PIANO DI ZONA 2011/2013

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PIANO DI ZONA 2011/2013
AMBITO SOCIALE 22
LANCIANO
Piano Sociale Regionale 2011-2013 –EAS 22 Lanciano
PIANO DI ZONA 2011/2013
IL FORMULARIO
Piano Sociale Regionale 2011-2013 –EAS 22 Lanciano
GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO
DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI
Piano di zona 2011-2013
STESURE
Piano di Zona
01
Piano
di
2011/2013
Data sottoscrizione
accordo di programma
zona
02
03
AMBITO TERRITORIALE SOCIALE
n.
22
Ente di Ambito Sociale:
Denominazione
Lanciano
Lanciano
Comune/Lanciano
..
COMUNE DI LANCIANO
Provincia
Azienda USL
Distretto Sanitario di
Base
Chieti
Azienda sanitaria locale 02 Lanciano – Vasto – Chieti
Lanciano
GRUPPO DI PIANO
(indicare nominativi e rappresentanze dei componenti del Gruppo di Piano)
Nominativo
Organismo rappresentato
Assessore alle Politiche Sociali
Dott.ssa Dora Bendotti
Dirigente del VI Settore Politiche Sociali
Rag. Mario Rulli
Responsabile P.O. dei Servizi SocioDott.ssa Veglia Di Ciano
Assistenziali
Referente Ufficio di Piano
Rag. Antonino Valentini
Provincia di Chieti
Dott.ssa Lorena Granata
Centro per l’impiego di Lanciano
Dott.ssa Anna Zampini
Azienda Sanitaria locale Lanciano-Vasto –
Dott. Eugenio Spadano
Chieti
Confcooperative
Dott. Nicola Cinalli
Lega Coop.
Dott.ssa Centra Anna Lucia
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Dott. Andrea di Lorenzo
Dott. Luciano Conti
Dott. Enrico Capitelli
A.S. Giuseppina Polsoni
Dott. Trasacco Rita
Umberto Di Francescantonio
Dott.ssa Maria Saveria Borrelli
Associazioni del Volontariato-C.S.V.
Prefettura di Chieti
Dipartimento dell’Amministrazione
penitenziaria
Dipartimento Giustizia Minorile
Ufficio Scolastico Provinciale
Consiglio comunale Partiti della maggioranza
Consiglio comunale Partiti della minoranza
Descrizione del processo di formazione del Piano di Zona (max 30 righe)
Il Sindaco del Comune di Lanciano ha dato avvio al processo di programmazione del Piano
di Zona attraverso la nomina del gruppo di piano, in data 27.04.2011 (prot.n. 21613), i cui
rappresentanti sono stati opportunamente indicati dai soggetti interpellati: politici, tecnici,
delle istituzioni pubbliche, della comunità locale, dell’Azienda Asl, oltre che l’Assessore e i
referenti dei diversi Settori dell’Ente.
Nella fase di formazione del Piano di Zona al Gruppo di Piano è stato affidato l’incarico di
stesura del profilo sociale locale, della definizione degli obiettivi, della valutazione di
impatto sociale degli obiettivi, nel rispetto di un crono programma indicativo del percorso da
avviare.
In data 03.05.2011 si sono riuniti presso la Sala Consiliare del Comune, tutti gli stakeholders
in un incontro propedeutico.
In data 12.05.2011 il Gruppo di Piano si è insediato, dandosi un proprio regolamento di
funzionamento e successivamente si è riunito nelle seguenti date:
- 24.05.2011 tavoli tematici area anziani e disabili;
- 26.05.2011 tavoli tematici area giovani, minori e famiglie e inclusione sociale ;
- 28.06.2011 tavoli tematici ,gruppo di piano e OOSS;
Il 7.06. 2011, in seguito alla
presentazione il profilo sociale locale è stato approvato dal Sindaco.
Con le OO.SS. si è stipulato un accordo di concertazione in data 19.05.2011 con i
rappresentanti nominati dalle organizzazioni stesse:C.I.S.L.,C.G.I.L ,U.G.L.,UIL.
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SEZIONE I - PROFILO SOCIALE LOCALE
1.1. Gli indicatori di impatto e di strategia contesto dell’Ambito territoriale (a cura ATS)
A.1.E
Tasso copertura posti asili nido /servizi integrativi per la prima infanzia per popolazione della classe di
31,5
età 0-2 anni
A.2.E
Tasso di partecipazione giovanile 15-25 anni ai servizi attivati
1,7
A.3.E
Tasso di copertura su totale famiglie
213,2
A.4.E
Tasso copertura su totale famiglie con disabile
NP
A.5.E
Numero affidi e adozioni
15
A.6.E
Numero bambini e famiglie seguite
13
A.7.E
Numero minori in comunità
14
A.8.E
Numero segnalazioni casi violenza ai minori
5
B.n.E
Indicatori di impatto dei livelli essenziali (Inclusione sociale)
B.1.E
Tasso copertura servizi di inclusione per gruppo target
8,7
B.2.E
Percentuale di progetti personalizzati con reddito di inserimento su totale utenti
12,8
B.3.E
Tasso di accessi con ISEE su tot. Utenti
187,9
B.4.E
Percentuale progetti integrati su totale utenti
NP
B.5.E
Numero contatti e interventi Pronto Intervento Sociale
7
C.n.E
Indicatori di impatto dei livelli essenziali (Anziani)
C.1.E
Tasso di copertura domiciliarità
602,9
C.2.E
Tassi copertura servizio domiciliare h/utente
81,4
C.3.E
Numero utenti assistiti a distanza
92
C.4.E
Tasso copertura anziani non autosufficienti
NP
C.5.E
N. attività continue di auto-mutuo-aiuto per anziani
144
D.n.E
Indicatori di impatto dei livelli essenziali (Disabilità)
D.1.E
Tasso copertura servizio domiciliare disabili
NP
D.2.E
Numero di disabili fruitori assistenza scolastica specialistica/media oraria di assistenza
0
D.3.E
Percentuale di progetti personalizzati su tot. popolazione disabile
NP
D.4.E
Numero posti disponibili di comunità “dopo di noi”
non attivo
D.5.E
Tasso copertura servizi diurni su tot. pop. Disabile
NP
D.6.E
Numero pers. con disagio mentale in carico
30
S
Indicatori di strategia
S.1
Percentuali di spesa per area Infanzia, giovani e famiglia
21,1%
S.2
Percentuali di spesa per area Inclusione sociale
10,1%
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S.3
Percentuali di spesa per area Anziani
20,9%
S.4
Percentuali di spesa per area Disabilità
41,1%
S.5
Percentuale di spesa dei livelli essenziali
2,0%
S.6
Quote investite Azienda Usl e Ambito per integrazione
NP
S.7
Punti Unici di Accesso attivati nell'ambito
1
S.8
Percentuale di finanziamento da parte ambito
78,0%
S.9
Percentuale di compartecipazione utenza
1,2%
S.10
Quota pro-capite investita utente per servizio
€56,5
Strategie di sistema e politica della spesa.
Gli indicatori di strategia sono indicatori sintetici che misurano il livello di conseguimento di alcuni obiettivi specifici
delle direttrici strategiche regionali. Tali obiettivi si declinano, sinteticamente, in tre aree d’importanza: la realizzazione
dei livelli essenziali di assistenza sociale; l’attuazione della integrazione sociosanitaria; la definizione di una nuova
politica della spesa. La lettura degli indicatori di strategia ci suggeriscono che:
(a) i LIVEAS sono pienamente implementati e rappresentano l’attività prevalente in tutto il triennio;
(b) l’integrazione socio-sanitaria, misurata attraverso l’indicatore dell’attivazione del Punto Unico d’Accesso, è
implementata dal 2008 con continuità;
(c) la politica della spesa evidenzia una buona razionalizzazione delle risorse volta a garantire l’erogazione dei servizi
LIVEAS: nel corso del triennio la percentuale di spesa dei livelli essenziali cresce costantemente raggiungendo valori
che superano abbondantemente l’80%.
Le risorse non impiegate per i livelli essenziali di assistenza sono utilizzate per l’erogazione di altri servizi che hanno,
quasi sempre, una storia consolidata nel territorio. In ordine decrescente tali risorse sono impiegate per i servizi
dell’area inclusione sociale (con importi fissi, definite a livello regionale, percentualmente di poco superiori al 10%
della spesa sociale complessiva del Piano), per l’area dei servizi per l’infanzia, i giovani e la famiglia, (in percentuali
variabili, nel triennio, tra il 5% e il 6,8%), per i servizi dell’area disabilità (con percentuali che, nel triennio, variano tra
il 2,4% e il 4,3%) e per i servizi dell’aera anziani (con percentuali che, nel triennio, variano tra il 1,7% e il 2,8%).
Interessante osservare la tendenza che si delinea nel corso del triennio, che vede diminuire le risorse impiegate nei
servizi non liveas per gli anziani ed i disabili a favore dei servizi per i minori, i giovani e la famiglia.
Un altro riscontro positivo si può rilevare osservando l’andamento dell’indicatore che indica la quota di risorse sociali
pro-capite. Tale quota, calcolata come il rapporto tra il totale del costo del Piano di Zona ed il numero totale dei
residenti nel comune di Lanciano, cresce progressivamente passando da un importo pari a 38,30 euro nel 2007 a 55,45
euro nel 2009, segnando una crescita del 44,8%.
Per quanto riguarda la composizione delle risorse finanziarie per il Piano di Zona, la lettura dei valori percentuali
assunti dagli indicatori negli anni 2007 e 2008 ci indica immediatamente che la percentuale di finanziamento da parte
dell’Ambito è molto superiore rispetto alla percentuale richiesta dalla Regione che, com’è noto, è pari al 20%. Nel 2007
la quota di compartecipazione è stata del 62%, mentre nel 2008 è stata del 50%. Minima, invece, la quota di
compartecipazione dell’utenza che, in entrambi gli anni presi in esame, è pari all’1%.
1.2 Elaborazione ed analisi del contesto sociale generale dell’Ambito
Territoriale (max 120 righe)
Il territorio del comune di Lanciano si estende per 66 km² in quella fascia collinare che dalle pendici della
Maiella digrada verso il mare. Esso è composto prevalentemente da colline, ma comprende anche
un'importante parte pianeggiante nella val di Sangro. La sua altimetria varia dai 33 m slm, in contrada Serre
vicino al fiume Sangro, fino ai 410 m, che si raggiungono nella frazione San Nicolino al confine con Castel
Frentano. Il centro cittadino è situato a 265 m slm. ). La conurbazione frentana compone (assieme al porto
industriale di Ortona) il settore meridionale della più estesa struttura urbana ed industriale pescarese. A
partire dagli anni settanta nell’area della Valle di Sangro si sono insediate grandi aziende industriali come la
Fiat, la Honda e la Piaggio Gli stabilimenti della Honda e della Sevel sono i più importanti insediamenti
aziendali del territorio; essi hanno portato allo sviluppo di un folto indotto di piccole e medie imprese
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specializzate, cresciute nel tempo fino a rendere la Val di Sangro la prima realtà industriale dell'Abruzzo. Da
ciò sono discese ricadute economiche positive per tutti i comuni del comprensorio Il commercio ha sempre
avuto un ruolo importante nella storia di Lanciano, e la città è sede di un complesso fieristico di rilevanza
nazionale. Inoltre, è il punto di riferimento commerciale per tutto il suo comprensorio (ingrosso e grande
distribuzione organizzata. La manifestazione più importante è la Fiera Nazionale dell'Agricoltura, giunta nel
2010 alla 49ª edizione, che si svolge ogni anno nel mese di aprile. Sono circa 600 le ditte italiane ed
internazionali che partecipano alla rassegna, diventata la principale dell'Italia centromeridionale. Ciò ha
determinato numerosi e benefici effetti per l’economia della città di Lanciano e del suo comprensorio. Non va
trascurato il ruolo dei settori tradizionali: l'agricoltura e l'artigianato. La prima si basa sulla coltivazione di
ulivi e vigne, da cui deriva una buona produzione di olio e vino. Il secondo sta ritornando in auge soprattutto
per quanto riguarda le terrecotte, un settore in cui Lanciano vanta una tradizione secolare. Non è da trascurare
l’incidenza sull’economia lancianese dei flussi turistici che arrivano non solo per visitare le bellezze
architettoniche che la città offre, ma anche il Miracolo eucaristico di lanciano
Di seguito vengono presentati dati di contesto che fotografano il territorio lancianese da un punto di vista
generale.
L’analisi dei dati di bilancio demografico calcolati nel quadriennio 2007/2010 mostra che:
• Non vi sono variazioni significative nella consistenza numerica della popolazione che, nel 2009, è
mediamente pari a 36.500 abitanti.
•
Il saldo naturale ed il tasso di crescita naturale sono prevalentemente negativi in ciascuno degli anni
analizzati.
•
Il saldo migratorio estero è sempre positivo e superiore rispetto al saldo interno. Il saldo demografico è
sempre positivo grazie alle immigrazioni estere.
Da ciò si può arguire che la numerosità della popolazione tende a conservarsi stabile nel tempo
esclusivamente grazie alle immigrazioni dall’estero.
Quanto all’incidenza percentuale per classi di età, L’andamento quadriennale del peso percentuale delle
diverse classi è significativo del lento ma progressivo aumento dell’incidenza delle fasce più anziane (terza e
quarta età)rispetto al totale della popolazione, a cui corrisponde una tendenza alla diminuzione della classe di
età dei giovani. Stabile nel tempo il dato riferito alle classe delle persone adulte (30-59 anni), che è anche
quella col peso maggiore, così come il dato riferito alla classe dei bambini e degli adolescenti.
Di seguito vengono presentati dati di contesto che fotografano il territorio lancianese in stretta connessione
con le diverse macro-aree di interesse: famiglia, persone in età evolutiva e donne, anziani, immigrati,
disabili, detenuti ed ex detenuti.
Area famiglia, Persone in età evolutiva, Donne.
(Fonti: Istat –popolazione residente – , elaborazione dati Istat, Fonti: Ufficio Scolastico regionale Abruzzo –
Direzione Generale – 2011)
In linea di massima nel corso del quadriennio si registra un aumento del numero complessivo delle famiglie,
cui peraltro fa da contraltare una tendenza alla diminuzione dei componenti. Ciò potrebbe far pensare ad una
crescita dei nuclei monocomponente che, se correlata al generale invecchiamento della popolazione, può
suggerire una tendenza alla diffusione di anziani soli.
La maggior parte della popolazione in età adulta è coniugata. I celibi sono leggermente di più delle nubili, la
percentuale dei divorziati è pressochè marginale mentre appare significativa la percentuale soverchiante delle
donne rispetto ai maschi in stato di vedovanza (2,4% vs 12,6%)
Stabile il dato sulla frequenza scolastica nel corso dei due A.S. 2009/2010 e 2010/2011.
Nel corso del quadriennio 2007/2010, l’indice di natalità è tendenzialmente in diminuzione mentre il
tasso di fecondità tende a mantenersi stabile. Entrambi gli indici sono al di sopra della media regionale del
quadriennio.
Area Anziani
(Fonti: Istat –popolazione residente – , elaborazione dati Istat)
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Il tasso di anzianità, ovvero l’incidenza percentuale delle persone di 65 anni ed oltre sul totale della
popolazione, appare sostanzialmente stabile e in linea con il dato regionale, non prefigurando nel breve
termine un appesantimento del carico assistenziale economico e di cura delle generazioni giovani ed adulte.
Nel Comune di Lanciano si registra un grado di invecchiamento inferiore rispetto a quello della regione
Abruzzo; il valore più alto si osserva nel 2009 , anno in cui per ogni 100 bambini tra 0 e 14 anni vi erano circa
161 anziani
Si nota un valore dell’indice di dipendenza per il Comune di Lanciano lievemente inferiore rispetto a quello
ricavato dai dati regionali. Nei quattro anni esaminati il valore maggiore per l’indice si riscontra nel 2010. In
relazione all’indice di dipendenza senile, i dati del quadriennio indicano che per la popolazione residente
nel Comune di Lanciano ogni 100 abitanti di età compresa tra 15 e 64 anni, vi sono in media 23 persone di età
superiore a 65 anni; il dato relativo all’ambito è decisamente inferiore rispetto a quello regionale.
Area Immigrati
(Fonti: Istat- popolazione straniera - , INPS, EAS 22)
Nel quadriennio 2007/2010 la popolazione straniera incide sulla popolazione totale da un minimo del 1.8 %
(2007) ad un massimo del 3.6% (2010). L’analisi della composizione per genere ci indica che la componente
femminile è maggiore rispetto a quella maschile. Più della metà della popolazione straniera è costituita da
extracomunitari. Nello specifico, al 2010, si tratta di 670 persone pari al 51.7% del totale dei cittadini
stranieri. Le nazionalità maggiormente diffuse nel territorio del Comune di Lanciano sono quella Rumena
(416 persone), Albanese (287 persone) e Polacca (86 persone)
Nel corso del triennio 2007/2009 il numero dei minori stranieri va progressivamente aumentando, mentre la
loro incidenza sul totale della popolazione immigrata resta sostanzialmente stabile a causa dell’elevato
numero di stranieri immigrati in età adulta, evidentemente più che proporzionale rispetto a quello dei minori.
La progressiva crescita dei minori, in ogni caso, lascia supporre che nel Comune di Lanciano l’iimigrazione
sia un fenomeno riguardante in buona misura interi nuclei familiari con figli minori a carico.
La preponderanza delle donne straniere in età adulta residenti nel Comune di Lanciano, richiama il fenomeno
sempre più diffuso del badantato, che il Comune di Lanciano ha iniziato a regolamentare a partire dal 2010,
attraverso la istituzione di un registro delle assistenti familiari finanziato tramite le risorse messe a
disposizione dal Fondo Famiglia 2007 e 2008.
Pur di fronte all’importante incremento di immigrati nel contesto lancianese si è assistito, nel corso del
quadriennio 2007/2010, ad una diminuzione dell’utenza del servizio “Sportello Immigrati” (ricompreso nella
precedente programmazione del PdZ).
Area Disabilità
(Fonti: elaborazioni su dati Istat, EAS 22)
Il numero stimato di disabili ≥ 6 anni residenti nel Comune di Lanciano al 2010, è di 1.797 soggetti. Di questi
1.523 hanno più di 65 anni. 834 sono invece gli anziani in condizione di grave non autosufficienza.
I.3 Valutazione di impatto dei risultati della precedente programmazione (max 60
righe)
La valutazione dell’impatto dei risultati dal Piano di Zona dei Servizi Sociali 2007-2009 conseguirà dalla lettura di una
serie di dati quali-quantitativi emersi da:
1. analisi qualitativa svolta dall’Ambito alla fine del 2010 inizi 2011 con la quale sono stati analizzati: i bisogni espressi
e soddisfatti, i bisogni espressi e insoddisfatti e i bisogni inespressi allo scopo di individuare la domanda dell’utenza
soddisfatta dal sistema, la domanda espressa e la domanda potenziale;
2.contributi dei partecipanti ai gruppi tematici organizzati dall’Ente nel mese di maggio 2011 in cui i componenti hanno
avuto modo di esprimere valutazioni a riguardo del trascorso Piano di zona nelle aree: Infanzia, Adolescenza e Famiglia,
Disabilita’, Persone Anziane ed Inclusione Sociale;
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3. analisi comparata dei dati sugli indicatori di impatto.
Tutte queste informazioni sono state in grado di esprimere una valutazione in ordine all’impatto sull’utenza coinvolta
nei servizi in termini di diffusione del servizio (valutazione quantitativa), la capacità di soddisfare le problematiche sulle
quali i servizi dovrebbero incidere (valutazione qualitativa a cura dei testimoni privilegiati presenti nel gruppo tematici).
Area infanzia, giovani e famiglia
In questa sezione sono raccolti e comparati i dati sugli indicatori di impatto dell’area infanzia, giovani e
famiglia relativi al quadriennio 2007-2010, così come definiti dal Piano Sociale Regionale riferito al
medesimo triennio.
Indicatore
Tasso copertura posti asili nido /servizi integrativi per la
prima infanzia per popolazione della classe di età 0-2 anni
Tasso di partecipazione giovanile 15-25 anni ai servizi
attivati
Tasso di copertura del servizio socio-psico-educativo su
totale famiglie
Tasso copertura su totale famiglie con disabile
Anno 2007
Anno 2008
Anno 2009
Anno 2010
14,4
13,7
18,8
31,5
nd
0,7
1,8
1,7
Nd
0,2
0,8
213,2
30,7
nd
29,2
NP
Numero affidi e adozioni
Numero bambini e famiglie seguite nel servizio di assistenza
domiciliare educativa
Numero minori in comunità
7
21
21
15
16
19
14
13
6
9
17
14
Numero segnalazioni casi violenza ai minori
nd
59
59
5
Alcune importanti valutazioni qualitative sono state espresse dai testimoni privilegiati partecipanti ai Gruppi
di Piano. Tra questi citiamo i gestori dei servizi, le associazioni, i servizi sanitari, i servizi formativi e culturali.
Sono stati espressi dei giudizi di positività/buone prassi che devono essere conservate nella presente programmazione,
oltre a criticità che dovrebbero essere completamente o in parte corrette.
Punti di forza
Criticità
Ampia offerta di servizi differenziati
Presenza di figure professionali specialistiche nell’ambito del
servizio socio-psico-educativo
Inadeguatezza di alcuni locali che ospitano i servizi dell’area
Mancanza di fondi
Competenza e professionalità degli operatori dell’ area minori,
giovani e famiglia
Indisponibilità di residenze per minori
Mancanza di una ludoteca pubblica.
Presenza di servizi per minori orientanti a promuovere il
benessere (e non solo) e finalizzati al recupero del disagio
conclamato
Poca attenzione al disagio giovanile e ai comportamenti a
rischio-tossicodipendenze e dell’alcolismo
Presenza di un servizio Socio-Psico-Educativo per la Famiglia
consolidato tra i servizi essenziali
Assenza di coinvolgimento attivo delle famiglie e quindi della
rete dei servizi attorno alla stessa
Assenza di coinvolgimento attivo delle famiglie e quindi della
rete dei servizi attorno alla stessa
Area Anziani
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In questa sezione sono raccolti e comparati i dati sugli indicatori di impatto dell’area anziani relativi al
quadriennio 2007-2010, così come definiti dal Piano Sociale Regionale riferito al medesimo triennio
Indicatore
Anno 2007
Anno 2008
Anno 2009
Anno 2010
Tasso di copertura domiciliarità
1,2
2,4
0,6
602,9
Tassi copertura servizio domiciliare: ore erogate per utente
188,5
190,2
86,4
81,4
Numero utenti assistiti a distanza:utenti telesoccorso e
teleassistenza
91
43
82
92
Tasso copertura anziani non autosufficienti
Nd
nd
nd
NP
N. attività continue di auto-mutuo-aiuto per anziani
nd
nd
nd
144
Alcune importanti valutazioni qualitative sono state espresse dai testimoni privilegiati partecipanti ai Gruppi
di Piano. Tra questi citiamo i gestori dei servizi, le associazioni, i servizi sanitari, i servizi formativi e culturali.
Sono stati espressi dei giudizi di positività/buone prassi che devono essere conservate nella presente programmazione,
oltre a criticità che dovrebbero essere completamente o in parte corrette.
Punti di forza
Criticità
Ottima posizione del Centro di Aggregazione Anziani
Competenza e impegno degli operatori
Continuità
Proposta di una consulta unica tra anziani e disabili
Mancanza di fondi
Mancanza di comunicazione tra gli attori della rete
Mancanza di un regolamento
Eccessiva dipendenza della Consulta anziani dal Consiglio
Comunale
Presenza dei servizi ADA e ADI
Presenza dei servizi amico taxi e telecompagnia
Poche riunioni della Consulta anziani
carenza di risorse umane ed economiche per l’erogazione dei
servizi esistenti
Mancano i centri aggregativi anziani nelle aree periferiche in
quanto presenti solo nell’area urbana
Centro diurno anziani gestito in maniera insoddisfacente
Povertà degli anziani
Scarsa conoscenza dei servizi
Area disabilità
In questa sezione sono raccolti e comparati i dati sugli indicatori di impatto dell’area disabilità relativi al
quadriennio 2007-2010, così come definiti dal Piano Sociale Regionale riferito al medesimo triennio
Indicatore
Anno 2007
Anno 2008
Anno 2009
Anno 2010
Tasso copertura servizi domiciliari disabili
41,3
15,9
29,2
NP
Nd
378
364
0
34,9
64,4
218,6
NP
Numero posti disponibili di comunità “dopo di noi”
nd
0
0
non attivo
Tasso copertura servizi diurni su tot. pop. disabile
10,1
5,5
17,2
NP
Numero pers. con disagio mentale in carico
30
24
23
30
Numero di disabili fruitori assistenza scolastica
specialistica/media oraria di assistenza
Percentuale di progetti personalizzati su tot. popolazione
disabile
Alcune importanti valutazioni qualitative sono state espresse dai testimoni privilegiati partecipanti ai Gruppi
di Piano. Tra questi citiamo i gestori dei servizi, le associazioni, i servizi sanitari, i servizi formativi e culturali.
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Sono stati espressi dei giudizi di positività/buone prassi che devono essere conservate nella presente programmazione,
oltre a criticità che dovrebbero essere completamente o in parte corrette
Punti di forza
Criticità
Impegno deciso dell’EAS e attenzione verso la qualità dei
servizi
Attenzione costante agli interessi dei singoli utenti
Buona qualità dei servizi
Gentilezza e disponibilità del personale
Poca comunicazione e collaborazione tra i soggetti della rete
Ampia offerta di servizi
Proposta di una consulta unica tra anziani e disabili
Formazione del personale inadeguata
Scarsa attenzione al disagio psichico
Tempi per l’erogazione del servizio spesso non definiti e
impropri/ imprevisti organizzativi
Assenza di progetti personalizzati
Carenza nel servizio di trasporto disabili
Mancanza di risorse economiche e umane adeguate ai bisogni
Mancanza di innovazione e progettazione
Poche ore settimanali di assistenza per singolo utente
Spesa per i servizi troppo alta
Area integrazione inclusione sociale
In questa sezione sono raccolti e comparati i dati sugli indicatori di impatto dell’area integrazione e
inclusione sociale relativi al quadriennio 2007-2010, così come definiti dal Piano Sociale Regionale riferito al
medesimo triennio.
Indicatore
Anno 2007
Anno 2008
Anno
2009
Anno 2010
Tasso Copertura Servizi di Inclusione per Gruppo Target
nd
77,6 immig
40,8 toss.
21,4 pov.
nd
8,7
Percentuale di Progetti Personalizzati con reddito di inserimento su
Totale Utenti
nd
n.d.
nd
12,8
Tasso di Accessi con ISEE su tot. Utenti
5,8
n.d.
nd
187,9
n.d.
nd
NP
30
13
7
Percentuale Progetti Integrati (comprendenti più tipologie di Servizi)
Su Totale Utenti
Numero Contatti e Interventi Pronto Intervento Sociale
20
Alcune importanti valutazioni qualitative sono state espresse dai testimoni privilegiati partecipanti ai Gruppi
di Piano. Tra questi citiamo i gestori dei servizi, le associazioni, i servizi sanitari, i servizi formativi e culturali.
Sono stati espressi dei giudizi di positività/buone prassi che devono essere conservate nella presente programmazione,
oltre a criticità che dovrebbero essere completamente o in parte corrette
Punti di forza
Buona professionalità e buona disposizione degli assistenti
sociali
Orario di apertura dello sportello consono ai bisogni dell’utenza
Chiarezza delle informazioni offerte
Discreta collaborazione tra gli attori della rete e buon
coordinamento
Criticità
Presenza di barriere architettoniche
Scarso livello di programmazione dei servizi
Difficoltà comunicative con immigrati richiedenti servizi
Difficoltà di accesso ai servizi/liste di attesa
Eccessiva burocratizzazione
Mancanza di stabilità nel tempo di alcuni servizi erogati
limitatamente
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DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI
Nell’ambito dei lavori dei gruppi tematici è stata sottolineata, da parte degli attori presenti, la mancanza di abitudine nel
lavorare in rete da cui scaturisce anche la carenza nella conoscenza dei servizi esistenti sul territorio e delle prestazioni
offerte. I presenti hanno evidenziato che proprio i lavori del tavolo tematico possono essere l’occasione per collaborare e
supportarsi nello scambio di esperienze/ lavori finalizzati ad una attività progettuale mirata
I.4. Analisi del sistema locale di offerta di servizi alla persona (max 60 righe)
Di seguito è riportata la mappa dell’offerta dei servizi, divisi per “area target”, ricompresi nel Piano di Zona
dell’EAS22 relativo alla programmazione 2007/2009. Per ciascuno dei servizi attivi è presente una
indicazione grafica che mostra l’andamento della domanda registrata nel 2010, rispetto al triennio precedente
(2007/2009). (↑ andamento crescente; ↓andamento decrescente; = andamento costante; ≠ servizio non attivo nell’ultima
annualità considerata; N.A. Servizio mai attivato)
Offerta dei Servizi
Attivo
al 2010
Modalità di gestione
Media Utenze in
Carico servite
quadriennio
2007/2010
Andamento della
domanda2010
rispetto a triennio
precedente
2899
↑
LIVEAS
541
↓
LIVAS
16
=
NON LIVEAS
121
=
NON LIEAS
1868
↑
NON LIVEAS
328
↑
AFFIDAMENTO
NON LIVEAS
58
=
DIRETTA
NON LIVEAS
10
↓
DIRETTA
NON LIVEAS
14
↓
PARZ.. DIRETTA
LIVEAS
1803
↑
si
AFFIDAMENTO
IVEAS
14
=
si
AFFIDAMENTO
LIVEAS
69
=
si
AFFIDAMENTO
LIVEAS
82
↓
DIRETTA
LIVEAS
5
Tipologia
Servizi ed Interventi Generali
Segretariato sociale
Si
DIRETTA
Servizio sociale professionale
Si
DIRETTA
Pronto intervento sociale
Si
DIRETTA
LIVEAS
INFANZIA, ADOLESCENZA, GIOVANI E FAMIGLIA
Colonia Estiva
Servizio Ci Vediamo in
Biblioteca
Servizio La Città dei Bambini
Servizio Tempo per le
Famglie
si
si
si
si
Serizio Mediazione familiare
SI
Servizio Consulta Giovanile
SI
Servizi Informagiovani
si
Servizio Assistenza
Domiciliare Minori
Servizio Centro Aggreazione
Giovanile
Servizio Socio Psico
Educativo per la Famiglia
Piano Sociale Regionale 2011-2013
Servizi Affido Familiare
si
AFFIDAMENTO
AFFIDAMENTO
AFFIDAMENTO
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=
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Servizio Adozione Nazionale
e Internaziona
si
DIRETTA
LIEAS
12
=
Servizio Comunitàdi tipo
familiare
si
INDIRETTA
LIVEAS
5
=
Servizio Ludoteca
Si
INDIRETTA
NON LIVEAS
20
↑
Servizio Comunità Educative
per Minoi
Si
MISTA
LIVEAS
8
=
INTEGRAZIONE / INCLUSIONE SOCIALE
Servizio di sostegno
economico e contrasto alla
povertà tramite lavoro sociale
Servizio Centro Servizi
Immigrati
Si
DIRETTA
LIVEAS
175
↑
Si
AFFIDAMENTO
NON LIVEAS
412
↓
AREA ANZIANI
Servizio Assistenza
Domiciliare Anziani
Si
AFFIDAMENTO
LIVEAS
48
=
Servizio Archivio della
memoria
Si
DIRETTA
NON LIVEAS
88
=
Servizio Consulta Comunale
Anziani
Si
DIRETTA
NON LIVEAS
10
↓
Si
DIRETTA
NON LIVEAS
56
=
Servizio Telesoccorso e
Telecompagnia
Si
AFFIDAMENTO
LIVEAS
100
=
Servizio Centro aggregazione
anziani
Si
AFFIDAMENTO
LIVEAS
0
=
SI
INDIRETTA
LIVEAS
13
↑
Si
INDIRETTA
LIVEAS
17
↓
Si
AFFIDAMENTO
NO LIVEAS
24
=
Servizio Soggiorno estivo per
anziani
Servizio Integrazione retta
per ospitalità in strutture
residenziali
Servizio Integrazione retta
per ospitalità in comunità di
tipo familiare
Servizio Aco Taxi
AREA DISABILI
Servizio Trasporto Handicap
si
AFFIDAMENTO
LIVEAS
87
↑
Servizio Consulta Comunale
Handicap
si
DIRETTA
NON LIVEAS
17
↓
ServizioAssistenza Handicap
– Aiuto personale
si
AFFIDAMENTO
LIVEAS
63
↑
Seizio Centro Diurno Disabili
si
AFFIDAMENTO
LIVEAS
36
=
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Servizio A.D.I.
si
AFFIDAMENTO
LIVEAS
108
↑
Servizio L’Ancora
si
AFFIDAMENTO
LIVEAS
20
↑
Servizio Assistenza
specialistica nelle scuoe
si
AFFIDAMENTO
LIVEAS
69
=
Servizio Tessere libera
circolazne
si
DIRETTA
NON LIVEAS
330
=
Servizio sort per disabili
SI
DIRETTA
LIVEAS
7
↓
Vengono di seguito riportati i servizi di utilità sociale gestiti dall’EAS22 Lanciano ma non ricompresi nel Piano di Zona
2007/2009
AREA
TIPOLOGIA
GESTORE
PROGRAMMAZIONE/
FINANZIAMENTO
Disabilità psichica
Borse lavoro
EAS22
l.328/200
Nuove Povertà
Interventi economici contro la crisi
EAS22
COMUNE
Progetto “Home Care”
EAS 22
COMUNE
Interventi del PLNA
EAS22
Regione Abruzzo
Formazione per assistenti di cura e
Registro delle Assistenti Familiari
EAS22
Programma Fondo Famiglia 2007
Anziani
Anziani e Disabili
Anziani e immigrati
Vengono di seguito riportati i Servizi sanitari presenti sul territorio dell’Ambito 22
SERVIZIO
LOCALITA’
Indirizzo
TELEFONO
Centro Riabilitazione soggetti
autistici “Il Cireneo”
Azienda Sanitaria Locale
Lanciano-Vasto-Chieti
Ospedale Civico Renzetti
Guardia Medica
Asl Lanciano Vasto Chieti
Servizio Veterinario
Centro Unico Prenotazioni
(C.U.P.)
Consultorio Familiare
Croce Gialla
Centro Riabilitazione "S.
Stefano"
Istituto di Cure Riabilitative
"Villa Giulia"
Fisiomed Srl
Istituto Sanitario Frentano Srl
Centro Salute Mentale
Lanciano
Viale Cappuccini n. 443
0872/714028
Lanciano
P.zza E. Miscia, 5
0872/72131
Lanciano
Lanciano
Via del Mare, 1
Via Don Minzoni
0872/7061
0872/706980
Lanciano
Via Salita della Posta, 1
0872/724143
Lanciano
Via Don Minzoni
0872/706947-
Lanciano
Lanciano
Via Don Minzoni
C/O Ospedale di Lanciano
0872/721305
0872/716258
Lanciano
Via Milano
0872/714433
Lanciano
Via del Mare, 94
0872/717817
Lanciano
Lanciano
Lanciano
P.zza E. Miscia, 11
Via S. Spirito n. 85/A
Via del Mare
0872/717444
0872/717210
0872/706416
Vengono di seguito riportati i Servizi scolastici e di formazione presenti sul territorio dell’Ambito Sociale 22:
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Scuole Primarie
I Circolo
II Circolo
III Circolo
Scuola Elementare “Gesù Bambino” – Paritaria Istituo “Sacri Cuori” – Paritaria Scuole Secondarie Inferiori
“G Mazzini”
Istituto Comprensivo “G.D’Annunzio”
Istituto Comprensivo “Umberto I”
Scuole secondarie superiori
Liceo “V.Emanuele II” - Liceo Classico e Istituto d’arte
Cesare de Titta – Istituto Magistrale G.Galilei – Liceo Scientifico P. De Giorgio – Istituto professionale commerciale e turistico
E. Fermi – I.T.C.G L. Da Vinci – I.T.I. Il Nazareno – Liceo Scientifico, Istituto tecnico Industriale, Istituto tecnico commerciale
Enti di formazione Accreditati
E.N.F.A.P.
Dierreform
S.C.M. Servizi
S.I.A Servizi Integrati – Assindustria S.r.l. Enti universitari
Consurzio Universitario di Lanciano
I.5. Domanda ed offerta di servizi socio-assistenziali in ATS (max 60 righe)
Tra i Servizi ed interventi generali si osserva una progressiva espansione del servizio di Segretariato Sociale, che dal
2007 al 2009 ha visto triplicare la sua utenza arrivando, nel 2009, a contare più di 2.800 utenti. Il Servizio Sociale
Professionale ha invece, visto un contenimento delle domande di assistenza che, nel 2009 (603 utenti), sono inferiori di
circa 300 rispetto al 2008 (958 utenti). Il Pronto Intervento Sociale presenta una utenza sostanzialmente stabile Nell’ambito
dei Servizi dell’area infanzia, adolescenti, giovani e famiglia si osserva una progressiva diffusione dei servizi per i
minori e le famiglie. Un dato negativo è rappresentato dall’aumento significativo dei minori assistiti in comunità a fronte di
un decremento del numero di minori e famiglie assistite con il servizio educativo domiciliare. Negativo anche il dato dei
minori segnalati ai servizi sociali quali vittime di violenza. Analizzando i dati relativi all’utenza si nota, per i servizi
LIVEAS, una buona capacità di risposta alle domande espresse. Non si rilevano, infatti, liste di attesa. Il servizio di
Assistenza Domiciliare Minori ha un’utenza sostanzialmente stabile. Il CAG vede raddoppiare l’utenza nel 2008 (87 utenti)
rispetto al 2007 (45 utenti). Nel Servizio Socio Psico Educativo per la Famiglia, dopo una prima fase sperimentale, l’utenza
cresce progressivamente. Vi sono stati 107 utenti nel 2008 e 291 nel 2009. Il Servizio Affido Familiare ha registrato,
un’utenza pressoché costante. Per l’adozione nazionale ed internazionale si registra un lieve e costante incremento delle
domande (10 utenti nel 2007, 13 utenti nel 2008, 16 utenti nel 2009). Il numero di utenti del servizio Comunità di tipo
familiare non presenta variazioni di grossa portata ( 8 minori nel 2008, 5 nel 2009). Nel Servizio Comunità Educative per
Minori si assiste ad un incremento del bisogno dimostrato da una utenza pari a 9 minori nel 2008 ad una di 12 nel 2009.
Tra i servizi NON LIVEAS l’utenza si mantiene costante o in crescita ad eccezione dei servizi Mediazione familiare, Ci
vediamo in biblioteca, Consulta giovanile. L’utenza del Servizio Ludoteca cresce da 15 minori nel 2008 a 23 nel 2009. Nel
servizio Colonia Estiva, fatta eccezione per il 2008 (problemi di budget hanno diminuito drasticamente il numero degli
utenti) non si registra disequilibrio nella prestazione del servizio che serve annualmente circa 130 minori. Anche altri
servizi presentano una numerosità dell’utenza che si è ormai standardizzata:” La Città dei Bambini” conta circa 300 minori
l’anno e il Servizio” Tempo per le Famiglie” ne conta circa 60. Tra i servizi che presentano disarmonia nel flusso
dell’utenza segnaliamo il servizio “Ci Vediamo in Biblioteca” che, dopo un’ottima risposta nel 2007 (1250 utenti), riduce
drasticamente il servizio a 93 utenti nel 2008 per poi crescere ancora nel 2009 con 500 utenti. Il Servizio Mediazione
familiare, invece, non viene attualmente erogato essendo prestato prevalentemente dal Consultorio familiare della ASL.
Nel servizio Consulta Giovanile si è registrato un sostanziale equilibrio nella partecipazione nel 2007 e 2008 (40 utenti in
media per anno) ma, nel 2009, la mancanza di fondi non ha consentito la continuità del servizio. Nel Servizio
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Informagiovani 1800 sono stati gli utenti per l’anno 2008. Nel corso del 2009 si registra un accesso medio giornaliero al
servizio pari a 15 utenti. Esaminando l’impatto dei Servizi dell’area anziani si registra, dopo la buona performance del
2008, un calo sostanziale del tasso di copertura dei servizi domiciliari nel corso del 2009. A diminuire non sono solo gli
utenti beneficiari del servizio SAD, ma anche il numero medio di ore erogate. Migliora, invece, il numero di utenti assistiti
a distanza Analizzando i dati relativi all’utenza si nota, per i servizi LIVEAS, che nel Servizio SAD, la numerosità
dell’utenza assistita è pressoché costante: 57 sono gli utenti nel 2007, 47 nel 2008 e 42 nel 2009. Nel servizio di
Telesoccorso l’utenza è pressoché costante, con un lieve calo nel corso del triennio: 44 utenti sono stati assistiti nel 2007,
43 nel 2008 e 37 nel 2009; nel servizio di Telecompagnia l’utenza presenta un picco nel corso del 2008 (81 utenti)per poi
diminuire a 62 nel 2009. Il Centro aggregazione anziani presenta un’utenza abbastanza costante (95 utenti sia nel 2007 che
nel 2008, 83 utenti nel 2009). Dati positivi emergono dal Servizio Integrazione retta per ospitalità in strutture residenziali,
poiché l’utenza diminuisce progressivamente: 40 anziani nel 2007, 32 nel 2008, 27 nel 2009. Nel servizio Consulta
Comunale Anziani, l’utenza cresce costantemente (20 associazioni nel 2008 e 41 nel 2009). Tra i servizi NON LIVEAS, si
rileva una buona risposta al Servizio” Archivio della memoria” che, da 27 anziani nel 2007, cresce nel 2008 fino a 110
utenti e si mantiene abbastanza costante nel 2009, con 98 utenti. Dati costanti provengono anche dall’utenza del servizio
“Amico Taxi” che, istituito nel 2008, ha avuto una utenza costante nel corso del biennio 2008 (34 utenti)/ 2009 (31
utenti). La flessione più consistente si osserva nel Servizio Soggiorno estivo per anziani chela cui utenza costante negli
anni 2007 e 2008 (si contano rispettivamente, 84 ed 86 anziani), si riduce a servire 32 persone. Nell’ area disabilità,
nonostante l’incremento dell’utenza nei servizi domiciliari, si assiste ad un generale decremento del dato sul tasso di
copertura dei servizi domiciliari. Il servizio di assistenza scolastica, al contrario, si mantiene sostanzialmente stabile. Molto
buono il dato riferito al tasso di copertura dei servizi diurni, che, nonostante un calo nel 2008, passa da 10,1 nel 2007 a 17,2
nel 2009. Nell’utenza servita dai servizi LIVEAS il Servizio Trasporto registra una lieve variabilità, assestandosi su un
valore di circa 80 utenti. Nei servizi domiciliari, invece, c’è un costante incremento: il Servizio Aiuto personale passa da
28 utenti nel 2007, a 34 nel 2008 e a ben 62 nel 2009. In quest’ultimo anno vi sono anche 5 utenti in lista di attesa. Nel
Servizio A.D.I. si assiste ad una crescita con un’utenza pari a 70 disabili nel 2007, 72 nel 2008 e 124 nel 2009. Nel
Servizio “Ancora “ l’utenza è stabile, nel triennio, attestandosi sui 20 fruitori. L’utenza del Servizio Assistenza
specialistica nelle scuole segue andamenti dipendenti dalla consistenza della popolazione scolastica disabile: nel 2007 sono
stati assistiti 77 utenti, nel 2008 gli alunni disabili sono stati 75 e nel 2009 70. Il Centro Diurno Disabili ha visto migliorare
la capacità di risposta con un aumento dell’utenza da 30 disabili negli anni 2007 e 2008 a 43 nel corso del 2009. L’unico
servizio LIVEAS che ha mostrato delle criticità è stato il Servizio sport per disabili attivo solo nel corso del 2008 con 41
utenti. Tra i servizi NON LIVEAS, il Servizio Tessere libera circolazione ha subito un notevole ridimensionamento
dell’utenza, soprattutto nel corso del 2009. Dai 398 utenti del 2007 si passa a 367 utenti nel 2008 e a 296 nel 2009.
Diversamente dalla consulta anziani, la Consulta Comunale Handicap mostra delle oscillazioni notevoli di partecipazione:
nel 2008 i partecipanti (associazioni e cittadini) sono stati 70, nel 2009 sono stati 32. Per quanto attiene i servizi dell’area
integrazione e inclusione sociale, l’utenza servita nel triennio 2007 – 2008 – 2009 mostra una decisa espansione del
Servizio di sostegno economico e contrasto alla povertà tramite lavoro sociale (101 utenti nel 2007, 140 nel 2008, 192 nel
2009) ad indicare l’incidenza sul tessuto socio economico della crisi economica. Il Servizio Centro Servizi Immigrati,
invece, segna una flessione in gran parte motivata dal l’integrazione europea, pienamente formalizzata nel 2008, dei
cittadini dei nuovi paesi comunitari dell’Est. In questo servizio gli utenti del 2007 sono stati 667, quelli del 2008 sono stati
583, quelli del 2009 sono stati 298.
TIPOLOGIA SERVIZIO
DOMANDA 2009
OFFERTA 2009
2846
SCOSTAMENTO %
Segretariato sociale
2924
Servizio sociale professionale
603
603
0
Pronto intervento sociale
13
13
0
Colonia Estiva
133
133
0
Servizio Ci Vediamo in Biblioteca
500
500
0
Servizio La Città dei Bambini
300
300
0
Servizio Tempo per le Famiglie
61
61
0
Servizio Informagiovani
1800
1800
0
Servizio Assistenza Domiciliare
14
14
0
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2,74%
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DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI
Minori
Servizio Centro Aggregazione
Giovanile
75
75
0
Servizio Socio Psico Educativo
per la Famiglia
291
291
0
Servizio Affido Familiare
5
5
0
Servizio Adozione Nazionale e
Internazionale
16
16
0
Servizio Comunità di tipo
familiare
5
5
0
Servizio Ludoteca
23
23
0
Servizio Comunità Educative per
Minori
12
12
0
245
192
27,6%
Servizio Centro Servizi Immigrati
298
298
0
Servizio Assistenza Domiciliare
Anziani
45
42
7,1%
Servizio Archivio della memoria
98
98
0
Servizio Consulta Comunale
Anziani
41
41
0
32
32
0
Servizio Telesoccorso e
Telecompagnia
99
99
0
Servizio Centro aggregazione
anziani
83
83
0
27
27
0
Servizio Amico Taxi
31
31
0
Servizio Trasporto Handicap
81
80
1,25%
Servizio Consulta Comunale
Handicap
32
32
0
Servizio Assistenza Handicap –
Aiuto personale
67
62
8,06%
Servizio Centro Diurno Disabili
43
43
0
Servizio A.D.I.
140
137
2,14%
Servizio di sostegno economico e
contrasto alla povertà tramite
lavoro sociale
Servizio Soggiorno estivo per
anziani
Servizio Integrazione retta per
ospitalità in comunità di tipo
familiare
Piano Sociale Regionale 2011-2013
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DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI
Servizio L’Ancora
23
23
0
Servizio Assistenza specialistica
nelle scuole
70
70
0
Servizio Tessere libera
circolazione
296
296
0
SEZIONE II –OBIETTIVI DEL PIANO
Gli obiettivi del Piano di zona e gli indicatori
AREA A: MINORI-GIOVANI-FAMIGLIA
A1.E.
A.2.E.
A.3.E.
A.4.E.
A.5.E
Potenziare i servizi per la prima infanzia
proponendo modelli flessibili ed innovativi per la
cura dei bambini nelle ore diurne, a seconda delle
specificità territoriali sia tenendo conto dei modelli
di cui alla L.R. 76/2000 sia di nuovi modelli
sperimentali attraverso l’attivazione in ogni ambito
sociale di una rete territoriale di servizi ed
interventi socio educativi per i bambini della fascia
0-3 anni.
Tasso copertura posti
asili nido/servizi
integrativi per pop. 0-3
anni
Garantire il servizio di affido familiare ed adozione
Numero affidi e
adozioni seguite
Potenziare i servizi di prevenzione ed intervento
domiciliare in favore di nuclei familiari con minori
che vivono condizione di disagio, marginalità,
conflittualità
Numero bambini e
famiglie seguite/su
segnalazioni minori con
disagio
Sviluppare
i
servizi
di
socializzazione
pomeridiana, in rete con le istituzioni scolastiche e
le associazioni locali
Incrementare le politiche di contrasto al fenomeno
di violenza, violenza domestica ai danni di donne,
bambini ( violenza assisitita), child abuse attraverso
azioni di prevenzione nei circuiti di aggregazione
minorile, in rete con le istituzioni deputate alla
tutela minorile e alla repressione dei relativi
fenomeni devianti
Piano Sociale Regionale 2011-2013
n.
minori
coinvolti
in
servizi
extrascolastici/p
op minori (6-14
anni)
N.
Interventi
effettuati/Segnal
azioni
casi
violenza
ai
minori e donne
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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO
DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI
A.6.E
A.7.C
Favorire la crescita di minori con famiglie di
origine gravemente disfunzionali in contesti
alternativi
Sostenere le famiglie attraverso l’implementazione
di servizi socio-psico-educativi extrascolastici
N. numero minori
affidati a comunità
educative o
simili/minori segnalati
con disagio
n. minori coinvolti in
servizi
extrascolastici/pop
minori (6-14 anni)
AREA B: INTERVENTI SPECIALI
B.1.E.
B.2.C.
B.3.C.
Favorire, ove possibile, la de-istituzionalizzazione e
la permanenza a domicilio delle persone
diversamente abili, incrementando i servizi di
assistenza domiciliare integrata e la continuità
assistenziale,
intesa
quale
prosecuzione
metodologica di intervento
Sostenere le famiglie attraverso l’implementazione di
servizi socio-psico-educativi extrascolastici
Sostenere le famiglie conflittuali e in stato di disagio
attraverso servizi integrati di supporto, sostegno e
mediazione
N.
utenti
coinvolti nel
progetto
n. minori coinvolti in
servizi
extrascolastici/pop
minori (6-14 anni)
N.
Interventi
effettuati
AREA C: ANZIANI
C.1.E.
C.2.E.
Favorire, ove possibile, la de-istituzionalizzazione e
la permanenza a domicilio delle persone anziane,
incrementando i servizi di assistenza domiciliare e di
assistenza domiciliare integrata e la continuità
assistenziale, intesa quale prosecuzione metodologica
di intervento
Promuovere forme di tele aiuto, tele-conforto e altre
forme di assistenza telefonica
Piano Sociale Regionale 2011-2013
Tassi copertura Servizio
domiciliare ( ore/utente)
N.
utenti
assistiti
a
distanza/utenti
anziani
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DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI
C.3.C.
Sperimentare sistemi di aggregazione, anche di tipo
residenziale e semi residenziale mediante la
previsione di azioni quali gruppi appartamento,
condomini solidali, centri sociali etc…
n.
utenti
coinvolti
AREA D: PERSONE DIVERSAMENTE ABILI
D.1.E.
D.2.E.
D.3.E.
D.4.E.
Favorire, ove possibile, la de-istituzionalizzazione e
la permanenza a domicilio delle persone
diversamente abili, incrementando i servizi di
assistenza domiciliare integrata e la continuità
assistenziale,
intesa
quale
prosecuzione
metodologica di intervento
Favorire le cure domiciliari dei soggetti non
autosufficienti
Favorire la comunicazione e l’autonomia degli
studenti diversamente abili in condizione di gravità,
con specifico riferimento alla reale fruizione del
diritto allo studio, mediante servizio orientato ad
azioni di assistenza qualificata e di tipo socioeducativa
Favorire azioni che promuovano la reale
socializzazione ed integrazione dei diversamente
abili in condizioni di emarginazione e solitudine
anche a causa di isolamento territoriale, attraverso la
promozione e la facilitazione di progetti sperimentali
D.5.E.
Promuovere l’attivazione di strutture residenziali per
disabili (“Dopo di noi”) riservate a soggetti disabili
in condizioni di gravità privi di reti parentali
primarie
Tasso
di
copertura del
servizio
domiciliare
disabili
Tasso
di
copertura del
servizio
domiciliare
disabili
n°
disabili
fruitori ass.
scolastica
specialistica
su media
Tasso
di
copertura dei
servizi
diurni
su
totale
popolazione
disabili
N°
posti
disponibili
di comunità
“dopo
di
noi”
AZIONI PROPOSTE
Piano Sociale Regionale 2011-2013
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DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI
OBIETTIVO
AZIONE Piano di Zona
A1.E.
Servizio Nido per la prima infanzia
A.2.E.
Affido familiare e servizio adozione
A.3.E.
Servizio di assistenza domiciliare minori
A.4.E.
Servizi integrativi per minori
A.5.E
Servizio di contrasto al child abuse
A.6.E
Comunità di tipo residenziali per minori
A.7.C
Centro di aggregazione giovanile
B.1.E.
Progetto vita indipendente
B.2.C.
informa giovani
B.3.C.
C.1.E.
Servizio socio-psico-educativo
Assistenza domiciliare anziani socio assistenziale, assistenza
domiciliare integrata per anziani non autosufficienti, integrazioni
rette per l’ospitalità di anziani non autosufficienti in strutture
residenziali.
C.2.E.
Servizio di teleasssitenza
C.3.C.
Gruppi appartamento e centro sociale anziani
D.1.E.
Assistenza domiciliare disabili; assistenza domiciliare integrata per
disabili non autosufficienti
Piano Sociale Regionale 2011-2013
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DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI
D.2.E.
Assistenza domiciliare disabili;
Assistenza per l’autonomia e la comunicazione degli studenti
disabili in condizioni di gravità -
D.3.E.
D.4.E.
D.5.E.
Centro diurno disabili
Integrazione rette per l’ospitalità di disabili gravi in strutture così
dette del “ Dopo di Noi”
II.3. Valutazione di impatto sociale del Piano di Zona 2011-2013 (GLI STANDARD
MINIMI DI SISTEMA)
STANDARD
MINIMI
Ufficio Servizio Sociale
Ufficio di Piano
aggiornamento Sito WEB
Carta della Cittadinanza
Sociale
Valutazione Partecipata
Piano di Zona
FOCUS
STANDARD
Istituto già dalle precedente
programmazioni
Definito nella sua
composizione già dalla
precedente programmazione
con l’individuazione dei
componenti e del
Responsabile di Piano e
coordinamento con l’Ufficio
di Servizio Sociale
Pubblicazione di:
• generalità organico uffici
• Gare, appalti, selezioni
• Soggetti autorizzati al
funzionamento
• Soggetti gestori
• Carta dei servizi
• Statistiche costumer
• Statistiche reclami
• Forum cittadinanza
Presenza della carta della
cittadinanza sociale
TEMPI
ATTUAZIONE
In essere
Revisione periodica della
Carta
Aggiornamenti annuale
pubblicazione on line
(vedi L2)
Pubblicazione e diffusione
periodica della carta
Progettazione e attuazione
disegno valutativo
complessivo su azioni di
sistema e di salute attivati
coinvolgendo Gruppo di
Piano
Piano Sociale Regionale 2011-2013
DI
In essere
Aggiornamento entro 15
giorni dalla data di
modifica/produzione
documenti
Aggiornamento entro
31/12/2011
Rapporto annuale di
monitoraggio (entro 31
marzo anno successivo
periodo di riferimento)
Rapporto finale di
valutazione risultati (entro
31 marzo anno successivo
chiusura del piano)
MODALITA’
Conferma incarico
Delibera di incarico
Inoltro da parte
dell’Ufficio di Piano al
servizio Web documenti
da pubblicare
Individuazione equipe di
lavoro per redazione carta
e utilizzo procedura
partecipata indicata dalla
Regione Abruzzo
Valutazione qualitativa
con Gruppi Tematici
(workshop valutativi con
uso di scale evolutive) e
quantitativa (indicatori
processo, impatto e
strategia)
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Integrazione
interistituzionale
Realizzazione Piano SocioSanitario di Ambito.
Sistema Informativo
Costituzione di partenariati
formalizzati per partecipare
a bandi Programma
Multiasse Inclusione Sociale
Istituzione di un sistema
informativo informatizzato
per il controllo di gestione
quantitativo dell’EAS
(utenti, spesa)
Entro 31/12/11 su direttive
regionali e comunque nel
rispetto d i tempi indicati
dalla Regione
Entro 31/12/2011
Entro 31/marzo 2012
Definizione di strumenti
di pianificazione e
gestione integrata di
tematiche integrate (aree e
servizi ad alta
integrazione, formazione,
sistemi informativi)
Introduzione di un
software appropriato di
gestione
II.3.1 Servizio Sociale Professionale
STANDARD
OPERATIVO
ORGANICO MINIMO
GARANTITO
FOCUS STANDARD
COPERTURA
SERVIZIO
1 assistente sociale ogni 12.000
abitanti. Nei limiti esistenti in
materia di dotazione organica degli
Enti Locali e dei Limiti posti dalle
leggi statali alle nuove assunzioni
Presenza di procedure per la tutela
privacy
PRIVACY-DATI
VALUTAZIONE
MULTIDIMENSIONAL
E BISOGNI
ACCESSO
Organico minimo di 2 ass. soc.
Assistenti Sociali per Ufficio
Servizio Sociale
TEMPI
D’ATTUAZIONE
Entro 31/12/12
Entro 31/12/12
Entro 31/10/2011
Utilizzo di strumenti di valutazione
multidimensionali del bisogno
Entro 31/10/2011
Presenza di idonea sala colloqui
Entro 31/10/2011
MODALITA’
Verifica e adeguamento
personale agli standard
secondo procedure interne
consentite dalla normativa
vigente
Verifica e adeguamento
personale agli standard
secondo procedure interne
consentite dalla normativa
vigente
Consenso informato
dell’utente.
I dati saranno trattati in
forma anonima e non
saranno divulgate
informazioni sensibili
Introduzione di scale
valutative riconosciute dalla
letteratura sociale prevalente
Messa a disposizione
dell’Amministrazione di
locali idonei
II.3.2 Segretariato Sociale
STANDARD
OPERATIVO
ORGANICO MINIMO
GARANTITO
COPERTURA DEL
SERVIZIO
LOCALIZZAZZIONE
FOCUS STANDARD
1 assistente sociale ogni 20.000
residenti. Nei limiti esistenti in
materia di dotazione organica degli
Enti Locali e dei Limiti posti dalle
leggi statali alle nuove assunzioni
Erogazione di almeno 24 ore sett.
Centralità rispetto alla rete viaria
Presenza di idonea sala colloqui
Piano Sociale Regionale 2011-2013
TEMPI
D’ATTUAZIONE
Entro 31/12/12
Entro 31/12/12
Entro 31/10/2011
MODALITA’
Verifica e adeguamento
personale agli standard
secondo procedure interne
consentite dalla normativa
vigente
Definizione di orario
settimanale di sportello
Messa a disposizione
dell’Amministrazione di
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PRIVACY-DATI
SISTEMA
INFORMATIVO
Presenza di procedure per la tutela
privacy (i dati saranno trattati in
forma anonima e non saranno
divulgate informazioni sensibili)
Disponibilità di strumenti
informatici per registrazione e
trattamento dati utenti
Entro 31/10/2011
Entro 31/12/2011
locali idonei
Consenso informato
dell’utente
Disponibilità di PC e
software di gestione
II.3.3 Servizio per l’autonomia e la comunicazione degli
studenti disabili
STANDARD
OPERATIVO
COPERTURA DEL
SERVIZIO
FOCUS STANDARD
PROFILO
PROFESSIONALE
Presenza di profili professionali
adatti ai compiti:
o Diploma + corso di formazione
specifica 400 ore oppure almeno 3
anni di esperienza nel settore
Presenza di procedure per la tutela
privacy (i dati saranno trattati in
forma anonima e non saranno
divulgate informazioni sensibili)
Disponibilità di strumenti
informatici per registrazione e
trattamento dati utenti
Esistenza procedura reclami;
Tempi definiti di risposta
PRIVACY-DATI
SISTEMA
INFORMATIVO
GESTIONE RECLAMI
Mantenimento monte orario per
singolo utente AS 2009-2010.
TEMPI
D’ATTUAZIONE
Entro 31/12/12
Entro 31/13/2011
MODALITA’
Piano di lavoro;
Autorizzazione presa in
carico
Impegno contrattuale
soggetto affidatario
Entro 31/10/2011
Consenso informato
dell’utente
Entro 31/12/2011
Disponibilità di PC e
software di gestione
Entro 31/12/2011
Entro 15 gg ricezione
reclamo
Modulo reclami
II.3.4 Servizi domiciliari (Ass. Domiciliare Anziani, Ass.
Domiciliare Disabili, Ass. Dom. Educativa)
STANDARD
OPERATIVO
ATTUAZIONE VISITA
DOMICILIARE DI
DIAGNOSI DEL
BISOGNO E
REDAZIONE PIANO
D’INTERVENTO
TEMPI DI ATTESA
PROFILO
PROFESSIONALE
ADEGUATO AI
COMPITI
FOCUS STANDARD
Realizzazione di almeno una visita
domiciliare di valutazione e
redazione di piano individualizzato
sottoscritto dall’utente
media 10 giorni, max 20
giorni nel 95 % dei casi,
salvo nel caso di lista
d’attesa per superamento
del budget;
PER L’A.D. ANZIANI E
DISABILI:
assistente sociale
Op. Domiciliare con diploma(OSA-
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TEMPI
D’ATTUAZIONE
Entro 31/12/11
MODALITA’
Entro il 31/12/2011
Gestione trasparente delle
liste di attesa
Entro 31/12/2011
Impegno contrattuale
soggetto affidatario
Uso Cartella Utente (scale
valutazione) con Piano di
lavoro;
Patto d’assistenza
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FREQUENZA DI
EROGAZIONE DEL
SERVIZIO
NUMERO DI
VERIFICHE
PERIODICHE
DELL’EQUIPE
MULTIDISCIPLINARE
PER ILSERVIZIO ADI
PRIVACY-DATI
SISTEMA
INFORMATIVO
GESTIONE RECLAMI
OSS)
PER L’A.D.minori
Assistente Sociale e Operatore/
Educatore professionale
ADI
Minimo: 3 ore/sett.
Media: 6 ore/sett.
Agli anziani Minimo: 2 ore/sett.
Media: 4 ore/sett.
Ai disabili Minimo: 4 ore/sett.
Media: 9 ore/sett.
Ai minori Minimo: 3 ore /sett.
Media: 4 ore/sett.
ADI verifica trimestrale o
semestrale
Entro 31/12/2011
Sistema informativo
Entro 31/12/2011
Report delle riunioni
Presenza di procedure per la tutela
privacy (i dati saranno trattati in
forma anonima e non saranno
divulgate informazioni sensibili)
Entro 31/10/2011
Consenso informato
dell’utente
Disponibilità di strumenti
informatici per registrazione e
trattamento dati utenti
Esistenza procedura reclami;
Tempi definiti di risposta
Entro 31/12/2011
Disponibilità di PC e
software di gestione
Entro 31/12/2011
Entro 15 gg ricezione
reclamo
Modulo reclami
II.3.5 Servizi semiresidenziali (Centro Diurno Disabili; Centro
Aggregazione Giovanile, Centro sociale Anziani)
STANDARD
OPERATIVO
LOCALIZZAZIONE
FOCUS STANDARD
PROFILO
PROFESSIONALE
ADEGUATO AI
COMPITI
C.D. ANZIANI e DISABILI:
• assistente sociale;
• Maestri di laboratorio
• OSA
C.A.G
• Educatore professionale
• Pedagogista/ass.sociale
• Maestri di laboratorio
C.D. ANZIANI e DISABILI:
1 Op/4 Utenti per centro disabili
1 Op/25 Utenti per centro anziani
C.D.MINORI e C.A.G
1 Op/15 utenti
Presenza di procedure per la tutela
privacy (i dati saranno trattati in
forma anonima e non saranno
RAPPORTO
OPERATORI/UTENTI
PRIVACY-DATI
Centrale rispetto alla rete viaria
Piano Sociale Regionale 2011-2013
TEMPI
D’ATTUAZIONE
Entro 31/12/11
Entro 31/13/2011
Entro 31/12/2011
MODALITA’
Messa a disposizione
dell’Amministazione di
locali idonei
Impegno contrattuale
soggetto affidatario
Impegno contrattuale
soggetto affidatario
Piano di servizio
Entro 31/10/2011
Consenso informato
dell’utente
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DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI
SISTEMA
INFORMATIVO
GESTIONE RECLAMI
divulgate informazioni sensibili)
Disponibilità di strumenti
informatici per registrazione e
trattamento dati utenti
Esistenza procedura reclami;
Tempi definiti di risposta
Entro 31/12/2011
Disponibilità di PC e
software di gestione
Entro 31/12/2011
Entro 15 gg ricezione
reclamo
Modulo reclami
II.3.6 Servizi prima infanzia (Nido)
STANDARD
OPERATIVO
LOCALIZZAZIONE
FOCUS STANDARD
PROFILO
PROFESSIONALE
ADEGUATO AI
COMPITI
Personale educativo:
Educatore all’Infanzia (laurea)
Diploma magistrale ed equipollenti
Laurea in Pedagogia, scienze
educative e della formazione
primaria;
1/6 nel nido
RAPPORTO
OPERATORI/UTENTI
PRESENZA DI PIANO
EDUCATIVO
ANNUALE
PRIVACY-DATI
SISTEMA
INFORMATIVO
GESTIONE RECLAMI
Centrale rispetto alla rete viaria
TEMPI
D’ATTUAZIONE
Entro 31/12/11
Entro 31/13/2011
Entro 31/12/2011
MODALITA’
Messa a disposizione
dell’Amministrazione di
locali idonei
Impegno contrattuale
soggetto affidatario
Impegno contrattuale
soggetto affidatario
Impegno contrattuale
soggetto affidatario
Redazione piano educativo annuale
partecipato ai genitori
Entro 31/12/2011
Presenza di procedure per la tutela
privacy ( dati saranno trattati in
forma anonima e non saranno
divulgate informazioni sensibili)
Disponibilità di strumenti
informatici per registrazione e
trattamento dati utenti
Esistenza procedura reclami;
Tempi definiti di risposta
Entro 31/10/2011
Consenso informato
dell’utente
Entro 31/12/2011
Disponibilità di PC e
software di gestione
Entro 31/12/2011
Entro 15 gg ricezione
reclamo
Modulo reclami
SEZIONE III – SISTEMA LOCALE DEI SERVIZI
III.1. I livelli essenziali di assistenza del Piano di Zona 2011-2013
TIPOLOGIA
PER AREA
SERVIZI
GENERALI
SERVIZIO
Servizio Sociale Professionale
Segretariato Sociale
Pronto Intervento Sociale
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Punto Unico di Accesso
Servizio di contrasto al child abuse
AREA
MNORI
GIOVANI
FAMIGLIA
Servizio nido per prima infanzia
Affido familiare e servizio adozione
Assistenza domiciliare minori
Servizi integrati minori
Comunità di tipo residenziale per minori
Centro di aggregazione giovanile
AREA
ANZIANI
Assistenza domiciliare anziani
Assistenza domiciliare integrata anziani non autosufficienti
Integrazione rette integrazioni rette per l’ospitalità di anziani non
autosufficienti in strutture residenziali/ gruppi appartamento
Telesoccorso e altre forme di assistenza telefonica
Centro sociale anziani
AREA
PERSONE
DIVERSAME
NTE ABILI
Assistenza domiciliare handicap
Assistenza domiciliare integrata per disabili non autosufficienti
Assistenza per l’autonomia e la comunicazione degli studenti disabili
in condizioni di gravità
Integrazione rette per l’ospitalità di disabili gravi in strutture così
dette del “ Dopo di Noi
Centro diurno disabili
AREA
BISOGNI
SPECIALI
Informa giovani
Servizio socio-psico-educativo
Progetto vita indipendente
III.2 Strategie per il welfare globale (max 60 righe)
La concezione delle politiche di welfare ha portato in primo piano, in Italia dall’approvazione della
L.328/2000, il tema del coordinamento “globale” dei servizi alla cittadinanza. Dal punto di vista del cittadino,
vi è una naturale continuità tra servizi sociali, sanitari, educativi, occupazionali e formativi.Al contrario, dal
Piano Sociale Regionale 2011-2013
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DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI
punto di vista delle istituzioni ed enti pubblici, i servizi che rispondono alle dimensioni della qualità della vita
e del benessere dei cittadini hanno storie normative ed organizzative diverse e non sempre convergenti. In
questo contesto la riforma del Titolo V della Costituzione (2001) ha assegnato alle regioni un ruolo
prevalente, rispetto allo Sato, nella programmazione e coordinamento delle politiche di welfare locale. Da
questa prospettiva in senso federalista, ogni regione, di concerto con gli enti locali, può individuare priorità e
strategie per ottenere maggiore efficacia ed efficienza nell’attuazione delle politiche di welfare. La Regione
Abruzzo con il IV ° piano sociale regionale ha ritenuto indicare ai propri interlocutori pubblici e privati le
strade di attuazione di un welfare globale inteso come processo di integrazione dell’agire politico –
amministrativo e professionale, puntando decisamente sul tema dell’intersettorialità del Piano sociale
regionale e dei piani di zona locali.
In particolare il PSR sottolinea i seguenti riferimenti al welfare globale:
- welfare globale inteso come cooperazione istituzionale (tra comuni, province, regioni, stato), cooperazione
manageriale/amministrativa, cooperazione professionale (tecnica);
- welfare globale come incontro di processi top down (dall’alto verso il basso) o bottom up (dal basso verso
l’alto). La Regione e gli enti locali sono entrambi riconosciuti come promotori di benessere in ottica globale;
- welfare globale inteso come integrazione di finanziamenti e programmi settoriali (dedicati alle politiche di
benessere dei cittadini e di inclusione sociale);
- welfare globale come sussidiarietà orizzontale e come approccio allo sviluppo locale di un territorio con un
ruolo attivo del partenariato socio-economico locale. In attuazione di tali principi e contesti strategici di
attuazione l’EAS 22 propone il perseguimento dei seguenti obiettivi:
1. Promuovere l’integrazione delle politiche sociali con quelle della sanità, del lavoro, della formazione,
della casa, dell’istruzione, della sicurezza al fine di sostenere il cittadino nella situazione di difficoltà
ed accompagnarlo gradualmente nel processo di recupero della sua autonomia;
2. Realizzare l’integrazione sociosanitaria a tutti i livelli (istituzionale, gestionale e professionale)
attraverso creazione di organismi integrati di tipo istituzionale (Organo di Pianificazione Integrata) e
gestionale (Comitati Distrettuali socio-sanitari per area target) capaci di promuovere una
pianificazione integrata (Programma Socio-sanitario di Ambito) e la conseguente programmazione
gestionale (convenzioni di servizio, Sistema informativo e formazione congiunta) in linea con le
direttive regionali di prossima emanazione (Tavolo Permanente per l’integrazione sociosanitaria).
3.
Promuovere la realizzazione di partenariati stabili e formalizzati per area target anche al fine di
integrare le risorse locali con finanziamenti aggiuntivi europei (Programma Multiasse “Inclusione
Sociale) nella convinzione che solo un approccio integrato e sinergico dei diversi attori istituzionali
che operano sul territorio possa .
4. Promuovere e attivare un tavolo permanente con gli attori del territori per la definizione delle
strategie e la condivisione delle politiche di welfare;
5. Potenziare gli strumenti e le competenze di governo della rete degli attori locali per garantirne
efficace ed efficiente partecipazione degli stessi principalmente nell’ambito del Gruppo di Piano
(animazione strutturata gruppi di lavoro, rendicontazione sociale territoriale, valutazione efficacia
della rete);
6. Promuovere culturalmente il rapporto tra politiche sociali e politiche di sviluppo economico nella
considerazione di base che le politiche sociali non sono politiche improduttive ma sono “investimenti
Piano Sociale Regionale 2011-2013
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DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI
sociali” strategici che sostengono lo sviluppo del sistema economico locale.
7. Individuare all’interno del sistema delle politiche sociali uno specifico ruolo per le organizzazioni
aventi scopo di lucro disciplinandone le modalità di partecipazione con esplicito riferimento alla
responsabilità sociale dell’impresa;
Tali obiettivi saranno perseguiti attraverso una serie di azioni coordinate dall’Ufficio di Piano con il
supporto propulsivo delle massime Istituzioni comunali individuate e programmate in un apposito PIANO
PER IL WELFARE GLOBALE LOCALE da attuarsi durante il periodo di vigenza del Piano.
III.3. Il sistema locale di accesso (max 60 righe)
Il “welfare dell’accesso” rappresenta una forte innovazione per i sistemi amministrativi locali
impegnati nella costruzione e nell’organizzazione della rete territoriale dei servizi sociali e
sociosanitari. Esso è da intendersi come la modalità organizzativa ed operativa attraverso cui viene
garantita ai cittadini equità ed omogeneità nell’accesso ai servizi ed agli interventi del welfare locale.
Il modello di sistema locale di accesso scelto dall’EAS n.22, è in linea con la normativa nazionale di
settore, con i relativi documenti di programmazione (L. n°328/2000 e PSN 2001-2003) e con il
nuovo Piano Sociale Regionale 2011-2013. Esso si sviluppa attraverso la presenza di specifici
servizi di Welfare di accesso e la programmazione e l’utilizzo di specifici “strumenti”
organizzativi ed operativi che regolamentano l’accesso ai servizi ( Indicatore della Situazione
Economica Equivalente, Sistema di valutazione ed accertamento del bisogno).
L’EAS definisce il proprio sistema locale d’accesso tendendo a perseguire i seguenti obiettivi:
•
la semplificazione dell’accesso alle prestazioni;
•
la realizzazione di ambienti dedicati all’accoglienza,
•
la disponibilità di strumenti telematici per favorire informazione ed orientamento,
•
la definizione di procedure per l’accesso alle prestazioni;
•
l’orientamento e accompagnamento dell’utente nella risposta ai propri bisogni sociali;
•
la definizione del sistema di valutazione ed accertamento del bisogno;
•
il coordinamento degli operatori e la loro integrazione.
Nello specifico, il sistema locale di accesso dell’ambito, viene garantito dalla presenza dei servizi di
welfare di accesso come il SEGRETARIATO SOCIALE, quale “porta unitaria” di accesso ai
servizi sociali e sociosanitari; il SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE finalizzato alla lettura
e decodificazione della domanda, alla presa in carico dell’utente, all’attivazione ed integrazione dei
servizi e delle risorse in rete;
il PRONTO INTERVENTO SOCIALE caratterizzato da interventi temporanei di sostegno e
soccorso ai soggetti in difficoltà e a rischio di emarginazione che versano in condizioni di
emergenza. Per maggiori dettagli sui suddetti servizi si rimanda alle rispettive schede azioni .
Unitamente a questi l’ambito in accordo con il Distretto Sanitario di Base ha attivato, già da alcuni
anni, il servizio PUNTO UNICO DI ACCESSO (P.U.A.), considerato, dal Piano Sociale Regionale
2011-2013 un servizio LIVEAS. Per la valutazione del bisogno complesso si è ricorso alla unità
multidisciplinare( UVM )composta dall’assistente sociale, dal medico di medicina generale e da altri
professionisti in ragione della natura del bisogno, per definire il problema ed il piano personalizzato
di assistenza, definirne le modalità di attuazione e verifica. Al fine di realizzare l’integrazione nella
gestione dei servizi socio‐sanitari l’ambito ha stipulato con la ASL un apposito accordo.
Il servizio è teso a garantire ai cittadini ed agli operatori una “porta unitaria” di accesso ai servizi
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sociosanitari del territorio, una capillare azione informativa sui percorsi assistenziali, sociali e socio
sanitari, l'invio all'UVM per la valutazione del bisogno sociosanitario e per la presa in carico, la
continuità del percorso assistenziale. Per maggiori dettagli sul servizio si rimanda alla relativa
schede azione.
L’Eas 22 si impegna nel prossimo triennio ad implementare e consolidare questi servizi di accesso,
possibilmente anche attraverso la loro messa in rete e l’inclusione, graduale, nel sistema anche di
quei “Punti/sportelli informativi” sparsi sul territorio gestiti da associazioni, cooperative, patronati
ecc.
L’Ambito si impegna nell’attuare il PDZ 2011-2013 a predisporre, alla luce delle indicazioni
regionali, i regolamenti di accesso. L’EAS 22 prevede, inoltre, nel prossimo triennio di
programmazione, di allinearsi alle indicazioni regionali sia in relazione ai servizi universali da
erogarsi a titolo gratuito e quelli sottoposti alla compartecipazione dell’utenza, sia per la parte
relativa ai parametri con cui definire la quota di partecipazione alla spesa.
SEZIONE IV – AREE PRIORITARIE DI BISOGNO E SERVIZI
IV.1 LIVELLI ESSENZIALI GENERALI
IV.1.1. Analisi dei problemi e definizione degli obiettivi (max 30 righe)
A ben ragione sia il segretariato sociale che il servizio sociale professionale possono
intendersi come gli interventi di maggiore impatto strategico necessari per garantire una
politica sociale ed equa e l’accessibilità al sistema complessivo dei servizi offerti sia da
organizzazioni pubbliche che da organizzazioni private.
Il personale dell’ufficio dei servizi sociali (che rappresenta l’insieme dei servizi generali
offerti dall’EAS) è sicuramente sottoposto nel lavoro quotidiano a molte pressioni,
trovandosi giornalmente a fronteggiare le più diverse problematiche.
Obiettivi del presente Piano sono quindi:
1. Consolidare i servizi per l’orientamento, il supporto e la consulenza alle famiglie
nell’acceso ai servizi e garantire informazioni sui percorsi assistenziali sociali e
sociosanitari.
2. Potenziare il segretariato sociale come osservatorio privilegiato cercando di rendere
l’offerta la più rispondente possibile alle variazioni della domanda
3. Garantire l’accesso unitario dei servizi sociali dell’EAS e consentire una presa in carico
del bisogno, l’attivazione di servizi e risorse per il soddisfacimento dello stesso anche in
rete con altri servizi presenti sul territorio.
IV.1.2. Servizi ed interventi
LIVELLI ESSENZIALI GENERALI
Num.
Scheda
1
SEGRETARIATO SOCIALE
Consolidare i servizi per l’orientamento, il supporto e la consulenza
alle famiglie nell’accesso ai servizi e gestire le informazioni sui
Obiettivo
percorsi assistenziali sociali e socio sanitari – LIVEAS
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DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI
TITOLO AZIONE
OBIETTIVI
STRATEGIA
ATTIVITA’
PREVISTE
Servizio di segretariato sociale
Il Servizio ha lo scopo di garantire al cittadino il diritto all’informazione,
alla partecipazione attiva nella vita sociale, attraverso la fruizione dei
diversi servizi pubblici e privati, ed alla soddisfazione dei propri bisogni
latenti e manifesti, attraverso attività di accoglienza, ascolto, orientamento
ed accompagnamento verso il servizio o la prestazione più adeguata al
bisogno, in maniera trasparente ed equa, abbattendo, così, barriere di tipo
informativo, culturali, fisiche, organizzative e burocratiche.
Obiettivi:
- assolvere le funzioni di porta unitaria di accesso ai servizi
sociali e sociosanitari;
- garantire informazioni chiare, precise, aggiornate e
personalizzate agli utenti;
- assolvere alla funzione di osservatorio come strumento di lettura
dei bisogni e di monitoraggio delle risorse e monitorare
l’andamento del servizio attraverso l’utilizzo di schede
informatizzate;
- facilitare l’accesso all’informazione attraverso il superamento
degli ostacoli di diversa natura(ambientali, fisici, culturali etc.);
- garantire lo sportello di front-office;
- garantire personale dedicato: assistente sociale e amministrativo;
- promuovere la messa in rete delle risorse (pubbliche, private,
comunitarie);
- agevolare l’integrazione tra i soggetti erogatori di servizi, risorse
e risposte disponibili.
Le strategie attuative sono:
- potenziare l’informazione e la comunicazione esterna, circa
l’esistenza e le attività del servizio;
- garantire l’impiego delle figure professionali previste: 1 assistente
sociale ogni 20.000 residenti;
- assicurare il front-office e la riservatezza;
- garantire le 24 ore di apertura al pubblico previste, funzionalmente
alle esigenze dell’utenza;
- Rinforzare la rete di collaborazione con il territorio;
Il servizio di segretariato sociale eroga prestazioni agli utenti dello
sportello attraverso le seguenti attività:
- Accoglienza ed ascolto dell’utenza;
- Informazione sui servizi e prestazioni assistenziali attivati
nell’ambito;
- Orientamento nella individuazione del servizio di cui si ha
bisogno;
- Accompagnamento anche come possibilità di accesso diretto ai
servizi;
- Supporto nella presentazione delle richieste di accesso ai servizi
ed interventi socio-sanitari;
- Osservatorio, ovvero raccolta dati riguardanti la domanda e
l’offerta dei servizi per capire come evolvono i bisogni e
gestione della banca dati sugli utenti e sulle risorse presenti
Piano Sociale Regionale 2011-2013
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nell’ambito.
Prosecuzione e potenziamento del servizio già attivo.
I tempi erogazione servizio sono immediati per l’accesso e legati
all’iter burocratico ed amministrativo per le istanze inoltrate.
STRUTTURE
La figura responsabile dell’azione è il Responsabile del servizio del
ORGANIZZA-TIVE Comune/Ambito.
TEMPISTICA
ED OPERATIVE
PREVISTE
Lo staff necessario per l’attuazione dell’azione e’ costituito dalla figura
professionale dell’Assistente Sociale nella misura di una ogni 20.000
abitanti e dal personale Amministrativo (operatore di sportello).
L’Assistente sociale ha il ruolo fondamentale di accogliere, interpretare
e valutare la domanda del cittadino, supportato dal personale
amministrativo. La funzione dell’assistente sociale è strettamente legata
alla capacità comunicativa e relazionale, in particolare al rapporto
empatico che riesce ad instaurare con l’utente, accrescendo nei cittadini
sensi di fiducia e credibilità verso il Servizio.
E’ fondamentale la rete di collaborazione con tutti gli Enti
Istituzionali, locali, provinciali e regionali, la ASL, le Cooperative
Sociali, le Associazioni di Volontariato e il raccordo con gli altri settori
operativi dell’Ambito.
L’organizzazione prevede in termini di strutture ed attrezzature:
- una sede dedicata, adeguata, di facile accesso, identificabile da
apposita segnaletica, dotata di: telefono, fax, stampante, personal
computer e accesso ad internet;
- scheda di segretariato sociale come da modello regionale sia cartacea
che informatizzata.
RISORSE
FINANZIARIE –
COSTO AZIONE
ANALISI DEI COSTI
STRUMENTI DI
PARTECIPAZIONE
ATTIVA,
COMUNICAZIONE,
INFORMAZIONE
2011
€21.700,00
2012
€57.000,00
2013
€57.000,00
I costi sono principalmente quelli della spesa del personale dedicato.
I momenti di partecipazione del cittadino avvengono tramite le consulte,
i forum per la costruzione della carta per la cittadinanza e incontri di
vario tipo: convegni, riunioni tematiche.
La comunicazione avviene tramite:
- scheda informatizzata dell’utente;
- passaparola;
- manifesti;
- opuscoli;
- stampa e media locali;
- incontri e riunioni;
- guida tascabile;
- carta della cittadinanza;
- sito Internet del Comune
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AZIONI SUSSIDIARIE
METODOLOGIE DI
VALUTAZIONE
RISCHI E CRITICITA’
MODALITA’ DI
GESTIONE
DELL’AZIONE
COSTO ORARIO DEL
SERVIZIO (in caso di
esternalizzazione)
-
Individuazione di target specifici su cui indirizzare la
comunicazione attraverso adeguati canali informativi definiti
in base alle esigenze degli utenti finali che devono accedervi
nella modalità più semplice possibile;
- Massima diffusine della Carta della Cittadinanza sociale;
- Mettere a sistema le informazioni provenienti dai diversi
attori del territorio;
E’ l’ufficio di Piano che ha la responsabilità del controllo; il disegno
di valutazione prevede un sintetico set di indicatori collegati agli
obiettivi specifici del servizio. La verifica dei risultati avverrà con
cadenza semestrale di cui una coinciderà con il rapporto valutativo
annuale previsto. Sarà il Responsabile tecnico dell’azione che avrà
il compito di riferire all’Ufficio di piano gli esiti dell’attività.
- Livello di evasione delle domande di informazione ( rapporto tra
le richieste evase e le richieste tra le richieste evase e le richieste
di informazioni pervenute nel periodo);
- Livello di accompagnamento alle risorse/ servizi del territorio (
rapporto tra i cittadini fruitori dei servizi richiesti e le richieste
di accompagnamento /orientamento avanzate nel periodo);
- Livello di elaborazione dei bisogni del territorio ( rapporto tra le
elaborazioni dei dati raccolti nel periodo per ciascuna area di
intervento e le elaborazioni previste dall’Ufficio di Piano);
- Livello di aggiornamento dei dati sull’offerta(rapporto tra gli
aggiornamenti eseguiti e quelli previsti);
- Livello di diffusione del servizio:rapporto tra il numero dei
cittadini richiedenti il servizio e la popolazione residente nel
comune);
- Livello di soddisfazione: rapporto tra gli utenti completamente
soddisfatti e gli utenti fruitori del servizio.
- Assenza di coordinamento tra i soggetti istituzionali;
- Mancata risposta, in termini, di partecipazione da parte dell’
utenza più svantaggiata.
Gestione diretta o esternalizzazione a cooperative sociali nel caso in
cui l’ente superi il tetto della spesa per il personale.
In caso di affidamento sarà rispettato quanto previsto dal CCNLL
LIVELLI ESSENZIALI GENERALI
Num.
Scheda
2
SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE
Garantire l’accesso unitario ai servizi sociali dell’EAS e consentire
una presa incarico del bisogno, attivazione di servizi e risorse per il
Obiettivo
soddisfacimento dello stesso, anche in rete con gli altri servizi
presenti sul territorio. – LIVEAS
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TITOLO AZIONE
OBIETTIVI
STRATEGIA
ATTIVITA’
PREVISTE
TEMPISTICA
Servizio sociale professionale
Il servizio è finalizzato alla lettura e decodificazione della domanda,
alla presa incarico della persona, della famiglia, del gruppo sociale,
alla attivazione ed integrazione dei servizi e delle risorse di rete,
all’accompagnamento e aiuto nel processo di promozione e
emancipazione delle persone in difficoltà.
Obiettivi operativi:
- Farsi carico della domanda sociale e attuare i compiti istituzionali
( tutela dei minori, intervento sul disagio,attività di prevenzione);
- coordinare i servizi pubblici, terzo settore, attraverso buone
pratiche;
- lavorare in team con altre professionalità in integrazione e in una
dimensione di rete, favorendo gli scambi interdisciplinari e
transdisciplinari;
- attuare una metodologia di lavoro di comunità e nella comunità;
- reperire e mettere insieme le risorse (anche relazionali affettive etc.)
per riconoscere e affrontare i problemi;
- Migliorare la qualità dei servizi, aumentare la capacità di intervento
per processi di valutazione multi – dimensionale individualizzata del
bisogno.
- Favorire l’integrazione delle professionalità e dei servizi all’interno
del progetto.
Migliorare la capacità di realizzare interventi integrati soprattutto
nel campo socio – sanitario.
Il lavoro sociale prevede il coinvolgimento nella realizzazione dei
progetti individualizzati dei circuiti sociali con i quali il soggetto
interagisce
(ASL,
Scuola,
vicinato,
Parrocchie,volontariato,
cooperative), approccio definito “ Welfare di comunità”.
Indagine
sociale,
visita
domiciliare,
colloquio,valutazione
multidisciplinare del caso, progetto di intervento, relazione, incontri,
tavoli tematici,valutazione.
Adozione del PAI che si concretizza nelle seguenti azioni:
- Aiutare le persone perché siano liberate dal bisogno;
- Promuovere le persone perché siano protagoniste e risorse a loro
volta;
- Reperire risorse ;
- Connettere risorse, servizi e attori sociali perché siano in grado di
favorire il raggiungimento degli obiettivi;
- Valutare la coerenza tra obiettivi e strategie, tra mezzi impiegati e
risultati raggiunti, tra esiti attesi ed esiti raggiunti;
- Agire nella sfera dei diritti, nel contesto politico sociale e
professionale per utilizzare e sviluppare le risorse della comunità,
per fare promozione sociale, allargare la prospettiva ai problemi
sociali più ampi, sviluppare strategie.
Prosecuzione di un servizio già attivo.
L’erogazione del servizio avviene attraverso l’assunzione del caso
nel più breve tempo possibile, soprattutto nel pronto intervento
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STRUTTURE
ORGANIZZATIVE ED
OPERATIVE
PREVISTE
RISORSE
FINANZIARIE –
COSTO AZIONE
ANALISI DEI COSTI
STRUMENTI DI
PARTECIPAZIONE
ATTIVA,
COMUNICAZIONE,
INFORMAZIONE
La figura responsabile dell’azione è il Responsabile del servizio.
Per l’attuazione dell’azione si prevede l’assistente sociale con
rapporto di una ogni 12.000 abitanti.
L’Assistente Sociale contribuisce alla definizione degli obiettivi del
servizio, espleta funzioni di collegamento con gli Enti e le istituzioni
presenti, raccorda e coordina il lavoro degli operatori, mantiene i
contatti con gli utenti e le famiglie.
Le risorse necessarie in termini di strutture ed attrezzature sono:
- Sede di governo:Assessorato Politiche sociali del Comune;
- Telefono, fax, collegamento ad Internet, materiale di cancelleria
2011
2012
2013
La spesa è relativa al personale che è dipendente dell’Ente, pertanto
il costo è caricato sulle casse del comune che provvede con fondi
propri
I momenti di partecipazione del cittadino avvengono tramite le
consulte, i forum per la costruzione della carta per la cittadinanza
incontri di vario tipo:convegni, riunioni tematiche.
Comunicazione attraverso:
- Carta della cittadinanza;
- Sito internet del Comune;
- Scheda utente informatizzata
AZIONI SUSSIDIARIE
- Individuazione di target specifici su cui indirizzare la
comunicazione attraverso adeguati canali informativi definiti in
base alle esigenze degli utenti finali che devono accedervi nella
modalità più semplice possibile;
- Massima diffusine della Carta della Cittadinanza sociale;
- Mettere a sistema le informazioni provenienti dai diversi attori
del territorio;
METODOLOGIE DI
VALUTAZIONE
E’ l’ufficio di Piano che ha la responsabilità della controllo. Il
disegno di valutazione prevede un kit sintetico di indicatori di out
come collegati agli obiettivi specifici dell’azione.
La verifica dei risultati avverrà con cadenza semestrale di cui una
coinciderà con il rapporto valutativo annuale previsto. Sarà il
Responsabile tecnico dell’azione che avrà il compito di riferire
all’Ufficio di piano gli esiti dell’attività.
Gli indicatori individuati sono:
- livello di efficacia dell’intervento ( rapporto tra gli utenti
dimessi con obiettivi personalizzati di salute raggiunti e il totale
dei progetti personalizzati attivati);
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RISCHI E CRITICITA’
MODALITA’ DI
GESTIONE
DELL’AZIONE
COSTO ORARIO DEL
SERVIZIO (in caso di
esternalizzazione)
- livello di soddisfazione degli utenti (rapporto tra gli utenti
completamente soddisfatti e gli utenti fruitori del servizio);
- livello di elaborazione dei bisogni del territorio ( rapporto tra le
elaborazioni dei bisogni raccolti nel periodo di riferimento e le
elaborazioni previste dall’Ufficio di Piano).
Se mancano le assistenti sociali si crea un disservizio.
Gestione diretta
Secondo il contratto Enti Locali del personale dipendente
LIVELLI ESSENZIALI GENERALI
Num.
Scheda
3
PRONTO INTERVENTO SOCIALE
LIVEAS
Obiettivo
TITOLO AZIONE
OBIETTIVI
STRATEGIA
Pronto intervento sociale
Lo scopo del servizio è quello di garantire interventi temporanei di
sostegno e soccorso ai soggetti in difficoltà e a rischio di
emarginazione.
Obiettivi:
- fronteggiare le emergenze personali e dei nuclei familiari;
- Intervenire prontamente nei casi di emergenza con le soluzioni
più rispondenti al caso.
Il processo strategico è incentrato sulla tempestività dell’azione e su
una struttura organizzativa che garantisce la risposta immediata al
bisogno attraverso l’attivazione della rete di servizi e di centri di
accoglienza diffusa sul territorio regionale.
- Pubblicizzazione diretta del servizio;
- Coinvolgimento durante la fase di attivazione del servizio di
organizzazioni, associazioni di volontariato, forze dell’ordine.
ATTIVITA’
PREVISTE
In seguito alla segnalazione inviata da organismi competenti quali:
Enti, Istituzioni, Associazioni, Pubblica Sicurezza e quanti, in veste
ufficiale, si occupano di problematiche sociali oppure del servizio
sociale professionale dell’ambito soccorso del cittadino in situazione
di emergenza ed accompagnamento presso strutture o Centri di
accoglienza, con i quali stipulare convenzioni per:
- fornitura vitto e alloggio temporaneo;
- cura e igiene della persona;
- sostegno psicologico.
TEMPISTICA
Il servizio è reso operativo al momento della richiesta di bisogno,
accertata dall’assistente sociale, ed è già attivo nel territorio.
STRUTTURE
La figura responsabile dell’azione è il Responsabile del servizio
ORGANIZZATIVE ED sociale.
OPERATIVE
Lo staff necessario per l’attuazione dell’azione e’ costituito dalla
PREVISTE
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DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI
PREVISTE
figura professionale dell’Assistente Sociale nella misura di una ogni
20.000 abitanti e dal personale amministrativo.
L’Assistente Sociale ha il ruolo fondamentale di accogliere,
interpretare e valutare la domanda del cittadino.
RISORSE
FINANZIARIE
COSTO AZIONE
2011
€ 2.500,00
2012
€ 5.000,00
2013
€ 5.000,00
ANALISI DEI COSTI
STRUMENTI DI
PARTECIPAZIONE
ATTIVA,
COMUNICAZIONE,
INFORMAZIONE
AZIONI SUSSIDIARIE
METODOLOGIE
VALUTAZIONE
DI
RISCHI E CRITICITA’
MODALITA’
DI
GESTIONE
DELL’AZIONE
COSTO ORARIO DEL
SERVIZIO (in caso di
esternalizzazione)
I costi sono relativi al pagamento di spese di tipo alberghiero o di
prima necessità.
Verranno privilegiate le strategie di comunicazione che raggiungano
in maniera immediata tutti i soggetti coinvolti nell’intervento.
- Individuazione di target specifici su cui indirizzare la
comunicazione attraverso adeguati canali informativi definiti in base
alle esigenze degli utenti finali che devono accedervi nella modalità
più semplice possibile;
- Massima diffusine della Carta della Cittadinanza sociale;
- Mettere a sistema le informazioni provenienti dai diversi attori
del territorio.
E’ l’ufficio di Piano che ha la responsabilità della controllo.
La verifica dei risultati avverrà con cadenza annuale
in
concomitanza con il rapporto valutativo annuale previsto.
Gli indicatori individuati sono:
- Livello di tempestività nell’attivazione delle misure di
protezione(rapporto tra i casi risolti nelle 24 ore e il totale dei casi);
- Livello di soluzione della crisi sociale ( rapporto tra i casi con
progetti individuali di soluzione della crisi al termine del periodo di
pronto intervento ed il totale dei casi in regime di pronto intervento
sociale).
Carenza di centri di accoglienza nell’ambito
Gestione diretta
Il costo del personale è a totale carico dell’Ente
assistenti sociali dipendenti di ruolo del Comune.
essendo le
LIVELLI ESSENZIALI GENERALI
Num.
Scheda
4
PUNTO UNICO DI ACCESSO
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Obiettivo
Garantire l’accesso unitario ai servizi sociali dell’EAS e consentire la
presa incarico del bisogno, l’attivazione di servizi e risorse per il
soddisfacimento dello stesso, anche in rete con gli altri servizi del
territorio. –LIVEAS
TITOLO AZIONE
Punto unico di accesso
OBIETTIVI
Il Punto unico di accesso (PUA) come risorsa a disposizione del
cittadino e degli operatori è finalizzato a individuare i percorsi per
affrontare i bisogni di ordine sanitario e sociale, in modo unitario ed
integrato;
garantire:
- la continuità assistenziale caratterizzata da: accessibilità alle
prestazioni e servizi;
- l’accoglienza della domanda, orientamento e accompagnamento;
- la valutazione integrata del bisogno e la gestione di progetti
individualizzati;
- l’integrazione gestionale e/o professionale tra i servizi distrettuali
distretto, ospedale ed altri centri;
- facilitare la deospedalizzazione (la dimissione protetta);
- garantire l’accesso unitario ai servizi sociosanitari.
Consolidamento del sistema territoriale già operativo dei PUA nel
precedente Piano migliorare le modalità di presa in carico unitaria
della stessa, e ad eliminare o semplificare i numerosi passaggi che la
persona assistita e i suoi familiari sono spesso costretti ad
intraprendere.
Accordo di programma con la ASL Lanciano Vasto Chieti
STRATEGIA
ATTIVITA’
PREVISTE
- Accesso alla rete integrata;
- informazione, educazione, orientamento e gestione della
domanda;
- presa in carico ed attivazione della rete dei servizi integrati;
- attività di front office:
primo livello: Gli sportelli orientano la domanda,attuano la
presa in carico se semplice e quando possibile la soddisfano
direttamente;
second livello: Lo sportello distrettuale:
- prende in carico la domanda, elabora la prima valutazione e
trasmette al back-office che provvede all’attivazione dell’UVM;
- Attività di back office
- Coordinamento della presa in carico delle richieste sociosanitarie del territorio;
- Integrazione con i servizi ASL;
- Attivazione dei percorsi di assistenza preferenziali per i casi
complessi;
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DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI
- Rilevazione dei bisogni a domicilio che a prevalenza sociale
viene effettuata dall’Ente d’Ambito e, a prevalenza sanitaria, dal
Distretto;
- Attivazione dell’ UVM in caso di cure domiciliari complesse
e/o residenziali o per il PLNA.
TEMPISTICA
STRUTTURE
ORGANIZZATIVE
ED OPERATIVE
PREVISTE
RISORSE
FINANZIARIE –
COSTO AZIONE
ANALISI DEI COSTI
STRUMENTI DI
PARTECIPAZIONE
ATTIVA,
COMUNICAZIONE,
INFORMAZIONE
AZIONI
SUSSIDIARIE
METODOLOGIE DI
VALUTAZIONE
RISCHI E CRITICITA’
MODALITA’ DI
GESTIONE
DELL’AZIONE
Il sistema organizzativo descritto è già funzionante da dicembre
2007.
La sede è ubicata nel DSB, è coordinata dal direttore che si avvale
di personale medico e infermieristico, amministrativo e assistenti
sociali dell’EAS e del DSB.
Le risorse per l’annualità 2011 sono relative al secondo semestre
2011
2012
2013
€7.500,00
€17.400,00
€17.400,00
Solo costo del personale nel rispetto del CCNLL delle cooperative
sociali per le risorse umane.
La partecipazione avviene attraverso tavoli tematici con i
rappresentati delle istituzioni e del terzo settore, Carta Cittadinanza,
sito web.
Diffusione delle informazioni ai cittadini sul PUA, che comprenda
l'ubicazione, le funzioni, gli orari e le modalità di accesso e
implementazione di un sistema informativo di supporto.
Son previste modalità di comunicazione con i diversi servizi sanitari
(cure primarie, servizi specialistici, dipartimenti, presidi ospedalieri,
etc), servizi sociali istituzionali (Provincia, Ambiti Sociali, Scuola,
Tribunale, Prefettura..) e non istituzionali (centri residenziali, RA,
cooperative sociali, volontariato..).
- Individuazione di target specifici su cui indirizzare la
comunicazione attraverso adeguati canali informativi definiti in
base alle esigenze degli utenti finali che devono accedervi nella
modalità più semplice possibile;
- Massima diffusine della Carta della Cittadinanza sociale;
- Mettere a sistema li informazioni provenienti dai diversi attori
del territorio.
Allo scopo di definire azioni specifiche per perseguire gli obiettivi
di integrazione socio-sanitaria saranno costituiti gruppi misti di
lavoro Comune e ASL (uno per area di intervento) subito dopo
l’approvazione del piano di Zona. Il Piano di valutazione prevede di
verificare quante delle azioni previste saranno realizzate nel
triennio.
Sistema organizzativo complesso a fronte di scarse risorse
economiche disponibili.
Gestione diretta con affidamento a cooperativa per quanto riguarda
il personale con qualifica di ass.sociale;
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DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI
COSTO ORARIO DEL
SERVIZIO (in caso di
esternalizzazione)
Num.
5
Obiettivo
In caso di affidamento sarà rispettato quanto previsto dal CCNLL
LIVELLI ESSENZIALI GENERALI
Scheda
SERVIZIO DI CONTRASTO AL CHILD ABUSE
A.5.E – LIVEAS
TITOLO AZIONE
Centro donna/antiviolenza
OBIETTIVI
STRATEGIA
ATTIVITA’
PREVISTE
TEMPISTICA
STRUTTURE
ORGANIZZATIVE
ED OPERATIVE
PREVISTE
Azioni di prevenzione e contrasto in tema di violenza, violenza
domestica ai danni delle donne e bambini (violenza assistita).
Obiettivi:
- attivazione di gruppi di auto mutuo aiuto che supportino le
partecipanti e contribuiscano
ad agevolare il processo di
“riprogettazione” di se stesse con maggiore autonomia ed impegno,
proprio attraverso la vicinanza e la relazione con le altre donne;
- Promuovere l’integrazione multietnica;
- Favorire un clima di tolleranza;
- Informare i giovani sulle conseguenze legali di comportamenti
illeciti;
- integrazione socio-economica, lavorativa e culturale delle
minoranze multietniche nella comunità.
Convenzione con le associazioni che sul territorio si occupano di
prevenzione e lotta contro la violenza e maltrattamento in particolare
verso le donne e minori (violenza di genere-violenza assistita etc).
Apertura dello sportello per due giorni a settimana e incontri con gli
specialisti su appuntamento;
comunicazione e sensibilizzazione verso i cittadini attraverso
campagne informative periodiche, con opuscoli, incontri e convegni.
Il servizio è già esistente.
Disponibilità della sede, l’uso del numero telefonico del Segretariato
Sociale, nonché il personale addetto che fisserà gli appuntamenti per
le utenti e darà informazioni sul servizio svolto da parte delle
associazioni di volontariato con le quali è stipulata apposita
convenzione.
RISORSE
FINANZIARIE –
COSTO AZIONE
ANALISI DEI COSTI
STRUMENTI DI
PARTECIPAZIONE
2011
2012
2013
Il servizio è svolto in economia e tramite le associazioni di
volontariato. I costi relativi alla sede di eventuali campagne di
comunicazione sono a totale carico dell’Ente, con fondi propri.
Si prevedono convegni, corsi, attività culturali o quant’altro sia utile
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DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI
PARTECIPAZIONE
ATTIVA,
COMUNICAZIONE,
INFORMAZIONE
AZIONI
SUSSIDIARIE
per una maggiore diffusione e conoscenza delle problematiche, a tal
fine promuovendo azioni di sensibilizzazione nel territorio.
METODOLOGIE DI
VALUTAZIONE
La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico
dell’Ufficio di Piano.
Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori
collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei
risultati avverrà con cadenza semestrale (una di queste in
coincidenza del rapporto valutativo annuale).
Gli indicatori individuati sono:
Rapporto con le forze dell’ordine,il privato sociale e le istituzioni
pubbliche, in particolare la scuola.
- N° annuo azioni di contrasto al Child Abuse;
- % azioni svolte in rete con le istituzioni deputate alla tutela
minorile e alla repressione dei relativi fenomeni devianti;
- N.° Interventi effettuati/Segnalazioni casi violenza ai minori e
donne.
RISCHI E CRITICITA’
MODALITA’ DI
GESTIONE
DELL’AZIONE
Difficoltà nell’emersione delle problematiche.
Le associazioni di volontariato “DeA” e “A.PRO.BE.S Onlus”
mettono a disposizione risorse umane, attraverso il servizio di
consulenza professionale agli utenti, da parte dei propri soci,
specializzati nella materia.
COSTO ORARIO DEL
SERVIZIO (in caso di
esternalizzazione)
IV.2. AREA MINORI, GIOVANI, FAMIGLIA
IV.2.1 Analisi dei problemi e definizione degli obiettivi (max 30 righe)
Il trend demografico locale mostra una stabilità nel periodo grazie soprattutto ad una crescente presenza di
popolazione immigrata (famiglie e minori stranieri) in un quadro economico locale che non è stato avulso
dalla crisi economica generale. Sullo stesso piano di emergenza c’è la disgregazione sociale, culturale e
valoriale che è la più difficile da recuperare, necessitando tra l’altro di tempi lunghi. Il nucleo familiare è la
prima cellula sociale che necessita di fiducia, autorevolezza e maggiori sostegni. Tale contesto porta a
sottolineare l’importanza della famiglia quale luogo di creazione di relazioni personali e ambito capace di
prestare funzioni di cura e di valorizzazione delle persone. La famiglia è il luogo di produzione di senso
della vita e di senso civico, soggetto costruttore di sviluppo sociale ed economico e di coesione sociale. La
fragilità della famiglia rischia di compromettere la capacità di continuare a svolgere tutte le funzioni che
essa compie da sempre. Nello specifico vengono evidenziate le seguenti problematiche e vulnerabilità
sociali:
Crisi della famiglia, mancanza di punti di riferimento e di modelli educativi;
Conflitti familiari;
Disagio sociale e devianza minorile, bullismo, “machismo” e devianza giovanile;
Dipendenze sin dall’età giovanissima (alcool, sostanze stupefacenti, videogiochi, internet);
Piano Sociale Regionale 2011-2013
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DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI
Difficile conciliazione tempi di vita e di lavoro soprattutto delle donne;
Carenza di spazi polivalenti per favorire forme di espressione e creatività;
Dall’analisi di tali problematicità scaturisce il bisogno nella comunità locale di:
Considerare e promuovere la famiglia nel suo insieme e non come parti da trattare disgiuntamente;
Potenziare i servizi per l’infanzia e le famiglie;
Consolidare i servizi diurni per l’infanzia e l’adolescenza;
Promuovere la cittadinanza giovanile attiva;
Sostenere l’occupazione femminile;
Promuovere interventi pro-famiglia nella sua “normalità” volte a creare una società moderna e a
“misura di famiglia” e non meramente assistenzialistico di lotta alla povertà e al disagio.
In relazione a ciò il Piano di Zona tende a realizzare i seguenti obiettivi:
Potenziare i servizi per la prima infanzia, proponendo modelli flessibili ed innovativi;
Sviluppare i servizi di socializzazione pomeridiana, in rete con le istituzioni scolastiche e le
associazioni locali;
Potenziare i servizi di prevenzione ed intervento domiciliare in favore di nuclei familiari con minori
che vivono condizione di disagio, marginalità, conflittualità;
Favorire la crescita di minori con famiglie di origine gravemente disfunzionali in contesti
alternativi;
Incrementare le politiche di contrasto al fenomeno di violenza domestica ai danni di donne, bambini
(Violenza assistita), child abuse.
IV.2.2. Servizi ed interventi
AREA MINORI, GIOVANI, FAMIGLIA
Num.
Scheda
6
SERVIZIO NIDO PER LA PRIMA INFANZIA
Obiettivo
A.1.E – LIVEAS
TITOLO AZIONE
OBIETTIVI
Servizio per la prima infanzia/gestione nidi d’infanzia comunali.
Promuovere lo sviluppo socio educativo dei bambini da 3 mesi a 36
mesi, favorendo le attese dei genitori secondo un progressivo
itinerario di socialità che concili la vita lavorativa con quella
familiare, in particolare i seguenti obiettivi in dettaglio:
- Stimolare l’autonomia personale del bambino nel rispetto dei suoi
tempi di adattamento ed apprendimento;
- Costruire un’ ambiente interattivo e positivo che faciliti la
socializzazione tra i bambini e stimoli occasioni esperenziali;
- Comprendere i bisogni dei bambini e delle famiglie attraverso un
ascolto attivo e una esperienza sistematica;
- Migliorare, nell’insieme, la qualità della vita delle famiglie.
STRATEGIA
- Processo di integrazione della crescita sociale e formativa nei
Nidi di Infanzia rispondendo alle reali esigenze dei bambini e ai
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DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI
ATTIVITA’
PREVISTE
TEMPISTICA
STRUTTURE
ORGANIZZATIVE
ED OPERATIVE
PREVISTE
bisogni genitoriali;
- Conciliare il percorso lavorativo delle mamme lavoratrici, anche
in una connotazione di prospettiva di “Nido Aziendale”.
Estensione orario di apertura fino alle ore 18.00.
Realizzazione di un diario di bordo giornaliero specifico di ogni
bambino iscritto.
- Attività didattico - formativa;
- Attività ludica;
- Laboratori manipolativi;
- Laboratori delle motricità e della corporeità;
- Laboratori grafico-pittorici;
- Laboratori linguistici;
- Laboratori di drammatizzazione-(giochi simbolici e di ruolo);
- Attività della giornata tipo.
Il servizio viene erogato dal 1° settembre al 30 luglio,
dalle ore
7,45 alle ore 16,00 come da regolamentazione comunale ed eventuali
successive variazioni.
I Nidi d’Infanzia presenti sul territorio comunale:
- “La Campanella” - Viale Marconi;
- “Il Sorriso – Marcianese ;
- “Arcobaleno” Piazza A. Moro ;
Le strutture si avvalgono di forme di partnership e/o collaborazione
esterna per la gestione del servizio.
Organigramma nidi d’infanzia:
Responsabile del servizio;
Educatrice che riveste le funzioni di referente per i rapporti
esterni del servizio;
Educatrici (ai sensi della L.R. 76/2000 il rapporto minimo
educatore/bambino, è di 1/6 bambini);
RISORSE
FINANZIARIE –
COSTO AZIONE
ANALISI DEI
COSTI
STRUMENTI DI
PARTECIPAZIONE
ATTIVA,
COMUNICAZIONE,
-
Operatore, con mansioni di Inserviente-Puliziere;
-
Esecutore Cuoco, addetto al
Servizio di Refezione.
2011
2012
2013
558.952,25
1.118.000,0
1.119.000,0
- costo del personale a tempo
indeterminato secondo il C.C.N.L.
(Responsabile Nidi, Educatrici, Operatori, Esecutori, Cuochi);
- spese di funzionamento (spese alimentari per refezione, utenze e
spese varie gestione economale);
- lavori di manutenzione ;
- costo di affidamento servizi esterni di supporto (Personale
educativo e personale ausiliario).
- Avviso pubblico pubblicato sul sito internet del Comune per
rendere nota la data di apertura delle iscrizioni ai Nidi d’Infanzia e la
scadenza della presentazione delle domande;
Piano Sociale Regionale 2011-2013
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DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI
COMUNICAZIONE,
INFORMAZIONE
AZIONI
SUSSIDIARIE
METODOLOGIE DI
VALUTAZIONE
RISCHI E
CRITICITA’
MODALITA’ DI
GESTIONE
DELL’AZIONE
- Affissione dei manifesti sul territorio comunale;
- Graduatorie da effettuare sulla base dei criteri previsti nel vigente
Regolamento degli Asili Nido;
- Aggiornamento della graduatoria in due periodi dell’anno:
novembre e febbraio, tenuto conto delle ulteriori domande inoltrate,
rispettivamente, entro il 31 ottobre e il 31 gennaio.
In rapporto alla famiglia si prevede:
- L’ incontro iniziale
Prima dell’inizio dell’anno educativo, si organizzano incontri
preliminari di accoglienza dei genitori e dei bambini al fine di
presentare il Nido e le relative regole di funzionamento.
-Il colloquio individuale
I genitori dei bambini neo-iscritti sono convocati dalle educatrici per
un colloquio preliminare individuale nel momento in cui è
comunicata l’ammissione al Nido. L’incontro è finalizzato ad avere
conoscenza sulle abitudini del bambino e ad ottenere altre eventuali
informazioni.
-La partecipazione alla vita del Nido
Durante l’anno educativo è preferibile che i genitori partecipino alle
attività proposte dal Nido in modo da accrescere nel bambino il senso
di appartenenza alla struttura e allo stesso tempo per sperimentare
direttamente nuove modalità di relazione con i figli.
Coinvolgimento della cittadinanza e interazione tra la domanda e
l’offerta, in una logica di condivisione e comprensione del servizio
pubblico per la prima infanzia alle concrete aspettative e attese di
cure, sicurezza, accoglienza e crescita da parte delle famiglie.
La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico
dell’Ufficio di Piano. Il disegno di valutazione prevede un sintetico
set di indicatori collegati agli obiettivi specifici indicati nella
specifica sezione. La verifica dei risultati avverrà con cadenza
semestrale (una delle quali in coincidenza del rapporto valutativo
annuale) a cura del Responsabile tecnico dell’azione.
Gli indicatori individuati sono
- livello di soddisfazione delle famiglie (rapporto tra le famiglie
completamente soddisfatte e il totale delle famiglie che beneficiano
del servizio);
-“album della crescita del bambino”;
- osservazione diretta;
- audit con i genitori.
- rigidità della standardizzazione e delle prestazioni del lavoro
pubblico;
- limitata tutela della condizione lavorativa della donna;
- insufficienza di risorse per il funzionamento e l’ampliamento del
servizio erogato.
Gestione diretta e/o acquisizione dell’esterno in partnership e/o
collaborazione/affidamento.
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COSTO ORARIO
DEL SERVIZIO (in
caso di
esternalizzazione)
18,00 euro a ora per le educatrici ;
15,oo euro per le operatrici.
Rispetto del CCNLL in caso di affidamento a cooperativa.
IV.2.3. Servizi ed interventi
AREA MINORI, GIOVANI, FAMIGLIA
Num.
Scheda
7
ASSISTENZA DOMICILIARE MINORI (ADM)
Obiettivo
A.3.E - LIVEAS
TITOLO AZIONE
OBIETTIVI
STRATEGIA
ATTIVITA’
PREVISTE
TEMPISTICA
STRUTTURE
ORGANIZZATIVE
ED OPERATIVE
PREVISTE
Assistenza domiciliare minori (ADM)
Il servizio si propone di garantire alla famiglia in difficoltà, sia di
ordine economico
che socio-ambientale,
un
supporto
all’adempimento delle funzioni educative e di cura dei minori
presenti all’interno del nucleo.
Obiettivi:
- Prevenire e/o fronteggiare e superare situazioni di bisogno o
disagio/devianza, al fine di favorire lo sviluppo della personalità del
minore;
- Mantenimento del minore con disagio nel proprio nucleo
familiare
e
contesto
sociale
riducendo
il
ricorso
all’istituzionalizzazione;
- Incrementare la capacità delle famiglie a fronteggiare e risolvere
le difficoltà di adattamento dei minori, aumentando la possibilità
per gli stessi di fruire dell’educazione nell’ambito del contesto
familiare;
- dotarsi di un regolamento del servizio.
Offrire un supporto e creare condizioni di vita per le famiglie tali da
consentire ad esse di sfruttare a pieno le proprie risorse, anche
avvalendosi delle opportunità presenti nell’ambiente concreto di
vita delle stesse.
Le attività previste sono:
- Prestazioni domiciliari quotidiane;
- Cura e igiene della persona;
- Promozione di momenti socializzanti;
- Accompagnamento negli spostamenti dei soggetti che altrimenti
verrebbero privati di un diritto (accompagnamento a scuola, ecc..)
- Sostegno psico-pedagogico sia agli adulti che ai minori
appartenenti al nucleo;
- Aiuto nel recupero delle competenze genitoriali.
La durata dell’azione è triennale.
I tempi di presa in carico dell’utente sono quelli necessari
all’accertamento dei requisiti per l’erogazione del servizio
domiciliare.
Il servizio si avvale di operatori educatori e della figura
dell’assistente sociale, in raccordo con la referente del servizio
tutela minori del comune.
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PREVISTE
RISORSE
FINANZIARIE –
COSTO AZIONE
ANALISI DEI
COSTI
STRUMENTI DI
PARTECIPAZIONE
ATTIVA,
COMUNICAZIONE,
INFORMAZIONE
AZIONI
SUSSIDIARIE
METODOLOGIE DI
VALUTAZIONE
RISCHI E
CRITICITA’
MODALITA’ DI
GESTIONE
DELL’AZIONE
COSTO ORARIO
DEL SERVIZIO (in
caso di
esternalizzazione)
2011
2012
€11.280,00
€30.000,00
Il costo è basato sulla spesa del personale.
2013
€30.000,00
Gli strumenti di partecipazione attiva e d’informazione utilizzati
sono:
- Sportello del segretariato sociale;
- Sito internet;
- Carta della cittadinanza;
- Campagne informative;
- Sportelli d’ascolto all’interno delle scuole da parte dell’equipesocio-psico-educativa per la famiglia.
Il servizio opera avvalendosi di una rete di supporto esterna
costituita da:ASL, scuola, parrocchie, associazioni.
La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico
dell’Ufficio di Piano.
Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori
collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei
risultati avverrà con cadenza semestrale (una di queste in
coincidenza del rapporto valutativo annuale).
Gli indicatori individuati sono:
- numero delle famiglie assistite con una valutazione professionale
del bisogno, con progetto specifico sia famigliare che individuale e
presa in carico;
- livello di soddisfazione della famiglia al momento della dimissione
(rapporto tra le famiglie completamente soddisfatte in dimissione e il
totale delle famiglie dimesse nel periodo).
Occorre creare un rapporto di fiducia con l’utenza che non deve
vivere il servizio come un controllo o imposizione. Dall’altro lato si
deve evitare però di creare la dipendenza dal servizio.
Gestione in affidamento
Sarà applicato il CCNLL delle cooperative sociali.
IV.2.4. Servizi ed interventi
AREA MINORI, GIOVANI, FAMIGLIA
Num.
Scheda
8
AFFIDO FAMILIARE
Obiettivo
A.2.E -LIVEAS
Piano Sociale Regionale 2011-2013
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TITOLO AZIONE
OBIETTIVI
STRATEGIA
ATTIVITA’
PREVISTE
TEMPISTICA
STRUTTURE
ORGANIZZATIVE
ED OPERATIVE
PREVISTE
RISORSE
FINANZIARIE –
COSTO AZIONE
ANALISI DEI COSTI
Servizio affido familiare
Il servizio ha lo scopo di integrare le competenze genitoriali della
famiglia in difficoltà con l’aiuto di un’altra famiglia affidataria, al fine
di garantire la tutela dei minori e delle rispettive famiglie.
Obiettivi:
- Favorire l’accoglienza temporanea di un minore in un nucleo
familiare quando la famiglia di origine sia momentaneamente
impossibilitata a provvedervi in modo adeguato;
- evitare l’inserimento dei minori in comunità educative/familiari.
Il processo strategico fondamentale nel servizio dell’affido
familiare è quello di sensibilizzare la cittadinanza attraverso ad es.
la promozione e gestione di incontri e seminari.
Inoltre si prevede di:
- garantire al minore l’inserimento in una famiglia affidataria;
- sostenere la famiglia naturale ed il legame naturale;
- sostenere le famiglie accoglienti disponibili all’affido di un
minore;
- attivare misure di sostegno al fine di agevolare il rientro del
minore in famiglia.
- informare la coppia che si propone come famiglia affidataria circa
i requisiti, le procedure e i tempi;
- formare e sensibilizzare la coppia all’accoglienza del minore;
- predisporre l’indagine psico-sociale utile per la valutazione della
idoneità della coppia all’affido familiare da sottoporre al Tribunale
per i Minorenni;
- sostenere il nucleo affidatario anche con interventi economici;
- sostenere la famiglia di origine;
- ottemperare ai decreti di affidamento familiare disposti da
Tribunale per i Minorenni.
Il servizio è già attivo.
La durata dell’azione è triennale.
La figura professionale responsabile è il responsabile del servizio
sociale del Comune/ambito.
Lo staff è costituito da:
- L’assistente sociale, laddove necessario, lo psicologo dell’azienda
ASL e l’apparato amministrativo;
Le risorse occorrenti in termini di strutture ed attrezzature sono:
- locali dove fare incontri con le famiglie;
- strumenti audio visivi e di comunicazione.
2011
2012
2013
€ 6.000,00
€12.000,00
€12.000,00
Il costo corrisponde alle mensilità che vengono erogate alle
famiglie affidatarie, come sostegno economico, calcolato in
maniera forfettaria e nei limiti delle disponibilità finanziarie di
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STRUMENTI DI
PARTECIPAZIONE
ATTIVA,
COMUNICAZIONE,
INFORMAZIONE
AZIONI
SUSSIDIARIE
METODOLOGIE DI
VALUTAZIONE
RISCHI E CRITICITA’
MODALITA’ DI
GESTIONE
DELL’AZIONE
COSTO ORARIO DEL
SERVIZIO (in caso di
esternalizzazione)
bilancio equivalente ad € 250,00. Inoltre sono a totale carico
dell’Ente i costi relativi alla figura professionale dell’assistente
sociale, dipendente del Comune.
La partecipazione attiva avviene attraverso:
- Incontri con le famiglie;
- Riunioni di equipe.
Per quanto riguarda la comunicazione sono utilizzati i seguenti
strumenti di diffusione delle informazioni:
- Carta della cittadinanza;
- Locandine;
- Sito internet del Comune.
Reti di collaborazione fra servizi pubblici e del privato sociale
(ASL, Dipartimento Materno Infantile, Parrocchie, Associazioni di
Volontariato, Tribunale per i Minorenni, Associazioni Famiglie
Affidatarie).
La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico
dell’Ufficio di Piano.
Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori
collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei
risultati avverrà con cadenza semestrale (una di queste in
coincidenza del rapporto valutativo annuale).
Gli indicatori individuati sono:
- N° casi di affido
- -livello di soddisfazione della famiglia affidataria al momento
della conclusione dell’affido (rapporto tra le famiglie
completamente soddisfatte e il totale delle famiglie dimesse nel
periodo).
- livello di soddisfazione della famiglia di origine (rapporto tra le
famiglie completamente soddisfatte dopo un anno dalla
conclusione dell’esperienza dell’affido e il totale delle famiglie
interessate dal provvedimento).
Resistenze culturali verso l’istituto dell’affido familiare.
Gestione diretta
IV.2.5. Servizi ed interventi
AREA MINORI, GIOVANI, FAMIGLIA
Num.
Scheda
9
SERVIZIO ADOZIONE
Obiettivo
A.2.E - LIVEAS
TITOLO AZIONE
adozioni nazionali ed internazionali
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OBIETTIVI
- Soddisfare due bisogni complementari: quello dei coniugi di
avere un bambino e quello del bambino di avere una famiglia, nel
rispetto della normativa vigente e dei protocolli regionali tra i
diversi soggetti preposti alla procedura;
- proteggere e tutelare la crescita di un minore in stato di
abbandono attraverso l’accoglienza definitiva in un nucleo familiare.
STRATEGIA
Il regime dell’adozione richiede una complessità di fasi operative
che vanno dalla informazione della coppia all’arrivo del minore
nella nuova famiglia e al sostegno del nuovo nucleo adottivo, che
vanno gestite da un servizio specifico ed esclusivo composto dagli
operatori dell’Equipe territoriale.
ATTIVITA’
PREVISTE
TEMPISTICA
STRUTTURE
ORGANIZZATIVE
ED OPERATIVE
PREVISTE
RISORSE
FINANZIARIE –
COSTO AZIONE
- Informare le coppie aspiranti all’adozione sulle relative
procedure;
- formare e sensibilizzare le coppie all’accoglienza del minore;
- predisporre indagini psico-sociali utili per la valutazione da parte
del Tribunale per i Minorenni della idoneità della coppia
all’adozione;
- sostenere i nuclei adottivi.
Il servizio è già attivo. La durata dell’azione è triennale.
Il servizio è espletato nel rispetto dei tempi previsti nel protocollo
operativo metodologico approvato dalla Regione Abruzzo tra i
soggetti coinvolti. I tempi non sono però perentori.
La figura professionale responsabile è il responsabile del servizio
sociale. Lo staff è costituito da:
- un Assistente Sociale del Comune e da uno Psicologo della ASL
(mediante protocollo d’intesa) individuato come Equipe territoriale
per le adozioni.
Le risorse necessarie in termini di strutture ed attrezzature sono:
- sede dell’Equipe Territoriale;
- Comune di Lanciano - Assessorato Politiche Sociali;
- locali dove fare corsi di formazioni delle coppie aspiranti
all’adozione e gruppi di auto-mutuo-aiuto;
- strumenti audio visivi;
- cancelleria, libri a tema.
ANALISI DEI
COSTI
2011
2012
2013
€ 5.000,00
€ 5.000,00
€ 5.000,00
Il costo relativo al personale è a totale carico del Comune per quanto
concerne la figura dell’assistente sociale e della ASL per lo
psicologo. La spesa riguarda attività di comunicazione, formazione
delle coppie, materiale di consumo,pubblicazioni.
STRUMENTI DI
PARTECIPAZIONE
ATTIVA,
COMUNICAZIONE,
La partecipazione attiva avviene attraverso:
- incontri con le famiglie;
- riunioni di equipe.
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INFORMAZIONE
AZIONI
SUSSIDIARIE
METODOLOGIE DI
VALUTAZIONE
RISCHI E
CRITICITA’
MODALITA’ DI
GESTIONE
DELL’AZIONE
COSTO ORARIO
DEL SERVIZIO (in
caso di
esternalizzazione)
Per quanto riguarda la comunicazione sono utilizzati i seguenti
strumenti di diffusione delle informazioni:
- carta della cittadinanza;
- locandine;
- sito internet del Comune.
L’equipe territoriale integrata per quanto riguarda l’adozione
nazionale e internazionale provvede alle attività istruttorie e di
sostegno in collegamento con il tribunale per i minorenni, la
Regione, la commissione per le adozioni internazionali.
La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico
dell’Ufficio di Piano.
Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori
collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei
risultati avverrà con cadenza semestrale (una di queste in
coincidenza del rapporto valutativo annuale).
Gli indicatori individuati sono:
- n. coppie formate;
- numero di nuclei adottivi seguiti con progetti di
accompagnamento post-adottivo sul totale delle adozioni nazionali e
internazionali realizzate negli ultimi tre anni;
- tempi di attesa tra la fine del corso e l’inizio dell’indagine
psicosociale;
- tempi di attesa tra il primo accesso informativo e l’inizio dei
corsi di preparazione.
Sovraccarico di servizi, soprattutto per la figura dello psicologo, che
può portare ad allungare i tempi necessari per le procedure.
Gestione diretta
IV.2.6. Servizi ed interventi
AREA MINORI, GIOVANI, FAMIGLIA
Num.
Scheda
10
COMUNITA’ DI TIPO RESIDENZIALE PER MINORI
Obiettivo
A.6.E -LIVEAS
TITOLO AZIONE
Comunità di tipo residenziale per minori
OBIETTIVI
- Fornire un servizio residenziale per allontanare il minore da
situazioni a rischio, di disagio fisico o psichico e relazionale
attraverso l’attuazione di interventi educativi o di reinserimento
sociale;
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STRATEGIA
ATTIVITA’
PREVISTE
TEMPISTICA
STRUTTURE
ORGANIZZATIVE
ED OPERATIVE
PREVISTE
RISORSE
FINANZIARIE –
COSTO AZIONE
ANALISI DEI
COSTI
- ricreare un contesto il più possibile vicino a quello familiare;
- accoglienza temporanea del minore, qualora la famiglia di origine
sia incapace o impossibilitata ad assolvere al proprio compito,
favorendo l’armonico sviluppo della personalità per mezzo del
progetto educativo individualizzato.
Interventi tempestivi sullo stato di abbandono del minore e tutela
dei suoi diritti, attraverso programmi specifici.
Il processo di erogazione e fruizione del servizio comunità di tipo
familiare prevede:
- analisi della domanda
- accoglienza;
- valutazione psico-diagnostica del minore e della famiglia;
- intervento educativo, terapeutico e riabilitativo sul minore e sulla
famiglia;
- dimissione del minore con indicazione del tipo di trattamento da
attuare al rientro in famiglia;
- interventi specifici per la protezione e tutela del minore;
- osservazioni sulle relazioni minore-genitori e delle capacità
gestionali;
- supporto alla ricostruzione della rete familiare ove è possibile;
- potenziamento delle responsabilità e del ruolo genitoriale e spinta
verso l’autonomia;
Il processo di erogazione e fruizione del servizio comunità di tipo
educativo prevede:
- raccolta informazioni sullo stato di disagio o di abbandono del
minore;
- successiva segnalazione al Tribunale competente;
- erogazione del servizio educativo e di protezione a carattere
residenziale.
Dalla segnalazione alla presa in carico dell’utente i tempi non sono
lunghi, ma legati all’espletamento dell’iter burocratico, in quanto si
opera al fine di attuare protezione e tutela nei confronti del minore.
La figura responsabile dell’azione è il responsabile dell’Ambito
zonale.Nella Comunità operano professionisti quali:
- Assistenti sociali;
- Psicologi/sociologi/pedagogisti;
- Educatori professionali;
- Terapisti;
Le figure necessarie per l’azione sono: l’Assistente Sociale con
supporto, ove richiesto, di forze dell’ordine e personale
amministrativo contabile.
2011
2012
2013
€136.500,00
€244.000,00
€244.000,00
Il costo è relativo alle rette giornaliere liquidate con cadenza
mensile fissate dalle strutture. L’assistente sociale del servizio tutela
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STRUMENTI DI
PARTECIPAZIONE
ATTIVA,
COMUNICAZIONE,
INFORMAZIONE
minori e il personale amm.vo è a totale carico del Comune.
- carta della cittadinanza;
- sito internet;
- sportello Segretariato Sociale;
- coinvolgimento dei cittadini a segnalare casi di grave disagio.
AZIONI
SUSSIDIARIE
Per la realizzazione del servizio si avviano rapporti di
collaborazione con: ASL, scuole, autorità giudiziarie, associazioni
di volontariato e cooperative di servizi.
METODOLOGIE
DI
VALUTAZIONE
La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico
dell’Ufficio di Piano.
Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori
collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei
risultati avverrà con cadenza semestrale (una di queste in
coincidenza del rapporto valutativo annuale).
Gli indicatori individuati sono:
- Numero di minori assistiti;
- Numero di minori entrati nell’anno;
- Numero di minori dismessi dal servizio;
- Periodo di permanenza media in comunità;
- % di casi in cui la corresponsione del pagamento è avvenuta in
base a specifica valutazione sul caso.
L’incremento dei ricoveri dei minori laddove non si possono
risolvere le situazioni attraverso istituti alternativi, quali l’affido o
l’ADM, con aggravio di costi per la comunità e sofferenza per i
minori e le famiglie.
RISCHI E
CRITICITA’
MODALITA’ DI
GESTIONE
DELL’AZIONE
COSTO ORARIO
DEL SERVIZIO (in
caso di
esternalizzazione)
Gestione diretta e indiretta
IV.2.7. Servizi ed interventi
AREA MINORI, GIOVANI, FAMIGLIA
Num.
Scheda
11
SERVIZI INTEGRATIVI PER MINORI
Obiettivo
A.4.E - LIVEAS
TITOLO AZIONE
OBIETTIVI
Ci vediamo in biblioteca
- Promuovere la Biblioteca Comunale e Polo Museale come luoghi
di aggregazione, d’incontro e di socializzazione per bambini e
ragazzi;
- organizzare all’interno della Biblioteca Comunale e del Polo
Museale, servizi e attività di socializzazione, in orario scolastico ed
Piano Sociale Regionale 2011-2013
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DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI
extrascolastico, funzionali alla gestione educativa del tempo libero
dei bambini e dei ragazzi, al fine di prevenire i fenomeni di
devianza, dipendenza e malessere giovanile;
- promuovere l’aggregazione spontanea di bambini e adolescenti, in
uno spazio libero ma regolamentato con figure educative di
supporto, al fine di favorire la maturazione della personalità, dei
valori e delle norme comportamentali;
- sperimentare spazi di aggregazione, socializzazione e di
espressione culturale, anche autogestiti, per gli adolescenti, in
collaborazione con le scuole superiori, i servizi sociali del Ministero
della Giustizia, al fine di prevenire i fenomeni di devianza e
malessere giovanile.
Popolazione target:
bambini dai 6 ai 18 anni.
STRATEGIA
ATTIVITA’
PREVISTE
TEMPISTICA
STRUTTURE
ORGANIZZATIVE
ED OPERATIVE
PREVISTE
RISORSE
FINANZIARIE –
COSTO AZIONE
ANALISI DEI
COSTI
STRUMENTI DI
PARTECIPAZIONE
Attraverso attività di laboratori pomeridiani, si individuano i
bisogni dei singoli bambini/ragazzi al fine di poterli coinvolgere in
iniziative che meglio corrispondono alle loro esigenze di
socializzazione, di integrazione e prevenzione del disagio.
Mettere a disposizione gli spazi della Biblioteca e Polo Museale.
- laboratori animati di promozione della lettura;
- laboratorio “Assaggi d’Arte”;
- laboratorio di teatro per adolescenti;
- laboratorio di musical;
- cineforum;
- laboratori creativi (decoupage, pasta al mais, scrapbooking ecc);
- incontri di prevenzione alle dipendenze e devianza giovanile;
- sostegno pomeridiano allo studio;
- “biblioteca in festa” ( feste con animazione a tema, in occasione
delle ricorrenze care ai bambini come Halloween, Natale,
Carnevale);
- “piccolo Museo Interattivo della Scienza” nel quale raccogliere
una serie di oggetti e di esperimenti con i quali i bambini possano
interagire, al fine di avvicinarli al mondo delle scienze.
Progetto triennale suddiviso in attività invernali (anno scolastico) e
attività estive.
La figura responsabile dell’azione il responsabile del servizio sociale
comunale dell’ambito. Lo staff necessario è costituito da n. 3
bibliotecari/animatori con formazione specifica in attività di
animazione e promozione della lettura, n 1 esperto di teatro, 1
esperto di musica e 1 esperta in arte.
2011
2012
2013
€11.000,00
€ 22.000,00
€ 22.000,00
La spesa è relativa al costo del personale e del materiale per i
laboratori.
- Carta della cittadinanza;
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DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI
ATTIVA,
COMUNICAZIONE,
INFORMAZIONE
AZIONI
SUSSIDIARIE
METODOLOGIE DI
VALUTAZIONE
RISCHI E
CRITICITA’
MODALITA’ DI
GESTIONE
DELL’AZIONE
COSTO ORARIO
DEL SERVIZIO (in
caso di
esternalizzazione)
- Pieghevoli che illustrano dettagliatamente le varie attività
proposte e le modalità di partecipazione da distribuire nelle scuole e
in biblioteca;
- sito del Comune.
Collaborazione con gli istituti scolastici fondamentale per il
raggiungimento degli obiettivi e con il servizio Socio-PsicoPedagogico per la famiglia.
La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico
dell’Ufficio di Piano.
Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori
collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei
risultati avverrà con cadenza semestrale (una di queste in
coincidenza del rapporto valutativo annuale).
Gli indicatori individuati sono:
- Numero di presenze giornaliere alle varie attività;
- Numero di laboratori realizzati;
- Numero di incontri realizzati;
- Numero partecipanti alle diverse attività;
- Numero dei libri prestate dei prestiti dei libri;
- Numero di schede di valutazione somministrate ai ragazzi
- Numero di schede di valutazione somministrate alle famiglie.
L’organizzazione delle attività è vincolata dall’affluenza dell’utenza,
per ciò che riguarda gli spazi e la gestione.
Servizio in affidamento.
Si prevede una piccola compartecipazione dell’utenza al costo del
servizio da regolamentare entro il 2012.
IV.3. AREA PERSONE ANZIANE
IV.3.1. Analisi dei problemi e definizione degli obiettivi (max 30 righe)
Nell’Ambito 22 il tasso di anzianità, ovvero l’incidenza percentuale delle persone di 65 anni ed oltre sul totale
della popolazione, appare sostanzialmente stabile e in linea con il dato regionale, non prefigurando nel breve
termine un appesantimento del carico assistenziale economico e di cura delle generazioni giovani ed adulte
Il quadro demografico così rappresentato, seppure migliore rispetto ad altre zone della regione non può
prescindere dal porre una puntuale attenzione sulle politiche che tendano ad agire sulla promozione del
benessere e una prevenzione della emarginazione del decadimento e del degrado, creando interventi capaci
di gestire al meglio le fragilità senili per evitare che decadino in situazioni di non autosufficienza.
Nello specifico vengono evidenziate le seguenti problematiche e vulnerabilità sociali:
Abbandono e solitudine delle persone anziane;
Poca disponibilità dei familiari a prendersi cura del proprio congiunto;
Forme di emarginazione sociale con scarso coinvolgimento degli anziani in attività sociali, culturali
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etc..,
Scarse iniziative di carattere sociale che garantiscano un”invecchiamento attivo”;
Dall’analisi di tali problematicità scaturisce il bisogno nella comunità locale di:
Orientamento dei servizi all’autonomia e al sostegno delle fragilità;
Incremento ed ottimizzazione dei servizi per la non autosufficienza;
Incremento del volume dei servizi per la domiciliarità (privilegiando forme di integrazione sociosanitarie);
Attivazione di interventi specifici per anziani in situazioni di gravità (demenze senili, alzaimer, altre
cronicità,..);
Promuovere l’anziano come risorsa.
In relazione a ciò il Piano di Zona tende a realizzare i seguenti obiettivi:
Favorire, ove possibile, la de-istituzionalizzazione e la permanenza a domicilio delle persone anziane,
incrementando i servizi di assistenza domiciliare e di assistenza domiciliare integrata e la continuità
assistenziale, intesa quale prosecuzione metodologica di intervento;
Favorire le cure domiciliari dei soggetti non autosufficienti;
Favorire azioni che promuovano la socializzazione degli anziani in condizione di emarginazione e
solitudine attraverso la promozione e la facilitazione di aggregazioni spontanee;
Consentire una presa in carico globale dell’assistito e un orientamento appropriato nell’ambito della
rete dei servizi da parte dell’utente anziano e della sua famiglia.
IV.4.2
Num.
12
Obiettivo
AREA ANZIANI
Scheda
SERVIZIO DIASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI (SAD)
C.1.E-LIVEAS
TITOLO AZIONE
Assistenza domiciliare anziani (SAD)
OBIETTIVI
- Favorire la permanenza dell’anziano nel proprio ambiente di vita
sociale familiare, e ridurre i ricoveri in strutture;
- evitare rischi di isolamento sociale e di impoverimento della
qualità della vita della persona;
- consentire una soddisfacente vita di relazione attraverso un
complesso di prestazioni socio-assistenziali;
- aiutare la persona nello svolgimento delle normali attività
quotidiane;
- recuperare il piacere e l’orgoglio di vivere la propria età
sfruttando al massimo le autonomie residue;
- incrementare gli interventi personalizzati anche ricorrendo ai
P.A.I. integrati con i servizi territoriali.
STRATEGIA
Approvazione del regolamento del servizio prevedendo la
compartecipazione alla spesa da parte degli utenti.
Inoltre strategico è il lavoro di Equipe poichè il bisogno verrà letto
in modo multi professionale. L’intervento all’interno dell’ambiente
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ATTIVITA’
PREVISTE
TEMPISTICA
STRUTTURE
ORGANIZZATIVE
ED OPERATIVE
PREVISTE
domestico, promuove lo sviluppo e/o il potenziamento di capacità
residue e nell’ambiente esterno, la vita di relazione intra ed
extrafamiliare (momenti d’incontro con altri contesti, frequenza di
centri sociali, frequenza di associazioni, ecc).
Le prestazioni:
Prestazioni di tipo domestico:
- governo della casa;
- lavaggio della biancheria;
- preparazione pasti caldi.
Prestazioni di tipo socio-assistenziale:
- aiuto dell’igiene personale, compresa la vestizione, la
deambulazione gli atti quotidiani della vita;
- aiuto anche mediante accompagnamento per disbrigo di pratiche
amministrative;
- accompagnamento negli spostamenti e compagnia alle persone
che hanno difficoltà a muoversi.
Il processo di erogazione/fruizione del servizio si compone dei
seguenti step:
- richiesta del servizio al segretariato sociale;
- intervento di valutazione globale del bisogno da parte del
servizio sociale;
- predisposizione di un Piano assistenziale e presa in carico
dell’utenza;
- erogazione del servizio;
- informatizzazione raccolta dati dell’intervento prestato;
- monitoraggio dell’intervento;
- valutazione dei risultati conseguiti.
Il servizio è già attivo e si prevede la continuità.
La figura responsabile dell’azione è il responsabile del servizio dell’
Ambito/Comune di Lanciano.
Lo staff necessario per l’attuazione dell’azione è:
- assistente Sociale;
- operatore socio assistenziale (OSA);
- personale amministrativo.
RISORSE
FINANZIARIE –
COSTO AZIONE
ANALISI DEI
COSTI
STRUMENTI DI
PARTECIPAZIONE
ATTIVA,
COMUNICAZIONE,
INFORMAZIONE
AZIONI
SUSSIDIARIE
METODOLOGIE DI
VALUTAZIONE
2011
€53.494,00
2012
€104.000,00
2013
€104.000,00
Il costo è relativo al personale.
- carta dei servizi;
- sito internet del Comune;
- scheda informatizzata dell’utente.
Si fa riferimento alla rete dei servizi territoriali e del volontariato,
nonchè alla rete informale (buon vicinato).
La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico
dell’Ufficio di Piano.
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RISCHI E
CRITICITA’
MODALITA’ DI
GESTIONE
DELL’AZIONE
COSTO ORARIO
DEL SERVIZIO (in
caso di
esternalizzazione)
Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori
collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei
risultati avverrà con cadenza semestrale (una di queste in
coincidenza del rapporto valutativo annuale).
Gli indicatori individuati sono:
- livello di raggiungimento obiettivi servizio su anziani in carico
(rapporto tra gli utenti con obiettivi completamente raggiunti in
dimissione e il totale utenti dimessi nel periodo);
- livelli di stress assistenziale della famiglia;
- livello di soddisfazione dell’utente\famiglia al momento della
dimissione (rapporto tra le famiglie completamente soddisfatte in
dimissione e il totale delle famiglie dimesse nel periodo);
- media/h assistenza per utente.
Ritardo nell’approvazione del regolamento attuativo del servizio.
Non adeguatezza delle risorse.
Gestione in affidamento a cooperativa sociale.
Come da CCNL per Operatore OSA e Ass. sociale.
Si prevede la compartecipazione alla spesa da parte degli utenti
come da regolamento del servizio.
IV.3.3.
Num.
13
Obiettivo
TITOLO AZIONE
OBIETTIVI
AREA ANZIANI
Scheda
SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA
(ADI) PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI
C.1.E -LIVEAS
Assistenza Domiciliare integrata (ADI)
Il Servizio ADI è finalizzato ad evitare ricoveri ospedalieri impropri
e mantenere nel proprio ambiente di vita
persone non
autosufficienti o di recente dimissione ospedaliera che manifestano
bisogni di tipo sociale e sanitario di gravità elevata e che richiedono
un intervento assistenziale intenso.
Obiettivi:
-
assistere a domicilio cittadini anziani non autosufficienti;
- permettere a persone con gravi limitazioni dell’autonomia
personale la permanenza nel proprio domicilio il più a lungo
possibile;
- evitare ricoveri inutili e dannosi per la persona e un aggravio di
costi per le famiglie e gli enti coinvolti.
STRATEGIA
Si fa riferimento alla delibera regionale n. 224 del 13.03.2007
“Sistema delle cure domiciliari” che prevede anche una
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ATTIVITA’
PREVISTE
TEMPISTICA
-
diversificazione delle prestazioni da erogare a domicilio delle
persone in stato di bisogno, graduando l’intervento in base alla
gravità e, quindi, all’intensità dell’intervento
Si attua l’unitarietà del processo programmatorio attraverso la
definizione di risposte ai bisogni socio-sanitarii e sociali e una
sinergia tra l’Ente Locale e la ASL. Attraverso il PUA distrettuale si
attua l’accesso al servizio e la presa in carico dell’utente con
bisogno sociosanitario garantendo la continuità assistenziale.
Approvazione del regolamento del servizio prevedendo la
compartecipazione alla spesa da parte degli utenti.
Segnalazione del caso all’UVMD da parte del Medico Curante e,
comunque, con il suo consenso, da parte della persona interessata,
di un familiarie, del servizio sociale dell’ambito ecc.;
-
valutazione del caso da parte dell’UVMD;
-
stesura del protocollo assistenziale;
-
erogazione delle prestazioni sociali e sanitarie, secondo tempi e
modalità stabilite dall’UVMD, sotto il controllo e la supervisione
del medico curante.
L’assistenza
domiciliare
integrata
coniuga
prestazioni
infermieristiche e riabilitative, a carico della ASL, con interventi di
assistenza alla persona, di competenza dell’EAS.
Le prestazioni sociali sono:
- aiuto domestico;
- igiene della persona;
- eventuale somministrazione di pasti;
- eventuali servizi di lavanderia;
- disbrigo di commissioni e collegamento con altri servizi sociali;
- movimentazione del paziente allettato per la prevenzione dei
decubiti.
Le prestazioni sanitarie sono:
- assistenza del medico di medicina generale;
- assistenza infermieristica;
- assistenza riabilitativa;
- eventuali prelievi per esami clinici;
- altre forme assistenziali sanitarie erogabili a domicilio
(prestazioni podologiche, programmi dietetici e nutrizionali.
Servizio già attivo a cui dare continuità.
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STRUTTURE
ORGANIZZATIVE
ED OPERATIVE
PREVIST
Lo Staff previsto è costituito da:
- il Coordinatore del Servizio/Assistente sociale;
- l’operatore socio sanitario/OSS;
-le Figure professionali specializzate di natura sanitaria garantite
dall’ASL, funzionalmente alle decisioni dell’UVM.
Funzioni espletate:
- la funzione di direzione e raccordo è a cura del responsabile del
Servizio del Comune /Ambito;
- la funzione di valutazioni delle condizioni sociali è svolta dall’
Assistente Sociale del Servizio;
- le funzioni operative dirette sono a cura della figura professionale
dell’operatore sociosanitario.
RISORSE
FINANZIARIE –
COSTO AZIONE
ANALISI DEI COSTI
STRUMENTI DI
PARTECIPAZIONE
ATTIVA,
COMUNICAZIONE,
INFORMAZIONE
AZIONI
SUSSIDIARIE
METODOLOGIE DI
VALUTAZIONE
RISCHI E CRITICITA’
MODALITA’ DI
GESTIONE
2011
€129.709,00
2012
€245.000,00
2013
€245.000,00
Il costo è costituito dalla spesa del personale.
L’informazione viene fornita da: medici di famiglia, DSB,
dell’ospedale alla dimissione del paziente, dal PUA e dal
segretariato sociale nonchè attraverso tutte le forme di
comunicazione usuali dell’ambito:sito web, carta della cittadinanza.
La partecipazione è garantita dalla consulta del volontariato.
Collegamento tra i servizi sanitari (in particolare del DSB) e sociali
e l’ausilio dell’associazionismo operante nel territorio. Esiste inoltre
una banca dati delle assistenti familiari per attuare l’incrocio
domanda–offerta relativa al servizi privati di cura da cui reperire
personale qualificato che possa integrare o sopperire a quello che
l’ambito non riesce a soddisfare.
La responsabilità del controllo esterno sul servizio è a carico
dell’Ufficio di Piano.
Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori
collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei
risultati avverrà con cadenza semestrale (una di queste in
coincidenza del rapporto valutativo annuale).
Gli indicatori individuati sono:
- livello di raggiungimento obiettivi servizio su anziani in carico
(rapporto tra gli utenti con obiettivi completamente raggiunti in
dimissione e il totale utenti dimessi nel periodo);
- presenza di piano assistenza personalizzato multidimensionale;
- n° riunioni di equipe;
- presenza di care manager;
- durata media presa in carico;
- livelli di stress assistenziale della famiglia.
Insufficienza delle risorse a fronte dell’aumento della domanda.
Affidamento a coop. sociale.
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GESTIONE
DELL’AZIONE
COSTO ORARIO DEL
SERVIZIO (in caso di
esternalizzazione)
Come da CCNL per Operatore OSS e Ass. sociale.
Si prevede la compartecipazione alla spesa da parte degli utenti
come da regolamento del servizio.
IV.3.4. Servizi ed interventi
Num.
14
Obiettivo
TITOLO AZIONE
OBIETTIVI
STRATEGIA
ATTIVITA’
PREVISTE
TEMPISTICA
STRUTTURE
ORGANIZZATIVE
ED OPERATIVE
PREVISTE
RISORSE
FINANZIARIE –
COSTO AZIONE
ANALISI DEI
COSTI
STRUMENTI DI
PARTECIPAZIONE
ATTIVA,
COMUNICAZIONE,
INFORMAZIONE
AZIONI
SUSSIDIARIE
METODOLOGIE DI
VALUTAZIONE
AREA ANZIANI
Scheda
CENTRO DIURNO
C.3.C - LIVEAS
Centro aggregazione anziani
- Stimolare e migliorare i processi di socializzazione e di
integrazione;
- favorire la partecipazione ad attività sociali per contrastare i
rischi di solitudine e marginalità;
- educare l’anziano ad uno stile di vita in grado di conservare le
abilità residue;
- creazione di almeno un Centro in zona periferica.
Popolazione target
Cittadini ultrasessantenni.
Attivazione della rete locale. Ottimizzazione delle risorse
allocandole in più strutture nel territorio.
Le attività previste sono di carattere: culturale, sociale e ludicoricreativo e di segretariato sociale.
Prosecuzione di un servizio già attivo.
Lo staff richiesto per l’azione è composto da:
- operatori/animatori (n. 1 ogni 25 anziani );
- n. 1 ass. sociale/sociologo per il coordinamento delle iniziative
promosse nel centro e attività di segretariato.
2011
2012
2013
€ 17.000,00
€ 43.500,00
€ 43.500,00
I costi sono relativi al personale e a quelli di gestione (pulizia,
piccole manutenzioni). I costi relativi alle utenze sono a totale
carico del Comune.
- Consulta del volontariato;
- scheda informatizzata utente;
- carta della cittadinanza;
- segretariato sociale;
- sito internet del Comune.
Rete di collaborazione con Associazioni del Volontariato.
La responsabilità del controllo esterno sul servizio è a carico
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VALUTAZIONE
RISCHI E
CRITICITA’
MODALITA’ DI
GESTIONE
DELL’AZIONE
COSTO ORARIO
DEL SERVIZIO (in
caso di
esternalizzazione)
dell’Ufficio di Piano.
Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori
collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei
risultati avverrà con cadenza semestrale (una di queste in
coincidenza del rapporto valutativo annuale).
Gli indicatori individuati sono:
- livello di partecipazione alle attività dei centri sociali;
- rapporto tra numero di anziani iscritti come soci e numero di
anziani residenti nella zona di riferimento del centro;
- rapporto tra numero di soci e media dei frequentanti nel periodo
oggetto della valutazione);
- % di utenti soddisfatti ( utenti soddisfatti sulla totalità degli utenti)
(rapporto tra le persone completamente soddisfatte nel periodo
oggetto della valutazione e il totale delle persone frequentanti).
- Difficoltà nel cambiamento(nuova gestione/ nuove proposte che
stimolano l’autonomia e le risorse personali);
- insufficiente integrazione fra servizi e con il territorio.
Affidamento attraverso gara a coop, sociale o in convenzione con
Associazione di volontariato.
Come da CCNL per Operatore/animatore e Ass. sociale/sociologo.
Si prevede la compartecipazione alla spesa da parte degli utenti
come da regolamento del servizio.
IV.3.5
Num.
15
Obiettivo
TITOLO AZIONE
OBIETTIVI
AREA ANZIANI
Scheda
TELEASSISTENZA ED ALTRE FORME DI ASSISTENZA
TELEFONICA (TELESOCCORSO E TELECOMPAGNIA)
C.2.E - LIVEAS
Teleassistenza
-Favorire la riduzione dell’isolamento dell’anziano
ultra
sessantacinquenne.
Nello specifico:
- alleviare le problematiche degli anziani che vivono, loro
malgrado, in solitudine;
- offrire all’assistito un interlocutore attento, un aiuto immediato
nelle emergenze;
- offrire una compagnia attraverso contatti per via telefonica con
tutti gli anziani coinvolti, con telefonate dirette anche quotidiane
degli operatori secondo un calendario da concordare con l’utente;
- offrire una consulenza a distanza, un orientamento ai servizi e
l’accompagno nell’accesso degli stessi;
- offrire un aiuto a domicilio garantendo un punto di riferimento
per l’attivazione di interventi in momenti di difficoltà (consegna
pasti, consegna farmaci, pratiche burocratiche,..);
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- attivare delle reti di solidarietà e di assistenza: risorse locali di
volontariato e dei servizi sociali per sostenere l’anziano in
difficoltà;
- intervenire in caso di emergenza sociale e sanitaria attraverso
apposite apparecchiature collegate al servizio di teleassistenza in
raccordo con le ASL, i distretti e i medici di famiglia.
STRATEGIA
- Assicurare all’assistito un interlocutore attento, un aiuto
immediato nelle emergenze, un aiuto per la soluzione dei problemi
che possono insorgere;
- approvazione del regolamento del servizio prevedendo la
compartecipazione alla spesa da parte degli utenti.
ATTIVITA’
PREVISTE
- Installazione presso il domicilio dell’utente di un apparecchio
che permette, attraverso la pressione di un tasto, l’invio di
chiamate alla Centrale operativa. L’apparecchio è dotato di
vivavoce per comunicare anche senza l’uso della cornetta del
telefono.
- Prima del collegamento di un nuovo utente inserimento nel
sistema di tutta una serie di informazioni riguardanti non solo il
quadro clinico e psicologico, ma anche, nomi e recapiti di parenti,
amici, vicini di casa, che costituiranno insieme al volontariato della
zona una "rete di solidarietà" a cui ricorrere in caso di bisogno
dell'anziano. Tale procedura garantirà contatti costanti e frequenti
con le persone più vicine all'utente, stimolando la loro
partecipazione.
- Gestione della centrale operativa 24 h su 24;
- aggiornamento periodico della banca dati dei soccorritori;
- telefonata programmata di controllo/compagnia;
- segnalazione a mezzo visore e segnale acustico della terapia da
seguire oppure invio di messaggi o informazioni ricorrenti;
- piccole commissioni a domicilio;
- ritiro materiale ospedaliero (ricette mediche e farmaci.
Il servizio è già attivo.
L’organizzazione presuppone:
- l’esistenza di una centrale operativa e di una banca datisoccorritori per ogni utente;
- apposite apparecchiature a domicilio dell’utente legate al
telefono;
- operatori sul territorio per le telefonate di compagnia e il
disbrigo di piccole commissioni;
- l’assistente sociale del servizio sociale professionale che valuta il
bisogno;
- personale amministrativo.
TEMPISTICA
STRUTTURE
ORGANIZZATIVE
ED OPERATIVE
PREVISTE
RISORSE
FINANZIARIE –
COSTO AZIONE
Piano Sociale Regionale 2011-2013
2011
€13.200,00
2012
€20.000,00
2013
€20.000,00
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DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI
ANALISI DEI
COSTI
STRUMENTI DI
PARTECIPAZIONE
ATTIVA,
COMUNICAZIONE,
INFORMAZIONE
AZIONI
SUSSIDIARIE
METODOLOGIE DI
VALUTAZIONE
RISCHI E
CRITICITA’
MODALITA’ DI
GESTIONE
DELL’AZIONE
COSTO ORARIO
DEL SERVIZIO (in
caso di
esternalizzazione)
Il costo del servizio è legato al canone mensile, l’attivazione e il
personale.
- Carta della cittadinanza;
- sito internet;
- scheda informatizzata utente.
Rete di collaborazione con Associazioni e servizi esistenti sul
territorio.
La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico
dell’Ufficio di Piano.
Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori
collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei
risultati avverrà con cadenza semestrale (una di queste in
coincidenza del rapporto valutativo annuale).
Gli indicatori individuati sono:
- n° utenti in telecontrollo;
- n° chiamate telecontrollo/N.Utenti;
- livello di sicurezza percepita dall’anziano (scostamento tra la
percezione della propria sicurezza prima dell’intervento e dopo
l’attivazione dell’intervento);
- n° utenti seguiti;
- numero accessi nell’anno;
- % di utenti soddisfatti ( utenti soddisfatti sulla totalità degli
utenti).
Insufficiente integrazione fra servizi e con il territorio.
Affidamento a ditta specializzata/cooperativa.
Si prevede la compartecipazione alla spesa da parte degli utenti
come da regolamento del servizio. In caso di affidamento a
cooperativa sarà rispettato il CCNLL.
IV.3.6
Num.
16
Obiettivo
AREA ANZIANI
Scheda
INTEGRAZIONE RETTE PER L’OSPITALITA’ DI ANZIANI
IN STRUTTURE RESIDENZIALI/GRUPPI
APPARTAMENTO
C.1.E/C.3.C -LIVEAS
TITOLO AZIONE
Integrazione rette case di riposo
OBIETTIVI
- Garantire ad anziani indigenti bisognosi autosufficienti e non
autosufficienti e privi di valido sostegno familiare, residenti nel
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DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI
territorio, un contributo per pagamento della retta presso istituti di
ricovero o forme alternative quali case famiglia/gruppi
appartamento;
- dare accoglienza continuativa e temporanea agli anziani, in
struttura o comunità di tipo familiare come sostegno nella vita
quotidiana, finalizzato a prevenire l’istituzionalizzazione, o
comunque favorire la permanenza in un luogo sicuro e protetto per
coloro che non sono più in grado di vivere autonomamente;
- Aiutare gli anziani nel pagamento delle rette di ricovero , nel
caso di insufficienza di reddito;
- Regolamentazione del servizio.
Target:
anziani ultrasessantacinquenni, di norma, o in età diversa per casi di
particolare gravità e di disagio socio-sanitario ed ambientale.
STRATEGIA
ATTIVITA’
PREVISTE
TEMPISTICA
- Valutazione professionale e/o multi-dimensionale del bisogno;
- affinché si possa instaurare un qualsiasi tipo di rapporto fra il
l’Ambito Sociale e gli istituti di ricovero, controllare che questi
ultimi siano in regola con le norme sull’autorizzazione regionale
provvisoria al funzionamento e, conseguentemente, in possesso dei
requisiti minimi strutturali per il funzionamento, ai sensi del
D.P.C.M. 21 Maggio 2001, n. 308, in attesa della redigenda legge
regionale.
- Presa in carico dell’utente attraverso la seguente procedura:
dalla richiesta di assistenza (della persona interessata o da un suo
delegato, fatte salve situazioni di emergenza, di pronto intervento,
in caso di segnalazione di Enti o di liberi cittadini o su iniziativa del
servizio sociale) segue la visita domiciliare da parte dell’Assistente
Sociale incaricata per una valutazione e analisi del bisogno.
Quindi il caso viene sottoposto all''UVDM che indirizza verso
strutture ritenute idonee per lo stato psico-fisico in cui l’anziano
versa.
La definizione delle istanze è subordinata alle
dovute
informazioni da parte del servizio sociale. Si procede inoltre alla
individuazione degli obbligati all’assistenza e alla valutazione
globale per la presa in carico mediante l’intervento di natura
economica.
- accoglienza e trattamento assistenziale in strutture aventi le
caratteristiche di civili abitazioni (gruppo appartamento) o di RA
(residenza assistenziale) o di RSA (residenza sanitariaassistenziale);
- eventuali prestazioni sanitarie (in RSA)o assimilabili alle forme
di assistenza a domicilio.
I tempi di erogazione del servizio sono variabili da caso in caso ed
è subordinato all’iter burocratico previsto per l’ammissione al
servizio.
La figura responsabile dell’azione è il responsabile del servizio del
Comune/Ambito, che si avvale dell’Assistente Sociale e di
STRUTTURE
ORGANIZZATIVE
ED OPERATIVE
Piano
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DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI
ED OPERATIVE
PREVISTE
personale amministrativo.
Le strutture e attrezzature necessarie saranno:
- RA- RSA- Case famiglia presenti nel territorio e fuori;
- scheda utente informatizzata.
RISORSE
FINANZIARIE –
COSTO AZIONE
ANALISI DEI
COSTI
2011
€73.000,00
2012
€129.000,00
2013
€129.000,00
- le rette d’Istituto (RA e RSA) vengono calcolate in osservanza
alle direttive impartite dalla Giunta Regionale con atto n. 661 e n.
662 del 01.08.02, applicando le seguenti tariffe, salvo diverse
disposizioni in osservanza del regolamento da approvare:
- RA (Residenza Assistenziale)- per le strutture che svolgono
attività di rilievo sanitario, connesse con quelle socio-assistenziali,
salvo successive rettifiche e precisamente:
- inabili non curabili a domicilio anziani non autosufficienti – totale
Euro 70,75, così suddivise:
- Euro 32,80 quota sociale a carico dei Comuni e/o privati;
- Euro 37,95 quota sanitaria al carico del F.S.N.;
- Euro 87,80 quota sanitaria a carico del F.S.N. al 100% per disabili
fisici psichici sensoriali anormali psichici;
- RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale ), la retta viene
determinata in base alla Fascia di appartenenza, riportate nella
delibera di G.R n.661 del 01.08.2002 innanzi citata.
STRUMENTI DI
PARTECIPAZION
E ATTIVA,
COMUNICAZION
E,
INFORMAZIONE
AZIONI
SUSSIDIARIE
METODOLOGIE
DI
VALUTAZIONE
Gli anziani provvedono al loro mantenimento, mediante versamento
diretto all’Istituto dove sono ricoverati del 90 % delle pensioni in
godimento + l’eventuale assegno di accompagnamento di invalidità,
nella misura del 100% + quote da parte degli obbligati ai sensi di
legge.
- Consulta del volontariato;
- carta della cittadinanza ;
- sportello di segretariato sociale/ PUA;
- sito Internet del Comune;
- scheda informatizzata dell’utente.
Integrazione con la ASL, rapporti con le famiglie e
l’associazionismo.
La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico
dell’Ufficio di Piano.
Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori
collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei
risultati avverrà con cadenza semestrale (una di queste in
coincidenza del rapporto valutativo annuale).
Gli indicatori individuati sono:
- n° integrazione erogate;
- permanenza media degli utenti per struttura;
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DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI
RISCHI E
CRITICITA’
MODALITA’ DI
GESTIONE
DELL’AZIONE
COSTO ORARIO
DEL SERVIZIO (in
caso di
esternalizzazione)
- n° esperienze attivate;
- numero di utenti seguiti;
- numero accessi nell’anno;
- % di utenti soddisfatti ( utenti soddisfatti sulla totalità degli
utenti ).
A tutt’oggi il servizio è carente di un regolamento, finalizzato,
non solo all’accesso del servizio, ma anche alla formazione della
graduatoria, da aggiornare costantemente rispetto alle richieste
inoltrate da parte degli utenti aventi diritto.
Gestione indiretta.
Sulla scorta delle linee regionali saranno applicate le tariffe per le
strutture a carico dei comuni.
IV.4. AREA PERSONE DIVERSAMENTE ABILI
IV.4.1. Analisi dei problemi e definizione degli obiettivi (max 30 righe)
La soddisfazione dei bisogni delle persone diversamente abili richiede continuità di impegno e di presenza. Pertanto,
oltre all’intervento del pubblico è necessario prevedere il coinvolgimento sinergico di soggetti diversi: la famiglia, la
comunità, le reti informali, le associazioni di volontariato. Oltre a problematiche inerenti la sola dimensione della
erogazione dei servizi rivolti ai disabili, dunque, rilevano in notevole misura, in questa area target, tematiche connesse a
rapporti di rete sia interni, cioè relativi ai rapporti che i diversi soggetti erogatori hanno tra loro in regime di
coordinamento dell’EAS, sia esterni, cioè relativi ai rapporti che ciascun singolo soggetto erogatore ha con le famiglie
degli utenti, con le reti informali, con la comunità locale nel suo complesso. Il territorio dell’EAS una presenza di circa
1.797 soggetti. Di questi 1.523 hanno più di 65 anni. 834 sono invece gli anziani in condizione di grave non
autosufficienza. Nello specifico vengono evidenziate le seguenti problematiche e vulnerabilità sociali:
isolamento del care giver;
Eccessivo carico sulle famiglie;
Difficoltà alla mobilità sul territorio;
Insufficiente integrazione scolastica;
La mancanza di possibilità della scelta dell’operatore;
Disabili adulti soli;
Difficoltà economiche della famiglia;
Difficile inserimento lavorativo;
Difficoltà nella cura della persona e della casa, necessità di cure sanitarie continuative
I bisogni che si evidenziano dunque riguardano:
Maggiore sostegno e supporto alle famiglie con carichi assistenziali importanti
Migliorare l’integrazione dei nodi assistenziali e della rete in generale degli attori che si occupano di disabilità
Aumentare la cultura della solidarietà e dell’accoglienza per creare condizioni diffuse di inserimento sociale e
lavorativo
In relazione a ciò il Piano di Zona tende a realizzare i seguenti obiettivi:
Favorire, ove possibile, la de-istituzionalizzazione e la permanenza a domicilio delle persone diversamente
abili, incrementando i servizi di assistenza domiciliare integrata e la continuità assistenziale, intesa quale
prosecuzione metodologica di intervento.
Favorire le cure domiciliari dei soggetti non autosufficienti
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Favorire la comunicazione e l’autonomia degli studenti diversamente abili in condizione di gravità, con
specifico riferimento alla reale fruizione del diritto allo studio, mediante Servizio orientato ad azioni di
assistenza qualificata e di tipo socio-educativa
Favorire azioni che promuovano la reale socializzazione ed integrazione dei diversamente abili in condizione di
emarginazione e solitudine, anche a causa di isolamento territoriale, attraverso la promozione e la facilitazione
di progetti sperimentali
Promuovere l’attivazione di strutture residenziali per disabili (“Dopo di noi”) riservate a soggetti disabili in
condizioni di gravità privi di reti parentali primarie
IV.4.2.
Num.
17
Obiettivo
TITOLO AZIONE
OBIETTIVI
AREA PERSONE DIVERSAMENTE ABILI
Scheda
ASSISTENZA DOMICILIARE (ADD)
D.1.E/D.2.E - LIVEAS
Assistenza domiciliare disabili
Agevolare il disabile e la sua famiglia nello svolgimento dei
compiti inerenti il soddisfacimento dei bisogni fondamentali della
persona;
favorire il recupero di una parziale autonomia del disabile;
ridurre e/o prevenire gli stati depressivi e di isolamento del
disabile e della sua famiglia;
sostenere la persona nella cura dell’aspetto fisico;
mantenere integra la sua rete di affetti;
creare una rete di supporto sociale al soggetto preso in carico;
potenziare le possibilità di scambio relazionale con tutta la rete
di referenti aderenti alla rete sociale di sostegno (scuola,
associazioni culturali, sportive, istituzioni religiose....);
dotarsi di un regolamento, finalizzato non solo all’accesso al
servizio, ma anche alla formazione di una graduatoria che sarà
aggiornata costantemente, in relazione alle domande che
perverranno;
in base all’aumento della domanda di richieste del servizio
riduzione della lista di attesa;
aggiornamento dei progetti individualizzati.
Popolazione target
I destinatari del servizio sono tutti i cittadini che siano stati
riconosciuti in situazione di handicap grave, ai sensi dell’art. 3 –
comma 3 – della legge 5.2.1992 n. 104 e successive modificazioni
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ed integrazioni , privi di famiglia o la cui famiglia sia
impossibilitata o idonea a provvedere al soddisfacimento delle
esigenze essenziali della vita.
STRATEGIA
ATTIVITA’
PREVISTE
TEMPISTICA
STRUTTURE
ORGANIZZATIVE
ED OPERATIVE
PREVISTE
RISORSE
FINANZIARIE –
COSTO AZIONE
ANALISI DEI
COSTI
STRUMENTI DI
PARTECIPAZIONE
ATTIVA,
COMUNICAZIONE,
INFORMAZIONE
AZIONI
SUSSIDIARIE
METODOLOGIE DI
VALUTAZIONE
- Attraverso riunioni periodiche verifica con gli operatori
socio assistenziali coinvolti nel progetto dell’ assistenza erogata
alla persona;
- predisposizione di strumenti di documentazione dell’attività
svolta;
- maggiore coinvolgimento delle reti di supporto informale e del
volontariato.
Prestazioni socio assistenziali:
auto nell’attività di assistenza diretta alla persona (aiuto per
alzarsi dal letto, lavarsi, vestirsi e per l’assunzione di pasti, ecc.);
preparazione a domicilio dei pasti;
accompagnamento per il disbrigo di pratiche varie, per
prestazioni sanitarie e/o per il mantenimento dei rapporti parentali,
amicali o di vicinato.
Prosecuzione del servizio già attivato.
Il servizio è previsto per la triennalità.
La figura responsabile dell’azione è il responsabile del servizio del
Comune/ambito.
Lo staff è composto dalle seguenti figure professionali:
- Assistente Sociale;
- personale Amministrativo;
- Operatori socio assistenziali (OSA) e /operatore sociosanitario (
OSS).
2011
€ 107.000,00
2012
€ 210.000,00
2013
€ 210.000,00
Il costo è dato dal personale
- Consulta del volontariato;
- sportelli di segretariato sociale/PUA;
- carta della cittadinanza;
- sito Internet del Comune;
- scheda informatizzata dell’utente.
Reti formali ed informali
di collaborazione con le strutture
sanitarie/riabilitative del territorio e Associazioni di Volontariato.
La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico
dell’Ufficio di Piano.
Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori
collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei risultati
avverrà con cadenza semestrale (una di queste in coincidenza del
rapporto valutativo annuale).
Gli indicatori individuati sono:
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- livello di soddisfazione dei bisogni riscontrati nei disabili (rapporto
tra gli utenti con obiettivi completamente raggiunti in dimissione e il
totale utenti dimessi nel periodo);
- livelli di stress assistenziale della famiglia (rapporto tra le famiglie
con migliorati livelli di stress alla dimissione dal servizio e il totale
delle famiglie dimesse);
- livello di soddisfazione dell’utente\famiglia al momento della
dimissione (rapporto tra le famiglie completamente soddisfatte in
dimissione e il totale delle famiglie dimesse nel periodo);
- media/h assistenza per utente.
RISCHI E CRITICITA’
MODALITA’ DI
GESTIONE
DELL’AZIONE
COSTO ORARIO
DEL SERVIZIO (in
caso di
esternalizzazione)
La domanda di assistenza superiore all’offerta del servizio in
termini di ore di prestazioni erogabili;
insufficienza delle risorse finanziarie destinate al servizio per
soddisfare il bisogno ed evitare la possibile lista di attesa.
Gestione in affidamento a Coop. Sociale.
Il Costo del servizio deriva dal costo orario degli operatori, in base
al CCNLL per il numero di ore erogate.
IV.4.3.
Num.
18
Obiettivo
AREA PERSONE DIVERSAMENTE ABILI
Scheda
ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA (ADI) PER
PERSONE DIVERSAMENTE ABILI NON
AUTOSUFFICIENTI
D.1.E/D.2.E - LIVEAS
TITOLO AZIONE
Assistenza domiciliare integrata per persone diversamente abili
non autosufficienti
OBIETTIVI
Il Servizio ADI è finalizzato ad evitare ricoveri ospedalieri impropri
e mantenere nel proprio ambiente di vita
persone non
autosufficienti o di recente dimissione ospedaliera che manifestano
bisogni di tipo sociale e sanitario di gravità elevata e che richiedono
un intervento assistenziale intenso.
Obiettivi:
- assistere a domicilio cittadini disabili non autosufficienti;
- permettere a persone con gravi limitazioni dell’autonomia
personale la permanenza nel proprio domicilio il più a lungo
possibile;
- evitare ricoveri inutili e dannosi per la persona e un aggravio di
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STRATEGIA
ATTIVITA’
PREVISTE
TEMPISTICA
STRUTTURE
ORGANIZZATIVE
ED OPERATIVE
PREVISTE
costi per le famiglie e gli enti coinvolti.
Si fa riferimento alla delibera regionale n. 224 del 13.03.2007
“Sistema delle cure domiciliari” che prevede anche una
diversificazione delle prestazioni da erogare a domicilio delle
persone in stato di bisogno, graduando l’intervento in base alla
gravità e, quindi, all’intensità dell’intervento
Si attua l’ unitarietà del processo programmatorio attraverso la
definizione di risposte ai bisogni socio-sanitarie e sociali e una
sinergia tra Ente Locale ed ASL. Attraverso il PUA distrettuale
rappresentasi attua l’accesso al servizio unitaria e la presa in carico
dell’utente con bisogno sociosanitario garantendo la continuità
assistenziale.
Approvazione del regolamento del servizio prevedendo la
compartecipazione alla spesa da parte degli utenti.
- Segnalazione del caso all’UVMD da parte del Medico Curante e,
comunque, con il suo consenso, da parte della persona interessata, di
un familiarie, del servizio sociale dell’ambito ecc.; valutazione del
caso da parte dell’UVMD;
- stesura del protocollo assistenziale; erogazione delle prestazioni
sociali e sanitarie, secondo tempi e modalità stabilite dall’UVMD,
sotto il controllo e la super visione del medico curante.
- L’assistenza
domiciliare
integrata
coniuga
prestazioni
infermieristiche e riabilitative, a carico della ASL, con interventi
rivolti all’assistenza alla persona, di competenza dell’EAS.
- Le prestazioni sociali sono:
- aiuto domestico;
- igiene della persona;
- eventuale somministrazione di pasti;
- eventuali servizi di lavanderia;
- disbrigo di commissioni e collegamento con altri servizi sociali;
- movimentazione del paziente allettato per la prevenzione dei
decubiti.
Le prestazioni sanitarie sono:
- assistenza del medico di medicina generale;
- assistenza infermieristica;
- assistenza riabilitativa;
- eventuali prelievi per esami clinici;
- altre forme assistenziali sanitarie erogabili a domicilio (prestazioni
podologiche, programmi dietetici e nutrizionali).
Servizio già attivo a cui dare continuità.
Lo Staff previsto è costituito da:
- il Coordinatore del Servizio/Assistente sociale;
- l’Operatore socio sanitario (OSS);
- le Figure professionali specializzate di natura sanitaria garantite
dall’ASL funzionalmente alle decisioni dell’UVM.
Funzioni espletate:
- la funzione di direzione e raccordo è a cura del responsabile del
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-
RISORSE
FINANZIARIE –
COSTO AZIONE
Servizio del Comune /ambito;
la funzione di valutazioni delle condizioni sociali è svolta dall’
Assistente Sociale del Servizio;
le funzioni operative dirette sono a cura della figura professionale
dell’operatore sociosanitario/ geriatrico.
Le risorse sono quelle già menzionate nella scheda n.13 ADI anziani.
2011
2012
2013
ANALISI DEI COSTI
Il costo è costituito dalla spesa del personale
STRUMENTI DI
PARTECIPAZIONE
ATTIVA,
COMUNICAZIONE,
INFORMAZIONE
L’informazione viene fornita da: medici di famiglia,
DSB,
dell’ospedale alla dimissione del paziente, dal PUA e dal segretariato
sociale nonchè attraverso tutte le forme di comunicazione usuali
dell’ambito:sito web, carta della cittadinanza. La partecipazione è
garantita dalla consulta del volontariato.
Il collegamento tra i servizi sanitari (in particolare del DSB ) e sociali
e l’ausilio dell’associazionismo operante nel territorio. Esiste inoltre
una banca dati delle assistenti familiari per attuare l’incrocio domanda
–offerta relativa al servizi privati di cura da cui reperire personale
qualificato che possa integrare o sopperire a quello che l’ambito non
riesce a soddisfare.
La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico
dell’Ufficio di Piano.
Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori
collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei risultati
avverrà con cadenza semestrale (una di queste in coincidenza del
rapporto valutativo annuale).
Gli indicatori individuati sono:
n° Utenti beneficiari servizio ADI;
livelli di stress assistenziale della famiglia (rapporto % tra n°
famiglie con migliorati livelli di stress alla dimissione dal servizio e
n° totale delle famiglie dimesse).
Insufficienza della disponibilità finanziaria a fronte dell’aumento
della domanda.
Affidamento a coop. sociale.
AZIONI
SUSSIDIARIE
METODOLOGIE DI
VALUTAZIONE
RISCHI E CRITICITA’
MODALITA’ DI
GESTIONE
DELL’AZIONE
COSTO ORARIO DEL
SERVIZIO (in caso di
esternalizzazione)
Come da CCNL per Operatore OSS/OSA e Ass. sociale
Si prevede la compartecipazione alla spesa da parte degli utenti come
da regolamento del servizio
IV.4.4.
Num.
AREA PERSONE DIVERSAMENTE ABILI
Scheda
Piano Sociale Regionale 2011-2013
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19
Obiettivo
TITOLO AZIONE
OBIETTIVI
ASSISTENZA SCOLASTICA PER L’AUTONOMIA E LA
COMUNICAZIONE DEI DIVERSAMENTE ABILI
D.3.E - LIVEAS
ASSISTENZA SPECIALISTICA NELLE SCUOLE
- Garantire e favorire, fornendo supporto al personale docente, la
partecipazione dell’alunno portatore di handicap alla vita scolastica;
- accrescere il livello di autonomia e di integrazione dei disabili, anche
attraverso la partecipazione ad attività extrascolastiche, con esclusione di
quei compiti che rientrano nelle competenze dell’ Istituzione Scolastica;
- contribuire alla piena e reale integrazione della persona diversamente
abile nell’ambito scolastico, fornendo prestazioni a contenuto e profilo
socio-educativo-assistenziale professionale, mirate al superamento /o
riduzione delle barriere nelle dinamiche relazionali;
- promuovere l’autonomia personale;
- ampliare le forme di comunicazione presenti;
- favorire il miglioramento dei processi di socializzazione;
- sostenere il disabile nelle attività scolastiche;
- contrastare/o prevenire gli stati di isolamento;
Target:
Disabili.
STRATEGIA
ATTIVITA’
PREVISTE
TEMPISTICA
STRUTTURE
ORGANIZZATIVE
ED OPERATIVE
PREVISTE
- Mantenimento della media oraria di assistenza per singolo utente
A.S. 2009/2010 (n.14 ore settimanali);
- pubblicizzazione del servizio;
- coinvolgimento delle istituzioni (rete sociale).
- Segnalazione del caso da parte della scuola;
- valutazione e realizzazione di un progetto individuale da parte
del Gruppo H;
- presa in carico;
- erogazione del servizio di assistenza scolastica.
Prosecuzione di un servizio già attivo ed espletato in concomitanza
dell’anno scolastico.
Figura Responsabile:
Dirigente responsabile del servizio Istruzione.
Staff:
- Coordinatore;
- Assistenti scolastici (in misura variabile rapportata alla domanda).
Basato sullo storico.
RISORSE
FINANZIARIE –
COSTO AZIONE
Piano Sociale Regionale 2011-2013
2011
€70.00,00
2012
200.00,00
2013
200.00,00
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ANALISI DEI COSTI
STRUMENTI DI
PARTECIPAZIONE
ATTIVA,
COMUNICAZIONE,
INFORMAZIONE
AZIONI
SUSSIDIARIE
METODOLOGIE
DI
VALUTAZIONE
RISCHI E
CRITICITA’
MODALITA’ DI
GESTIONE
DELL’AZIONE
COSTO ORARIO
DEL SERVIZIO (in
caso di
esternalizzazione)
Collaboratori esterni per assistenza scolastica o /soggetto esterno
affidatario.
-
Informazione diretta;
carta della cittadinanza;
sito web del Comune.
Partecipazione ai Gruppi H
La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico del
Responsabile del Servizio Istruzione.
Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori
collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei risultati
avverrà con cadenza trimestrale (una di queste in coincidenza del
rapporto valutativo annuale).
Gli indicatori individuati sono:
- n° assistiti;
- n° ore erogate;
- n° progetti personalizzati elaborati;
- n° progetti personalizzati attivati;
- n° progetti personalizzati conclusi;
- lista d’attesa n° progetti personalizzati attivati.
- livello acquisizione competenze
- livello di soddisfazione della famiglia al termine dell’anno
(rapporto tra le famiglie completamente soddisfatte in dimissione e il
totale delle famiglie dimesse nel periodo);
- livello di soddisfazione della scuola al termine dell’anno (rapporto
tra i docenti completamente soddisfatti e il totale dei docenti che
hanno seguito la persona disabile durante l’anno).
Mantenimento degli standard qualitativi e quantitativi del servizio
esistente.
Risorse finanziarie di Bilancio insufficienti per garantire gli standard
fissati dalla Regione.
Diretta e/o affidamento esterno.
In caso di affidamento a cooperativa sociale si garantirà il rispetto del
CCNLL.
IV.4.5.
AREA PERSONE DIVERSAMENTE ABILI
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Num.
20
Obiettivo
TITOLO AZIONE
OBIETTIVI
STRATEGIA
ATTIVITA’
PREVISTE
TEMPISTICA
STRUTTURE
ORGANIZZATIVE
ED OPERATIVE
PREVISTE
Scheda
CENTRO DIURNO PER DISABILI
D.4.E - LIVEAS
Centro diurno per disabili
- Prevenzione dell’istituzionalizzazione dei disabili attraverso
strutture polivalenti, con funzione di sollievo anche della famiglia
con gravi carichi assistenziali in particolari momenti della giornata;
- potenziamento nei disabili delle capacità residue di
apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella
socializzazione, al fine di assicurare loro le opportunità di un
adeguato processo di sviluppo umano che porti alla costruzione di
personalità compiute e di un miglioramento dell’autonomia stessa;
- integrazione sociale, anche attraverso un adeguato percorso di
inserimento lavorativo.
Target
Disabili con gravi compromissioni delle facoltà, di età compresa tra
i quattro e i sessanta anni.
- Pubblicizzazione del Centro nella rete dei servizi, basata sulle
collaborazioni di carattere culturale, operativo ed economico;
- procedere ad un’organica ed articolata raccolta dati e lettura dei
bisogni propri della popolazione a vario titolo coinvolta dal
problema della disabilità;
- fornire celermente risposte integrate ed efficaci.
Attività laboratoriali (informatica, teatro, decoupage,
florivivaismo);
- ergoterapiche;
- psicomotorie;
- ludiche;
- musicali;
- gite ed escursioni.
Prosecuzione di un servizio già attivo.
Il C.S.E.O. è operativo dal lunedì al venerdì dalle ore 10,00 alle ore
19,00 .
I tempi di chiusura sono sovrapponibili a quelli delle scuole
pubbliche, eccezion fatta per il periodo estivo, quando il centro
rimane generalmente inattivo per tre settimane .
Staff necessario:
- assistente sociale dell’Ambito che si occupa della valutazione
delle richieste e ammissione al centro.
Per il C.S.E.O. si prevedono le seguenti figure professionali:
- un responsabile del coordinamento;
- un responsabile del sistema di gestione della qualità;
- un responsabile del servizio di prevenzione e protezione;
- un referente per la manutenzione della struttura e dei mezzi;
- un referente del servizio trasporti;
- autisti;
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DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI
- accompagnatori a bordo dei mezzi;
- uno psicologo clinico;
- un assistente sociale;
- un psicoterapeuta familiare;
- un referente per l’ausilioteca informatica;
- un referente per l’attività di training;
- un referente per l’attività motorie;
- un referente per le attività occupazionali;
- un referente per le attività artistiche;
- un referente per le attività musicali e ludico ricreative;
- un musicoterapeuta.
Risorse necessarie in termini di strutture ed attrezzature
Automezzi di cui alcuni per trasporto di carrozzine.
RISORSE
FINANZIARIE –
COSTO AZIONE
ANALISI DEI COSTI
STRUMENTI DI
PARTECIPAZIONE
ATTIVA,
COMUNICAZIONE,
INFORMAZIONE
AZIONI
SUSSIDIARIE
METODOLOGIE DI
VALUTAZIONE
RISCHI E CRITICITA’
MODALITA’ DI
GESTIONE
DELL’AZIONE
COSTO ORARIO DEL
SERVIZIO (in caso di
esternalizzazione)
2011
2012
2013
€30.657,00
€61.316,00
€61.316,00
I costi equivalgono al rimborso spese come previsto nella
convenzione con l’Associazione ANFFAS relativamente al servizio
fornito dal Centro Diurno “l’Aquilone” a favore di utenti residenti.
- carta dei servizi;
- sito internet del Comune ;
- scheda utente.
Rete di collaborazione con:
Azienda Sanitaria, Scuole, Associazione di volontariato.
La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico
dell’Ufficio di Piano.
Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori
collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei
risultati avverrà con cadenza semestrale (una di queste in
coincidenza del rapporto valutativo annuale).
Gli indicatori individuati sono:
- incremento /decremento delle iscrizioni;
- numero delle presenze di diversamente abili per giorno di
apertura;
- numero delle presenze alle attività laboratoriali;
- Livello di partecipazione alla vita di comunità (rapporto % tra
n°attività vs esterno realizzate e n°attività vs esterno programmate);
- presenza di una programmazione delle attività;
- livello di soddisfazione dei frequentanti.
Insufficiente integrazione tra i servizi e il Centro.
Gestione in convenzione con Associazione di volontariato Anffas
Onlus di Lanciano.
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IV.4.6.
Num.
21
TITOLO AZIONE
OBIETTIVI
STRATEGIA
ATTIVITA’
PREVISTE
AREA PERSONE DIVERSAMENTE ABILI
Scheda
INTEGRAZIONE RETTE PER L’OSPITALITA’ DI
PERSONE DIVERSAMENTE ABILI IN STRUTTURE DEL
“DOPO DI NOI”
D.5.E
Integrazione rette per l’ospitalità di persone diversamente abili
in strutture del “Dopo di noi”.
- ridurre i rischi di ricovero coatto o di istituzionalizzazione presso
strutture a carattere sanitario e, per lo più, lontane dal Comune di
residenza, nonché le conseguenti forme di istituzionalizzazione
incongrue in costose residenze lontane dalla famiglia d’origine e dal
proprio contesto socio – culturale di appartenenza;
- definire i criteri di funzionamento del servizio con apposito
regolamento;
- favorire il mantenimento delle abilità residue degli utenti il più a
lungo possibile, promovendo anche il potenziamento delle risorse
personali al fine di compensare i deficit esistenti;
- potenziare le capacità di vita autonoma nei termini di
accudimento della propria persona, del proprio ambiente di vita e di
spostamento nel contesto territoriale locale;
- favorire la strutturazione dei propri tempi di vita (quotidiana e a
lungo termine) in modo parallelo e sovrapponibile a quelli delle
altre persone;
- avviare un percorso semi-protetto di naturale distacco e di
autonomizzazione rispetto alla famiglia d’origine per persone
generalmente in difficoltà ad ottenere il riconoscimento delle
proprie spontanee e normali naturali aspirazioni all’indipendenza.
- Valutazione professionale e/o multidimensionale del bisogno;
- stipula di convenzioni con strutture residenziali presenti sul
territorio o comunque nelle zone limitrofe, al fine di conservare i
legami affettivi con i luoghi di residenza.
- raccolta delle richieste di accesso su segnalazione delle
famiglie;
- da parte dell’èquipe multidisciplinare valutazione funzionale
iniziale degli utenti e progettazione individualizzata delle modalità
d’inserimento e di prosecuzione della permanenza dell’utente presso
la struttura semi – protetta;
- verifica quadrimestrale, ad opera dell’èquipe multidisciplinare,
in merito all’andamento dell’inserimento e della permanenza nella
struttura/Casa Famiglia della persona portatrice di disabilità e
rivalutazione del livello di abilità acquisite, mantenute o rimaste
inattive, con eventuale aggiornamento del progetto individualizzato.
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DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI
TEMPISTICA
STRUTTURE
ORGANIZZATIVE
ED OPERATIVE
PREVISTE
RISORSE
FINANZIARIE –
COSTO AZIONE
In particolare si promuovono: attività mirate al mantenimento della
maggiore autonomia personale possibile, attività socializzanti, la
presa in carico del sistema familiare e, laddove necessario, il
Servizio di Counselling e di terapia familiare, la formazione e/o
l’aggiornamento delle varie figure professionali.
Dalla presentazione della domanda alla conclusione dell’intervento
la tempistica è variabile da caso a caso ed è subordinata all’iter
burocratico previsto per l’ammissione al servizio.
Le figure professionali richieste sono quelle dell’Assistente Sociale
e dal personale Amm.vo: Istruttore e Esecutore per la parte
amministrativa e tecnica, oltre che gli operatori/educatori
assistenziali delle strutture e l’equipe multidisciplinare.
Le risorse sono quelle allocate nella scheda n.16 (integrazione rette
in strutture)
2011
2012
2013
ANALISI DEI COSTI
Il costo deriva dall’integrazione della retta presso la struttura del
“Dopo di noi”
STRUMENTI DI
PARTECIPAZIONE
ATTIVA,
COMUNICAZIONE,
INFORMAZIONE
AZIONI
SUSSIDIARIE
METODOLOGIE DI
VALUTAZIONE
I momenti di partecipazione sono quelli previsti per le consulte.
La comunicazione interna, fa riferimento alle riunioni, nonché ai
momenti di incontro dell’equipe multidisciplinare e multistutturale.
La comunicazione all’esterno avviene tramite il sito web del
Comune e la carta della cittadinanza.
Stipulare apposite convenzioni, onde disciplinare i rapporti fra le
comunità e l’Ambito Sociale, in particolare con l’ANFFAS di
Lanciano, che sta allestendo una casa famiglia con il progetto”Con
noi, dopo di noi”a S. Maria Imbaro.
La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico
dell’Ufficio di Piano.
Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori
collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei
risultati avverrà con cadenza semestrale (una di queste in
coincidenza del rapporto valutativo annuale).
Gli indicatori individuati sono:
- % di casi in cui sono rispettati i tempi di erogazione previsti dai rapporti
con il gestore.
RISCHI E CRITICITA’
MODALITA’ DI
GESTIONE
DELL’AZIONE
Basso tasso di copertura dei servizi rivolti alle persone disabili.
Gestione diretta e indiretta.
COSTO ORARIO DEL
SERVIZIO (in caso di
esternalizzazione)
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IV.6. ALTRI SERVIZI ED INTERVENTI PER AREA PRIORITARIA DI BISOGNO
IV.5.1.
AREA MINORI, GIOVANI E FAMIGLIA
Num.
Scheda
CENTRO AGGREGAZIONE GIOVANILE - EDUCATIVA
22
TERRITORIALE
A.7.C
TITOLO AZIONE
OBIETTIVI
STRATEGIA
ATTIVITA’
PREVISTE
TEMPISTICA
STRUTTURE
ORGANIZZATIVE
ED OPERATIVE
PREVISTE
Centro integrazione giovanile
- Offrire opportunità di tempo libero attraverso attività
educative, ricreative, di socializzazione, espressive di animazione,
di sostegno scolastico, di prevenzione del disagio dei stili di vita a
rischio e del disadattamento minorile;
- sostenere i giovani (in particolare i ragazzi tra i 14 e i 20 anni)
incontrati in luoghi informali (bar, piazze, muretti, strade, scuole)
attraverso una relazione educativa, nel loro particolare percorso di
crescita e quando necessario, accompagnarli verso servizi
maggiormente specializzati;
- trovare nuove forme di contatto con gli adolescenti, imparando
a decodificarne il linguaggio, anche quando viene espresso
attraverso il disagio;
- favorire lo sviluppo della personalità e dell’identità;
- costruire un’alternativa a tutte quelle forme di aggregazione
risultate fino ad ora inefficaci in quanto strutturate dall’adulto in
modo direttivo e sulla base di una immagine stereotipata
dell’adolescente;
- sviluppare le capacita’ di relazione con i coetanei, con le figure
adulte significative e con il contesto sociale o Sviluppare
l’autonomia e la creativita’;
- sviluppare le capacita’ di riflessione, analisi critica,
elaborazione;
- entrare in empatia con i giovani ( Educatore di strada ).
“Progettazione partecipata “ condivisa dall’intera rete territoriale
e soprattutto da coloro che ne sono i protagonisti.
Prestazioni erogate:
ludiche, culturali, formative pedagogiche, formative didattiche,
informative di orientamento e di prevenzione, artistiche,
laboratorio, sostegno alle attivita’ didattiche, orientamento alle
famiglie.
Prosecuzione di un servizio già attivo.
La figura responsabile dell’azione è il responsabile del servizio del
Comune/ambito.
Lo staff:
- 1 assistente sociale;
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RISORSE
FINANZIARIE –
COSTO AZIONE
ANALISI DEI COSTI
STRUMENTI DI
PARTECIPAZIONE
ATTIVA,
COMUNICAZIONE,
INFORMAZIONE
AZIONI
SUSSIDIARIE
METODOLOGIE DI
VALUTAZIONE
RISCHI E CRITICITA’
MODALITA’ DI
GESTIONE
DELL’AZIONE
COSTO ORARIO DEL
SERVIZIO (in caso di
esternalizzazione)
2 educatori.
2011
2012
2013
€8.000,00
€18.000,00
€18.000,00
Il costo è quello relativo al personale e a alla fornitura di materiale
di consumo/ludico/didattico.
- Carta della Cittadinanza;
- Comunicati stampa;
- Sito web del Comune;
- Luoghi di incontro (bar, pub, sale giochi, piazze, scuole).
Collaborazione con: la ASL ed in maniera particolare con uno
Psicologo del Consultorio familiare, il SERT, con le scuole, con la
Consulta giovanile, l’Informagiovani, con il Volontariato, con gli
adulti che per la loro particolare professione incontrano
quotidianamente i giovani (gestori di bar, locali,discoteche, sale
giochi, ecc.)
La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico
dell’Ufficio di Piano.
Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori
collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei
risultati avverrà con cadenza semestrale (una di queste in
coincidenza del rapporto valutativo annuale).
Gli indicatori individuati sono:
- presenza di una programmazione annuale;
- livello di protagonismo espresso dai giovani (rapporto tra i
partecipanti alle programmazioni e ai tavoli tematici/l totale degli
iscritti, rapporto tra attività autogestite previste dalla
programmazione/ le attività realizzate con successo);
- livello di partecipazione alla vita di comunità (rapporto tra le
attività vs esterno realizzate e le attività vs esterno programmate);
- livello di soddisfazione dei giovani/dei fruitori (rapporto tra i
fruitori completamente soddisfatti ed il totale dei fruitori nel periodo
oggetto di valutazione;
tasso partecipazione dei minori a servizi integrativi attivati.
Il rischio maggiore che si corre nell’attuazione di questo Progetto
e’ la mancata risposta da parte dei giovani o Mancata empatia e
fiducia nei confronti degli operatori.
Gestione in affidamento o in convenzione.
In caso di affidamento sarà rispettato il CCNLL.
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IV.3. INTERVENTI SPECIALI
IV.6.1 Analisi dei problemi e definizione degli obiettivi (max 30 righe)
Tra i bisogni emergenti nel territorio dell’ambito è stata evidenziata l’idea del diritto dell’utente
diversamente abile di scegliere il servizio a lui rivolto che vuol dire riconoscere alle persone con
disabilità, il diritto di vivere nella società con la stessa libertà di scelta delle altre persone e
favorirne così l’integrazione e la partecipazione. Le persone con disabilità devono poter, su base
di uguaglianza con gli altri, prendere decisioni riguardanti la propria vita ed avere la capacità di
svolgere attività di propria scelta rispetto al proprio luogo di residenza, dove e con chi vivere;
inoltre devono avere accesso ad una serie di servizi a domicilio o residenziali e ad altri servizi
sociali di sostegno, compresa l’assistenza personale. Con la progettualità di Vita Indipendente si
modifica il ruolo svolto dalla persona con disabilità che abbandona la posizione di “oggetto di
cura” per diventare soggetto attivo e protagonista della propria vita. La persona disabile,
attraverso la presentazione di un proprio progetto di Vita Indipendente, ha la possibilità di
ottenere un finanziamento mensile determinando il livello di prestazioni assistenziali di cui
necessita, i tempi, le modalità attuative (che possono prevedere varie tipologie di intervento, sia
disgiuntamente che in connessione tra loro) attraverso la scelta del/i proprio/i assistente/i
personale/i che assume direttamente, con regolari rapporti di lavoro. L’obiettivo che si raggiunge
con questa tipologia di intervento favorisce la de-istituzionalizzazione e la permanenza a
domicilio delle persone diversamente abili, incrementando i servizi di assistenza domiciliare
integrata e la continuità assistenziale, intesa quale prosecuzione metodologica di intervento.
I bisogni legati alla adolescenza riportano necessariamente a temi quali la socialità e la prevenzione
di comportamenti devianti. In tal senso rivestono molta importanza i centri di aggregazione giovanile
e il servizio Informagiovani che permettono di sostenere le famiglie attraverso l’implementazione di
servizi socio-psico-educativi extrascolastici.
Una particolare attenzione deve essere rivolta al problema dei minori vittime degli effetti negativi
della conflittualità dei genitori, sia in conseguenza di eventi traumatici come separazioni o divorzi,
ma anche al di fuori di tali eventi e nel contesto delle mura domestiche. Si intende perciò Sostenere
le famiglie conflittuali e in stato di disagio attraverso servizi integrati di supporto, sostegno e
mediazione.
IV.6.2. Servizi ed interventi
AREA INTERVENTI SPECIALI
Num.
Scheda
23
SERVIZIO SOCIO-PSICO-EDUCATIVO PER LA FAMIGLIA
Obiettivo
B.3.C-COMPLEMENTARE
TITOLO AZIONE
OBIETTIVI
Equipe Socio-psico-educativa e legale minorile
- Prevenire i fenomeni di disagio sociale in ambito minorile;
- ridurre il livello di disagio in ambito scolastico riferito a
comportamenti disadattativi di alunni in difficoltà;
- incrementare le competenze degli insegnanti rispetto alla gestione
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STRATEGIA
ATTIVITA’
PREVISTE
TEMPISTICA
STRUTTURE
ORGANIZZATIVE
ED OPERATIVE
PREVISTE
ed alla soluzione di problemi;
- supporto psico-socio-pedagogico e legale alle famiglie con figli
minori;
- gestione dell'evasione dell'obbligo scolastico;
- consulenza e supporto legale agli operatori nelle relazioni con
l'Ufficio Giudiziario;
- offrire un supporto legale a titolo gratuito per i minori in
difficoltà;
Target:
Il servizio è rivolto alle famiglie, agli insegnanti ed agli alunni della
scuola dell'Infanzia, primaria e secondaria di I grado del Comune di
Lanciano.
- consulenza multi-professionale mirante ad incrementare la
consapevolezza dei fattori implicati nei processi di disagio;
- promozione dei fattori di resilienza ambientale, attraverso lo
sviluppo di reti di supporto sociale informale (gruppi classe, reti di
vicinato, famiglia estesa, ecc.) nel contrasto alle condizioni di
emarginazione e disagio sociale;
- potenziamento delle capacità in essere nella rete scolastica di
fungere da fattore di stabilizzazione e di riequilibrio delle
differenze sociali ed ambientali presenti nell’ambito territoriale di
competenza, attraverso la formazione e il sostegno ai docenti della
scuola e delle famiglie, visti come agenti sociali privilegiati
nell’azione di cambiamento.
-Attivazione di sportelli di consulenza presso ciascuna scuola, con
la presenza di almeno un operatore specialistico in locali e orari
predefiniti e comunicati preventivamente a tutta la possibile
utenza;
-collaborazione con le scuole nell’ambito dell’elaborazione dei
piani dell' offerta formativa, stabilendo in ciascuna di esse
specifiche modalità di erogazione di servizi aggiuntivi richiesti
dalle scuole stesse (p. es. corsi di formazione per insegnanti e/o
genitori, attuazione di laboratori pomeridiani di supporto rivolti
agli alunni ecc,);
-supervisione delle attività socio assistenziali di base rivolte alle
famiglie con minori in condizioni di disagio;
- consulenza specialistica di supporto alle attività del Servizio
Sociale Professionale nei confronti del Tribunale per i Minorenni
per i casi ritenuti particolarmente rilevanti, di conoscenza dei
servizi sociali territoriali.
-lavoro di rete con il territorio per l'invio e/o la co-gestione dei casi
in particolare con il Consultorio Familiare
Il servizio è già attivo e viene erogato in coincidenza dell’anno
scolastico.
La figura responsabile dell’azione è il responsabile del servizio
sociale comunale/dell’ambito
Staff necessario:
n.2 psicologi, n.1 pedagogista,
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n.1 assistente sociale, n. 1 legale minorile
RISORSE
FINANZIARIE –
COSTO AZIONE
ANALISI DEI
COSTI
STRUMENTI DI
PARTECIPAZIONE
ATTIVA,
COMUNICAZIONE,
INFORMAZIONE
AZIONI
SUSSIDIARIE
METODOLOGIE DI
VALUTAZIONE
RISCHI E
CRITICITA’
MODALITA’ DI
GESTIONE
DELL’AZIONE
COSTO ORARIO
DEL SERVIZIO (in
caso di
esternalizzazione)
2011
€ 11.710,00
2012
€ 32.500,00
2013
€ 32.500,00
-
Raccordo i Dirigenti Scolastici e con gli insegnanti referenti delle
scuole
- Consulenza presso gli sportelli di ascolto;
- Osservazioni e progetti specifici nelle sezioni/classi;
- Seminari/Formazione per genitori e/o insegnanti;
- Lettere informative e calendario degli sportelli presso le scuole
- Riunioni d'équipe periodiche e con altri servizi del territorio
- Carta della cittadinanza e sito internet;
- Sportello Segretariato Sociale;
Rapporti con le scuole e con le cooperative sociali presenti sul
territorio che offrono servizi per minori, con la ASL, con gli organi
giudiziari e con le parrocchie e altre agenzie formali e informali del
territorio. Attraverso il rapporto di rete si devono individuare i
bisogni e provvedere alla risoluzione attraverso programmi specifici.
La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico
dell’Ufficio di Piano.
Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori collegati
agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei risultati avverrà con
cadenza semestrale (una di queste in coincidenza del rapporto valutativo
annuale).
Gli indicatori individuati sono:
- Numero degli utenti seguiti dal servizio;
- Numero degli interventi realizzati (incontri in classe, formazione,
riunioni, lavoro di rete…);
- protrarsi dei tempi di intervento legati all’alto numero di richieste
rispetto alle possibilità del servizio
- difficoltà nella collaborazione con altri enti e strutture.
Gestione in affidamento a Coop. Sociale.
Costo del personale.
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IV.6.3. Servizi ed interventi
AREA INTERVENTI SPECIALI
Num.
Scheda
24
SERVIZIO INFORMAGIOVANI
Obiettivo
B.2.C - COMPLEMENTARE
TITOLO AZIONE
Informagiovani
OBIETTIVI
STRATEGIA
ATTIVITA’
PREVISTE
- Rilasciare informazioni imparziali, complete, gratuite sui
principali settori della vita giovanile;
- agevolare le scelte giovanili tramite consulenze personalizzate,
orientamento e percorsi di tutoraggio a cura degli operatori;
- assicurare a tutti gli utenti la fruizione gratuita del personal
computer e della linea Internet in dotazione;
- garantire l’aggiornamento continuo della documentazione tramite
la partecipazione degli operatori(anche in qualità di espositori) alle
principali manifestazioni nazionali inerenti le politiche giovanili;
- risolvere i problemi e le richieste inoltrate o nell’impossibilità di
risoluzione immediata, fornire tutti gli indirizzi utili per
l’assolvimento celere del problema.
Target:
tutti i giovani del Comune di Lanciano, del comprensorio frentano e
dei territori Sangro‐Aventino.
- integrazione di rete fra i servizi comunali e le attività promosse
dall’associazionismo giovanile;
- totale abbattimento di qualsiasi barriera causata da un errato
posizionamento dell’arredamento(tavolo centrale collocato in modo
da ostacolare il passaggio, sedie, scaffalature, bacheche, schedari ed
espositori, tutti posizionati in punti strategici e di facile fruizione);
- rilascio di informazioni imparziali, complete ed autorevoli.
- Sportello informa giovani che effettua le seguenti attività:
- disamina del problema richiesto dall’utenza, attivazione per la
risoluzione immediata;
- colloquio personalizzato e riservato con l’utente, illustrazione del
problema/richiesta, interazioni con i vari canali pubblici, privati e
personali per attivare ogni posssibile procedura di soluzione;
- orientamento sul mondo del lavoro;
‐completa rassegna stampa offerte di lavoro;
‐consulenza curricula;
‐ consulenza personalizzata curricula;
‐ prospetto agenzie interinali;
‐ imprenditoria giovanile;
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TEMPISTICA
STRUTTURE
ORGANIZZATIVE
ED OPERATIVE
PREVISTE
RISORSE
FINANZIARIE –
COSTO AZIONE
ANALISI DEI
COSTI
STRUMENTI DI
PARTECIPAZIONE
ATTIVA,
COMUNICAZIONE,
INFORMAZIONE
-“primo contatto” servizio esclusivo;
‐ guide complete ed autorevoli sul mondo del lavoro;
‐ orientamento universitario;
‐ consulenza riforma universitaria;
‐ guida università italiane;
‐ servizio civile;
‐ tirocini formativi universitari;
‐ viaggi all’estero;
‐ viaggi alla pari;
‐ Eures;
‐ associazionismo;
‐ volontariato;
‐ sport;
‐ promozione giovani artisti locali emergenti;
‐ reportage manifestazioni regionali e nazionali su lavoro e
Internet;
‐ linea Internet gratuita;
‐ laboratori vari, tra i quali informatica (hardware e software) ed
Internet.
Prosecuzione di un servizio già attivo.
Per la stragrande maggioranza delle richieste è prevista una
risoluzione immediata, in tempo reale; per i casi più difficili
attivazione delle ricerche con una media di sette giorni lavorativi.
La figura responsabile dell’azione il responsabile del servizio
sociale comunale dell’ambito.
Lo staff previsto è n. 2 operatori di sportello.
2011
29.535,00
2012
49.990,00
2013
49.990,00
- progetto “Informagiovani itinerante” in cui è prevista la
promozione del servizio da parte degli operatori nelle scuole medie
superiori e nelle piazze dei principali comuni dell’hinterland
frentano;
- collaborazione periodica con un’emittente televisiva locale per la
realizzazione di una rassegna stampa sulle offerte di lavoro; pagina
web Informagiovani presente nella home page del sito Internet del
Comune di Lanciano;
- partecipazione degli operatori alle principali manifestazioni del
settore delle politiche giovanili “Campus web” di Bari, Roma e
Milano, “Job e Orienta” di Verona, “Smau” di Milano, rassegne
fieristiche “Ente Fiera Lanciano”;
- ideazione, realizzazione, post‐produzione e messa in onda, in
collaborazione con un’emittente locale, dei reportage video delle
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AZIONI
SUSSIDIARIE
METODOLOGIE DI
VALUTAZIONE
RISCHI E
CRITICITA’
MODALITA’ DI
GESTIONE
DELL’AZIONE
COSTO ORARIO
DEL SERVIZIO (in
caso di
esternalizzazione)
sopracitate fiere;
- interscambi continui con le Università e gli Informagiovani
italiani ed esteri; collaborazione con l’Info Point Europa;
- carta della cittadinanza;
- sito internet;
- sportello Segretariato Sociale;
Rete di collaborazione con:
Comune, Provincia, Regione, Università, Scuole locali, Info Point
Europa, Rete Informaprovincia, Coordinamento nazionale
Informagiovani, Enti di formazione professionale, Centri per
l’impiego, Agenzie interinali, aziende private, televisioni, radio,
quotidiani locali, riviste locali, consulenti informatici.
La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico
dell’Ufficio di Piano.
Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori
collegati agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei
risultati avverrà con cadenza semestrale (una di queste in
coincidenza del rapporto valutativo annuale).
Gli indicatori individuati sono:
- presenza di una programmazione annuale;
- livello di protagonismo espresso dai giovani (rapporto tra i
partecipanti alle programmazioni e ai tavoli tematici/l totale degli
iscritti, rapporto tra attività autogestite previste dalla
programmazione/ le attività realizzate con successo);
- livello di partecipazione alla vita di comunità (rapporto tra le
attività vs esterno realizzate e le attività vs esterno programmate);
- livello di soddisfazione dei giovani/dei fruitori (rapporto tra i
fruitori completamente soddisfatti ed il totale dei fruitori nel periodo
oggetto di valutazione;
- tasso partecipazione dei minori a servizi integrativi attivati.
- Carenza di risorse economiche oppure il rinnovo di materiali
indispensabili per l’aggiornamento in tempo reale delle informazioni
possono pregiudicare le risposte all’utente.
Gestione diretta.
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IV.6.4. Servizi ed interventi
AREA INTERVENTI SPECIALI
Num.
Scheda
25
PROGETTO DI VITA INDIPENDENTE
Obiettivo
B.1.E - LIVEAS
Vita indipendente
TITOLO AZIONE
OBIETTIVI
STRATEGIA
ATTIVITA’
PREVISTE
TEMPISTICA
STRUTTURE
ORGANIZZATIVE
ED OPERATIVE
PREVISTE
RISORSE
FINANZIARIE –
COSTO AZIONE
ANALISI DEI
COSTI
STRUMENTI DI
PARTECIPAZIONE
ATTIVA,
COMUNICAZIONE,
INFORMAZIONE
AZIONI
SUSSIDIARIE
- Attivare a livello sperimentale una forma di assistenza personale
autogestita che si fonda sul progetto individuale e personalizzato;
- offrire alla persona con disabilità fisica il diritto di scegliere e di
autogestire il tipo di assistenza per la propria autonomia,
avvalendosi di un assistente personale con cui stabilire un rapporto
di lavoro diretto;
- sperimentare una modalità di servizio, nuova ed innovativa,
fortemente richiesta e avviata in diversi paesi Europei ed ora anche
in Nord Italia, che si differenzia notevolmente dalle forme
assistenziali tradizionali ed è una concreta alternativa al ricovero in
qualunque tipo di struttura residenziale, che si affianca ad esse senza
avere la pretesa di sostituirle;
- adottare un regolamento del servizio.
Attivare la forma di Assistenza autogestita e valutarne l’esito in
rapporto a costi/benefici per la persona diversamente abile.
L’attività consiste nell’erogazione da parte del Comune di residenza
al richiedente, di quota necessaria per corrispettivo spettante
all’assistente familiare, debitamente assunta.
L’UVM distrettuale deve valutare il progetto individuale in merito a:
grado di limitazione dell'autonomia personale, reddito personale del
soggetto disabile, consapevolezza, altre risorse assistenziali di cui
dispone, condizione familiare e condizioni abitative per assumere la
decisione se finanziare o meno il progetto.
È da implementare entro il 2011 nel territorio per la durata di un
anno.
La valutazione viene effettuata dalla UVM , preposta a definire
l’importo e dall’assistente sociale dell’ambito.
2011
2012
2013
7.500,00
€15.000,00
€15.000,00
L’attivazione di massimo n. 2 progetti prevede un costo mensile che
va da € 500,00 ad € 900,00 a persona.
Consulta del volontarito,Sito web, Carta cittadinanza, forum
tematici.
Collaborazione con i servizi sanitari.
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METODOLOGIE DI
VALUTAZIONE
RISCHI E
CRITICITA’
MODALITA’ DI
GESTIONE
DELL’AZIONE
COSTO ORARIO
DEL SERVIZIO (in
caso di
esternalizzazione)
La responsabilità del controllo esterno sul Servizio è a carico
dell’Ufficio di Piano.
Il disegno di valutazione prevede un sintetico set di indicatori collegati
agli obiettivi specifici sopra indicati. La verifica dei risultati avverrà
con cadenza semestrale (una di queste in coincidenza del rapporto
valutativo annuale).
Gli indicatori individuati sono:
- n° progetti attivati;
- verifica della sperimentazione.
Difficoltà ad assicurare il servizio, non essenziale e ancora
sperimentale, per carenza di fondi.
Gestione diretta.
SEZIONE V – GESTIONE DEL PIANO
V.1. Composizione ed organizzazione Ufficio di Piano (max 30 righe)
La strategia di potenziare i servizi generali e il coordinamento complessivo del Piano per migliorare il sistema e
l’integrazione delle risorse disponibili presso la rete degli attori locali è tanto più auspicabile nella misura in cui l’EAS
si candida ad essere un attivatore e non un mero allocatore di queste, nell’ottica dell’applicazione del principio di
sussidiarietà orizzontale e verticale. Luogo deputato a tale funzione è l’Ufficio di Piano quale struttura tecnicaoperativa del Sindaco necessaria a garantire un’efficace ed efficiente programmazione e realizzazione del sistema
integrato di interventi e servizi sociali dell’Ambito Territoriale. In tale ottica occorre considerare in modo integrato le
funzioni tecniche gestionali e sociali disponibili nel settore sociale nel suo insieme per garantire la realizzazione dei
complessi compiti gestionali affidati all’EAS: a) conoscere il contesto che a sua volta dipende dalla progettazione e
implementazione di un adeguato sistema informativo ; b) avviare un adeguato processo di progettazione e
pianificazione degli interventi anche in relazione a richieste specifiche emerse dai servizi o dal territorio; c)
predisporre i regolamenti dei servizi o modificare quelli esistenti in relazione all’evoluzione dei servizi stessi e alle
normative vigenti in termini di ammissione e dimissione dal servizio nonché dei criteri di contribuzione al costo del
servizio (in genere in base al reddito - ISEE- o ad altri parametri di tipo sociale); d) realizzare la Comunicazione
Sociale per garantire il diritto d’informazione e le pari opportunità nell’accesso ai servizi; e) effettuare la valutazione
di efficacia degli interventi e il controllo della spesa in sede di rendicontazione periodica dei progetti e in corso di
realizzazione delle attività; f) gestire il rapporto contrattuale con il soggetto erogatore dei servizi (esternalizzazioni) e
le procedure amministrative legate al rapporto con l’utente. L’Ufficio di Piano, costituito da personale dell’Ente,
presenta una professionalità multidisciplinare si da garantire la massima flessibilità di fronte alla problematiche che si
trova a dover affrontare, è una unità organizzativa collocata all’interno dell’Ente Gestore del Piano di Zona;
l’Ufficio è composto da:
1- il COORDINATORE DI PIANO con funzioni di coordinamento e monitoraggio del processo di costruzione
del Piano che attiva rapporti, relazioni e attività di concertazione sulla base delle indicazioni del Sindaco;
promuove l'attivazione del processo di integrazione sociale e sanitaria supporta i processi di gestione delle
risorse e dei servizi curando i rapporti con i soggetti erogatori dei servizi; cura le informazioni e la
comunicazione sociale; organizza e coordina la raccolta delle informazioni e dei dati per la costruzione di un
sistema informativo locale; definisce il sistema della qualità dei servizi e quello per il monitoraggio e
valutazione del Piano di Zona.
2- gli istruttori amministrativi e direttivi del settore politiche sociali che garantiscono la gestione amministrativa
e contabile del Piano e dei servizi in generale e supportano operativamente il Coordinatore di Piano.
3- l’ufficio delle assistenti sociali responsabili del Segretariato sociale e del servizio sociale professionale che
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DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI
supportano l’ufficio nella gestione informativa dei dati relativi all’analisi dei bisogni e dell’offerta.
Nel caso in cui l’Ufficio di Piano non riesca, con le proprie professionalità, ad assicurare competenze tecniche su
temi specifici può essere incaricato un consulente esterno esperto di progettazione sociale di politiche di welfare.
V.2. Informazione, comunicazione, partecipazione della cittadinanza e degli attori
sociali sussidiari (max 30 righe)
Il tema della partecipazione, dell’accesso all’informazione e della comunicazione ai fini di una buona governance
rappresenta un riferimento sempre più presente nel quadro normativo regionale sullo sviluppo dei sistema dei servizi
sociali. L’esigenza di rilanciare una politica sociale a cui tutti gli attori sociali sono chiamati a fornire un contributo e
di cui tutti sono responsabili comporta la necessità di promuovere politiche partecipative, di cittadinanza attiva e di
sostegno delle iniziative capaci di valorizzare e consolidare il capitale sociale e le reti territoriali al fine di produrre
fiducia, reciprocità, comunicazione e circolazione delle informazioni. Il coinvolgimento, la partecipazione dei cittadini
e dei diversi attori della società civile è fondamentale per migliorare la qualità dei servizi e i processi decisionali
attraverso cui si esplica concretamente il principio di sussidiarietà orizzontale. La cittadinanza infatti non va vista solo
come appartenenza a una comunità cui scaturisce il diritto alle prestazioni, ma richiede la promozione della
partecipazione attiva dei cittadini. I cittadini non solo son visti come utenti, ma anche come protagonisti attivi nella
programmazione e nella verifica dei servizi. Essa presuppone l’informazione delle persone e delle formazioni sociali
che le rappresentano (Legge 328/2000). La norma individua all’interno del sistema delle politiche sociali uno specifico
ruolo anche per le organizzazioni aventi scopo di lucro, in quanto parte del capitale sociale e portatrici di interesse e
differenze da integrare e mediare attraverso lo strumento della partnership. In questo contesto assume particolare
significato anche lo sviluppo delle partnership per la raccolta fondi /sponsorizzazioni che potrebbe rappresentare un
futuro per le politiche sociali che oggi non sono più sostenibili esclusivamente con i fondi delle amministrazioni
pubbliche. Per favorire la reale e concreta partecipazione della cittadinanza e degli stakeholders i sistemi devono
dunque aprirsi al territorio, per facilitare un migliore accesso ai servizi, il superamento dei pregiudizi, delle resistenze e
per generare fiducia e reciprocità. In linea con quanto indicato dal PSR l’EAS dovrà infatti garantire la presenza di:
- Carta della Cittadinanza, che costituisce un patto per la realizzazione di politiche sociali eque e condivise
- Segretariato sociale (LIVEAS)
e riconoscendo anche un primato all’innovazione tecnologica indica altresì la presenza:
- di un Ufficio di servizio sociale integrato di sito internet ATS dove pubblicare: Carta dei servizi; Statistiche
Customer; Statistiche reclami; Forum cittadinanza; Generalità organico; ufficio Gare, bandi, avvisi, selezione
concorsi; Elenco soggetti autorizzati da enti territoriali.
Per favorire una maggiore vicinanza della politica ai cittadini e alla comunità occorre sviluppare un sistema di
informazione e segretariato sociale fortemente orientato a valorizzare la rete dei soggetti della comunità.
INIZIATIVE
•
l’aggiornamento della Carta della cittadinanza a cura di un gruppo tecnico operativo che si dovrà avvalere
della collaborazione e partecipazione di istituzioni e cittadini;
• il potenziamento degli strumenti web (sito internet ATS) , attraverso l’introduzione di un servizio di
sportello online, l’attivazione di un servizio di newsletter e l’avvio di un forum online. Fondamentale sarà
l’integrazione del sito ATS con le potenzialità degli strumenti di Social Media (facebook, blog, twitter);
• la realizzazione di una campagna di informazione e diffusione per la cittadinanza attiva in collaborazione con
i media locali - verranno realizzati spot a carattere informativo- a cui allacciare una campagna di raccolta
fondi
• il ricorso all’attività convegnistica, attraverso tipologie diverse di workshop, seminari forum cittadini;
• la ricerca di spazi promozionali all’interno dei canali comunicativi delle imprese locali (siti web- house
organ – social media- newsletter).
V.3. La formazione professionale degli operatori (max 30 righe)
Piano Sociale Regionale 2011-2013
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GIUNTA REGIONALE DELL'ABRUZZO
DIREZIONE REGIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, FORMAZIONE ED ISTRUZIONE, POLITICHE SOCIALI
La forte crescita dei bisogni sociali e la conseguente pianificazione metodologica del sistema di profili e percorsi
formativi, in un’ottica di continue evoluzioni e revisioni legislative nazionali e regionali, costituiscono due aspetti
fondamentali che determinano l’esigenza di qualificare la conoscenza formativa e di professionalità degli operatori
impegnati nel campo delle Politiche Sociali. Ciò risulta essere la via migliore per potenziare la qualità della proposta
dei servizi/interventi che il sistema offre alla comunità. Alla luce di questo è importante ricordare che la legge n.
328/2000 “Legge quadro sul sistema integrato di interventi e servizi sociali” indica come priorità l'integrazione dei
servizi e degli interventi in campo sociale, il miglioramento della loro qualità, la promozione dell’auto-organizzazione
dei cittadini, la valorizzazione delle risorse della cittadinanza, la cooperazione tra soggetti pubblici, privati e privatosociale. La norma, altresì, riconosce i diritti sociali come diritti di cittadinanza con una volontà di superamento di ogni
visione residuale e marginale delle politiche sociali e di integrazione con altre politiche tra le quali quelle formative. In
linea con quanto previsto nel Piano Sociale Regionale risulta pertanto fondamentale che, in fase di elaborazione del
nuovo Piano di Zona, vengano individuati percorsi formativi di interfaccia costanti e strutturati tra attori dell’offerta
formativa, attori istituzionali, soggetti gestori sia di natura pubblica che del mondo della imprenditoria sociale, e tra
questi e il mondo sindacale e delle professioni. Alla luce dunque delle direttive regionali, nazionali e comunitarie
l’Ente di Ambito, nel progettare iniziative per la formazione degli operatori, non può prescindere dai seguenti obiettivi
strategici:
- Favorire la coerenza tra gli interventi formativi e gli standard operativi e organizzativi dei servizi;
- Salvaguardare nella formazione delle figure professionali un approccio integrato alla persona che eviti eccessive
specializzazioni e frammentazioni;
- Prevedere la programmazione ed implementazione di attività di formazione continua, rivolte all’intero comparto
delle professioni sociali, da quelle di base a quelle dirigenziali.
Le iniziative formative potranno riguardare:
• Interventi seminariali per tecnici dei Servizi Sociali, amministratori , associazioni e privato sociale, finalizzati
ad un percorso complessivo di crescita/consapevolezza delle competenze di settore;
• Interventi di formazione permanente (long life learning system), orientati alla qualificazione delle metodologie
di intervento sociale per area target.
La spesa complessiva che l’EAS investirà per la formazione professionale degli operatori rientra nei fondi previsti nel
Progetto Speciale Multiasse “Programma di Inclusione Sociale”, per cui, in relazione alla emanazione dei suddetti
bandi per linee d’intervento verrà declinata la domanda e il progetto formativo specifico in relazione agli obiettivi.
VI. GLI ATTI ALLEGATI
VI.1 quadri della spesa e dell’entrata
VI.2 Profilo sociale analitico sottoscritto dal Sindaco
VI.3 Accordo di Porgramma che approva il Piano di Zona
VI.4 Accordo formale di concertazione
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