Nuova sede AVIS VALE10.indd
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La S.V. è invitata alla PRESENTAZIONE DEL PROGETTO Sabato 3 marzo 2007 – ore 10,00 DELLA NUOVA SEDE AVIS DI BOLOGNA Palazzo d’Accursio, Cappella Farnese (Casa dei Donatori di Sangue) Bologna, Piazza Maggiore 6 PROGRAMMA: Registrazioni ore 09,30 AVIS Provinciale Bologna Via Emilia Ponente, 56 - Bologna Tel. 051.388 688 - www.avis.it/bologna Interverranno ore 10,00 GIANFRANCO MARABINI Presidente Avis Provinciale Bologna MARIO SERANTONI Architetto progettista nuova sede Avis di Bologna MAURIZIO GOVONI Responsabile Struttura semplice Raccolta Sangue intero e Aferesi produttiva SIT AUSL di Bologna GIULIANO BARIGAZZI Assessore alla Salute Provincia di Bologna GIUSEPPE PARUOLO Assessore alla Salute Comune di Bologna SERGIO PALMIERI Presidente Quartiere Porto FRANCO RIBOLDI Direttore Generale Azienda USL di Bologna GIUSEPPE CHILI Segretario Generale Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna LUIGI CASTAGNA Presidente HERA Bologna Conclusioni ore 11,30 ANDREA TIEGHI Presidente Nazionale Avis Al termine aperitivo presso il Bar “The Balmoral” in Via Pignattari, 1 - Bologna Comune di Bologna La nuova sede Avis di Bologna: “Casa dei Donatori di Sangue” Legenda piano terra Progetto dell’Arch. Mario Serantoni Quando si è pensato di ideare una nuova sede per l’Avis, con funzione di luogo dove effettuare la raccolta del sangue e contemporaneamente sede amministrativa per tutte le sue componenti (comunale, provinciale e regionale) ci si è posti alcuni obiettivi che dovevano assolutamente garantire una ottimizzazione del servizio, non solo dal punto di vista esclusivamente funzionale, quanto piuttosto nei confronti della qualità della vivibilità e fruibilità della struttura. La possibilità offerta da AUSL di avere a disposizione uno spazio all’interno dell’area dell’Ospedale Maggiore è stata fondamentale per il superamento e l’ottimizzazione dei problemi logistici e quindi, altrettanto fondamentale, è stato l’inserimento della nuova sede Avis all’interno della variante dell’Ospedale Maggiore. Il dibattito iniziale che ha coinvolto i dirigenti Avis e i progettisti ha sviscerato le tematiche relative alla compresenza di strutture sanitarie e amministrative, garantendo comunque in primis un’immagine di forte accoglienza e facilitazione dei rapporti umani che fosse anche originale, riconoscibile e identificabile come tale anche se all’interno di una grande e importante struttura ospedaliera. L’edificio, in pianta a forma di “L”, è di soli tre piani affacciantesi su una piazzetta, con il piano terra destinato alle attività sanitarie e i due superiori per quelle amministrative, compreso una sala riunioni da circa 200 posti. L’ala corta, ortogonale alla principale, è invece un corpo a forma di parallelepipedo, con un piano interrato di uguale dimensione destinato ad autorimessa e magazzino, caratterizzato da un vano scale cilindrico nel vertice più set- tentrionale e ospita, al piano terra, l’ingresso principale, l’attesa e il punto di ristoro e, ai piani superiori, gli uffici. Al piano terra si trova la grande sala prelievi, abbondantemente vetrata sul lato della piazzetta d’ingresso, lasciando gli ambulatori e altri servizi su quello opposto dove le aperture, ovviamente necessarie, verranno realizzate soprattutto in maniera zenitale in modo da contenere al massimo il rumore. Lungo tutto il lato orientale si trova una piazza allungata, caratterizzata da una vasca con statua simboleggiante la trilogia “Sangue, Acqua, Vita” e un piccolo “corso d’acqua”, leggermente interrata, in cui spicca la struttura metallica esterna all’edificio. Il coperto digradante viene sfruttato per realizzare l’uscita di sicurezza di tutti i piani, con particolare attenzione alla sala convegni ed è destinato ad accogliere, per una parte cospicua della sua superficie, un giardino pensile abbondantemente piantumato con arbusti e parte dei pannelli solari che contribuiscono al fabbisogno energetico dell’edificio. Senza entrare in dettagli e specifiche tecnologiche complesse, che verranno approfondite in fase esecutiva, è primaria intenzione realizzare un edificio che segua il più possibile le linee proposte dalla “bioarchitettura” in ottemperanza anche del DL 192/05. Materiali e strutture garantiranno comfort in campo acustico e termico senza aggravio dei consumi. Le parti esposte al rumore presenteranno poche aperture, il coperto sarà inerbito e ospiterà pannelli solari senza che vengano visivamente recepiti dall’esterno, i pannelli schermanti della luce, a loro volta, ospiteranno cel- lule fotovoltaiche e anche l’acqua che decorerà la piazzetta avrà anche lo scopo di collaborare con gli scambiatori di calore. In sostanza, l’operazione di prelievo del sangue che impegna i donatori per un tempo discretamente prolungato, non sarà relegata in un ambiente chiuso quanto, piuttosto, in uno spazio dove sarà possibile un intenso rapporto con gli spazi aperti dove la presenza intensa dell’acqua richiama il flusso vitale che appartiene primariamente al sangue. In effetti, di tutto l’edificio, il piano terra è quello più caratteristico: dall’entrata in poi si svolge un percorso circolare che riporta al punto d’ingresso improntato sul punto di ristoro che, volutamente, è sviluppato come un vero bar con la possibilità di stazionare anche a lungo ai tavolini ubicati in uno spazio molto accogliente che, nella bella stagione, può anche ampliarsi all’esterno, sia in piazzetta che sotto il portico d’ingresso. L’ingresso è abbondantemente vetrato e i ballatoi di collegamento ai vari piani “volano” sopra l’atrio proprio per dilatare al massimo lo spazio e diluire la poco piacevole situazione dell’attesa in uno spazio densamente riempito di attività diverse da quella della donazione. Le pertinenze esterne dell’edificio, oltre alla piazzetta, sono molto limitate: il parcheggio su due piani fuori terra realizzato con semplici strutture prefabbricate è collegato con una pensilina alla zona d’ingresso della palazzina e sul lato nord trova posto la rampa d’accesso all’interrato, tutto il resto fino alla strada è abbondantemente piantumato con alberature dal contenuto sviluppo verticale. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Sala d’attesa Accettazione donatori, prenotazione plasmaferesi, info-point associativo Tavoli con separatori per compilazione questionari N. 6 ambulatori per visita Saletta di attesa post-visita prima di entrare in sala prelievi Spogliatoi e servizi igienici per il personale addetto ai prelievi Ambulatorio d’emergenza per donatori con problemi post-donazione Sala prelievi dotata di 12 poltrone per prelievi di sangue intero e 6 poltrone per plasmaferesi, sistemati su due file contrapposte separate da una fila di tavoli di lavoro 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. Bar Tavoli per consumazione colazione Scala per i piani superiori con ascensore centrale Cortile esterno Parcheggio riservato ai donatori Accesso al parcheggio sotterraneo per dipendenti e dirigenti, ed ai magazzini Uscite di sicurezza Servizi igienici per il pubblico