Elena Pîrvu, L`uso del congiuntivo in romeno e in italiano, Craiova
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Elena Pîrvu, L`uso del congiuntivo in romeno e in italiano, Craiova
Elena Pîrvu, L’uso del congiuntivo in romeno e in italiano, Craiova, Editura AIUS, 2008, 114 p. Il presente libro, pubblicato presso la Casa Editrice Aius di Craiova, nel 2008, porta all’attenzione degli studenti, degli allievi, dei professori di italiano come lingua straniera e degli studiosi della lingua italiana e della linguistica romanza, nonché a chiunque volesse approfondire la conoscenza della lingua italiana, “la questione del congiuntivo”, “un’enciclopedia del congiuntivo”, come lo presenta nella premessa il comm. dott. Alessandro Masi, il segretario generale della Società Dante Alighieri, l’iniziatore spirituale del progetto. Si tratta di una ricerca per fornire un aiuto ai romeni che frequentano i diversi corsi di lingua italiana organizzati dai Comitati della Dante in Italia e in Romania, per agevolare l’insegnamento e l’apprendimento di uno degli aspetti più difficili della grammatica italiana: il modo congiuntivo, come spiega l’autrice, Elena Pîrvu, docente di lingua e letteratura italiana presso l’Università di Craiova, nell’Introduzione. Il lavoro si costituisce anche in un utile manuale per l’uso del modo congiuntivo in italiano che corrisponde solo in parte al congiuntivo romeno. Basato su una ricca bibliografia, italiana e romena, di ultima generazione, il libro è sicuramente anche il frutto di una lunga esperienza didattica dell’autrice che conosce perfettamente le difficoltà che incontrano i nostri studenti nello studio della grammatica italiana. Tra il romeno e l’italiano ci sono tante affinità, vista l’origine latina comune; però, l’appartenenza a due aree linguistiche diverse e lo sviluppo storico diverso ci costringono ad ammettere che tra queste due lingue romanze esistono non poche differenze, sicché dobbiamo allontanare i facili e falsi parallelismi. Strutturato in brevi capitoli, il libro di Elena Pîrvu offre nella sua prima parte considerazioni sul modo che indica “l’atteggiamento che il parlante assume verso la sua stessa comunicazione” o “il tipo di comunicazione che il parlante instaura col suo interlocutore” (p. 9). L’autrice comincia con una presentazione dei modi verbali finiti (indicativo, congiuntivo, presuntivo, condizionale e imperativo) e indefiniti (infinito, participio, gerundio e supino) in romeno, cercando di dimostrare come nella nostra lingua l’opposizione del congiuntivo al presuntivo (modo che esprime il dubbio del parlante nei confronti dello svolgimento di un processo simultaneo con il momento dell’enunciazione – il presuntivo presente o anteriore al momento dell’enunciazione (il presuntivo passato) dal punto di vista semantico e al passato anche dal punto di vista formale, è meno chiara e, a volte, il congiuntivo entra in relazione di sintonia con il presuntivo (p. 11). Vengono poi presentate le forme del congiuntivo romeno con molti esempi tradotti in italiano per agevolare la comprensione e per indicare le differenze tra le due lingue, proponendo anche il paradigma del congiuntivo presente e passato romeno e il suo uso nelle frasi indipendenti. L’autrice passa in seguito alla presentazione del modo congiuntivo italiano con tutti i suoi tempi verbali: le forme semplici, il presente e l’imperfetto e le forme composte, il passato e il trapassato. Di ampio spazio gode all’interno del volume la maniera in cui si formano le quattro forme del congiuntivo italiano. Dobbiamo sottolineare il gran numero delle esemplificazioni, tutte accompagnate dalla traduzione rumena, fornite per l’uso del congiuntivo italiano nelle frasi indipendenti (nelle volitive, nelle ottative, nelle interrogative ed esclamative) e poi nelle frasi subordinate (nelle completive, nelle avverbiali, nelle relative). Il libro comprende anche la lista della coniugazione dei più usuali verbi irregolari italiani al modo congiuntivo, tempi presente e imperfetto, cosa che fa di questo libro uno strumento particolarmente utile per chiunque desiderasse approfondire lo studio della lingua italiana. Un altro aspetto che, a nostro avviso, va sottolineato riguarda la piccola raccolta di 15 esercizi, ordinati in base al grado di difficoltà, dai più facili ai più complessi, offrendo anche alla fine dell’opera la loro soluzione, fatto che facilita sicuramente anche lo studio individuale. Prima di concludere, vogliamo insistere su un’altra caratteristica del libro di Elena Pîrvu, che non fa altro che accentuare l’importanza di quest’opera nell’insieme degli studi sulla lingua italiana pubblicati nel nostro paese negli ultimi anni. Si sa che l’uso corretto del modo congiuntivo nelle proposizioni subordinate (la concordanza dei tempi, il periodo ipotetico) nella lingua italiana rappresenta uno degli argomenti grammaticali che creano tanti problemi agli studenti rumeni che si accingono a studiare l’italiano, vista la differenza di uso dei tempi verbali tra le due lingue romanze. Per la semplicità del linguaggio adoperato, per la bibliografia contenente i nomi dei più importanti linguisti italiani (Lorenzo Renzi, Luca Serianni, Marcello Sensini) e rumeni (Ion Coteanu, Mioara Avram, Dumitru Irimia) il libro-manuale di Elena Pîrvu risulta uno strumento di facile e rapida consultazione, un libro da tenere a portata di mano, indispensabile per quanti si preparano a diventare insegnanti di italiano e per tutti quelli che potrebbero avere bisogno di una risposta veloce ad eventuali domande sull’uso corretto delle forme verbali italiane nelle proposizioni subordinate soprattutto. Mirela AIOANE Universitatea „Al. I. Cuza”, Iaşi