CTB - Depliant scuole

Transcript

CTB - Depliant scuole
c t b
x la
ALTRI PERCORSI
CTB
Centro Teatrale
Bresciano
Franca Ferrari
Tel. 0302928616
Fax 0302928619
Email: [email protected]
Le nostre
proposte
per la scuola
• Stage sui
linguaggi teatrali •
pag. 4
SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA
DI I GRADO
• Il Sociale dei
bambini •
pag. 6
SCUOLA SECONDARIA
DI II GRADO
• Abbonamenti
speciale scuola •
pag. 8
• Repliche scolastiche •
pag. 12
• Spettacoli serali
a prezzo ridotto •
pag. 17
• Mattinate al CTB •
pag. 19
• La parola poetica •
pag. 22
• Le collaborazioni •
pag. 23
LABORATORIO TEATRALE
PER INSEGNANTI
• Stage sui
linguaggi
teatrali •
Finalità del progetto
Il corso si propone di far sperimentare ai
partecipanti alcuni degli elementi fondamentali
delle tecniche di comunicazione riguardanti:
il movimento corporeo, la voce e la narrazione
orale, per comprendere quali sono i passaggi
fondamentali attraverso cui, un testo, si vivifica nel
corpo dell’attore-narratore trasformandolo
in “Personaggio”.
Quest’anno vorremmo concentrarci sul linguaggio
principe della narrazione ossia l’epica.
I testi su cui si lavorerà sono testi di guerra.
Ai partecipanti è data possibilità di scegliere
il passaggio poetico su cui lavorare tra
i seguenti testi:
• l’Iliade di Omero
• il Bhagavadgita - il canto del beato
• il Mahabharata
• l’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto
Dalla poesia,
al racconto,
al monologo:
la costruzione
del narratore epico
Struttura del corso
La scansione del corso prevede tre fasi tra
loro connesse e intrecciate:
• nella prima fase è previsto un percorso
caratterizzato da esercizi di consapevolezza
corporea per fondare la “presenza scenica”
del narratore;
• una seconda fase dove si affronteranno
le tecniche della narrazione cioè il passaggio
dal testo scritto al testo narrato oralmente;
• una terza fase in cui si affronterà il passaggio
dal narratore al “personaggio” narrante
e il ritmo del racconto.
Corso di aggiornamento
per docenti delle scuole
di ogni ordine e grado
condotto da Lucilla
Giagnoni
4
Tecnica del corpo
Monte ore:
• Esercizi di riscaldamento
• Esercizi per la fondazione di una “presenza”
• La verticale (l’apertura del corpo,
28 h. (8 incontri)
Sede del corso:
la disponibilità nello spazio)
• Il respiro
• Esercizi di controllo e creazione dello spazio
• La direzione e la volontà
Teatro Sociale di Brescia
Calendario degli incontri •
La narrazione
Lunedì 14 settembre 2015
Martedì 15 settembre 2015
Mercoledì 16 settembre 2015
• Le intenzioni: come una stessa narrazione muti
di senso a seconda del mutare delle intenzioni
• Agire il testo: raccontare nello spazio
•
Martedì 22 settembre 2015
Mercoledì 23 settembre 2015
La poesia
•
• Il tono epico
• Il ritmo: la funzione narrativa e incantatrice
Lunedì 28 settembre 2015
Martedì 29 settembre 2015
Mercoledì 30 settembre 2015
del ritmo
• La forma: il verso, la strofa, il canto
Tutti gli incontri si svolgeranno
dalle ore 15.00 alle ore 18.30
Il personaggio
• Voce
• Corpo
• Azione
• Direzioni
• Sguardo
• Silenzio
• Immaginazione
• Visione
• Testi segreti
Destinatari
Il corso è destinato agli insegnanti delle scuole
di ogni ordine e grado della provincia
di Brescia, per un massimo di 25 partecipanti.
Quota di iscrizione
Ai partecipanti viene richiesta una quota
di iscrizione di € 150,00.
L’iscrizione al corso e il versamento della quota
di partecipazione devono essere effettuate
entro l’8 settembre 2015.
Modalità di attuazione
Il lavoro si svolgerà a partire dagli elementi base
della comunicazione: Corpo, Voce, Spazio, Ritmo. Si
chiede quindi di partecipare con abiti comodi che
permettano il movimento nello spazio.
Il lavoro si svolgerà a partire dal testo, cioè dal
racconto della durata minima di 2 minuti, massima
di 4 minuti, scelto da ciascuno dei partecipanti.
Ognuno dei partecipanti dovrà sapere il racconto
a memoria dall’inizio del corso per poter costruire
insieme la drammaturgia dei movimenti e la
drammaturgia dell’immaginazione.
Naturalmente in questo percorso non verranno
trascurati gli aspetti che riguardano tutto il lavoro
dell’attore: il suono, la sua qualità, il ritmo, l’energia,
l’ascolto.
Direttore del corso
Gian Mario Bandera
Direttore CTB Centro Teatrale Bresciano
Laboratorio condotto da:
Lucilla Giagnoni – attrice - regista - autrice
5
SCUOLA PRIMARIA
E SECONDARIA DI I GRADO
Disegno di Pablo Picasso
• Il Sociale
dei bambini •
LE AVVENTURE
DELL’INGEGNOSO
ED ERRANTE CAVALIERE
DON CHISCIOTTE
DELLA MANCHA
drammaturgia Silvia Mazzini da Cervantes
regia di Angelo Facchetti
scenografie Giuseppe Luzzi
cast in via di definizione
produzione CTB Centro Teatrale Bresciano
Età consigliata: dai 6 agli 11 anni
Teatro Sociale di Brescia
dal 9 al 12
e dal 14 al 19 dicembre 2015
Progetto di educazione al teatro per bambini della
scuola primaria di primo e classi prime di secondo
grado, realizzato come percorso di scoperta e
conoscenza della struttura di un teatro di tradizione
(foyer, platea, palco, palchetti, corridoi ecc.).
•
da mercoledì 9 a venerdì 11 dicembre
4 repliche al giorno ore
9.00/10.30/12.00/15.00
Dopo l’Odissea di Ulisse, presentata nel 2014 al
Sociale per il pubblico dei più piccoli, ecco la storia
di un’altra figura emblematica della letteratura
di ogni tempo, un altro eroe alla ricerca della sua
identità che cavalca i secoli e giunge fino ai giorni
nostri saldamente in sella al suo fido destriero
Ronzinante.
•
Sabato 12 dicembre
3 repliche al giorno ore 9.00/10.30/12.00
•
Da lunedì 14 a venerdì 18 dicembre
4 repliche al giorno ore
9.00/10.30/12.00/15.00
I piccoli spettatori seguiranno Don Chisciotte
e il suo fedele scudiero Sancho Panza nelle
più errabonde e tragicomiche avventure,
all’inseguimento dell’amore per Dulcinea e della
speranza in un mondo più giusto e più nobile.
•
Sabato 19 dicembre
2 repliche al giorno ore 9.30/11.00
Ingresso €3,00
Qui si gioca con le illusioni, con la capacità di
trasformare ogni osteria in castello ed un gregge di
pecore in temibile esercito: l’irreale diventa reale
e l’immaginazione prende il sopravvento nella
mente del protagonista e negli occhi dei suoi piccoli
scudieri.
Ogni piccolo spettatore verrà nominato governatore
di un’isola tutta sua dove coltivare la propria
fantasia e far crescere l’immaginazione.
È obbligatoria la prenotazione a partire
dal 1 ottobre 2015 chiamando al numero:
0302928616.
Potrebbe essere necessario limitare
la partecipazione delle singole scuole,
per dare, ad un maggior numero
di istituti, la possibilità di usufruire
di questa importante iniziativa.
Don Chisciotte non è un super eroe, ma un eroe
tragicomico, forse un perdente, ma con molto da
insegnare ai suoi spettatori. Un eroe fedele ai propri
sogni, ideali e progetti, che combatte con ogni sorta
di avversità, mettendosi al servizio dei più deboli.
Attraverso di lui i bambini impareranno come
l´immaginazione, può superare talvolta la realtà.
Repliche per le famiglie
Sabato 19 dicembre 2015
2 repliche alle ore 15.00/16.45
INGRESSO
Bambino € 3,00
Adulto € 5,00
In teatro, luogo per eccellenza dell’immaginazione,
i bambini della scuola primaria di primo e secondo
grado, accompagnati dal simpatico servo Sancho
Panza e da altri personaggi minori, potranno
intraprendere un viaggio fisico all’interno degli
spazi del Sociale e, contemporaneamente,
conoscere i personaggi che ricoprono spesso a loro
volta, nel racconto, il ruolo di attori.
Si tratta di un doppio percorso di scoperta
e conoscenza della struttura di un teatro di
tradizione e di alcuni temi di questo capolavoro che
coinvolgeranno direttamente i giovani spettatori
in un rapporto fra sogno e realtà. Si giocherà
con “l’essere e il non essere”, col “sembrare”, col
vedere cose che in realtà non sono sempre quelle
che appaiono, temi, questi, tipicamente teatrali e
metateatrali.
PACCHETTO FAMIGLIA
2 adulti e un bambino € 10,00
E’ obbligatoria la prenotazione chiamando
il numero 0302928616.
7
SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO
• Abbonamenti
speciale scuola •
Economicità
della proposta
6 spettacoli a € 56,00
sempre in ottimi posti
Comodità della
sottoscrizione
è sufficiente che il professore
accompagnatore o uno studente
incaricato, prenotino con una
telefonata all’ufficio scuola del CTB
al numero: 030 2928616.
Ampia possibilità
di scelta dei titoli
nel rispetto delle modalità stabilite
dal CTB, è possibile comporre
il proprio abbonamento scegliendo
sia fra gli spettacoli della
STAGIONE DI PROSA, sia della
rassegna ALTRI PERCORSI.
Utilità scolastica
l’abbonamento può valere per i crediti
formativi o scolastici se deliberato dagli
organi collegiali di ogni singolo istituto.
La certificazione deve essere richiesta
al momento della sottoscrizione
dell’abbonamento.
Facilitazioni per
gli accompagnatori
Agli insegnanti accompagnatori viene
offerto un carnet-spettacoli in omaggio,
ogni 10 abbonamenti sottoscritti;
per facilitare la sottoscrizione agli
studenti provenienti dalla provincia,
viene data la possibilità al genitore
accompagnatore di assistere agli
stessi spettacoli scelti dal figlio
ad un prezzo scontatissimo.
Non si fanno code
Il ritiro e il pagamento degli
abbonamenti si effettua all’ufficio scuola
del CTB evitando così noiose perdite
di tempo.
9
Abbonamento speciale scuola
2015/2016
Abbonamento a prezzo speciale
per gruppi di almeno 10 studenti per istituto € 56,00
1 spettacolo del CTB obbligatorio scelto fra questi due titoli:
Dal 3 al 22 novembre 2015
feriali ore 20,30 · domenica ore 15,30
Dal 10 al 22 maggio 2016
feriali ore 20,30 · domenica ore 15,30
mephisto
macbeth
testo e regia di Luca Micheletti
con (in o.a.) Federica Fracassi
Luca Micheletti, Michele Nani
Massimo Scola e con Lidia Carew
di William Shakespeare
regia di Franco Branciaroli
con Franco Branciaroli
e altri attori in via di definizione
2 spettacoli a scelta della Rassegna ALTRI PERCORSI
Martedì 10 novembre 2015
ore 20,30
mephisto
testo e regia di Luca Micheletti
con (in o.a.) Federica Fracassi
Luca Micheletti, Michele Nani
Massimo Scola e con Lidia Carew
Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri
Martedì 1 e mercoledì 2
dicembre 2015 ore 20,30
Lunedì 11 e martedì 12
gennaio 2016 ore 20,30
oh, che bella
guerra!
PEPERONI DIFFICILI
testo e regia di Costanzo Gatta
con Matteo Bertuetti
Daniele Squassina, Elena Strada
la verità chiede di essere
conosciuta
testo e regia di Rosario Lisma
con Anna Della Rosa, Ugo Giacomazzi
Rosario Lisma e Andrea Narsi
Lunedì 1 e martedì 2
febbraio 2016 ore 20,30
Lunedì 8 e martedì 9
febbraio 2016 ore 20,30
Martedì 1 e mercoledì 2
marzo 2016 ore 20,30
Lady Mortaccia,
amleto
Ti regalo la mia
morte, VeroniKa
la vita è meravigliosa!
testo e regia Giovanna Gra
con Veronica Pivetti, Oreste Valente
e Elisa Benedetta Marinoni
Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri
di William Shakespeare
traduzione di Alessandro Serpieri
regia di Ninni Bruschetta
con Angelo Campolo
di Federico Bellini e Antonio Latella
liberamente ispirato alla poetica
del cinema fassbinderiano
regia di Antonio Latella
Martedì 26 e mercoledì 27
aprile 2016 · ore 20,30
Sabato 16 aprile 2016 ore 20,30
Domenica 17 aprile 2016 ore 15,30
Martedì 17 maggio 2016
ore 20,30
La canzone di
Giasone e Medea
Questa immensa
notte
MACBETH
da Euripide a Seneca a Grillparzer
elaborazione drammaturgica
regia ed interpretazione di Elena Bucci
Marco Sgrosso e altri attori
in via di definizione
di Chloë Moss
regia di Laura Sicignano
con Annapaola Bardeloni
e Raffaella Tagliabue
di William Shakespeare
regia di Franco Branciaroli
con Franco Branciaroli
e altri attori in via di definizione
3 spettacoli a scelta della Stagione di prosa
Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri
Dal 3 al 22 novembre 2015
feriali ore 20,30 · domenica ore 15,30
mephisto
testo e regia di Luca Micheletti
con (in o.a.) Federica Fracassi
Luca Micheletti, Michele Nani
Massimo Scola e con Lidia Carew
Dal 20 al 24 gennaio 2016
feriali ore 20,30 · domenica ore 15,30
Dal 24 novembre
al 20 dicembre 2015
feriali ore 20,30 · domenica ore 15,30
Dal 6 al 10 gennaio 2016
feriali ore 20,30 · domenica ore 15,30
oh, che bella
guerra!
Molière: la recita
DI Versailles
Dal 26 al 31 gennaio 2016
feriali ore 20,30 · domenica ore 15,30
Dal 17 al 21 febbraio 2016
feriali ore 20,30 · domenica ore 15,30
testo e regia di Costanzo Gatta
con Matteo Bertuetti
Daniele Squassina, Elena Strada
di Stefano Massini, Paolo Rossi
Gianpiero Solari
regia di Giampiero Solari
con Paolo Rossi
Il fu Mattia Pascal eumenidi
versione teatrale e regia di Tato Russo
dal romanzo di Luigi Pirandello
con Tato Russo
testo e regia di Vincenzo Pirrotta
con Vincenzo Pirrotta, Giovanni Calcagno
Marcello Montalto, Salvatore Ragusa
e con Maurizio Rippa
elena
Dal 24 al 28 febbraio 2016
feriali ore 20,30 · domenica ore 15,30
Dal 9 al 13 marzo 2016
feriali ore 20,30 · domenica ore 15,30
Dal 16 al 20 marzo 2016
feriali ore 20,30 · domenica ore 15,30
la prova
i rusteghi
scandalo
testo, regia e coreografia di Pascal Rambert
con (in o.a.) Anna Della Rosa,
Laura Marinoni, Luca Lazzareschi,
Giovanni Franzoni
Dal 30 marzo al 3 aprile 2016
feriali ore 20,30 · domenica ore 15,30
La dodicesima
notte
di William Shakespeare
regia di Carlo Cecchi
con Carlo Cecchi
Dal 10 al 22 maggio 2016
feriali ore 20,30 · domenica ore 15,30
MACBETH
di William Shakespeare
regia di Franco Branciaroli
con Franco Branciaroli
e altri attori in via di definizione
di Carlo Goldoni
regia di Giuseppe Emiliani
con Stefania Felicioli, Piergiorgio Fasolo
Giancarlo Previati
Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri
di Ghiannis Ritsos
regia di Andrea Chiodi
con Elisabetta Pozzi
di Arthur Schnitzler
regia di Franco Però
con Stefania Rocca e Franco Castellano
e con la compagnia del Teatro Stabile
del Friuli Venezia Giulia
Dal 5 al 30 aprile 2016
feriali ore 20,30 · domenica ore 15,30
Dal 6 al 10 aprile 2016
feriali ore 20,30 · domenica ore 15,30
La canzone di
Giasone e Medea
danza macabra
da Euripide a Seneca a Grillparzer
elaborazione drammaturgica
regia ed interpretazione di Elena Bucci
Marco Sgrosso e altri attori
in via di definizione
di August Strindberg · traduzione
e adattamento di Roberto Alonge
regia Luca Ronconi
con Adriana Asti, Giorgio Ferrari
Giovanni Crippa
SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO
• Repliche
scolastiche •
Teatro Sociale
Martedì 24 e mercoledì 25 novembre 2015
ore 10.30
Offerta Platea € 13,00 · Gallerie € 10,00
MEPHISTO
Ritratto d’artista come angelo caduto
regia e drammaturgia Luca Micheletti
liberamente ispirato alla carriera
di Gustaf Gründgens raccontata da Klaus Mann
con (in o.a.) Federica Fracassi,
Luca Micheletti, Michele Nani, Massimo Scola
e con Lidia Carew
produzione CTB Centro Teatrale Bresciano
Luca Micheletti prosegue la sua ricerca sul tema
della “metamorfosi dell’umano” iniziata con Kafka
la scorsa stagione e mette in scena una nuova
“trasformazione”, questa volta non di natura fisica
bensì etico-politica, e non più solo drammatica, ma
grottesca e fantasmagorica.
Il giovane secondogenito di Thomas Mann, Klaus,
nel 1936 pubblica Mephisto: un romanzo pungente
e derisorio contro suo cognato, Gustaf Gründgens,
attore di gran talento ma colluso col nazismo.
Oltre ad essere una crudele e comica satira intorno
all’ambizione dell’artista teatrale, quest’opera
è anche un attraversamento della coscienza
del performer, scossa, come quella di Faust, da
tentazioni opposte: il bisogno di attingere alle vette
dell’arte, i compromessi vili a cui accondiscendere
con il potere, il desiderio morboso di sacrificarsi e
trascendere i propri limiti umani per farsi strumento
di creazione teatrale.
La smania di “diventare una stella” assimila
idealmente il mattatore al personaggio che darà
a Gründgens la celebrità: Mephisto nel Faust di
Goethe, il servo del male, l’angelo caduto che
continua ad aspirare al cielo, alla riconquista
delle altezze perdute. Lo spettacolo è un’indagine
del dissidio morale che sta alla base del rapporto
dell’essere umano con le arti in genere e con il
teatro in particolare: sul ciglio d’un conturbante
cerchio di fuoco dove l’artista corre il rischio della
chiusura autoreferenziale, della sordità sociale,
dell’esaltazione estetica.
Ispirandosi con molta libertà alla vita nell’arte e alla
carriera di Gründgens – con un occhio a Mann e uno
a Frank Wedekind (il cui teatro e la cui biografia
s’intrecciano inestricabilmente alle vicende dei
protagonisti) – questa versione teatrale di Mephisto
non vuol essere soltanto la messa alla berlina delle
debolezze d’una star del palcoscenico, bensì la
storia, riflessa nel teatro, del performer in lotta tra
due realtà: quella sociale e politica che lo circonda
e quella fittizia ed evanescente – ma pur sempre
cruciale – dell’invenzione estetica, dal cui pericoloso
equilibrio si possono generare tanto capolavori
nell’arte quanto degenerazioni nella morale.
Al centro, un grande attore dal cinismo
spregiudicato, roso dall’ambizione; e, intorno a
lui, un gruppo di artisti apparentemente senza
speranza e senza scrupoli. Prima fra tutti, un’attrice
insoddisfatta, alter ego dello stesso Mephisto e sua
incarnazione femminile, disposta a qualunque
cosa per coronare i suoi sogni di gloria; e poi una
principessa della danza decaduta al rango di
entreneuse sospesa tra sadismo e follia, un giovane
attore militante nel teatro politico… I loro rapporti
con il Potere – che assume la maschera spaventosa
di Hermann Göring – modificano i loro destini e tutti
si troveranno a dovere o volere “cambiare pelle”,
stravolgendo i loro ideali, subendo
strabilianti metamorfosi.
Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri
Giovedì 26 e Venerdì 27 novembre 2015
ore 10.30
Posto unico € 10,00
OH, CHE BELLA
GUERRA!
di Costanzo Gatta
regia di Costanzo Gatta
musiche originali Alberto Forino
luci Cesare Agoni
suoni Edoardo Chiaf
scene e costumi Lella Viola
coreografie Antonella Massussi
decorazioni Ernesto Roversi
con (in ordine alfabetico) Matteo Bertuetti
Mariasole Dell’Aversana, Alberto Forino
Miriam Gotti, Jenny Perrone, Chiara Pizzatti
Daniele Squassina, Elena Strada
produzione CTB Centro Teatrale Bresciano
Oh, che bella guerra! Ritornello e titolo irriverente,
provocatorio, cinico. Può mai essere bella una
guerra? In particolare la prima del secolo scorso,
la stessa che Benedetto XV definì «inutile strage»?
Di certo fu gradita da quanti ebbero possibilità
di arricchirsi fabbricando strumenti di morte,
di lucrare sulle commesse militari, di ingrassare
sul sangue della gioventù. Per milioni e milioni di
persone, invece, fu solo dolore, sangue, lutto.
Del conflitto approfittarono in primo luogo gli
sciacalli del Palazzo, che svolsero un ignobile
compito, in quei tristi anni. Di buon grado
accettarono l’incarico di persuadere il popolino
che il conflitto sarebbe stato di brevissima durata,
quasi una passeggiata con pochi pericoli, un
semplice braccio di ferro con l’eterno oppressore
ottocentesco. Un imponente ufficio propaganda
ebbe il compito di rintuzzare «gli attacchi dei
disfattisti», convincere padri, madri, spose che la
giornata in trincea dei loro cari «scorreva serena
e sicura». Allo scopo utilizzò le parole dei poeti,
gli articoli di giornale, le voci dei conferenzieri.
E persino dei teatranti. L’ufficio propaganda si
premurò di «tenere alto il morale della truppa» e di
organizzare il consenso attorno alla guerra in ogni
modo, ricorrendo senza remore alla mistificazione
ed alla censura. Ad ogni trucco, pur di far prendere
lucciole per lanterne alla popolazione.
Ecco quindi un gruppo di attori, che immaginavano
solo di dover rallegrare i soldati delle retrovie
con canzoni, balletti scherzi e barzellette e si
trovano invece invischiati in un compito ben più
arduo e meschino.
Teatro e potere: la memoria corre immediatamente
a Ilse, l’affascinante teatrante alla testa di una fragile
compagine di guitti, creatura nobile e dolente nata
dalla mente di Pirandello, che sognava con i suoi
attori di portare fra «I giganti della montagna» la
poesia. La missione si rivela impossibile: sarà uccisa
dai feroci energumeni che rifiutano il messaggio.
Qui i nostri comici, al contrario, possono trovare
consensi e riconoscimento, a condizione che
amplifichino parole sapientemente corrette,
modificate, truccate da chi tiene le leve del potere.
Sono loro in un aberrante rovesciamento di ruoli e
di senso, «I giganti».
Di qui il colore noir e grottesco di un cabaret
recitato per confondere e falsare una realtà storicopolitica drammatica. Gli attori saranno affiancati
da ballerini, musicisti, illusionisti, tutti chiamati
a concorrere a questo gioco mistificatorio di
esaltazione della guerra e dell’ordine costituito. Ma
il funesto esercizio di propaganda non potrà che
sgretolarsi progressivamente sotto gli occhi dello
spettatore e la macchina teatrale infine svelare la
menzogna stessa che rappresenta.
Costanzo Gatta
13
La scelta di lavorare su Amleto, nella traduzione
di Alessandro Serpieri, nasce innanzitutto da un
profondo studio dedicato da Ninni Bruschetta
all’opera shakespeariana, che negli anni ha connotato
fortemente la sua poetica registica, avvicinando
sempre più il nesso fra palcoscenico e società civile nel
rapporto intimo fra l’uomo e il potere.
Questo Amleto è, quindi, un progetto, un’idea di
teatro che rispecchia il contenuto principale della
grande tragedia shakespeariana. Amleto è il testo
metateatrale per eccellenza, parla di teatro e ne detta
persino le regole, lo descrive e lo spiega, proprio
come e quanto spiega la natura dell’uomo e la sua
“manifestazione”, di cui il teatro stesso è l’unica,
grandiosa “rappresentazione”.
Amleto indossa i panni della figura archetipica, ma
è anche un uomo moderno, è il rappresentante di
un mondo che acquisisce la consapevolezza di una
caduta spirituale e sceglie di abbandonare il Paradiso
Terrestre per diventare semplicemente un uomo.
Nella trascrizione scenica del regista, Amleto
è l’uomo nella sua imperfetta completezza,
ma privo di una certa convenzionale cupezza
con cui spesso viene rappresentato.
Anzi, è un uomo vivo, vitale, attivo, un uomo che
sceglie, in cui il dubbio rappresenta solo un passaggio
obbligato. “Probabilmente sceglie la cosa sbagliata
– tiene a precisare Bruschetta – ma sceglie. Il suo
discorso più celebre passa attraverso un dubbio che
fuga già nelle ultime righe, quando parla della purezza
dell’azione. Allora, o Amleto decide per la vendetta
perché crede che “agire” sia più nobile o perché
vuole semplicemente vendicarsi. Ma sceglie di agire.
Dal momento in cui capisce chi ha ucciso suo padre,
ordisce una trama “teatrale” che porta esattamente
dove vuole lui. La sua domanda è già la sua risposta”.
Questa suggestiva lettura offre un’ulteriore occasione
per continuare a riflettere sui grandi temi di sempre:
sul perché della vita e della morte, sul rapporto tra
verità e menzogna, tra desiderio di giustizia e vendetta;
sul ruolo del caso; sul potere reale o illusorio della
volontà. Veste i panni di Amleto Angelo Campolo,
giovane attore messinese, già diretto da Luca Ronconi
ai tempi della sua formazione presso la scuola
del Piccolo di Milano e poi da Vetrano e Randisi; a
sottolineare l’atemporalità delle problematiche che
la vicenda propone i costumi di Cinzia Preitano, le
scenografie di Mariella Bellantoni, le musiche di Toni
Canto e Gianluca Scorziello.
“Amleto non è soltanto il cuore dell’opera
shakespeariana e forse di tutta la letteratura
teatrale, ma è anche e soprattutto, direi, una storia
avvincente, un’avventura audace, un glaciale percorso
di vendetta. Ma dietro questa storia, dentro questo
racconto, c’è anche un viaggio: un figlio che ritorna
al padre, un uomo alla ricerca della propria origine.
Essere o non essere, appunto. Questa è la domanda.”
Teatro Sociale
Martedì 9 febbraio 2016 ore 14.30
Offerta Platea € 13,00 · Gallerie € 10,00
AMLETO
di William Shakespeare
traduzione di Alessandro Serpieri
regia di Ninni Bruschetta
con Angelo Campolo, Gionni Boncoddo
Maurizio Puglisi
produzione Teatro di Messina
Ninni Bruschetta
14
Teatro Sociale
Giovedì 10 marzo 2016 ore 15.00
Offerta Platea € 13,00 · Gallerie € 10,00
I RUSTEGHI
di Carlo Goldoni
regia di Giuseppe Emiliani
con Alessandro Albertin, Alberto Fasoli
Piergiorgio Fasolo, Stefania Felicioli
Cecilia La Monaca, Michele Maccagno
Maria Grazia Mandruzzato, Margherita Mannino
Giancarlo Previati, Francesco Wolf
produzione Teatro Stabile del Veneto
Teatro Nazionale
Quando Goldoni scrive I Rusteghi, nel 1760, è un
intellettuale sempre più lucido, aperto alle esperienze
e alla cultura europea (nello stesso anno avverrà il
famoso contatto epistolare con Voltaire), più filosofo
insomma, nel senso settecentesco del termine.
I Rusteghi nascono anche da questa attenzione ai
“lumi” che vengono dall’Europa, e permettono un
giudizio più ampio sulla società veneziana.
Una commedia in cui l’autore affonda il bisturi sulla
città che lo circonda, utilizzando con consumata
maestria tutte le risorse del suo laboratorio
drammaturgico e della sua lingua straordinaria.
Goldoni costruisce il suo componimento con un rigore
raramente eguagliato in altri testi, concentrando
l’azione in un lasso di tempo minimo (una mezza
giornata) che subisce una accelerazione impercettibile
ma costante fino alla frenesia della gran scena finale.
L’azione si svolge tutta in interni, gli unici spazi
possibili per i quattro rusteghi, quattro uomini alle
prese con un eros inquieto e perturbante, con famiglie
difficili da governare e con affari ancora prosperi ma
già minacciati di crisi.
Ambiguità, insicurezza, irresolutezza, nevrosi
caratterizzano questi despoti improbabili, arroccati
nella difesa a oltranza del passato contro ogni
minaccia di novità.
Netta è la polemica di Goldoni con il conservatorismo
ormai rozzo della classe cui appartiene. Il mercante
lucido e avveduto, che per lunghi anni, nei panni
di Pantalone, aveva impersonato il prototipo di un
individuo socialmente responsabile, consapevole
dell’interesse proprio e altrui, si è ormai svilito a una
caricatura di se stesso. Chiuso nella propria casa,
gelosamente attaccato al proprio meschino tornaconto,
si rifiuta di concedere a chi gli è sottomesso (le donne
e i figli) qualunque autonomia di comportamento.
Se i rusteghi tendono a chiudersi dentro le loro
case come in una fortezza impenetrabile, le donne
guardano alla vita, all’esterno, ai contatti sociali, ai
doveri dell’amicizia e della parentela, ai diritti del
sentimento. I rusteghi no. Riescono a esistere soltanto
nel chiuso delle loro mura domestiche, dove agiscono
con prepotenza insopportabile vietando visite,
divertimenti, sprechi e frivolezze e ogni minima forma
di ozio, soprattutto il teatro.
Il teatro è aborrito e temuto dai rusteghi: lo
considerano luogo di corruzione e di spreco, come il
carnevale che c’è fuori e a cui è vietato partecipare.
Come il carnevale negato, tuttavia, alla fine irrompe
lo stesso nelle stanze serrate e austere dei rusteghi,
con tutta la sua carica di comicità trasgressiva,
così il teatro penetra nel chiuso mondo domestico,
sommuovendolo dall’interno, smascherandone le
contraddizioni: per affermare, insomma, il proprio
potere demiurgico.
È nei Rusteghi che traspare la maggiore fiducia di
Goldoni nelle capacità del teatro di affermare la
propria funzione sociale e civile.
dalle note di regia di Giuseppe Emiliani
Passato, e per sempre, è il tempo della notte, di
incanti e sortilegi. Tutto ora accade al limpido
raggio della luce, il bene, il male, ed è giusto…Sei
stata tu, sono stato io? Non so, è successo…
Viaggiare nel mito e nelle sue parole significa anche
immaginare la bellezza selvatica e aspra che fu della
nostra terra, l’armonia di una lingua cantata e danzata,
la magia del ritrovarsi al tramonto o all’alba a ridere e
a piangere insieme in teatri di pietra poggiati in luoghi
d’incanto. La scrittura pare consegnata agli attori ora,
fresca e vera, tesa ad indagare le molte facce della realtà
e a creare una poesia che commuove e consola. Medea è
una strega, capace, pur di non perdere l’uomo che ama,
di ordire inganni e sortilegi che portano figlie innocenti
ad uccidere il padre, pronta a colpire i suoi stessi figli,
resa pazza dal dolore per l’abbandono del suo uomo?
Giasone è uno stratega traditore che calcola i vantaggi di
un matrimonio regale, un egoista che vuole mantenere
ogni privilegio? E il coro? Quanto può comprendere le
ragioni di entrambi e trasformare il dolore in coscienza,
quanto può trovare tra le insidie delle passioni la strada
della sapienza? Quella di Giasone e Medea è per noi una
canzone che narra la storia dell’amore che si trasforma in
odio e poi in morte: cantarla in teatro ne inverte il passo
e riporta in vita i personaggi e le loro ragioni, attraverso
le parole di autori che ne hanno riscritto il mito nel
tempo. La canzone passa di bocca in bocca variando le
melodie e i passi della danza, fino a risuonare nei nostri
giornali e nelle nostre menti disorientate in cerca di una
contemporanea comunità sospesa tra i due poli della
creazione e della distruzione. La chiamiamo “canzone”
per trovare partecipazione e distanza, per sentire il
valore dell’antichità che si rinnova ad ogni passaggio di
generazione, per commuoverci con l’intensità immediata
con la quale ascoltiamo la musica che ci segna la vita.
Dopo Antigone, un altro conflitto tra l’universo
maschile e quello femminile, tra le ragioni del cervello
e quelle del cuore, un’altra potente figura di donna
stimola il desiderio di cercare nell’altezza lirica della
parola antica le risonanze con la nostra epoca orfana
di grandi ideali e distratta da una moltitudine di
semplificazioni. Dopo Creonte, un altro complesso
ritratto di uomo ci porta ad interrogarci sull’equilibrio
delle responsabilità assunte e delle colpe presunte
nella dinamica dei conflitti, con la volontà di evitare
giudizi banali e di analizzare più a fondo i meccanismi
umani delle ritorsioni. La vicenda della sposa
ingannata che diventa madre assassina continua a
spaventarci per il furore di un gesto estremo dopo
duemilacinquecento anni, e - attraverso il contrasto
insanabile che oppone le ragioni della maga barbara
tradita a quelle dell’eroe greco indegno di gloria l’opera di Euripide, stupefacente per la modernità
della sua scrittura, e le successive rivisitazioni del
mito da parte di autori più vicini a noi ci offrono
molti altri spunti di indagine, aprendo uno squarcio
su temi che ci toccano profondamente: dai diritti
degli esuli in una terra straniera alla coercizione del
potere, dal valore della parola data alla paura delle
arti occulte. Dentro ma fuori dalla storia restano le
figure evanescenti dei figli, innocenti senza futuro,
vittime, causa e testimoni della vendetta feroce
di Medea e del dolore inconsolabile di Giasone.
Franz Grillparzer
Elena Bucci e Marco Sgrosso
Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri
Mercoledì 13 aprile 2016 ore 10,30
Venerdì 15 aprile 2016 ore 10,30
Mercoledì 20 aprile 2016 ore 10,30
Venerdì 22 aprile 2016 ore 15,00
Mercoledì 27 aprile 2016 ore 10,30
Posto unico € 10,00
LA CANZONE
DI GIASONE
E MEDEA
da Euripide a Seneca a Grillparzer
elaborazione drammaturgica,
regia ed interpretazione di
Elena Bucci e Marco Sgrosso
e altri attori in via di definizione
produzione CTB Centro Teatrale Bresciano
• Spettacoli
serali
a prezzo
ridotto •
Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri
Dal 24 novembre al 20 dicembre 2015
Feriali ore 20,30 · Domenica ore 15,30
Posto unico € 10,00
OH, CHE BELLA GUERRA!
testo e regia di Costanzo Gatta
musiche originali Alberto Forino
con (in o.a.) Matteo Bertuetti, MariaSole
Dell’Aversana, Alberto Forino, Miriam Gotti
Jenny Perrone, Chiara Pizzatti, Daniele
Squassina, Elena Strada
Teatro Sociale
Dal 3 al 22 novembre 2015
Offerta Platea e Gallerie Centrali € 13,00 ·
Gallerie Laterali € 10,00
MEPHISTO
regia e drammaturgia Luca Micheletti
liberamente ispirato alla carriera
di Gustaf Gründgens raccontata da Klaus Mann
con (in o.a.) Federica Fracassi
Luca Micheletti, Michele Nani, Massimo Scola
e con Lidia Carew
produzione CTB Centro Teatrale Bresciano
Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri
Dal 5 al 30 aprile 2016
Feriali ore 20,30 · Domenica ore 15,30
Posto unico € 10,00
LA CANZONE DI
GIASONE E MEDEA
da Euripide a Seneca a Grillparzer
elaborazione drammaturgica,
regia ed interpretazione di
Elena Bucci e Marco Sgrosso
e altri attori in via di definizione
produzione CTB Centro Teatrale Bresciano
17
Teatro Sociale
Dal 10 al 22 maggio 2016
Feriali ore 20,30 · Domenica ore 15,30
offerta platea € 13,00
Il Macbeth parla di un mondo esterno in guerra, dove
caratteristiche come efferatezza e sete di sangue,
al pari del coraggio, sono ritenute virtù, in quanto
preservano il mondo interno della corte, una società
patriarcale civilizzata regolata da leggi divine.
La violenza che si applica all’esterno non vale per
l’interno, altrimenti tutto salta e tra il dentro e il
fuori non c’è più differenza, tutto diventa guerra.
Macbeth sceglie di portare la violenza all’interno.
Se in più anche la parte femminile si snatura e
prende caratteristiche maschili, allora il caos è totale.
Macbeth viene infatti “sedotto” all’ambizione
dalle streghe, che storicamente rappresentano
la minaccia al mondo patriarcale, e indotto
all’assassinio da sua moglie, che viola il suo ruolo
sociale di donna agendo come agirebbe un uomo.
Al caos generato da donne che sono uomini (da una
natura femminile perversa) solo un “non nato di
donna” potrà porre fine.
Ma il dramma è ancora più complesso e tremendo:
Macbeth, uccidendo il re, simbolo del padre e del
divino, uccide la sua stessa umanità ed entra in una
dimensione di solitudine dove perde tutto, amore,
ragione, sonno, scopo di vivere.
In più, la sua vittoria è sterile perché non ha eredi, e
questa sua rinuncia alla sua umanità servirà solo a
passare il trono al figlio di un altro.
MACBETH
di William Shakespeare
regia di Franco Branciaroli
scene Margherita Palli
luci Gigi Saccomandi
con Franco Branciaroli
e altri attori in via di definizione
produzione CTB Centro Teatrale Bresciano ·
Teatro de Gli Incamminati
Il Macbeth è la tragedia del male dell’uomo,
della violazione delle leggi morali e naturali
e dell’ambiguità, del caos, della distruzione
che ne consegue.
Un rovesciamento di valori significativamente
testimoniato dal canto ambiguo e beffardo delle
streghe: “Il bello è brutto, e il brutto è bello”.
I demoni della coscienza, che sovvertono nel
dramma l’ordine morale interno ed esterno
dei personaggi fino alle estreme conseguenze,
terrorizzano lo spettatore per il crescente e
devastante controllo che assumono sulle vicende
rappresentate, ma al contempo lo attraggono e
avvincono, per il misterioso richiamo che l’uomo da
sempre avverte dalla contaminazione con il male.
Intorno all’inquietante parabola di seduzione
dell’anima al male pulsa l’enigmatico cuore
di questa tragedia.
Franco Branciaroli
SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO
(triennio)
• Mattinate
al CTB •
Anno scolastico 2015-2016
Progetto e coordinamento:
Prof.ssa Lucia Mor
Università Cattolica del Sacro Cuore
Il progetto: finalità e contenuti
Ogni mattinata si propone una duplice finalità.
In primo luogo intende presentare agli studenti
opere della tradizione teatrale e letteraria per
fornire loro gli strumenti necessari ad una fruizione
critica e consapevole degli spettacoli che andranno
in scena al Teatro Sociale. Ciascun incontro sarà
però anche occasione per ampliare in prospettiva
interdisciplinare le tematiche e gli spunti offerti
dai testi, per condurre, con un linguaggio adatto
agli studenti del triennio della scuola superiore, un
discorso culturale aperto a collegamenti tematici
con la storia della pittura, della filosofia, del cinema.
Destinatari e calendario
Destinatari dei quattro incontri previsti sono
i ragazzi del triennio delle scuole secondarie
superiori di Brescia e provincia. Le mattinate si
svolgeranno nei giorni di giovedì 5 novembre
2015, giovedì 10 marzo, giovedì 7 aprile
e giovedì 28 aprile 2016 dalle 9.00 alle 12.00
al Teatro Sociale di Brescia.
Le quattro Mattinate previste per la Stagione di
Prosa 2015-2016 saranno dedicate rispettivamente:
alla figura di Mefistofele in diverse incarnazioni
letterarie (da Marlowe passando per Goethe fino a
Klaus Mann), alla commedia di Goldoni I Rusteghi,
alla tragedia Medea di Euripide e alla tragedia di
William Shakespeare Macbeth.
Nella prima mattinata, Lucia Mor, docente
di Letteratura tedesca, dopo aver ripercorso
la genesi dell’apparizione nel 1587 della coppia
Faust-Mefistofele sulla scena letteraria europea,
approfondirà soprattutto l’identità del Mefistofele
goethiano; Giulio Segato, studioso di Letteratura
inglese, parlerà invece dell’interpretazione
di Marlowe del tema mefistofelico, mentre
Valerio Terraroli, docente di Storia dell’Arte
contemporanea, illustrerà la tradizione
delle rappresentazioni del Diavolo nella
pittura occidentale.
Nella seconda mattinata, Maria Teresa Girardi,
docente di Letteratura italiana, analizzerà e
interpreterà la commedia goldoniana I Rusteghi.
Francesco Tomasoni, docente di Storia della
filosofia moderna, approfondirà invece il tema
dell’Illuminismo filosofico, mentre Paolo Bolpagni,
docente di Storia dell’arte, parlerà della musica e
della pittura nel Settecento.
Nella terza mattinata, Maria Pia Pattoni, docente di
Letteratura greca, analizzerà e commenterà il testo
della Medea di Euripide, mentre Guido Milanese,
docente di Letteratura latina e di cultura classica,
terrà una lezione sulla Medea di Seneca; infine Lucia
Degiovanni, studiosa di Letteratura latina, illustrerà
le trasposizioni cinematografiche della storia di
Medea con particolare attenzione a quelle di Pier
Paolo Pasolini e di Lars von Trier.
La quarta mattinata, traendo spunto dalla
tragedia di Shakespeare Macbeth, sarà dedicata
all’approfondimento del tema del potere.
Guido Milanese, docente di Letteratura latina
e di cultura classica, parlerà del concetto
di potere nella cultura e nel mondo medioevale;
Andrea Canova, docente di Letteratura italiana,
approfondirà invece il concetto di potere secondo
Machiavelli. Franco Lonati, infine, docente
di Letteratura inglese, illustrerà il concetto
di potere nella tragedia shakespeariana.
L’articolazione interna
Ciascuna mattinata intende offrire una prospettiva
interdisciplinare ospitando l’intervento di tre voci
di esperti e, se disponibili, anche dei protagonisti,
registi e/o attori, degli spettacoli.
19
Le modalità
Al ciclo di lezioni sono ammessi gli studenti
del triennio delle scuole superiori di Brescia e
provincia, fino ad un massimo di 350 partecipanti;
ogni istituto potrà iscrivere non più di 25 allievi
per Mattinata (salvo diversa disponibilità).
La domanda di iscrizione dovrà pervenire
entro il 23 ottobre 2015
e dovrà contenere esplicita autorizzazione del
capo d’Istituto. Essa potrà essere inoltrata al Centro
Teatrale Bresciano tramite fax 0302928619
oppure via e-mail, all’indirizzo:
[email protected]
Agli studenti iscritti verrà rilasciato un attestato
di frequenza con il numero effettivo delle ore di
partecipazione. L’attestato avrà valore di credito
formativo o scolastico, secondo quanto deliberato
dagli organi collegiali di ogni singolo istituto.
La certificazione delle presenze deve essere
espressamente richiesta dall’insegnante di
riferimento al momento dell’iscrizione ai seminari.
La domanda dovrà contenere: nome, cognome,
luogo e data di nascita, classe d’appartenenza,
insegnante di riferimento, di ciascuno studente.
Nel caso non vi sia interesse alla certificazione,
basterà inviare il numero degli studenti
partecipanti, la classe di appartenenza e
l’insegnante di riferimento.
Non è richiesto alcun contributo finanziario
all’iniziativa.
Luogo degli incontri
Teatro Sociale - Via F. Cavallotti, 20 Brescia
Direttore del corso
Gian Mario Bandera
direttore del CTB Centro Teatrale Bresciano
Programma
• Mattinata n° 1 •
Giovedì 5 novembre 2015
Dalle ore 9,00 alle ore 12,00
MEPHISTO:
L’UOMO FAUSTIANO
E IL MALE
“Io sono lo spirito che nega”.
Goethe, Faust e Mefistofele
Lucia Mor
Docente di Letteratura tedesca
Università Cattolica del Sacro Cuore
“Qui è inferno, non ne sono fuori”.
Il Mefistofele di Marlowe
Giulio Segato
Dottore di ricerca in Letteratura inglese
Università Cattolica del Sacro Cuore
Coffee break
La “bellezza” del Male
Valerio Terraroli
Docente di Storia dell’arte contemporanea
Università degli Studi di Verona
Intervista al regista Luca Micheletti
ed agli attori dello spettacolo Mephisto
• Mattinata n° 2 •
Giovedì 10 marzo 2016
Dalle ore 9,00 alle ore 12,00
Medea nel cinema
Lucia Degiovanni
Docente di Letteratura latina
Scuola Normale Superiore di Pisa
IL SECOLO DEI LUMI
FRA TEATRO, FILOSOFIA
E PITTURA
Intervista ai registi Elena Bucci, Marco Sgrosso
e altri attori dello spettacolo La canzone
di Giasone e Medea
“I nemici del conversare”. Una proposta
di riflessione sui “Rusteghi” goldoniani
• Mattinata n° 4 •
Maria Teresa Girardi
Docente di Letteratura italiana
Università Cattolica del Sacro Cuore
Che cos’è l’Illuminismo
Francesco Tomasoni
Docente di Storia della Filosofia
Università del Piemonte orientale
Coffee break
Suono e colore, pittura e musica
nel XVIII secolo, tra parallelismi
e sperimentazioni sinestetiche
Paolo Bolpagni
Docente di Storia dell’arte
Università E-campus
Intervista agli attori dello spettacolo I Rusteghi
• Mattinata n° 3 •
Giovedì 7 aprile 2016
Dalle ore 9,00 alle ore 12,00
METAMORFOSI DI MEDEA
Medea di Euripide: percorsi di lettura.
Maria Pia Pattoni
Docente di Letteratura Greca
Università Cattolica del Sacro Cuore
Giovedì 28 aprile 2016
Dalle ore 9,00 alle ore 12,00
L’EVOLUZIONE DEL
CONCETTO DI POTERE
DAL MEDIOEVO
A MACBETH
Le radici di una storia: regalità,
potere, impero
Guido Milanese
Docente di Cultura classica
Università Cattolica del Sacro Cuore
Il ‘Principe’ di Niccolò Machiavelli:
un potere lontano dalla morale?
Andrea Canova
Docente di Letteratura italiana
Università Cattolica del Sacro Cuore
Coffee break
“Una corona infeconda”.
Ordine, caos e potere in Macbeth
Franco Lonati
Docente di Letteratura inglese
Università Cattolica del Sacro Cuore
Intervista al regista Franco Branciaroli ed agli attori
dello spettacolo Macbeth
Medea, Seneca e i mostri del filosofo
Guido Milanese
Docente di Cultura classica
Università Cattolica del Sacro Cuore
Coffee break
21
partecipa - regolandola- alla produzione della voce
e la riceve. La Poesia letta ad alta voce è come se
ritrovasse un corpo nel quale prendere forma di
cosa Viva. Umana. Leggere ad alta voce è come
ospitarla dentro di noi, diventarne parte e in parte
diventarne autori. Dare tempo alla comprensione. E
se nel suono della parola poetica sta il senso segreto
del mondo, pronunciandolo, compiamo il miracolo
di creare il mondo.
scuola secondaria di II grado
• La parola
poetica •
OBIETTIVI
• Dimostrare che la lettura a voce alta, realizzata
seguendo alcuni criteri, favorisce la comprensione
del testo;
• acquisire competenze sulla lingua poetica
(metrica e figure retoriche) e sulla lingua italiana
(analisi dei suoni e delle lettere);
• acquisire una maggiore consapevolezza di sé
attraverso l’atto performativo;
• acquisire tecniche espressive relative al linguaggio
teatrale;
• individuare e condividere gli elementi di
“grandezza artistica”, di “contemporaneità” e
“vitalità” dei Poeti considerati maestri, che vengono
studiati a scuola.
DANTE E LA DIVINA COMMEDIA
Lezione di Lucilla Giagnoni attrice e autrice
che legge, commenta e svela i segreti
della grande Poesia
“Quando inizia a piacerci una cosa che non
amiamo? quando cominciamo a comprenderla,
quando cominciamo a capire le regole del suo
gioco, a controllarle e farle nostre. A quel punto
la distanza fra noi e la cosa non c’è più”.
PROGRAMMA E MODALITà DI ATTUAZIONE
• Introduzione al significato segreto delle lettere
dell’alfabeto a partire dalla loro pronuncia;
Analisi delle sonorità della lingua italiana;
Studio dei risuonatori nel corpo e del “vocal-tract”;
• analisi letteraria e poetica del V canto dell’Inferno
(Paolo e Francesca) della Divina Commedia
(versi 70-142) di Dante Alighieri;
• NOVITÀ: Analisi della “teatralità” e della
interpretazione d’attrice di Lucilla Giagnoni del
XXXIII (Ugolino) canto dell’Inferno (versi 1- 90)
• agli iscritti verrà rilasciato un attestato di
partecipazione. L’attestato avrà valore di credito
formativo o scolastico, secondo quanto deliberato
dagli organi collegiali di ogni singolo istituto.
La certificazione delle presenze deve essere
espressamente richiesta dall’insegnante di
riferimento al momento dell’iscrizione.
La domanda dovrà contenere: nome, cognome,
luogo e data di nascita, scuola di riferimento
A scuola lo studio della Poesia può essere
un’enorme fatica, una noia mortale, fino a
diventare una vera e propria persecuzione.
Ma può essere anche un momento di meravigliosa
libertà, quando scopriamo che quelle parole,
suoni, ritmi incarnano le emozioni che ci abitano,
a cui magari finora non siamo riusciti a dare un
nome. Allora la Poesia diventa un vero e proprio
incontro-confronto con se stessi. Un trovare la
propria Voce. Il fatto è che la Poesia è difficile.
È lingua che pare avvilupparsi, è suono che
percepiamo significante di qualcosa che non
cogliamo in pieno. Infatti è proprio nella parola,
nel suono stesso che si rivela il senso della Poesia.
Tra i poeti italiani chi più di tutti ha sperimentato,
ragionato, scritto sulla lingua, chi ha raggiunto la
massima consapevolezza delle possibilità sonore
ma anche corporee, fisiche della lingua è proprio
lui, Dante. Il nuovo progetto sulla Parola Poetica,
che si sviluppa in tre anni ed è dedicato ai grandi
maestri della poesia italiana, vedrà come primo
appuntamento una lezione tutta sulla Divina
Commedia. La metodologia è quella dell’Attore:
di chi deve affrontare il difficile compito di
pronunciare la Poesia a voce alta, di incarnarla.
Sarà straordinario scoprire come nella Divina
Commedia, la parola è data per attivarci tutti i
sensi: è Voce-Corpo. Come suono, interessa un
insieme di parti del corpo: l’apparato fonatorio,
che produce ed emette la voce, e l’udito, che
Date incontri
Mercoledì 27 e Giovedì 28 gennaio 2016
dalle ore 10.30 alle ore 13.00
Sede dell’incontro
Teatro Sociale - Via Felice Cavallotti, 20 Brescia
Costo biglietto
€ 3,00
22
E’ previsto un numero massimo di 400 iscritti,
per incontro.
• Le
collaborazioni •
LETTERATURA & letterature
Prosegue l’ormai consolidata collaborazione con
l’Università Cattolica del Sacro Cuore, torna tra ottobre
e dicembre l’affollatissimo ciclo di incontri Letteratura
& Letterature, organizzato dalla Facoltà di scienze
linguistiche e Letterature straniere con il coordinamento
scientifico della professoressa Lucia Mor.
La concomitanza nel 2015 di due anniversari, i dieci
anni del ciclo ed i quarant’anni del CTB, ha condotto alla
scelta di affrontare tematicamente, secondo le consuete
prospettive interdisciplinari, otto spettacoli storici prodotti
dallo Stabile, rappresentativi di altrettante aree culturali e
linguistiche e al contempo dei principali registi che hanno
lavorato a Brescia. Saranno chiamati a compiere le indagini
sui gesti e gli argomenti qualificati studiosi, giornalisti,
esponenti del teatro. Accompagneranno l’esposizione
le letture di attori impegnati nelle produzioni del CTB
e immagini e filmati d’archivio degli spettacoli del CTB.
la stagione impossibile
In collaborazione con il Corso di studi in Scienze e
Tecnologie delle Arti e dello Spettacolo giunge al terzo
anno di vita il ciclo di incontri La stagione impossibile,
organizzato con il coordinamento scientifico della
professoressa Carla Bino al Teatro Santa Chiara Mina
Mezzadri. Il progetto si configura come una sorta di ‘scuola
dello spettatore’ inconsueta e originale: sarà proposta
l’analisi di tre grandi spettacoli del Secondo Novecento
che hanno lasciato il segno nelle poetiche e nelle estetiche
teatrali di tutto l’Occidente. Il pubblico sarà guidato da una
voce esperta nell’indagine critica, grazie anche al supporto
di documenti video che ne trattengono e conservano
la memoria.
smascherare l’assenza
Con la nuova Stagione si rinnova ed amplia la
collaborazione del CTB con il C.U.T. “La Stanza” per la VIII
rassegna sulla Commedia dell’Arte, dal titolo Smascherare
l’assenza. La disponibilità del CTB verso l’importante
evento culturale si fa più articolata, in particolare sul
versante del sostegno alle proposte di spettacolo previste
nella Rassegna a cura di Maria Candida Toaldo: saranno 4
gli spettacoli ospitati ad ottobre al Teatro Santa Chiara Mina
Mezzadri. Previsti anche tre appuntamenti nel foyer Teatro
Sociale per approfondire aspetti culturali e storici intorno
ai concetti di assenza e smascheramento, con relazioni
di Claudio Bernardi, Guido Milanese e Maria Pia Pattoni.
23
CTB
Centro Teatrale Bresciano
Piazza Loggia, 6 25121 Brescia
Tel 0302928616
Fax 0302928619
Email: [email protected]
ctbteatrostabile.it
CON IL SOSTEGNO DI