PIANO DI ZONA 2011/2013
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PIANO DI ZONA 2011/2013
AMBITO SOCIALE 22 LANCIANO Piano Sociale Regionale 2011-2013 –EAS 22 Lanciano PIANO DI ZONA 2011/2013 IL FORMULARIO Piano Sociale Regionale 2011-2013 –EAS 22 Lanciano GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI Piano di zona 2011-2013 STESURE Piano di Zona 01 Piano di 2011/2013 Data sottoscrizione accordo di programma zona 02 03 AMBITO TERRITORIALE SOCIALE n. 22 Ente di Ambito Sociale: Denominazione Lanciano Lanciano Comune/Lanciano .. COMUNE DI LANCIANO Provincia Azienda USL Distretto Sanitario di Base Chieti Azienda sanitaria locale 02 Lanciano – Vasto – Chieti Lanciano GRUPPO DI PIANO (indicare nominativi e rappresentanze dei componenti del Gruppo di Piano) Nominativo Organismo rappresentato Assessore alle Politiche Sociali Dott.ssa Dora Bendotti Dirigente del VI Settore Politiche Sociali Rag. Mario Rulli Responsabile P.O. dei Servizi SocioDott.ssa Veglia Di Ciano Assistenziali Referente Ufficio di Piano Rag. Antonino Valentini Provincia di Chieti Dott.ssa Lorena Granata Centro per l’impiego di Lanciano Dott.ssa Anna Zampini Azienda Sanitaria locale Lanciano-Vasto – Dott. Eugenio Spadano Chieti Confcooperative Dott. Nicola Cinalli Lega Coop. Dott.ssa Centra Anna Lucia Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 2 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI Dott. Andrea di Lorenzo Dott. Luciano Conti Dott. Enrico Capitelli A.S. Giuseppina Polsoni Dott. Trasacco Rita Umberto Di Francescantonio Dott.ssa Maria Saveria Borrelli Associazioni del Volontariato-C.S.V. Prefettura di Chieti Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria Dipartimento Giustizia Minorile Ufficio Scolastico Provinciale Consiglio comunale Partiti della maggioranza Consiglio comunale Partiti della minoranza Descrizione del processo di formazione del Piano di Zona (max 30 righe) Il Sindaco del Comune di Lanciano ha dato avvio al processo di programmazione del Piano di Zona attraverso la nomina del gruppo di piano, in data 27.04.2011 (prot.n. 21613), i cui rappresentanti sono stati opportunamente indicati dai soggetti interpellati: politici, tecnici, delle istituzioni pubbliche, della comunità locale, dell’Azienda Asl, oltre che l’Assessore e i referenti dei diversi Settori dell’Ente. Nella fase di formazione del Piano di Zona al Gruppo di Piano è stato affidato l’incarico di stesura del profilo sociale locale, della definizione degli obiettivi, della valutazione di impatto sociale degli obiettivi, nel rispetto di un crono programma indicativo del percorso da avviare. In data 03.05.2011 si sono riuniti presso la Sala Consiliare del Comune, tutti gli stakeholders in un incontro propedeutico. In data 12.05.2011 il Gruppo di Piano si è insediato, dandosi un proprio regolamento di funzionamento e successivamente si è riunito nelle seguenti date: - 24.05.2011 tavoli tematici area anziani e disabili; - 26.05.2011 tavoli tematici area giovani, minori e famiglie e inclusione sociale ; - 28.06.2011 tavoli tematici ,gruppo di piano e OOSS; Il 7.06. 2011, in seguito alla presentazione il profilo sociale locale è stato approvato dal Sindaco. Con le OO.SS. si è stipulato un accordo di concertazione in data 19.05.2011 con i rappresentanti nominati dalle organizzazioni stesse:C.I.S.L.,C.G.I.L ,U.G.L.,UIL. Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 3 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI SEZIONE I - PROFILO SOCIALE LOCALE 1.1. Gli indicatori di impatto e di strategia contesto dell’Ambito territoriale (a cura ATS) A.1.E Tasso copertura posti asili nido /servizi integrativi per la prima infanzia per popolazione della classe di 31,5 età 0-2 anni A.2.E Tasso di partecipazione giovanile 15-25 anni ai servizi attivati 1,7 A.3.E Tasso di copertura su totale famiglie 213,2 A.4.E Tasso copertura su totale famiglie con disabile NP A.5.E Numero affidi e adozioni 15 A.6.E Numero bambini e famiglie seguite 13 A.7.E Numero minori in comunità 14 A.8.E Numero segnalazioni casi violenza ai minori 5 B.n.E Indicatori di impatto dei livelli essenziali (Inclusione sociale) B.1.E Tasso copertura servizi di inclusione per gruppo target 8,7 B.2.E Percentuale di progetti personalizzati con reddito di inserimento su totale utenti 12,8 B.3.E Tasso di accessi con ISEE su tot. Utenti 187,9 B.4.E Percentuale progetti integrati su totale utenti NP B.5.E Numero contatti e interventi Pronto Intervento Sociale 7 C.n.E Indicatori di impatto dei livelli essenziali (Anziani) C.1.E Tasso di copertura domiciliarità 602,9 C.2.E Tassi copertura servizio domiciliare h/utente 81,4 C.3.E Numero utenti assistiti a distanza 92 C.4.E Tasso copertura anziani non autosufficienti NP C.5.E N. attività continue di auto-mutuo-aiuto per anziani 144 D.n.E Indicatori di impatto dei livelli essenziali (Disabilità) D.1.E Tasso copertura servizio domiciliare disabili NP D.2.E Numero di disabili fruitori assistenza scolastica specialistica/media oraria di assistenza 0 D.3.E Percentuale di progetti personalizzati su tot. popolazione disabile NP D.4.E Numero posti disponibili di comunità “dopo di noi” non attivo D.5.E Tasso copertura servizi diurni su tot. pop. Disabile NP D.6.E Numero pers. con disagio mentale in carico 30 S Indicatori di strategia S.1 Percentuali di spesa per area Infanzia, giovani e famiglia 21,1% S.2 Percentuali di spesa per area Inclusione sociale 10,1% Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 4 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI S.3 Percentuali di spesa per area Anziani 20,9% S.4 Percentuali di spesa per area Disabilità 41,1% S.5 Percentuale di spesa dei livelli essenziali 2,0% S.6 Quote investite Azienda Usl e Ambito per integrazione NP S.7 Punti Unici di Accesso attivati nell'ambito 1 S.8 Percentuale di finanziamento da parte ambito 78,0% S.9 Percentuale di compartecipazione utenza 1,2% S.10 Quota pro-capite investita utente per servizio €56,5 Strategie di sistema e politica della spesa. Gli indicatori di strategia sono indicatori sintetici che misurano il livello di conseguimento di alcuni obiettivi specifici delle direttrici strategiche regionali. Tali obiettivi si declinano, sinteticamente, in tre aree d’importanza: la realizzazione dei livelli essenziali di assistenza sociale; l’attuazione della integrazione sociosanitaria; la definizione di una nuova politica della spesa. La lettura degli indicatori di strategia ci suggeriscono che: (a) i LIVEAS sono pienamente implementati e rappresentano l’attività prevalente in tutto il triennio; (b) l’integrazione socio-sanitaria, misurata attraverso l’indicatore dell’attivazione del Punto Unico d’Accesso, è implementata dal 2008 con continuità; (c) la politica della spesa evidenzia una buona razionalizzazione delle risorse volta a garantire l’erogazione dei servizi LIVEAS: nel corso del triennio la percentuale di spesa dei livelli essenziali cresce costantemente raggiungendo valori che superano abbondantemente l’80%. Le risorse non impiegate per i livelli essenziali di assistenza sono utilizzate per l’erogazione di altri servizi che hanno, quasi sempre, una storia consolidata nel territorio. In ordine decrescente tali risorse sono impiegate per i servizi dell’area inclusione sociale (con importi fissi, definite a livello regionale, percentualmente di poco superiori al 10% della spesa sociale complessiva del Piano), per l’area dei servizi per l’infanzia, i giovani e la famiglia, (in percentuali variabili, nel triennio, tra il 5% e il 6,8%), per i servizi dell’area disabilità (con percentuali che, nel triennio, variano tra il 2,4% e il 4,3%) e per i servizi dell’aera anziani (con percentuali che, nel triennio, variano tra il 1,7% e il 2,8%). Interessante osservare la tendenza che si delinea nel corso del triennio, che vede diminuire le risorse impiegate nei servizi non liveas per gli anziani ed i disabili a favore dei servizi per i minori, i giovani e la famiglia. Un altro riscontro positivo si può rilevare osservando l’andamento dell’indicatore che indica la quota di risorse sociali pro-capite. Tale quota, calcolata come il rapporto tra il totale del costo del Piano di Zona ed il numero totale dei residenti nel comune di Lanciano, cresce progressivamente passando da un importo pari a 38,30 euro nel 2007 a 55,45 euro nel 2009, segnando una crescita del 44,8%. Per quanto riguarda la composizione delle risorse finanziarie per il Piano di Zona, la lettura dei valori percentuali assunti dagli indicatori negli anni 2007 e 2008 ci indica immediatamente che la percentuale di finanziamento da parte dell’Ambito è molto superiore rispetto alla percentuale richiesta dalla Regione che, com’è noto, è pari al 20%. Nel 2007 la quota di compartecipazione è stata del 62%, mentre nel 2008 è stata del 50%. Minima, invece, la quota di compartecipazione dell’utenza che, in entrambi gli anni presi in esame, è pari all’1%. 1.2 Elaborazione ed analisi del contesto sociale generale dell’Ambito Territoriale (max 120 righe) Il territorio del comune di Lanciano si estende per 66 km² in quella fascia collinare che dalle pendici della Maiella digrada verso il mare. Esso è composto prevalentemente da colline, ma comprende anche un'importante parte pianeggiante nella val di Sangro. La sua altimetria varia dai 33 m slm, in contrada Serre vicino al fiume Sangro, fino ai 410 m, che si raggiungono nella frazione San Nicolino al confine con Castel Frentano. Il centro cittadino è situato a 265 m slm. ). La conurbazione frentana compone (assieme al porto industriale di Ortona) il settore meridionale della più estesa struttura urbana ed industriale pescarese. A partire dagli anni settanta nell’area della Valle di Sangro si sono insediate grandi aziende industriali come la Fiat, la Honda e la Piaggio Gli stabilimenti della Honda e della Sevel sono i più importanti insediamenti aziendali del territorio; essi hanno portato allo sviluppo di un folto indotto di piccole e medie imprese Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 5 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI specializzate, cresciute nel tempo fino a rendere la Val di Sangro la prima realtà industriale dell'Abruzzo. Da ciò sono discese ricadute economiche positive per tutti i comuni del comprensorio Il commercio ha sempre avuto un ruolo importante nella storia di Lanciano, e la città è sede di un complesso fieristico di rilevanza nazionale. Inoltre, è il punto di riferimento commerciale per tutto il suo comprensorio (ingrosso e grande distribuzione organizzata. La manifestazione più importante è la Fiera Nazionale dell'Agricoltura, giunta nel 2010 alla 49ª edizione, che si svolge ogni anno nel mese di aprile. Sono circa 600 le ditte italiane ed internazionali che partecipano alla rassegna, diventata la principale dell'Italia centromeridionale. Ciò ha determinato numerosi e benefici effetti per l’economia della città di Lanciano e del suo comprensorio. Non va trascurato il ruolo dei settori tradizionali: l'agricoltura e l'artigianato. La prima si basa sulla coltivazione di ulivi e vigne, da cui deriva una buona produzione di olio e vino. Il secondo sta ritornando in auge soprattutto per quanto riguarda le terrecotte, un settore in cui Lanciano vanta una tradizione secolare. Non è da trascurare l’incidenza sull’economia lancianese dei flussi turistici che arrivano non solo per visitare le bellezze architettoniche che la città offre, ma anche il Miracolo eucaristico di lanciano Di seguito vengono presentati dati di contesto che fotografano il territorio lancianese da un punto di vista generale. L’analisi dei dati di bilancio demografico calcolati nel quadriennio 2007/2010 mostra che: • Non vi sono variazioni significative nella consistenza numerica della popolazione che, nel 2009, è mediamente pari a 36.500 abitanti. • Il saldo naturale ed il tasso di crescita naturale sono prevalentemente negativi in ciascuno degli anni analizzati. • Il saldo migratorio estero è sempre positivo e superiore rispetto al saldo interno. Il saldo demografico è sempre positivo grazie alle immigrazioni estere. Da ciò si può arguire che la numerosità della popolazione tende a conservarsi stabile nel tempo esclusivamente grazie alle immigrazioni dall’estero. Quanto all’incidenza percentuale per classi di età, L’andamento quadriennale del peso percentuale delle diverse classi è significativo del lento ma progressivo aumento dell’incidenza delle fasce più anziane (terza e quarta età)rispetto al totale della popolazione, a cui corrisponde una tendenza alla diminuzione della classe di età dei giovani. Stabile nel tempo il dato riferito alle classe delle persone adulte (30-59 anni), che è anche quella col peso maggiore, così come il dato riferito alla classe dei bambini e degli adolescenti. Di seguito vengono presentati dati di contesto che fotografano il territorio lancianese in stretta connessione con le diverse macro-aree di interesse: famiglia, persone in età evolutiva e donne, anziani, immigrati, disabili, detenuti ed ex detenuti. Area famiglia, Persone in età evolutiva, Donne. (Fonti: Istat –popolazione residente – , elaborazione dati Istat, Fonti: Ufficio Scolastico regionale Abruzzo – Direzione Generale – 2011) In linea di massima nel corso del quadriennio si registra un aumento del numero complessivo delle famiglie, cui peraltro fa da contraltare una tendenza alla diminuzione dei componenti. Ciò potrebbe far pensare ad una crescita dei nuclei monocomponente che, se correlata al generale invecchiamento della popolazione, può suggerire una tendenza alla diffusione di anziani soli. La maggior parte della popolazione in età adulta è coniugata. I celibi sono leggermente di più delle nubili, la percentuale dei divorziati è pressochè marginale mentre appare significativa la percentuale soverchiante delle donne rispetto ai maschi in stato di vedovanza (2,4% vs 12,6%) Stabile il dato sulla frequenza scolastica nel corso dei due A.S. 2009/2010 e 2010/2011. Nel corso del quadriennio 2007/2010, l’indice di natalità è tendenzialmente in diminuzione mentre il tasso di fecondità tende a mantenersi stabile. Entrambi gli indici sono al di sopra della media regionale del quadriennio. Area Anziani (Fonti: Istat –popolazione residente – , elaborazione dati Istat) Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 6 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI Il tasso di anzianità, ovvero l’incidenza percentuale delle persone di 65 anni ed oltre sul totale della popolazione, appare sostanzialmente stabile e in linea con il dato regionale, non prefigurando nel breve termine un appesantimento del carico assistenziale economico e di cura delle generazioni giovani ed adulte. Nel Comune di Lanciano si registra un grado di invecchiamento inferiore rispetto a quello della regione Abruzzo; il valore più alto si osserva nel 2009 , anno in cui per ogni 100 bambini tra 0 e 14 anni vi erano circa 161 anziani Si nota un valore dell’indice di dipendenza per il Comune di Lanciano lievemente inferiore rispetto a quello ricavato dai dati regionali. Nei quattro anni esaminati il valore maggiore per l’indice si riscontra nel 2010. In relazione all’indice di dipendenza senile, i dati del quadriennio indicano che per la popolazione residente nel Comune di Lanciano ogni 100 abitanti di età compresa tra 15 e 64 anni, vi sono in media 23 persone di età superiore a 65 anni; il dato relativo all’ambito è decisamente inferiore rispetto a quello regionale. Area Immigrati (Fonti: Istat- popolazione straniera - , INPS, EAS 22) Nel quadriennio 2007/2010 la popolazione straniera incide sulla popolazione totale da un minimo del 1.8 % (2007) ad un massimo del 3.6% (2010). L’analisi della composizione per genere ci indica che la componente femminile è maggiore rispetto a quella maschile. Più della metà della popolazione straniera è costituita da extracomunitari. Nello specifico, al 2010, si tratta di 670 persone pari al 51.7% del totale dei cittadini stranieri. Le nazionalità maggiormente diffuse nel territorio del Comune di Lanciano sono quella Rumena (416 persone), Albanese (287 persone) e Polacca (86 persone) Nel corso del triennio 2007/2009 il numero dei minori stranieri va progressivamente aumentando, mentre la loro incidenza sul totale della popolazione immigrata resta sostanzialmente stabile a causa dell’elevato numero di stranieri immigrati in età adulta, evidentemente più che proporzionale rispetto a quello dei minori. La progressiva crescita dei minori, in ogni caso, lascia supporre che nel Comune di Lanciano l’iimigrazione sia un fenomeno riguardante in buona misura interi nuclei familiari con figli minori a carico. La preponderanza delle donne straniere in età adulta residenti nel Comune di Lanciano, richiama il fenomeno sempre più diffuso del badantato, che il Comune di Lanciano ha iniziato a regolamentare a partire dal 2010, attraverso la istituzione di un registro delle assistenti familiari finanziato tramite le risorse messe a disposizione dal Fondo Famiglia 2007 e 2008. Pur di fronte all’importante incremento di immigrati nel contesto lancianese si è assistito, nel corso del quadriennio 2007/2010, ad una diminuzione dell’utenza del servizio “Sportello Immigrati” (ricompreso nella precedente programmazione del PdZ). Area Disabilità (Fonti: elaborazioni su dati Istat, EAS 22) Il numero stimato di disabili ≥ 6 anni residenti nel Comune di Lanciano al 2010, è di 1.797 soggetti. Di questi 1.523 hanno più di 65 anni. 834 sono invece gli anziani in condizione di grave non autosufficienza. I.3 Valutazione di impatto dei risultati della precedente programmazione (max 60 righe) La valutazione dell’impatto dei risultati dal Piano di Zona dei Servizi Sociali 2007-2009 conseguirà dalla lettura di una serie di dati quali-quantitativi emersi da: 1. analisi qualitativa svolta dall’Ambito alla fine del 2010 inizi 2011 con la quale sono stati analizzati: i bisogni espressi e soddisfatti, i bisogni espressi e insoddisfatti e i bisogni inespressi allo scopo di individuare la domanda dell’utenza soddisfatta dal sistema, la domanda espressa e la domanda potenziale; 2.contributi dei partecipanti ai gruppi tematici organizzati dall’Ente nel mese di maggio 2011 in cui i componenti hanno avuto modo di esprimere valutazioni a riguardo del trascorso Piano di zona nelle aree: Infanzia, Adolescenza e Famiglia, Disabilita’, Persone Anziane ed Inclusione Sociale; Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 7 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI 3. analisi comparata dei dati sugli indicatori di impatto. Tutte queste informazioni sono state in grado di esprimere una valutazione in ordine all’impatto sull’utenza coinvolta nei servizi in termini di diffusione del servizio (valutazione quantitativa), la capacità di soddisfare le problematiche sulle quali i servizi dovrebbero incidere (valutazione qualitativa a cura dei testimoni privilegiati presenti nel gruppo tematici). Area infanzia, giovani e famiglia In questa sezione sono raccolti e comparati i dati sugli indicatori di impatto dell’area infanzia, giovani e famiglia relativi al quadriennio 2007-2010, così come definiti dal Piano Sociale Regionale riferito al medesimo triennio. Indicatore Tasso copertura posti asili nido /servizi integrativi per la prima infanzia per popolazione della classe di età 0-2 anni Tasso di partecipazione giovanile 15-25 anni ai servizi attivati Tasso di copertura del servizio socio-psico-educativo su totale famiglie Tasso copertura su totale famiglie con disabile Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 14,4 13,7 18,8 31,5 nd 0,7 1,8 1,7 Nd 0,2 0,8 213,2 30,7 nd 29,2 NP Numero affidi e adozioni Numero bambini e famiglie seguite nel servizio di assistenza domiciliare educativa Numero minori in comunità 7 21 21 15 16 19 14 13 6 9 17 14 Numero segnalazioni casi violenza ai minori nd 59 59 5 Alcune importanti valutazioni qualitative sono state espresse dai testimoni privilegiati partecipanti ai Gruppi di Piano. Tra questi citiamo i gestori dei servizi, le associazioni, i servizi sanitari, i servizi formativi e culturali. Sono stati espressi dei giudizi di positività/buone prassi che devono essere conservate nella presente programmazione, oltre a criticità che dovrebbero essere completamente o in parte corrette. Punti di forza Criticità Ampia offerta di servizi differenziati Presenza di figure professionali specialistiche nell’ambito del servizio socio-psico-educativo Inadeguatezza di alcuni locali che ospitano i servizi dell’area Mancanza di fondi Competenza e professionalità degli operatori dell’ area minori, giovani e famiglia Indisponibilità di residenze per minori Mancanza di una ludoteca pubblica. Presenza di servizi per minori orientanti a promuovere il benessere (e non solo) e finalizzati al recupero del disagio conclamato Poca attenzione al disagio giovanile e ai comportamenti a rischio-tossicodipendenze e dell’alcolismo Presenza di un servizio Socio-Psico-Educativo per la Famiglia consolidato tra i servizi essenziali Assenza di coinvolgimento attivo delle famiglie e quindi della rete dei servizi attorno alla stessa Assenza di coinvolgimento attivo delle famiglie e quindi della rete dei servizi attorno alla stessa Area Anziani Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 8 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI In questa sezione sono raccolti e comparati i dati sugli indicatori di impatto dell’area anziani relativi al quadriennio 2007-2010, così come definiti dal Piano Sociale Regionale riferito al medesimo triennio Indicatore Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 Tasso di copertura domiciliarità 1,2 2,4 0,6 602,9 Tassi copertura servizio domiciliare: ore erogate per utente 188,5 190,2 86,4 81,4 Numero utenti assistiti a distanza:utenti telesoccorso e teleassistenza 91 43 82 92 Tasso copertura anziani non autosufficienti Nd nd nd NP N. attività continue di auto-mutuo-aiuto per anziani nd nd nd 144 Alcune importanti valutazioni qualitative sono state espresse dai testimoni privilegiati partecipanti ai Gruppi di Piano. Tra questi citiamo i gestori dei servizi, le associazioni, i servizi sanitari, i servizi formativi e culturali. Sono stati espressi dei giudizi di positività/buone prassi che devono essere conservate nella presente programmazione, oltre a criticità che dovrebbero essere completamente o in parte corrette. Punti di forza Criticità Ottima posizione del Centro di Aggregazione Anziani Competenza e impegno degli operatori Continuità Proposta di una consulta unica tra anziani e disabili Mancanza di fondi Mancanza di comunicazione tra gli attori della rete Mancanza di un regolamento Eccessiva dipendenza della Consulta anziani dal Consiglio Comunale Presenza dei servizi ADA e ADI Presenza dei servizi amico taxi e telecompagnia Poche riunioni della Consulta anziani carenza di risorse umane ed economiche per l’erogazione dei servizi esistenti Mancano i centri aggregativi anziani nelle aree periferiche in quanto presenti solo nell’area urbana Centro diurno anziani gestito in maniera insoddisfacente Povertà degli anziani Scarsa conoscenza dei servizi Area disabilità In questa sezione sono raccolti e comparati i dati sugli indicatori di impatto dell’area disabilità relativi al quadriennio 2007-2010, così come definiti dal Piano Sociale Regionale riferito al medesimo triennio Indicatore Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 Tasso copertura servizi domiciliari disabili 41,3 15,9 29,2 NP Nd 378 364 0 34,9 64,4 218,6 NP Numero posti disponibili di comunità “dopo di noi” nd 0 0 non attivo Tasso copertura servizi diurni su tot. pop. disabile 10,1 5,5 17,2 NP Numero pers. con disagio mentale in carico 30 24 23 30 Numero di disabili fruitori assistenza scolastica specialistica/media oraria di assistenza Percentuale di progetti personalizzati su tot. popolazione disabile Alcune importanti valutazioni qualitative sono state espresse dai testimoni privilegiati partecipanti ai Gruppi di Piano. Tra questi citiamo i gestori dei servizi, le associazioni, i servizi sanitari, i servizi formativi e culturali. Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 9 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI Sono stati espressi dei giudizi di positività/buone prassi che devono essere conservate nella presente programmazione, oltre a criticità che dovrebbero essere completamente o in parte corrette Punti di forza Criticità Impegno deciso dell’EAS e attenzione verso la qualità dei servizi Attenzione costante agli interessi dei singoli utenti Buona qualità dei servizi Gentilezza e disponibilità del personale Poca comunicazione e collaborazione tra i soggetti della rete Ampia offerta di servizi Proposta di una consulta unica tra anziani e disabili Formazione del personale inadeguata Scarsa attenzione al disagio psichico Tempi per l’erogazione del servizio spesso non definiti e impropri/ imprevisti organizzativi Assenza di progetti personalizzati Carenza nel servizio di trasporto disabili Mancanza di risorse economiche e umane adeguate ai bisogni Mancanza di innovazione e progettazione Poche ore settimanali di assistenza per singolo utente Spesa per i servizi troppo alta Area integrazione inclusione sociale In questa sezione sono raccolti e comparati i dati sugli indicatori di impatto dell’area integrazione e inclusione sociale relativi al quadriennio 2007-2010, così come definiti dal Piano Sociale Regionale riferito al medesimo triennio. Indicatore Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 Tasso Copertura Servizi di Inclusione per Gruppo Target nd 77,6 immig 40,8 toss. 21,4 pov. nd 8,7 Percentuale di Progetti Personalizzati con reddito di inserimento su Totale Utenti nd n.d. nd 12,8 Tasso di Accessi con ISEE su tot. Utenti 5,8 n.d. nd 187,9 n.d. nd NP 30 13 7 Percentuale Progetti Integrati (comprendenti più tipologie di Servizi) Su Totale Utenti Numero Contatti e Interventi Pronto Intervento Sociale 20 Alcune importanti valutazioni qualitative sono state espresse dai testimoni privilegiati partecipanti ai Gruppi di Piano. Tra questi citiamo i gestori dei servizi, le associazioni, i servizi sanitari, i servizi formativi e culturali. Sono stati espressi dei giudizi di positività/buone prassi che devono essere conservate nella presente programmazione, oltre a criticità che dovrebbero essere completamente o in parte corrette Punti di forza Buona professionalità e buona disposizione degli assistenti sociali Orario di apertura dello sportello consono ai bisogni dell’utenza Chiarezza delle informazioni offerte Discreta collaborazione tra gli attori della rete e buon coordinamento Criticità Presenza di barriere architettoniche Scarso livello di programmazione dei servizi Difficoltà comunicative con immigrati richiedenti servizi Difficoltà di accesso ai servizi/liste di attesa Eccessiva burocratizzazione Mancanza di stabilità nel tempo di alcuni servizi erogati limitatamente Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 10 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI Nell’ambito dei lavori dei gruppi tematici è stata sottolineata, da parte degli attori presenti, la mancanza di abitudine nel lavorare in rete da cui scaturisce anche la carenza nella conoscenza dei servizi esistenti sul territorio e delle prestazioni offerte. I presenti hanno evidenziato che proprio i lavori del tavolo tematico possono essere l’occasione per collaborare e supportarsi nello scambio di esperienze/ lavori finalizzati ad una attività progettuale mirata I.4. Analisi del sistema locale di offerta di servizi alla persona (max 60 righe) Di seguito è riportata la mappa dell’offerta dei servizi, divisi per “area target”, ricompresi nel Piano di Zona dell’EAS22 relativo alla programmazione 2007/2009. Per ciascuno dei servizi attivi è presente una indicazione grafica che mostra l’andamento della domanda registrata nel 2010, rispetto al triennio precedente (2007/2009). (↑ andamento crescente; ↓andamento decrescente; = andamento costante; ≠ servizio non attivo nell’ultima annualità considerata; N.A. Servizio mai attivato) Offerta dei Servizi Attivo al 2010 Modalità di gestione Media Utenze in Carico servite quadriennio 2007/2010 Andamento della domanda2010 rispetto a triennio precedente 2899 ↑ LIVEAS 541 ↓ LIVAS 16 = NON LIVEAS 121 = NON LIEAS 1868 ↑ NON LIVEAS 328 ↑ AFFIDAMENTO NON LIVEAS 58 = DIRETTA NON LIVEAS 10 ↓ DIRETTA NON LIVEAS 14 ↓ PARZ.. DIRETTA LIVEAS 1803 ↑ si AFFIDAMENTO IVEAS 14 = si AFFIDAMENTO LIVEAS 69 = si AFFIDAMENTO LIVEAS 82 ↓ DIRETTA LIVEAS 5 Tipologia Servizi ed Interventi Generali Segretariato sociale Si DIRETTA Servizio sociale professionale Si DIRETTA Pronto intervento sociale Si DIRETTA LIVEAS INFANZIA, ADOLESCENZA, GIOVANI E FAMIGLIA Colonia Estiva Servizio Ci Vediamo in Biblioteca Servizio La Città dei Bambini Servizio Tempo per le Famglie si si si si Serizio Mediazione familiare SI Servizio Consulta Giovanile SI Servizi Informagiovani si Servizio Assistenza Domiciliare Minori Servizio Centro Aggreazione Giovanile Servizio Socio Psico Educativo per la Famiglia Piano Sociale Regionale 2011-2013 Servizi Affido Familiare si AFFIDAMENTO AFFIDAMENTO AFFIDAMENTO Pagina 11 di 88 = GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI Servizio Adozione Nazionale e Internaziona si DIRETTA LIEAS 12 = Servizio Comunitàdi tipo familiare si INDIRETTA LIVEAS 5 = Servizio Ludoteca Si INDIRETTA NON LIVEAS 20 ↑ Servizio Comunità Educative per Minoi Si MISTA LIVEAS 8 = INTEGRAZIONE / INCLUSIONE SOCIALE Servizio di sostegno economico e contrasto alla povertà tramite lavoro sociale Servizio Centro Servizi Immigrati Si DIRETTA LIVEAS 175 ↑ Si AFFIDAMENTO NON LIVEAS 412 ↓ AREA ANZIANI Servizio Assistenza Domiciliare Anziani Si AFFIDAMENTO LIVEAS 48 = Servizio Archivio della memoria Si DIRETTA NON LIVEAS 88 = Servizio Consulta Comunale Anziani Si DIRETTA NON LIVEAS 10 ↓ Si DIRETTA NON LIVEAS 56 = Servizio Telesoccorso e Telecompagnia Si AFFIDAMENTO LIVEAS 100 = Servizio Centro aggregazione anziani Si AFFIDAMENTO LIVEAS 0 = SI INDIRETTA LIVEAS 13 ↑ Si INDIRETTA LIVEAS 17 ↓ Si AFFIDAMENTO NO LIVEAS 24 = Servizio Soggiorno estivo per anziani Servizio Integrazione retta per ospitalità in strutture residenziali Servizio Integrazione retta per ospitalità in comunità di tipo familiare Servizio Aco Taxi AREA DISABILI Servizio Trasporto Handicap si AFFIDAMENTO LIVEAS 87 ↑ Servizio Consulta Comunale Handicap si DIRETTA NON LIVEAS 17 ↓ ServizioAssistenza Handicap – Aiuto personale si AFFIDAMENTO LIVEAS 63 ↑ Seizio Centro Diurno Disabili si AFFIDAMENTO LIVEAS 36 = Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 12 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI Servizio A.D.I. si AFFIDAMENTO LIVEAS 108 ↑ Servizio L’Ancora si AFFIDAMENTO LIVEAS 20 ↑ Servizio Assistenza specialistica nelle scuoe si AFFIDAMENTO LIVEAS 69 = Servizio Tessere libera circolazne si DIRETTA NON LIVEAS 330 = Servizio sort per disabili SI DIRETTA LIVEAS 7 ↓ Vengono di seguito riportati i servizi di utilità sociale gestiti dall’EAS22 Lanciano ma non ricompresi nel Piano di Zona 2007/2009 AREA TIPOLOGIA GESTORE PROGRAMMAZIONE/ FINANZIAMENTO Disabilità psichica Borse lavoro EAS22 l.328/200 Nuove Povertà Interventi economici contro la crisi EAS22 COMUNE Progetto “Home Care” EAS 22 COMUNE Interventi del PLNA EAS22 Regione Abruzzo Formazione per assistenti di cura e Registro delle Assistenti Familiari EAS22 Programma Fondo Famiglia 2007 Anziani Anziani e Disabili Anziani e immigrati Vengono di seguito riportati i Servizi sanitari presenti sul territorio dell’Ambito 22 SERVIZIO LOCALITA’ Indirizzo TELEFONO Centro Riabilitazione soggetti autistici “Il Cireneo” Azienda Sanitaria Locale Lanciano-Vasto-Chieti Ospedale Civico Renzetti Guardia Medica Asl Lanciano Vasto Chieti Servizio Veterinario Centro Unico Prenotazioni (C.U.P.) Consultorio Familiare Croce Gialla Centro Riabilitazione "S. Stefano" Istituto di Cure Riabilitative "Villa Giulia" Fisiomed Srl Istituto Sanitario Frentano Srl Centro Salute Mentale Lanciano Viale Cappuccini n. 443 0872/714028 Lanciano P.zza E. Miscia, 5 0872/72131 Lanciano Lanciano Via del Mare, 1 Via Don Minzoni 0872/7061 0872/706980 Lanciano Via Salita della Posta, 1 0872/724143 Lanciano Via Don Minzoni 0872/706947- Lanciano Lanciano Via Don Minzoni C/O Ospedale di Lanciano 0872/721305 0872/716258 Lanciano Via Milano 0872/714433 Lanciano Via del Mare, 94 0872/717817 Lanciano Lanciano Lanciano P.zza E. Miscia, 11 Via S. Spirito n. 85/A Via del Mare 0872/717444 0872/717210 0872/706416 Vengono di seguito riportati i Servizi scolastici e di formazione presenti sul territorio dell’Ambito Sociale 22: Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 13 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI Scuole Primarie I Circolo II Circolo III Circolo Scuola Elementare “Gesù Bambino” – Paritaria Istituo “Sacri Cuori” – Paritaria Scuole Secondarie Inferiori “G Mazzini” Istituto Comprensivo “G.D’Annunzio” Istituto Comprensivo “Umberto I” Scuole secondarie superiori Liceo “V.Emanuele II” - Liceo Classico e Istituto d’arte Cesare de Titta – Istituto Magistrale G.Galilei – Liceo Scientifico P. De Giorgio – Istituto professionale commerciale e turistico E. Fermi – I.T.C.G L. Da Vinci – I.T.I. Il Nazareno – Liceo Scientifico, Istituto tecnico Industriale, Istituto tecnico commerciale Enti di formazione Accreditati E.N.F.A.P. Dierreform S.C.M. Servizi S.I.A Servizi Integrati – Assindustria S.r.l. Enti universitari Consurzio Universitario di Lanciano I.5. Domanda ed offerta di servizi socio-assistenziali in ATS (max 60 righe) Tra i Servizi ed interventi generali si osserva una progressiva espansione del servizio di Segretariato Sociale, che dal 2007 al 2009 ha visto triplicare la sua utenza arrivando, nel 2009, a contare più di 2.800 utenti. Il Servizio Sociale Professionale ha invece, visto un contenimento delle domande di assistenza che, nel 2009 (603 utenti), sono inferiori di circa 300 rispetto al 2008 (958 utenti). Il Pronto Intervento Sociale presenta una utenza sostanzialmente stabile Nell’ambito dei Servizi dell’area infanzia, adolescenti, giovani e famiglia si osserva una progressiva diffusione dei servizi per i minori e le famiglie. Un dato negativo è rappresentato dall’aumento significativo dei minori assistiti in comunità a fronte di un decremento del numero di minori e famiglie assistite con il servizio educativo domiciliare. Negativo anche il dato dei minori segnalati ai servizi sociali quali vittime di violenza. Analizzando i dati relativi all’utenza si nota, per i servizi LIVEAS, una buona capacità di risposta alle domande espresse. Non si rilevano, infatti, liste di attesa. Il servizio di Assistenza Domiciliare Minori ha un’utenza sostanzialmente stabile. Il CAG vede raddoppiare l’utenza nel 2008 (87 utenti) rispetto al 2007 (45 utenti). Nel Servizio Socio Psico Educativo per la Famiglia, dopo una prima fase sperimentale, l’utenza cresce progressivamente. Vi sono stati 107 utenti nel 2008 e 291 nel 2009. Il Servizio Affido Familiare ha registrato, un’utenza pressoché costante. Per l’adozione nazionale ed internazionale si registra un lieve e costante incremento delle domande (10 utenti nel 2007, 13 utenti nel 2008, 16 utenti nel 2009). Il numero di utenti del servizio Comunità di tipo familiare non presenta variazioni di grossa portata ( 8 minori nel 2008, 5 nel 2009). Nel Servizio Comunità Educative per Minori si assiste ad un incremento del bisogno dimostrato da una utenza pari a 9 minori nel 2008 ad una di 12 nel 2009. Tra i servizi NON LIVEAS l’utenza si mantiene costante o in crescita ad eccezione dei servizi Mediazione familiare, Ci vediamo in biblioteca, Consulta giovanile. L’utenza del Servizio Ludoteca cresce da 15 minori nel 2008 a 23 nel 2009. Nel servizio Colonia Estiva, fatta eccezione per il 2008 (problemi di budget hanno diminuito drasticamente il numero degli utenti) non si registra disequilibrio nella prestazione del servizio che serve annualmente circa 130 minori. Anche altri servizi presentano una numerosità dell’utenza che si è ormai standardizzata:” La Città dei Bambini” conta circa 300 minori l’anno e il Servizio” Tempo per le Famiglie” ne conta circa 60. Tra i servizi che presentano disarmonia nel flusso dell’utenza segnaliamo il servizio “Ci Vediamo in Biblioteca” che, dopo un’ottima risposta nel 2007 (1250 utenti), riduce drasticamente il servizio a 93 utenti nel 2008 per poi crescere ancora nel 2009 con 500 utenti. Il Servizio Mediazione familiare, invece, non viene attualmente erogato essendo prestato prevalentemente dal Consultorio familiare della ASL. Nel servizio Consulta Giovanile si è registrato un sostanziale equilibrio nella partecipazione nel 2007 e 2008 (40 utenti in media per anno) ma, nel 2009, la mancanza di fondi non ha consentito la continuità del servizio. Nel Servizio Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 14 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI Informagiovani 1800 sono stati gli utenti per l’anno 2008. Nel corso del 2009 si registra un accesso medio giornaliero al servizio pari a 15 utenti. Esaminando l’impatto dei Servizi dell’area anziani si registra, dopo la buona performance del 2008, un calo sostanziale del tasso di copertura dei servizi domiciliari nel corso del 2009. A diminuire non sono solo gli utenti beneficiari del servizio SAD, ma anche il numero medio di ore erogate. Migliora, invece, il numero di utenti assistiti a distanza Analizzando i dati relativi all’utenza si nota, per i servizi LIVEAS, che nel Servizio SAD, la numerosità dell’utenza assistita è pressoché costante: 57 sono gli utenti nel 2007, 47 nel 2008 e 42 nel 2009. Nel servizio di Telesoccorso l’utenza è pressoché costante, con un lieve calo nel corso del triennio: 44 utenti sono stati assistiti nel 2007, 43 nel 2008 e 37 nel 2009; nel servizio di Telecompagnia l’utenza presenta un picco nel corso del 2008 (81 utenti)per poi diminuire a 62 nel 2009. Il Centro aggregazione anziani presenta un’utenza abbastanza costante (95 utenti sia nel 2007 che nel 2008, 83 utenti nel 2009). Dati positivi emergono dal Servizio Integrazione retta per ospitalità in strutture residenziali, poiché l’utenza diminuisce progressivamente: 40 anziani nel 2007, 32 nel 2008, 27 nel 2009. Nel servizio Consulta Comunale Anziani, l’utenza cresce costantemente (20 associazioni nel 2008 e 41 nel 2009). Tra i servizi NON LIVEAS, si rileva una buona risposta al Servizio” Archivio della memoria” che, da 27 anziani nel 2007, cresce nel 2008 fino a 110 utenti e si mantiene abbastanza costante nel 2009, con 98 utenti. Dati costanti provengono anche dall’utenza del servizio “Amico Taxi” che, istituito nel 2008, ha avuto una utenza costante nel corso del biennio 2008 (34 utenti)/ 2009 (31 utenti). La flessione più consistente si osserva nel Servizio Soggiorno estivo per anziani chela cui utenza costante negli anni 2007 e 2008 (si contano rispettivamente, 84 ed 86 anziani), si riduce a servire 32 persone. Nell’ area disabilità, nonostante l’incremento dell’utenza nei servizi domiciliari, si assiste ad un generale decremento del dato sul tasso di copertura dei servizi domiciliari. Il servizio di assistenza scolastica, al contrario, si mantiene sostanzialmente stabile. Molto buono il dato riferito al tasso di copertura dei servizi diurni, che, nonostante un calo nel 2008, passa da 10,1 nel 2007 a 17,2 nel 2009. Nell’utenza servita dai servizi LIVEAS il Servizio Trasporto registra una lieve variabilità, assestandosi su un valore di circa 80 utenti. Nei servizi domiciliari, invece, c’è un costante incremento: il Servizio Aiuto personale passa da 28 utenti nel 2007, a 34 nel 2008 e a ben 62 nel 2009. In quest’ultimo anno vi sono anche 5 utenti in lista di attesa. Nel Servizio A.D.I. si assiste ad una crescita con un’utenza pari a 70 disabili nel 2007, 72 nel 2008 e 124 nel 2009. Nel Servizio “Ancora “ l’utenza è stabile, nel triennio, attestandosi sui 20 fruitori. L’utenza del Servizio Assistenza specialistica nelle scuole segue andamenti dipendenti dalla consistenza della popolazione scolastica disabile: nel 2007 sono stati assistiti 77 utenti, nel 2008 gli alunni disabili sono stati 75 e nel 2009 70. Il Centro Diurno Disabili ha visto migliorare la capacità di risposta con un aumento dell’utenza da 30 disabili negli anni 2007 e 2008 a 43 nel corso del 2009. L’unico servizio LIVEAS che ha mostrato delle criticità è stato il Servizio sport per disabili attivo solo nel corso del 2008 con 41 utenti. Tra i servizi NON LIVEAS, il Servizio Tessere libera circolazione ha subito un notevole ridimensionamento dell’utenza, soprattutto nel corso del 2009. Dai 398 utenti del 2007 si passa a 367 utenti nel 2008 e a 296 nel 2009. Diversamente dalla consulta anziani, la Consulta Comunale Handicap mostra delle oscillazioni notevoli di partecipazione: nel 2008 i partecipanti (associazioni e cittadini) sono stati 70, nel 2009 sono stati 32. Per quanto attiene i servizi dell’area integrazione e inclusione sociale, l’utenza servita nel triennio 2007 – 2008 – 2009 mostra una decisa espansione del Servizio di sostegno economico e contrasto alla povertà tramite lavoro sociale (101 utenti nel 2007, 140 nel 2008, 192 nel 2009) ad indicare l’incidenza sul tessuto socio economico della crisi economica. Il Servizio Centro Servizi Immigrati, invece, segna una flessione in gran parte motivata dal l’integrazione europea, pienamente formalizzata nel 2008, dei cittadini dei nuovi paesi comunitari dell’Est. In questo servizio gli utenti del 2007 sono stati 667, quelli del 2008 sono stati 583, quelli del 2009 sono stati 298. TIPOLOGIA SERVIZIO DOMANDA 2009 OFFERTA 2009 2846 SCOSTAMENTO % Segretariato sociale 2924 Servizio sociale professionale 603 603 0 Pronto intervento sociale 13 13 0 Colonia Estiva 133 133 0 Servizio Ci Vediamo in Biblioteca 500 500 0 Servizio La Città dei Bambini 300 300 0 Servizio Tempo per le Famiglie 61 61 0 Servizio Informagiovani 1800 1800 0 Servizio Assistenza Domiciliare 14 14 0 Piano Sociale Regionale 2011-2013 2,74% Pagina 15 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI Minori Servizio Centro Aggregazione Giovanile 75 75 0 Servizio Socio Psico Educativo per la Famiglia 291 291 0 Servizio Affido Familiare 5 5 0 Servizio Adozione Nazionale e Internazionale 16 16 0 Servizio Comunità di tipo familiare 5 5 0 Servizio Ludoteca 23 23 0 Servizio Comunità Educative per Minori 12 12 0 245 192 27,6% Servizio Centro Servizi Immigrati 298 298 0 Servizio Assistenza Domiciliare Anziani 45 42 7,1% Servizio Archivio della memoria 98 98 0 Servizio Consulta Comunale Anziani 41 41 0 32 32 0 Servizio Telesoccorso e Telecompagnia 99 99 0 Servizio Centro aggregazione anziani 83 83 0 27 27 0 Servizio Amico Taxi 31 31 0 Servizio Trasporto Handicap 81 80 1,25% Servizio Consulta Comunale Handicap 32 32 0 Servizio Assistenza Handicap – Aiuto personale 67 62 8,06% Servizio Centro Diurno Disabili 43 43 0 Servizio A.D.I. 140 137 2,14% Servizio di sostegno economico e contrasto alla povertà tramite lavoro sociale Servizio Soggiorno estivo per anziani Servizio Integrazione retta per ospitalità in comunità di tipo familiare Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 16 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI Servizio L’Ancora 23 23 0 Servizio Assistenza specialistica nelle scuole 70 70 0 Servizio Tessere libera circolazione 296 296 0 SEZIONE II –OBIETTIVI DEL PIANO Gli obiettivi del Piano di zona e gli indicatori AREA A: MINORI-GIOVANI-FAMIGLIA A1.E. A.2.E. A.3.E. A.4.E. A.5.E Potenziare i servizi per la prima infanzia proponendo modelli flessibili ed innovativi per la cura dei bambini nelle ore diurne, a seconda delle specificità territoriali sia tenendo conto dei modelli di cui alla L.R. 76/2000 sia di nuovi modelli sperimentali attraverso l’attivazione in ogni ambito sociale di una rete territoriale di servizi ed interventi socio educativi per i bambini della fascia 0-3 anni. Tasso copertura posti asili nido/servizi integrativi per pop. 0-3 anni Garantire il servizio di affido familiare ed adozione Numero affidi e adozioni seguite Potenziare i servizi di prevenzione ed intervento domiciliare in favore di nuclei familiari con minori che vivono condizione di disagio, marginalità, conflittualità Numero bambini e famiglie seguite/su segnalazioni minori con disagio Sviluppare i servizi di socializzazione pomeridiana, in rete con le istituzioni scolastiche e le associazioni locali Incrementare le politiche di contrasto al fenomeno di violenza, violenza domestica ai danni di donne, bambini ( violenza assisitita), child abuse attraverso azioni di prevenzione nei circuiti di aggregazione minorile, in rete con le istituzioni deputate alla tutela minorile e alla repressione dei relativi fenomeni devianti Piano Sociale Regionale 2011-2013 n. minori coinvolti in servizi extrascolastici/p op minori (6-14 anni) N. Interventi effettuati/Segnal azioni casi violenza ai minori e donne Pagina 17 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI A.6.E A.7.C Favorire la crescita di minori con famiglie di origine gravemente disfunzionali in contesti alternativi Sostenere le famiglie attraverso l’implementazione di servizi socio-psico-educativi extrascolastici N. numero minori affidati a comunità educative o simili/minori segnalati con disagio n. minori coinvolti in servizi extrascolastici/pop minori (6-14 anni) AREA B: INTERVENTI SPECIALI B.1.E. B.2.C. B.3.C. Favorire, ove possibile, la de-istituzionalizzazione e la permanenza a domicilio delle persone diversamente abili, incrementando i servizi di assistenza domiciliare integrata e la continuità assistenziale, intesa quale prosecuzione metodologica di intervento Sostenere le famiglie attraverso l’implementazione di servizi socio-psico-educativi extrascolastici Sostenere le famiglie conflittuali e in stato di disagio attraverso servizi integrati di supporto, sostegno e mediazione N. utenti coinvolti nel progetto n. minori coinvolti in servizi extrascolastici/pop minori (6-14 anni) N. Interventi effettuati AREA C: ANZIANI C.1.E. C.2.E. Favorire, ove possibile, la de-istituzionalizzazione e la permanenza a domicilio delle persone anziane, incrementando i servizi di assistenza domiciliare e di assistenza domiciliare integrata e la continuità assistenziale, intesa quale prosecuzione metodologica di intervento Promuovere forme di tele aiuto, tele-conforto e altre forme di assistenza telefonica Piano Sociale Regionale 2011-2013 Tassi copertura Servizio domiciliare ( ore/utente) N. utenti assistiti a distanza/utenti anziani Pagina 18 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI C.3.C. Sperimentare sistemi di aggregazione, anche di tipo residenziale e semi residenziale mediante la previsione di azioni quali gruppi appartamento, condomini solidali, centri sociali etc… n. utenti coinvolti AREA D: PERSONE DIVERSAMENTE ABILI D.1.E. D.2.E. D.3.E. D.4.E. Favorire, ove possibile, la de-istituzionalizzazione e la permanenza a domicilio delle persone diversamente abili, incrementando i servizi di assistenza domiciliare integrata e la continuità assistenziale, intesa quale prosecuzione metodologica di intervento Favorire le cure domiciliari dei soggetti non autosufficienti Favorire la comunicazione e l’autonomia degli studenti diversamente abili in condizione di gravità, con specifico riferimento alla reale fruizione del diritto allo studio, mediante servizio orientato ad azioni di assistenza qualificata e di tipo socioeducativa Favorire azioni che promuovano la reale socializzazione ed integrazione dei diversamente abili in condizioni di emarginazione e solitudine anche a causa di isolamento territoriale, attraverso la promozione e la facilitazione di progetti sperimentali D.5.E. Promuovere l’attivazione di strutture residenziali per disabili (“Dopo di noi”) riservate a soggetti disabili in condizioni di gravità privi di reti parentali primarie Tasso di copertura del servizio domiciliare disabili Tasso di copertura del servizio domiciliare disabili n° disabili fruitori ass. scolastica specialistica su media Tasso di copertura dei servizi diurni su totale popolazione disabili N° posti disponibili di comunità “dopo di noi” AZIONI PROPOSTE Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 19 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI OBIETTIVO AZIONE Piano di Zona A1.E. Servizio Nido per la prima infanzia A.2.E. Affido familiare e servizio adozione A.3.E. Servizio di assistenza domiciliare minori A.4.E. Servizi integrativi per minori A.5.E Servizio di contrasto al child abuse A.6.E Comunità di tipo residenziali per minori A.7.C Centro di aggregazione giovanile B.1.E. Progetto vita indipendente B.2.C. informa giovani B.3.C. C.1.E. Servizio socio-psico-educativo Assistenza domiciliare anziani socio assistenziale, assistenza domiciliare integrata per anziani non autosufficienti, integrazioni rette per l’ospitalità di anziani non autosufficienti in strutture residenziali. C.2.E. Servizio di teleasssitenza C.3.C. Gruppi appartamento e centro sociale anziani D.1.E. Assistenza domiciliare disabili; assistenza domiciliare integrata per disabili non autosufficienti Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 20 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI D.2.E. Assistenza domiciliare disabili; Assistenza per l’autonomia e la comunicazione degli studenti disabili in condizioni di gravità - D.3.E. D.4.E. D.5.E. Centro diurno disabili Integrazione rette per l’ospitalità di disabili gravi in strutture così dette del “ Dopo di Noi” II.3. Valutazione di impatto sociale del Piano di Zona 2011-2013 (GLI STANDARD MINIMI DI SISTEMA) STANDARD MINIMI Ufficio Servizio Sociale Ufficio di Piano aggiornamento Sito WEB Carta della Cittadinanza Sociale Valutazione Partecipata Piano di Zona FOCUS STANDARD Istituto già dalle precedente programmazioni Definito nella sua composizione già dalla precedente programmazione con l’individuazione dei componenti e del Responsabile di Piano e coordinamento con l’Ufficio di Servizio Sociale Pubblicazione di: • generalità organico uffici • Gare, appalti, selezioni • Soggetti autorizzati al funzionamento • Soggetti gestori • Carta dei servizi • Statistiche costumer • Statistiche reclami • Forum cittadinanza Presenza della carta della cittadinanza sociale TEMPI ATTUAZIONE In essere Revisione periodica della Carta Aggiornamenti annuale pubblicazione on line (vedi L2) Pubblicazione e diffusione periodica della carta Progettazione e attuazione disegno valutativo complessivo su azioni di sistema e di salute attivati coinvolgendo Gruppo di Piano Piano Sociale Regionale 2011-2013 DI In essere Aggiornamento entro 15 giorni dalla data di modifica/produzione documenti Aggiornamento entro 31/12/2011 Rapporto annuale di monitoraggio (entro 31 marzo anno successivo periodo di riferimento) Rapporto finale di valutazione risultati (entro 31 marzo anno successivo chiusura del piano) MODALITA’ Conferma incarico Delibera di incarico Inoltro da parte dell’Ufficio di Piano al servizio Web documenti da pubblicare Individuazione equipe di lavoro per redazione carta e utilizzo procedura partecipata indicata dalla Regione Abruzzo Valutazione qualitativa con Gruppi Tematici (workshop valutativi con uso di scale evolutive) e quantitativa (indicatori processo, impatto e strategia) Pagina 21 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI Integrazione interistituzionale Realizzazione Piano SocioSanitario di Ambito. Sistema Informativo Costituzione di partenariati formalizzati per partecipare a bandi Programma Multiasse Inclusione Sociale Istituzione di un sistema informativo informatizzato per il controllo di gestione quantitativo dell’EAS (utenti, spesa) Entro 31/12/11 su direttive regionali e comunque nel rispetto d i tempi indicati dalla Regione Entro 31/12/2011 Entro 31/marzo 2012 Definizione di strumenti di pianificazione e gestione integrata di tematiche integrate (aree e servizi ad alta integrazione, formazione, sistemi informativi) Introduzione di un software appropriato di gestione II.3.1 Servizio Sociale Professionale STANDARD OPERATIVO ORGANICO MINIMO GARANTITO FOCUS STANDARD COPERTURA SERVIZIO 1 assistente sociale ogni 12.000 abitanti. Nei limiti esistenti in materia di dotazione organica degli Enti Locali e dei Limiti posti dalle leggi statali alle nuove assunzioni Presenza di procedure per la tutela privacy PRIVACY-DATI VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONAL E BISOGNI ACCESSO Organico minimo di 2 ass. soc. Assistenti Sociali per Ufficio Servizio Sociale TEMPI D’ATTUAZIONE Entro 31/12/12 Entro 31/12/12 Entro 31/10/2011 Utilizzo di strumenti di valutazione multidimensionali del bisogno Entro 31/10/2011 Presenza di idonea sala colloqui Entro 31/10/2011 MODALITA’ Verifica e adeguamento personale agli standard secondo procedure interne consentite dalla normativa vigente Verifica e adeguamento personale agli standard secondo procedure interne consentite dalla normativa vigente Consenso informato dell’utente. I dati saranno trattati in forma anonima e non saranno divulgate informazioni sensibili Introduzione di scale valutative riconosciute dalla letteratura sociale prevalente Messa a disposizione dell’Amministrazione di locali idonei II.3.2 Segretariato Sociale STANDARD OPERATIVO ORGANICO MINIMO GARANTITO COPERTURA DEL SERVIZIO LOCALIZZAZZIONE FOCUS STANDARD 1 assistente sociale ogni 20.000 residenti. Nei limiti esistenti in materia di dotazione organica degli Enti Locali e dei Limiti posti dalle leggi statali alle nuove assunzioni Erogazione di almeno 24 ore sett. Centralità rispetto alla rete viaria Presenza di idonea sala colloqui Piano Sociale Regionale 2011-2013 TEMPI D’ATTUAZIONE Entro 31/12/12 Entro 31/12/12 Entro 31/10/2011 MODALITA’ Verifica e adeguamento personale agli standard secondo procedure interne consentite dalla normativa vigente Definizione di orario settimanale di sportello Messa a disposizione dell’Amministrazione di Pagina 22 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI PRIVACY-DATI SISTEMA INFORMATIVO Presenza di procedure per la tutela privacy (i dati saranno trattati in forma anonima e non saranno divulgate informazioni sensibili) Disponibilità di strumenti informatici per registrazione e trattamento dati utenti Entro 31/10/2011 Entro 31/12/2011 locali idonei Consenso informato dell’utente Disponibilità di PC e software di gestione II.3.3 Servizio per l’autonomia e la comunicazione degli studenti disabili STANDARD OPERATIVO COPERTURA DEL SERVIZIO FOCUS STANDARD PROFILO PROFESSIONALE Presenza di profili professionali adatti ai compiti: o Diploma + corso di formazione specifica 400 ore oppure almeno 3 anni di esperienza nel settore Presenza di procedure per la tutela privacy (i dati saranno trattati in forma anonima e non saranno divulgate informazioni sensibili) Disponibilità di strumenti informatici per registrazione e trattamento dati utenti Esistenza procedura reclami; Tempi definiti di risposta PRIVACY-DATI SISTEMA INFORMATIVO GESTIONE RECLAMI Mantenimento monte orario per singolo utente AS 2009-2010. TEMPI D’ATTUAZIONE Entro 31/12/12 Entro 31/13/2011 MODALITA’ Piano di lavoro; Autorizzazione presa in carico Impegno contrattuale soggetto affidatario Entro 31/10/2011 Consenso informato dell’utente Entro 31/12/2011 Disponibilità di PC e software di gestione Entro 31/12/2011 Entro 15 gg ricezione reclamo Modulo reclami II.3.4 Servizi domiciliari (Ass. Domiciliare Anziani, Ass. Domiciliare Disabili, Ass. Dom. Educativa) STANDARD OPERATIVO ATTUAZIONE VISITA DOMICILIARE DI DIAGNOSI DEL BISOGNO E REDAZIONE PIANO D’INTERVENTO TEMPI DI ATTESA PROFILO PROFESSIONALE ADEGUATO AI COMPITI FOCUS STANDARD Realizzazione di almeno una visita domiciliare di valutazione e redazione di piano individualizzato sottoscritto dall’utente media 10 giorni, max 20 giorni nel 95 % dei casi, salvo nel caso di lista d’attesa per superamento del budget; PER L’A.D. ANZIANI E DISABILI: assistente sociale Op. Domiciliare con diploma(OSA- Piano Sociale Regionale 2011-2013 TEMPI D’ATTUAZIONE Entro 31/12/11 MODALITA’ Entro il 31/12/2011 Gestione trasparente delle liste di attesa Entro 31/12/2011 Impegno contrattuale soggetto affidatario Uso Cartella Utente (scale valutazione) con Piano di lavoro; Patto d’assistenza Pagina 23 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI FREQUENZA DI EROGAZIONE DEL SERVIZIO NUMERO DI VERIFICHE PERIODICHE DELL’EQUIPE MULTIDISCIPLINARE PER ILSERVIZIO ADI PRIVACY-DATI SISTEMA INFORMATIVO GESTIONE RECLAMI OSS) PER L’A.D.minori Assistente Sociale e Operatore/ Educatore professionale ADI Minimo: 3 ore/sett. Media: 6 ore/sett. Agli anziani Minimo: 2 ore/sett. Media: 4 ore/sett. Ai disabili Minimo: 4 ore/sett. Media: 9 ore/sett. Ai minori Minimo: 3 ore /sett. Media: 4 ore/sett. ADI verifica trimestrale o semestrale Entro 31/12/2011 Sistema informativo Entro 31/12/2011 Report delle riunioni Presenza di procedure per la tutela privacy (i dati saranno trattati in forma anonima e non saranno divulgate informazioni sensibili) Entro 31/10/2011 Consenso informato dell’utente Disponibilità di strumenti informatici per registrazione e trattamento dati utenti Esistenza procedura reclami; Tempi definiti di risposta Entro 31/12/2011 Disponibilità di PC e software di gestione Entro 31/12/2011 Entro 15 gg ricezione reclamo Modulo reclami II.3.5 Servizi semiresidenziali (Centro Diurno Disabili; Centro Aggregazione Giovanile, Centro sociale Anziani) STANDARD OPERATIVO LOCALIZZAZIONE FOCUS STANDARD PROFILO PROFESSIONALE ADEGUATO AI COMPITI C.D. ANZIANI e DISABILI: • assistente sociale; • Maestri di laboratorio • OSA C.A.G • Educatore professionale • Pedagogista/ass.sociale • Maestri di laboratorio C.D. ANZIANI e DISABILI: 1 Op/4 Utenti per centro disabili 1 Op/25 Utenti per centro anziani C.D.MINORI e C.A.G 1 Op/15 utenti Presenza di procedure per la tutela privacy (i dati saranno trattati in forma anonima e non saranno RAPPORTO OPERATORI/UTENTI PRIVACY-DATI Centrale rispetto alla rete viaria Piano Sociale Regionale 2011-2013 TEMPI D’ATTUAZIONE Entro 31/12/11 Entro 31/13/2011 Entro 31/12/2011 MODALITA’ Messa a disposizione dell’Amministazione di locali idonei Impegno contrattuale soggetto affidatario Impegno contrattuale soggetto affidatario Piano di servizio Entro 31/10/2011 Consenso informato dell’utente Pagina 24 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI SISTEMA INFORMATIVO GESTIONE RECLAMI divulgate informazioni sensibili) Disponibilità di strumenti informatici per registrazione e trattamento dati utenti Esistenza procedura reclami; Tempi definiti di risposta Entro 31/12/2011 Disponibilità di PC e software di gestione Entro 31/12/2011 Entro 15 gg ricezione reclamo Modulo reclami II.3.6 Servizi prima infanzia (Nido) STANDARD OPERATIVO LOCALIZZAZIONE FOCUS STANDARD PROFILO PROFESSIONALE ADEGUATO AI COMPITI Personale educativo: Educatore all’Infanzia (laurea) Diploma magistrale ed equipollenti Laurea in Pedagogia, scienze educative e della formazione primaria; 1/6 nel nido RAPPORTO OPERATORI/UTENTI PRESENZA DI PIANO EDUCATIVO ANNUALE PRIVACY-DATI SISTEMA INFORMATIVO GESTIONE RECLAMI Centrale rispetto alla rete viaria TEMPI D’ATTUAZIONE Entro 31/12/11 Entro 31/13/2011 Entro 31/12/2011 MODALITA’ Messa a disposizione dell’Amministrazione di locali idonei Impegno contrattuale soggetto affidatario Impegno contrattuale soggetto affidatario Impegno contrattuale soggetto affidatario Redazione piano educativo annuale partecipato ai genitori Entro 31/12/2011 Presenza di procedure per la tutela privacy ( dati saranno trattati in forma anonima e non saranno divulgate informazioni sensibili) Disponibilità di strumenti informatici per registrazione e trattamento dati utenti Esistenza procedura reclami; Tempi definiti di risposta Entro 31/10/2011 Consenso informato dell’utente Entro 31/12/2011 Disponibilità di PC e software di gestione Entro 31/12/2011 Entro 15 gg ricezione reclamo Modulo reclami SEZIONE III – SISTEMA LOCALE DEI SERVIZI III.1. I livelli essenziali di assistenza del Piano di Zona 2011-2013 TIPOLOGIA PER AREA SERVIZI GENERALI SERVIZIO Servizio Sociale Professionale Segretariato Sociale Pronto Intervento Sociale Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 25 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI Punto Unico di Accesso Servizio di contrasto al child abuse AREA MNORI GIOVANI FAMIGLIA Servizio nido per prima infanzia Affido familiare e servizio adozione Assistenza domiciliare minori Servizi integrati minori Comunità di tipo residenziale per minori Centro di aggregazione giovanile AREA ANZIANI Assistenza domiciliare anziani Assistenza domiciliare integrata anziani non autosufficienti Integrazione rette integrazioni rette per l’ospitalità di anziani non autosufficienti in strutture residenziali/ gruppi appartamento Telesoccorso e altre forme di assistenza telefonica Centro sociale anziani AREA PERSONE DIVERSAME NTE ABILI Assistenza domiciliare handicap Assistenza domiciliare integrata per disabili non autosufficienti Assistenza per l’autonomia e la comunicazione degli studenti disabili in condizioni di gravità Integrazione rette per l’ospitalità di disabili gravi in strutture così dette del “ Dopo di Noi Centro diurno disabili AREA BISOGNI SPECIALI Informa giovani Servizio socio-psico-educativo Progetto vita indipendente III.2 Strategie per il welfare globale (max 60 righe) La concezione delle politiche di welfare ha portato in primo piano, in Italia dall’approvazione della L.328/2000, il tema del coordinamento “globale” dei servizi alla cittadinanza. Dal punto di vista del cittadino, vi è una naturale continuità tra servizi sociali, sanitari, educativi, occupazionali e formativi.Al contrario, dal Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 26 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI punto di vista delle istituzioni ed enti pubblici, i servizi che rispondono alle dimensioni della qualità della vita e del benessere dei cittadini hanno storie normative ed organizzative diverse e non sempre convergenti. In questo contesto la riforma del Titolo V della Costituzione (2001) ha assegnato alle regioni un ruolo prevalente, rispetto allo Sato, nella programmazione e coordinamento delle politiche di welfare locale. Da questa prospettiva in senso federalista, ogni regione, di concerto con gli enti locali, può individuare priorità e strategie per ottenere maggiore efficacia ed efficienza nell’attuazione delle politiche di welfare. La Regione Abruzzo con il IV ° piano sociale regionale ha ritenuto indicare ai propri interlocutori pubblici e privati le strade di attuazione di un welfare globale inteso come processo di integrazione dell’agire politico – amministrativo e professionale, puntando decisamente sul tema dell’intersettorialità del Piano sociale regionale e dei piani di zona locali. In particolare il PSR sottolinea i seguenti riferimenti al welfare globale: - welfare globale inteso come cooperazione istituzionale (tra comuni, province, regioni, stato), cooperazione manageriale/amministrativa, cooperazione professionale (tecnica); - welfare globale come incontro di processi top down (dall’alto verso il basso) o bottom up (dal basso verso l’alto). La Regione e gli enti locali sono entrambi riconosciuti come promotori di benessere in ottica globale; - welfare globale inteso come integrazione di finanziamenti e programmi settoriali (dedicati alle politiche di benessere dei cittadini e di inclusione sociale); - welfare globale come sussidiarietà orizzontale e come approccio allo sviluppo locale di un territorio con un ruolo attivo del partenariato socio-economico locale. In attuazione di tali principi e contesti strategici di attuazione l’EAS 22 propone il perseguimento dei seguenti obiettivi: 1. Promuovere l’integrazione delle politiche sociali con quelle della sanità, del lavoro, della formazione, della casa, dell’istruzione, della sicurezza al fine di sostenere il cittadino nella situazione di difficoltà ed accompagnarlo gradualmente nel processo di recupero della sua autonomia; 2. Realizzare l’integrazione sociosanitaria a tutti i livelli (istituzionale, gestionale e professionale) attraverso creazione di organismi integrati di tipo istituzionale (Organo di Pianificazione Integrata) e gestionale (Comitati Distrettuali socio-sanitari per area target) capaci di promuovere una pianificazione integrata (Programma Socio-sanitario di Ambito) e la conseguente programmazione gestionale (convenzioni di servizio, Sistema informativo e formazione congiunta) in linea con le direttive regionali di prossima emanazione (Tavolo Permanente per l’integrazione sociosanitaria). 3. Promuovere la realizzazione di partenariati stabili e formalizzati per area target anche al fine di integrare le risorse locali con finanziamenti aggiuntivi europei (Programma Multiasse “Inclusione Sociale) nella convinzione che solo un approccio integrato e sinergico dei diversi attori istituzionali che operano sul territorio possa . 4. Promuovere e attivare un tavolo permanente con gli attori del territori per la definizione delle strategie e la condivisione delle politiche di welfare; 5. Potenziare gli strumenti e le competenze di governo della rete degli attori locali per garantirne efficace ed efficiente partecipazione degli stessi principalmente nell’ambito del Gruppo di Piano (animazione strutturata gruppi di lavoro, rendicontazione sociale territoriale, valutazione efficacia della rete); 6. Promuovere culturalmente il rapporto tra politiche sociali e politiche di sviluppo economico nella considerazione di base che le politiche sociali non sono politiche improduttive ma sono “investimenti Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 27 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI sociali” strategici che sostengono lo sviluppo del sistema economico locale. 7. Individuare all’interno del sistema delle politiche sociali uno specifico ruolo per le organizzazioni aventi scopo di lucro disciplinandone le modalità di partecipazione con esplicito riferimento alla responsabilità sociale dell’impresa; Tali obiettivi saranno perseguiti attraverso una serie di azioni coordinate dall’Ufficio di Piano con il supporto propulsivo delle massime Istituzioni comunali individuate e programmate in un apposito PIANO PER IL WELFARE GLOBALE LOCALE da attuarsi durante il periodo di vigenza del Piano. III.3. Il sistema locale di accesso (max 60 righe) Il “welfare dell’accesso” rappresenta una forte innovazione per i sistemi amministrativi locali impegnati nella costruzione e nell’organizzazione della rete territoriale dei servizi sociali e sociosanitari. Esso è da intendersi come la modalità organizzativa ed operativa attraverso cui viene garantita ai cittadini equità ed omogeneità nell’accesso ai servizi ed agli interventi del welfare locale. Il modello di sistema locale di accesso scelto dall’EAS n.22, è in linea con la normativa nazionale di settore, con i relativi documenti di programmazione (L. n°328/2000 e PSN 2001-2003) e con il nuovo Piano Sociale Regionale 2011-2013. Esso si sviluppa attraverso la presenza di specifici servizi di Welfare di accesso e la programmazione e l’utilizzo di specifici “strumenti” organizzativi ed operativi che regolamentano l’accesso ai servizi ( Indicatore della Situazione Economica Equivalente, Sistema di valutazione ed accertamento del bisogno). L’EAS definisce il proprio sistema locale d’accesso tendendo a perseguire i seguenti obiettivi: • la semplificazione dell’accesso alle prestazioni; • la realizzazione di ambienti dedicati all’accoglienza, • la disponibilità di strumenti telematici per favorire informazione ed orientamento, • la definizione di procedure per l’accesso alle prestazioni; • l’orientamento e accompagnamento dell’utente nella risposta ai propri bisogni sociali; • la definizione del sistema di valutazione ed accertamento del bisogno; • il coordinamento degli operatori e la loro integrazione. Nello specifico, il sistema locale di accesso dell’ambito, viene garantito dalla presenza dei servizi di welfare di accesso come il SEGRETARIATO SOCIALE, quale “porta unitaria” di accesso ai servizi sociali e sociosanitari; il SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE finalizzato alla lettura e decodificazione della domanda, alla presa in carico dell’utente, all’attivazione ed integrazione dei servizi e delle risorse in rete; il PRONTO INTERVENTO SOCIALE caratterizzato da interventi temporanei di sostegno e soccorso ai soggetti in difficoltà e a rischio di emarginazione che versano in condizioni di emergenza. Per maggiori dettagli sui suddetti servizi si rimanda alle rispettive schede azioni . Unitamente a questi l’ambito in accordo con il Distretto Sanitario di Base ha attivato, già da alcuni anni, il servizio PUNTO UNICO DI ACCESSO (P.U.A.), considerato, dal Piano Sociale Regionale 2011-2013 un servizio LIVEAS. Per la valutazione del bisogno complesso si è ricorso alla unità multidisciplinare( UVM )composta dall’assistente sociale, dal medico di medicina generale e da altri professionisti in ragione della natura del bisogno, per definire il problema ed il piano personalizzato di assistenza, definirne le modalità di attuazione e verifica. Al fine di realizzare l’integrazione nella gestione dei servizi socio‐sanitari l’ambito ha stipulato con la ASL un apposito accordo. Il servizio è teso a garantire ai cittadini ed agli operatori una “porta unitaria” di accesso ai servizi Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 28 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI sociosanitari del territorio, una capillare azione informativa sui percorsi assistenziali, sociali e socio sanitari, l'invio all'UVM per la valutazione del bisogno sociosanitario e per la presa in carico, la continuità del percorso assistenziale. Per maggiori dettagli sul servizio si rimanda alla relativa schede azione. L’Eas 22 si impegna nel prossimo triennio ad implementare e consolidare questi servizi di accesso, possibilmente anche attraverso la loro messa in rete e l’inclusione, graduale, nel sistema anche di quei “Punti/sportelli informativi” sparsi sul territorio gestiti da associazioni, cooperative, patronati ecc. L’Ambito si impegna nell’attuare il PDZ 2011-2013 a predisporre, alla luce delle indicazioni regionali, i regolamenti di accesso. L’EAS 22 prevede, inoltre, nel prossimo triennio di programmazione, di allinearsi alle indicazioni regionali sia in relazione ai servizi universali da erogarsi a titolo gratuito e quelli sottoposti alla compartecipazione dell’utenza, sia per la parte relativa ai parametri con cui definire la quota di partecipazione alla spesa. SEZIONE IV – AREE PRIORITARIE DI BISOGNO E SERVIZI IV.1 LIVELLI ESSENZIALI GENERALI IV.1.1. Analisi dei problemi e definizione degli obiettivi (max 30 righe) A ben ragione sia il segretariato sociale che il servizio sociale professionale possono intendersi come gli interventi di maggiore impatto strategico necessari per garantire una politica sociale ed equa e l’accessibilità al sistema complessivo dei servizi offerti sia da organizzazioni pubbliche che da organizzazioni private. Il personale dell’ufficio dei servizi sociali (che rappresenta l’insieme dei servizi generali offerti dall’EAS) è sicuramente sottoposto nel lavoro quotidiano a molte pressioni, trovandosi giornalmente a fronteggiare le più diverse problematiche. Obiettivi del presente Piano sono quindi: 1. Consolidare i servizi per l’orientamento, il supporto e la consulenza alle famiglie nell’acceso ai servizi e garantire informazioni sui percorsi assistenziali sociali e sociosanitari. 2. Potenziare il segretariato sociale come osservatorio privilegiato cercando di rendere l’offerta la più rispondente possibile alle variazioni della domanda 3. Garantire l’accesso unitario dei servizi sociali dell’EAS e consentire una presa in carico del bisogno, l’attivazione di servizi e risorse per il soddisfacimento dello stesso anche in rete con altri servizi presenti sul territorio. IV.1.2. Servizi ed interventi LIVELLI ESSENZIALI GENERALI Num. Scheda 1 SEGRETARIATO SOCIALE Consolidare i servizi per l’orientamento, il supporto e la consulenza alle famiglie nell’accesso ai servizi e gestire le informazioni sui Obiettivo percorsi assistenziali sociali e socio sanitari – LIVEAS Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 29 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI TITOLO AZIONE OBIETTIVI STRATEGIA ATTIVITA’ PREVISTE Servizio di segretariato sociale Il Servizio ha lo scopo di garantire al cittadino il diritto all’informazione, alla partecipazione attiva nella vita sociale, attraverso la fruizione dei diversi servizi pubblici e privati, ed alla soddisfazione dei propri bisogni latenti e manifesti, attraverso attività di accoglienza, ascolto, orientamento ed accompagnamento verso il servizio o la prestazione più adeguata al bisogno, in maniera trasparente ed equa, abbattendo, così, barriere di tipo informativo, culturali, fisiche, organizzative e burocratiche. Obiettivi: - assolvere le funzioni di porta unitaria di accesso ai servizi sociali e sociosanitari; - garantire informazioni chiare, precise, aggiornate e personalizzate agli utenti; - assolvere alla funzione di osservatorio come strumento di lettura dei bisogni e di monitoraggio delle risorse e monitorare l’andamento del servizio attraverso l’utilizzo di schede informatizzate; - facilitare l’accesso all’informazione attraverso il superamento degli ostacoli di diversa natura(ambientali, fisici, culturali etc.); - garantire lo sportello di front-office; - garantire personale dedicato: assistente sociale e amministrativo; - promuovere la messa in rete delle risorse (pubbliche, private, comunitarie); - agevolare l’integrazione tra i soggetti erogatori di servizi, risorse e risposte disponibili. Le strategie attuative sono: - potenziare l’informazione e la comunicazione esterna, circa l’esistenza e le attività del servizio; - garantire l’impiego delle figure professionali previste: 1 assistente sociale ogni 20.000 residenti; - assicurare il front-office e la riservatezza; - garantire le 24 ore di apertura al pubblico previste, funzionalmente alle esigenze dell’utenza; - Rinforzare la rete di collaborazione con il territorio; Il servizio di segretariato sociale eroga prestazioni agli utenti dello sportello attraverso le seguenti attività: - Accoglienza ed ascolto dell’utenza; - Informazione sui servizi e prestazioni assistenziali attivati nell’ambito; - Orientamento nella individuazione del servizio di cui si ha bisogno; - Accompagnamento anche come possibilità di accesso diretto ai servizi; - Supporto nella presentazione delle richieste di accesso ai servizi ed interventi socio-sanitari; - Osservatorio, ovvero raccolta dati riguardanti la domanda e l’offerta dei servizi per capire come evolvono i bisogni e gestione della banca dati sugli utenti e sulle risorse presenti Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 30 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI nell’ambito. Prosecuzione e potenziamento del servizio già attivo. I tempi erogazione servizio sono immediati per l’accesso e legati all’iter burocratico ed amministrativo per le istanze inoltrate. STRUTTURE La figura responsabile dell’azione è il Responsabile del servizio del ORGANIZZA-TIVE Comune/Ambito. TEMPISTICA ED OPERATIVE PREVISTE Lo staff necessario per l’attuazione dell’azione e’ costituito dalla figura professionale dell’Assistente Sociale nella misura di una ogni 20.000 abitanti e dal personale Amministrativo (operatore di sportello). L’Assistente sociale ha il ruolo fondamentale di accogliere, interpretare e valutare la domanda del cittadino, supportato dal personale amministrativo. La funzione dell’assistente sociale è strettamente legata alla capacità comunicativa e relazionale, in particolare al rapporto empatico che riesce ad instaurare con l’utente, accrescendo nei cittadini sensi di fiducia e credibilità verso il Servizio. E’ fondamentale la rete di collaborazione con tutti gli Enti Istituzionali, locali, provinciali e regionali, la ASL, le Cooperative Sociali, le Associazioni di Volontariato e il raccordo con gli altri settori operativi dell’Ambito. L’organizzazione prevede in termini di strutture ed attrezzature: - una sede dedicata, adeguata, di facile accesso, identificabile da apposita segnaletica, dotata di: telefono, fax, stampante, personal computer e accesso ad internet; - scheda di segretariato sociale come da modello regionale sia cartacea che informatizzata. RISORSE FINANZIARIE – COSTO AZIONE ANALISI DEI COSTI STRUMENTI DI PARTECIPAZIONE ATTIVA, COMUNICAZIONE, INFORMAZIONE 2011 €21.700,00 2012 €57.000,00 2013 €57.000,00 I costi sono principalmente quelli della spesa del personale dedicato. I momenti di partecipazione del cittadino avvengono tramite le consulte, i forum per la costruzione della carta per la cittadinanza e incontri di vario tipo: convegni, riunioni tematiche. La comunicazione avviene tramite: - scheda informatizzata dell’utente; - passaparola; - manifesti; - opuscoli; - stampa e media locali; - incontri e riunioni; - guida tascabile; - carta della cittadinanza; - sito Internet del Comune Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 31 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI AZIONI SUSSIDIARIE METODOLOGIE DI VALUTAZIONE RISCHI E CRITICITA’ MODALITA’ DI GESTIONE DELL’AZIONE COSTO ORARIO DEL SERVIZIO (in caso di esternalizzazione) - Individuazione di target specifici su cui indirizzare la comunicazione attraverso adeguati canali informativi definiti in base alle esigenze degli utenti finali che devono accedervi nella modalità più semplice possibile; - Massima diffusine della Carta della Cittadinanza sociale; - Mettere a sistema le informazioni provenienti dai diversi attori del territorio; E’ l’ufficio di Piano che ha la responsabilità del controllo; il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori collegati agli obiettivi specifici del servizio. La verifica dei risultati avverrà con cadenza semestrale di cui una coinciderà con il rapporto valutativo annuale previsto. Sarà il Responsabile tecnico dell’azione che avrà il compito di riferire all’Ufficio di piano gli esiti dell’attività. - Livello di evasione delle domande di informazione ( rapporto tra le richieste evase e le richieste tra le richieste evase e le richieste di informazioni pervenute nel periodo); - Livello di accompagnamento alle risorse/ servizi del territorio ( rapporto tra i cittadini fruitori dei servizi richiesti e le richieste di accompagnamento /orientamento avanzate nel periodo); - Livello di elaborazione dei bisogni del territorio ( rapporto tra le elaborazioni dei dati raccolti nel periodo per ciascuna area di intervento e le elaborazioni previste dall’Ufficio di Piano); - Livello di aggiornamento dei dati sull’offerta(rapporto tra gli aggiornamenti eseguiti e quelli previsti); - Livello di diffusione del servizio:rapporto tra il numero dei cittadini richiedenti il servizio e la popolazione residente nel comune); - Livello di soddisfazione: rapporto tra gli utenti completamente soddisfatti e gli utenti fruitori del servizio. - Assenza di coordinamento tra i soggetti istituzionali; - Mancata risposta, in termini, di partecipazione da parte dell’ utenza più svantaggiata. Gestione diretta o esternalizzazione a cooperative sociali nel caso in cui l’ente superi il tetto della spesa per il personale. In caso di affidamento sarà rispettato quanto previsto dal CCNLL LIVELLI ESSENZIALI GENERALI Num. Scheda 2 SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE Garantire l’accesso unitario ai servizi sociali dell’EAS e consentire una presa incarico del bisogno, attivazione di servizi e risorse per il Obiettivo soddisfacimento dello stesso, anche in rete con gli altri servizi presenti sul territorio. – LIVEAS Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 32 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI TITOLO AZIONE OBIETTIVI STRATEGIA ATTIVITA’ PREVISTE TEMPISTICA Servizio sociale professionale Il servizio è finalizzato alla lettura e decodificazione della domanda, alla presa incarico della persona, della famiglia, del gruppo sociale, alla attivazione ed integrazione dei servizi e delle risorse di rete, all’accompagnamento e aiuto nel processo di promozione e emancipazione delle persone in difficoltà. Obiettivi operativi: - Farsi carico della domanda sociale e attuare i compiti istituzionali ( tutela dei minori, intervento sul disagio,attività di prevenzione); - coordinare i servizi pubblici, terzo settore, attraverso buone pratiche; - lavorare in team con altre professionalità in integrazione e in una dimensione di rete, favorendo gli scambi interdisciplinari e transdisciplinari; - attuare una metodologia di lavoro di comunità e nella comunità; - reperire e mettere insieme le risorse (anche relazionali affettive etc.) per riconoscere e affrontare i problemi; - Migliorare la qualità dei servizi, aumentare la capacità di intervento per processi di valutazione multi – dimensionale individualizzata del bisogno. - Favorire l’integrazione delle professionalità e dei servizi all’interno del progetto. Migliorare la capacità di realizzare interventi integrati soprattutto nel campo socio – sanitario. Il lavoro sociale prevede il coinvolgimento nella realizzazione dei progetti individualizzati dei circuiti sociali con i quali il soggetto interagisce (ASL, Scuola, vicinato, Parrocchie,volontariato, cooperative), approccio definito “ Welfare di comunità”. Indagine sociale, visita domiciliare, colloquio,valutazione multidisciplinare del caso, progetto di intervento, relazione, incontri, tavoli tematici,valutazione. Adozione del PAI che si concretizza nelle seguenti azioni: - Aiutare le persone perché siano liberate dal bisogno; - Promuovere le persone perché siano protagoniste e risorse a loro volta; - Reperire risorse ; - Connettere risorse, servizi e attori sociali perché siano in grado di favorire il raggiungimento degli obiettivi; - Valutare la coerenza tra obiettivi e strategie, tra mezzi impiegati e risultati raggiunti, tra esiti attesi ed esiti raggiunti; - Agire nella sfera dei diritti, nel contesto politico sociale e professionale per utilizzare e sviluppare le risorse della comunità, per fare promozione sociale, allargare la prospettiva ai problemi sociali più ampi, sviluppare strategie. Prosecuzione di un servizio già attivo. L’erogazione del servizio avviene attraverso l’assunzione del caso nel più breve tempo possibile, soprattutto nel pronto intervento Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 33 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI STRUTTURE ORGANIZZATIVE ED OPERATIVE PREVISTE RISORSE FINANZIARIE – COSTO AZIONE ANALISI DEI COSTI STRUMENTI DI PARTECIPAZIONE ATTIVA, COMUNICAZIONE, INFORMAZIONE La figura responsabile dell’azione è il Responsabile del servizio. Per l’attuazione dell’azione si prevede l’assistente sociale con rapporto di una ogni 12.000 abitanti. L’Assistente Sociale contribuisce alla definizione degli obiettivi del servizio, espleta funzioni di collegamento con gli Enti e le istituzioni presenti, raccorda e coordina il lavoro degli operatori, mantiene i contatti con gli utenti e le famiglie. Le risorse necessarie in termini di strutture ed attrezzature sono: - Sede di governo:Assessorato Politiche sociali del Comune; - Telefono, fax, collegamento ad Internet, materiale di cancelleria 2011 2012 2013 La spesa è relativa al personale che è dipendente dell’Ente, pertanto il costo è caricato sulle casse del comune che provvede con fondi propri I momenti di partecipazione del cittadino avvengono tramite le consulte, i forum per la costruzione della carta per la cittadinanza incontri di vario tipo:convegni, riunioni tematiche. Comunicazione attraverso: - Carta della cittadinanza; - Sito internet del Comune; - Scheda utente informatizzata AZIONI SUSSIDIARIE - Individuazione di target specifici su cui indirizzare la comunicazione attraverso adeguati canali informativi definiti in base alle esigenze degli utenti finali che devono accedervi nella modalità più semplice possibile; - Massima diffusine della Carta della Cittadinanza sociale; - Mettere a sistema le informazioni provenienti dai diversi attori del territorio; METODOLOGIE DI VALUTAZIONE E’ l’ufficio di Piano che ha la responsabilità della controllo. Il disegno di valutazione prevede un kit sintetico di indicatori di out come collegati agli obiettivi specifici dell’azione. La verifica dei risultati avverrà con cadenza semestrale di cui una coinciderà con il rapporto valutativo annuale previsto. Sarà il Responsabile tecnico dell’azione che avrà il compito di riferire all’Ufficio di piano gli esiti dell’attività. Gli indicatori individuati sono: - livello di efficacia dell’intervento ( rapporto tra gli utenti dimessi con obiettivi personalizzati di salute raggiunti e il totale dei progetti personalizzati attivati); Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 34 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI RISCHI E CRITICITA’ MODALITA’ DI GESTIONE DELL’AZIONE COSTO ORARIO DEL SERVIZIO (in caso di esternalizzazione) - livello di soddisfazione degli utenti (rapporto tra gli utenti completamente soddisfatti e gli utenti fruitori del servizio); - livello di elaborazione dei bisogni del territorio ( rapporto tra le elaborazioni dei bisogni raccolti nel periodo di riferimento e le elaborazioni previste dall’Ufficio di Piano). Se mancano le assistenti sociali si crea un disservizio. Gestione diretta Secondo il contratto Enti Locali del personale dipendente LIVELLI ESSENZIALI GENERALI Num. Scheda 3 PRONTO INTERVENTO SOCIALE LIVEAS Obiettivo TITOLO AZIONE OBIETTIVI STRATEGIA Pronto intervento sociale Lo scopo del servizio è quello di garantire interventi temporanei di sostegno e soccorso ai soggetti in difficoltà e a rischio di emarginazione. Obiettivi: - fronteggiare le emergenze personali e dei nuclei familiari; - Intervenire prontamente nei casi di emergenza con le soluzioni più rispondenti al caso. Il processo strategico è incentrato sulla tempestività dell’azione e su una struttura organizzativa che garantisce la risposta immediata al bisogno attraverso l’attivazione della rete di servizi e di centri di accoglienza diffusa sul territorio regionale. - Pubblicizzazione diretta del servizio; - Coinvolgimento durante la fase di attivazione del servizio di organizzazioni, associazioni di volontariato, forze dell’ordine. ATTIVITA’ PREVISTE In seguito alla segnalazione inviata da organismi competenti quali: Enti, Istituzioni, Associazioni, Pubblica Sicurezza e quanti, in veste ufficiale, si occupano di problematiche sociali oppure del servizio sociale professionale dell’ambito soccorso del cittadino in situazione di emergenza ed accompagnamento presso strutture o Centri di accoglienza, con i quali stipulare convenzioni per: - fornitura vitto e alloggio temporaneo; - cura e igiene della persona; - sostegno psicologico. TEMPISTICA Il servizio è reso operativo al momento della richiesta di bisogno, accertata dall’assistente sociale, ed è già attivo nel territorio. STRUTTURE La figura responsabile dell’azione è il Responsabile del servizio ORGANIZZATIVE ED sociale. OPERATIVE Lo staff necessario per l’attuazione dell’azione e’ costituito dalla PREVISTE Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 35 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI PREVISTE figura professionale dell’Assistente Sociale nella misura di una ogni 20.000 abitanti e dal personale amministrativo. L’Assistente Sociale ha il ruolo fondamentale di accogliere, interpretare e valutare la domanda del cittadino. RISORSE FINANZIARIE COSTO AZIONE 2011 € 2.500,00 2012 € 5.000,00 2013 € 5.000,00 ANALISI DEI COSTI STRUMENTI DI PARTECIPAZIONE ATTIVA, COMUNICAZIONE, INFORMAZIONE AZIONI SUSSIDIARIE METODOLOGIE VALUTAZIONE DI RISCHI E CRITICITA’ MODALITA’ DI GESTIONE DELL’AZIONE COSTO ORARIO DEL SERVIZIO (in caso di esternalizzazione) I costi sono relativi al pagamento di spese di tipo alberghiero o di prima necessità. Verranno privilegiate le strategie di comunicazione che raggiungano in maniera immediata tutti i soggetti coinvolti nell’intervento. - Individuazione di target specifici su cui indirizzare la comunicazione attraverso adeguati canali informativi definiti in base alle esigenze degli utenti finali che devono accedervi nella modalità più semplice possibile; - Massima diffusine della Carta della Cittadinanza sociale; - Mettere a sistema le informazioni provenienti dai diversi attori del territorio. E’ l’ufficio di Piano che ha la responsabilità della controllo. La verifica dei risultati avverrà con cadenza annuale in concomitanza con il rapporto valutativo annuale previsto. Gli indicatori individuati sono: - Livello di tempestività nell’attivazione delle misure di protezione(rapporto tra i casi risolti nelle 24 ore e il totale dei casi); - Livello di soluzione della crisi sociale ( rapporto tra i casi con progetti individuali di soluzione della crisi al termine del periodo di pronto intervento ed il totale dei casi in regime di pronto intervento sociale). Carenza di centri di accoglienza nell’ambito Gestione diretta Il costo del personale è a totale carico dell’Ente assistenti sociali dipendenti di ruolo del Comune. essendo le LIVELLI ESSENZIALI GENERALI Num. Scheda 4 PUNTO UNICO DI ACCESSO Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 36 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI Obiettivo Garantire l’accesso unitario ai servizi sociali dell’EAS e consentire la presa incarico del bisogno, l’attivazione di servizi e risorse per il soddisfacimento dello stesso, anche in rete con gli altri servizi del territorio. –LIVEAS TITOLO AZIONE Punto unico di accesso OBIETTIVI Il Punto unico di accesso (PUA) come risorsa a disposizione del cittadino e degli operatori è finalizzato a individuare i percorsi per affrontare i bisogni di ordine sanitario e sociale, in modo unitario ed integrato; garantire: - la continuità assistenziale caratterizzata da: accessibilità alle prestazioni e servizi; - l’accoglienza della domanda, orientamento e accompagnamento; - la valutazione integrata del bisogno e la gestione di progetti individualizzati; - l’integrazione gestionale e/o professionale tra i servizi distrettuali distretto, ospedale ed altri centri; - facilitare la deospedalizzazione (la dimissione protetta); - garantire l’accesso unitario ai servizi sociosanitari. Consolidamento del sistema territoriale già operativo dei PUA nel precedente Piano migliorare le modalità di presa in carico unitaria della stessa, e ad eliminare o semplificare i numerosi passaggi che la persona assistita e i suoi familiari sono spesso costretti ad intraprendere. Accordo di programma con la ASL Lanciano Vasto Chieti STRATEGIA ATTIVITA’ PREVISTE - Accesso alla rete integrata; - informazione, educazione, orientamento e gestione della domanda; - presa in carico ed attivazione della rete dei servizi integrati; - attività di front office: primo livello: Gli sportelli orientano la domanda,attuano la presa in carico se semplice e quando possibile la soddisfano direttamente; second livello: Lo sportello distrettuale: - prende in carico la domanda, elabora la prima valutazione e trasmette al back-office che provvede all’attivazione dell’UVM; - Attività di back office - Coordinamento della presa in carico delle richieste sociosanitarie del territorio; - Integrazione con i servizi ASL; - Attivazione dei percorsi di assistenza preferenziali per i casi complessi; Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 37 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI - Rilevazione dei bisogni a domicilio che a prevalenza sociale viene effettuata dall’Ente d’Ambito e, a prevalenza sanitaria, dal Distretto; - Attivazione dell’ UVM in caso di cure domiciliari complesse e/o residenziali o per il PLNA. TEMPISTICA STRUTTURE ORGANIZZATIVE ED OPERATIVE PREVISTE RISORSE FINANZIARIE – COSTO AZIONE ANALISI DEI COSTI STRUMENTI DI PARTECIPAZIONE ATTIVA, COMUNICAZIONE, INFORMAZIONE AZIONI SUSSIDIARIE METODOLOGIE DI VALUTAZIONE RISCHI E CRITICITA’ MODALITA’ DI GESTIONE DELL’AZIONE Il sistema organizzativo descritto è già funzionante da dicembre 2007. La sede è ubicata nel DSB, è coordinata dal direttore che si avvale di personale medico e infermieristico, amministrativo e assistenti sociali dell’EAS e del DSB. Le risorse per l’annualità 2011 sono relative al secondo semestre 2011 2012 2013 €7.500,00 €17.400,00 €17.400,00 Solo costo del personale nel rispetto del CCNLL delle cooperative sociali per le risorse umane. La partecipazione avviene attraverso tavoli tematici con i rappresentati delle istituzioni e del terzo settore, Carta Cittadinanza, sito web. Diffusione delle informazioni ai cittadini sul PUA, che comprenda l'ubicazione, le funzioni, gli orari e le modalità di accesso e implementazione di un sistema informativo di supporto. Son previste modalità di comunicazione con i diversi servizi sanitari (cure primarie, servizi specialistici, dipartimenti, presidi ospedalieri, etc), servizi sociali istituzionali (Provincia, Ambiti Sociali, Scuola, Tribunale, Prefettura..) e non istituzionali (centri residenziali, RA, cooperative sociali, volontariato..). - Individuazione di target specifici su cui indirizzare la comunicazione attraverso adeguati canali informativi definiti in base alle esigenze degli utenti finali che devono accedervi nella modalità più semplice possibile; - Massima diffusine della Carta della Cittadinanza sociale; - Mettere a sistema li informazioni provenienti dai diversi attori del territorio. Allo scopo di definire azioni specifiche per perseguire gli obiettivi di integrazione socio-sanitaria saranno costituiti gruppi misti di lavoro Comune e ASL (uno per area di intervento) subito dopo l’approvazione del piano di Zona. Il Piano di valutazione prevede di verificare quante delle azioni previste saranno realizzate nel triennio. Sistema organizzativo complesso a fronte di scarse risorse economiche disponibili. Gestione diretta con affidamento a cooperativa per quanto riguarda il personale con qualifica di ass.sociale; Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 38 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI COSTO ORARIO DEL SERVIZIO (in caso di esternalizzazione) Num. 5 Obiettivo In caso di affidamento sarà rispettato quanto previsto dal CCNLL LIVELLI ESSENZIALI GENERALI Scheda SERVIZIO DI CONTRASTO AL CHILD ABUSE A.5.E – LIVEAS TITOLO AZIONE Centro donna/antiviolenza OBIETTIVI STRATEGIA ATTIVITA’ PREVISTE TEMPISTICA STRUTTURE ORGANIZZATIVE ED OPERATIVE PREVISTE Azioni di prevenzione e contrasto in tema di violenza, violenza domestica ai danni delle donne e bambini (violenza assistita). Obiettivi: - attivazione di gruppi di auto mutuo aiuto che supportino le partecipanti e contribuiscano ad agevolare il processo di “riprogettazione” di se stesse con maggiore autonomia ed impegno, proprio attraverso la vicinanza e la relazione con le altre donne; - Promuovere l’integrazione multietnica; - Favorire un clima di tolleranza; - Informare i giovani sulle conseguenze legali di comportamenti illeciti; - integrazione socio-economica, lavorativa e culturale delle minoranze multietniche nella comunità. Convenzione con le associazioni che sul territorio si occupano di prevenzione e lotta contro la violenza e maltrattamento in particolare verso le donne e minori (violenza di genere-violenza assistita etc). Apertura dello sportello per due giorni a settimana e incontri con gli specialisti su appuntamento; comunicazione e sensibilizzazione verso i cittadini attraverso campagne informative periodiche, con opuscoli, incontri e convegni. Il servizio è già esistente. Disponibilità della sede, l’uso del numero telefonico del Segretariato Sociale, nonché il personale addetto che fisserà gli appuntamenti per le utenti e darà informazioni sul servizio svolto da parte delle associazioni di volontariato con le quali è stipulata apposita convenzione. RISORSE FINANZIARIE – COSTO AZIONE ANALISI DEI COSTI STRUMENTI DI PARTECIPAZIONE 2011 2012 2013 Il servizio è svolto in economia e tramite le associazioni di volontariato. I costi relativi alla sede di eventuali campagne di comunicazione sono a totale carico dell’Ente, con fondi propri. Si prevedono convegni, corsi, attività culturali o quant’altro sia utile Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 39 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI PARTECIPAZIONE ATTIVA, COMUNICAZIONE, INFORMAZIONE AZIONI SUSSIDIARIE per una maggiore diffusione e conoscenza delle problematiche, a tal fine promuovendo azioni di sensibilizzazione nel territorio. METODOLOGIE DI VALUTAZIONE La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico dell’Ufficio di Piano. Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei risultati avverrà con cadenza semestrale (una di queste in coincidenza del rapporto valutativo annuale). Gli indicatori individuati sono: Rapporto con le forze dell’ordine,il privato sociale e le istituzioni pubbliche, in particolare la scuola. - N° annuo azioni di contrasto al Child Abuse; - % azioni svolte in rete con le istituzioni deputate alla tutela minorile e alla repressione dei relativi fenomeni devianti; - N.° Interventi effettuati/Segnalazioni casi violenza ai minori e donne. RISCHI E CRITICITA’ MODALITA’ DI GESTIONE DELL’AZIONE Difficoltà nell’emersione delle problematiche. Le associazioni di volontariato “DeA” e “A.PRO.BE.S Onlus” mettono a disposizione risorse umane, attraverso il servizio di consulenza professionale agli utenti, da parte dei propri soci, specializzati nella materia. COSTO ORARIO DEL SERVIZIO (in caso di esternalizzazione) IV.2. AREA MINORI, GIOVANI, FAMIGLIA IV.2.1 Analisi dei problemi e definizione degli obiettivi (max 30 righe) Il trend demografico locale mostra una stabilità nel periodo grazie soprattutto ad una crescente presenza di popolazione immigrata (famiglie e minori stranieri) in un quadro economico locale che non è stato avulso dalla crisi economica generale. Sullo stesso piano di emergenza c’è la disgregazione sociale, culturale e valoriale che è la più difficile da recuperare, necessitando tra l’altro di tempi lunghi. Il nucleo familiare è la prima cellula sociale che necessita di fiducia, autorevolezza e maggiori sostegni. Tale contesto porta a sottolineare l’importanza della famiglia quale luogo di creazione di relazioni personali e ambito capace di prestare funzioni di cura e di valorizzazione delle persone. La famiglia è il luogo di produzione di senso della vita e di senso civico, soggetto costruttore di sviluppo sociale ed economico e di coesione sociale. La fragilità della famiglia rischia di compromettere la capacità di continuare a svolgere tutte le funzioni che essa compie da sempre. Nello specifico vengono evidenziate le seguenti problematiche e vulnerabilità sociali: Crisi della famiglia, mancanza di punti di riferimento e di modelli educativi; Conflitti familiari; Disagio sociale e devianza minorile, bullismo, “machismo” e devianza giovanile; Dipendenze sin dall’età giovanissima (alcool, sostanze stupefacenti, videogiochi, internet); Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 40 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI Difficile conciliazione tempi di vita e di lavoro soprattutto delle donne; Carenza di spazi polivalenti per favorire forme di espressione e creatività; Dall’analisi di tali problematicità scaturisce il bisogno nella comunità locale di: Considerare e promuovere la famiglia nel suo insieme e non come parti da trattare disgiuntamente; Potenziare i servizi per l’infanzia e le famiglie; Consolidare i servizi diurni per l’infanzia e l’adolescenza; Promuovere la cittadinanza giovanile attiva; Sostenere l’occupazione femminile; Promuovere interventi pro-famiglia nella sua “normalità” volte a creare una società moderna e a “misura di famiglia” e non meramente assistenzialistico di lotta alla povertà e al disagio. In relazione a ciò il Piano di Zona tende a realizzare i seguenti obiettivi: Potenziare i servizi per la prima infanzia, proponendo modelli flessibili ed innovativi; Sviluppare i servizi di socializzazione pomeridiana, in rete con le istituzioni scolastiche e le associazioni locali; Potenziare i servizi di prevenzione ed intervento domiciliare in favore di nuclei familiari con minori che vivono condizione di disagio, marginalità, conflittualità; Favorire la crescita di minori con famiglie di origine gravemente disfunzionali in contesti alternativi; Incrementare le politiche di contrasto al fenomeno di violenza domestica ai danni di donne, bambini (Violenza assistita), child abuse. IV.2.2. Servizi ed interventi AREA MINORI, GIOVANI, FAMIGLIA Num. Scheda 6 SERVIZIO NIDO PER LA PRIMA INFANZIA Obiettivo A.1.E – LIVEAS TITOLO AZIONE OBIETTIVI Servizio per la prima infanzia/gestione nidi d’infanzia comunali. Promuovere lo sviluppo socio educativo dei bambini da 3 mesi a 36 mesi, favorendo le attese dei genitori secondo un progressivo itinerario di socialità che concili la vita lavorativa con quella familiare, in particolare i seguenti obiettivi in dettaglio: - Stimolare l’autonomia personale del bambino nel rispetto dei suoi tempi di adattamento ed apprendimento; - Costruire un’ ambiente interattivo e positivo che faciliti la socializzazione tra i bambini e stimoli occasioni esperenziali; - Comprendere i bisogni dei bambini e delle famiglie attraverso un ascolto attivo e una esperienza sistematica; - Migliorare, nell’insieme, la qualità della vita delle famiglie. STRATEGIA - Processo di integrazione della crescita sociale e formativa nei Nidi di Infanzia rispondendo alle reali esigenze dei bambini e ai Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 41 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI ATTIVITA’ PREVISTE TEMPISTICA STRUTTURE ORGANIZZATIVE ED OPERATIVE PREVISTE bisogni genitoriali; - Conciliare il percorso lavorativo delle mamme lavoratrici, anche in una connotazione di prospettiva di “Nido Aziendale”. Estensione orario di apertura fino alle ore 18.00. Realizzazione di un diario di bordo giornaliero specifico di ogni bambino iscritto. - Attività didattico - formativa; - Attività ludica; - Laboratori manipolativi; - Laboratori delle motricità e della corporeità; - Laboratori grafico-pittorici; - Laboratori linguistici; - Laboratori di drammatizzazione-(giochi simbolici e di ruolo); - Attività della giornata tipo. Il servizio viene erogato dal 1° settembre al 30 luglio, dalle ore 7,45 alle ore 16,00 come da regolamentazione comunale ed eventuali successive variazioni. I Nidi d’Infanzia presenti sul territorio comunale: - “La Campanella” - Viale Marconi; - “Il Sorriso – Marcianese ; - “Arcobaleno” Piazza A. Moro ; Le strutture si avvalgono di forme di partnership e/o collaborazione esterna per la gestione del servizio. Organigramma nidi d’infanzia: Responsabile del servizio; Educatrice che riveste le funzioni di referente per i rapporti esterni del servizio; Educatrici (ai sensi della L.R. 76/2000 il rapporto minimo educatore/bambino, è di 1/6 bambini); RISORSE FINANZIARIE – COSTO AZIONE ANALISI DEI COSTI STRUMENTI DI PARTECIPAZIONE ATTIVA, COMUNICAZIONE, - Operatore, con mansioni di Inserviente-Puliziere; - Esecutore Cuoco, addetto al Servizio di Refezione. 2011 2012 2013 558.952,25 1.118.000,0 1.119.000,0 - costo del personale a tempo indeterminato secondo il C.C.N.L. (Responsabile Nidi, Educatrici, Operatori, Esecutori, Cuochi); - spese di funzionamento (spese alimentari per refezione, utenze e spese varie gestione economale); - lavori di manutenzione ; - costo di affidamento servizi esterni di supporto (Personale educativo e personale ausiliario). - Avviso pubblico pubblicato sul sito internet del Comune per rendere nota la data di apertura delle iscrizioni ai Nidi d’Infanzia e la scadenza della presentazione delle domande; Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 42 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI COMUNICAZIONE, INFORMAZIONE AZIONI SUSSIDIARIE METODOLOGIE DI VALUTAZIONE RISCHI E CRITICITA’ MODALITA’ DI GESTIONE DELL’AZIONE - Affissione dei manifesti sul territorio comunale; - Graduatorie da effettuare sulla base dei criteri previsti nel vigente Regolamento degli Asili Nido; - Aggiornamento della graduatoria in due periodi dell’anno: novembre e febbraio, tenuto conto delle ulteriori domande inoltrate, rispettivamente, entro il 31 ottobre e il 31 gennaio. In rapporto alla famiglia si prevede: - L’ incontro iniziale Prima dell’inizio dell’anno educativo, si organizzano incontri preliminari di accoglienza dei genitori e dei bambini al fine di presentare il Nido e le relative regole di funzionamento. -Il colloquio individuale I genitori dei bambini neo-iscritti sono convocati dalle educatrici per un colloquio preliminare individuale nel momento in cui è comunicata l’ammissione al Nido. L’incontro è finalizzato ad avere conoscenza sulle abitudini del bambino e ad ottenere altre eventuali informazioni. -La partecipazione alla vita del Nido Durante l’anno educativo è preferibile che i genitori partecipino alle attività proposte dal Nido in modo da accrescere nel bambino il senso di appartenenza alla struttura e allo stesso tempo per sperimentare direttamente nuove modalità di relazione con i figli. Coinvolgimento della cittadinanza e interazione tra la domanda e l’offerta, in una logica di condivisione e comprensione del servizio pubblico per la prima infanzia alle concrete aspettative e attese di cure, sicurezza, accoglienza e crescita da parte delle famiglie. La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico dell’Ufficio di Piano. Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori collegati agli obiettivi specifici indicati nella specifica sezione. La verifica dei risultati avverrà con cadenza semestrale (una delle quali in coincidenza del rapporto valutativo annuale) a cura del Responsabile tecnico dell’azione. Gli indicatori individuati sono - livello di soddisfazione delle famiglie (rapporto tra le famiglie completamente soddisfatte e il totale delle famiglie che beneficiano del servizio); -“album della crescita del bambino”; - osservazione diretta; - audit con i genitori. - rigidità della standardizzazione e delle prestazioni del lavoro pubblico; - limitata tutela della condizione lavorativa della donna; - insufficienza di risorse per il funzionamento e l’ampliamento del servizio erogato. Gestione diretta e/o acquisizione dell’esterno in partnership e/o collaborazione/affidamento. Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 43 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI COSTO ORARIO DEL SERVIZIO (in caso di esternalizzazione) 18,00 euro a ora per le educatrici ; 15,oo euro per le operatrici. Rispetto del CCNLL in caso di affidamento a cooperativa. IV.2.3. Servizi ed interventi AREA MINORI, GIOVANI, FAMIGLIA Num. Scheda 7 ASSISTENZA DOMICILIARE MINORI (ADM) Obiettivo A.3.E - LIVEAS TITOLO AZIONE OBIETTIVI STRATEGIA ATTIVITA’ PREVISTE TEMPISTICA STRUTTURE ORGANIZZATIVE ED OPERATIVE PREVISTE Assistenza domiciliare minori (ADM) Il servizio si propone di garantire alla famiglia in difficoltà, sia di ordine economico che socio-ambientale, un supporto all’adempimento delle funzioni educative e di cura dei minori presenti all’interno del nucleo. Obiettivi: - Prevenire e/o fronteggiare e superare situazioni di bisogno o disagio/devianza, al fine di favorire lo sviluppo della personalità del minore; - Mantenimento del minore con disagio nel proprio nucleo familiare e contesto sociale riducendo il ricorso all’istituzionalizzazione; - Incrementare la capacità delle famiglie a fronteggiare e risolvere le difficoltà di adattamento dei minori, aumentando la possibilità per gli stessi di fruire dell’educazione nell’ambito del contesto familiare; - dotarsi di un regolamento del servizio. Offrire un supporto e creare condizioni di vita per le famiglie tali da consentire ad esse di sfruttare a pieno le proprie risorse, anche avvalendosi delle opportunità presenti nell’ambiente concreto di vita delle stesse. Le attività previste sono: - Prestazioni domiciliari quotidiane; - Cura e igiene della persona; - Promozione di momenti socializzanti; - Accompagnamento negli spostamenti dei soggetti che altrimenti verrebbero privati di un diritto (accompagnamento a scuola, ecc..) - Sostegno psico-pedagogico sia agli adulti che ai minori appartenenti al nucleo; - Aiuto nel recupero delle competenze genitoriali. La durata dell’azione è triennale. I tempi di presa in carico dell’utente sono quelli necessari all’accertamento dei requisiti per l’erogazione del servizio domiciliare. Il servizio si avvale di operatori educatori e della figura dell’assistente sociale, in raccordo con la referente del servizio tutela minori del comune. Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 44 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI PREVISTE RISORSE FINANZIARIE – COSTO AZIONE ANALISI DEI COSTI STRUMENTI DI PARTECIPAZIONE ATTIVA, COMUNICAZIONE, INFORMAZIONE AZIONI SUSSIDIARIE METODOLOGIE DI VALUTAZIONE RISCHI E CRITICITA’ MODALITA’ DI GESTIONE DELL’AZIONE COSTO ORARIO DEL SERVIZIO (in caso di esternalizzazione) 2011 2012 €11.280,00 €30.000,00 Il costo è basato sulla spesa del personale. 2013 €30.000,00 Gli strumenti di partecipazione attiva e d’informazione utilizzati sono: - Sportello del segretariato sociale; - Sito internet; - Carta della cittadinanza; - Campagne informative; - Sportelli d’ascolto all’interno delle scuole da parte dell’equipesocio-psico-educativa per la famiglia. Il servizio opera avvalendosi di una rete di supporto esterna costituita da:ASL, scuola, parrocchie, associazioni. La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico dell’Ufficio di Piano. Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei risultati avverrà con cadenza semestrale (una di queste in coincidenza del rapporto valutativo annuale). Gli indicatori individuati sono: - numero delle famiglie assistite con una valutazione professionale del bisogno, con progetto specifico sia famigliare che individuale e presa in carico; - livello di soddisfazione della famiglia al momento della dimissione (rapporto tra le famiglie completamente soddisfatte in dimissione e il totale delle famiglie dimesse nel periodo). Occorre creare un rapporto di fiducia con l’utenza che non deve vivere il servizio come un controllo o imposizione. Dall’altro lato si deve evitare però di creare la dipendenza dal servizio. Gestione in affidamento Sarà applicato il CCNLL delle cooperative sociali. IV.2.4. Servizi ed interventi AREA MINORI, GIOVANI, FAMIGLIA Num. Scheda 8 AFFIDO FAMILIARE Obiettivo A.2.E -LIVEAS Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 45 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI TITOLO AZIONE OBIETTIVI STRATEGIA ATTIVITA’ PREVISTE TEMPISTICA STRUTTURE ORGANIZZATIVE ED OPERATIVE PREVISTE RISORSE FINANZIARIE – COSTO AZIONE ANALISI DEI COSTI Servizio affido familiare Il servizio ha lo scopo di integrare le competenze genitoriali della famiglia in difficoltà con l’aiuto di un’altra famiglia affidataria, al fine di garantire la tutela dei minori e delle rispettive famiglie. Obiettivi: - Favorire l’accoglienza temporanea di un minore in un nucleo familiare quando la famiglia di origine sia momentaneamente impossibilitata a provvedervi in modo adeguato; - evitare l’inserimento dei minori in comunità educative/familiari. Il processo strategico fondamentale nel servizio dell’affido familiare è quello di sensibilizzare la cittadinanza attraverso ad es. la promozione e gestione di incontri e seminari. Inoltre si prevede di: - garantire al minore l’inserimento in una famiglia affidataria; - sostenere la famiglia naturale ed il legame naturale; - sostenere le famiglie accoglienti disponibili all’affido di un minore; - attivare misure di sostegno al fine di agevolare il rientro del minore in famiglia. - informare la coppia che si propone come famiglia affidataria circa i requisiti, le procedure e i tempi; - formare e sensibilizzare la coppia all’accoglienza del minore; - predisporre l’indagine psico-sociale utile per la valutazione della idoneità della coppia all’affido familiare da sottoporre al Tribunale per i Minorenni; - sostenere il nucleo affidatario anche con interventi economici; - sostenere la famiglia di origine; - ottemperare ai decreti di affidamento familiare disposti da Tribunale per i Minorenni. Il servizio è già attivo. La durata dell’azione è triennale. La figura professionale responsabile è il responsabile del servizio sociale del Comune/ambito. Lo staff è costituito da: - L’assistente sociale, laddove necessario, lo psicologo dell’azienda ASL e l’apparato amministrativo; Le risorse occorrenti in termini di strutture ed attrezzature sono: - locali dove fare incontri con le famiglie; - strumenti audio visivi e di comunicazione. 2011 2012 2013 € 6.000,00 €12.000,00 €12.000,00 Il costo corrisponde alle mensilità che vengono erogate alle famiglie affidatarie, come sostegno economico, calcolato in maniera forfettaria e nei limiti delle disponibilità finanziarie di Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 46 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI STRUMENTI DI PARTECIPAZIONE ATTIVA, COMUNICAZIONE, INFORMAZIONE AZIONI SUSSIDIARIE METODOLOGIE DI VALUTAZIONE RISCHI E CRITICITA’ MODALITA’ DI GESTIONE DELL’AZIONE COSTO ORARIO DEL SERVIZIO (in caso di esternalizzazione) bilancio equivalente ad € 250,00. Inoltre sono a totale carico dell’Ente i costi relativi alla figura professionale dell’assistente sociale, dipendente del Comune. La partecipazione attiva avviene attraverso: - Incontri con le famiglie; - Riunioni di equipe. Per quanto riguarda la comunicazione sono utilizzati i seguenti strumenti di diffusione delle informazioni: - Carta della cittadinanza; - Locandine; - Sito internet del Comune. Reti di collaborazione fra servizi pubblici e del privato sociale (ASL, Dipartimento Materno Infantile, Parrocchie, Associazioni di Volontariato, Tribunale per i Minorenni, Associazioni Famiglie Affidatarie). La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico dell’Ufficio di Piano. Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei risultati avverrà con cadenza semestrale (una di queste in coincidenza del rapporto valutativo annuale). Gli indicatori individuati sono: - N° casi di affido - -livello di soddisfazione della famiglia affidataria al momento della conclusione dell’affido (rapporto tra le famiglie completamente soddisfatte e il totale delle famiglie dimesse nel periodo). - livello di soddisfazione della famiglia di origine (rapporto tra le famiglie completamente soddisfatte dopo un anno dalla conclusione dell’esperienza dell’affido e il totale delle famiglie interessate dal provvedimento). Resistenze culturali verso l’istituto dell’affido familiare. Gestione diretta IV.2.5. Servizi ed interventi AREA MINORI, GIOVANI, FAMIGLIA Num. Scheda 9 SERVIZIO ADOZIONE Obiettivo A.2.E - LIVEAS TITOLO AZIONE adozioni nazionali ed internazionali Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 47 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI OBIETTIVI - Soddisfare due bisogni complementari: quello dei coniugi di avere un bambino e quello del bambino di avere una famiglia, nel rispetto della normativa vigente e dei protocolli regionali tra i diversi soggetti preposti alla procedura; - proteggere e tutelare la crescita di un minore in stato di abbandono attraverso l’accoglienza definitiva in un nucleo familiare. STRATEGIA Il regime dell’adozione richiede una complessità di fasi operative che vanno dalla informazione della coppia all’arrivo del minore nella nuova famiglia e al sostegno del nuovo nucleo adottivo, che vanno gestite da un servizio specifico ed esclusivo composto dagli operatori dell’Equipe territoriale. ATTIVITA’ PREVISTE TEMPISTICA STRUTTURE ORGANIZZATIVE ED OPERATIVE PREVISTE RISORSE FINANZIARIE – COSTO AZIONE - Informare le coppie aspiranti all’adozione sulle relative procedure; - formare e sensibilizzare le coppie all’accoglienza del minore; - predisporre indagini psico-sociali utili per la valutazione da parte del Tribunale per i Minorenni della idoneità della coppia all’adozione; - sostenere i nuclei adottivi. Il servizio è già attivo. La durata dell’azione è triennale. Il servizio è espletato nel rispetto dei tempi previsti nel protocollo operativo metodologico approvato dalla Regione Abruzzo tra i soggetti coinvolti. I tempi non sono però perentori. La figura professionale responsabile è il responsabile del servizio sociale. Lo staff è costituito da: - un Assistente Sociale del Comune e da uno Psicologo della ASL (mediante protocollo d’intesa) individuato come Equipe territoriale per le adozioni. Le risorse necessarie in termini di strutture ed attrezzature sono: - sede dell’Equipe Territoriale; - Comune di Lanciano - Assessorato Politiche Sociali; - locali dove fare corsi di formazioni delle coppie aspiranti all’adozione e gruppi di auto-mutuo-aiuto; - strumenti audio visivi; - cancelleria, libri a tema. ANALISI DEI COSTI 2011 2012 2013 € 5.000,00 € 5.000,00 € 5.000,00 Il costo relativo al personale è a totale carico del Comune per quanto concerne la figura dell’assistente sociale e della ASL per lo psicologo. La spesa riguarda attività di comunicazione, formazione delle coppie, materiale di consumo,pubblicazioni. STRUMENTI DI PARTECIPAZIONE ATTIVA, COMUNICAZIONE, La partecipazione attiva avviene attraverso: - incontri con le famiglie; - riunioni di equipe. Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 48 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI INFORMAZIONE AZIONI SUSSIDIARIE METODOLOGIE DI VALUTAZIONE RISCHI E CRITICITA’ MODALITA’ DI GESTIONE DELL’AZIONE COSTO ORARIO DEL SERVIZIO (in caso di esternalizzazione) Per quanto riguarda la comunicazione sono utilizzati i seguenti strumenti di diffusione delle informazioni: - carta della cittadinanza; - locandine; - sito internet del Comune. L’equipe territoriale integrata per quanto riguarda l’adozione nazionale e internazionale provvede alle attività istruttorie e di sostegno in collegamento con il tribunale per i minorenni, la Regione, la commissione per le adozioni internazionali. La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico dell’Ufficio di Piano. Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei risultati avverrà con cadenza semestrale (una di queste in coincidenza del rapporto valutativo annuale). Gli indicatori individuati sono: - n. coppie formate; - numero di nuclei adottivi seguiti con progetti di accompagnamento post-adottivo sul totale delle adozioni nazionali e internazionali realizzate negli ultimi tre anni; - tempi di attesa tra la fine del corso e l’inizio dell’indagine psicosociale; - tempi di attesa tra il primo accesso informativo e l’inizio dei corsi di preparazione. Sovraccarico di servizi, soprattutto per la figura dello psicologo, che può portare ad allungare i tempi necessari per le procedure. Gestione diretta IV.2.6. Servizi ed interventi AREA MINORI, GIOVANI, FAMIGLIA Num. Scheda 10 COMUNITA’ DI TIPO RESIDENZIALE PER MINORI Obiettivo A.6.E -LIVEAS TITOLO AZIONE Comunità di tipo residenziale per minori OBIETTIVI - Fornire un servizio residenziale per allontanare il minore da situazioni a rischio, di disagio fisico o psichico e relazionale attraverso l’attuazione di interventi educativi o di reinserimento sociale; Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 49 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI STRATEGIA ATTIVITA’ PREVISTE TEMPISTICA STRUTTURE ORGANIZZATIVE ED OPERATIVE PREVISTE RISORSE FINANZIARIE – COSTO AZIONE ANALISI DEI COSTI - ricreare un contesto il più possibile vicino a quello familiare; - accoglienza temporanea del minore, qualora la famiglia di origine sia incapace o impossibilitata ad assolvere al proprio compito, favorendo l’armonico sviluppo della personalità per mezzo del progetto educativo individualizzato. Interventi tempestivi sullo stato di abbandono del minore e tutela dei suoi diritti, attraverso programmi specifici. Il processo di erogazione e fruizione del servizio comunità di tipo familiare prevede: - analisi della domanda - accoglienza; - valutazione psico-diagnostica del minore e della famiglia; - intervento educativo, terapeutico e riabilitativo sul minore e sulla famiglia; - dimissione del minore con indicazione del tipo di trattamento da attuare al rientro in famiglia; - interventi specifici per la protezione e tutela del minore; - osservazioni sulle relazioni minore-genitori e delle capacità gestionali; - supporto alla ricostruzione della rete familiare ove è possibile; - potenziamento delle responsabilità e del ruolo genitoriale e spinta verso l’autonomia; Il processo di erogazione e fruizione del servizio comunità di tipo educativo prevede: - raccolta informazioni sullo stato di disagio o di abbandono del minore; - successiva segnalazione al Tribunale competente; - erogazione del servizio educativo e di protezione a carattere residenziale. Dalla segnalazione alla presa in carico dell’utente i tempi non sono lunghi, ma legati all’espletamento dell’iter burocratico, in quanto si opera al fine di attuare protezione e tutela nei confronti del minore. La figura responsabile dell’azione è il responsabile dell’Ambito zonale.Nella Comunità operano professionisti quali: - Assistenti sociali; - Psicologi/sociologi/pedagogisti; - Educatori professionali; - Terapisti; Le figure necessarie per l’azione sono: l’Assistente Sociale con supporto, ove richiesto, di forze dell’ordine e personale amministrativo contabile. 2011 2012 2013 €136.500,00 €244.000,00 €244.000,00 Il costo è relativo alle rette giornaliere liquidate con cadenza mensile fissate dalle strutture. L’assistente sociale del servizio tutela Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 50 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI STRUMENTI DI PARTECIPAZIONE ATTIVA, COMUNICAZIONE, INFORMAZIONE minori e il personale amm.vo è a totale carico del Comune. - carta della cittadinanza; - sito internet; - sportello Segretariato Sociale; - coinvolgimento dei cittadini a segnalare casi di grave disagio. AZIONI SUSSIDIARIE Per la realizzazione del servizio si avviano rapporti di collaborazione con: ASL, scuole, autorità giudiziarie, associazioni di volontariato e cooperative di servizi. METODOLOGIE DI VALUTAZIONE La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico dell’Ufficio di Piano. Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei risultati avverrà con cadenza semestrale (una di queste in coincidenza del rapporto valutativo annuale). Gli indicatori individuati sono: - Numero di minori assistiti; - Numero di minori entrati nell’anno; - Numero di minori dismessi dal servizio; - Periodo di permanenza media in comunità; - % di casi in cui la corresponsione del pagamento è avvenuta in base a specifica valutazione sul caso. L’incremento dei ricoveri dei minori laddove non si possono risolvere le situazioni attraverso istituti alternativi, quali l’affido o l’ADM, con aggravio di costi per la comunità e sofferenza per i minori e le famiglie. RISCHI E CRITICITA’ MODALITA’ DI GESTIONE DELL’AZIONE COSTO ORARIO DEL SERVIZIO (in caso di esternalizzazione) Gestione diretta e indiretta IV.2.7. Servizi ed interventi AREA MINORI, GIOVANI, FAMIGLIA Num. Scheda 11 SERVIZI INTEGRATIVI PER MINORI Obiettivo A.4.E - LIVEAS TITOLO AZIONE OBIETTIVI Ci vediamo in biblioteca - Promuovere la Biblioteca Comunale e Polo Museale come luoghi di aggregazione, d’incontro e di socializzazione per bambini e ragazzi; - organizzare all’interno della Biblioteca Comunale e del Polo Museale, servizi e attività di socializzazione, in orario scolastico ed Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 51 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI extrascolastico, funzionali alla gestione educativa del tempo libero dei bambini e dei ragazzi, al fine di prevenire i fenomeni di devianza, dipendenza e malessere giovanile; - promuovere l’aggregazione spontanea di bambini e adolescenti, in uno spazio libero ma regolamentato con figure educative di supporto, al fine di favorire la maturazione della personalità, dei valori e delle norme comportamentali; - sperimentare spazi di aggregazione, socializzazione e di espressione culturale, anche autogestiti, per gli adolescenti, in collaborazione con le scuole superiori, i servizi sociali del Ministero della Giustizia, al fine di prevenire i fenomeni di devianza e malessere giovanile. Popolazione target: bambini dai 6 ai 18 anni. STRATEGIA ATTIVITA’ PREVISTE TEMPISTICA STRUTTURE ORGANIZZATIVE ED OPERATIVE PREVISTE RISORSE FINANZIARIE – COSTO AZIONE ANALISI DEI COSTI STRUMENTI DI PARTECIPAZIONE Attraverso attività di laboratori pomeridiani, si individuano i bisogni dei singoli bambini/ragazzi al fine di poterli coinvolgere in iniziative che meglio corrispondono alle loro esigenze di socializzazione, di integrazione e prevenzione del disagio. Mettere a disposizione gli spazi della Biblioteca e Polo Museale. - laboratori animati di promozione della lettura; - laboratorio “Assaggi d’Arte”; - laboratorio di teatro per adolescenti; - laboratorio di musical; - cineforum; - laboratori creativi (decoupage, pasta al mais, scrapbooking ecc); - incontri di prevenzione alle dipendenze e devianza giovanile; - sostegno pomeridiano allo studio; - “biblioteca in festa” ( feste con animazione a tema, in occasione delle ricorrenze care ai bambini come Halloween, Natale, Carnevale); - “piccolo Museo Interattivo della Scienza” nel quale raccogliere una serie di oggetti e di esperimenti con i quali i bambini possano interagire, al fine di avvicinarli al mondo delle scienze. Progetto triennale suddiviso in attività invernali (anno scolastico) e attività estive. La figura responsabile dell’azione il responsabile del servizio sociale comunale dell’ambito. Lo staff necessario è costituito da n. 3 bibliotecari/animatori con formazione specifica in attività di animazione e promozione della lettura, n 1 esperto di teatro, 1 esperto di musica e 1 esperta in arte. 2011 2012 2013 €11.000,00 € 22.000,00 € 22.000,00 La spesa è relativa al costo del personale e del materiale per i laboratori. - Carta della cittadinanza; Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 52 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI ATTIVA, COMUNICAZIONE, INFORMAZIONE AZIONI SUSSIDIARIE METODOLOGIE DI VALUTAZIONE RISCHI E CRITICITA’ MODALITA’ DI GESTIONE DELL’AZIONE COSTO ORARIO DEL SERVIZIO (in caso di esternalizzazione) - Pieghevoli che illustrano dettagliatamente le varie attività proposte e le modalità di partecipazione da distribuire nelle scuole e in biblioteca; - sito del Comune. Collaborazione con gli istituti scolastici fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi e con il servizio Socio-PsicoPedagogico per la famiglia. La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico dell’Ufficio di Piano. Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei risultati avverrà con cadenza semestrale (una di queste in coincidenza del rapporto valutativo annuale). Gli indicatori individuati sono: - Numero di presenze giornaliere alle varie attività; - Numero di laboratori realizzati; - Numero di incontri realizzati; - Numero partecipanti alle diverse attività; - Numero dei libri prestate dei prestiti dei libri; - Numero di schede di valutazione somministrate ai ragazzi - Numero di schede di valutazione somministrate alle famiglie. L’organizzazione delle attività è vincolata dall’affluenza dell’utenza, per ciò che riguarda gli spazi e la gestione. Servizio in affidamento. Si prevede una piccola compartecipazione dell’utenza al costo del servizio da regolamentare entro il 2012. IV.3. AREA PERSONE ANZIANE IV.3.1. Analisi dei problemi e definizione degli obiettivi (max 30 righe) Nell’Ambito 22 il tasso di anzianità, ovvero l’incidenza percentuale delle persone di 65 anni ed oltre sul totale della popolazione, appare sostanzialmente stabile e in linea con il dato regionale, non prefigurando nel breve termine un appesantimento del carico assistenziale economico e di cura delle generazioni giovani ed adulte Il quadro demografico così rappresentato, seppure migliore rispetto ad altre zone della regione non può prescindere dal porre una puntuale attenzione sulle politiche che tendano ad agire sulla promozione del benessere e una prevenzione della emarginazione del decadimento e del degrado, creando interventi capaci di gestire al meglio le fragilità senili per evitare che decadino in situazioni di non autosufficienza. Nello specifico vengono evidenziate le seguenti problematiche e vulnerabilità sociali: Abbandono e solitudine delle persone anziane; Poca disponibilità dei familiari a prendersi cura del proprio congiunto; Forme di emarginazione sociale con scarso coinvolgimento degli anziani in attività sociali, culturali Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 53 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI etc.., Scarse iniziative di carattere sociale che garantiscano un”invecchiamento attivo”; Dall’analisi di tali problematicità scaturisce il bisogno nella comunità locale di: Orientamento dei servizi all’autonomia e al sostegno delle fragilità; Incremento ed ottimizzazione dei servizi per la non autosufficienza; Incremento del volume dei servizi per la domiciliarità (privilegiando forme di integrazione sociosanitarie); Attivazione di interventi specifici per anziani in situazioni di gravità (demenze senili, alzaimer, altre cronicità,..); Promuovere l’anziano come risorsa. In relazione a ciò il Piano di Zona tende a realizzare i seguenti obiettivi: Favorire, ove possibile, la de-istituzionalizzazione e la permanenza a domicilio delle persone anziane, incrementando i servizi di assistenza domiciliare e di assistenza domiciliare integrata e la continuità assistenziale, intesa quale prosecuzione metodologica di intervento; Favorire le cure domiciliari dei soggetti non autosufficienti; Favorire azioni che promuovano la socializzazione degli anziani in condizione di emarginazione e solitudine attraverso la promozione e la facilitazione di aggregazioni spontanee; Consentire una presa in carico globale dell’assistito e un orientamento appropriato nell’ambito della rete dei servizi da parte dell’utente anziano e della sua famiglia. IV.4.2 Num. 12 Obiettivo AREA ANZIANI Scheda SERVIZIO DIASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI (SAD) C.1.E-LIVEAS TITOLO AZIONE Assistenza domiciliare anziani (SAD) OBIETTIVI - Favorire la permanenza dell’anziano nel proprio ambiente di vita sociale familiare, e ridurre i ricoveri in strutture; - evitare rischi di isolamento sociale e di impoverimento della qualità della vita della persona; - consentire una soddisfacente vita di relazione attraverso un complesso di prestazioni socio-assistenziali; - aiutare la persona nello svolgimento delle normali attività quotidiane; - recuperare il piacere e l’orgoglio di vivere la propria età sfruttando al massimo le autonomie residue; - incrementare gli interventi personalizzati anche ricorrendo ai P.A.I. integrati con i servizi territoriali. STRATEGIA Approvazione del regolamento del servizio prevedendo la compartecipazione alla spesa da parte degli utenti. Inoltre strategico è il lavoro di Equipe poichè il bisogno verrà letto in modo multi professionale. L’intervento all’interno dell’ambiente Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 54 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI ATTIVITA’ PREVISTE TEMPISTICA STRUTTURE ORGANIZZATIVE ED OPERATIVE PREVISTE domestico, promuove lo sviluppo e/o il potenziamento di capacità residue e nell’ambiente esterno, la vita di relazione intra ed extrafamiliare (momenti d’incontro con altri contesti, frequenza di centri sociali, frequenza di associazioni, ecc). Le prestazioni: Prestazioni di tipo domestico: - governo della casa; - lavaggio della biancheria; - preparazione pasti caldi. Prestazioni di tipo socio-assistenziale: - aiuto dell’igiene personale, compresa la vestizione, la deambulazione gli atti quotidiani della vita; - aiuto anche mediante accompagnamento per disbrigo di pratiche amministrative; - accompagnamento negli spostamenti e compagnia alle persone che hanno difficoltà a muoversi. Il processo di erogazione/fruizione del servizio si compone dei seguenti step: - richiesta del servizio al segretariato sociale; - intervento di valutazione globale del bisogno da parte del servizio sociale; - predisposizione di un Piano assistenziale e presa in carico dell’utenza; - erogazione del servizio; - informatizzazione raccolta dati dell’intervento prestato; - monitoraggio dell’intervento; - valutazione dei risultati conseguiti. Il servizio è già attivo e si prevede la continuità. La figura responsabile dell’azione è il responsabile del servizio dell’ Ambito/Comune di Lanciano. Lo staff necessario per l’attuazione dell’azione è: - assistente Sociale; - operatore socio assistenziale (OSA); - personale amministrativo. RISORSE FINANZIARIE – COSTO AZIONE ANALISI DEI COSTI STRUMENTI DI PARTECIPAZIONE ATTIVA, COMUNICAZIONE, INFORMAZIONE AZIONI SUSSIDIARIE METODOLOGIE DI VALUTAZIONE 2011 €53.494,00 2012 €104.000,00 2013 €104.000,00 Il costo è relativo al personale. - carta dei servizi; - sito internet del Comune; - scheda informatizzata dell’utente. Si fa riferimento alla rete dei servizi territoriali e del volontariato, nonchè alla rete informale (buon vicinato). La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico dell’Ufficio di Piano. Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 55 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI RISCHI E CRITICITA’ MODALITA’ DI GESTIONE DELL’AZIONE COSTO ORARIO DEL SERVIZIO (in caso di esternalizzazione) Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei risultati avverrà con cadenza semestrale (una di queste in coincidenza del rapporto valutativo annuale). Gli indicatori individuati sono: - livello di raggiungimento obiettivi servizio su anziani in carico (rapporto tra gli utenti con obiettivi completamente raggiunti in dimissione e il totale utenti dimessi nel periodo); - livelli di stress assistenziale della famiglia; - livello di soddisfazione dell’utente\famiglia al momento della dimissione (rapporto tra le famiglie completamente soddisfatte in dimissione e il totale delle famiglie dimesse nel periodo); - media/h assistenza per utente. Ritardo nell’approvazione del regolamento attuativo del servizio. Non adeguatezza delle risorse. Gestione in affidamento a cooperativa sociale. Come da CCNL per Operatore OSA e Ass. sociale. Si prevede la compartecipazione alla spesa da parte degli utenti come da regolamento del servizio. IV.3.3. Num. 13 Obiettivo TITOLO AZIONE OBIETTIVI AREA ANZIANI Scheda SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA (ADI) PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI C.1.E -LIVEAS Assistenza Domiciliare integrata (ADI) Il Servizio ADI è finalizzato ad evitare ricoveri ospedalieri impropri e mantenere nel proprio ambiente di vita persone non autosufficienti o di recente dimissione ospedaliera che manifestano bisogni di tipo sociale e sanitario di gravità elevata e che richiedono un intervento assistenziale intenso. Obiettivi: - assistere a domicilio cittadini anziani non autosufficienti; - permettere a persone con gravi limitazioni dell’autonomia personale la permanenza nel proprio domicilio il più a lungo possibile; - evitare ricoveri inutili e dannosi per la persona e un aggravio di costi per le famiglie e gli enti coinvolti. STRATEGIA Si fa riferimento alla delibera regionale n. 224 del 13.03.2007 “Sistema delle cure domiciliari” che prevede anche una Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 56 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI ATTIVITA’ PREVISTE TEMPISTICA - diversificazione delle prestazioni da erogare a domicilio delle persone in stato di bisogno, graduando l’intervento in base alla gravità e, quindi, all’intensità dell’intervento Si attua l’unitarietà del processo programmatorio attraverso la definizione di risposte ai bisogni socio-sanitarii e sociali e una sinergia tra l’Ente Locale e la ASL. Attraverso il PUA distrettuale si attua l’accesso al servizio e la presa in carico dell’utente con bisogno sociosanitario garantendo la continuità assistenziale. Approvazione del regolamento del servizio prevedendo la compartecipazione alla spesa da parte degli utenti. Segnalazione del caso all’UVMD da parte del Medico Curante e, comunque, con il suo consenso, da parte della persona interessata, di un familiarie, del servizio sociale dell’ambito ecc.; - valutazione del caso da parte dell’UVMD; - stesura del protocollo assistenziale; - erogazione delle prestazioni sociali e sanitarie, secondo tempi e modalità stabilite dall’UVMD, sotto il controllo e la supervisione del medico curante. L’assistenza domiciliare integrata coniuga prestazioni infermieristiche e riabilitative, a carico della ASL, con interventi di assistenza alla persona, di competenza dell’EAS. Le prestazioni sociali sono: - aiuto domestico; - igiene della persona; - eventuale somministrazione di pasti; - eventuali servizi di lavanderia; - disbrigo di commissioni e collegamento con altri servizi sociali; - movimentazione del paziente allettato per la prevenzione dei decubiti. Le prestazioni sanitarie sono: - assistenza del medico di medicina generale; - assistenza infermieristica; - assistenza riabilitativa; - eventuali prelievi per esami clinici; - altre forme assistenziali sanitarie erogabili a domicilio (prestazioni podologiche, programmi dietetici e nutrizionali. Servizio già attivo a cui dare continuità. Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 57 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI STRUTTURE ORGANIZZATIVE ED OPERATIVE PREVIST Lo Staff previsto è costituito da: - il Coordinatore del Servizio/Assistente sociale; - l’operatore socio sanitario/OSS; -le Figure professionali specializzate di natura sanitaria garantite dall’ASL, funzionalmente alle decisioni dell’UVM. Funzioni espletate: - la funzione di direzione e raccordo è a cura del responsabile del Servizio del Comune /Ambito; - la funzione di valutazioni delle condizioni sociali è svolta dall’ Assistente Sociale del Servizio; - le funzioni operative dirette sono a cura della figura professionale dell’operatore sociosanitario. RISORSE FINANZIARIE – COSTO AZIONE ANALISI DEI COSTI STRUMENTI DI PARTECIPAZIONE ATTIVA, COMUNICAZIONE, INFORMAZIONE AZIONI SUSSIDIARIE METODOLOGIE DI VALUTAZIONE RISCHI E CRITICITA’ MODALITA’ DI GESTIONE 2011 €129.709,00 2012 €245.000,00 2013 €245.000,00 Il costo è costituito dalla spesa del personale. L’informazione viene fornita da: medici di famiglia, DSB, dell’ospedale alla dimissione del paziente, dal PUA e dal segretariato sociale nonchè attraverso tutte le forme di comunicazione usuali dell’ambito:sito web, carta della cittadinanza. La partecipazione è garantita dalla consulta del volontariato. Collegamento tra i servizi sanitari (in particolare del DSB) e sociali e l’ausilio dell’associazionismo operante nel territorio. Esiste inoltre una banca dati delle assistenti familiari per attuare l’incrocio domanda–offerta relativa al servizi privati di cura da cui reperire personale qualificato che possa integrare o sopperire a quello che l’ambito non riesce a soddisfare. La responsabilità del controllo esterno sul servizio è a carico dell’Ufficio di Piano. Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei risultati avverrà con cadenza semestrale (una di queste in coincidenza del rapporto valutativo annuale). Gli indicatori individuati sono: - livello di raggiungimento obiettivi servizio su anziani in carico (rapporto tra gli utenti con obiettivi completamente raggiunti in dimissione e il totale utenti dimessi nel periodo); - presenza di piano assistenza personalizzato multidimensionale; - n° riunioni di equipe; - presenza di care manager; - durata media presa in carico; - livelli di stress assistenziale della famiglia. Insufficienza delle risorse a fronte dell’aumento della domanda. Affidamento a coop. sociale. Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 58 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI GESTIONE DELL’AZIONE COSTO ORARIO DEL SERVIZIO (in caso di esternalizzazione) Come da CCNL per Operatore OSS e Ass. sociale. Si prevede la compartecipazione alla spesa da parte degli utenti come da regolamento del servizio. IV.3.4. Servizi ed interventi Num. 14 Obiettivo TITOLO AZIONE OBIETTIVI STRATEGIA ATTIVITA’ PREVISTE TEMPISTICA STRUTTURE ORGANIZZATIVE ED OPERATIVE PREVISTE RISORSE FINANZIARIE – COSTO AZIONE ANALISI DEI COSTI STRUMENTI DI PARTECIPAZIONE ATTIVA, COMUNICAZIONE, INFORMAZIONE AZIONI SUSSIDIARIE METODOLOGIE DI VALUTAZIONE AREA ANZIANI Scheda CENTRO DIURNO C.3.C - LIVEAS Centro aggregazione anziani - Stimolare e migliorare i processi di socializzazione e di integrazione; - favorire la partecipazione ad attività sociali per contrastare i rischi di solitudine e marginalità; - educare l’anziano ad uno stile di vita in grado di conservare le abilità residue; - creazione di almeno un Centro in zona periferica. Popolazione target Cittadini ultrasessantenni. Attivazione della rete locale. Ottimizzazione delle risorse allocandole in più strutture nel territorio. Le attività previste sono di carattere: culturale, sociale e ludicoricreativo e di segretariato sociale. Prosecuzione di un servizio già attivo. Lo staff richiesto per l’azione è composto da: - operatori/animatori (n. 1 ogni 25 anziani ); - n. 1 ass. sociale/sociologo per il coordinamento delle iniziative promosse nel centro e attività di segretariato. 2011 2012 2013 € 17.000,00 € 43.500,00 € 43.500,00 I costi sono relativi al personale e a quelli di gestione (pulizia, piccole manutenzioni). I costi relativi alle utenze sono a totale carico del Comune. - Consulta del volontariato; - scheda informatizzata utente; - carta della cittadinanza; - segretariato sociale; - sito internet del Comune. Rete di collaborazione con Associazioni del Volontariato. La responsabilità del controllo esterno sul servizio è a carico Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 59 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI VALUTAZIONE RISCHI E CRITICITA’ MODALITA’ DI GESTIONE DELL’AZIONE COSTO ORARIO DEL SERVIZIO (in caso di esternalizzazione) dell’Ufficio di Piano. Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei risultati avverrà con cadenza semestrale (una di queste in coincidenza del rapporto valutativo annuale). Gli indicatori individuati sono: - livello di partecipazione alle attività dei centri sociali; - rapporto tra numero di anziani iscritti come soci e numero di anziani residenti nella zona di riferimento del centro; - rapporto tra numero di soci e media dei frequentanti nel periodo oggetto della valutazione); - % di utenti soddisfatti ( utenti soddisfatti sulla totalità degli utenti) (rapporto tra le persone completamente soddisfatte nel periodo oggetto della valutazione e il totale delle persone frequentanti). - Difficoltà nel cambiamento(nuova gestione/ nuove proposte che stimolano l’autonomia e le risorse personali); - insufficiente integrazione fra servizi e con il territorio. Affidamento attraverso gara a coop, sociale o in convenzione con Associazione di volontariato. Come da CCNL per Operatore/animatore e Ass. sociale/sociologo. Si prevede la compartecipazione alla spesa da parte degli utenti come da regolamento del servizio. IV.3.5 Num. 15 Obiettivo TITOLO AZIONE OBIETTIVI AREA ANZIANI Scheda TELEASSISTENZA ED ALTRE FORME DI ASSISTENZA TELEFONICA (TELESOCCORSO E TELECOMPAGNIA) C.2.E - LIVEAS Teleassistenza -Favorire la riduzione dell’isolamento dell’anziano ultra sessantacinquenne. Nello specifico: - alleviare le problematiche degli anziani che vivono, loro malgrado, in solitudine; - offrire all’assistito un interlocutore attento, un aiuto immediato nelle emergenze; - offrire una compagnia attraverso contatti per via telefonica con tutti gli anziani coinvolti, con telefonate dirette anche quotidiane degli operatori secondo un calendario da concordare con l’utente; - offrire una consulenza a distanza, un orientamento ai servizi e l’accompagno nell’accesso degli stessi; - offrire un aiuto a domicilio garantendo un punto di riferimento per l’attivazione di interventi in momenti di difficoltà (consegna pasti, consegna farmaci, pratiche burocratiche,..); Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 60 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI - attivare delle reti di solidarietà e di assistenza: risorse locali di volontariato e dei servizi sociali per sostenere l’anziano in difficoltà; - intervenire in caso di emergenza sociale e sanitaria attraverso apposite apparecchiature collegate al servizio di teleassistenza in raccordo con le ASL, i distretti e i medici di famiglia. STRATEGIA - Assicurare all’assistito un interlocutore attento, un aiuto immediato nelle emergenze, un aiuto per la soluzione dei problemi che possono insorgere; - approvazione del regolamento del servizio prevedendo la compartecipazione alla spesa da parte degli utenti. ATTIVITA’ PREVISTE - Installazione presso il domicilio dell’utente di un apparecchio che permette, attraverso la pressione di un tasto, l’invio di chiamate alla Centrale operativa. L’apparecchio è dotato di vivavoce per comunicare anche senza l’uso della cornetta del telefono. - Prima del collegamento di un nuovo utente inserimento nel sistema di tutta una serie di informazioni riguardanti non solo il quadro clinico e psicologico, ma anche, nomi e recapiti di parenti, amici, vicini di casa, che costituiranno insieme al volontariato della zona una "rete di solidarietà" a cui ricorrere in caso di bisogno dell'anziano. Tale procedura garantirà contatti costanti e frequenti con le persone più vicine all'utente, stimolando la loro partecipazione. - Gestione della centrale operativa 24 h su 24; - aggiornamento periodico della banca dati dei soccorritori; - telefonata programmata di controllo/compagnia; - segnalazione a mezzo visore e segnale acustico della terapia da seguire oppure invio di messaggi o informazioni ricorrenti; - piccole commissioni a domicilio; - ritiro materiale ospedaliero (ricette mediche e farmaci. Il servizio è già attivo. L’organizzazione presuppone: - l’esistenza di una centrale operativa e di una banca datisoccorritori per ogni utente; - apposite apparecchiature a domicilio dell’utente legate al telefono; - operatori sul territorio per le telefonate di compagnia e il disbrigo di piccole commissioni; - l’assistente sociale del servizio sociale professionale che valuta il bisogno; - personale amministrativo. TEMPISTICA STRUTTURE ORGANIZZATIVE ED OPERATIVE PREVISTE RISORSE FINANZIARIE – COSTO AZIONE Piano Sociale Regionale 2011-2013 2011 €13.200,00 2012 €20.000,00 2013 €20.000,00 Pagina 61 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI ANALISI DEI COSTI STRUMENTI DI PARTECIPAZIONE ATTIVA, COMUNICAZIONE, INFORMAZIONE AZIONI SUSSIDIARIE METODOLOGIE DI VALUTAZIONE RISCHI E CRITICITA’ MODALITA’ DI GESTIONE DELL’AZIONE COSTO ORARIO DEL SERVIZIO (in caso di esternalizzazione) Il costo del servizio è legato al canone mensile, l’attivazione e il personale. - Carta della cittadinanza; - sito internet; - scheda informatizzata utente. Rete di collaborazione con Associazioni e servizi esistenti sul territorio. La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico dell’Ufficio di Piano. Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei risultati avverrà con cadenza semestrale (una di queste in coincidenza del rapporto valutativo annuale). Gli indicatori individuati sono: - n° utenti in telecontrollo; - n° chiamate telecontrollo/N.Utenti; - livello di sicurezza percepita dall’anziano (scostamento tra la percezione della propria sicurezza prima dell’intervento e dopo l’attivazione dell’intervento); - n° utenti seguiti; - numero accessi nell’anno; - % di utenti soddisfatti ( utenti soddisfatti sulla totalità degli utenti). Insufficiente integrazione fra servizi e con il territorio. Affidamento a ditta specializzata/cooperativa. Si prevede la compartecipazione alla spesa da parte degli utenti come da regolamento del servizio. In caso di affidamento a cooperativa sarà rispettato il CCNLL. IV.3.6 Num. 16 Obiettivo AREA ANZIANI Scheda INTEGRAZIONE RETTE PER L’OSPITALITA’ DI ANZIANI IN STRUTTURE RESIDENZIALI/GRUPPI APPARTAMENTO C.1.E/C.3.C -LIVEAS TITOLO AZIONE Integrazione rette case di riposo OBIETTIVI - Garantire ad anziani indigenti bisognosi autosufficienti e non autosufficienti e privi di valido sostegno familiare, residenti nel Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 62 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI territorio, un contributo per pagamento della retta presso istituti di ricovero o forme alternative quali case famiglia/gruppi appartamento; - dare accoglienza continuativa e temporanea agli anziani, in struttura o comunità di tipo familiare come sostegno nella vita quotidiana, finalizzato a prevenire l’istituzionalizzazione, o comunque favorire la permanenza in un luogo sicuro e protetto per coloro che non sono più in grado di vivere autonomamente; - Aiutare gli anziani nel pagamento delle rette di ricovero , nel caso di insufficienza di reddito; - Regolamentazione del servizio. Target: anziani ultrasessantacinquenni, di norma, o in età diversa per casi di particolare gravità e di disagio socio-sanitario ed ambientale. STRATEGIA ATTIVITA’ PREVISTE TEMPISTICA - Valutazione professionale e/o multi-dimensionale del bisogno; - affinché si possa instaurare un qualsiasi tipo di rapporto fra il l’Ambito Sociale e gli istituti di ricovero, controllare che questi ultimi siano in regola con le norme sull’autorizzazione regionale provvisoria al funzionamento e, conseguentemente, in possesso dei requisiti minimi strutturali per il funzionamento, ai sensi del D.P.C.M. 21 Maggio 2001, n. 308, in attesa della redigenda legge regionale. - Presa in carico dell’utente attraverso la seguente procedura: dalla richiesta di assistenza (della persona interessata o da un suo delegato, fatte salve situazioni di emergenza, di pronto intervento, in caso di segnalazione di Enti o di liberi cittadini o su iniziativa del servizio sociale) segue la visita domiciliare da parte dell’Assistente Sociale incaricata per una valutazione e analisi del bisogno. Quindi il caso viene sottoposto all''UVDM che indirizza verso strutture ritenute idonee per lo stato psico-fisico in cui l’anziano versa. La definizione delle istanze è subordinata alle dovute informazioni da parte del servizio sociale. Si procede inoltre alla individuazione degli obbligati all’assistenza e alla valutazione globale per la presa in carico mediante l’intervento di natura economica. - accoglienza e trattamento assistenziale in strutture aventi le caratteristiche di civili abitazioni (gruppo appartamento) o di RA (residenza assistenziale) o di RSA (residenza sanitariaassistenziale); - eventuali prestazioni sanitarie (in RSA)o assimilabili alle forme di assistenza a domicilio. I tempi di erogazione del servizio sono variabili da caso in caso ed è subordinato all’iter burocratico previsto per l’ammissione al servizio. La figura responsabile dell’azione è il responsabile del servizio del Comune/Ambito, che si avvale dell’Assistente Sociale e di STRUTTURE ORGANIZZATIVE ED OPERATIVE Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 63 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI ED OPERATIVE PREVISTE personale amministrativo. Le strutture e attrezzature necessarie saranno: - RA- RSA- Case famiglia presenti nel territorio e fuori; - scheda utente informatizzata. RISORSE FINANZIARIE – COSTO AZIONE ANALISI DEI COSTI 2011 €73.000,00 2012 €129.000,00 2013 €129.000,00 - le rette d’Istituto (RA e RSA) vengono calcolate in osservanza alle direttive impartite dalla Giunta Regionale con atto n. 661 e n. 662 del 01.08.02, applicando le seguenti tariffe, salvo diverse disposizioni in osservanza del regolamento da approvare: - RA (Residenza Assistenziale)- per le strutture che svolgono attività di rilievo sanitario, connesse con quelle socio-assistenziali, salvo successive rettifiche e precisamente: - inabili non curabili a domicilio anziani non autosufficienti – totale Euro 70,75, così suddivise: - Euro 32,80 quota sociale a carico dei Comuni e/o privati; - Euro 37,95 quota sanitaria al carico del F.S.N.; - Euro 87,80 quota sanitaria a carico del F.S.N. al 100% per disabili fisici psichici sensoriali anormali psichici; - RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale ), la retta viene determinata in base alla Fascia di appartenenza, riportate nella delibera di G.R n.661 del 01.08.2002 innanzi citata. STRUMENTI DI PARTECIPAZION E ATTIVA, COMUNICAZION E, INFORMAZIONE AZIONI SUSSIDIARIE METODOLOGIE DI VALUTAZIONE Gli anziani provvedono al loro mantenimento, mediante versamento diretto all’Istituto dove sono ricoverati del 90 % delle pensioni in godimento + l’eventuale assegno di accompagnamento di invalidità, nella misura del 100% + quote da parte degli obbligati ai sensi di legge. - Consulta del volontariato; - carta della cittadinanza ; - sportello di segretariato sociale/ PUA; - sito Internet del Comune; - scheda informatizzata dell’utente. Integrazione con la ASL, rapporti con le famiglie e l’associazionismo. La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico dell’Ufficio di Piano. Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei risultati avverrà con cadenza semestrale (una di queste in coincidenza del rapporto valutativo annuale). Gli indicatori individuati sono: - n° integrazione erogate; - permanenza media degli utenti per struttura; Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 64 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI RISCHI E CRITICITA’ MODALITA’ DI GESTIONE DELL’AZIONE COSTO ORARIO DEL SERVIZIO (in caso di esternalizzazione) - n° esperienze attivate; - numero di utenti seguiti; - numero accessi nell’anno; - % di utenti soddisfatti ( utenti soddisfatti sulla totalità degli utenti ). A tutt’oggi il servizio è carente di un regolamento, finalizzato, non solo all’accesso del servizio, ma anche alla formazione della graduatoria, da aggiornare costantemente rispetto alle richieste inoltrate da parte degli utenti aventi diritto. Gestione indiretta. Sulla scorta delle linee regionali saranno applicate le tariffe per le strutture a carico dei comuni. IV.4. AREA PERSONE DIVERSAMENTE ABILI IV.4.1. Analisi dei problemi e definizione degli obiettivi (max 30 righe) La soddisfazione dei bisogni delle persone diversamente abili richiede continuità di impegno e di presenza. Pertanto, oltre all’intervento del pubblico è necessario prevedere il coinvolgimento sinergico di soggetti diversi: la famiglia, la comunità, le reti informali, le associazioni di volontariato. Oltre a problematiche inerenti la sola dimensione della erogazione dei servizi rivolti ai disabili, dunque, rilevano in notevole misura, in questa area target, tematiche connesse a rapporti di rete sia interni, cioè relativi ai rapporti che i diversi soggetti erogatori hanno tra loro in regime di coordinamento dell’EAS, sia esterni, cioè relativi ai rapporti che ciascun singolo soggetto erogatore ha con le famiglie degli utenti, con le reti informali, con la comunità locale nel suo complesso. Il territorio dell’EAS una presenza di circa 1.797 soggetti. Di questi 1.523 hanno più di 65 anni. 834 sono invece gli anziani in condizione di grave non autosufficienza. Nello specifico vengono evidenziate le seguenti problematiche e vulnerabilità sociali: isolamento del care giver; Eccessivo carico sulle famiglie; Difficoltà alla mobilità sul territorio; Insufficiente integrazione scolastica; La mancanza di possibilità della scelta dell’operatore; Disabili adulti soli; Difficoltà economiche della famiglia; Difficile inserimento lavorativo; Difficoltà nella cura della persona e della casa, necessità di cure sanitarie continuative I bisogni che si evidenziano dunque riguardano: Maggiore sostegno e supporto alle famiglie con carichi assistenziali importanti Migliorare l’integrazione dei nodi assistenziali e della rete in generale degli attori che si occupano di disabilità Aumentare la cultura della solidarietà e dell’accoglienza per creare condizioni diffuse di inserimento sociale e lavorativo In relazione a ciò il Piano di Zona tende a realizzare i seguenti obiettivi: Favorire, ove possibile, la de-istituzionalizzazione e la permanenza a domicilio delle persone diversamente abili, incrementando i servizi di assistenza domiciliare integrata e la continuità assistenziale, intesa quale prosecuzione metodologica di intervento. Favorire le cure domiciliari dei soggetti non autosufficienti Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 65 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI Favorire la comunicazione e l’autonomia degli studenti diversamente abili in condizione di gravità, con specifico riferimento alla reale fruizione del diritto allo studio, mediante Servizio orientato ad azioni di assistenza qualificata e di tipo socio-educativa Favorire azioni che promuovano la reale socializzazione ed integrazione dei diversamente abili in condizione di emarginazione e solitudine, anche a causa di isolamento territoriale, attraverso la promozione e la facilitazione di progetti sperimentali Promuovere l’attivazione di strutture residenziali per disabili (“Dopo di noi”) riservate a soggetti disabili in condizioni di gravità privi di reti parentali primarie IV.4.2. Num. 17 Obiettivo TITOLO AZIONE OBIETTIVI AREA PERSONE DIVERSAMENTE ABILI Scheda ASSISTENZA DOMICILIARE (ADD) D.1.E/D.2.E - LIVEAS Assistenza domiciliare disabili Agevolare il disabile e la sua famiglia nello svolgimento dei compiti inerenti il soddisfacimento dei bisogni fondamentali della persona; favorire il recupero di una parziale autonomia del disabile; ridurre e/o prevenire gli stati depressivi e di isolamento del disabile e della sua famiglia; sostenere la persona nella cura dell’aspetto fisico; mantenere integra la sua rete di affetti; creare una rete di supporto sociale al soggetto preso in carico; potenziare le possibilità di scambio relazionale con tutta la rete di referenti aderenti alla rete sociale di sostegno (scuola, associazioni culturali, sportive, istituzioni religiose....); dotarsi di un regolamento, finalizzato non solo all’accesso al servizio, ma anche alla formazione di una graduatoria che sarà aggiornata costantemente, in relazione alle domande che perverranno; in base all’aumento della domanda di richieste del servizio riduzione della lista di attesa; aggiornamento dei progetti individualizzati. Popolazione target I destinatari del servizio sono tutti i cittadini che siano stati riconosciuti in situazione di handicap grave, ai sensi dell’art. 3 – comma 3 – della legge 5.2.1992 n. 104 e successive modificazioni Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 66 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI ed integrazioni , privi di famiglia o la cui famiglia sia impossibilitata o idonea a provvedere al soddisfacimento delle esigenze essenziali della vita. STRATEGIA ATTIVITA’ PREVISTE TEMPISTICA STRUTTURE ORGANIZZATIVE ED OPERATIVE PREVISTE RISORSE FINANZIARIE – COSTO AZIONE ANALISI DEI COSTI STRUMENTI DI PARTECIPAZIONE ATTIVA, COMUNICAZIONE, INFORMAZIONE AZIONI SUSSIDIARIE METODOLOGIE DI VALUTAZIONE - Attraverso riunioni periodiche verifica con gli operatori socio assistenziali coinvolti nel progetto dell’ assistenza erogata alla persona; - predisposizione di strumenti di documentazione dell’attività svolta; - maggiore coinvolgimento delle reti di supporto informale e del volontariato. Prestazioni socio assistenziali: auto nell’attività di assistenza diretta alla persona (aiuto per alzarsi dal letto, lavarsi, vestirsi e per l’assunzione di pasti, ecc.); preparazione a domicilio dei pasti; accompagnamento per il disbrigo di pratiche varie, per prestazioni sanitarie e/o per il mantenimento dei rapporti parentali, amicali o di vicinato. Prosecuzione del servizio già attivato. Il servizio è previsto per la triennalità. La figura responsabile dell’azione è il responsabile del servizio del Comune/ambito. Lo staff è composto dalle seguenti figure professionali: - Assistente Sociale; - personale Amministrativo; - Operatori socio assistenziali (OSA) e /operatore sociosanitario ( OSS). 2011 € 107.000,00 2012 € 210.000,00 2013 € 210.000,00 Il costo è dato dal personale - Consulta del volontariato; - sportelli di segretariato sociale/PUA; - carta della cittadinanza; - sito Internet del Comune; - scheda informatizzata dell’utente. Reti formali ed informali di collaborazione con le strutture sanitarie/riabilitative del territorio e Associazioni di Volontariato. La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico dell’Ufficio di Piano. Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei risultati avverrà con cadenza semestrale (una di queste in coincidenza del rapporto valutativo annuale). Gli indicatori individuati sono: Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 67 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI - livello di soddisfazione dei bisogni riscontrati nei disabili (rapporto tra gli utenti con obiettivi completamente raggiunti in dimissione e il totale utenti dimessi nel periodo); - livelli di stress assistenziale della famiglia (rapporto tra le famiglie con migliorati livelli di stress alla dimissione dal servizio e il totale delle famiglie dimesse); - livello di soddisfazione dell’utente\famiglia al momento della dimissione (rapporto tra le famiglie completamente soddisfatte in dimissione e il totale delle famiglie dimesse nel periodo); - media/h assistenza per utente. RISCHI E CRITICITA’ MODALITA’ DI GESTIONE DELL’AZIONE COSTO ORARIO DEL SERVIZIO (in caso di esternalizzazione) La domanda di assistenza superiore all’offerta del servizio in termini di ore di prestazioni erogabili; insufficienza delle risorse finanziarie destinate al servizio per soddisfare il bisogno ed evitare la possibile lista di attesa. Gestione in affidamento a Coop. Sociale. Il Costo del servizio deriva dal costo orario degli operatori, in base al CCNLL per il numero di ore erogate. IV.4.3. Num. 18 Obiettivo AREA PERSONE DIVERSAMENTE ABILI Scheda ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA (ADI) PER PERSONE DIVERSAMENTE ABILI NON AUTOSUFFICIENTI D.1.E/D.2.E - LIVEAS TITOLO AZIONE Assistenza domiciliare integrata per persone diversamente abili non autosufficienti OBIETTIVI Il Servizio ADI è finalizzato ad evitare ricoveri ospedalieri impropri e mantenere nel proprio ambiente di vita persone non autosufficienti o di recente dimissione ospedaliera che manifestano bisogni di tipo sociale e sanitario di gravità elevata e che richiedono un intervento assistenziale intenso. Obiettivi: - assistere a domicilio cittadini disabili non autosufficienti; - permettere a persone con gravi limitazioni dell’autonomia personale la permanenza nel proprio domicilio il più a lungo possibile; - evitare ricoveri inutili e dannosi per la persona e un aggravio di Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 68 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI STRATEGIA ATTIVITA’ PREVISTE TEMPISTICA STRUTTURE ORGANIZZATIVE ED OPERATIVE PREVISTE costi per le famiglie e gli enti coinvolti. Si fa riferimento alla delibera regionale n. 224 del 13.03.2007 “Sistema delle cure domiciliari” che prevede anche una diversificazione delle prestazioni da erogare a domicilio delle persone in stato di bisogno, graduando l’intervento in base alla gravità e, quindi, all’intensità dell’intervento Si attua l’ unitarietà del processo programmatorio attraverso la definizione di risposte ai bisogni socio-sanitarie e sociali e una sinergia tra Ente Locale ed ASL. Attraverso il PUA distrettuale rappresentasi attua l’accesso al servizio unitaria e la presa in carico dell’utente con bisogno sociosanitario garantendo la continuità assistenziale. Approvazione del regolamento del servizio prevedendo la compartecipazione alla spesa da parte degli utenti. - Segnalazione del caso all’UVMD da parte del Medico Curante e, comunque, con il suo consenso, da parte della persona interessata, di un familiarie, del servizio sociale dell’ambito ecc.; valutazione del caso da parte dell’UVMD; - stesura del protocollo assistenziale; erogazione delle prestazioni sociali e sanitarie, secondo tempi e modalità stabilite dall’UVMD, sotto il controllo e la super visione del medico curante. - L’assistenza domiciliare integrata coniuga prestazioni infermieristiche e riabilitative, a carico della ASL, con interventi rivolti all’assistenza alla persona, di competenza dell’EAS. - Le prestazioni sociali sono: - aiuto domestico; - igiene della persona; - eventuale somministrazione di pasti; - eventuali servizi di lavanderia; - disbrigo di commissioni e collegamento con altri servizi sociali; - movimentazione del paziente allettato per la prevenzione dei decubiti. Le prestazioni sanitarie sono: - assistenza del medico di medicina generale; - assistenza infermieristica; - assistenza riabilitativa; - eventuali prelievi per esami clinici; - altre forme assistenziali sanitarie erogabili a domicilio (prestazioni podologiche, programmi dietetici e nutrizionali). Servizio già attivo a cui dare continuità. Lo Staff previsto è costituito da: - il Coordinatore del Servizio/Assistente sociale; - l’Operatore socio sanitario (OSS); - le Figure professionali specializzate di natura sanitaria garantite dall’ASL funzionalmente alle decisioni dell’UVM. Funzioni espletate: - la funzione di direzione e raccordo è a cura del responsabile del Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 69 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI - RISORSE FINANZIARIE – COSTO AZIONE Servizio del Comune /ambito; la funzione di valutazioni delle condizioni sociali è svolta dall’ Assistente Sociale del Servizio; le funzioni operative dirette sono a cura della figura professionale dell’operatore sociosanitario/ geriatrico. Le risorse sono quelle già menzionate nella scheda n.13 ADI anziani. 2011 2012 2013 ANALISI DEI COSTI Il costo è costituito dalla spesa del personale STRUMENTI DI PARTECIPAZIONE ATTIVA, COMUNICAZIONE, INFORMAZIONE L’informazione viene fornita da: medici di famiglia, DSB, dell’ospedale alla dimissione del paziente, dal PUA e dal segretariato sociale nonchè attraverso tutte le forme di comunicazione usuali dell’ambito:sito web, carta della cittadinanza. La partecipazione è garantita dalla consulta del volontariato. Il collegamento tra i servizi sanitari (in particolare del DSB ) e sociali e l’ausilio dell’associazionismo operante nel territorio. Esiste inoltre una banca dati delle assistenti familiari per attuare l’incrocio domanda –offerta relativa al servizi privati di cura da cui reperire personale qualificato che possa integrare o sopperire a quello che l’ambito non riesce a soddisfare. La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico dell’Ufficio di Piano. Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei risultati avverrà con cadenza semestrale (una di queste in coincidenza del rapporto valutativo annuale). Gli indicatori individuati sono: n° Utenti beneficiari servizio ADI; livelli di stress assistenziale della famiglia (rapporto % tra n° famiglie con migliorati livelli di stress alla dimissione dal servizio e n° totale delle famiglie dimesse). Insufficienza della disponibilità finanziaria a fronte dell’aumento della domanda. Affidamento a coop. sociale. AZIONI SUSSIDIARIE METODOLOGIE DI VALUTAZIONE RISCHI E CRITICITA’ MODALITA’ DI GESTIONE DELL’AZIONE COSTO ORARIO DEL SERVIZIO (in caso di esternalizzazione) Come da CCNL per Operatore OSS/OSA e Ass. sociale Si prevede la compartecipazione alla spesa da parte degli utenti come da regolamento del servizio IV.4.4. Num. AREA PERSONE DIVERSAMENTE ABILI Scheda Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 70 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI 19 Obiettivo TITOLO AZIONE OBIETTIVI ASSISTENZA SCOLASTICA PER L’AUTONOMIA E LA COMUNICAZIONE DEI DIVERSAMENTE ABILI D.3.E - LIVEAS ASSISTENZA SPECIALISTICA NELLE SCUOLE - Garantire e favorire, fornendo supporto al personale docente, la partecipazione dell’alunno portatore di handicap alla vita scolastica; - accrescere il livello di autonomia e di integrazione dei disabili, anche attraverso la partecipazione ad attività extrascolastiche, con esclusione di quei compiti che rientrano nelle competenze dell’ Istituzione Scolastica; - contribuire alla piena e reale integrazione della persona diversamente abile nell’ambito scolastico, fornendo prestazioni a contenuto e profilo socio-educativo-assistenziale professionale, mirate al superamento /o riduzione delle barriere nelle dinamiche relazionali; - promuovere l’autonomia personale; - ampliare le forme di comunicazione presenti; - favorire il miglioramento dei processi di socializzazione; - sostenere il disabile nelle attività scolastiche; - contrastare/o prevenire gli stati di isolamento; Target: Disabili. STRATEGIA ATTIVITA’ PREVISTE TEMPISTICA STRUTTURE ORGANIZZATIVE ED OPERATIVE PREVISTE - Mantenimento della media oraria di assistenza per singolo utente A.S. 2009/2010 (n.14 ore settimanali); - pubblicizzazione del servizio; - coinvolgimento delle istituzioni (rete sociale). - Segnalazione del caso da parte della scuola; - valutazione e realizzazione di un progetto individuale da parte del Gruppo H; - presa in carico; - erogazione del servizio di assistenza scolastica. Prosecuzione di un servizio già attivo ed espletato in concomitanza dell’anno scolastico. Figura Responsabile: Dirigente responsabile del servizio Istruzione. Staff: - Coordinatore; - Assistenti scolastici (in misura variabile rapportata alla domanda). Basato sullo storico. RISORSE FINANZIARIE – COSTO AZIONE Piano Sociale Regionale 2011-2013 2011 €70.00,00 2012 200.00,00 2013 200.00,00 Pagina 71 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI ANALISI DEI COSTI STRUMENTI DI PARTECIPAZIONE ATTIVA, COMUNICAZIONE, INFORMAZIONE AZIONI SUSSIDIARIE METODOLOGIE DI VALUTAZIONE RISCHI E CRITICITA’ MODALITA’ DI GESTIONE DELL’AZIONE COSTO ORARIO DEL SERVIZIO (in caso di esternalizzazione) Collaboratori esterni per assistenza scolastica o /soggetto esterno affidatario. - Informazione diretta; carta della cittadinanza; sito web del Comune. Partecipazione ai Gruppi H La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico del Responsabile del Servizio Istruzione. Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei risultati avverrà con cadenza trimestrale (una di queste in coincidenza del rapporto valutativo annuale). Gli indicatori individuati sono: - n° assistiti; - n° ore erogate; - n° progetti personalizzati elaborati; - n° progetti personalizzati attivati; - n° progetti personalizzati conclusi; - lista d’attesa n° progetti personalizzati attivati. - livello acquisizione competenze - livello di soddisfazione della famiglia al termine dell’anno (rapporto tra le famiglie completamente soddisfatte in dimissione e il totale delle famiglie dimesse nel periodo); - livello di soddisfazione della scuola al termine dell’anno (rapporto tra i docenti completamente soddisfatti e il totale dei docenti che hanno seguito la persona disabile durante l’anno). Mantenimento degli standard qualitativi e quantitativi del servizio esistente. Risorse finanziarie di Bilancio insufficienti per garantire gli standard fissati dalla Regione. Diretta e/o affidamento esterno. In caso di affidamento a cooperativa sociale si garantirà il rispetto del CCNLL. IV.4.5. AREA PERSONE DIVERSAMENTE ABILI Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 72 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI Num. 20 Obiettivo TITOLO AZIONE OBIETTIVI STRATEGIA ATTIVITA’ PREVISTE TEMPISTICA STRUTTURE ORGANIZZATIVE ED OPERATIVE PREVISTE Scheda CENTRO DIURNO PER DISABILI D.4.E - LIVEAS Centro diurno per disabili - Prevenzione dell’istituzionalizzazione dei disabili attraverso strutture polivalenti, con funzione di sollievo anche della famiglia con gravi carichi assistenziali in particolari momenti della giornata; - potenziamento nei disabili delle capacità residue di apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione, al fine di assicurare loro le opportunità di un adeguato processo di sviluppo umano che porti alla costruzione di personalità compiute e di un miglioramento dell’autonomia stessa; - integrazione sociale, anche attraverso un adeguato percorso di inserimento lavorativo. Target Disabili con gravi compromissioni delle facoltà, di età compresa tra i quattro e i sessanta anni. - Pubblicizzazione del Centro nella rete dei servizi, basata sulle collaborazioni di carattere culturale, operativo ed economico; - procedere ad un’organica ed articolata raccolta dati e lettura dei bisogni propri della popolazione a vario titolo coinvolta dal problema della disabilità; - fornire celermente risposte integrate ed efficaci. Attività laboratoriali (informatica, teatro, decoupage, florivivaismo); - ergoterapiche; - psicomotorie; - ludiche; - musicali; - gite ed escursioni. Prosecuzione di un servizio già attivo. Il C.S.E.O. è operativo dal lunedì al venerdì dalle ore 10,00 alle ore 19,00 . I tempi di chiusura sono sovrapponibili a quelli delle scuole pubbliche, eccezion fatta per il periodo estivo, quando il centro rimane generalmente inattivo per tre settimane . Staff necessario: - assistente sociale dell’Ambito che si occupa della valutazione delle richieste e ammissione al centro. Per il C.S.E.O. si prevedono le seguenti figure professionali: - un responsabile del coordinamento; - un responsabile del sistema di gestione della qualità; - un responsabile del servizio di prevenzione e protezione; - un referente per la manutenzione della struttura e dei mezzi; - un referente del servizio trasporti; - autisti; Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 73 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI - accompagnatori a bordo dei mezzi; - uno psicologo clinico; - un assistente sociale; - un psicoterapeuta familiare; - un referente per l’ausilioteca informatica; - un referente per l’attività di training; - un referente per l’attività motorie; - un referente per le attività occupazionali; - un referente per le attività artistiche; - un referente per le attività musicali e ludico ricreative; - un musicoterapeuta. Risorse necessarie in termini di strutture ed attrezzature Automezzi di cui alcuni per trasporto di carrozzine. RISORSE FINANZIARIE – COSTO AZIONE ANALISI DEI COSTI STRUMENTI DI PARTECIPAZIONE ATTIVA, COMUNICAZIONE, INFORMAZIONE AZIONI SUSSIDIARIE METODOLOGIE DI VALUTAZIONE RISCHI E CRITICITA’ MODALITA’ DI GESTIONE DELL’AZIONE COSTO ORARIO DEL SERVIZIO (in caso di esternalizzazione) 2011 2012 2013 €30.657,00 €61.316,00 €61.316,00 I costi equivalgono al rimborso spese come previsto nella convenzione con l’Associazione ANFFAS relativamente al servizio fornito dal Centro Diurno “l’Aquilone” a favore di utenti residenti. - carta dei servizi; - sito internet del Comune ; - scheda utente. Rete di collaborazione con: Azienda Sanitaria, Scuole, Associazione di volontariato. La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico dell’Ufficio di Piano. Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei risultati avverrà con cadenza semestrale (una di queste in coincidenza del rapporto valutativo annuale). Gli indicatori individuati sono: - incremento /decremento delle iscrizioni; - numero delle presenze di diversamente abili per giorno di apertura; - numero delle presenze alle attività laboratoriali; - Livello di partecipazione alla vita di comunità (rapporto % tra n°attività vs esterno realizzate e n°attività vs esterno programmate); - presenza di una programmazione delle attività; - livello di soddisfazione dei frequentanti. Insufficiente integrazione tra i servizi e il Centro. Gestione in convenzione con Associazione di volontariato Anffas Onlus di Lanciano. Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 74 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI IV.4.6. Num. 21 TITOLO AZIONE OBIETTIVI STRATEGIA ATTIVITA’ PREVISTE AREA PERSONE DIVERSAMENTE ABILI Scheda INTEGRAZIONE RETTE PER L’OSPITALITA’ DI PERSONE DIVERSAMENTE ABILI IN STRUTTURE DEL “DOPO DI NOI” D.5.E Integrazione rette per l’ospitalità di persone diversamente abili in strutture del “Dopo di noi”. - ridurre i rischi di ricovero coatto o di istituzionalizzazione presso strutture a carattere sanitario e, per lo più, lontane dal Comune di residenza, nonché le conseguenti forme di istituzionalizzazione incongrue in costose residenze lontane dalla famiglia d’origine e dal proprio contesto socio – culturale di appartenenza; - definire i criteri di funzionamento del servizio con apposito regolamento; - favorire il mantenimento delle abilità residue degli utenti il più a lungo possibile, promovendo anche il potenziamento delle risorse personali al fine di compensare i deficit esistenti; - potenziare le capacità di vita autonoma nei termini di accudimento della propria persona, del proprio ambiente di vita e di spostamento nel contesto territoriale locale; - favorire la strutturazione dei propri tempi di vita (quotidiana e a lungo termine) in modo parallelo e sovrapponibile a quelli delle altre persone; - avviare un percorso semi-protetto di naturale distacco e di autonomizzazione rispetto alla famiglia d’origine per persone generalmente in difficoltà ad ottenere il riconoscimento delle proprie spontanee e normali naturali aspirazioni all’indipendenza. - Valutazione professionale e/o multidimensionale del bisogno; - stipula di convenzioni con strutture residenziali presenti sul territorio o comunque nelle zone limitrofe, al fine di conservare i legami affettivi con i luoghi di residenza. - raccolta delle richieste di accesso su segnalazione delle famiglie; - da parte dell’èquipe multidisciplinare valutazione funzionale iniziale degli utenti e progettazione individualizzata delle modalità d’inserimento e di prosecuzione della permanenza dell’utente presso la struttura semi – protetta; - verifica quadrimestrale, ad opera dell’èquipe multidisciplinare, in merito all’andamento dell’inserimento e della permanenza nella struttura/Casa Famiglia della persona portatrice di disabilità e rivalutazione del livello di abilità acquisite, mantenute o rimaste inattive, con eventuale aggiornamento del progetto individualizzato. Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 75 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI TEMPISTICA STRUTTURE ORGANIZZATIVE ED OPERATIVE PREVISTE RISORSE FINANZIARIE – COSTO AZIONE In particolare si promuovono: attività mirate al mantenimento della maggiore autonomia personale possibile, attività socializzanti, la presa in carico del sistema familiare e, laddove necessario, il Servizio di Counselling e di terapia familiare, la formazione e/o l’aggiornamento delle varie figure professionali. Dalla presentazione della domanda alla conclusione dell’intervento la tempistica è variabile da caso a caso ed è subordinata all’iter burocratico previsto per l’ammissione al servizio. Le figure professionali richieste sono quelle dell’Assistente Sociale e dal personale Amm.vo: Istruttore e Esecutore per la parte amministrativa e tecnica, oltre che gli operatori/educatori assistenziali delle strutture e l’equipe multidisciplinare. Le risorse sono quelle allocate nella scheda n.16 (integrazione rette in strutture) 2011 2012 2013 ANALISI DEI COSTI Il costo deriva dall’integrazione della retta presso la struttura del “Dopo di noi” STRUMENTI DI PARTECIPAZIONE ATTIVA, COMUNICAZIONE, INFORMAZIONE AZIONI SUSSIDIARIE METODOLOGIE DI VALUTAZIONE I momenti di partecipazione sono quelli previsti per le consulte. La comunicazione interna, fa riferimento alle riunioni, nonché ai momenti di incontro dell’equipe multidisciplinare e multistutturale. La comunicazione all’esterno avviene tramite il sito web del Comune e la carta della cittadinanza. Stipulare apposite convenzioni, onde disciplinare i rapporti fra le comunità e l’Ambito Sociale, in particolare con l’ANFFAS di Lanciano, che sta allestendo una casa famiglia con il progetto”Con noi, dopo di noi”a S. Maria Imbaro. La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico dell’Ufficio di Piano. Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei risultati avverrà con cadenza semestrale (una di queste in coincidenza del rapporto valutativo annuale). Gli indicatori individuati sono: - % di casi in cui sono rispettati i tempi di erogazione previsti dai rapporti con il gestore. RISCHI E CRITICITA’ MODALITA’ DI GESTIONE DELL’AZIONE Basso tasso di copertura dei servizi rivolti alle persone disabili. Gestione diretta e indiretta. COSTO ORARIO DEL SERVIZIO (in caso di esternalizzazione) Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 76 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI IV.6. ALTRI SERVIZI ED INTERVENTI PER AREA PRIORITARIA DI BISOGNO IV.5.1. AREA MINORI, GIOVANI E FAMIGLIA Num. Scheda CENTRO AGGREGAZIONE GIOVANILE - EDUCATIVA 22 TERRITORIALE A.7.C TITOLO AZIONE OBIETTIVI STRATEGIA ATTIVITA’ PREVISTE TEMPISTICA STRUTTURE ORGANIZZATIVE ED OPERATIVE PREVISTE Centro integrazione giovanile - Offrire opportunità di tempo libero attraverso attività educative, ricreative, di socializzazione, espressive di animazione, di sostegno scolastico, di prevenzione del disagio dei stili di vita a rischio e del disadattamento minorile; - sostenere i giovani (in particolare i ragazzi tra i 14 e i 20 anni) incontrati in luoghi informali (bar, piazze, muretti, strade, scuole) attraverso una relazione educativa, nel loro particolare percorso di crescita e quando necessario, accompagnarli verso servizi maggiormente specializzati; - trovare nuove forme di contatto con gli adolescenti, imparando a decodificarne il linguaggio, anche quando viene espresso attraverso il disagio; - favorire lo sviluppo della personalità e dell’identità; - costruire un’alternativa a tutte quelle forme di aggregazione risultate fino ad ora inefficaci in quanto strutturate dall’adulto in modo direttivo e sulla base di una immagine stereotipata dell’adolescente; - sviluppare le capacita’ di relazione con i coetanei, con le figure adulte significative e con il contesto sociale o Sviluppare l’autonomia e la creativita’; - sviluppare le capacita’ di riflessione, analisi critica, elaborazione; - entrare in empatia con i giovani ( Educatore di strada ). “Progettazione partecipata “ condivisa dall’intera rete territoriale e soprattutto da coloro che ne sono i protagonisti. Prestazioni erogate: ludiche, culturali, formative pedagogiche, formative didattiche, informative di orientamento e di prevenzione, artistiche, laboratorio, sostegno alle attivita’ didattiche, orientamento alle famiglie. Prosecuzione di un servizio già attivo. La figura responsabile dell’azione è il responsabile del servizio del Comune/ambito. Lo staff: - 1 assistente sociale; Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 77 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI RISORSE FINANZIARIE – COSTO AZIONE ANALISI DEI COSTI STRUMENTI DI PARTECIPAZIONE ATTIVA, COMUNICAZIONE, INFORMAZIONE AZIONI SUSSIDIARIE METODOLOGIE DI VALUTAZIONE RISCHI E CRITICITA’ MODALITA’ DI GESTIONE DELL’AZIONE COSTO ORARIO DEL SERVIZIO (in caso di esternalizzazione) 2 educatori. 2011 2012 2013 €8.000,00 €18.000,00 €18.000,00 Il costo è quello relativo al personale e a alla fornitura di materiale di consumo/ludico/didattico. - Carta della Cittadinanza; - Comunicati stampa; - Sito web del Comune; - Luoghi di incontro (bar, pub, sale giochi, piazze, scuole). Collaborazione con: la ASL ed in maniera particolare con uno Psicologo del Consultorio familiare, il SERT, con le scuole, con la Consulta giovanile, l’Informagiovani, con il Volontariato, con gli adulti che per la loro particolare professione incontrano quotidianamente i giovani (gestori di bar, locali,discoteche, sale giochi, ecc.) La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico dell’Ufficio di Piano. Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei risultati avverrà con cadenza semestrale (una di queste in coincidenza del rapporto valutativo annuale). Gli indicatori individuati sono: - presenza di una programmazione annuale; - livello di protagonismo espresso dai giovani (rapporto tra i partecipanti alle programmazioni e ai tavoli tematici/l totale degli iscritti, rapporto tra attività autogestite previste dalla programmazione/ le attività realizzate con successo); - livello di partecipazione alla vita di comunità (rapporto tra le attività vs esterno realizzate e le attività vs esterno programmate); - livello di soddisfazione dei giovani/dei fruitori (rapporto tra i fruitori completamente soddisfatti ed il totale dei fruitori nel periodo oggetto di valutazione; tasso partecipazione dei minori a servizi integrativi attivati. Il rischio maggiore che si corre nell’attuazione di questo Progetto e’ la mancata risposta da parte dei giovani o Mancata empatia e fiducia nei confronti degli operatori. Gestione in affidamento o in convenzione. In caso di affidamento sarà rispettato il CCNLL. Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 78 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI IV.3. INTERVENTI SPECIALI IV.6.1 Analisi dei problemi e definizione degli obiettivi (max 30 righe) Tra i bisogni emergenti nel territorio dell’ambito è stata evidenziata l’idea del diritto dell’utente diversamente abile di scegliere il servizio a lui rivolto che vuol dire riconoscere alle persone con disabilità, il diritto di vivere nella società con la stessa libertà di scelta delle altre persone e favorirne così l’integrazione e la partecipazione. Le persone con disabilità devono poter, su base di uguaglianza con gli altri, prendere decisioni riguardanti la propria vita ed avere la capacità di svolgere attività di propria scelta rispetto al proprio luogo di residenza, dove e con chi vivere; inoltre devono avere accesso ad una serie di servizi a domicilio o residenziali e ad altri servizi sociali di sostegno, compresa l’assistenza personale. Con la progettualità di Vita Indipendente si modifica il ruolo svolto dalla persona con disabilità che abbandona la posizione di “oggetto di cura” per diventare soggetto attivo e protagonista della propria vita. La persona disabile, attraverso la presentazione di un proprio progetto di Vita Indipendente, ha la possibilità di ottenere un finanziamento mensile determinando il livello di prestazioni assistenziali di cui necessita, i tempi, le modalità attuative (che possono prevedere varie tipologie di intervento, sia disgiuntamente che in connessione tra loro) attraverso la scelta del/i proprio/i assistente/i personale/i che assume direttamente, con regolari rapporti di lavoro. L’obiettivo che si raggiunge con questa tipologia di intervento favorisce la de-istituzionalizzazione e la permanenza a domicilio delle persone diversamente abili, incrementando i servizi di assistenza domiciliare integrata e la continuità assistenziale, intesa quale prosecuzione metodologica di intervento. I bisogni legati alla adolescenza riportano necessariamente a temi quali la socialità e la prevenzione di comportamenti devianti. In tal senso rivestono molta importanza i centri di aggregazione giovanile e il servizio Informagiovani che permettono di sostenere le famiglie attraverso l’implementazione di servizi socio-psico-educativi extrascolastici. Una particolare attenzione deve essere rivolta al problema dei minori vittime degli effetti negativi della conflittualità dei genitori, sia in conseguenza di eventi traumatici come separazioni o divorzi, ma anche al di fuori di tali eventi e nel contesto delle mura domestiche. Si intende perciò Sostenere le famiglie conflittuali e in stato di disagio attraverso servizi integrati di supporto, sostegno e mediazione. IV.6.2. Servizi ed interventi AREA INTERVENTI SPECIALI Num. Scheda 23 SERVIZIO SOCIO-PSICO-EDUCATIVO PER LA FAMIGLIA Obiettivo B.3.C-COMPLEMENTARE TITOLO AZIONE OBIETTIVI Equipe Socio-psico-educativa e legale minorile - Prevenire i fenomeni di disagio sociale in ambito minorile; - ridurre il livello di disagio in ambito scolastico riferito a comportamenti disadattativi di alunni in difficoltà; - incrementare le competenze degli insegnanti rispetto alla gestione Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 79 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI STRATEGIA ATTIVITA’ PREVISTE TEMPISTICA STRUTTURE ORGANIZZATIVE ED OPERATIVE PREVISTE ed alla soluzione di problemi; - supporto psico-socio-pedagogico e legale alle famiglie con figli minori; - gestione dell'evasione dell'obbligo scolastico; - consulenza e supporto legale agli operatori nelle relazioni con l'Ufficio Giudiziario; - offrire un supporto legale a titolo gratuito per i minori in difficoltà; Target: Il servizio è rivolto alle famiglie, agli insegnanti ed agli alunni della scuola dell'Infanzia, primaria e secondaria di I grado del Comune di Lanciano. - consulenza multi-professionale mirante ad incrementare la consapevolezza dei fattori implicati nei processi di disagio; - promozione dei fattori di resilienza ambientale, attraverso lo sviluppo di reti di supporto sociale informale (gruppi classe, reti di vicinato, famiglia estesa, ecc.) nel contrasto alle condizioni di emarginazione e disagio sociale; - potenziamento delle capacità in essere nella rete scolastica di fungere da fattore di stabilizzazione e di riequilibrio delle differenze sociali ed ambientali presenti nell’ambito territoriale di competenza, attraverso la formazione e il sostegno ai docenti della scuola e delle famiglie, visti come agenti sociali privilegiati nell’azione di cambiamento. -Attivazione di sportelli di consulenza presso ciascuna scuola, con la presenza di almeno un operatore specialistico in locali e orari predefiniti e comunicati preventivamente a tutta la possibile utenza; -collaborazione con le scuole nell’ambito dell’elaborazione dei piani dell' offerta formativa, stabilendo in ciascuna di esse specifiche modalità di erogazione di servizi aggiuntivi richiesti dalle scuole stesse (p. es. corsi di formazione per insegnanti e/o genitori, attuazione di laboratori pomeridiani di supporto rivolti agli alunni ecc,); -supervisione delle attività socio assistenziali di base rivolte alle famiglie con minori in condizioni di disagio; - consulenza specialistica di supporto alle attività del Servizio Sociale Professionale nei confronti del Tribunale per i Minorenni per i casi ritenuti particolarmente rilevanti, di conoscenza dei servizi sociali territoriali. -lavoro di rete con il territorio per l'invio e/o la co-gestione dei casi in particolare con il Consultorio Familiare Il servizio è già attivo e viene erogato in coincidenza dell’anno scolastico. La figura responsabile dell’azione è il responsabile del servizio sociale comunale/dell’ambito Staff necessario: n.2 psicologi, n.1 pedagogista, Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 80 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI n.1 assistente sociale, n. 1 legale minorile RISORSE FINANZIARIE – COSTO AZIONE ANALISI DEI COSTI STRUMENTI DI PARTECIPAZIONE ATTIVA, COMUNICAZIONE, INFORMAZIONE AZIONI SUSSIDIARIE METODOLOGIE DI VALUTAZIONE RISCHI E CRITICITA’ MODALITA’ DI GESTIONE DELL’AZIONE COSTO ORARIO DEL SERVIZIO (in caso di esternalizzazione) 2011 € 11.710,00 2012 € 32.500,00 2013 € 32.500,00 - Raccordo i Dirigenti Scolastici e con gli insegnanti referenti delle scuole - Consulenza presso gli sportelli di ascolto; - Osservazioni e progetti specifici nelle sezioni/classi; - Seminari/Formazione per genitori e/o insegnanti; - Lettere informative e calendario degli sportelli presso le scuole - Riunioni d'équipe periodiche e con altri servizi del territorio - Carta della cittadinanza e sito internet; - Sportello Segretariato Sociale; Rapporti con le scuole e con le cooperative sociali presenti sul territorio che offrono servizi per minori, con la ASL, con gli organi giudiziari e con le parrocchie e altre agenzie formali e informali del territorio. Attraverso il rapporto di rete si devono individuare i bisogni e provvedere alla risoluzione attraverso programmi specifici. La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico dell’Ufficio di Piano. Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei risultati avverrà con cadenza semestrale (una di queste in coincidenza del rapporto valutativo annuale). Gli indicatori individuati sono: - Numero degli utenti seguiti dal servizio; - Numero degli interventi realizzati (incontri in classe, formazione, riunioni, lavoro di rete…); - protrarsi dei tempi di intervento legati all’alto numero di richieste rispetto alle possibilità del servizio - difficoltà nella collaborazione con altri enti e strutture. Gestione in affidamento a Coop. Sociale. Costo del personale. Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 81 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI IV.6.3. Servizi ed interventi AREA INTERVENTI SPECIALI Num. Scheda 24 SERVIZIO INFORMAGIOVANI Obiettivo B.2.C - COMPLEMENTARE TITOLO AZIONE Informagiovani OBIETTIVI STRATEGIA ATTIVITA’ PREVISTE - Rilasciare informazioni imparziali, complete, gratuite sui principali settori della vita giovanile; - agevolare le scelte giovanili tramite consulenze personalizzate, orientamento e percorsi di tutoraggio a cura degli operatori; - assicurare a tutti gli utenti la fruizione gratuita del personal computer e della linea Internet in dotazione; - garantire l’aggiornamento continuo della documentazione tramite la partecipazione degli operatori(anche in qualità di espositori) alle principali manifestazioni nazionali inerenti le politiche giovanili; - risolvere i problemi e le richieste inoltrate o nell’impossibilità di risoluzione immediata, fornire tutti gli indirizzi utili per l’assolvimento celere del problema. Target: tutti i giovani del Comune di Lanciano, del comprensorio frentano e dei territori Sangro‐Aventino. - integrazione di rete fra i servizi comunali e le attività promosse dall’associazionismo giovanile; - totale abbattimento di qualsiasi barriera causata da un errato posizionamento dell’arredamento(tavolo centrale collocato in modo da ostacolare il passaggio, sedie, scaffalature, bacheche, schedari ed espositori, tutti posizionati in punti strategici e di facile fruizione); - rilascio di informazioni imparziali, complete ed autorevoli. - Sportello informa giovani che effettua le seguenti attività: - disamina del problema richiesto dall’utenza, attivazione per la risoluzione immediata; - colloquio personalizzato e riservato con l’utente, illustrazione del problema/richiesta, interazioni con i vari canali pubblici, privati e personali per attivare ogni posssibile procedura di soluzione; - orientamento sul mondo del lavoro; ‐completa rassegna stampa offerte di lavoro; ‐consulenza curricula; ‐ consulenza personalizzata curricula; ‐ prospetto agenzie interinali; ‐ imprenditoria giovanile; Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 82 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI TEMPISTICA STRUTTURE ORGANIZZATIVE ED OPERATIVE PREVISTE RISORSE FINANZIARIE – COSTO AZIONE ANALISI DEI COSTI STRUMENTI DI PARTECIPAZIONE ATTIVA, COMUNICAZIONE, INFORMAZIONE -“primo contatto” servizio esclusivo; ‐ guide complete ed autorevoli sul mondo del lavoro; ‐ orientamento universitario; ‐ consulenza riforma universitaria; ‐ guida università italiane; ‐ servizio civile; ‐ tirocini formativi universitari; ‐ viaggi all’estero; ‐ viaggi alla pari; ‐ Eures; ‐ associazionismo; ‐ volontariato; ‐ sport; ‐ promozione giovani artisti locali emergenti; ‐ reportage manifestazioni regionali e nazionali su lavoro e Internet; ‐ linea Internet gratuita; ‐ laboratori vari, tra i quali informatica (hardware e software) ed Internet. Prosecuzione di un servizio già attivo. Per la stragrande maggioranza delle richieste è prevista una risoluzione immediata, in tempo reale; per i casi più difficili attivazione delle ricerche con una media di sette giorni lavorativi. La figura responsabile dell’azione il responsabile del servizio sociale comunale dell’ambito. Lo staff previsto è n. 2 operatori di sportello. 2011 29.535,00 2012 49.990,00 2013 49.990,00 - progetto “Informagiovani itinerante” in cui è prevista la promozione del servizio da parte degli operatori nelle scuole medie superiori e nelle piazze dei principali comuni dell’hinterland frentano; - collaborazione periodica con un’emittente televisiva locale per la realizzazione di una rassegna stampa sulle offerte di lavoro; pagina web Informagiovani presente nella home page del sito Internet del Comune di Lanciano; - partecipazione degli operatori alle principali manifestazioni del settore delle politiche giovanili “Campus web” di Bari, Roma e Milano, “Job e Orienta” di Verona, “Smau” di Milano, rassegne fieristiche “Ente Fiera Lanciano”; - ideazione, realizzazione, post‐produzione e messa in onda, in collaborazione con un’emittente locale, dei reportage video delle Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 83 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI AZIONI SUSSIDIARIE METODOLOGIE DI VALUTAZIONE RISCHI E CRITICITA’ MODALITA’ DI GESTIONE DELL’AZIONE COSTO ORARIO DEL SERVIZIO (in caso di esternalizzazione) sopracitate fiere; - interscambi continui con le Università e gli Informagiovani italiani ed esteri; collaborazione con l’Info Point Europa; - carta della cittadinanza; - sito internet; - sportello Segretariato Sociale; Rete di collaborazione con: Comune, Provincia, Regione, Università, Scuole locali, Info Point Europa, Rete Informaprovincia, Coordinamento nazionale Informagiovani, Enti di formazione professionale, Centri per l’impiego, Agenzie interinali, aziende private, televisioni, radio, quotidiani locali, riviste locali, consulenti informatici. La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico dell’Ufficio di Piano. Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei risultati avverrà con cadenza semestrale (una di queste in coincidenza del rapporto valutativo annuale). Gli indicatori individuati sono: - presenza di una programmazione annuale; - livello di protagonismo espresso dai giovani (rapporto tra i partecipanti alle programmazioni e ai tavoli tematici/l totale degli iscritti, rapporto tra attività autogestite previste dalla programmazione/ le attività realizzate con successo); - livello di partecipazione alla vita di comunità (rapporto tra le attività vs esterno realizzate e le attività vs esterno programmate); - livello di soddisfazione dei giovani/dei fruitori (rapporto tra i fruitori completamente soddisfatti ed il totale dei fruitori nel periodo oggetto di valutazione; - tasso partecipazione dei minori a servizi integrativi attivati. - Carenza di risorse economiche oppure il rinnovo di materiali indispensabili per l’aggiornamento in tempo reale delle informazioni possono pregiudicare le risposte all’utente. Gestione diretta. Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 84 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI IV.6.4. Servizi ed interventi AREA INTERVENTI SPECIALI Num. Scheda 25 PROGETTO DI VITA INDIPENDENTE Obiettivo B.1.E - LIVEAS Vita indipendente TITOLO AZIONE OBIETTIVI STRATEGIA ATTIVITA’ PREVISTE TEMPISTICA STRUTTURE ORGANIZZATIVE ED OPERATIVE PREVISTE RISORSE FINANZIARIE – COSTO AZIONE ANALISI DEI COSTI STRUMENTI DI PARTECIPAZIONE ATTIVA, COMUNICAZIONE, INFORMAZIONE AZIONI SUSSIDIARIE - Attivare a livello sperimentale una forma di assistenza personale autogestita che si fonda sul progetto individuale e personalizzato; - offrire alla persona con disabilità fisica il diritto di scegliere e di autogestire il tipo di assistenza per la propria autonomia, avvalendosi di un assistente personale con cui stabilire un rapporto di lavoro diretto; - sperimentare una modalità di servizio, nuova ed innovativa, fortemente richiesta e avviata in diversi paesi Europei ed ora anche in Nord Italia, che si differenzia notevolmente dalle forme assistenziali tradizionali ed è una concreta alternativa al ricovero in qualunque tipo di struttura residenziale, che si affianca ad esse senza avere la pretesa di sostituirle; - adottare un regolamento del servizio. Attivare la forma di Assistenza autogestita e valutarne l’esito in rapporto a costi/benefici per la persona diversamente abile. L’attività consiste nell’erogazione da parte del Comune di residenza al richiedente, di quota necessaria per corrispettivo spettante all’assistente familiare, debitamente assunta. L’UVM distrettuale deve valutare il progetto individuale in merito a: grado di limitazione dell'autonomia personale, reddito personale del soggetto disabile, consapevolezza, altre risorse assistenziali di cui dispone, condizione familiare e condizioni abitative per assumere la decisione se finanziare o meno il progetto. È da implementare entro il 2011 nel territorio per la durata di un anno. La valutazione viene effettuata dalla UVM , preposta a definire l’importo e dall’assistente sociale dell’ambito. 2011 2012 2013 7.500,00 €15.000,00 €15.000,00 L’attivazione di massimo n. 2 progetti prevede un costo mensile che va da € 500,00 ad € 900,00 a persona. Consulta del volontarito,Sito web, Carta cittadinanza, forum tematici. Collaborazione con i servizi sanitari. Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 85 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI METODOLOGIE DI VALUTAZIONE RISCHI E CRITICITA’ MODALITA’ DI GESTIONE DELL’AZIONE COSTO ORARIO DEL SERVIZIO (in caso di esternalizzazione) La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico dell’Ufficio di Piano. Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei risultati avverrà con cadenza semestrale (una di queste in coincidenza del rapporto valutativo annuale). Gli indicatori individuati sono: - n° progetti attivati; - verifica della sperimentazione. Difficoltà ad assicurare il servizio, non essenziale e ancora sperimentale, per carenza di fondi. Gestione diretta. SEZIONE V – GESTIONE DEL PIANO V.1. Composizione ed organizzazione Ufficio di Piano (max 30 righe) La strategia di potenziare i servizi generali e il coordinamento complessivo del Piano per migliorare il sistema e l’integrazione delle risorse disponibili presso la rete degli attori locali è tanto più auspicabile nella misura in cui l’EAS si candida ad essere un attivatore e non un mero allocatore di queste, nell’ottica dell’applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale e verticale. Luogo deputato a tale funzione è l’Ufficio di Piano quale struttura tecnicaoperativa del Sindaco necessaria a garantire un’efficace ed efficiente programmazione e realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali dell’Ambito Territoriale. In tale ottica occorre considerare in modo integrato le funzioni tecniche gestionali e sociali disponibili nel settore sociale nel suo insieme per garantire la realizzazione dei complessi compiti gestionali affidati all’EAS: a) conoscere il contesto che a sua volta dipende dalla progettazione e implementazione di un adeguato sistema informativo ; b) avviare un adeguato processo di progettazione e pianificazione degli interventi anche in relazione a richieste specifiche emerse dai servizi o dal territorio; c) predisporre i regolamenti dei servizi o modificare quelli esistenti in relazione all’evoluzione dei servizi stessi e alle normative vigenti in termini di ammissione e dimissione dal servizio nonché dei criteri di contribuzione al costo del servizio (in genere in base al reddito - ISEE- o ad altri parametri di tipo sociale); d) realizzare la Comunicazione Sociale per garantire il diritto d’informazione e le pari opportunità nell’accesso ai servizi; e) effettuare la valutazione di efficacia degli interventi e il controllo della spesa in sede di rendicontazione periodica dei progetti e in corso di realizzazione delle attività; f) gestire il rapporto contrattuale con il soggetto erogatore dei servizi (esternalizzazioni) e le procedure amministrative legate al rapporto con l’utente. L’Ufficio di Piano, costituito da personale dell’Ente, presenta una professionalità multidisciplinare si da garantire la massima flessibilità di fronte alla problematiche che si trova a dover affrontare, è una unità organizzativa collocata all’interno dell’Ente Gestore del Piano di Zona; l’Ufficio è composto da: 1- il COORDINATORE DI PIANO con funzioni di coordinamento e monitoraggio del processo di costruzione del Piano che attiva rapporti, relazioni e attività di concertazione sulla base delle indicazioni del Sindaco; promuove l'attivazione del processo di integrazione sociale e sanitaria supporta i processi di gestione delle risorse e dei servizi curando i rapporti con i soggetti erogatori dei servizi; cura le informazioni e la comunicazione sociale; organizza e coordina la raccolta delle informazioni e dei dati per la costruzione di un sistema informativo locale; definisce il sistema della qualità dei servizi e quello per il monitoraggio e valutazione del Piano di Zona. 2- gli istruttori amministrativi e direttivi del settore politiche sociali che garantiscono la gestione amministrativa e contabile del Piano e dei servizi in generale e supportano operativamente il Coordinatore di Piano. 3- l’ufficio delle assistenti sociali responsabili del Segretariato sociale e del servizio sociale professionale che Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 86 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI supportano l’ufficio nella gestione informativa dei dati relativi all’analisi dei bisogni e dell’offerta. Nel caso in cui l’Ufficio di Piano non riesca, con le proprie professionalità, ad assicurare competenze tecniche su temi specifici può essere incaricato un consulente esterno esperto di progettazione sociale di politiche di welfare. V.2. Informazione, comunicazione, partecipazione della cittadinanza e degli attori sociali sussidiari (max 30 righe) Il tema della partecipazione, dell’accesso all’informazione e della comunicazione ai fini di una buona governance rappresenta un riferimento sempre più presente nel quadro normativo regionale sullo sviluppo dei sistema dei servizi sociali. L’esigenza di rilanciare una politica sociale a cui tutti gli attori sociali sono chiamati a fornire un contributo e di cui tutti sono responsabili comporta la necessità di promuovere politiche partecipative, di cittadinanza attiva e di sostegno delle iniziative capaci di valorizzare e consolidare il capitale sociale e le reti territoriali al fine di produrre fiducia, reciprocità, comunicazione e circolazione delle informazioni. Il coinvolgimento, la partecipazione dei cittadini e dei diversi attori della società civile è fondamentale per migliorare la qualità dei servizi e i processi decisionali attraverso cui si esplica concretamente il principio di sussidiarietà orizzontale. La cittadinanza infatti non va vista solo come appartenenza a una comunità cui scaturisce il diritto alle prestazioni, ma richiede la promozione della partecipazione attiva dei cittadini. I cittadini non solo son visti come utenti, ma anche come protagonisti attivi nella programmazione e nella verifica dei servizi. Essa presuppone l’informazione delle persone e delle formazioni sociali che le rappresentano (Legge 328/2000). La norma individua all’interno del sistema delle politiche sociali uno specifico ruolo anche per le organizzazioni aventi scopo di lucro, in quanto parte del capitale sociale e portatrici di interesse e differenze da integrare e mediare attraverso lo strumento della partnership. In questo contesto assume particolare significato anche lo sviluppo delle partnership per la raccolta fondi /sponsorizzazioni che potrebbe rappresentare un futuro per le politiche sociali che oggi non sono più sostenibili esclusivamente con i fondi delle amministrazioni pubbliche. Per favorire la reale e concreta partecipazione della cittadinanza e degli stakeholders i sistemi devono dunque aprirsi al territorio, per facilitare un migliore accesso ai servizi, il superamento dei pregiudizi, delle resistenze e per generare fiducia e reciprocità. In linea con quanto indicato dal PSR l’EAS dovrà infatti garantire la presenza di: - Carta della Cittadinanza, che costituisce un patto per la realizzazione di politiche sociali eque e condivise - Segretariato sociale (LIVEAS) e riconoscendo anche un primato all’innovazione tecnologica indica altresì la presenza: - di un Ufficio di servizio sociale integrato di sito internet ATS dove pubblicare: Carta dei servizi; Statistiche Customer; Statistiche reclami; Forum cittadinanza; Generalità organico; ufficio Gare, bandi, avvisi, selezione concorsi; Elenco soggetti autorizzati da enti territoriali. Per favorire una maggiore vicinanza della politica ai cittadini e alla comunità occorre sviluppare un sistema di informazione e segretariato sociale fortemente orientato a valorizzare la rete dei soggetti della comunità. INIZIATIVE • l’aggiornamento della Carta della cittadinanza a cura di un gruppo tecnico operativo che si dovrà avvalere della collaborazione e partecipazione di istituzioni e cittadini; • il potenziamento degli strumenti web (sito internet ATS) , attraverso l’introduzione di un servizio di sportello online, l’attivazione di un servizio di newsletter e l’avvio di un forum online. Fondamentale sarà l’integrazione del sito ATS con le potenzialità degli strumenti di Social Media (facebook, blog, twitter); • la realizzazione di una campagna di informazione e diffusione per la cittadinanza attiva in collaborazione con i media locali - verranno realizzati spot a carattere informativo- a cui allacciare una campagna di raccolta fondi • il ricorso all’attività convegnistica, attraverso tipologie diverse di workshop, seminari forum cittadini; • la ricerca di spazi promozionali all’interno dei canali comunicativi delle imprese locali (siti web- house organ – social media- newsletter). V.3. La formazione professionale degli operatori (max 30 righe) Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 87 di 88 GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI La forte crescita dei bisogni sociali e la conseguente pianificazione metodologica del sistema di profili e percorsi formativi, in un’ottica di continue evoluzioni e revisioni legislative nazionali e regionali, costituiscono due aspetti fondamentali che determinano l’esigenza di qualificare la conoscenza formativa e di professionalità degli operatori impegnati nel campo delle Politiche Sociali. Ciò risulta essere la via migliore per potenziare la qualità della proposta dei servizi/interventi che il sistema offre alla comunità. Alla luce di questo è importante ricordare che la legge n. 328/2000 “Legge quadro sul sistema integrato di interventi e servizi sociali” indica come priorità l'integrazione dei servizi e degli interventi in campo sociale, il miglioramento della loro qualità, la promozione dell’auto-organizzazione dei cittadini, la valorizzazione delle risorse della cittadinanza, la cooperazione tra soggetti pubblici, privati e privatosociale. La norma, altresì, riconosce i diritti sociali come diritti di cittadinanza con una volontà di superamento di ogni visione residuale e marginale delle politiche sociali e di integrazione con altre politiche tra le quali quelle formative. In linea con quanto previsto nel Piano Sociale Regionale risulta pertanto fondamentale che, in fase di elaborazione del nuovo Piano di Zona, vengano individuati percorsi formativi di interfaccia costanti e strutturati tra attori dell’offerta formativa, attori istituzionali, soggetti gestori sia di natura pubblica che del mondo della imprenditoria sociale, e tra questi e il mondo sindacale e delle professioni. Alla luce dunque delle direttive regionali, nazionali e comunitarie l’Ente di Ambito, nel progettare iniziative per la formazione degli operatori, non può prescindere dai seguenti obiettivi strategici: - Favorire la coerenza tra gli interventi formativi e gli standard operativi e organizzativi dei servizi; - Salvaguardare nella formazione delle figure professionali un approccio integrato alla persona che eviti eccessive specializzazioni e frammentazioni; - Prevedere la programmazione ed implementazione di attività di formazione continua, rivolte all’intero comparto delle professioni sociali, da quelle di base a quelle dirigenziali. Le iniziative formative potranno riguardare: • Interventi seminariali per tecnici dei Servizi Sociali, amministratori , associazioni e privato sociale, finalizzati ad un percorso complessivo di crescita/consapevolezza delle competenze di settore; • Interventi di formazione permanente (long life learning system), orientati alla qualificazione delle metodologie di intervento sociale per area target. La spesa complessiva che l’EAS investirà per la formazione professionale degli operatori rientra nei fondi previsti nel Progetto Speciale Multiasse “Programma di Inclusione Sociale”, per cui, in relazione alla emanazione dei suddetti bandi per linee d’intervento verrà declinata la domanda e il progetto formativo specifico in relazione agli obiettivi. VI. GLI ATTI ALLEGATI VI.1 quadri della spesa e dell’entrata VI.2 Profilo sociale analitico sottoscritto dal Sindaco VI.3 Accordo di Porgramma che approva il Piano di Zona VI.4 Accordo formale di concertazione Piano Sociale Regionale 2011-2013 Pagina 88 di 88