x kx k - Liceo Scientifico Lagonegro
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Matematica per la nuova maturità scientifica A. Bernardo M. Pedone 99 Questionario Quesito 1 Illustrare il teorema di de L’Hôpital e applicarlo per dimostrare che: x4 = 0 lim x x a +∞ e . Teorema di De L’Hôpital Se le funzioni f(x) e g(x) sono derivabili in un intorno di un punto c, escluso al più il punto c stesso, se g '( x) ≠ 0∀x ∈ I (c) − {c} , lim f ( x) = lim g ( x) = 0 , x →c allora lim x →c x→c f ( x) f '( x) = lim g ( x) x →c g '( x) Il limite proposto si presenta però nella forma ∞ , per cui bisogna applicare un’altra ∞ formulazione del teorema di De L’Hôpital. Se le funzioni f(x) e g(x) sono derivabili in un intorno di un punto c, escluso al più il punto c stesso, se g '( x) ≠ 0 ∀x ≠ c , lim f ( x) = lim g ( x) = ∞ , x →c x →c f ( x) f '( x) allora lim = lim . x →c g ( x ) x →c g '( x ) Per ricondurre questo secondo caso al precedente, è sufficiente fare riferimento alle funzioni 1 . g ( x) Il limite proposto si calcola allora nel seguente modo: e x4 4 x3 12 x 2 24 x 24 lim = lim x = lim x = lim x = lim x = 0 x →+∞ e x x →+∞ e x →+∞ e x →+∞ e x →+∞ e Quesito 2 Determinare i valori dei parametri m ed n in modo che risulti: 1 en mx + n ∫0 e dx = m e che l’integrale fra 1 e 2 della stessa funzione sia doppio dell’integrale precedente. 1 mx + n en ∫ e dx = m Si tratta di risolvere il sistema 02 n e mx + n dx = 2 e ∫ m 1 1 ∫e 0 1 mx + n e mx + n 1 m+ n n en m dx = e e e −1 = − = m m 0 m ( ) ( ) 1 f ( x) Matematica per la nuova maturità scientifica 2 A. Bernardo M. Pedone 100 e mx + n 1 2 m+ n m+ n em+ n m e dx e e e −1 = = − = ∫1 m m 1 m Il sistema diviene en m en m e − = 1 ( ) e − 1 = 1 m m ⇒ m m ⇒ e m = 2 ⇒ m = ln 2 m+ n n e e − = 1 2 e ) e ( e m − 1) = 2 m ( m I valori di m e n che verificano le condizioni richieste sono m = ln 2, ∀n ∈ R 2 mx + n ( ) ( ) Quesito 3 Interpretare geometricamente la questione posta sopra. x La funzione integranda è f ( x) = e x⋅ln 2+ n = eln 2 ⋅ e n = e n 2 x , dove en è da considerare come un fattore costante. Il grafico della funzione è L’area sottesa alla funzione nell’intervallo [1,2] è il doppio di quella relativa all’intervallo [0,1]. Quesito 4 Illustrare il problema classico della quadratura del cerchio, la cui impossibilità Dante Alighieri così evoca poeticamente : “Qual è ‘l geomètra che tutto s’affige per misurar lo cerchio, e non ritrova, pensando, quel principio ond’elli indige, (Paradiso, c.XXXIII, vv.133-135) Il problema della quadratura del cerchio è uno dei problemi classici dell’antichità; rimasto irrisolto per millenni, è stato indicato da sempre come il problema per antonomasia. L’espressione “quadrare il cerchio” e più in generale quella di “far quadrare i conti” sono rimaste ancora oggi nel linguaggio Matematica per la nuova maturità scientifica A. Bernardo M. Pedone 101 comune. Il problema è stato riconosciuto come irrisolvibile soltanto nel XIX secolo quando è stata studiata la natura del numero π. Il problema classico consiste nel determinare con i metodi della geometria classica, cioè utilizzando come strumenti solo la riga e il compasso, un quadrato la cui area sia equivalente a quella del cerchio. In termini moderni, affinché un quadrato abbia la stessa area di un cerchio di raggio r dovrebbe avere il lato di misura r π . Quindi il numero π dovrebbe essere costruibile geometricamente con riga e compasso. E’ stato dimostrato, invece, che è possibile costruire con riga e compasso solo alcuni numeri algebrici. Nel 1882 Lindmann ha dimostrato che π non è un numero algebrico, cioè non è ottenibile come soluzione di un’equazione algebrica. La letteratura su questo problema è enorme. Si può fare riferimento a dei testi classici di storia della matematica: Carl B. Boyer, Storia della matematica, Mondadori, Milano, 1980; Kline M., Storia del pensiero matematico, Einaudi, Torino, 1992. Su Internet http://www.matematicamente.it/tesine/quadratura_cerchio/HOME.htm http://mathworld.wolfram.com/CircleSquaring.html http://www-groups.dcs.st-and.ac.uk/~history/HistTopics/Squaring_the_circle.html http://www.sciences-en-ligne.com/momo/chronomath/accueil.htm Quesito 5 Dare un esempio di funzione f(x) definita su tutto R ed ivi continua, tale che lim f ( x ) = 2 lim f ( x ) = 3 x →−∞ x →+∞ Le condizioni stabilite nel testo sono le seguenti 1. la funzione f(x) è definita su tutto R 2. la funzione f(x) è continua su tutto R lim f ( x ) = 2 3. x →−∞ questa condizione implica l’esistenza di asintoto orizzontale a sinistra per il grafico della funzione (la retta y=2) lim f ( x ) = 3 4. x →+∞ questa condizione implica l’esistenza di asintoto orizzontale a destra per il grafico della funzione(la retta y=3) La forma del grafico della funzione in base alle quattro condizioni è la seguente. Matematica per la nuova maturità scientifica A. Bernardo M. Pedone Tale grafico è simile al grafico della funzione y =artang x. Per tale funzione valgono le seguenti condizioni: 1. la funzione f(x) è definita su tutto R 2. la funzione f(x) è definita su tutto R lim f ( x) = − π ⇒ y=− π 2 2 3. x →−∞ asintoto orizzontale a sinistra per il grafico della funzione lim f ( x) = + π ⇒ y=+ π 2 2 4. asintoto orizzontale a destra per il grafico della funzione x →+∞ Nella figura seguente si riportano i grafici delle due funzioni. 102 Matematica per la nuova maturità scientifica 103 A. Bernardo M. Pedone Dal confronto dei due grafici si nota che : y= 1 ⋅ arctg x π , dividendo per π e traslando verticalmente il grafico della funzione portando l’origine del sistema di assi coordinati nel punto O(0,5/2), si ottiene la funzione: 1 5 y = ⋅ arctg x + π 2 che soddisfa le quattro condizioni del testo. Quesito 6 Determinare al variare del parametro k il numero delle soluzioni reali dell’equazione: x 3 − kx 2 + 2 − k = 0 x3 + 2 x2 + 1 Porre entrambe i membri uguale a y e risolvere per via grafica il seguente sistema parametrico: x3 + 2 y = 2 x +1 y = k Gli zeri dell’equazione di partenza sono le ascisse dei punti di intersezione tra le rette del fascio e il grafico della funzione rappresentato dalla prima equazione. x3 + 2 Studio della funzione k = 2 x +1 La funzione è definita per ogni x appartenente ai reali. Non presenta simmetrie. Interseca l’asse delle ascisse nel punto P( 3 −2;0) . Interseca l’asse delle ordinate nel punto Q(0; 2) . Il primo passo consiste nell’isolare il parametro: k = La funzione è positiva per x > − 3 2 . x3 + 2 = −∞ x →−∞ x 2 + 1 x3 + 2 lim 2 = +∞ x →+∞ x + 1 Non presenta asintoti verticali né orizzontali Ha l’asintoto obliquo (y=mx+q) di equazione y=x x3 + 2 m = lim =1 x →∞ x x 2 + 1 ( ) lim x3 + 2 −x=0 x →∞ x 2 + 1 x ( x − 1) ( x 2 + x + 4 ) q = lim la derivata prima è y ' = x( x 3 + 3 x − 4) (x 2 + 1) 2 = (x 2 + 1) 2 Matematica per la nuova maturità scientifica 104 A. Bernardo M. Pedone 0 1 N1>0 N2>0 N3>0 D>0 y’>0 ⇒ y’=0 ⇒ y’>0 ⇒ x<0 , x>1 x=0 , x=1 0<x<1 (la funzione è strettamente crescente per x<0 e x>1) (la funzione presenta un massimo M(0,2) e un minimo N(1,3/2) (la funzione è strettamente decrescente per 0<x<1) La funzione presenta dei flessi che si possono ottenere studiando la derivata seconda. I flessi non sono necessari per risolvere il sistema. Dal grafico seguente si possono determinare al variare del parametro k il numero delle soluzioni reali dell’equazione Per Per Per Per Per k<3/2 k=3/2 3/2<k<2 k=2 k>2 x 3 − kx 2 + 2 − k = 0 . si ha 1 soluzione negativa si ha 1 soluzione negativa e due soluzioni positive coincidenti si ha 1 soluzione negativa e due soluzioni positive distinte si ha 1 soluzione positiva e due soluzioni nulle si ha 1 soluzione positiva Matematica per la nuova maturità scientifica A. Bernardo M. Pedone 105 Quesito 7 Considerate le formule: 4 3 π x e S = πx 2 3 che danno rispettivamente il volume di una sfera di raggio x e l’area di un cerchio sempre di raggio x se ne illustrino i risultati della derivazione rispetto a x. V = 4 V ( x) = π x 3 → V '( x) = 4π x 2 3 Derivando rispetto al raggio il volume della sfera si ottiene la superficie della sfera. S ( x) = π x 2 → S '( x) = 2π x Derivando rispetto al raggio la superficie di un cerchio si ottiene la lunghezza della circonferenza. Quesito 8 Dimostrare, utilizzando il teorema di Rolle, che se l’equazione: xn + an−1x n−1 +..........+a1x + a0 = 0 ammette radici reali, allora fra due di esse giace almeno una radice dell’equazione: nx n−1 + (n − 1) an−1 x n−2 +.........+a1 = 0 Teorema di Rolle Data una funzione reale di variabile reale y = f(x), definita nell’intervallo chiuso e limitato [a, b], se la funzione soddisfa le ipotesi: 1. è continua in [a, b] 2. è derivabile in (a, b) 3. f(a)=f(b) segue la tesi: esiste un numero reale c appartenente all’intervallo(a,b) tale che f’(c)=0. Posto f (x) = xn + an−1xn−1 +..........+ a1x + a0 , si ha f ' (x) = nxn−1 + (n −1)an−1xn−2 + .........+ a1 Siano a e b due radici reali della prima equazione assegnata, allora f (a) = f (b) = 0 La funzione polinomiale f(x) è continua e derivabile in R, quindi anche in [a,b]. Per il teorema di Rolle esiste un punto c, compreso tra a e b per il quale f’(x)=0. Il punto c è evidentemente la soluzione della seconda equazione. Matematica per la nuova maturità scientifica A. Bernardo M. Pedone 106 Quesito 9 Fra tutti i coni circolari retti circoscritti ad una data sfera mostrare che quello di minima area laterale ha il suo vertice distante dalla superficie sferica della quantità r√2, se r è il raggio della sfera. C S K O A B H CS = x CO = x + r KO = r CK = (x + r) 2 − r 2 = x 2 + 2rx I triangoli COK e CAH sono simili, pertanto: ( x + 2r )( x + r ) CH : AC = CK : CO ⇒ AC = x 2 + 2 xr ( x + 2r ) r CH : AH = CK : KO ⇒ AH = x 2 + 2 xr x + 2r )( x + r ) ( 1 x 2 + 3rx + 2r 2 =πr Sl = ⋅ 2π ⋅ AH ⋅ AC = π r 2 x x 2 2 ( 2 x + 3r ) x − x + 3rx + 2r x2 − r 2 S 'l = π r r = π x2 x2 x 2 − 2r 2 ≥ 0 ⇒ x 2 − 2r 2 ≥ 0 ⇒ x ≤ − r 2 ∨ x ≥ r 2 πr 2 x ( ) Matematica per la nuova maturità scientifica A. Bernardo M. Pedone r 2 −r 2 Minimo La superficie laterale minima si ha per x = r 2 Quesito 10 Chiarire il significato di n! (fattoriale di n) e il suo legame con i coefficienti binomiali. def n ! =n ⋅ ( n − 1) ⋅ ( n − 2 ) ⋅ ... ⋅ 2 ⋅1 n def n ⋅ ( n − 1) ⋅ ... ⋅ ( n − k + 1) n! = = k! k !( n − k )! k 107