Tesi anno di prova e formazione

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Neoassunti2015
Relazione finale attività in
piattaforma
ILARIA BIANCHI
Codice fiscale: BNCLRI80A64C816N
Neoassunti2015: Portfolio completo generato il 9-06-2015
Neoassunti2015
Portfolio del docente
Il portfolio del docente costituisce la documentazione da presentare al
comitato di valutazione per la discussione finale dell’anno di prova.
Dati del docente neoassunto
Nome: ILARIA
Cognome: BIANCHI
Codice fiscale: BNCLRI80A64C816N
Dati del tutor accogliente
Nome: FIORENZA
Cognome: MONTANARI
Codice fiscale: MNTFNZ62C53C228B
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#1. Curriculum formativo
Le esperienze che ho fatto in passato significative per la mia professionalità.
Esperienza 1
Ambito della esperienza:
A.s. 2014/2015
Anno di inizio:
2014
Durata (in mesi):
9
Breve descrizione:
Il primo anno scolastico di ruolo permette di lavorare in un'ottica di verticalità
verso gli anni scolastici a seguire. Nel mio caso ho avuto la fortuna di essere
inserita in un ottimo team dove, tutti i componenti hanno contribuito nella fase
progettuale e operativa alla buona riuscita del lavoro. L'eterogeneità del
gruppo docenti ha permesso un fruttifero scambio di idee e una
complementare suddivisione dei compiti.
Il piccolo gruppo di alunni è formato da 5 femmine e 7 maschi, 1 alunno bes e
2 alunni con certificazione di disabilità.
Cosa ho imparato?:
Un alunno con disabilità ha la certificazione di disturbi dello spettro autistico,
lavorando quotidianamente con lui ho avuto l'opportunità di osservare da
vicino quanti progressi ha potuto fare con un piano didattico elaborato ad hoc
su consiglio degli esperti che lo seguono. Anche la famiglia, che ha acquisito
fiducia nei confronti del team, ha espresso pareri favorevoli e a caduta ciò ha
posivitamente influenzato il percorso dell'alunno.
Ad inizio anno abbiamo predisposto un'aula adatta a lui, uno spazio di
"decompressione" quando, dopo attività svolte in classe, avrebbe avuto la
necessità di tempo di recupero o di attività individualizzate.
Abbiamo pensato a come accoglierlo e a quali prove d'ingresso sottoporlo per
sapere "da dove partire".
Durante l'anno scolastico, gli incontri con gli specialiti ed un seminario a Parma
dedicato al tema dell'Autismo, mi ha permesso di trovare dei punti saldi sul
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cosa fare e non fare per poter migliorare la qualità di vita e di apprendimento
di questo bambino.
Spesso si tende a "dire no" a comportamenti ripetitivi o sbagliati, questa
pratica, ho però appreso non essere la migliore poichè, se utilizzata per
richiamare l'attenzione è con il nostro atteggiamento rinforzata, mentre se
trattasi solo di stereotipia, anzichè la negazione bisogna proporre per sostituire
l'atteggiamento con altro.
Come ha inciso sulla mia professionalità?:
La sintesi del lavoro affrontato quest'anno mi porta ad affermare che molte
competenze possono essere insegnate ad un bambino autistico, meglio se si
tratta di abilità, utili a migliorare la propria integrazione piuttosto che di rara
utilizzazione. Se un bambino fallisce la richiesta che gli è stata fatta era troppo
alta o complessa, pertanto occorre semplificarla, scomporla o modificarla per
renderla eseguibile. In questa maniera si consente al bambino di divertirsi e
ottenere gratificazioni da chi gli è intorno e dalle cose che fa.
Esperienza 2
Genitorialità
Anno di inizio:
2010
Durata (in mesi):
64
Breve descrizione:
Essere diventata genitore
Cosa ho imparato?:
Il poter vivere a stretto contatto con un bambino, mi ha consentito di
osservare e meglio comprendere il suo funzionamento e i suoi tempi.
Dal punto di vista pratico, comprendere quali sono i tempi di risposta e cosa
potersi aspettare da un bambino, ha voluto dire anche aumentare il rispetto
verso lo stesso e, di conseguenza, la mia capacità di attendere, la pazienza.
Spesso, ora, riesco a trovare la giusta modalità di presentazione di un
concetto/regola di vita, solo perchè, semplicemente, l'ho adottata con i miei
figli e trasporto l'esperienza in ambito scolastico.
Esperienza 3
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Supporto bambine adottate, una con q.i. border line
Anno di inizio:
2009
Durata (in mesi):
12
Breve descrizione:
Supporto didattico a due bambine di origine russa, adottate in età prescolare,
una con un q.i. border line.
L'attività di supporto all'inizio si concentrava per lo più nell'ambito
matematico, ma, visto che le difficoltà riguardavano trasversalmente tutte le
discipline, la capacità di problem solving, di adattamento e di autonomia
personale , ho sollecitato i genitori ad un approfondimento presso degli
specialisti che hanno rilevato un q.i. border line. Inoltre, trattandosi di una
bambina adottata, quindi non nativa madrelingua, hanno potuto meglio
indirizzare il mio lavoro di sostegno.
Cosa ho imparato?:
Ho imparato a sollecitare la curiosità delle bambine, che, seppur deprivate di
stimoli nella prima infanzia, permanevano disinteressate. L'unico momento di
entusiasmo veniva espresso all'aperto, è stato quindi facile proporre un
percorso nella natura in contatto con gli animali, cercando di agganciare
sempre più la loro attenzione per riportarla da situazioni concrete fino a quelle
più astratte.
Il lavoro dell'insegnante non si conclude con la trasmissione dei saperi, quella
non è che la punta dell'iceberg. Capire quali siano le difficoltà riscontrate,
rispettare l'alunno nei diversi modi e tempi di apprendere trovando le strategie
più adatte per ognuno è la vera sfida che sostiene il rapporto
alunno/insegnante.
Esperienza 4
Supplenze
Anno di inizio:
1999
Durata (in mesi):
84
Breve descrizione:
Supplenze brevi presso scuole primarie e dell'infanzia
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Cosa ho imparato?:
Ho imparato a rapportarmi con diverse figure professionali, cercando di
ambientarmi nel più breve tempo possibile e a capire le diverse situazioni che
mi sono trovata ad affrontare.
Entrare in contatto con molti docenti, diversi tra loro per impostazioni
didattiche, scelte metodologiche, originalità, ha permesso di tastare un
ventaglio di proposte da poter riutilizzare o rielaborare nel quotidiano a scuola.
Alcune pratiche utilizzate, prima solo studiate sui libri, si sono rivelate vicine al
mio stile e fruttifere nell'utilizzo con i bambini, ad esempio il cooperative
learning e il tutoring.
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#2. Attività didattica
Descrizione e documentazione di un’attività didattica che ho realizzato in
collaborazione con il tutor accogliente.
A) PROGETTAZIONE - ATTIVITÀ PROGETTUALE
Titolo dell'attività: Il palazzo dei numeri
Sintesi dell'attività: Gli argomenti previsti per questa sessione sono:
- conoscenza logografica dei numeri
- i numeri nel mondo che ci circonda
- numeri 1 ad 1
- tanti quanti.../ di meno-di più
- maggiore, minore, uguale
- confrontare e ordinare i numeri
Nome file caricato: relazione progetto peer to peer.doc
B) PROGETTAZIONE - RIFLESSIONE SULLA PROGETTAZIONE
Ideazione. Come hai costruito la progettazione? Da cosa sei partito? Hai
individuato alcune attività che tengono conto delle diversità presenti in classe?
Ti sei mosso nell'ottica della personalizzazione?
La progettazione delle attività didattiche ideate con la supervisione della mia
tutor sono state svolte durante il corso del secondo bimestre, conformemente
a quanto previsto dalle Indicazioni Nazionali 2012 ed in accordo all' unità
didattica elaborata con le colleghe di matematica di tutte le classi prime del
nostro Istituto.
Nel primo bimestre sono state somministrate parecchie prove d' ingresso per
valutare il livello di conoscenze ed abilità dei nuovi alunni, compresi i due
alunni disabili e l'alunno bes. Uno dei due bambini disabili ha dimostrato buone
competenze in ambito matematico e un ottima intuizione dei processi
matematici, lo stesso per il bambino bes, che, tolte le grandi difficoltà
logopediche, non ha trovato nessun ostacolo nel superare tutte le prove.
Invece, per quanto riguarda il secondo alunno disabile, trattandosi di un
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bambino affetto da autismo, in accordo con l'insegnante di sostegno, abbiamo
preferito somministrare prove differenziate e creare dei percorsi didattici
personalizzati.
Il gruppo classe ha così potuto beneficiare, ognuno con le proprie peculiarità,
di una programmazione esperienziale che ha permesso di includere anche
l'alunno autistico.
Concetti chiave e nuclei tematici.Quali sono i concetti chiave/nuclei
tematici della disciplina che hai pensato di affrontare? Hai inserito nella
progettazione aspetti interdisciplinari?
Per gli insegnanti di sostegno oltre a rispondere alla domanda
precedente. Hai previsto che la tua progettazione si connetta a quella del
docente di classe in un’attività inclusiva?
-
CONOSCENZA LOGOGRAFICA DEL NUMERO
CONCETTO DEL NUMERO COME QUANTITA' CONCRETA
COMPARAZIONE DI DUE O PIU' QUANTITA'/NUMERI
ORDINAMENTO NUMERI
Così come previsto dal ns. Collegio Docenti l'insegnamento di tecnologia ed
informatica si configura come materia trasversale, quindi, al fine di far
approcciare ai diversi materiali e sensibilizzare al riciclaggio, ho utilizzato dei
materiali di scarto per produrre con i bambini manufatti utili a rappresentare il
concetto di quantità concreta.
Obiettivi e competenze. Indica a quali aree delle indicazioni nazionali/linee
guida hai fatto riferimento nella progettazione della tua attività e della scelta
dell'ambiente di apprendimento.
L'attività didattica è stata progettata prendendo spunto dalle Indicazioni
Nazionali 2012, particolarmente nell'area matematica del primo ciclo, tenendo
ben presente che " la matematica dà strumenti per la descrizione scientifica
del mondo e per affrontare problemi utili nella vita quotidiana", quindi è un
insegnamento fondamentale e immediatamente spendibile nella vita di tutti i
giorni che aiuta l' autonomia.
Nella metodologia applicata a questa materia le Indicazioni riportano
l'attenzione sulla partecipazione attiva degli alunni "In matematica, come nelle
altre discipline scientifiche, è elemento fondamentale il laboratorio, inteso sia
come luogo fisico sia come momento in cui l’alunno è attivo, formula le proprie
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ipotesi e ne controlla le conseguenze, progetta e sperimenta", questo
predispone all'introduzione dei problemi, "Caratteristica della pratica
matematica è la risoluzione di problemi, che devono essere intesi come
questioni autentiche e significative, legate alla vita quotidiana". Il setting
dell'apprendimento soprattutto in fase laboratoriale "richiede un uso flessibile
degli spazi, a partire dalla stessa aula scolastica", importante, per rendere
l'apprendimento significativo è stato nella mia classe valorizzare l’esperienza e
le conoscenze degli alunni per ancorarvi nuove conoscenze ed incoraggiare
l’apprendimento collaborativo. Questo ha portato la creazione di "adeguata
visione della matematica..apprezzata come contesto per affrontare e porsi
problemi"
Valutazione. Quali strumenti di valutazione hai previsto per la tua attività
(prove strutturate, prove tradizionali, verifiche autentiche, compiti, rubriche di
osservazione, ecc.)?
Durante lo svolgimento delle attività ho dato ampio spazio alla rielaborazione
orale da parte dei bambini e questo mi ha consentito di essere sempre
aggiornata sui loro progressi o difficoltà. Alla fine di ogni sottounità ho
proposto loro delle verifiche scritte, oggettivamente valutabili, che toccassero
tutti i punti trattati. Anche le attività di gioco matematico mi hanno permesso,
tramite la compilazione di griglie di osservazione precedentemente
predisposte, una visione privilegiata in un contesto non pregiudizievole (non
caricato da ansie da prestazione di verifiche).
Al termine dell' Uda, invece, ho pensato di valutare tutte le conoscenze ed
abilità apprese in un compito in situazione: ho portato i bambini in palestra e
tramite giochi e percorsi numerati ho potuto analizzare le competenze di
ognuno.
Ruolo del tutor. Come il tutor ha contribuito alla tua progettazione e come
l'esperienza specifica di progettazione documentata pensi abbia influito sulla
tua professionalità?
La tutor mi ha affiancato durante tutto il lavoro di progettazione e stesura della
stessa in maniera discreta, apportando informazioni dettate dalla propria
esperienza, dando consigli, ma senza mai sostituirsi a me nel compito.
Normalmente tengo nota della progettazione di ogni attività didattica,
segnandomi quali sono stati i punti di forza e quali quelli deboli, in maniera da
aggiustare il tiro laddove, in classi successive, dovessi trovarmi a riproporre lo
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stesso argomento.
C) DOCUMENTAZIONE – MATERIALE DIDATTICO
Materiali utilizzati dal docente durante la lezione
Titolo:Trenino dei numeri
Descrizione: Visualizzazione grafica del numero, della quantità e della
simbologia sulle dita.
Tipologia di upload: gallery
Titolo:Linea dei numeri
Descrizione: Linea dei numeri da passeggio e da fotocopiare
Titolo:Faccine di Filomena
Descrizione: Maggiore minore e uguale in veste grafica modificata secondo
la filastrocca di Filomena
Titolo:Lettura animata
Descrizione: Proposta dal libro di testo, per far calare i bambini nel mondo
dei numeri che ci circondano
Titolo:Cartellini numerati
Descrizione: Cartellini numerati da 0 a 10 da apporre sulla fronte corredati
da un nastrino da poter legare dietro la testa. Utilizzati per vari giochi di
didattica ludica.
Titolo:Materiale strutturato e non
Descrizione: Regoli, blocchi logici, bottoni, oggetti di uso comune..
Titolo:Gioco dell'oca
Descrizione: Gioco strutturato con solo undici caselle (dal numero 0 al
numero 10), utile per migliorare la progressione e la regressione sulla linea
dei numeri.
Materiali prodotti dagli studenti nell'attività
Titolo:Palazzo dei numeri
Descrizione: Manufatto di materiale riciclato utile a rendere concrete le
quantità e all'avvio al numero ordinale
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Titolo:Elaborati sul quaderno
Descrizione: Raccolta di schede, esercitazioni, consolidamenti e tacite
verifiche degli apprendimenti
Documentazione dell'attività
Titolo:Filastrocca La coccodrilla Filomena
Descrizione: Rivisitazione grafica, supportata dalla filastrocca, dei segni
><=, per una migliore memorizzazione dei segni stessi.
Tipologia di upload: video
Titolo:Linea dei numeri da passeggio
Descrizione: Dopo aver fatto costruire da ogni bambino la linea dei numeri
da passeggio, una sorta di metro snodato tascabile, utilizzando cartoncini
dello stesso colore dei regoli e fermacampioni, è stata appoggiata a terra per
"passeggiare" avanti e indietro sulla stessa (conto progressivo e regressivo).
Titolo:Confronto fra regoli
Descrizione: Utilizzo dei regoli per confrontare quantità, una volta stabilito
quale regolo sia più grande/piccolo, i bambini hanno provato ad inserire tra i
regoli il segno ><= memori della filastrocca di Filomena.
Titolo:Numeri che camminano --> riordino
Descrizione: Esercitazione ludica per esercitare l'ordinamento dei numeri da
0 a 10.
Titolo:Il palazzo dei numeri
Descrizione: Descrizione del palazzo dei numeri, manufatto creato con
materiale di recupero, utilizzato per concretizzare le quantità ed apprendere
l'aspetto ordinale dei numeri.
Titolo:Confronto tra numeri
Descrizione: Utilizzando la simbologia di Filomena il video mostra come i
bambini confrontano i numeri utilizzando i simboli ><= facendo un esercizio
alla lavagna
Titolo:Numeri che camminano...prima e dopo
Descrizione: Esercitazione ludica per consolidare il concetto del numero
precedente e seguente
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Riflessioni a caldo sull'attività
Titolo:Autorizzazioni
Descrizione: Autorizzazioni foto video di ogni alunno.
Tipologia di upload: file
D) RIFLESSIONE COMPLESSIVA SULL’ATTIVITA'
Quali elementi che avevi previsto nella progettazione sono stati
modificati durante l'esperienza?
Fortunatamente, grazie all' ausilio della tutor, erano stati previsti i momenti di
maggior difficoltà e come avrei potuto superarli. L'unico elemento che è
andato variando durante l'attività didattica è stata la diversificazione nella
presentazione delle consegne per agevolarne la comprensione da parte di
qualche alunno che ha riscontrato maggiori ostacoli.
Quali sono state le ragioni del cambiamento? (eventi imprevisti, stimoli
costruttivi emersi durante la lezione, domande degli studenti, una non
adeguata previsione dei tempi, una non adeguata valutazione delle difficoltà
che avrebbero incontrato gli studenti...).
Nelle occasioni di maggior criticità emerse nella comprensione di alcuni
concetti ho proposto le attività partendo dal disegno, da una rappresentazione
o da un' esperienza laboratoriale, cambiando solo l'ordine degli avvenimenti,
non il contenuto, inducendo un ragionamento inferenziale.
Gli obiettivi previsti sono stati tutti raggiunti? Se no, quali non sono
stati raggiunti o sono stati raggiunti in modo diverso da quanto
previsto?
Gli obiettivi sono stati tutti raggiunti dalla globalità gli studenti, sebbene una
alunna abbia saltuariamente frequentato la scuola, per lei, nei brevi momenti
di frequenza è stato predisposto un piano di recupero da svolgere in classe e
un rinforzo per continuare il lavoro in autonomia a casa.
Quali attività hanno avuto maggiore successo?
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Senza dubbio le attività di didattica ludica ed esperienza laboratoriale hanno
suscitato maggior interesse da parte degli allievi che si sono sentiti parte
attiva. E' stato così prodotto un apprendimento significativo e permanente che
ha creato aspettative positive nei confronti di questa materia, non sempre
amata.
La valutazione ha fornito informazioni adeguate sugli apprendimenti?
Se no, perchè?
Grazie ad una valutazione formativa in itinere ho potuto accertare quali abilità
ciascun allievo stesse acquisendo, rispetto a quali incontrasse difficoltà, ho
così potuto talvolta attivare tempestivamente degli interventi compensativi.
La valutazione sommativa, compiuta al termine dell'unità didattica è stato un
vero e proprio bilancio consuntivo della programmazione, da cui ricavare
indicazioni per modificarne e migliorarne l'assetto strutturale e organizzativo
degli argomenti a venire.
Come miglioreresti l'attività? Con particolare riferimento alla progettazione
iniziale e alla rispondenza dell'attività con le linee guida/indicazioni nazionali
Mi sarebbe piaciuto utilizzare strumenti tecnologici avanzati, quali la lim, per
poter rendere il mio insegnamento maggiormente trasversale e multimediale.
L'utilizzo di tale strumento non solo cattura l'attenzione e la curiosità degli
alunni, ma si pone come ottimo veicolo di un'informazione rapida ed
agganciata al vissuto dei nuovi nativi digitali. Avrebbe permesso una maggiore
partecipazione degli alunni, che, sentendosi più motivati, avrebbero perso
alcune inibizioni legate al contesto scuola.
Come le osservazioni del tutor hanno contribuito a vedere sotto una
luce diversa la tua azione e come l'esperienza specifica documentata
pensi possa influire sulla tua futura modalità di agire in classe?
Ho sempre documentato le mie esperienze didattiche su un quaderno, in una
prima fase solo come lavoro da far svolgere dagli alunni, indicando quali
metodologie, parole chiave, esperienze inserire ed infine, a lezione fatta,
arricchendo le mie pagine dei feedback ottenuti dagli allievi riguardo le loro
difficoltà, punti di forza o semplicemente curiosità che hanno influenzato
l'andamento della lezione stessa.
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La tutor ha appoggiato questo mio modus operandi aiutandomi a riflettere su
ciò che programmavo di proporre per ogni lezione, facendomi domande che
inducevano ad un pensiero critico ed alla metacognizione anche dopo aver
affrontato l'argomento con i bambini.
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#3. Bilancio delle competenze
Una riflessione sulle mie competenze attuali e su quelle che vorrei sviluppare
in futuro..
COMPETENZE ATTUALI
AMBITO RELATIVO ALL'INSEGNAMENTO - ASPETTI DIDATTICI
Le domande che più hanno ispirato la mia riflessione sono state:
In quali situazioni specifiche ricordi di aver rilevato le conoscenze degli
studenti? In quale modo? Come hai usato il risultato di tale rilevazione?
Come hai diversificato le attività didattiche per favorire lo sviluppo delle
competenze di tutti gli studenti, a seconda delle loro caratteristiche
individuali?
Hai realizzato situazioni di cooperazione fra studenti? Come le hai
organizzate?
Una
riflessione
sulle
mie
competenze
attuali
nell'ambito
dell'insegnamento:
Ad inizio anno scolastico ho dedicato le prime settimane ad una conoscenza
approfondita degli studenti con cui avrei lavorato quest'anno tramite le prove
d'ingresso, concordate con tutte le insegnanti di matematica del nostro I.c. e
delle rilevazioni aggiuntive a mezzo osservazioni condotte con griglie
precedentemente predisposte che sono andate a toccare ambiti socio
relazionali.
La "diagnosi" della situzione di partenza ha rivelato le caratteristiche cognitive,
sociali, il "valore del sapere", la rappresentazione del sè come soggetto che
apprende, di ogni bambino. Solo così ho potuto formulare gli obiettivi didattici
e definire i metodi, gli strumenti, gli spazi e i tempi.
Per favorire il raggiungimento dell'acquisizione delle competenze da parte di
tutti gli alunni ho supportato le mie spiegazioni da operazioni concrete,
didattica ludica, l'apprendimento per scoperta, ovvero una gestione
apparentemente autonoma di apprendimento, talvolta cambiando il setting,
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altre differenziando i tempi di svolgimento dei compiti.Grazie al modesto
numero di alunni è stato possibile attuare il cooperative learning,tecnica
amata dai bambini che favorisce la costruzione di relazioni positive e
l'apprendimento di tutti gli alunni solo se nulla viene lasciato al caso: obiettivi
precisi e noti ai bambini, gruppi eterogenei, assegnazione di compiti ad
ognuno, materiali subito disponibili e,durante l'attività,favorire l'interazione,
monitorare il comportamento, concludere la lezione ericapitolare
AMBITO RELATIVO ALLA PARTECIPAZIONE SCOLASTICA - ASPETTI
PROFESSIONALI
Hai partecipato o organizzato occasioni di confronto fra le pratiche di
insegnamento di diversi colleghi? Se sì, per quale obiettivo?
Le tue competenze come potrebbero essere utili per un miglioramento del
funzionamento della scuola? In quale specifico settore?
In quali situazioni ritieni di aver realizzato una conduzione efficace con i
genitori o con altri interlocutori?
Una riflessione sulle mie competenze attuali nell'ambito della
partecipazione scolastica:
Tra le riunioni che noi docenti siamo chiamati a fare quella che ritengo più
fruttifera in termini operativi è quella tra insegnanti della stessa
classe/materia. Ho avuto il piacere di trovarmi in un gruppo con due insegnanti
ricche di longeva esperienza che hanno avuto un ruolo fondamentale
nell'impostare il lavoro fin dalle prime settimane di scuola, nel confrontare
quale metodologia fosse la più appropriata in un determinato contesto,
integrando le vecchie pratiche con quelle più innovative apportate dalle nuove
leve. Questo scambio di idee si è verificato più volte all'interno dell'a.s. in
corrispondenza alla progettazione delle uda e della stesura delle verifiche di
fine quadrimestre.
Ritengo che la formazione cui mi sono sottoposta nel corso degli anni mi abbia
consentito di ampliare il patrimonio di conoscenze in ambito informatico e che
questo possa contribuire al funzionamento della scuola.
Nel corso di quest'anno scolastico, come purtroppo talvolta accade, un
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genitore scontento ha aspramente sostenuto le proprie ragioni in sede di
colloquio individuale e mi sono trovata a placare la sua agitazione in maniera
diplomatica ma chiarendo tutti i punti che ci avevano portato ad agire in una
determinata maniera. Ritengo che alla fine del colloquio la mamma sia uscita
meno tesa sulla questione e con le idee più chiare.
AMBITO RELATIVO ALLA FORMAZIONE - ASPETTI FORMATIVI
In quali contesti/occasioni ritieni di aver utilizzato le tecnologie in modo
efficace per una tua formazione?
In che modo hai contribuito a elaborare regole e sistemi di sviluppo della vita
sociale a scuola?
Avevi mai fatto fino ad oggi un bilancio delle competenze?
Una riflessione sulle mie competenze attuali nell'ambito della
formazione:
Mi ritengo una "tardiva" nativa digitale, bambina inconsapevolmente pioniera
di una nuova generazione legata all'utilizzo di internet. Esso, fin dalla mia
adolescenza, è stato lo strumento principe per la ricerca di informazioni, il
supporto nello studio e la condivisione di esperienze. Ora, come insegnante è
parte integrante del lavoro quotidiano e ausilio alla formazione continua. Utile
trasversalmente in ogni disciplina, soprattutto nelle lingue, mi permette di
accedere a piattaforme di insegnanti di tutto il mondo con i quali posso
dialogare in lingua per mantenere un buon uso dell'inglese e scambiare
esperienze sulla didattica.
Quest'anno io e le colleghe del team abbiamo condiviso quali regole fossero
necessarie per migliorare il benessere dei bambini a scuola (non correrre, non
spingersi, parlare uno alla volta...), quali introdurre da subito e quali in un
secondo tempo. Confrontandoci poi durante le programmazioni settimanali è
emersa l'esigenza di introdurne di nuove in seguito ad episodi che si sono
verificati (non portare giochi..). Questo lavoro di cittadinanza è stato svolto
come insegnamento trasversale, inducendo nei bambini la comprensione e
non solo l'accettazione delle regole.
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Fino ad ora non avevo mai svolto un bilancio delle mie competenze ma, visto
che l'uomo ha una mente plastica, pronta ad imparare nell'arco di tutta la vita,
farò tesoro di questa esperienza per poterla ripetere.
SVILUPPO DELLE COMPETENZE
COMPETENZE DA SVILUPPARE IN FUTURO
Le tre dimensioni di competenza che vorrei approfondire, in un futuro
prossimo, per la mia crescita professionale:
Organizzare e animare le situazioni di apprendimento.
Partecipare alla gestione della scuola
Curare la propria formazione continua
La motivazione delle mie scelte:
Ho già espresso il mio parere rispetto alla formazione continua di ogni
individuo: la ritengo non solo utile a migliorare la qualità del servizio offerto
ma anche a mantenere plastica e reattiva la mente degli individui che così
assume un carattere attivo e autonomo all'interno del mondo lavorativo.
Mi piacerebbe acquisire un bagaglio di competenze ed informazioni per poter
trovare un compromesso tra l'attività di insegnamento e quella di aiuto nella
gestione della scuola, per questo però, mi rendo conto, serviranno diversi anni
di esperienza ed osservazione attenta. Nel frattempo mi dedicherò anima e
corpo all'insegnamento, cercando di colmare quelle lacune formative o aspetti
del mio carattere che fino ad ora non ho affrontato, come la perdita di
inibizione per poter attuare una didattica emotiva legata ad aspetti affettivi
dell'apprendimento che, secondo studi recenti, rende l'apprendimento più
significativo. Attraverso l’ approccio creativo il docente può trasformare una
lezione tradizionale in un evento coinvolgente, capace di infondere negli
studenti un maggiore interesse per i contenuti didattici proposti.
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Tesi anno di prova e formazione

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