sommario - Donatori di sangue ONLUS

Transcript

sommario - Donatori di sangue ONLUS
sommario
donatori in diretta
3
5
7
Uno sguardo alle attività del 2011
Attività di reclutamento donatori
Il Natale della nostra Associazione
centro trasfusionale informa
9
News dal mondo della trasfusione
Confermato l’accreditamento AABB
fondazione informa
10
Staminali in teatro
tempo libero
11
A spasso nella Milano che non c’è e
in quella che c’è, ma non è la solita
parliamo di noi
12
Storie dal Centro trasfusionale
I nodi ancora da risolvere
I
n un momento assai critico come l’attuale
è difficile guardare al futuro con ottimismo.
Basti pensare ai provvedimenti adottati dal
Governo per la crisi che ha colpito il nostro
Paese (e seppur in misura diversa l’intera
Europa) che prevedono per ‘quasi’ tutti i cittadini grossi sacrifici.
Per quanto riguarda i nostri donatori rimane
da risolvere l’annoso problema della sede del
Settore Donatori, divenuta troppo piccola per
l’elevato numero di persone che, per fortuna
dell’Ospedale e dei suoi pazienti, pur tra
molte difficoltà continua a donare al Centro
trasfusionale del Policlinico.
A ciò si è aggiunto di recente il problema
dell’Area C che prevede, per chi raggiunge il
Centro trasfusionale in macchina, il pagamento di un ticket d’ingresso. Siamo convinti
che l’inquinamento sia un problema che la
città di Milano deve affrontare una volta per
tutte in modo serio e definitivo, prendendo
magari ad esempio le grandi città del nord
Europa. Ma riteniamo che fra le deroghe
debba senz’altro essere prevista l’entrata in
Area C per la donazione di sangue. Molti
nostri donatori provengono dall’hinterland e,
per motivi di tempo, o per scomodità con
l’uso dei mezzi, sono costretti a venire in
auto. Sull’argomento molti donatori, con
discrezione ma anche con determinazione,
hanno espresso la loro opinione sul gruppo
Facebook Amici del Policlinico e della
Mangiagalli Donatori di Sangue.
Il presidente del Policlinico professor
Giancarlo Cesana e quello dell’Associazione
Amici del Policlinico, professor Girolamo
Sirchia, hanno da tempo richiesto al Sindaco
Pisapia di “esentare i donatori dall’applicazione della congestion charge nel giorno della
donazione”. Anche di recente l’Associazione
ha sollecitato un intervento in tal senso.
Speriamo in una sollecita risposta positiva da
parte del Comune.
Nonostante tutto ciò la nostra Associazione ha
buoni motivi per sperare nel futuro. Anzi ha
22.400 buoni motivi: tanti sono i donatori che
si sono presentati al Centro nel 2011. Grazie a
loro, alla loro maturità civile, alla loro fedeltà
che siamo convinti non verrà mai meno, i
pazienti bisognosi di trasfusione potranno
guardare al nuovo anno con serenità.
Direttore scientifico
Concorso
fotografico
‘La Natura’
La giuria ha conferito il
primo premio alla fotografia ‘HUNGRY BIRD’ di
Ian Casis che “interpreta
la natura nel suo bisogno
di vita colto dallo scatto
del fotografo con straordinario tempismo”.
donatori in diretta
Uno sguardo
alle attività del
2011
di Maurizio Marconi
Rispetto al 2010 si è verificato un aumento delle unità di globuli
rossi distribuite nell’Ospedale Maggiore Policlinico e negli altri
ospedali del DMTE
I
l 2011 è stato per tutti un anno
difficile, e sappiamo già che queste
difficoltà continueranno anche nell’anno nuovo.
La crisi economica ha colpito tutto il
Paese e anche il Centro trasfusionale
ne ha risentito. A causa delle difficoltà
di assunzione vi è stata una riduzione
del personale medico che ha reso difficile garantire con la dovuta tempestività le visite di idoneità alla donazione e quelle specialistiche, in particolare le visite di cardiologia.
Malgrado tutto ciò i nostri donatori
non hanno fatto mancare il loro
sostegno all’attività del Centro e questo è di immenso conforto. Per il 2012
l’Amministrazione ha predisposto un
piano che consentirà di superare gli
ostacoli all’assunzione di nuovo personale e si è impegnata a realizzare
un progetto di ristrutturazione del
Padiglione Marangoni, che prevede il
trasferimento dell’attività di accettazione e di determinazione dell’emoglobina nella palazzina prefabbricata
e l’ampliamento al primo piano del
numero di stanze visita, della sala
salasso e del ristoro, oltre che degli
spazi di attesa.
Donazione e trasfusione
Come abbiamo più volte ricordato, il
nostro Centro è la struttura capofila
del Dipartimento di Medicina
Trasfusionale ed Ematologia (DMTE)
città di Milano Centro, ruolo che la
Regione ci ha attribuito grazie alla
presenza di una Associazione di donatori in grado di soddisfare le necessità
trasfusionali non solo del Policlinico
ma anche delle 12 strutture che afferiscono al DMTE. La figura in basso,
rappresenta il numero delle donazioni
effettuate a partire dal 2005. I numeri
delle donazioni, come tutti i dati
quantitativi, esprimono solo un aspetto della realtà. Quello che questi
numeri non raccontano è che il
nostro Centro è l’unica struttura italiana, tra quelle che raccolgono
almeno 20.000 unità di sangue
all’anno, a raccoglierle tutte in sede e
per giunta in un’area metropolitana
Le donazioni
per definizione poco propensa alla
solidarietà.
La fidelizzazione dei nostri donatori è
certamente favorita dalla professionalità e simpatia del nostro personale
sanitario ed amministrativo, ma
soprattutto dal fatto che il nostro
Centro ha sempre cercato di restituire servizi ai donatori in cambio della
loro generosità. La nostra strategia è
sempre stata quella di essere disponibili in caso di bisogno ponendo una
attenzione primaria alla loro salute,
sia in termini di assistenza per problemi emergenti, facendo in modo che
sia sempre disponibile un medico a
coordinare gli interventi sanitari
“
Il nostro Centro ha sempre cercato di restituire servizi ai donatori
in cambio della loro generosità
“
necessari, sia in termini di programmi
di diagnosi precoce o di vera prevenzione offerti a tutti i donatori. Un programma di prevenzione che compie
quest’anno il suo sesto anno di vita è il
Cardiorisk. Poiché oltre 10.000 donatori hanno avuto una rivalutazione
del rischio a distanza di almeno un
anno dalla prima determinazione,
abbiamo confrontato la loro distribuzione nelle diverse fasce di rischio in
occasione della prima e dell’ultima
determinazione. Ne è risultato che
solo l’11% dei donatori è passato ad
una fascia di rischio maggiore.
Tenendo conto che tra i fattori valutati dal Cardiorisk vi è l’età (che inesorabilmente aumenta nel tempo il
rischio di malattia cardiovascolare), il
risultato ottenuto depone per l’efficacia del nostro programma di prevenzione, anche se sono necessarie
analisi più approfondite, attualmente in corso, per valutare la significatività statistica dei dati.
Da settembre è stato avviato un
nuovo programma di prevenzione,
chiamato Osteorisk, che valuta il
rischio assoluto di una frattura da
osteoporosi nei dieci anni successivi;
sono state finora arruolate nel programma 520 donatrici di età superiore a 54 anni ed in 34 di esse il rischio è
risultato superiore al 10%.
Per quanto riguarda le trasfusioni
effettuate, confrontando il numero di
unità di globuli rossi distribuite nei
vari mesi del 2010 e del 2011, si ha un
lieve aumento nei consumi dipendente sia dalla continua crescita del
numero di pazienti talassemici seguiti
presso il Centro delle Anemie
Congenite della Fondazione, sia dall’aumento dell’attività chirurgica delle
strutture convenzionate. Malgrado
questo aumento l’Associazione, grazie ad un efficace programma di
reclutamento di nuovi donatori ed
alla pianificazione di donazioni su
appuntamento durante il periodo
estivo, ci ha consentito di arrivare
all’autunno con un inventario di massima sicurezza.
Raro, intitolata a Fernanda Morelati
che, come ricordato più volte in questo giornale, ha guidato il laboratorio
di immunoematologia a traguardi di
rara eccellenza, tra i quali l’accreditamento da parte dell’American
Association of Blood Banks, l’unico
accordato ad una struttura europea.
Obiettivo del terzo triennio di attività
della Banca è quello di tipizzare, con
l’impiego della tecnica di microarray, di
cui abbiamo riferito in altre occasioni,
12.000 donatori per 33 antigeni eritrocitari e 22 antigeni piastrinici. Ad
oggi abbiamo identificato 10.177
donatori rari di cui 491 estremamente rari (per antigeni ad alta incidenza
o per fenotipo Rh) e 2.483 donatori di
gruppo raro per antigeni piastrinici. Il
patrimonio così acquisito è di rilevanza sovraregionale, tant’è che molte
richieste di unità di sangue raro provengono anche da altre regioni: la
nostra Banca è in effetti l’unica del
suo genere in Italia, eccezion fatta per
l’avvio recente di una Banca analoga a
Ragusa. Inoltre, per soddisfare le esigenze trasfusionali dei pazienti con
deficit di IgA, ci proponiamo di costituire un registro di donatori IgAcarenti attraverso lo screening di
9.000 donatori maschi di gruppo AB.
Infine, un progetto innovativo avviato
quest’anno è la messa a punto della
metodica per l’estrazione del DNA
fetale da plasma materno, al fine di
determinare il gruppo Rh del nascituro nelle madri di gruppo Rh negativo.
È dimostrato che circa il 3% di DNA
libero nel plasma di donne in gravidanza nel primo trimestre è di origine
fetale, percentuale che aumenta sino
al 6% nel terzo trimestre. Il DNA fetale libero nel plasma materno costituisce pertanto una fonte ottimale di
materiale genetico che può essere
ottenuto con un semplice prelievo
venoso alla madre senza dover ricorrere all’amniocentesi o alla villocentesi, manovre invasive che sono associate al rischio di aborto spontaneo
rispettivamente pari al 0.5% e 1%.
La Banca dei rari
Come ricorderete quello che una
volta era il Centro Trasfusionale e di
Immunologia dei Trapianti è oggi
Un’eccellenza del Centro trasfusionale è la Banca Regionale del Sangue
Il Nord Italia Transplant
diventato il Dipartimento di
Medicina Rigenerativa, che riunisce
tre unità operative, ciascuna con un
suo primario. Ma l’origine è unica e
le tre strutture mantengono stretti
rapporti di collaborazione, facilitata
dal lavorare sotto lo stesso tetto.
Riteniamo quindi opportuno riferire anche delle attività del Nord
Italia Transplant (NITp), del quale
dal 1976 la nostra struttura costituisce il Centro Interregionale di
Riferimento.
Come dimostrano i numeri, il trapianto è ormai diventato una terapia consolidata e direi quasi di ‘routine’. Fino al 2011, nel NITp, sono
stati utilizzati 8.819 donatori (solo
nel 2011 462 donatori) e sono stati
effettuati 27.488 trapianti (15.051
di rene; 671 di pancreas; 4.444 di
cuore; 911 di polmoni e 6.401 di
fegato e 10 di intestino). I pazienti
in lista sono 3.752 (2.537 di rene,
156 di pancreas, 392 di fegato, 436
di cuore, e 231 di polmoni). Ottima
la sopravvivenza degli organi e dei
pazienti trapiantati che, a cinque
anni, è pari all’86% per il trapianto
di rene, 80% per il cuore, 75% per il
fegato e 55% per il polmone. Gli
eccellenti risultati clinici sono
anche dovuti all’attenzione posta
dagli operatori nel ricercare nuove
strategie terapeutiche e intraprendere nuove strade per consentire il
miglior uso degli organi. Un numero
consistente di pazienti tuttavia non
ha potuto accedere a questa risorsa
terapeutica e questo è il grande problema che tutt’oggi investe la trapiantologia: non vi sono organi sufficienti per tutti i pazienti che potrebbero giovarsi di questo trattamento.
Questo si traduce in lunghi tempi di
attesa per i pazienti che aspettano
un trapianto di rene e possono fare
la dialisi. Ma i pazienti in attesa di
trapianto di cuore, fegato o polmone,
per i quali non vi sono terapie vicarianti, spesso muoiono nell’attesa.
Nel 2011 si è registrato nel NITp
un aumento, rispetto al 2010, del
numero di donatori utilizzati
(+4,8%), l’incremento è soprattutto
dovuto ad una diminuzione del
numero delle opposizioni da parte
delle famiglie (-33,0%).
Contestualmente all’aumento del
numero dei donatori si è anche regi
strato un incremento del numero dei
trapianti (+1,0%), distribuito su tutti
gli organi.
All’aumento dell’attività si è anche
aggiunta una maggiore complessità
gestionale, legata soprattutto all’allargamento dei criteri di idoneità dei
donatori e talora a eventi eccezionali
come quello verificatosi lo scorso 18
ottobre, quando il Centro di
Riferimento ha coordinato l’attività
di prelievo e di trapianto di 9 donatori ricoverati negli ospedali lombardi,
veneti e marchigiani, di età compresa tra i 14 e gli 84 anni. Ventotto
sono i trapianti effettuati (in FriuliVenezia Giulia, Liguria, Lombardia,
Marche Piemonte, Puglia e Veneto)
a riceventi di età tra pochi mesi e 69
anni. Sono stati anche prelevati tessuti muscolo-scheletrici, cute e cornee oltre a 2 pancreas per separare
le isole pancreatiche. Ciò è stato
possibile anche grazie alla forza della
rete che ha saputo coordinare in
tempi strettissimi un’attività molto
intensa che ha coinvolto circa 600
professionisti. Anche l’attività di
prelievo e trapianto di tessuti nel
2011 consolida il primato nazionale
(nel 2011 sono stati registrati oltre
6.400 donatori di tessuti): è da sottolineare che la Lombardia copre un
quarto dell’attività nazionale.
L’aumento della domanda di trapianti
rende la carenza degli organi sempre
più rilevante, l’assegnazione sempre
più critica e la ricerca di nuove alternative e di studi scientifici sempre più
necessaria: negli ultimi 2 anni, la
ricerca nel NITp ha portato avanti 10
studi collaborativi spontanei, 9 progetti di ricerca finanziati, con 12 pubblicazioni su riviste censite.
La Milano Cord Blood Bank
Per concludere, un breve accenno
alla Milano Cord Blood Bank (Banca
del Sangue del Cordone Ombelicale),
che costituisce il settore principale
della terza unità operativa del
Dipartimento. La Banca, che dispone attualmente di oltre 9.400 donazioni di sangue placentare, ne ha
distribuite 488 per trapianto in
tutto il mondo. Nel 2011 ha proseguito la sua attività anche la Cell
Factory Franco Calori, dove le cellule
staminali vengono isolate e caratterizzate. Le cellule staminali provengono non solo dal cordone ombelicale e dal midollo osseo, ma anche
da altre fonti come il tessuto adiposo, il liquido amniotico e la polpa
dentale. In particolare quest’ultima
sorgente è stata oggetto dell’istituzione della Banca del Sorriso che intende conservare, con una metodica
innovativa, i denti decidui o da latte
e le cellule staminali in essi contenute. Grazie all’elevata capacità rigenerativa queste cellule sono di grande
interesse per un’eventuale applicazione terapeutica. Infine, la Cell Factory
Franco Calori è impegnata a sviluppare protocolli clinici innovativi nella
cura di numerose patologie, come l’insufficienza epatica grave, i parkinsonismi, le malattie ossee, renali o di neonati prematuri (broncodisplasia).
Per ulteriori info www.donatorisangue.org
Attività di reclutamento donatori
di Giorgio Marmiroli
A fronte di una sostanziale stabilità delle donazioni di sangue (circa 33.500), si registra, nel 2011 un incremento dei nuovi donatori, aumentati del 15% rispetto al 2010 (2.369 nuovi nel 2011 e 2.058 nel 2010)
Campagna estiva
Comunità etniche
Prosegue l’afflusso di donatori stranieri grazie alla sensibilizzazione di altre comunità
etniche, tra cui la comunità filippina. Infatti
grazie ad una studentessa universitaria
filippina (Divine Grace Cortez), nostra
donatrice, abbiamo potuto organizzare
incontri locali in occasione di celebrazioni e
festività delle comunità.
Oggi il gruppo di donatori stranieri provenienti da cinque continenti rappresenta
con le sue 1.100 presenze una quota di
rilievo sul totale dei donatori attivi.
Anche quest’ultima estate l’Associazione si è impegnata in una
massiccia campagna di comunicazione sulla promozione della
donazione in grado di soddisfare le necessità trasfusionali dei
pazienti e fronteggiare la crisi estiva delle donazioni.
La campagna si è potuta realizzare grazie alla disponibilità di
IGP Decaux e grazie al ‘concept creativo’ di DDB Health, agenzia che ha offerto gratuitamente la sua competenza nell’ideazione e messa a punto del messaggio promozionale.
Il risultato delle numerose azioni, compiute nell’arco estivo,
(programmazione delle donazioni estive, giornata mondiale del
donatore di sangue del 14 giugno, attività di promozione in
alcuni punti strategici della
città, cartellonistica sui
mezzi pubblici, e-mail,
Social Networks come
fecebook e twitter e grazie
al nuovo sito Internet) è
stato particolarmente gratificante poichè nei mesi
di giugno, luglio e agosto il
reclutamento di nuovi
donatori effettivi è stato,
rispetto all’anno precedente, maggiore del 18%.
Università
Il 2011 ha visto un totale rinnovamento della forza operativa
dedicata a questo segmento ed è stata arruolata una nuova
coordinatrice del gruppo di promoter. Grazie a un appello ai
nostri studenti universitari, siamo riusciti ad effettuare una
selezione di ragazzi motivati e capaci che in questi ultimi due
mesi hanno effettuato massicci interventi in Università
Statale, Cattolica e Politecnico.
Scuole superiori
Si rinnova anche per l’anno 2011-2012 il consolidato Progetto Scuole che ha
portato grandi soddisfazioni per la intensificata crescita di studenti e docenti aderenti al progetto: sono stati sensibilizzati, in 135 ore di lezione, 2.821 studenti distribuiti in 37 diversi istituti,
di cui 11 nuovi partner. Il trend risulta davvero positivo e sembra tuttora in crescita. Quest’anno sono stati
incontrati ben 1.279 studenti e sono già state prenotate 90 ore di lezione anche presso 3 nuove scuole che
hanno aderito al progetto. Sedici donazioni di gruppo effettuate da settembre a dicembre hanno visto circa 80
studenti avviarsi alla carriera di donatore.
In un momento storico in cui l’Italia vanta solo dati al ribasso, la generosità dei giovani interpellati dimostra
un incremento che, va a discapito dei pregiudizi sulle nuove generazioni.
La Giornata Mondiale del Donatore di Sangue
Si è rinnovato anche quest’anno, l’appuntamento al Padiglione
Marangoni per festeggiare la Giornata Mondiale del Donatore di
Sangue (World Blood Donor Day - WBDD). Il giardino è stato teatro
di piacevoli momenti di relax: fresche bevande e un gustoso buffet
hanno accolto i visitatori. Ospiti speciali della giornata la dottoressa
Maria Bonfanti, presidente di Banca Credito Cooperativo di Sesto
San Giovanni, che ha finanziato la realizzazione delle magliette ideate dagli studenti coinvolti nel ‘progetto scuole’; il dottor Mario
Scarlatella, direttore di filiale di Banca Credito Cooperativo, che ha
consegnato le nuove magliette agli studenti di scuola superiore neodonatori e ai loro professori. Molti i partecipanti ai festeggiamenti
della giornata, tra cui i circa 300 prenotati alle visite guidate ai
tesori della Ca’ Granda.
‘ROSSO VIVO’
il corto che promuove la donazione
La Fondazione Il Sangue di Milano, nata
per sostenere la ricerca e l’attività di servizio del Centro trasfusionale, nel 2011
ha realizzato il cortometraggio ROSSO
VIVO che, presentato in Campidoglio il 15
settembre, ha preso parte fuori concorso
al Festival Internazionale del
Cortometraggio di Roma.
ROSSO VIVO, nato da una storia ideata da
Anna Parravicini e Davide Del Corno e prodotto da Meltin’Pot con la regia di Anna
Maria Liguori, si propone di far crescere nel
pubblico, soprattutto fra i giovani, la cultura
della donazione intesa come atto di civica partecipazione ai bisogni
della collettività. Il nostro sforzo è ora quello di diffondere il cortometraggio nelle scuole, nelle Università, nelle comunità. Recentemente
è stato realizzato un trailer di 3 minuti che potrebbe essere impiegato nelle sale cinematografiche e in TV. Senza tralasciare il mondo del
web: ROSSO VIVO è accessibile sul sito dell’Associazione
www.donatorisangue.org e direttamente da YouTube.
Notizie da Shisong,
Camerun
Thomas Leikeki Shadzeka, tecnico di
laboratorio dell’Ospedale di Shisong
del Camerun, ha svolto presso il
nostro Centro e la nostra
Associazione uno stage formativo
finalizzato all’organizzazione di un
Centro trasfusionale a supporto della
cardiochirurgia pediatrica.
Dopo circa un anno di attività, in
occasione della Giornata Mondiale
del Donatore di Sangue, ci ha inviato
delle bellissime immagini con alcuni
dei 1.783 donatori reclutati nell’ambito di 23 villaggi della zona. Siamo
orgogliosi del successo del nostro
amico e gli auguriamo di proseguire il
percorso intrapreso.
Eventi
Concerto di Natale
Anche quest'anno si è svolto il concerto di Natale con il supporto dei
'Pomeriggi Musicali' con musiche
americane degli anni ‘30- ‘50, il cui
ricavato è destinato al sostegno
delle iniziative di promozione alla
donazione.
foto di M. Anderlini
Il Natale
della nostra
Associazione
Il 3 dicembre la nostra Associazione ha celebrato
la festa di Natale, nell’Aula Magna
dell’Università degli Studi di Milano, stringendosi intorno tutti quei donatori che si sono distinti
per generosità e partecipazione. Al discorso di
apertura del presidente dell’Associazione, il professor Girolamo Sirchia, è seguita una breve relazione dell’attività del Centro trasfusionale
dell’Ospedale Policlinico, ad opera del dottor
Maurizio Marconi. Come ogni anno la dottoressa
Anna Parravicini, coadiuvata dal vicepresidente
avvocato Dino Fabbrini, ha presentato gli ospiti
della giornata e tutte le persone che collaborano
attivamente e contribuiscono ai buoni risultati
dell’Associazione.
Ad allietare l’incontro, la graditissima presenza del
noto comico ‘Cornacchione’ che con la sua simpatia
e la sua ironia ha fatto nascere il sorriso sul viso di
tutti i presenti. A lui il nostro grazie riconoscente.
Guarda, salva e stampa
le foto della festa di Natale
dal sito dell’Associazione
www.donatorisangue.org
I premiati
con targa d’oro
(100 donazioni)
Nella foto (in ordine alfabetico): Vittorio Oreste Ascari,
Maria Grazia Balbi, Amedeo
Felli, Alessandro Galluccio,
Giampaolo Germani,
Massimo Lazzaroni,
Amedeo Antonio Liva,
Panfilo Mancini, Anna
Teresa Manzo, Sergio
Marconato, Claudio Merati,
Gianluigi Merini, Angelo
Pardile, Maurizio Perodo,
Alves Radice, Roberto
Rossi, Carlo Venier e Aldo
Achille Viganò.
Le targhe d’argento
In alto: i sei gruppi di donatori che hanno raggiunto
la cinquantesima donazione, premiati con targa
d’argento.
A sinistra: il premio intitolato a ‘Fernanda Morelati’
è stato consegnato a Nicole Gasparini e alla moglie
del signor Lorenzo Campanale.
Sotto: il dottor Paolo Rebulla, responsabile
dell’Unità Operativa di Medicina Trasfusionale,
Terapia Cellulare e Criobiologia, ha consegnato il
premio ADISCO alle ostetriche Bruna Pasini,
Concetta Stranieri e Eugenia Colombo,
dell’Ospedale di Bergamo e di Legnano che si sono
distinte nella raccolta di sangue placentare.
A destra: i premiati del concorso fotografico ‘La
Natura’, in alto il signor Ian Casis 1° classificato per
l’edizione 2011. Il premio ricevuto è un buono per
un week end al B&B La Gazzaladra. Al centro la
foto del signor Stefano Pastorello, 2° classificato.
Questa volta in palio un buono della libreria
Cortina.
Per finire la premiazione della signora Paola
Beatrice Stringhini 3° classificato che riceve in
dono una stampante fotografica.
fondazione informa
Staminali in teatro
Nell’incontro di ‘Medicina in teatro’ del 6 febbraio u.s. dedicato alle staminali abbiamo trattato
un caso clinico che prevede l’utilizzo delle staminali mesenchimali. Abbiamo chiesto al dottor
Paolo Rebulla direttore dell’Unità Operativa di Medicina Trasfusionale, Terapia Cellulare e
Criobiologia, di approfondire l’argomento
Dottor Rebulla, innanzitutto cosa
sono le cellule staminali mesenchimali e perchè questo utilizzo?
Sono un tipo particolare di cellule che
svolgono preziose funzioni fisiologiche legate a diverse strutture di
sostegno del nostro organismo, con
prevalente riferimento al tessuto adiposo, all’osso e alle cartilagini. In relazione a quel tipo particolare di tessuto contenuto nelle ossa piatte in cui
avviene la produzione delle cellule
del sangue (il ‘midollo osseo’, assai
ricco di cellule staminali denominate
‘emopoietiche’), le cellule staminali
mesenchimali nutrono e proteggono
nel tempo le cellule staminali che producono i globuli rossi, i globuli bianchi
e le piastrine. La loro mancanza o un
loro difettoso funzionamento possono mettere quindi a grave rischio la
produzione delle cellule del sangue,
causando la comparsa di anemie, infezioni ed emorragie. Inoltre, manifestano una grande capacità di ‘sentire’
a distanza un sito tissutale danneggiato e di migrare verso questo sito
apportando nel contesto della lesione
benefici fattori riparativi.
Negli ultimi anni si è scoperto che,
quando vengono trasferite a scopo
terapeutico da un soggetto ad un
altro (un vero e proprio ‘trapianto’ ma
che si realizza con una semplice procedura di infusione endovenosa) le
cellule staminali mesenchimali hanno
una grande capacità di diminuire la
reattività del sistema immunitario
del paziente. Questa capacità offre
interessanti prospettive terapeutiche
in quella particolare classe di malattie definite ‘autoimmuni’, cioè quelle
patologie nelle quali il sistema immunitario non distingue bene fra i tessuti ‘propri’ (che non è utile attaccare o
danneggiare) dai tessuti o dagli organismi ‘non propri’ (batteri, virus) contro i quali è fondamentale esplicare
efficaci funzioni di difesa. Negli ultimi
anni quindi si sono aperte interessanti prospettive di uso terapeutico di
queste cellule - prevalentemente
ancora sperimentali - nei casi in cui
sia utile estinguere o moderare una
intensa risposta immunitaria diretta,
ad esempio, contro un organo trapiantato, oppure una risposta abnorme contro un tessuto od organo proprio. Questa patologica risposta
immune venne definita da Paul
Ehrlich, uno dei padri dell’immunologia che per primo ne caratterizzò il
meccanismo, con l’efficace termine
di ‘horror autotoxicus’.
Quali risultati sono stati ottenuti?
Nel caso del nostro paziente, affetto
da una grave patologia denominata
‘glomerulosclerosi focale’ che porta
alla distruzione per via autoimmune
dei glomeruli che filtrano il sangue a
livello renale, le cellule staminali
mesenchimali (fornite per questo
primo trattamento dal dottor Ettore
Biagi della Cell Factory dell’Ospedale
di Monza) hanno ridotto la reazione
autoimmune, come indicato da alcuni
dati di laboratorio che hanno dimostrato una ripresa funzionale del
rene. In precedenza, per mantenere
un’adeguata funzione renale, questo
ragazzino doveva sottoporsi a frequenti sessioni di plasmaferesi (particolarmente gravose a questa età),
cioè a lunghe procedure di rimozione
del plasma per allontanare gli anticorpi diretti contro i tessuti renali.
Dopo la somministrazione delle cellule, le procedure di plasmaferesi non
sono state più necessarie. Abbiamo
quindi completato un ciclo di produzione di cellule per questo e per altri
simili pazienti presso la Cell Factory
‘Franco Calori’ del Policlinico.
Con quali prospettive?
Innanzitutto dovremo consolidare
questi primi esiti incoraggianti in una
casistica più ampia, seguita dalla dottoressa Luciana Ghio, che afferisce
all’unità di Nefrologia Pediatrica
diretta dal professor Alberto
Edefonti del Policlinico di Milano.
Stiamo attualmente completando il
percorso di autorizzazione del protocollo clinico relativo a questo studio di più ampie dimensioni. Se i
risultati, come speriamo, saranno
confermati, estenderemo questo
tipo di trattamento sperimentale ad
altre patologie autoimmuni, in collaborazione con diversi gruppi clinici
del nostro e di altri ospedali e con le
Cell Factory degli ospedali pubblici
della nostra regione.
intervista di Eloisa Consales
Non perdete il prossimo
appuntamento!
Con l’invecchiamento si assiste a una progressiva riduzione dell’acuità visiva che,
in assenza di più gravi problemi, con
un’adeguata correzione può essere sovente recuperata. Come succede al protagonista della storia che aprirà la riunione del
5 marzo. La malattia di cui soffre Mario è
la forma più comune di cataratta, la cataratta senile, caratterizzata da un offuscamento visivo globale (dovuto a progressiva perdita di trasparenza del cristallino)
che lo porta a rivolgersi all’oculista.
centro trasfusionale informa
di Nicoletta Revelli e Antonietta Villa
News dal mondo
della trasfusione
Q
uest’anno la riunione annuale
dell’AABB (American Association of
Blood Banks) si è tenuta in
California nella città di San Diego
appena a nord del confine con il
Messico sulla costa dell’Oceano.
San Diego, oltre ad essere uno dei
più importanti siti militari statunitensi, con numerose basi della
Marina e dei Marines, è una città
che vive grazie al turismo per il suo
clima particolarmente mite. Con
chilometri di spiagge animate con
numerose strutture per il surf, gli
sport acquatici e i divertimenti diurni e notturni che si estendono lungo
la costa, da la Jolla a Chula Vista.
In questa cornice, così turistica, si è
svolto il convegno annuale
dell’AABB che richiama da tutto il
mondo medici, responsabili di laboratorio, tecnici di laboratorio, infer-
mieri ed amministratori, che operano nel campo della medicina trasfusionale, terapia cellulare e delle
banche del sangue. Circa 200 espositori hanno mostrato le più recenti
innovazioni e tecnologie nel settore
trasfusionale e delle terapie cellulari. In quattro giorni di intenso lavoro si sono susseguite sessioni scientifiche specifiche, sessioni educazionali e poster dove abbiamo
osservato un interesse sempre crescente verso le nuove metodologie
di biologia molecolare nel campo
dell’immunoematologia. Anche
quest’anno il laboratorio di
Immunoematologia ha portato il
suo contributo al convegno con tre
abstract, che sono stati accettati
come poster. Un primo abstract
riguarda l’utilizzo di un metodo
semplice ed automatizzato in agglutinazione per la determinazione
delle forme deboli dell’antigene
Rh(D). Il secondo abstract mette a
confronto due tecniche di biologia
molecolare per la caratterizzazione
delle varianti dell’antigene Rh(D).
Questa tecnica potrebbe essere utilizzata per la determinazione del
tipo Rh(D) nelle donne in età fertile
o in gravidanza o nei donatori di
sangue con deboli reattività o
discrepanze nella tipizzazione dell’antigene Rh(D ).
L’ultimo abstract descrive il supporto
trasfusionale fornito ad una paziente, ex donatrice di sangue, che presentava anticorpi diretti verso un
antigene ad alta incidenza, presente
in Europa in 5 persone su 1.000.000.
Grazie ad un programma di predeposito, presso la nostra Banca di
Sangue Raro è stato possibile trasfonderle ben 15 unità di sangue.
Confermato
l’accreditamento AABB
N
el 2011, per la quinta volta,
sono tornati gli ‘assessors’
dell’American Association of
Blood Bank per verificare se il
nostro laboratorio (unico in Italia
e in Europa, accreditato nel 2003
dall’AABB come laboratorio di
immunoematologia di riferimento) risponde agli standard di
accreditamento richiesti. Questo
riconoscimento, come tutti gli
accreditamenti internazionali,
non viene riconosciuto per sempre, ma deve essere verificato
ogni due anni. Se il laboratorio
non conferma i requisiti richiesti,
l’accreditamento può essere
sospeso. La visita ispettiva è volta
a verificare:
> requisiti di ordine tecnico (a
garanzia di adeguati livelli di prestazioni);
> economico (per verificare l’appropriatezza delle prestazioni);
> formativo (per promuovere la formazione continua e lo scambio di
conoscenze ed esperienze).
Il laboratorio di riferimento deve
infatti essere in grado di eseguire
molteplici metodiche, dalle più semplici alle più complesse, di disporre
di un ampio inventario di reagenti
(cellule e sieri rari ottenuti molto
spesso attraverso l’adesione a programmi collaborativi internazionali)
per poter eseguire una accurata
valutazione della presenza di anticorpi eritrocitari irregolari nei
pazienti plurimmunizzati e garantire una trasfusione efficace e sicura.
Il laboratorio di Immunoematologia
Lo staff del laboratorio con le dottoresse Jan
Hamilton, ispettore inviato dall’AABB e Lilian
Castilho, responsabile laboratorio di
Immunoematologia Hemocentro Unicamp di
San Paolo del Brasile.
del Policlinico dal 2005 esegue
regolarmente la tipizzazione eritrocitaria e piastrinica di donatori del
nostro Centro e di tutta la Regione
Lombardia con lo scopo di identificare i soggetti con un fenotipo difficilmente reperibile nella popolazione. I donatori di gruppo raro identificati sono ad oggi 10.177.
tempo libero
a cura di Erica Zane
A spasso nella
Milano che non c’è
e in quella che c’è,
ma non è la solita…
C
he Milano non sia solo commercio, industria e moda lo sanno in
pochi, purtroppo. Ma basterà una
passeggiata all’interno della
Cerchia dei Navigli per sfatare
l’idea che… sotto il vestito (per
quanto bello) non ci sia niente.
E allora, andemm al Domm e iniziamo a guardarci intorno. Sul retro, di
fronte all’abside incorniciata dalle
due magnolie, l’orologio sul palazzo
che ospitava la chiesa di Santa
Maria Annunciata in Camposanto
(sapevate che c’è una chiesa qui, a
due passi dal Duomo?) ci ricorda
che da queste parti si trovava la
‘Cassina dei lapicidi’, dove gli scalpellini davano forma alle sculture
della cattedrale, e la chiesetta di
Santa Maria ‘Relogi’, così chiamata
proprio per l'orologio sulla facciata
che ritmava il loro lavoro.
A proposito di orologi, se imbocchiamo la stretta via Palazzo Reale
arriviamo a San Gottardo in Corte.
Sul bel campanile nel Trecento si
trovava uno dei primi orologi di
Milano. L’orologio non c’è più, ma ne
è rimasto il ricordo nel nome della
via vicina, via delle Ore. Già che
siamo qui, entriamo in chiesa per
vedere il suggestivo affresco di
scuola giottesca, la Crocifissione,
dove si noteranno i sacerdoti con il
tipico copricapo ebraico, la kippàh.
Camminiamo verso piazza Missori.
Cos’è quel rudere stretto tra i templi del business e del commercio? È
quello che resta della chiesa di San
Giovanni in Conca, di fondazione
paleocristiana, smantellata nel
1949 per… far largo al traffico (purtroppo, le ‘priorità’ non cambiano
con il tempo!). Ma si è fortunatamente salvata la cripta, che è visitabile. In realtà, si è salvata anche la
facciata. Sapete dov’è? In via
Francesco Sforza, dove oggi è la facciata della chiesa valdese.
Se prendiamo via Mazzini, arriviamo in men che non si dica al
Broletto (che significa ‘piccolo
prato’), simbolo nel Medioevo del
Misteri e brividi nelle vie e sui muri…
Sapete dov’è la ‘casa del mago’? In via San Calocero. Ora, ristrutturata, vi
sorge ancora l’antichissima chiesa di San Vincenzo in Prato, che, dopo la sconsacrazione alla fine del Settecento, era diventata una fabbrica di acidi e aveva
preso questo appellativo un po’ sinistro…
Avete mai visto una scimmietta che, invece di starsene sul comò, guarda
un torturato? Entrate nella chiesa di San Pietro in Gessate, di fronte al
Tribunale. Tra i preziosi affreschi, ce n’è uno curioso: nel braccio sinistro del transetto, tra le raffigurazioni delle Storie di Sant’Ambrogio ci sono un torturato, che
penzola da una carrucola e si dimena, e una scimmietta che lo guarda basita.
Siete mai passati da via Bagnera? È ‘solo’ un vicolo, tra le vie Santa Marta e
Nerino, vicino al Carrobbio, ma se lo si percorre pensando ai fantasmi che lo abitano la passeggiata riserva qualche brivido. Qui, infatti, nella seconda metà
dell’Ottocento, agiva Antonio Boggia, il temibile ‘mostro della via Bagnera’, che
derubava le sue vittime, le uccideva in modo raccapricciante e ne faceva sparire i
resti in cantina. Dopo l’impiccagione, la testa del Boggia fu conservata, fino al
1949, nel gabinetto anatomico dell’Ospedale Maggiore, perché potesse essere
esaminata da vari medici e studiosi, tra cui il Lombroso.
potere civile. Alziamo solo di poco lo
sguardo sul Palazzo della Ragione.
Vedremo la ‘scrofa lanigera. La leggenda vuole che, intorno al 600 a.c.,
il gallo Belloveso trovasse piacevole
la zona. Interrogati gli dei sul luogo
da scegliere per il loro insediamento,
questi avrebbero risposto di fermarsi là dove fosse apparsa una scrofa
per metà coperta di lana. Dalla ‘scrofa lanigera’ sarebbe derivato il nome
Mediolanum (‘in medio lanae’).
Se passeggiare sulle tracce della
Milano insolita vi appassiona, non
dovete perdere il nuovo museo in via
Manzoni 10: Gallerie d’Italia - piazza
Scala (www.gallerieditalia.com).
Davanti ai quadri dell’Ottocento, vere
fotografie della Milano del Duomo e
dei Navigli, vi ritroverete a chiedervi,
insieme ad altri milanesi incuriositi:
“Sì, questo angolo lo conosco… ma
dov’è?”, “Guarda: è il Naviglio! Ma
questa non è via Senato?”.
Mettiamoci alla prova e lasciamoci
stupire: Milan l’è on gran Milan
anche e soprattutto nelle sue storie
e nei suoi angoli più discreti, solo in
apparenza piscinini…
parliamo di noi
L’ora del pensionamento
Il 18 giugno 1972 è cominciata l’avventura che ha coinvolto molti di noi proiettandoci in un mondo sconosciuto e che avrebbe richiesto una buona dose di sacrificio e
di inventiva per creare il modello italiano dei trapianti.
Da un lato il motore a reazione dei padri fondatori, (i
professori Confortini, Malan e Sirchia, che hanno avviato con tenacia e passione il modello NITp) e, dall’altro,
l’altrettanta appassionata adesione degli operatori. Tra
questi, due nomi che hanno contribuito allo sviluppo
del sistema: Francesco Mercuriali e Mario Scalamogna.
Mario, il grande amico di noi tutti che ha saputo con equilibrio, intelligenza e disponibilità creare quello spirito di
partecipazione e di condivisione delle scelte, con tutte le
Unità Operative, mettendo in comune le esperienze per
identificare le strategie atte a migliorare l’attività. A ciò si
aggiunge la sua abitudine all’analisi critica dei dati, su cui
basare le proposte per modificare i protocolli e pianificare le eventuali strategie organizzative.
Per oltre quarant’anni, è stato un esempio per tutti i suoi
collaboratori, capace di scelte a volte impopolari ma giuste, per la salvaguardia di uno dei cardini del suo modo di
concepire la medicina: quello di essere sempre e comunque al servizio della collettività. Non a caso una delle sue
diapositive riporta elementi cardine del programma di
prelievo e trapianto: l’attenzione ai soggetti deboli
(pazienti in attesa e trapiantati, famiglie dei donatori), la
trasparenza del processo
(carta dei principi, carta dei servizi) e la formazione
degli operatori.
La sua vita professionale è sempre stata dedicata, a
tempo pieno, all’ospedale, al servizio dei malati e di
tutta la comunità dei trapianti. Ha ricoperto prestigiosi
di Claudia Pizzi
incarichi ed è stato:
> componente del
Centro Nazionale
Trapianti, del Tavolo
Tecnico e della
Consulta Nazionale
Trapianti, contribuendo alla stesura delle linee guida e
partecipando ai lavori di numerosi tavoli tecnici;
> esperto del Consiglio d’Europa nel Comitato
Ristretto di Esperti sugli aspetti organizzativi della cooperazione europea nel campo dei trapianti di organi e
tessuti, dove rappresenta l’Italia;
> membro del Consiglio Superiore di Sanità;
> presidente del Nord Italia Transplant;
> consigliere dell’European Society of Organ
Transplantation;
> consigliere della Società Italiana dei Trapianti
d’Organo;
> vice presidente della Società Italiana dei Trapianti
d’Organo;
> segretario dell’Associazione Italiana di
Immunogenetica e Biologia dei Trapianti;
> segretario del Nord Italia Transplant.
È autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche su riviste o libri nazionali e internazionali e ha partecipato, in
qualità di oratore e di moderatore, a numerosi congressi, corsi e riunioni nazionali e internazionali.
Mario Scalamogna, a buon diritto uno dei fondatori del
Nord Italia Transplant, ha saputo con la sua esperienza,
la sua grande preparazione e con la sua lungimiranza,
continuare nell’opera iniziata nel 1972 dal professor
Girolamo Sirchia. Grazie Mario!
Il volontariato
è anche allegria!
Dopo l’impegnativo lavoro nei reparti i volontari ogni tanto si concedono una pausa relax in
pizzeria che consolida le amicizie, fa crescere il
senso di appartenenza all’Associazione e favorisce un proficuo scambio di esperienze, facilitato
anche dal piacere del buon cibo e dalle abbondanti libagioni. (m.c.d.)
Direttore responsabile Girolamo Sirchia Direttore scientifico Anna Parravicini
Responsabile editoriale Eloisa Consales Progetto grafico e impaginazione Daniela Graia, Maria Laurora
Redazione Elena Benazzi, Susanna Bocconi, Giovanna Cremonesi, Maurizio Marconi, Giorgio Marmiroli, Daniela Notari, Paolo Rebulla, Valeria Varisco,
Antonietta Villa
Hanno collaborato Maria Carmela De Rosa, Claudia Pizzi, Paolo Rebulla, Nicoletta Revelli, Erica Zane
Pubblicazione gratuita dell’Associazione Amici del Policlinico e della Mangiagalli Donatori di Sangue ONLUS e del Centro Trasfusionale e di
Immunoematologia della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico. Stampa e fotolito Mail Boxes Etc, Milano
Copyright del Centro Trasfusionale della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico Editore
Aut. Trib. Milano n. 335 del 4-9-1982 Centro Trasfusionale della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico Editore
via Francesco Sforza, 35 - 20122 Milano