Notizie su Sassuolo

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 SASSUOLO Le origini Non è certa l'origine del toponimo che dà il nome alla cittadina. Due le teorie storiche maggiormente accreditate: la prima fa riferimento all'"olio di sasso" (petrolio) che abbondava nella zona; la seconda è invece relativa all' insediamento su un piccolo rialzo isolato, per l'appunto "Saxo -­‐solo". Nell'alto medio evo Sassuolo fu bizantina. Nel 1035 passò al Vescovo di Parma e, dopo la dominazione dei Canossa, nel 1078 i Consoli sassolesi giurarono fedeltà al Comune di Modena. Passò poi agli estensi nel 1373 su richiesta degli stessi abitanti che ottennero il diritto di estrarre l'acqua dal fiume Secchia. Sotto gli Estensi vennero ampliati sia il castello che l'antico borgo (poi staccato dalla fortificazione successiva della Rocca) ed erette due chiese dedicate a San Francesco e San Giorgio (patrono della città). Nel luglio 1499 iniziò la Signoria Pio che terminò nel 1529 con l' assassinio dell'ultimo signore. Durante la dominazione dei Pio fu completata la trasformazione del castello in residenza, adattata a nuova sede della corte. Nel 1591 Marco Pio fece erigere la Guglia, trasformata poi in fontana nel 1795. Da ricordare il restauro/recupero della Guglia, concluso nel 1991, esattamente a 400 anni di distanza dalla sua realizzazione. Anche il borgo venne modificato. Furono infatti costruite l'attuale "Piazza Grande" (Piazza Martiri Partigiani) e "Piazza Piccola" (Piazza Garibaldi). E' sotto la dominazione estense che Sassuolo conosce il suo periodo di massimo splendore. Ogni settore della vita della città fa registrare un forte e significativo momento di sviluppo. Si ampliano le attività commerciali, che vedono la nascita delle prime iniziative manifatturiere della seta, della lana, dei tessuti e nascono e prendono forma le prime produzioni artigianali di maioliche. Si sviluppa l'agricoltura e il centro, situato in posizione strategica per i paesi limitrofi del pedemonte, diviene un importante mercato dove scambiare prodotti e merci. Prenderanno origine da queste attività ad esempio, le Fiere d' Ottobre, che furono istituzionalizzate nel 1503 dal Duca Alfonso D'Este attraverso una apposita concessione fatta ad Eleonora Bentivoglio, reggente di stato per il figlio minorenne Alessandro. Un privilegio che sanciva otto giorni di fiera, poi tramandatisi, di anno in anno, di secolo in secolo, nel cuore di tutti i sassolesi, sino ai nostri giorni, come l'appuntamento di maggior rilievo storico e sociale. Unitamente alla crescita economica, cambiò radicalmente volto anche il nucleo principale dell'agglomerato urbano. Venne infatti trasformato il Palazzo che già nel 1458 Borso d'Este fece completamente rifare dall'architetto Pietro da Ronchegallo. Da vedere L'antica Piazza dell'Orologio L'antica Piazza Civile o dell'orologio, a tutti i sassolesi più familiarmente nota come Piazza Piccola, era in parte già esistente nel '500 ed accoglieva le allora istituzioni pubbliche quali il Palazzo della Ragione, della Posta e il Teatro. Nel 1676/77 a fianco del Palazzo della Ragione venne costruita la Torre Civica o dell'Orologio, su progetto dell'architetto docale Loraghi. L'ambiente, invero unico della Piazza, è caratterizzato dalla presenza curiosa di due canalette laterali, le sole parti ancora rimaste di un sistema di canali acquedottistici scoperti che attraversavano una larga parte dell'antico borgo. Nella torre, all'interno di una nicchia, è collocata la terracotta che raffigura la Madonna con il bambino, opera di Antonio Pulici (1799) di recente restauro e che sostituisce un 'immagine distrutta durante l'occupazione napoleonica. Attorno alla cella Campanaria si notano le statue in marmo, opera dell'architetto Giuseppe Maria Soli, in precedenza poste nell'albero della libertà. Il Palazzo Ducale Il Palazzo Ducale di Sassuolo fu trasformato da castello in magnifica Delizia, luogo ufficiale di villeggiatura e svaghi, a partire dal 1634, dall’architetto ducale Bartolomeo Avanzino per volontà del duca Francesco I d’Este, colui che riportò agli antichi fasti il casato dopo la perdita di Ferrara nel 1598. La reggia, che rappresenta un vero gioiello della cultura barocca dell’Italia settentrionale, fu sontuosamente affrescata e decorata dal francese Jean Boulanger, pittore ufficiale della corte estense cui si affiancarono alcuni tra i maggiori pittori quadraturisti bolognesi come Angelo Michele Colonna e Agostino Militelli ed un gran numero di abili decoratori e plasticatori, tra i quali Luca Colombi e Lattanzio Maschio, oltre a scenografi di fama come Gaspare Vigarani. Il recupero del Palazzo fino ad oggi raggiunto, frutto di un intenso lavoro di restauro e di allestimento museale, consente un utilizzo pieno dell’area decorata del piano nobile, stupefacente per le pitture e per le decorazioni plastiche. Al piano nobile si accede dallo Scalone d’Onore ed è possibile visitare 28 ambienti destinati ai membri della famiglia regnante a Modena: la Galleria di Bacco, l’appartamento del Duca, il Salone delle Guardie, l’Appartamento Stuccato, l’appartamento della Duchessa e, in parte, l’appartamento d’Orlando. Gli ultimi restauri hanno permesso di ritrovare le testimonianze sorprendenti del grande palazzo castellano, prima della trasformazione barocca, che fu di Borso e di Ercole I d’Este e poi, nel corso del cinquecento, della famiglia dei Pio di Savoia. In particolare, al piano terra, la Camera della Cancelleria, con le pitture di Domenico Carnevali e l’Appartamento dei Giganti con i cassettoni lignei con gli emblemi estensi e le cinquecentesche pitture con scudi araldici oltre alle decorazioni del sec. XVII di Sebastiano Sansoni e di Francesco Mattei. Grazie ai continui finanziamenti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ed alla collaborazione con l’Accademia Militare di Modena (che ha in custodia il prestigioso complesso), il Comune di Sassuolo e l’attività del Comitato per i restauri e la valorizzazione, è stato possibile il recupero dell’intera area decorata degli Appartamenti Ducali, della facciata orientale, della Peschiera, della chiesa di San Francesco e della piazza esterna.