Dare loro una chance e nostro dovere

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Dare loro una chance e nostro dovere
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Natural Vet
IL BENESSERE DEL CAVALLO
Dare loro una chance
è nostro dovere
Tutto l’amore e la passione di Guido, infermiere
provetto insieme al potere delle erbe,
alla caparbietà e a un pizzico di fortuna hanno
contribuito a salvare in extremis la vita di Bel Tag,
un tempo lavoratore delle piste, ora “pensionato”
Testo di Stefano Morini*
L
La prima volta che lo vidi, mi si strinse il cuore e non
mi vergogno a dire che mi
si inumidirono gli occhi…
Era lì, in un piccolo paddock di montagna, magrissimo, spelacchiato, con gli
zoccoli distrutti da laminiti
pregresse, lo sguardo appannato, stava in piedi per
miracolo. I suoi occhi, però,
mantenevano una scintilla
dell’antico ardore, una luce
di fierezza mai sopita e mi
conquistarono subito.
Era arrivato lì, salvato dal
macello, dopo essere stato un
gladiatore nelle piste di galoppo per anni, massacrato
nel corpo e nello spirito, dopo aver dato tutto di sé. Era
lì, affidato alle cure di Guido, che alleva e ama i cavalli
da una vita, aspettando il verdetto, che per lui era stato
unanime: due dei colleghi che
l’avevano visitato avevano
consigliato di abbatterlo,
data la gravità delle sue condizioni, un terzo collega lo
curò per un’evidente laminite, purtroppo senza ottenere i risultati sperati. D’altronde non potevo dar loro
torto: a parte i segni evidenti
di una grave laminite, era ma80
gro e con un brutto pelo, a
denunciare uno stato di
protratta verminosi intestinale, così come si evidenziò
in seguito.
La patologia più devastante
ed evidente, era una lacerazione del tendine flessore
superficiale delle falangi all’anteriore sinistro, con il nodello quasi a terra e il tendine gonfio come un melone. Oltre a questo gli avevano fatto una ferratura usando un ferro chiuso con la soletta, invece di scegliere un
ferro con traversa a uovo, decisamente più efficace… Ma
non è finita, purtroppo. La
zona lombo sacrale risultava rigida e assai dolorante alla palpazione e, visitandolo
in bocca, si notava la rottu-
ra da trauma di due denti,
probabilmente da caduta, visto che non stava in piedi dal
dolore causato dalla laminite.
Potevo solo confermare la diagnosi dei miei colleghi… ma
non la prognosi. Qui lo dico
e lo ripeto ormai da tempo:
non sono più bravo dei miei
colleghi, ma ho la “fortuna”
di poter usare le erbe, oltre
ai farmaci, per curare malattie anche molto gravi, con
una ragionevole possibilità
di guarigione. NON accanimento terapeutico con animali che soffrono inutilmente, NON false speranze
date ai disperati proprietari di animali, NON improvvisazioni pericolose… solo
buone ed efficaci cure. D’altronde la constatazione de-
gli effetti di queste cure è il
sistema più sicuro per capire, per me e per chi è interessato, se questo modo di
curare è veramente utile oppure è una invenzione bella e buona.
Bel Tag avrebbe la sua da
dire, ma questo lo vedremo
dopo.
Prima di tutto dovevo usare un antinfiammatorio che
mi permettesse di sfiammare
velocemente i piedi, la schiena, l’intestino e i flessori delle falangi. Ho scelto il perna
canaliculus per la sua azione certa e priva di effetti collaterali. Per cercare di riparare la lesione devastante ai
tendini flessori ho usato la cartilagine di squalo (meglio usare la squalo per curare altri
animali che usarne solo le
pinne per fare la zuppa…) e
un’estrazione concentrata di
equiseto (coda cavallina), che,
nella fattispecie, ricostruiscono
con discreto successo le fibre
tendinee. Naturalmente, come cura topica, ho fatto usare la terra vergine applicata come cataplasma sul nodello e i tendini per parecchio tempo. Ora dovevo
cercare di disintossicare Bel
Tag dai cataboliti responsabili della sua laminite, lavorando direttamente sul fegato
e sull’apparato renale. Ho
usato una miscela di estratti di erbe particolari come tarassaco, bardana, genziana,
salsapariglia, romice, echinacea, enula...ecc. come
potente depurativo del fegato
e un misto di betulla, bucco,
ortica, mirtillo nero, alkekengi frutti, stigmi di mais, altea radici, solidago e regina
dei prati per migliorare in
quantità e qualità la diuresi. Ho cercato di sverminare Bel Tag con i soliti vermifughi di origine farmacologica, ma ho associato a essi alcune essenze spagiriche
con l’obiettivo preciso di rigenerare l’epitelio intestinale
e favorire di nuovo un cor-
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retto assorbimento delle sostanze nutritive, e precisamente cannella, chiodi di garofano, ambretta semi e noce moscata.
Mi rimaneva solo una cosa da fare per cercare di rimettere in piedi il mio amico: somministrargli un buon
ricostituente. Così ho deciso
di usare il potere delle api
(propoli, miele, pappa reale e polline) e un buon polivitaminico assieme a sali minerali, di estrazione naturale.
Ancora una cosa, pane
grattugiato dorato nel forno
somministrato assieme al
mangime e ben bagnato. Non
chiedetemi qual è il principio attivo utilizzato o dei diagrammi sull’azione terapeutica, ma vi assicuro che
è un sistema meraviglioso per
contribuire a normalizzare
il metabolismo gastrico e intestinale nei casi di malattie
croniche dell’apparato gastroenterico o nelle forme cachettiche. Questo ausilio terapeutico ha contribuito a
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guarire molti puledri con lo
stomaco letteralmente “bruciato” da una indigestione da
mangime e ha fatto ingrassare animali molto vecchi che
non prendevano peso con
nessun altro sistema tradizionale… Dunque, e mi riferisco ai colleghi, facciamoci
pure una bella risata liberatoria… ma vi esorto anche
a provare… per credere …
Non tutte le ciambelle riescono col buco, così si dice,
ma questa è sicuramente riuscita bene, perché Bel Tag è
guarito magnificamente, almento dalle gravi patologie
che mostrava quando fui
chiamato a visitarlo. Certo
non potrà più correre in pista, ma fa correttamente le
tre andature, non ha dolore, i piedi sono guariti, addirittura si permette di stalloneggiare anche se teoricamente non potrebbe più
farlo e questo ha fatto la felicità di Guido, fido amico e
solido infermiere di Bel Tag,
che lo ha ospitato nei suoi
grandi paddock , lo ha curato
con amore e lo ha protetto
da tutto. Ora so che il morello
galoppatore è stato affidato
a una giovane coppia di appassionati di cavalli, il che mi
fa ben sperare sul trattamento
che gli verrà riservato. Il mio
desiderio è che Bel Tag possa trascorrere gli ultimi
tempi della sua vita terrena
ben nutrito, in buona compagnia e, soprattutto, in un
grande prato dove potersi
sentire libero e felice. Lui è
stato fortunato, ma che dire di tutti quei cavalli che subiscono una sorte ben peggiore e senza angeli protet-
tori che li aiutino?
Questo fatto spero sia masticato e digerito da chi mi
legge e stimoli una riflessione:
poiché siamo noi che, sovvertendo il mondo naturale
dei nostri amici cavalli, li utilizziamo per i nostri scopi, siamo ancora noi che abbiamo
il dovere di provvedere dignitosamente ai loro bisogni,
ma ai loro, non solo ai nostri!
Metzuke...
In giapponese significa ampia visione di ogni cosa.
* [email protected]
www.ilveterinarionaturopata.it
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