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Settimanale d'informazione - Poste Italiane s.p.a.- Spedizione in Abbonamento
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>Fabriano
5
>Matelica
Fabriano-Matelica euro 1,20
14
>Chiesa
21
n. 12 Anno CIII 5 aprile 2014
>Sport
Andrea Bertani,
un pilota
che vola in alto!
Riecco qua
il Mercato
Coperto!
Crisi lavoro:
Zamagni
in Cattedrale
Le ragazze
del volley
si rilanciano
I
D
U
L
l 34enne fabrianese
ha raggiunto il prestigioso traguardo di comandante di aerei civili:
lavora a Singapore e vola
in Asia e Australia.
omenica scorsa
sono stati inaugurati i rinnovati spazi, che
restituiscono alla città
questa bella struttura,
con molte prospettive...
ltimo mercoledì
della fede: il tema
è sul Padre Nostro, ma
l'economista riminese
parlerà anche di occupazione.
25
a Pallavolo Fabriano di Rossini batte
Macerata e fa un bel
passo avanti per ottenere la permanenza nel
campionato di serie B2.
Ma quale
Nobel...
Sembrano quelle notizie dove i giornalisti si
catapultano come lupi sulle prede. I proclami
di Renzi? Un deja vu di questi tempi. Una
cronaca nera a sfondo sessuale? Ormai un
drammatico continuum. Nemmeno lo sport,
ed il calcio in particolare, presenta inediti
da cavalcare. La Juventus domina e ipoteca
il campionato da giornate e si fa fatica a
“vendere” anche lì nel guado di un’ovvietà
imbarazzante. Ecco allora la voce anomala
da verificare e da blandire. Il Papa candidato
al Nobel per la pace. Lo aveva annunciato
il direttore dell’istituto Nobel ad Oslo, Geir
Lundestad, presentando la lista dei 278 nomi
scelti dalle migliaia di persone abilitate a
depositare candidature. Ovviamente la cosa
ci sta tutta, anche solo per l’intervento che
ha scongiurato un peggior massacro in Siria
e che nel settembre scorso portò alla grande
giornata di digiuno per la pace a cui hanno
aderito milioni di persone. Quanti gesti di
pace, quante esortazioni per ogni focolaio
scoppiato in qualsiasi fazzoletto della terra.
Troppo facile sceglierlo, ma cosa c’entra con
quel “carrozzone” del Nobel? Francesco,
con il suo stile understatement, non è tipo
da proclami o da grandi visioni geopolitiche:
è uomo con i piedi per terra, con un grande senso della realtà che lo porta ad avere
molto più senso politico di quanto non dia
a vedere. Detto questo, a Oslo a ritirare il
premio proprio si fa fatica a immaginarlo.
Anzi, la candidatura fa sorgere un sospetto,
che proprio la lettura dell’intervista al Papa,
pubblicata giorni fa dal Corriere della Sera,
sembra suggerire. Ad una domanda riguardo
alla sua immagine pubblica, Francesco ha
risposto infatti così: «Sigmund Freud diceva,
se non sbaglio, che in ogni idealizzazione c’è
un’aggressione. Dipingere il Papa come una
sorta di superman, una specie di star, mi pare
offensivo (e non a caso era spuntato anche un
murales a Borgo Pio ndr). Il Papa è un uomo
che ride, piange, dorme tranquillo e ha amici
come tutti. Una persona normale». Forse è
un po’ arbitrario associare questo pensiero
alla notizia del Nobel. Ma certo questo è un
Papa che sa come vanno le cose del mondo
e le guarda sempre con molta scaltrezza e
circospezione. È un Papa capace di un rapporto del tutto inedito con i media: li affronta
senza timore e con molta naturalezza, ma
sa scansare tutte le enfatizzazioni. Non c’è
domanda alla quale si sottragga, e anche a
quelle che potrebbero scatenare dei casi, sa
fornire risposte che lasciano gli interlocutori
spiazzati. Quando Ferruccio De Bortoli gli
ha chiesto perché avesse rinnovato il passaporto argentino, alludendo quindi a una sua
“nostalgia” per la terra d’origine, il Papa ha
risposto in modo da lasciare disarmato il suo
interlocutore: (...)
(Segue a pagina 2)
Prodotti
da Exporre
D
edichiamo spazio al grande evento in preparazione per il 2015: l’Expo, che si terrà a Milano. Una vetrina internazionale fondata sull’esposizione di prodotti nutrizionali. Grande il battage ad ogni livello
che contempera le Marche e la stessa Fabriano. La speranza è che la città sia coinvolta mediante le sue
eccellenze, che indubbiamente ci sono. Sarebbe un volano ulteriore contro la crisi per imporci in una
dimensione più grande. Proprio in virtù dell’Expo abbiamo individuato qual è il cibo genuino, unico, realizzato
dalle nostre parti.
Servizi a pag. 3 di Alessandro Moscè e Balilla Beltrame
Carlo Cammoranesi
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>EDITORIALI<
L'Azione 5 APRILE 2014
Il Papa e l’Imperatore
di FRANCESCO IACOBINI
N
ei 52 minuti di colloquio a
quattr’occhi, svoltosi in Vaticano lo
scorso 27 marzo, Papa Francesco
e Barack Obama hanno senz’altro
avuto modo di fare una rassegna dei principali temi caldi dell’agenda internazionale e dei
rapporti tra la Chiesa Cattolica e la potenza
statunitense. Le preoccupazioni comuni
sulle questioni della povertà e dell’esclusione
sociale, come pure la questione dell’integrazione degli immigrati d’America (i cosiddetti
“indocumentados”, cioè coloro che arrivano
negli States in cerca di sopravvivenza senza
nemmeno i documenti identificativi) hanno
segnato certamente un punto di convergenza
significativo. Anche alcuni importanti nodi
della politica estera vedono oggi una fondamentale sintonia tra la Santa Sede e gli Usa,
pur con accenti talvolta differenti, soprattutto
sul Medio Oriente e la
Siria. D’altra parte, non
sono state nascoste le
diversità di posizioni sulle
questioni bioetiche (aborto, contraccezione, obiezione di coscienza) circa
le quali – fra l’altro – pesa
a Roma anche la posizione
dell’episcopato americano, compatto – soprattutto
nei suoi esponenti più
rappresentativi – in una
rispettosa ma determinata
battaglia culturale e legislativa contro la riforma
sanitaria dell’amministrazione Obama e le sue
implicazioni in materia
appunto di principi e valori. Qui però è opportuno rilevare come l’intera
cornice dell’incontro tra
il capo della Chiesa e il
leader della più grande
potenza mondiale (primato insidiato oggi da nuovi
protagonisti come la Cina, ma ancora abbastanza solido) sia stata significativamente
nuova rispetto al passato. E non solo per la
visibile emozione del presidente americano,
che non a caso, nella successiva conferenza
stampa col premier italiano Matteo Renzi, ha
parlato soprattutto della visita al pontefice,
e per l’evidente empatia prodottasi appunto
tra i due protagonisti. In realtà, ciò che deve
aver pesato di più è stata probabilmente la
provenienza di Bergoglio e Obama, due
americani cresciuti in vita e responsabilità
dentro i sistemi istituzionali di cui oggi sono
al vertice, e che però hanno mantenuto un
costante rapporto col retroterra popolare,
emotivo, col sostrato profondo dei rispettivi
universi, non perdendone mai l’orizzonte, il
calore, gli sguardi. Entrambi, quindi, sono
rappresentativi, col segno di biografie credibili, di una comune sollecitudine per le
sorti del mondo in quest’ora storica, e in esse
del ruolo dell’Occidente, il cui paradigma
generale può essere indicato nella dignità
di ogni persona e nella convinzione che la
crescita economica e lo sviluppo politico si
legittimano - e dunque si sostengono - solo
a condizione di cogliere il senso profondo
dell’esperienza umana, in un quadro di uguaglianza dei diritti fondamentali e reciproco
riconoscimento. E’ da qui, probabilmente,
che deriva anche la comune idea che la forza
dell’Occidente non risieda nell’uso offensivo
delle armi, ma nella capacità di essere al
servizio di una storia di democrazia, libertà
e giustizia, pur in rapporto con gli interessi
geo-strategici della potenza americana, non
coincidenti con le preoccupazioni della Chiesa come tali ed evidentemente non trattabili
nemmeno per Barack Obama, al di là di
qualsiasi professione di buona volontà. In
ogni caso, la giornata del 27 marzo ha avuto
la suggestione di tutti i precedenti incontri di
Stato tra i presidenti americani e i pontefici
romani, pur nella differenza dei tempi e delle
situazioni contingenti. Il Papa e l’Imperatore,
se possiamo ricorrere a questa immagine
storica, negli ultimi decenni si sono sempre
rapportati nella tensione tra la condivisione
di valori di fondo comuni o compatibili e la
dialettica (o talvolta il contrasto) su capitoli
importanti, come il modello di sviluppo, le
conseguenze della presenza militare americana nel mondo, le questioni bioetiche. Chi
ha parlato, in passato, di legami indissolubili
tra il Vaticano e la Casa Bianca, o addirittura della Chiesa come semplice variabile
dell’Occidente nel quadro dello scontro EstOvest, ha sempre guardato solo a una parte
della storia, tralasciandone aspetti magari
meno visibili ma altrettanto importanti e
dirimenti. Oggi si è fatto più chiaro a tutti
che non è più tempo di Sante Alleanze, e
che i papi e i presidenti americani, semmai,
possono vivere di un rapporto più libero,
dove il comune impegno per l’umanità sia
frutto di un’ispirazione precisa, con al centro
le urgenze ineludibili del mondo e le attese
di giustizia di sterminate masse di uomini e
donne di ogni latitudine.
Il petrolio dell'Italia
L
e giornate del Fai, da poco concluse, ci hanno offerto una nuova
stupefacente rassegna delle bellezze
nascoste o ignorate del nostro Paese.
Ma l’iniziativa della benemerita organizzazione è, anche, a nostro avviso, un tentativo
di ridare un significato nuovo al concetto di
cultura; una cultura, cioè, intesa non come
recinto elitario e chiuso intorno ai luoghi sacri
alla celebrazione letteraria, ma, piuttosto,
come proposta aperta di ricerca delle espressioni artistiche del territorio, quali derivano
dalla sua storia e dalla sua tradizione.
Compito, questo, innovativo e meritorio, ma
anche arduo da perseguire.
Si dice spesso che il nostro Paese possiede un
terzo dei beni artistici e culturali del mondo
intero, e che questo è “il petrolio d’Italia”, la
sua fonte di ricchezza, economica oltre che
ideale; a queste affermazioni, che è difficile
non condividere, non corrisponde però la posizione dell’Italia nel turismo mondiale, scesa
Sorta nel 1911
soppressa nel 1925
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Direttore responsabile
Carlo Cammoranesi
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in tre anni dal terzo al quinto posto, né, più
specificamente, quella nel turismo culturale,
in cui siamo quarti in Europa dopo Spagna,
Francia e Germania (!).
Viene da chiedersi perché, e le risposte sono
tante; non ultime quelle che riguardano
l’insufficienza delle infrastrutture viarie, la
disorganicità della comunicazione, l’inadeguatezza di molte strutture ricettive.
La realtà è che anche questo nostro “petrolio”,
come quello vero, non sprizza spontaneamente dal terreno; come quello vero, richiede
organizzazione, investimenti, manutenzione
degli impianti e delle strutture, qualificazione
delle risorse umane; richiede, per uscir di
metafora, tutte le qualità che caratterizzano
la buona gestione, in ogni attività umana.
Ma non sembra proprio che ciò avvenga,
se si considerano, per esempio, i crolli di
Pompei, ormai così frequenti da non far più
notizia, o le erbacce che prosperano spesso
indisturbate fra le pietre antiche di molti
Redazione Matelica
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Tania Bugatti
Ferruccio Cocco
Daniela Pedica
nostri monumenti.
E’ difficile dire se si tratti più d’incuria,
d’indifferenza o di disorganizzazione, ma
probabilmente è una combinazione dei tre
fattori; è un fatto che siamo in presenza della
grave sottoutilizzazione di un patrimonio,
che, a detta di alcuni studiosi, potrebbe generare un due e mezzo per cento del nostro
prodotto interno lordo.
Il problema di fondo, a nostro avviso, è che,
da noi non si è sviluppata ancora una sensibilità comune e condivisa su questi problemi;
certo, si parla polemicamente di disinteresse e
di degrado dei nostri beni culturali, ma sono
concetti che, in generale, servono più come
argomenti di dibattito pubblico che di analisi
approfondite seguite da azioni concrete.
Promuovere questa sensibilità civile è oggi
un’esigenza fondamentale, ma richiede un
salto di livello; richiede che la gente senta
come proprio il patrimonio culturale del suo
territorio, che provi l’orgoglio di esserne a
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Ogni copia € 1.20. L'Azione paga la tassa
Ma quale
Nobel...
(...) «L’ho rinnovato perché era scaduto». E quando la domanda ha posto
il tema di una sua distanza dai temi
che toccano l’Europa (De Bortoli:
“Perché Santo Padre non parla mai di
Europa?), la risposta non è stata meno
spiazzante: «Lei ricorda il giorno in
cui ho parlato dell’Asia?» E De Bortoli
ammette, aprendo una parentesi nella
risposta: «Qui il cronista si avventura
in qualche spiegazione raccogliendo
vaghi ricordi per poi accorgersi di
essere caduto in un simpatico trabocchetto». La forza di Francesco è quella
di saper disarmare i media, di sfilare
sempre loro di mano ogni spunto per
sollevare polveroni, sempre strumentali ad altro. E li disarma anche nei
loro tentativi di idealizzazione o di
mitizzazione. Spiazza, ma senza ingannare o eludere le questioni. Sta alla
realtà e non fugge. Certo, Bergoglio
saprebbe benissimo gestire anche la
situazione di un discorso da tenere ad
Oslo, svuotando tutte le possibili iperboli attorno a questo riconoscimento.
Ma la sua idiosincrasia per qualsiasi
forma di mondanità è cosa ben nota e
l’immagine della sedia lasciata vuota
al concerto in suo onore in Aula Nervi
nel giugno scorso, causa impegni più
urgenti (doveva ricevere i nunzi arrivati da tutto il mondo), suona un po’
come un monito. Gli accademici di
Oslo sono avvertiti. Non è mancanza
di rispetto, è forse un senso più alto del
rispetto nei confronti di se stesso e di
chi ha a fianco. L’importante è capirne
la portata e non scatenare la consueta
ridda di polemiche ad uso e consumo
dei parolai… della carta.
Carlo Cammoranesi
parte e senta l’impegno a curarlo e a mantenerlo: è prima di tutto necessario amare
la propria casa se si vuol mantenerla bella e
renderla piacevole agli ospiti.
Un secondo aspetto da considerare è la
necessità di uscire dalla logica dell’evento
spettacolo: certo, l’evento, purché ben costruito, è un fattore importante di promozione e
di divulgazione culturale, ma non può e non
deve restare un una tantum, dopo il quale si
passa ad altro “ordine del giorno”, né una
moda effimera, com’è successo, ad esempio,
ai Bronzi di Riace, che, dopo aver ammassato folle tumultuanti di visitatori per una
settimana, giacciono dimenticati in un museo
della Calabria.
Infine, cultura, prima ancora che conoscenza,
è educazione: educare fin da piccoli al bello,
per poterlo fare proprio, educare alla critica
per valutare e apprezzare, liberarci dall’idea
perversa che l’arte e la cultura siano materia
di specialisti e non parte integrante dei nostri
valori più profondi.
per la restituzione di copie non consegnate.
ABBONAMENTO ORDINARIO € 40,00
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>INCHIESTA<
L'Azione 5 APRILE 2014
3
Anche Fabriano coinvolta?
Attesa per l'esposizione a Milano sul nutrimento: i nostri spazi
Il ciauscolo
S
famoso ovunque
di ALESSANDRO MOSCÈ
i è partiti da alcuni seminari territoriali di progettazione partecipata del grande evento che si terrà a
Milano e che si incentrerà sul tema “Nutrire il pianeta:
energia per la vita”. Ha come obiettivi, tra gli altri,
il rafforzamento della vocazione turistica e il potenziamento
dell’internazionalizzazione dei prodotti agroalimentari tutelandone i marchi. Aspetti che alle Marche interessano molto.
Non solo, perché c’è in ballo un miglior collegamento delle
proprie start-up ai circuiti internazionali di scienza, ricerca
e tecnologia, nonché l’integrazione dell’Italia-museo con
l’Italia-laboratorio. Stiamo parlando di Expo 2015: una
vetrina straordinaria che rappresenta il riposizionamento
dell’immagine anche marchigiana nel contesto internazionale.
La regione potrà offrire una vision di notevole importanza:
è quindi necessario coinvolgere gli analisti perché la sintesi
possa esprimersi nella maniera più adeguata. Le Marche
sono dunque impegnate a costruire la partecipazione a questo
evento. L’auspicio, nel nostro caso, è di far vivere Expo 2015
nella dimensione di Paese Marche, distribuendo le opportunità
che l’evento offre su tutto il territorio nazionale. ”Expo 2015”,
ha affermato il Governatore Gian Mario Spacca, “oltrepassa
gli aspetti commerciali e di promozione per divenire la definizione del pensiero strategico da cui può rinascere l’immagine delle Marche. Un’ambizione molto alta che richiede
il superamento di ogni forma di narcisismo territoriale per
far posto al massimo
della condivisione”.
L’industria agroalimentare marchigiana vanta primati nel
campo della certificazione e lo stesso
modello di filiera su
cui si basa lo sviluppo
del settore, va dalla
produzione della materia prima sino alla
commercializzazione,
a testimonianza del
legame con il territorio, della valorizzazione del rapporto
genuinità-ambiente e del mantenimento di un elevato livello
di competitività. Precisa ancora Spacca: “L’agroalimentare
marchigiano, di qualità, tracciabile, libero da organismi
geneticamente modificati, sta vivendo un momento felice. I
nostri prodotti stanno conquistando i mercati internazionali
con performance straordinarie. Un dato su tutti è l’export
dell’agroalimentare verso gli Emirati Arabi, che è cresciuto
negli ultimi due anni di oltre il 1.000% e che si sta avviando verso i 50 milioni di euro di esportazioni”. Un legame,
quello tra le Marche e gli Emirati, che sarà rafforzato con la
terza edizione di Marche Endurance Lifestyle che si terrà a
giugno: un ponte tra lo stesso Expo Milano 2015 ed Expo
Dubai 2020. Viene da chiedersi quali prodotti agro-alimentari
fabrianesi potranno trovare spazio. Non dovrebbe mancare il
salame storico preparato con diverse fasi di lavorazione: dal
taglio al coltello del lardo a cubetti, alla tritatura e alla manipolazione delle carni magre (spalla o prosciutto di maiale)
con la successiva mescola dei lardelli con l’impasto magro.
Il prodotto è notoriamente insaporito con sale e pepe ed insaccato nel budello gentile. E poi la soppressata di fegato: un
salame particolare e tipico del fabrianese come il lardellato,
con la stessa tecnica di lavorazione, ma con la particolarità
di un’aggiunta del 30% di fegato di maiale. Quindi la soppressata, un altro prodotto della salumeria fabrianese prodotta
con il 50% di spalla di maiale e il 50% di pancetta di suino.
Le parti tagliate in pezzi non omogenei vengono depurate dai
nervi e tritate in diverse passate. Infine il capocollo, che è la
sottospalla del maiale. Una volta ripulito dalle asperità della
carne viene messo sotto sale.
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Il Governatore Spacca tra i relatori
in un primo incontro sull'Expo a Fabriano
L’Expo è un’esposizione universale di natura non commerciale (non è dunque una
fiera), organizzata dalla nazione che ha
vinto una gara di candidatura e prevede
la partecipazione di altre nazioni invitate
tramite canali diplomatici. La prima Expo
è stata quella di Londra (nel 1851). Il suo
successo ha spinto altre nazioni ad organizzare iniziative similari, come l’Expo di
Parigi del 1889 ricordata per la creazione
della Torre Eiffel. Ogni Expo è dedicata a
un tema di interesse universale. Il ruolo
di Expo è orientato all’interpretazione
delle sfide collettive cui l’umanità è chiamata a rispondere. È possibile assicurare
un’alimentazione buona, sana, sufficiente
e sostenibile? Con questa domanda si apre la sfida
dell’Esposizione Universale di Milano 2015. Il tema
(dall’1 maggio 2015 al 31 ottobre 2015) si propone di
affrontare il problema della nutrizione nel rispetto
della terra. Alimentazione, sostenibilità, ricerca e
sviluppo sono i focus su cui si concentra l’Expo 2015
per trovare il modo di garantire cibo e acqua alla popolazione mondiale. I paesi partecipanti porteranno
le loro competenze nei settori dell’agricoltura, della
produzione industriale, del commercio dei prodotti
e della ricerca scientifica. Il risultato del semestre
di lavori, incontri, seminari lascerà il know-how in
grado di ottimizzare la catena alimentare proponendo nuove
prospettive,
riducendo gli
sprechi, aumentando
la sicurezza
alimentare e
recuperando
il valore nutrizionale del
cibo.
Dal salame
alla cicerchia
per rilanciare
il cibo
genuino
di un tempo
Ci sono uomini che conquistano il mondo con la violenza
delle armi. Noi fabrianesi, invece, lo conquistiamo con odori
& sapori dei “prodotti tipici mangiativi”. Arma infallibile!
Apre tutte le porte, consolida potere e carriere, crea posti di
lavoro, moltiplica fatturati, ottiene commende e cavalierati
e altro ancora. È costruita con salami e ciauscoli stagionati,
appositamente confezionati nella carta salva aroma, provenienti dai laboratori segreti dei più bravi e conosciuti norcini
del contado. Mica solo quest’arma avevamo, abbiamo in
dotazione per ringraziare e supplicare persone importanti.
Ci sono anche bombe al formaggio pecorino, miele, prosciutti, legumi, fiaschi di vino di Cerreto, già famoso nel
Cinquecento nelle “Laudes Piceni” e poi, come leggiamo
negli antichi documenti del Comune, grassi capponi, capretti,
teneri castrati, piccioni e scatole di pinocchiata e marzapane,
con l’aggiunta di risme di carta per l’istruito. Alla contessa
Carolina Vallemani, inizio '800, piaceva tutto questo armamentario delizioso, però non acquistava mai insaccati di
maiale. Probabilmente la loro produzione avveniva ancora
nelle famiglie, come fonte insostituibile di nutrimento, col
metodo della salatura della carne, asciugatura col calore e
fumo denso di legna e erbe aromatiche. Il passaggio dalla
dimensione casalinga a quella artigianale di qualità avvenne
con la partenza dei tanti emigranti transoceanici, costretti in
mezzo al mare per oltre un mese, dal paesello portavano nel
sacco una scorta alimentare sicura, acquistabile altrimenti
a peso d’oro nel porto di Genova. Dopo l’unità d’Italia, il
ciauscolo e il salame di Fabriano erano già diventati famosi
come la mortadella di Bologna e il prosciutto di Parma, non
da meno, l’arrosto di suino magro aromatizzato col finocchio,
la profumata “porchetta” immancabile nei pellegrinaggi ai
santuari. Le ricette, ormai codificate con pesi e misure, sono
ancora usate per il rispetto della tipicità territoriale. Altro
nostro prodotto esportato altrove, fino a Napoli addirittura, la
pasta di grano lavorata denominata dalla forma: baette, boccolotti, capellini, fettuccine, lasagne, maccheroni, spaghetti,
vermicelli, ecc. Rappresentavano la risposta domenicale alla
solita minestra fatta in casa, con sfoglia di acqua e farina, finto
sugo per cuocere “maltagliati”, “strozzapreti” e “squadrucci”.
Artigianato perduto.
Tutto questo può offrire la nostra terra avara, terra di confine e
di transito, la parente povera della civiltà contadina del basso
Esino e di quella marinara adriatica. Fredda, umida per sei
mesi l’anno, non sempre riusciva a sfamare i suoi abitanti.
Ricorrenti carestie e le epidemie per scarso nutrimento. I
nostri avi si adattarono con quello che avevano, cioè pascoli
per il bestiame, boschi per frutti e legna, campicelli di grano,
granturco, farro e ceci e cicerchia, orticelli e pollai. Tanta
cicerchia, il “pane dei poveri”. Trent’anni or sono, qui non
si trovava più il seme, stava arroccato sulle alture di Arcevia.
Una sera, in una cena con cicerchia al rosmarino e pane,
l’esperto le presentò sei nobili vini marchigiani. Di gusti semplici, la cicerculam preferì uno del popolo, l’”acquaticcio”.
Il sommelier tentò il suicidio. Guardala adesso com’è sotto
le mille luci dei saloni del “buon gusto!” Sta già preparando
le valigie per l’Expo di Milano. Oh vanità della Cicerchia!
Intorno a questa realtà sbarcavano il lunario mezzadri, braccianti e “cortinari” costretti ad emigrare d’inverno per potare
e vangare nell’Agro romano, con tanta fatica sostenevano le
famiglie lontane. L’incontro di popolazioni di ceppo dialettale
laziale-sabino contribuì alla coagulazione della tradizionale
cucina fabrianese, ben documentata nell’”Antologia della
cucina popolare” edita dalla Comunità Montana nel 1986.
Un patrimonio orale tramandato da generazioni di donne,
salvato per quelle a venire, lo specchio di “come eravamo”.
L’allevamento di ovini, bovini, suini nei grandi latifondi
della abbazie delle Comunanze e della nobiltà, oltre ad
allietare anche le mense cardinalizie e aristocratiche
romane, creò gli “indotti” nei settori della tessitura,
tintura di filati, conciatura, della lavorazione dei
cuoi, della produzione del salnitro e della carta
con decine di donne e uomini occupati. Raggiunsero ottimi livelli qualitativi nel corso dei
secoli. L’industrializzazione del recente passato
ha spazzato via la civiltà montanara per sempre
e con essa le usanze e la religiosità, il modo di
parlare. Arduo ricostruirla col ricordo anche in
tempo di crisi, ma l’auspicato “ritorno alla terra” con
le moderne tecnologie, è una delle strade da percorrere
con il coraggio e la fantasia.
B. Beltrame
02/04/14 10.14
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L'Azione 5 APRILE 2014
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Piazza. Trattative private. Cell. 339 4931709.
110 e lode per Eleonora
Educare in tempo di web
Martedì 25 marzo Eleonora
Perulli ha conseguito la Laurea
Magistrale in Lingue e Civiltà
Orientali, presso l'Università
La Sapienza di Roma, con
la votazione di 110 e lode,
discutendo la tesi dal titolo
"Divina Commedia dall'autore
al traduttore, dal traduttore al
lettore - giudizi e commenti dei
lettori cinesi nel web".
Congratulazioni dai genitori,
dalla sorella Francesca e da
tutti i parenti ed amici.
L’Aimc (Associazione Italiana Maestri Cattolici), l’Associazione Genitori
in Crescita e l’Uciim di Fabriano propongono l’ultimo dei tre incontri
formativi per sabato 12 aprile alle 17 presso l’aula magna dell’Itis con
il presidente regionale dell’Aiart, Lorenzo Lattanzi dal titolo “Spegni lo
schermo, accendi la vita!”, legato al tema dell’educare nell’era digitale.
Katiuscia Pedica
Katiuscia,
18 anni
Erica... 18 anni!
5 aprile 1996
Perchè
non sia un
traguardo ma
la partenza di
una vita da vivere alla grade!!! Auguri
da mamma,
papà, Debora,
Ermanno,
Giada. Lorenzo i nonni,
gli zii e tutti i
suoi cari!
Dedicato a te che 18 anni fa con la tua allegria ci
hai riempito la vita di gioia. A te che hai il cuore
grande per noi e per gli altri.
A te che ogni giorno ci rendi orgogliosi. Un augurio infi nito affi nchè tutti i tuoi sogni possano
avverarsi e che tu possa volare sempre alto senza
mai bruciarti le ali.
Oramai sei grande ma per noi sei e rimarrai
sempre la nostra "Cucciola". Con tutto l'amore
del mondo.
Babbo, mamma e Michela
Donne Cisl,
un aiuto
agli altri
A conclusione dei festeggiamenti
per l’8 marzo, il Coordinamento
Donne della Federazione Pensionati Cisl, hanno voluto, come tutti
gli anni, fare qualcosa per gli altri.
Durante il pranzo hanno raccolto
una bella sommetta in cambio dei
lavori a cui hanno dedicato tanto
tempo durante tutto l’anno.
Lo scorso anno si era pensato alla
Gli annunci vanno
portati in redazione,
entro il martedi' mattina
Sassoferrato
sul digitale
per Tv2000
Sabato 5 aprile alle 16 e
domenica 6 aprile alle 13.15
l’emittente Tv 2000 (digitale
terrestre canale 28, Sky canale 140) trasmetterà, per la
rubrica “Borghi d’Italia”, un
servizio sulla nostra città di
Sassoferrato.
04 mercatino.indd 2
Casa Madonna della Rosa che tanto
bene sta facendo alla nostra città,
quest’anno, anche su suggerimento
della segreteria regionale, hanno
voluto devolvere il ricavato ancora
a realtà fabrianesi al Movimento
per la Vita ed al Centro di Aiuto
alla Vita che operano da tanti
anni per le madri ed i bimbi della
nostra zona. Così, in presenza del
responsabile Cisl Guanito Morici,
la segretaria Anna Maria Fabrianesi e la coordinatrice Franca Chiari
hanno consegnato alle responsabili
della due associazioni la somma
ricavata, dimostrando ancora una
volta che si può festeggiare fra
amici pensando però alle necessità
degli altri.
Porta del Piano
in assemblea
Il Consiglio della Porta del Piano
comunica che giovedì 10 aprile alle
ore 21 presso la sala parrocchiale di
San Giuseppe Lavoratore si svolgerà
l'assemblea della Porta per decidere
i 20 componenti che svilupperanno
il progetto del programma "Bilancio
Partecipativo"promosso dal Comune
di Fabriano. Tutti gli interessati sono
invitati a partecipare.
02/04/14 10.15
5
L'Azione 5 APRILE 2014
>CRONACA
Il comandante
Andrea Bertani
alla guida
di un Airbus della
Tigerair
a Singapore
Il fabrianese tra le nuvole
Andrea Bertani a Singapore è diventato comandante di aerei di linea
di FERRUCCIO COCCO
“G
ood morning
ladies and gentlemen and welcome
on board…”. Se
vi trovate su un aereo nel sud est
asiatico o in Australia, drizzate
bene le orecchie e cercate di riconoscere l’accento: a recitare il rituale
annuncio di benvenuto a bordo
potrebbe essere Andrea Bertani,
il primo fabrianese ad essere diventato comandante di un aereo di
linea. Il 34enne Bertani ha ottenuto
l’ambitissima qualifica nell’agosto
scorso a Singapore, dove lavora dal
2010 presso la compagnia Tigerair
(una costola del colosso Singapore
Airlines). Di ritorno a Fabriano per
un paio di settimane di relax, lo
abbiamo incontrato per conoscere
la sua storia professionale e per
capire dalla sua viva voce che cosa
si provi a pilotare quei… “bisonti”
del cielo!
Partiamo dall’inizio: com’è nata
la tua passione per il volo?
“In realtà è arrivata quasi per caso.
Dopo il diploma all’istituto tecnico industriale di Fabriano, infatti,
non avevo le idee chiare sul mio
futuro e ho fatto diversi lavori.
Ben presto mi sono reso conto di
non essere adatto per un impiego
tra quattro mura: il carattere mi
spingeva all’evasione e al movimento. Durante un periodo in cui
lavoravo ad Ancona, a pranzo, in
un tavolo vicino a dove mangiavo
c’era l’equipaggio di un aereo della
Lufhtansa atterrato all’aeroporto
di Falconara: i loro racconti mi
appassionarono. Scattò la scintilla.
Di lì a breve chiesi consiglio ad un
fabrianese già inserito nel mondo
dell’aviazione, che con estrema
gentilezza mi illustrò quale poteva
essere il miglior iter da seguire:
bisognava andare a studiare negli
Stati Uniti. Ho mollato il lavoro,
ho fatto le valigie e tutto ha avuto
inizio”.
Puoi raccontarci più dettagliatamente?
“Ho frequentato la Oxford Aviation, a Dallas, considerata una delle
05 fabriano.indd 2
migliori scuole di volo. Nel giro di
quattro anni, nel 2004, ho ottenuto
tutte le licenze. A quel punto ho
frequentato un Master in Svezia per
l’abilitazione agli Airbus, un tipo di
aereo che copre distanze di medio/
lungo raggio e può contenere circa
250 persone”.
Così eri pronto per entrare nella
cabina di pilotaggio di qualche
compagnia aerea?
“Sì. Ma all’inizio non è stato facile
trovare una collocazione… Si tratta
di un settore particolare, bisogna
stare attenti a come muoversi. Alcune promesse non mantenute mi
hanno lasciato l’amaro in bocca e
un po’ di delusione: insomma, non
sono state tutte rose e fiori, ho vissuto anche momenti duri. Finché,
nel 2006, sono riuscito ad entrare
come co-pilota alla Windjet dove
sono rimasto per due anni. Non
vedendo grandi sbocchi in Italia,
viste le scarse possibilità di fare
carriera nel mondo dell’aviazione
del nostro Paese, ho guardato verso la Turchia: un mercato fiorente
e in grande sviluppo. Così sono
passato alla Sky Airlines con base
ad Antalya – bellissimo posto, ho
ricordi splendidi di quel periodo –
che copre circa cento destinazioni
tra Europa, Medio Oriente e Nord
Africa per conto della Turkish Airlines. Considerando che il mercato
asiatico era in grande espansione era il 2010 - ho mirato ancora più
a est e ho passato le selezioni per
entrare alla Tigerair, appartenente
alla Singapore Airlines. Così ho
iniziato a volare su circa cinquanta
destinazioni nella zona del sud-est
asiatico e dell’Australia”.
Prima co-pilota e poi, finalmente,
dall’estate scorsa… comandante!
“Sì: dal sedile di destra sono passato al… sedile di sinistra, quello
della guida dell’aereo! Anche se,
in realtà, la famosa cloche sugli
Airbus non si usa più e la guida
si svolge con una sorta di joystick
e pulsantiere molto sofisticate.
L’iter per diventare comandante è
durato circa dieci mesi tra prove
di volo, prove scritte, simulazioni
di emergenze e screening frontali.
Alla fine, nell’agosto 2013, è arrivato il tanto agognato upgrade
a comandante. Se ce l’ho fatta è
anche grazie ai miei genitori Giusto
e Margherita, che fin dall’inizio
mi hanno dato piena fiducia e non
hanno mai messo in discussione il
mio sogno, nonostante fosse molto
difficile. Mi hanno supportato in
tutto e per tutto. Così come ringrazio e saluto i miei nonni Pietro
e Italia e tutti gli zii che mi hanno
dato sostegno”.
Che cosa provi quando ti trovi
lassù, tra le nuvole, a pilotare
uno di quei “bisonti” dell’aria?
“Prima di tutto sento la responsabilità di ciò che sto facendo. Percorro
tratte anche di sei/sette ore e arrivo
fino ad una quota di 12 mila metri:
l’obiettivo è sempre quello di fare
un volo in sicurezza e portare le
persone a destinazione sane e salve.
Cerco di seguire le regole impartite
dai manuali. E poi da lassù vedo dei
tramonti e delle albe che possono
mozzare il fiato… ”.
Com’è strutturata la vita di un
pilota?
“Generalmente a cinque giorni di
lavoro seguono cinque giorni di
riposo. In un mese mediamente
faccio 12 voli, pari a circa 80/90
ore in aria. Per regolamento internazionale, al massimo un pilota può
volare per 100 ore al mese. I giorni
di lavoro sono intensi, ma poi c’è la
possibilità di riposarsi. Attualmente
vivo a Singapore: una grande città,
all’avanguardia, forse un
po’ troppo al di sopra delle righe; preferisco realtà
più semplici”.
Che consiglio daresti
ad un giovane aspirante
pilota di aerei di linea?
“Secondo me è uno dei
lavori più belli al mondo,
una professione che riserva grandi emozioni, la
possibilità di viaggiare, di
vedere paesi nuovi… Ma
non è una passeggiata,
servono tanti sacrifici. A
chi è veramente motivato, dico di provarci e di
non abbandonare questo
sogno”.
Andrea Bertani (a destra),
nell'agosto 2013,
al momento dell'upgrade
al ruolo di comandante
di aerei di linea
taccuino
FABRIANO
FARMACIE
Sabato 5 e domenica 6 aprile
COMUNALE 2
Via Dante 270/A
tel. 0732 71384
DISTRIBUTORI
Domenica 6 aprile
Self-service aperto in tutti i distributori
EDICOLE
Domenica 6 aprile
La Rovere Via Ramelli
Edicola del Piano P.zza Partigiani
Edicola della Pisana P.le Matteotti
Salimbeni Via d. Riganelli
News snc Stazione
Tabaccheria Gobbi Porta del Borgo
Edicola Via Serraloggia
Tabaccheria Edic. Boni via Dante
Belardinelli Via Martiri della Libertà
CROCE ROSSA
P.zza Altini
tel. 0732 21948 orario continuato
CROCE AZZURRA
Via Brodolini, 22 tel. 0732 629444
GUARDIA MEDICA
Rivolgersi al tel. 0732 22860
GUARDIA MEDICA veterinaria
Rivolgersi al tel. 0732 7071
BIGLIETTERIA FERROVIARIA
dal lunedì al sabato
dalle ore 6.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 19.30
domenica dalle ore 13.30 alle 19.30
Tel. 0732.5345
Agenzia Viaggi del Gentile
Atrio stazione FS
dal lun. al ven. ore 8.30-12.30 e 16.30-19.30
sabato 8.30-12.30, domenica e festivi chiuso
tel. 0732.5345 - 0732.5066 - fax 0732.233063
www.viaggidelgentile.it
Agenzia viaggi Santini via Buozzi 24
lun/ven 9-12.45 e 15-19, sab. 9.30/12.30 e 17.30/19
tel. 0732 23161 www.santiniviaggi.it
Agenzia Janus viaggi
Piazza del Comune 5 (tel. 0732 22522)
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6
>FABRIANO<
L'Azione 5 APRILE 2014
Il nuovo sindaco... junior!
Si chiama Agnese Mariangeli e punta su ecologia, sport e wi-fi
di ELISA PALLOTTA
A
gnese Mariangeli è il
nuovo baby sindaco di
Fabriano. La quindicenne, residente a Cerreto,
frequenta il Liceo scientifico "Volterra" di Fabriano e alle elezioni
si è piazzata con il 79% dei voti
al ballottaggio, per un totale di
918 voti. Il regolamento consente
anche a chi
non risiede in
città (Agnese
è residente a
Cerreto), di ottenere la carica,
grazie alla frequentazione di
un istituto scolastico fabrianese.
Succederà nel
mandato biennale a Danilo Ciccolessi, ex baby
sindaco under 16.
I 18 consiglieri comunali sono già
stati eletti, e a breve sarà nota la
lista e convocata la prima riunione
con la nomina del nuovo presidente
dell’assise e degli assessori. “Il mio
programma”, spiega Agnese, “ha
un'ampiezza che comprende vari
ambiti di interesse, come l'ambiente, lo sport e soprattutto la libera
espressione giovanile, che puntualizzo perché ci interessa da vicino.
Per quanto riguarda l'ambiente,
oltre ad una campagna di sensibilizzazione per la raccolta differenziata, abbiamo
intenzione di
proporre l’iniziativa di due
domeniche
ecologiche
con chiusura
del centro al
traffico e di
inserirvi un
mercatino di
oggetti usati
con intrattenimenti musicali. Vorrei
inoltre proporre un’ottimizzazione
di alcuni ambienti urbani come
i giardini pubblici, le scuole e lo
stadio, insieme alla manutenzione
del manto stradale”. Prosegue
Agnese Mariangeli: “Se possibile
vorrei reintrodurre e perfezionare
la rete wi-fi comunale gratuita e
migliorare i servizi di trasporto
urbani, adattandoli alle esigenze
di noi giovani, estendendo quindi
le linee a luoghi di nostra frequentazione, come gli impianti sportivi.
Fabriano è inoltre una città ricca di
siti interessanti dal punto di vista
ambientalistico, artistico e storico.
Vorrei organizzare una mini maratona il cui percorso consista nella
visita di questi luoghi. Nell’ambito
dello sport l’intenzione sarebbe
quella di organizzare delle Olimpiadi dei giovani per gli under 18,
con giochi senza frontiere e tornei
gratuiti che coinvolgano anche
paesi limitrofi come Cerreto, Sassoferrato, Genga e Matelica. Per
quanto riguarda la libera espressione, vorrei riproporre il progetto
di Poiesis Junior, a cui i ragazzi
hanno partecipato con iniziative
artistiche, organizzato due anni fa
dall’ex sindaco Danilo Ciccolessi.
Un’altra proposta sarebbe il cinema
nella stagione estiva, continuando
inoltre il progetto cineforum. A
Fabriano esistono molte realtà di
Il gruppo che sosteneva Agnese Mariangeli
piccole band, per cui nel mio piano
propongo di allestire laboratori musicali a cui parteciperebbero i musicisti fabrianesi o gli appassionati
di musica, ai quali poter invitare
musicisti di fama, organizzando
spettacoli e incontri in collabora-
zione. Infine credo che chiederò
un incontro al sindaco Giancarlo
Sagramola per ricevere dei consigli
pratici sul mio compito. Quando mi
sono iscritta al liceo non conoscevo
l’esistenza del consiglio comunale
junior. Ora eccomi qua”.
I baby "ciceroni" Educazione musicale da piccini
e l'antica Attidium
con il metodo Rusticucci
Attidium, sotto
la pioggia scrosciante e il vento
forte, ha accolto
circa 400 visitatori per le Giornate Fai di primavera del 22 e
23 marzo (foto).
I cento studenti ciceroni, ben
preparati dall’archeologa Cristiana Pandolfi,
hanno ricevuto i
complimenti da
parte del pubblico visitatore, accendendone
l’interesse. Provenivano dal Liceo
classico "Stelluti", accompagnati
dalle professoresse Bordi e Cola;
dal Liceo scientifico "Volterra"
di Fabriano e Sassoferrato, con le
professoresse Bellucci e Giorgi; dal
Liceo artistico "Mannucci" con la
professoressa Daniela Giannantoni
e dall’Istituto Turistico "Morea" di
Fabriano con le professoresse Fava
e Tobaldi.
“Il Fai - afferma la delegata Fai di
Fabriano e Sassoferrato Rosella
Quagliarini - ha trovato la massima collaborazione dei dirigenti
scolastici Orsolini del Classico,
Verdini dello Scientifico, Breccia
dell’Artistico e Strona dal Turistico, ed anche da parte del maggiore
Giancarlo Pizzi, vice comandante
della Municipale di Fabriano, per
l'apparato di sicurezza. Il progetto
di coinvolgere gli alunni delle
scuole è in vigore a Fabriano da
dodici anni, partito proprio in loco
e diffusosi poi in un più ampio contesto regionale, dove Sassoferrato è
coinvolta da tre anni. Credo che per
gli studenti sia uno spazio volto ad
una maturazione futura”.
Aggiunge Rosella Quagliarini: “A
06 fabriano.indd 2
questa età i ragazzi sono timidi.
La mattina, poco prima dell’intervento, li ho visti tremolanti e poi
pian piano spediti e appassionanti.
Come volontariato cerchiamo di
stimolare l’interesse dei visitatori
per le realtà territoriali. Durante
le giornate di Fabriano sono stati
aperti numerosi siti destinati ai
visitatori, come l’Oratorio della
Carità, la chiesa di San Benedetto,
di San Domenico, di Santa Caterina, di San Filippo, di Sant’Agostino, di San Venanzio e la Scala
Santa. Per la Maratona Fai del 13
ottobre scorso, sono stati aperti i
monasteri della città con circa 150
turisti. L’iniziativa si ripeterà l'anno
prossimo”.
e.p.
“La nostra ricerca pedagogica
nasce dalla considerazione che la
musica è un dono. Il bambino ci
parla attraverso il ritmo già prima
di nascere, con il suo battito cardiaco”. Con queste parola il prof.
Fulvio Rusticucci, noto educatore
e musicoterapeuta, ha introdotto il
seminario, svoltosi venerdì 14 marzo presso il Complesso Monumentale del San Benedetto, dal titolo:
"Nati per la musica. La qualità della
vita nella musica di tutti i giorni.
Il metodo Rusticucci". L’evento è
stato organizzato dalla Biblioteca
"Sassi” in collaborazione con
l’Associazione Culturale “Toscanini’ 79”. Con questo incontro la
Biblioteca “Sassi” ha dato il via al
percorso di adesione al progetto di
rilievo nazionale NPM – Nati per
la Musica. Dopo Nati per Leggere
ecco un’altra importante iniziativa
dedicata ai bambini dai 6 mesi ai
3 anni, ma anche oltre.
L’obiettivo è quello di promuovere
l’educazione musicale fin dalla più
tenera età, attraverso iniziative che
mirino ad accostare precocemente
il bambino al mondo dei suoni e
alla musica.
A questo proposito, fondamentale
sarà il supporto di pediatri, educatori e insegnanti, al fine di sensibilizzare le famiglie sul valore della
musica come elemento significativo
per la formazione della personalità,
della crescita dell’individuo, lo
sviluppo dell’immaginazione e
della creatività.
“L’incontro di oggi vuole essere
un primo passo verso il progetto
nazionale Nati per la Musica – ha
dichiarato l’assessore alla Cultura
Patrizia Rossi – e a tal proposito
vorrei ricordare la splendida frase
pronunciata dal pianista Ramin
Bahrami in occasione del suo
concerto qui a Fabriano nell’ambito della Stagione Sinfonica: un
bambino, se cresce con il bello
della musica, diventerà sicuramente
una persona migliore”. “In merito
al progetto, presso la Biblioteca
“Sassi” è allestita una sezione interamente dedicata a NPM - Nati
per la Musica, in analogia con
quanto fatto con NPL – Nati per
Leggere, - ha affermato la direttrice
della Biblioteca “Sassi” Melissa
Riccardi - che comprende una ricca
raccolta di libri e cd musicali, oltre
a particolari pubblicazioni relative
all’argomento. Tutto questo allo
scopo di incentivare esperienze
musicali con i bambini e promuovere nuove opportunità di divulgazione della musica. Inoltre, non
mancheranno momenti di ascolto
dedicati ai bambini, ragazzi e
famiglie, in collaborazione con le
scuole di musica. Fondamentale
sarà inoltre il coinvolgimento e la
formazione costante di genitori ed
educatori”. “Il metodo Rusticucci,
scientificamente testato dopo ben
35 anni di attività, si basa innanzitutto sull’ascolto del bambino
e sulla musica come scoperta di
sé, nel movimento, nella dizione e
nella comunicazione – ha spiegato
il prof. Rusticucci - i nostri figli
vivono quotidianamente a stretto
contatto con la musica. Il semplice
ascolto della nostra voce è già, di
per sé, una forte esperienza musicale. Per questo dobbiamo comunicare con loro attraverso il ritmo.
La musica va insegnata soprattutto
nel linguaggio parlato. Nel metodo
Rusticucci al primo posto c’è il
bambino, al secondo l’educatore
e al terzo posto il messaggio. Il
bambino è il vero protagonista”. Il “Metodo Rusticucci” viene
adottato, attualmente, in oltre
100 istituti comprensivi, direzioni
didattiche, istituti parificati ed in
più di 200 nidi comunali e privati,
e ovviamente nelle sedi associative
di tutta Italia.
Nel 2007 l’Associazione Culturale
“Toscanini ’79 Metodo Rusticucci”, licenziataria del Metodo
“Rusticucci”, ha ottenuto il riconoscimento ufficiale da parte del
Ministero della Pubblica Istruzione
e l’autorizzazione ad effettuare corsi di formazione e aggiornamento
per il personale della scuola.
Elisabetta Monti
02/04/14 10.17
>FABRIANO<
L'Azione 5 APRILE 2014
I bimbi scoprono
la speleologia
di SAVERIO SPADAVECCHIA
P
iccoli esploratori crescono
alla scuola dell’infanzia del
“Borgo Ciampicali”: martedì 25 marzo gli alunni della
sezione B hanno incontrato Sandro
Mariani (presidente del gruppo speleologico del Cai fabrianese, foto)
alla scoperta dei segreti del ciclo
dell’acqua. Un passaggio per comprendere quali siano le interazioni
tra i vari elementi naturali, acqua
e terra in particolare. Una nuova
occasione, anche in considerazione
della programmazione scolastica,
che ha permesso di apprendere ed
affrontare in maniera originale la
conoscenza del ciclo idrologico.
Immediato è stato l’interesse dei
piccoli studenti fabrianesi nei confronti dell’esperienza del presidente
del Gsf, con particolare attenzione
nei confronti degli animali e delle
strutture nascoste all’interno delle
grotte. Emozioni ed interesse che
i bambini hanno espresso immediatamente formulando domande,
ma anche attraverso la curiosità
dimostrata nei confronti degli
speleologi che si addentrano nelle
viscere delle montagne fabrianesi.
Sandro Mariani, impiegando ma-
teriale didattico della federazione
speleologica marchigiana (http://
www.speleomarche.it/), ha raccontato in maniera semplice ed
accattivante la storia di due gocce
d’acqua (Plin e Tin), che partendo
dalle nuvole vengono separate dal
vento per poi ritrovarsi nel mare
dopo aver affrontato le “rapide” dei
fiumi del territorio. Tin, scendendo
nell’argilla, si ritroverà nei prati
verdi della campagna marchigiana,
mentre Plin cadendo tra le rocce
si ritroverà all’interno delle grotte incrociando durante il tragitto
tutti gli animali tipici delle cavità
naturali (salamandre, gamberetti
ed il dolico). I bambini sono stati
catturati dalla descrizione fatta dei
pipistrelli, dalle loro caratteristiche
fisiche e dalla capacità di muoversi
al buio attraverso l’utilizzo dell’udito. Un incontro che non è stato
limitato ai soli animali, perché Plin
incontrerà anche gli speleologi che
all’interno della grotta cercheranno
di conoscere i segreti delle stalattiti
e stalagmiti. Un’esperienza caratterizzata anche dalle immagini proiettate all’interno della sezione, con
foto che hanno illustrato la tecnica
e l’equipaggiamento che tutti gli
speleologi (piccoli o meno) sono
tenuti ad indossare. Un’esperienza
che potrebbe essere anche replicata
dai più piccoli, affrontando percorsi
più accessibili senza dimenticare
i doverosi dispositivi di sicurezza
utilizzati anche dagli “speleologi
grandi”. Una giornata di studio e
festa, per conoscere attraverso la
testimonianza degli adulti, il mondo apparentemente nascosto della
natura. Le insegnanti della sezione
B Barbara Gubinelli, Carmelina
Carullo e Chiara Bigelli ringraziano
Sandro Mariani per la grande disponibilità dimostrata nei confronti dei
futuri speleologi.
Il Mercoledì Santo alla Sacra Famiglia
Come è ormai tradizione presso la
Sacra Famiglia anche quest’anno
verrà rappresentato il dramma teatrale da parte del gruppo “Campo
Sportivo”: l’appuntamento è per
Mercoledì Santo 16 aprile alle 21
dal titolo “Gesù Cristo ci ha portato
la risurrezione” (testo, musica e
canzoni appropriate), i cui sentimenti di rinascita devono animare
la vita dei credenti in questa terra.
Abbiamo sentito l’ideatore ed il
regista di questa rappresentazione
,don Nicola Gatti per qualche approfondimento.
Cosa significa questo lavoro?
"Gesù Cristo ha vissuto la sua
esistenza lasciando passare i giorni
così come capitavano alla meglio,
ma ha cercato di penetrare il progetto che Dio aveva su di lui e su
tutti gli uomini. Gesù era Gesù.
Però era un uomo come noi ed è
vissuto secondo la sua missione
e le risorse della sua personalità.
Aveva i suoi punti deboli, le sue
passioni, giorni di entusiasmo e
di scoraggiamento. Cercava però
di portare una convivenza di speranza, di cose positive. Un mondo
di persone giuste per costruire una
società secondo il piano di Dio. Il
suo era un servizio che variava a
seconda del bisogno della gente.
Questo è lo spirito di risurrezione".
Ci puoi fare qualche esempio?
"Tutto il discorso sulle Beatitudini,
la parabola del figliol prodigo, del
buon samaritano. A me piace tanto
l’incontro e la conversione della
samaritana. Amico di tutti, tutti
quelli che volevano. Era un uomo
che non si fermava alla superficie
delle cose. Le cose le pensava, le
preparava e chiedeva aiuto. Soprattutto pregava molto. Era una preghiera che nasceva dal profondo del
suo spirito e partiva sempre dalle
esigenze delle persone. Questi piccoli segni possono scuoterci e farci
mettere sul cammino di Dio per
dare una mano ai nostri fratelli".
Ma come si fa?
"Partendo. Ma non da soli, in
compagnia di Gesù e dei nostri
amici che aspettano il nostro invito
a partire".
7
Il grido di Don Ciotti
contro la mafia:
c'è Libera Fabriano
Una piazza gremita e commossa quella di Latina, lo scorso 22 marzo.
Centomila persone per un unico grande abbraccio in commemorazione
delle quasi 900 vittime di mafia. Per ricordarli tutti, uno ad uno. Quest’anno è stato il capoluogo agropontino ad accogliere la XIX Giornata della
Memoria e dell’Impegno organizzata da don Luigi Ciotti. Il presidio di
“Libera Fabriano” era lì, insieme agli altri provenienti da ogni parte d’Italia. Tanto dolore e una ferita dell’anima ancora aperta, che non si cancella,
con quei nomi gridati ad alta voce uno ad uno, che ancora graffiano le
coscienze di ognuno di noi. Un silenzio non privo di forti riflessioni e
di profondo rispetto verso coloro che hanno dato la vita per la libertà e
per la giustizia. Alcuni lottando e schierandosi in prima linea. Molti altri
morti per puro sbaglio, per un assurdo scherzo del destino. Tra di loro
80 bambini innocenti. Alla lettura dei nomi è seguito l’intervento di don
Luigi Ciotti. Più che un intervento è stato un grido di rabbia e di forte
speranza allo stesso tempo, un ringraziamento ma anche una richiesta di
aiuto: “Sono secoli che parliamo di mafia, basta, non ne possiamo più!”.
Esortazioni e messaggi taglienti rivolti a tutti. Chiede fatti don Ciotti,
coerenza e responsabilità. Ricerca della verità, della giustizia senza le
quali la nostra vita non ha alcun senso. Una verità che nel nostro paese
spesso sembra non contare, una verità di fatti, di stragi passate che ancora
non conosciamo. Il 70% dei familiari delle vittime di mafia non riesce a
capire il perché di questi omicidi, non riesce a risalire ai fatti, dato che
molti processi sono caduti in prescrizione. Si rivolge alla magistratura il
presidente di “Libera”, ma anche e soprattutto alla politica. Alla cattiva
politica, ai “furbetti” che mirano soltanto ai propri tornaconti. Si indigna
di fronte ad un tasso di disoccupazione e di povertà vergognoso. Si chiedono riforme contro la corruzione, la causa dei maggiori mali del paese.
Molto si sta muovendo anche grazie alla campagna digitale “Riparte il
futuro” che ha come primo obiettivo quello di rafforzare la legge contro
il voto di scambio politico mafioso. Sono state raccolte già 500mila firme
da parte di tanti cittadini che chiedono coerenza, ma soprattutto libertà
dalle mafie che fanno della corruzione la loro arma vincente.
Un cambiamento che parte non solo dagli organi istituzionali o dalla
magistratura, ma anche da ognuno di noi. Perché è la mafiosità degli
atteggiamenti da sconfiggere e contrastare, è il velo dell’omertà, è il non
chinare la testa di fronte a compromessi e a qualsiasi forma di corruzione. Avere il coraggio di ribellarsi, di dire no, di opporsi alla prepotenza
mafiosa. Senza paura. Un messaggio di speranza, quindi, e di gioia,
come l’abbraccio e il calore del Papa che il giorno prima ha accolto i
familiari delle vittime a Roma, nella chiesa di San Gregorio. Messaggio
forte il suo, rivolto ai grandi assenti, alle donne e agli uomini mafiosi:
“Convertitevi, cambiate vita, ancora è in tempo se non volete finire
nell’inferno”. Una supplica, una richiesta umile e mite di un Papa che
con tanta tristezza ascolta quei nomi uno ad uno. Stesso messaggio che
Wojtyla rivolse ai mafiosi ad Agrigento nel 1993, ma più mesto stavolta,
più pacato, più sofferto. “Una celebrazione che ha commosso tutti, un
appello che testimonia la presenza di una Chiesa attenta e sensibile verso
tutta l’umanità fragile, ferita ma attenta soprattutto al tema delle mafie,
della corruzione, delle tante forme di ingiustizia che negano la dignità
umana”, commenta don Ciotti.
Chiara Tiberi
Cuccaroni e Maiorino
presentano i loro libri
Venerdì 4 aprile, alle ore 17.30 presso la Biblioteca Sassi, lo scrittore
Valerio Cuccaroni presenterà il suo libro “L’Arcatana - Viaggio nelle
Marche creative under 35” (prefazione di Antonio Rezza, Gwynplaine
edizioni, 2013). Dalle inesplorate Marche sono sempre più numerosi
i giovani musicisti, narratori, poeti, cineasti, illustratori, artisti visivi e
performativi che si guadagnano la ribalta nazionale e internazionale. L’universo artistico marchigiano under 35 è in continua espansione e, oltre
a raccogliere consensi all’esterno, all’interno del territorio genera, in una
reazione a catena, la moltiplicazione degli spazi e dei progetti. Sabato 5
aprile, alle ore 17.30 sempre presso la Biblioteca Sassi, appuntamento
con la scrittrice Maria Grazia Maiorino che presenterà la sua ultima opera
“L’azzurro dei giorni scuri” (Italic, 2012). L’incontro sarà coordinato dallo
scrittore e critico letterario Alessandro Moscè. Interverrà Mario Ciappelloni, neurologo e coordinatore dell’Unità Valutativa Alzheimer del distretto
sanitario di Fabriano. La Maiorino nel suo libro affronta il delicato tema
dell’Alzheimer attraverso una storia intensa: Chiara sta dimenticando il
suo passato, Chiara non sa più chi è. Dove sono le chiavi di casa, dove
gli occhiali? A impedirle di ricordare è una delle tante forme di demenza
che vanno sotto il nome di Alzheimer.
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>FABRIANO<
L'Azione 5 APRILE 2014
Entriamo nel clima Palio!
A confronto i priori della Pisana e del Piano
S
di ANDREA GIOMBI
ono iniziati i lavori dell’Ente Palio
di San Giovanni Battista, in vista
della ventesima edizione. Un Palio
che forse è riduttivo considerare una
semplice manifestazione. A tal proposito,
abbiamo pensato di intervistare i Priori,
cominciando con Giorgio Vergnetta della
Porta del Piano e Claudio Tavolini della
Porta Pisana.
Che cosa è il Palio per Fabriano oggi e
cosa potrebbe essere?
VERGNETTA - Il Palio è la festa più importante della città ed un’occasione preziosa per
ricordare le nostre origini e le nostre specialità, ma dopo 20 anni non siamo riusciti ancora
a fare il salto di qualità che faccia uscire il
Palio fuori dai confini fabrianesi e che faccia
diventare le Porte vere protagoniste della vita
cittadina, purtroppo le difficoltà economiche,
e forse un po' di stanchezza da parte nostra,
ha fatto sì che l’entusiasmo iniziale andasse
un po' scemando. Si potrà ritrovare l'entusiasmo rendendo il Palio più presente durante
tutto l'anno e cercando di far appassionare
alla manifestazione i bambini già dall'età scolare. Un Palio sempre più vivo ed attrattivo
può diventare anche un importante veicolo
di turismo, tutti gli amici che nel corso degli
anni ho portato a vedere il Palio e in modo
particolare le infiorate, sono rimasti stupiti
dalla bravura degli infioratori, dalla bellezza
delle opere realizzate e del centro storico di
Fabriano, che nei giorni del Palio, grazie agli
addobbi, alle osterie e ai borghi medioevali
risulta particolarmente suggestivo.
TAVOLINI - Il Palio di San Giovanni Battista giunto ormai alla sua ventesima edizione
è sicuramente un evento molto importante per
la città, dove il coinvolgimento dei cittadini
ad un qualsiasi evento è da sempre vissuto
con distacco critico, per questo il traguardo
dei 20 anni è un gran traguardo. È un Palio
la cui gestione è in mano a pochi e questo
lo porta a vivere momenti di scarsa condivisione di idee; si sta spegnendo la voglia di
cambiare e di coinvolgere sempre di più i
giovani, che dovrebbero essere la vera anima
della manifestazione.
Quale è il contributo che la vostra Porta, come espressione dell’Ente Palio di
San Giovanni, richiede all’amministrazione
comunale, soprattutto
in merito ai costi delle
osterie e delle sedi?
VERGNETTA - Il Comune è molto presente nella vita del Palio
ed i rapporti sono stati
sempre molto buoni, ci
piacerebbe comunque
che ci sia un coinvolgimento sempre maggiore
sia nella parte operativa
per la realizzazione del
Palio, sia nella fase più
strategica, in particolare
per quello che riguarda
la pubblicità, per far
conoscere il Palio anche
fuori dei confini della valle del Giano. Per
quel che riguarda le esigenze più strettamente
organizzative, la nostra Porta è abbastanza fortunata: abbiamo una sede stabile in
Via Gioberti chiusa: le date
Vista la richiesta inoltrata da una ditta con la quale si chiede di vietare il transito veicolare
in via Gioberti al fine di consentire i lavori di smontaggio dell’impalcatura utilizzata per i
lavori di manutenzione in un edificio di via Gioberti, il Comando di Polizia Municipale ha
emesso l’ordinanza n.20 del 26.03.2014 con la quale stabilisce che nei giorni 7-8-9 aprile,
dalle ore 8.30 alle ore 17.30, in via Gioberti la circolazione veicolare è vietata; con alcune
eccezioni a seguito specificate. Di seguito le eccezioni.
1 - Nel tratto di via Gioberti, che da via dei Chiavelli arriva fino poco prima di largo Rismondo (civ.76) la circolazione sarà consentita a doppio senso di marcia e limite di velocità
di 20 km/h ai soli veicoli dei residenti, a quelli che debbano effettuare operazioni di carico e
scarico ed ai mezzi della ditta necessari alle operazioni sopra citate. Nel tratto che da Largo
Rismondo arriva a piazza Miliani, la circolazione sarà consentita a doppio senso di marcia e
limite di 20 km/h con ingresso/uscita da piazza Miliani ai soli veicoli dei residenti, a quelli
che debbano effettuare operazioni di carico e scarico ed ai mezzi della ditta necessari alle
operazioni sopra citate. All’inizio di tale tratto (corrispondenza Piazza Miliani) un moviere
della ditta controllerà l’accesso dei mezzi e garantirà l’opportuna informativa di sicurezza
ai pedoni.
2 - Il transito pedonale nei pressi dell’area dei lavori, per motivi di sicurezza, verrà deviato
in percorsi alternativi con apposita segnaletica.
3 - Nei giorni ed orari sopra indicati i veicoli provenienti da via Chiavelli, da via Balbo e
da via Damiano Chiesa avranno l’obbligo di proseguire per via Berti.
4 - Dalle ore 8 del 7 aprile alle ore 20 del 9 aprile, in Largo Rismondo la sosta e la fermata
sono vietate per consentire il temporaneo deposito dei mezzi e materiali necessari ai lavori.
BREVI DA FABRIANO
~ RissA PREsso discotEcA
Rione Santa Maria, 22 marzo ore 6. Rissa
nel parcheggio presso la discoteca “Altravida”, arresto da parte della Polizia di un
29enne marocchino - residente a Pesaro
-per rissa e resistenza a pubblico Ufficiale
e denuncia di altri due extracomunitari sui
20 anni. I tre, ubriachi, si azzuffavano per
una ragazza, ma sembra che anche altri
partecipavano alla baruffa. L’arrestato ha
precedenti per droga ed è alla seconda
rissa in sette giorni; comunque, il giorno
dopo veniva liberato.
~ RiVALi in AmoRE:
uno fRAttuRA L’ALtRo
San Severino Marche, 25 marzo. Un
45enne di Cerreto d’Esi sperona l’auto
del rivale in amore - 47enne abitante nel
luogo - rompe il vetro di un finestrino del
veicolo e quando l’autista scende lo colpisce alle gambe con un bastone di ferro.
I Carabinieri sedano la rissa. Il colpito
viene ricoverato per fratture alle gambe,
prognosi 30 gg. s. c. L’aggressore è stato
denunciato per lesioni, porto abusivo di
arma illecita e danneggiamenti.
~ cAdE iL dRoGAto
Stazione Ferroviaria, 24 marzo, ore 17.30.
Un 36enne di Fabriano mentre stava
passeggiando cade improvvisamente per
malore ed il personale medico del 118
ed i Carabinieri lo soccorrono - aveva
preso eroina - quindi gli fanno una idonea
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un locale di proprietà
della Curia e l'osteria
verrà realizzata presso il
chiostro del Complesso
San Benedetto, che il
Comune ci concede per
il mese di giugno. Gli
affitti sono naturalmente un costo significativo per un’associazione
che si mantiene quasi
esclusivamente con gli
introiti dell’osteria, per
questo sarebbe bello, in
un'ottica futura, poter
disporre di un locale
adeguato per far diventare la sede della Porta
un vero luogo di ritrovo
piuttosto che un solo
deposito di attrezzature.
TAVOLINI - In qualità di Priore di Porta
Pisana e di portavoce del mio consiglio,
penso che ciò che più preme alla mia Porta,
iniezione e lo salvano. I Carabinieri svolgono
indagini per individuare lo spacciatore e la
provenienza della sostanza stupefacente.
~ ELicottERo, AttERRAndo, uRtA PALo
Piobbico (PU) 25 marzo. Durante l’atterraggio un elicottero del 118 della base di Fabriano, giunto per soccorrere un deltaplanista,
urta un palo che produce la rottura di un
vetro, ma atterra bene. Illese le sei persone
a bordo. Riparato il guasto, il giorno dopo
l’elicottero riprendeva regolarmente la sua
opera di soccorso.
~ AcquA si infiLtRA, PRoducE fRAnE
E ALtRi dAnni
Fabriano, 27-28 marzo. La pioggia insistente
provoca frane ed allagamenti ed i VdF fanno
interventi per allagamento dell'officina in via
Buozzi a causa di scarichi ostruiti; terriccio
sulla strada di Argignano; prosciugamento
in una casa di Albacina e altri danni presso
la stessa frazione; infiltrazioni in un palazzo a
Cerreto d’Esi; a Ciaramella frana di terriccio
finito sulla strada; a Rocchetta Bassa allagamento del sottopasso della ferrovia per
esondazione di un piccolo torrente.
~ 103 Anni con cARtA di fAbRiAno
Fabriano, giorni fa. Da Bolzano, giunge a
Gianni, titolare dell’antica Cartolibreria Lotti,
la richiesta di 20 buste e 20 fogli della pregiata
Carta “Florentia” prodotta dalla Cartiere di
Fabriano e tagliata a mano. L’uomo è Steno
Giulini 103enne di Bolzano, e, da 25 anni,
ogni 6 mesi, richiede per posta o per telefono
il famoso prodotto fabrianese.
“Sono stato male, stavo per partire – ha
confessato a Gianni - ma eccomi ancora.
Per pagare tramite bonifico, mando mio
fratello in banca”.
“Prima della malattia ci andava lui in
banca” dice Lotti. E’ un signore, è sveglio, sempre pronto, ha una bellissima
calligrafia e gli piace solo la nostra carta.
Una volta gli spedii per regalo carta da
disegno “Rosaspina” e lui me la rimandò,
tutta disegnata; sono molto belli, i disegni:
forse è un artista; di sicuro è un distinto
centenario ed onora la Carta Fabriano.
Auguri a lui ed alla nostra carta”.
Porthos
~ bRontoLonE
Fabriano. I padroni debbono raccogliere
gli escrementi dei loro cani, altrimenti
sono “multabili”. Sembra difficile coglierli
sul fatto, ma le telecamere, nei luoghi in
cui registrano, non li “segnalano”?
Claudio Tavolini di Porta Pisana
è la possibilità di avere una sede a nostra
disposizione. Una sede che sia stabile e che
possa fungere da laboratorio, da luogo di aggregazione, insomma un punto di riferimento
per tutti portaioli e cittadini che vogliano
partecipare all’organizzazione del Palio.
Inoltre credo che sia da predisporre spazi
adeguati per organizzare la propria osteria,
principale ed unica fonte di sostentamento
della stessa porta, eliminando così i tendoni
decisamente inappropriati. L’Ente Palio di
San Giovanni dovrebbe essere rifondato a
partire dal proprio statuto, attivando una
integrazione sinergica con l’amministrazione
comunale, dal momento che credo sia la manifestazione più rappresentativa degli ultimi
20 anni. Ritengo che l'aspetto più importante
sia quello di uniformare la parte economica
gestionale, in quanto non è possibile che le
Porte siano in sfida tra loro per le osterie
(unico sostentamento economico), quando è
molto più bello vedere la sfida in piazza tra
i quattro storici quartieri tra giochi, arcieri
e fabbri.
Quali sono le iniziative per questo ventennale?
VERGNETTA - Il programma è ancora
in fase di definizione: allo stato attuale è
prevista una serata rievocativa nel giorno
iniziale in cui verranno ricordati i fabbri e
i presidenti dell’Ente che si sono succeduti
nel corso del tempo.
TAVOLINI - Le iniziative per il ventennio
sono solo piccoli ritocchi ad un programma
già conosciuto, questo in linea con quanto già
detto sopra e con i sempre più limitati budget.
Vaccinazioni pediatriche:
un dibattito con gli esperti
Un convegno-dibattito sul delicato tema “Vaccinazioni pediatriche: scegliere consapevolmente” si svolgerà venerdì 11 aprile (ore 20.30) a Fabriano
presso la Sala Ubaldi (in Via Cappuccini, presso l’Istituto Agrario).
Interverranno la dottoressa Maria Rita Marchegiani (psicologa) e l’avvocato Roberto Mastalia (esperto in indennizzo danni vaccinali). Il
convegno, ad ingresso gratuito, è organizzato da OstetricaGiorgiaTiz
e da MammaLicinia&MammaSimona, grazie al sostegno di Cinecittà,
Erboristeria Quintessenza, Helios e Jolly Bar.
L’idea di dar vita a questo appuntamento è nata in seguito all’interesse e
alla richiesta di numerose famiglie di Fabriano e dintorni, al fine di conoscere e ricevere informazioni da persone competenti.
“Il nostro fine – dicono le organizzatrici – è quello di promuovere una
libera e consapevole informazione per muovere i passi nell’importante e
difficile percorso della genitorialità”. Il convegno è aperto all’intera cittadinanza, ai pediatri della zona e a tutti coloro in qualche modo interessati.
f.c.
~ ARREstAti 2 sPAcciAtoRi
Campodonico 28 marzo ore 1. Dopo
un inseguimento, i Carabinieri fermano
una Golf su cui c’erano due uomini: un
26enne di Sassoferrato residente a Jesi
ed un macedone 30enne residente a
Sassoferrato e li arrestano per detenzione
di sostanza stupefacente a fini di spaccio.
Avevano 36 grammi di cocaina che,
durante l’inseguimento, avevano gettato
fuori dall’auto. Ora sono agli arresti
domiciliari.
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L'Azione 5 aprile 2014
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>SPECIALE SCUOLA<
L'Azione 5 APRILE 2014
Parlamentari, un modello?
La scuola ha il compito di favorire il senso di responsabilità di ognuno
P
iù volte di fronte ad
accuse di comportamenti negligenti
o manifestazioni di
ignoranza da parte dei parlamentari la giustificazione
portata è stata quella che
Senato e Camera sono lo
specchio dell’intera comunità sociale e come nella società esistono persone diverse
con diversi valori e modi di
agire, così avviene tra i politici. Si tratta naturalmente
di una giustificazione che
non regge poiché i deputati
e senatori eletti non possono
riprodurre una copia in scala
ridotta di tutti i pregi e difetti
degli italiani, ma dovrebbero
configurarsi come componenti di un gruppo scelto tra
i cittadini che maggiormente
manifestano valori positivi,
comportamenti ineccepibili,
detentori di una cultura adeguata. Questo perché sono
essi a proporre ed approvare
le leggi e come professionisti
del settore sono i primi a
dover rispettare le regole.
D’altra parte solleverebbe
forti dubbi il fatto che una
persona poco rispettosa delle
regole e quindi degli altri, sia
in grado di decidere in maniera oggettiva la qualità di
una legge. Parlando di queste
cose vengono facilmente
alla mente casi eclatanti di
parlamentari indagati o addirittura condannati, ma senza
ricorrere a tali manifesti
fenomeni, comportamenti
quali assenteismo, mancanza
di attenzione,
carenza di
partecipazione, linguaggio volgare,
insulti, aggressioni
esplicitate in
maniera evidente o subdola, nonché
chiara ignoranza in ciò
che concerne
l’educazione
civica, gli accadimenti di
portata storica, la cultura di
base, non sono da giustificare per una persona che occupa incarichi così importanti.
Risulta fondamentale che
il gruppo dei parlamentari
costituisca un modello ineccepibile di bravi cittadini
capaci di essere d’esempio
per tutti. Partendo da questi
principi la comunità dei
politici potrà acquistare la
fiducia necessaria da parte
di tutta la comunità sociale.
Nel mondo della scuola, di
cui facciamo parte, più volte
chiediamo ai docenti di dimostrare buona condotta in
ogni cosa che fanno poiché a
livello educativo vale più un
buon esempio rispetto a tante
belle parole. Ecco perché le
persone che ci rappresentano
nelle sedi di responsabilità
dovrebbero essere per tutti
dei fari di correttezza e
onestà. Di contro quando
viene percepito da molti un
modo di fare poco serio a
livello istituzionale, si perde
fiducia negli organi centrali
e nel loro operato e ciò compromette la qualità dell’intero sistema. La scuola ha
il compito fondamentale di
formare il cittadino ed uno
degli obiettivi è favorire la
capacità critica e il senso
di responsabilità di ognuno.
Abbiamo il dovere di far
crescere i giovani secondo
i valori forti del vivere in
comunità e con
la facoltà di diventare cittadini attivi capaci
di pretendere
di essere adeguatamente
rappresentati
nei piani più
alti delle istituzioni.
Risulta al contempo importante cercare di
non innescare,
verso i ragazzi,
un sentimento
di “antipolitica”. Il giusto punto di vista non può
essere di mera condanna
(perché siamo tutti bravi a
scandalizzarci degli errori
ed omissioni degli altri) ma
di ripresa su se stessi e per
se stessi (come mi comporto
io? Cosa voglio e desidero
essere bene per me?).
L’Italia è attraversata da una
grande emergenza. Non è
innanzitutto quella politica
e neppure quella economica
Il ruolo necessario del genitore
nella formazione del bambino
Sono uno di quei genitori che ritengono necessario il ruolo della scuola, oltre a quello della famiglia, per
la formazione del bambino; tant’è
vero che io stesso mi sono sempre
interessato a far parte dell’organizzazione scolastica. Inizialmente
ho svolto il ruolo di rappresentante
di classe alla scuola elementare
“Mazzini”, poi mi è stato dato l’incarico di presidenza del Consiglio
d’Istituto. Durante gli anni in cui
ho ricoperto questo ruolo c’è stato
un cambiamento significativo: la
scuola materna ed elementare si è
accorpata con la scuola superiore
di primo grado, formando l’Isti-
10 fabriano.indd 2
tuto Comprensivo “Marco Polo”.
La fusione dei due plessi non è
stata così semplice, come potrebbe
sembrare, ma mi sento di affermare
che il dirigente, il corpo docenti ed
il Consiglio d’Istituto hanno agito,
seppur con qualche contrasto, come
un vero e proprio team, facendo
fronte a molte problematiche. Far
parte del Consiglio d’Istituto è
stata un’esperienza importante, è
un modo per partecipare più da
vicino alla vita scolastica, cercando
di risolvere problematiche varie e di
proporre nuove idee per rendere la
scuola dei più giovani migliore. I
genitori come parte integrante della
scuola: è un concetto che ho sempre
sostenuto, perché devono sentirsi
anche loro partecipi della formazione scolastica dei figli, in quanto per
un percorso formativo coerente e a
tutto tondo dei ragazzini, bisogna
che le due realtà, scuola e famiglia,
parlino lo stesso linguaggio e che
siano sulla stessa lunghezza d’onda.
Dalla comunione di questo principio in Consiglio d’Istituto è nata
l’iniziativa “Scuola per Genitori”,
il cui scopo era avvicinare i genitori alla scuola ed aiutare loro ad
educare e capire i propri figli. Dallo
stesso Consiglio d’Istituto sono nati
molti altri progetti che sono andati
– a cui tutti, dalla destra alla
sinistra, legano la possibilità
di ripresa del Paese -, ma
qualcosa da cui dipendono
anche la politica e l’economia. Si chiama “educazione”
(che non sono primariamente
le buone maniere o i comportamenti civili). Riguarda
ciascuno di noi, ad ogni
età, perché attraverso l’educazione si costruisce la
persona, e quindi la società.
Non è solo un problema di
istruzione. Educare, cioè
introdurre alla realtà e al suo
significato, mettendo a frutto
il patrimonio che viene dalla
nostra tradizione culturale,
è possibile e necessario,
ed è una responsabilità di
tutti. Occorrono maestri, e
ce ne sono, che consegnino
questa tradizione alla libertà
dei ragazzi, che li accompagnino in una verifica piena
di ragioni, che insegnino
loro a stimare ed amare se
stessi e le cose. Non abbiamo bisogno di “incattivire”
i ragazzi e le persone verso
qualcuno, ma c’è bisogno di
qualcuno che ci aiuti a ritrovare il senso del vivere e del
morire, di qualcuno che non
censuri la nostra domanda di
felicità e di verità. La scuola
può costituire realmente uno
poi a buon fine, come la possibilità
per i ragazzini che ne avevano
bisogno di partecipare a corsi di
recupero a carico economico della
scuola, o l’opportunità per i ragazzi
volenterosi di approfondire la loro
formazione partecipando a corsi
di potenziamento. Un’altra attività
che il Consiglio con tenacia ha
portato avanti è stata la costruzione
di una nuova struttura per la scuola materna (“Borgo
Ciampicale”). La
collaborazione tra
docenti, dirigente e
Consiglio, ha reso
possibile realizzare progetti formativi verticalizzati che
comprendevano tutti
e tre i gradi di istruzione ed ha anche
permesso incontri tra
docenti della scuola
media e dei Licei
classico e scientifico,
spazio adatto per questa
ricerca. Dentro le cose che
si studiano, dentro il tempo
scolastico, dentro il rapporto
con i professori.
Bisogna puntare prima di
tutto su questi aspetti perché il moralismo rischia di
non aiutare a crescere, ciò
che aiuta a crescere è solo
un luogo, un posto dove il
gusto della vita possa avere
la possibilità di svilupparsi e
dove le esperienze di ognuno
servano agli altri per crescere. Per la vita, nostra e di tutti
gli altri.
Nella scuola, come in altre
realtà, c’è bullismo, distrazione, indifferenza, disagi
di ogni tipo, povertà intellettuale, decadenza culturale, ma non sarà l’analisi a
salvarci, né il ripristino delle
regole di comportamento e
l’innalzamento della qualità
dell’insegnamento, peraltro
necessari, ma poter incontrare un adulto che giochi la sua
umanità con un sentimento
d’amore verso i ragazzi. Tale
sentimento potrà creare cittadini capaci di costituire un
modello per tutta la società.
Andrea Boldrini, Emilio
Procaccini, Antonello Gaspari,
dirigenti scolastici degli Istituti
Comprensivi di Fabriano
al fine di preparare lo studente ad
un livello di scuola superiore. A
distanza di alcuni anni dal termine
del mio mandato, posso dire di sentirmi soddisfatto ed onorato di aver
dedicato il mio tempo alla scuola,
perché credo che sia necessario
puntare tutta la nostra attenzione
sulla formazione dei bambini e dei
ragazzi che saranno il domani.
Mauro Mancini
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L'Azione 5 APRILE 2014
>FABRIANO<
11
Il Nordic Walking fa bene
I benefici della camminata con bastoncini illustrati in un convegno
di DANIELE GATTUCCI
V
enti sedute di allenamento di un’ora, praticando il Nordic Walking
(camminare con l’ausilio di appositi bastoncini) unite ad un
intervento di educazione alimentare, effettuate su nove persone affette da Sindrome
Metabilica, hanno dimostrato i giovamenti
derivanti da questo programma, messo a punto dall’Associazione Nordic Walking School,
in collaborazione con il Comitato Regionale
Marche, la Società Italiana Nutrizione Sport
e Benessere e il patrocinio dell’Asur Marche
– Area Vasta 2, dell’Università di Camerino,
della Fondazione Cassa di Risparmio di
Fabriano e Cupramontana. Progetto multidisciplinare, i cui risultati sono stati presentati
nel corso di un convegno (foto) tenuto nella
sala assemblea della Fondazione Carifac,
alla presenza di tutti gli attori dell’iniziativa
che, come detto, ha documentato, a partire
dalla limitazione al ricorso della quantità
dei farmaci usati, quanti benefici derivano da
un’attenta nutrizione e costante attività fisica.
In buona sostanza, un campione (utilissimo,
è stato detto, sarebbe estenderlo) di soggetti
con sindrome metabilica, cardiopatica e dia-
11 fabriano.indd 2
betica è stato sottoposto a una serie di prove
di questa disciplina sportiva che comporta
tra gli altri vantaggi, un maggiore dispendio
di calorie e nello stesso tempo si è fatto seguire loro, una dieta (gestita da Luca Belli
e Giorgia Vici del Servizio Igiene Alimenti
e Nutrizione) impostata sulla composizione
corporea ricavata da diverse tecniche
di valutazione. I risultati, tra tutti gli
altri, come detto dalla dottoressa Colao del Sian Asur Marche Area Vasta
2, hanno evidenziato “una riduzione
del peso, della circonferenza di vita,
miglioramento del rapporto massa
muscolare/massa grassa, aumento
della muscolatura a livello del tricipite e quadricipite”. Al riguardo
il dottor Pompeo D’Ambrosio,
dell’Unità Operativa di Medicina
dello Sport ha posto l’accento sulla
qualità e quantità dell’alimentazione nel mondo occidentale odierno:
“Siamo una popolazione ipernutrita
e per questo occorre commisurare tutti i
parametri con lo stile di vita delle persone
che dovrebbero aumentare l’attività fisica,
abolire il fumo, limitare l’uso di alcool”. La
dottoressa Patrizia Rosy Pelliccioni, dell’U-
nità Operativa di Cardiologia del “Profili”,
sempre riferendosi ai risultati di tale studio
ha rilevato che “miglioramenti nella capacità
di affrontare lo sforzo, in termini di glicemia,
riduzione di colesterolo e trigliceridi. Molto
opportuno – ha soggiunto - sarebbe ampliare
questa osservazione ad un numero superiore
di soggetti”. Osservazione, questa ultima,
riproposta dal dottor Franco Gregorio, dell’Unità Operativa di Diabetologia del “Profili”:
“Risultati prevedibili come segno ma ancora
più probanti in valore assoluto considerando
il campione esiguo dei soggetti interessati e
la breve durata della studio. Comunque, la
riduzione della glicemia, grazie ad una seduta
di Nordic Walking (700 calorie, durata media
un’ora, coinvolgimento del 90% della muscolatura) corrisponde a un aumento del 30%
del metabolismo giornaliero”. In chiusura,
dopo l’intervento della dottoressa
Elisa Ambrogiani, sul sistema di
sorveglianza dei fattori di rischio
e misure di prevenzione nella
popolazione adulta (per l’area
Vasta 2 il livello di attività fisica il
28% è attivo, il 49% parzialmente
attivo, il 24% sedentario), il dottor Giampiero Marinelli, fautore
dello studio e del convegno ha
commentato: “La passione per il
Nordic Walking e la professione di
medico mi hanno fatto accendere
l’interesse su questo progetto reclutando i nove soggetti all’interno
del territorio fabrianese. Gli esiti
sono davvero incoraggianti, la collaborazione
di ogni realtà coinvolta è stata totale, la risposta da parte degli utenti altrettanto, non resta
quindi che auspicare una replica allargata di
questa sperimentazione”.
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12
>EVENTI<
L'Azione 5 APRILE 2014
Il sipario con Ranieri
"Viviani varietà" venerdì chiude la stagione teatrale
di FERRUCCIO COCCO
C
i avviamo verso la conclusione della stagione
2013/14 del Teatro Gentile. E la chiusura sarà
– come si suol dire – col botto!
Venerdì 4 aprile (ore 21), infatti, il
protagonista in scena sarà Massimo
Ranieri, che non ha certo bisogno
di presentazioni. Lo spettacolo si
intitola “Viviani varietà”, di Raffaele Viviani, per la regia di Maurizio
Scaparro. Si tratta di un viaggio tra
le poesie, le parole e le note che
vedrà protagonista il cantante/attore
napoletano.
Un po’ di trama. Nel 1929 sul piroscafo “Duilio”, Massimo Ranieri
(Raffaele Viviani) attraversa l’oceano da Napoli a Buenos Aires con la
sua compagnia di attori e musicisti.
Nella lunga traversata mette in prova lo spettacolo destinato a cercar
fortuna nell’orizzonte di promesse
e speranze del nuovo mondo, così
il vero debutto avverrà col pubblico
degli emigranti imbarcati sulla nave
per festeggiare la notte del passaggio dell’Equatore. Massimo Ranieri
e Maurizio Scaparro ricompongono
la galleria di ritratti in musica che
Viviani ha disseminato nelle sue
opere, riunendo nelle sale di terza
classe del “Duilio” il popolo vitale
e dolente degli scugnizzi, degli
ambulanti, delle prostitute e della
povera gente per farne i protagonisti
e gli spettatori del varietà popolare
che va in scena. Nella sala del
piroscafo affacciata sul blu dell’oceano, scorrono le melodie più
note di Viviani: So’ Bammenella
‘e copp’ ‘e quartiere, Lavannarè,
‘O guappo ‘nnammurato fino a ‘O
Sapunariello, che Ranieri canta
accompagnato dal nutrito cast di
attori. Il piroscafo ricreato per la
scena e i costumi portano la firma
di Lorenzo Cutùli, le elaborazioni
musicali sono di Pasquale Scialò, i
movimenti coreografici di Franco
Miseria, e i testi sono stati curati
direttamente dal nipote di Raffaele
Viviani, Angelo Longone Viviani.
Informazioni e biglietti allo 0732
3644.
Massimo
Ranieri
Una mostra omaggio a monsignor Scheppers
Monsignor Victor Scheppers (1802 – 1877) è il fondatore della Congrega- Scout – Fabriano I, nel 1950 la Fortitudo Calcio, tornei di Pallavolo, nel
zione dei fratelli di Nostra Signora della Misericordia. Nasce a Malines in 1974 la società di Pattinaggio che oggi ha uno spazio indipendente presso
Belgio, da una famiglia cristiana, nobile e benestante. A venti anni sceglie gli impianti sportivi della città, tornei di basket, nel 1972 il 1° Carnevale
la vocazione al sacerdozio, rinunciando ad una vita agiata, per occuparsi dei Bambini, una festa di luci, colori, musica e canto, di sfilate in maschera
con zelo e dedizione ai poveri, agli orfani, ai carcerati, convinto che l’e- con premiazioni che è terminato, purtroppo, con il tragico sisma del 1997,
ducazione e l’istruzione fossero il modo migliore per riscattare la dignità ma l’operato più significativo dei Fratelli della Misericordia a Fabriano è la
dell’uomo. Oggi la Congregazione è presente in Belgio, Italia (Sede Ge- preziosa e proficua opera educativa ed istruttiva a beneficio di tanti giovani
neralizia), Argentina, Canada, Uraguay, Burundi ed India con un centinaio dal 1924 al 1997, con il convitto, la sezione distaccata della Scuola Media
di religiosi che svolge il suo lavoro per l’educazione scolastica ed il tempo Gentile ed i dopo scuola che a titolo di volontariato vi insegnarono i più
libero dei giovani. In Italia la Congregazione è presente a Busnago (Monza) grandi nomi della cultura fabrianese, fra cui i prof. Romualdo Castelli,
con il Collegio S. Antonio e a Roma con la Pontificia Scuola Pio IX, con Mons. Gustavo Bernardoni, Mons. Giuseppe Riganelli, Mons. Enrico
migliaia di studenti dalla scuola dell’infanzia alla scuola superiore, a Jesi Migliarini, la sig.ra Margherita Gagliardi, Mons. Pietro Ragni e tanti altri
(An) con il Collegio Pergolesi, Casa famiglia per anziani. A Fabriano i illustri personaggi. La città di Fabriano nel 2011 ha dedicato una via a
Fratelli della Misericordia sono presenti dal 1914, prima in via della Portella Fratel Mario Salvatori (1918-1994), sacerdote ed educatore dei Fratelli
(oggi via Damiano Chiesa), poi in via Cavour dove continuano a svolgere di Nostra Signora della Misericordia, per il meritorio impegno sociale e
la loro tradizionale opera di educaculturale che ha trasmesso ai tanti
zione e di assistenza ai giovani. La
giovani che frequentavano l’oratorio
mostra che verrà aperta domenica 6
del Collegio Gentile. La mostra al
aprile e terminerà il 11 maggio, nello
Gonfalone seguirà un percorso che
splendido scenario dell’Oratorio del
parte dalla vita del fondatore per arAl via giovedì 10 aprile la IV edizione della Festa di Scienza e Filosofia, organizzata dal
Gonfalone è un omaggio al fondatore
rivare ai nostri giorni con le testimoLaboratorio di Scienze Sperimentali insieme a Oicos Riflessioni e al Comune di Foligno.
Mons. Victor Scheppers per il dono
nianze delle opere che si sono svolte
L’appuntamento, che si svolge a Foligno e che raccoglie un bacino d’utenza nazionale,
della sua opera nel mondo e festega Fabriano e le tante pubblicazioni
è oramai un palco prestigioso per scienziati e filosofi di fama internazionale impegnati
giare il centenario delle molteplici
come la rivista “Conosciamoci” che
nella divulgazione culturale.
attività a Fabriano. Sono tanti, anzi
da 33 anni diffonde l’operato della
Quattro giorni di Festa in cui saranno ben 72 le conferenze, ad ingresso gratuito, che
moltissimi i giovani fabrianesi che
Congregazione. Inaugurazione alle
vedranno protagonisti 64 autorevoli intellettuali, tra cui Massimo Cacciari, Umberto
hanno frequentato il Collegio Gentiore 17 di domenica 6 aprile.
Galimberti, Giovanni Bignami e Vito Mancuso.
Sandro Tiberi
le: nel 1947 la fondazione del Gruppo
Festa di scienza e filosofia
Ecco le uova
per la lotta
alle leucemie
Ritorna l’evento
delle “Uova della
speranza”, giunta
alla diciannovesima edizione,
proposta dall’Associazione Sergio
Luciani, in collaborazione con l’Ail
(Associazione Italiana Leucemie),
per raccogliere fondi per la ricerca
e la cura delle leucemie. Da venerdì
4 aprile a domenica 6 aprile alcuni
volontari dell’associazione saranno
presenti a Fabriano in Piazza del Comune,
nell’atrio dell’Ospedale cittadino e alla
Coop per offrire il tradizionale uovo di
cioccolato. Ringraziamo fin d’ora coloro
che contribuiranno alla riuscita della
manifestazione.
Storia: Gilio,
canonico
ed erudito
Ultimo incontro organizzato dall’Archeoclub di Fabriano presso la sede della
Biblioteca nel ciclo di incontri dal tema
“Fabriano tra 1500 e 1600: storia, arte,
cultura”. L’appuntamento è per mercoledì 9 aprile alle 16.30 con Marika
Ragni che parlerà di “Gilio: canonico ed
erudito fabrianese, autentico interprete
del suo tempo”.
Diabetici:
l'assemblea
annuale
L’Associazione per la Tutela del Diabetico
Atd Onlus di Fabriano, venerdì 11 aprile
alle 15.30, terrà l’assemblea annuale dei
soci presso la sala Parca dell’ospedale
di Fabriano. Tre gli argomenti principali
all’ordine del giorno: relazione del presidente sull’andamento delle attività a
consuntivo e quelle in previsione per
il 2014, discussione ed approvazione
del bilancio di esercizio 2013, campo
scuola 2014.
I "nuovi" attori di Papaveri e Papere
si meritano una giusta... promozione
Promossi. Sì, perché sono stati davvero bravi i “nuovi”
attori lanciati dall’associazione Papaveri e Papere nella
commedia “Cinque”, andata in scena il 22 marzo al
Teatro Gentile di Fabriano e il 29 marzo al Teatro Casanova di Cerreto d’Esi. Provenienti da una formazione
pluriennale all’interno della scuola teatrale di Papaveri
e Papere, Roberta D’Angelo, Chiara Greco, Marina
Magurno, Daniela Mezzanotte, Francesca Tozzi ed
Alessandro Galli hanno dato dimostrazione di saperci
fare, calandosi bene nei ruoli rispettivamente assegnati. Un plauso anche al regista Mauro Mori (assistito
da Claudia Mengarelli), che ha riadattato il copione
di Claudio Salomoni riuscendo a mantenere alto il
ritmo della commedia. Non era assolutamente facile
tenere i tempi delle frenetiche battute e dell’incalzante
dialogo con cinque/sei attori contemporaneamente in
scena (alla prima esperienza), per cui l’elogio – per
tutti – è doppio. “A sipario chiuso, la sensazione è
quella di aver portato a termine un’impresa – dicono
i responsabili di Papaveri e Papere - Del resto se un
associazione teatrale non tenta, non sperimenta, non
rischia, fa torto all’essenza stessa del suo essere compagnia amatoriale, che fa le cose per passione e non
per calcolo. Se un ciclo triennale di preparazione non
si conclude con uno spettacolo in cui ogni allievo è
protagonista, si vanificano le tante serate passate nei
laboratori teatrali ad apprendere, perfezionare, costruire, memorizzare, sudare…”. Per chi non ha assistito, la
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sinossi della commedia – in estrema sintesi – è incentrata su cinque donne che si ritrovano dopo cinque anni
dal termine degli studi universitari, a raccontarsi i loro
cinque uomini dell’epoca e… quelli attuali. “Il gioco
di squadra ha funzionato bene – commentano ancora
quelli di Papaveri e Papere - e questa misura te la da il
pubblico, che partecipa, ride, sottolinea con l’applauso
le scene, dando coraggio a chi sta sul palco ad esibirsi e
conferma che si è fatto un bel lavoro a chi sta dietro le
quinte a trepidare”. Alla produzione di "Cinque" hanno
contribuito Corrieri Arredamenti con gli arredi di scena,
Smargiassi Costruzioni con gli spazi per allestire lo
spettacolo, Matteo Mingarelli e Antonio Stopponi con
le foto di scena, Massimo Arteconi e Mauro Ricci con
l’allestimento della scena, Gabriele Bernacconi con la
grafica dei manifesti e del programma di sala, Gino
Campetella con il service, Andrea Vitali con le riprese
video. “Riteniamo di aver ben onorato anche questa
volta l’opportunità che l’assessorato alla Cultura del
Comune di Fabriano ci ha dato inserendo ‘Cinque’ nel
cartellone 2013/2014 del Teatro Gentile, sezione ‘La
città in scena’ – concludono i referenti di Papaveri e
Papere - e ci proponiamo anche per il prossimo anno
con un nuovo allestimento che prosegua nel solco del
percorso ‘Fare Teatro a Fabriano’. Percorso che abbiamo avviato nel 2011”. Anche per Cinque si prevedono
repliche in altri teatri del circuito regionale.
f.c.
02/04/14 10.24
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>SPAZIO LAVORO<
L'Azione 5 APRILE 2014
Indesit: qualche schiarita
Per l'azienda novità appena annunciate e altre in arrivo: ipotesi vendita
di ALESSANDRO MOSCÈ
A
ngelo Casò è stato nominato
dall’assemblea dei soci nuovo
presidente di Fineldo, la finanziaria della famiglia Merloni che
controlla il pacchetto di maggioranza di
Indesit Company. Lo afferma una nota del
26 marzo sottolineando che Casò, già vicino
a Vittorio Merloni e ad Indesit Company
(della quale è stato presidente del collegio
sindacale) costituisce un momento di convergenza unanime di intenti della famiglia.
Sembrava iniziata l’era di Aristide Merloni.
Il nipote dell’omonimo nonno capostipite
della dinastia industriale fabrianese era stato,
secondo indiscrezioni, indicato come nuovo
presidente della Fineldo a partire dal giorno
in cui il consiglio di amministrazione ha preso
atto delle dimissioni irrevocabili del gemello
Andrea. Sarà invece Casò a confrontarsi con
i figli e la moglie di Vittorio
Merloni. Attualmente presiede il consiglio di gestione
dell’Oic ed è membro del
Compliance Advisory Panel
di Ifac. Casò è altresì consigliere di amministrazione di
Mediobanca spa, presidente
del collegio sindacale di Benetton Group spa e sindaco
effettivo di Italmobiliare. Nel
frattempo accordo raggiunto
dopo sette ore di confronto a
Roma tra il management Indesit e i sindacati sui bonus
ai lavoratori. L’intesa si è
trovata sui premi annui:
quello per le ferie estive (in
media 1.000 euro ad operaio) non scenderà
al di sotto del 70% anche in caso di presenze
in azienda ridotte per il ricorso continuativo
alla cassa integrazione straordinaria. Quanto
al bonus di risultato (attorno ai 2.000 euro
in soluzione unica a fine anno) l’azienda
Vorrei fare l'artigiano: la Cgia
spiega i segreti della carta
A scuola si lavora la carta a mano.
La classe V A di Sassoferrato partecipa al concorso Confartigianato
“Vorrei fare l’artigiano”. Sandro
Tiberi, Maestro Cartaio, spiega ai
ragazzi i segreti della lavorazione
della carta. Quindi a lezione con
un Maestro cartaio. Partecipano al
concorso “Vorrei fare l’artigiano”,
indetto su tutto il territorio nazionale dall’Anap Confartigianato, anche
gli alunni della classe elementare
V A tempo pieno dell’Istituto
Comprensivo di Sassoferrato. Le
insegnanti che seguono il progetto
sono Emanuela Micheletti e Liliana Rizzo. Ospite speciale della
classe Sandro Tiberi, artigiano e
Presidente della Confartigianato di
Fabriano, che, dopo aver illustrato
la storia della carta, ha guidato tutti
gli allievi e le loro insegnanti nella
creazione di un foglio di carta fatta
a mano. Il progetto “Vorrei fare l’artigiano” nasce dalla collaborazione
tra Anap Confartigianato Persone
e Giunti Progetti Educativi, con
il sostegno del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della
Ricerca. Un viaggio tra antichi e
si è impegnata ad erogarlo
per intero a prescindere dai
giorni lavorati da ciascun
operaio, vincolando lo stanziamento al raggiungimento
di determinati obiettivi di
natura aziendale in termini
di produttività, redditività e
qualità. Un accordo messo
per iscritto e valido per
il biennio 2014-2015, che
chiude così il capitolo degli
scioperi. Infine l’ipotesi
vendita. I nomi che circolano da mesi sono quelli di
Bosch-Siemens, Whirlpool,
Haier e Arcelik, tutti player industriali. Altre fonti
avallano gruppi finanziari facenti capo alla
famiglia Wallenberg, cioè la dinastia svedese
proprietaria del gruppo Electrolux.
nuovi mestieri artigiani, un’iniziativa, destinata alle classi IV e V della
scuola primaria e alle prime tre classi della scuola secondaria di primo
grado, che prevede anche un concorso nazionale a premi: gli studenti
dovranno realizzare un’inchiesta
giornalistica sui mestieri artigiani,
utilizzando foto, interviste e filmati,
dando sfogo alla loro creatività.
Grazie al progetto “Vorrei fare l’artigiano” l’artigianato entra in classe
con un kit didattico e anche con la
partecipazione dei maestri d’opera e
d’esperienza, vale a dire artigiani in
pensione ma appassionati della loro
attività, che nelle scuole incontrano
i ragazzi per raccontare i ‘segreti’
del mestiere e incoraggiarli ad immaginare e costruire un possibile
futuro di formazione e di lavoro nel
mondo dell’impresa, in particolare
di quella artigiana. ‘Vorrei fare
l’artigiano’ intende avvicinare i più
giovani al patrimonio produttivo,
alle competenze e abilità dell’imprenditoria artigiana che hanno
contribuito ad arricchire la cultura
e l’economia del nostro territorio e
del nostro Paese.
Conoscere i tanti aspetti dell’artigianato è importante soprattutto
per i bambini che spesso ignorano
come nascono prodotti e servizi che
utilizzano tutti i giorni.
Daniele Gattucci
Veneto Banca: anche la Juventus
“Per Veneto Banca la solidarietà è importante. Anzi, di
rigore.” E’ questo il claim della campagna realizzata
con Claudio Marchisio e lanciata sui media locali e
nazionali – dai quotidiani alle tv e ai social – per sostenere l’Associazione Amici del Rene di Vicenza (Aarvi).
Veneto Banca, Juventus Official Bank, è scesa in
campo con la squadra bianconera per realizzare numerose iniziative. La prima riguarda i calci di rigore;
Veneto Banca ha deciso di trasformarli da momenti di
tensione a occasioni di solidarietà. Per ogni calcio di
rigore – a favore, contro, segnato, sbagliato o parato
– nelle partite disputate dai bianconeri nel corso della
stagione calcistica 2013-2014, Veneto Banca devolverà all’Aarvi 1.000 euro per sostenere la ricerca e
migliorare l’assistenza alle persone con malattie renali.
L’Aarvi è una Fondazione che raccoglie fondi per l’International Renal Research Institute di Vicenza e per il
potenziamento del reparto di nefrologia dell’ospedale
San Bortolo di Vicenza, entrambi diretti dal professor
Claudio Ronco. Due eccellenze italiane nel campo della
ricerca e dell’assistenza, che grazie alla partnership
Veneto Banca – Juventus potranno farsi conoscere
meglio a livello nazionale e raccogliere nuove risorse
per le loro attività, di cui beneficiano non solo i pazienti
veneti. L’iniziativa dei rigori, in particolare, sosterrà
il progetto WAK (Wereable Artificial Kidney o Rene
Artificiale Indossabile), un prototipo di rene artificiale
miniaturizzato portatile e indossabile che ha l’obiettivo
di liberare i pazienti dalla schiavitù della macchina per
la dialisi, processo che li costringe a recarsi in ospedale
3 volte alla settimana per sedute che superano le 4 ore
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ciascuna. Per donare un contributo all’Aarvi, oltre al
bonifico sul conto corrente Veneto Banca dell’associazione (IBAN: IT62 A050 3511 8010 3557 0575 938)
è possibile inviare un sms solidale da 1 euro al 45591
o chiamare lo stesso numero da rete fissa da FastWeb,
TeleTu o TWT dando un contributo di 2 euro.
Grazie alla disponibilità di Marchisio, Caceres e Chiellini, Veneto Banca ha inoltre strutturato con il portale
Charity Stars un’asta di beneficienza online, grazie alla
quale è possibile acquistare con offerte libere al rialzo
le maglie da gioco dei tre calciatori autografate e con
dediche personalizzate, oppure due posti nello Sky-box
Veneto Banca allo Juventus Stadium.
Le iniziative non si fermano qui, ma continuano sui
social media Veneto Banca: cliccando “mi piace” sulla
pagina facebook dell’istituto, si partecipa a un concorso
che mette in palio biglietti per lo Juventus Stadium e
le maglie da gara del campione preferito.
“E’ proprio il caso di dire che Veneto Banca è ‘scesa in
campo’ e ha fatto lavoro di squadra con due partner davvero speciali, Juventus e Aarvi – commenta Riccardo
de Fonzo, Direttore Qualità e Comunicazione di Veneto
Banca – per un obiettivo importantissimo, la solidarietà.
Il risultato di questo lavoro è un progetto ricco di valori
che Veneto Banca sostiene quotidianamente in tutti i
territori in cui è presente: collaborazione, vicinanza e
attenzione. Un ringraziamento speciale al professor
Ronco, che guida un’eccellenza veneta riconosciuta
in tutto il mondo che l’istituto e la Fondazione Veneto
Banca sostengono con orgoglio e a Claudio Marchisio,
un atleta generoso e sensibile a queste cause”.
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>MATELICA<
L'Azione 5 APRILE 2014
di LAURA ANTONELLI
T
anti vivaci colori,
musica, arte e un
inno all'enogastronomia locale nella
rinnovata cornice dell'ex
mercato coperto comunale di
Matelica sito in via Umberto
I, dove domenica 30 marzo,
dalle 11 fino alle 24, si è inaugurato il Mercato (S)coperto,
una grande ed ottima vetrina
per il nostro territorio.
Lo stabile, che da anni aveva
perso la vivacità tipica di un
mercato, con un evidente
stato di abbandono e con
pochi negozianti superstiti, è
stato il centro di un progetto
che dopo un lungo lavoro
di ristrutturazione da parte
dell'associazione di promozione sociale Officina80 è
sbocciato nell'inaugurazione
di domenica, primo di tanti
auspicabili step con l'obiettivo di diffondere l'iniziativa
e di raccogliere adesioni
dalla comunità cittadina e
dall'intero territorio.Appena
entrati nel Nuovo Mercato
Coperto, di certo si può
respirare un'aria tutta nuova
rispetto al passato: infatti, i
ragazzi di Officina80 (Valentina Pallotti, Francesca
Pettinelli, Filippo Ubaldi,
Marta Pallotta, Pietro Tozzi
e Francesco Mentonelli)
sono al lavoro dallo scorso
19 gennaio, insieme a molti
preziosi volontari accorsi
nelle «domeniche al mercato», per preparare l'inaugurazione di questo rinnovato
spazio, facendo prima di tutto
un'attività di pulizia generale
del mercato, per poi passare
alla ritinteggiatura e infine
all'arredo secondo i principi
dell'upcycling, ossia con
materiali di recupero. Così
ristrutturato, il mercato, non
può che donare un'ambientazione tra il vecchio e il nuovo,
nel quale la chiave distintiva è quella dell'autenticità
dell'handmade. Dunque tutto
questo è perfettamente in
linea con la destinazione che
si vorrebbe dare allo stabile:
da una parte far rinvigorire
l'attività del vecchio mercato,
facendo continuare l'attività
dei commercianti che già vi
sono instaurati, con la particolare attenzione verso la sostenibilità e la relazione con
il territorio, con prodotti della
cosiddetta «filiera corta»,
dall'altra avviando una serie
di attività parallele oltre alla
vendita, come ad esempio la
costituzione di fiere temporanee, degustazioni, corsi di
cucina, attività per bambini.
Ed è proprio ciò che è stato
messo in atto per l'inaugu-
Inaugurazione
di successo:
spazi rinnovati
e tante
prospettive
Matelica abbraccia
il suo Mercato s-Coperto
razione, partendo dalle 11
con il taglio del nastro alla
presenza del vice sindaco
di Matelica Mauro Canil, e
con l'apertura della mostra
mercato con l'esposizione e
la vendita di prodotti tipici e
artigianali a km0 all'interno
dei due piani dello stabile.
Per tutta la giornata inoltre
è stata allestita una mostra
fotografica dell'associazione
Bottega Fotografica, un'area
relax con sala lettura curata
da BinarioZero Libreriaequo,
un'area ristoro a km0 a cura
del Salumificio Bartocci,
una pesca di beneficienza organizzata dal gruppo
scout Matelica1, il Bar Officina80, animazione
e truccabimbi. Grande
attenzione dunque è
stata data anche ai bambini dapprima, alle 15,
con la premiazione dei
vincitori del concorso
«Disegno una sedia»,
organizzato dai ragazzi
di Officina80 in collaborazione con l'Istituto
Comprensivo "Mattei" di
Matelica; per proseguire alle
15.30 con 3 laboratori per
bambini: il laboratorio di
riciclo creativo «RicicliAMO», a cura di Officina80,
il laboratorio «Contadini
per un giorno», organizzato
dall'Associazione CiSei di
Tolentino e il laboratorio
«Pane insieme» con Carla
Messi, erborista e cuoca bio.
Alle 17.30, dopo una breve
presentazione del progetto,
l'iniziativa è proseguita con
il laboratorio dei sensi organizzato dal Centro Analisi
Sensoriale di Matelica e con
l'illustrazione di metodi di
abbinamento cibo-vino a
cura di Claudio Modesti e
Kindustria. Dalle 18.30 si è
potuto gustare uno sfizioso
«Finger food alla matelicese», aperitivo a cura di Gma
ristorazione, da consumare
durante la divertente incursione teatrale della compagnia Ruvido Teatro. Dalle
20 in poi si è dato spazio
alla musica, con «Il nuovo
mercato coperto Live», prima con il rock alternativo in
chiave acustica degli Otakus
in love e poi con il Èdeejay
Leonardo Carloni fino alla
fine dell'evento.
Rilanciata anche la creatività
Il Nuovo Mercato Coperto ha proposto
alle classi IV e V dell'Istituto Comprensivo
"Mattei" di Matelica di partecipare ad un
laboratorio creativo: i bambini che volessero partecipare dovevano disegnare, da soli
o in gruppo, una sedia secondo la loro più
vivace fantasia. Le foto dei disegni sono
state caricate su Facebook ed è stato chiesto
agli utenti di mettere un «like» sulla sedia
più gradita per ogni classe. I vincitori del
concorso hanno visto la realizzazione della
loro sedia da parte dei ragazzi di Officina80 e molti volontari presenti nelle
«domeniche al mercato».
I vincitori del concorso sono: Classe IV C:
Alessia Francioni con la sedia «Arcobaleno»;
Classe IV D: Letizia Carradori con la sedia
«Banana Relax»; Classe V B: Pamela Bartolozzi e Madalina Lungu con «La sedia più
alta del mondo»; Classe V D: Joelle Biscardi
con «La sedia del bosco».
Calcio e atletica: sport premiati
Al galà di Macerata
tanti riconoscimenti per la città
Da sinistra la presentatrice Marica Giannini ed Alessia Pistilli.
A destra la squadra del Matelica calcio sul palco delle premiazioni.
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Il passato
e il futuro
dell'iniziativa
L'idea della riqualifica
urbana dell'ex mercato coperto nasce dalla matelicese Valentina Pallotti, che,
dovendo svolgere una tesi
di master in Arti Civiche
con una progettazione in
scala 1:1, ha avuto l'idea
di prendere ad esempio la struttura matelicese in abbandono.
Per fare questo Valentina si è dovuta interfacciare con il privato che possiede l'ex mercato coperto di Matelica, così ha
contattato Giancarlo Maccari che è il proprietario dello stabile
dal 2009 e che già a sua volta aveva previsto per l'edificio un
possibile progetto di recupero del centro storico. Inizialmente
l'idea di Valentina era quella di creare una sorta di installazione temporanea nell'ex mercato, ma una volta rilasciata la
disponibilità del fabbricato da parte di Maccari e una volta
sviluppata l'idea ci si è accorti che numerose persone, dai
volontari ai negozianti locali, erano interessate al progetto.
L'entusiasmo è arrivato subito anche da parte del proprietario, il quale testimonia che «Se i commercianti gradiscono
quest'idea, noi siamo contenti che riprenda vita», sostenendo
anche quanto secondo lui sia importante l'interessamento dei
giovani per questo tipo di attività poiché il giovane ha energie
che è necessario far combaciare con le molte opportunità che
l'Italia può offrire, se solo ci si impegna a vederle. Dunque,
con questo spirito energico da parte di tutti, lo scorso 4 gennaio Valentina e il suo gruppo hanno presentato il progetto alla
cittadinanza presso Sala Boldrini di Palazzo Ottoni. Dal 19
gennaio sono iniziati i lavori di ristrutturazione del Mercato
che si sono svolti ogni domenica dalla mattina a sera inoltrata
con grande partecipazione di molti volontari. Il 28 gennaio è
stata costituita l'associazione Officina80 che promuove l'iniziativa e che si propone di sviluppare altre attività culturali e
d'aggregazione sociale nel territorio. Quella del 30 marzo è
stata l'ultima fase di questo primo percorso di progettazione,
ma è la prima del nuovo futuro del Mercato coperto. Infatti,
in un contesto nel quale Officina80 si ripropone di mettere
a disposizione lo spazio e la coordinazione di coloro i quali
volessero partecipare alle future iniziative del Mercato, ci
sono molte cose che si vorrebbero attuare in questo luogo,
come ad esempio creare una rete diretta tra i produttori locali
e i consumatori, mettere la wi-fi nello stabile e creare punti
di incontro, si pensa anche alla possibile partecipazione a
bandi europei per ottenere finanziamenti indispensabili per
far vivere il passato di questo luogo storico, nel presente e
soprattutto nel futuro.
Organizzato dalla Pindaro Eventi, si è concluso a Macerata, la settimana scorsa, il
IV° Galà dello Sport nel corso del quale sono state premiate società e atleti che si
sono particolarmente distinti nel 2013. Il premio, consistente in una riproduzione di
un’opera dell’artista matelicese Mauro Falcioni, è stato assegnato a chi ha riportato
più voti a seguito di un sondaggio sul sito “Pindaro eventi” nei vari settori dello sport.
La cerimonia di premiazione si è svolta presso il teatro Don Bosco a Macerata gremito
in ogni ordine di posti. Per il settore “atleta donna” è stata premiata Alessia Pistilli di
Matelica: “Essere fra le “nomination” costituiva già una grossa soddisfazione – ha detto
la Pistilli a fine serata – aver vinto è un motivo di orgoglio bellissimo. Non speravo in
tanto soprattutto in un’annata in cui le cose per mille motivi non sono andate come
avrei voluto. Non posso che ringraziare coloro che mi hanno votato e non potendolo
fare personalmente poiché non li conosco approfitto della vostra collaborazione”.
Un momento di commozione si è avuto quando Alessia ha voluto dedicare il premio
ricevuto a Marina Romoli, una ragazza ventiseienne vice campionessa mondiale junior
di ciclismo che, caduta in allenamento, è costretta su una sedia a rotelle. Marina ha
ricambiato il gesto di cortesia regalando ad Alessia un asciugamano con una dedica
speciale che ha scosso tutti: “Quando avrai un momento di sconforto usalo e pensa alla
mia esperienza, pensa alla forza che dobbiamo avere per superare momenti difficili
che a tutti capitano nello sport”.
Nel corso della stessa serata per la categoria “squadra” il premio della Pindaro Eventi
se l’è aggiudicato la squadra di calcio del Matelica.
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L'Azione 5 APRILE 2014
“L’Ingegnere” Mattei sale
sul palco del Piermarini
di ANTONIO GENTILUCCI
E’
di sicuro il pezzo
forte della stagione
teatrale, lo spettacolo
“L’ingegnere” dedicato a Mattei, in scena al Piermarini
sabato 5 aprile, alle 21.15. Lo è
perché a Matelica il rispetto e la
curiosità per Mattei non conoscono
tramonto, né flessioni…generazionali (la sua storia lo rende affascinante anche per i ragazzi di oggi,
che non ne hanno vissuto, direttamente o indirettamente, l’epopea).
Ma lo è anche perché l’ingegnere
è riuscito a far lavorare insieme
Ruvido Teatro, la Banda “ Veschi”
e la Corale Polifonica. E allora
siamo andati a sentire il regista,
Fabio Bonso, per saperne di più e
“strappare” qualche anticipazione!
Come nasce l’idea di questo spettacolo su Mattei?
Dopo che l’amministrazione ci aveva dato il compito di organizzare
una piccola stagione teatrale, dove
le risorse erano minime, ho pensato
ad alcune proposte che coinvolgessero il territorio, contenendo i costi.
L’idea di uno spettacolo su Mattei
era già stata proposta da Ruvidoteatro per l’anniversario di 2 anni
fa, ma poi non se ne fece niente.
Ora poteva essere il momento giusto, e per di più poter coinvolgere
altre due realtà culturali di Mate-
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lica come la corale e la banda, ci
pareva importante. Primo, perché
non avevamo mai collaborato in
funzione di un progetto comune,
poi perché l’idea di lavorare ad uno
spettacolo avendo a disposizione
un impatto musicale così ampio
anche se diverso, diventava, per
me personalmente, una bella sfida.
L’argomento Mattei è stato affrontato molte volte.
In effetti l’affrontare un personaggio così importante, per certi versi
scomodo e ingombrante, soprattutto nella sua città d’adozione, poteva
essere controproducente. Ma, sai
come si dice, se le cose sono troppo
facili non c’è gusto. E allora ho ini-
Tanta curiosità sullo spettacolo
di Ruvido Teatro con Banda e Corale
ziato a cercare e documentarmi su
tutto quello che passava su Mattei,
e devo dire che facendo girare la
voce ho avuto aiuti, suggerimenti,
consiglio di testi, anche difficili da
trovare, che varie persone mi hanno
indicato o suggerito. E’ da questo
che sono partito per scrivere una
drammaturgia composta di tratti
meno conosciuti di Mattei, immaginando pensieri e considerazioni
di persone che lo hanno incontrato
nel corso della sua vita. Penso
alla moglie, alla madre, ad alcune
persone del nostro territorio con
cui l’ingegnere aveva rapporti o di
lavoro o di amicizia.
Quindi sarà uno spettacolo tutto
di parola?
Ci sarà il racconto, magari in prima
persona di Mattei, su alcuni ricordi
che lui analizza e ci trasmette. Ma
ci saranno anche momenti di vita
quotidiana del tempo, riferiti proprio a Matelica. E poi atmosfere
ricostruite attraverso la suggestione di immagini e movimenti di
gruppo, per raccontare attraverso
il corpo e la musica, le grandi ed
importanti conquiste di Mattei con
l’azienda di cui era presidente.
La suggestione della terra, come
elemento che dà energia, le cose e
i pensieri, anche solo immaginate,
che ci riportano alle grandi motivazioni dell’azione del presidente.
E la presenza del coro e della
banda?
E’ una presenza importante, perché
danno forza e immagine ai fatti e
alle scene che si susseguono nel
corso dello spettacolo, non solo
attraverso i brani musicali proposti,
ma anche con una compenetrazione
fisica nella struttura dello spettacolo. Diversificando il contributo, con
la banda che diventa colonna sonora del periodo della vita di Mattei,
e il coro che ricrea atmosfere e
suggerisce situazioni attraverso la
musicalità delle voci.
Insomma un progetto complesso…
Certo, anche perché devi scrivere
una partitura dove oltre agli attori
devi far muovere e intervenire due
gruppi numerosi come la banda e il
coro. Ma bisogna dire che il lavoro
fatto con Cinzia Pennesi, direttrice
del coro, ha portato a influenze
reciproche sui modi e i temi da
sviluppare sugli interventi degli
oltre venti coristi, alla ricerca di
una comunicazione il più possibile
vicina alle scene più rappresentative dello spettacolo. Con Nando
Cingolani, responsabile della banda, e il maestro Bartoloni ci siamo
divertiti a trovare le musiche che
più si avvicinavano al periodo in
cui si svolgono i fatti, ripescando
brani storici e meno noti degli anni
40/50, e adattarli ai ritmi e tempi
dello spettacolo.
02/04/14 10.30
16
>MATELICA<
Quel ragazzo
del Novecento
Don Franco Paglioni: sabato la presentazione del libro con Sgreccia
di ANTONIO GENTILUCCI
D
presenti, in modo vivido e
preciso. Ho cominciato per
scherzo e parola dopo parola,
nel giro di un mese, mi sono
trovato tra le mani un vero e
proprio libro e, anche se era
appena il primo, mi sono
detto: perché non pubblicarlo? Il problema ora era
trovare l’editore disposto a
pubblicare un libro, seppur
con un nome non del tutto
sconosciuto, dal momento
che don Franco lo conoscono tutti…”, attimo di pausa
e ”…in bene o in male…”,
chiosa. “Ho deciso dunque
di fare l’offerta al signor Ciccolini, patron della Halley,
che con mia meraviglia ha
subito accettato la proposta.
Da quel momento, tutto si è
svolto nel giro di un mese
circa. Dovendo impegnare
dei soldini il sig. Ciccolini
si è rivolto al suo amico di
liceo, prof. Ernesto Bentivoglia, che ha curato il restyling
del mio libro e, come mi ha
riferito lo stesso Ciccolini,
restando ammirato dalla qualità e dalla sensibilità di uno
ifficile resistere
alla tentazione, al
momento di parlare del libro, di
chiedere qualche anticipazione, qualche battuta,
qualche aneddoto relativo
alla sua genesi. Soprattutto
quando l’autore è Don Franco Paglioni, famoso perché
di aneddoti, ironie e battute
ha condito ogni sua omelia
e ogni suo scritto. Già l’inizio, alla nostra domanda sul
perché di questo volume,
è suggestivo: “Avevo letto
un libro in cui si diceva che
l’uomo, nella vita, dovrebbe
aver fatto almeno tre cose:
fare un figlio, piantare un
albero e scrivere un libro. Mi
ha fatto riflettere: era troppo
tardi ormai per fare un figlio,
riguardo all’albero non avevo
concorrenti perché ho riempito la parrocchia di Regina
Pacis di piante: ulivi, tigli, cipressi… Che altro volete per
l’ossigeno dei vostri figli?
Alla fine dunque, era rimasto
il libro. Mi sono interrogato sulla mia età,
ma poi mi sono fatto
La presentazione ci
coraggio, perché avevo
sarà sabato 5 aprila mente lucida, come
le, ore 16, presso
tutti gli anziani, sulle
il Cinema Teatro.
cose passate. Ho dePresenti, oltre
ciso così di scrivere la
all’autore, Mons.
storia della mia vocaElio Sgreccia,
zione, unita ad episodi
l’editore Giovanni
drammatici degli anni
Ciccolini
Trenta e Quaranta. Mi
e il sindaco
sono meravigliato di
Paolo Sparvoli.
come tanti episodi,
pur lontani nel tempo,
per me erano ancora
scritto, parole sue, “che potrebbe pure essere lanciato da
qualche coraggioso editore
sul piano nazionale”, perché
si tratta di una storia vera.
Non è solo un libro intimista,
ma vi sono gli episodi storici
che hanno caratterizzato la
storia italiana e mondiale.
Pur nella drammaticità degli
avvenimenti ci sono tratti di
humour ed episodi caratteristici del periodo storico che
mi ha maggiormente impressionato”. Ci par di capire
che si è soffermato su un
periodo ben preciso… “Sì, il
romanzo parla specialmente
di un periodo della vita dello
scrittore: un tempo che va
dalla nascita agli anni 44 di
vita fino, in buona sostanza,
alla mia esperienza di parroco a Braccano.
Nello scritto cerco di rispondere alle domande che più
spesso i fedeli mi rivolgono:
“perché ti sei fatto prete?”
“Ti sei mai pentito di essere
prete?”, domande a cui io
rispondo, anche se la risposta
è difficile, trattandosi del
mondo dello spirito
e dell’intervento di
Dio sulla mia vita,
pur nella libertà
che mi ha lasciato
nelle mie decisioni
finali. E’ stato dunque anche un esame
della mia vita”. E
lei è stato severo
con se stesso? “I
problemi ci sono
stati, in seminario,
quando qualcuno
andava via. E in
età adolescenziale,
con il seminario chiuso a
causa del bombardamento
di Fabriano. Nove mesi di
cuccagna: seminarista senza
seminario, con professori
raccattati tra il clero matelicese, che ci istruivano a casa
Sarti, lontani dal rigore e la
disciplina proprie di seminari
e collegi. Ma abbiamo dato
alla fine dimostrazione di
senso di responsabilità perché, pur ragazzi, una volta
andammo a pregare insieme
nella chiesa di Sant’Agostino davanti alla Madonna di
Lourdes, affinché ci desse
un aiuto per risolvere i nostri
problemi di vita.” Ma a lei è
piaciuto il libro? E’ soddisfatto del suo lavoro? “Non
credo di aver realizzato un
capolavoro, ma penso che sia
piacevole a leggersi e serva a
dare una qualche risposta ai
curiosi, specialmente le donne, che vorrebbero entrare
nella mente del prete per scoprire non come sembra, ma
come veramente è, nel suo
intimo. Penso che le vendite
andranno bene, rincuorando
l’editore Ciccolini. E’ per
me una grande soddisfazione
avere portato a termine una
fatica alla rispettosa età di
ottantacinque anni, perché
lo scritto, superbia a parte,
è piacevole, i periodi scorrono lisci, gli aggettivi non
mancano. Sotto il mio scritto
si vede la mano sagace del
prof. Bentivoglia che, pur
rispettando l’impostazione
generale del libro, lo ha ingentilito”.
Appuntamento a sabato 5
aprile allora!
Esanatoglia: gli alfieri del motocross
Inizio di campionato ricco ed emozionante quello che abbiamo visto al
Crossodromo “Gina Libani Repetti” di Esanatoglia domenica 9 marzo.
Circuito ormai storico nelle Marche e non solo che ha accolto ben 241 piloti
e allestito un paddock mai visto negli ultimi anni. Dalla mattina il fondo gara
si presenta fresato e innaffiato dalle intense piogge dei giorni precedenti,
ma forse troppo impegnativo per tutti i piloti delle diverse categorie, tanto
che una parte della pista è stata chiusa e conseguentemente ridotta. Prima
delle gare i 7 turni di qualifiche hanno inquadrato i piloti più competitivi e
pronti a far bene fin da subito. I primi a partire sono i numerosi iscritti degli
agonisti categoria mx2 gruppo A(cilindrata 250cc), che vedono, a seguito
di due manches, la vittoria di Alessandro Lentini (Ktm Milano), mentre
il pilota fabrianese Lorenzo Gabrielli
su Yamaha si classifica ottavo; nella
stessa categoria altri quattro piloti locali:
Simone Artibani, Sandro Blanca, Mirco
Rustichelli (motoclub Esanatoglia) e
Nicolò Cofani su Husqvarna del team
Ragni Moto di Fabriano. Nel gruppo
B della stessa categoria vince Manuel
Baruffa (Honda Panicale). Rimaniamo
nella categoria agonisti ma della classe
regina mx1 (cilindrata 450cc), dove sul
gradino più alto del podio sale Simone
Iommi (team Luna Rossa), mentre bella
prova del pilota matelicese Simone
Fiorgentili che dopo diversi anni fuori
dai campi di gara ritrova una settima
posizione assoluta in sella alla Suzuki del
team Turchetti Gomme; subito dietro di
lui in ottava posizione il pilota fabrianese
Luca Goffredi (Ktm Derapassion). La
categoria dei più "vecchietti" Over40, ma
16 matelica.indd 2
per questo non meno veloci degli altri, è stata vinta dal veterano di punta
Manlio Giachè su Honda 450, che da diversi anni mette a tacere i piloti
tra i più forti d'Italia della sua categoria; nella stessa categoria troviamo
anche Armando Pecci (motoclub Esanatoglia).
Non da meno Andrea Goffredi (Ktm derapassion) stravince entrambe
le manche nella classe mx2 . Categoria amatori mx2 vinta da Matteo
Gambarara (Honda Benelli) e dietro di lui bravo Giuliano Inesi (motoclub
Esanatoglia) a chiudere in seconda posizione. Geronzi Stefano sale sul
gradino più alto del podio della classe mx1, mentre bruttissima caduta
nel finale di gara del pilota Esanatogliese Alex Bidolli su Honda, ma per
fortuna niente di grave per lui. Nella categoria Top rider dei più forti, ma,
purtroppo, anche dei più sfortunati,
non si è potuta disputare la seconda
e decisiva manche,causa problemi
di luce: rimangono dunque valide le
posizioni delle prime manche, molto
discusse a fine gara per non aver
potuto disputare le seconde. Classe
mx1 vinta da Daniele Bricca (Honda
Cerbone) che tiene dietro di sé piloti del
calibro come Samuel Zeni e Samuele
Bernardini che partecipa a competizioni
a livello mondiale; ottima posizione di
Michele Procaccini su Honda che sigilla
un decimo posto.
Gilles Neri (Honda Fermignano) sale sul
gradino più alto del podio nella classe
mx2, seguito dal forte pilota locale Luca
Pedica (Ktm Carpe Diem) e da Nicola
Dolce del Team Turchetti Gomme che
conclude in quinta posizione.
Gian Marco Lodovici
L'Azione 5 APRILE 2014
Potentini: “Biogas
è illegale,
questo non basta?”
Come Comitato per la Tutela del Territorio di
Matelica non vorremmo fare polemica e tanto
meno retorica su un argomento ormai talmente
colmo di scandali, illegalità e speculazione
che diviene quasi noioso e certamente inutile
cercare di convincere ancora chi vuole inspiegabilmente validare un progetto che più va avanti più dimostra tutta la sua
parentela con una certa “italietta” da cui si fa ancora grande
fatica a liberarsi. Il riferimento è all’articolo apparso sul L’Azione del 22 marzo scorso. “Un problema? Non è il biogas” in
cui si leggono dei numeri che definire assurdi è minimalismo
bonario. Ma il problema non sono i numeri assolutamente non
veritieri, ma il tentativo di far passare per valido un progetto,
quello del biogas, che in pochi mesi, un anno per le centrali
marchigiane più anziane, dichiara di fatto gravissime deficienze progettuali, funzionali ma soprattutto legali. Perché
gente anche “culturalmente adeguata” considera l’illegalità
un fatto secondario, non valutabile, giustificabile, non facente
parte della critica di un progetto? Perché immagino che chi
scrive sa bene che la Corte dei Conti con sentenza n.93 del
20 maggio 2013 ha definito “incostituzionale” e quindi non
applicabile la legge regionale 3/2012 su cui si basa la realizzazione di decine di centrali a biogas marchigiane compresa
la matelicese, e che inoltre (anche la beffa) la stessa regione
marche con delibera n.1191 del 01/08/2012 allegato 3.1 ha
inserito, previo monitoraggio, il territorio matelicese in fascia
A per superamento dei valori limite delle concentrazioni in
aria di polveri sottili (PM10) e degli ossidi di azoto, vietando
la costruzioni in tali zone di centrali del tipo come quella in
funzione a Matelica, salvo precisare che tale delibera non
è retroattiva. Quindi prima è stata autorizzata e dopo pochi
mesi è stato detto che non si può fare, quindi dichiarando
in deroga la salvaguardia della salute dei cittadini. Perché
ricordiamo che queste centrali sono da 0.999 MW, mentre,
per la LR 3/2012, se fossero state da 1 MW sarebbero state
necessarie delle precauzioni quasi da centrale nucleare! Cioè
con 0.001 MW in meno cambia il mondo. Poi la risoluzione
“splendida” della giunta regionale per aggirare l’incostituzionalità con l’idea di legalizzare un VIA POSTUMO, cioè
prima costruisci un grattacielo e poi mi chiedi se lo puoi
fare…avvilente per chi crede nella giustizia, eccitante per chi
specula nel torbido. E tutto questo non vale nulla? L’essere
fuori legge è un fatto “insignificante” per cittadini matelicesi?
Il problema non è più solo il rispetto dell’ambiente e dei soldi
dei contribuenti ma anche un pericolosissimo nuovo filone
definibile come “l’anarchia degli speculatori”, cioè la legge
vale solo per i cittadini normali, quelli potenti sono sopra la
legge, e chi ha scritto l’articolo a cui vogliamo replicare, di
fatto si dichiara fuori della legalità perché non considera il
rispetto della legge italiana.
Solo brevi citazioni dei numeri portati a valutazione; il consumo di gasolio necessario allo spandimento del digestato:
3000 kg in un anno per 400 ore di trattori…temiamo che ci
manchi qualche zero. 400 ore significa meno di un mese di
spargimento in quanto sono sempre due trattori a movimentare
giornalmente, mentre già oggi girano trattori e gireranno,
come nel 2013, fino a fine novembre. Un trattore da oltre 200
cavalli non è una fiat 500 come i consumi riportati farebbe
dedurre…minimo consuma 15 kg/ora, che per le 400 ore
citate, che rappresentano una frazione del lavoro reale, porta
esattamente il doppio cioè 6000 kg, che bastano appena per
un mese…non per un anno…oppure i 50 km citati di arrivo
sono 70, senza addentrarci nell’aspetto del declassamento
del territorio: i terreni dedicati allo spargimento dei 400 q.
giornalieri di digestato (circa 3.000.000 di q. nella vita minima
della centrale da smaltire solo in questo territorio) che non
è un concime come si vuole far credere; un concime è utile
in funzione dello stato del terreno: troppo concime organico
sterilizza il terreno; è come alimentare un essere umano solo
con proteine e nient’altro. E il valore degli immobili a ridosso della centrale? E la perdita di produzioni agroalimentari
che porteranno il territorio fuori dai mercati “veri” e virtuosi
del saper fare? E dei 5 incidenti in un anno delle centrali a
biogas nella Regione Marche definibili “disastri ambientali”
tutti uguali: sversamento accidentale della centrale con inquinamento delle falde acquifere e distruzione di corsi d’acqua,
sono da considerarsi un’ordinaria statistica? E 1.800.000 euro
all’anno di contributi a fondo perduto prelevati dalle nostre
bollette energetiche (oltre al valore dell’elettricità strapagata
immessa nella rete) che intasca ogni centrale? A Matelica non
un ospedale, due! E il fatto che l’Italia è oggi in surplus di
energia elettrica per i contratti di fornitura che deve rispettare
per altri decenni, per l’energia alternativa che sta producendo
e per il calo dei consumi? Siamo al ridicolo e soprattutto è
inspiegabile come dei cittadini possano ancora “tifare” per
questi progetti in cui dalla Magistratura di Ancona alla Corte
dei Conti non c’è la minima evidenza di trasparenza e rispetto
delle ordinarie regole dettate dalla legge e dalla saggezza. Caro
Trecciola, esattamente il contrario del suo poetico dire: c’è la
possibilità di morire per quello che facciamo, non per quello
che non facciamo.
Roberto Potentini, Comitato per la Tutela del Territorio di Matelica
02/04/14 10.38
17
>MATELICA<
L'Azione 5 aprile 2014
Delpriori: “Non sono contro
qualcuno, ma per Matelica”
di antonio gentilucci
S
abato 29 marzo, ore 18,
presso un Cinema Teatro
stracolmo che in termini
sportivi si sarebbe definito
“gremito in ogni ordine di posto”
c’è stata la presentazione ufficiale
del candidato sindaco per la lista
civica “PerMatelica, Alessandro
Delpriori.
La novità, nelle forme, si percepisce
subito: si arriva convinti si trovare
il classico tavolo sul palco, con
il candidato stretto al centro tra
maggiorenti ed alleati. E invece
assistiamo ad un format innovativo
per Matelica, più agile e immediato
che, al di là dei contenuti espressi,
ci è piaciuto. Si spengono le luci
e parte una sequenza di filmati,
incentrati sull’hashtag “#iocisto”,
che è il motto della campagna,
in cui diversi cittadini sostenitori
spiegano perché… “io ci sto”. Studenti e lavoratori, mamme e figli,
volti noti e visi freschi. Tra questi,
i politici Casoni, Montesi e Belardinelli e personalità della società
civile, come l’enologo Potentini,
la dott.ssa Anna Grazia Ruggeri,
la Maestra Cinzia Pennesi.
Si riaccendono le luci e sul palco,
“presentato” da una breve introduzione del giovane Pietro De
Leo, sale il candidato sindaco. “Ci
hanno detto che siamo un’armata
Brancaleone”, esordisce subito
Delpriori, facendo riferimento
all’eterogeneità dei suoi sosteni-
Si è presentato
sabato il nuovo
candidato sindaco
tori, “ma le armate vanno contro
qualcosa, ma non abbiamo tempo
per litigare: siamo per Matelica”.
E’ uno stile che va per immagini
(e non poteva essere altrimenti
per uno storico dell’arte!). Ritorna
anche lui alle vicende dello scorso
anno, e alla protesta dell’8 marzo
contro le industrie insalubri: “Le
donne quei giorni erano anda-te
lì per difendere il futuro dei loro
figli. Questo è stato chiamato
coraggio: ma non è positivo dover
arrivare a definire così quella che
la semplice natura delle cose”. Dal
passato al presente, il suo modello
di impegno si incarna sull’esempio
dell’indomani, quello dei volontari
che hanno restaurando il mercato
coperto: un “simbolo straordinario” di ragazzi matelicesi che,
rimboccandosi insieme le maniche,
trasformano una ferita storica fatta
a Matelica e alla sua bellezza “in
un posto bello, un monumento alla
modernità. Uno spazio economico
che, vendendo prodotti nostri tipici
in filiera corta, diventa anche, per
questo, spazio culturale”.
Ma l’enunciazione dell’universo
simbolico finisce con l’omaggio
alla generazione uscita dalla Guer-
Deputati 5 Stelle
a ruota libera
Venerdì sera presso la sala Boldrini di palazzo Ottoni, si è svolto
un incontro con due cittadini portavoce del Movimento 5 Stelle
alla Camera dei Deputati: Mattia Fantinati, Membro della commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo e Patrizia
Terzoni, Segretario alla commissione Ambiente, Territorio e
Lavori Pubblici. Oltre a loro, Leonardo Mori ed Edoardo Cingolani, entrambi di Matelica ed entrambi papabili candidati per le
comunali, e Monica Pigotti, attivista del Movimento, anch’essa
probabile candidata alle elezioni amministrative a Camerino. Si
parte subito, poco dopo le 21, parlando di temi in generale legati
al nostro territorio come la globalizzazione. Fenomeno che può
essere visto e descritto sia come un’opportunità, sia come una
minaccia, in quanto nel primo caso comprende tutta la fetta di
mercato estero che può essere interessata ad un prodotto locale,
nel secondo caso invece interessa la disoccupazione in quanto la
concorrenza di imprese estere e la delocalizzazione ha letteralmente spazzato via nel nostro entroterra centinaia di imprese negli
ultimi anni. Tenere a mente questi elementi per puntare sulla forza
del nostro territorio è fondamentale per Mori. Forza intesa come:
Verdicchio, ora si fattura solo il 2% del possibile fatturato realizzabile, turismo, legato ai beni culturali ed all’enogastronomia ed
infine agricoltura, a km 0 e di qualità senza la minaccia del biogas.
Pillole di programma elettorale
riprese anche da Mattia Fantinati,
che ha spiegato al pubblico come
il governo attuale e precedente
non stia puntando sulle piccole
e medie imprese. “Si fanno decreti legge solo per grandi lobby
dell’energia, della finanza e delle
assicurazioni, inoltre ci sono tantissimi finanziamenti che non funzionano – spiega il deputato – se
quei soldi venissero investiti sulle
microimprese per togliere tasse
odiate come l’Irap, potremmo
difendere molto meglio il made
17 matelica.indd 2
ra, incarnata da quel suo nonno che
si faceva passare il mal di schiena
andando a zappare nell’orto: “Sono
pronto a prendermi il vostro mal
di schiena, e venire insieme a voi
nell’orto. Ho delle idee, ma ho bisogno di ascoltarvi: parlerò con tutti
gli imprenditori, tutti i commercianti”. Riguardo alle sue, di idee, fanno
leva sul tema più sentito, quello del
lavoro e vanno dalla proposta di una
garanzia comunale alle aziende in
difficoltà perché possano accedere
ai fondi a disposizione ad un progetto che, grazie all’Università, aiuti
le buone idee a diventare impresa,
affiancando i giovani, aiutandoli a
compiere i primi passi e aiutandoli
ad accedere ai fondi disponibili. Ma
l’idea più ambiziosa la lancia subito
dopo: ”Il passo più difficile, ma
anche quello più bello. A Matelica
abbiamo il Verdicchio, che non è e
non deve essere soltanto il vino. La
filiera occupa quasi 300 dipendenti.
Dobbiamo difenderla e puntare su
di essa. Quando dico Verdicchio
penso non solo ad un vino ma ad
un brand, come Montalcino seppe
fare trent’anni fa. In dieci anni la
portata di questo brand può salire
vertiginosamente, e far impennare
il numero di occupati. La cultura
vuol dire anche questo: far fruttare
economicamente, razionalmente,
tutte le cose che abbiamo”. E riguardo al commercio? Snocciola
esempi personali di una cultura che
è diventata volano economico, i
quasi 40.000 visitatori di Caldarola
grazie alla mostra del De Magistris,
suggerendo che “potrebbe essere un
toccasana per un centro storico che
langue. Dobbiamo riconvertire e
ridonare il centro storico alla città”.
Per far leva su turismo e cultura,
non si può più far da soli: “Occorre
creare sinergie con gli altri Comuni
e le altre istituzioni dell’entroterra,
Camerino come Fabriano”.
Affida poi la chiusura prima ad una
considerazione: i “servizi sociali”
sono un concetto obsoleto. Tutto
deve avere una valenza sociale, la
cultura come l’economia, come lo
sport. “Pensate al ragazzo che va a
giocare a calcio a Matelica. Cosa
insegniamo a quel ragazzo? Io
credo che noi insegniamo il gioco
in Italy”. Fantinati conclude poi l’intervento parlando di turismo
e della mancanza di infrastrutture, sia a livello di beni culturali
sia a livello di enogastronomia. Mancanza inconcepibile per un
paese come l’Italia. La parola passa poi, per l’intervento conclusivo, a Patrizia Terzoni. La deputata grillina entra in scivolata sul
tema del biogas: “Innanzitutto soldi spesi male, 23 miliardi per
aumentare l’efficienza delle centrali, quando con un quinto di
quei soldi si potevano levare Irap o Imu, inoltre il monitoraggio
ambientale delle centrali è stato inesistente fino al nostro decreto
legge (proposto dai 5 Stelle e accettato dal governo n.d.r.). Infine – conclude la Terzoni - il digestato è stato usato finora come
fertilizzante solo perché nessuno in Europa si è impegnato a fare
un’interrogazione in merito, nonostante è accertato che questo
materiale non è adatto alla concimazione dei campi”. Addirittura è
lei stessa a proporre un modello di centrale a biomasse, più piccolo,
gestito dalle singole aziende agricole, monitorato prima e dopo
l’installazione con frequenza e con vincoli ambientali ben precisi.
Concluso l’intervento, si passa alle domande del pubblico. Inizia
il vero e proprio incontro. Tante domande, molti temi toccati e
parecchie testimonianze e storie di difficoltà economiche. A partire
dal turismo, con teatri usati come campagna elettorale e non più
metà da parte di turisti soprattutto stranieri a causa della bassa
qualità degli spettacoli. Per una volta la causa non è la mancanza
di soldi pubblici, ma lo spreco da parte dei dirigenti, spesso scelti
da sindaci e amministrazioni (si parla ad esempio della stagione
teatrale dello Sferisterio). Intervengono poi alcuni agricoltori del
posto, sull’orlo del baratro a causa dei pochi aiuti da parte di regione ed enti di riferimento, che finanziano solo grandi imprenditori.
Per loro, tra l’altro, è quasi impossibile riuscire ad inserirsi nel
commercio locale, in quanto manca una filiera organizzata e non
c’è più una cultura agricola da parte
del consumatore. Tanti prodotti locali
stanno pian piano sparendo e tante
aziende agricole…pure. E’ Joselito Arcioni, consigliere comunale 5 Stelle di
Fabriano, a proporre un nuovo metodo
di ragionamento in merito, cambiando
la logica da agricoltura industriale a
agricoltura locale. L’incontro è poi
andato avanti quasi fino alla mezzanotte, con una partecipazione sempre più
calda e sempre più costruttiva da parte
dei presenti, interessati ed incuriositi
da questo nuovo modo di fare politica.
Riccardo antonelli
di squadra, l’impegno, io credo che
noi dobbiamo insegnare l’attività
costante, lo sporcarsi le mani […]
Noi dobbiamo imparare questo: lo
sport è sociale, lo sport è un’attività
educativa".
Parlerà poi anche di scuola, con
riferimento all’edificio Spontini
da restaurare, con i fondi ad hoc
stanziati dal governo, e sanità dove
“l’impegno del Comune è quello di
lottare per far tornare l’ospedale ad
essere punto di riferimento. Ma ve
lo dico subito: non sarà per nulla
facile”.
C’è tempo solo per dare già appuntamento al 21 aprile per la presentazione della lista. Delpriori inizia
già a fornire date, come Renzi?!
Il motocross
per Montesi
Nessuno dall’opposizione ha mai detto di essere
contro la pista di motocross e contro iniziative di
questo genere e di non avere a cuore le persone
che hanno questa passione come qualsiasi altra
passione sportiva. Ci rendono pertanto stupiti le
affermazioni ed i titoli dei giornali di questi giorni.
Allo stesso tempo abbiamo chiesto un Consiglio
comunale su questo tema, perché pensiamo che
il Consiglio comunale e i cittadini tutti abbiano
il diritto di conoscere di cosa si tratti, perché riteniamo che le procedure adottate dalla Giunta,
ancora una volta non siano state le più appropriate, perché non vi è stata alcuna considerazione
riguardo agli effetti che una variante fatta in
questo modo semplificato potrebbero avere in
un’area fortemente sensibile dal punto di vista
ambientale e idrogeologico. Perché anche, la sicurezza dell’assoluta legittimità delle procedure
adottate siano di garanzia per gli stessi utilizzatori
e gestori della pista. Tanto peregrina, d’altronde,
la nostra posizione di richiesta di approfondimenti
e di garanzia non è, se dopo la nostra richiesta di
convocazione del Consiglio comunale, la Giunta
ha fatto convocare d’urgenza la Commissione
Urbanistica, dopo che come avevamo denunciato,
non era stata convocata sull’argomento.
Noi non siamo contro nessuno, ma per la tutela
del bene di tutti ed anche in questa vicenda lo
abbiamo dimostrato. Nel Consiglio comunale e
anche nella stessa Commissione Urbanistica, ci
faremo promotori di iniziative ed atti concreti, per
correggere le anomalie che abbiamo riscontrato
nella procedura adottata, per salvaguardare la
tutela ambientale e la sicurezza dei cittadini ed
anche il diritto di questo gruppo di cittadini di
poter svolgere e praticare la loro pratica sportiva.
Massimo Montesi, capogruppo consiglio comunale
02/04/14 10.36
18
>SASSOFERRATO<
L'Azione 5 APRILE 2014
Sgarbi "inaugura" il Salvi
A Sassoferrato una Galleria raccoglie le opere della Rassegna
D
omenica 6 aprile, alle
ore 17, alla presenza di
Vittorio Sgarbi, verrà
inaugurata a Sassoferrato, nel prestigioso Palazzo degli
Scalzi (Sec. XVII) la Galleria Civica d’Arte Contemporanea Giovan
Battista Salvi - MAM’S (Mondo
Arte Marche Salvi). Questo nuovo
spazio museale (foto) nasce da
una collezione di circa quattromila
opere che il Comune di Sassoferrato
ha raccolto, grazie ad acquisti e donazioni, durante le 63 edizioni della
Rassegna d’Arte Internazionale/
Premio G.B. Salvi. Il premio, nato
nel 1951, è fra i più antichi istituiti
in Italia nel secondo dopoguerra e il
più longevo delle Marche. È intitolato a Giovan Battista Salvi, famoso
pittore italiano del Seicento, noto
come “Il Sassoferrato” dal nome
del suo paese d’origine.
Il Museo, fortemente voluto dal
Comune di Sassoferrato, nasce
per rispondere all’esigenza della
conservazione delle opere e della
loro esposizione al pubblico. La
realizzazione della galleria ha avuto un costo complessivo di euro
330.000; la spesa è stata sostenuta
grazie ad un contributo di euro
300.000 della Regione Marche con
finanziamento tramite fondi Fas
(Progetto Integrato di recupero e
valorizzazione luoghi della cultura)
e euro 30.000 con fondi a carico del
bilancio comunale.
Il progetto di allestimento è stato
curato dallo studio Mjras di Urbino,
guidato dalla professoressa Silvia
Cuppini, dall’architetto Roberto
Bua e dal grafico Joan Martos, con
la collaborazione della dottoressa
Arianna Bardelli. L’allestimento
della galleria è tematico, ogni parete è costruita come una ipotetica
mostra, con la possibilità di variare
nel tempo, sfruttando anche le
nuove acquisizioni. Alcune pareti
espositive sono apribili e hanno
al loro interno parte del deposito
della collezione, che diventa così
fruibile al pubblico. Le opere del
deposito sono organizzate secondo
un criterio cronologico ed offrono,
quindi, una visione della
storia dell’arte italiana ed
internazionale dagli anni
Cinquanta ad oggi. Ci saranno, inoltre, due sale dedicate rispettivamente alle
ultime acquisizioni e agli
artisti di Sassoferrato che
si sono distinti partecipando
negli anni alla Rassegna. La
documentazione storica sarà
poi facilmente consultabile
attraverso la restituzione
informatica dei cataloghi
che hanno accompagnato
le varie edizioni del premio. Il
nuovo museo evidenzia una doppio aspetto di Sassoferrato: la sua
forza centripeta, attraverso il forte
potere d’attrazione esercitato dalla
Rassegna-Premio su tanti artisti del
Novecento, e la sua forza centrifuga, in termini di straordinaria diffu-
sione delle opere del Salvi in tutto il
mondo. In tempi brevi sarà istituito
un comitato scientifico, composto
da personalità di rilievo del mondo
universitario e culturale nazionale,
che avrà il compito di coadiuvare
e consigliare l’Amministrazione
comunale nella programmazione
delle molteplici attività
che verranno svolte all’interno del nuovo museo;
attività che coinvolgeranno tutte le realtà culturali
della regione, in stretta
sinergia con enti ed associazioni, puntando sulla
cultura come volàno di
un nuovo sviluppo. Il
MAM’S sarà uno spazio
vivo, un centro culturale
per la produzione di idee.
Ciò sarà possibile anche
attraverso l’aggregazione
di intelligenze e professionalità,
secondo la logica del co-working.
Il Comune, inoltre, aderendo al
programma di sviluppo territoriale
della Regione Marche “Distretto
Culturale Evoluto”, con il progetto
“La valle della creatività”, esprime
la volontà di innescare dinamiche
che consentano una gestione innovativa e all’avanguardia della
galleria.
Il progetto prevede, tra l’altro, la
formazione di figure professionali
specializzate, giovani imprenditori
della cultura capaci di rendere il
territorio e i suoi beni culturali
attrattivi su scala vasta (nazionale
ed internazionale), anche attraverso
una comunicazione moderna e attenta all’uso dei nuovi linguaggi del
contemporaneo, l’uso delle nuove
tecnologie web e l’integrazione dei
diversi social-network. Una sfida
ambiziosa per un futuro di sviluppo
e di crescita per tutto il territorio.
Ugo Pesciarelli, sindaco di Sassoferrato
Massimo Bardelli, assessore alla Cultura
I libri amici dei ragazzi: Un Comune "riciclone":
il ventennale dell'evento differenziata al 79,78%!
Un libro per amico… da vent’anni. Apre i battenti sabato 5 aprile la
Mostra del Libro per Ragazzi, tradizionale evento culturale di primavera,
organizzato dall’Istituto comprensivo di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado dei Comuni di Sassoferrato e Genga. Giunta, appunto,
alla ventesima edizione, la mostra, che richiama ogni anno a Sassoferrato
centinaia di appassionati della letteratura per ragazzi, resterà aperta fino
a venerdì 11 nella sede dell’Istituto scolastico di piazzale Partigiani del
Monte Strega. La cerimonia inaugurale, introdotta dagli interventi dei sindaci di Sassoferrato e Genga, rispettivamente Ugo Pesciarelli e Giuseppe
Medardoni, e della dirigente dell’Istituto Carla Santini, si terrà al Cinema
Teatro del Sentino con inizio alle ore 16. Promossa con la collaborazione
dei due citati Comuni e con il contributo della Banca di Credito Cooperativo di Pergola e del supermercato Conad, l’iniziativa ha quale obiettivo
quello di avvicinare sempre più i giovani alla lettura e a sensibilizzarli
sugli effetti che questa è in grado di produrre per la loro crescita culturale
e formativa. L’iniziativa non si caratterizza soltanto come semplice evento
espositivo, ma, in particolare nella giornata inaugurale, propone una serie
di eventi collaterali (esibizioni musicali, sketch, rappresentazioni teatrali
ed altro ancora) che vedranno protagonisti gli alunni di tutti e tre gli ordini scolastici (infanzia, primaria e secondaria). L’evento espositivo sarà
aperto al pubblico tutti i giorni, domenica compresa, dalle ore 16 alle 18.
“Differenziata” da record per il Comune. Secondo l’ultima analisi della
Provincia di Ancona, resa nota nei giorni scorsi, il Comune di Sassoferrato
è al terzo posto per la di raccolta differenziata dei rifiuti con una percentuale pari al 79,78%.
«E’ un risultato davvero eccezionale, di portata storica per la nostra comunità - dichiara l’assessore all’ambiente Marco Giulietti - frutto, in primis,
dell’introduzione della raccolta “Porta a porta” sul territorio. La risposta
della cittadinanza è stata eccezionale».
I miglioramenti ottenuti nella raccolta differenziata hanno portato in questi
anni benefici ai cittadini anche in termini di riduzione dei costi, ma per
quanto concerne il futuro la situazione non appare così rosea sotto questo
aspetto. «Purtroppo - dice ancora Giulietti - per il 2014 ci sono alcuni
fattori da tenere in considerazione. In primo luogo, “grazie” all’eterna
indecisione di alcuni enti sovraccomunali ed alle pressioni di alcuni Comuni della nostra Provincia relativamente all’impiantistica, sono purtroppo
aumentate alcune voci di costo relative al trattamento dei rifiuti prima
del loro conferimento in discarica. In secondo luogo, a seguito della crisi
economica che attanaglia il territorio, il tributo “Tares” dell’anno 2013
non ancora riscosso si aggirerebbe intorno all’10% del totale e, stando
alla nuova normativa nazionale, tale importo andrà a costituire un’ulteriore
voce di costo in fase di tariffazione 2014».
Ugo Gentilini: "Il turismo come strada di rilancio"
Ugo Gentilini (foto), nato a Sassoferrato,
per anni in politica, segretario locale dell'ex
Dc, consigliere provinciale dal 1985 al 1993.
Lavora come libero professionista presso
la Lorev Impianti srl di Fabriano e svolge
mansioni di responsabile commerciale per il
nord Africa, in particolare Marocco e Algeria.
Un aggettivo per definire Sassoferrato?
Una piccola cittadina bellissima, dimenticata,
e poco conosciuta se si pensa alla sua storia.
E il sassoferratese?
Oserei dire un po’ menefreghista, più preoccupato alla cura del suo orto che non al
bene comune.
Cosa le piace di più e cosa di meno, della
sua città?
E’ il mio paese, qui sono nato, qui son vissuto, a questo paese ho dedicato una bella
fetta della mia vita, qui ho i miei amici, qui
c’è una parte di me che gioisce e che soffre.
Di Sassoferrato mi piace la sua posizione
geografica, mi piace la natura che lo circonda, mi piacciono i monumenti che malgrado
l’incuria, sono arrivati intatti a noi. Mi piace
la cucina e l’aria pulita che ancora riusciamo
a respirare. Non mi piace questo stato di
abbandono, soprattutto l’abbandono delle
nostre frazioni che invece potrebbero dare un
contributo consistente alla cura del territorio.
Non mi piacciono le tante scelte fatte negli
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anni passati e che oggi in un modo o nell’altro stiamo pagando. E non mi piace neanche
come trattiamo le tante strutture giunte fino
a noi, che sono veri monumenti, e la storia
di questo nostro paese che non sappiamo
sfruttare a dovere.
Tre idee per Sassoferrato...
Vedi, oggi il problema
più grave che viviamo, sia
come nazione sia come
sassoferratesi, è il problema del lavoro. Non è
pensabile immaginare il
ritorno di un Wainer o di
un Merloni che ti mettono
a disposizione 500/600
posti di lavoro, tutto questo è finito, come a suo
tempo fini la miniera di
Cabernardi, il cementificio, e prima ancora il pastificio. Sono cicli, e come
tali destinati a terminare.
Sopra accennavo ai nostri monumenti, l’ho
fatto perché io credo che l’unica scappatoia
che abbiamo per ridare slancio all’economia,
sia puntare sull’unica strada percorribile, cioè
il turismo. Perché non pensare a qualche
iniziativa culinaria permanente da ubicare
nelle varie cantine, vecchie botteghe etc?
Ci vorranno mesi? Ok, ma partiamo. Perché
non creare opportunità ai tanti piccoli artisti
(nascosti) che abbiamo nel nostro territorio?
Cosa sogna per la sua città?
Sogno un matto con una barca di soldi, che
viene e ci dica, "ecco, vi metto a disposizione
12-15 milioni di euro per poter realizzare le
cose che più vi stanno a cuore, curate con
amore ciò che i vostri
avi vi hanno lasciato.
Curateci questo paese
meraviglioso e abbiatene
cura, perché questa è la
vostra casa, e il mantenimento di queste bellezze
dipende solo ed esclusivamente dall’amore che
ognuno dei suoi cittadini
dona alla sua città".
Per accentuare un turismo “locale” o “forestiero”, di cosa abbiamo
bisogno?
Abbiamo bisogno di infrastrutture. Ma ti rendi conto che oggi, quando la strada delle grotte è chiusa, e succede
spesso, un carico di merci su gomma, da o
per Sassoferrato, deve fare un giro di circa
140 km in più tra andata e ritorno, perché
non abbiamo alternative? Una scelta diversa
degli anni ‘80, mi riferisco alla variante di
Fabriano, avrebbe messo Sassoferrato nella
condizione di non soffrire oggi la mancanza
di collegamenti in direzione porto, aeroporto, autostrada. E la Pedemontana che fine
ha fatto? C’è qualcuno che paga per tutto il
danno arrecato?
Cosa le piacerebbe modificare o eventualmente fare di nuovo, nell’arredo urbano
di Sassoferrato?
Mi piacerebbe vedere più verde, il paese più
pulito, le strade sistemate, una bella ripulita
ai tre fiumi che attraversano la città, e un
sognissimo, vedere sistemata, una volta per
tutte, la struttura dell’ex cementificio. Ma
questo credo rientri nelle competenze di quel
famoso matto a cui prima facevo riferimento.
A maggio ci sono le elezioni comunali, cosa
chiederebbe al futuro sindaco?
Gli direi di fare una scommessa, e giocarsi
tutto sulla voce turismo, sono convinto che
se vogliamo uscire da questo stallo, e ridare
vita al nostro paese, questa sia l’unica strada. Abbiamo tutto ciò che serve, dobbiamo
solo crederci e investirci sopra il necessario,
i risultati prima o poi arriveranno. Gli direi
anche di seguire con più attenzione qualche
iniziativa per i giovani. Non trascurare il
territorio, maggior controllo sotto l’aspetto
sicurezza, fare l’impossibile affinchè i nostri
anziani possano vivere la loro terza età sereni
e senza patemi.
Benigno Amori
02/04/14 10.35
L'Azione 5 APRILE 2014
>CERRETO D'ESI<
Giovanni Falcone:
un esempio d'uomo
P
di MICHELA BELLOMARIA
rotagonista la legalità venerdì 28 marzo presso il
Palacarifac di Cerreto d’Esi. Maria Falcone è stata la
relatrice d’eccezione dell’incontro “
impegno e legalità: Falcone uomo e
magistrato”, volto agli alunni delle
scuole del territorio. Davvero significativo e interlocutorio il grande
applauso con cui i ragazzi hanno
accolto la sorella del magistrato.
Dopo gli interventi delle autorità,
un silenzio carico di attenzione
è calato sul Palacarifac quando
la Falcone ha preso la parola. La
professoressa, presidente della Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, ha esordito prendendo spunto
dalla celebre frase di Giovanni, “gli
uomini passano, le idee restano.
Restano le loro tensioni morali e
continueranno a camminare sulle
gambe degli altri uomini”. Maria
Falcone ha spiegato come questa
frase rappresenti un testamento che
Giovanni ha lasciato non solo a
lei, bensì a tutti gli italiani. Con il
suo intervento, la professoressa ha
contestualizzato il momento storico
in cui sono state dette quelle parole:
durante un’intervista sulla sua vita
rilasciata nel 1985, poco prima che
si aprisse il maxi processo. Giovanni Falcone pronunciò quella frase
sapendo che la sua vita sarebbe
finita col maxi processo. In quegli
anni, in cui dopo un delitto mafioso
(anche eccellente) la risposta dello
Stato era blanda e velocemente
tutto tornava sotto silenzio, Falcone
cercava di scuotere le coscienze,
continuando a portare avanti la lotta
alla mafia con la forza di uno Stato
di diritto, cercando di risvegliare il
senso di Stato. Ecco da dove nasce
l’esigenza di portare avanti le sue
idee nelle scuole: perchè la mafia
non si combatte solamente con la
repressione ma con un salto generazionale, con i giovani che dismettono i disvalori della mafiosità. “Sono
qua per dire a voi giovani che avete
una grande responsabilità: mettere
da parte l’indifferenza. Dopo quel
23 maggio mi è caduto il mondo
addosso come sorella e come cittadina. Soprattutto dopo la morte di
Borsellino che mi aveva detto 'continuerò il lavoro di Giovanni' tutto
è finito. E questo non l’ho potuto
accettare. Dovevo a Giovanni che
i giovani conoscessero le sue idee.
La necessità di far andare avanti
le sue idee, fondamentali per la
democrazia, la cosa che Giovanni
amava di più”. Giovanni Falcone è
considerato la personificazione del
senso dello Stato anche fuori dai
confini nazionali, soprattutto negli
Stati Uniti, tanto che un suo monu-
mento è stato eretto nell’accademia
Fbi di Quantico. Concludendo il suo
intervento, Maria Falcone ha esortato i ragazzi riuniti nel Palacarifac
a ricordare Giovanni non solo come
magistrato ma come portatore del
senso dello Stato inteso come possibilità pacifiche per tutti noi, per
la sua cultura, per il suo smisurato
amore per la comunità di cui un
simbolo concreto è rappresentato
dall’Albero Falcone, emblema della
rinascita civile siciliana e nazionale. L’iniziativa si è conclusa con
Giovanni Foresta, poeta locale e
militare dell’Arma della Caserma
di Cerreto d’Esi, che ha donato a
Maria Falcone la poesia “Ambita
Patria”.
Poesia ed arte:
al Teatro Casanova
ecco lo spettacolo!
Domenica 6 aprile presso il teatro
Casanova di Cerreto andrà in scena
la prima edizione dell’atteso festival dal titolo “Insieme a teatro in
poesia, arte e spettacolo”. Questo
progetto, ideato dal poeta locale
Giovanni Foresta, da Stefano Prioretti e Maria Emery, è promosso
dal Comune di Cerreto d’Esi in
quanto fortemente voluto dall’Amministrazione a cui è stato proposto,
dal sindaco David Alessandroni e
dall’assessore alla cultura Adelaide
Chiucchi che hanno subito recepito
l’iniziativa, individuando nel Casanova la location ideale. L’iniziativa,
ad ingresso gratuito, si avvale della
collaborazione della Pro Loco,
dell’Avis e dell’Associazione 4
maggio 2008. L’idea di partenza del
festival: l’arte e la cultura possono
aggregare, servire da collante per
la nostra comunità che si dà appuntamento in teatro, luogo votato
fin dall’antichità all’incontro tra
popoli, che ha visto nascere la cultura classica, la commedia dell’arte.
Analizzando il ricco programma,
colpisce l’impegno degli organizzatori nel coniugare al meglio l’arte,
la poesia, la cultura e la musica.
Da sottolineare come molti artisti
della zona abbiano aderito con
entusiasmo, apportando il proprio
Che divertimento pitturare sulla stoffa!
Si è conclusa in maniera ottima
una splendida esperienza che si
è tenuta all’oratorio di Cerreto
d’Esi: il Laboratorio di Pittura su
Stoffa. Ogni giovedì dalle ore 17
alle 18 per la durata di un mese
e mezzo, circa 30 bambini di età
compresa tra i 6 e i 10 anni, hanno
dato spazio alla loro fantasia, creatività e manualità elaborando dei
bellissimi capolavori su stoffa. Ad
aiutare le educatrici del centro è
stata la gentile presenza di Massimo
Melchiorri. Con molta semplicità e
chiarezza, ha saputo catturare l’attenzione dei partecipanti spiegando
loro alcune tecniche da utilizzare,
suscitando curiosità e subito tanta
voglia di mettere in atto ciò che era
stato appreso. Ogni bambino aveva
a disposizione due maglie bianche
da poter pitturare e sulle quali mettere in atto le tematiche principali
del laboratorio: rappresentazione
di identità facciali, impronta della
propria mano e rappresentazione
del proprio nome con due tecniche
diverse. I bambini con pennelli in
Furto notturno alla sede cerretese della Caritas
Caro “amico” che ti sei volutamente introdotto nottetempo nella nostra sede Caritas di Cerreto d’Esi, noterai che non ti
stiamo buttando addosso l’appellativo di “ladro” poiché non conosciamo il motivo di questo tuo gesto estremo che ti
ha portato ad impadronirti della nostra “misera” cassa: non spetta a noi buttarti addosso un appellativo così violento;
papa Francesco ce lo insegna. Ora però ci siamo posti un interrogativo su questo tuo gesto e ne abbiamo tratto le
seguenti diverse ipotesi. La prima è la seguente... Forse sei uno che “ti fai” e, spinto dalla crisi di astinenza e dalla mancanza di
liquido, sei stato costretto a sottrarci quei 90 e poco più di euro che erano in cassa. Se questo fosse il problema noi non ci sentiamo
di condannarti. Ma ci è doveroso ricordarti che hai una dignità che tu stesso devi rispettare e inoltre devi avere rispetto anche per
quelli che ti sono intorno e che, forse, ti voglio bene. Devi sforzarti a cambiare la tua vita. Come…? Certo non è semplice. Potresti,
per cominciare, rivolgerti all’Associazione “4 Maggio 2008” nelle persone di Paola e Alvaro. Loro, che hanno pagato a caro prezzo una
situazione parallela alla tua, sono ansiosi di aiutarti e consigliarti: lo fanno per il tuo bene. Ma, ricordati, hanno bisogno della tua totale
collaborazione. Quindi non esitare ed affrettati a farlo. Quello che ha sottratto dalla cassa consideralo un nostro contributo affinchè tu
possa uscire da quel tunnel… vincitore! La seconda ipotesi è la seguente. Forse sei uno che ha perso il lavoro; la cassa integrazione
e la mobilità sono finite e non vi sono prospettive congrue tali da darti un minimo di sussistenza e un futuro più roseo. La tua famiglia
è lì che bussa alla tua porta ma tu non sei in grado di dare risposte. Ecco allora il gesto estremo che comunque non ti fa arrivare
molto lontano vista l’esigua somma che hai sottratto. Anche in questo caso non ci sentiamo di emettere sentenze. Ma una bacchettata
sicuramente la meriti. Caro figliolo, non facevi prima a passare per la porta anziché per la finestra? La nostra struttura è li per aiutare
coloro che si trovano in difficoltà. Bastava parlarne. Chi si rivolge a noi bene o male qualcosa ottiene; non ci risulta aver sbattuto la
porta in faccia a nessuno (anche quando in alcuni casi ci vorrebbe). Attualmente non abbiamo grandi mezzi però, in caso di bisogno
estremo come il tuo, il Padre Eterno ci ha sempre messo una pezza sensibilizzando i cuori della gente che, nonostante tutto, qualcosa
concede sempre. Ora, se sei tu colui cui alla nostra ipotesi, rompi gli indugi ed il pudore: varca quella porta e... lascia perdere le finestre…! Terza ipotesi è la seguente… Forse sei uno che ama le bravate; sei il classico “spacconcello” che ama vantarsi nei confronti del
gruppo che frequenti nel quale anche ti nascondi al momento del bisogno. Potresti essere anche uno che crede ancora nei guadagni
“facili” per ottenere tutto quello che si vuole per rimanere al passo con gli altri. Le cronache ci insegnano che di questi casi ce ne sono
tanti; possono finire con un futile gesto (come questo furtarello) oppure in gesti estremi di violenza con, non anche, la… morte di
qualcuno. Se questo personaggio appena descritto sei tu, ricordati che la strada che stai percorrendo può portare solamente alla tua
rovina. Forse sei ancora giovane ma hai, comunque, una mente per ragionare e prima di commettere ulteriori “stupidate” conta fino a
10 in modo che hai il tempo di pensare al danno che compi agli altri ma anche e soprattutto a te stesso. Anche qui ci consideriamo
esenti da esprimere condanne; non sapendo chi sei, non possiamo percepire cosa si nasconde dietro la “facciata” o quali drammi
sono nascosti nel lato oscuro della tua vita; comunque qualcosa che non quadra sicuramente ci sarà. Consiglio? Sforzati a rovesciare
quella medaglia ed estirpa dal lato oscuro i problemi che ti sforzi a reprimere ma che comunque condizionano la tua vita. Parlane con
qualcuno. Affrontandoli, ti sarà comunque di aiuto.
19
mano intrisi di colore, hanno iniziato a dipingere e stampare il loro
modello di espressione preferito
(sorrisi, facce solari, facce arrabbiate, ecc.). Poi si è passati all’uso
della propria mano per lasciare il
segno sulla maglietta. Non è venuto
meno anche il proprio nome che è
stato scritto in due modalità diverse
utilizzando due differenti mezzi.
Vogliamo ringraziare tantissimo
il professor Melchiorri che è stata
una preziosa presenza, ringraziamo
il parroco don Gabriele per averci
concesso la possibilità e lo spazio
per eseguire questo laboratorio.
Un grazie va anche, come sempre,
ai genitori dei bambini che hanno
creduto in noi educatori facendo
partecipare i propri figli, dando
l’opportunità di svolgere questo
progetto pensato, creato e realizzato
con tanto impegno.
Le educatrici Silvia e Manuela,
Oratorio Santa Maria Assunta Cerreto d’Esi
contributo al programma, sposando in toto uno degli obiettivi del
progetto: promuovere e valorizzare
il nostro straordinario territorio, le
sue ricchezze e le sue peculiarità
attraverso ogni forma d’arte. Il festival sarà inaugurato da una mostra
d’arte di pittura, di lavorazioni in
ceramica e di artigianato locale che
prenderà il via, sempre in teatro, già
dalla mattina, con la presenza degli
artisti Massimo Melchiorri, Paolo
Rinaldi, Annalisa Cola, Giuliana
Cardinali, Irene Mercuri e Rosa
Frisina. All’interno della mostra ci
sarà uno spazio dedicato al parco
Gola della Rossa e di Frasassi e
un laboratorio naturalistico per i
bambini curato dalle operatrici del
centro di educazione ambientale.
Lo spettacolo vedrà tanti artisti avvicendarsi sul palco: le atlete della
Ginnastica Fabriano Cerreto d’Esi,
gli allievi della Dance Studio Soak
di Fabriano, un quartetto di sassofoni della banda comunale di Cerreto
guidato dal maestro Diego Marani,
la pianista e soprano Rosita Tassi, il
cantante tenore Giuseppe Sabbatini
e la cantante Maria Grazia Todi dei
“Notturni“. Il programma prevede
uno spazio per i versi, con i poeti
Giovanni Foresta, Antonio Cerquarelli, Francesca Luzi e l'esordio
della piccola Giulia Tagnani che
interpreteranno per il pubblico le
loro poesie, mentre il professore
Enzo Bonacucina leggerà alcuni
versi di Umberto Alessandroni e
di Giovanni Foresta, portando sul
palco, nel corso della serata, la
figura della poetessa Alda Merini
da lui interpretata in lettura di una
poesia. Contestualmente, si svolgerà la vendita del libro di poesie
“Un fremito di verdeluna” di Antonio Cerquarelli e il libro “Eco di
un percorso” di Giovanni Foresta.
Quest’ultimo devolverà il ricavato
alle associazioni di volontariato di
Cerreto. Giovanni Foresta, Stefano
Prioretti e Maria Emery ringraziano
fin da ora il Comune di Cerreto,
la Fondazione Carifac e i partner
commerciali che hanno contribuito
all’evento: Print & Gadget, Keykem
Consulting Group, pasticceria
Osvaldo, ditta Ome, azienda agraria
vitivinicola Tomassetti, Puliservice,
Bar Centrale di Fabriano, officine
meccaniche Omb, Arti Grafiche
Anea, i cittadini che hanno elargito
un contributo e Radio Gold.
m.b.
Enrico Biondi, responsabile sede Caritas di Cerreto d'Esi
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25
L'Azione 5 APRILE 2014
>SPORT
La grande esultanza
delle fabrianesi
(foto di Matteo Mingo)
VOLLEY
Serie B2 femminile
Fabriano, mezza salvezza!
Le ragazze di Rossini battono Macerata e tirano un sospirone...
di LORENZO CARSETTI
N
essuno lo dice, ma molti lo
pensano. Forse siamo fuori
dalle sabbie mobili. La Pallavolo Fabriano ha piegato 3-1 l’Helvia
Recina Macerata (24-26, 25-22, 25-17,
25-17), bissando il successo della settimana precedente con Perugia, e quindi
capitalizzato a pieno il doppio turno
casalingo. Una prova di carattere degna
dei tempi migliori, con errori ridotti ai
minimi termini e una grande efficienza
in tutti i reparti. Coach Rossini ha ritrovato le sue ragazze nel momento più
difficile della stagione, le ha chiamate
CICLISMO
a raccolta chiedendo uno sforzo supplementare da ciascuna e ha ricevuto
in cambio due vittorie che possono
valere la salvezza. La forbice che divide
da Altino è tornata ad allargarsi a sette
lunghezze, ma le abruzzesi sono dure
a morire: sabato scorso hanno ceduto a
Gabicce solo al quinto set, confermandosi con il coltello tra i denti. Questo
weekend, in ogni caso, può essere quello della staffa. Fabriano sarà impegnata
a Montegranaro, mentre le teatine se la
vedranno con la capolista, nella bolgia
di Pescara. E’ stato il giorno del riscatto
per una devastante Monica Ciccolini,
che ne ha messi a terra 24 e si è ripresa
Il personaggio
Giorgio Farroni
stagione al via
Con l’arrivo della
primavera, inizia ad
entrare nel vivo la
stagione agonistica
del ciclismo e con essa
torna in auge il nome
del fabrianese Giorgio Farroni (foto),
l’atleta paralimpico
simbolo della città (e
non solo). “Le gare
importanti si avvicinano – ci comunica
Giorgio – La prima
settimana di maggio
parteciperò ad un happening internazionale a Verolanuova in provincia
di Brescia, poi sarò di scena a Castiglione della
Pescaia per la prima prova di Coppa del Mondo.
Ma l’obiettivo principale sono i Mondiali di fine
agosto a Greenville negli Stati Uniti”.
Insomma, Farroni sembra ben intenzionato ad
incrementare il suo già ricchissimo palmares che
– ricordiamo – è composto da due medaglie olimpiche (bronzo a Pechino 2008 e argento a Londra
2012), tre titolo mondiali, ventiquattro campionati
italiani tra strada, cronometro e pista nella propria
categoria di disabilità, nonché il record di 1’24”
nel chilometro da fermo.
f.c.
25 sport.indd 2
la squadra sulle spalle dopo un girone di
ritorno vissuto di stenti. Le ha fatto da
“sparring partner” Sofia Cerini, sempre
più decisiva, abile a non cadere nella
trappola delle maceratesi, che spesso
e volentieri le sbarravano la corsia
centrale murando a due. “Non ci aspettavamo questo accorgimento da parte
loro – confessa Porfirio Rossini – ma
per fortuna abbiamo migliorato i fondamentali a terra e questo ha consentito
a Monica Sonaglia di spingere la palla
anche verso le schiacciatrici, che così
avevano più campo”. Non è stato facile,
tuttavia, avere ragione del plotone di
coach Giganti, che nel primo set l’aveva
PATTINAGGIO
imbroccata bene sfruttando un doppio
errore delle cartaie, sul 24 pari, che regalava alle ospiti il vantaggio del match.
Da lì in poi, però, Fabriano è uscita alla
distanza con Ciccolini, che ha sparato a
tutta sulle ottime assistenze di Sonaglia,
brava a sfruttare una Vincenti tornata ai
livelli che le competono anche in ricezione. Avanti 2-1, comunque, c’è stato
spazio per il blackout del sabato sera,
neutralizzato grazie ad un perentorio
turno in battuta di Cerini: sotto 3-10
nel quarto parziale, infatti, c’è voluto il
servizio della giovanissima centrale per
ricucire lo strappo e rimettere la freccia.
Adesso c’è la possibilità di allungare.
Campionati Regionali su Strada
La Fortitudo Fabriano al 1° posto:
brave le Allieve nell'Americana
A San Benedetto del
Tronto si sono svolti i
Campionati Regionali su
Strada riservati alle categorie maggiori. I baldi
giovani della Fortitudo
Fabriano Pattinaggio
si sono ben comportati.
Il primo posto è arrivato
nell’Americana grazie
alle prestazioni di Elisa
Scassellati, Alice Comodi Ballanti, Camilla
Fattori ed Erica Greci
(foto). Altre medaglie
sono giunte con Alice
Comodi Ballanti (seconda nella 5 mila punti,
categoria Allieve), Camilla Fattori (terza nei 200
crono, categoria Allieve) ed Alessandro Mataloni
(secondo nei 200 crono e terzo nei 5 mila punti,
categoria Allievi). A seguire, tutti gli altri piazzamenti. Categoria Ragazze: Elisa Scassellati
quinta nei 300 sprint e quarta nei 2 mila punti,
Maria Ninno dodicesima nei 300 sprint e nona
nei 2 mila punti. Categoria Ragazzi: Alessandro
Hutici quinto nei 300 sprint e nei 2 mila punti.
Categoria Allieve: Alice Comodi Ballanti settima
nei 200 crono, Camilla Fattori quarta nei 5 mila
punti, Erica Greci quarta nei 200 crono e quinta
Sabato 5 aprile si va a Montegranaro
per la caccia a quella vittoria che, con
quattro giornate dalla fine, garantirebbe
la serenità alla Pallavolo Fabriano.
Classifica. Pescara 53, Gabicce 49, Moie
48, Manoppello 41, Battistelli Rimini e
Montegranaro 35, Gubbio 32, Macerata
29, Stella Rimini 28, Fabriano 27, Altino
20, Perugia 17, Lorese 15, Jesi 12.
Settore giovanile. Quarta vittoria di fila
per le ragazze di Prima Divisione contro
il Camerano 3-0 (25-17; 25-22; 25-19).
Tabellino: Angeletti, Balducci, Bravetti,
Carnevali, Fattorini, Malefora, Malzew,
Mollari, Paolucci, Pallotta (L1); all.
Rossini e Moretti.
PUGILATO
Esordienti Senior
Matteo Mantini
sùbito vincente
Domenica scorsa a Civitanova Marche è iniziato il
Torneo Esordienti Senior, organizzato dalla Società
Pugilistica Nuova Cluana Boxe di Civitanova. Si
tratta di un torneo regionale per Esordienti, ossia
tra chi ha alle spalle da 0 a 3 incontri. La Pugilistica Fabrianese Liberti si è presentata con Matteo
Mantini di Matelica (categoria senior, peso 69 Kg,
foto sotto) che finora non aveva disputato alcun
incontro e ha vinto ai punti contro il dilettante
Marco Bacchiocchi affiliato alla Società Pugilistica Audax Boxe di Fano. Con questa vittoria
Matteo si è qualificato ai quarti di finale che si
svolgeranno a Fermo.
f.c.
nei 5 mila punti. Categoria Allievi: Lorenzo Hutici
dodicesimo nei 200 crono e diciassettesimo nei
5 mila punti. Categoria Senior: Tiziano Arteconi
tredicesimo nei 200 crono e nei 5 mila punti.
Infine, Alessandro Hutici, Alessandro Mataloni e
Lorenzo Hutici hanno ottenuto il 4° posto nella 3
mila Americana. Come società, la Fortitudo si è
classificata sesta su tredici partecipanti all’evento.
Prossimo appuntamento a Pollenza il 5 e 6 aprile
per i Campionati Regionali su Pista, ai quali parteciperanno tutte le categorie.
Ferruccio Cocco
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>CHIESA<
L'Azione 5 APRILE 2014
Il lavoro secondo Zamagni
Tutti in Cattedrale per ascoltare il professore
I
di MONS. GIANCARLO VECERRICA*
nvito tutta la diocesi a questo incontro, che completa il nostro percorso
dei “mercoledì della fede” sul Padre Nostro.
Papa Francesco ci ha detto in questi giorni: “Questo è il nostro Padre,
il Dio che ci ama e ci aspetta. Sempre”. Come il Padre nostro entra
nella realtà del lavoro, che manca sempre più o che non rispetta la dignità
umana? Come Dio ci è Padre nella vita della scuola, dove spesso gli adulti
fanno fatica e dove spesso i ragazzi non ci vivono bene?
Con queste domande e con altre che chiunque può presentare nei prossimi
giorni a don Tonino Lasconi ascolteremo un grande testimone dell’impegno dei cattolici nella vita sociale, il prof. Stefano Zamagni (nella foto).
La nostra Chiesa diocesana intende così prepararsi alla Pasqua e aiutare
le famiglie che soffrono per la mancanza del lavoro e preparare l’incontro
con il Papa di sabato 10 maggio sul tema della scuola nel pellegrinaggio
che proponiamo. Cordialmente invito tutti a questo incontro!
*Vescovo della Diocesi
Ultimo Mercoledì della fede
La vocazione all'amore
per la pastorale familiare
Ecco i prossimi due appuntamenti di pastorale diocesana familiare, inseriti
nel percorso diocesano di formazione sposi: “Scoprire la bellezza e la
grandezza della vocazione all’amore”. Domenica 6 aprile – ore 15 presso
l’Aula teologica del Seminario di via Serraloggia. Il tema dell’incontro
è : “Sessualità, dono totale di sé. Per un’ecologia dell’amore: con tutto
il corpo, con tutto il cuore”. Relatori: Mirco e Rita Pizzoli, responsabili
della pastorale familiare Regione Lombardia. Sposati da 37 anni con tre
figli, la formazione è nata e cresciuta nel movimento Equipes Notre Dame
a cui appartengono da circa 32 anni, dove hanno svolto vari servizi anche
a livello nazionale. Dal 1995 collaborano con la Commissione Famiglia
della diocesi di Brescia e dal 1998 sono nella Consulta regionale Lombarda
di Pastorale Familiare. Nel 2008 poi e sino ad oggi sono stati nominati
Coppia Incaricata Regionale e pertanto partecipano ai lavori della Consulta
Nazionale di Pastorale Familiare.
Poi lunedì 7 aprile alle ore 18.45 presso la chiesa di San Biagio e Romualdo
per il percorso di accompagnamento sposi in condizione di separazione e
divorzio, il tema è: il perdono. Relatrice: Sabrina Caporali di Todi, sposa
separata appartenente all’associazione “Sposi fedeli al sacramento del
matrimonio”.
Figli di un solo Padre:
la Via Crucis cittadina
Nell’anno in cui la nostra diocesi sta riflettendo sulla figura di Dio Padre
di ogni uomo le Aggregazioni della Consulta dei laici hanno pensato di
intitolare la XIII^ edizione della Via Crucis cittadina “Figli di un solo
Padre” proprio a significare la volontà di proseguire la riflessione sulla
paternità divina nell’ambito del mistero della sofferenza e della prova
estrema simboleggiato dal cammino del crocefisso.
Le dieci stazioni di venerdì 11 aprile che scandiranno il percorso sono
state commentate da Don Tonino Lasconi che recentemente ha dato alle
stampe il suo ultimo lavoro proprio sulla Via Crucis (“Le parole dal Legno”)
e da tale testo ha tratto i brani della scrittura che ispirano la meditazione
che poi si sviluppa in ogni quadro che descrive il percorso doloroso di
Gesù, il Figlio di Dio fatto uomo sottopostosi volontariamente al supplizio
per amore dei fratelli. Il percorso cittadino prende l’avvio dalla chiesa di
S. Caterina, punto culminate del nostro centro storico per poi discendere
verso il corso del Giano costeggiato da via Le Conce per poi risalire fino
alla chiesa di S. Nicolò, piazza Garibaldi ed attraverso corso Repubblica
e p.zza del Comune giungere all’epilogo in Cattedrale.
Ad aprire la Via Crucis quest’anno ci saranno i giovani di Melano che
porteranno a spalla la grande croce, simbolo delle Giornate Mondiali della
Gioventù, accompagnati da Don Andrea che condurrà anche la preghiera
durante il cammino. Ci auguriamo che le condizioni climatiche, in un
inverno mai così mite, facilitino la partecipazione di un popolo numeroso
che, consapevole delle difficoltà sociali presenti, si affida a Colui che solo
può dare ristoro e speranza.
Massimo Stopponi
21 chiesa.indd 2
FERIALI
ore 7.00: - S. Caterina (Auditorium)
ore 7.20: - S. Silvestro
ore 7.30: - M. della Misericordia
- Mon. S. Margherita
ore 7.45: - Monastero Cappuccine
ore 8.00: - Casa di Riposo
- Collegio Gentile
- S. Luca
ore 8.30: - Cripta di S. Romualdo
ore 9.00: - Mad. del Buon Gesù
- S. Caterina (Auditorium)
ore 16.00: - Cappella dell’ospedale
ore 18.15: - Ss. Biagio e Romualdo
ore 18.30: - S. Giuseppe Lavoratore
- M.della Misericordia
- Cattedrale S.Venanzio
- S. Nicolò (lun.-merc.-ven.)
- S. Nicolò Centro Com. (mart.-giov.-sab.)
- Sacra Famiglia
- Oratorio S. Giovanni Bosco
Un altro ravvicinato incontro, l’ultimo dell’anno, per i Mercoledì
della Fede dopo quello con Mons. Maniago, è previsto per mercoledì
9 aprile sempre alle 18.30 nella Cattedrale di Fabriano con l’illustre ospite Stefano Zamagni, docente di Economia Politica presso
l’Università di Bologna che affronterà il tema del Padre Nostro sul
fronte della “vita sociale: nel lavoro e nella scuola”.
FESTIVE DEL SABATO
ore 18.30: - S. Giuseppe Lavoratore
- M. della Misericordia
- Collegio Gentile
- S. Nicolò (Centro Comunitario)
- Cattedrale S.Venanzio
- Sacra Famiglia
- Oratorio S. Giovanni Bosco
- Collegiglioni
AGENDA LITURGICA
FESTIVE
ore 7.00:
ore 8.00:
di Don Leopoldo Paloni
~ COMUNITÀ DEI DIACONI: sabato 5 aprile alle ore 15 a S. Filippo di Fabriano.
~ ADORAZIONE EUCARISTICA NOTTURNA: sabato 5 aprile alle ore 21 a S. Filippo
di Fabriano.
~ IL VESCOVO CELEBRA A SAN MICHELE: domenica 6 aprile alle ore 10.30.
~ IL VESCOVO CELEBRA A COLLAMATO: domenica 6 aprile alle ore 11.30.
~ MERCOLEDÌ DELLA FEDE IN CATTEDRALE: mercoledì 9 aprile alle ore 18.30 il prof.
Stefano Zamagni parlerà sul tema “Il Padre Nostro nel mondo del lavoro e della scuola”.
A Roma dal Papa
con l'Ufficio Scuola
L’Ufficio Pastorale Pellegrinaggi e l’Ufficio Scolastico Diocesano
si stanno organizzando per l’incontro a Roma con il Papa per
sabato 10 maggio. “La Chiesa per la scuola” è lo slogan ed è
prevista una mobilitazione di dirigenti, docenti, alunni, genitori
e catechisti per l’appuntamento in piazza S. Pietro. Anche la
nostra Diocesi sarà presente con questo programma: alle 6 partenza da Fabriano, alle 10 celebrazione eucaristica in S. Maria
in Traspontina (via della Conciliazione), alle 12 pranzo libero al
sacco, alle 14 l’attesa udienza con Papa Francesco, quindi alle
18.30 la partenza da Roma ed
alle 22 l’arrivo a
Fabriano. Info:
don Andrea
Simone 338
3027782 e Marco Antonini
340 3726564.
Prenotazioni
presso la Curia di Fabriano (dal lunedì al sabato
dalle 9 alle
12.30).
ore 8.30:
ore 8.45:
ore 9.00:
ore 9.30:
ore 10.00:
ore 10.15:
ore 10.30:
ore 11.00:
ore 11.15:
ore 11.30:
ore 11.45:
ore 16.30:
ore 17.00:
ore 18.15:
ore 18.30:
- S. Caterina (Auditorium)
- M. della Misericordia
- Casa di Riposo
- S. Nicolò (Centro Comunitario)
- Sacra Famiglia
- S. Margherita
- S. Luca
- Cappella dell’ospedale
- Ss. Biagio e Romualdo
cripta
- S. Giuseppe Lavoratore
- S. Caterina (Auditorium)
- Collegio Gentile
- Monastero Cappuccine
- Cattedrale San Venanzio
- Collepaganello
- M. della Misericordia
- Nebbiano
- Cupo
- Attiggio
- S. Silvestro
- S. Nicolò
- S. Giuseppe Lavoratore
- Cattedrale San Venanzio
- Sacra Famiglia
- M. della Misericordia
- S. Maria in Campo
- Melano
- Argignano
- Cattedrale San Venanzio
- S.Maria in Campo
- Ss. Biagio e Romualdo
- S. Giuseppe Lavoratore
- M.della Misericordia
MESSE FERIALI
7.30: - Regina Pacis
8.00: - S.Teresa
9.30: - Concattedrale S. Maria
17.30: - Regina Pacis
18.00: - Concattedrale S. Maria
18.30: - S. Teresa - S. Francesco
MESSE FESTIVE DEL SABATO
18.00: - Concattedrale S. Maria
18.30: - S. Teresa
19.00: - Regina Pacis
Messe FESTIVE
7.30:- Beata Mattia
8.00:- Concattedrale S. Maria
8.30:- Regina Pacis - Ospedale
9.00:- S. Rocco - S.Francesco
9.30:- Invalidi - S. Teresa
10.30:- Concattedrale S. Maria
- Regina Pacis
11.00:- S. Teresa -Braccano
11.15:- S. Francesco
11.30:- Regina Pacis
12.00:- Concattedrale S. Maria
18.00:- Concattedrale S. Maria
18.30:- S. Teresa
- Regina Pacis
02/04/14 12.10
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>DEFUNTI<
L'Azione 5 APRILE 2014
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
Mercoledì 9 aprile
saranno trascorsi
due anni da quando
PAOLA CAVALLARI
IN CAMILLI MELETANI
è tornata alla casa del Padre
CHIESA di S. VENANZIO
Venerdì 11 aprile
ricorre il 10° anniversario
della scomparsa dell'amata
LUCIANA COSTANTINI
in PALECO
Il marito, i figli, la nuora, i nipoti
e i parenti la ricordano con affetto.
S. Messa venerdì 11 aprile alle ore
18.30. Si ringrazia chi si unirà alle
preghiere.
CHIESA di ALBACINA
Martedì 8 aprile
ricorre il 17° anniversario
della scomparsa dell'amato
ORATORIO di S. MARIA
Lunedì 7 aprile
ricorre il 4° anniversario
della scomparsa dell'amato
ENZO CACCIAMANI
La moglie, il figlio, la nuora, la nipotina, il fratello, il nipote, ed i parenti tutti lo ricordano con affetto.
S. Messa lunedì 7 aprile alle ore
18.30. Si ringrazia chi si unirà alle
preghiere.
CHIESA della MISERICORDIA
Martedì 8 aprile
ricorre il 1° anniversario
della scomparsa dell'amato
GIANFRANCO BURATTINI
La moglie, le figlie, i generi, i nipoti
ed i parenti lo ricordano con affetto. S. Messa martedì 8 aprile alle
ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà
alle preghiere.
CHIESA di MARISCHIO
Lunedì 7 aprile
ricorre il 1° anniversario
della scomparsa dell'amato
GINO GRIMACCIA
La moglie, il figlio, la nuora, la sorella lo ricordano con immenso affetto. In quel giorno sarà celebrata
una S. Messa in ricordo alle ore 9.
Si ringraziano coloro che si uniranno in preghiera.
DUILIO CHIODI
La moglie, i figli, il genero, i nipoti
ed i parenti lo ricordano con affetto. S. Messa martedì 8 aprile alle
ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà
alle preghiere.
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
RINGRAZIAMENTO
ANNUNCIO
ANNUNCIO
Il mese scorso
è deceduta la sig.ra
LINA BORIA
di Serra.S. Quirico.
I figli hanno devoluto in memoria
della mamma alla F.I.S.M. (Federazione Italiana Sclerosi Multipla)
una somma di denaro. L’Aism di
Fabriano ringrazia e porge il suo
cordoglio.
Edgardo Bacchi
Domenica 30 marzo, a 86 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
EDDA GRILLINI ved. BATTELLI
Lo comunicano i figli Maria Gerarda, Patrizia, Teresa, i generi Lino
e Rodolfo, i nipoti Rodolfo Junior,
Gigi, Antonella, Andrea, Samuele,
Rebecca, Susanna, Martina, la cognata Elena, i parenti tutti.
Marchigiano
Mercoledì 26 marzo a 104 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
FERMINIA CANAVARI
ved. ZAMPARINI
Lo comunicano i figli Daniele ed
Italo, le nuore Giampiera ed Anna
Maria, i nipoti Roberta con Giovanni
e Saverio con Rosella, le pronipoti
Sara ed Alessia ed i parenti tutti.
Impresa Funebre Bondoni
ANNUNCIO
ANNUNCIO
Lunedì 31 marzo, a 69 anni,
è mancato all'affetto dei suoi cari
UMBERTO BARTOCCI
Lo comunicano la moglie Natalina
Leopardi, le figlie Lara e Letizia, il
fratello Luciano, la sorella Augusta,
il genero Ian ed i familiari tutti.
Impresa Funebre Belardinelli
Mercoledì 26 marzo a 86 anni,
è mancato all'affetto dei suoi cari
FERNANDO CICCACCI
Lo comunicano a moglie Francesca,
il figlio Corrado, le sorelle, la nuora
Annalisa, i nipoti Leonardo ed Andrea, i cognati ed i familiari tutti.
Impresa Funebre Belardinelli
ANNUNCIO
ANNUNCIO
Sabato 29 marzo, a 96 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
RINA LATINI
ved. ANTONINI
CONSORELLA DELLA PIA UNIONE
DELL'ADDOLORATA
Lo comunicano il figlio Luigi, la nipote Daniela con Alessandro e il
pronipote Andrea, la cognata Nena,
i nipoti, i parenti tutti.
Marchigiano
Domenica 30 marzo a 82 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
GIULIA BIDOLLI
ved. MARINELLI
Con dolore lo comunicano i figli Nadia e Mirco, il genero Luigi, la nuora Rosalba, i nipoti Matteo, Gaia e
Giada, i fratelli, la sorella, i cognati,
le cognate, gli altri nipoti ed i parenti tutti.
Impresa Funebre Bondoni
"Il tempo trascorre veloce ed abbrevia l'attesa di quando potremo
rivivere insieme, e per sempre, le
infinite, profonde, meravigliose, tenerissime emozioni di gioia, di sofferenza, di complicità.....di amore
grande che abbiamo avuto la fortuna di condividere e che custodiamo
gelosamente nei nostri cuori....
... Arrivederci nostro dolcissimo,
indimenticabile tesoro!"
ANNIVERSARIO
ORATORIO di S. MARIA
Sabato 12 aprile
ricorre il 3° anniversario
della scomparsa dell'amato
MICHELE FALCIONI
La moglie, le figlie, i generi, i nipoti
ed i parenti lo ricordano con affetto. S. Messa sabato 12 aprile alle
ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà
alle preghiere.
ANNUNCIO
Sabato 29 marzo, a 88 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
LINA MANCINELLI
ved. SONAGLIA
Lo comunicano la figlia Anna con
il genero Ivano Simonetti, i nipoti
Federico e Stefania, i parenti tutti.
Marchigiano
Martedì 8 aprile
ricorre il 28° anniversario
della scomparsa dell'amato
SERGIO COSTANTINI
La mamma Rosa lo ricorda con affetto e dolore. Saranno celebrate
SS. Messe martedì 8 aprile a S. Maria Maddalena alle ore 18.30 e domenica 13 aprile al Collegio Gentile
alle ore 9. Durante le celebrazioni
sarà ricordato anche il padre
EGIDIO
Si ringrazia chi si unirà alle preghiere.
ANNUNCIO
Martedì 1 aprile, a 93 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
MARIA PRIORETTI
ved. ARGALIA
Con dolore lo annunciano il figlio
Giobbe, la nuora Maria, i nipoti Romina con Giuseppe e Giordano, con
Maria Antonietta, i pronipoti Riccardo, Leonardo, Eleonora ed Alex,
i fratelli Lina, Remo, Appollonia e
Carlo, i cognati, le cognate, gli altri
nipoti ed i parenti tutti.
Impresa Funebre Bondoni
"Quelli che non hanno nessuna
sofferenza da sopportare, sono
come acque che imputridiscono. Ma quelli che sopportano le
sofferenze, sono come le acque
che scorrono veloci e sono ancora
più limpide quando passano sulle
rocce e cadono in cascata"
(Santo Curato d'ARS)
Lunedì 14 aprile
ricorre il 3° anniversario
dalla scomparsa dell’amato
BRUNO SASSI
I familiari e gli amici lo ricordano
con grande amore ed affetto e pregano per lui nella S. Messa di sabato 12 aprile alle ore 18.30 nella
chiesa di San Venanzio. Si ringrazia
chi si unirà alle preghiere.
ANNUNCIO
Domenica 30 marzo a 73 anni,
è mancato all'affetto dei suoi cari
MARIO MEZZANOTTE
Lo comunicano le cognate Angela
e Vanda, i nipoti Francesco, Maria
Adele, Mario, la zia, i cugini, i parenti tutti.
Marchigiano
GLI ANNUNCI VANNO PORTATI
IN REDAZIONE ENTRO IL MARTEDÌ MATTINA
Tutto in fermento per i due Papi-Santi
L’immagine scelta per la canonizzazione dei due Papi, Giovanni XXIII e Giovanni
Paolo II, li fissa entrambi con uno sguardo buono e sereno, che reggono la croce
di Cristo, il famoso pastorale che fu per primo di Paolo VI. Sono ritratti insieme due
Pontefici molto diversi per storia, provenienza ecclesiale, indole e carattere, che
verranno fatti Santi da Papa Francesco in una giornata che si preannuncia “storica”
per la Chiesa cattolica. Alla cerimonia in San Pietro a Roma domenica 27 aprile
si attendono, infatti, centinaia di migliaia di persone: dall’Italia, da Bergamo in particolare, diocesi natia di Roncalli, ma poi naturalmente dalla Polonia dove Wojtyla
è giustamente venerato per il suo ruolo non solo ecclesiale ma anche storico (la
“caduta del muro” e l’uscita dalla dittatura comunista). Nella conferenza stampa di
presentazione delle iniziative per la cerimonia, oggi (31 marzo) il vicario del Papa
per Roma, il cardinale Agostino Vallini, ha parlato di “grande attenzione e gioia in
tutto il mondo” per questi due “vescovi di Roma” che diventano Santi insieme. Di
Giovanni XXIII ha ricordato la forza interiore serena e la “particolare ispirazione divina”
che lo ha spinto a indire il Concilio Vaticano II, che purtroppo non ha fatto a tempo
a vedere concluso. Di Giovanni Paolo II ha richiamato il “coraggio indomito” e il
grande servizio alla Chiesa di Roma, della quale ha visitato quasi tutte le parrocchie.
Canonizzazione web 2.0. L’evento della doppia canonizzazione porterà una grossa
novità sul piano comunicativo. Su internet sarà probabilmente la cerimonia sacra
più “social” e “2.0” che si possa immaginare. Come ha spiegato il direttore della
Sala stampa della Santa sede, p. Federico
Lombardi, per l’occasione scendono in campo
tutti i “social” più amati a livello mondiale:
Twitter, Facebook, YouTube, Instagram, Storify,
un sito ufficiale curato dall’Università Lumsa
www.2papisanti.org, con versione inglese
www.2popesaints.org, un’applicazione sia per
Android sia per Ios intitolata “Santo Subito” in
varie lingue; e ancora potenziamento dei siti
già esistenti (ad esempio, su Facebook “PapaGiovanniPaoloII”, su Twitter “santowojtyla”,
su YouTube “adminkarol”, il portale in 7 lingue
www.karol-wojtyla.org ecc.). I mass media
tradizionali, stampa, radio e tv, saranno comunque presenti in massa. Sono già registrati oltre
400 giornalisti di testate di tutto il mondo e si
allestirà uno speciale “media center” nell’atrio
dell’aula Paolo VI, che potrà ospitare centinaia
di operatori.
Le iniziative a Roma e a Bergamo. Le due
città e diocesi più coinvolte in questa cano-
22 defunti.indd 2
nizzazione, Roma e Bergamo, hanno presentato le proprie iniziative. Per la capitale sono
stati annunciati un incontro di preparazione per i giovani martedì 22 aprile nella basilica
di S. Giovanni in Laterano e una “notte bianca di preghiera” sabato 26 (dalle ore 21,
previsti i confessori) in una decina di chiese del centro. Ne ha parlato oltre al card. Vallini
anche monsignor Walter Insero, incaricato per le comunicazioni del vicariato. La diocesi
di Bergamo, come ha invece spiegato il segretario generale, monsignor Giulio Dellavite,
realizzerà alcune “opere-segno” di carità in memoria sia del “proprio Papa Giovanni XXIII”
sia di Giovanni Paolo II, stanziando cifre considerevoli. Si tratta di una scuola edile ad Haiti
(800mila euro), il supporto alla parrocchia di Shengjin in Albania (600mila euro) per una
nuova chiesa e centro pastorale, una casa di accoglienza per poveri a Bergamo (600mila
euro e 300mila all’anno per la gestione), il sostegno al fondo “famiglia-lavoro” (600mila
euro), la nascita di un secondo fondo “famiglia-casa” (3 milioni di euro in due anni), il tutto
finanziato dalle donazioni e vendendo immobili di proprietà. Infine verranno istituite borse
di studio per giovani 18-35enni. Per dare il buon esempio, ai preti bergamaschi il vescovo,
monsignor Francesco Beschi, ha chiesto di devolvere una loro mensilità.
Niente biglietti o “pass”. Per quella che è stata definita una “festa della santità”, un “grande
evento spirituale” per onorare “due giganti della fede”, la partecipazione dei fedeli sarà
libera: non sono previsti biglietti o particolari permessi di accesso. Chi vorrà partecipare
dovrà arrivare presto, perché si prevedono alcune centinaia di migliaia di persone e piazza
San Pietro e via Conciliazione potrebbero riempirsi presto, sin dalla prima mattina. C’è la
“possibilità” che alla cerimonia sia presente anche
il Papa emerito Benedetto XVI, ha detto p. Lombardi.
Diversi gruppi vocali (Cappella Sistina, Vicariato,
Cracovia e altre) daranno vita a una sorta di “corale
multipla” che accompagnerà il rito. Sono previsti oltre
1.000 tra cardinali e vescovi e 5mila preti concelebranti, insieme a migliaia tra capi di Stato, diplomatici,
politici, autorità varie. La mattina di lunedì 28 verrà
celebrata in San Pietro una messa di ringraziamento
presieduta dal cardinale Angelo Comastri.
Luigi Crimella
Appuntamento a Roma
per la canonizzazione
di Giovanni XXIII
e Giovanni Paolo II
02/04/14 12.13
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L'Azione 5 APRILE 2014
>CULTURA
Un'attività musicale didattica per i più giovani
Il direttore generale
della Form, Fabio Tiberi al Gentile
mentre parla alle scolaresche
Foto Cico
La classica per le scuole
P
di EMILIO PROCACCINI
arallelamente alla realizzazione della Stagione Sinfonica, fatta di concerti pomeridiani e serali, l’Orchestra
Filarmonica Marchigiana svolge nella regione un’attenta attività didattica riservata alle scuole. Proprio
in virtù del ruolo preminente che essa ricopre nella città di
Fabriano, era sicuramente opportuno continuare a rivolgersi,
dopo l’incontro del febbraio scorso - con la partecipazione
del pianista iraniano Ramin Bahrami - dedicato alle Scuole
Secondarie di II° grado, agli alunni questa volta, però, degli
istituti comprensivi. Nelle scorse giornate del 26 e 27 marzo,
in orario mattutino, i professori dell’Orchestra e il conduttore
dell’iniziativa, il prof. Fabio Tiberi, hanno incontrato le classi
quinte della Scuole Primarie nonché le prime e le seconde
delle Secondarie di I° grado. È stata proposta un’ esibizione
dal titolo “Archi, legni e ottoni, dove son le percussioni?”
evidentemente dedicata alla scoperta dei fondamenti costitutivi dell’orchestra sinfonica. Esiste al riguardo un repertorio
novecentesco dedicato al disvelamento didattico delle famiglie
strumentali e culminante con due reali capolavori: “Pierino e
il lupo” di Serghey Prokofiev e “The Young Person’s Guide
to the Orchestra” di Benjamin Britten. Consci di tale bagaglio, utilizzando musiche di Rossini, Mozart, Zequihna de
Abreu (autore del famosissimo Tico-Tico) e del compositore
pesarese Mario Mariani (con il suo intrigante e spassoso “Die
Wolf-Gangesters), i musicisti e Fabio Tiberi hanno focalizzato
le modalità di produzione del suono di ogni singola sezione
e famiglia strumentale, offrendo delle modalità propositive
non frontali ma basate sulla partecipazione attiva degli studenti che hanno positivamente e concretamente interagito.
Si è poi posta attenzione sul ruolo del direttore d’orchestra,
dimostrando come la sua funzione sia utile e richiesta a partire
un certo livello di consistenza numerica dei musicisti e non
necessariamente identificabile con quella del mero ispiratore
o “comandante in campo” che sale sul podio a tutti i costi.
Questa esperienza non sarebbe stata possibile senza l’iniziativa congiunta dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana,
della Fondazione Carifac e del Comune di Fabriano con
le scuole di base della città, i cui rispettivi responsabili ne
hanno condiviso le finalità educative e costruito le condizioni
logistico-operative per favorire la presenza dei ragazzi a teatro.
Perseverando su questa linea culturale sarà forse possibile
continuare a costruire un rapporto sempre più stretto fra la
musica di qualità, la città, il teatro e le nuove generazioni.
Fondazione e Form:
Sinfonica al Gentile
come educare i piccoli con il russo Pavel Berman
Scoprire l’incanto della musica classica sin da
piccoli, attraverso l’ascolto e il coinvolgimento
diretto dei ragazzi. Questo l’obiettivo prestigioso
che la Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana ha voluto raggiungere in
collaborazione con la Form - Orchestra Filarmonica Marchigiana ed il Comune di Fabriano. Un
plauso particolare per il direttore del sodalizio
musicale Fabio Tiberi che ha saputo coinvolgere
con semplicità e professionalità tutti i giovani
studenti delle scuole del territorio. L’iniziativa,
infatti, dedicata esclusivamente agli studenti
delle Scuole Medie ed Elementari di Fabriano
costituisce un evento collaterale alla Stagione
Sinfonica 2013/2014 ed è stato fortemente
voluto e finanziato dalla Fondazione Carifac.
Dopo il grande successo dell’esperienza con il
pianista Ramin Bahrami, durante la quale gli
studenti delle “Superiori” hanno potuto assistere in diretta alla prove del grande maestro
ed interagire con lui, la Fondazione ha voluto
completare il “quadro didattico” con una nuova
importante iniziativa musicale rivolta ai più
piccoli: stavolta con la Form - Orchestra Filarmonica Marchigiana.
Sono stati ben 900 i ragazzi provenienti dagli
Istituti Comprensivi della città (“Fernanda
Imondi Romagnoli”, “Marco Polo” ed “Aldo
Moro”) che hanno preso parte agli incontri
di mercoledì 26 e giovedì 27 marzo presso il
Teatro Gentile. In particolare, nella mattinata
del 26 marzo sono stati coinvolti gli studenti
delle classi prime e seconde medie, mentre
23 cultura.indd 2
nella giornata di giovedì 27 è stata la volta
delle classi quinte elementari. A presentare
l’evento il Direttore generale della Form, Fabio
Tiberi. Presente anche l’assessore alla Cultura
del Comune di Fabriano Patrizia Rossi. Tema
dell’incontro: “Archi e fiati, legni e ottoni, dove
sono le percussioni”. Un vero e proprio viaggio
alla scoperta del suono. Una lezione speciale di
musica a tutti gli effetti, grazie alle numerose
esibizioni della Form e all’energia del Maestro
Tiberi che ha saputo creare un interesse nei
piccoli allievi in modo vivace ed originale. Il
“viaggio” è iniziato sulle note dell’ouverture de
“Il signor Bruschino” di Gioacchino Rossini,
per proseguire con Mozart, Strauss, Debussy,
Verdi. Nelle “dimostrazioni pratiche” dei vari
strumenti, i musicisti della Form si sono esibiti
anche in “Viva la vida” dei Coldplay fino ad
arrivare alla sigla del cartone animato “I Simpson”. Davvero entusiasmante la partecipazione
ed il coinvolgimento dei ragazzi che, grazie a
questa importantissima iniziativa, hanno potuto
vivere un’esperienza unica e utile per ampliare
le loro conoscenze in campo musicale. Come
sottolineato in precedenza dal dirigente scolastico dell’Istituto “Marco Polo”, Antonello
Gaspari, progetti come questi si rivelano senza
dubbio fondamentali per i giovani studenti, per
arricchire il loro bagaglio culturale. La Form ha
poi concluso l’incontro sulle note di “The man
i love”, “I got Rhytm” di George Gershwin e di
“Die Wolf-Gangster “di Mario Mariani.
Elisabetta Monti
Proseguendo nella sequenza dei violinisti solisti, dopo il giovanissimo giapponese
Sunao Goko e il serbo-americano Stefan Milenkovic, domenica 6 aprile alle ore
17 presso il Teatro Gentile sarà la volta del russo Pavel Berman. Figlio d’arte – il
padre Lazar è stato uno dei più importanti pianisti esponenti della prestigiosa
classe di Alenxander Goldenweiser presso il Conservatorio di Mosca -, dopo aver
posseduto vari preziosi strumenti si esibisce ora con lo Stradivari “Conte De
Fontana” del 1702, già appartenuto a David Oistrach. Insieme alla Filarmonica
Marchigiana, diretta da Manlio Benzi (docente di Direzione d’Orchestra presso
il Conservatorio “Rossini” di Pesaro), Berman eseguirà il Concerto in re minore
op.8 (1882) di Richard Strauss.
Il lungo lavoro del compositore bavarese è stato principalmente focalizzato
sull’opera e sui poemi musicali, nei quali ha raggiunto livelli d’eccellenza artistica, ma egli ha anche frequentato altre tipologie formali fra le quali quella dei
concerti solistici. Essi sono condensati in due periodi molto lontani fra loro: il
primo che si conclude nel 1885 con la Burlesca per pianoforte e il secondo che
va dal 1942 al 1947.
Il Concerto per violino appartiene evidentemente alla prima fase e non può non
avere una forte ascendenza brahmsiana. Troppo vicini e permeanti erano, infatti,
l’eco del Concerto di Brahms (1878), il tipo di scrittura che esso propugnava e, più
in generale, il modello estetico che il maestro amburghese aveva consolidato nel
mondo austro-tedesco negli ultimi decenni del XIX secolo. Solo più tardi Strauss
maturerà quelle peculiarità stilistiche di geniale superfetazione del linguaggio
tardoromantico - di cui è particolarmente predittivo il terzo movimento del concerto in programma - che lo proietteranno indenne ed avulso dalle rivoluzioni
linguistiche nella prima metà del novecento.
La seconda parte del programma prevede, poi, la Quarta Sinfonia di Caikovskij
(1878), opera di svolta rispetto alle prime tre, ispirate più evidentemente dalla
musica popolare, anche perché fondata tematicamente e strutturalmente non su
di una ordinaria melodia ma piuttosto su di un motto iniziale, affidato agli ottoni,
dalla valenza prevalentemente ritmico-timbrica, che innerva tutto il primo movimento e che riappare prima della coda dell’ultimo movimento in forma di rondò.
e.p.
02/04/14 10.59
24
>CULTURA<
L'Azione 5 APRILE 2014
I vent'anni del Vox Nova
I
l Vox Nova ha scelto, come primo concerto per festeggiare i propri vent’anni di attività, l’ultimo originalissimo
capolavoro di Rossini, la Petite Messe Solennelle.
A dispetto del modesto titolo si tratta di una vera meraviglia, considerata il testamento spirituale del maestro
pesarese, e scritta in effetti pochi anni prima della sua morte.
La novità delle invenzioni armoniche, melodiche e soprattutto
ritmiche, come anche la particolarità dell’accompagnamento
(due pianoforti che suonano spesso in modo quasi “percussivo” ed un harmonium, compagine mai usata in precedenza
per una messa) ne fanno una delle composizioni sacre più
interessanti di tutti i tempi.
Ed ecco cosa troviamo appuntato da Rossini sull’ultima
pagina del manoscritto: “Buon Dio: eccola terminata questa
povera piccola messa. Ma è musica sacra, quella che ho
appena finito di scrivere, o musica sacrilega? Io ero nato
per l’opera buffa, tu lo sai! Un po’ di tecnica e un po’ di
cuore, tutto qui. E allora che tu sia benedetto, e accordami
il paradiso!”.
Sotto la direzione del maestro Pasquale Veleno, oltre al nostro
Coro Polifonico cittadino preparato come sempre da Alberto
Signori ascolteremo anche il Coro dell’Accademia di Pescara
ed i solisti Maura Menghini (soprano), Agata Bienkowska
(contralto), Roberto Jachini Virgili (tenore), Carlo Riccioli
(basso). Gli strumentisti saranno Giuliano Mazzoccante
(pianoforte I), Alberto Ortolano (pianoforte II) e Lorenzo
Fragassi (harmonium).
La serata, ad ingresso libero, si svolgerà domenica 13 aprile
alle ore 21, presso la chiesa di San Domenico grazie anche
al generoso contributo della Fondazione Cassa di Risparmio,
del Comune di Fabriano e delle ditte “Made in Fabriano
Academy” e “Diatech Pharmacogenetics”.
Dall'alto il direttore storico
che ha guidato il Coro
Polifonico per parecchi anni
Alberto Signori,
e a fianco il Vox Nova
durante l'ultimo concerto
di primavera nella chiesa
di San Benedetto
Domenica 13 aprile
sarà festeggiata
la ricorrenza
con un originale
capolavoro di Rossini
Il gruppo fabrianese in una delle recenti esibizioni
La Petite Messe Solennelle
La novità musicale presso la chiesa di S. Domenico
Non si può mai pensare che
tutto piaccia a tutti e in questo
senso la musica, che tocca
corde intime e personali, non
può sfuggire alla legge di una
soggettività che rende una
melodia o un’armonia più o
meno bella esteticamente per
l’orecchio di chi l’ascolta.
Eppure è difficile, nei riguardi
della Petite Messe Solennelle
di Rossini, che il Coro Polifonico Vox Nova eseguirà
domenica delle Palme presso
la chiesa di San Domenico,
non provare sensazioni di
trasporto, di piacevolezza e di
coinvolgimento.
E’ difficile, soprattutto, per chi
questa messa ha il piacere di
cantarla e forse, ancor di più, di
cantarla nelle sue parti corali.
Sarà per quel suo essere nata
con un accompagnamento
strumentale originalissimo,
per quel suo “essere piccola e
solenne” insieme, per quella
leggerezza di fondo, quella vitalità evidente che si accompagna ad una sacralità liberata dai
24 cultura.indd 2
pesanti fardelli del sacro solenne e
maestoso. Solo per pochi dei coristi
che eseguiranno il concerto ad aprile la Petite Messe Solennelle è una
vera novità. Per alcuni è un piacevole ritorno, avendola già eseguita
in altre circostanze e contesti, per
altri è un appuntamento mancato
in passato e, ora, un’opportunità
ritrovata.
Per tutti la Petite Messe costituisce
una prova realizzata a vent’anni
dalla nascita di un Coro che, raggiunta una propria maturità, può
guardarsi indietro nel tempo e
ripensare con nostalgia alle origini,
a quando, facendo i conti con una
precarietà ancora tutta da gestire,
si riuniva a San Benedetto, chiesa
della comunità monastica di San
Silvestro che in qualche modo per
il Vox Nova ha costituito quello
che il monachesimo ha rappresentato spesso per la cultura nel corso
dei secoli. E’ stato un baluardo,
un asilo, una difesa da condizioni
esterne avverse.
Dicevamo che la Petite Messe sarà
per il coro una prova e questo anche
perchè il ritmo serrato di certe parti
vocali va sostenuto e conservato nella leggerezza con cui
tali parti sono state pensate dal
suo autore, un ritmo che fa da
sostegno a una melodia che nel
rincorrersi delle quattro voci si
sviluppa in modo a volte così
coinvolgente che ci si smarrisce. Allora per chi canta, e lo
fa amatorialmente, è un po’
come perdersi nell’ascolto di
ciò che l’insieme produce. In
questi momenti è la presenza
delle voci vicine, quelle della
propria sezione, o delle altre,
a fare da riferimento, a dare
l’appiglio per continuare a
muoversi in libertà tra la
bellezza di una messa che il
suo autore definiva semplice e
umile. Ciò penso possa essere
l’ennesima conferma che l’arte, che sopravvive al tempo,
forse appartiene anche ad un
certo tipo di semplicità che
rende più netta la percezione
di una bellezza che spesso una
sovrabbondante complessità
nasconde.
Il Vox Nova agli esordi nel 1994
Claudia M. Cozza
02/04/14 10.57
24
>CULTURA<
L'Azione 5 APRILE 2014
I vent'anni del Vox Nova
I
l Vox Nova ha scelto, come primo concerto per festeggiare i propri vent’anni di attività, l’ultimo originalissimo
capolavoro di Rossini, la Petite Messe Solennelle.
A dispetto del modesto titolo si tratta di una vera meraviglia, considerata il testamento spirituale del maestro
pesarese, e scritta in effetti pochi anni prima della sua morte.
La novità delle invenzioni armoniche, melodiche e soprattutto
ritmiche, come anche la particolarità dell’accompagnamento
(due pianoforti che suonano spesso in modo quasi “percussivo” ed un harmonium, compagine mai usata in precedenza
per una messa) ne fanno una delle composizioni sacre più
interessanti di tutti i tempi.
Ed ecco cosa troviamo appuntato da Rossini sull’ultima
pagina del manoscritto: “Buon Dio: eccola terminata questa
povera piccola messa. Ma è musica sacra, quella che ho
appena finito di scrivere, o musica sacrilega? Io ero nato
per l’opera buffa, tu lo sai! Un po’ di tecnica e un po’ di
cuore, tutto qui. E allora che tu sia benedetto, e accordami
il paradiso!”.
Sotto la direzione del maestro Pasquale Veleno, oltre al nostro
Coro Polifonico cittadino preparato come sempre da Alberto
Signori ascolteremo anche il Coro dell’Accademia di Pescara
ed i solisti Maura Menghini (soprano), Agata Bienkowska
(contralto), Roberto Jachini Virgili (tenore), Carlo Riccioli
(basso). Gli strumentisti saranno Giuliano Mazzoccante
(pianoforte I), Alberto Ortolano (pianoforte II) e Lorenzo
Fragassi (harmonium).
La serata, ad ingresso libero, si svolgerà domenica 13 aprile
alle ore 21, presso la chiesa di San Domenico grazie anche
al generoso contributo della Fondazione Cassa di Risparmio,
del Comune di Fabriano e delle ditte “Made in Fabriano
Academy” e “Diatech Pharmacogenetics”.
Dall'alto il direttore storico
che ha guidato il Coro
Polifonico per parecchi anni
Alberto Signori,
e a fianco il Vox Nova
durante l'ultimo concerto
di primavera nella chiesa
di San Benedetto
Domenica 13 aprile
sarà festeggiata
la ricorrenza
con un originale
capolavoro di Rossini
Il gruppo fabrianese in una delle recenti esibizioni
La Petite Messe Solennelle
La novità musicale presso la chiesa di S. Domenico
Non si può mai pensare che
tutto piaccia a tutti e in questo
senso la musica, che tocca
corde intime e personali, non
può sfuggire alla legge di una
soggettività che rende una
melodia o un’armonia più o
meno bella esteticamente per
l’orecchio di chi l’ascolta.
Eppure è difficile, nei riguardi
della Petite Messe Solennelle
di Rossini, che il Coro Polifonico Vox Nova eseguirà
domenica delle Palme presso
la chiesa di San Domenico,
non provare sensazioni di
trasporto, di piacevolezza e di
coinvolgimento.
E’ difficile, soprattutto, per chi
questa messa ha il piacere di
cantarla e forse, ancor di più, di
cantarla nelle sue parti corali.
Sarà per quel suo essere nata
con un accompagnamento
strumentale originalissimo,
per quel suo “essere piccola e
solenne” insieme, per quella
leggerezza di fondo, quella vitalità evidente che si accompagna ad una sacralità liberata dai
24 cultura.indd 2
pesanti fardelli del sacro solenne e
maestoso. Solo per pochi dei coristi
che eseguiranno il concerto ad aprile la Petite Messe Solennelle è una
vera novità. Per alcuni è un piacevole ritorno, avendola già eseguita
in altre circostanze e contesti, per
altri è un appuntamento mancato
in passato e, ora, un’opportunità
ritrovata.
Per tutti la Petite Messe costituisce
una prova realizzata a vent’anni
dalla nascita di un Coro che, raggiunta una propria maturità, può
guardarsi indietro nel tempo e
ripensare con nostalgia alle origini,
a quando, facendo i conti con una
precarietà ancora tutta da gestire,
si riuniva a San Benedetto, chiesa
della comunità monastica di San
Silvestro che in qualche modo per
il Vox Nova ha costituito quello
che il monachesimo ha rappresentato spesso per la cultura nel corso
dei secoli. E’ stato un baluardo,
un asilo, una difesa da condizioni
esterne avverse.
Dicevamo che la Petite Messe sarà
per il coro una prova e questo anche
perchè il ritmo serrato di certe parti
vocali va sostenuto e conservato nella leggerezza con cui
tali parti sono state pensate dal
suo autore, un ritmo che fa da
sostegno a una melodia che nel
rincorrersi delle quattro voci si
sviluppa in modo a volte così
coinvolgente che ci si smarrisce. Allora per chi canta, e lo
fa amatorialmente, è un po’
come perdersi nell’ascolto di
ciò che l’insieme produce. In
questi momenti è la presenza
delle voci vicine, quelle della
propria sezione, o delle altre,
a fare da riferimento, a dare
l’appiglio per continuare a
muoversi in libertà tra la
bellezza di una messa che il
suo autore definiva semplice e
umile. Ciò penso possa essere
l’ennesima conferma che l’arte, che sopravvive al tempo,
forse appartiene anche ad un
certo tipo di semplicità che
rende più netta la percezione
di una bellezza che spesso una
sovrabbondante complessità
nasconde.
Il Vox Nova agli esordi nel 1994
Claudia M. Cozza
02/04/14 12.43
25
L'Azione 5 APRILE 2014
>SPORT
La grande esultanza
delle fabrianesi
(foto di Matteo Mingo)
VOLLEY
Serie B2 femminile
Fabriano, mezza salvezza!
Le ragazze di Rossini battono Macerata e tirano un sospirone...
di LORENZO CARSETTI
N
essuno lo dice, ma molti lo
pensano. Forse siamo fuori
dalle sabbie mobili. La Pallavolo Fabriano ha piegato 3-1 l’Helvia
Recina Macerata (24-26, 25-22, 25-17,
25-17), bissando il successo della settimana precedente con Perugia, e quindi
capitalizzato a pieno il doppio turno
casalingo. Una prova di carattere degna
dei tempi migliori, con errori ridotti ai
minimi termini e una grande efficienza
in tutti i reparti. Coach Rossini ha ritrovato le sue ragazze nel momento più
difficile della stagione, le ha chiamate
CICLISMO
a raccolta chiedendo uno sforzo supplementare da ciascuna e ha ricevuto
in cambio due vittorie che possono
valere la salvezza. La forbice che divide
da Altino è tornata ad allargarsi a sette
lunghezze, ma le abruzzesi sono dure
a morire: sabato scorso hanno ceduto a
Gabicce solo al quinto set, confermandosi con il coltello tra i denti. Questo
weekend, in ogni caso, può essere quello della staffa. Fabriano sarà impegnata
a Montegranaro, mentre le teatine se la
vedranno con la capolista, nella bolgia
di Pescara. E’ stato il giorno del riscatto
per una devastante Monica Ciccolini,
che ne ha messi a terra 24 e si è ripresa
Il personaggio
Giorgio Farroni
stagione al via
Con l’arrivo della
primavera, inizia ad
entrare nel vivo la
stagione agonistica
del ciclismo e con essa
torna in auge il nome
del fabrianese Giorgio Farroni (foto),
l’atleta paralimpico
simbolo della città (e
non solo). “Le gare
importanti si avvicinano – ci comunica
Giorgio – La prima
settimana di maggio
parteciperò ad un happening internazionale a Verolanuova in provincia
di Brescia, poi sarò di scena a Castiglione della
Pescaia per la prima prova di Coppa del Mondo.
Ma l’obiettivo principale sono i Mondiali di fine
agosto a Greenville negli Stati Uniti”.
Insomma, Farroni sembra ben intenzionato ad
incrementare il suo già ricchissimo palmares che
– ricordiamo – è composto da due medaglie olimpiche (bronzo a Pechino 2008 e argento a Londra
2012), tre titolo mondiali, ventiquattro campionati
italiani tra strada, cronometro e pista nella propria
categoria di disabilità, nonché il record di 1’24”
nel chilometro da fermo.
f.c.
25 sport.indd 2
la squadra sulle spalle dopo un girone di
ritorno vissuto di stenti. Le ha fatto da
“sparring partner” Sofia Cerini, sempre
più decisiva, abile a non cadere nella
trappola delle maceratesi, che spesso
e volentieri le sbarravano la corsia
centrale murando a due. “Non ci aspettavamo questo accorgimento da parte
loro – confessa Porfirio Rossini – ma
per fortuna abbiamo migliorato i fondamentali a terra e questo ha consentito
a Monica Sonaglia di spingere la palla
anche verso le schiacciatrici, che così
avevano più campo”. Non è stato facile,
tuttavia, avere ragione del plotone di
coach Giganti, che nel primo set l’aveva
PATTINAGGIO
imbroccata bene sfruttando un doppio
errore delle cartaie, sul 24 pari, che regalava alle ospiti il vantaggio del match.
Da lì in poi, però, Fabriano è uscita alla
distanza con Ciccolini, che ha sparato a
tutta sulle ottime assistenze di Sonaglia,
brava a sfruttare una Vincenti tornata ai
livelli che le competono anche in ricezione. Avanti 2-1, comunque, c’è stato
spazio per il blackout del sabato sera,
neutralizzato grazie ad un perentorio
turno in battuta di Cerini: sotto 3-10
nel quarto parziale, infatti, c’è voluto il
servizio della giovanissima centrale per
ricucire lo strappo e rimettere la freccia.
Adesso c’è la possibilità di allungare.
Campionati Regionali su Strada
La Fortitudo Fabriano al 1° posto:
brave le Allieve nell'Americana
A San Benedetto del
Tronto si sono svolti i
Campionati Regionali su
Strada riservati alle categorie maggiori. I baldi
giovani della Fortitudo
Fabriano Pattinaggio
si sono ben comportati.
Il primo posto è arrivato
nell’Americana grazie
alle prestazioni di Elisa
Scassellati, Alice Comodi Ballanti, Camilla
Fattori ed Erica Greci
(foto). Altre medaglie
sono giunte con Alice
Comodi Ballanti (seconda nella 5 mila punti,
categoria Allieve), Camilla Fattori (terza nei 200
crono, categoria Allieve) ed Alessandro Mataloni
(secondo nei 200 crono e terzo nei 5 mila punti,
categoria Allievi). A seguire, tutti gli altri piazzamenti. Categoria Ragazze: Elisa Scassellati
quinta nei 300 sprint e quarta nei 2 mila punti,
Maria Ninno dodicesima nei 300 sprint e nona
nei 2 mila punti. Categoria Ragazzi: Alessandro
Hutici quinto nei 300 sprint e nei 2 mila punti.
Categoria Allieve: Alice Comodi Ballanti settima
nei 200 crono, Camilla Fattori quarta nei 5 mila
punti, Erica Greci quarta nei 200 crono e quinta
Sabato 5 aprile si va a Montegranaro
per la caccia a quella vittoria che, con
quattro giornate dalla fine, garantirebbe
la serenità alla Pallavolo Fabriano.
Classifica. Pescara 53, Gabicce 49, Moie
48, Manoppello 41, Battistelli Rimini e
Montegranaro 35, Gubbio 32, Macerata
29, Stella Rimini 28, Fabriano 27, Altino
20, Perugia 17, Lorese 15, Jesi 12.
Settore giovanile. Quarta vittoria di fila
per le ragazze di Prima Divisione contro
il Camerano 3-0 (25-17; 25-22; 25-19).
Tabellino: Angeletti, Balducci, Bravetti,
Carnevali, Fattorini, Malefora, Malzew,
Mollari, Paolucci, Pallotta (L1); all.
Rossini e Moretti.
PUGILATO
Esordienti Senior
Matteo Mantini
sùbito vincente
Domenica scorsa a Civitanova Marche è iniziato il
Torneo Esordienti Senior, organizzato dalla Società
Pugilistica Nuova Cluana Boxe di Civitanova. Si
tratta di un torneo regionale per Esordienti, ossia
tra chi ha alle spalle da 0 a 3 incontri. La Pugilistica Fabrianese Liberti si è presentata con Matteo
Mantini di Matelica (categoria senior, peso 69 Kg,
foto sotto) che finora non aveva disputato alcun
incontro e ha vinto ai punti contro il dilettante
Marco Bacchiocchi affiliato alla Società Pugilistica Audax Boxe di Fano. Con questa vittoria
Matteo si è qualificato ai quarti di finale che si
svolgeranno a Fermo.
f.c.
nei 5 mila punti. Categoria Allievi: Lorenzo Hutici
dodicesimo nei 200 crono e diciassettesimo nei
5 mila punti. Categoria Senior: Tiziano Arteconi
tredicesimo nei 200 crono e nei 5 mila punti.
Infine, Alessandro Hutici, Alessandro Mataloni e
Lorenzo Hutici hanno ottenuto il 4° posto nella 3
mila Americana. Come società, la Fortitudo si è
classificata sesta su tredici partecipanti all’evento.
Prossimo appuntamento a Pollenza il 5 e 6 aprile
per i Campionati Regionali su Pista, ai quali parteciperanno tutte le categorie.
Ferruccio Cocco
02/04/14 10.56
26
>SPORT<
CALCIO
Serie D
Jachetta in extremis
e il Matelica vola!
MATELICA
FERMANA
1
0
MATELICA - Spitoni, CorazzI, Gilardi, Ercoli, Tonelli, Moretti, Gadda, Lazzoni (33’
pt Passeri), Mangiola (32’ st Scotini),
Cognigni (34’ st Jachetta), Cacciatore.
All. Carucci
FERMANA - Boccanera, Mauro, Labriola
(15’ st Paris), Marini, Fruci, Zivkov (1’ st
Vita), Marcolini, Forò, Vallorani, Ragatzu
(31’ st Iovannisci), Negro. All. Scoponi
RETE - 46’ st Jachetta
di MAURIZIO FONTENOVA
N
el segno di Wonder-boy. Ancora
una volta Luca Jachetta da Fabriano risulta il match-winner,
allo scadere del tempo, in diretta
nazionale sugli schermi di Rai Sport
1, con un gol dal marchio di fabbrica
inconfondibile: stop a seguire, dribbling
sul portiere, finta e palla in buca d’angolo. Così il Matelica "mata" anche
la Fermana, pur giocando in undici
contro dieci per l'espulsione di Filippo
CALCIO
Spitoni, che evita il gol uscendo fuori
area, ma rimedia il rosso. Ancora una
volta è stato decisivo “il fattore Luca”:
all’andata Luca Cognigni di testa non
aveva avuto pietà, stavolta Luca Jachetta veste i panni del giustiziere, si
alza dalla panchina, ha qualche linea
di febbre, ma la classe non è acqua e la
temperatura non lo ferma: dopo il gol
libera l’entusiasmo in scivolata sul prato
sotto la tribuna e la febbre la trasmette a
tutto il pubblico. Un gran gol che, speriamo, apra gli occhi a chi ancora non
lo conosce, un giocatore dalla classe
immensa, il classico bravo ragazzo della
porta accanto, lui che le porte quando
serve... le sa aprire eccome! Ecco un
ragazzo che meriterebbe di giocare
sempre davanti alle telecamere della
Rai! A buon intenditor poche parole,
Luca... Il nostro Luca merita palcoscenici molto più importanti della serie
D! Dove sono tutti questi scopritori di
talenti che cercano in modo affannoso
il cognome esotico ed estero e non si
accorgono dei campioni di stile e bravura che giocano nel giardino di casa?
Ormai gli ultimi minuti non sono più la
“zona Cesarini” ma la “zona Jachetta”.
Prima Categoria girone B
Luca Jachetta (8 reti finora)
Domenica 6 aprile è in programma un
nuovo probante test per mantenere il
secondo posto, in trasferta a Civitanova. Facciamo un piccola richiesta a
Wonder-boy: possibilmente la pratica
risolvila prima, soprattutto per le coronarie dei tifosi, che in tanti ti seguiranno
al Polisportivo. Se poi ti piace segnare
al 93', come il tuo anno di nascita, va
bene lo stessto, ciao Campione.
CALCIO
L'Azione 5 APRILE 2014
CALCIO Prima Cat. Girone A
Il Sasso Fabiani,
ha perso pareggio
la strada pirotecnico
Sale a sette il numero di partite consecutive senza vittorie per il Sassoferrato
Genga: contro l’Urbino Pieve la squadra di Ciattaglia perde 2-1. I padroni
di casa partono subito forte sfiorando
il gol in più di un’occasione. Il vantaggio arriva al 36’ con Manna bravo
a depositare in rete una respinta corta
del portiere ospite. Sul finire del primo
tempo l’arbitro Lorenzini di Macerata
espelle il calciatore dell’Urbino Pieve
Gambi.
Nella ripresa il Sassoferrato Genga,
sotto di un gol ma con un uomo in più,
prova a reagire ma ad andare a segno è
ancora una volta la squadra di casa con
Kekeo che all’83’ in tuffo di testa devia
la palla alle spalle di Ricci.
Il gol che chiude la partita sul risultato
di 2-1 lo segna al 93’ il capitano Carletti
Orsini La formazione del Sassoferrato
Genga: Ricci, Altarocca, Giacchini,
Fioranelli (56’ Testa), Carletti, Tinti,
Balducci, Zucca, Sebastianelli (46’
Ricci), Monno, Piermattei (74’ Fiori);
all. Ciattaglia
Prossimo turno: Sassoferrato GengaAvis Montecalvo (all'andata finì 2-2)
Luca Antonio Somma
Prima Categoria girone B
Fabriano Cerreto vince La Fortitudo Fabriano
con Martellucci-Silvi corre come un treno
FABRIANO CERRETO
AVIS ARCEVIA
2
0
FABRIANO CERRETO - Ruggeri, Zaccagnini, Di Luca, Lamnari, Galuppa, La
Mantia, Martellucci (42’ st Piccolini),
Pellegrini, Loenzetti, Silvi (25’ st Battistoni), Guidarelli. All. Tiranti
AVIS ARCEVIA - Giommetti, Fenucci
(34' st Sagrati), Memè, Belfiore (1' st
Quattrini), Montalbini, Ciniello, Serafini,
Api Davis, Mizdrak E., Titti, Bittoni (21'
st Api Diego). All. Mariani
RETI - 38’ pt Martellucci, 16’ st Silvi
Grande prova di carattere del Fabriano
Cerreto che sul proprio campo supera
con un secco 2-0 una diretta concorrente per i play-off, l'Avis Arcevia, che
era scesa in campo per portare a casa
l'intera posta. In questo ultimo periodo
la squadra allenata da Tiranti è stata
messa a dura prova anche dalla Coppa
Italia. Infatti, dopo la fase estenuante
delle eliminazioni, il Fabriano Cerreto
disputerà la finale mercoledì 16 aprile
a San Severino Marche contro il Santa
Maria Apparente. In questa competizione il Fabriano Cerreto è andato
come un treno, mentre in campionato
ha altalenato prestazioni ottime ad
altrettante deludenti. Adesso la prova
della verità in questi ultimi due ap-
Terza Categoria:
il Serradica va
Nel girone C, il Serradica batte in trasferta per 2-1 l’Atletico 2008 e conquista
la terza posizione in campionato. L’Argignano pareggia in casa 0-0 contro il
Maiolati e raggiunge in vetta alla classifica
l’Avis Pergola a quota 42 punti.
Nel girone F, il Real Matelica vince in
trasferta per 3-2 contro la Palombese.
Prossimo turno: Poggio San MarcelloArgignano (all'andata finì 2-3), SerradicaAtl. Chiaravalle (1-3).
26 sport.indd 2
puntamenti. Battendo l'Avis Arcevia,
i ragazzi di Tiranti sono saliti a quota
43 punti al quarto posto in classifica e,
per il momento, potranno disputare la
fase successiva per poi poter accedere
alla categoria superiore. Nel prossimo
impegno il Fabriano Cerreto affonterà
il Villa Musone, formazione molto arcigna che nell'ultima giornata in trasferta
ha stoppato sull'1-1 la capolista Camerano ed è salita a quota 40 punti insieme
a Fortitudo e Real Cameranese, ad un
solo punto dalla quinta classificata, il
Filottrano. Sicuramente sarà una gara
da affrontare con le molle, anche perché
in trasferta il Fabriano Cerreto non va
proprio a vele spiegate. Ritornando alla
gara contro l'Arcevia, la squadra di casa
ha letteralmente schiantato gli avversari
che si sono difesi molto ordinatamente,
ma in avanti ha creato ben poco e solo
nel finale, quando i locali giocavano in
dieci, ha impensierito in due occasioni
Ruggeri. In vantaggio al 38' del primo
tempo con un colpo di testa di Martellucci su assist di Guidarelli, il Fabriano
Cerreto ha chiuso i primi 45' all'attacco.
Nella ripresa, dopo il raddoppio al 16'
con Silvi, la squadra resta in nove per
la doppia espulsione di Zaccagnini e
Lamnari. Un successo che dà fiducia
alla squadra e ossigeno per la classifica
in vista del rush finale, che si preannuncia emozionante.
Angelo Campioni
CALCIO
MONSERRA
FORTITUDO FABRIANO
0
2
MONSERRA - Colangelo, Lucarini,
Testaguzza, Martinelli S. (46’ Ciurcina),
Mariscoli, Borrelli (44’ Cervasi), Pierantonietti, Santoni, Puerini, Martinelli
M., Guerra (75’ Brescini). All. Marziali
FORTITUDO FABRIANO - Tamburini,
Ruggeri, Gobbi, Clementi, Ippolito,
Moretti, Biocco, Scaloni, Pallotta (60’
Fiori), Biagini (88’ Ranaldi), Vincioni
(63’ Angeletti). All. Ranaldi
RETI - 24’ st Fiori, 36’ st Biocco
Prestazione vincente e convincente
della Fortitudo Fabriano che, con
una gara accorta e senza sbavature,
supera per 0-2 il Monserra e si porta
a quota 40 punti, a pochi passi dalla
zona play-off. Per accedere al turno
successivo è rimasto un solo posto: se
la classifica rimanesse invariata, dopo
le ultime due gare faranno i play-off
Collemarino, Vallesina City, Fabriano
Cerreto e Filottrano che ha 41 punti,
solo uno in più dei cartai.
Quindi si spera in un passo falso di
quest'ultima formazione ed il successo
in entrambe le gare della squadra allenata da Gaetano Ranaldi per accedere
alla successiva fase che potrebbe portare, se si vincesse sempre, anche alla
CALCIO Seconda Categoria
promozione alla categoria superiore.
Sognare è lecito, ma bisogna restare con
i piedi ben piantati a terra se si vuole
ottenere questo importante risultato. La
squadra è in forma e non ha accusato
il primo vero caldo primaverile, quindi
aspettiamo le ultime gare per poi "cantare vittoria". Contro il Monserra, la
Fortitudo tiene bene il campo nel primo
parziale andando vicina al gol in più di
un'occasione, poi, nella ripresa, con il
Monserra in dieci per l'espulsione di
Mariscoli, passa in vantaggio con una
punizione dell'appena entrato Fiori
ed infine raddoppia a 9' dal termine
con l'inossidabile Biocco sul filo del
fuorigioco. La vittoria rossoblù non fa
una piega e la classifica fa ben sperare
per il rush finale. Prossimo incontro
(uno spareggio per la zona play-off)
di fronte al pubblico amico contro il
Vallesina City.
a.c.
Giacomo Biocco della Fortitudo
Settore giovanile Fortitudo Fabriano
Pulcini rossoblù... di bronzo!
Grande prestazione dei Pulcini 2004 della Fortitudo Fabriano (foto) al torneo
“Futuri Campioni Tour 2014”. La Fortitudo ha conquistato il terzo posto nella
giornata di sport celebrata allo stadio “Cardinaletti” di Jesi. La squadra fabrianese
ha affrontato una giornata intensa di sport (ben 16 le squadre coinvolte tra cui la
sanmarinese Folgore, la Vis Pesaro, la Jesina, la Falconarese ed altre ancora). Una
domenica con un programma intenso, che ha visto la prima partita battere il calcio
d’inizio intorno alle ore 9 di domenica 30 marzo fino al triplice fischio finale intorno
le ore 18. Sono scesi in campo, guidati da Gabriele Fiorani: Nicolas Casoni Perugini,
Filippo Regni, Mathias Cecchetelli, Filippo Marà, Adam Kraiche, Elias Tagnani,
Antonio Pariano, Matteo Paterniani, Lorenzo Carnevali e Tommaso Procaccini.
s.s.
Disfatta totale dell’Albacina che perde
con un pesante 7-0 contro il Falconara.
Dopo quindici minuti di gioco la squadra di casa è già avanti per 1-0 grazie
alla rete di Mansi.
Il secondo gol arriva al 30’ ed è firmato
da Araco mentre il terzo lo mette a
segno ancora una volta Mansi.
Nella ripresa il Falconara dilaga.
Al 57’ Franceschini porta i suoi sul 4-0
mentre il 5-0 lo realizza ancora una
volta Araco autore di una doppietta. A
tre minuti dal termine Mansi deposita
in rete la sua tripletta personale mentre
il gol del definitivo 7-0 lo segna Pozzi
al 90’.
La formazione dell’Albacina: Pettinelli,
Archetti, Polli, Dal Vecchio, Zampetti,
Julius, Scipioni (52’ Amedu), Biagini, Ruggeri (66’ Brencio), Lippera, Stridi
(59’ Carbini); all. Biagini.
Nel girone F, la Fabiani Matelica pareggia per 3-3 in trasferta contro l’Elfa
Tolentino. Reti matelicesi di Vrioni,
Bartilotta e Dolce.
Prossimo turno: Albacina-Cupramontana (all'andata terminò 1-1), Fabiani
Matelica-Sefrense (1-0)
l.a.s.
classifiche
SERIE D
Ancona 67; Matelica
57; Termoli 56; Maceratese 52; Giulianova e
Vis Pesaro 44; Jesina,
Civitanovese, Celano e Fermana 39;
Fano 38; Sulmona e Recanatese 36;
Agnonese 35; Amiternina 33; Angolana
22; Isernia 21; Bojano 1.
PRIMA CATEGORIA gir. A
Barbara 56; Gabicce Gradara 53; Della
Rovere e Montecalvo 46; Sassoferrato
Genga 43; Usav Pesaro 42; Urbino Pieve
e Mondolfo 39; Laurentina 38; Piobbico
37; Villa San Martino e Cuccurano 36;
Peglio 33; Fermignanese 28; Santa
Cecilia Urbania 23; Montecchio 10.
PRIMA CATEGORIA girone B
Camerano 51; Collemarino 48; Vallesina
City 45; Fabriano Cerreto 43; Filottrano
41; Real Cameranese, Villa Musone,
Fortitudo Fabriano e Osimana 40; Avis
Arcevia e Le Torri Castelplanio 39; Vigor
Castelfidardo e Monsano 38; Filottranese 23; San Biagio 19; Monserra 14.
SECONDA CATEGORIA girone D
Leonessa Montoro 59; Borgo Minonna
54; Falconarese e Sampaolese 47;
Staffolo 46; Chiaravalle 45; Cupramontana 43; Falconara 40; Castelbellino 37; Osimo Stazione 35; Victoria
Strada 34; Borghetto 33; Labor 29;
Spes Jesi 27; Albacina 18; Pianello
Vallesina 10.
SECONDA CATEGORIA girone F
Amatori Corridonia 69; Muccia 59;
Francavilla 54; Elfa Tolentino 50; Fabiani
Matelica 45; Serralta 43; Giovani Tolentino, Esanatoglia e Sarnano 39; San
Ginesio 37; Rione Pace 32; Colbuccaro
28; Sefro 26; Urbisalviense 24; Robur
17; Juventus Club 13.
TERZA CATEGORIA girone C
Argignano e Avis Pergola 42; Serradica 41; Morro d'Alba 40; Serrana 38;
Maiolati 37; Aurora Jesi 35; Poggio San
Marcello 31; Chiaravalle 27; Urbanitas
Apiro 23; Atletico 15; Rosora Angeli 13;
San Marcello 10.
TERZA CATEGORIA girone F
Pioraco 49; Treiese 43; Nova Camers
40; Real Matelica 37; Visso 36;
Belfor tese 35; Real Tolentino 33;
Castelraimondo 32; Pievebovigliana
31; Palombese 27; Abbadiense 17;
Sforzacosta 15; Collevario 4.
02/04/14 10.54
BASKET
Divisione Nazionale C
La Toscana è amara:
Halley va al tappeto
di ANTONIO GENTILUCCI
N
on porta frutti all’Halley Matelica il penultimo viaggio in terra
toscana della stagione regolare.
Le premesse erano delle migliori, con
il recupero di Apet Novatti, che rientrava dopo l’operazione al ginocchio.
Ma chissà, forse la sveglia mattiniera
unita al cambio dell’ora hanno giocato
classifiche
DIVISIONE NAZIONALE C
Bottegone 44; Pisaurum
36; Osimo e Monsummano 30; Halley Matelica e
Fucecchio 28; Empoli 24; Civitanova
e Liburnia Livorno 22; Loreto Pesaro
18; Gubbio e Valdisieve 16; Altopascio
14; Pontedera 4.
SERIE C REGIONALE
Perugia 46; Tolentino 40; Bramante
Pesaro e Janus Fabriano 36; Urbania
34; Gualdo e Fermignano 28; Pontevecchio 22; Umbertide 18; Aesis Jesi
e Cagli 12; San Severino e Fano 8;
Maior Senigallia 6.
PROMOZIONE girone A
Cerreto 30; New Basket Jesi 28;
Temmates Jesi 26; Spider Fabriano
e Marotta 22; Dinamo Ancona 20;
Brown Sugar Fabriano 14; Adriatico
Ancona e Chiaravalle 10; P73 Ancona
8; Vallesina 0.
PROMOZIONE girone B
Fortitudo Castelfidardo 30; Pro Osimo,
Lully Porto Recanati e Independiente
Macerata 24; Gruppo ’82 Tolentino
e Cus Camerino 20; Adriatica Porto
Recanati 14; Pollenza 12; Futura
Osimo e Gladiatores Matelica 10;
Acli Recanati 2.
un brutto scherzo alla squadra di coach
Sonaglia. Fatto sta che dopo un avvio
equilibrato, Fucecchio riesce a scappare
nel terzo quarto, esaltandosi minuto
dopo minuto. L’avvio è fulminante e
sembra preannunciare una bella partita:
4-4 in un amen. Poi Fucecchio prova
a scappare con Tessitori e Cei (10-4).
Matelica ricuce con Sorci da tre e
poi Amoroso da rimbalzo offensivo
(10-9). Da lì in poi, fino alla sirena
dell’intervallo lungo, si assiste ad una
partita sostanzialmente in equilibrio,
garantito da due squadre che sbagliano
moltissimo: Matelica gioca a corrente
alternata ed è molle in difesa. Fucecchio
ci mette voglia e ha buone percentuali.
L’Halley soffre molto la stazza (e
i gomiti) sottocanestro di Tessitori,
che però deve pagare dazio quando
Amoroso, più veloce, lo batte in uno
contro uno, oppure, se raddoppiato
sottocanestro, scarica per Quercia o
Sorci. A metà secondo periodo siamo
ancora sul 28-27. Fucecchio prova a
scappare (34-27) e Sonaglia cerca
di sparigliare le carte facendo
entrare Novatti. L’argentino contribuisce ad una maggiore fluidità
ed è Sorci a capitalizzare, con 5
punti consecutivi: "gap" subito
ricucito e sirena che fissa il 3938. Nel terzo quarto Sorci firma il
sorpasso, ma è un fuoco di paglia
che Fucecchio spegne presto,
grazie ad una freschezza atletica
e agonistica che diventa minuto
dopo minuto più evidente e che
prende simbolicamente un nome
e cognome. A Casciani, fin lì il
più attivo, si affianca il giovane
Alessio Melosi, classe 1992, che
si esalta e comincia a spaccare in
due la difesa, con penetrazioni
acrobatiche e canestri ad alto
efficiente di difficoltà. Sono lui
e Casciani a regalare a Fucecchio
il primo vantaggio in doppia cifra
(60-50), mentre l’attacco mateli-
BASKET
FUCECCHIO
HALLEY MATELICA
83
70
FUCECCHIO – Danesi 12, Caciolli ne,
Casciani 22, Barnini, Melosi 26, Cei
6, Innocenti 4, Gazzarrini, Tessitori 13,
Susini ne. All. Barontini
HALLEY MATELICA - Porcarelli, Sorci
14, Pecchia 7, Novatti 6, Montanari 2,
Gatti 2, Quercia 20, Amoroso 18, Hysa
ne, Usberti 1. All. Sonaglia
cese è in panne. Melosi chiude il quarto
tagliando in due la difesa matelicese
veleggiando sul 62-51. Matelica deve
decisamente cambiare registro. Pecchia
e Novatti accennano ad una reazione,
ma ormai Fucecchio vola. Melosi
piazza il 73-57 che diventa il suggello
della vittoria.
Sabato 5 aprile match casalingo contro
il Pontedera (PalaCarifac di Cerreto
d'Esi, ore 18.30).
Espugnato Fano, i fabrianesi affrontano la capolista
Il playmaker
Michele Bugionovo
(foto di Martina Lippera)
27 sport.indd 2
Promozione
Il Cerreto è vicino
alla promozione in D:
mancano tre giornate
Il Cerreto compie un altro passo verso
la serie D vincendo di misura contro
Chiaravalle (53-50). Gli uomini di
D’Innocenzo hanno dovuto sudare le
proverbiali sette camicie per avere la
meglio sull’ostico Chiaravalle ma i 21
punti di Jachetta, unico in doppia cifra
per i cerretesi, hanno messo la sfida
sui binari giusti e i biancoblù sono
ora distanti appena due successi dalla
promozione nella categoria superiore.
Il primo potrebbe essere raccolto sul
campo del non irresistibile Adriatico
Ancona venerdì 4, alle ore 21. Perde
invece l’occasione di agguantare il terzo
posto la Spider Fabriano, battuta fra le
mura amiche dai Teammates Jesi 61-72.
Per la discontinua squadra di Porcarelli l’obiettivo più realistico sembra
ora essere quello di tenere a distanza
Marotta e Dinamo Ancona: i ‘ragnetti’
affronteranno proprio quest’ultima, in
trasferta, nel prossimo turno (giovedì 3
aprile) per conservare il quarto posto.
Con ogni probabilità in tal caso ci
sarebbe il derby al primo turno playoff
con i Brown Sugar Fabriano, vincenti
sul campo della P73 Conero Basket
61-77 e ormai a un passo dal settimo
posto matematico. Per la squadra di
Rapanotti (venerdì 4 aprile, ore 21.15
Palestra Mazzini) ora c’è il difficile
impegno contro la vice capolista New
CERRETO
CHIARAVALLE
53
50
CERRETO – Prato 4, Cerini 4, Beltran,
Jachetta 21, Moscatelli 8, Marsico
6, Capodimonte, Perulli 6, Cafasso,
Chiarucci 4.
CHIARAVALLE - Fileni 6, Frittelli 4,
Petrolati 8, Castellani, Guazza, Rotti 2,
Marcelloni 11, Castelli 8, Marchini 11.
SPIDER FABRIANO
TEAMMATES JESI
61
72
SPIDER FABRIANO – Battistoni, Pietrini,
Fabrianesi 9, Narcisi 5, Mazzoni 6, Pallotta
14, Rossini 6, Cecchini 13, Cortese 8,
Carnevali.
TEAMMATES JESI - Cioccolanti 10,
Staffolani, Goro, Bianchi A. 8, Fermani
11, Massani 4, Rettaroli 11, Bianchi M.
15, Cavalieri 4, Agostinelli 9.
Basket Jesi. Nel girone B, i Gladiatores
Matelica sono stati sconfitti 47-61 da
Pollenza e ora si apprestano a disputare
la trasferta di Recanati contro l’Adriatico (venerdì 4 aprile).
Luca Ciappelloni
Serie C femminile - play-off
La Thunder è combattiva
ma deve cedere al Fermano
Serie C regionale
in uscita dalla panchina (14-24 al 10’).
Ricci e Tonelli limitano i danni per i
padroni di casa ma la Janus resta in
controllo totale della partita con buoni
spunti anche da Silvi e Piermartiri, di
nuovo in rotazione al posto di Romagnoli, ancora ai box per noie muscolari.
La Janus arriva anche a +16 e nel finale
di secondo quarto Paci e Antognoni
riescono solo a limare lo svantaggio
(27-41 al 20’). I ritmi di gioco si alzano vertiginosamente nella ripresa,
Fano realizzerà addirittura
52 punti nei secondi 20’
ma non mette eccessiva
apprensione ai biancoblù
che trovano anche le triple
di Pellacchia e Bugionovo
in chiusura di terzo quarto
(54-65 al 30’). L’ultima
frazione è invece da brividi
per Fabriano, costretta ad
utilizzare per tutto il match
col contagocce Sifford per
un problema fisico e messa
alle corde da un Fano indomabile: Antognoni e Ricci
si confermano i più in
palla, Tonelli infila la tripla
addirittura del -2 (74-76 al
BASKET
BASKET
Janus a caccia del terzo posto
Rispetta i pronostici la Janus Fabriano
andando ad espugnare il campo di Fano
79-88 e confermando il terzo posto
provvisorio quando manca una sola
giornata al termine della regular season.
La squadra di Lupacchini e Cutugno
sembra ancora sfruttare la scia positiva della rocambolesca vittoria sulla
Bramante Pesaro ed inizia fortissimo
anche a Fano. I soliti Venturi e Sifford
fanno la voce grossa vicino a canestro,
ben supportati anche da Nizi, positivo
27
>SPORT<
L'Azione 5 APRILE 2014
FANO
JANUS FABRIANO
79
88
FANO – Ricci 16, Bernardini 8, Benedetti
9, Eusebi, Caverni 1, Ferraro 4, Tonelli 12,
Romani, Antognoni 20, Carducci 3, Paci
6, Fronzoni. All. Fiorentino
JANUS FABRIANO - Carnevali 6, Fabrianesi, Bugionovo 17, Silvi 6, Piermartiri
6, Nizi 11, Sifford 6, Venturi 24, Loretelli,
Pellacchia 12. All. Lupacchini
38’). Ci pensa allora Bugionovo con sei
punti in un amen a ricacciare indietro i
padroni di casa con la collaborazione di
Pellacchia che dalla lunetta cristallizza
il vantaggio fabrianese. Nel prossimo ed
ultimo turno di campionato la squadra
di Lupacchini e Cutugno affronterà la
capolista Perugia (domenica 5 aprile,
ore 18, PalaGuerrieri), già sicura del
primo posto. A Fabriano sarà necessaria
una vittoria, oppure sperare nell’improbabile sconfitta della Bramante Pesaro
proprio con Fano, per garantirsi il terzo
posto, fondamentale soprattutto in
ottica secondo turno playoff: l’ultimo
gradino del virtuale podio del girone A
equivarrebbe infatti ad evitare il potenziale incrocio con Falconara, assoluta
dominatrice dell’altro girone.
l.c.
Nella primo turno dei playoff, la Thunder Matelica esce sconfitta 45-32 dal
campo del Fermano, ma ha dimostrato di avere grinta e determinazione contro una
formazione completa in tutti i ruoli e con giocatrici che l’anno scorso militavano
nel campionato di serie B. Parte bene Matelica che riesce a far circolare la palla
con precisione, scegliendo sempre soluzioni facili. Il primo quarto si chiude avanti
di tre lunghezze (8-11). Nel secondo quarto il Fermano prova a spingere, ma la
Thunder non si lascia sorprendere e risponde colpo su colpo. Solo negli ultimi 2’
le padrone di casa approfittano di due leggerezze matelicesi per portarsi sul +7
(25-18). Il 3° quarto si apre con le due difese che la fanno da padrone (parziale di
6-6), poi però Matelica perde lucidità, complice una condizione fisica precaria che
in questo periodo sta penalizzando molto il risultato finale, favorendo la vittoria di
Fermo con un break di 14-8. Il tabellino: Ricciutelli 7, Stopponi 2, Belli, Granini 4,
Pecchia L., Stronati 6, De Michele, Pecchia D., Zabaleta 5, Fedeli 8; all. Costantini;
ass Piermartiri. Per quanto riguarda il settore giovanile, si è concluso il campionato
della formazione Under 15 della Thunder Matelica nel match contro le parietà della
Pallacanestro Fabriano per 90-48, dando vita ad un incontro intenso dove tutte le
ragazze, anche le nuove entrate, hanno potuto mostrare i loro progressi. Migliore
in campo per Matelica è stata Alessandra Tozzi, che con 29 punti ha stabilito il
suo record stagionale. Il tabellino matelicese: Tozzi 29, Zamparini 24, Martelli 14,
Morosi, Cola 2, Uffizialetti 15, Romagnoli 2, Bartilotta 4; all. Costantini.
TENNIS
Janus Tennis Club
Racchette fabrianesi a tutta!
Continuano a mietere successi le giovani racchette dello Janus Tennis Club
Fabriano che proseguono il loro tour
tennistico attraverso le tappe del Fit
Junior Program. Nella tappa "racchetta
verde" di Numana, da segnalare l’ottima prestazione di Linda Pallucchi
capace di spingersi fino
in finale prima di cedere
al tie-break conclusivo
per un punto solamente.
Tra i ragazzi invece Riccardo Mancinelli è stato
capace di superare agevolmente la fase a gironi
e chiudere con un buon
quinto posto, mentre per
Mattia Conti, Nicolò Spuri e Valerio
Conti rimane il rammanico di una qualificazione sfumata al fotofinish, vuoi
anche per la difficoltà di gironi serratissimi dove i ragazzi si sono comportati
comunque egregiamente. Da segnalare
pure i debutti per i ragazzi Nickolas
Marcelli e Maxim Panfili. Nella tappa
"racchetta gialla" di Monsano, bellissimo exploit di Gabrile Laurenzi capace
di aggiudicarsi la tappa sbaragliando
una concorrenza agguerittissima, dove il nostro
Lorenzo Carnevali si è
dovuto arrendere alla
fase eliminatoria, pur
mostrando ottime capacità tennistiche. Tra le
ragazze invece ottimo
secondo posto di Nadin
Barbarossa, capace di
competere ottimamente
con ragazzine di uno o
due anni più grandi di
lei, e da segnalare poi la bella prestazione di Francesca Tassi capace di approdare in semifinale. In bocca al lupo
per i prossimi appuntamenti tennistici a
tutti i ragazzi dello Janus Tennis Club,
orgoglio per i maestri Valerio e Alessio!
02/04/14 10.53
28
>SPORT<
CALCIO a 5
Il punto della settimana
L'Azione 5 APRILE 2014
GINNASTICA RITMICA
Serie C
Il Real accelera
Le tre giovani di Julieta
sempre più proiettate
In C2 un altro passo falso del Cerreto verso la finalissima
di FERRUCCIO COCCO
C
onsueta panoramica settimanale sul calcio a 5 del nostro
territorio: dalla serie C1 fino
alla serie D.
SERIE C1 – E’stata una settimana in
altalena, quella appena trascorsa, per
il Real Fabriano. I ragazzi di mister
Francesco Rinaldi, infatti, prima hanno
perso il match di recupero con l’Audax
Sant’Angelo per 2-5 (reti fabrianesi di
Ciculi e Angeloni), poi si sono rifatti
conquistando una bella vittoria per 4-2
contro l’Adverso Ascoli Piceno grazie
alle segnature di Angeloni, Carnevali e
Morelli, più un autogol a favore. Il Real
si mantiene così all’interno della zona
play-off e, anzi, allunga a +4 sulla più
diretta inseguitrice (l’Urbino). Nel prossimo turno, venerdì 4 aprile, i fabrianesi
andranno in trasferta a Falconara.
La classifica dopo ventisette giornate:
Fermo 62; Corinaldo 61; Cus Macerata 58; Bocastrum United 51; Real
Fabriano 49; Urbino 45; Sant’Angelo
43; Ascoli 41; Fano 38; Torrese 36;
Castelbellino 31; Falconara e Osimo 27;
San Crispino 26; Riviera delle Palme
22; Montegranaro 0.
SERIE C2 – Seconda sconfitta consecutiva patita dal Cerreto, steso a
Simone Morelli (Real Fabriano)
Treia 5-4. I cerretesi hanno condotto
per gran parte della gara grazie ai gol
di Teo Innocenzi, Gubinelli, Biondi e
Mosconi, ma poi nel finale di partita
sono stati beffati. Un leggero calo,
dunque, per il team di mister Kristian
Giordani dopo un periodo d’oro che
l’aveva fatto letteralmente decollare. Il
Cerreto resta comunque ampiamente
in zona play-off e non deve mollare
questo obiettivo. Venerdì 4 aprile si
torna a giocare in casa contro il Santa
Maria Nuova (PalaCarifac, ore 21.30).
Un match assolutamente da non fallire.
La classifica dopo ventisette giornate:
Nuova Ottrano 63; Grottaccia 62; Castrum Lauri 49; Cerreto 46; Gagliole
ATLETICA
45; Campocavallo 43; Sambucheto,
Recanati e Cantine Riunite 39; Futsal
Macerata 38; Santa Maria Nuova 33;
Treia 31; Appignano 30; Montelupone
28; Potenza Picena 24; Casenuove 12.
SERIE D – Nulla di invariato nei quartieri alti: le tre “big” vincono sempre.
Il Cerreto d’Esi di mister Maurizio
Buratti batte 7-2 il Serralta e rimane
incollato al San Severino, a sua volta
vincente sul Campodonico per 11-3.
Ad una sola lunghezza di distanza non
demorde la Junior Matelica, che si è
imposta per 10-4 sulla Cingolana con
reti di Prearsi (4), Orpello (3), Gelmi
(2) e Cordovani. Niente da fare per il
Nebbiano a Castelraimondo: 6-1 per i
locali. Idem la Virtus Matelica, sconfitta 4-0 dal Moscosi. Al termine della
fase regolare di campionato mancano
solo due giornate e a questo punto per
decidere la promozione diretta in C2
potrebbe rivelarsi decisiva la partita
di venerdì 4 aprile tra Nebbiano e San
Severino.
La classifica dopo ventiquattro giornate:
San Severino e Cerreto d’Esi 60; Junior
Matelica 59; Frontale 48; Avenale 46;
Cus Camerino 39; Nebbiano 37; Serralta 35; Castelraimondo e Moscosi
29; Polisportiva Victoria 24; Cingolana
14; Campodonico e Virtus Matelica 7.
Coppa Giovani 2014 - femminile
Il gruppo fabrianese trionfa ancora
con le ragazze tra 12 e 15 anni
Un trionfo, tanto per bissare lo
strepitoso successo dell’anno
scorso. L’Atletica Fabriano al
femminile ha alzato ancora al cielo
la Coppa Giovani, stavolta, ovviamente, edizione 2014, al termine di
due intensissime giornate di gare al
palaindoor di Ancona, confermando di essere la migliore interprete
dell’atletica al femminile nella
fascia d’età dai 12 ai 15 anni. Artefici di questo nuovo splendido
risultato sono state le squadre Ragazze e Cadette che, in classifica
combinata tra le due categorie,
hanno vinto con 486 punti, davanti
a Senigallia (441) e Sangiorgese
(422). Si trattava di sommare i
migliori 14 punteggi, ottenuti in
almeno 12 gare diverse ed in questi termini vanno segnalate le tre
vittorie che hanno garantito 120
punti nel forziere, strepitosa quella
di Martina Ruggeri con 5.13 nel lungo, che la migliora di ben
25 centimetri e che naturalmente è il nuovo record sociale,
così come travolgente è stata la volata della 4x200 Cadette,
composta da Martina Ruggeri, Gaia Gagliardi, Beatrice Giacometti ed Elisa Maggi, per un crono finale di 1’52”21 che
migliora il primato biancorosso addirittura di sette secondi.
Scontata e mai in discussione, la vittoria di Maria Nora Conti
nel salto triplo, non lontana dal personale con 9.82. Di assoluto
rilievo anche il secondo
posto di Elisa nei 200
in 27”20 (record) e di
Martina nei 60 ostacoli in 10”00 (record) e
di Marika Giacometti (categoria Ragazze)
con 8”82 nei 60 piani.
Al secondo posto, con
la stessa misura della
prima, anche Ludmylla
Tavares nell’alto (1.46)
al termine di una gara
decisamente troppo nervosa. Punti importantissimi sono arrivati anche
dal terzo posto di Elisa
Maggi nei 60 (8”18),
dal quarto di Benedetta
Dell’Osso con 8.53 nel
28 sport.indd 2
Viareggio ha ospitato
la fase interregionale
del Campionato Nazionale di serie C,
gara particolarmente
importante in quanto
sarà Fabriano la sede
della finalissima il
17 e 18 maggio. La
Ginnastica Fabriano ha mandato in
pedana Sofia Raffaeli, Giulia Fattorini e Talisa Torretti (nella foto con
Julieta Cantaluppi)
per l’esecuzione di
un corpo libero a
squadra e tre esercizi
individuali.
Ottima la prestazione con il miglior
punteggio ex equo,
ma secondo posto
in classifica per regolamento federale,
con la convinzione
di poter lottare nella finale di Fabriano
per i primi posti. Sicuramente la loro allenatrice, Julieta Cantaluppi, utilizzerà
queste settimane per correggere e migliorare l’esecuzione e le difficoltà degli
esercizi delle tre ginnaste fabrianesi.
Siamo arrivati invece alla prima assegnazione di un titolo italiano, che
è quello del Campionato di Categoria
che si svolgerà questo fine settimana a
Giovinazzo nei pressi di Bari. Foltissima la rappresentanza della Ginnastica
Fabriano a dimostrazione della ottima
scuola di agonismo diretta da Kristina
Ghiurova. Tra le Allieve di Prima Fascia
CALCIO e CALCIO a 5
Sofia Raffaeli e in quelle di Seconda
Fascia Talisa Torretti e Giulia Fattorini.
Tra le Junior di Prima Fascia Daniela
Mogurean, Lavinia Muccini e Milena
Baldassarri e tra le Junior di Seconda
Fascia Letizia Cicconcelli mentre
nelle Senior saranno presenti Cecilia
Meriggiola, Camilla Zuccaro e Martina
Centofanti.
Un campionato, quello di Categoria,
molto ma molto impegnativo, in quanto
è la vetrina delle migliori ginnaste italiane. La Ginnastica Fabriano ha delle
importanti carte da giocare, per cui sarà
tra le protagoniste della giornata.
L'attività della Virtus Fabriano
Allievi e Giovanissimi ok
getto del peso, dal quinto di Sara Zuccaro (Ragazze) nel
lungo con 3.82, dal sesto di Maria Nora Conti nel lungo con
4.34 e di Lucia Marcellini con 8.13 nel triplo, dal settimo di
Sara Zuccaro con 1.18 nell’alto e dal nono di Giorgia Gerace
(Ragazze) con 7.22 nel peso. I maschietti, che l’anno scorso
avevano conquistato uno splendido secondo posto grazie
in particolare alla fortissima squadra Cadetti (quasi tutti
passati quest’anno nella categoria Allievi) non sono riusciti
a far meglio del settimo
posto. Di rilievo il terzo
posto di Diego Caporicci,
ancora con 1.61 nell’alto, il
record personale di Thomas
Cipriani con 10.15 nel getto
del peso e di Patrick Veiga
(Ragazzo) con 10.25 anche
lui nel peso.
Nella foto sopra,
alcune ragazze
della squadra fabrianese;
qui a sinistra,
Archetti e Rosei
mostrano con orgoglio
la Coppa
appena vinta
Battuta d’arresto per la formazione di C2 della Virtus Fabriano nella trasferta di
San Costanzo: 7-4 il finale per i padroni di casa del Real (3-3 il primo tempo),
con i fabrianesi che rimangono comunque ad un punto dalla zona play-out, a tre
giornate dal termine. Venerdì 4 aprile diventa enormemente importante la gara
interna con il DLF Falconara (PalaGuerrieri, ore 21.30). Rush finale anche per i
campionati Regionali Allievi e Giovanissimi, conclusisi sabato 29. Per gli Allievi
sconfitta a Lucrezia contro il Bulldog per 6-2 (4-0 il primo tempo) e vittoria casalinga nell’ultima di campionato contro il Fano squadra B per 11-1. Un campionato
al di là delle aspettative quello della squadra di Manzetti: allestita in extremis, la
formazione fabrianese ha ben figurato con 25 punti finali che le hanno consentito
di sfiorare la qualificazione ai play-off. Anche i Giovanissimi di Tizzoni hanno
concluso la stagione con una vittoria ed una sconfitta. Perentoria la vittoria per
5-0 contro lo Jesi, mentre logica la sconfitta per 10-2 nell’ultima di campionato,
sempre in casa contro l’Audax Senigallia. Anche qui campionato al di là delle
aspettative dei ragazzini fabrianesi, con 12 punti finali che consentono di terminare
sì in coda al girone, ma davanti alle formazioni di Jesi e Falconara. Per questi
ragazzi è previsto ora un Campionato Primavera a livello provinciale, che inizierà
sabato 12 aprile. In campo finalmente i Pulcini C6, nelle gare con la Labor e con il
Cupramontana, mentre in questo week end giocheranno in casa contro il Cerreto.
Gli Esordienti C9 giocheranno lunedì 14 la gara rinviata contro Le Torri, mentre gli
Esordienti C11, dopo la gara a Pianello con il Vallesina City, giocheranno sabato
5 aprile a Castelfidardo contro la Junior. Ricordiamo infine che la società propone
anche un periodo di prova nei mesi di aprile e maggio di attività promozionale, per
i nati dal 1998 al 2008, a titolo gratuito: per informazioni ci si può rivolgere alla
sede in via Carlo Urbani 22 C, od ai numeri telefonici 335 5956770 (Gaetano),
334 9881226 (Gabriele) e 328 3835717 (Riccardo).
Calcio: Galassia in luce
con i promettenti Cadetti
Fine settimana a luci alterne per i giovani atleti della Galassia Sport. Apre le danze
domenica 30 la rappresentativa della categoria Giovanissimi, che incontra in una emozionante partita in trasferta gli ostici avversari della Jesina. In palio il secondo posto nel
campionato provinciale Giovanissimi girone C. Il finale è stato di 3-2 per i leoncelli. Di
Gubinelli entrambi i gol fabranesi. Lunedi 31 marzo è stata invece la rappresentativa della
categoria Giovanissimi Cadetti a scendere in campo sempre in trasferta contro la Nuova
Folgore di Ancona. La partita è stata da vivace e meritata la vittoria fabrianese per 5-2
grazie ai gol di Piermartini, Pecci (3) e Alianello.
02/04/14 10.50
L'Azione 5 APRILE 2014
>FUORI PORTA <
29
Anche un cortometraggio
Un'esperienza cinematografica al carcere pesarese
servizio a cura di SILVIA RAGNI
C
iak, si gira. La Casa
Circondariale pesarese
si è improvvisata location di un esperimento
inedito: un cortometraggio ideato
e interpretato interamente dai
detenuti. “Futili Motivi”, questo
il titolo del corto, snoda la sua
trama attraverso le insondabili
traiettorie del fato che conducono,
a volte imperscrutabilmente, dietro
le sbarre. Da “Penna Libera Tutti”
di marzo abbiamo tratto pareri e
testimonianze dirette di chi ha vissuto l’emozionante esperienza della
“settima arte” in prima persona.
FUTILI MOTIVI
Odissea nell’Italia moderna
tra sogno e realtà
Esperimento cinematografico
di debuttanti assoluti
Ebbene sì, questa manica di lazzaroni impenitenti ha oltrepassato
i confini in muratura di questo
splendido edificio, evadendo dalla
clausura impostagli ed emigrando
in direzione della settima arte.
Quando ci siamo resi conto che
la direzione ci avrebbe dato carta
bianca per poter realizzare davvero
un cortometraggio ideato e interpretato da noi, abbiamo afferrato al
volo questa opportunità e ci siamo
prodotti in uno sforzo creativo che
Sono le politiche per la famiglia e
le disabilità le priorità fondamentali
delle politiche sociali 2014 per la
Regione Marche. Per questo motivo, nel bilancio dell’anno corrente,
la giunta ha stanziato 68 milioni di
euro per le Politiche sociali senza
apportare tagli rispetto al 2013,
come è invece avvenuto per la maggioranza degli altri settori (restano
esenti, insieme con il Sociale, solo
la Sanità e i Trasporti) e coprendo
di tasca propria i mancati trasferimenti nazionali che dal 2008 ad
oggi sono stati drasticamente ridotti. “Anche se cominciamo a vedere
i primi segnali di ripresa dalla crisi
economica, il disagio sociale è in
crescita” ha commentato il presidente della Regione Gian Mario
Spacca. Per questo la Regione ha
previsto risorse in aumento per dare
sicurezza alla comunità marchigiana, per dare risposte concrete e
immediate a tutela della coesione
sociale. La giunta regionale ha
quindi deciso di esentare il settore
dei Servizi sociali, del Trasporto
pubblico e della Sanità dai tagli tra
il 20 e il 40% che hanno interessato
tutti gli altri settori. L’obiettivo è
quello di continuare a garantire il
sistema a rete di servizi e strutture
che risponde alle esigenze del territorio sia sulla costa che nell’entroterra. Dei 68 milioni stanziati,
circa 54,5 sono costituiti da fondi
regionali e circa 13,5 milioni sono
quota parte di fondi statali. Queste
risorse al 90% saranno trasferite ai
Comuni come già accaduto negli
anni passati quando la Regione
ha messo a disposizione degli enti
locali 61 milioni di euro per compensare l’azzeramento del Fondo
nazionale per le politiche sociali.
La particolare attenzione alle politiche familiari e le conseguenti scelte
legislative e di programmazione si
basano sui significativi cambiamenti in corso nella famiglia: il
29 fuori porta.indd 2
potesse rappresentarci non più
come parcheggiati peccatori, ma
come illustratori di uno spaccato
della società moderna.
L’idea di questo cortometraggio è
stata quella di parlare anche di carcere (quando dimenticheremo?) ma
prendendo l’argomento non tanto
per manifestare la vita del carcerato,
quanto per dimostrare come sia un
luogo in cui chiunque può avere la
malasorte di capitare.
Abbiamo tentato di riuscire a far
convivere sogno e realtà, giocando
con loro sino a svelare quanto le
differenze svaniscano, quando realizziamo che, sognando, stiamo comunque vivendo una nostra realtà,
virtuale e parallela (…). Doveroso
da parte mia ammettere che siamo stati notevolmente appoggiati
dalla direzione dell’Istituto, che ci
ha accontentato in quasi tutte le
nostre richieste di poter accedere
ai vari ambienti che fossero risultati necessari alla rappresentazione
delle varie scene (…). Naturalmente
ci siamo avvalsi della competenza e
dei mezzi tecnici di “strani soggetti”, venuti dall’esterno ed inizialmente letteralmente terrorizzati dal
dover interagire con dei criminali,
così si dice di noi, vero? Con il
tempo, però, le tensioni si sono
allentate e anche Massimiliano e
Maurizio sono diventati due di noi
ed abbiamo creato un fantastico
gruppo di lavoro, in cui tutti, ma
tutti veramente, avevano voce ed
autorità nel decidere e suggerire
migliorie alla storia ed alla sua
realizzazione (…).
Cosa ci rimarrà di questa esperienza? Sono convinto di poter interpretare il pensiero anche dei miei
compagni d’avventura, indicando
questo esperimento come il più
riuscito tentativo di fornire, a dei
soggetti in difficoltà, i mezzi per
alzare la testa e gridare al mondo
come la strada, il peccato e il disonore della galera non abbiano tarpato la capacità di esprimere la voce,
ancora pura, delle loro anime (…).
Enrico Suppa
BREVE CHIACCHIERATA
CON REGISTI E ATTORI
DI “FUTILI MOTIVI”
Dato che lei è un regista di cortometraggi ed è quindi dotato di
uno spiccato senso della sintesi, ci
può riassumere in meno di quindici parole la trama e il senso del
cortometraggio?
Max: Impossibile…Poi, per comprendere il senso del cortometraggio,
bisogna aspettare di vederlo perché
la trama è abbastanza complessa
e non voglio svelarne i contenuti,
lasciando così agli
spettatori la dovuta
“suspance”…
Come è stato il
suo rapporto
con una troupe
formata da certi
personaggi, così
poco raccomandabili?
Max: Un ottimo
rapporto. Ottimo perché i personaggi così “poco raccomandabili” si
sono rivelati dei buoni collaboratori, sia per quanto riguarda l’aspetto
tecnico che la recitazione. La cosa
ha ancora più valore dato che si
tratta di persone che non avevano
alcuna competenza professionale.
Pensa che questo corto avrà un
seguito e, a proposito, parteciperà a qualche concorso o sarà
comunque proiettato all’ esterno
di queste mura?
Max: Spero molto che ci sarà un
seguito. Mi piacerebbe che fosse
proiettato anche all’esterno e, perché no, anche ad un concorso.
E’ il momento di intervistare i
nostri due attori con più talento
del film. C’è da morire di risate,
sono Claudio e Ale.
Sappiamo che siete risultati gli
attori con più talento del film. Ve
lo aspettavate o comunque faceva
Servizi sociali: nessun taglio
Famiglia e disabilità sono le priorità della Regione Marche
progressivo invecchiamento della
popolazione e la crescente presenza
degli stranieri, la crisi del lavoro,
la precarizzazione generalizzata e
il moltiplicarsi dei casi di povertà.
“Oltre 60 dei 68 milioni di euro a
disposizione – spiega l’assessore
alle Politiche sociali Luigi Viventi
– rientrano di fatto alle famiglie
come servizio o come sostegno, in
relazione alle principali difficoltà
socio-economiche. L’istituzione
famiglia, al di là delle singole valutazioni, costituisce sul territorio
una formidabile rete di protezione
sociale e per questo va sostenuta.
Non si tratta solo di un dovere
sociale, ma anche di politica lungimirante: l’assistenza domiciliare,
ad esempio, ha dei costi inferiori
rispetto a quella nelle strutture e
parte dei vostri sogni?
Claudio: Non mi aspettavo di
avere tutte queste qualità nascoste.
Con le occasioni si scoprono cose
sorprendenti di noi stessi.
Ale: Sì, me l’aspettavo. Anche se
l’inizio non è stato facile.
Seconda ed ultima domanda per
le nuove star di Villa Fastiggi.
Pensate che la vostra vita sentimentale avrà un’ impennata dopo
l’eventuale successo che otterrete
con la vostra prestazione?
Claudio: Certo. Perché ora spero
che tutte le fans over 40 mi saltino
addosso. La cosa importante è che
siano belle o non ci potrà che essere
amicizia. Se poi sono belle e ricche
sono disposto anche a sposarmi.
Ale: Già sono rovinato così, quindi spero che non ci debba essere
nessuna impennata (non ci crede
nessuno!).
Nello
questo naturalmente incide sulla
spesa pubblica”. In questo contesto
dunque, le politiche familiari non
si esauriscono con le specifiche politiche sociali, ma sono oggetto di
impegno per tutti i settori dell’amministrazione pubblica regionale
e locale. Allo stesso modo, una
efficace azione di sostegno sociale,
non può limitarsi agli interventi di
carattere economico, ma prevede
una serie di azioni volte a una appropriata ed efficace strutturazione
dei servizi presenti sul territorio.
02/04/14 12.26
30
>DIALOGO<
L'Azione 5 APRILE 2014
Anche Serra sostiene
la “Carta Fabriano”
di MARTA CERIONI
L’
Università degli
Adulti di Serra San Quirico
rappresenta un
appuntamento stabile a cui
l’amministrazione comunale
- che ne è l’ente organizzatore - tiene particolarmente
per l’alto valore culturale e
formativo nonché aggregante.
I programmi sono individuati
a giugno dagli allievi tramite
un test di gradimento ed
elaborati da un Comitato
organizzatore in cui sono
presenti, fra i molti, le parrocchie, alcuni docenti della
scuola locale e l’assessore
alla Cultura. Quest’anno, ad
esempio, sono stati attivati i
corsi di: astronomia, biologia,
economia domestica, educazione alla salute, geografia,
letteratura italiana, musica e
canto, poesia contemporanea,
storia locale, il “prato nel
piatto” (cucina con le erbe),
fotografia digitale, diritto e
teatro. Ogni anno si individua anche una tematica che
possa interessare tutti i corsi
al fine di creare un approccio
interdisciplinare che consenta
al corsista di analizzare tutti
gli aspetti di un argomento.
In questo momento
di crisi economica ed
etica, si è puntata l’attenzione su come trasformare le difficoltà
in opportunità ovvero sulla “resilienza”:
“fil rouge” trasversale
trattato in tutti i corsi
attivati. I docenti sono
retribuiti (salvo chi
decide di rinunciare
al compenso) dal Comune, il quale predilige docenti giovani,
incentivando una sorta
di patto generazionale.
Il progetto è sostenuto
anche dalla Provincia
di Ancona. Con la modesta quota annuale di
43 euro, l’allievo può
seguire tutti i corsi e
le attività collaterali
come itinerari culturali e
visite guidate ad istituzioni e
musei che sono da supporto
ai programmi svolti durante
le lezioni. L’amministrazione
comunale, inoltre, mette a
disposizione dell’Uda i locali
della biblioteca, anche per
promuovere tutte le attività
cerimonia di inaugurazione
e si chiude a giugno con
un saggio finale di tutte le
attività svolte dagli allievi
(rappresentazione teatrale, concerto musicale, declamazione
delle poesie e mostra
di fotografie).
Il Comune di Serra
San Quirico, pertanto,
condivide pienamente
lo spirito della “Carta
di Fabriano” e tenta
quotidianamente di
attuarne gli obiettivi da
18 anni, consapevole
che anche nei piccoli
centri urbani debbano
prosperare cultura e
formazione per chi ha
terminato il consueto
ciclo di studi. Solo in
questo modo, si contribuirà ad aggiornare un
L'assessore di Serra S. Quirico cittadino consapevole
Marta Cerioni durante
l'intervento all'UniFabriano ed attivo, in piena aderenza ai programmi di
che ivi si svolgono, cercando “apprendimento permanente”
di costruire una sinergia con senza trascurare i momenti
le varie iniziative presenti nel di socializzazione costituiti
territorio. L’anno accademico dalle visite didattiche e dai
si apre a novembre con una corsi più “ricreativi”.
Cancellare
questi scempi
Tra non molto la nostra città ospiterà una delle mostre più
importanti della storia dell’arte mondiale, da Giotto al Gentile, due artisti che hanno anticipato l’arte del Rinascimento.
Sicuramente per questo evento unico, Fabriano sarà invasa
da molti turisti che oltre ad apprezzare questa storica mostra
pittorica, avranno modo di apprezzare le bellezze che sa offrire
la nostra città. Giotto e Gentile due geni dell’arte che hanno
donato all’intera umanità capolavori di inestimabile valore ed
innata bellezza. Sicuramente non possiamo considerare arte
questo biglietto da visita, questo fantomatico writers che da
molto, troppo tempo è posto sul muro esterno del Teatro
Gentile in via Gentile da Fabriano dove questa fantomatica
signora Giada con l’ausilio di una bomboletta spray ha mandato la signora Annalisa in un “posto assai noto”. Tutta la città
invita le due contendenti a recarsi sul posto e a togliere a loro
spese questa scritta. Dobbiamo ricordare alla signora Giada
che questo scempio per toglierlo costerà dei soldi all’intera
comunità, speriamo vivamente che quanto prima questa scritta
possa essere cancellata.
Andrea Poeta
I
parcheggi
L'Edimar in visita alla Pars per i disabili
I ragazzi dell'oratorio di S. Nicolò al centro recupero di Corridonia
vanno tutelati
Gli educatori del Centro Edimar, oratorio della parrocchia di
S. Nicolò si sono concessi una visita alla Pars “Pio Carosi”
di Corridonia, centro di recupero per tossico-dipendenti, accompagnati dal parroco ed alcuni adulti. Un folto gruppo di
ragazzi e di varia età, dalle medie agli universitari, mossi dalla
curiosità di osservare da vicino la comunità dell’entroterra
maceratese, ha incontrato due coetanei, ex tossico dipendenti,
accompagnati da una psicologa, che li segue nel loro percorso
di recupero. Un incontro che apparentemente poteva sembrare
formale si è trasformato in una coinvolgente chiacchierata.
Ciò per merito dei due ragazzi che hanno raccontato la loro
esperienza a cuore aperto. Entrambe le storie sono legate
da un filo conduttore, che ne ha segnato in negativo la loro
adolescenza: l’incontro con la droga. Da spasso del sabato
sera si è passati al vero e proprio abuso, sfociato in dipendenza da sostanze come la cocaina e la marijuana. Una vita
diversa che ti può rendere indipendente e forte ai tuoi occhi,
come nel caso dello spacciatore che si guadagna quanto basta
per sopravvivere, tale da scappare via di casa, ma in realtà
ti rende debole e dipendente da una cosa che ti porterà alla
morte emotiva e, in alcuni casi, fisica. Proprio il dramma della
perdita di alcuni amici per overdose sembrava aver provocato
una riflessione in entrambi i ragazzi, ma effettivamente la
dipendenza è stata anche più forte di questo. Piano piano la
famiglia, gli amici, la scuola scomparivano a favore di una
totale alienazione dalla vita sociale. Il percorso dei due ragazzi
si è ricongiunto alla comunità della Pars e attualmente insieme
ad altri 9 ragazzi, seguiti ognuno da operatori, stanno provando
a tornare alla vera vita, quella per cui vale la pena, appunto,
vivere. Anche se consapevoli che non potrà tornare tutto com
prima: l’abuso di sostanze stupefacenti incide ineluttabilmente
sul nostro organismo. Qui la giornata ha un senso: ci sono
degli orari e delle regole da rispettare, si lavora, si cucina, si
mangia insieme. Anche la sera non ci si annoia mai: che sia
la visione di un film, una riflessione di gruppo, lettura di testi
religiosi o una semplice conversazione in cui ognuno racconta
la propria giornata. Sarà forse un caso che ogni banale azione
si fa in gruppo? No, perché questi ragazzi per la prima volta
si sentono forti e amati, grazie alla presenza di un amico al
proprio fianco, di qualcuno su cui contare e qualcosa nel quale credere. Tutto questo è la scoperta dell’amicizia. Con gli
educatori del Centro Edimar ne è nato un dibattito intrigante:
dal tema attuale della liberalizzazione per fini commerciale
delle droghe leggere fino alla questione educativa. Piuttosto
che individuare qualcuno a cui addossare la responsabilità,
come potrebbe essere la mancata vigilanza dei genitori sui
comportamenti del figlio, i ragazzi della comunità hanno risposto che preferiscono ricordarsi dei cosidetti “benefattori”,
ovvero tutti coloro che gli hanno dimostrato affetto e li hanno
sostenuti nel momento del bisogno.
Anche la psicologa ha fatto notare che il fenomeno dell’abuso
di droghe sta dilagando tra i giovani d’oggi: se qualche anno
fa teneva degli incontri sulla prevenzione nelle classi dei
maturandi, negli ultimi mesi si è trovata di fronte “bambini”
delle medie. Un dato sempre più preoccupante. Soffermandoci sulla vita quotidiana, nella comunità si dà maggiore
risalto al lavoro, spesso manuale. Infatti,
è stata aperta anche una bottega in cui si
producono e vendono marmellate e olio.
Naturalmente, i ragazzi non sono “segregati” intorno ai confini di questo spazio
verde: il fine settimana sono concesse
delle uscite e ogni cinque mesi possono
tornare a casa per qualche giorno per
valutare i progressi. Cosa si portano gli
educatori a casa? Senza dubbio hanno
acquisito maggiori indicazioni riguardo
ad un problema, ormai, sociale e questa
conoscenza permetterà loro di aiutare
anche i conoscenti che si trovano nella
stessa situazione. L’incontro li ha resi
consapevoli di proseguire su questa strada
da percorrere insieme: solo l’amicizia che
ci lega può renderci felici e realizzati.
Nicolò Cammoranesi
30 dialogo.indd 2
E’ spiacevole sentire che dei perfetti imbecilli hanno il
brutto vizio di sentirsi padroni del mondo e soprattutto di
togliere i diritti alle persone più sfortunate. Mi riferisco
a tutti quei cittadini che sistematicamente parcheggiano
la loro automobile nei posti, segnati in giallo, e destinati
ai disabili, ossia a tutti coloro che sono in possesso di un
contrassegno d’invalidità.
Ecco perché ho presentato un'interpellanza attraverso la
quale chiedo che venga installato in corrispondenza di ciascun cartello di “divieto di sosta parcheggio per disabile”
un cartello su cui sia indicato il numero di telefono del
Comando dei Vigili Urbani per far sì che possano essere
segnalati gli abusi e usi impropri del parcheggio. Questa
iniziativa mi auguro serva soprattutto come deterrente e
disincentivo all’utilizzo di zone riservate da parte di chi
non ne ha diritto.
Pino Pariano,
presidente Consiglio comunale città di Fabriano
Un televisore
per la Pediatria
Come forma di ringraziamento - successivo al ricovero
del proprio figlio - è stato regalato alla Uoc di Pediatria
un televisore LG 32 pollici (del valore di 317 euro) dalla
famiglia Silvestrelli-Pierotti, residente a Gubbio.
Abbiamo pensato di collocarlo nella sala d’aspetto per distrarre durante l’attesa i piccoli pazienti ed i loro familiari;
tale dono permetterà così un miglioramento del “confort
alberghiero” e dell’accoglienza del piccolo paziente nel
nostro reparto.
Il direttore, i medici e tutto il personale della Pediatria
sentitamente ringraziano.
Domenico Maddaloni, responsabile Uoc Pediatria
02/04/14 10.46
31
>DIALOGO<
L'Azione 5 APRILE 2014
Elisoccorso da migliorare
Il caso dell'incidente di Piobbico solleva domande e alcuni confronti
di DANIELE GATTUCCI
I
n tempi di piena spending review, tutti i
settori della pubblica
amministrazione sono
soggetti a tagli, più o meno
pesanti, con il mondo della
sanità che accorpa, chiude, riduce o quanto meno
rivede ogni sua struttura al
servizio del cittadino. In
qualche caso però, l’azione di risparmio sui bilanci
dell’Asur, potrebbero essere
reali. Provo a motivarne le
ragioni ed è indispensabile
tornare all’antefatto avvenuto
da pochi giorni. Sembrava
una giornata perfetta per il
parapendio, ma il vento ha
giocato un brutto scherzo a
M.B.,37enne perugino. L’uomo si era lanciato intorno alle
12 dalle Balze della Penna
del Monte Montiego, facente
parte del complesso del Ne-
rone, nei pressi di Piobbico.
Una folata di vento però
lo ha scaraventato contro
le rocce, con il paracadute
che si incastrava lasciano
l’escursionista penzolante a
circa 400 metri di altezza. E’
stato proprio lui a dare l’allarme, chiamando la moglie
con il cellulare. Immediati
sono partiti i soccorsi, con
impegnati vigili del fuoco
(di Cagli, Pesaro e Urbino),
ambulanza, soccorso alpino
e protezione civile che hanno
risposto in massa utilizzando
anche due elicotteri: uno
dei pompieri proveniente da
Bologna, l’altro della protezione civile. Nonostante il
massiccio utilizzo di uomini
e mezzi, le operazioni si
sono rivelate complicate più
del previsto per la posizione
difficile in cui si trovava
l’uomo. Ci sono volute ore
per imbragarlo e portarlo a
terra, con momenti di paura quando, fiaccato dalla
stanchezza e dal
freddo, l’uomo ha
perso conoscenza
e smesso di rispondere. Tutto, comunque, si è risolto al meglio perché
il trentasettenne è
stato trasportato
in eliambulanza
all’ospedale Torrette di Ancona,
dove gli è stato
diagnosticato un principio
di ipotermia oltre ad alcuni
traumi dovuti all’impatto con
la roccia. Sin qui la notizia
che risale a martedì 25 marzo
e a questo punto voglio innestare alcuni spunti di riflessione. L’eliambulanza Icaro2
partita da Fabriano, come in
tutti i giorni feriali non aveva
a bordo il TE, ossia il tecnico
di elisoccorso, presente solo
il sabato e la domenica e
questa è la dimostrazione
che gli incidenti in montagna
avvengono anche nei feriali. Ebbene, Icaro2, non ha
fatto altro che posizionarsi
sotto la parete ad aspettare!?
Successivamente arriva l’elicottero dei Vigili del Fuoco
proveniente da Bologna, che
non è riuscito a
fare nulla di più:
quanto ci costa
questa inefficienza? Alla fine della storia, come
detto, il Soccorso
Alpino è riuscito
a portare a terra
l’infortunato ma
scopriamo che
in Valle d’Aosta,
per esempio, l’elisoccorso con a
bordo due guide
alpine (giustificato per ambiente) e un medico
del soccorso alpino fanno
interventi del genere senza
perdite di tempo e con massima efficienza. Tornando alle
Marche, scopriamo invece
che il personale sanitario percepisce un gettone presenza
per 10 ore pari a 800,00
euro per il medico e 400,00
per l’infermiere a bordo di
Icaro2 al giorno e qui viene
spontaneo domandarsi: poi ci
scandalizziamo degli stipendi dei manager pubblici. Non
è tutto, perché c’è un'altra
scoperta. In Valle d’Aosta
gli stessi sanitari percepiscono uno stipendio di circa
un terzo, facile fare i debiti
conti, ma tornando al povero
infortunato, probabilmente,
se fosse stato recuperato in
tempi accettabili non avrebbe
sviluppato un principio di
ipotermia ed il trattamento
tempestivo dei traumi avrebbe migliorato l’evoluzione
clinica (visto che è stato
proprio lui a dare l’allarme).
Pertanto ci chiediamo se
l’assessorato alla Sanità ed
il 118 potrebbero rispondere
e provvedere a migliorare il
servizio riducendo i costi e
migliorandone l’efficienza,
considerato che in altre regioni già funzionano?
Fabriano, fucina Genga: la minoranza La città è bella
di natali artistici contro quella nomina dopo le potature
Fabriano, piccola realtà ma che fa parlare molto di
sé. Per chi viene da fuori se ne innamora, è una perla
delle Marche, ma ogni perla ha bisogno di qualcuno
che la lucidi, in maniera tale, che il suo splendore non
finisca. Una culla dell’intelligenza, di persone che
hanno combattuto quella stagnazione atrofizzante da
un bradisismo ideologico, nell’intento di formare menti
eccellenti, senza esacerbare estraneitismo emotivo dalla
società. Nei secoli scorsi ci sono ricordi indelebili di
menti eccelse, estasiare gli occhi e la mente vedendo
le opere di Antonio da Fabriano (Fabriano, XV secolo – XV secolo) nel Palazzo Baravelli, di cui una sua
opera. il “S. Girolamo” (1451) è esposta alla “Walter
Art Gallery” di Baltimora. In alcune delle sue opere
scevra da correnti nordiche (fiamminghe), in altre
abbraccia la scuola della Toscana, corrente artistica
di Piero della Francesca distaccandosi di netto dalla
scuola marchigiana. Le difficoltà della vita fortificano il
sapere, un giovanissimo Quirino Ruggeri (Albacina, 24
marzo 1883 / Roma, 12 giugno 1950) si recò all’estero,
ma ritornando in Italia si affermò nella moda sartoriale,
apprezzato anche da Filippo Tommaso Marinetti per
la realizzazione di un soprabito “tipo optical”, incominciando a frequentare gli avanguardisti del gruppo
“Valori Plastici” trasmigrò la sua cultura anche nell’arte,
più precisamente nella scultura dal gusto naturalistico
arcaiche, realizzando sculture in gesso, lavorazioni con
fusi di bronzo, facendo imparare la sua arte anche ad
Edgardo Mannucci.
Fabriano è una vera fucina di natali artistici-culturali,
nel 1966 premio ambito, medaglia d’oro al merito
artistico se l’aggiudicò Edgardo Mannucci (Fabriano, 10 giugno 1904 / Arcevia, 21 novembre 1986), con
le sue opere informali, elaborazioni di opere usando
materiali grezzi e metalli, essendo avvezzo alla tecnica
della "saldatura diretta" con l'assiemaggio di più elementi differenti come ad esempio il rame e il bronzo,
è esposto in parecchie città e Nazioni, da Dallas al
"Museum of Modern Art", o ad Otterlo al “Museum
Kroeller Muller”.
Un artista non convenzionale è Aurelio Ceccarelli,
con il suo stile proveniente dall’antica tradizione
dei“Muralisti Sudamericani”, con le sue opere a volte di
denuncia sociale, predomina nelle sue creazioni la lotta
contro la violenza e la sopraffazione, temi giustamente
etici, illustrando con allegoria denunce sociali. Per
abbattere questa “Terza età del capitalismo”, come la
coniugò il sociologo francese Luc Boltanski, cioè un’era
in cui per l’individuo passa in primo piano solamente
l’accumulo immenso di capitale, ma riuscire nell’intento di compenetrare unitamente tecno-creatività e fervida
inventiva rigeneratrice di gusto culturale, abituando i
nostri occhi a sapere guardare il gusto, osservandone i
suoi lati non convezionali.
Paolo Gionchetti
31 dialogo.indd 2
Con una mozione presentata dal gruppo di minoranza del Partito
Democratico di Genga nell’ultimo Consiglio comunale, il sindaco
di Genga Giuseppe Medardoni, dopo essersi ritenuto soddisfatto
dell’operato del direttore marketing del Consorzio Frasassi, Maurizio Tosoroni, si è impegnato a sollevarlo dall’incarico assegnatogli
e ad inviare tutti gli atti riguardanti la sua nomina presso la Procura
della Corte dei Conti di Ancona. Sin dalla nomina avvenuta senza
selezione pubblica e carente dei requisiti minimi richiesti per l'accesso a ricoprire un incarico in posizione dirigenziale (laurea), la
minoranza si è sempre battuta per ottenere chiarimenti in merito,
anche tramite esposti presso il Ministero della Funzione Pubblica
e presso la Procura della Corte dei Conti. Avendo inizialmente
ottenuto un parere concorde sull'illegittimità dell'incarico, dopo
chiarimenti del direttore del Consorzio, Marco Filipponi, tale nomina è stata considerata legittima, fatti salvi i pareri degli organi
interni dell’ente. Il Revisore dei Conti (organo interno) non ha
mai modificato il proprio parere sull'illegittimità della posizione
ricoperta, pertanto è evidente che il suddetto mandato è da considerarsi illegittimo. Il gruppo di minoranza ha quindi presentato una
mozione sull’inconferibilità dell'incarico, che è stata approvata con
quattro voti favorevoli (minoranza) e sette astenuti (maggioranza),
in un animato ed insolitamente partecipato Consiglio comunale,
dove si discutevano anche di altre problematiche inerenti l’ente
pubblico che gestisce le Grotte. La minoranza si è ritenuta inoltre
insoddisfatta sulle altre interrogazioni rivolte al sindaco, che presiede
l'assemblea del Consorzio, principale organo di indirizzo politico e
amministrativo dell'ente, visto altresì che le relative risposte sono
state dettate dal direttore generale del Consorzio. Lo stesso, che si
è pronunciato su una mozione, presentata sempre dalla minoranza,
sulla sua incandidabilità, in quanto eletto direttore dal consiglio di
amministrazione del Consorzio Frasassi, di cui era componente fino
a pochi giorni prima, proprio lo stesso giorno delle sue dimissioni
dalla carica di consigliere comunale del Comune di Genga.
Circolo Pd Genga
La nuova veste di viale Stelluti Scala è un incoraggiante segnale, da parte dell’amministrazione comunale, di un doveroso
miglioramento d’immagine della città.
E’ un costo oneroso per le casse del Comune, in questo
particolare momento dove le difficoltà di lavoro nel nostro
territorio sono incerte e gravi per le tante famiglie che si
rivolgono bisognose in Comune, ma sicuramente la potatura
delle piante ha portato un notevole beneficio alle abitazioni,
dei primi piani, che possono godere di più luce e nei mesi
autunnali si evita il tappeto di foglie che spesso chiudono i
tombini, creando pericolose pozze d’acqua.
Se percorriamo viale Stelluti Scala si rimane stupiti nel vedere
la notevole differenza di prospettiva: da un lato un’apertura e
la scoperta delle abitazioni e dall’altro le piante, ora spoglie,
ma che nel periodo estivo nascondono i palazzi. Anche il
giardino di via Stelluti Scala necessita di potature su alcune
piante che hanno raggiunto un'altezza elevata.
La manutenzione del verde in città è un grande impegno
finanziario e per questo motivo si tende di rimandare i lavori
di anno in anno.
Ma in alcune eccezioni si dovrebbe dare precedenza per
esempio alla potatura delle piante che mettono in pericolo la
sopravvivenza dei nostri beni monumentali come la drammatica situazione della chiesetta “Madonna di Loreto” di cui le
piante l’avvolgono, la non concepibile visione delle piante in
Piazza F. Altini, che coprono e annullano la prospettiva di una
struttura monumentale che non viene altrimenti valorizzata.
Molto impegnativa è la manutenzione del parco Regina Margherita per la varietà e l’altezza delle piante che necessitano
di un buon restyling.
Di recente sono state eseguite significative potature nella piazzetta di Santa Maria Maddalena e il taglio di un abete di elevata altezza ormai secco, davanti all’Oratorio del Gonfalone.
Sandro Tiberi
Collamato: è piaciuto "Lo Sposo dell'Umanità"
La sera di domenica 16 marzo, a Collamato, ha preso forma la Bellezza. La bella chiesa parrocchiale di San Paterniano ha ospitato lo spettacolo della Pastorale Giovanile della Diocesi:
"Lo Sposo dell'Umanità". Bello! Bella la musica; drammatica quando accompagnava le ultime
parole di Gesù sulla croce, potente alla voce di Dio, suadente alle insinuazioni del diavolo, dolce
all’amore dello Sposo e della Sposa, al matrimonio di Dio con l'umanità. Bella tutta l’opera,
grazie alla parola di Dio ideata da Don Umberto Rotili, alle musiche e alla magistrale direzione
del giovane Matteo Volpotti e alla bella interpretazione delle voci e dei coristi. Bello il pubblico,
intervenuto numerosissimo, che ha seguito in silenzio, ma in un silenzio attento e partecipe, la
tematica proposta dall’Oratorio. Bella la tela del Domiziani, un'originale crocifissione del ‘500
esposta al pubblico per l’occasione sull’altare maggiore. Alla fine, all'uscita sulla Piazza del
Castello, la natura che ha dato il meglio di sé, offrendo lo spettacolo di un cielo stellato come
non mai e un paesaggio mozzafiato, dai Sibillini alle vallate sfiorate dalla luna piena. Una,
quella dell’arte e del creato insieme, che acquietava gli animi ed ispirava ad alzare la testa, a
guardare in alto, lassù lontano dalle immanenze quotidiane di quaggiù.
Il Comitato parrocchiale
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32
>ULTIMA<
L'Azione 5 APRILE 2014
Nuove scoperte sul ponte
di ALESSANDRO MOSCÈ
L’
architetto Giampaolo Ballelli
si è reso protagonista di una
stupefacente scoperta che
ha a che fare con il ponte
dell’Aera e che confluirà,
probabilmente, in un esame
approfondito attraverso la
stesura di un volume con il
supporto di altri appassionati.
“Parliamo del monumento
cittadino sul quale famosi
storici dell’arte hanno scritto
di più. L’opera salì agli onori
della cronaca ben cinque
secoli fa, quando l’architetto
Giorgio Vasari descrisse la
vita e le opere di più di 160
architetti, scultori e pittori
da Cimabue a Michelangelo.
Quando parlò del grande architetto Bernardo Rossellino
annoverò tra le sue opere
eccellenti il ponte dell’Aera
di Fabriano descrivendolo
come manufatto straordinario”, ci riferisce Ballelli,
esperto conoscitore di storia
fabrianese, professionista che
ha approfondito attentamente
l’origine del ponte. “Passarono tre secoli e l’archeologo
e storico dell’arte francese
Jean Baptiste D’Agincourt
pubblicò un’opera enciclopedica: Histoire de l’art.
Nel trattato descrisse, tra le
più famose opere italiane,
il ponte dell’Aera, ed allegò una tavola descrittiva
con planimetria e prospetto.
Arriviamo al 1907 quando
l’architetto fabrianese Icilio
Bocci diede alle stampe un
breve trattato, arricchito da
32 ultima.indd 2
L'architetto Ballelli rivela assonanze
tra l'originaria struttura dell'Aera
e lo stemma della nostra città
preziose foto, Il ponte
dell’Aera e l’Ospedale di Santa Maria del
Buon Gesù”. L’oblio
definitivo del ponte
arriva con la tombatura del fiume operata
circa sessant’anni fa
per motivi igienicosanitari. Nessuno lo ha
pienamente analizzato
sotto il profilo architettonico come sta
facendo Giampaolo
La formella dello stemma della città
Ballelli, il quale sup- di Fabriano in piazza Giovanni Paolo II
portato dal comitato
“Alla Scoperta del Giano” e mondiale, è ancora in ottime
dall’impegno della stessa as- condizioni. Gli unici danni,
sociazione “Hypogeum”, ha purtroppo, sono imputabili
deciso di cercare le risposte all’opera dell’uomo al fine
alle domande che riguardano di aprire scarichi, occupare
il monumento: in quale stato spazi e far passare tubazioni
di trova? L’Aera è il ponte di vario tipo. Da almeno
che compare nell’arme della cinque secoli il ponte è cocittà di Fabriano? Si tratta di nosciuto con due soli fornici
un opera del XIII o del XV che poggiano su un’unica
secolo? Per quale motivo una pila centrale. Nello stemma
delle sue campate è chiusa? di Fabriano, al contrario, troForse per un sofisticato si- viamo tre o quattro distinte
stema idraulico? Afferma campate. Questa evidente
Giampaolo Ballelli nella sua difformità ha fatto supporre
meticolosa disamina: “Tutto agli storici che non poteva
andrà approfondito con il trattarsi del ponte dell’Aera.
necessario rigore storico e Un attento rilievo ci ha fatto
scientifico, ma si possono scoprire un’incredibile realgià dare alcune risposte. Il tà”, annota Ballelli. “Si tratta
ponte dopo secoli dalla sua di due campate nascoste, da
costruzione, diversi terremoti secoli dimenticate. Possiamo
distruttivi ed il bombarda- affermare con sicurezza che
mento della seconda guerra il ponte originale è compo-
La bozza del ponte dell'Aera del XIII secolo
sto da quattro campate, con
archi leggermente ribassati
che presentano archivolti di
pregevole fattura con cunei
di pietra calcarea regolari
dello spessore tra i 12 e i
14 centimetri, e lunghezza
di 40 centimetri. Le arcate
poggiano su tre solidi pilastri
di pietra che nella parte bassa
sono a forma di rostro, per
fendere al meglio la corrente
del fiume. La struttura originale è databile alla seconda
metà del XIII secolo ed è
realizzata esattamente come
venne rappresentata nella
formella della prima metà
del XV secolo che si trova
in piazza Giovanni Paolo II.
Nella formella il fabbro nella
sua officina lavora sopra un
ponte a quattro arcate. Due
autorevoli storici, Marcelli e
Uncini, attribuiscono a Gentile da Fabriano il disegno
della formella. Possiamo dire
che, nella prima parte del XV
secolo, prima che il ponte
subisse l’ampliamento voluto
da Papa Nicolò V, quello era
l’aspetto del ponte. In quanto
alla data della sua costruzione, ha una parte centrale più
antica, realizzata in conci
di pietra calcarea bianca o
leggermente rosata. A questa
poderosa struttura si affianca
l’ampliamento del XV secolo. La parte a valle e a monte
è una struttura complessa,
realizzata in mattoni di cotto rosso tipici delle argille
fabrianesi. Le luci libere e
l’allineamento degli estradossi con il ponte del XIII
secolo, vengono ottenute con
un complicato gioco di archi,
vele e crociere. Questo ampliamento interessa, a meno
di ulteriori scoperte in fase
di restauro, solo i due fornici
centrali del ponte del XIII
secolo. Sull’ampliamento,
invece, si trovano gli edifici
che fiancheggiano il ponte, la
farmacia ed il cinema sul lato
a monte, la cartolibreria ed
altri negozi a valle”. Giampaolo Ballelli conclude la
sua analisi: “Il ritrovamento
di altre due campate esclude
che la chiusura di un fornice
servì a regolare la corrente
del fiume in caso di piena.
Come sostenne l’architetto
Bocci, questa condizione è
peggiorativa sia per il deflusso delle acque sia per la conservazione del monumento.
È probabile che i Chiavelli,
con la realizzazione del vallato cupo e la deviazione del
rivo che in origine scorreva
al centro dell’attuale corso
della Repubblica, nel fosso
lungo le nuove mura di
cinta, diminuirono l’afflusso
di acqua a monte del ponte.
Questo consentì di limitare il
deflusso delle acque del Giano alla sola terza arcata. Nei
secoli successivi si realizzarono dei locali nell’alveo originale del torrente. Altro che
solai di calcestruzzo armato
o abbassamenti dell’alveo
del fiume. Il ripristino della
parte centrale del ponte del
XIII secolo risolverebbe
tutti i problemi legati alla
sicurezza”.
ERRATA CORRIGE
La settimana scorsa, in un
articolo di Alessandro Moscè,
è stato erroneamente riportato
che il Ponte dell’Aera è stato
attribuito a Bernardo Rossellino
da Leon Battista Alberti.
In realtà Alberti è stato il maestro
di Rossellino, e la costruzione
del ponte gli venne attribuita da
Giorgio Vasari.
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