Agosto - associazione vecchia alassio
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Agosto - associazione vecchia alassio
ANNO L - N. 8 Sabato 14 Agosto 2010 € 2,00 Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB IMPERIA Eccovi Alassio che innamora il sole (A. Graf) Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. O.d.V-O.N.L.U.S. Apertura sede: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato dalle 18 alle 19. Socio Effettivo € 22,00 - Socio Aderente € 19,00 - Socio Aderente estero € 24,00 ABBONAMENTI - INSERZIONI: Conto Corrente Postale N. 10530186 - A.V.A. Via XX Settembre, 7 - 17021 ALASSIO - Tel. e Fax 0182 64.39.37 E-mail: [email protected] - Sito internet: www.vecchiaalassio.it …Abbiamo perso noi stessi… I nostri primi 50 anni …Abbiamo perso noi stessi… Questa frase scritta nel febbraio 1974 è tratta dal “Saluto del Presidente dell’A.V.A, Prof. Franco Gallea-Tutto un programma da meditare profondamente”. Che verità carissimi lettori.. che grande diagnosta il Professore..! Amici, sono passati 36 anni da questo articolo… Che dolore guardare questo nostro paese… vederlo violentato nella sua generosa bellezza, soffocato dall’ignoranza gretta e arrogante che senza pudore distrugge e progetta sempre nuove distruzioni… E gli Alassini? Professore, Lei li conosce bene… ci conosciamo bene noi Alassini.. Ci chiamano, ci chiamiamo, ‘tantalè’, ma siamo tutti innamorati del nostro paese, lo amiamo visceralmente.. Tutti.. Lo amiamo. E allora? E allora perché non ci svegliamo da questo pericoloso sonno ipnotico in cui sembriamo sprofondati? Perché non sappiamo ritrovare la fiera dignità dei nostri genitori, dei nostri nonni? Basta crogiolarci nell’ignavia, nella sfiducia e nel pessimismo. Noi Alassini possiamo trovare la forza di cercare il cambiamento e il coraggio di AMARE davvero il nostro paradiso, la nostra Alassio. Grazie ancora Professore! FLOREAT ALAXIUM! I concetti di fondo che ci devono guidare sono chiari: L’A.V.A. intende proseguire il suo cammino fedele agli impegni statutari, in continuità con quanto compiuto sino ad oggi ed in armonia con le esigenze della vita cittadina. L’azione che il Consiglio intende portare avanti nei campi «della valorizzazione del patrimonio naturale, storico, artistico e letterario, economico, urbanistico e turistico» resta ben precisata; cambiano gli uomini incaricati di guidare ma il tono dei contenuti rimane lo stesso pur nell’adeguazione ai tempi ed alle esigenze della società. Siamo consapevoli delle difficoltà del momento e dei problemi annosi ed irrisolti che attendono di essere affrontati con coraggio e serietà. Non ne facciamo qui un elenco ma via via il nostro giornale cercherà di affrontarli con concretezza. Senza peli sulla lingua faremo le nostre proposte e prenderemo posizione. Crediamo infatti che, dopo le delusioni del passato remoto e prossimo, l'opinione popolare voglia in mano il mazzo delle carte. Intendiamo però, prima di tutto, portare avanti un discorso culturale di fondo, capace di incidere sulle abitudini della gente; per noi cultura è e rimane capacità di revisione critica dei valori vitali dell'uomo nelle sue espressioni. Noi vogliamo muoverci alla difesa, del folklore, della bellezza, dell’arte e delle espressioni primitive della nostra gente e della nostra città. Una delle più grandi tragedie che abbiamo vissuto è stato proprio l’oblio ed il disprezzo per quello che di genuino c’è nel nostro passato: si è creduto che civiltà significasse uniformità e si è caduti nella massificazione e nella peggior forma di qualunquismo. Perduto il contatto con ciò che di genuino esprime il nostro ambiente, abbiamo perso noi stessi. E ci siamo illusi pensando che potesse amare la sua città gente che non si riconosce più nel mondo in cui vive. Porteremo avanti, perciò, un discorso di riscoperta del nostro passato che, nella valorizzazione CMR (continua a pag. 2) MOSTRE - Sala Carletti dal 16 al 30 agosto Lelio MENOZZI dal 1° al 15 settembre Lucia BUSACCA dal 16 al 30 settembre Giorgio VIGNOLO ALASSIO È UNA CITTÀ DI MARE? Tutti i turisti che frequentano la città e, credo, gran parte dei residenti risponderebbero di sì. Risponderebbero di sì, pensando naturalmente a spiagge, cabine, sdraio, ombrelloni bagnini e, i più audaci, a qualche gita in pianto; le cose sono cambiate per tutti ed Alassio non fa eccezione. Però, un poco per orgoglio, un poco per mantenere viva la memoria storica, un poco per ricordare chi eravamo, un poco nardo Fignone che mai aveva sentito dire più lode dai suoi vecchi che degli Alassini marittimi e naturali cosmografi...». Una testimonianza diretta ed inequivocabile del valore della marineria locale. Dal mare non gommone. In realtà le cose non stanno così. Alassio è una città di mare perché ha dietro di sé mille anni di storia di una popolazione che con il mare e sul mare ha vissuto in tutte le maniere possibili, dalle grandi imprese marittime alla pesca del corallo, dal commercio marittimo alle costruzioni navali. Certo esistono pubblicazioni che parlano di questa epopea: una per tutte il bel libro ancora fresco e godibilissimo di Alberto Beniscelli “Alassio: paese e gente di mare” (di cui non sarebbe male realizzare una ristampa). Tuttavia per molti cittadini e per tutti gli ospiti il passato marinaro di Alassio è, quasi certamente, storia sconosciuta o vaga fino al punto di essere scomparsa dalla coscienza culturale della città stessa. Proporre questo argomento non vuole produrre l’effetto di una operazione nostalgica o di un rim- anche per mostrare ai turisti che i carrugi e gli esci che percorrono, non sono solo bar e gelaterie, ma hanno anche un passato da raccontare, si potrebbe creare un luogo in cui questo passato si possa “vedere” e conoscere, almeno nelle sue linee generali. Quanto ai contenuti di questo lungo racconto, gli elementi non mancano. Si parte dalla leggendaria partecipazione degli Alassini alla prima crociata. Verità storica o leggenda che sia, testimonia comunque la spinta ad “andar per mare” di una comunità nata da poco, ma già pronta a “prendere il largo”. Poi il secolare sviluppo della marineria alassina e il suo inserimento nei circuiti commerciali che portarono alla città ricchezza e prestigio ed anche grande stima per i suoi marinai come riferisce Padre Giancardi secondo il quale Andrea Doria il vecchio «...soleva dire a Ber- vennero solo vantaggi ma anche pericoli e insidie: quelle generate da sempre dal mare stesso e, per un lungo periodo, quelle provenienti da pirati e dalle loro incursioni sulla terraferma ligure promettente bottino e schiavi. Sappiamo che nel ’500 gli Alassini possedevano molte navi e che i capitani armatori erano ricchi e numerosi. All’appuntamento con la grande storia, nel 1571 le navi alassine sono a Lepanto e la “flotta” alassina e le sue imprese marinare rimangono una costante nel Mediterraneo fino a tutto l’Ottocento. Complementare allo sviluppo della navigazione è la cantieristica. La costruzione di naviglio, anche di notevoli dimensioni, arriva fino ai primi decenni del Novecento e implica una capacità tecnica e progettuale che meriterebbe di essere riscoperta e conosciuta di più. L’altra parte del rapporto di Alassio con il mare è la pesca: a livello locale, con varie tecniche e diversi tipi di organizzazione per il sostentamento ed il piccolo commercio, ma anche impegnativa ed imprenditoriale come quella del tonno, in altri mari come ad esempio quello di Urbanistica ed edilizia privata A cavallo tra il 1800 ed il 1900 una borghesia illuminata -(ormai estinta)- poneva mano alla progettazione della nuova Savona. Con un mirabile patrimonio di cultura estetica ed architettonica, si costruiva Via Paleocapa che è il cuore della città ed univa il mare, cioè il porto, fino alla Ferrovia la cui Stazione è stata demolita da pochi anni. Colui che giungeva in treno, si trovava davanti agli occhi una prospettiva eccezionale perché dal rilevato ferroviario, lo sguardo spaziava lungo Via Paleocapa fino alla Torre di Leon Pancaldo e cioè fino al porto, fiancheggiando i portici uniformi e gradevoli, corredati da molte attività commerciali. Gli architetti dell’epoca, dotati di una grande genialità, riuscivano ad integrare armoniosamente la nuova città di Savona con la precedente voluta dal Prefetto Chabrol il quale poi diventò Prefetto di Parigi -(vi pare poco?)-. Se oggi allarghiamo lo sguardo sul nostro piccolo centro e prendiamo in considerazione il periodo temporale dal primo dopoguerra ad oggi, rileviamo uno sviluppo urbanistico privo di idee e soprattutto di talento estetico mancando una seria filosofia “urbanistica” tale da concepirne la evoluzione per un lungo futuro, pur non mancando esempi validi. (continua a pagina 2) Sardegna. Un capitolo a parte riguarda la pesca del corallo. Introdotta forse già in tempi molto antichi da esperti provenienti dalla Catalogna, i corallari arrivarono a possedere una vera è propria flottiglia così da effettuare la pesca anche in acque lontane e diventare conosciuti e stimati in una vasta area. Accanto alla raccolta ovviamente nacque l’arte della lavorazione del corallo che arrivò fino ai primi anni del Settecento per poi esaurirsi insieme al corallo stesso. È chiaro che non si vuole qui fare la storia della Alassio marinara, non c’è né il tempo né la competenza e non è lo scopo di questo articolo. Il modesto intento è solo quello di sollevare una questione culturale di primaria importanza che riguarda l’identità stessa della città, che pur ormai irrimediabilmente votata al turismo e alla “movida” non dovrebbe dimenticare un millennio intero di “sposalizio con il suo mare”. Una possibile risposta a questa lacuna culturale, questa è la proposta, potrebbe essere l’istituzione di un piccolo museo alassino del mare. Non un museo navale o della pesca,come forse ne esistono altri, ma un museo legato alla civiltà ed alla cultura del mare nel senso più compiuto del termine. Quella civiltà che Alassio, come e più di altre cittadine rivierasche ha vissuto in tutte le sue componenti, al punto da condizionarne la vita per secoli ed in tutti i suoi aspetti. I diversi elementi dovrebbero essere rappresentati e “narrati”, attraverso una sezione iconografica e documentaristica (sono diversi gli Alassini, anche membri dell’AVA, in grado di ricostruire questa parte), attraverso una moderna area multimediale che riesca a far rivivere alcuni momenti salienti della nostra storia e rendere visibili, ad esempio, le rotte marinare, le tipologie di navi, la cantieristica, le tecniche di pesca, ecc. Infine una vasta parte potrebbe essere costituita da elementi della cultura materiale, in particolare strumenti di lavoro di pescatori e marinai. Si potrebbe così rendere facilmente accessibile in modo permanente la conoscenza di un lungo periodo di storia della città che, altrimenti resterebbe per sempre seppellita sotto sdraio ed ombrelloni. San Bernardo DOMENICA 22 AGOSTO 2010 Dalle ore 14 per i più giovani “Battesimo della sella” su pony Ore 18 Santa Messa con la partecipazione della Corale di San Giovanni e della Confraternita di Santa Caterina. Seguirà rinfresco ai partecipanti allietati dalla chitarra di Luciano Raita VI ASPETTIAMO NUMEROSI! 2 «L’ALASSINO» ABBIAMO PERSO NOI STESSI di ciò che è valido, rafforzi i segni di un benessere che deve divenire e sempre più conquista stabile di tutti e non privilegio di pochi. A questo punto entra in gioco l’elemento più qualificante sul quale vogliamo impegnarci: un’azione costante, quasi assillante, perché la vita civile si trasformi in vera e propria partecipazione sociale. Uno dei malvezzi del nostro paese è la critica gratuita e corrosiva. Noi vogliamo che la critica rimanga viva ed anzi prenda maggior corpo ma divenga costruttiva e partecipata. La democrazia non si esaurisce in un voto-delega ogni cinque anni e nemmeno si ottiene per petizione: la democrazia è lotta. e conquista quotidiana, è partecipazione in contributi (espressi nelle più varie sedi) alla costruzione del bene comune. È quindi un’azione «politica» (segue dalla prima pagina) quella. che desideriamo portare avanti, se per «politica» si intende non l'ideologia partitica,il corporativismo o il clientelismo ma solo, nel senso classico del termine, l’amore per la propria città. L’A.V.A. con l'azione libera e indipendente nel giudizio, che la contraddistingue, chiederà la collaborazione di tutte le forze seriamente impegnate e con tutte collaborerà nell’interesse di un sano progresso della città e della crescita civile e sociale dei suoi cittadini. L’A.V.A. farà da stimolo al dialogo, farà proposte concrete perché la politica vera si fa sulle cose e non sulle parole, sui fatti e non sulle promesse da anni disilluse. L’A.V.A. intende portare avanti un’opera di pacificazione e di concordia; gli interessi di chi lavora non sono mai diversi, anche se chi li esprime milita in campi opposti. Però vogliamo URBANISTICA ED EDILIZIA PRIVATA Venendo a noi osserviamo che la città si è allargata a macchia d’olio, attorno alle vecchie strutture viarie, ormai al collasso, priva di spazi, di verde e di parcheggi; anche gli scarichi delle acque meteoriche sono rimasti com’erano, cioè sotto dimensionati. Il risultato è deprimente e l’assalto alla collina ha ulteriormente aggravato il degrado ambientale. Per accontentare un po’ tutti, o quasi, il Piano Regolatore è stato confezionato a “macchia di leopardo”, in modo da costruire su 3.000 mq. come minimo, con successive graduazioni superiori. Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti, a prescindere dai “condoni”, che, per legge, hanno sanato molti abusivismi. Ma il problema non è concentrato su tale avvenimento; ciò che impressiona sfavorevolmente è lo squarcio delle alture che, in alcuni casi, ha interessato ben tre terrazzamenti -(cioè tre “fasce”)- provocando la costruzione di altissimi muri di cemento armato che offendono l’occhio ed il buon senso, e sono un pericolo latente. I Piani Regolatori, oggetto di continue “varianti” -(in realtà “rimaneggiamenti”)- sono fumosi e zeppi di formule -(ANIMA, P.V.C., S.A.L. ........ )- fino a rasentare il ridicolo; a questo punto la Commissione Edilizia non ha più alcuna ragione d’essere, tant’è vero che altri Comuni l’hanno abolita. A tale proposito dobbiamo osservare che in tema di edilizia ed urbanistica vi sono ben tre soggetti che legiferano: Parlamento, Regioni e Comuni con qualche competenza anche alla Provincia; cioè subiamo tre centri di decisione, verticali, i cui risultati sono di gran lunga inferiori alle aspettative a causa di un impatto burocratico sconcertante, che produce ben poco in tema di armonia e di decoro precisare che la pacificazione e la concordia non nascondono l’acquiescenza e la rinuncia. L’acquiescenza ed il lassismo non sono il nostro forte; noi crediamo alla grande forza della libertà; ed è in nome di essa che, noi del Consiglio, faremo tutto ciò che potremo per dare un contributo di servizio, forse modesto, ma certo disinteressato e costruttivo. Di sfiducia,di malessere e di pessimismo si può morire. Nel rinnovare a tutti il mio ringraziamento per la fiducia accordata esprimo la speranza di avere, coi membri del Consiglio la forza. e la fantasia che ci sorreggano in un’azione così delicata e difficile perché l’A.V.A. trovi sempre più un suo spazio sociale e resti una forma di democrazia popolare insostituibile della vita della nostra città. Franco Gallea (segue dalla prima pagina) urbano. Gli Stati a noi vicini, hanno una normativa “orizzontale” che è meno impastoiata, ma fornisce migliori risultati sotto ogni punto di vista, soprattutto in materia di lottizzazioni. Le architetture sono dozzinali ed esteticamente modeste, il cui unico scopo è quello di contenere i costi di produzione e purtroppo manca l’imposizione di una “tipologia”, a fronte della quale sorgono piccoli fabbricati privi di tetto a falde, con una soletta di copertura circoscritta da ringhiera, in stile mediorientale; altro che ligure-genovese. Si costruisce nei luoghi più impensati e spesso con modalità irrazionali e deprimenti, cioè manca il buon gusto. Non esistono strade al di fuori dei collegamenti con le frazioni il cui traffico è al limite della sostenibilità e per di più gli altri percorsi sono poco più di una pista mai collaudata. Via Dante e la Via Aurelia presentano numerose buche e le strisce bianche scompaiono con una straordinaria velocità (sarà la pittura?)-. Quanto esposto vuole essere una constatazione costruttiva e non una critica, atteso che molto è stato realizzato in positivo (ad esempio le pedonalizzazioni e la risistemazione di Via Diaz)-; forse ciò che è negativo dipende da mediocri ed improvvisati esperti di Turismo i quali non sono a contatto ogni giorno con certe realtà, né sono in grado di comprendere la evoluzione culturale delle dinamiche turistiche il cui unico scopo è il tornaconto proprio e delle categorie; in proposito devesi ben evidenziare che anche nei Paesi più costosi vi sono notevoli flussi di clientela perché la gente quando si muove sa ciò che vuole: strade pulite e prive di buche, ambiente qualificato, decoro urbano, mondanità e, soprattutto, i servizi- (non si intenda con tale definizione la facoltà di urlare e sguaiare tutta la notte, per cui un gruppo di imbecilli può tenere sveglio un intero quartiere)-. Purtroppo è accaduto che con il passare degli anni si è imposta una sub-cultura a fronte della quale esistono soltanto la rassegnazione e l’incapacità di tutelare la cosa pubblica che subisce continue distorsioni. L’unica voce timidamente reattiva è quella dell’A.V.A. che, comunque, rimane quasi sempre inascoltata. La società alassina e le categorie economiche hanno rinunciato a partecipare, quanto meno, ad un rapporto critico e serio per evitare la prevalenza di chi ha imposto la sotto-cultura non solo urbanistica ma soprattutto estetica ai fini dell’ornato e del decoro urbano. Per fortuna esistono ancora le strutture alberghiere altamente qualificate per soddisfare una clientela di prestigio ed esigente, ma stiamo attenti perché la moneta cattiva scaccia quella buona. Abbiamo sperperato l’eredità dei nostri padri e sono spariti sostanzialmente la Riviera delle Palme e la Zona del Silenzio, il rispetto verso gli altri; i pochi giardini erano una esplosione di fiori rari ed il marciapiede presentava le tesserine bicolori che appagavano l’occhio mentre oggi vi è un sedime formato da porfido di pessima qualità che ha reso grigia la città. Mancano le piste ciclabili ed allora impunemente intere famiglie vanno sui marciapiedi in piena velocità nel silenzio più assoluto di chi dovrebbe intervenire, finché non ci scapperà la “disgrazia” ed allora chi si strapperà i capelli? Vi è ancora molto da dire per cui ritorneremo sull’argomento anche in dettaglio. E.O. LASCIATECI MUGUGNARE… MA ASCOLTATE Sono abbonata al mensile “L’Alassino” e leggo nella pagina Lettere del Pubblico, sempre le stesse lamentele, lamentele giuste, ma che sono “voce nel deserto”. Non una viene presa in consi- derazione, l’impressione che si ha è: Lasciateli mugugnare”. Dalle piccole cose, (es: togliere le locandine di manifestazioni vecchie) da quelle medie (mettere più cestini per la raccolta dei rifiuti) a quelle più importanti (depuratore e rumenta) nulla cambia. Beati gli abitanti di Andate che hanno chi li amministra provvisti di occhi, orecchie e… Sabato 14 Agosto 2010 LE TRE SCIMMIETTE VEDO SENTO PARLO PARLO Lavori in corso. Mi auguro che chi ci amministra operi un’inversione di tendenza nel rispetto sia del turista, tassello determinante per l’economia della nostra Alassio, che di noi cittadini, ben consci che in determinati periodi dell’anno non esiste alcun problema per aprire cantieri ma non in piena stagione estiva. Chissà se il nuovo Sindaco, non essendo per professione direttamente “coinvolto” nell’edilizia, possa maggiormente essere sensibile a questo problema? f.to N.B. VEDO Da qualche anno la stagione estiva non gode più della sacrosanta “pausa lavori edili” ma, al contrario, si aprono di continuo importanti cantieri. In questo periodo abbiamo raggiunto l’apice (Hotel REX, via Diaz, Via P. Ferreri, via Borri, via Don Minzoni, viale Gibb, ecc…) f.to N.B. Domenica 11/07/2010 ore 11 nei giardini di San Padre Pio. Turisti e residenti stanno tranquillamente godendosi il fresco, chi leggendo e chi conversando amabilmente, quando improvvisamente vengono “sfrattati” da due addetti al lavaggio del viale delle palme e dei giardini. Troviamo lodevole il lavoro svolto ma dissentiamo per l’inopportunità dell’orario scelto… e non è la prima volta che accade. Errare è umano, perseverare diabolico. Giovedì 29 u.sc. sempre alle ore 11,00 il lavaggio interrompe i giochi dei molti bambini presenti. I gabinetti del parcheggio di Don Bosco necessitano di una buona pulizia, dire che sono indecenti è dir poco. –(martedì 3 agosto) SENTO I mugugni per i lavori, sia dai residenti che dai turisti, dilagano. Perdita totale della quiete, tanto auspicata per chi è in vacanza e o di chi qui risiede e deve subire, in piena stagione lavorativa, questo aggravio di stress. Con il caldo di questo periodo dover rimanere chiusi in casa per la polvere creata dai cantieri è inconcepibile. f.to N.B. VEDO (e leggo) sul numero di Luglio de “L’Alassino” l’inciso a firma dell’Assessore Dott. Rocco Invernizzi dal titolo “RIFACIMENTO DI PASSEGGIATA CICCIONE” e… SENTO (sempre leggendo) l’entusiastico plauso verso coloro che, per migliorare l’offerta turistica, hanno sostenuto i costi del rifacimento delle cabine in muratura sottostanti la passeggiata e allora… PARLO (o meglio, scrivo) a codesto giornale chiedendo: Ma i costi che questi signori concessionari di stabilimenti balneari hanno così provvidenzialmente sostenuto avevano come scopo primario quello di migliorare l’offerta turistica con conseguente beneficio all’economia del paese o, invece, è stata solamente una normale operazione di investimento commerciale per un loro pur lecito maggior vantaggio? Nel primo caso il fatto sarebbe oltremodo meritevole nonché lodevole ma, nel secondo e “sempre per parlare”, non sarebbe più assennato andarci cauti coi plausi ? Non sapendo discernere, non sarebbe sgradito un possibile chiarimento. G.C. A PROPOSITO DI “RUMENTA E DECORO URBANO”… RICORDI E NOSTALGIA Ho letto con grande interesse l’articolo “Rumenta e Decoro Urbano” e condivido totalmente la denuncia fatta dai commercianti del centro storico riguardante il degrado dei vicoli e di Via Colombo. Da 50 anni risiedo in Vico Santa Caterina e ricordo con nostalgia i decenni trascorsi. C’era il locale gestito dalla famiglia Sandon, persone educate e di alto profilo professionale, che mai hanno causato problemi al vicinato. Dall’altro lato del vicolo, ricordo il ristorante «Il Gabbiano» frequentato da clientela elegante. I vicoli, allora, erano tenuti con ordine e igiene. In questi ultimi anni purtroppo Via Colombo è diventata latrina per cani, i proprietari di questi animali, non dotati di rispetto per la cosa pubblica, si permettono di portarli a fare i loro bisogni quotidiani davanti alle porte delle abitazioni senza mai raccogliere gli escrementi. E poi ci sono i locali limitrofi, bar e ristoranti, che contribuiscono a lasciare i vicoli in stato di degrado con i loro rifiuti. Abbiamo già segnalato questa situazione, ma visto che, finora, non si è fatto alcunché, sorge il dubbio che all’amministrazione comunale, di questa faccenda non interessi molto. Ma non è tutto. Sotto il portico di Vico Santa Caterina, da tempo ormai, si è formata una comunità di piccioni - evidentemente curata e nutrita da qualcuno nel vicinato. Da quando il numero dei piccioni è aumentato notevolmente le facciate dei palazzi - che erano state ristrutturate e decorate, con notevole sforzo economico da parte degli inquilini - sono di nuovo sporche e decadenti. Grazie ai piccioni, l’incrocio dei vicoli è diventato uno scempio ed è difficile anche solo transitare o fermarsi davanti ad un portone, per citofonare o cercare le chiavi, senza correre il rischio di essere malamente imbrattati con possibilità di conseguenze dannose anche per la salute pubblica. Una bella cartolina pubblicitaria di Alassio “che innamora il sole e disinnamora i turisti” (specialmente quelli stranieri: infatti se ne vedono sempre meno). Alassio ha una sola risorsa, la spiaggia, e per questo dovrebbe averne maggior cura e rispetto. La spiaggia dovrebbe essere tenuta pulita anche durante la stagione invernale: invece viene sfruttata al massimo d’estate e poi abbandonata d’inverno. Dopo tutte queste segnalazioni si spera che gli amministratori intervengano - anche con maggiori controlli e sanzioni da parte della polizia municipale dimostrando ai cittadini un vero rispetto per questo paese. Rosy Grison Costa Sabato 14 Agosto 2010 3 «L'ALASSINO» GIBBA ARTISTA Critica costruttiva: sale E POETA del confronto democratico È uscito recentemente alle stampe un “piccolo grande libro” di poesie (quindici in tutto) “MEMORIAE” del nostro concittadino Francesco Guido (il mitico GIBBA) che ha voluto dimostrare che egli sa usare agevolmente la penna come la matita ed il pennello! Non possiamo che complimentarci con lui… ma non c’è nulla di strano in tutto questo: Chi lo conosce, come noi, sa… quanto sia grande e profondo anche nei suoi pensieri. Bravo Gibba! Per A.V.A. t.s. Tanti Auguri Mario! All’inizio del Duemila (non ricordo bene chi…) avevano promosso, attraverso i lettori del nostro Giornale, un “referendum” per eleggere “l’alassino del secolo”. Il risultato aveva segnalato prino il prof. Schivo e secondo Mario Berrino. Le associazioni ambientaliste alassine, e in particolare Italia Nostra, hanno recentemente chiesto e ottenuto incontri con le Istituzioni della Liguria: Sovrintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici e Vicepresidenza della Regione per una relazione sulla situazione alassina, dove un eccessivo aumento della cementificazione, il calo dei soggiorni e un turismo “mordi e fuggi” dovrebbero far preoccupare. In un paese civile e democratico, quale è l’Italia, le osservazioni critiche, in particolare delle Associazioni ambientaliste, che ,come è noto, sono al di fuori di ogni partito politico, su base volontaria e senza fini di lucro, dovrebbero essere accolte come stimolo per un miglioramento. Non si vuole certo danneggiare il paese, come qualcuno crede, ma, Associazione Vecchia Alassio e t.s. Giovanna Fazio I CAMPÀI I due si infilano nell’ésciu da gexa scomparendo alla vista in un amen, mentre l’omaccione dall’alto dei suoi novanta chili sbraita come un matto. Nell’ortetto di santa Caterina, quello situato proprio accanto all’orto del prevosto e servito da un solo pozzo, un alto albero stracolmo di belle ciliege rosse ha richiamato l’attenzione di due feniài che, per nulla intimoriti, dopo una temeraria scalata, stanno facendo man bassa di frutti riempiendo tasche e camiciole. A quel punto il professore chiese al neo-Presidente dell’A.V.A. di non pubblicare il risultato, perché onestamente gli sembrava di usurpare un diritto che non gli spettava. A distanza di 10 anni da quella decisione viene la conferma da questi auguri che pubblichiamo. Il nostro amato Don Enrico, vice parroco di S. Ambrogio, salendo qualche anno fa al “Mulino” di Mario Berrino per l’annuale benedizione delle case, stupito ebbe a dire a Mario. «In tutte le case in cui sono entrato ho visto e ammirato un suo quadro!!» Più bell’augurio di questo per i 90 anni (il prossimo 22 Settembre) del nostro grande pittore e amico non si potrebbero trovare! Tanti auguri, Mario! al contrario, indurre a cambiare quell’atteggiamento speculativo che va contro gli interessi comuni e tutelare il nostro patrimonio, affinché Alassio sia un luogo di qualità dove vi è rispetto delle esigenze di tutti, dai bambini che giocano alle persone che vogliono riposare, a chi vuole divertirsi e godere delle spiagge e del mare (possibilmente pulito) e delle bellezze di quella collina non ancora deturpata. È con questa finalità che Italia Nostra, in collaborazione con le Istituzioni scolastiche, con il Comune e con lo Slow Food, ha iniziato un lavoro nelle scuole che speriamo continui e coinvolga i nostri giovani per prepararli ad un futuro di cittadini consapevoli, preparati e rispettosi dell’ambiente e del Prossimo. il “non rubare” era il Comandamento più osservato, l’abbondanza di frutta, così a portata di mano, faceva l’uomo ladro. D’altronde allora non si navigava certamente nell’oro, tanto che era in voga il detto – “U gh’è tanta gente ch’a l’ha ciù famme che... pigòggi!” Di qui la necessità per il Comune di rispondere alle lamentele degli ortolani e di istituire un Corpo di Campài, ossia di guardie campestri con il preciso incarico di sorvegliare e di proteggere i floridi orti. CRONACA DI ANDATE MESE DI AGOSTO 2010 Cerco un paese innocente Un famoso comico diceva. “C’è chi può e chi non può lo può!” Sante parole! Ad Andate c’è chi può fare strani incontri. Come un mio amico che volendo raggiungere la sua casetta in collina passando dall’antica mulattiera, si è trovato improvvisamente la strada sbarrata da un cancello di legno con sopra scritto: “Cantiere. Vietato l’ingresso”. Il mio amico ha cercato di passare ma è stato fermato e rimproverato dai muratori, i quali, tra l’altro, essendo giunti da straniere contrade ed essendo poco eloquenti non hanno saputo spiegargli se: 1) La stradina sarà occupata solo per la durata dei lavori (per quanto tempo?). 2) Se è destinata ad essere spostata, ma non si sa dove perché da ogni parte ci sono proprietà private. 3) Se è previsto il suo conglobamento nella proprietà del costruttore. Il mio consiglio sincero è stato quello di comprarsi un elicottero, ma il mio amico non lo ha preso bene. Cose che succedono ad Andate perché da voi ad Alassio c’è un rispetto integrale e profondo per il verde, la natura e la difesa delle antiche mulattiere. Mentre sto scrivendo questo articolo un piccione viaggiatore anonimo mi porta la notizia che ad Andate qualcuno, in alto o basso loco, sta progettando di tagliare gli storici platani di piazza “Combattenti di Salò”, che sono sani, non hanno il punteruolo rosso né verde né di alcun altro colore dell’iride. Pensate! Gli storici platani, alberi frondosi. apportatori di ombre, di tran- quillità, l’unico simbolo che ancora unisce idealmente Andate, città lacustre, alle cittadine della Riviera Francese e della Costa Azzurra, dove ogni piazza di paese ne è piena, e sotto i quali gli anziani giocano alle bocce. Io sono convinto che la notizia del taglio è una maldicenza messa in giro a danno dei nostri cari amministratori che tanto bene vogliono alle piante e al verde in genere. D’altra parte sono già scomparsi i platani che erano nel cortile dei Barnabiti e che avevano superato gloriosamente decenni di presenze infantili non sempre rispettosissime. E allora non mi stupisco più di nulla. Non approfondisco il discorso su Piazza Rimessa perché il risultato del bando, pubblicato sull’ultimo numero dell’Andatino sembra tratto da una puntata di Scherzi a parte. Ve lo trascrivo brevemente in caso ve lo siate perso. Importo Complessivo: 9 milioni e rotti. Importo lavori: 6 milioni e rotti. Imprese partecipanti: Non sono pervenute offerte. Impresa Aggiudicataria Promotrice: Società Pinco Pallino. E un cittadino normale pensa: Ma come? Nessuno ha partecipato e questo ha vinto? Poi un competente gli rivela che il segreto che spiega tutto sta nella parola “Promotrice”, ed allora il cittadino fa come il portinaio del convento quando Fra Cristoforo gli parla in latino, e, pur non capendo, si fida. Si ma quello era Padre Cristoforo, un santo. Bene, intanto quando mi leggerete po- trete già fare un bilancio più completo della stagione turistica. A fine luglio detto bilancio è poco soddisfacente. Da me intervistati alcuni operatori turistici hanno dato, fra le altre, queste risposte: 1) C’è la crisi e la sentono tutti; 2) Abbiamo risolto i problemi dei parcheggi perché c’è poca gente, 3) C’è la crisi e lo sanno tutti meno il governo. 4) È rimasta chiusa la Discoteca “Le Rande” che attirava i giovani da ogni dove. 5) Gli stranieri tradizionali sentono la crisi e non sono venuti. 6) Sono venuti stranieri da nazioni emergenti, ma “non ci hanno li quattrini”. 7) Ormai la fine è quella: SI lavorerà tutti i fine settimana di autunno, primavera ed estate, e a Natale e Pasqua. Nota bene: Ma noi dobbiamo mangiare 365 giorni all’anno! O no? 8) In alcune regioni come l’Emilia accolgono i turisti a pesci sul piatto e non in faccia. Ma noi vogliamo essere spiritosi. 9) Altre città hanno i depuratori. Noi facciamo novene a santa Zita che la corrente porti le onde verso qualche paese viciniore. P.S. Chi si ricorda cosa è successo a Roma il 25 luglio 1943? E chi si ricorda cosa è successo a Roma il 29 luglio 2010? Ora aspettiamo l’8 settembre. Sperando che ad Andate non succeda che :A) i negozi chiudono per ferie. B) I negozi chiudono per lavori. C) I negozi chiudono e basta. Buone vacanze Luca Caravella INTERROGAZIONE SU VIA PAGANINI… Egr. sig. Sindaco del Comune di 17021 Alassio (SV) e p.c, Spett.le Associazione Vecchia Alassio 17021 Alassio (SV) Come cittadino ho notato con apprensione che all’imbocco di Via Paganini il marciapiede è stato allargato fino a creare una piattaforma nella quale urteranno coloro che verranno dal lato mare. Si tratta di un’opera irrazionale e dannosa in contrasto con le norme e le regole della circolazione. Inoltre a che serve? Forse che ci si deve piazzare un dehor a spese del Comune? In tal caso si possono ravvisare sfumature giudiziarie non solo amministrative; cui prodest? Attendo una risposta e porgo distinti saluti. (avv. Emanuele Ottonello) …la risposta del Comune “I credévi de fóla franca... scormi de galéra, feniài, brutti pelandrùi!......” continua l’omone nella sua tiritera... Nonostante l’innata onestà degli abitanti del borgo per cui Infatti la produzione di frutta e verdura in Alassio era tanta e così curata che oltre a soddisfare le necessità locali, veniva esportata nei mercati vicini come Albenga, Imperia e San Remo arrivando sino a Nizza. Alassio doveva allora apparire come una sorta di Eden, profumato ed olezzante. Oltre gli orti, vasti giardini di aranci e di limoni e mandarini e cachi, persino mele e gelsi circondavano il ristretto agglomerato urbano. Una pubblicazione del 1878 stimava un raccolto annuo di circa 5 milioni di limoni, ed una grande quantità e varietà di verdure. Oggi fa piuttosto caldo. L’omone si siede all’ombra del ciliegio e si toglie il cappello, si terge il sudore dal collo, dalla fronte e la smette di mugugnare. Nello stesso momento i due pelandrùi, al riparo della casetta deserta della Capitaneria di porto in sci u bastiùn, riprendono fiato. Poi, come fossero acini d’uva, cominciano a piluccare le ciliege, una dopo l’altra, senza fretta, cullati dal fresco e profumato arzì che viene su dal mare e se la godono un mondo con la benedizione di santa Caterina. Vincenzo Moirano 4 «L’ALASSINO» Lettere del pubblico Replica alle affermazioni del Sindaco durante il Consiglio Comunale del 27.07.10 Con stupore mi sono sentita accusare, come Presidente del WWF di Savona, di fare una politica di sinistra. Ribadisco la mia completa imparzialità verso la politica, in quanto l’Associazione di volontariato, di cui faccio parte, svolge unicamente un’attività finalizzata alla conservazione degli eco sistemi presenti sul territorio, alla promozione di un uso sostenibile delle risorse naturali, in particolare lottiamo contro l’inquinamento del suolo, dell’aria, dell’acqua e contro l’uso irrazionale delle risorse naturali, quindi, anche contro gli scempi urbanistici. Come può affermare il sindaco che avrei abbattuto un pino secolare nel mio giardino? A che proposito? Sabato 14 Agosto 2010 riceviamo e pubblichiamo (le lettere anonime non vengono pubblicate) SE AMI IL TUO CANE Anna Fedi Perché vuoi farlo odiare dagli altri? Non lasciare sporco… usa la paletta UN AMICO CI SCRIVE Abbiamo ricevuto una lettera “interessante” che riteniamo meritevole di pubblicazione e con un ringraziamento cordiale al Signor Barla… “Alassino” d.o.c. Spett. Redazione In occasione del 50° anniversario dell’Associazione, desidero esprimervi il mio sincero ringraziamento per il vostro quotidiano impegno; prima di proseguire però, per meglio comprendere le motivazioni della mia gratitudine, credo sia opportuno presentarmi: il mio nome è Massimo BARLA, ho la qualifica di Ispettore Capo e sono il Comandante del Distaccamento Nautico in sede al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Alassio. Qualcuno mi conosce, altri un po’ meno, ma in ogni modo, terminata la stesura di quanto mi appresto a scrivere, qualcuno mi conoscerà un po’ di più, anche se l’intrinseco messaggio delle parole altro non è che una finestra di vita affacciata sul mare… l’esperienza di un uomo in un contesto territoriale di sublime bellezza. **** Sono nato a Sanremo l’anno 1963 e per circa trent’anni ho vissuto nella vicina città di Ventimiglia. Ligure da generazioni e di umili origini, ho acquisito a livello genealogico l’amore per la mia terra e da ragazzino, nel laboratorio di falegnameria paterno, iniziai a lavorare il legno d’ulivo. Mio nonno Angelo m’insegnò l’arte dei muretti a secco tanto che ancora oggi, se durante le frequenti escursioni nell’entroterra mi capitano casuali incontri con persone anziane che sistemano una “fascia”, il sentimento del tempo prevale e quasi senza rendermene conto mi fermo, anche solo per scambiare due parole. Ognuno di noi porta con sé qualcosa, qualcosa che apparteneva ad altri prima di noi e che inspiegabilmente oggi ci appartiene. Ho smesso di chiedermi il perché, ma credo che l’esistenza di legami invisibili e nello stesso tempo indissolubili ci uniscano ad un determinato territorio, ad una specifica situazione o meglio ad un luogo che particolarmente amiamo. Ed ecco che ritorna preponderante il luogo del cuore… il mare! Lo amo perché è un punto d’incontro, perché non fa distinzioni e lambisce indifferentemente tutto ciò che su di esso si affaccia, anche la preziosa Liguria. Del mare posso godere la bellezza, ne osservo i pendii che repentinamente in esso si formano e, come fosse la compagna di sempre, la coccolo con lo sguardo. Dal 1994 sono in servizio ad Alassio e, come ho già detto, anche se non sono Alassino d’origine, ho imparato a sentirmi Alassino grazie a Voi. Alassio mi ha accolto e… fatalmente mi ha legato a se! Per oltre sedici anni ho approfondito la conoscenza delle vicende cittadine leggendole dal vostro editoriale; ho conosciuto le tradizioni, gli usi ed i costumi di un paese la cui risonanza all’estero è tanto blasonata quanto la sua bellezza. I modi di dire, le parlate liguri ed i proverbi spesso riportati nelle vostre rubriche mi hanno permesso di approfondire tutte quelle nozioni professionali che non sono annotate sulle carte nautiche; me- morie di coloro che ci hanno preceduto e delle quali noi tutti siamo eredi. Ho conosciuto alcuni dei personaggi storici, i pilastri della cultura e delle tradizioni popolari, i pescatori, la gente umile e quegli uomini di mare la cui ricca esperienza, …a beneficio di chi sa ascoltare, rappresenta l’inestimabile valore di quel patrimonio che difficilmente si trova annotato sui testi scolastici. Tramandare le tradizioni e quanto altro possa conservare la nostra storica identità, è il dovere di ognuno di noi per il futuro dei nostri figli e permettetemi, in questa missione Voi vi fate onore. Com’è consuetudine caratteriale di molti che prediligono l’essere all’apparire, ho vissuto tutto questo lontano dai riflettori, ma, in ogni caso, al servizio delle Istituzioni e vicino alle necessità della gente, sempre presente e vigile dal mare per il benessere e la sicurezza della collettività. Tuttavia, anche nelle circostanze meno propizie a causa delle condizioni meteo marine avverse, non mi sono mai perso d’animo, portando a termine le missioni di soccorso, confidando, come sempre, in tutti quei punti di riferimento, cosiddetti “mire a terra” che, per la gente di mare del golfo di Alassio, hanno rappresentato e rappresentano ancora oggi quelle “Sacre Icone” simboli di una profonda fede cristiana. Alcune di esse quali il Santuario di Nostra Signora della Guardia sul monte Tirasso, la chiesa della Santissima Annunziata di Solva, San Sebastiano a Moglio, la cap- pelletta Stella Maris all’ingresso del porto, Sant’Ambrogio, San Martino sull’Isola Gallinara, la Madonna delle Penne su Capo Mele, la chiesa di San Matteo a Laigueglia e tante altre ancora, sono molto visibili dal mare e per esperienza personale, se si usa il buonsenso nel seguire le loro indicazioni, difficilmente potrebbe perdersi la rotta così, come nella vita, la retta via. Nel tempo libero e compatibilmente ai miei impegni familiari, ho offerto la disponibilità ad attività assistenziali e di volontariato quali la Società Nazionale di Salvamento, la Protezione Civile ed in ultimo il Servizio Antincendio Boschivo, spinto dal forte desiderio di migliorare la mia integrazione nel contesto sociale di Alassio. Proprio da questo desiderio di compartecipazione è arrivata la gratificazione più grande che, con il gruppo Alassino, mi ha permesso di vivere l’esperienza umana tra le più significative della mia vita in occasione del sisma che ha devastato l’Abruzzo. ********** Come citato in apertura, quanto esposto è solamente la veduta di una finestra che si apre sul golfo di Alassio, un percorso di vita vissuto attraverso la prospettiva di un uomo semplice, capace di emozionarsi al punto tale da aprire il proprio cuore a questa città: l’ospite che Voi, custodi encomiabili delle nostre tradizioni, avete fatto sentire …“a casa”! Grazie. E p.c. Spett. Redazione “L’ALASSINO” Via XX Settembre 7 17021 ALASSIO Sono ancora io, Vanna Gandolfo, a lamentarmi, anche a nome di molti miei concittadini, per il “mostro”, ALBERGO DI 13 PIANI, che intendono costruire ad Alassio, nell’ultimo giardino con bellissima villa (di cui allego foto). Giardino attraversato dal Rio Tortore, di notevoli dimensioni. Vogliono distruggere il bello per lasciare posto al brutto. Da rio Tortore a Rio Palmero (che attraversa Piazza Stalla), c’è una distanza di circa 500 metri, e tutti e due sono abbastanza grandi. Quindi il Borgo Coscia, il più bello di Alassio, il più richiesto dai turisti per l’ottima posizione, è ora in degrado, è esposto al pericolo, in caso di calamità (se vengono spostati i rii) ad allagamenti. I dettami della Costituzione Italiana impongono le distanze, per le costruzioni, di almeno 10 metri. I parcheggi del Grand Hotel sono a meno di 3 metri. Io credo che alla Costituzione Italiana debbano attenersi tutti i cittadini, dai più modesti a tutti gli altri. Chi di dovere deve controllare prima e durante i lavori, non a lavoro ultimato, perché a pagare sarà sempre “pantalone”. Prima di fare altre costruzioni, altri garage sotterranei (i turisti ripartono più intossicati di prima) dovrebbero assicurarsi come stiamo con acqua potabile. I tubi che la portano in che stato sono? Le case non si iniziano dal tetto, ma dalle fondamenta. Non dobbiamo dimenticare che, dopo due legislature Melgrati, non abbiamo ancora il depuratore, mille volte promesso, anche se noi per questo paghiamo da decenni un duro tributo. I tubi della fognatura sono diventati troppo piccoli, per tutte queste costruzioni. Quando c’è bonaccia il nostro mare da azzur- ro diventa giallo o marrone. E galleggia di tutto un po’. Vogliono costruire in Regione Rangè undici ville con piscina (e siamo vicini al mare). E noi poveri “pantalone” ci ridurremo a bere l’acqua del mare, perché la potabile servirà per le quarte e per certi anche le quinte case. Anche Villa Brunati, di cui allego foto, sarà stravolta. È uno degli angoli più belli al mondo e sappiamo che dove mette mano l’uomo di oggi, rovina tutto. Siamo in una Regione dove esiste la Sovrintendenza alle belle Arti, l’Assessore al Turismo, dove la distruzione del bello non deve succedere, sono sbagli irrimediabili per il nostro turismo già in ginocchio. Alassio era la Perla della Riviera e questo dice tutto. Quando voi ci chiedete il voto, noi accorriamo in tempi brevi; ora siamo noi a chiedere aiuto a Voi, cosa rispondete? O non è Alassio una cittadina del Vostro comprensorio? La Città vuole vivere, non morire soffocata dal cemento. me qualcosa nato da un desiderio inesprimibile, si offriva ALASSIO. Oggi mi piace ancora, anche se non più così di sovente, salire fino alla “Madonna”. Peccato che i sentieri a volte ci tocchi inventarli. E quando, dal piazzale, si guarda verso il basso, non è più un bel batuffolo verde costellato di colori quello che si vede, ma qualcosa che per certi versi assomiglia all’esantema di una malattia grave. Forse la mia è una forma di paranoia, ma non posso evitare che mi prenda un certo sgomento e mi sorga il dubbio di non essere più padrone a casa mia. Antonio Boscione Altro che zona del silenzio! Un tempo, doppiato il capo di Santa Croce in direzione della nostra città, un avviso: “Zona del Silenzio” avvertiva che la nostra bella clientela desiderava trascorrere le vacanze in serenità e tranquillità. Oggi le cose sono cambiate. Alassio non è più quella dei tempi passati e i rumori la fanno da padroni. A questo proposito voglio ora soffermarmi sulle moto e sui motorini, che percorrono, nella bella stagione in gran numero, le strade della città. Senz’altro molte marmitte sono truccate, e accelerando producono rumori che turbano il sonno dei turisti. Mi chiedo… Perché non dotare la polizia urbana (diranno che il personale è scarso) di un misuratore di decibel, e sequestrare le moto non in regola? Sarebbe un provvedimento assai gradito dai nostri ospiti e contribuirebbe, seppure in piccolo modo, a far invertire la rotta del turismo alassino, in questi ultimi anni davvero in caduta libera. Cordialmente. Simone Audisio Per la verità Una spiegazione ai miei concittadini la devo, mi riferisco all’articolo apparso su “IL SECOLO XIX” del 27 u.s. titolato “il farmaco salvavita non c’è ma poi per il VIP salta fuori”. Mi preme per correttezza precisare ciò che segue: Il farmaco in questione è gestito e distribuito direttamente dall’ASL 02 Savonese, che si incarica della giacenza e del trasporto fino alla farmacia, la quale ha il solo compito di ordinarlo e consegnarlo al paziente. Il farmaco in questione è stato ordinato dalla Farmacia Inglese, all’atto della richiesta del paziente, al deposito Unifarma di Savona per via telematica il giorno 25 luglio (domenica) alle ore 11,45. Il giorno 26 alle ore 09,46 detto deposito ha emesso il documento di trasporto, alle ore 17,30 è transitato dal deposito Unifarma di Bussana di Sanremo ed alle ore 19,45 è stato consegnato presso la mia farmacia dove alle ore 19,55 il paziente lo ha ritirato, entro i termini stabiliti dalla convenzione. Il tutto si può facilmente verificare dai documenti di trasporto e interpellando i corrieri e i responsabili dei suddetti depositi. Il farmaco presenta sul fustello Massimo Barla Contrassegni per disabili Sperando di essere ascoltata Egregio Dott. BURLANDO E Giunta Regionale Liguria Piazza De Ferrari 16121 GENOVA Guardando dal piazzale Vi fu un tempo, non così tanto addietro, in cui mi piaceva salire fino al piazzale della Madonna della Guardia e poi, da lì guardare verso il basso: il verde rigoglioso della collina appariva come un batuffolo, spruzzato di rossi, gialli, viola e bianchi abbacinanti; qua e là, qualche casa, mai troppo grande e sempre ben inserita nel paesaggio. Si scorgevano anche i sentieri, più o meno praticati, ma tutti conosciuti: i “Prai da Munega”, le “Due Vie”, “Costa Lupara” (il cui parco aspettiamo di vedere aperto al pubblico!)… Al margine basso della collina, quasi senza soluzione di continuità tra il verde e l’azzurro del mare, co- Credo che il sindaco alluda al fatto che nell’ inverno 1998/99 una bufera di vento ha sradicato un pino di Aleppo del Beau Sejour che è stato sostituito da una palma Canariensis adulta comprata nei vivai Porcella per tre milioni di lire, in attesa che un piccolo Aleppo, nato spontaneamente, si sviluppasse. Cosa che sta accadendo. Mi è sembrato anche molto brutto che un Amministratore pubblico dica che i panni sporchi si lavano in famiglia. Mi sembra una considerazione decisamente molto personale su come gestire la Pubblica Amministrazione. Distinti saluti In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubblicazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome (leggibile) ed il firmatario deve poter essere identificato. È facoltà dello stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione. Difendere il bello è la miglior propaganda per le prossime elezioni, è meno costosa di certe gigantografie, che a volte suscitano ilarità. In poche parole: Alassio è costosa e cosa offre se le sue molte bellezze naturali vengono distrutte? Ciò che necessita urgentemente ad Alassio è il verde, che è diventato quasi invisibile, posteggi a rotazione e non box privati. Anche se le Amministrazioni hanno una certa libertà di amministrare non vuol dire che possono distruggere, ma governare al meglio per tutti, e non per pochi. La spiaggia è un bene prezioso (anche per gli stipendi di chi amministra), ma è sempre più precaria e in pericolo. Il bene di Alassio è sempre più in pericolo, almeno salviamo con i giardini di Piazza Stalla l’immagine di una città che merita più rispetto, e che i “grandi” continuano a distruggere impunemente. Con osservanza ringrazio e saluto. Caro “l’Alassino”, Prendo spunto da quanto scritto da Nuccio Pelle sul vostro numero del 17 luglio u.s. per pormi anch’io qualche domanda. Dando per scontato che io mi trovi perfettamente d’accordo su tutti i principi citati, dando anche per buone le citazioni dei vari articoli e leggi, mi chiedo (e chiedo a chi è in grado di rispondermi): esiste un modo per verificare l’autenticità dei contrassegni esposti? Perché, se devo essere sincero, qualche dubbio mi sorge su di un loro uso fraudolento da parte dei soliti “furbi” osservando le varie forme e colori di detti contrassegni (alcuni chiaramente fotocopie), o constatando quanti disabili sono proprietari di SUV e “fuoristrada” di varie dimensioni e quanti di questi veicoli facciano la loro comparsa durante i fine settimana. Grazie anticipate a voi e a chi vorrà o saprà eventualmente rispondermi. (Vanna Gandolfo) Antonio Boscione un timbro indelebile con la seguente dicitura “CONFEZIONE OSPEDALIERA”, per detti farmaci è proibita la giacenza e la vendita in farmacia, vengono definiti “farmaci DPC” (Distribuzione Per Conto). Non potevamo averlo e non l’avevamo in farmacia fino al momento della consegna. Detto questo, per la precisione, vorrei ricordare, che, gestiamo questa attività da molti decenni, prima i miei nonni, poi i miei genitori ed ora lo con mia figlia, molti dei miei concittadini e non, possono testimoniare che abbiamo aperto la porta della nostra farmacia centinaia di volte in piena notte per consegnare un ciuccio, un latte per bambini o un pannolino, non eravamo e non siamo obbligati a farlo, ma l’abbiamo fatto e continueremo a farlo per rendere un servizio al cliente. Se il farmaco fosse stato in farmacia come è stato detto a che scopo non consegnarlo al paziente? Colgo l’occasione per ringraziare i dirigenti dell’ASL 02 Savonese, le Forze dell’Ordine, il presidente di Federfarma e il Presidente dell’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Savona. Svolgo questa professione da circa quarant’anni, ho sofferto per quell’articolo ma penso di essermi comportata in coscienza e nel rispetto della legislazione vigente, sono serena, tutto il resto è dell’inchiostro sulla pagina di un giornale. Cordialmente Marina Quadri Furbi eh!… Gli Italiani vogliono sempre fare i furbetti. È cosa nota. Desidero, a tal proposito, parlare dei parcheggi riservati agli handicappati. Ho fatto una piccola indagine e ho appurato che un’automobile, con segnale di portatore di handicap, è spesso lasciata, con tanto di segnalazione, in una zona riservata. E, a questo punto, mi si dirà: “Che c’è di strano?” Di strano c’è che il segnale si riferisce ad una persona ahimè deceduta lo scorso anno. Mi pongo una domanda. Si fanno i controlli? Se sì, me ne compiaccio. Ma evidentemente si fanno male. Se no, si provveda a farli. Cordialmente. Simone Audisio Sabato 14 Agosto 2010 Il panino di Nino È certo che, salvo ultimi ripensamenti, un altro negozio, questa volta di alimentari e altro, nel prossimo mese di Settembre chiuderà. Un altro esercizio (lo classificherei da Single) che si va ad aggiungere ad altri che in questi ultimi anni, purtroppo e per vari motivi, hanno chiuso. Il suo titolare Nino Moirano alla domanda: «Come mai?» risponde ironicamente: «È un mondo difficile» ed è detto tutto. Il negozio dell’amico Nino si trova sulla via San Giovanni Battista di fronte al Palalassio, una zona al di là della linea ferroviaria dove pochi anni fa si trovavano altri simili esercizi, oggi malinconicamente chiusi insieme ad altre attività nel nostro territorio. La notizia della chiusura l’ho avuta direttamente dal titolare, sottovoce, discretamente, quasi a non voler spaventare: “È dal 1978 che gestisco questo negozio, sono rattristato, ma non posso fare altro” mi confida l’amico Nino e la sua futura destinazione d’uso, ad oggi, non si conosce. E adesso, come faranno tutti quegli studenti e operai che giornalmente si servivano da lui? Come faranno a stare senza di quei suoi panini e focacce, ma soprattutto panini di ogni for- 5 «L'ALASSINO» mato così abbondantemente imbottiti e invitanti a qualunque ora del giorno? Ma ci mancherà anche la sua persona mite di vero e onesto commerciante, del suo modo Rubrichetta mensile - Un ricordo per... Nino Moirano in piena attività. semplice, disponibile e garbato nel trattare la sua affezionata clientela. Speriamo ad un ripensamento e che il nostro Nino continui a distribuire i suoi panini da primo posto in classifica. Alassio, 25 Luglio 2010. Paolo Riolfo (Palollo) – Walter Fedrizzi - …?.... – Degola – Morello – Pelle – Panizzi – A. D’Andrea – L. Sala – P. Laureri – Di Marco – Fiorentino. Fal/. S. Anna, la solenne festa dell’estate Valorizzazione della collina Tra le manifestazioni religiose del periodo vacanziero quella in onore di S. Anna è indubbiamente la più sentita, la più viva e la più solenne. La partecipazione della cittadinanza e dei turisti è sempre corale e intensissima. che modo partecipe alla festa. La conclusione in piazza Paccini: nello sfavillio degli argenti e degli ori dei crocifissi delle Confraternite, alla presenza delle massime autorità civili e militari, mons. Giorgio Brancaleoni, vicario vescovile, scorso, “Viaggiatrici in Liguria”, hanno creato un clima suggestivo nella chiesetta di S. Anna. Sabato 24 la banda Città di Alassio, ormai fortemente “giovane”, dopo aver attraversato tra l’entusiasmo del pubblico il borgo Barusso, si è esibita sul palco in legno di piazza Durante e ha presentato il suo repertorio di marce allegre a tutti i curiosi e agli appassionati. Domenica Puerari hanno catturato l’attenzione e suscitato l’ammirazione del pubblico. Hanno svolto un ruolo di significativa attrazione turistica anche l’allestimento della fiera e la suggestiva luminaria organizzata dall’Associazione Bagni Marini. Il successo della manifestazione religiosa, ormai parte integrante della storia presente di Alassio, ha soddisfatto in parti- Una delle mulattiere più familiari ai vecchi Alassini, percorsa da generazioni di contadini, di escursionisti e di fedeli, è quella che, partendo dal Val d’Olivo e congiungendosi alle “Due Vie” con quell’altra che sale dal tennis e attraversa Madonna delle Grazie, raggiunge Vegliasco e, dalla Sella di Caso, la Madonna della Guardia. È, o era? L’ho percorsa fin da bambina, da quando avevo tre anni, per andare a Vegliasco, ospite della mia allora amica “grande” Orietta Beniscelli, le prime volte sul basto della “somma” Gaggia, e poi innumerevoli volte a piedi; sì, perché una mulattiera, checché qualcuno ne pensi o scriva, si fa a piedi o a cavalcioni di più o meno pazienti quadrupedi. Questa mulattiera, poi, abbastanza ripida, a gradoni, mattonata come le creuze genovesi per la prima parte, e poi con un fondo di grosse pietre più o meno squadrate, per lo meno dove l’incuria, l’acqua non più incana- Non solo, sulla recente pubblicazione degli itinerari escursionistici, a cura dell’Associazione Albergatori Alassio e Laigueglia, del Comune di Alassio e del Comune di Laigueglia, la mulattiera è stata declassata a “variante Due Vie”, sui muri, all’altezza di Via Rangè, è stato cancellato il segnale del sentiero e, soprattutto, essa è in uno stato miserevole di abbandono, sporca, piena di erbacce e, subito a monte dell’attraversamento dei mezzi del cantiere, inquinata da liquami, situazione questa già denunciata dallo stesso Alassino. Allora io lancio un appello: se qualcuno può documentare che la mulattiera, definita dall’Amministrazione Comunale “strada comunale per Vegliasco”, era normalmente usata, nel suo percorso dal piano a Vegliasco da mezzi a ruote, e pertanto ora può supportare camion, auto e altro, sono pronta a fare ammenda, ma chiedo comunque che venga ripulita, possibilmen- Arrivo della statua di S. Anna in Piazza Paccini dove è stata celebrata la Santa Messa. Lunedì 26 luglio, mentre la processione lentamente si avviava lungo le vie caratteristiche del borgo Barusso e mentre la banda cittadina con le sue marce religiose dava un tono di raccoglimento e di festa insieme, si aveva la netta sensazione di vivere un evento importante. Anche la gente che affollava i ristoranti e i negozi si fermava ad osservare tra la curiosità, lo stupore e la gioia di essere in qual- ha celebrato la S. Messa solennizzata dalla Cappella Musicale S. Ambrogio, e ha ricordato nella sua omelia il significato spirituale della figura della umile “Madre” di Maria. La festa di Sant’Anna è stata la conclusione di una serie di eventi di grande attrazione sociale e culturale. Venerdì 23 lo spettacolo musicale con l’accompagnamento dell’arpa e i racconti di Liguria del secolo La mulattiera incontra la via Rangé. L’artistico crocifisso tra alcuni componenti della confraternita Santa Caterina di Alassio. Celebrante: Mons. Giorgio Brancaleoni, Vicario generale diocesano. 25 nella chiesa di S. Anna si è esibita la Cappella Musicale S. Ambrogio in un concerto applauditissimo sia per la qualità dell’esecuzione sia per la scelta dei brani. La presenza del flautista Gianni Gollo con alcuni brani di dominio pubblico e l’esibizione del corista Brunetto Rasolo con il maestro Giovanni colar modo gli organizzatori, tra cui la parrocchia S. Ambrogio, l’Assessorato al Turismo, il Comitato Amici di Sant’Anna, la Confraternita di S. Caterina e in special modo la sig.ra Nuccia Cattaneo; e si sta già pensando al prossimo anno. Giovanni Puerari lata e le moto da cross non l’hanno lasciata denudata, non può e non poteva assolutamente essere percorsa da carri o carrozze. Ora c’è una legge regionale, la n. 37 dell’1/12/2006, che tutela le mulattiere di Liguria, peccato che il 20/1/2006 la Giunta Comunale avesse autorizzato una società, proprietaria di terreni a levante della nostra mulattiera, stranamente indicata come “strada comunale per Vegliasco” ad usufruirne per una trentina di metri per farvi transitare i mezzi di lavoro per la valorizzazione e il recupero edilizio di alcuni edifici. te riconnessa, e restituita a chi ama ancora andare a conoscere la collina con i propri occhi, respirando odori di mentuccia, timo e origano, camminando sulle proprie gambe, e non dal vetro dell’automobile, magari chiuso per via dell’aria condizionata, anche per non ingenerare il sospetto che l’incuria e l’abbandono siano il primo passo per far diventare la “strada comunale per Vegliasco” l’apripista per l’ennesima speculazione edilizia e per una diversa “valorizzazione” della collina. Marina Balduzzi 6 «L'ALASSINO» 1° Premio Adulti Bagni Molo “TARTARUGA CARETTA CARETTA E COCCODRILLO” Sabato 14 Agosto 2010 Premio Turismo Bagni Zito “IL POLPO PAUL HA SCELTO ALASSIO” Premio Attualità Bagni Gandolfo “ORO NERO A CHE PREZZO BRUCIAMOLO E POI?” Premio Originalità Bagni Marcella “NON GUIDATE DA SVITATI” Premio Sportivo Bagni Minerva “TRIPLETTA” Premio Qualità Bagni Walter “TELEFONO” Premio Tradizione Bagni Adelasia “LA SIRENA SERENA” Premio Simpatia Bagni Palace “BUON APPETITO” Premio Giuria Bagni Marco “CASTELLO” Premio Culturale Bagni Don Bosco “ALASSIO DON BOSCO 140° ANNIVERSARIO” Premio Castello Bagni Serre “ALASSIO - IL RE E LA TORRE” Premio Fantasia Adulti Bagni S. Anna “IO NON CORRO E ARRIVO LO STESSO” Trofeo Adulti Bagni SLO 8 “NATURA MORTA IN SABBIA VIVA ASPETTANDO SGARBI” Premio Bambini Asilo Piccolo Principe “FIORE” Trofeo Bambini Bagni Levante “CASTELLO” 2° Premio Adulti Bagni Casa al Mare “ALASSIO 2010” 2° Premio Bambini Bagni Mario “REGINA DELLA BAIA” 3° Premio Adulti Bagni Alexandra “GRAND HOTEL ALASSIO APRIRÀ? SI NO” Sabato 14 Agosto 2010 7 «L'ALASSINO» CURIOSANDO FRA LE PAROLE (A cura di Tommaso Schivo) Cap. 6° Ma prima rispondo alla gentile e attenta lettrice che mi fa notare – a proposito di vendere all’asta (di cui ho parlato nel capitolo precedente) si dice anche “vendere o mettere all’incanto” Sì, ma non ha nulla a che vedere con incantare e con incantatore! È voce nata dal latino e per altro, semplicissima: Viene da “In quantum?” (quanto costa?) Ma veniamo ad “arte”. Arte... è un vocabolo usato molto frequentemente. spesso con particolare esattezza e, qualche volta, a vanvera, a casaccio, talora prezioso come un gioiello orientale di ottima fattura, altre volte considerato poco più che uno straccetto da buttar via con le cose inutili. Fermiamoci, perciò, a parlarne, a mettere un po’ d’ordine in questa parola e mi avvalgo soprattutto del prezioso apporto del DIR (Dizionario Italiano Ragionato), p u b b l i c a t o dall’Editrice D’Anna negli anni ’8O del secolo scorso. Non molti altri vocaboli sono complessi da analizzare quanto questo termine usato ed abusato in tutti i secoli della nostra parlata. È evidente e comune chiamare “arti” la grande poesia, la musica, la pittura e la scultura, persino l’architettura, la miniatura e l’arazzo, ma la parola si allargò ad abbracciare ben presto anche moltissime altre attività più legate all’artigianato che all’estro inventivo ed alla genialità dell’autore. E cito, co- Parliamo di arte me esempio, le arti grafiche o minerarie, l’arte militare o persino l’arte del calafato o dello stesso muratore. A questo punto è consigliabile partire da capo e analizzare il vocabolo “arte” come sinonimo di fare (donde, ad esempio, lo ti e i mestieri delle furibonde lotte medioevali? E il termine “mestiere” proviene dal vocabolo francese “mestier” che significa, appunto, servizio, ma anche, se vogliamo, dal latinissimo “ministerium” (o impegno affidato ad un “minister”, a un servitore... “Arto”… che fa, che lavora (ILLUSTRAZIONE DI GIBBA) stesso “arto”, braccio, che fa, che lavora). Da qui è facile giungere ad una definizione più approfondita, anche se più complessa, nell’analisi del vocabolo. L’arte è, in sostanza, un’attività, una capacità umana in grado di trasformare vari oggetti dell’ambiente in cui viviamo in oggetti o in finalità diversi. Perciò “arte” significa capacità o tecnica di lavoro specializzata in grado di trasformare la materia e quindi vale, in senso lato, come mestiere... Ricordate le ar- da “minus”), onde è facile giungere a comprendere il significato di arte della tessitura o del carpentiere, del vasaio o del fabbro. È famosa del Medio Evo (specialmente a Firenze) la lotta fra le varie Corporazioni delle arti maggiori e minori e dei mestieri, lotta che proseguì nel Rinascimento nel contrasto pubblico fra le arti liberali (o nobili) non finalizzate a lavori manuali, ma ad un impegno maggiore, come quello dei medici e degli speziali, dei notai o dei let- terati e le arti meccaniche (dei plebei e dei poveri o dei “servi”). Si legarono al primo gruppo, logicamente, le arti nobili come la letteratura, la pittura, la scultura e la musica stessa… tanto da essere conclamate come “le belle arti”, mentre appartennero al secondo gruppo i mestieri propriamente detti, come la tecnica e l’artigianato. E nel gruppo più nobile si giunse persino ad una precisazione, ad una suddivisione: furono dette arti figurative o maggiori quelle considerate puramente nobili e arti minori quelle valutate ingiustamente di pregio inferiore, come la ceramica, l’ebanisteria, l’arazzo e persino l’oreficeria e, ancora meno, l’arte nautica o marziale o di tintoria. Volendo andare in fondo al problema, si parlò anche di arte rupestre (o dei graffiti preistorici) e figurativa (quando “tout court” rappresentava la realtà) o astratta (quando era assente ogni rapporto visivo naturale e logico con la realtà) e persino di “arte povera” (questa in tempi più recenti) ed è, per così dire, quella che si avvale di “roba” varia, di legname, carte, cartoni e cocci e stracci e cianfrusaglie d’ogni genere. Tuttavia, dovendo parlare di arte in senso lato si potrebbe giungere ad un “eden” infinito e multicolore. Basti pensare, a mo’ di esempio, all’arte di farsi amare o di arrangiarsi, all’arte di tirare a campare o a quella di Michelaccio (cioè al dolcefarniente) o, per concludere tutto il discorso, persino all’arte spesso difficile di riuscire a farsi comprendere e, a questo proposito, mi sorge un dubbio... Chissà se in quest’ultima oggi io ci sono riuscito... MOSTRE D’ARTE (A cura di Carlo Bertolino) Agustu T’aspèntan i ciù tanti pe quetò Da nui, però, a l’è longa a bigò… Semmu in staxiùn e chi dorme ’stu mese u deve savé ch’u dorme a so spese. Doppu a calüra di giurni passai u boscu e i büschi sùn… seccai e ’na ciuvera sutta ferragustu bèn a farà a-a vigna, all’ortu, a-u custu. Méu a sareva za pe san Lurensu perché allantura a l’è propriu a so tempu ma primma o pöi, o burrasca o bauxin a stài u me sa a l’ha in tu stuppin! Tramènte in ta cantina u s’apprepora a butte, u garossu, a damixiona. AGOSTO T’aspettano in molti per riposare / da noi però bisognerà aspettare. // Siamo in stagione e chi dorme questo mese / deve sapere che dorme a sue spese. // Dopo la calura dei giorni passati / i cespi nei boschi son quasi seccati // e un acquazzone verso ferragosto / bene farà all’orto e in ogni posto. // Meglio sarebbe già per san Lorenzo (10) / perché sarebbe allor proprio a suo tempo. // Comunque sia, burrasca o pioviginio / all’estate ormai diremo quasi addio. // Intanto in cantina già si prepara, / la botte, il tino, la damigiana. PREMI FEDELTÀ Il Sindaco del Comune di Alassio, il 24 giugno u.sc., ha premiato il signor ENRICO BAYER (nella foto con la moglie ed il Consigliere Testa). Nell’occasione è stata ricordata anche la madre dei Signor Bayer (OLGA) che con il figlio ha rappresentato per moltissimi anni (1949-1982) L’HOTELPLAN spa, Sede Centrale in Svizzera. Sala Carletti - Sede A.V.A. Adriana Toscani Milanese, ha frequentato l’Accademia di Brera. Suoi dipinti appartengono a collezioni in Germania, Svizzera, Olanda, Belgio, Stati Uniti e Russia e naturalmente in Italia. Fra i suoi soggetti figurano paesaggi, marine, Madonne e, soprattutto, nature morte; poi è specializza- ta in ritratti, particolarmente espressivi quelli di bambini. Riproduce fedelmente anche dipinti antichi, dei maggiori artisti. Scrive di lei il critico d’Arte Ines Pessina: «...Dotata di una preparazione culturale specifica... la “scuola” di questa pittrice... le consente di articolare con efficace riassuntività compendiaria gli elementi costitutivi di una composizione – comprendano essa alberi e case, oppure fiori, o studio di nudo – cogliendo le essenziali caratteristiche fisionomiche con delicata sensibilità e sicuro intuito selettivo. Ne nascono immagini emananti una serenità venata da una punta di malinconia pensosa, in cui la limpida trasparenza del velo pittorico carica il dato realistico di valenze che vanno al di là della semplice rappresentazione documentaria». Marisa Borra Ettore Ghiringhelli Di origine piemontese e anche fiamminga, alassina da molti anni (è vedova del compianto rag. Gianni Riso, bancario assai conosciuto), autodidatta, ha frequentato (e tuttora ne fa parte) la scuola della prof. Ferrando. “Questa mostra è dedicata a mio marito Gianni”, dichiara. Nella sua pittura risalta subito il gioco della luce, di velata derivazione caravaggesca: nelle figure, nei paesaggi, nei fiori, nei cieli gonfi di nubi, dai colori netti e vivaci, con contrasti che danno il senso del rilievo; in qualche caso si sfiora l’iperrealismo. Talvolta però questa luce cambia in un’atmosfera più soffusa: alcuni paesaggi sono immersi in una leggera bruma. Ci sono Alassio e le Navette. Non manca il senso del movimento, sono deliziose le gonne al vento di avvenenti donne. Poi i nudi morbidi e sensuali; i commoventi “nonno con nipotino” e il ritratto di una moretta dagli stupendi occhioni. Infine l’“icona” della mostra: una giovane brasiliana con indosso un gran numero di tessuti multicolori di sorprendente effetto. Una pittura complessa ed elaborata, eseguita da mano esperta, ma assai piacevole e comprensibile. GHIRÈ ci presenta il paesaggio, talvolta legato alla tradizione pittorica, talora trasfigurato, quasi a raggiungere l’astrazione. Ma emerge in ogni opera una straordinaria vibratilità della luce ed il lirismo della materia. Una luce particolarmente sentita che diventa materia tattile, concreta, trasposizione della visione dell’artista in realtà vissuta. Vi è una ricerca continua nelle sue opere, dove vengono esaltate le atmosfere, donando alle composizioni un intimismo poetico. Non a caso l’artista è anche poeta, e questo spirito traspare nei suoi colorati ed intensi dipinti. Il critico G.P. Garoli giustamente ebbe a scrivere: «Filo sottile tra cielo, mare e terra, in una chiave simbiotica tra l’umano e il divino il nostro artista dimostra una indiscussa abilità tecnica ed una notevole sensibilità cromatica riuscendo a toccare le corde dell’emozionale più nascosto». Ancora un refuso “U NANIA NON CI MOLLA”. Erroneamente è stato scritto M° Carlo invece di PAOLO BERNARDO. Sigg. Angele e Fernand Plaindoux, francesi, ospiti dell’Hotel Bel Sit, premiati in data 4 maggio 2010 perché frequentano Alassio da oltre 40 anni. STRADA DELLA LIGGIA Spett. L’Alassino (voce dei cittadini) Spett. Provincia di Savona Spett. Comando Vigili Urbani di Alassio Spett. Ufficio VERDE PUBBLICO E MANUTENZIONE STRADE Siamo un gruppo di cittadini e di Turisti e vorremo segnalare nuovamente la gravità della manutenzione del sentiero ora Strada della Liggia che fin da tempo immemore collega l’abitato di Moglio con Regione Loreto (Via Adelasia –Liggia – Loreto alta – Loreto). Ebbene la suddetta strada ora è in completo stato di abbandono. Viene percorsa ogni giorno da abitanti; anziani, bambini, TURISTI! L’asfalto crolla a pezzi, buche ovunque, venendo da Moglio. Il gruppo dei “Volontari del verde” era intervenuto trovando un degrado TOTALE! E PULENDO QUESTI RAGAZZI HANNO SVOLTO UN LAVORO ENCOMIABILE – TROVANDO DI TUTTO. Suggeriamo al Comune, e a chi di dovere, un intervento immediato per il mantenimento della pulizia (vedere lo stato di abbandono venendo dalla scala – mai completata – di Loreto alta) un degrado totale. Questa strada oltre che antichissima è importantissima. Che il Comune si assuma le responsabilità o bisogna sempre ricorrere a denunce prima di ottenere qualcosa? Vi sono, ripetiamo, bimbi, adulti e anziani che ogni giorno percorrono la strada. Per cortesia venendo dalla Liggia rifate l’asfaltatura. È un’indecenza. La strada è Comunale! Grazie Il gruppo di cittadini che da molto tempo scrivevano al Comune ed al Nostro giornale. Unica voce cittadina L’ALASSINO! Seguono numerose firme 8 «L'ALASSINO» Sabato 14 Agosto 2010 100 LIBRI INCONTRI CON L’AUTORE ALASSIO Premio Letterario Nazionale Silvana Giacobini: “Sophia Loren: una vita da romanzo. Le verità nascoste” Ed. Baldini Castoldi Dalai «Silvana Giacobini è stata direttrice di quattro riviste, delle quali due fondate da lei e ci parlerà di Sophia Loren, intervistata da Bruna Magi». Così l’Assessore alla Cultura del Comune di Alassio dott. Monica Zioni ha presentato l’autrice e la conduttrice il 16 luglio scorso nell’Auditorium della Biblioteca civica. Bruna Magi, savonese, pure lei prestigiosa giornalista e scrittrice, che collabora spesso con l’Assessorato e la Biblioteca, ha poi iniziato la conversazione. «Silvia Giacobini è romana, ho lavorato con lei, non è soltanto la signora del gossip, in questo mondo in cui si sviluppa il pessimismo. Con Silvana è cominciata anche la mia avventura cinematografica. Ha una grande conoscenza delle persone, con competenza ha scritto questa biografia-romanzo della Loren, libro giornalistico, piacevole e vero». L’autrice: «Si cerca di dare il meglio, se si accontentano i lettori è un grande onore. Sophia Loren l’ho conosciuta attraverso il tempo, è la diva più celebre al mondo. Nel libro c’è la “voce” di Sophia, ho dovuto richiudere in poche pagine una vita intensissima, mi ha detto che i suoi pensieri corrispondono alla descrizione. All’inizio le furono trovati molti difetti, ma è una bellezza moderna. Ha avuto un’infanzia difficile, ma è stata fortunata: l’incontro con Carlo Ponti è stata una fortuna reciproca. È stata la prima attrice di lingua non inglese a vincere l’Oscar. Si prospettava un matrimonio con Cary Grant, ma Sophia voleva una famiglia regolare. Fu la prima moglie di Carlo Ponti, avvocato, a risolvere il problema del matrimonio con Sophia. Nello sceneggiato “La mia casa è piena di specchi”, la madre Romilda interpretata dalla stessa Loren è credibile, ma non lo è l’attrice che interpreta Sophia. Charlie Chaplin (Charlot) le disse “Anche quando i pianeti cadono può nascere una stella”». Luisella Battaglia: “Bioetica senza dogmi” Ed. Rubettino Da sinistra, Pier Franco Quaglieni, Luisella Battaglia, Stefano Zecchi, Anna Ricotti. (FOTO SILVIO FASANO) La professoressa Luisella Battaglia è già stata ospite di questi incontri. Il suo nuovo libro è stato presentato (il 17 luglio scorso nell’Auditorium della Biblioteca civica) da due intellettuali di prestigio, pure loro abituali frequentatori di questa sede: il prof. Stefano Zecchi, filosofo, e il prof. Pier Franco Quaglieni, storico. La dottoressa Anna Ricotti, direttrice del “Centro Pannunzio” ha iniziato dicendo che: «...Non è un libro che porta alla verità assoluta, ma costituisce uno strumento d’indagine. La prof. Battaglia è presidente del Comitato Nazionale di Bioetica, docente alle Università di Genova e Napoli». La parola passa al prof. Zecchi: «Sento la mancanza di Roberto Baldassarre. Il libro è un lavoro molto impegnativo, ci riguarda tutti da vicino. La scienza oggi tocca la nostra realtà più intima, quali sono le frontiere e i limiti? Quelli posti dalla nostra cultura e religione. Nel libro ho notato l’assenza della religione. L’autrice dice che la “Bioetica di genere” è prevalentemente femminile». Battaglia: «la mia visione della Bioetica è critica, globale, è l’etica del mondo vivente, anche degli animali. La nascita e la morte sono i due avvenimenti più importanti della nostra vita. Se noi ci consideriamo creature dobbiamo confrontarci con la natura. Visione religiosa e visione laica: quest’ultima ha bisogno di una regolamentazione. Abbiamo una tecnologia che ci permette un’ampia libertà di procreazione e un concetto di famiglia ancora arcaico. Un figlio non deve essere condizionato dalla nascita naturale o dalla maternità assistita, deve essere comunque accolto». Quaglieni: «Il clima politico-culturale in Italia è spesso restrittivo. Nel concetto “liberale” si evidenzia il libro della Battaglia. Abbiamo avuto un certo clericalismo, dall’altro lato esiste un laicismo radicale da respingere. Il libro è il tentativo riuscito di un “manifesto” della Bioetica liberale. C’è un abisso fra la Bioetica anche animale e il comportamento di molta gente che in estate abbandona gli animali». L’autrice conclude: «Ringrazio i colleghi, sono appassionatamente volta alla ricerca della verità». non avessi conosciuto Edmondo Berselli. A nove anni mi regalarono una chitarra. Il Rock è nato negli Stati Uniti come musica trasgressiva, in Inghilterra e in Italia era più morbido. Il gruppo nacque nei primi anni ’60 a Londra, ma ben presto ci recammo a suonare ad Amburgo, da lì ci trasferimmo a Milano e il primo impatto fu sconvolgente. Il Rock in Italia è nato con Adriano (Celentano). Il Festival di Sanremo era un evento dirompente, ora ha perso molto del suo fascino. Il Cantagiro ha svolto un ruolo molto importante. Nella stagione d’oro del Rock intorno a noi giravano molti soldi, ma siamo stati ingenui, non abbiamo sfruttato la situazione. Il Rock in modo marginale ha contribuito ad aprire la strada al ‘68, che cambiò i valori, anche quelli musicali, che si ripresero più Shel Shapiro col prof. Gallea. tardi. Io cominciai a scrivere i testi delle mie canzoni. Mia Martini e Riccardo Cocciante sono i due cantanti che più mi hanno coinvolto. Il mondo della (FOTO SILVIO FASANO) musica è bellissimo, ma frequentato malissimo. Nel 1970 cominciai a fare l’attore: ebbi una piccola parte in “Brancaleone alle Crociate”, poi continuai». Giacomo Ferrari: “Meno Agnelli, più FIAT – Dall’Avvocato a Marchionne, cronaca di un cambiamento” Ed. Daniela Piazza Editore Due prestigiosi giornalisti, l’uno autore del libro, l’altro coordinatore, con ospite d’onore il garlendese dott. Domenico Romano, ideatore del raduno e fondatore del “Fiat 500 Club Italia”, sono stati i protagonisti dell’incontro del 23 luglio scorso nell’Auditorium della Biblioteca civica organizzato dal giornalista Romano Strizioli. Glauco Maggi, giornalista de “La Stampa”, apre la serata presentando gli oratori e passa subito la parola a Domenico Romano, che ricorda Roberto Baldassarre e ringrazia per l’invito, poi prosegue: «Negli ultimi anni c’è stata un’evoluzione nella Fiat, Marchionne recentemente ha toccato nervi scoperti. Questo libro ci rivela alcuni misteri della Casa torinese». Quindi interviene l’autore Giacomo Ferrari, giornalista del “Corriere della Sera”. «Con Strizioli abbiamo organizzato questa presentazione. Ci siamo favorevolmente stupiti che questa Biblioteca sia dedicata a Renzo Deaglio, zio di Mario, che è stato mio maestro e ha scritto la prefazione al libro. Gianni Agnelli sapeva che la sua famiglia doveva abbandonare la Fiat, ma finché lui era in vita non doveva accadere. Marchionne non ha aperto nuovi stabilimenti, anzi ne ha chiusi, i paesi nuovi sono disposti a finanziare imprese che investono. La Fiat è diventata una multinazionale e va a produrre dove le conviene. In Brasile una macchina su due che circola è Fiat. Ho cercato di raccontare anche qualche episodio divertente». Di nuovo Maggi: «I sindacati privati in America rappresentano il 7% dei lavoratori, quelli pubblici il 14%: hanno un’importanza grandissima sono un “impero” politico, hanno il 55% delle azioni delle case automo- Con l’adesione del Presidente della Repubblica; il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Ministero degli Affari Esteri; organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Alassio e Provincia di Savona. Proponiamo un breve resoconto dei cinque libri finalisti, presentati dal professor Franco Gallea, scelti dalle Giurie: Tecnica e degli Italianisti di tutta Europa che designerà il vincitore, presiedute dal professor Giovanni Bogliolo. La cerimonia di premiazione avverrà l’11 settembre in Pazza Partigiani. L’attrice Monica Guerritore leggerà alcuni brani del libro vincitore. Valentina Fortichiari: “Lezione di nuoto” Ed. Guanda Saggista, nuotatrice a livello agonistico, milanese, traccia uno scorcio di vita della celebre scrittrice francese Colette, anche lei appassionata di nuoto. “Il libro affronta tre temi: amore, cultura, sensualità, negli anni ‘20; libro di grande introspezione” (Gallea). “Colette aveva una forte personalità, condizionava tutti i suoi amici, ma nell’intimo aveva una certa fragilità. Insegnò a nuotare al figliastro...” (Fortichiari). Silvia Avallone: “Acciaio” Ed. Rizzoli Biellese di nascita, ha risieduto in Toscana, ora vive a Bologna, dove si è laureata in filosofia. Ha scritto racconti e poesie, questo è il suo primo romanzo. Estati 2001 e 2002: due ragazzine amiche che vivono in un contesto operaio in due famiglie con problemi diversi. “Un pugno nello stomaco, la condizione periferica a Piombino, fra operai e villeggianti che vanno all’Isola d’Elba” (Gallea). “Amo le persone reali; l’acciaio è una lega e il romanzo tratta di legami” (Avallone). Rosa Matteucci: “Tutta mio padre” Ed. Bompiani Nata a Orvieto, vive a Genova, questo è il suo quinto romanzo. È stata finalista di questo Premio nel 2003 col romanzo “Libera la Karenina che è in te”. “Tutta mio padre” è la storia di un padre narrata dalla figlia nell’Italia del secolo scorso, con giganti, maghe, mostri marini e allegrie di naufragi... Shel Shapiro: “Io sono immortale” Ed. Mondadori Il prof: Franco Gallea apre subito il dialogo con questo personaggio assai conosciuto, la sera del 19 luglio scorso nell’abituale sede dell’Auditorium della Biblioteca civica: «Shel Shapiro, di origine russa, è nato in un sobborgo di Londra. Il libro si divide in due parti: dal ’63 al ’70 quando Shapiro fa parte della band dei Rokes, dal ’70 quando canta in proprio. Nel libro c’è la storia della musica italiana recente, con ricco corredo di episodi ed aneddoti, parallela all’analisi della storia sociale d’Italia del periodo, vissuto intensamente da questa generazione». Quindi Shapiro, in buon italiano con accento inglese spesso colorito, risponde a Gallea. «Il titolo si richiama a un mondo trasgressivo: non si pensava a una fine, si viveva con incoscienza. Questo libro non esisterebbe se “Un Autore per L’Europa” 16ª edizione bilistiche. I sindacati italiani sono in una situazione completamente diversa. Marchionne lo considero un apolide, gli Americani hanno visto le sue capacità quando intervenne per salvare la Fiat. La trattativa con la General Motors durò un anno, Marchionne riuscì a ottenere una bella cifra per sganciare le Fiat, altri soldi arrivarono dalle banche che ne possedevano azioni, infine puntò sul prodotto, risollevando l’azienda. Tutto questo convinse Obama a cedergli la Crysler». C. B. Un uomo che ha tentato così tante vite, da non viverne neppure una...” Il sacco con le spoglie di mio padre lo caricherò sulle spalle e lo porterò via... Lo custodirò con cura, mi accaparrerò i sui resti e la sua memoria...” Gianrico Carofiglio: “Le perfezioni provvisorie” Ed. Sellerio Magistrato, senatore, nato a Bari, è autore di vari romanzi. È stato finalista di questo Premio nel 2005 con “Il passato è una terra straniera”. Questo fa parte della serie di gialli dell’avvocato Guerrieri; un’indagine iniziata con riluttanza (è incarico da detective) lo porta a conoscere tre donne: una ragazza scomparsa, la sua amica che gli racconta le vicende e non è insensibile al suo fascino e una sua ex cliente dal passato burrascoso. Emergono verità nascoste in un mondo apparentemente normale, in realtà insospettato e torbido... Michela Murgia: “Accabadora” Ed. Einaudi È nata a Cabras (Oristano), questo è il suo terzo romanzo. Una sarta dall’aria misteriosa si prende cura di una ragazzina che si sente emarginata; Maria accetta la situazione, l’incuriosisce il comportamento di Tzia Bonaria Urrai, che oltre a cucire abiti, conosce sortilegi e fatture, non solo, quando è necessario è pronta ad entrare nelle case per portare una morte pietosa: gesto amorevole e finale dell’accabadora, l’ultima madre. Carlo Bertolino Cinque i CENTO al Liceo Don Bosco di Alassio Eccellenti gli esiti della maturità per una scuola di eccellenza. Nell’ammissione, i docenti del Don Bosco hanno seguito criteri di rigore: quattro non ammessi (oltre a due ritirati) indicano una linea di serietà che privilegia il dialogo e l’attenzione alla persona ma esige comportamenti conseguenti di responsabilità. L’alto livello conseguito emerge ora ai tabelloni, con 35 tutti maturi: GIORGIO PARODI è il 100 del liceo classico, giunge al 90 Alexandre Boero, all’80 Roberta Zaccaro e subito dopo Alessandro Bergonzi, Clementina Grossi, Eleonora Puglia, Federico Bosco, Marco Accame e Luca Morabito. Al liceo Scientifico, consegue 90 Francesca Madruzza, oltre gli 80 Ilaria Bruno, Giovanni Mana, Matteo Gazzano, e quindi Paolo Usai e Marco Lenzi. Ben quattro i 100 al linguistico aziendale: SOFIA MAZZOLENI, PAOLA IPPOLITO, ALICE ONISCODI e SIMONA GORZEGNO. Giunge a 90 Giulia Iemmolo, oltre gli 80 Simone Bernini, Stefano Ricci e Claudia Nattero, ed ancora Gabriele Cepollina, Valeria Orsi, Nicolò Braghin, Matteo Fendoni, Giulia Pesce, Vittoria Astengo, Andrea Signoris, Giacomo Oddera, Luca Genta, Luca Migliorati, Giulia Bergamini e Cecilia Coletti. L’Istituto dei Salesiani conclude così con soddisfazione i primi 140 anni dalla fondazione che verrà celebrata il 20 settembre prossimo. L’apertura del nuovo anno vedrà l’inizio dei licei della Riforma: scientifico, classico, linguistico ed economico sociale, per i quali sono aperte ancora per poco le iscrizioni. Sabato 14 Agosto 2010 Trasformazione alberghiera Estratto del Consiglio Comunale di Alassio del 16/06/2010 La Legge Ruggieri del 2008 è una legge della Regione Liguria, noi l’abbiamo recepita com’è. …..Cioè, non è che ci siamo divertiti a dire: “La Luculliana trasforma, questo trasforma e gli altri non trasformano”, perché la legge prevede determinati requisiti per poter essere svincolati, noi possiamo proporre lo svincolo e la Regione Liguria valuterà. Gli Alberghi, però, che l’Amministrazione di Alassio ha preso in considerazione per poter essere dismessi sono quelli che avevano i requisiti previsti dalla legge. 9 «L'ALASSINO» La Luculliana che è fronte mare, che potrebbe essere una bomboniera se è ben gestita, ha la possibilità di essere svincolata perché la legge lo prevede. Vi dico però un’altra cosa, che magari qui non si sa: da quando è mancato il buon Giovanelli che lo ha gestito per molti anni, la proprietaria, che non è di Alassio, ha cercato in tutte le maniere di affittarlo e a oggi non si è presentato nessuno. Questa, quindi, è comunque una difficoltà oggettiva, però era semplicemente un inciso. In ogni caso “La Luculliana” ha i requisiti per essere svincolato, quindi noi l’abbiamo messo negli alberghi svincolabili perché se non l’avessimo fatto avremmo commesso un abuso. INCOMPRENSIONE L’Assessore al Demanio Marittimo di Alassio, Dr. Rocco INVERNIZZI, risponde alla incomprensione nata in relazione all’ormeggio di un peschereccio di lusso nel porto turistico di Alassio: ZARRILLO, a tal fine aggiunge: «Ci siamo attivati immediatamente per consentire al “Don Carlo” la sosta presso le nostre strutture portuali, ovviamente nel rispetto delle condizioni di sicurezza previste per legge. Al Castelli di sabbia 2010 Premio Solidarietà Bagni Franca “IL MONDO VA IN ROVINA NON FACCIAMO COME LE TRE SCIMMIE” Foto panoramica del porto di Alassio. A centro foto l’ex Hotel “La Luculliana”. Precisazione sull’hotel “La Luculliana” Ho già parlato tempo fa con l’Assessore Marco Salvo per chiarire diverse cose per quanto riguarda “l’hotel La Luculliana” che ho gestito in prima persona per 20 anni. Lo svincolo con la legge “Ruggeri” era dovuto perché l’hotel aveva soltanto 14 camere e quindi svincolabile. Non è vero che i 3 proprietari di Torino abbiano tentato di af- fittarlo (come è stato detto nel Consiglio Comunale del 16/06/2010) perché altrimenti l’avrei tenuto io: loro desideravano venderlo. Purtroppo il mercato è in crisi e il commercio non gode buona salute. Quanto sopra perché le cose siano chiare, dovrebbe parlare chi sa. Milelli Carla Giovanelli «Leggo oggi dai quotidiani locali che il nostro porto turistico ha rifiutato l’ormeggio di uno yatch per pesca e turismo. Di fatto ciò non corrisponde alla realtà delle cose. È vero che la banchina portuale deputata all’accoglimento delle unità da lavoro, quale è catalogata l’imbarcazione in parola, anche se lussuosa, era stata progettata per imbarcazioni di notevoli dimensioni ma con lunghezza massima di 14 ml., dimensione ampiamente superata da questa barca che pertanto, per ragioni di sicurezza, non può rimanervi ormeggiata. Comunque il natante in parola è regolarmente ancorato nell’approdo alassino e gli uffici comunali stanno lavorando in sinergia con quelli della Soc. Marina di Alassio, la società a capitale pubblico che gestisce la struttura portuale, per definirne esattamente l’ormeggio». Il Presidente della Società Marina di Alassio Rag. Vincenzo Si è brillantemente laureata in Scienze e Tecniche Psicologiche con 110/110 e lode conseguita presso l’Università degli studi di Genova l’8 luglio u.sc. la nostra concittadina ELISA GABARELLO. Intererssante e apprezzata la tesi svolta: «MADRI OLTRE CHE DONNE, DONNE OLTRE CHE MADRI. AL BIVIO TRA ISTITUTO NATURALE DI MATERNITÀ E IL PERSEGUIMENTO DELLE ASPIRAZIONI PERSONALI». Relatore la Ch.ma prof. Luisa Stagi. Alla neo dottoressa le più vive felicitazioni da Claudio, Gigliola e Maria Serena Gabarello, dai tanti amici, conoscenti oltre che dall’Associazione Vecchia Alassio. Si è brillantemente laureata in Medicina e Chirurgia, presso l’Ateneo di Genova il 19 luglio u.sc., la nostra apprezzatissima concittadina CHIARA BRUNO (con centodieci e lode!) discutendo la tesi: “GESTIONE DELLA FASE (Acuta) DELL’ICTUS ISCHEMICO IN RELAZIONE AL TRATTAMENTO TROMBOLITICO: ANALISI DI UNA CASISTICA”. Relatore il Ch.mo prof. Maurizio Balestrino. Alassio, lì 21 luglio 2010 3° Premio Bambini Bagni Torrione “LA SIESTA (SOMBRERO)” 4° Premio Adulti Bagni Adelasia “SFINGE E PIRAMIDE” A PROPOSITO DEL PARCHEGGIO TENNIS LAUREE MARZIA CARBONE si è brillantemente diplomata in clarinetto presso il Conservatorio F. VITTADINI di Pavia, il 2 luglio scorso. Nel comunicare ad amici e conoscenti la notizia del lusinghiero traguardo raggiunto, l’Associazione Vecchia Alassio porge vivissime felicitazioni alla neodiplomata ed alla famiglia. termine di una riunione esperita in mattinata con la Capitaneria di Porto, che ringrazio per la collaborazione e professionalità, si è dunque semplicemente disposto di spostare temporaneamente il natante dalla banchina da lavoro ad una da diporto atta ad accogliere imbarcazioni di quelle dimensioni, solo finché non saranno garantite le dovute condizioni di sicurezza nelle aree da lavoro». Conclude l’Assessore al Demanio Marittimo di Alassio, Dr. Rocco INVERNIZZI: «È ovvia intenzione di questa Amministrazione favorire ogni iniziativa economica-turistica, come questa di coniugare pesca e turismo, con l’auspicio di instaurare una proficua collaborazione con ogni associazione intenzionata ad incentivare l’offerta turistica, sempre nel rispetto delle norme di sicurezza vigenti». L’Associazione Vecchia Alassio e i numerosi amici e conoscenti vogliono complimentarsi con la neo dottoressa e famiglia e in particolare coi nonni Angela e Vincenzo Semini e augurare ogni bene! Presso la facoltà di Architettura di Genova si è laureato (100/110) GABRIELE SECONDO con una tesi di progettazione di un lotto di terreno in Alassio “ARTE FRA GLI ULIVI” in frazione Solva. Relatore il Ch.mo prof. Arch. Guido Bozzoli. In commissione di laurea era presente anche l’Arch. Ex Sindaco di Alassio Marco Melgrati. Al neo dottore le felicitazioni vivissime dell’Associazione Vecchia Alassio. In risposta all’appello lanciato da Agostino Testa e da Italia Nostra su l’Alassino del 16 giugno scorso circa la tutela del Tennis Club di Alassio, posso solo aderire con entusiasmo ad ogni iniziativa tesa a preservar e migliorare quel lotto di collina e la presenza di un club amato da tutti. I campi in terra battuta, la Club Haus e i due campi laterali ove il maestro Perak ha insegnato a tante generazioni (anche la mia e dei miei fratelli), la siepe di cipressi, i fiori che l’ultima signora inglese coltivava personalmente, sono nel vivo ricordo di tante persone che hanno frequentato e ancora frequentano Alassio. Mi auguro che si possano costruire garage (molto utili se facessero scomparire le troppe auto) in luoghi più adatti. Lettera firmata N.d.R. : Il Ministero per i Beni e le attività culturali, Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici della Liguria ha rilasciato il proprio parere che in parte di seguito riportiamo: Considerato che l’Intervento non assicura uno sviluppo dell'insediamento verso un assetto maggiormente confacente sotto il profilo paesaggistico, poiché le nuove opere sono a discapito del verde esistente che verrebbe sacrificato ed invasive rispetto al luogo dal forte carattere, consolidato (vedi art. 46 del PTCP); Considerato che l’intervento non si adegua alle condizioni imposte dalle relazioni esistenti assetto insediativo e fattori Idrogeomorfologici, dato il consistente scavo per la realizzazione. dell'opera (vedi art. 66 del PTCP); SI RILASCIA Limitatamente agli interventi descritti nella relazione illustrativa e negli allegati elaborati progettuali, Il parere di competenza negativo sia per mancanza di presupposti sia perché ìÌ progetto non è coerente con lo strumento di pianificazione paesistica e con il D.M 10/07/1953, ai sensi dell’art. 146, comma 5, del Codice . Resta inteso che potrà essere iniziato un nuovo iter procedurale provvedendo a predisporre presentando la documentazione necessaria ai sensi della legge vigente, un progetto di riqualificazlone dell'area coerente con il vincolo e con le norme di PTCP, escludendo, per i motivi espressi, l’area di scavo dell’autorimessa. 10 «L'ALASSINO» “CANZONI E POPULAR MUSIC” Sono aperte le iscrizioni per il Corso di formazione in “canzone e popular music: produzione, gestione, comunicazione” promosso da: Ente di Formazione Circolo Parasio, C.P.F.P. G. Pastore, Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Genova e PerForm Servizio Formazione Permanente dell’Università di Genova. Il corso, che si svolgerà ad Imperia con inizio nel mese di ottobre, è totalmente gratuito grazie al finanziamento FSE erogato dalla Provincia di Imperia. Oltre a lezioni tenute da docenti e professionisti competenti in materia, provenienti da diversi Atenei italiani, e a laboratori di applicazione pratica, sono previsti seminari a cura di personaggi appartenenti al mondo dello spettacolo (tra i quali Paoli, Vecchioni, Battiato, Ghezzi e Fossati) e di esponenti dell’area mediatica, con i quali gli studenti avranno un confronto diretto. I seminari si svolgeranno ad Alassio, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura e Turismo). Alla fase d’aula seguirà un periodo di stage presso enti di varia produzione musicale, tra i quali: Eccoci-Organizzazione Eventi, Duemilagrandieventi, Universal Music Publishing Group, Capitanicoraggiosi, Fondazione Erio Tripodi - Museo della Canzone, Mediagold, ITHIL World Studio. Il corso è rivolto a laureati quadriennali del vecchio ordinamento e quelli del nuovo ordinamento che hanno conseguito la specializzazione biennale. La figura professionale che si intende formare è quella di “Produttore musicale per lo spettacolo e per la multimedialità”, le cui competenze comprendono: - abilità organizzativa nell’intermediazione fra artista e diffusione musicale (organizzazione di concerti dal vivo, assistenza e gestione di eventi musicali, presso assessorati alla cultura, radio e tv locali, ecc) - competenza nelle pratiche legate alla produzione di musica di accompagnamento nei vari settori della diffusione mediatica (spot pubblicitari, jingle e trailer musicali, ecc). Sarà possibile presentare domanda di ammissione entro lunedì 13 settembre; il bando, le informazioni e le modalità di iscrizione sono disponibili su www.parasioformazione.it. Ente di Formazione Circolo Parasio tel 0183 667064, e su www.perform.unige.it. PerForm tel 010 2099466. Festa di fine anno a Moglio Il giorno 27 maggio si è svolta, nei giardinetti di Moglio, la festa di fine anno scolastico. Hanno partecipato gli alunni della scuola primaria e della scuola dell’infanzia della frazione. Il tema della festa è stato Dopo la recita tutti gli alunni grandi e piccoli insieme hanno eseguito una danza irlandese che rappresenta, con i suoi movimenti i quattro elementi: acqua, aria, terra e fuoco. Abbiamo concluso la nostra quello della programmazione annuale della scuola dell’infanzia: “il sistema solare”. Questo argomento è stato ripreso e approfondito al pomeriggio con gli piccola esibizione cercando di osservare le stelle come ci ha insegnato Galileo Galilei. La festa si è conclusa con la premiazione degli alunni che alunni della scuola primaria e, visto anche il grande interesse che esso ha suscitato, si è deciso di tradurlo in una piccola recita in cui i grandi hanno imparato le parti a memoria e i piccoli hanno fatto da comparsa. inizieranno la classe 1a e quelli che inizieranno la scuola media. Infine abbiamo consumato la merenda tutti insieme offerta dalla società di Moglio sempre molto partecipe e disponibile alle esigenze della nostra scuola. Sabato 14 Agosto 2010 Memorial “Claudio Tempo” Sabato 25 luglio scorso, nella splendida Parrocchia S.Maria Immacolata, i Padri Cappuccini hanno permesso la continuità del “Memorial Claudio Tempo”, importante iniziativa voluta da Daniele La Corte, amico ed allievo di Tempo, che è stato uno tra i più accreditati critici musicali della carta stampata. Il Concerto lirico presentato dal M.° Andrea Elena ha evidenziato la bravura dei suoi Allievi che sono stati degna cornice della presenza straordinaria dell’affermato baritono albenganese Marco Camastra. Tra il numerosissimo pubblico presenze illustri: Attilio Lugli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti Liguri, Marcello Zinola, presidente Associazione Ligure dei Giornalisti, Giulio Anselmi (Secolo XIX, Corriere della sera, La Stampa, Espresso. Il Messaggero) presidente del Consiglio di Amministrazione dell’A.N.S.A. Il celebre tenore Luigi Alva, interprete carismatico del teatro d’Opera degli anni 60/70 al fianco di Maria Callas, Renata Tebaldi, Giuseppe Taddei, Herbert Von Karajan, ecc. Il baritono genovese, anch’egli di livello internazionale, Roberto Servile. Applausi e richieste di bis hanno sottolineato il valore di un vero e proprio evento che il Comune di Alassio ha simpaticamente disdegnato... Ci auguriamo che la prossima edizione sia nuovamente ospitata, come negli anni precedenti, nella preziosa atmosfera di Parco S. Rocco... come esplicitamente richiesto dalle numerosissime persone (tra cui molti giovani) che non avendo trovato posto all’interno della Chiesa hanno seguito il concerto (sino alla fine) sul sagrato. Ad majora!!! Il castello di sabbia dei Bagni al Molo è dedicato a INO GISMONDI e a BEPPE BOSI Romana Rutelli (Responsabile didattico del Corso) La Compagnia Dialettale a Solva un vero successo Il 23 giugno u.sc. a Solva, con la regia di Augusto Soldi, la presentazione di Andre Gallea e con intermezzi di Mario Meli, la Compagnia Teatrale Dialettale Alassina ha presentato “U TERRIBILE GUNGUU” atto unico con prologo, 4 scene ed un gran finale nel dialetto alassino di Gianni Croce. Ispirandosi a “Le allegre comari di Windsor” di W. Shakespeare, l’autore ha felicemente trasposto la rappresentazione nel periodo del ventennio fascista. Ne è scaturita una gioiosa ed esilirante commedia, colma di sagace humor e di brillante prosa, gu- stosamente condita dal dialetto alassino. Un ottimo cast di attori ormai consolidati ha fatto da cornice al celebre Falstaff (Falstaffi per l’occasione), provocando applausi a scena aperta. Un pubblico numeroso ed entusiasta ha salutato gli artisti. La comunità di Solva ha risposto adeguatamente al richiamo teatrale, colmando tutti i posti disponibili. Proprio un vero successo! Un grazie alla Compagnia e… alla prossima. S.O.A.M.S. SOLVA AIUTATECI A RINCONTRARLO I vicoli non dovrebbero essere depositi privati Buongiorno, sono un turista affezionatissimo ad Alassio, che tutti gli anni con la mia famiglia soggiorna in un Hotel sul mare. Peccato che in questo magnifico trovino posto ancora dei fabbricati degni del terzo mondo(vedi foto). Speriamo che la prossima volta che veniamo ad Alassio di trovare sistemato questo sconcio. Cordiali saluti Segue firma Gentili Signore e Signori, il mio nome è Margarete Hebestreit. Vivo in Germania a Ludwigshafen am Rhein. Mi rivolgo a Voi con una richiesta particolare sperando nel Vostro aiuto. Durante le festività di Pentecoste dal 27 maggio al 2 giugno di quest’anno sono stata in vacanza ad Alassio. Passeggiando sul lungomare ho conosciuto un signore. Abbiamo stabilito un appuntamento per rivederci, ma per un'inconvenienza (dovevo riportare dei fiori all’albergo e ho ritardato) non ho più rivisto questo signore. Lui ha 88 anni, è alto ca. 1,70 m ed è stato prigioniero a Berlino durante la Seconda Guerra Mondiale. Indossava un vestito di color marrone, usava un bastone per camminare, ma non portava ne occhiali ne cappello. Avete un’idea come si potrebbe trovare questo signore? Chi avesse notizie in merito è gentilmente invitato a comunicarle all’Ass. Vecchia Alassio – N. telefono 0182-643937 Siamo nel 1953. Il gozzo avanzava lento mentre Beppe remava con vigore. Il molo nuovo era ormai lontano… ma da buon ligure brontolava… “ma quantu a pesa sta bestia…” Ino l’amico di sempre lo rassicurava… «A-a lasciammu doppu i custi… Però che bella bestia sta biscia scrosciura… Me che nomme stronu ch’i g’han daitu… “Caretta Caretta”… Mah!!!…» Poco dopo il sole accende il cielo, è l’alba, la barca si ferma, INO con le forti braccia spinge in acqua la tartaruga che lentamente si rigira e con un im- provviso guizzo si immerge scomparendo nel blu. Si riprende il viaggio di ritorno veloce e silenzioso…poi una voce lontana sulla spiaggia annuncia: “Togliatti u l’è in luttu… Giseppe u Baffun u l’è mortu…” Tanti anni sono trascorsi da quel giorno. Beppe e Ino non sono più tra noi, ma mi piace pensare che “Caretta Caretta” viva ancora da qualche parte in questo meraviglioso Mare Nostro. Gianni Botto Un pigrone! Sto proprio diventando un gran pigrone! Quando la sveglia la mattina trilla cerco di non sentirla, sì, lo ammetto mi piace rigirarmi ancor nel letto e stiracchiarmi come fossi un gatto scalciando le coperte e le lenzuola, tenendomi ai cuscini ancora stretto. La sveglia già m’ha dato scacco matto, guardo il soffitto, sospiro e lentamente a malincuore m’alzo e guardo il letto che pare mi sorrida insoddisfatto invitandomi a sdraiarmi nuovamente e mi propone scellerato un patto: è ancora presto torna a riposare, ritorna qui, su me torna a sognare! Silvio Viglietti Sabato 14 Agosto 2010 11 «L'ALASSINO» SPORT CICLISMO Con il mese di luglio ormai trascorso, l’attività ciclistica è giunta ad oltre metà della stagione e si possono trarre i primi bilanci, sono terminati i campionati liguri di tutte le specialità ed anche i campionati Italiani sono trascorsi. Rimangono da chiudere i campionati provinciali ed i “Giri” delle Province per i giovanissimi. Come ormai da tanti anni, i risultati della squadra giovanissimi sono a dir poco entusiasmanti. Siamo sempre la compagine da battere, sia individualmente che a squadre ed in tutte le classifiche liguri i nostri ragazzi e ragazze sono ai vertici. Sono ormai sei anni consecutivi che i nostri piccoli campioni ragazzi e femmine si aggiudicano il titolo di campioni liguri a squadre, dopo le tre prove di abilità, sprint e strada disputate rispettivamente a La Spezia, Bordighera e Genova. Tutto questo con un vantaggio enor- me rispetto a tutte le altre compagini liguri. delle quattro Province. Individualmente si sono vestiti con la maglia di campione ligure assoluto: Gloria Scarsi (G. 3); Samuele Manfredi (G. 3); Camilla Pesenti (G. 5) Alessandro Volpe (G. 6). Oltre ai nominati si sono laureati campioni liguri di specialità Silvia Nicosia (abilità e mountain Bike), Alessio Cauteruccio (Abilità), Giulia Esposito (Strada), Andrea Carossino (Sprint). Anche a livello nazionale, ai campionati italiani svoltisi quest’anno a Roma, i nostri piccoli campioncini si sono piazzati come squadra al diciottesimo posto di fronte a centinaia di società provenienti da tutte le Regioni d’Italia e malgrado una maledetta sfortuna sottoforma di incidenti e cadute, hanno largamente distanziato tutte le altre società liguri partecipanti tanto che la seconda ligure appare nelle classifiche soltanto al quarantesimo posto. Altrettanto lusinghieri i risul- LIBRI-RIVISTE-VHS-CD tati delle categorie maggiori che con i suoi migliori esponenti (Tomatis, Bertone, Alice Pesenti), hanno partecipato ai recenti campionati italiani di Chiavari, convocati dal Comitato Regionale Ligure in virtù dei risultati ottenuti nelle qualificazioni precedenti. Da citare le buone prestazioni dei vari Aiello, Passarotto, Patrone, Spataro, Maineri, sempre validi rincalzi. Come già lo scorso anno, Marco Tomatis risulta ancora ai vertici delle classifiche liguri di categoria con quattro vittorie su strada anche extraregionali, vittorie su pista e nella classifica finale del “Giro della Provincia di Savona” con la consegna della relativa maglia rosa, oltre ai diversi piazzamenti d’onore al secondo ed al terzo posto. Una sonante vittoria al classico circuito notturno di Acqui Terme e in pista dove ha ottenuto il titolo di campione ligure categoria “esordienti” allo Stadio Carlini di Genova. Ottimo anche il comportamento di Filippo Bertone e Alice Pesenti con un’infinità di piazzamenti d’onore al secondo e terzo posto per il primo, alcune vittorie ed il titolo di campionessa ligure su strada per la seconda. Per l’Unione Ciclistica Alassio A.G. N.d.R. Le più entusiastiche felicitazioni dell’A.V.A. GOLF GARLENDA GOLF CLUB Grande prestazione quotidiana Martedì 6 luglio u.sc di Riccardo Cellerino, quindicenne di Alassio, socio del Golf club di Garlenda che con 68 colpi (4 sotto il par del campo) si è aggiudicato il primo posto lordo della 4a prova del BANCA D’ALBA MIDWEEK GOLF CHALLENGE 2010. LUTTI CITTADINI, NECROLOGI, ANNIVERSARI TERESA BOSI VED. ARIMONDO presto a prendermi», avrebbe confidato a Rocco Peluffo. Doupanloup è stato tra i fondatori della Consulta Ligure. Noi tutti gliene siamo profondamente grati. L’umiltà, la modestia e la semplicità erano il suo vivere. Savona perde uno dei grandi protagonisti della storia e della vita culturale. GIUSEPPINA E GIORGIO CASADEI Elmo Bazzano Anche l’Associazione Vecchia Alassio partecipa al lutto che ha colpito la famiglia Doupanloup e la Consulta ligure. Deceduta in Alassio il 28 giugno u.sc. Teresa, alassina anche se le origini del padre, della madre e del marito sono diverse. Era figlia du Mimin da Moia e della Zanetta du maniscorcu. Aveva sposato Giuseppe, Pìpin du Servu (Cervo ligure) ex partigiano. Temperamento sciolto, spontaneo, esuberante. Amica con tutti, nemica a nessuno. Viveva tranquilla nella quiete del suo alloggio a tratti interrotto dal chiacchierio dell’uccello parlante: la Gracula religiosa. Un improvviso malore la colse, privandola d’ogni capacità sensoriale e motoria. Pietosa, in questo caso, la morte stroncò la sofferenza. Chi la conobbe ne serberà un simpatico ricordo. Alla figlia Rosella in Parolini all’unica diletta nipote Sara, al genero e parenti sentitissime condoglianze, anche da parte dell’A.V.A. La Consulta ricorda Doupanloup Mario Doupanloup se n’è andato con discrezione; pochi, infatti, sapevano che fosse stato ricoverato qualche tempo prima. Racconta chi gli è stato vicino, che in una prima fase della degenza sembrava potesse farcela, invece, la battaglia è andata perduta. Se solo per un attimo avrà potuto riflettere sull’imminenza della sua fine, credo che non gli sia dispiaciuto andarsene così, alla chetichella, dignitosamente come era vissuto. «Mi auguro che l’amico Canonico Bertolotto scenda da lassù e venga Anniversari Non possiamo non ricordare, nel 15° anniversario di morte, con affetto immutato Giuseppina e Giorgio Casadei, benemeriti e munifici versa la nostra Associazione. MESE DI LUGLIO 2010 AIME Caterina BARBAROSSA Vincenza BEROSIO Gabriella BONVICINO Concettina CHIARELOTTO Maria CIRIO Nicolino DEL VENTISETTE Pina GALVAGNO Franco NATTERO Giuseppe PAZ BENITA Delia PERLETTO Dalia TRESOLDI Ines Ida VITALI Angiolina L’A.V.A. da queste colonne esprime ancora una volta le più sentite condoglianze ai loro famigliari. FRANCESCO LOMANTO 17/8/2004 - 17/8/2010 Un pensiero e una poesia per ricordare Lella “mia” Tu sei come la notte Taciturna e stellata Di stella è il tuo silenzio così lontano e semplice Giancarlo DEDICATO A LELLA Ciao Francesco Noi della famiglia ti chiamavamo così ma per tutti eri Franco. Sono passati sei anni dalla tua scomparsa, ma sembra ieri; hai lasciato un grande vuoto, sei sempre nei nostri pensieri e nei nostri cuori; sei stato una persona umile con un grande cuore disponibile con tutti i parenti e amici, quando avevano bisogno tu eri sempre presente. Anche quando eri stanco tu avevi un sorriso per tutti e tutti ti volevano un mondo di bene. Ti ricordiamo tutti con tanto affetto, sorelle fratelli cognati e nipoti. Tu da lassù sarai il nostro angelo custode soprattutto per la tua famiglia, veglia sempre su di loro Ciao, Francesco, da tua sorella Giuseppina e da tuo cognato Leone. anni 86 anni 93 anni 89 anni 86 anni 79 anni 84 anni 87 anni 68 anni 81 anni 84 anni 89 anni 86 anni 84 A Lella a l’è ’na zuvena de longu invexendò se ti passi de ’n bitega ti nu a vegghi mai assettò tra robba da pormi e caussette nastri, miande e camixette a te vende anche ’n bindellu ma nu a te tacca mai… u pumellu! Se ti passi da-a mar ina lei a po’ ina runduina… A spassa, a crìa, i bagnanti a mette in riga A mira che ’n sci a razza nisciun u se destriga. Se ti ghe porli de Sant’Anna u ghe veggne ’n muru da matettu E sa po’ a te vende in gumelettu! Brova Lella aççidentò… Anche ai matetti ti hai musciau a pregò! GABÙ Gettarli dispiace, però il posto che occupano serve. Che fare? Lasciali sui tavoli posti nella “Galleria C. Chaplin”. Chi li prenderà lascerà un’offerta a favore A.I.R.C. dell’ Recuperi spazio, procuri piacere ad altri e aiuti la ricerca sul cancro. Associazione Volontari Baia del Sole 12 «L'ALASSINO» Fiori d’arancio per l’alassina Francesca Ravotti e il Priore Reggente dei Sestieri di Lavagna “AVA, 50 e non sentirli!!!” continuiamo DALL’ALASSINO DEL MESE DI LUGLIO la pubblicazione delle fotografie particolarmente significative Il Presidente A.V.A. Giovanni Giardini premia Emanuele Aicardi (socio fondatore). Il 26 giugno, nella Basilica Pontificia di S. Stefano, Francesca Ravotti si è sposata a Lavagna con Ubaldo Albino, priore reggente del “gruppo storico Sestieri di Lavagna”, organizzatore della famosa Torta dei Fieschi, da anni nostro amico, abbonato e da ora nostro concittadino. La cerimonia è stata allietata da brani composti da monsignor Celestino Eccher, zio della madre della sposa, arrangiati ed eseguiti per l’occasione dal Corpo bandistico città di Lavagna. Non poteva mancare la splendida cornice di sbandieratori e musici del gruppo Lavagnese. Siamo lieti di aggiungere gli auguri vivissimi dell’Associazione Vecchia Alassio e della Comunità alassina PROGETTO DANZA ALASSIO VIA MANZONI 19 - ALASSIO Il Presidente AVA Giovanni Giardini tra le nuove giovani socie: Maria Rabolli e Valentina Iebole. Sabato 14 Agosto 2010 Meteorologia Alassina a cura dell'Osservatorio Don Bosco LUGLIO 2010 Il “SOL LEONE” ha fatto bene la sua parte: temperature costantemente elevate, specialmente le temperature minime; eccone la conferma. Nella prima decade abbiamo registrato una media di 27,1 °C; la temperatura minima della decade è in data 1° luglio ore 4 con 25,6 °C. La media nella seconda decade è di 28,8 °C; la minima è delle ore 6 del giorno 18 con 28,2 °C. In questa stessa decade abbiamo il massimo assoluto delle temperature minime con 29,4 °C nella notte dell’11 luglio; è utile ricordare che in questa decade il termometro solo una volta (il giorno 17) è sceso a meno di 30 °C. Un po’ meglio nella terza decade: media delle temperature minime: 26,8 °C; il valore più basso (25,0 °C) è delle ore 22 del giorno 29 in seguito alle modeste piogge di quel giorno. Eppure la nostra terra in luglio viaggiava alla maggior distanza dal Sole. Alle ore 5,35 del 5 luglio eravamo a 1,017 Unità Astronomiche dal Sole (una Unità Astronomica vale circa 149,5 milioni di chilometri). Come già detto in altri articoli, noi siamo più vicini al Sole in gennaio (0,938 U.A). In luglio la luce del sole impiega 8,46” per arrivare alla Terra; in gennaio impiega 8,18”! Vediamo ora nei particolari altri valori che ci confermano gli effetti di una estate da “Sol Leone”. -PRESSIONE MEDIA MENSILE: 758,6 mmHg; medie decadali: 760,5 mmHg nella prima; 758,9 mmHg nella seconda; 756,6 mmHg nell’ultima decade. -TEMPERATURA MEDIA MENSILE : 28,7 °C; medie decadali: 28,4 °C nella prima; 29,8 °C nella seconda decade (in questa decade è stata registrata da tutti gli strumenti della Torretta la temperatura massima assoluta con 32,4 °C alle ore 18!). 28,1 °C è la media della terza decade. -UMIDITÀ MEDIA MENSILE: 59%; valori medi nelle tre dacadi: 65%; 60%; 53%. -GIORNI SERENI: 28; nessun giorno completamente coperto. Il giorno 29, causa la pioggia, abbiamo registrato il minimo assoluto di eliofania con solo 2,5 ore. -ELIOFANIA TOTALE: 361,6 ore di sole! Media mensile: 11,7 ore di limpido sole ogni giorno. Medie dacadali: 10,2 ore nella prima decade; 12,2 ore nella seconda; 12,5 ore nella terza. -PRECIPITAZIONI: 5,2 millimetri registrati nella tarda mattinata e nel primo pomeriggio del giorno 29. Mi pare che si possa dire che luglio si è fatto sentire con la sua “CANICOLA” (perché il sole sorge non lontano dalla costellazione del CANE MAGGIORE), giustamente detta anche del “Sol Leone “perché, tempo addietro, il sole era adagiato sulla splendida costellazione estiva del Leone; ma ora, a causa della precessione degli equinozi, ha cambiato lo sfondo della sua volta celeste. Il Direttore dell’Osservatorio Don Natale Tedoldi LAIGUEGLIA Parrocchia San Matteo Dopo il grande successo riscosso dal Requiem di Mozart con circa mille spettatori, nuovo appuntamento a Laigueglia con la rassegna estiva “Concerti per l’organo” ideata per sensibilizzare il recupero dell’organo Vegezzi-Bossi, già parzialmente restaurato. Particolare ensemble musicale: quartetto di flauti Musiche di Mozart, Telemann, Fauré… Jupiter Consort Quartetto di flauti Silvano DEMATTEIS - Stefano DEOTTO - Valentina NEBULONE - Roberta NOBILE Il Quartetto “Jupiter Consort” nasce all’interno dei celebri corsi internazionali di alto perfezio- namento promossi dalla Società Jupiter di Genova. È composto da quattro giovani e brillanti solisti: Silvano DeMatteis, Stefano Deotto, Valentina Nebulone e Roberta Nobile che hanno deciso di far confluire le loro diverse esperienze musicali in questo insieme d’arte, per la piacevolezza del far musica insieme e di proporre brani originali o trascrizioni, anche di rara esecuzione, indubbiamente affascinanti per la loro gradevolezza d’ascolto. Il Quartetto ha già al suo attivo due prime esecuzioni assolute nel 2004 all’Auditorium di Rapallo: Prima luce e Invocazione di Daniele Montagner e la Suite Silvana (L’Augel Frescone e Arioso Boschivo) di Arduino Gottardo. Volontario d’oro 2010 ISCRIZIONI AI CORSI 2010-2011 dal 6 al 14 settembre dalle ore 16,00 alle 19,30 GIOCODANZA - DANZA CLASSICA DANZA JAZZ DANZA CONTEMPORANEA FUNKY HIP HOP E per allievi di tutte le età: GINNASTICA ATTIVA - DOLCE FELDENKRAIS I corsi della scuola di danza sono a numero chiuso Informazioni: Tel. 0182 470364 www.progettodanzaalassio.it Le opinioni espresse negli articoli firmati impegnano unicamente la responsabilità dei rispettivi Autori. La Redazione si riserva la facoltà di pubblicare o meno gli articoli che le pervengono e di apportare correzioni e tagli agli articoli stessi, firmati o non firmati; nessun manoscritto si restituisce. Quartetto “Supiter Consort”. 27 maggio 2010 - Il Sindaco Giovanni Aicardi consegna l’ambito riconoscimento alla signora Lidia Bruni in Milani. «Questo periodico è aperto a tutti quanti desiderino collaborarvi ai sensi dell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: “Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione”. La pubblicazione degli scritti è subordinata all’insindacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con le testate e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito. Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al giornale, anche se non pubblicati, non vengono restituiti». DIRETTORE RESPONSABILE: Emanuele Aicardi EDITORE: A.V.A. TIPOLITOGRAFIA: F.lli Stalla Viale Martiri della Libertà, 30-40 Tel. 0182 50.412/3 - Albenga Telefax 0182 50.412 REGISTRAZIONE: Trib. Civ. Pen. di Savona n. 149 del 30-5-1962 ISCRIZIONE R.O.C. n. 6975 (già R.N.S. n. 9806) LEGGE 5/8/1981 n. 416 art. 11 Foto della testata: A.V.A. Associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana