Cefriel article on "Corriere delle Comunicazioni ".
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Cefriel article on "Corriere delle Comunicazioni ".
DAL 4 AL 17 DICEMBRE IL GIORNALE DELL’INFORMATION & COMMUNICATION TECHNOLOGY PAG.16 PuntidiVista COMMENTI E IDEE Il web semantico al servizio del business La dimensione semantica dellʼInformation technology: questo il titolo del convegno che si è tenuto a Roma lo scorso 29 novembre su iniziativa di Ibm Italia e Fondazione Ibm Italia con la collaborazione dellʼIstituto di Scienze e Tecnologie della cognizione del Cnr e dellʼuniversità La Sapienza. Pubblichiamo lʼintervento di Emanuele Della Valle del Cefriel (Politecnico di Milano). I dati devono essere elaborati ma anche interpretati per garantire una gestione ottimale dei processi aziendali e rispondere alle esigenze EMANUELE DELLA VALLE* C harles Darwin nel suo viaggio intorno al mondo a bordo del brigantino Beagle arrivò a teorizzare che le specie che sopravvivono non sono né le più forti né le più intelligenti, ma sono quelle capaci di adattarsi più velocemente. Se si applica la teoria di Darwin al business, nessuna impresa dovrebbe credere di poter basare il proprio successo sui soli asset finanziari, umani e tecnologici di cui dispone. Mai come in questi anni di bassa crescita economica e fortissima competizione, le imprese dovrebbero fare proprio il punto di vista di Darwin e puntare sulla flessibilità nellʼoperare scelte strategiche. In tutto ciò, le infrastrutture IT delle imprese rischiano di essere viste come un fardello ingombrante di cui ci si vorrebbe sbarazzare senza poterlo fare. In un business che vuole rispondere in tempi brevi ai cambiamenti, lʼIT non può limitarsi a ridurre i costi legati allʼesecuzione dei processi di business esistenti, deve aiutare il business a creare valore attraverso lo sviluppo di nuovi processi. La sfida posta allʼIT è supportare un business globale che aggrega imprese indipendenti per rispondere alle esigenze di un mercato globale. Si pensi ad Amazon e Expedia: quanto è diventato facile comprare un libro stampato in Germania e farselo recapitare nellʼalbergo di New York in cui si prevede di essere fra tre giorni? E quanto è semplice organizzarsi da soli il viaggio a New York incluso il biglietto per un musical a Broadway? Dietro a due click, sui rispettivi bottoni “acquista” dei due siti, si nascondono processi di business che richiedono la collaborazione di parecchie imprese tra case editrici, compagnie di spedizione, aerolinee, alberghi, teatri, circuiti interbancari e banche. A fianco del bene materiale o del servizio vi è una richiesta di aggregare servizi offerti da attori diversi su scala globale e gestire il flusso di informazioni superando le barriere organizzative. Allo stesso modo, un manager vorrebbe essere libero di poter modificare in maniera flessibile i propri processi di business per creare maggiore valore, sicuro di essere supportato a livello IT. La Service Oriented Architecture (SOA) e la sua implementazione tramite Web Services è la risposta a questa esigenza globale. Molte imprese stanno orientando il proprio IT in questa direzione e possono testimoniare la maggiore flessibilità delle applicazioni create seguendo questo paradigma. Sta diventando sempre più frequente realizzare applicazioni componendo servizi elementari creati esponendo basi di dati e sistemi legacy tramite Web Services. In inglese questo modo di realizzare applicazioni è stato chiamato “plumbing”, letteralmente posare tubature (a mano, si intende!). La sfida è farlo automaticamente: offrire applicazioni che soddisfino unʼesigenza utente componendo dinamicamente servizi pre-esistenti. Sono in molti a riconoscere che il problema non sia nel “plumbing”, ma nella semantica. Quando un programma invia dei dati in un certo formato usando un Web service come interfaccia, il programma che li riceve deve comunque sapere in che formato sono e in che modo elaborarli. Si pensi, ad esempio al problema di evadere un ordine espresso in RosettaNet utilizzando un sistema che non è compatibile con questo standard. Il protocollo RosettaNet prevede un messaggio di richiesta conte- DATI ETEROGENEI I Web services riescono solo in parte ad aiutare le aziende perché non sono in grado di gestire lʼeterogeneità nente molte linee dʼordine e il rispettivo messaggio di risposta che linea per linea indica la capacità di evadere lʼordine. La maggior parte dei sistemi legacy prevede, invece, lʼinvio di una linea dʼordine alla volta e non garantisce che le richieste vengano evase nellʼordine in cui sono state sottomesse. Anche con i Web Service occorre, dunque, accordarsi sulla struttura di ciascun business object e sul protocollo da seguire. I Web Service da soli non sembrano essere in grado di gestire lʼeterogeneità semantica a livello di dati e comportamento tra sistemi eterogenei. Più complesso da gestire e ancora più dipendente dalla capacità di un programma di elaborare la semantica è il problema della service discovery: il problema di trovare il miglior servizio in grado di soddisfare una certa esigenza dellʼutente. Ad esempio, si pensi al problema di rendere INFORMAZIONE PUBBLICITARIA Un sistema di CRM completo per la ASL di Empoli O ltre 90 sedi sul territorio toscano tra le province di Firenze e Pisa, un bacino di utenza di 230mila persone e quattro presidi ospedalieri: questo l’identikit della Azienda Sanitaria Locale 11 di Empoli (www.usl11.toscana.it), importante comune alle porte del capoluogo toscano. Uno dei fiori all’occhiello della Asl è il Numero Unico (0571 7051) attraverso il quale gli utenti possono effettuare ogni tipo di prenotazione e avere informazioni sui servizi erogati. All’inizio di quest’anno, volendo far compiere un ulteriore salto di qualità a questo strumento di relazione con gli utenti, la Asl ha deciso di realizzare un contact center ancora più sofisticato di quello attuale, basato su un sistema sviluppato internamente. “Oggi il Numero Unico gestisce circa 70mila chiamate al mese”, spiega Franco Gallerini, Direttore del Centro Unico Prenotazioni della Asl 11. “Per noi anche una semplice prenotazione è un importante momento di relazione con il cittadino che va gestito al meglio, nell’ottica di fornire sempre il miglior servizio possibile all’utente. Per questo riteniamo importante poter curare l’aspetto relazionale del contatto con la massima efficacia, sia sotto il profilo della registrazione delle attività, che della evasione della richiesta, dando l’opportunità all’operatore che risponde al telefono di poter interagire con i soggetti di volta in volta più competenti rispetto alla esigenza dell’utente”. La gara per realizzare questo progetto è stata vinta all’inizio di ottobre da Sistemi Informativi (www.sistinf.it), società del gruppo IBM Italia, che tra i suoi principali assets possiede una vasta offerta di soluzioni per il Customer Relationship Management, grazie anche a selezionate partneship con leader di mercato in questo settore. “Per la Asl 11 di Empoli abbiamo proposto Crm Professional Edition di Siebel, una soluzione che Una Asl con una struttura organizzativa agile e una presenza rilevante sul territorio migliora ulteriormente i propri servizi agli utenti con la soluzione Crm Siebel realizzata interamente da Sistemi Informativi ANTONIO DELGADO e FABIO CAPPELLETTI ci ha già dato molte soddisfazioni con numerosi clienti nelle aree delle Assicurazioni e dell’Industria, come in BMW e Kraft.”, sottolinea Antonio Delgado, Direttore Contact Crm di Sistemi Informativi. “La scelta fatta dalla Asl 11 ci rende particolarmente orgogliosi, perchè testimonia la forte capacità di adattamento e scalabilità della soluzione proposta, che seppur nata per il settore dell’industria, è perfettamente fruibile in realtà differenti come quelle pubbliche.” “Il progetto della Asl 11 - aggiunge Fabio Cappelletti Referente Commerciale di Sistemi Informativi - è fortemente innovativo e testimonia lo spiccato orientamento di questo cliente verso le esigenze del cittadino (Citizen Relationship Management). Per noi questa esperienza avrà sicuramente una rilevanza strategica perché rappresenta la nostra prima implementazione del prodotto Siebel nella realtà della Pubblica Amministrazione Locale, e ci permetterà di riproporre in futuro l’esperienza fatta in realtà analoghe.” Per quanto riguarda i tempi di implementazione presso la Asl 11, è prevista l’entrata in produzione del sistema entro aprile 2007. “Successivamente - conclude Luisa Cattaneo, Responsabile dell’Information Technology della Asl 11 di Empoli - oltre a fornire un servizio ancora migliore ai nostri utenti, stiamo valutando l’ipotesi di fornire servizi aggiuntivi non solo per telefono ma anche via Web. Il sito della Asl, infatti, è stato appena rinnovato sia nella veste grafica che nei contenuti e sono già attive alcune funzioni come ad esempio la prenotazione al CUP, mentre l’interrogazione dei referti di laboratorio sarà attivata entro gennaio”. Via Elio Vittorini, 129 - 00144 Roma www.sistinf.it “comprensibile” ad un programma i listini di diversi servizi di spedizione in modo da permettergli di selezionare il migliore. Tipicamente questi listini sono complicate descrizioni di condizioni sotto le quali applicare determinate formule per calcolare il prezzo: “per lʼinvio in Europa di pacchi fino a 10kg, la cui la somma dei tre lati è inferiore ai 150 cm, il costo è di 5€ per i primi 3 kg più 1,20€ per ogni kg aggiuntivo”. Ancora una volta i Web Service da soli non sembrano essere in grado soddisfare questa esigenza. I primi passi nella diffusione delle tecnologie semantiche sul mercato sono in corso da un paio di anni. Il W3C sta supportando la standardizzazione di ontologie e mediatori nel contesto del Web Semantico. Ad oggi sono diventati standard W3C: OWL, un linguaggio per scrivere ontologie; RDF, una modalità per associare descrizioni semantiche a dati e servizi; e SPARQL, un protocollo ed un linguaggio per interrogare repository di descrizioni RDF. Un ulteriore passo più recente nella stessa direzione è lʼestensione semantica dei Web Service ovvero la standardizzazione dei Semantic Web Services. Presso il W3C è in corso la standardizzazione di SA-WSDL, una modalità per associare descrizioni semantiche a WSDL. Presso lʼOASIS, invece, è attivo il comitato tecnico SEE che si pone come obiettivo la definizione di un modello di riferimento per una Semantic SOA. La frontiera attuale della ricerca è lʼintroduzione della semantica a livello di descrizione di processi di business. Proprio con questo obiettivo è in corso da alcuni mesi il progetto europeo SUPER che si pone come obiettivo di estendere i linguaggi di modellazione di processi di business, come BPMN, EPC e WS-BPEL, in modo da includere annotazioni semantiche che possano colmare il gap tra modellazione del processo e sua implementazione nellʼinfrastruttura IT. Inoltre, per stimolare i gruppi di ricerca (sia universitari che industriali) a misurarsi su un problema comune e a stabilire i criteri per confrontare tra loro le soluzioni proposte è nata la Semantic Web Service Challenge. La sfida, organizzata dallʼUniversità di Stanford, richiede ai partecipanti di affrontare, adottando un approccio semantico, uno scenario di mediazione ed uno di service discovery. A ottenere il miglior risultato è stata una soluzione italiana, SWE-ET frutto della collaborazione fra Cefriel e il Politecnico di Milano, che hanno messo in comune le loro competenze scientifiche e tecnologiche. Il risultato è stato reso possibile dalla combinazione in unico ambiente di tre tecnologie: la modellazione di processi di business tramite lo standard BPMN; la descrizione semantica di Web Service per abilitarne la discovery tramite la soluzione Glue di Cefriel; e la tecnologia WebRatio del Politecnico di Milano, che è stata usata come base per costruire il mediatore. SWE-ET, così come le altre soluzioni proposte alla Semantic Web Service Challenge, dimostrano lʼutilizzabilità pratica delle tecnologie semantiche in combinazione con la SOA: una via semantica al Business flessibile è quindi possibile. I metodi per rendere la semantica elaborabile dalle macchine e le macchine in grado di utilizzarla esistono; lo sviluppo della dimensione semantica dellʼIT può in pochi anni portare alla realizzazione di una nuova generazione di sistemi in grado di scoprire e integrare in modo trasparente milioni di servizi su scala globale. Le tecnologie semantiche, sono lʼinnovazione concreta e il tassello mancante che ci permetteranno nel prossimo futuro di considerare lʼIT come un utility, così come lo è oggi lʼelettricità. La buona notizia è che in questo panorama “lʼindustria della semantica” europea e in particolare quella italiana gioca un ruolo di primo piano a livello internazionale. *Cefriel- Politecnico di Milano PROGETTO SWET-ET Lʼiniziativa dimostra lʼutilizzabilità pratica delle tecnologie semantiche combinate con quelle Soa