Legge-209_​rel_​Parl_​2001

Transcript

Legge-209_​rel_​Parl_​2001
Ministero dell'Economia e delle Finanze
------------Dipartimento del Tesoro
Direzione Rapporti Finanziari Internazionali
Nota informativa del Ministro dell’economia
e delle finanze
sulle misure adottate per la riduzione del debito
estero dei Paesi più poveri e maggiormente
indebitati
Ai sensi dell’articolo 6 della Legge 25 luglio
2000, n. 209
Le
pagine
che
seguono
rappresentano
la
prima
informativa al Parlamento sullo stato di applicazione della
legge 25 luglio 2000 n. 209.
Dato che il regolamento attuativo è stato emanato in
data 4 maggio 2001 n. 185, la presente nota illustra, in
particolare, le attività poste in essere dal Governo, a
livello
nazionale
ed
internazionale,
allo
scopo
di
perseguire attivamente le finalità della legge stessa. A
tal
fine
sono
state
anche
inserite
osservazioni
e
considerazioni pervenute dal Ministero degli Affari Esteri.
La prima "relazione", strictu sensu ex articolo 6,
sarà
quindi
quella
del
prossimo
anno
nella
quale
sarà
possibile illustrare l’ulteriore evoluzione al 31 dicembre
2001.
2
I.
Introduzione
L'Italia, con la legge 209 approvata all'unanimità dal
Parlamento
il
25
luglio
2000,
si
è
dotata
di
un
provvedimento che la pone all'avanguardia nella strategia
di cancellazione debitoria a favore dei Paesi più poveri e
altamente indebitati. La normativa, che è stata completata
con
l’emanazione
del
regolamento
4
aprile
2001
n.185,
entrato in vigore il 20 giugno 2001, ai sensi dell’articolo
4
della
predetta
legge,
consente
di
rendere
pienamente
operative e, in taluni casi, di andare oltre le intese
raggiunte in sede multilaterale e di provvedere ad aprire
nuove
possibilità
di
sostegno
finanziario
in
caso
di
catastrofe naturale e gravi crisi di carattere umanitario
nei Paesi individuati dalla norma stessa.
La normativa autorizza l’applicazione della politica
italiana in materia di "Iniziativa HIPC rafforzata", il
programma multilaterale adottato in occasione del vertice
G7/G8 di Colonia del 1999. Tale programma ha l’obiettivo di
rendere pienamente sostenibile l'esposizione esterna dei
Paesi più poveri ed altamente indebitati, consentendo la
cancellazione del debito eleggibile (90% del c.d. pre-cod).
L'Italia, andando ben oltre quanto stabilito a Colonia, ha
invece deciso di cancellare il 100 percento dell’intero
debito accumulato da questi paesi alla data di svolgimento
del
succitato
commerciali
vertice
che
di
(20.6.1999),
aiuto,
sia
sia
esso
esso
in
crediti
pre-cut-off-date
3
(eleggibile a cancellazione) sia esso post-cut-off-date (in
linea di principio non eleggibile a cancellazione).
Le
condizioni
per
beneficiare
della
cancellazione
debitoria sono legate al rispetto dei diritti umani e delle
libertà fondamentali, alla rinuncia alla guerra come mezzo
di
risoluzione
delle
controversie
ed
alla
lotta
alla
povertà.
La legge 209/2000 consente in particolare di integrare
i tradizionali meccanismi di ristrutturazione del debito
bilaterale, precedentemente circoscritti alla sola tecnica
del riscadenzamento a tassi concessionali (cioè tassi di
interesse più bassi rispetto a quelli di mercato), con
periodo di rimborso e di grazia (durante il quale vengono
pagati
i
soli
interessi)
assai
lunghi.
Queste
modalità
hanno tra l'altro alcune caratteristiche negative come i
pesanti
costi
amministrativi,
l'incertezza
prolungata
sull'effettivo recupero dei crediti, e l'impossibilità di
operare un'eventuale gestione dinamica di questi ultimi.
La legge 209/2000 consentirà quindi, nell'arco di un
periodo
di
l'importante
tempo
relativamente
contributo
breve,
dell'Italia
ad
di
garantire
una
soluzione
duratura dei problemi legati all'eccessivo indebitamento
estero di quei paesi poveri altamente indebitati che hanno
intrapreso, a favore delle proprie popolazioni, politiche
economiche e sociali virtuose volte al perseguimento del
benessere e del pieno sviluppo sociale e umano.
4
II.
Paesi debitori interessati
La
Paesi
legge
in
209/2000
via
finanziamenti
di
individua
sviluppo
agevolati
nel
raggruppamento
eleggibili
dei
esclusivamente
dell'Associazione
ai
Internazionale
per lo Sviluppo (IDA, istituzione facente parte del gruppo
della Banca Mondiale) i potenziali soggetti delle misure di
riduzione o cancellazione del debito estero. Questa lista,
decisa
ed
oggettivi
aggiornata
da
parte
costantemente
della
in
Banca
base
Mondiale,
a
criteri
comprende
attualmente 61 Stati, dei quali 38 (32 dell’Africa subsahariana,
4
dell’America
Latina
e
2
dell’Asia)
sono
considerati potenzialmente eleggibili all'Iniziativa HIPC
rafforzata
in
base
alle
apposite
valutazioni
e
dichiarazioni delle Istituzioni Finanziarie Internazionali
(Fondo Monetario Internazionale e Banca Mondiale). La lista
dei
Paesi
interessati
–
suscettibile
di
variazioni
e
integrazioni nel tempo - è riportata nell'Allegato 1, con
l'indicazione dei Paesi HIPC.
Dal punto di vista politico, economico-finanziario e
sociale
va
segnalato
classificati dalle IFI
che
dei
13
Paesi
attualmente
quali "conflict affected countries"
(paesi coinvolti in conflitti armati), 9 Paesi HIPC al
momento
non
sono
ancora
in
grado
di
poter
beneficiare
concretamente dell’iniziativa di cancellazione debitoria,
sia
a
livello
applicativo
multilaterale,
(legge
209/2000),
sia
non
a
livello
avendo
bilaterale
raggiunto
il
5
"decision point" poiché non in regola con le condizionalità
previste dalle IFI (nonché dalla stessa L.209/2000).
A
questo
riguardo,
su
iniziativa
della
italiana del G7/G8, nei comunicati finali
Genova sono
stati lanciati
appelli ai
Presidenza
del G7/G8 di
paesi "conflict
affected" affinché cessino ogni ostilità, consentendo in
tal
modo
alla
comunità
internazionale
di
rafforzare
ulteriormente i propri sforzi onde aiutare tali paesi ad
essere destinatari delle misure di remissione debitoria,
liberando preziose risorse finanziarie da destinare ai più
poveri
ed
ai
più
vulnerabili,
nell’ambito
di
un
indispensabile processo di riforme economiche, strutturali
e sociali, nonché di "governance" (capacità di gestire, in
modo trasparente, la cosa pubblica), che diano priorità
alla lotta alla riduzione della povertà.
6
III. Modalità
di
cancellazione:
l'Iniziativa
HIPC
rafforzata
L’Iniziativa HIPC (Paesi Poveri Altamente Indebitati)
originaria (Vertice G7 di Lione, 1996) è stata "rafforzata"
per offrire una più ampia, rapida ed incisiva remissione
del debito ai paesi più poveri e maggiormente indebitati
che
si
qualifichino
all’Iniziativa.
I
Documenti
per
la
Strategia di Riduzione della Povertà ("Poverty Reduction
Strategy Papers - PRSP"), elaborati da ogni singolo paese
HIPC
con
l’assistenza
delle
Istituzioni
Finanziarie
Internazionali (IFI) e della comunità dei donatori e con
l'attivo coinvolgimento della società civile, assicurano
che la remissione del debito sia strettamente collegata
alle riforme economiche e sociali e alla riduzione della
povertà.
E' molto importante sottolineare che la preparazione e
la
stesura
dei
coinvolgimento
PRSP
ampio
ha
visto
della
per
la
società
prima
volta
civile,
un
delle
Organizzazioni Non Governative, del Volontariato, di Enti
ed Istituzioni internazionali e locali. L'Italia, che in
passato aveva sempre chiesto un confronto approfondito con
queste importanti realtà, vede con estremo favore questa
linea evolutiva. L'attivo contributo e la valorizzazione
delle componenti locali costituiscono un utile elemento di
confronto
e
monitoraggio
dell'azione
sia
governativa
nazionale che delle IFI per quanto concerne gli effetti
7
concreti dell'Iniziativa HIPC rafforzata sulle popolazioni
coinvolte.
Al 1° settembre 2001 23 paesi (Benin, Bolivia, Burkina
Faso, Camerun, Ciad, Gambia, Guinea, Guinea Bissau, Guyana,
Honduras, Madagascar, Malawi, Mali, Mauritania, Mozambico,
Nicaragua, Niger, Ruanda, Sao Tomé e Principe, Senegal,
Tanzania,
Uganda
e
Zambia)
si
sono
qualificati,
raggiungendo il cosiddetto "decision point", obiettivo che
garantisce
una
assistenza
prima,
immediata
finanziaria.
disponibili
indicano
Le
che
e
profonda
informazioni
altri
5
forma
di
attualmente
paesi
potrebbero
raggiungere il "decision point" tra la fine del 2001 e
l'inizio del 2002 (Costa d’Avorio, Etiopia, Ghana, Laos e
Togo).
Fra i suddetti 23 Paesi Uganda, Bolivia e Mozambico quest'ultimo il 26 settembre 2001 - hanno anche raggiunto
il "completion point" (momento a partire dal quale il Paese
è eleggibile alla cancellazione totale del suo debito ai
sensi, ed oltre, dell’Iniziativa HIPC rafforzata). Altri 6
Paesi
(Benin,
Burkina
Faso,
Guyana,
Mali,
Senegal
e
Tanzania) dovrebbero raggiungere – secondo le previsioni
delle IFI – il "completion point" entro la fine del 2001,
ma
solo
il
condizioni,
Senegal
starebbe
adempimenti
e
attualmente
relative
rispettando
tempistiche
del
programma HIPC.
I
(FMI)
dati
e
raccolti
dalla
Banca
dal
Fondo
Mondiale
Monetario
(BM)
Internazionale
evidenziano
che
la
remissione del debito impegnata a favore di questi paesi
nell’ambito dell’Iniziativa HIPC rafforzata ammonta a oltre
8
34 miliardi di dollari americani in termini nominali. In
aggiunta diversi paesi creditori hanno deciso di cancellare
i
crediti
di
aiuto
("Official
Development
Assistance
-
ODA") ed alcuni creditori (pochissimi, fra i quali – in
prima linea – l’Italia) hanno deciso di ridurre anche il
debito
commerciale
dall’Iniziativa
HIPC
oltre
il
rafforzata.
livello
Per
questi
richiesto
paesi,
la
remissione complessiva del debito, incluso l’alleggerimento
debitorio
tradizionale,
ammonta
a
oltre
53
miliardi
di
dollari.
Di conseguenza, il peso del servizio del debito dei 23
Paesi HIPC sarà significativamente più basso di prima, e
soprattutto più basso della media di quello di altri paesi
con simili livelli di reddito.
L'Iniziativa HIPC rafforzata si sta rivelando quindi
assai utile per avviare una sostanziale opera di sostegno
alle popolazioni interessate.
In
concreto,
l'impatto
della
remissione
del
debito
legata all'iniziativa dovrebbe consentire di aumentare la
spesa
sociale
nei
paesi
coinvolti
da
4,1
miliardi
di
dollari nel 1999 a 6,3 miliardi nel 2002. Sulla base delle
indicazioni disponibili, i già citati 23 paesi hanno messo
a bilancio, in media, circa il 40 per cento dell’assistenza
ricevuta nell’ambito dell’Iniziativa HIPC rafforzata per
l’educazione e il 25 per cento per la salute pubblica. Gli
altri settori prioritari includono la lotta all’AIDS, lo
sviluppo
rurale
e
le
forniture
di
acqua
potabile,
la
trasparente capacità di gestione della cosa pubblica e la
costruzione di strade.
9
L'ammontare
bilaterali
delle
attualmente
risorse
provenienti
disponibili
dai
nell'HIPC
donatori
Trust
Fund
sono pari a circa 2,5 miliardi di dollari (tra contributi
effettivamente
parte
di
versati
questi
e
quelli
contributi
impegnati).
verranno
La
destinati
maggior
per
la
cancellazione della quota di debito multilaterale relativa
alle banche regionali, con esclusione di Banca Mondiale1 e
FMI.
Per
quanto
confronti
riguarda
della
Banca
la
riduzione
Mondiale
e
del
del
debito
Fondo
nei
Monetario
Internazionale esistono, secondo le previsioni attualmente
disponibili, concrete possibilità che a partire dall'anno
finanziario 2005 non vi siano più risorse disponibili per
finanziare
questa
monitorare
con
finanziamento
componente.
particolare
futuro
Risulta
quindi
attenzione
le
dell'Iniziativa
essenziale
esigenze
sul
di
piano
multilaterale.
Lo sforzo da effettuarsi in tal senso è naturalmente
addizionale
rispetto
alla
cancellazione
bilaterale
realizzata, per l'Italia, attraverso gli strumenti indicati
nella
legge
209/2000,
e
potrà
richiedere
ulteriori
interventi di carattere finanziario a seconda del numero di
paesi che riusciranno a qualificarsi nel corso dei prossimi
anni.
1
La cancellazione del debito relativo alla componente "Banca Mondiale"
opererà attraverso le somme ottenute mediante trasferimenti dal reddito
netto della Banca (per ora sono stati trasferiti circa 1.050 milioni di
dollari dal net income all'HIPC Trust Fund). Soltanto Australia e Nuova
Zelanda, tra i donatori bilaterali, hanno per ora destinato propri
contributi alla componente dell'HIPC Trust Fund con il preciso intento di
cancellare parte del debito della Banca Mondiale.
10
IV.
Accordi multilaterali
Il Club di Parigi: vincoli e opportunità
La
legge
209/2000
indica
l'obiettivo
di
"rendere
operative le intese raggiunte dai Paesi creditori in sede
multilaterale in tema di trattamento del debito estero dei
Paesi in via di sviluppo a più basso reddito e maggiormente
indebitati
(...)".
Per
i
Paesi
HIPC,
considerata
l’eccezionalità della loro situazione, il Club di Parigi ha
accettato che i singoli paesi creditori possano – su base
volontaria
e
nazionale
dall’Iniziativa
–
HIPC
fare
più
rafforzata
di
quanto
in
previsto
termini
di
cancellazione. La stessa L.209/2000 prevede infatti che,
per i Paesi HIPC, è possibile procedere all'annullamento
"in
misura,
condizioni,
tempi
e
con
meccanismi
diversi
(...)".
Il
collegamento
con
quanto
determinato
in
ambito
internazionale, e in particolare in seno al Club di Parigi,
è
fondamentale,
consente
sotto
all'Italia
il
di
profilo
svolgere
economico,
un'opera
in
di
quanto
stimolo
costante nei confronti degli altri creditori più esposti e
in alcuni casi diversamente orientati rispetto alle ragioni
della cancellazione debitoria del Terzo mondo.
L'efficacia del Club di Parigi come foro negoziale e
di confronto unico, a livello internazionale, a favore dei
Paesi
debitori
in
generale,
nonché
di
quelli
HIPC
in
particolare, risulta manifesta sulla base di considerazioni
di
natura
pratica
ed
operative.
In
ogni
Intesa
11
multilaterale
è
infatti
presente
una
clausola
c.d.
di
"comparabilità" che il debitore può opporre ai creditori
sovrani
non
membri
del
Club
di
Parigi
ed
ai
creditori
privati, inclusi quelli del Club di Londra, per chiedere
(subito dopo aver firmato l’Intesa al Club di Parigi) ed
ottenere condizioni di ristrutturazione debitoria analoghe
a quelle, generose, concesse dal Club. In pratica migliori
sono le condizioni ottenute in sede di Club di Parigi,
migliori
potranno
essere
le
condizioni
che
il
debitore
potrà opporre e pretendere da altri importanti creditori
non membri del Club di Parigi.
In
questo
senso
va
segnalato
che
è
viva
la
preoccupazione da parte delle IFI – che proseguono la loro
azione di sensibilizzazione al riguardo - sul fatto che
diversi
creditori
internazionali
non
stanno
cooperando
attivamente a favore della remissione del debito dei Paesi
HIPC.
L'Italia,
quale
uno
dei
più
importanti
creditori
bilaterali a livello internazionale, continua da parte sua
a
svolgere
con
determinazione
nei
diversi
fori
internazionali un ruolo di stimolo attivo affinché tutti i
creditori - bilaterali e multilaterali - facciano la loro
parte e vengano confrontati con le proprie responsabilità
nell'aiutare i paesi poveri maggiormente indebitati.
Quanto argomentato sopra conferma che l'assunzione di
un 'vincolo esterno' quale può apparire il Club di Parigi è
estremamente
importante
per
ottenere
globalmente
le
migliori condizioni possibili a favore dei Paesi debitori
più
poveri
e
maggiormente
indebitati,
per
i
quali
12
l'esposizione nei confronti dell'Italia non rappresenta, di
norma, la quota più rilevante.
La
posizione
internazionale
di
avanguardia
assunta
e
svolta
e
di
"leadership"
dall'Italia,
anche
in
qualità di Presidenza G7/G8 a favore dei paesi "IDA-only",
ulteriormente
accentuata
dalla
legge
209/2000
che
ha
consentito una accresciuta 'capacità negoziale' da parte
del Governo, ha già iniziato ad ottenere risultati concreti
inducendo
altri
Paesi
creditori
ad
operare
remissioni
debitorie più avanzate rispetto a quanto riscontrato nel
più recente passato.
Infine, è utile sottolineare, tenuto conto di quanto
esposto
in
precedenza,
che
un
eventuale
processo
di
cancellazione perseguito autonomamente, fuori dal contesto
internazionale (e quindi, in particolare, fuori dal Club di
Parigi),
non
avrebbe
alcuna
ricaduta
positiva
né
per
l'Italia - che si vedrebbe formalmente esclusa da questo
rilevante foro multilaterale e perderebbe ogni possibilità
di influenzarne le decisioni - né per i paesi debitori.
Questi
ultimi,
infatti,
potrebbero
al
massimo
ottenere benefici marginali da una cancellazione italiana
unilaterale, senza peraltro poter contare su una sicura
posizione
di
sostegno
a
soluzioni
di
cancellazione
più
avanzate possibile nel luogo - appunto il Club di Parigi ove queste possono concretamente e globalmente realizzarsi.
13
V.
Situazione degli Accordi bilaterali di cancellazione
Non appena entrato in vigore il già citato decreto
attuativo n. 185 (20 giugno u.s.) si è potuto avviare le
procedure
giuridico-finanziarie
conclusione
degli
Accordi
indispensabili
bilaterali
di
alla
cancellazione
debitoria applicativi delle Intese multilaterali firmate al
Club di Parigi con i Paesi HIPC che hanno sinora chiesto
l’intervento dei creditori.
Nel frattempo il
Ministero
Ministero degli Affari Esteri ed
dell'Economia
e
delle
Finanze
avevano
già
finalizzato il progetto di accordo quadro di cancellazione
debitoria
in
applicazione
delle
disposizioni
contenute
nella L.209/2000 e nel suo regolamento attuativo, anche
alla luce delle norme che regolano la stipula degli accordi
internazionali.
Il
Club
di
Parigi
ha
firmato
sinora
17
Intese
multilaterali ai sensi dell’Iniziativa HIPC rafforzata. Una
18ª Intesa è stata firmata con l’Etiopia nell’aprile u.s.in
base
ai
c.d.
"termini
Napoli",
che
prevedono
la
cancellazione del 67 percento del debito estero – in attesa
che,
con
ogni
probabilità
entro
fine
anno,
l’Etiopia
raggiunga il "decision point", diventando di conseguenza
eleggibile alla prima cancellazione debitoria nel quadro
HIPC.
Ciò
consentirebbe
di
applicare
i
c.d.
"termini
Colonia", che prevedono la "cancellazione del 90 percento
ed oltre, ove necessario" del debito eleggibile.
14
L’Italia ha firmato 15 delle 17 Intese succitate (ha
firmato anche l’Intesa con l’Etiopia), non vantando crediti
nei confronti di 2 fra i succitati Paesi HIPC, avviando
procedure negoziali di cancellazione debitoria con tutti i
15 Paesi HIPC in argomento (nonché con l'Etiopia).
I primi Accordi bilaterali di cancellazione debitoria,
con
la
relativa
quantificazione
delle
poste
cancellate,
dovrebbero essere firmati nelle prossime settimane; tra i
primi in ordine temporale figurano gli Accordi con i 2
paesi HIPC che per primi hanno raggiunto il "completion
point" dell'Iniziativa, e cioè Uganda e Bolivia.
Il caso della Bolivia, in particolare, permette di
constatare
in
concreto
l’effettiva
portata
della
legge
209/2000 e delle successive decisioni del Governo italiano
di andare oltre quanto previsto in sede internazionale:
basti segnalare che l'entità della cancellazione demandata
all'Italia
soli
all'interno
100.000
dollari
dell'Iniziativa
americani,
sarebbe
mentre
stata
grazie
di
alla
duttilità della normativa è stato possibile spingersi fino
a cancellare oltre 63 milioni di dollari.
Oltre agli accordi di cancellazione totale per quei
Paesi che hanno raggiunto il "completion point", fra breve
verranno firmati anche gli accordi bilaterali con Paesi
HIPC che hanno superato il "decision point". Anche per
questa tipologia di interventi vi è un'ulteriore riprova
dell'efficacia della L.209/2000: è il caso del Senegal che,
al
raggiungimento
del
"decision
point",
ha
ottenuto
dall'Italia una cancellazione delle scadenze da pagare di
5,7 milioni di dollari americani mentre in base a quanto
15
stabilito a livello multilaterale la quota sarebbe stata di
soli 730.000 dollari americani.
E' fondamentale notare che i primi effetti positivi
legati alla cancellazione debitoria si avvertono a partire
dal momento del raggiungimento del "decision point" (cui
farà seguito entro 12/24 mesi, secondo le stime delle IFI,
il raggiungimento del "completion point"), in quanto il
Paese beneficiario ottiene la cancellazione, benché del 90
percento, dei pagamenti dovuti fino al "completion point".
Nel caso italiano invece, che può essere considerato
uno
dei
pochissimi
a
livello
mondiale,
viene
azzerato
l’intero servizio del debito nei confronti del nostro Paese
sin dal "decision point", rinviando la cancellazione totale
di quanto ancora dovuto al "completion point", alla fine
cioè
di
quel
periodo
interinario
(fra
"decision"
e
"completion point") nel corso del quale il Paese debitore
dimostra
di
aver
avviato
concretamente
il
Programma
nazionale di Riduzione della Povertà.
16
VI.
Il
caso
della
cancellazione
parziale
dei
crediti
d'aiuto al Vietnam secondo l'art.5 della 209/2000
E'
interessante
segnalare,
per
quanto
concerne
l’applicabilità concreta della normativa in oggetto,
procedura
di
cancellazione
debitoria
parziale
ai
la
sensi
dell'art. 5 della L.209/2000 avviata recentemente a favore
del Vietnam.
Il Paese si è trovato sottoposto, sul finire dell'anno
2000, ad una catastrofe naturale e umanitaria, dovuta al
verificarsi
danni
di
uragani
materiali
e
inondazioni
estremamente
estesi.
che
Ciò
hanno
ha
causato
indotto
le
Nazioni Unite, tramite il Segretario Generale Kofi Annan, a
lanciare
un
(prontamente
appello
raccolto
alla
comunità
dall'Italia
internazionale
unitamente
ad
altri
governi occidentali) affinché questa intervenisse fornendo
un sostegno finanziario fattivo.
In
seguito
ad
una
richiesta
ufficiale
da
parte
vietnamita, giunta dopo un incontro bilaterale svoltosi ad
Hanoi nel dicembre 2000, l’Italia ha potuto avviare la
procedure
di
cancellazione
di
40
miliardi
di
debiti
originati da crediti di aiuto, già erogati a fronte di
progetti
di
cooperazione
allo
sviluppo
compiutamente
documentati. La cancellazione è in via di notifica alle
autorità vietnamite.
17
VII. L'Italia
nel
processo
di
remissione
debitoria:
il
ruolo svolto durante la presidenza del G8
Come già accennato l’Italia, anche nella sua qualità
di Presidenza G7/G8, ha promosso nel corso del 2001 due
iniziative internazionali di alto profilo e spessore in
tema di cancellazione del debito estero dei Paesi poveri
maggiormente indebitati.
L’Italia, infatti, nel ritenere che si possa
e si
debba fare di più sul fronte della cancellazione debitoria,
ha deciso di integrare le misure finanziarie adottate nel
quadro
dell'Iniziativa
HIPC
rafforzata
onde
tenere
adeguatamente conto delle gravi emergenze complessive che
stanno colpendo i Paesi HIPC.
L’Italia ha in particolare deciso di andare ben oltre
le decisioni adottate nel 1999 a Colonia e di cancellare il
100% dell’intero debito estero dei Paesi HIPC, sia essi
crediti commerciali che di aiuto, sia essi ristrutturabili
("pre-cut-off-date") sia essi in linea di principio non
ristrutturabili
globale
di
("post-cut-off-date"),
oltre
4
miliardi
di
per
dollari
un
valore
americani.
Il
Governo italiano ha invitato tutti i creditori bilaterali
della comunità internazionale, membri e non del Club di
Parigi, a fare altrettanto, onde favorire la liberazione di
preziose risorse finanziarie integrative che consentano ai
Paesi HIPC di avviare al più presto, ed in modo ancor più
incisivo, uno sviluppo autosostenibile, partecipando quindi
18
a
pieno
titolo
alle
dinamiche
economiche
e
finanziarie
internazionali.
Ad
oggi
la
posizione
di
avanguardia
internazionale
dell’Italia è condivisa, nel G7, da USA, Regno Unito e
Canada (da quest’ultima, che avrà la Presidenza G7/G8 nel
2002,
della
l’Italia
si
Presidenza
aspetta
un
italiana),
proseguimento
mentre
si
dell’azione
va
–
seppur
lentamente – ampliando il numero dei Paesi membri e non del
Club di Parigi che si dicono pronti a cancellare il 100%
dell’intero debito dei Paesi HIPC.
L'Italia
ha
inoltre
proposto
che
i
livelli
di
cancellazione da applicare ai Paesi c.d. IDA-only non HIPC
(tutti
quelli,
cioè,
che
pur
essendo
considerati
assai
poveri non hanno in passato accumulato una mole ritenuta
insostenibile di debito estero) fossero aumentati all'80
percento,
dall'attuale
67
percento
applicato
in
sede
multilaterale. La necessità di procedere a cancellazioni in
misura superiore all’attuale tetto massimo del 67 percento
a
favore
emergere
degli
dalle
internazionali,
multilaterali
e
"IDA-only
relative
nei
non
HIPC"
specifiche
limiti
bilaterali
dovrebbe
analisi
suggeriti
dalle
analisi
ai
beninteso
finanziarie
creditori
stesse.
Questa
seconda iniziativa (cui se ne aggiungono altre minori),
motivata da argomenti di natura equitativa, ha riscosso
vivi apprezzamenti nella società civile, nonché da parte
dei paesi debitori, senza tuttavia riuscire a coagulare il
consenso degli altri creditori, requisito indispensabile
per poterne chiedere l'adozione formale agli altri paesi
membri del Club di Parigi e poi cercare di imporle, con la
19
già
citata
clausola
di
comparabilità,
ai
creditori
ufficiali non membri del Club di Parigi ed ai creditori
privati.
Resta il fatto che l’Italia proseguirà, anche dopo la
fine della sua Presidenza G7/G8, con immutato impegno ed in
tutti i fori e le occasioni internazionali, la sua azione
in
tema
di
cancellazione
debitoria
a
favore
dei
Paesi
poveri nell'ambito e nello spirito di quanto stabilito dal
Parlamento.
20
Allegato 1
PAESI “IDA-ONLY”
e
“Iniziativa HIPC rafforzata”
Quadro riassuntivo aggiornato al 27 settembre 2001
1.
Afghanistan
2.
Albania
3.
Angola
4.
Armenia
5.
Bangladesh
6.
Benin
7.
Bhutan
8.
Bolivia
HIPC (C.P. raggiunto)
9.
Burkina Faso
HIPC (D.P. raggiunto)
10.
Burundi
HIPC (D.P. raggiunto)
HIPC ("Conflict affected country")
21
11.
Cambogia
12.
Camerun
HIPC (D.P. raggiunto)
13.
Ciad
HIPC (D.P. raggiunto)
14.
Comore
HIPC
15.
Congo
HIPC ("Conflict affected country")
16.
Costa d'Avorio
HIPC
17.
Eritrea
18.
Etiopia
HIPC
19.
Gambia
HIPC (D.P. raggiunto)
20.
Georgia
21.
Gibuti
22.
Ghana
HIPC
23.
Guinea Bissau
HIPC (D.P. raggiunto)
24.
Guinea Conakry
HIPC (D.P. raggiunto)
25.
Guyana
HIPC (D.P. raggiunto)
22
26.
Haiti
27.
Honduras
28.
Kenya
29.
Khirghiza (Rep.)
30.
Kiribati
31.
Laos
32.
Lesotho
33.
Liberia
HIPC ("Conflict affected country")
34.
Madagascar
HIPC (D.P. raggiunto)
35.
Malawi
HIPC (D.P. raggiunto)
36.
Mali
HIPC (D.P. raggiunto)
37.
Mauritania
HIPC (D.P. raggiunto)
38.
Moldova
39.
Mongolia
HIPC (D.P. raggiunto)
HIPC
23
40.
Mozambico
HIPC (C.P. raggiunto)
41.
Myanmar
HIPC ("Conflict affected country")
42.
Nepal
43.
Nicaragua
HIPC (D.P. raggiunto)
44.
Niger
HIPC (D.P. raggiunto)
45.
Rep. Centrafricana
HIPC ("Conflict affected country")
46.
Rep. Dem. Congo
HIPC ("Conflict affected country")
47.
Ruanda
HIPC (D.P. raggiunto)
48.
Salomone
49.
Sao Tomé
HIPC (D.P. raggiunto)
50.
Senegal
HIPC (D.P. raggiunto)
51.
Sierra Leone
HIPC ("Conflict affected country")
52.
Somalia
HIPC ("Conflict affected country")
53.
Sri Lanka
54.
Sudan
HIPC ("Conflict affected country")
24
55.
Tadjikistan
56.
Tanzania
HIPC (D.P. raggiunto)
57.
Togo
HIPC
58.
Uganda
HIPC (C.P. raggiunto)
59.
Vietnam
60.
Yemen
61.
Zambia
HIPC (D.P. raggiunto)
Note:
“Decision point” (D.P.): coincide con la dichiarazione di
eleggibilità al Programma HIPC rafforzato.
“Floating completion point” (C.P.): momento a partire dal
quale il Paese può usufruire della formale possibilità di
cancellazione
del
debito
(il
“completion
point”
è
fluttuante poichè può essere raggiunto in un arco di tempo
variabile, entro tre anni dal “decision point”. FMI e Banca
Mondiale ritengono che il “completion point” possa essere
dichiarato
in
un
tempo
medio
di
12-24
mesi).
Il
25
raggiungimento
di
entrambi
i
punti
viene
stabilito
dai
“boards” del FMI e della Banca Mondiale.
“Conflict affected country”: paese coinvolto in conflitti
armati
che
cancellazione
non
può
debitoria
beneficiare
né
dell'iniziativa
multilaterale
né
di
bilaterale
poiché non in regola con le condizionalità previste dalle
IFI nonché dalla stessa L.209/2000.
26