Centonove numero 19-2012 in pdf
Transcript
Centonove numero 19-2012 in pdf
Settimanale di Politica, Cultura, Economia Medicina,test da annullare Le prove del 2010 a Messina nel mirino del Consiglio di giustizia amministrativa A PAG. 19 Messina, addio Fiera Ultima edizione per la Campionaria. La decisione dell’assessore Venturi A PAG. 31 Autonomia a lutto Francesco Cafiso SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE A REGIME SOVVENZIONATO 45% (ME) Marco Venturi Emanuele Scribano ANNO XIX N. 19 18 MAGGIO 2012 EURO 1,50 centonove Cafiso, jazz di Sicilia A tu per tu col musicista, enfante prodige del sassofono A PAG. 43 REGIONE CINQUE MILIARDI DI DEBITI, 50 MILA PRECARI, FLOP DEI FONDI EUROPEI. ECCO COME LO STATUTO DIVENTA UN ALIBI PER LA SICILIA. E UN ARMA A DOPPIO TAGLIO PER LA POLITICA 18 MAGGIO 2012 il punto centonove EDIT Doppie colpe a sinistra UN GRUPPO DI politici di professione, Cracolici, Genovese, Cardinale, sono andati dal presidente della regione Lombardo per consigliargli di dimettersi prima dellʼanniversario della morte di Falcone, ricorrenza alla quale Lombardo, indagato per concorso esterno alla mafia, non è stato invitato. “Eʼ per evitare spiacevoli imbarazzi” hanno detto gli alleati di Lombardo. In effetti, gli imbarazzi non sono di Lombardo, che ha mostrato di non dare alcun peso agli interlocutori, ma degli stessi che si sono presi la briga di suggerire questa singolare soluzione di igiene politica. Perchè la cosa strana della politica in Sicilia è che la decisione di un gip, possa determinare anche le sorti di un governo. Berlusconi è stato “suicidato” sì dalla crisi, ma soprattutto dal clima di veleni e olgettine che lo accompagnavano in Italia e allʼestero. I problemi di Lombardo davanti al giudice sono gli stessi di anni fa. Solo, personaggi come il senatore Beppe Lumia, ritenevano questi problemi risolvibili in nome di una gestione del potere, tesa “a scardinare il centrodestra” in Sicilia. Non è così che si fa politica. Cinismo e ipocrisia, vanno a braccetto con chi per delega è chiamato a fare i compromessi che passano sotto il nome di politica. Ma in questo caso il comportamento del centrosinistra, è doppiamente colpevole. Per avere tradito gli elettori e il Dna. La promulgazione dello Statuto firmata dal “re di maggio” Umberto II L’Autonomia? Ora è a lutto Partiti disintegrati, alleanze promiscue, economia in caduta libera. La Sicilia che Lombardo consegna si allontana sempre più da Roma. Verso la Grecia DI ENZO BASSO PIUʼ CHE UN GIORNO DI FESTA, per il sessantaseiesimo anniversario dellʼAutonomia siciliana, il presidente della regione siciliana Raffaele Lombardo avrebbe dovuto proclamare un giorno di lutto. Per un condottiero che ha scalato la presidenza della Regione organizzando schiamazzanti cortei a Messina per il Ponte sullo Stretto e pannelliani scioperi della fame davanti alla Raffineria di Gela, il bilancio è più che modesto. Tanto che lo stesso Lombardo critica il suo movimento, che “ha lasciato la passione e la lotta” per le scaramucce del potere. E se il Ponte diventa sempre più una illusione ottica, le premesse dal quale il movimento di Lombardo era partito si trasformano sempre più in “promesse” mancate. A Gela, dove il presidente Lombardo chiedeva il pagamento delle tasse nellʼIsola in cambio della salute e dellʼambiente già offesi in Sicilia, oggi ci sono i cancelli chiusi, mille operai a casa e unʼeconomia che arretra. Non va meglio a Termini Imerese: dopo mesi e mesi di scauting tra le imprese più innovative, la Dr Motors dellʼimprenditore molisano Di Risio prescelto per la staffetta con la Fiat, non trova credito in banca: ma il piano industriale, selezionato da regione Sicilia e lʼInvitalia di Domenico Arcuri, manager da 750mila euro lʼanno, a chi era stato proposto? Alla valutazione dei carmelitani scalzi? Sono questi segnali, di un disastro nato già negli Anni Cinquanta in Sicilia, che il governo Lombardo, non solo non ha Vicecaposervizio: Daniele De Joannon In redazione: Gianfranco Cusumano, Alessio Caspanello, Michele Schinella Segreteria di redazione: Rossana Franzone, Rosa Lombardo, Francesco Pinizzotto - Editore: Kimon scrl: Via S. Camillo, 8 MESSINA tel.: 090/9430208 Fax: 090/9430210 P. Iva 02131540839 Registrazione Tribunale di Messina n. 11- 92 del 4 maggio 1992 Iscritto al Registro Operatori della Comunicazione n° 17229 Stampa: Sts Spa - Società tipografica Siciliana spa Strada 5 n. 35 - zona industriale 95030 Catania. Redazione e ufficio abbonamenti via San Camillo, 8 98122 (ME), CCP n° 90443839 Copie arretrate Euro 3,00; Internet: http://www.centonove.it e-mail [email protected] centonove SETTIMANALE REGIONALE DI POLITICA CULTURA ED ECONOMIA Direttore responsabile saputo affrontare, ma che ha puntualmente aggirato. E ora i nodi vengono al pettine. Non quelli dellʼAutonomia, con le sirene stonate sulla Cassazione sicula, o i Comuni consorziati al posto delle province: in Sicilia ogni uomo è un personaggio irrisolto, mettere insieme un gruppo di Comuni significa amplificare la rissa politica quotidiana. La cooperazione non abita qui. Il lutto Lombardo, e i suoi assessori, dovrebbero celebrarlo per il tunnel politico-economico in cui la Sicilia è stata trascinata negli ultimi tre anni. Cinque miliardi di deficit strutturale, utlizzo dei fondi europei disatteso, politiche di risamento ambientale vicine alle zero, annunci folcloristici per la riforma della scuola non più lontani dal dialetto nelle aule, identità del popolo siciliano sotto le scarpe. Il presidente che ha affossato il piano dei termovalorizzatori, non è riuscito a tirare fuori dal suoi assesasorato un piano dei rifiuti. Lʼannuncio che in Sicilia si è avviata la riforma della burocrazia suona come una beffa:mai momento più oscurantista la Sicilia ha conosciuto. La sola cosa per la quale il governo Lombardo sarà ricordato è la liquidazione non solo delle Asi ma anche delle formuile politiche. In quattro governi ha mandato in soffitta il centrodestra che lo ha eletto con i voti di Cuffaro. Poi con lʼausilio dei tecnici ha cancellato prima lʼidentità del Centrosinistra e poi quella del Terzo Polo. Ma a lutto non cʼè Lombardo & soci. Cʼè la Sicilia. Distribuzione Gaetano Toscano Sas via Corbino Orso n. 9/11 - 98124 MESSINA telefono 090/692508 Distributore regionale Eagleservices via M.Rapisardi, 62 95021 Acicastello (Ct) Pubblicità legale-istituzionale-commerciale: Via San Camillo, 8 Messina Tel. 090/9430208 Fax: 090/9430211-9430210. Tariffe pubblicitarie (1 modulo cm3,5 x 4,5); Manchette prima pagina Euro 206, 58; Finestrella prima pagina Euro 438,99; commerciali a mod. Euro 41,32; Finanziaria/Appalti/Gare a mod Euro 129,11; Legali/Aste/Sentenze a mod. Euro 129,11; redazionali Euro 77,47; una pagina interna Euro 1.446,08; ultima pagina Euro 1.807,6 Posizione di rigore + 20%. Colore + Euro 387,34. Graziella Lombardo Garante del lettore Attilio Raimondi pagina 2 Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana Certificato Ads n. 7367 del 14/12/2011 Sommario centonove 18 MAGGIO 2012 PRIMO PIANO Autonomi al capolinea TOP SECRET Lʼisola al collasso dopo quattro anni si “sicilianismo” A PAGINA BANCHE 6/7/8/9 Credito Peloritano, la sede al Duomo POLITICA «Dimettiamoci tutti» MESSINA. Eʼ fissata al 21 luglio lʼapertura della Banca di Credito Peloritano, la spa guidata dal manager Paolo Muscolino, che avrà la sua sede centrale, accanto la Provincia, nel palazzo progettato dallʼarchitetto Dario La Fauci per conto della Duomo srl, società di Nino Giordano, socio dellʼistituto di credito. La Banca aprirà unʼagenzia a Barcellona. Corona invita i colleghi a chiudere la partita con Lombardo A PAGINA 10 Palermo? Resta al centrodestra Due esponenti del centrosinistra al ballottaggio. Ma i dati sul voto alle liste... A PAGINA 11 Storia di una voragine A settembre i dirigenti avvertivano: “basta spese e pagamenti”. Ma a palazzo Zanca... A PAGINA 12/13 Due Re per Santo Stefano MONTALBANO ELICONA. Investitori americani per il nascente polo museale Il bancario e lʼex vicepresidente ai vertici della giunta e del consiglio comunale C’era una volta il tribunale A PAGINA 14 De Luca ricomincia da zero A Santa teresa di Riva il deputato cancella unʼintera classe dirigente A PAGINA Area di dismissione nelle aule giudiziarie più piccole di Sicilia A PAGINA 21 A PAGINA 22 Così mi “vendo” il cimitero Il sindaco di Milazzo studia la gestione esterna A PAGINA 23 Wikifly pronta al decollo Torna in pista la compagnia di trasporti aerei dellʼimprenditore Giordano A PAGINA 29 Quanto è dolce il distretto PAG.29 Lʼassessorato alla cooperazione accredita il patto. Con sede a Savoca A PAGINA Di Bella e le carte che scottano Avviso di garanzia per lʼex sindaco A PAGINA Villafranca in agonia 30 La vertenza Telcom e la zona industriale A PAGINA 16 31 Coste, piano “spiaggiato” Resta al palo la determina della Cabina di regia della Regione SICILIA A PAGINA 32 Unilav, come aggiro la legge Se Venturi liquida la Fiera LʼIspettorato del lavoro spulcia i rapporti tra lʼAteneo di Messina e la società Chiude la Campionaria di Messina. Pronto il decreto dellʼassessore Venturi. A rischio la Campionaria dʼagosto A PAGINA 33 A PAGINA 17 Test, 220 studenti sulla graticola Il Cga valuta la nullità delle prove del 2010 a messina e adotta un atto che fa tremare... A PAGINA 18 Cus, Campionati squattrinati Salta alla vigilia della manifestazione nazionale il contributo della Regione A PAGINA 19 Montalbano, arrivano i dollari Investitori americani per il polo museale A PAGINA La dolce vita sullo Stretto in quegli indimenticabili anni ʻ50 38/39 Cafiso, jazz in salsa sicula A tu per tu con il giovane musicista ragusano enfante prodige del sassofono A PAGINA 46/47 RUBRICHE ECONOMIA TRASPORTI AEREI. L’imprenditore Giordano POSTER A PAGINA Eʼ febbre da “puntata” a Messina. Il Fisco perde il seminario La Commissione tributaria annulla un accertamento milionario sullʼimmobile di proprietà della Curia di Messina A PAGINA 34 Coop, debiti in... cartella 4/5 26/27 28 36 36 36 36 40 41 42 44/45 46/47 46 46 46 47 47 47 47 MINISTERO AGRICOLTURA Alberto Stagno “liquida” Buonitalia Quattro amici al Bar Irrera Ci puoi scommettere 15 PAG.20 Settegiorni Zum Scuola/Istruzione per lʼuso Consumatori Uomini & Business Occorre sapere Consumatori/Consulenti del lavoro Libri/La Classifica Mostre Teatro Weekend Lettere & Commenti Ecologia e ambiente Heritage Messina drastica Eliodoro Antibuddaci 150 parole Animal House MESSINA. Nuovo maxi-incarico per il liquidatore di società, Alberto Stagno dʼAlcontres. A portare i libri in tribunale di Buonitalia, società operativa del ministero dellʼagricoltura che sotto la guida del leghista Zaia ha maturato debiti per una ventina di milioni di euro, sarà il docente universitario messinese. Lʼincarico scaturisce dalla breve guida del ministero di Saverio Romano, esponente del Pid. AUTOSTRADE SICILIANE Pizzino direttore l’assessore chiede lumi MESSINA.Lʼassessore alle Infrastrutture Pier Carmelo Russo ha chiesto al commissario straordinario del Cas, Anna Rosa Corsello, spiegazioni sul trasferimento in comando di Mario Pizzino dal Comune allʼente regionale e sulla successiva nomina a direttore generale. Sulla procedura aveva avanzato dubbi il Collegio dei revisori dei conti. GIUSTIZIA Sequestro Bonaffini, 240mila euro in parcelle MESSINA. Sessantamila euro a testa per i tre amministratori giudiziari (oltre Iva e Cpt) dei beni di Bonaffini e Chiofalo. Il Tribunale ha, infatti, liquidato un primo acconto a Raffaele Maccari, Antonino Barbagallo e Giuseppe Giuffrida, per i primi sei mesi di lavoro. Il Comune di Milazzo non paga e la Obiettivo salute finisce nel mirino Serit A PAGINA 35 20 pagina 3 TRAGEDIE GRECHE. L’attore Maurizio Donadoni PAG.42 18 MAGGIO 2012 7giorni centonove TAGLI. Inviati sei commisari per rimediare alle violazioni CHI SALE L Pippo Capurro MESSINA. Il capogruppo del Pdl al Comune di Messina non perde occasione per far ridere i colleghi con una battuta fulminante. Invitato a prendere la parola durante la seduta di una commissione “particolarmente partecipata”, il veterano di Palazzo Zanca ha risposto teatralmente: «E a cu parru? Alle sedie vuote?». L Pippo Isgrò MESSINA. Lʼassessore alle Politiche del Mare mantiene ciò che promette. Isgrò, infatti, ha avviato gli interventi per la chiusura dei varchi a Capo Peloro. Chi vuole andare a mare sotto il Pilone non potrà più parcheggiare sulla spiaggia. Nellʼarea troveranno posto i “cannoni di Garibaldi”. LPippo Corvaja MESSINA. Lʼassessore al Territorio del comune di Messina incassa il voto bipartisan per le linee guida del prossimo piano regolatore. Delibera travagliata, quella di Corvaja, presentata in aula anni fa, poi ritirata, transitata in giunta e quindi di nuovo in consiglio. Fino allʼok finale. L Alessandro Russo MESSINA. Per perdere i cinque chili di troppo, il presidente della Quinta Circoscrizione ha deciso di “faticare”. Russo ha infatti investito 100 euro per una bicicletta con cui si inerpica fino alla sede del quartiere, in viale Giostra alto. L Ciccio Timbro MESSINA. Ha aperto il Centro Multiculturale Officina di Messina per dire no alle discriminazioni. Timbro e i suoi, in collaborazione con lʼArcigay, ha ospitato eventi e dibattiti per la la Giornata Internazionale contro lʼomofobia del 17 maggio. Consorzi ittici Kaputt Sei si trovano in provincia di Messina. Presto la riduzione a quattro. E le liquidazioni PALERMO. Raffica di commissari negli undici Consorzi di ripopolamento ittico siciliani, sei dei quali in provincia di Messina. A prendere la decisione lʼassessore allʼAgricoltura, Elio DʼAntrassi, che ha deciso procedere con sei nomine in tutto dopo gli accertamenti delle violazioni degli enti. I commissari dovranno assicurare la gestione amministrativa nell'attesa di un riordino generale. Si tratta di: Donatella Sabbatino per i "Golfo di Patti" e "Eolie", Fausto Piazza per "Golfo di Catania" e "Peloritani ionici", Bernardo Campo per "Agrigento1" e "Taormina", Giovanni Rovito per "Villafranca-Pace del Mela" e "Nebrodi", Sebastiano Bellanti per "Golfo di Gela" e "Golfo di Siracusa", Vincenzo Lo Castro per il consorzio "Golfo di Castellamare". Lʼassessore ha anche annunciato il prossimo taglio. Degli undici consorzi ne rimarranno solo quattro, un solo consorzio per ciascuna fascia costiera. La riorganizzazione che dovrà essere effettuata entro 60 giorni dalla pubblicazione della legge finanziaria. I quattro consorzi di ripopolamento ittico che saranno confermati con il decreto di riordino cambieranno in “Consorzi di gestione e ripopolamento di fascia costiera”, i sette non confermati saranno liquidati. ecco le nuove MESSINA zone: costa ionica, da Capo Peloro a Capo Passero; costa meridionale, da Capo Passero a Capo Lilibeo, isole Pelagie e Pantelleria; costa eoliana, da Foce del fiume Pollina a Capo Peloro e isole Eolie; costa tirrenico-occidentale, da Capo Lilibeo a Foce del fiume Pollina, isole Egadi e Ustica. SOCIETA’ Tratta di clandestini, clan smantellato MESSINA. La Polizia di Messina ha eseguito 14 ordinanze di custodia cautelare a persone di nazionalita italiana ed egiziana ritenute responsabili di appartenere ad un sodalizio criminale transnazionale, operante lungo l'asse Egitto-Italia, dedito al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina ed al sequestro di persona a scopo di estorsione. Lʼindagine, è scaturita da un controllo della Polizia Stradale di Giardini Naxos su un tir che aveva insospettito gli agenti in quanto dagli squarci laterali del telone si intuiva la presenza di persone. In quella occasione a bordo del tir furono scoperti 84 cittadini extracomunitari clandestini. Gli investigatori hanno poi delineato l'organigramma dell'associazione transnazionale, con base in Egitto, che aveva coordinato l'immigrazione clandestina e che continuava incessantemente a programmare, gestire e condurre l'attività di ingresso dei migranti. INIZIATIVE. PER LA VIII GIORNATATA NAZIONALE DEL NASO ROSSO Clown terapia, si ride a Messina MESSINA. I clown di corsia dellʼassociazione di volontariato “Vip ViviamoInPositivo Messina” organizzano l'VIII Giornata Nazionale del Naso Rosso, con una raccolta fondi nelle piazze italiane a sostegno dei progetti di Vip Italia Onlus. L'iniziativa a Messina domenica 20 maggio a Piazza Cairoli dalle ore 10 alle 20, è patrocinata dal Comune e dagli Ospedali Riuniti Papardo-Piemonte e vede la collaborazione con gli studenti dell'Istituto psico-pedagogico "Ainis" di Messsina e del Liceo Scientifico e Artistico dello Spirito Santo. L'associazione Vip Messina ha infatti realizzato un laboratorio di clown terapia all'Ainis, che porterà alla pubblicazione di alcune favole in più lingue, da divulgare negli ospedali. Gli studenti dell'Artistico dello Spirito Santo realizzeranno invece in piazza alcuni quadri, da inserire negli ospedali, nel segno dell'umanizzazione delle cliniche. I volontari di Vip Messina da otto anni operano all'ospedale Papardo, attraverso la clownterapia e la pedagogia del circo, nei reparti di Pediatria, Ematologia e Chirurgia plastica. La Federazione Vip Onlus, fondata a Torino nel 1997, è oggi collegata con 44 associazioni VIP su tutto il territorio nazionale, con circa 3500 volontari clown, appositamente formati e che si impegnano a portare il sorriso in circa 100 strutture sanitarie. pagina 4 Volontariato, nasce il Gruppo Emergenze Messina MESSINA. Si presenta oggi, venerdì 18 maggio, nella Sala Giunta di Palazzo Zanca, il G.E.M., Gruppo Emergenze Messina, costituito da quattro Associazioni di Volontariato, (Noe, Nucleo Operativo Emergenza; lʼ Ucsm, Unità Cinofila di Soccorso Messina; Sicilia emergenze e Guardie ambientali centro Italia - Comando di Messina). Tali associazioni, che si propongonodi collaborate con Enti pubblici per emergenze di Protezione Civile, assistenziale e sanitaria, hanno stipulato un protocollo dʼintesa aperto al mondo del volontariato per collaborazione e sinergia in emergenza per assistenza alla popolazione e alle persone disagiate. Difetto di notifica, non dovrà pagare 424 mila euro PALERMO. La sezione giurisdizionale d'appello della Corte dei conti ha annullato la condanna emessa due anni fa dai giudici di primo grado contro l'imprenditore catanese Mario Cavallaro e la Mc Enterprice, oggi La Fenice, di Belpasso, a restituire 424 mila euro al Ministero dello sviluppo Economico. I giudici d'appello hanno accolto il ricorso presentato dai legali dell'imprenditore catanese e della società che eccepivano difetto di notifica nella citazione in giudizio. La vicenda riguarda contributi comunitari per realizzare una fabbrica di vernici mai decollata. Orto Botanico di Messina, piante grasse in mostra MESSINA. Incontro per gli appassionati delle Piante Grasse allʼOrto Botanico di Messina, dove sarà allestita una mostra supportata da pannelli esplicativi, sabato 19 e domenica 20 maggio. Nella cavea dellʼOrto anche due dimostrazioni pratiche: sabato ore 17 “tecniche di coltivazione di Aloe e Agavi” e domenica ore 17: “Tecniche di coltivazione di Lithops e altre Aizoaceae”. Visite guidate alla scoperta di Santa Maria di Mili MESSINA. Tutti alla chiesa normanna di Santa Maria di Mili. Le associazioni Proteggiamo la Natura, Ionio Messina Sud, Giosef Messina “Dilip Pizzi” e Piattaforma Creativa hanno organizzato per sabato 19 maggio una visita guidata che riguarderà gli esterni dell'intero plesso della dellʼedificio. Durante la mattinata, i giovani volontari delle associazioni accompagneranno le classi di alcuni istituti scolastici dei villaggi della zona sud, mentre nel pomeriggio si accoglieranno tutti gli altri cittadini interessati. L'obiettivo dell'iniziativa è quello di far conoscere il valore di una delle testimonianze più antiche e preziose, quanto semisconosciute, del patrimonio storico e monumentale siciliano. Le visite saranno dalle 10:30 alle ore 19:00. 7giorni centonove Il regista Piero Messina dietro la cinepresa TALENTI. IL GIOVANE ATTORE DI CALTAGIRONE AL FESTIVAL DEL CINEMA C’è un po’ di “Messina” a Cannes SUL PRESTIGIOSO red carpet di Cannes ci ha già sfilato lʼanno scorso, fianco a fianco a due mostri sacri come Paolo Sorrentino e Sean Pean. E il giovane attore di Caltagirone Piero Messina sembra averci preso gusto. Dato che anche questʼanno tornerà al festival del cinema per presentare il suo “Terra”, cortometraggio prodotto dal Centro Sperimentale di Cinematografia in collaborazione con Rai Cinema. Selezionato nel programma NUOTO. MONDELLO ALIMENTARE. S.VITO LO CAPO Giaconia tenta la traversata Gara tra chef al Cous Cous Fest PALERMO. Il palermitano Mauro Giaconia tenterà una nuova impresa sabato prossimo. Il nuotatore sarà impegnato nella "San Vito Lo Capo-Mondello solo swim", una traversata di nuoto in solitario. L'evento per la 27esima edizione del World Festival on the Beach, a Mondello dal 16 al 20 Maggio. Cinquantasei chilometri di bracciate in mare aperto, per unire idealmente la località di San Vito Lo Capo (Tp) a Mondello (Pa), da percorrere in un tempo stimato di circa 15 ore. La partenza di Giaconia sabato alle ore 6 dalla spiaggia di San Vito Lo Capo. PALERMO. Sono sei gli chef selezionati per prendere parte alla competizione gastronomica "Vota lo chef per il Cous Cous Fest", che si svolgerà a San Vito Lo Capo nei giorni della nuova edizione del Cous Cous Fest Preview, in programma dall'1 al 3 giugno prossimi. La gara servirà a decidere quale chef avrà un posto nella squadra italiana che gareggerà alla prossima edizione del Cous Cous Fest, in programma dal 25 al 30 settembre 2012. Ad essere stati selezionati, tra le molte candidature presentate, sono: Luca Abbadir, sous-chef di Moreno Cedroni presso il ristorante "Madonnina del pescatore"; Eugenio Jacques Christiaan Boer, chef di "Enocratia, il governo del vino"; Paolo Casanova, chef al dopolavoro Bicocca; Fabrizio Ferrari, chef e proprietario del ristorante "Al Porticciolo 84"; Eugenio Roncoroni, chef e proprietario de "Al mercato"; e Maria Giuseppina Spanò, chef del "Gemelli" di Lampedusa. “Cinefondation” della rassegna, il corto del regista (classe 1981), ambientato su un traghetto diretto in Sicilia, sarò proiettato il prossimo 24 maggio. Scoperto da Paolo Sorrentino grazie al film breve “Stidda ca curri”, premiato al Taormina Film Festival, Piero Messina è stato assistente alla regia del regista napoletano nel film “This must be the pace”. SALUTE. AL VIA A PALERMO LE OLIMPIADI DELLA FAMIGLIA Palestra e giochi per imparare a mangiare PALERMO. Una palestra all'aria aperta per tutte le famiglie, con protagonisti il movimento, il gioco e la corretta alimentazione. Sono i cardini dell'edizione 2012 delle Olimpiadi della Famiglia, organizzate da Nestlé Italiana e che quest'anno, dopo essere partite da Napoli, arriveranno il 19 e il 20 maggio a Palermo per passare poi a Milano il 26 e 27 maggio. Nei due giorni ai Giardini Inglesi del capoluogo siciliano sarà possibile mettersi alla prova con percorsi in mountain bike, prove di basket, arrampicata a muro, calcio, bowling e staffetta, ma anche sfidare gli altri nei giochi semplici di una volta, dalla corsa con i sacchi alle freccette, "per far tornare bambini gli adulti spiegano gli organizzatori - e far riscoprire ai bambini il piacere di muoversi all'aria aperta". Il tutto, imparando in modo divertente i principi di una corretta nutrizione, dalla scoperta della 'piramide alimentare' Nutrikid fino alla regola degli "8 bicchieri d'acqua al giorno". Sarà anche possibile, nell'area 'Nutrizione, Salute e Benessere per tutta la famiglia', conoscere il proprio stato di forma, ma anche approfondire la lettura delle etichette dei prodotti alimentari con i rappresentanti di Cittadinanzattiva. 18 MAGGIO 2012 ROSA E NERO Fiocco rosa in casa Montalto MESSINA. È nata sabato 12 maggio la piccola Viola Montalto, figlia del nostro collaboratore Armando e di Mariagrazia Pafumi. Ad Armando e Mariagrazia i migliori auguri da parte di tutta la redazione. Addio ad Accordino, docente e commercialista MESSINA. Lutto allʼUniversità di Messina. È morto Antonio Accordino, docente di Economia e gestione delle imprese. Commercialista noto in città e storico presidente dellʼOrdine, era originario di Raccuja, dove sono stati celebrati i funerali, il 15 maggio. È morta la mamma del sindaco Miasi ROCCALUMERA. Si è spenta Concetta Giuffrè, madre del sindaco di Roccalumera, Gianni Miasi. La signora aveva 91 anni. I funerali sono stati celebrati nella chiesa della Madonna della Catena, nel centro storico della cittadina. Al primo cittadino, le condoglianze di Centonove. Montella in Sicilia, ma solo per vacanza CATANIA. Il tecnico del Catania, pronto a passare alla Roma, si è innamorato della Sicilia. Montella ha infatti acquistato una bella villa nel comune di Realmonte, a due passi dalla Scala dei Turchi, litorale citato spesso nei romanzi di Andrea Camilleri. pagina 5 CHI SCENDE M Tatà Sanzarello MESSINA. L'ex deputato europeo messinese del Ppe, nonchè ex assessore regionale alla Sanità, è stato rinviato a giudizio per corruzione nell'ambito dell'inchiesta sulla gestione dell'Associazione assistenza spastici di Barcellona Pozzo di Gotto. Secondo l'accusa, avrebbe percepito tangenti per 500 mila euro in sei anni, dal 1998 al 2004. M Carmelo Conti MESSINA. II consigliere comunale di Messina approfitta del ruolo politico per “mazziare” i concorrenti. In seguito a un blitz effettuato negli asili nido comunali, si è infatti lamentato di come vengono trattati i bambini. Conti è il titolare della cooperativa che gestiva gli asili nido prima di quella attuale. MPeppino Buzzanca MESSINA. Il sindaco di Messina si fa prendere la mano su Twitter per inveire contro lʼassessore regionale al Turismo, Daniele Tranchida, “reo” di non averlo invitato alla presentazione dei Campionati nazionali universitari. E, nella foga, lo ha chiamato Tranchina, confondendolo con unʼaltra persona. M Enzo Bianco CATANIA. Il senatore del Pd è stato chiamato in causa dalle dichiarazioni dellʼex tesoriere della Margherita. Secondo Lusi, a Bianco veniva fornito un mensile di 3.000 euro, poi passato a 5.500. E ad una società di Catania legata al marito della sua segretaria sarebbe stata fornita una cifra di circa 150 mila euro. Lʼex sindaco si è detto “indignato”. M Sebastiano Di Betta PALERMO. Lʼassessore regionale tecnico allʼAmbiente in quota Fli si è dimesso per far spazio ai politici. Di Betta ha spiegato il perché con una lettera al presidente della Regione. Al posto suo posto, è pronto a entrare in giunta il deputato Alessandro Aricò, lʼesponente di finiano che si era candidato a Palermo. 18 MAGGIO 2012 primopiano PROFONDO ROSSO. L’Isola sull’orlo del collasso dopo quattro anni di “sicilianismo” Autonomi al capolinea Le prerogative statutarie piegate a una politica che protesta con lo Stato ma prova ad agirarne i divieti. L’esercito di precari da mantenere e chi può essere “tagliato”. Mentre gli investimenti... DI DANIELE DE JOANNON PALERMO. Raffaele Lombardo sbraita, si arrabbia, va a Roma, cerca lo scontro alla Consulta. Intanto la Sicilia affonda. E affonda nel nome di unʼAutonomia rivendicazionista che tanto ricorda il finale di uno spot satirico di “Avanzi” sulla Casa delle Libertà: “Perché possiamo fare quello che ci pare”. A dare la misura di una Sicilia in ginocchio non sono i forestali in cerca di stipendio, i 16622 dipendenti in cassa integrazione, le imprese artigiane passate da 19.620 a 18,751 e il debito da 5 miliardi “nascosto” fino a pochi anni fa. E neanche le impugnative e i ricorsi alla Consulta del presidente. Ma il suicidio di un uomo qualunque, a Gravina di Catania, che a 53 anni si è tolto la vita perché senza lavoro da sei mesi. Un gesto di disperazione ad appena 24 ore dalla Festa dellʼAutomomia istituita proprio dal governo. E poco dopo un bando della Regione che ricerca trenta “camminatori” per portare i plichi da un ufficio allʼaltro. AUTONOMIA DI MANTENERE... Le elezioni si avvicinano, e lʼunica soluzione è quella di conservare le posizioni. Le proprie e quelle che la stessa politica ha generato. E così, a innescare lʼesplosione, lʼultima, sono stati i rilievi del Commissario dello Stato, “reo” di aver impugnato la seconda stesura di un Bilancio che, tra una selva di tagli orizzontali, prevedeva la contrazione di un mutuo da 558 milioni per garantire le spettanze ai forestali e ai dipendenti dellʼEsa, Ente Sviluppo Agricolo. In tutto 22.700. Una norma che Lombardo ha deciso di voler pubblicare lo stesso, andando allo scontro. Solo che si devono trovare i soldi. Ma il presidente non si è fermato qui. Perché la Sicilia tracima, e tracima anche il suo partito, con frizioni politiche interne (in particolare i malumori AUTONOMISTA DEL SUD. Raffaele Lombardo di Lino Leanza, che tiene molto al precariato). Così, un altro occhio da autonomista doc il presidente lo sta gettando sui non stabilizzati negli enti locali. Che sono in tutto 22.500 e che i Comuni avrebbero dovuto togliere dal precariato con il medesimo mutuo da 550 milioni. Per questo, Lombardo ha inviato una lettera al premier Monti chiedendo un aiuto per la Sicilia. Un altro settore nevralgico e “autonomo” è quello della Formazione Professionale, il cui nuovo piano è stato inviato recentemente alla Corte dei Conti. In Sicilia, la Formazione non deve generare lavoro per chi frequenta i corsi, ma mantenere quelli dei formatori. E, dʼaltronde, ormai è difficile tornare in dietro visto che, in nome dellʼAutonomia, la Regione non ha avuto alcun problema, negli anni, a finanziare un mostro dalle cento teste (gli enti) che dà lo stipendio a 8.612 dipendenti (solo per la Formazione) tra docenti e amministrativi (in numero superiore). Il tutto per la spesa di quattrocento milioni di euro spesi, più le risorse provenienti dai fondi europei. A incassare, 230 enti che organizzano i corsi e ricevono i fondi centonove LA STORIA Dall’Ars allo Statuto LʼAUTONOMIA SICILIANA nasce con lʼAssemblea regionale il 15 maggio 1946, in virtù di un regio decreto che la normava con una legge. LʼArs diventa così l'organo legislativo della Regione Siciliana secondo le previsioni dello Statuto di autonomia approvato poi nel 1947. Il 26 febbraio 1948, l'Assemblea Costituente converte in legge costituzionale lo Statuto della Sicilia, secondo le disposizioni dell'articolo 116 della Costituzione, il quale prevede forme e condizioni particolari di autonomia a cinque regioni italiane. Lo Statuto regionale prevede un Consiglio regionale, detto Parlamento, i cui membri hanno il titolo di onorevoli. Nel corso di 75 anni, è stato usato in maniera poco virtuosa. pubblici grazie a "un sistema di accreditamento lacunoso, ancorché provvisorio e sostanzialmente funzionale all'allargamento della platea, come è scritto nella relazione della Commissione parlamentare dʼinchiesta dellʼArs. E DI TAGLIARE... Siccome la coperta è corta, però, cʼè pure chi non vedrà un centesimo. Ma si tratta, alla fine, di settori che hanno un rapporto meno diretto con la Regione. E così si possono anche “trascurare” i titolari delle 73 aziende di trasporto pubblico locale aderenti all'Anav che hanno protestato davanti all'assessorato regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità per manifestare il loro dissenso ai tagli operati al comparto. Allo stesso modo, a causa dei tagli ai teatri e alle istituzioni ASPIRAZIONI E ora dateci la Cassazione Una proposta per due sezioni della “Suprema” PALERMO. Non bastasserò già altri uffici periferici “regalati” dallo Statuto, Raffaele Lombardo ha fatto una mossa alla “Calderoli”. Nel 66° anniversario della nascita dello Statuto, ha infatti presentato lo schema di norme di attuazione dell'articolo 23 (che prevede espressamente che gli organi giurisdizionali centrali debbano avere in Sicilia le rispettive sezioni per gli affari che concernono la Regione) per l'ultimo organo che ancora attende l'attuazione: le Sezioni della Corte di Cassazione. “Il consenso registrato sulla proposta testimonia l'attualità e la necessità di avere in Sicilia una sede”, ha dichiarato lʼassessore allʼEconomia, Gaetano Armao. Che ha aggiunto: “Per questo motivo abbiamo formalizzato questa richiesta allo Stato, per il tra- mite della Commissione paritetica, che non comporta oneri aggiuntivi per la Sicilia e servirà per ridurre i costi di accesso alla giustizia che i siciliani devono sopportare per far valere le proprie ragioni alla Corte di Roma”. La proposta è stata comunicata, nei giorni scorsi, nellʼambito del convegno organizzato a Palermo, a Villa Malfitano, "Per la Corte di Cassazione in Sicilia". “L'istituzione delle sezioni della Cassazione in Sicilia - ha chiarito Armao - non può essere liquidata come mero rivendicazionismo, ma va ricondotta alla richiesta di integrale attuazione dello Statuto che il Governo regionale sta portando avanti ed in ogni sede”. Il Testo è stato illustrato e condiviso dai relatori dell'Ateneo palermitano Salvatore Raimondi, Girolamo Monteleone e Antonio Scaglione. Anche Francesco Greco, presidente dell'ordine degli avvocati di Palermo, e Francesco Marullo di Condojanni, presidente Unione degli ordini forensi della Sicilia, hanno espresso il sostegno all'iniziativa dell'intera avvocatura siciliana. Il docu- pagina 6 mento presentato dalla Regione alla Commissione paritetica è stato redatto su incarico della Presidenza della Regione, con la collaborazione del Girolamo Monteleone, dell'Università di Palermo e ha già ottenuto il parere dell'Ufficio legislativo e legale e l'apprezzamento della Giunta di governo. Il testo prevede l'istituzione in Sicilia delle due sezioni staccate della Corte di Cassazione, una per gli affari civili e una per gli affari penali, con la denominazione di “Cassazione regionale della Sicilia” con sede a Palermo. E' previsto un Presidente della sezione della Corte di Cassazione, cui sono assegnati due Presidenti di sezione, con l'incarico di presiedere la sezione civile e penale. È prevista anche una Procura generale, quale organo decentrato della Procura presso la Cassazione centrale, retta da un Avvocato Generale, e alla quale sono assegnati almeno dieci sostituti procuratori. La Regione provvederà ad assegnare al servizio della Cassazione regionale il 50% del personale previsto della dotazione. primopiano centonove IL CASO FIAT IL NEMICO NUOVO NEMICO La sede Fiat di Termini Imerese è ormai chiusa, i dipendenti protestano ma ancora non cʼè certezza sul futuro. Il presidente della Regione sta provando a ottenere garanzie dal ministro dello Sviluppo Corrado Passera, e giovedì 17 ha partecipato in videoconferenza alla riunione al ministero. Spiega Lombardo: «Prima di passare alla fase operativa del contratto di sviluppo finanziato dalla Regione siciliana per quell'area, è necessario un momento di verifica, per analizzare la solidità dei gruppi imprenditoriali interessati». CARMELO ARONICA è il “nuovo nemico” del presidente della Regione Raffaele Lombardo e dellʼAutonomia tutta. Il commissario che rappresenta lo Stato si è reso protagonista di un “uno-due” pugilistico a fine aprile, quando ha bloccato in due tempi alcuni articoli cardine del bilancio regionale. Alla seconda impugnazione, il governatore ha deciso di pubblicare lo stesso la legge, portando il conflitto alla Corte Costituzionale. DallʼAutonomia a oggi, la Consulta si è pronunciata su questioni siciliane 362 volte. culturali, molta gente rimarrà con meno lavoro. O anche senza. Ma si tratta di settori che fanno meno cassa di riconanza. A essere a rischio, poi, almeno secondo il deputato del Pdl Salvino Caputo, i 180 milioni di euro destinati agli Enti Locali per avviare i cantieri scuola e sarebbero serviti per dare una boccata di ossigeno ad amministratori per realizzare opere pubbliche e per creare occupazione. La somma è stata inserita per l'Avviso 20, che, se venisse bocciato, lascerebbe tutti a casa. ANCORA FORMAZIONE. Ma cosa chiedere al Governo Monti? Quando cʼera Berlusconi, lʼAutonomia lamentava il blocco dei fondi Cipe. Adesso si attende il Piano per il Sud. Che per lʼIsola, al di là di alcune iniziative utili, promuoverà anche un aiuto alla Regione per un'assistenza tecnica qualificata di monitoraggio per l'introduzione di meccanismi di qualità nell'offerta formativa regionale. «Dobbiamo aiutare le regioni meridionali a spendere meglio», ha detto il ministro Fornero. LA REGIONE IN CIFRE. Diciotto miliardi e ottocento milioni di euro di entrare, diciannove miliardi e duecento milioni di spese. Oltre tredicimila dipendenti, quattro volte quelli della regione Lombardia. 4500 precari della Regione e 22.500 negli enti locali, alcuni da ventʼanni. Un “downgrading” certificato dallʼagenzia Standard & Poorʼs. Un debito da cinque miliardi di euro gestito attraverso sei mutui, per i quali la Regione paga interessi di più o meno cinquecento milioni di euro allʼanno. A chi? I creditori sono il ministero dellʼEconomia (due miliardi e mezzo), la cassa Depositi e Prestiti (un miliardo e mezzo), la Banca Europea (i 358 milioni) (7,6%), i prestiti obbligazionari (272) milioni (5,8%) di prestiti obbligazionari. Le entrate sono minori perché in Sicilia si produce meno. E si produce meno perché, fatto salvo il Credito di imposta varato lo scorso anno, lʼAutonomia non investe. E mette nel congelatore. I FONDI UE. I soldi sarebbero tanti. Per garantire lʼimpegno su alcuni fronti, i fondi sono stati rimodulati in grossi investimenti per opere che riguardano soprattutto lʼarea catanese e sud orientale dellʼIsola. Fino ad ora, la spesa europea targata Lombardo è stata lʼefatta controparte di quella attuata dal suo predecessore Totò Cuffaro, che aveva utilizzato fino allʼultimo centesimo costruendo poco o niente. Lo stesso poco o niente di Lombardo, che, al contrario, sta gestendo i soldi come se fossero le alleanze di un quadro politico. Leggendo lʼassetto complessivo dei finanziamenti dei quali si potrebbe usufruire, la parte siciliana di risorse nazionali legate ai finanziamenti europei derivanti dal Po Fers, Po Fse, Psr Fears e Po Fep è di 3 miliardi 862 milioni. Una cifra che è di poco inferiore ai 4 miliardi 313 milioni dei Fas, cui si aggiungono anche i 350 delle risorse Fas ex Delibera Cipe 122/07. In totale, il quadro delle risorse a titolarità regionale vede risorse programmabili per 15 miliardi 210 milioni, con una quota di risorse comunitarie destinate allʼIsola di 5 miliardi 606 milioni e una quota di cofinanziamento a carico di 1 miliardo 427 milioni. Grazie alla rimodulazione gli impegni ci sono. Le ricadute no. 18 MAGGIO 2012 L’ALTRA CAMPANA Gaetano Armao, l’ottimista L’assessore e il Credito d’imposta PALERMO. Nonostante a Catania si ricordino i suicidi davanti allʼesattoria, e ci siano interi comparti in crisi, lʼassessore allʼEconomia gaetano Armao emana ottimismo: «Grazie al Credito d'imposta sappiamo che ci sono in Sicilia quasi mille imprenditori pronti ad investire con proprie risorse. Sono imprenditori che pagano le tasse e che hanno dichiarato di non aver subito il ricatto del racket. Tra questi imprenditori, ben 401 hanno visto accolte le proprie istanze, per un finanziamento pari a 109.752.648 milioni di euro. Tutto ciò dimostra la bontà di questa scelta che il Governo ha deciso di portare avanti, pur in mezzo a tante difficoltà. Dispiace dover ricordare però che vi sono ancora oltre 500 imprese che hanno fatto richiesta e che potrebbero aver diritto alla compensazione del credito. Purtroppo, dovranno ancora attendere perché manca la necessaria disponibilità finanziaria». Arlao lo ha detto in una conferenza stampa insieme a Castrense Giamportone, direttore regionale dell'Agenzia delle Entrate e a Nicola D'Agostino, relatore del ddl in commissione Bilancio dell'Ars. «L'ulteriore impegno di 80 milioni di euro che il governo regionale ha avanzato sulle stesse risorse con cui è stato finanziato il precedente intervento legislativo è stato, infatti, impugnato dal Commissario dello Stato». Dal 2 novembre al 31 dicembre 2011 sono state presentate all'Agenzia delle entrate 925 istanze per accedere al credito d'imposta. Quelle non accolte per esaurimento dei fondi stanziati sono state 501 per un credito di imposta richiesto di 98.043.680 di euro. Gli uffici dell'assessorato prevedono che in autunno si possano riaprire i termini per la presentazione di nuove domande. «Il Credito d'imposta - ha spiegato Armao - è un efficace strumento anche nella lotta all'evasione fiscale. Infatti, è utilizzabile solo da chi è in regola col fisco». LA SCHEDA Ma quanto siamo “speciali”! Tutti i privilegi, dall’agricoltura alle imposte LEGISLAZIONE. Eccezion fatta per le norme in materia finanziaria (che si applicano immediatamente), teoricamente la Regione ha competenze su tutto. Ne è un esempio lʼorganizzazione degli enti locali e il relativo sistema elettorale. In realtà, però, la Regione non sempre recepisce e trasforma quanto prodotto dallo Stato. Così capita che alcune leggi abbiano un recepimento “dinamico”, ovvero sono immediatamente esecutive (molte volte si scopre ciò quando si presenta il caso). GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA. In Sicilia, il secondo grado di giudizio non è demandato al Consiglio di Stato, ma al Consiglio di Giustizia amministrativa di Palermo. I membri laici vengono nominati dalla Regione. RISCOSSIONE. La Sicilia ha totale autonomia nella gestione e determinazione dei Tributi che vengono riscossi da Serit Sicilia spa, destinata a diventare Riscossione Sicilia spa. Tempo fa, a provare a coordinare una ridererminazione delle tasse per attenuare lʼindebitamento era stato il presidente dellʼArs Francesco Cascio. Nel 2008, rispetto a una manovra dellʼex ministro dellʼEconomia Giulio Tremonti che prevedeva di far affluire tutte le entrate dellʼIsola nella Tesoreria dello Stato, Raffaele Lombardo promosse un ricorso alla Corte costituzionale. TERRITORIO-DEMANIO-AMBIENTE. Lʼesclusiva presenta pro e contro rispetto alla legislazione nazionale. Per quanto riguarda il demanio, la riorganizzazione dello Stato dalla riforma del Titolo V in poi, ha di fatto messo in pari le altre regioni alla Sicilia. Così, ad esempio, uno scontro come quello sulle ex caserme nel 2008 oggi non ha quasi ragion dʼessere. Allo stesso tempo, lʼautonomia ha rallentato la cessione alla Regione di molti beni statali. pagina 7 BENI CULTURALI. Il sistema di gestione, che ricalca quello dello Stato con le Soprintendenze, non sempre si è rivelato puntuale. In tanti casi, infatti, lʼazione di tutela di un funzionario dello Stato sarebbe stata più ferma e rigorosa. Altro discorso riguarda la fruizione dei siti. Recentemente è stata espletata la gara per la gestione di quelli più pregiati, ma la Regione non ha trovato una soluzione per gli altri. Parallelamente cʼè una società, Beni Culturali spa, che impiega 2100 persone. AGRICOLTURA-PESCA-FORESTE. Al di là dei “trattoristi”, lʼAgricoltura è uno dei settori dove maggiormente si stanno spendendo i fondi europei, anche se non si esplorano strade di sviluppo come le biomasse. La pesca, invece, è in piena crisi. Sulle foreste, infine, “pesa” la vertenza dei 50 mila forestali da “salvare”. TURISMO. La “specialità” è servita per legiferare spesso ad hoc (agriturismi, bed and breackfast etc). A fronte dei milioni spesi per la promozione, i risultati sono modesti. 18 MAGGIO 2012 primopiano centonove LA SCHEDA Se la Carta non canta Gli articoli teorici dello Statuto PALERMO. Una carta fondativa nata già “vecchia” perché prima della Costituzione, con cui ha faticato ad armonizzarsi. Questo è lo Statuto siciliano che, nonostante lʼultima modifica, risalente al 2007, presenta una serie di carenze sul piano dellʼorganizzazione e delle decisioni, diventando uno strumento in mano più dei politici, che lo agitano come un vessillo, che per i siciliani. Una prima “botta” allo Statuto è stata data dalla riforma del Titolo V della Costituzione, che ha avvicinato le regioni ordinarie alla Sicilia. A differenza del resto dʼItalia, però, lʼIsola ha rapporti molto più complicati con lo Stato, vista lʼassenza di organi di raccordo, come le consulte di garanzia statutaria (che vigilano sullʼandamento legislativo) ma anche una serie di procedure di collaborazione. Inoltre, lo Statuto, così come fu pensato, ha un ruolo frenate e non ha potuto offrire servizi e normative. A dimostrarlo alcuni articoli che sono rimasti lettera morta o applicabili solo in teoria. Come il 12, che prevede proposte leggi direttamente da almeno il 10% della popolazione o da tre consigli provinciali. In passato ci sono stati alcuni tentativi di attuazione, lʼultimo quello per lʼistituzione della Provincia di Gela, ma sono stati “azzoppati” dallʼArs. Così come non sempre, tranne ultimamente e per provvedimenti particolari, cʼè stato il coinvolgimento popolare e delle associazioni in fase di stesura delle leggi. Cʼè poi la sfera delle competenze legislative su molte materie, permesse dall'articolo 14, che è stata “superata” dai poteri attribuiti dalle regioni ordinarie. Un altro nodo riguarda lʼarticolo 15, che conferisce il potere di sciogliere le province e creare i consorzi di comuni. A provare ad utilizzarlo era stato un anno fa il presidente della Regione, che però non è andato oltre allʼenunciazione di un disegno di legge. Grandi leggende anche per ciò che riguarda lʼarticolo 21, terzo comma, che prevede che il governatore possa sedere in consiglio dei ministri con voto deliberativo. In realtà, anche qui si tratta più di una enunciazione, visto che il presidente può partecipare solo alle riunioni se devono essere trattate questioni riferite direttamente alla Sicilia. E i casi si contano sulla punta delle dita. In fase importanti, come la Finanziaria di Stato, la Sicilia non è mai stata invitata. Ma cʼè di più: il voto in consiglio dei ministri, che lo Statuto afferma essere deliberativo, in realtà, a Roma, è solo consultivo. Tra le altre prerogative “teoriche”, la podestà di fissare le tariffe ferroviarie. Nella pratica, anche questa parte è rimasta in attuata. In fondo, come la stessa e certamente più riuscita costituzione, lo Statuto è solo una “carta”. Il resto dovrebbero farlo le leggi. E la produzione dellʼArs parla chiaro. IL DIBATTITO. Studiosi ed esponenti dei partiti dicono la loro sulla “specialità” dell’Isola Rifondare la politica Il costituzionalista Antonio Saitta non ha alcun dubbio: «L’Autonomia è una palla al piede». E mentre Maira e Silvestro puntano sul federalismo, Giulia Adamo boccia tutti i governi PALERMO. «Io sono per esprimere un voto autonomista, oggi più che mai. Il nostro Statuto è messo sotto i piedi quotidianamente e chi ha osato opporsi a questo andazzo rischia di lasciarci le penne. I cittadini devono comprenderlo: smettiamo di farci menare per il naso dalle logiche dei partiti nazionali che mettono in ginocchio il Sud e la Sicilia, comprimono lʼautonomia e non danno speranza ai cittadini». Raffaele Lombardo non molla la presa. Quello che fu il punto di partenza del suo Movimento (che oggi critica per le “cattive abitudini” maturate) continua a essere un presente con due comandamenti: Autonomia e Statuto. Ma non tutti sono dello stesso avviso del governatore. Cʼè, infatti, chi vede il problema come legato non tanto alla carta fondativa e allʼAutonomia quanto alla loro applicazione. E chi, invece, ne propone una riforma strutturale. In alto da sinistra, il costituzionalista Antonio Saitta e il capogruppo dellʼUdc allʼArs, Giulia Adamo. Sopra, Gioacchino Silvestro, ex vicepresidente dellʼArs. Nella pagina accanto, il capogruppo del Pid, Rudy Maira IL COSTITUZIONALISTA. Antonio Saitta, già vicesindaco di Messina ed esponente del Pd che mal ha digerito lʼappoggio a Raffaele Lombardo garantito dal suo ex primo cittadino Francantonio Genovese, si distingue per la sua netta presa di distanze, frutto anche del suo essere docente di Diritto Costituzionale: «LʼAutonomia è una palla al piede soprattutto per il modo mitologico con cui è stata coltivata. Perché autonomia dovrebbe significare senso di responsabilità e maturità democratica. Invece, qui in Sicilia, ci siamo avvinghiati a uno Statuto nato in una fase di emergenza costituzionale e pienamente transitoria. Non solo, abbiamo anche avuto cura di ignorare i processi di reale autonomia». Le soluzioni? La Sicilia potrebbe sempre proporre un nuovo Statuto e non perdere tempo con proposte inutili, come la Corte di Cassazione nellʼIsola». SOTTO LA LENTE Predecessori e figli del Mpa Da “Noi Siciliani” a “Grande Sud” e “Sicilia Vera”, le forze nate dal 1995. Tra genuinità e furbizia PALERMO. Lʼultimo nato, come partito, è Grande Sud di Gianfranco Miccichè, che costituisce lʼevoluzione del Pdl Sicilia (fondato allʼArs con i finiani del Popolo delle Libertà divenuti poi Fli) e di Forza del Sud. E poi cʼè il Movimento dei Forconi, o anche “Forza dʼurto”, che però non è del tutto politico (anche se ha fatto capolino alle amministrative) e più di popolo. In sicilia, dal 1995 a oggi, dopo decenni di stasi dove a “dominare” erano solo gli indipendentisti del Mis e del Fsi, cʼè stato un proliferare di partiti e movimenti che, ancor prima dellʼintuizione di Raffaele Lombardo e del suo Mpa (nato nel 2005) hanno provato a tenere accesa la fiamma dellʼindipendentismo tra slanci sinceri e, purtroppo, anche sigle di comodo. Ecco quali. pagina 8 NOI SICILIANI. Fu una federazione, oggi disciolta, che comprendeva lʼassociazione Terra e Liberazione, il Fronte indipendentista siciliano e altri. Nel 1995 si presentò alle elezioni, riuscendo anche a piazzare un deputato, Nino Scalici (che pochi mesi dopo cambiò casacca). PARTITO SOCIALISTA SICILIANO. A fondarlo, nel 1996, fu lʼattuale presidente della Provincia di Messina, Nanni Ricevuto. Eʼ il 1996. Eletto allʼArs, Ricevuto, dal 1998 al 2000, diventa presidente del gruppo parlamentare socialista e, dallʼagosto del 2000, assessore regionale all'Industria. Il Pss, che poi confluisce nel Nuovo Psi, è un cavallo di troia grazie al quale Ricevuto determina lʼannullamento delle amministrative di Messina del 2005 e riesce a diventare, passando in Forza Italia, prima sottosegretario alle Infrastrutture e poi viceministro all'Istruzione. NUOVA SICILIA. Il suo debutto è nel 2001, quando elegge un deputato, Nicolò Nicolosi (vedi “Patto per la Sicilia”). Fondato in gran parte da ex-esponenti del Psi e del Partito Siciliano d'Azione, ha come presidente Bartolo Pellegrino. Alle politiche del 2006, Nuova Sicilia si allea con la Casa delle Libertà. E alle re- centonove primopiano Accise, incubo Consulta La querelle sul petrolio. Senza alcuna speranza PALERMO. A riportare alla ribalta un “nervo scoperto” della Sicilia è stato recentemente il Movimento dei Forconi, che in un documento controfirmato da una ventina di parlamentari regionali ha puntato il dito sul sottosuolo ricco di petrolio e le raffinerie che lʼoro nero raffinano e desportano. Nel documento presentato allʼArs, i rappresentanti dei movimenti dei Forconi e di Forza dʼurto hanno scritto nero su bianco: “Eliminazione delle accise sul costo dei carburanti ed approvazione della legge riguardante la modifica dellʼarticolo 36 dello Statuto siciliano”. Un vecchio pallino autonomista buono per tutte le stagioni, che nasce da una considerazione ineludibile: e cioè, che in Sicilia si raffina più o meno il 40% del petrolio che lʼItalia usa, e che per il “disturbo”, lʼisola avrebbe diritto a sgravi ed agevo- lazioni. A fare i conti in tasca al governo italiano ci aveva anche pensato il responsabile del dipartimento “fiscalità di vantaggio” di Grande Sud, Dario Farrauto. Secondo il quale, senza tasse, la benzina dovrebbe costare circa 85 centesimi al litro. Ma che possibilità cʼè che lʼenorme cifra derivata dalle accise sullʼenergia rimanga in Sicilia? Nessuna. Lʼha detto la Corte Costituzionale nel marzo del 2011. Con la sentenza numero 115 del 2010, la Consulta ha provato a chiarire una volta per tutte la sua posizione, respingendo le pretese che la Regione aveva avanzato sulle accise sui prodotti energetici (e non solo): Palermo riteneva di dover incassare il gettito fiscale prodotto in Sicilia, ma riscosso a Roma, anche per le aziende che avevano sede fuori dal territorio ma producevano sullʼisola. La Corte , invece, ha spiegato che la titolarità è collegata al momento della riscossione del tributo. In regione devono, pertanto, rimanere le imposte statali riscosse sul territorio siciliano, ma non tutte quelle che “genericamente trovano il loro momento genetico sull'isola”. Sembrava un ca- I POLITICI. Meno netti sono i rappresentanti dei diversi partiti, in carica o meno, che danno la colpa o agli uomini o alla “vecchiezza” della carta scritta. Alla prima categoria appertiene Rudy Maira, capogruppo del Pid allʼAssemblea regionale: «La specialità della nostra Regione dovrebbe camminare attraverso le idee e le opere. È vero che nessuno ci dà conto, ma va detto a chiare lettere che lʼAutonomia non la sappiamo utilizzare. E lo dimostrano anche i quattro anni di gestione egoistica operata da Raffaele Lombardo, che ha messo la Sicilia in ginocchio. Con lʼaria di federalismo che si respira, ci saremmo dovuti avvantaggiare e non restare fuori. Ovviamente, poi, era necessaria una politica che avesse autorevolezza con Roma». E di federalismo parla anche Gioacchino Silvestro, esponente del Pd di Messina ed ex vicepresidente dellʼAssemblea regionale fino al 2001: «Negli anni, per molti aspetti, lʼAutonomia è stata anche un freno. Oggi potrebbe ancora avere una sua validità se interpretata in maniera corretta, in un ottica federalista. Penso che dovrebbe esserci soprattutto la capacità politica di contrattare con lo Stato lʼattuazione delle norme statutarie non applicate come quelle in materia finanziaria o relative al demanio. Ma avverte Silvestro - occorre avere le carte in regola. E noi non le abbiamo. Raffaele Lombardo? Ha issato una bandiera, ma nel concreto la difesa e lʼapplicazione dellʼAutonomia non ci sono state. Il presidente ha mostrato un vessilo senza sostanza, smarrendo la strada. Per il resto, vedo solo pochi e autentici autonomisti». Chi invece recita un “mea culpa” generale, non gettando la croce solo sul governatore in carica, è Giulia Adamo, capogruppo dellʼUnione di Centro allʼArs: «Parliamoci chiaramente: lʼAutonomia non è mai stata un elemento positivo di sviluppo, qui in Sicilia. Abbiamo avuto governi che si sono dedicati solo a un atteggiamento clientelare nel trattare i temi dello sviluppo. Che dire? Possiamo solo auguraci che il prossimo presidente della Regione abbia una idea dinamica delle nostre peculiarità e pensi solo e soprattutto alla buona amministrazione». Di cambiamenti della carta fondativa della Sicilia parla invece Francesco Musotto, che recentemente ha abbandonato il posto di capogruppo allʼArs per transitare nel misto: «Perché diventi realmente uno strumento, lʼAutonomia ha bisogno di una profonda Carmelo Lo Monte gionali dello stesso anno stringe un accordo con il Nuovo Psi. Alle successive elezioni, sempre nel 2006, il partito si accorda con il Movimento per l'Autonomia di Raffaele Lombardo. PATTO PER LA SICILIA. Nasce nel 2005 per volontà di Nicolò Nicolosi, eletto allʼArs con Nuova Sicilia. I punti di riferimento sono Luigi Sturzo e Napoleone Colajanni. Il movimento si è sciolto e Nicolosi è confluito nel Mpa. ALLEANZA SICILIANA. Nasce per volontà di Nello Musumeci, eurodeputato che aveva abbandonato An. Alleanza Siciliana fa il suo debutto elettorale alle politiche del 9 e 10 aprile 2006, presentando una propria lista per il Senato nella circoscrizione Sicilia. Nel 2007, Alleanza siciliana è confluita ne La Destra di Francesco Stoorace. MIP. Il Movimento di iniziativa popolare è una creatura dellʼex capogruppo del Mpa alla Camera, Carmelo Lo Monte. Tecnicamente esiste ancora, ma è “in sonno”. SICILIA VERA. Nato su impulso del deputato Cateno De Luca, è diventato partito in prossimità delle amministrative del 2011, dove ha conquistato il 3% dei voti. pitolo chiuso, che i movimenti, però, hanno ritirato fuori. Come? Chiamando in causa gli articoli 36 e 37 dello Statuto. Significa che le compagniepetrolifere, che dal sottosuolo siciliano estraggono petrolio pari al 10% del fabbisogno nazionale, versano alla regione Sicilia royalties (ovvero provvigioni dalla aziende petrolifere da impiegare in opere pubbliche) solo del 7%. Per la raffinazione del 60% dei carburanti utilizzati in Italia, con tutti gli svantaggi ambientali del caso, invece, le accise finiscono direttamente nelle casse dello Stato ed una parte nelle regioni del nord del Paese in cui le compagnie hanno la residenza fiscale. Lʼarticolo 37 piega espressamente che “per le imprese industriali e commerciali che hanno la sede centrale fuori dal territorio della Regione ma che in essa hanno stabilimenti ed impianti, nellʼaccertamento dei redditi viene determinata la quota del reddito da attribuire agli stabilimenti ed impianti medesimi. Lʼimposta, relativa a detta quota, compete alla Regione”. Secondo lʼarticolo 36, invece, “sono riservate allo Stato le imposte di produzione”. revisione dello Statuto e una classe dirigente che sia allʼaltezza del compito. Perché, così come è inteso oggi, non va. È vero, nel 2007 furono apportati alcuni cambiamenti, ma si tratta di piccole cose». Per Musotto, insomma, azioni come quella di richiedere sezioni della Corte di Cassazione sono «culturalmente interessanti e simboliche, ma nientʼaltro». «Perché, ripeto, la riforma deve essere strutturale. Ad esempio, io rivedrei il ruolo del Commissario dello Stato , attualmente improntato su censura e azioni preventive. E realmente metterei mano alle Province, dando realmente corpo a una riforma rimasta incompiuta, quella riguardante la nascita delle lʼaree metropolitane». VISTA DA LONTANO. Ma chi è fuori dalla Regione e fa politica, come giudica lʼAutonomia? Per Alessandro Russo (Pd), presidente della V Circoscrizione di Messina, «lʼutilizzo che se ne è fatto porta a pensare che sia un ostacolo». «Paradossolamente - spiega - le regioni a statuto ordinario hanno oggi più spazio per la propria autonomia normativa rispetto alla Sicilia. Pertanto, in effetti, o si ripensa tutto, perché sono cambiate le condizioni che generarono la nostra specialità, oppure è più produttivo passare al sistema ordinario. Il problema, comunque, è della classe politica siciliana, che ha sempre agito per i propri scopi. E a questo punto mi chiedo: che senso ha, oggi, parlare di Cassazione in Sicilia? Il problema è far risparmiare i viaggi in aereo per e da Roma?». (D.D.J.) pagina 9 18 MAGGIO 2012 Nello Musumeci Cateno De Luca “SICILITUDINI” SCUOLA & VACANZE In ossequio alla Riforma Gelmini, La Regione nel 2010 ha affidato a una commissione ad hoc il compito di trovare il modo di sfruttare il modulo previsto per la storia e la cultura locale nelle scuole isolane. Un effetto dell’Autonomia, comunque, sull’istruzione c’è già stato con l’indizione della Festa del 15 maggio, divenuto un giorno di vacanza per tutti gli istituti LOMBARDO E I PRECARI «...Bisogna dare dignità a persone che lavorano da tantissimo tempo nella pubblica amministrazione. Intanto è passata la proroga di due anni, ma l'assunzione per queste categorie è inevitabile e soprattutto non costi aggiuntivi rispetto agli attuali...» GOVERNATORE E GOVERNO «...Il consiglio dei ministri viola una prerogativa dello Statuto autonomista siciliano, non convocando il presidente della Regione quando l'esecutivo discute di questioni che riguardano la Sicilia...» CENTORRINO DIXIT «...Le ideologie sono ormai superate. Destra e sinistra, tutti assieme, almeno per un anno prendiamoci una pausa. Non leggiamo più per un po' Camilleri, Tomasi di Lampedusa o Sciascia perché sono una sorta di “sfiga” nei confronti della Sicilia. Ci vuole ottimismo...» Politica 18 MAGGIO 2012 L’INTERVENTO. Roberto Corona invita i colleghi a chiudere la partita con Lombardo IN TRINCEA «Dimettiamoci tutti!» Forconi per Napolitano Il “benvenuto” al Capo dello Stato Per il deputato del Pdl bastano 46 rinunce al mandato per portare la Regione al commissariamento fino al voto di autunno: «Penso che sia un interesse di tutti coloro che vogliono il bene della Sicilia» MESSINA. Regione da commissariare e Comune di Messina da governare fino alle amministrative del 2013. Roberto Corona, deputato del Pdl ed ex coordinatore provinciale del Pdl, auspica così il futuro della Sicilia e della sua città. «Politicamente bisogna prendere coscenza e consapevolezza che non possiamo aspettare che Raffaele Lombardo faccia il quinto governo di tipo elettorale. E sentirgli dire che il Movimento per le Autonomie è diventato un partito a caccia di nomine fa pensare: “da che pulpito viene la predica!”». Come raggiungere lʼobiettivo di staccare la spina al Presidente? «La cosa più giusta è che si dimettano 46 deputati contemporaneamente. Se ciò dovesse accadere, verrebbe nominato un commissario che fissa le elezioni entro novanta giorni». È sicuro che i suoi colleghi lo farebbero? «Penso che tutti quelli che vogliono realmente dare speranze ai siciliani siano pronti a dimettersi. Oggi siamo sotto assedio. Lombardo è uno che ha seminato zizzania e cerca di raccogliere spighe di grano. È colui che ha frantumato lʼAssemblea regionale, passata da quattro a nove gruppi in quattro anni. Il quadro politico si è scomposto grazie a lui, che ha creato una matassa che ora non riesce a sbrogliare». Che fine ha fatto la mozione di sfiducia che avevate firmato voi dellʼopposizione? «È stata presentata, ma ancora non è iscritta allʼordine del giorno. Diciamo che è stata vittima dellʼapprovazione in ritardo del bilancio, che ancora non prende corpo. Intanto, la Sicilia è in ginocchio». Ma, da politico, non teme un voto anticipato in tempo di antipolitica “galoppante” come quelli attuali? «Secondo me, la maggioranza dellʼaula ha la consapevolezza che prima si vota e centonove ARRABBIATO. Fabio D’Amore PALERMO. «Il 23 maggio prossimo saremo a Palermo a dare il nostro 'benvenuto' in Sicilia ai presidenti della Repubblica, Giorgio Napolitano, e del Consiglio dei ministri, Mario Monti». Ad annunciarlo il leader dei Forconi, Mariano Ferro. «Ai presidenti Napolitano e Monti - aggiunge il responsabile del movimento - chiederemo con fermezza di ridarci la democrazia perduta, la possibilità di sviluppo negata e il diritto alla sopravvivenza». L'iniziativa sarà preceduta da un incontro che si terrà il prossimo 20 maggio a Avola, nel Siracusano. Ci sarà un raduno in piazza Umberto I, dove alle 12 padre Giuseppe Di Rosa celebrerà la messa. A seguire ci sarà una riunione IL FORCONE. Mariano Ferro meglio è per non soffocare le speranze dei siciliani. La priorità è questa. Lombardo vuole fare anche il quinto governo, disegna strategie regionali e nazionali, crea il nuovo polo. Bisogna voltare pagina e fermarlo. Lui, ormai, sa di essere un uomo solo che non può più riproporsi». Chi potrebbe essere il vostro candidato alla Regione? «Noi siamo dellʼavviso che bisogna creare prima una coalizione di tutti quelli che vogliono guardare avanti e superare questo momento di difficoltàper ridare alla politica il suo primato. Stabilito ciò, e costruito il progetto, troveremo lʼuomo migliore, tenendo conto che ogni componente dovrà esprimersi». E come la mette con Gianfranco Miccichè di Grande Sud, che vuole candidarsi comunque? «Non penso che si possa costruire un percorso ad escudendum. Ripeto, va creato un tavolo che abbia in primo luogo lʼinteresse della Sicilia. Se dovessimo ragionare come Miccichè, non si andrebbe avanti». Lei si ricandiderà alle regionali? «Sono un uomo di partito. Ancora non è stato fatto un ragionamento sui criteri di formazione delle liste. Lʼultima parola toccherà al Pdl. certo, se dipendesse solo da me, sarei già pronto. Il Pdl deve affermarsi bene, tenuto conto della nascita di Fli e di Grande Sud». Se dovesse candidarsi e vincere il sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, la città andrebbe sotto commissariamento... «Spero proprio di no. Per me, le istituzioni vanno governate dalla politica fino alla fine». (D.D.J.) nel centro culturale giovanile per «delineare le iniziative da mettere in atto per il futuro della Sicilia». Ma Ferro non si limita alla visita del presidente della Repubblica: «Il 28 maggio prossimo sarà l'inizio della rivoluzione in Italia, che partirà dalla Sicilia e coinvolgerà tutto il Paese». Lʼannuncio si riferisce allʼadesione da parte del Movimento allo sciopero nazionale proclamato dagli autotrasportatori. In Sicilia, però, «la protesta poi proseguirà ad oltranza». «Non ci fermeremo più, accada quello che accada - aggiunge - siamo allo stremo e nessuno ci ascolta. La politica non capisce o finge di non capire. Una cosa è certa: o riusciamo a galleggiare tutti o nessuno, in quest'ultimo caso non andremo a fondo soltanto noi, ma tutti». TRATTATIVE Giunta, fuga dal Mpa Leanza e Lo Monte pronti a rinunciare al posto PALERMO. Tutto ruota intorno al riassetto della giunta regionale, con pressioni che ormai sono divincolate dallʼesito dei ballottaggi del 21. In casa Mpa si registrano due possibili defezioni che costerebbero care al presidente della Regione. Lino Leanza, candidato in pectore alla vicepresidenza, e Carmelo Lo Monte, destinato a ricoprire lʼassessorato al Lavoro, sarebbero intenzionati a non entrare in giunta. Il motivo? Ai due, e ai rispettivi sostenitori, non va proprio giù lʼidea di correre alle regionali al finaco del Partito democratico. Così, hanno deciso di stare in panchina a guardare cosa accade. E già un primo segnale in loro favore cʼè stato. A lanciarlo, il capogruppo del Pdl allʼArs, Innocenzo Leontini, che ha proposto un nuovo Pdl indipendente da Roma e fortemente regionalizzato. Una forza politica che potrebbe interessare anche il Pid. Spiega Rudy Maira, il capogruppo: «Lʼidea è interessante, ma si deve capire chi ci sarà. Certamente a noi non basta semplicemente un appoggio di Gianfranco Miccichè. Ci vuol altro». E lʼelemento mancante è quello che potrebbe interessare anche a Leanza e a Lo Monte: lʼUdc di Gianpiero DʼAlia. Il coordinatore regionale del partito di Casini, dopo il passo falso dellʼappoggio a Massimo Costa, è ritornato ad essere il più conteso di Sicilia nellʼottica di grandi alleanze moderate. A cercarlo, oltre a Maira e ai moderati di centrodestra, cʼè anche lʼarea Innovazioni del Pd, che per bocca di uno dei suoi leader, Salvatore Cardinale, gli strizza lʼocchio propondendogli la candidatura a Gianpiero D’Alia presidente della Regione. Cosa sce- pagina 10 glierà il giovane senatore messinese? Da una parte, infatti, cʼè unʼalleanza che già si è rivelata fallimentare su Palermo, ma anche un altro pretendente alla carica di governatore (Miccichè). Dallʼaltra, invece, lʼacerrimo nemico Raffaele Lombardo, col quale ha detto più volte di non voler aver niente a che fare. Riusciranno a convincerlo le parole di Cardinale, che ha assicurato che il leader del Mpa ha deciso di fare un passo indietro. Intanto, tornando agli assetti della giunta, le aree Innovazioni e Lumia-Cracolici hanno chiuso un accordo con il segretario nazionale Pierluigi Bersani: fuori il coordinatore regionale Giuseppe Lupo in cambio della rinuncia ad assessorati politici. Il che significa che rimarranno in esecutivo Mario Centorrino, Marco Venturi e Giosuè Lino Leanza Marino. (D.D.J.) centonove Politica 18 MAGGIO 2012 Leoluca Orlando ANALISI. Due esponenti del centrosinistra al ballottaggio. Ma i dati sui voti alle liste... Palermo? Resta al centrodestra Incassa oltre il 62 per cento contro il 38. Stesso risultato del 2007, quando Cammarata vinse al primo turno. Ecco le cifre che mettono in luce un elettore bifronte. Che fa regali a Orlando DI FRANCESCO PALAZZO PALERMO. In attesa degli esiti del ballottaggio, e soprattutto per il dopo, può essere utile riflettere meglio sui numeri usciti fuori dalle urne palermitane. Ponendoci due domande. La prima sul voto alle liste, la seconda sui consenso racimolati dai candidati alla poltrona di primo cittadino. Prima domanda? Si è trasformata la quinta città d'Italia, improvvisamente, in una roccaforte del centrosinistra? Basta che due esponenti del centrosinistra vadano al ballottaggio affinché avvenga tale mutazione genetica? Se ci fermiamo alle opinioni, possiamo dire ciò che vogliamo. Se guardiamo i numeri, gli unici che in politica non mentono, il cerchio si stringe. Consideriamo il dato più politico, ossia il voto alle liste. I palermitani che hanno espresso un segno per una lista sono stati 276.354. Ebbene, di questi 171.627 hanno premiato liste riferibili al centrodestra e 104.727 hanno scelto simboli che possiamo racchiudere nel perimetro del centrosinistra. Se vogliamo parlare di percentuali, il centrodestra è al 62,10 per cento e il centrosinistra non arriva quindi al 38 per cento. Non ci crederete, ma è lo stesso risultato, spiccicato, del 2007, cioè delle precedenti elezioni palermitane. Quando la galassia del centrosinistra arrivò al 37,8 per cento. E, si badi bene, questa volta abbiamo messo nel mazzo pure il voto dei grillini, che difficilmente può essere tutto ascrivibile al centrosinistra. Perciò, se aggiungiamo questo pezzo non secondario di ragionamento, vediamo come il centrosinistra, come voti attribuiti alle liste, che costituisce il dato più strutturale, di lunga durata, del corpo elettorale, ha fatto ancora peggio del 2007. Cioè di quando Cammarata vinse al primo turno. Secondo quesito. E' vero che il ballottaggio tutto interno alla coalizione di centrosinistra ha avuto la benedizione ai seggi da parte dell'elettorato delle liste del centrodestra? Si dirà, e tantissimi lo hanno detto, purtroppo senza guardare i numeri, che il blocco di elettori affezionati al centrodestra ha applicato a piene mani il voto disgiunto. Un colpo alla lista del mio cuore e un altro al candidato sindaco che più mi attizza. In questo caso, visto che è l'unico ad avere riportato un segno più rispetto ai partiti che lo sostenevano, questo modo di fare avrebbe favorito Leoluca Orlando. Che, subito è stato sentenziato, è stato portato, come si dice a Palermo, da tanti candidati al consiglio comunale di centrodestra. Ma se si guardano, anche solo distrattamente, i numeri, questo assunto, diventato subito verità rivelata, è semplicemente una leggenda metropolitana. Vediamo perché. A fronte dei 356.412 votanti, ben il 29,16 per cento, ossia 103.915 elettori, hanno preferito votare solo la lista non esprimendo alcuna simpatia per nessuno dei candidati a sindaco. Chi sono costoro? Qualche indizio l'abbiamo. Considerato che i candidati a sindaco Orlando, Nuti e Priulla hanno avuto un'altissima coerenza tra voti di lista e voti a se stessi, e che il candidato Ferrandelli ha avuto anch'egli una certa fedeltà da parte delle proprie liste, anche se con una sensibile erosione di 12.676 voti, è ai sostenitori del centrodestra che dobbiamo guardare per capire chi sono coloro che non hanno espresso alcuna preferenza per il sindaco. Quanti sono? Facendo una semplice addizione arriviamo alla somma di 104.636. Inutile che stia a spiegarvi quanto questi elettori del centrodestra che non hanno digerito alcun sindaco loro amico, somiglino molto ai 103.915 che hanno espresso, complessivamente, solo il voto per le liste. A questo punto, miracoli della tecnica, basta fare una semplice sottrazione per capire quanto è questa grande eredità che gli elettori del centrodestra hanno regalato al centrosinistra, nel caso specifico a Leoluca Orlando. Ebbene, la sottrazione, come voi già vi aspettavate, fa 721. Ecco a quanto ammonta il portentoso trasferimento di voti dal centrodestra al centrosinistra. Più che additarli come autori di possibili oscuri inciuci, io, questi elettori, li andrei a prendere ad uno a uno e li premierei per il coraggio. E però, rimane un problema. Chi ha votato Orlando, quasi portandolo alla vittoria a prima botta? Sono per caso elettori venuti nottetempo da Catania, Messina o Trapani? No, sono palermitani e palermitane purosangue. L'ex sindaco ha avuto 105.286 voti. Voto più, voto meno, di questi, 41.442 sono quelli che gli sono pervenuti dalle due liste che lo sostenevano, 12.676, sono i voti delle liste di Ferrandelli che non lo hanno votato. E siamo già a 54.118. La differenza tra i 105.286 consensi dell'ex sindaco e i 54.118 appena citati, cioè 51.168 schede, non si può sbagliare, sono i voti andati solo a Orlando, senza alcun altro segno nelle schede. Allora, possiamo dire, numeri alla mano, che la differenza in città tra centrodestra e centrosinistra, come voti ai partiti, rimane uguale a quella già conosciuta. Che solo una piccolissima percentuale di elettori del centrodestra, 781 per la precisione, ha optato per il cosiddetto voto disgiunto a favore di Orlando. Tutti i voti che il sindaco della primavera è riuscito a strappare provengono direttamente o da ex elettori del centrodestra che non si vedono più in nessun partito di quella coalizione, o da nuovi elettori del centrosinistra che non si vedono ancora rappresentati da nessun partito di quello schieramento. Oppure, come io credo, è un elettorato volatile che questa volta è andato verso Orlando e la prossima potrebbe andare altrove. In definitiva, possiamo dire che Palermo non si è spostata dal centrodestra al centrosinistra. C'è stata una massiccia percentuale di elettori di centrodestra (quasi 105.000) che non si è riconosciuta in nessuno dei sindaci che le proprie liste proponevano, ma non per questo ne ha votato un altro di un diverso schieramento, se non gli eroici 781. E ci sono stati più di cinquantamila elettori che hanno puntato direttamente sul candidato Orlando e che difficilmente si sarebbero orientati su Ferrandelli, qualora fosse stato il candidato unico. Questo serve a smentire l'altra leggenda metropolitana. E cioè che senza Orlando il centrosinistra avrebbe vinto al primo turno. Anzi, va detto che presentandosi a due punte il centrosinistra ha raccolto il massimo possibile sulla piazza di Palermo. BALLOTTAGGI Diciotto Comuni tornano alle urne PALERMO. Sono 18 in Sicilia i grossi Comuni dove gli elettori sono chiamati nuovamente alle urne domenica e lunedi' prossimi per il turno di ballottaggio per l'elezione del sindaco. Solo quattro candidati sono diventati sindaci al primo turno. Si vota in tutti e tre i capoluoghi Palermo, Agrigento e Trapani. Nel capoluogo siciliano andranno al ballottaggio Leoluca Orlando (Idv-la sinistra e gli ecologisti di Palermo) col 47,42% di preferenze e Fabrizio Ferrandelli (Pd e liste di centrosinistra) col 17,34. Nessuna novità negli apparentamenti delle liste che rimangono gli stessi del primo turno. pagina 11 Ad Agrigento si confrontano l'uscente Marco Zambuto (Udc) 39,71 dei voti e Salvatore Pennica (Pdl, Grande sud, cantiere popolare) 22,18%. A Trapani ballottaggio tra Giusepe Maurici (Mpa, Grande Sud, Fli e civiche) 37,93% prefrenze e Vito Damiano (Pdl), 27,42% preferenze. Gli altri ballottaggi si terranno a San Cataldo (Caltanissetta), Aci Catena (Catania), Niscemi (Caltanissetta), Castelvetrano (Trapani), Alcamo (Trapani), Paternò (Catania), Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), Floridia (Siracusa) Scicli (Ragusa), Pozzallo, (Ragusa), Avola (Sirracusa), Tremestieri etneo (Catania), Marsala (Trapani), Caltagirone (Catania), Palagonia (Catania). I sindaci eletti al primo turno sono stati: Antonino Di Guardo (Centrosinistra) a Misterbianco (Catania), Giacomo Tranchida (Pd) a Erice (Trapani), Fabrizio Di Paola (Pdl,Udc, Grande Sud) a Sciacca (Agrigento) e Francesco Cerrito (civiche) a Villabate (Palermo). Politica 18 MAGGIO 2012 centonove MESSINA. Come è maturato lo sforamento del patto di stabilità, spesa dopo spesa Storia di una voragine L’avvertimento del ragioniere generale e una delibera di giunta: “contrarre le uscite e posticipare i pagamenti”. E invece, a palazzo Zanca s’è fatto l’esatto contrario DI ALESSIO CASPANELLO MESSINA. Lʼincarico al legale del collegio di difesa Arturo Merlo servirà per tentare di dimostrare davanti al Tar del Lazio che il comune di Messina non ha sforato il patto di stabilità per i ventitre milioni di euro “anticipati” sui trasferimenti ministeriali necessari al proseguimento dei lavori per gli svincoli. Unʼimpresa disperata, ma il sindaco Giuseppe Buzzanca ha deciso di provare. Nella remota ipotesi che si riuscisse a convincere il tribunale amministrativo, resterebbero altri quattro milioni di sforamento, dovuti a spese disinvolte dellʼamministrazione. Una vicenda sulla quale era stato dato lʼallarme in tempi non sospetti. A settembre del 2011. ATTENTI CHE SFORIAMO. “La differenza per lʼanno 2011 tra lʼobiettivo programmatico ed il saldo finanziario della gestione è pari a meno 48 milioni e 698mila euro. Perdurando tale situazione, lʼobiettivo al 31 dicembre 2012 non sarà rispettato”. Le ferie estive non erano terminate che da qualche giorno, e di fare le cassandre, a palazzo Zanca, toccava al ragioniere generale Nando Coglitore ed al dirigente dellʼarea Economicofinanziaria Giovanni Di Leo. Otto mesi di spese pazze, e di entrate clamorosamente basse, avevano portato palazzo Zanca ad un rosso da quasi cinquanta milioni di euro rispetto ai rigidi parametri di stabilità ai quali il comune di Messina avrebbe dovuto sottostare. Nel dettaglio, il pareggio tra entrate e spese, lʼarea economico finanziaria del Comune lo aveva previsto a 282 milioni. E invece, a settembre, le entrate (accertate, non incassate) si erano attestate a 114 milioni, e le spese erano balzate a oltre 163: il saldo, quindi, era negativo di quasi cinquanta milioni. Come uscirne? Di Leo e Coglitore avevano suggerito quattro strade: contenere gli investimenti finanziati con lʼindebitamento (rinunciare Nando Coglitore L’INIZIO DELLA FINE. Buzzanca e Ricciardello nel cantiere degli svincoli di Giostra a contrarre mutui, in pratica), dare unʼaccelerata ai processi di riscossione, velocizzare lʼalienazione dei beni patrimoniali, e gli incassi per la gestione di cassa. Ma prima di tutto, suggerivano Coglitore e Di Leo, “blocco dei pagamenti in conto capitale fino al 31 dicembre”. In pratica, una delibera di giunta avrebbe dovuto invitare tutti i dirigenti a sospendere le liquidazioni dʼintesa con le imprese creditrici. La circolare a firma Di Leo e Coglitore è datata 9 settembre, lʼallarme era stato lanciato e il tempo per porre rimedio ci sarebbe stato tutto. Cosa fa invece lʼamministrazione di palazzo Zanca? Continua a spendere. Molto. ADESSO PROVVEDIAMO NOI. La risposta dellʼamministrazione arriva più di un mese dopo, il 14 ottobre, quando in giunta atterra un atto dʼindirizzo firmato dallʼassessore alle Finanze Orazio Miloro. Allʼinterno, si dà disposizione ai dirigenti di “arrivare a unʼintesa con i vari soggetti esterni che intrattengono rapporti contrattuali con lʼente, nel tentativo di limitare, dilazionare o posticipare il pagamento delle spese previste al fine di favorire il rispetto dei rigidi parametri del patto di stabilità 2011”. In soldoni, giro di vite alle spese e accordo coi creditori per poter pagare dal primo gennaio 2012, come da suggerimento di Coglitore e De Leo. Nella fase del predicare bene, quindi, palazzo Zanca ci arriva. Eʼ a quella di razzolare altrettanto bene che, invece, cade clamorosamente. Perchè, nellʼintervallo di tempo che intercorre tra la circolare dei dirigenti e la delibera di giunta, dalla tesoreria di palazzo Zanca partono tre milioni e mezzo di pagamenti per la Ricciardello, lʼimpresa che si sta occupando dellʼultimazione degli svincoli di Giostra. Tre milioni e mezzo emessi il 6 ottobre 2011, proprio mentre Orazio Miloro stava predisponendo la delibera di contrazione dei pagamenti. Una disattenzione? Forse. Il problema è che ARBITRATI Torno, l’indagine continua Il Gip Arena dispone altri sei mesi per scoprire se c’è stata truffa. Nel frattempo arrivano le parcelle MESSINA. Il pm Fabrizio Monaco aveva chiesto lʼarchiviazione, il Gip Maria Teresa Arena, giovedi 17 ha ordinato altri sei mesi di indagini: lʼipotesi di reato è truffa tentata, la vicenda è quella dellʼarbitrato Torno. Gli svincoli di Giostra non smettono mai di riservare sorprese. La questione è che lʼimpresa di costruzioni, prima di fallire, aveva ultimato quasi del tutto i lavori del terzo lotto, quello della galleria che dallʼAnnunziata sfonda una montagna e finisce a Giostra. Nel 2006, la Torno attiva un arbitrato, chiedendo 190 milioni di euro, la cui fondatezza rischia di far saltare definitivamente il comune di Messina. A dirimere la questione è stato chiamato un collegio arbitrale, mentre la Procura aveva acceso i fari ipotizzando un tentativo di truffa. Sul registro degli indagati erano finiti Enrico Mazzucchelli, presidente del Consiglio dʼamministrazione di Torno, Massimo del Lago vicepresidente e legale rappresentante della stessa società, Maria Rosaria Campitelli, direttore generale di Torno e Lidia Di Blasi, curatore del fallimento della società Gitto, che in Ati (Associazione temporanea di imprese) con Torno e Vinci si era aggiudicata la gara per il terzo lotto degli svincoli. Secondo lʼipotesi accusatoria i quattro nel 2006, richiedendo 190 milioni di euro di riserve, hanno tentato di assicurarsi i proventi di un delitto, perchè la gara dʼappalto da 30 miliardi di vecchie lire tenuta nel 1997 che lʼAti guidata da Torno si era aggiudicata, era truccata. Lo aveva stabilito una sentenza della seconda sezione penale del Tribunale di Messina il 25 maggio 2005 che aveva dichiarato la prescrizione del reato per Felice Torno, Antonino Vinci, e Carmelo Gitto. Per lʼipotesi di truffa, il pagina 12 pubblico ministero Fabrizio Monaco aveva avanzato due richieste di archiviazione. Il Giudice per le indagini preliminari, Maria Teresa Arena, a seguito dellʼopposizione del Comune ha nella prima occasione ordinato al pm di indagare e, dopo la seconda richiesta di archiviazione, ha disposto altri sei mesi dʼindagini. Nel frattempo, spuntano centoventisettemila euro di parcella (acconto, non tutto il saldo) ad un ingegnere piacentino, Lino Girometta, consulente tecnico di parte nominato, con i poteri di commissario per lʼemergenza traffico, dal sindaco Giuseppe Buzzanca. E dai poteri dellʼemergenza traffico arrivano i soldi per pagarlo: il capitolo di spesa, infatti, è stato imputato allʼEcopass, la tassa dʼattraversamento dello Stretto imposta grazie ai poteri speciali. Girometta è stato nominato nel 2010 dopo la revoca dellʼincarico a Giorgio Conte (dimessosi, spiega Buzzanca). Sia Girometta che Conte vantavano una militanza nel Pdl sponda An. Conte, poi, è passato a Futuro e Libertà. (A.C.) centonove Politica 18 MAGGIO 2012 VERTENZE. Niente stipendi a chi assicura i servizi essenziali Le polveriere Dallo “stalking politico” denunciato da Buzzanca ai danni della Cgil, agli esercenti di Zaera. Che non vogliono le multe per divieto di sosta Orazio Miloro e Giovanni Di Leo subito dopo lʼapprovazione dellʼatto di indirizzo “giro di vite”, alla Ricciardello (ed alle associate Mecs e Pinto) vengono liquidati altri cinque milioni di euro: poco più di due milioni e mezzo lʼ8 novembre, e altrettanti il 30 novembre. Mentre dalla tesoreria partivano i bonifici, il consiglio comunale approvava la manovra di riequilibrio di bilancio. Senza tenere conto degli otto milioni e mezzo in totale che palazzo Zanca riconosceva alla Ricciardello per lo stato dʼavanzamento dei lavori che lʼimpresa legittimamente reclamava. E LE ALTRE SPESE. Se per i ventitre milioni dovuti agli svincoli palazzo Zanca ritiene ci sia stato un “malinteso” (la linea di difesa è che le somme non andavano accreditate alla contabilità ordinaria bensì a quella speciale dellʼemergenza traffico, per la quale Buzzanca è commissario), giustificare lo sforamento per gli altri quattro milioni di euro è un poʼ più difficoltoso. Perchè si tratta di spese effettuate nonostante la delibera di contenimento delle uscite e di dilazione dei pagamenti. Il settore che ha influito di più è quello dei cimiteri. Dal 14 ottobre, data della votazione in giunta dellʼatto di indirizzo, palazzo Zanca ha saldato 302mila euro a saldo del mutuo per i lavori di unʼara crematoria, altri novantamila per lʼinstallazione di quattro ascensori, 237mila euro per interventi di costruzione e manutenzione straordinaria, poi oltre 260mila euro per restauri ed ampliamento del cimitero di san Filippo e due fatture da poco meno di novantamila euro ciascuna per trasporti funebri, e sessantunomila e rotti per manutenzioni straordinarie. Un altro bel gruzzoletto è partito per saldare precedenti consulenze: oltre cinquantamila euro allʼassociazione temporanea tra la Izi Spa e la Temi srl per “consulenza sulle procedure Via e Vas relative al processo di pianificazione strategica città di Messina”, altri 46mila alla Nomisma ed associati per “assistenza tecnica e supporto alla redazione del piano strategico “Messina 2020”, e settantamila euro per la redazione dei progetti preliminare e definitivo delle aree da riqualificare tra la zona falcata e Tremestieri del programma “Porti e stazioni”. Il grosso delle spese è stato sostenuto per manutenzioni straordinarie e per adeguamenti di sicurezza per scuole materne ed elementari. La chicca? Trentamila euro per un autovelox. E un paio di centinaia di migliaia di euro di incentivi ai dipendenti. MESSINA. AllʼAtm sono indietro di tre mesi. A Messinambiente non si sa quando sarà pagato lo stipendio di febbraio. I servizi sociali sono praticamente smantellati, ma dipendenti delle coop attendono pagamenti in arretrato da talmente tanto tempo che non se ne ricordano quasi più. Praticamente, chi dovrebbe assicurare i servizi essenziali del comune di Messina non viene pagato. Il dato che certifica la debacle dellʼamministrazione di Giuseppe Buzzanca è questo, una città che fatica a garantire standard di vivibilità che altrove non sono nemmeno in discussione. La conseguenza? Scioperi e proteste a tappeto, una dopo lʼaltra. Mercoledi hanno incrociato le braccia i dipendenti di Messinambiente, reclamando a gran voce il pagamento degli stipendi e concertando unʼassemblea permanente di due ore alla fine di ogni turno. AllʼAtm la situazione è simile, tranne che per il fatto che nessuno sciopera, dato che con i ridicoli trenta, quaranta autobus in circolazione, nessuno se ne accorgerebbe. E quindi, per attirare lʼattenzione, ogni tanto qualcuno minaccia di suicidarsi. Poi ci sono i lavoratori della cooperative sociali, che per avere un minimo dʼattenzione da parte di Buzzanca sono costretti ad inseguirlo e contestarlo al Palacultura, mentre il sindaco presenziava ad una manifestazione per la festa della mamma. E siccome lʼagitatrice popolare della protesta è Clara Crocè della Cgil, Buzzanca inventa, nellʼesposto che ha annunciato di voler presentare contro il sindacato, una nuova e piuttosto suggestiva fattispecie di reato, lo “stalking politico”. A Clara Crocè Armando Di Maria proposito di risposte “creative”, è interessante quella che ha ricevuto Armando Di Maria, commissario liquidatore di Messinambiente, alla richiesta di spiegazioni rispetto al fatto che gli stipendi della società che amministra sono in ritardo di mesi e quelli dellʼAto3, invece, solo di qualche ora. Questo perchè il capitolo di spesa per i servizi di igiene ambientale è uguale per entrambe le società, dato che il comune di Messina storna i fondi allʼAto3 che poi li gira a Messinambiente. “Noi risparmiamo e li mettiamo da parte”, avrebbe risposto Antonio Ruggeri, liquidatore dellʼAto3, a Di Maria. Che fosse una battuta non cʼè dubbio, anche perchè altrimenti allʼAto3 dovrebbero spiegare quale delle due ipotesi , se servizi non svolti o stima delle spese troppo alta, è quella giusta, visto che a fine mese “avanzano” soldi. Per aggiungere ulteriori motivi di surrealismo, cʼè la protesta degli esercenti del mercato Zaera. In uno dei pochissimi giorni in cui gli agenti della polizia municipale hanno multato auto parcheggiate in maniera assurda dentro la rotatoria che dista dal mercato di qualche metro, gli operatori hanno abbandonato i banconi di pesce, carne e verdure, e sono scesi in strada, bloccando il traffico, a protestare. La legge, il buonsenso e le norme del codice della strada, per una volta su mille che vengono fare rispettate, avrebbero influito sui loro affari, togliendo clientela. (A.C.) PUNTINI SULLE “I” Aumento delle indennità Ecco cosa prevede la legge In merito alla nota apparsa a pag. 14 del Vs. settimanale dellʼ11 Marzo, a firma di Alessio Caspanello, si precisa che la L.R. n. 30 del 23 Dicembre 2000 e il successivo decreto del Presidente della Regione Sicilia, 18 Ottobre 2001 n. 19, hanno previsto un aumento del 5% sulle indennità qualora si accertasse che la popolazione fluttuante fosse il 30% in più di quella dimorante. Verificata la sussistenza delle condizioni di legge si è proceduto al riconoscimento, avvenuto solo dal 2008, cioè dallʼinizio di questa legislatura. Il Dirigente, verificate le condizioni e pur essendo in vigore la legge sin dal 2000, ha ritenuto “sbagliando” di non concederlo per gli anni passati e per coloro che rivestivano il ruolo di Consigliere. A tal proposito è opportuno specificare che per popolazione fluttuante è da intendersi, oltre agli studenti e turisti, anche tutti coloro che utilizzano gli uffici della città capoluogo (Tribunale, Ufficio Provinciale del Lavoro, Uffici Provinciali, Camera di Commercio, etc.). Lʼaumento, corrispondente a circa 50 Euro al mese, viene concesso in maniera postuma, ovvero a fine anno e a conclusione della relativa verifica. Ad oggi lʼindennità del Consigliere Comunale è di circa euro 1.560 lordi mentre quella del Presidente è di 940 Euro (netti mensile). Il Presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Previti Michele Schinella pubblicato in data 11 maggio del 2012 a pagina 18, viene attribuito a Santo Cacciola e Luigi Cangemi, due verificatori dellʼazienda di trasporti, inopportunamente lʼappellativo di fannulloni (infatti in tal modo è rubricato il trafiletto). Lʼetichetta apposta è da censurare atteso che a prescindere dalla condotta, presumibilmente posta in essere dai soggetti, nel cui merito comunque intendo entrare, non può essere tollerata la terminologia, denigratoria ed offensiva. Le elevazioni di verbali da parte dei due verificatori nellʼarco di 9 mesi non sono 7 come riportato ma 72. Avvocato Angela Pino Atm, “I controllori Cangemi e Cacciola non sono fannulloni” I dati sul rendimento dei verificatori con i nomi e cognomi riportati nellʼarticolo sono contenuti, come peraltro specificato, nella relazione del responsabile della Sicurezza, Ettore Sciacca, finita sul tavolo dei magistrati della Procura. (M.S.) Nelllʼarticolo “Atm, il harachiri dei lavoratori” a firma di pagina 13 Politica 18 MAGGIO 2012 centonove SVOLTE. Il bancario e l’ex vice presidente della Provincia ai vertici di giunta e consiglio comunale S.ANGELO DI BROLO Due Re per Santo Stefano Caruso: «Legge elettorale ingiusta» Dopo la sbornia elettorale arrivano i primi problemi per l’assegnazione degli incarichi. Agniezka potrebbe lasciare il posto a Nino Torcivia. Felice Pellegrino a Palazzo dei Leoni DI NINO DRAGOTTO SANTO STEFANO DI CAMASTRA. Il fermo immagine della folla che acclama il sindaco Pippo Mastrandrea, vincitore delle amministrative di maggio 2007, ed il fotogramma della gente che porta in trionfo Francesco Re a maggio 2012, sembrano il risultato di una modifica al “Photoshop”: cambia il sindaco eletto, ma gran parte degli osannanti sono rimasti identici. Un successo elettorale confortato dai grandi numeri di percentuali ha incoronato il sindacalista bancario Francesco Re a primo cittadino della città delle ceramiche. Il sindaco Re ha sfiorato il 52% del consenso elettorale legittimando il suo successo rispetto alla somma dei voti dei suoi due avversari, il professore di chimica Carmelo Colombo, rimasto alla soglia del 27, 87%, ed al medico militante della Destra, Peppe Ruggieri che ha raggiunto il 20,17%. La sconfitta più sorprendente da registrare è quella del medico chirurgo Giuseppe Mastrandrea, che da sindaco uscente ha intercettato solo 64 preferenze non riuscendo ad essere eletto tra i cinque consiglieri che andranno a costituire il gruppo di minoranza al neo primo cittadino Francesco Re. Incassato il successo elettorale Re è al lavoro per mettere in assetto la coalizione civica e politica,”Santo Stefano nel cuore”, rivitalizzata da una forza del 54,20 % di consensi. Le varie componenti della coalizione vincente è allo sportello per incassare. Improponibile la ventilata proposta di chi è uscito sconfitto dalla consultazione elettorale, chiedendo unʼamministrazione di salvezza civica, di un paese in preoccupante regresso economico e demografico: il sindaco Re dovrebbe allargare la giunta a due assessori di riferimento alla lista “Vivere Santo Stefano” di Carmelo Colombo ed alla lista “Nuove idee” di Peppe Ruggieri. Ma si tratta di fantapolitica. Il silenzio Il neo sindaco Francesco Re con la moglie seguito al risultato delle urne sarà sciolto lunedì allʼinsediamento dei quindici componenti del nuovo consiglio e allʼassegnazione delle cariche di presidente del consiglio comunale e del suo vice. Al vertice dellʼassise comunale sarà eletto lʼex sindaco ed ex vicepresidente della Provincia, Carmelo Re, che in questi giorni ha voluto mantenere un profilo non di parte, ma di risorsa per tutta la cittadinanza, mettendo a decantare rivalse elettorali. Due Re al comando dei vertici delle istituzioni municipali, non è solo pura coincidenza. La vice presidenza del consiglio potrebbe essere assegnata al gruppo di minoranza consiliare, ma Santo Rampulla, primo eletto di “Santo Stefano nel Cuore”, mette avanti il suo primato per occupare altre cinque anni lo scranno seconda postazione dellʼaula. Gli assessori designati, Agniezka Staszewska e Matteo Napoli, non conoscono ancora i loro “compagni” di giunta, ma anche per loro si prospettano novità. Lʼimprenditrice polacca Agniezka, dopo lʼobbligo di firma dovrebbe passare il testimone al suo compagno, lʼarchitetto Nino Torcivia, a cui dovrebbero essere affidate le deleghe pesanti ai Lavori Pubblici ed alle manutenzioni. Per Matteo Napoli il peso specifico della delega assessoriale è in divenire. Accantonata la posizione di vice sindaco alla fedelissima del Re, responsabile della Camera del Lavoro, non si concretizza il ripescaggio del primo dei non eletti, Cosimo Nigrelli. Anche la vice sindacatura annunciata al promoter SANTʼANGELO DI BROLO. Il sindaco Basilio Caruso contesta la nuova legge elettorale. Ritiene che vi siano possibili elementi di incostituzionalità, in ogni caso ritiene sia «certamente ingiusta». «Dopo le elezioni dello scorso anno scrive il Sindaco - ho nominato la Giunta, individuando gli assessori tra i nominativi già eletti alla carica di consigliere comunale. Nel rispetto della normativa vigente a quel tempo, essi hanno optato per la carica di componenti lʼesecutivo, rassegnando contestualmente le dimissioni da quella di consigliere. Nel frattempo la legge 6 del 2011, oltre ad avere cambiato il sistema elettorale, tra le innovazioni inserisce lʼobbligo della presenza di entrambi i generi nelle giunte e la facoltà per 2 assessori di mantenere la carica di consiglieri comunali, non più incompatibili. «La conseguenza – prosegue il capo dellʼAmministrazione – è che almeno un assessore, che con la nuova legge avrebbe potuto continuare a ricoprire la carica elettiva, ha dovuto dimettersi ed oggi, dovendolo sostituire, sarebbe privato della possibilità di continuare a ricoprire la carica di consigliere comunale. Sarebbe stato più logico fare applicare la legge dal momento della sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale». finanziario Fausto Pellegrino è destinata a saltare. Lʼelezione del consigliere provinciale di Salvatore Calì a sindaco di Cesarò ha aperto la porta dʼingresso di Palazzo dei Leoni della Provincia a Pellegrino primo dei non eletti nella lista “Autonomisti MPA”. Un problema in meno da affrontare per il sindaco Francesco Re, che potrebbe promuovere a vicesindaco il “pensatore della sinistra”, Filippo Fratantoni, politico intramontabile che vanta il primato di aver determinato per oltre venti edizioni le scelte organizzative e culturali dellʼannuale “Mostra internazionale delle Ceramiche di Santo Stefano di Camastra”, evento oggi collassato. Chi sarà il quarto uomo, o donna che farà lʼassessore nella giunta del Re? A bussare alla Reggia sono in tanti. BARCELLONA Catalfamo - Collica: l’ora della verità Calderone e Marte sostengono la professoressa. Saltano i dibattiti in tv. E gli animi si surriscaldono BARCELLONA. Eʼ giunto il momento della verità per il futuro amministrativo della città del Longano. Alla conclusione di una campagna elettorale, che nel turno di ballottaggio ha assunto i toni più accesi, rispetto ad un primo turno anestetizzato dallʼattesa per uno scioglimento del consiglio che non è arrivato, i due candidati Rosario Catalfamo per il centrodestra e Maria Teresa Collica per il centrosinistra sono arrivati allʼappuntamento con il giudizio degli elettori. Il ballottaggio darà una sentenza inappellabile tra la scelta di continuità amministrativa rappresentata da Rosario Catalfamo, espressione diretta della corrente che fa capo al senatore Domenico Nania, o di cambiamento, attraverso lʼinsediamento di una donna a sindaco della città, Maria Teresa Collica, sostenuto da un movimento appoggiato da numerose associazioni attive sul territorio. Lo scontro tra i due candidati è stato più che altro a distanza, perché non si è avuto un faccia a faccia diretto, e si è animato soprattutto nelle piazze, con toni molto accesi, che sono sconfinati al limite del buongusto. La strategia per questa seconda fase della campagna elettorale è stato diverso da parte dei due contendenti e delle coalizioni che li hanno sostenuti. Catalfamo ha ridotto al minimo i discorsi pubblici, per una scelta studiata probabilmente a tavolino dalla coalizione. Ha, invece, deciso di puntare su un contatto diretto con la gente, con un porta a porta serrato soprattutto nei quartieri periferici, per consolidare un risultato positivo pagina 14 registrato al primo turno. Il centro della città, infatti, ha visto una netta supremazia della Collica, che, invece, ha proseguito a parlare alla gente dalle piazze, coinvolgendo anche la coalizione che lʼha sostenuta. Per entrambi non ci sono stati apparentamenti con i concorrenti rimasti fuori dal ballottaggio. Se per Catalfamo si è trattato di una scelta annunciata considerato che già nel primo turno era sostenuto da 6 liste, con 19 consiglieri eletti, per la Collica la decisione di non stringere subito un accordo con le coalizioni di Santi Calderone e Filippo Marte è stato ponderata e motivata dallʼidea di non voler snaturare per il momento il progetto lanciato alcuni mesi, con accordi che potevano essere fraintesi. Eʼ comunque evidente che in caso di vittoria, la Collica dovrà in qualche modo aprire un dialogo con i nove consiglieri espressi dalle altre due coalizioni, perché sarà complesso governare la città con due soli consiglieri. La battaglia fino allʼultimo giorno sarà quella di captare le preferenze raccolte dagli esclusi centonove Politica 18 MAGGIO 2012 SANTA TERESA DI RIVA. La vittoria del deputato cancella una intera classe politica De Luca ricomincia da zero Undici consiglieri su quindi sono “facce nuove”. Alla guida dell’aula arriva Lo Giudice. L’onorevole Briguglio (Fli) rimane senza esponenti. Nasce l’assessorato “alle piccole cose” DI MASSIMO FERRARO SANTA TERESA DI RIVA. Eʼ un clima da day-after quello che si respira nei circoli politici cittadini dopo il “ciclone” Cateno De Luca che ha di fatto cancellato circa 30 anni di storia, mettendo ai margini i protagonisti dellʼagone in arena dal 1980. Direttamente o indirettamente restano al palo i “pezzi da novanta”, coloro che per decenni con fortune alterne hanno dettato i tempi della vita amministrativa locale. Sono out in un colpo solo il sindaco uscente Alberto Morabito, il suo predecessore Carlo Lo Schiavo ed il consigliere provinciale Nino Bartolotta. Per loro il verdetto delle urne è stato inesorabile per un consiglio comunale che si presenta per undici quindicesimi rinnovato. In virtù della nuova legge elettorale il neo sindaco si è trascinato la sua lista dʼappoggio (Sicilia Vera Libera S. Teresa) nonostante sia stata la terza per consensi accumulati – 1491 voti contro i 1784 di S. Teresa Protagonista ed i ben 2584 di Città Libera - e quindi potrà contare sullʼapporto di ben dieci consiglieri comunali che formeranno la maggioranza. Sui banchi dellʼopposizione siederanno i primi cinque di Città Libera ossia David Trimarchi (Pdl, uomo di fiducia del consigliere provinciale Lalla Parisi), Santino Veri (Pdl, area BuzzancaFichera), Franco Brancato (espressione dellʼex vicesindaco Pippo Lombardo), Antonio Di Ciuccio (Udc, ex sindaco di Antillo) e Sebastiano Pinto, (vicino allʼex assessore Natale Rigano). Di questi solo Trimarchi e Pinto sono uscenti e vanno ad aggiungersi a Danilo Lo Giudice e Salvatore Bucalo, rieletti nelle file di Sicilia Vera. Scompare il Fli di Carmelo Briguglio che paga il flop di Carlo Lo Schiavo e non riesce a riconfermare Roberto Moschella (139 voti ) e Filippo Miano (116), fermi al palo pure i militanti Cateno De Luca del Pd che contavano su due candidati ufficiali a supporto di Alberto Morabito, Rosario Riganello (150 preferenze) e Pablo Spadaro (132) e su una candidatura nuova espressione del circolo collaterale “Impastato” che ha sbancato nella lista di Carlo Lo Schiavo raccogliendo ben 212 preferenze. Battuta a vuoto pure per lʼMpa che registra il buon risultato di Carmelo Miuccio, sostenuto dal già assessore Salvatore Puglisi, ed il crollo di Nino Santoro con appena 61 preferenze. I due si leccano le ferite insieme agli amici di Nino Bartolotta che ha proposto due candidati, Felice Di Bartolo (118 voti) e Paolo Cicciò (112). Il primo cittadino, che ha sbagnato la sua elezione con una manifestazione di piazza con quattro mila presenze, ha distribuito le deleghe ed ha confermato quanto promesso in campagna elettorale in merito alla rinuncia delle indennità per i componenti della giunta e dei gettoni per i consiglieri comunali. Al vice sindaco Nino Famulari andranno Edilizia economica e popolare, Territorio ed ambiente, Lavori pubblici, Beni culturali e viabilità. Giovanni Bonfiglio si occuperà di Sport, turismo, spettacolo, politiche giovanili, Cultura e pubblica istruzione. Giovanna Pina Dʼarrigo ha ricevuto lʼincarico per Servizi sociali. A Salvatore Bucalo vanno Bilancio e Patrimonio. Cateno De Luca ha tenuto per se Attività produttive, Personale, Programmazione negoziata, quartieri e frazioni. Tra le deleghe anche la curiosa “Banca del Tempo e piccole cose”. Presidente del consiglio designato sarà Danilo Lo Giudice. Anche nelle file oppositorie si muovono i primi passi e dopo una riunione interlocutoria si passerà a ratificare la nomina del capogruppo di minoranza, ruolo per il quale sembrano in pole position David Trimarchi ed Antonio Ciuccio. Bisognerà poi dare seguito alla proposta del neosindaco che nel comizio di ringraziamento ha aperto allʼopposizione offrendo la vice-presidenza del consiglio comunale. Dallʼaccettazione o meno di questo segnale di distensione si potrà avere unʼidea più chiara su quale sarà la linea politica guida, attorno alla quale si muoveranno i cinque di Città Libera che dovranno cercare lʼintesa interna. PIRAINO Marino, profumo di vice sindacatura PIRAINO. Cʼè ansia da “prestazione” a Piraino dove tutti si chiedono come saranno distribuite le cariche dopo le elezioni amministrative che hanno visto imporsi il medico Gina Maniaci, primo sindaco-donna del paese delle due torri. A poco meno di una settimana, dunque, dal primo consiglio comunale, che si terrà lunedì 21 maggio, sia sulla rete che per le Aldo Marino strade è partito il “toto assessore”. Oltre ai due nomi già presentati nel periodo elettorale, lʼingegnere Pippo Miragliotta e il giovane professionista Nino Do Vico, ci si chiede soprattutto chi ricoprirà il ruolo di Vicesindaco e quello di presidente del Consiglio, nonché il quarto posto vacante della giunta pirainese. Ma soprattutto in molti si chiedono se i nomi mancanti verranno pescati direttamente dal consiglio comunale, permettendo così la surroga delle due giovani donne prime dei non eletti, ovvero Erminia Calabria e Rossella Domianello. In campagna elettorale, si vociferava di unʼeventuale entrata in giunta del medico Carlo Amato e del professionista Ciccio Anastasi, ipotesi che per il momento sembra essere stata accantonata, perché a quanto pare saranno gli stessi consiglieri eletti a fare il salto. Gettonatissimi sono i nomi del commercialista Cono Condipodaro, a cui probabilmente spetterebbe anche la nomina di vicesindaco, oppure quello di Aldo Marino, veterano della politica pirainese. Tra le donne, la quota rosa potrebbe essere individuata nella figura di Pina Saggio, eletta con un cospicuo numero di voti. La nomina del Presidente del Consiglio non dovrebbe comunque rivelare sorprese. Sarà quasi sicuramente il giovane e caparbio neo avvocato Salvatore Cipriano, primo degli eletti della lista “Insieme per unʼalba nuova”. C.S. ACQUEDOLCI Un Gallo tra le donne: ecco la sua squadra rosa Il sindaco vuole dare spazio al gentil sesso. Le strategie per giunta e consiglio ACQUEDOLCI. «Sono le donne ad aver caratterizzato con il loro apporto la campagna elettorale che per altri cinque anni mi darà lʼonore di guidare lʼamministrazione. Saranno le tre donne elette nel consiglio comunale a determinare gli equilibri in aula». Il sindaco Ciro Gallo svela il segreto della sua riconferma: il “potere rosa”. «Tra un “imperatore” e la sua fotocopia, la città di Acquedolci ha scelto lʼoriginale» scherzano gli addetti ai lavori. Il sindaco Gallo ha scelto la sua giunta ed oltre agli assessori designati Antonino Giambò, vicesindaco da lunga data, e Daniela Zingale, ha chiamato al suo fianco Cirino Rotelli e Salvatore La Monica che daranno spazio in aula ai due primi non eletti: Benedetto Spitaleri e Giuseppe Occhiuto. Anche se non ha riportato un alto consenso elettorale il prestigioso incarico di presidente del consiglio sarà affidato a Bartolo Messina. Il sindaco Gallo, sempre più propenso verso lʼaltra metà de cielo, in un primo momento avrebbe scelto la presidenza del consiglio ad una donna, Giovannella Re, sorella del primo cittadino di Santo Stefano di Camastra, Francesco Re. «Lʼunico della lista avversaria a chiamarmi per farmi gli auguri è stato il consigliere Nello Amata» ha confessato il sindaco Gallo, che da abile politico punta lʼosservatorio sulla grande caterva di consensi ottenuta dallʼex sindaco, Salvatore Oriti, circa 350 preferenze, una enormità in una città come Ciro Gallo pagina 15 Acquedolci. Per scompaginare di più un esercito in disordine il sindaco Gallo riconosce a Salvatore Oriti, lʼonore delle armi, come suo più legittimo avversario. Sarà Salvatore Oriti, il candidato anziano a presiedere la prima seduta per poi cedere lʼincarico a Messina. Con lʼabilità riconosciutagli nel saper manovrare il consiglio comunale il sindaco Gallo mira, o ammira, al ripescaggio di altre due consiglieri donne: Paola Longo e Irene Damiano, che dai movimenti in avvenire della giunta, risultano le prime in graduatoria delle eleggibili. In questa dinamica rientra la prossima nomina ad assessore di Calogero Carcione, inossidabile delegato allo Sport e Spettacolo, terzo consigliere tra i più “eletti”, dopo la maglia rosa Cirino Rotelli con 309 voti e del grande esperto di cavalli, Giuseppe Salerno, con 238 preferenze, che ha determinato la vittoria. (Ni. Dra.) Politica 18 MAGGIO 2012 Domenico Prestipino Santino Di Bella PAGLIARA. Avviso di garanzia per l’ex sindaco Si sarebbe disfatto di documenti dopo la sconfitta Di Bella e le carte che scottano L’indagine è partita dalla denuncia del nuovo primo cittadino Domenico Prestipino. La difesa: «Erano appunti personali». Ma nel 2007 la moglie del capo della giunta... DI GIUSEPPE PISTONE PAGLIARA. Il suo delfino, Sebastiano Gugliotta, è stato sconfitto alle amministrative del 7 maggio. Lui, il sindaco uscente Santino Di Bella, si è beccato unʼavviso di garanzia firmato dal sostituto della Procura di Messina Camillo Falvo. Il motivo? Prima di lasciare la sua stanza del Municipio del paese ionico, secondo lʼipotesi accusatoria, si è disfatto di carte e documenti gettandoli nel cassonetto dellʼimmondizia. Lʼindagine è partita da una denuncia del neo sindaco, Domenico Prestipino, che avvisato dallo strano movimento di carte da parte di alcuni cittadini ha avvisato i carabinieri i quali hanno inviato unʼinformativa alla Procura della Repubblica di Messina. I militari dellʼArma nel cassonetto accanto al Palazzo municipale avrebbero ritrovato cartelle esattoriali, atti stragiudiziari di privati, accertamenti dellʼufficio tecnico, decine di istanze a firma dei cittadini, corrispondenza varia e persino 80 protocolli in originale. Decisiva per configurare il reato di soppressione di atti amministrativi pubblici è la natura dei documenti. LA DIFESA. Santino Di Bella, non perde la calma, e spiega: «Ho ripulito la mia scrivania e la mia stanza, occupata per 5 anni, da documenti personali e fotocopie, strappando carte, carpette e appunti vari, tra cui una rubrica telefonica. Non avrei avuto motivo di distruggere documenti amministrativi. E se per assurdo ne avessi avuto motivo, non li avrei certo buttati nel cassonetto dellʼimmondizia posto in bella vista al centro del paese, davanti a decine di persone». Lʼex sindaco Santino Di Bella, ha così già manifestato agli inquirenti la piena disponibilità a collaborare alla indagini: centonove «Non ho nulla da temere. La verità verrà a galla presto e dimostrerà la correttezza del mio operato», sottolinea. Domenico Prestipino, il neo sindaco, dal canto suo, respinge al mittente le accuse di chi sostiene che dietro la sua denuncia ci siano motivi di rivalsa o addirittura di vendetta. NEMESI STORICA. La moglie di Prestipino, Santa Musile, dipendente del Comune, nel 2007, al momento dellʼinsediamento del sindaco Santino Di Bella fu denunciata insieme ad unʼaltra funzionaria, Rosa Andò, per avere sottratto dal palazzo municipale 4 personal computer. Incriminate dal pubblico ministero Maria Pellegrino, si trovano sotto processo al Tribunale di Messina. Lʼultima udienza si è celebrata il 3 maggio del 2012. «Mi sono limitato a fare il mio dovere di cittadino. Nel palazzo municipale non ci possono essere documenti personali. Sono rammaricato per la piega che ha preso la vicenda», sottolinea il sindaco Prestipino. I FATTI. Il giorno dopo il responso delle urne, martedì 8 maggio, lʼex sindaco Di Bella, di buonʼora è arrivato al Comune per sistemare carte e documenti personali nel suo ufficio. I cittadini, sostenitori della compagine avversa e in attesa dellʼinsediamento della nuova amministrazione, hanno notato un andirivieni di Di Bella dalla sua stanza al cassonetto dellʼimmondizia posto allʼingresso del Municipio. Avvertito da alcuni cittadini al comune è arrivato il neo sindaco Domenico Prestipino che ha trovato Di Bella a scartabellare tra i documenti. Secondo il racconto dei presenti, Prestipino è andato su tutte le furie, ha urlato e cacciato in malo modo lʼex sindaco fuori dalla stanza prima di chiedere lʼintervento dei carabinieri. A cui ha riferito che alcuni cittadini gli avevano segnalato la presenza di alcuni documenti comunali nel cassonetto. Il sindaco ha chiesto anche lʼintervento dei vigili urbani, che si sono dati da fare per prelevare dal cassonetto lenorme massa di documenti. Lʼoperazione è andata avanti sino a tarda sera e si è conclusa con la richiesta avanzata da parte dei carabinieri della stazione di Mandanici sul da farsi alla magistratura messinese. Lʼinformativa è finita sul tavolo del magistrato Falvo che per poter procedere al sequestro della copiosa documentazione ha emesso lʼavviso di garanzia nei confronti di Santino Di Bella. LETOJANNI Costa apre agli sconfitti Bucceri e Gullotta Durante il comizio di ringraziamento esalta gli avversari. «Devono essere valorizzati» LETOJANNI. Sarà sindaco del paese di Letojanni per i prossimi cinque anni. Una vita trascorsa a pane e politica. Una passione, quella di Alessandro Costa, che gli ha permesso di essere eletto per quindici anni consecutivi in Consiglio comunale, nove dei quali come garante dellʼAssemblea. La storia politica del figlio del popolo, divenuto primo cittadino allʼetà di 37 anni, continua. Continua dopo una campagna elettorale terminata qualche giorno fa e vissuta tra le incertezze dellʼultima ora. Dunque un sindaco giovane e nello stesso tempo dʼesperienza, considerata via della crisi che lo ha investito negli ultimi anni- ha affermato anche la sua lunga militanza nel Partito dei Democratici di Costa-, con un calo di presenze esorbitante». Dunque Sinistra e poi nel Pd. Nel comizio di ringraziamento di lunedì bisognerà promuovere un turismo variegato: quello sportivo, sera ha voluto precisare che le elezioni sono state vinte con congressuale, culturale, sociale e giovanile, programmando merito e, soprattutto, non ci sono state scorrettezze politiche. eventi e manifestazioni durante tutto lʼarco dellʼanno, con un Lʼha voluto dire davanti a una folla di gente che si è ritrovata occhio di riguardo al bilancio comunale. Un pensiero per i nel salotto buono di piazza Durante, dove ha due sconfitti Marilena Bucceri e Peppino pronunciato il suo primo discorso da sindaco. Gullotta. «Credo che debbano essere Costa ha affermato che il primo atto valorizzati dai rispettivi partiti, perché dellʼamministrazione sarà quello di riordinare rappresentano una risorsa importante per il gli uffici e nominare i nuovi dirigenti. «Oltre paese di Letojanni. Hanno condotto una alla manutenzione delle strade e allʼarredo campagna elettorale dignitosa e per questo urbano, si miglioreranno anche i servizi meritano tutto la mia stima. Sicuramente correlati, quali la viabilità, i parcheggi, lʼigiene continueranno a fare politica, contribuendo in pubblica e lʼaccoglienza» ha detto ancora il altri modi al bene del paese”. Intanto lunedì neo sindaco, che ha parlato anche di prossimo ci sarà lʼinsediamento del nuovo destagionalizzazione del turismo. «Un Consiglio comunale. settore sempre più nellʼocchio del ciclone, per Alessandro Costa Enrico Scandurra pagina 16 Sicilia centonove 18 MAGGIO 2012 INTERCETTAZIONI Ecco come ti assumo Franco Tomasello Franco De Domenico MESSINA. L’Ispettorato del Lavoro spulcia il rapporto tra l’ateneo e la società di servizi collegata. E scopre che Unilav, come aggiro la legge 280 unità della Spa impiegate da Università e Policlinico come se fossero propri dipendenti diretti. Si apre la strada a centinaia di cause per il riconoscimento del rapporto con i due enti pubblici DI MICHELE SCHINELLA MESSINA. «Somministrazione fraudolenta di manodopera ed interposizione fittizia di personale». LʼUniversità e il Policlinico di Messina da Unilav Spa formalmente comprano servizi. Di fatto, però, utilizzano i 270 lavoratori della società pubblica come se fossero propri dipendenti: li impiegano nelle stesse strutture dellʼateneo e dellʼazienda universitaria, con un orario di lavoro specificamente predeterminato, impartendo attraverso i capi ufficio istruzioni di lavoro secondo un vincolo di subordinazione. Lʼinchiesta aperta dellʼIspettorato provinciale del Lavoro di Messina parte da un dato e mira ad una conclusione che per le casse e lʼimmagine dei due enti della città sarebbe deflagrante. Se infatti i funzionari, che hanno già proceduto ad interrogatori ed acquisizione di documentazione, accertassero che i rapporti tra Ateneo e Policlinico e Unilav Spa, si pongono fuori dalla legge per i 270 lavoratori verrebbe spianata la strada, che deve passare necessariamente dalle aule giudiziarie, che porta al riconoscimento del rapporto di lavoro alle dirette dipendenze delle amministrazioni pubbliche con effetto retroattivo. In termini concreti significa, che Università e Policlinico, che già hanno esuberi di organico, si troverebbero altre unità di personale a cui dovrebbero riconoscere le eventuali differenze retributive rispetto ai lavoratori dipendenti che effettuano le stesse mansioni. Si realizzerebbe così per via traversa lo scopo per cui Unilav Spa era nata nel 2001: la stabilizzazione dei 238 ex Lavoratori socialmente utili (Lsu), proprio alla vigilia della scadenza della convenzione (fissata al 30 giugno 2012 tra le due amministrazioni e la società presieduta ad Franco De Domenico. Una convenzione che prevede anche un contributo annuo da parte della regione Sicilia di un milione e mezzo di euro allʼanno ora dal 30 giugno del 2012 non erogherà più. Franco De Domenico, docente di Economia, spiega: «Non credo che lʼutilizzo del nostro personale da parte dei due enti nostri committenti sia andato fuori dalla legge. Ritengo che sia intenzione dellʼateneo, comunque, a prescindere dalle risorse regionali prorogare il contratto con Unilav Spa facendosi carico della quota regionale». Il ricorso al personale di Unilav Spa ha consentito per anni allʼateneo di non sforare il limite massimo della spesa per stipendi fissato dalla legge, sotto pena del blocco delle assunzioni, perchè 5 milioni di euro spesi per pagare gli stipendi dei lavoratori venivano fatti passare come spesa per servizi ASSUNZIONI DI COMODO. La regione Sicilia il contributo lo ha erogato ma solo per gli originari 236 ex Lavoratori socialmente utili. Che non sono mai stati stabilizzati. Tuttavia la società tra il 2005 e il 2006, durante il rettorato di Franco Tomasello, è diventata uno strumento per aggirare le norme concorsuali che regolano le assunzioni nella pubblica amministrazione: il numero dei dipendenti è lievitato sino a 270. Trentaquattro sono stati assunti a tempo indeterminato nel periodo in cui a capo di Unilav, su investitura del rettore, cʼè stato prima Antonino Pellicanò che si è dimesso a gennaio 2006, e poi il successore Franco De Domenico. Non senza sospetti che i criteri di selezione siano stati ispirati a logiche clientelari, come indicano i rapporti di parentela che legano molti degli assunti con docenti o funzionari di rilievo dellʼateneo e del Policlinico. CORREZIONI. Franco De Domenico, presidente della Unilav Spa, però, smentisce: “Escludo in maniera categorica che il rettore o la moglie mi abbiano mai fatto pressioni per assumere alcuno. Alcune volte mi è stato chiesto solo di indirizzare alcuni. Ho consigliato loro di dire di fargli presentare il curriculum e di sottoporsi alla selezione”. MESSINA. Il sospetto che le asunzioni a Unilav Spa non fossero proprio rispettose della selezionie pubblica sono stati alimentati da intercettazioni telefoniche ed ambientali finiti allʼesame della Procura di Messina. Il primo giugno 2006, periodo in cui vengono fatte assunzioni, il rettore Tomasello, e la moglie, Carmela Grasso, per tutti Melitta, conversano a bordo della loro auto. Melitta si rivolge al marito: "Ah...senti. E' venuto stamattina Franco (cognome incomprensibile) dice: “Ho saputo che una società ha chiamato quelli della Unilav ma né mio fratelllo né la moglie di (incomprensibile) sono stati chiamati”. I nomi tu glieli avevi passati?” Tomasello risponde: "A Franco De Domenico certe volte, a me no no...". Allora Melitta lo incalza: "Io lo devo chiamare per dirgli di chiamarli subito a questi". Riferimenti ad Unilav si trovano pure nelle intercettazioni di unʼinchiesta sul concorso truccato di Medicina del Lavoro. Il 20 gennaio 2006 Umberto Bonanno, ex presidente del Consiglio comunale, è al telefono con il suo amico Nanni Ricevuto, attuale presidente della Provincia: "E ora sto andando da Melitta, che mi sta aspettando". Ricevuto gli risponde: "Benissimo, va benissimo". Bonanno continua: "Io con Melitta gioco per tutte e due le cose, ah?". Ricevuto concorda: "Certo, certo...certo". Bonanno riprende: "... Guardie giurate e Unilav, giusto?". Ricevuto : "Certo". Unʼaltra intercettazione è del 13 aprile 2006. Bonanno chiede a Melitta Grasso: "E quella storia, mi diceva Franco, di Unilav, si sta chiudendo?" Melitta risponde: "Pare si sta chiudendo. "Sta risolvendo?”, insiste Bonanno. Melitta: "Si". Bonanno: "Ti raccomando, perchè ora un momento particolare si apre, ah". Melitta: "Va bene, certo". Bonanno, il 25 maggio 2006, parla con Melitta: "Niente gioia, avevo parlato con Franco nei giorni scorsi". Melitta interrompe: "Ma lui ti sta seguendo benissimo". Bonanno: "Lo so, no al di là, penso di non avere problemi, no, ha voluto quell'appunto che ho dato prima a te, quello della Unilav". "Eh...se l'è vista lui, con lui devi parlare, va bene?", taglia corto la moglie del rettore. (M.S.) IL PRECEDENTE Amam, gli 8 impiegati sfruttati Sanzionati i vertici della municipalizzata dell’acqua che si serviva di rilevatori delle coop MESSINA. Lʼinchiesta dellʼIspettorato del Lavoro sullʼutilizzo dei dipendenti di Unilav Spa ha le stesse premesse di unʼinchiesta condotta per mesi sullʼutilizzo da parte dellʼAmam, la società pubblica che eroga lʼacqua in città, di otto dipendenti delle Cooperative Gaia e Teorema legate alla Spa da un contratto per la lettura dei contatori. Unʼinchiesta conclusa con lʼirrogazione di una sanzione da 300mila euro ai rappresentanti legali della Spa, Tanino Sutera e Domenico Battaglia e una denuncia in Procura per utilizzo fraudolento di personale. Lʼispettorato del Lavoro di Messi- pagina 17 na, dopo due anni di indagini, nei quali ha provveduto allʼaudizione di tutti i lavoratori, dei rappresentanti delle cooperative, nonché dei dipendenti e dei dirigenti Amam, e dopo aver acquisito tutti gli atti relativi ai contratti di appalto intercorsi tra lʼAzienda Meridionale Acque Messina e le Coop. Gaia e Theorema, è arrivato alla conclusione che la prestazione di lavoro degli otto lavoratori solo formalmente era avvenuta a favore delle due Coop, ma di fatto era alle dirette dipendenze dellʼAmam. Gli ispettori del lavoro hanno, infatti, appurato che tutta lʼattrezzatura ed il materiale utilizzato dai rilevatori era di proprietà della stessa Amam, che aveva anche fornito loro i singoli tesserini di riconoscimento, e che le disposizioni di servizio ai lavoratori venivano impartite direttamente ed esclusivamente dai dirigenti Amam. Gli otto lavoratori hanno promosso causa per vedere riconosciuto il loro status di lavoratori dipendenti dellʼAmam e per ottenere la differenza tra quanto percepivano dalle cooperative e quanto avrebbero avuto dalle due coop. (M.S.) Sicilia 18 MAGGIO 2012 centonove Santi Delia Emanuele Scribano MESSINA. Il Cga valuta la nullità delle prove del 2010 e adotta un atto che fa tremare gli aspiranti medici Test, 220 studenti sulla graticola Il presidente ordina che tutti i vincitori di 2 anni fa siano messi in condizione di partecipare al giudizio e difendersi. In primo grado il Tar trasmise le carte alla Procura ma salvò il concorso. Bocciato poi dal Consiglio di Stato DI MICHELE SCHINELLA MESSINA. Hanno pagato le tasse del primo e del secondo anno e frequentano da quasi 2 anni le lezioni del corso di laurea in Medicina e Chirurgia dellʼUniversità di Messina guidata dal preside Emanuele Scribano. Ma nei prossimi giorni lʼufficiale giudiziario recapiterà un avviso che per i 220 studenti che hanno superato il test di accesso a Medicina del 2010 potrebbe significare due anni di studi persi. Se il 24 agosto del 2011, il Tribunale amministrativo regionale di Catania, cui si erano rivolti i candidati esclusi, non se lʼera sentito di annullare le prove tenute il 3 settembre 2010 ma rilevando gravi anomalie aveva disposto la trasmissione delle carte alla Procura della Repubblica di Messina, il presidente del Consiglio di Giustizia amministrativa, Riccardo Virgilio, organo giurisdizionale di appello, ha ordinato di avvisare tutti i 220 aspiranti medici della possibilità di partecipare al giudizio di secondo grado in modo da difendere con i denti il loro sogno, garanzia di un lavoro futuro sicuro, coltivato dopo aver superato la concorrenza di altri mille studenti. La decisione del presidente Riccardo Virgilio non fa dormire sonni tranquilli agli aspiranti medici e ai vertici dellʼateneo per due motivi: perchè segue una pronuncia del Consiglio di Stato che, nellʼambito di un ricorso straordinario al Capo dello Stato, aveva bocciato sonoramente i giudici amministrativi di Catania; ed, ancora, perchè è stata adottata da un organo che nel 2010 annullò il concorso per presidi a tre anni dalle prove, salvato in primo grado dagli stessi giudici del Tar di Catania. CATTIVI PRESAGI.«Eʼ evidente che le operazioni compiute dalla Commissione hanno rischiato di porre nel nulla tutti gli accorgimenti previsti per assicurare lʼanonimato e quindi la par condicio dei ricorrenti e lʼimparzialità dellʼamministrazione», hanno motivato il 10 ottobre del 2011, giudici del Consiglio di Stato annullando le prove del 2010. E deludendo, così, il presidente della commissione, Alfredo Artenisio Carducci, che nel sottolineare che “tutto si è svolto regolarmente” aveva gettato pesanti ombre anche sul passato: “Abbiamo fatto sempre così”. La sentenza del Consiglio di Stato, fuori dai tecnicismi, ha sancito la certezza che chiunque, membro della commissione o funzionario incaricato di portare le schede dei test in automobile al Cineca di Bologna, dove avviene la valutazione, avesse la possibilità di favorire alcuni dei candidati, con risposta postuma alle 80 domande. FARSA. In termini concreti, la pronuncia ha significato che invece di sgobbare sui libri di chimica, di fisica e di biologia e di investire migliaia di euro in corsi di preparazione, ai 2mila aspiranti medici che ogni anno dellʼultimo decennio si sono confrontati per accaparrarsi uno dei 200 posti del corso di Laurea a numero chiuso di Medicina dellʼUniversità della città dello Stretto, per coronare il loro sogno, sarebbe bastato iscriversi al test di ammissione e affidarsi, anche con un punteggio pari allo zero, alla carta bollata e alle aule di giustizia. SECONDO DIRITTO.«I giudici amministrativi siciliani se condividessero lʼorientamento dei colleghi del Consiglio di Stato non avrebbero altra scelta che annullare le prove», commenta Santi Delia, il legale messinese che era riusciuto a dimostrare le gravi anomalie del concorso del 2010. «Se i giudici amministrativi dopo la discussione della causa avessero avuto solo lʼintenzione di ammettere al corso di laurea i ricorrenti non avrebbero ordinato la notifica del ricorso a tutti gli ammessi, accontentandosi della notifica allʼamministrazione che ha organizato il test». Gli effetti dellʼannullamento? «Legge alla mano è come se le prove non si siano mai tenute e quindi i vincitori come se non lo fossero più. Gli stessi studenti potrebbero domandare allʼateneo il risarcimento dei danni», soggiunge il legale. I giudici amministrativi di Catania che avevano vagliato la regolarità delle prove in primo grado, preoccupati per gli effetti deflagranti di una decisione di annullamento, dopo aver stabilito che “il modus procedendi della commissione appare palesemente lesivo delle esigenze di anonimato, con riguardo allʼagevole possibilità di ricondurre ex post ciascuna scheda e ciascuna busta ad un candidato ben determinato” se la sono cavata concludendo che “non essendovi certezza sullʼincidenza dellʼirregolarità cʼè il rischio che annullando le prove, ad unʼingiustizia si rimedi con una più grave ingiustizia nei confronti di tutti coloro che hanno superato le prove”. I magistrati tuttavia disposero “la trasmissione della carte alla Procura della Repubblica”. Il Consiglio di Stato, due mesi dopo, ha, però, bacchettato i magistrati catanesi: «Non occorre accertare ai fini della nullità delle prove se in concreto sia avvenuto il riconoscimento della prova di un candidato, essendo sufficiente la astratta possibilità che ciò accada» IL PRECEDENTE Quando Virgilio bocciò i presidi Il presidente del Cga autore di una battaglia per affermare l’irregolarità del concorso del 2006 PALERMO. Non se lʼaspettava nessuno anche perchè i vincitori del concorso da tre anni guidavano le scuole siciliane e le prove che li avevano incoronati avevano superato il vaglio di regolarità del Tribunale amministrativo regionale di Catania. Il Consiglio di giustizia amministrativa guidato da Riccardo Virgilio, però, non ebbe dubbi: «Le prove si sono svolte in violazione dela legge e sono nulle. Il concorso va ripetuto. I dirigenti scolastici devono tornare alle occupazioni di prima del concorso», sancì lʼorgano di giurisdizione amministrativa dʼappello siciliano a maggio del 2009. La sentenza, che rischiava di mandare in tilt le scuo- le siciliane e soprattutto di retrocedere di funzioni e di stipendio, 430 presidi, incontrò fortissime opposizioni. Riccardo Virgilio, di fronte alle resistenze del ministero dellʼIstruzione, guidato allʼepoca da Maria Stella Gelmini, e dellʼUfficio scolastico regionale, diretto da Guido Di Stefano di bandire nuovamente le procedure concorsuali, non si fermò e nominò un magistrato del Consiglio di Stato commissario ad acta, per dare esecuzione alla sentenza. Tale fu la fermezza del presidente che i presidi chiesero, invano, la ricusazione del magistrato. Che invece fu messo fuori gioco dal parlamento italiano. Deputati e senatori approvarono una legge sanatoria che nella sostanza diceva: «Le prove vanno rifatte. Ma chi ha già superato le prove e guida da tre anni le scuole deve fare un colloquio sullʼesperienza maturata. Gli altri devono rifare le prove». Il risultato? Tutti i dirigenti scolastici, tranne uno, sono stati riconfermati. Mentre è pendente al Tar del Lazio la richiesta di chiedere alla Corte costituzionale di pronunciarsi sulla legittimità di una legge che ha messo nel nulla una pronuncia giudiziaria. (M.S.) pagina 18 Mariastella Gelmini centonove Sicilia 18 MAGGIO 2012 Nella foto a lato, da sinistra, Giovanni Bonanno, Giuseppe Buzzanca e Franco Tomasello. Sopra, Sergio Cama. Sotto, da sinistra, Daniele Tranchida e Carmelo Trommino. MESSINA. Salta alla vigilia della manifestazione nazionale universitaria il contributo della Regione di 550mila euro Cus, Campionati squattrinati Assegnata all’ateneo e al Cus, in grave crisi economica, la kermesse passa all’assessorato regionale allo Sport. Daniele Tranchida ha la titolarità dell’evento per qualche ora. Suscita polemiche e promette: «Troveremo i soldi» MESSINA. Senza il Cus di Messina e la volontà del rettore dellʼateneo Franco Tomasello i Campionati nazionali universitari alla città dello Stretto non sarebbero mai stati assegnati. Ma senza le risorse economiche della regione Sicilia, la cui entità però è appesa a molte incognite, la manifestazione nazionale che inizia venerdì 18 maggio, non si sarebbe mai tenuta. Tuttavia il rettore Tomasello e il commissario straordinario del Cus, Sergio Cama, alla guida di enti con gravi problemi di bilancio, dopo aver dovuto abbozzare e accettare che sullʼhome page dellʼUniversità si scrivesse che “la titolarità della manifestazione è dellʼassesorato regionale allo Sport guidato dal messinese Daniele Tranchida”, hanno scoperto giovedì 17 maggio 2012, che in realtà i 550mila euro promessi dalla regione Sicilia e in forza dei quali la titolarità dellʼevento era stato ceduto si sono persi nelle pastoie burocratiche. Una scoperta che ha fatto sorridere chi aveva assistito il giorno prima (mercoledì 16 maggio) alla Conferenza stampa di presentazione: al centro del tavolo della sala in cui si riunisce il Senato accademico dellʼUniversità di Messina, lʼassessore regionale, a fare gli onori di casa; accanto il rettore, il vero padrone di casa che dopo alcuni minuti è andato via; ai due lati, distanti uno dallʼaltro e non solo fisicamente, il commissario del Cus, Sergio Cama, e Carmelo Trommino, direttore di UnimeSport, struttura dellʼateneo in concorrenza con il Cus per la gestione degli impianti sportivi. Questʼultimo, politicamente vicino agli esponenti del Pdl Sergio Granata e a Stefania Prestigiacomo, grazie al prepotente ritorno in scena della regione Sicilia, dopo essere stato tenuto per mesi ai margini dellʼorganizzazione, era stato incoronato direttore tecnico della manifestazione sportiva: carica svanita dopo che lʼassessore ha perso la titolarità dellʼevento. La conferenza ha lasciato una scia di polemiche: il sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, e il presidente del Coni, Giovanni Bonanno, primʼancora di saper che la titolarità delllʼevento era solo virtuale, se la sono presa con lʼassessore Tranchida per il mancato invito. IL PIANO ECONOMICO. Secondo il programma economico la regione Sicilia avrebbe dovuto contribuire alla manifestazione con 550mila euro. Altri 250mila ce li dovrebbe mettere lʼUniversità: in tutto fanno 800mila euro, che secondo le stime dovrebbero essere sufficienti a sostenere tutti i costi. Sarà così? Carmelo Trommino rassicura: «Ne potrebbero bastare anche di meno». I precedenti però non sono incoraggianti. Le Universiadi del 1997, organizzate dal Cus di Messina allora targato Piero Jaci, costarono alle casse dellʼente sportivo un buco di un miliardo di lire, da cui partì il tracollo dellʼente cui la legge attribuisce il compito “di promuovere ed organizzare lo sport universitario”. Lʼassessore Daniele Tranchida è ottimista: «Per lʼeconomia della città e della Provincia sarà comunque un affare: è dimostrato che per lʼenorme massa di gente attesa per ogni euro speso alla fine se ne incamerano quasi due». Lʼateneo di Messina, penalizzato dai tagli del ministero e costretto a ricorrere a un assettamento di bilancio, ha dovuto sborsare 900mila euro per sistemare il campo di atletica dei “Cappuccini”, di proprietà, però, del Comune di Messina. La struttura da tempo in abbandono, è stata rimessa a nuovo giusto in tempo per ospitare le gare di atletica. Le risorse? A testimonianza delle difficoltà economiche lʼateneo è dovuto ricorrere ad un mutuo con tasso agevolato concesso dall'Istituto per il Credito Sportivo con ammortamento ventennale. Se i conti dellʼateneo, alle prese con i tagli del ministero ma anche con una esorbitante spesa per il personale, piangono miseria quelli del Cus sono da azienda da decotta e tenuta disperatamente in vita. Lʼente guidato da due anni dal commissario Sergio Cama nelle sue casse non ha un centesimo: ha, invece, sul groppone tre milioni e mezzo di euro di debiti da saldare con gli 8 dipendenti superstiti (che avanzano 30 mensilità a testa) e i fornitori, lʼAgenzia delle Entrate e lʼInps, frutto di una gestione trentennale dellʼex presidente Piero Jaci, dimissionario a Messina ma attuale componente del Consiglio direttivo dellʼorganismo nazionale, Cusi. FALLIMENTI. Vicino politicamente al prorettore Pietro Navarra, Sergio Cama, chiamato a risanare le casse del Cus non è riuscito nellʼimpresa. «Credo siano stati fatti passi avanti. Senza risorse certo non è possibile andare avanti ma sono fiducioso. Eʼ necessario incrementare lʼattività sportiva. Il Cus vive dei contributi pubblici ma anche di incassi», sottolinea Cama. Il commercialista per il Cus ha la stessa ricetta che ha Carmelo Trommino per Unime Sport, società voluta dal rettore Tomasello nel 2006 per eliminare il Cus e così il suo presidentissimo Jaci. A UnimeSport il rettore attribuì la gestione di tutti gli impianti dellʼateneo che furono tolti al Cus: un ricorso al Tar di Catania di questʼultimo lo convinse ad una transazione che portò ad assegnare alcuni impianti ad un ente, altri allʼaltro. (M.S.) IN CIFRE 10mila ospiti e 25 discipline Ecco i numeri salienti della settimana di sport Stimato in 800mila il costo complessivo MESSINA. Venticinque le discipline sportive nelle quali si gareggerà, più di 1700 le medaglie che verranno assegnate, cinquanta delegazioni che rappresenteranno i vari Cus italiani, ventiquattro federazioni sportive coinvolte con i propri organi regionali e provinciali, 10mila tra atleti, tecnici, dirigenti, giudici di gara, duecento studenti volontari impegnati nella macchina organizzativa. Quindici saranno invece gli impianti nelle quali si disputeranno le gare, tra i quali la pista di atletica “Cappuccini” e il campo di rugby di Sperone, di recente sottoposti a manutenzione pagina 19 e pronti per lʼimportante manifestazione. Sono questi i numeri salienti ma non ancora certi dei Campionati Nazionali Universitari, giunti alla 66esima edizione, che terranno a Messina per una settimana, a partire dal 18 maggio del 2012. Le stelle della manifestazione, intese in senso di campioni sportivi, invece, non si conoscono. «Le iscrizioni sono possibili sino al giorno della singola competizione. Ci sono atleti impegnati a livello professionistico che si potrebbero liberare allʼultimo momento», ha spiegato il commissario del Cus Sergio Cama. I conti economici prevedono una spesa di 800mila euro. Per fare degli esempi, quarantamila sono destinati per cene, pranzi, buffet e ricevimenti; 60mila per spese di soggiorno di autorità e partecipanti; 60mila per manifestazioni e concerti musicali; 25mila euro per omaggi vari; 25mila euro per trasporto. (M.S.) Sicilia 18 MAGGIO 2012 centonove TRIPI Il Mast “sbarca” in Europa PROGETTI. Il nascituro Polo museale “nel mirino” di un fondo privato di diritto Montalbano, arrivano i dollari Approvato dal Comune il progetto per un “Museo delle arti e della realtà avanzata Muse dell’Elicona”. Che desta l’interesse degli americani. Pronti a investire 20 milioni di euro DI MARINO RINALDI MONTALBANO ELICONA. Sessantʼanni dopo il primo sbarco in Sicilia, sui Nebrodi stanno per tornare gli americani. E sono carichi di soldi. Quelli necessari per la creazione, a Montalbano Elicona, di un polo artistico e culturale che ha attirato lʼattenzione di un fondo privato di diritto statunitense, pronto ad investire nel progetto oltre 20 milioni di euro. UN PAESE MUSEO. È uno dei borghi più belli di Italia e ogni anno è meta privilegiata di migliaia di visitatori, attratti dalle bellezze paesaggistiche e architettoniche del circondario. Un flusso di turisti destinato ad aumentare a dismisura grazie alla creazione di un Circuito artistico che trasformerà Montalbano in un vero e proprio “museo a cielo aperto”. Lo scorso venerdì 11 maggio, infatti, la giunta comunale guidata dal neo sindaco Filippo Taranto ha dato il suo nulla osta al progetto esecutivo “Museo delle Arti e delle realtà avanzata - Muse dellʼElicona e Open Air Center of Argimusco”, un polo artistico e culturale che assieme al progetto parallelo “Land art e segni contemporanei nel parco dei miti e dei megaliti” consentirà di sfruttare appieno le potenzialità, ancora non del tutto espresse, del Castello medievale e del centro storico. Puntando, al contempo, sul fascino e sullʼunicità del sito megalico dellʼArgimusco. Finanziato in parte con un contributo pubblico, il Polo artistico e culturale ha intanto destato lʼinteresse di un fondo privato di diritto americano, pronto a “sganciare” i 20 milioni di euro necessari per lo start up del progetto. TEATRO, ARTE E ALCHIMIA. Festival “alchemici”, celebrazioni storiche, grandi eventi di musica contemporanea internazionale, esibizioni artistiche, estemporanee, spettacoli teatrali e centri di ricerca. Sono solo alcuni dei tanti eventi che troveranno spazio nel nascituro Polo culturale “Muse dellʼElicona”, che prevede, fra le varie iniziative, la creazione di un resort medievale nel borgo antico, un museo interattivo delle arti contemporanee dellʼElicona, che sorgerà nel Castello svevo aragonese di Federico II, una accademia di grafica e scenografia nei locali dellʼex impresa Cima, lʼistituzione del centro culturale “Arnaldo da Villanova” nelle sale di Palazzo Todaro, e unʼaccademia di musica e danza che verrà realizzata in un “eco-mostro” abbondonato da decenni. Centro nevralgico dellʼintero circuito artistico sarà il sito rupestre dellʼArgimusco, che diverrà un parco artistico e ospiterà opere dʼarte, installazioni, rappresentazioni teatrali e concerti musicali, con ospiti di fama mondiale. IL PROGETTO IN CIFRE. Presentato dal Comune di Montalbano, che ha già inviato il progetto esecutivo alla Regione Siciliana per la verifica finale, il Polo museale sarà finanziato con i fondi regionali Po Fers Sicilia 2007 2013 (Linea d'Intervento 3.1.3.1.), con lʼerogazione di 2 milioni e 400 mila euro per il Museo delle Arti (e di 1 milione e centomila euro per il progetto di land art). Appena il 9 per cento della spesa complessiva, che prevede un investimento totale di circa 24 milioni di euro. La maggior parte a carico dei privati, dei quali 6 per il marketing, 4 per gli eventi, 5 per la musealità, 1,5 per le attrezzature e quasi due per studi. I fondi, si legge nel progetto esecutivo redatto dallʼUffico tecnivo del Comune, saranno distribuiti su un arco temporale di quattro anni (2012-2015), ma una quota consistente, circa lʼ81%, sarà concentrata nei primi anni di attuazione. PERSONALE E TURISTI. Fra addetti agli infopoint turistici, guide, guardiani e tecnici amministrativi, saranno sessantadue le risorse umane che si occuperanno della gestione ordinaria del TRIPI. Sabato 19 maggio, il Museo di Archeologia, Storia e Territorio “Santi Furnari” (Mast) di Tripi, sarà uno dei grandi protagonisti della manifestazione europea “Notte dei Musei”. «Si tratta di vivere in modo emozionante ed insolito il patrimonio culturale che offre il nostro museo. Il programma che abbiamo preparato per lʼevento - spiega il direttore Gino Sofia - comprende la visita guidata agli scavi nella necropoli di contrada Cardusa, una rassegna di poesie nella sala conferenze, un recital a cura dei ragazzi dellʼIstituto Comprensivo di Tripi, una degustazione di prodotti tipici locali e la proiezione di un film tematico». Con lʼadesione alla Notte dei Musei, il Mast è uno pochi siti culturali in tutta Italia ad offrire ai visitatori una “notte inusuale” offrendosi in una straordinaria veste serale. E.B. circuito museale. Per ciò che concerne, invece, il numero di turisti, sono previste circa 200mila presenze annue. Allo scopo di incentivare la partecipazione dellʼutenza si prevede un costo per la partecipazione alle varie iniziative di 10 euro, ma saranno offerte condizioni agevolate ai possessori di una speciale card di accesso al Museo e all'Open Air Art Center. Previsti inoltre dei pacchetti di abbonamento annuale per la partecipazione al calendario di eventi. Nella foto in alto due dei più impressionanti megaliti del sito rupestre dellʼArgimusco, centro nevralgico dellʼintero circuito artistico. A destra il “passaggio di consegne” fra lʼex primo cittadino di Montalbano Elicona Giuseppe SImone e il nuovo sindaco Filippo Taranto SOTTO LA LENTE Un parco dei miti e dei megaliti nella “Stonehenge siciliana” Il sito rupestre dell’Argimusco ospiterà mostre, concerti e spettacoli di teatro MONTALBANO. Si trova a pochi chilometri da Montalbano Elicona, al confine fra i Nebrodi e i Peloritani, ed è uno dei luoghi più suggestivi e misteriosi della regione. Definito come la “Stonehenge siciliana”, il sito megalitico dell’Argimusco (o Argimosco) è caratterizzato da gigantesche rocce dalle forme geomorfe e antromorfe dall’origine ignota. Considerato da molti un “centro cosmico”, ovvero un luogo dove confluiscono grandi flussi di energia dal cielo e dalla terra, è meta di studiosi, pagina 20 archeologi e astronomi. Finito per anni nel dimenticatoio, e ritornato in auge nei mesi scorsi per le polemiche legate allʼorigine dei megaliti, lʼaltipiano sarà adesso riqualificato e valorizzato grazie ai progetti gemelli “Muse dellʼElicona” e “Land art nel parco dei Miti”. Fra le varie iniziative previste, una mostra dal titolo “Mith and Megaliths”, lʼacquisizione di opere dʼarte da esporre nel museo allʼaperto, un festival alchemico, la presentazione di sito megalitico “Specchio delle stelle”, la realizzazione di una installazione appositamente pensata per lʼaltipiano, un museo internazionale, nonché concerti, spettacoli teatrali e cortometraggi. «AllʼArgimusco - spiega lʼex sindaco di Montalbano Giuseppe Simone, fra i primi sostenitori e fautori del progetto - verrà creato uno spazio di “land art”, con lʼobiettivo di valorizzare e sfruttare le caratteristiche acustiche e naturalistiche dell’area . In pochi sanno, infatti, che lʼacustica dellʼArgimusco è persino superiore a quella del teatro greco di Siracusa. Per salvaguardare lo stato dei megaliti non è prevista comunque la costruzione di opere infrastrutturali». (M.R.) centonove Sicilia 18 MAGGIO 2012 MISTRETTA. Aria di dismissione nelle aule giudiziarie più piccole di Sicilia C’era una volta il tribunale Gli uffici rimangono in vita, ma non viene nominato il procuratore capo e i bilanci non hanno copertura. L’appello di Salvatore Porracciolo, presidente degli avvocati DI GIUSEPPE CUVA MISTRETTA. Non solo lʼospedale San Salvatore, anche il tribunale del paese nebroideo rischia la chiusura, anzi si può dire che è veramente appeso a un filo. La chiusura è stata prevista dalla revisione della carta geografica giudiziaria prevista dallʼex ministro della giustizia Nitto Saverio Palma, e avallata dallʼattuale guardasigilli Paola Severino, nellʼottica di tagli alla spesa pubblica. «Il tribunale di Mistretta sta vivendo un periodo particolare afferma il presidente del Consiglio dellʼordine degli avvocati amastratino avvocato Salvatore Porracciolo - ci troviamo senza un procuratore capo (Luigi Patronaggio ha lasciato il presidio mistrettese un paio di mesi fa) e nemmeno un sostituto procuratore che dovrebbe giungere a giorni, intanto, però, vengono suppliti da giudici che sono mandati a Mistretta provvisoriamente da altre sedi». Anche se il tribunale di Mistretta risulta tra i primi che dovrebbero essere soppressi in quanto è fra i più piccoli dʼItalia, Porracciolo tende a far notare che il numero di inchieste e processi effettuati sono un buon numero se rapportati al bacino dʼutenza che si va a soddisfare, ovvio sono numeri che rapportati ai grandi centri sono irrisori, ma un dato che emerge è che proprio per i numeri bassi che si vanno ad affrontare il palazzo di giustizia di Mistretta raramente va incontro a prescrizioni o cose simili». Cosa che invece potrebbe avvenire nel caso in cui il presidio di legalità nebroideo sia abolito e accorpato con molta probabilità a Patti, che in questo caso si troverebbe caricato ancora di più di lavoro, poiché andrebbe a coprire un territorio immenso, senza dimenticare che anche la sede staccata pattese ovvero SantʼAgata di Militello, rischia la chiusura e quindi il presidio di Patti sarebbe veramente intasato di cause. Il tribunale di Mistretta è il palazzo di giustizia è uno dei più vecchi Salvatore Porracciolo, presidente dell’ordine degli avvocati di Mistretta dʼItalia perché fu istituito con un regio decreto del 1862 e questʼanno, infatti, abbiamo celebrato i 150 anni della sua istituzione. Ha subito parecchie falcidie, la principale nel 1923 quando il regime fascista abolì il presidio mistrettese, venne re-istituito nel 1946 e da allora non ha cessato la sua giurisdizione sul circondario. «Oggi ci dobbiamo scontrare continua Porracciolo - con questa legge delega, non cʼè dubbio che il provvedimento attuato dal parlamento italiano è più nefasto da quello attuato da quello fascista, poiché nel 1923 fu si abolito il tribunale, ma esisteva la pretura e quindi i cittadini avevano il loro punto di riferimento di legalità. Oggi verrebbe meno anche lʼufficio del giudice di pace ed anche cause di poco conto dovrebbero essere affrontate in altri tribunali». Lʼeventuale chiusura del tribunale comporterebbe danni irreversibili per tutto il territorio, ci sarebbe un effetto domino poiché cadrebbero tutte le istituzioni connesse al palazzo di giustizia: dalla compagnia dei carabinieri di Mistretta e Santo Stefano di Camastra, alla tenenza della Guardia di Finanza Stefanese, a tutti i servizi giudiziari come il giudice di pace, al carcere e allʼagenzia delle entrate. Quindi tutti i cittadini dovrebbero far fronte con una carenza di luoghi istituzionali non indifferente. «Come si fa a sopprimere il tribunale di Mistretta e lasciare scoperta unʼintera zona che va da Termini Imerese a Patti senza un presidio di legalità? - si domanda lʼavvocato Eugenio Passalacqua consigliere territoriale - per quanto riguarda i risparmi ho i miei dubbi. Se un esponente delle forze dellʼordine ha svolto lʼindagine a Castel di Tusa, al confine con la provincia di Palermo, se deve fare testimonianza, dovrebbe recarsi a Patti e lasciare il posto di servizio. Quindi non si tratta di una misura urgente per la stabilizzazione finanziaria, è soltanto il classico specchietto per le allodole. Non hanno previsto fondi per il bilancio ed oggi ci troviamo con i cancellieri che non hanno la carta per fare le fotocopie, non ci sono nemmeno i soldi per le autovetture». Nonostante il problema del tribunale sia molto grave in questi mesi la popolazione sembra essere stata quasi assente e in un certo senso indifferente al problema, forse meno sentito rispetto a quello dellʼospedale, ma sempre di vitale importanza per tutto il territorio nebroideo. Intanto però per venerdì 18 è previsto un consiglio comunale aperto per discutere insieme ai sindaci della zona la questione. ZOOM Quattordici magistrati tra Messina e Barcellona QUATTORDICI NUOVI magistrati sono stati assegnati alle Procure di Messina e Barcellona Pozzo di Gotto. Nella Procura di Messina arrivano quattro giovani sostituti: Antonio Carchietti, 33 anni, di Udine; Diego Capese Minutolo, 33, di Napoli; Antonella Frada', 35; Alessia Giorgianni, 31, di Messina. Tre magistrati, tutti di prima nomina, sono stati invece assegnati come giudici al Tribunale di Messina. A Barcellona Pozzo di Gotto si sono insediati Giorgio Nicola, 33 anni, di Torino; Mirko Piloni, 35, di Ancona; Fabio Sozio, 38, di Frosinone. Da anni la Procura di Barcellona non poteva contare su una pattuglia così nutrita di sostituti. Al settore giudicante, invece, sono giunti Biancamaria Biondo, 36 anni, di Treviso; Maria Macrì, 43, di Bergamo; Danilo Maffa, 31, di Torino e Stefania Nebiolo Vietti, 32, anche lei di Torino. MESSINA Ardita, il procuratore “aggiunto” più giovane d’Italia Ex direttore del dipartimento penitenziario approda in riva allo Stretto MESSINA. Si è insediato il nuovo procuratore aggiunto di Messina. Si tratta di Sebastiano Ardita, ex direttore generale dei detenuti del Dipartimento dellʼamministrazione penitenziaria dal 2002 al 2011. Il magistrato è stato nominato dal plenum del Consiglio superiore della magistratura il 23 febbraio scorso. Con i suoi 46 anni è il più giovane ʻaggiuntoʼ dʼItalia. Arriverà dalla Procura di Catania dove aveva ripreso servizio il 3 dicembre scorso come sostituto della Direzione distrettuale antimafia. Nel 2009 ha rinunciato allʼincarico di procuratore capo di Modica su proposta del Csm per restare a lavorare al Dap. Da magistrato nel capoluogo etneo, Ardita si era impegnato nel contrasto alla criminalità mafiosa ottenendo riconoscimenti dalla Commissione parlamentare e dal Procuratore nazionale antimafia ma anche minacce da ambienti criminali. Nella sua attività di sostituto a Catania ha condotto numerose inchieste su irregolarità nella pubblica amministrazione e contro gruppi criminali organizzati. Recentemente è stato uno dei coordinatori dellʼinchiesta sul clan dei Cursoti che ha portato allʼarresto del boss Giuseppe Garozzo, noto come ʻPippu u maritatuʼ, che stava riorganizzando il gruppo dopo essere stato scarcerato, e di 23 suoi affiliati. Eʼ stato anche lʼautore di un libro dal titolo ʻRicatto allo Statoʼ, sullʼinfluenza della trattativa fra Stato e mafia nel tentativo di Cosa nostra di ammorbidire la lotta alla criminalità organizzata e di depotenziare la gestione del regime di carcere duro contro i mafiosi. pagina 21 Sebastiano Ardita, 46 anni Sicilia 18 MAGGIO 2012 C’ERA UNA VOLTA IL PIANOFORTE. L’agenzia di scommesse di via Garibaldi che ha preso il posto del negozio musicale Piparo MESSINA. E’ febbre da “puntata” in città: cento corner in tre anni Ci puoi scommettere Scompaiono i negozi storici, aprono le agenzie: dalle grandi compagnie alle “bottheghe oscure”.Il boom in zona sud. Come orientarsi . Ed evitare le truffe DI ALESSIO CASPANELLO MESSINA. Lʼultimo è stato Piparo, storico negozio di strumenti musicali di via Garibaldi che si è trasferito, lasciando che della bottega se ne impadronisse unʼagenzia di scommesse. E la merceria ad angolo? Un centro servizi. La vecchia salumeria? Al suo posto cʼè una sala giochi con slot machines e due computer. E la concessionaria? Oggi è una luccicante sala con due tavolini, cinque maxischermi che trasmettono in continuazioni competizioni sportive e totalizzatori, mezza dozzina di addetti e decine di avventori. Che scommettono. Senza pietà. A Messina, come in tutta Italia, è febbre da gioco. Un centinaio di “punti” aperti in tre anni parlano chiaro. SCOMMETTIAMO? Nel business sono entrate le grandi agenzie, quelle con le sale ampie, luminose, ben arredate e complete di tavolini e maxischermi. E poi si sono accodate le piccole, che sono fiorite come funghi in tutte le zone della città: a Provinciale, zona sud di Messina a ridosso dal centro, martoriata dalla crisi che ha provocato, negli ultimi tre anni, uno stillicidio di piccoli negozi, di sale scommesse se ne conta praticamente una ogni tre, quattro botteghe. Che dentro si scommetta, a guardare bene, non cʼè scritto da nessuna parte, visto che le insegne, quando ci sono, reclamizzano non meglio specificati “centri servizi” e lʼambiente, contrariamente ai “corner” delle grandi società di scommesse, è ben diverso. Spoglio, dimesso, unico dato identificativo qualche sciarpa di club calcistico alle pareti, la maglietta taroccata di un campione del pallone, qualche poster di piloti di formula uno o motogp. E basta. Dentro, spesso, non cʼè nemmeno il tipo losco immortalato dallʼiconografia. Più semplicemente, cʼè un addetto annoiato che controlla la giocata, incassa la scommessa, paga la posta e rilascia la ricevuta senza sollevare gli occhi dal monitor. A meno centonove che non ci sia una di quelle partite in cui il totalizzatore delle scommesse conta giocate che, sommate, danno milioni di euro. Nel qual caso, anche la più compassata delle sale scommesse si trasforma in una piccola borsa di Wall Street prima dellʼavvento dei computer. ATTENTI AL MARCHIO. La regola è empirica: le sale che espongono il timone “gioco sicuro”, marchio dei Monopoli di stato, sono affidabili, autorizzate e in regola. Di quelle che non lo espongono, in genere, non cʼè granchè di che fidarsi. Perchè in Italia le scommesse, il poker e i giochi con premi in denaro (tutti vietati ai minori di 18 anni) sono controllati, regolamentati e autorizzati dai Monopoli. Inoltre il concessionario riporta chiaramente nel proprio sito numero di concessione dei giochi, sede della società e partita Iva. I siti non autorizzati vengono inseriti in una lista “nera” dei siti illegali, aggiornata costantemente, che viene distribuita a tutti i provider italiani che assicurano i collegamenti Adsl necessari allʼattività. I siti illegali risultano quindi oscurati e, teoricamente, inaccessibili in Italia: sono ben quattromila indirizzi web non autorizzati inseriti nella lista nera. Nonostante questo, cʼè chi la fa franca. E LE TRUFFE. Il trucchetto più in voga, fino a qualche anno fa, era quello di alterare i dati da comunicare ai Monopoli di Stato. Un meccanismo che in meno di tre anni ha permesso ad unʼagenzia messinese, che aveva giocato quarantaduemila scommesse per un incasso di oltre mezzo milione di euro, di comunicare ai Monopoli meno di 80mila euro. Cinque anni fa, in unʼindagine che ha coinvolto una ventina di persone, si è scoperto che, allʼinsaputa degli scommettitori, le giocate venivano incassate direttamente dalle agenzie che non le inviavano ai bookmakers inglesi, ai quali avevano copiato il software in maniera che le ricevute rilasciate risultassero tali e quali a quelle originali. Solo in caso di scommesse di grossa entità, parte della giocata veniva stornata, per cautela, ai bookmakers. Se a vincere erano clienti abituali, invece, si faceva “ammuina”. Ci si accordava sulla somma da corrispondere subito dilazionando il resto con la scusa di un improvviso blackout del sistema. E poi cʼè un sottobosco di agenzie improvvisate che si appoggia a società che hanno sedi allʼestero, in particolare a Malta. Agenzie illegali, per lo stato italiano. Il reato in cui incorrono? Scommesse clandestine, sia amministrativo che penale. ZOOM Te la dò io la licenza La Questura è l’ultimo passaggio. Che controlla i requisiti “morali” dei richiedenti. Ecco come Pinuccio Puglisi MESSINA. “Il boom è avvenuto qualche anno fa, oggi la situazione è statica”. Carte alla mano, ufficio licenze della Questura di Messina smentisce la sensazione “a pelle”: ovvero che le sale scommesse sorgano come funghi. “Intendiamoci - spiegano dalla questura - il settore non smette di crescere, ma a ritmi meno sostenuti che negli anni scorsi”. Dati, quelli rilasciati dalla polizia, suffragati dai numeri. Secondo i monopoli di stato la Sicilia, nel confronto tra le giocate dei mesi di aprile 2011 e 2012, ha perso per strada due milioni e mezzo di giocate: gli isolani hanno speso quasi ventuno milioni ad aprile del 2011, e sono scesi a poco più di diciotto nello stesso mese del 2012. In percentuale, è un 12% in meno di giocate, che ai Monopoli di stato pagina 22 imputano alla crisi. E il rallentamento nellʼapertura delle sale? La licenza da “internet point”, spiegano dalla polizia, “che fino al 2011 era obbligatoria e invece dal 2012 non lo è più”. Una delle parecchie autorizzazioni necessarie per aprire una sala scommesse. “Noi non rilasciamo alcun tipo di autorizzazione”, spiega Pinuccio Puglisi, assessore al Commercio del comune di Messina. Chi si occupa di tutto lʼiter è la Questura. Che prima di rilasciare qualsiasi licenza vaglia i requisiti oggettivi e soggettivi dei richiedenti: il primo dei quali è la “moralità”. Il titolare, cioè, non deve aver riportato condanne per reati associativi, di mafia, di stupefacenti, e più in genere condanne non più appellabili; controlli che si estendono anche ai collaboratori e a chi nel centro scommesse ci lavorerà. Quello della polizia, però, è lʼultimo passaggio. Chi rilascia la concessione sono sono i Monopoli di stato, che mettono a concorso un dato numero di negozi di gioco e molti “corner”, angoli dedicati su attività. Chi partecipa alla gara diventa concessionario, che successivamente concede allʼaffiliato parte dei negozi di gioco e corner “vinti” in gara. (A.C.) centonove Sicilia 18 MAGGIO 2012 MILAZZO. Sempre meno tombe a disposizione. Si studia la gestione esterna Così mi “vendo” il cimitero L’assessore Midili proporrà alla giunta un project financing. I privati realizzeranno loculi, un servizio di sorveglianza e un totem per individuare la tomba del caro estinto DI GIANFRANCO CUSUMANO MILAZZO. Anche il cimitero del Comune di Milazzo potrebbe essere gestito dai privati. Lʼiniziativa avviata dal vicino comune di San Filippo del Mela, ma che già in Sicilia vanta altri precedenti, sta prendendo forma anche nella città del Capo. Lʼassessore al Patrimonio, Pippo Midili, sta predisponendo una proposta da sottoporre al sindaco Carmelo Pino e alla giunta comunale per avviare un bando di project financing e riammodernare lʼarea cimiteriale a costo zero. In sostanza una impresa privata si accollerà i costi di manutenzione e costruzione di loculi (che cominciano a scarseggiare) e in cambio gestirà la struttura per 30 anni. Lʼargomento è ritornato di stretta attualità dopo che lʼente comunale ha revocato le concessioni di terreno ai privati per la costruzione di loculi al cimitero. I privati hanno ritardato a realizzare i locali, ma a quanto pare il termine sarebbe scaduto per via del rilascio tardivo della concessione edilizia da parte dello stesso Comune. Il consigliere comunale Massimo Bagli ha presentato una interrogazione al sindaco per affrontare la questione della decadenza disposta dal Comune nei confronti di privati di alcune concessioni di terreno destinate alla costruzione di edicole funerarie private, allʼinterno del cimitero, perché sarebbe scaduto il termine entro cui completare i lavori di realizzazione. Una decisione – afferma il consigliere - che ha provocato la protesta di molti cittadini visto che ci sarebbero delle incongruenze e pertanto si chiede allʼAmministrazione "se ritenga opportuno procedere allʼannullamento o alla sospensione delle determinazioni dirigenziali che sanciscono la decadenza e qualora non s'intenda annullare o sospendere le determinazioni dirigenziali di avvenuta Il cimitero di Milazzo Massimo Bagli decadenza delle concessioni, "dichiarare come intende utilizzare i lotti di terreno oggetto delle predette determinazioni". «Ritengo - conclude Bagli - che ci siano delle violazioni in quei provvedimenti e quindi occorre risolvere la questione. Se non avrò riscontro, informerò il prefetto». La carenza di spazi cimiteriali e lʼimpossibilità di ampliare la struttura sta portando lʼassessorato a ripensare allʼutilizzo dellʼarea. «I comuni ormai non hanno più fondi per investimenti di questo tipo, dunque, lʼunica strada per continuare a garantire un servizio efficente ai cittadini è solo quella dei privati. Due le strade che personalmente Pippo Midili intendo perseguire, se il sindaco e i colleghi assessori mi supporteranno: o quella del project financing o quello del leasing». Con la stessa modalità verrà realizzato il parcheggio multipiano a pagamento nei pressi del cimitero che potrà servire anche la zona del castello. Il progetto è stato inserito nel piano triennale delle opere pubbliche. Midili ha dato disposizione di censire le tombe della parte storica per capire quali sono i defunti senza eredi, seppelliti da almeno un secolo (anche nelle cappelle gentilizie), e recuperare gli spazi. Anche le società di mutuo soccorso cominciano a “soffrire” la carenza di spazi. «Ancora spazi disponibili ne hanno continua lʼassessore al patrimonio - sono loro che vengono in aiuto quando non si sa dove accogliere le salme, ma il problema è solo posticipato». Nei progetti cʼè anche la previsione di installare telecamere di sicurezza e un totem allʼingresso per individuare lʼesatta posizione del proprio caro estinto. Il dipartimento aveva tentato la strada della cremazione. «La legge regionale è troppo restrittiva e Milazzo non ha i requisiti di legge per ospitare un impianto. Lʼunico in Sicilia si trova a Palermo». A vendere “pezzi” di cimitero sono stati numerosi comuni in Sicilia, specialmente nel catanese, da Acireale a San Giovanni La Punta e San Gregorio. SAN FILIPPO DEL MELA Esequie in Comune La coalizione del sindaco Cocuzza si spacca sulla gestione della struttura. Di Bella lascia SAN FILIPPO DEL MELA. Le prime esequie che si celebrano nel nuovo cimitero di San Filippo del Mela, sono quelle della coalizione del sindaco Giuseppe Cocuzza. Lo schieramento che sostiene il primo cittadino resta largamente maggioritario ma perde lʼappoggio del presidente del consiglio comunale, Matteo Di Bella. A causare la rottura è stata la scelta dellʼesecutivo di ricorrere al project financing per ristrutturare e gestire il cimitero comunale. Un progetto di quasi nove milioni di euro che porterà allʼampliamento del cimitero esistente, al suo abbellimento ed ammodernamento, con oneri a totale carico dellʼimpresa privata, la Maiorana Costruzioni S.r.l., aggiudicataria del bando. Senza alcun onere per il Comune. In cambio la ditta Maiorana potrà gestire il cimitero per ventinove anni. La ditta Maiorana è stata la proponente del progetto di costruzione delle strutture previste nellʼarea di ampliamento del complesso cimiteriale esistente e della relativa gestione. In seguito allʼattivazione delle pubblicazione del bando, secondo le procedure dettate dallʼEuropa, nessun altro progetto è pervenuto al Comune di San Filippo del Mela. Per il Sindaco unʼoccasione unica per costruire un cimitero moderno, di gran decoro e facilmente fruibile dai cittadini. Per Di Bella, però, lʼEnte poteva intervenire direttamente senza dover cedere la gestione ai privati, anche perché quella svolta dal Comune è stata sempre efficiente e, sicuramente, più economica. “Si è aperta la campagna elettorale” è stato il laconico commento di Cocuzza, che ritiene il cimitero solo lʼoccasione che Di Bella ha voluto cogliere per smarcarsi da una maggioranza pagina 23 che non lo ha scelto come possibile candidato a sindaco per il 2013. Di Bella ha espresso una posizione simile a quella dellʼopposizione. Il capogruppo della minoranza, Francesco De Gaetano, si è espresso contro lʼingresso dei privati nella gestione del cimitero. “La finanza di progetto – ha sostenuto durante il dibattito consiliare – è uno strumento utile per la costruzione di strutture non essenziali, come lo è invece il cimitero”. Lʼipotesi degli contrari al project financing è quella che il Comune realizzi, con propri fondi, un numero limitato di loculi e con gli introiti della loro cessione proceda alle successive costruzioni. Per Cocuzza, però, questo renderebbe il cimitero un cantiere sempre aperto. Divisione sulle conseguenze del project financing. Per il gruppo rappresentato da De Gaetano si tratterebbe di una vera e propria privatizzazione del cimitero, per i consiglieri vicini a Cocuzza si avrebbe solo la concessione del servizio, mantenendo il comune la possibilità di controllare la gestione affidata al privato. Sicilia 18 MAGGIO 2012 centonove INIZIATIVE. La “Festa di Primavera” promuove i prodotti tipici dei Nebrodi Floresta prende per la gola Nel paese più alto della Sicilia eventi e manifestazioni ricreative per quattro week end mettono in vetrina carni e salumi locali. Che puntano ad ottenere il marchio di qualità FLORESTA. La seconda edizione della “Festa di Primavera”, manifestazione a carattere folkloristico-gastronomico, avrà luogo nel comune più alto della Sicilia, dal 20 maggio al 10 giugno. Il sindaco Sebastiano Marzullo, il vice Luca Natalotto e Lina Liuzzo, componente dello staff organizzativo della manifestazione, insieme al Presidente della Proloco Carmela Pedalina e alcuni rappresentanti dellʼAssociazione Allevatori e dellʼAssociazione Commercianti di Floresta hanno presentato lʼiniziativa con Salvo Fichera. Quattro domeniche consecutive faranno da vetrina alle tipicità agroalimentari e gastronomiche di Floresta. In occasione di questa seconda edizione della Festa di Primavera, il sindaco ha riservato ampio spazio al “progetto De.Co.”; si tratta di unʼiniziava recentemente intrapresa dallʼAmministrazione comunale e volta a valorizzare i prodotti e le attività agroalimentari tradizionali di Floresta, attraverso lʼacquisizione di un marchio di denominazione che conferisca visibilità e garanzia di qualità sul mercato. Ogni domenica sarà dedicata ad un tema gastronomico particolare e sarà arricchita da una serie di spettacoli ed eventi. Domenica 20 maggio la grande cerimonia di apertura della manifestazione sarà presentata da Salvo Fichera con lʼintervento del sindaco e del Presidente della Provincia, On. Nanni Ricevuto. La giornata sarà resa celebre grazie anche alla presenza dellʼattrice Serena Bassani del cast di Cento Vetrine. Le “verdure spontanee” costituiranno il tema gastronomico della giornata; presso lo stand comunale sarà possibile degustare un prelibato “risotto alle verdure”, condito con profumate essenze spontanee tipiche del territorio florestano. Lʼarrivo della mongolfiera, nel pomeriggio, costituirà una delle principali attrazioni della manifestazione. Domenica 27 maggio sarà la giornata del vitello, componente di primʼordine della tradizione agroalimentare locale e ingrediente principe dei “maccheroni al sugo di vitello De.Co.”, che saranno serviti nello stand comunale. Tra le principali attrazioni di questa domenica, il Raduno delle Fiat 500 e, soprattutto, lo spettacolo di cabaret di Giuseppe Castiglia. Domenica 3 giugno sarà dedicata ai formaggi della tradizione locale. Nel corso della mattinata, in piazza 4 Novembre, sarà possibile assistere ai processi di lavorazione del latte finalizzati alla produzione dei formaggi florestani, primo tra tutti la nota e apprezzata provola. Il “laboratorio didattico”, al quale parteciperanno le scuole delle province di Messina e di Catania, servirà a illustrare abilità e competenze dei casari locali e a scoprire i “segreti” di una attività profondamente radicata nel tessuto sociale ed economico e nel modus vivendi della comunità florestana. Presso lo stand comunale sarà possibile degustare i “maccheroni al sugo con spolverata di formaggi De.Co.”. Fra le attrazioni della giornata, va segnalato lo spettacolo equestre con i maestosi cavalli Sanfratellani. Domenica 10 giugno sarà la giornata del Castrato, altro prodotto dʼeccellenza del patrimonio agroalimentare florestano. Lo stand comunale servirà i “cazzareddi al sugo di castrato De.Co.” Nel suggestivo vicolo SantʼAnna, la X edizione dellʼInfiorata celebrerà i colori e i profumi della natura florestana. Nel pomeriggio il ritorno della mongolfiera regalerà ancora qualche brivido a grandi e piccini e chiuderà la manifestazione. Nel contesto dellʼevento vanno inoltre segnalati due appuntamenti di carattere culturale: la Mostra fotografica “Anima di Pietra”, dedicata allʼarchitettura in pietra di Floresta, e la Mostra “Verdure spontanee a Floresta e sui Nebrodi”, entrambe fruibili presso il Museo della Civiltà Contadina. La seconda “Festa di Primavera” offre dunque una gamma di appuntamenti ricca e variegata, considerato che il tutto si svolgerà nella straordinaria cornice naturalistica dei Monti Nebrodi. pagina 24 centonove Sicilia 18 MAGGIO 2012 pagina 25 Zum 18 MAGGIO 2012 pagina 26 centonove centonove Zum 18 MAGGIO 2012 pagina 27 Qui, scuola 18 MAGGIO 2012 MESSINA. AL VIA LA TERZA EDIZIONE DELLA “GIORNATA DEL GIORNALISMO STUDENTESCO” CALTANISSETTA Cronisti “fra i banchi” Concorso legalità Così i vincitori Coinvolte 130 elementari. L’intervento di Camilleri DI MARINO RINALDI MESSINA. Dopo le precedenti edizioni del 2010 e del 2011, la Consulta Provinciale degli Studenti presenta anche questʼanno la terza edizione della “Giornata del Giornalismo Studentesco”, dal titolo “Il valore delle informazioni e i problemi della loro diffusione”, che si terrà il prossimo venerdì 18 maggio, dalle 16:00 alle 18:30 circa, nel Salone degli Specchi della Provincia di Messina. Lʼevento, che vedrà il coinvolgimento attivo delle scolaresche di Messina e provincia, si articolerà in due momenti distinti. Durante la prima sessione, giornalisti professionisti delle testate cartacee e online della città dello Stretto esporranno le loro opinioni e si confronteranno sui vari argomenti di dibattito, ovvero “la tecnica giornalistica e lʼesperienza di Noi Magazine”, “il Giornalismo dʼinchiesta negli ambiti territoriali ristretti” e “I Giovani e il Giornalismo on-line”. centonove L’assessore provinciale all’Istruzione Giuseppe Di Bartolo I cronisti che interverranno allʼincontro saranno Renato Cortimiglia della “Gazzetta del Sud”, Alessio Caspanello di “Centonove” e Giuseppe CINEMA Soggetti e sceneggiature, 7 riconoscimenti PALERMO. Sono 7 le scuole siciliane vincitrici del concorso per sceneggiature e soggetti cinematografici ''I giovani siciliani, il cinema, l'ambiente: studiamo il presente per costruire il futuro'', realizzato nell'ambito del programma ''Sensi contemporanei cinema'', quale attivita' parallela alla produzione del film ''Scossa'', prodotto dalla Paco cinematografica in collaborazione con gli assessorati regionali del Turismo e dell'Istruzione. Il film è stato presentato al 68esimo festival del cinema di Venezia. I progetti presentati sono stati 45, ai quali hanno lavorato 130 studenti. I vincitori del concorso, premiati al Centro sperimentale di cinematografia di Palermo sono: Istituto tecnico commerciale e tecnico per geometri 'Fodera'' (Ag) con 6 progetti; Istituto professionale statale per i servizi enogastronomici e dell'ospitalita' alberghiera 'Karol Wojtyla' (Ct) con 16 progetti; Liceo statale - classico; scienze umane; scienze umane con opzione economico-sociale; scienze sociali; socio psicopedagogico 'Fratelli Testa' di Nicosia (En), con 3 progetti; Istituto tecnico tecnologico 'Verona-Trento' (Me) con 1 progetto; Istituto tecnico nautico 'Gioeni Trabia' Centro studi Pio La Torre(Pa) con 2 progetti; Istituto magistrale statale - linguistico; scienze umane; scienze umane op. economia sociale 'G.B. Vico' (Rg) con 4 progetti; Liceo scientifico 'Michele Cipolla', di Castelvetrano (Tp), con 13 progetti. Trimarchi di “TempoStretto.it”. Ospite dʼonore dellʼevento sarà la professoressa Melania Salazar, Ordinario di Diritto Costituzionale all'Università Mediterranea di Reggio Calabria, che interverrà sul tema “Il diritto allʼinformazione”. La seconda sessione, aperta dalla presentazione del neonato blog studentesco “Blog34”, di cui parlerà il fondatore Simone Milioti con il tema “Fare informazione nelle scuole”, vedrà invece coinvolti in prima persona gli studenti (ed eventualmente i loro docenti referenti). I direttori/redattori dei vari giornali studenteschi di Messina e Provincia avranno infatti riservati cinque minuti di tempo per presentare il proprio giornale e i retroscena del lavoro di redazione, con la possibilità di esporre al pubblico i numeri editi, su appositi cavalletti disposti all'interno del Salone. Presenterà i lavori Paola Benvenga della “Commissione Ambiente e Benessere della Consulta”. Modererà Alessandro Buono della “Commissione Cultura”. Previsto inoltre un intervento dellʼassessore Provinciale allʼIstruzione Giuseppe Di Bartolo. CALTANISSETTA. Premiazione nel Teatro Regina Margherita di Caltanissetta dei vincitori del concorso bandito dalla Camera di Commercio ''Disegna la Legalita'''. Coinvolti gli studenti delle oltre 130 scuole elementari siciliane che hanno partecipato all'iniziativa. La commissione esaminatrice è composta dallo scrittore Andrea Camilleri (intervenuto in videoconferenza), dal procuratore Nazionale antimafia Pietro Grasso, dal presidente di Confindustria Emma Marcegaglia e dal presidente della Camera di Commercio, Antonello Montante, con la partecipazione del capo della Polizia Antonio Manganelli, che ha sovrinteso i lavori della mattinata in cui sono stati consegnati i premi legati ai primi dieci disegni previsti dal bando. Altri due disegni sono stati scelti per formare il calendario 2013. Il calendario e l'agenda saranno diffusi nelle scuole primarie di tutta Italia. ''Il tema del concorso, quello della legalità, - dice Antonello Montante, presidente della Camera di Commercio e alla guida di Confindustria Sicilia - intesa come valore indissolubile che guida il vivere quotidiano, è stato scelto e rivolto ai più giovani delle scuole primarie per stimolare e fare accrescere in loro una coscienza civica che consenta di fare discernere tra i comportamenti utili al bene sociale''. Il primo classificato, Salvatore Rizzo della Verga di Canicattì, è stato premiato dal Vescovo della diocesi di Caltanissetta, Monsignor Mario Russotto. Il prefetto di Caltanissetta, Carmine Valente cha ha premiato il secondo classificato, Aurora Cefalù del II Circolo di Porto Empledocle mentre il procuratore generale di Caltanissetta, Roberto Scarpinato, ha consegnato il terzo premio alla studentessa dellʼistituto comprensivo “Edmondo De Amicis”, Di Guardo Carla Agata di Tremestieri. Il premio speciale è andato al disegno divenuto simbolo della manifestazione, cioè al trenino della Legalità. Si tratta dellʼelaborato di Giorgia Scimone dellʼelementare “Malerba” di Catania ISTRUZION PER L’USO di Andrea Smith Concorso dirigenti e dimensionamento ALLA MALEDIZIONE sul concorso per dirigenti scolastici si può credere o meno, i fatti, però, parlano chiaro: sul penultimo concorso in Sicilia ancora non è non è stata scritta la parola fine e sullʼultimo i ricorsi, le sospensive e le attese decisioni nel merito fanno propendere per unʼaltra tela di Penelope. Lʼultimo atto si è consumato in Molise dove il Tar ha accolto la richiesta di sospensiva per lʼannullamento degli atti del concorso, partendo dal decreto di nomina della commissione, passando dai criteri operativi applicati nelle correzioni e interessando lʼelenco degli ammessi alla prova orale. A prescindere dagli altri motivi del ricorso che saranno esaminati e valutati nel merito dal Tribunale nel- lʼudienza fissata per il 22 novembre 2012, nellʼordinanza n° 90 della prima Sezione è evidenziato che, stando a una prima delibazione, si evidenziano talune delle irregolarità segnalate nel ricorso, essendo peraltro provato che uno dei membri della commissione dʼesame ha ricoperto incarichi sindacali, incorrendo in una causa di incompatibilità che travolge la legittimità degli atti e della procedura. Come dire, è tutto da rifare, anche perché un altro motivo del contendere è quello dellʼasserita mancata correzione della seconda prova dei candidati che hanno riportato nella prima un punteggio inferiore a 21. Tale comportamento, a prescindere dalla violazione dellʼart. 14 del DPR 487/94, potrebbe configurare una possibile lesione del diritto di ricorrere alla via giudiziale per ottenere la ricorrezione della prima prova. Alle prove orali erano stati ammessi 11 candidati sui 60 am- pagina 28 messi dai risultati dei test. I posti messi a concorso sono 16. Lʼesito del concorso (in Sicilia è ancora nella fase di correzione degli scritti – ndr) può anche avere riflessi nella fase di concessione delle proroghe, nella mobilità per il prossimo anno e nellʼaffidamento delle reggenze. Reggenze che riguardano le scuole, razionalizzate o meno, che hanno un numero di alunni inferiori a 600 o a 400 in zone di montagna o piccole isole. Queste scuole interessano anche i direttori dei servizi generali ed amministrativi (DSGA), perché la legge di stabilità per il 2012ha disposto, a decorrere dall'a. s. 2012-2013, che alle predette istituzioni scolastiche non può essere assegnato in via esclusiva un posto di DSGA; il posto, con decreto del Direttore regionale competente e' assegnato in comune con altre istituzioni scolastiche che si trovano nelle stese situazioni. La materia è in discussione al MIUR e vedremo quante scuole non il loro DSGA. 18 MAGGIO 2012 IL PRESIDENTE. Nino Giordano Economia IL DIRETTORE GENERALE. Angelo Lo Bianco TRASPORTI AEREI. Il 25 maggio il viaggio inaugurale della nuova compagnia messinese Wikifly pronta al decollo L’imprenditore Nino Giordano torna in pista: cinque Boeing 737, voli charter, 126 dipendenti. Al suo fianco l’ex direttore generale Windjet Angelo Lo Bianco. Ecco tutti i numeri DI ALESSIO CASPANELLO MESSINA. Cinque aereomobili, tre membri di consiglio dʼamministrazione, centoventisei dipendenti, volo inaugurale il 25 maggio. Wikifly, la nuova compagnia aerea della quale è presidente il messinese Nino Giordano, nata con lʼobiettivo di effettuare attività charter sul corto e medio raggio, è pronta al decollo. PRIMA...E DOPO. Chiusa lʼesperienza della Prima Airlines, compagnia che era sorta, col nome Eagles airlines, sulle ceneri della fallita Alpieagles, Nino Giordano non ha abbandonato il mondo dellʼaerotrasporto. Si è solo spostato. Wikifly, infatti, almeno per la fase di “start- up”, si occuperà di soli voli “full charter”, con cinque aeromobili Boeing 737 da 168 posti. Lʼintera capienza degli aerei sarà cioè venduta a tour operators che ne assicureranno quindi il riempimento. La compagnia, che ha base operativa a Fiumicino (Roma) e Fontanarossa (Catania) e che è in attesa di ricevere la licenza da parte dellʼEnac (lʼente nazionale dellʼaviazione civile), intraprenderà il volo inaugurale il 25 maggio, con gli aeromobili Wikifly che opereranno sulle maggiori destinazioni turistiche europee (Francia, Spagna, Grecia, Croazia, Bosnia, Turchia), del Nord-Africa e del Medio-Oriente. Il programma di start-up di Wikifly si concluderà entro dicembre 2012 Riccardo Gagliano centonove attraverso il consolidamento del segmento charter e di nuovi programmi commerciali sulle rotte a corto e medio raggio. Per attuare il programma, Nino Giordano si è circondato di un consiglio dʼamministrazione “snello”, e di uomini dʼesperienza. IN CABINA DI COMANDO. Accanto allʼimprenditore messinese, che della compagnia è presidente, nel consiglio dʼamministrazione siederanno solo in due: il commercialista Gaetano Visalli e lʼamministratore delegato Angelo Lo Bianco, per sette anni direttore generale di Wind Jet e poi direttore generale dell'aeroporto di Forlì. Che la decisione di intraprendere lʼavventura Wikifly la spiega così: “Il settore è in crisi, è vero, ma i passeggeri aumentano e le prospettive di crescita sono a due cifre. Il problema è solo italiano, mercato in cui le imprese registrano enormi difficoltà di accesso al credito e, in più, subiscono una concorrenza sleale da parte di altri vettori”. La decisione di puntare sul mercato charter, un settore con parecchi altri operatori presenti, la illustra Rosario Gagliano, product manager di Wikifly, anchʼegli con un passato da direttore commerciale a Windjet. “Concorriamo e collaboriamo, la crisi ha aperto molti spiragli spingendo fuori dal mercato le compagnie più deboli”. I NUMERI. I soci di riferimento della compagnia sono la Gio.Im per lʼ 85% e la A.N.C.V. per il 10%. La Gio.Im è la “holding” di Nino Giordano, che spazia dal turismo alle costruzioni edili, passando per la grande distribuzione. Lo staff sarà composto da 126 addetti, tra dipendenti e collaboratori suddivisi tra personale di terra e crew. La scelta innovativa in un mercato fortemente competitivo come quello di trasporti aerei, Wikifly la identifica con unʼinnovazione nella composizione base della tariffa, che viene determinata in funzione delle esigenze del cliente, aggiungendo una serie di opzioni selezionabili dalla piattaforma web “prima del volo”. Non solo: Wikifly offre al partner commerciale la possibilità di misurare il livello di soddisfazione “dopo-volo”. I dati vengono quindi rilevati via web attraverso unʼindagine di mercato indirizzata ai clienti registrati. Il report viene poi condiviso dai rispettivi uffici marketing per ottimizzare le relazioni con la clientela sia a livello commerciale che di pubbliche relazioni. COMISO “Aprite quell’aeroporto pronto dal 2007” Il sit in di protesta ai cancelli dello scalo mette insieme Rifondazione e Pdl, Sel e Grande sud, Pd e Udc Giuseppe Digiacomo COMISO. Cosʼè che mette assieme Rifondazione e lʼUdc, Il Pd ed il Pdl, Sinistra ecologia e liberta con Grande sud? Lʼaeroporto di Comiso. Martedi 15 maggio, infatti, è andata in onda la singolare protesta, definita "Ore sotto il sole", attuata nel piazzale d'ingresso dell'aeroporto. I rappresentanti dei partiti politici e di alcune associazioni cittadine hanno dato vita ad un sit-in per chiedere l'apertura dello scalo. L'iniziativa si ripeterà, con cadenza settimanale, ogni martedì, aumentando, via via, le ore pagina 29 di permanenza sotto il sole. Al sit-in hanno aderito in parecchi: Cittadinanzattiva, il collettivo giovanile "La Fabbrica", la Rete degli Studenti, il comitato spontaneo cittadino, Grande Sud, il Movimento per l'Autonomia, il Pd, il Pdl, Rifondazione Comunista, Sinistra ecologia e libertà, l'Udc. E ha aderito anche l'amministrazione comunale. Non è la prima volta che per chiedere lʼapertura dello scalo si mobilita la politica: per sensibilizzare il Governo alla firma del decreto interministeriale, il parlamentare regionale Giuseppe Digiacomo si è prodotto in uno sciopero della fame, sospeso la scorsa settimana per la promessa di un incontro a Roma col ministro allo Sviluppo Corrado Passera. Lo scalo di COmiso è pronto dal 2007, anno del termine dei lavori di ricostruzione del vecchio aeroporto militare iniziati il 23 ottobre 2004 e finanziati dal Cipe (comitato interministeriale per la programmazione economica) con oltre quarantasette milioni. Il primo volo civile è stato un volo istituzionale effettuato il 30 aprile 2007, poi il buio. Lʼappuntamento coi regolari voli di linea dovrebbe avvenire entro il 2012. Economia 18 MAGGIO 2012 centonove FLORESTA Se la provola è anti-contraffazione FLORESTA. Un marchio di qualità per la provola di Floresta. Lʼamministrazione di Sebastiano Marzullo comunale ha presentato il marchio di qualità De.Co, la Denominazione Comunale che garantisce la qualità e provenienza dei prodotti tipici locali e impedisce che altri vengano spacciati per quelli tipici del comune. Il paniere è vario: si va dalla famosa provola Non solo la tipica provola di Floresta a pane e carni. Lʼiniziativa vede il supporto dell'Associazione degli allevatori e delle associazioni locali che stanno organizzando la "II Festa di Primavera". Lʼiniziativa prevede per 4 domeniche consecutive, a partire dal 20 maggio, con giornate tematiche del gusto che puntano a lanciare i prodotti De.Co, che si potranno acquistare tramite un portale on line. SAVOCA. L’assessorato alla Cooperazione accredita il patto con sede a Savoca Quanto è dolce il distretto Originariamente erano tre progetti diversi, ma Piana degli Albanesi e il Cnr regionale hanno fatto un passo indietro e sposare l’iniziativa promossa dall’Agenzia di Sviluppo Taormina - Etna DI GIANFRANCO CUSUMANO SAVOCA. Duecento venti aziende del settore gastronomico e dell'arte pasticciera con oltre mille dipendenti. Sono questi i numeri del Distretto del Dolce siciliano che l'assessore regionale alle Attività Produttive, Marco Venturi, ha riconosciuto nei giorni scorsi. La sede si trova nel comune di Savoca (gli Uffici amministrativi nella sede della "Taormina - Etna") e a guidarlo è il sindaco uscente Nino Bartolotta. Il patto di sviluppo distrettuale rientra nell'ambito della promozione dello sviluppo del sistema produttivo che ha prodotti di eccellenza che spesso rimangono negli ambiti ristretti dei comprensori. «Erano stati ammessi tre distretti tutti con la stessa tipologia (arte gastronomica e pasticciera), il nostro, quello promosso dal comune di Piana degli Albanesi e il terzo del Cna regionale - spiega Bartolotta - la Regione successivamente ha invitato tutti e tre rappresentanti a convergere su un unico distretto. Due anni fa è stata firmato un protocollo dando vita ad un unico “contenitore” che oggi è stato riconosciuto. Lʼintento non è solo quello di valorizzare le specialità ma far si che determinate risorse possano esser erogate sul territorio per consentire alle piccole aziende di fare investimenti e incrementare la produzione, distribuendola fuori dagli ambiti locali». Tra le eccellenze troviamo la pignolata messinese, o il cannolo di ricotta di Piana degli Albanesi, o i dolci alla mandorla dellʼEtna. Anche se le 120 pasticcerie che hanno aderito hanno in serbo tanti altri prodotti poco conosciuti ma con tutte le carte in regola per affrontare un mercato di consumatori più ampio. «Ora questo contenitore lo dobbiamo riempire di contenuti. Il tutto deve camminare di pari passo con le risorse che la regione intende erogare» conclude Bartolotta. Il distretto "Dolce Sicilia" vanta l' adesione del Cna di Messina e Palermo, la Confartigianato di Catania, la Federazione europea autonoma piccoli imprenditori, la Federfidi, la Risem Palermo, l'Unione liberi artigiani di Giarre e l' Ente bilaterale per il turismo siciliano. Il progetto di patto di sviluppo distrettuale in origine era stato elaborato dall' Agenzia di Sviluppo "Taormina Etna". A curare le fasi preliminari è stato il direttore Salvatore Spartà. «Lʼarte gastronomica e pasticciera della Sicilia è unica - dice Spartà - abbiamo tutte le carte in regole per poter affrontare il mercato. Tutto dipende dalla tipologia di bandi che la Regione sceglierà per distribuire le risorse. Solo quando li conosceremo potremo vedere quali prodotti nello specifico potranno fare da volano». In Provincia di Messina i distretti non hanno avuto molta fortuna. La Regione ha cancellato nelle settimane scorse quello delle ceramiche vedeva capofila Santo Stefano di Camastra, della nautica da diporto (Giammoro Messina) e del tessile sui Nebrodi. Per il rotto della cuffia, dopo lʼesclusione, è stata “ripescato” il distretto del Florovivaismo che vede il comprensorio di Milazzo protagonista. Il lungo iter tra la nascita dei “soggetti” e lʼavvento della crisi ha reso impossibile proseguire il cammino e lʼassessorato regionale alle Attività produttive ha deciso di rimodulare la mappa che aveva designato nel 2007 il precedente governo. SANT’ANGELO DI BROLO Tuteliamo i salumi dei Nebrodi Concluso l’orientamento di 14 giovani con l’obiettivo di inserirli nel comparto La stagionatura del salame S. Angelo SANTʼANGELO DI BROLO. Sono stati coinvolti 14 giovani che hanno partecipato a 120 ore di attività didattica d'aula e ad azioni di orientamento all' inserimento lavorativo svolgendo attività di tirocinio presso botteghe e imprese artigiane site in S. Angelo e Gioiosa Marea. Lʼobiettivo? Inserirli nella filiera dei salumi nebroidei dove a fare da padrona è il Salame di SantʼAngelo di Brolo. Lʼiniziativa, appena conclusa, si inserisce nellʼambito del progetto Por Sicilia 2007-2013 per l' occupabilità nel settore dell'artigianato. A conclusione si è tenuto nel comune santangiolese il workshop dal tema: “Un' esperienza nella tradizione: valorizzazione e promozione dei salumi tipici dell' area pagina 30 nebroidea". Lʼiniziativa è stata promossa dall' Ecap (Ente di formazione professionale) di Messina che, in collaborazione con il Comune, ha organizzato la manifestazione «che ha lo scopo della conservazione di un importante patrimonio di professionalità attraverso il trasferimento di abilità e competenze legate al settore della produzione della carne suina ed in particolare del salame tipico IGP S. Angelo di Brolo». «Si intende inoltre favorire l'inserimento lavorativo di giovani disoccupati e veicolare lo sviluppo sostenibile del territorio - si legge in una nota - puntando sulla tipicità di alcune tecniche tradizionali di lavorazione dei salumi dell' area nebroidea che, in assenza di un intervento specifico, rischierebbero di andare disperse. Ai lavori del workshop, introdotti dal sindaco Basilio Caruso, sono seguiti gli interventi di Salvatore Miroddi, direttore Ecap Messina; Ludovico Albert dirigente dell'assessorato alla Formazione professionale; Tindaro Germanelli, responsabile regionale Cna alimentare; Milvia Giomarkaj dirigente assessorato Risorse agricole; Andrea Ravidà, veterinario; Graziano Scardino, direttore Cia Catania. centonove Economia 18 MAGGIO 2012 SOGNI INFRANTI. La vertenza Telcom riaccede i riflettori sulla crisi della zona industriale Villafranca in agonia L’impresa era una di quelle che avevano aperto i battenti alla ex Pirelli in seguito alla nascita del Contratto d’Area. Che dopo anni ha coinvolto 21 aziende e impiegato 200 dipendenti DI ANTONIO DOMENICO BONACCORSO VILLAFRANCA TIRRENA. Cosa resta del Contratto dʼArea che doveva “salvare” Villafranca Tirrena dalla debacle della ex Pirelli? Le macerie di una reindustrializzazione che, dopo anni, conosce solo crisi su crisi. Lʼultima è della Telcom, la ditta di trasformazione di materie plastiche (sede legale ad Ostuni) che ha ribadito la volontà di chiudere i battenti nel centro tirrenico dove sono impiegati diciotto dipendenti. Per il lavoratori, adesso, l'unico spiraglio sembra quello della costituzione di una cooperativa che torni a produrre con un abbattimento dei costi. La storia, dunque, è pronta a ripetersi. PIRELLI ADDIO. Con il blocco, alla fine del 1992, dell'industria di pneumatici, Villafranca cadde nel "tunnel" della disoccupazione. L'ex sindaco Piero La Tona ha più volte ricordato come dieci anni fa “nessuno avrebbe scommesso sul territorio e l'unica iniziativa in piedi era il Contratto d'Area per la reindustrializzazione dell'ex Pirelli”. “Scelta sulla quale, peraltro, avevamo espresso scriveva l'amministrazione - le nostre perplessità, ritenendo più produttivo lo sfruttamento di quella zona per un'attività turistica (visto che si affaccia sul mare, ndr), come un'Acquapark o un villaggio". RIPARTENZA IN SORDINA. La macchina della programmazione negoziata si era messa in moto e così, pur non condividendone la strategia, il Comune aveva lavorato affinchè il Contratto d'Area, con le sue 550 unità lavorative previste, decollasse realmente e non solo sulla carta. Ma, già in avvio, sulle 24 aziende presentatesi, tre avevano rinunciato: la Neo Metal, la Caruso Termoimpianti ed il Laboratorio Mgb. L'iter prevedeva l'inizio dell'investimento dei contributi entro luglio 2004 ed il completamento nell'anno successivo con l'assunzione di tutte le LA PROTESTA. Il Primo Maggio dei dipendenti della Telcom unità lavorative entro il 2006. Ma nel rilancio industriale, alle problematiche economiche si sommava quello della carenza di personale qualificato. Tant'è vero che La Tona, in veste di Responsabile Unico, tentò di recuperare fondi per corsi di formazione mirati. TAGLI DI NASTRI E PERSONALE. Prime a dare avvio alle attività furono la Mts sas, l'Isotecnica Pannelli e la stessa Telcom. Ma, a pochi mesi dall'inaugurazione, proprio quest'ultima riduceva il personale e l'allora capogruppo di minoranza del Consiglio villafranchese, Tito Costa, denunciava il licenziamento di dieci giovani. Intanto, dal Ministero alle Attività Produttive giungeva un finanziamento di quasi 919 mila euro per l'Area ex Pirelli, utilizzato per realizzare L’EX SINDACO. Piero La Tona un'area di stoccaggio per i mezzi pesanti ed impianti tecnologici per la messa in sicurezza. Fondi che arrivarono proprio grazie alla rimodulazione delle risorse provenienti dalle rinunce delle tre ditte. I CONTI NON TORNANO. Il 17 dicembre del 2004 si svolse a nell'Aula consiliare un convegno alla presenza dell'ex assessore regionale all'industria, Antonio D'Aquino. “Il contratto d'area, dal primo al secondo protocollo aggiuntivo: una risorsa per lo sviluppo economico della Provincia”, questo il titolo dell'incontro durante il quale veniva presentato lo studio del comitato tecnico scientifico dell'Università di Messina diretto da Michele Limosani che intervistò tutte le imprese insediatesi all'ex Pirelli, mettendo in luce anche gli aspetti meno positivi del Contratto d'Area. All'inizio del 2006, risultavano 16 le aziende che avevano completato l'investimento con soli 108 addetti assunti, cifre lontane dalle aspettative. INCHIESTE E INTIMIDAZIONI. A seguito di un controllo della Guardia di Finanza, nel 2007, in uno dei capannoni dell'area scatta un'inchiesta che coinvolge la Giano Ambiente. L'azienda, dopo aver ottenuto il finanziamento spettante (873.380 euro), avrebbe dovuto realizzare veicoli elettrici. Le Fiamme Gialle scoprirono, invece, che la struttura serviva allo stoccaggio di rifiuti solidi urbani, industriali ed anche ospedalieri. Nel 2009 la cooperativa Hippocampus, dedita alla coltivazione e lavorazione del pesce, subisce il danno ad una rete contenente 60 tonnellate di spigole perdendo circa 225 mila euro. L'anno seguente finì sulle cronache dei giornali il licenziamento del rappresentante alla sicurezza dei lavoratori della Isotecnica Pannelli arrivato il giorno dopo la consegna di un documento con la richiesta di interventi a garanzia dell'incolumità dei dipendenti. ASPETTATIVE POCO ROSEE. Ad oggi, si contano 21 aziende presenti nell'area per circa 200 unità di forza lavoro. Non soltanto la Telcom ma anche altre imprese site all'ex Pirelli non godono di un buon momento di salute, come l'Aicon yacht di Lino Siclari. «Non si tratta solo dei diciotto lavoratori Telcom - spiega Stefano Trimboli, segretario provinciale della Femca Cisl – ma di una vertenza più ampia che rappresenta il problema di un distretto che si trova in sofferenza da anni. La nostra intenzione e di promuovere e supportare le iniziative lavorative in un comprensorio che di lavoro ne vede ogni giorno sempre di meno». SOLUZIONI Verso la cooperativa Bauso La soluzione per salvare il posto di lavoro agli impiegati nella ditta di materie plastiche Riccardo Ramuglia VILLAFRANCA TIRRENA. Si chiama Cooperativa “Bauso”, la proposta messa in campo dal Comune e dal sindacato Femca Cisl per dirimere la vertenza Telcom. «L'ipotesi - spiega il commercialista Riccardo Ramuglia, che lavorato all'elaborazione dello studio di fattibiltà - prevede che i lavoratori utilizzino per due anni lo stabilimento e i macchinari in comodato d'uso gratuito. La produzione sarebbe in nome e per conto Telcom secondo le commesse dichiarate dalla stessa ditta (quasi 70mila pezzi per circa 700mila euro)». A partecipare alla cooperativa saranno 8 dipendenti con una liquidità immediata di 216mila euro, somma ricavata dal Tfr e dalle anticipazione della mobilità. «I costi totali - ag- pagina 31 giunge Ramuglia - ammonterebbero a 574 mila euro, prevedendo le retribuzioni dei soci-dipendenti e l'acquisto delle materie prime Telcom per la lavorazione. Il ricavo finale, quindi, viene stimato in 595mila euro, grazie alle commesse cui la stessa società di Ostuni si trova attualmente a far fronte, con un utile approssimativo per la ditta pugliese pari al 15% del totale. Ciò genererebbe un utile a fine anno di 21mila euro per la possibile società cooperativa». Una seconda proposta, complementare alla costituzione della cooperativa, prevede l'acquisto del macchinario e degli stampi, piuttosto che il noleggio, con duecentomila euro recuperati dalla liquidità immediatamente disponibile dei dipendenti. «Ma non è tramontata ancora l'ipotesi - conclude Riccardo Ramuglia - di un'ulteriore proposta di riconversione del sito produttivo: un'altra azienda, operante in settori diversi, potrebbe, infatti, essere interessata all'acquisto del capannone ed assumere, tutto o parte, del personale». Resta solo da conoscere la reale disponibilità di Telcom nell'accogliere tali ipotesi di riconversione dello stabilimento. (A.D.B.) Economia 18 MAGGIO 2012 ALLA DERIVA. Resta al palo la determina della Cabina di Regia della Regione Coste, piano “spiaggiato” Doveva attirare le risorse europee per le partnership con i privati per la concessione e il recupero dei tratti a rischio. Ma i fondi non sono stati rimodulati. Il project financing del gruppo Sidra DI DANIELE DE JOANNON PALERMO. Il Piano regionale per le coste siciliane? Annunciato in pompa magna nellʼʼottobre del 2010 a Taormina, è scomparso come la spiaggia di Capo Peloro, a Messina. Solo che ad inghiottire tutto non sono state le onde spinte dal vento di maestrale, ma la calma piatta della politica regionale. Eppure, dopo la grande vetrina nella Perla dello Jonio, a lavorare sul progetto era stata la Cabina di Regia regionale incaricata dal presidente Raffaele Lombardo di coordinare, stimolare, promuovere e controllo le azioni di intervento da realizzare con fondi strutturali comunitari e con tutte le risorse europee e statali. Un organismo nominato nel 2010, presieduto da Aurelio Bruno (66 mila euro allʼanno) e composto da Vincenzo Fazio, Francesco Faraci, Giuseppe Lapis (72 mila a testa) e Bob Leonardi (42.750). IL PIANO “INCOMPIUTO. È il 14 novembre del 2011 quando il governatore, con una delibera di giunta, “apprezza” il “Piano straordinario per la valorizzazione del patrimonio culturale, forestale e costiero regionale” varato dalla Cabina di Regia il precedente giorno 11, ponendo però il problema dellʼutilizzo dei fondi del programma europeo “Jessica” in quanto legati a interventi di carattere “urbano”. Per questo, la delibera propone lʼattivazione di un tavolo tecnico con la Bei, Banca Europea per gli investimenti. Allʼinterno del “piano”, si punta su una proposta del maggio precedente del gruppo Sidra spa, controllata dal gruppo belga Deme, del 16 agosto 2011, riguardante interventi per la salvaguardia del sistema costiero siciliano negli ambiti a rischio R4 con un investimento di 1 miliardo 855 milioni 217 mila euro più iva. Lo studio di fattibilità, elaborato per conto della società da Waterfront Engineering La spiaggia di Torre Salsa (gruppo Athos Consulting srl), propone lavori in project financing e una gestione trentennale con a proprio carico pulizia, manutenzione, ripascimenti e altro in 137 chilometri di costa. La convenienza? Quaranta approdi, 300 interventi di salvaguardia e unʼoccupazione pari a 31 mila unità. Per sè, il gruppo chiede un contributo pari al 49% dellʼinvestimento (909.056.693 euro). Per la Regione, secondo la Cabina, ci sarebbe “un doppio risparmio: uno pari al 100% in conto gestione per 30 anni e uno in conto investimento pari a più della metà del costo, oltre allʼincasso dei canoni demaniali”. In più, si legge nella determinazione del Piano, Sidra-Deme annuncia già unʼalleanza con il Gruppo Officine Maccaferri proprio per il progetto delle coste. Lʼistruttoria del project allʼepoca non era iniziata ma dʼaltronde, come specificava la Cabina di regia, “lʼamministrazione non ha alcun obbligo o onere a pronunciarsi”. Obbligo che però è diventato effettivo nel dicembre 2011, con una modifica della norma attuata dal governo Monti, che impone alle amministrazioni di pronunciarsi entro un massimo di 90 giorni (60+30 in casi particolari). Ad ogni modo, per la Cabina la partnership pubblico-privata è una via dʼuscita che potrebbe anche spingere allʼapplicazione dei Distretti turisticobalneari, “attraverso la ridefinizione del centonove demanio marittimo e la introduzione di delle zone a burocrazia zero”. Per attuare tutto e rendere le pratiche più striungenti, la Cabina propone di attuare anche le norme relative alla “Legge Obiettivo” (nove mesi dalla ricezione del progetto preliminare alla gara). LE RISORSE. Lʼorganismo presieduto da Bruno, oltre al Fondo di garanzia per le opere pubbliche, individua anche 214 milioni 253 mila 516 euro del Programma Operativo Fesr 2007-2013 che potrebbero essere utilizzati. Ovviamente, per farlo, si dovrà operare una loro riprogrammazione. Medesima riprogrammazione, poi, deve includere anche i fondi Par-Fas che passano dal Cipe. Terza fonte di finanziamento, i già citati soldi legati ai prestiti del programma Jessica. MA SEI MESI DOPO... Che cosa accade dopo che il presidente Lombardo, con la delibera di giunta, esprime “apprezzamento” per il Piano elaborato dalla Cabina di Regia? A dicembre, i privati inviano alla Cabina un ulteriore documento che attesta lʼinteresse di altri eventuali partner (il rapporto tra tutti si formalizza con un contratto tra Waterfront e gli altri il 15 febbraio). Il 17 febbraio il governatore convoca tutti i dirigenti interessati per verificare lʼinserimento del progetto nelle opere di interesse regionale, promettendo che il 27 la giunta ne avrebbe deliberato lʼinteresse strategico. Non fosse che, quattro giorni prima della data annunciata, il 23, lʼesecutivo rimodula il Po Fesr e non prevede nulla per il progetto. La conclusione? Sulla base dellʼobbligatorietà di risposta alle proposte di project financing, la Regione potrebbe essere messa in mora dai privati dallo scorso 29 marzo. PAROLA AL CONSULENTE. Per Giovanni Randazzo, docente allʼUniversità di Messina, consulente del presidente della Regione per il Piano Coste e relatore a Taormina con un intervento su “Piano di gestione delle coste: percorso e linee guida”, i motivi dello stop allʼiter si legano anche a un altro aspetto: «La gestione è rimasta su un binario morto perché le amministrazioni locali sono ancora in forte ritardo con lʼelaborazione dei Pudm, i Piano di utilizzazione del demanio marittimo, che sono indispensabili per definire le coste e capire la loro reale stato. Il Pai, Piano di assetto idrogeologico, infatti, è frutto anche di cartografie vecchie e molto non corrisponde più a ciò che esiste oggi». MESSINA Capo Peloro e i cavilli burocratici dell’Ispra La normativa rallenta e rende costoso il trapianto della sabbia dal Canale degli Inglesi Capo Peloro MESSINA. Per un Piano Coste rimasto al palo, cʼè una piccola emergenza che riguarda Messina. È la spiaggia di Capo Peloro, nel tratto che va dalla sede del Parco Letterario Horcynus Orca allʼantica Torre degli Inglesi. Le raffiche di maestrale dellʼinverno, infatti, hanno divorato la spiaggia dal confine della zona di ripascimento dunale dellʼarea (che è B nellʼambito della Riversa naturale orientata Laguna di Capo Peloro), fino a lambire la fortificazione. Negli ultimi tempi, la linea di pagina 32 costa si è riallargata, ma non abbastanza per consentire le attività del lido che porta lo stesso nome del Parco. Spiega Giovanni Randazzo: «Dove non sono emersi blocchi prima sommersi, la spiaggia si sta sistemando. Nei punti in cui sono venuti alla luce, invece, riflettono le onde e rendono impossibile la risalita della sabbia. Io - spiega il docente dellʼAteneo di Messina - avevo suggerito di “trapiantare” quella del Canale degli inglesi». Teoricamente, inoltre, coprendo i blocchi si avvierebbe già un percorso di rinascita della spiaggia. Per la vicenda di Capo Peloro, Randazzo sottolinea lʼeccessività di alcune norme: «Purtroppo la Sicilia adotta la Ispra, che va bene, però, per una zona inquinata come Porto Marghera. Prima di spostare la sabbia, infatti, non sono necessarie solo le analisi techiche di compatibilità, ma anche quelle battereologiche e chimiche, più lunghe e costose: circa mille euro a campione». (D.D.J.) centonove Economia 18 MAGGIO 2012 ARRABBIATO. Fabio D’Amore CAMPIONARIA A RISCHIO. La Fiera di Messina MESSINA. L’assessore alle Attività produttive decide la morte dell’ente di via Libertà Se Venturi liquida la Fiera A nulla è servito al commissario uscente, Fabio D’Amore, essere nominato in quota al Movimento per le autonomie. Spiega il componente della giunta: «Si tratta di un modello ormai superato» PALERMO. A che cosa è servito a Fabio DʼAmore, ormai timoniere in proroga della Fiera di Messina, essere stato commissario dellʼente di via Libertà in quota al Movimento per le Autonomie? Niente. Perché il governo guidato dal leader del partito, Raffaele Lombardo, ha deciso che va messo in liquidazione, trasferendo i tredici dipendenti, come quelli della Fiera del Mediterraneo di Palermo, alla società regionale Resais. Ed è così che la 73 esima campionaria dʼagosto, simbolo dellʼestate messinese insieme alla Vara, potrebbe essere lʼultima della storia. LA CONDANNA DI VENTURI. Sin dal suo primo insediamento come assessore alle Attività produttive nei governi Lombardo, Marco Venturi non ne aveva fatto un segreto: il sistema fiere andava liquidato. Così, col passare degli anni, è stata decretata la scomparsa degli enti di Catania e di Palermo. Allʼappello, fino ad ora, era mancata solo la Fiera di Messina, difesa strenuamente da DʼAmore. Una difesa che, adesso, verrà spazzata via nelle prossime settimane da un provvedimento della giunta regionale. «La procedura, per quanto riguarda i dipendenti, dovrà essere essere identica a quella seguita per Palermo. Lo scopo è innanzi tutto la salvaguardia dei posti», spiega Venturi. Che, interrogato sul futuro dellʼente di Messina, risponde senza mezzi termini: «Va posto in liquidazione e, come ho già detto, i dipendenti dovranno essere trasferiti (ovviamente a Palermo, dove ha sede Resais, ndr)». Per lʼassessore non esiste alcun dubbio. Non il livello debitorio nettamente inferiore alla Fiera di Palermo (“solo” 1 milione 800 mila euro), né i dieci milioni di un Pist che attendono di essere utilizzati qualora allʼente L’ASSESSORE. Marco Venturi venisse assegnata unʼarea: «Penso che questo tipo di struttura, risalente a trentaquaranta anni fa, rappresenti un modello vecchio. Per svolgere attività del genere, in maniera competitiva, è necessario guardare al privato. Anche perché sottolinea - la Regione non può essere onnipresente. Quella stessa Regione che, tengo a precisare, non è neanche socia della Fiera. Ad ogni modo, posso dire che lʼatto di liquidazione è già stato predisposto per un passaggio in giunta». LA DIFESA DI DʼAMORE. Il commissario in proroga comincia la sua analisi della Fiera proprio dai soci Comune e Provincia, che «ci devono 130 mila euro a testa e, da quando sono arrivato io, non hanno erogato più il contributo». Soldi che, per il commissario targato Mpa (già presidente del consiglio comunale dellʼUdc), «sarebbero fondamentali per pagare i dipendenti». Il Comune e la Provincia hanno già annunciato la fuoriuscita dalla Fiera, ma, tutto sommato, al commissario sta bene: «Basta che deliberino il tutto e saldino le somme che dobbiamo avere, pagando i pregressi. Se escono ci fa pure comodo, perché possimo chiudere accordi con altri». DʼAmore passa quindi al capitolo “Regione”: «Attraverso una legge speciale, dovrebbero arrivare i contributi. A noi toccava un 1 milione e 350 mila euro, mentre a Palermo 750 mila. Questʼanno, e non si capisce perché, le somme sono state pignorate pur essendo impignorabili, visto che si trattava di cifre destinate al pagamento degli stipendi. La Regione spiega DʼAmore - ha cambiato capitolo di bilancio, tagliando però Messina. Il resto è ormai storia che appartiene allʼultima sessione per la votazione del Bilancio, dove lʼemendamento presentato dai deputati messinesi è stato bocciato. Ma, in questo caso, la responsabilità è dellʼAssemblea regionale e non del governo». Per risolvere il problema, il commissario pensa alla prossima manovra di assestamento del Bilancio. Una speranza tradita dalla sentenza scritta da Venturi. CONTI IN TASCA. Il commissario sostiene di aver ridotto la situazione debitoria da 4,4 milioni a un milione e otto. Di aver pagato arretrati ad Autorità Portuale per la concessione dei luoghi, alla Siae e ai Vigili del Fuoco (un giorno di funionamento della Fiera costa 4000 euro). In tutto due milioni, «che, evidentemente, siamo riusciti a guadagnare», racconta DʼAmore. «La verità è che il percorso di risanamento è stato bloccato anche dalla Regione con la mancata nomina dei revisori dei Conti, che ha deterimanto lo stop a una garanzia fidejussoria da 1 milione e 800 mila che avrebbe impedito la crisi. Così come, se ci avessero dato le aree, avremmo potuto attingere ai dieci milioni destinati a noi dal Pist». (D.D.J.) DE PROFUNDIS Campionaria al capolinea L’edizione numero 73 potrebbe essere l’ultima MESSINA. “Per i grandi di oggi e di domani”. Era questo uno degli slogan dellʼultima Campionaria di Messina, la numero 72. Il dramma vero è che “i grandi di domani” non potranno mai più visitare la tradizionale fiera dʼagosto, destinata, nei piano dellʼassessore regionale alle Attività Produttive, Marco Venturi, a chiudere le sue edizioni con il numero 73. Quella di questa estate, sempre che si riesca a mettere in piedi, sarà infatti lʼutlima occasione per visitare i padiglioni, andare sulle giostre, mangiare lʼhot dog, gli arancini e le altre “prelibatezze” del parco gastronomico. «Per la Campionaria sarebbe già tutto pronto, anche se adesso non so come andrà a finire. Cʼerano già 200 mila euro di contratti che dovevano essere solo firmati», spiega Fabio DʼAmore. Al di là del dato economico e della proposta di liquidazione che verrà porta- pagina 33 ta in giunta, cʼè un altro problema grosso: non è stato designato il successore di DʼAmore, nonostante il commissario uscente abbia sollecitato la nomina, chiedendo di restare «solo in presenza di serie garanzie». «Essere del Movimento per le Autonomie non ha avuto alcuna utilità per gestire la Fiera, perché il presidente della Regione lascia liberi i suoi assessori. E così, da quando non cʼè più il direttore generale dellʼassessorato alle Attività produttive Marco Romano, con il quale avevamo più interlocuzioni, tutto è andato a peggiorare». Eppure, per DʼAmore, «le opportunità per la Fiera di Messina sono ancora tantissime»: «Siamo lʼunica internazionale e possiamo accedere a più di un bando con alti punteggi. E poi ci sono dieci milioni con un Pist per poter costruire, solo che non abbiamo ancora unʼarea. LʼEnte ha chiesto un bene sottratto alla mafia, e siamo entrati in graduatoria. Nel frattempo, il solo Ente Porto ha risposto al nostro appello, offrendoci uno spazio». Le aree della Fiera sono infatti dellʼAutorità portuale, «che ha incamerato anche gli edifici di pregio costruiti da noi», sottolinea il commissario». (D.D.J.) Economia 18 MAGGIO 2012 centonove Nella foto a sinistra, il complesso immobiliare del Seminario Arcivescovile di via Primo Settembre. Sopra, Franco Vermiglio, il docente universitario che ha sostenuto le ragioni dellʼente ecclesiastico dinanzi alla Commissione Tributaria. MESSINA. La Commissione tributaria annulla un accertamento miliardario sull’immobile di via I Settembre Il Fisco perde in Seminario L’imponente edificio era stato valutato 22 volte il valore dichiarato dal rettore dell’ente ecclesiastico. I giudici: «L’Agenzia delle Entrate non ha fornito prove e non ha contestato la contraria perizia di parte» DI MICHELE SCHINELLA MESSINA. Nella battaglia tra i preti e il Fisco alla fine, dopo 15 anni, lʼhanno spuntata i primi. La Commissione Tributaria di Messina ha, infatti, accolto le ragioni del rettore pro tempore del Seminario Arcivescovile, proprietario del complesso immobiliare di via primo Settembre, al centro della città di Messina, e ha scongiurato un salasso da milioni di euro in tasse. Il motivo? La carenza di motivazione dellʼaccertamento effettuato dallʼAgenzia delle Entrate. I fatti risalgono ai primi anni novanta quando gli accertamenti fiscali non li faceva lʼAgenzia delle Entrate ma lʼUfficio del registro. Il complesso immobiliare, una parte del quale è adibito al Biblioteca regionale e a botteghe commerciali (dati in affitto) quattro anni prima era stato valutato un miliardo di vecchie lire: quattro anni dopo, nel 1995, 22 volte tanto, 22 miliardi di lire. Il rettore pro tempore, Angelo Oteri, affidò a Franco Vermiglio, docente universitario e quotato tributarista di Messina, il compito di difendere lʼente ecclesiastico. Lʼaumento del valore dellʼimmobile ai fini dellʼapplicazione dellʼInvim, Imposta sull'incremento di valore degli immobili, era fondato su una valutazione dellʼUte, lʼUfficio tecnico erariale di Messina, che aveva chiarito che “il valore di 22 miliardi era stato determinato sulla base di valori che tengono conto dellʼandamento del mercato immobiliare nel triennio antecedente lʼapplicazione dellʼimposta” . LA DIFESA. Franco Vermiglio aveva affidato la difesa ad una consulenza tecnica di Giovanni Marra, che aveva mostrato che la consistenza in metri quadri dellʼimmobile era inferiore della metà a quanto accertato dallʼUTE. Non solo. Il legale del Seminario arcivescovile aveva sostenuto che lʼUfficio del registro prima e lʼAgenzia delle Entrate pretendevano “di applicare lʼimposta ad immobili di proprietà di ente non commerciale destinati allʼesercizio di attività istituzionali di carattere religioso, assistenziale, culturale e didattico, e quindi esenti”. «Il processo tributario è andato avanti a lungo perchè più volte ci sono stati dei tentativi di chiudere il contenzioso con lʼAgenzia e si è chiesto una sospensione della procedura. I tentativi però non andati mai a buon fine», spiega il docente Franco Vermiglio. Così il processo è arrivato il 14 maggio del 2012 alla sua conclusione. LA PRONUNCIA. La sezione della Commissione Tributaria presieduta da Francesco Lo Presti ha annullato lʼaccertamento non tanto perchè la stima di 22 miliardi sia stata ritenuta errata quanto perchè “lʼAgenzia delle entrate in giudizio si è limitata da aderire alla stima effettuata dallʼUfficio tecnico erariale senza fornire alcuna prova, mediante lʼesibizione dei confacenti bollettini dei prezzi medi praticati dal mercato immobiliari, dellʼesattezza del calcolo effettuato”. I tre giudici, (Carmelo Adile e Michele Salvatore Ceraolo, gli altri due componenti del collegio) hanno evidenziato comunque che “la perizia di parte elaborata dallʼingegnere Marra emerge una sostanziale differenza tra la consistenza catastale considerata dallʼUfficio e la consistenza accertata dal perito le cui conclusioni non sono state mai contestate dallʼAgenzia delle Entrate”. MESSINA Direttore, nomina illegale l’Agenzia ricorre in appello Il direttore regionale Giamportone non ottempera alla seconda pronuncia che boccia Margherita Sanfilippo Margherita Sanfilippo MESSINA. Il giudice del Lavoro boccia per la seconda volta la nomina di Margherita Sanfilippo a capo della Direzione provinciale di Messina? Il direttore nazionale Attilio Befera e quello regionale Castrenze Giamportone, titolari del potere di nomina, che fanno? Ricorrono in appello, come avevano fatto invano dopo la prima bocciatura del giudice Laura Romeo, il 21 aprile. «La nomina è illegittima e ne va sospesa lʼefficacia. Lʼamministrazione avrebbe dovuto rendere conoscibili i posti in palio acquisendo la disponibilità dei diligenti e valutando il loro curriculum. Invece non è accaduto». pagina 34 Il rigetto dellʼappello aveva convinto i vertici regionali dellʼAgenzia regionale a rinnovare la procedura selettiva che aveva incoronato nellʼestate del 2011 Margherita Sanfilippo. La nuova procedura selettiva che ha riportato Sanfilippo a capo della direzione? Una messinscena. Questo ha stabilito il giudice del Tribunale del Lavoro di Messina, Alessandra Santalucia, che ha annullato la nomina firmata il 18 luglio del 2011 dal dirigente generale dellʼAgenzia, Attilio Befera, su proposta del dirigente regionale Castrenze Giamportone, accogliendo un ricorso di Nicolò Xerra, uno dei dirigenti dellʼamministrazione finanziaria, che dopo aver vinto il primo ricorso contestò anche il rinnovo della selezione: «Eʼ stata finta. Tutti i dirigenti sono stati invitati a concorrere mediante lʼinterpello ma i titoli di ciascuno non sono stati valutati e comparati adeguatamente», ha accusato. Alessandra Santalucia ha condiviso la sostanza della denuncia. La decisione del magistrato messinese mette sotto accusa il modo in cui sono conferiti tutti gli incarichi nellʼAgenzia a livello nazionale: la procedura seguita è dovunque la stessa. (M.S.) centonove Economia 18 MAGGIO 2012 MILAZZO. Il comune non paga e la Obiettivo salute e lavoro finisce nel mirino della Serit PROVINCIA Coop, debiti in... cartella Il trasporto disabili e....capitolato Il presidente Ciccio D’Amico, vice presidente di Federsolidarietà, non ha potuto pagare 88 mila euro di contributi nel 2007. Oggi la cifra è raddoppiata. Nella stessa situazione altre 50 associazioni DI GIANFRANCO CUSUMANO MILAZZO. I comuni non pagano i servizi e le cooperative sociali si ritrovano con cartelle esattoriali e pignoramenti. Non viene escluso nemmeno il terzo settore dalla crisi che colpisce le aziende a causa dei mancati pagamenti della pubblica amministrazione. In provincia di Messina sono otto quelle aderenti a Federsolidarietà, una delle associazioni di categoria, che stanno affrontando momenti di tensione a causa di ritardi nel versare le imposte. La cooperativa Obiettivo salute e Lavoro guidata da Ciccio DʼAmico, vice presidente regionale di Federsolidarietà e componente del direttivo nazionale, è una di queste. «Tra il 2007 e il 2008, a causa dei ritardi cronici del comune di Milazzo nel saldare i creditori, siamo stati in grado di pagare i lavoratori ma non i relativi contributi - spiega complessivamente ammontavano a 88 mila euro. Nelle settimane scorse la Serit ci ha notificato una cartella di pagamento di 143 mila euro, comprensiva di sanzioni e interessi. Una cifra insostenibile. nella Ciccio D’Amico stessa situazione sono altre sette cooperative tra Messina e Barcellona, aderenti a Federsolidarietà, a livello regionale sono una cinquantina. Ma il numero è superiore - aggiunge DʼAmico se aggiungiamo anche quelle di Legacoop che ancora non ha diffuso i dati ufficiali». La Serit, però, non è rimasta con le mano in mano. Ha già pignorato al Comune di Santa Lucia del mela crediti per 43 mila euro, somme che la Obiettivo salute e lavoro avrebbe dovuto ricevere per lʼassistenza fornita ai minori immigrati senza accompagnatori sbarcati a Lampedusa. Fortunatamente la commissione tributaria di Messina il 15 maggio scorso ha concesso la sospensiva. Le associazioni che riuniscono le coop sociali del terzo settore confidano nel nuovo decreto attuativo del governo Monti, promosso anche da Confindustria e dallʼAnci, in cui sarebe previsto una compensazione dei debiti con i crediti da parte degli enti pubblici nei confronti delle aziende. «Eʼ giusto pagare le tasse - sottolinea DʼAmico - riteniamo sbagliato pagare sanzioni per colpe legate ai ritardi della pubblica amministrazione. E un paradosso che va avandi da sei anni complice il taglio del budget sulla sanità. Cʼè da dire che comuni come quello di Milazzo invece di pagare i servizi esenziali si sono messi a fare le Notti bianche». MESSINA. Riduzione dellʼorario di lavoro, buste paga inviate con ritardo e mancato rispetto del capitolato dʼappalto. Nel mirino del consigliere provinciale Roberto Cerreti cʼè il servizio provinciale di trasporto, accompagnamento ed assistenza per gli studenti diversamente abili” per gli anni 2009, 2010 e 2011 da 2 milioni di euro. Cerreti da mesi cerca di capire meglio se il servizio viene espletato nel rispetto delle regole contrattuali. «Ho costatato la poca disponibilità del settore a collaborare - dice - tra le scuse avanzate la carenza di carta per poter rispondere, anche se ne hanno sprecata per comunicarmelo». Il consigliere fa riferimento «al mancato controllo delle pezze dʼappoggio e del trattamento economico del personale assunto dalla cooperativa aggiudicatrice, che parrebbe, per quanto trasmesso dagli uffici, non corrispondano agli obblighi previsti dallʼart. 5 del capitolato. Il trattamento orario pro capite per il personale è stato ridotto del 50%, con un inspiegabile aumento del numero del personale. Inoltre, obbligo dellʼEnte, sarebbe stato acquisire per tempo, o per lo meno prima della fine del servizio, lʼinsieme di tutte le pezze dʼappoggio richieste dal Bando, ivi comprese le buste paga regolarmente firmate». L E G A L M E N T E AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE PALERMO AVVISO DI GARA Eʼ stata indetta, con deliberazione n.398 del 23.04.2012, gara con procedura aperta per lʼaffidamento della gestione del servizio di ristorazione per i degenti ospedalieri e gli assistiti dellʼAzienda Sanitaria Provinciale di Palermo per un periodo pari a cinque anni così come precisato negli atti di gara. Lʼimporto complessivo dellʼappalto a lotto unico per la durata di mesi 60 (sessanta) ammonta ad Euro 16.950.600,00, oltre IVA al 10%. Gli atti di gara sono disponibili sul sito internet: www.asppalermo.org. Il termine di presentazione delle offerte è fissato per le ore 09,00 del 21/06/2012. Il Bando è stato inviato alla G.U.E. il 07/05/2012. Il Direttore U.O.C. PROVVEDITORATO Avv.to Fabio Damiani AVVIATO ESERCIZIO di vendita prodotti ittici in Messina Via Garibaldi affittasi € 500 mensili oltre canone locazione immobile. Per informazioni: Dott. Antonino Barbagallo tel. 090.2926076. COMUNE DI FAVARA (Prov. AG) Eʼ stato pubblicato sulla G.U.R.S. n.19 dellʼ11.05.2012, e sul sito internet del Comune di Favara www.comune.favara.ag.it lʼavviso di gara per i lavori di “Manutenzione straordinaria scuole di proprietà comunale”. Gara indetta 29.05.2012, ore 11,00. Informazioni si potranno richiedere presso lʼUfficio LL.PP. sito in Piazza Mazzini Favara – Tel. n.0922/448144. Il R.U.P. (Geom. G.Priolo) CITTA’ DI MARSALA Sito internet:www.comune.marsala.tp.it RISULTANZA DI GARA A PUBBLICO INCANTO Si rende noto che la gara relativa a lavori di “Completamento e realizzazione impianti di pubblica illuminazione”. Imp. B.A. Euro 430.628,31, svoltasi dal 18 al 30/08/ʼ10 a seguito sorteggio era stata aggiudicata alla ditta GIEFFE Costruzioni s.r.l., da Cosenza. Tale aggiudicazione con D.D. n.1320 del 26/11/ʼ10 è stata revocata e la gara, a seguito riapertura del 23/02/ʼ11, è stata aggiudicata alla ditta Puzzillo Costruzioni s.r.l. da S.Giovanni Gemini (AG). Con successivo provvedimento dirigenziale n.1126 del 20/10/ʼ11 la succitata aggiudicazione è stata revocata e nella riapertura di gara del 25.11.ʼ11 si è proceduto ad una nuova aggiudicazione in favore della ditta VASS s.r.l. da Licata, P.zza A. Regolo, n.37, rib.7,3152%, Imp Agg. Euro 400.434,86 c.o. per Euro 17.878,84. Il Dirigente del Settore: Dott.Nicola Fiocca pagina 35 Economia 18 MAGGIO 2012 OCCORRE SAPERE di Salvatore Cifalà UOMINI&BUSINESS Ue garante dei diritti dei cittadini LA CARTA DEI DIRITTI fondamentali dell'Unione europea - in vigore e giuridicamente vincolante da più di due anni - guida l'intero processo legislativo dell'Ue, dalla prima stesura degli atti fino alla loro pubblicazione. Essa contiene i diritti fondamentali - come la libertà d'espressione e la protezione dei dati di carattere personale - che rispecchiano i valori comuni dell'Europa e il suo patrimonio costituzionale. La funzione principale della Carta è garantire che le istituzioni dell'UE rispettino i diritti fondamentali quando elaborano nuove normative europee, diritti che sono ormai sistematicamente presi in considerazione nel processo legislativo dell'Unione. La Commissione sta lavorando con le autorità competenti a livello nazionale, regionale e locale, così come a livello Ue, per informare meglio i cittadini sui loro diritti fondamentali e sugli organismi a cui rivolgersi in caso di presunta violazione di tali diritti. Fornisce inoltre informazioni pratiche ai cittadini sull'esercizio dei propri diritti sul Portale europeo della giustizia elettronica, e ha avviato un dialogo sul trattamento delle denunce concernenti i diritti fondamentali con i difensori civici, gli enti per le pari opportunità e gli organismi per i diritti dell'uomo. La Commissione non solo garantisce che le sue proposte siano compatibili con i principi della Carta, ma vigila anche affinché la Carta sia rispettata dagli Stati membri quando danno attuazione al diritto dellʼUnione. fondamentali è un aspetto sempre più I cittadini europei hanno spesso una integrato nel processo di elaborazione convinzione erronea sulle finalità della delle politiche dell'Ue. Ad esempio, grazie Carta, sui casi in cui essa si applica e sul alle misure adottate dalla Commissione ruolo dell'Ue. Si ritiene comunemente che per tenere conto nella nuova legislazione la Carta conferisca alla Commissione un delle questioni relative alla privacy, i diritto generale di intervento in ogni caso in viaggiatori potranno rifiutarsi di sottoporsi cui si sospetti una violazione dei diritti alle procedure degli scanner di sicurezza fondamentali ovunque nell'Ue, ma non è negli aeroporti dell'Ue, e potranno così. La Carta si applica agli Stati membri scegliere di essere controllati con altri nell'attuazione del diritto dell'Unione, ogni metodi. La relazione fa parte delle Stato dell'Ue, poi, tutela tali diritti iniziative della Commissione attraverso la propria costituzione volte a far conoscere la Carta La commissione ai cittadini, chiarendo in quali nazionale e l'autorità giudiziaria, la Carta non li sostituisce: se un circostanze si applica e qual è sta lavorando cittadino ritiene che i suoi diritti per informare meglio il ruolo delle istituzioni dell'Ue siano stati violati deve in primo nel campo dei diritti i cittadini luogo rivolgersi a un giudice o al fondamentali. sulle finalità difensore civico nazionale. "Il mio principale obiettivo in Nell'ottobre 2010 la questi due anni, da quando la della Carta Commissione ha adottato una Carta è diventata Strategia per un'attuazione giuridicamente vincolante, è effettiva della Carta dei diritti fondamentali stato instaurare un'autentica cultura dei dell'Unione europea e ha elaborato una diritti fondamentali nell'UE. La Carta è "Check-list dei diritti fondamentali" per ormai diventata la bussola di tutte le rafforzare la valutazione d'impatto delle politiche dell'Unione", ha concluso Viviane sue proposte legislative sui diritti Reding, vicepresidente e commissaria fondamentali. Si è inoltre impegnata a responsabile per il portafoglio Giustizia, informare i cittadini sui casi in cui può diritti fondamentali e cittadinanza. intervenire in questioni riguardanti i diritti "Dobbiamo ora aiutare i cittadini a far fondamentali e a pubblicare una relazione valere concretamente i loro diritti, annuale sull'applicazione della Carta al collaborando con gli Stati membri per fine di monitorare i progressi compiuti al garantire che le persone sappiano a chi riguardo. La seconda relazione annuale rivolgersi in caso di violazione dei loro sulla Carta rileva che il rispetto dei diritti diritti." “ NOTIZIE DAI CONSULENTI DEL LAVORO Riforma, come cambiano i contratti a progetto LA RIFORMA DEL MERCATO del lavoro, il cui disegno di legge e' attualmente in fase di discussione parlamentare, toccherà numerosi capitoli della legislazione vigente. Per questo motivo, i datori di lavoro dovranno trovarsi pronti alle modifiche che interverranno, soprattutto sulle forme contrattuali esistenti: a tal proposito le aziende possono contare sul supporto dei Consulenti del lavoro, quali professionisti specializzati nella gestione dei rapporti di lavoro. I maggiori interventi disposti dalla riforma nell'ambito dei contratti, si rivolgono soprattutto alla disciplina delle collaborazioni coordinate e continuative: sul punto, una prima valutazione del disposto normativo e' stata operata dalla circolare n. 6/2012, emanata lo scorso mese dalla Fondazione studi del Consiglio nazionale dell'Ordine dei Consulenti del lavoro. Nel dettaglio, sono tre le principali modifiche sulla materia: in primo luogo, la definizione più stringente del progetto, che deve essere funzionalmente collegato al risultato finale da raggiungere e non può essere identificato con lʼobiettivo aziendale nel suo complesso; poi viene eliminata la possibilità di stipulare il contratto con riferimento al “programma di lavoro o fasi di esso”; infine è limitata la facoltà del datore del lavoro di recedere dal contratto prima della realizzazione del progetto. Le previsioni che consentono il recesso da parte di questʼultimo vengono sostanzialmente equiparate ai criteri di recesso dal lavoro a termine di natura subordinata e, in particolare, il recesso è consentito prima della scadenza del termine solo in presenza di giusta causa o di inidoneità professionale del collaboratore. Inoltre, il progetto non può comportare lo svolgimento di compiti “meramente esecutivi o ripetitivi”. Tali attività potranno essere individuate dai contratti collettivi nazionali di lavoro. Le modifiche illustrate dovranno essere osservate con riferimento ai contratti stipulati dopo l'entrata in vigore della norma. Se il testo sella riforma verrà confermato, i datori di lavoro dovranno perciò prestare attenzione alla possibile conversione in contratti di lavoro subordinato a tempo di indeterminato di rapporti di collaborazione non genuini, con il rischio di aumenti di costi e di possibile contenzioso con i lavoratori coinvolti o di applicazioni di sanzioni in caso di controlli ispettivi. centonove ” TAORMINA Mercato del lavoro Convegno sulla riforma BANCA NUOVA Maiolini lascia la direzione PALERMO. Francesco Maiolini lascia la direzione generale di Banca Nuova, l'istituto di credito del gruppo Popolare di Vicenza. Maiolini, chiamato dal Banco di Sicilia 12 anni fa per creare la rete di Banca Nuova, lascia in ottimi rapporti con i vertici, assicurano fonti della banca, per intraprendere dopo un periodo di riposo estivo una nuova sfida professionale. Le dimissioni saranno ratificate martedì 22 maggio dal Cda. CONFCOOPERATIVE Gulino nel consiglio nazionale RAGUSA. Gianni Gulino, vice commissario di Confcooperative di Ragusa , è stato eletto nel consiglio nazionale di Confcooperative. "Confcooperative provinciale -spiega Gulino - è guardata con grande interesse a livello nazionale e regionale. Il nostro obiettivo, però, resta eleggere i nuovi organi statutari tra settembre ed ottobre". CONSORZIO TRE SORGENTI Malfitano nuovo presidente AGRIGENTO. Giuseppe Malfitano, 47 anni di Licata, sposato e padre di due figli, avvocato, è il nuovo presidente del Consorzio acquedottistico del "Tre Sorgenti"di Canicattì. CONSUMATORI Questioni di Interessi DI FRANCESCO SURIA MESSINA. «La riforma del mercato del lavoro». Eʼ questo il tema di un convegno che si terrà sabato 26 maggio del 2012 allʼhotel “Diodoro” di Taormina. Lʼappuntamento è organizzato dalle sezioni di Messina e Catania del “Centro studi di diritto del lavoro Domenico Napoletano”. Il programma prevede gli interventi, tra gli altri. di Valeri Speziale, ordinario allʼUniversità di Chieti; di Maurizio Cinelli, ordinario a Macerata; di Vincenzo Panuccio, emerito dellʼUniversità di Messina. Previsto anche lʼintervento di Anna Finocchiaro, presidente del Gruppo del Pd al Senato, di Fulvio Fammoni, segretario Confederale delle Politiche del lavoro della Cgil. Ai lavori daranno il loro contributo il magistrato della Corte di cassazione, Giuseppe Bronzini, e il vicepresidente della Scuola superiore dela magistratura, Giuseppe Meliadò. pagina 36 SULLA CONTROVERSA questione del diritto dei titolari di conti correnti bancari a chiedere la restituzione delle somme percepite dalle banche a titolo di interessi anatocistici è intervenuta unʼimportante sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato lʼ illegittimità costituzionale della norma contenuta nel decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225 secondo cui la prescrizione relativa ai diritti nascenti dall'annotazione in conto inizia a decorrere dal giorno dell'annotazione stessa. Detta disposizione, oggi incostituzionale, aveva efficacia retroattiva e quindi applicabile alle situazioni giuridiche nascenti dal rapporto contrattuale di conto corrente non ancora esaurite alla data della sua entrata in vigore. Osserva la Corte Costituzionale che detta efficacia retroattiva, retrodatando il decorso del termine di prescrizione, finisce per ridurre irragionevolmente lʼarco temporale disponibile per lʼesercizio dei diritti nascenti dal rapporto di contrattuale di conto corrente in particolare pregiudicando la posizione giuridica dei correntisti che, nel contesto giuridico anteriore all'entrata in vigore della norma illegittima, avevano avviato azioni legali dirette alla restituzione delle somme ai medesimi illegittimamente addebitate. Riprende quindi vigore, in materia, la regola di carattere generale, che fa decorrere la prescrizione dal giorno in cui il diritto (già sorto) può essere fatto legalmente valere. Eʼ vero infatti che, tenuto conto delle modalità di funzionamento del rapporto di conto corrente, il diritto allʼazione di restituzione di un pagamento indebito spesso si rende configurabile soltanto all'atto della chiusura del conto. Adiconsum Messina centonove QUATTRO AMICI AL BAR IRRERA La dolce vita sullo Stretto in quegli indimenticabili anni ʻ50 PAG. 38 poster 18 MAGGIO 2012 CAFISO, JAZZ IN SALSA SICULA A tu per tu col giovane musicista, enfante prodige del sassofono PAG. 43 MURALES DI UMANITA VARIA EVENTI. CIRQUE DU SOLEIL PER LA PRIMA VOLTA NEL SUD ITALIA CON “SALTIMBANCO” AL PALASPORT DI ACIREALE Acrobazie metropolitane PALERMO Palazzo Riso, riparte il museo Uno show divertente che diventa poesia con una caleidoscopica celebrazione di agilità ACIREALE. Il Cirque du Soleil arriverà per la prima volta nel Sud Italia e porterà il suo spettacolo più longevo, “Saltimbanco”, al Palasport di Acireale. L'evento, organizzato da New World Entertainment, debutterà in Sicilia il 5 giugno e sarà replicato fino al 17 giugno. “Saltimbanco” è una sensazionale e caleidoscopica celebrazione di agilità ed abilità artistica. Con un cast di oltre 50 artisti di altissimo valore, provenienti da venti Paesi diversi, presenta acrobazie mozzafiato ed incredibili dimostrazioni di atletismo, sia nei numeri solisti che in quelli di gruppo. Dalla straordinaria prova di equilibrio, salto e velocità dei pali cinesi e dellʼaltalena russa, a quelle anti-gravità di bungee e trapezio; dai piacevoli numeri dei giocolieri e della bicicletta acrobatica, agli acclamatissimi clowns. Esperienza tecnica e design stravagante sono arricchiti da costumi spettacolari, giochi di luce straordinari, musica incantevole, umorismo e magia. Pieno di colore, gioia e meraviglia, “Saltimbanco” è uno show divertente, che piacerà a tutta la famiglia. L'idea che questo spettacolo vuole trasmettere è quella di una ʻcittà iperrealeʼ, esplorata nelle sue varie forme. E' un invito specifico ad essere clown di se stessi, a partecipare alla grande festa della vita ed al suo divertimento. Due ore in cui il pubblico sarà coinvolto in un mondo immaginario e fantastico, in un luogo ideale in cui la diversità è motivo di speranza. La produzione di questo spettacolo del Cirque du Soleil celebra quest'anno il suo ʻventennaleʼ ed è quella che ha riscosso più successo al mondo. Il palco è lungo 34 metri, largo 20, con una griglia per gli acrobati di 9 metri, sospesa a 14 metri dal suolo. Bellissimi anche i costumi, tre o cinque diversi per ogni artista, maschere con nasi a becco, colori fluorescenti, tessuti che vanno dalla seta alle fibre sintetiche elasticizzate. La ricerca della perfezione è una delle caratteristiche di questa ʻmacchina fantasticaʼ, nata dal genio di Guy Laliberté. Ogni performer, infatti, impiega 90 minuti per truccarsi. LA FOTO PALERMO. Il Museo regionale d'arte moderna e contemporanea di Palazzo Riso è ripartito il 17 maggio dalla sua collezione. Per la prima volta viene esposta in maniera completa, la raccolta di opere acquisite sin dalla nascita del museo, nel 2005. Il percorso espositivo, curato da Francesco Andolina, parte da una prima tranche di opere che coprono circa sessant'anni di storia, dai siciliani Carla Accardi, Pietro Consagra, Salvo, Antonio Sanfilippo ed Emilio Isgrò, fino a Croce Taravella, Alessandro Bazan, Laboratorio Saccardi, con un'incursione autorizzata di chi ha lavorato in Sicilia, Jannis Kounellis, Richard Long, Christian Boltanski. Insieme alla collezione permanente, il Museo regionale d'arte moderna e contemporanea presenta, fino al 30 settembre, anche ''Piu' a Sud - Un progetto per Lampedusa'', mostra curata da Paola Nicita che raccoglie le riflessioni di tre artisti, Francesco Arena, Emanuele Lo Cascio e Sislej Xhafa, che pongono al centro della loro indagine temi sociali e politici legati all'isola. CONCORSI L’ultimo vincitore di “Indovina chi è” Messina, fontana Gennaro perde il naso MESSINA. La Fontana Gennaro? Ha perso il naso. Il monumento, risalente al 1602, attribuito in passato a Rinaldo Bonanno (già morto alla data della realizzazione) e più recentemente a Lorenzo Calamech, si trova nella piazzetta creata dalla congiunzione delle vie Cavour e XXIV Maggio. La fontana rappresenta un Acquario seduto su un globo con i segni dello zodiaco. Guardando la foto scattata nei giorni scorsi e unʼaltra meno recente, si nota come il volto della statua non sia più lo stesso. È probabile che il naso fosse una integrazione in stucco successiva ai danni provocati dal 1908. Nel novembre scorso, lʼalbero che per anni era cresciuto dientro al monumento è stato tagliato a causa della caduta di un ramo. Si chiama Antonino Quartarone ed è lʼultimo vincitore di “Indovina chi è”. Il nostro concorso, infatti, si conclude con questi volti (foto a destra) svelati dal signor Quartarone. La sua email è arrivata in redazione venerdì 11 maggio alle 7.06 con la risposta giusta: monsignor Ignazio Cannavò e monsignor Vittorio Mondello. Antonio Quartarone ha vinto tre abbonamenti al settimanale Centonove che verranno attivati a partire dal mese di dicembre 2012. pagina 37 posteramarcord 18 MAGGIO 2012 centonove MESSINA. La”dolce vita” sullo Stretto in quegli indimenticabili anni ‘50 Quattro amici al Bar Irrera Dal poeta futurista Lo Turco al “pittore astronomo” Canonico, passando per il “principe” Orlando. Storie di vita e “bischerate” nel ritrovo più cool della città. Fra dispute letterarie, granite con briosches e sogni cinematografici DI GIUSEPPE LOTETA MESSINA, anni Cinquanta. Chi era sui vent'anni si era lasciato dietro le spalle il trauma della guerra e alternava ai libri le scoperte e gli incontri nelle oasi vitali che la città allora offriva in abbondanza. D'estate il richiamo dell'Irreramare era più forte di ogni altro. Rigorosamente in giacca e cravatta, in tasca le poche lire necessarie per il biglietto d'ingresso, vivevamo le nostre ore notturne in uno dei ritrovi più belli e accoglienti del mondo. Ma nelle altre stagioni quasi tutte le sere era d'obbligo il cinema. Savoia, Peloro, Trinacria, Garden, Apollo, Lux, Aurora, non c'era che da scegliere. L'ultimo spettacolo cominciava alle dieci e mezza di sera e finiva due ore dopo. In tempo per arrivare in piazza Cairoli e commentare il film appena visto intorno a uno dei tavoli del bar Irrera, nel salone interno se fuori diluviava, sotto gli alberi se il tempo lo permetteva. Anni d'oro per il cinema! Chi sognava Rita Hayworth che sfilava lentamente il lungo guanto nero mentre cantava "Amado mio" e chi riandava all'epopea partigiana dei film neo-realistici, accendendo interminabili dibattiti politici. Antonio La Rocca forniva un'apprezzabile imitazione di Jacques Tati in “Les vacances de Monsieur Hulot”. Mimì Anastasi era fiero della sua somiglianza con John Carradine, l'indimenticabile avventuriero di "Ombre rosse", e la accentuava con il portamento dinoccolato e con una zazzera a tutto collo. Eugenio Vitarelli giurava che avrebbe comprato una giacca bianca, una pistola e se ne sarebbe andato a Casablanca. RIFLESSIONI NOTTURNE. All'una di notte, il bar chiudeva i battenti. Se si era in pieno inverno, non c'era nulla da fare: Concerto all’Irreramare (“Messina negli anni ‘50”) si doveva rincasare. Ma se i tavoli erano all'aperto, prima di tirare le saracinesche camerieri compiacenti lasciavano ai clienti più assidui bottiglie e bicchieri, perché nelle accese discussioni e nelle pause contemplative o da scirocco non mancasse il refrigerio d'una sorsata d'acqua fredda. Sovrintendeva personalmente all'operazione Renato Irrera, l'ultimo a lasciare il suo bar, che governava da L’Irrera a Mare (dal libro “Messina negli anni ‘50”) decenni con polso di ferro e collaudata esperienza. Lo vedevi sulla porta, con aria indifferente specchiava su un panorama ineguagliabile, Canonico riprese il e la sigaretta all'angolo della bocca, ma discorso di piazza Cairoli: "Guardi bene, sapevi che non gli sfuggiva niente, ora può dirmi dov'è Sirio?". Ma per neanche le poche bottiglie d'acqua che sentirsi rispondere con ineffabile candore: transitavano nella notte verso i tavoli, "Nenti, prufissureddu, si non c'è u cioscu, sempre quelli, degli ultimi avventori. Lo nenti!". malediceva e lo idolatrava, in un rapporto QUEI GELATI DELL'IRRERA! I di odio-amore non dissimulato, Pietro tradizionali pezzi duri dai vari sapori, di Giunta, il capo-cameriere che aveva forma rotonda e con una stella coniata in sostituito il mitico Neri dell'anteguerra e superficie, gli schiumoni, le cassate, le ne era l'esatto contrario. Elegante e sorridente Neri, sempre a posto con il suo torte gelate, le mattonelle, i tartufi, le banane allo spiedo...Tanto eccezionali e papillon impeccabile e i suoi baffetti costanti nella memoria che ancor oggi in bianchi ben curati da gentiluomo d'altri città c'è chi tenta di scoprire dove siano tempi. Grassoccio e in perenne andati a finire quei lavoranti, quei gelatai, traspirazione Giunta, con l'abito grinzoso in quali bar, propri o altrui, alla ricerca di e i modi rudi. Ma entrambi di una sapori perduti. E quei tavoli sotto gli professionalità esemplare e di un tatto alberi! Erano il cuore della città. Lì si non comune nei rapporti con la clientela. davano gli appuntamenti, lì si avviavano o L'una di notte. Era quella l'ora in cui, si concludevano molti affari, lì si riunivano spente le luci del bar, il pittore Felice intere famiglie per la granita del mattino o Canonico alzava gli occhi al cielo e il gelato del pomeriggio, lì finiva col cominciava a dissertare d'astronomia. Le sostare immancabilmente chi veniva dalla stelle sembravano non avere segreti per provincia e aveva già fatto il suo giro di lui. E chi masticava poco di questa acquisti o di visite in città, lì andava chi scienza lo ascoltava con interesse, salvo cercava un amico ed era certo che prima a fargli notare, con quel tanto d'ironia Un incontro informale del club “Amici di Cesare Lo F sufficiente a far intendere ma non a indispettire, le ripetizioni in cui il pittore incorreva, inevitabili sera dopo sera. Canonico dava del lei ai più giovani e lo pretendeva in risposta. Memorabile quella notte limpida di prima estate in cui chiese a uno di noi che sembrava non appassionarsi troppo alla lezione sul cielo stellato: "Lei lo sa dov'è Sirio?". E, alla risposta inevitabilmente negativa: "Stenda una mano aperta verso il chiosco di limonate dei fratelli Allegra, al di là della piazza. Metta il mignolo sulla cima del chiosco e dal pollice faccia partire una retta ideale che sfiori l'indice. Guardi poco più sù. Vede quella stella? Quella è Sirio". Subito dopo, stipati sull'auto di Mimmo Ferraro, il nottambulo per definizione e l'unico motorizzato del gruppo, ci dirigemmo verso i monti peloritani. A volte si chiudeva in bellezza la notte con escursioni del genere. E quella volta, Il Ritrovo Irrera in ua foto degli anni ‘60 (collezione De Pasquale) scesi dalla macchina in una radura che si pagina 38 posteramarcord centonove Forte” (dal libro “Storie di via e di commercio”) o poi avrebbe finito per trovarlo. Appena arrivavi, sostavi qualche minuto al banco per uno di quei caffè dall'aroma indimenticabile o per uno degli estrosi aperitivi che inappuntabili barmans, Galletta per primo, ti preparavano. E se volevi un giornale non avevi che da allungare una mano. Ogni mattina un giornalaio esponeva in bell'ordine la sua merce, quotidiani e settimanali, lungo la vetrina del bar, sul marciapiede. E andava via. Gli acquirenti lasciavano per terra l'importo del giornale. E quando lui ritornava, di sera, faceva i conti. Non gli è mai mancata una lira. LETTERATURA E LAZZI. Fuori, sapevi già chi avresti incontrato nei tavoli degli avventori abituali, in quelli degli anziani e in quelli dei giovani. In uno di questi ultimi, quotidianamente, Nino Crimi, Eugenio Vitarelli, Nino Bassarelli, Vanni Ronsisvalle, Luigi Ghersi, io e pochi altri alternavamo i soliti discorsi su vere o pretese avventure erotico-sentimentali con grandi litigate su argomenti letterari (gli scrittori americani o quelli francesi e russi dellʼOttocento? La sintesi di “Mi illumino dʼimmenso” o le interminabili pagine dellʼ”Ulisse” e di “Orcynus Orca?), quasi fossimo al “Giubbe rosse” di Firenze o al “Caffé greco” di Roma. Per anni, sempre allo stesso tavolo, Totò Orlando prese in giro il "principe Falkemburg", un innocuo signore di mezza età che vantava i suoi inesistenti e antichissimi quattro quarti di nobiltà e si diceva cugino della regina dʼInghilterra. E proprio al “principe” Totò gioco uno scherzo atroce. Trovato, non so come, un foglio di carta intestato dellʼambasciata britannica in Italia, stilò un invito a Londra per il genetliaco della regina Elisabetta, indirizzato al “principe “Falkemburg”. Complice un amico in Inghilterra, fece spedire la lettera al recapito messinese del malcapitato. E il “principe” andò a Londra, dove stavano per arrestarlo. Ma prima di Totò intere generazioni di messinesi si erano esercitati allo stesso gioco con il "poeta" Sebastiano Lo Turco. Era questi un uomo mite, mutilato della Grande guerra, eternamente vestito di verde, che pubblicava a sue spese libri di versi del tipo: "Signorinella/ vaga donzella/ con la gonnella/ a campanella...", oppure: "Evviva il Duce/ chiaroveggente/ fortuna e luce/ d'itala gente...". Uno di questi volumi lo aveva dedicato a Marinetti, il fondatore della corrente futurista: "A Filippo Tommaso 18 MAGGIO 2012 Il ristorante della Fiera negli anni ‘40 - ‘50 (collezione Grasso) Marinetti, caffo togo di nugoli seletti". Che diavolo avesse voluto dire nessuno riuscì mai a sapere. E anche Lo Turco aveva il suo uzzolo araldico. "Principe di Sabotino, del Sacro romano impero", si presentava. E bastava questa presentazione a scatenare ironie e punzecchiature. A ore fisse arrivava Ferruccio De Francesco. Piccolo, tutto assorto in una sua dimensione astratta, era figlio di Tommaso, il vecchio e innocuo libertario che negli anni del fascismo veniva sbattuto in galera con l'etichetta di "anarchico pericoloso" a ogni passaggio in città di un gerarca del regime. Aveva ereditato la tipografia paterna. E si era confezionato biglietti da visita particolarissimi. Vi si poteva leggere: "Ferruccio De Francesco - Stab. Tip. Lit. Ser. Graf.". Per il volgo: Stabilimento tipografico, litografico, serigrafico". Raccontava spesso di suo fratello maggiore, quasi completamente sordo, che durante i bombardamenti americani del '43 si rifiutava di correre in un rifugio antiaereo e restava cocciutamente incollato alla scrivania. Una mattina, una bomba piovve nel cortile dell'isolato ed esplose appena toccato il suolo. La casa, di cemento armato, non crollò. E lui, tutto raggiante, disse: "Avanti!". Aveva finalmente sentito bussare alla porta. NOSTALGIA CANAGLIA. Pochi giorni fa ero a Messina. E, inevitabilmente, un'antica consuetudine mi riportò in piazza Cairoli. Passo dopo passo, mi ritrovai sotto gli alberi, dove in un tempo ormai remoto Renato Irrera aveva fatto piazzare i suoi tavoli. Ecco, ero lì, e, se guardavo il chiosco dei fratelli Allegra, tutto poteva sembrare come allora. Avrei potuto aspettare la notte e ricercare Sirio. Chissà se era ancora nello stesso punto del cielo. Ma ressi solo pochi minuti. E scappai per non piangere. PROGETTI Pedonalizzazione? Niente da fare Deserta la gara per la Rambla di viale san Martino. E la piazza... MESSINA. Il progetto era ambizioso, forse troppo per le sonnacchiose e comodiste abitudini messinesi: pedonalizzare lʼarea del viale san Martino che da piazza Cairoli arriva alla Dogana, di fronte al porto. Un progetto che lʼamministrazione retta da Giuseppe Buzzanca aveva affidato allʼarchitetto Michele Palamara e che aveva messo a gara. Ma a nessuno è interessato. Dalla gara dellʼ8 maggio, infatti, nessuno dei privati che avrebbero dovuto gestire la parte commerciale del progetto si è fatto avanti. L'investimento totale previsto, comprese le somme a disposizione dell'amministrazione, era di 1 milione 799 mila 236 euro, l'importo dei lavori a base d'asta di 1 milione 31 mila 960 euro. A gara era stata messa la concessione per 30 anni dell'area. Lʼidea progettuale riguardava il tratto basso del viale San Martino, da Piazza Cairoli alla Dogana, e prevedeva la realizzazione di una zona esclusivamente pedonale al centro e due carreggiate larghe 6 metri lateralmente. Il Comune di Messina, avrebbe potuto gestire il “centro commerciale allʼaperto”, composto da 9 punti vendita, 77 nuovi parcheggi e un megascreen, posto davanti alla Dogana, visibile sia dalla città che dal mare, che potrà proiettare pubblicità 24 ore su 24. Ma nessuno, almeno in prima battuta, è sembrato essere interessato. Anche la città non aveva risposto che tiepidamente allʼintero progetto, pagina 39 e non solo per le ovvie mancanze di fiducia verso la politica che avrebbe dovuto gestire tutto lʼiter: la maggiore rimostranza, da parte dei cittadini, arrivava probabilmente dal fatto di dover rinunciare ad intasare ogni via del centro con le automobili. La rambla di viale san Martino ha seguito la stessa sorte che, anni fa, aveva avuto il progetto di pedonalizzazione di piazza Cairoli e di parte del viale fino alla via santa Cecilia. Il progetto, redatto nel 2007 sotto lʼamministrazione retta da Francantonio Genovese dal gruppo di architetti ModuloQuattro, prevedeva una rivoluzione della viabilità che non prevedeva più il passaggio veicolare dalla piazza, di fatto oggi una gigantesca rotonda il cui accesso è reegolato da sei postazioni semaforiche differenti, ed una “ passeggiata” che terminava con la via santa Cecilia. Anche quel progetto, però, è stato messo “in naftalina”. (A.C.) posterlibri 18 MAGGIO 2012 centonove ANTOLOGIE. Il medico stampa un’antologia di articoli sui maggiori scrittori siciliani Silicitudine secondo Ruggeri Selezionate recensioni ed interviste pubblicate in Terza pagina dal quotidiano “La Sicilia” che restituiscono al lettore profili umani e letterari inediti. Da Cattafi a Sciascia DI FRANCO TUMEO dal loro insegnamento traggono ogni giorno esempio di vita e azione”. Parole intrise di una forte caratterizzazione dellʼIsola, intesa come luogo ideale, che lʼAutore verga nellʼultima di copertina offrendole al pubblico come chiave di lettura, di interpretazione delle proprie visioni letterarie. Ruggeri, perché riunire in un libro articoli scritti per la Terza Pagina di un quotidiano e quindi destinati ad essere rapidamente “consumati” Giuseppe Ruggeri dai lettori? “Ecco, appunto, la questione era proprio commediografo, un intellettuale di razza questa: dimenticare per sempre quegli che esigeva la ricerca attenta e articoli, dispersi nelle pagine di giornali ormai archiviati o recuperarli, ricomporli in puntigliosa delle fonti e, quando possibile, lʼevidenziazione di curiosità inedite o in un unico corpus e offrirli ai lettori in una ogni caso poco conosciute dal grande prospettiva nuova. Questa seconda pubblico. Era una pretesa che favoriva la strada mi è sembrata quella più giusta da produzione di articoli di qualità in percorrere, e non certo per vanità ma, piuttosto, per proporre un personalissimo contributo ad una migliore comprensione degli autori siciliani trattati. E aggiungo, di Felice Irrera non ultima, lʼesigenza professionale di fare il punto su un impegno giornalistico AA. VV., Angeli maestri. Le guide spirituali allʼimpegno culturale, profuso negli anni di Libreria Ciofalo Editrice, Messina 2012, pp. 73, fuori commercio militanza, da collaboratore Frutto di una simpatica iniziativa della Libreria Ciofalo, questo secondo quaderno, voluto da esterno, appunto nella Terza Nino Crapanzano per la “Notte della Cultura 2012”, raccoglie alcuni brevi saggi che, ad opePagina del quotidiano La ra di una trentina di intellettuali messinesi, sono stati composti per ricordare quei Maestri, Sicilia”. Forse intende dire quegli “Angeli Maestri”, che li hanno accompagnati nei loro individuali percorsi, con “una preche pur essendo stati scritti senza discreta e costante”, come scrive lʼideatoredi una tale iniziativa, il compianto Franco per un quotidiano, i suoi Bonardelli. articoli possono essere considerati dei piccoli saggi Massimo Gramellini - Fai bei sogni Andrea Camilleri - La regina di Pomeletterari di lunga vita? “Non Longanesi rania e altre storie di Vigàta - Sellerio tocca a me dirlo! Ma voglio CarloVerdone - La casa sopra i porFrancesco Guccini - Dixzionario delsottolineare che in quegli tici - Bompiani le cose perdute - Mondadori anni la pagina culturale era Carlos Ruiz Zafón Il prigioniero del Palov - La città perduta dei templari curata da Salvatore Scalia cielo - Mondadori - Newton Compton wuz.it giornalista, scrittore e MESSINA. “Sicilitudine e letteratura” ovvero dieci anni di articoli pubblicati sulla Terza Pagina del quotidiano La Sicilia e ora finalmente riuniti insieme in una raffinata silloge. Una selezione accurata di recensioni e interviste esclusive a critici, parenti e amici doviziose di testimonianze, curiosità e aneddoti che restituiscono al lettore, in una opportuna visione dʼinsieme, profili umani e letterari decisamente inediti di alcune figure di primo piano della letteratura siciliana moderna: Bartolo Cattafi, Federico De Roberto, Lucio Piccolo, Salvatore Quasimodo, Leonardo Sciascia, Giuseppe Tomasi di Lampedusa. A firmare questa originale antologia di articoli sottratti allʼoblio delle emeroteche e ricomposti in un originale mosaico è Giuseppe Ruggeri, medico e giornalista animato da una inesauribile passione per la poesia e la letteratura il quale, ormai da un ventennio e forse più, esplora attraverso una fitta e produttiva collaborazione con le pagine culturali de La Sicilia il variegato universo letterario dellʼIsola. Veste grafica sobria ed essenziale curata dalle Edizioni Zancle ʼ85 di Messina, dodici articoli tratteggiati con una penna esigente e ricercata, sei schede biografiche per altrettanti autori e un interessante corredo fotografico e documentale: ne scaturisce il racconto di “una sicilitudine viva e composita, metafora dellʼuniversalità del sentire umano, e il cui cuore pulsante risiede nella profonda empatia che lega i grandi siciliani, e questi ultimi a tutti gli altri conterranei che A CURA DI CARMELO CELONA contenuti e linguaggio, peraltro requisiti indispensabili perché si arrivasse alla pubblicazione”. E a rileggerli, questi articoli, uno di seguito lʼaltro, a distanza di anni diventano quasi un esercizio poetico, una riscoperta, una inedita rivisitazione dei sei autori trattati: Ruggeri annota ora con distacco, ora con mascherato coinvolgimento ogni particolare raccolto, ogni dettaglio, ogni sfumatura letteraria e umana di solito non raccontati nei comuni testi critici e biografici che nella lettura dʼinsieme offrono una rilettura nuova di Tomasi e degli altri grandi protagonisti della letteratura siciliana che hanno contribuito alla creazione di una coscienza letteraria dellʼisola, gettando un ponte con le altre espressioni della cultura italiana. Gli articoli raccolti in “Sicilitudine e letteratura” raccontano soprattutto del profondo amore, dellʼautentica passione di Ruggeri per la Sicilia. La raffinatezza stilistica e lʼaccuratezza tecnica rivelano una non comune effervescenza narrativa: pagina dopo pagina, ma sarebbe il caso di dire articolo dopo articolo, affiora il filo di quella sicilitudine che lega in unʼunica identità gli autori, e agli autori in fondo lo stesso Ruggeri. Giornalista pubblicista dal 1993, Giuseppe Ruggeri scrive anche per i periodici Centonove e I Vespri. Con Nino Arena è autore del saggio giornalistico-letterario “Il romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa”. Ha inoltre pubblicato romanzi, racconti e sillogi poetiche affermandosi in numerosi concorsi letterari nazionali. Dal 2006 è consigliere nazionale dellʼassociazione medici scrittori italiani. LA CLASSIFICA 1 2 3 LACERTI DI LETTURE Travestiti da vivi LA VITA Eʼ UNA tragica partita a scacchi. “Contare e ricontare i miei spiccioli anni come scampoli di meccano o catturati pedoni disposti ai lati di una scacchiera”. Spesso lʼironia, lo scherno se non sono in vernacolo stonano. “Un tempo erano solo i pezzenti della Kalsa a cascarci. Ora anche i signorini sʼammalano, con il loro petto senza peli, lʼacqua di colonia, le ironie in italiano.” I malati hanno sempre la sensazione di indossare la loro malattia. “Portarsi addosso il cencio del corpo, questa somma insufficiente di lena e di sangue, in mezzo ai sani della strada, atletici, puliti, immortali. ” Il malato tra i sani vive la sua tragica condizione con antagonismo. “Eccomi nellʼaccampamento nemico, travestito da vivo, invulnerabile come chiunque.” I malati come i vecchi 4 5 6 frasi che fanno un racconto, diverso da quello narrato dall’autore sono curiosi della vita altrui, per immaginarsi unʼaspettativa migliore. “Abituarsi a guardare la vita come una casa dʼaltri, rubata per scherzo, da restituire domani.” Il peccato è un pretesto per il castigo. “Il peccato inventato dagli uomini per imitare la pena di vivere, per non essere castigati senza perché.” Quellʼatroce giustificazione secondo la quale ogni disgrazia va presa come volere di Dio. “Un bacillo di Kock si posò sopra il labbro di Adelmo. E Dio vide che questo era buono. Dio, gigantesco eufemismo.” Lʼonanismo è la soddisfazione di un bisogno attraverso una forte solitaria immaginazione. “Pregare, altro vizio solitario.” Il desiderio di vivere deve contrastare il fatalismo. “La morte naturale non èsiste: ogni morte è un assassinio. E se non si urla, vuol dire che si acconsente.” Perché su i poveri si concentra meno lʼattenzione di Dio? “I poveri, selvaggina di Dio. ” Quel tragico mattino in cui si risveglierà con noi anche quel male sopito. “Il mio vecchio pagina 40 spavento che mi diceva buon giorno. ” Il corpo ad una certa età si trasforma in un indispensabile ostile domestico. “Sʼerano confusamente accorti di vivere sul rovescio della vita, e di possedere nel corpo solo un servo infedele.” Aspettiamo le diagnosi mediche come delle vere e proprie sentenze. “«Preferirei star bene»«Questo non si può»«E allora cerchiamo di dare un senso alla nostra sentenza».” La memoria è la reliquia che ci tiene in vita. “Col passato ho un rapporto di tipo vizioso, come taluno fa coi cadaveri amati.” Alcune donne colgono il pericolo della stupidità degli uomini. “Se ne stava in salvo dagli uomini.” Ecco cosa ci angoscia del pensiero della morte. “Morire, Dio mio, andarsene senza più estati né baci.” Tra un uomo e una donna lʼamore si esprime più nella morte che nel sesso. “Non sa che vedere morire un uomo è più importante che andarci a dormire.” Lacerti tratti da: “Diceria dellʼuntore ” - 1981 Gesualdo Bufalino postertesori centonove EVENTI. L’Isola protagonista di “Tradizione ed Innovazione. L’Italia in Cina” Shanghai, Sicilia in mostra Ha aperto i battenti l’esposizione curata dalla Triennale di Milano all’interno del Padiglione creato per l’Expo. Ecco le opere da Messina, Palermo e Trapani DI DANIELE DE JOANNON MESSINA. Cʼè anche il gruppo seicentesco raffigurante il “Martirio di SantʼAgata” in rame dorato e corallo custodito al Museo Accascina di Messina, tra i settantatre tesori che dalla Sicilia sono volati a Shanghai per la mostra “Tradizione ed Innovazione. LʼItalia in Cina”, che ha aperto i battenti il 18 maggio (li chiuderà il 31 gennaio 2013). Settantatre opere il cui valore complessivo sfiora i 14 milioni di euro e che rappresentano lʼIsola in tutte le sue forme dʼespressione nelle diverse epoche storiche. Con gioielli, sculture, argenti e tele che coprono un arco temporale dallʼantichità allʼOttocento, a cui si aggiungono dieci Pupi provenienti dal Museo Pasqualino di Palermo e un curioso balsamario a forma di protome (fallo) equina proveniente da Museo archeologico Salinas del capoluogo. LA MOSTRA. Organizzata dalla Triennale di Milano, curata da Davide Rampello e ospitata allʼinterno del Padiglione Italia realizzato per lʼExpo del 2010 che è stato donato al governo cinese (con la garanzia che rimanesse nella sua attuale collocazione e fungesse da centro di scambio culturale e affari tra i due paesi), la mostra offre, attraverso campioni provenienti “da oltre due millenni di storia, i legami tra lʼartigianato e lʼindustria, lʼarte e la manifattura di eccellenza o di lusso, il passato e il presente, compiendo un ideale volo dʼuccello su un patrimonio che si fa quotidianamente spunto per le creazioni più svariate, nel campo della moda, del design, del cibo, della modernità sostenibile e in generale in ciò che condiziona maggiormente la nostra qualità della vita” (scrive Rampello). “Tradizione ed Innovazione. LʼItalia in Cina” è divisa in sette sezioni: “Le icone dʼItalia”, “Gli ori dʼItalia”, “LʼItalia riscoperta: modernità ecologica e sostenibile”, “La cura della Terra”, “Dalla Cina allʼItalia. Venezia e lʼOriente”, “La piazza della Gioia”, “La penisola della Luce”. Ne “Gli ori dʼItalia” trovano spazio i tesori siciliani. La sezione instaura una relazione tra presente e passato accostando le creazioni contemporanee delle grandi aziende del settore, Buccellati, Pomellato, Damiani, Vhernier, a collane, bracciali, spille, anelli delle nobili famiglie dallʼantichità romana e greca. I TESORI SICILIANI. I gioielli antichi sono una straordinaria selezione delle decine di migliaia di manufatti che arricchiscono i musei siciliani. Buona parte di queste collezioni provengono dal Museo Archeologico Regionale Antonio Salinas di Palermo, uno dei più importanti scrigni della Regione, e dal Pepoli di Trapani. La selezione operata su incarico del direttore generale Gesualdo Campo da Patrizia Amico e Alessandra Merra del Servizio Museografico dellʼassessorato regionale ai Beni Culturali retto da Sebastiano Missineo, coadiuvate nelle operazioni di sdoganamento e supporto alla Triennale a Shanghai da Grazia Musolino e Rosa Maria Cucco (delle Soprintendenze di In alto, il vassoio e lʼacquamanile in argento sbalzato provenienti dalla Galleria regionale di Palazzo Abatellis a Palermo. Accanto, il gruppo in rame e corallo con la raffifurazione del Martirio di SantʼAgata che fa parte delle collezioni del Museo regionale interdisciplinare Accascina di Messina. A destra, il balsamario a forma di fallo del Museo Salinas pagina 41 18 MAGGIO 2012 Messina e Palermo), offre una selezione di gioielli dal IV secolo avantri Cristo al XVII. Si va dalla tradizione fenicio-punica (con gli orecchini aurei a croce ansata, le collane in vetro, un anello col simbolo di Tanit) a quella greca e romana (tra gli altri, si segnalano un anello di età greca con lʼeffige della Gorgone, un altro di età ellenistica con teste dʼariete, antilopi ed eroti, due collane auree bizantine e una di età romana in oro e smeraldi), fino a giungere ai capolavori delle maestranze trapanesi che valorizzarono lʼarte del corallo. Tra le opere in mostra, oltre al gruppo proveniente da Messina, anche la Grande Saliera del Museo Pepoli di Trapani e lo Scrigno custodito a Palazzo Abartellis di Palermo (da cui provengono anche lʼacquamanile le il vassoio nella foto). Allʼinterno della sezione “Cura della Terra” è esposto invece il Cratere attico a figure rosse del quinto secolo avanti Cristo con la raffigurazione del mio di Trittolemo. A rappresentare la cultura del cibo e della tavola sono gli Hydriai di Selinunte (vasi gereci per lʼacqua), il piatto a figure rosse con pesci e cavità centrale (adatto per servire il cibo accompagnato da salse) e i vasi settecenteschi di Caltagirone. Nella sezione “Ambiente e sostenibilità” fanno mostra di sé due preziosi esemplari di cartografia rappresentanti Palermo. Si tratta di una veduta prospettica della città incisa da Franz Hogenberg e pubblicata in “Civitatis orbis terrarum” di George Braun (1581) e una stampa, sempre del capoluogo, realizzata da Joan Bleu, celebre cartografo del Seicento. Cʼè poi, al centro della “piazza della Gioia”, lʼEfebo di Selinunte. Si tratta di un capolavoro datato tra il 480 e il 460 avanti Cristo, raffigurante un adolescente nudo o, secondo le ipotesi, Apollo o il fiume Hypsas divinizzato, antico nome greco del Belìce, il fiume che attraversa le province di Agrigento, Palermo e Trapani. Insieme allʼEfebo, va segnalata la stupefacente “Menade Farnese” di epoca romana e proveniente dal Salinas di palermo. La menade è una scultura di epoca imperiale proveniente dalle Terme di caracalla che fu recuperata grazie agli scavi promossi da Papa Paolo III (Alessandro Farnese). Ereditata da Ferdinando I delle due Sicilie, alla fine del settecento fu portata inizialmente a Napoli e nel 1827, su iniziativa di Francesco I, venne trasferita a Palermo per abbellire il Parco della Favorita. posterteatro 18 MAGGIO 2012 SIRACUSA. Al via il 48° ciclo delle rappresentazioni classiche dell’Inda Prometeo, Baccanti, Uccelli 2500 ANNI DOPO Tre ver tici della drammatur gia “rivisti” da Longhi, Calenda e Torre. Per una stagione indimenticabile Michele DellʼUtri e Massimo Nicolini in Prometeo DI PAOLO RANDAZZO violenza e divinità e dolore. Bellissime le musiche composte e suonate dal vivo da Andrea Piermartire con Giuseppe Sinforini. LA LETTURA DI “BACCANTI” è di diversa concezione. La traduzione di Giorgio Ieranò appare ragionata, teatralmente efficace. In scena, Maurizio Donadoni Dioniso, Gaia Aprea Corifea, Francesco Benedetto Tiresia, Daniele Griggio Cadmo, Massimo Nicolini Penteo, Luca Di Mauro Guardia, Jacopo Venturiero Messaggero, Giacinto Palmarini secondo Messaggero, Daniela Giovanetti Agave, Simonetta Cartia a dirigere il coro; le coreografie sono ancora della “Martha Graham company”, mentre il coro è agito dalle ragazze dellʼAccademia dellʼInda. Importanti le musiche realizzate da Germano Mazzocchetti. Antonio Calenda è abile a sviluppare tutte le sfumature di senso che Euripide ha saputo concedere alla violenta reazione di Dioniso offeso a Tebe da Penteo: provenienza orientale, alterità assoluta, ambiguità, vitalità, crudeltà, sensualità, erotismo, cʼè tutto, tutto davvero. Lʼazione teatrale, intorno ad una grande ara/catafalco su cui giganteggia e agisce Dioniso/Donadoni, si dispiega elegante nel ritmo, senza cadute di tensione, fino alla catastrofe finale ed anzi appare particolarmente efficace e profonda quando le musiche di Mazzocchetti inclinano, complice il suono del pianoforte solo, da iniziali atmosfere orientali e grecomediterranee a toni occidentali e novecenteschi che ampliano la prospettiva del mito. Le immagini, nel tipico e ben definito gusto coloristico di Calenda (il rosso, il nero, il bianco), SIRACUSA. A pensarci bene ciò che accade ogni anno a Siracusa, tra maggio e giugno, ha dello straordinario: alcuni testi della drammaturgia ateniese del V secolo, sopravissuti al naufragio che ha inghiottito la produzione artistica del mondo classico, vengono riletti, ritradotti, riportati sulla scena. Dopo duemila e cinquecento anni. Questʼanno, per il XLVIII ciclo delle Rappresentazioni classiche organizzate nel Teatro Greco di Siracusa dallʼInda, Istituto Nazionale del Dramma Antico, ad andare in scena (dal fine settimana scorso fino al 30 giugno) sono tre testi che rappresentano i vertici della drammaturgia classica: “Prometeo” di Eschilo, “Baccanti” di Euripide e “Uccelli” di Aristofane. E che potesse trattarsi di una stagione artisticamente importante lo si era capito subito leggendo che agli allestimenti avrebbero partecipato le danzatrici della newyorkese “Martha Graham dance company” dirette da Janet Eilber, vedendo la bellissima scenografia disegnata dallʼarchitetto olandese Koolhaas (restano intatte tuttavia le perplessità rispetto alla scelta di una sola scenografia per più lavori) e sicuramente leggendo i nomi dei registi: Claudio Longhi per Prometeo, Antonio Calenda per Baccanti, Roberta Torre per Uccelli. La scelta dei registi è centrale in questo tipo di spettacoli: non vediamo Eschilo, Euripide o Aristofane, ma vediamo il risultato della lettura di Eschilo, Euripide o Aristofane operata dai registi dʼoggi e quanto più profonda, filosoficamente densa è questa lettura tanto più lo spettacolo sa parlare al pubblico di oggi. IL “PROMETEO” DI LONGHI (traduzione di Paduano, in scena Michele DellʼUtri Violenza, Gaetano Bruno Efesto, Massimo Nicolini Potere, Massimo Popolizio Prometeo, Daniela Giovanetti Corifea, Mauro Avogadro Oceano, Gaia Aprea Io, Jacopo Venturiero Ermes) è uno spettacolo rigoroso, lineare, colto senza far sfoggio di cultura, in determinati segmenti forse un poʼ timido nellʼaffermare lʼimpostazione registica complessiva (i movimenti del coro, la concezione dei costumi), ma Popolizio è molto bravo nellʼincarnare non il roboante eroe filantropo caro a molte ideologie occidentali, ma il tormento retroflesso, umanissimo e tagliente di chi, solo Maurizio Donadoni per fare il suo dovere, sfida potere e centonove mescolano abilmente fascinazioni dellʼiconografia antica e riferimenti della più grande drammaturgia moderna. La realizzazione del coro, infine, e lʼuso della grande compagnia di danza sono equilibrati e non cedono mai a facili tentazioni di gusto antropologizzante, pur talvolta eccedendo nella stilizzazione estetizzante, nel bellissimo (e patinato) fermo immagine. IL TERZO SPETTACOLO è tutto improntato sulla colorata, divertita, meravigliosa leggerezza che segna la comicità elegante di Aristofane negli “Uccelli”. La traduzione del testo greco è stata realizzata da Alessandro Grilli e la regia, come sʼè detto, è di Roberta Torre, in scena ci sono Sergio Mancinelli Evelpide, Mauro Avogadro Pisetero, Massimo Tuccitto Servo di Upupa, Rocco Castrocielo Upupa, Simonetta Cartia Corifea e Sacerdote, Giacinto Palmarini Poeta e Prometeo, Enzo Campailla Indovino, Doriana La Fauci Ispettore, Alessandro Aiello Venditore di decreti, Rocco Castrocielo primo Messaggero, Andrea Spatola secondo Messaggero, Valentina Rubino Iride, Davide Geluardi Araldo, Francesco Scaringi Poseidone Giuseppe Orto Eracle, Sebastiano Fazzina Triballo, Giulia Zuppardo Regina. Le musiche le ha realizzate Enrico Melozzi, il coro è diretto in scena da Simonetta Cartia ed è agito, anche in questo caso, dai giovani della scuola dellʼInda, mentre i movimenti coreografici sono del siracusano Dario La Ferla. Divertente e divertita leggerezza: Roberta Torre, chʼè primariamente regista cinematografica, è brava a mantenere in equilibrio lo spettacolo in tutti i suoi elementi e, senza mai rischiare troppo, mescola colori e voli, canti e fughe, alberi stilizzati e volatili, esplora i vari territori del comico (la clownerie, il bassocorporale, lʼosceno verbale, lʼironia, il sarcasmo), interpreta con semplice eleganza la gioia festosa della parabasi, utilizza intero lo spazio scenico (seppur meno efficacemente il grande disco/scalinata che sovrasta lʼorchestra) e lascia che gli uccelli del coro vengano giù dalla cavea, sa far leva sulla sorniona simpatia di Avogadro, sulla vivacità di Mancinelli. Tutto in equilibrio insomma e, se pure nella traduzione italiana del testo fanno capolino extracomunitari, politici mangioni e cialtroni dʼogni risma, non si affonda il colpo, il registro non cambia e resta intero il gioioso affanno di unʼallegra utopia che supera di slancio il contingente malato della polis ateniese e va realizzandosi magicamente nel teatro contagiando immediatamente il pubblico. Upupa Rocco Castrocielo TINDARI Miles e Andromaca al Teatro dei due Mari PATTI. Presentato il XII ciclo di spettacoli classici Festival Teatro dei due Mari, che torna puntuale a fine maggio nella straordinaria cornice del Teatro di Tindari. In scena andranno dal 24 maggio al 10 di giugno a giorni alterni con inizio alle ore 19 due nuove produzioni dellʼassociazione Teatro dei Due Mari: il Miles Gloriosus, regia di Alvaro Piccardi e Andromaca, in coproduzione con Pragma srl, per la regia di Massimiliano Farau. Affidati a due grandi interpreti del teatro italiano i ruoli di protagonista, Manuela Mandracchia nei panni della regina Andromaca ed Edoardo Siravo nel ruolo del soldato smargiasso, Pirgopolinice. Lo stesso Siravo ha voluto sottolineare lʼ alto profilo culturale ed artistico di questa stagione, che vede oltre ad un centinaio di maestranze siciliane coinvolte, grandi nomi della regia teatrale, come Alvaro Piccardi, e lʼesordiente Massimiliano Farau. “Il teatro antico di Tindari – ha continuato Siravo – costituisce un esempio unico nel panorama nazionale perchè è un sito ancora incontaminato da rumori di fondo, consentendo agli attori di non usare i microfoni e di misurarsi con la propria voce, restituendo allo spettacolo la magia di una volta”. pagina 42 posterprotagonisti centonove 18 MAGGIO 2012 L’INTERVISTA. A tu per tu con il giovane musicista ragusano che fa un ragazzo comune alla mia età. In questo senso non mi sono fatto mai mancare nulla, ho sempre cercato di conciliare i miei impegni a tutto ciò che è fondamentale nella vita di un giovane. Hai degli hobbies in particolare? Adoro leggere, andare al cinema e al teatro... Mi piace tantissimo stare con gli altri, incontrare persone, scoprire nuove cose. Amo viaggiare: è un'immensa fonte di conoscenza. Questo mi consente di incontrare sempre gente nuova, vedere il mondo, conoscere altre culture, visitare tanti posti, mangiare e apprezzare l'arte Non c'è un musicista in particolare al quale culinaria di ogni posto. io mi sia ispirato. Ho sempre ascoltato tutti i C'è un piatto siciliano al quale sei più grandi del jazz cercando di particolarmente legato? “rubacchiare” qua e là gli ingredienti migliori Io amo tutta la cucina siciliana. Anche e più affini alla mia concezione di Wynton Marsalis questa è arte e io penso musica. Credo che, anche se che mangiare bene sia dice: “Jazz is us, inconsciamente, alla fine ne venga importante. Girando il jewish and Sicilians”. mondo, ho imparato ad fuori una grande sintesi che filtrata L’isola ha dato dalla mia personalità fa emergere la apprezzare ancora di più e dà un contributo mia musica in modo più chiaro e la cucina siciliana che limpido. Credo di essere un jazzista incredibile a questa reputo la migliore in nel senso più profondo del termine, assoluto. musica un musicista che affonda le proprie Da qualche anno a radici nella tradizione del jazz, che questa parte hai conosce il linguaggio di questa musica e instaurato un rapporto professionale che si proietta in avanti. La tradizione è il con un altro grande musicista trampolino di lancio per il futuro. siciliano, Dino Rubino. È solo un fatto Sappiamo che agli inizi della tua musicale oppure c'è anche un feeling carriera c'è stato un maestro che ti ha di amicizia oltre che di affinità? seguito e che ha creduto molto in te. Ce Dino è un bravissimo musicista e un ne vuoi parlare? grande amico. Qualche anno fa ho Il suo nome è Carlo Cattano, una persona deciso di chiamarlo per suonare con me bellissima, un didatta con grande carisma, e da lì è nata una grande amicizia che si che ha la capacità di riflette nella musica. Tra noi c'è molta trasmettere la passione per affinità musicale. Ogni concerto è una la musica ai bambini. Carlo nuova avventura e questo è molto è bravissimo nella stimolante. comunicazione e sa C'è un sogno che ti piacerebbe come far uscire le realizzare? qualità dei suoi alunni. Ho già realizzato molti sogni ma ho Dopo ogni sua lezione ancora tanti obiettivi da raggiungere. ritornavo a casa molto Diamo tempo al tempo. Per il momento entusiasta, pronto per la dico grazie a Dio per il talento che mi ha lezione successiva. dato e mi impegno costantemente Come vive la affinché questo talento dia frutti sempre sua più importanti. quotidianità di Vuoi dire qualcosa ai tuoi amici di normale Messina? ragazzo Messina è una bellissima piazza, ricca di Francesco amanti e cultori della musica. Suonare Cafiso al di sullo Stretto è davvero molto stimolante fuori dalla perché il pubblico è caloroso e musica? disponibile all'ascolto. Spero di vedere Faccio crescere costantemente il mio pubblico a tutto Messina e spero di regalare a questa quello città tantissime emozioni. Cafiso, jazz in salsa sicula Si è esibito sui più importanti palcoscenici internazionali, ma non ha perso la sua aria schietta da isolano verace. Fra ricordi, progetti, aspirazioni e passioni culinarie, l’enfant prodige del sassofono si racconta DI ANGELO SAVASTA portato con loro la tradizione bandistica, che mischiandosi con altri ingredienti ha reso possibile la nascita delle marching SULLO SFONDO un mare bands. straordinariamente azzurro e un cielo In uno degli ultimi concerti che hai fatto limpido fanno da cornice al suo volto di a Messina, ci è stato raccontato che sei bravo ragazzo dai modi semplici. La salito in cima al campanile del duomo musica dʼoltre oceano e i lunghi viaggi in per accennare un brano di "Nuovo giro per il mondo non hanno minimamente cinema Paradiso". Come mai ti è venuto contaminato la sua aria schietta di siciliano di eseguire questo pezzo di Morricone? verace cresciuto in una famiglia di Vittoria, Sì, è vero, è stata un'esperienza unica. dove il padre Angelo è stato il suo primo Poter suonare da lassù è veramente fan. Accade spesso, e non è il primo caso, incredibilmente ispirante. Probabilmente che certi fenomeni apparentemente da ho suonato quel brano perché lo collego a baraccone, poi continuino dopo un capolavoro del cinema ambientato in lʼadolescenza a rimamere episodici. Invece Sicilia. Francesco Cafiso, oggi ventenne, è Gershwin, Ellington, Monk: ognuno di davvero una persona speciale che ama la loro ha segnato profondamente sua terra come la musica e adora i sapori qualcosa di molto importante nella siciliani che si porta dietro anche nei suoi storia del jazz,quale di questi tre grandi concerti ovunque vada. Ed è così che tra autori ti ispira di più? una brioche e mezza fragola con panSono compositori immensi, i miei preferiti na, parliamo di jazz in un atmosfera insieme a Charles Mingus e Billy impregnata di sicilianità. Strayhorn. Sono una continua Noi siciliani Come vivi il tuo rapporto tra fonte d'ispirazione. Hanno siamo spesso sregolati scritto musica che non il jazz e la sicilianità che inevitabilmente ti circonda? e poco pragmatici ma tramonterà mai, sempre Il jazz è lo strumento migliore forse questo è il segreto magnifica e attuale. nelle mani di un musicista per della nostra creatività Ho sempre avuto una esprimere, in maniera certa propensione nel e della nostra personale, ciò che sente e ciò suonare i brani di fantasia che ha dentro. Il pittore Monk, sin da quando produce emozioni attraverso i ero veramente piccolo. colori, il poeta attraverso le Ho sempre sentito una parole, io lo faccio con le note. Si tratta di grande affinità con la sua musica che un vero e proprio linguaggio. Lo scopo è ritengo sia tutt'oggi modernissima. identico per tutti: arrivare al cuore delle Ciò che mi piace di più è la sua persone e dare un messaggio positivo. fantasia, la sua creatività, la sua Sento un forte legame tra la mia musica e ironia, la sua estrosità. A volte le mie radici. Sono siciliano e quando sento i suoi brani orgogliosissimo di esserlo. Noi siciliani penso: “Ma dove le siamo spesso sregolati e poco pragmatici ha prese queste ma forse questo è il segreto della nostra melodie?”. Il fatto è creatività e della nostra fantasia. Siamo tutti che è molto un po' artisti, estrosi e ingegnosi. Inoltre melodico credo che il fatto di essere stati colonizzati nonostante i da una miriade di popoli tutti diversi abbia brani risultino contribuito a far sì che il miscuglio di tanti “dissonanti”. “ingredienti” rendesse la Sicilia speciale e Ellington è il unica. Oltre a essere un'isola meravigliosa compositore è un posto variegato, ricco di colori e della musica sfaccettature. Mi piace vivere in Sicilia americana perché godo dei suoi profumi, del cibo, del per vino, dell'arte, delle tradizioni musicali. Nel antonomasia. 2009 ho registrato, insieme all' “Island Blue Un signore, un Quartet” ( isola blu), “A New Trip”, un disco vero gentleman tutto siciliano le cui composizioni sono tutte e la sua musica è ispirate alla Sicilia e i cui brani raffinatissima. Ha riecheggiano, a volte, alcune sonorità scritto brani di una tipiche della mia terra. sensualità sconvolgente. C'è qualcosa,di questa nostra terra,che Anche Gershwin ha è ricollegabile al jazz? scritto brani meravigliosi, Wynton Marsalis dice: “Jazz is us (afromelodie ricche di americani), jewish (ebrei) and Sicilians”. emozione e sentimento. I siciliani hanno dato e continuano a dare Charlie Parker, John un contributo incredibile a questa musica. Coltrane, Michael Il jazz è affollato di siciliani che nel corso Brecker, Lester Young. del tempo hanno lasciato la loro impronta. A quale di questi ti sei Inoltre gli isolani emigrati in America hanno ispirato di più? “ ” pagina 43 “ ” CHI È “Ambasciatore della musica” NATO a Vittoria nel 1989, Francesco Cafiso è uno dei talenti più precoci nella storia del jazz. Già a nove anni muove i primi passi facendo esperienze con musicisti di fama internazionale. Decisivo per la sua carriera è lʼincontro, nel Luglio del 2002, durante il Pescara Jazz Festival, con Wynton Marsalis che, stupito dalle sue qualità musicali, lo porta con sé nellʼEuropean tour del 2003. Da allora, Francesco ha suonato nei Jazz Festival e nei Jazz Club più importanti del mondo, vincendo numerosi premi, fra i quali il Premio Nazionale Massimo Urbani a Urbisaglia, il premio EuroJazz a Lecco, lʼInternational Jazz Festivals Organization Award a New York, la World Saxophone Competition a Londra e il Django dʼOr a Roma. Nel 2004 ha partecipato come ospite al Festival di Sanremo. Nel 2009 è stato nominato a “Umbria Jazz” “ambasciatore della musica jazz italiana nel mondo”. posterweekend 18 MAGGIO 2012 come... dove... quando... venerdi' 18 maggio TORREGROTTA A Rockerilla Pub alle ore 22 Stereonoises, Live Music. BARCELLONA. Presso Il Vecchio West alle ore 21.30 Mixta in concerto. CAPO DʼORLANDO. Presso l'Isola Pedonale - Castello Bastione Little Sicily. 'La Sicilia che eccelle', evento con MUSICA sabato 19 maggio esposizioni, degustazioni, illustrazioni. Ore 17 Inaugurazione, banda Capo Dʼ Orlando apertura stand enogastronomici. Ore 20 in Piazza Matteotti presentazione Terramatta Lucia Sardo & friends. Ore 21 Piazza Matteotti - I Lautari in concerto. MODICA. Presso il Teatro Garibaldi alle ore 21 Nea Quartet feat. John Taylor. Si esibiscono: Diana Torto (voce), John Taylor (piano), Palle Daniellsson (contrabbasso), Francesco Sotgiu (batteria e percussioni). MESSINA. 'La Corazzata Potemkin è una cagata pazzesca!', quella che fu una delle battute più celebri della storia del cinema comico italiano diventa oggi il titolo di uno spettacolo teatrale che si preannuncia come un vero e proprio evento. Paolo Villaggio, al PalaCultura 'Antonello da Messina' con Rassegna chitarristica ANCORA DUE GIORNI per la chiusura delle iscrizioni della “Rassegna chitarristica Giovani Esecutori 2012”. La kermesse, organizzata dallʼAssociazione musicale “NovʼArte” di Messina diretta da Libera Gullotta, si terrà il 30 maggio e il 1° giugno nei locali della Galleria provinciale dʼarte moderna e contemporanea, sita nel capoluogo peloritano in via XXIV maggio. Sono previste quattro sezioni solistiche (10-13 anni, 14-17 anni, 1821 anni e dai 21 anni senza limiti dʼetà) e una riservata a formazioni cameristiche che includano la chitarra (anche qui diversificazione per età: 10-15, 16-10, da 21 anni senza limiti) . La giuria sarà composta dal direttore artistico della NovaʼArte Alessandro Blanco e da due musicisti ancora da definire. Previsti premi nella forma di gadget, coppe e medaglie, nonchè attestati di partecipazione e, soprattutto, una serie di concerti per lʼanno a venire organizzati dalla stessa associazione organizzatrice e da altri enti. La giuria, inoltre, assegnerà un premio speciale alla migliore esecuzione tra le varie categorie. Per ulteriori info.: [email protected] oppure tel.090846827. il suo one man show. Ore 21 CAPO DʼORLANDO. Presso l'Isola Pedonale Castello Bastione - Little Sicily. 'La Sicilia che eccelle'. Dalle ore 9.30 esposizioni, degustazioni, illustrazioni. Alle ore 18 allʼex area Bar del Corso teatro per bambini e alle ore 21 nel palco cemntrale concerto de I Percussonici PALERMO. 'Negba'. Coordinamento Salvo Tessitore, Sergio Basile ed Eva Drammis e la partecipazione dei Flamen jazz. Ore 17 Sala Strehler MODICA. Concerto per violino e pianoforte del duo Cucuccio - Arezzo. Palazzo della Cultura alle ore 19.30 Il dramma engmatico e inquientante di Harold Pinter torna al Biondo dopo 15 anni Annina Pedrini e Umberto Ceriani. Nella foto piccola, in basso Harld Pinter di Marco Olivieri “GLI UOMINI, CHE mascalzoni”, per citare il film di Mario Camerini con Vittorio De Sica del 1932. Ma in questo caso è inutile scomodare le sfumature della miglior commedia italiana o i maestri del cinema francese. Il film “Gli infedeli” vede Jean Dujardin (premio Oscar per “The Artist”) e Gilles Lellouche come divertiti mattatori di nove storie per sette registi, tra sketch e situazioni più sviluppate, da vedere senza troppe pretese. Nel segno dellʼinfedeltà maschile, la commedia si limita a imbastire momenti comici grossolani e banalità. I personaggi interpretati da Dujardin e Lellouche, dietro la bulimia sessuale e le continue conquiste femminili, nascondono anche pulsioni omosessuali, ma si dimenticano in fretta, senza lampi di originalità. Da minimo sindacale. “Gli infedeli” di di E. Bercot, F. Cavayé, A. Courtes, J. Dujardin, M. Hazanavicius, E. Lartigau, G. Lellouche In programma al Lux e allʼUci Cinemas di Messina. concerti DI GIGI GIACOBBE PALERMO. “Ceneri alle ceneri” ( Ashes to Ashes) è stata lʼultima commedia scritta da Harold Pinter. « Forse non ne scriverò più - aveva dichiarato al Teatro Carignano di Torino durante unʼintervista di Michael Billington, critico del The Guardian, nei giorni in cui tra lʼ11 e il 12 marzo del 2006 veniva insignito del X Premio Europa per il Teatro e prima di scomparire a Londra il 24 dicembre del 2008 – ne ho scritto ventinove e può bastare e poi da un poʼ di tempo mi trovo a scrivere più poesie e meno pièces teatrali ». “Ceneri alle ceneri” è stata rappresentata per la prima volta il 12 settembre 1996 allʼAmbassadors Theatre di Londra con la regia dello stesso Pinter con la seguente distribuzione: Stephen Rea (Devlin), Lindsay Duncan (Rebecca), scene Eileen Diss, luci Mick Hughes, costumi Tom Rand, audio Tom musica Sting, 25 anni di carriera a Taormina Sicilia migliore e lʼex Police è tornato altre due volte in Sicilia, ma quellʼesibizione di 19 anni fa segnò una svolta. Memorabile promette di essere anche il concerto di Sting che si svolgerà il prossimo 13 di luglio nel Teatro Antico di Taormina, organizzato ancora da Carmelo Costa con Taormina Arte e il patrocinio del Comune. E nel suggestivo scenario del Teatro Antico, Sting potrà celebrare il 25esimo anniversario della sua carriera solista. CAPO DʼORLANDO. Presso l'Isola Pedonale Castello Bastione - Little Sicily. 'La Sicilia che eccelle'. Dalle ore 9.30 esposizioni, degustazioni, illustrazioni. Ore 18 allʼex area Bar del Corso - I Pupi dei Fratelli Napoli Ore 19 a Piazza Matteotti - il salotto dei Teramatta Nel salotto di Devlin e Rebecca Infedeli cinematografici CATANIA. If blood will flow when flesh and steel are one… Se il sangue scorrerà quando carne e acciaio saranno tuttʼuno. Nello stadio di Marsala e ovunque esistesse un televisore, visto che quel momento dellʼevento fu trasmesso in diretta in tuttʼItalia -, vibrò la commozione nel sentire il primo verso di Fragile, cantata da Sting in memoria di Paolo Borsellino. Era il 19 di luglio del 1993, un anno esatto da Via D'amelio. Tanta acqua è passata sotto i ponti da quel concerto dedicato alla domenica 20 maggio PALERMO. “Ceneri alle ceneri” con la regia di Santambrogio di Cesare Natoli NUOVEVISIONI centonove Torna il Lennon Festival BELPASSO. Si alzerà il sipario dal 23 agosto e sino a sabato 25 agosto sulla quattordicesima edizione del ”Lennon Festival”, in programma a Belpasso. La kermesse musicale, un ʻpalcoscenicoʼ per cantautori, interpreti e gruppi emergenti, è organizzata dallʼAssociazione Lennon Club, con il patrocinio del Comune di Belpasso. Il concorso nazionale ha da oggi lanciato il bando per le iscrizioni gratuite, aperte sino al prossimo 15 giugno. Immediatamente dopo la giuria tecnica sarà impegnata nellʼascolto e nella prima valutazione di tutto il materiale audio pervenuto, che sarà suddiviso in due sezioni: canzoni inedite e cover. Tutti i provini saranno selezionati da una speciale commissione di esperti ed addetti al settore, che valuteranno tutto il materiale, pervenuto a Belpasso da tuttʼItalia. Dalle selezioni si arriverà alla rosa dei partecipanti. Per info: www.lennonfestival.it o telefonare allʼinfoline 368.662959. Lishman. In Italia è andata in scena la prima volta al Teatro Biondo il 30 ottobre 1997 allʼinterno del “Festival di Palermo sul Novecento” diretto da Roberto Andò, sempre con la regia di Pinter, avendo come interpreti Adriana Asti e Jerzy Stuhr, scene e costumi di Gianni Quaranta, traduzione e aiuto regia Alessandra Serra, luci di Gigi Saccomandi. Adesso dopo quindici anni il Teatro Biondo ripropone il medesimo lavoro (in scena già da ieri e sino a domenica 27 maggio) con le note di regia di Mario Morini (scomparso da qualche anno) raccolte e interpretate da Magda Poli, messe in scena da Federica Santambrogio avendo come interpreti Annina Pedrini e Umberto Ceriani, in una produzione del Teatro Franco Parenti di Milano. “Ceneri alle ceneri” è un dramma forte e violento, enigmatico e inquietante sin dalle prime battute. Sulla scena due soli personaggi. Forse marito e moglie, forse amanti, ma sempre e comunque un uomo e una donna. Due borghesi allʼapparenza. Ma a ben festival concorsi Un mare di musica a Palermo La poesia del Terzo Millennio PALERMO. L'associazione Bluoltremare in collaborazione con il Diving Center Saracen con la Mares S.p.a con Head Swimming, Padi e con lo Sporting Village Palermo organizzano il 19 e 20 maggio il primo festival of Underwater. La manifestazione si prefigge lʼobiettivo di promuovere la cultura e il rispetto per il Mare e di divulgare gli sport subacquei e il nuoto attraverso varie attività; avrà luogo a Palermo, città dove il Mare da sempre costituisce una pagina 44 delle sue più preziose risorse naturali e storiche. Durante la manifestazione verrà proiettato il filmato realizzato da Riccardo Cingillo e prodotto dalla Soprintendenza del Mare dal titolo "Un mare di musica" che documenta la natura e la storia del mare di Sicilia. Interverrà Sebastiano Tusa - Soprintendente del Mare, Franco Andaloro - Direttore Ispra Sicilia, lʼAmmiraglio Vincenzo Pace. Per info e programma www.festivalmaresicilia.it CASTROREALE. LʼAssociazione Culturale “Terzo Millennio”, con il patrocinio del Comune di Castroreale, organizza la II edizione dellʼomonimo Premio Internazionale di Cultura. Quattro le sezioni: narrativa, poesia (in lingua e in dialetto), scienze, attualità. Ogni autore, entro il 20 giugno, può concorrere con un solo volume, edito nel 2011-2012, da inviare allʼassociazione in sette copie, o con tre poesie inedite, sempre in 7 copie dattiloscritte, di cui una firmata con le altre sei non firmate, da consegnare ai membri della Giuria. Sarà premiato ogni volume per sezione e le prime tre poesie inedite. Le opere premiate saranno pubblicate su “Terzo Millennio” e divulgate attraverso i mass-media. Ai primi classificati per ogni sezione medaglie dʼoro, targhe e premi in denaro. I vincitori saranno avvertiti entro il 30 giugno e dovranno ritirare i premi personalmente. La cerimonia si svolgerà domenica 23 luglio, ore 19, nella Sala Convegni di Bafia di Castroreale. Le poesie migliori saranno pubblicate in unʼantologia. posterweekend centonove lunedi' 21 maggio con Franco Battiato e Lucia Sardo. Alle Ore 21 - Piazza Matteotti Terramatta live con Lucia Sardo e tutti gli artisti di Terramatta live. MODICA. Dalle ore 16 alle 20, presso l'Hotel Torre del Sud 'photos & wedding', lʼevento dedicato alla fotografia di cerimonia. MESSINA. Orchestra Multietnica Giovanile "Ritmo Live” in concerto al Giardino Corallo di Messina per la rassegna Interculturalfest dellʼAnolf. Alle ore 21. Alle 21.30 ancora musica con gli Almamegretta. CATANIA. Il collettivo 'Ossidi di ferro' racconta trame, ambientazioni, personaggi. ore 18, presso la Feltrinelli (Via Etnea) MESSINA. Mostra fotografica dedicata allo Sri Lanka per tutto il mese di maggio presso la sede della Cisl sul viale Europa guardare i due personaggi sembrano immersi in un gorgo strindbeghiano di crudeltà e orrore, di un passato che ritorna eternamente, rivestendosi di sopraffazione e di dolore. Devlin (Ceriani) e Rebecca (Pedrini) “conversano” nel salotto di casa. Lei gli rivela un passato ricco di avvenimenti e un tradimento che sembrava sepolto nella sua memoria. Lui ne è apparentemente sorpreso. Ma è poi davvero allʼoscuro di tutto? Non sarà in realtà coinvolto anche lui in quegli episodi cruenti che Rebecca gli racconta con un malcelato e sottile rancore che scorre sotto una parvenza distaccata e malinconica? Eʼ un passato che non si sa quanto sia stato vissuto o quanto sia invece un sedimento doloroso, un ricordo di cose dette e non vissute in prima persona. Tutto immerso nel tempo, quel tempo pinteriano che va e viene, che comincia e ricomincia e finisce per ricominciare di nuovo. Emergono brandelli di una violenza sempre più oggettiva, sempre meno legata al cerimoniale erotico e la stessa identità dellʼamante si trasforma gradualmente in quella di un aguzzino, forse il marito stesso. Rebecca è un personaggio che si porta dentro non solo il suo ma anche il nostro passato. E i suoi ricordi affiorano in unʼatmosfera di sempre più allucinata reminiscenza, scanditi dalle tragedie e dagli orrori che hanno segnato il XX secolo. La commedia si conclude con una eco che sottolinea ancor più il clima paradigmatico e incorporeo di cui Pinter è maestro e che solo lui ha saputo proporci fin dalle sue prime commedie. Il titolo dellʼopera deriva da una cantilena infantile che ritroviamo anche in “Figli e amanti” di D.H.Lawrence (nel capitolo “La sconfitta di Miriam”): «Ceneri alle ceneri/ e polvere alla polvere/ se il Signore non ti vorrà/ il diavolo ti prenderà». iniziative Serenate al Museo di Gesso MESSINA. Cʼè anche il Museo della Cultura e Musica Popolare dei Peloritani di Villaggio Gesso a festeggiare “La Notte Europea dei Musei”, in programma sabato 19 maggio. Oltre alle consuete visite guidate, la “Notte Europea dei Musei” sui Peloritani vedrà sulla scena principale i “Canti dʼamore e serenate del popolo siciliano”. Si inizierà alle 20.30 con Nino Ioli, voce e mandolino, che disvelerà, fra natura e cultura, i rituali di corteggiamento. Seguirà una conversazione di Franz Riccobono sul “Vestire femminile in Sicilia”. Poi, in memoria dellʼindimenticato carrettiere-cantore di Salice Turiddu Currao, a dieci anni dalla scomparsa, il docufilm “Me patri mʼinsignau lu carritteri” con lʼascolto di registrazioni inedite, dello stesso Currao, e improvvisazioni strumentali “live”, alla fisarmonica, chitarra e scacciapensieri, di Gemino Calà. Nella lunga Notte Europea dei Musei sarà protagonista anche il pubblico, chiamato a leggere Canti dʼamore dei casali dei Peloritani del XIX secolo, tratti dalla raccolta Lizio-Bruno. Non mancheranno, poi, i poeti popolari, ovvero Maria Costa e Pippo Bonaccorso, e i suonatori di tradizione, Paolo Scaltrito, allʼorganetto, e Salvatore Vinci, alla zampogna a paro. Ospite speciale il Kàlamos Ensemble. martedi' 22 maggio CATANIA. Presentazione di 'I due carceri di Gramsci' (Donzelli). Tramite la lettura di una letterra del filosofo e politico, franco lo Piparo offre la soluzione dell'enigma Mettendo in luce una vicenda intellettuale, politica e umana. Con Salvo Adorno, Antonio Di grado e Enrico Iachello. Ore 18, presso la Feltrinelli (Via Etnea) 18 MAGGIO 2012 mercoledi' 23 maggio CATANIA. Presentazione di Dream Therapy. Ore 18, presso la Feltrinelli (Via Etnea) CASTELVETRANO . Al Liceo Scientifico Michele Cipolla di Castelvetrano avrà luogo l'8° edizione del Festival PRESENTAZIONI giovedi' 24 maggio 'Efeocorto', che si propone come mezzo di conoscenza per i giovani dei linguaggi del cinema e dellʼaudiovisivo in relazione alla crescita culturale, sociale e creativa delle nuove generazioni. TINDARI. Gloriosus, regia di Alvaro Piccardi. Al Teatro Antico ore 19 CATANIA. Paolo Mondani e Armando Sorrentino presentano 'Chi ha ucciso Pio La Torre? (Castelvecchi). Ore 18, Feltrinelli (Via Etnea) CALTANISSETTA. Presso Villa Barille (Via delle Calcare) Tango Argentino, lHappy Hour dalle 19.30 dal giovedì alla domenica. Durante i giorni d'apertura potrai visitare le mostre di Arte Contemporanea nei Saloni nobiliari. DE GUSTIBUS di Massimo Lanza Domenica in vigna dida Mia madre, finta sorella del trio Lescano In un libro di Alba Beiras la storia della diva-coraggio Maria Bria PALERMO. Si terrà venerdì 18 maggio alle ore 20:30, al Circolo Ufficiali di Palermo, in via Sant'Oliva 25, la presentazione del volume “I miei tu-li-pàn - Mamma cantava nel Trio Lescano” di Alba Beiras, edito da Armenio. Saranno presenti Maria Bria, ultima componente del Trio Lescano, Alba Beiras, figli di Maria Bria ed autrice del volume, Mimmo Mollica, studioso della storia della canzone ed autore della prefazione. Il volume, è stato scritto da Alba Beiras, figlia di Maria Bria, la 'falsa sorella' del Trio Lescano, “compiendo un atto dʼamore e di verità che non lascia indifferenti ed esorta a credere che è proprio la verità la forza che muove lʼuomo e le coscienze” - come scrive Mimmo Mollica nella prefazione al volume. Il libro racconta come nel giugno 1946, finita la guerra, Catharina, la più giovane delle tre sorelle Leshan, lasciò il Trio Lescano e venne sostituita da una giovane e sconosciuta cantante torinese, Maria Bria, 21 anni. “Dopo alcuni concerti in Italia, nel 1947, trovato un ingaggio, Sandra e Giuditta Leshan, col nuovo acquisto Maria Bria, partirono per il Sudamerica, dove il Trio Lescano rimase fino al 1952, quando il gruppo si sciolse in seguito all'abbandono da parte di Maria Bria, la giovane torinese calatasi nei panni di Catharina Leshan, senza che mai la cosa fosse stata resa nota, anzi, senza che mai il pubblico si fosse reso conto della sostituzione.” “Maria Bria continuò a cantare e ad esibirsi in mezzo mondo senza un compenso, tanto che nel 1952 la sua situazione economica si fece insostenibile e Maria fu costretta a lasciare il Trio. Le due sorelle Leshan senza Maria Bria non furono nelle condizioni di proseguire la loro attività artistica. Maria Bria si impiegò al Comune di Torino. E sarebbe rimasta una sconosciuta se nel 1997 Paolo Limiti non l'avesse invitata a raccontare la sua vicenda umana e artistica nella trasmissione 'Ci vediamo su Rai 1'. pagina 45 QUESTA DOMENICA e la prossima ritorna “Domenica in Vigna”, manifestazione organizzata da Planeta nella bella cantina dellʼUlmo a Sambuca di Sicilia, proprio in riva al Lago Arancio. La giornata è dedicata agli appassionati del vino e della natura. Il programma, non prevede solo appuntamenti enogastronomici come la colazione alle 11.30 con pizza rustica, pane con lʼOlio Planeta o il pranzo con la pasta campagnola dellʼAntico Pastificio Colletti, ricotta fresca, salsiccia alla brace e granita e caffè Morettino. Si potrà anche fare la spesa al Mercato Contadino. Sono anche previsti dei Laboratori enogastronomici il primo che prevede la degustazione guidata di sei vini ha per tema “La Sicilia del vino” e a guidarla sarà Alessio Planeta il secondo laboratorio sarà incentrato invece su “formaggi & vini” con una degustazione a cura del Corfilac. Momenti musicali, sotto lʼulivo di fronte alla cantina dove si esibiranno tra gli altri la Allen Folk Band e la M.I.L. La banda di Palermo. Prevista pure una mostra mercato di alcune creazioni di Costanza Algranti, designer livornese che realizza mobili e complementi con materiali di recupero, barrique in particolari. Ci sarà anche una bella mostra fotografica della grandissima fotografa Shobba che racconta di un Viaggio attorno alla Sicilia, da Sambuca a Menfi, da Vittoria a Noto, fino alle pendici dellʼEtna: un percorso visivo e percettivo ricco di emozioni evocative. Attraverso le immagini di Shobba si raccontano i luoghi, le memorie, la vita e il paesaggio della Sicilia. Ma non è tutto, sono previste anche passeggiate tra i vigneti e la splendida natura che circonda il Lago Arancio, un laboratorio didattico in vigna con 15 pannelli che raccontano la storia della vite e del vino e non manca uno spazio animazione dedicato ai più piccoli. Per partecipare è consigliata la prenotazione, per informazioni div@planeta o telefonare allo 091 327965 www.planeta.it https://domenicainvigna.wordpress.com SICILIA DA ASSAGGIARE! Pittaggiu girgintanu PIATTO POVERO DELLA CUCINA CONTADINA, ha una variante nellʼaggiunta di polpette di carne in umido in occasione di ricorrenze particolari, come la Pasqua. Il nome dialettale pittaggiu è particolarmente curioso ma altrettanto tipico, anche perchè deriva dalla storpiatura del francese potage, minestra. La sua preparazione è comunque facile. Ingredienti: 2 cuori di carciofo, 4 carote, 200 g di piselli sgusciati, 200 g di fave fresche sgusciate, 1 cipolla 2 ccucchiai di olio di oliva minuta, sale, pepe. Procedimento: Lessare separatamente i carciofi, le carote, i piselli e le fave in acqua salata. Tagliare poi a pezzettini le carote e a spicchi i cuori dei carciofi. Soffriggere nellʼolio la cipolla in un capace tegame, aggiungere tutti gli ingredienti, se necessario aggiustare di sale, pepare e mescolare, lasciando insaporire per circa 10 minuti. Disio Hostaria Via dei Monti, 98049 - Serro ~Villafranca Tirrena (Me) tel. +39 329 7967075- www.disiohostaria.com [email protected]. posterlettere&... 18 MAGGIO 2012 RITRATTI. E’ MORTA LA FONDATRICE DEL PARCO DELL’ARTE MESSINA DRASTICA di Fabio Amato MESSINA. L'altra volta vi ho raccontato dell'eccellenza turistica della nostra città. Proprio il giorno dopo, casualmente, due turisti affascinati dalla chiesa dei Catalani, sono entrati per ammirarla e sono stati chiusi dentro!!! Questo è un altro modo, usato a Messina per catturare i turisti. Appena, infatti, qualcuno va a vedere qualche bellezza architettonica o paessaggistica viene bloccato e tenuto sotto sequestro. Paradossale. Ed adesso che comincia l'estate ci stiamo preparando ad andare al mare, nei lidi della riviera . Se fate una passeggiata sul lungomare che va verso il Faro, vedrete un gran fermento. Tutti lavorano alla sistemazione delle spiagge, montano gazebo, cabine, passerelle di legno, perché Messina, d'estate, diventa meglio di Las Vegas e Miami messi insieme. Siamo le due stelle che mancano alla bandiera Americana. Il problema pero è unʼaltro! Non c'è più spiaggia, perchè il mare è avanzato inesorabilmente. Al Faro il mare è arrivato quasi fino alla strada e sto facendo quello che il piano regolatore non ha mai fatto. Non fare costruire sul territorio demaniale. Ma è possibile che per andare al mare, devo chiedere il permesso ai proprietari delle case costruite sul mare, per poi andare sulla spiaggia libera. E se questo un giorno è incazzato, oppure è in ferie, io che faccio non vado al mare!? Abbiamo la spiaggia libera ma di proprietà 'dei possessori delle case. A Messina ti compri un terreno, costruisci la casa e la spiaggia circostante diventa tua! Monti sta studiando una variante dell'Imu solo per Messina, pagheremo più di Manhattan!! Ed i Nostri Amministratori che fanno per preservare il territorio? Forse hanno risolto il problema, comprandosi una casa al mare? Oppure hanno comprato la spiaggia ed intorno ci hanno costruito la casa? Ma è possibile che il Faro d'inverno si allontana dalla città e d'estate si avvicina. E' come un effetto ottico, come la Fata Morgana. Quando stavo al Faro, d'inverno le persone che mi incontravano mi dicevano: "Viaggi ogni giorno? " Le stesse persone le incontravo d'estate e mi dicevano: "Ci vediamo domani! "Minchia hai prenotato, hai trovato il volo? Un posto cosi bello, abbandonato, non curato, non essendoci attrazioni turistiche, gli abitanti hanno creato, sotto le loro case delle sculture..... i sacchetti della spazzatura che mettono nella strada perchè non ci sono cassonetti! Ma vi rendete conto! Un altra cosa particolare, del Faro, è quella che non ci sono marciapiedi, tu o cammini sulla strada oppure attraversi le case, entri proprio dentro le case, passi attraverso la stanza da letto, la cucina, il bagno ed arrivi all' edicola, ti compri il giornale e poi ritorni a casa tua . Questa è la famosissima ospitalità siciliana! La sera poi non ne parliamo, il divertimento è assicurato. Fra concerti, vernissage, mostre, e quant'altro hai l'imbarazzo della scelta! Divertitevi è tutto gratis! ECOLOGIA E AMBIENTE HERITAGE In memoria di Elena La Verde Ospitalità messinese centonove PALERMO. Nei giorni scorsi e precisamente lʼ8 maggio 2012 si è spenta Elena La Verde fondatrice del Parco dellʼarte e della Fondazione La Verde La Malfa. In una società sempre più “ricca” di arrampicatori sociali, di arricchiti improvvisamente che affondano le loro luride mani nei fondi pubblici dei partiti politici o di broker senza morale, quando incontri una bella e onesta persona te ne accorgi subito. Tra le persone che ho conosciuto e di cui ho avuto modo di apprezzare le qualità morali e di onestà cʼè sicuramente Elena La Verde, Presidente della Fondazione La Verde La Malfa di San Giovanni La Punta. Elena era una signora distinta, colta, preparata, generosa e, in qualche caso, caparbia e molto determinata. Ma soprattutto era una persona di una bontà unica che amava darsi agli altri. Conosceva e apprezzava le diverse forme dʼarte. Una donna fuori dagli schemi e dalle tendenze artistiche. Lei stessa dipingeva, modellava le sue sculture, abbinava alle sue più grandi passioni lʼincisione, la fotografia e la poesia. Unʼartista quindi a tutto campo. Aperta al dialogo e amante della musica, la sua casa era spesso frequentata da artisti e da poeti. Recentemente aveva realizzato una sua grande monografia con un raffinato saggio introduttivo di Francesco Gallo Mazzeo per ripercorrere il suo itinerario artistico e di vita attraverso immagini e testi. In questi ultimi mesi, forse consapevole del suo male, aveva deciso di dare vita a una guida ragionata alle sculture del Parco dellʼarte fornendo per ognuna di esse le motivazioni che lʼavevano indotta a realizzarla. Purtroppo ha fatto solo in tempo Elena La Verde a vederla stampata ma sono certo che chi raccoglierà il suo testimone saprà dare lustro al suo lavoro creativo attraverso questa pubblicazione ma soprattutto alla gestione di questo patrimonio che ha voluto lasciare alla Fondazione che porta il suo nome e quello della sua famiglia. Lo stesso sindaco di San Giovanni La Punta, Andrea Barbaro Messina, ha nel suo discorso di commemorazione ribadito le grandi qualità di donna e artista di Elena La Verde. Di grande prestigio è la collezione dʼabiti e di intimo dʼepoca da tempo di proprietà della Fondazione, una collezione della quale era molto gelosa. In qualche caso lei stessa, con lʼaiuto della fidata e inseparabile amica Nerina, aveva risistemato molti di questi abiti alcuni dei quali risalgono intorno la metà dellʼOttocento. Altrettanto importante è la collezione di quadri e sculture della Fondazione. In questʼultimo periodo la pinacoteca si è arricchita con la donazione di opere degli artisti che credono nella validità dellʼoperazione culturale portata avanti da Elena La Verde. Non è peraltro meno importante la collezione di libri e cartigli antichi acquisita recentemente e in fase di catalogazione e restauro. Sono certo che colui il quale sarà chiamato a raccogliere il suo testamento etico avrà la stessa determinazione di chi come lei inseguiva i suoi sogni. Steve Jobs nel suo memorabile discorso del 2005 ai giovani laureandi dellʼuniversità di Stantford, disse: “non lasciate che il rumore delle opinioni altrui offuschi la vostra voce interiore”. Lei sicuramente non ebbe mai di questi tentennamenti. Francesco M. Scorsone I mille volti artistici dell’acqua DI SERGIO BERTOLAMI MESSINA. Il tema dellʼacqua proposto da “Il Circolo di Messina” in S. Maria Alemanna non poteva tralasciare le problematiche conservative per rivitalizzare le fontane cittadine e permettere la fruizione di queste multiformi espressioni artistiche, simbolo di storia urbana. Le foto della fontana Falconieri nella mostra di Sebastiano Occhino ne sono state lʼesempio eclatante. Ma la questione più rilevante è considerare la maggiore vulnerabilità rispetto ad altri monumenti allʼaperto. La presenza o lʼassenza dellʼacqua diviene, così, il primo elemento del discutere. Senza dubbio il suo efflusso regolare non è giocoforza eliminabile, perché lʼacqua rende la specificità a quella che sarebbe altrimenti solo unʼopera scultorea. Già la Guida del 1902 riporta che la celebrata fontana di Orione era messa in azione solo nelle grandi occasioni. E poiché questo era «fonte, tra gli altri belli, bellissimo» (Buonfiglio), immaginiamo le opere minori. Oggidì la situazione non è affatto mutata. Ecco che non bastano consolidamenti delle disgregazioni lapidee, rimozione delle croste nere, stuccature delle lacune, revisione di perni e staffe ossidati, protezione delle superfici. Perché questo è solo il progetto di restauro rivolto al recupero del modellato originario. Ma lʼimpianto idrico? Quando poi tutto ciò è stato realizzato, necessita un ordinario programma manutentivo, attuato con scrupolo per scongiurare lʼinnescarsi di ulteriori alterazioni ed evitare, a danno avvenuto, nuovi interventi straordinari. Ne consegue una rigorosa attenzione ai fattori di degrado. Vale a dire, periodiche puliture di depositi superficiali comuni, controllo della crescita microbiologica , trattamento delle acque con biocidi protettivi, manutenzione impiantistica. In altre parole sorveglianza, monitoraggio e regolamentazione dʼuso, affinché tutto sia funzionante senza danno. Per questo una fontana storica è un monumento. Urge, perciò, discuterne confrontando le idee in una conferenza dei servizi. [email protected] di Anna Giordano Se non si ascolta la voce della natura LA CITTA Eʼ ANCORA lontana, gli echi della crisi che attanaglia mezzo mondo, che riempiono giornali e tv, giungono ovattati dal silenzio dei monti, solo il vento furioso e lʼurlo “falco !” entra nel campo di ascolto di noi tutti. Si disquisisce sul piumaggio di uno sparviere, scoprendo poi che è il raro sparviere levantino, sorpresa graditissima per i volontari che non se lʼaspettavano. Cerco di capire dove arriveranno i falchi in Calabria, partendo da qui o da altrove, per aiutare il Corpo Forestale dello Stato ad essere pronto laddove giungeranno e qualche criminale potrebbe attenderli per ucciderli. Non è facile, entrano in gioco mille fattori, il vento, direzione, intensità, calore al suolo, stanchezza di ogni singolo uccello, se dritto alla meta o in cerca di cibo e così via. Mi assilla il pensiero di ciò che dovrò fare una volta finito il campo, tra inutili grattacieli che si vorrebbero realizzare in piena città, porti megagalattici alle isole Eolie, e tanto altro che la mia mente cerca di rimuovere, ma prima o poi mi toccherà tornare alla cronaca quotidiana. Più ascolto la voce della natura e vedo ciò che lʼattanaglia da ogni dove, più sono consapevole che non abbiamo speranza. Una lotta impari, i fumi di incendi ovunque, sia in Calabria che in Sicilia, in periodo inusuale per le cronache, si stagliano ovunque. Nessuno interviene, lembi di boschi e macchia divorati insieme ai loro abitanti in pieno periodo riproduttivo, distruggendo migliaia e migliaia di vite animali. Poi ci saranno le frane, vicine e lontane, e si additerà alla natura cattiva il risultato di eventi piovosi che un territorio sano avrebbero sopportato, uno malato no, riceve solo il colpo di grazia. Aquile minori, falchi pescato- pagina 46 ri, falchi pecchiaioli, il minacciato grillaio, e a sorpresa, in un giorno di maltempo, arrivano 25 falchi della regina, bellissimi, eleganti, agili. Fanno una rotta diversa, arrivano dal Madagascar dove hanno svernato, seguono lʼAfrica orientale, attraversano lʼEgeo, giungono in Calabria e attraversano lo Stretto di Messina con rotta inversa di tutti gli altri. Andranno alle isole Eolie dove nidificano in piena stagione turistica, minacciati anno dopo anno dallʼarroganza umana che ha deciso che alle isole, in barba alle leggi, si va in elicottero, alla faccia della crisi cʼè chi può permettersi anche 3mila euro di sorvolo turistico. A volte mi domando come sia possibile vedere ancora uccelli che volano nel cielo, eppure li vediamo. Fioriture bellissime resistono in attesa della prossima ondata di incendi o di chi, per prevenirli, taglia tutto. Vorrei andare a vivere lontana, ma per mia madre e i falchi rimango qui, anche se è ogni giorno più duro resistere allo sconforto di questa società malata. centonove poster...commenti ATTUALITA’ Quella strada di Messina miracolosamente in ordine Un mistero aleggia sopra i pacifici cittadini di Messina. Ci sono notti, per fortuna poche, in cui allʼimprovviso mi sveglio spaventato, con gli occhi sbarrati e la bocca asciutta. Un unico, grande quesito occupa la mia mente: “Chi vive in quella strada?”. Avevo pensato di interpellare Roberto Giacobbo che, con il suo “Voyager”, avrebbe potuto realizzare una puntata dedicata al fenomeno, ma, ritenuto che questo fenomeno fosse inesplicabile anche per lui ho deciso di rivolgermi a voi. La strada in questione è la Via Trieste, è una simpatica strada del centro, nota soprattutto per aver ospitato, in anni ormai lontani, il Distretto Militare e che è al centro di una curiosa vicenda che va avanti da più di dieci anni. Questa strada, inspiegabilmente, ogni paio di anni viene riasfaltata e la segnaletica orizzontale ridipinta. Sembra quasi una normale strada di una città seria. Trattandosi invece di Messina la cosa è inquietante. Come mai questo “accanimento” in una città dove vie ben più centrali (Via Nino Bixio, Via XXIV Maggio e innumerevoli altre) versano in condizioni pietose con buche e avvallamenti e prive di qualsivoglia manutenzione ormai da anni? Come mai questo “accanimento” in una città dove le vie periferiche sono abbandonate, la segnaletica orizzontale è assente e quella verticale latita? Come mai questo “accanimento” in una città dove un parroco è dovuto intervenire personalmente dipingendo le strisce pedonali davanti alla sua chiesa? Come mai questo “accanimento” in una città dove un gruppo Facebook ha adottato le buche stradali guardandole, pazientemente e con amore, crescere? Come mai questo “accanimento” in una città dove migliaia di bambini, giornalmente, attraversano la strada davanti alle 18 MAGGIO 2012 ELIODORO loro scuole, su strisce inesistenti? Come mai questo “accanimento” in una città dove le cause pendenti per il risarcimento di danni dovuti alla cattiva manutenzione delle strade dissanguano le già sofferenti casse del Comune? E allora, per lʼamor del cielo vi prego, aiutatemi. Insomma, ditemi: “Chi vive in quella strada?” e, soprattutto, “Chi non vive nelle atre?”. Giuseppe Tomasello Messina Il gusto siciliano al miglior prezzo Da alcuni giorni i messinesi si sono trovati tappezzati i muri della città con una pubblicità che giustamente decanta i nostri prodotti siciliani: il caffè, il salame, il formaggio e … la birra Messina. Desidero ricordare, non certo ai messinesi che conoscono bene la storia, che la Birra Messina non è più un prodotto siciliano ormai da tempo e non è corretto spacciarlo per tale. Sappiamo tutti che la Birra Messina viene ormai prodotta altrove e tutti sappiamo che il prezzo che abbiamo pagato non è sicuramente il migliore. Lo sanno bene le famiglie dei lavoratori dello stabilimento della “Birra Messina” che hanno assistito, dopo il suo acquisto da parte di una società non siciliana, alla inesorabile volontà di chiudere lʼattività. Infatti per prima cosa è stata sospesa la produzione, ci ricordiamo quando non sentivamo più passando il caratteristico odore del malto a fermentare, poi anche lʼimbottigliamento. Non parliamo di tutte le altre vicissitudini che ben conosciamo. Pertanto coloro che spacciano la “Birra Messina” per un prodotto siciliano, se non temono di essere denunciati dai consumatori per pubblicità ingannevole, dovrebbero avere la decenza di non offendere la dignità di chi in questa sporca operazione commerciale ha perso il lavoro. Dott. Teresa Nicolosi Messina Salme al Gran camposanto Quel deposito fa disonore Gentile redazione, il mese scorso è venuta a mancare una mia carissima zia. La sua salma parcheggiata al Gran Camposanto all'interno del deposito in attesa di essere tumulata non si sa dove! L'agenzia funebre mi ha suggerito di avanzare richiesta di sepoltura in due cimiteri: quello Centrale e quello di Pace, in attesa dei lavori che dovrebbero consentire non si sa quando, la sistemazione della salma. Il custode del deposito ha fissato sulla cassa una targa con il numero 789.Questo significa che all'interno del deposito del Cimitero Monumentale di Messina, in data 10 aprile 2012, giacevano ancora 789 salme in attesa di sepoltura. Com'è noto la prolungata permanenza delle salme all'interno del deposito non rappresenta una novità, rendendo il luogo veramente oltraggioso e disonorevole. E' naturale comprendere la costernazione e il disagio dei congiunti dei defunti "in coda", in attesa di degna sepoltura: facile capire come, una semplice visita al congiunto che non c'è più, diventi uno slalom tra le bare, quasi come se si trattasse di doverla riconoscre tra le tante. Si proprio così, perchè per assecondare le esigenze dei nuovi arrivi, queste povere bare vengono spostate da una parte e dall'altra! E' ripugnante quello che succede in questa città! Provo vergogna per tutte le autorità cittadine e per i messinesi che non si ribellano. Ma i messinesi si sa, vivono di effimero e di apparenza, calpestano la dignità, e il senso civico, fanno prevalere l'arroganza che offusca loro le menti, deprimendone lo spirito. Ecco perchè Messina è così mal ridotta: non è stata distrutta solo dai terromoti, ma anche dall'oltraggio dei suoi abitanti. Emanuele Ferrara da Prato Messina ANIMAL HOUSE di Roberto Salzano Firma anche tu contro Green Hill MESSINA. Green Hill resta sotto i riflettori e sotto attacco mediatico. Gli animalisti non tollerano che la struttura continui ad operare pressoché indisturbata e non smettono di organizzare proteste, in attesa che lʼallevamento di cani, gatti e primati destinati alla sperimentazione venga vietato. Strada accidentata, ma sono decisi a non demordere, sempre pronti a farsi sentire e parlare di uno scandalo che, allʼinterno di una civiltà evoluta, non può essere taciuto o dimenticato. E non bisogna credere che la faccenda riguardi solo lʼItalia: lʼarresto dei dodici attivisti a Montichiari ha fatto scalpore, ma la vivisezione è un caso dibattuto in tutto il mondo. Martedì 8 maggio, dopo un costante passaparola di indignazione sui social network, è scattata la protesta internazionale contro la sperimentazione animale, che ha visto coinvolte numerose città. Non sono mancate le piazze italiane, tra cui Messina, con un evento iniziato alle 17 in una Piazza Cairoli inizialmente non del tutto preparata sullʼargomento. Tanti passanti e tanta diffidenza, come spesso accade. Alla gente ascoltare una persona in mezzo alla strada (vorrà unʼofferta? quanto mi chiederà?) incute evidentemente un certo timore, anche se poi si tratta semplicemente di lasciare la propria firma e non di mettere mano al portafoglio. Nonostante lʼavvio incerto, i volontari non si sono lasciati scoraggiare e, circondati e supportati dai non pochi manifestanti che li hanno raggiunti con i loro amici a quattro zampe, sono riusciti a sensibilizzare un pubblico trasversale e raccogliere oltre 1200 adesioni alla petizione contro Green Hill, che è possibile sostenere anche online tramite www.firmiamo.it. pagina 47 La disfatta e il dito CATANIA. "E' un uomo di Raffaele!", indica con il dito accusatorio Giuseppe Castiglione, plenipotenziario del Pdl in Sicilia. L'accusato è Raffaele Stancanelli al quale viene addebbitata l'amicizia (politica) contro natura con il governatore siciliano Raffaele Lombardo. Colpa di Stancanelli avere rivelato, qualora qualcuno non se ne fosse accorto, la disfatta elettorale del Pdl, segnale gravisismo ad un anno da importanti appuntamenti elettorali: Comune e Provincia di Catania, Regione, Parlamento. Castiglione, da parte sua, dopo aver accusato il sindaco di Catania di collaborazionismo con il nemico crede di poter nascondere la recente Waterloo elettorale dietro un dito, il suo. Ma, invece, che limitarsi alle accuse farebbe bene a dedicarsi all'analisi. 150 PAROLE DA PALERMO Caro sindaco ti scrivo “TRA 15 MINUTI sciacqua il colore … Fai lo shampoo alla signora … 8 minuti e inizia la colata per le meches … “ Eʼ incredibile come ci si sappia organizzare in modo efficiente, nel salone affollato di un parrucchiere, il sabato mattina. Allora, tra la schiuma e un colpo di phon, ti metti a pensare: se si riesce a far bene un lavoro di squadra solo per abbellire i peli sulla nostra testa, perché non dovremmo fare altrettanto per ottenere, nella nostra città, una migliore gestione dei rifiuti, più parchi e piste ciclabili e per dare agli anziani e ai bambini servizi adeguati? Non sono forse materia altrettanto importante quanto la cura dei nostri capelli? Allora, non resta che augurarci che il nuovo Sindaco di Palermo abbia la stessa competenza organizzativa di un bravo parrucchiere. E, magari, un pizzico di passione in più per il bene comune dei concittadini. Maria DʼAsaro ANTIBUDDACI di Dino Calderone Ai grillini di Messina MESSINA. Il successo elettorale del “Movimento 5 Stelle, formato dai cosiddetti “grillini”, non può essere classificato semplicemente come uno fra i tanti fenomeni espressi dall'antipolitica montante, di impostazione sostanzialmente populista. Aldilà delle idee, più o meno condivisibili, i “grillini” esprimono una forte carica progettuale e la volontà di cambiare la politica italiana. Nessuno spirito di pura contestazione caratterizza il contenuto delle loro proposte. In questo senso il “Movimento 5 Stelle” è lontano mille anni luce da chi da tempo ha rinunciato all'impegno e alla speranza in un futuro migliore. Chiarito questo punto fondamentale restano aperte alcune domande radicali, almeno in chi guarda con interesse alla loro attività. Per esempio, dal suo blog Beppe Grillo ammonisce gli aderenti al “Movimento 5 Stelle” a non partecipare a trasmissioni televisive e a non intervenire a momenti di confronto con esponenti di altri partiti. Con questa “direttiva” Beppe Grillo va contro l'articolo 49 della Costituzione che afferma: “tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”. Se i grillini obbediranno al loro leader priveranno la democrazia italiana di un elemento qualificante costituito dalle loro proposte che potranno essere dibattute solo al loro interno e non pubblicamente! Un punto così importante non può essere trascurato né rimandato, ma discusso anche dai grillini messinesi. [email protected]