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Lo spirito del Ps55 è perfettamente espresso da questa foto:
facilità di conduzione e comfort a bordo. L’uso del frullone è
consigliabile per mantenere il passo con venti leggeri
di GIULIO VALVECCHI foto DANNY DI LIETO
W
auquiez non è solo un marchio di lusso del gruppo Beneteau, che l’acquistò nel 1997, ma rappresenta una filosofia
dell’andar per mare che ha origini nell’ormai lontano 1965,
quando Henry Wauquiez, innamorato della sua barca, un Elizabethan
29 disegnato da Holman&Pye decide di costruirla in Francia su licenza. Stabilito il cantiere nella vecchia conceria di famiglia, l’allora trentunenne Henry Wauquiez iniziò a produrre imbarcazioni che in breve
divennero famose per la loro robustezza, la cura costruttiva e le presta-
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zioni. La costruzione robusta e senza risparmio di materiali rendeva le
barche a volte un po’ pesanti rispetto alle concorrenti. Per mantenere
le prestazioni i Wauquiez di allora erano molto invelati e questi due fattori rendevano le barche un po’ fisiche da condurre, ma crearono una
solida reputazione al cantiere.
Il 1997 fu un anno di svolta per la Wauquiez, Henry vendette al Groupe Beneteau, e contemporaneamente si mise in produzione una nuova
linea di barche pensate per la crociera pura, realizzate con nuove tec-
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Wauquiez
Ps55
FOTO CLARIS (WAUQUIEZ)
Realizzata con cura e rifinita nei particolari, per navigare facilmente nel massimo
comfort, la nuova ammiraglia del cantiere francese completa la gamma
nologie costruttive che consentirono un alleggerimento degli scafi
mantenendo quelle caratteristiche di robustezza e prestazioni che avevano reso famoso nel tempo il marchio. Nasceva così la linea Pilot
Saloon che andava ad affiancare la produzione della gamma Centurion.
Nel corso degli anni la costruzione dei vari Pilot Saloon ha raggiunto
e superato le duecento unità prodotte nelle varie taglie. Attualmente la
gamma Pilot Saloon inizia con il Ps 41, prosegue con il Ps 47 fino ad
arrivare al Ps 55, l’ammiraglia del cantiere, oggetto di questa prova.
Progetto
Il progetto dei Pilot Saloon è fondato su alcuni obbiettivi di base: la
barca deve essere elegante e confortevole nella vita a bordo, deve navigare bene ed essere facile da condurre, deve essere tecnicamente all’avanguardia, e deve permettere a chi siede nella dinette rialzata una
meravigliosa vista del mare intorno alla barca. Il disegno è firmato dal
gruppo Berret-Racoupeau, che ha iniziato la sua collaborazione con il
cantiere una decina d’anni fa esordendo proprio con la linea Pilot
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prove/Wauquiez Ps55
Il pozzetto è diviso in due aree distinte: a estrema
poppa l’area dedicata al timoniere e alle manovre,
più avanti le due comode panche contrapposte con
al centro il tavolo ad ante abbattibili per il resto
dell’equipaggio. Tutta l’area può trovare riparo dal
sole e dalle intemperie grazie alla cappottina e ai
due tendalini montati sul rollbar. Le due timonerie
duplicano tutti i comandi necessari per la condotta
dell’imbarcazione, manetta del gas compresa. Le
vele sono completamente gestite con i due winch elettrici (un po’ lenti nella versione in prova) cui sono
rimandate tutte le manovre, compreso il solent autovirante. I winch esterni servono solo per la gestione
del gennaker o di un eventuale genoa
La finestratura laterale con la sua forma particolare caratterizza tutta l’estetica della barca e ne
costituisce un elemento distintivo oltre che funzionale. Comodo e instintivo il tientibene in
acciaio sulla tuga. Utile e ingegnoso, il gavone a
mezza nave per riporre i parabordi
La poppa è apribile per accedere meglio al mare
e avere una comoda plancetta. Anche il paterazzo sdoppiato contribuisce a facilitare l’accesso
all’acqua. Nella barca in prova erano montate
due gruette in carbonio a scomparsa per sostenere il tender: un sistema pratico e originale
Uno dei gradini necessari per la manovra della
randa: la posizione del trasto sul rollbar e l’altezza del boma rendono la manovra della randa tradizionale un poco complessa. Il cantiere sta studiando di posizionare dei gradini anche sul rollbar. Il problema non si pone con la randa avvolgibile e si riduce con un boma tipo park-avenue
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La coperta in teak è sgombra
e pulita e lo spazio a disposizione è molto, nonostante la
tuga abbia dimensioni non
proprio contenute ma ben
raccordata al ponte. Anche su
quest’ultima è possibile trovare spazio, specialmente a
pruavia dell’albero. La rotaia
dell’autovirante è ben sistemata e non ingombra pur
consentendo un buon movimento alla vela
Il musone dell’ancora è doppio e servito da un salpancora
verticale che manda la catena
in un pozzo profondo e ispezionabile da sottocoperta (si
accede dalla cabina del marinaio). Le bitte e i passacavo
sono realizzati con cura e ben
posizionati
Il tavolo del pozzetto, che
nasconde una comoda e
pratica ghiacciaia, ha un piano con uno spessore a prova di
bomba. Alla base si nota l’oblò che arieggia il letto della
cabina dell’armatore. Sulla barca in prova lo schermo del
GPS cartografico era montato qui, ma c’è spazio per montarne uno in ciascuna delle console a fianco alle timonerie
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FOTO CLARIS (WAUQUIEZ)
INTERNI
La dinette rialzata con ampia vista intorno alla barca è la caratteristica principale degli interni della serie Pilot Saloon. Si respira un’aria di
eleganza grazie alle linee pulite del design e ai materiali raffinati. Lo
sfruttamento degli spazi è razionale, numerosi gli appigli e i tientibene pensati per rendere agevoli gli spostamenti a barca sbandata.
Ottima l’altezza
Una delle due cabine ha il letto matrimoniale a murata, più piccolo di quello dell’armatore. L’aereazione è
garantita dal passo d’uomo sulla tuga
e da un oblò apribile ai piedi del letto
sopra l’armadio (non visibile in foto)
quello accanto al letto è fisso. Anche
qui non mancano armadi e stipi
FOTO CLARIS (WAUQUIEZ)
La cucina, entrando a sinistra, è posta
leggermente più in basso della dinette, lo spazio è grande, e resta comoda
anche a barca sbandata. Abbondanti
le possibilità di stivaggio offerte dai
mobili, ben rifiniti, con bei piani di
lavoro in Corian, e dotati di molti vani
La cabina armatore, occupa gran parte della poppa e offre uno spazio davvero enorme. Il letto centrale mantiene un buono spazio
sopra di sè e prende aria anche dall’oblò ricavato nella gamba del
tavolo del pozzetto. Ottime le possibilità di stivaggio degli effetti
personali
Il carteggio, da cui si gode di un ottima
vista sulla coperta e sul mare, si trova in
posizione avanzata. Si potrebbe anche
condurre la barca (a motore) da qui con
un telecomando per l’autopilota. Lo spazio per l’elettronica e le carte non manca
e il quadro elettrico è realizzato con cura
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Saloon. L’elemento curvilineo della tuga, con le sue ampie finestrature
è l’elemento caratteristico della gamma Pilot Saloon e ha un “family
feeling” con il 41 e il 47. La tuga per quanto imponente non penalizza il passaggio verso prua che resta agevole, appena ostacolato dalle sartie basse che però sono anche un utile appiglio in caso di necessità.
Lo scafo ha sezioni abbastanza fini a prua, che diventano mano a mano
più imponenti, raggiungendo un baglio massimo importante a metà
nave, mantenuto fino alla poppa che ha una sezione molto ampia.
Le appendici prevedono un timone appeso e un bulbo disponibile
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in tre altezze differenti: dai 2,10 metri di quello
corto ai 2,50 m. della versione lunga, entrambi in
piombo, mentre quello standard in ghisa pesca
2,30 m. L’aspetto generale della barca è elegante e
imponente allo stesso tempo, ed è caratterizzato
anche dal rollbar sopra il pozzetto che sostiene il
trasto della randa.
Il piano velico, progettato all’insegna dell’easy sailing, prevede una randa steccata da 86 mq e un fiocco auto virante di 53,7 mq (85% della J); di serie è
previsto un secondo strallo di prua su cui murare un
gennaker con eventuale relativo frullino. Quest’ultima vela è decisamente consigliabile in condizioni di
vento debole, quando con l’autovirante si soffrirebbe un po’.
Prestazioni
Il vento sostenuto e il mare formato di una forte
libecciata sono stati il teatro della nostra prova. Purtroppo la barca non aveva i terzaroli, assolutamente
necessari con 25 nodi, e anche il taglio delle vele
(voluto dal proprietario e non fornite dal cantiere)
non era ottimale. Non abbiamo potuto quindi provare le prestazioni massime della barca, ma ci siamo
fatti ugualmente una chiara idea di come naviga con
mare formato e vento teso. Il primo dato che abbiamo è la tendenza a restare sostanzialmente neutra
anche sotto raffica, segno di un buon equilibrio,
nonostante l’handicap di una randa non a punto. Le
ruote sono morbide e il timone piuttosto pronto,
non da racer puro ma comunque ben reattivo. Purtroppo con angoli di sbandamento elevati la posizione del timoniere, che gode sempre di un’ottima
visuale, risulta scomoda per mancanza di un puntapiedi, un peccato veniale a cui il cantiere potrebbe
facilmente rimediare. Le manovre sono tutte riportate in pozzetto e al limite è possibile condurre la
barca anche in solitario, dato che i winch elettrici
sono posizionati davanti alle ruote del timone. Lo
spazio per l’equipaggio è comunque ampio e non ci
si s’intralcia anche lavorando in due o tre.
Il passaggio sull’onda è deciso e la barca non sbatte
e non rallenta vistosamente. Nelle boline molto
strette abbiamo sofferto un poco, ma era anche colpa
della randa che dovevamo tenere un po’ aperta. Il
passo risaliva, però, abbastanza rapidamente quando
allargavamo l’andatura. Al lasco il PS 55 prende
un’andatura decisa ed entusiasmante, merito anche
delle abbondanti sezioni poppiere.
L’andatura a motore si aggira sugli otto nodi e mezzo, che salgono di
quasi un nodo in più usando il particolare overdrive dell’elica.
Conclusioni
Rispetto alla concorrenza il Wauquiez Pilot Saloon 55 ha dalla sua l’esclusività del marchio, un layout interno accattivante e particolare e un
livello di finitura da semi-custom,con tante soluzioni pensate per vivere a lungo a bordo, il tutto unito a una grande facilità di conduzione e
buone prestazioni sia a vela che a motore. Un vero cruiser d’altura
quindi, ma anche una barca luminosa e di grande impatto visivo.
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scheda tecnica
Progetto
Berret/ Racoupeau Yacht design
Lunghezza scafo
17,70 m
Lunghezza gall.
15,42 m
Larghezza
4,95 m
Immersione (con bulbo standard)
2,30 m
Dislocamento
19.500 kg
Zavorra (con bulbo standard)
6.900 kg
Sup. vel. (randa + solent autovirante)
140 mq
Motore Yanmar diesel 4JH4HTE
110 hp
Serbatoio nafta
600 l
Serbatoio acqua
850 l
Serbatoio acque nere
2x85 l
Letto prua
Letto poppa
H quadrato
H cabina poppa
H cabina prua
H cucina
140x205
160x205
205
195÷182
195
205
cm
cm
cm
cm
cm
cm
Costruzione
Scafo: sandwich di fibra di vetro, anima in balsa, resina vinilestere posta in opera secondo la tecnica dell’infusione.
Coperta: sandwich di fibra di vetro, anima in balsa, resina poliestere.
Struttura: composita incollata allo scafo.
Giunzione scafo/coperta: chimica e meccanica tramite viti sulla falchetta.
Chiglia: lama con siluro, in piombo nelle versioni corta da 2,10 m e lunga da 2,50m.
Timone: asse in composito, collegamento meccanico tra ruote e asse.
Note: la costruzione dello scafo avviene con moderne tecniche d’infusione, utilizzando
il know-how del gruppo Bénéteau, e l’intero processo è gestito in modo molto industriale. La realizzazione degli interni, invece, vede una forte presenza dell’esperienza
maturata dal cantiere nella semi customizzazione delle barche. L’elemento artigiano è
quindi molto valorizzato proprio per garantire un’elevata qualità del prodotto finale.
L’impiantistica è di ottimo livello, superiore a quello della produzione francese corrente. Nella definizione dello stile l’intervento dei desideri del cliente influisce molto. La
barca provata era arredata con tessuti di pregio forse un po’ delicati. I legni utilizzati
erano il mogano per i mobili e il wengè per il pagliolato interno. Il ponte in teak da 8
mm è standard.
i concorrenti
Nome
cantiere
lungh.
largh.
disl.
sup. vel.
prezzo
Oyster 56
Oyster Marine
Sun Odyssey 54 Ds
Jeanneau
Najad 570
Najad Varvet
Franchini 53 L Franchini Yachts
17,49
16,38
17,50
16,60
4,95
4,87
5,05
4,55
27.260
16.000
26.000
22.300
176
139
161
162
n.d.
380.578
1.197.000
780.000
Attrezzatura
- albero passante 9/10 Sparcraft con avvolgiranda e
sartiame continuo in spiroidale
- avvolgifiocco Facnor
- paterazzo idraulico regolabile
- vang rigido
- winch elettrici 2X 70.2 STCEH 24 V. multifunzione
- winch self-tailing per gennaker 2 X
- stopper Spinlock
Dotazioni
- 9 osteriggi e 18 oblò
- ancora Delta con 60m di catena 12 m
- salpancora verticale da 2000 W
- 6 parabordi
- 4 cime d’ormeggio
- pompa acqua di mare elettrica per lavaggio ponte
- 8 batterie al gel 12 V da 135 Ah con capacità totale
540Ah/24V
- caricabatterie 1x12 V/25Ah-115/ 230V
- caricabatterie 2x24V/50Ah -115/230V
- frigorifero 160 l
- congelatore -11° 150 l
- forno a microonde
- cucina/forno a tre fuochi a gas
Meteo della prova
- vento da 23 a 27 nodi reali
- mare mosso con onda lunga
Prezzo
665.000 euro (Iva esclusa)
Optional
Coperta in teak (doghe 12 mm)
18.227
(Prezzi f.co cantiere in euro IVA esclusa)
Informazioni
www.wauquiez.com
Yachtsynergy - Tel. 0564 830234
Eurosail - Tel. 0431 - 721422
Equinoxe Yachts - Tel. 02 29060242
Perchinaviga Yachts - Tel 0184 481117

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