Swan Lake
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Swan Lake
Swan Lake P. I. Tchaikovskij Lez Brotherston Costumi: Lez Brotherston Musiche: P. I. Tchaikovskij Regia: e coreografie di Matthew Bourne Produzione: Back Row Productions UK Ltd & Poltronissima present A New Adventures Production Di: Scene: Jonathan Ollivier, Domenic North/Sam Archer, Nina Goldman, Scott Ambler/Steve Kirkham, Madelaine Brennan/Kerry Biggin, Ashley Bain, Tim Bartlett, Ben Bunce, Arielle Campbell, Tom Clark, Travis Clausen-Knight, Daniel Collins, Gavin Eden, Pia Driver, Ross Fountain, Philip Jack Gardner, Scott Jennings, Jack Jones, Simon Karaiskos, Daisy May Kemp, Franklyn Lee, Katy Lowenhoff, Luke Murphy, Gemma Payne, Gavin Persand, Sam Plant, Danny Reubens, Anwar Russell, Ashley Shaw, Paul Smethurst, Christopher Trenfield, Vince Virr, Chloe Wilkinson, Shelby Williams Interpreti: ''Non è uno spettacolo di danza – è un fenomeno mondiale''. (Times Playlist) La M.A.S (Music Arts & Show) in collaborazione con “Poltronissima” finalmente porta in Italia, direttamente da Broadway, lo spettacolo che ha emozionato le platee di tutto il mondo. -. La filosofia di MAS è da sempre quella di investire in progetti di qualità per portare la grandi produzioni internazionali in Italia, con l’obiettivo di far conoscere ed avvicinare la danza ad un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo, proposito che contraddistingue anche Matthew Bourne nei suoi lavori. Con Swan Lake, di Matthew Bourne, approda sul palcoscenico dello Stabile regionale una proposta internazionale che lascerà il pubblico letteralmente senza fiato: si tratta dello spettacolo di danza di maggior successo al mondo, che in Italia, oltre Trieste, toccherà solo Milano e Firenze. Ricordate la scena finale del film Billy Elliot, dove il ballerino, ormai adulto, giunto all’apice del successo esegue un ruolo da protagonista? Si tratta appunto del personaggio principale dello Swan Lake di Bourne e a impersonare Billy è proprio Adam Cooper, ex danzatore del Royal Ballet indimenticabile primo interprete del Cigno . .Il geniale regista-coreografo ha creato in questa sua personalissima lettura del Lago dei Cigni un vero evento spettacolare, a cui vanno strette sia la definizione di balletto, che di musical: è in effetti molto di più. È un momento di teatro di altissimo livello, dove le arti si fondono in un linguaggio che travolge e rapisce il pubblico, regalandogli emozioni indimenticabili. È un racconto coinvolgente che avviene attraverso le immortali musiche di Tchaikovskij, lasciate inalterate, e attraverso la tecnica e la forza interpretativa di un corpo di ballo eccezionale e declinato interamente al maschile. Ecco infatti la prima e più evidente innovazione del coreografo: affida ogni ruolo a ballerini invece delle femminili figure di cigno del repertorio classico e sostituisce l’amore tra il principe Siegfried e Odette, con l’attrazione di un erede al trono verso un cigno bellissimo, provocante e misterioso. Introduce anche accenti satirici, alludendo ad esempio alla Monarchia dei Windsor, e facendosi beffe di certi puntigli del balletto della tradizione romantica... Ma l’umorismo, la provocazione, pur presenti, non rappresentano il punto fondamentale del lavoro dell’artista, che rimane concentrato invece sulla restituzione moderna, audace, ma sempre romantica e struggente della vicenda Matthew Bourne (o meglio il Dottor Matthew Bourne, vista la recentissima laurea honoris causa dell'Università di Plymouth, nato a Londra, nell'East End, nel 1960) potrebbe essere tranquillamente definito, ormai, un tycoon (magnate) dell'entertainment anglosassone. Da Mary Poppins a Edward Mani di Forbici i suoi show, disseminati sulle scene del teatro musicale anglofono dall'Inghilterra all'Australia, sono acclamatissimi da pubblico e critica. Il suo mondo, al quale è e rimane fondamentalmente legato, è quello della coreografia, fin da quando, a ventidue anni, ha iniziato a praticarla al Laban Center di Londra e ben presto a comporre, unendo nei suoi lavori lo sconfinato amore per il cinema, quello per il teatro e appunto quello per la danza, utilizzata in tutte le sue espressioni (auliche e popolari, da teatro e da club) per i suoi appassionanti e fantasiosi spettacoli. Uno spettacolo in particolare ha segnato l'irreversibile svolta di Bourne verso il trionfo: Swan Lake. Ovvero la rilettura di Il lago dei cigni, celebre classico ballettistico di Ciaikovsky, Petipa e Ivanov, in chiave assolutamente attuale, con espliciti e presaghi riferimenti alle vicende sentimentali della Royal Family britannica (era l'anno 1995) e l'intuizione vincente: la raffigurazione del Cigno non più con i cliché della ballerina in bianco e sulle punte, ma attraverso la fisicità forte e virile di un danzatore, seducente e carismatico, torso nudo e pantaloni piumati. Una riscrittura geniale, davvero, insieme godibile e commovente, che in breve decolla e inarrestabile si sgancia dalla programmazioni off di danza per arrivare prima al regno dello spettacolo pop, il West End londinese, poi a Broadway, e poi in giro per il mondo, diventando un vero fenomeno, che ancora - a quindici anni dal debutto - non sembra smorzarsi. "E pensare - ricorda Bourne - che quando decidemmo di metterlo in scena, era per noi quasi l'ultima spiaggia. Ci stavamo giocando il tutto per tutto. E forse è quello che ci ha dato l'assoluta libertà di esprimerci e sperimentare. Quando dal Sadler's Wells siamo passati al West End ero terrorizzato. Il terrore era che il pubblico rimanesse deluso dallo spettacolo, che - è bene spiegarlo chiaramente - è un balletto in tutto e per tutto. Invece ha funzionato, incredibilmente." Un ruolo che nella tradizione è affidato ad una donna viene assegnato ad un uomo. Questa è la principale novità del balletto Il lago dei Cigni nella visione di Matthew Bourne, lo stormo dei cigni che tanto affascinano il Principe sono interpretati da un ensamble di uomini. Lo spettacolo, che ha debuttato per la prima volta al Sadler's Wells di Londra nel 1995, ha ottenuto numerosi premi sia in Gran Bretagna sia negli Stati Uniti. È nell'intento del regista e coreografo di unire la danza e la grande spettacolarità: Swan Lake smette i panni della classicità per avvicinarsi ad un'estetica più pop, resa attraverso i costumi di Lez Brotherston. Dalla sua anteprima mondiale del 9 Novembre 1995 presso il Sadlers Wells a tutt’oggi, questa versione del Lago dei Cigni è diventato il balletto più longevo del West End di Londra e di Broadway. Ha goduto di quattro tour di successo nel Regno Unito e continua a emozionare il pubblico in tutto il mondo. Originariamente scritto da Čajkovskij nel 19 ° secolo, il Lago dei Cigni fu rappresentato per la prima volta presso il Teatro Bolshoi di Mosca, ma è soltanto 18 anni dopo che è stato finalmente messo in scena in St Petersburg ed è diventato un classico del balletto universale. Il Lago dei Cigni di Matthew Bourne ha collezionato negli anni più di trenta premi internazionali, tra cui tre Tony Awards è stato largamente acclamato da entrambe le sponde dell'Atlantico, come una produzione punto di riferimento sulla scena internazionale. Grazie a Swan Lake, Matthew Bourne è l'unico regista britannico ad aver vinto il Tony Award per il Miglior Regista e Miglior Coreografo di un Musical nello stesso anno (1999). Parlando di innovazione in questa produzione, come già detto, sarà un ballerino maschio a calarsi nel ruolo di Odette / Odile conosciuto come "il Cigno". "L'idea di un cigno maschio secondo me ha un senso di completezza », dice il coreografo, "la forza, la bellezza, l'enorme apertura alare di queste creature mi suggerisce più facilmente la muscolatura di un danzatore di sesso maschile che una ballerina nel suo tutù bianco." Il Lago dei Cigni è passato attraverso molte e diverse interpretazioni sin dalla sua creazione da parte di Tchaikovsky. La produzione di Matthew Bourne conserva due degli elementi essenziali che rendono il Lago dei Cigni così universalmente amato: la partitura di Tchaikovsky e la storia del nostro costante anelito verso un ideale irraggiungibile. L’innovativo adattamento di Swan Lake è proprio concepito per parlare a un pubblico moderno, per riuscire ad appassionarlo ed emozionarlo. Bourne sostituisce il corpo di ballo femminile, le ballerine-cigno, forse l’immagine della danza classica più familiare al grande pubblico, con un ensemble al maschile: danzatori in pantaloncini di piume che danno vita a uno stormo di uominiuccello a metà fra il buffo e l’inquietante. Odette-Odile è sostituita dal Cigno, un personaggio senza nome, ambiguo, difficilmente collocabile da una parte o dall’altra della dicotomia buono-cattivo. In realtà tutto il balletto è simbolico: i cigni rappresentano le pulsioni e i tormenti interiori del protagonista, un principe solo, non amato, pieno di dubbi, schiacciato dal rapporto con la madre, la fredda e autoritaria Regina. La corte, luogo della vita del principe, è dominata da rituali vuoti e ripetitivi, da personaggi sciocchi e superficiali, ma non meno opprimenti sono le scene notturne con i cigni e il ballo cui interviene il Cigno nero che seduce la Regina, personificazione di pulsioni freudiane del protagonista e del suo irrisolto rapporto di odio-amore con la madre. Secondo quanto da lui stesso raccontato, l’idea di un cigno al maschile fu ispirata a Bourne dalla visione di un documentario nel quale un cigno attaccava una barca da pesca per proteggere la sua covata. L’enorme apertura alare dell’uccello e la violenza con la quale era capace di attaccare l’uomo evocavano, secondo il coreografo, molto più l’immagine di una potente muscolatura maschile che quella di una diafana ballerina sulle punte. Risponde ora il coreografo: Ma quale è stato lo spunto di questo Swan Lake? Assolutamente la stupenda musica di Ciaikovsky. Lì dentro c'è tutto: grazia, bellezza, dramma, amore, solitudine: la storia è tutta raccontata da quei temi musicali magnifici. E poi mi affascinava l'idea di seguire la storia in maniera fedele ma allo stesso tempo però mettere in scena la vera natura dei cigni e quindi tramutarne il significato: i cigni infatti non sono fragili e impauriti come ci ha mostrato Ivanov, ma animali forti, alle volte violenti, sicuramente selvaggi, pronti ad attaccare per difendere i propri piccoli. Da qui la necessità di affidare la loro incarnazione a danzatori uomini, la cui energia e vigore era perfettamente in linea con quello che cercavo. E come è venuta l'idea di fondere questo tema alla citazione delle vicende della casa reale inglese? In maniera del tutto consequenziale. L'interesse primario era quello di restituire la sua vera natura alla figura del cigno e credo che questo sia stato il primo grande atout del lavoro. Mi interessava che questa forza e capacità di ribellione fossero strumenti di rappresentazione di uno stato d'animo reale, in chiave psicologica. In quei giorni eravamo tartassati dagli scandali di Carlo, Camilla, Sarah, Lady D. È stato facile rifletterne le vicende e immaginare stati d'animo dei miei personaggi traendo spunti diretti dalla cronaca. Il principe del Lago di Ciaikovsky, in fondo, era solo, annoiato e sperduto come sembra esserlo Charles. Nel suo Swan Lake usa ogni genere di danza per raccontare la storia, dai balli da club ad una esilarante parodia del balletto classico, quando il principe con la fidanzata assiste ad una rappresentazione teatrale. A proposito, che rapporti ha con la tradizione della danza? Ne ho un grande rispetto, anzi vero amore. Osservando attentamente i grandi classici, la loro struttura e la composizione ho imparato letteralmente a costruire i miei lavori. Ho scoperto il balletto tardi, sui venti anni. Prima seguivo il cinema e il teatro; poi ho iniziato a vedere tutti i tipi di danza, prima di tutto il balletto classico. Ci sono alcuni elementi però, come la pantomima, che sono terribilmente invecchiati e che rendono il balletto classico antiquato e a volte noioso agli occhi del pubblico di oggi. In Swan Lake ho deciso di farne un ritratto comico ma affettuoso. E comunque è vero che ho mantenuto delle strutture coreografiche simili all'originale, anche se uso il mio linguaggio coreografico. Una per tutte, l'entrata dei cigni nel secondo atto, che "cita" la coreografia di_Ivavov A parte gli omaggi alla storia della danza, anche in questo Swan Lake però ci sono chiari rimandi all'amato cinema... In effetti amo disseminare i miei lavori di citazioni e riferimenti cinefili. Qui, ad esempio, ce n'è uno chiarissimo ad una scena madre del film di Hitchcock Gli Uccelli, nella scena finale del lavoro. Ma altri sono sparsi qua e là... Al pubblico il gusto di scovarli. Swan Lake ha reso popolare un ballerino classico come Adam Cooper del Royal Ballet, che con questo ruolo è stato chiamato a interpretare Billy Elliot da grande nelle scene finali del film. Che tipo di danzatori cerca per i suoi spettacoli? Non faccio distinzioni tra chi ha una formazione classica o contemporanea, purché abbia una disciplina e una padronanza ineccepibili di tutte le tecniche. E comunque mi deve interessare soprattutto la personalità, deve dare l'impressione di essere "vero" in scena, di vivere e non recitare il personaggio che interpreta. Insomma cerco artisti a trecentosessanta gradi. A proposito: mi capita di avere vari italiani nei miei cast. Per esempio la vostra Michela Meazza, che sarà la matrigna della nuova Cinderella. I suoi lavori sono dei blockbusters (capolavori). Sarà corteggiatissimo anche da altre compagnie per rimontare o creare nuovi spettacoli... In effetti sì. Per esempio l'Opéra di Parigi voleva Swan Lake. Tutto però è così complicato; i tempi di produzione così stretti e a incastro che è impossibile. E poi, come dicevo, i miei lavori per funzionare davvero hanno soprattutto bisogno di interpreti sopraffini, che sanno coniugare tecnica a sensibilità interpretativa. Qualcosa tra il danzatore e l'attore, dove l'uno si insinua nell'altro senza soluzione di continuità. Quindi preferisco lavorare con i "miei" danzatori. Anche se ormai i cast che mettiamo in scena sono numerosi. E pensare che quando ho iniziato, con i miei colleghi del Laban di Londra, nel gruppo eravamo in tutto quindici persone! I contenuti sono stati estrapolati dalle seguenti fonti on line: • • • • • • • • • www.teatroarcimboldi.it www.teatroteatro.it www.milanodabere.it www.consulenzeteatrali.it www.ilrossetti.it www.mosse.it www.giornaledelladanza.com www.ilgiornale.it www.ravennafestival.org