Un piacentino tra le sabbie del Marocco

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Un piacentino tra le sabbie del Marocco
LA CRONACA di Piacenza
Sport
VENERDI 31 MARZO 2006 • 45
Si chiama Fabio Gennaro e partecipa alla Marathon de Sables in programma dal 9 al 15 aprile
Un piacentino tra le sabbie del Marocco
Circa 800 al via: si passa dai 45 gradi all’ombra agli 8 della notte
Per prepararsi
ha compiuto
un anno
di allenamenti
seguito
da esperti
DI FILIPPO GHIALAMBERTI
Duecentoventisei chilometri da percorrere nel
deserto in sette lunghi
giorni, con uno zaino in
spalla e l’indispensabile
per vivere. O meglio sopravvivere. E’ questa l’avventura di un giovane piacentino, Fabio Gennaro,
trentenne (31 anni l’11
aprile, proprio durante la
corsa) di Castelsangiovanni, che ha deciso di partecipare alla prossima edizione della Marathon de
Sables in programma dal
9 al 15 aprile prossimi.
Nella vita “normale” lavora nel negozio di abbigliamento della famiglia sul
centralissimo corso castellano.
Sono in tanti come lui,
circa 800 gli atleti (791
Fabio Gennaro con la maglia che indosserà durante la maratona
nel 2005), che sfideranno
le dune di sabbia, ma soprattutto i ciottoli del deserto del Sahara, nelle
aride terre interne del Marocco. Paesaggi spettacolari, tramonti formidabili,
territori completamente
differenti dai nostri, ma
tutti visti di passaggio, o
meglio di corsa, tra mon-
tagne di sabbia, letti di
fiumi prosciugati e villaggi, sotto il sole cocente
che raggiunge anche i 45
gradi all’ombra - considerando poi che nel deserto
non ci sono molto spazi
all’ombra… - combattendo contro il freddo notturno (8 gradi dopo il tramonto), un’escursione
termica tipica di queste
parti dell’Africa.
«La mia gara è iniziata
un’anno fa - racconta il
castellano - quando ho
deciso di iscrivermi, iniziando la preparazione: in
principio mi limitavo ad
allenarmi nella corsa, tutti i giorni, poi ho visto
che perdevo troppi chili e
così mi ha offerto un aiuto considerevole Pietro
Goldoni, seguendomi negli allenamenti con tabelle e consigli pratici, oltre
a Fulvio Marzatico e Massimo Negro, del laboratorio di armacobiochimica
dell’Università di Pavia, i
quali hanno organizzato
la preparazione atletica e
le strategie nutrizionali.
Senza di loro non ce
l’avrei mai fatta, ma anche senza il prezioso appoggio dei due sponsor,
Champion e Omc Piacenza, non avrei potuto iscrivermi».
Chilometri e chilometri
di marcia tutti i giorni,
percorsi durante la pausa
pranzo, nei momenti liberi fuori dall’orario di lavoro e soprattutto negli ultimi mesi durante il periodo
invernale,
con
temperature non certo desertiche, come quelle che
troverà dal prossimo 9
aprile. «L’unico test effettuato fino ad ora è stata la
partecipazione alla Placenza Marathon, con un
piazzamento soddisfacente».
Per Fabio l’Africa rappresenta comunque un
MOUNTAIN BIKE - Il campione italiano marathon al via il 9 aprile prossimo
Yader Zoli alla Lugagnano off road
(Gizeta) Riparte da Lugagnano la stagione del biker
Yader Zoli. Dopo i guai fisici che lo avevano accompagnato nelle scorse settimane, Yader Zoli ha deciso di
prendere il via alla Valdarda
Bike in programma il prossimo 9 aprile. La decisione
è arrivata nei giorni scorsi,
e ha destato l’entusiasmo di
tutto l’entourage della Lugagnano Off Road. Campione italiano marathon, Zoli
non avrà obblighi di classifica e proprio questa circostanza lo rende uno degli
osservati speciali della prova. «Rispetto alle scorse
settimane mi sento molto
meglio - spiega l’atleta - anche se non credo possibile
da parte mia una gara di
vertice. A Lugagnano, però,
non si può mancare perché
si tratta di una corsa troppo
importante».
Condizione fisica o meno,
il portacolori della Ktm International una volta in sella non risparmierà di certo
energie, ma anzi vorrà farsi
onore con una prova degna
della maglia tricolore che
indossa. «L’obiettivo principale è quello di ben figurare
- ammette - e la speranza è
di riuscire a concludere la
prova nelle zone alte
dell’ordine d’arrivo. Ce la
metterò tutta, anche se devo riconoscere di non avere
l’allenamento adeguato per
una prova di questo gene-
re». Il nuovo percorso, meno duro degli anni precedenti, giocherà quindi a favore di Zoli. «Lugagnano è
sempre stata famosa per la
difficoltà del tracciato - fa
notare - ma se stavolta ci
fosse da sudare meno, per
me non sarebbe male. Prima di esprimere un giudizio, preferisco comunque
sperimentare il percorso. In
Valdarda ci sono troppi posti adatti alla mountain
bike...». Come dire, a Lugagnano non c’è mai nulla di
scontato. E proprio seguendo questa filosofia, Zoli non
si sbilancia nemmeno per
ciò che concerne il pronostico della gara. «Absalon,
Kessiakoff e Paulissen sa-
ranno i super favoriti, ma
indicare un solo nome diventa difficile» conclude il
biker della Ktm. «Mi auguro
- conclude - che tra questi
si possa inserire anche un
italiano. Sarebbe bello vederlo lottare con questi
grandi campioni».
STRADA - Il calendario
ciclistico provinciale si arricchisce di un altro evento,
con l’inserimento della gara
su strada riservata alla categoria Juniores che si svolgerà domenica 7 maggio a
Pontenure. La manifestazione sarà organizzata dal
Velo club Pontenure - Zeppi
e varrà quale prova unica
per l’assegnazione del titolo
provinciale di categoria.
«L’obiettivo?
Tagliare
il traguardo,
per me
è rincorrere
un sogno»
dolce ricordo, anche lui è
stato contagiato dal cosiddetto “mal d’Africa”: il
ricordo di un’esperienza
vissuta migliaia di chilometri più a sud come volontario nel progetto
Uganda per Africa Mission. Forse anche questa
è stata la molla per spingerlo a intraprendere l’avventura della Marathon de
Sables.
«Saranno giorni intensi
- prosegue - e comunque
non vedo l’ora di partire,
di vedere se durante tutto
questo tempo ho lavorato
bene. Rischi? Con tutti gli
scongiuri del caso non
dovremmo correrne: abbiamo in dotazione tutti
gli strumenti necessari
per affrontare ogni pericolo e sarà difficile ritrovarsi in solitudine, in quanto
essendo così numerosi e
correndo più o meno alla
stessa andatura, ci sarà
sempre qualcuno a farmi
compagnia».
Oltre alle varie dif f icoltà, al caldo e allo sforzo fisico, ogni atleta dovrà correre obbligatoriamente con uno zainetto
sulle spalle (con un peso
variabile dai 5 ai 10 chilogrammi) con all’interno
tutto il materiale occorrente: un fischietto, un
razzo segnalatore, bussola, viveri, acqua e sacco a
pelo. L’unico materiale
esentato dal trasporto è
la tenda che sarà smontata alla partenza e preparata dagli organizzatori nel
campo base all’arrivo di
ogni tappa. Per scongiurare il problema disidratazione e alleviare la sete,
saranno
organizzati
check point con rifornimenti d’acqua ogni dieci
chilometri.
Ma qual è stata la reazione dei familiari, dei
suoi amici, quando ha comunicato la sua scelta?
«Inizialmente incredulità,
forse non mi hanno neanche preso sul serio, poi
comunque hanno accettato la mia decisione. Confesso di avere una forte
motivazione, il mio obiettivo è quello di tagliare il
traguardo f inale il 15
aprile; non mi importa la
posizione, v oglio solo
concludere questa maratona. E’ come rincorrere
un sogno. Ed è realizzare
i sogni che dà un significato alla vita».