Le fasi e le attività del progetto

Transcript

Le fasi e le attività del progetto
Formazione&Lavoro
Caleidoscopio
Metodologie e strumenti
Le fasi e le attività del progetto
Il progetto si è articolato in due fasi:
- una prima fase (fase A) di analisi della dispersione scolastica e del bullismo e di ricerca di buone pratiche (dal primo
al sesto mese del progetto);
- una seconda fase (fase B) di realizzazione degli interventi di
prevenzione primaria e di recupero nelle scuole e nel territorio (dal settimo al ventiquattresimo mese).
Nella prima fase, l’attività di ricerca − tanto per la parte relativa
all’analisi del contesto socio-economico, quanto per la parte
relativa all’analisi delle buone pratiche − si è estesa anche al
di là dei territori in cui si trovano gli istituti scolastici, con l’obiettivo di offrire una rappresentazione completa del disagio
giovanile nelle quattro regioni dell’Obiettivo Convergenza e
di raccogliere materiali sulle buone pratiche attivate anche in
altri contesti, nazionali ed esteri.
Nella seconda fase le attività si sono concentrate invece sui
territori in cui si trovano gli istituti scolastici, allestendo, presso ciascun istituto scolastico coinvolto, un Centro con funzione di consultorio-laboratorio. All’interno del Centro e nel
territorio circostante, si sono svolte attività di animazione,
formazione, consulenza psicologica, recupero, individualizzate e di gruppo, rivolte ai giovani, alle famiglie, ai docenti,
agli operatori.
Tutte le fasi del progetto sono state accompagnate da attività di
sensibilizzazione e comunicazione volte a creare una rete permanente sul territorio e a sensibilizzare l’opinione pubblica.
ENAIP ha svolto un ruolo centrale nei Centri di ascolto e di
recupero situati presso gli istituti scolastici di Bari, Mola di
Bari, Crotone, Catania e Palermo.
In ognuna delle sedi hanno operato le équipe territoriali; sotto la
diretta gestione di ENAIP le sedi della Sicilia e della Puglia, coordinate dai tutor Marco Bonaccorso (Catania e Palermo), Roberta
Cavaliere (Bari e Mola di Bari); mentre la sede della Calabria è stata
affidata alle ACLI di Crotone, con il tutoraggio di Katia Lupia (Crotone). I tutor hanno operato in sinergia con i formatori, con i coordinatori regionali del Censis, con i colleghi psicologi di IPRS e di
CSL, con i responsabili della formazione docenti.
Sono state realizzate le attività di formazione rivolte a gruppi di docenti (da dieci a trenta partecipanti) di ciascun istituto per cinquantadue ore complessive (per un totale di duecentosessanta ore erogate) da parte dello staff di formatori,
che hanno anche partecipato a livello nazionale alla elaborazione in progress della proposta formativa. A livello locale i tutor hanno coordinato e realizzato con l’équipe dei
A cura di Irene Gatti
formatori ogni tipologia di azione prevista presso i centri di
recupero, supervisionandone costantemente l’andamento
in sinergia con lo staff locale e col livello nazionale.
Le attività di sensibilizzazione, accoglienza, orientamento e
supporto didattico e motivazionale, rivolte prevalentemente agli studenti delle prime classi, hanno avuto il loro fulcro
nei cosiddetti Progetti Educativi di Recupero e reinserimento scolastico e sociale (in seguito PER). Al loro interno sono
stati coinvolti una media di oltre quaranta ragazzi per istituto, per un totale di circa duecento interventi a fronte dei novanta previsti dall’offerta tecnica.
A livello nazionale si sono concentrate le attività di coordinamento e gestione complessiva, anche amministrativa,
delle azioni di progetto assegnate.
Si è svolto un costante monitoraggio scientifico del progetto che si è tradotto in azioni di supporto, adeguamento e riprogettazione, che hanno riguardato l’affiancamento
metodologico degli staff territoriali, l’elaborazione e la somministrazione del cosiddetto “dispositivo di valutazione diagnostica”, l’azione formativa rivolta ai docenti. Si sono ricalibrate le indicazioni per gli staff territoriali sulla base della
rinegoziazione delle linee progettuali con gli istituti scolastici, in particolare in occasione del passaggio dall’anno scolastico 2011-12 a quello 2012-13.
Lo stesso dispositivo di valutazione diagnostica è stato oggetto di una sostanziale revisione durante la formazione. Si
è, quindi, arrivati all’assemblaggio di un nuovo dispositivo
con la diretta collaborazione degli insegnanti. Si è riprogettata la formazione dei docenti per l’anno scolastico 201213, centrandola sulla progettazione didattica individualizzata da condurre nei consigli di classe delle prime.
A livello centrale è stata gestita la piattaforma moodle per la
somministrazione del dispositivo diagnostico sia nel primo che
nel secondo anno di attività. Si è inoltre riallestita per l’anno scolastico 2012-13 la piattaforma nella versione moodle 2.3.1. implementando la nuova revisione del dispositivo di valutazione diagnostica, e la si è dotata di una reportistica online scaricabile dalla
piattaforma stessa per consentire di disporre dei dati elaborati,
aggregati in indicatori, subito dopo il completamento della somministrazione prevista per ogni singolo istituto.
In questo modo, si sono superate così le criticità emerse nella prima fase di erogazione, e si è facilitata anche la concreta realizzazione della linea adottata per la formazione dei
docenti.
1/2013– monografico
23