xiii torneo di lettura della biblioteca scolastica
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xiii torneo di lettura della biblioteca scolastica
XIII TORNEO DI LETTURA DELLA BIBLIOTECA SCOLASTICA “GIOVANNA BERNARDINI” ISTITUTO COMPRENSIVO LUIGI SETTEMBRINI – ROMA 1B – GIORDANO FLAVIA - N° 65 – A. S. 2015 - 2016 Docente di lettere: Prof.ssa Paola Cistriani RECENSIONE “Piccole donne” di Louisa May Alcott TRAMA “Piccole donne”, scritto da Louisa May Alcott, narra la storia di quattro sorelle, Meg, Jo, Beth e Amy, che vivono con la madre e la domestica Anna, mentre il padre è al fronte a combattere la Guerra di Secessione. La spensieratezza delle ragazze è spesso messa alla prova da situazioni difficili come la notizia della malattia del padre, che costringe la madre a partire, e la malattia di Beth. Ma non mancano persone affettuose, come il vicino di casa Laurie e suo nonno, pronte ad aiutarle. Con il passare degli anni, riusciranno le quattro sorelle a realizzare i propri sogni di adolescenti? COMMENTO Quello che mi ha colpito di più in questo libro è il forte legame tra le quattro sorelle che, seppure molto diverse, riescono ad affrontare insieme tutte le difficoltà che si presentano nella loro vita e a crescere diventando delle “piccole donne”. Meg, la quale essendo la sorella maggiore, è la più saggia e giudiziosa, all’inizio del libro ha delle belle manine bianche, mentre alla fine del romanzo ha delle mani che mostrano una bruciatura, segno del sacrificio della sua vanità, un palmo indurito e delle dita punzecchiate dall’ago, che rivelano la buona volontà messa in ogni punto di cucito. A questo proposito, il papà le dice che ha più valore la volontà di render felice una casa, piuttosto che le mani bianche e gli artifici dell’eleganza. Jo è una ragazza schietta, coraggiosa, determinata, ribelle e irrequieta. All’inizio del libro essa ha un carattere scontroso e si arrabbia facilmente, ma ha sempre buone intenzioni. E’ il maschiaccio della famiglia e le è difficile comportarsi come una signorina. La sua vera passione è la letteratura e sogna di diventare una famosa scrittrice. Per queste sue qualità ha suscitato in me una grande simpatia ed è il mio personaggio preferito. Come le fa notare il padre quando torna dalla guerra, le difficoltà che ha affrontato l’hanno trasformata in una donna che non fischia, non parla in gergo e non si sdraia sul tappeto come faceva una volta; inoltre essa è più gentile e parla a bassa voce, non scatta, si muove con garbo e si occupa di Beth in modo delizioso. E’ diventata una donna forte, coraggiosa e tenera. Un gesto che ho ammirato è quando si è tagliata la sua bella treccia per guadagnare 25 dollari da mandare al papà. Beth è la più tranquilla della famiglia; è dolce, sensibile e altruista, ma anche timidissima. Ha una passione per la musica e il pianoforte, adora i suoi gattini e le sue bambole e non desidera altro che stare in casa e aiutare nelle faccende domestiche. Si ammala gravemente, ma al ritorno del padre comincia a riprendersi. Alla fine del libro Beth è diventata meno timida, come osserva il papà. In un episodio, infatti, Beth riesce a trovare il coraggio di abbracciare il signor Laurence, suo generoso vicino di casa, che le ha regalato un pianoforte. Amy è la più piccola delle quattro sorelle. E’egoista, viziata, vanitosa e pigra e cerca sempre di comportarsi come una signorina elegante e aggraziata. E’ molto brava a disegnare, tanto che le sorelle la chiamano “il piccolo Raffaello”. Suo padre nota che ha imparato a rendersi utile a tutti con pazienza e buonumore, a non lamentarsi quasi mai, a non guardarsi sempre nello specchio e a pensare più agli altri che a se stessa. L’ultimo commento lo vorrei dedicare a Laurie, che non merita di essere tralasciato. E’ un ragazzo orfano, inizialmente solo, triste e un po’ timido, ma poi si rivela simpatico, divertente e burlone. E’ molto ricco e ha una grande passione per la musica, poiché sua madre era una musicista di origini italiane. Un’altra riga vorrei riservarla a James Laurence, nonno di Laurie, generoso vicino delle sorelle March, uomo burbero ma dal cuore buono, che dimostra un grande affetto per Beth. Questo libro mi ha molto colpito, è sicuramente il migliore che ho letto e spero di ritrovarne molti altri così! SUPERVISIONE: Prof.ssa Paola Celletti