Mio fratello di Elisabetta Ferraloro
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Mio fratello di Elisabetta Ferraloro
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La Santa Messa l'ha cele- ..,. io ll.lll l<'SSII Sl.ll ll O IO I IIOII il .-·,~ -- -- -------.p'fJTTif""'JJIJny---..-Tftll fW f lfl . . ftfi WWf l l""n 1111111 1 lt l l t·~.tiiV.I I IIt 11tolt o .lll t• ll o llh-111 di i l' lt llt l i< l !J, I I t ii ii.IIIJI IJ iU I JJ h tii , JH' I t'~ l ' lllj>I O, q tl .ti H ICI SO II O lt u natoacnsa piangcndo pcr unano tn scolastica o perché non avevo fatto uncompito. Una delle esperienze più signi fi- 3. Istituto comprensivo • Patti IN TUTTO il mondo non c'è nessuno come lui, Secondo me Andrea, non capisce che se anche siaAndrea Pizzino, nessuno ha il suo sorriso, le sue mo tutti e due cresciuti, voglio ancor poter giocare mani, i suoi occhi: Nessuno ha il suo gusto per la sul letto o fare colazione in sua presenza. musica, per il cibo e per la danza. Lui è speciale, abIo nella vita ho avuto e avrò una sola certezza, biamo sette anni di differenza, ne sono certa mi sa- gli voglio un bene dell'anima. E' stato il primo vero rebbe mancato an.~he se non l'avessi mai conosciu- amico. Mi ha insegnato a difendermi, a non cadeto. Cosa abbiamo in comune? Sarà il mio essere re, a resistere e nel mezzo anche a mettermi la presuntuosa o la ~ùa testa dura ma noi non abbia- schiuma da barba, farmi i capelli da squalo e a como molto in comune. Io sono vivace, in un primo stmire un rifugio con solo qualche cuscino ed momento timida, incapace di parlare, ma poi, non un'infinità di coperte. so cosa succede mi torna la voce, spunta un sorriSono proprio questi momenti che mi hanno fatso, si aprono gli occhi ed ecco che succede la ma- to giungere ad una conclusione. Mio fratello non è gia, comincio a chiacchierare, nella mia classe qual- nato per caso quel giorno di luglio è nato con uno cuno l)e sa qualcosa. scopo unico e speciale. Tra miliardi di candidati soAndrea, invece è come un'orchestra, ha la com- lo uno nasce con la straordinaria capacità di portabinazione di tutti i suoni e gli stmmenti che forma- . re a te mine la missione. Solo uno possiede il codice no una sinfonia, non ha paura di niente, non gli in- segreto che gli permetterà di portare termine teressa di esser giudicato, in poche parole quella l'obiettivo. Quella persona è Andrea, il mio seconcomplessata e strana sono io, lui è semplicemente do papà ma il mio primo vero amore. quello imprevedibile. Alessandra Pizzino Non nascondo che tra noi c'è sempre qualche litiIII B second.a ria 1. grado gio, l'ultimo . si è verificato pochi minuti fa. Istituto comprensivo • Capo d'Orlando J. St ll o ln, l<• liri p<.: r la nHttti11utll appen u trascorsa. Alunni II- m- IV- v primaria - l' ~ --- ~~--..--..- - ~ -------:--------- tliti .l l Jj lli lll ll l llt lti iU f1tl l1t l 1ol k1 l t.!llp 1 d h .llll llt p11 :•.,l'o:.! i: t, (l ll . ll u lut ltn i · IO SONO una ragazza a cui piace stare in tranquillità. Ho 13 anni, mio fratello, invece, ne ha compiuti 9. E' biondo, con gli occhi azzurri, magro e alto per la sua età. Gli piace stare in compagnia, giocare sempre e adora fare pazzie. Io e lui abbiamo due caratteri completamente diversi. Io sono calma, tranquilla e riflessiva. Lui, invece, è vivace, impulsivo e scatenato. Tutto sommato però, andiamo d'accordo e rispetto ad altri fratelli e sorelle siamo molto affiatati. Lui stravede per me e anche io, anche se molte volte non lo voglio avere tra i piedi e preferisco rimanere sola. Molte volte, infatti, quando sono con le mie amiche, c'è anche lui che pretende di stare obbligatoriamente con noi. Allora io inizio ad insultarlo e vado a lamentarmi con mia madre che ogni volta mi ripete sempre la stessa storia: sono io la più grande e devo togliere l'occasione! Così torno da lui e gli dico che può restare con me e con le mie amiche, anche se, dentro di me, in fondo, preferirei che se ne andasse. Tuttavia quando torniamo a casa il senso di colpa mi invade e così corro da lui e gli chiedo scusa. Molte volte, invece, litighiamo per delle semplici · sciocchezze. Lui sta sempre appiccicato alle mie cose, in particolare, al mio I-pad. Le sue stanno lì sulla mensola e nemmeno le guarda. Questa è una delle tante cose che mi dà davvero fastidio. Tommaso, infatti, essendo in quarta elementare, non ha tutti i compiti che ho io e quindi finisce subito epuò dedìcarsi al gioco . Io invece sono lì alla scrivania a studiare e ripetere, mentre egli se ne sta comodamente sul divano a giocare con il mio I-pad. Appena finisco i compiti, chiedo di darmelo, ma lui con decisione e guardandomi negli occhi, fa jln cenno con la testa come per dìre di no. A quel punto io mi arrabbio tremen- d_amenteec;onlaforzaglit•lnt st mette a pmngere e a fnn• 111 genitori, che mi guardano 1 " ridarglielo. A quel punto, lltllt vamente tra le mani, smcllt·' soddisfatta riprende a gìocni 1 altà sanno che in quel caso lu via mi dicono di lasciar Pl't 1l questi battibecchi, però, io l ' mo molto bene. Quando saliamo a Piraino uniti più che mai, perché lll 11 la nostra proprietà, possianu Ovviamente non è una mc111 tiarno comunque con poco. In c'è qualcosa che ci lega, clw 1 ci fa litigare. Ma non solo a l 1l1 stra molte volte ci piace gior11 tile, dove giochiamo a palla v ghe passeggiate in biciclcll il, ciamo delle interminabili p nrl Altre volte, invece, parlinn quello che fa il giorno a scuo belli, soprattutto la sera a ~l'l Dopotutto siamo molto legali immenso e anche se io non rlt spero che primo o poi ci riusri Pure se molte volte non cl che da grande lui sarà l'unil'i potrò contare, proprio come 1 che da ~iccoli litigavano scn1 uniti piu che mai. Insomma, 1 pre e lo aiuterò in tutto e per 1 Eli 111 m nlh·~tol\.tllll 11111lt11 l dklltl lllnudl 1>111, jll'l I'O.,I'IIIjiiO, 'lllollltill '•11110 1111 eu Alunni Il · IJI • IV - V primaria 3. Istituto comprensivo- Patti •·rondo me Andrea, non capisce che se anche siamo tutti e due cresciuti, voglio ancor poter giocare '1lletto o fare colazione in sua presenza. lo nella vita ho avuto e avrò una sola certezza, li voglio un bene dell'anima. E' stato il primo vero unico. Mi ha insegnato a difendermi, a non caden•, a resistere e nel mezzo anche a mettermi la chiuma da barba, farmi i capelli da squalo e a cot ruire un rifugio con solo qualche cuscino ed un'infinità di coperte. Sono proprio questi momenti che mi hanno fatto giungere ad una conclusione. Mio fratello non è nato per caso quel giorno di luglio è nato con uno scopo unico e speciale. Tra miliardi di candidati solo uno nasce con la straordinaria capacità di portan• a te mine la missione. Solo uno possiede il codice segreto che gli permetterà di portare termine l'obiettivo. Quella persona è Andrea, il mio secondo papà ma il mio primo vero amore. Alessandra Pizzino III B secondaria l. grado Istituto comprensivo- Capo d'Orlando noto :1 casa piungeudo per una nola scolastica o perché non avevo fatto un compito. Una delle esperienze più signifi- IO SONO una ragazza a cui piace stare in tranquillità. Ho 13 anni, mio fratello, invece, ne ha compiuti 9. E' biondo, con gli occhi azzurri, magro e alto per la sua età. Gli piace stare in compagnia, giocare sempre e adora fare pazzie. Io e lui abbiamo due caratteri completamente diversi. Io sono calma, tranquilla e riflessiva. Lui, invece, è vivace, impulsivo e scatenato. Tutto sommato però, andiamo d'accordo e rispetto ad altri fratelli e ~arelle siamo molto affiatati. Lui stravede per me e anche io, anche se molte volte non lo voglio avere tra i piedi e preferisco rimanere sola. Molte volte, infatti, quando sono con le mie amiche, c'è anche lui che pretende di stare obbligatoriamente con noi. Allora io inizio ad insultarlo e vado a lamentarmi con mia madre che ogni volta mi ripete sempre la stessa storia: sono io la più grande e devo togliere l'occasione! Così torno da lui e gli dico che può restare con me e con le mie amiche, anche se, dentro di me, in fondo, preferirei che se ne andasse. Tuttavia quando torniamo a casa il senso di colpa mi invade e così corro da lui e gli chiedo scusa. Molte volte, invece, litighiamo per delle semplici sciocchezze. · Lui sta sempre appiccicato alle mie cose, in particolare, al mio I-pad. Le sue stanno ll sulla mensola e nemmeno le guarda. Questa è una delle tante cose che mi dà davvero fastidio. Tommaso, infatti, essendo in quarta elementare, non ha tutti i compiti che ho io e quindi finisce subito e può dedicarsi al gioco. Io invece sono lì alla scrivania a studiare e ripetere, mentre egli se ne sta comodamente sul divano a giocare con il mio I-pad. Appena finisco i compiti, chiedo di darmelo, ma lui con decisione e guardandomi negli occhi, fa !ln cenno con la testa come per dire di no. A quel punto io mi arrabbio tremen- •.:111111'•'!\llollll l'l ' l 111'11 l lllljlll ' lllllli l ho !'OIHIJVISO l IIIIIIIH ~ 11Ji Ili ! '1111 ()Il) m in osi c anche quelli bui. Samuel Zizzi l D secondaria l. grado Istituto comprensivo Barcellona P. G. damente e con la forza glielo tolgo dalle mani. Lui, si mette a piangere e a fare scenate davanti ai miei genitori, che mi guardano come per implorarmi di ridarglielo. A quel punto, una volta che ce l'ha nuovamente tra le mani, smette di piangere e con aria soddisfatta riprende a giocare. I miei genitori, in realtà sanno che in quel caso ho ragione io, ma tuttavia mi dicono di lasciar perdere. Nonostante tutti questi battibecchi, però, io e mio fratello ci vogliamo molto bene. Quando saliamo a Piraino, ad esempio, siamo uniti più che mai, perché lì in una piccola parte della nostra proprietà, possiamo fare ciò che ci pare. Ovviamente non è una metropolì, ma noi ci divertiamo comunque con poco. In quel piccolo paesino c'è qualcosa che ci lega, che ci accomuna, che non ci fa litigare. Ma non solo a Piraino, anche a casa nostra molte volte ci piace giocare insieme, sia in cortile, dove giochiamo a pallavolo o ci facciamo lunghe passeggiate in bicicletta, sia in casa dove facciamo delle interminabili partite alla Wii. Altre volte, invece, parliamo. Mi racconta tutto quello che fa il giorno a scuola e anche i sogni più belli, soprattutto la sera a letto quando ha paura. Dopotutto siamo molto legati, ci vogliamo un bene immenso e anche se io non riesco a dimostrarglielo spero che primo o poi ci riuscirò. Pure se molte volte non ci sopportiamo, so già che da grande lui sarà l'unica persona sulla quale potrò contare, proprio come mia mamma e mio zio che da J?iccoli litigavano sempre, mentre ora sono uniti piu che mai. Insomma, io per lui ci sarò sempre e lo aiuterò in tutto e per tutto, per tutta la vita. Elisabetta Ferraloro III B secondaria l. grado Istituto comprensivo Capo d'Orlando ' ·\