daniel e Alfredo nelle poltrone davanti alla sua scrivania, e si siede a sua volta.
SIGNOR VINCI
Sedetevi ragazzi... (sorride)
DANIEL + ALFREDO
Grazie.
SIGNOR VINCI
Allora, sapete per quale motivo vi ho fatto venire qui oggi?
DANIEL
Ce lo dica lei, siamo piuttosto curiosi di saperlo...
SIGNOR VINCI
La scuola elementare Alessandro Manzoni è sempre stata considerata eccellente sia dal punto di
vista pedagogico, che infrastrutturale. Ogni genitore che lascia il proprio figlio qui si è sempre
sentito tranquillo, e non vorrei che questo cambiasse. Anzi, voglio fare un miglioramento, voglio
rendere più moderna la scuola. Per questo vorrei confrontarmi con voi, che siete giovani. Il signor
Bonini, che tra l'altro è un vecchio allievo di questa scuola, mi ha suggerito voi con piena fiducia, e
questa fiducia l'avete da subito anche da parte mia.
ALFREDO
Siamo lusingati, sarà un piacere lavorare per lei.
DANIEL
Le sue parole sono di grande stima; la ricambieremo dando il massimo per portare a compimento
le sue idee, signore. (sorride)
SIGNOR VINCI
Vorrei da voi ragazzi innovazione! Idee nuove! Desidero una scuola moderna!
DANIEL
Il lavoro sarà fatto come desidera; io e il mio collega abbiamo già delle idee.
ALFREDO
Bene! Chi non vorrebbe vedere crescere i figli in un ambiente bello, con parco e giardino, e varie
alternative per far sentire un bambino contento di imparare e divertirsi nello stesso momento.
SIGNOR VINCI
(perplesso) Adesso non esageriamo, non voglio una Disneyland scuola, ma una scuola moderna, che
goda di sempre maggior prestigio! Chiaro?
DANIEL
È stato chiarissimo signore, il mio collega scherzava... ha un senso dell'umorismo particolare. Ci
mettiamo subito al lavoro.
Daniel e Alfredo si alzano.
DANIEL
Grazie signore, ci vedremo domani per la presentazione. Arrivederla.
ALFREDO
Arrivederla.
Il preside si alza a sua volta, e stringe la mano dei due.
ESTERNO. SCUOLA MANZONI. GIORNO
Le lezioni sono finite. Sulle scale ci sono tanti gruppetti di bambini con degli zaini; aspettano i loro genitori. Daniel e
Alfredo superano la porta e scendono velocemente la scala che porta al cancello della scuola. Daniel è contrariato, si
legge dal suo viso.
DANIEL
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Dovevi proprio esagerare lì dentro?!
Alfredo si ferma dietro di lui, un po' confuso.
ALFREDO
Che ho fatto questa volta? Stavo soltanto esprimendo il mio punto di vista sulla vita scolastica. Io e
te abbiamo vissuto questa esperienza diversamente.
DANIEL
(un po' infastidito) Lo puoi dire forte! Mi sono stancato di vedere le tue cazzate incidere sul nostro
lavoro...
ALFREDO
Mi pare che non abbiamo mai fallito un progetto finora!
DANIEL
(in tono acido, di rimprovero) Non è questo il punto, sai a che cosa mi riferisco.
C'è una bambina molto carina di circa 8 anni seduta sui gradini della scuola, lontana dagli altri; è triste. Daniel se ne
accorge e decide di andarle incontro.
DANIEL
(rivolto ad Alfredo) Aspetta un momento.
(si avvicina alla bambina) Ciao principessa!
PAOLA
Ciao. (gli lancia un'occhiata veloce e subito guarda dall'altra parte)
Daniel si siede al suo fianco. Alfredo resta a qualche metro da loro, tira fuori il suo cellulare e comincia a maneggiarlo.
PAOLA
Che cos'hai sulla faccia?
Alfredo sente la domanda e ride.
DANIEL
È stato un incidente... comunque io sono Daniel, e tu come ti chiami?
PAOLA
Paola.
DANIEL
Oooh che bel nome Paola!
PAOLA
Grazie.
DANIEL
Tua mamma deve essere una persona fantastica per aver scelto un nome così bello! (sorride)
PAOLA
Sì è vero. Ma mia mamma mi anche detto di non parlare con gli sconosciuti...
DANIEL
No, no, no... io sono una brava persona, è lui l'uomo cattivo! (sorride e indica Alfredo con un dito)
La bambina guarda Alfredo e ride. Lui sente tutto e non è contento.
ALFREDO
Ma...
DANIEL
Allora mi dici perché stai qui da sola invece di stare insieme agli altri?
La bambina rimane un attimo senza dire niente, mentre Daniel la guarda.
PAOLA
(è triste) Sono triste perché non ho un fidanzato. Alla ricreazione sto qui a mangiare la mia matita,
mentre le altre mandano messaggi al loro fidanzato... e io mi vergogno. Ti va di essere il mio
fidanzato per un giorno? Così gli altri smetteranno di prendermi in giro!
DANIEL
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(la guarda, esita un po' e poi sorride) Va bene. Lo farò, ma devi farmi un altro sorriso prima!
La bambina non sorride, fa una faccia dubbiosa, stringe le labbra guardandolo duramente.
DANIEL
Che c'è?
PAOLA
Pero è non così facile, hummmm... (fa la faccia dubbiosa) Non avrai mica pensato che sono una
facile, vero? Così mi offendi! Guarda la fila che c'è!
La bambina indica un gruppo di tre bambini seduto lontano. Uno le fa l'occhiolino, l'altro la saluta con tenerezza.
DANIEL
No, certo che no...
Daniel si alza, poi appoggia un ginocchio per terra.
DANIEL
Paola vuoi essere la mia fidanzata per un giorno?
PAOLA
Così va meglio!
DANIEL
Paola ha a un fidanzato! (grida per farsi sentire dai compagni di classe della bambina)
Credi che gli altri mi abbiano sentito?
La bambina ride contentissima. Poco dopo suona il clacson di un'auto, è la madre di Paola che è venuta a prenderla. Lei
è una donna sui 40 anni, di bell'aspetto e vestita in modo casual. Daniel e Paola si alzano, lei lo abbraccia al livello delle
ginocchia. Daniel riconosce la madre della bambina, è una sua vicina; si avvicina a salutarla
PAOLA
Qualche volta vieni a farmi visita! (va verso la madre e sale nell'auto)
DANIEL
Va bene principessa furbetta... (sorride) Signora Lanzini, ignoravo che lei fosse sua figlia. È
fantastica!
SIGNORA LANZINI
Grazie Daniel. Come sta tua nonna?
DANIEL
Nonna sta benone, grazie.
PAOLA
Ciao! (sorride e lo saluta muovendo le mani)
DANIEL
Ciao! (sorride)
SIGNORA LANZINI
Ciao Daniel, salutami tua nonna.
Alfredo guarda intensamente la madre della bambina salire in macchina e partire; poi si avvicina a Daniel.
DANIEL
Brava bambina, eh!
ALFREDO
Sì... certo che la madre aveva due bocce enormi!
DANIEL
Non fai altro che pensare al sesso! Sei il solito schifoso! (si dirige verso la sua vecchia BMW)
Sali in macchina cretino! Prima che decida di mollarti qui ad aspettare i mezzi pubblici come quei
bambini laggiù! (indica con gli occhi un gruppo di bambini vicino alla fermata dell'autobus)
ESTERNO. CASA CONCERTI. GIORNO
La strada è quasi vuota; è immersa nell'abituale silenzio dei quartieri residenziali. Siamo nel pomeriggio; un signore sui
75 anni, barbuto, con vestiti vecchissimi, è fermo di fronte a casa Concerti, è il signor Pat. Ha al guinzaglio il suo cane;
che sta annusando l'erba.
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PAT
Forza Demos, fai in fretta! Non abbiamo tutto il giorno! Forza, forza...
Nel frattempo esce il padre di Margherita con una birra in mano. Guarda la strada; sembra felice e rilassato. Vede Pat e
inizia a gridare il suo nome.
SALVATORE
Ehi Pat, Pat, Pat!
PAT
Ma chi diavolo... (si gira verso la voce e vede Salvatore)
SALVATORE
Il mitico Pat! Vedo che sei ancora vivo... (sorride)
Pat lo guarda e parla tra sé e sé, a bassa voce, per non farsi sentire. È sorpreso e non è contento di rivederlo nel
quartiere.
PAT
Quel delinquente è uscito di prigione e addirittura mi chiama come se fossi suo amico... (a bassa
voce, parlando con se stesso)
(alza la voce) Vaffanculo stronzo!!!
Andiamo Demos, è un bene che l'hai mollata proprio qui, vicino alla casa di quello stronzo... (si
rivolge al cane che ha fatto i suoi bisogni proprio sul tratto erboso vicino a casa Concerti)
Salvatore non se la prende a male, ride ed entra in casa.
INTERNO. CASA CONCERTI. GIORNO
La casa ha il salotto alla destra della porta d'ingresso, la cucina alla sinistra; di fronte all'ingresso ci sono le scale che
conducono alle camere del piano superiore.
Salvatore va verso il salotto.
SALVATORE
(parlando da solo) Quel vecchio rincoglionito è un mito!
(urla per parlare con la moglie) Amore c'era Pat qui fuori!
CATERINA
Oh dio, è ancora qui... (la voce arriva dalla camera da letto)
INTERNO. CENTRO COMMERCIALE. GIORNO
È ora di pranzo per Daniel e Alfredo, che girano dentro l'ipermercato del centro commerciale. Sono nel riparto in cui
vendono i prodotti per la cura e la pulizia del corpo. Alfredo tocca dei gel per i capelli. Daniel cerca le lamette per il
rasoio, indispensabili per farsi la barba per la presentazione del giorno dopo.
ALFREDO
Secondo te questo gel può andare bene? (lo guarda e lo fa vedere a Daniel)
DANIEL
No, prendi quello della Rotan, è quello con il fissaggio che dura più a lungo.
ALFREDO
Ok, eccolo qua!
Alfredo continua le sue ricerche di altri prodotti di bellezza. Daniel continua a cercare le lamette; mentre sta valutando
quale prodotto scegliere, attraverso gli scaffali, vede degli occhi conosciuti, sono quelli di Margherita. Ne è sicuro, ha lo
stesso sguardo di quando era bambina. Comincia all'instante ad agitarsi e scappa velocemente alle casse con le prime
lamette che gli capitano in mano. Non vuole incontrarla.
DANIEL
Ancora lei, non è possibile! Non è possibile! (agitato)
Margherita intanto è intenta a fare la spesa e non si accorge di lui. Vede solo il riflesso di qualcuno passare in fretta, e fa
una faccia sorpresa. Daniel arriva alla cassa, e vede che davanti a lui c'è uno straniero, un pakistano di mezza età che
occupa la cassa con 2 carrelli pieni. Daniel vuole fare in fretta, e, dato che quella è la cassa più lontana dal posto in cui
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ha visto Margherita, decide di chiedere un favore al pakistano.
DANIEL
Ehi, ehi, amico... (gli tocca la spalla; è agitato e imbarazzato)
STRANIERO
Qualsiasi cosa vuoi non ti lascerò passare per primo. Hassan deve badare a famiglia e famiglia non
aspetta! (lo dice senza girarsi)
Daniel insiste toccandolo di nuovo. Continua a guardare a destra e a sinistra. Lo straniero questa volta si gira.
STRANIERO
Ma che vuoi amico? (un po' infastidito)
DANIEL
Ti do 10€ se mi lasci passare per primo...
Daniel continua a guardare a destra e a sinistra, e anche dietro di lui. Lo straniero segue il suo sguardo, e sembra
accorgersi di cosa renda Daniel così pauroso.
STRANIERO
Ah, un don Giovanni dei poveri! 10€ per salvarti le schiappe...
(avvicina il suo viso a quello di Daniel sorridendo) Stai scappando da ex moglie?
DANIEL
No! (è molto teso e agitato)
STRANEIRO
Ex fidanzata?
DANIEL
No! E ancora no! Li accetti o no questi soldi? (un po' arrabbiato)
STRANIERO
Rilassati amico... (sorride) A vedere come è messa tua faccia, direi che quella ragazza è una tipa
tosta. Le tue 10€, infilale dove vuoi amico! Corrompere Hassan con 10€! Ummm... (si gira e fa
l'indifferente)
DANIEL
Ehi, va bene, te ne do il doppio! Ti basta così?
STRANIERO
(si gira di nuovo verso di lui) Forse non hai capito, Hassan è un uomo d'affari! Hai visto il padrino
amico?
DANIEL
L'hanno visto tutti! (continua a guardarsi attorno)
STRANIERO
Allora quando vuoi un favore che cosa succede? Te lo spiego io! Quando sei in difficoltà e vuoi un
favore lo chiedi gentilmente, ma non sei tu a decidere cosa avere... è quello a cui chiedi il favore a
deciderlo, giusto?
DANIEL
Giusto... Allora cosa proponi don Corleone?
STRANIERO
5 biglietti del teatro a doppio prezzo! (tira fuori i biglietti) Spero che ti piace il teatro... (sorride con
sguardo furbo)
DANIEL
Sei un imbroglione...
STRANIERO
Insulta ancora Hassan e l'accordo salta! E ti lascio nelle mani di quella...
Daniel accetta l'accordo con lo straniero. La cassiera li guarda, aspettando di vedere chi deve passare per primo. Poi
perde la pazienza.
CASSIERA
Allora signori, avete finalmente deciso chi passa per primo? Franky o Saladino? Fate in fretta che
non abbiamo tutto il giorno, mi si sta sciogliendo il trucco solo a guardarvi... (seccata)
DANIEL
Tieni e levati di mezzo! (dà i soldi al pakistano e prende i biglietti)
28
STRANIERO
Ok, calma amico... (ride) Ho fatto un affare!
Daniel continua a guardarsi attorno mentre è alla cassa. Intanto si sono liberate altre casse; Margherita si avvicina ad
una di queste con la spesa, e l'appoggia sopra; poi guarda sulla sinistra e vede Daniel, e, sopratutto, la cicatrice sulla sua
guancia. Lui nel frattempo ha finito di pagare e va verso l'uscita velocemente. Margherita lascia la spesa alla cassa, gli
si avvicina e lo chiama.
MARGHERITA
Daniel, Daniel, Daniel, Daniel Roncini?
Daniel, girato verso l'uscita, sente la sua voce e rimane bloccato, non si muove.
DANIEL
(sottovoce) Oooh cazzo!
MARGHERITA
Daniel, ooh mio dio sei proprio tu! (si avvicina lentamente a Daniel sorridendo)
DANIEL
(sottovoce) Questa proprio non ci voleva...
Daniel si gira lentamente con un sorriso finto sulla faccia; rimane colpito dalla trasformazione di Margherita, da quanto
è dimagrita e da quanto sia diventata bella. No, non è più la stessa persona conosciuta anni fa. La guarda con attenzione
dalla testa ai piedi, mentre lei gli si avvicinava con eleganza e con un sorriso brillante.
VOCE DANIEL FUORI CAMPO
È proprio lei, Margherita! Non c'è alcun dubbio! Riconosco ancora il suo sorriso, anche se è
cambiata così tanto! Cavolo, è bellissima! Però sicuramente sarà la stessa stronza di quando
eravamo piccoli.
MARGHERITA
Daniel, sei proprio tu! Wow sei cresciuto! (sorride e gli dà un leggero pugno sul braccio)
DANIEL
Margherita Concerti... che bella sorpresa, anche tu ti sei... trasformata (lo dice fingendo di essere
contento di vederla; sorride continuamente)
MARGHERITA
Eh sì, sono una donna ormai... Vedo che hai ancora un ricordo di me... (sorride e indica la sua
cicatrice con un dito)
DANIEL
Immagino che sia stato per questo che mi hai riconosciuto... (sorriso finto)
MARGHERITA
No, no, non potrei mai scordarmi la tua faccia! Non dimenticare che siamo quasi cresciuti insieme...
DANIEL
Margherita, ma che ci fai qui? (sorride)
MARGHERITA
Sono arrivata stamattina.
I due vengono interrotti da una delle guardie del centro commerciale.
GUARDIA
Signorina, può liberare la cassa dalle sue cose, per cortesia?
MARGHERITA
Va bene, vengo subito, mi scusi. Daniel mi puoi aspettare un attimo? Faccio prestissimo!
DANIEL
Fai con comodo...
Nel frattempo arriva Alfredo, che ha visto tutta la scena dalla cassa in cui ha effettuato il pagamento. Cammina verso
l'amico, che sta aspettando che Margherita ritorni. Daniel è teso.
ALFREDO
Daniel, ma dove diavolo eri finito? E chi è la fighetta con cui stavi parlando?
DANIEL
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È meglio che tu non lo sappia... (con voce scontenta)
ALFREDO
Sapere cosa? Daniel, andiamo, dimmi chi è!
DANIEL
È lei...
ALFREDO
Lei chi? (faccia incuriosita)
DANIEL
È lei! (punta il dito sulla cicatrice che ha in faccia; è un po' imbarazzato)
ALFREDO
(guarda Margherita ritirare le sue cose alla cassa, è stupito) Oh per la miseria! La donna lupo! Cavolo,
guarda che roba! Mi farei schiaffeggiare anche io da lei...
DANIEL
Non fidarti del suo aspetto attuale... è una donna crudele!
ALFREDO
È anche sexy però! E questo cambia tutto, mi è venuta un'idea...
DANIEL
Odio quando parli così, sopratutto quando si tratta di donne...
ALFREDO
Se l'invitassimo alla festa di domani sera? Che cosa dici?
DANIEL
No, no, no, no, no... non se ne parla nemmeno! (un po' irritato per l'idea di Alfredo)
ALFREDO
E perché? Non si può sprecare una conoscenza come questa...
DANIEL
Primo, non la conosci! Secondo, quando un amico ti chiede un favore, non puoi far finta di niente!
ALFREDO
Quindi questo sarebbe un favore? E dai... Allora facciamo così: non le chiederò di venire alla festa
di domani, però tu dovrai fare qualcosa per me...
DANIEL
Ooooh e che cosa? Sentiamo! Sento già puzza di ricatto... (fa una faccia scocciata)
ALFREDO
Mi devi fare da spalla domani per rimorchiare le ragazze.
DANIEL
Lo sapevo! Mi stai chiedendo di fare di nuovo la scena del fratello minore disperato per la morte
dei genitori... poi arriva il fratello maggiore, che saresti tu ovviamente, e prendi la situazione in
mano facendo improvvisamente svanire la mancanza dei genitori... prendendoti cura di me. È
questo che vuoi che faccia?
ALFREDO
Sì, proprio questo!
DANIEL
Ma nessuno crederà che tu sia il mio fratello maggiore! L'abbiamo provato miliardi di volte, e non
ha mai funzionato! E poi è una tattica ridicola!
ALFREDO
Certo che non ha mai funzionato, sei un pessimo attore! E te l'ho già detto che se non piangi non
funziona... Alle ragazze piacciono gli uomini emotivi... potevi almeno provare...
DANIEL
Non butterò via la mia dignità di uomo, per accontentare il tuo stupido desiderio sessuale!
ALFREDO
Prendere o lasciare... fai in fretta... la preda si sta avvicinando... (sorride)
Margherita cammina verso di loro con due buste della spesa in mano.
ALFREDO
Tic tac, tic tac, tic tac... deciditi... (sorride, sicuro di sé)
DANIEL
Ok! Ora smettila con quel ticchettio del cazzo!
ALFREDO
È andata?
DANIEL
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Andata... Un giorno di questi me la pagherai cara... (per siglare l'accordo, chiudono una mano a
pugno, e l'avvicinano a quella dell'altro)
Arriva Margherita sorridendo. Alfredo fa un passo in avanti e si presenta. Daniel resta un passo dietro di loro.
ALFREDO
Salve sono Alfredo, un carissimo amico di Daniel. Enchanté! (sorride e lancia un'occhiata a Daniel)
MARGHERITA
Margherita Concerti, piacere di conoscerti.
ALFREDO
Sai, Daniel mi ha parlato molto di te...
MARGHERITA
Davvero? Non credo che valga la pena sapere cosa diceva su di me, non ero proprio... diciamo che
non ero una ragazza molto gentile... (sorride)
ALFREDO
Lo so, ero presente. Come diceva il proverbio, non è importante quella che eri prima, ma quella che
sei adesso!
DANIEL
Non è un proverbio, ma una frase idiota.
MARGHERITA
(guardando Alfredo in modo strano) Adesso mi ricordo di te! Eri a scuola con noi.
ALFREDO
Sì, è vero.
DANIEL
Era così piccolo che non lo vedeva nessuno.
ALFREDO
(sorride) Adesso vi lascio parlare, mi levo di torno.
(le prende la mano) È stato un piacere carissima, spero che ci rivedremo presto.
(si rivolge a Daniel) Ti aspetto qui fuori socio. (esce dal centro commerciale)
MARGHERITA
È stato un piacere anche per me. (sorride e lo guarda uscire)
(si rivolge a Daniel) Certo che il tuo amico è proprio simpatico, avrei voluto conoscerlo prima.
DANIEL
Allora sarebbe ridotto come me. (ride nervoso)
MARGHERITA
Ero proprio terribile da piccola! (sorride)
DANIEL
Allora dicevi... come mai sei qui?
MARGHERITA
Ci siamo trasferiti di nuovo qui perché mio padre è uscito di prigione. Adesso siamo a casa. Che c'è
di più bello di essere di nuovo nel posto dove sei cresciuta? Spero di trovare anche un lavoro.
La notizia sembra turbare Daniel, l'espressione del suo viso cambia. Diventa triste e cerca una via di fuga.
DANIEL
Certo, certo... (guarda l'orologio) si sta facendo tardi, ora ti devo lasciare. È stato un piacere
rivederti.
MARGHERITA
Ok vicino, ci si rivede in giro. (sorride)
DANIEL
Ciao. (comincia ad andare)
Margherita guarda con tenerezza Daniel che si allontana.
ESTERNO. CASA RONCINI. GIORNO
La strada è deserta. Il sole illumina con i suoi raggi le piante che circondano la casa. Siamo a metà pomeriggio. Casa
Roncini è la tipica casa delle zone residenziali. Ha un vialetto davanti e bisogna salire una piccola scala per arrivare alla
porta d'ingresso. Daniel e Alfredo escono dall'auto e si dirigono verso casa. A fianco a casa Roncini si trova quella di
Pat. Al loro arrivo, il cane di Pat inizia ad abbaiare. Squilla il cellulare di Daniel e lui si ferma.
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DANIEL
Chi può essere? Oh, è Bonini, devo rispondere.
ALFREDO
Dai, fa' finta di niente, lascialo squillare...
DANIEL
Non posso. Aspetta dentro, arrivo subito.
Alfredo si avvicina alla porta sotto lo guardo di Daniel; quest'ultimo risponde al telefono.
DANIEL
Sì signor Bonini, abbiamo sistemato tutto. Procederemo domani con la presentazione. Ok, a
domani.
Alfredo suona alla porta, mentre Daniel chiude la chiamata. Si sente una voce dietro la porta.
ANTONIO
Chi è?
ALFREDO
Antonio, apri sono io, Alfredo.
INTERNO. CASA RONCINI - SALOTTO. GIORNO
Nel salotto sono riuniti tutti gli alti amici di Daniel.
ANTONIO
Qual è la parola segreta?
ALFREDO
(si sente la voce attraverso la porta) Apri questa porta piccoletto!
Appare la nonna di Daniel. Sta scendendo le scale di casa.
NONNA
Apri quella porta, prima che ti faccia decollare con un calcio nel sedere! (tono minaccioso)
Antonio apre la porta; è un trentenne basso, con dei grossi occhiali, e con l'aria da cervellone sfigato.
Daniel e Alfredo entrano.
VOCE DANIEL FUORI CAMPO
Mia nonna, che si può dire di lei... è tutta la mia vita. Si è presa cura di me quando sono morti i
miei genitori per un incidente con la macchina; avevo solo 6 anni.
DANIEL
Ciao nonna. (le dà un bacio sulla guancia)
NONNA
Ciao tesoro.
La nonna va verso la finestra del salotto, si affaccia fuori e si gira verso la casa di Pat; è arrabbiata e urla perché il cane
del suo vicino non la smette di abbagliare.
NONNA
Ehi tu! So che mi senti vecchio ubriacone! Chiudi la bocca a quel cane impazzito simile a te!
Pat si affaccia alla finestra e grida anche lui.
PAT
Non rompere stronzetta!
VOCE DANIEL FUORI CAMPO
L'uomo che si è affacciato alla finestra è Pat Linteskin, un vecchio ubriacone fuori di testa.
Quell'uomo in Russia è un mito. È un ex-militare russo, nato durante la seconda guerra mondiale.
Ha partecipato a varie guerre; durante una di queste ha conosciuto mia nonna, che faceva
l'infermiera; hanno avuto una relazione e deve averle combinato qualcosa perché lei non lo
sopporta.
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Lui invece è Antonio, un ragazzo gentile, umile e generoso, sempre al servizio dei suoi amici. Per la
sua altezza, l'abbiamo sempre considerato come il nostro fratello minore... non è quasi cambiato
dalle superiori! È l'unico tra noi che non ha mai avuto una relazione. Non fidatevi del suo aspetto,
del fatto che è basso e ha quei grossi occhiali da sfigato, ha una laurea in medicina. Oggi fa
l'istruttore di yoga per puro piacere. Il suo unico difetto è che dà troppo retta alla mamma ed è un
po' ingenuo.
ANTONIO
Ciao ragazzi. C'è già tutta la bang qua.
Passa Giacomo con il cellulare in mano e lo corregge. Giacomo è un ragazzo di colore, molto bello e con un fisico
molto curato.
GIACOMO
Si dice band non bang!
VOCE DANIEL FUORI CAMPO
Giacomo è regista di pubblicità commerciali, maniaco di film d'azione e gioco della mente per uso
sessuale... un vero acchiappa donne! È un tipo molto curato, divertente e sicuro di sé. La sua
specialità è sparare cazzate. È sempre presente quando non ti serve. Ma è un amico fedele. È
l'unico tra noi che, pur essendo italiano, ha origini straniere.
La nonna di Daniel va in cucina. Tutti si accomodano sul divano tranne Giacomo. Daniel ha una faccia sofferente.
ANTONIO
Ma perché ce l'hai sempre con me? Non fai altro che venirmi addosso ogni volta che apro bocca!
GIACOMO
(si rivolge ad Antonio) Infatti non dovresti aprirla! Non esce mai niente d'interessante!
Ciao Alfredo.
(si rivolge a Daniel) Ehi, palle di ghiaccio, come stai? (sorride) Che brutta faccia...
ALFREDO
Non capisco perché quel cane abbaia sempre quando mi avvicino a questa casa.
GIACOMO
So il perché... non vuole essere stuprato da te! (ride)
ANTONIO
Questa era bella! (ride)
ALFREDO
(risata finta) Ah ah ah! Molto spiritoso Mohamed... (si rivolge a Giacomo con tono ironico)
GIACOMO
Non sono musulmano! Ma quante volte te lo devo dire? Sei limitato come il tuo approccio con le
donne!
ANTONIO
Anche tutto il resto direi! (continua a ridere e avvicina il pugno a quello di Giacomo)
ALFREDO
Siete patetici! Sembrate un branco di degenerati che passa il tempo a cercare battute meschine per
fottere il prossimo! È una cosa che non sopporto, questo uno contro due con cui mi attaccate ogni
volta... (innervositosi un po', si mette a guardare una rivista)
GIACOMO
(ride) Rilassati amico... ci divertiamo... Puoi sempre portare a spasso la tua strega di sorella, almeno
pareggiamo i conti! Ti ricordi al ballo di fine anno, quando tutti ballavano strofinandosi addosso
alle ragazze su una canzone bella e mitica... come si chiamava Antonio?
ANTONIO
Sexual healing di Marvin Gaye!
GIACOMO
Proprio quella canzone!
(si rivolge ad Alfredo) Se non ci fosse stata tua sorella per ballare con te, ti avrebbe rincorso lo
spirito di Marvin Gaye per tutta la sala perché tutti ballavano tranne te!
Giacomo e Antonio ridono.
ALFREDO
(con l'espressione offesa) Banda di stronzi!
33
Daniel, rimasto in silenzio, è seduto sul divano e si stringe le mani. È turbato e nervoso. Prende la parola gridando
contro i suoi amici.
DANIEL
Basta! Ora smettetela! (urla)
Stanno tutti zitti. Si sente tirare lo sciacquone del water, esce dal bagno un ragazzo alto, ben vestito, non
particolarmente bello. È Renzo, l'ultimo della comitiva, che raggiunge gli altri in salotto.
RENZO
Ciao ragazzi, che succede?
VOCE DANIEL FUORI CAMPO
Renzo, un tipo strano, permaloso, arrogante, si atteggia da filosofo, ed è sicuramente il più
coraggioso tra noi. È un bravo amico ed è anche mio cugino. È l'unico sposato tra noi, ha anche un
figlio di 7 anni. Dopo la laurea ha deciso che non si sarebbe più fatto mettere i piedi in testa da
nessuno, e sopratutto da una donna. Ha deciso di imparare il karate. Oggi Renzo fa l'avvocato
divorzista, l'ottantanove per cento dei suoi clienti sono maschi.
Daniel si alza furioso e se ne va in camera sua, lasciando i suoi amici in salotto.
GIACOMO
Ma che gli prende?
ALFREDO
Credo di sapere perché è così nervoso...
GIACOMO
E perché?
ALFREDO
Oggi ha incontrato Margherita Concerti, la strana tipa che vi prendeva a calci al liceo...
ANTONIO
Hai detto Margherita Concerti? (sorpreso)
ALFREDO
Sì bello! Proprio lei! (sorride)
La notizia sembra scombussolare l'ambiente. Giacomo si siede e china la testa verso il basso; Antonio si perde nei suoi
pensieri; Renzo sembra stranamente rilassato e ride; Alfredo invece si diverte a vederli così, e inizia a provocare
Giacomo.
GIACOMO
Oh mamma!
ALFREDO
Ora non fai più tanto lo sbruffone, eh?
GIACOMO
(guarda Renzo) Ma perché stai ridendo? (sorpreso)
RENZO
(sorride) Perché questa notizia mi ha spento la tristezza di 15 anni di vita. Credo sia giunto il
momento che tutte le parti del mio essere rispondano al dolore che ha prosciugato la mia anima e
infestato i miei pensieri, disintegrando la mia dignità... come un topo catturato da un trappola con
il formaggio!
(si gira verso di loro con sguardo cattivo) A prescindere da chi e da cosa è diventata oggi, questo
tormento finirà solo con una goccia del suo sangue!
GIACOMO
Ma ti senti come parli? Sei inquietante... mi chiedo come mai non sei finito a fare il serial killer...
Comunque siamo in 5 contro di lei, non credo che proverà a fare una mossa azzardata. 5 contro
uno... neanche un fuoriclasse riuscirebbe a superarci! Antonio cosa ne pensi?
ANTONIO
Beh, ha più o meno la nostra età...
GIACOMO
Giusto! Vai dritto al sodo bello!
ANTONIO
34
Quindi facendo una statistica proporzionale dei nostri 5 pesi con la media di 75 ciascuno...
GIACOMO
Fai un po' di meno perché non credo che tu pesi quanto me...
ALFREDO
Oh! Fate 4! Io mi tiro fuori...
ANTONIO
Siamo a 300 kg contro 120, senza considerare le variazioni dei suoi anni di crescita...
GIACOMO
Sì, sì, signori, la facciamo a pezzi se ci prova! (si esalta convinto)
ALFREDO
Quindi mi state dicendo che quella ragazza che ho incontrato al centro commerciale pesa 120 kg?
GIACOMO
Certo! Quando eravamo piccoli lei sembrava una mongolfiera gigante, con una testa enorme! Il
Titanic in confronto a lei sembra una zattera! Sembrava che si fosse mangiata tutti i gatti del
quartiere!
ALFREDO
Vi sbagliate, amici miei... La ragazza che ho visto peserà massimo 52 kg... ed è anche molto carina...
Non la frequentavo quando eravamo a scuola, e non me la ricordo... mi spiace dirvelo ma non
sembra più la tipa che state descrivendo ora...
Giacomo inclina la testa disperato verso il pavimento e si mette le mani in testa.
GIACOMO
Oh merda! La storia sembra ripetersi... questa sceneggiata l'ho vista troppe volte! È una strategia!
Sembra uno di quei film di Goku dove quando è piccolo diventa ancora più forte... (espressione da
disperato)
Renzo si alza dal divano e va a sedersi sulla poltrona; inizia a giocare con il tiro a segno tirando le freccette verso una
foto di Margherita da bambina che è appesa alla parete di fronte a lui. Parla continuando a lanciare.
RENZO
Ripeto, a prescindere da cosa sia diventata... non me ne fotte un cazzo! Un giorno di questi quella
stronzetta dovrà pagherà per quello che ha fatto a tutti noi! In un modo o nell'altro...
GIACOMO
Avrei dovuto starmene in Africa, invece di farmi prendere a botte da una pazza psicopatica...
ANTONIO
Tu non sei africano, sei nato qui e poi ti chiami Giacomo!
GIACOMO
E che c'entra adesso? I miei genitori sono africani, sono nati in Africa e il mio posto è lì... dove
cresce il sole, che ci colora la pelle e ce la rende bella come un tramonto. E questo conferma la mia
teoria sui nani!
ANTONIO
E cioè?
GIACOMO
(ride e si rivolge ad Antonio) Un nano ha parlato?
(guarda Alfredo) Alfredo non guardami così. Forse fai ancora in tempo a salvarti! (sorride)
ANTONIO
Dai, spiegaci questa famosa teoria... (è curioso)
GIACOMO
Abbi pazienza nanerottolo!
Avete presente i racconti su Babbo Natale?
RENZO
Stai zitto Giacomo! Nessuno vuole sentire le tue stronzate...
GIACOMO
Chi è che faceva i regali? (senza fare caso alle parole di Renzo)
ANTONIO
Babbo Natale!
GIACOMO
I nani, imbecille! E con cosa si impacchettano i regali? Con la carta... E da dove proviene la carta?
ANTONIO
35
Dagli alberi...
GIACOMO
Finalmente ci sei arrivato, e voilà...
ANTONIO
Quindi staresti dicendo che noi nani, no, no... che i nani sarebbero nati dagli alberi giusto?
GIACOMO
Ha detto noi nani! Ha detto noi! (ride)
ALFREDO
Perché dici noi? Parla per te stronzo! (tira in faccia ad Antonio la rivista che stava leggendo)
ANTONIO
E come mi spieghi i nostri genitori? Da dove sono venuti secondo te?
GIACOMO
(sorridendo) Vuoi dire da dove sei uscito? Chiedilo a loro, io non entro nei dettagli. Che c'entro io?
RENZO
Per favore Giacomo, vuoi chiudere un momento quella bocca?
GIACOMO
Ehi, stai calmo ... aspetta il tuo turno... (urla)
ANTONIO
Sei sempre il solito imbroglione... con i tuoi stupidi giochetti di parole, fai dire alla gente quello che
vuoi sentire...
Antonio è infastidito; Giacomo continua a ridere.
GIACOMO
Non devi essere duro con te stesso, fai parte della natura... è già un bene! (si avvicina ad Antonio e gli
tocca la spalla ridendo)
Poco dopo si sente bussare alla porta di casa, è Lisa, la sorella gemella di Alfredo. È una bella ragazza, con i capelli
neri, tagliati corti, vestita molto alla moda.
Accorgendosi che la porta è aperta, Lisa entra in casa e va in salotto; lì entra, e nota subito, dalle loro facce, che i
ragazzi non sono contenti.
LISA
Ciao ragazzi. Wow! Che entusiasmo c'è qui dentro... nonna Giulia sta bene, vero?
GIACOMO
(non è contendo di vederla) Certo che sta bene! Cos'è? Hai consultato una delle tue sfere magiche
per caso? Ci mancava solo questo per rendere bellissima la giornata! Era già così bella...
Miseriaccia! Che clima di merda qui dentro, c'è il serial killer, lo stupratore, la strega malefica e...
tu... (indica con lo sguardo Antonio, senza riuscire a trovare un nomignolo per lui)
LISA
Non sono qui per te, risparmiami le tue prediche, ok? Dov'è Daniel? Ho saputo della notizia...
ALFREDO
In camera sua.
GIACOMO
E chi te l'ha detto? (espressione curiosa)
LISA
Mi ha mandato un messaggio Antonio.
GIACOMO
Hobbit giuda! Ecco le parole giuste per te! Ora me ne vado, ho paura che se rimango rischio di
finire intrappolato dentro le vostre menti disordinate!
Giacomo si alza e va verso la porta di casa.
LISA
Vattene che è meglio! Salutami le tue troie, stronzo!
RENZO
Andiamo anche noi. Vieni Antonio, ti do uno strappo.
ANTONIO
Ok.
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INTERNO. CASA RONCINI - CORRIDOIO. GIORNO
Lisa sale la scala che porta al piano di sopra; arriva di fronte alla camera di Daniel e lo chiama più volte senza che lui
risponda; poi bussa alla porta.
LISA
Ehi Daniel! Daniel ci sei? So che sei qui dentro! Rispondimi!
DANIEL
(si sente la voce attraverso la porta) Lisa cosa vuoi? Non adesso ti prego, non ho voglia di parlare con
nessuno ora...
LISA
Ok non insisto... quando vuoi sai dove trovarmi... ciao.
DANIEL
Va bene, ciao.
Lisa scende in salotto.
INTERNO. CASA RONCINI - SALOTTO. GIORNO
Lisa e il fratello se ne vanno via; lei alza la voce per salutare la nonna di Daniel che è in cucina.
LISA
Ciao nonna Giulia!
NONNA
(la voce arriva dalla cucina) Ciao ragazzi.
INTERNO. CASA RONCINI - CUCINA. NOTTE
Le luci di casa sono accese. È l'ora di cena. La nonna e Daniel sono a tavola uno di fronte all'altro. In mezzo alla tavola
c'è il cibo appena fatto. Daniel mentre mangia tiene gli occhi fissi dentro il suo piatto, è pensieroso. La nonna prova a
capire cosa succede e gli lancia un serie di sguardi interrogativi. Ha capito dal comportamento del nipote che c'è
qualcosa che lo turba.
NONNA
(sguardo interrogativo) Allora me lo vuoi dire cosa c'è che non va? O preferisci continuare a fissare
quel piatto, come se fosse il tuo ultimo pasto prima della guerra? Che succede? (mangia)
DANIEL
(con l'espressione assente e triste) Niente nonna. Tutto bene. Sono semplicemente stressato per il
lavoro... ho un casino di cose da fare. Tutto qui.
Daniel rimane con gli occhi sempre abbassati sul piatto; la nonna non smette di guardarlo.
NONNA
Ti ho visto fare quella faccia tante volte quando eri bambino, e succedeva sempre quando mi
nascondevi i tuoi pantaloncini sporchi di pipì... Ecco! Avevi proprio quest'espressione... Passami il
formaggio e dimmi che cosa non va bambino mio... (continua a mangiare)
DANIEL
(le passa il formaggio) Nonna, non sono più un bambino...
NONNA
(si mette il formaggio nel piatto) Per me rimarrai sempre un bambino... ricordo quando mi
abbracciavi sempre e avevi sempre un bel sorriso... Però stasera non lo hai. (s'innervosisce e alza il
tono della voce) Chi ti ha fatto del male?
DANIEL
Nessuno. Nonna basta. Stai tranquilla, sto bene. Oggi ho incontrato Margherita e mi sono venuti in
mente dei vecchi brutti ricordi... da allora sono pensieroso.
NONNA
(spalanca gli occhi sorpresa e si agita) Quella Margherita? Ti ha di nuovo fatto del male?
DANIEL
No, come potrebbe farlo? Siamo adulti ormai. Ci siamo incontrati al centro commerciale, mi ha
riconosciuto e abbiamo solo parlato. Mi è sembrata molto diversa. È cambiata, almeno fisicamente.
Non sembra più la stessa persona...
NONNA
Ricordati figliolo, nella vita si può cambiare ogni parte del nostro corpo, ma il sangue no. Quella
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ragazza ha il sangue di delinquente nelle vene, e quello non può sparire da un giorno all'altro.
Qualsiasi aspetto abbia preso oggi, serve solo per ingannare anime buone e gentili come la tua.
DANIEL
Forse hai ragione nonna... Vuoi che ti aiuti a sbarazzare il tavolo?
NONNA
No, vai, ci penso io. So che hai del lavoro da fare.
DANIEL
(si alza) Buona notte nonna. (le dà un bacio sulla guancia appoggiando dolcemente le mani sulla sua
spalla)
NONNA
Notte. (un po' impensierita)
INTERNO. CASA RONCINI - CAMERA DANIEL. NOTTE
La camera è molto semplice: il letto è in fondo sulla destra, di fronte al letto ci sono la scrivania e una lavagna con
sopra dei post-it; la scrivania è ingombra di fogli e di quaderni, vi è inoltre il computer; a fianco del letto c'è un
armadio; vicino al letto c'è la porta del suo bagno personale; alle pareti sono attaccati il diploma di laurea e un bastone.
Daniel è seduto sul letto. Prende la palla da tennis appoggiata vicino a lui, e comincia a lanciarla contro il muro di
fronte e a riprenderla. Dopo qualche lancio, Daniel fissa i documenti, poggiati sulla scrivania, sui quali deve lavorare
prima di andare al letto. Si alza, si avvicina alla scrivania, e apre la grossa cartella piena di documenti; tira fuori dei
fogli con delle piantine disegnate e li incolla sulla lavagna appesa al muro. Fa due passi indietro, li guarda con
attenzione con un pennarello in mano.
Nel passare del tempo si mette a disegnare dei grafici della scuola, poi si siede sul computer e comincia a riprodurli. Il
tempo passa e Daniel continua a lavorare.
Sono le 2 di mattina. Il lavoro sembra finito. Distoglie lo sguardo dal computer e si appoggia allo schienale della sedia.
Soddisfatto, manda una mail al suo amico Alfredo, allegandolo il file del progetto.
MAIL DANIEL
Beccati questo, cazzone che non sei altro! (sorride)
Spegne il computer, guarda l'orario, si sdraia sul letto e spegne la luce della camera.
INTERNO. STUDIO BONINI - SALA RIUNIONI. GIORNO
È mattina. La luce del sole illumina la giornata e, passando attraverso le finestre, anche la sala riunioni. Nella sala vi
sono numerose sedie, messe tutto attorno ad un enorme tavolo rettangolare, posto al centro. È il giorno della
presentazione del progetto della scuola Manzoni. Daniel sta spiegando il progetto in piedi davanti a tutti, di fianco ad un
grande schermo in cui appaiono i progetti della scuola; Alfredo, seduto vicino a lui, lo aiuta nella presentazione usando
il computer. Dall'altra parte si trova il Signor Vinci e due suoi assistenti, una donna di mezza età e un uomo sui 35 anni.
DANIEL
(indicando le immagini che appaiono sullo schermo) Questo è un progetto che non limiterà il campo di
attività dei bambini. Con l'allargamento delle superfici interne, siamo riusciti ad ottenere una
capienza di quasi 400 bambini. La scuola sarà suddivisa in tre sezioni, per un totale di 15 aule
normali per lo didattica e 5 aule speciali, tra cui palestra, sala musica, aula artistica . Realizzeremo
una scuola moderna, in cui sarà possibile gestire un elevato numero di studenti, con esigenze ed
interessi diversi, e che offrirà tutti gli strumenti e gli stimoli necessari ad ogni alunno. Abbiamo
progettato l'edificio in modo tale che possa garantire la migliore esposizione possibile al sole, fattore
che, come è noto, favorisce un ambiente positivo; inoltre abbiamo pensato di impiantare dei
pannelli solari per rendere la scuola il più autonoma possibile dal punto di vista energetico, cosa che
consente di avere ricadute positive sia dal punto di vista economico, naturalmente ambientale, e
anche dell'immagine.
(rivolto ad Alfredo) Fai uno zoom sul tetto.
Alfredo fa quello che gli ha chiesto Daniel.
DANIEL
Come potete vedere...
INTERNO. STUDIO BONINI - INGRESSO. GIORNO
Al piano terra, alla reception, arriva Margherita; è vestita in modo elegante per il colloquio di lavoro che dovrà fare
nello studio.
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MARGHERITA
(sorride) Buongiorno, sono Margherita Concerti. Ho un colloquio qui oggi con il signor Bonini.
RECEPTIONIST
Posso chiederle gentilmente a che ora ha il colloquio? Può ripetermi il suo nome, per cortesia?
MARGHERITA
Margherita Concerti, colloquio alle 9 e 40.
La receptionist controlla nel computer che ha davanti i dati di Margherita. Nel frattempo quest'ultima si guarda attorno,
è emozionata.
RECEPTIONIST
Eccola, l'ho trovata! Signora Concerti il signor Bonini la sta aspettando; prenda l'ascensore, è al
decimo piano, ufficio in fondo al corridoio.
MARGHERITA
Grazie.
Margherita entra nell'ascensore sorridendo e preme il pulsante per salire al decimo piano.
INTERNO. STUDIO BONINI - CORRIDOIO. GIORNO
Si aprono le porte dell'ascensore e Margherita si trova davanti il Signor Bonini, avvisato dalla receptionist del suo
arrivo.
BONINI
Signora Concerti!
MARGHERITA
Sì... (sorridendo)
BONINI
Sono Giorgio Bonini, è un piacere conoscerla. (sorride)
MARGHERITA
Il piacere è mio, signor Bonini.
I due si stringono la mano
BONINI
Mi segua per favore. Da questa parte, accomodiamoci nel mio ufficio...
Vanno dritti verso l'ufficio di Bonini; Margherita non smette di guardarsi attorno.
INTERNO. STUDIO BONINI - UFFICIO BONINI. GIORNO
Arrivati in ufficio, Bonini fa cenno a Margherita di accomodarsi sulla sedia di fronte alla scrivania, e lui, a sua volta, si
accomoda sulla sua poltrona, di fronte a Margherita. Una volta seduti, Bonini tira fuori il curriculum di Margherita.
BONINI
Dunque... (legge il suo curriculum) Vedo che lei ha vissuto qui, e studiato qui...
MARGHERITA
Sì, sono cresciuta tra le vie di questa città...
BONINI
...laurea con il massimo dei voti in architettura moderna, ah! Che strana coincidenza! Ha studiato
anche lei alla scuola Mazzini. Uno dei miei architetti migliori ha studiato proprio lì.
MARGHERITA
Davvero? (sorride)
BONINI
Forse lo conoscerà tra poco...
MARGHERITA
Quando dice lo conoscerà... intende che vuole assumermi? (sorride)
BONINI
Molto audace la ragazza, mi piace... (sorride) Non arriviamo subito alle conclusioni... Le spiace se
mi accendo un sigaro mentre parliamo?
MARGHERITA
39
No, no, assolutamente!
Bonini apre un cassetto, tira fuori un sigaro e lo accende. Margherita lo guarda in modo strano. Lui se ne accorge.
BONINI
C'è qualche problema signora Concerti? (incuriosito)
MARGHERITA
No, no, però lei non vorrà mica goderselo da solo quel sigaro... è delle piantagioni di San Juan y
Martinez all'Avana, vero? (sorride) Dà una sensazione di potere quando lo si tiene in mano, e
aspirare il suo fumo è elettrizzante, fa sparire la noia!
BONINI
Um... (si appoggia allo schienale della poltrona, la osserva e si lascia sfuggire un sorriso) Una donna che
sa apprezzare i gusti forti... credevo che donne così se ne trovassero soltanto nei casinò. Lei
comincia veramente ad impressionarmi. Come fa a sapere tutte queste cose sui sigari?
MARGHERITA
Mio padre è un grande fan dei sigari; qualche volta, dopo un litigio con mia madre, ce la
spassavamo insieme con uno di questi sigari sul tetto di casa...
Bonini apre la scatola dei sigari, la allunga verso di lei e la lascia scegliere. Lei prende un sigaro, l'odora, e se lo mette
nella borsa.
MARGHERITA
Forse è meglio godermelo dopo. (sorride)
BONINI
Ottima decisione! Bene... mi concederò di passere subito alle ultime domande che vorrei farle... Nel
suo curriculum ha scritto che ha lavorato in Inghilterra con Gordon Merry, uno dei più grandi
architetti d'Europa, com'è stato lavorare con lui? Come può definire tale esperienza? Quale
impronta ha lasciato sul suo approccio al lavoro oggi?
MARGHERITA
(sorride e si sistema meglio sulla sedia) L'anno dello stage passato a Londra, lavorando fianco a
fianco a lui, è stata un'esperienza che ha contribuito molto alla mia etica lavorativa nello svolgere
l'attività di architetto. Oggi, grazie a questa esperienza, riesco a mettere insieme grande maturità e
voglia di fare nello stesso concetto lavorativo, contrariamente a quello che riuscivo a fare dopo gli
studi. Credo che la prova di questo sia la costruzione del Genery center di Londra, un immenso
centro commerciale progettato con le mie stesse mani!
BONINI
Geniale! Questo volevo sentire! (è impressionato dalle sue capacità)
INTERNO. STUDIO BONINI - SALA RIUNIONI. GIORNO
Daniel continua il suo discorso.
DANIEL
...per garantire la sicurezza dei bambini. Ogni genitore che lascia il proprio figlio alla scuola
Manzoni, deve respirare un'aria di serenità e professionalità, che convincerà altri genitori a seguire
lo stesso esempio. Ecco qual è il messaggio di oggi sul progetto. Cosa ne pensate? Domande? (guarda
Vinci e il suo staff sorridendo)
VINCI
Noi vorremmo aggiungere più spazio per un parcheggio privato per il corpo didattico, credete che
la cosa possa essere fattibile?
DANIEL
Lo consideri fatto signor Vinci!
Vinci e i suoi due assistenti si guardano e muovono la testa, come per indicare una risposta positiva. Daniel lancia
un'occhiata veloce e soddisfatta al suo collega, e fa un leggero sorriso. La presentazione è finita, Vinci e i suoi assistenti
si alzano in piedi; Daniel ed Alfredo si avvicinano al gruppetto per salutarli.
VINCI
Signor Roncini, lei e il suo collega avete fatto un ottimo lavoro!
DANIEL
Grazie signor Vinci, è stato un piacere lavorare per lei. (sorridendo)
40
ALFREDO
Grazie. (sorride)
INTERNO. STUDIO BONINI - CORRIDOIO. GIORNO
Fuori dalla sala riunioni, Daniel sta accompagnando Vinci ed il suo seguito all'ascensore; nel frattempo arriva Bonini,
seguito da Margherita, e saluta calorosamente Vinci.
BONINI
Oh, caro mio, come stai? (sorride)
VINCI
(sorride) Bene! Sono molto soddisfatto della presentazione! C'è bisogno solo di una piccola modifica.
Mi hai lasciato in buone mani! E tu, come stai? Ti vedo in piena forma! Le mie rughe non smettono
di aumentare, tu invece non sei cambiato per niente... Chi è la tua accompagnatrice? (sorride
guardando Margherita)
Bonini si è scordato di presentare Margherita; lei è rimasta ferma dietro di lui, intenta a scambiarsi sguardi sorpresi e
imbarazzati con Daniel.
BONINI
Oh, dimenticavo... Lei è Margherita Concerti, la nuova recluta.
Vinci sorpreso spalanca gli occhi e la guarda dal basso in alto; sembra averla già vista. Anche Margherita sembra
riconoscerlo.
VINCI
Margherita Concerti! Margherita il terrore!? Oh mio dio, vieni qui e dà un abbraccio al tuo
vecchio preside! Quante me ne hai combinate! (sorride)
MARGHERITA
(sorride sorpresa) Preside Vinci!
I due si scambiano un abbraccio amichevole.
VINCI
In passato, se avessi saputo come saresti diventata, ti avrei risparmiato qualche ora di punizione... e
sopratutto l'espulsione...
Ridono sotto gli occhi di Daniel, imbarazzato; Bonini è sorpreso. Vinci stringe la mano a Daniel e saluta Margherita;
Bonini accompagna Vinci e i suoi assistenti all'ascensore.
VINCI
Questa ragazza è una vera dura! Se ha ancora la stessa grinta che aveva in passato, e la userà nel
lavoro, puoi stare certo che farà bene!
BONINI
Ti credo. Ho avuto un assaggio su che tipo è...
Entrambi ridono.
Daniel afferra Margherita per un braccio, e l'allontana di qualche metro. Cominciano a parlare in maniera non
amichevole, ma con il tono basso.
DANIEL
Che ci fai qui? (arrabbiato)
MARGHERITA
Che ci fai tu qui?!
DANIEL
Qui ci lavoro, nel caso non te ne fossi accorta! Hai intenzioni di infestare l'ambiente come tua
abitudine, eh? Un conto è vedersi ogni tanto per caso in strada, un altro sapere di doverti
incontrare tutti i giorni! (nervoso)
MARGHERITA
(sulla difensiva) Senti... per prima cosa, non sapevo che lavorassi qui... sono qui per pura ambizione,
proprio come te. Il signor Bonini mi offerto un lavoro e io ho accettato! E perché dovrei
41
giustificarmi con te? (libera il braccio dalla presa di Daniel)
DANIEL
Hai sempre fatto quello che volevi in passato! Ma non ti penti mai di ciò che fai? Non pensi
all'impatto che può avere la tua presenza qui? Sembra di tornare indietro di 15 anni...
MARGHERITA
Hai detto bene, sono passati 15 anni!
Bonini, salutato il suo vecchio amico, si accorge del litigio tra i due. Passa vicino a loro con un'espressione dubbiosa e
perplessa.
BONINI
Vedo che vi conoscete... Tutti in sala riunioni! Adesso! (tono deciso)
MARGHERITA
(dopo qualche secondo) Oggi non ho nessun motivo per pentirmi. Quella sensazione ha vissuto
dentro di me per troppo tempo, ora sto guardando avanti e penso alla mia carriera. E tu dovresti
fare lo stesso. Volta pagina Daniel!
Margherita se ne va. Daniel rimane lì fermo, pensieroso e arrabbiato.
INTERNO. STUDIO BONINI - SALA RIUNIONI. GIORNO
All'interno della sala riunioni ci sono alcuni architetti seduti attorno al tavolo. Sono 7 in totale, 5 maschi, e 2 femmine;
sono tra i più fedeli collaboratori dello studio. Bonini è l'unico in piedi.
BONINI
Come sapete tutti, siamo alla fine di aprile. Il tempo è cambiato, il vento gira a nostro favore, quelli
che sanno rendere la città più bella di quanto era prima. Siamo noi, ragazzi, il motivo per cui tutti
si possono sedere sopra la panchina di un parco, e ammirare, attraverso gli alberi, dal primo
all'ultimo palazzo; possono correre al centro commerciale che apre; saltare nello stadio nuovo; si
possono emozionare guardando delle costruzioni antiche. Tutto questo ha un significato, e lo ha
adesso! Intorno a noi cosa vediamo? Il sole senza nuvole né pioggia e questo vuol dire...
Fa un giro con il dito indicando tutti come se volesse una risposta, infine qualcuno risponde. È Simoni, un architetto sui
40 anni.
SIMONI
Vuol dire che è tempo di fare carriera!
BONINI
(sorride con convinzione) Giusto ragazzo! Giusto, è tempo di fare carriera!
Simoni sorride agitato.
BONINI
È il momento di scrivere nella vostra mente l'idea che qualcuno possa dire, questo palazzo
splendido è stato progettato da te, da te o da te! (indica con il dito i suoi collaboratori) Stiamo
arrivando all'estate ragazzi, i progetti e le costruzioni vanno alla grande in questi tempi. Datevi da
fare con precisione e attenzione! Dal momento che siamo qua, vorrei presentarvi la nuova arrivata,
Margherita Concerti... dai, in piedi ragazza! Forza alzati!
Tra gli applausi dei colleghi, Margherita si alza sorridendo, e si presenta. Intanto Bonini si siede.
MARGHERITA
(sorride) Grazie. Mi chiamo Margherita Concerti, sono nata e cresciuta qui; ho appena finito uno
stage a Londra. Così eccomi qua... Ringrazio moltissimo il signor Bonini (dà un'occhiata verso di lui)
per avermi dato l'enorme opportunità di lavorare insieme a voi, in questo studio. Sarò onorata di
confrontare le mie idee con le vostre, lavorando assieme. Grazie. (sorride, si siede e lascia di nuovo la
parola al capo)
BONINI
(sorride e si rimette in piedi) Non lasciatevi travolgere dal suo carisma affascinante! È una tosta, ho
sentito dire... Quindi i provoloni non saranno tollerati!
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Tutti scoppiano a ridere tranne Daniel, seduto con la penna in mano; è molto teso e nervoso, la sua gamba si muove così
velocemente da attirare l'attenzione di tutti su di lui.
BONINI
(lo guarda) Signor Roncini tutto bene? Può condividere i suoi pensieri con noi?
Tutti lo guardano; sembra perso tra sé e sé.
DANIEL
No signore, sto bene. (con un'espressione molto turbata)
Bonini fa finta di niente e continua il suo discorso.
BONINI
Ok, dove eravamo rimasti... Mi è arrivata oggi la richiesta di progettazione di un edificio da parte
della Kanaki Corporation. Come saprete, è una delle più importanti aziende elettroniche
giapponesi, e si occupa della creazione di nuovi software. Si tratta senza dubbio del più grosso
affare che questo studio ha avuto nelle ultimi anni. E io intendo lasciarlo nelle mani di una persona
che ha esperienza da vendere, e grande motivazione... Margherita Concerti!
Sono tutti sorpresi dalla nomina di Margherita alla testa del nuovo progetto. Passata la sorpresa iniziale, tutti
applaudono. Lo sguardo di Daniel dimostra la sua rabbia.
MARGHERITA
Io? (sorpresa)
BONINI
Sì, proprio lei. Non faccia la timida....
MARGHERITA
Grazie signor Bonini... non so cosa dire... sono lusingata... (sorride)
BONINI
Allora, tra i suoi nuovi colleghi, sarà il signor Roncini ad assisterla. Dico bene? (lo guarda)
DANIEL
(sembra svegliarsi di colpo) Sì, certamente. (si tiene tutta la sua rabbia dentro e finge di essere felice)
BONINI
Troverete tutta la documentazione in segretaria. Adesso posso soltanto augurarvi di fare un ottimo
lavoro!
MARGHERITA
Grazie signore.
BONINI
È tutto per oggi, tornate al lavoro. Signor Roncini nel mio ufficio. E subito!
Tutti escono e ritornano alle loro postazioni di lavoro; Daniel si alza e segue il suo capo. Lui e Margherita si scambiano
sguardi di odio. Margherita lo guarda voltandosi brevemente mentre esce.
INTERNO. STUDIO BONINI - UFFICIO BONINI. GIORNO
Daniel e il suo capo si accomodano nell'ufficio.
BONINI
(ha l'espressione sospettosa) Si sieda...
Bonini incrocia le mani e le appoggia sul tavolo; guarda per alcuni secondi Daniel. Quest'ultimo è molto teso, ma fa
finta di niente.
BONINI
Qualsiasi cosa sia successa tra lei e la signora Concerti, veda di sistemarla in fretta, chiaro? Non
voglio che la questione interferisca con l'andamento del progetto. Sono stato chiaro?
DANIEL
Sì, è stato chiaro, signore. (dopo qualche secondo) Perché dovrei lavorare sotto di lei?
BONINI
Come prego? (irritato)
43
DANIEL
Vorrei sapere perché devo sottomettermi agli ordini della signora Concerti. Sono qui da più tempo,
e ho sempre dato il massimo in questo studio. Un giorno arriva una, non si sa nemmeno se più
competente di me, e subito le dà il bastone del maestro di scuola. Dovrei essere io a dirigere le
danze, non lei!
BONINI
Lei si sta opponendo alle mie decisioni, per caso? (infastidito)
DANIEL
No, no... dico semplicemente che non è giusto...
BONINI
Quando lei avrà acquisito la metà delle conoscenze della signora Concerti, potrà parlare. Lei ha
lavorato con Gordon Merry, dubito che lei sappia chi sia...
DANIEL
Certo, so esattamente chi è Gordon Merry, però non risponde alla mia domanda...
BONINI
E quale sarebbe la preziosa domanda? Il fatto di essere agli ordini di una donna che per qualche
motivo l'ha mandata fuori onda per tutto il giorno?
Daniel inclina lo sguardo verso il basso. È totalmente fuori di sé.
INTERNO. STUDIO BONINI - CORRIDOIO. GIORNO
Margherita passeggia all'interno dello studio; guarda le porte degli uffici e legge le targhette. Trova il bagno delle donne
e ci entra.
MARGHERITA
Eccolo qui...
Alfredo la vede, si alza, esce dal suo ufficio, si dirige verso il bagno e ci entra a sua volta.
INTERNO. STUDIO BONINI-BAGNO DONNE. GIORNO
Alfredo guarda Margherita mentre si lava le mani. Lei si gira appena sente la porta del bagno chiudersi, e lo vede.
MARGHERITA
Ciao, che ci fai qui? Questo è il bagno delle donne.
ALFREDO
Lo so... (sorride)
MARGHERITA
Non dovresti trovarti qui, potrebbero darti del maniaco, se ti dovessero vedere... (continua a lavarsi
le mani, poi si sistema i capelli e si guarda allo specchio)
ALFREDO
Ho visto come sei contenta di lavorare qui... quindi il nostro incontro non ti ha lasciato
indifferente... (aria da provolone)
MARGHERITA
Non so di cosa stai parlando... (si guarda allo specchio)
ALFREDO
(sorride) Avanti, non fare la timida... neanche io di solito sono così coraggioso, ma con te mi viene
spontaneo... ho passato tutta la notte a pensare a te...
Si avvicina lentamente a lei, guardandola con desiderio. Margherita è un po' sorpresa; lo guarda mentre si avvicina.
ALFREDO
Sei così bella!
Le tocca il sedere e lei, arrabbiata, reagisce dandogli un colpo alle parte intime con il ginocchio.
ALFREDO
Merda! (dolorante si tocca i testicoli e si appoggia al lavandino)
MARGHERITA
(arrabbiata) L'unico motivo per cui sono stata gentile con te, è perché sei amico di Daniel! Non
costringermi a dire al signor Bonini quello che è appena accaduto...
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ALFREDO
No, no, ti prego! Non dirglielo! Ti giuro che non succederà più! Che male!
MARGHERITA
Puoi contarci! La prossima volta che ci proverai, io ti colpirò quelle palle mosce così forte che non
avrai più niente per giocarci di sera... (apre la porta ed esce infuriata)
INTERNO. STUDIO BONINI - CORRIDOIO. GIORNO
Si sentono delle voci provenire da dietro la porta dell'ufficio di Bonini.
INTERNO. STUDIO BONINI - UFFICIO BONINI. GIORNO
Daniel sta ancora discutendo con il suo capo.
DANIEL
(arrabbiato) Signore, chiedo soltanto di essere trattato come si deve! Mi rifiuto di lavorare con lei a
queste condizioni... allora lei dovrà fare a meno di me!
BONINI
Si rifiuta? Io chiuderei qui la conversazione, prima che lei possa dire qualcosa che potrebbe farla
pentire... Io ammiro il lavoro che svolge in questa azienda, perciò le chiedo di prendersi due
settimane di vacanze per rifletterci sopra. Capisco lo stress che sta vivendo, ma su questo progetto
ho bisogno di lei...
DANIEL
Così mi dimezzerà lo stipendio...
BONINI
Al contrario, avrà un aumento.
DANIEL
Cosa? (un po' sorpreso)
BONINI
E lo faccio solo perché è un bravo lavoratore e punto su di lei. I giapponesi arriveranno qui tra 3
settimane, per completare i dettagli del progetto. Prima di allora avrà già messo la testa a posto, e
sarà pronto a dare il massimo per riuscire a convincerli a firmare con noi. E lo dico perché ho
saputo da una fonte esterna che i giapponesi hanno già visionato un progetto dello Studio Palesi, i
nostri rivali. Quindi intendo mettere lei e la signora Concerti alla pari, in modo che le cose non ci
sfuggano di mano! Adesso fuori da qui prima che cambi idea!
DANIEL
Ok, grazie signore! (esce contento)
INTERNO. STUDIO BONINI - MENSA. GIORNO
L'ambiente è caldo e rumoroso. Ci sono numerose persone che mangiano. È ora di pranzo. Daniel e Alfredo sono seduti
ad un tavolo e stanno mangiando.
ALFREDO
Cosa è successo con il capo?
DANIEL
Niente di grave. Anzi, da oggi sono in vacanza con un aumento!
ALFREDO
(stupito) Cosa? Ma che droga gli hai venduto per avere un trattamento del genere?
DANIEL
(sorride) Niente, sarà che alla fine ha capito quanto valgo!
Ci sono tre colleghi seduti dietro di loro. Simonini, uno di loro, comincia a prendere in giro Daniel, scatenando l'ilarità
generale.
SIMONINI
Ehi Roncini!
Daniel si gira verso di lui.
SIMONINI
Che cos'hai in faccia? (ride) Sembra un'opera d'arte famosa! È un Picasso o un Van Gogh?
COLLEGA 1
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Direi più un Van Gogh... Dai mi avvicino e faccio una foto, forse tra po' varrà moltissimi soldi! (si
avvicina e scatta una foto alla cicatrice di Daniel)
Daniel non raccoglie le provocazioni dei colleghi. Arriva Margherita con il vassoio del pranzo in mano, e prende le sue
difese.
MARGHERITA
(urla) Che c'è da ridere? Non avete nient'altro da fare, banda di cretini?
Daniel non sembra affatto contento del suo intervento.
DANIEL
(con lo sguardo scocciato) Ti ringrazio ma non ho bisogno del tuo aiuto. So difendermi da solo!
MARGHERITA
Ma...
DANIEL
(interrompendo Margherita) Non dire neanche un'altra parola, non la voglio sentire... Tieniti lontana
da me! (si alza) Alfredo, andiamo!
ALFREDO
Lasciami finire almeno questo hamburger al tacchino, dai...
DANIEL
(grida) Andiamo!
ALFREDO
(guarda Margherita) Scusa... (prende l'hamburger e segue il suo amico)
Alfredo cammina toccandosi la parte anteriore dei pantaloni. Daniel lo guarda.
DANIEL
Perché ti stai toccando dove c'è il tuo amico?
ALFREDO
(abbassa gli occhi) Allergia testicolare, dovuta al riscaldamento globale...
DANIEL
Mai sentita nominare...
ALFREDO
Guarda che esiste davvero, molti maschi ne soffrono in questo periodo... eccetto te! Ha ragione
Giacomo, sembra che ce l'hai di ghiaccio...
Margherita appoggia il vassoio sul tavolo e si siede; è triste, assorta nei suoi pensieri. È dispiaciuta per il
comportamento di Daniel.
SIMONINI
(verso Margherita) Mmm... se vuoi c'è un posto libero per te al nostro tavolo...
MARGHERITA
Chiudi quella bocca! O te la faccio chiudere io!
Simonini gira la testa e si arrende.
ESTERNO. NEGOZIO LISA. GIORNO
Le strade del centro sono piene di macchine in coda. Ci sono persone sedute ai bar, altre all'interno dei negozi, altre
ancora che camminano in strada. Sono le 14.30 del pomeriggio.
INTERNO. NEGOZIO LISA. GIORNO
Nel negozio, pieno di clienti, si vendono capi di abbigliamento. Daniel entra con un viso non proprio da persona felice.
Lisa è dietro il bancone dove c'è la cassa; lui le si avvicina e lei sorride quando lo vede.
LISA
Wow! Hai un'espressione orribile... Sembra che ti abbiano affittato la faccia per un film d'orrore!
(sorride)
Daniel ride, va dietro il bancone e le dà un bacio sulla guancia.
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DANIEL
Sono molto stressato ultimamente, ma per fortuna ho appena preso una vacanza!
LISA
Ma così ti dimezzeranno lo stipendio... peggiori soltanto le cose...
DANIEL
Non ti preoccupare, mi è stata concessa una vacanza e anche un aumento di stipendio!
LISA
Ma allora dovresti essere contento, non depresso!
DANIEL
Non è tutto... Indovina chi lavorerà insieme a me?
LISA
(faccia incuriosita) Non lo so... Dai, dimmelo!
DANIEL
Quella stronza di Margherita Concerti!
LISA
Oh santo cielo! Non mi dire... L'hai avuta addosso praticamente per tutta l'infanzia, e oggi te la
trovi anche al lavoro! Questo è un destino scandaloso! Che culo! (ironizza)
DANIEL
Ma quale destino...
LISA
Cosa pensi di fare ora?
Daniel pensieroso, si appoggia al bancone, girandosi così verso la porta del negozio. In quel momento vede Margherita
entrare nel negozio e guardare i vestiti. Cade subito nel panico.
DANIEL
Maledizione! Mi sembra di avere le allucinazioni! Ma che ci fa lei qui?
LISA
Che c'è?
DANIEL
È lei quella che è appena entrata.
LISA
(sorpresa) Quella che sta guardando quel vestito vicino alla porta?
DANIEL
Sì.
LISA
(sorride) Wow! Devo dire che dall'ultima volta che l'ho vista si è data da fare! È bellissima!
DANIEL
Lo so, ed è questo che mi preoccupa, perché tutti appena la vedono l'apprezzano subito per il suo
aspetto.
LISA
Non è più la grassona del liceo...
Lisa e Daniel continuano a guardarla. Margherita smette di guardare il vestito e si rende conto della presenza di Daniel
in negozio. Fa finta di niente e prova ad allontanarsi.
LISA
Dai, vado a salutarla.
Lisa lascia velocemente il bancone e la raggiunge.
LISA
Margherita Concerti! Ti ricordi di me? (sorride)
Le stringe la mano. Margherita fa un'espressione sorpresa, non la riconosce.
MARGHERITA
Qualcosa mi dice che ci siamo già viste da qualche parte... (riflette per qualche secondo) Ah sì! Eri a
scuola con noi. (sorride)
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LISA
Sì, sono Lisa.
MARGHERITA
Giusto, Lisa! Wow! Sei incantevole!
Lisa mette un braccio attorno alle spalle di Margherita e la porta verso Daniel.
LISA
Voi due vi siete già visti oggi... (sorride e guarda entrambi)
DANIEL
Anche troppo direi.
MARGHERITA
Ricomincia... Non è una buona idea, ha fatto così tutto il giorno. Credo che sia meglio andarmene.
(scontenta si gira)
LISA
(la trattiene con le mani) No, no... sei mia cliente, e troveremo un bel vestito carino per la festa di
stasera. Immagino tu sia qui per quello, giusto?
MARGHERITA
Sì... Bonini mi ha appena invitato ma non so cosa mettermi.
Daniel s'infuria nuovamente, la guarda male e tira fuori tutte le parole brutte che avrebbe voluto dirle in passato.
DANIEL
(urla) Beh, vattene stronza. Cosa ti aspettavi, eh? Credevi che saresti sbarcata qui da principessa
viziata, e avresti trovato una bella accoglienza amichevole, dopo tutte quelle brutte cose che hai
fatto? Dovremmo reagire come se non fosse successo niente, giusto?
Margherita va verso di lui e scoppia un litigio in negozio, davanti a tutti i clienti.
MARGHERITA
Non mi aspetto niente da te. Mi spiace per quello che ho fatto, ma ormai sono passati 15 anni. So di
essermi comportata da stronza egoista in passato. Ho sofferto anche io di tutto ciò. Adesso voglio
stare tranquilla, senza avere problemi con nessuno, ok?
DANIEL
Troppo tardi principessa barbie, i problemi li hai creati quando hai deciso di tornare qui!
S'infiamma l'ambiente, cominciano a parlare l'uno sopra l'altro.
MARGHERITA
Non ho bisogno di chiederti dove e quando trovarmi in un posto! Ti comporti come un ragazzino!
Sei un cretino, e lo eri già da piccolo! Vorrei che smettessi di gridarmi addosso ogni volta! Da
stamattina non ti sopporto più, idiota!
DANIEL
Ah, davvero? Stronzetta ipocrita, torna da dove sei venuta! Non abbiamo bisogno della tua
presenza qui. Sei come un verme che si attacca e non vuole mollare! Mi hai incasinato la vita in
passato, e adesso stai rovinando quello che ho costruito in tutti questi anni senza di te intorno!
Perché sei tornata? Perché?
Tutti clienti del negozio si sono fermati a guardarli, spaventati. Alcuni clienti prendono la direzione della porta. Lisa
prova a fermare la discussione e ci riesce.
LISA
Ragazzi! Ragazzi! (grida) Smettetela, state spaventato i clienti!
DANIEL
Ne ho abbastanza, me ne vado! Ciao Lisa.
Daniel esce dal negozio. Margherita lo guarda amareggiata.
LISA
Non ti preoccupare, prima o poi tornerà e ti chiederà scusa. Aveva bisogno di sfogarsi su di te da
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molto tempo. Non farci caso.
MARGHERITA
(con il viso triste) Però ha ragione, ero veramente una persona orribile... Non ho fatto altro che fare
del male a lui e alla sua banda di amici...
LISA
Quello è un altro guaio tesoro, ma sono uomini. Comunque a me hai solo fatto un favore...
Margherita la guarda con sguardo perplesso. Nel frattempo Lisa serve una cliente di mezza età.
MARGHERITA
In che senso?
LISA
Signora, sono 45,67 euro.
La signora le dà il bancomat, paga e se ne va.
LISA
Beh, il fatto di doverti spiegare e pagare ogni volta che saltavo le lezioni, o quando volevo andare a
fumare le canne in bagno... mi faceva diventare matta e ho smesso. Potevo diventare una drogata,
finire in un manicomio, anzi morire! Ma guardami adesso. Sono una ragazza normale, che gestisce
un negozio alla moda tutto suo. (sorride)
MARGHERITA
Ti ringrazio ma non mi prendo il merito... semplicemente uno dei miei sbagli ha aiutato qualcuno e
sono contenta per te. Ero una cattiva persona, spero solo che un giorno Daniel possa perdonarmi
per quello che ho fatto a lui e ai suoi amici.
LISA
Non essere troppa dura con te stessa, è successo 15 anni fa. Sfortunatamente quel periodo ha colpito
la sfera mentale di Daniel. Ci vorrà un po' di tempo prima che possa dimenticarlo. Ma questa è una
situazione che ti devi sbrigare da sola con lui. Voglio un sacco di bene a Daniel, spero che riuscirete
a sistemare le cose... e sicuramente lo speri anche tu! (tono malizioso)
MARGHERITA
(stupita) Perché lo dici con quel tono?
LISA
Avanti Margherita, lui ti è sempre piaciuto, ammettilo... (sorride)
MARGHERITA
No, no, stai sbagliando... (finge)
LISA
Vedo come lo guardi. Guardati, oggi sei un schianto! Quale uomo non vorrebbe starti vicino? Penso
che tu possa avere qualche possibilità con lui, non lo vedevo guardare una donna così dal giorno che
mi sono spogliata per la prima volta davanti a lui...
MARGHERITA
(sorride incuriosita) No... non ci credo... avete avuto una storia?
LISA
Sì, lui è il primo con cui ho avuto un rapporto... credo che anche per lui io fossi la prima.
MARGHERITA
Oggi siete ancora intimi?
LISA
No, no. È successo molto tempo fa, eravamo ragazzini. È durata pochissimo. La cosa si è frenata
perché Daniel è diventato amico di un tizio strano, Alfredo...
MARGHERITA
Alfredo Cesarini?
LISA
Sì, proprio lui. Lo conosci?
MARGHERITA
Sì, lavoriamo insieme. Stamattina ha provato a palpeggiarmi nel bagno delle donne, ma subito l'ho
rimesso al suo posto!
LISA
Allora vi siete conosciuti alla grande... tipico di Alfredo!
Lisa sistema i vestiti dietro al bancone, mentre continua la conversazione con Margherita.
49
MARGHERITA
Quel demente porco ha avuto quello che si meritava. Gli ho quasi rotto le palle! Gli ho dato un
calcio così forte, che se ne ricorderà ogni volta che vorrà comportarsi così con una donna. Gli avrei
dovuto rompere quella mano...
LISA
(con il viso contrariato) Vacci piano con lui, è mio fratello!
MARGHERITA
(dispiaciuta stringe le mani implorando il suo perdono) Scusa, non lo sapevo...
LISA
Non devi scusarti, è nostro diritto di donne difenderci dai pervertiti come lui. È uno strano tizio,
con il solito problema della gestione del pisellino, come molti altri uomini. La maggiore parte dei
maschi ormai ha questo difetto. Daniel Roncini è uno dei pochi ragazzi che sa gestire bene il suo
pisellino... in tutte e due le maniere! Non so se capisci quello che intendo... (ride)
MARGHERITA
Un maschio con fantasia, me lo segno! Anche se non me lo immaginavo, è così riservato... (sorride)
LISA
Dovresti fare pace con lui. È una ragazzo fantastico, che merita finalmente una stabilità emotiva
decente. Dopo tutto quello che ha attraversato in questi anni... la morte dei genitori... gli episodi di
bullismo... oggi lui deve essere soltanto felice.
MARGHERITA
Vorrei tanto potergli dimostrare che sono cambiata. (è sincera) Vorrei avere la sua fiducia e quella
dei suoi amici. Non desidero altro. Arrivando qui ieri ho avuto una sensazione strana, proprio la
stessa che sentivo in questi anni quando mi svegliavo la mattina e pensavo alla gente che ho fatto
soffrire...
LISA
C'è qualcosa che mi dice che tu vorresti di più da lui... ti piace mi sembra ovvio. Non vorrei
sembrare una veggente, ma voi due avete un destino incrociato...
MARGHERITA
Che vuoi dire?
LISA
La vostra vita si incontra troppo spesso...
MARGHERITA
Non credo che un giorno vorrà mettersi con me. C'è troppo rancore perché possa nascere
un'amicizia.
LISA
Va bene, non dirò più niente.
Allora cosa volevi comprare? Devi essere perfetta stasera!
MARGHERITA
Boh, volevo un abito elegante e un tantino provocante.
LISA
Ha gusto la ragazza! (sorride) Aspetta qui, credo di avere il vestito giusto per te. Hai più o meno la
mia stessa misura.
Dopo qualche minuto Margherita si avvia verso l'uscita con un sacchetto in mano. Lisa la guarda e la richiama.
LISA
Margherita?
MARGHERITA
Sì? (si gira verso Lisa)
LISA
So che non hai molti amici in città, sei appena arrivata, e sicuramente ci saranno dei sicari a
cercarti appena sapranno che sei qui... (sorride) Ti va di unirti a me e alle mie amiche qualche sera?
MARGHERITA
Certamente, con piacere. (sorride) Ci vediamo, ciao. (esce dal negozio)
ESTERNO. NEGOZIO LISA. GIORNO
Margherita esce dal negozio con in mano la busta con il suo vestito nuovo. Guarda a destra e sinistra, e si dirige verso la
parte destra della via. Nell'angolo di fianco al negozio c'è Daniel, rimasto al telefono tutto questo tempo. Margherita gli
passa accanto senza notarlo.
50
DANIEL
(parlando al telefono) Scusami, ti devo lasciare. Ti richiamo.
Daniel chiude la chiamata e sbuca dietro di lei; le prende la mano sinistra e lei sorpresa si gira, lo guarda e si rimette
sulla difensiva.
MARGHERITA
Che vuoi ancora? Sono troppo stanca per litigare, ti prego. Ora voglio soltanto tornare a casa!
DANIEL
Ti sbagli, non voglio più litigare con te. Anzi, mi sento un idiota in questo momento. Ti ho trattato
malissimo lì dentro, ti chiedo scusa. Non posso giudicarti per quello che eri in passato. Facciamo
una tregua, dai. (la guarda negli occhi senza parlare per qualche secondo) Che ne dici di prendere da
bere con me? Andiamo a quel bar? (indica un bar all'aperto con la mano)
Margherita abbassa la guardia, il suo viso sembra più sereno. Guarda per terra ed esita a rispondere.
MARGHERITA
Non lo so... (dubbiosa)
DANIEL
Dai, soltanto un drink... dovremo anche lavorare assieme... Giuro che non mi metterò a gridare di
nuovo! (sorride)
MARGHERITA
Ok.
ESTERNO. BAR ALL'APERTO. GIORNO
Margherita e Daniel si avvicinano ad un bar all'aperto, proprio vicino al negozio. C'è qualche cliente che si gode il
pomeriggio davanti ad un cocktail. Margherita si siede con Daniel ad un tavolino.
ESTERNO. STRADA CENTRO. GIORNO
Si ferma un autobus nella stessa strada in cui sono Daniel e Margherita, ma dalla parte opposta ed un po' più in là del
bar a cui sono seduti. Dall'autobus scende Antonio con delle cuffie nelle orecchie. Guardandosi attorno nota Daniel
seduto al bar; allunga la testa per guardare la donna che si trova con lui e, capito che si tratta di Margherita, rimane
sorpreso. Prende il cellulare e chiama Giacomo.
ANTONIO
Oh mio dio, è proprio lei! Ora chiamo Giacomo! (lancia la chiamata)
INTERNO. STUDIO PUBBLICITARIO MILANO. GIORNO
All'interno del set pubblicitario c'è un uomo con una bottiglietta d'acqua in mano; ci sono delle telecamere puntate su di
lui. Giacomo segue la registrazione da dietro le telecamere. Gli arriva una chiamata, prende il cellulare e vede che è
Antonio.
ATTORE
Quest'acqua dà energia e forza! Fa sentire forti sia di sera che di mattina!
GIACOMO
Stop! Stop! Devo rispondere! Aspettate un attimo!
CAMERAMAN
Siamo nel bel mezzo di una registrazione! E stava andando bene! (scocciato)
GIACOMO
E allora? Si può sempre fare di meglio!
(risponde al telefono) Antonio dimmi, che cosa c'è? Sto lavorando.
La voce di Antonio si sente attraverso il cellulare.
ANTONIO
Mmm... Giacomo, non indovinerai mai con chi sta parlando Daniel in questo momento...
GIACOMO
Non perdere tempo, sto lavorando. Dimmelo subito! (impaziente)
ANTONIO
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C'è con lui Margherita Concerti!
GIACOMO
Cosa? Margherita? Proprio lei? (sorpreso)
ANTONIO
Sì, sì, li sto guardando proprio adesso...
GIACOMO
E come ti sembra?
ANTONIO
Daniel è un po' teso, ma sembra tutto normale...
GIACOMO
Non parlo di quello! Lei, scemo, com'è?
ANTONIO
Su questo Alfredo aveva ragione, sembra un miscuglio tra Jessica Alba e Nicole Kidman!
GIACOMO
Per la miseria, ma ne sei sicuro?
ANTONIO
Sono di fronte a me, non posso sbagliare!
GIACOMO
(diffidente) Aspetta un momento, li stai guardando con o senza occhiali?
ANTONIO
Senza...
GIACOMO
Allora mettili e guarda bene!
ANTONIO
(dopo qualche secondo) Li ho messi adesso, ma non cambia niente! Il nostro amico sta facendo una
chiacchierata con il suo peggior nemico!
GIACOMO
Arrivo subito! Chiamo Renzo, 5 minuti e siamo lì. Non ti muovere!
ANTONIO
Ok, sto qui e vi aspetto.
ESTERNO. STRADA CENTRO. GIORNO
Antonio rimane dall'altra parte della strada.
ANTONIO
(parla con se stesso) Questa giornata sarà più lunga di quanto pensavo...
ESTERNO. BAR ALL'APERTO MILANO. GIORNO
Margherita e Daniel sono seduti al tavolo; ci sono due bottiglie di bevande e due bicchieri davanti a loro.
DANIEL
Speriamo che gli altri lo capiscano... Io sinceramente non mi sento ancora a mio agio con te... (è un
po' agitato e gli si muove la gamba)
MARGHERITA
Invece non dovresti, non sono più quella di una volta, credimi. (lo guada e si accorge della gamba)
Perché muovi sempre la gamba in quel modo?
DANIEL
Niente, mi succede spesso...
Poco dopo spunta fuori tutta la banda d'amici d'infanzia di Daniel, e raggiunge i due seduti al tavolino del bar.
RENZO
(sorride) Bene, bene, bene... Guardate chi abbiamo qui, Margherita Concerti!
MARGHERITA
Renzo, Giacomo, Antonio, è un piacere rivedervi. Non siete cambiati.
RENZO
(ironizza) Ma puzzi ancora di merenda scaduta?
MARGHERITA
(ironizza) E tu usi ancora la stessa taglia di mutande?
GIACOMO
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(sorride) Oltre ad aver cambiato aspetto, fa anche la spiritosa! Ne vedremo delle belle oggi!
RENZO
Quando mi hanno detto che eri ritornata ho detto: ma è matta a tornare di nuovo qui, dove il 50%
dei ragazzi della città ce l'avrà con lei! Che razza di persona lo farebbe... Eccoci qui come ai vecchi
tempi...
GIACOMO
L'hai detto amico.
(guarda Daniel) Tutto bene?
DANIEL
Sì, non ti preoccupare. (è agitato ed un po' sudato)
GIACOMO
Certo, e perché sei sudato?
DANIEL
Così... fa abbastanza caldo oggi.
GIACOMO
Caldo, ummm... (non ci crede)
Renzo si auto-invita a sedere al tavolo; continua a guardare Margherita con diffidenza. Antonio rimane senza parole per
un po' di tempo, sembra impaurito.
RENZO
Credo che oggi avremo tante cose da raccontarci... Dai ragazzi, sedetevi! Dai su, forza!
I ragazzi prendono le sedie da un altro tavolo vicino a loro, e si siedono tutti di fronte a Margherita, formando un
cerchio di odio intorno a lei.
GIACOMO
Perché sei di nuovo qui in questa città?
MARGHERITA
(rimane calma e si difende benissimo) Non credo di dovervi spiegare il motivo del mio ritorno qui.
RENZO
(infuriato dalla risposta, alza il tono della voce) Ah non credi? Fantastico! Non credi di doverci dire se
incontreremo di nuovo la tua brutta faccia da stronza in giro?
DANIEL
(li guarda entrambi e cerca di calmare le acque) Calma ragazzi! Non c'è bisogno di arrabbiarsi.
Margherita ripeti quello che mi hai detto prima.
MARGHERITA
Ragazzi mi dispiace per come vi ho trattato anni fa. Capisco la vostra rabbia verso di me. Se potessi
tornare indietro, non lo rifarei. Sono passati anni, e ho sempre pensato al momento in cui avrei
chiesto scusa a tutti. (è sincera)
GIACOMO
Vorrei tanto crederti... Comunque sai, io ti preferivo grassa, almeno sapevo dove colpirti! Ora ti
guardo e non mi viene niente in mente... Non so cosa fare, sembri una sgualdrina in cassa
integrazione! Sono passati anni è vero, ma i tuoi comportamenti hanno influenzato tante persone.
Giacomo guarda Antonio, seduto vicino a lui, e mette la mano destra sulla sua schiena. Antonio è rimasto tutto il tempo
con gli occhi abbassati e non ha detto neanche una parola.
GIACOMO
(si rivolge e a Margherita) Guarda un po' il nostro amico Antonio, non ha mai avuto il coraggio di
avere una relazione con una donna, e sai perché?
ANTONIO
Grazie della precisazione.
GIACOMO
Non c'è di che amico.
MARGHERITA
Immagino per colpa mia...
GIACOMO
Indovinato! Antonio è il tuo momento, dì qualcosa! Sfogati! Siamo qui, ti compriamo le spalle.
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Antonio trova il coraggio, alza gli occhi verso di lei.
ANTONIO
(è arrabbiato) Mi ricordo della volta che mi chiudesti nell'armadietto, nella stanza dei professori...
Per due giorni, senza mangiare né bere!
GIACOMO
Ecco perché è cosi piccolo! (scherza)
DANIEL
Stai zitto Giacomo!
ANTONIO
E tutti sanno quanto ho paura del buio! Te lo ricordi questo? Te lo ricordi?
MARGHERITA
Sì, me lo ricordo.
ANTONIO
(urla) Margherita! Sei un'ignobile persona! Cattiva! Mi auguro che crepi, perché sei un'egoista
malefica stronza!
Giacomo dà qualche pacca sulla schiena di Antonio per calmarlo.
GIACOMO
Ora basta, ti sentono tutti. Sei stato grande, amico.
ANTONIO
Davvero?
GIACOMO
Sì, davvero.
DANIEL
Sei grande, amico.
MARGHERITA
Mi dispiace che tu abbia dovuto tenerti dentro tutta questa rabbia per me. È un bene che te ne sia
liberato.
Antonio sorride per l'emozione. Renzo li guarda attentamente; è tranquillo e non sembra impressionato dalle parole di
Margherita.
Si avvicina al tavolo una cameriera sui 25 anni, molto carina, ha una penna e un block notes in mano.
CAMERIERA
Avete bisogno di ordinare?
GIACOMO
(la squadra con desiderio) No grazie, ho tutto ciò che mi serve. (le sorride gentilmente)
La cameriera sorride e si allontana dal tavolo.
RENZO
(si rivolge a Margherita; usa un tono secco) Bell'assaggio di una delle commedie più brillanti e
sgradevoli! Può sembrare assurdo, ma devo ammettere che non mi aspettavo una scena sotto la
sufficienza, venendo da te. Brava, dico davvero. Puoi sempre provare le tue mosse da illusionista da
bar con i miei compagni qui presenti, ma con me dovrai essere più convincente, la prossima volta
che ci proverai.
MARGHERITA
Non mi aspetto che tu mi creda.
RENZO
(incrocia le gambe, si rilassa e la fissa) Giusto! Hai detto bene. Sai Margherita, la natura umana è
come il sole che ci colora la pelle... Ogni giorno sentiamo il peso dello sguardo degli altri, e il peso di
cosa pensano gli altri di noi. Certi si svegliano vestiti con un abito non loro, con l'anima altruista. Si
vestono da prete santo, ricco filantropo, gentile e generosa ragazza... (guarda verso la cameriera)
Però la musica non cambia dentro di noi, ciò con cui siamo nati, la crudeltà da una parte e la bontà
dall'altra. Rimane tale. Quindi vuoi farci credere di aver cambiato la tua natura, Margherita? (la
guarda) Perché mi è difficile capire questa parte, e di solito mi riesce bene, capisco alla svelta!
Giusto ragazzi?
DANIEL + GIACOMO + ANTONIO
54
Giusto!
MARGHERITA
Io sono cambiata e non intendo dimostrarvelo seduta in un bar!
RENZO
(senza badare alle parole di Margherita) Conosci la storia del profeta Daniele?
MARGHERITA
Certo, quello che fu gettato nella fossa dei leoni per testare la sua fede.
RENZO
Non fu salvato solo dalla sua fede, ma fu salvato anche da ciò che sapeva di essere. Non da quello
che le persone credevano di sapere di lui. Credi di essere veramente un'altra persona?
MARGHERITA
Lo credo fermamente. Anche io ho avuto dei brutti momenti, li ho superati guardando avanti... È
quello che dovreste fare anche voi.
DANIEL
Credo che possiamo smetterla per oggi. (si è stufato)
RENZO
Vedi Margherita, solo pronunciare il tuo nome mi fa pesare la lingua... come un ciccione di merda
che si pesa mentre si ingozza di hamburger del cazzo! Sembrare un dipinto, non cambia l'essere
stronza del passato. Bella faccia, fisico forgiato, tutto questo è un dipinto! E stranamente, come
tutte le opere d'arte, nasconde dietro la persona com'è veramente. E lo sanno tutti.
MARGHERITA
Prova a toccarmi, vedrai che sono vera! Dai forza! (ironizza ridendo)
GIACOMO
In effetti non sarebbe male provare a vedere se è vero tutto questo! (toccandole i capelli) Sì, lo è!
Vediamo un po'... posso toccare questi affari? (avvicina le mani al suo seno)
MARGHERITA
Prego. (avvicina il suo petto a Giacomo)
RENZO
(si rivolge a Giacomo con freddezza, prima che possa toccare Margherita) Giacomo smettila di fare
l'idiota! Era solo per dire, ironizzava...
(guarda di nuovo lei) Sai Margherita, avevamo deciso che se tu fossi ritornata qui avresti fatto la
badante ad ognuno di noi, per farti perdonare. Ma te lo immagini pulire il brutto culo di Giacomo?
(ride)
MARGHERITA
(ride in modo forzato) Sì, sì, sarebbe divertente... sarebbe una cosa fantastica, non vedo l'ora!
GIACOMO
(ride) Ho già i peli che tremano laggiù... senza pensare a chi troveresti in fondo...
Tutti i ragazzi ridono. Giacomo ride sguaiatamente, con la testa in alto, anche dopo che gli altri hanno già smesso. Tutti
lo guardano.
RENZO
(infastidito) Ehi, ehi, abbiamo smesso già da un po'...
MARGHERITA
(arrabbiata) Ma chi cazzo credete di essere? Non ho mica ucciso nessuno! Sono tornata qui con la
mia famiglia per vivere in pace. Se la cosa non vi sta bene, potete sempre andare via. Io resto qua!
Sono stata giudicata da quando ho rimesso piede qui, e sono stufa!
ANTONIO
È soltanto l'inizio.
MARGHERITA
Lo so piccoletto.
GIACOMO
(si rivolge ai suoi amici) Ha detto piccoletto?
(si rivolge a Margherita) Ehi, non offendere il mio amico! Solo noi possiamo farlo!
MARGHERITA
Se lo rifaccio che mi fai? Mi vorresti intimidire con quelle palle mosce?
GIACOMO
Non prendetela con le mie palle adesso...
ANTONIO
Ma è vero che hai le palle mosce?
55
GIACOMO
È un modo di dire, idiota...
ANTONIO
Davvero? Umm...
MARGHERITA
(arrabbiata) Basta per oggi! Me ne vado. Daniel, ci vediamo in ufficio.
Margherita infuriata se ne va.
GIACOMO
Addio!
DANIEL
Giacomo basta, dai... lasciamola stare...
GIACOMO
(grida guardando Daniel) Si può sapere cosa ti prende? Sei diventato un suo fan? In un giorno hai
dimenticato cosa ci ha fatto quella stronza?
DANIEL
So cosa ci ha fatto, abbiamo litigato per mezza giornata io e lei... Possiamo pensare a qualcos'altro?
Per esempio alla festa di stasera, ci sarete tutti vero?
RENZO
Non credo di poter venire, ho da fare.
DANIEL
Perché?
RENZO
Perché ho una famiglia da gestire. Quando ne avrai una capirai di cosa sto parlando...
ANTONIO
Non ce la facciamo senza di te! Se scoppia una rissa che cosa facciamo? (preoccupato)
RENZO
Correte! Come ai vecchi tempi...
GIACOMO
Correte? Ma cosa dici? Non si va in discoteca vestiti per correre. E poi adesso abbiamo una
reputazione da difendere! Se dovesse capitare noi combatteremo, giusto ragazzi?
DANIEL
E quando mai l'hai fatto? Sei sempre stato il primo a fuggire!
ANTONIO
È vero!
GIACOMO
Macché!
RENZO
(si alza) Faresti meglio a tenere quella bocca chiusa. Ogni volta che siamo finiti nei guai, è sempre
stata colpa tua, ti ricordi? Ora devo andare, ci vediamo.
Renzo lascia il tavolo. Giacomo decide di prendersi un caffè per provarci con la cameriera.
GIACOMO
(guardando verso la cameriera con desiderio) Io resto qui, mi sa che prendo un caffè...
DANIEL
(segue lo sguardo di Giacomo e capisce le sue intenzioni) Sì certo, so cosa vuoi fare...
ESTERNO. LOCALE. NOTTE
È scesa la notte sulla città. Il locale si trova in centro, dove c'è il solito traffico. All'entrata si è formata una lunga fila di
persone che aspettano di poter entrare; i loro visi sono illuminati dalle luci del locale che arrivano dall'interno. Sono le
11 di sera quando arrivano Daniel e Alfredo; Alfredo sembra molto emozionato. Si avvicinano alle guardie che sono
davanti all'entrata, per poter entrare alla festa organizzata dallo studio in cui lavorano. Le due guardie sono molto
robuste, la seconda di esse è di colore.
ALFREDO
Salve, siamo invitati alla festa dello studio Bonini, siamo Cesarini e Roncini.
GUARDIA 1
(guarda con curiosità e sorpresa la cicatrice sul viso di Daniel) Oh! Che cos'è questo? Un tatuaggio?
56
ALFREDO
Non è un tatuaggio, è un Van Gogh! (sorride)
GUARDIA 1
È fantastico! (ride prendendo in giro Daniel) Dove te lo sei fatto, eh? Dimmelo che prendo nota!
La guardia 1 tira fuori una penna dalla tasca e ride con il collega.
DANIEL
(è infastidito ma si finge noncurante) Lascia stare, piuttosto facci entrare...
GUARDIA 1
Tranquilli ragazzi, andate.
ALFREDO
Grazie.
INTERNO. LOCALE - ZONA BAR. NOTTE
All'interno del locale la musica è molto alta; è pieno di gente che beve e balla. Appena entrato, Alfredo inizia a muovere
la testa al ritmo della musica.
ALFREDO
(sorride muovendo la testa) Con tutte queste pollastrelle intorno a me, sento i miei pantaloni
muoversi da tutte le parti! Come Tom a caccia di Gerry! Wow, si festeggia! (ride)
DANIEL
È incredibile quante ragazze ci sono! E sono tutte belle! (lo dice guardando delle ragazze che gli
passano vicino)
ALFREDO
E di classe! Spero di trovarla qui.
DANIEL
Chi?
ALFREDO
La bionda con il tatuaggio sulla schiena.
DANIEL
Ah, me ne ero quasi dimenticato...
ALFREDO
Prendo da bere... una birra come al solito, giusto?
DANIEL
Sì, prendimene una, grazie.
Mentre Alfredo va al bancone a prendere da bere, Daniel continua a guardarsi attorno; il suo sguardo si ferma su una
ragazza, girata di schiena, che balla in modo talmente sexy da fare sognare qualsiasi ragazzo. La guarda incantato. La
ragazza, continuando a ballare, si volta dalla sua parte, è Margherita. Appena Daniel se ne accorge, fa finta di niente e
smette di guardarla. Arriva Alfredo con le birre e gliene passa una.
ALFREDO
Ehi, ecco la tua birra! (gli passa la birra)
DANIEL
(afferra la birra e ne beve un sorso) Grazie.
ALFREDO
Chi stavi guardando? Hai visto qualcuna che t'interessava? (si gira verso la direzione in cui stava
guardando prima l'amico, per capire cos'ha sollecitato la sua curiosità)
DANIEL
Niente, falso allarme.
ALFREDO
Ok.
Dietro di loro arriva il signor Bonini con la moglie Carla (è la zia di Alfredo). Lei è una bella donna di mezz'età.
BONINI
Ehi ragazzi, vi state divertendo? (sorride)
DANIEL
Salve. (sorride)
57
ALFREDO
Salve signor Bonini.
Ciao zia, che piacere rivederti. (l'abbraccia e sorride; è sorpreso di vederla nel locale) Che ci fai qui?
Non è un posto adatto a te...
BONINI
E già! (sguardo non contento)
CARLA
(l'abbraccia sorridendo) Lo so, tengo d'occhio il tuo capo!
ALFREDO
E fai bene! (guarda Bonini)
CARLA
Ciao Daniel, sembri sempre più giovane! Stai bene?
DANIEL
Sì grazie signora. (sorride)
BONINI
Allora signor Roncini, ha risolto con la signora Concerti?
DANIEL
Sì, in qualche modo siamo riusciti a parlare...
BONINI
Mi raccomando, conto su di lei!
Bene ragazzi, noi ce ne andiamo, divertitevi!
CARLA
Ciao ragazzi, fate i bravi! (sorride)
DANIEL
Certo, buona serata a voi.
ALFREDO
Ciao zia.
Bonini e la moglie si dirigono verso l'uscita del locale. Lei muove la mano per salutare Daniel ed Alfredo.
DANIEL
Hai visto il potere che esercita tua zia sul capo?
ALFREDO
Sì, ho visto!
DANIEL
Non voglio offenderti amico, ma questo spiega tante cose...
ALFREDO
E che vuoi dire, eh? Sentiamo il genio parlare... (incuriosito)
DANIEL
Lasciamo perdere, stavo scherzando... (ride)
ALFREDO
Scherzavi eh...
I due amici rimangono lì in piedi bevendo la birra, e ammirando le belle ragazze del locale. Alfredo si accorge di due
donne sedute proprio dietro le spalle di Daniel.
ALFREDO
Wow! Due pollastrelle dietro di te! Wow! Quanto sono belle!
Daniel si gira velocemente verso di loro e le guarda per 3 secondi. Alfredo gli prende il braccio e lo costringe a rigirarsi.
ALFREDO
Non fissarle! Quando ti metti a fissare una donna così, lei pensa subito che tu sia uno stupratore o
un serial killer! Non fissarle, dammi retta!
DANIEL
(sguardo sospettoso; impressionato dalla sua reazione) Ma lo fai spesso?
ALFREDO
No, certo che no...
DANIEL
Allora come lo sai?
58
ALFREDO
Lo so e basta!
DANIEL
La tecnica dello sguardo di 3 secondi ha sempre funzionato... Se la guardi per 3 secondi e lei
ricambia lo sguardo, vuol dire che ci sta!
ALFREDO
E credi a tutte le stronzate che leggi su internet?
(indica con la testa una ragazza) Quella è vestita in modo perfetto!
DANIEL
Cosa?
ALFREDO
Guarda bene... io ho scelto. Prendo quella con la maglia verde... il colore del mio eroe preferito!
DANIEL
Vuoi dire Lanterne verde?
ALFREDO
Giusto! Ho sempre preferito Lanterna verde. A proposito, Lanterna fa un culo a tutti gli altri
supereroi!
DANIEL
Ma che dici! Superman lo fa a pezzi!
ALFREDO
E come farebbe? Lanterna è fatto di criptonite, come potrebbe reggersi in piedi?
INTERNO. LOCALE - ANGOLO EST. NOTTE
Daniel e Alfredo, continuando a parlare, si avvicinano al tavolo delle ragazze.
DANIEL
Ma che diavolo dici?! Non è mai stato dimostrato!
ALFREDO
Leggi Wikipedia, amico mio... leggilo! Lì c'è scritto tutto quello che c'è da sapere...
DANIEL
Hai appena detto di non prendere informazioni da internet!
ALFREDO
Ho detto così?
DANIEL
Ma smettila! Superman è il più forte di tutti!
ALFREDO
Ora silenzio! Lasciami lavorare.
I due amici sono arrivati al tavolo delle ragazze.
ALFREDO
Ciao ragazze, possiamo tenervi compagnia e offrivi da bere? Io sono Alfredo e lui è Daniel, il mio
fratello minore.
DANIEL
Ciao. (sorride)
RAGAZZA CON MAGLIA VERDE
Ciao, sono Maria.
ALFREDO
(sorride) Oh Maria! Il nome simbolo dell'amore! Enchanté!
AMICA
E io sono Angela.
Si stringono le mani e i due ragazzi si siedono al mini tavolo delle ragazze, ognuno di fronte alla ragazza prescelta.
ESTERNO. LOCALE. NOTTE
Gli invitati continuano ad arrivare e fuori la folla aumenta. È il turno di Giacomo e Antonio; il primo avanza in modo
sgarbato, pronuncia il suo nome e prova ad infilarsi tra le guardie.
GIACOMO
Giacomo Nianpo.
59
GUARDIA 2
(lo trattiene per un braccio impedendogli di passare) Fermo, fermo, fermo... Giacomo chi?
GIACOMO
Nianpo! (lo guarda) C'è qualche problema?
GUARDIA 2
Sì bello, non esistono fratelli con quel nome... (crede che il nome segnato sulla lista si riferisca ad un
uomo bianco) Fatti da parte!
Antonio inclina la testa in giù, sapendo cosa accadrà; sembra scocciato per la situazione. Giacomo tenta di convincere la
guardia sulla sua identità.
GIACOMO
Come, come, prego? (viso arrabbiato; comincia ad innervosirsi)
ANTONIO
Oh merda! Ci risiamo... (fa la faccia scocciata e si mette le mani in faccia)
GIACOMO
Antonio stai zitto!
ANTONIO
Ok, mi allontano dalla scena del crimine! Faccio finta di non conoscerti, va bene? (fa un passo
indietro)
GIACOMO
(grida) Falla finita! Sto cercando di ragionare qui! Oh che cazzo... (guarda Antonio poi indirizza lo
sguardo verso la guardia)
(rivolgendosi alla guardia) Senti fratello, da dove vieni?
GUARDIA 2
Dal Congo, perché?
GIACOMO
Almeno posso chiamarti fratello, fratello?
GUARDIA 2
Sì, ma questo non cambia le cose... (poco convinto)
GIACOMO
Bene. Sono qui perché un caro amico ha voluto che io ci fossi. Non ho niente contro di te...
GUARDIA 2
Nemmeno io.
GIACOMO
Anzi, ti lascio il mio biglietto da visita... (tira fuori il suo biglietto da visita dal portafoglio) Sono un
regista di pubblicità, potremo avere bisogno di qualche muscolo... Guarda che muscoli! (tocca il
braccio destro alla guardia)
GUARDIA 2
Ummmmmmm (lo guarda e fa un lungo respiro di fastidio)
GIACOMO
Oh pardon... (sorriso intimorito)
Giacomo, impaurito, lascia il braccio della guardia e gli pulisce la parte che ha toccato strofinandola con le mani; poi
mette il suo biglietto da visita davanti al suo viso, per fargli leggere il suo nome.
GIACOMO
Leggi cosa c'è scritto qui... Giacomo Nianpo! Al contrario Nianpo Giacomo! Credi che sia qui per
fregarti?
GUARDIA 2
Quella roba la può fare chiunque su internet. Io sono fidanzato con una madre single su internet, lì
mi chiamo Antoine Berlin. Credi che lei sappia il mio vero nome? No, no, no! Non lo scoprirà mai...
Chi si fidanzerebbe con uno che si chiama Jean Marie Tabonke?! Leggi, c'è scritto proprio qui. (gli
fa vedere il badge con il suo nome sopra)
GIACOMO
(è dispiaciuto per il nome della guardia e si gratta la testa) Oh porca... questo in effetti non va bene...
non va bene per niente...
GUARDIA 2
Vedi, oggi si può modificare tutto... quindi direi che puoi fare spazio ai veri invitati. Levati di
mezzo o ci penso io! Humm... Un fratello che si chiama Giacomo... da non crederci! (sorride)
60
La guardia si rende conto che Giacomo non si vuole spostare e lo spinge con la mano sinistra.
GIACOMO
Ehi, non c'è bisogno di ricorrere alla violenza! Sono un tipo pacifico io...
ANTONIO
Credo che sia tempo di chiamare Daniel. (scocciato per la situazione)
INTERNO. LOCALE - ANGOLO EST. NOTTE
L'atmosfera non sembra cambiata. Il locale è pieno ad ogni angolo. Daniel e Alfredo stanno continuando la
conversazione gradevole con le ragazze. L'idea è di trascorre tutta la serata insieme a loro.
RAGAZZA CON MAGLIA VERDE
Che storia triste. Bello da parte tua esserti preso cura di tuo fratello alla morte dei vostri genitori.
Che cosa tenera... (guarda Alfredo e sorride)
La ragazza gli tocca il viso, e lui sotto il tavolo tocca con un pugno, il pugno di Daniel, in segno di approvazione. Sono
contenti di come procedono le cose.
RAGAZZA CON MAGLIA VERDE
Quindi siete veramente fratelli? (sorride)
ALFREDO
Sì, purtroppo sì.
AMICA
Che cattivo! (ride) Dai, lascialo in pace, ha un viso così gentile...
ALFREDO
Però sono io quello più fortunato, lui è uscito un po' così... (sorride)
AMICA
Così come?
ALFREDO
Beh, un tantino brutto... Con quella strana cicatrice sulla faccia... che in realtà è un segno
d'appartenenza, siamo mezzi ebrei...
RAGAZZA CON MAGLIA VERDE
Davvero?
ALFREDO
Sì, il mio si trova in un posto che sicuramente ti piacerebbe sapere... (sorride e la guarda in modo
sensuale)
AMICA
Comunque è difficile pensarlo appena uno vi vede...
DANIEL
Le cose non sono mai come sembrano, giusto fratello? (guarda l'amico con sguardo complice)
ALFREDO
Giustissimo!
AMICA
A dire il vero voi due siete diversi dagli altri tipi che vengono a disturbaci ogni volta. A loro
interessa solo una cosa... il sesso!
Daniel e Alfredo si lanciano uno sguardo complice. Alfredo abbassa la testa e sorride.
AMICA
(sorride) Voi almeno cercare di parlare, fate conversazione... e siete pure simpatici!
Il telefono di Daniel squilla; è sorpreso.
DANIEL
Scusatemi un attimo. (si alza e si allontana di qualche passo per rispondere alla chiamata)
Pronto, Antonio che succede? (pausa) Arrivo subito, state lì!
Alfredo da lontano non smette di osservarlo, sente che succede qualcosa. Lo raggiunge per capire.
61
ALFREDO
Che succede?
DANIEL
Niente, le guardie all'ingresso non vogliono lasciar entrare Giacomo per colpa del suo nome. Devo
andare ad aiutarlo ad entrare.
ALFREDO
(non è contento) Proprio adesso devi partire! Stiamo andando benissimo con quelle!
DANIEL
Non essere egoista, torno subito. Tu nel frattempo gestisci la situazione... senza mandare tutto a
puttane come al solito!
ALFREDO
Bisogna sempre stare attenti a quello che combina quell'idiota con la lingua avvelenata!
Daniel si dirige verso l'uscita. Alfredo lo guarda allontanarsi e poi ritorna al suo posto vicino alle ragazze.
ESTERNO. LOCALE. NOTTE
La gente sembra aumentare con il passare del tempo. Tutti sembrano prestare attenzione alla scena tra Giacomo e la
guardia del locale. Giacomo prova ad infilarsi tra le guardie, ma viene subito bloccato.
GIACOMO
Lasciami passare! Lasciami! Ok, ho capito, vuoi farmi incazzare... oggi non è possibile, e sai
perché?
GUARDIA 2
Perché? (lo lascia e lo guarda perplesso)
GIACOMO
Perché... lasciamo perdere...
Sentiamo la folla! (allunga le braccia verso l'alto, e si gira verso le persone in fila, attirando la loro
attenzione) Allora, c'è qualcuno qui che si chiama Giacomo Nianpo? C'è un altro che si chiama
così? Se c'è qualcuno che si faccia avanti!
(dopo qualche momento si rigira verso la guardia) Visto! Non c'è nessun altro, perché l'unico Giacomo
Nianpo sono io, bello! Sì, proprio io! Perché per avere una faccia così, non la si va a comprare al
mercato, stronzo! Hai sentito bene, ho detto stronzo!
ANTONIO
Oh, cavolo... Adesso le cose si metteranno male... Ma dove diavolo è finito Daniel?!
Qualche secondo dopo arriva Daniel correndo; si mette tra la guardia e Giacomo.
ANTONIO
Daniel, finalmente!
DANIEL
Ciao ragazzi. Giacomo ora basta, non vorrai finire sotto le mani di questi ragazzi enormi, vero?
GIACOMO
(grida) Prima che arrivassi mi stavo soltanto riscaldando, non vedevo l'ora di affrontare questi
stronzi!
(cerca nuovamente di passare tra le guardie) Ehi! Lasciatemi passare hum...
DANIEL
Ok...
GUARDIA 1
Ma conosce questo qui? (è sorpreso)
DANIEL
Sì, è un mio invitato.
GUARDIA 2
Si chiama veramente così?
DANIEL
Sì, ve lo posso assicurare.
(si gira verso i suoi amici) Dai ragazzi, andate dentro, risolvo io con i signori. Dai forza, dentro!
INTERNO. LOCALE - ZONA BAR. NOTTE
I due amici sono finalmente all'interno del locale. Giacomo si guarda attorno; Antonio piano piano prende il ritmo e
segue la musica commerciale muovendo la testa a destra e sinistra.
62
GIACOMO
Questa musica house fa veramente schifo!
(guarda l'amico di traverso) Tu smettila di muovere la testa in quel modo! Sembri Zlatan
Ibrahimovich a lezione di matematica... Non farmi fare figuracce!
ANTONIO
E cosa c'è che non va su come mi muovo? Io so ballare, tengo benissimo ogni ritmo!
GIACOMO
I tuoi movimenti non coincidono con l'attrezzatura che hai... facendo così i tuoi occhiali
prenderanno un'altra direzione... (muove il braccio dall'alto in basso indicando Antonio) E questo non
c'entra niente con la danza! Stasera bisogna divertirsi bello! Dai, troviamo un posto dove stare.
ANTONIO
Ok, andiamo dove ci sono Daniel ed Alfredo.
GIACOMO
Conoscendo Alfredo e il suo clone Daniel, avranno già trovato un posto con qualche donna. Se
andiamo lì, rischiamo di guastar loro la festa... Capisci?
ANTONIO
Capisco...
GIACOMO
Dai, spostiamoci dall'altra parte, qui è pieno di gente.
INTERNO. LOCALE - ANGOLO SUD. NOTTE
Giacomo e Antonio si spostano in un angolo del locale. Arriva una ragazza carina, che aveva notato Giacomo entrare.
RAGAZZA CARINA
Ciao bel maschione, ti va di ballare con me? (sorride)
GIACOMO
Scusa ma io non ballo questa roba...
RAGAZZA CARINA
Dai insisto... so che sai ballare...
GIACOMO
(guarda Antonio) Vedi, non c'è bisogno di fare tutti quei gesti per saper ballare, si vede subito...
(guarda la ragazza) Andiamo a muoverci piccola! (la prende per mano e vanno sulla pista da ballo)
INTERNO. LOCALE - ANGOLO EST. NOTTE
Daniel è seduto allo stesso tavolo di prima, assieme ad Alfredo e alle due ragazze.
DANIEL
Dove saranno finiti Giacomo e Antonio?
ALFREDO
Non preoccuparti, sicuramente si divertono come noi.
INTERNO. LOCALE - ANGOLO SUD. NOTTE
Antonio con una birra in mano guarda le persone all'interno del locale. Nel frattempo Giacomo balla con la ragazza
conosciuta poco prima; si avvicina a loro il fidanzato di lei, che, arrabbiato, tira verso di sé la sua fidanzata e la
allontana da Giacomo. C'è aria di litigio in vista.
FIDANZATO
Ehi! Leva le mani dalla mia donna! (arrabbiato)
GIACOMO
Non c'è problema, rilassati bello... ora vi lascio in pace... (si gira e fa per andare via, ma sente il tocco
di una mano sulle spalle) Adesso che vuoi? (si gira verso l'uomo con lo sguardo scocciato)
Il fidanzato della ragazza lo spinge; Antonio interviene subito mettendosi in mezzo a loro; i due continuano a tirarsi a
vicenda i vestiti.
GIACOMO
Figlio di puttana, ti faccio a pezzi! (è arrabbiato, gli vuole saltare addosso)
FIDANZATO
Vieni, vieni... Ti aspetto! Vieni... (si mette in guardia)
63
GIACOMO
(grida) Arrivo, stai lì! Bastardo arrogante, non si può più nemmeno ballare con una ragazza senza
essere disturbati...
INTERNO. LOCALE - ANGOLO EST. NOTTE
La bagarre tra i due attira l'attenzione della folla e delle guardie addette alla sicurezza all'interno del locale. La guardia
di colore arriva toccandosi un orecchio, sembra aver ricevuto un ordine; cerca con lo sguardo qualcuno; si dirige verso
Daniel.
GUARDIA 2
Ehi Van Gogh, fai calmare i tuoi amici, altrimenti vi buttiamo tutti fuori dal locale!
DANIEL
Oh cazzo! È impossibile lasciarli soli!
ALFREDO
Sicuramente è quell'idiota di Giacomo! Deve sempre rovinare tutto...
Scusate ragazze, dobbiamo andare. Un amico ha bisogno di noi. Ci vediamo tra un po'. (sorride)
Oppure vi chiamo più tardi.
INTERNO. LOCALE - ANGOLO SUD. NOTTE
Daniel e Alfredo raggiungono il posto del litigio tra Giacomo e il fidanzato. Daniel prende Giacomo per le spalle, e lo
allontana. Stranamente si accorge della presenza di Margherita mentre cerca di mettere la calma tra Giacomo e il
fidanzato. Daniel e Margherita si scambiano degli sguardi. Daniel riesce a trattenere Giacomo e vanno tutti verso
l'uscita.
ESTERNO. PALAZZO DELL'APPARTAMENTO DI RENZO. GIORNO
La giornata è come tutte le altre. Il sole fa capolino tra le nuvole. Si vede passare solo qualche macchina, le strade sono
ancora quasi completamente vuote. Daniel attraversa il vialetto, adornato di fiori, del palazzo in cui si trova
l'appartamento di Renzo; arriva alla porta, suona e la porta si apre.
INTERNO. PALAZZO DELL'APPARTAMENTO DI RENZO. GIORNO
Daniel è di fronte alla porta dell'appartamento di Renzo; bussa alla porta e si sente gridare Renzo da fuori.
RENZO
(la voce passa attraverso la porta; grida) Qualcuno vada ad aprire quella porta! Sto lavorando!
Apre la porta Valerio, il figlio di 7 anni.
DANIEL
(sorride) Ciao Valerio, come stai? Papà è in casa?
VALERIO
Mi hai portato un regalo?
DANIEL
No, no, non siamo ancora a natale...
VALERIO
Allora para questo!
Il ragazzino cerca di dargli un pugno con il braccio sinistro, Daniel lo para con la mano; poi arriva subito un calcio, con
il piede destro, dritto alle parte intime di Daniel, che crolla davanti alla porta di casa.
VALERIO
Sì! (ride scappando dentro)
DANIEL
Maledetto bambino! (indolenzito)
Arriva Renzo e l'aiuta ad alzarsi.
RENZO
Eh, eh... mio figlio! Ci sei cascato di nuovo... Quella mossa te l'ho fatta vedere un casino di volte, si
chiama Kiba dachi.
DANIEL
64
Kiba dachi... lo so...
RENZO
Piedi in parallelo, colpo con il braccio sinistro, poi arriva il colpo con il piede destro.
DANIEL
(si tiene i testicoli doloranti) Non l'ho proprio visto arrivare... quel bambino è troppo vivace!
RENZO
Dai, andiamo dentro il mio ufficio, potremo parlare più tranquillamente.
Entrano dentro la casa chiudendo la porta.
INTERNO. APPARTAMENTO RENZO-CORRIDOIO. GIORNO
Entrato in casa, Daniel si affaccia in cucina per salutare velocemente Maria, la moglie di Renzo. Maria sta cucinando.
DANIEL
Ciao Maria.
MARIA
Ciao Daniel.
I due amici si dirigono verso l'ufficio di Renzo.
INTERNO. APPARTAMENTO RENZO - UFFICIO RENZO. GIORNO
Entrati nell'ufficio, Renzo aggira la scrivania e si mette sulla sua poltrona; Daniel si siede di fronte a lui. Renzo gli serve
un bicchiere di spremuta d'arancia.
RENZO
Prendi, bevi questa spremuta d'arancia, favorisce la circolazione del sangue. Dopo non sentirai più
nessun dolore...
DANIEL
Grazie. (la beve in un colpo solo)
RENZO
Com'è andata ieri? Vi siete divertiti abbastanza?
DANIEL
Non era male fino a un certo punto... Giacomo ha iniziato a litigare con un tizio per una ragazza...
Il solito Giacomo!
RENZO
Quel ragazzo deve sempre trovare un modo per fare l'idiota...
DANIEL
È mancato un soffio che si scatenasse una rissa... non so come saremmo usciti da lì...
RENZO
È questo che vi dico tutti giorni! Dovete imparare a difendervi come dei veri uomini! Immagino sia
per questo che sei qui, vero?
DANIEL
In realtà sono venuto a chiederti consigli su come affrontare la situazione con Margherita... non so
come riuscirò a lavorare con quella stronza!
RENZO
Quando l'ho rivista, sarei voluto ritornare bambino per picchiarla... adesso siamo adulti e non
possiamo più farlo. Però penso che qualcosa debba essere fatto, per vendicare i brutti momenti che
ci ha fatto passare.
DANIEL
Voi ne siete usciti ormai. Io ora mi trovo a dover lavorare insieme a lei... forse per il resto della mia
vita! Non mi sento a mio agio con lei...
RENZO
Devi essere forte fisicamente e mentalmente. Perché credi che sono andato ad imparare il karate?
Un uomo deve essere gentile, sensibile, ma anche cazzuto quando capitano certe situazioni! Facendo
così, chiunque nel tuo cerchio saprà chi sei, cosa non bisogna fare per provocarti... capisci quello
che voglio dire? Essere timido e inoffensivo come sei, fa sì che le persone si approfittino di questa
debolezza. Oggi viviamo in un mondo in cui la debolezza viene usata come arma contro noi stessi.
Sopratutto la tua donna deve saperlo. Deve capire che non sei una femminuccia. Ovviamente non
voglio dire con questo che devi farle del male!
65
In salotto, dall'altra parte della casa, il piccolo Valerio sta rompendo tutto. Il rumore arriva fino alla stanza in cui si
trovano suo padre e Daniel.
RENZO
Senti come si parla e come si ottiene il rispetto di una donna...
(grida alla moglie che è in cucina) Maria muovi quel culo e fai tacere quel bambino, prima che ci
rompa tutto in casa! E quando parlo, fallo subito!
INTERNO. APPARTAMENTO RENZO - SALOTTO. GIORNO
Maria corre in salotto e prende il bambino in braccio.
MARIA
Smettila, se no papà si arrabbia!
VALERIO
No... Lasciami! Lasciami! (si agita provando a liberarsi)
INTERNO. APPARTAMENTO RENZO - UFFICIO RENZO. GIORNO
Renzo prende un volantino da un cassetto e l'appoggia sulla scrivania. Daniel avvicina la testa per leggerlo.
DANIEL
Che cos'è?
RENZO
È la palestra della figlia del mio maestro, insegna karate qui a Milano. Vacci e dille che ti mando io.
Un'altra cosa... prendi questo!
Gli lancia sulle gambe un dizionario di italiano giapponese. Daniel lo prende in mano e lo guarda incuriosito.
DANIEL
A cosa mi servirebbe?
RENZO
Lei insegna in giapponese. Se vuoi allenarti con lei, dovrai imparare un po' di quella lingua.
INTERNO. STUDIO BONINI - CORRIDOIO. GIORNO
Il giorno dopo.
Il sole attraversa le finestre dello studio. Tutto l'ambiente sembra impegnato a svolgere il proprio compito lavorativo. È
mattina. Alfredo si trova vicino alla macchina del caffè, in uno dei corridoi non lontano dal suo ufficio. Mette una
moneta dentro la macchina e aspetta; è mezzo addormentato e sbadiglia. Arriva Margherita; appena Alfredo se ne rende
conto abbassa la testa e rimane in silenzio.
MARGHERITA
Ciao.
ALFREDO
Ciao. (mentre beve il caffè, sfugge al suo sguardo)
MARGHERITA
Dov'è finito il tuo amico?
ALFREDO
Ma non lo sai?
MARGHERITA
Che cosa dovrei sapere?
ALFREDO
Si è preso 2 settimane di vacanze. Se vuoi delle informazioni, dovrai chiederle a me. Mi è stato
riferito stamattina dal capo.
MARGHERITA
Ben per lui.
Alfredo va dentro il suo ufficio lasciando Margherita sul posto, immersa nei suoi pensieri.
ESTERNO. STRADA QUARTIERE MILANO. GIORNO
È una bella giornata a Milano. Ogni angolo del quartiere brilla dall'atmosfera della primavera. C'è poco traffico; la
gente passeggia; i bambini giocano nei giardini con le biciclette. È ancora mattina. Daniel percorre la via, ha
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un'espressione solare, sembra godersi le sue vacanze; prende il telefono, tocca i pulsanti, compare il nome di Giacomo
sul display e lo chiama.
INTERNO. CASA GIACOMO - BAGNO. GIORNO
Siamo nella casa di Giacomo. Si nota dalla sua espressione che si è appena svegliato; non è proprio il momento più
appropriato per ricevere chiamate: è seduto sul water, a petto nudo. Gli arriva la chiamata di Daniel e si mette a cercare
il cellulare tra le sue tasche; lo trova e fa una faccia imbronciata.
GIACOMO
Ma chi rompe a quest'ora? Sono le 9 di mattina! Oh che cavolo!
Guarda il display, si rende conto che è Daniel e risponde sorridendo.
GIACOMO
(sorride) Ehi palle di giaccio, come stai? Credevo che ti stessi abbronzando la faccia, accompagnato
del tuo bullo sexy, su una di quelle spiagge dove vai spesso...
DANIEL
Non essere sciocco... Cazzone, che fai?
GIACOMO
(sorride) Come che faccio? Sono le 9 di mattina, faccio il mio dovere, come ogni cittadino di questo
fottuto paese! Che te ne importa?
DANIEL
Lascia perdere... Volevo chiederti una cosa.
GIACOMO
Sputa il rospo, che mi devi chiedere? Se vuoi la chiave della mia auto, la risposta la sai già...
DANIEL
No, no, non è per quello... Visto che sei l'unico tra noi che capisce qualcosa di donne...
GIACOMO
Sono il dottore stranamore! (ride e comincia a parlare in falsetto) Benvenuto nel mio studio! Grazie di
averci chiamato, come posso esserle utile?
DANIEL
Smettila di fare il cretino! Secondo te l'altro giorno Margherita era sincera, quando si è scusata con
noi?
GIACOMO
È difficile trovare la risposta a questa domanda... Sai che effetto ha fatto a tutti rivederla!
DANIEL
Lo so. In questo momento mi trovo a dover condividere le mie giornate con lei... Questa situazione
mi terrorizza...
GIACOMO
Ti capisco. Sfortunatamente non so darti una risposta... In bocca lupo bello!
Daniel, attraverso il telefono, sente un rumore strano. È Giacomo che, seduto sul water, fa degli strani versi.
DANIEL
Ma che stai facendo?
GIACOMO
(fa finta di niente) Cosa?
DANIEL
Che stai facendo? E cos'era quel rumore?
GIACOMO
Quale rumore? (facendosi serio)
DANIEL
Non è che stai facendo sesso per caso? Ti ho già detto di non parlare con me mentre lo fai!
GIACOMO
Ah quello! (ride e si inventa una scusa) Sto guardando Due mine vaganti! I rumori che senti sono i
pugni di Jackie Chan!
DANIEL
Alle 9 del mattino?
GIACOMO
(rifà il rumore per essere credibile) Certo, volevo capire come un mezzo imbranato come Chris
67
Tucker ha fatto ad imparare il kung fu così in fretta. Forse mi può aiutare a vendicarmi di quella
pazza... Umm umm... Che cosa credevi?
DANIEL
Che cosa strana però... Senti, ho l'indirizzo di una maestra di karate che mi ha lasciato Renzo.
Questo pomeriggio ci andrò, se vuoi puoi venire con me.
GIACOMO
Umm, è carina?
DANIEL
Dal nome non direi... si chiama Yoki Sunaki...
GIACOMO
Non importa il suo nome. Io vado matto per i manga giapponesi, sopratutto quelli su internet...
fanno certi rumori che fanno davvero bene alle orecchie!
DANIEL
Pervertito che non sei altro!
GIACOMO
Verrò con te!
(fa degli strani versi) Um...
DANIEL
(faccia incuriosita) Che cos'era quello? Un'altra mossa di kung fu? Perché non ci credo!
GIACOMO
Scusa, c'è un'urgenza... ti devo lasciare...
DANIEL
Non attaccarmi il telefono in faccia, sai che lo odio!
GIACOMO
Lo so, ma ci possiamo sentire più tardi. Ora devo proprio andare.
DANIEL
Non attaccare! Voglio chiederti un'altra cosa urgente!
Giacomo è infastidito, vuole finire di fare i suoi bisogni con calma.
GIACOMO
(imitando la segreteria telefonica) Siamo spiacenti ma lo studio del dottore è chiuso. Se desiderate
qualcosa lasciate un messaggio dopo il segnale acustico. Plum plum.
DANIEL
Ah, ho capito! Stai cagando! Fai proprio schifo!
INTERNO. CASA GIACOMO - CAMERA. GIORNO
Dopo qualche minuto Giacomo va in camera sua, dove lo aspetta la ragazza con cui ha trascorso la notte. Lei è seduta
sul letto in una posa sexy. Giacomo si dirige direttamente verso la scrivania, si siede e digita sul computer il nome della
maestra di karate; lancia la ricerca, vede la sua foto e muove la testa dal basso verso l'alto con approvazione.
GIACOMO
Questa è roba buona!
La ragazza sul letto lo guarda e si accorge di cosa sta facendo.
RAGAZZA
Sono qui con te, e già cerchi un'altra donna... stronzo! (arrabbiata, prende la sua borsa ed esce dalla
camera sbattendo la porta con violenza)
ESTERNO. CASA RONCINI. GIORNO
La città è splendente. Il quartiere è silenzioso. Le strade sono deserte, con qualche macchina parcheggiata sui lati della
strada. È mezzogiorno. Daniel e Antonio sono seduti sulla scala che porta all'ingresso della casa. A fianco alla casa di
Daniel, Pat, come al solito, è seduto su una sedia vicino all'entrata di casa sua; ha un bastone in mano. Insieme a lui c'è
il suo cane, legato ad un palo del giardino. Daniel ha una busta in mano. Antonio ha in mano un lettore mp3, e ha delle
cuffie intorno al collo. Daniel e Antonio stanno parlando.
ANTONIO
Questo quartiere sembra la tomba di Dracula... C'è un silenzio da far sparire gli alberi senza che
nessuno se ne accorga!
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DANIEL
Presto sarà estate, la gente se ne va in centro a girare.
ANTONIO
Non mi hai ancora detto cosa pensi di fare con Margherita, visto che lavorerete insieme...
DANIEL
Non lo so. Spero che sia davvero cambiata.
ANTONIO
C'è qualcosa in lei che non mi convince...
Daniel mette una mano dentro la busta e prende un panino.
DANIEL
Facciamo metà di questo panino, ti va?
ANTONIO
No, grazie.
DANIEL
Va bene.
Antonio si alza in piedi, osserva la strada da tutte le parti. Il suo sguardo incrocia il viso di Pat, che si è addormentato
con la testa girata verso la loro direzione. Antonio trova la cosa bizzarra. Cerca di non guardarlo, ma pochi secondi
dopo lo guarda di nuovo e non nota nessun cambiamento. Si rivolge a Daniel per capire il comportamento di Pat.
ANTONIO
(senza girarsi) Ehi Daniel...
DANIEL
Sì? Che c'è?
ANTONIO
Fa sempre così?
DANIEL
Chi?
ANTONIO
Pat. Sta dormendo seduto così da un po' di tempo...
DANIEL
(guarda verso casa di Pat) Sì, dorme sempre così. Adesso ti faccio vedere una cosa...
Daniel gonfia la busta che ha in mano soffiandoci dentro, e la fa esplodere con le mani. Pat salta sulla sedia di colpo,
impugna il bastone come se fosse un fucile, reagendo come se fosse ancora in tempo di guerra. È confuso. Il cane
abbaia.
PAT
Che diavolo sta succedendo?! (agitato guarda da destra a sinistra)
Daniel e Antonio scoppiano a ridere sotto lo guardo di Pat, che si rende conto della presa in giro. Pat fa finta di niente,
accarezza il suo cane e, senza farsi vedere, lo slega; poi entra in casa.
DANIEL
(verso Antonio) Fammi dare un'occhiata al tuo lettore mp3, voglio vedere quante merde ascolti...
Antonio si toglie le cuffie dal collo e lancia il lettore a Daniel.
ANTONIO
Questa è una collezione speciale... solo i veri intenditori di musica possono capirlo!
DANIEL
Vediamo che c'è dentro... (fa scorrere le canzoni sul display) Hum Beatles, Depeche mode Everithing
counts... grande canzone questa! (sorride)
ANTONIO
Sì.
DANIEL
Wow... aspetta... Spandeau ballet!
ANTONIO
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Mettili!
Daniel mette la canzone e alza il volume. Antonio si alza in piedi e si lascia andare ad un'esibizione di ballo. Il cane di
Pat abbaia a qualche metro da loro.
ANTONIO
Guarda qui, guarda qui! Cane di merda! (muove il sedere verso il cane)
Il cane furioso si lancia verso di loro, sotto gli occhi di Giacomo, arrivato con la sua Mercedes cla in quel momento
ANTONIO
Oh miseriaccia! È libero, il cane è libero!
DANIEL
Oh cazzo!
Si mettono a correre e salgono sul tetto della macchina di Daniel, parcheggiata di fronte alla casa.
INTERNO. CASA DI PAT - CUCINA. GIORNO
Pat dalla finestra vede tutto e se la ride.
PAT
(ride) Femminucce!
(richiama il cane gridando) Vieni Demos, vieni, su... entra in casa...
Il cane ubbidisce al padrone ed entra in casa.
ESTERNO. CASA RONCINI. GIORNO
Daniele e Antonio sono ancora sopra il tetto della macchina.
DANIEL
Vecchio bastardo... L'ha fatto apposta... (è arrabbiatissimo)
Giacomo esce dalla sua macchina e scoppia a ridere, mentre Daniel ed Antonio scendono dal tetto dell'auto.
GIACOMO
Ragazzi siete una spasso... Poveri bianchi, non sapete neanche correre... (ride)
DANIEL
Fantastico, è arrivato l'attacca-cesso... (si appoggia alla macchina e lo guarda con disprezzo) Potevi
almeno dirmelo che stavi in bagno... io avrei agganciato, invece di parlare con te mentre fai la
cacca... schifoso demente! (guarda dall'altra parte)
GIACOMO
(va verso di lui) Dai amico... non te la prendere... erano le 9 di mattina! Un'ora importante! A
quell'ora la gente ha da fare! Poi vorrei vederti parlare in un momento così difficile!
DANIEL
Difficile, eh!
Daniel si avvicina a Giacomo e i due amici alzano la guardia e fingono di darsi dei pugni.
DANIEL
Beccati questo! Arriva un destro, stai attento!
GIACOMO
Fatti sotto bello!
In quel momento si sente la voce di una signora venire da non lontano. Daniel e i suoi amici cominciano a guardarsi
attorno, cercando di capire da dove arriva la voce.
MOCELLI
Aiuto! Qualcuno mi aiuta?
ANTONIO
Avete sentito?
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GIACOMO
Sì, da dove viene?
DANIEL
Credo che venga dalla casa della signora Mocelli. Andiamo a vedere, forza ragazzi!
ESTERNO. CASA MOCELLI. GIORNO
I 3 percorrono i 50 metri che li separano dalla casa della signora Mocelli, una signora anziana. Arrivano davanti al
cancello della casa e vedono la signora Mocelli a terra, sul giardino di casa. Sembra si sia fatta molto male. Tutto
attorno alla casa ci sono inferriate di 2 metri di altezza.
DANIEL
Signora si calmi, stiamo arrivando.
I tre amici cercano il modo per soccorrere la signora. Daniel prova a forzare il cancello tirando la maniglia, che però
non cede. Giacomo gli dà un colpo con il piede, ma nemmeno così il cancello si apre. I tre si arrampicano sulle
inferriate e riescono ad entrare nel giardino per soccorrere la donna anziana. Si avvicinano alla signora e le si chinano di
fronte. Antonio le prende il braccio.
ANTONIO
Signora tutto bene? Cos'è successo?
MOCELLI
(dolorante) Stavo innaffiando le mie piante, e sono scivolata sul terreno bagnato... Credo d'avere
preso una bella botta alla schiena, non riesco più ad alzarmi.
DANIEL
Vuole che chiamiamo un'ambulanza? (le prende l'altro braccio)
MOCELLI
No, no... mi farebbero passare tante ore in ospedale da farmi venire un infarto... Portatemi sul mio
divano, dentro casa.
GIACOMO
La aiutiamo noi ad alzarsi.
Giacomo e Daniel le afferrano le braccia e se le mettono sulle spalle.
DANIEL
Antonio, apri per bene quella porta! Piano... piano signora...
GIACOMO
Venga signora, andiamo dentro.
Antonio corre a spalancare la porta d'entrata.
INTERNO. STUDIO BONINI - UFFICIO MARGHERITA. GIORNO
L'interno dell'ufficio è decisamente moderno. C'è una scrivania ampia, con sopra un computer e delle foto dei familiari.
Margherita è seduta sulla poltrona, davanti al computer, e lavora con grande intensità. Sente bussare alla porta.
MARGHERITA
Avanti.
BONINI
(rimane sull'uscio della porta, non entra completamente) Buongiorno signorina Concerti. (sorride)
Margherita si toglie gli occhiali e saluta il capo. Sembra estenuata dal lavoro.
MARGHERITA
Salve signor Bonini. Che posso fare per lei? (sorride)
BONINI
Niente, volevo sapere se la nuova arrivata si stava ambientando...
MARGHERITA
Sì, va benissimo. Grazie del pensiero, signore.
BONINI
Ha ricevuto le mie direttive oggi?
MARGHERITA
71
Sì, le ho ricevute.
BONINI
Perfetto. La lascio lavorare.
Bonini chiude la porta e se ne va.
ESTERNO. CASA MOCELLI. GIORNO
Sistemata la signora all'interno della casa, Daniel e Antonio escono dal giardino scavalcando di nuovo le inferriate.
Anche Giacomo tenta di fare la stessa cosa, ma rimane incastrato: il pantalone gli si è impigliato alle inferriate. Non
riesce a togliersi da lì.
GIACOMO
Oh merda! Mi sono incastrato, cancello di merda! (si guarda i pantaloni)
Giacomo continua a prendersela con il cancello e guarda gli amici per avere il loro aiuto; Daniel e Antonio dapprima lo
guardano senza provare ad aiutarlo, poi si guardano tra di loro per qualche secondo.
DANIEL
(grattandosi la testa) Allora...
Daniel e Antonio si disinteressano e cominciano ad allontanarsi.
GIACOMO
Ragazzi dove andate? Tornate qui! Non penserete davvero di lasciarmi così?! Tornate qui!
Daniel e Antonio fanno finta di niente e continuano ad allontanarsi parlando tra di loro, senza voltarsi verso Giacomo.
DANIEL
Hai sentito che ha detto prima?
ANTONIO
E che ha detto?
DANIEL
Quel bastardo ha detto che noi bianchi non sappiamo correre...
ANTONIO
Ha detto così? (guarda Daniel e finge di essere sorpreso)
DANIEL
Sì. Credo che dovremo richiamare il cane di Pat...
ANTONIO
Dici che si può fare?
DANIEL
Certo! In questo quartiere tutto è possibile... Ti va una birra?
ANTONIO
Volentieri amico, volentieri... (sorride)
GIACOMO
(grida) Ragazzi! Dove andate? Tornate qui! Non vorrete davvero lasciarmi così, eh?! Tornate qui!
(verso Antonio) Antonio torna qui! Quando ti prendo, ti faccio ingoiare quei ridicoli occhiali!
INTERNO. CENTRO KARATE SUNAKI. GIORNO
Siamo all'interno del centro sportivo di karate Sunaki; sono le 17 di pomeriggio. La palestra è grande; in mezzo il
pavimento è composto da pannelli rettangolari, il tatami, sopra il quale si fanno gli esercizi di karate. Ci sono diversi
gruppi di bambini e ragazzi che si allenano; in particolare c'è un gruppetto di bambini disposti in fila di 5, che segue gli
ordini di una ragazza, posta di fronte a loro. Daniel e Giacomo entrano dalla porta, si fermano a guardare questo
gruppetto di bambini ripetere una serie di movimenti.
DANIEL
Secondo te è lei quella lì davanti? (indicando la ragazza che sta seguendo il gruppo di bambini)
GIACOMO
No... io l'ho vista, non è lei...
DANIEL
Dove l'hai vista?
72
GIACOMO
Su internet! È ovvio!
DANIEL
Ma la sei andata a cercare?! (faccia perplessa) Sei proprio scemo...
Proprio di fianco a loro c'è un ragazzino che gioca con un bastone lungo 2 metri. Daniel lo chiama.
DANIEL
Ragazzino, vieni qui!
Il ragazzino si avvicina a Daniel.
DANIEL
Dove posso trovare la signorina Yoshi Sunaki?
RAGAZZINO
Voi chi siete?
GIACOMO
Nessuno. Dimmi dove trovare la signorina Yoshi...
RAGAZZINO
Siete dei parenti? O amici? Perché qui nessuno la chiama così, la chiamiamo maestro Sunaki.
DANIEL
Ok. Dov'è il tuo maestro?
RAGAZZINO
Aspettate, la vado a chiamare.
Il ragazzino corre in direzione di un ufficio all'interno della palestra e vi entra. Qualche secondo dopo esce Yoshi, una
ragazza sui 28 anni, molto carina; va verso i due amici. L'espressione di Giacomo dimostra che è soddisfatto: sorride
senza fermarsi mentre si presenta alla maestra.
MAESTRO SUNAKI
Salve, sono il maestro Sunaki. Piacere (sorride)
GIACOMO
Senza dubbio il piacere è tutto mio... (sorride e la guarda con desiderio)
DANIEL
Buongiorno, sono Daniel. (sorride)
MAESTRO SUNAKI
Allora, come posso esservi d'aiuto?
DANIEL
Siamo qui per seguire qualche lezione di autodifesa personale. Ci manda Renzo, siamo suoi amici.
MAESTRO SUNAKI
Ah è vero, mi ha chiamato prima!
Mentre il maestro parla con Daniel, Giacomo continua a fissarla in modo inquietante. Lei dopo qualche instante se ne
rende conto.
MAESTRO SUNAKI
(verso Daniel) Perché il suo amico mi sta fissando in quella maniera?
DANIEL
Credo che lei gli piaccia... (sorride)
Ci sono dei ragazzini che si allenano, a qualche metro da loro. Giacomo si avvicina al gruppetto di ragazzini e, senza
nessuno motivo, comincia a riscaldarsi sotto gli sguardi perplessi di tutti loro. Fa una serie di esercizi di stretching.
GIACOMO
Stamattina mi sono svuotato le budella 3 volte... sarò così veloce che nessuno mi vedrà! Sono troppo
in forma! Oggi mi sento come Goku dopo pranzo, wow! (sorride e si accorge che i ragazzini lo
fissano) Che c'è? Smettetela di guardarmi così... sembra che stia facendo l'esame della cintura nera!
Il maestro si avvicina a Giacomo. Daniel si limita a osservarli.
73
MAESTRO SUNAKI
Di sicuro qui dentro non ci arriverà a quel livello...
GIACOMO
E perché?
MAESTRO SUNAKI
Non alleno depravati. Gente come lei ne vediamo tutti giorni da queste parti...
Giacomo sembra pensieroso, riflette su quello che gli è stato detto.
GIACOMO
Cosa le fa pensare che avrei accettato di farmi allenare da lei, senza nemmeno testare la merce di
persona? Ma come le è venuto in mente? Sarebbe come comprare una Ferrari senza provare i
freni... perdi tempo ad accelerare e ti rendi conto di non poterti fermare. Secondo lei ha senso?
MAESTRO SUNAKI
Visto che la mette così, le dimostrerò che sta dentro una Ferrari!
Daniel è un po' discosto dai due e ascolta quello che si dicono.
DANIEL
(parlando da solo) Ma come fa a riuscirci sempre... Provoca e ottiene quello che vuole! (stupito)
GIACOMO
Ecco la mia ragazza! Così la voglio! (sorride)
MAESTRO SUNAKI
(grida) Non sono la sua ragazza. Si tolga le scarpe e salga sul tatami.
Giacomo si toglie le scarpe e sale sul tatami sorridendo; sembra divertirsi.
GIACOMO
(dandole del tu) Senti bellezza, facciamo così... visto che sembri esperta, se riesci a farmi cadere
uscirò da quella porta e me ne andrò, come se niente fosse successo... invece se ti faccio cadere io
per terra, uscirai a cena con me... Che mi dici? (sorride)
MAESTRO SUNAKI
Dico che perdi tempo... chiacchieri troppo!
Il maestro sale sul tatami, e stringe i pugni mettendosi in guardia, pronta ad attaccarlo.
GIACOMO
Sei sexy quando fai così... (sorride mettendosi in guardia)
Prima che Giacomo finisca la frase, il maestro gli dà un sinistro sul naso.
GIACOMO
Mi hai quasi rotto il naso! (fa due passi indietro e si tocca il naso)
MAESTRO SUNAKI
Questo era solo un assaggio di quello che ti aspetta...
GIACOMO
Cazzo! Non erano previsti i pugni.
MAESTRO SUNAKI
Ehi! Modera il linguaggio, ci sono bambini qui dentro.
GIACOMO
Va bene. Se vuoi un vero combattimento, io ci sto! (si avvicina rimettendosi in guardia)
Daniel è fuori dal tatami a guardare.
DANIEL
Sento che ci sarà da divertirsi... (prende il suo telefono e comincia a filmare ridendo)
GIACOMO
Adesso userò una tecnica infallibile, si chiama la mente dubbiosa. Ne hai sentito parlare?
MAESTRO SUNAKI
74
E che cos'è? Il tuo sito porno mentale? (ironizza)
GIACOMO
Tra qualche secondo lo capirai... (sorride)
MAESTRO SUNAKI
Non vedo l'ora...
Il maestro rimane in guardia, pronta a colpire. Daniel continua a riprende.
GIACOMO
(molto sicuro di sé) Ragazza stai attenta... stai attenta... Potresti pentirti d'avermi provocato. Avevo
smesso di usare questa tecnica per la sua pericolosità, ma visto che mi sembri una ragazza diversa,
ti farò vedere.
(si accorge che Daniel sta riprendendo la scena e s'infuria) Ehi, smettila subito di filmare!
MAESTRO SUNAKI
Quindi mi stai dicendo che la usavi anche contro le donne... Adesso ti farò veramente male!
GIACOMO
Non intendevo questo!
MAESTRO SUNAKI
Ah, ho sentito male? E che cosa intendevi?
GIACOMO
Lasciamo perdere...
Giacomo inizia a saltellare, girando attorno a lei. Nel frattempo Daniel continua a filmare senza farsi vedere.
GIACOMO
Ora mi vedi? Mi vedi?
MAESTRO SUNAKI
Sei ancora qui, idiota! (lo guarda con grinta)
GIACOMO
C'è solo un fratello al mondo che sa muoversi come me, si chiama Mohamed Ali! Lo conosci?
MAESTRO SUNAKI
Sì, so chi è.
GIACOMO
Poi c'è quell'altro...
(un po' perplesso, si ferma un attimo e guarda Daniel) Come si chiama quello cinese?
DANIEL
Bruce Lee.
GIACOMO
Giusto, lui!
(verso il maestro) Non temere non ti farò così tanto male. (sorride) Non voglio graffiare quel bel
faccino sexy...
MAESTRO SUNAKI
Ummm... vieni qui...
Il maestro scatta verso di lui, gli afferra il braccio destro, e, servendosi della sua schiena, lo butta per terra con violenza.
Giacomo sviene sul tatami. Daniel, finito di riprendere, invia il video a tutti gli altri amici.
INTERNO. STUDIO DI RENZO. GIORNO
L'ufficio è arredato in modo semplice. Renzo è dentro con una donna e uomo; sembra che si stia occupando di un caso
di divorzio. Gli vibra il cellulare.
RENZO
Scusate. (guarda il telefono e ride)
ESTERNO. BAR ALL'APERTO CENTRO MILANO. GIORNO
Il sole se ne è quasi andato. Le strade sono piene come al solito; molte persone passeggiano, altre sono sedute sui
tavolini fuori dai bar. L'ambiente è rumoroso. Antonio è seduto fuori a prendersi un drink, ascoltando la musica con il
cellulare. Gli arriva un messaggio da parte di Daniel, lo guarda e scoppia a ridere.
ESTERNO. STUDIO BONINI - PARCHEGGIO. GIORNO
75
Siamo sotto il palazzo dello studio Bonini. Ci sono delle macchine parcheggiate in fila; altre se ne stanno andando via.
Siamo a fine giornata. Alfredo cammina lentamente verso la sua macchina. Si sente una suoneria. Comincia a cercare
dentro le tasche il telefono; lo trova nella tasca interiore della giacca; guarda il video e ride senza trattenersi.
INTERNO. CENTRO SPORTIVO SUNAKI. NOTTE
L'atmosfera non sembra essere cambiata. I bambini continuano ad allenarsi; un gruppo di loro è vicino a Giacomo,
ancora disteso per terra, svenuto; gli stanno facendo degli strani disegni sulla faccia. Il maestro arriva insieme a Daniel,
ha in mano un bastoncino di incenso.
DANIEL
Bambini allontanatevi dal ragazzo... Lasciatelo in pace ora.
Il maestro accende il bastoncino di incenso vicino al naso di Giacomo; questi si sveglia sbalordito, e guarda attorno a sé,
come se non ci vedesse bene; vede Daniel e il maestro di fronte a lui. I bambini appena vedono che si è svegliato,
scoppiano a ridere guardando la sua faccia piena di scritte in giapponese.
DANIEL
Ehi, ehi, sveglia!
MAESTRO SUNAKI
Buongiorno bella addormentata! (sorride) Hai fatto brutti sogni? Ti stavo già preparando il divano
dell'ufficio, nel caso non ti svegliassi...
GIACOMO
Che cos'è successo?
(guarda Daniel in modo strano) E perché sei sudato?
DANIEL
Abbiamo finito l'allenamento. Hai dormito per quasi 1 ora e mezzo...
GIACOMO
Beh, con tutto lo sforzo fisico che faccio di notte, mi ci voleva...
DANIEL
Non credo che sia per quello... Sei svenuto, bello! (ride)
GIACOMO
Ma perché non mi hai svegliato? Che razza di amico sei?
DANIEL
Sono quello che ha impedito che quei bambini laggiù (indica un gruppetto di bambini) disegnassero
sopra tutto il tuo corpo. È così raro vederti con la bocca chiusa per un'ora...
GIACOMO
Traditore!!
MAESTRO SUNAKI
(lo guarda con tenerezza) Visto che ti sei così impegnato per uscire con me... te lo concedo! Vieni a
prendermi domani alle 20, ok?
GIACOMO
Ok, non mancherò! Mettiti qualcosa di sexy, bella! (sorride)
MAESTRO SUNAKI
Va bene. A domani. (va via sorridendo)
GIACOMO
Domani sarò io il maestro... Almeno è servito a qualcosa stare lì addormentato... (sorride)
Il maestro va in ufficio. Daniel aiuta Giacomo ad alzarsi.
DANIEL
Dai! In piedi Bruce Lee, andiamo! (ride)
I due amici vanno verso la porta d'uscita. Daniel guarda Giacomo in modo strano; lui se ne accorge.
GIACOMO
Che c'è? Perché mi guardi così?
DANIEL
Non sai di avere qualcosa sulla faccia, vero? (sorride)
Giacomo, spaventato, si ferma e si tocca tutta la faccia con le mani.
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GIACOMO
Oh mio dio! Ho la faccia come la tua? (impaurito)
DANIEL
Non esattamente. I bambini hanno disegnato ripetutamente una parola giapponese sulla tua faccia.
GIACOMO
E che c'è scritto?
DANIEL
Imbranato!
GIACOMO
Maledetti ninja letterati!
ESTERNO. CENTRO SPORTIVO SUNAKI. NOTTE
I due amici camminano a piedi per ritornare a casa.
GIACOMO
Ma tu da quando parli giapponese?
DANIEL
Oggi ho iniziato a studiarlo, ma mi sono fatto dire dal maestro il significato delle scritte.
GIACOMO
E il video? ( si ferma e lo fissa)
DANIEL
Quale video? (fa finta di niente)
GIACOMO
Non fare il furbo con me, ti ho visto filmare...
DANIEL
Non c'è nessuno video. Mi hai chiesto di smettere e ho smesso.
Giacomo si ferma per strada e lo guarda intensamente, poco convinto. A Daniel comincia a tremargli la gamba.
GIACOMO
Ok. E perché adesso ti sta tremando la gamba?
DANIEL
(dopo qualche momento di silenzio) Maledizione, non ti posso nascondere niente...
GIACOMO
Finché riuscirò a parlare, non credo. Tira fuori il telefono e cancellalo subito!
DANIEL
Va bene.
Daniel prende il cellulare e cancella il video. Giacomo rinizia a camminare; Daniel rimane dietro di lui e si lascia
scappare un sorriso furbo, senza farsi vedere da Giacomo; poi inizia a camminare anche lui.
INTERNO. CASA RONCINI - SALOTTO. NOTTE
All'interno ci sono tutti amici di Daniel, ancora vestiti da lavoro. Daniel e Giacomo attraversano la porta. Appena
vedono Giacomo, si alzano tutti e si mettono a ridere.
ALFREDO
(verso Giacomo) Eccolo qui! (ride avvicinandosi a lui) La mente dubbiosa, eh! Fammi vedere, fammi
vedere! (gli tocca la spalla)
Giacomo rimane fermo con la faccia imbarazzata.
ANTONIO
(facendo finta di non vederlo) Aspettate, mi metto gli occhiali! Chissà se riuscirò a vederlo... (prende i
suoi occhiali) Lo vedo! Ecco qui il mio amico Giacomo! (ride)
DANIEL
Non è tutto. Ha dormito ben più di quanto potete immaginare...
RENZO
A 30 anni, sei l'unico tra noi che si è fatto picchiare da una donna. (ride)
ALFREDO
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No, ripicchiare da una donna! (ride)
Alfredo continua a ridere; gli si avvicina Renzo e lo guarda intensamente, in modo minaccioso.
RENZO
Però così ci offendi tutti...
ALFREDO
(è intimidito, gli trema la voce e sfugge il suo sguardo) Scusa, non volevo.
RENZO
Stai attento a come parli.
GIACOMO
Dai ragazzi, quella ragazza andava forte.
(guarda Renzo) Neanche tu saresti riuscito a batterla Renzo.
RENZO
Avresti dovuto fare come fai sempre...
GIACOMO
E cioè? (lo guarda)
RENZO
Portatela a letto senza farti prendere a calci prima! È troppo divertente... È una roba da matti
quello che hai fatto... (ride)
GIACOMO
Per una così ci voleva un piano... La mia strategia ha funzionato! (soddisfatto)
DANIEL
Bello sforzo... (sorride)
ANTONIO
A proposito di piano, come la mettiamo con Margherita?
Giacomo, Antonio e Daniel si siedono sul divano. Giacomo è in mezzo, a destra si trova Antonio, e sulla sinistra
Daniel. Renzo e Alfredo rimangono in piedi.
DANIEL
Giusto. Ci stavamo quasi dimenticando di lei...
GIACOMO
Non ho dimenticato niente. Credi che le parole di miele che ci ha sparato in faccia l'altro giorno,
possano farmi dimenticare la volta che mi ha allacciato sul gabinetto del bagno della scuola, mentre
tutti mi pisciavano addosso? O i km che mi facevo a piedi sul sole al ritorno dalla scuola, per non
incontrarla sul pullman scolastico? No, non possiamo farlo. Guarda la tua cicatrice. Oppure la
volta che ha spaccato gli occhiali di Antonio.
Renzo di carattere odia il passato. Capisce dalle parole di Giacomo che sta per raccontare un evento che riguarda lui,
così interviene.
RENZO
Basta con questi ricordi! Io dico di farle un'imboscata! Paghiamo qualcuno che la massacri di
botte!
DANIEL
No, è troppo violento per i miei gusti.
GIACOMO
No, sarebbe troppo facile così. Io pensavo a qualcosa che la faccia sentire molto male dentro.
Sentite ragazzi, la mia idea è questa, avvicinatevi...
Tutti vanno vicino a Giacomo e creano un cerchio intorno a lui. Giacomo si rende conto della presenza di Alfredo e lo
guarda in modo strano.
GIACOMO
(verso Alfredo) Che fai?
ANTONIO
Sì, che stai facendo?
ALFREDO
Partecipo al piano. Lei ha colpito anche a me...
78
DANIEL
(guarda Alfredo) Che cosa ti avrebbe fatto? Sentiamo...
ALFREDO
Niente, continuate pure...
Alfredo fa un viso strano, come se stesse nascondendo qualcosa, non ha infatti raccontato agli amici quello che è
successo nel bagno dello studio con Margherita; si allontana e si siede su una sedia di fianco alla tv.
RENZO
(verso Alfredo) Bravo, siediti là e scalda quella sedia. Lascia parlare i grandi.
ALFREDO
I grandi? (ride in modo ironico)
Tutti lo guardano in modo ostile.
ALFREDO
Scusate. (s'intimidisce notando lo sguardo di tutti)
Imbarazzato, Alfredo prende il cellulare e si mette a filmare, mentre Giacomo spiega il suo piano.
GIACOMO
Allora, ci occorre un piano infallibile! Che colpisca senza lasciare via di scampo all'avversario...
(guardandoli uno per uno) Qual è l'arma letale da usare contro una donna?
ANTONIO
Il sesso prima di sposarsi?
GIACOMO
Tu che ne sai di donne? E chi ti ha detto questa stronzata?
ANTONIO
Mia mamma dice che una donna che fa sesso prima di sposarsi, ha l'80% di probabilità di finire la
sua vita da single. E questo è un dramma per ogni donna.
GIACOMO
E si vede, lei è single. Continua ad ascoltare tua mamma, e ti cadranno i capelli prima di vedere il
prossimo reggiseno...
ANTONIO
In realtà un altro l'ho visto...
RENZO
(verso Antonio) Stai zitto e ascolta!
(verso Giacomo) Giacomo continua pure.
GIACOMO
Dove eravamo? Per fare male ad una donna bisogna essere furbi. Bisogna mettere insieme fascino e
sicurezza. Per questo piano ci serve un'esca... un cavaliere gentile... con il cuore imparziale...
RENZO
So dove vuoi arrivare... vuoi dire un cavaliere oscuro!
Guardano tutti Daniel; lui capisce e s'innervosisce; si alza in piedi.
DANIEL
No, no, no! Ragazzi non ci pensate nemmeno! Io non lo farò!
GIACOMO
Dai, non fare così. Sappiamo tutti che da bambini tu le piacevi... Forse sei l'unico tra noi che può
far breccia nel suo cuore e accendere la luce nei suoi occhi.
DANIEL
(diventa nervoso e grida) Stai parlando di luce! Guarda la mia faccia! Ti sembra che non brilli già
abbastanza?!
ANTONIO
Sei il più romantico tra noi, basterebbe mettere un po' di cattiveria in te e... il gioco è fatto!
GIACOMO
Esatto! Bravo Antonio. Ogni tanto te ne esci con qualcosa di utile... Bravo homo sapiens!
ANTONIO
Grazie.
79
GIACOMO
(imita un frase famosa del film Il cavaliere oscuro) Non so se capisci, ma lei... completa te...
Ridono tutti tranne Daniel.
ALFREDO
Questa era davvero forte! (ride)
Daniel si accorge che Alfredo li sta riprendendo.
DANIEL
(verso Alfredo) Ma che stai facendo?
ALFREDO
Sto facendo il video di questo momento storico... Un piano perfetto contro la stronza. Un giorno
quando saremo vecchi ci rideremo sopra, vedrai...
INTERNO. CASA CONCERTI – SALOTTO. NOTTE
In quello stesso momento Margherita e il padre sono in salotto e guardano una partita in televisione.
SALVATORE
Sì, bella partita. Menomale che abbiamo vinto. (dà il 5 alla figlia) Tesoro com'è andata al lavoro
oggi?
MARGHERITA
Bene.
SALVATORE
Hai avuto ancora problemi con quel ragazzo?
MARGHERITA
No, no. Oggi non c'era nemmeno. (continua a guardare la televisione)
INTERNO. CASA RONCINI - SALOTTO. NOTTE
Tutta la banda continua a cercare di convincere Daniel ad accettare il piano per vendicarsi. Daniel esce dalla stanza e
ritorna con una birra in mano.
DANIEL
(beve) Sentite ragazzi, io non mi sento a mio agio davanti a lei. Non sono mai stato bravo a
riconciliarmi con le donne.
Giacomo perché non lo fai tu?
ALFREDO
Bella domanda. (sorride)
GIACOMO
Sapete tutti come va finire con una donna... Appena la porto a letto, finisce lì... niente
coinvolgimento sentimentale.
DANIEL
E Antonio?
ALFREDO
Questa domanda non ci voleva...
GIACOMO
(guarda Antonio) Ma l'hai visto? Non ha mai usato il pistolino! Non sa usarlo neanche per fare cose
semplici come la pipì...
ALFREDO
E tu come lo sai?
GIACOMO
Perché ogni volta che viene a casa mia lascia un lago per terra! (indica Antonio) Per lui avere il
pistolino è come possedere la lampada dei desideri e continuare a lasciare che ti accadano cose
brutte.
Antonio se la spassa e ride; fa uno sguardo da furbetto.
GIACOMO
(se ne accorge e s'infastidisce) Che cazzo ridi?
80
DANIEL
Non me la sento, e nessuno tra l'altro conosce quella ragazza.
RENZO
(si avvicina a Daniel) Senti, non sappiamo chi è diventata oggi, è vero... Ma tocca a te scoprirlo, sei la
nostra unica speranza di vendicarci di lei. Ti prego fallo per tutti noi!
ANTONIO
Non può passarla liscia, no! Non lo permetteremo!
GIACOMO
Dai, palle di giaccio, dacci una mano! Sappiamo che le hai tenuto testa l'altro giorno in azienda. 15
anni fa non saresti riuscito nemmeno a respirare l'aria vicino a lei... E non dimentichiamoci che
vive proprio dall'altra parte della strada... Prima o poi vi incontrerete...
DANIEL
(dopo averci riflettuto qualche secondo) Anche se dovessi accettare di farlo, nessuno di noi sa come
approcciarsi a lei. Giacomo, il più esperto di donne, ha ammesso di non saperlo. E perché dovrei
riuscirci io?
GIACOMO
(si avvicina a Daniel) Perché lei ti ha sempre guardato in modo diverso rispetto a noi. Forse
prendersela con te così tanto era soltanto il suo modo di dimostrare tenerezza nei tuoi confronti.
Non è cosi difficile. Poi ci guadagni anche tu... ma hai visto quanto è diventata carina? La seduci, vi
divertite e le spezzi il cuore. Questo è tutto quello che devi fare.
Continuano ad insiste per convincere Daniel.
DANIEL
Ok, ok, va bene. Lo faccio. Ma dovete aiutarmi anche voi per rendere tutto più reale e credibile.
Dobbiamo farle credere che l'abbiamo perdonata.
ESTERNO\INTERNO. PARCO MILANO. GIORNO
Siamo nel parco del quartiere d'infanzia di Daniel, in periferia. È mattina. Il sole risplende; è una bellissima giornata. Il
parco è circondato da panche; ci sono persone che portano a spasso il loro cane, sportivi che corrono, anziani che
passeggiano. Daniel corre su una stradina stretta del parco; ha la maglietta bagnata di sudore.
INTERNO. CENTRO SPORTIVO SUNAKI. GIORNO
La luce del sole attraversa le finestre all'interno della palestra. È pomeriggio. Il centro è vuoto e più silenzioso che mai.
Daniel e Yoshi sono al centro del tatami. Daniel esegue un movimento con le gambe piegate leggermente, e il braccio
destro in avanti, come se dovesse dare un pugno. Yoshi gli alza un po' il braccio per fargli acquistare la giusta
posizione; per allenarlo gli gira intorno, mentre lui dà un serie di pugni in avanti, prima con il destro e poi con il
sinistro.
INTERNO. STUDIO PSICOLOGO. GIORNO
È pomeriggio, un leggero vento muove le tende dell'ufficio. Lo studio sembra un mini-salotto; ci sono dei quadri appesi
alle pareti. Daniel è seduto su un divano, batte leggermente le dita sui suoi lati, guardandosi attorno. Di fronte a lui c'è
un uomo, lo psicologo, che lo guarda per 10 secondi prima di parlare.
PSICOLOGO
Allora, mi dica... cosa la porta da me? Qual è il suo problema?
DANIEL
Ho un problema... piuttosto grosso e imbarazzante...
PSICOLOGO
Non è mica il primo signore! Come si chiama?
DANIEL
Daniel.
PSICOLOGO
Continui pure Daniel.
DANIEL
Ho un problema con le relazioni... non riesco a capirle...
PSICOLOGO.
A chi lo dice! Sono al terzo matrimonio, e non capisco ancora mia moglie. Chi le capisce le donne!
DANIEL
Allora come fa a risolvere il mio problema, se già lei non sa di cosa stiamo parlando?
81
PSICOLOGO
Lei conosce un medico che si fa le analisi ogni mese? No, non esiste. Si studia ogni argomento del
paziente... devo pur mandare avanti il mio studio e pagare gli alimenti a quella stronza della mia ex
moglie... Faccia attenzione alla prima moglie, è quella più cattiva!
DANIEL
Sì, certo. Ma non credo che la cosa mi capiterà...
PSICOLOGO
Allora, cosa diceva sul suo problema con le donne?
DANIEL
Io non riesco a fare l'uomo in una relazione, mi lascio sempre guidare da ogni donna con cui esco.
La verità è che non riesco a non accontentarle in ogni loro desiderio.
PSICOLOGO
Beh, conosco una che sarebbe contenta se io fossi così!
DANIEL
(mette la testa in giù, è triste e incompreso) Sembra quasi che faccia da schiavo. Mi sento un debole
davanti a loro. Alla fine va sempre a finire male.
PSICOLOGO
Questo comportamento può essere dovuto a una storia del suo passato. Le chiedo la gentilezza di
rispondere ad ogni domanda che le farò, e, sopratutto, di rispondere sinceramente a quelle molto
personali, senza lasciare una porta chiusa sui suoi sentimenti. In questo modo potrò trovare una
risposta. Ok?
DANIEL
(rialza la testa) Faccia pure.
PSICOLOGO
Lei ha ancora entrambi i genitori?
DANIEL
No, li ho persi da bambino.
PSICOLOGO
Come si è sentito dopo la morte dei suoi genitori?
DANIEL
(dopo essersi perso per qualche tempo nei suoi pensieri) È stato un periodo molto difficile. Avevo 6
anni. Ogni volta che vedevo un bambino con i suoi genitori mi sentito solo, come se fossi l'unico
bambino a vivere così. Con il passare del tempo le mie cicatrici sono quasi svanite.
PSICOLOGO
C'è qualche altro evento brutto che ha dovuto affrontare in passato?
DANIEL
Sì, a scuola mi facevo picchiare da una ragazza molto forte.
PSICOLOGO
(sorpreso) Una ragazza?
DANIEL
Sì, ma una ragazza forte.
PSICOLOGO
Forte quanto?
DANIEL
(grida imbarazzato) Era grande e grossa.
PSICOLOGO
È stata lei a farle quelle cicatrici sulla faccia? (indica il suo viso con un dito)
DANIEL
Sì, lei mi ha picchiato per oltre 3 anni... Che c'è di strano? Può capitare.
PSICOLOGO
Accidenti... (pensieroso) credevo che il paziente attratto dalle ultrasettantenni fosse il peggiore di
tutti, ma questo... va oltre ogni immaginazione!
DANIEL
(infastidito) Ma lei è qui per aiutarmi, o per prendermi in giro?
PSICOLOGO
Oh, mi scusi... andiamo avanti. Lei fa un'attività per scaricarsi emotivamente?
DANIEL
E che cos'è?
PSICOLOGO
È qualcosa che ci fa sentire bene per un po', e che ci aiuta a stare meglio con le altre persone.
82
DANIEL
Si spieghi meglio.
PSICOLOGO
C'è chi pratica attività estreme, chi sport, masturbazione, ballo, canto... Lei cosa fa di tutto questo?
DANIEL
Ho cominciato a fare sport.
PSICOLOGO
Bene, è già un inizio. Il suo problema legato alle donne, è semplicemente un trauma storicamente
riconducibile alla reazione contraddittoria, dovuta all'influenza di una o più persone. Lei potrà
uscirne solo convivendo assieme a chi le fa paura: la donna. Come si dice, capire meglio il suo
nemico è il modo per vincere contro di lui.
DANIEL
Grazie dottore.
PSICOLOGO
Prego, è stato un piacere... anche per il mio portafoglio!
Daniel si alza, saluta il dottore e se ne va velocemente.
INTERNO. CASA RONCINI - SALOTTO. NOTTE
La notte è quieta. Giacomo, Antonio e Renzo sono in salotto. Renzo è seduto a guardare Giacomo e Antonio giocare a
playstation sul divano.
GIACOMO
(rivolgendosi ad Antonio) Sparagli! Coprimi sulla destra! Vai, vai! Perché sei così lento a correre?
ANTONIO
Mi stanno sparando addosso, dovrò pur nascondermi!
Renzo indica, con il bicchiere di birra che ha in mano, un punto sullo schermo.
RENZO
A ore 15 c'è un cecchino, state attenti! Eccolo! Vai! Sparagli!
GIACOMO
Fatto. Questo Call of duty è davvero forte, mi tremano le mani... sembra proprio vero!
Antonio ci sei?
ANTONIO
Sì, sono ancora dietro, arrivo.
Qualche minuto dopo Daniel attraversa la porta; è contento, sorride e si avvicina agli amici. Giacomo lo guarda
continuando a giocare.
DANIEL
Ciao ragazzi. (sorride)
GIACOMO
Perché stai sorridendo come uno scemo?
DANIEL
Così. Prima o poi comincerete a pagarmi l'affitto in questa casa... Passate più tempo qui che a casa
vostra.
ANTONIO
Non rompere! Veniamo da anni! Soltanto oggi te ne rendi conto?
DANIEL
(guarda Renzo che sta bevendo una birra) Ma la famiglia? Non pensi a loro quando ti riempi di birra
in quel modo?
RENZO
E che cosa cambia? Mia moglie è una donna di poche parole, mio figlio va a letto alle 8... non c'è
più divertimento in tutto questo. Quando sono qui mi sento ancora vivo. Non sposatevi ragazzi, è
una tortura lenta che ti uccide piano piano, finché non crolli totalmente.
GIACOMO
Io penserò al matrimonio solo quando cominceranno a cadermi i denti... A quel punto andrò a
prendere una povera ragazza in Africa, le cambierò la vita e la convincerò a sposarmi. (continua a
giocare)
83
DANIEL
(rivolgendosi a Giacomo) A proposito di donne, com'è andato l'appuntamento con Yoshi, la maestra
di karate?
GIACOMO
È stato bello. Abbiamo cenato e ci siamo ubriacati, poi al ritorno siamo rimasti bloccati in mezzo al
traffico per 2 ore, giusto il tempo di rimetterci in sesto e allungare la serata. È una ragazza in
gamba, e abile... l'avevo sottovalutata. Finalmente ho provato la cultura asiatica di persona, e posso
dirvi che... è estremamente divertente passare la notte con loro... provateci!
DANIEL
(guardando Antonio) E tu Antonio, che farai da grande?
ANTONIO
Ancora non lo so. (giocando)
DANIEL
(verso Antonio) Dovresti pensarci però. Non puoi passare il resto della tua vita ad ignorare l'altro
sesso. Un giorno, quando ti troverai da solo davanti alla tv, te ne pentirai.
RENZO
(sorride e guarda Daniel) Ti vedo in grande forma!
GIACOMO
(verso Daniel) Questo è vero, le vacanze ti hanno fatto bene.
Giacomo e Antonio smettono di giocare e si concentrano su Daniel. Lo guardano tutti.
ANTONIO
Gli è uscita anche qualche briciola di muscolo... (sorride)
GIACOMO
È vero! (sorride guardando Daniel) Il piccolo è diventato grande, adesso sembri un vero uomo! Sei
pronto a mettere alla prova il tuo coraggio con Margherita?
DANIEL
Vedremo...
GIACOMO
(verso Daniel) Guarda che devi farlo per tutti noi.
RENZO
(verso Daniel) Secondo me dovresti cominciare ad affronta le tue paure. Qualcosa che sappiamo
tutti che ti fa veramente paura.
(verso tutti) Vi racconto una storia così capirete cosa intendo. C'era un poveruomo, testimone di un
omicidio fatto da un capo mafioso. Quest'uomo fu nascosto per ben 8 mesi dalla polizia prima del
processo. Il giorno della sentenza definitiva, lui prese tutto il suo coraggio, andò vicino al capo
mafioso e alla sua guardia del corpo e gli disse “Qualunque sarà la decisione del giudice oggi, io,
con te in mezzo, non posso vivere in pace. Ma tu, senza di me, vivrai e continuerai a nasconderti dai
tuoi nemici. Quello che non sai è che al tramonto io sarò uno di loro. Stai bene attento, ogni volta
che ti distrarrai, forse per accenderti una sigaretta, allacciarti le scarpe, guardare una bella donna
che passa... io sarò lì, proprio dietro di te. E l'ultima immagine che vedrai sarà un proiettile che ti
attraversa la fronte... e non sentirai solo quello, ma sentirai anche il bisogno di tornare indietro e
sistemare le cose, in modo che non accada niente di tutto questo. In quel momento sarò felice,
perché il mio viaggio verso l'aldilà sarà con te, un passeggero scomodo. Ma sarò anche felice di
liberare le persone perseguitate da te.”
GIACOMO
Qual è stata la sentenza?
RENZO
Il mafioso, grazie ai suoi amici potenti, fu prosciolto. Il giorno dopo fu trovato ucciso sul suo
divano. Né la polizia né i suoi uomini hanno mai saputo da chi e come fu ucciso.
DANIEL
In tutto questo non ho capito dove vuoi arrivare...
ANTONIO
Neanche io.
RENZO
Vincere contro la tua paura, ti fa combattere il prossimo ostacolo con un'arma in più.
DANIEL
E cioè?
RENZO
84
Il fatto di sapere che puoi vincere ti dà forza. Devi fare una prova di coraggio stasera. Entrerai
nella casa di Pat, e ci resterai 30 minuti. Se riuscirai a fare questo, allora avrai vinto contro la
paura, e potrai affrontare qualsiasi tipo di prova in futuro. Quel vecchio fa paura a tutti noi!
GIACOMO
Ho sempre detto che sei matto, ma l'idea mi piace... è fantastica!
DANIEL
Quel vecchio è pericoloso!
ANTONIO
Sì, l'altro giorno abbiamo rischiato di lasciarci la pelle...
DANIEL
Non sappiamo neanche se è in casa o no...
RENZO
Appunto, è questo il vero motivo della missione. Si chiama suspense... il brivido dell'incertezza lo
rende ancora più eccitante! Capisci?
ANTONIO
Ma andrà da solo, o qualcuno dovrà andare con lui?
RENZO
(verso Antonio) Vuoi baciare Margherita?
ANTONIO
No!
RENZO
Come immaginavo... Andrà da solo!
Daniel sembra eccitato all'idea di affrontare questa paura. Si alza in piedi, sfrega le mani l'una contro l'altra, saltella un
po' come se stesse per affrontare un combattimento.
RENZO
(verso Daniel) Sei pronto campione?
DANIEL
Pronto! Ora vado.
GIACOMO
(verso Daniel) Buona fortuna. Se qualcosa andasse storto, grida come un uomo... altrimenti se farai
il contrario, noi ci confonderemo e ti molleremo lì, capito?
Scoppiano a ridere tutti tranne Daniel.
DANIEL
Ma certo... molto divertente scemo...
Daniel esce di casa. I suoi amici si guardano e ridono. Poco dopo Daniel ritorna in casa. Sono tutti sorpresi di rivederlo
così in fretta.
RENZO
(verso Daniel) Sei stato velocissimo! (sorpreso)
ANTONIO
(verso Daniel) Infatti, che è successo?
GIACOMO
(verso Daniel) Hai paura, eh... Ammettilo... (sorride)
DANIEL
Non ho paura. Per fortuna fuori non c'è il cane, ma la porta è chiusa a chiave.
RENZO
Bel segno no?
DANIEL
Ma dimenticate un dettaglio, io non so scassinare le porte... Non sono un ladro. Però qui c'è
qualcuno che lo sa fare...
Giacomo fa finta di niente e si controlla il cellulare. Tutti lo fissano.
GIACOMO
Che c'è? Mi è arrivata una mail, devo pur rispondere, no?
85
DANIEL
(guarda Giacomo) Dai, sappiamo tutti che lo sai fare...
GIACOMO
Cosa ve lo fa pensare?
ANTONIO
A scuola riuscivi a entrare sempre nello spogliatoio delle donne, addirittura arrivavi in anticipo.
Nessuno lo ha mai saputo, tranne noi...
DANIEL
Questo è vero.
GIACOMO
E beh, che c'entra? Bastava usare un po' il cervello... Stasera non lo farò. Non voglio trovarmi di
fronte a quel cane, o, peggio ancora, di fronte al quel vecchio pazzo folle...
ANTONIO
(guarda Giacomo) Giacomo, folle e pazzo vogliono dire la stessa cosa...
GIACOMO
(urla verso Antonio) E allora? Mettiti il dizionario sulla testa, e vediamo se cresci un po'...
DANIEL
Dai... apri la porta e te ne vai... Solo questo devi fare...
Giacomo riflette, si alza non molto contento, va in cucina e ritorna con una forchetta in mano. Lui e Daniel vanno verso
la porta.
GIACOMO
Siete dei razzisti, sempre il nero deve fare il lavoro sporco...
RENZO
Non prendertela, in realtà il lavoro sporco lo sta facendo Daniel. E visto che ci sei, perché non
rimani là con lui? È buio, nessuno ti noterà! (ride)
GIACOMO
Stai zitto!
ESTERNO. CASA DI PAT. NOTTE
C'è soltanto la notte a vederli. Nessuna ombra di vita è presente all'interno della casa, neppure il cane è fuori come al
solito. Giacomo inserisce la forchetta nella serratura e apre la porta a Daniel.
GIACOMO
Ecco fatto! Divertiti...
Giacomo scappa senza voltarsi; Daniel entra in silenzio.
INTERNO. CASA DI PAT - SALOTTO. NOTTE
La casa è oscurata dall'ombra della notte. Ci sono un divano e una vecchia tv sulla destra, e una cucina nella parte
sinistra. La casa sembra quasi che non sia abitata da quanto è ripugnante. Daniel cammina con cautela, guardandosi
attorno. Prima che possa ispezionare il luogo, sente un rumore venire da fuori; guarda attraverso la finestra, è Pat di
ritorno, che sta legando il cane all'esterno della casa. Daniel, agitato, si nasconde dietro un mobile.
DANIEL
Chi me l'ha fatto fare... sono un uomo morto!
Pat entra in casa insospettito e accende la luce.
PAT
Ummm...
Pat va in cucina e poi in bagno. Daniel è sempre dietro il mobile, ma decide di cambiare nascondiglio, immaginando
che Pat possa scoprirlo più facilmente se resta dov'è; si dirige quindi verso la cucina.
INTERNO. CASA DI PAT – CUCINA. NOTTE
Daniel si nasconde dietro il frigo; impaurito, nota un serie di granate appese al frigorifero.
DANIEL
86
(guardando le granate) Lo dicevo io che è pazzo...
INTERNO. CASA DI PAT - SALOTTO. NOTTE
Pat esce dal bagno armato del suo fucile; avanza nel salotto muovendo il naso come se sentisse un odore; guarda da
tutte le parti e inizia a parlare.
PAT
(minaccioso) In guerra ho fatto fuori tanta di quella gente, che non mi ricordo più il numero. Mi
sono fatto delle canne con la polvere da sparo, soltanto per divertirmi. Credimi... sono in grado di
riconoscere l'odore di un estraneo in casa mia. Conto fino a tre, se non vieni fuori, sparerò finché
un proiettile non ti attraverserà il corpo!
INTERNO. CASA DI PAT - CUCINA. NOTTE
Daniel sta sudando da tutte le parti, quasi gli viene da piangere, è morto di paura. Dalla cucina Daniel sente Pat
cominciare a contare.
PAT
(la voce arriva dal salotto) Uno... due...
Daniel viene fuori con le mani in alto. Si arrende.
DANIEL
Ok, ok, vengo fuori... Ma non sparare... Ti prego non sparare... Sono Daniel, il tuo vicino.
PAT
(sorride ed entra in cucina abbassando il fucile) Oh signore! Guarda cosa mi hai regalato... il piccolo
Daniel è cresciuto! Se volevi davvero conoscermi, bastava che organizzassi un altro giochetto, come
quello dell'altro giorno con il tuo amichetto mezza sega. Ma venire fino a casa mia è un tantino
eccessivo, non credi? Noi non siamo così intimi...
DANIEL
(sempre con le mani in vista) Ha ragione, non avrei dovuto introdurmi in casa sua. Le chiedo scusa.
PAT
È stato un errore, ma perdonabile... Siediti.
Pat gli fa segno di sedersi in una delle sedie che ci sono in cucina, appoggia il fucile vicino alla porta, si avvicina al
frigorifero, e lo apre.
PAT
Vuoi una birra?
DANIEL
No, grazie.
Pat prende una birra dal frigo, la apre e si siede vicino a Daniel.
PAT
Perché in questi anni non hai mai voluto parlarmi? Proprio stasera torno a casa e ti trovo qui...
Che cosa stavi cercando di fare? (beve un sorso di birra)
DANIEL
Niente, stavo facendo un gioco stupido sul coraggio...
PAT
Quindi questa è soltanto una prova di coraggio? Ti stai preparando per una guerra Daniel?
DANIEL
No, no. Il mio amico Renzo dice sempre che non sono abbastanza uomo per affrontare le mie paure,
e ho voluto dimostrargli che aveva torno.
PAT
Ah, ho capito... Ma sai cosa credo? Sei uomo, e c'è soltanto una cosa che devi imparare: a convivere
con il tuo dolore. Questa tua incapacità ti ha indebolito molto. Tu mi ricordi molto tua nonna, sai?!
(continua a bere) Ma sei sicuro che non ne vuoi una? (indica la birra)
DANIEL
No, sto bene così.
87
Questa storia di voi due, di cui mia nonna non vuole mai parlare con me... allora, è tutto vero?
PAT
Certo figliolo.
(il suo sguardo si fa vago, sembra che stia rivivendo i suoi ricordi) Era il 1956, il periodo della
rivoluzione Ungherese. Ero un militare dell'Unione sovietica. Fui ferito al braccio sinistro e mi
portarono in infermeria. Stavo lì seduto, aspettando il mio turno per essere curato, quando tua
nonna, che allora faceva l'infermeria, venne da me. Mi chiese come mi ero procurato quella ferita.
Il modo in cui mi guardò quel giorno, e la delicatezza con cui usò le mani per medicarmi, mi rese
debole, così debole che le chiesi di trascorrere la serata insieme a me. Non mi aspettavo che una
donna così bella e sensuale potesse uscire con uno come me...
DANIEL
E che cosa disse?
PAT
Lei disse di sì. Quella sera fu una delle sere più belle della mia vita. Trascorremmo la notte a
guardare le stelle e a parlare di cosa avremmo potuto fare se non ci fosse stata la guerra. Poi
giocammo al tiro al bersaglio con le bottiglie di birra che avevamo bevuto. Quella sera scoprii che
tua nonna ha un talento, ha una mira eccellente! Non è un caso se vinse il bronzo di tiro a segno nel
66. Volevo davvero mollare tutto per stare insieme a lei. Ma il mio paese aveva più bisogno di me,
ero considerato un eroe in Russia: sono riuscito a distruggere 7 cari armati nemici che avevano
invaso il villaggio, salvando numerose vite.
DANIEL
Cos'è successo dopo tra voi?
PAT
Tua nonna mi lasciò, dicendomi di non poter vincere contro l'amore che avevo per la mia nazione.
Sparì totalmente dalla mia vita. 10 anni dopo in una missione segreta nel sud d'Italia, vidi la sua
foto sul giornale con un ragazzino di circa 9 anni, era tuo padre. Capii in quel momento che tutti
quegli anni in cui mi ero battuto per la mia nazione, non valevano nemmeno un secondo che mi ero
perso nella vita di quel bambino. La disperazione che ha vissuto dentro di me in questi anni, non
era dovuta al campo di battaglia, ma al mio cuore che voleva ritrovare la sua casa. Quella casa era
vicino a lei, l'amore della mia vita.
DANIEL
Che cosa fece dopo?
PAT
Dopo andai da lei, le chiesi scusa, ma lei si rifiutò di perdonarmi e negò in ogni modo che io fossi il
padre del ragazzino. Io capii che era una bugia, semplicemente guardandola negli occhi. Allora
decisi di installarmi qui, per veder crescere mio figlio e per proteggere tutti e due. Lei non fu
d'accordo ma io non le lasciai scelta. Da allora non ci parliamo molto. Litighiamo spesso... (sorride)
DANIEL
Wow Pat! Lei è un uomo romantico! (sorride)
PAT
Da chi pensi di averlo preso?! Ho visto come tratti le tue donne... Comunque sono contento di aver
parlato con te, so che tua nonna ti ha chiesto di non farlo mai. (beve un sorso di birra)
DANIEL
In effetti è così, ma anche a me ha fatto piacere parlare con lei. Ora devo andare, prima che i miei
amici comincino a preoccuparsi per me.
Daniel e Pat si alzano in piedi e si stringono la mano. Daniel, per uscire dalla cucina, passa vicino al frigorifero, ma lo
sfiora accidentalmente e fa cadere una granata lì appesa. Si getta per terra gridando.
DANIEL
Oh mio dio! (impaurito)
Pat rimane in piedi, lo guarda e ride; Daniel ha gli occhi chiusi, aspetta che esploda la granata.
PAT
Tranquillo, è un granata finta! (ride) La uso per spaventare gli intrusi come te!
Daniel piano piano apre gli occhi e si rialza. Si legge la sorpresa nei suoi occhi, poi sorride. Prende una granata finta in
mano, la guarda pensieroso e gli scappa un sorriso furbetto.
88
DANIEL
Pat, me la presterebbe per qualche minuto? (sorride)
PAT
Certo. (sorride come se avesse capito le sue intenzioni)
INTERNO. CASA RONCINI - SALOTTO. NOTTE
La serata tra amici prosegue. Giacomo sta giocando a videogiochi con Antonio. Renzo li osserva seduto sul divano con
un grande bicchiere di birra.
GIACOMO
Ma che starà facendo lì dentro? Spero che non sia caduto in una delle trappole di Pat... vedo già
Daniel grattarsi la testa con le mani, e le sue gambe fare uno di quei balletti di Elvis...
Ridono tutti. All'improvviso qualcosa rompe la finestra ed entra dentro la stanza: è la granata finta di Pat. Rimangono
tutti immobili, e si guardano velocemente.
GIACOMO
Oh merda! Mamma! (quasi piangendo)
RENZO
Porca puttana! Scappiamo!
ANTONIO
Ma cosa cazzo... Maledetto vecchio!
Renzo scappa verso il corridoio, versa il bicchiere di birra per terra per aiutarsi a scivolare in fretta con la pancia, e si
nasconde in bagno. Contemporaneamente Giacomo vola dalla finestra di fronte con un mezzo salto mortale. Antonio
scappa velocemente in cucina per nascondersi. Sono tutti e tre impauriti. Passa qualche secondo e non succede niente.
Si sentono le risate di Daniel e di Pat, che sono affacciati sulla veranda, fuori dalla casa di Pat.
GIACOMO
(verso Daniel) Figlio di puttana! Mi hai fatto quasi venire un infarto!
DANIEL
Che spasso!
PAT
L'idea era buona!
Daniel e Pat continuano a ridere e si danno il 5.
INTERNO. CASA RONCINI – BAGNO. GIORNO
Il giorno seguente. Le finestre della casa lasciano vedere lo splendore del giorno. È mattina. Daniel è nel suo bagno,
vicino allo specchio, con solo le mutande addosso. Si è appena sistemato i capelli. Si guarda i muscoli e si sente in
forma.
DANIEL
Sei un figo! Sì che lo sei!!! (sorride convinto)
INTERNO. STUDIO BONINI - CORRIDOIO. GIORNO
Daniel oltrepassa la porta dell'ascensore, cammina con eleganza e sicurezza verso il suo ufficio. È felice. Il suo modo di
fare dimostra un cambiamento nella sua personalità e non lascia indifferente le colleghe femmine, che lo guardano in
modo provocante.
INTERNO. STUDIO BONINI - UFFICIO DANIEL. GIORNO
Le finestre sono aperte. Daniel è seduto davanti al computer. Qualcuno bussa alla porta.
DANIEL
Avanti.
MARGHERITA
Ciao, ben tornato. (sorride)
DANIEL
Grazie. (è indifferente; non la guarda e continua a navigare sul web)
MARGHERITA
89
Ti posso parlare un momento?
DANIEL
Stai già parlando... Dimmi tutto. (continua a non guardarla)
MARGHERITA
Volevo soltanto dirti che mi spiace se la mia presenza ti ha dato nuovamente dei problemi... non era
mia intenzione.
DANIEL
Non ti preoccupare. Non fa niente. Ora ho da fare. Se c'è qualcos'altro che vuoi dirmi ti ascolto,
altrimenti lasciami lavorare. (con un tono secco)
MARGHERITA
Ok, tolgo il disturbo. (a disagio)
Margherita se ne va via stringendo le mani; è dispiaciuta per come le ha risposto; sembra che si aspettasse che Daniel si
dimostrasse un po' più accogliente.
INTERNO. STUDIO BONINI - CORRIDOIO. GIORNO
Daniel è nel corridoio dell'azienda, si dirige verso l'ufficio di Margherita. Bussa e apre la porta rimanendo fuori.
DANIEL
Andiamo!
INTERNO. STUDIO BONINI – UFFICIO MARGHERITA. GIORNO
Margherita alla sollecitazione di Daniel non esita ad alzarsi.
MARGHERITA
Dove andiamo? (sorpresa)
DANIEL
Te lo spiego strada facendo.
INTERNO. STUDIO BONINI - CORRIDOIO. GIORNO
Daniel e Margherita vanno verso l'ascensore ed entrano.
ESTERNO. STUDIO BONINI - PARCHEGGIO. GIORNO
Fuori fa caldo. Daniel sale in macchina con Margherita; i due se ne vanno.
INTERNO\ESTERNO. AUTOMOBILE DANIEL. GIORNO
Daniel è alla guida dell'auto, Margherita le è seduta a fianco. Lui è di poche parole, ma Margherita vuole scoprire dove
stanno andando.
MARGHERITA
Allora, mi dici dove andiamo?
DANIEL
C'è un vecchio edificio disabitato, sta quasi per cadere. Si trova in periferia, a qualche km dal
centro. Si potrebbe demolire e usare quello spazio per il nostro progetto. Non sarebbe difficile
perché l'edificio non è occupato da oltre 2 anni. Pensavo che io e te, visto che lavoriamo sullo stesso
progetto, potremmo dare un'occhiata al posto per capire se è una cosa fattibile.
MARGHERITA
Interessante, non ci avevo pensato.
Passano qualche minuto in silenzio.
MARGHERITA
(guardandolo) Di solito sei sempre così teso con le ragazze?
DANIEL
(ironico) Perché, saresti una ragazza? Non ci ho fatto caso...
MARGHERITA
(sorridendo) Ok, ho capito... sto zitta...
DANIEL
Brava ragazza, chiudi quella bocca...
MARGHERITA
90
Hai appena detto ragazza! (ride)
DANIEL
Ho detto così... mi sarà sfuggito... forse ti ho preso per qualcun altro...
MARGHERITA
Certo, qualcun altro... (sorride)
DANIEL
Stai forse cercando di fare conversazione con me?
MARGHERITA
No, no, stavo cercando di chiuderti nell'armadietto... (ironica) Certo che sto cercando di fare
conversazione con te, sembri così chiuso!
DANIEL
Non hai pensato che può essere per qualche motivo? (la guarda)
MARGHERITA
Ancora ritorni con questa storia del passato... bella scusa! Nasconderti sempre lì dietro, come un
bambino senza regalo per il compleanno...
DANIEL
Non pensavo a quello. Sono solo un po' preoccupato per il progetto. Abbiamo poco tempo, non so se
te ne rendi conto...
MARGHERITA
Sì certo. Se qualcuno non si fosse preso delle lunghe vacanze, forse l'avremmo potuto finire prima...
DANIEL
Questi non sono affari tuoi! (s'infastidisce)
MARGHERITA
Dal momento che influisce sul mio lavoro, la cosa mi riguarda eccome! Ti devo forse ricordare che
lavoriamo come una squadra?
DANIEL
Hai detto bene, come una squadra! Pensa a fare il tuo lavoro, al mio ci penso io...
MARGHERITA
Sì, generale ozioso. (si calma e lo guarda in modo curioso sorridendo) Dimmi un po', che cosa hai fatto
in queste due settimane?
DANIEL
(la guarda un attimo, poi continua a guardare la strada) Non vuoi proprio mollare? Ma stai facendo sul
serio?
MARGHERITA
Da quand'è che ci conosciamo? Dovresti sapere che io non mollo mai!
DANIEL
Non ci conosciamo affatto... siamo soltanto due estranei in una macchina. Siamo arrivati per
fortuna.
ESTERNO. PERIFERIA MILANO. GIORNO
Siamo nella periferia di Milano. È un posto isolato della zona industriale. Ci sono molte aziende intorno. Daniel e
Margherita scendono dall'auto. Daniel si guarda attorno; Margherita si allontana un po' per vedere la struttura. I due
vanno verso l'edificio controllando tutti i lati.
MARGHERITA
Credi che possa andare bene questo posto?
DANIEL
Per me potremmo farlo qui. Lo spazio e le dimensioni vanno bene.
Mentre continuano a controllare l'area, dal palazzo abbandonato spunta fuori un uomo con dei vestiti luridi e uno zaino
sulle spalle, sembra un barbone. Daniel si avvicina a lui per chiedergli informazioni.
DANIEL
Mi scusi, lei vive qui vicino?
BARBONE
Non saprei... hai dei soldi con te? Ho un po' di sete...
DANIEL
Va bene... (tira fuori il portafoglio e prende dei soldi) Tieni 5 euro.
BARBONE
Grazie, adesso possiamo parlare. (sorride) Sì, dormo qui dentro da più di 3 anni.
91
DANIEL
Tre anni... Sa chi è il proprietario del palazzo?
Il barbone nota la presenza di Margherita, che nel frattempo sta continuando a girare attorno all'edificio. Concentra tutta
la sua attenzione su di lei, risponde alla domanda fissandola.
BARBONE
Da quello che so il proprietario ha un locale in centro... il club delle stelle, se non sbaglio... Ha
comprato questo rottame per trasformarlo in una discoteca, ma alla fine non ha più fatto niente.
Prima qui ci vivevano delle persone, ma poi se ne sono andate perché l'edificio era troppo vecchio e
non poteva essere rimesso a posto.
(incuriosito) Ma quella chi è? La sua ragazza?
DANIEL
No, è una mia collega.
BARBONE
(si sorprende) Una sua collega? Porta in giro una come quella, e dice alla gente che è soltanto una
sua collega? Se fossi al suo posto la porterei da qualche altra parte, non so se mi spiego... (sguardo
ammiccante)
DANIEL
Sì, sì, ho capito...
BARBONE
Mamma mia! Che bella che è questa! Credo che tornerò a dormire in centro, non si vedono fighe
così da queste parti...
Il barbone se ne va. Daniel rimane lì e s'incanta pure lui a guardare Margherita. La guarda con interesse. Margherita da
lontano incrocia il suo sguardo e si avvicina a lui.
MARGHERITA
Che stavi guardando? Guardavi me? (sorride)
DANIEL
No, niente... (fa finta di niente)
MARGHERITA
(sorride) Bugiardo. Mi stavi guardando, ti ho visto. Allora mentre mi guardavi hai trovato qualcosa
che mi fa sembrare una ragazza?
DANIEL
(in modo sgarbato, alzando un po' la voce) Ho detto che non stavo guardando niente e, se insisti con
questo discorso, ti giuro che ti mollo qui!
Daniel si gira e va verso la macchina. Lei rimane dietro le sue spalle, sorride soddisfatta, poi lo segue.
INTERNO. STUDIO BONINI – ASCENSORE. GIORNO
Alfredo è all'interno dell'ascensore; spinge il pulsante per scendere al piano terra, ma spunta un mano tra le porte
dell'ascensore, è il signor Bonini, che entra. Alfredo cambia subito espressione, sembra imbarazzato di trovarsi da solo
con il suo capo. I due sono fianco a fianco.
BONINI
Scende signor Alfredo?
ALFREDO
Sì, vado a pranzo.
BONINI
Allora scendiamo. (schiaccia il pulsante del piano terra)
Passa qualche secondo senza che nessuno parli.
BONINI
Ho notato che sul suo profilo aziendale lei mette delle immagini piuttosto imbarazzanti. Veda di
essere più discreto la prossima volta. Non vorrei essere obbligato a licenziarla per motivi che la
metterebbero a disagio più di quanto lo farebbe il suo licenziamento...
ALFREDO
Certo signore. D'ora in avanti metterò foto diverse.
92
BONINI
È nel suo interesse, non nel mio.
Arrivati al piano terra, il signor Bonini esce per primo; Alfredo rimane fermo nell'ascensore a fa un grande sospiro di
sollievo.
INTERNO. RISTORANTE CENTRO MILANO. GIORNO
Siamo in un normale ristorante a Milano. È ora di pranzo. Sul posto ci sono molte persone che mangiano e
chiacchierano. Daniel e Margherita sono seduti su uno dei tavoli del ristorante, stanno finendo di mangiare. Daniel usa
un tovagliolo per pulirsi la bocca; Margherita beve un sorso d'acqua dal bicchiere.
DANIEL
Come sei finita a fare questo lavoro?
MARGHERITA
Da ragazzina avevo una passione per le belle case... un giorno ho deciso di costruirle. E tu, come ti è
venuta voglia di farlo?
DANIEL
Diciamo che ero un ragazzino con tanta immaginazione. Questo mestiere è stato l'unico modo di
esprimerla.
MARGHERITA
Allora dovevi fare il cantautore! (ride)
DANIEL
Cosa? Ho una voce orribile! Hai sentito il modo in cui cantano le persone quando sono ubriache?
MARGHERITA
Sì...
DANIEL
Ecco, io canto così!
Ridono entrambi. C'è una donna mora molto attraente seduta di fronte al loro tavolo, Daniel nota che le è appena caduto
il tovagliolo per terra.
DANIEL
Scusami un secondo...
Daniel si alza e raccoglie il tovagliolo alla giovane donna. Margherita guarda la scena.
RAGAZZA MORA
Grazie (sorride guardandolo in modo accattivante)
DANIEL
Non c'è bisogno di ringraziarmi... il suo sorriso mi basta... (sorride e torna al suo tavolo)
MARGHERITA
Fai sempre così? (sorride)
DANIEL
Così come?
MARGHERITA
Il gentile... quando non lo sei affatto...
DANIEL
Non mi conosci, te l'ho detto prima. Noi non ci conosciamo affatto. Visto ne stiamo parlando, che
cos'è tutto questo? Cosa ti è successo? (indica il corpo di Margherita con il dito)
Anche se sta parlando con Margherita, Daniel continua a scambiarsi sguardi con la ragazza mora seduta di fronte.
Margherita lo guarda, segue la direzione dei suoi occhi e se ne accorge.
MARGHERITA
Speri che ti risponda mentre stai lì a fissare la mora dietro di me? (un po' infastidita)
DANIEL
(guarda Margherita) Scusa, continua...
MARGHERITA
Non ho capito la domanda...
DANIEL
93
Dicevo, come hai fatto a cambiare radicalmente aspetto?
MARGHERITA
Ho fatto dieta, tutto qui... (non è molto convincente)
DANIEL
(la guarda poco convinto) Sai, ti preferivo prima... almeno eri più convincente... (sorride)
MARGHERITA
Questo non è vero...
DANIEL
Sì, mi sarei subito gettato su di te, e ti avrei riempito di baci su tutta quella ciccia! (sorride)
Margherita ride alla battuta.
DANIEL
Sul serio, come hai vissuto questi anni? Perché non credo che i cereali facciano questo effetto... se
no saremmo tutti carini...
MARGHERITA
Hai detto carini? Quindi mi trovi carina... (sorride)
DANIEL
Nel senso normale... Giacomo è carino... il signor Bonini con il suo mezzo capello in testa, è un uomo
carino... (sorride) Dai, dico su serio, ti può fidare di me... raccontami. (diventa serio)
Daniel sembra avere toccato un argomento spinoso, il viso di Margherita s'intristisce all'instante.
MARGHERITA
Ti ricordi quando abbiamo lasciato la città?
DANIEL
Certo che me lo ricordo, è stato un sollievo! (ride)
Margherita smette di parlare e lo guarda.
DANIEL
(in imbarazzo) Scusa, continua pure.
MARGHERITA
Quell'anno fu arrestato mio padre, per possesso di droga e associazione mafiosa, e condannato a 15
anni di carcere in una prigione molto lontana da Milano. Per questo io e mia madre siamo state
costrette a trasferirci, per stargli vicino.
DANIEL
Sì, ne ho sentito parlare...
MARGHERITA
È stato un anno terribile. Io consideravo mio padre un esempio, per questo facevo la cattiva, per
essere come lui... Quando fu arrestato passai un brutto periodo. La sua mancanza mi ha spinto a
fare delle cose che non avrei mai potuto immaginare da bambina. A 18 anni ho cominciato a
drogarmi. Mi facevo di ogni tipo di droga che trovavo. Ero diventa più violenta di quanto lo ero
prima. Poi un giorno fui arrestata dalla polizia, per aver rotto due costole al figlio di un giudice. Fu
proprio quel giudice a mandarmi in un centro di rieducazione, si chiamava Figli della pace. Da quel
momento cominciò realmente la mia vita. All'inizio non fu semplice, ma con il tempo mi rimisero in
piedi, usando ogni mezzo che avevano e... sarò sempre grata al medico che mi seguì. Oggi sono una
persona totalmente diversa, che vuole godersi la vita nel migliore dei modi. Sono ritornata in questa
città perché la nostra famiglia è tornata quella di prima. Ci siamo riuniti ed è in questa città che si
trova casa nostra.
DANIEL
(dispiaciuto) Mi sono sfogato su di te senza nemmeno pensare che forse anche tu avevi sofferto...
sono stato un egoista. Tornando indietro sarei prima venuto a parlare con te per conoscerti meglio,
prima di rinfacciarti tutto...
MARGHERITA
Non è così, mi sono meritata tutti i vostri insulti.
DANIEL
Mi spiace per tutto quello che hai vissuto...
Scende una lacrima sul viso di Margherita; Daniel tenta di farla ridere.
94
DANIEL
Aspetta... te ne metto un po' sui capelli... sistemiamo questa pettinatura... ecco fatto! (con un dito, in
modo affettuoso, raccoglie la lacrima e gliela posa dolcemente sui capelli) Così sei più bella. (sorride)
Margherita ride con le lacrime ancora sul viso.
Qualche minuto dopo si avvicina a loro Paola, la bambina che Daniel ha incontrato alla scuola Manzoni.
PAOLA
Ciao Daniel.
DANIEL
Ciao Paola, che ci fai qui? (sorride e le tocca i capelli)
PAOLA
Sono qui a mangiare con mia madre. Perché non sei più venuto a prendermi all'uscita di scuola?
DANIEL
Ho avuto molto da fare...
PAOLA
(guardando Margherita) Chi è lei? La tua ragazza?
DANIEL
No, è una mia collega di lavoro... Te la presento... lei è Paola, ed è più intelligente di me e te messi
assieme! E lei è Margherita.
MARGHERITA
(sorride) Ciao Paola. Sai che sei molto bella?
PAOLA
Lo so. Anche tu sei bellissima. (sorride)
MARGHERITA
Grazie, sei molto gentile.
DANIEL
Ti prometto che la prossima volta che ci vedremo, ti porterò al parco. (sorride)
PAOLA
Sììììì! (alza le braccia per la gioia)
La bambina si avvicina a Margherita e le sussurra qualcosa all'orecchio. Margherita ride.
PAOLA
Non dirgli niente, ok?
MARGHERITA
Ok. (sorride)
DANIEL
(sorride) Che state combinando alle mie spalle?
PAOLA
Non lo saprai mai!
MARGHERITA
Segreto fra donne! (le fa l'occhiolino)
PAOLA
Adesso devo andare, ciao.
DANIEL
Ciao.
MARGHERITA
Ciao.
Che carina! (sorridendo)
La bambina corre verso la mamma.
INTERNO. BAR RISTORANTE MILANO. NOTTE
Sono quasi le 8 di sera; il locale è pieno di gente che mangia, ride, e chiacchiera. Margherita entra nel locale, si guarda
attorno e vede sul primo tavolo vicino all'entrata Lisa, la sorella di Alfredo; è seduta con due amiche: Emma e Veronica.
La prima è una ragazza carina, alta, con capelli lunghi neri; l'altra è un po' cicciotella, ben vestita, e con un taglio alla
maschiotta.
Margherita avanza verso di loro.
95
LISA
(alza il braccio per farsi vedere) Ciao Margherita! Vieni! Siamo qui, siediti con noi!
INTERNO. BAR RISTORANTE MILANO – TAVOLO 1. NOTTE
Margherita arriva al tavolo e si siede.
MARGHERITA
Ciao
LISA
Loro sono Emma e Veronica.
MARGHERITA
(sorridendo) Piacere.
EMMA
Il piacere è tutto mio! Ho sentito molto parlare di te... (sorride)
VERONICA
Per noi donne sei un'eroina! (sorride)
EMMA
Ci vuole una donna come te, che picchia questi maschi!
MARGHERITA
Ormai non lo faccio più...
LISA
Però quando lo facevi, lo facevi bene!
VERONICA
Che peccato, ci servirebbe!
Ridono tutte.
VERONICA
Ieri ho trovato il mio ragazzo, anzi ex ragazzo... (indica il barista dietro il bancone) che scopava con la
sua collega, sul cassonetto della spazzatura dietro il locale. Se avessi solo la metà della tua forza, li
avrei picchiati tutti e due!
LISA
Perché tutti e due? La colpa è stato sua, (indica il barista) non di lei!
VERONICA
Ragazze, siamo nel 21esimo secolo... quale ragazza si fa scopare sul cassonetto della spazzatura?
Scoppiano a ridere tutte. Entra nel locale Daniel accompagnato da Giacomo. Lisa appena vede Giacomo s'infastidisce.
LISA
Ecco! In questo momento avrei voluto avere la tua forza! Ogni volta che lo vedo mi viene voglia di
colpirlo su quella bocca di merda! (si riferisce a Giacomo)
MARGHERITA
Colpire chi?
LISA
Quell'idiota di Giacomo!
EMMA
Secondo me vorresti fare più di quello... (ride)
Daniel e Giacomo si fermano per salutare le ragazze.
DANIEL
Ciao ragazze. (sorride)
LISA + VERONICA + EMMA + MARGHERITA
Ciao.
Daniel scambia un sorriso con Margherita, e va a cercare un tavolino. Giacomo rimane, sembra avere altre intenzioni.
GIACOMO
Come va gente?
96
Tutte rispondono al suo saluto, tranne Lisa, che gira la testa appena lui apre bocca.
GIACOMO
Come va Emma? (sorride guardandola con interesse)
EMMA
Bene Giacomo. (ricambia lo sguardo di Giacomo)
GIACOMO
Il mio invito è ancora valido, sto aspettando la tua risposta. (sorride)
Emma sembra attratta da Giacomo, gli sorride guardandolo in modo seducente. Giacomo lascia il loro tavolo e
raggiunge Daniel, che ha trovato un tavolo a qualche metro da quello delle ragazze.
LISA
Come fa a piacerti quell'idiota?
EMMA
Sui miei gusti non puoi giudicarmi... mi ricordo ancora quel tuo ex che si era fatto tatuare Lucky
Luke sul collo...
LISA
Dai, era un ragazzo così tenero! (sorride)
EMMA
Ma è normale... viveva ancora con la sua tenera mamma... (ironica)
Ridono tutte.
VERONICA
Devo ammettere che ogni volta che lo vedevo, temevo di veder sbucare sulla sua faccia il cavallo di
Lucky Luke, Jumper! Credo che ce l'avesse nascosto sulle chiappe, anche se lei (indica Lisa) non ce
l'ha mai detto... (sorride)
EMMA
Io credo che fosse un vero cowboy... che sparava molto veloce... non so se mi spiego... (ride)
LISA
Sparava bene, puoi starne certa!
Scoppiano a ridere tutte. Margherita si diverte, ma continua a guardare Daniel, che, seduto al suo tavolo, ricambia il suo
sguardo. Lisa si accorge che Margherita guarda continuamente Daniel.
LISA
(guardando Margherita) Oh mio dio! C'è qualcuno che si è preso una bella cotta!
Margherita si lascia scappare un lieve sorriso e abbassa la testa. Tutte le ragazze la guardano.
MARGHERITA
No, che dici? (sorride) È solo che oggi è stato fantastico con me...
VERONICA
Tesoro, se sorridi così vuol dire che hai una cotta bella grande per il piccolo Daniel!
EMMA
Il piccolo Daniel fa questo effetto? Avrei dovuto provarlo prima... Sei presa e si vede bella!
MARGHERITA
Perché lo chiamate il piccolo Daniel?
EMMA
Perché è molto tenero, ed è uno dei più bravi ragazzi del quartiere. Tutti sanno come tratta le
donne...
LISA
È vero! L'ho provato io stessa... (sorride)
EMMA
Signori e signore! Abbiamo una testatrice di maschi nel locale! (ride)
Continuano a farsi delle risate tra donne.
97
INTERNO. BAR RISTORANTE MILANO – TAVOLO 2. NOTTE
Il locale è sempre più affollato. Sono arrivati anche Antonio e Alfredo e sono seduti al tavolo con i due amici. Daniel è
seduto di fronte a Giacomo, che dà la schiena al tavolo delle ragazze; Antonio si trova di fianco a Daniel, con Alfredo di
fronte. Hanno ordinato e stanno mangiando.
GIACOMO
Quest'insalata è davvero buona... tra poco potrei diventare verde come Hulk!
DANIEL
Sei sempre il solito spara cazzate!
ALFREDO
Avresti comunque sempre la stessa boccaccia!
Ridono tutti alla battuta di Alfredo.
DANIEL
(verso Alfredo) Com'è andata al lavoro oggi? Ho visto che sono sparite le foto dal tuo profilo, che è
successo?
ALFREDO
Niente, ho avuto un piccolo confronto con il capo al riguardo...
DANIEL
Spero che non ti farà rinunciare al tuo sogno di trovare la donna misteriosa...
ALFREDO
Un caprone come quello? ...non mi fa paura. Ho un piano di riserva, avrei dovuto usarlo prima. Tu
invece? Siete spariti oggi...
ANTONIO
Spariti chi?
ALFREDO
Lui e Margherita. Hanno passato tutta la giornata fuori dall'ufficio... nessuno sa che cosa hanno
fatto...
GIACOMO
(sorridendo) Ummm il timoroso sta già andando alla grande! Racconta, che cosa avete fatto?
DANIEL
Niente, abbiamo lavorato. Stiamo cercando un posto in città dove piazzare un'azienda. Progetto
nuovo, idee nuove... e lei mi sta aiutando.
ALFREDO
Potevi dirmelo, invece di tenertelo per te.
DANIEL
Te l'avrei detto comunque.
GIACOMO
Il piano sta proseguendo bene, sono contento. Odio doverlo dire, ma quel figlio di puttana di Renzo
è un genio!
Nel frattempo Daniel sorride guardando Margherita; muove la testa per dirle di venire a unirsi a loro. Margherita è
rimasta sola con Lisa; Veronica ed Emma sono andate via. Margherita fa segno a Lisa di andare da Daniel. Mentre le
due ragazze si stanno alzando per raggiungerli, Giacomo continuava a parlare.
GIACOMO
Se solo potessi togliere quella strega di Lisa di mezzo! Mi sta rovinando i piani con la sua amica...
ALFREDO
(infastidito) Ehi, ehi! Stai parlando male di mia sorella... ti ricordo che sono seduto qui!
GIACOMO
(lo guarda e grida) E allora?
Giacomo continua a parlare senza accorgersi che Lisa e Margherita sono arrivate al loro tavolo.
GIACOMO
Mi dispiace dirtelo, ma tua sorella è un stramaledetta stronza, che non sa pensare agli affari suoi!
Lisa e Margherita sono proprio alle spalle di Giacomo, tutti rimangono in silenzio. Antonio prova ad avvisarlo, ma
Giacomo è cosi concentrato sul suo piatto d'insalata, che non si accorge di niente.
98
ANTONIO
Giacomo... (cerca di richiamare la sua attenzione toccandosi la testa)
GIACOMO
Se potessi, farei rinchiudere quella pazza di tua sorella! (continua a mangiare)
ANTONIO
Giacomo...
GIACOMO
Che c'è? (alza la testa dal piatto)
Giacomo alza la testa e si accorge della presenza di Margherita, e senza girarsi, capisce da solo in che situazione si è
messo.
GIACOMO
Ha sentito tutto e si trova dietro di me, vero?
DANIEL
Sì... (ridendo)
Tutti i ragazzi, tranne Giacomo, si mettono a ridere. Quest'ultimo, imbarazzato, tenta di salvare la situazione.
GIACOMO
(si gira lentamente, sorride e cerca di fare il gentile) Ehi, carissima Lisa!
Lisa non si trattiene e lo schiaffeggia sulla faccia.
LISA
Brutto figlio di puttana! (è arrabbiata)
GIACOMO
Ehi, fa male...
LISA
La prossima volta ti taglierò quella bocca, e te la infilerò dentro il culo!
Lisa si dirige verso il bagno, è molto arrabbiata; Daniel e Margherita l'inseguono. Gli altri restano al tavolo.
GIACOMO
(verso Antonio) Potevi dirmelo che quella era dietro di me. Mi sto lavorando la sua amica... Per
colpa tua i miei piani sono rovinati.
ANTONIO
Ci ho provato, ti ho chiamato tante volte...
GIACOMO
Potevi fare un segno... non lo so... muovere uno di quegli occhi! (indica gli occhiali di Antonio) A che
ti serve averne tanti?
(guarda Alfredo che ride) E tu non dire una parola!
ALFREDO
(verso Giacomo) Non dico niente. Comunque te lo sei meritato. (continua a ridere)
(verso Antonio) Antonio andiamo? Se vuoi ancora un passaggio, è il momento! Dai forza, andiamo!
Lasciamolo qui da solo.
ANTONIO
Hai ragione, lasciamolo qui da solo.
GIACOMO
Sì andate! Non sono venuto insieme a voi.
Antonio e Alfredo se ne vanno. Giacomo, rimasto solo, si mette a guardare il cellulare. Qualche minuto dopo arriva
Daniel. Appena lo vede, Giacomo si alza in piedi.
GIACOMO
Come sta? Sta bene?
DANIEL
Sì, sta bene. Voleva soltanto andare in bagno.
GIACOMO
99
Che strano modo di esprimere i suoi bisogni... (ironico)
DANIEL
Smettila! Ma dovevi proprio andarci così pesante con lei?
GIACOMO
Non sapevo che fosse dietro di me... avresti potuto avvertirmi!
DANIEL
E chi ci riesce a chiudere quella bocca quando parte?
Margherita esce dal bagno insieme a Lisa; sorridono, sembrano divertirsi. Raggiungono i due amici che le stanno
aspettando in piedi vicino al tavolo.
GIACOMO
(verso Lisa) Visto mi sono preoccupato per te? Allora stai bene?
LISA
Non ci credo... neanche se ti metti a piangere cantando il mio nome! (si avvicina a lui e lo guarda
negli occhi)
GIACOMO
Ti piacerebbe!
(guarda Daniel) Visto... parlare con lei è impossibile!
LISA
Non sono stata io la prima ad iniziare, quindi puoi chiudere quella fogna!
DANIEL
Ragazzi! Fate una tregua!
GIACOMO
Hai ragione. Dai andiamo... ho comprato l'ultimo fifa 2014, torniamo a ca...
Lisa capisce esattamente dove Giacomo vuole arrivare. Prima che possa finire la frase, lei gli dà una spallata, per farlo
smettere di parlare; vuole lasciare soli Daniel e Margherita. Giacomo capisce e non termina la frase.
LISA
Lui intendeva dire che è ora di andare, si sta facendo tardi. Dai ragazzi usciamo.
ESTERNO. BAR RISTORANTE MILANO. NOTTE
Margherita, Daniel, Lisa e Giacomo sono fuori dal locale.
GIACOMO
Ok ragazzi, vi saluto. Me ne vado. Ciao. (si gira e fa due passi)
LISA
Ehi! (grida sorpresa)
GIACOMO
(girandosi e parlando con tono ostile) Che c'è?
LISA
Non vorrai mica lasciarmi tornare a casa da sola?! Con tutta la brutta gente che gira, potrei essere
stuprata!
GIACOMO
Non sarà mica la prima volta... (scherza)
Daniel e Margherita li guardano e ridono. Lisa va verso Giacomo e i due cominciano ad andare via assieme.
LISA
Perché devi sempre fare lo stronzo con me? Eh, stronzo?
GIACOMO
È come un virus... nel momento in cui ce n'è uno in giro, diventa contagioso...
Lisa gli dà un calcio sul sedere; lui s'infastidisce.
GIACOMO
Ehi, basta picchiarmi per oggi! Se continui così, ti giuro che ti lascio qui e chiamo io stesso uno
stupratore... sei già fortunata che l'unico stupratore che conosco ha il DNA simile al tuo...
LISA
100
Stronzo!
GIACOMO
Grazie.
Mentre stanno camminando, Giacomo dà un'occhiata alle scarpe di Lisa.
GIACOMO
Sono di Gucci quelle?
LISA
Sì, dell'ultima collezione.
GIACOMO
Ummm... fanno proprio schifo!
Giacomo si mette a correre, inseguito da Lisa, che tenta di dargli un altro colpo. Margherita e Daniel continuano a
guardarli ridendo.
ESTERNO. STRADA DEL QUARTIERE DI DANIEL. NOTTE
Il cielo è pieno di stelle. Nella strada di periferia il traffico è moderato. Margherita e Daniel, essendo vicini di casa,
proseguono assieme il loro percorso sotto i lampioni del quartiere.
MARGHERITA
Giacomo e Lisa si comportano sempre così? (sorride)
DANIEL
Sì, sempre... (sorride)
MARGHERITA
Perché la odia così tanto?
DANIEL
Quando eravamo alle superiori, Giacomo aveva una cotta per due ragazze del liceo. Alla fine è
riuscito ad uscire nello stesso periodo con tutte e due le ragazze. Una di quelle ragazze era amica di
Lisa, e fu proprio Lisa a scoprirlo e a fare saltare tutto. Giacomo si era innamorato di una di quelle
ragazze, perciò non è mai riuscito a perdonarla. Nemmeno Lisa riesce a farlo, perché perse la sua
amica, che la incolpò di essere gelosa di lei.
MARGHERITA
Wow! Ora ha senso... ma credo che un giorno questi due si metteranno insieme... credo che in
fondo si piacciano...
DANIEL
Non credo proprio! Anche se il mondo crollasse, e Giacomo dovesse trovarsi da solo con Lisa come
unica donna sulla terra, lui si taglierebbe il pisello per non desiderarla...
MARGHERITA
(ride) Allora scommetto 100 euro che alla fine avrò ragione io!
DANIEL
Ci sto! (sorride)
Passa qualche secondo; Margherita cammina guardando per terra, poi alza gli occhi e lo guarda.
MARGHERITA
Come mai sei così apprezzato dalle ragazze del quartiere? (sorride)
DANIEL
Non so di che cosa stai parlando... (finge)
MARGHERITA
Dai, non fare il timido con me... mi sono aperta con te oggi. Vorrei soltanto sapere con chi ho a che
fare...
DANIEL
(la guarda) Hai dei progetti per noi due? (sorride perplesso)
MARGHERITA
No, no. Come ti viene in mente! È solo che siamo colleghi di lavoro, tra noi ci deve essere un
rapporto ottimo, per lavorare bene insieme... forse tra un po' potrebbe nascere un'amicizia... chi lo
sa...
DANIEL
Wow! Ignoravo che ci stavamo avvicinando a questa strada... (sorride e la guarda)
101
MARGHERITA
Perché? Non hai amiche femmine? Tu e Lisa mi sembrate molto legati.
DANIEL
Non ho nessun problema a fare amicizia con una donna. È solo che non avrei mai immaginato di
poter parlare con te in questo modo senza che... (pausa) lasciamo perdere...
MARGHERITA
Dimmi, dimmi! Senza che cosa? (incuriosita)
Daniel esita un po' a parlare. Margherita diventa un po' seria.
DANIEL
È molto strano credimi... (cambia argomento) Ci sono delle stelle, la notte è splendida, suona come
una canzone, una di quelle che parla d'amore...
MARGHERITA
Forse sì, forse no... chissà...
DANIEL
Già.
MARGHERITA
Il piccolo Daniel sta togliendo il suo muro difensivo? (sorride)
DANIEL
Non chiamarmi così... è imbarazzante... (sorride)
(dopo una pausa) Ti devo confessare una cosa, anzi due...
MARGHERITA
Cosa?
DANIEL
Qualcosa che non ho mai detto a nessuno... Allora sei pronta? (la guarda sorridendo)
MARGHERITA
Pronta! Sentiamo...
DANIEL
Primo, è strano sapere che sei sensibile... (sorride)
Margherita ride.
DANIEL
Secondo, mi piace molto come sei diventata... e non lo dico per il tuo aspetto.
MARGHERITA
Ma ne sei sicuro? (molto sorpresa)
DANIEL
Sicurissimo! Potrei aggiungere tante altre cose, ma non stasera.
MARGHERITA
Ooooh quanti misteri! (sorride)
DANIEL
Il mio professore di letteratura diceva sempre: “Più misteri lasci alle persone, più attiri la loro
attenzione.”
MARGHERITA
E di solito funziona?
DANIEL
Beh, non sempre... ma stasera sta funzionando alla grande! (ride)
Ridono entrambi
.
MARGHERITA
(sorridendo) Non dare tutto per scontato bello mio!
DANIEL
Bello! Oggi abbiamo sparato un mucchio di stronzate mi pare, bello qua, carina là... stavo
scherzando! Però io assomiglio soltanto a quello che sono. Tu sei... l'esemplare di quello che non
potrei mai essere. Mi sento in dovere di dirtelo.
Margherita capisce cosa intende. Si ferma e lo guarda intensamente.
102
MARGHERITA
Lo dici per via delle cicatrice? Scusami molto...
DANIEL
Non ti devi più scusare con me. È il passato. Quel momento non fa più parte dei miei ricordi da
quando ti ho accarezzato i capelli oggi...
La fissa e le accarezza la guancia; Margherita con passione chiude gli occhi per un secondo, mentre la mano di lui
percorre la sua guancia; poi si guardano con intensità. Continuano a camminare senza parlare per qualche secondo.
MARGHERITA
Secondo te stiamo flirtando? (evita il suo sguardo)
DANIEL
Dipende da cosa intendi per flirtare... perché ho flirtato molte volte, e ti posso garantire che non
assomigliava a questo. (sorride) C'erano baci sul collo, toccate di sedere... e noi non siamo
minimamente vicini a questo...
MARGHERITA
(scoppiando a ridere) Ma quello non è flirtare! Però sei molto diverte!
(pausa) Camminare in questo quartiere mi fa venire in mente tanti ricordi. Sai, passavo delle notti
fuori sul tetto quando ero bambina. Qualche volta riuscivo anche a vederti. Riuscivo anche a
sentire le persone del quartiere quando erano tristi, per esempio quando moglie e marito litigavano.
Queste cose mi facevano pensare che le persone erano tutte tristi. E io non ero una persona triste da
piccola.
DANIEL
Ho presente... Nella vita ognuno ha le sue ragioni per stare in guardia. Perché, in un modo o
nell'altro, le persone finiscono sempre per ferirsi a vicenda. Il perdono qualche volta è l'anima della
sopravvivenza. Bisognerebbe imparare a darlo.
MARGHERITA
Molto toccante. Mi hai letto nel pensiero. (sorride)
Arrivano davanti al cancello di Margherita; si fermano.
MARGHERITA
(guardandolo) Sono arrivata a casa. Ho passato una bella giornata. (sorride) Non me lo aspettavo,
ma è stato bello conoscerti e parlare con te veramente, senza litigare.
DANIEL
Ma ne se sicura? Perché non ti ho ancora fatto vedere come ballo... faccio anche dei salti mortali!
(sorride)
Margherita ride.
La luce fuori da casa di Margherita inizia a spegnersi e riaccendersi.
DANIEL
Che succede? Le vostre luci hanno dei problemi?
MARGHERITA
(si gira verso casa) No, è mia madre... (sorride) Fa così ogni volta che mi accompagna un ragazzo. È
il suo modo per mandarlo via. Ha paura che uno come te finisca nel mio letto...
DANIEL
Bello a sapersi. La prossima volta userò la scorciatoia... (sorride)
MARGHERITA
Se ci sarà una prossima volta... A domani uomo misterioso. (sorride) A proposito, allora passi tu,
giusto? Ricordati che domani mattina dobbiamo incontrare l'azienda elettronica, non fare tardi
altrimenti ti vengo a svegliare!
DANIEL
Non preoccuparti, sarò puntuale.
Gli dà un bacio sulla guancia e sale la scala sotto lo sguardo di Daniel. Arrivata di fronte alla porta, Margherita si rigira
lentamente verso Daniel; i due si guardano intensamente.
MARGHERITA
Buona notte piccolo Daniel.
103
DANIEL
Non chiamarmi così... Buona notte teppista!!!
INTERNO. CASA CONCERTI - INGRESSO. NOTTE
Margherita si appoggia alla porta appena entra; rimane lì per qualche secondo, sorridendo da sola. È felice, il suo viso
brilla.
ESTERNO. CASA RONCINI. GIORNO
A Milano è una giornata normale. Il cielo è un po' nuvoloso. Sono le 8.10 di mattina. Margherita percorre la strada che
la separa da casa di Daniel, e sale le scale fino ad arrivare alla porta d'ingresso. È vestita con un tailleur, con una
minigonna un tantino provocante. Si sistema i capelli poi bussa alla porta.
INTERNO. CASA RONCINI - CUCINA. GIORNO
Nonna Giulia è seduta sulla sua poltrona in cucina. Beve una tazza di the leggendo il giornale. All'improvviso sente
bussare; sorpresa si alza e va verso la porta.
NONNA
Ma chi suona a quest'ora? Spero tanto che non sia quel ritardato di Pat, che viene di nuovo a
chiedere lo zucchero...
INTERNO. CASA RONCINI - SALOTTO. GIORNO
La nonna di Daniel guarda attraverso lo spioncino e vede Margherita.
NONNA
Oh signore... ancora peggio! Ma lei che ci fa qui a casa mia? Si deve essere bevuta il cervello!
Si gira e il suo sguardo va da destra a sinistra; sembra che stia cercando qualcosa. Corre verso la cucina e ritorna con un
fucile in mano; apre la porta e punta il fucile dritto sul viso di Margherita.
ESTERNO. CASA RONCINI. GIORNO
Margherita ha il fucile puntato in faccia. Alza le braccia, è terrorizzata.
NONNA
Bene, bene, bene... Guardate chi abbiamo qui! La cicciona stellare, trasformata in sgualdrina da 4
soldi! Sentivo che c'era aria che puzzava nel quartiere, i Lupin sono tornati!
MARGHERITA
(le trema la voce) Ma... come mi ha riconosciuta?
NONNA
Anche il povero Ray Charles ti avrebbe riconosciuto! Tu che ci fai qui? Non hai fatto soffrire
abbastanza il mio piccolo Daniel?
MARGHERITA
In realtà adesso lavoriamo insieme...
NONNA
Lavorate insieme, eh?
La nonna gira attorno a Margherita, squadrandola dalla testa ai piedi, sempre con il fucile puntato contro di lei.
NONNA
Però vestita così gli darai una botta ancora più forte!
MARGHERITA
Non ho intenzione di ferirlo di nuovo, lo giuro!
NONNA
Puoi giurarci! Sarò sempre qui a controllarti!
INTERNO. CASA RONCINI - CAMERA DANIEL. GIORNO
Daniel si sistema la cravatta. Sente il rumore delle voci che vengono da fuori; guarda l'orologio e si stupisce di essere in
ritardo. Indovina di chi sono le voci fuori.
DANIEL
Oh no... Margherita...
104
Afferra la sua borsa e corre verso l'esterno.
ESTERNO. CASA RONCINI. GIORNO
Daniel arriva alla porta d'ingresso e vede che sua nonna sta puntando il fucile addosso a Margherita.
DANIEL
Nonna ora basta! Non c'è nessun motivo per cui valga la pena sparare a qualcuno! (afferra la mano
di Margherita e la porta verso la macchina)
NONNA
(abbassa il fucile) Non volevo spararle... volevo soltanto spaventarla un po'! Dopo tutto se lo
merita.... Chiamami se hai bisogno, d'accordo?
DANIEL
D'accordo.
(guarda Margherita) Margherita tutto bene?
MARGHERITA
Tutto bene. (voce bassa)
DANIEL
Mia nonna è un po protettiva, ma è una brava persona.
MARGHERITA
Non ti preoccupare. Andiamo, siamo un po' in ritardo.
Daniel e Margherita entrano in macchina e se ne vanno. La nonna resta fuori a guardarli andare via; si gira dall'altra
parte e nota la presenza di Pat, che ha assistito a tutta la scena.
NONNA
Che c'è da guardare? Ritorna in quella fogna che chiami casa!
Pat alza le braccia in gesto di pace ed entra dentro casa sua.
INTERNO. STUDIO BONINI - CORRIDOIO. GIORNO
La porta dell'ascensore si apre, spunta fuori un gruppo di asiatici. C'è un uomo che sembra molto sicuro di sé alla testa
del gruppo, deve essere il loro capo. Il signor Bonini va subito loro incontro, e si salutano.
BONINI
(al signore in mezzo al gruppo) Presumo che lei sia il signor Nakoshi... (sorride)
NAKOSHI
Sì.
BONINI
Sono Giorgio Bonini, piacere di conoscerla... è un onore.
NAKOSHI
(con accento giapponese) Il piacere è tutto mio.
BONINI
La ringrazio d'avere scelto il nostro studio. Le presento subito gli architetti che si occuperanno del
progetto. Li ho scelti io stesso, sono i migliori.
NAKOSCHI
Me lo auguro.
Margherita e Daniel sono rimasti un po' in disparte ad aspettare. Bonini con un gesto li invita ad avvicinarsi. Si
presentano tutti.
DANIEL
Sono Daniel Roncini, piacere. (sorride)
MARGHERITA
Margherita Concerti, piacere. (sorride)
NAKOSHI
Vi occuperete voi della costruzione della sede della mia azienda in Italia? Avete già qualche idea?
Perché non vorrei perdere tempo...
DANIEL
Noi pensavamo ad un edificio di 15 piani, con vetro di cristallo.
105
NAKOSHI
Ummm... l'idea mi piace. Spero soltanto che non mi costi tutta la mia fortuna...
MARGHERITA
Signor Nakoshi, lei è troppo modesto... (sorride) La sua azienda è considerata una delle aziende più
emergenti nella produzione elettronica. Negli ultimi anni i suoi ricavi sono saliti del 40% grazie alle
sue idee innovative, provate prima nel continente asiatico, e poi esportate in occidente. Ci vorranno
ben più di 300€/cm3 per rovinarla!
NAKOSHI
(stupito) Vedo che lei è molto informata e preparata. Mi piace.
BONINI
(sorride) Glielo avevo detto, ho scelto i migliori per realizzare questo progetto.
Qualche secondo dopo suona il cellulare del signor Nakoshi, che allunga la mano in una delle tasche dentro la giacca, e
si mette a parlare in giapponese.
NAKOSHI
(in giapponese) Sì, che c'è? Ora non posso parlare. Richiamo dopo.
Mentre Nakoshi chiude la chiamata, Daniel sbircia il suo telefonino e constata che ha come sfondo il logo di una
squadra di calcio famosa a livello mondiale.
DANIEL
Signor Nakoshi le piace il calcio?
NAKOSHI
Puoi scommetterci ragazzo!
DANIEL
Vedo che ha molti uomini... che ne dice di fare una partita questo pomeriggio? Io con i miei amici e
lei con i suoi. Cosa ne pensa? Sarà l'occasione per conoscerci meglio. (scambia uno sguardo con
Margherita sorridendo)
NAKOSHI
Fantastico signor Roncini! Così vendicheremo quel 4 a 3 dell'ultima volta. Vedo che le piace
perdere... (sorride)
Nakoshi si gira e si rivolge in giapponese ai suoi 8 assistenti che sono dietro di lui.
NAKOSHI
(in giapponese) Sentite ragazzi, questo qui... (indica con un dito Daniel) vuole che gli diamo una
lezione di calcio... Massacriamoli questi italiani! Facciamolo... (ride)
ASSISTENTI
(in giapponese) Ma scherziamo! Li faremo a pezzi questi italiani! (ridono)
Gli assistenti continuano a fare battute in giapponese tra di loro sulla loro sicura vittoria. Nakoshi si gira di nuovo verso
Daniel.
NAKOSHI
(con sguardo abbastanza sicuro, sorridendo) Allora, siete pronti a farvi battere? Sarà divertente!
DANIEL
Non vedo l'ora... (sorride guardando Margherita con complicità)
INTERNO\ESTERNO. CAMPO DA CALCIO MILANO. GIORNO
La giornata è luminosa. È un campo all'aperto, circondato da una rete di protezione. È pomeriggio. Daniel entra in
campo con tutta la sua banda d'amici; c'è anche Margherita. Camminano l'uno vicino all'altro. Giacomo fa lo sgambetto
ad Antonio, rischiando di farlo cadere.
ESTERNO. CAMPO DA CALCIO MILANO. GIORNO
Passano pochi secondi, e dall'altra parte della rete di fronte a Daniel e ai suoi amici, si parcheggia un furgone nero. La
porta davanti si apre, esce Nakoshi che guarda attorno a sé per un attimo, poi apre la porta scorrevole. Escono una
dozzina di giapponesi, che gridano correndo verso il campo da calcio; si comportano come se stessero facendo una
guerra antica. Per ultimo, esce un gigante giapponese, con il cranio pelato.
106
INTERNO\ESTERNO. CAMPO DA CALCIO MILANO. GIORNO
Sono tutti in campo. Nakoshi si avvicina a Daniel.
DANIEL
Signor Nakoshi... (sorride)
NAKOSHI
Signor Roncini. Siete ancora in tempo per rinunciare...
DANIEL
Io non rinuncio mai. L'idea è stata mia, andremo fino in fondo. Facciamo 2 tempi da 30 minuti?
NAKOSHI
Ci sto! Sarà divertente vedere la vostra faccia dopo la partita...
(si gira verso il gigante e gli parla) Ehi! Il mio Stam non farà passare nessuno in difesa! Ok?
GIGANTE
(con accento giapponese) Ok capo!
NAKOSHI
Ragazzi tutti in posizione!
Daniel va verso la panchina e parla con i suoi amici.
DANIEL
Oggi ci divertiremo ragazzi. Mi raccomando dobbiamo vincere!
RENZO
Non sarà un problema, dovranno passare sul il mio corpo prima di segnare!
DANIEL
Bravo! Ecco lo spirito giusto!
(guarda le ragazze) Ragazze ce la fate? Margherita tutto ok?
MARGHERITA
Tutto ok! Andiamo! (va sul campo tirando Lisa per il braccio)
LISA
Come ai vecchi tempi, facciamo mangiare l'erba a questi!
Giacomo non sembra esaltato come i suoi compagni; è preoccupato di un avversario in particolare. Si avvicina a Daniel
con il viso spaventato e fissa il giapponese gigante.
GIACOMO
(incuriosito) Secondo te, quello che sembra il fratello gemello di Conan il barbaro, dove giocherà? In
difesa o in attacco?
DANIEL
Il suo capo prima l'ha chiamato Stam, come il famoso difensore, suppongo che giocherà in difesa.
Perché?
GIACOMO
Come perché? Sono un attaccante cazzo! Oggi gioco in difesa! (corre andando a posizionarsi in difesa)
DANIEL
Ma non sai difendere!
GIACOMO
È lo stesso, userò la mia velocità!
DANIEL
Che... non sei nemmeno veloce!
Giacomo ritorna verso l'amico e gli parla fissandolo negli occhi. Margherita, che è non lontana da loro, sente tutto.
GIACOMO
Senti bello, darti una mano è un conto, mi fa piacere. Ma non ci tengo a lasciare il mio culo nero in
questo campo di merda. Oggi mi sono comprato l'agnello, e ho intenzione di godermelo stasera
insieme ad una bella bottiglia di vino... davanti ad un bel film di Bruce Willis in tv... e magari dopo
mi berrò una bella tazza di the per fare riposare tutto il resto. Non intendo farmi calpestare a
morte da quell'enorme samurai giapponese! (grida) Ma ti sembro davvero un Power rangers?
Guarda le sue mani! (invita Daniel a guardare il gigante) Sembrano una serie di spade, affilate da uno
dei vecchi maestri giapponesi con i baffi sfuggenti... è davvero impressionante! Gioco in difesa!
(corre al suo posto) Allora giochiamo!
107
ALFREDO
(da lontano) Ha ragione, quello non era previsto...
DANIEL
(guarda Alfredo) Chiudi quella bocca!
(verso Giacomo) Sei un codardo!
Giacomo lo guarda e fa finta di niente. Margherita si avvicina a Daniel sorridendo.
MARGHERITA
Non ti preoccupare, giocherò io in attacco.
DANIEL
Ma sei sicura?
MARGHERITA
Ero terzo marcatore all'università, nella squadra femminile. Me la caverò benissimo.
DANIEL
Non smetterai mai di stupirmi... (sorride)
Margherita ride e prende posto in attacco. Sono tutti in posizione. Spunta fuori l'arbitro che fischia l'inizio, comincia la
partita. I giapponesi sono da subito aggressivi verso il portatore della palla; recuperano la palla e un giocatore la calcia
in porta; Renzo sente i guanti riscaldati dal quel potente tiro. Piano piano lo spettacolo attira l'attenzione della gente, la
folla comincia ad arrivare. Dopo solo 10 minuti di gioco, i difensori Antonio e Giacomo respingono due tiri in area di
rigore. La partita prosegue. Renzo fa una grande parata, e subito lancia in contropiede la palla su Daniel; quest'ultimo
salta due giocatori giapponesi, fa un cross verso Margherita, che colpisce la palla da centro area con un colpo di testa, e
fa gol.
MARGHERITA
Sì! (ride e salta)
LISA
Facciamogli vedere chi siamo! (ride e salta)
ALFREDO
Ben detto sorella! Facciamoglielo vedere, andiamo!
DANIEL
Così si fa! (sorride)
I giocatori della squadra di Daniel si danno il 5. Riparte il match. Antonio recupera palla in mezzo il campo, ma subisce
una brutta entrata da dietro e cade. L'arbitro fischia il fallo. Giacomo va ad aiutare l'amico.
GIACOMO
(grida verso il giapponese che ha commesso il fallo) Ehi, vacci piano con lui... è un hobbit! Hanno
salvato il mondo, mostragli un po' di rispetto!
(aiuta Antonio ad alzarsi) Antonio tutto bene? Dai alzati. Dove sono i tuoi occhiali?
ANTONIO
Sono nello zaino.
GIACOMO
Mettili subito, prima che confonda le palle di qualcuno con la palla...
Giacomo corre verso la panchina, prende gli occhiali e glieli mette. L'arbitro fa proseguire la partita e dopo qualche
minuto fischia la fine del primo tempo.
Durante la pausa Daniel richiama vicino a sé tutta la squadra.
DANIEL
Ragazzi, questi giapponesi sono tosti! Dobbiamo essere più veloci di loro!
ANTONIO
Ma ha visto quanto corrono?
ALFREDO
Io penso che il loro centrocampo sia il posto più accessibile, lì sono meno organizzati.
MARGHERITA
Alfredo ha ragione! Basta saltarli e creare superiorità numerica per colpirli!
RENZO
Cosa aspettiamo allora?
108
DANIEL
(battendo le mani) Andiamo! Forza ragazzi!
La partita riprende; poco dopo un giapponese fa un tiro potentissimo da mezzo al campo che travolge Renzo, e s'infila
nell'angolo della porta. È gol per i giapponesi. Saltano tra loro. Riparte la partita, mancano 10 minuti alla fine. Alfredo
parte in velocità, salta tutto il centrocampo ma viene murato dal gigante giapponese, che usa il suo enorme corpo per
chiudergli la strada; Alfredo rimane per terra indolenzito dopo il contrasto. La folla reagisce all'impatto tra i due
giocatori.
FOLLA
Wow!!!
GIACOMO
Wow, che colpo! Potevo essere io al suo posto! (si fa il segno della croce)
Alfredo viene aiutato dalla sorella ad alzarsi.
LISA
(verso il gigante) Ehi, stiamo solo giocando a calcio... hai rischiato di fargli male!
MARGHERITA
(arrabbiata, va verso il gigante) Grosso sacco di merda! Prenditela con chi ha la tua altezza!
GIGANTE
Ah sì?
MARGHERITA
Sì!
GIGANTE
È cosi?
MARGHERITA
Sì, pezzo di merda! Che vuoi fare? Che vuoi fare? (lo fissa dritto negli occhi e incolla la sua faccia
contro quella di lui)
GIGANTE
E quella persona saresti tu?
MARGHERITA
(arrabbiatissima) Sì! Fatti sotto! (va contro il petto del gigante)
GIACOMO
C'è mancato un soffio per trovarmi al suo posto... Sì, ha ragione, sei un pezzo di merda!
GIGANTE
(il gigante si gira e guarda Giacomo) Ummm...
GIACOMO
(con la faccia intimidita) Senza rancore bello...
Si scaldano le anime. Interviene Daniel che trattiene Margherita e, sollevandola, l'allontana dal gigante.
NAKOSHI
Ragazzi calmatevi.
DANIEL
Margherita vieni qui... tranquilla... rilassati...
MARGHERITA
Quello è un arrogante! Poteva semplicemente chiedere scusa ad Alfredo, invece di comportarsi
così, come se non fosse successo nulla!
DANIEL
Lo so.
ALFREDO
Grazie Margherita.
MARGHERITA
Di niente.
L'atteggiamento e la grinta di Margherita sorprendono tutti. L'arbitro assegna il rigore. È proprio lei ad andare sul
dischetto. Guarda il portiere giapponese negli occhi, corre e calcia in mezzo, è il gol della vittoria. La squadra di Daniel
si esalta; saltano tutti, anche la folla che ha guardato il match. Lisa corre verso Margherita e l'abbraccia da dietro.
109
MARGHERITA
Beccatevi questo perdenti! (ride e fa il gesto del ghigno con le mani)
Si abbracciano tutti, tranne Giacomo e Lisa che si danno solo la mano. L'arbitro fischia la fine della partita. Nakoshi si
avvicina a Daniel.
NAKOSHI
Bella partita, mi sono divertito. Siete una bella squadra, vi ho sottovalutato, sopratutto lei. (indica
Margherita) È troppo bella per essere così brava con la palla ai piedi...
DANIEL
Lo so. L'ho pensato anche io. (guarda Margherita)
NAKOSHI
Quella ragazza è tosta.
DANIEL
Non lo dica a me... ne so qualcosa... (scambia un sorriso con Margherita)
NAKOSHI
Voi mi piacete. Adesso spero che mi convincerete dimostrandovi all'altezza del compiuto assegnato.
DANIEL
Senz'altro, signor Nakoshi.
NAKOSHI
Arrivederci signor Roncini. Bella partita. (sorride)
DANIEL
Arrivederci.
Nakoshi raggiunge i suoi uomini, che lo stanno già aspettando nel furgone. Camminando, saluta Margherita muovendo
la testa; lei sorride. Daniel raggiunge i suoi amici in mezzo al campo.
DANIEL
Ragazzi siete stati grandi! Datemi il 5!
Si danno tutti il 5.
RENZO
È tutto merito del nostro attaccante! (guarda Margherita e sorride)
MARGHERITA
Grazie Renzo. Anche tu sei stato grande, quella parata nel primo tempo è stata grandiosa!
RENZO
Grazie.
GIACOMO
Margherita sei stata grande. Ignoravo questo lato di te. Credo che non avrei potuto fare di meglio...
di solito segno ma non in modo così preciso...
DANIEL
Di solito sbagli 7 volte prima di centrare la porta!
ANTONIO
Sì, proprio così.
RENZO
Ragazzi ora vado, prima che mia moglie prepari un buon litigio per stasera. Ciao. (esce dal campo)
ALFREDO
Mi sento un po' male. Credo che andrò a sdraiarmi a casa mia. (ha un'espressione sofferente)
LISA
(prende Alfredo per le spalle) Dai andiamo a casa. Ciao ragazzi.
Lisa e il fratello si allontanano dal campo.
GIACOMO
Andiamo anche noi. Antonio sei in macchina? (ride)
ANTONIO
Lo sai benissimo che non ho la macchina! Non voglio più sentire le tue stronzate!
GIACOMO
Ah davvero? La prossima volta che mi chiami per darti un passaggio, ti manderò a quel paese!
110
ANTONIO
E tu la prossima volta che mi chiederai di cucinare e fare il cameriere per sedurre una delle tue
stupide ragazze, farò lo stesso!
GIACOMO
Intanto l'ultima volta ti sei preso 200 euro per una sera... parla pure...
ANTONIO
Poi ti ricordo che il motorino ce l'ho, lo uso quando voglio.
Anche Giacomo e Antonio vanno verso il parcheggio; Margherita e Daniel sono gli unici ancora dentro il campo.
ESTERNO. CAMPO DA CALCIO MILANO. GIORNO
GIACOMO
Ammettilo, hai paura di guidarlo!
ANTONIO
Non ho paura.
Arrivano davanti alla macchina di Giacomo, lui la guarda e sorride.
GIACOMO
Ecco la mia nave spaziale... Il capitano Kirk ne aveva una uguale!
ANTONIO
Il capitano Kirk guidava una moto!
GIACOMO
(lo fissa) Vuoi litigare? Sali in macchina o ti mollo qui!
ANTONIO
Va bene... sei peggio di una donna... vuoi sempre avere ragione.
INTERNO\ESTERNO. CAMPO DA CALCIO MILANO. GIORNO
Se ne sono andati tutti; Margherita e Daniel si guardano sorridendo.
DANIEL
Sei stata brava oggi.
MARGHERITA
Grazie, anche tu.
DANIEL
Ti va di uscire con me a cena stasera?
MARGHERITA
(sorride) Dipende da cosa intendi per cena... se il menu è come quello di ieri sera, allora non vale la
pena che venga... (scherza maliziosa)
DANIEL
Guarda quanto impara in fretta la piccola peste... (ride e va verso di lei)
Ridono entrambi; all'improvviso si abbracciano senza rendersene conto. Rimangono in silenzio per qualche secondo.
Margherita comincia ad annusarlo, poi lo spinge dolcemente facendo un passo indietro
MARGHERITA
Che puzza di sudore! Puzzi come la pipì di una capra! Voi maschi avete un odore ripugnante... (fa
la faccia schifata)
DANIEL
Non è il mio odore, è l'alito di Giacomo!
MARGHERITA
Cosa?
Margherita cerca di trattenersi per non ridere, ma non ci riesce ed entrambi scoppiano a ridere.
DANIEL
Allora ti piace... (ride) Vieni qui, vieni qui... so che ti piace!
Daniel la insegue, lei scappa ridendo.
111
INTERNO\ESTERNO. AUTOMOBILE ALFREDO. GIORNO
Lisa e suo fratello sono nel parcheggio del campo da calcio; Alfredo è alla guida e sta facendo manovra per andare via,
quando Lisa nota che Daniel e Margherita stanno giocando fra loro.
LISA
Ferma la macchina!
Alfredo ferma la macchina; entrambi guardano Daniel e Margherita sorridendo, sono contenti di vederli così felici.
Continuando a sorridere, si guardano tra di loro.
ESTERNO. CASA CONCERTI. NOTTE
È una sera magnifica. Il silenzio sembra essere in sintonia con le stelle. Daniel esce dalla macchina e suona il
campanello di Margherita; suo padre va ad aprire la porta.
SALVATORE
Tu devi essere Daniel, il nostro vicino di casa... Io sono Salvatore, il padre di Margherita.
DANIEL
Giusto signore. Piacere di conoscerla. (gli dà la mano e sorride)
SALVATORE
Piacere. Entra, non stare fuori.
INTERNO. CASA CONCERTI - INGRESSO. NOTTE
Daniel entra all'interno della casa; gli si avvicina la madre di Margherita. Salvatore chiude la porta d'ingresso.
CATERINA
Daniel Roncini! Oh mio dio... eri tu l'altra sera? (l'abbraccia sorridendo)
DANIEL
(sorride) Sì signora. Sono contento di rivederla, è passato un bel po' di tempo...
CATERINA
Scusa se ho cercato di mandarti via l'altra sera, pensavo che fosse uno di quei ragazzi prepotenti
che frequenta spesso Margherita... ma tu sei Daniel... ti ho visto crescere proprio qui. Ora sei un
vero uomo. (fa un passo indietro e lo guarda, sorride)
SALVATORE
Lo spero per lui! Ci vogliono le palle belle grosse per far muovere il cuore di mia figlia!
(sussurra all'orecchio di Daniel con tono minaccioso) Spero per te che non la farai soffrire, perché se
dovessi farlo, so esattamente dove abiti. Non so se mi sono spiegato...
DANIEL
(intimidito) Il messaggio è molto chiaro signore...
La madre si avvicina alla scala e chiama la figlia.
CATERINA
(grida) Margherita! C'è Daniel che ti aspetta!
Margherita appare sulle scale e appena vede Daniel le si accende un sorriso splendente e i suoi occhi brillano; scende le
scale. Daniel sorride e non la lascia con gli occhi neanche un secondo.
DANIEL
Wow! Sei bellissima! (le prende la mano)
MARGHERITA
Grazie. Andiamo?
(dà un bacio ai suoi genitori) Ciao papà, ciao mamma.
DANIEL
Arrivederci signori Concerti.
CATERINA
(con un grande sorriso e il capo inclinato sulla sinistra) Ciao ragazzi.
SALVATORE
Ciao. Fate i bravi, mi raccomando.
112
Daniel e Margherita escono di casa; lui non smette di fissarla, sorride.
ESTERNO. CASA CONCERTI. NOTTE
Margherita e Daniel vanno verso la macchina.
MARGHERITA
Papà! Non sono più una ragazzina!
DANIEL
Aspetta ti apro la portiera. (corre verso la macchina, fa finta di aprire la portiera del passeggero ma poi
fa il giro fino alla sua portiera, e si siede; sorride) Andiamo?
MARGHERITA
(ride) Sei un cretino! (entra dentro la macchina)
INTERNO. RISTORANTE MILANO. NOTTE
Il locale è molto elegante; c'è un'atmosfera romantica. Daniel è seduto ad un tavolo con Margherita. Sopra il tavolo ci
sono candele e fiori.
DANIEL
Allora, spiegami questa storia dei ragazzi prepotenti... (sorride e la guarda con interesse)
MARGHERITA
Vedo che mia madre ha parlato come al solito... Devo ammettere che per molto tempo sono stata
attratta dai ragazzi prepotenti...
DANIEL
Beh, io non sono prepotente! Quindi sono un po' diverso da questo punto di vista... ho usato tutti i
miei poteri durante il nostro ultimo litigio!
Entrambi ridono.
MARGHERITA
Sei assolutamente diverso! (si tocca i capelli)
DANIEL
Devo prenderlo come un complimento o mi devo preoccupare?
MARGHERITA
Preferisco fartelo scoprire da solo! (sorride)
DANIEL
Fantastico! Ti ho contagiato con i miei misteri!
MARGHERITA
A proposito di misteri, parlami un po' delle relazioni che hai avuto...
DANIEL
Non sono stato molto fortunato... le donne mi intimidiscono, cerco di accontentare ogni loro
bisogno, senza mai pensare a cosa ho bisogno io. Questa situazione ha creato in tante un senso di
colpa. Sono stato lasciato ogni volta, finché mi sono arreso completamente... (abbassa gli occhi)
MARGHERITA
Quindi riusciresti ad accontentarmi in ogni cosa?
DANIEL
È questo il punto, per questo sono qui. Con te riesco a parlare, litigare, dire di no quando mi pare...
perché dovrei abbandonare tutto questo?
MARGHERITA
(sorride) A me basterebbe che mi trattassi bene in generale.
DANIEL
Che sarebbe a dire?
MARGHERITA
Dai, hai capito cosa intendo...
DANIEL
No, non ho capito... (ride)
Daniel e Margherita si mettono a leggere il menù. Arriva un cameriere per prendere la loro ordinazione.
CAMERIERE
Buona sera signori, avete già deciso?
113
DANIEL
Margherita tu hai deciso?
MARGHERITA
Allora... emmm... (leggendo il menù) Prendo... (indecisa)
DANIEL
(dopo una pausa) Credo che ci vorrà un po', le donne ci mettono sempre più tempo a scegliere...
(guardandola)
MARGHERITA
Invece ti sbagli. Prenderò gli arancini di riso e un'insalata leggera.
CAMERIERE
(scrive) E lei signore? (guarda Daniel)
DANIEL
Io invece prendo ali di pollo affumicate con patate e una bottiglia di vino.
CAMERIERE
Se avete bisogno di qualcos'altro, chiamatemi.
MARGHERITA
Grazie.
(guarda Daniel) E tu, guarda che posso scegliere più velocemente di te. Facciamo un gioco, chi ci
mette più tempo a scegliere dovrà esaudire un desiderio dell'altro. Il gioco funziona così: facciamo 3
domande ciascuno, chi ci mette più tempo a rispondere perde.
DANIEL
Ci sto! Vai forza, chiedi.
MARGHERITA
Comincio. Se dovessi andare in guerra per conquistare il mondo, tra un cane e un gatto chi
sceglieresti come alleato?
DANIEL
Il cane, perché è un fedele amico. Il gatto è un traditore.
MARGHERITA
(ride) Seconda domanda: tra il tuo amico che è andato a letto con la tua ragazza e la ragazza, chi
sceglieresti di perdonare per primo?
DANIEL
L'amico.
MARGHERITA
Allora... questa è difficile... cosa preferiresti tra il tuo primo bacio, e il bacio che darai alla tua
futura sposa il giorno del tuo matrimonio? (lo guarda e sorride)
DANIEL
Questa è strana come domanda, ma scelgo il secondo.
MARGHERITA
Perché?
DANIEL
Fanno 4 domande, avevi detto tre domande... (sorride con sicurezza)
Il cameriere porta da mangiare. Daniel e Margherita mangiano continuando la loro conversazione.
MARGHERITA
Dai, sono curiosa di sapere il perché... (sorride rimanendo in attesa di sapere la risposta di Daniel)
DANIEL
Credo che il bacio che si dà alla moglie quel giorno, non debba mai cambiare. Deve esserci passione
e amore quel giorno. Ogni movimento che fanno le labbra deve rimane uguale per i milioni di anni
che gli sposi passeranno insieme, proprio come un'opera d'arte.
Margherita lo guarda incantata dalle sue parole. Le brillano gli occhi.
MARGHERITA
Che cosa carina hai appena detto.
DANIEL
Tra l'altro il mio primo bacio è stato un disastro. Sembravo un bambino che assaggiava un lecca
lecca per la prima volta... con la saliva appiccicata su quasi tutta la faccia... (ride)
MARGHERITA
(ride) Proprio così.
114
DANIEL
Ora tocca a me, preparati.
MARGHERITA
Ok.
DANIEL
Tra un film romantico e uno comico, quale sceglieresti di vedere?
MARGHERITA
Quello comico in versione cartone animato.
Daniel la guarda, sorpreso dalla sua scelta.
MARGHERITA
Che c'è? (sorride e apre le braccia) I cartoni animati mi affascinano, sopratutto quelli della Disney e
della Warner Bros. Sono divertenti.
DANIEL
(sorride) Oh signore, con chi sono capitato? Sai di essere una ragazza strana, vero?
MARGHERITA
E te ne accorgi soltanto adesso?
DANIEL
Seconda domanda. Senti questa. Quale è il tuo primo pensiero quando un ragazzo ti invita a cena
per la prima volta? Devi scegliere tra questi: uno, me lo porto a letto poi imparerò a conoscerlo,
due, prima lo conosco, dopo andrò a letto con lui.
MARGHERITA
Il secondo è ovvio. Non sono un ragazza facile.
DANIEL
Voi femmine fingete sempre di non sentire quella voce che viene dai vostri organi genitali, che dice:
(fa la voce in falsetto) “Dai fallo, dai, dai, adesso devi farlo!”
MARGHERITA
(ride) Lo so, ma non cambio idea.
DANIEL
(finisce di mangiare) Allora, l'ultima domanda.
MARGHERITA
Ummmm.
DANIEL
Cosa preferisci tra la vita che hai adesso, e quella che facevi prima?
Margherita rimane immersa nei suoi pensieri per qualche secondo prima di rispondere.
MARGHERITA
Penso che... non lo so... entrambe direi. Perché ho dei bellissimi ricordi di quando mi divertivo con
mio padre quand'ero piccola... ma adesso ci sei tu... (lo guarda con gli occhi che brillano)
DANIEL
(la fissa per un attimo; poi chiama il cameriere alzando la mano) Cameriere! Si può avere il conto per
piacere?
ESTERNO. PIAZZA MILANO. NOTTE
La notte è magnifica. La piazza è piena di persone che passeggiano sotto la bellezza della sera. Daniel cammina insieme
a Margherita.
MARGHERITA
Allora dove mi porti?
Daniel non risponde. Si ferma e guarda sulla destra, c'è un gruppo di spagnoli che balla flamenco. Un uomo è seduto su
una sedia con una chitarra e suona. Margherita segue il suo sguardo e capisce perché sono li.
MARGHERITA
(sorride) Come fai a sapere che mi piace la musica spagnola?
DANIEL
Ho letto il tuo profilo facebook.
115
Margherita gli afferra la mano e vanno verso gli spagnoli.
MARGHERITA
(ridendo) Corri! Dai, dai! Voglio vedere! Voglio vedere! Andiamo!
Sono vicini agli spagnoli. C'è una giovane donna con i tacchi, vestita di rosso che balla il flamenco con tanta grazia,
sensualità e passione; è da sola, in mezzo ai suoi compagni, che seguono il ritmo battendo le mani in sintonia con il
chitarrista. Margherita e Daniel imitano gli spagnoli e, sorridendo, battono le mani. Si legge la felicità sul viso di
Margherita. Qualche minuto dopo, il chitarrista cambia totalmente ritmo, si va verso una musica più lenta e la gente
inizia a ballare in coppia; Daniel prende la mano di Margherita dolcemente, guardandola con intensità passionale. I due
ballano, si guardano e sorridono, senza mai distogliere lo sguardo l'uno dall'altra. Daniel la fa girare mentre ballano.
DANIEL
Allora chica, ti stai divertendo?
MARGHERITA
Altroché... (sorride) Dimmi un po' mio adorato ragazzo, prima non ho saputo scegliere, quindi hai
vinto... ti devo un desiderio. Hai già scelto cosa vuoi?
DANIEL
Prima di stasera sapevo già cosa desideravo... (la guarda intensamente e sorride)
MARGHERITA
Che ragazzo previdente! E che cosa?
Daniel la guarda con passione, avvicina lentamente le labbra a quelle di lei; si baciano per qualche secondo.
Allontanano le loro labbra, e poi ricominciano a baciarsi. Qualche minuto dopo aver ballato e essersi baciati, Daniel
afferra la mano di Margherita, e i due corrono da un'altra parte.
DANIEL
Vieni, andiamo...
INTERNO\ESTERNO. PARCO CASTELLO SFORZESCO MILANO. NOTTE
Fa buio, ma ci sono dei lampioni, che brillano e illuminano il parco. Siamo su una strada stretta del parco. Daniel
passeggia con Margherita vicino al castello sforzesco, grande e pieno di luce. Arrivano davanti ad un albero, e
lentamente s'incollano all'albero e si baciano intensamente.
MARGHERITA
(sorride) Baci bene... ho saputo che prima eri un imbranato!
DANIEL
Voi donne quante cose vi raccontate alle nostre spalle! Spero che non condividerai questa sera con
gli altri... (sorride )
MARGHERITA
Non lo farò, soltanto se varrà la pena non farlo. Non voglio rendere gli altri invidiosi! (sorride)
DANIEL
Non capiterà. (la bacia ancora)
INTERNO. CASA RONCINI - SALOTTO. NOTTE
Daniel e Margherita entrano correndo e ridendo. Lui la sbatte alla porta d'entrata, e si baciano con passione. Dopo
qualche secondo Margherita si ferma.
MARGHERITA
Aspetta, tua nonna potrebbe sentirci. Sei sicuro che sta dormendo?
DANIEL
Certo, a quest'ora nonna russa come una giraffa! Anche se un treno dovesse passare sul tetto di
casa, non si sveglierebbe! Vieni qui...
Daniel l'afferra di nuovo e si baciano.
DANIEL
Andiamo in camera.
Quando stanno per salire la scala per andare in camera di Daniel, Margherita nota sul muro un bersaglio con la sua foto
116
sopra, e una freccetta in mezzo.
MARGHERITA
Carino quel bersaglio...
DANIEL
Ce l'abbiamo da quando ti conosciamo...
MARGHERITA
Uno di voi ha una bella mira, chi è?
DANIEL
È Renzo, lui ti odia.
MARGHERITA
Ummm.
INTERNO. CASA RONCINI - CAMERA DANIEL. NOTTE
Appena Daniel a Margherita entrano in camera, lei si guarda attorno e scopre l'universo di Daniel. Ci sono foto
d'infanzia incollate al muro, che suscitano la sua attenzione; Margherita si mette a guardarle con curiosità.
MARGHERITA
Wow! Bella stanza da single!
DANIEL
Grazie.
MARGHERITA
(prende una foto in cui Daniel era piccolo) Quanto eri carino in questa foto.
DANIEL
Quel giorno ero andato al mare con i miei genitori per la prima volta, per questo ero così felice.
MARGHERITA
Per avere un'idea su un uomo, basta vedere la sua camera.
Margherita fa il giro della camera guardando tutto ciò che ha intorno. Daniel si siede sul letto contemplando tutta la sua
bellezza, dalla testa ai piedi. Margherita continua a curiosare, si avvicina a dei quaderni e ne apre uno.
MARGHERITA
Cos'è questo?
DANIEL
Ah quello! Sono delle poesie. Scrivere per me è un passatempo, mi diverto.
MARGHERITA
(dopo averne letta qualcuna silenziosamente) Sono fantastiche! Perché non le vendi?
DANIEL
Sono cose mie, non voglio condividerle.
Margherita rimane sorpresa dalle doti di Daniel. Lo guarda con affetto, poi prova a toccare un altro quaderno, che cade.
MARGHERITA
E questo? Oooh!
DANIEL
Ci penso io...
I due provano a raccoglierlo da terra. Il loro sguardo si incrocia e si guardano lentamente, con attrazione, senza dire una
parola. Daniel allunga la mano e accarezza dolcemente il viso di Margherita, poi si baciano senza risparmiarsi. Daniel la
prende in braccio e la solleva; la porta sopra il letto. Lentamente, senza staccare i loro sguardi, si tolgono i vestiti e
fanno l'amore.
INTERNO. CASA RONCINI - CAMERA DANIEL. GIORNO
È mattina; qualche raggio di sole si posa sui corpi di Daniel e Margherita. Daniel è sveglio; è sdraiato sul letto e guarda
Margherita, addormentata sul suo petto. Le accarezza i capelli, poi le dà un bacio sulla fronte. Lei sembra averlo sentito,
muove la testa e apre gli occhi lentamente. Margherita indossa una camicia di Daniel. Lui invece è a petto nudo, con dei
boxer.
DANIEL
Ciao.
117
MARGHERITA
Ciao. (lo guarda con affetto)
DANIEL
Finalmente sei sveglia.
MARGHERITA
(lo bacia) E tu? Sei sveglio da tanto?
DANIEL
Vuoi sapere quando sono arrivati i vicini a bussare alla porta di casa nostra, perché russavi come
un toro messicano?! (ride)
MARGHERITA
(ride) Bugiardo, io non russo.
Daniel ride e continua a scherzare toccandole i seni.
DANIEL
Chi sono questi? Non mi ricordo di averli invitati a cena ieri sera...
MARGHERITA
(ride) Sei uno scemo...
Daniel la fa sdraiare sulla schiena e sale sopra di lei. Comincia a darle dei baci dal viso fino alla pancia.
MARGHERITA
Che fai? Potresti baciarmi per davvero! (sorride e lo guarda)
DANIEL
Lo sto già facendo...
MARGHERITA
Ma non al posto giusto!
DANIEL
Con te riesco fare quello che voglio, senza pensare a cosa vorresti tu. Ti sei dimenticata di questo
dettaglio?
MARGHERITA
Mi piace che finalmente tu riesca a farlo, perché, come ti ho detto, basta che fai le cose più
importanti nel modo giusto...
DANIEL
Per esempio?
MARGHERITA
Lo sai! (sorride)
DANIEL
So cosa?
MARGHERITA
Ieri mi hai portato a cena e sei stato molto gentile, questa è una delle cose...
DANIEL
Dimentichi un piccolo dettaglio, ieri sera abbiamo fatto più di una cosa... per esempio questo... (ride
e le fa il solletico)
MARGHERITA
(ride) Smettila! Smettila! Se non la smetti scappo! (scende dal letto e si mette in piedi ridendo)
DANIEL
(sorride) Non puoi scappare! Hai dimenticato dove ti trovi? Se scendi troverai mia nonna, e sai
come andrà a finire...
INTERNO. CASA RONCINI - CUCINA. GIORNO
La nonna sta facendo colazione. Sente il rumore che fanno Daniel e Margherita e capisce tutto.
NONNA
Sapevo che sarebbe finita così. Questi giovani non imparano mai... (fa segno di no con la testa)
INTERNO. CASA RONCINI - CAMERA DANIEL. GIORNO
Margherita è tornata sul letto con Daniel, che è ancora sdraiato. Lei è seduta sopra di lui e si guardano per qualche
secondo con tanta tenerezza.
118
MARGHERITA
Il mio lato oscuro mi sta dicendo di stare lontana da te... (un po' pensierosa)
DANIEL
Ricordati che esiste una parte di te, un'immensa grotta, dove siamo insieme, senza via d'uscita, è lì
che rimarremo per sempre. Cosa ti potrebbe portare via da me? (con un tono dolce)
MARGHERITA
(gli accarezza il petto mentre parla) Cosa potrei darti, eh? Quando sono lontana da te ormai vedo
soltanto il tuo viso, sembra che tu sia dentro la mia testa. Ho paura che non sia uguale per te.
DANIEL
La paura ci circonda, avvelena le nostre parole. Dentro di noi non c'è spazio per la debolezza,
altrimenti non troveremo mai la felicità. Guardami, sono qui con te, e non ho paura di cosa
succederà domani. So soltanto che voglio essere qui con te anche domani, tutti i giorni.
MARGHERITA
Più ti guardo, più sento il cuore battere forte.
DANIEL
Allora lasciami entrare e abitare in ogni angolo del tuo cuore. (alza la testa, la avvicina a quella di lei,
e la bacia) Oggi hai impegni?
MARGHERITA
No, non credo.
DANIEL
Allora passerai la giornata con me, ti porterò in un posto. Ma prima devi fare qualcosa per me!
MARGHERITA
Cosa?
DANIEL
(la fa sdraiare sulla schiena) Dimmi, stanotte sono stato all'altezza delle tue aspettative?
MARGHERITA
(ride) Dipende da cosa intendi per essere all'altezza... perché se vuoi dire quando ti sei
addormentato subito dopo la prima volta, e poi ti sei risvegliato perdendo un po' di tempo prima di
ricominciare, diciamo che... scherzavo! (ride) Sei stato bravo. Viene qui e baciami...
DANIEL
Adesso sono di nuovo sveglio, diamoci da fare...
Ridono e si baciano togliendosi di nuovo i vestiti.
INTERNO/ESTERNO. AUTOMOBILE. GIORNO
È una bellissima giornata in una strada di montagna. Daniel è alla guida, Margherita è seduta al suo fianco. Daniel
mentre guida accarezza dolcemente i capelli di Margherita. Si scambiano uno sguardo e sorridono.
ESTERNO. STRADA/PAESAGGIO. GIORNO
Il sole splende sempre di più. L'automobile sta superando una serie di curve strette.
ESTERNO. STRADA DI MONTAGNA BORGONUOVO. GIORNO
Daniel e Margherita sono fermi accanto alla macchina, su un tratto di strada che lascia vedere un paesaggio
meraviglioso. Il vento scompiglia i loro capelli. Daniel si avvicina a Margherita, la prende per mano e continuano a
guardare il paesaggio. I loro visi brillano di gioia. Si guardano abbracciandosi.
ESTERNO. CASCATA ACQUAFRAGGIA. GIORNO
Margherita e Daniel camminano su un sentiero che porta ad un piccolo fiume immerso nel verde, con delle rocce e dei
grandi alberi; si sente il rumore dell'acqua e della natura. Daniel ha con sé un enorme zaino sulle spalle. Margherita
cammina davanti a lui, guardandosi intorno; vede un coniglio passarle di fronte, andare verso il fiume e mettersi a bere;
si avvicina lentamente al coniglio e lo accarezza sulla testa. Daniel la guarda con amore. Gli sguardi dei due innamorati
si incontrano, si sorridono.
Il sole attraversa le colline e fa brillare l'acqua. Daniel e Margherita sono in uno dei lati della cascata. Sono sdraiati
sopra una roccia, in mezzo al piccolo fiume creato dalla cascata, e si baciano. Qualche secondo dopo, Margherita salta
nell'acqua ridendo, nuota e si ferma sotto la cascata. Si gira, guarda Daniel con dolcezza, sorridendo come per dirgli di
avvicinarsi. Daniel sorride e comincia a camminare verso di lei, accarezzando l'acqua lentamente. Arrivato da lei, la
guarda un attimo con passione, e lei gli mette le braccia intorno al collo. Lui la bacia e la solleva fino ai suoi fianchi.
ESTERNO. PARCO CASCATA ACQUAFRAGGIA. NOTTE
Fa buio ed è freddo. Le stelle brillano condividendo la passione dei due amanti. Daniel e Margherita sono imbacuccati
119
sotto la stessa coperta, seduti vicino al fuoco; Daniel è seduto dietro di lei.
MARGHERITA
Credi che i tuoi amici ti stiano cercando? Non abbiamo detto a nessuno dove ci troviamo.
DANIEL
Sono sicuro che possono sopportare due giorni senza di me. Mi fa pena solo Antonio, senza di me
gli altri lo mangeranno vivo, sopratutto quel coglione di Giacomo.
MARGHERITA
Ti ricordi la gita scolastica in campagna, quando eravamo alle medie? Quando Renzo fu pizzicato
dalle api?
DANIEL
Sì, me la ricordo.
MARGHERITA
Camminava con quel ridicolo bendaggio che gli copriva quasi tutta la faccia. Si vedevano soltanto i
suoi occhi. Sembrava quella mummia del film! (ride)
DANIEL
(ride) Per fortuna non aveva i suoi poteri, se no ci avrebbe picchiati tutti per averlo costretto a
venire con noi in campagna. Non voleva venire perché odia gli insetti. S'incazza se glielo ricordi.
MARGHERITA
(sorride e si gira a guardarlo) Come hai trovato questo posto bellissimo?
DANIEL
Mio padre mi portava qui quand'ero bambino. Questo posto è l'ultimo ricordo felice che mi è
rimasto di lui.
MARGHERITA
(continuando a guardarlo) I tuoi genitori ti mancano?
DANIEL
Ogni giorno non passa un'ora senza che pensi a ciò che volevo fare con loro.
MARGHERITA
Non volevo farti venire brutti pensieri.
DANIEL
Ehi, ehi... non devi preoccuparti. Non esistono le parole sbagliate quando sto con te... (le accarezza i
capelli)
MARGHERITA
Parli sempre così?
DANIEL
Così come?
MARGHERITA
(gli afferra la maglia sorridendo) Lo sai bene!
Si baciano.
ESTERNO. CENTRO MILANO. GIORNO
Le strade sono piene di persone che passeggiano. Daniel e Margherita passeggiano mano nella mano; si fermano a
guardare le vetrine dei negozi, lei vede un vestito che le piace e lo indica con un dito a Daniel; vuole entrare dentro per
poterselo comprare; stringe le mani supplicandolo. Daniel la guarda qualche secondo, poi sorride; si gira per entrare nel
negozio. Lei contenta, salta sulla sua schiena ridendo.
MARGHERITA
Andiamo principe!
Ridono entrambi.
INTERNO. RISTORANTE MILANO - TAVOLINO. GIORNO
È un posto rumoroso; c'è gente che mangia e parla. È l'ora di pranzo. Antonio e Giacomo sono seduti ad un tavolo del
ristorante. Si guardano in giro come se stessero cercando qualcuno.
GIACOMO
Dove sono andati? (irritato)
ANTONIO
Credo da quella parte. (indica una direzione con la mano)
120
GIACOMO
Ma lì c'è soltanto il bagno!
INTERNO. RISTORANTE MILANO - BAGNO. GIORNO
Daniel e Margherita si baciano intensamente; stanno facendo l'amore in modo passionale dentro il bagno del locale.
INTERNO. RISTORANTE MILANO - TAVOLINO. GIORNO
I due amici sono ancora in attesa che Daniel e Margherita arrivino per mangiare insieme a loro.
GIACOMO
Sto morendo di fame. (è agitato, continua a guardare da tutte le parti)
ANTONIO
Stai calmo. Vedrai che tra un po' arriveranno. Sono andati a lavarsi le mani, arriveranno.
GIACOMO
È questo che mi preoccupa. Se tra cinque minuti non sono qui, io mangio.
INTERNO. RISTORANTE MILANO - BAGNO. GIORNO
Daniel appoggia Margherita sul muro con un po' di violenza; continuano a baciarsi.
MARGHERITA
Oooh... mi piace quando fai così... (sorride)
DANIEL
(si ferma un attimo) Ah sì? Allora aspetta di vedere il finale...
Margherita scoppia a ridere; continuano a fare l'amore.
INTERNO. RISTORANTE MILANO - TAVOLINO. GIORNO
In attesa che gli amici arrivino, Giacomo comincia a sgranocchiare un po' di pane da dentro il paniere posto sopra il
tavolo. Poco dopo Margherita e Daniel arrivano al tavolo.
GIACOMO
Era ora! Adesso si mangia! (mangiando il pane)
Daniel si siede affianco a Giacomo e allunga il braccio sulla sua spalla.
DANIEL
Vedo che lo stai già facendo...
Margherita si siede di fronte a Daniel; si tocca i capelli, le si sono scompigliati in bagno e cerca di rimetterseli a posto.
Giacomo se ne accorge, rimane in silenzio e la guarda in modo sospettoso, poi rallenta la masticazione. Guarda Daniel
nello stesso modo. Infastidito prova a togliere il braccio di Daniel dalla sua spalla.
DANIEL
(sorride) Che c'è Giacomo? Oggi non ti piaccio? Dammi un bacio... vieni qui, so che ti piace...
(allunga le labbra verso di lui)
GIACOMO
Levami quelli mani di dosso! (si libera dal braccio di Daniel e si allontana un po')
(verso Margherita e Daniel) Voi due fate schifo!
Scoppiano a ridere tutti tranne Giacomo.
GIACOMO
Non è divertente!
(si gira alla ricerca di un cameriere) Cameriere!
INTERNO. STUDIO BONINI - SALA RIUNIONI. GIORNO
È mattina ed è il giorno della presentazione del nuovo progetto. Margherita e Daniel sono in piedi e sorridono davanti al
modellino di un edificio. Ricevono degli applausi da parte del signor Nakoshi e dei suoi assistenti, che si alzano in piedi
in segno di approvazione. Margherita e Daniel si guardano un attimo sorridendo.
121
INTERNO. STUDIO BONINI - UFFICIO BONINI. GIORNO
Bonini è seduto sulla poltrona, davanti alla sua scrivania; Margherita e Daniel sono di fronte a lui. Bonini lancia verso i
due dei fogli di carta pinzati assieme.
BONINI
Ottimo lavoro ragazzi. Questo è il nuovo incarico. (si allunga sulla poltrona)
DANIEL + MARGHERITA
Grazie.
BONINI
Per questo lavoro vorrei che coinvolgeste anche Alfredo. Adesso potete andare.
INTERNO. STUDIO BONINI - UFFICIO MARGHERITA. GIORNO
Margherita, tornata nel suo ufficio, nota sulla scrivania un portafoto con una rosa sopra. Nel portafoto è incorniciata una
poesia. Emozionata all'idea di leggere cosa c'è scritto, prende la rosa in mano, sorride un po' pensierosa, poi si siede e
inizia a leggere la poesia.
VOCE DI DANIEL
Le mie ragioni d'amarti hanno preso età!
Tu sei l'equilibro del mio amore in questa vita!
Senza rimpianti, avrei voluto dirtelo anche prima!
Ho lasciato che il mio cuore trattenesse le mie parole troppo a lungo
Non ho più paura di esprimere i desideri che riesco a sentire
Adoro sentire la tua voce, quella vera, quando sorridi
Ogni sguardo e gesto che fai danno un senso ai miei pensieri
Il mio cielo non cambierà mai, perché ce l'hai negli occhi, gli stessi occhi che mi hanno reso
prigioniero
Tante cose sono successe in quel secondo sulla terra
Vorrei che ti addormentassi ogni notte al suono del battito del mio cuore!
Voglio continuare a sentire il calore del tuo alito sulla mia pelle!
Sentire i tuoi capelli che si abbattono sul mio collo
Sognare non serve più, ogni volta che mi trovo vicino a te!
È come stare nella luce che brilla dentro i tuoi occhi
La mattina quando ti vedo, ormai mi escono sempre le stesse parole che non fanno rumore, ti amo
ti amo sotto il silenzio di una persona!
Come l'ombra del cielo che non ci priva mai della sua presenza!
Dì soltanto una parola e potrà cominciare questo destino
Margherita, coinvolta dalle parole di Daniel, sorride con felicità; le scende una lacrima di gioia.
INTERNO. STUDIO BONINI - CORRIDOIO. GIORNO
Daniel sta bevendo il caffè insieme ad Alfredo, vicino alla macchinetta automatica.
ALFREDO
Dai dimmelo! Com'è scopare con la donna che ti ha terrorizzato durante l'infanzia? (beve il caffè)
DANIEL
(tiene il bicchierino di plastica in mano) È stupendo! Non immaginavo di vivere momenti così con lei.
È... è come se mi trovassi in un altro universo! (fa la faccia pensierosa e felice)
ALFREDO
(lo guarda in modo strano) Oh no! Ti stai innamorando di lei?
DANIEL
Sì, è cosi.
Alfredo osserva con curiosità Daniel bere il caffè.
ALFREDO
Ti posso fare una domanda?
DANIEL
Dai spara...
ALFREDO
In tutta questa tragedia amorosa è previsto un piano b?
122
DANIEL
Non mi serve un piano b.
Daniel inizia a camminare verso il suo ufficio; Alfredo gli taglia la strada e continua la conversazione.
ALFREDO
Come non ti serve una piano b? Serve eccome, sopratutto se si tratta di una pazza isterica con il
padre ex mafioso! Il gioco è pericoloso amico, e adesso hai anche la mente intrappolata! Il piano di
riserva farebbe comodo a tutti noi. Senti bello, se dovessi ammazzare il cane di John Wick farei
subito un'alleanza con Steven Seagal, almeno cosi rimarrei in vita ancora per un po'...
DANIEL
Stronzate! (continua a camminare)
ALFREDO
Insomma quello che voglio dire è che in ogni situazione della vita bisogna sempre avere un piano b
d'emergenza.
Daniel si ferma e lo guarda, poi ci pensa un secondo.
DANIEL
Ma di che cosa stai parlando? (infastidito) L'unico piano b che esiste è quello di chiudere la bocca
per sempre su l'argomento!
ALFREDO
Va bene. Ma stai giocando con il fuoco... e non dire che non te l'avevo detto!
INTERNO. STUDIO BONINI - UFFICIO MARGHERITA. GIORNO
Margherita è seduta alla scrivania, sta lavorando con indosso i suoi occhiali da vista. Daniel entra senza nemmeno
bussare. Appena lo vede, lei si alza lentamente, fissandolo con tenerezza e timidezza. Margherita si allontana dalla
scrivania. Si guardano per qualche secondo senza dire una parola.
DANIEL
Che fai? (abbassa lo sguardo)
MARGHERITA
Niente... (sembra intimidita)
Poco dopo i loro sguardi si incrociano di nuovo e vanno l'uno verso l'altra, velocemente; si baciano intensamente,
appoggiandosi alla scrivania; fanno così cadere per terra dei documenti.
MARGHERITA
Anche io ti amo!
DANIEL
Davvero? (continua a baciarla)
INTERNO. STUDIO BONINI - CORRIDOIO. GIORNO
Fuori dall'ufficio di Margherita si sentono strani rumori, Daniel e Margherita sono caduti dalla scrivania. Attraverso la
porta si sentono delle risate. Tutti i colleghi prestano attenzione al rumore, poi continuano a lavorare come se niente
fosse.
ESTERNO. TEATRO MILANO. NOTTE
È sera. L'entrata del teatro è libera, sembra che le persone siano già tutte dentro. Vicino alla porta c'è un uomo vestito in
modo elegante, che strappa i biglietti alle ultime persone arrivate. Daniel, Margherita, Antonio e Giacomo sono a
qualche metro dall'ingresso. Poco dopo arrivano Renzo e suo figlio Valerio.
DANIEL
Eccolo qui! Adesso possiamo entrare.
RENZO
Ciao ragazzi!
MARGHERITA
Ciao.
(guarda il bambino sorridendo) Ciao bellissimo. Io sono Margherita, e tu?
VALERIO
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Valerio.
ANTONIO
Ciao.
GIACOMO
(guarda Renzo con disapprovazione) Perché hai portato Karate Kid con te?
RENZO
(tiene suo figlio per mano) È mio figlio... non potevo lasciarlo a casa da solo.
Renzo lascia la mano di Valerio e si avvicina a Daniel e Margherita. Il bambino va verso Giacomo e Antonio; questi
ultimi si comportano con cautela nei suoi confronti, si proteggono i loro organi genitali appoggiandoci sopra le mani.
VALERIO
Ciao Giacomo, ciao Antonio.
GIACOMO
(lo fissa con prudenza) Che vuoi bambino cattivo?
VALERIO
Avete qualcosa per me?
GIACOMO
(dopo averci pensato un po', indirizza lo sguardo verso Margherita) Chiedilo alla nuova amichetta dello
zio Daniel! Vai di là! (indica Margherita)
Il bambino corre verso Margherita e la guarda per qualche secondo.
MARGHERITA
Che c'è piccoletto?
VALERIO
Hai qualcosa per me?
DANIEL
(si accorge del pericolo e prova ad avvisare Margherita) Attenta!
Il bambino sferra il suo solito sinistro con la mano e il destro con il piede. Margherita blocca con precisione i colpi,
sotto lo sguardo sorpreso di tutti, che si aspettavano il peggio.
VALERIO
(rimane sorpreso) Wow... forte!
MARGHERITA
Se vuoi colpirmi devi essere più veloce.
VALERIO
Come lo sapevi?
MARGHERITA
Non lo sapevo, ti ho visto. (sorride e gli accarezza i capelli)
Daniel solleva il bambino e se lo mette sulle spalle.
DANIEL
Vieni qui, ometto volpone. (gli fa il solletico)
Valerio ride; Daniel e Margherita vanno verso l'ingresso con lui. Giacomo e Antonio sono rimasti stupiti dal fatto che il
bambino non sia riuscito a colpirla.
GIACOMO
(sussurra all'occhio di Antonio) Hai visto che roba? (guarda Margherita)
ANTONIO
Sì, l'ho visto.
GIACOMO
Abbiamo fatto bene a non pensare di vendicarci massacrandola di botte... l'idea di colpirla
dall'interno è ottima!
ANTONIO
Sono d'accordo con te. Quel moccioso ci ha colpiti tutti tranne lei. È più forte di quanto sembra. I
chili persi non hanno influito sulla sua potenza. (continua a guardare Margherita)
124
RENZO
(si avvicina a Giacomo e Antonio) Ragazzi, avete visto cosa ha fatto?
GIACOMO
Non dirlo a me. C'è qualcosa di strano dietro quella maschera di ragazza pentita.
Renzo con un gesto della mano richiama Daniel per parlargli; questi lascia Margherita con il bambino.
DANIEL
(verso Margherita) Scusami, arrivo subito. (mette il bambino a terra e va verso gli amici)
MARGHERITA
Ok. (sorride e lo guarda mentre si allontana)
Daniel arriva vicino agli amici.
DANIEL
Ragazzi che succede?
RENZO
Niente, come sta andando?
DANIEL
Bene, perché?
GIACOMO
Giusto per sapere, stai tranquillo.
DANIEL
Adesso che ne parliamo, vi devo dire una cosa... mi sono innamorato di lei!
GIACOMO
No, no, no... non puoi dire sul serio!
DANIEL
Invece sì.
ANTONIO
Io sapevo che sarebbe successo. Basta vedere come la guardi e come sei sparito questi ultimi giorni.
RENZO
Così ci incasiniamo di nuovo la vita!
DANIEL
(s'infastidisce) Non dovete più dire noi, sono io che mi sono messo in mezzo. L'avete voluto voi.
ANTONIO
Credo che sarebbe successo comunque.
DANIEL
(parla a bassa voce) Sentite ragazzi, lei è l'unica ragazza con cui mi sento a mio agio. Mi sento vivo
quando sto con lei. Non avrei potuto immaginare che potesse succedere, ma è successo e basta. Ho
sempre fatto le cose come volevate, adesso vi chiedo di fare una cosa per me. Mantenete le bocche
ben chiuse sul nostro accordo. Nessuno lo deve venire a sapere. Potete fare questo per me?
Daniel li fissa tutti. Loro ci pensano un attimo poi accettano.
GIACOMO
Ok bello.
ANTONIO
D'accordo.
RENZO
Va bene. Da uomo sposato, dico che dovresti essere sincero con lei e raccontarle la verità, prima
che le cose degenerino... non si sa mai. Scegli un momento adatto, non lo so, un momento di intimità
per esempio, e raccontale tutto.
DANIEL
Ci ho pensato. Lo farò quando arriverà il momento. Grazie ragazzi. Adesso dobbiamo andare, il
concerto sarà già iniziato da un po'.
Vanno verso l'ingresso tutti insieme. Appena arrivano il bigliettaio si lamenta per la presenza del bambino.
BIGLIETTAIO
Mi dispiace, non posso lasciare entrare il bambino. Stasera l'accesso non è consentito ai minori di
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10 anni. (guarda Antonio e ride)
ANTONIO
Molto divertente!
RENZO
E perché i bambini non possono entrare? Il vostro sito dice il contrario.
BIGLIETTAIO
Non a quest'ora. Avete letto male.
DANIEL
Mi scusi, possiamo trovare una soluzione. È un bambino molto bravo, sono sicuro che non
disturberà nessuno.
Vero Valerio?
VALERIO
(muove la testa in modo affermativo) È vero.
MARGHERITA
Dai signore, in 5 possiamo benissimo badare a un bambino di 7 anni!
Un uomo sui cinquant'anni, pelato, dall'interno del teatro guarda fuori e si accorge della discussione davanti alla porta
d'ingresso; è il direttore del teatro. Va fuori per vedere cosa sta accadendo.
DIRETTORE
Che succede qui?
BIGLIETTAIO
Direttore, queste persone vogliono entrare nel teatro con un bambino.
DIRETTORE
Mi dispiace ma non possiamo farlo entrare. Dentro ci sono persone estremamente esigenti. Non
posso permettere che accada neanche un piccolo evento che possa creare delle interferenze durante
il concerto.
DANIEL
E secondo voi dovremmo lasciare in giro da solo un bambino di 7 anni? Soltanto perché non potete
farci entrare con lui?
DIRETTORE
Non ho detto questo. Penso che uno degli adulti dovrebbe rimane fuori con il bambino.
DANIEL
Noi siamo una famiglia, non possiamo abbandonare uno di noi fuori.
BIGLIETTAIO
Ah davvero? Allora manca l'amico Arnold! (guarda Giacomo e ride)
DIRETTORE
(ride) Questa è bella!
Giacomo capisce la battuta e si agita; fa un passo verso il bigliettaio.
GIACOMO
Che vuole dire con questo? Che vuole dire?
ANTONIO
(lo trattiene) Rilassati, dai rilassati.
Il gruppetto di amici si allontana di qualche metro dalla porta, per trovare una soluzione per poter entrare tutti insieme.
ANTONIO
Allora cosa facciamo? Cosa facciamo?
DANIEL
Da bambini ci facevamo chiamare i moschettieri per un motivo, improvvisiamo!
MARGHERITA
Posso fare la carina e distrarlo, mentre voi altri passate senza farvi notare.
GIACOMO
Dici che può funzionare?
MARGHERITA
Certo che può funzionare... nei film funziona sempre!
Mentre gli altri complottano su come entrare, Renzo non toglie gli occhi dalla porta dell'ingresso. Guarda con
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attenzione il bigliettaio e il direttore e nota l'arrivo di un'affascinante donna sui quarant'anni. La donna passa vicino al
direttore e gli dà un bacio, è sua moglie; ma andando via scambia uno sguardo strano con il bigliettaio. Renzo capisce
che c'è qualcosa tra i due e decide di agire.
GIACOMO
Dovremmo prima tentare un approccio per capire com'è questo tizio. Se ci andassi a parlare io per
primo?
RENZO
Con quella bocca! Chiamerebbero un poliziotto per farci cacciare da qui! Ci penso io a lui.
Renzo si accende una sigaretta e cammina con tranquillità verso l'ingresso. Gli alti lo guardano. Renzo arriva davanti al
bigliettaio e al direttore, e recita una poesia drammatica.
RENZO
Le tenebre lo salutavano, e recriminavano la sua grazia e il suo odio.
Fu rosso, rosso il sangue che proteggeva i suoi occhi dalle fiamme senza fine.
La sua voce calpestava l'anima del coniuge che l'aveva tradito!
BIGLIETTAIO
Che c'è? Hai mangiato un libro di Shakespeare per colazione?
Il bigliettaio ride assieme al direttore.
RENZO
In passato un vero uomo mi leggeva queste frasi. All'inizio non feci caso al loro significato, ci misi
un po' a capirle. (continua a fumare) Alla fine significano questo, l'avventura di un uomo che ebbe
una fine tragica. Non guardare mai in casa del prossimo.
BIGLIETTAIO
Di che cazzo sta parlando?
DIRETTORE
Sì, cosa sta dicendo?
RENZO
C'è uno di voi che... non so come spiegarlo... per esempio... ride quando vi vedete la mattina o
quando le porta di solito il caffè, dico bene? (guarda il bigliettaio) Crede che gli altri non lo vedano.
Ma stasera ci siamo conosciuti direttore... (guarda il direttore) mi chiamo Renzo Roncini, faccio
l'avvocato... (gli stringe la mano) credo che avrà forse bisogno di me, dico forse...
DIRETTORE
Di che sta parlando?
Il bigliettaio alle parole di Renzo comincia a sentire paura, è agitato.
Gli amici di Renzo continuano a osservare la scena senza avvicinarsi.
GIACOMO
(rivolto ad Antonio) Secondo te che starà dicendo?
ANTONIO
Non lo so. Forse li sta manipolando come fa spesso...
La conversazione continua tra Renzo e il direttore.
RENZO
(continua a fumare abbassando gli occhi) Preferisce dirglielo lei o lo faccio io? (guarda il bigliettaio)
Che c'è? Ha esaurito le battute?
DIRETTORE
Dirmi cosa?
BIGLIETTAIO
(finge di non capire) Non so di che cosa parla.
RENZO
Che ora si è fatto... (guarda l'orologio) mmm... è tardi! Abbiamo già perso mezzo concerto!
Lui va a letto con sua moglie! (indica il bigliettaio con un dito)
DIRETTORE
Cosa? È vero? (fissa il bigliettaio)
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BIGLIETTAIO
Beh... è successo una volta... forse due... Oh merda! Anche quella volta nel suo ufficio ho provato a
dirglielo, ma sua moglie non ha voluto. (con la faccia colpevole)
DIRETTORE
Brutto figlio di puttana! Ora ti ammazzo!
Il direttore gli salta addosso, dandogli dei pugni. Il bigliettaio si libera dalla presa e fugge via. Il direttore lo insegue.
DIRETTORE
Dove credi di andare?! Torna qui! (inseguendolo) Torna qui!
Renzo con un movimento della testa fa cenno a tutti i suoi amici di entrare nel teatro.
INTERNO. TEATRO - PALCOSCENICO. NOTTE
In mezzo al palco ci sono una cinquantina di persone che stanno suonando. Di fronte a loro c'è il direttore d'orchestra,
che dirige la melodia muovendo la bacchetta che ha in mano.
INTERNO. TEATRO - PLATEA. NOTTE
Il teatro è pieno di gente. I nostri amici sono seduti sulla stessa fila di poltrone e stanno seguendo il concerto con molta
concentrazione. Valerio è seduto tra Daniel e Margherita. Il bambino, con un gesto affettuoso, si avvicina a Margherita
e l'abbraccia. Lei gli accarezza dolcemente i capelli. La scena suscita la curiosità di Giacomo, Antonio e Renzo, che
allungano la testa contemporaneamente per vedere cosa succede.
GIACOMO
Ma tuo figlio si è rammollito!
RENZO
È strano che sia così tranquillo. Non succede spesso che si comporti in questo modo.
Tutti si stanno godendo il concerto. Giacomo è seduto in fondo, sulla destra. Un signore anziano è seduto dietro di lui;
lo osserva incuriosito, gli tocca la spalla e comincia a conversare con lui.
ANZIANO
Mi scusi (tocca la spalla di Giacomo)
GIACOMO
(si gira) Sì? C'è qualche problema? Le sto disturbando la vista per caso?
ANZIANO
No, no, si figuri. Vedo benissimo. Ero soltanto curioso di parlare con uno che s'intende di teatro
come lei!
GIACOMO
Si nota così tanto? (sorride con convinzione)
ANZIANO
Certamente! Si guardi attorno. Non si vede tutti i giorni uno come lei a teatro. Questo vuol dire che
solo un intenditore può essere seduto in questi posti stasera!
GIACOMO
(si guarda attorno e constata che non c'è nessun altro di colore) In effetti è vero. (sorride) La ringrazio,
è molto gentile.
Giacomo si gira verso il palco e continua e seguire il concerto. Un attimo dopo il signore anziano gli tocca di nuovo la
spalla, costringendolo a voltarsi nuovamente.
ANZIANO
Sono sempre io. Vorrei condividere qualche riflessione su tutta questa musica meravigliosa che
illumina questo palcoscenico. La maggior parte dei direttori d'orchestra di oggi si ispirano al gran
signore chiamato Arturo Toscanini.
GIACOMO
L'ho sentito nominare. (poco convincente)
ANZIANO
Il maestro Toscanini riusciva a muoversi come un angelo. Con la sua musica rendeva l'atmosfera
paradisiaca. Lei ha avuto modo di gustare una delle sue ammirevoli incisioni? O di sentire una delle
liriche che ha composto? Ne conosce una che si chiama Son gelosa?
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GIACOMO
Non è male. (finge di conoscerla)
Gli amici di Giacomo si accorgono che il vecchio lo sta importunando e osservano la scena. Una signora anziana,
seduta non lontano da loro, stufa di sentirli parlare, cerca di farli smettere.
SIGNORA ANZIANA
Shhh! Shhhh!
ANZIANO
Non le dia retta! (indicando la signora anziana)
Lei deve sentire tutte le melodie oggi, altrimenti non capirà quali sono quelle migliori. Non vorrei
che finisse per prendere confidenza con delle opere meno belle. Mia moglie fa parte di quelle
persone appassionate del maestro Riccardo Muti... che è bravo! Però il maestro Toscanini è
ineguagliabile!
GIACOMO
(stanco di sentirlo parlare) Prenderò in considerazione i suoi consigli. È stato un piacere condividere
questa passione con lei.
ANZIANO
Piacere mio. Quando vuole possiamo continuare questa conversazione, le posso lasciare anche il
mio numero di telefono.
GIACOMO
Credo che non sarà necessario, grazie. (si gira di nuovo verso il palco)
Il vecchio non molla e continua a importunare Giacomo. Gli tocca di nuovo la spalla. Giacomo s'infastidisce
seriamente.
ANZIANO
Mi scusi. Sono sempre io. (sorride)
GIACOMO
(si gira verso l'anziano parlando a voce bassa) Che palle! (è infastidito)
ANZIANO
Prima le ho illustrato la divergenza di vedute sulla musica da seguire, ma lei non mi ha detto quale
idea di musica condivide, se la mia o quella di mia moglie...
GIACOMO
Perché... conosco un direttore migliore e seguirò quello!
ANZIANO
E chi sarebbe? (incuriosito)
GIACOMO
Si chiamava Kenshiro. Era un direttore d'orchestra fantastico, con le sue mani faceva tremare il
corpo delle persone. Insomma, le trasformava come voleva. Riusciva a toccarle nei punti deboli,
fino al cuore. L'energia della sua voce ispirava tutti.
ANZIANO
Usava anche la voce?
GIACOMO
Era la sua parte migliore!
ANZIANO
Ah sì?
GIACOMO
Certo!
ANZIANO
Allora era fantastico.
GIACOMO
Altroché!
ANZIANO
È strano che non lo conosca!
Il signore anziano rimane scioccato dal fatto di non conoscere questo direttore d'orchestra così famoso.
ANZIANO
(fa la faccia pensierosa) Come ha detto che si chiamava?
129
GIACOMO
Kenshiro. Si chiamava così. Riusciva ad entrare nel cuore degli adulti, e sopratutto dei bambini.
Gli amici di Giacomo si mettono a ridere, capendo che Giacomo si sta prendendo gioco del vecchio signore.
ANZIANO
Non suona un tantino asiatico come nome?
GIACOMO
Ma lei è razzista per caso?
ANZIANO
No, no, certo che no. È solo che... ignoravo che ci fossero delle persone asiatiche così famose nel
mondo del teatro.
GIACOMO
In che mondo vive? Lui ha infiammato il cuore di milioni di persone.
ANZIANO
Wow! Avrei voluto sentirlo. Ha detto Kenshiro, giusto?
GIACOMO
Sì, proprio così.
ANZIANO
Ora che mi ci fa pensare, credo di averlo sentito nominare da mio nipote.
GIACOMO
Certo. Lo conoscono tutti tranne lei. (smette di scherzare, ha il viso infuriato) È un cartone animato!
Chiuda quella bocca e mi lasci in pace! Va bene? Vecchio rompipalle del cazzo! (si gira verso il
palco)
ANZIANO
(fa un sospiro e sorride contento che fosse uno scherzo) Wow, che sollievo!
Qualche secondo dopo Antonio, sotto lo sguardo degli amici, allunga il braccio, supera la spalla di Renzo e tocca di
nuovo Giacomo.
GIACOMO
(grida, è molto arrabbiato) Cazzo! Ma la vuole smettere? Altrimenti la prendo a calci! (si alza in piedi
e si gira verso il vecchio)
ANZIANO
Io non ho fatto nulla. (impaurito)
Tutti gli amici di Giacomo scoppiano a ridere e la folla reagisce al baccano.
FOLLA
Shhh, shhhh!
INTERNO\ESTERNO. PARCO MILANO. GIORNO
Il parco è pieno di fiori e alberi splendenti. Ci sono persone che fanno sport, altre che passeggiano con il cane. Daniel
corre, è sudato. Un attimo dopo spunta Margherita, che gli schiaffeggia il sedere superandolo ad una velocità pazzesca.
MARGHERITA
Muovi quel culo femminuccia! (gli tocca il sedere)
DANIEL
Merda!
Daniel velocizza la corsa e raggiunge Margherita, che lo sta aspettando correndo sul posto. Lui arriva quasi esausto, si
ferma, e respira profondamente; si china su se stesso ed appoggia entrambe le mani sulle ginocchia.
DANIEL
Di solito supero tutti.
MARGHERITA
(correndo sul posto) E contro quali macchine gareggi? Contro dei fiorini?
DANIEL
(risata finta) Ah! Ah! Ah! Non fare la sbruffona con me!
MARGHERITA
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Non la sto facendo. (ricomincia a correre e va via) Se mi prendi, ti faccio un regalo! (sorride maliziosa)
DANIEL
Ah sì? Ora ti prendo!
Daniel si rimette a correre e la segue. Margherita scappa in velocità. Lui prende una scorciatoia. Lei si accorge di non
averlo più dietro, si gira cercandolo; non lo vede più. Qualche secondo dopo Daniel sbuca fuori dal nulla e si getta su di
lei; cadono tutti e due a terra ridendo.
MARGHERITA
Cosa? (ride) Non è giusto, hai imbrogliato!
DANIEL
Ho soltanto usato il cervello. (la guarda con amore)
MARGHERITA
(sorride) Quali parole ti dice di dirmi il tuo cervello adesso, per convincermi a farti quel regalo?
DANIEL
Queste: stai zitta! (sorride e si baciano)
ESTERNO. CENTRO MILANO. GIORNO
Il centro città è pieno di persone che passeggiano e vanno da un negozio all'altro. Giacomo sta camminando; si ferma di
fronte al negozio di vestiti di Lisa. Lei è dietro la cassa; vicino a lei si trova una signora anziana che sta guardando i
vestiti. Appena gli sguardi di Giacomo e Lisa si incontrano, lui alza il dito medio, e lei replica con un insulto muovendo
le labbra lentamente, in modo che lui possa capire cosa sta dicendo.
LISA
(non parla, muove solo le labbra) “Va fan cu lo, va fan cu lo.”
Giacomo continua con le provocazioni a distanza: si alza la maglia e sfrega ripetutamente la pancia sulla vetrina
dell'entrata del negozio.
INTERNO. NEGOZIO LISA. GIORNO
La signora anziana vicino alla cassa nota che un uomo sta facendo il cretino.
ANZIANA
Ma chi è quello? È il suo fidanzato? (si gira e guarda di nuovo Giacomo)
LISA
No, no. È un barbone a cui ho regalato dei vestiti stamattina, e questo è il suo modo di ringraziarmi.
Continuano a guardalo; Giacomo non smette di sfregarsi sulla vetrina.
ANZIANA
Ai miei tempi non si ringraziava così una giovane donna... le si portavano dei fiori! Questi giovani si
comportano sempre peggio!
LISA
Viene dall'Africa, sa com'è! Venga signora, andiamo a cercare un bel vestitino carino per lei.
(prende la mano della signora)
ANZIANA
Grazie cara.
Mentre Lisa e la signora anziana stanno andando verso un altro punto del negozio, la prima si gira verso Giacomo e
muove di nuovo le labbra per dirgli qualcosa.
LISA
(non parla, muove solo le labbra) “Vattene coglione!” (gira la testa e si lascia scappare un sorriso)
INTERNO. CASA RONCINI - CAMERA DI DANIEL. GIORNO
La camera è un po' oscurata dalle tende, che filtrano i raggi di sole. È metà pomeriggio; Margherita è addormentata sul
letto; Daniel è sdraiato vicino a lei e la guarda dormire per qualche minuto. Sorride, è felice.
INTERNO. CASA CONCERTI – SALOTTO. NOTTE
La famiglia riunita accoglie Daniel. È ora di cena. Daniel è seduto a tavola affianco alla madre di Margherita; il padre e
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Margherita sono seduti di fronte a loro.
SALVATORE
Sai che mia figlia all'età di 8 anni si annusava tutto il corpo? Parlo delle ascelle, del sudore, delle
lacrime... un giorno la beccai mentre si stava leccando le dita dei piedi! (ride)
Daniel ride; Margherita è in imbarazzo.
MARGHERITA
Papà! Mi metti in imbarazzo raccontando queste cose!
SALVATORE
...oh aspetta! Qui viene il bello! Un giorno stavo cercando il detersivo per lavare i vetri della
macchina. Credevo di averlo perso. Mi misi a cercarlo ovunque. Entrai in camera sua e la trovai
seduta con la faccia piena di schiuma e il contenitore del detersivo in bocca... la dovemmo portare
al pronto soccorso! (ride)
DANIEL
(ride) Davvero?
CATERINA
Amore, lascia tua figlia in pace. La metti a disagio.
SALVATORE
Sono sicuro che anche oggi mentre vi baciate, ti trovi ancora quella schiuma tra i denti! (scoppia a
ridere)
DANIEL
È vero! Qualche volta ce l'ho su tutta la faccia! (ride)
Margherita si infastidisce e tira un tovagliolo addosso a Daniel, che continua a ridere con Salvatore.
SALVATORE
Parlami di te. Come vi siete conosciuti?
DANIEL
In realtà ci conosciamo da un bel po'.
SALVATORE
Scherzavo. So tutto quello che ti ha fatto subire mia figlia! (ride) Sai la parte che preferisco?
DANIEL
Quale?
MARGHERITA
Ora tocca a te bello! È arrivato il tuo turno!
SALVATORE
Quando le consegnavi il tuo pranzo la mattina, davanti alla porta... proprio come un fattorino delle
pizze! (ride)
DANIEL
(ride anche lui) È vero! E non facevo mai tardi. Ero puntuale come i bisogni del mattino, alle 8 in
punto!
Scoppiano a ridere tutti.
CATERINA
Chi vuole un pezzo di torta?
Il padre alza la mano.
DANIEL
Io sì, grazie.
MARGHERITA
Dagliene solo un pezzettino, non vorrei che diventasse grasso! (ride) Scherzo!
DANIEL
Meno male! Credevo fossi seria!
SALVATORE
(sorride guardando Daniel) Stai attento! È molto esigente. Ha lo stesso carattere della madre.
MARGHERITA
132
Dai, ti aiuto io mamma.
CATERINA
Grazie tesoro. Allora torta per tutti!
INTERNO. CASA CONCERTI - CUCINA. NOTTE
Margherita e sua madre sono in cucina. La madre apre un cassetto in alto e tira fuori dei piattini. Si ferma e guarda
Margherita con affetto.
CATERINA
Tesoro, tu ami quel ragazzo. È la prima volta che ti vedo così felice con una persona. Ero proprio
così quando ho incontrato tuo padre. Ogni volta che lo vedevo, mi tremava il cuore. (sorride con
nostalgia)
MARGHERITA
Lo amo più di ogni cosa.
CATERINA
Oh tesoro! (l'abbraccia)
INTERNO\ESTERNO. PARCO GIOCHI MILANO. GIORNO
La giornata è piena di sole. Il parco è rumoroso, e pieno di coppie con bambini che giocano. È mattina. Daniel,
abbassato all'altezza di Valerio, parla con lui. Margherita è un po' più in là, con una mano sulle spalle di Paola.
DANIEL
Eccoci qui campione! Lei è Paola ed è una bambina. (indica Paola con un dito)
VALERIO
E allora? (guarda Paola)
DANIEL
È l'opposto di te.
VALERIO
L'opposto di me? Mio papà dice che mamma è una femmina, e io sono un uomo!
DANIEL
Tipico di Renzo... tu sei un maschio... come te lo posso spiegare... Sai come ti prendi cura dei
pupazzi di Spiderman e di Batman che ti ho regalato per natale?
VALERIO
Sì.
DANIEL
Ecco, devi trattarla così.
VALERIO
Allora posso farla volare!
DANIEL
No, no! Non devi farla volare! Devi essere gentile con lei!
Daniel non riesce a spiegarsi meglio con il bambino. Margherita tenta di aiutare Daniel, si avvicina a Valerio e si
abbassa, prendendo il posto di Daniel. Questi si alza e prende per mano Paola. La bambina nel frattempo guarda la
scena senza parlare.
MARGHERITA
Quello che tuo zio sta cercando di spiegarti è che... le femmine sono diverse dai maschi e devono
essere trattate in modo diverso. Hai visto il film di Spiderman, vero?
VALERIO
Sì, è forte! (sorride)
MARGHERITA
Ti ricordi come lui protegge la sua amica con i capelli rossi da tutti i malvagi della città?
VALERIO
Sì, me lo ricordo.
MARGHERITA
Bravo. Lei sarà tua amica e devi proteggerla così. (sorride guardandolo con tenerezza)
VALERIO
Ok, adesso ho capito.
MARGHERITA
Bravissimo! (sorride e gli accarezza i capelli)
133
VALERIO
Ma...(espressione dubbiosa)
MARGHERITA
Ma cosa? Dimmi.
VALERIO
Io non dovrò fare quella cosa, vero?
MARGHERITA
Quale cosa?
VALERIO
Quella cosa che fanno con la bocca... Bleah! Che schifo! (disgustato)
Daniel e Margherita capiscono che il bambino sta cercando di dire che non vuole baciare la bambina, e scoppiano a
ridere.
MARGHERITA
Non dovrai farlo. (gli accarezza i capelli ridendo) Dai, vieni a salutarla.
Margherita si avvicina a Paola con Valerio. I due bambini si guardano per qualche secondo.
VALERIO
Ciao. Io sono Valerio e mi considero un supereroe. Oggi ti proteggerò!
PAOLA
Ciao. Io sono Paola e sono una principessa. Ho 3 cameriere, le mie bambole Nadia, Maria e
Cristina. La mia preferita è Cristina perché è sempre con me quando dormo e quando sono triste.
Sembra che mi ascolti e io ascolto lei.
DANIEL
Bene! Adesso che vi siete conosciuti divertiamoci! Andiamo.
MARGHERITA
Dai bambini, andiamo.
Vanno tutti su uno scivolo alto; poco dopo stanno tutti e 4 scivolando; ridono e atterrano su un materasso di plastica.
Dopo un po' sono tutti sulle montagne russe e gridano. Margherita è seduta davanti con Valerio, alle spalle ci sono
Daniel e Paola.
Ancora dopo, sono tutti a bordo di una monorotaia. Daniel e Margherita sorridono, poi si baciano. I due bambini un po'
perplessi si guardano con il viso disgustato.
Successivamente si stanno tutti e 4 divertendo sull'autoscontro. Il sorriso sulla loro faccia esprime felicità.
Infine Margherita è appoggiata ad un palo, e guarda Daniel che, un po' più in là, fa girare i bambini sulla giostra. I
bambini sono felici, si divertono.
DANIEL
Adesso si riparte! Ancora più veloce! (gira con forza e sorride)
Margherita sorride mentre lo guarda.
Più tardi Daniel, Margherita, Valerio e Paola passeggiano, i due adulti tengono i bambini per mano. Daniel vede una
gelateria.
DANIEL
Adesso gelato!
PAOLA
Sìììì!
VALERIO
E vai!
MARGHERITA
Wow!
Sorridono tutti.
DANIEL
L'ultimo ad arrivare avrà il gelato più brutto!
134
Tutti e 4 si mettono a correre ridendo verso la gelateria di fronte a loro. Poco dopo sono seduti su una panchina del
parco a godersi il gelato.
DANIEL
(gustando il gelato) Mmmm, questo gelato è molto buono! (guarda Paola, seduta vicino a lui)
PAOLA
È fantastico!
MARGHERITA
Anche tu sei una bambina fantastica.
DANIEL
Ehi mister Spiderman, non hai detto una parola da quando hai il gelato in mano!
VALERIO
Sono concentrato, non voglio che mi cada!
DANIEL
Bravo.
Qualche minuto dopo arriva la madre di Paola; è venuta a prenderla. Dopo una breve chiacchierata, lei e la bambina
salutano tutti e se ne vanno via.
Valerio guarda Paola allontanarsi, con un'espressione triste e pensierosa. Daniel se ne accorge.
DANIEL
Tutto bene, piccoletto?
VALERIO
Sì, sto bene.
MARGHERITA
Credo che si sia affezionato a Paola.
DANIEL
Ci rivedremo presto tutti insieme.
VALERIO
Lei è simpatica, e brava. I miei amici a scuola, ogni volta che giochiamo vogliono sempre fare a
botte con me.
MARGHERITA
Lei non è così perché è una bambina, e le bambine non si comportano in questo modo.
DANIEL
Tieni presente che però non tutte le bambine sono così. (sorride)
Margherita capisce che Daniel si sta riferendo a lei, e gli dà una spallata.
DANIEL
Si è fatto tardi. Ora ti riportiamo a casa, prima che tuo padre mi prenda a pugni!
INTERNO. CASA RONCINI - SALOTTO. GIORNO
Il quartiere è abbastanza silenzioso; è sera ma il sole non si è ancora abbassato. Renzo, Giacomo e Antonio sono nel
salotto di casa e fumano dei sigari. Renzo e Antonio sono seduti sul divano, mentre Giacomo e in piedi vicino alla
finestra.
RENZO
(verso Giacomo) Ma dove li hai presi questi sigari? Sono di buona qualità. (fuma)
GIACOMO
La moglie del mio capo me li ha regalati oggi.
ANTONIO
Spero che tu non l'abbia ringraziata come fai spesso con le donne...
GIACOMO
No, certo che no. Ci tengo al mio lavoro. Non ci andrei mai a letto con lei. E poi è una donna
sposata, non voglio finire con un proiettile in testa. Non sono così idiota.
RENZO
Qualche volte lo sei.
Ora chiamo Daniel, deve godere di questo momento anche lui.
135
Renzo prende il cellulare e chiama Daniel.
RENZO
Pronto. Dove sei?
DANIEL
(si sente la voce attraverso il cellulare) Sto uscendo dall'ufficio, dovevo sistemare un paio di cose. Che
succede?
RENZO
Giacomo ci ha portato dei sigari cubani, proprio quelli che piacciono a te. Vieni, ce ne sono ancora.
Dai, ti aspettiamo.
DANIEL
(si sente la voce attraverso il cellulare) Oh... ora non posso. Devo andare a prendere Margherita al
parco. Mi sta aspettando. Magari più tardi.
RENZO
(faccia infastidita) Quella ragazza ti sta facendo il lavaggio del cervello! Non dimenticare che siamo
noi la tua vera famiglia. E per te ci siamo sempre stati.
DANIEL
(si sente la voce attraverso il cellulare) Dai! Ora che c'entra?
RENZO
Giusto per ricordatelo, nel caso te ne fossi dimenticato. È da un po' che non ti vediamo molto.
Mentre Renzo parla al cellulare, Giacomo, che sta fumando vicino alla finestra, nota la nonna di Daniel uscire
dall'autobus e dirigersi verso casa.
GIACOMO
Merda! Sta arrivando la nonna! (guardando attraverso la finestra)
RENZO
(verso Daniel) C'è un'urgenza! Ora ti devo lasciare. Ciao, ciao.
Renzo chiude la chiamata, spegne il sigaro e lo nasconde dentro la sua giacca. Giacomo apre velocemente la finestra;
lui e Antonio sono agitati, non sanno dove mettere il sigaro. Alla fine Antonio lo infila dentro i suoi pantaloni; anche
Giacomo lo nasconde nei pantaloni di Antonio.
ANTONIO
(s'innervosisce) Ma che stai facendo? Togli quella roba!
GIACOMO
E dove lo metto? Questi jeans sono di Dolce e gabbana, (si tocca i jeans) non posso bruciarli! I tuoi
sono di qualche cinese. E ti sembra il momento di litigare? Stai zitto per qualche istante!
La nonna entra in salotto e li trova seduti in silenzio. Renzo è l'unico in piedi.
NONNA
Ciao ragazzi!
RENZO + GIACOMO + ANTONIO
Ciao nonna.
La nonna va verso la cucina; la guardano tutti in silenzio. Lei si ferma e comincia ad annusare l'aria, come se sentisse un
odore strano; si gira verso di loro. I 3 abbassano lo sguardo e fanno finta di niente.
NONNA
(li guarda arrabbiata) Mmmm.... quante volte ve lo devo ripetere! In questa casa è vietato fumare!
GIACOMO
(con gli occhi abbassati) Nessuno ha fumato.
ANTONIO
(con gli occhi abbassati) È vero.
NONNA
(arrabbiata) State facendo sul serio ragazzini? Vi conosco da quando vi facevate la pipì addosso! So
quando mi raccontate cazzate!
GIACOMO
Credo che l'odore provenga dalla casa di Pat. (indica la casa di Pat con lo sguardo)
136
NONNA
Ah, date la colpa a quel vecchio, eh?
La nonna guarda attraverso la finestra e controlla verso che direzione si stanno muovendo le foglie degli alberi.
NONNA
La casa di Pat è sulla nostra sinistra, a sud. Le foglie si stanno muovendo verso sud con una brezza
leggera di velocità 1.6-3.3... se l'odore provenisse dalla casa di Pat, le foglie andrebbero verso nord,
quindi mi state prendono in giro... come pensavo!
GIACOMO
(spalanca gli occhi, è impressionato) Accidenti... nonna come fai a sapere queste cose?
NONNA
Da dove credi che sia saltata fuori quella medaglia per il tiro al bersaglio? (indica una medaglia
appesa al muro) Questa è l'ultima volta che vi ripeto di non fumare qui! La prossima volta vi farò
ingoiare quei maledetti sigari! Sono stata chiara?
ANTONIO
Sì nonna. (si tocca i pantaloni)
GIACOMO + RENZO
Sì nonna.
Renzo risponde con un tono più basso degli altri; la nonna si avvicina al suo viso e lo fissa negli occhi.
NONNA
(verso Renzo) So che sei tu il capo orchestra di tutto questo... (grida) Allora Renzo Alessio Roncini,
sono stata chiara? (si avvicina alla sua faccia)
RENZO
Sì nonna. (abbassa lo sguardo)
La nonna prende la strada per la cucina, dà un veloce sguardo ad Antonio e si rivolge a lui andando via.
NONNA
(verso Antonio) Togliti quei sigari dai pantaloni, prima che ti prenda fuoco tutto il resto!
Antonio infila velocemente le mani dentro i pantaloni, e prende i sigari.
ANTONIO
Quanto brucia!
INTERNO\ESTERNO. PARCO MILANO. GIORNO
Il sole fugge nel cielo. Sta arrivando la notte con un leggero vento. Siamo in un piccolo parco della città. Margherita è
in piedi vicino ad un albero; guarda continuamente verso destra e sinistra; aspetta qualcuno. Daniel arriva alle sue spalle
e l'abbraccia. Il vento soffia e fa muovere i capelli di Margherita; le foglie si muovono. Lei sorride e fa un respiro
profondo. Restano abbracciati.
MARGHERITA
Avevo paura che ti fossi dimenticato di me... (sorride)
DANIEL
E come posso dimenticarmi di te? Ormai abiti dentro il mio cuore, anche volendo non potrei
mandarti via.
MARGHERITA
Lo vorresti?
DANIEL
Non dipende più da me. Il mio cuore ti appartiene.
MARGHERITA
(sorride) Come sei romantico! Vorrei che rimanesse sempre tutto come in questo momento. Ho
paura... ho paura che qualcosa vada storto... come succede sempre nella vita reale, o nei film...
DANIEL
È per questo che guardi ancora i cartoni animati? (sorride) Per non soffrire per i finali drammatici?
MARGHERITA
Dico sul serio... ho una strana sensazione. (sembra preoccupata)
137
DANIEL
Nella vita ci sono delle cose che non riusciamo a controllare, e la paura è una di queste. È come
chiederti di allontanare la tua stessa ombra, questo non è possibile. Dobbiamo lottare per salvare
ciò che abbiamo di più prezioso: l'amore. Qualunque cosa accada.
MARGHERITA
Hai ragione. Quando ero bambina mi sono immaginata questo momento a lungo, e alla fine non ci
credevo più. Ho conosciuto l'amore tardi, ma sei l'unico uomo che ho amato. In tutta la mia vita ho
avuto 6 uomini, ma con loro non mi sono mai aperta come faccio con te. Qualche volta mi chiedo se
non sia il senso di colpa che mi fa impazzire per te.
DANIEL
No... è l'amore... ha un effetto strano. Amare ti fa sembrare di avere il respiro più lungo, come se si
creasse più spazio nel cuore per accogliere un'altra persona. Non ho mai amato nessuna come amo
te... Ti amo.
MARGHERITA
Anche io ti amo piccolo Daniel. (sorride con felicità stringendo le braccia di lui)
(passa del tempo) Credi che ce la faremo?
DANIEL
Lo credo fermamente. (la bacia sul collo)
INTERNO. CASA CONCERTI - CAMERA MARGHERITA. GIORNO
È mattino presto, c'è un bellissimo sole che attraversa le finestre. Margherita è sdraiata a pancia in giù sul letto; sta
usando il computer per parlare con Daniel. Si vede il primo piano della faccia di lui sullo schermo.
DANIEL
Cosa fa una donna di domenica sdraiata sul letto come una sfigata?
MARGHERITA
(sorride) Senti chi parla... lo stesso ragazzo che un tempo, prima di conoscere me, stava sempre a
fare le stesse cose che fanno gli uomini disperati alla tua età...
DANIEL
E cioè? Cosa fanno?
MARGHERITA
Si aggrappano alla tv per vedere le partite di calcio, o film orrendi di gente che si uccide...
DANIEL
Non è che sia cambiato tanto... ho la tv accesa!
MARGHERITA
Ah, ok! Quindi mi sta dicendo che il mio sforzo fisico e mentale non ha avuto alcuna influenza su di
te? (sorride scherzosa)
DANIEL
Dipende da cosa intendi per sforzo fisico... È vero, mentalmente mi hai scosso un po', ma
fisicamente non vedo la differenza... (ride)
MARGHERITA
(sorride) Ok, la prossima volta farò la santa... vediamo cosa combinerai tu...
DANIEL
(con un tono ironico) Cosa combinerò io? No, no, no... cosa combinerà lui... io non farò un bel
niente! (sorride)
MARGHERITA
(ride) Sei il più cretino tra tutti i ragazzi che ho avuto, sai?
(dopo qualche momento) Stiamo già insieme da un mese...
DANIEL
Lo so. E la cosa non mi dispiace affatto!
INTERNO. CASA CONCERTI - INGRESSO. GIORNO
La madre e il padre di Margherita stanno per uscire di casa; sono vestiti in modo elegante.
CATERINA
(grida) Margherita! Io e tuo padre andiamo in chiesa. Mi sono appena accorta che il rubinetto della
cucina perde, chiama quell'idraulico che lavora anche di domenica. Il numero è sul frigo. Ciao,
ciao.
INTERNO. CASA CONCERTI - CAMERA MARGHERITA. GIORNO
138
Margherita risponde alla madre gridando per farsi sentire. Daniel, presente virtualmente, sente tutto.
MARGHERITA
(grida) Sì mamma, ora lo faccio! A più tardi.
DANIEL
Che succede?
MARGHERITA
Niente, giusto una faccenda casalinga. A quanto pare abbiamo bisogno di un idraulico.
DANIEL
(espressione risoluta) È ora di passare all'azione! (aggancia la chiamata video)
MARGHERITA
Cosa... (faccia sorpresa)
INTERNO. CASA CONCERTI - CUCINA. GIORNO
Dopo qualche minuto Margherita è in cucina; sta guardando il rubinetto per capire dove perde. Prende il telefono e
chiama l'idraulico.
MARGHERITA
Salve, chiama da casa Concerti. In casa c'è un rubinetto che perde, potete mandare l'idraulico?
(pausa) Va bene, va bene. (aggancia la chiamata)
Qualcuno suona alla porta.
MARGHERITA
(sorpresa) Come sono veloci!
INTERNO. CASA CONCERTI - INGRESSO. GIORNO
Margherita va ad aprire e vede Daniel, vestito da super Mario, con una valigetta d'attrezzi in mano. Sorridono appena si
vedono.
MARGHERITA
(muove la testa da destra a sinistra sorridendo) Tu sei matto!
ESTERNO. CASA CONCERTI. GIORNO
Margherita salta addosso a Daniel; lui la prende e la porta all'interno della casa sorridendo.
INTERNO. CASA CONCERTI - INGRESSO. GIORNO
Dentro la casa, Daniel appoggia Margherita per terra; si abbracciano.
DANIEL
(sorride) Allora... preferisci che sistemi prima il rubinetto, o che sistemi prima te?
MARGHERITA
(lo guarda e sorride) Ho la precedenza su tutto! Sistema prima me, bello!
Vanno verso le scale baciandosi con passione.
INTERNO. CASA RONCINI - CAMERA DANIEL. GIORNO
La luce del sole è appena apparsa. Daniel è in camera sua; è vestito elegante per andare al lavoro. Prende il telefono e fa
una chiamata.
INTERNO. STUDIO BONINI - UFFICIO ALFREDO. GIORNO
Alfredo è seduto vicino al computer; gli arriva una chiamata e prende il telefono.
ALFREDO
Pronto. Ciao Romeo, è da un po' che non ci si vede. (sorride) L'amore rende pazzi, eh?
DANIEL
L'hai detto! Mi mancava esserlo... Comunque ti volevo chiedere se siamo pronti per oggi.
ALFREDO
Prontissimi.
DANIEL
139
Mi mandi tutti i disegni architettonici del centro commerciale? Spero per te che ce l'abbia messa
tutta!
ALFREDO
Questo non è il lavoro più duro che abbiamo fatto io e te...
DANIEL
Infatti, per questo l'ho lasciato fare a te! (sorride)
ALFREDO
Sei uno stronzo! (sorride)
DANIEL
Ci manca un'ora prima che arrivino i clienti. Mi piacerebbe dare un'occhiata al progetto prima che
lo presenti. Ah, a proposito... inoltralo anche a Margherita, neanche lei ha lavorato moltissimo...
ALFREDO
(sorride) Brutti sporcaccioni! Avete fatto altri lavori nel frattempo... li vuoi condividere con me?
DANIEL
Non ci penso neanche!
ALFREDO
Dai, deve essere sexy andare a letto con una pazza come Margherita!
DANIEL
(gridando) Mandaci questo cazzo di video!
ALFREDO
Ok, ok, ora lo faccio.
Alfredo apre una cartella sul computer, copia una serie di file intitolati piano.
ALFREDO
Eccoli, ci sono tutti. E invio. Fatto, bello!
DANIEL
Grazie.
ALFREDO
(nota che c'è un file in più) Ne ho mandati 4 di piani... ma erano soltanto 3!
(si rende conto di aver inviato anche il video del piano per vendicarsi di Margherita) Oh, porca puttana!
Porca... (con le mani sulla testa)
DANIEL
Che succede? (incuriosito)
ALFREDO
Aaaah! Credo d'aver combinato un casino! (faccia disperata)
DANIEL
Da uno a 10, a quale livello sei questa volta?
ALFREDO
Direi 10 per te e 5 per me...
DANIEL
Che vuoi dire?
ALFREDO
Ti ricordi del video che ho fatto quando elaboravate il piano per distruggere Margherita?
DANIEL
Sì.
ALFREDO
Beh, l'ho chiamato piano... p... i... a... n...o... piano, come piano del centro commerciale.
DANIEL
Hai mandato a tutti e due anche quel video?
ALFREDO
Credo di sì... (impaurito per la reazione di Daniel) Ho dimenticato che era lì tra le mie cose di lavoro...
DANIEL
(s'infuria) Oh porca puttana! Sei un idiota! Cosa ci faceva quel video sul tuo computer? Non potevi
semplicemente lasciarlo sul cellulare? O cancellarlo?
ALFREDO
Tutte le foto e i video che faccio li conservo qui nel computer... mi diverto a guardarli quando sono
solo...
DANIEL
(arrabbiatissimo) Sei un deficiente del cazzo! Coglione egoista! Ingenuo vizioso! Mi hai appena
140
rovinato la vita!
ALFREDO
Scusami... magari se mi mandi la mail con tutti questi insulti, mi sentirò più in colpa!
DANIEL
Vaffanculo, stronzo! (aggancia la chiamata e rimane fermo a pensare)
INTERNO. CASA CONCERTI - CAMERA MARGHERITA. GIORNO
Margherita esce dal bagno asciugandosi i capelli con l'asciugamano. Il computer le segnala un email in arrivo; si
avvicina e apre la mail, continuando ad asciugarsi i capelli. Sceglie un file a caso e le appare il video del piano contro di
lei; il suo viso cambia mentre lo guarda. S'infuria tantissimo.
MARGHERITA
(grida) Noooooooooooo!
INTERNO. STUDIO BONINI - CORRIDOIO. GIORNO
Alfredo parla con un gruppo di ragazze e indica l'ufficio di Margherita; loro hanno l'espressione sorpresa. Poi lui va
verso il bagno.
Dopo qualche minuto l'ascensore si apre; Margherita ne esce imbestialita, attraversa il corridoio. I dipendenti la
guardano in modo strano e commentano il suo passaggio: è colpa di Alfredo che ha raccontato in giro come lei si
comportava da ragazzina. Margherita continua la sua strada verso l'ufficio di Daniel.
Alfredo, mentre sta per uscire del bagno, la vede e se la fila di nascosto.
Arriva il signor Bonini che la vede infuriata.
BONINI
Signorina Concerti tutto bene? Che cosa sta succedendo?
MARGHERITA
Dov'è quell'idiota di Daniel? E quella capra di Alfredo?
BONINI
Daniel non è ancora arrivato, e Alfredo non so mai dove si trova. Non avevate una presentazione
stamattina?
MARGHERITA
Non m'importa più. Quelli li ammazzo!
Bonini si avvicina a lei e la squadra, mentre lei non smette di guardare a destra e a sinistra.
BONINI
(le guarda il seno) Gira la voce che le piace picchiare i maschi... io vado matto per queste cose! Non
so se ci siamo capiti...
MARGHERITA
(lo fissa) Ma per chi mi ha preso, vecchio perverso? Mi licenzio! (cammina verso l'ascensore)
BONINI
E la presentazione?
MARGHERITA
Fanculo!
INTERNO. STUDIO BONINI – PARCHEGGIO SOTTERANEO. GIORNO
Il parcheggio è vuoto e abbastanza silenzioso. Alfredo cammina verso la sua auto con fretta. A un certo punto sente un
rumore di tacchi, si gira un secondo, controlla dietro di lui ma non vede nessuno e non sente più alcun rumore. Continua
a camminare. Sente di nuovo lo stesso ticchettio di tacchi, che diventa sempre più forte. Si preoccupa e comincia a
correre, salta in macchina, e prova ad infilare la chiave con rapidità. Le sue mani tremano. Appena riesce a mettere la
chiave, dà un'occhiata allo specchietto della macchina, e vede una bionda bella e sexy, appoggiata ad un pilastro del
parcheggio sotterraneo. La bionda lo fissa. Lui esce dall'auto sorpreso.
ALFREDO
(la fissa sorridendo) Accidenti! Non mi aspettavo che questa giornata sarebbe diventata così
interessante... Tu devi essere la donna misteriosa...
BIONDA
Esatto! Ci stavi mettendo un po' a trovarmi, allora ho deciso di non perdere altro tempo.
ALFREDO
(si avvicina a lei lentamente, senza distogliere lo sguardo) Adoro le donne che agiscono! Mi eccitano!
141
BIONDA
Allora perché continui a guardarmi? (lo prende per la cravatta e lo bacia)
ESTERNO. STRADA QUARTIERE MILANO. GIORNO
Il sole è ancora più ardente. Margherita cammina sulla strada come una pazza. Non smette di toccarsi nervosamente i
capelli. Si dirige verso la casa di Daniel. Arriva un ciclista ad importunarla, lo stesso di qualche settimana fa.
CICLISTA
Bella! Fa un caldo bestiale! Facciamoci un giretto, ti farà bene.
MARGHERITA
Levati di mezzo! Non è giornata! (infastidita continua a camminare)
CICLISTA
(la insegue sorridendo) Ah, ho capito, preferisci quella maschera del tuo fidanzato. Avete litigato?
Vieni qui bambolina, ti consolo io... (le tocca la schiena)
MARGHERITA
Ummmm... ti ho detto che non è giornata! Vieni qui testa di cazzo! (gli salta addosso)
Margherita, arrabbiata, lo colpisce ripetutamente sulla faccia. Arriva una macchina della polizia che stava girando nel
quartiere. Escono dalla macchina due poliziotti, si mettono a correre verso di lei, e la allontanano dal ciclista.
POLIZIOTTO
Ora basta signorina! La portiamo in centrale.
MARGHERITA
(grida contro il ciclista) Figlio di puttana! Ti avevo detto che non era giornata!
Il ciclista è sdraiato per terra, gli sanguina il naso.
CICLISTA
Questa è pazza, mi ha rotto il naso! Maledizione... che pessima giornata... Un tempo rimorchiare
così funzionava...
INTERNO. CENTRALE POLIZIA. GIORNO
Margherita viene rinchiusa dentro una cella all'interno della centrale di polizia. È agitata e arrabbiata. Cammina avanti e
indietro toccandosi i capelli.
INTERNO. CASA RONCINI - CAMERA DANIEL. GIORNO
È quasi pomeriggio. Daniel è in camera, seduto di fronte al computer; fa delle ricerche.
DANIEL
(parla tra sé) Come ha detto che si chiamava l'istituto... ah! Figli della pace!
Daniel cerca su google il nome dell'istituto. Appare sullo schermo l'indirizzo e il numero di telefono. Prende il suo
cellulare, e chiama.
DANIEL
Pronto.
DOTTORESSA
Sì pronto. Sono la dottoressa Arianna Bori, chi parla?
DANIEL
Salve dottoressa, mi sono Daniel Roncini. La mia chiamata le sembrerà strana... avrei bisogno di
qualche informazione su una ragazza che è stata curata da voi... è leggermente disturbata... Un
vostro aiuto potrebbe salvare la vita di una persona.
DOTTORESSA
Che cosa vuole sapere?
DANIEL
Anni fa avete curato una certa Margherita Concerti. Questo nome le dice qualcosa?
DOTTORESSA
Certo, mi sono occupata personalmente della sua cura. In realtà queste informazioni sono
riservate, non dovrei parlarne con lei...
DANIEL
142
Si tratta di una questione di vita o di morte! Altrimenti non l'avrei chiamata!
DOTTORESSA
Conoscendo il soggetto, capisco la gravità della situazione e farò un'eccezione... ma che resti fra
noi! Margherita soffriva di un disordine emotivo che la rendeva estremamente pericolosa per tutti
quelli che le stavano attorno. Quella ragazza è stata un caso difficile.
DANIEL
Immagino!
DOTTORESSA
Quando è arrivata da noi prendeva a pugni tutti quelli che le rivolgevano la parola... ne ha
mandato parecchi in infermeria! Dopo, grazie a delle terapie, abbiamo capito che la soluzione per
farle controllare la rabbia, è collegata alle cose che ama.
DANIEL
Cioè?
DOTTORESSA
I suoi genitori, guardare i cartoni, il cibo, giocare in squadra con altri ragazzi... tutte queste cose le
facevano controllare la rabbia. Un giorno decise di rinunciare al cibo, qualcosa che amava tanto.
Voleva essere magra come le altre ragazze della sua età. La sua guarigione saltava agli occhi di
tutti. Incontrò il suo primo ragazzo... poverino! Fece la fine di un tonno dentro una scatoletta,
perché aveva baciato un'altra...
DANIEL
In che senso? (perplesso)
DOTTORESSA
Lei gli spezzò un braccio.
DANIEL
(spaventato) Oh per la miseria!
DOTTORESSA
C'è soltanto un dettaglio che deve sapere. Bisogna evitare di ferirla, altrimenti torna la persona che
era prima. Ma lei chi è esattamente?
DANIEL
Sono un suo conoscente, un suo vicino di casa. E la ringrazio moltissimo per il suo aiuto.
DOTTORESSA
Non c'è di che.
DANIEL
Buona giornata.
DOTTORESSA
Anche a lei.
Daniel stringe il cellulare in mano e rimane pensieroso.
ESTERNO. CASA CONCERTI. GIORNO
Il sole inizia ad abbassarsi. Dietro casa Concerti c'è un cortile con dell'erba e diverse piante. Il padre di Margherita sta
usando il taglia-erba. Sente squillare il telefono e si dirige verso casa.
INTERNO. CASA CONCERTI - INGRESSO. GIORNO
Salvatore entra in casa e si toglie i guanti; risponde al telefono appoggiato ad un angolo.
SALVATORE
Sì pronto... sì, sì. (viso stupito) Ok, arrivo subito. (mette giù il telefono)
(grida verso la moglie) Tesoro ritorno subito.
S'infila la giacca ed esce.
INTERNO. CASA RONCINI - SALOTTO. GIORNO
Il clima non è gioioso. Daniel e Antonio sono in salotto, seduti sul divano; hanno un'espressione triste. Qualche secondo
dopo Giacomo oltrepassa la porta della stanza.
GIACOMO
Ho letto il messaggio. Che succede?
DANIEL
(lo guarda per qualche secondo senza dire niente) Giacomo da quand'è che siamo amici?
143
GIACOMO
25 anni... (lo guarda) Mi fai questa domanda solo quando sei nei casini, oppure quando vuoi usare la
mia macchina per rimorchiare qualche figa... Cosa vuoi questa volta?
ESTERNO. CASA RONCINI. GIORNO
Giacomo lascia la casa contrariato; Daniel lo insegue e gli taglia la strada, poi gli mette le mani sopra il petto per
fermarlo. Nasce uno scambio di vedute tra i due amici. Gridano. Antonio si affaccia alla porta di casa e li guarda per
capire come andranno le cose.
GIACOMO
Non ci pensare nemmeno! Non ti aiuterò! In famiglia siamo come dei Luter King... noi non
combattiamo, ragioniamo!
DANIEL
Non ti chiedo di combattere! Ma dimentichi un dettaglio, l'idea è stata tua! (gli tocca la spalla)
GIACOMO
Beh, non ha funzionato. Nella vita reale funziona così... non sempre i nostri piani vanno come
vogliamo... È così! Fattene una ragione... (ricomincia a camminare)
DANIEL
(lo ferma di nuovo afferrandogli le braccia) Ti chiedo solo una cosa, aiutami a fermarla! Alfredo mi
ha inviato un messaggio spiegandomi la sua reazione... è ritornata quella di anni fa! E tu sai cosa
significa! Hai visto in che modo ha tenuto testa a quell'enorme giapponese, eri presente. Lei mi sta
cercando per farmela pagare. Dobbiamo... dobbiamo soltanto farla calmare, ragionandoci.
GIACOMO
La prima cosa che mi ha insegnato mio padre quando sono diventato grande è di non intromettermi
in una coppia.
DANIEL
Io la amo, ma ho sentito la sua dottoressa... quando si sente ferita diventa di nuovo com'era da
ragazza. Magari questa volta ci lascio tutta la faccia! (viso triste)
GIACOMO
Non preoccuparti, te la farò sistemare... il giorno del tuo funerale sarà come nuova!
DANIEL
Siamo amici, tu mi devi aiutare!
GIACOMO
Beh, non mi sembra che avessi bisogno di una mano quando ti gustavi quella pazza mangiatrice di
merenda scaduta... Adesso che le cose si mettono male hai pensato (muove la testa da destra a sinistra)
“Dai, chiamiamo l'amico Giacomo, forse gli piacerà”.
DANIEL
(facendosi serio) Un giorno mi hai detto che sono tuo fratello. Io mi sono sempre comportato così
con te. Mi aspetto che tu faccia lo stesso.
GIACOMO
(dopo aver riflettuto) Eh va bene! Ma è l'ultima volta che usi il trucco della famiglia con me.
DANIEL
(sorride e gli mette un braccio attorno alle spalle, mentre entrano in casa) Stasera sarà doloroso... come
ai vecchi tempi...
GIACOMO
Non me lo ricordare...
ESTERNO. CENTRALE POLIZIA. NOTTE
La luce del giorno è quasi scomparsa ma i lampioni illuminano la strada. Intorno all'uscita del commissariato ci sono le
macchine della polizia. Margherita esce dalla centrale accompagnata dal padre. Camminano velocemente.
SALVATORE
Mi dici cosa ti prende? Perché sei così arrabbiata?
MARGHERITA
(è più arrabbiata di prima) Non ho tempo di risponderti adesso. Ho da fare. Grazie per essere venuto
a prendermi.
SALVATORE
Intendi continuare a prendere a pugni le persone?
MARGHERITA
(grida) Papà non rompere! Non sono in vena di stare a discutere con te in questo momento. Vado a
144
piedi.
Attraversa la strada e si allontana sotto gli occhi del padre.
SALVATORE
Eh... tutto questo è colpa mia! (è preoccupato)
INTERNO. CASA RONCINI - SALOTTO. NOTTE
Daniel e i suoi due amici sono affacciati alla finestra del salotto, sembrano controllare la strada; sono preoccupati.
ANTONIO
(verso Giacomo) Ma sei sicuro di aver inviato quel messaggio a Renzo? Perché mi si sta alzando la
pressione...
GIACOMO
Sicurissimo! Ma dov'è quell'idiota di Alfredo? È stato lui a metterci in questa situazione.
DANIEL
Meglio se non viene, se no avremo due persone per cui preoccuparci. È un rovina piani! È troppo
ingenuo come persona.
ESTERNO. CASA RONCINI. NOTTE
La notte è scura e triste. Le luci della strada vicino alla casa di Daniel sono accese, e rispecchiano la furia degli occhi di
Margherita, che è appena arrivata. Renzo è seduto sulla scala che conduce alla porta. Gli occhi dei due si incontrano e
sale la tensione tra di loro.
MARGHERITA
(grida) Fammi spazio, se non vuoi che rifacciamo la scena di 15 anni fa...
INTERNO. CASA RONCINI - SALOTTO. NOTTE
I ragazzi notano la presenza di Renzo sulle scale di casa e assistono al suo battibecco con Margherita dalla finestra.
GIACOMO
Oh ragazzi! C'è Renzo! Siamo salvi! La fermerà lui, almeno penso...
ANTONIO
Perché pensi?
GIACOMO
Non si sa mai...
Daniel è molto teso e silenzioso.
ESTERNO. CASA RONCINI. NOTTE
RENZO
(si alza, è rilassato) Eccoci qua. Sapevo che questo momento sarebbe arrivato dal giorno che hai
deciso di tornare in questa città. Voglio soltanto fermarti e impedirti di creare altre sofferenze. La
cosa si può risolvere senza violenza. Decidi tu cosa vuoi fare. E comunque ti devo calmare e evitare
che combini altri casini.
MARGHERITA
Non fa parte del mio modo di pensare. So che Daniel è lì dentro, (urla) quindi spostati!
RENZO
Non è colpa sua, l'idea l'abbiamo avuta noi. Prenditela con me.
MARGHERITA
(ride in modo dissennato) Ma chi diavolo ti ha detto che vi avrei risparmiato? Lui è in tribuna
d'onore... comincerò da lui, e poi toccherà a voi.
RENZO
Ripeto, sono qui soltanto per calmarti, puoi evitare tutto questo.
MARGHERITA
Allora inizierò da te! (sguardo infuocato)
Margherita lancia un destro violento verso il viso di Renzo, che lo evita; lui la prende da dietro e prova a trattenerla.
Margherita lo colpisce al naso dandogli un colpo con la parte posteriore della testa, si libera, gli afferra la camicia e gli
145
dà una ginocchiata alla pancia che lo stende. Renzo rimane per terra dolorante. Margherita va verso la porta.
RENZO
Ohi, ohi! Stramaledetta puttana!
MARGHERITA
Che cosa hai detto stronzo?
Come se non bastasse, Margherita ritorna sui suoi passi, si abbassa e gli rifila un destro violento in faccia. Renzo sviene.
INTERNO. CASA RONCINI - SALOTTO. GIORNO
La scena appena accaduta fuori, scatena una situazione di panico totale all'interno della casa.
Margherita prova a entrare ma la porta è chiusa a chiave. Si sente il rumore dei suoi colpi. All'interno sono agitati.
GIACOMO
(grida) Renzo è ko! Ko! Ora come cazzo facciamo?
DANIEL
Seguiamo il piano.
GIACOMO
(grida) Ma di che diavolo stai parlando? Quale piano?
DANIEL
Fermiamola facendola calmare.
GIACOMO
(è impaurito e molto sudato) Lei ha appena fatto fuori Renzo, e tutto quello che riesci a dire è
fermiamola?
ANTONIO
Io dico di fuggire, finché siamo ancora in tempo!
GIACOMO
Ottima idea! Io condivido in pieno!
Nel frattempo la porta di casa è sul punto di cedere all'attacco di Margherita. Giacomo e Antonio si girano provando a
scappare. Vengono fermati da Daniel che si dimostra ancora una volta molto convincente.
DANIEL
(grida e li fissa con il viso molto serio) No! Io dico no! Oggi noi non scapperemo! Siamo uomini di
pace e oggi la pace trionferà! A qualunque costo stasera la fermeremo, dimostreremo di essere
uomini di valore. E questa è la serata... una serata che ci ricorderemo a lungo! Gli anni di paura si
trasformeranno in una sola notte di grande coraggio! (con grinta)
GIACOMO
(lo guarda sbalordito e parla a se stesso) È completamente fuori di testa! Non so chi tra i due è più
pazzo... Se l'amore fa quest'effetto, prego di non innamorarmi mai!
(grida contro l'amico) Ma di che cazzo stai parlando?
La porta cede, Margherita entra in salotto furiosa. Ormai è troppo tardi per fuggire.
MARGHERITA
(guarda Daniel con lo sguardo da pazza) Ecco il mio fidanzato!
(guarda a sinistra e vede Giacomo) Era tuo il piano eh? Bella mossa! (sorride)
DANIEL
(con un tono di voce basso) Margherita calmati, ti prego... ti posso spiegare tutto. Devi soltanto
rilassarti e sederti, così possiamo parlare con calma... ok? Non vogliamo farti del male.
MARGHERITA
(ride come una pazza) Te la stai facendo sotto, brutto bugiardo! Ti strapperò quella lingua! (lo fissa e
lo indica con un dito)
Sono tutti incantati; rimangono in piedi e la guardano. Margherita corre ed afferra Giacomo.
GIACOMO
Lasciami stare!
Giacomo prova a fuggire e riceve un pugno allo stomaco; cade per terra dal dolore.
146
DANIEL
Antonio prendiamola!
Daniel e Antonio si gettano subito su di lei, provano a fermala. Margherita si difende benissimo; dà un destro in faccia a
Daniel, che cade e atterra con le mani sulla faccia.
DANIEL
Ancora la mia faccia! Oh no...
MARGHERITA
(ride come una pazza) Ti è piaciuto fidanzato? (ride)
Antonio rimane attaccato a lei; prova a trattenerla.
MARGHERITA
(guarda Antonio) Guardate chi mi è rimasto attaccato... hai fatto i compiti ragazzino?
Parte un colpo sulla faccia di Antonio che la lascia. Margherita rimane in piedi da sola; li guarda soddisfatta e ride.
ANTONIO
Oh merda! Fa male, molto male...
MARGHERITA
Tutto qui? Non c'è nessuno che ha le palle di lottare con una ragazza?(sorride)
I ragazzi si alzano.
DANIEL
Dai ragazzi, riproviamo... prendiamola!
L'afferrano tutti insieme. Arriva anche Renzo con le mani ancora sulla pancia. Partecipa anche lui alla lotta per
contenerla. Riescono a portarla sopra il divano e a bloccarla lì.
DANIEL
Ora devi calmarti Margherita... calmati... maledizione!
MARGHERITA
D'accordo! Ha parlato papà! Agli ordini! (dà una ginocchiata alla pancia di Daniel)
GIACOMO
Come fa ad essere così forte?
MARGHERITA
Chiedilo al mio dentista! (gli morde la mano)
Giacomo la molla per qualche secondo dopo che l'ha morso. Ricominciano tutti insieme a trattenerla. Margherita con
forza prova a liberarsi dalla presa dei 4, provando a dare dei calci. Daniel decide di richiamare la dottoressa che l'ha
avuta in cura per sapere come farla calmare.
DANIEL
Tenetela, devo fare una telefonata.
MARGHERITA
Brutti stronzi, lasciatemi! Lasciatemi!
RENZO
Ma proprio adesso? Non mi sembra il momento!
DANIEL
È importante, fidati. (lo guarda per un secondo)
Daniel prende il telefono, fa partire la chiamata e si allontana un po'.
INTERNO. CENTRO BENESSERE. NOTTE
La dottoressa è sdraiata su un lettino. Un uomo le sta facendo un massaggio alla schiena. Sente suonare il telefono e
risponde.
147
DANIEL
Dottoressa Bori, è ancora lei?
DOTTORESSA
Chi parla?
DANIEL
Sono il ragazzo che ha chiamato prima a proposito della sua paziente Margherita Concerti...
DOTTORESSA
(faccia scocciata) Maledizione! Ho dimenticato di disattivare il trasferimento di chiamata.
Sono le 20 di sera e mi sto facendo un massaggio, che vuole?
DANIEL
Beh... mi chiedevo se conosce un modo veloce per calmare la sua paziente...
Mentre parlano il massaggiatore continua a fare il suo lavoro.
DOTTORESSA
(godendosi il suo massaggio) Vai più a destra... sì, così...
DANIEL
Dottoressa tutto bene? Che fa?
DOTTORESSA
Lei è sordo? Mi sto facendo un massaggio! Per farla calmare devi toccarle il cuore...
(rivolgendosi al massaggiatore) Ahi! Vacci piano con quelle mani!
MASSAGGIATORE
Chiedo scusa.
Daniel fraintende le parole della dottoressa, capisce che il rimedio per calmarla è toccarle fisicamente il cuore.
DANIEL
(è dubbioso) Ma è sicura che funzioni?
DOTTORESSA
Sì che funziona! L'ho usato io stessa su di lei.
DANIEL
Grazie dottoressa.
DOTTORESSA
Non mi chiami più! (aggancia e si rilassa)
INTERNO. CASA RONCINI - SALOTTO. GIORNO
Daniel si riavvicina ai suoi amici.
MARGHERITA
È tornato il mio amore! (sorride ironica)
Toglietemi le mani di dosso, bastardi!
ANTONIO
Finché non ti calmerai, non ti lasceremo andare.
MARGHERITA
Ah davvero? (dà una testata ad Antonio)
I ragazzi la trattengono ancora più forte.
DANIEL
Ho chiamato la sua dottoressa, ha detto di toccarle il cuore...
Daniel le si avvicina e le tocca il petto all'altezza del cuore con una mano, lentamente. Guarda la sua reazione per
vedere se si calma.
GIACOMO
Sei sicuro che ha detto di fare così? Mi sembra un'idea stupida... Ma che cos'è? L'esorcista 3?
Margherita muove continuamente lo sguardo. È sorpresa di ciò che sta facendo Daniel; finge di calmarsi.
DANIEL
148
Sì, ora lasciatela.
Tutti la guardano mentre tolgono lentamente le mani da lei.
DANIEL
Respira e rilassati... va tutto bene.... Ora possiamo parlare.
Margherita, che ha solo finto di calmarsi, appena capisce che l'hanno lasciata libera, dà un destro a Daniel e un sinistro a
Renzo.
MARGHERITA
(ride come una pazza) Quella è roba da psicologi! Ha funzionato soltanto una volta su di me. Lei ti
chiedeva di esprimerti con parole belle, non di toccarmi il cuore con la mano! Non sai nemmeno
ascoltare, idiota testa di cazzo! (ride) Siete tutti dei coglioni senza palle.
GIACOMO
Sapevo che non poteva funzionare... ora sembra più contenta...
Le saltano addosso e la trattengono di nuovo.
DANIEL
(grida) Ma ti vuoi calmare?!
Qualche secondo dopo arriva la nonna; si guarda intorno e vede i danni alla porta e la situazione imbarazzante. È
sorpresa ed arrabbiata.
NONNA
Ma che sta succedendo qui? Guarda che casino!
DANIEL
Margherita è impazzita!
NONNA
(grida) Lasciatela! Lasciatela subito!
ANTONIO
Ma...
NONNA
Ho detto di lasciarla...
I ragazzi la lasciano. Sembra che Margherita si sia tranquillizzata; si alza dal divano e li guarda tutti. Loro abbassano lo
sguardo.
MARGHERITA
(parla a Daniel; è triste e commossa) Ti ho dato tutto ciò che ero. Ti ho dato il mio cuore, il mio
essere. Io mi fidavo di te. Tu invece volevi soltanto vendicarti.
DANIEL
(il viso triste) Non è proprio così...
MARGHERITA
(piange) E com'è? Spiegamelo! Ti ho visto nel video, sembravi convinto. Adesso che hai avuto la tua
vendetta come ti senti, eh? (grida) Dimmelo!
Daniel non trova le parole per esprimersi. Prova ad avvicinarsi a lei.
MARGHERITA
(allunga un braccio verso Daniel) Rimani dove sei! Eravate qui a pianificare come mi avreste fatto
soffrire... Congratulazioni! Ci siete riusciti. Mi auguro di non vedervi mai più.
Margherita esce dalla casa correndo. Daniel e i suoi amici rimango fermi; dalla loro espressione si capisce che si
sentono in colpa, sopratutto Daniel.
NONNA
Beh! Stavolta l'avete combinata grossa!
149
INTERNO. CASA RONCINI - CAMERA DANIEL. NOTTE
La camera è molto buia. Daniel è sdraiato sul letto con le luci spente. Pensa a Margherita. Prende il telefono e prova a
chiamarla. Il telefono squilla senza risposta. È triste.
ESTERNO. CASA CONCERTI. GIORNO
È mattina. La strada è poco trafficata come al solito. Daniel si avvicina alla porta d'ingresso della casa. Ha il viso
stressato e sofferente. Suona alla porta. Apre il padre di Margherita.
SALVATORE
(grida) Tu che ci fai qui? (lo prende per la maglia e lo porta fino al giardino) Ti avevo avvertito di non
fare del male a mia figlia! Ora ti faccio vedere io cosa faccio alla gente come te!
DANIEL
Non sarà cosi doloroso... sono sicuro che sua figlia picchia meglio...
SALVATORE
Puoi giurarci!
Il padre si prepara a dare un pugno sul viso a Daniel, che non prova nemmeno a difendersi. Appare Margherita, corre
per impedirglielo.
MARGHERITA
Papà no! (gli trattiene la mano) Non ne vale la pena...
SALVATORE
(fissa Daniel arrabbiatissimo) Oggi è il tuo giorno fortunato, vai via da qui!
DANIEL
Margherita ti posso parlare qualche minuto?
MARGHERITA
(guarda da un'altra parte con il viso arrabbiato; pausa di qualche secondo) Hai 5 minuti!
Il padre rimane, vuole sentire.
DANIEL
(guardando Salvatore) Intendevo in privato.
MARGHERITA
Papà, tutto bene. Vai in casa.
Il padre sale la scala e torna dentro casa; Margherita lo guarda allontanarsi, poi si rigira verso Daniel; i due rimangono
nel giardino a fissarsi.
DANIEL
Ieri sera non mi hai lasciato il tempo di spiegare...
MARGHERITA
Ero occupata, non si vedeva?
DANIEL
Sai bene cosa sento per te.
MARGHERITA
Ho dei dubbi. Non sono mai riuscita a vivere con dei dubbi.
DANIEL
Tutto questo è una follia! Tu mi piacevi già quando ci siamo rivisti nel centro commerciale...
MARGHERITA
E quindi?
DANIEL
Te e me... era tutto reale! Non c'era niente di falso. Nemmeno all'inizio.
MARGHERITA
(arrabbiata) Ah davvero? Le immagini che ho visto dicono il contrario, ti danno torto. Ogni singolo
momento con te era una bugia. Sai qual è la cosa che mi fa davvero male?
DANIEL
Qual è?
MARGHERITA
Il fatto che non hai provato nemmeno una volta ad essere sincero con me. Per una volta nella tua
miserabile vita, potevi fare prova di coraggio e dirmi tutta la verità!
150
DANIEL
Ma sai quante volte ho pensato di dirtelo? Ogni giorno... ogni secondo... Ma non ce l'ho fatta. La
felicità che sentivo me l'ha impedito. Poi sapevo che sarebbe andata a finire così...
MARGHERITA
Sei un codardo! Eri occupato solo a scegliere dei bei posti e le parole giuste per farmi innamorare...
ci sei riuscito! (grida) Ora cosa vuoi da me?
DANIEL
Voglio soltanto te. E mi impegnerò ogni giorno per guadagnarmi la tua fiducia e il tuo perdono per
quello che ho fatto.
MARGHERITA
Non sarà necessario, credo che me ne tornerò a Londra. Sarà più facile per me dimenticarti, se
rimarremo lontani. (si gira e comincia a camminare verso la scala)
DANIEL
E credi che fuggire sia una soluzione?
MARGHERITA
(senza girarsi) Non lo credo, lo so. Non mi volevate in città, ora sarete felici. Addio Daniel, stammi
bene!
Margherita cammina e sale la scala sotto lo sguardo di Daniel; entra in casa e chiude la porta.
INTERNO. CASA CONCERTI - INGRESSO. GIORNO
Appena Margherita entra dentro casa, comincia a piangere e corre verso la sua camera. I suoi genitori la guardano e si
abbracciano tristi.
INTERNO. CASA CONCERTI - CUCINA. NOTTE
La famiglia è riunita a tavola. È ora di cena. Margherita è seduta di fronte ai genitori. Mangiano tutti tranne lei, che
guarda incantata dentro il suo piatto. I suoi genitori si guardano; sono preoccupati per lei.
INTERNO. CASA CONCERTI – CAMERA MARGHERITA. NOTTE
La camera di Margherita si affaccia sul cortile, sul retro della casa. Le finestre della camera sono aperte; la luce
all'interno della stanza è accesa. Margherita è affacciata alla finestra. Fissa il cortile pensando. Le scende una lacrima e
le cade su una mano. Lei stringe la mano finché sparisce la lacrima. Poi la apre piangendo. Il cellulare sul comodino
squilla. È una chiamata di Daniel. Margherita non si muove nemmeno per guardare chi la sta chiamando.
INTERNO. CASA RONCINI - SALOTTO. NOTTE
La serata trascorre normalmente in casa. Daniel e i suoi amici bruciano il tempo guardando un film in televisione; sono
in salotto, seduti sul divano. Giacomo e Antonio si divertono, ridono per una scena comica del film. Giacomo si accorge
che Daniel non ride e gli dà una spallata per spingerlo a divertirsi. L'espressione di Daniel rimane uguale. Non ride, è
pensieroso.
INTERNO\ESTERNO. PARCO MILANO. GIORNO
Sono le 8 del mattino, il parco è ancora vuoto. Daniel sta correndo; ad un certo punto si ferma e fissa un posto sulla
destra, è il luogo dove lui e Margherita si sono baciati qualche tempo fa. In un attimo rivive il momento, si immagina
quel bacio. Rivede il sorriso di Margherita dentro la sua mente. Ricomincia a correre.
INTERNO. CASA RONCINI - SALOTTO. GIORNO
Daniel guarda la strada attraverso la finestra; gli è cresciuta la barba e ha l'aria depressa. Conta le macchine che
passano.
DANIEL
Una macchina, due macchine... (indica con un dito)
Poco dopo attraverso la finestra si vede Margherita camminare verso casa sua; sta portando una bicicletta senza salirci
sopra. Daniel la vede e il suo sguardo diventa più cupo; appoggia la mano sul vetro per salutarla. Margherita lancia un
veloce sguardo verso la casa di Daniel e lo vede ma non si ferma e continua per la sua strada. Daniel la osserva
allontanarsi attraverso la finestra con sguardo triste.
INTERNO. CASA RONCINI - SALOTTO. GIORNO
È pomeriggio. Daniel è seduto sul divano in salotto. Ha la faccia stressata. Guarda la televisione, che sta trasmettendo
un telegiornale sportivo. Qualche secondo dopo arriva Giacomo accompagnato da Lisa.
151
DANIEL
Fantastico! Il mondo è al rovescio... Giacomo e Lisa insieme. Wow! Che mi sono perso?
GIACOMO
(prende il telecomando, spegne la televisione, si siede e lo guarda) Che cosa stai facendo?
DANIEL
Sto guardando la tv, perché l'hai spenta?
LISA
(si siede sul divano vicino a Giacomo) Siamo tutti preoccupati per te. Non esci da questa casa da un
po'. Non sei neanche andato a lavoro da quando è successo tutto questo casino...
DANIEL
E questo come lo sai?
LISA
Me l'ha detto mio fratello, anche lui è molto preoccupato per te.
DANIEL
Ah davvero? È tutta colpa sua se sto così. Con la sua stupidità ha mandato tutto all'aria!
(s'innervosisce)
LISA
Ha provato a chiamarti per chiederti scusa, ma non gli hai risposto.
DANIEL
Ah è vero! (ride) Ho bloccato le sue chiamate.
GIACOMO
Ascoltami bene, quello che è successo non è colpa tua.
DANIEL
(grida, ha un'espressione dura) Invece sì. Lei ha ragione, avrei dovuto dirglielo... forse sarebbe andata
diversamente...
GIACOMO
Stammi a sentire un secondo! Quando nella vita le cose vanno male, il posto migliore per cercare di
rimediare si trova dentro di noi. Non restare qui, chiuso in te stesso, chiuso in questa enorme casa
vuota... come una persona che ha paura di affrontare il presente. Il cuore di una persona funziona
meglio quando si trova accanto a chi glielo fa battere in un modo che solo chi la ama riesce a
sentire. Quello che voglio dire è che... devi andare da lei e fare funzionare il vostro rapporto,
dicendole tutto quello che senti. In quel momento vedrai che la soluzione arriverà da sola, e tutto
prenderà forma come prima. Mi sono rotto le palle di vederti così!
DANIEL
(sorpreso) Queste sono le parole più belle che tu abbia mai detto!
GIACOMO
Però non ti ci abituare...
Mentre Giacomo parla con il suo amico, Lisa rimane incantata dalle sue parole, allunga la mano cercando di toccargli la
spalla. Giacomo se ne accorge, si ferma e la guarda.
GIACOMO
Ehi, che fai? (la guarda incuriosito)
LISA
(fa finta di niente) Scusa, mi sono un attimo addormentata...
GIACOMO
Svegliati subito! Qui abbiamo da fare...
Pat e la nonna di Daniel escono dalla cucina e vanno in salotto; hanno sentito tutto.
PAT
Lingua di veleno ha ragione!
DANIEL
(sorpreso di vederli insieme) Pat! Oggi tutto gira in modo strano... Che ci fate insieme?
PAT
Diciamo che abbiamo parlato e, vedendo cosa ti sta capitando, abbiamo capito che la vita è breve, e
che bisogna vivere ogni instante con passione e gioia. (guarda la nonna sorridendo)
NONNA
(sorride e guarda Pat; poi si rivolge a Daniel) Devi smetterla di stare qui dentro, altrimenti la tua
152
faccia si scaverà per le lacrime... Vai da lei, e comportarti da vero uomo! Tuo padre ti direbbe
esattamente così!
DANIEL
(pensieroso) Avete tutti ragione. Ora che ci penso, credo che di essermi sbagliato su cosa voglio
veramente nella vita. Da quando è tornata c'è una parte di me che sembra diversa. Per questo non
sono mai riuscito a togliermela dalla mente.
GIACOMO
Magari per altri motivi... (tono ironico)
LISA
Stai zitto!
DANIEL
(si alza e sorride) Devo andare a parlarle. Giacomo chiama gli altri, mi dovete dare una mano...
GIACOMO
Di nuovo?!
INTERNO. CASA CONCERTI - CAMERA MARGHERITA. NOTTE
È sera. Il vento entra dalle finestre aperte. Margherita è allungata sul letto; legge un libro. Si sente bussare alla porta.
MARGHERITA
Avanti.
SALVATORE
(rimane vicino alla porta) Posso entrare?
MARGHERITA
Sei già dentro...
Il padre si avvicina e si siede davanti a lei. Margherita appoggia il libro sul comodino.
SALVATORE
(la guarda) Tesoro come stai?
MARGHERITA
Sto bene.
SALVATORE
Ti ricordi quando mi facesti la stessa domanda, quando tua madre si rifiutò di parlarmi per 7
giorni, dopo che fui arrestato?
MARGHERITA
Sì, me lo ricordo. (abbassa lo sguardo; è triste)
SALVATORE
E tu che facesti?
MARGHERITA
(senza guardarlo) Venni a trovarti ogni volta che me lo permettevano, giurando che sarei rimasta lì
con te finché avresti cominciato a sentirti bene. E poi, finalmente, ti tornò il sorriso. E dopo un po'
convinsi anche la mamma ad andare a trovarti.
SALVATORE
Esatto. Malgrado tutte le difficoltà che dovemmo attraversare, tu ci desti una ragione per
continuare ad amarci. È merito tuo se tua madre mi ha aspettato per 15 anni. Vedi tesoro, nella
vita noi uomini sbagliamo, ma ci accorgiamo di questo quando ormai il dolore c'è già. Come diceva
qualcuno... un uomo dimostra la sua grandezza quando sa tornare sui suoi passi, e ammettere il suo
torto chiedendo scusa. Ho visto gli occhi di quel ragazzo quando ti guarda. Sono gli stessi occhi che
avevo io quando incontrai tua madre 35 anni fa.
MARGHERITA
(con la faccia piena di tristezza) Papà sono molto confusa... non so se posso più fidarmi di lui. Ci
provo. Ogni mattina che mi sveglio vorrei che tutto questo fosse solo un semplice litigio in cui ci
siamo insultati. Invece non è cosi. Non riesco più a capire me stessa. Dentro di me non so se sento
amore o odio per lui. Non mi riconosco più.
SALVATORE
Nella vita esistono delle ragioni per odiare e amare una persona. Le ragioni che hai di odiare quel
ragazzo sono così piccole... come le tue dita della mano... (sorride e le prende le mani) Mi ricordo
quando sei nata, ho dovuto sforzami per fartele aprire, tu le stringevi così forte! (ride)
MARGHERITA
(ride) Lo so, me l'hai raccontato.
153
SALVATORE
Quello che cerco di dirti è che... le ragioni che hai per amare quel ragazzo sono così tante, che non
basterebbe un cuore grande e forte come il tuo per sopportare tutto quell'amore, hai bisogno anche
di lui. Sei sempre stata sveglia. Sono fiero di te per la figlia che sei diventata. Perciò smettila di
prendere a pugni quel povero ragazzo! (sorride e le tocca i capelli)
Si abbracciano.
SALVATORE
So che farai la cosa giusta. Buonanotte.
MARGHERITA
Notte papà.
Il padre va fuori dalla camera. Margherita riprende in mano il libro, ma non riesce a leggere, è pensierosa. Qualche
minuto dopo improvvisamente si spengono le luci del cortile. Margherita gira la testa verso la finestra. Appare una
grande luce che illumina una zona del cortile, fino ad entrare all'interno della sua camera. Incuriosita, si alza lentamente,
si avvicina alla finestra e guarda fuori. Vede che una gran luce è puntata verso 5 persone, vestite come alcuni
personaggi della Warner Bros. Queste tengono un grande striscione con delle scritte. Sembra che i personaggi stiano
facendo una manifestazione per convincerla a restare in città.
MARGHERITA
(è sorpresa; legge a voce alta) Non credere a quello che hai visto. Daniel ti ama alla follia e noi non
riusciamo più a sopportarlo se tu non ci sei. (ride commossa) Voi due siete una cosa sola. Vogliamo
tutti che tu rimanga qui insieme a noi!
Dopo qualche minuto, i vari personaggi si tolgono la maschera dalla faccia: sono gli amici di Daniel. In ordine di
disposizione, Antonio è travestito da Speedy Gonzales, Giacomo da Bugs Bunny, Lisa da Lola, Renzo da Gatto
Silvestro e Alfredo da Duffy Duck. I 5 sorridono e fanno un inchino per salutarla, poi si rimettono la maschera.
Giacomo appoggia il gomito destro sulla testa di Antonio; quest'ultimo gli sposta il braccio e lo guarda infastidito
scuotendo la testa. Giacomo si gira verso Lisa, le fissa il didietro e muove la testa con apprezzamento, poi le tocca il
sedere. Riceve uno schiaffo da parte di lei. Margherita ride continuamente. Qualche secondo dopo Daniel bussa alla
porta della camera e apre la porta. I due si guardano intensamente.
DANIEL
So di aver commesso un errore. (si avvicina lentamente a lei) Ma non riesco a sopportare il pensiero
che mi odi.
MARGHERITA
Anche io ho commesso degli errori...
DANIEL
No, lasciami finire. In tutti questi anni non avevo capito chi sei veramente, ma da quando ti conosco
ho capito una cosa... tu sei la parte di me che neanche conoscevo. Voglio stare con te e continuare a
scoprirla. Ti amo... amo quella persona che mi ha fatto innamorare senza neanche impegnarsi...
perché stare con te è la cosa più naturale che c'è!
Margherita si commuove mentre Daniel sta parlando. I suoi occhi brillano.
DANIEL
Esiste una frase per tutto, ma non esistono le parole per comandare il cuore. Il cuore di solito riesce
a spingerci a fare le cose che vogliamo, in realtà decide lui il momento in cui farci agire... e io credo
che questo sia il momento... il nostro momento di agire. Non voglio perdere altro tempo! (si mette in
ginocchio davanti a lei, mette le mani nelle tasche e tira fuori una scatola, la apre e si vede un anello)
Margherita Concerti mi vuoi sposare?
Margherita rimane sorpresa. Commossa si stringe le mani vicino alla faccia.
MARGHERITA
Dipende da cosa intendi per sposare!
DANIEL
Cosa?
MARGHERITA
154
Ho detto dipende da cosa intendi per sposare... Perché se intendi sposarmi per poi mentirmi, o
guardare la tv ogni sera, sette giorni su sette, oppure fingere di lavorare troppo e tornare tardi
perché sei stufo di me... allora io non voglio sposarmi!
DANIEL
(si alza e le prende il viso tra le mani; la guarda con sguardo tenero) Voglio dire che mi impegnerò ogni
giorno per renderti felice. Accarezzerò il tuo viso ogni volta che uscirà una ruga. Ti sosterrò in ogni
decisione che prenderai in futuro. Farò e crescerò dei bambini con te, e non m'importa se saranno
belli o brutti, se avranno il tuo carattere folle (sorride) o la mia timidezza... L'importante è stare per
sempre insieme a te!
MARGHERITA
(commossa) Allora la risposta è sì!
Daniel e Margherita si abbracciano e poi si baciano lungamente.
ESTERNO\INTERNO. PARCO DELLA CASCATA ACQUAFRAGGIA - CASCATA. GIORNO
È una bellissima giornata a Borgonuovo. Il sole inonda gli alberi e la sua ombra invade il terreno circostante. Sono le
16. Siamo vicino alla cascata del parco; è un luogo bellissimo. Ai piedi della cascata ci sono alberi fioriti; l'acqua
scende e attraversa le rocce, che brillano; ci sono fiori sparsi lungo tutta la cascata. Il posto è uno spettacolo della natura
fuori dal comune.
VOCE DANIEL FUORI CAMPO
Avete presente quando qualcuno vi chiede che cos'è l'amore? E voi rimanete in silenzio qualche
secondo cercando la risposta... Ma ci fa perdere talmente la testa che non possono esistere le parole
giuste per descriverlo. L'amore è uno sguardo inquieto negli occhi di una madre che sente piangere
il suo bambino per la prima volta; l'amore è la mancanza di una persona che ti priva di ogni altro
pensiero; l'amore è il sorriso che ci viene fuori anche quando siamo tristi. Quando l'abbiamo
davanti, dentro di noi affiorano sempre le solite domande... Sarà lei la mia anima gemella? La
nostra storia avrà un lieto fine? Beh! Con lei al mio fianco, ogni domanda ha già trovato la sua
risposta. Adesso voglio soltanto vivere insieme alla donna che amo.
È un giorno speciale per Margherita e Daniel: è il giorno del loro matrimonio. Vicino alla cascata ci sono Daniel e un
prete; di fronte a loro c'è un piccolo sentiero, con ai lati delle sedie. Vicino alle sedie stanno in piedi una settantina di
persone, tra amici e parenti degli sposi. Margherita attraversa lentamente il sentiero con dei fiori in mano; suo padre la
prende a braccetto, sorridono. Lei è bellissima. Il sole sfiora ogni angolo del suo viso e brilla nei suoi occhi, che vedono
soltanto una persona: Daniel. I due si guardano con passione mentre lei si avvicina lentamente a lui; non tolgono mai lo
sguardo l'uno dall'altra. Margherita cammina sotto lo sguardo di tutti sorridendo; arriva vicino a Daniel e al prete; il
padre le dà un bacio e va verso le sedie. Margherita si mette al fianco di Daniel; i due si guardano commossi.
Durante la cerimonia, scende una lacrima di gioia sul viso di Margherita mentre Daniel le mette l'anello. Daniel,
sorridendo, con il dito prende la lacrima, e la posa sui capelli di lei. Lei sorride, poi si baciano sotto gli applausi di tutti.
ESTERNO\INTERNO. PARCO DELLA CASCATA ACQUAFRAGGIA – PISTA DA BALLO. GIORNO
Il pomeriggio è gioioso. La festa prosegue a qualche metro dalla cascata. Su un mini-palcoscenico si esibisce un gruppo
di giovani musicisti; non lontano sono posizionati dei tavoli, con sopra degli ombrelloni. Gli invitati ballano e
mangiano. Daniel e Margherita ballano e si guardano sorridendo.
DANIEL
Finalmente ce l'abbiamo fatta! Cosa provi adesso che sei mia moglie? (sorride contento)
MARGHERITA
Beh... dobbiamo ancora finire la serata... dopo te lo dico... (sorride contenta)
DANIEL
Conosco ogni argomento per finire bene la serata!
MARGHERITA
Quale per esempio, caro marito? (sorriso malizioso)
DANIEL
Questo... (la bacia)
Mentre Daniel bacia sua moglie, si avvicina loro Alfredo.
ALFREDO
(tocca la spalla di Daniel e sorride) Congratulazioni giovani sposi. (li abbraccia)
155
DANIEL + MARGHERITA
Grazie.
ALFREDO
Sapevo da quando ti ho visto che sarebbe finita così... che avresti scelto lui! (sorride) Scherzo!
Insieme siete bellissimi, sono contento per voi.
DANIEL
Grazie... Dimmi, com'è finita la storia al lavoro?
ALFREDO
Beh, ho ricevuto la più lunga lettera di licenziamento della storia dell'umanità! Siamo messi così
ragazzi.. felici e senza lavoro! Insomma, siamo in Italia... potrebbe andare peggio...
Margherita e Daniel si guardano.
DANIEL
Volevamo dirtelo dopo il matrimonio... visto che sei qui, ne approfittiamo e te lo diciamo adesso.
Apriremo uno studio associato, e vorremmo te come terzo socio.
Alfredo rimane senza parole, li guarda e poi li abbraccia.
ALFREDO
Grazie ragazzi! (contento)
MARGHERITA
Però non combinare casini!
DANIEL
Ti dovrai impegnare al massimo!
ALFREDO
Non vi preoccupate, sarò il socio perfetto! Ho già in mente chi ci farà da segretaria... (indica con la
testa una ragazza bionda seduta più in là) Che mi dite?
DANIEL
(sorpreso) Wow! Niente male... Come l'hai trovata?
ALFREDO
Lei ha trovato me. Ti racconto tutto dopo il matrimonio, per il momento goditi questo giorno. (tocca
la spalla di Daniel e se ne va)
ESTERNO\INTERNO. PARCO DELLA CASCATA ACQUAFRAGGIA - TAVOLI. GIORNO
Il sole comincia ad abbassarsi all'orizzonte. La festa continua. Lisa è seduta ad un tavolo da sola; beve un bicchiere di
vino e guarda gli altri divertirsi. Ha l'espressione triste. Spunta Giacomo dietro di lei.
GIACOMO
Ciao.
LISA
(senza girarsi) Ciao... che cosa vuoi?
GIACOMO
Niente... passavo di qui e mi sono detto, lì c'è una strega... (con ironia) forse mi potrà dire con chi mi
innamorerò per finire come i nostri amici laggiù. (guarda Daniel e Margherita ballare)
LISA
(beve) Io odio i matrimoni, perché ti fanno sentire sola e brutta...
GIACOMO
Un po' è vero!
LISA
(lo guarda per un instante) Davvero? Credevo che ti sentissi il più affascinante dell'universo...
GIACOMO
Non credere sempre a quello che i tuoi occhi ti fanno vedere. Per questo sei qui da sola?
LISA
Sono qui da sola perché nessun cavaliere gentile mi ha invitato a ballare.
GIACOMO
Allora te lo chiedo io, vuoi ballare con me? (le porge la mano destra)
LISA
(lo guarda) Tu non sei un cavaliere gentile!
GIACOMO
156
Però sono l'unico che te l'ha chiesto. Vieni a ballare con me? (sorride e le porge nuovamente la mano)
LISA
(sorride) Ok.
Giacomo e Lisa vanno verso la pista da ballo.
ESTERNO\INTERNO. PARCO DELLA CASCATA ACQUAFRAGGIA – PISTA DA BALLO. GIORNO
La pista da ballo è piena di gente che balla. Giacomo e Lisa si abbracciano e ballano guardandosi negli occhi; Giacomo
comincia a darle dei baci sul collo. La cosa non dispiace a Lisa.
LISA
Adoro quello che stai facendo... Non so perché lo stai facendo, ma continua...
GIACOMO
Credevo che mi odiassi... (sorride e continua a baciarle il collo)
LISA
(sorride e si lascia andare) Sì, è vero... però mi piace lo stesso...
Si guardano intensamente, poi si baciano all'improvviso in modo appassionato, davanti a tutti. Margherita e Daniel
stanno ancora ballando; lei si accorge del bacio tra i loro amici e attira l'attenzione di Daniel girando la testa di lui verso
Giacomo.
MARGHERITA
Amore! Guarda là!
DANIEL
Oh mio dio! Non ci posso credere! (sorpreso)
MARGHERITA
Sì bello! Ho vinto la scommessa, mi devi 100€.
DANIEL
(le dà dei baci sulla guance) In che modo vuoi essere pagata? (sorride)
MARGHERITA
(si ferma e lo guarda seria) In contanti marito... non accetto bonifici!
DANIEL
(riprende a ballare con lei) D'accordo moglie. Mi rifarò un'altra volta.
ESTERNO\INTERNO. PARCO DELLA CASCATA ACQUAFRAGGIA - CESPUGLI. GIORNO
Dopo qualche minuto Giacomo e Lisa si allontanano dalla pista e si nascondono dietro dei cespugli; fanno l'amore in
modo selvaggio.
LISA
Sì, così! Continua...
ESTERNO\INTERNO. PARCO DELLA CASCATA ACQUAFRAGGIA - TAVOLI. GIORNO
Antonio è seduto ad un tavolo da solo e sta mangiando un pezzo di torta; Alfredo si siede vicino a lui.
ALFREDO
È il matrimonio di uno dei tuoi migliori amici, e tu te ne stai seduto qui a mangiare. Dovresti
trovare una bella ragazza e goderti la vita con lei.
ANTONIO
Il fatto che tu abbia trovato qualcuno, non significa che tutti debbano fare lo stesso.
ALFREDO
Dimmi che cosa ti attrae in una ragazza! Ti giuro che non lo dirò a nessuno!
ANTONIO
Ti ricordi quando ti ho confessato di essermi svegliato con enorme brufolo sul sedere e che non
riuscivo a sedermi? Avevi proprio detto così, io non dirò un bel niente. Se non riesci a mantenere i
segreti piccoli... figuriamoci quelli grandi! (continua a mangiare)
ALFREDO
Mi è scappato... tutti si chiedevano dov'eri finito. (prova a insistere) Stavolta sarebbe diverso.
Antonio si avvicina ad Alfredo e gli sussurra qualcosa all'orecchio.
157
ALFREDO
(sorpreso, lo guarda in modo strano) Davvero? Dici sul serio?
ANTONIO
Sì.
Alfredo si alza, sorride, e se ne va parlando tra sé e sé.
ALFREDO
Ma che razza di persona si eccita guardando le donne sulla bicicletta? È pazzo!
Antonio accenna un sorriso furbo alle spalle di Alfredo.
ESTERNO\INTERNO. PARCO DELLA CASCATA ACQUAFRAGGIA – PISTA DA BALLO. GIORNO
Poco dopo si vede arrivare alla festa Bonini, che si avvicina a Daniel. Lo sposo sta ancora ballando con la sposa; Bonini
gli tocca una spalla per attirare la sua attenzione; gli sposi smettono di ballare e si girano verso di lui.
BONINI
Salve ragazzi... e sopratutto auguri.
DANIEL
Grazie signor Bonini... che sorpresa! (sorride)
MARGHERITA
(seccata) Salve signore Bonini.
BONINI
Scusate se mi presento senza invito, ma volevo congratularmi con voi di persona. (sorride con
gentilezza) Sapevo che c'era una storia d'amore dietro tutto quello che è successo... Comunque
Daniel sono qui per proporle di tornare a lavorare con me. Lei era uno dei miei migliori elementi.
DANIEL
(guarda Margherita un secondo) La ringrazio per la proposta, ma noi abbiamo altri progetti.
BONINI
Ne è sicuro? Sono pronto a farla diventare mio socio nello studio. Che mi dice?
DANIEL
Sono lusingato della proposta, ma credo di doverla rifiutare.
BONINI
Va bene, se ci ripensa mi faccia una chiamata... A presto. (fa per andare via)
DANIEL
Signor Bonini, dato che ormai è qua, non vada via, festeggi assieme a noi.
BONINI
Va bene. Ancora auguri. (sorride)
ESTERNO\INTERNO. PARCO DELLA CASCATA ACQUAFRAGGIA – AREA BUFFET. GIORNO
Bonini si allontana dalla pista da ballo e si avvicina al buffet, si serve da mangiare.
Alfredo nota la presenza del suo ex capo; si guarda attorno, come per cercare qualcuno. Vede che Renzo e la sua
famiglia sono in piedi vicino al buffet; Renzo tiene per mano il figlio. Alfredo va verso di loro e li raggiunge.
ALFREDO
Ragazzi mi potete lasciare vostro figlio per un secondo?
RENZO
Va bene, ma non fargli fare cose strane!
ALFREDO
Non ti preoccupare.
(si rivolge a Valerio) Andiamo piccoletto, conosco un bel posticino dove trovare tante caramelle!
Alfredo prende Valerio per mano e, assieme a lui, va in direzione di Bonini. Alfredo e il bambino si fermano di fronte a
Bonini, che nel frattempo ha iniziato a mangiare.
BONINI
(mangiando) Cosa vuoi? Mi vuoi far sentire in colpa fingendo che questo sia tuo figlio?
ALFREDO
Ciao, brutta canaglia!
VALERIO
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(viso curioso) Che cosa vuol dire canaglia?
ALFREDO
(fissa Bonini) Già! Cosa vuol dire canaglia? ...vuol dire uomo molto ricco... lui è molto ricco e pieno
di caramelle!
BONINI
Ma che diavolo sta raccontando a quel bambino!
VALERIO
(si avvicina ulteriormente a Bonini e lo guarda) Quindi ha un po' di caramelle anche per me!
BONINI
(si abbassa all'altezza del bambino) Bambino... non c'è nessuna caramella per te.
VALERIO
Ah sì?
Il bambino gli dà un calcio nella parte inferiore di una gamba. Bonini grida dal dolore; rimane abbassato toccandosi la
gamba dolorante e poggiando il ginocchio dell'altra per terra. Alfredo, ridendo, prende il bambino per mano e insieme si
allontanano.
ALFREDO
(ride) Sei stato grande! Ti compro tutte le caramelle che vuoi!
ESTERNO\INTERNO. PARCO DELLA CASCATA ACQUAFRAGGIA – PISTA DA BALLO. GIORNO
La festa prosegue allegramente. Daniel balla con la nonna, Margherita con Pat.
NONNA
I tuoi genitori sarebbero fieri di te.
DANIEL
Grazie nonna. Sono felice d'appartenere a questa famiglia.
Daniel si gira verso la moglie e poggia una mano sulla spalla di Pat, che sta ballando con lei.
DANIEL
Pat permetti? Ho bisogno di mia moglie. (sorride)
PAT
Certo figliuolo.
(guarda Margherita sorridendo) Sei bellissima!
MARGHERITA
Grazie. (sorride)
Pat e Daniel riprendono tra le braccia le rispettive compagne, per ricominciare a ballare con loro. In quel momento
Renzo sale sul palco e fa togliere la musica, interrompendo il ballo di tutti. Prende il microfono. Ha in mano un
bicchiere pieno di spumante. Tutti hanno gli occhi puntati su di lui.
RENZO
Salve a tutti. Oggi è un grande giorno per Daniel e Margherita. Ma prima di fare un brindisi vorrei
chiedervi una cosa. Quanti di voi qui presenti hanno fatto la scuola con gli sposi?
Una ventina di persone alzano la mano. Lisa si avvicina a Margherita e si appoggia in modo affettuoso al suo braccio
sinistro.
RENZO
Bene, bene. Allora vi racconterò una storia di quando eravamo alle medie. Io e quello sposo che
vedete più bello che mai... (lo indica con il bicchiere che ha in mano) una mattina architettammo un
piano per uscire dalla scuola per un po', ci volevamo comprare il gelato da Lanzini, la gelateria
vicino alla scuola. Non so voi, ma noi ci andavamo pazzi per quel gelato! Chiedetelo a Margherita,
lei ne aveva sempre la maglia sporca!
Risata generale. Margherita sorride abbassando lo sguardo.
RENZO
...mentre stavamo squagliandocela in segreto, si presentò proprio davanti a noi Margherita.
159
All'epoca era come se fosse il preside, dovevamo chiederle il permesso per tutto, me lo ricordo
benissimo perché picchiava anche bene... lo so perché ci sono passato anche io!
Risata generale.
RENZO
...e lei ci chiese se volevamo fregarla. E Daniel rispose di no. Lei lo fissò dritto negli occhi e disse:
“Per te farò un'eccezione, se mi darai un bacio.” Lui disse di no. Margherita rispose dicendo: “Un
giorno tutto questo sarà tuo” indicando tutto il suo corpo. (sorride) Il povero Daniel pensò che le
stesse parlando del gelato spalmato sulla maglia, e disse di non volerlo. Prima che Daniel finisse di
parlare, Margherita gli saltò addosso, spingendolo sul muro, e gli diede un bacio... che durò 10
secondi. Io rimasi sorpreso a guardare...
Risata generale. Margherita sorride insieme agli invitati. I suoi genitori scoppiano a ridere.
RENZO
(ride) Ben 10 secondi ragazzi! (diventa serio) Margherita alla fine aveva ragione, perché oggi sono
qui a festeggiare il loro matrimonio. E mi auguro che questo amore possa durare in eterno. E spero
che stanotte andranno oltre i 10 secondi!
Risata generale. Tutti alzano il bicchiere.
RENZO
A Margherita e Daniel! (alza il bicchiere)
INVITATI
A Margherita e Daniel!
La musica riprende. Renzo si avvicina a Margherita per invitarla a ballare.
RENZO
(sorride) Mi offri questo ballo?
MARGHERITA
(sorride) Volentieri.
Renzo e Margherita si mettono a ballare.
RENZO
Sei bellissima!
MARGHERITA
(sorride) Grazie. Ti volevo chiedere scusa per averti colpito così forte quella sera.
RENZO
Non ti preoccupare, è acqua passata.
Daniel corre tra gli invitati inseguendo Paola e Valerio. Ridono continuamente.
ESTERNO\INTERNO. PARCO DELLA CASCATA ACQUAFRAGGIA. TRAMONTO
Il sole si abbassa lentamente tra le colline. La notte prende spazio. Daniel e Margherita si sono allontanati dagli invitati
per accogliere il tramonto. Guardano le colline abbracciati.
DANIEL
Sai che questa giornata non ci sarebbe stata se tu non fossi tornata?
MARGHERITA
Stai ammettendo di aver avuto torto fin dall'inizio?(sorride)
DANIEL
Sì, avevi ragione. Abbiamo voltato pagina... e l'abbiamo fatto alla grande!
MARGHERITA
Puoi dirlo forte... ora che c'è anche qualcun altro che ti ascolta... (sorride)
DANIEL
(la fissa) Dici su serio?
MARGHERITA
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Sì. Lo so da una settimana.
DANIEL
E hai aspettato che ti sposassi prima di dirmelo... piccola furbetta! (scherza)
Si baciano per qualche secondo, poi si godono i colori del tramonto abbracciati.
DANIEL
(dopo qualche minuto) Che cosa ti aveva detto la piccola Paola quel giorno al ristorante?
MARGHERITA
E... aveva proprio ragione!
DANIEL
Cioè?
MARGHERITA
Ha detto che sei perfetto come marito! (sorride)
DANIEL
Ah sì? (sorride)
MARGHERITA
Sì!
VOCE DANIEL FUORI CAMPO
Inaspettatamente ho aggiunto un'altra persona alla mia vita, anzi due! Sono fiero di tutto ciò che il
tempo mi ha concesso di avere. Una moglie brava e bellissima, che mi conosce meglio di chiunque
altro. Con un bambino in arrivo, cosa potrei chiedere di più alla vita? Esiste soltanto una parola
per descrivere tutto questo: felicità. Che vuol dire scegliere le persone giuste, che continueranno a
fare parte della tua vita per sempre. Pensare al futuro è soltanto un modo per non vedere quello
che abbiamo già. Il mio futuro di sicuro è già qua, e non lo cambierei per niente al mondo.
FINE.
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