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libri
PER NAVIGARE
NELL'OCEANO DI CARTA
INCONTRO ALL'ESTATE
vincenzo passerini
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fusultando evidente che redattori, collaboratori' lettori
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tu Jane D moltiplicato per duecentocinquanta pagine.
Gli
al
confronto rivelano un mondo intedore di sbalorditiva complessità.
Rispettate dunque la regoletta. La carita ha un limite. Peccatori sì,
barbari no.
Lo stennlnio delle foreste nel pianeta awelenato
Dall'Africa all'America, dall'Europa all Asia è tutto un enorme canl
tiere dove sembra si faccia a gara per il primato della distruzione
del patrimonio naturale, Una gara che non conosce confini, latitudini, razze, ideologie, regimi. Piccola antologia giornalistica: ( Passano gli anni, si succedono i governi, ma lo stato delle cose in ltalia per quanto riguarda salvaguardia dell'ambiente e uso del territorio non cambia, anzi peggiora > (A. Cederna, r Il Grande Indifeso ,,
in La Repubblica 8.1.84); .Il lago Erie ai confini tra USA e Canada
sta morendo per gli scarichi inquinanti delle industrie di Detroit e
Cleveland? Ed ecco che il lago Bajkal in Siberia, che raccoglie il 10
per cento delle acque dolci di tutto il globo, sta boccheggiando per
i dfiuti di due grandi Kombinat per la produzione di cellulosa che,
oltretutto, divorano le foreste circostanti > (F. Pratesi ( La questione ecologica nell'Europa dell'Est o in Corriere delta sera, 8.3.84);
" Mezzo secolo fa c'erano al mondo 1ó milioni di chilometri quadrati di foreste e oggi invece non ne restano che 5 milioni! Scompaiono
col ritmo di trenta ettari " al minuto ", dico " al rninuto ,,! (...) La
foresta produce umidita e piogge benefiche anche a migliaia di chilomeîri di distanza così che, se abbattono una foresta nel Gabon,
il deserto, sempre in agguato due mila chilometri più a nord, avanza al ritmo di 45 chilometri all'anno su un fronte di 3400 chilometri! D (un ecologo francese ad Alberto Moravia nel Gabon, u E
l'uomo uccide la foresta " in Corriere della sera, 2ó.1.84); < Gli alberi si ammalano, le foreste si colorano di rossiccio e mostrano
tronchi spogliati,' (F. Pratico < Così muore la Foresta Nera ) in La
Repubblica, 13.11.83); u Laghi che scompaiono, fiurni awelenati, fu.
ghe mdioattive, catastrofi ecologiche di ogni tipo: secondo molti studiosi i paesi del Patto di Varsavia sono i piìr inquinati d'Europa n
(W. Goldkron ( L'Odente è zozzo in Panorama 11.3.84).
E poi la distruzione delle foreste",dellAmerica Meridionale, l'inqui
namento del sacro fiume Gange, la colossale industrializzazione rn
Cina, e via di questo passo. Un vero e proprio saccheggio di negozic
su scala planetaria, Libri sul tema ne escono a frotte, anzi a foreste.
E' ormai usurata la mezza batl.rfia che dice che se si scrivessero meno libri ecologici si salverebbe qualche foresta. Il fatto è che il te18
ma funziona editorialmente. (Parentesi. Come non funziona invece
quello delle persone che muoiono di fame al ritmo degli alberi.
Spesso i due fatti hanno un'origine comune, ma questa è un'ahra
cosa. Si parlava di argomenti che funzionano nel mercato librario
che ben conosce i gusti del suo popolo. Un popolo minacciato dalla
morte delle foreste e dei fiumi: non da quella dei suoi simili. Tutt'altro).
Allora le indicazioni. Fresco di slampa e piuttosto costoso (ó0 mila
lire), per quanto impareggiabile come documentazione è l'< Annuario Europeo dell'Ambienîe ,1984 r (DOCTER - Istituto di Studi e Documentazione per il Territorio - Foro Buonaparte, 12 - 20121 Milano); di carattere politico-amministratlvo d Comunítò. europea e protezione dell'ambiente
(CEDAM, Padova, 30.000
" di BianchiCordini
lire), < Criteri d.i eficienza
per la politica ambientale D (a cura di
A. Muraro, editore Angeli, L. 15.000) e Il territorio (Nuove Ricer"
che, Ancona, L. 25.000) che approfondisce gli aspetti "giuridico-istituzionali e ofire un'appendice delle leggi nazionali italiane vigenti.
Alla domanda su come si potrà conciliare economia ed ambiente
cercano di rispondere invece A. H, Cottrel in < Ambiente ed economia delle risorse > (Il Mulino, L. 8.000), serio ed essenziale, e J.
Huber in < L'innocenza perduta d.ell'ecologia (Comunità, L. 22.000)
"
Ìibro piìt vicino all'esperienza, e anche al dibattito
politico, della
Germania Federale, con pagine, per quanto ricche e stimolanti, che
peccano talvolta di semplificazione.
I
cristianl e I'Impero
Le più autorevoli recensioni hanno rovesciato montagne di entusiastici apprezzamenti sulla storia del cristianesimo di Michel Clévenol, < Gli uomini della fraternità
di cui l'editrice Borla di Roma
manda ora nelle librerie il terzo ",
volume ("Il trionlo della croce ",
p. 253, L.15.000). Elogi meritati. Attraverso le vicende, magistralmente descritte, di un carpentiere navale a Ravenna nel 20 a.C. o del
centurione Marco Celio nel 9 d.C., di Paolo ad Atene nel 5l o della
guerra giudaica nel óó, della società di mutuo soccorso di Lanuvio
nel 133 o dell'inaugurazione di una capitale nel 300, dello studente
Albanio di Antiochia nel 355 o di un'ambasciata presso Attila nel 449
(ciascun volume ha trenta di queste sequenze), il lettore, anche
quello senza informazioni o diplomi, è trascinato in quel mondo e
riesce a capire cosa ha significato la nuova fede. Lo stile è moder"
nissimo, imponente la documentazione, del tutto condivisibile la
sensibifita che ispira il lavoro di Clévenot. L'opera è prevista in dodici volumi. Acquistandoli man mano che escono non si costringe
19
il
portafogli e la lettura a un immane impegno.
Sui rapporti tra i cristianì dei primi secoli e il potere politico di
allora, va pure ricordato il recente libro di Marta Sordi < I cristiani
e l'impero romano, (Jaca Book, p. 213, L. 18.000) che tende a dimostrare come sia ertato rifarsi alla prima chiesa per fondare una
teologia della contrapposizione tra cdstianesimo e stato, tra fede
e potere. In realtà tale rapporto fu molto articolato e comunque
quando ci fu conflitto (le persecuzioni, da non mitizzare né sottovalutare) esso ebbe origini prevalentemente religiose. Il volume della
Sordi, docente alla Cattolica, è anch'esso molto accessibile e inte.
grerà utilmente la lettura della ( storia, di Clévenot.
Droga e ( sdrogati
)'
Se ne parla molto e se ne sa poco. E' il caso del dramma della
droga. Parecchi i libri usciti di recente. Ne proponiamo tre, legati
alle piìr note esperienze di comunità di recupero esistenti in ltalia.
Don Ciotti del Gruppo Abele di Torino ha scritto con Gabriella
Vaccaro < Genitori, figli & droga (Gruppo Abele, p. 171, L. 7.000);
"
don Picchi del Centro Italiano di Solidarieta di Roma ha scritto con
Enzo Caffarelli K Intefirista. sulla d.roga e sull'uomo, (Bompiani, p.
337, L. 12.000); i giornalisti Asuni e Gurrado hanno invece raccolto
Ie testimonianze di alcuni ex-drogati della comunita di San Patrigna.
no animata da Vincenzo Muccioli (< Gli sd.rogati. Storie di amore e
di speranza. di San Patrignano,, Grandi Ed. Italiane-Rizzoli, p. 235,
L. 18.000). I libri rivelano la diversita di impostazione del lavoro di
recupero e piìr in generale la diversita di cultura che ispira queste
esperienze put accomunate dallo sforzo di ricostruire le persone e
l'ambiente umano e sociale. C'è materia di riflessione per tutti, perché, soprattutto nei primi due, ci sono analisi, giudizi, proposte che
toccano la vita di ciascuno.
Oh, Europa
Tempo d'Europa. Da alcuni mesi
libro di Folco Qnilic| o L'uomo
cè in giro un bellissimo e costoso
(ERI, p. 471, L. 70.000).
eutopeo
'
Ha naturalmente molte fotografie perché indispensabili. Attraverso
f intreccio di passato e presente, uomo e ambiente, preistoria, sto
ria, geografia, economia, cultura, religione, arte, lavoro e così via,
.Quilici cerca di ricostruire I'essenza della civiltà europea (che non
è solo mercato). Cè, tra I'altro, la prefazione di Femand Braudel,
uno degli storici viventi pirì importanti. E' dawero un gran bel l!
20
bro e se non avesse anche un gran bel prezzo potrebbe contdbuire
di più a dare sostanza a tutto il pigolìo che si fa sull'Europa.
Testimonl da non seppelllre
Ci sono dei personaggi, come i cosiddetti testimoni di cui spes"
',
so si sente il nome ma di cui non si sa altro.
Finiscono per diventare così dei fantasmi inespressivi se non noiosi. Ma dietro quei no.
mi ci sono dure storie, grandi sofierenze e conquiste, persécuzioni
affrontate con coraggio e serenita per difendere qualcuno, popoli
che si riscattano. Un recente libretto di Eugenio Melandri (" I pro.
tegonisti,, EMI, p. 190, L. 5.000) fa conoscere alcuni di questi per"
sonaggi accomunati dall'aver combattuto con la non violènza pèr i
diritti umani: Arns, Nyerere, Luther King, Freire, La pira, pròano,
Luthuli, l'Abbé Pierre, Esquivel. Un libro rivolto ai giovani, molto
semplice, e che anche i vegliardi non troveranno superfluo, Accanto
a questo, la EMI propone con lo stesso stile semplice ed efficace,
piatti, p. 132, L. 7.oOO) e < Gan" Gandhi e I'educaziorie " (di Marco
dhi ai giotaní " (di Tommaso
Toschi, p. 192, L. 5.000). Libri che saranno vivi per tante stagioni,
Tra i ( testimoni >, qui spesso cordati, c? don Lorenzo Milani, I
libri su di lui aumentano. Ma in proporzione, paradossalmente, al
disperdersi della sua eredità, vuoi per la superficialta di molti presunti eredi, vuoi per l'avaruare prepotente e suadente della cultura
del merito. In Sicilia, a Petralia Soprana, un prete, angosciato dai
drammi dei troppi bravi, ha fondato una scuola per superdotati.
Non è andata bene ma sta ritentando. Comunque non è stato relegato sul Monte Rosa per classismo ). Dalla bella terra di Sicilia,
passando per Bologna, ci "arriva intanlo < Don Milani: scuola e società > a cura di G. Gatto (Cappelli, Bologna, p. 200, L. 11.000) dove
sono raccolti gli atti del convegno di Palermo del maggio ,82. Tra
le cose migliori, poche, gli interyenti di Piero Bertolini. Di ben al.
tro tenore <Don Lorenzo Mílani tra Chiesa, cultura e scuola (vita
"
e Pensiero, p. 213, L. 14.000) che riporta le relazioni al convegno
della Cattolica di Milano del marzo '83 (inîerventi di Lazzati, Scoppola, Riccardi, Bocchini, Camaiani, Battelli Calati, Acerbi, Caimi.
Pazzaglia, Michele Gesualdi e del vescovo Martini). Infine, piero
Lazzarin ha scritto una breve biografia per le edizioni Messaggero
di Padova (< Don Milani >, p. 125, L.5.000) rivolta ai giovani o a
chi non sa nulla dell'eccezionale vita del parroco di Barbiana. Au.
spicio del giorno: che tutta questa produzione non finisca per as.
somigliare a quella sulle tradizioni o sugli indios: pir) nJ fanno
fuori, più si studiano.
2t
r
Quelle pagtne che arrlvano dall'Est
Una ( notte
La Bulgaria è un paese per noi inesistente. Per quanto vicina ed
europea è come se non ci fosse. Ci hanno detto solo che fa rima
con spia, ma non è molto, Con meraviglia scopriamo dunque la fantasia, la freschezza, l'ironia, f intelligenza dei < Racconti di Cerkazki "
del maggior scrittore bulgaro vivente, Jordan Radiockov, che l'editrice Marietti di Torino fa finalmente conoscere al pubblico italiano
(p, 152, L. 14.500). Sii inverosimile'o: nello strano paese di Cerkazki
ci si saluta così. E" con questo saluto, che è un programma di scrittura, l'autore ci accompagna dalla prima all'ultima pagina.
Per nulla inverosimile e fantasioso è invece <Vita e destino,t del
russo Vasilij Grossman (Jaca Book, p. 8ó1, L. 2ó.000) mole e struttura da romanzo storico ottocentesco. Del libro si è parlato molto.
Terminato lf,el 1962 e passato aila pubblicazione è stato subito se.
questrato dal KGB. L'autore muore per malattia due anni dopo.
Era sempre stato uno scrittore che non aveva dato adito a preoccupazioni di sorta. Sequestrato il manoscritto, che risulta quindi
inesistente, l'autore continua ad essere citato nei manuali e nelle
enciclopedie sovietiche. Una copia del manoscritto finisce però in
Occidente e il libro esce nel 1980. Grossman resta però per le enciclopedie sovietiche ancora il buon scrittore del realismo socialista.
Al centro del libro la battaglia di Stalingrado coi suoi grandi protagonisti. Ma ampi dolenti squarci si aprono su un lager nazista
e sulla vita di alcuni comuni mortali. Il romanzo scopre le piaghe
terribili dei totalitarismi di Hitler e di Stalin. Fino a pagina 100,
dopo un awlo un po' appesantito, si rivela degno di lettura, con
alcuni momenti dawero indimenticabili. Delle altre 7ó1 pagine vi
sapremo dire su un prossimo Margine.
Restiamo in argomento. La vigilia di Pasqua la televisione ha man'
dato in onda un documentario, per quarant'anni congelato negli
archivi di Londra, che i soldati inglesi girarono aÌ momento del loro
ingresso a Belsen, il 15 aprile 1945, il lager dove rnorì Ama Frank
con altxi 10 mila ebrei, tuttì di fame e di malattia. Altd 13 mila
Accanto al romanzo di Grossman che su quella tragedia ha pagine
grandi mettiamo dunque il recentissimo Uomíni ad. Auschwitz.
"
Storia del più'Íomigerato ca.mpo di sterminio nazista > dell'ex-inter.
nato austriaco Hermann Lagbein (Mursia, p. 534, L. 25.000). Un tibro documentatissimo, serio, e per quanto implacabile, sereno e
obiettivo nel giudizio. Lo scrive Primo Levi nella prefazione. L'autore ricorda che a l'insegnamento di Auschwitz è che gia il primo
passo, l'adeguarsi ad un tipo di societa che vuol dominare gli uomini in modo totale, è il più pericoloso r. Non dimentichiamo
Auschwitz. E a questo punto citiamo anche due libri notevoli usci"
ti qualche amo fa: < 1l nazismo e i lager > di Vittorio E. Giuntella
(Studium, p. 328, L. 10.500), saggio ampio e profondo su quella tragedia descritta nel suo complesso, dalle teorie da cui nacque all'atteggiamento dell'opinione pubblica e dei governi fino all'analisi della vita interna dei campi di sterminio, della resistenza che vi si
sviluppò, della vicenda degli italiaai; e un piccolo libro di Elie
Wiesel, n z.a notte ), (Fftenze, Giuntina, p. ll2, L. 4.000), racconto
autobiografico di un grande scrittore ebreo che grida con sommessa poesia dal lager tutta la disperazione del popolo eletto abbandonato dal suo Dio. Prefazione all'edlzione francese del 1958 di
Francois Mauriac (< Gli ho confldato che quella che per lui fu pietra d'inciampo è diventata per me pietra angolare e che nella cor.
rispondenza fra la croce e la sofierenza umana si trova, ai miei
occhi, la chiave di quel mistero insondabile dove si è perduta ia
sua fede di bambino? Se l'Eterno è I'Eterno, l'ultima parola per
ciascuno di noi gli appartiene... Ecco ciò che avrei dovuto dire al
ragazzo ebreo, Ma non ho potuto fare altro che abbracciarlo pian-
morirono dopo, Le cure non li salvarono, Riprese fllmate allucinanti, comè possibile immaginare, fatte soprattutto con l'intento che
servissero da documento inoppugnabile per dimostrare Ia verità di
ciò che era successo e che sembrava inenarrabile, indimostrabile,
irnpossibile. Eppure si sta constatando che la tragedia dei lager,
uno dei momenti della verità di tutta la storia umana, la si sta dimenticando, addirittura si arriva a minimizzarla e ci sono perfino
degli squallidi personaggi che vanno dicendo che non è successo
nulla (come ricordava Nicola Tranfaglia, in u Prima che l'offeso
muoia r, La Repubblica del 2.4.83).
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gendo
che non va dimenticata
D).
In un lager nazista modva anche Giorgio Puecher. Suo flglio Giancarlo è stato una grande figura della Resistenza italiana. Al giova-
ne Giancarlo, il giornalista Giacomo De Antonellis dedica una biografla pubblicata proprio in queste settimane da Rizzoli (" Il caso
Puecher. Morire a yent'anni partigiano e cristiano ", p. 210, L. 13.000).
< Cè sempre qualcuno da liberare, c'è sempre da donarsi, cè sempre la vita che va giocata per llmanita e per la venuta del Regno.
Questo è il valore spirituale della Resistenza ", scrive padre David
Maria Turoldo, che visse da protagonista quegli anni, nella sua appassionata prefazione. Pitr che un saggio storico è un lungo affettuoso dcordo. Si fa pertanto perdonare gli eccessi di pedagogismo.
La vicenda di Puecher è troppo bella per non essere grati a De
Antonellis di avercela fatta conoscere. I
23