Proiezione del film di G. Nicloux

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Proiezione del film di G. Nicloux
Città di Alessandria
Assessorato Politiche di Genere
Consulta Pari Opportunità
MARZO DONNA 2014
La religiosa.
Proiezione del film di G. Nicloux
(Francia, 2013)
Martedì 4 Marzo
Ore 21.30 Cinema teatro Macallè
Via Marsala 1/A - Castelceriolo (AL)
Promotori
Comune di Alessandria Assessorato Politiche di Genere, Consulta Pari Opportunità,
Associazione Circolo del Cinema Adelio Ferrero, Associazione Me.dea onlus
La religiosa (La religieuse) è un film di genere drammatico della durata di 100 min. diretto da
Guillaume Nicloux e interpretato, tra gli altri, da Isabelle Huppert. Il film è pure noto con il titolo
internazionale The Nun. Prodotto nel 2013 in Francia, Germania e Belgio, si ispira liberamente alla
testo di Denise Diderot: “La monaca”, del quale, comunque, non sposa le conclusioni finali.
La proiezione si inserisce nel ciclo delle attività programmate per l’anno in corso dal Circolo
del Cinema Adelio Ferrero di Alessandria.
Introduce la serata una rappresentante
dell’Associazione me.dea onlus di Alessandria.
La trama
Francia, 1768. La sedicenne Suzanne, nonostante la sua passione e inclinazione per la musica,
viene costretta dalla sua famiglia a prendere i voti. Insofferente alle regole della clausura, Suzanne
scopre di essere figlia illegittima e di dover scontare la colpa materna. Trova inizialmente una
Madre Superiora anziana e comprensiva ma quando costei muore chi la sostituisce la sottopone a
una serie di angherie difficilmente sopportabili. Fra le mura del convento la protagonista deve
confrontarsi con l’arbitrarietà delle gerarchie ecclesiastiche: madri superiore a volte benevole, a
volte crudeli o colpevoli di troppo amore...
Denis Diderot, che scrisse il romanzo a cui il film si ispira, aveva un fratello sacerdote, una sorella
morta in convento ed egli stesso aveva avuto la tonsura a 13 anni a cui era seguita, più in là negli
anni, una reclusione in un convento con relativa fuga. Aveva quindi più di un motivo per scrivere
un romanzo di denuncia nei confronti della costrizione ad una vita religiosa non voluta.
Il regista Guillaume Nicloux a sua volta proviene da una famiglia religiosa e dichiara di aver
pensato di entrare in seminario fino a che la preadolescenza e la lettura del romanzo in oggetto lo
indirizzarono su altre vie. Si può comprendere quindi con quale spirito controverso e sofferente
abbia voluto affrontare la rilettura cinematografica. Nicloux esplora però una possibilità diversa,
non presente nell’opera di Diderot: il coraggio e la rivendicazione del diritto all'autodeterminazione
saranno premiati.