Ruba il telefono in spiaggia a una ragazza: la Polizia

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Ruba il telefono in spiaggia a una ragazza: la Polizia
Ruba il telefono in spiaggia a una ragazza: la Polizia di Stato
di Rimini arresta il responsabile
Lunedì 5 Settembre 2016
Gli agenti hanno individuato il luogo dove venivano nascosti i telefonini rubati. Due
denunciati per ricettazione
Nella serata di ieri il personale delle Volanti della Questura di Rimini ha tratto in arresto un tunisino di 46 anni responsabile di
furto aggravato di un telefono cellulare commesso in spiaggia ai danni di una ragazza ucraina. L’uomo è stato denunciato
anche per concorso in ricettazione, unitamente a un altro connazionale.
Erano quali le 19 quando una pattuglia delle Volanti della Questura di Rimini impegnate nei servizi di contrasto ai reati
predatori lungo l’arenile di Rimini, nella zona del Bagno 1, sono stati avvicinati da una giovane coppia – lui tunisino e lei
ucraina - che lamentavano che poco prima la ragazza aveva subito il furto del suo telefono cellulare I poliziotti hanno subito
raccolto la denuncia della giovane, che è riuscita a fornire pure una descrizione abbastanza dettagliata dell’uomo
responsabile del furto.
Secondo quanto raccontato, la ragazza si era sdraiata sul telo per inviare alcuni messaggi con un altro telefonino al proprio
ragazzo che in quel momento era a lavoro e ha appoggiato parte dei propri effetti personali alle proprie spalle. Questa
operazione non le ha impedito però di riuscire a notare la presenza in spiaggia di un individuo, il quale si stava incamminando
verso la sua direzione, con un passo così deciso e diretto da credere in un primo momento che volesse chiederle qualcosa,
ma questi, improvvisamente, in modo sfuggente ha inspiegabilmente rallentato il passo e cambiato direzione transitandole da
dietro. Pochi istanti dopo, terminata 'la comunicazione' con il compagno, la ragazza realizzando cosa poteva esserle accaduto
qualche attimo prima si è infatti accorta che quel suo secondo telefono cellulare di colore bianco non c’era più. La ragazza ha
quindi continuato a seguire lo sguardo quello strano individuo poco prima descritto, mentre due ragazzi addetti al salvataggio
le hanno riferito che avevano visto quella persona, nel transitare nelle adiacenze dove era sdraiata la vittima, che furtivamente
si chinavano ed afferrava un oggetto che sembrava essere un telefono cellulare, per poi allontanarsi velocemente verso gli
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scogli adiacenti al molo.
Iniziate le ricerche sull’arenile, infatti, gli agenti sono riusciti in pochi minuti a individuare e a bloccare l’uomo (poi arrestato)
con caratteristiche fisiche compatibili con quelle fornite dalla ragazza, in compagnia di un connazionale di 25 anni. Prima di
bloccarli in sicurezza, però, i poliziotti sono riusciti a captare alcuni particolari importanti per l’accertamento delle relative
responsabilità. I due tunisini, infatti, alla vista degli agenti, si sono subito spostati di qualche metro dalle rocce, dove con alcuni
movimenti hanno cercato di celare tra i massi 'un qualcosa'. Il movimento non è sfuggito agli operatori. Effettuando i necessari
controlli, gli agenti hanno infatti trovato a pochi metri da dove erano seduto uno di loro, celato tra le rocce, una busta in
plastica con all'interno non solo il telefono della ragazza, subito restituito, ma anche altri 4 telefoni cellulari che secondo gli
accertamenti effettuati sono risultati essere stati rubati a Rimini, a turisti e a cittadini, nello stesso pomeriggio di ieri e diverse
settimane fa.
Entrambi gli uomini sono stati condotti negli uffici della Questura per gli accertamenti: uno, quello individuato dalla ragazza, è
stato arrestato per furto aggravato (già noto alle forze di polizia per pregiudizi per i reati di rissa aggravata, lesioni personali,
oltraggio, resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale.), entrambi sono stati denunciati per ricettazione. I poliziotti hanno
rintracciato i proprietari dei telefoni che avevano già presentato denuncia per completare la procedura della restituzione.
Cronaca
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