à ca tit - comune di firenze
Transcript
à ca tit - comune di firenze
10 L a c it t à 5 Q anordovest aprile2004 BAMBINI Le iscrizioni ai Centri estivi. Dove e quando Storia del camminare Sono aperte dal 17 aprile all’8 maggio Iniziano le iscrizioni per i Centri Estivi 2004, rivolti ai piccoli delle Materne e ai bambini della scuola dell’obbligo. Queste verranno effettuate dal 17 aprile all’8 maggio presso la sede civica del CdQ5 in via Lambruschini 33 (tutte le mattine dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 13 e nei pomeriggi di martedì e giovedì anche dalle 15 alle 17) e presso la ludoteca La Prua in via della Sala 2i (tutte le mattine dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e il sabato dalle 9 alle 12). Ricordiamo che al momento dell’iscrizione il genitore dovrà esibire un documento di identificazione, il numero di codice fiscale, la ricevuta del pagamento della quota d’acconto sul bollettino di c/c postale n. 11370509 intestato a Comune di Firenze – Quartiere 5 – Servizi Educativi, da ritirare presso la sede del CdQ (il bollettino dovrà essere compilato in stampatello e nello spazio per la causale si dovrà scrivere “Centri Estivi” e dovrà essere riportato il cognome e il nome del bambino). Come sempre potrà essere richiesta una scuola specifica ma, nel caso in questa fossero esauriti i posti il genitore, avrà comunque sempre la possibilità di scegliere fra le altre sedi disponibili. Se in uno o in più turni, sia dell’obbligo che della Materna, gli iscritti non dovessero raggiungere un numero tale da giustificare l’apertura di una sede, verrà compiuto un accorpamento con la sede più vicina assicurando comunque lo spostamento dei bambini con pulmini a carico del Quartiere. Non solo. L’orario del Centro Estivo è dalle 8.30-16.30 ma, sempre al momento dell’iscrizione, è possibile chiedere l’anticipo dell’ingresso alle 8 e il posticipo dell’uscita alle 17. Turni n Obbligo I - 14 giugno-25 giugno (la data del 14 giugno potrà subire variazioni legate allo svolgimento delle consultazioni elettorale) II - 28 giugno-9 luglio III - 12 luglio-23 luglio VI - 30 agosto-7 settembre (turno di sette giorni lavorativi) n Materna I - 1 luglio-9 luglio II - 12 luglio-23 luglio V - 30 agosto-7 settembre (turno di sette giorni lavorativi) n Mese di agosto I ragazzi di tutti i Quartieri di Firenze potranno frequentare il Centro Estivo organizzato dal Q3 nel periodo dal 26 luglio al 6 agosto e il Centro Estivo organizzato dal Q2 nel periodo dal 16 agosto al 27 agosto. Nessuna incombenza in più per i genitori dal momento che è previsto un servizio di trasporto per il raggiungimento di queste sedi. Sedi n Scuola Matteotti Viale Morgagni 22 I, II, III, VI turno obbligo Pagina precedente n Scuola Materna Villa Ramberg Via Vittorio Emanuele II, 259 I, II, V turno materna n Scuola Colombo Via Corelli, 11 I, II, III, VI turno obbligo n Scuola Leoncavallo Via Leoncavallo, 5 I, II e V turno materna n Scuola Duca D’Aosta Via Pistoiese I, II, III turno obbligo e I, II turno materna n Scuola Rosai Viale Corsica, 2a I, II, III, VI turno obbligo n Scuola materna Amendola Via dei Caboto 38 I, II, V turno materna n Scuola Don Minzoni Via Reginaldo Giuliani, 180 I, II, III turno obbligo e I, II turno materna Il Consiglio di Quartiere 5 ha affidato, tramite convenzione, all’associazione Uisp la gestione delle sedi e delle attività rivolti ai ragazzi della fascia dell’obbligo e all’associazione Aics quella per i bambini della scuola materna. La Uisp ISCRIZIONI Anziani in vacanza Il CdQ5 organizza soggiorni vacanza riservati agli anziani residenti nel Quartiere. I turni della durata di 15 giorni - comprensivi di viaggio e pensione completa -, sono destinati a coloro che avranno già compiuto i 60 anni di età il giorno antecedente la data della partenza del turno loro assegnato. Saranno prese in esame anche richieste di anziani che non hanno compiuto 60 anni di età, ma con particolari problemi economici. Per iscriversi occorre fissare un appuntamento - solo telefonando ai numeri 0552767032 e 0552767033 - presso gli Uffici del Quartiere a partire da lunedì 19 aprile fino a venerdì 30 aprile, dalle 8.30 alle 12.30 tutti i giorni feriali escluso il sabato (il martedì e il giovedì anche dalle 15.30 alle 17). Le informazioni relative alle località offerte, i periodi di soggiorno, le quote di partecipazione, le modalità organizzative e di accesso al servizio e quant’altro ritenuto utile saranno date al momento della prenotazione telefonica e successivamente integrate all’atto dell’iscrizione con volantini ed altro materiale cartaceo. dott. Giovanni Bonifazi Dirigente del CdQ5 ILLIBRODELCINQUE L’area giovani Uisp è il settore che promuove opportunità sportive e di incontro per bambini e ragazzi. Nel progetto dei Centri Estivi ha elaborato un programma di attività ricco e variegato: giochi in sede, laboratori espressivi, manuali, gite all’aperto, escursioni, attività sportiva di vario tipo per creare momenti di integrazione sociale e di divertimento, nel rispetto dei bisogni, dei tempi e degli interessi dei ragazzi. LAics L’Aics è nata nel 1962 e ha posto tra i propri obiettivi la crescita sociale delle nuove generazioni, improntare alla solidarietà e alla socializzazione. Nel progetto dei Centri Estivi per i bambini della scuola materna del Q5, l’Aics si è proposta di curare con particolare attenzione l’attività ludico-motoria, la conoscenza dell’ambiente con gite ed escursioni, l’interesse culturale attraverso il gioco, l’animazione teatrale e la professionalità. L’associazione ha previsto a tal fine la costituzione di un gruppo di lavoro permanente che si occupa del programma di formazione del personale. Soggiorni fuori sede Per i ragazzi che frequentano la Quinta Elementare e la Scuola Media è previsto un soggiorno al mare o in montagna di 3 giorni o 5 giorni (ad agosto). Tutte le informazioni sono disponibili sul sito della rete civica www.comune.firenze.it sotto la voce Quartiere 5 INFO: Anna Losco Anna Orabona, via Lambruschini 33 tel. 0552767042 0552767044 fax 0552767021 0552767034 Che cosa vuol dire oggi, in un mondo sempre più veloce e dipendente dalle automobili, uscire dagli spazi chiusi del vivere quotidiano e attraversare a piedi il mondo circostante? Sembra un atto semplice, ozioso, che non ha bisogno di soverchie spiegazioni, molto vicino ai moti primari della digestione e dei battiti del cuore. Ma come il mangiare e il respirare, il camminare può assumere significati culturali completamente diversi, erotici o spirituali, sovversivi o artistici. Quella narrataci da Rebecca Solnit, critica darte e gallerista della West Coast californiana, è una storia amatoriale, tuttaltro che un manualetto digiene, un vademecum di taglio new age o, nella migliore delle ipotesi, un pamphlet radical. Lautrice si è battuta contro quella che oggi viene chiamata la gentrification dei centri urbani, nella fattispecie contro la trasformazione di San Francisco, la città più libera dAmerica, in una sorta di quartiere residenziale per i nuovi tecnocrati di Silicon Valley. E racconta le sue esperienze con una freschezza e semplicità che manca a tanti testi chiusi nellambito della propria specializzazione disciplinare. Ogni aspetto del vivere, ci dice lautrice, è influenzato dal fatto di camminare: la nostra è una natura bipede, eppure latto gratuito del vagare senza meta è sempre più malvisto da una società che affida la mobilità, lo spostamento spaziale, ad altri supporti tecnologici, spezzando il continuum paesaggistico in una serie di scene scollegate. La stessa mitologia del viaggio come vacanza è costruita secondo i modelli del turismo di massa, dove il pacchetto tutto compreso prevede anche gli spostamenti, come se ci si trovasse dentro una cartolina illustrata. Latto di attraversare a piedi uno spazio ci costringe a fare i conti col nostro corpo, ci rende il senso degli appuntamenti non programmati, degli incontri casuali, del piacere della conversazione e della divagazione, è un atto legato allerotismo, alladescamento, alla seduzione dei corpi, al vagabondaggio del desiderio. La storia del camminare è la storia delluomo che fa esperienza del proprio corpo e del mondo circostante, è il modo come diceva Husserl che gli consente di comprendersi come un corpo che è e vive nel mondo. Esiste una relazione profonda fra la storia del camminare e la storia del pensiero, dai peripatetici greci agli Holzwege di Heidegger, passando attraverso Kierkegaard, la Wanderlust dei romantici, Rousseau promeneur solitaire, Walter Benjamin e le legioni di flâneurs, erboristi sullasfalto parigino, in testa alle quali marcia la Nadja di Breton. Anche la letteratura si fa in movimento: una frase si snoda come una strada e leggere vuole dire viaggiare, basta pensare alle song-lines degli aborigeni australiani, mirabili esempi di fusione tra paesaggio e narrazione. Persino il credente cammina: dalla Mecca a Compostela, in ogni pellegrinaggio limportante non è la meta, quale premio ultimo dello sforzo, ma il cammino di fede in cui si incontra Dio. Ma non finisce qui, il camminare può essere un gesto di protesta politica: nei cortei delle manifestazioni si cammina, nelle rivoluzioni si scende in piazza e si erigono barricate in mezzo alla via, i pacifisti, sullesempio di Gandhi, esprimono le loro idee marciando, e in marcia silenziosa è anche il quarto stato di Pelizza da Volpedo. Chissà che nel futuro non si giochi una partita fondamentale per la democrazia proprio nella occupazione consapevole degli spazi negati, nel rifiuto di stare dentro le dimensioni omologate dal panico, che ha generato uno stile di architettura e di arredo urbano in cui i centri commerciali hanno sostituito le piazze come luogo dincontro e le panchine vengono rimosse onde rendere sempre più ipotetici gli incontri non programmati. Accanto ai vagabondi e ai mendicanti, anche il pedone è diventato una persona sospetta: lex sindaco di New York Giuliani, quello noto per la tolleranza zero, aveva pensato di erigere ai lati dei marciapiedi delle barriere allo scopo di non intralciare il traffico. Libertà è anche libertà dincontro e dinterazione di corpi in movimento nel rispetto reciproco dei limiti: la democrazia può e deve andare al passo, in fondo essa altro non è che una persona che cammina senza meta. R. Solnit, Storia del camminare, Bruno Mondadori, 2002 LENTEDINGRANDIMENTO Via Sighele e via Slataper Un sociologo ed uno scrittore ottocenteschi danno il nome a queste due strade nella zona del Romito. In comune il nome di battesimo: Scipio. Scipio Sighele, nato a Brescia nel 1868, morì a Firenze nel 1913. Si occupò di una branca particolare della sociologia, vale a dire la criminologia. I suoi studi furono orientati prevalentemente verso le concezioni di Cesare Lombroso, noto per aver cercato di dare una spiegazione alle degenerazioni morali dei delinquenti come conseguenza di alcune loro anomalie fisiche. Si può dire che precorse i tempi con certe teorie alquanto moderne per i suoi tempi. Nellopera Nell’arte e nella vita per esempio condannava quegli autori i quali attraverso i loro scritti spingono gli uomini moralmente più deboli verso il male attraverso la descrizione dettagliata e precisa dei delitti. Con La donna e l’amore fece risaltare lingiustizia della società nei confronti della donna. Cercò di armonizzare gli ideali nazionalisti con le idee democratiche, ma la sua Inchiesta sull’Università Libera a Trieste gli valse lespulsione dallAustria. Scipio Slataper invece nacque nel 1888 a Trieste dove fece i suoi primi studi ma si laureò a Firenze e qui si unì ai giovani scrittori della rivista La Voce diretta da Giuseppe Prezzolini. Non vedeva di buon occhio i poeti crepuscolari dellepoca che chiamava i fratellini, lo infastidiva la mania versaiola che pervadeva i giovani italiani in quegli anni e li canzonava così: Se lamante ci fa marameo, versi; se lItalia ha bisogno di navi, versi; e versi se la sorella ci sta per morire; e versi al canchero che ci pigli . Di contro, esortava i suoi coetanei ad una vita più sportiva e più a contatto con la natura. Tra gli scritti di Slataper si ricorda Il mio Carso, un libro autobiografico e pieno di contrasti come si diceva essere la personalità del suo autore. Quando nel 1914 scoppiò la prima guerra mondiale, Slataper si trovava ad Amburgo come lettore ditaliano: tornò precipitosamente a Trieste, quindi proseguì per Roma per caldeggiare lintervento contro lAustria. Fu tra i primi volontari e tra i primi caduti sul suo Carso. Paola Landi Pagina successiva