SIA_sintetica - Comune di Portoferraio

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SIA_sintetica - Comune di Portoferraio
COMUNE DI PORTOFERRAIO
PROVINCIA DI LIVORNO
Ditta:
ANDY S.r.l.
Corso Venezia, 2 - 20121 MILANO
P.I. 05166860964
PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE URBANISTICA
dell'unita alberghiera denominata "Hotel Garden" situata nel
Comune di Portoferraio - Loc. Schiopparello, Isola d'Elba.
Giugno 2009
STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE
RELAZIONE SINTETICA
ai sensi della L.R. 3 novembre 1998, n. 79
"Norme per l'applicazione della valutazione di impatto
ambientale".
Dott.ssa Ketty LORENZET
Via Everest 12
31100 Treviso
0422 234273
3478752268
[email protected]
Progettisti:
Comune di Portoferraio (LI), località Schiopparello
Studio di Impatto Ambientale
Progetto di ristrutturazione urbanistica nell’ambito della
struttura alberghiera denominata “HOTEL GARDEN”
STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE
-Sintesi non tecnicaLa presente relazione risponde a quanto previsto dalla L. R. 79 del 3.11.1998 della
Regione Toscana "Norme per l'applicazione della valutazione di impatto ambientale"
nell'Allegato C, di cui all'art.12 comma 2 e all'art. 13 comma 2, da redigere ai fini della
fase di valutazione.
Lo studio di impatto ambientale è organizzato nei quadri programmatico, progettuale e
ambientale ed è corredato dalla sintesi non tecnica.
L’intervento proposto consiste nella ristrutturazione urbanistica dell’ambito della struttura
alberghiera, conosciuta come Hotel Garden, situata in località Schiopparello, Comune di
Portoferraio (LI).
Il progetto è nato dalla necessità di adeguamento dimensionale della struttura esistente,
un fabbricato che risale agli anni 70 e che è stato dismesso nell'anno 2000, tramite
interventi di riorganizzazione funzionale, ampliamento delle singole camere, incremento
e qualificazione delle attrezzature complementari, secondo le quantità e gli indici previsti
dalla normativa. La riqualificazione dell'esistente prevede la demolizione e ricostruzione
dell’attuale edificio, con l’obiettivo di migliorare l’offerta ricettiva complessiva, attraverso
il passaggio della struttura alla categoria lusso ed extralusso dell’albergo.
Si intende valorizzare l’insediamento alberghiero sfruttando le suggestive peculiarità del
sito: la vegetazione, il pendio, l’affaccio sulla Baia di Portoferraio, la vocazione vinicola
della zona visibile dalla modellazione del suolo tramite terrazzamenti e muri a secco in
pietra, il naturale isolamento del contesto.
La struttura attuale era stata pensata per l’attività stagionale estiva e non per la piena
operatività annuale ed il dimensionamento attuale, sia delle camere che delle
attrezzature complementari alle attività ricettive, appare insoddisfacente a fronte delle
mutate richieste di mercato e pertanto le stesse verranno incrementate secondo gli indici
previsti dal nuovo strumento urbanistico.
Il progetto mira dunque a soddisfare le attuali tendenze del turismo, sia sotto il profilo
qualitativo che quantitativo, sempre più legate ad un uso del tempo libero, proiettate al
benessere del proprio corpo, per una vacanza a contatto con la natura e l’ambiente.
Le modalità di attuazione prevedono l’utilizzo delle tecniche convenzionali per la
costruzione delle fondazioni e delle parti strutturali, come pilastri e solai, mentre fanno
riferimento alle più recenti ed efficienti tecniche della bioedilizia per quanto concerne le
parti di isolamento (termo-acustico), di tamponamento e dell’impiantistica in generale.
I tempi di attuazione sono stimati in circa due anni e mezzo di lavoro a partire dall’inizio
del cantiere.
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Comune di Portoferraio (LI), località Schiopparello
Studio di Impatto Ambientale
Progetto di ristrutturazione urbanistica nell’ambito della
struttura alberghiera denominata “HOTEL GARDEN”
1. CONFORMITÀ DEL PROGETTO ALLE NORME AMBIENTALI E AGLI STRUMENTI DI
PROGRAMMAZIONE/PIANIFICAZIONE VIGENTI.
L’area oggetto dell’intervento si colloca esternamente rispetto alla perimetrazione del
Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano (P.N.A.T.) ed il sito rientra all’interno della
perimetrazione delle aree vincolate per scopi idrogeologici ai sensi del R.D.L. 30
dicembre 1923 n. 3267 e del Dominio P.A.I. “Direttive per le aree di particolare
attenzione per l’equilibrio costiero”.
L’area rientra tra quelle sottoposte a:
- Vincolo Paesaggistico –ex D. Lgs 490/99 (L. 1497/39);
- Vincolo Costa – ex punto a) art. 1 L. 431/85;
- Vincolo ex art. 55 Codice della Navigazione;
- Demanio marittimo.
Il sito non rientra tra quelli identificati come di importanza regionale (S.I.R.) né coincide
con aree di interesse archeologico. Nell’area non sono presenti beni culturali tutelati ai
sensi della Parte Seconda del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio; nelle aree
limitrofe si segnalano i resti della villa romana delle Grotte in loc. Le Grotte (circa 600 m
ad ovest rispetto all’area di intervento).
In riferimento all’art. 20 del P.A.I. “Direttive per le aree di particolare attenzione per
l’equilibrio costiero”, è stata valutata la parte di progetto che interessa direttamente la
fascia costiera (piscina), come descritto nell’allegato di progetto D “Relazioni indagini
geologiche e idrogeologiche”. Si dichiara che l’area prevista come sede per la piscina
risulta già modificata da interventi pregressi che hanno trasformato la morfologia
originaria. In tale ottica, le opere in progetto non prevedono modifiche di tale entità da
innescare motivi di degrado della risorsa litorale; per cui si ritiene che le specifiche
contenute nella relazione tecnica abbiano compiutamente trattato l’argomento riguardo
alle verifiche della compatibilità degli interventi di difesa della costa e degli abitati costieri
rispetto alla complessiva dinamica costiera.
Il manufatto piscina si sviluppa esclusivamente al di sotto del piano campagna (per
quanto riguarda il corpo di fabbrica) mentre in superficie l’unica variazione rispetto
all’attuale è la pavimentazione, che per altro viene a svilupparsi in area già
morfologicamente trasformata, per cui si ritiene che non ci siano interferenze di alcun
genere con la dinamica del moto ondoso, nel senso che il manufatto possa in qualche
modo ostacolare e/o ridurre la dinamica del movimento.
La sede della piscina si trova su una zona leggermente inclinata verso Nord-Est, ad una
distanza di circa 50-60m dalla parete rocciosa, peraltro divisa dalla medesima da una
pendice terrazzata, per cui, allo stato attuale, non sussistono pericoli e/o rischi di
distacchi gravitativi che possono essere di nocumento a persone e/o cose; la situazione
d’incolumità per persone e/o cose continuerà a sussistere anche a seguito delle
realizzazioni di progetto, in quanto non sono previste modifiche all’assetto gradonato
della pendice.
In riferimento al Regolamento Urbanistico vigente nel Comune di Portoferraio l’area
dell’attuale Hotel Garden è individuata nella Tavola del “Quadro conoscitivo” n. 7
“Insediamenti produttivi, ricettivi e culturali” come albergo. Nello specifico lo strumento
urbanistico attualmente in vigore RU nella Tavola di “Classificazione delle aree” B11 et
B12 assegna all’area la definizione di “Strutture Ricettive”, quindi assoggettate ai
seguenti articoli delle vigenti Norme Tecniche di Attuazione (NTA):
- art. 53 disciplina delle attività ricettive alberghiere,
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Comune di Portoferraio (LI), località Schiopparello
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Progetto di ristrutturazione urbanistica nell’ambito della
struttura alberghiera denominata “HOTEL GARDEN”
- art. 54 disciplina delle attività ricettive alberghiere - incremento economico-funzionale
della ricettività,
- art. 55 disciplina delle attività ricettive alberghiere – incremento e qualificazione delle
attrezzature complementari;
come modificati dalla Variante normativa 1 al Regolamento Urbanistico, art. 53
(disciplina delle attività ricettive alberghiere).
Il progetto presentato rispetta tutti i suddetti articoli delle NTA e le disposizioni
dimensionali, avvalendosi di quanto concesso dalla Variante normativa 1 al RU in
quanto struttura ricettiva specializzata nel turismo congressuale e del benessere, con
sala riunioni e meeting, sala fitness e SPA, con piscine di acque di mare.
In particolare:
- è garantita la necessaria dotazione di verde e parcheggi;
- per 10 anni a seguito della realizzazione del progetto non è previsto cambio di
destinazione d’uso;
- gli interventi di adeguamento saranno realizzati con tecniche, metodiche e materiali di
bioarchitettura;
- l’ampliamento per realizzare nuove unità di ricezione rispetta il limite massimo di 45
camere;
- la struttura ricettiva si impegna a rimanere aperta per un periodo non inferiore a 7 mesi
ogni anno, passando dall’attività stagionale all’attività annuale, come richiesto
dall’Amministrazione Comunale in riferimento alla destagionalizzazione dell’attività;
- saranno realizzate attrezzature complementari quali sale bar e ritrovo, piano bar,
saune, SPA, sale proiezioni o meeting, sala fitness, nuove strutture di reception; aree
comuni quali hall, food & beverage, sala bar, sala cocktail, sala fitness o SPA; servizi
quali magazzini, servizi igienici, preparazione pasti, cucina, dispensa, spogliatoi,
lavanderia, pulizia, foresteria, uffici;
- l’incremento degli indici è stato considerato nel passaggio alla categoria di lusso o
extralusso;
- si effettuano precisi interventi di miglioramento qualitativo, di risparmio energetico delle
strutture e della qualità delle camere e dei servizi, compresa la realizzazione di suite.
Si riporta nella tabella che segue il calcolo della superficie utile complessiva dello stato
di fatto (calcolata come da art.83, comma 5 del Regolamento Edilizio):
SU (mq)
Destinazioni d’uso (stato di fatto)
Camere
Bagni camere ospiti
Hall
Soggiorni
Area gioco/bimbi
Ristorante (Food & Beverage)
Sala bar
Sala cocktail
Sala fitness/SPA
Auditorium
Magazzini/servizi igienici/spogliatoi
Cucina/preparazione pasti
Dispensa
Lavanderia/pulizia
Uffici
Camere uso foresteria
3
mq
1686,68
159,56
42,04
130,00
60,36
/
/
228,39
67,78
14,38
40,26
18,78
54,13
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Progetto di ristrutturazione urbanistica nell’ambito della
struttura alberghiera denominata “HOTEL GARDEN”
Bagni camere uso foresteria
Spazi di circolazione
577,04
Totale SU
3079,40
SU (mq)
Si riporta nella tabella che segue il calcolo della superficie utile complessiva di progetto
(calcolata come da art.83, comma 5 del Regolamento Edilizio):
Destinazioni d’uso (di progetto)
mq
Camere
Bagni camere ospiti
Hall
Soggiorni
Area gioco/bimbi
Ristorante (Food & Beverage)
Sala bar
Sala cocktail
Sala fitness/SPA
Auditorium
Magazzini
Cucina/preparazione pasti
Dispensa
Lavanderia/pulizia
Uffici
Servizi igienici pubblici/spogliatoi
Spogliatoio personale
Camere uso foresteria
Bagni camere uso foresteria
Parcheggio interrato
Piscina interna
Vano tecnico
Spazi di circolazione
Vano scala/ascensore
1425,13
363,99
98,70
55,54
0
319,50
75,66
110,08
531,05
199,65
224,39
106,53
18,65
73,20
47,06
107,90
23,30
39,99
10,52
454,72
141,00
806,46
1324,60
453,11
Totale
Parcheggio interrato
7010,73
-454,72
Totale SU complessiva di progetto
6556,01
Dal punto di vista dimensionale la struttura rispetta le definizioni del RU del Comune di
Portoferraio (comma 6 dell’art. 5) e raggiunge un’altezza massima di m 8,60, dal piano
di calpestio del solaio del primo piano abitabile all’intersezione tra la facciata dell’edificio
e l’intradosso della falda del tetto. Lo zero di progetto è stato fissato a m 23,00 sul livello
del mare in corrispondenza di quello che è attualmente (e lo sarà anche nel nuovo
intervento) l’accesso carraio all’area.
I terrazzamenti hanno la seguente altezza, calcolata, come previsto nel caso di
copertura piana, dal piano di calpestio del solaio del primo piano abitabile all’estradosso
dell’ultimo solaio:
livello -5: m 3,75;
livello -4: m 4,00 (in corrispondenza della cupola verde più emergente raggiunge i 5,65
m);
livello -3: m 3,05;
livello -2: m 3,05;
livello -1 (piani -1 e -2): m 7,60.
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Progetto di ristrutturazione urbanistica nell’ambito della
struttura alberghiera denominata “HOTEL GARDEN”
La struttura alberghiera esistente presenta una volumetria di 7806,70 mc, sviluppata su
5 livelli, di cui uno interrato, uno al piano terra e tre piani fuori terra.
La suddivisione delle superfici lorde (in mq) e delle volumetrie (in mc) corrispondenti alle
specifiche destinazioni d’uso, presenti ad ogni livello dell’edificio, sono riportate nella
tabella che segue.
Calcolo volume dello stato di fatto (da art. 83, comma 4 del RE)
Quadro riassuntivo dei volumi
Superficie lorda (mq)
mc
Piano interrato
Piano terra
Piano primo
Piano secondo
Piano terzo
846,92
1031,22
582,19
138,29
13,51
2346,90
3207,70
1781,50
428,70
41,90
Totale
2612,13
7806,70
Complessivamente il nuovo intervento si sviluppa su un'area di circa 5830 mq (a cui
vanno sommati gli spazi destinati ai garage) con una volumetria complessiva di
31557,68 mc. La struttura è suddivisa in 7 livelli di cui la maggior parte organizzata su
terrazzamenti digradanti secondo il profilo del pendio esistente. La suddivisione delle
superfici lorde (in mq) e delle volumetrie (in mc) corrispondenti alle specifiche
destinazioni d’uso, per ogni livello dell’edificio, sono riportate nella tabella che segue.
Calcolo volume di progetto (da art. 83, comma 4 del RE)
Quadro riassuntivo dei volumi
Superficie lorda (mq)
mc
Piano +02
Piano +01
Piano terra
Piano -01
Piano -02
Piano -03
Piano -04
Piano -05
Piano -06
82,96
527,51
774,17
1774,3
824,01
675,35
999,28
1312,56
1345,47
264,50
1954,02
3556,35
6379,05
2780,91
2451,84
3508,23
5417,86
5244,92
Totale
8315,61
31577,68
Per la dimostrazione della conformità del progetto alle normative vigenti in materia di
abbattimento delle barriere architettoniche si rimanda al paragrafo 3 “descrizione delle
tecniche prescelte e confronto con le migliori tecniche disponibili”.
2. DESCRIZIONE DEL PROGETTO, DELLE MODALITÀ E DEI TEMPI DI ATTUAZIONE, DELLE
PRESSIONI AMBIENTALI ESERCITATE DURANTE LE FASI DI COSTRUZIONE ED ESERCIZIO
Il progetto scompone la consistenza volumetrica del corpo esistente costruendo rapporti
di scala più congrui con il contesto, da realizzarsi con una successione di terrazzamenti
che assecondano il naturale declivio del terreno verso il mare ed una parte più
propriamente volumetrica che a questa si appoggia e a sua volta si scompone in più
volumi edilizi (tre corpi di differente altezza ed orientamento).
Questi ultimi sono immediatamente riconoscibili non solo per la loro caratterizzazione
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Progetto di ristrutturazione urbanistica nell’ambito della
struttura alberghiera denominata “HOTEL GARDEN”
volumetrica (si tratta infatti di corpi con copertura ad un’unica falda orientata in accordo
con la pendenza del terreno), ma anche per la loro consistenza materica (intonaco per i
paramenti murari, laterizio per le coperture).
La parte basamentale si organizza in cinque livelli terrazzati digradanti verso il mare.
L’intento è chiaramente quello di attenuare l’impatto visivo e paesaggistico
dell’intervento attraverso la costruzione di un paesaggio artificiale che re-interpreta
modalità costruttive e di modellazione del suolo che sono tipiche della tradizione elbana
(tradizione dei muretti a secco), la parte basamentale è completamente realizzata con
un rivestimento in pietra sbozzata (granito elbano o similare) che assieme alla
vegetazione che lo ricopre diviene il vero protagonista di questo paesaggio.
Nei fronti principali verso nord dove vi è la necessità di affaccio delle camere o degli altri
servizi, i terrazzamenti assumono in prospetto l’aspetto di portali in pietra, mentre
l’interfaccia interno-esterno delle camere si trova arretrata di 80 cm ed è ulteriormente
messa in secondo piano da un pergolato metallico continuo.
I terrazzamenti più bassi che ospitano oltre alle camere alcuni servizi sono
completamente coperti da una vegetazione arbustiva che assieme alle piante rampicanti
dei pergolati costruiranno nel complesso l’immagine di una successione di giardini verdi
e fioriti. Solo puntualmente i terrazzamenti sono tagliati dal sistema di scalinate e
percorsi esterni che conducono dalla spiaggia, dal solarium e dalla piscina fino al livello
dell’ingresso.
Il prospetto verso sud (verso monte) identifica l’accesso per il pubblico e si presenta
come un fronte pieno in pietra sospeso da terra tramite pilastri, interrotta in altezza da
una vasca piantumata che consente un ingresso coperto alla hall.
La struttura degli accessi carrabili e pedonali all’area non è in alcun modo modificata.
L’hotel è raggiungibile abbandonando la Strada Provinciale n. 26, scendendo lungo via
Delle Grotte e percorrendo una piccola strada privata che permette di raggiungere la
struttura alberghiera e termina con un’area a parcheggio per la clientela (8 stalli di cui
due per portatori di handicap). L'area è posta direttamente di fronte all’ingresso e da qui
scende la rampa che conduce al livello di parcheggio interrato (18 stalli di cui due per
portatori di handicap). Un percorso carraio, riservato al personale dell’albergo e al
carico/scarico della merce (piano -2 e -5), discende lungo il confine ovest della proprietà
fino ad una piccola area parcheggio in prossimità del ristorante.
Il progetto prevede di soddisfare la domanda esistente mediante l'inserimento di
elementi caratteristici delle più moderne e qualificate strutture alberghiere, di categoria
lusso ed extralusso, in grado di competere con l'offerta nazionale e internazionale.
Il livello d’accesso presenta, oltre alla hall vera e propria e alla reception, una zona di
sosta la cui ampia vetrata affaccia su una vasca d’acqua esterna “a sfioro” che si
protende visivamente verso il mare. Si tratta di ambiti destinati alla prima accoglienza
della clientela dato che un’offerta così variegata e dinamica richiede spazi legati alla
gestione delle diverse “aree di interesse” on site, e quindi aree gestionali connesse con
l’attività proposta.
Sempre al livello dell’ingresso vi sono poi il lounge-bar con parterre inserito nella vasca
d’acqua e una piccola biblioteca/sala lettura. Al di sotto del piano della hall (al piano -1)
è collocata una piccola sala conferenze da 90 posti strettamente legata alla funzionalità
dell’albergo. Il livello della hall e i piani -5 (ristorante e spa) e -6 (zona fitness e piscine)
sono i due poli principali che concentrano le attività complementari alla ricezione.
Al piano -5 troviamo i locali per la ristorazione e in particolare un bar indoor e outdoor (a
servizio delle terrazze solarium e della spiaggia) e il ristorante vero e proprio che
dispone di un ampio spazio esterno. Allo stesso livello si ha l’accesso alla spa disposta
su due piani che offre alla clientela saune finlandesi, bagni di vapore, bagni turchi,
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Progetto di ristrutturazione urbanistica nell’ambito della
struttura alberghiera denominata “HOTEL GARDEN”
calidarium, sanarium e idroterapia. Vi sono ancora un ufficio gestionale, una piccola sala
ingresso/attesa oltre ai vani tecnici (spogliatoi uomo/donna, servizi igienici, magazzini e
depositi). Sono stati progettati anche una beauty farm, corredata da sale e piccoli studi
per massaggi e trattamenti cosmetici-estetici al piano di ingresso e spazi dedicati al
fitness e la piscina interna, collocati al piano inferiore.
Tutti i percorsi esterni, convergono a questo ultimo livello (-6) che termina nella spiaggia
e ospita gli spazi ludici e di sosta come i parterre per la balneazione e la grande piscina
d’acqua marina che nel periodo estivo concorre al circuito spa grazie alle aree dedicate
all’idromassaggio e ai giochi d’acqua per gli ospiti più piccoli. La vasca in progetto ha la
superficie di circa mq 650, sopperendo al carattere poco adatto alla balneazione della
costa sulla quale la struttura insiste.
Per le camere sono stati perseguiti, come prioritari, gli aspetti di privacy e qualità delle
relazioni visive. Ogni unità di ricezione standard (36 in totale) ha una metratura di circa
42 mq, tale da permettere l’individuazione di tre ambiti funzionali: un ingresso con servizi
e guardaroba, un piccolo salotto e la zona letto vera e propria che termina con la vista
verso il mare. Le camere collocate nei terrapieni si aprono verso un piccolo giardino
privato (circa 20 mq) che si configura come un ampliamento all’esterno della camera
stessa affacciato sulla copertura-giardino del terrazzamento sottostante. I terrazzamenti
e i percorsi di fronte le camere non sono di norma praticabili (o lo sono solo per ragione
di manutenzione) in modo tale che ad ogni camera sia assicurato un elevatissimo grado
di privacy e uno sguardo indisturbato verso il mare.
Le unità ai piani -1 e +1 non dispongono del giardino esterno, ma la mancanza è
sopperita dalla presenza di una terrazza-solarium e di una piccola bow-window in legno,
che, aperta nella stagione estiva, costituisce un ulteriore ampliamento della camera
verso l’esterno.
Oltre alle camere normali vi sono sei suite disposte in duplex collocate nel volume
isolato ad est e in quello più ad ovest (al piano +1), caratterizzate da una doppia altezza
con scala di collegamento a vista, che dispongono, oltre che della zona notte soppalcata
al piano superiore (circa 23 mq), anche di una vasta zona giorno (circa 44 mq) che si
apre direttamente verso il giardino la terrazza.
Su ogni piano il cliente gode di una vista verso il mare.
Un ascensore a percorso inclinato collega 6 degli 8 piani della struttura, limitando la
lunghezza dei percorsi interni ipogei. Un altro ascensore con percorso rettilineo collega
invece gli ultimi due piani più prossimi alla spiaggia. Per raggiungere le attrezzature e le
zone di incontro, da ogni camera vi è l’alternativa di un percorso interno e uno esterno
dal giardino, secondo le intenzioni di rendere la struttura alberghiera a piena operatività
annuale.
L’edificio sarà realizzato con tecniche costruttive in opera, principalmente con strutture
portanti verticali in c.a (pilastri e setti) e strutture orizzontali in lastre predalles con
certificazione di tipo sperimentale sulla resistenza al fuoco (REI 120).
Le murature di tamponamento e murature di divisione interna che non necessitano di
particolari accortezze acustiche saranno realizzate in blocchi di laterizio.
I solai saranno realizzati, al di sopra della struttura in lastre predalles, tramite un
massetto in calcestruzzo alleggerito al di sopra del quale sarà posato un materassino
di polietilene estruso con funzione di isolamento acustico (pavimento galleggiante). Le
coperture inclinate saranno isolate termicamente mediante un apposito sistema di "tetto
ventilato" composto da un strato isolante in polistirene espanso opportunamente
sagomato accoppiato con un pannello di legno OSB al di sopra del quale sarà
predisposto il manto di impermeabilizzazione e la protezione in coppi.
La coibentazione delle murature esterne controterra, rivestite esternamente in granito
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struttura alberghiera denominata “HOTEL GARDEN”
dell’Elba, sarà realizzata attraverso la predisposizione di un controplaccaggio interno
contenente lo strato isolante. Per quanto riguarda le pareti perimetrali esterne che
saranno finite a intonaco è stato progettato un involucro edilizio isolato termicamente da
un sistema “a cappotto” in pannelli di fibra di legno. Tale sistema garantisce un alto
potere isolante annullando i ponti termici data la sua continuità di posa sul filo esterno
delle pareti.
La muratura di separazione tra le stanze o tra queste e le parti comuni, sarà realizzata
interamente a secco con doppia orditura metallica e finitura in lastre di gesso rivestito.
All’interno sarà posto lo strato di isolamento termoacustico in pannelli di fibra di legno. Il
materiale coibente verrà scelto tra i prodotti certificati per la bioedilizia.
La scelta di adottare per una larga parte dell’intervento il sistema delle coperture verdi
ha una duplice valenza: da un lato essa si lega ad esigenze di integrazione
paesaggistica, dall’altro ha anche una funzione di natura energetica e di risparmio
complessivo delle risorse. Infatti, anche in conseguenza del suo spessore e degli strati
che la compongono, non solo assicura un evidente incremento delle prestazioni
termiche della struttura, ma ha anche un importante ruolo di accumulo idrico
opponendosi ai fenomeni di dilavamento provocati dalle acque corrive.
Le coperture verdi hanno uno spessore complessivo variabile ma minimo di 40 cm (oltre
alla struttura vera e propria) e sono composte da un primo strato coibente con “guaina di
sacrificio” e telo in t.n.t., da un pannello drenante opportunamente sagomato (cm 5), da
una impermeabilizzazione con guaina in pvc, da uno strato di compensazione in
igroperlite e da uno strato superficiale variabile di terreno vegetale. Particolare
attenzione è stata posta nella progettazione della copertura del ristorante, laddove la
struttura maggiormente si raccorda alla pendenza naturale dell’area. Delle solette
erbose dalla forma semisferica forate da piccoli lucernari tondi ridisegnano il profilo
dell’albergo nella parte più prossima alla linea di costa.
Tutti i muri di controterra saranno protetti da una guaina armata con TNT in poliestere
protetta da un telo bugnato in HDPE. Particolari accorgimenti (giunti waterstop) saranno
tenuti in corrispondenza delle riprese dei getti, in particolare tra piano di fondazione e
muri in elevazione.
Le finiture scelte per le parti murarie esterne sono prevalentemente di due tipi:
l’intonaco, per i volumi edilizi caratterizzati da copertura a falda, la pietra (granito elbano)
per tutte le parti basamentali e i terrazzamenti.
I serramenti saranno realizzati in legno con schermatura solare interna data da tendaggi
avvolgibili, sempre in legno saranno realizzati alcuni elementi architettonici (bowwindows) che puntualmente caratterizzano alcune camere (in particolare nel piano
continuo al di sotto della vasca-piscina pensile).
La copertura delle parti in falda sarà realizzata in tegole di laterizio.
Le altre finiture delle facciate e delle coperture (scossaline, converse,…) saranno
realizzate in rame come visibile dalle tavole di dettaglio.
I parapetti delle terrazze del fronte nord sono realizzate in profili metallici così come i
pergolati che caratterizzano i fronti delle parti terrazzate.
Le finiture interne saranno oggetto di uno studio più approfondito in fase esecutiva
legato anche alla definizione architettonica degli elementi dì arredo, fissi e mobili. In
linea molto generale si ipotizza che, puntualmente, il rivestimento esterno in pietra possa
caratterizzare anche l’interno di alcune camere (in particolare di quelle ricavate al di
sotto dei terrazzamenti verdi) e alcune delle parti comuni.
I pavimenti delle camere saranno realizzati prevalentemente in legno, quelli delle parti
comuni in pietra.
Dal punto di vista insediativo e della natura dei materiali il progetto riflette sulla speciale
collocazione e caratterizzazione paesaggistica dell’area cercando con essa un forte
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Progetto di ristrutturazione urbanistica nell’ambito della
struttura alberghiera denominata “HOTEL GARDEN”
rapporto di integrazione.
I tempi di attuazione sono stimati in circa due anni e mezzo di lavoro a partire dall’inizio
del cantiere.
Per le pressioni ambientali esercitate durante la fase di costruzione (fase di cantiere) si
annuncia che prima dell’inizio dei lavori verrà predisposto apposito piano di demolizione
e riuso dei materiali edilizi ai sensi della DCR 322/05 “linee guida per la valutazione della
qualità energetica ed ambientale degli edifici in Toscana”. In ogni caso i materiali edili
provenienti da demolizioni saranno comunque consegnati a centri specializzati per
consentirne il riuso o il trattamento (ad esempio frantumazione, per consentirne un
nuovo utilizzo), localizzati possibilmente in zona.
Nel corso della realizzazione dell’opera si pone la dovuta attenzione alla protezione della
vegetazione delle immediate circostanze, conservando in particolare le alberature ad
alto fusto più vicine al mare (pini, palme, …) anche al fine di limitare l’impatto visivo
legato alle lavorazioni necessarie (scavi di sbancamento, realizzazione dei
terrazzamenti e dei nuovi edifici).
Si pone altresì attenzione alla tutela della salute pubblica utilizzando mezzi di cantiere a
basse emissioni (classe Euro più recente) e prevedendo specifici accorgimenti per la
riduzione delle polveri generate dal cantiere ed emesse in atmosfera.
Per quanto riguarda la valutazione del tipo e della quantità dei residui della fase di
costruzione (cantiere) si prevede il riuso dei materiali edilizi riciclati, infatti si prevede di
riutilizzare aggregati di materiale lapideo, ricavato dalla frantumazione del tetto alterato
del lapideo, derivante dalle opere di scavo, per la realizzazione del vespaio aerato in
controterra. Tale materiale verrà lavorato in cantiere e costipato a dovere durante la
realizzazione.
Non è previsto il riutilizzo di strutture esistenti.
Come già affermato in merito alla, realizzata per metà in amianto, si intende eliminarla e
provvedere al suo smaltimento.
Si intende eliminare la copertura dell’edificio attuale in amianto e provvedere al suo
smaltimento, effettuando una riqualificazione della struttura.
Relativamente alle pressioni ambientali esercitate durante la fase di esercizio si afferma
che sono stati adottati numerosi dispositivi in relazione all’incremento dell’ecoefficenza
dell’insediamento. Si riportano di seguito in elenco le principali soluzioni tecniche
adottate:
- produzione principale di energia termofrigorifera primaria attraverso pompe di calore
condensate ad acqua a ciclo chiuso, cioè senza prelievo e re-immissione in ambiente.
Tale sistema consente localmente l’abbattimento di emissioni di CO2 e altri gas serra
nell’ambiente;
- installazione di pannelli solari integrati nell’architettura dell’edificio dimensionati per
coprire il 57% del fabbisogno di acqua calda sanitaria dell’albergo e del lunge-bar;
- integrazione di ogni dispositivo di immissione e trattamento dell'aria primaria con
recuperatore di calore del tipo a flussi incrociati per privilegiare il recupero termico
sull'aria esterna, solitamente fonte di notevoli dispendi energetici;
- impianto di illuminazione con l’adozione, ovunque possibile, di lampade a fluorescenza
e utilizzo diffuso di dispositivi volti a ridurre automaticamente il flusso luminoso quando il
livello di illuminamento esterno o interno raggiunga valori tali da garantire il rispetto dei
parametri illuminotecnici;
- gestione di tutto il sistema impiantistico e tecnologico (riscaldamento, climatizzazione,
illuminazione, allarme….) con impianto centrale di supervisione anche allo scopo di
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Progetto di ristrutturazione urbanistica nell’ambito della
struttura alberghiera denominata “HOTEL GARDEN”
ottimizzare la gestione dei diversi impianti;
- adozione diffusa di coperture verdi allo scopo di avere elevati valori di inerzia termica
nelle strutture orizzontali di copertura e di contribuire, attraverso l’accumulo idrico che
queste consentono, ad opporsi ai fenomeni di dilavamento provocati dalle acque corrive;
- impianto di distribuzione idrica con dotazione di circuito duale di distribuzione
recuperando per i WC e per l’irrigazione dei giardini le acque piovane delle coperture e
delle superfici pavimentate non carrabili raccolte in idonea cisterna;
- installazione nell’impianto di distribuzione, dove possibile, di sistemi di riduzione del
flusso in erogazione;
- realizzazione di impianto di fognatura con collegamento a struttura di depurazione
esistente;
- trattamento delle acque meteoriche provenienti dai piazzali carrai e dall’autorimessa
prima dell’immisione nella rete di scarico con apposito impianto di diseoleazione e
dissabbiatore;
- prima dell’inizio dei lavori verrà predisposto apposito piano di demolizione e riuso dei
materiali edilizi ai sensi della DCR 322/05 “linee guida per la valutazione della qualità
energetica ed ambientale degli edifici in Toscana”. In ogni caso i materiali edili
provenienti da demolizioni saranno comunque consegnati a centri specializzati per
consentirne il riuso o il trattamento (ad esempio frantumazione, per consentirne un
nuovo utilizzo);
- predisposizione di apposita isola ecologica.
3. DESCRIZIONE DELLE TECNICHE PRESCELTE E CONFRONTO CON LE MIGLIORI TECNICHE
DISPONIBILI
Come è stato già anticipato assieme a tecnologie costruttive tradizionali compaiono
materiali che appartengono al vasto campo della bio-architettura, bio-edilizia.
In riferimento alle migliori tecnologie disponibili (BAT) per realizzare l'opera o l'intervento
saranno per lo più utilizzati materiali edilizi certificati bio, come di seguito precisato.
Solaio piano terra:
solaio realizzato attraverso posa in opera di aggregati di materiale lapideo ricavato dalla
frantumazione del tetto alterato del lapideo, derivante dalle opere di scavo, e aerato
tramite la posa di tubi forati in pvc dello spessore di 15 cm disposti parallelamente in
direzione nord-sud a una distanza massima di 4 metri, collegati alle due estremità con
tubi di raccordo di cui uno collegato con tubi di esalazione convogliati in copertura. Tale
tipo di vespaio, tenendo arieggiato lo strato più prossimo al terreno, si è dimostrato un
efficace sistema di isolamento alle infiltrazioni di gas radon.
Muratura di tamponamento perimetrali:
eseguita con blocchi tipo “MICROTON” ad incastro, particolare laterizio porizzato
nell’argilla espansa con farina di legno. In questo materiale si sommano, alla naturale
capacità termica del cotto, l'isolamento dei micropori e la veloce trasmigrazione
dell'umidità. Il MICROTON è un prodotto certificato da I.C.E.A. per A.N.A.B. come
riscontrabile dall’”Elenco dei licenziatari e dei materiali per la bioedilizia certificati”.
Anche la malta verrà scelta tra i prodotti dello stesso elenco.
Murature di tamponamento interne:
dove non sussistono problemi di isolamento acustico, sono eseguite secondo le
modalità esplicate alla voce precedente.
Pareti divisorie interne:
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struttura alberghiera denominata “HOTEL GARDEN”
le divisioni tra camere sono realizzate con doppia orditura metallica e rivestimento in
lastre di gesso rivestito “tipo knauf” dello spessore totale non inferiore a 225 mm. In
ciascuna intercapedine sarà inserito un materassino in fibra di legno "tipo Isolkenaf"
dello spessore di 60 mm (materiale certificato A.N.A.B.). Le lastre in gesso rivestito sono
invece collaudate dal punto di vista biologico-abitativo come da certificato rilasciato
dall'Istituto di Bioarchitettura di Rosenheim, con certificazione di qualità ISO 9001.
Questi materiali vengono utilizzati anche per tutti i contro-placcaggi interni secondo le
seguenti modalità: orditura metallica con rivestimento in doppio strato di lastre in gesso
rivestito ed interposto materassino in fibra di legno "tipo Isolkenaf" dello spessore di 60
mm (materiale certificato A.N.A.B.). Altre pareti interne sono realizzate con gli stessi
materiali ma ad orditura semplice per uno spessore totale di 125 mm.
La muratura di vani tecnici e impiantistici è realizzata in blocchi di calcestruzzo cellulare
espanso autoclavato allo scopo di garantire una resistenza al fuoco REI 120. Alcuni
elementi murari, quali parapetti e balconate, sono in bimattone a tre fori di una ditta
licenziataria di prodotti certificati per la bio-edilizia (elenco A.N.A.B.).
Intonaco esterno:
intonaco naturale con calce idraulica come coesivo di una ditta licenziataria di prodotti
certificati per la bio-edilizia (elenco A.N.A.B.).
Intonaco interno:
nelle limitate parti non interessate da pareti, controplaccaggi o contro-soffitti in lastre di
gesso rivestito, precedentemente descritti, verranno impiegati intonaci minerali con calce
aerea come coesivo o intonaci di gesso naturale (elenco A.N.A.B.).
Rivestimento esterno:
parte dell’involucro edilizio, nella percentuale riscontrabile dai prospetti è rivestito in
lastre di granito elbano di San Piero, pietra naturale autoctona. L’escavazione, effettuata
su porzioni del plutone granodioritico del Monte Capanne prive di fenocristalli di
ortoclasio, viene attualmente portata avanti quasi esclusivamente da una sola
Cooperativa che gestisce tre delle quattro cave attive. Dal punto di vista geologico ciò
che viene definito commercialmente “Granito dell’Elba” è una Granodiorite a grana fine
di colore grigio-chiaro in alcuni punti tendente al bianco. L’origine autoctona e la sua
disponibilità in loco sono parametri che ne fanno un materiale utilizzabile in un’ottica
ecologica. Le lastre dello spessore di 3 cm andranno applicate per incollaggio tramite
prodotti certificati per la bio-edilizia (elenco A.N.A.B.). Un secondo tipo di rivestimento
realizzato in doghe di legno di essenza nazionale interessa le bow-windows che
caratterizzano alcune delle camere e delle suites.
Pacchetti di copertura:
la tecnologia delle coperture verdi contribuisce, oltre che alla qualità ambientale esterna
dell’edificio, al confort interno per i suoi apporti positivi in termini di isolamento acustico,
risparmio energetico, inerzia termica e azione contro gli agenti inquinanti. Nella
stratigrafia che la compone troviamo il drenaggio con igroperlite naturale, al di sotto del
terreno vegetale per almeno 15 cm da piantumare con essenze arbustive tipiche della
macchia mediterranea. L’igroperlite è un materiale naturale e in quanto tale certificato
per la bioedilizia (A.N.A.B.). Le coperture inclinate sono ventilate grazie alla presenza di
una strato isolante in polistirene espanso e finite da un tradizionale manto in coppi. Per
quanto riguarda le coperture praticabili si prevede un rivestimento in lastre di granito
elbano dello spessore di 3 cm incollato con prodotti privi di solventi chimici.
Isolamento acustico partizioni interne:
tutte le partizioni interne o i controplaccaggi sono realizzati in cartongesso a doppia
lastra con interposto uno strato di isolamento acustico in pannelli in fibra di legno.
Particolare attenzione è stata prestata alle divisioni tra camere contigue e tra spazi
pubblici e camere allo scopo di garantire la massima protezione dai rumori, mediante
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pareti a doppia orditura metallica e rivestimento in doppie lastre di gesso rivestito tipo
“knauf”, atte a garantire un potere fonoisolante Rw=62 dB. Tra camera e camera,
camera e corridoio, auditorium e spazi comuni viene realizzato un cordolo di
separazione acustica composto da quintuplo corso di mattoni pieni in laterizio con
striscia sottoparete in celenit da 2 cm e bordi laterali in materiale resiliente. Sui solai per
la realizzazione di pavimenti galleggianti viene posato un telo costituito da membrana
bituminosa con tessuto in poliestere a cellula aperta tipo “phonosil Cabox”, con potere
fonoisolante per i rumori di calpestio non inferiore a 27 dB. La struttura a verde pensile
presenta superfici non omogenee ed è costituita da materiali con caratteristiche di
assorbimento acustico (vegetazione, substrati, feltri, presenza di acqua…) che
abbattono la riflessione esterna e la trasmissione attraverso le coperture, garantendo
l’insonorizzazione della superficie sommitale.
Impianto di fognatura:
sarà realizzato a partire dal principio di totale separazione tra acque meteoriche e acque
nere e saponate. Le acque saponate provenienti da bagni o cucine saranno trattate in
una vasca condensa grassi prima di unirsi in una condotta di scarico commune con le
acque nere che invece trovano alla base di ogni colonna di scarico un sifone
ispezionabile a pozzetto. Tutti i cambi di direzione saranno sempre realizzati con curve
massime di 45° e i raccordi presenteranno pozzetti prefabbricati ispezionabili. Le
tubazioni entroterra saranno realizzate generalmente in PVC tipo UD-SDR41. Il dislivello
del terreno sarà superato attraverso la predisposizione di apposita pompa
elettromeccanica che consentirà dal punto più basso di raccolta di convogliare i reflui
attraverso una dorsale posta sul lato est dell’area di intervento, fino alla condotta
comunale. Prima dell’uscita dal lotto sarà posizionato un ulteriore pozzetto ispezionabile.
La rete di raccolta delle acque meteoriche comprende la raccolta delle acqque
provenienti dalle aree pavimentate pedonali e carraie, dai giardini pensili, dalle coperture
degli edifici. Si uniscono a tale rete di scarico anche le acque raccolte alla base delle
rampe dei garage di origine piovana e le acque di pulizia e dilavamento dei garage
stessi, raccolte tramite adeguate pilette poste al centro della corsia di circolazione. Le
acque piovane delle coperture e delle superfici pavimentate non carrabili verranno
raccolte in un’idonea cisterna con capacità di accumulo determinate secondo opportuni
calcoli idraulici e comunque in ragione di 0,3 litri minuto per mq per una pioggia costante
oraria con tempo di ritorno ventennale di durata 12 ore. Esse saranno riutilizzate per
l’irrigazione delle aree verdi a giardino e per il rifornimento dello scarico dei WC. Le
acque piovane provenienti dalle coperture verdi saranno intercettate e riportate in mare
in modo controllato, quelle provenienti dai piazzali carrai e dall’autorimessa saranno
trattati preventivamente con apposito impianto di disoleazione e dissabbiatore.
Anche per quanto riguarda le finiture sono stati selezionati prodotti e criteri che
rispondono ai criteri della bio-architettura, prediligendo materiali naturali e riducendo al
minimo i materiali sintetici, alzando, di conseguenza, il livello di sicurezza per la salute
dell’edificio e degli utenti.
Finiture di pareti interne e rivestimenti a soffitto:
tutte le partizioni interne, le contropareti e i controsoffitti sono finite con lastre di
cartongesso tipo “knauf”, collaudate dal punto di vista biologico-abitativo come da
certificato rilasciato dall’Istituto di Bioarchitettura di Rosenheim. Dove ve ne sia
necessità l’isolamento è realizzato con materiali inseriti nell’elenco dei prodotti certificati
da A.N.A.B. per la bioedilizia.
Finiture di pavimentazioni:
le pavimentazioni interne dei percorsi e degli spazi comuni, il rivestimento delle scale e
le parti lastricate esterne saranno realizzate in lastre di granito elbano dello spessore di
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3 cm (si rimanda alla precedente voce rivestimento esterno per le argomentazioni a
riguardo). Le camere presentano invece un rivestimento in legno, prodotto della
tradizione. Verranno predilette le essenze autoctone. Gli spazi di servizio avranno una
pavimentazione in gres porcellanato, prodotto inserito nell’elenco A.N.A.B.
Serramenti:
finestre, fisse o apribili, porte-finestre, alzanti scorrevoli, lucernari verranno realizzati con
infissi in legno di origine autoctona e vetri incolori con caratteristiche prestazionali atte a
ridurre il dispendio energetico. Pannelli scorrevoli in doghe di legno di essenza
autoctona caratterizzano i prospetti delle bow-windows fungendo da breise soleil.
Colle:
si prediligeranno, ove possibile, colle e dispersioni prive di solventi chimici.
Tinteggiatura:
verranno utilizzate ove possibile tinte a calce in pasta bianca o colorata, secondo
prodotti inseriti nell’elenco A.N.A.B.
Protezione del legno:
per i pannelli scorrevoli breise soleil verranno utilizzati prodotti e vernici naturali per
proteggere il legno dall’aggressione di radiazione solare, agenti atmosferici e salsedine.
Pavimenti in legno e rivestimenti saranno trattati con olii e cere naturali.
Per ridurre l'utilizzo delle risorse naturali e le emissioni di inquinanti, minimizzando le
fonti di impatto, sono state scelte le soluzioni di seguito descritte.
Isolamento termico:
Il grado di isolamento termico dell'edificio di progetto garantisce valori di trasmittanza
termica delle strutture opache e trasparenti perimetrali inferiori del 50% ai limiti di legge
vigenti (D.Lgs. 152/05, D.Lgs. 311/06, D.M. 11.03.08). Per quanto riguarda le pareti
perimetrali esterne è stato progettato un involucro edilizio isolato termicamente da un
sistema “a cappotto”. Tale sistema garantisce un alto potere isolante annullando i ponti
termici data la sua continuità di posa sul filo esterno delle pareti. Anche la coibentazione
delle coperture avviene tramite pannelli in fibra di legno, mentre i giardini pensili
rappresentano un fattore di isolamento termico aggiuntivo sulle coperture, in funzione
dei materiali adottati e dello spessore della stratificazione raggiunto, diminuendo la
dispersione termica verso l'esterno in inverno e limitando il riscaldamento della copertura
in estate e portando benefici nel riscaldamento invernale e nella climatizzazione estiva.
Sistemi solari passivi:
L'impianto solare termico è dimensionato per coprire il 57% del fabbisogno di acqua
calda sanitaria (a.c.s.) dell'albergo e del lounge-bar. Il sistema è costituito da 20 pannelli
alimentanti due bollitori da 2.000 lt/cad. per una potenza installata totale di 36 kW.
Secondo una stima effettuata mediante software, l'utenza richiede 68 MWh/anno per il
riscaldamento dell'a.c.s. mentre il sistema solare è in grado di fornire 39 MWh/anno, con
un rendimento pari al 54%. Ciò permetterà di risparmiare 4.870 mq/anno di gas metano
e di evitare la conseguente emissione di 10 ton/anno di CO2.
Produzione di energia da fonti rinnovabili:
L'impianto a pompa di calore acqua-acqua, che utilizza come fonte energetica il calore
contenuto nell'acqua del mare, integra l'energia termica prodotta dal solare termico per
coprire il 100% del fabbisogno di a.c.s. e contemporaneamente riscaldare/raffrescare gli
ambienti dell'albergo e del lounge-bar. L'impianto solare termico fornisce 39 MWh/anno
ovvero il 57% del fabbisogno totale annuo di energia richiesta per il riscaldamento
dell'a.c.s.. La quota restante è coperta dalla pompa di calore.
Riduzione uso acqua potabile:
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Si prevede l'adozione di riduttori di flusso su tutti i punti di utilizzo dell'acqua
calda/fredda. E' stato prevista l'installazione di un doppio impianto di distribuzione
dell'acqua per gli usi secondari da recupero (WC).
Recupero e riuso acque meteoriche:
Si prevede l'adozione di un sistema di recupero e accumulo delle acque meteoriche
provenienti dalle coperture degli edifici da impiegare per utilizzi secondari, ovvero per il
carico delle cassette wc e per l'irrigazione delle aree verdi.
Il sistema è costituito da una vasca in CLS della capacità di 15 mc, e da un gruppo di
rilancio per distribuire l'acqua ai vari utilizzi. L'acqua meteorica proveniente dalle
coperture viene veicolata alla vasca di accumulo attraverso una rete di raccolta
realizzata mediante l'impiego di tubazione in PVC; le acque eccedenti i 15 mc saranno
scaricate direttamente a mare.
Saranno sempre rispettati le indicazioni di legge in relazione al risparmio energetico, di
cui alla Legge 9.01.1991 n.10 (regolamento di attuazione- Decreto del Presidente della
Repubblica 26.08.1993 n. 412) e ancora dal Decreto Legislativo 29.12.2006 n. 311.
Per la gestione intelligente dell’unità abitativa si accennano alle dotazioni domotiche e di
sicurezza. Infatti è prevista l'adozione di un sistema di gestione e controllo di tutte le
funzioni necessarie alla sorveglianza dell'albergo, dalla supervisione di tutti gli impianti
fino alla gestione degli aspetti amministrativi contabili e di gestione del cliente. In
particolare impianti di questo tipo garantiscono:
- ottimizzazione dei consumi con controlli della temperatura e dell'umidità relativa;
- attivazione dei servizi elettrici solo a camera occupata;
- applicazione automatica di strategie di energy saving a camera non occupata.
Per la dimostrazione della conformità del progetto alle normative vigenti in materia di
abbattimento delle barriere architettoniche (Legge n. 13 del 09.01.1989 e D. M. 236 del
14.06.1989) si sottolinea che per l’accessibilità da parte dei portatori di handicap sono
previste le seguenti soluzioni: in prossimità dell’ingresso due posti auto riservati a
portatori di handicap che, tramite una leggera rampa, possono raggiungere agevolmente
la soglia d’ingresso e tutte le zone comuni a livello: hall, bar, biblioteca, uffici e servizi
igienici. Gli arredi fissi e le attrezzature sono tali da consentire il transito di sedia a ruote
e la pavimentazione è orizzontale, complanare e non sdrucciolevole. I servizi igienici
rispondono alle dimensioni minime richieste dalla normativa ovvero cm 180 x 180.
Gli ascensori, dotati di cabine di dimensione minima cm. 140 x 110 e porte con luce
netta minima di 80 cm, portano ai piani di parcheggio interno (con due posti riservati),
auditorium, magazzini, ristorante, bar e i solarium esterni con piscina. Come stabilito
dalla normativa sono previste quattro camere accessibili, al livello -4 in quanto ubicate
nelle vicinanze di una via di esodo accessibile e di un luogo “sicuro statico”. Sono state
dimensionate con arredi, percorsi e spazi di manovra che consentono l’uso agevole
anche da parte di persone su sedia a ruote; i servizi igienici garantiscono le manovre per
un agevole utilizzo degli apparecchi sanitari. Il bagno è inoltre dotato di opportuni
corrimano e di campanello di emergenza. La luce netta delle porte dei vari locali e delle
camere rispetta una luce minima netta di cm 80, l’altezza delle maniglie è di 90 cm da
terra. Negli infissi, le maniglie o i dispositivi di comando, sono posti ad un’altezza di cm
115.
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Progetto di ristrutturazione urbanistica nell’ambito della
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4. DESCRIZIONE DEI MOTIVI DELLA SCELTA TRA LE ALTERNATIVE PROGETTUALI POSSIBILI
Trattandosi del progetto di ristrutturazione urbanistica di una struttura alberghiera
esistente non è stato possibile considerare una alternativa localizzativa, al contrario è
stata analizzata l'opzione zero, cioè l'ipotesi di non realizzazione del progetto ed il
mantenimento dello stato di fatto.
Nell'ipotesi di non realizzazione del progetto (opzione zero) l'unica alternativa è il
mantenimento dello stato di fatto, cioè della struttura alberghiera esistente (Hotel
Garden) realizzata negli anni settanta, ma da quasi un decennio non più utilizzata e
pertanto destinata ad un rapido deperimento sostanziale della sua qualità.
L’edificio esistente non presenta caratteristiche edilizie ed architettoniche di particolare
pregio. Esso è costituito sostanzialmente da due corpi di fabbrica diversamente
strutturati dal punto di vista architettonico, posti in sequenza secondo un allineamento
perpendicolare alla linea di costa. Il corpo, posto più a monte, composto di un unico
piano contine la maggior parte delle camere che si aprono con una vista diagonale verso
il mare; quello posto nella parte più a ridosso della costa è invece più compatto e alto
(tre piani) e ospita le restanti camere e i servizi generali dell’albergo.
I materiali con i quali l’edificio è costruito non sono di particolare pregio: intonaco per le
parti principali in elevazione, pietra a spacco disposta ad opus incertum per alcune parti
basamentali, legno per gli infissi.
Anche i materiali utilizzati nelle sistemazioni degli spazi aperti non sono certo di
particolare pregio (cemento, piastre di ghiaino lavato, cotto, alcune parti in pietra ad
opus incertum) e proprio per loro varietà dimostrano la mancanza di un disegno unitario
ed organico.
Si evidenzia che circa metà della copertura attuale è in amianto.
In particolare proprio le parti più prossime al mare rivelano uno stato di degrado evidente
che si manifesta in particolare nell’erosione delle opere di protezione dal mare (per altro
realizzate con un cemento a vista di bassa qualità), nell’abbandono delle piccola
spiaggia artificiale realizzata con una incerta cordonatura in cemento nascosta da
alcune rocce, nel totale deperimento del piccolo pontile di approdo.
In merito alle valenze percettive l’albergo esistente, che pur presenta un assetto
volumetrico abbastanza poco intergrato con l’orografia dell’area avendo il corpo
principale a tre piani che si innalza proprio sul fronte vicino alla costa, dal mare risulta
complessivamente poco visibile grazie alla presenza della vegetazione esistente.
5. DESCRIZIONE DELLE CONDIZIONI AMBIENTALI INIZIALI, CON RIFERIMENTO PARTICOLARE
AGLI STATI DI QUALITA’
Per l’analisi della qualità ambientale si fa riferimento alle componenti singole
dell'ambiente potenzialmente soggette ad un impatto da parte del progetto proposto.
Popolazione:
Portoferraio è un comune di circa 12.000 abitanti della provincia di Livorno, primo
comune dell'Isola d'Elba per popolazione e secondo per estensione dopo Marciana.
Dati del Censimento ISTAT 2001 riportano una popolazione residente di 11.508 unità (di
cui Maschi 5.535, Femmine 5.973), una densità per Kmq di 242,5 ab/kmq, un numero di
famiglie pari a 4.804 unità, un numero di abitazioni di 6.170 unità.
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La tabella che segue riassume alcuni dati di popolazione, attività economiche, trasporti,
uso del suolo, tratti dal sito dell’ARPAT.
Fauna:
La descrizione che segue è tratta dalla Relazione sullo Stato dell’Ambiente della
Regione Toscana, anno 2008, a cura di ARPAT Agenzia Regionale per la Protezione
dell’Ambiente della Toscana (pubblicato in maggio 2008).
Nelle acque marine della Toscana, tra la costa e i confini delle acque territoriali, su una
superficie di circa 20.000 km2, è stata valutata la biodiversità della fauna ittica
utilizzando i dati che sono stati raccolti dal 1985 al 2007 con i programmi di ricerca
GRUND e MEDITS: si tratta di oltre 3000 campionamenti realizzati con una rete a
strascico sul fondo marino fino a 800 m di profondità.
Complessivamente sono state identificate e analizzate 307 specie tra pesci, crostacei e
molluschi, che rappresentano la gran parte della macrofauna marina, escludendo però le
specie pelagiche, che a ragione della loro abbondanza e mobilità avrebbero alterato la
rappresentazione geografica. Tutti i campionamenti sono stati raggruppati su uno
schema a griglia di 3x3 miglia nautiche (circa 31 km2) in quanto tale distanza
rappresenta l’unità minima di campionamento.
Il numero di specie rinvenute in ogni unità presentano i valori più elevati nelle aree di
nursery, ovvero di concentrazione dei piccoli, principalmente quelle costiere, dove si
concentrano ad esempio triglie e paraghi, quelle intorno alla batimetrica dei 100 m
(moscardini e gattucci), tra le isole di Gorgona e Capraia (naselli), e infine tra la Corsica
e il banco di Santa Lucia, che è praticamente una zona vergine non interessata dalla
pesca.
Le zone a massima biodiversità più evidenti sono quindi localizzabili tra l’Isola d’Elba e il
golfo di San Vincenzo, intorno alla Capraia, e nelle zone profonde a nord della Corsica;
sono zone a elevata valenza ecologica in cui l’attività di pesca o è irrilevante o
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Progetto di ristrutturazione urbanistica nell’ambito della
struttura alberghiera denominata “HOTEL GARDEN”
comunque non incide negativamente sulla struttura delle popolazioni ittiche. La
situazione del popolamento ittico costiero risulta molto migliore vicino all’Isola d’Elba (25
specie che rappresentano il 90% della biomassa) rispetto a quella di fronte a Viareggio
(sole 16 specie).
Dall’analisi del Fitoplancton l’andamento generale indica una fisionomia stagionale dei
popolamenti, rappresentata da picchi nel periodo primaverile, estivo e autunnale. I valori
medi della densità fitoplanctonica per singola stazione indicano che in prossimità delle
foci dei fiumi ci sono concentrazioni maggiori, mentre i valori più bassi sono rilevati a
Marina di Castagneto e presso la stazione di controllo situata all’Isola d’Elba.
Flora:
Dal punto di vista naturalistico l’area non presenta particolari elementi di rarità; bisogna
invece rilevare come in relazione ai sistemi vegetazionali l’area si distingue certamente
per l’essere ricompresa all’interno di un’ampia superficie a bosco – arbusteto- (composto
in massima parte da pini domestici - pinus pinea) che interessa anche i lotti limitrofi ed in
particolare la parte più alta del rilievo, fino ad arrivare, vicino al mare, ai giardini, già
segnalati, di villa Aybea e Giuseppina all’Alberone.
L’origine di tale pineta non sembra essere propriamente spontanea; certamente non lo è
quella che costituisce il giardino di villa Aybea (la piantagione di pini per la creazione di
zone è d'altronde tipico di molti giardini delle ville novecentesche in tutto l’ambito
mediterraneo), ma una importante testimonianza di come il carattere di questo territorio
potesse essere un tempo molto diverso si ha, come descritto da Maria Pia Cunico e
Paola Muscari, proprio in corrispondenza della villa all’Alberone dal “vecchio esemplare
di platano, pianta piuttosto insolita qui all’Elba, malridotto dalle frequenti potature, ma
ancora ben visibile nel piatto profilo della spiaggia di Schipparello. Questo albero è una
delle poche testimonianze che questo tratto di baia fosse un tempo caratterizzato da
coltivazioni e pochi alberi a foglia caduca” (da Maria Pia Cunico, Paola Muscari, Giardini
nell’isola d’Elba, Leo S. Olschki,2007).
Suolo:
Le analisi geologiche, geotecniche e geognostiche sono state eseguite dalla Società
GEOPROVE S.a.s. di Lucca e dalla Ditta LARI POZZI di Razzetto Giacomo & C. S.a.s.
mentre il rapporto tecnico delle indagini è stato redatto dal dr. Geologo Cesare Bettini,
come ampiamente documentato nell’allegato D “Relazione indagini geologiche e
idrogeologiche”.
I sondaggi sono stati eseguiti in data 23.06.2008 e distribuiti in maniera programmata
nell’intera area d’indagine al fine di ottenere un quadro delle caratteristiche
geomeccaniche dei materiali affioranti sul versante. In uno degli otto sondaggi eseguiti
l’operatore ha rilevato la presenza della falda alla profondità di 1,78 m dal piano
campagna (p.c.).
Per acquisire maggiori informazioni sono stati programmati 3 sondaggi con carotaggio in
continuo ed un numero congruo di stese sismiche a rifrazione per onde P e SH al fine di
classificare il suolo di fondazione secondo le disposizioni dettate dal D.M. 14.01.2008. Di
seguito si riportano i risultati dei sondaggi:
- sondaggio S1 eseguito in corrispondenza della prova penetrometrica dinamica P7 nei
pressi della linea di costa a valle delle strutture in elevazione esistenti, suggerisce la
presenza di uno spessore detritico compreso tra il p.c. ed i primi 4.0-5.0m dal p.c.;
l’evidente variazione cromatica segna il passaggio al tetto alterato del litotipo lapideo
locale;
- sondaggio S2 eseguito in corrispondenza della prova penetrometrica dinamica P1 sulla
pedata di terrazzo immediatamente a monte della struttura in elevazione esistente,
17
Comune di Portoferraio (LI), località Schiopparello
Studio di Impatto Ambientale
Progetto di ristrutturazione urbanistica nell’ambito della
struttura alberghiera denominata “HOTEL GARDEN”
presenta un primo orizzonte con spessore pari a circa 9.3 m costituente la coltre detritica
poggiante al di sopra del tetto alterato del litotipo lapideo; variazioni cromatiche interne a
tale strato sono indicativi di modifiche granulometriche interne ai geomateriali terrigeni;
- sondaggio S3 eseguito in corrispondenza della prova penetrometrica dinamica P3 sulla
medesima pedata sede del sondaggio S2, presenta un grado di fratturazione della roccia
di questo settore del versante molto intenso e tale da non consentire l’estrazione di una
carota integra, ma solo residui di roccia frantumati dal martello di fondo foro. Le
variazioni cromatiche registrate hanno permesso il riconoscimento dei geomateriali, con
un orizzonte detritico dello spessore medio di circa 3.0 m ed il successivo passaggio al
tetto alterato del lapideo compreso tra 3.0 e 9.8 m dal p.c. La porzione sottostante è
indicativa dell’intercettazione del lapideo maggiormente integro.
Per la campagna geofisica sono stati effettuati n.2 profili sismici per onde P ed SH
disposti in modo opportuno per la caratterizzazione sismica dell’intero settore di
versante oggetto d’interesse. I risultati hanno fornito la caratterizzazione stratigrafica e
geomeccanica del sottosuolo. I campioni recuperati durante il carotaggio hanno
consentito un’appropriata taratura dei risultati sismici e di attribuire i seguenti intervalli di
velocità: coltre detritica superficiale per S1, serpentiniti da mediamente a fortemente
fratturate per S2 , serpentiniti poco fratturate per S3.
E’ stato considerato il parametro “R.Q.D.” (Rock Quality Designation) della roccia, che
varia tra 0 e 100 e qualifica la roccia secondo la classificazione di Barton. Il parametro
RQD valutato direttamente sul litotipo lapideo locale affiorante ha valore pari a 35 (roccia
scadente), poichè la roccia mostra un elevato grado di alterazione oltre che evidenti,
caotici e frequenti sistemi di frattura. Essendo presenti più sistemi di fratture con
spaziatura molto ridotta, il comportamento meccanico dell’ammasso roccioso può
essere assimilato a quello di una sabbia o di una ghiaia molto addensata.
Per quanto concerne il calcolo dell’azione sismica l’isola d’Elba ricade in zona sismica 4,
per cui il valore dell’accellerazione massima ag da adottare è pari a 0,05 g. Nel caso in
oggetto le peculiarità fisico-meccaniche dei geomateriali sono state valutate sulla base
dei risultati delle campagne geognostiche diversificate nelle tipologie. In particolare sulla
base dei risultati delle indagini sismiche i terreni indagati sono stati classificati mediante
la determinazione del parametro VS30, come appartenenti alla categoria “A” cioè
“Ammassi rocciosi affioranti o terreni molto rigidi caratterizzati da valori VS30 superiori a
800 m/s, eventualmente comprendenti in superficie uno strato di alterazione, con
spessore massimo pari a 3 m”.
Dalla carta della permeabilità locale si deduce che il livello d’imposta delle fondazioni è
formato da materiali impermeabili (permeabilità per fratturazione di grado basso)
rappresentati dalle Serpentiniti.
Classificazione sismica:
La classificazione sismica è la suddivisione di un determinato territorio in specifiche
aree, caratterizzate da un comune rischio sismico.
La prima fonte legislativa in materia è il D.M. LL.PP. del 19 marzo 1982, che classificava
in modo molto generico il territorio nazionale in aree a basso e ad alto rischio sismico.
Con l'ordinanza P.C.M. n. 3274 del 20 marzo 2003 venivano delegati gli enti locali ad
effettuare la classificazione sismica di ogni singolo comune, in modo molto dettagliato, al
fine di prevenire eventuali situazioni di danni a edifici e persone a seguito di un
eventuale terremoto. Inoltre, in base alla zona di classificazione sismica, i nuovi edifici
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Comune di Portoferraio (LI), località Schiopparello
Studio di Impatto Ambientale
Progetto di ristrutturazione urbanistica nell’ambito della
struttura alberghiera denominata “HOTEL GARDEN”
costruiti in un determinato comune, così come quelli già esistenti durante le fasi di
ristrutturazioni, devono adeguarsi alle corrispondenti normative vigenti in campo edilizio.
Secondo il provvedimento legislativo del 2003, i comuni italiani sono stati classificati in 4
categorie principali, in base al loro rischio sismico, calcolato sia per frequenza che per
intensità degli eventi. La classificazione dei comuni è in continuo aggiornamento man
mano che vengono effettuati nuovi studi in un determinato territorio, venendo aggiornata
per ogni comune dalla regione di appartenenza.
- Zona 1: sismicità alta: Comprende 708 comuni.
- Zona 2: sismicità media: Comprende 2.345 comuni (in Toscana alcuni comuni ricadono
nella zona 3S che ha le medesime caratteristiche della zona 2).
- Zona 3: sismicità bassa: Comprende 1.560 comuni.
- Zona 4: sismicità molto bassa: Comprende 3.488 comuni.
Il comune di Portoferraio ha classificazione sismica: zona 4 (sismicità molto bassa),
come da applicazione dell’Ordinanza P.C.M. n. 3274 del 20.03.2003.
Acque superficiali e sotterranee:
Le informazioni che seguono sono state ricavate dal rapporto tecnico delle indagini
redatto dal dr. Geologo Cesare Bettini, come ampiamente documentato nell’allegato D
“Relazione indagini geologiche e idrogeologiche”.
Dalla carta della distribuzione dei pozzi limitrofi si evince la presenza di un pozzo (n°
6982) nelle immediate vicinanze dell’area sulla quale è prevista la realizzazione della
piscina, collocato all’interno della proprietà, di possible uitilizzo per il riempimento
periodico della vasca.
Le caratteristiche dei pozzi presenti nell’area di indagine sono riportate nella seguente
tabella, tratta dalla tavola “Risorsa idrica locale”, di cui all’all. D “Relazione indagini
geologiche e idrogeologiche”:
Tipologia pozzo
Numero
pozzo
Localizzazione m
S.L.M.
Distanza dal
progetto
Pozzo romano
6982
2
10
Pozzo romano
6259
10
160
Pozzo romano
3867
15
165
Pozzo romano
3891
25
240
Pozzo trivellato-artesiano
3865
30
360
Pozzo romano
3743
6
265
Pozzo romano
6327
3
286
Sulla base di misure dirette effettuate in pozzo e nel piezometro per il sondaggio S1, la
falda a ottobre 2008 era collocata a 3,20 m dal p.c. e a 4,67 m dal p.c. rispettivamente.
Misure recenti effettuate a gennaio 2009 dopo un periodo caratterizzato da precipitazioni
intense hanno fatto registrare il tetto della falda a quota 2,40 m dal p.c. Nei settori di
versante ubicati più a monte le misure sui piezometri hanno indicato l’assenza della
falda (fatto attribuibile ad un efficiente drenaggio profondo delle acque); quindi si ritiene
improbabile l’interazione tra la stessa e la struttura di fondazione. Al contrario, nel
settore vallivo, vanno considerate le oscillazioni positive e negative del livello
piezometrico e quindi dell’interazione fondazione-falda acquifera, da trattare con l’utilizzo
di specifici materiali da costruzione rigorosamente idrorepellenti.
19
Comune di Portoferraio (LI), località Schiopparello
Studio di Impatto Ambientale
Progetto di ristrutturazione urbanistica nell’ambito della
struttura alberghiera denominata “HOTEL GARDEN”
Dall’analisi della situazione idrografica superficiale del contesto si evince che il settore
direttamente interessato dalla proposta progettuale è distante dall’asta di deflusso del
principale corso d’acqua limitrofo (480-500 m come dalla tavola “Carta idrologica”, di cui
all’all. D “Relazione indagini geologiche e idrogeologiche”).
Aria:
Per la caratterizzazione del territorio comunale non sono presenti all’interno dello stesso
postazioni di rilevamento della qualità dell’aria ambiente.
Le stime delle emissioni emerse dall’inventario e l’analisi della serie storica dei dati dal
1994 al 1999 sono servite per classificare il territorio dal punto di vista della qualità
dell’aria come ricadente in classe A (rif. Delibera di Giunta Regionale n. 1406 del
21.12.2001 della Regione Toscana “Presa d’atto della valutazione della qualità dell’aria
ambiente ed adozione della classificazione del territorio regionale ai sensi degli artt. 6-78-9 del Decreto Legislativo n.351/1999”), per gli inquinanti biossido di zolfo, biossido di
azoto, piombo, materiale particellato file PM10 (polveri sottili), monossido di carbonio,
benzene.
Nelle zone e agglomerati di tipo A (tabella seguente) si devono mantenere i livelli delle
sostanze inquinanti al di sotto dei valori limite e si deve predisporre un piano di
mantenimento della qualità dell’aria al fine di preservare la migliore qualità dell’aria
ambiente compatibile con lo sviluppo sostenibile.
Diffusività atmosferica:
La diffusività atmosferica è la condizione che permette la dispersione delle sostanze
inquinanti accumulate nei bassi strati dell'atmosfera.
Il grado di diffusività è determinato dall'interazione di 3 fattori: l'intensità del vento, la
turbolenza atmosferica e l'orografia del territorio preso in esame.
20
Comune di Portoferraio (LI), località Schiopparello
Studio di Impatto Ambientale
Progetto di ristrutturazione urbanistica nell’ambito della
struttura alberghiera denominata “HOTEL GARDEN”
Tale parametro, attualmente classificato in alta, media e bassa diffusività, risulta
direttamente proporzionale alla capacità di dispersione di inquinanti in una determinata
area (es. territorio comunale).
Grazie al suo studio, è stato possibile verificare che, in alcune aree geografiche, comuni
rurali privi di impianti industriali ma a bassa diffusività atmosferica possono fare
registrare valori di sostanze inquinanti nell'aria maggiori rispetto a vicine città
maggiormente industrializzate, il cui territorio comunale è caratterizzato da alta diffusività
atmosferica (fonte: Margherita Azzari (a cura di) Atlante GeoAmbientale della Toscana
(Regione Toscana). Novara, Isituto Geografico De Agostini, 2006. Pag. 61: La diffusività
atmosferica).
Il comune di Portoferraio ha Diffusività atmosferica alta, Ibimet CNR 2002.
Biomonitoraggio della qualità dell’aria:
I mappaggi effettuati in Toscana con i licheni epifiti come bioindicatori avevano l'obiettivo
di stimare l'entità dell'inquinamento atmosferico provocato da sostanze fitotossiche (in
particolare SO2, NOX, O3) nel territorio della Provincia di Livorno; le analisi effettuate
dall’ARPAT hanno permesso di classificare il territorio secondo la seguente scala di
giudizio di naturalità/alterazione:
Valore di BLS
Giudizio
Colore
Maggiore di 40 ambiente senza apprezzabili alterazioni della qualità dell'aria Blu
30-40
ambiente con lievi alterazioni della qualità dell'aria
Verde
20-30
ambiente con alterazioni della qualità dell'aria
Giallo
10-20
ambiente con marcate alterazioni della qualità dell'aria
Arancione
5-10
ambiente con forti alterazioni della qualità dell'aria
Rosso
0-5
ambiente con forti alterazioni della qualità dell'aria
Bruno
Per l’isola d’Elba i risultati sono rappresentati nella figura che segue.
21
Comune di Portoferraio (LI), località Schiopparello
Studio di Impatto Ambientale
Progetto di ristrutturazione urbanistica nell’ambito della
struttura alberghiera denominata “HOTEL GARDEN”
L’Isola d'Elba è un caso molto particolare. Da un lavoro effettuato alcuni anni fa,
utilizzando i licheni, dal centro G. Bacci per conto della Provincia di Livorno, risultava
che la qualità dell'aria dell'isola d'Elba era scadente, tanto che il valore massimo di IAP
riscontrato era di 23.
Con la collaborazione dei colleghi biologi dell'ARPAT e di alcuni ricercatori
dell'Università di Siena, nel 1999 è stato fatto un nuovo biomonitoraggio dell'isola,
utilizzando il nuovo protocollo stabilito a Roma nel convegno organizzato dall'ANPA. I
risultati sono stati completamente diversi: il valore medio di IAP è risultato di 40, il valore
massimo riscontrato a Poggio (Marciana) è stato di 100.
Sempre nel Comune di Marciana è stata riscontrata la Lobaria pulmonaria, specie rara
estremamente sensibile all'inquinamento atmosferico.
Fattori climatici:
Il comune di Portoferraio è posto ad una altitudine che va da 0 (minimo) a 645
(massimo) metri s.l.m., con una escursione altimetrica di 645 m ed una zona altimetrica
classificata come collina litoranea.
Il clima è particolarmente mite con una temperatura annuale fra i 15° ed i 16°; le medie
stagionali sono di 10° in inverno, 14° in primavera , 23° in estate e 17° in autunno.
La media annua della temperatura è di 15,7°: la med ia di gennaio è di 9,3°, quella di
luglio 24,3°.
Le temperature mensili del mare sono: aprile 19°, m aggio 20,2°, giugno 24°.1, luglio
26°.8, agosto 27°.3, settembre 25°.5 e ottobre 23°. 1. l'essere al di fuori delle rotte delle
perturbazioni atlantiche, l'armoniosa proporzione tra territorio e sviluppo costiero, le
calde correnti che provengono da Ovest, regalano all'isola un clima mite, mediterraneo,
con circa 10∞ di media annuale e soprattutto un cielo limpido e sereno per la maggior
parte dell'anno.
Di seguito si presenta una tabella delle medie climatiche tratta dal portale
http://www.ilmeteo.it per il comune di Portoferraio.
Mese
T min
T max
Precip.
Umidità
Gennaio
5 °C
9 °C
62 mm
77 %
NNW 16 km/h
4 ore
Febbraio
5 °C
10 °C
72 mm
76 %
SSE 16 km/h
4 ore
Marzo
6 °C
12 °C
58 mm
75 %
NNW 16 km/h
5 ore
Aprile
9 °C
14 °C
50 mm
76 %
SSE 9 km/h
6 ore
Maggio
12 °C
19 °C
41 mm
76 %
NNW 9 km/h
6 ore
Giugno
15 °C
22 °C
28 mm
73 %
NNW 9 km/h
8 ore
Luglio
19 °C
26 °C
15 mm
68 %
NNW 9 km/h
9 ore
Agosto
19 °C
26 °C
31 mm
72 %
NNW 9 km/h
8 ore
Settembre
16 °C
23 °C
59 mm
76 %
NNW 9 km/h
7 ore
Ottobre
13 °C
18 °C
96 mm
80 %
SSE 9 km/h
5 ore
22
Vento
Eliofania
Comune di Portoferraio (LI), località Schiopparello
Studio di Impatto Ambientale
Progetto di ristrutturazione urbanistica nell’ambito della
struttura alberghiera denominata “HOTEL GARDEN”
Novembre
9 °C
14 °C
86 mm
81 %
SSE 16 km/h
4 ore
Dicembre
6 °C
10 °C
65 mm
79 %
N 16 km/h
4 ore
Medie mensili riferite agli ultimi 30 anni, basate sui dati della stazione di Elba-Monte
Classificazione climatica:
La classificazione climatica dei comuni italiani è stata introdotta dal D.P.R. n. 412 del 26
agosto 1993, tabella A e successive modifiche ed integrazioni: “Regolamento recante
norme per la progettazione, l'installazione, l'esercizio e la manutenzione degli impianti
termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia”, in attuazione dell'art.
4, comma 4, della L. 9 gennaio 1991, n. 10.
In breve gli oltre 8.000 comuni italiani sono stati suddivisi in sei zone climatiche, per
mezzo della tabella A allegata al decreto.
Sono stati forniti inoltre, per ciascun comune, le indicazioni sulla somma, estesa a tutti i
giorni di un periodo annuale convenzionale di riscaldamento, delle sole differenze
positive giornaliere tra la temperatura dell'ambiente, convenzionalmente fissata a 20 °C,
e la temperatura media esterna giornaliera; l'unità di misura utilizzata è il grado giorno
(GG).
La zona climatica di appartenenza indica in quale periodo e per quante ore è possibile
accendere il riscaldamento negli edifici. I sindaci dei comuni possono ampliare, a fronte
di comprovate esigenze, i periodi annuali di esercizio e la durata giornaliera di
accensione dei riscaldamenti, dandone immediata notizia alla popolazione. Al di fuori di
tali periodi, gli impianti termici possono essere attivati solo in presenza di situazioni
climatiche che ne giustifichino l'esercizio e, comunque, con durata giornaliera non
superiore alla metà di quella prevista a pieno regime.
Il comune di Portoferraio ha Classificazione climatica: zona C, con 1025 gradi giorno.
Paesaggio:
Dal punto di vista morfologico il terreno è caratterizzato da una evidente pendenza e
scende dalla quota di circa +32 m fino al livello del mare prima in modo più ripido (nella
parte più a sud attraversata diagonalmente dalla strada di accesso), poi
progressivamente più dolce.
La parte di terreno direttamente interessata dell’intervento edilizio (e sostanzialmente
coincidente con quella occupata dall’edificio esistente) è caratterizzata da una pendenza
media del 13-14 %.
Delle sistemazioni storiche che potevano caratterizzare questo tratto di territorio non si
ha traccia considerevole, come mostrano anche gli elaborati che compongono il quadro
conoscitivo del Regolamento Urbanistico del Comune di Portoferraio. Nel complesso
pertanto l’integrità di questa parte di paesaggio intesa come permanenza dei caratteri
distintivi naturali ed antropici storici, risulta abbastanza bassa. Come rileva la tavola
degli elementi di valore ambientale del “quadro conoscitivo” del Regolamento
Urbanistico l’area non risulta caratterizzata da “sistemi alberati, giardini e colture
notevoli”, né da altri elementi di particolare interesse ambientale.
Parlando delle valenze percettive certamente l’area dal punto di vista della qualità visiva
ha evidenti potenzialità sceniche e panoramiche, legate alla sua posizione baricentrica
rispetto alla rada di Portoferraio. Rivolgendo lo sguardo verso il mare è pertanto
possibile scorgere alla sinistra il profilo della città storica e delle sue fortificazioni che
23
Comune di Portoferraio (LI), località Schiopparello
Studio di Impatto Ambientale
Progetto di ristrutturazione urbanistica nell’ambito della
struttura alberghiera denominata “HOTEL GARDEN”
chiudono l’orizzonte ed individuano chiaramente questo tratto di mare protetto. Queste
particolari qualità di relazione visiva sarebbero ulteriormente rafforzate dalla morfologia
specifica dell’area (che in quel punto si innalza lievemente rispetto ai declivi più dolci che
la circondano) tuttavia essa resta in grandissima parte inespressa proprio per la
presenza della fitta pineta, che permette di scorgere liberamente il mare solo quando si
è scesi in prossimità di esso. Visto dal mare questo tratto di costa si caratterizza per la
sostanziale dolcezza dei rilievi che scendono verso il mare in gran parte coperti dai
boschi di pini.
Non si registrano nel profilo paesaggistico elementi naturali ed antropici di particolare
rilievo in grado di costituire punti di riferimento notevoli se non, come precedente
rilevato, il leggero innalzarsi della collina proprio alle spalle della struttura alberghiera
esistente.
Ambiente urbano e rurale:
Nel complesso il tratto di costa all’interno del quale il lotto si inserisce è caratterizzato da
una edificazione puntuale (non centralizzata su un unico polo ma sparsa nel versante)
composta principalmente da residenze private più o meno di pregio. Il Piano Strutturale
del comune di Portoferraio colloca l’area all’interno del sistema territoriale costiero e
all’interno del sub-sistema insediativo caratterizzato da aree di insediamento diffuso. In
questo contesto la struttura dell’Hotel Garden risulta certamente quella
dimensionalmente più rilevante anche se nelle viste dal mare appare abbastanza
nascosta dietro la vegetazione esistente. In questo senso proprio per il carattere della
vegetazione che contraddistingue l’area dimostra un’alta capacità di assorbire
visivamente le modificazioni senza una diminuzione sostanziale della sua qualità.
Patrimonio storico, artistico e culturale:
Dal punto di vista architettonico la struttura più significativa situata nelle vicinanze (circa
100 m verso ovest) è Villa Aybea (segnalata nelle vecchie carte come Villa Fantozzi),
che risale all’inizio del Novecento ed è caratterizzata da uno stile chiaramente
storicizzante che si ritrova anche nella vicina e altrettanto importante Villa Giuseppina
all’Alberone (circa 400 m verso est). La villa è realizzata in laterizio a vista ed è
immediatamente riconoscibile per la torretta belvedere che ordina tutta la composizione;
altrettanto importante è il suo giardino che fronteggia il mare composto prevalentemente
da un bosco di pini domestici (pinus pinea) e delimitato da un lungo muro di bordo da cui
emerge una sorta di “casina da the” che offre un sguardo protetto verso la rada.
Ai sensi della Parte Seconda del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio nell’area di
intervento in oggetto non sono presenti Beni Culturali tutelati, nelle aree limitrofe si
devono soprattutto segnalare i resti della villa romana delle Grotte in loc. Le Grotte (circa
600 m ad ovest rispetto l’area di intervento).
Rumore:
Le informazioni presentate sono tratte dalla descrizione dell’ARPAT dello stato in
Toscana della redazione del Piano Comunale di Classificazione Acustica (PCCA), uno
strumento importante di pianificazione territoriale. Attraverso il PCCA il Comune
suddivide il proprio territorio in zone acusticamente omogenee a ciascuna delle quali
corrispondono precisi limiti da rispettare e obiettivi di qualità da perseguire. Pertanto il
Comune col PCCA fissa gli obiettivi di uno sviluppo sostenibile del territorio nel rispetto
della compatibilità acustica delle diverse previsioni di destinazione d’uso dello stesso e,
24
Comune di Portoferraio (LI), località Schiopparello
Studio di Impatto Ambientale
Progetto di ristrutturazione urbanistica nell’ambito della
struttura alberghiera denominata “HOTEL GARDEN”
nel contempo, individua le eventuali criticità e i necessari interventi di bonifica per
sanare le situazioni esistenti.
Dalla ricognizione effettuata dai tecnici ARPAT, risulta che il 31% dei Comuni Toscani
non ha ancora dato avvio alla procedura che porta all'approvazione dei Piani (73% a
luglio 2004) e che solo il 17% sia giunto all'approvazione degli stessi. In termini di
popolazione risulta che il 43% “è coperto” da un Piano di Classificazione Acustica
approvato e che il 40% ha un Piano solamente adottato.
Il comune di Portoferraio risulta sprovvisto di Piano di Zonizazione acustica.
Pressioni antropiche, scarichi, depurazioni:
Le determinanti allo stato di fatto considerate sono i fattori popolazione, turismo, attività
economiche (Fonte ARPAT, aggiornamento 04.03.2009).
Questi indicatori descrivono la distribuzione spaziale e/o temporale della popolazione
residente e la densità abitativa nell'area di interesse al fine di valutare l'incidenza dello
sviluppo demografico sulla disponibilità della risorsa e sulla naturalità dell'ecosistema.
Il comune di Portoferraio presenta una costa di lunghezza lineare 25,6 km ed una
superficie di circa 50 kmq sulla quale sono insediati circa 12.000 abitanti; la densità di
popolazione è di 239 ab/kmq (469 ab/km). Sul totale della provincia di Livorno
(lunghezza della costa 380 km circa) il comune di Portoferraio corrisponde a circa il 10%
di lunghezza del litorale, in termini di superficie corrisponde a circa il 5% del territorio
provinciale (complessivamente di 906 kmq), infine per numero di abitanti corrisponde a
circa il 4% della popolazione provinciale (di 302.468 unità).
Si segnala la rilevanza del fenomeno turismo nella zona di interesse in qualità di
potenziale consumo delle risorse ed impatto sugli ecosistemi.
Il comune di Portoferraio conta circa 650.000 presenze turistiche all’anno con una
incidenza del turismo in termini di presenze/abitante del 35,3%. Sul totale della provincia
di Livorno (6.522.020 presenze turistiche) il comune di Portoferraio incide per il 10%.
Per quanto riguarda le attività economiche si fornisce la distribuzione spaziale e/o
temporale del PIL al fine di valutare l'andamento dell'economia per quantificare le spinte
economiche ed i processi di trasformazione a cui è sottoposto un territorio.
Il PIL stimato per il comune di Portoferraio è di 402 miliardi, pari a circa il 4% del PIL
dell’intera provincia di Livorno (10.127 miliardi).
Le pressioni considerate sono le seguenti: attività produttive, carico organico potenziale,
carichi trofici, traffico marittimo, uso del suolo (Fonte ARPAT, aggiornamento
03.03.2009).
Per le attività produttive è stato considerato il numero di occupati nei diversi settori
produttivi allo scopo di quantificare la pressione esercitata dalle attività in termini di
consumo delle risorse e apporto di inquinanti. Il comune di Portoferraio (dati ISTAT
1996) conta 338 addetti nel settore manifatturiero, 685 addetti nel settore trasporti, per
un totale di 3.501 addetti. Sul totale della provincia di Livorno il comune di Portoferraio
incide per il 2% sul numero di addetti del settore manifatturiero (14.612 totali nella
provincia), per il 9% sul numero di addetti del settore trasporti (7.597 totali nella
provincia), per il 5% sul numero di addetti complessivo (67.947 totali nella provincia).
Il carico organico potenziale stima i carichi totali da sottoporre a depurazione al fine di
valutare la pressione esercitata sulla qualità della risorsa idrica dai carichi inquinanti che
teoricamente giungono ad essa. Il comune di Portoferraio presenta un carico organico
potenziale di 13.786 ab/equivalenti nel settore civile, 6.718 ab/equivalenti nel settore
25
Comune di Portoferraio (LI), località Schiopparello
Studio di Impatto Ambientale
Progetto di ristrutturazione urbanistica nell’ambito della
struttura alberghiera denominata “HOTEL GARDEN”
industriale, 1.242 ab/equivalenti nel settore zootecnico, per un totale di 21.745
ab/equivalenti. Sul totale della provincia di Livorno il comune di Portoferraio incide per il
4% sul carico organico potenziale nei settori civile (313.775 ab/equivalenti nella
provincia) e industriale (182.502 ab/equivalenti nella provincia), incide per il solo 1% sul
carico organico potenziale nel settore zootecnico (84.722 ab/equivalenti nella provincia)
e complessivamente incide per il 4% (587.909 ab/equivalenti nella provincia).
Per i carichi trofici si stima la quantità di azoto e fosforo potenzialmente immessa
nell'ambiente idrico da parte del settore civile, industriale agricolo e zootecnico.
Il comune di Portoferraio presenta un carico trofico complessivo di azoto di 95,6
tonnellate/anno, di cui 62 tonnellate/anno nel settore civile, 3,4 tonnellate/anno nel
settore industriale, 6,3 tonnellate/anno nel settore zootecnico, 23,9 tonnellate/anno nel
settore agricolo. Per il fosforo il carico trofico complessivo è di 27 tonnellate/anno, di cui
9,2 tonnellate/anno nel settore civile, 0,9 tonnellate/anno nel settore industriale, 1,3
tonnellate/anno nel settore zootecnico, 15,5 tonnellate/anno nel settore agricolo.
Per il traffico marittimo si valuta la pressione esercitata sull'ambiente marino dal traffico
marittimo, commerciale e turistico, ed i potenziali fattori di alterazione grave degli
ecosistemi (rischi di sversamento).
Per il comune di Portoferraio il porto di Portoferraio presenta una media di merci
movimentate di 685.262 tonnellate/anno e di passeggeri movimentati di 1.937.492
passeggeri/anno (media anni 1996-1997).
Per l’uso del suolo si descrive la destinazione in uso per una determinata porzione di
territorio, tratta dal CORINE LAND COVER.
Per il comune di Portoferraio il settore urbano (classi 111-112) rappresenta il 4,1% della
superficie comunale, il settore industria e trasporti (classi 121-124) rappresenta l’1,4%
della superficie comunale, il settore seminativi non irrigui (classe 211) e seminativi Irrigui
(212) è pari allo 0% della superficie comunale, il settore colture (classi 213-243)
rappresenta il 25,6% della superficie comunale, il settore boschi e pascoli (classi 244324) rappresenta il 49,3% della superficie comunale, il settore altro (classi 331-522)
rappresenta il 19,6% della superficie comunale.
L’indicatore di risposta considerato è il Bilancio depurativo, che permette di conoscere il
rapporto tra la necessità di depurazione e la reale capacità depurativa degli impianti
esistenti nell'area di interesse (Fonte ARPAT, aggiornamento 04.03.2009).
Per il comune di Portoferraio il carico organico da depurare (somma civile ed industriale)
è pari a 20.504 ab/equivalenti, la potenzialità dei depuratori è di 2.000 ab/equivalenti, da
cui il carico potenzialmente depurato corrisponde al 10%. Sul totale del carico organico
da depurare della provincia di Livorno (498.392 ab/equivalenti) il comune di Portoferraio
incide per il 4%, per l’intera provincia la potenzialità dei depuratori è di 554.670
ab/equivalenti, da cui il carico potenzialmente depurato corrisponde al 90%.
Radiazioni ionizzanti
L’informazione sulla presenza, allo stato di fatto, di impianti di stazioni radio base (SRB)
e postazioni radiotelevisive (RTV), è stata censita da ARPAT per la Regione Toscana
mediante il database SIRA (Sistema Informativo Regionale Ambientale della Toscana),
consultabile on line.
Per il comune di Portoferraio si contano 25 siti, tra impianti di stazioni radio base (SRB)
e postazioni radiotelevisive (RTV), per i quali ARPAT esegue monitoraggi dei livelli di
radiazioni ionizzanti e valuta il rispetto dei limiti di legge.
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Progetto di ristrutturazione urbanistica nell’ambito della
struttura alberghiera denominata “HOTEL GARDEN”
Radiazioni non ionizzanti:
Con la nascita dell'Agenzia Regionale per la protezione Ambientale della Toscana
(ARPAT), il problema della protezione delle NIR (radiazioni non ionizzanti) e' stato
affrontato con vigore, come testimonia l'insediamento di un'apposita Commissione
permanente "Radiazioni non ionizzanti", con funzione di elaborazione, studio e ricerca,
predisposizione di pareri, proposta e progetti. Essa fornisce indicazioni generali e linea
guida, che mirano, tra l'altro, a far diventare l'Agenzia un corpo unitario ed omogeneo.
Nel settore dei campi elettromagnetici (CEM) a 50 Hz, l'elevata presenza di sorgenti, nei
luoghi di vita e di lavoro, nonche' di centrali elettriche pubbliche e private su tutto il
territorio, con la conseguente presenza di numerosi elettrodotti ad alta tensione, ha
comportato un attivita' molto intensa nella misura e modellizzazione dei campi elettrici e
magnetici indotti.
In alcuni punti particolarmente critici, sono state effettuate, in tutti i dipartimenti
provinciali dell'ARPAT, approfondite indagini, anche con acquisizioni in continuo.
Per il comune di Portoferraio è stato misurato l’elettrodotto “Unica linea dell’Elba” avente
un voltaggio di 132 kV, presso la località Bucine Condotto Les Papilos. Sono stati
effettuati 11 siti di misura hot spot (non in continuo) con un risultato di Hmax 1,8
microtesla e con la registrazione della violazione di alcune distanze previste dal DPCM
23.04.1992 (pur non indicando le posizioni precise).
6. DESCRIZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI SIGNIFICATIVI DEL PROGETTO
Si descrivono i prevedibili effetti che la realizzazione del progetto comporta
sull'ambiente, per le sole componenti ambientali (di cui al paragrafo precedente) che li
presentano.
Flora:
Nella scelta di alberi e delle piante arbustive si è tentato da un lato di utilizzare specie
con caratteristiche vegetazionali adatte al sito in questione, dall’altro di pensare questi
spazi in un rapporto di continuità paesaggistico-ambientale con il bosco più vicino. Come
già accennato l’albergo si inserisce all’interno di una parte di collina che scende verso il
mare in gran parte ricoperta di una folta vegetazione costituita da pini domestici e
marittimi. Anche se, come si è già sottolineato, l’origine di questa pineta è probabilmente
tutt’altro che spontanea tuttavia essa attualmente caratterizza in modo inequivocabile il
paesaggio di questo tratto di costa perciò per quanto riguarda i nuovi alberi primari che
si intendono piantare, in particolare tra i diversi terrapieni, la scelta è stata quella di
utilizzare parzialmente i pini domestici con l’intento di attenuare la discontinuità
dell’intervento con il paesaggio circostante e di integrare contemporaneamente l’assetto
vegetazionale inserendo altre piante caratteristiche della macchia mediterranea come il
leccio – quercus ilex - (che “ricopriva sicuramente in epoca preistorica tutto il territorio
dell’Elba”) e la quercia da sughero – quercus suber -. Bisogna anche ricordare che tra gli
alberi esistenti che vengono conservati, oltre ai pini domestici, vi sono, in particolare
nell’area più prossima al mare, alcune palme ora di notevole dimensione, che già
“decoravano” gli esterni dell’hotel esistente.
Le parti superiori dei diversi terrazzamenti verdi (che non sono comunque praticabili e
costituiscono semplicemente lo scenario verde dell’affaccio delle camere) sono invece
caratterizzati da una vegetazione bassa erbacea ed arbustiva, composta da altre specie
tipiche della macchia mediterranea che formano dei “giardini spontanei” e profumati con
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Progetto di ristrutturazione urbanistica nell’ambito della
struttura alberghiera denominata “HOTEL GARDEN”
diverse fioriture. Tra le specie arbustive si possono ricordare senz’altro le ginestre –
cytisus scoparium, spartium junceum, calicotome spinosa - il rosmarino – rosmarinus
officinalis - il corbezzolo - arbustus unedo - l’alimo – atriplex halimus. Per i rampicanti
che rivestono i pergolati si utilizzano prevalentemente glicini e gelsomini, puntualmente
le rose.
Non sussistono impatti verso questa componente ma si rimanda al successivo paragrafo
per le mitigazioni, costituite dalla ricerca di totale integrazione dell’opera con la
vegetazione esistente e di progetto.
Suolo:
Con l’usilio dei sopralluoghi, effettuati lungo un congruo intorno dell’area di interesse e
mediante i risultati sia delle verifiche di stabilità che delle campagne geognostiche e
dell’indagine geofisica, si è potuto diagnosticare l’attuale assenza di specifiche
problematiche legate all’integrità del settore di versante interessato dalle proposte
progettuali; ne deriva quindi un parere completamente favorevole alla realizzazione
dell’opera.
Per le parti delle strutture di fondazione eventualmente impostate sulla coltre detritica
(considerata satura in acqua) si segnala la necessità di valutare opportunamente la
distribuzione dei carichi in modo da limitare l’eventualità di insorgenza di problematiche
connesse con l’innesco di cedimenti differenziali.
Sulla base dei risultati della campagna geofisica il suolo di fondazione è stato
classificato come appartenente alla categoria “A” cioè “Ammassi rocciosi affioranti o
terreni molto rigidi caratterizzati da valori VS30 superiori a 800 m/s, eventualmente
comprendenti in superficie uno strato di alterazione, con spessore massimo pari a 3 m”.
Non sussistono impatti verso questa componente ma si rimanda al successivo paragrafo
per le mitigazioni mediante correttivi idraulici e per la definizione di “fattibilità
condizionata”.
Scavo della piscina:
Come anticipato precedentemente in riferimento all’ottemperanza delle norme P.A.I. (art.
20), l’allegato D “Relazioni indagini geologiche e idrogeologiche” dichiara che possiamo
attestare che l’area prevista come sede per la piscina risulta già modificato da interventi
pregressi che hanno trasformato la morfologia originaria. In tale ottica, le opere in
progetto non prevedono modifiche di tale entità da innescare motivi di degrado della
risorsa litorale; per cui si ritiene che le specifiche contenute nella relazione tecnica
abbiano compiutamente trattato l’argomento riguardo alle verifiche della compatibilità
degli interventi di difesa della costa e degli abitati costieri rispetto alla complessiva
dinamica costiera.
Il manufatto piscina si sviluppa esclusivamente al di sotto del piano campagna (per
quanto riguarda il corpo di fabbrica) mentre in superficie l’unica variazione rispetto
all’attuale è la pavimentazione, che per altro viene a svilupparsi in area già
morfologicamente trasformata, per cui si ritiene che non ci siano interferenze di alcun
genere con la dinamica del moto ondoso, nel senso che il manufatto possa in qualche
modo ostacolare e/o ridurre la dinamica del movimento.
Si fa presente che la sede della piscina si trova su una zona leggermente inclinata verso
Nord-Est, ad una distanza di circa 50-60 m dalla parete rocciosa, peraltro divisa dalla
medesima da una pendice terrazzata, per cui, allo stato attuale, non sussistono pericoli
e/o rischi di distacchi gravitativi che possono essere di nocumento a persone e/o cose;
la situazione d’incolumità per persone e/o cose continuerà a sussistere anche a seguito
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Progetto di ristrutturazione urbanistica nell’ambito della
struttura alberghiera denominata “HOTEL GARDEN”
delle realizzazioni di progetto, in quanto non sono previste modifiche all’assetto
gradonato della pendice.
Non sussistono impatti verso la componente suolo generati dallo scavo della piscina.
Acque superficiali e sotterranee:
Nei settori di versante ubicati più a monte le misure sui piezometri hanno indicato
l’assenza della falda (fatto attribuibile ad un efficiente drenaggio profondo delle acque);
quindi si ritiene improbabile l’interazione tra la stessa e la struttura di fondazione. Al
contrario, nel settore vallivo, vanno considerate le oscillazioni positive e negative del
livello piezometrico e quindi dell’interazione fondazione-falda acquifera, da trattare con
l’utilizzo di specifici materiali da costruzione rigorosamente idrorepellenti.
Non sussistono impatti verso questa componente in quanto dall’analisi della situazione
idrografica superficiale del contesto si evince che il settore direttamente interessato dalla
proposta progettuale è distante dall’asta di deflusso del principale corso d’acqua
limitrofo.
Acque di scarico della piscina:
dalla carta idrogeologica, nella quale vengono descritte le caratteristiche di permeabilità
delle formazioni locali, si evince che il sito su cui verrà realizzata la piscina ricade sui
depositi alluvionali. Tale formazione possiede una permeabilità medio-bassa che
aumenta in corrispondenza dei sottili orizzonti a maggior componente ciottolosa, inoltre,
poggia al di sopra del letto alterato del litotipo lapideo (serpentiniti) caratterizzato da una
permeabilità bassa. In contesti simili l’immissione di quantitativi di un certo livello di
acqua clorata della piscina può determinare un aumento del grado di saturazione dei
terreni argillosi con conseguenti processi di sottopressione alla base della fondazione e
successivi cedimenti strutturali.
Si evidenzia che le acque di una piscina subiscono un processo di clorazione (aggiunta
di cloro all’acqua) per eliminare gli agenti patogeni e altri organismi pericolosi per la
salute umana. Il cloro residuo però può esercitare effetti potenzialmente tossici se una
parte o tutta di acqua clorata viene smaltita nell’ambiente senza appositi pretrattamenti
di declorazione, che riportano i valori di percentuale del cloro nei limiti imposti dal D. L.
152/99 sia che vengano recapitate in pubblica fognatura, sia che vengano indirizzate
nelle acque pubbliche o disperse nel suolo.
Per quanto riguarda lo scarico di svuotamento di una piscina, ai sensi del D.P.G.R.
n°28/R del 23.05.2003 punto e) tab.1 All. 1, i limi ti delle sostanze ad azione disinfettante
recapitanti in pubblica fognatura derivanti da piscine sono i seguenti: cloro attivo libero <
1,8 mg/l Cl2; cloro attivo combinato < 0,2 mg/l Cl2; cloro isocianurico < 75 mg/l.
Si genera impatto dalla componente acque di scarico della piscina, tale per cui si
assume come obbligatoria la necessità di declorare le acque della piscina stessa, come
descritto nel prossimo paragrafo relativamente alle opere di mitigazione.
Specchi d’acqua di progetto:
è prevista la realizzazione di uno specchio d’acqua di profondità massima pari a 30 cm
nell’intorno della terrazza ristorante, trattasi presumibilmente di acque trattate con cloro
per eliminare gli agenti patogeni e altri organismi pericolosi eventualmente presenti. Non
essendo una vasca d’acqua adatta alla balneazione le acque non sono sottoposte a
declorazione (come avviene invece per le piscine).
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Progetto di ristrutturazione urbanistica nell’ambito della
struttura alberghiera denominata “HOTEL GARDEN”
Non sussistono impatti da questo elemento di progetto.
Paesaggio:
Nel valutare l’inserimento del progetto nel contesto paesaggistico si evidenzia che lo
stato di fatto dell’area versa in condizioni di degrado e di abbandono, pertanto
l’inserimento del nuovo intervento ha la duplice valenza di ammodernare la struttura
alberghiera (con demolizione dell’esistente e ricostruzione ex novo) e riqualificare
l’intorno nel suo complesso.
Le tavole grafiche di progetto evidenziano oltre che le forme, i rapporti volumetrici, i
materiali e i colori della nuova architettura, anche il ruolo affidato alla vegetazione
nell’integrazione del manufatto nel paesaggio costiero.
In particolare nella vista da nord è anche possibile scorgere la relazione con i pochi
edifici vicini (ville private con giardino); relazione che si esplica nella scala dei volumi
edilizi, nei materiali semplici (intonaco e laterizio per le coperture) e nella continuità
orrizontale che si instaura ad esempio tra il muro di recinzione di villa Aybea e la
sequenza dei terrazzamenti della parte basamentale dell’albergo.
Non sussistono impatti verso questa componente ma si rimanda al successivo paragrafo
per le mitigazioni, costituite dalla ricerca di totale integrazione dell’opera con il
paesaggio.
Ambiente urbano e rurale:
Sulla base di quanto detto del sistema insediativo i caratteri dell’edificio esistente
versano in pessime condizioni ma sono abbastanza nascosti dietro la vegetazione
esistente, che contraddistingue l’area per essere molto fitta e densa.
Dal punto di vista insediativo vi è una diversa collocazione della volumetria di progetto
rispetto allo stato di fatto: oggi infatti si può osservare un unico corpo che contiene le
camere che si dispone a scendere da Sud a Nord e che si alza di due piani proprio nella
parte più a contatto con la linea di costa (il sistema vegetazionale è però in grado di
mitigarne la volumetria). Nel nuovo progetto, invece, si è operata un’inversione portando
a monte i blocchi edilizi emergenti, mentre i terrazzamenti (contenenti le camere e i
locali di ristorante, bar e spa) si raccordano all’orografia, ridisegnando il pendio mediante
la realizzazione di tetti verdi e la ricerca della mssima integrazione della vegetazione
esistente.
Come già detto in riferimento alla Relazione paesaggistica e ai relativi allegati (allegato
E) le scelte progettuali adottate sono volte a favorire l’inserimento nell’ambiente della
nuova struttura e gli conferiscono congruità rispetto all’intorno.
Non sussistono impatti verso questa componente, in quanto non vengono messe in atto
modifiche rilevanti all’intorno-paesaggio, ma si rimanda al successivo paragrafo per le
mitigazioni, costituite dalla ricerca di totale integrazione dell’opera con l’intorno.
Indicatori di sostenibilità:
Non si individuano effetti negativi sulla tutela della diversità biologica e sulla tutela dal
rischio di esposizione ai campi elettromagnetici.
Si individuano effetti positivi sulla diminuzione delle emissioni in atmosfera di gas-serra e
sull’assorbimento della CO2, infatti considerando che la CO2 assorbita è proporzionale
alla biomassa prodotta le scelte progettuali sono volte al rispetto dell’ambiente
circostante e all’incremento di vegetazione sempreverde (pinus pinea, palme e
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Cupressus sempervirens), integrata da coperture verdi (terrazzamenti con vegetazione
arbustiva per una superficie complessiva di 2.120 mq).
Il progetto si configura quindi sostenibile in termini di bilancio di CO2 ed ha un valore
molteplice in relazione al cambiamento climatico globale e all'effetto serra, al rispetto del
protocollo di Kyoto ma anche all'uso delle risorse naturali e al rispetto delle peculiarità a
scala locale.
7. DESCRIZIONE DELLE MISURE PER MITIGARE GLI IMPATTI AMBIENTALI NEGATIVI
Si descrivono le misure previste per evitare, ridurre e compensare, dal punto di vista
ambientale, gli effetti negativi del progetto sull'ambiente (durante la realizzazione o
durante la gestione degli interventi), per le componenti generanti impatto di cui al
paragrafo precedente.
Flora:
La principale opera di mitigazione adottata è costituita dallo stesso assetto volumetrico
del progetto che, come descritto nelle scelte progettuali di carattere insediativovolumetrico, decrescendo verso il mare attraverso una successione di terrazzamenti
cerca di assecondare ed integrarsi nel naturale pendio del terreno.
L’insieme delle opere a verde, delle ri-piantumazioni delle specie arboree esistenti o
comunque specifiche di questo paesaggio, la piantumazione con specie arbustive
tipiche della macchia mediterranea, le coperture verdi, costituiscono certamente l’opera
di mitigazione più significativa ed evidente del nuovo intervento.
Suolo:
Al fine di preservare l’area da fenomeni di dissesti idrogeologici, in ottemperanza alle
norme P.A.I. (Regione Toscana, gennaio 2005) il rapporto tecnico sulle indagini
geologiche prescrive l’installazione di opportuni correttivi idraulici atti alla regimazione
delle acque piovane, che, regolamentate tramite canalizzazioni, potranno essere
convogliate e stoccate all’interno di cisterne interrate.
Dalle verifiche geotechiche e geofisiche effettuate all’intervento è stata assegnata la
“classe di fattibilità 3” (nei termini fissati dalla Deliberazione C.R.T. n. 94/85), cioè di
“fattibilità condizionata” alla realizzazione di un opportuno sistema di drenaggio con
stoccaggio delle acque regimate in opportune cisterne interrate e all’impostazione delle
strutture di fondazione sul tetto alterato del litotipo lapideo.
Acque di scarico della piscina:
avendo generato un impatto dal fattore acque di scarico della piscina (in quanto
contenenti cloro) si assume come obbligatoria la necessità di declorare le acque della
piscina stessa, attraverso una metodologia chimica o chimico-fisica, entrambe con
l’aggiunta di prodotti specifici che consentono la sedimentazione del cloro e la
succcessiva rimozione dei residui.
Dall’analisi dello schema tecnico dell’impianto piscina (rif. Elaborati grafici di progetto)
emerge che l’acqua in uscita, dopo i vari trattamenti atti alla declorazione e con il
raggiungimento dei valori compatibili imposti dalle normative vigenti, dovrà essere
riutilizzata per il nuovo riempimento della piscina, al fine di limitare le immissioni liquide
nei terreni e mantenere costante il grado di saturazione.
Il punto di emungimento per l’attività di riempimento della piscina avviene dal pozzo n.
6982, posto ad una distanza di soli 10 m dalla piscina di progetto.
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Paesaggio:
L’intervento è volto a produrre una complessiva riqualificazione dell’area sia per quanto
riguarda la struttura edilizia vera e propria, sia per quanto riguarda le parti esterne. Nello
specifico la particolare morfologia della nuova struttura porta obbligatoriamente ad una
parziale modifica della morfologia naturale del terreno attraverso la creazione di una
successione di terrazzamenti che comunque assecondano gradualmente il pendio
esistente.
Dal punto di vista delle relazioni visuali e dell’impatto visivo il comportamento della
struttura è senz’altro duplice. Da monte, percorrendo la viabilità più prossima (Strada
Provinciale n. 26 e via delle Grotte) la nuova struttura apparirà del tutto celata alla vista,
(come d'altronde già quella esistente) risultando in gran parte coperta dalla fitta
vegetazione boschiva che, come la viabilità di accesso, non viene in alcun modo
modificata. Essa pertanto non produrrà alcuna modificazione nelle relazioni visive
complessive e in particolare nell’affaccio verso il mare che ad esempio si può avere
(solo puntualmente) percorrendo la Strada Provinciale n.26. Dal mare la nuova struttura
sarà invece visibile soprattutto nella sua parte più alta (lontana dal mare) pur senza
modificarne in modo significativo lo skyline naturale, che proprio in corrisponde dell’area
di intervento presenta un piccolo picco rispetto ai più dolci declivi laterali. La parte
terrazzata dell’intervento apparirà invece come fortemente integrata nella continuità del
fianco verde della collina grazie al particolare assetto volumetrico dell’edificio, alle
coperture Verdi tappezzate ad arbusti e alla conservazione ed intergrazione di
numerose piante ad alto fusto.
Ambiente urbano e rurale:
Come già anticipato non vengono messe in atto modifiche rilevanti all’ambiente
circostante ma l’elemento di mitigazione è costituito dalla ricerca di totale integrazione
dell’opera con l’intorno.
Infatti il progetto riflette sulla speciale collocazione e caratterizzazione paesaggistica
dell’area sulla quale insiste. Si viene a delineare un paesaggio artificiale che reinterpreta
le modalità costruttive e di modellazione del suolo tipiche della tradizione elbana (muri a
secco per ricavare terrazzamenti coltivabili) e, assieme ad un’attento uso di elementi
vegetali e dispositivi tecnologici (coperture verdi), permette un’integrazione volumetrica
del complesso con il sito e il suo intorno. I terrazzamenti infatti ridisegnano il pendio
seguendolo e raccordandosi ad esso dalla quota d’ingresso fino al mare per un dislivello
di 23 metri. La volumetria emergente si eleva al massimo di 11,75 metri in
corrispondenza del corpo edilizio maggiore. I tre blocchi emergenti riportano la scala del
complesso a quella del luogo, caratterizzato da modalità insediative di tipo diffuso, con
le presenze dimensionalmente più consistenti di Villa Aybea (a circa 100 metri) e Villa
Giuseppina all’Alberone e non pongono al progetto problemi di coordinamento
volumetrico con architetture esistenti, tantomeno ne provocano condizionamenti
ambientali, come si può vedere nella tav. 10 di progetto (planivolumetrico) e nelle viste
generali da nord e da nord-ovest (tavv. 28 e 29), a cui si rimanda per completezza.
Per quanto riguarda la fase di costruzione i sopralluoghi effettuati per le indagini
geologiche hanno consentito la certificazione dell’assenza di fenomeni di rilievo di
dissesto in atto, pertanto si ritiene che l’area d’indagine sia attualmente caratterizzata da
un sostanziale equilibrio idrogeologico che potrà essere mantenuto anche a seguito
della realizzazione delle opere in progetto. Si pone la condizione che vengano rispettate
le prescrizioni riguardo alla realizzazione di un opportuno sistema di drenaggio delle
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acque intercettate dalle superfici impermeabilizzate e del loro stoccaggio in apposite
cisterne (ad esempio per essere riutilizzate per scopi irrigui).
Mediante i risultati delle verifiche di stabilità, delle campagne geognostiche e
dell’indagine geofisica, si è potuto diagnosticare l’assenza di specifiche problematiche
legate all’integrità del settore di versante interessato dalle proposte progettuali, con un
parere favorevole alla realizzazione dell’opera.
I parametri geotecnici medi della coltre detritica e del tetto alterato del litotipo lapideo
hanno valori di portanza ammissibile che dovranno essere considerati nella fase di
realizzazione della piscina.
Per le parti delle strutture di fondazione eventualmente impostate sulla coltre detritica
(considerata satura in acqua) il valore di portanza dovrà essere considerato nel calcolo
della parte strutturale, al fine di valutare opportunamente la distribuzione dei carichi in
modo da limitare l’eventualità di insorgenza di problematiche connesse con l’innesco di
cedimenti differenziali.
Al fine di preservare l’area da fenomeni di dissesti idrogeologici sono stati prescritti
l’installazione di opportuni correttivi idraulici atti alla regimazione delle acque piovane,
che, regolamentate tramite canalizzazioni, potranno essere convogliate e stoccate
all’interno di cisterne interrate (tale aspetto costituisce la condizione richiesta dalla
classe di fattibilità 3 assegnata, cioè “fattibilità condizionata”).
Per maggiori approfondimenti si rimanda all’allegato D “Relazioni indagini geologiche e
idrogeologiche”.
Per tutti gli aspetti legati alla sicurezza e agli obblighi in fase di cantiere si rimanda al
documento redatto ai sensi del D. L. n. 81 del 9.04.2008 “Testo unico sulla sicurezza”,
che verrà predisposto solo prima dell’inizio del cantiere.
Al fine di mitigare gli impatti delle emissioni risultanti dalla fase di attività del progetto
proposto, si descrivono gli obiettivi di riduzione previsti in fase progettuale.
Riduzione dell’inquinamento atmosferico:
si prevede l'adozione di pompe di calore condensate ad acqua per il riscaldamento
pertanto:
- non sono presenti canne fumarie con scarichi in copertura;
- non è prevista l'adozione di caldaie;
- non si prevede l'uso diretto di materiali fossili per la produzione di energia.
Riduzione dell’inquinamento elettromagnetico:
si prevede l'installazione di un impianto centralizzato di distribuzione del segnale
TV/SAT.
Riduzione dell’inquinamento acustico:
gli impianti fonti di produzione del rumore saranno interrati ed opportunamente
coibentati. Le prese di aria esterna/espulsione/aerazione saranno orientate in maniera
tale da ridurre l'impatto acustico. Saranno impiegate eventualmente soluzioni tipo
barriere acustiche o altro, come specificato nell’allegato di progetto E “Piante e sezioni di
progetto con integrazione dei locali tecnici”.
Riduzione dell’inquinamento del suolo:
è previsto un sistema di raccolta e disoleazione delle acque di prima pioggia delle acque
che cadono sulle aree soggette a traffico veicolare.
In prossimità degli ingressi agli ambienti di servizio e magazzini del ristorante viene
collocata l’isola ecologica con cassonetti privati della struttura alberghiera, secondo le
modalità della raccolta differenziata. Tale area, di 25,6 mq, è raggiungibile con i mezzi
della nettezza urbana ed è servita da un’ampio spazio di manovra.
Riduzione dell’inquinamento delle acque:
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Progetto di ristrutturazione urbanistica nell’ambito della
struttura alberghiera denominata “HOTEL GARDEN”
è stata prevista l'installazione di un impianto di recupero e riutilizzo per usi secondari
delle acque meteoriche, e delle acque di scarico della piscina.
Le acque nere di fognatura saranno allacciate alla pubblica fognatura, in considerazione
anche del progetto di installazione di un impianto pubblico di depurazione a membrana
MBR da parte di ASA.
Riduzione dell’inquinamento luminoso:
si è cercato di sfruttare al massimo l’illuminazione naturale nonostante l’orientamento
prevalente dell’edificio sia verso nord. Le camere e gli spazi comuni sono caratterizzati
da ampie aperture vetrate a tutta altezza fisse o apribili. In ogni ambiente è garantita una
superficie illuminante superiore al minimo richiesto, ovvero 1/8 della superficie di
pavimento, come ad esempio nei principali locali comuni:
- il bar al piano d’ingresso ha un’estensione di 79 mq e una superficie illuminante di 34
mq a fronte di un minimo di 9,87 mq;
- la biblioteca ha una superficie di pavimento di 70 mq e una superficie illuminante di
11,55 mq a fronte di un minimo di 8,75 mq;
- la sala ristorante di 253 mq presenta una superficie illuminante di 44,95 mq a fronte di
un minimo di 31,62 mq;
- il bar sulla spiaggia di 110 mq ha una superficie illuminante di 37,00 mq a fronte di un
minimo di 13,75 mq;
- le sale relax della SPA hanno una superficie complessiva di 100,00 mq e di
illuminazione 40,50 mq a fronte di un minimo di 12,50 mq;
- i due uffici al piano di ingresso hanno una superficie di pavimento complessiva di 35,40
mq e una sup. illuminante di 8,10 mq, quasi il doppio del minimo richiesto di 4,42 mq.
Anche nelle camere (di tutte le tipologie, in tutti i livelli) sono rispettati gli standard di
superficie illuminante, garantendo una quantità superiore al minimo richiesto (come
dettagliato al punto 3.1 dell’allegato L “Attribuzione di pesi e requisiti”); le camere dotate
di bow-window godono di una superficie finestrata che raddoppia il rapporto minimo
richiesto, molte camere favoriscono dell’illuminazione aggiuntiva dei lucernari zenitali.
Calore e inerzia termica:
dove possibile si è previsto un sistema di riscaldamento del tipo radiante (zona fitness).
Tutte le vetrate sono del tipo vetrocamera. Non è prevista l'adozione di serre di
accumulo termico.
Controllo inquinanti fibre minerali:
non verranno utilizzati prodotti o manufatti contenenti fibre minerali.
Aerazione:
si prevede il rispetto della norma UNI EN 13779. In particolare i valori di rinnovo d'aria
saranno valutati in sede esecutiva in ossequio ai principi di rispetto dell'IAQ (si veda a
tale proposito anche quanto previsto dal cap. 6.4 della norma stessa in merito a livelli di
illuminamento, di pressione sonora, di temperatura ed umidità relativa).
Campi elettromagnetici a bassa frequenza:
alla luce dell’utilizzo della struttura non si ritiene necessario apportare alcun contributo
specifico per l’isolamento da campi elettromagnetici a bassa frequenza.
Utilizzo del suolo e delle aree di pertinenza:
la superficie permeabile al 100% è di circa 4377 mq e costituisce il 40,50% dei 10800
mq di aree di pertinenza (dunque superiore al minimo del 30% richiesto dall’art. 54 del
Regolamento Edilizio) e il 27,50% dell’estensione dell’intero lotto (15940 mq). Tale
superficie è la somma di aree libere lasciate a bosco e giardini di pertinenza delle
camere o degli spazi comuni. Ulteriori 2317 mq sono aree di pertinenza permeabili al
70% trattandosi di manti in betonelle a foro aperto e costituiscono il 14,50%
dell’estensione del lotto. Tale superficie è computabile ai fini del calcolo della
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Progetto di ristrutturazione urbanistica nell’ambito della
struttura alberghiera denominata “HOTEL GARDEN”
permeabilità totale se moltiplicata per il coefficiente 0,7: ne risulta una quantità di
1621,90 mq. E’ permeabile dunque il 37,60% del lotto per un’estensione di 6000 mq.
Si può inoltre contare sul contributo di circa 2120 mq di superficie di coperture verdi che,
in virtù della loro stratigrafia, hanno un’elevata capacità di accumulare, trattenere e
restituire in percentuale ridotta l'acqua all'ambiente, fornendo un utile contributo alla
regimazione idrica globale. I benefici derivano dallo sgravio del carico idraulico sulla rete
di smaltimento e dalla maggiore evapo-traspirazione del sistema pensile-vegetazione
(per maggiori dettagli si rimanda all’allegato H “Calcolo superficie permeabile in base
all’art. 54 del R.E.”).
Le risorse naturali “consumate” nelle fasi di costruzione e di esercizio sono determinate
dalla pineta abbattuta per far posto alle attività di cantiere, ripristinata al termine dello
stesso mediante la piantumazione di nuove specie arboree (analoghe ai precedenti pini
domestici-pinus pinea- e macchia mediterranea). In questo modo si vuole garantire che
le risorse ambientali utilizzate dal progetto presentino un grado di sostituibilità e di
riproducibilità, creando continuità con l’ambiente circostante e con la vegetazione
esistente.
Non sono previste nel complesso opere specifiche di compensazione.
8. DESCRIZIONE DELLE MISURE DI MONITORAGGIO DELLE OPERE E DEGLI IMPIANTI
Non si ritiene di dover assoggettare le opere o gli interventi ad un eventuale programma
di monitoraggio.
Dal punto di vista ambientale legato alla particolare vocazione turistica del luogo si
rimanda alle attività di monitoraggio previste per legge al fine di tutelare la salute dei
cittadini e garantire un livello accettabile nella qualità delle acque di balneazione (per la
stagione estiva), attività assegnate all’Agenzia Regionale per la Prevenzione e
Protezione Ambientale della Toscana (ARPAT).
Per quanto riguarda la manutenzione edilizia e impiantistica (per la fase di esercizio), si
fa riferimento allo specifico “Piano di manutenzione delle opere” relativo alla parte edile,
agli impianti termo-meccanici, agli impianti elettrici, ai sistemi antincendio e alla
sicurezza (rif. Manuale d’uso per gli utenti). Tale Piano sarà redatto al termine dei lavori
e sarà affiancato da specifico “Fascicolo dell’opera” al fine di assicurare lo svolgimento
in sicurezza delle operazione di manutenzione in conformità a quanto previsto dalla
normativa (D.L. 81/2008).
9. DESCRIZIONE DELLE DIFFICOLTÀ INCONTRATE NEL PREDISPORRE IL SIA
Non si devono segnalare particolari lacune tecniche o mancanza di conoscenze, emerse
nel corso dell’analisi ambientale che è stata condotta e della redazione del presente
studio di impatto ambientale.
Si coglie l’occasione per ringraziare ARPAT, Dipartimento Provinciale di Livorno,
Servizio sub-provinciale di Piombino (dott. Pietrini e dott. Ceccanti) per la disponibilità e
le informazioni fornite.
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Studio di Impatto Ambientale
Progetto di ristrutturazione urbanistica nell’ambito della
struttura alberghiera denominata “HOTEL GARDEN”
BIBLIOGRAFIA :
Comune di Portoferraio, Regolamento Urbanistico, “Quadro conoscitivo” Tavola n. 7
“Insediamenti produttivi, ricettivi e culturali”, Tavola di “Classificazione delle aree” B11B12, Tavola n. 11 “Uso del suolo”
Comune di Portoferraio, Regolamento Urbanistico, Norme Tecniche di Attuazione
(NTA), art. 53, art. 54, art. 55;
Comune di Portoferraio, Regolamento Urbanistico, Variante normativa 1, art. 53
Comune di Portoferraio, Regolamento Urbanistico, Piano Strutturale
Allegato B “Documentazione atta a dimostrare la conformità del progetto alle normative
vigenti in materia di abbattimento delle barriere architettoniche”
Allegato C “Sicurezza delle coperture”
Allegato D “Relazioni indagini geologiche e idrogeologiche”
Allegato G “Piante per il calcolo di superfici utili e volumi”
Allegato I “Computo metrico estimativo”
Allegato L “Attribuzione pesi e requisiti”
Allegato O “Piano decennale di sviluppo aziendale”, art. 55 c. 6
ARPAT Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Toscana, Relazione
sullo Stato dell’Ambiente della Regione Toscana, anno 2008, ed. maggio 2008
ARPAT Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana, campagna di
biomonitoraggio della qualità dell’aria con licheni epifiti nell’Isola d’Elba,
http://www.arpat.toscana.it/aria/biomonitoraggio-lichenico/ar_livorno_e_elba.html
ARPAT Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana, campagna di
monitoraggio della qualità dell’aria in comune di Portoferraio, anno 2003
ARPAT Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana, stato in
Toscana della redazione del Piano Comunale di Classificazione Acustica (PCCA), anno
2004 e 2005
ARPAT Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana, Pressioni
antropiche, scarichi e depurazioni, indicatore di risposta,
http://www.arpat.toscana.it/acqua/acque-marine-e-costiere/, marzo 2009
Elaborati di progetto
Legge Regionale 79 del 3.11.1998 della Regione Toscana "Norme per l'applicazione
della valutazione di impatto ambientale", Allegato C, art.12 comma 2 e art. 13 comma 2
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Comune di Portoferraio (LI), località Schiopparello
Studio di Impatto Ambientale
Progetto di ristrutturazione urbanistica nell’ambito della
struttura alberghiera denominata “HOTEL GARDEN”
Margherita Azzari (a cura di), Atlante GeoAmbientale della Toscana (Regione Toscana).
Novara, Isituto Geografico De Agostini, 2006. Pag. 61: La diffusività atmosferica
Piano Assetto Idrogeologico - P.A.I. “Direttive per le aree di particolare attenzione per
l’equilibrio costiero”, art. 20
Regione Toscana, Delibera di Giunta Regionale n. 1406 del 21.12.2001 “Presa d’atto
della valutazione della qualità dell’aria ambiente ed adozione della classificazione del
territorio regionale ai sensi degli artt. 6-7-8-9 del Decreto Legislativo n.351/1999”
Regione Toscana, Inventario Regionale delle Sorgenti di Emissione in aria ambiente
(IRSE), anno 2000
Regione Toscana, “Valutazione della qualità dell’aria ambiente e classificazione del
territorio regionale, ai sensi degli artt. 6-7-8-9 del Decreto Legislativo n. 351/1999,
Allegato 1 alla DGR n. 1406 del 21.12.2001”, redatta dal Dipartimento delle politiche
territoriali ed ambientali, Area “Qualità dell’aria e rischi industriali”.
Regione Toscana, Settore Sistema Informativo per il Governo del Territorio e
dell’Ambiente, Inquinamenti fisici, stato della zonizzazione acustica nei comuni della
Regione Toscana
www.ilmeteo.it
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Studio di Impatto Ambientale
Progetto di ristrutturazione urbanistica nell’ambito della
struttura alberghiera denominata “HOTEL GARDEN”
INDICE:
Premessa
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1. Conformità del progetto alle norme ambientali e agli strumenti di
programmazione/pianificazione vigenti
2. Descrizione del progetto, delle modalità e dei tempi di attuazione, delle
pressioni ambientali esercitate durante le fasi di costruzione ed esercizio
3. Descrizione delle tecniche prescelte e confronto con le migliori tecniche
disponibili
4. Descrizione dei motivi della scelta tra le alternative progettuali possibili
2
5
10
15
5. Descrizione delle condizioni ambientali iniziali, con riferimento particolare
agli stati di qualita’
6. Descrizione degli impatti ambientali significativi del progetto
27
7. Descrizione delle misure per mitigare gli impatti ambientali negativi
31
8. Descrizione delle misure di monitoraggio delle opere e degli impianti
35
9. Descrizione delle difficoltà incontrate nel predisporre il SIA
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Bibliografia
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