Il giornale degli studenti dell`IISS “Quintino Cataudella

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Il giornale degli studenti dell`IISS “Quintino Cataudella
17/03/2007 ANNO 4 N°3
“Oggi, nella nostra realtà e senza ipocrisie”
14 febbraio 1966 - 14 febbraio 2007 41 anni fa scoppiò lo scandalo al liceo Parini di Milano "causato" dal giornale degli studenti: "La Zanzara" La direzione di Scicliceo vuole ricordare i tristi avvenimenti che sconvolsero il mondo della scuola e non solo... ...un magistrato, che rifacendosi ad una legge del 1933 (quindi del regime fascista...) chiede che
venga eseguita l'
ispezione corporale su tre ragazzi minorenni... Assurdo.... Non possiamo
dimenticarlo.... Non ci resta che lodare Marco De Poli (direttore de "La Zanzara" nel 1966)
per il lavoro fatto in quegli anni...
SOMMARIO
Pag. 1
Pag. 2-3
Pag. 4-7
Pag. 7
Pag. 8
Pag. 9
Pag. 10
Pag. 11
Pag. 12
Pag. 13
Pag. 14
La zanzara - Scandalo a liceo Parini
Estintori….
Che cosa pensano le ragazze d’oggi?
Veronica, perdonami!
Scicli rischia la fine - Ricordo
Le droghe
Ciao KIKA - Il Radon
Napoleone è morto
Nomination Oscar 2007
La ricerca della felicità
Intervista a Giorgia - Bimbos
Pag. 15
Dissertazione sulla musica
Pag. 16
Fuori di Testo
Pag. 17
Speciale Sanremo
Pag. 18
La legge è uguale per tutti?
Pag. 19
Sport
Pag. 20
La pagella dell’allegro liceo
Pag. 21-22 Umoristicamente
Pag. 23
Giochi
Pag. 24
Scicliceo e Tribù
BUONA LETTURA!!!
Da novembre, come si può notare dalla foto, i nostri estintori
sono scaduti. La Provincia Regionale di Ragusa ha pagato la
manutenzione per gli estintori solo il 12 febbraio 2007.
Come mai?!?!?
Pare che a seguito di un controllo dei Vigili del Fuoco in un Istituto di Vittoria abbia preso i dovuti provvedimenti…
CHE COSA PENSANO
LE RAGAZZE
D’OGGI?
Inchiesta a cura di
MARCO SASSANO
CLAUDIA BELTRAMO
CEPPI
MARCO DE POLI
(da “La Zanzara” del Febbraio 1966)
Qual è la posizione della donna nella società
italiana? Quali sono temi che si trova ad affrontare? Qual è il suo atteggiamento a fronte
all’educazione, alla cultura, alla morale, alla
religione, al matrimonio ed al lavoro? È indubbio che negli ultimi anni si sia verificata
una notevole diminuzione dei pregiudizi che
tenevano la donna in una posizione secondaria di fronte a questi problemi e che un graduale evolversi della società abbia seguito un
analogo processo evolutivo anche nel campo
dell’emancipazione femminile. Ciò non toglie
che in complesso sussista ancora diffusamente una mentalità conservatrice tendente a
subordinare il sesso femminile a quello maschile. Per avere una chiara visione di questi
problemi, abbiamo pensato che il metodo migliore fosse quello di discuterne con ragazze
di diversa età e di differente formazione in
modo da avere un’idea il più possibile fedele
delle diverse posizioni.
L’educazione familiare
Uno dei primi problemi che abbiamo affrontato nella nostra discussione è stato quello dei
rapporti con la famiglia e dell’educazione che
essa impartisce.
Il punto su cui praticamente tutte si sono trovate d’accordo è stato quello di ribadire la
necessità di un’educazione «tendente a dare
coscienza delle proprie responsabilità». A
questo si ricollega il desiderio di una notevole
libertà individuale, concessa dai genitori, libertà che nella maggior parte dei casi è stata
giudicata soddisfacente. «Ho sempre avuto
molta libertà di agire come voglio, di frequentare la gente che voglio, di pensare come voglio».Per quanto riguarda i rapporti con i genitori, non viene più accettato un atteggiamento
di tipo autoritaristico, ma si chiede loro amicizia e una maggiore comprensione dei propri
problemi. «Io posso accettare un consiglio di
mio padre solo se è motivato e non perché
dice che è il padre e basta!». «Io considero
mia madre come un’amica, come una donna
con cui discutere apertamente. Lei ha verso
di me una grande fiducia ed altrettanto io verso di lei. Ascolta le mie opinioni, eventualmente le critica, e le discutiamo insieme. Non
mi impone i suoi giudizi: mi consiglia ma mi
fascia fare le mie esperienze».Ci sono, però,
alcune eccezioni: «Il continuo e ossessivo
desiderio da parte dei miei genitori di aiutarmi
e di essermi vicino, mi è parso
un’imposizione ed una limitazione della libertà, per cui mi sono allontanata e ho rifiutato il
loro aiuto. L’autoritarismo dei genitori si risolve specialmente in un autoritarismo sulle
questioni sessuali da cui derivano poi le altre.
Nella mia educazione sessuale non vi è stata
una chiara negazione del sesso ma una specie di compromesso tra la negazione del sesso per rispetto a certe abitudini, ed una contemporanea affermazione per paura di essere
arretrati negandolo. Il che ha prodotto in me
una grande confusione ». Già da questa risposta si introduce quello che è uno dei motivi fondamentali della nostra inchiesta:
l’educazione
sessuale.
In
generate
l’intervento dei genitori in questo campo è
stato giudicato piuttosto secondario; assai
maggiore è l’influenza avuta dalla lettura di
libri sull’argomento e dalle confidenze delle
compagne:
«I genitori hanno fatto per me solo da complemento».
Per quanto riguarda il futuro invece si prospetta un’educazione sessuale assai più
completa e meno «traumatizzante», che abbia il suo fondamento nella scuola:
«L’educazione sessuale nella scuola, e non
solo dal punto di vista medico, è assolutamente necessaria per una modifica della
mentalità verso moltissimi problemi quali le
ragazze madri, i figli illegittimi, ecc. Non vogliamo più un controllo dello stato e della società sui problemi del singolo e vogliamo che
ognuno sia libero di fare ciò che vuole, a patto che ciò non leda la libertà altrui. Per cui,
assoluta libertà sessuale e modifica totale
della mentalità».
«Per cambiare la mentalità sarebbe necessario impostare il problema sessuale su basi serie, cioè introdurre una certa educazione sessuale anche nelle scuole per chiarire le idee
su certi problemi fondamentali che ognuno ad
una certa età si trova a vivere, in modo che il
problema sessuale non sia un tabù ma venga
prospettato con una certa serietà e sicurezza.
E che esso venga veramente affrontato sul
piano sociologico; conoscere cioè tutte le posizioni in modo da avere un orientamento veramente responsabile».
Il sesso e la società
All’esame dell’educazione sessuale segue
immediatamente quello del modo in cui i problemi sessuali vengono affrontati dalla nostra
società, che si può sintetizzare in un atteggiamento al tempo stesso di ipocrisia e di moralismo. Non potendo ovviamente analizzare
a fondo i diversi aspetti della questione, ci
siamo limitati a considerarne due, a nostro
parere indicativi e di stretta attualità, e cioè la
copiosa produzione di film ad argomento erotico, unicamente destinati a fare presa esteriore sul pubblico, e quello del controllo delle
nascite. Per quanto riguarda il fenomeno cinematografico (strettamente legato poi a interessi commerciali) abbiamo riscontrato un atteggiamento decisamente polemico:
«I problemi sessuali che vengono prospettati
specialmente dal cinema sono in fondo il frutto della nostra società, cioè puntano molto
sull’interesse morboso che possono suscitare
e sfruttano specialmente questo aspetto invece di studiare a fondo i problemi che affrontano».
«Gran parte di questi film sono fatti da degenerati, per cui vi è da parte loro quasi un piacere morboso nel farli. Sono partiti da un’idea
abbastanza giusta, cioè togliere questo velo
d’ipocrisia che inceppava il nostro cinema.
Ma quando hanno avuto un grosso successo
di cassetta sono completamente degenerati».
Un problema assai più complesso è quello
del controllo delle nascite. Solo da poco tempo in Italia si può parlare con una certa libertà
di questo argomento oggi reso quanto mai
attuale dal nuovo atteggiamento assunto dalla Chiesa che affida ogni decisione in questo
campo alla «coscienza» dei coniugi. Le ragazze con cui abbiamo parlato si sono rivelate per la maggior parte favorevoli all’uso di
mezzi anticoncezionali durante il matrimonio;
tutte indistintamente hanno poi dichiarato di
essere disposte ad usarli in caso di difficoltà
economiche o di motivi di salute.
«Nel rapporto sessuale ciò che più mi pare
importante è la necessità di essere completamente uniti e perciò i figli sono una conseguenza di secondo grado e hanno
un’importanza relativa».
« Secondo me in ogni rapporto prematrimoniale e matrimoniale, l’uso della pillola sarebbe un atto di viltà, cioè la si usa perché si ha
paura di eventuali conseguenze che invece
sono la base e il fine dell’unione. Non mi ba-
sta essere convinta dell’amore che provo per
un uomo e il viverlo pienamente, ho assoluto
bisogno di una prova continua di questo amore che secondo me può essere rappresentata
solo da un figlio».
Il problema morale e religioso
Dal problema del controllo delle nascite nel
matrimonio è poi derivato come logica conseguenza quello dei rapporti prematrimoniali.
«Pongo dei limiti solo perché non voglio correre il rischio di avere conseguenze. Ma se
potessi usare liberamente gli anticoncezionali
non avrei problemi di limiti».
La questione è molto. complessa e personale
e non si darebbe un quadro esatto della situazione volendo generalizzare o fare statistiche. Preferiamo quindi riportare alcuni pareri
che ci sono parsi indicativi delle diverse posizioni.
«Molti rapporti sono solo esperienze utili e
non capisco come non si vogliano affrontare».
«Specialmente nell’amore nessuno dovrebbe
agire secondo limiti e regole già prima codificati, ma solo secondo la propria coscienza e
la propria volontà».
«All’uomo che si ama si può date tutto entro
però certi limiti. Se si vuole veramente amare
vi è solo il matrimonio».
«Se non si è abbastanza sicuri dei propri sentimenti da aver bisogno di un contratto, allora
vuol dire che non siamo sicuri di noi stessi e
del nostro amore».
«Entrambi i sessi hanno ugualmente diritto ai
rapporti prematrimoniali».
«È ridicolo il ragionamento sul matrimonio,
perché si arriva al controsenso della frase:
ciò che è innaturale prima è naturale dopo».
«Si può volere molto bene ad una persona,
però fino ad un certo punto perché ci sono
cose che non si può e non si deve assolutamente dare, anche se si ama, al di fuori del
matrimonio».
« La purezza spirituale non coincide con
l’integrità fisica».
Rispondendo
alle
nostre
domande
sull’esperienza prematrimoniale, le ragazze
stesse hanno introdotto il motivo religioso,
che è strettamente connesso col precedente.
Quelle dichiaratamente cattoliche hanno rivelato due diverse tendenze: alcune concordano con la posizione ufficiale della Chiesa, che
dà fondamentale importanza alla verginità
prematrimoniale. Le altre invece ritengono
che se c’è l’amore non abbia più senso parlare di limiti. «La posizione della Chiesa concorda perfettamente con delle norme di natura igienica e sociale che ci impongono delle
limitazioni necessarie per non creare dei disordini».
«Il fatto religioso per me è stato profondamente negativo perché mi ha per un certo periodo di tempo vietato strade che io pensavo
portatrici di felicità. Poi però mi sono ribellata
ma prima di sentirmi veramente libera ho dovuto superare un lungo periodo di dubbi ed
incertezze».
«La religione in campo sessuale è apportatrice di complessi di colpa».
«Quando esiste l’amore non possono e non
devono esistere limiti e freni religiosi».
«La posizione della Chiesa mi ha creato molti
conflitti fin quando non me ne sono allontanata».
Ma la religiosità non è l’unico vincolo che limita la libertà sessuale, vi è anche la preoccupazione di «tradire» la fiducia della propria
famiglia, agendo contro le norme della morale
corrente.
«La donna, generalmente, non è indipendente ed è fortemente legata alla famiglia e non
può assolutamente tradire la fiducia che questa ha in lei».
«I sentimenti di mio padre e di mia madre non
possono influire sui miei: posso dare un grande valore a mio padre e a mia madre, ma se
io reputo giusto l’agire in un dato modo il loro
giudizio non influisce assolutamente su di
me».
«Secondo me uno tradisce la fiducia dei suoi
genitori solo quando non è coerente con se
stesso».
Il matrimonio e il lavoro
Fino a pochi anni fa, prima dell’ultima guerra,
alla donna era praticamente aperta un’unica
via: quella del matrimonio. Oggi, che più di un
quarto della popolazione lavorativa italiana è
femminile, la situazione è notevolmente mutata e possiamo dire che questo è uno dei
settori in cui più rapidamente si sta realizzando la parità tra i due sessi. Tuttavia il problema si prospetta sotto diversi aspetti a secondo della condizione sociale della ragazza.
È stato interessante conoscere in proposito le
idee delle ragazze che frequentano il liceo
classico, appartenenti cioè ad un ambiente
tipicamente borghese.
«Un tempo non molto lontano, erano i genitori
a non spingere la figlia sulla strada dal lavoro,
non dandole la stessa educazione del maschio, perché per definizione era destinata al
matrimonio e a fare la donna di casa; ma ora
sono le figlie che dicono: - Per ora sono i genitori a mantenermi, poi mi sposo; è inutile
quindi che mi cerchi seriamente un impegno,
una strada. Voglio solo avere una educazione
che mi permetta di sposare un uomo di una
certa istruzione ed educazione superiore o
almeno pari alla mia. - E questo vale specialmente per quelle che frequentano i licei».
«Certamente la maggioranza delle ragazze
partono dal presupposto di sposarsi e quindi
non danno importanza alla ricerca di una propria strada».
«Molte fanno questo ragionamento: - Io adesso faccio il liceo, perché cosi mi piace, poi
presa la maturità, basta, pianto lì tutto e aspetto un marito.
E questi sono ragionamenti che in non ho mai
sentito fare da ragazze che lavorano da
quando hanno 16-18 anni, ma solo da studentesse, specialmente del Parini, che sembra vogliano sposarsi solo per la paura di restare zitelle».
«Molte di queste ragazze che aspirano come
unico fine al matrimonio, saranno veramente,
secondo me, delle pessime mogli e delle cattive madri; sarà certamente buona madre
quella che già da ragazza ha una coscienza
personale e civile».
«Il pensiero dominante sul matrimonio in certi
ambienti è questo: - Oh che bello! Dormirò
fino alle undici del mattino, mentre quattro
donne di servizio sgobberanno a mettere in
ordine la casa».
In affermazioni di tal genere si può chiaramente vedere come, secondo una mentalità
molto diffusa, si tenda a creare una netta frattura tra lavoro e matrimonio. Però le ragazze
intervistate hanno dichiarato di non poter
scindere il matrimonio da una cosciente partecipazione alla vita della società sia nel lavoro che nelle altre attività culturali.
«Se mi offrissero una vita solo dedita al matrimonio, alla casa e ai figli, piuttosto di vivere
così mi ammazzerei».
«Non è tanto importante partecipare finanziariamente al mantenimento della famiglia ma è
assolutamente necessario avere interessi al
di fuori del matrimonio».
«Secondo me matrimonio e lavoro non creano un dilemma perché se una donna parte
con l’idea di voler essere utile e impegnata,
può conciliate benissimo il matrimonio al lavoro; se invece parte con 1’idea di non volere
lavorare, ma vuole solo sposarsi, si sposa.
Perciò il dilemma non esiste».
«Se una donna non vede se stessa come individuo singolo, profondamente interessato
ed impegnato, con responsabilità e diritti anche nel matrimonio al 50 % è inutile parlare di
parità con l’uomo».
Si è presentato a questo punto un altro dei
problemi oggi di scottante attualità: il divorzio.
Come è noto, dopo anni e anni di totale disinteresse che rivelano gretto moralismo e ipocrisia da parte della nostra classe dirigente, si
è finalmente giunti ad una proposta di legge
che, per quanto cauta e limitata, trasporta la
possibilità del divorzio dal piano teorico a
quello pratico.
«Il divorzio, concesso però non con leggerezza, deve esistere anche solo per il rispetto
che si deve alla libertà dell’uomo».
«Il divorzio, a mio parere di cattolica, non dovrebbe esistere, però sarebbe giusto che esistesse per quelle persone che non condividendo le mie idee sono costrette lo stesso a
rimanere legate per tutta la vita ad una persona che non amano».
«L’incompatibilità di carattere veramente
comprovata deve essere sufficiente al divorzio».
Impegno collettivo o impegno di elite?
Come conclusione abbiamo chiesto un parere sull’atteggiamento preso nella risoluzione
di questi problemi dalla massa delle ragazze.
Non crediamo siano necessari commenti:
«La massa delle ragazze è veramente a terra, non credo poi che vi sia una via di mezzo,
ma quelle che sono intellettualmente superiori e che hanno un atteggiamento e una posizione positiva, anche se sono poche, hanno
certamente un peso importante e riscattano
in parte la negatività della massa».
«La maggioranza delle ragazze che pensano
in un modo secondo me sbagliato non conta
e non ha vero rilievo, in quanto non si sanno
effettivamente affermare, mentre le altre, le
impegnate, hanno preso veramente coscienza di sé e l’affermano a voce alta. Ma la massa disinteressata che è molto ampia in certi
momenti riesce a schiacciare questa piccola
elite, e quando le appartenenti a questa massa diffonderanno le loro non-idee ai loro figli,
aumenterà il già immenso numero dei disinteressati. Ma, questo è certo, lo stesso discorso
vale per i ragazzi».
"Veronica, perdonami!"
E' sicuramente questa la frase che meglio può sintetizzare ciò che è avvenuto in questi ultimi giorni.
Infatti, nonostante le guerre sempre più violente, il buco dell'ozono sempre più grande, la sempre
più problematica questione palestinese, i giornali hanno concentrato la loro attenzione su un grave
(?!) caso di...GOSSIP!
Il nostro Cavaliere è infatti stato travolto da una bufera familiare. Non aveva già tanti problemi il caro Silvio?
Perchè, tra la maggioranza di sinistra che fa acqua da tutte le parti e la necessità di organizzare
un'opposizione costruttiva per contrastare i "rossi" che vogliono legalizzare tutto, proprio quello che
gli mancava era una lettera della moglie Veronica che lo accusa, come dire, di fare il "gallo" con le
altre donne.
Veronica si è sentita estremamente offesa, è stata lesa la sua dignità di donna e di mamma, e con
la sua lettera è diventata la nuova "femminista" italiana.
Stavolta non è stato un "fantomatico comunista" ad attentare alla incolumità psicologica del "grande capo", il pericolo proviene dall'interno delle mura domestiche.
Povero Silvio, che stress senza fine!
Già, perchè "l'uomo che si è fatto da solo" non solo ogni giorno deve far fronte ai molti impegni che
spettano ad un uomo del suo rango politico, adesso ci si mette anche la moglie! Ma cosa può farci,
poveretto, se tutte le donne sembrano essere irresistibilmente
attratte dal suo fascino?
Certo, perchè il Cavaliere è proprio un bell'uomo, affascinante, ricco di sex appeal...(Manco fosse
Jhonny Depp!).
ma chi potrebbe resistere alla sua pelle liscia (sarà forse effetto del lifting?), alle sue spalle possenti frutto del duro lavoro, ai suoi occhi furbetti, ai suoi complimenti e, soprattutto, ai suoi soldi?
Perchè sono proprio i soldi la causa di ogni danno.
Allora, caro Silvio, ti chiediamo, se davvero vuoi bene a tua moglie e per te non esiste nessun'altra, va', vendi quello che hai, dallo ai poveri e SEGUILA!
E chissà se tutte quelle donne che dicono di essere attratte da te continueranno ad esserlo!
E se neanche questo enorme sacrificio dovesse bastare a riportare la pace in famiglia, beh, falla
PESCATRICE di...UOMINI!
Un bacio
Michela Buscema
Classico
Forse è un inizio un po’ troppo pessimistico, ma la crisi delle istituzioni politiche a Scicli (e in tutta
Italia) è grande e si manifesta. E naturalmente a risentirne sono sempre i soliti “SFORTUNATI” cittadini. La crisi, se così possiamo definirla, si è acuita nella seconda legislatura del Sindaco Falla
(questa, appunto), causata da diversi fattori:
1. Le diverse lamentele dei commercianti (forse, alcune volte, inopportune e/o esagerate),
causate dai diversi cambiamenti alla circolazione viaria cittadina, tramite l’inversione di diversi sensi di marcia del centro storico e commerciale della città;
2. La crisi istituzionale all’interno del centro-destra, maturata già da tempo, e che ha ora trovato l’apice con le dimissioni del Presidente del Consiglio Comunale Armando Fiorilla (esponente dell’UDC), causata, da una lettera a firma di Rocco Verdirame che criticava l’attuale
presidenza (Rocco Verdirame è nella stessa coalizione di Fiorilla, la CdL).
3. La crisi all’interno dei DS comunali, cominciata con le ultime elezioni interne al partito, che
hanno riconfermato segretario cittadino dell’importante partito del centro-sinistra Occhipinti,
votato alla QUASI unanimità, con solo cinque “compagni” che hanno votato mozioni diverse
e che ora stanno creando scompiglio all’interno della sezione cittadini dei DS;
4. La mancanza di iniziative da parte della squadra assessoriale della giunta Falla.
Sono questi alcuni dei motivi della crisi politica nel nostro paese.
Ricordo
Ricordiamo
anche se a volte vorremmo
dimenticare
sarebbe più facile...
a volte…
ma ci sono cose che non possono mai cadere nell’oblio
c’è chi muore dentro
e chi non ha più la forza di un
grido
distrutti
nel corpo e nella mente
distrutti
da una macchina infernale
manovrata da una fredda follia
sembrava indistruttibile
ma quando si è voltata
è tornata la speranza della libertà…
la libertà…
non sapevamo più cosa fosse
smarriti nel mondo
smarriti dentro di noi
impauriti…increduli
incapaci d’amare,di parlare…
i nostri occhi
avevano visto solo odio,
sangue
e la nostra anima mille umiliazioni
e ci siamo dimenticati come si
sogna
come si vive…
era tanto tempo che non guardavo
il cielo
e adesso
alzo sempre la testa
e non riesco a smettere di
guardarlo
a volte
sento la terra che trema
sento male e rabbia dentro di
me
ho paura
ho paura
che non sia tutto finito
ho paura di ritornare
nell’inferno
che è qui
in terra
io l’ho visto
io ci sono stata
io non lo dimenticherò
non lo dimenticherò mai
porterò per sempre con me
i segni
di quel periodo di terrore
la mia vita si è fermata
quel giorno
…e il 27 gennaio 1945
…la vita
ha ripreso il suo corso
il suo lento corso
molto, molto lentamente
ancora oggi
la vita è un corso lento e faticoso
Sono viva
mentre una parte di me
mi ha lasciato
molto tempo fa…
io non dimenticherò
non dimenticherò
e racconto
continuo a raccontare
la mia esperienza
trasmetto il mio dolore
perché nessuno possa dimenticare
nessuno possa negare
quel che è stato
e quello che
non dovrà mai ripetersi.
Delia Miceli I Classico
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La droga è un grave problema che coinvolge tutti senza alcuna distinzione di
età, sesso o estrazione sociale.
Non bisogna mai dimenticare che può colpire chiunque.
Tutti noi ci troviamo ad attraversare momenti in cui siamo fragili ed indifesi a
causa di delusioni sia umane, sociali e professionali ed è proprio nei momenti
di debolezza e fragilità che un individuo è portato a cercare qualunque tipo di
stimolo per provare a star meglio; molte persone trovano il giusto stimolo grazie alla propria forza, alle proprie capacità e all’affetto delle persone circostanti. Ma non tutti sono così fortunati.
Quindi ricordiamo che la droga non è solo un problema adolescenziale, ma
indubbiamente gli adolescenti fanno parte della categoria più a rischio.
Sono molto i genitori che spesso ignorano questo problema e preferiscono dire e pensare:
“Tanto a mio figlio non succederà mai…”.
I giovani sono ben consapevoli del pericolo della droga: sanno che fa male.
Ma allora perché ne fanno uso?
Le cause più comuni sono: la voglia di sperimentare qualcosa di nuovo e mai provato, l’influenza
del gruppo, un nuovo modo per combattere la depressione e la noia, il normale desiderio di trasgressione.
“Non più 0,5 g, ma un grammo di erba o fumo”. Il Decreto Ministeriale emanato dal Ministro della
salute innalza del doppio il quantitativo massimo di cannabis detenibile solo ed esclusivamente per
uso personale.
Un provvedimento per far sì che migliaia di giovani non debbano più varcare le soglie del carcere o
essere vittime di un procedimento penale per aver fumato uno spinello.
Con ciò non s’intende liberalizzare l’uso della cannabis, ma far rientrare questi comportamenti tra
gli atti da prevenire e non da reprimere con pene che possono arrivare fino al carcere.
Inoltre c’è da dire che lo spaccio e il consumo di droga non avviene solo in discoteca, ma anche
nelle scuole, alle feste private e in tutte le strutture a cui accedono frequentemente i giovani, nessuna esclusa.
Le sostanze maggiormente usate sono: tabacco, ecstasy, cannabis, cocaina, marijuana e hashish.
Prima di arrivare alla tossicodipendenza ci sono varie fasi:
Uso patologico: è l’uso di sostanze ammesse (alcool, caffè, …) che non provocano ripercussioni sul piano sociale e non causano l’insorgenza di sintomi fisici, di tolleranza e di astinenza;
Abuso: è l’uso patologico di sostanze psicoattive, caratterizzato dall’uso, malgrado la consapevolezza di avere un problema di natura sociale, lavorativa, psichica o fisica, causato o accentuato dalla stessa sostanza;
Dipendenza: è l’uso patologico delle sostanze psicoattive fino a scatenare manifestazioni indicanti che il soggetto ha una scarsa capacità di controllo della sostanza, che viene assunta nonostante il manifestarsi di conseguenze avverse;
Dipendenza fisica: è la comparsa di disturbi fisici violenti. Questi disturbi, chiamati “sindrome di
astinenza” o di “ privazione”, costituiscono l’insieme specifico dei sintomi fisici e psichici;
Dipendenza psichica: avviene quando il soggetto avverte l’impulso irrefrenabile di ripetere
l’assunzione della sostanza stupefacente;
Tolleranza: è la necessità di aumentare le dosi per ottenere lo stesso tipo di effetto;
Droghe leggere: sono droghe che non producono sintomi di astinenza quando si smette, ma
hanno anche esse effetti collaterali se usate a lungo periodo;
Droghe pesanti: è un termine usato per descrivere le droghe che creano maggiore dipendenza
come la cocaina e l’eroina.
Secondo noi, fare uso di droghe è scorretto, perché chi inizia con un semplice spinello sente il bisogno di aumentare le dosi e passare a sostanze più pesanti, più tossiche e che creano maggiore
dipendenza. Inoltre con questa nuova legge non cambia molto, perché crediamo che molti prima di
questo decreto detenessero per uso personale più di mezzo grammo di fumo o erba rispetto alla
dose stabilita dal Governo.
Quindi è la stessa cosa che si verifica oggi e continuerà a verificarsi fin quando gli stessi ragazzi
non capiranno l’importanza della vita e non comprenderanno tutto il male che stanno facendosi.
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Scicli, 30.01.2007
Qualche giorno fa siamo venuti a conoscenza della scomparsa di una nostra coetanea, studentessa come
noi di un liceo scientifico.
La sua scomparsa ci ha parecchio colpiti, vuoi per la giovane età di Federica (Monteleone n.d.r.),
vuoi per il
motivo: morire per un semplice intervento di appendicite, o meglio per un black out durante
l’intervento…
Soprattutto in un periodo come questo per la sanità pubblica Italiana, piena di ospedali fatiscenti…
Un simile caso di mala sanità non poteva passare inosservato nemmeno al più indifferente di noi…
Ci ha comunque colpito la forza di volontà della famiglia, capace in un momento di disperazione
tale - la perdita
di una figlia - di “scegliere” di donare gli organi.
È stata una scelta “difficile” a nostro avviso da prendere, ma nonostante questo loro ci sono riusciti…
Hanno messo da parte i risentimenti e l’angustia nei confronti della sanità pubblica, nei confronti
dello “Stato”,
con la voglia di far “rivivere” Federica in altre persone, un gesto sicuramente lodevole.
Ora vogliamo rivolgerci ai nostri “colleghi” del liceo Berto.
Crediamo che la vostra forza riuscirà a non far dimenticare la
vostra amica, oltre che compagna Federica.
Avete avuto la forza di trovare i mezzi per andarla a trovare a
Cosenza, da Vibo Valentia vostro paese originario,
pur di vederla, di poterla riabbracciare, di poterla vedere uscire
dal coma, e magari mostrarsi preoccupata
per voi… avreste voluto…
Ma non siete nemmeno riusciti a darle l’ultimo saluto, l’ultimo
bacio, che era già deceduta.
Immaginiamo la vostra disperazione alla vista del monitor di
Federica che indicava l’assenza del battito...
Immaginiamo…
Avete perso chi la compagna di banco, chi di classe, chi di ballo…
Il ballo… una delle passioni di Federica…
A tutti voi, genitori, parenti, studenti, insegnanti va il nostro cordoglio.
Gli Studenti del Progetto D.R.A.G.O. di Scicli
ai quali si associa l’intera Direzione e Redazione di Scicliceo
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Si è svolta Lunedì 29 Gennaio nell’auditorium del Liceo Cataudella la conferenza divulgativa dal
titolo: “Il Radon: problema o risorsa?”. Relatore la prof.ssa José Immè docente ordinario al Dipartimento di Fisica dell’Università di Catania, oltre che Coordinatore nazionale del progetto “Lauree
Scientifiche”. L’apertura dei lavori è stata affidata al Dirigente Scolastico dell’Istituto, che ha subito
passato la parola al Prof. Gianino, docente interno del Liceo Cataudella, uno dei promotori
dell’iniziativa. Dopodiché la parola è andata alla Prof.ssa Immè che per ben due ore ha “allietato” il
pubblico (composto da studenti, docenti e genitori). Una breve introduzione sulla fisica moderna e
poi dritti al tema del giorno: “il Radon”. «Il Radon è un problema ambientale, ma è sufficiente conoscerlo per evitare i rischi derivati dall’esposizione ad esso. Il Radon può tornarci utile. È un problema che può far avvicinare i giovani alla fisica, mediante un problema naturale.» dice la prof.ssa
Immè. La conferenza fa parte della serie di conferenze organizzate in ambito al progetto Lauree
Scientifiche.
Napoleone è morto
Napoleone è morto. Come il suo corpo è immobile dopo aver
esalato l'
ultimo respiro, così è immobile ed attonita tutta la terra
alla notizia della morte di un uomo così potente e resta muta,
pensando all'
ultima ora dell'
uomo che è stato così importante e
non sa quando nascerà un altro uomo di tale calibro e che ha
sparso tanto sangue
Il mio genio poetico (cioè io stesso) lo ha visto folgorante, vincitore ed in auge, ma ha taciuto e così ha continuato a tacere
anche quando, con alterne è caduto ad è ritornato potente e non ha unito la sua
voce a quella di altri poeti che lo osannavano o lo condannavano.
Così Manzoni dice che il suo spirito poetico pulito e limpido sia da servili lodi, che
da vigliacchi oltraggi e solo ora, commosso per la repentina morte, scrive un'
ode su
quest'uomo così importante che forse resisterà nel tempo.
Ricorda le rapidissime campagne di Napoleone, come un fulmine, che coinvolsero
tutta l'
Europa fino all'
Egitto, dall'
uno all'
altro mare.
Fu vera gloria? Lasciamo ai posteri la difficile sentenza, mentre noi chiniamo il capo
al divino valore che volle in Napoleone, dar un segno più grande del suo sfinito
creatore.
La tempestosa e trepida gloria di un grandissimo disegno, l'
ansia di un cuore che
serve impaziente pensando di divenire re e poi vi giunge e ottiene un premio che
sarebbe stato una follia sperare.
Egli provò tutto: la più grande gloria dopo il pericolo la fuga e la vittoria; provò ad
essere re e anche l'
esilio fu due volte sconfitto nella polvere e due volte vincitore.
Egli si diede nome: due secoli così diversi tra loro si rivolsero a lui docili, come aspettando il loro destino; egli fece silenzio e si sedette tra loro come arbitro.
Nonostante tanta grandezza, improvvisamente scomparve e finì la sua vita in ozio,
prigioniero in una piccola isola ed egli suscita ancora grande invidia e profonda pietà, grande odio e grande amore.
Come sul capo del naufragio si rovescia e pesa l'
onda dove poco prima scorreva la
vista del naufragio a cercare terre lontane, così sull'
anima di Napoleone è sceso il
peso delle memorie.
Oh , quante volte ha iniziato a scrivere le sue memorie! E quante volte su quelle
pagine cadde la sua stanca mano! Quante volte al tramonto stette con gli occhi
bassi e le braccia conserte e lo assalì la malinconia e il ricordo del passato!
E allora ripensò agli accampamenti sempre spostati da un posto all'
altro, alle trincee, lo scintillare delle armi e l'
avanzare della cavalleria e i suoi secchi comandi e
come questi venivano soddisfatti rapidamente.
Ah, forse a tanto dolore cadde il suo spirito e si disperò, ma valido venne l'
aiuto di
Dio, che lo trasportò pietroso in un'
aria più respirabile.
E lo guidò per i floridi sentieri delle speranze verso i campi eterni, lo guidò verso la
beatitudine eterna, che supera qualunque desiderio umano, lo guidò verso quel
luogo dove la gloria terrena non vale nulla.
Bella, immortale, benefica fede, così solita a trionfare.
Scrivi anche questo tuo trionfo, rallegrati perché nessuna personalità più grande si
è mai chinata davanti alla croce.
Tu, o fede, allontana dalle stanche spoglie di quest'
uomo ogni parola malvagia: il
Dio che può tutto, che ci dà i dolori e ci consola si è posato accanto a lui, per consolarlo nel momento della sua morte.
Martina Temperanza 1^A
C’è chi è dentro e chi, al contrario, è rimasto fuori: adesso non si
discute più. Mi riferisco alle nomination per la 79esima edizione
degli Academy Awards, meglio noti come Oscar, annunciate a
Los Angeles lo scorso 23 Gennaio tra la contentezza dei finalisti
e la delusione degli esclusi dalla Commissione. Quest’anno la
sfida per la conquista del tanto ambito premio cinematografico
vede al centro dell’attenzione un trio di
registi che sembra essere il favorito in
entrambe le due più prestigiose
categorie della rassegna, l’una per miglior regia e l’altra per miglior film. Il trio
è composto da due grandi icone del
cinema internazionale come Martin
Scorsese e Clint Eastwood, accompagnate da un terzo regista
da poco affermatosi nel settore, ma acclamato fin da subito dalla
critica di tutto il mondo: il suo nome è
Alejandro Gonzales Inarritu e “Babel”
( con Brad Pitt ) è il titolo della pellicola
che gli ha procurato tanto successo sino
a permettergli di vincere a Cannes la
palma d’oro per miglior regia. Eastwood ha ottenuto le due candidature con il film “Lettere da Iwo Jima”, mentre Scorsese, dopo
cinque improduttive nomination, spera questa volta di vincere il
suo primo Oscar con “The Departed” ( attori principali: Jack Nicholson e Leonardo di Caprio, quest’ultimo candidato all’Oscar
nella categoria miglior attore protagonista con il film “Blood Diamone” ). Se alcuni pronostici, tra cui quello che prevedeva le
nomination del terzetto favorito, si sono
rivelati corretti, altri invece si sono tradotti
in
spiacevoli
sorprese:
caso
emblematico
l'
esclusione
dell'
acclamatissimo “Volver” di Pedro Almodòvar dalla cinquina dei
migliori film stranieri. Fa le veci del regista
ed ottiene al suo posto la nomination, ma
nella categoria miglior attrice protagonista,
Penelope Cruz, per il ruolo centrale
rivestito nel film dello spagnolo Almodòvar.
Ma noi italiani, che fine abbiamo fatto?
Niente paura, seppure non siamo riusciti a
figurare nelle categorie di maggior rilievo
direttamente ( tagliato fuori “Nuovo mondo”
di Emanuele Crialese ), ma solo grazie a Will Smith, candidato a
miglior attore protagonista con il nuovo film di Gabriele Muccino
“La ricerca della felicità”, in compenso abbiamo conquistato
buone posizioni in alcune categorie tecniche, tra cui make-up (
Aldo Signoretti e Vittorio Sodano per “Apocalypto” di Mel Gibson
) e costumi ( Milena Canonero per “Marie Antoinette” di Sofia Coppola ). Unica certezza
per noi Italiani è il maestro e compositore Ennio Morricone che riceverà l’Oscar alla carriera. La cerimonia di assegnazione delle statuette, condotta dall'
attrice Ellen De Generes, si
terrà la sera di domenica 25 febbraio (notte fonda in Italia) al Kodak Theatre di Los Angeles e sarà trasmessa in diretta dalla rete satellitare Sky Tv.
La ricerca della felicità
La storia vera di Chris Gadner è stata presentata e raccontata per la prima volta in una
puntata del programma televisivo “20/20” nel 2003. La mattina successiva alla messa in
onda di “20/20” il telefono di Chris non ha mai smesso di squillare: giornalisti, conduttori di
altri programmi e tra questi anche il produttore esecutivo Mark Clayman deciso a prendere
i diritti di questa storia e trasformarla in un film interpretato da Will Smith. Quel film sarà
quello poi diretto dall’italiano Gabriele Cuccino e sbancherà i botteghini Usa: “La ricerca
della felicita”.
L’opera cinematografica narra, appunto il racconto di Chris Gadner (Will Smith), un brillante venditore in serie difficoltà economiche. A stento riesce a tenere a galla il suo matrimonio e la vita familiare, finchè la moglie (Thandie Newton) lo abbandona lasciandolo con il
piccolo Christopher di soli cinque anni ( Jaden Christopher Syre Smith, figlio di Will Smith).
Così Chris sfrattato dall’appartamento di San Francisco e senza stipendio comincia a passare le notti nei ricoveri per senza tetto, nei bagni pubblici e nelle stazioni degli autobus o
dovunque trovi un rifugio. Intanto riesce a frequentare un corso per diventare broker in una
prestigiosa società finanziaria, e vende, anche, dei macchinari scientifici che permettono di
effettuare dei controlli più dettagliati delle radiografie. Come tutte le favole a lieto fine,
Chris ottiene il posto di lavoro nella società finanziaria dopo innumerevoli corse contro il
tempo, rinunce e litigi. Oggi, Chris Gadner è un uomo miliardario e vive felice con suo figlio
Christopher.
Il film è accompagnato dalla bellissima colonna sonora di Andrea Guerra e condito con un
pizzico d’ironia e con la bravura di Will Smith. Soprannominato da giovane Fresh Prince,
Will inizia la sua carriera come rapper vincendo anche un Grammy e divenuto ormai famoso, Smith vuole provare con la recitazione - un altro sogno da bambino - e comincia con la
famosa sit-com The Fresh Prince of Bel-Air. Ed inizia così una lunga carriera cinematografica ricca di successo.
In questo film Smith è stato bravo, convincente ed ha saputo coinvolgere e commuovere.
Altro personaggio di Hollywood ad emergere nel film, se pure nelle prime tre scene, è
Thandie Newton. Figlia di madre africana e di padre inglese, sogna di diventare ballerina
ma un incidente le impedisce di ballare per sempre, così passa al cinema con Flirting accanto a Nicole Kidman. In seguito comincia a farsi notare grazie alle opportunità offerte dal
marito regista John Duigan, fin quando arriva al successo con il film Mission: Impossibile
2, accanto a Tom Cruise e Nicole Kidman e con Crash Contatto Fisico.
Il regista Gabriele Cuccino, invece, al suo primo film in terra americana ha ottenuto soltanto complimenti per la sua pellicola cinematografica ben riuscita. Noi italiani lo conosciamo
perché ha diretto film, sempre di grande successo, come Come te nessuno mai, L’ultimo
Bacio e Ricordati di me.
La storia di questo film è stata considerata da alcuni critici un po’ scontata, tuttavia io penso che se cerchiamo la felicità bisogna avere fiducia in sé stessi, determinazione e fare
anche qualche sacrificio proprio come Chris. La felicità non deve essere intesa come
qualcosa difficile da ottenere e facile da gestire, ma si può riscontrare anche nelle pellicole
cose che otteniamo tutti i giorni.
Teresa Portelli V Ginnasio
Si è svolto nell’auditorium del liceo Cataudella di Scicli la premiazione di "Short Film Festival", concorso cinematografico organizzato da uno studente del liceo, Giuseppe Degliangioli, supportato nella sua iniziativa sia da sponsor esterni che da Scicliceo, giornalino
scolastico dell’istituto, che ha fornito il suo contributo soprattutto nella persona del direttore
Andrea Cannella. Il concorso prevedeva la realizzazione di un cortometraggio a tema libero. Due i gruppi in concorso, uno interamente composto da studenti del liceo, l’altro da
studenti ed ex studenti del liceo.
(tratto da “La Sicilia” dell’8/3/2007)
Intervista a Giorgia, collaboratrice della Palomar
Qualche mese fa, passeggiando per caso per via Bixio,
ho avuto il piacere di rilasciare una piccola intervista
sul set del film L’ultimo dei Corleonesi, andato in onda
mercoledì 14 su febbraio su RaiUno.
Il regista Alberto Negrin stava girando alcune scene
presso la scuola elementare “De Amicis”, trasformata
in un ospedale. Così ho deciso di intervistare il regista
aspettando il suo arrivo o la pausa pranzo per tre ore.
Intanto, vedevo Negrin con in braccio un suo nipotino e
girava le scene in modo molto furioso. Attendendo
pazientemente l’arrivo del regista, ho avuto modo di
chiacchierare con i collaboratori, finché non arriva
Giorgia, una ragazza della produzione, e posso
rilasciare l’intervista a nome del giornale Scicliceo.
D: Innanzitutto mi racconti della trama e degli attori
principali.
R: L’ultimo dei Corleonesi tratta appunto la storia dei tre criminali mafiosi che in epoche diverse hanno guidato il clan mafioso: Bernardo Provengano, Luciano Liggio e Totò Riina,
interpretati da David Coco, Stefano Dionisi e Marcello Mozzarella. Il film ripercorre
l’ascesa del clan dei Corleonesi dai grandi affari di Palermo fino alla reazione dello Stato
che ne determina la caduta rovinosa.
D: Perché la scelta di parlare della mafia siciliana, cioè non crede che se ne parli già abbastanza considerando tutta la Sicilia “mafiosa”? Poteva trattare altri tipi di mafia e non
quella siciliana.
R: Non è la prima volta che Alberto Negrin dirige film riguardanti questo argomento. Nel
1972 ha girato la prima pellicola cinematografica trattante la mafia con Il Picciotto, una storia vera che era stata raccontata dal Giudice Terranova incaricato di indagare sulla nuova
mafia. Inoltre, Negrin non ha mai accettato di dirigere storie di fantasia, perché già la realtà
può fare un grande spettacolo.
D: Mi parli anche del cast tecnico. So che con Negrin stanno lavorando grandi professionisti.
R: Sì, infatti Manlio Rocchetti, premio Oscar per il trucco, è colui che si occupa del trucco
del cast artistico ed è per lui un lavoro abbastanza difficile, perchè deve procedere ad invecchiamenti radicali per alcuni protagonisti che devono passare dai quindici fino agli oltre sessanta anni.
Un’altra impresa difficile per il regista è stata la colonna sonora che è stata composta da Ennio Morricone, premio oscar alla carriera.
Rimasta un po’ delusa perché il regista non era potuto venire, ho ringraziato Giorgia e ho lasciato il set
con la speranza che Negrin girerà in futuro un altro
film sempre sulla mafia ed io avrò la possibilità di rilasciargli un ‘intervista.
Teresa Portelli V Ginnasio
Bimbos: “neologismo” contro le ragazze del 1°
A Cicci ’91,
dal proverbio “il silenzio è la miglior risposta” preferiamo non abbassarci a tali livelli!
E comunque “è a ’mmiria ca ti fa parrari”…
Le ragazze del 1°
Dissertazione sulla musica moderna
<< La musica è la più romantica di tutte le arti, il suo tema è
l'
infinito, essa è il misterioso linguaggio della natura espresso
in suoni, che riempie di infinito desiderio il petto dell'
uomo, il
quale solo in essa intende il sublime canto degli alberi, dei
fiori, degli animali, delle pietre delle acque!>> . Così
scriveva E. T. A. Hoffmann, scrittore e musicista
romantico. Ma la musica a cui si riferiva era la musica che
oggi definiamo classica. La musica di Mozart, Beethoven,
Schubert, Bach e simili. La musica. Sarei molto curioso di
sentire un giudizio di questo signore riguardo la musica
moderna. Secondo me non ne uscirebbe fuori nulla di
positivo. Ma, d'
altro canto, come lo si potrebbe
biasimare?! Viviamo in un mondo dove il naturale e
necessario passaggio del testimone da un artista all'
altro ha determinato degli scempi assurdi, difficili da accettare. Per fare qualche esempio, viviamo in un mondo in cui: - il posto
di Bob Marley, re incontrastato del reggae, è stato occupato da quattro sciacalli che inneggiano alle violenze contro gli omosessuali e all'
uso di droga. Sono dei folli che hanno
interpretato molto soggettivamente il messaggio pacifico di libertà e fratellanza dettato da
Marley. Sicuramente l'
ormai defunto Bob non poteva sapere di aver ispirato involontariamente questo scempio. Da rivoltarsi nella tomba. - I brani degli storici Queen vengono remixati, e "Another One Bites the Dust", pezzo già abbastanza commerciale, diventa un
brano dance. Ok, adesso "Bohemian Rhapsody" versione techno e siamo a posto. Che
tamarrata. - Ai Finley, a Paris Hilton, a Hilary Duff e company viene ancora permesso di
pubblicare album. Censurarli no, eh? - Mi ripetono ogni mese: "Sentito che bella la nuova
canzone della pubblicità della TIM?" E io: "Ma non è sempre la stessa da un anno a questa parte? E'cambiata?! E quando esattamente?" - Malmsteen si permette di criticare qualunque cosa non gli pertenga. Assolutamente il contrario di ciò che dovrebbe fare, proprio
lui che può vantare una discografia che conta ben 26 dischi...tutti uguali!!! Così, anche se
non lo conoscete, per farvi un'
idea di che tipo sia, scrivete su google "vecchia intervista
Malmsteen"... buone risate! - Ha maggior rilevanza pubblicizzare il dvd di Madonna (solo
perchè durante il concerto si fa crocifiggere platealmente) anziché il tour italiano dei Deep
Purple, che a distanza di 39 anni continuano a sfornare album. Ma ci pensate? E'come se
vostro nonno pubblicasse un album...e per giunta rock!!! - Steve Vai, nei suoi concerti, si
fa piazzare una ventola sul palco davanti alla sua postazione in modo da creare l'
effettovento e far svolazzare i capelli come fosse sulla prua del Titanic. E pensare che quello è il
mio
idolo... - Il 41% degli studenti dell'
allegro liceo© non sa chi
sia Ludwig van Beethoven. Il 65% non conosce
Jimi Hendrix.Il 25% crede che "Pink Floyd" sia il
nome di un detersivo per i piatti. Il 12% è convinto che la semibiscroma sia una malattia incurabile. Il 4% pensa che la semiminima sia la metà
della pensione che prende il proprio avo. Ora, a
parte l'
ultimo punto che è palesemente inventato
(ma scommetto che se provassimo a fare un
sondaggio verrebbe fuori qualcosa di simile), da
questo quadro, secondo il mio modestissimo
parere, non è venuto fuori nulla di buono. Qui c'
è
proprio bisogno di una rivoluzione. Qui servono
nuovi Hendrix, Zappa, Cobain, Waters... Gente
con gli attributi! E soprattutto serve un pubblico
che possa capirli.
Leandro Alfieri 5^A
Non E'Tempo Per Noi
Artista: Ligabue
Album: Bambolina e Barracuda
Ci han concesso solo una vita
Soddisfatti o no qua non rimborsano mai
E calendari a chiederci se
stiamo prendendo abbastanza abbastanza
Se per ogni sbaglio avessi mille lire
Che vecchiaia che passerei
Strade troppo strette e diritte
Per chi vuol cambiar rotta oppure sdraiarsi un po'
Che andare va bene pero'
A volte serve un motivo, un motivo
Certi giorni ci chiediamo e'tutto qui?
E la risposta e'sempre si'
Non e'tempo per noi che non ci svegliamo mai
Abbiam sogni pero'troppo grandi e belli sai
Belli o brutti abbiam facce che pero'non cambian mai
Non e'tempo per noi e forse non lo sara'mai
Se un bel giorno passi di qua
lasciati amare e poi scordati svelta di me
che quel giorno e'gia'buono per amare qualchedun'
altro
qualche altro
dicono che noi ci stiamo buttando via
ma siam bravi a raccoglierci.
Non e'tempo per noi che non ci adeguiamo mai
Fuorimoda, fuoriposto, insomma sempre fuori dai
Abbiam donne pazienti rassegnate ai nostri guai
Non e'tempo per noi e forse non lo sara'mai
Non e'tempo per noi che non vestiamo come voi
Non ridiamo, non piangiamo, non amiamo come voi
Forse ingenui o testardi
Poco furbi casomai
Non e'tempo per noi e forse non lo sara'mai…
In Italia Si Sta Male
Artista: Paolo Rossi
Album: In Italia Si Sta Male (Si Sta Bene Anzichè No)
In Italia ci sta il mare
Per nuotare e per pescare
Con le spiagge tutte bianche
Gli ombrelloni stesi al sole
In Italia si sta be-ne
In Italia ci sta il sole
Per asciugarsi quando piove
Con la frutta di stagione
Con le pesche e le albicocche
Da mangiare quando hai fame
Ma guarda un po'
Che fortuna stare qua
In mezzo a tanta civiltà
Guarda tu
Che fortuna stare qua
Stare ancora qua
In Italia c'
è l'
amore
Da quando nasce a quando muore
Se sei brutto o se sei bello
Se sei brutto o se sei bello
Se sei ricco oppure no
In Italia c'
è l'
amore
Da quando nasce a quando muore
Se sei brutto o se sei bello
Se sei ricco oppure no
In Italia non si può
Ma guarda un po'
Che fortuna stare qua
In mezzo a tanta civiltà
Guarda tu
Che fortuna stare qua
Stare sempre qua
In Italia si sta male
Si sta bene si sta male
In Italia si sta male
Si sta meglio si sta peggio
Si sta bene anziché no
In Italia c'
è l'
amore
Da quando nasce a quando muore
Se sei brutto o se sei bello
Se sei quasi sempre quello
Se sei ricco oppure no
In Italia si sta male
Si sta bene si sta male
Si sta male si sta bene
Si sta meglio si sta peggio
Si sta bene anziché no
In Italia ci sta il sole
Per asciugarsi quando piove
Con le spiagge tutte bianche
Gli ombrelloni stesi al sole
In Italia si sta bene
In Italia si sta male
Si sta bene si sta male
In Italia si sta male
Si sta bene si sta peggio
Qua si sta come si sta
In Italia c'
è l'
amore
Da quando nasce a quando muore
Se sei brutto o se sei bello
Se sei ricco oppure no
Se sei basso non lo so
Se sei brutto o se sei bello
Se sei ricco oppure no
Qui ci sto e non ci sto
Se sei brutto o se sei bello
Se sei ricco oppure no
In Italia non ci sto
Ma poi torno però...
Ogni tanto.
La legge è uguale per tutti?
Ricorderete tutti i luttuosi tumulti avvenuti quel tragico venerdì 2 Febbraio 2007 a Catania, che sono costati la vita all’Ispettore Capo della Polizia Filippo Raciti, alla conclusione dell’”incontro” calcistico tra la squadra di casa e il Palermo. Da quel giorno tutto il mondo calcistico italiano e non, è
stato preso da un senso di disgusto di fronte a quelle immagini che ci arrivavano dal capoluogo siciliano.
Subito i politici, gli sportivi, i dirigenti, i giornalisti hanno cercato di dare un proprio commento alla
vicenda, asserendo che il calcio italiano era stato colpito fortemente come non mai. Tutti volevano
che il campionato più bello del mondo si fermasse per almeno un mese per fare ritrovare al nostro
amato calcio la via della sportività.
Nella stessa serata arriva un comunicato stampa di Luca Pancalli che blocca tutti i campionati italiani, dalla A a quelli giovanili e dilettantistici, per quel fine settimana. Passano sette giorni e riprende il campionato. Ma non doveva fermarsi per un mese? Va beh… ci sono le coppe e poi bisogna
riprendere altrimenti tutto il calendario salta… Facciamo così: le partite non disputate le giochiamo
il primo mercoledì utile, il 18 aprile. Ok? Proposta accettata.
Ma non ci stiamo dimenticando niente? E le due squadre (soprattutto il Catania) coinvolte? Ce le
siamo dimenticate? Ma no di certo! Ecco che dopo un’altra settimana arriva per la società etnea la
megamulta già annunciata di 50.000 € (il massimo che prevede lo statuto della lega Calcio) e la
squalifica del campo fino al 30 Giugno 2007, con l’obbligo di disputare le partite in casa in campo
neutro a porte chiuse. Ma gli scontri, se non ricordo male, non sono avvenuti fuori dal campo? E la
squadra che c’entra? Ah già, dimenticavo, la multa e la squalifica non sono stati inflitti solo per gli
scontri, ma anche perché sono stati sparati dei fuochi artificiali durante il minuto di silenzio in onore
di un dirigente di una squadra ucciso e perché la partita è stata interrotta da lanci di fumogeni che
hanno costretto i giocatori a rientrare negli spogliatoi. Ma si è multato in altri casi simili? Forse la
piccola società dava troppo fastidio alle “big”, visto che transitava nella parte alta della classifica
(alla partita contro il Palermo il Catania aveva 30 punti e occupava la quarta posizione, utile per la
Champions League).
Dai, sai che facciamo? Diamogli una bella scossa, così ce la togliamo dalla zona “calda” (per loro).
Da quel venerdì la squadra etnea mon ha fatto altro che perdere raccogliendo in otto partite soltanto tre punti, per giunta costretta a vagare per l’Italia per giocare le partite in casa.
Ma ci sono state ripercussioni anche sulla città di Catania che ha perso, a conti fatti, più di 5 MILIONI di Euro. Ma il Catania non può stare a guardare. Facciamo ricorso. Ma perché accettarlo? In
fondo se lo meritano, i “tifosi” hanno ucciso un poliziotto, padre di due figli.
Ma il vero assassino? È stato preso? No, ad oggi si parla ancora dell’innocenza del ragazzo che è
stato perfino filmato da una telecamera dello stadio, mentre tutti gli altri “complici” sono fuori agli
“arresti domiciliari”.Faccenda chiusa.
Due settimane fa. Valencia - Inter. Cosa succede a fine partita? Una lotta di wrestling (ma questa
non è finzione) tra i giocatori di entrambe le squadre all’interno del campo. Ma che bell’esempio! Li
puniamo? No, diamo solo delle squalifiche ai giocatori (altrimenti sarebbe stato troppo eclatante).
Ma tiriamo le somme:
-
-
Squalifica del campo per il Catania e 50.000€ di multa
Danno all’intera città di Catania
Ripercussioni sull’andamento in campionato della squadra
Nessun provvedimento su altre squadre che hanno dato analogo esempio di “sportività”
(Quando sono ripresi i campionati tutte le squadre hanno osservato un minuto di silenzio
per la morte di Filippo Raciti. A Roma, prima di Roma - Parma, questo minuto è stato fischiato dai tifosi di casa, ma non sono stati presi provvedimenti perché la parte sana ha
prevalso. E la parte sana di Catania? Catania non è formata solo da un centinaio di delinquenti!)
E soprattutto: la MORTE di un poliziotto, che ha perso la vita per una partita di calcio! Ma
non è stato ucciso dai giocatori o dai tifosi sani del Catania ma da un gruppo di delinquenti
e imbecilli che hanno macchiato di sangue il nostro calcio.
Scusate se sono così negativo, ma è la verità. Se avete commenti a proposito rispondete pure.
Il giornale è aperto a tutti.
Un tifoso di calcio… vero!
I Chesterfield procurano “grattacapi” ai Simpson
Grande partita, sabato pomeriggio, tra i Chesterfield (in maglia blu) e i super favoriti Simpson (in completo giallo), orfani dei “pupilli” Andrea Burletti e Marco Giavatto, e del centrale difensivo (sul piede di partenza) Gabriele Manenti.
La squadra in maglia blu inizia subito col botto andando in vantaggio e portandosi sul 2-0
sui Simpson nel primo quarto d’ora (mai successo…), grazie ai goal di Amedeo Trovato e
Alessio Rizza favoriti da due 2 errori difensivi di Giuseppe Trovato (leggermente acciaccato). I Simpson reagiscono subito e con i goal di Diligente e l’autorete di Ficili (macchia la
sua ottima prestazione) le squadre vanno al riposo sul 2-2. Il secondo tempo sembra essere a senso unico, infatti i Simpson vanno in vantaggio di 2 goal portandosi sul 4-2, ma i
Chesterfield reagiscono segnando l’illusorio 4-3 (1^ rete in campionato di Brafa) e concludendo la partita in avanti. Il goal del pari viene negato più volte dal portiere Giuseppe Assenza, che è stato uno dei più positivi insieme a Giuseppe La China - vero trascinatore dei
Simpson con 2 reti.
Le pagelle
I Simpson
Chesterfield
ASSENZA 8 (formidabile)
DRAGO 6 ½ (gioca sul velluto)
LA CHINA 7+ (bomber)
DILIGENTE 7 ½ (opportunista)
CANNATA 7 (assist man)
TROVATO G. 6- (disastroso in difesa)
CIAVORELLA 6 ½ ( incolpevole)
FICILI 5+ (clamorosa autorete)
BRAFA 6½(finalmente si sblocca)
RIZZA 7 (grinta da vendere)
CANNELLA 6(prova di coraggio)
CONTARINI 6+ (ringhia su tutti)
TROVATO A. 6 ½ (segna l’1 a 0)
Giavatto Marco e Trovato Giuseppe 4^ C
Ficili Leo Classico
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9:
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Info:
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Dissertazione sulla musica moderna
Andrea Cannella
Gianni Puglisi
Leo Alfieri
4^C
3^ C
3^ C
La pagella dell’Allegro Liceo
Ebbene sì.
La sempre famigerata e maledetta consegna dei
pagellini di fine primo quadrimestre è avvenuta.
Dai tempi dei tempi questo evento così temuto e
odiato, è segnato da tragici lutti di motorini tenuti
in garage per punizione o da ricariche telefoniche non effettuate in virtù di brutti voti apparsi
“improvvisamente” senza pietà e senza ritegno
su sterili fogli di carta riciclata.
Ma non temete. Giustizia sarà fatta.
Voi che indugiate ancora, allibiti, nel rivedere il
vostro prospetto scolastico, tempestato da indelebili errori di stampa che hanno la forma di 2 , 3,
4 e 5, ponete fine alle vostre sofferenze.
Lasciate che i dubbi amletici sul come e quando
siano apparsi quei brutti voti si dissolvono come
la carta igienica biodegradabile…
Permettiamoci, una volta tanto, di dar noi i voti a
quello che ci circonda…
10 alle due pantegane avvistate giorni fa in cortile:
Sfrattate da gatti mafiosi, hanno deciso di allietare le nostre ore di lezione deliziandoci
con le loro pimpanti corsette in giro per l’istituto. C’è chi giura di averne
vista una
di proporzioni simili ad un orso morsicano, intenta nel ripasso del De Bello Gallico di
Cesare. Se riusciranno a sopravvivere, verrano convocate dal prof. Carbone
per
testare la loro resistenza nella 1000 m del perimetro scolastico.
2 all’utilità dei pagellini consegnati a metà dicembre:
Sembrava l’apocalisse. Peggio di una schedina non giocata. Lo dissero anche i professori, rigorosamente a bassa voce, al tempo che fu…
“è una banalità in vista del colloquio pre-natalizio…”, ma , evidentemente, non furono
così sconsiderati da farlo al nuovo dirigente scolastico… insomma: come si fa a spiegare ai genitori che la media del tuo scritto in latino risulta 3 perché hai fatto un asola
versione in cui non riuscivi a copiare da un compagno che decide di fingersi sordo ad
oltranza???
7 al cortocircuito della batteria dell’allarme sismico che scatenò il più grande
fetore mai percepito nella storia liceale:
Si diede la colpa a chi la sera prima aveva mangiato, nella palazzina di fronte, una
sconsiderata porzione di pasta con cavoli, ceci e lenticchie. Ma per molti,
quell’individuo era già diventato un eroe. La vasta popolazione del “ciaularo” si riversò
fuori dai cancelli, temendo che il loro naso potesse divenire un tutt’uno con
quell’orrendo odore di melma che aveva invaso anche i corridoi dove risiedono nascosti i banchetti nuovi che verranno utilizzati… ma da chi?
Dopo pochi giorni, l’esito della polizia scientifica liceale, guidata dal maresciallo capo,
sign. Bonincontro, pose la parola fine alle indagini, affermando: “Ma quali fagnatura re
ciciri… si funniu a batteria r’allarmi po terremotu…
Tutti i scusi su buoni pi caliari!!”
Erica Donzella 5^B
Umoristicamente
La mamma è quella che ti insegna a rispettare il lavoro degli altri
-"Se dovete ammazzarvi, fatelo fuori di qui, che ho appena pulito!"
La mamma è quella che ti insegna a pregare
-"Prega Dio che il gelato non ti sia caduto sul tappeto!".
La mamma è quella che ti insegna a rispettare le tempistiche di lavoro
-"Se non pulisci la tua camera entro domenica, ti faccio pulire l'
intera casa per un mese!".
La mamma è quella che ti insegna la logica
-"Perche'lo dico io, ecco perché!"
La mamma è quella che ti insegna ad essere previdente
-"Assicurati di avere le mutande pulite, non sia mai fai un incidente e ti devono visitare!".
La mamma è quella che ti insegna l'
ironia
-"Prova a ridere e ti faccio piangere io!".
La mamma è quella che ti insegna la tecnica dell'
osmosi
-"Chiudi la bocca e mangia!".
La mamma è quella che ti insegna il contorsionismo
-"Guarda che sei sporco dietro, sul collo!".
La mamma è quella che ti insegna la resistenza
-"Non ti alzi finché non hai finito quello che hai nel piatto!".
La mamma è quella che ti insegna a non essere ipocrita
-"Te l'
ho gia'detto mille volte di non farlo, non fare finta di
niente!".
La mamma è quella che ti insegna il ciclo della Natura
-"Come ti ho fatto, ti disfo!".
La mamma è quella che ti insegna il comportamento da non tenere
-"Smettila di comportarti come tuo padre!".
La mamma è quella che ti insegna cos'
e'l'
invidia
-"Ci sono milioni di poveri bambini che non hanno genitori meravigliosi come noi!
ENIGMISTICA 1
123456789-
Un argomento da evitare
Sono d'
oro a 50 anni
Si indossa nelle belle occasioni
Vi è nato Archimede
Si risolve formando un nuovo governo
Può animare una festa
Un massimo popolare comico con i baffi.
C’è quella da montare e quella da cucina
Visita posti meravigliosi
INTER
DENTI
PRESERVATIVO
PAPEROPOLI
NIENTE
RISSA
D'ALEMA
DONNA
GINECOLOGO
ENIGMISTICA 2
1. È famoso quello di troia
2. Si mette durante il sorpasso.
3. L'
accompagna il dolce
4. Pagamento regolare
5. Sport che si pratica allungando le braccia
6. La ripete il bocciato
7. Proviene da una buona famiglia
8. La si tenta con la respirazione bocca a bocca
9. Un fatto straordinario
10. È obbligatorio sulla moto
11. Si indossa nelle grandi occasioni
12. Dare e avere
13. Uguale alla colla
14. Ha uno spiccato senso degli affari
15. Nel parco e nei giardini
16. Stende il bucato
FIGLIO.
IL DITO MEDIO.
GABBANA
PIZZO
SCIPPO
BESTEMMIA
OSTAGGIO
SLINGUATA
BOB MARLEY
IMPENNARE
PASSAMONTAGNA
SPACCIARE
SUOCERA
RICATTATORE
DROGATI
OVERDOSE
Berlusconi
(Leggi attentamente... )
Nel nostro partito politico manteniamo le
promesse.
si possa continuare a governare con i trucchi
della vecchia politica.
Solo gli imbecilli possono credere che
Quando assumeremo il potere, faremo il possibile affinché
non lotteremo contro la corruzione.
finiscano le situazioni di privilegio.
Perché se c'
e qualcosa di sicuro per noi è
che
Non permetteremo in nessun modo che
l'
onestà e la trasparenza sono fondamentali
i nostri bambini muoiano di fame.
per raggiungere i nostri ideali.
Compiremo i nostri propositi nonostante
Dimostreremo che è una grande stupidità
credere che
le risorse economiche siano esaurite.
la mafia continuerà a far parte del nostro governo come in passato.
Assicuriamo senza dubbio che
la giustizia sociale sarà il fine principale del
nostro mandato.
Nonostante questo, c'
è gente stupida che ancora pensa che
Eserciteremo il potere fino a che
Si capisca da ora che
Siamo il partito di FORZA ITALIA, la nuova
politica
(Ora prova a rileggere il tutto al contrario,
leggi dal basso verso l'
alto riga per riga...)
Pagine a cura di
Martina Temperanza 1^A
GIOCHI
1 - Se: Paola ama la cioccolata, La cioccolata è un dolce, Chi ama la cioccolata adora il mare, allora è certo che:
A) Paola ama tutti i dolci
B) Paola ama tutti i dolci, soprattutto se mangiati al mare
C) Chi ama la cioccolata non puo'non amare i dolci
D) Paola adora il mare
E) Nessuna delle affermazioni precedenti è vera
2 - Nego di affermare che nego di non star facendo un test di logica, quindi
A) Nego di non star facendo un test di logica
B) Affermo di non star facendo un test di logica
3 - Se: I lupi amano le stelle, le stelle amano la notte, la notte ama gli amanti
allora è certo che:
A) I lupi amano la notte
B) gli amanti amano le stelle
C) Le stelle amano i lupi
D) Tutte le 3 affermazioni precedenti sono vere
E) Nessuna delle 4 affermazioni precedenti è vera
4 - E'stata respinta la prova che nega che A è uguale a B, ma non è stata
acquisita alcuna prova del contrario. Quindi:
A) A è sicuramente uguale a B
B) A è sicuramente diverso da B
C) Forse A è uguale a B
D) A è uguale a B al 99%
E) A è diverso da B al 100%
5 - Quale, tra questi diagrammi, rappresenta la relazione tra NEUROLOGIA MEDICINA - FILOSOFIA?
A
B
C
D
E
Le soluzioni sul prossimo numero. Pazientate ancora un po’.
SOLUZIONI NUMERO PRECEDENTE:
1-B
2-C
3-B
4-D
5-E
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