Legge-209_rel_Parl_2001
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Ministero dell'Economia e delle Finanze ------------Dipartimento del Tesoro Direzione Rapporti Finanziari Internazionali Nota informativa del Ministro dell’economia e delle finanze sulle misure adottate per la riduzione del debito estero dei Paesi più poveri e maggiormente indebitati Ai sensi dell’articolo 6 della Legge 25 luglio 2000, n. 209 Le pagine che seguono rappresentano la prima informativa al Parlamento sullo stato di applicazione della legge 25 luglio 2000 n. 209. Dato che il regolamento attuativo è stato emanato in data 4 maggio 2001 n. 185, la presente nota illustra, in particolare, le attività poste in essere dal Governo, a livello nazionale ed internazionale, allo scopo di perseguire attivamente le finalità della legge stessa. A tal fine sono state anche inserite osservazioni e considerazioni pervenute dal Ministero degli Affari Esteri. La prima "relazione", strictu sensu ex articolo 6, sarà quindi quella del prossimo anno nella quale sarà possibile illustrare l’ulteriore evoluzione al 31 dicembre 2001. 2 I. Introduzione L'Italia, con la legge 209 approvata all'unanimità dal Parlamento il 25 luglio 2000, si è dotata di un provvedimento che la pone all'avanguardia nella strategia di cancellazione debitoria a favore dei Paesi più poveri e altamente indebitati. La normativa, che è stata completata con l’emanazione del regolamento 4 aprile 2001 n.185, entrato in vigore il 20 giugno 2001, ai sensi dell’articolo 4 della predetta legge, consente di rendere pienamente operative e, in taluni casi, di andare oltre le intese raggiunte in sede multilaterale e di provvedere ad aprire nuove possibilità di sostegno finanziario in caso di catastrofe naturale e gravi crisi di carattere umanitario nei Paesi individuati dalla norma stessa. La normativa autorizza l’applicazione della politica italiana in materia di "Iniziativa HIPC rafforzata", il programma multilaterale adottato in occasione del vertice G7/G8 di Colonia del 1999. Tale programma ha l’obiettivo di rendere pienamente sostenibile l'esposizione esterna dei Paesi più poveri ed altamente indebitati, consentendo la cancellazione del debito eleggibile (90% del c.d. pre-cod). L'Italia, andando ben oltre quanto stabilito a Colonia, ha invece deciso di cancellare il 100 percento dell’intero debito accumulato da questi paesi alla data di svolgimento del succitato commerciali vertice che di (20.6.1999), aiuto, sia sia esso esso in crediti pre-cut-off-date 3 (eleggibile a cancellazione) sia esso post-cut-off-date (in linea di principio non eleggibile a cancellazione). Le condizioni per beneficiare della cancellazione debitoria sono legate al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, alla rinuncia alla guerra come mezzo di risoluzione delle controversie ed alla lotta alla povertà. La legge 209/2000 consente in particolare di integrare i tradizionali meccanismi di ristrutturazione del debito bilaterale, precedentemente circoscritti alla sola tecnica del riscadenzamento a tassi concessionali (cioè tassi di interesse più bassi rispetto a quelli di mercato), con periodo di rimborso e di grazia (durante il quale vengono pagati i soli interessi) assai lunghi. Queste modalità hanno tra l'altro alcune caratteristiche negative come i pesanti costi amministrativi, l'incertezza prolungata sull'effettivo recupero dei crediti, e l'impossibilità di operare un'eventuale gestione dinamica di questi ultimi. La legge 209/2000 consentirà quindi, nell'arco di un periodo di l'importante tempo relativamente contributo breve, dell'Italia ad di garantire una soluzione duratura dei problemi legati all'eccessivo indebitamento estero di quei paesi poveri altamente indebitati che hanno intrapreso, a favore delle proprie popolazioni, politiche economiche e sociali virtuose volte al perseguimento del benessere e del pieno sviluppo sociale e umano. 4 II. Paesi debitori interessati La Paesi legge in 209/2000 via finanziamenti di individua sviluppo agevolati nel raggruppamento eleggibili dei esclusivamente dell'Associazione ai Internazionale per lo Sviluppo (IDA, istituzione facente parte del gruppo della Banca Mondiale) i potenziali soggetti delle misure di riduzione o cancellazione del debito estero. Questa lista, decisa ed oggettivi aggiornata da parte costantemente della in Banca base Mondiale, a criteri comprende attualmente 61 Stati, dei quali 38 (32 dell’Africa subsahariana, 4 dell’America Latina e 2 dell’Asia) sono considerati potenzialmente eleggibili all'Iniziativa HIPC rafforzata in base alle apposite valutazioni e dichiarazioni delle Istituzioni Finanziarie Internazionali (Fondo Monetario Internazionale e Banca Mondiale). La lista dei Paesi interessati – suscettibile di variazioni e integrazioni nel tempo - è riportata nell'Allegato 1, con l'indicazione dei Paesi HIPC. Dal punto di vista politico, economico-finanziario e sociale va segnalato classificati dalle IFI che dei 13 Paesi attualmente quali "conflict affected countries" (paesi coinvolti in conflitti armati), 9 Paesi HIPC al momento non sono ancora in grado di poter beneficiare concretamente dell’iniziativa di cancellazione debitoria, sia a livello applicativo multilaterale, (legge 209/2000), sia non a livello avendo bilaterale raggiunto il 5 "decision point" poiché non in regola con le condizionalità previste dalle IFI (nonché dalla stessa L.209/2000). A questo riguardo, su iniziativa della italiana del G7/G8, nei comunicati finali Genova sono stati lanciati appelli ai Presidenza del G7/G8 di paesi "conflict affected" affinché cessino ogni ostilità, consentendo in tal modo alla comunità internazionale di rafforzare ulteriormente i propri sforzi onde aiutare tali paesi ad essere destinatari delle misure di remissione debitoria, liberando preziose risorse finanziarie da destinare ai più poveri ed ai più vulnerabili, nell’ambito di un indispensabile processo di riforme economiche, strutturali e sociali, nonché di "governance" (capacità di gestire, in modo trasparente, la cosa pubblica), che diano priorità alla lotta alla riduzione della povertà. 6 III. Modalità di cancellazione: l'Iniziativa HIPC rafforzata L’Iniziativa HIPC (Paesi Poveri Altamente Indebitati) originaria (Vertice G7 di Lione, 1996) è stata "rafforzata" per offrire una più ampia, rapida ed incisiva remissione del debito ai paesi più poveri e maggiormente indebitati che si qualifichino all’Iniziativa. I Documenti per la Strategia di Riduzione della Povertà ("Poverty Reduction Strategy Papers - PRSP"), elaborati da ogni singolo paese HIPC con l’assistenza delle Istituzioni Finanziarie Internazionali (IFI) e della comunità dei donatori e con l'attivo coinvolgimento della società civile, assicurano che la remissione del debito sia strettamente collegata alle riforme economiche e sociali e alla riduzione della povertà. E' molto importante sottolineare che la preparazione e la stesura dei coinvolgimento PRSP ampio ha visto della per la società prima volta civile, un delle Organizzazioni Non Governative, del Volontariato, di Enti ed Istituzioni internazionali e locali. L'Italia, che in passato aveva sempre chiesto un confronto approfondito con queste importanti realtà, vede con estremo favore questa linea evolutiva. L'attivo contributo e la valorizzazione delle componenti locali costituiscono un utile elemento di confronto e monitoraggio dell'azione sia governativa nazionale che delle IFI per quanto concerne gli effetti 7 concreti dell'Iniziativa HIPC rafforzata sulle popolazioni coinvolte. Al 1° settembre 2001 23 paesi (Benin, Bolivia, Burkina Faso, Camerun, Ciad, Gambia, Guinea, Guinea Bissau, Guyana, Honduras, Madagascar, Malawi, Mali, Mauritania, Mozambico, Nicaragua, Niger, Ruanda, Sao Tomé e Principe, Senegal, Tanzania, Uganda e Zambia) si sono qualificati, raggiungendo il cosiddetto "decision point", obiettivo che garantisce una assistenza prima, immediata finanziaria. disponibili indicano Le che e profonda informazioni altri 5 forma di attualmente paesi potrebbero raggiungere il "decision point" tra la fine del 2001 e l'inizio del 2002 (Costa d’Avorio, Etiopia, Ghana, Laos e Togo). Fra i suddetti 23 Paesi Uganda, Bolivia e Mozambico quest'ultimo il 26 settembre 2001 - hanno anche raggiunto il "completion point" (momento a partire dal quale il Paese è eleggibile alla cancellazione totale del suo debito ai sensi, ed oltre, dell’Iniziativa HIPC rafforzata). Altri 6 Paesi (Benin, Burkina Faso, Guyana, Mali, Senegal e Tanzania) dovrebbero raggiungere – secondo le previsioni delle IFI – il "completion point" entro la fine del 2001, ma solo il condizioni, Senegal starebbe adempimenti e attualmente relative rispettando tempistiche del programma HIPC. I (FMI) dati e raccolti dalla Banca dal Fondo Mondiale Monetario (BM) Internazionale evidenziano che la remissione del debito impegnata a favore di questi paesi nell’ambito dell’Iniziativa HIPC rafforzata ammonta a oltre 8 34 miliardi di dollari americani in termini nominali. In aggiunta diversi paesi creditori hanno deciso di cancellare i crediti di aiuto ("Official Development Assistance - ODA") ed alcuni creditori (pochissimi, fra i quali – in prima linea – l’Italia) hanno deciso di ridurre anche il debito commerciale dall’Iniziativa HIPC oltre il rafforzata. livello Per questi richiesto paesi, la remissione complessiva del debito, incluso l’alleggerimento debitorio tradizionale, ammonta a oltre 53 miliardi di dollari. Di conseguenza, il peso del servizio del debito dei 23 Paesi HIPC sarà significativamente più basso di prima, e soprattutto più basso della media di quello di altri paesi con simili livelli di reddito. L'Iniziativa HIPC rafforzata si sta rivelando quindi assai utile per avviare una sostanziale opera di sostegno alle popolazioni interessate. In concreto, l'impatto della remissione del debito legata all'iniziativa dovrebbe consentire di aumentare la spesa sociale nei paesi coinvolti da 4,1 miliardi di dollari nel 1999 a 6,3 miliardi nel 2002. Sulla base delle indicazioni disponibili, i già citati 23 paesi hanno messo a bilancio, in media, circa il 40 per cento dell’assistenza ricevuta nell’ambito dell’Iniziativa HIPC rafforzata per l’educazione e il 25 per cento per la salute pubblica. Gli altri settori prioritari includono la lotta all’AIDS, lo sviluppo rurale e le forniture di acqua potabile, la trasparente capacità di gestione della cosa pubblica e la costruzione di strade. 9 L'ammontare bilaterali delle attualmente risorse provenienti disponibili dai nell'HIPC donatori Trust Fund sono pari a circa 2,5 miliardi di dollari (tra contributi effettivamente parte di versati questi e quelli contributi impegnati). verranno La destinati maggior per la cancellazione della quota di debito multilaterale relativa alle banche regionali, con esclusione di Banca Mondiale1 e FMI. Per quanto confronti riguarda della Banca la riduzione Mondiale e del del debito Fondo nei Monetario Internazionale esistono, secondo le previsioni attualmente disponibili, concrete possibilità che a partire dall'anno finanziario 2005 non vi siano più risorse disponibili per finanziare questa monitorare con finanziamento componente. particolare futuro Risulta quindi attenzione le dell'Iniziativa essenziale esigenze sul di piano multilaterale. Lo sforzo da effettuarsi in tal senso è naturalmente addizionale rispetto alla cancellazione bilaterale realizzata, per l'Italia, attraverso gli strumenti indicati nella legge 209/2000, e potrà richiedere ulteriori interventi di carattere finanziario a seconda del numero di paesi che riusciranno a qualificarsi nel corso dei prossimi anni. 1 La cancellazione del debito relativo alla componente "Banca Mondiale" opererà attraverso le somme ottenute mediante trasferimenti dal reddito netto della Banca (per ora sono stati trasferiti circa 1.050 milioni di dollari dal net income all'HIPC Trust Fund). Soltanto Australia e Nuova Zelanda, tra i donatori bilaterali, hanno per ora destinato propri contributi alla componente dell'HIPC Trust Fund con il preciso intento di cancellare parte del debito della Banca Mondiale. 10 IV. Accordi multilaterali Il Club di Parigi: vincoli e opportunità La legge 209/2000 indica l'obiettivo di "rendere operative le intese raggiunte dai Paesi creditori in sede multilaterale in tema di trattamento del debito estero dei Paesi in via di sviluppo a più basso reddito e maggiormente indebitati (...)". Per i Paesi HIPC, considerata l’eccezionalità della loro situazione, il Club di Parigi ha accettato che i singoli paesi creditori possano – su base volontaria e nazionale dall’Iniziativa – HIPC fare più rafforzata di quanto in previsto termini di cancellazione. La stessa L.209/2000 prevede infatti che, per i Paesi HIPC, è possibile procedere all'annullamento "in misura, condizioni, tempi e con meccanismi diversi (...)". Il collegamento con quanto determinato in ambito internazionale, e in particolare in seno al Club di Parigi, è fondamentale, consente sotto all'Italia il di profilo svolgere economico, un'opera in di quanto stimolo costante nei confronti degli altri creditori più esposti e in alcuni casi diversamente orientati rispetto alle ragioni della cancellazione debitoria del Terzo mondo. L'efficacia del Club di Parigi come foro negoziale e di confronto unico, a livello internazionale, a favore dei Paesi debitori in generale, nonché di quelli HIPC in particolare, risulta manifesta sulla base di considerazioni di natura pratica ed operative. In ogni Intesa 11 multilaterale è infatti presente una clausola c.d. di "comparabilità" che il debitore può opporre ai creditori sovrani non membri del Club di Parigi ed ai creditori privati, inclusi quelli del Club di Londra, per chiedere (subito dopo aver firmato l’Intesa al Club di Parigi) ed ottenere condizioni di ristrutturazione debitoria analoghe a quelle, generose, concesse dal Club. In pratica migliori sono le condizioni ottenute in sede di Club di Parigi, migliori potranno essere le condizioni che il debitore potrà opporre e pretendere da altri importanti creditori non membri del Club di Parigi. In questo senso va segnalato che è viva la preoccupazione da parte delle IFI – che proseguono la loro azione di sensibilizzazione al riguardo - sul fatto che diversi creditori internazionali non stanno cooperando attivamente a favore della remissione del debito dei Paesi HIPC. L'Italia, quale uno dei più importanti creditori bilaterali a livello internazionale, continua da parte sua a svolgere con determinazione nei diversi fori internazionali un ruolo di stimolo attivo affinché tutti i creditori - bilaterali e multilaterali - facciano la loro parte e vengano confrontati con le proprie responsabilità nell'aiutare i paesi poveri maggiormente indebitati. Quanto argomentato sopra conferma che l'assunzione di un 'vincolo esterno' quale può apparire il Club di Parigi è estremamente importante per ottenere globalmente le migliori condizioni possibili a favore dei Paesi debitori più poveri e maggiormente indebitati, per i quali 12 l'esposizione nei confronti dell'Italia non rappresenta, di norma, la quota più rilevante. La posizione internazionale di avanguardia assunta e svolta e di "leadership" dall'Italia, anche in qualità di Presidenza G7/G8 a favore dei paesi "IDA-only", ulteriormente accentuata dalla legge 209/2000 che ha consentito una accresciuta 'capacità negoziale' da parte del Governo, ha già iniziato ad ottenere risultati concreti inducendo altri Paesi creditori ad operare remissioni debitorie più avanzate rispetto a quanto riscontrato nel più recente passato. Infine, è utile sottolineare, tenuto conto di quanto esposto in precedenza, che un eventuale processo di cancellazione perseguito autonomamente, fuori dal contesto internazionale (e quindi, in particolare, fuori dal Club di Parigi), non avrebbe alcuna ricaduta positiva né per l'Italia - che si vedrebbe formalmente esclusa da questo rilevante foro multilaterale e perderebbe ogni possibilità di influenzarne le decisioni - né per i paesi debitori. Questi ultimi, infatti, potrebbero al massimo ottenere benefici marginali da una cancellazione italiana unilaterale, senza peraltro poter contare su una sicura posizione di sostegno a soluzioni di cancellazione più avanzate possibile nel luogo - appunto il Club di Parigi ove queste possono concretamente e globalmente realizzarsi. 13 V. Situazione degli Accordi bilaterali di cancellazione Non appena entrato in vigore il già citato decreto attuativo n. 185 (20 giugno u.s.) si è potuto avviare le procedure giuridico-finanziarie conclusione degli Accordi indispensabili bilaterali di alla cancellazione debitoria applicativi delle Intese multilaterali firmate al Club di Parigi con i Paesi HIPC che hanno sinora chiesto l’intervento dei creditori. Nel frattempo il Ministero Ministero degli Affari Esteri ed dell'Economia e delle Finanze avevano già finalizzato il progetto di accordo quadro di cancellazione debitoria in applicazione delle disposizioni contenute nella L.209/2000 e nel suo regolamento attuativo, anche alla luce delle norme che regolano la stipula degli accordi internazionali. Il Club di Parigi ha firmato sinora 17 Intese multilaterali ai sensi dell’Iniziativa HIPC rafforzata. Una 18ª Intesa è stata firmata con l’Etiopia nell’aprile u.s.in base ai c.d. "termini Napoli", che prevedono la cancellazione del 67 percento del debito estero – in attesa che, con ogni probabilità entro fine anno, l’Etiopia raggiunga il "decision point", diventando di conseguenza eleggibile alla prima cancellazione debitoria nel quadro HIPC. Ciò consentirebbe di applicare i c.d. "termini Colonia", che prevedono la "cancellazione del 90 percento ed oltre, ove necessario" del debito eleggibile. 14 L’Italia ha firmato 15 delle 17 Intese succitate (ha firmato anche l’Intesa con l’Etiopia), non vantando crediti nei confronti di 2 fra i succitati Paesi HIPC, avviando procedure negoziali di cancellazione debitoria con tutti i 15 Paesi HIPC in argomento (nonché con l'Etiopia). I primi Accordi bilaterali di cancellazione debitoria, con la relativa quantificazione delle poste cancellate, dovrebbero essere firmati nelle prossime settimane; tra i primi in ordine temporale figurano gli Accordi con i 2 paesi HIPC che per primi hanno raggiunto il "completion point" dell'Iniziativa, e cioè Uganda e Bolivia. Il caso della Bolivia, in particolare, permette di constatare in concreto l’effettiva portata della legge 209/2000 e delle successive decisioni del Governo italiano di andare oltre quanto previsto in sede internazionale: basti segnalare che l'entità della cancellazione demandata all'Italia soli all'interno 100.000 dollari dell'Iniziativa americani, sarebbe mentre stata grazie di alla duttilità della normativa è stato possibile spingersi fino a cancellare oltre 63 milioni di dollari. Oltre agli accordi di cancellazione totale per quei Paesi che hanno raggiunto il "completion point", fra breve verranno firmati anche gli accordi bilaterali con Paesi HIPC che hanno superato il "decision point". Anche per questa tipologia di interventi vi è un'ulteriore riprova dell'efficacia della L.209/2000: è il caso del Senegal che, al raggiungimento del "decision point", ha ottenuto dall'Italia una cancellazione delle scadenze da pagare di 5,7 milioni di dollari americani mentre in base a quanto 15 stabilito a livello multilaterale la quota sarebbe stata di soli 730.000 dollari americani. E' fondamentale notare che i primi effetti positivi legati alla cancellazione debitoria si avvertono a partire dal momento del raggiungimento del "decision point" (cui farà seguito entro 12/24 mesi, secondo le stime delle IFI, il raggiungimento del "completion point"), in quanto il Paese beneficiario ottiene la cancellazione, benché del 90 percento, dei pagamenti dovuti fino al "completion point". Nel caso italiano invece, che può essere considerato uno dei pochissimi a livello mondiale, viene azzerato l’intero servizio del debito nei confronti del nostro Paese sin dal "decision point", rinviando la cancellazione totale di quanto ancora dovuto al "completion point", alla fine cioè di quel periodo interinario (fra "decision" e "completion point") nel corso del quale il Paese debitore dimostra di aver avviato concretamente il Programma nazionale di Riduzione della Povertà. 16 VI. Il caso della cancellazione parziale dei crediti d'aiuto al Vietnam secondo l'art.5 della 209/2000 E' interessante segnalare, per quanto concerne l’applicabilità concreta della normativa in oggetto, procedura di cancellazione debitoria parziale ai la sensi dell'art. 5 della L.209/2000 avviata recentemente a favore del Vietnam. Il Paese si è trovato sottoposto, sul finire dell'anno 2000, ad una catastrofe naturale e umanitaria, dovuta al verificarsi danni di uragani materiali e inondazioni estremamente estesi. che Ciò hanno ha causato indotto le Nazioni Unite, tramite il Segretario Generale Kofi Annan, a lanciare un (prontamente appello raccolto alla comunità dall'Italia internazionale unitamente ad altri governi occidentali) affinché questa intervenisse fornendo un sostegno finanziario fattivo. In seguito ad una richiesta ufficiale da parte vietnamita, giunta dopo un incontro bilaterale svoltosi ad Hanoi nel dicembre 2000, l’Italia ha potuto avviare la procedure di cancellazione di 40 miliardi di debiti originati da crediti di aiuto, già erogati a fronte di progetti di cooperazione allo sviluppo compiutamente documentati. La cancellazione è in via di notifica alle autorità vietnamite. 17 VII. L'Italia nel processo di remissione debitoria: il ruolo svolto durante la presidenza del G8 Come già accennato l’Italia, anche nella sua qualità di Presidenza G7/G8, ha promosso nel corso del 2001 due iniziative internazionali di alto profilo e spessore in tema di cancellazione del debito estero dei Paesi poveri maggiormente indebitati. L’Italia, infatti, nel ritenere che si possa e si debba fare di più sul fronte della cancellazione debitoria, ha deciso di integrare le misure finanziarie adottate nel quadro dell'Iniziativa HIPC rafforzata onde tenere adeguatamente conto delle gravi emergenze complessive che stanno colpendo i Paesi HIPC. L’Italia ha in particolare deciso di andare ben oltre le decisioni adottate nel 1999 a Colonia e di cancellare il 100% dell’intero debito estero dei Paesi HIPC, sia essi crediti commerciali che di aiuto, sia essi ristrutturabili ("pre-cut-off-date") sia essi in linea di principio non ristrutturabili globale di ("post-cut-off-date"), oltre 4 miliardi di per dollari un valore americani. Il Governo italiano ha invitato tutti i creditori bilaterali della comunità internazionale, membri e non del Club di Parigi, a fare altrettanto, onde favorire la liberazione di preziose risorse finanziarie integrative che consentano ai Paesi HIPC di avviare al più presto, ed in modo ancor più incisivo, uno sviluppo autosostenibile, partecipando quindi 18 a pieno titolo alle dinamiche economiche e finanziarie internazionali. Ad oggi la posizione di avanguardia internazionale dell’Italia è condivisa, nel G7, da USA, Regno Unito e Canada (da quest’ultima, che avrà la Presidenza G7/G8 nel 2002, della l’Italia si Presidenza aspetta un italiana), proseguimento mentre si dell’azione va – seppur lentamente – ampliando il numero dei Paesi membri e non del Club di Parigi che si dicono pronti a cancellare il 100% dell’intero debito dei Paesi HIPC. L'Italia ha inoltre proposto che i livelli di cancellazione da applicare ai Paesi c.d. IDA-only non HIPC (tutti quelli, cioè, che pur essendo considerati assai poveri non hanno in passato accumulato una mole ritenuta insostenibile di debito estero) fossero aumentati all'80 percento, dall'attuale 67 percento applicato in sede multilaterale. La necessità di procedere a cancellazioni in misura superiore all’attuale tetto massimo del 67 percento a favore emergere degli dalle internazionali, multilaterali e "IDA-only relative nei non HIPC" specifiche limiti bilaterali dovrebbe analisi suggeriti dalle analisi ai beninteso finanziarie creditori stesse. Questa seconda iniziativa (cui se ne aggiungono altre minori), motivata da argomenti di natura equitativa, ha riscosso vivi apprezzamenti nella società civile, nonché da parte dei paesi debitori, senza tuttavia riuscire a coagulare il consenso degli altri creditori, requisito indispensabile per poterne chiedere l'adozione formale agli altri paesi membri del Club di Parigi e poi cercare di imporle, con la 19 già citata clausola di comparabilità, ai creditori ufficiali non membri del Club di Parigi ed ai creditori privati. Resta il fatto che l’Italia proseguirà, anche dopo la fine della sua Presidenza G7/G8, con immutato impegno ed in tutti i fori e le occasioni internazionali, la sua azione in tema di cancellazione debitoria a favore dei Paesi poveri nell'ambito e nello spirito di quanto stabilito dal Parlamento. 20 Allegato 1 PAESI “IDA-ONLY” e “Iniziativa HIPC rafforzata” Quadro riassuntivo aggiornato al 27 settembre 2001 1. Afghanistan 2. Albania 3. Angola 4. Armenia 5. Bangladesh 6. Benin 7. Bhutan 8. Bolivia HIPC (C.P. raggiunto) 9. Burkina Faso HIPC (D.P. raggiunto) 10. Burundi HIPC (D.P. raggiunto) HIPC ("Conflict affected country") 21 11. Cambogia 12. Camerun HIPC (D.P. raggiunto) 13. Ciad HIPC (D.P. raggiunto) 14. Comore HIPC 15. Congo HIPC ("Conflict affected country") 16. Costa d'Avorio HIPC 17. Eritrea 18. Etiopia HIPC 19. Gambia HIPC (D.P. raggiunto) 20. Georgia 21. Gibuti 22. Ghana HIPC 23. Guinea Bissau HIPC (D.P. raggiunto) 24. Guinea Conakry HIPC (D.P. raggiunto) 25. Guyana HIPC (D.P. raggiunto) 22 26. Haiti 27. Honduras 28. Kenya 29. Khirghiza (Rep.) 30. Kiribati 31. Laos 32. Lesotho 33. Liberia HIPC ("Conflict affected country") 34. Madagascar HIPC (D.P. raggiunto) 35. Malawi HIPC (D.P. raggiunto) 36. Mali HIPC (D.P. raggiunto) 37. Mauritania HIPC (D.P. raggiunto) 38. Moldova 39. Mongolia HIPC (D.P. raggiunto) HIPC 23 40. Mozambico HIPC (C.P. raggiunto) 41. Myanmar HIPC ("Conflict affected country") 42. Nepal 43. Nicaragua HIPC (D.P. raggiunto) 44. Niger HIPC (D.P. raggiunto) 45. Rep. Centrafricana HIPC ("Conflict affected country") 46. Rep. Dem. Congo HIPC ("Conflict affected country") 47. Ruanda HIPC (D.P. raggiunto) 48. Salomone 49. Sao Tomé HIPC (D.P. raggiunto) 50. Senegal HIPC (D.P. raggiunto) 51. Sierra Leone HIPC ("Conflict affected country") 52. Somalia HIPC ("Conflict affected country") 53. Sri Lanka 54. Sudan HIPC ("Conflict affected country") 24 55. Tadjikistan 56. Tanzania HIPC (D.P. raggiunto) 57. Togo HIPC 58. Uganda HIPC (C.P. raggiunto) 59. Vietnam 60. Yemen 61. Zambia HIPC (D.P. raggiunto) Note: “Decision point” (D.P.): coincide con la dichiarazione di eleggibilità al Programma HIPC rafforzato. “Floating completion point” (C.P.): momento a partire dal quale il Paese può usufruire della formale possibilità di cancellazione del debito (il “completion point” è fluttuante poichè può essere raggiunto in un arco di tempo variabile, entro tre anni dal “decision point”. FMI e Banca Mondiale ritengono che il “completion point” possa essere dichiarato in un tempo medio di 12-24 mesi). Il 25 raggiungimento di entrambi i punti viene stabilito dai “boards” del FMI e della Banca Mondiale. “Conflict affected country”: paese coinvolto in conflitti armati che cancellazione non può debitoria beneficiare né dell'iniziativa multilaterale né di bilaterale poiché non in regola con le condizionalità previste dalle IFI nonché dalla stessa L.209/2000. 26