Stadio comunale: si va verso il sintetico Mucca con

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Stadio comunale: si va verso il sintetico Mucca con
13 maggio 2015
CRONACA
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In Commissione urbanistica la Giunta ha ribadito le ragioni a favore del prato artificiale
Condannato un allevatore di Asti
Stadio comunale:
si va verso il sintetico
Mucca con estrogeni macellata
a S. Albano e venduta in Francia
FOSSANO. Prima riunione
lunedì scorso, in Commissione
urbanistica, per riesaminare il
progetto del campo in sintetico
allo Stadio comunale. L’incontro
era stato voluto dal sindaco Sordella nell’ultimo Consiglio comunale, con un’apertura a sorpresa nei confronti di Ilaria Riccardi, Anna Mantini e Fortunato
Cuzzocrea, i tre consiglieri di
minoranza che avevano messo
in dubbio la bontà del progetto.
In Commissione, sindaco e assessori hanno ribadito la necessità
dell’intervento, viste le condizioni
di emergenza in cui si trovano
le Società calcistiche fossanesi,
e illustrato le ragioni che avevano
spinto la Giunta a preferire l’ipotesi di un prato artificiale.
“Oggi - ha affermato l’assessore
Michele Mignacca - il fabbisogno
annuo è di 4.900 ore, tra partite
e allenamenti, e la disponibilità
fornita dagli impianti esistenti
di 3.150. Un campo in sintetico
basterebbe per colmare la lacuna,
potendo essere sfruttato con maggiore intensità, in teoria anche
7 giorni su 7, in ogni condizione
climatica. Per avere il medesimo
risultato, invece, ce ne vorrebbero
tre in erba naturale”.
“Nell’immediato costa di più
- ha aggiunto il tecnico comunale
Gianni Tosco - ma a lungo ter-
mine fa risparmiare”. Perché
dura almeno dieci anni (tempo
nel quale un campo in erba naturale dovrebbe essere rifatto
più volte), non ha bisogno (quasi)
di manutenzione, non comporta
spese aggiuntive di custode, luci,
spogliatoi, riscaldamento, irrigazione ecc. che servirebbero
per un nuovo campo al di fuori
del Comunale. Le spese di smaltimento “a fine vita” sono minime
(5 mila euro secondo Paglialonga),
i rischi per gli atleti inferiori a
quelli di campi in erba tenuti
come quelli attuali.
Quanto alla “democraticità”
della gestione, Sordella ha ricordato che verrà assicurata
da un bando pubblico (l’attuale
convenzione scadrà nel 2016)
aperto a tutti gli interessati.
Chiunque vincerà - Fossano calcio compreso - non avrà un di-
Su di loro pende anche l’accusa di cessione di cocaina
ritto di esclusiva sull’utilizzo.
Il costo dell’operazione è di
690 mila euro. Una somma analoga - o giù di lì - è stata prevista
per un secondo lotto, in programma per il 2016, per il rifacimento
in sintetico dei campi laterali
(uno a 7 e due a 5) del Comunale.
Il sindaco - anche qui a sorpresa
- non ha però garantito che verrà
effettivamente realizzato.
Le tesi della maggioranza non
hanno convinto la consigliera
Riccardi, che ha tenuto il punto
a favore dell’erba naturale, evidenziando i costi aggiuntivi di
omologazione del sintetico (circa
8 mila euro ogni 8 anni) e mettendo il dito nella piaga dei due
campi “sprecati” dall’Amministrazione comunale, il Vallauri
e il Coniolo, che - a suo giudizio
- avrebbero potuto risolvere l’emergenza con il nuovo campo
previsto al Baligio. Mantini e
Cuzzocrea non erano presenti.
La Commissione si è conclusa
senza dichiarazioni di voto, ma
con un chiaro orientamento della
maggioranza. In teoria, ci sarebbero ancora un paio di settimane di tempo per cambiare
opinione (il sindaco in Consiglio
si era preso un mese di tempo).
Ma non sembrano esserci le condizioni perché possa accadere.
f.b.
DI BARBARA MORRA
CUNEO. Dopo essere stata
macellata a Sant’Albano Stura
la carne della mucca - al centro
di un processo per estrogeni
in tribunale a Cuneo - venne
venduta e presumibilmente
mangiata. Per questo un allevatore di Asti, Luigino Sardo,
condannato per adulterazione
di alimenti, dovrà pagare
un’ammenda di 8.750. L’accusa:
aver messo in commercio la
carne contaminata da estrogeni
vietati dalla legge, prednisolone
e desametasone.
La causa è nata da un controllo dei veterinari dell’Asl
Cn 1 in un macello di Sant’Albano Stura. Dal prelievo di
urina nella vescica dell’animale
di 12 anni, a fine carriera,
emerse la presenza delle sostanze che - diversamente dai
normali farmaci per cui è necessario soltanto il rispetto di
un termine di sospensione pri-
ma del macello - non devono
in alcun modo essere usate.
“In più non erano stati dichiarati trattamenti nei documenti
di macellazione - ha spiegato
il veterinario dell’Asl -, nemmeno c’erano tracce di una
qualche somministrazione nei
registri della stalla”. La carne,
dal macello di Sant’Albano,
finì a una società che la rivendette in Francia.
In casa, a Carignano, aveva un “supermarket della droga”
Processo abbreviato per due ex clienti Arrestato 37enne, riforniva gli
della minorenne prostituta a Centallo spacciatori della “Fossano bene”
CENTALLO. Potrebbe concludersi a fine maggio il primo
grado di giudizio per tutti e dieci
i clienti della ragazza che si prostituiva in un alloggio di Centallo. Lo stesso per il processo
dell’amica fossanese che, secondo
la Procura, la instradò alla prostituzione. Venerdì a Torino in
due sono stati imputati in un
giudizio abbreviato: Giovanni
Sireus, cinquantenne di Savigliano e Fabrizio Musso, 39, di
Roccaforte Mondovì. Dopo la
requisitoria del pm e le arringhe
degli avvocati il giudice ha rinviato ad un’altra udienza per
la sentenza. Motivo: permettere
un accordo con la vittima (la
giovane è costituita parte civile)
sul risarcimento dei danni.
L’abbreviato procede parallelo
all’altro giudizio che vede ancora
in udienza preliminare sei ex
frequentatori della ragazza. La
posizione di Musso e Sireus è
stata separata da quella degli
altri perché, oltre alla prostituzione minorile, su di loro pende
l’accusa di cessione di cocaina.
Secondo la Procura, oltre ad
aver consumato rapporti sessuali
con la donna, nel 2012, quando
era sedicenne, i due la pagavano
con dosi di droga.
Un’altra udienza - per i sei
su cui pende la richiesta di rinvio a giudizio - è fissata a fine
maggio: sempre con la formula
del rito abbreviato (nella segretezza della camera di Consiglio) verrà sentita la giovane
donna. La sua audizione è stata
chiesta dai legali di due degli
indagati. Hanno patteggiato
la pena e risarcito i danni Giuseppe Ferrero, 46 anni, di Cuneo e Andrea Ghigo (36) di Savigliano. C’è una richiesta di
rinvio a giudizio anche per l’amica della vittima che ha, a
sua volta, pagato un risarcimento danni.
b.m.
FOSSANO. Riforniva gli
spacciatori fossanesi, che a loro
volta rivendevano la droga a
chi voleva “sballarsi” nel
weekend. La scorsa domenica,
a Carignano, è stato arrestato
un 37enne del luogo, già noto
per piccoli precedenti sempre
legati allo spaccio.
L’operazione è stata effettuata
dai Carabinieri della stazione
di Trinità e del Nucleo operativo
radiomobile di Fossano. Durante gli abituali controlli antidroga effettuati tra gli studenti
e nei weekend, i militari della
Compagnia di Fossano avevano
raccolto informazioni su un uo-
mo che riforniva gli spacciatori
della “Fossano bene”; quando
sono riusciti a identificarlo, è
scattata l’operazione che ha
portato al suo arresto. Il 37enne
è stato fermato quando aveva
appena ceduto una dose di co-
caina a un giovane; con sé aveva
altri 10 grammi di cocaina suddivisi in 13 dosi, mentre la perquisizione effettuata nella sua
abitazione ha permesso ai Carabinieri di scoprire quello che
hanno definito “un vero e proprio supermarket della droga”
con 100 grammi di cocaina, 200
grammi di hashish e pastiglie
di ecstasy.
L’uomo si trova ora al carcere
“Le Vallette” di Torino. I Carabinieri continuano ad indagare per individuare gli spacciatori fossanesi che si rifornivano da lui.
a.o.