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Elena Motosi 5 I – 7 maggio 2012 – Pag. 1 Le Corbusier biografia Le Corbusier, pseudonimo di Charles-Edouard Jeanneret-Gris, nacque il 6 ottobre 1887 in Svizzera. sin dalla giovane età mostrò un particolare interesse per le arti figurative e il disegno; frequentò la Scuola D’Arte della sua città natale, La Chaux-de-Fonds, (svizzera francese). Orientatosi nel corso degli studi verso l’architettura, all’età di 18 anni realizzò la sua prima abitazione. Portati a termine gli studi, il giovane compì numerosi viaggi per l’Europa, tra cui l’Italia e la Germania, dove conobbe Walter Gropius e Mies van der Rohe. Nel 1920 scelse Parigi come città per avviare la sua carriera da architetto e approfondire il suo interesse per la pittura, nella quale si soffermò per la maggior parte della sua vita. L’originalità e la funzionalità dei suoi progetti furono universalmente riconosciuti, permettendo all’architetto di mettere mano a progetti europei ma anche anche extraeuropei (sede del ministero dell’Educazione del Brasile a Rio De Janeiro; pianificazione urbanistiche di Buenos Aires, Barcellona, Algeri e Anversa), conferendogli una fama di livello mondiale. Le Corbusier non fu solo archietto e urbanista, ma diede il suo contributo anche nel campo del disegno industriale: strettamente legato all’ideologia portante del Bauhaus, disegnò oggetti la cui estetica era essenzialmente dettata dalla funzionalità di quelli stessi. Il suo tentativo era quindi la realizzazione di prodotti che volevano essere il connubio tra estetica e funzionalità( I design includevano la sedia di fama mondiale Chaise Longue LC4, e la poltrona LC2) Morì nel 1965 in Costa Azzurra. Il “modulor” Le Corbusier scrisse le sue idee riguardo alla relazione tra l’uomo e lo spazio nel suo celebre testo teorico, il Modulor (1949-50, 1955), in cui studia i rapporti modulari basandosi sulla “misura” dell'uomo (un uomo di altezza generica di 1,83 m). lo stesso artista definì il modulor come"una gamma di misure armoniose per soddisfare la dimensione umana, applicabile universalmente all'architettura e alle cose meccaniche". L’intento dell’artista era infatti quello di ‘standardizzare’ delle misure ottimali che confortassero l’individuo in ogni sua attività: dalle proporzioni dell’ingombro umano devono derivare le misure degli oggetti di cui questo si serve; per esempio l’altezza delle gambe di una sedia deve essere relazionata alla lunghezza delle gambe, la seduta alla lunghezza della coscia e lo schienale all’altezza del busto. I cinque punti della nuova architettura Le Corbusier sosteneva che una buona organizzazione dello spazio potesse contribuire se non alla risoluzione sicuramente al miglioramente delle condizioni sociali dell’individuo medio. Nel libro “Verso Una Architettura” tratta di tre dei ‘cinque punti dell’architettura’, ovvero le caratteristiche architettoniche che avrebbero rivoluzionato le condizioni sociali umane: i pilotis, i tetti-giardino e la finestra a nastro. In seguito l’artista Elena Motosi 5 I – 7 maggio 2012 – Pag. 2 aggiunse a questi tre anche la facciata libera e la pianta libera. Questi 5 elementi strutturali architettonici sono resi possibili dal sostengno in cemento armato che funge da “scheletro portante” che conferisce stabilità e robustezza anche alle costruzioni più esili. • • • • • I Piloni (pilotis) snelli sostegni longilinei di calcestruzzo armato che elevano la costruzione separandola dal terreno e dall'umidità, conferendo leggerezza alla struttura. Il Tetto-giardino , studiato per ricreare una dimensione naturale che sia il più vicino possibile all’uomo. Il verde dunque, rende vivibile e lussureggiante uno spazio piatto come il tetto, dove tra l’altro, è possibile realizzare una piscina. La Finestra a nastro è un'altra grande innovazione permessa. La facciata può infatti ora essere tagliata in tutta la sua lunghezza da una finestra che ne occupa la superficie desiderata, permettendo una straordinaria illuminazione degli interni ed un contatto più diretto con l'esterno. La Facciata libera consiste nella libertà di creare facciate non più costituite di murature aventi funzioni strutturali, ma a libero piacimento, per esempio componendo elementi verticali e orizzontali i cui vuoti possono essere colmati con materiali a piacimento: dalle pareti isolanti agli infissi trasparenti. Il Pianta libera è resa possibile dalla creazione di uno scheletro portante in cemento armato che elimina la funzione delle murature portanti che 'schiavizzavano' la pianta dell'edificio, permettendo all'architetto di costruire l'abitazione in tutta libertà e disponendo le pareti a libero arbitrio. Questi canoni elencati dall’architetto compaiono in una delle sue più famose realizzazioni: la villa Savoye Villa Savoye È considerato monumento nazionale e manifesto dell'architettura moderna, in particolare della corrente razionalista. Fu progettata e costruita come residenza estiva tra il 1928 e il 1931 su commissione di Pierre Savoye, amministratore di una compagnia di assicurazioni, nel comune francese di Poissy. Elena Motosi 5 I – 7 maggio 2012 – Pag. 3 La costruzione ha pianta quadrata e si sviluppa su due livelli, reggendosi su delle esilissime palafitte (pilotis). Al piano terra vi è un garage con 3 posti auto: le palafitte sono distanziate l’una dall’altra da uno spazio di circa 4,75m, misura studiata per il passaggio di un automobile e il raggio di curvatura di questa per entrare nel box. Essendo studiata per le vacanze, affianco al box auto è stato ricavato uno spazio autonomo per la servitù e uno dedicato ai servizi di lavanderia. Dal piano terra sale una rampa che sale fino ai piani superiori; è la spina centrale dell'intera costruzione e costituisce un elemento plastico costantemente visibile sia dall’interno che dall’esterno dell’edificio. Al piano superiore si trovano disposti a L le tre camere da letto, i servizi e la cucina, abbracciando un ampio e luminoso salone che si affaccia su un ampia terrazza, separato da questa da una grande vetrata. Il contatto diretto con la natura è conferito dalle vetrate che lasciano trasparire la luce e i colori della vegetazione. La rampa prosegue fino al tetto-giardino, uno dei 5 punti fondamentali dell’architettura di Le Corbusier. Il tetto è arredato con piante e sedute; la struttura della rampa si trasforma in un muro che morbido divide lo spazio dedicato al solarium e quello dedicato allo stenditoio. Lo spazio architettonico interno corrisponde a quello esterno, che sfugge ai canoni della logica razionalistica approcciandosi a una dimensione più creativa, adottando i volumi geometrici ma abbandonando la simmetria e la regolarità ma introducendo degli elementi irregolari e sinuosi. La chiocciola e il quadrato sono infatti sono due archetipi fondamentali nell’attività creativa di Le Corbusier, che si trovano in molte altre sue opere. Unità d’Abitazione Rappresenta una delle realizzazioni pratiche delle teorie dell’architetto-urbanista sul nuovo modo di costruire la città. L’edificio fu realizzato su incarico del Ministero dell’Urbanistica e della Ricostruzione francese nel 1946, a fronte della disastrosa situazione in campo edile del secondo dopoguerra. Secondo Le Corbusier la casa si sarebbe dovuta trasformare in una macchina per abitare, adeguandosi al periodo storico caratterizzato proprio dall’invenzione della macchina. L’Unità di abitazione, alta 17 piani, è composta da una successione di 337 appartamenti, nel quale possono abitarvi fino a 1500 persone: il progetto Consiste in un ennesimo tentativo di stabilire i canoni di una città ideale, resa ancora più necessaria dallo stato della gran parte delle città europee, distrutte parzialmente o totalmente a seguito dei bombardamenti. Ogni cella abitativa è del tipo “duplex” cioè disposta su due livelli diversi uniti da una scala interna. Gli ingressi sono disposti lungo un corridoiostrada situato ogni due piani. Al settimo e ottavo piano sono presenti una parte dei servizi generali necessari alla popolazione (asilo-nido, negozi, lavanderia, ristorante, ecc.), in modo da eliminare, secondo la teoria di Le Elena Motosi 5 I – 7 maggio 2012 – Pag. 4 Corbusier, il divario dimensionale tra il singolo edificio e la città, cosicché quest’ultimo divenga un sottomultiplo della città stessa. Un’altra innovazione è rappresentata dal tetto abitabile (o tetto giardino), il quale, grazie all’utilizzo del calcestruzzo armato, può essere adibito a diverse funzioni sociali e sarebbe potuto divenire un enorme giardino pensile o ci si sarebbe potuto costruire una piscina. Il calcestruzzo armato consente uno sviluppo della facciata indipendente dal resto dell’appartamento e in particolare permette l’utilizzo di finestre a nastro, capaci di scorrere lungo la parete e di fornire un’illuminazione eccellente. La cappella di Notre Dame Elena Motosi 5 I – 7 maggio 2012 – Pag. 5 Notre-Dame du Haut è il nome di una cappella situata a Ronchamp, presso Belfort in Francia, fu realizzata secondo i canoni dell'architettura brutalista. Il brutalismo è una corrente architettonica che viene vista con il superamento del Movimento Moderno (linea essenziale e razionale, volume geometrico); Il brutalismo impiega molto spesso la rudezza del cemento a vista le cui forme plastiche lavorate e plasmate nei particolari, per esempio nei pilotis o nei camini, evidenziano fortemente la struttura, rinvigorendola. È considerata uno dei più celebri esempi di moderna architettura religiosa. Iniziata nel 1950, la chiesa fu consacrata il 20 giugno 1955. La costruzione, situata sulla cima di una collina, è in calcestruzzo armato. È costituita da un'unica navata di forma irregolare. Dai robusti setti murari che individuano la navata centrale sono ricavate tre piccole cappelle indipendenti che terminano in tre campanili di forma semi cilindrica. Anche la copertura della chiesa è realizzata in calcestruzzo armato, modellata a forma di una grande vela rovesciata che conferisce leggerezza all’intera costruzione. La luce entra inoltre da decine di aperture delle più varie forme. Feritoie, finestre, vetrate e frangisole che determinano suggestivi effetti di luce valorizzati bianco dell'intonaco ed il grigio cemento. dal contrasto tra il sporco del La chiesa è stata concepita per essere utilizzata anche all'esterno, dove, sotto l'ampio tetto, si trovano un altare e un pulpito. La costruzione può ospitare circa 200 persone.