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Responsabile: Dott. Massimo Valsecchi Redazione: D.ssa Giuseppina Napoletano [email protected] Dott. Federico Gobbi [email protected] D.ssa Nguyen Thi My Dung [email protected] Recapiti: tel. 045 8075918 – 5956 – 6010 - 6015 La presente newsletter e le edizioni precedenti sono reperibili nel sito della Regione del Veneto al seguente indirizzo: http://www.regione.veneto.it/Servizi+alla +Persona/Sanita/Prevenzione/Stili+di+vit a+e+salute/Malattie+viaggiatori+interna zionali/Newsletter.htm Nel sito del Dipartimento di Prevenzione ULSS 20 all’indirizzo: http://prevenzione.ulss20.verona.it/viagn ews.html Supporto tecnico: Andrea Comin Newsletter N. 3 aprile 2008 CHE RABBIA! Il fatto Una coppia di giovani francesi decide di trascorrere una vacanza in Marocco in compagnia del proprio cane Gamin. In data 1 novembre 2007, dopo aver attraversato Spagna e Portogallo, i due ragazzi fanno ritorno in auto in Francia , a Montestruc, una cittadina ai piedi dei Pirenei, dove vivono in una comunità di giovani. Gamin si ammala e muore a causa di una patologia non precisata, in data 12 novembre. A Montestruc, nei primi giorni di novembre, si trovava anche il cane Youpi che è stato poi riportato dai suoi padroni a Grandpuits, un paese nei pressi di Parigi, verso la fine del mese. In data 15 e 17 dicembre Youpi si reca, insieme ai suoi padroni, in treno a Lisieux , in Normandia; Youpi muore a Granpuits il 5 gennaio 2008. I padroni di Youpi possiedono anche un altro cane, Cracotte. Il 15 febbraio Cracotte si ammala e il 17 febbraio morde una bambina; il 19 febbraio Cracotte viene soppresso. Il referto autoptico di Cracotte conferma la diagnosi di rabbia e viene inoltre identificato il genotipo Africa-1, proveniente dall’Africa del Nord. Tale diagnosi permette di stabilire le relazioni esistenti tra i tre casi di rabbia canina, sebbene non sia stato possibile diagnosticare con certezza la causa di morte dei cani Gamin e Youpi: il quadro clinico di entrambi era comunque compatibile con la rabbia. Le autorità sanitarie francesi hanno dunque cercato di identificare tutti i contatti secondari, uomini ed animali, che potevano aver avuto contatti con i tre cani in questione. I cani di Montestuc, Grandpuits e Lisieux che hanno avuto contatti con Gamin, Youpi e Cracotte sono stati messi sotto osservazione e, in caso non fossero stati vaccinati, sono stati soppressi. Inoltre è stato introdotto dal Ministero della Sanità un numero verde per tutti coloro che eventualmente fossero stati morsicati o leccati su mucosa o cute non integra da cani e gatti nei tre paesi e nei loro dintorni: a Montestruc dal 1 novembre, a Grandpuits dalla fine di novembre e a Lisieux dal 15 dicembre. Circa 200 persone sono state prese in carico dai centri antirabbia e nei casi in cui lo si è ritenuto opportuno, è stata effettuata la vaccinazione. A seguito della fine di un’epidemia di rabbia volpina, la Francia nel 2001 era stata dichiarata ufficialmente indenne dalla rabbia. Come dimostra questo episodio però, il rischio di reintroduzione della patologia, a causa di importazione illegale di animali, è sempre presente. Una finestra sul mondo Già nel 2004 l’introduzione in Francia di un cane infetto, proveniente sempre dal Marocco, aveva creato nel sud-ovest del Paese uno stato di allerta: in quell’occasione furono immediatamente vaccinate 8 persone morsicate dal cane. Altre 3.500 persone segnalarono di essere venute a contatto con il cane: 187 di queste furono vaccinate. Furono analizzati 1200 animali morti nella zona e ne furono catturati 759 , tenuti poi in osservazione per un anno. Fig. 1 Cane con rabbia Il cane Gamin, per rientrare in Francia dopo il soggiorno in Marocco, avrebbe dovuto essere vaccinato per la rabbia 3 mesi prima del viaggio ed essere un possesso di un passaporto sanitario (fig 2) che attestasse l’avvenuta sieroconversione protettiva. In Marocco la presenza del virus della rabbia non è maggiore rispetto agli altri paesi africani, sud-americani o asiatici: sono stati riportati diversi casi di rabbia dal Marocco perché è possibile accedervi dall’Europa in auto, per le quali evidentemente i controlli alla dogana non sono così rigorosi. I controlli alla dogana sono invece normalmente molto severi per chi viaggia in aereo o in nave. Fig. 2 Passaporto sanitario per animali Fig. 3 Trasmissione della rabbia in un Paese del Medio Oriente aprile 2008 2 Una finestra sul mondo Che cosa è la rabbia La rabbia è una malattia virale causata da un Rhabdoviridae, trasmesso all’uomo da animali infetti. Nei paesi in via di sviluppo, la trasmissione avviene principalmente per morso di cane (fig. 4), di scimmia (fig 5) e di pipistrello (fig.6); è necessario ricordare che la rabbia può essere trasmessa da molti animali.Nei paesi industrializzati la trasmissione all’uomo si verifica più sovente da parte di animali selvatici. E’ una malattia ubiquitaria con alcune eccezioni per Paesi o continenti insulari [Giappone, Oceania, Australia (fatta eccezione per la regione di Ballina), Nuova Zelanda ed in alcune isole dei Caraibi]. Nel mondo sono segnalati più di 30.000 casi all’anno ma il loro numero è probabilmente molto più elevato. Fig. 4 Fig. 5 Fig. 6 Il virus della rabbia provoca nell’uomo una encefalite invariabilmente fatale. Il periodo di incubazione è molto variabile da pochi giorni a molti anni; nel 75% dei casi la malattia si manifesta nei primi 90 giorni dal morso infettante. I sintomi iniziali sono quelli di una malattia virale aspecifica; seguono alterazioni cognitive, alterazioni della sensibilità e dolore nella sede della precedente morsicatura. Nell’arco di 4-10 giorni la malattia si manifesta completamente nelle due forme classiche di rabbia furiosa (idrofobia, delirio, agitazione) e rabbia paralitica. La malattia è prevenibile. Esiste un vaccino efficace che deve essere proposto a coloro che si recano in zone a rischio e che svolgono professioni potenzialmente esposte (veterinari, personale di laboratorio che lavora sul virus, speleologi e soggetti che hanno predisposto di recarsi in regioni rurali remote senza possibilità di accesso a servizi medici). Sono disponibili 2 tipi di vaccino antirabbico, ottenuti con virus inattivato: uno prevede la somministrazioni di tre dosi, al tempo 0 , dopo un mese e dopo un aprile 2008 3 Una finestra sul mondo anno; l’altro prevede tre dosi, al tempo 0, dopo 7 gg e dopo 21 o 28 gg. Per entrambi è consigliabile un richiamo ogni tre anni se il rischio persiste. Se una persona vaccinata viene morsicata da un animale potenzialmente portatore di rabbia, deve ricevere ancora due dosi di vaccino per un totale dunque di 5 dosi, 3 pre-esposizione e 2 post-esposizione. Se una persona non vaccinata viene morsa da un animale potenzialmente portatore di rabbia, deve ricevere una immunizzazione passiva (immunoglobuline specifiche) e una immunizzazione attiva (vaccino) nei giorni 0, 3, 7, 14, 28 per un totale di 5 dosi di vaccino post esposizione. La ferita inoltre deve essere lavata abbondantemente con acqua e detergenti e disinfettata con iodio-povidone. E’ bene ricordare inoltre che un morso di animale , oltre alla rabbia , può trasmettere il tetano e infezioni da batteri anaerobi: è necessario pertanto verificare la presenza di precedente vaccinazione antitetanica ed eventualmente effettuare una terapia antibiotica con amoxicillina-clavulanato. EPIDEMIE NEL MONDO (FONTE EDISAN, OMS) Vietnam. Colera Venerdì 25/04/2008 Negli anni ’60, l’attuale settima pandemia di colera iniziò la sua espansione a partire dalla sua “culla” asiatica, ossia il Golfo del Bengala. Dopo essersi progressivamente estesa verso ovest, la pandemia raggiunge nel 1970 l’Africa subsahariana, poi nel 1991 l’America latina. Mentre l’epidemia americana è durata solo 3 anni, il colera è divenuto endemico nell’Africa subsahariana. Il 2 novembre 2007, mentre un importante epidemia di diarrea colpiva 5 provincie del Nord-Vietnam (Hanoi, Ha Tay, Vinh, Phuc, Hai Phong, Hung Yen), il Ministero della salute del paese ha segnalato in queste zone la presenza del vibrione colerico. Al 24 novembre 2007, circa 500 pazienti sono stati ricoverati e su 1.941 campioni di feci in pazienti colpiti da diarrea, in 261 casi era stato isolato il vibrione del colera. Da ottobre 2007 a marzo 2008, sono stati riportati casi di diarrea acuta in 13 provincie del Vietnam, i più numerosi nella città di Hanoi dove alcuni erano dovuti al Vibrione del colera. All’inizio di aprile 2007, una decina di provincie del Nord del Vietnam sono state colpite (Ha Tay, Bac Ninh, Bac Giang, Thanh Hoa, Phu Tho, Ha Nam, Nam Dinh, Vinh Phuc, Hai Duong, Ninh Binh) e il Ministero della Salute ha notificato circa un centinaio di casi di colera confermati (tra i 500 casi di diarrea) secondo Promed vi sono stati 700 casi confermati di colera nel Vietnam dall’inizio di ottobre 2007, il 18 aprile 2008. aprile 2008 4 Una finestra sul mondo Il 22 aprile 2008, l’OMS segnala che dal 5 marzo al 22 aprile 2008, in Vietnam sono stati osservati 2490 casi di diarrea acuta acquosa, di cui 377 causati dal Vibrione del colera (il sierotipo è stato identificato come 01 Ogawa). Venti provincie e agglomerati sono colpiti da questa diarrea e la maggior parte delle infezioni sono sopravvenute tra i residenti di Hanoi. Non ci sono stati decessi. La via principale di infezione sembra essere il consumo di cibi contaminati. Il batterio del colera non è stato rilevato nell’acqua potabile in Hanoi o in altre aree colpite ma è stato trovato in alcune acque superficiali. Sono tuttora in corso ulteriori indagini epidemiologiche su ambienti e cibi. Il Ministero della Salute del Vietnam ha promosso una campagna di educazione sanitaria e lanciato una campagna mediatica con lo scopo di favorire la sicurezza dei cibi e l’igiene personale. È stata condotta una disinfestazione ambientale nelle case dei pazienti affetti da colera ed è stato stabilito un programma di controllo igienico sui venditori di alimenti. L’OMS sta supportando il Ministero della Salute provvedendo ad implementare le indagini epidemiologiche e di laboratorio relativamente all’epidemia. L’OMS, in seguito al controllo dell’epidemia di colera, NON RACCOMANDA RESTRIZIONI PARTICOLARI SIA PER COLORO CHE SI RECANO IN QUESTE AREE O PROVENGONO DALLE ZONE COLPITE, SIA PRE LE MERCI PROVENIENTI DA TALI ZONE. I viaggiatori che si recano in Vietnam sono dunque invitati al rispetto delle elementari norme igieniche e delle precauzioni relative all’assunzione di cibi e bevande. Madagascar. Febbre della Valle del Rift Venerdì 18 aprile 2008 Il 17 aprile 2008 il Ministero della Sanità del Madagascar ha riportato 428 casi umani sospetti di Febbre della valle del Rift ( FVR), di cui 17 mortali. 59 di essi hanno ricevuto una conferma diagnostica dall’Istituto Pasteur del Madagascar. Regioni interessate: Alaotra Mangoro, Analamanga, Itasy, Vakinakaratra, Anosy. (Mappa delle regioni: http//fr.wikipedia.org/wiki/Régions_de_Madagascar). Attualmente non vi sono altre precisazioni sulle date e sui luoghi relativi all’epidemia. Il 9 aprile 2008, l’OIE aveva ricevuto notifica di 2 casi animali di questa infezione (in 2 bovini di una piccola fattoria del distretto di Avaradrano, nei pressi di Antananarivo); tale infezione ha avuto inizio in data 4 febbraio 2008. In Madagascar il primo isolamento del virus di FVR risale al 1979 in un gruppo di zanzare culicidi nella regione di Périnet-Andasibé, a 130 km da Antananarivo. Nel 1991 è stato segnalato il primo caso umano di infezione da FVR, ma da quel momento in avanti non è stata notificata alcuna attività del virus nel Paese. Nel 2007 importanti epizoozie ed epidemie di FVR hanno interessato l’Africa dell’est, il Kenya, il Sudan e la Tanzania ( il Sudan fino a gennaio 2008). Nel maggio 2007 un giovane comoriano di Moroni, il quale non avava mai lasciato l’isola Grande Comore, era stato infettato dal virus. Recentemente un caso di infezione da FVR sarebbe stato registrato in una capra al nord di Mayotte: vi sarebbero state sierologie positive in zebus nella stessa isola. Da gennaio a marzo 2008, 4 piccoli focolai epizootici di FVR ( su bovini) sono stati segnalati in Africa del Sud aprile 2008 5 Una finestra sul mondo America del sud. Febbre Gialla Brasile 28 aprile 2008 Al 28 febbraio il numero di casi umani confermati per il 2008 è stato di 33, di cui 17 mortali. I casi supplementari sopravvenuti in marzo, hanno fatto aumentare questa cifra a 40 casi (tutti di Febbre Gialla “silvestre”), di cui 21 mortali (13 decessi nello Stato di Goias, 2 nel Mato Grosso do Sul, 2 nel Mato Grosso, 1 nel Paranà). Due di questi 40 casi sono sopravvenuti nel Paranà, dove nessun caso di Febbre Gialla umana era stata osservata dal 1966. Due decessi di scimmie, con conferma virologica, sono sopravvenute all’inizio del mese di aprile nella regione di San Jose di Rio Prieto dello Stato di San Paolo (N-O dello Stato); gli abitanti e i visitatori di questa parte ovest dello Stato di San Paolo è stata invitata ad effettuare la vaccinazione. Paraguay Dopo il primo caso umano di Febbre Gialla segnalato il 5 febbraio nella regione di San Estanislao dello Stato di San Pedro, i casi si sono moltiplicati nel corso delle settimane seguenti. Al 20 febbraio, il totale dei casi confermati è stato di 7, tutti nella provincia di San Pedro; all’8 marzo, di 22 (10 mortali); al 15 marzo, di 24 di cui 8 mortali (Stato di San Pedro: 13; Central: 10; Caaguazù: 1). Circa 1,75 milioni di vaccinazioni sono state effettuate (al 26 marzo) nei distretti colpiti. Argentina Il 12 febbraio un focolaio epizootico di Febbre Gialla ha causato 17 decessi recensiti di “scimmie urlatrici” nel Parco Provinciale Pinalito (N.E. del dipartimento di San Pedro della provincia di Misiones). Il 27 febbraio è stato segnalato il primo caso umano a San Vicente, nel dipartimento vicino di Guarani. Qualche altro caso è avvenuto nel mese di marzo. Al 1° aprile, il numero totale di casi umani sopravvenuti in Argentina si è stabilizzato a 5, tutti nella provincia di Misiones (dipartimento di Guarani: 3; di San Paolo: 1; di El Dorado: 1), di cui 1 mortale. In tutti i casi, l’infezione è stata contratta nella zona rurale. Una campagna di vaccinazioni è stata condotta nella regione interessata. Perù Per il periodo tra la 1° e l'11° settimana dell’anno, le autorità sanitarie hanno confermato due casi mortali, di febbre gialla umana, più 4 casi probabili. Uno dei due casi confermati è sopravvenuto nel dipartimento di Amazzonia (distretto di Nueva), l’altro di San Martino (distretto di Picota). aprile 2008 6 Una finestra sul mondo Liberia. Febbre Gialla (fonte OMS) 28 aprile 2008 Il Ministro della salute della Liberia ha riportato un caso sospetto e uno confermato in laboratorio a Zuotuo, distretto Tapita, città Nimba. Il caso confermato riguarda un uomo di 32 anni deceduto per questa malattia e il caso sospetto è ricoverato. Il Ministro della salute con l’assistenza tecnica dell’OMS ha pianificato una campagna di vaccinazione di massa nei distretti colpiti e in quelli limitrofi con inizio dal 25 aprile Burkina Faso. Meningite da meningococco 6 aprile 2008 L’epidemia di meningite da meningococco che ha colpito il Burkina Faso non sta diminuendo. Mentre il 10 febbraio, si erano verificati 1.422 casi (204 mortali), al 2 marzo si erano avuti un totale di 3.181 (366), e al 12 aprile, 7.184 (714 mortali). Al 16 marzo, 8 dei 55 distretti del paese (Kaya, Reo, Orodara, Boromo, Boulsa, Nanoro, Yako, Leo) hanno superato la soglia epidemica (10 casi per 100.000 alla settimana) e 12 (Banfora, Mangodara, Barsologo, Koudougou, Sapouy, Do, Hounde, Dedougou, Titao, Bousse, Djibo, Gaoua), la soglia d’allerta (5 casi per 100.000 a settimana). E’ stato identificato il meningococco A (distretto di Mangodara e Sapouy); nessun altro sierotipo è stato ad oggi segnalato. Tre milioni e mezzo di persone dei 14 milioni di cui è composto il paese, sono state vaccinate. Si osserva che la popolazione dei 4 distretti più duramente colpiti (Reo nella regione centro ovest del paese, Boulsa, nel centro nord, Titao nel nord, Signonghin, un distretto del nord di Ouagadougou) erano stati vaccinati nel 2007 (vaccino A-C) nel quadro della lotta contro l’epidemia da meningococco A che aveva colpito allora il paese, questo aveva assicurato loro una certa protezione. E’ in corso uno studio per trovare una spiegazione. Come lo scorso anno, dove si erano totalizzati 22.255 casi di meningite (1.490 mortali) che rappresenta i 3/4 dei morti per meningite nell’Africa subsahariana, il Burkina Faso è quest’anno il paese più colpito dalla malattia (per le prime 11 settimane del 2008, 60% dei casi osservati nei 12 paesi che hanno presentato casi, e 53% dei loro decessi). aprile 2008 7