Storicamente la legge si è sempre occupata delle bevande alcoliche

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Storicamente la legge si è sempre occupata delle bevande alcoliche
ALCOOL E LEGISLAZIONE IN ITALIA Storicamente la legge si è sempre occupata delle bevande alcoliche, sia sotto il profilo delle norme relative alla produzione e distribuzione dei prodotti , sia sotto il profilo della tutela dell’ordine e della salute pubblica, sin dal varo dei nuovi codici, quello penale nel 1931 e quello civile nel 1942. L’alcool è sempre stato percepito come un bene problematico. Perciò il legislatore ha precocemente previsto di normare la materia. Le tematiche alcool correlate sono riconducibili essenzialmente a tre ambiti: 1. aspetti economici: produzione, commercializzazione e immissione al consumo delle bevande inclusi gli aspetti fiscali, le norme sui pubblici esercizi e le discipline in materia di pubblicità di alcolici; 2. ordine pubblico e prevenzione di incidenti, soprattutto legati al mondo del lavoro e alla guida in stato di ebbrezza; 3. aspetti socio‐sanitari, di prevenzione , cura e riabilitazione. Molte questioni si richiamano a vicenda e sono quindi trattate in più parti della legislazione. Come avviene in tutti i paesi anche l’Italia ha da lungo tempo una legislazione specifica in materia di alcool. Tale patrimonio normativo ha una lunga proiezione nel tempo. Le parti più antiche della legislazione riguardano l’età minima legale per la somministrazione, che fin dal codice Rocco è stabilita in 16 anni. Per quanto riguarda gli aspetti relativi alla guida in stato di ebbrezza merita richiamare: • la L. 400/1988 che stabilisce il limite accettabile di alcolemia alla guida in 0,8 g/L, ridotto a 0,5 g/L nel 2003 • il DM 196/1990 che prescrive l’utilizzo dell’etilometro • il D.L 151/2003 che prescrive la patente a punti e le rispettive sanzioni collegate alla guida sotto effetto di alcolici • la L. 214/2003 che stabilisce revisioni al Codice della Strada, successivamente modificato nel 2007 e nuovamente all’esame del Parlamento nel 2010. Inoltre il legislatore ha prescritto con decreto legge del maggio 2008 3 fasce di sanzione per la guida in stato di ebbrezza con sanzioni progressive legate all’aumentare del tasso alcolemico registrato. Per quanto riguarda la regolamentazione della pubblicità di bevande alcoliche il legislatore nazionale (Legge 125/2001) ha definito i principi a cui deve attenersi ogni forma di comunicazione pubblicitaria. I limiti più stringenti riguardano la pubblicità sui mezzi radio e TV di bevande alcoliche maggiori di 21°., i c.d. superalcolici, per le quali sono definite delle fasce orarie (fra le 16 e le 19) nelle quali non ne è consentita la pubblicità. Per tutte le bevande alcoliche è altresì vietata la diffusione di pubblicità all’interno di programmi televisivi destinati principalmente ai minori ovvero nei 15 minuti precedenti o antecedenti la messa in onda dei suddetti programmi. Analogo divieto esiste per quanto concerne la pubblicità nella sale cinematografiche in occasione di film indirizzati ad un pubblico minorenne. Per tutte le bevande alcoliche la legge prevede inoltre limiti di rappresentazione dei contenuti degli spot che riguardano essenzialmente: • il divieto di rivolgersi espressamente a minori • il divieto di indurre ad un uso eccessivo o abuso • il divieto di rappresentare in termini negativi l’astinenza dal consumo di alcol • l’associazione del consumo di alcolici con prodezze fisiche, guida, successo sociale o sessuale; • indurre a credere che le bevande alcoliche abbiano proprietà terapeutiche. • L’insistenza a sulla alta gradazione quale aspetto positivo Queste norme sono state riprese anche nei codici di Autoregolamentazione su Tv e minori (2002) e nel Codice di autodisciplina pubblicitaria (aggiornamento 2001). Dal 2001 in Italia è in vigore una legge quadro sull'alcool, la L. 125 del 30 marzo. E’ un provvedimento che istituisce in una logica organica e comprensiva la filosofia di intervento sulle materie alcool correlate. Oltre a prevedere percorsi per il trattamento ed il reinserimento sociale degli alcool dipendenti ed istituire la Consulta nazionale sull’alcol e i problemi alcol correlati, ha determinato i criteri guida sul tema alcol e pubblicità sopra menzionati. La legge abbassa il limite legale di alcolemia a 0,5g/l e determina i criteri guida sul tema alcol e pubblicità.