1 piero gribaudi editore torino catalogo storico 1966

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1 piero gribaudi editore torino catalogo storico 1966
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PIERO GRIBAUDI EDITORE TORINO
CATALOGO STORICO 1966-1993
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ANEDDOTI EDITORIALI
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Proprietà letteraria riservata
© 2010 by Piero Gribaudi
Via Pastrengo, 29 – 10128 Torino
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PIERO GRIBAUDI EDITORE
TORINO
CATALOGO STORICO
1966-1993
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ANEDDOTI EDITORIALI
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UNA SPIEGAZIONE
Perché mi sia accollato il compito – in una calda estate ed in un tiepido autunno del
2009 – di schedare i libri che pubblicai dal 1966 al 1993, quando feci l’editore in
proprio, francamente non lo so. O faccio finta di non saperlo.
Un motivo concreto è stato la visita da Londra di mio nipote Pietro, che porta il mio
nome e che non vedevo da anni. Benché ignori tutto del suo futuro e delle sue
propensioni, qualcosa mi dice che forse questo materiale potrà essergli di qualche
utilità in un domani. La stessa cosa vale ovviamente anche per gli altri miei nipoti:
Eleonora, Riccardo e Vittoria. Ma per Pietro la cosa è diversa. Come io mi sento
tuttora legato a mio Nonno Piero, chissà che in qualche modo anche lui non senta
prima o poi, nella memoria di un secondo Nonno Piero, un qualche richiamo. La vita
è strana e ricca di sorprese.
Un altro motivo è di carattere strettamente professionale. Conoscendo a fondo, per
svariati motivi, la pesante inefficienza e insufficienza che esiste in Italia in campo
bibliografico, questo elenco e i dati che contiene potrebbero servire in un domani a
qualcuno per una tesi di laurea, o comunque fare memoria di nomi, idee e realtà
esistite. Purtroppo, ciò che per altri popoli è motivo di orgoglio, per noi lo è di
indifferenza. Le recenti iniziative dell’Accademia di Sant’Anselmo, a dire il vero,
fanno ben sperare.
Un terzo motivo è l’utilità che il libro potrebbe avere, sempre in un ipotetico futuro,
per la storia della cultura cattolica in Italia. Non credo di sopravvalutare il significato
che ebbe la mia piccola Casa editrice in Italia. Ma ad un osservatore non “clericale”
non sfuggirà certo la novità di certe mie posizioni, talvolta condivise talaltra molto
meno, resami possibile dalla mia indipendenza da ogni organismo istituzionale, oltre
che da un temperamento insofferente di ogni supina acquiescenza. Se non altro per
smentire la diffusa opinione che i cattolici siano, o siano stati, legati mani e piedi al
mondo ecclesiastico.
Un ulteriore motivo è poi il ricordo, che qua e là traspare netto ed altrove più
offuscato, di figure di sacerdoti, suore, monaci o laici la cui memoria rischia di
sparire per sempre, e che meriterebbero, se non altro, una preghiera di suffragio.
Dalle mie schede più che dagli “Aneddoti” traspare un mondo singolarmente
variegato: un certo mio cinismo mi ha permesso di essere amico di preti come di expreti, di monsignori e di parroci di campagna, di monache di clausura o di ex-suore,
di appassionati contestatori o di rigidi censori, di tutta quella sublime miseria che è il
popolo di Dio quale tutti ci sforziamo di essere. Tutta questa folla, forse, potrebbe
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animarsi se qualcuno la riesumasse con amore, basandosi anche sulle presenti pagine.
E soprattutto tenendo conto – lo si vedrà sempre meglio in un domani – del vero e
proprio turbine che negli anni del Concilio e del postconcilio scosse la Chiesa, le
coscienze, le anime e i costumi e che qui appare in delineato in trasparenza e in
sostanza.
Nelle pochissime opere schiettamente storico-religiose che non intasano certo né le
nostre librerie e neppure le nostre università, il clima culturale di determinate epoche
o che diede vita a specifici eventi è sovente frainteso, quando non ignorato. La
documentazione è scarsissima, ed è reperibile più in modeste memorie di storia locale
che in documenti ufficiali. Perché una sorta di “cronaca editoriale minore” non
potrebbe in un domani dare un sia piccolo contributo ad illuminare episodi grigi,
movimenti di idee esasperati o soffocati, uomini sottovalutati o eccessivamente
incensati? Il mondo dell’editoria è tra i più adatti a fare luce là dove si annida, o si
vuole fare annidare, il buio. Tanto più se chi scrive è per natura – e non per merito –
schietto sino alla brutalità.
Se trascuriamo (e non dovremmo) la ragione più ovvia e banale, quella della vanità
senile, resta un ultimo motivo al quale tengo in modo particolare. Nello stendere
queste schede ho inteso svolgere un’ultima volta quella funzione che ha innervato
tutta la mia vita: dare un modesto contributo a chi mai volesse intraprendere la
carriera (stavo per dire “la missione”) di editore. I tempi sono mutati, la tecnologia si
è addirittura capovolta, il libro è fra i mezzi di comunicazione più obsoleti. Eppure la
gioia un po’ contadina e molto aristocratica di accollarsi un onere per favorire il
pensiero o la fantasia di un tuo simile non scomparirà mai.
Ci sarà qualcuno – forse un Pietro Gribaudi III – che vorrà provarla? Io spero di sì.
Piero Gribaudi
Torino, Natale 2009 – Pasqua 2010
NOTA EDITORIALE
I testi sono stati collocati in ordine di uscita. Autore, titolo, eventuale prefazione o
presentazione, formato, numero di pagine e tipo di legatura sono le indicazioni
bibliografiche essenziali. Le abbreviazioni in-16 o in-8 indicano, secondo le norme
attualmente in uso, le misure dei libri in altezza. In genere tutti i miei volumi in-16
ebbero come misura standard cm. 11,8 x 18,6, mentre i libri in-8 misurarono cm. 15 x
21, o sovente 14,5 x21. Il termine br. ed. indica che la legatura era in brossura
editoriale. Il numero delle pagine dei libri comprende le bianche finali.
Gli indici – per annate, per titoli e per nomi – si trovano al termine del libro.
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CATALOGO STORICO
1966-1993
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1966
AA. VV. (Quoist, Lebret, C. Lopez, Lelotte), Tutti i figli di Dio hanno le ali.
Raccolta di preghiere per la gioventù, in-16, p. 112, br. ed.
E’ il primo libro della Casa editrice, uscito l’11 maggio 1966, ed è il n. 1 della
Collana “Biblioteca della gioventù”. Sarà più e più volte ristampato (già a novembre
dello stesso 1966 sarà alla terza edizione, e solo sino al ’72 ne furono vendute più di
34.000 copie), rimanendo in Catalogo sino ad oggi. Come si legge a p. 4, la raccolta
fu “curata dal Movimento Studenti di Pinerolo”, sotto la guida di don Luigi
Accastelli, uno dei tanti “allievi” di don Giovanni Barra. Tra gli Autori, oltre a quelli
citati in copertina a mo’ di richiamo e perché più utilizzati, figurano, fra altri, Charles
de Foucauld, Rabindranath Tagore, Teilhard de Chardin, Emmanuel Mounier. La
copertina, allora di una strepitosa modernità e che col suo cerchio intendeva
richiamare i “Gialli Mondadori”, è di Luigi Bergadano e sarà per lungo tempo tipica
di questa fortunatissima Collana. Tipografia Rosada.
BARRA, GIOVANNI, Mazzolari, un profeta obbediente, in-16, p. 242-(8). br. ed.
Secondo libro della Casa editrice, è il n. 1 della Collana “Profeti nuovi” (giugno
1966). Tra le opere migliori di don Barra, questo “Mazzolari”, a lungo studiato e
preparato, “è un semplice profilo che ha solo lo scopo di definire il senso profetico
del suo messaggio e lo stile della sua testimonianza” (p. 9). In realtà, è il primo vero e
proprio “libro” sull’allora discusso parroco di Bozzolo (1890-1959) fondatore della
rivista “Adesso”. L’A., in 9 capitoli, attinge abbondantemente – secondo il suo stile –
agli scritti del M. cavandone un ritratto forte e convincente. Il volume ebbe un
grandissimo successo. Non posseggo l’ediz. originale, stampata dalla tipografia
Rosada, bensì una ristampa anastatica fatta nel 1972 dalla Farap di San Giovanni in
Persiceto (Bo); il che significa che in sei anni il piombo della prima edizione, a causa
delle numerose ristampe, era divenuto inutilizzabile. Copertina di Luigi Bergadano,
con foto di Mazzolari fornitami da G. Barra.
ROSADONI LUIGI, La violenza dei disarmati. Documenti e testimonianze sulla
non-violenza cristiana, in-16, p. 290-(7), br. ed.
Uscito a giugno e n. 1 della Collana “Rosso di sera” (collana di documenti e
testimonianze; v. Mt. 16, 2-3), con imprimatur della Curia torinese (Can.
Monasterolo), “raccoglie in forma antologica i più significativi passi della letteratura
cristiana (dalla Bibbia agli Atti dei Martiri, dai Padri della Chiesa agli scrittori
medievali e moderni) sulla non-violenza, l’obiezione di coscienza, la condanna della
guerra”. In realtà, più della metà del libro riporta documenti e testimonianze moderni,
molti del 1965, di fonte americana, francese e italiana (tra cui la proposta di legge
Pistelli del 1964); ma Rosadoni, oltre a Pio XII, cita anche il Card. Ottaviani. Il libro
è dedicato a Giorgio La Pira. E’ la prima opera divulgativa, agile e multiforme, sul
tema (l’obiezione di coscienza, in Italia, era ancora di là da venire), che ha il pregio,
fra l’altro, di far conoscere autori e movimenti sino a quel momento ignoti al gran
pubblico. Efficacissima copertina di Luigi Bergadano. Rosada Arti Grafiche.
BARSOTTI, DIVO, La Chiesa e Israele, in-16, p. 81-(3), br. ed.
E’ il n. 1 della Collana “Il chicco di senape” (piccola Collana di problematica
postconciliare). Libretto in enorme anticipo sui tempi, sicuramente il primo in Italia
ad affrontare una tematica solo da pochi anni universalmente condivisa.
Consigliatomi da Rosadoni, mi permise di conoscere il più grande (e tuttora per molti
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versi ignorato) teologo italiano, di cui spero di parlare più ampiamente altrove. Di
tutti i libri editi nell’anno 1966, La Chiesa e Israele fu l’unico a non avere grande
successo, anche se fu quasi subito tradotto in spagnolo e portoghese. Copertina di
Luigi Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
ROSADONI, LUIGI, Vidi scendere la sposa. Il tema biblico dell’amore nuziale, in16, p. 232-(8), br. ed.
Apre una Collana dal titolo “La Parola di Dio” (Collana di studi pastorali sulla Bibbia
diretta da Luigi Rosadoni) e svolge un tema mai prima trattato in modo così specifico
da autori italiani. Di qui, dalla profonda competenza dell’A. unita a una singolare
capacità divulgativa, il grande successo del libro (delle prime edizioni non posseggo
esemplari, ma solo una ristampa anastatica curata dalla su citata Farap nel 1972). Di
grande interesse le fonti citate in nota. L’opera è dedicata “ai fidanzati e agli sposi
della Resurrezione a La Nave in Firenze”, la comunità di don Luigi e una delle prime
sorte in Italia a seguito del Concilio. La mia fretta nel dare il libro alle stampe è
testimoniata dall’assenza di qualsiasi scritto sul retrocopertina, diversamente da
successivi volumi della Collana, che furono ampiamente illustrati dallo stesso
Rosadoni. Impostazione grafica mia. Arti Grafiche Rosada.
KAHLEFELD, HEINRICH, Il Regno di Dio è per i poveri. Commento al discorso
della montagna secondo Luca, in-16, p. 156-(4), br. ed.
Collana “La Parola di Dio” n. 2. Prima traduzione edita dalla Casa editrice (titolo
originale: Der Jünger, Verlag Joseph Knecht, Frankfurt am Main). La breve
“Premessa” non è mia, ma di Rosadoni. Traduzione di Bice Jahn Rusconi. Tuttora in
Catalogo a distanza di più di quarant’anni. Nella prefazione, il titolatissimo esegeta
(1903-1980) ringrazia la “gentile Bice Jahn Rusconi, che Dio ha chiamato nella gloria
della sua Casa; ella spese, si può dire, le sue ultime energie traducendo questo mio
lavoro. Dopo di lei, desidero ringraziare sua figlia Marcella e Madeleine Jaeger-Keel,
che hanno collaborato alla traduzione, e in particolar modo l’illustre biblista italiano
Fulvio Tardoni che ha accettato di rileggere il testo ecc.”. Kahlefeld dedica l’edizione
della traduzione italiana a Romano Guardini, di cui fu intimo amico e collaboratore.
Tutto ciò per sottolineare in qualche modo l’importanza di un libro che trattava per la
prima volta di povertà sotto il profilo biblico in modo autorevolissimo, ed il suo
grandissimo successo, pur non essendo una facile opera. Copertina grafica come la
precedente. Posseggo solo un’edizione anastatica del 1972, testimonianza del grande
successo di pubblico.
BARRA, GIOVANNI, Come presentare la castità ai giovani d’oggi, in-16, p. 144,
br. ed.
Collana “Biblioteca della gioventù”, n. 2. Del volumetto posseggo solo una copia di
una “Nuova edizione ampliata” del 1971, di p. 160. Fu tale il successo di queste
pagine (14.000 copie nei primi tre anni) da richiedere, oltre a parecchie ristampe, un
aggiornamento sulla base dei volumi pubblicati nel frattempo sulla masturbazione etc.
Penso perciò che le 16 pagine in più di questa edizione siano l’aggiunta di una
corposa Premessa di don Barra. Al volume diedi io un fondamentale contributo, tali e
tante erano le pubblicazioni sull’argomento che avevo curato sino agli inizi del 1959
presso la Borla. Il libro fu letto da educatori e giovani. Indice: Educarsi per educare;
Il metodo dell’illuminazione sessuale; Il metodo della comprensione e della fiducia;
Aiuti naturali per vivere la purezza; La coeducazione come aiuto ad una vita di
purezza; Il metodo del Vangelo; Aiuti soprannaturali per vivere la purezza; Il frutto
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della purezza: la gioia. Il libro fu tradotto in spagnolo. Copertina Studio Bergadano.
Arti Grafiche Rosada.
PAOLI, ARTURO, Un incontro difficile, in-16 p. 335, br. ed.
In “Rosso di sera”, collana di documenti e testimonianze, n. 2. Imprimatur della Curia
torinese in data 8 agosto 1966. Passai giugno e luglio di quell’anno a Revigliasco a
correggere, pulire e limare il manoscritto di questo splendido libro, uno dei migliori
ch’io abbia pubblicato (e che Arturo abbia scritto). E’ semplicemente un commento,
parola per parola, della parabola del buon samaritano (Lc 10, 25-37), mediante la
quale l’A. – che risiedeva allora in Argentina, a Fortin Olmos – affronta, con grande
realismo e acute intuizioni, tutte le tematiche più scottanti del momento: i problemi
della persona, della sua autonomia e responsabilità, i problemi del lavoro, della
coppia, del sacerdozio e della castità, dell’educazione cristiana, della
evangelizzazione, dell’evoluzione della storia e della Chiesa. Particolarmente felici le
pagine sull’amore uomo-donna. Il libro ebbe un entusiasmante successo (20.000
copie al 1975) e segnò per l’A., allora Piccolo Fratello di Charles De Foucauld,
l’inizio di una nuova stagione di incisiva presenza nella cultura cattolica italiana. In
ultima pagina: Arti Grafiche Rosada, 1966. La copertina è di Luigi Bergadano. Il
titolo del libro fu una felice invenzione di mia Moglie.
GIACOMETTI, GIULIO, Un prete in dialogo. Presenza di Maria nella vita e negli
scritti di don Carlo Paracchini, in-16, p. 272, br. ed.
Fuori collana. La presentazione è del milanese Mons. Egidio Bignamini, arcivescovo
di Ancona; segue una serie di testi su Maria dai Padri ai testi conciliari; una
Introduzione a firma G. Giacometti e P. Sessa (entrambi fecondi scrittori di
spiritualità) che delinea i motivi della devozione monfortana alla luce del Vaticano II;
seguono, in una cinquantina di pagine, i “Cenni biografici” su don Carlo Paracchini
(1882-1947), semplice sacerdote che svolse la maggior parte della sua opera pastorale
a Treviglio; infine, per 180 pagine circa vengono riportati brani dal “Diario” e dagli
“Esercizi spirituali” del predetto. Ricco e dettagliato indice analitico. Opera
coscienziosa ed esauriente, la prima chiaramente su ordinazione, che mi pervenne con
ogni probabilità tramite don Barra. Copertina di Luigi Bergadano. Arti Grafiche
Rosada.
BALDUCCI, ERNESTO, Le nuove vie della Chiesa, in-16, p. 132, br. ed.
E’ il n. 2 della Collana “Il chicco di senape”. Fu Rosadoni che mi procurò, oltre che
l’amicizia con Padre Balducci, anche questo testo, che è in realtà formato da quattro
interventi (conversazioni, conferenze o prolusioni) tenuti nel ’64-66 in diverse sedi,
come avverto nella mia Premessa, puntualizzando anche che, “trattandosi di testi
stenografati o registrati, si è preferito non ritoccarli per mantenere loro quell’andatura
calda e discorsiva tipica di Balducci”. In realtà, attenta opera di pulizia fu effettuata
da don Rosadoni. Il libro ebbe un immediato esito: uscito nel settembre, già a
dicembre era in seconda edizione. Rimase a lungo in catalogo, anche perché P.
Balducci come scrittore era tremendamente stitico. L’opera fu tradotta in spagnolo e
portoghese. Copertina di Luigi Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
GEORGES, H., Lealmente. Educazione sessuale per i giovani di 15-18 anni.
Premessa dello psichiatra Dr. Roger Bargues, in-16, p. 148, br. ed., alcune illustraz.
n.t.
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Collana “Biblioteca della gioventù” n. 3. Traduzione di Andrea Conti. Titolo
originale: Sans tricher, Editions du Seuil, Paris. Mi aveva convinto ad acquistare a
caro prezzo i diritti di questo libro il fatto che fosse edito dal Seuil, il cui proprietario,
M. Paul Flamand, conoscevo benissimo a seguito della nota faccenda Teilhard de
Chardin. L’uomo pubblicava pochissimi libri di carattere divulgativo, ma i pochi
erano sempre un sicuro successo. Fu così anche per questo, uno dei fiori all’occhiello
della Casa editrice (undici edizioni solo dal ’66 al 74, per un totale di 35.000 copie).
L’impostazione (Dopodomani, Domani, Oggi) già indicava il taglio felicemente
progressivo dell’educazione sessuale impartita, completissima ma semplice,
concretissima ma viva di valori. Uno dei libri di cui sono andato a lungo orgoglioso,
perché del tutto nuovo, sotto il profilo psico-pedagogico, rispetto ad ogni altra
pubblicazione. Copertina di Luigi Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
PRONZATO, ALESSANDRO, ...Ma io vi dico. Spunti di meditazione per Religiose
secondo gli Orientamenti del Vaticano II, in-16, p. 432, cartonatura ed. con
sovracopertina in plastica trasparente.
Fuori collana. Imprimatur della Curia casalese in data 18 agosto 1966. Prefazione
dell’Autore (“Mi benedica, Sorella, perché ho peccato...”) da Pineta di Sortenna
(Sondalo, Sondrio) in data 19 luglio 1966. Prima ediz. ottobre 1966; prima ristampa
novembre 1966; seconda ristampa gennaio 1967... Il primo libro davvero grande
(l’aggettivo può parere esagerato, ma difficilmente s’immagina oggi l’enorme eco che
ebbe quest’opera e la novità che rappresentò in un ambiente chiuso come quello della
vita religiosa femminile) di don Pronzato, dopo Le frontiere della misericordia, da
me edito presso Borla l’anno prima. A lungo dibattemmo, io e lui, se questo non fosse
il suo miglior libro in assoluto (vedi infra, Vangeli scomodi, da lui sempre preferito a
questo). Fatto sta ed è che, se rileggo alcune di queste pagine, rimango, pur vecchio e
bacucco, ancora oggi fulminato dalla freschezza, finezza psicologica, brio spirituale,
scioltezza di stile, immediatezza colloquiale e cordialità interiore che permeano
queste pagine dalla prima all’ultima. Quando questo Autore verrà scoperto dai critici,
probabilmente postumo, se ne sottolineeranno almeno i meriti letterari: di questo sono
disposto a giurare. Il libro fu prontamente tradotto in tedesco (da Josef Knecht…), in
spagnolo (da Sigueme di Salamanca, raggiungendo presto la sesta edizione) e persino
in giapponese. Copertina di Luigi Bergadano.. Arti Grafiche Rosada.
TUROLDO, DAVID MARIA, Tempo dello Spirito. Prefazione di Alessandro
Pronzato, in-16, p. 372, br. ed. e sovracopertina con alette.
Inizia una “collana di spiritualità diretta da Alessandro Pronzato” dall’agghiacciante
titolo “Il sudore di Dio” (fortemente voluto da don Sandro e invano da me
contestato). La Presentazione di don Sandro porta il titolo “Un incorreggibile
disturbatore della quiete pubblica” e recita: “Questi commenti sono apparsi per la
prima volta sulle pagine de ‘L’Osservatore Romano’ negli anni 1964-65 (pochissimi
su altri giornali). Le insistenze di tanti amici, testimoniate da migliaia di lettere,
perché venissero raccolti in volume, stanno a indicare la loro validità”. In realtà fu lo
stesso Pronzato ad incaricarsi della trascrizione, verifica e riscrittura di molte di
queste pagine: un lavoro che Padre Turoldo mai e poi mai avrebbe fatto... Si tratta
infatti di commenti al Vangelo domenicale in uso prima della sua suddivisione in
cicli, tenuti in una trasmissione televisiva fortunata dal titolo appunto “Tempo dello
Spirito”, ma conservano una notevole freschezza, anche perché nella loro revisione
don Pronzato è riuscito a non fare sparire quel tono colloquiale che era il segreto
specifico del frate servita. Copertina di Luigi Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
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BARRA, GIOVANNI, Padre Bevilacqua, parroco cardinale, in-16, p. 272, br. ed.
con sovracop. a due colori, con alette.
Collana “Profeti nuovi” n. 2. Premessa di don Barra. Dati biografici a p. 7-8. Ampia
Nota bibliografica p. 9-14. (Libri, articoli, prefazioni e scritti vari). Scopo dell’A. è
stato “far emergere la testimonianza di Padre Bevilacqua – grande figura di sacerdote,
cappellano militare, poi semplice parroco, nominato perito conciliare da Giovanni
XXIII e quindi Cardinale da Paolo VI, suo grande estimatore – dai suoi scritti, dalla
sua vita, dalle sue esperienze, attraverso un’indagine che ne metta in rilievo le
molteplici dimensioni di uomo libero e giovane, di pastore e maestro, di testimone ed
apostolo (1881-1965)”. La figura del Cardinale si prestava particolarmente bene per
l’anima e la penna di don Barra, che al sacerdozio inteso nel suo senso più profondo
dedicò l’intera vita ed una serie infinita di scritti. Uno dei migliori libri di don Barra,
anche se non ebbe un clamoroso successo. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche
Rosada.
ROSADONI, LUIGI, Charles De Foucauld fratello universale, p. 372, br. ed.
Collana “Profeti nuovi” n. 4. Posseggo solo una copia di una nuova edizione del 1991
con ampia prefazione del teologo Bruno Secondin e una mia Premessa, nella quale
sottolineo la mia gioia nel riprodurre “a venticinque anni dall’inizio della mia attività
editoriale (che curiosamente coincidono con il settantacinquesimo anniversario della
morte di Charles de Foucauld) questa biografia che fu tra le prime opere da me edite,
opera di un amico particolarmente caro, anch’egli ‘ingenuo’ nell’abbandono totale
alla sua vocazione sacerdotale, per un ricordo del quale rimando agli Aneddoti
editoriali che si trovano in calce a queste pagine.Un’opera, questa di Rosadoni su
Charles De Foucauld – mi si dice – che, nonostante l’abbondanza di pubblicazioni su
Fratel Carlo, è tuttora insuperata sia sotto il profilo biografico che sotto quello
interpretativo”. Quest’ultima annotazione mi è stata confermata da Alessandro
Pronzato nel corso della sua stesura di un’opera su Ch. de F. del 2008. Una mia
avvertenza, in calce alla Premessa: “La presente ristampa, rispetto all’edizione del
1966, è stata completamente riveduta e aggiornata per quanto riguarda la bibliografia
e i riferimenti delle citazioni, questi ultimi corretti in base alle più recenti ediz. delle
Opere Spirituali (ed. Paoline 1984) e di Come loro (ed. Paoline 1978)”. Per chiarire il
mio pensiero – che è il medesimo di don Luigi Rosadoni – sottolineo che “ciò che di
lui più mi colpisce, e non smette di colpirmi, è il suo fallimento: non un discepolo,
non un frutto, niente, sabbia. Forse è ciò che manca al nostro cristianesimo oggi: esso
non sa più cogliere l’altissimo significato del fallimento, che pure è stato in eterno
scolpito dal grande grido di Cristo in croce” (sottoscrivo nuovamente nel 2009). Forse
la migliore opera di don Rosadoni, in cui ha riversato il meglio di un se stesso
spirituale ignoto ai più. Copertina di Eleonora Menegazzo. Tipografia Gravinese.
MARINI, EMILIO, Ti dirò la verità semplicemente, chiaramente, lealmente nell’età
della tua adolescenza. Educazione sessuale per i ragazzi di 12-15 anni, in-16, p. (96),
br. ed.
Collana “Biblioteca della gioventù” n. 4. L’Ing. Marini, uno pseudonimo dietro il
quale si nascondeva una persona su cui ho cercato in altro luogo di fare luce, ebbe
l’idea di fare il verso a Lealmente. Nonostante il mio nero scetticismo (l’Autore, che
si passa per lo zio Emilio, parla al nipote Gianni – la qual cosa mi irritava
enormemente), il libretto ebbe enorme fortuna (33.500 copie dal ’66 al ’74). Fu anche
tradotto in spagnolo. Dispongo di un’edizione senza data nel cui retrocopertina si
legge: “Il successo che arride ormai da anni a questo volumetto testimonia la sua
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validità”. Un accorgimento dell’A. era stato quello di non apporre al testo né capitoli
né sottocapitoli, così che il giovane lettore fosse costretto a leggersi il tutto senza
interruzioni di sorta, o a curiosare qua e là (astuzie di un tempo che fu...). Non è
indicato l’A. della copertina. Arti Grafiche Rosada.
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1967
ROBINSON, JOHN A.T., Il corpo. Studio sulla teologia di san Paolo, Prefazione di
Pier Cesare Bori, in-16, p. 168-(4), br. ed.
Terzo volume della Collana “La Parola di Dio”. Primo libro della Casa editrice di uno
scrittore protestante, vescovo di Woolwich, autore del notissimo Honest to God
(tradotto da Vallecchi nel 1965, con notevole clamore, con il titolo Dio non è così).
Sulla linea di C. H. Dodd, R. Niebuhr, H. Cox ed altri, l’A. sostiene che il pensiero
paolino “può offrire una soluzione cristiana all’uomo contemporaneo che sperimenta
in sé una dolorosa tensione tra i valori personali e le esigenze sociali, tra le realtà
corporee e la vita dello spirito, tra la fedeltà a Dio e le responsabilità di fronte alla
storia” (dal retrocopertina). Importante e significativo delle nuove tendenze
teologiche che si aprivano un primo varco in Italia, il libro fu tradotto da don Pier
Cesare Bori, ma la sua traduzione fu giudicata insufficiente dallo stesso Rosadoni, al
punto che il compenso pattuito fu suddiviso fra i due. Copertina come le altre della
Collana, ma questa volta con fitte notizie sull’Autore e le sue opere e sul contenuto
del libro. Nonostante il tema e la trattazione non facili, discreto successo. In fine:
“Finito di stampare nel gennaio 1967 per conto della Gribaudi Editore presso le Arti
Grafiche Rosada in Torino”, dicitura che si ritrova in pochissimi altri libri e che fu un
mio vezzo personale.
BRO, BERNARD, Cerchiamo Colui che ci cerca, Presentazione di Alessandro
Pronzato, p. 228-(4), br. ed.
Terzo volume della Collana “Il sudore di Dio”, mio primo libro sulla preghiera e tra i
più belli e fortunati. Editore: Les Equipes Enseignantes e Les Editions du Cerf, Paris
1965. Traduzione di Dino T. Donadoni con numerosi miei ritocchi. Fra i primi del
noto domenicano francese (1925), libro singolare e nuovo, per l’apporto di bellissimi
testi di sostegno ai capitoli, da quelli patristici a quelli di Autori contemporanei,
nonché per le Appendici di guida alle preghiere dell’Antico e Nuovo Testamento.
Anch’esso uscito nel gennaio, è fortemente indicativo di quella duplice tendenza che
nel prosieguo degli anni mi cagionerà dolorose tensioni: da un lato, dare spazio alle
problematiche effervescenti e incisive di teologi, biblisti o moralisti d’avanguardia
(come il Robinson), dall’altro non disancorarmi da un’ottica a me più congeniale, di
tipo prettamente spirituale e divulgativo. Tirato in 12.000 copie dal ’67 al 73, con
ultima ristampa nel 1980, è ancora in Catalogo presso la Gribaudi Milano. Copertina
di Luigi Bergadano, Arti Grafiche Rosada.
VERMEIRE, JEAN, Noi due. Breve compendio di sessuologia per fidanzati, sposi,
genitori, educatori, Prefazione di S. De Lestapis s.j., p. 230-(2), br. ed.
Non in Collana. Titolo originale: Hygiène sexuelle, Ed. Le Buisson Ardent, Kasterlee.
Presentazione di Jos Burvenich s.j. Traduzione di Bianca Massara. Illustrazioni di
Franco Mazzonis. Opera di un medico (la comparsa del termine dott. in copertina e
nei Cataloghi tende a sottolineare il fatto, allora non consueto), segretario generale
dell’organismo belga “Conseils Matrimoniaux et Familiaux”, è di carattere scientifico
ma divulgativo. Tratta l’intera gamma di problemi legati alla sfera sessuale, dalla
biologia alle malattie veneree, dalla frigidità e impotenza alla masturbazione, dai
metodi anticoncezionali all’aborto, dalla sterilità alla fecondazione artificiale. Questa
caratteristica, oltre allo stile chiaro e cordiale, ne determinò l’ottimo esito: 31.000
copie vendute sino al 1979, anno in cui fu mandato al macero. Copertina di Luigi
Bergadano, Arti Grafiche Rosada.
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ELIA, MEO, Uomini nuovi per la novità cristiana. Presentazione di don Luigi
Giussani, p. 287, br. ed.
Collana “Biblioteca della gioventù”, n. 5. Subito tradotto in spagnolo (Cile) e in
portoghese (Saõ Paulo, Brasile), è forse il libro più corposo della Collana. Il suo
prezzo (elevato rispetto agli altri della serie) mi rendeva perplesso. Invece, già a
dicembre dello stesso anno si era giunti alla terza edizione. La semplicità dello
schema, in tre parti (“Visione generale della novità cristiana”, “Approfondimento
teologico della novità cristiana”, “L’impegno della novità cristiana”), era molto
efficace. Ma lo era ancor più il concetto di “comunità” cui l’Autore, missionario
saveriano, continuamente si rifaceva, concetto allora nuovissimo nel campo della
pastorale giovanile. Lo sottolinea don Giussani, allora responsabile di Gioventù
Studentesca e non ancora fondatore di Comunione e Liberazione, nella prima riga
della sua presentazione: “Caro Padre Elia, quello che manca totalmente, a mio parere,
nell’educazione cui siamo soggetti, è l’educazione al senso comunitario”. Libro,
quindi, basilare per i tempi. Sei edizioni nei primi tre anni. Copertina di Luigi
Bergadano, Arti Grafiche Rosada.
VÉRICEL, MAURICE (a cura di), Il Vangelo commentato dai Padri, p. 424-(4),
br. ed.
Non in Collana. Titolo originale: L’Evangile commenté par les Pères, Editions
Ouvrières, Paris 1965. Sotto il titolo: “a cura di M. Véricel e con la collaborazione di
Elena Quarelli”. Una nota editoriale, dopo una mia breve Premessa (tra le prime che
scrissi), ringrazia l’editrice Città Nuova – con la quale ebbi sempre cordialissimi
rapporti – per l’autorizzazione concessa ad avvalermi della sua traduzione dei brani di
Agostino, Ambrogio e Giovanni Crisostomo. Il Commento si rifà ancora alla vecchia
liturgia (in fine, “Tavola dei Vangeli” e “I Vangeli delle domeniche e delle principali
feste dell’anno”). Di qui, credo, il successo relativo del libro che fu però fra i primi a
divulgare ad un pubblico non specialistico il pensiero patristico collegato al Vangelo.
Copertina di Mario Monge, Arti Grafiche Rosada.
BENOIT, PIERRE, Passione e resurrezione del Signore. Il mistero pasquale nei
quattro Vangeli, in-16, p. 492-(4), br. ed.
Quarto volume della Collana “La Parola di Dio”. Titolo originale: Passion et
resurrection du Seigneur, Editions du Cerf, Paris. Traduzione di Emilio Marini
(ampiamente riveduta da Luigi Rosadoni). Uno dei più prestigiosi libri editi dalla
Casa editrice, riedito nel 1993 e ancora in Catalogo nel 2010. Fu per Rosadoni una
grande soddisfazione curare l’edizione del libro meno specialistico ma probabilmente
più importante di questo domenicano, direttore dal 1965 dell’ École biblique de
Jérusalem, consultore della commissione preparatoria delle Chiese orientali al
Concilio Vaticano II, perito conciliare, tra i più autorevoli curatori della Bibbia di
Gerusalemme. Per me esso rappresentò un importante biglietto da visita per gli
ambienti di studio nonché uno di quei molti libri le cui vendite rimasero costanti e
inalterate nel tempo. Copertina di Luigi Bergadano, Arti Grafiche Rosada.
AA. VV. (Gauthier, Mazzolari, Paoli), La collera dei poveri. Testi e documenti
sulla povertà. A cura di Alberto e Pierfranco Barbero e con la collaborazione di
Clelia Roetto e Giuseppina Rinella, in-16, p. 208, br. ed.
Collana “Biblioteca della gioventù” n. 8. Tra le più fortunate e significative
“antologie per tema”, una formula editoriale nella quale si specializzò la Casa
editrice. Tutti giovani e tutti di Pinerolo i curatori. Molto forte il titolo, per i tempi, e
tuttavia con regolare imprimatur della Curia torinese. Primo libro in Italia a
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presentare ai giovani scritti e testimonianze sulla povertà. Testi di Congar, Chenu,
Evely, Gauthier, Gandhi, Follereau, Lebret, Régamey, Suhard, Voillaume, Von
Balthasar, Bloy, De Foucauld, Quoist fra gli stranieri e di Barra, Bevilacqua,
Carretto, Fabbrini, Girardi, Mazzolari, Paoli, Balducci, Volpi fra gli italiani. Molti i
testi conciliari. Al termine di ogni capitolo, “Così dice il Signore”, brani biblici.
Copertina di Luigi Bergadano. Rosada Arti Grafiche. Dopo Tutti i figli di Dio hanno
le ali, libro composto in carattere permanent (poi helvetica), che diverrà il carattere
prevalente per la “Biblioteca della gioventù”.
BARSOTTI, DIVO, Le Donne dell’Alleanza. Da Eva a Maria e alla Chiesa sposa di
Cristo, in-16, p. 196, br. ed.
Quinto volume della Collana “La Parola di Dio”. Fu con ogni evidenza don Rosadoni
a sollecitare Barsotti nella stesura di questo libro. “Questo libro di Barsotti – scrive
nel retrocopertina – mostra come la donna non è affatto qualcosa di accessorio, ma è
invece la cooperazione dell’uomo in tutti i campi e specialmente
nell’evangelizzazione. Ma il discorso, essendo un discorso di teologia biblica, si
allarga toccando l’intera tastiera del piano della salvezza: mai fino ad ora (la
sottolineatura è mia) esso era stato incentrato nella donna, simbolo d’amore, di
fedeltà, di dolore come prezzo di vita”. Sia Rosadoni che Paoli (per non parlare di
me) furono tra i primi a sottolineare fortissimamente il ruolo femminile nella Chiesa e
nella società. Libro precursore di tanti altri (ma a che livello...), contiene una lunga,
affettuosa dedica dell’Autore al Padre Daniélou. Copertina della collana. Arti
Grafiche Rosada.
BONOMI, GABRIELE, Amore o contracezione (sic)?, in-16, p. 100-(4), br. ed.
Non in collana. Il dott. Bonomi era specialista in scienza della costituzione ed
endocrinologia e Direttore del Centro Studi Pavese di Sessuologia, tra i più attivi e
impegnati, in quegli anni, a cercare un sostitutivo alla “contracezione” (sic) allora
corrente. Bonomi era sostenitore di un metodo da lui ideato (della “chiara d’uovo”,
illustrato in un volumetto edito da Bailetti, Brescia, in quello stesso ’67, e giunto in
pochi mesi alla terza edizione). Il nostro libro testimonia la tensione esistente
nell’ambito della Chiesa di quegli anni tra alcuni moralisti, propensi a lasciare la
decisione circa i metodi contraccettivi alla coppia, e il campo medico-cattolico, di cui
B. è figura rappresentativa, disponibile a nuove ricerche ma molto fermo sui princìpi.
Copertina di Mario Monge. Arti Grafiche Rosada.
BRANDANI, BRUNO, Il Dio dal braccio forte. L’onnipotenza divina dalla
creazione ai sacramenti, in-16, p. 190-(2), br. ed.
Collana “La Parola di Dio”, n. 6. Non ho mai conosciuto l’Autore di persona (allora
parroco di Rignalla, vicino a Firenze, professore di religione in una scuola statale,
animatore di una comunità giovanile e, a suo tempo, molto vicino a don Milani)); mi
fu caldamente raccomandato da Rosadoni, di cui era amico. L’opera è emblematica
dell’ansia di Rosadoni di non staccarsi in alcun modo dalle radici bibliche ed
ecclesiologiche più solide (credo sia sua la raccolta finale di testi patristici dal titolo
“La Chiesa dei primi secoli”, poiché la patristica era una sua passione), pur
evidenziando fortemente la necessità di un risveglio interiore ed esteriore del laicato
prima che dei sacerdoti, di una de-clericalizzazione dei laici, in altre parole, di
un’assunzione di quella responsabilità su cui aveva tanto insistito il Vaticano II. E’
stato certamente questo il motivo della sua insistenza perché pubblicassi il libro; altri
me ne avrebbe potuti indicare, più di rottura, e di altre persone, con nomi più noti (un
don Mazzi, per esempio). Se lo fece scrivere da un parroco, aveva buone ragioni. Il
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libro fu ristampato in una edizione anastatica fuori commercio nel 1988 dalla
Litospac di Firenze, anche per desiderio della famiglia Brandani. Da me però ebbe
scarso successo. Forse proprio perché di moderata rottura e di autore non noto.
Copertina della collana. Arti Grafiche Rosada.
STAHL, JOSEPH, I bambini c’interrogano. Educazione sessuale dei bambini sino
ai 6 anni, in-16, p. p. 64, br. ed.
Questo (Antworten auf die Fragen unserer Kinder, [Vorschullalter], Lahn Verlag,
Limburg) e il volumetto seguente, entrambi tradotti dalla mia ultima segretaria
editoriale presso la Borla, Anna Bonino, che operava a Bruxelles presso l’allora CEE
e che era ottima traduttrice e persona preparatissima, furono scritti con la
collaborazione di Ingrid Jutta-Link e padre Georg Reidel, da anni consulenti in un
centro psicopedagogico della Westfalia. Questo per indicare la grande serietà di
questa piccola iniziativa e soprattutto il suo grandissimo successo (Le domande
difficili ancora in Catalogo presso la Gribaudi di Milano nel 2010). Mi furono
suggeriti da Rosadoni, il che sta ad indicare la poliedricità dei suoi interessi. Erano
stati pubblicati, il primo nel 1964, il secondo nel 1965. Da noi rappresentarono,
soprattutto il primo, una novità assoluta. Benché nota ad un pubblico laico,
l’opportunità di educare alla sessualità i bambini sino dalla più tenera infanzia era
pressoché ignota agli educatori ed educatrici cattolici. Solo mia Moglie Maria Luisa
aveva agito così con la nostra primogenita, Ornella, con grandissimo scandalo di
parenti ed amici. Nell’ultimo cap. di questo volume già si metteva in guardia i piccoli
dagli esibizionisti e si parlava di “pedofilia”. Il parroco della Gran Madre di Torino
mi confidò un giorno che dei due libretti ne aveva lui solo comprato e distribuito più
di 1000 copie. La copertina, di tono vagamente (e volutamente, per rassicurare), anni
’30, è di Luigi Bergadano. Le 4 delicate figure del volume in oggetto sono tratte
dall’edizione tedesca. Arti Grafiche Rosada.
STAHL, JOSEPH, Le domande difficili. Educazione sessuale dei bambini dai 6 ai
12 anni, [Schulalter], in-16, p. 64, br. ed.
Titolo originale: Antworten auf die Fragen unserer Kinder [Schulalter], stesso
editore, stessa traduttrice. Il problema di distinguere nettamente i libretti l’uno
dall’altro per un pubblico difficile com’era quello italiano (problema che in Germania
era stato risolto mantenendo un titolo unico con due indicazioni concernenti la scuola)
fu risolto utilizzando 2 titoli, 2 sottotitoli, e 2 diverse copertine, ma mantenendo un
unico retrocopertina che collegava strettamente i due libretti ed indicando vol. I e vol.
II soltanto nei frontespizi. Nel 1967 i due volumetti erano già stati tradotti in francese,
inglese, portoghese e spagnolo. In entrambi si poneva l’accento, fra l’altro, sulla
pedagogia di gruppo. Quattro dei cinque disegni di questo secondo libriccino furono
tratti da Lealmente (vedi sopra), uno da Noi due (vedi sopra). Non per risparmio, ma
perché allora era difficilissimo far fare a qualche buon disegnatore illustrazioni
scientificamente esatte degli organi sessuali maschili e femminili... Vorrei mi si
potesse credere. Copertina di Luigi Bergadano (più “moderna” della precedente). Arti
Grafiche Rosada.
L’ARCO, ADOLFO, Il segreto di Papa Giovanni. Prefazione di don Giovanni
Rossi, in-16, p. 468-(3), br. ed. con sovrac. in tricromia.
Collana “Profeti nuovi” n. 4. Non ricordo più chi mi abbia presentato questo
straordinario salesiano meridionale, vivace, intelligentissimo, profondamente
luminoso, se don Barra o altri. Fatto sta ed è che gli elogi che ne fa il prefatore,
fondatore della Pro Civitate Christiana di Assisi e amicissimo (sin dal 1909) di Papa
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Roncalli, indicando in lui una “grande anima sacerdotale”, mi esimono da ogni
giudizio. L’opera, non certo la prima su Papa Giovanni, sottolineava la propria
diversità dalle altre: “La parte biografica è appena accennata. Ciò che interessa
all’Autore è cogliere le fonti più nascoste della sua spiritualità mettendone in luce le
intime connessioni, le reciproche relazioni, il lento e sicuro divenire. Da questa
indagine acuta e penetrante emerge un profilo interiore di eccezionale nitidezza,
realmente ‘nuovo’, complesso e articolato...” (dall’aletta, palesemente mia). Volendo
dire la mia, fu un libro su di una “grande anima” scritto da un’anima altrettanto
grande. Copertina di Mario Monge. Arti Grafiche Rosada.
CHENU, MARIE-DOMINIQUE, o.p., La Chiesa popolo messianico. Presentazione
di Alessandro Pronzato, in-16, p. 150-(2), br. ed.
Collana “Il chicco di senape” n. 3. Traduzione dello stesso Pronzato. Il libro è
composto di quattro contributi editi tutti dalle Editions du Cerf nel ’64-’66. Nel 1967
il domenicano padre Chenu aveva 72 anni. Ebbi la fortuna di trattenermi una sera con
lui, poi di sedere al suo desco e ne conservo un ricordo indimenticabile. Grandissimo
studioso di San Tommaso (vedere infra, San Tommaso e la teologia), uomo di intensi
studi ed insieme immerso a fondo nel proprio tempo, le sue opere furono guardate
prima con sospetto dal S. Uffizio ma fu poi lui tra i pochi contemporanei ad essere
citati dall’Enciclica Populorum progressio. E’ stato senza dubbio fra i teologi più
importanti e innovativi del XX sec. Dalla sua prefazione: “I diversi capitoli di questa
raccolta vorrebbero procurare un’interpretazione testuale, dottrinale e storica della
Costituzione sulla Chiesa, promulgata dal Concilio Vaticano... Attribuiamo
particolare importanza al capitolo sulle masse umane (cap. IV: Le masse umane, il
mio prossimo?). In realtà riteniamo che l’avvento delle masse alla coscienza sociale e
politica, a una coscienza storica, rappresenti, in Occidente e nel mondo intero, il
grande fenomeno umano nel quale si realizza in maniera ineluttabile l’efficacia,
ambigua ma sconvolgente, delle trasformazioni del mondo nel XX secolo”. Libro
piccolo ma importantissimo. Copertina di Luigi Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
DUCOURET, LOUIS – NÈGRE, HERVÉ, Il diavolo e l’acquasanta. Copertina e
disegni di Guido Clericetti, in-16, p. 112, br. ed.
Non ha collana. Primo libro umoristico fra i molti editi dalla Casa editrice, il cui
successo dura ancora nel 2010 (fu ristampato otto volte solo nel periodo ’66-’74).
Traduzione di N. P., ma forse di don Rosadoni. Titolo originale L’humour en soutane
(ed. Arthème Fayard). Il giorno successivo all’uscita del libro ci recammo, io, mia
Moglie e Ornella e Paolo, in vacanza a Donoratico, presso uno dei primi Club
Méditerranée in Italia. Pochi giorni dopo mi feci in bicicletta la polverosa strada fra il
club di capanne e il villaggetto di Donoratico, per trovare una cabina telefonica.
Telefonai in Casa editrice. Mi rispose, agitatissimo, Luigi il Magazziniere :“Dottore,
in due giorni abbiamo esaurito tutto Il diavolo e l’acquasanta !!! ” Ricordo il tuffo al
cuore e la mia gelida risposta: “Fanne ristampare subito 5000 copie, anzi 6”. Perché
seimila copie? mi chiedo ancor oggi. Perché suonano bene... Ritornai al villaggio
ebbro di gioventù. Arti Grafiche Rosada.
DODD, CHARLES HAROLD, La Bibbia nella Chiesa. Come l’uomo d’oggi
s’avvicina alla Scrittura, in-16, p. 207. br. ed.
Collana “La Parola di Dio” n. 7. Titolo originale: The Bible today, Cambridge
University Press, London. Traduzione e breve Premessa di Luigi Rosadoni. E’ forse il
libro più importante edito nella Collana, sia per l’autorità indiscussa dell’Autore
(pastore anglicano che fu professore di scienze bibliche a Oxford e Cambridge, tenne
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corsi biblici a Uppsala, Harvard, Yale, New York e fu dottore “honoris causa” in sette
Università) che per la rilevanza del contenuto (l’opera ebbe dieci edizioni nella sola
Gran Bretagna e fu tradotta in tedesco, francese ecc.). Dalla premessa: “Fra le
pubblicazioni dello stesso genere, spiccherà per i suoi eccezionali pregi fra i quali
indichiamo, oltre alla chiarezza espositiva e al rigore scientifico, anche la mentalità
inglese dell’Autore, quanto mai positiva, a-retorica e patinata da un vivido, talvolta
ironico, senso del concreto... e soprattutto dalla costante cura di attualizzare il passato
biblico...” Ancora oggi è un approccio fondamentale alla Bibbia vista come Parola di
vita. E’ chiaro che, uscendo in contemporanea con Il diavolo e l’acquasanta, l’editore
non potesse non suscitare perplessità in alcuni lettori, sì che il successo fu inferiore
alle previsioni. Tale perplessità non la provarono però i miei collaboratori e la
stragrande maggioranza dei miei lettori, ben disposti, allora, verso un’editoria molto
esuberante e vivace, che non si vergognava affatto di alternare testi importantissimi
ad altri “leggeri”. Arti Grafiche Rosada.
QUARTIERI, LUCIANO, Ognuno di noi. Riflessioni per la gioventù, in-16, p. 159,
br. ed.
Collana “Biblioteca della gioventù” n. 7. Libro fortunato non solo perché totalmente
rivolto alla conoscenza dell’altro, ma perché abilmente strutturato. Ognuno dei 18
capitoli (tra i quali: “Io o noi?”, “Tu o loro?”, “Solitudine o altruismo?” “Politica o
interiorità?” “Legge o spirito?” “Polemica o dialogo?”, “Giudicare o comprendere?”
“Rivoluzione o riforma?”, “Terra nuova o cieli nuovi?”) – molti dei quali
anticipavano il migliore ’68 – era suddiviso in cinque parti (“Tu dici”, “Gli altri
dicono”, “Il Signore dice”, “Il Concilio dice” ed una “Invocazione” finale), in forma
molto vivace ed invitante. “Gli altri dicono” citava, per esempio, testimonianze e
moltissimi brevi testi di A. Schwarz Bart, E. Wiechert, A. Gide, H. Bergson, W.
Morris, B. Pasternak, P. Tillich, D. Buzzati, G. Cesbron, Anna Frank, F. Fellini, T.
Merton, B. Brecht, C. Cassola, nonché di James Dean, Luigi Tenco ecc. e molti
episodi da film recentissimi. Il libro fu tradotto in portoghese. Dell’A. ho il ricordo di
un sacerdote intelligente, colto, sensibile. Fu parroco della Cattedrale di Lodi e morì
giovane (1931-1995). Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
NODET, BERNARD, Il pensiero e l’anima del Curato d’Ars. Prefazione di Mons.
Fourrey. Testi biblici scelti da A. Gélin, in-16, p. 318-(2), br. ed.
Collana “Profeti nuovi” n. 5. Titolo originale: Le Curé d’Ars, sa pensée, son coeur,
Editions Xavier Mappus, 1966. Traduzione di Giovanni Barra. “Inserire una figura
come quella del Curato d’Ars in una Collana dal titolo ‘Profeti nuovi’... può parere
una forzatura – scrivevo nella Premessa, a firma G. Barra ma in realtà mia. – C’è un
motivo fondamentale... è la necessità, che ci pare condivisa da tutto il clero, di trovare
– in un momento particolarmente mobile e ricco di novità come l’attuale – un
concreto ancoramento spirituale che arricchisca e interiorizzi ogni passo del
rinnovamento conciliare, e che in pari tempo dissuada da falsi ottimismi e da
avventure superficiali”. Ancora più chiara, se possibile, la motivazione nella prima
aletta, sempre di mio pugno. La crisi del clero era cominciata ed era galoppante. Un
felice presagio ed un’opera eccellente, formata per la massima parte da una
ricchissima raccolta di pensieri di J. M. Vianney (sia in copertina che in frontespizio
il libro ha infatti titolo autonomo e viene presentato come “a cura di Bernard Nodet”).
Benché l’orribile e luttuosa copertina (Luigi Bergadano) fosse chiaramente rivolta ad
un pubblico di sacerdoti “anziani” e nostalgici, il libro ebbe discreto successo. Ed è
tuttora fondamentale. Nell’agosto 2009 venne espressamente citato da Benedetto XVI
nell’udienza generale al clero. Rosada Arti Grafiche.
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WESSELING, P., Problemi di fede nei giovani. Prefazione di E. Schillebeeckx, in16, p. 187, br. ed.
Collana “Biblioteca della gioventù” n. 8. Titolo originale: Ongewoon Journal, ed. H.
Nelissen, Bilthoven. Traduzione di Vittorio Simon (penso si sia trattato di Rosadoni.
Dal momento che il libro fu tradotto dall’olandese, e molto bene, solo lui aveva
conoscenze adeguate nel campo). L’A., redentorista, spiega che la forma di questo
“Diario inconsueto” (Ongewoon Journal) gli era stata suggerita da Romano Guardini,
cui aveva sottoposto il progetto. Fa pure un importante riferimento a Schillebeeckx
(1914-2009): “per ore, talora dal mattino alla sera, egli si mise generosamente a mia
disposizione per discutere la materia del libro”. Libro autorevole ed importante,
quindi, che testimonia con quanta serietà e con quali maestri lavoravano i giovani
educatori dell’epoca. Libro molto “aperto” ma contemporaneamente solido, scritto da
persona quotidianamente a contatto di gomito con i giovani ma proprio per questo
non disponibile a tutti i loro “patteggiamenti” e “relativismi”; ai primi ed ai secondi
dà risposte dietro le quali si sente, oltre ad una notevole acutezza mentale, una fede
molto argomentata e profonda, ma – soprattutto – quell’anelito verso l’Oltre che è poi
quanto i giovani vogliono da un educatore, in ogni tempo. Libro che arrivò
velocemente alle 15.000 copie. Copertina di Luigi Bergadano, Arti Grafiche Rosada.
THIBAULT, ODETTE, L’amore, questo sconosciuto. Riflessioni per la gioventù sui
problemi dell’amore, in-16, p. 136, br. ed.
Collana “Biblioteca della gioventù” n. 9. Titolo originale: L’amour, cet inconnu, P.
Lethielleux, Paris. Traduzione di Laura Vagliasindi (vedere Aneddoti, passim).
Libretto di notevolissimo successo, “tra le pagine più felici sul tema... forse perché
sono state scritte da una donna” (dalla mia Premessa). Non posseggo né la prima né
altre edizioni, bensì un’”edizione riveduta”, senza data, con copertina estranea alla
“Biblioteca della gioventù” e ridotta a p. 84-(4). Noto che il libro è ancora sul
Catalogo della Gribaudi Milano nel 2010 con lo stesso numero di pagine dell’ediz.
originale. E non riesco a spiegarmene la ragione, se non per un banale ripetersi di dati
errati da un Catalogo all’altro (in fondo, sono passati quasi quarant’ anni...).
Copertina di Luigi Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
AUXILIA, ANNA MARIA (a cura di) Com’è grande il tuo nome su tutta la terra.
Preghiere bibliche per ogni età e ogni vicenda della vita, in-16, p. 152, br. ed.
Collana “Biblioteca della gioventù” n. 11. Lunga e bella introduzione della Curatrice
datata 29 giugno 1967 e firmata “Anna Maria Auxilia e i Collaboratori del Centro di
Pedagogia religiosa, sez. famiglia, Torino”. Libretto curato da una mia carissima
amica (1920-1985) che, oltre ad essersi occupata in modo innovativo di didattica, ha
approfondito, nell'intero arco della sua vita, lo studio teologico, collaborando con
laici e ecclesiastici ed impegnandosi poi nelle comunità di base. Ha collaborato tra
l'altro alla stesura del catechismo post-conciliare Vieni al Padre. Il volumetto ha
seguito la “Bibbia di Gerusalemme” ma non solo. “Ci si è posto il problema del
linguaggio, rigorosamente fedele al significato dei testi sacri ma al tempo stesso
trasparente, attuale, accessibile a tutti”, scrive la Auxilia, aggiungendo: “Non c’è stato
d’animo, sentimento, esperienza, vicenda esistenziale, luogo della terra o momento
dei giorni o dell’anno o della vita, che non possa ispirarsi alla Parola di Dio”. Indice
dettagliato e minuzioso elenco dei “temi di preghiera e meditazione”. Libro che segnò
una tappa nella storia della Casa editrice. Tre edizioni in tre anni. Copertina Studio
Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
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MOTTI E DETTI DI PAPA GIOVANNI (a cura di Dino T. Donadoni), in-16, p.
174, br. ed.
Non ne posseggo neanche un esemplare, ma appartenente alla “Biblioteca della
gioventù”. Prima collaborazione con il caro Dino Tommaso Donadoni, del cui aiuto
prezioso, umile, disponibile mi ero già avvalso durante la direzione della Borla. Fu tra
le persone più profondamente cristiane che conobbi, così come sua moglie e le sue
figlie. Ricordo il giorno in cui, più avanti nel tempo, riuscì ad acquistarsi una ‘500,
impiegando per coprire il percorso Bergamo-Torino ben quattro ore… Era raggiante!
Per tutta la vita desiderò diventare direttore de “L’Eco di Bergamo”, di cui per anni fu
il motore fondamentale. Ma era di quelle persone il cui lavoro viene sempre e solo
sfruttato, mai degnamente valutato. Le sue innumerevoli traduzioni, biografie,
antologie ma soprattutto la sua bellissima figura di laico mite, umile, intelligente e
profondo meriterebbero almeno una tesi di laurea. Anche Donadoni fu una “creatura”
di don Barra. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
KÜHNER, HANS, I tabù della storia della Chiesa. Presentazione di Alberto
Barbero, in-16, p. 127, br. ed.
Primo di tre titoli di una Collana dal titolo “Critica/Critica” diretta da Alberto
Barbero, allora giovane e tuttora battagliero uomo di punta di Pinerolo, di cui fu
anche sindaco, collana poi sospesa. Traduzione dell’allora don Cesare Oitana, s.j.
Titolo originale: Tabus der Kirchengeschichte, Glock & Lutz, Norimberga. La
Collana aveva come slogan, riportato in fascetta: “La Collana che rompe col
tradizionale conformismo del cattolicesimo italiano, per un rinnovamento radicale” e,
come commento, sia il detto di Pascal: “Io esalto solo chi cerca con tormento”, sia la
frase di Paolo VI: “Noi dobbiamo accettare la critica con umiltà, riflessione e
gratitudine”. A distanza di 40 anni, mi fa un certo agro piacere vedere che per quasi
tutti i tabù oggetto nel libro di questo storico tedesco sono state presentate al mondo
debite scuse da parte di Paolo Giovanni II: antisemitismo, conversioni forzose,
“santa” inquisizione, caccia alle streghe, rogo per gli eretici. Un testo che anticipava
enormemente i tempi, ma niente affatto scandaloso, come fu giudicato senza essere né
letto né meditato. “E’ ora di riconoscere che tante ‘vittorie’ sono state dei ‘traumi’
che hanno impedito il progresso della vita spirituale”, scriveva l’ottimistico prefatore.
Opera svelta ma seria e ampiamente documentata. Ciò che mi seccò non fu tanto
l’andamento non brillante del libro con “sole” due edizioni nell’anno della sua uscita,
quanto il fatto (vedi Aneddoti, “I ladri di cavalli”) che pochi anni dopo una Casa
editrice concorrente, quando ancora il titolo era in Catalogo, ne pubblicò un altro che
suonava: I tabù nella storia della Chiesa. Copertina ideata da me e magnificamente
realizzata da Mario Monge. Arti Grafiche Rosada.
POLITI, SIRIO, Uno di loro. Pensieri e esperienze di un prete-operaio, in-16, p.
227-(5), br. ed. con alette.
Primo di tre libri di una Collana dal titolo “Rendiconti”, poi sospesa, che aveva come
giustificativo il § 1 dell’introduzione della Costituzione pastorale sulla Chiesa del
Vaticano II. Per l’Autore e per il libro ebbi consiglio da don Barra, che alle figure dei
preti-operai era sempre stato attentissimo, come a testimoni “scomodi” ma autentici
di Vangelo. D’interesse una Nota dell’editore: “Trattandosi in queste pagine di
un’esperienza personale, e non riferendosi lo scritto ad argomenti di dogma o di
morale, l’autorità ecclesiastica ha ritenuto che non fosse necessario sottoporre il
presente volume all’Imprimatur”. “Testimonianza narrata con grande passione, in uno
stile rotto e singolarissimo, mette a nudo una situazione dolorosa, tuttora da risolvere:
il tragico dilemma in cui si dibatte ogni sacerdote quando tocchi con mano l’abissale
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frattura che esiste fra Chiesa e mondo del lavoro, e quando voglia, con limpida
coerenza, porvi rimedio” (dalla mia aletta). Nell’introduzione (datata Viareggio,
Comunità Agricola Parrocchiale, luglio 1967), l’A. dà una commovente
testimonianza di fedeltà alla Chiesa. Vengono ricordati, a volte mediante
rielaborazione di articoli già editi, gli anni (1956-1964) in cui don Politi lavorò alla
Darsena di Viareggio. Quel che mi commosse, e mi commuove, di questo bel libro è
lo stile sacerdotale “vecchia maniera”, al di fuori di ogni schema che non sia quello
dell’amore del prossimo; continua a colpirmi anche la fresca bellezza stilistica di
parecchie pagine. Ah, questi meravigliosi toscani! Il libro venne riproposto nel 1989,
anche grazie all’appoggio del Comune di Viareggio. Questa edizione è ancora
disponibile nel 2009. Copertina di Mario Monge. Arti Grafiche Rosada. Libro in
Catalogo ancora nel 1993.
BARRA, GIOVANNI - GUASCO, MAURILIO, Chiesa e mondo operaio. Le
tappe di un’evoluzione: da don Godin ai preti operai ai “preti al lavoro”, in-16, p.
242-(6), br. ed. con alette.
Collana “Rendiconti” n. 2. Si compone di due parti nettamente distinte fra loro,
benché la Prefazione sia dei due Autori: la prima parte è la riedizione di un saggio di
don Barra apparso nel 1949 presso la Morcelliana, con prefazione di don Primo
Mazzolari, dal titolo Don Godin e la missione di Parigi; la seconda è un contributo
originale dell’allora giovanissimo don Maurilio Guasco, laureato in teologia alla
Gregoriana e da poco licenziato in scienze sociali all’Institut Catholique di Parigi. La
disparità fra i due contributi è evidente: di carattere giornalistico quella di don Barra,
documentata e più pensosa quella di Guasco. In un’appendice di “Documenti” viene
riportata per intero la Lettera del Card. Pizzardo al Card. Feltin, con la quale il
Sant’Uffizio rispondeva negativamente alla richiesta di Feltin di reintrodurre i
sacerdoti al lavoro di fabbrica. Copertina di Mario Monge. Arti Grafiche Rosada.
PRONZATO, ALESSANDRO, Vangeli scomodi, le pagine più inquietanti che il
Vaticano II ci invita a riscoprire, Presentazione di Luigi Santucci, in-16, p. 407,
cartonatura a un colore con sovracopertina in plastica trasparente.
E’ il libro di maggior successo della Casa editrice ed il migliore in assoluto di don
Pronzato, uscito in prima edizione nell’ottobre del ’67 e portante l’imprimatur del
Vicario Generale della Diocesi di Casale Monferrato, nella quale l’Autore era
incardinato (27 settembre 1967). L’esemplare in mio possesso è la quinta ristampa
della prima edizione (settembre 1970). Le dieci pagine di Presentazione di Santucci
testimoniano la profonda e genuina stima che il noto scrittore aveva per questo suo
giovane allievo ed amico. Egli definisce Vangeli scomodi “il libro di un anarchico e
di un ribelle nella chiave della più genuina evangelica”. A tutt’oggi (2010) V.S. ha
avuto più di 30 edizioni ed è stato tradotto in una quantità inverosimile di lingue,
compreso il giapponese. Il 30 novembre 2007 la Gribaudi Milano ha festeggiato la
trentesima nuova edizione del libro in edizione speciale con presentazione di
Gianfranco Ravasi. “A quarant’anni di distanza – scrive Ravasi – la ‘scomodità’ dei
Vangeli illustrata da Pronzato dev’essere ancor più sottolineata perché la fede dei
cristiani oscilla oggi tra il violetto gelido di una generica spiritualità insapore e il
rosso acceso di un’eccitazione artificiosa e furiosa contro un mondo ormai
secolarizzato”. Copertina di Luigi Bergadano. Linotipia Torinese, Arti Grafiche
Rosada.
DEL MONTE, ALDO, La croce sui girasoli. Diario di un cappellano militare in
Russia, in-16, p. 304, br.ed.
16
Collana “Rendiconti” n. 3. E’ la riproposta di un testo pubblicato nel 1946, che
custodiva la drammatica esperienza dell’A. come cappellano militare durante la
campagna di Russia e che già in quei lontani anni aveva avuto un immenso successo.
Agli inizi del suo sacerdozio egli – come ricordo nella mia Premessa – di fronte a
drammi inenarrabili di una umanità sconvolta scoprì davvero la sua vocazione. Il
testo è talmente ricco di umanità, partecipazione, fede virile e insieme misericordiosa,
che, da noi ulteriormente ristampato e riproposto in una successiva edizione con
alette, è stato ancora riproposto con successo nel 2008 dalle EDB, dopo la scomparsa
dell’A. (1915-2005), prima vescovo di Tortona e poi di Novara, che ebbe un posto di
primo piano nella chiesa post-conciliare e che fu nostro amico ed autore carissimo.
Copertina di Mario Monge. Arti Grafiche Rosada.
ROSSI, LEANDRO, Morale sessuale in evoluzione, in-16, p. 390-(2), br. ed.
Libro di fondamentale importanza non solo in sé e per la complessità della
trattazione, ma per lo studio dell’evoluzione della morale sessuale nella Chiesa
subito dopo il Concilio, prima e dopo l’Humanae vitae. Il libro uscì infatti a
novembre del ’67, con regolare Imprimatur torinese del Vicario Generale Mons.
Francesco Sanmartino, fu ristampato nel marzo del ’68 e ne fu fatta una “nuova
edizione riveduta ed ampliata” nel settembre del ’69. E’ quest’ultima l’unica di cui io
disponga di un esemplare e che contiene un’importante “Introduzione alla nuova
edizione” dell’Autore. Egli, mentre lamenta – a petto del notevole successo di
pubblico del libro – l’assoluta mancanza di recensioni da parte delle riviste teologiche
e pastorali, ed un ostile silenzio nei suoi confronti dei colleghi moralisti, presenta il
completo rifacimento della terza parte del libro, qui uniformata all’Humanae vitae.
Leandro Rossi riconosce umilmente che, nella stesura delle tre parti del libro (quella
positiva sui “valori” e quella negativa sulle “devianze”) si era spinto troppo in avanti
nella terza parte, quella sulle “prospettive”, chiedendo “la legittimazione della
contraccezione attiva e sostenendo, in certi casi, la liceità della fecondazione
artificiale fra coniugi”. La terza parte si intitola infatti “Le prospettive dopo
l’Humanae vitae”. Don Leandro Rossi (1933-2003) “fu una delle figure più
significative”, così ha scritto Giannino Piana in occasione della sua dipartita, "del
processo di rinnovamento vissuto dalla chiesa italiana nella stagione del
postconcilio". Lasciò l’insegnamento per dedicarsi totalmente ai poveri. Ne ho un
ricordo pieno di ammirazione e santa invidia. Copertina di Luigi Bergadano. Arti
Grafiche Rosada.
AA.VV., Le “bolle” del Concilio. Illustrazioni di Jean Effel, in-16, p. 127, testo a
due colori , br. ed.
Secondo libro umoristico della Casa editrice, dal grandissimo successo. Edito
dall’allora potente Casa editrice Arthème Fayard, aveva per titolo l’intraducibile
Conciliabules, les bulles du Concile. Fui l’unico a fiutare la novità e la bontà
dell’idea. Non ebbi concorrenti nell’acquisto dei diritti. Nel retrocopertina: “Questa
raccolta di storielle umoristiche, di battute, di episodi, è frutto della collaborazione di
giornalisti, di periti e di Padri conciliari (fra cui un Cardinale)”. La breve prefazione
(2 p.) non è mia. La traduz. probabilmente sì (non è indicato traduttore). Il testo è
breve, di taglio prettamente giornalistico, di non eccezionale livello umoristico. Le 32
vignette di Jean Effel (molte ripetute) fecero conoscere in Italia questo straordinario
disegnatore di cui pubblicai successivamente E Dio creò il cielo e la terra e E Dio
creò l’uomo e la donna. Sul retrofrontespizio un curioso avviso, che trova riscontro
nel libro: “Le battute segnate con asterisco sono autentiche. Le altre sono state
raccolte nell’aula conciliare”. La storiella di p. 76, “Con la più grande agilità”,
17
riguardante un nuovo tipo di danza inventata da Paolo VI, mi costò un richiamo del S.
Uffizio che mi venne trasmesso dal Card. Pellegrino senza commento. Copertina di
Luigi Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
PRONZATO, ALESSANDRO (a cura di), Il Guastafeste Breviario di rimorsi, in16, p. 592, br. ed. Apparso anche rilegato in tutta tela rossa e oro (sovracop.
trasparente, nastrino segnapagine) in speciale confezione recante come sottotitolo Un
rimorso al giorno per non avere un’anima di tutti i giorni..
Prima opera antologica di A. Pronzato, recante un brano al giorno per l’intero corso
dell’anno. “Libro strano e prezioso – lo definì ‘Famiglia cristiana’ – che ha lo scopo
di dare fastidio. Docce fredde, all’improvviso. Spesso sgradevoli. Ma poi si sente
nascere dentro di noi qualcosa che somiglia al coraggio”. “Un libro tutto fuoco, tutto
spilli, scomodo ma estremamente sincero” (“La vita Trentina”) “La Stampa”:
“L’Autore riesce a dare giorno successivamente per giorno una lettura aspra, irritante,
scomoda. Ma sempre stimolante”. L’intento di don Pronzato era chiaro. La mole da
cui trasse i 365 brani fu enorme ed estremamente varia: Bernanos, Marotta, Gandhi,
Turoldo, Rahner, Santucci, Fabbretti, Mazzolari, Longanesi e De Luca, Camus e
Bernardino da Siena, Kűng e Brecht, Mauriac e Kierkegaard, Ungaretti e Kennedy,
Vivarelli e Sulivan, Malaparte e Vittorini, Buzzati e Rosmini, Green e Levi ecc. ecc.
Molto pertinente la presentazione dell’Autore, che era allora nel fulgore della sua
inventiva e del suo obbediente ribellismo, ma soprattutto della sua assoluta libertà
interiore e intellettuale. Un libro che si sfoglia ancor oggi con frutto profondo, perché
infiniti dovrebbero essere i rimorsi per ogni anima candida. Posto che ce siano
ancora. Del libro così parlò “La Civiltà Cattolica”: “Pagine che non vogliono mettere
tutto a soqquadro, ma agitare le acque, strappare maschere, svellere erbacce,
spalancare finestre, mettere in chi legge la voglia di muoversi e camminare,
camminare”. Libro di grosso successo. Si era alla vigilia del ’68. Copertina Studio
Monge. Arti Grafiche Rosada.
18
1968
COQUERET, A., Discutere e costruire. Metodo pratico per il lavoro di gruppo, in16, p. 98-(2), br. ed.
Collana “Biblioteca della gioventù” n. 13. Traduz. di Enrico Gallarati. Titolo
originale: Comment diriger une réunion. Pubblicato dalle Ed. Ouvrières, è il primo di
una serie di manualetti di carattere pedagogico-formativo che ebbe grande fortuna e
che rappresentò una novità per molti anni, e non solo in ambito giovanile. Quasi tutti i
libretti di questa serie contarono parecchie edizioni ed ebbero tirature complessive fra
le 15 e le 20.000 copie. Le copertine dell’intera serie ebbero impostazione omogenea
creata e realizzata da Luigi Bergadano, Linotipia Torinese, Arti Grafiche Rosada.
ORAISON, MARC, E’ possibile l’amore a 16 anni? Prefazione di G. Barra, in-16,
p. 47, br. ed.
Collana “Biblioteca della gioventù” n. 15. Traduz. di M.G. Testa e P.G. (Piero
Gribaudi; in realtà, ritoccai abbondantemente il testo con mie aggiunte e commenti,
conoscendo bene il pensiero dell’Autore di cui avevo pubblicato da Borla i primi suoi
libri). Tit. originale: Les jeunes et l’amour, Centre Catholique d’éducation familiale,
Paris. L’Abbé Oraison (1914-1979) era apprezzatissimo sia in campo medicopsicologico che in campo morale. Già allora in questo testo (che altro non è se non
una conferenza), sconsigliava la cristallizzazione di amori adolescenziali, che altro
non possono essere che “autoerotismo a due”. Libretto importante e di grandissimo
successo. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
HAURET, CHARLES, Saper leggere la Bibbia. Quel che è indispensabile sapere
per capire il Libro Sacro, in-16, p. 215, br. ed.
Collana “La Parola di Dio”, n. 8. Traduz. di don Tito Palanti, amico di don
Rosadoni. Titolo originale: Initiation à l’Ecriture sainte (ed. Beauchesne, Paris).
Charles Hauret (1907-1991), noto biblista, fu autore, fra l’altro, di un’opera tradotta
in numerose lingue, dal titolo Origines (edito in Italia da Marietti). Rosadoni
sottolinea come l’opera si affianchi a quella del Dodd, La Bibbia nella Chiesa (1967),
come strumento basilare per i sacerdoti e per chiunque voglia mettersi in grado di
capire le Scritture. Una delle prime opere a invitare i credenti ad un approccio serio
del Libro e tra i libri più solidi da me editi. Linotipia Torinese, Arti Grafiche Rosada.
AA.VV., La coscienza dice no, in-16, p. 149.(3), br. ed.
Collana “Intervento”. Autori dei contributi: Danilo Zolo, don Clemente Riva,
Fabrizio Fabbrini, Pietro Pinna, Luigi Rosadoni, Michele Pellicani, Vincenzo
Gagliardi, Ermanno Dossetti, Luigi Granelli, Giorgio La Pira. Una nota nel
retrofrontespizio recita: “Questa raccolta di saggi è stata curata dai giovani D.C. della
Lombardia e di Reggio Emilia”. Tra i ringraziamenti successivi spiccano i nomi di
Giovanni Marcora, Piero Bassetti, Paride Bondavalli, e di un giovanissimo Pier Luigi
Castagnetti. Di ognuno dei dieci Autori viene data in calce ai contributi una preziosa
scheda bio-bibliografica. In appendice notevole nota bibliografica (opere di Autori
italiani, articoli in ordine cronologico, pubblicazioni estere in ordine cronologico,
giornali e riviste che trattano il problema dell’obiezione di coscienza), da cui si evince
che “questo volume è il primo documento italiano nel quale studiosi, pubblicisti,
uomini politici ecc. prendono nettamente posizione nei riguardi dell’obiezione di
coscienza”. Copertina di grande efficacia di Luigi Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
19
VON ALLMEN, JEAN-JACQUES, La coppia cristiana in S. Paolo. Presentazione
di Aniceto Molinaro. in-16, p. 133-(3), br. ed.
Collana “Teologia in cammino” diretta da Carmine Benincasa, n. 1. L’A. (1917),
teologo di vaglia, fu tra l’altro il fondatore delle edizioni Delachaux & Niestlé a
Neuchâtel, di cui diresse le collane teologiche. Titolo originale: Mari et femme
d’après Saint Paul. Traduzione di Carmine Benincasa e Aniceto Molinaro. Membro
di diverse commissioni ecumeniche nazionali e internazionali, Von Allmen invita a
una riscoperta della teologia di S. Paolo sul matrimonio per un rinnovamento sia
dell’ottica matrimoniale cristiana sia del celibato. Dal retrocopertina: “Il merito... di
queste pagine risiede nell’aver intuito i legami che intrecciano la dottrina del
matrimonio con tutta la dottrina cristiana, particolarmente con l’ecclesiologia...”. A p.
2 vengono anticipate le uscite, in questa nuova Collana, di Robert Grimm, Amore e
sessualità, del discusso Herbert Doms, Unione coniugale e procreazione, di Karl
Barth, L’uomo e la donna e di Aniceto Molinaro, Il matrimonio, mistero di salvezza.
In realtà, il primo vedrà la luce nello stesso anno. L’opera di K. Barth uscirà nel ’69.
Ma il libro del Doms, pur tradotto, non verrà pubblicato, e così quello di Molinaro.
Copertina di Luigi Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
LEVI, ABRAMO, Missione a Ninive. Il Libro di Giona letto da un prete d’oggi ai
preti suoi fratelli, Presentazione di Alessandro Pronzato, in-16, p. 208, br. ed.
Fa parte della Collana “Il sudore di Dio” diretta da A. Pronzato. L’Autore (19202007) mi fu fatto conoscere da don Sandro. Ebbi modo di frequentarlo a Sondrio e
Tirano e di conoscerne le singolari doti di originalità, profondità e semplicità. La
fascetta da cui era cinto il libro ne indicava chiaramente il contenuto: “La mondanità,
la superficialità, la vanità del clero hanno in questo libro un drammatico, ironico,
sconvolgente ritratto”. E terminava con l’interrogativo tuttora valido: “FARE il prete
o ESSERE prete?” Don Levi, ventuno anni più tardi (1989), mi scrisse un altro libro:
Il Mostro e la Sapienza. Il libro di Giona. Segno evidentissimo che la sua passione
per Giona non era ancora stata soddisfatta. Copertina di Luigi Bergadano. Arti
Grafiche Rosada.
BERGAMASCHI, ALDO, Mazzolari e lo scandalo di “Adesso”, Presentazione di
Alberto Barbero, in-16, p. 178-(2), br. ed.
Secondo numero della Collana “Critica/Critica”. Nella fascetta, la riproduzione della
testata della rivista e la scritta: “I retroscena, i documenti, le prove”. Nel
retrofrontespizio un importante “Ringraziamento” dell’Autore: “Ringrazio P.
Michelangelo da Cavallana che – concedendomi la sua fiducia – ha voluto rimettere
nelle mie mani il prezioso ‘dossier’ del ‘caso’ Adesso, chiedendomi soltanto la
discreta cortesia di far luce ‘con saggezza’ sulla verità. Gli altri inediti appartengono
al mio archivio privato”. In calce alla stessa pagina: “Il presente volume è pubblicato
per interessamento e sotto gli auspici del Comitato Onoranze a don Primo Mazzolari
di Bozzolo”. Prima opera sulla rivista di don Mazzolari e tutte le sue complesse
vicende, ricca di una documentazione sino ad allora inedita. Opera di base per gli
studi su Mazzolari. Copertina di Mario Monge. Linotipia Torinese. Arti Grafiche
Rosada. Una curiosità da bibliofilo: il copyright è del 1967, la data di stampa del ’68.
RIVA, ANNA, Educazione sessuale della donna. Appunti di psicologia sessuale ad
uso della gioventù, Premessa di Giovanni Barra, in-16, p. 140-(2), br. ed.
E’ il n. 14 della Collana “Biblioteca della gioventù”. Nella brevissima premessa don
Barra fa riferimento al fatto che Anna Riva, laureata in lettere e medicina, specialista
in psicologia, era nel ’68 assistente della stessa dottrina all’Università Cattolica di
20
Milano. In seguito fu docente di psicologia presso l’Università La Sapienza di Roma.
Non ebbi mai modo di conoscerla, ma la mia corrispondenza con lei (che collaborò
anche a La masturbazione, vedi infra), me la ricorda come una delle persone più
equilibrate e mature ch’io abbia conosciuto. Il libretto è rivolto sì ai giovani ma
soprattutto agli educatori. Fu tradotto in spagnolo nel ’70 ed in portoghese nel ’71.
L’esemplare che posseggo è certamente una ristampa, poiché il testo del
retrocopertina – per un errore tipografico clamoroso, di cui mai nessuno si accorse –
appartiene al volumetto Nuove tecniche per il lavoro di gruppo. Copertina di Luigi
Bergadano. Linotipia Torinese. Arti Grafiche Rosada.
PAOLI, ARTURO, Il lavoro e la pace, p. 70-(10), br. ed.
E’ il n. 16 della Collana “Biblioteca della gioventù”. Sul retrofront. riporta la dicitura:
Titolo originale dell’opera, El trabajo y la paz, © Latinoamerica Libros, Buenos
Aires, ma senza data. Di Arturo Paoli avevo già edito da Borla Gesù Amore. La
bellissima premessa di Giovanni Barra inizia: “Il presente libretto riunisce i testi di
due ampie conferenze tenute recentemente dall’Autore in Argentina – sua patria
d’adozione e suo campo di lavoro – e da lui riviste per l’edizione italiana”. Ho detto
bellissima perché precisa il mio pensiero (al punto che mi è venuto il dubbio che non
sia sua, ma mia), e cioè che la gioventù incomincia a chiedersi (siamo nel febbraio del
’68, si badi) se le manifestazioni e i cortei contro la guerra, per la fame nel mondo
ecc. non “siano un alibi, oltre che per altri anche per sé, sulla strada di un effettivo
‘cambio di strutture’ innestato sulla linfa cristiana. E sente l’esigenza di quel
solidissimo ancoramento interiore... evangelico nelle forme ma principalmente nel
cuore, che ha pur sempre la sua matrice nella contemplazione, nell’abbandono alla
volontà di Dio, in una fede gioiosa e portatrice di gioia”. Questa posizione – della
“rivoluzione” ancorata alla preghiera ed alla fede profonda – è stata la mia più
importante caratteristica di quegli e degli anni successivi. E lo è ancora oggi. Nulla
cambia se non ci si trasforma interiormente. Copertina di Luigi Bergadano. Linotipia
torinese, Arti Grafiche Rosada.
ROSADONI, LUIGI, I cattolici olandesi, ovvero il rischio di essere vivi, in-16, p.
(4)-212, br. ed.
Collana “Intervento”. Libro d’importanza prorompente, sia per Rosadoni che per me.
Solo nel ’68, ne furono fatte due edizioni: ad aprile e a dicembre. Il libro reca una
delle mie prime premesse effettivamente firmate ed un’introduzione di Rosadoni che
chiarisce la portata e il senso del libro. I fatti olandesi, sino a quel momento, erano
unicamente oggetto di mormorii da parte della stampa e degli ambienti
ultraconservatori. Dalla mia premessa: “E’ per favorire una conoscenza diretta e
dettagliata dei fatti che viene pubblicato questo libro: ed è per promuovere in tempo
opportuno dibattiti e discussioni che Autore ed Editore si espongono volentieri a
critiche ed a rilievi ai quali il libro, per il suo stesso carattere di ‘reportage’, non solo
si presta ma espressamente invita”. Magnifiche le parole di don Luigi Rosadoni,
prudenti ed appassionate insieme, attente a non offendere la sensibilità di nessuno
eppure brucianti di santa impazienza; e molto opportuno il richiamo iniziale alla
straordinaria figura di Mons. Wilhelmus Marinus Bekkers (1908-1966), il “Papa
Giovanni olandese”. Al termine delle 9 p. di introduzione, una preziosa confessione
di don Rosadoni: “Avrei voluto scrivere un libro fazioso, come mi piacerebbe
scrivere un erasmiano Elogio della faziosità, tanta è la sofferenza di chi come me vive
nella Chiesa postconciliare ma più preconciliare – sotto varii aspetti – di quanto non
lo fosse durante il concilio...” Il volume si articola in 18 taglienti capitoli, sui quali
meditare ancora oggi sarebbe utilissimo; ed è in parte frutto di un lungo viaggio che
21
Rosadoni effettuò in Olanda presso amici. Copertina di Luigi Bergadano. Linotipia
torinese, Arti Grafiche Rosada. Il libro fu fortemente boicottato dalle librerie Paoline.
CAUDE, R., Sapersi documentare. Introduzione alla scienza della documentazione,
in-16, p.126-(2), br. ed.
Collana “Biblioteca della gioventù” n. 17. E’ il secondo di quella serie di manualetti
di carattere pedagogico-formativo iniziata con Discutere e costruire, che rappresentò
una grossa ed apprezzata novità nel campo dell’educazione giovanile. Titolo
originale: Comment se documenter, Editions du Centurion, Paris. Traduzione di M.C.
Dopo aver esaminato gli aspetti tecnici della documentazione ed esposto le varie
forme della classificazione, prende in esame la collocazione materiale dei documenti
sottolineando per ultimo gli aspetti psicologici ed umani connessi con l’argomento. Il
libro, valido ancor oggi pur in un mondo informatizzato (o forse proprio per questo),
suscitò l’interesse di studenti, uomini di cultura, ricercatori ecc. Copertina di Luigi
Bergadano. Linotipia torinese, Arti Grafiche Rosada. Dispongo solo della seconda
edizione.
RETIF, LOUIS, Il prete: persona o personaggio?, in-16, p. 64, br. ed.
ALSTEENS, ANDRÉ, Il prete e il dialogo pastorale, in-16, p. 74-(6), br. ed.
GRIGNY, ELISABETH, Il prete davanti alla donna, in-16, p. 68, br. ed.
LAGRANGE, BRUNO, Il prete a confronto coi giovani, in-16, p. 64, br. ed.
Si tratta dei primi quattro opuscoli della Collana “Prete oggi” diretta da P. Rullens.
s.j. ed edita dalle Editions Foyer Notre Dame di Bruxelles. Tutte le traduzioni
appaiono sotto la sigla M. C., che penso sia uno pseudonimo di Luigi Rosadoni. Il
taglio è pastorale e coraggioso, ma in piena ortodossia con le nuove impostazioni
conciliari. Tutti e 4 i libretti hanno una premessa o una presentazione dell’Editore, ma
esse sono tutte di mano di Rosadoni. Di grande interesse il volumetto della Grigny, in
cui si sottolinea come per la prima volta sia una donna a trattare il problema dei
rapporti donna-sacerdote. Tutti gli Autori erano molto qualificati. La serie “Prete
oggi” continuò con altri 4 volumetti l’anno successivo, senza riscuotere però un
grande successo. Copertine identiche per tutti ma con colori diversi, di Luigi
Bergadano. Linotipia torinese. Arti Grafiche Rosada.
MORERO, VITTORIO, Cattolicesimo italiano in crisi?, in-16, p. 212, br. ed.
E’ il terzo numero della Collana “Critica/Critica”. L’A. analizza la situazione con
chiarezza e senso storico, caratteristiche di cui era dotato. Numerose le note. Don
Morero nel 1976 pubblicò, con grande mia ira, una biografia di Giovanni Barra (di
cui era stato stretto collaboratore per molti anni a Casa Alpina di Pragelato) dal titolo
Don Barra ha giocato con Dio presso l’editrice Esperienze di Fossano, senza tenere
in considerazione il fatto che di don Barra ero stato io – sia pure editorialmente –
l’amico più intimo. Poi seppi, l’ingenuo, che Esperienze l’aveva fondata lui, don
Morero, agli inizi degli anni ’60… Con le sue numerose pubblicazioni, l’attenta
direzione per anni de “L’Eco del Chisone”, i suoi articoli su “L’Avvenire”, questo
sacerdote fu tra i più incisivi e fecondi della diocesi di Pinerolo. Insieme a me e ad
altri pochi fondò l’”Associazione Amici di Don Barra”, tuttora viva con i suoi
“Concorsi letterari don Giovanni Barra”. Copertina di Luigi Bergadano. Arti Grafiche
Rosada.
GRIMM, ROBERT, Amore e sessualità. Presentazione di Tullo Goffi, in-16, p. 148,
br. ed.
22
Numero 2 della Collana “Teologia in cammino”, diretta da Carmine Benincasa. A p.
2 è d’interesse citare una definizione di P. Evdokimov, già presente nel precedente
libro del Von Allmen: “Una spiritualità veramente novella sta spuntando ai giorni
nostri. Essa cerca di considerare l’amore coniugale né più né meno come una
vocazione sacerdotale: il sacerdozio coniugale”. Titolo originale: Amour et sexualité,
ed. Delachaux & Niestlé, Neuchâtel, traduzione di Carmine Benincasa e Aniceto
Molinaro. Tullo Goffi era in quegli anni Presidente dell’associazione teologi moralisti
italiani e godeva di amplissima stima. Come già il Von Allmen, così il Grimm era un
teologo della Chiesa cristiana luterana, e l’impostazione del volume è biblica e di
grande novità per l’Italia. Forse sbaglio, ma fui tra i primi in Italia a dare ampio
spazio ad Autori di confessioni cristiane diverse da quella cattolica, divenuto poi
quasi una moda. Un ultimo appunto lo devo a Carmine Benincasa, direttore della
collana, e col quale avevo già avuto rapporti da Borla. Non era affatto uno
sprovveduto, tanto è vero che tutti i libri della collana sono di notevole valore. Ma
non ricordo quasi nulla di lui, se non: che era più giovane di me, bello, elegante e
assetato di denaro. E non ho mai capito se fosse un prete o no. Ha interpretato se
stesso come teologo in un film, Sesso in confessionale, nel 1974. Pare sia poi stato
docente di storia della critica d’arte alla facoltà di architettura de La Sapienza di
Roma e di storia dell’arte a Firenze. Ha pubblicato numerose monografie su artisti
contemporanei. E’ stato arrestato e condannato per una serie di mostre di falsi ecc.
ecc. Insomma. Un tipo – diciamo così – vivace. Copertina della serie. Arti Grafiche
Rosada.
GONZALEZ-RUIZ, JOSÉ MARIA, e altri, Il cristiano e la rivoluzione, in-16, p.
100, br. ed.
E’ il n. 18 della Collana “Biblioteca della gioventù”. Tra gli altri Autori, RégisClaude Gerest, John Griffin, Emilio Maspero. Oltre a questa mi risultata esistente
un’altra edizione del 1971. Il libro non ha curatore, ma solo una mia focosa premessa,
da cui risulta che lo scritto di Gonzaléz-Ruiz era una intervista, mentre gli altri
contributi erano lezioni che gli Autori avevano tenuto presso la comunità evangelica
di Agape a Ghigo, noto centro ecumenico internazionale nel pinerolese. Da
“Testimonianze”: “Per il cristiano è lecita o addirittura doverosa la rivoluzione? Ed è
sempre sinonimo di violenza? C’è una via diversa per risolvere i problemi del
mondo? Una risposta a questi interrogativi, data attraverso testimonianze stimolanti”.
Il Gonzalez-Ruiz (1916-2004) fu un teologo di frontiera, sostenitore del dialogo
cattolici-marxisti, tra le migliori menti della teologia spagnola degli anni ’40-’70,
grande ispiratore di alcuni documenti conciliari, come la Dichiarazione sulla libertà
religiosa. Copertina esplosiva di Luigi Bergadano. Linotipia torinese, Arti Grafiche
Rosada.
ELL E. - KLOMPS H., I nostri figli verso il matrimonio. Come accompagnarli nella
vita sessuale da quando nascono a quando si sposano, in-16, p. 160, br. ed.
E’ il n. 19 della Collana “Biblioteca della gioventù”. Titolo originale: Jugend vor der
Ehe, Lahn Verlag, Limburg. Traduzione a cura dell’ufficio studi della Casa di Carità
Arti e Mestieri di Torino. Presentazione mia. Il primo Autore risulta docente di
psicologia all’università di Karlsruhe, mentre il secondo è sacerdote e docente
all’università di Bonn. Entrambi, quasi in coppia, in quegli anni erano notissimi in
Germania per le loro conferenze e interventi televisivi. Con il libro si proponevano
“di precisare la linea della pedagogia sessuale tracciata dai Vescovi tedeschi”, le cui
celebri e discusse “direttive” (1964) sono qui riportate in calce al libro. Volumetto
molto articolato e complesso, formato dalle fondamentali relazioni tenute dagli Autori
23
nel Convegno di Colonia del 1965 e quindi diretto specialmente agli educatori.
Presentazione mia. Copertina di Luigi Bergadano. Linotipia torinese, Arti Grafiche
Rosada.
LUZI PIETRO, Quando un prete nasce uomo, in-16, p. 192, br. ed.
Fuori collana. La premessa è dell’Autore. L’imprimatur, del vescovo di Pesaro. Uno
dei migliori libri da me pubblicati per piacevolezza di stile, ironia e profondità, che
non ebbe però il successo sperato. La finzione si basa su una serie di lettere di un
parroco di campagna a S. Rita da Cascia sui problemi allora in auge (prete e donna,
prete e amore, prete e matrimonio) vissuti anche attraverso una serie di azzeccati
personaggi, ma soprattutto sulla falsariga della enciclica di Paolo VI “Sacerdotalis
caelibatus”. Una difesa del celibato ecclesiastico basata su intelligenza,
comprensione, amore e calibratissimo umorismo. Il francescano Padre Luzi mi scrisse
in seguito una biografia di Camilla Battista da Varano e, nel 1989, un importante
Francesco d’Assisi, Guida spirituale di comportamento con l’ambiente, in anticipo
sui tempi come tanti miei libri. Bella copertina di Luigi Bergadano. Linotipia
torinese, Arti Grafiche Rosada.
BERTALOT, RENZO, Ecumenismo protestante, in-16, p. 197, br. ed.
Fuori collana. Breve prefazione non firmata. L’introduzione è dell’Autore, che dedica
il libro a sua moglie. Anche questo, uno dei migliori libri da me edito, pur con poco
esito. Il pastore valdese B. insegna da quasi 40 anni presso la Pontificia Facoltà
Teologica “Marianum” alla pari dei suoi colleghi cattolici. E’ il più noto ed
apprezzato ecumenista protestante, come si evidenzia immediatamente da queste
pagine giovanili. Straordinariamente attuale, il pensiero dell’Autore vuole porre
l’ecumenismo nella prospettiva che gli è propria: quella del confronto con la Parola di
Dio. Scrive: “L’ecumenismo non è una vittoria delle nostre teorie, ma è e rimane una
vittoria di Dio”. Commenta il retrocopertina: “Solo su questa linea è possibile evitare
il facile irenismo e l’essere d’accordo a tutti i costi; solo con questo atteggiamento
sarà possibile non più parlare di ‘teologia ecumenica’, quasi che ne esistesse una non
ecumenica”. Libro colto, aggiornato, ricco di note. Copertina di Luigi Bergadano.
Linotipia torinese, Arti Grafiche Rosada.
DI GIORGI, SANTE, La Chiesa della speranza. La prima trattazione di
ecclesiologia biblica, in-16, p. 191, br. ed.
Collana “La Parola di Dio” n. 9. Premessa non firmata ma di Luigi Rosadoni, amico
dell’Autore. Dal retrocopertina si evince che questi, nato nel 1927 a Castelbuono
(Pa), sacerdote dal 1950, aveva studiato teologia e diritto canonico alla Gregoriana,
poi filosofia e giurisprudenza nelle università di Roma e Gottinga e scienze bibliche
presso l’Istituto Biblico; “dal 1964 insegna teologia biblica alla Scuola Superiore di
pedagogia di Paderbon (Germania)”. L’opera è il primo e importantissimo contributo
ad un approfondimento in chiave biblica dell’insegnamento conciliare sul mistero
della Chiesa. Lo correda una rara documentazione tratta dalla liturgia, dalla prima
letteratura cristiana e dal magistero. Opera documentatissima, con abbondantissima
bibliografia in nota. Libro importantissimo ma dall’esito mediocre. Copertina di Luigi
Bergadano. Linotipia torinese, Arti Grafiche Rosada.
CHAUFFIN, YVONNE, Il seminarista. Romanzo, in-16, p. 280, br. ed. con alette,
sovracopertina in plastica trasparente.
Il volume inizia “I bersagli”, una collana di narrativa diretta (ma non ricordo come...)
da Dino T. Donadoni. Titolo originale: Le seminariste, Librairie Plon, Paris.
24
Traduzione di Luigi Rosadoni. Presentazione anonima. L’A. vinse nel 1956 il “Grand
Prix Catholique de Littérature” e l’opera fu altamente stimata dalla critica d’oltralpe.
La sua notorietà e quella dell’editore Plon mi spinsero verso questa avventura
romanzesca (in tutti i sensi). In realtà ho sempre detestato i romanzi, come editore
s’intende. Ci cascai in pieno (vedi il capitolo “Sbagli” in Aneddoti editoriali). Però il
libro è ottimo, magnificamente tradotto, stampato in caratteri chiari e grandi.
Bellissima copertina di Luigi Bergadano. Linotipia torinese, Arti Grafiche Rosada.
OUVARD, JACQUES, I frati uccidono? Romanzo giallo, in-16, p. 208, br. ed. con
alette, sovracopertina in plastica trasparente.
L’opera apre una Collana dal titolo supponente “I gialli Gribaudi”, e porta il n. 1. Non
solo pubblicavo romanzi ma, su tre usciti, aprivo due collane... Titolo originale:
L’assassin est dans le couvent, Librairie des Champs Elysées, Paris. Non è indicato il
traduttore. Nel bugiardino dell’aletta sinistra si legge che l’opera ha vinto il “Grand
prix du roman d’aventure” decretatogli dalla critica parigina. Sull’altra aletta, spiego
personalmente che questi romanzi gialli, di spionaggio o d’avventura, saranno “privi
di situazioni equivoche e di equivoci intendimenti”. E poi pretendevo di fare l’editore
di romanzi... Santa ingenuità. Copertina di Luigi Bergadano. Linotipia torinese, Arti
Grafiche Rosada.
CLAUDE, ROBERT – SAROT, LOUIS, Due volte uomo. Diario di Philippe.
Romanzo, in-16, p. 167. br. ed. con alette, sovracopertina in plastica trasparente.
E’ il n. 2 della sopra citata Collana “I bersagli”. Titolo originale: Un caillou dans le
soulier, Casterman, Paris-Tournai. Anche qui fui influenzato dalla grande notorietà
dell’editore. Curiosamente, il romanzo ha l’imprimatur. Traduzione di Laura
Vagliasindi. Sull’aletta destra viene annunciata l’imminente pubblicazione di un altro
romanzo: I preti “comunisti” di J. L. Martin Vigil, il celebre romanziere spagnolo.
Fortunatamente per me non uscì (meglio, non lo feci uscire…). Copertina di Luigi
Bergadano. Linotipia torinese, Arti Grafiche Rosada.
KIERKEGAARD, SØREN, L’inquietudine della fede. A cura di Massimo Tosco.
Premessa di Piero Gribaudi, in-16, p. 112, br. ed.
E’ il n. 20 della “Biblioteca della gioventù”, di grandissimo successo, ancora in
catalogo nel 2010 (e probabilmente oltre). Nella premessa sottolineo come l’antologia
di questi scritti (tratti prevalentemente dal celebre Diario) sia un “contributo alla
purificazione della fede dei giovani già orientati verso un cristianesimo autentico”.
“Un testo forte, incisivo, di vivo impegno interiore”, scriveva allora “Il nostro tempo”
di Torino. Le nove p. di introduzione di M. Tosco, dal titolo Kierkegaard contro
l’alienazione religiosa, e le quattro parti in cui è diviso il libro (Fede e Ragione,
Cristianesimo come scandalo, Precarietà della fede, Testimonianza come martirio),
testimoniano il robusto impianto del libro ed il profondo valore dei suoi provocatori
paradossi. Copertina di Luigi Bergadano. Linotipia torinese, Arti Grafiche Rosada.
GUIOCHET, H., Conoscersi fra ragazzi e ragazze, Prefazione di Giovanni Barra,
in-16, p. (240), br. ed.
N. 21 della “Biblioteca della gioventù”, dal successo immenso, ancora in vendita oggi
(nei primi 7 anni ne furono stampate 40.000 copie). Titolo originale: Psychologie
comparée garçon-fille, Editions du Levain, Paris. Traduzione di Elena Quarelli,
abbondantemente riveduta, ritoccata e arricchita da me. Mia l’Appendice “Letture
consigliate”, in cui si ritrovano, tra l’altro, i già molteplici contributi sull’argomento
che avevo pubblicato presso la Borla negli anni ‘59-65, e che testimoniano in modo
25
inequivocabile il grande e preveggente interesse degli editori cattolici verso i
problemi di una sessualità umana matura e aperta (contrariamente – per portare solo
un esempio – all’ignoranza, alle malignità e alle insinuazioni di Marta Boneschi nel
suo libro-inchiesta Senso, Mondadori, 2000). Di grande attrazione le venti pagine di
testimonianze giovanili dal vivo. Il libro di questo psicologo di vaglia andrebbe
riproposto, poiché il problema della conoscenza maschio-femmina è rimasto tuttora
irrisolto ed è alla base dell’attuale crisi della persona umana, rimasta immatura sotto
questo ed altri profili. Linotipia torinese, Arti Grafiche Rosada.
(ANONIMO), Signore e MonSignori. Disegni di Guido Clericetti, in-16, p. 136, br.
ed.
Sul retrofrontespizio: “La maggior parte delle storielle qui riprodotte sono tratte dal
volume La vie anecdotique pastorale di Padre A. Meyer, Editions Salvator,
Mulhouse”. Le altre – sottolineo nella premessa – sono state raccolte dalla viva voce
degli interessati, nell’anticamera delle curie o nei corridoi dei seminari. In realtà, P.
Meyer, quando ricevette copia giustificativa del libro, s’inquietò e protestò: il libro
non era certo più il suo. E lo credo! Lo avevo cambiato piuttosto radicalmente. Ma
molto in meglio, come riconobbe poi il buon Padre. Mia la traduzione del suo testo,
mie l’impostazione e la maggior parte dei nuovi interventi. I disegni di Clericetti sono
tra i suoi più graziosi ed ispirati di quel periodo. Bella copertina a due mani, di L.
Bergadano e G. Clericetti. Linotipia torinese, Arti Grafiche Rosada.
BRO, BERNARD o.p., Dobbiamo ancora praticare? L’uomo d’oggi e i sacramenti,
in-16, p. 472, br. ed.
Collana “Il sudore di Dio” diretta da A. Pronzato. Titolo originale: Faut-il encore
pratiquer?, Editions du Cerf, Paris. Traduzione di Lorenzo Bacchiarello. Uno dei
libri più voluminosi ed ambiziosi dei miei primi anni, suggeritomi dal successo del
precedente libro di Padre Bro Cerchiamo colui che ci cerca. Anche quest’opera, come
quella, è molto articolata, sia strutturalmente che concettualmente. Strutturalmente,
parti, capitoli, sottocapitoli, paragrafi, sottoparagrafi ecc.; continue le citazioni per
esteso di brani di opere, documenti biblici, ecc.; ricchissime le note (per le quali c’è
un apposito indice); fondamentale un’appendice dal titolo Guida alla lettura e allo
studio di ca. 35 pagine. Indice analitico. Tutta la problematica connessa con il senso e
la pratica dei sacramenti è ampiamente e dettagliatamente sviscerata. Credo che
nessuno, successivamente, abbia più tentato un’impresa del genere. Copertina di
Luigi Bergadano. Linotipia torinese, Arti Grafiche Rosada.
DELFGAAUW B., Il giovane Marx, in-16, p. 160, br. ed.
Collana “Biblioteca della gioventù” n. 22. Titolo originale: De jonge Marx, Verlag
Het Wereldvenster, Baarn (Olanda), traduzione di V.G. e M.C. Libro che ebbe vasta
eco e ampia diffusione fra i giovani, e non solo. Dalla premessa, senza firma, ma
probabilmente dell’Autore: “Abbiamo preferito studiare il pensiero di Marx nelle
opere giovanili, quelle che vanno fino al Manifesto comunista incluso (1848), perché,
mentre in esse il giovane pensatore incomincia a sviscerare i grandi problemi umani
della sua epoca, non è ancora chiuso in quel rigido dogmatismo che più tardi darà
origine al marxismo-leninismo”. In fine: “Vogliamo sottolineare che una domanda ci
è stata sempre presente: che atteggiamento deve assumere il cristiano di fronte a
questo pensiero? E’ una domanda che potrebbe rimandarci a un altro pensatore,
Teilhard de Chardin...” Il bugiardino di retrocopertina indica l’A. come docente di
filosofia presso un’università olandese e chiarisce che il libro è già stato tradotto in 6
lingue. “L’Autore è mediatore scrupoloso, intelligente, vigile fra il testo [di Marx] e il
26
lettore”. Un’opera di intelligente critica introduttiva, indispensabile allora e forse
ancora oggi. Autore importante (1912-1993). Copertina di Luigi Bergadano (la
copertina raffigura la frase “proletari di tutto il mondo, unitevi!” tratta dal suo
contesto originale – si avverte a p. 2). Linotipia torinese, Arti Grafiche Rosada.
ZAHN, GORDON, Il testimone solitario. Vita e morte di Franz Jägerstätter. in-8, p.
244, br. ed.
Collana “Profeti nuovi” n. 4. Titolo originale: In solitary witness. The life and death
of Franz Jägerstätter, Holt, Rinehart and Winston, New York. Traduzione di Dino T.
Donadoni. Libro sicuramente raccomandatomi da Luigi Rosadoni, fu il primo e per
lungo tempo l’unico a ricordare una figura che ebbe, molto in seguito, lo straordinario
rilievo che meritava (venne proclamato beato nel 2007, ma in Italia, a parte un film
dal titolo “F.J., Un contadino contro Hitler” e poco altro, continua ad essere ignorato).
Franz Jägerstätter (1907-1943) fu un semplice contadino autodidatta, l’unico
cittadino di lingua tedesca che rifiutò di prestare servizio nella Wehrmacht e che pagò
con il martirio la fedeltà alla propria coscienza ed ai propri princìpi. L’Autore,
professore di sociologia all’Università Loyola di Chicago, udì parlare per la prima
volta di F. J. durante alcuni suoi studi presso l’Università di Würzburg in Germania
nel ’56-57. Sino ad allora nessun tedesco si era interessato di quello che oggi è tra i
suoi più noti personaggi. Copertina di Luigi Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
VARILLON, FRANÇOIS s.j., Compendio della fede cattolica per gli anni ’70, in16, p. 72, br. ed.
Collana “Il chicco di senape” n. 4. Titolo originale: Un abrégé de la foi catholique,
Editions Prière et vie, Toulouse. Traduzione di Luigi Rosadoni, che mi raccomandò
caldamente questo testo. Premessa dell’Editore, ma in gran parte dello stesso
Rosadoni. Il teologo V., stretto collaboratore di Padre Yves Congar, coglie qui il
nucleo irriducibile del nostro credo e soprattutto lo presenta, al di là di certe
distinzioni dialettiche, al di là d’una secolare frattura fra dottrina e spiritualità, nella
sua rilevanza esistenziale per ciascun cristiano. Da rilevare, nella cura e presentazione
di questo breve ma succoso lavoro, la preoccupazione di Rosadoni e mia di rimanere,
pur nella più viva adesione alla novità conciliare, nell’alveo della ricerca spassionata
ma seria, fondata e responsabile. Copertina di Luigi Bergadano. Linotipia torinese,
Arti Grafiche Rosada.
EVELY, LOUIS, L’altra faccia dei sacramenti, in-16, p. 80, br. ed.
Collana “Il chicco di senape” n. 5. Premessa dell’Editore. Titolo originale: L’Eglise et
les sacrements, La pensée catholique, Bruxelles. Traduz. di Lidia De Blasi, allora mia
segretaria. L’Autore (1910-1985) era notissimo per la sua fervente spiritualità ed il
suo stile accattivante. Ancora oggi sono più di una ventina i suoi libri in commercio
in Italia. “I sacramenti sono la sede della nostra unione col Cristo, gli strumenti coi
quali Cristo s’incarna oggi in noi per rivivere la passione e la resurrezione e salvare il
nostro tempo” (dalla Premessa). Interessante l’accento a una inflazione sacramentale
post-conciliare: “I preti sono stati molto gestori di riti e poco profeti. I fedeli sono
stati molto consumatori di sacramenti e quasi per niente adoratori in spirito e verità
nell’incontro d’amore operativo col prossimo” (ibid.). Copertina di Luigi Bergadano.
Linotipia torinese, Arti Grafiche Rosada.
THYMA, PAUL, Guida illustrata della fecondità periodica della donna.
Presentazione dei dottori F. e M. Guy. Conclusione di Padre S. De Lestapis s.j., in-16,
p. 80, br. ed.
27
Non in collana. Titolo originale: Précis illustré sur la fécondité périodique de la
femme, Editions du Levain, Paris. Traduzione di Lidia De Blasi. Numerosi grafici ed
illustrazioni. Premessa dell’editore. Ampia nota bibliografica in fine. Illustrazione
convincente (perché sperimentata dai due presentatori su un’isola delle Mascarene,
nei pressi del Madagascar) del metodo Ogino-Knaus con aggiornate messe a punto.
Grosso successo editoriale. Copertina Studio Bergadano. Linotipia torinese, Arti
Grafiche Rosada.
PLÉ ALBERT o.p., RIVA ANNA, ROSSI LEANDRO, La masturbazione. Profilo
teologico, psicologico, morale, pastorale, in-16, p. 145-(7), br. ed.
Non in collana. Presentazione dell’Editore. Titolo originale del saggio di Padre Plé:
La masturbation. Réflexions théologiques et pastorales, Editions du Cerf. Alcune
illustrazioni n.t. Nonostante il titolo, provocatorio nella sua chiarezza per i tempi,
questo volume ebbe ottima accoglienza e fu a lungo in catalogo. I tre contributi sono
della massima autorevolezza, chiarezza e umana partecipazione. Albert Plé apre con
un capitolo molto opportuno di inquadramento storico del problema. Una nota
bibliografica in calce al lavoro di L. Rossi evidenzia gli sviluppi polemici di quegli
anni sull’argomento. Dalla presentazione: “Se – come afferma giustamente il Rossi –
il trattamento della masturbazione sarà quasi sempre un lavoro spettante al sacerdote,
è altrettanto vero che passare dagli atteggiamenti rigidi di un tempo a quelli
comprensivi di oggi è uno spostare i termini del problema senza risolverlo”. Da tutti
è lamentata e vivamente deplorata l’assenza dei genitori circa questa realtà. Copertina
di Luigi Bergadano. Linotipia torinese, Arti Grafiche Rosada.
COPPES, D., Alla scoperta della Chiesa, Riflessioni per la gioventù, in-16, p. 160,
br. ed.
Collana “Biblioteca della gioventù” n. 24. Titolo originale: Totdat hij terugkomt. H.
Nelissen, Bilthoven (Olanda). Traduzione di Vittorio Simon. Premessa dell’Autore.
Alcuni “temi di discussione” chiudono i singoli capitoli. Il testo non è specialistico né
critico, ma discorsivo, semplice e insieme profondo, adatto a un mondo giovanile
aperto e alla ricerca di valori, per diventare Chiesa. Copertina di Luigi Bergadano.
Linotipia torinese, Arti Grafiche Rosada.
BEDESCHI, LORENZO, Il cardinale destituito. Documenti sul “caso” Lercaro, in16, p. 144, br. ed.
Fuori collana. Premessa dell’Editore. A p. 4: Prima edizione novembre 1968, prima
ristampa dicembre 1968. La mia premessa, piuttosto dura, inizia così: “Nel presentare
questi documenti sul ‘caso’ Lercaro desideriamo essere espliciti e dichiarare che di
tale pubblicazione avremmo volentieri fatto a meno” e prosegue: “Non è con toppe di
questo genere che si rappezza il tessuto d’una Chiesa i cui fremiti sono di crescita e
vengono visti... come convulsioni di agonia”: In Appendice “Il cristianesimo e il
dialogo fra le culture”, prolusione letta da Lercaro il 12 settembre 1968 al Convegno
di studi di Recoaro Terme e subito comparsa in abrégé su “Aggiornamenti sociali” n.
9-10, 1968, col titolo “Coscienza cristiana e violenza”, testo che fu all’origine delle
note vicende. Per una più ampia conoscenza del mio personale tragicomico
coinvolgimento, vedi I miei Monsignori, tra gli “Aneddoti editoriali”. Copertina di
Luigi Bergadano. Linotipia torinese, Arti Grafiche Rosada.
DE LUBAC, HENRI, Corpus mysticum. L’Eucarestia e la Chiesa nel Medioevo.
Studio storico. Introduzione di Ovidio Capitani. Prefazione di Benedetto Calati, in16, p. LX-489-(7), br. ed.
28
Collana “Teologia in cammino” diretta da Carmine Benincasa, n. 3. Titolo originale:
Corpus mysticum. L’Eucharistie et l’Église au Moyen Age, Aubier, Editions
Montaigne, Paris. Dall’introduzione del prof. Ovidio Capitani, allora ordinario di
Storia Medievale all’Università di Bologna: “...il senso di intima gioia e di viva
soddisfazione che proviamo nel vedere tradotta in italiano un’opera come Corpus
Mysticum...” Dalla lunghissima (ben 46 pagine) prefazione del benedettino Padre
Benedetto Calati, allora all’apice della fama: “E’ con immensa gioia che salutiamo
l’apparizione del C. M. in lingua italiana. Non è infatti possibile comprendere il
meglio dell’ecclesiologia degli ultimi quarant’anni se non si tiene conto di
quest’opera magistrale, che con piacere, anche se con tanta titubanza, osiamo
presentare. Come gli ambienti teologici italiani abbiano potuto per tanto tempo
rimaner privi della traduzione di una sì fondamentale sintesi teologica è cosa
sorprendente. Ma la meraviglia cade se pensiamo alle carenze enormi della cultura
religiosa in Italia...” Bastano queste parole per chiarire il coraggio che ebbi, la validità
dell’operazione e anche l’impegno economico, che, stante la mole dell’opera, fu forte.
Anche per me questa iniziativa rimane tuttora come uno dei gesti più significativi
della mia attività editoriale. Cedetti poi i diritti dell’opera alla Jaca Book, quando
questa Casa editrice si impegnò a pubblicare l’opera omnia del Padre De Lubac.
Copertina di Luigi Bergadano. Linotipia torinese, Arti Grafiche Rosada.
BARBERO, FRANCO (a cura di), Osiamo dire. Preghiere per i giovani e le
famiglie, in-16, p. (192), br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 25. Il libro, come appare in frontespizio, ha avuto
anche la collaborazione di Carlo Badariotti e Gustavo Beux. A p. 4: “Si ringraziano
gli editori che hanno concesso la riproduzione di testi di loro proprietà”. Si tratta di
un’ottima raccolta, ben articolata, sia per la preghiera individuale che per quella
comunitaria che per quella liturgica. Molti i testi biblici (soprattutto brani dai Salmi),
e molti anche i brani dei curatori, sempre presenti nel giustificare i vari perché della
preghiera. Il libro ebbe un ottimo esito.
RAHNER, UGO s.j., L’uomo nella storia, Premessa dell’Editore, in-16, p. 52, br. ed.
Collana “Il chicco di senape” n. 5. Titolo originale: Sinn der Geschichte, Butzon &
Bercker, Kevelaer. Traduz. a cura del Centro Studi della Casa di Carità Arti e
Mestieri, Torino. L’A. era il fratello del più noto teologo Karl Rahner, anch’egli
gesuita, professore di Storia della Chiesa all’università di Innsbruck e autore di
numerose opere tradotte in molte lingue. Un’opera, questa, che andrebbe riletta oggi,
avendo – come dice l’A. – l’umile presunzione della risposta cristiana al problema del
senso della storia. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
ROSADONI, LUIGI, Cuore d’uomo, cuore di Dio. Esame di coscienza per tutti, in16, p. 64, br. ed.
Fuori collana. Breve ma importante testimonianza, fra l’altro, del grande spirito
pastorale che animava don Rosadoni anche quando proprio su questo terreno era
attaccato e incompreso. Il libretto “presenta un tipo veramente nuovo di esame di
coscienza: non elude nessun problema, coglie l’uomo in ogni sua dimensione, anche
in quella politico-sociale” (dall’importante premessa dell’A.). In modo davvero
singolare, si articola in tre parti: Esame di coscienza del bambino, del giovane e
dell’adulto. In ognuna di esse, singolari interrogativi: ad esempio: “ se sono malato”,
“se sono fidanzato”, “se sono operaio”, “se sono contadino”, “se sono casalinga”, “se
sono professionista”, “se ho figli”, “se ho domestici” ecc. Bella copertina dello Studio
Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
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BAINTON, ROLAND H., Il cristiano, la guerra, la pace. Rassegna storica e
valutazione critica, in-16, p. (352), br. ed.
Collana “Critica/Critica” n. 4. Titolo originale: Christian attitudes toward war and
peace, Abdingdon Press, London. Traduzione di Lina e Mario Miegge. Nato nel
1894, questo grande storico (dottorati a Yale nel 1917 e 1921; “Titus street professor”
di storia ecclesiastica nella stessa Università, poi “emerito”, varie lauree “honoris
causa”) ebbe tradotti in Italia da Einaudi due celebri opere: Lutero e La Riforma
protestante. Opera molto importante, vivamente raccomandatami da Luigi Rosadoni,
è un libro ben documentato sulla formazione storica e le modificazioni dei concetti di
pacifismo, guerra giusta, crociata, e gli eventi cui diedero luogo. Conclude con un
invito pressante a riconsiderare il problema sulla base del rinnovamento conciliare.
Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
PRONZATO, ALESSANDRO, Le mille e una suora. Figure, problemi, situazioni
della vita religiosa oggi, in-16, p. (382), cartonatura rossa con sovracopertina in
plastica trasparente.
La Prefazione (“Mi benedica, sorella, perché lei ha peccato) ha in calce: Murisengo, 8
settembre 1968, Festa della Natività di Maria. A p. 2 queste indicazioni: Dello stesso
Autore: ...Ma io vi dico, VII edizione; Vangeli scomodi, IV edizione; Il Guastafeste,
II edizione. A p. 4, a riguardo di Le mille e una suora, I edizione ottobre 1968, I
ristampa dicembre 1968. I libri di Pronzato (soprattutto i primi) erano sempre veri e
propri cicloni. Dalle annotazioni che trovo in questo nacque probabilmente una mia
disputa con lui circa ...Ma io vi dico e Vangeli scomodi, la prima opera privilegiata da
me, la seconda (e ben a ragione) da lui. Anche questo, come tutti i suoi libri, brillante,
profondo, vivace, anticonformista. Don Barra ritenne sempre questo libro il
capolavoro in assoluto del suo amico don Sandro. Era l’A. che aveva fatto dire al
grande Domenico Mondrone, in un celebre articolo su “La Civiltà Cattolica” a lui
dedicato, dal titolo Alessandro Pronzato, uno scaltrito scrittore di spiritualità: “Non è
un compositore a stampo; il suo dettato è di un getto tutto fresco e istintivo”. Il libro
fu tradotto in spagnolo, in francese e in jugoslavo. Arti Grafiche Rosada.
BARRA, GIOVANNI, Castità: problema o liberazione? in-16, p. 192, br. ed.
Collana “Biblioteca della gioventù” n. 23. Come occhiello il seguente testo della
Humanae vitae: “Vogliamo... richiamare l’attenzione degli educatori... sulla necessità
di creare un clima favorevole all’educazione della castità, cioè al trionfo della sana
libertà sulla licenza, mediante il rispetto dell’ordine morale”. Diversamente da Come
presentare la castità (vedi supra), nella stesura del quale intervenni
abbondantemente, questo bel libretto è in tutto e per tutto di don Barra. Lo si nota
anche nelle testimonianze finali (di Georges Bernanos, Albert Camus, François
Mauriac, Bruce Marshall, Jacques Rivière, Paul Claudel, Jean Guitton etc., cioè degli
Autori preferiti da don Barra). Lo schema in 12 capitoli con paragrafi attraenti e
memorizzabili è tipico di questo carissimo Amico ed Autore. Copertina Studio
Bergadano, Arti Grafiche Rosada.
FINZI, SERGIO, Impiccate il professore, in-16, p. (120), br. ed.
Collana “Intervento”. Premessa dell’Editore (non so però sino a che punto sia mia,
tanto è pessimista nei confronti della scuola). E’ il libro più nettamente
“sessantottino” che ho pubblicato. L’A. era allora professore di scuola media
superiore. Il libro raccoglie testimonianze di giovani, inquadrate fra una Introduzione
ed una Conclusione del Finzi, amico personale di Rosadoni. La raccolta è impietosa:
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la religione, la famiglia, il sesso, la società sono qui visti nell’ottica irosa, amara, (ma
forse sincera?), di allora. Pur nei loro limiti, sono un atto di accusa che colpisce nel
segno; sono specialmente la dimostrazione che le realtà criticate venivano percepite –
a torto o a ragione – come soffocanti, inadeguate e ostili ad un sogno che i giovani
comunque coltivavano, sia pure in modo contraddittorio e confuso. Bella copertina di
Luigi Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
AA. VV., Vogliamo vivere. Problemi, ansie, speranze dei giovani d’oggi, a cura di
Gian Paolo Cresci, Carlo Cavaglià, Giuseppe De Rosa, Carlo Fuscagni, Paolo
Gonnelli, Luigi Locatelli, Gian Paolo Meucci, Emmanuele Milano, Antonio Miotto,
Dino Origlia, Geno Pampaloni, Luciana Tedeschi, in-16, p. 440, br. ed.
Collana “Intervento”. A p. 4: “La scelta delle lettere pubblicate in questa raccolta è
stata curata da Gian Paolo Cresci e da Carlo Cavaglià, con la collaborazione di Mario
Bruni e Giorgio Cazzella. La redazione dell’intero volume è stata invece curata da
Carlo Cavaglià con la collaborazione di Alessandro Sartorio”. Vale, per questo
volume, quanto detto per il precedente; con la differenza che questa sterminata
raccolta di lettere e testimonianze giovanili provenienti da tutta Italia è introdotta e
commentata da fior di giornalisti, intellettuali e sacerdoti dell’epoca. Premessa
dell’Editore. Premessa di Gian Paolo Cresci, poi vicedirettore della RAI e direttore de
“Il tempo”, che fu il vero curatore della raccolta. Così inizia: “Abbiamo scelto e
schedato 6.300 lettere. Tante ne giunsero alla Radiotelevisione Italiana nel corso della
trasmissione televisiva ‘Giovani’”. Il volume è diviso in tre parti: la prima, “I giovani
e la generazione di ieri” è introdotta da scritti di Pampaloni, Meucci e Gonnelli; la
seconda, “I giovani e la generazione di oggi”, da Fuscagni, Meucci, Milano e
Tedeschi: la terza, “I giovani e il loro futuro” da Locatelli, padre Giuseppe De Rosa e
Cavaglià. In appendice: “Dibattito fra i giovani di Ollolai” e “Notizie sui giovani in
Italia”. Segue corposa bibliografia. Libro che documenta egregiamente e non
faziosamente una situazione difficile e dimenticata. Copertina Studio Bergadano. Arti
Grafiche Rosada.
TOSCO, MASSIMO (a cura di), Alzo zero. Provocazioni quotidiane per vincere
l’isolamento in questo mondo tutto da rifare, in-16, p. 462, cartonatura editoriale con
sovracopertina fustellata. Frontesp. a due colori.
Fuori collana. Vale quanto detto per i due precedenti volumi, con la differenza che
questo grosso libro è strumentale: presenta un testo al giorno (a volte brevissimo) per
ogni giorno dell’anno. Il titolo aggressivo lo scelsi io (“alzo zero” è la posizione del
cannone quando spara direttamente sulla folla). E, se è vero che gli Autori citati in
copertina sono gli emblemi del ’68 (da Mao a Marcuse, da Cox a Tillich, da
Evtuscenko a Che-Guevara, da Torres a Paoli, da Mazzolari a Pronzato (!?!?), da
Evely a Fromm, da Luther King a Kennedy) nel susseguirsi dei brani, ben tagliati e
ben scelti figurano, oltreché proverbi da tutto il mondo, i nomi di Trilussa, Charles
Péguy, Karl Rahner, Gilbert Cesbron, S. Kierkegaard, D. Bonhoeffer, Krishnamurti,
Gandhi, Papa Giovanni e chi più ne ha più ne metta. Il libro risulta così il ritratto
efficacissimo di un’epoca ed insieme la raffigurazione di una certa qual confusione
mentale che fu (forse o per fortuna) tipica del periodo del ribellismo giovanile.
Copertina Studio Bergadano. Linotipia torinese, Arti Grafiche Rosada.
SHORT, ROBERT L., Il Vangelo secondo Charlie Brown, in-16, p. 176, br. ed.
Non in collana. Titolo originale: The Gospel according to Peanuts, John Knox Press,
Richmond, Virginia. © 1965 M. E. Bratcher. Presentazione e traduzione di Claudio
Bertolotto. Con numerosissime strisce di Charles M. Schulz nel testo. La
31
pubblicazione di questo libro è stata uno dei “colpi” più azzeccati della mia carriera.
In quegli anni i “Peanuts” spopolavano a livelli oggi inimmaginabili e, dal momento
che avevano un sottinteso (ma non tanto) discorso cristiano, afferrato però
scarsamente dai giovani lettori di allora (e ancor meno da Oreste Del Buono & C.)
tentai l’azzardo. Un azzardo anche nei confronti di “Milano Libri”, feroce proprietaria
dei diritti di ogni tipo su Charlie Brown, Linus etc. Non ebbi grane. Il libro ebbe un
successo enorme (30.00o copie nei primi sei anni), tant’è vero che è oggi ancora nel
Catalogi Gribaudi Milano, a distanza di più di quarant’anni. Esso è obiettivamente un
piccolo capolavoro, sia di R. Short, sia di Schulz, ben oltre le strisce. La religiosità
dei Peanuts non “è un di più, ma proprio ciò che sta alla base di tutto il mondo di
Schulz”, nota Claudio Bertolotto nella sua Presentazione non per niente intitolata
“Non ce lo avevi mai detto, Charlie Brown!” Io, modestamente, lo avevo capito, e da
tempo, dato che leggevo Schulz dal 1950 sul “New York Herald Tribune”, grazie a
mio padre... Copertina Studio Bergadano. Linotipia torinese, Arti Grafiche Rosada.
32
1969
CLERICETTI, GUIDO, Ma tu ci credi all’inverno?, in 16-carré (cm. 15,5 x 15,5),
p. 72, cartonatura ed. illustrata.
Fuori collana. Primo volume stampato in offset dalla STIP. Avrebbe dovuto uscire
per Natale del ’68, ma la data del tipografo e il mio copyright indicano chiaramente il
1969. A p. 5 dedica di Clericetti “A mio figlio”, con figurina di neonato ed il nome
“Martino”. Libro delizioso, di vignette tutte inedite e ricche di humour e fantasia, in
gran parte dedicato al ridestarsi della natura in primavera, ai fiori, rondini e farfalle.
Di qui il titolo, che fu quasi da tutti equivocato in “Ma tu ci credi all’inferno?”
Quando si dice, per un editore, avere una cattiva fama... Il volume non ebbe grande
successo, e me ne dispiacque sinceramente, soprattutto per Guido, che ci aveva
lavorato sodo. La copertina, in quadricromia, è sua.
BARRA, GIOVANNI, Come presentare la fede ai giovani d’oggi, in-16, p. 140, br.
ed.
Collana “Biblioteca della gioventù” n. 26. La Premessa, non firmata, è dell’A., così
come l’Introduzione. Anche questo tra i migliori libri di don Barra. Struttura:
CREDERE O NO?: Le “ragioni” di chi non crede; Le vie della fede; Le “ragioni” della
fede; Luce e oscurità della fede; LA DINAMICA DELLA FEDE: Il presupposto della fede:
la povertà umana; L’essenza: fede in Gesù Cristo; La trasmissione della fede:
Comunione nella Chiesa; LA VITA NELLA FEDE: Lo sviluppo della fede, L’espressione
della fede, Fede e salvezza. Si noti la semplicità e la completezza dello schema,
caratteristiche tipiche dell’A. Nella stesura del volumetto io intervenni in minima
parte. Nota bibliografica finale. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
SIX, JEAN FRANÇOIS, Invito alla preghiera, in-16, p. 120, br. ed.
E’ il n. 9 della Collana “Il chicco di senape”. Titolo originale: La prière et
l’espérance, Editions du Seuil, Paris. Traduzione di D. G. Premessa dell’Editore,
nella quale ritrovo la mia ricchezza concettuale e spirituale di allora. Jean François
Six era un noto studioso di storia della spiritualità (autorevolissimi i suoi studi su
Charles de Foucauld e Antoine Chevrier). Significativa la sua Prefazione. Ma tutto il
libro offre un profilo di quale debba essere la preghiera in un tempo di crisi e
scetticismo: non fuga, isolamento, tecnica, evasione, ma impegno quotidiano
profondo in una globale collaborazione con lo Spirito. Con questo libro dò deciso
avvio a tutta una serie di coraggiosi contributi sulla preghiera che qualificheranno nel
tempo la Casa editrice. Copertina Studio Bergadano. Linotipia torinese, Arti Grafiche
Rosada.
PRONZATO, ALESSANDRO, Via crucis del peccatore, spunti di meditazione, in16, p. 128, cartonatura telata editoriale con sovracopertina in plastica trasparente.
Fuori collana. Elegante edizione totalmente stampata in rosso e in carattere grassetto,
con 4 tavole fotografiche su carta patinata riproducenti particolari di sculture lignee.
Dopo un occhiello dedicato “A tutti i miei compagni di fuga” e un secondo occhiello
con i versetti di Osea 14, 5 (“Guarirò la loro abitudine di voltare le spalle”), lunga
introduzione dell’A. dal titolo “Ha vinto la debolezza” (datata 16 gennaio 1969 da
Pineta di Sortenna). Probabilmente furono questi tre elementi (in apparenza banali),
uniti a una previa malevolenza circa “Le mille e una suora”, a suscitare un’ostilità
maliziosa nei confronti di questa bellissima operetta (più volte e in diverse guise
ristampata) e che tanto fece soffrire don Pronzato. Né io né lui ce ne rendemmo
conto. A distanza di tanti decenni quell’ “A tutti i miei compagni di fuga” etc. poteva
33
significare, per persone prevenute e profondamente invidiose dei successi di don
Sandro, un “abbandono” o “tentazione di abbandono” del sacerdozio da parte del
giovane scrittore. Questa voce corse specialmente negli ambienti religiosi femminili e
rappresentò una dura prova spirituale per don Pronzato e di riflesso per me. E dire che
se c’è un’opera ricca di fede ardente, di florida speranza e di amore incondizionato a
Cristo e al sacerdozio è questa! Ma la maldicenza ha talvolta una potenza davvero
diabolica. L’opera, tradotta in spagnolo nel ’70 e in sloveno nel ’72, fu comunque
riproposta nel 1984, come uno dei tre testi di Via crucis oggi. Tre itinerari (tradotta in
portoghese) e poi ancora nel 1990 in La Via crucis preghiera di chi soffre. Copertina
Studio Bergadano. Linotipia torinese, Arti Grafiche Rosada.
DONADONI, DINO T., Non dire mai basta! La personalità, l’attività, gli scritti del
beato Luigi Palazzolo, fondatore delle Suore delle Poverelle. Presentazione di Mons.
C. Gaddi, Vescovo di Bergamo, in-16, p. 218, br. ed.
Con un po’ di forzatura il libro fu inserito nella Collana “Profeti nuovi”, n. 6. In fine
“Cronologia essenziale”. Opera divisa in due grandi parti: “Attualità di Luigi
Palazzolo” e “L’epistolario palazzoliano”, a sua volta suddiviso tra “Lettere integrali”
e “Pensieri dall’epistolario”. Il P. (1827-1886), notissimo personaggio bergamasco, fu
proclamato beato da Papa Giovanni XXIII il 19 maggio 1963. Opera su ordinazione,
favoritami dal caro Donadoni con cui avevo già lavorato parecchie volte da Borla.
Anche qui come in altri casi, egli sa trarre il meglio da una figura non eclatante ma
ricca di quella povertà e interiorità che rende belle le persone e la concretezza delle
loro realizzazioni. Copertina Studio Bergadano. Linotipia torinese, Arti Grafiche
Rosada.
ZIZOLA, GIANCARLO - BARBERO, ALBERTO, La riforma del Sant’Uffizio e
il “caso Illich”, in-16, p. 192, br. ed.
Collana “Intervento”. Il libro, molto fitto, si apre con una introduzione degli AA. che
chiariscono come la loro non voglia essere una polemica fine a se stessa ma un serio
contributo a una seria riforma sulle linee del dettato conciliare. Il volume è diviso in
due parti. Nella prima un giovanissimo Zizola, che diverrà poi tra i più stimati e
accreditati vaticanisti, dimostra già tutta la sua abilità dialettica ma soprattutto la sua
acribia di documentatore informato e bene addentro alle segrete cose circa le lentezze
degli ambienti di Curia (il suo contributo ha per titolo: “Dal Sant’Uffizio alla
Congregazione per la Dottrina della Fede: una conversione in superficie”); di grande
interesse, in fine, la celebre “dichiarazione dei teologi sulla libertà e la funzione della
teologia nella Chiesa” pubblicata da “Concilium” poche settimane prima, con 38
firme fra cui – insieme uniti – i nomi di Kasper e di Küng, di Ratzinger e di Rahner,
di Benoit e di Chenu ecc. Alberto Barbero scende invece nei dettagli, con preziose
testimonianze e rari documenti su quel “caso Illich” che fece allora un gran rumore e
che si risolse con l’abbandono del sacerdozio da parte di una personalità che avrà
massimo rilievo in campo psico-pedagogico internazionale (1926-2002). Il libro fu
tradotto in spagnolo. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
LOMBARDI, RICCARDO, Terremoto nella Chiesa?, in-16, p. 165, br. ed.
Fuori collana. Il libro, che fu subito tradotto in portoghese e in tedesco, venne
esaurito in poche settimane. L’A. desiderò rivederlo, così che uscì l’anno successivo
(al quale si rimanda) in una nuova, ritoccata edizione. L’A. tolse allora al titolo il
punto interrogativo, convinto che il patatrac fosse giunto al culmine. Copertina Studio
Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
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VARAIA, VITTORIO (a cura di), Dossier sulla “Humanae vitae”, in-16, p. 231,
br. ed.
L’Autore è don Vittorino Merinas, che nei successivi “dossiers” apparirà col suo vero
nome. Il libro è il n. 1 di una nuova “serie” dal titolo “Verifiche e confronti, collana di
documentazione sui problemi critici del cristianesimo oggi” diretta dallo stesso
Merinas (allora Assistente dei giovani di Gioventù Studentesca della Comunità del
Vandalino a Torino). L’intera collana, formata, oltre che da questo volume, da un
successivo Dossier sulla “declericalizzazione” e da un Dossier sulla contestazione
nella Chiesa (entrambi usciti nel ’69), oltre ad un Dossier sui seminari (1970), ebbe
un successo molto relativo, ma allora esprimeva la necessità di una documentazione
non “ufficiale” su problemi scottanti (Internet era ben di là da venire !!...). Qui sono
raccolti una sessantina di interventi di vescovi, teologi, scienziati, intellettuali ecc. nei
confronti dell’enciclica di Paolo VI del luglio ’68. Copertina Studio Bergadano. Arti
Grafiche Rosada.
MERINAS, VITTORINO (a cura di), Dossier sulla contestazione nella Chiesa, in16, p. 374, br. ed.
Collana “Verifiche e confronti” n. 2. Mia breve premessa e presentazione del
Curatore. La fascetta reca: “La documentazione completa sul ‘caso Isolotto’ –
L’occupazione del Duomo di Parma – La contestazione in Francia, Spagna, Cile – ‘Se
Cristo vedesse’”. Il volume raccoglie una cinquantina di documenti, alcuni di grande
interesse (a firma Paul Ricoeur, André Laurentin, Hans Küng, François Biot ecc.); ed
è basilare soprattutto per conoscere l’intera vicenda di don Enzo Mazzi e della
Comunità dell’Isolotto. Il Merinas fu poi ridotto allo stato laicale ma mi fu prezioso
estensore de Il mestiere di essere vivi: Luigi Rosadoni, che uscì nel 1974. Copertina
Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
MERINAS, VITTORINO (a cura di), Dossier sulla “declericalizzazione”, in-16, p.
176, br. ed.
E’ il n. 3 di “Verifiche e confronti”. Questa raccolta, divisa in due parti, è, oltre che
una testimonianza di un’epoca che fu di doloroso ma autentico travaglio (tra i
documenti della prima parte figurano testi di Paolo VI, Jean-Paul Audet, Nazareno
Fabbretti, Marc Oraison, Louis Evely, Ivan Illich ecc.), una fonte essenziale di
dichiarazioni e testi altrimenti irreperibili o di difficilissima consultazione, fra cui un
testo di “un gruppo di preti della diocesi di Fiesole” etc. Il libro fu tradotto in
spagnolo. Copertina Studio Bergadano. Linotipia torinese, Arti Grafiche Rosada.
QUOIST, CARRETTO, PAOLI, M. THURIAN, Vacanze, benedite il Signore.
Meditazioni e preghiere per le vacanze a cura di A. e C. Barbero, in-16, p. (120), br.
ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 31. Va tenuto presente che solo in questi anni le
vacanze prendono piede presso strati sociali prima da esse esclusi. Il retrocopertina
definisce il volumetto “una specie di anti-vacanza dello spirito, che proprio in questi
momenti privilegiati è chiamata a raccogliere gli appelli e le esigenze che gli
provengono dalla nostra epoca assetata di solidarietà”. Prefazione di Alberto Barbero,
con nota bibliografica. Tra i brani, spiccano autori come Sinjavskij, don Milani,
Carretto, Brecht, Lebret, Paoli, Politi, Pronzato, Vivarelli, ecc. Nuovissimo un
capitolo di “esperienze” dedicato ai campi di lavoro del “Servizio Civile
Internazionale”, i campi di lavoro dei “Soci Costruttori”, a “Mani tese”, alla
Comunità di Taizé, a Pax Christi ecc. Il volontariato cominciava a prendere vita,
35
senso e concretezza proprio da libri come questo. Copertina Studio Bergadano.
Linotipia torinese, Arti Grafiche Rosada.
PIERBARI, GUIDO (pseud. di GRIBAUDI, PIERO), Il Vacanziere, ovverosia
strumento di vera distensione da usarsi ad ogni assalto di malinconia, depressione,
psicosi, ipocondria e abbassamento di pressione. Nel quale si raccolgono granchi e
strampalaggini (sic!) di piccini e di grandi. E inoltre battute, droodles, storielle e
anagrammi, in-16, p. 144, br. ed.
Fuori collana. Completamente curato da me, ebbe un certo successo (14.00 copie ca.)
e mi fu d’incoraggiamento a proseguire in un campo sempre più frequentato.
Francamente, nel compilare libri come questo mi divertivo sì moltissimo, ma –
paragonandomi a tanti miei Autori o Colleghi tremendamente seri – mi interrogavo
sulla mia superficialità. Nei miei “Appunti dell’editore (noiosi ma da leggersi)” che
aprono il libro indico le fonti del materiale: gli strafalcioni dei bambini raccolti nel
giro di parecchi anni da don Nicolao Cuniberti, parroco di Revigliasco Torinese, e da
lui pubblicati nel suo celebre “Bollettino parrocchiale”; le “idiozie dei grandi” tratte
in gran parte dal Dictionnaire de la bêtise di G. Bechtel e J.-Cl. Carrière (ed.
Laffont) ; gli anagrammi fatti da Benedetta Vagliasindi del Castello (vedi il suo
Pettegoliere anagrammatico del 1971); i “droodles”, allora di gran moda, concepiti e
disegnati da Luigi Bergadano; le varie “battute autentiche”, colte al volo da
giornalisti, preti, catechisti ecc. miei amici. Il volumetto è diviso in 22 capitoletti
ognuno dei quali ha una struttura similare. Le storielle raccolte dal parroco di
Revigliasco formano ancora un capitolo di un recente libro di A. Pronzato La nostra
bocca si aprì al sorriso (2004). Il che, secondo me, ha un significato di prim’ordine.
Il libro fu tradotto in spagnolo. Vivacissima copertina di Luigi Bergadano. Arti
Grafiche Rosada.
FABBRETTI, NAZARENO, Fine del tempio? Presentazione di Paolo Traniello, in16, p. 136, illustraz. n.t., br. ed.
Il libro apre (e chiude) una collana dal titolo “Attese e rinnovamenti”, collana di studi
e proposte pastorali diretta da Paolo Traniello. Fabbretti si cautela con un “nihil obstat
ex parte Ordinis” di Padre Moretti o.f.m., un “imprimi potest” genovese e un
“imprimatur” torinese (dell’ottimo can. Monasterolo, mio paziente estimatore). Con
una decina di fotografie, di cui molte a doppia pagina, piuttosto sconvolgenti, quasi
tutte provenienti dalla guerra del Vietnam, il libro è dedicato a Fra’ Costantino
Ruggeri, celebre architetto francescano; diversamente da come ci si potrebbe
attendere, è per intero dedicato al problema del tempio come edificio, e nuovo
edificio adatto ai nuovi tempi. Titoli dei capitoli: “Fine del tempio?”; “Il tempio e
Cristo”; “Pietra su pietra”; “Un tempio per l’uomo”; “La liturgia e il tempio”; “La
comunità e il tempio”; “Il tempio è ancora un sogno?”; “I nuovi ‘segni’”: una realtà
interpretata da Fra’ Nazareno con estrema intelligenza e poliedrica sapienza, ed ancor
oggi – secondo noi – irrisolta, ma di interesse estremo. Libro troppo precursore, dallo
scarsissimo esito commerciale. Copertina Studio Bergadano. Linotipia torinese, Arti
Grafiche Rosada.
CARDONNEL, JEAN, Dio è morto in Gesù Cristo. Premessa di Christian Duquoc.
o.p., Prefazione di Alessandro Pronzato, in-16, p. (272), br. ed.
Fa parte della Collana “Intervento”. Titolo originale: Dieu est mort en Jésus Christ,
Ducros Editeur, Bordeaux. Padre Duquoc fa subito notare come « il titolo del libro è
provocatorio e non ne esprime... il contenuto, ma esige un’interpretazione. Non se ne
36
può identificare il messaggio con quello della teologia della ‘morte di Dio’...
Cardonnel non chiama in causa la fede della Chiesa, ma la nostra infedeltà di cristiani
alle conseguenze pratiche, storiche di questa fede”. Non si spiegherebbe altrimenti la
lunga e affettuosa prefazione di don Pronzato dal titolo “Vietato imbavagliare i
profeti”, nella quale, tra l’altro, fa una dettagliata storia dell’”affaire Cardonnel” –
prima interdetto dalla predicazione dai Domenicani, poi soggetto a interdizione totale
dal Card. Marty, arcivescovo di Parigi e poi, a marzo del ’69, a seguito di un incontro
con il Card. Lefebvre, Mons. Puech e Mons. Guyot, riammesso a predicare – anche
se, dice Pronzato, “almeno per il momento l’affare Cardonnel può considerarsi chiuso
ma c’è da scommettere che si riaprirà molto presto. Almeno in Italia”. L’interesse di
Pronzato per l’opera e l’Autore è dovuto alla forza del pensiero di “Cardo” e
soprattutto alla sua forma espositiva, poetica e non certo freddamente teologica.
Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
AA. VV, Piccola guida teorico-pratica per fidanzati, in-16, p. 204-(4), alcune
illustraz. n. t., br. ed.
Collana “Biblioteca della gioventù” n. 34. A p. 4: “Il materiale qui raccolto è tratto in
parte dal volume Amour et fiançailles, Editions Labor et Fides, Ginevra”. Traduzione
di Lidia De Blasi Giaccaria, mia segretaria sposatasi in quell’anno. Sotto il titolo: a
cura di Lucie e Pierre Giorgis, Angelo e Lidia Giaccaria, Jeanine e René Huber, Piero
e M. Luisa Remondini, Madeleine e Pierre Secrétan-Rollier, Paule e Robert Veyrat,
Jacqueline e Ralph Winteler. Sussidio veramente intelligente per una solida
preparazione matrimoniale. L’opera è divisa in due parti più un’Appendice (“nozioni
di sessuologia”) e una “Guida alla lettura”. Il criterio della divisione in due parti è
sottolineato in calce alla prefazione a cura dell’équipe del libro ed è estremamente
importante: “La prima parte vuol fornire a tutti i fidanzati che vivono con sincero
impegno umano la loro esperienza d’amore alcune risposte ai problemi che
normalmente devono affrontare. La seconda si rivolge in modo particolare ai giovani
che intuiscono e vogliono vivere a fondo le dimensioni cristiane del loro amore”. Un
sommesso consiglio sia per i primi che per i secondi è di leggere entrambe le parti,
tanto più – è una “chiusura” mia – che le ha pagate entrambe. Tradotto in portoghese
per il Brasile. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
AUTORI ANONIMI (L. e R.), Due preti in dialogo, in-16, p. (208), br. ed.
Collana “Intervento”. Premessa dell’Editore: “Abbiamo accettato con gioia di
pubblicare questo carteggio intimo fra due sacerdoti che – quasi instaurando una
nuova forma di direzione spirituale... – si espongono l’un l’altro le loro ansie, i loro
dubbi, i motivi della loro sofferenza e soprattutto il loro impegno di fedeltà al Cristo e
alla Sua Chiesa. Si tratta di un documento di grande rilevanza proprio perché non
preordinato ma spontaneo e che come tale, senza finzioni né falsi pudori, viene
offerto al lettore”. Non ricordo assolutamente chi siano stati i due sacerdoti, né ho
documenti in proposito (tranne un appunto su un quaderno con i nomi di Pagotto e
Campion); e neppure rammento di dove mi sia venuto l’invito per la pubblicazione di
questo libro. Ricordo solo che mi piacque e mi commosse. Uno dei due
corrispondenti scrive sicuramente da Torino, mentre le lettere dell’altro portano come
indicazione D. Le lettere partono dal 18 settembre 1966 e terminano con l’11
settembre 1968. In una loro Presentazione gli AA. danno motivi plausibili circa il loro
anonimato. Ci sono, in queste pagine, molta umiltà, molta sofferenza e molta
speranza. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
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DELBRÊL, MADELEINE, Noi delle strade, Introduzione di Jacques Loew. Nota
finale di Louis Augros, in-16, p. (336), br. ed.
Fa parte della Collana “Il sudore di Dio”. Titolo originale: Nous autres, gens de rue,
Editions du Seuil, Paris. Traduzione di Francesco Di Piazza (però, sul quaderno
“diritti d’autore” la traduz. risulta di don Alessandro Pronzato; il che mi parrebbe più
probabile). Si tratta di uno dei libri-cardine della mia attività editoriale, che noto con
piacere è riproposto nell’Opera Omnia di questa grande Autrice a cura della Gribaudi
Milano, a quarant’anni di distanza. L’Introduzione di padre Loew occupa una
cinquantina di pagine ed è tuttora fondamentale per un primo approccio con la figura
della Delbrêl. La nota finale di L. Augros, nove pagine. Due pagine di bibliografia, in
calce alla quale viene da me annunciata la pubblicazione de Il piccolo monaco ma
non ancora La gioia di credere. Copertina di Luigi Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
ZAUNKÖNIG, A. (pseud di Angela Biedermann), Il diario di Roberta, in-16, p.
264, br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 31. La Biedermann, autrice di testi di economia
domestica per le scuole secondarie e dalla penna sciolta ed amabile, mi fu presentata
da don Pronzato. Con lei ebbi litigi vari, in quanto di durissima cervice (da brava
tedesca), sino a che un giorno scoppiò in lacrime proprio alla presenza di don
Pronzato. Il quale ne fu molto impressionato e divulgò la voce che io facessi
“piangere gli autori”. Il Diario di Roberta, che ebbe un lusinghiero successo, espone i
problemi, le ansie, le crisi e le gioie di un’adolescente alla scoperta di se stessa, degli
altri, di Dio. Fu tradotto in portoghese per il Brasile. Copertina Studio Bergadano.
Arti Grafiche Rosada.
HAMBURGER, GERD, La fine di un tabù: il matrimonio dei preti. in-16, p. (200),
br. ed.
Collana “Intervento”. Titolo originale: Katholische Priesterehe oder Der Tod eines
Tabus?, Rowolt Taschenbuch Verlag Gmbh, Reinbek bei Hamburg © 1968, più la
dicitura “Apparso nella serie rororo aktuelle edita da F. J. Raddatz”. Uno dei pochi
contratti stipulati con l’Agenzia Letteraria Internazionale di Erich Linder. Traduzione
di Giovanni Orlando (ma molto probab. di Luigi Rosadoni, così mi risulta). A p. 5
“L’A. dedica, rispettosamente e amichevolmente, questo libro a papa Paolo VI, anche
se non può condividere le opinioni del Santo Padre esposte fra l’altro nell’enciclica
‘Sacerdotalis coelibatus’”. Al di là del sarcasmo, il libro è molto documentato dal
punto di vista teologico, storico, filosofico e sociologico. La posizione dell’A. è netta:
abolizione del celibato ecclesiastico. Particolare severità viene manifestata nei
confronti di Gregorio VII. Ci troviamo forse nell’anno più critico circa il secolare
problema. Forse lo si poteva affrontare in modo più intelligente, dato che l’emorragia
di preti aveva in quegli anni proprio qui il suo motivo di fondo. Sette fitte pagine
d’interessante bibliografia chiudono l’opera. Copertina Studio Bergadano. Arti
Grafiche Rosada.
CONQUET, ANDRÉ, Lavorare in gruppo. Avviamento al dibattito in assemblee,
gruppi di studio, comunità giovanili, ecc., in-16, p. (88), alcune illustraz. n.t., br. ed.
Collana “Biblioteca della gioventù” n. 29. Titolo originale: Comment travailler en
groupe, Editions du Centurion, Paris. Traduzione di Enrico Gallarati. E’ il terzo
volumetto della “serie” formativa già presente in collana con Discutere e costruire e
Sapersi documentare. Libretto eccellente per chiarezza sia sulle barriere psicologiche
personali e collettive che “chiudono” la comunicazione, sia per impadronirsi non
tanto delle tecniche della comunicazione quanto comprenderne lo spirito e le esigenze
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profonde. Libro che ebbe una forte incidenza sulla maturazione giovanile di quegli
anni. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
GUIOCHET, H., Coeducazione e amore precoce. Guida alla maturazione
psicologica per ragazzi e ragazze, in-16, p. 208, br. ed.
Collana “Biblioteca della gioventù” n. 27. Titolo originale: De la mixité à l’amour
précoce, Editions du Levain, Paris. Traduzione di Laura Vagliasindi. Premessa
dell’A., che si riferisce al suo precedente volume Conoscersi fra ragazzi e ragazze. In
fine, indicazioni bibliografiche. Viene trattato, in modo specifico, il tema dell’amore
precoce, accompagnato da numerosissime testimonianze di vita vissuta. Nello
sviluppo affettivo – sottolinea l’A. – prendere bene l’avvio (prima tappa) è
essenziale; perseverare sino al traguardo costi quel che costi (seconda tappa) è la
condizione del successo finale. L’importanza che si dava in quegli anni al problema
dell’amore precoce si spiega con la coscienza che avevano gli educatori circa
l’impatto delle prime esperienze emotive, determinanti su tutto il futuro. Una realtà
oggi pressoché ignorata. Copertina Studio Bergadano. Linotipia torinese, Arti
Grafiche Rosada.
LARIVIÈRE, JEAN JACQUES, Le obiezioni religiose dei giovani, in-16, p. (140),
br. ed.
E’ il n. 28 della “Biblioteca della gioventù”. Titolo originale: Les objections
religieuses des jeunes, Editions Fides, Ottawa. Traduzione di Carlo Dalmasso. Il
volumetto nasce da un’inchiesta fatta “sul campo” dall’A. e come tale è
particolarmente significativo. I capitoli-obiezioni: “Una religione o l’altra è la stessa”;
“I preti e i cattolici non sono migliori degli altri”; “La religione va bene per le donne
e i bambini”; “La religione è una bottega”; “La religione è una questione privata”; “I
preti in sacrestia”; “Preferisco confessarmi a Dio stesso”. Al termine di ogni capitolo
“Spunti per la riflessione”. Buon sussidio per gli educatori, basato prevalentemente
sulle novità del Vaticano II. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
VAN BUREN, PAUL M., Il significato secolare dell’Evangelo. Edizione italiana a
cura di Filippo Gentiloni Silveri, in-16, p. 248, br. ed.
Collana “Teologia in cammino” n. 4. Titolo originale: The secular meaning of the
Gospel, MacMillan Co., New York. © 1966 by Paul van Buren. Traduzione di
Isabella Cherubini e Michele Sampaolo. Importante premessa di tredici pagine di F.
Gentiloni Silveri. Nota bibliografica in fine a cura di Gloria Dondero. L’opera era
apparsa negli USA nel 1963 ottenendo un grande successo. Il Gentiloni Silveri
esclude trattarsi, nel caso del Van Buren, di una “teologia radicale” o della più nota
“teologia della morte di Dio”. Fatto sta ed è che il libro, impegnativo e profondo,
incise violentemente su una mentalità – quella italiana – ancora molto arretrata circa
il problema della secolarizzazione dell’Evangelo ed una sua plausibile soluzione. Fu
per me un atto di grande coraggio pubblicare questo libro che – per dirla tutta – mi
turbò profondamente, non possedendo io gli strumenti teologici e/o biblici per
valutarlo. L’unica cosa che so e posso confessare è che questo e il successivo libro di
Gogarten e di Ebeling misero la mia coscienza di fronte a un dilemma che fu allora
terribile: continuare su una strada che “sentivo” aliena ed inquietantemente
“dubitativa” oppure “scendere” dal cervello al cuore? Scelsi la strada successiva,
grazie a Enzo Bianchi ed alla sua Comunità di Bose. Copertina della collana. Arti
Grafiche Rosada.
KAVANAUGH, JAMES, Rinnovati, vecchia chiesa, in-16, p. (264), br. ed.
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Fa parte di una nuova serie dal titolo “La Chiesa si interroga”, collana di dibattiti e
sollecitazioni critiche (per la mia “nevrosi da collane” vds. il mio Aneddoti editoriali,
“Perline e conchiglie”). Titolo originale: A modern priest look at his outdated
Church, © Fater James Kavanaugh, c/o John Farqunarson Ltd., London. Traduzione
di Jacopo Dorsanio (pseud. di Luigi Rosadoni). Premessa dell’Editore, ma in realtà
dello stesso Rosadoni. In copertina, ma non in frontespizio, sotto il titolo: “il grido di
disperazione di un cattolico ‘arrabbiato’”. Rosadoni, la cui disperazione di quegli anni
trova in queste pagine una eco quasi perfetta, annota che la denunzia del libro, “se da
un lato va ricollocata nel contesto americano, dall’altro è senza dubbio esasperata, ma
così come sono esasperate le espressioni di gelosia di un amore tradito. Poche volte ci
è accaduto di leggere, nella filigrana della contestazione, sì vibranti attestazioni
d’amore... Best-seller negli USA, dove in pochi mesi ha trovato un milione di lettori,
grande successo in Francia dove è uscito da poco, il libro di K. riflette la crisi che il
giovane clero attraversa in tutti i paesi del mondo”. Libro appassionato, grida di un
raro e veemente ardore, è un documento che a distanza di tanto tempo non si può
ignorare per comprendere tempi, situazioni, persone. Copertina Studio Bergadano.
Linotipia torinese, Arti Grafiche Rosada.
EFFEL, JEAN, ...e Dio creò il cielo e la terra..., in-24, p. (192), legatura in tutta tela
ed. con sovracopertina e alette.
Fuori collana. Titolo originale: La Genèse ingenue, © by Jean Effel, ed. Denoel,
Paris. Contratto stipulato tramite l’Agence Hoffman, con un anticipo di 2.000 NF.
Jean Effel (pseud. di François Lejeune, 1908-1982) fu uno dei disegnatori umoristici
francesi più amati del suo tempo. Libretto strepitoso, tutto di deliziose vignette, e
successo altrettanto strepitoso. La prima edizione comparve il 30 ottobre 1969, ma la
prima ristampa fu già a novembre dello stesso anno e la terza a febbraio del ’70, non
più cartonata ma in brossura con alette. Nel 1988 ne fu fatta un’edizione in formato
16 x 11, ma quelle precedenti sono da preferirsi. Dalla mia “presentazione”: “Opera
di un autentico poeta... questo Dio dai tratti così umani, che con tanta cura trae dalla
sua inesauribile fantasia un mondo ricco di mille meraviglie e lo foggia, lo guida, lo
educa nei minimi dettagli, è l’emblema cordiale di una ‘fatica d’amore’ carica di una
tenerissima partecipazione alle sorti dell’universo”. Il fatto curioso è che a queste
parole aggiungevo: “E’ scontato che la familiarità poetica con cui Jean Effel tratta
delle ‘cose celesti’ potrà riuscire non gradita a qualcuno, tanto più che l’umorismo di
questo grandissimo disegnatore nasce da un’abilissima concatenazione di parecchi
piani prospettici...” Il che significa che i tempi erano davvero ancora grigi e la
prudenza non era mai troppa... Le battute, le singole parole delle vignette furono
oggetto di accanitissima ricerca di perfezione da parte mia e di altri. Viene annunciata
l’uscita di ...e Dio creò l’uomo e la donna... Copertina e sovracopertina con vignetta
di Jean Effel. In fine: Arti Grafiche Rosada, il che vuol dire che – almeno per le prime
edizioni – le vignette furono zincografie e vennero stampate in tipo.
CHARLES, JEAN, Asino chi legge, in-16, p. 168, br. ed.
Non in collana, ma è già il nono libro umoristico pubblicato, sintomo chiarissimo che
c’era in giro troppa serietà, ed anche malanimo. Titolo originale: La foire aux cancres
continue, Calmann-Lévy, Paris. Traduzione di C. P. In realtà fu Luigi Rosadoni che si
prestò a tradurre questa gustosa raccolta di definizioni, strafalcioni, papere
provenienti dal mondo della scuola; una traduzione difficile, dati i numerosi giochi di
parole, doppi sensi ecc. della lingua francese. Moltissime battute furono da lui create
ex novo. Curiosamente, come avverto in calce a un gustoso preambolo dell’Autore, il
suo primo e precedente volume, La foire aux cancres, era stato edito da Elmo nel
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1968 col titolo La fiera delle castronerie ed era arrivato alla 15° edizione.
Evidentemente battei Elmo sul tempo. Queste due raccolte, originalissime e
gustosissime, vennero successivamente imitate (quando non copiate) infinite volte,
anche se i venti e più libri di Jean-Charles continuano ad essere venduti in Francia
ancor oggi. Come anticipato, nel suo preambolo Jean Charles fa una’arguta, brillante
e spassosa presa in giro del sessantotto parigino e degli studenti in esso impegnati. Ed
era passato solo un anno... Copertina Studio Bergadano. Linotipia torinese, Arti
Grafiche Rosada.
PRONZATO, ALESSANDRO (a cura di), Io credo giorno per giorno, in-16, p.
644, cartonatura illustr.
Fuori collana, è il libro più corposo pubblicato da me sino al novembre ’69.
Presentazione dell’A. dal titolo “Stupore di credere”. In calce, Pineta di Sortenna 16
ottobre 1969. Parte del materiale venne fornito a don Pronzato da don Rosadoni. Il
libro causò un dispiacere a don Barra, che aveva pensato per primo ad un’iniziativa
simile (così mi disse) e che, quando seppe che l’amico era molto avanti nel lavoro e
lo avrebbe “battuto”, mi scrisse una lettera con parole un po’ risentite. Povero don
Barra! Lui che simpaticamente “rubacchiava” a destra e a manca, aveva visto una sua
idea realizzata da un altro, il quale – da parte sua – era del tutto all’oscuro della cosa..
La raccolta, divisa in 12 mesi, riunisce, sotto ogni singolo articolo del Credo, una
mole impressionante di pagine incisive, frutto delle immense e variegate letture di
don Sandro. Ancora oggi è un’antologia sbalorditiva, di brani lunghi o brevissimi,
tutti selezionati con finezza d’ingegno e fiuto redazionale di primissimo ordine. Titolo
di frontespizio in rosso. Copertina Studio Bergadano. Linotipia torinese, Arti
Grafiche Rosada.
VINEY, BASIL, Gli animali: chi sono?, Prefazione di Beppino Disertori, In-8, p.
140, br. ed.
Fuori collana. Titolo originale: The animal kingdom: why? whence? wither?, James
Clarke and Co. Ltd., London. Questo libro mi lascia perplesso: per il formato, che
non è il mio; per lo stampatore, che è La Nuova Grafica, mai prima né dopo mia
fornitrice; per la premessa, che è firmata l’Editore ma che non è palesemente mia;
infine per il soggetto, che non è mai stato fra i miei preferiti, al contrario. In più non
viene indicato di chi sia la copertina, peraltro bella. Epperò a p. 4 c’è il mio copyright.
Forse era un altro l’editore iniziale e il libro mi fu “passato” per qualche motivo che
mi sfugge. L’A. risulta un ministro della Chiesa Unitaria, protestante, nato a Londra
nel 1892, “socio di vari movimenti contro la guerra e la vivisezione, in Gran Bretagna
e in Italia”. Il libro presenta le solite domande di tipo psico-spirituale sugli animali e
dà risposte pacificamente ovvie, per un animalista. Beppino Disertori (1908-1992) fu
noto psichiatra, letterato e filosofo trentino; ma ciò detto, il mistero rimane.
BESNARD, A.-M., o.p., Un certo Gesù, in-16, p. (94), br. ed.
Collana “Il chicco di senape” n. 7. Titolo originale: Un certain Jésus, Ed. du Cerf,
Paris. Traduzione di Lorenzo Bacchiarello. “Oso parlare – dice padre Besnard
nell’Introduzione – perché un pericolo tremendamente reale minaccia oggi il popolo
dei credenti. E’ il crescente distacco tra il sapere degli esegeti, degli storici e dei
teologi e la cultura religiosa media dei fedeli... Sarebbe necessario leggere molto,
leggere a lungo, leggere cose difficili e in linguaggi tecnici assai diversi fra loro. Al
laico, già oberato da tante responsabilità e attività, ciò non è possibile. Ecco perché
non mi vergogno di presentare questa sintesi sommaria sulla fede dei credenti in Gesù
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Cristo”. Ottimo lavoro, scevro da ogni erudizione, ma solido e convincente. Un
segnale, da parte mia, che, nonostante intellettualismi e contestazioni, mi stava a
cuore in modo particolare la diffusione della fede integra e semplice. Copertina
Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
TEILHARD DE CHARDIN, PIERRE, Lettere a un amico scienziato.
Presentazione e commento di Annette Daverio, in-16, p. (76), br. ed.
Collana “Il chicco di senape” n. 8. Titolo originale: Lettres à un savant de ses amis.
« Christus », Paris. Traduzione di Giulio Bairati. Premessa dell’Editore che inizia
così: “L’avvenuta pubblicazione in Italia delle opere di Teilhard de Chardin, per le
quali in passato ci siamo duramente battuti, ci ha indotti a pubblicare questo breve
epistolario nella fiducia che anch’esso, pur nella sua parvità (sic), serva sempre
meglio a far conoscere una figura che, con il passar degli anni, assume sempre più
chiaramente una dimensione profetica”. In calce un ringraziamento alla signora
Annette Daverio che, con il prof. Ferdinando Ormea e il sottoscritto, aveva fondato
l’Associazione Italiana Amici di Pierre Teilhard de Chardin in tempi molto difficili.
Copertina della collana. Arti Grafiche Rosada.
TROCMÉ, ANDRÉ, Gesù e la rivoluzione, in-16, p. 252-(4), br. ed.
Collana “La Chiesa si interroga” n. 1 (Collana di dibattiti e sollecitazioni critiche).
Titolo originale: Jésus et la révolution nonviolente, Editions Labor et Fides, Ginevra.
Traduzione di Lorenzo Bacchiarello. In copertina, come sottotitolo, “il messaggio
rivoluzionario dell’evangelo”. Lunga introduzione dell’Autore, che parla in terza
persona: “Dopo aver amoreggiato, come tutti quelli della sua generazione, con le
teologie... della disperazione, l’autore ne rifiuta oggi il veleno. Non vuol più saperne
di dialettiche del relativo e dell’assoluto... Gesù, lo si voglia o no, si creda oppure no
alla sua natura divina, è l’avvenimento centrale della storia, poiché, ‘de facto’, l’uomo
non è più, dopo Cristo, il medesimo di prima”. L’A. (1901-1971) e Magda Trocmé
salvarono centinaia di ebrei durante la seconda guerra mondiale; egli fu, tra l’altro,
segretario del Movimento Internazionale della Riconciliazione (MIR) e pastore a
Ginevra. La tesi sostenuta in questo volume, che ebbe immensa eco in tutto il mondo,
è che Gesù fu l’inauguratore di un anno giubilare durante il quale si dovevano
restaurare la giustizia, la pace e l’amore, avendo per fine la pace e per metodo la pace.
Tale “tesi giubilare” rende Gesù un rivoluzionario nel senso più alto del termine.
Libro scritto in uno stile personalissimo, immediato ed irruento e sostenuto da
un’ampia cultura biblica. La nonviolenza è il mezzo e il fine dell’azione
rivoluzionaria del cristiano. Copertina Studio Bergadano. Linotipia torinese, Arti
Grafiche Rosada.
MCKENZIE, JOHN s.j., L’autorità nella Chiesa. Esame critico e nuove
prospettive, in-16, p. 247, br. ed.
Collana “La Chiesa s’interroga” n. 2. Titolo originale: Authority in the Church, Sheed
and Ward, New York. Traduzione di Giampaolo Toselli. McKenzie fu notissimo
biblista, docente alla Loyola University dal 1960 al 1965 ed uno dei più importanti
coautori del monumentale A dictionary of the Bible tradotto in Italia da Cittadella.
Preceduto da un’ importante Introduzione dell’A., è diviso in due parti: “I testi del
Nuovo Testamento” e “Riflessioni” (La leadership, il prestigio dell’autorità, i valori
dell’autorità, l’ufficio magisteriale, l’organizzazione, l’ufficio profetico, la tensione
tra autorità e libertà, il mistero dell’autorità). Consigliatomi da Rosadoni e da lui
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curato, fu uno dei contributi più seri al problema allora in forte discussione. Copertina
Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
DUCOLI, BRUNO, Carità e rivoluzione. Un’esperienza inquietante: Telefono
Amico. Presentazione di Nazareno Fabbretti, in-16, p. (4)-144, br. ed.
Fa parte della Collana “Intervento”. Padre Ducoli era confratello di Fabbretti, il quale
scrive: “B. D. ha fatto bene a non scrivere qui la ‘storia’ vera e propria di ‘telefono
amico’, che agisce nella giungla della città, quella che l’A. definisce esattamente ‘il
deserto di pietra’... [Queste pagine], così spezzate, frantumate, spesso congestionate,
e tuttavia serene e inquietanti nello stesso tempo… esprimono il dramma dell’uomo
solo, dell’uomo muto e sordo, veramente alienato nella civiltà dell’inurbamento e dei
consumi”. Testimonianza attualissima. Padre Ducoli trascorse trent’anni a Bruxelles
come esperto della Commissione Europea e fu docente di Teoria dell’Interculturalità
all’università di Mons. Copertina Studio Bergadano. Linotipia torinese, Arti Grafiche
Rosada.
ROBINSON, JOHN A.T., La morale cristiana oggi, in-16, p. 187-(9), br. ed.
Collana “Il chicco di senape” n. 10. Titolo originale: Christian moral today, SCM
Press ltd., London. Traduzione di Guido Barale. La premessa, firmata l’Editore, è
sicuramente di L. Rosadoni. Il famoso biblista e vescovo anglicano, autore
dell’altrettanto famoso Honest to God (Dio non è così). Dalla premessa: “R. mostra
come i sostenitori della ‘vecchia morale’ siano essi stessi vittime di pregiudizi circa la
loro medesima impostazione, la quale in realtà offre moltissime aperture ad una
visione meno autoritaria e più umanistica. Inoltre chiarisce come certe tesi licenziose
contrabbandate... ‘in nome della nuova morale’ non abbiano nulla a che fare con
un’etica nella quale la persona abbia la priorità sui princìpi astratti”. Dello stesso
Autore vds. Il corpo, da noi edito nel 1967. Una curiosità è che l’85% dei diritti
d’autore andavano rimessi direttamente all’Autore. Copertina Studio Bergadano. Arti
Grafiche Rosada.
L’HÔTE, JEAN, Le praterie del Signore. Incisioni di Michel Otthoffer, in-8 grande,
p. (2)-211, cartonatura editoriale in quadricromia e sovracopertina in plastica
trasparente.
Fuori collana. Numerose illustrazioni anche a piena pagina (in stile silografico) a due
colori, compreso il frontespizio. Titolo originale: Les prairies du Seigneur,
Flammarion, Paris. Traduzione di alto livello di Anna Maria Ferrero (che era già stata
mia traduttrice da Borla). Libro originalissimo, composto e stampato in modo
altrettanto originale, suddiviso per mesi, ai piedi di ognuno dei quali proverbi e adagi
popolari. L’Autore fu soprattutto un importante cineasta e uno dei pionieri della
diretta televisiva. Jacques Tati lo volle come co-autore di Mon Oncle. Lavorò poi con
Rossellini e Helmut Kautner. Fu altresì autore di teatro. Nato nel ’29, morì nell’’85 in
un incidente stradale. Il suo talento, qui veramente straordinario, sta nel realismo più
fantastico coniugato con la fantasia più reale. Sono 53 biografie di Santi (tutte
inventate, ma dietro le quali si nota un’ottima conoscenza dei santi bizantini, degli
antichi monaci ecc.) – da sant’Amore a sant’Agile, da sant’Urlo a san Pelata, da i
Diecimila della Santa Parola ai Santi Pascolatori ecc. – scritte con sapidità, umorismo
e un taglio narrativo davvero cinematografico. Il libro ebbe un’accoglienza pessima
(anche perché, com’è ovvio, alcune biografie erano lievemente ‘spinte’), il che mi
rattristò e mi convinse che l’umorismo internazionale, raffinato, sottile, signorile è
quanto di più alieno ci sia dalla nostra mentalità. Rimane, per me, una delle mie
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creature predilette, alcune pagine della quale ripresi con cautela per i successivi “libri
degli esempi” ecc. Anche questo grosso volume fu stampato in tipografia, con relativi
zinchi, da Rosada. Il quale ne andò, a ragione, giustamente fiero. Copertina di M.
Otthoffer.
RINSER, LUISE - GENTILI, EGIDIO s.j., L’amore nel celibato, in-16, p. (176),
br. ed.
Fuori collana. Titolo originale del contributo della Rinser: Zoelibat und Frau, Echter
Verlag, Würzburg. Apre il volume una mia premessa alquanto fantasiosa, nella quale
rivelo come il “pamphlet” di Luise Rinser (1911-2002), giornalista e romanziera
bavarese, sposata, madre di due figli, poi vedova, residente in Italia, giaceva da tempo
nei miei scaffali quando “a toglierci dall’impasse è stata la lettura di un volume di P.
E. Gentili dal titolo L’uomo, la donna e Dio, (Alzani, Pinerolo, 1968), nel quale
l’Autore sostiene la tesi che alla totalità del dono a Dio non fa da ostacolo in nessun
modo l’amore, quando sia bene ordinato; e ciò non solo nel matrimonio, ma fuori del
matrimonio. Non c’è nessun motivo per gettare l’interdetto sull’amore quando questo
nasca da Dio e sia condotto a quel modo che a Dio piace” (le sottolineature sono mie,
e attuali; esse rivelano subito, pienamente, le idee e gli equivoci del povero Padre
Gentili e dell’intero libro). Il quale libro ebbe l’Imprimi potest da P. Carlo Guaschetti,
per l’Ordine; il Visto: nulla osta, dal prof. Pietro Caramello; e l’Imprimatur dal
Vicario Generale della Diocesi, Canonico Monasterolo. Il volume ebbe
un’accoglienza entusiasta, tant’è che fu subito tradotto in francese da Duculot &
Gembloux e in spagnolo dalle Ediciones Paulinas di Santiago del Cile. Il guaio è che
la buona, anzi la ottima fede di Padre Gentili nessuno la mise mai in discussione.
Erano quelli i tempi delle illusioni più pie e delle intenzioni più rette, quelle di cui è
sempre lastricata la via dell’inferno. Copertina Studio Bergadano, Linotipia torinese,
Arti Grafiche Rosada.
CALCAGNO, GIORGIO, Il Vangelo secondo gli altri, in-16, p. 176, brossura muta
con sovracopertina in carta leggera di pregio, ampie alette e ulteriore copertura di
plastica leggera.
E’ il primo volume di una collanina diretta dallo stesso Calcagno dalla
denominazione “La parola - Per una letteratura dell’uomo di oggi”, alla quale volli
dare una veste sobria ma molto elegante. L’iniziativa ebbe vita breve, anche se il libro
di Calcagno (sua prima creatura), già da me fatto tradurre in portoghese, fu
successivamente ristampato da altri editori (Rusconi nell’84, San Paolo nel ’95). La
collana, nelle intenzioni di C., si proponeva “di raccogliere tutti quei testi che
affrontano, in chiave letteraria, i problemi dell’uomo e della società contemporanea
nella fase di conflitto fra sviluppo tecnico e diritti della persona, fra dogmatismo e
ricerca critica, fra autorità e libertà”. Dite se è poco! Una gustosa e vanitosa
autobiografia Giorgio Calcagno la affiancò al bugiardino di retrocopertina. L’uomo
era fatto così. Per la sua figura, vds. i miei Aneddoti. Copertina Studio Bergadano.
Linotipia torinese, Arti Grafiche Rosada
TUROLDO, DAVIDE MARIA, ...e poi la morte dell’ultimo teologo, in-16, p. 144,
brossura muta con sovracopertina in carta leggera di pregio, ampie alette e ulteriore
copertura di plastica leggera.
Fa parte della breve Collana “La parola - per una letteratura dell’uomo d’oggi”,
diretta da Giorgio Calcagno. Il libro è importante perché ci presenta un Turoldo
inedito, non poeta ma narratore. Lo sottolineava già “Panorama” dell’epoca: “Il libro
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è una novità perché Turoldo entra nel campo della prosa creativa: tre lunghi racconti
allegorici affidati a una prosa mobile, modellata con grande sicurezza”. Come “critico
letterario mancato” avevo già dei dubbi, sul libro; mi furono confermati dal suo
pressoché totale insuccesso. Ma ebbi la fortuna, insieme a Maria Luisa, di conoscere
in tal modo Turoldo, allora appollaiato sul suo campanile, di essere accarezzato e
scosso dalle sue parole ed edificato dalla sua sincerità e dal suo pervadente dolore. Ne
valse la pena. Il libro, comunque, venne riproposto in nuova veste dalla Gribaudi
Milano nel 1994, con ampia e magnifica Presentazione di Gianfranco Ravasi. Per la
mia edizione, Linotipia torinese, Arti Grafiche Rosada.
JEANNIÈRE, ABEL, Antropologia sessuale, in-16, p. 187, br. ed.
Fa parte di “Una caro”, “collana di problematica sessuale e matrimoniale”. Titolo
originale: Anthropologie sexuelle, Aubier, Editions Montaigne, Paris. Traduzione di
Elena Quarelli. Lunga introduzione dell’Autore, antropologo, sociologo, professore di
filosofia presso l’Institut Catholique e autore di importanti libri editi tutti da Aubier,
editore rigidamente ortodosso che mai pubblicò un libro senza Imprimatur (compreso
questo). “E’ il mio – scrive l’A. – un saggio di ricerca razionale, un abbozzo metodico
di una riflessione fondata sulla relazione personale dei sessi, che s’imbatte in altre
riflessioni e via via le esamina”. In realtà si tratta di opera profonda, articolata e
complessa, ma che risente eccessivamente dei dibattiti confusi e velleitari dell’epoca.
Copertina Studio Bergadano. Linotipia torinese, Arti Grafiche Rosada.
AUBRY, ANDRÉ, È finito il tempo della liturgia?, in-16, p. 142-(2), br. ed.
Collana “Il chicco di senape” n. 11. Titolo originale: Le temps de la liturgie est-il
passé? Editions du Cerf, Paris. Traduzione di Paolo Traniello, allora mio segretario,
che in una nota finale annuncia come già uscito un proprio lavoro, Pace con la
Chiesa, che in realtà uscirà nel ’72. Prefazione dell’A. Tre parti: Prima: “Culto o
Liturgia?” Il peso del passato; il culto cristiano; storia sacra e liturgia; bibbia e
liturgia. Seconda: “Rito e vita”; Uno sguardo alla situazione attuale; crisi nel sacro;
civiltà tecnica e mondo liturgico. Terza: “Oggi”; Segni sacri e segni dei tempi a
proposito dei canoni; il pane e la libertà a proposito delle liturgie domestiche; una
lingua liturgica?; il futuro della liturgia. Libro di vivo interesse per le tematiche, le
speranze, le realizzazioni, le delusioni. Copertina Studio Bergadano. Linotipia
torinese, Arti Grafiche Rosada.
BARREAU JEAN-CLAUDE, La ri-conoscenza o che cos’è la fede?, Prefazione di
Ettore De Giorgis, in-16, p. 88, br. ed.
Collana “Il chicco di senape” n. 13. Titolo originale: La reconnaissance, ou que’estce-que la foi?, Editions du Seuil, Paris. Traduzione di Alberto Barbero. Le undici fitte
pagine di quella discussa ma vibrante e problematica persona che fu Ettore De
Giorgis meriterebbero da sole una ri-proposta, tanto sono attuali. Il testo del B., poi,
sacerdote e autore fortunatissimo di La foi d’un païen (trad. it. Morcelliana, 1968) è
un forte richiamo al dialogo fra cristiani ed atei e alla necessità di un nuovo
linguaggio nell’evangelizzazione (che francamente non è ancora apparso neppure
oggi); in più distingue nettamente fra “conoscenza” e “ri-conoscenza”. La prima non
è solo un’operazione intellettuale, ma soprattutto relazione ed esperienza di vita, ed
interessa tutti; la “ri-conoscenza” è l’atto proprio del credente, ossia è conoscenza
cosciente e riflessa. Ottimo libro, acuto e profetico. Copertina Studio Bergadano.
Linotipia torinese, Arti Grafiche Rosada.
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GENTILONI SILVERI, FILIPPO, Povertà e potere, in-16, p. 88, br. ed.
Collana “Intervento”. L’Autore (1924) mi fu presentato da Luigi Rosadoni.
Giornalista e saggista di vaglia, in questo breve saggio tocca un tema che già nel ’69
cominciava ad affacciarsi: l’accantonamento del tono contestatario sul tema “povertà
e potere” per un recupero di una povertà genuinamente evangelica: non solo dal
prestigio, ma dalle ideologie, dai condizionamenti sociali, dallo stesso
“aggiornamento”. Non si tratta – si legge nel retrocopertina – di sminuire l’impegno
del cristiano nel mondo, ma di ridargli quel timbro “diverso” che lo fa critico nei
riguardi di ogni fariseismo, da qualsiasi parte provenga, di ogni potere, da qualsiasi
parte si manifesti, di ogni ricchezza che sia autosufficienza e tranquillità. Bei tempi
quando si avevano inviti convinti e ficcanti di questo tipo... Libretto stimolante e
vivo. Copertina Studio Bergadano. Linotipia torinese, Arti Grafiche Rosada.
FORMAZ, CASIMIR, Signore, insegnami a soffrire. Diario di un prete che muore
di cancro, in-16, p. 126-(2), br. ed.
Appartiene a “Una ragione per vivere”, collana di meditazioni e scritti spirituali.
Titolo originale: A l’école du Christ souffrant, Editions du Grand Saint Bernard,
Martigny. Traduzione italiana a cura delle stesse edizioni. Breve premessa di mia
mano, fra le migliori anche perché esattamente rispondente a quello che provo oggi, a
quarant’anni di distanza. Casimir Formaz (1939-1967), canonico regolare del Gran
San Bernardo, è fra le persone i cui scritti mi hanno colpito più a fondo. Coprono un
arco di tempo molto breve: sei mesi, la distanza di tempo dalla comparsa del cancro
alla gola a due mesi prima della sua morte. Non furono scritte per essere pubblicate
(benché ottennero poi gli elogi del Card. Journet, di François Mauriac, di Henri De
Lubac e altri), non contengono episodi di singolare rilevanza, le stesse annotazioni
spirituali non hanno spunti di particolare originalità. Eppure nascono da una fede
realmente “povera”, di bimbo, che sa che l’abisso che lo attende è solo apparente
perché egli ha posto la sua mano in quella del Signore. Benedico chi mi consigliò
questo libro, che ebbe un grande successo (probabilmente fu don Barra) e benedico i
canonici del Gran San Bernardo che me lo offrirono in semplicità e fiducia. L’ho
riproposto per una riedizione. La meriterebbe più di qualunque altra attuale panzana.
Copertina Studio Bergadano, la prima di una fortunata serie appartenente alla collana
“Una ragione per vivere”. Linotipia torinese, Arti Grafiche Rosada.
BARTH, KARL, Uomo e donna, Edizione italiana a cura di Carmine Benincasa, in16, p. 244, br. ed.
Collana “Teologia in cammino” n. 5. Titolo originale: Mann und Frau, Siebestern
Taschenbuch Verlag, München und Hamburg. Traduzione di Aniceto Molinaro. I
testi qui raccolti appartengono al vol. III/4 della celeberrima Die Kirchliche Dogmatik
del grande teologo di Basilea. Indubbia l’importanza e la profondità del testo, molto
denso e perciò da me fatto comporre – cosa insolita – in parte in c. 9/10 e in parte
addirittura in c. 7/8. Perfetta la traduzione del Molinaro. Dal retrocopertina: “E’
un’opera severa ma non corrucciata, che dietro la serrata argomentazione fa spesso
intravedere un sorriso. Per questo sarebbe opportuno che, anche se si tratta di pagine
impegnative, non restassero fra mano degli specialisti ma venissero meditate da
quelle coppie di laici ecc.” In realtà l’opera, fra quelle di cui mi vanto, non ebbe
grande esito. Copertina Studio Bergadano. Linotipia torinese, Arti Grafiche Rosada.
LAGRANGE, BRUNO, Un prete diverso, in-16, p. (80), br. ed.
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Collana “Il chicco di senape” n. 12. Titolo originale: Un autre prêtre, Ed. du Cerf,
Paris. Traduzione di P. Bruno Ducoli. Premessa firmata L’Editore, ma probabilmente
di Luigi Rosadoni. Lo deduco dalle righe finali: “Un principio della Chiesa primitiva
molto caro a Lagrange suona così: ‘Ciò che concerne tutti dev’essere discusso da
tutti’. Ora, la questione del prete, del prete del futuro, di ‘un prete diverso’, ci
riguarda tutti. Questo prete diverso sarà espressione di una Chiesa diversa e
testimonianza ad un uomo diverso, l’uomo secondo lo Spirito di Cristo...” Certo, non
si mancava di sogni, in quegli anni. Molto amico di Marc Oraison, Bruno Lagrange
ancora nel 2002 ha pubblicato un Dictionnaire historique des saints di buon successo.
Copertina Studio Bergadano. Linotipia torinese, Arti Grafiche Rosada.
EVOY, JOHN J., s.j. – CRISTOPH, VAN F. s.j., La “vera donna” nella vita
religiosa. Spunti di meditazione per Religiose, in-16, p. 260, br. ed.
Non in collana. Titolo originale: The real woman in the religious life, Sheed and
Ward, New York. Traduzione di Laura Vagliasindi. Uno dei primi libri per Religiose
da me edito, se si escludono i due precedenti di A. Pronzato: un settore che mi fu
sempre caro perché trascurato e nel quale cercai, quando possibile, di pubblicare
stimoli di rinnovamento, consolazione, vitalità. E’ il caso di queste pagine, che ebbero
un discreto anche se lento successo. In esso, oltre ai classici obbedienza-castitàpovertà, s’insiste sui problemi che oppongono le “nuove” alle “vecchie generazioni”,
che quasi si sciolgono come neve al sole quando c’è da parte di tutti rispetto
reciproco, lealtà, franchezza – quando cioè il “discorso si fa tra donne autentiche, non
fra ‘vecchie bambine’”. Bella copertina Studio Bergadano. Linotipia torinese, Arti
Grafiche Rosada.
ETAVARD, PAULETTE, La tua avventura d’uomo. Educazione sessuale e affettiva
degli adolescenti, in-16, p. (112), illustr. n. e f.t., br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 33. Titolo originale: Amour et vie, SPER Editions,
Paris. Traduzione di Lidia Giaccaria. Forse per ridurne la mole e tenerne basso il
prezzo il libro ha, stranamente, un’altezza di pagina del tutto esagerata rispetto agli
altri. Sedici tavole fotografiche fuori testo illustrano queste pagine di una educatrice
notissima in Francia, che nel ’65 aveva scritto un libro di enorme successo, Maman
d’écoliers. Prima di essere una psicologa, l’A. è una mamma che parla ai suoi figli.
Libro di efficacia, delicatezza e franchezza esemplari. Copertina Studio Bergadano.
Linotipia torinese, Arti Grafiche Rosada.
BUSCHMANN, WILHELM., Che cosa, come, quando. Guida pratica
all’educazione sessuale dei giovani per genitori, sacerdoti, educatori, in-16, p. (76),
br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 32. Titolo originale: Das geht Eltern und Erzieher an,
Lahn Verlag, Limburg. Traduzione di Giovanni Orlando. Mia Premessa. Basato sulle
celebri direttive date dall’episcopato tedesco per l’introduzione dell’educazione
sessuale nelle parrocchie, è la testimonianza della sensibilità di una Chiesa al
problema. W. Buschmann, autorevole conoscitore delle questioni pedagogicosessuali, si rivolge in modo particolare ai parroci, genitori, educatori. Per quei tempi
si trattava di una guida breve ma autorevole e sicura. Oggi, forse, il problema non si
pone neppure più. Altri tempi, altri diseducatori. Copertina Studio Bergadano.
Linotipia torinese, Arti Grafiche Rosada.
BERTETTO, DOMENICO, Il magistero mariano di Papa Giovanni, in-16, p. 168,
br. ed.
47
Non in collana. Mia premessa. Domenico Bertetto era un salesiano, ma non ricordo il
motivo per cui gli pubblicai questo libro, così dissimile dagli altri di quei momenti.
Forse la risposta sta in una frase della mia premessa: “Se l’abitudine di complicare le
cose cela molto sovente idee poco assimilate, la vera, autentica semplicità interiore è
sempre indice inconfutabile di ‘sapienza’”. Di qui l’opportunità di riprendere, in una
sintesi ampia ed articolata, i documenti del magistero mariano di Papa Giovanni, i
testi dei suoi importanti messaggi e delle sue più calde testimonianze sul mistero di
Maria. Copertina molto bella dello Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
LORIA, JEFFREY H., Datti da fare, Charlie Brown, con la collaborazione di Pat
K. Lynch e Susan Newman, in-16, p. (136), br. ed.
Non in collana, ma a p. 2 cominciano ad apparire, sotto la voce “umorismo”, i primi
otto volumi di una serie che si allungherà nel tempo. Titolo originale: What’s it all
about, Charlie Brown?, Holt, Rinehart and Winston, New York. Contratto stipulato
tramite l’ALI. Traduzione di Claudio Bertolotto. Non potevo certo lasciarmi sfuggire,
sull’onda del successo de Il Vangelo secondo Charlie Brown di pochi mesi prima,
questo secondo volume ricco di “strips” dei “Peanuts”. A proposito delle quali strisce,
si noti che sia per questo quanto per il precedente ed i futuri volumi i fumetti furono
tutti riscritti da noi e, materialmente, da Bergadano o altri. Un lavorone enorme, ma
incombeva sempre la possibilità d’incorrere nelle ire della Milano Libri, che su tutto
ciò che concerneva Charlie Brown & Co. esercitava una ferrea sorveglianza. Anche
questo libro fu accolto con grandissimo successo. Copertina Studio Bergadano con
disegni di Schulz. Arti Grafiche Rosada. Tutte le strisce furono eseguite in
zincografia.
AUXILIA, ANNA MARIA, Vieni sempre, Signore. Proposte, esperienze, preghiere
per il Natale, in-16, p. 144-(4), br. ed.
Apre una nuova serie dal titolo “L’annuncio”, “collana di proposte esperienze sussidi
per l’annuncio del Vangelo agli uomini d’oggi”. Per inquadrare bene questo prezioso
volumetto e valutare la grande esperienza psico-pedagogica di questa mia
straordinaria amica, vds. la scheda del suo volume Com’è grande il tuo nome su tutta
la terra, del 1967. Vieni sempre, Signore, più volte ristampato, è stato riproposto
recentemente (2008) dalla editrice Effatà, con alcuni aggiornamenti ma in forma più
breve, tale è la sua modernità e la piena rispondenza al suo assunto. Attualmente
infatti non solo i bambini ignorano il senso profondo del Natale, ma lo ignorano
altresì gli adulti. E’ un libro veramente unico nel suo genere, frutto di incontri fra
educatrici, religiose, mamme, sacerdoti tenuti in Torino per iniziativa dell’allora
“Centro di Padagogia religiosa” e dell’Unione Donne di Azione Cattolica. Copertina
Studio Bergadano. Linotipia torinese, Arti Grafiche Rosada.
AA. VV., Fede è rivoluzione. Dalla teologia della rivoluzione all’esperienza
rivoluzionaria, in-16, p. (192), br. ed.
Collana “Intervento”. Titolo originale: Christianisme et révolution, Lettres, Paris.
Traduzione di Vittorino Merinas. Le “ragioni di questo libro” sono espresse da J.
Neffa e J. Costa. Mia breve premessa, che termina significativamente così: “Ci è
parso che valesse la pena di offrire queste pagine a coloro che amano pensare quel
tanto che permette di capire la propria storia senza che venga loro sottratto il tempo di
viverla”. Si tratta infatti di testimonianze di uomini “che hanno scelto di pagare di
persona... uomini nella mischia... gente che si sente e si fa solidale con la storia, che
non ha schemi e dottrine aprioristici da difendere... ma solo una grande tensione per
realizzare una vita che è fede ed una fede che si fa vita”. Tra gli Autori: E. Blanc, P.
48
Blanquart, F. Biot, J. Cardonnel, G. Casalis, M. de Certeau, J. Chatagner, R. Concatti,
G. Hourdin. R. Las Casas, R. de Montvalon e altri. Copertina Studio Bergadano. Arti
Grafiche Rosada.
DE FOUCAULD, CHARLES, La preghiera del povero. Testi inediti. Prefazione di
Jean Daniélou, in-16, p. 176, br. ed.
Fa parte della collana “Il sudore di Dio”. Titolo originale: Contemplation,
Beauchesne et Ses Fils, Paris. Traduzione di Luigi Rosadoni e sua breve ma intensa
premessa. Nella prefazione, padre Daniélou ringrazia Henri de Foucauld per aver
concesso la pubblicazione di questi testi inediti. Sottolinea poi: “La preghiera di de
Foucauld è la preghiera del povero, dei poveri di Gesù Cristo. Ciò che colpisce in
queste annotazioni è la loro semplicità e la loro umiltà. Tutti gli schemi cadono. C’è
soltanto il cuore, nel senso agostiniano del termine. Dal fondo della propria oscurità,
l’anima si rivolge a Dio confessando umilmente la sua miseria. Essa rinuncia a tutte
quante le sue pretese. Essa si affida unicamente al suo Creatore. Essa brama di
unirglisi. E cerca nell’obbedienza la liberazione da tutte le schiavitù. C’è qui un
suono che non inganna: quello dell’autenticità spirituale”. Rosadoni (che di De
Foucauld aveva tradotto le Opere spirituali) sottolinea “l’esperienza, in fratel Carlo,
della totale fiducia in Dio, dell’abbandono perfetto alla sua volontà, intesa non solo
come orientamento della vita del singolo ma anche come volontà salvifica universale,
come progetto per la redenzione del mondo”. Opera fra le mie più povere ma più
importanti e più care. Fu ristampata nel ’70, nel ’72 e nel ’74, per una tiratura
complessiva di 11.000 copie. Copertina di Luigi Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
NISIN, ARTHUR, Storia di Gesù, in-8 gr., p. 392, rilegatura in t. tela,
sovracopertina a colori plastif.
Fuori collana. Mi lasciai tentare a pubblicare questa grossa opera, oltre che dal titolo e
dal contenuto, più che dalla notorietà dell’Autore, dal prestigio dell’editore, quel M.
Flamand delle Editions du Seuil con cui avevo avuto numerosi contatti personali in
occasione dell’“affaire Teilhard de Chardin” e che raramente sbagliava un colpo.
Questa volta l’opera, accuratamente tradotta da Dino T. Donadoni, stampata su carta
patinata e presentata in forma a dir poco sontuosa (per le mie edizioni, s’intende),
fece cilecca. Diversamente dal solito, l’indice precede il testo, che ha una
introduzione dell’Autore. Di qui si può capire come egli stesso, biblista di vaglia, non
si proponesse di scrivere una “vita di Gesù”, bensì una “storia”, cioè una narrazione
in strettissimo contatto con i testi evangelici che iniziasse – come poi in seguito molti
fecero – con la Resurrezione. Qualcosa evidentemente non funzionò. Pur
documentatissima e aggiornatissima, l’opera non suscitò particolare interesse tra gli
esperti e tanto meno fra il pubblico. E’ proprio vero che “habent sua fata libelli”...
Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada. L’anticipo allora versato sui
diritti d’autore fu di ben 450.000 Lire.
BARRA, GIOVANNI, Una donna per tutti i tempi. Santa Maria Eufrasia Pelletier,
fondatrice delle Suore del Buon Pastore, in-16, p. (172), br. ed.
Collana “Profeti nuovi” n. 9. Una tav. fotografica fuori testo (ritr. della Santa). Mia
breve premessa. Buona biografia, articolata in 13 capitoli, una selezione dei pensieri
della Pelletier, un capitoletto molto azzeccato su “La testimonianza di Madre Pelletier
alla luce del Concilio” ed alcune pagine dall’epistolario. L’opera fu su ordinazione e
mi procurò un certo sollievo economico in un anno in cui forse esagerai nel
pubblicare troppo e con troppa passionalità. Copertina Studio Bergadano. Linotipia
torinese, Arti Grafiche Rosada.
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MAURIER, HENRI, Teologia del paganesimo, Prefazione di Jean Daniélou, in-16,
p. 336, br. ed.
Fuori collana. Titolo originale: Essai d’une théologie du paganisme, Editions de
l’Orante, Paris. Traduzione a cura dell’Ufficio Studi della Casa di Carità Arti e
Mestieri, Torino. Libro importante e molto in anticipo sui tempi. Chi sono infatti i
vecchi e nuovi pagani? Com’è possibile tentare con speranza di frutto un adattamento
della catechesi, della liturgia, dei contatti se mancano criteri semplici e solidi che
permettano di evitare il duplice scoglio del relativismo religioso e del sincretismo?
L’Autore porta in queste dense e documentate pagine la sua lunga esperienza di
missionario; esse non restano perciò ad un livello astratto ma sono dense di
indicazioni pratiche e di suggerimenti operativi, vero strumento di base per una
pastorale missionaria completamente rinnovata. Copertina Studio Bergadano. Arti
Grafiche Rosada.
NESTI, ARNALDO, Il prete in crisi nella società, in-16, p. 64, br. ed.
BARRA, GIOVANNI, Il prete e il celibato, in-16, p. 64, br. ed.
DORSANIO, JACOPO (pseud. di Luigi Rosadoni), Il prete e la confessione, in-16,
p. 64, br.ed.
TAREL, MAX (pseud. di Paolo Traniello), Il prete e l’educazione giovanile, in-16,
p. 68, br. ed.
Sono gli ultimi quattro opuscoli della Collana “Prete oggi” (vds. 1968, in fine), tutti
confezionati in casa editrice, se si esclude il contributo di don Nesti. Paolo Traniello
era infatti in quei mesi mio segretario. Il contributo di don Barra reca a p. 4 questa
importante annotazione: “Il presente lavoro ha tratto lo spunto e parte
dell’argomentazione da una conferenza tenuta da Mons. Michele Pellegrino,
Arcivescovo di Torino, cui va il ringraziamento dell’Autore e dell’Editore”.
Conoscendo don Barra, viene spontaneo chiedersi dove sia il suo contributo, su un
tema che non lo esaltava di certo. Significativo invece il testo di don Rosadoni,
sempre convinto dell’importanza della confessione. Copertine identiche a quelle della
prima serie. Stesso grafico, stesso stampatore.
ROSADONI, LUIGI, I cattolici USA, ovvero la celebrazione della vita, in-16, p.
232, br. ed.
Collana “Intervento”. Dedica dell’A.: “A Zippy e Zappy (al secolo Dianne Connelly e
Robert M. Dugan) nel cui amore ho tuffato la mia penna”. La “Premessa dell’editore,
ovvero ogni medaglia ha il suo rovescio” non è mia ma di Rosadoni, il quale, dopo un
viaggio negli Stati Uniti, stese questo “reportage”, frutto di colloqui ed interviste
condotte a contatto immediato con l’ambiente americano. “Sotto una realtà tutta
vibrante e protesa verso rinnovamenti autentici, sotto un’atmosfera schietta e libera da
compromessi e paure, nella pienezza di un impegno totale – avverte l’A. – traspare a
volte una realtà meno genuina, dove a dogmatismo si oppone dogmatismo, a
intolleranza intolleranza, e dove si tenta di supplire a una carenza teologica di fondo
con apporti sovente ingenui e limitativi”. Si tratta comunque di un documento raro,
forse unico, scritto da un italiano sulla situazione cattolica americana degli anni ’70,
ricco di notizie, nomi, informazioni, movimenti etc. altrimenti irreperibili. Copertina
Studio Bergadano. Linotipia torinese, Arti Grafiche Rosada.
FIORENTINI, ELISABETTA, Una nuova donna per un nuovo matrimonio, in-16,
p. (172), br. ed.
50
Collana “Una caro”. Mia breve premessa. Mi vanto di aver scoperto e lanciato io il
primo libro di Elisabetta Fiorentini (1933-1996), allora giovane insegnante di Argenta
(Ferrara). Bruna, clamorosa nelle manifestazioni, nel parlare e nel pensare, fu molto
cara a me e mia moglie. Schietto, pungente, appassionato – scrivevo – questo libro
mette a nudo l’ipocrisia di troppi matrimoni ed indica con chiarezza la via esigente e
chiamata a realizzarsi nell’unione dell’uomo e della donna secondo il disegno divino.
Arricchito da molteplici testimonianze, è anche una denuncia delle allora pesanti
responsabilità ecclesiali (mancanza di una educazione all’amore, inflazione
sacramentaria, persistente misoginia ecc.). Il libro fu all’origine di una cara amicizia e
di una profonda stima reciproca, che si concretizzò l’anno seguente con la
pubblicazione de Se la scuola non muore, piccolo capolavoro di una pedagogista fra
le migliori che l’Italia abbia avuto in quegli anni. Tipografia Studio Bergadano. Arti
Grafiche Rosada.
51
1970
LAMBERT M. e P., Parlami d’amore. Guida al dialogo fra giovani ed adulti sui
problemi del sesso e dell’amore, in-16, p. (272), br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 43. Titolo originale: Des jeunes parlent... Les Editions
Ouvrières, Paris. Traduzione di Jacopo Dorsanio (pseud. di Luigi Rosadoni). Il libro
non è un trattato di educazione. E’ la risposta a un interrogativo: quali sono i rapporti
fra ragazzi e ragazze? In queste pagine parlano i giovani e parlano i genitori cosicché
i genitori possono ascoltare i giovani ed i giovani i genitori. Il libro, nel quale
intervengono anche insegnanti, sacerdoti ed educatori in genere, fu un buon
contributo al dialogo fra generazioni ed ebbe un discreto esito. Copertina Studio
Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
TRIGONA, LINA, Una ragione per vivere. Presentazione di Ernesto Balducci, in16, p. (288), br. ed.
Fuori collana. Una nota a p. 4 recita: “La traduzione delle lettere originariamente in
lingua inglese è di Neri Farina Cini”. Pubblicato dietro forte insistenza di padre
Balducci, questo libro – formato interamente di lettere – su cui avevo forti dubbi,
ebbe esito largamente positivo, stante la straordinaria statura dell’Autrice. Lina Farina
Cini (1880), sposata nel 1903 col marchese Trigona da cui ebbe cinque figli, dalle
singolarissime doti umane e cristiane, seppe tessere intorno a sé una trama di amicizie
la cui ampiezza lascia sbalorditi: da Padre Auguste Valensin, il grande amico di
Teilhard de Chardin, al can. E. Magri, da P. Domenico Bassi a Padre Bozzetti, da
Gaetano Salvemini a Angiolo Orvieto a Pio Rajna, da Charles Morgan a John
Galsworthy, da Padre Sertillanges a Bruce Marshall, Ada Negri, Tommaso Gallarati
Scotti, Guido Manacorda, Evelyn Waugh, Jacques Maritain, Somerset Maugham,
T.S. Eliot, Giuseppe Prezzolini, Albert Schweitzer ecc. Le dodici pagine di
presentazione di Balducci non illuminano solo in modo magistrale la figura di questa
mistica eccezionale, coltissima, di grande apertura spirituale, vero punto d’incontro
fra gli uomini di genio o d’amore, ma ci danno di Balducci un ritratto inusuale e
insospettabile. Un’opera di cui sono tuttora fiero e felice. Copertina Studio
Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
GUILLOIS, MINA e ANDRÉ, Lo Scacciapensieri. 2000 storielle per affondare
quotidianamente la malinconia, in-16, p. 356, br. ed.
Fuori collana, ma già vengono indicati, a p. 2, i volumi della “serie umoristica”.
Titolo originale: Les quatre saisons du rire, Librairie Arthème Fayard, Paris,
prestigiosa casa editrice presso la quale i due Autori (collaboratori, fra l’altro, del
“Canard Enchaîné” e de “L’Équipe”) pubblicarono una serie impressionante di libri
umoristici. Traduzione di Lidia De Blasi Giaccaria. Il pretesto della divisione in
stagioni offre il destro alla celebre copia di sbizzarrirsi in una mitragliata davvero
impressionante di storielle di ogni tipo, sempre calibrate e misurate, senza la minima
volgarità. Tempi di un umorismo fecondo forse perché pulito. Si narra che, ai tempi,
Mina e André Guillois avessero nei loro cassetti più di 250.000 storielle. Bella
copertina dello Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
BARRA, GIOVANNI, Don Orione, in-16, p. (312), br. ed.
Collana “Profeti nuovi” n. 11. Sulla figura di questo santo piemontese ed i suoi
rapporti con la mia Casa editrice c’è un po’ di sovraffollamento. Don Barra scrive il
suo Don Orione nel 1970. Giorgio Papàsogli mi scrive la sua Vita di Don Orione, con
una prefazione del Card. Giuseppe Siri, nel 1974 (quarta edizione nel 2004). Di don
52
Alessandro Pronzato pubblico Don Orione, il folle di Dio nel 1980. Insomma, troppa
grazia San Luigi Orione. Ma grazie infinite perché gli orionini, con generosità, in tutti
questi casi, assorbirono molte copie delle svariate biografie. E dire che a Tortona io
sono stato solo un’unica volta e niente affatto per don Orione. Si vede che mi aveva
in simpatia, da buon alessandrino dal volto e dal fisico incredibilmente simili a quelli
di mio suocero Ernesto Monferini. La biografia di Don Barra, d’altro canto, è fra le
migliori e più sentite del mio amico-complice. Grazie anche a lui. Copertina Studio
Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
KOCHER, HÉLÈNE (a cura di), Io sono con voi (per coloro che soffrono), in-16,
p. (112), br. ed.
Non in collana. Titolo originale: Avec vous - pour ceux qui souffrent, Editions Labor
et Fides, Ginevra, traduzione di Jacopo Dorsanio (pseud. di Luigi Rosadoni). Breve
premessa mia. “Io sono con voi” è il messaggio di speranza che il Signore ci ha
lasciato. In queste pagine tale messaggio viene riproposto, oltre che dalla viva Parola
di Dio, attraverso le mille risonanze che esso ha creato nel cuore di poeti, scrittori,
santi e gente semplice come noi. Un breve pensiero al giorno per tutti i giorni
dell’anno. In fine “indice per argomenti”. Dedicato a quanti soffrono di mali fisici, di
prostrazioni morali, di angosce spirituali, per un lutto, del terrore della morte, della
solitudine, della difficoltà di comunicare con altri, è il piccolo prezioso strumento di
consolazione e speranza di questa delicata scrittrice di Losanna. Da riproporre.
Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
JORENS, M. (l’Abbé), “Non voglio più andare a messa “. I giovani di fronte alla
crisi religiosa, in-16, p. 56, br. ed.
PIVETEAU F. D. - JEAN M., L’equilibrio affettivo dei giovani durante la scuola,
in-16, p. 64, br. ed.
GRABER DUVERNAY, M. T., I giovani discutono la famiglia, in-16, p. 56, br. ed.
GUINCHAT M. (l’Abbé), La verità dei genitori e la verità dei figli, in-16, p. 52, br.
ed.
Questi volumetti sono rispettivamente i n. 44, 45, 46 e 47 della “Biblioteca della
gioventù”, editi tutti dal Centre Catholique d’éducation familiale, Paris, e tutti tradotti
da L. Rosadoni con il solito pseudonimo di Jacopo Dorsanio. Ad ognuno di essi
Rosadoni ha apposto una bella premessa firmata l’editore, ma di sua mano. I libretti
volevano inaugurare una nuova serie della “Biblioteca della gioventù”, con lo scopo
di facilitare lo scambio di idee e di esperienze fra genitori e figli, fra educatori e
giovani, ma si fermò a questo primo esperimento. Scopro sbalordito che l’Autore del
primo libretto, in frontespizio, è indicato col nome “Abbé R. Jones”, il che starebbe a
significare il più colossale refuso di tutta la mia carriera editoriale, anche perché me
ne accorgo solo adesso, a quarant’anni di distanza... Tutte le copertine hanno una loro
affinità grafica (fotografie sgranate) e sono dello Studio Bergadano. Arti Grafiche
Rosada.
BLED, SUZANNE (a cura di), Claudia, diario di una ragazza d’oggi, Prefazione di
Jean-François Six, in-16, p. 179, br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 35. Titolo originale: Claude, journal d’une jeune
d’aujourd’hui, Editions Saint-Paul, Paris. Traduzione di Lidia Giaccaria. Breve ma
succosa prefazione di uno degli uomini più spirituali di Francia di questo periodo.
Lunga presentazione di J. Deledicque, che fu il sacerdote che vide nascere la
vocazione di Claudia, nata nel 1940, divenuta Piccola Sorella di Gesù e morta a
Gerusalemme il 23 ottobre 1964, a venticinque anni. E’ sepolta sul Monte degli Ulivi.
53
Il libro presenta le sue riflessioni e i suoi scritti che sono indice, come nota J. F. Six,
di tutto un mondo interiore in piena evoluzione. “La grandezza di questa giovane è
costituita dall’accettazione quotidiana dei limiti del cuore e dello spirito, grandezza
che consiste nell’accettare la piccolezza del proprio essere di fronte a Dio che è
l’Altro”. Buon successo. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
ZARRI, ADRIANA, Il grano degli altri. Meditazioni sull’Isolotto, in-16, p. (132),
br. ed.
Collana “Intervento”. “Questo libretto, modestissimo, nasce dal bisogno di una
chiarificazione – scrive la Zarri nella premessa – e di una testimonianza di fede... La
sua origine è poveramente giornalistica e la struttura ne conserva le tracce. Non ho
neanche cercato di cancellarle: avrei travestito delle pagine legate alla cronaca,
imponendo loro degli indumenti fuori misura... Non narro le vicende dell’Isolotto, le
dò per scontate e ne prendo solo l’avvio per un commento e una meditazione etc.” In
realtà l’A., citando anche lettere a lei dirette, prende le distanze dall’Isolotto, dove era
stata accolta in modo niente affatto cordiale. Il libro coinvolge in un duro giudizio,
senza privilegi e zone franche per nessuno, la mentalità di “sinistra” e di “destra” del
cattolicesimo italiano di allora (o di oggi?). Documentazione d’interesse storico.
Anticipo di Lire 100.000 a gennaio del ’70. Copertina Studio Bergadano. Arti
Grafiche Rosada.
DELBRÊL, MADELEINE, Che gioia credere, Introduzione di Jean Guéguen.
Prefazione di Guy Lafon, in-16, p. 304, br. ed.
Collana “Il sudore di Dio”. Titolo originale: La joie de croire, Editions du Seuil,
Paris. Traduzione di Lucia Testa. Anticipo di 2000 NF. Quindici fitte pagine
d’introduzione, con notizie e annotazioni, introducono alle poche pagine della
prefazione di Guy Lafon. L’opera è strettamente legata a Noi delle strade, edito
l’anno prima. Attualmente l’Editore Gribaudi Milano cura la pubblicazione dell’opera
omnia della Delbrêl. Fondamentale era accorgersi della sua figura allora. Circa
l’ateismo, si rifletta su questa considerazione: “Questa negazione solenne di Dio... ci
spinge irresistibilmente a tenerci proprio là dove si dice Dio è morto, e a lasciare
scrivere in noi, sul vivo, il nome di Gesù Cristo, Dio e Salvatore vivente. Ma questo
nome di Gesù Cristo, scritto in noi, scritto su noi, dovrà un giorno – lo si voglia o no
– diventare pubblicamente il nostro nome”. Opera di cui sono fiero. Libro splendido,
non facile se non per chi vi si tuffa appieno. Copertina Studio Bergadano. Arti
Grafiche Rosada.
EFFEL, JEAN. ...e Dio creò l’Uomo e la Donna, in-24, p. (176), rilegato con
sovracopertina plastificata con alette.
Fuori collana. Titolo originale: Il créa l’Homme et la Femme, édit. Denoël, Paris.
Segue di pochi mesi (viene indicato come “finito di stampare” il 15 marzo ’70) ...e
Dio creò il cielo e la terra... Anticipo di 2000 NF. Una edizione di formato
lievemente maggiore fu fatta nel 1988. Tutte le vignette, come per il primo volume,
furono in zincografia. La traduzione è mia e dei collaboratori della Casa editrice. “La
stessa vena poetica – sottolineo nella pagina di apertura – lo stesso ingenuo candore,
la stessa finezza d’idee e di tratto, la stessa saporosa arguzia. Ma in queste pagine
l’amorosa partecipazione di questo Dio che foggia, educa e segue passo passo la sua
creazione si va facendo sempre più intensa: non per niente è in gioco l’uomo (‘l’inizio
del pasticcio’, sogghigna il diavolo)”. Come anticipato, i due volumetti del celebre
umorista ebbero un successo giustamente strepitoso. Rosada ne fece un capolavoro a
stampa.
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COONEY, CYPRIAN, o.s.b., Guida alla teologia contemporanea, in-16, p. (260),
br. ed.
Non in collana. Titolo originale: Understanding the new theology, The Bruce
Publishing Co., Milwaukee. Traduzione di F. Ferrero. Imprimatur dell’Arcivescovo
di Milwaukee. La premessa è firmata l’editore, ma è palesemente di Luigi Rosadoni.
“Un libro illuminante e rasserenante... L’esposizione che traccia questo giovane
benedettino non ci presenta la nuova teologia come un Melchisedec dei nostri tempi,
cioè senza padre né madre né genealogia, secondo quel che dice la Scrittura, ma ce la
mostra nella sua genesi, nei suoi radicamenti culturali e nei suoi rapporti di
coincidenze e di contrasto con la teologia dei secoli recenti... La teologia è sempre
implicata nella vita del credente: o la muove o ne è mossa, o la ispira o ne è ispirata.
Questa interazione tra esistenza e teologia, della quale tanto acuta era la
consapevolezza nei Padri della Chiesa, deve essere da noi riscoperta...” La
bibliografia finale è palesemente indicativa ed è stata stesa da don Rosadoni. Libro
ottimo, “per noialtri italiani, che alla teologia siamo allergici per vizio e per
tradizione”. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
AA. VV., Gruppi misti e educazione alla castità, in-16, p. (96), br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 37. Titolo originale: Des garçons et des filles,
“Aumonier Scouts de France”, Paris. Traduzione di Federico Motta. Fra gli Autori
Daniel Perrot, Xavier Tilliette, Alain Ponsar, Michel Rigal, André Merlaud ecc. In
appendice, per l’ennesima volta, “alcune delle direttive dell’episcopato tedesco circa
la pastorale maschile e giovanile”, con l’auspicio che anche la CEI si muova in tal
senso. Mia premessa. “Le pagine più illuminanti – scrivo – sono a mio avviso quelle
che ripropongono una visione specificamente cristiana della castità... la castità è
purezza del cuore, vale a dire rettitudine delle intenzioni e presuppone quindi
un’educazione del cuore affinché scelga i valori più alti conformandosi al mistero
della Risurrezione e dell’Ascensione, che indica la gravitazione cristica dell’uomo
verso Dio e il suo Regno”. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
ELIA, MEO, Comunità cristiane in faccia al mondo, in-16, p. 320, br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 36. A p. 5: “Dedico queste pagine al Gruppo
Redazionale di ‘Fede e Civiltà’ senza cui non sarebbero nate e alla ‘Comunità
d’attesa’ che Dio ci fa dono d’iniziare in Congo”. Uno dei libri più corposi e più
importanti della “Biblioteca della gioventù”, opera del missionario saveriano già mio
autore in Uomini nuovi per la novità cristiana (1967). “Orientamenti pedagogici” di
quei mesi così scriveva: “Il libro spiega, mediante efficaci esemplificazioni ed
indirizzi concreti, che cos’è la vera comunità cristiana oggi, quali le sue funzioni, i
suoi compiti e le sue realizzazioni specialmente in campo missionario”. Il libro ancor
oggi può servire di verifica circa le infinite ma non sempre centrate attività di
volontariato. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
CONQUET, ANDRÉ, Saper ascoltare. Le regole fondamentali per un buon ascolto,
in-16, p. 96, br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 39. Titolo originale: Savoir écouter, secret d’efficacité,
Editions du Centurioni, Paris. Traduzione travagliata (prima traduttrice Angela
Biedermann, revisione di Bertino e infine di Lidia De Blasi Giaccaria). Tutti i libretti
della serie, d’altra parte, parevano semplici ma richiedevano severa applicazione:
andavano adattati alla mentalità italiana e alle caratteristiche culturali del nostro
paese. Dovevano essere quindi rivisti e corretti con massima cura. “Saper ascoltare è
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suscitare in se stessi quelle capacità di analisi e sintesi, di valutazione e di critica, di
rispetto per sé e per gli altri che ci fanno realmente uomini. Ma ad ascoltare s’impara.
Non è una scienza infusa. Ecco allora il perché di questo piccolo libro, che offre le
prime regole per un buon ascolto”. Ancora adattissimo oggi, quando tutti parlano e
pochissimi ascoltano. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
STRANIERO, GIORGIO, Crisi della presenza e tecniche di reintegrazione
culturale, in-16, p. 172, br. ed.
Il volume apre una nuova serie dal titolo “Collana di psicologia e antropologia
culturale” diretta (manco a dirlo) da Giorgio Straniero. La serie fu brevissima. Il mio
amico Giorgio, allora trentenne, era molto ambizioso e molto supponente. Si era
specializzato in psico-pedagogia all’Università di Torino “orientandosi – così dice –
verso gli studi antropologici attraverso la mediazione delle ricerche psicoanalitiche
d’avanguardia” (erano i tempi d’oro di Margaret Mead, Fornari, Martino ecc.). Ne è
risultato un libro fortemente intellettualizzato ed oggi di difficile comprensione e
giustificazione. Ma l’amicizia prevalse ed io ricevetti una badilata sui denti...
Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
ORMEA, FERDINANDO, Superamento della morte. Contributo al dialogo fra
credenti e non credenti. Con note di Annette Dozon Daverio. in-16, p. 432, br. ed.
Appartiene alla stessa “Collana di psicologia ecc.” di cui sopra, ma Giorgio Straniero
non c’entrò per nulla. Il prof. Ormea era mio carissimo amico, da tempo impegnato
nella nota questione “Teilhard de Chardin” e insieme a me e alla prof.ssa Dozon
Daverio fondatore a Torino dell’”Associazione Italiana Amici di Teilhard de
Chardin”, delle cui principali opere fu traduttore. Stimato medico, aveva compiuto
studi di specializzazione in dermatologia in Germania, pubblicando nel 1962 un
importante La cute organo di senso. Ordinario di dermatologia all’Università
Cattolica di Roma, si era poi appassionato allo studio dei filosofi moderni. Uomo di
vasta cultura e profonda erudizione, emotivamente fragile, quando gli morì la madre
ebbe una forte crisi dalla quale si risollevò stendendo appunto questo studio sulla
morte, fra i migliori mai scritti in Italia, ignorato sia dal pubblico che dalla critica che
dal mondo accademico. Basta sfogliarne l’indice: Impostazione di una problematica
della morte; Morte, peccato e malattia in Soeren Kierkegaard; La morte quale
fondamentale situazione-limite in Karl Jaspers; La possibilità dell’esistenza umana
quale totalità e l’Essere-per-la-morte: una interpretazione ontologica di Martin
Heidegger; Dal rifiuto all’invocazione: la morte nella riflessione filosofica di Gabriel
Marcel; Jean-Paul Sartre, Albert Camus, Simone de Beauvoir: esperienza della morte
quale fatto puro e quale realtà assurda; L’esistenzialismo, l’angoscia e Teilhard de
Chardin; Psicoanalisi e istinto di morte; L’istinto di morte dopo Freud; la morte in
Hegel; Il marxismo di fronte alla morte; Archeologia e teleologia in Hegel, Freud e
Teilhard de Chardin; Morte a livello biologico e morte a livello umano in Teilhard de
Chardin; Marxisti contemporanei e Teilhard de Chardin di fronte alla morte totale;
Superamento della morte? Il prof. Ormea fu, tra l’altro, consulente del “Segretariato
Postconciliare per i contatti con i non credenti”. Di questa sua opera sono fiero ed
orgoglioso. Vorrei soltanto che qualcuno la leggesse. Copertina Studio Bergadano.
Arti Grafiche Rosada.
MERINAS, VITTORINO (a cura di), Dossier sui seminari, in-16, p. (372), br. ed.
Ultimo volume della collana “Verifiche e confronti”. Mia premessa, dalla quale
traggo queste parole: “...E’ stato forte il timore che il testo altro non fosse che una
raccolta di documenti critici e polemici nei confronti del seminario... E’ stata invece
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una gradita sorpresa il reperire, anche nei documenti più pungenti, non solo un’ansia
di rinnovamento ma anche tracce di indicazioni, spunti di orientamenti concreti e
suggerimenti per il superamento di una fra le crisi più acute del momento... Un’ultima
osservazione: l’A. ha cercato di rendere varia e obiettiva la sua raccolta, ma ha avuto
l’onestà di non nascondere le proprie inclinazioni”. Tutta la terza parte del dossier,
“C’è un domani per il seminario?”, verte verso concrete messe a punto del problema.
Raccolta amplissima (probabilmente unica) di testimonianze ed esperienze della più
vasta e varia provenienza sulla vita, lo studio, la disciplina, la formazione umana,
spirituale e culturale dei seminari italiani del periodo. Al Merinas venne versato un
“forfait” di ben 400.000 lire. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
O’NEIL, ROBERT - DONOVAN, MICHAEL A., Sessualità e responsabilità
morale, Premessa di Gregory Baum, in-16, p. (224), br. ed.
Quinto volume della collana “Una caro”. Titolo originale: Sexuality and moral
responsability, Corpus Books, Washington. Traduzione di Cesare Bianchi, riveduta e
corretta da don Rosadoni. Il primo Autore era allora docente di psicologia
all’Università di Detroit e il secondo cappellano degli studenti cattolici
dell’Università del Michigan. Gregory Baum, teologo tedesco-canadese, incontrerà
col volgere del tempo difficoltà e diffidenze. Gli Autori hanno voluto operare la
saldatura tra i princìpi morali classici e le più sicure acquisizioni psicologiche del
tempo. Di notevole interesse “Gli anni magici”, il primo lungo capitolo, vertente sulla
fanciullezza e la preadolescenza. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
THOMÉ, JOSEF, Il cristiano maggiorenne. La Chiesa cattolica in cammino verso
la maturità, in-16, p. (188), br. ed.
Collana “La Chiesa si interroga”. Titolo originale: Der mündige Christ, Josef Knecht,
Frankfurt am Main. Traduzione dell’ottimo Dante Giovannini. Dalla prefazione
dell’A. alla seconda ediz.: “La prima edizione del libro, scritta verso l’anno 1940,
dopo aver superato le difficoltà frapposte dalla Chiesa, poté apparire nel 1949, con
tanto d’imprimatur vescovile. Nel 1955 fu posto all’Indice... I motivi non mi sono
stati comunicati... Nel contempo si è verificato, tramite Papa Giovanni e il Concilio,
un cambiamento del massimo significato, anche se, per il momento, si tratta solo del
‘principio di un principio’ (Karl Rahner). E’ tempo dunque che appaia una seconda
edizione del libro che si sforza di tenere conto anche dei risultati del Concilio
Vaticano II...” Tra i ringraziamenti, i Signori Professori Josef Ratzinger e Johannes
Neumann (Tubinga), Otto Karrer (Lucerna) e Heinrich Fries (Monaco). Libro molto
importante, in cui l’uscita auspicata da un cristianesimo infantile, di massa, è esposta
– tra l’altro – alla luce della storia del cristianesimo. Le fittissime Annotazioni
bibliografiche finali “si riferiscono per lo più agli anni venti e trenta; la letteratura
post-conciliare è utilizzata solo in piccola parte... ciò dimostra che già in quei decenni
vi erano pionieri del concilio; e vale la pena sottrarli all’oblio”. Concordiamo
pienamente. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
ORAISON, MARC, Che cos’è il peccato?, in-16, p. 95, br. ed.
Collana “Il chicco di senape” n. 14. Titolo originale: Psychologie et sens du péché,
Desclée de Brouwer, Paris. Traduzione di Angela Biedermann. Piccolo ma
importante studio dell’allora notissimo sacerdote-psicologo (1914-1979) che avevo
contribuito a far conoscere in Italia sino dagli anni in cui dirigevo la Casa editrice
Borla. Tra la sana psicologia e la morale cristiana è possibile un dialogo dal quale
emerga che cos’è veramente il peccato, quando è possibile parlare di peccato, come
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avviene il ritorno a Dio e quali sono le condizioni perché questo ritorno sia autentico.
Copertina della collana. Arti Grafiche Rosada.
PIBIRI, RAFFAELE (a cura di), Piccolo breviario dell’amicizia, in-16, p. 152, br.
ed.
Primo dei nostri “Piccoli breviari”, un’idea a metà mia e a metà di don Barra, che
riscossero tutti un grandissimo e perdurante successo. Questo uscì il 1° giugno 1970.
L’esemplare in mie mani è però una ristampa del 1981, ma il libro era ancora in
commercio pochissimi anni fa. Semplice raccolta di riflessioni, giudizi, orientamenti
e preghiere sull’amicizia; un’antologia semplice, ma la nostra formula fu tentata da
parecchi senza l’esito che ebbe presso di noi. Il fatto è che i nostri “Piccoli breviari”
erano alimentati tutti da letture aggiornate, gusto letterario e spirituale, taglio veloce e
concreto, titolazione efficace. Il giovane Padre Pibiri afferrò pienamente le mie
intenzioni. Con lui ebbi una simpatica amicizia e una proficua collaborazione. Dietro
l’intera serie c’era però sempre il “gusto di don Barra”, che avevamo assimilato a
pieno, per le frasi fulminanti, i contenuti sodi, la mentalità giovanile, i testi
paradossali e coinvolgenti. Come capitò a quasi tutti i “Piccoli breviari”, NCHE
QUESTO SUPERò abbondantemente le 10.000 copie di tiratura. Copertina Studio
Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
MOHANA, JOĀO, Psicanalisi per il clero. Guida all’auto-analisi per sacerdoti,
religiosi, vescovi, in-16, p. (268), br. ed.
Fuori collana. Titolo originale: Padres y bispos auto-analisados, Livraria Agir
Editora, Rio de Janeiro. Traduzione di José A. Petean e Angelo De Montis, riveduta e
corretta da Luigi Rosadoni. Non ricordo chi mi abbia consigliato questo libro; certo il
pubblicarlo fu un atto d’impertinenza e coraggio (specialmente per quel vescovi in
sottotitolo) che venne però premiato al di sopra di ogni speranza. Il libro ottenne
ottime recensioni dalle più svariate testate e un buon successo. Merito dell’Autore,
sacerdote brasiliano esperto in psicologia e psicoanalisi ma soprattutto in buon senso,
cordialità e partecipazione ai problemi del clero. “Sono pagine – conclude il
bugiardino di retrocopertina – destinate a sdrammatizzare molte tensioni, a
equilibrare molti scompensi, a far sparire molti complessi, in uno spirito di servizio
fraterno e autenticamente cristiano”. Ricordo lo stupore di quasi tutti i nostri
rivenditori nel ricevere un libro di tal titolo... e nel venderlo come il pane. Copertina
Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
DE GIORGIS, ETTORE, Un barbaro interroga la Cina di Mao, in-16, p. (404), br.
ed.
Collana “Intervento”. Dedica dell’A. ad “André Malraux che primo tra gli occidentali
comprese e amò la nuova Cina”, il che la dice lunga sul colossale granchio che prese
l’Autore, esperto e appassionato di Emmanuel Mounier, e di conseguenza io. La
Rivoluzione Culturale cinese è qui vista come “il culmine di una rivoluzione di
civiltà, la quale si propone come ideale di rifare la società e l’uomo. Per tale motivo
non ha senso l’interpretazione corrente fra noi, per cui si tratterebbe essenzialmente di
una lotta tra fazioni”. Non metto assolutamente in dubbio la buona fede dell’A. e la
generosità delle sue intenzioni. Il libro è un eccellente esempio di come le ideologie
possano sovente trasformarsi in strabici (e strabilianti) paradossi. Una interessante
bibliografia indica gli editori italiani che stavano considerando positivamente il
fenomeno della Rivoluzione Culturale (in primis, com’è ovvio, l’Einaudi). Libro –
ahimé – scritto con straordinaria serietà e, come accade agli intellettuali sovraesposti,
colossale miopia. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
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BORTOLIN, LORENZO (a cura di), Un rabarbaro per il reverendo, in-16, p.
(128), br. ed.
Fa parte della “serie umoristica”. Insistetti a lungo con l’allora giovanissimo Bortolin,
attualmente addetto all’Ufficio Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi di Torino e
diacono permanente, perché radunasse e redigesse questa brillante serie di storielle
“ecclesiastiche”. Avrebbe voluto scrivere qualcosa di serio; ma la sua bontà e
disponibilità erano per me lo strumento del “lieto samaritano”. Le storielle non sono
affatto male. Dice la premessa (mia, come mio fu il poco felice titolo del libro):
“Siamo tutti Reverendi, nel senso etimologico del termine. Guai se ci viene negato
l’ossequio, la considerazione, la stima cui riteniamo di avere diritto. La tristezza
nasce di qui. Ma allora può nascere un pizzico di serenità. Purché ci sappiamo
prendere un poco in giro”. Il libro fu tradotto in lingua spagnola dalle Ediciones
Studium di Madrid. Brillante copertina dello Studio Bergadano. Arti Grafiche
Rosada.
MARINI, EMILIO, Essere madre, dal concepimento ai 6 anni del figlio, in-16, p.
187, br. ed.
Fuori collana. Per l’ing. Marini (vds. Ti dirò la verità, 1966 e Aneddoti editoriali), un
cimento nel quale non aveva la benché minima preparazione. Curiosa, a p. 2,
l’indicazione “di imminente pubblicazione: Atlante di educazione sessuale”. In
effetti, era mia intenzione pubblicare tale atlante, di editore tedesco, ricco di
illustrazioni e disegni; poi prevalse il buon senso, poiché la crudezza dei disegni era a
mio avviso eccessiva e di gusto teutonico. Tale atlante venne pubblicato da Pietro
Marietti. Il libro di Marini è una paternalistica ma onesta e precisa guida al
concepimento, alla nascita del figlio e ai primi anni dell’educazione infantile, rivolta,
precedendo certo i tempi, a papà e mamma insieme. Purtroppo lo stile dell’A. risente
qui eccessivamente della sua età ormai avanzata. Termini come “birboncello”, “una
pupettina”, “il rubinetto per fare la pipì” ed altre amenità del genere giustificano in
parte lo scarso successo del libro. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
CAVANI, LILIANA, “Francesco” e “Galileo”. Due film. Presentazione di Leo
Pestelli, in-16, p. 240, br. ed.
Collana “La parola” diretta da Giorgio Calcagno, n. 3. Tra me e la Cavani, che mi
venne a trovare in Casa editrice, non scoccò alcuna scintilla. Me la ricordo come una
donna dalla singolare presunzione e freddezza. “La Stampa” mi pubblicò, per l’uscita
del libro, l’unico suo intervento. A Leo Pestelli nessuno poteva dire di no. “I copioni
di ‘Francesco d’Assisi” e di ‘Galileo’ di Liliana Cavani affrontano la prova della
lettura e la superano per una loro vitalità intrinseca e una densità espressiva che non è,
per usare il linguaggio dei teorici dello schermo, ‘materia’ filmica ma ‘contenuto
filmico’”. Che cosa volesse dire il buon Pestelli devo capirlo ancora oggi. Ma con i
cinefili bisogna avere pazienza. L’ammirazione è, per loro, l’unica opinione che
tollerano. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada. Libro dall’esito
totalmente negativo (confesso: con mia grande soddisfazione).
BERNANOS, GEORGES, La mia rivolta, a cura di Giovanni Barra, in-16, p. 164,
br. ed.
Fuori collana. Una delle migliori introduzioni di don Barra, di una quindicina di
pagine, ne rivela la sottile “manovra”. Don Barra ne aveva le scatole piene di
contestazione, rivoluzione e via capovolgendo. Mi propose perciò un’antologia, molto
ben fatta, degli scritti più significativi del grande letterato francese in cui, per fare
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presa, si accennasse a una ipotetica “rivolta”. Dal retrocopertina mio: “Il suo
atteggiamento nei riguardi dell’uomo, della fede, della Chiesa, della povertà, della
preghiera, della gioia, rivela idee di razza, che il tempo, lungi dal consumare [B. era
morto nel 1948, ndr], ha tornito, levigato, rese più smaglianti attraverso il confronto
con la realtà attuale di cui egli fu anticipatore... Il fatto è che le idee di B. sono
insieme quelle di un mistico e di un sottile ragionatore, di un uomo di fede antica e di
fede nel futuro, di un ribelle e di un uomo d’ordine, di un orante e di un uomo
d’azione”. Insomma un uomo autentico e un cristiano autentico, di quelli che
piacevano a don Barra e a me. La riproduzione dei brani ci era stata concessa da
Mondadori, Dall’Oglio, Morcelliana, IPL, éd. du Seuil ecc. Copertina Studio
Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
PRONZATO, ALESSANDRO, Coraggio gridiamo. Esplorazioni nell’attualità dei
Salmi, in-16, p. (388), rilegato in t. tela rossa con titolo bianco, sovracopertina
plastificata.
E’ il quinto libro di don Pronzato (il settimo, se si contano gli antologici Il
Guastafeste e Io credo giorno per giorno), fuori collana. In realtà tutti i libri di don
Sandro furono fuori collana perché furono tutti dei fuoriserie. Coraggio gridiamo, per
esempio, uscito nel settembre del ’70, era già in ristampa a dicembre del ’71. Il
volume è dedicato “a tutti gli amici di Porto Azzurro, riconoscente per un incontro
che mi ha permesso di sintonizzarmi immediatamente sulla lunghezza d’onda del loro
grido”. L’A. aveva avuto l’opportunità di celebrare messa su di un altare
improvvisato nel centro del penitenziario di Porto Azzurro dell’Isola d’Elba l’11
maggio del 1969, quella ch’egli chiama “una data fondamentale del mio sacerdozio”.
Splendida la presentazione di Mons. Giuseppe Angrisani, vescovo di Casale
Monferrato, datata 1° giugno 1970. La prefazione dell’A. è invece datata da Pineta di
Sortenna il 26 agosto dello stesso anno, festa di S. Alessandro. Purtroppo, come per
altri pochi libri di don Sandro, si tratta di un’opera monca, in quanto commenta solo i
primi 25 Salmi. Commoventi e significative alcune parole di commento al Salmo 16:
“...In tempo di rivendicazioni vorrei semplicemente rivendicare, da parte mia, il
diritto alla gioia. Sì. Chiedo il permesso di confessare sommessamente, la mia gioia.
Gioia di essere prete in questo momento stupendamente scomodo”. Il che la dice
lunga sia sull’Autore che su molte altre realtà umane di quegli anni. Di mio interesse,
nella nota bibliografica iniziale, è che don Pronzato citi come fonti sia il libro di Anna
Maria Auxilia, Come è grande il tuo nome su tutta la terra sia un I salmi, un
manoscritto di don Rosadoni di cui nulla so. Volume subito tradotto in tedesco da
Verlag Josef Knecht ed in spagnolo da Sigueme di Salamanca. Libro ispirato e
bellissimo, che segna un primo forte avvicinamento di don Pronzato alla Bibbia, al
suo linguaggio e alle sue provocazioni. Sovracopertina Studio Bergadano. Arti
Grafiche Rosada.
DUBAY, WILLIAM H., Una Chiesa per gli uomini. Proposte per una Chiesa più
umana, in-16, p. (188), br. ed.
Collana “Intervento”. Il sottotitolo si trova solo in copertina e non in frontespizio.
Titolo originale: The human Church, Doubleday & Co., inc., Garden City, New York.
Traduzione di Marco Inserillo. Dal retrocopertina di L. Rosadoni: “ William H.
DuBay è un giovane prete di Los Angeles che acquistò improvvisa notorietà nel 1964
per una sua lettera nella quale chiedeva a Paolo VI la rimozione del Cardinale
McIntyre non avendo quest’ultimo preso una chiara posizione in un conflitto razziale.
Cappellano di un ospedale a Santa Monica... McIntyre lo ha sospeso a divinis.
Attualmente fa l’operaio”. E’ da queste pagine che ha avuto inizio il movimento
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internazionale dei “preti e laici solidali”, anche se costoro non hanno accettato tutte le
tesi di DuBay. Di notevole interesse per una decifrazione serena e completa della crisi
ecclesiale degli anni 68-71. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
GOGARTEN, FRIEDRICH, Gesù Cristo svolta del mondo. Preliminari di una
cristologia, in-16, p. (288), br. ed.
Collana “Teologia in cammino” n. 5. Titolo originale: Jesus Christus Wende der
Welt, Gunfragen zur Christologie, J.C.B. Mohr (Paul Siebeck), Tubingen. Traduzione
di Filippo Gentiloni Silveri riveduta da Luigi Rosadoni. A p. 4, “edizione italiana a
cura di Carmine Benincasa e Luciano Tosti”. Premessa all’edizione italiana non
firmata. Libro estremamente importante sotto il profilo teologico, l’ultimo di
Gogarten (1887-1967), di non facile lettura e fortemente intriso di filosofia come tutti
quelli dei teologi tedeschi, soprattutto se evangelici. In sintesi, l’annuncio di Gesù è
tutto incentrato sul rapporto fra l’uomo e Dio, ma questo rapporto è caratterizzato
dalla responsabilità per il mondo e include quindi il rapporto fra l’uomo e il mondo.
Questo recupero dei valori “mondani”, questo rimettere l’uomo di faccia al cosmo
perché risponda di esso – oltre che di se stesso – davanti a Dio, ecco a nostro giudizio
ciò per cui il volume dà una risposta fondamentale. Friedrich Gogarten, Rudolf
Bultmann, Paul Tillich ed Emil Brunner si misurarono tutti con la prospettiva
teologico liberale di Adolf von Harnack. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche
Rosada.
LEFORT, ISABELLE, Adolescente, domani uomo, in-16, p. (148), br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 40. Titolo originale: Adolescent, demain un homme,
SPER Editions, Paris. Traduzione di Lidia Giaccaria, la mia segretaria che in quel
periodo aveva già lasciato il lavoro in ufficio ma continuava la sua collaborazione
esternamente. In fine, per la prima volta, appaiono due pagine di pubblicità di
“sussidi per i genitori”. L’indice (La pubertà; L’adolescente e la vita sociale; La
psicologia dell’adolescente; L’adolescente e la famiglia; L’adolescente e la scuola;
L’adolescente e il lavoro; Quando è il caso di preoccuparsi) e la conclusione: “La
gioventù d’oggi vuole avere a che fare con adulti autentici: chi intende stabilire un
contatto con essa deve avere il coraggio di affrontarla a viso aperto” stanno a
dimostrare che già allora – o forse a cominciare da allora – i genitori tendevano a
fuggire le proprie responsabilità di “educatori” nel senso più completo e meno
gratificante del termine. Ottimo libretto di un’ottima psicopedagogista. In fascetta:
“Se non conoscete più vostro figlio, ecco il libro che fa per voi”. Copertina Studio
Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
BOSQUET, R., Saper studiare. Orientamenti per un lavoro efficace, in-16, p. (104),
illustr., br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 41. Titolo originale: Savoir étudier, Editions du
Centurion, Paris. Traduzione di Angelica Peano. Come tutti gli altri di questa serie
della “Biblioteca della gioventù”, libretto ben congegnato, chiaro, fortemente
educativo. I francesi, in questo, erano (e rimangono) insuperabili. “Non si rimedia
studiando ‘di più’ ma studiando ‘meglio’, organizzando più efficacemente il proprio
tempo, le proprie risorse mentali, il proprio impegno fisico, facilitando il processo
mnemonico, ricorrendo a strumenti sussidiari adatti”: inizia così la presentazione di
tutta quella “metodica dello studio” che attualmente mi appare inesistente. Titoli dei
capitoli: Introduzione; Come avviene il processo intellettuale (Collegare pensiero e
61
azione; Analisi e sintesi; Induzione e deduzione; L’ordine delle operazioni mentali
ecc.); Le quattro operazioni fondamentali dello studio (Comprendere e assimilare
nella lettura; Comprendere e assimilare nell’ascolto; Saper fare un’esposizione scritta;
Saper fare un’esposizione orale); L’organizzazione dello studio; Giovani e adulti di
fronte allo studio. In fine 4 p. di pubblicità sugli altri volumetti della serie. Copertina
Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
TUININGA, MARLÈNE, Le religiose al bivio. Presentazione di Alessandro
Pronzato, in-16, p. (224), br. ed.
Collana “Intervento”. Titolo originale: Les religieuses, Editions Bernard Grasset,
Paris. Traduzione di Jacopo Dorsanio (pseud. di Luigi Rosadoni). L’A., una delle
giornaliste più colte e più brillanti del giornalismo cattolico, visitò conventi, intervistò
a voce o per iscritto centinaia di monache e di suore dall’Italia al Belgio, dalla Francia
alla Gemania, dagli Stati Uniti all’Olanda. Col materiale raccolto, organicamente
rielaborato, compose questo libro, edito da una delle firme più prestigiose
dell’editoria d’oltralpe (che volle 2.500 NF di anticipo...). L’appassionata prefazione
di don Pronzato contribuì al prestigio di questa iniziativa. “Quale bivio? – si chiede il
prefatore. – Il bivio fra la sincerità e l’ipocrisia, tra l’umiltà e una falsa sicurezza, tra
la lettera e lo Spirito, tra il bisturi e il turibolo, tra il coraggio e la paura, soprattutto
tra l’attaccamento al passato e l’oggi di Dio... La vita religiosa ha il compito
insostituibile di ‘anticipare l’aurora’ (Schutz). Altrimenti è il fallimento. Veniamo,
così, collocati di fronte al bivio ultimo e decisivo. O creare o scomparire”. Il libro
ebbe ottima accoglienza fra le giovani generazioni di suore, per lungo tempo.
Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
JEFFERY, GRAHAM, Barnaba, in-16, p. 164, br. ed.
Fuori collana ma chiaramente, come indicato in calce al libro, appartenente alla “serie
umoristica”. Titolo originale: Barnabas, More Barnabas e Even more Barnabas (il
che indica che le vignette apparvero in 3 volumetti diversi), Ure Smith Pty Ltd, North
Sydney, Australia. Come diavolo io sia venuto a conoscenza di questo buffo
personaggio in auge in Australia e creato da un frate francescano, non lo so. L’A. pare
anch’esso essere un frate francescano, ma la cosa non è certa. E’ certo invece il buon
gusto e l’ironia del fraticello Barnaba, che trovano modo di contemplare la realtà qual
è senza abbellirla di pregi che non ha e senza tragicizzare sui difetti che, invece, ha. Il
disegno non ha una particolare originalità, ma non è affatto sgradevole. Il libro ebbe
buon successo. Fu il mio primo libro stampato in offset dalla STIP di Carlo Anzola,
lo stampatore delle mie copertine.
BARRA, GIOVANNI (a cura di) Le più belle preghiere della Bibbia, in-16, p. 144,
br. ed.
Appartiene sicuramente alla “Biblioteca della gioventù” ma non ha numero, anche
perché l’edizione in mie mani è chiaramente indicata come “Nuova edizione” (con la
collaborazione di J. Dorsanio, G. Palaga, N. Fantini, F. Caprioglio, A. Bigio, nomi
che a me non dicono nulla, tranne il primo che è il solito pseudonimo di Luigi
Rosadoni). Il libro ebbe un buon successo: 6.000 copie nel ’70, 2.000 nel ’72, 2.000
nel ’77; 3.000 nel ’79. Era ancora in vendita nel Catalogo Gribaudi Milano del 2010.
Centocinquanta preghiere bibliche tratte dai salmi ma anche dai profeti ed altri libri
dell’antico e nuovo testamento. Il testo iniziale “Per pregare Dio bisogna
immedesimarsi con Dio”, non firmato, è verosimilmente di don Barra. Copertina
Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
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GREENBURG, DAN - JACOBS, MARCIA, Come essere infelice. Guida all’autotortura, in-16, p. 131, illustr., br. ed.
Serie umoristica. Ignoro chi lo abbia tradotto. L’edizione in mio possesso è una
“Nuova edizione ampliata” del 1987 (esiste anche un’edizione del 1989) e consta di
144 p. Il frontespizio recita, oltre al titolo: “Guida all’auto-tortura esperimentata in
proprio ed offerta al pubblico con viva cordialità da D. G. e M. J. ed illustrata da
Marv Rubin”. Il © originale è del 1966; questo è dell’87. Fu edito da Vintage Book,
una sigla nientemeno che della Random House, New York. Lo acquistai dall’Agenzia
Letteraria Internazionale di Erich Linder. Venne fortemente raccomandato a don
Rosadoni da alcuni suoi amici americani. Fu un successo strepitoso e meritatissimo
perché è forse il miglior libro umoristico ch’io abbia pubblicato (la “nuova edizione”
lo ha “gonfiato” e peggiorato). Dal retrocopertina: “Da troppo tempo ti accontenti di
ansie concepite in modo errato e di metodi di autoflagellazione approssimativi...
Queste pagine ti condurranno scientificamente alla Totale Infelicità Personale... Potrai
così vivere una vita dolorosa, insignificante e assolutamente miserabile...” Figurarsi il
mio gaudio: finalmente un libro tutto per me!! Lo fu però per moltissimi altri.
Riproposto oggi forse farebbe cilecca: il livello della considerazione che abbiamo di
noi ha raggiunto vette inattingibili. Copertina Studio Bergadano, utilizzando i disegni
di Rubin. La “nuova edizione” è stata edita dal Nuovo Centrostampa di Leinì.
FIORENTINI, ELISABETTA, Se la scuola non muore, in-16, p. (188), br. ed.
Fuori Collana. Allora giovane insegnante, donna tumultuosa e vitalissima, non sapevo
che l’A. sarebbe diventata una persona di primo piano nel panorama della scuola
italiana, “la donna cui dobbiamo le pagine più lucide e, insieme, piene di passione
pedagogica che siano state scritte sulla scuola italiana del dopoguerra”. Dopo questo
libro, Elisabetta Fiorentini pubblicò da Armando, Editoriale Nuova, Rizzoli ecc.,
diventando inoltre una delle colonne del “Giornale” di Montanelli, della cui stima
godeva appieno. Il libro (la cui fascetta avvisava: “Le assurdità, le astrattezze, le
ipocrisie della scuola italiana in una denuncia spietata e appassionante”), mediante la
ricchezza della documentazione e l’esattezza delle diagnosi, con la carica umana e la
serietà dei propositi, la molteplicità delle testimonianze e la positività delle
indicazioni, fu uno strumento severo per un esame di coscienza della classe
insegnante. I frutti, però, a distanza di tempo, chissà dove sono spariti... Copertina
Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
HEGGEN F. J. - MARLET J. C. (a cura di), Uniti nell’amore. Vademecum per
fidanzati e giovani sposi, in-16, p. (184), br. ed.
Collana “Una caro”. Titolo originale: Samenzij in liefde, Romen & Zonen, Uitgevers,
Roermond. Traduzione di Cesare Oitana. Contributo olandese di primo piano sui
problemi della preparazione al matrimonio. J.C. Marlet, neurologo, era un’autorità nel
suo campo; F.J. Heggen era un teologo moralista di statura internazionale. “Prendono
successivamente la parola – avvertono i curatori nell’introduzione – un sociologo,
uno psicologo, un pedagogista, un medico, uno psichiatra, un sacerdote teologo... essi
posseggono una profonda competenza nel loro settore... Resta perciò escluso il
pericolo di una presentazione teoretica unilaterale... Benché ogni contributo rechi
l’impronta del suo Autore, si è potuto raggiungere, mediante discussioni ed accordi
fra i collaboratori, un’unità rappresentativa dei varii indirizzi...”. Buon libro, ricco di
spunti. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
BALESTRO, PIERO, Testimonianza cristiana in un mondo secolarizzato, in-16, p.
(108), br. ed.
63
Apre una collana dal titolo “In avanti: una collana di proposte”, con un’ impostazione
grafica del tutto nuova per quanto riguarda le pagine di rispetto. Elegante, non mi
risulta che la collana, con un vistoso 1 in copertina, abbia avuto un seguito. L’A.
(1938-1994) era allora un giovane sacerdote, laureato in filosofia, autore di Sesso e
persona (1967) edito da Bompiani con ottimo successo. Era stato fra i primi
collaboratori dell’Agenzia Letteraria “Albatros”, fondata da me e mia Moglie nel
1965 ed anche condirettore de “L’Almanacco Bompiani”. Nel volumetto don
Balestro, “esaminata la situazione favorevole creatasi con la secolarizzazione, dà
rilievo alle condizioni-base su cui la testimonianza può oggi fondarsi: una nuova,
adulta presenza di fede, speranza, carità che s’immerga nella linea del progresso
umano stimolandone lo sviluppo più autentico ecc.” (dal bugiardino di
retrocopertina). Insomma le solite cose, ma dette bene, con il tipico garbo
dell’Autore. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
LOMBARDI, RICCARDO s.j., Terremoto nella Chiesa, in-16, p. 168, br. ed.
Collana “Intervento”. La copia in mio possesso porta, sotto il titolo, la dicitura: (2ª
edizione riveduta). Il volume, come abbiamo indicato, fu edito nel 1969, ma sia
l’imprimi potest dei Gesuiti che l’imprimatur recano, per questa edizione, la data dei
primi di ottobre 1970. D’altra parte nella sua premessa l’A. inizia: “In questa seconda
edizione del libro, che esce ad un anno di distanza dalla prima, ci sono alcune
aggiunte qua e là per documentarne meglio col Concilio la dimostrazione generale,
ma soprattutto c’è una differenza piccola e insieme notevole. Ho tolto il punto
interrogativo... Terremoto nella Chiesa? per un modo affermativo: Terremoto nella
Chiesa. Il cambiamento risponde alla convinzione... che è veramente in atto nella
Chiesa un terremoto, terremoto forte... Dedico queste pagine in modo speciale al
‘Centro di Spiritualità postconciliare’ ormai sorto a Rocca di Papa... ecc.”. Non
capisco assolutamente come questa controversa ma solida figura di gesuita fosse
approdata alle mie sponde. Lode a lui. Copertina come per la prima edizione. Arti
Grafiche Rosada.
BARRA, GIOVANNI (a cura di), Charles De Foucauld: gridare il Vangelo con la
vita, in-16, p. (384), br. ed.
Fuori collana. E’ questa la prima delle numerose, corpose antologie compilatemi da
don Barra nelle quali il vero Autore è ovviamente la personalità di cui vengono
riportati i brani. Ho parlato di queste antologie in Aneddoti editoriali, per cui non
voglio ripetermi se non per elogiare le venti pagine di don Barra di introduzione e i
temi foucauldiani prescelti (Amicizia, Amore di Dio per l’uomo, Amore dell’uomo
per Dio, Amore del prossimo, Castità, Conversione, Croce, Deserto, Direzione
spirituale, Distacco, Eucaristia, Evangelizzazione, Fede, Fraternità universale, Gioia,
Imitazione di Gesù, Lavoro, Morte, Obbedienza, Povertà, Preghiera, Semplicità,
Speranza, Testimonianza). Sino da questa prima grossa antologia vengono riportati,
in calce ai capitoli, quelli che io e don Barra “inventammo” e che chiamammo “brani
di appoggio” (qui a firma Voillaume, Doncoeur, Peyriguère, abbé Huvelin, J.F. Six,
Thomas Merton, tutte personalità collegate in qualche modo alla spiritualità di
Charles De Foucauld). Tali brani, magistralmente tagliati, rendevano questi libri una
fonte di lettura variegata a mai tediosa. Era il loro segreto... Il libro, uscito a
novembre, era già ristampato nel novembre dell’anno successivo, poi a gennaio del
’72 e ad ottobre del ’73. Copertina (che si ripeterà per le successive antologie) dello
Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
64
1971
SOUTHARD, HELEN F., Problemi sessuali dei giovani, 18-20 anni, in-16, p.
(160), br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 60. Titolo originale: Sex before twenty, E.P. Dutton &
Co. inc., New York. Traduzione di Jacopo Dorsanio (pseud. di Luigi Rosadoni).
Premessa mia. L’Autrice, psicologa della “National Young Women’s Christian
Association” e di altre numerose associazioni, già autrice, allora, di cinque volumi di
grande successo sui problemi affettivi e sessuali dei giovani, fa una sintesi tra le
nozioni scientifiche e quelle morali della sessualità e lascia che sia il lettore a trarre le
conclusioni. “Libro di dialogo, dunque, di discussione onesta e realistica, che vuole
aiutare i giovani a conquistarsi anche sul piano sessuale una libertà sostanziata di
responsabilità”, scrivo nella premessa. Dove sia andata a finire, dopo il ’68, tutta
quella responsabilità richiesta dai giovani e stimolata dagli educatori, sarei curioso di
saperlo. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
DESIATO, LUCA, Il diario di Luca, in-16, p. 168, br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 61. Mi risulta essere il primo contributo alla Casa
editrice del noto romanziere, che trovò sempre presso di me e mia Moglie la più
cordiale accoglienza e anche l’aiuto finanziario allora a lui indispensabile,
collaborando sotto vari pseudonimi. Qui usa il suo nome, ed il libro è notevole anche
sotto il profilo letterario. Avevo avuto troppo successo presso la Borla con Amare e
Donare di M. Quoist per non continuare a battere la pista dei diari giovanili. Il lavoro
di D. procedette speditamente: contratto firmato il 15 maggio (con mio anticipo di L.
150.000) e uscita del libro il 26 ottobre. Il diario di Luca venne tradotto in spagnolo
nel 1977 in uno con Il diario di Roberta di Angela Biedermann, uscito nel ’69. Nei
miei quaderni dei diritti d’Autore, il buon Luca viene più volte indicato come “Padre
Luca Desiato”. In un momento di fuga generale dalle parrocchie e seminari, c’era chi
vi entrava di straforo... Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
VESCOVINI, CLAUDIA (a cura di) Forza, non sei solo! Documenti e
testimonianze su un giovane morto per i poveri, in-16, p. (80), br. ed.
Non in collana, ma palesemente, per la copertina e altro, appartiene alla “Biblioteca
della gioventù”. Mia premessa. Il libro si riferisce a Claudio Zebelloni (1946-1969)
che conosce l’OMG (Operazione Mato Grosso) nel 1968, si getta letteralmente in
missione e vi muore poco dopo per un banale incidente; raccoglie testimonianze
(“Fioretti di Claudio raccontati agli amici”), lettere (a don Ugo e soprattutto a Laura,
realmente toccanti), documentazione varia. “L’asciuttezza di questa testimonianza, la
sua scarna consequenzialità sono le cose che maggiormente colpiscono in queste
pagine. In realtà, nulla scava nel cuore dell’uomo quanto il silenzio”. Il libro ebbe una
vasta eco presso un pubblico giovanile assetato di impegno e pronto a morire per le
proprie idee di solidarietà. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
CAUDE, R., Nuove tecniche per il lavoro di gruppo, in-16, p. (112), br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 58. Con i capelli dritti noto un clamoroso errore: in
frontespizio l’Autore è indicato come A. Conquet, e tale è nei miei carteggi
riguardanti i diritti d’Autore. In copertina figura invece il nome di R. Caude. Come
una svista così grossolana sia potuta accadere me lo spiego solo con l’enorme mole di
lavoro di quegli anni febbrili. Titolo originale: Nouvelles techniques pour travailler
en groupe, Editions du Centurion, Paris. Traduzione di C.A. (in realtà, dell’ing.
Emilio Marini e revisione di Rosadoni). Stessa serie di Lavorare in gruppo, Sapersi
65
documentare ecc. Mia premessa. Alcune illustrazioni. Copertina Studio Bergadano.
Arti Grafiche Rosada. Ottimo libretto di successo.
KIERKEGAARD, SØREN A., E’ magnifico essere uomini, in-16, p. (128), br. ed.
Collana “Una ragione per vivere” (ne voglio riportare i motivi, strettamente
autobiografici: “La collana parte da una constatazione: la necessità, dopo il
postconcilio, di ritrovare nel silenzio e nella meditazione la forza interiore per una
fede più semplice e più fattiva. E mira ad uno scopo: offrire a chi è stanco, sfiduciato,
inquieto, il sostegno di una certezza interiore e una ragione per vivere”). Titolo
originale dell’opera: Hvad vi laere af Lilerne paa Markenog af Himmelens Fugle,
Copenaghen 1847. Disponevo, in quegli anni, di una raccolta completa delle opere di
K., che avevo già utilizzato nei miei anni di lavoro presso la Borla. A p. 2: “Libera
traduzione di Luigi Rosadoni”, di cui sono anche le 7 pagine della bella premessa.
Pure Rosadoni, come me, anelava in quei mesi al silenzio e ad una rinnovata e più
semplice vita interiore. La sua traduzione di questo testo, tutto imperniato sui gigli del
campo e gli uccelli del cielo, ha un che di magico. Suo il titolo del libro, bellissimo.
Tra i piccoli testi spirituali a me più cari. Copertina di Luigi Bergadano (che non
viene citato), sulla falsariga di Signore, insegnami a soffrire di Casimir Formaz. Arti
Grafiche Rosada. Libro da riprendere e riproporre.
SCHWEIZER, EDUARD, La comunità e il suo ordinamento nel Nuovo Testamento,
Premessa di Pier Cesare Bori, in-16, p. 256, br. ed.
Fa parte della Collana diretta da Carmine Benincasa “Teologia in cammino”, n. 8.
Titolo originale: Gemeinde und Gemeindeordnung in Neuen Testament (2ª ed. 1962),
Zwingli Verlag, Zürich. Traduzione di Antonella Mastrandrea e Bruno Liverani.
Dopo la premessa all’edizione italiana di P. C. Bori, una nota bibliografica dello
stesso ed una nota dei traduttori. Per capire la complessità dell’opera, si pensi che le
900 note, in corpo 6, furono messe per intero al termine del volume occupando ben
56 pagine. Oltre ad esse, “Fonti” , “Indice analitico” e “Indice”. Dalla premessa: “Il
libro che presentiamo si può ben dire la sistemazione più completa (e, crediamo,
definitiva) del pensiero ecclesiologico di un autore – Eduard Schweizer – che molto si
è occupato dell’ecclesiologia neotestamentaria nel quindicennio che va dal 1945 al
1960”. L’opera è un contributo fondamentale per la concezione della chiesa come
comunità “di base” oppure “verticistica”; offre elementi per entrambe le ottiche,
avendo ben di mira, sulla scia di Karl Barth, l’importanza e i limiti dell’autorità
ecclesiastica. Testo della massima importanza teologica. Copertina Studio Bergadano.
Arti Grafiche Rosada.
LASSERRE, MONIQUE, Aiutiamo i nostri figli a riuscire a scuola, in-16, p. 128,
br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 59. Titolo originale: Réussir à l’école. Aidons nos
enfants, Ed. Livre clé, SPER, Paris. Traduzione e adattamento di Vittorio Varaia
(pseud. di Vittorino Merinas). La presentazione è di Paulette Etavard, di cui nel ’69
avevo pubblicato l’ottimo La tua avventura d’uomo. Volumetto preziosissimo, allora
come oggi, per un avviamento intelligente e attivo dei bambini delle scuole
elementari: di particolare interesse le pagine sulla lettura, la scrittura, il calcolo, dalla
lingua parlata alla lingua scritta. Merinas fece un difficile lavoro di adattamento, di
cui gli va dato atto. Da questo momento non compare più nel retrofrontespizio la
dicitura Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
66
DE FOUCAULD, CHARLES, Il Vangelo presentato ai poveri, in-16, p. (132), br.
ed.
Collana “Una ragione per vivere”. Titolo originale: L’Évangile présenté aux pauvres
du Sahara, Arthaud, Paris et Grenoble, il quale volle la bellezza di 2.000 NF di
anticipo. Traduzione di Luigi Rosadoni. Sua, anche se firmata l’editore, la lunga,
splendida premessa dal titolo: “La misura dell’amore è la somiglianza”. Il volume
nasce nel 1903, su fogli quadrettati e col titolo Il Vangelo presentato ai poveri del
Sahara. Ch. D. F. è già a Beni-Abbès e dà allo scritto come sottotitolo: Piccola
introduzione al catechismo. Vorrebbe venisse affidato ai suoi catechisti (che mai
verranno) “come guida: essi ora leggeranno, ora salteranno, ora svilupperanno, ora
abbrevieranno o sopprimeranno”. E’ un mezzo concreto, povero, ventuno colloqui
che portano verso il tema finale, il tema centrale di De Foucauld: l’imitazione del
Beneamato Fratello e Signore Gesù in quel progressivo spogliamento che culminò
sulla croce. Pagine semplicissime ma vive e brucianti nell’ardore mistico di colui che
viene detto e fu realmente “Fratello Universale”. La copertina riprende
l’impostazione data a Signore, insegnami a soffrire di Casimir Formaz, e sarà tipica
dell’intera collana. Arti Grafiche Rosada. Libro da riproporre.
PAPADIA, MARIO, La maschera il dramma la speranza. Metodi e testi per un
teatro giovanile d’impegno, in-16, p. 108, br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 61. L’A. mi venne vivamente raccomandato da Luigi
Rosadoni, che insisté per la pubblicazione di questo testo, intelligente ma di scarsa
presa. La premessa è dello stesso Rosadoni. Dopo le “veglie” (allora di gran moda)
l’A. suppone sia arrivato per i giovani il tempo di riscoprire il teatro come modo per
stimolare la pubblica opinione. Dopo una parte teorica vengono presentati 4 testi
teatrali (“Canzone del solitario che cercava la verità”, “Negro, perché non segui le vie
legali?”, “Condurrò il mio popolo attraverso il deserto”, “L’emigrazione la vogliono i
padroni”). Il libro è dedicato “a mia madre, a mia moglie e agli amici del gruppo
‘scena e popolo’ di Vibo Valentia”. Venne tradotto in spagnolo da Sigueme di
Salamanca nel ’75 col titolo Textos para un teatro juvenil comprometido. Arti
Grafiche Rosada.
SEMPLICI, DINO (pseud. di GRIBAUDI, PIERO), Mi vien da ridere, con la
collaborazione di Christian Roze e con disegni di Guido Clericetti, in-16, p. 112, br.
ed.
Fa parte della “serie umoristica”. Nella stesura di questa raccolta di aneddoti, battute,
storielle più o meno brillanti fui aiutato da Christian Roze, un tipo simpatico che
frequentò per un po’ di tempo la Casa editrice per poi sparire nel nulla. Cominciai
sino da allora a raccogliere un po’ dappertutto storielle e battute che si prestassero ad
essere “giocate” in chiave “ecclesiastica”: a volte ci riuscivo, altre meno. C’era
comunque sempre Guido Clericetti a risollevare le sorti dei libri umoristici anche
meno riusciti. Copertina Studio Bergadano. Il libro fu tradotto in spagnolo dalle
Studium Ediciones di Madrid. Arti Grafiche Rosada.
SEMPLICI, DINO (pseud. di GRIBAUDI, PIERO) Piccolo breviario dell’amore,
in-16, p. 168, br. ed.
Sulla scia del successo del Piccolo breviario dell’amicizia di R. Pibiri dell’anno
precedente, mi cimentai questa volta personalmente in uno degli argomenti sui quali
ero più ferrato e traboccante di riferimenti bibliografici, in modo da non farne una
banalità ma un piccolo tesoro di definizioni, detti, pensieri, intuizioni, massime, brani
di ogni genere, epoca ed autore. Il libretto ebbe innumerevoli edizioni (quella in mio
67
possesso è del 1989, ed è la quarta, ristampata in offset dalla TGT), tanto da risultare
in vendita presso la Gribaudi Milano ancora nel 2008. Una curiosa annotazione sul
quaderno dei diritti d’Autore: “Senza diritti perché autoprodotto”. Ben venticinque
brani sono infatti di mia mano. Ottimo lo schema: L’attesa; L’incontro; Insieme. La
copertina fu opera di Maria Peila. Arti Grafiche Rosada.
VACCHINO, ROSELLA, Tu e gli altri. La adolescente alla scoperta di se stessa,
in-16, p. (148), br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 51. Fu il primo libro scritto dall’allora mia nuova
segretaria, che fu compensata con un forfait di 200.000 lire. Libro estremamente
maturo, nella sua sincera cordialità e nella sua competenza simpaticamente condivisa.
Non si dimentichi che l’Autrice, all’epoca, aveva sì e no 25 anni. Laureata (o
laureanda) in psicologia, divide il suo scritto nei seguenti capitoli: La tua “preistoria”;
Tu e l’amore; Tu e i genitori; Tu e la scuola; Tu e i coetanei; Tu e la società; Tu di
fronte a te stessa; Tu e “lui”, e lo termina con l’interrogativo “Può un’adolescente
insegnare qualcosa agli adulti?” Il libro è un esempio di come un editore, dando
fiducia, riesca ad ottenere fiducia. La Vacchino divenne in seguito una psicologa e
sociologa di notevole valore. Buon successo. Arti Grafiche Rosada.
ELIA, PAOLO, La Chiesa carne di Dio nel mondo, in-16, p. (172), br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 48. Il libro, scritto da un giovane neo-laureato, fu
riveduto e corretto da Rosadoni ma rappresenta un eccellente esempio di quella
“scuderia” di giovani Autori verso i quali continuamente puntai. La dedica è “A mia
madre e mio padre e al gruppo ‘ventenni’” “L’autore di questo libro è un giovane –
recita il retrocopertina.- Egli non solo parla ai giovani ma è portavoce dei giovani, che
si riconosceranno nelle sue parole... Molte critiche, egli le condivide. Ma riafferma
che la chiesa, questa chiesa, ci è necessaria. Non vogliamo dunque un’altra chiesa.
Vogliamo questa chiesa, però con un diverso spirito e una diversa
struttura...Vogliamo che questa chiesa muoia e risorga. I germi della resurrezione li
ha deposti nel suo seno il Concilio”. Erano i tempi in cui al Concilio si credeva
intimamente e profondamente. Al termine di ognuno dei numerosi capitoli un “invito
alla lettura” con molte e significative indicazioni bibliografiche. Copertina Studio
Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
PRONZATO, ALESSANDRO, Una certa Suor Agostina, suora della carità di S.
Giovanna Antida Thouret, in-16, p. (4)-240, br. ed.
Collana “Profeti nuovi” n. 12. Il libro è dedicato “A Madre Maria Candida Torchio,
buon Paradiso in compagnia di suor Agostina”. La presentazione è datata da Pineta di
Sortenna, 18 gennaio 1971. Quattro pagine finali sono dedicate a “Scritti di
Alessandro Pronzato” e sono divise in: L’uomo; Le opere; Le opinioni. Sotto “le
opere” vengono anche indicate le traduzioni all’estero e le relative Case editrici. Il
libro fu una bomba, per me e penso anche per don Pronzato. Della prima tiratura ben
10.000 copie erano già state prenotate dalla Casa generalizia delle Suore della Carità
di S. Antida di Roma; il che faceva presupporre che il mercato fosse saturo. Ma le
copie tirate per noi si esaurirono rapidamente. Uscito nel marzo del ’71, ad agosto del
’72 era alla seconda edizione; a dicembre del ’72 alla terza; a gennaio del ’74 alla
quarta. Fu la prima vera biografia di don Pronzato, un capolavoro di finezza
psicologica e introspezione spirituale. Scrive l’A. “Ho scelto la formula di capitoletti
brevi, quasi flash, cercando di fissare rapide immagini. Più che una ‘vita’, nel senso
classico del termine, il libro vorrebbe presentare delle meditazioni sulla vita di Suor
Agostina... Quando Dio ci regala creature come lei, non è certo perché si scrivano
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libri su di lei, ma perché ci risulti impossibile continuare a vivere (o... vivacchiare) e a
pensare come se Ella non fosse mai venuta fra noi”. Subito tradotto in francese
(Editions Salvator, Mulhouse) e spagnolo (Ed. Sigueme, Salamanca). Splendido libro.
Suor Agostina, al secolo Livia Pietrantoni (1864-1894), morta assassinata nello
svolgere i suoi gesti di tenera carità, fu beatificata da Paolo VI nel 1972 e santificata
da Giovanni Paolo II nel 1999. Copertina alla Rouault di Luigi Bergadano. Arti
Grafiche Rosada.
TOURNAY, R., Il Cantico dei cantici, in-16, p. (164), br. ed.
Non è indicata la collana. In frontespizio, l’Autore viene indicato “e con la
collaborazione di M. Nicolaij”. Titolo originale: Le Cantique des cantiques, Ed. du
Cerf, Paris. Traduzione di Carlo Bisotto (ma forse anche di Massimo Tosco e con la
supervisione di L. Rosadoni). L’A., notissimo biblista, fu uno dei principali
collaboratori della Bibbia di Gerusalemme. Per anni, insieme ad A. Robert, aveva
studiato il Cantico e finalmente aveva pubblicato su di esso un massiccio
commentario per specialisti (Le Cantique des cantiques, traduction et commentaire,
Gabalda, Paris 1963, p. 493). Qui, invece, mette i frutti del suo lavoro a disposizione
di una cerchia più vasta di lettori. Un interessante capitolo finale dal titolo “Paralleli
non biblici” elenca, riporta e commenta tutta una serie di inni d’amore dell’antico
Egitto, o sumeri, o arabi, o rabbinici. Studio profondo e luminoso, ricco di humus
spirituale. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
BLANQUART, PAUL, Fede e azione politica, ovvero l’immaginazione al potere.
Premessa di Jacopo Dorsanio, in-16, p. (78), br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 53. Titolo originale: L’acte de croire et l’action
politique, “Lumière et Vie”, Lyon. Traduzione di Jacopo Dorsanio (pseud. di Luigi
Rosadoni). Le quattordici pagine di presentazione di don R. sono tra le più importanti
da lui scritte. “Sono pagine, queste, nelle quali una cultura filosofica, politica e
teologica di prim’ordine si sposa a lampeggiamenti, a intuizioni che impongono al
lettore una riflessione personale. L’autore è un giovane domenicano francese, noto
studioso di problemi politici. Egli ha dato un contributo decisivo al superamento di
quel ‘dialogo’ tra cristiani e marxisti che si svolse negli anni sessanta e che, positivo
all’inizio, ha poi mostrato i suoi limiti perché, paradossalmente, tratteneva i due
interlocutori sulle rispettive sponde e diventava un freno alla collaborazione
nell’edificazione di una nuova società...” Tutte le pagine di Luigi Rosadoni
(riferendosi ai giovani afferma: “il passaggio di tutti questi giovani dall’attività
ecclesiale all’attività politica è stato una rottura, una diserzione, un’abiura in molti
casi. Manichei per vizio e pregio dell’età, resi ancor più manichei dalle contraddizioni
oggettive, essi si sono posto un aut-aut artificioso e hanno scelto la politica
ripudiando o per lo meno accantonando la fede”), tutte le pagine sono una lucida
diagnosi di quanto stava accadendo di negativo quando l’utopia non era più “amore
operoso”. Pagine che andrebbero rilette e rimeditate oggi, per molti motivi. L’A.
divenne noto psicologo e sociologo. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche
Rosada.
MANDRAS, MARIO, Ragazzi e ragazze in cerca di fede. Pre-catechesi per
adolescenti, In-16, p. (112), br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 55. La premessa, dal titolo “Quando scaraventerai via
questo libro” è mia. L’Autore era un giovane sacerdote di cui non ho più avuto
notizie. I capitoli (La bella fatica di diventare adulti; Amore e fede; L’avventura di
Dio; La Chiesa: un popolo nuovo; Il piano di Dio su di te; Preghiera). “L’A. presenta
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il cristianesimo come un messaggio per la vita. Parla dell’esistenza di Dio, ma
spiegando come questo dato di fatto trasformi l’esistenza dell’uomo... Descrive il
piano divino per la salvezza, ma precisando che Dio non ci salva senza di noi...
Tratteggia il mistero della Chiesa, ma mostrando come la Chiesa siamo noi... Il
discorso è fondamentalmente biblico...” Si tratta di uno strumento formativo
apprezzabile e che risultò gradito a un vasto pubblico. Copertina Studio Bergadano.
Arti Grafiche Rosada.
CRESPY, GEORGES, Chi è Gesù. Premessa di Giovanni Barra, in-16, p. 99, br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 49. Titolo originale: Jésus-Christ, Labor et Fides,
Ginevra. Traduzione di Eugenia Paschetto. Rivisto da Luigi Rosadoni. Due pagine di
premessa di don Barra. Il libro è una prima introduzione alla figura di Gesù. Ne è
autore un notissimo teologo e professore universitario, che ha voluto rivolgersi ai
giovani in tono semplice e cordiale condensando in poche ma ricche pagine la
profondità della sua cultura e della sua fede. Il libro è particolarmente adatto ai
ragazzi che stanno maturando una crisi religiosa. Le “Testimonianze a Cristo” che
formano la seconda parte del libretto sono state scelte e tradotte da L. Rosadoni. Esse
partono da Ireneo di Lione e passando da Angela da Foligno e Giuliana di Norwich
arrivano a Pascal, Kierkegaard, su su sino a Congar, Garaudy, Lanza del Vasto ecc.
Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
CAUDE, R., Organizzare e organizzarsi. Tecniche e umanizzazione del lavoro
organizzativo, in-16, p. (116), br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 50. Titolo originale: Organiser et s’organiser, Editions
du Centurion, Paris. Traduzione di Sandro Cerrato. La premessa è dell’editore.
Appartiene, anche come rappresentazione grafica di copertina, alla “serie” di guide
pratiche per la formazione umana, sempre accolte con favore e che avrebbero dovuto
avere, in una Italia meno provinciale, un’accoglienza molto maggiore da parte di
scuole, organizzazioni sindacali, mondo del lavoro ecc. Chi sa organizzarsi semplifica
i suoi problemi, unifica i suoi sforzi, rende efficaci le sue azioni. L’organizzazione
dev’essere sempre al servizio dell’uomo e non viceversa. Libro concreto, strumento
formativo efficiente. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
AA. VV., (a cura di Luigi Rosadoni), Due chiacchiere con Gesù aggiustano tutto. I
“Negro Spirituals” più belli per la nostra preghiera, in-16, p. (104), br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 52. Le quindici pagine di presentazione di L. Rosadoni
(“Tu non sei un Dio pallido / senza sangue e senza cuore”) sono seguite dalla
seguente avvertenza: “Questa traduzione degli Spirituals si presta a recitazioni
comunitarie, fatte da un lettore e da un ‘coro’ che dirà i versi rientrati”. Genialissima
e del tutto nuova idea del mio migliore collaboratore, cui aderii immediatamente e
con gioia, dal momento che mio Padre amava profondamente gli “Spirituals”. Qui
sono divisi in “Canti sulle gesta del Dio liberatore”, “Canti della preghiera che
aggiusta tanti guai”, “Canti sulla vita fra disperazione e speranza”, “Canti sulla morte
che ci porta a casa” e “Canti sul giorno in cui squillerà la tromba del giudizio” e sono
in tutto una cinquantina. Splendido il richiamo di Rosadoni a Mahalia Jackson e alla
sua intervista con Oriana Fallaci.
EBELING, GERHARD, La chiamata all’esistenza nella fede. Premessa di René
Marlé s.j., in-16, p. 208, br. ed.
Collana “Teologia in cammino” n. 7. Diversamente dagli altri volumi della collana
non compare più la dicitura “diretta da Carmine Benincasa” e neppure il lungo suo
70
spiegone di p. 2. Benincasa, comunque, tradusse la premessa di padre René Marlé.
Titolo originale: Das Wesen des christlichen Glaubens, Siebenstern Taschenbuch
Verlag. Monaco e Amburgo (ma contratto siglato con Mohr Verlag). Traduzione di
Michele Biscione, riveduta da Rosadoni. Contributo di elevata teologia e elevata
spiritualità ma, come sottolinea il Marlé nella premessa, da prendersi con le debite
cautele data la posizione rigidamente luterana dell’Ebeling: “Egli ha iniziato la
propria ricerca con studi sull’esegesi di Lutero e resta senza dubbio uno dei migliori
conoscitori della sua teologia... Il teologo cattolico non può certo sottoscrivere tutte le
sue affermazioni...”
L’opera è un importantissimo tentativo di rispettare
simultaneamente le esigenze imprescrittibili della trascendenza e quelle, egualmente
necessitanti (sebbene in altro modo), dell’immanenza. Questa duplice e comune
fedeltà è perseguita all’interno di una tensione estrema... Ma tale è forse il pericolo
della concezione qui sviluppata della fede e della vita spirituale: l’uomo conserva
difficilmente questa tensione, allorché la sua visione è così poco sostenuta, così poco
guidata...” Libro comunque molto importante, per specialisti. L’Ebeling (1912-2001)
diede alla teologia contemporanea una fondamentale svolta ermeneutica. Per me,
fonte di parecchi dubbi e perplessità sull’opportunità di continuare una collana così
esposta e su argomenti a me ignoti. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche
Rosada.
DE LESTAPIS (STANISLAS) La coppia, angoscia o equilibrio? Indicazioni di
pastorale coniugale, in-16, p. (260), br. ed.
Collana “Una caro”. Titolo originale: Le couple, angoisse ou équilibre? Ed.
Beauchesne, Paris. Traduzione di Paolo Traniello. Libro molto importante per
sacerdoti e operatori nel campo della pastorale familiare. La grande competenza ed
esperienza dell’A. dà alle pagine un’autorevolezza di prim’ordine, tanto più che il
libro verte sul conflitto più spinoso della vita coniugale: quello fra amore e fecondità.
L’A. è strettamente legato alle posizioni del magistero ecclesiastico. Ma dalla lettura
dei testi conciliari e delle encicliche papali sa trarre tutta una ricchezza di indicazioni
rimaste sinora in ombra. La stessa ‘Humanae vitae’ acquista una dimensione nuova,
inaspettata. E’ partendo da questa disamina, serena e approfondita, che il celebre
gesuita può scendere a orientamenti concreti di una singolare solidità. Indice: Parte I.
Fondamenti dottrinali (La condizione coniugale e la Chiesa; Dalla “Casti connubii”
alla “Gaudium et Spes”; dalla “Gaudium et Spes” all’”Humanae Vitae”; Condizione
coniugale e comunicazione; Paternità responsabile e Parola di Dio); Parte II.
Pedagogia e progresso (Discernimento iniziale; Dall’angoscia all’equilibrio; Dal
legalismo all’amore; Via crucis e luci di fede; Conclusioni). Arti Grafiche Rosada.
BRO, BERNARD o.p., Riflessioni per chi vuol ritrovare la gioia della fede, in-16, p.
104, br. ed.
Il volume fa parte della collana di spiritualità “Una ragione per vivere”. Titolo
originale: Heureux de croire, éditions du Cerf, Paris. Traduzione di Angela
Biedermann. Premessa dell’editore (mia): “Padre Bro non è l’esaltatore d’ufficio
della fede, non nasconde le lotte e le lacerazioni che attendono il credente... Ci dice:
se credi, la tua fede ti mette nell’orbita della vitalità e della corresponsabilità. E
questa dinamica è talmente forte da dominare la paura. Questa tensione è talmente
ricca che ti impoverisce di te stesso e tu, domani, ti ritrovi nuovo. Sposseduto di te,
posseduto dagli altri e da Dio. Cioè radicato nell’unica sicurezza non fallace”. Il libro
si chiude sulla celebre preghiera di J. H. Newman “Conducimi, dolce luce”. Copertina
Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
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NATANSON, MADELEINE e JACQUES, Guida all’educazione sessuale per
genitori e insegnanti, in-16, p. (208), alcune illustraz., br. ed.
Collana “Una caro”. Titolo originale: Sexualité et éducation, Les Editions Ouvrières,
Paris. Traduzione di Angela Biedermann riveduta da Luigi Rosadoni. Buon libro di
orientamento per genitori ed educatori da parte di due animatori di una scuola per
genitori. Tanto gl’insegnanti quanto padre e madre hanno difficoltà a parlare di
problemi sessuali ai loro figli. Il libro li informa anzitutto sui dati essenziali della
sessualità, di modo che abbiano concetti chiari e indicazioni precise. Poi spiega loro
con quale linguaggio e quale atteggiamento educativo debba essere presentato
l’argomento ai ragazzi, sino dalla tenera infanzia. Il volume si raccomanda per la sua
praticità: al termine di ogni paragrafo, dettagliate Applicazioni educative. Al termine
un’interessante appendice: “L’educazione sessuale dei bambini subnormali”. L’opera
fu accolta e recensita con molto favore. Arti Grafiche Rosada.
BARACCO, LINO (a cura di), Mese di Maria ecumenico, nello spirito del Concilio
e alla ricerca del dialogo con i fratelli separati. Testi, riflessioni, preghiere di autori
non cattolici e cattolici, in-16, p. (164), br. ed.
Fuori collana. La complessità del titolo indica la trepidazione con cui il clero torinese
si avviava lentamente sulle nuove vie conciliari. Il buon Baracco era sacerdote di sin
troppo varia competenza (pubblicò per una quantità inverosimile di editori) e
prontezza di spirito. Il lodevole volume è suddiviso in quattro settimane (Maria nel
mistero di Dio; Maria nel mistero di Cristo; Maria e la Chiesa; Maria e le Chiese) con
testi “ortodossi, protestanti, calvinisti” insieme a testi della liturgia bizantina, dei
mistici medievali, di alcuni testi patristici e di documenti conciliari e del magistero. Il
titolo della presentazione è “Proposta per un ‘mese di Maria’ di riflessione e
preghiera ecumenica”. Le letture, attraverso le quali il lettore è quasi condotto
timorosamente per mano, sono in carattere neretto. “Molti testi – avvisa l’Autore –
sono stati tradotti da noi, perché non esistono in lingua italiana”. In fine, “Nota
bibliografica” seguita da “Note e fonti”. Copertina Studio Bergadano.Arti Grafiche
Rosada.
ALUFFI, ALDO, s.j., Col Vangelo. Per riflessioni personali, incontri comunitari,
revisioni di vita, in-16, p. (304), br. ed.
Fuori collana. Il libro è destinato fondamentalmente alle religiose, come specifica
l’A., fecondo e facondo gesuita, nei suoi “Accordi” iniziali. “Ogni meditazione inizia
con il Vangelo, prosegue con la presa di coscienza di un problema attuale e si
conclude con alcuni quesiti a dialogo”. I capitoli: Maria come guida; Povertà come
spirito; Castità come spirito; Obbedienza come spirito; Vita spirituale come maturità
personale; Vita comunitaria come famiglia; Dialogo come capacità di ascolto; Croce
come equilibrio all’amore; Vocazione come pedagogia formativa; Apostolato come
espansione del divino; Chiesa come primavera perenne (alcuni di questi titoli non
nascondono un impaccio di fondo non reperibile, ad esempio, in un don Pronzato).
L’Autore, a quei tempi, godeva di ampio credito in determinati ambienti. Anticipo di
200.000 lire versato alla firma del contratto. Copertina Studio Bergadano. Arti
Grafiche Rosada.
(PADRI DELLA CHIESA), Servire i poveri gioiosamente, a cura di Luigi
Rosadoni, in-16, p. (136), br. ed.
(PADRI DELLA CHIESA), Il buon uso del denaro, a cura di Luigi Rosadoni, in-16,
p. (120), br. ed.
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Entrambi i volumi appartengono alla collana “Una ragione per vivere” e ne hanno
l’inconfondibile copertina. Entrambi uscirono il 20 agosto del ’71. Entrambi furono
concepiti da don Luigi e concordati con me, che ne fui entusiasta. Servire i poveri
presenta, dopo una fitta, intensa e magnifica premessa di 14 pagine (dal titolo “Da
quando il Povero annunciò la Buona Novella ai poveri”) testi – in ordine – di
Agostino (sotto la voce: “Poveri e ricchi al di là delle apparenze”) Giovanni
Crisostomo (“Nostro fratello e maestro Lazzaro”) Gregorio di Nazianzio (“Le mani
dei poveri siano il nostro altare”) e Gregorio di Nissa (“La misericordia è riservata ai
misericordiosi”). Il buon uso del denaro espone, dopo la premessa (“Una spiritualità
di comunione”), testi di Clemente di Alessandria (sotto la voce: “Come può salvarsi il
ricco?”), Basilio di Cesarea (“Non lasciare che il tuo denaro dorma”), Giovanni
Crisostomo (“Ha radici profonde la gloria dell’uomo”) e Ambrogio di Milano (“Per
entrare nella gioia del Signore”). I testi, avverte Rosadoni, sono stati “tradotti
liberamente [dalla Patrologia Greca o Latina del Migne, ndr.] nel senso che certe
ripetizioni, specialmente a carattere descrittivo, vengono tralasciate”; si tratta
comunque, conoscendo la profonda preparazione e assoluta onestà del curatore, di
una traduzione in un italiano smagliante, chiaro e incisivo. Entrambi i testi sarebbero
da riproporre, tanta è la loro magnifica ricchezza. Copertine Studio Bergadano. Arti
Grafiche Rosada.
L’ARCO, ADOLFO, Don Rua a servizio dell’amore, in-16, p. (120), br. ed.
Collana “Profeti nuovi” n. 13. Il piccolo volume di don L’Arco, di cui già nel ’67
avevo pubblicato un eccellente Il segreto di Papa Giovanni, fu per me occasione di
uno scherzetto mica male ai miei amici salesiani, miei educatori ai tempi del Liceo
Valsalice. Era prevista la beatificazione di Don Michele Rua, primo successore di don
Bosco, per il 1972, ad opera di Paolo VI. Chi fosse uscito per primo con un libro su di
lui si sarebbe assicurato un buon vantaggio. Don L’Arco mi servì su di un piatto
d’argento il manoscritto, senza pretendere una lira ed anzi con un sostanzioso
contributo spese. Mi ci tuffai e il libro uscì il 18 giugno del ’71, battendo la salesiana
LDC, poi la SEI, quindi Cantagalli, poi ancora la LDC che uscirono con libri su don
Rua solo nel ’72. Il libro ottenne un fulmineo successo e fu immediatamente tradotto
in spagnolo, in tedesco e addirittura in francese. La mia premessa, ricca di dati
autobiografici (con ricordi di mio Nonno Piero e di mio Padre Dino, da poco
mancato), è fra le migliori che abbia scritto, anche se non nasconde un certo mio
risentimento nei confronti dei salesiani per essersi allontanati – secondo me – dalle
loro radici di semplicità. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
(AA. VV.), Salmi dell’uomo d’oggi, a cura di M. Tosco e L. Rosadoni, in-16, p.
(120), br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 54. La prefazione, firmata l’editore, è in realtà di Luigi
Rosadoni. Il libro presenta, suddivisi in sei tagli (Salmi del dolore dell’uomo; Salmi
del silenzio di Dio; Salmi della lotta per trasformare la faccia del mondo; Salmi della
liberazione e della gioia; Salmi della vita e dell’amore; Salmi del sì a Dio), tutta una
serie di testi – in forma poetica reale o resa tale – di autori, cantanti, intellettuali ecc.
allora in massima auge: da Phil Ocks a Aimé Duval, da Bertolt Brecht a Tom Paxton,
da Majakovskij a Bob Dylan, da Danilo Dolci a Garcia Lorca, da Evtusenko a Esenin,
da Prévert a Nelly Sachs ecc. “Sono voci – dice il bugiardino del retrocopertina –
gonfie di tutte le precarietà e di tutta la gioia del vivere ‘qui e ora’... Nella misura in
cui risuonano nei nostri cuori di credenti, queste voci diventano salmi, cioè preghiere
73
che portano a Dio la fede, i fallimenti, le tensioni del secolo”. Copertina Studio
Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
BARRA, GIOVANNI, Come “riuscire” oggi coi giovani. Metodi, esempi,
orientamenti per un dialogo personale, in-16, p. (228), br. ed.
Inizia una collana dal titolo “Biblioteca degli educatori”. Libro importante perché la
quarantennale esperienza con i giovani del sacerdote pinerolese lo sta sempre più
portando verso il “recupero” di una formazione umana e religiosa troppo a lungo
discussa ed ormai stracciata. “L’A. non teme di richiamarsi a un ‘realismo della fede’
con nette prese di posizione contro tutti i conformismi passati e presenti, in un
appassionato quanto convincente appello alla responsabilità di tutti gli educatori”.
Nell’importante premessa, appare per la prima volta un titolo che don Barra userà poi
sovente: “Se la Croce manca di un braccio non è più una croce”. “Discussioni
interminabili, tavole rotonde, messe comunitarie lunghissime: ma pochissimi che si
confessino... pochissimi che si dedichino a una seria lettura di formazione interiore.
E’ l’orizzontalismo che piano piano invade anche il settore della formazione
individuale”. Il libro si propone di arginare tale orizzontalismo con i capitoli: “Come
parlare ai giovani”, “Il miglior modo di parlare: ascoltare”; “Di che cosa parlare”;
“Scrivere ai giovani: una conversazione che continua”; “Un compito urgente: avviare
i giovani alla lettura”; “Un problema: direzione spirituale o revisione di vita?” Ma i
buoi sono ormai scappati, e don Barra lo sa. Nelle sue pagine trapela una sofferenza
consapevole altrove introvabile. Arti Grafiche Rosada.
SCIADINI, PATRIZIO o.c.d. (a cura di), Camminerò alla tua presenza. Preghiere
per un anno, in-16 piccolo, p. 406, leg. t. plastica morbida, carta india, tit. in oro al
piatto.
Fuori collana. Fortunata raccolta di preghiere propostami da un allora giovanissimo
frate carmelitano. La scelta è estremamente ampia, e ogni preghiera occupa una
pagina. Tra i nomi si segnalano, oltre a quelli allora di moda (Teilhard de Chardin,
Raoul Follereau, Adriana Zarri, Solzeničyn, Quoist, addirittura Fabrizio de André),
una folta schiera di Padri (Efrem il Siro, Agostino, Alberto Magno, Severo di Tracia,
Clemente di Alessandria) e di nomi allora non troppo consueti (Giosuè Borsi,
Maestro Eckhart, H. Newman, Maria Giubbi, Romano Guardini, Nicola de Flüe,
Roger Schutz, Tagore, Columba Marmion, Ch. Spurgeon) oltre ad alcuni testi di J.
Ratzinger (tratti da Meditazioni sulla settimana santa), e a testi carmelitani (S.
Teresa, S. Teresina, Sr. Elisabetta della Trinità ecc.): a dimostrazione dello spirito
aperto e profondo di Padre Sciadini. Giovanni Rosada mi stampò questo testo, che si
proponeva come “livre de chevet”, con estremo nitore.
S. ELISBETTA DELLA TRINITA’, La Trinità che adoro. Gli scritti spirituali
fondamentali, a cura di P. Patrizio Sciadini o.c.d., in-16, p. (136), br. ed.
Fa parte della collana “Una ragione per vivere”. Traduzione di Dante Giovannini.
Inizio della mia premessa: “Desidero ringraziare vivamente la Postulazione Generale
dei Carmelitani Scalzi che mi ha permesso di pubblicare queste pagine. Sono senza
dubbio fra le più alte che la spiritualità contemporanea possa annoverare e mi auguro
che stimolino il lettore ad avvicinare la più ampia raccolta di scritti edita appunto
dalla predetta Postulazione”. Morta a 26 anni, beatificata da Giovanni Paolo II nel
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1984, Suor Elisabetta della Trinità (1880-1906) era sino ad allora assai poco
conosciuta da noi. L’edizione di questo agile e fortunato libro ne ampliò
enormemente la conoscenza. Ancora dalla mia premessa: “Su un aspetto solo di
queste pagine ci preme attirare l’attenzione, aspetto marginale per i religiosi ma
fondamentale per i giovani... C’è in queste pagine... una lucidità straordinaria, un
preciso rigore mentale, una logica articolata e matura che danno all’esperienza
religiosa un timbro particolarmente convincente oggi. L’uomo d’oggi crede nella
scienza. Essa è la sua fede. Ora io penso che se esiste attualmente un ambito di fede
che può essere definito a ragione ‘scienza di Dio’ non sia tanto quello della
speculazione teologica quanto, appunto, quello dell’esperienza mistica, ecc.” Tra le
mie premesse migliori. Libro che, nella sua semplicità vigorosa – lo confesso – mi
fece piangere, tanto mi colpì. Arti Grafiche Rosada.
GALLOIS, GENEVIÈVE, o.s.b., La vita del Piccolo San Placido, Presentazione e
traduzione di Alessandro Pronzato, in-8, p. 108, illustrato, br. ed. con sovracopertina
a colori con alette.
Fuori collana. Titolo originale: La vie du Petit Saint Placide, Desclée De Brouwer,
Bruxelles. Anticipo di 5000 FB all’editore. Pubblicai questo splendido, piccolo libro
dietro consiglio di Mons. Aldo Del Monte. Don Pronzato accettò di tradurlo con
entusiasmo. Madre Geneviève Gallois (1888-1962) fu monaca dell’abbazia
benedettina Saint-Louis du Temple, poi trasferita a Limon. Il libro apparve nel 1954.
Suor Gallois, che si era convertita nel 1914, continuò per tutta la vita a disegnare:
un’arte dai toni forti, dai tratti decisi. Don Pronzato riuscì a visionare alcuni suoi
bozzetti originali, rimanendo stupito della carta che usava, cartaccia da quattro soldi.
Di più non ne disponeva né ne voleva. Il libro fu riproposto in nuova edizione in-16
nel 1980 con una mia importante “Confessione dell’editore” e poi ulteriormente
ristampato nel 1993. Chi dovette accollarsi una grande fatica fu lo Studio Bergadano,
traducendo in carattere “a mano” – come da originale – tutto l’abbondante testo che
circonda il centinaio di illustrazioni che compongono il testo. La copertina riprodusse
quella dell’edizione francese. Rosada ne fece i soliti cliché tipografici. Commento de
“La Civiltà Cattolica”: “Un libro che ha l’umiltà, l’essenzialità talora secca, la
dolcezza della vera sapienza”.
ZARRI, ADRIANA, “Tu”, quasi preghiere, in-16, p. 135, br. ed.
Di questo volume posseggo solo la seconda edizione, apparsa nel 1985, mentre
l’edizione originale uscì il 29 novembre 1971. Scrive l’A. in una “Nota alla seconda
edizione”: “Accingendoci alla riedizione siamo stati incerti, l’editore ed io, se
omettere i testi dai toni più severi ed aspri. Un’edizione epurata ci avrebbe consentito
una più larga entratura, sia negli ambienti di religiosità tradizionale che nei monasteri
e nelle case religiose. Ma ci è parso che questo sarebbe stato a prezzo di un equivoco:
che l’indignazione... sia qualcosa di disdicevole... indegno di salire a livello
contemplativo... Abbiamo quindi voluto difendere la legittimità e la ‘moralità’ della
collera e le sue più profonde radici cristiane e bibliche”. Segue un “Come una
prefazione” datata “Dall’esodo, 20 febbraio 1985, Le ceneri”. “Dall’Esodo”, scrive la
Zarri perché, dopo i cinque anni trascorsi ad Albiano ed i successivi al Molinasso
(una cascina della piana d’Ivrea), viveva un periodo “senza fissa dimora”. Il libro è
molto bello, intenso e letterariamente e poeticamente ispirato, anche se fu accusato,
oltre che di pagine piuttosto violente (le “Ballate dell’ira”, specialmente) di intimismo
e persino di erotismo. In realtà, è tra le pagine più ispirate di Adriana Zarri. Il libro fu
tradotto nel ’74 niente meno che in finlandese. La copertina dell’edizione 1985
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riporta un dipinto fornitomi dall’A., di Luisanna Facchetti-Composta. Rosada Arti
Grafiche.
PRONZATO, ALESSANDRO, Ho voglia di pregare, in-16, p. (308), br. ed.
Fuori collana. Libro uscito il 25 novembre, già in seconda edizione ad agosto del ’72,
in terza ad ottobre del ’73 ed in quarta edizione ad ottobre del 1976. Dedica dell’A.:
“A nonna Giuseppina e ai molti chilometri del suo grosso rosario dai grani smangiati
che hanno segnato la mia strada”. La presentazione ha per titolo: “Chi dove come
quando perché, ossia un fattaccio personale” ed è datata da Pineta di Sortenna l’11
settembre dello stesso anno. In essa don Pronzato candidamente spiega: “Questo libro
non nasce da una pienezza, ma da una mancanza. Un’assenza, un vuoto avvertiti
dolorosamente e valutati lucidamente in tutte le loro tragiche conseguenze... Non è un
mistico che parla delle proprie esperienze... E’ un poveraccio che confessa: ho
pregato troppo poco, ma adesso sento il bisogno urgente di pregare...” Diviso in
quattro parti (“La preghiera, oggi: tra la diffamazione e la diffidenza”; “Un cumulo di
difficoltà sulla strada della preghiera”; “La sfida della preghiera”; “La carta d’identità
dell’uomo che prega”) ed in complessivi 90 brevi o meno brevi capitoli, dai titoli
curiosi, vivacissimi, paradossali, è uno dei libri più “personali” di don Pronzato, più
autentici e contagiosi. Benché sia stato tradotto in diverse lingue, a me risulta solo
una traduzione in spagnolo con Sigueme di Salamanca. E’ ricomparso presso
Gribaudi Milano nel 1995 con musicassetta e preghiere lette dall’A. tratte dal libro
Tutti i figli di Dio hanno le mani e ancora nel 2000 col titolo semplificato Voglia di
pregare.
CONDINI, NEREO, La discesa, traghetto a Manhattan, 16, p. (116), br. ed. con
copertina in carta di pregio e sovracopertina in plastica trasparente.
Ultimo volume della collana “La parola, per una letteratura dell’uomo d’oggi” diretta
da Giorgio Calcagno. In frontispizio “con marilyn”. Sul retro “L’Autore, unitamente
all’editore, desidera esprimere all’editore Guanda il suo ringraziamento per aver
potuto parafrasare da A Coney Island of the mind di Lawrence Ferlinghetti. Riconosce
in Norman Mailer, Tom Wolfe, Charles Wright, W. S. Burroughs e John Bart Gerald
altre fonti”. A p. 5 un brano di Ferlinghetti. Al termine del libro, suddiviso in 20 brevi
capitoli senza titolo, l’annotazione: “New York 1969, Torino 1971”. L’A., nato a
Torino nel 1940, laureato in lettere con una tesi su William Faulkner, ebbe una borsa
di studio Fulbright per corsi di perfezionamento all’università di Berkeley in
California. E’ stato “Italian Lecturer” al Vassar College, nello stato di New York.
Libro bizzarro e datato, sia nei contenuti che nella punteggiatura e nella struttura
linguistica. Arti Grafiche Rosada.
LA MUMMIA (pseud. di Vagliasindi del Castello, Benedetta), Pettegoliere
anagrammatico, in-16, p. (156), br. ed.
Appartiene alla “serie umoristica”. Dalla mia premessa: “L’idea di commissionare
questo libro mi è venuta in mente in uno di quei momenti d’indescrivibile depressione
che costellano il mio lavoro come i buchi la groviera”. E si vede! Per la scrittrice (o
meglio confezionatrice di anagrammi, poiché il testo che li lega è mio) vedi Aneddoti
editoriali: sorella di Laura Vagliasindi, Benedetta, sposata Schmidt di Friedberg,
aveva non dico la mania degli anagrammi; più semplicemente, ragionava, pensava e a
76
volte parlava per anagrammi. Le affidai, come da nota in calce al libro, l’”Annuario
Pontificio 1971”; in più le fornii tutta una serie di nomi di politici, scrittori,
giornalisti, associazioni, ecc. che avevo fra mano. Tutti me li anagrammò
coscienziosamente, a volte con più soluzioni. Cucii insieme tutti questi giochi di
parole e ne trassi questo libro che in fascetta recava scritto: “Ce n’è per tutti!” In
realtà, l’insuccesso fu pressoché totale. Indice dettagliato dei nomi (una curiosità:
Josef Ratzinger? “Tigre sine forza”...). Oggi il libro, introvabile, ha prezzi vertiginosi
presso i cultori di scienze enigmistiche. I suoi circa 700 anagrammi fanno gola a
molti. Arti Grafiche Rosada.
ŠPIDLÍK THOMAS, s.j. (a cura di) Breviario Patristico. Un anno in compagnia
dei Padri della Chiesa, in-16, p. (448), br. ed.
Fuori collana. La presentazione non firmata “Ogni credente è un ‘amen’ che diventerà
un’‘alleluia’” è tra le più belle di Luigi Rosadoni. Addirittura celebre è il suo inizio:
“Io sono ciò che pensò mio padre, ciò che pregò mia madre. Io sono il sudore dei miei
antenati. Sono le loro speranze, le loro malattie, le loro guarigioni. Sono i loro amori,
le loro lotte, persino le loro bestemmie e i loro peccati. Io sono le loro albe e i loro
tramonti...”. In tale lunga presentazione non una parola su P. Špidlík, che ci aveva
inviato il materiale con ottimi tagli ma pessimamente battuto e molto impastrocchiato.
Fu dura la revisione tanto di Rosadoni che mia. Si trattava infatti di 365 brani da
suddividere per giorni e mesi, titolare, uniformare ecc. Un’importante nota biobibliografica occupa le p. 415-425. Il risultato fu ottimo. Il frontespizio fu stampato a
2 colori. La copertina (dello Studio Bergadano) fu su carta speciale, oro e viola. Il
libro ebbe sempre un suo andamento regolare e confortante. Fu ristampato nel 1992,
con nuova copertina (di Eleonora Menegazzo) e sottotitolo “sapienza di ieri per il
mondo di oggi”, in anastatica dalla Tipografia Gravinese, e con veste pari pari fu
tradotto in lingua inglese. Raccolta sempre di grande ricchezza.
77
1972
CONQUET, ANDRÉ, Saper parlare in pubblico. L’arte della comunicazione, in-16,
p. (112), br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 74. Titolo originale: Comment faire un exposé,
Editions du Centurion, Paris. Traduzione di Luigi Rosadoni (dopo tentativi con altri
due traduttori, andati a vuoto). Alcuni schemi nel testo. Come tutti gli altri della serie,
libretto prezioso. “Guida facile e sicura per imparare ad esporre le proprie idee con
chiarezza, concretezza, sincerità, forza di convinzione; per preparare e sviluppare lo
schema di un dialogo col pubblico; per interpretarne i bisogni e gli umori; per
acquistare un buon equilibrio emotivo; per riuscire, in sostanza, ad instaurare
un’autentica ‘comunicazione’”. Valido ancora, se non soprattutto oggi, nel 2009 è
ancora in vendita presso la Gribaudi Milano. Copertina sulla falsariga delle altre della
serie, di Luigi Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
BENARY-ISBERT, MARGOT, La meravigliosa avventura della “terza età”, in16, p. 184, br. ed.
Fuori collana. Titolo originale: Das Abenteuer des Alterns, Verlag Josef Knecht,
Frankfurt am Main. Il contratto fu siglato tramite l’Eulama. Ottima traduzione di
Dante Giovannini sulla 13ª edizione tedesca. Libro di straordinario successo in tutto il
mondo tranne che da noi, dove queste pagine sulla terza età uscirono fra le prime ma
dove parlare di o agli anziani parve un’offesa. La grazia di questa anziana autrice
(1889-1979), che ha mantenuto intatti la freschezza, l’amabilità, il sorriso della
giovinezza attraverso le più dure prove si esprime in episodi di vita, osservazioni
brillanti sul nostro mondo frenetico, humour e garbo su se stessa e gli altri. Uno dei
migliori libri da me editi, su una problematica (anche questa) in forte anticipo sui
tempi. La copertina non ricordo di chi fu, ma si distacca del tutto dalle mie usuali.
Arti Grafiche Rosada.
LESEUR, ELISABETTA, La mia sorgente è il Signore. Pagine dal diario. A cura
di D. T. Donadoni, in-16, p. (124), br. ed.
Fa parte della collana “Una ragione per vivere”. La presentazione di Donadoni è di
una quindicina di pagine ed ha il merito di “rilanciare” questa magnifica figura di
donna (1866-1914) che trascorse tutta la vita accanto al marito teneramente amato ma
violentemente miscredente approfondendo la sua testimonianza silenziosa di gioia, di
tenerezza e di calore umano, la sua sete di carità e d’impegno. Il marito, dopo la
morte di lei, si convertì e divenne frate domenicano, curando la pubblicazione del
celebre “diario” della amatissima consorte. Su queste pagine le nostre nonne
versarono lacrime abbondanti. La mia edizione fu accolta con favore. Si tratta di
pagine talmente cariche di vita che non mancano mai di trasmetterne. Copertina
Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
BOUCHAUD, JOSEPH - KUNZ, FREDY, L’asina di Balaam. Vangelo vissuto in
una “favela” brasiliana, Premessa di Dom Fragoso, vescovo di Crateus, in-16, p.
(88), br. ed.
Apre una collana “Vangelo oggi vissuto”. Titolo originale: L’ânesse de Balaam, Les
Editions Ouvrières, Paris. Traduzione di Dino T. Donadoni (fu anche tradotto in
tedesco, inglese e altre lingue). Sconvolgente ed insieme semplice testimonianza di
un sacerdote che condivide la povertà, le speranze, gli slanci e le difficoltà degli
abitanti di una “favela”. J. Bouchaud ha raccolto alcune pagine e alcuni scritti di don
Fredy, accanto al quale è vissuto alcuni giorni riscoprendo la vera vita evangelica e li
78
racconta in queste pagine in una colorita, entusiasmante e contagiosa testimonianza
evangelica. Il libro, pur nella sua esiguità, ebbe ampia risonanza e successo. Finito il
tempo delle parole, si aprivano gli orizzonti delle nuove testimonianze. Copertina
Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
BOUCHAUD, JOSEPH, I cristiani del primo amore, in-16, p. (96), br. ed.
Collana “Vangelo oggi vissuto” n. 2. Titolo originale: Les chrétiens du premier
amour, Les Editions Ouvrières, Paris. Traduzione di Dino T. Donadoni. L’A., si dice
nella premessa, ha fatto parte per tredici anni di due gruppi sacerdotali nella
“banlieue” parigina; quindi, come responsabile di gruppi internazionali dell’Istituto
dei Figli della Carità, di cui è membro, è stato a lungo nel Sudamerica, negli USA ed
in Africa. “Questo libro è una selezione del suo diario di bordo; la continuazione
degli ‘Atti degli Apostoli’ nella vita nascosta, aspra e generosa di cristiani capaci
ancora – oggi – di scuotere il mondo con il loro amore”. Una testimonianza toccante,
che ebbe ottima e stupefatta accoglienza. Il suo segreto fu la sua freschezza, la sua
sincerità, la sua semplicità. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
SULIVAN, JEAN, E’ troppo poco dire Dio. Il paradosso della condizione cristiana,
Prefazione di Alessandro Pronzato, in-16, p. (174), br. ed.
Inizia “La piscina di Siloe”, collana di studi ed esperienze spirituali, titolo scelto da
me e che reca in calce la nota frase del cieco in Gv. 9,25: “Una cosa so: che prima ero
cieco ed ora ci vedo”, strettamente autobiografica. Titolo originale: Dieu au-delà de
Dieu, Gallimard, Paris. Traduzione di Luigi Rosadoni. La presentazione di don
Pronzato è illuminante: “Il libro ha visto la luce nel 1962 sotto il titolo Paradoxe et
scandale. Sei anni dopo veniva riproposto con alcune aggiunte... Non è un libro
difficile di Sulivan. E’ il libro più difficile. Non so se l’editore Gribaudi se ne sia reso
conto. Ma pure lui è imprevedibile...” Me n’ero reso conto sì: in primo luogo mi ero
reso conto della vera e propria “cotta” che don Sandro si era presa per questo Autore,
che nel ’64 aveva vinto il “Grand Prix Catholique de Littérature” con il romanzo Mais
il y a la mer, cotta giustificatissima data la statura intellettuale, libera, ironica, geniale
e fulminante di questo scrittore, che morirà a seguito di un incidente stradale nel
1980, non prima che don Sandro abbia avuto con lui un incontro importante, di cui fa
ampia menzione nel suo libro Stelle sul mio cammino; e in secondo luogo mi ero reso
conto della novità del suo argomentare, della imprevedibilità del suo linguaggio, della
vivacità della sua forza spirituale. Purtroppo, la nostra speranza che Jean Sulivan,
tuttora e sempre più notissimo in Francia, lo divenisse da noi, andò in fumo.
Copertina impostata da me e realizzata graficamente da Rosada.
MANARANCHE, ANDRÉ s.j., La via della liberazione. Orientamenti di vita
spirituale, in-16, p. (280), br. ed.
Numero 2 della collana “La piscina di Siloe”. Titolo originale: Un chemin de liberté,
Editions du Seuil, Paris, traduzione di Dante Giovannini. Libro molto bello e
importante al punto che ancora nel 2009 è tuttora in vendita nelle librerie d’oltralpe.
Dal retrocopertina: “L’A. attacca vivacemente tutte le contraffazioni attuali della fede
per giungere alla sua radice profonda: sondando la figura di Cristo in tutte le sue
dimensioni esigenti ed obbliganti. Il fondo del desiderio, il momento critico, la via
della liberazione, il passaggio all’universale, il ritorno alla realtà quotidiana sono le
tappe della vita interiore descritte in queste pagine... destinate a irrobustire i perplessi,
a dare ossigeno agli scoraggiati, a temprare i delusi; soprattutto a corroborare la fede
di chi, già convintosi dell’assurdità della morte di Dio, sente l’urgenza e l’impazienza
di testimoniare... le proprie convinzioni”. Copertina e stampa come sopra.
79
POWELL, JOHN, Perché ho paura di amare, in-16, p. (96), br. ed.
POWELL, JOHN, Perché ho paura di dirti chi sono, in-16, p. (112), br. ed.
“Biblioteca della gioventù” nn. 63 e 64. Titoli originali: Why am I afraid to love? e
Why am I afraid to tell you who I am? Argus Communications Co. Chicago.
Entrambi tradotti da Jacopo Dorsanio (pseud. di Luigi Rosadoni), che me li consigliò
a seguito di segnalazioni avute da amici statunitensi. Entrambi i libri ebbero non solo
un enorme successo ma svolsero una funzione fondamentale. L’Autore, un gesuita
notissimo come consigliere, conferenziere e scrittore, fu tra i primi a insistere
fortemente perché i giovani sconfiggessero la paura per quell’amore che nel ’68 si
erano troppo in fretta illusi di aver scoperto. Il suo tocco psicologico è talmente
raffinato ed insieme concreto che si può chiedere a ragione come ancora oggi questi
due libretti continuino ad avere un così grande successo. Entrambe le premesse sono
firmate “L’Editore” ma penso che don Rosadoni mi abbia dato una mano.
“Psicoterapeuta e professore di teologia alla Loyola University di Chicago, grande
estimatore di C. S. Lewis, John Powell ha toccato, con le proprie capacità narrative, la
sensibilità di un vasto pubblico, divenendo ‘il secondo autore cristiano più letto nella
storia degli Stati Uniti’, come è stato da più parti definito, ricevendo riconoscimenti e
lauree honoris causa da parte di numerose università. Con il suo ultimo libro Storie
dal mio cuore (2004), ha preso congedo dai propri lettori rivelando di aver scoperto
nel 1995 di essere affetto da una grave malattia che lo ha progressivamente
paralizzato e reso cieco” (da “Wikipedia”). Tuttora in vendita presso la Gribaudi
Milano, che dell’Autore ha pubblicato molti altri libri. Copertine Studio Bergadano.
Arti Grafiche Rosada.
BARRA, GIOVANNI (a cura di), Primo Mazzolari. Perdersi: il solo guadagno, in16, p. 471, br. ed.
Fa parte delle fortunate antologie a cura di don Barra nelle quali l’A. è ovviamente il
personaggio dei cui scritti il florilegio è composto. L’introduzione è di don Barra.
Come già per l’antologia di De Foucauld, indichiamo i “tagli-temi” del libro perché
altri, eventualmente, seguano “il mestiere” di don Barra: “Amore; Amore di Dio;
Autorità; Bontà; Carità; Chiesa; Comunismo; Conversione; Cristiano; Cristo; Croce;
Cultura; Dio Padre; Eucarestia; Fede; Gioia; Giovani; Giustizia; Guerra; Impegno;
Libertà; Morte; Non violenza; Parrocchia; Pasqua; Politica; Poveri; Povertà;
Preghiera; Ricchezza; Rischio; Rivoluzione cristiana; Sacerdozio; Società Nuova;
Solitudine; Speranza; Tolleranza; Uomo; Vangelo; Verità. Come si nota, sono
elencati in ordine alfabetico tutti i temi fondamentali di don Primo Mazzolari (e quelli
cari al curatore...). Numerosissimi i testi di appoggio, alla ricerca e selezione dei quali
ero impegnato io: da Bonhoeffer a Mounier, da Cardonnel a Harvey Cox, da A. Paoli
a U. Vivarelli, da Gandhi a Von Balthasar, da Joan Baez a Diegho Fabbri ecc. non
c’era che da scegliere. Mi fu indispensabile, per la stesura della corposa antologia,
l’appoggio, amichevole e gratuito, di quel grande uomo ed editore che fu Rienzo
Colla, editore de “La Locusta” di Brescia. Il libro ebbe un notevole esito, al punto che
ne posseggo solo un esemplare del 1975, con l’indicazione: terza edizione. Copertina
sulla falsariga delle altre antologie. Arti Grafiche Rosada.
KIERKEGAARD, SØREN A., Puoi soffrire con gioia, in-16, p. (144), br. ed.
Collana “Una ragione per vivere”. Come per le precedenti, anche questa raccolta di
“discorsi cristiani” di Kierkegaard fu una “libera traduzione” di don Luigi Rosadoni
sul testo Lidelsernes Evangelium, Christelige Taler del 1847, con premessa (Ogni
nostro piccolo venerdì santo è anche una grande pasqua) dello stesso Rosadoni. I sette
discorsi che si susseguono in stretta connessione sono “tagliati” dall’abilissima penna
80
di Rosadoni in brevi, suggestivi paragrafi dai titoli che solo la sua partecipe penna
sapeva “inventare”. E’ chiaro che questo e gli altri contributi di K. da noi editi fecero
storcere il naso ai puristi della filosofia e agli intellettuali eunuchi. Tant’è. Furono fra
i libri più amati dal nostro pubblico e che meglio introdussero la figura di
Kierkegaard come credente esigente e luminoso presso un vasto pubblico. Copertina
sulla falsariga delle altre della collana. Arti Grafiche Rosada.
CABRINI, GIULIANA, Alla mia “prof.” con rabbia, in-16, p. (184), br. ed.
Fuori collana. Autrice del tutto nuova, aiutata con un anticipo di Lire 400.000. Dalla
mia premessa: “Questo libro è la testimonianza inconsueta di un incontro a tu per tu
fra una giovane insegnante e tre classi di liceo, incontro che ha avuto esiti di cui la
stampa lungamente si è occupata... Se fossimo editori che speculano sulle situazioni
emotive... queste pagine le avremmo pubblicate prima, al momento ‘caldo’, sicuri –
economicamente parlando – di ‘fare un affare’. Ma gli ‘affari’ di questo tipo non sono
il nostro forte”. Il libro ebbe due edizioni nel giro di pochissimi mesi. Raccoglie tutta
una serie di lettere, bigliettini, confidenze fatte all’A. da infiniti alunni che avevano
ritrovato in lei un elemento fondamentale: l’autorevolezza, la capacità di dialogo, la
partecipazione fattiva ai loro problemi. Le pagine restano una calda testimonianza di
vita e, se ancora sapessimo che cosa è la scuola, sarebbero utili ancora oggi. La prof.
Cabrini diventerà, in un prosieguo di tempo, esperta collaboratrice e assistente nel
mondo dei detenuti. Bella copertina di Luigi Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
MORET, JEANNE, ...Quel che manca alla Passione di Cristo. Via Crucis
dell’uomo d’oggi, in-16, p. (84), br. ed.
Fuori collana. Titolo originale: ...Ce qui manque à la Passion du Christ, Editions
Saint Paul, Paris. Traduzione di P.G. Breve premessa di R. Duhamelet. Presentazione
di Henri Holstein s.j. Romanziera e saggista (sono 24 i suoi volumi di studi sociali e
religiosi, di romanzi e biografie pubblicati a stampa), la Moret visse per trent’anni
della sua vita inchiodata ad un letto, dal quale, quando poteva, continuava a lavorare
documentandosi con assoluta serietà e applicazione. Ma il suo carisma era il sorriso e
l’ascolto: per lunghi anni appartenne al “Telefono Amico” francese, facendosi pieno
carico di tutte le sofferenze umane possibili e concepibili. Il suo cuore sapeva
compatire con calda partecipazione, il suo intuito e la sua intelligenza sapevano
consigliare con paziente equilibrio. Volli tradurre personalmente queste pagine perché
di rarissima, profonda e piena misericordia nei confronti dell’uomo e di amore verso
Dio. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
VIMORT, JEAN, Educare alla fede nella libertà. Orientamenti per una nuova
pastorale giovanile, in-16, p. (112), br. ed.
Collana “Biblioteca degli educatori” n. 2. Titolo originale: Miser sur la liberté,
Editions du Chalet, Lyon. Traduzione di Vittorio Varaia (pseud. di Vittorino
Merinas). Buon libro, anche se – col senno di poi – un po’ utopistico. Il discorso verte
essenzialmente sulla necessità degli educatori di “educare se stessi”, di “imparare ad
imparare”, di “liberare le potenzialità creative dei giovani” ma anche di una “vita
evangelica esigente”, di usare “un certo silenzio per dire Dio”, di “essere liberi nella
fedeltà”, consapevoli di vivere in un contrasto ed un sistema educativo instabile. “E’
un discorso che potrà sembrare sconvolgente a molti: ma la logica con cui è condotto,
l’esperienza da cui trae motivo, lo spirito di fede che lo anima lo rendono
convincente; e soprattutto realmente e decisamente nuovo”. Copertina Studio
Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
81
PIBIRI, RAFFAELE, La preghiera: fuga o liberazione? Riflessioni e testi, in-16, p.
196, br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 67. Padre Pibiri dimostra qui di aver bene appreso la
lezione di don Barra, nel senso che a cinque temi-base di suo pugno brevi ed efficaci
(alcuni con relativi sotto-temi bene azzeccati), disposti per paragrafi rapidamente
assimilabili, fa seguire un’ampia messe di testi inerenti la preghiera, parecchi di
invenzione propria ed altri tratti dalla Bibbia ed in particolare modo dalle Lettere di
San Paolo. Ne risulta un libro di buona sostanza, con poche concessioni alla moda pur
nell’attualità sempre viva del contesto sociale e giovanile cui è diretto. Copertina
Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
DELFGAAUW, BERNARD, La filosofia del secolo ventesimo, in-16, p. 200, br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 66. Titolo originale: Dewijsbegeerte van de 20e eeuw,
Wereldvenster, Baarn, Olanda. Traduzione di Luigi Rosadoni (sotto lo pseud. di
Jacopo Dorsanio). Nei miei appunti risulta in traduzione da Piero Bairati già nel ’68
(pagato con Lire 160.000) poi riveduto da Rosadoni ed infine ancora da Enzo Bianchi
(in questo caso, sarebbe la prima collaborazione col Priore di Bose). L’uscita è il 13
marzo dell’anno. Tale ritardo indica una mia diffidenza nei riguardi del libro, benché
dell’A. avessi già pubblicato nel ’68 Il giovane Marx. L’opera ebbe invece un esito
molto positivo. In effetti, è una sintesi eccellente delle principali correnti filosofiche
del ’900: neotomismo, neokantismo, neohegelismo, marxismo ma – in forma più
articolata – anche pragmatismo, critica della scienza, storicismo, irrazionalismo,
neovitalismo, filosofia dell’evoluzione, filosofia dell’azione, filosofia dello spirito,
personalismo, fenomenologia, esistenzialismo, neopositivismo, neorealismo,
strutturalismo, con quel tanto di erudizione (nomi e titoli di opere) indispensabile. Il
libro fu tradotto negli USA, in Spagna e altrove. E’ un peccato che l’A. (o io) non
abbia pensato ad un indice dei nomi. Il libro ebbe – e continuerebbe ad avere se
debitamente aggiornato – un’importante funzione nell’ insegnamento della filosofia
nei licei. L’A., nato ad Amsterdam, ebbe diversi incarichi nelle Università di
Grenoble, Ginevra e Lund e fu ordinario di filosofia presso l’Università di Groningen.
Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
CONQUET, ANDRÉ, Leggere meglio e più in fretta. Metodo ed esercizi, in-16, p.
(112), br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 65. Titolo originale: Lisez mieux et plus vite, Editions
du Centurion, Paris. Traduzione mia (dopo tante precedenti delusioni, mi ero deciso a
tradurre da solo questi libretti formativi...). Del massimo interesse gli esercizi, i test
conclusivi e le relative tabelle. Grande rilievo viene dato al metodo dello “skimming”
(metodo di lettura rapida) che rappresentava allora da noi un’assoluta novità.
Eccellente guida alla lettura rapida ed essenziale. Copertina della serie. Arti Grafiche
Rosada.
HÄRTTER, RICHARD, Divento donna, in-16, p. (64), illustr., br. ed.
HÄRTTER, RICHARD, Divento uomo, in-16, p. (64), illustr., br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 68 e 69. Titoli originali: Ich werde eine Frau e Ich
werde ein Mann, Georg Bitter Verlag, Recklinghausen. Il contratto prevedeva uno
scatto di percentuale dalle 8 alle 16.000 copie, il che supponeva già di per sé un
successo. Effettivamente l’esito dei due libretti fu strepitoso, anche perché non si
trattava tanto o solo di educazione sessuale ma di preziosi orientamenti sul vero
significato dell’amore, sul valore della persona, sulla conoscenza psicologica
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dell’altro sesso, sul dono generoso di sé, sul senso dell’autocontrollo e del sacrificio.
Alcuni educatori illuminati acquistavano i libretti in centinaia di copie per volta,
dandomene simpatica testimonianza. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche
Rosada.
VACCHINO, ROSELLA, I tre anni che contano. Il preadolescente e la scuola
dell’obbligo, in-16, p. (220), br. ed.
Collana “Biblioteca degli educatori” n. 3. L’Autrice, mia segretaria, mi aveva scritto
l’anno precedente Tu e gli altri con ottimo esito. I suoi studi di psico-pedagogia la
rendevano adatta ad un diverso impegno. Così decisi e così fu fatto. Già solo
l’introduzione della Vacchino rappresenterebbe, se letta oggi, un serissimo richiamo
alla necessità di una preparazione adeguata da parte degli insegnanti di scuola media
inferiore; non solo, ma un forte richiamo ai genitori. E’ quasi incredibile (per me) che
una giovane insegnante del 1972 insistesse su punti nevralgici ancora oggi trascurati e
su deficienze ben lungi dall’essere attualmente colmate. Un libro bellissimo, ma da
fare “cadere le braccia” su di una scuola che dal passato pare abbia ereditato solo gli
sbadigli e l’inefficienza. Arti Grafiche Rosada.
BIANCHI, ENZO, Il corvo di Elia. Una introduzione alla preghiera. in-16, p. (176),
br. ed.
Collana “La piscina di Siloe” n. 3. Primo libro di Enzo Bianchi e primo suo libro
pubblicato da me. L’esemplare in mio possesso, timbrato a secco dalla SIAE, è
l’ottava edizione, del maggio 1986 (le precedenti risultano essere 15 maggio ’72,
dicembre ’72, gennaio ’74, ottobre ’75, marzo ’77, novembre ’78, ottobre ’81). Con
questo libro, la Casa editrice si legò di amicizia e collaborazione con Enzo e la
Comunità di Bose, per un lungo periodo di tempo che fu fruttuoso per entrambi.
Molto belle le righe finali della prefazione: “L’autore non pensa di aver detto cose
nuove, né si vuole collocare nella scia dei maestri spirituali che sanno dare ricette ai
cristiani di tutti i giorni. L’autore è solo spudorato al punto da narrare e dichiarare il
suo cammino nell’esperienza della preghiera. Esperienza monastica anche, ma di chi,
non separato dagli uomini né geograficamente né cultualmente, vive lavorando e
riposando nello sforzo quotidiano compiuto con dei fratelli di ascoltare la voce
dell’Evangelo. L’autore infine non è sicuro di aver capito bene che cosa sia la
preghiera e quindi mormora ogni giorno ‘Signore, insegnami a pregare!’”, datate
Bose, memoria di san Basilio monaco e vescovo. Enzo non sapeva (né credo neppure
supponesse) quanta strada interiore ed anche concreta avrebbe compiuto trascinandosi
dietro un’immensa folla di “amici del Signore”. Lo ringrazio di avere voluto me e mia
Moglie fra i suoi primi. L’icona di copertina ci fu fornita da Bose. Questa stampa del
volume fu curata dalla TGT Torino.
MUSSO, BRUNO,... e Dio gettò i dadi e disse... Scienza e rivelazione, oggi, in-16, p.
128, br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 72. Primo libro di un Autore (nato nel ’39, laureato in
Ingegneria Nucleare, presidente della FUCI di Torino), che divenne in seguito, oltre
che uno scrittore degnissimo, uno dei “grand commis” dello Stato, occupando posti di
gran prestigio nella pubblica amministrazione. Il tema, allora, era scottante forse più
di oggi, e in ogni caso aveva interlocutori più profondi, sull’una e sull’altra sponda.
Era da poco uscito il celebre libro di Jacques Monod Il caso e la necessità. Non per
niente la fascetta del libro di Musso recita: “Per una fede adulta nell’avventura delle
scienze contemporanee. Una risposta a J. Monod”, risposta che l’A. dà in modo molto
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articolato, approfondito ed insieme comprensibile. Al termine, “Riferimenti
bibliografici principali” e “Breve glossario dei principali termini scientifici impiegati
nel testo”. Il libro, però, non ebbe un esito esaltante. I “credenti”, d’altra parte,
neppure oggi sentono l’urgenza e il dramma di questo problema... Fatti loro!
Copertina di Luigi Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
GENTILI, EGIDIO s.j., Consacrazione e amore. Testimonianze, teologia, vita.
Presentazione di Tullo Goffi, in-16, p. (248), br. ed.
Fuori collana. La paginetta di Tullo Goffi non dice gran che, se non: “...si devono
accogliere con simpatia e con rispettosa attenzione tentativi come quello del Gentili
nel presente libro...” Gentili che, esauritosi L’amore nel celibato da noi edito nel
1969, opta qui “invece che per una sua riedizione, per un suo rifacimento totale,
tenuto conto del progresso, che in questi ultimi tempi ha fatto la questione, di
un’esperienza pastorale allargata, e delle testimonianze raccolte in Italia e all’estero”.
Il buon padre Gentili persiste in queste pagine nella sua ottica, con tutta una serie di
testimonianze di sacerdoti (e specialmente di religiose, cui egli si rifà in modo
precipuo), che sottolineano, se non altro, la persistente e grande confusione di quegli
anni. L’idea del Gentili è semplicissima: è possibile un amore (idealizzato, puro,
spirituale, ecc.) fra un religioso e una laica e/o viceversa; purché ecc. ecc. Grande
rispetto per il tormento di questo gesuita e di tante altre ottime persone, ma anche
grande perplessità. In quegli anni la mia Casa editrice era in Italia il ricettacolo
amabile, amoroso e comprensivo di infiniti sacerdoti e religiose in crisi affettive.
Tutte regolarmente sfociate però in regolari irregolari abbandoni. Copertina Studio
Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
BARRA, GIOVANNI, Sono leciti i rapporti prematrimoniali? in-16, p. 256, br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 73. Questo libro potrebbe fare sorridere, se la
bellissima premessa di don Barra non iniziasse così: “Questo libro me lo porto in
cuore da trent’anni” e non progredisse con una frase di Dietrich Bonhoeffer: “La
Chiesa non ha saputo fare altro che esprimere un’occasionale indignazione morale. Si
è perciò resa colpevole nei riguardi della purezza e della salute della gioventù. Non è
stata capace di proclamare con forza che il nostro corpo appartiene al Corpo di
Cristo”. Tutta l’argomentazione di Giovanni Barra è ricca, densa e convincente; in
più è incredibilmente concreta, piena di comprensione e di passione cristiana. A molti
attuali educatori leggere queste pagine farebbe un gran bene e li doterebbe di una
spina dorsale di cui a volte ignorano persino l’esistenza. Arti Grafiche Rosada.
RAGUIN, YVES, s.j., Cammini di contemplazione. Elementi di vita spirituale, in-16,
p. (184), br. ed.
Collana “La piscina di Siloe” n. 4. Titolo originale: Chemins de la contemplation,
Desclée de Brouwer, Paris. Prima traduzione di Enzo Bianchi per un mio libro. Libro
fondamentale per la Casa editrice, che segnò una svolta importante. Raguin fuse
insieme per la prima volta l’esperienza spirituale orientale con quella occidentale.
L’A., specialista nello studio del buddismo cinese e delle religioni orientali, allora
autore di una fondamentale Storia della Cina, collaboratore della rivista “Christus” e
Superiore dei PP. Gesuiti di Saigon, ha il dono di partecipare la propria esperienza
con un’intensità spirituale straordinaria. Alla maniera dei saggi cinesi, ha composto il
libro di successivi “gradini”, che si possono scendere e salire e che, ripercorsi più di
una volta, permettono già di per se stessi di toccare con mano quella Realtà semplice
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e misteriosa che ci chiama a fonderci con Sé perché possiamo meglio fonderci con i
fratelli. Copertina della collana. Arti Grafiche Rosada.
TRANIELLO, PAOLO (a cura di), Pace con la Chiesa. Celebrazioni comunitarie
della penitenza per comunità giovanili, in-16, p. (64), br. ed.
Fuori collana. Opuscolo curatomi da un mio ex-segretario, ricco di princìpi
esplicativi, note sul peccato e la penitenza, indicazioni pratiche ecc. In apertura uno
“schema della celebrazione” in otto punti, ad ognuno dei quali seguono letture
bibliche oppure di vari autori. Gli intenti: evitare nelle celebrazioni liturgiche ogni
aspetto “decorativo”; prendere sul serio la realtà del peccato. Arti Grafiche Rosada.
DEMATTEIS, GIUSEPPE, Manuale di esplorazione sotterranea. Speleologia
esplorativa e tecnica, in-16, molte illustraz. e foto n.t., p. (164), br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 70 (apre una nuova serie: “Manuali e guide pratiche
Gribaudi”). L’A., docente di geografia all’Università di Torino (era stato fra gli
assistenti più apprezzati di mio Padre, deceduto l’anno precedente), membro del
Gruppo Speleologico Piemontese CAI-UGET Torino e della Soc. Speleol. Italiana,
era la persona più adatta per aprire – queste erano le mie intenzioni – un reparto
dedicato ai giovani “in quei settori dell’attività umana (scientifici, tecnici, culturali)
che meglio concorrono a formare una personalità ricca d’interessi”. Il volumetto –
annota l’A. – era apparso dieci anni prima in forma ridotta tra le “guide didattiche”
della “Rassegna Speleologica Italiana”. “Ora – prosegue – grazie alla collaborazione
dell’Editore Gribaudi che curò la revisione del testo...” ecc. riappare in forma nuova
trasformato e ammodernato. Ottimo strumento formativo e informativo, con ampia
appendice bibliografica e chiarissimi sussidi illustrativi. Il libro fu subito tradotto in
spagnolo (Manual de la espeleologia). La copertina di Bergadano, pur mantenendo
l’impostazione di fondo della “Biblioteca della gioventù”, ne muta il cerchio in una
forma quadrata. Nonostante le foto a piena pagina, stampa in tipografia di Rosada.
L’ARCO ADOLFO, Così ridono i saggi. Dizionario di saggezza umoristica, in-16,
p. 332, br. ed.
Tra i miei migliori “strumenti” per una gioia anche interiore. Don L’Arco fu infatti
formidabile nello stendere questo che è un vero e proprio “dizionario di saggezza
umoristica”, corredato da aneddoti, battute fulminanti, massime, divertenti paradossi;
non solo. Diede al libro un taglio di una “saggezza” fatta di buon senso, ironia ed
autoironia, così che molti brevi testi spingono a riflessioni ed esami di coscienza
altrimenti incartati su di sé (è facile ridere sugli altri, quasi impossibile su di sé). Con
la sua cordiale e amabile ironia salesiana l’A. invita così alla gioia più schietta e
genuina, insegnandoci che è “un dovere essere felici ed anche – questo è importante –
una generosità”. Copertina felicissima di Luigi Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
Libro da riprendere e riproporre, almeno in parte.
GARCIA-SALVE FRANCISCO, s.j., Yoga per giovani. Metodo di formazione
integrale. Illustrazioni di José M. Legórburu, in-16, p. 264, br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 70 (“Manuali e guide pratiche Gribaudi”). Titolo
originale: Yoga para jovenes, Ed. Mensajero, Bilbao. Traduzione di Dante
Giovannini sulla terza edizione spagnola. Libro di grandissimo successo anche perché
rappresentava un’attesa novità in campo giovanile cattolico, data la diffusione che
stava prendendo la disciplina yoga in quegli anni. Le 70 illustrazioni sulle posizioni
yoga ma soprattutto la completezza, la chiarezza e la ricchezza espositiva sotto il
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profilo formativo e spirituale rendono questo libro utile ancor oggi. “Non-violenza,
pace interiore, spirito d’amicizia, libertà, coraggio delle proprie idee, amore per la
verità, castità, povertà, gioia sono i risultati dello yoga attraverso la meditazione,
l’autodisciplina, l’austerità di vita e il dominio sul corpo mediante appositi esercizi”.
Il libro fu accolto con molto favore e contribuì alla diffusione della “Biblioteca della
gioventù” in ambienti anche non strettamente cristiani. Copertina della nuova serie.
Più volte ristampato. Arti Grafiche Rosada.
CABRINI, GIULIANA, Una giornata nella IV E., in-16, p. 182, br. ed.
Fuori collana. Dopo il successo, nello stesso anno, del precedente Alla mia prof. con
rabbia, diedi volentieri un’altra chance alla professoressa oggetto di interesse e
risvolti polemici. “Poteva venirne fuori – scrivo nella breve premessa – un libro di
denuncia clamorosa. Ne è nata invece un’opera di freschissima ispirazione, acre e
delicata insieme, ribollente e gioiosa, dove il sapore della realtà è esaltato dalle
iridescenti luci di una fantasia genialissima... In quattro ore di lezione vengono
rivissute le difficoltà, i piccoli e grandi drammi, le sconfitte e le vittorie di una donna
e di un gruppo di giovani... che si accettano, maturano insieme, insieme scoprono la
‘sostanza’ della scuola...” Libro molto ben scritto, sotto forma di psicodramma; è un
peccato che questa Autrice, da me scoperta, abbia quasi subito deposto la penna, sia
pure per più impegnative campagne sociali. Bella copertina di Luigi Bergadano. Arti
Grafiche Rosada.
VANNUCCI, GIOVANNI, Meditazioni cristiane, in-16, p. (180), br. ed.
Collana “Una ragione per vivere”. Io e mia Moglie avevamo avuto occasione di
conoscere Padre Vannucci durante una nostra puntata a Firenze. Don Rosadoni ci
aveva condotto da lui, all’Eremo delle Stinche, per una “stradina nei boschi”
poeticissima e pericolosissima, che solo la sua Due Cavalli poteva percorrere
impunemente. Fu un incontro semplice, profondo, bellissimo, in un posto incantevole
e in una casa tappezzata di libri (libri da tutto il mondo, in tutte le lingue, con
prevalenza di quelli orientali). Nacque di lì il nostro desiderio di avere qualcosa di lui,
già così noto e sempre troppo ignoto. Il risultato fu questo bellissimo libro, “nato
negli incontri domenicali con degli amici che vengono nella quiete di questo luogo
solitario... dando origine a forme di vita religiosa più semplici e aderenti all’essenza
di ciò che crediamo”. Uno dei miei libri di autori italiani più essenziali, sostanziali,
ispirati e cristallini. Indice: La Parola eterna; La Parola si è fatta carne; I primi che
accolsero la Parola; Il deserto; La vera vita; La spogliazione cristiana; La presenza di
Cristo nella storia. I libri di Vannucci sarebbero tutti da riproporre. Copertina in stile
con gli altri della collana. Arti Grafiche Rosada.
PERINETTI, FEDERICO, Piccolo manuale di archeologia, in-16, illustraz., p.
(200), br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 76, della serie “Manuali e guide pratiche Gribaudi”, di
cui ha la forma grafica e di copertina. Numerose le fotografie a piena pagina. L’indice
dà un’idea della completezza del manuale: I princìpi fondamentali dell’archeologia;
Le fonti letterarie dell’archeologia; Storia degli studi archeologici; Archeologia e
scavo; Le tecniche della ricerca archeologica; La scienza aiuta l’archeologia; Storia
degli scavi archeologici; L’archeologia e la legge; L’archeologia e i giovani; I musei
archeologici. In fine, dieci fitte pagine di bibliografia, in parallelo agli argomenti
trattati. L’A. non era un accademico, bensì professore di liceo (1920-2007) e quindi a
contatto col mondo giovanile più vivo. Era Autore di un’ Ivrea romana edita nel ’65.
86
Gli versai un anticipo di 150.000 lire. Il libretto venne tradotto in spagnolo. Copertina
sulla falsariga delle precedenti. Arti Grafiche Rosada, che stampava le fotografie con
le sue grandi macchine tipografiche meglio che in rotocalco.
CHALLANCIN, ERNESTO, Politica nuova con uomini nuovi, in-16, p. 156, br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 75. Il libro era opera di uno di quegli straordinari
sacerdoti valdostani che improvvisamente solcano cieli sconosciuti come meteore
luminosissime (l’Autore era parroco di Saint Germain, Montjovet, Aosta) e che
appoggiai con viva simpatia. Don Challancin non nasconde di rivolgersi a quei
giovani che, “dopo aver vissuto gli anni della contestazione più clamorosa, stanno
subendo oggi la sottile tentazione della delusione, dell’impotenza, della disfatta”. Se
si scorre l’indice (Basi per un nuovo discorso politico; Il capitalismo; Il comunismo;
Movimenti e partiti attuali: valutazioni e orientamenti di comportamento; Politica
nuova con uomini nuovi; Fede e politica, vita spirituale e azione temporale), si nota
che l’A. espone i princìpi di quella famosa “terza via” da molti invano cercata: ma lo
fa, se non altro, con coscienza limpida e assoluta onestà d’intenti, oltre che con
un’ottica molto concreta, al di fuori di ogni intellettualismo. Il libro ebbe infatti, con
un certo mio stupore, una buona accoglienza e venne addirittura tradotto in spagnolo.
E ne godemmo sia io che l’A., oltre che i numerosi lettori. Copertina Studio
Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
LANZA DEL VASTO, GIUSEPPE, Princìpi e precetti del ritorno all’evidenza,
Presentazione di Paolo Pellegrino, in-16, p. 176, br. ed.
Fuori collana. Come racconto in Aneddoti, il mio incontro con Lanza del Vasto –
filosofo, poeta, pittore, musicista, notissimo in tutto il mondo – non fu rose e fiori. La
sua testardaggine nel volermi imporre un titolo tanto difficile (fortuna volle che alla
fin fine la meno indigesta “evidenza” fu sostituita all’incomprensibile “ovvio”) per
un’opera già non facile, il volere ad ogni costo la sua foto (peraltro di affascinante
vegliardo) in copertina, ecc. non favorirono i rapporti iniziali. A tradurre l’opera,
apparsa inizialmente nel 1944 da Denoël, Paris, volle essere lui (e fu un bene). Si
ebbe, per ciò, una modica cifra (lire 50.000, una vera miseria), ma una qualche
vendetta dovevo pur prendermela. Ottima fu la presentazione di un giovanissimo,
quasi infante Paolo Pellegrino, attualmente proprietario, con la moglie (mia
bravissima ex-segretaria) delle edizioni Effatà. Del libro – tra gli scritti sapienziali
italiani più belli, densi, ricchi di lirismo e di spirito – pochi si accorsero. Un’unica
battuta: “I Troppo intelligenti ti dimostreranno tutti che Dio non esiste. E tu non
risponder loro, ma va’ a pregare”. Io ne fui fierissimo. Ne fu fatta una seconda
edizione nel 1988, con un nuovo contratto che ci costò di solo anticipo alle Ed.
Denoël (divenuta nel frattempo detentrice dei diritti) L. 1.531.045. Un libro-di-vita di
uno dei pochi grandi Saggi del nostro tempo (1901-1981), amico di Gandhi,
fondatore di comunità rurali, ma soprattutto pensatore e scrittore originalissimo.
Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
BERTRAND, P. - LAPIE, V. - PELLÉ J. C., Dizionario d’informazione sessuale
per sposi, genitori, educatori. Introduzione di Ambrogio Valsecchi, in-16, p. 284, br.
ed.
Fuori collana. Titolo originale: Dictionnaire d’information sexuelle, Privat, Toulouse.
Traduzione di Vincenzo Luciani, corretta e riveduta da A. Valsecchi. Fu una gioia,
per me, pubblicare un libro edito da Jacques Privat, che avevo conosciuto insieme a
mia Moglie a una Buchmesse di Francoforte ai tempi in cui dirigevo la Borla. Anche
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lui aveva iniziato un’attività in proprio. L’introduzione fu la prima collaborazione con
me di Valsecchi che mi fu prezioso segretario e collaboratore (vedi Aneddoti, alla
voce “Il sorriso di don Ambrogio”). Il Dizionario, a forma di “voci” dalla a alla zeta,
era un’opera onesta, colloquiale, “senza grossolanità e stolte dissacrazioni; con
discrezione e rispetto, con semplicità, con fiducia. E con un’opportuna dose di
‘humour’: che è una delle qualità più importanti, e più assenti, nei nostri discorsi”,
concludeva l’introduzione. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
FRÈRE HILAIRE, Le Suore del Divin Sorriso, a cura di Dino Semplici (pseud. di
Piero Gribaudi) e Dino T. Donadoni, illustr. di Gianni Chiostri, in-16, p. (148), br. ed.
Della “serie umoristica”, giunta già al sedicesimo titolo. Nel retrofrontespizio si
legge: “Questo libro è nato da uno spunto tratto dal libro Humour en Eglise, di Frère
Hilaire, edito da Apostolat des Editions, Paris” (pagate con un forfait di 900 NF). In
realtà, a prescindere dalle gustose illustraz. a piena pagina di un giovanissimo ed
ancora acerbo Gianni Chiostri, il testo fu ampiamente riveduto da me e Dino
Donadoni. Particolarmente felice la prima parte: “Regola delle Suore del Divin
Sorriso” (una trentina di capitoletti) e la seconda: “Alcuni documenti tratti dagli
archivi segreti delle Suore del Divin Sorriso”. Nella terza parte venivano
semplicemente raccolti alcuni “Testi per alimentare la gioia”. Il tutto era stato scritto
con finezza e secondo uno stile niente affatto beghino, ma nuovo e fresco, ottenendo
ampi consensi fra le religiose di ogni congregazione ed età. Prima edizione dicembre
1972; seconda, ottobre 1973, ecc. Copertina particolarmente felice di Luigi
Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
CLÉMENT, OLIVIER, Dialoghi con Atenagora, in-16, p. (368), br. ed.
Fuori collana. Titolo originale: Dialogues avec le Patriarche Athénagoras, Librairie
Arthème Fayard, Paris. Traduzione di Laura Vagliasindi. Uno dei libri più importanti
da me editi ed una pietra miliare nel dialogo interreligioso con la Chiesa Ortodossa.
Basti citare parte del testo che G. Barra mi scrisse per il retrocopertina: “Questo libro
non ci dà solo un ritratto, vivissimo, del Patriarca Atenagora; non ci offre soltanto un
affresco vivace e completo del mondo ortodosso, nella sua storia e nella sua attualità;
è un’autentica ‘somma’ di cristianesimo; un cristianesimo palpitante, fatto di una
‘sapienza’ semplice ed insieme sublime, di un’interiorità ardente, di uno sguardo
partecipe, commosso e rigeneratore verso tutte le realtà umane”. Uno dei libri più
belli da me pubblicati. Clément (1921-2009) fu uno dei teologi ortodossi più noti ed
apprezzati in Italia; non a caso Papa Wojtyla chiese proprio a lui di scrivere le
meditazioni per la Via Crucis al Colosseo. Incaricato nel 1968 dall’editore Fayard di
intervistare il patriarca di Costantinopoli Atenagora, nacque così questo libro, il
capolavoro di Clément, splendida sintesi di storia e teologia. L’opera mi fu
caldamente suggerita da Enzo Bianchi, di cui fu caro amico (bisognerebbe leggere le
pagine scritte dalla Comunità di Bose in occasione della sua dipartita). Copertina
rutilante di Luigi Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
WADE, JOSEPH D. s.j., La castità nel celibato. Una guida per religiosi e laici.
Presentazione di Ambrogio Valsecchi, in-16, p. (180), br. ed.
Non in collana. Titolo originale: Chastity, sexuality and personal hangups. Alba
House, Staten Island, New York. Traduzione di A. B. (ma Laura Vagliasindi). Per
trent’anni in terra di missione, prima accanto alle tribù Maya, poi accanto alle
popolazioni caraibiche, ancora accanto ai meticci e infine negli USA, l’A. ha ampia
esperienza circa l’esempio che può dare un celibato religioso rettamente vissuto.
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Anche se Valsecchi ne critica lievemente, nella sua presentazione, alcuni aspetti
tradizionalisti, in realtà l’opera di padre Wade è robusta, umanissima e ricca di spunti
validi oggi ancora. Bella copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
DONADONI, DINO T. (a cura di), Papa Giovanni. Amare la terra col cielo nel
cuore, in-16, p. (516), br. ed.
Fa parte delle antologie “alla don Barra”, sempre di ottimo esito. Questa me la volle
curare uno dei miei più cari amici e collaboratori. Impostata come le altre (31 temi di
base, suddivisi in sottotemi e “sostenuti” da “testi di appoggio” di varia provenienza),
come le altre si prestava ad una lettura molto variata, possibile in ogni momento della
giornata. Fu questo – la frammentarietà dei testi – uno dei segreti del successo di
questi grossi ed anche costosi volumi. Una frase di Papa Giovanni qui colpisce in
modo particolare: “Guardate che cosa è accaduto: il mondo moderno emancipato ha
dovuto imporre a se stesso per forza quella legge di soggezione che non si era voluta
accettare dal Vangelo per amore”. Tra gli Autori d’appoggio, nomi nuovi come Enzo
Biagi, Luigi Santucci, Elder Camara, Alessandro Pronzato, Paul Gauthier ecc.
Copertina sulla falsariga delle precedenti. Arti Grafiche Rosada.
LE ROY LADURIE, MARIE, La donna e il deserto. Testimonianze di vita
eremitica oggi. Prefazione di Charles Journet, in-16, p. (120), br. ed.
Fa parte della collana “Vangelo oggi vissuto”, n. 3. Il nome religioso dell’A. era Sr.
Marie de l’Assomption. Titolo originale: Femmes au désert, Editions Saint-Paul,
Paris-Fribourg. Traduzione di Lella Siniscalco. La prefazione del Card. Journet
introduce una realtà viva negli anni ’70: la presenza di numerosissime donne eremite
di cui l’A. raccoglie, con la massima discrezione, la testimonianza. Esse vivono in
Europa, in America, in Asia: nella commovente semplicità delle loro parole risaltano
limpidamente, fra gli altri, i valori della povertà, fraternità e libertà vissuti
nell’adorazione e nell’amore assoluti a Dio. “Sarà anche tenuto conto – dice l’A. – di
una frangia di altre ‘eremite’ più o meno ‘girovaghe’, che a noi sono parse mancare di
stabilità”. Testimonianze toccanti e indicative di una tendenza post-conciliare che
solo in rari casi giunse a maturazione, ma che forse fu mal compresa e peggio
indirizzata. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
KOLBE, MASSIMILIANO, Solo l’amore crea. Scelte di massime e testi a cura di
Giovanni Barra, in-16, p. (128), br. ed.
Collana “Una ragione per vivere”. In retrofrontespizio: “I testi di P. Massimiliano
Kolbe sono di proprietà della Milizia dell’Immacolata. L’Editore ringrazia per l’uso
che gli è stato concesso di farne”. Le pagine introduttive di don Barra (“Il messaggio
di Padre Massimiliano Kolbe”) iniziano con un sottotitolo che è un poema, A tempo
di primato. Si riferisce, don Barra, alla beatificazione di Padre Kolbe (1894-1941)
avvenuta ad appena trent’anni dalla sua morte, nel 1971, ad opera di Paolo VI. Ma “a
tempo di primato” agì anche don Barra nel preparare un libro che uscisse dall’ambito
della Milizia dell’Immacolata nella quale il francescano era ancora chiuso; e “a tempo
di primato” agii anch’io nel battere tutti i miei colleghi con questo libretto,
materialmente non denso ma spiritualmente ricco. Il libro fu accolto prima con
esitazione e sorpresa, poi con estremo favore. Oggi Padre Kolbe è notissimo. Ma,
rileggendo le pagine di don Barra, è ammirato proprio per ciò che il sacerdote
pinerolese temeva: per la sua morte e non per la sua vita. Sono tutte pagine da
rileggere e sulle quali meditare. Copertina come le altre della serie. Arti Grafiche
Rosada.
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1973
CAGIATI, ANNIE, Il diario di Patrizia, in-16, p. (136), br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 77. Uno dei tanti “diari” che, sulla falsariga di Amare e
Donare di Michel Quoist – che avevo pubblicato da Borla facendone la fortuna
economica – costellano il mio catalogo fino all’estenuazione del genere (che arrivò
tardi, come si potrà vedere). Annie Cagiati (1929-1999), insegnante e giornalista
romana, mi fu cara e preziosa collaboratrice per vario tempo e con altri libri (vedi
infra). Poi, essendo suo principale interesse il dialogo ebraico-cristiano (che a me, lo
confesso, fu sempre indifferente), vi si dedicò appieno con molte pubblicazioni,
diventando presidente dell’”Amicizia ebraico-cristiana” e di “Cristiani contro
l’antisemitismo” di Roma. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
BARRA, GIOVANNI, Una donna nel cuore di Dio. Madre Gaetana Sterni,
fondatrice delle Suore della Divina Volontà, in-16, p. (206), br. ed.
Collana “Profeti nuovi” n. 13. Mia breve premessa, niente affatto male. Questa figura
tipicamente vicentina (1827-1889), sposa per brevissimo tempo, dal 1850 si dedicherà
all’assistenza degli ammalati del Ricovero di Bassano del Grappa, di cui diventerà
direttrice. Nel 1860 fonderà la Congregazione delle Figlie della Divina Volontà. Nel
1871, le sue compagne saranno diventate sette. Con la morte e il susseguirsi delle
Superiore, l’Istituto si diffonderà enormemente, non solo in Italia ma in Germania,
Brasile ecc. La Sterni sarà beatificata da Giovanni Paolo II nel 2001. La biografia di
don Barra è un invito a calarsi nel mistero di questa donna, nel suo vertiginoso
inabissarsi verso forme sempre più totali di spogliamento, semplificazione,
annullamento, per un insopprimibile bisogno di amore che sa e vuole essere totale. Il
libro termina con una cronologia essenziale di sei pagine ed un “Elenco delle fonti e
bibliografia” di tre pagine. Copertina di Luigi Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
DE ROMA, ROMANO, Vangeli facili per tempi difficili, in-16, p. (152), br. ed.
Fuori collana, benché elencato insieme ai volumi della collana “Una ragione per
vivere”. Per sorridere, spero in modo amabile, della mia amicizia e confidenza con
questo simpatico frate minore conventuale (1931), parroco per dieci anni a Torino,
poi Rettore a Firenze dello Studio teologico per laici presso la basilica di S. Croce, si
legga, in Aneddoti editoriali, il capitoletto “Quando un frate si fa in due”. Padre
Romano aveva infatti come secondo nome Giuseppe e, non piacendogli (né essendo)
romano de Roma (era infatti nato a Civitavecchia), mutò sovente il proprio
appellativo. Mai vista una persona dotata di tanta facilità e scorrevolezza nello
scrivere, ma anche – ahimé e suo malgrado – di tale poca presa sui lettori. Oggi
(2009) continua a scrivere e a pubblicare a più non posso. Quod deus avertat.
Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
GHEDDO, PIERO, Cile: una chiesa nella rivoluzione. Documenti, testimonianze,
interrogazioni, in-16, p. (84), br. ed.
Collana “Vangelo oggi vissuto” n. 4. La presentazione è dello stesso padre Gheddo
(1929), oggi notissimo esperto di “missionarietà” e molto stimato, ma allora non dico
alle prime bensì alle seconde armi. Piero, caro amico, è sempre stato, prima ancora
che missionario del PIME, giornalista di gran razza. Qui riporta le sue (ottime)
impressioni sulla Chiesa cilena dopo un mese di soggiorno alla fine del 1972. Il libro
è datato 1° febbraio 1973 ed è articolato in tre parti: “Un modello di rinnovamento
post-conciliare”: “Come vivono le Comunità Cristiane di Base”; “La discussione sui
‘sacerdoti per il socialismo’”. Le opinioni di Gheddo sono nettamente a favore delle
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nuove esperienze socialiste cilene, ma trapela qua e là una certa inquietudine: per cui
il libro è una testimonianza che ancor oggi si presta a una duplice lettura. Tanto è
vero che recentemente l’A. ha sostenuto che durante la sua visita in Cile aveva
previsto come inevitabile una guerra civile o un colpo di stato (che puntualmente
avvenne nell’autunno del ’73) considerate le disastrose condizioni nelle quali il
governo Allende aveva gettato quella nazione. Copertina Studio Bergadano. Arti
Grafiche Rosada.
GUSMITTA, PIER LUIGI, Camminare nella luce. Appunti di spiritualità
giovanile, in-16, p. (144), br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 78. L’A. fu una mia felice scoperta. I suoi libri
continuarono (e continuano) ad essere editi dalla Gribaudi Milano. Per questo suo
primo tentativo, che ebbe successo (stampato nel febbraio del ’73, fu ristampato nel
dicembre del ’74), acquistò in proprio, con lo sconto del 40%, ben 250 copie... L’A.
aveva il grande vantaggio di lavorare in mezzo ai giovani, di cui sapeva cogliere
perfettamente le istanze e le necessità. L’indice del volumetto, molto bene articolato,
è ancor oggi un esempio di pedagogia spirituale acuta e profonda. Copertina Luigi
Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
LELONG, MAURICE, o.p., Lessico della “ nuova” chiesa, in-16, p.(160), br. ed.
Fuori collana, e neppure inserito nella “serie umoristica”, come specificato in
retrocopertina: “Il tono di questo dizionarietto non deve trarre in inganno. L’editore si
è guardato bene dall’inserirlo nella collana dedicata all’umorismo. Qui l’umorismo
non c’entra. Certo, si sorride. Talvolta si ride perfino. Ma è un riso amaro: si ride per
non piangere”. Titolo originale: Lexicon de l’Eglise Nouvelle, Robert Morel,
Forcalquier (Haute Provence), uno degli editori più bizzarri, geniali e anticonformisti
che abbia conosciuto. Traduzione e adattamenti di Federico Perinetti (però lo avevo
dato a don Pronzato). Non so perché pubblicai questo libro (“Chissà perché mi è
saltato in mente di pubblicare questo libro”, inizio così la mia premessa, tra le mie più
“umorali” e paradossali). Anzi, lo so. Ne avevo le scatole piene di troppi preti “la cui
voce di denuncia suonava alle mie orecchie non con la pastosità della passione
autentica ma col gracchiare stridulo d’un uccellaccio arruffato”. Il Lessico di Padre
Lelong, “Prix Scarron”, “Grand Prix de l’humour noir” era decisamente reazionario.
La realtà è che stavo annusando il fallimento di troppi velleitarismi e avevo voglia di
novità. Fu un gesto di ribellione. Il libro non si vendette quasi. E molti, con mia
grande soddisfazione, si posero seri interrogativi su di me. Era tempo che lo
facessero. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
DEL MONTE, ALDO, Il senso della verginità cristiana. Riflessioni per un ritiro,
in-16, p. (92), br. ed.
Collana “Una ragione per vivere”, con solita impostazione e copertina. Ebbi sempre
eccellenti rapporti con Mons. Aldo Del Monte, sino a che divenne Vescovo di Novara
ed oltre. Fu una delle persone più stimabili che ebbi modo di frequentare. Di notevole
interesse, in questo libro che gli sollecitai, un’appendice sugli esercizi spirituali visti
non più in chiave tradizionale ma come “tempi privilegiati di catechesi”, una novità
introdotta nel corpo ecclesiale proprio da queste pagine. Esse sono rivolte a religiosi e
religiose, ma sono utili a tutti. Ancora oggi. Copertina Studio Bergadano. Arti
Grafiche Rosada.
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(ANONIMA - CAGIATI, ANNIE), Anticipare l’aurora. Venticinque anni di vita
religiosa nel diario spirituale di una suora, in-16, p. (160), br. ed.
Fuori collana. Ho messo tra parentesi il nome di A. Cagiati perché nella mia premessa
dico testualmente: “Questo libro contiene brani di diario, confidenze e lettere di una
Suora italiana la cui maturità da tempo ammiravo. Essa è stata a lungo restìa prima di
consegnarmi tale materiale per una revisione stilistica e uno sfrondamento. Poi ha
acconsentito...”, e termino: “Ringrazio la Suora che mi ha offerto questa opportunità...
ecc.” In realtà io non conoscevo nessuna Suora del genere. La faccenda si spiega
allora con il fatto che il contratto di edizione venne stipulato con Annie Cagiati al
10% con un anticipo in data 21 giugno 1972 di Lire 175.000. Il libro, comunque
stiano le cose, era validissimo: un itinerario di spogliazione, di liberazione e di
speranza che fu accolto bene da un numeroso pubblico di religiose. Certo, come
editore ebbi strani comportamenti, ma anche strane opportunità e, tutto intorno, strani
personaggi. Chissà se qualcuno mi perdonerà. La copertina è tratta da un fotocolor, e
quindi non è di Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
SCIADINI, PATRIZIO, o.c.d. (a cura di), Teresa di Lisieux. Diventare piccoli per
essere grandi, in-16, p. 259, br. ed.
Fa parte delle antologie “alla don Barra”, con copertina e impostazione affini. A p. 4:
“L’editore ringrazia la Postulazione Generale dei Carmelitani Scalzi che ha concesso
l’autorizzazione a riprodurre i brani di Teresa di Lisieux tratti dagli Scritti, Roma
1970”, autorizzazione ottenuta naturalmente da Padre Sciadini. Vale la pena
riprodurre i “tagli” fondamentali: Abbandono; Amore; Amore del prossimo; Aridità;
Chiesa; Croce; Cuore; Dio; Direzione spirituale; Distacco e povertà; Fede; Gesù;
Gioia; Infanzia spirituale; Maria; Obbedienza; Preghiera; Santità; Speranza; Umiltà e
nascondimento; Vangelo; Verginità; Vocazione. I testi d’appoggio hanno, fra gli altri,
i nomi di Gratry, A.D. Sertillanges, Ruysbroek l’Ammirabile, S. Giovanni della
Croce ma anche l’onnipresente Teilhard de Chardin, Jacques Loew, Graham Greene
ecc. Il messaggio della ”piccola Teresa” mi è sempre stato carissimo. E questo è uno
dei miei libri che ho sempre cercato di proteggere e diffondere con particolare amore.
Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
BORTOLIN, LORENZO, Come organizzare un incontro giovanile. La veglia e i
modi di attuarla, in-16, p. (140), br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 81. Terminate con successo le pubblicazioni dei sussidi
editi dalle Editions Ouvrières, mi trovai nella necessità di sopperire al loro
esaurimento con “lavori fatti in casa”. Questo ne è un tipico esempio. L’indice è
eloquente: Che cos’è una veglia?; La veglia attorno al falò; La veglia a tema; La
veglia-lettura; La veglia biblica; La veglia-attualità; I dettagli tecnici. A parte
quest’ultimo capitolo, che oggi farebbe sorridere, gli sviluppi degli altri incontri
(diurni o notturni che siano) sono tuttora attuali. Il buon Bortolin, che dovette sorbirsi
infiniti rimbrotti e prediche da parte mia e che si ebbe un contratto forfettario di
200.000 lire, è attualmente un pezzo grosso della Curia torinese come Super-Diacono.
Allora era un semplice impiegato di banca che anelava a più spaziose vette. Forse gli
fornii, se non una piccozza, un chiodo per arrampicarsi verso cime più elevate.
Copertina della serie “sussidi pratici”. Arti Grafiche Rosada.
LARIVIÈRE, JEAN JACQUES, Dubbi di fede nei giovani. Risposte e spunti per
una riflessione, in-16, p.(136), br. ed.
92
“Biblioteca della gioventù” n. 80. Titolo originale: Quand les jeunes doutent de Dieu
et de l’Eglise, Editions Fides, Ottawa (piccola ma ottima Casa editrice del Canada
francofono). Traduzione di C. R. Lo schema, molto semplice (Dio esiste? Dio è
davvero buono e giusto? E’ possibile credere in Dio facendo a meno della Chiesa? E
dopo la morte? L’uomo è veramente libero? I dubbi religiosi: specie, cause, rimedi),
ed il linguaggio affabile e sincero testimoniano il successo di questo come di altri libri
su argomenti religiosi dedicati ai giovani. E’ evidente che a “spingerli” (e sovente ad
acquistarli per distribuirli) erano educatori di buona volontà, appassionati e generosi,
ma è altrettanto vero che la sete religiosa dei giovani era autentica. Esattamente
com’è oggi. Ma oggi, mi pare manchi l’acqua per questa sete. Mi pare. Copertina
Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
KIERKEGAARD, SØREN A., Peccato, perdono, misericordia, in-16, p. (112), br.
ed.
Collana “Una ragione per vivere”. Nella premessa firmata l’editore ma forse non mia,
si specifica l’origine di queste pagine. Sono sei dei famosi “discorsi edificanti”: i Due
discorsi per la comunione del venerdì (1849), i Tre discorsi per la comunione del
venerdì (1851) e il bellissimo La peccatrice (1850). La traduzione risulta di Laura
Vagliasindi ma è evidente la mano di don Rosadoni (che era mancato, con nostro
immenso dolore, il 9 luglio del ’72). “Si tratta di pagine di altissima tensione
interiore, alcune delle quali non esiteremmo a definire eccezionali, là dove il rapporto
dialettico tra peccato, perdono e misericordia si svolge in quella che Kierkegaard
chiama ‘la felice spirale dell’amore’. Il tono parlato, suasivo ed insieme inquietante,
la logica stringente nella quale il paradosso gioca il ruolo più appropriato – lucido
scardinatore di ogni opaco razionalismo – la partecipazione commossa e dolente a
una realtà umana nella quale K. si sa e si vuole immerso, costituiscono l’impalcatura
che dà a questi ‘discorsi meditativi’ la forma di un abbraccio insieme ferreo e
tenerissimo” (dalla premessa). Libro da me amatissimo perché a me adattissimo.
Copertina sulla falsariga delle altre della collana. Arti Grafiche Rosada.
DEVILLIERS, NOËLLE, Antonio il grande padre dei monaci. Edizione e
traduzione a cura della Comunità di Bose, in-16, p. (116), br. ed.
Inizia una piccola ma importante “collana di spiritualità a cura della Comunità di
Bose”, fortemente voluta da Enzo Bianchi. La presentazione è di Enzo, data da Bose
il 17 gennaio 1973, “Memoria di Antonio”. Titolo originale: St. Antoine le grand,
père des moines, Abbaye de Bellefontaine, Bégrolles, che grazie ad Enzo diede
l’autorizzazione gratuita alla pubblicazione. Il volume segue fedelmente e commenta
in chiave spirituale la celebre “Vita di Antonio” di S. Atanasio e gli “apoftegmi” di
Antonio stesso. Freschezza evangelica, primato della semplicità, continuo riferimento
alla Scrittura, tensione spirituale e ampiezza di dimensioni umane sono gli elementi
fondamentali del messaggio antoniano, integrati in un senso di paternità che per la
nostra epoca – malata soprattutto di orfanità spirituale – è fonte di sicuri orientamenti
e di feconde sollecitazioni. Con questo e gli altri libri della Comunità di Bose la Casa
editrice assume una dimensione decisamente più interiore ed anche più aderente alle
intuizioni mie e di mia Moglie. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
AA. VV., Aborto questione aperta. Le posizioni dei moralisti italiani, in-16, p. (292),
br. ed.
E’ il n. 1 di una nuova collana dal titolo “L’opinione religiosa in Italia” e testimonia
la presenza come mio nuovo segretario di don Ambrogio Valsecchi. Il grosso volume,
edito nel ’73, risulta ristampato nel ’75. I contributi di Giambattista Guzzetti, Vittorio
93
Marcozzi, Leone Babbini, Salvatore Lener, F. Compagnoni-F. D’Agostino-D.
Mongillo, Vittorino Joannes, Adriana Zarri risultano già editi in altre sedi e vengono
qui riprodotti integralmente; quelli di Guido Davanzo, Dionigi Tettamanzi e Diego
Brescia compaiono in edizione parziale approvata dai singoli autori oppure (nel caso
di Giacomo Perico) riveduta e aggiornata; i contributi di Guido Gatti, Leandro Rossi,
Gian Angelo Palo, Enrico Chiavacci, così come l’ampia presentazione di Ambrogio
Valsecchi, sono originali. Di ogni autore viene data, in apertura di testo, una breve
scheda bio-bibliografica. Lavoro complesso e importante, reso possibile dai numerosi
e vivaci contatti che nel campo aveva don Valsecchi, il quale nella sua introduzione
indica, con una documentata rassegna bibliografica, le posizioni e i momenti per cui è
passata la discussione fuori d’Italia e segnala l’originalità dell’apporto italiano.
Documentazione altrimenti irreperibile. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche
Rosada.
CERRATO, PAOLO, La coscienza che scotta. Testimonianza di una vittoria sulla
droga, in-16, p. (100), br. ed.
Fuori collana. Mia premessa. Ebbi un bel coraggio ad accettare di pubblicare queste
pagine di un illustre sconosciuto. Ma il problema del consumo di droga cominciava a
farsi caldo e mancavano “testimonianze coraggiose come questa, per molti versi
sconvolgente ma per altri estremamente positiva. Sono pagine assolutamente schiette,
autentiche, il cui valore fondamentale sta nella soluzione che l’Autore ha
faticosamente saputo dare alla propria esperienza: quello dell’impegno nella politica
attiva e della dedizione, forte e dolce, alla donna amata. ‘Io muore’ s’intitola uno dei
capitoli più belli di questo libro; è il sintomo della raggiunta maturità”: ecco alcune
parole della mia premessa. Il libro fu accolto con un certo fastidio (si pensi che don
Ciotti era stato ordinato sacerdote solo un anno prima), segno che i tempi non erano
ancora maturi. In realtà, non lo furono mai. E continuano a non esserlo. Copertina
Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
BARRA, GIOVANNI, La confessione sacramento d’amicizia e di comunità, in-16,
p. (192), br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n, 79. L’importanza che don Barra dava
all’allontanamento dei giovani dalla confessione (lui che aveva trascorso gran parte
della sua esistenza sacerdotale in tale mansione) è testimoniata dalla mole del libro,
insolita sia per il corpo del carattere che per l’abbondanza delle argomentazioni.
D’altra parte, il disagio e la realtà che Giovanni Barra avvertiva allora si sono semmai
ampliati, né si vede come possano essere riassorbiti oggi. L’educatore pinerolese
imputava il distacco dei giovani dalla confessione a difficoltà di ordine psicologico
ma anche a carenze da parte del clero, al volto “troppo umano” della Chiesa,
all’infantilismo nel presentare la confessione e soprattutto allo smarrimento del senso
del peccato, che viene ri-definito in modo eccellente. L’A., secondo il suo stile solito,
attinge abbondantemente alla pubblicistica corrente (sempre però correttamente citata
in calce) ma esprime anche con vigore il suo tormento di educatore deluso, quando
non amareggiato. Il libro ebbe bisogno di una revisione, che fu affidata a don Pittau,
compensato con 200.000 lire. Copertina Studio Bergadano, con impostazione di
nuovi caratteri. Arti Grafiche Rosada.
DI MEGLIO, SALVATORE, Il messaggio cristiano d’Oriente. Storia della
letteratura greca cristiana, in-16, p. (176), br. ed.
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Fuori collana. Non ho intenzione di dilungarmi su questo libro, la cui pubblicazione
mi costò arrabbiature e tempestosi rapporti con un Autore inqualificabile. Nulla da
dire sulla serietà dell’impostazione e sullo sviluppo, prevalentemente letterario, del
testo, sull’amplissima nota bibliografica, sull’“indice dei nomi e delle cose notevoli”.
Libro secondo me di assoluta inutilità perché scollegato completamente con la
problematica religiosa cristiano-orientale allora da svilupparsi urgentemente in altro
modo e con altro spirito. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
SEMPLICI, DINO (pseud. di GRIBAUDI, PIERO, a cura di), Tempo di vacanze,
gusto di vivere. Riflessioni per la gioventù. Presentazione di Giovanni Barra, in-16, p.
(104), br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 82. Usai il mio pseudonimo Dino Semplici perché
quell’anno non trovavo nessuno che mi scrivesse un’operetta di interesse per i giovani
in vacanza. Don Barra, nella presentazione: “Nel titolo si è voluto sottolineare l’invito
alla vita, alla gioia dell’esistenza, al gusto delle realtà, siano esse umane o naturali; è
un aspetto che ci pare importante sottolineare perché testimonia un rinnovato slancio
verso l’autentica ‘libertà nello spirito’...” Lo schema era felice: Le vacanze come:
Tempo di festa; di meraviglia; di gioia; di amicizia; di fraternità; di solidarietà; di
riflessione; di silenzio; di preghiera; di preparazione; di decisioni; di rinnovamento.
Tra gli Autori scelti, per la concessione dei cui brani ringrazio a p. 4 gli editori
competenti, Saint-Exupéry, Simone Weil, D. Bonhoeffer, C. Carozzo, Gandhi, Max
Orkley, Enzo Bianchi, Lanza del Vasto ecc. Libro di discreto successo. Bella
copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
PETRELLI, RODOLFO, Contestazione e speranza. Una nuova teoria
dell’educazione, in-16, p. (136), br. ed.
Collana “Biblioteca degli educatori” n. 4. L’A. (1937), sacerdote dei Giuseppini del
Murialdo, specializzato in psicologia clinica, poi collaboratore presso il Pontificio
Ateneo Salesiano, direttore di vari corsi di aggiornamento e seminari di studio per
insegnanti in varie regioni d’Italia, quando scrisse questo libro era stato chiamato dal
Centro Studi Universitari di Porto Alegre (Brasile) come animatore culturale e
vocazionale di gruppi giovanili. Era molto preparato e, benché giovane, di ottima
esperienza pedagogica. Attualmente è una personalità di primo piano del sempre vivo
mondo accademico psico-pedagogico brasiliano. Curioso l’apparato bibliografico in
cui, insieme a tre pagine di letture consigliate ai giovani, vi sono ben sette pagine di
film, “per la maggior parte in programmazione”. Copertina della collana. Arti
Grafiche Rosada.
VACCHINO, ROSELLA, Invito alla montagna, in-16, num. foto e illustr. nel testo,
p. (184), br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 85, fa parte dei “manuali e guide pratiche Gribaudi”.
Una curiosità: in frontespizio la mia ex-segretaria si fregia del prefisso Dott., con
sotto scritta “C.A.I. Torino”. Non solo, ma dedica il libro “A Dino, prezioso
collaboratore nella stesura di questo libro, meraviglioso compagno della mia vita”.
Era avvenuto quanto avevo previsto (vds. Aneddoti editoriali): a forza di frequentare
le vette, la gioiosa psicologa si era innamorata di una di loro. Ottimo sussidio diviso
in tre parti: I. Introduzione alla montagna (un ambiente da scoprire; alpinismo di ieri e
di oggi; escursionismo ed elementi di alpinismo; lo sci-alpinismo; l’equipaggiamento;
l’orientamento; l’alimentazione; fotografare in montagna); II. Dalla teoria alla pratica
(itinerari escursionistici; itinerari sci-alpinistici); III. In montagna con amicizia.
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Chiudevano il libro quattro p. di fitte indicazioni bibliografiche. Foto Gaydou,
Fogliato, Barone. Illustraz. di L. Bergadano come la copertina. Arti Grafiche Rosada.
AA. VV., Rinnovamento di fede e problemi giovanili, in-16, p. (204), br. ed.
Collana “Biblioteca degli educatori” n. 5. Il libro, scaturito da un convegno di studi
sulla catechesi giovanile organizzato a Roma nel novembre 1972 dalle branche Scolte
e Rovers del movimento Scout (AGI-ASCI), mi fu offerto probabilmente dal prof.
Romano Forleo, che mi fu amico sino dai tempi della Borla. I contributi non hanno
nulla di accademico, tanto è vero che il libro, in prima edizione nell’agosto del ’73,
era già in seconda edizione nel novembre dello stesso anno. Essi sono di Silvano
Burgalassi, Ernesto Balducci, Mario Rossi, Remo Sartori, Giovanni Catti, Luigi Della
Torre, Dalmazio Mongillo, Enrico Chiavacci, Antonio Moroni, Romano Forleo e
Giancarlo Lombardi (per l’appendice dedicata in modo specifico al mondo Scout):
fior di nomi, quindi, e argomentazioni di ottimo livello. In fascetta nella copia in mio
possesso : “Seconda edizione e 10° migliaio”. Copertina Studio Bergadano. Arti
Grafiche Rosada.
MOIOLI, GIOVANNI, Temi cristiani maggiori. Riflessioni per una vita consacrata,
in-16, p. (160), br. ed.
Fuori collana. Precede il testo una breve introduzione dell’A., datata da Venegono
Inferiore il 27 giugno 1973. Eccola: “L’intenzione di scrivere un libro non sta
all’origine di queste pagine. Nate da conversazioni disperse entro un discreto arco di
tempo, esse non si sarebbero mai ritrovate insieme senza l’iniziativa di un amico, e
alcune persuasive insistenze. Così il libro che le presenta non dà svolgimento ad una
tesi, ma contiene – anche incompiutamente – dei ‘temi’. Il desiderio, cioè la
preghiera, è che quanto sta scritto sia realmente cristiano”. I problemi che pone oggi
una vita imperniata sui “temi cristiani maggiori” (carità, verginità, obbedienza,
maturità umana, comunità e comunione, libertà, povertà e preghiera) sono indicati e
risolti in modo teologicamente sicuro, pienamente conforme alle esigenze della vita
consacrata oggi – termina il bugiardino di retrocopertina (il che mi fa pensare che
quell’amico cui allude M. fosse Rosadoni); quanto alle “persuasive insistenze”, mi ci
riconosco appieno. Ottimo libro, uno dei più maturi da me editi. Giovanni Moioli,
laureato in teologia spirituale alla Gregoriana, docente di cristologia e teologia
spirituale alla Facoltà Interregionale di Milano, fu uomo di solidissima preparazione
storica e dottrinale ed uno dei miei autori più qualificati. Purtroppo morì molto
giovane (1931-1984). Temi cristiani maggiori venne ristampato dall’editrice Glossa
nel 1992, a cura di Dora Castenetto del “Centro Giovanni Moioli per lo studio della
teologia spirituale”, con l’aggiunta di testi inediti. Copertina Studio Bergadano. Arti
Grafiche Rosada.
POLLANO, GIUSEPPE, Nello specchio del Vangelo. Meditazioni, in-16, p. (112),
br. ed.
Fuori collana, come il libro di Padre De Roma. La premessa è di don Barra, ma il
tono e lo stile sono miei al 99%. Il libro risulta “a cura di Tullio Cocco”, nome che
non mi dice assolutamente nulla e che non trovo sui miei registri. Don Pollano, noto
sacerdote torinese, già docente di teologia spirituale, successivamente Delegato
arcivescovile per la pastorale della Cultura, mi cedette i diritti del libro a titolo
gratuito. Egli ebbe un gran seguito ed una notevole influenza su ampi strati di
pubblico torinese, ma come pressoché tutti i sacerdoti della mia diocesi mi aveva in
forte sospetto. La pubblicazione di queste pagine avvenne perciò con reciproca
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insoddisfazione, benché a distanza di tempo, sfogliandole, le trovo ottime sotto ogni
punto di vista. Don Pollano è mancato recentemente, nel 2010. Copertina Studio
Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
BALDUCCI, ERNESTO, Vietnam collera di Dio, in-16, p. 120., br. ed.
Fuori collana. Il retrocopertina inizia con un’apertura inequivocabile: “Drammatica
testimonianza di una situazione di aut-aut in cui si trova oggi la chiesa vietnamita,
questo libro, lucido e vigoroso, oltrepassa i limiti della denuncia per indicare alla
chiesa tutte le gravissime conseguenze delle sue compromissioni col potere politico”.
Balducci aveva accettato di far parte, ai primi del ’72, della delegazione italiana al
tribunale di Copenaghen sui crimini degli Stati Uniti in Indocina. Il libro è una
confessione sofferta. “E’ una metanoia – dice Balducci – una penitenza vissuta, come
è giusto, in dimensione storica, con la speranza che sia di aiuto alla conversione di
coloro che confessano Cristo mentre si trovano, coscienti o meno, dalla parte degli
oppressori”. Oltre alla introduzione (datata 21 giugno 1973) tre semplici parti (“Il
passato”; “Il presente”; “Il futuro”) che ancora oggi fanno seriamente riflettere. Sulla
fascetta: “Un libro esplosivo. ‘Il bivio che sta dinanzi alla chiesa del Vietnam è lo
stesso che sta dinanzi alla chiesa intera. E’ grazia di Dio che non sia più possibile
tornare indietro’”. Suggestiva copertina di Luigi Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
STEINMANN, JEAN, Giovanni Battista e la spiritualità del deserto. Introduzione
di Enzo Bianchi, in-16, p. (144), br. ed.
E’ il n. 2 della collana “Ritorno alle fonti”, a cura della Comunità di Bose. Titolo
originale: Saint Jean-Baptiste et la spiritualité du désert, Editions du Seuil, Paris.
Traduzione di Enzo Bianchi. Un’avvertenza a p. 4 indica: “I testi di Qumrân sono
stati tradotti direttamente dall’ebraico”. L’A. era, all’epoca, uno dei più affermati e
considerati esegeti e traduttore della Bibbia di Gerusalemme. Egli dà una sintesi della
spiritualità del deserto centrando soprattutto il messaggio di Giovanni Battista e della
comunità di Qumrân. Enzo Bianchi, nella introduzione, focalizza alcuni punti che
l’A. ha dovuto forzatamente lasciare da parte. In modo particolare esprime la sua
diffidenza nei confronti di quella “spiritualità del deserto” che allora stava affiorando
prepotentemente: “Ne diffido perché avviene in un momento di restaurazione e di
risucchio... perché non si nutre di dati spirituali fornitici dal messaggio biblico...” Ma
soprattutto, sottolinea il priore di Bose: “Per la Bibbia deserto ed esodo sono la stessa
situazione, la stessa tappa della vita spirituale...” Su questo fondamentale concetto
Bose non si è chiusa in una sterile evasione ma ha continuato e continua a fiorire e a
fecondare; sta qui l’intuizione di fondo di Enzo Bianchi. Copertina Studio Bergadano.
Arti Grafiche Rosada.
PRONZATO, ALESSANDRO, Le seduzioni di Dio. Meditazioni sulla vita religiosa
secondo l’anno liturgico. Volume primo: Avvento – Natale – Epifania. Il tempo
dell’invito e la prova dell’attenzione, in-16, p. (336), rilegato.
Fuori collana, come tutti i libri di Pronzato, che facevano corsa a sé. E che di corsa si
trattasse lo testimonia anche questo primo di quattro volumi; di esso dispongo anche
di una copia in brossura con la dicitura: Prima edizione settembre 1973; Seconda
edizione ottobre 1973; Terza edizione novembre 1974. Pronzato si era preso un anno
intero, il 1972 (cosa per lui inconcepibile), per preparare questa straordinaria raccolta
di meditazioni (Le provocazioni usciranno a novembre del ’73), che a me fu sempre
molto cara perché don Sandro, parlando alle suore, riusciva sempre a escogitare modi
nuovi di essere e di trasmettere, e stili particolarmente felici. Le seduzioni di Dio è
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dedicato a Madre Rosalinda “e a tutte le suore che mi hanno dimostrato col silenzio e
illustrato coi fatti la grandezza e il paradosso di un ideale per il quale hanno lasciato
qualcosa e hanno trovato tutto”. La sua prefazione (“Io sono il Signore tuo
disturbatore”) è una vera e propria sfida che l’A. lancia a chi, anche in seno alla
chiesa, è convinto che “il mondo religioso femminile” sia al tramonto: aveva dalla sua
un’ampia esperienza di predicazione ed esercizi spirituali, ma la sfida era egualmente
coraggiosa. La vinse alla grande. Ed io – immodestamente – con lui, anche se i
quattro volumi decretarono la fine di …Ma io vi dico. Copertina sia dell’edizione
rilegata che di quella in brossura di Luigi Bergadano. Arti Grafiche Rosada, che
quando vedeva arrivarsi addosso i libri di don Sandro tirava un respiro di sollievo: il
lavoro era assicurato e benedetto.
DESIATO, LUCA, Mirella. Diario di una studentessa, in-16, p.224, br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 83. Secondo “diario” di Desiato che coltivava ben altre
ambizioni letterarie ma che volentieri si adattava a lavori più modesti per campare. A
maggio gli mandai un anticipo di 100.000 lire. Nella sua premessa, l’A. mente
sapendo di mentire: “Questo diario è autentico. L’autrice ha gentilmente concesso il
permesso di pubblicarlo... Naturalmente sono stati cambiati i nomi dei personaggi...
Autentici sono anche i luoghi, la realtà di sottosviluppo di tanta provincia italiana,
con tutte le risorse nascoste, i disagi, l’arretratezza molte volte inconsapevole...” In
genere, tutti questi “diari” duravano un anno o poco più. Quelli di Desiato ebbero
buon esito, ma anche quelli di Angela Biedermann, perché entrambi erano buoni
narratori, dalla penna pulita e soprattutto avvincente. Copertina Studio Bergadano.
Arti Grafiche Rosada.
(BIANCHI ENZO), Salmi e Cantici biblici. Nuova traduzione, introduzione e
commenti di Enzo Bianchi della Comunità di Bose, in-16 stretto, p. 431, br. ed.
Fuori collana. Frontespizio a due colori. Il volume, a p. 5, ha come apertura “Il
Salterio mia pena, mia fatica, mia gioia”, poi, più sotto: “Ai miei fratelli, alle mie
sorelle”, con data Bose 6 agosto 1973, Trasfigurazione di Gesù Cristo”.
Un’importante “Nota alla traduzione” chiarisce che “è la seconda effettuata
dall’autore sul testo ebraico, e, come la prima, è anche il frutto di un lungo lavoro di
verifica avvenuto nella nostra comunità con il contributo di amici e ospiti, semplici
cristiani, cattolici ed evangelici, operai, contadini, studenti”, nonché che “ho dovuto
ricorrere, evidentemente non sempre con assoluta certezza, spesso anzi con un po’ di
timore, a trasposizioni di un certo peso. E’ un prezzo che ho ritenuto doveroso pagare
perché la Parola di Dio potesse toccare la mente e il cuore del credente”. La “nota” si
chiude con un ringraziamento in rilievo a Paolo Debenedetti, “che ha accolto il mio
invito a rivedere la traduzione, dandomi consigli molto preziosi e apportando
correzioni che ho quasi sempre accolto”. Seguono più di cinquanta pagine dedicate a
una altrettanto importante “Introduzione ai salmi”, che l’anno successivo verrà
pubblicata in edizione a se stante. Ogni salmo, con le lettere di accentuazione ritmica
(secondo le melodie universalmente note di J. Gelineau) in carattere neretto, ha
un’introduzione invitatoria e si chiude con dei richiami neotestamentari. Questa
particolarità richiese una composizione in monotype e una spesa notevolissima. Alla
Comunità di Bose, come compenso, vennero versate Lire 250.000 e date
gratuitamente 500 copie del libro, con l’intesa di darne altre 200 per ogni eventuale
ristampa. L’illustrazione di copertina fu fornita da Bose. Arti Grafiche Rosada. Opera
di grandissima importanza, sia per la comunità che per la Casa editrice.
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VALSECCHI, AMBROGIO, Giudicare da sé. Problemi e proposte morali, in-16,
p. 279, br. ed.
Fuori collana. Uscito ad ottobre del ’73, a dicembre era già in seconda edizione,
recando in fascetta la dicitura “10° migliaio”. Libro cui Ambrogio teneva
enormemente e che gli causò un mare di guai (vedere Aneddoti, al capitolo “Il sorriso
di don Ambrogio”). “La gamma degli interessi di Valsecchi – dico in retrocopertina –
qui dispiegata ampiamente, converge essenzialmente verso un fine: irrobustire la
morale evangelica disossandola del superfluo e del contaminato: opera di
semplificazione ardua e faticosa, che a taluni può parere (ed è parso; donde il
contributo più personale del volume: ‘Una rispettosa replica ai Vescovi lombardi’)
spericolata ma che è, molto più semplicemente, frutto di una visione cristiana netta e
coerente”. La mia premessa è singolarmente profonda e partecipata; dico fra l’altro:
“Profondità di analisi – sussidiata da una sempre ampia e mobile sensibilità culturale
– e sofferta partecipazione umana risultano i due binari su cui scorre il suo discorso”.
Chi voglia approfondire i motivi di un dissidio che privò il clero lombardo di uno dei
suoi ingegni più vivi può leggere a p. 11 la notificazione dell’episcopato lombardo
datata 5 giugno 1973 a proposito del libro del V., Nuove vie dell’etica sessuale.
Discorso ai cristiani (Brescia 1972), che causò la pubblicazione di Giudicare da sé.
Copertina grafica. Arti Grafiche Rosada.
LENTINI, GERLANDO, Don Lorenzo Milani, servo di Dio e di nessun altro, in-16,
p. (270), br. ed.
Collana “Profeti nuovi” n. 14. Fu questa, se si escludono alcuni interventi marginali,
la prima biografia di don Milani, che pure era morto ben sei anni prima. Si trattasse di
paura o di disinteresse, di eccesso di consenso o di dissenso, una messa a punto
serena sull’allora controverso sacerdote non era ancora stata fatta. Il tentativo di
Gerlando Lentini fu coraggioso. “L’Autore – dico nella mia premessa – pur non
nascondendo la profonda affinità che lo lega al suo soggetto, analizza con grande
scrupolo e senza forzature gli aspetti salienti di una figura e di un messaggio
originalissimi, lasciando al lettore di trarre le conclusioni. Il ricorso ad abbondanti
citazioni tanto del Priore di Barbiana quanto di persone a lui vicine garantisce la
completezza del quadro... Don Milani ha rappresentato qualcosa di ben superiore e
diverso da un ‘caso’; è stato un modello effettivamente ‘nuovo’ di prete e di credente,
destinato ad inquietare ogni cristiano”. Il libro ebbe un’ottima accoglienza. A me
piaceva espormi, e trovavo sempre chi condivideva questo mio gusto, sia scrivendo
che leggendo. Che soddisfazione! Bella copertina dello Studio Bergadano. Arti
Grafiche Rosada.
PRONZATO, ALESSANDRO, Le provocazioni di Dio. Meditazioni sulla vita
religiosa secondo l’anno liturgico. Volume secondo: giorni feriali dopo l’Epifania. Il
tempo del deserto e la prova della fedeltà, in-16, p. 424, rilegato.
Fuori collana. Fa da seguito a Le seduzioni di Dio uscito qualche mese prima. Uscito
nel novembre del 1973, fu ristampato già a marzo del ’74. Dedicato “A tutte le
anonime protagoniste dei giorni feriali”. Dopo l’edizione rilegata vide la luce, come
per il primo volume, un’edizione in brossura, con lo stesso tipo di copertina ma con
colore diverso. Il libro è preceduto da un’avvertenza di tipo liturgico: “Il libro copre
la prima parte del tempo liturgico denominato ‘per annum’ e che comprende 33 o 34
settimane. Il primo volume interessava il tempo che va dall’Avvento all’Epifania.
Questo... abbraccia le prime 14 settimane ‘per annum’. Alle restanti settimane ‘per
annum’ (dalla 15ª alla 34ª) sarà dedicato il quarto volume, Le sorprese di Dio. Quindi
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il secondo e quarto volume vanno uniti insieme necessariamente, perché si
completano a vicenda ed esauriscono il tempo ‘per annum’”. I giorni feriali rischiano
d’impolverare gli ideali religiosi, se non sono assunti come continua provocazione di
Dio, che proprio là è più esigente dove più sconfinato e a volte doloroso è il deserto.
Libro bellissimo, che richiese a don Sandro un lavoro enorme ed un impegno assiduo.
La sua freschezza stupisce ed incanta anche a distanza di tanto tempo. Copertina
Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
(BIANCHI, ENZO, a cura di) Preghiera dei giorni. Ufficio ecumenico per l’anno
liturgico a cura della Comunità di Bose, in-16 stretto, p. (880), rilegato in plastica, tit.
oro al piatto.
Posseggo solo la “seconda edizione riveduta e corretta” del novembre 1975. Titolo a
due colori. Sul retro del frontespizio: “Introduzione, scelta, traduzione e creazione dei
testi a cura della Comunità di Bose”. A p. 5 una lettera, in data 1° novembre 1973, di
Mons. Luigi Bettazzi, allora vescovo di Ivrea, mio Autore e membro della
Commissione CEI sull’Ecumenismo. Libro stampato su carta india e composto in
monotype. Per me fu una grossa impresa editoriale, anche se l’esposizione finanziaria
verso Bose fu relativamente contenuta (250.000 lire e 500 copie del volume, con
l’intesa di altre 200 per eventuali successive ristampe). Va tenuto presente che
quell’“Ufficio ecumenico”, se da un lato attraeva, dall’altro non ispirava eccessi di
simpatie. Fu un passo importante per me, sia editorialmente che spiritualmente.
L’introduzione, datata Bose 6 agosto ’73, precisa: “Là dove abbiamo ritenuto
opportuno ci siamo volentieri adeguati alla preghiera del nuovo ufficio romano...”
Ma, si precisa: “è stato un lungo lavoro di ricerca nelle liturgie di tutte le chiese, da
quella ebraica a tutte quelle cristiane per estrarre ciò che ci pareva fedele alla
tradizione, una fatica di traduzione e di rinnovamento dei testi scelti in modo che la
nostra non fosse opera archeologica ma di attualizzazione per l’uomo moderno...”. Un
capitoletto a p. 455 indica giorno per giorno le fonti, tra le quali appaiono la liturgia
bizantina, copta, mozarabica, armena, riformata, luterana, ebraica ecc. Dettagliate e
precise “Tavole ed indici dei Salmi e delle Letture”. Il Salterio è la ripresa di quello
precedentemente pubblicato a sé. L’opera suscitò una di quelle eco segrete ma
profonde che risuonano oggi ancora, a merito di Bose. La stampa fu curata da
Giovanni Rosada con estrema cura e credo sia stata per lui l’evento più elevato e
impegnativo della sua arte grafica.
VAGLIASINDI, LAURA (a cura di), La morale della favola. Fiabe e massime per
tutto l’anno e per tutte le occasioni, in-16, p. (380), br. ed.
Fuori collana. Libro strano e magico, nel quale credetti ad occhi chiusi e che promossi
in ogni modo (dal carattere grande alla copertina lussuosa, grondante oro), spronando
la baronessa Vagliasindi al lavoro, pagandola ben 400.000 lire e indicandole le varie
“fonti” e “occasioni” nelle quali reperire testi (non per niente, molto più in là, scrissi
io personalmente Il Libro delle occasioni). Il libro fece un fiasco clamoroso (solo
2500 copie) per poi – magicamente appunto – riproposto esattamente dieci anno
dopo, umiliato nel carattere e ingrigito nella copertina, partire come un fulmine e
rivelarsi uno dei miei maggiori successi editoriali, tuttora in vendita presso la
Gribaudi Milano. L’andamento iniziale della seconda edizione fu: 3.500 copie
nell’’83; 4.000 nell’84; 4.000 nell’’86; 3.000 nell’’88; 3.000 nel ’90; 3.000 nel ’92
etc. In più, evento ancora più magico, il volume aprì in me la vena della “fantasia”,
che sino a quel momento era latente. Da Tagore a Rodari, da Tolstoi al Novellino, da
Trilussa a R. Stevenson, da Daudet a Andersen, da Joergensen a Baba Bedi, da
100
Taulero a Tommaso Moro a decine di fiabe cinesi, giapponesi, arabe, persiane,
cingalesi, rumene, svedesi, peruviane, messicane ecc., il volume è tutto un fiorire di
sorrisi, inviti, richiami alla vita e ai valori della gioia interiore. Molti i brani miei
(sotto lo pseud. di Dino Semplici) e di altri miei amici insospettabili ma capaci. Il
volume, sdoppiato in due libretti tascabili, fu pubblicato in Venezuela nel 1992.
Copertina della prima edizione Studio Bergadano; della seconda di Eleonora
Menegazzo. Arti Grafiche Rosada.
DARTOIS, C., Saper prendere appunti, in-16, p. (112), br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 84. Titolo originale: Savoir prendre des notes, Editions
du Centurion, Paris. Traduzione di V. Varaia (pseud. di Vittorino Merinas). Fa parte
della serie metodologica arrivata ad una decina di titoli e sempre molto richiesta. Il
semplicissimo schema (Non sovraccaricare la memoria, per non pregiudicare il
pensiero; Appunti e vita scolastica; Appunti e vita attiva) rese il libro caro non solo ai
professori più attivi, ma anche ai più diversi tipi di associazioni, che stavano sorgendo
proprio in quel momento. Ottimo sussidio, con bibliografia finale. Copertina Studio
Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
BARRA, GIOVANNI (a cura di), Vangelo vissuto. Episodi, esperienze,
testimonianze d’oggi, in-16, p. 462, br. ed.
Fuori collana. Grosso impegno e grosso volume cui don Barra teneva molto. Le otto
pagine della sua introduzione ne giustificano i motivi e sono una specie di
confessione: “Sono trent’anni che scrivo. Sono trent’anni che racconto fatti,
testimonianze, esempi. Qualcuno ha chiamato questa forma di scrivere ‘cronistoria
della grazia’, Bargellini nella sua bontà mi ha battezzato ‘cronista della grazia’. Altri
bonariamente mi hanno chiamato ‘badilante della penna’ [ Padre Fabbretti, ndr.]. Non
ho mai voluto essere un letterato né sono uno studioso. Dello studio non ho la stoffa.
D’altra parte manca un servizio di mediazione tra l’alta speculazione religiosa e la
povera gente...”. Ecco questo infaticabile “mediatore culturale” in una delle sue
ultime fatiche, tra le sue più riuscite. Da Marotta a Tobino, da Zavattini a Balducci,
da Don Milani a Thomas Merton, da Laurentin a G. De Luca, da Gorkij a Caffarel a
centinaia di altri nomi, il “collezionista di esempi” don Barra si scatena in
un’antologia corposa, piacevole, formativa e gratificante. Libro molto bene accolto,
anche se la sua uscita era prevista come strenna per il ’71. Copertina Studio
Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
JEAN, ABBÉ (ma CERETI, GIOVANNI), Lettera a una religiosa, ovvero “della
tenerezza”, in-16, p. (184), br. ed.
Fuori collana. Sul frontespizio, sotto il titolo si legge: “Traduzione dall’originale
francese di Giovanni Cereti”; in realtà, l’opera è di questo sacerdote, più o meno della
mia età, che già avevo conosciuto presso la Borla. L’opera, uscita a dicembre del ’73,
fu ristampata a giugno del ’74 e in terza edizione a ottobre del ’75. E’ un buon libro,
fra i migliori sul problema celibato e amore. La destinataria appare come una
religiosa che da più anni lavora come missionaria in una delle regioni più arretrate
dell’Africa. Don Cereti sapeva tenere ottimamente la penna in mano ed era uomo di
raffinati e profondi sentimenti. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
101
1974
PRONZATO, ALESSANDRO, Gli appuntamenti di Dio. Meditazioni sulla vita
religiosa secondo l’anno liturgico. Volume terzo: Quaresima - Pasqua. Il tempo della
Croce e la prova della gioia, in-16, p. (372), br. ed.
Il terzo e il quarto volume della serie, così come il primo e il secondo, apparvero
anche in brossura. Il libro porta la dedica: “A Emmanuel e ai piccoli amici africani
che mi hanno contagiato col loro sorriso di fronte alla croce”, segno che don Sandro
aveva effettuato uno dei suoi numerosi viaggi qua e là per il mondo. Lo schema:
Appuntamento con la vita; Appuntamento col perdono: Appuntamento con la
conversione; Appuntamento con la croce; Appuntamento con la gioia; Via crucis (I);
idem (II); Via resurrectionis; Appuntamento con la nuova comunità (I); idem (II);
idem (III); idem (IV); Le nuove pratiche di comunità (I); idem (II). Le splendide
pagine della “Via resurrectionis”, divise in sette capitoli, erano una novità assoluta in
campo spirituale. E credo che continuino ad esserlo oggi. Il libro tratta, con vivacità e
profondità, una serie di tematiche del tutto nuove per le religiose (nonché per i laici).
Non ci stancheremo di sottolineare come questi volumi siano tra i più ricchi di un
Pronzato maturo e anche consapevole della portata del suo messaggio. Copertina
Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
AA. VV., Per una pastorale dei divorziati. Contributi di (segue la serie di autori), in16, p. 231, br. ed.
Collana “L’opinione religiosa in Italia” n. 2. Gli Autori furono: Tullo Goffi, Serafino
Guarise, Giuseppe Angelini, Leandro Rossi, Piero Balestro, Antonio Corti, Dionigi
Tettamanzi, cioè il fior fiore dei moralisti italiani. Trovo quindi strano che non vi sia
una presentazione di Ambrogio Valsecchi. Vale la pena specificare i titoli dei
contributi: T. Goffi: “Presentazione: Temi generali della pastorale dei divorziati”; S.
Guarise: “Il potere della chiesa sul matrimonio e la pastorale dei divorziati”; G.
Angelini: “La misericordia e lo scandalo nella ‘riconciliazione’ dei divorziati.
Considerazioni su un’ipotetica riforma del diritto matrimoniale”; L. Rossi: “Pastorale
della emarginazione o pastorale della comprensione?”; Piero Balestro: “Difesa
dell’istituzione e attenzione alle persone”; A. Corti: “Appello alla concretezza”; D.
Tettamanzi: “I divorziati risposati e i sacramenti della Penitenza e dell’Eucaristia”.
Libro importante sia dal punto di vista pratico che dottrinale, che ebbe ampia eco.
Copertina Luigi Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
ROSADONI, LUIGI, Il mestiere di essere vivi. A cura di Vittorino Merinas, in-16,
p. 243, br. ed.
Fuori collana, ma avrei dovuto inserirlo nei “Profeti nuovi”. Don Rosadoni era
mancato di un tumore fulminante al pancreas un anno e mezzo prima, lasciando me e
mia Moglie nella più infinita angoscia. Merinas ebbe il gran merito di insistere quasi
immediatamente per fare memoria di un uomo straordinario sotto il profilo cristiano
ed umano. Da due capitoli: “Lettere” e “Scritti” emerge “una umanità senza modello
che non sia la stessa umanità di Gesù, ‘semplice e talvolta tragica, vero sacramento
dell’incontro con Dio’; umanità universale nata dal progressivo ‘sfaldarsi dell’io’, nel
silenzio di Dio, nell’essenzialità della fede, nella insicurezza delle scelte: umanità
povera, umanità disponibile, umanità come tensione d’amore”. Bellissime le lettere
(una quarantina delle quali indirizzate a me ed anche a mia Moglie); tra gli “Scritti”
(suddivisi in “Parliamo di Dio”, “Parliamo della Chiesa”, “Parliamo di noi”), ci sono
alcuni inediti, ma la maggior parte sono excerpta da opere edite da me o dalle sue
102
premesse e prefazioni alle stesse. Io mi chiedo – e chiedo a chi abbia orecchie per
intendere – quanto tempo debba ancora trascorrere perché ci si possa chinare
finalmente sul cuore di quest’uomo onde ascoltarne il pulsare straordinario, vitale ed
attualissimo. A Merinas versai una cifra forfettaria di 450.000 lire. Ne aveva bisogno.
Copertina Luigi Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
LA SALLE (DE), JEAN BAPTISTE, Come Cristo. Cammino spirituale
dell’educatore cristiano, a cura di Fr. Secondino Scaglione, in-16, p. (304), br. ed.
Fuori collana. Sul retro del frontespizio: “Introduzione, scelta e traduzione a cura di
Luigi Furfaro, Ottavio Girino, Umberto Marcato, Secondino Scaglione”. Breve
premessa di mia mano. Un certo numero di copie fu assorbito dai Fratelli delle Scuole
Cristiane, con cui avevo da sempre un ottimo rapporto, avendo insegnato nelle loro
celebri Scuole Serali sia pure per poco tempo. Dopo una quarantina di pagine di
ottima presentazione, che termina con una “proposta di lettura attuale”, il siglario e
poi una ricca scelta di scritti: “Nel mistero della Trinità”, “Nel mistero di Cristo”,
“Nel mistero della Chiesa”. In fine un indice analitico-sistematico ricco di voci e di
rimandi ai singoli brani. Era la prima volta che mi avvicinavo, come editore, a una
figura del XVII secolo. Ne rimasi conquistato ed ancor oggi vado fiero di un libro
“costruito” con competenza ed amore dai Fratelli lasalliani. Copertina Studio
Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
CHRISTOPHE, JACQUES, Padre dei poveri. Profilo di San Girolamo Emiliani,
fondatore dei Somaschi, in-16, p. (140), br. ed.
Fuori collana. Sotto il titolo di frontespizio, “Traduzione dal francese di P. Vittorio
Berton, monfortano”. Titolo originale: Le gondolier des enfants perdus, Spes, Parigi.
Proclamato nel 1928 da papa Pio XI « patrono universale dell’infanzia
abbandonata », Girolamo Miani (come giustamente lo chiama l’A.), fondatore dei
Padri Somaschi, trova in questa biografia, vivace, onesta e di pronta lettura, un ritratto
convincente e sincero. Non ricordo affatto né chi me ne consigliò la pubblicazione né
altro; e neppure dispongo di documentazione in merito. Una piccola grazia di Dio, e
basta così (ed avanza). Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
BIANCHI, ENZO, Pregare la parola. Introduzione alla “lectio divina”, in-16, p.
(96), br. ed.
L’esemplare che ho fra mano fa apparire questo libretto nella collana “La Parola di
Dio” dandogli il n. 10. Ma è una sesta edizione, del novembre 1977 (la prima fu
dell’aprile 1974; poi giugno ’74; febbraio ’75; ottobre ’75; ottobre ’76). Altre ne
seguirono, sino ad una nuova edizione del 1990 detta “Undicesima edizione riveduta
ed ampliata”, con nuova copertina, complessive p. 128 e nota bibliografica
aggiornata. Essa reca il bollino della SIAE e a sua volta, sul retro, porta
l’indicazione: “Seconda edizione gennaio 1991 e terza edizione dicembre 1992”.
Tutto questo non per vanteria ma per sottolineare lo straordinario successo di questo
libretto, davvero aureo, che dura tuttora e che fu una sorpresa sia per me che per
Enzo. In realtà fu la più semplice e straordinaria delle sue scoperte, che contribuì in
modo determinante a far conoscere il suo pensiero e la spiritualità di Bose.
(Nell’edizione del 1990 è presente – a fare da contraltare alla “Lettera di Guigo II
certosino all’amico Gervaso sulla vita contemplativa”, che è il cuore del libro – una
importante “Lettera di Fr. Enzo, Priore di Bose, al Fratello Giovanni”). Il volumetto
ha in apertura “Parola di silenzio, / Parola di parole, / Parola fatta carne, / Tu solo, la
Parola!”. Scritto come semplice proposta, in realtà questo libro si è rivelato come un
103
luminoso itinerario per interpretare rettamente e vivere in pienezza la “lectio divina”
(di cui prima nessuno aveva mai parlato, se non in ambito specialistico). Le sue
numerosissime edizioni e le traduzioni in lingua straniera (in francese, spagnolo,
tedesco, inglese, portoghese, catalano, polacco, olandese, giapponese, kiswaili, russo,
romeno, coreano) ne danno testimonianza. Già nel ’75 la “Rivista liturgica” definiva
Pregare la parola “la miglior introduzione alla lettura sapienziale e orante della
Scrittura pubblicata in Italia”. Un caposaldo per Enzo Bianchi, un piccolo caposaldo
anche per me. Copertina Studio Bergadano per la prima edizione, di Eleonora
Menegazzo per l’edizione ampliata. Arti Grafiche Rosada e Tipografia Gravinese.
DE ROMA, ROMANO, Io, suora? Risposte agli interrogativi di una ragazza
d’oggi, in-16, p. (128), br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 87 (da qui in avanti la “Biblioteca della gioventù”
contempla un settore “Problematica religiosa”). Devo confessarlo: uno dei libri più
inutili ed insipidi della “Biblioteca della gioventù”, e non perché il buon Padre De
Roma (per le sue vicende vedere in Aneddoti “Quando un frate si fa in due”) non ce
l’abbia messa tutta, ma perché non era certo con contributi di tal fatta che si potevano
attrarre vocazioni nel 1974. “Quandoque bonus” etc. Però “SEMPRE BONUS », se
diedi a Padre Romano 100.000 lire di anticipo... Copertina Studio Bergadano. ARTI
Grafiche Rosada.
PIBIRI, RAFFAELE, Perché mi devo confessare? in-16, p. (120), br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 86. Diversamente dal libro di Romano De Roma, libro
di buon esito (prima ediz. maggio ’74; seconda ediz. già a ottobre dello stesso anno).
L’A., nella premessa, ringrazia Maria Grazia De Strobel, Nando Manzoni e Suor
Giovanna Meloni per la collaborazione. L’A. si rifece al documento Ordo
Poenitentiae, promulgato il 2 dicembre del ’73 e reso noto il 7 febbraio del ’74. La
sua amabilità nella scrittura, la sua preparazione sciolta e scrupolosa, la sua
esperienza pastorale resero questo libretto molto più attraente del pur buono La
confessione, sacramento d’amicizia di don Barra, pubblicato l’anno prima. Copertina
Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
BARRA, GIOVANNI (a cura di), Come presentare la preghiera ai giovani d’oggi,
in-16, p. (144), br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 88. In realtà gli interventi sono di Enzo Bianchi, Carlo
Carretto, Jacques Maritain, René Voillaume, Antoine Bloom, Enzo Bianchi ancora e
Bernard Bro; preceduti da una mia premessa , “Perché e come questo libro”, in cui si
evince che il volumetto fu un’idea mia, anche se a don Barra diedi un compenso
forfettario di ben 300.000 lire. Don Barra stese unicamente un “I giovani d’oggi e la
preghiera. Introduzione al problema”: quanto al resto, con una faccia che più tosta
non si può, vengono riportati o interi brani di libri (come nel caso di Enzo Bianchi, da
Il corvo di Elia, o di René Voillaume, da Come loro) oppure degli ingegnosi e
addirittura machiavellici “collages” di opere diverse (e soprattutto di editori diversi,
in modo da avere più agevolmente la loro autorizzazione alla pubblicazione). Chi
volesse pubblicare libri avvalendosi di opere altrui (d’accordo: molta era “roba mia”)
ha qui un esempio fulgido di astuzia barrian-gribaudesca e abilità redazio-editoriale.
Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
TOSCO, MASSIMO, 150 proposizioni di un sillabario per chi sta imparando a
vivere, in-16, p. (120), br. ed.
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Fuori collana. Dalla fascetta: “Il più breve libro di filosofia. Lo leggi in mezz’ora ma
lo rileggerai molte volte”. Dalla mia premessa: “Lucidità sapiente amara beffarda
commossa. Niente zucchero, prego. Questo sillabario va letto in piedi. Proposizioni
infilate col refe di una logica stretta, a bucare il cervello”; da cui si deduce che ero
stato contagiato dalle “proposizioni” di Tosco al punto da imitarne lo stile. Perché
abbia pubblicato questo libro non lo so. Tosco era una “mosca vagante”, giovane
presuntuoso, rivoluzionario, seccatore; ma simpatico e stimolante. Quando mi veniva
a trovare lo mandavo regolarmente al diavolo ma poi, con lui, intrecciavo duelli e
discussioni a non finire. Insomma, cascai nella sua brace (ché nella sua padella
cadevo regolarmente...). Siccome era anche pigro, questo suo “libro” è formato da
pensieri brevi, a volte brevissimi, alcuni dei quali sono decisamente azzeccati.
Insuccesso assicurato e meritato. In copertina un disegno del piccolo Davide Tosco, 4
anni. Arti Grafiche Rosada.
PIERBARI, GUIDO (pseud. di GRIBAUDI, PIERO), Il bilione. Proposte
umoristiche agghiaccianti. Disegni di Gianni Chiostri, in-16, p. (132), br. ed.
A p. 2: “Per chi patisca di nevrosi, psicosi depressive, angosce e mali umori abbiamo
a disposizione i seguenti rimedi”: e giù i 17 titoli già usciti nella serie umoristica. A
mo’ di dedica una frase a me sempre molto cara: “Non prendete mai la vita troppo sul
serio, perché in ogni modo non ne uscirete vivi” (Rubbart). Il libro si apre con un
“incoraggiamento dell’editore” e l’avvertenza: se ne può fare a meno, ed è strutturato
come il fortunatissimo Vacanziere (1969), cioè in 22 capitoletti formati da brani di
temi religiosi di bambini (anche questi presi dal “Bollettino parrocchiale” di
Revigliasco torinese), battute “autentiche” (o presunte tali), idiozie celebri, i colmi, il
giochetto, storiellando, brevi consigli di magia. In più “L’oggetto indispensabile” ed
altre illustrazioni a piena pagina di un Gianni Chiostri ancora acerbo nel tratto ma
brillante nelle idee. Il libro non ebbe un grande esito, anche se rimase in catalogo per
più di vent’anni. Ne diedi la colpa a Bergadano, per la copertina raffigurante delle
magnifiche biglie (che facevano pensare a tutto tranne che fare ridere) ma in realtà
avevo il fiato corto e non ancora il respiro per prendere il largo da solo. Arti Grafiche
Rosada.
PRONZATO, ALESSANDRO, Le sorprese di Dio. Meditazioni sulla vita religiosa
secondo l’anno liturgico. Volume quarto: giorni feriali dopo la Pentecoste. Il tempo
dello spirito e la prova del coraggio, in-16, p. (475), br. ed.
Ultimo volume della fortunata serie, dedicato a “p. Pierluigi Marchesi e alla sua
amicizia fitta di sorprese”. Risulta che il volume sia uscito a giugno. Come sia
riuscito don Sandro nell’impresa di scrivere 1607 pagine complessive nel giro di poco
più di un anno, va chiesto a lui. Ma senza attendersi risposta perché neppure lui lo sa.
Non resta che chiudere questa “impresa” con le parole che gli dedicai in chiusura di
retrocopertina: “Pagine di sostanza teologica ed altre più personali e dirette rendono il
libro di lettura continuamente variata, coinvolgendo la totalità della persona in una
tensione spirituale che non viene mai meno”. Tutti i libri di don Pronzato furono per
me – dai gusti difficili e dalla critica facile – una continua sorpresa. Questi 4 me li
ricordo benissimo, perché quasi quasi mi trasformai in “suora”, tanto era convincente
e avvincente il suo argomentare. Tutti quattro i volumi furono tradotti in spagnolo.
Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
BETTAZZI, LUIGI, La carne di Dio. Riflessioni feriali sul vangelo e sulla chiesa,
in-16, p. (320), br. ed.
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Appartiene alla collana “La piscina di Siloe”. Dedica dell’Autore a p. 5: “Ai
sacerdoti, alle religiose, ai fratelli tutti della diocesi di Ivrea, e ai tanti altri amici
dedico questo libro, modesto e cordiale contributo per la conversione evangelica e la
riconciliazione fraterna dell’Anno Santo”. Primo libro di Bettazzi edito da me, con
introduzione datata da Ivrea, di cui Bettazzi era e sarebbe stato “in aeternum”
vescovo, in data maggio ’74. “Non si tratta di esegesi scientifiche o ufficiali, ma di
considerazioni personali, di ‘riflessioni feriali’ – avverte l’Autore, che confessa di
aver fatto una scoperta ‘decisiva’, quella che ha ‘catalizzato’ le sue riflessioni
centrali, un anno prima, avvicinando il cap. 25 di Marco e la parabola del buon
Samaritano in modo nuovo”. In effetti, con questo libro e da quel momento, la
carriera di uno dei più giovani e promettenti vescovi d’Italia fu segnata. Il libro, bello,
profondo, ricco ma – senza che forse l’A. se ne rendesse conto – troppo in anticipo (o
troppo in ritardo) sui tempi, diede a mons. Bettazzi una patente indelebile di presule
scomodo e scomodante. Insomma, certe cose le poteva anche dire un prete, ma un
vescovo... Copertina della collana. Arti Grafiche Rosada.
PAPASOGLI, GIORGIO, Vita di don Orione. Con una prefazione di S.E. il Card.
Giuseppe Siri, in-8, p. 547, illustr. fuori testo, br. ed.
Fuori collana, anche se a ragione avrebbe potuto comparire in “Profeti nuovi”. Il Card
Siri inizia così la sua prefazione datata Pasqua 1974: “Ho accettato di scrivere questa
prefazione quando ho letto che l’Autore era Papasogli. Se la biografia l’avesse scritta
un altro, probabilmente non avrei accettato”. Questo si chiama “parlar chiaro”, anche
perché io avevo già edito un Don Orione di don Barra nel ’70 e un altro lo avrei
pubblicato nel 1980, che avrebbe avuto per contestato titolo Don Orione, il folle di
Dio, di A. Pronzato. Ringraziamenti dell’A. a p. 9 a don Zambarbieri, don Terzi, don
Pirani, che ebbi la fortuna di conoscere tutti. Biografia di gran polso e mestiere, di
uno dei veri agiografi italiani del sec. XX, gran scrittore e gran signore, che
frequentai e di cui conobbi la deliziosa consorte e la fulgida figlia Benedetta (vedi
infra). Se non vado errato, fu il primo libro stampato in-8 della Casa editrice.
Copertina un po’ plumbea. Sedici bellissime fotografie in tavv. fuori testo, stampate
su zinco. Il libro fu tradotto in spagnolo e pubblicato in Argentina nel 1980. Arti
Grafiche Rosada.
DESIATO, LUCA (a cura di), Canti dell’impegno, dell’amore, della speranza. in16, p. 148, br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n 89. Ringraziamenti del curatore a p. 5: “L’A. ringrazia
per la collaborazione: Giordana Canti, Veniero Riccitelli, Agnese Fermo, Sergio
Livenza, Carlo Federici, Marina Panero, Paolo Di Francesco, Basilio Maria Mendes,
Angelo Di Summa e i gruppi giovanili ‘Evento 2000’, ‘Piccola comunità’, ‘A.
Garosci’, ‘Frontiera Primavalle’ e la comunità ‘Tre Fontane’. Ringrazia inoltre coloro
che, pur collaborando, non hanno voluto che apparisse il loro nome”. Desiato fece un
ottimo lavoro: “Incisi su nastri, trascritti, recuperati da fogli ciclostilati, provenienti
da varie parti del mondo... pensiamo sia valsa la pena raccogliere queste scaglie,
frammenti disponibili, fraterni, come un dono a mani aperte: in un mondo di rumore,
una parola-silenzio. Nella mistificazione, una parola-verità. In fondo, un messaggio di
speranza”. Suddivisi in “Canti della solitudine e della solidarietà”, “dell’amore e
dell’amicizia”, “dell’impazienza e dell’attesa”, “dell’impegno e della lotta”, “della
gioia e della speranza”, molti sono i testi poetici dello stesso Desiato. Una buona e
originale raccolta, stranamente attuale ancora oggi. Copertina Studio Bergadano. Arti
Grafiche Rosada.
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ARDUIN, KARL (pseudonimo di GUARNERO DARDANELLO, LORI), Qual è
il mio carattere? in-16, p. (96), br. ed.
“Biblioteca della gioventù”. Ottimo libretto, ristampato in veste diversa nel 1989
dalla Tipografia Gravinese in versione anastatica. Lori Dardanello Guarnero, poi risposata Tosi, mia segretaria, traduttrice, schedatrice ecc., ebbe da me l’incarico di
stendermi questo libretto (per una amabile scommessa) nel giro di un mese. Alla
giovane signora necessitava una scossa. Gliela diedi. Per metterla alla prova le
consegnai solo due libri: il Traité de caractérologie di René Le Senne e un altro di
cui non ricordo il nome. Dopo un mese il libretto era pronto, ben scritto, ottimamente
strutturato e intelligentemente disposto. Vi aggiunsi un capitoletto finale e lo diedi
alle stampe. Ebbe un notevole successo (fu ancora ristampato da Franco Angeli
Editore nel 1999 col vero nome dell’Autrice, cosa che a me non permise di fare,
ritenendosene indegna e stimando il libro una “cosetta”. Fu allora che su un piede
solo le trovai l’orribile pseudonimo di K. Arduin). La cosa strana è che in diversi
posti (ed anche su alcuni miei stampati), il titolo è “Qual è il tuo carattere?” Una cosa
è certa. La piccola opera svolse un’azione di prim’ordine fra il pubblico adolescente,
e fu fra le più utili della “Biblioteca della gioventù”. In più, permise alla mia
segretaria di scoprire che poteva (e doveva) essere una scrittrice (anche se impiegò
ancora del tempo a rendersene conto). Anche perché il libro venne subito tradotto in
portoghese. Copertina Studio Bergadano, Arti Grafiche Rosada.
BARRA, GIOVANNI (a cura di), Padre Mariano. Vivere il quotidiano con fedeltà.
Prefazione di P. Romano De Roma, in-16, p. (263), br. ed.
Finalmente questa antologia apparve sotto una collana dal titolo, appunto, di
“antologie spirituali”. Padre Mariano (Paolo Roasenda, 1906-1972), cappuccino e
torinese, fu una vocazione tardiva (vestì l’abito nel 1945) ed ebbe la ventura di
predicare, in modo semplice ma coinvolgente, dagli schermi televisivi per ben 17
anni, attirandosi grande simpatia e vasta udienza. Non scrisse molto, per cui
l’antologia non è molto ricca di suoi scritti (ma di “testi d’appoggio”, sì), ma il suo
sorriso, la sua voce, la sua cordialità – ben presenti in milioni di italiani di quella
generazione – diedero al libro un senso, dimostrando ancora una volta l’intuito di don
Barra. Le pagine vennero presentate da P. Romano De Roma, cappuccino anche lui.
La copertina fu eguale alle altre della stessa “collana”. Arti Grafiche Rosada.
BARRA, GIOVANNI, Quando l’amore si fa pane. Profilo di S. Giuseppe B.
Cottolengo, in-16, p. (224), br. ed.
Collana “Profeti nuovi”. Non ricordo in quale occasione e per quale motivo don Barra
ebbe l’incarico di scrivere questa biografia di un Santo carissimo ai torinesi. Alcune
circostanze mi fanno pensare che prevedesse alcune cose: don Barra fu ricoverato a
lungo nell’ottimo ospedale del Cottolengo, e il Cottolengo stesso era stato ordinato
prete proprio in quel Seminario di Via XX Settembre di cui don Barra era in quegli
anni rettore. E’ una biografia scritta con semplicità e passione. San Giuseppe
Benedetto Cottolengo (1786-1842) era davvero il tipo di prete che don Giovanni non
poteva non amare ed ammirare. Le sue pagine sul sacerdozio testimoniano, fra l’altro,
la sofferenza che il prete pinerolese provava in quegli anni a seguito delle tante
defezioni del clero, sofferenza di cui più e più volte fui addolorato ed inerte
testimone. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
DIERKENS, JEAN, L’amore a 18 anni, in-16, p. (144), br. ed.
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“Biblioteca della gioventù” n. 91. Titolo originale: L’amour à 18 ans, Editions
Universitaires, Paris. Traduzione (non indicata) di Rosella Vacchino : il testo risulta
poi rivisto da Vincenzo Luciani e nientemeno che da Enzo Bianchi. Stranamente, il
contratto risulta firmato nel ’70 e il libro esce nel ’74. Un fatto abbastanza comune:
una specie di ingordigia (o timore che altri mi precedessero, nelle idee e nella realtà)
fece sì che alcuni libri subirono da me anticamere piuttosto lunghe. D’altra parte,
accade a tutti gli editori del mondo. L’A., medico, psichiatra, professore presso le
università di Bruxelles e Mons, direttore di parecchi istituti superiori, era
particolarmente adatto alla bisogna. Il libro è chiaro e adatto a quelli che allora si
chiamavano “i giovani adulti”. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
CONQUET, ANDRÉ, Saper scrivere per essere letti e capiti, in-16, p. (96), br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 92. Fa parte del settore didattico-formativo. Titolo
originale: Comment écrire pour être lus et compris, Editions du Centurion, Paris.
Traduzione di P. G. (in altre parole, mia). L’edizione che ho fra mano è certamente
una ristampa, avendo già il numero dell’ISBN. D’altronde tutti i libri della serie
furono più volte ristampati. A questo tenevo in modo particolare, tant’è che i miei
“ritocchi” furono numerosi e pertinenti. Particolarmente felici i capitoli “Comunicare
con chiarezza” e “E’ il momento di scrivere”, sulla stesura e lo stile (frasi brevi,
eliminare parole inutili, scrivere come si parla, fare uso di ‘parole-immagine’, i punti
e le virgole, verbi attivi per favore! ecc. ecc.). Credo sinceramente che una riproposta
di questo libro (con gli opportuni aggiornamenti soprattutto tecnologici) sarebbe un
grande successo. Copertina della serie. Arti Grafiche Rosada.
BARRA, GIOVANNI (a cura di), La ragazza che morì cantando. Testimonianze e
testi sulla sofferenza, in-16, p. (120), br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 93. Mia presentazione, decisamente buona. Si tratta di
cinque toccanti testimonianze. La prima riguarda Benedetta Bianchi Porro (19361963), figura davvero straordinaria, di cui Padre Turoldo aveva curato Siate nella
gioia (Diari, Lettere, Pensieri) presso la Corsia dei Servi; la seconda è dedicata a
Ferrante Bandera, un giovane che morì giovanissimo di cancro, e alle sue lettere,
quasi tutte del ’66-67; la terza ricorda un giovane gesuita morto anch’egli quasi
d’improvviso e a trent’anni e riporta pagine dal suo brevissimo ma sconvolgente
diario; la quarta, dal titolo “Lebbrosa a 19 anni”, è la dolente, splendida testimonianza
di una ragazza brasiliana le cui rapidissime memorie fecero il giro del mondo per la
loro profonda bellezza; la quinta, infine, è formata da alcune pagine del diario di
Katherine Mansfield, la grande scrittrice inglese. Numerosi testi, in neretto ed in
pagine a sé, costellano e rafforzano, se possibile, questa raccolta davvero parlante, a
chi abbia un cuore e un’anima vivi. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche
Rosada.
VAGLIASINDI, LAURA, Bibbia naïf. Tavole originali di Irene Invrea, in-8, p.
(208), rilegato e con sovracopertina a colori.
Fuori collana e fuori di ogni logica. A chi verrebbe in mente, infatti, di riscrivere le
pagine fondamentali della Bibbia in ottonari a rime baciate? E a chi di pubblicarle? A
due pazzi, o a due bambini, o a due sognatori. Io e la baronessa Laura Vagliasindi del
Castello, che ricordo più ampiamente in un capitolo degli Aneddoti, non avemmo
infatti alcuna esitazione: chi non avrebbe sorriso, goduto, gioito nel leggere queste
rime? D’altra parte basta leggere l’inizio della mia premessa: “Laura Vagliasindi è
persona molto nota negli ambienti torinesi per la non comune professione che
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esercita: fata”. Il libro fu ed è fatato. Se in pochi, pochissimi lo hanno conosciuto,
peggio per loro! Hanno mancato ad un appuntamento fondamentale della loro vita:
sentire una voce – che è la loro voce – farsi viva e narrare dondolando su nuvole, fiori
e arcobaleni, il senso della loro vita. “La Bibbia naïf può essere letta da chiunque –
aggiungevo – purché, bimbo o adulto che sia, abbia il gusto della fiaba, il senso della
meraviglia e soprattutto la capacità di andare ‘oltre’ la realtà”. Le 10 deliziose
illustrazioni a piena pagina di Irene Invrea danno un ulteriore tocco di incantesimo a
questo libro. Esso fu stampato dalla STIP di Aldo Anzola su carta di pregio e con
copertina di gran lusso, come si conviene alle idee troppo geniali per essere capite.
(CAGIATI, ANNIE), Guadare il fiume. Confidenze e riflessioni di una Provinciale,
in-16, p. (140), br. ed.
Col libro si apre una collana “Rinnovamento della vita religiosa”. Il volume è il
seguito di Anticipare l’aurora. Lo chiarisco in una mia premessa alquanto
improbabile, in cui prometto che rivelerò – se il libro otterrà il successo sperato – il
nome dell’anonima Autrice (ovviamente il nome della Cagiati non appare), certa Suor
Cristina, se le lettrici invieranno a “Suor Cristina, c/o Piero Gribaudi Editore ecc.” i
loro contributi, le loro osservazioni ecc. per un terzo volume. Cose surreali. Ma Annie
Cagiati, di cui ho un ricordo insieme estremamente vago e sin troppo preciso, era
persona insistente al massimo grado, autoritaria e niente affatto stupida; tanto vero
che il primo libro aveva e continuava ad avere buon esito e anche questo era ricco di
ottimi contenuti, pagine ispirate e ricche di spiritualità vivace ed autentica. Non so
che dire, né altro ho da dire, se non che Guadare il fiume ha un indice analitico di
prim’ordine, cosa che per un libro è sempre segno di serietà. Copertina sulla falsariga
della precedente, molto graziosa. Arti Grafiche Rosada.
GUSMITTA, PIER LUIGI, La sfida della comunità. Note di spiritualità ed
esperienze, in-15, p. 175, br. ed.
“Biblioteca della gioventù” n. 94. Risulta un contratto a forfait (250-300 copie
gratuite). Un libretto realmente nuovo, in anni in cui prendevano vita varie forme di
vita comunitaria con relative esitazioni ed anche sbandamenti ed equivoci. Il libro
nasce (e si sente) da un’esperienza concreta. La parte migliore sta, secondo noi, nella
terza parte del volume, dove viene esposto un modello di comunità operante e ne
vengono indicati le ispirazioni e i metodi. Ad ogni capitoletto, in chiusura, una mezza
paginetta molto impegnativa di lettura spirituale approfondita. Don Gusmitta (1935),
attualmente Direttore dell’Ufficio Diocesano di Pastorale Familiare di Vigevano e
Responsabile dell’Istituto per la formazione permanente del Clero, era sin da allora
un grande educatore, cosa che continua ad essere anche attraverso libri e
pubblicazioni di ottimo livello. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
LE MOUËL, GILBERT, Le capanne del paradiso. Intervista a Dio, in-16, p. 79, br.
ed.
Fuori collana, ma che sarà successivamente inserito nella “serie umoristica”. Titolo
originale: Les cabanes du Bon Dieu, Editions Ouvrières, Paris. Traduzione di Lori
Guarnero Dardanello. Dedica: “A Dio, con gratitudine. E’ il meno ch’io possa dire. E
fare”. Altro avviso a p. successiva: “Un amico poeta e filosofo un giorno mi ha detto:
‘La mancanza d’immaginazione vi ucciderà’. Visto che non ci tengo a finire così, ho
deciso di fare uno sforzo”. Libretto delizioso, di ottima lega e inusuale ricchezza
spiritosa e spirituale. Famosa una sua domanda a Dio (si era ai tempi di Jacques
Monod) “Cosa ne pensa del caso? – gli chiesi. Mi rispose: - Il caso? E’ una
109
necessità”. Molto simpatica la copertina dello Studio Bergadano. Un curioso errore dà
come © il 1984 invece del 1974. Il fatto è che avevamo sempre fretta di anticipare i
tempi... Stampa Arti Grafiche Rosada.
PRONZATO, ALESSANDRO, L’uomo riconciliato. Pellegrinaggio nel quotidiano
per celebrare la festa della vita, in-16, p. (484), br. ed.
Fuori collana. Dedicato a me e mia Moglie: “A Piero e Maria Luisa, e a quel ‘più’
che, tra di noi, non è costruito sulla carta stampata”. Dispongo della edizione del ’75,
mentre la prima edizione è del novembre del ’74. Il volume è stato in gran parte tratto
da Le seduzioni di Dio e dagli altre tre della serie. Ne dà avviso l’A. in avvio di
prefazione: “Questo è un libro scritto, in gran parte, con le forbici... La scelta non è
stata compiuta dall’autore... ma da alcuni amici... Gli stessi amici mi hanno indicato
le pagine che, a loro giudizio, si inserivano perfettamente nella situazione di un
cristiano ‘comune’. A me non è restato altro che fare le opportune cuciture, i
necessari adattamenti e aggiungervi una decina di capitoli inediti. Il tutto articolato
intorno a due grandi temi: La riconciliazione vissuta nel quotidiano”. Nel
retrocopertina ho scritto “’Coraggio viviamo!’ potrebbe essere la sintesi del
messaggio che proviene da queste pagine. In esse l’A. ha dato il meglio di sé,
l’impeto più maturo della sua appassionata riflessione sull’uomo e su Dio ed insieme
la sua più vibrante resa letteraria”: un giudizio che sottoscrivo pienamente ancora
oggi. Il libro venne immediatamente tradotto in polacco e spagnolo. Una curiosità: a
p. 2 vengono indicate altre “opere di Alessandro Pronzato presso lo stesso editore
L’elenco completo delle opere di Sandro, in ordine di uscita, si trova nell’ultima
pagina della biografia di don Carlo Steeb. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche
Rosada.
PRONZATO, ALESSANDRO, Nel segno della misericordia. Vita di don Carlo
Steeb, Fondatore delle Sorelle della Misericordia di Verona, in-16, p. (352), br. ed.
Fuori collana. Il nihil obstat è datato da Roma, 20 sept. 1974, a firma di Amatus
Petrus Frutaz, Subsecretarius S. C. Pro Causis Sanctorum. Il fondatore delle Sorelle
della Misericordia di Verona sarebbe stato beatificato da Paolo VI il 6 luglio del ’75 e
don Pronzato volle anticipare la gioia delle Suore affinché essa si diffondesse
ampiamente. Il libro è dedicato “A madre Faustina Pernechele, puntuale interprete del
sogno di don Carlo Steeb su una strada scomoda percorsa tenacemente nel segno
della misericordia”. Come noto, don Pronzato trascorse diversi anni di convalescenza
nell’Istituto delle Sorelle della Misericordia a Pineta di Sortenna (Sondalo, Sondrio),
di cui fu cappellano. Ebbe quindi approfondita conoscenza dello spirito dell’Istituto
(non per niente intitolò Le fontiere della misericordia il suo primo libro edito quando
ancora dirigevo la Borla, nel 1965) e del suo fondatore. Io stesso, nelle mie frequenti
visite, conobbi molte delle sorelle e superiore, ne fui ospite e ammirato amico. Questa
biografia è tra le migliori di don Pronzato, anche perché don Steeb (1773-1856) si
definiva “un povero nulla” e, come tale, fece cose mirabolanti. Copertina Studio
Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
BIANCHI, ENZO, Introduzione ai salmi, in-16, p. (72), br.ed.
Collana “La Parola di Dio” n. 11. Posseggo una quarta edizione in piombo
dell’ottobre 1982, dove vengono indicate le precedenti: dicembre 1974, novembre
1977; febbraio 1980. Queste bellissime pagine altro non sono che l’introduzione alla
raccolta Salmi e cantici biblici da noi pubblicata l’anno precedente e di cui abbiamo
abbondantemente parlato.
110
1975
HAURET, CHARLES, Introduzione alla Bibbia, in-16, p. (216), br. ed.
Collana “La Parola di Dio” n. 13. E’ la nuova edizione, in tutto e per tutto simile alla
prima, di Saper leggere la Bibbia, ristampato anastaticamente dalla FARAP di S.
Giovanni in Persiceto. Solo la copertina è mutata e fa parte della nuova serie.
PRONZATO, ALESSANDRO, Prete con mondo a carico. Profilo di don Giacinto
Bianchi, Fondatore delle Figlie di Maria Missionarie, in-16, p. (272), br. ed.
Inserito nella collana “Profeti nuovi”. Come dedica: “A Suor Alessandra Luigia
Medici, responsabile dell’enorme capitale di speranza lasciato da don Giacinto
Bianchi”. Questo santo sacerdote (1835-1914), così come altre figure, affascinò don
Pronzato per la sua singolarità: un prete che fu “senza fissa dimora” per meglio
portare sulle spalle – lui malato – il peso del mondo. Privo di un polmone, fu per
decenni infaticabile predicatore, accanito confessore, in un continuo slancio di vita e
lavoro apostolico. Senza alcuna esperienza di vita religiosa, gli nacque fra mano, a
Pigna, nell’entroterra di Ventimiglia, un Istituto che seppe dirigere con la massima
naturalezza e il polso più sicuro. Senza conoscere la vita di missione, ne penetrò lo
spirito meglio di chiunque altro (le sue Figlie lavorano oggi nella Repubblica
Centrafricana, in Brasile e in Costa d’Avorio). Insomma, un paradosso. E a don
Sandro i paradossi sono sempre piaciuti. Per questo ha saputo tollerare anche me...
Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
MUSSO, RINO, Guida del Piemonte, in-16 stretto, p. 160, 16 tav. fotografiche e 11
topografiche a piena p. fuori testo. Numerosissime illustrazioni e piantine di città nel
testo. Dettagliatissimo indice delle località. Per questa e altre pubblicazioni di
interesse locale, vedi Aneddoti, “I libri della nostalgia”.
ROTONDI, GINO, Ville e paesi tra le terre del Verbano, Cusio e Ossola, in-16, p.
(304), br. ed. Come per il precedente, vedi Aneddoti, “I libri della nostalgia”
ATTINGER, DANIEL, Il tesoro nel campo. Una introduzione alla lettura della
Bibbia, in-16, p. (220), br. ed.
Collana “La Parola di Dio” n. 12. Contratto a forfait con la Comunità di Bose di lire
125.000 più 500 copie del libro. Dedica a “Piero, Giorgio, Mario e Franco e agli
amici delle comunità del Redentore a Torino e di S. Lazzaro a Pinerolo”. Daniel,
pastore riformato svizzero e primo compagno di Enzo Bianchi a Bose, svettava per il
suo carattere estremamente equilibrato e il tratto signorile ed insieme amico e buono.
Questa sua prima opera segnalava anche ai più scettici che la Comunità di Bose stava
cominciando a dare solidi frutti di rinnovata cultura biblica e fresca spiritualità. Il
libro è ancor oggi un ottimo lavoro di scavo nelle viscere semplici e profondissime
della Parola di Dio. Copertina della serie. Arti Grafiche Rosada.
ALUFFI, ALDO, s.j., Vangelo lieto annuncio. Esercitazioni dello spirito per
ritrovare il Vangelo nella vita, in-16, p. (268), br. ed.
Fuori collana. Di padre Aluffi avevo già pubblicato Col Vangelo nel 1971. Perché
continuassi a pubblicare gli scritti di questo gesuita lo spiego, mi sembra, nella mia
premessa: “Mi pare che Aldo Aluffi, pur se talvolta, nella sua passione di dire, ha
delle pause di insistenza, è scrittore in continua ricerca, in costante e alacre
approfondimento. E ciò in quanto... è capace di autocritica. Il suo pensiero, dai primi
libri sino a questo, riflette un itinerario di ‘scavo interiore’ realmente vissuto e
111
autenticamente sofferto. Le sue pagine, in tal modo, coinvolgono, convincono... non
per la loro ricchezza letteraria (lo stile di Aluffi non ha infatti uno smalto particolare,
anzi talvolta cede al ‘parlato’), ma ecc. ecc.”. Insomma, Padre Aluffi era un buon
incassatore, e a me piaceva per questo. Trovare un gesuita umile è reperire una perla
preziosa. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
BRUNI, GIANCARLO, Appartenenza a Cristo e scelta di classe, in-16, p. (108), br.
ed.
Collana “La Parola di Dio” n. 13 (stesso numero dato alla nuova edizione di Charles
Hauret di cui sopra. Ecco perché le collane mi innervosivano, come spiego in
Aneddoti, “Perline e conchiglie”...). Giancarlo Bruni, appartenente all’Ordine dei
Servi di Maria e tra i primissimi compagni di Enzo Bianchi a Bose, dedica il libro “a
mio Padre, a mia Madre”. “Le pagine si rivolgono in modo specifico ai gruppi
ecclesiali, parrocchiali o no, richiamandoli a quel discernimento spirituale che nasce
da un assiduo ascolto della Parola di Dio”. Giancarlo Bruni era l’unico, a Bose, ad
essere insieme monaco e sacerdote; anzi, prima sacerdote e poi monaco. Lo si nota in
queste pagine, un po’ legnose e un po’ clericali, nel loro anticlericalismo. Ma anche
per Giancarlo, eccezionale cercatore (e reperitore) di funghi sulla Serra d’Ivrea,
sarebbe arrivato il tempo dell’abbandono e della pace, ma soprattutto dell’opera di
Dio in lui e di lui nei fratelli, fra cui il sempre peccaminoso sottoscritto. Anticipo lire
125.000, 300 copie omaggio. Bruni è attualmente professore di Ecumenismo alla
Pontificia Facoltà Teologica “Marianum” di Roma ed è apprezzatissimo scrittore.
Copertina della serie. Arti Grafiche Rosada.
COMUNITÀ DI BOSE (a cura della), Pregare ogni giorno insieme, in-16, p. (64),
br. ed.
In realtà l’opuscolo, accolto con molto favore, presenta un ampio ciclo di preghiere
per la settimana, di salmi e di cantici, estratto da La preghiera dei giorni, l’ufficio
liturgico della Comunità di Bose uscito nel ’73. L’esigenza di pregare insieme e di
farlo “ogni giorno”, nota il retrocopertina, è oggi particolarmente avvertita da coloro
che vogliono attingere dall’incontro con Dio la ragione e la forza del loro impegno
nel mondo: comunità parrocchiali, gruppi giovanili, famiglie ecc. “Una sola
preghiera, una sola domanda, una sola lode, un solo ringraziamento, una sola
eucaristia”: i frutti della Comunità di Bose si sminuzzavano in strumenti agili e
disponibili per tutti. Una buona semina che dura tuttora. Copertina Studio Bergadano.
Arti Grafiche Rosada.
MATTEI, ANGE, Nella mano di Dio. Sulle orme di Carlo de Foucauld.
Introduzione di Gigi Rey, in-16, p. (240), br. ed.
Collana “La piscina di Siloe”. La traduzione è di Rosetta Amprino e Laura
Vagliasindi. I testi risultano di proprietà di don Gigi Rey, amico dell’Autrice, che
nell’ampia introduzione spiega i motivi della pubblicazione di queste pagine di una
persona allora vivente (era nata nel 1909 e si era convertita nel 1941), che sarà fra le
fondatrici delle “Fraternità laiche” foucauldiane e diverrà dal ’55 in avanti la
direttrice della celebre rivista “Jesus Caritas”. I bellissimi testi spirituali provengono
dalle pagine di questa donna di infinita umiltà e intelligenza pubblicate sulla rivista e
scelte da don Gigi Rey, sacerdote della diocesi di Ivrea, poi di Torino, qui promotore
dei “Fratelli di Charles De Foucauld” ma soprattutto prete di alta statura (non solo
fisica, era altissimo, ma soprattutto interiore) e di dolce e infinita bontà, uno dei
sacerdoti più amati da don Barra. Copertina tipografica. Arti Grafiche Rosada.
112
PASCAL, BLAISE, Dal dubbio alla fede. A cura di Luca Desiato, in-16, p. (112),
br. ed.
Con questo volume la “Biblioteca della gioventù” cambia veste, almeno per un po’ di
tempo. Sulla copertina, che reca in basso una fascia nero-arancio con sovrapposta una
testa di leone, appare la scritta “Collana della gioventù”. A fine volume appare
l’elenco di 83 titoli della “Biblioteca della gioventù” allora ancora in commercio. Mia
breve premessa. Brevissima introduzione di L. Desiato, il quale però apre con un testo
denso e profondo ognuno dei sette capitoli di cui è formata questa antologia di
pensieri pascaliani (Miseria e grandezza dell’uomo; L’uomo diviso e lacerato; Lotta
contro l’alienazione; Il dubbio come ricerca; La fede nel Dio che salva; Cristo, il
volto umano di Dio; Cristo e l’umanità rinnovata). La scelta riflette la sensibilità
umana e spirituale del curatore. Con Pascal, poi, chi potrebbe fallire? Da riproporre
eternamente. Copertina inventata da me. Arti Grafiche Rosada.
FRANZINETTI, GRAZIELLA, I figli della scelta. Tecniche e metodi
contraccettivi per una procreazione responsabile, in-16, p. (88), br. ed.
Opuscolo fuori collana. Mia premessa e prefazione dell’A. Un libretto che
francamente mi ha stupito. Vi vengono indicati, in apertura di libro, “l’elenco degli
anticoncezionali più diffusi”, poi quello “dei consultori matrimoniali per il controllo
delle nascite, di orientamento laico e di orientamento cattolico”, indi, suddivisi in tre
parti, i “metodi naturali”, “la pillola” e “i metodi meccanici”, il tutto con esplicite
illustrazioni, indicazioni, controindicazioni, vantaggi, svantaggi ecc. Mi autoassolvo
con una frase molto chiara della mia premessa: “E’ meglio il rischio di una scelta che
può essere egoistica... che quello trascinato con sé dall’ignoranza, la paura,
l’impreparazione psicologica e morale: l’aborto, questa pesante ipoteca che grava
soprattutto sulla donna, ne mina l’equilibrio psichico, e, questo sì, sfalda sovente
l’armonia della coppia”. L’Autrice sarà poi insegnante di lettere e filosofia al Liceo
Alfieri di Torino. Bella copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
BONAZZI, ALFREDO, Squalificati a vita. Inchiesta e testimonianze sui manicomi
criminali italiani, in-16, p. (208), 12 tav. fotogr. fuori testo, br. ed.
Collana “Società in evoluzione”. Dispongo solo di una copia della “terza edizione
riveduta e ampliata, con un’Appendice contenente alcune norme del nuovo
Ordinamento Penitenziario” (come si legge sul frontespizio), con fascetta blu elettrico
in cui si legge: “3ª edizione -10° migliaio” e questa frase del Presidente della
Repubblica Giovanni Leone: “Caro Bonazzi, ho apprezzato molto questo volume... Il
libro mi ha interessato a fondo... Sono particolarmente lieto di averLa graziata”.
Conobbi Alfredo Bonazzi, che frequentò per un certo tempo la nostra coppia, per
merito di don Pronzato, che lo aveva avvicinato a Porto Azzurro e si era appassionato
alla sua vicenda, di autentico poeta che, avendo dal carcere partecipato a numerosi
premi letterari vincendoli tutti, era stato graziato dall’ergastolo. Il libro, uscito in
prima edizione a giugno del ’75, ebbe una seconda edizione ad agosto ed una terza ad
ottobre dello stesso anno e, scritto magnificamente, fu una sconvolgente denunzia
della paradossale e atroce situazione in cui si trovavano migliaia di uomini
intrappolati in quella macchina burocratizzata e disumana che era il manicomio
criminale in Italia. “Un libro che informa, indigna, commuove. E tuttavia vorrebbe
essere qualcosa di più: uno schiaffo all’inerzia e all’insensibilità di ognuno di noi,
colpevole – in libertà – di tanta tragedia” (dal retrocopertina). Sconvolgenti le foto e i
relativi commenti. Copertina “alla Rouault” di Luigi Bergadano. Arti Grafiche
Rosada.
113
GANDHI, Il coraggio della non-violenza, a cura di Paolo Elia, in-16, p. (112), br. ed.
“Biblioteca della gioventù”, anzi “Biblioteca giovane” come specificato per il
volumetto di Pascal. Una dozzina di pagine d’introduzione fanno il punto sulla vita e
sul pensiero del Mahatma, con grande equilibrio e perspicacia, individuando le basi
della sua libertà, fede, interiorità, azione politica e sfida al cristianesimo. Seguono
un’ottantina di pagine di pensieri gandhiani brevi, a volte brevissimi, molti fulminanti
su temi quali l’amore universale, l’autopurificazione, il dolore, il digiuno, Dio, la
donna, il lavoro, i poveri, la preghiera, la scuola, l’umiltà, l’uomo, la verità ecc.
Termina così il mio retrocopertina: “I giovani troveranno in queste pagine di che
alimentare le loro speranze e dar corpo ai loro sogni, ma anche di che sostanziare la
loro riflessione in volontà e coraggio, i due pilastri di ogni mutamento che voglia
essere profondo”. Paolo Elia, che ho poi perso di vista, fu un mio giovane “pulcino”.
Mi curò, nello stesso anno, l’antologia di Simone Weil, Obbedire all’amore nella
giustizia. Copertina della serie (piccola fascia nera e arancio). Arti Grafiche Rosada.
BESSIÈRE, GÉRARD, Cristiani e parole... parole... parole..., Illustrato da Piem,
in-16, p. (96), br. ed.
Della “serie umoristica”. Titolo originale: Des chrétiens et des mots, Editions Fleurus,
Paris. Traduzione di V.M. Uno dei libri che stupiva e infastidiva alquanto chi vedeva
in me un editore di punta e basta. L’operetta infatti – avvertivo – è rivolta “a quanti
soffrono di incontinenza verbal-pastorale acuta e cronica, flatulenza omiletica, tavolorotondite, ipertensione teologale, riunionite, turbe da clerico-pausa, anemia da
humour (oltre che il bla-bla dell’esegeta)”. G. Bessière, prete ma anche brillante
giornalista, passa in rassegna – coadiuvato dalle gustose vignette di Piem, noto
disegnatore umoristico francese (pseudonimo di Pierre de Barrigue de Montvallon) –
il vocabolario dei neologismi ecclesiali. Lo fa con humour e poesia, con grazie e
senza cattiveria. Il risultato, oltre a un sorriso, è un sereno richiamo alla semplicità, a
lasciare da parte gli specchietti per le allodole accontentandosi del “sì” e “no”
evangelico. Una frase di G. Bessière è da citare: “Non appena il silenzio è frantumato,
il turbine delle parole si scatena; e ben presto nessuno le sa più trattenere, sino a che
le parole diventano uccelli uccisi...”, ed anche una mia, che apre il libro e può
apparire blasfema solo a chi è corto di cervello: “Signore, chiudi le mie labbra, e la
mia bocca canterà la tua lode...” Copertina su disegno di Piem. Arti Grafiche Rosada.
ZARRI, ADRIANA, E’ più facile che un cammello... in-16, p. (424), br. ed.
Collana “La piscina di Siloe”. Uno dei più bei libri (se non il più bello) di Adriana
Zarri che in quel tempo aveva trovato dimora eremitica presso il Castello di Albiano
d’Ivrea, grazie a mons. Bettazzi e dopo i miei scorrazzamenti con lei tra monti e valli
in fior alla ricerca della dimora ideale (vedi in Aneddoti “Adriana e l’eremo
presunto”). Esso venne riproposto in veste nuova nel 1990, con una copertina un po’
stile “Domenica del corriere”, che però attrasse l’attenzione dell’editoria spagnola che
si affrettò a tradurlo nel 1993. “Difficile definire questo libro – scrivevo nel
retrocopertina. – Teologia? Narrativa? Lirica? Mistica? Uno degli incanti di queste
pagine consiste appunto nella felice fusione di tutti questi elementi, quale poteva
operare solo chi fosse, insieme, teologa e autentica scrittrice, con risultati di un
turgore e di una chiarità inimitabili... Un serio discorso sulla povertà, d’ora in avanti,
dovrà fare i conti con questo libro che – messi a nudo i numerosi equivoci in cui
ristagna l’argomento – si articola e si approfondisce in discorsi sempre più dilatati,
sino a toccare la radice trinitaria della povertà stessa, vista come supremo mistero di
Dio”. La maggior parte di queste pagine sono un colloquio diretto con il Signore,
segno di un’intimità pienamente raggiunta e di una confidenza che soltanto una donna
114
impregnata di spirito come la Zarri poteva permettersi. “Livre de chevet” per
eccellenza, attualissimo. Contratto forfettario per lire 1.000.000, cifra per quei tempi
pazzesca ma di cui Adriana aveva effettivamente una grande necessità. Copertina
tipografica. Arti Grafiche Rosada.
SARALE, NICOLINO, Il diario di una scelta, in-16, p. (272), br. ed.
“Biblioteca giovane”. Il diario copre gli anni 1947-50 e si conclude con l’ingresso del
giovane che lo ha scritto in seminario. I numerosi riferimenti a fatti realmente
accaduti, l’ambientazione nel Cuneese (specialmente Valdieri), spunti cronachistici
ed altri intimistici s’intrecciano a far sì che queste pagine abbiano un loro sapore di
verità indubitabile. Il difetto è che don Sarale le scrisse con stile poco credibile per i
giovani e più adatto ad un pubblico adulto, ricche come sono di richiami sociali,
politici, ambientali specifici. Non ricordo bene se fui io a cedere alle ambizioni di don
Nicolino Sarale (che, pur sapendo di tradirmi, ancora nel 1987 pubblicava un libro
presso le edizioni Gribaudo di Cavallermaggiore; vedere “Ladri di cavalli” in
Aneddoti editoriali) oppure lui a cedere alle mie. L’unica cosa che so è che il
manoscritto fu acquistato forfettariamente per lire 280.000 e che ebbe scarso
successo. Peccato. Copertina della serie. Arti Grafiche Rosada.
FOIX, PIERRE, Manuale di grafologia in 15 lezioni, in-8, p. 160, br. ed.
Fuori collana ma collegato alla serie “guide pratiche”. Titolo originale: Méthode de
graphologie en quinze leçons, Ed. Albin Michel, Paris. Traduzione di Vittorino
Merinas. La presentazione, di Armand Lanoux, cita il titolo in cui questo “metodo”
era apparso in prima edizione: “La scrittura, specchio dell’anima”. L’A., direttore
della Scuola di Grafologia di Parigi, era un grafologo di fama internazionale. In più,
era una persona estremamente cortese. Per basare le sue analisi grafologiche non solo
su testi francesi, accettò di buon grado di prendere in considerazione la scrittura mia
(p. 110), di mia moglie (p.112), di una mia segretaria; ed inoltre, di Papa Giovanni,
Giosuè Carducci, Card. Pellegrino, Carlo Carretto e Divo Barsotti. Il libro è
eccellente, chiaro, ricchissimo di fac-simili e simpaticamente rivolto ad esperti ed
inesperti. Non ebbe grande successo, ma tutte le mie “puntate extra-religiose” furono
dei flop, se si escludono le ristampe anastatiche di carattere locale. Eppure, ogni tanto
avevo anch’io bisogno di qualche evasione! Bella copertina di Luigi Bergadano. Arti
Grafiche Rosada.
BARRA, GIOVANNI (a cura di), Dietrich Bonhoeffer. Testimoniare Cristo tra i
fratelli, in-16, p. (236), br. ed.
Collana “Antologie spirituali”. Dal grosso volume si evince che l’antologia di Charles
de Foucauld era giunta, nel 1975, alla terza edizione; quella di Mazzolari, alla terza
anch’essa; quella di Teresa di Lisieux alla seconda, così come quella di Padre
Mariano. E’ l’ultimo libro curato da don Barra (che morì il 28 gennaio del ’75) che
pubblicai. Inizio così la mia premessa: “E’ questo l’ultimo lavoro che don Barra mi
consegnò prima d’iniziare la dolorosa ‘via crucis’ che doveva condurlo a morte
prematura. E’ quindi con particolare commozione che lo dò alle stampe, in attesa di
terminare io quel profilo di don Barra che testimonierà la forma singolarissima e
profonda della nostra amicizia... Si conclude, con la pubblicazione di queste pagine,
una collaborazione iniziata nel 1958, quando mi affacciai alle porte dell’editoria con
focoso entusiasmo e assoluta inesperienza e subito trovai la mano di don Barra a
guidarmi e il suo sorriso a incoraggiarmi...” L’introduzione di Giovanni Barra,
particolarmente documentata, occupa le p. 7-66 ed è fra le più lunghe e ricche scritte
dal sacerdote pinerolese. Quanto al resto, i tagli sono: Amore di Dio; Ascesi; Ascolto;
115
Carità; Chiesa; Croce; Gusto di vivere; Obbedienza e autorità; Parola di Dio; Povertà;
Preghiera; Prezzo della Grazia; Realtà terrestri; Silenzio-Deserto-Solitudine;
Speranza; Testimonianza; Umiltà. Copertina della serie. Arti Grafiche Rosada.
CASTANO, LUIGI, A braccia spalancate. La beata Anna Michelotti, Fondatrice
delle Piccole Serve del Sacro Cuore, in-8 grande, p. (320), 16 tav. fotograf. fuori
testo, br. ed.
Fuori collana. Cercai invano di convincere l’allora Superiora di queste bravissime
Suore circa l’eventualità di trovarle io un altro biografo. Ma l’altrettanto bravo don
Luigi Castano, salesiano di quelli con la testa durissima, si offese decisamente. La
biografia era sua e l’avrebbe condotta a termine. Tanto più che la sua fama di
biografo era da tempo consolidata. Sì, ma biografo a mio avviso pizzoso e scostante
al massimo grado. Benché quindi in retrocopertina io abbia accennato al fatto che si
trattava di una biografia stesa “con fine sensibilità psicologica, senso spirituale e
scioltezza di stile”, in realtà la detestai cordialmente. Non so come sia andata. Noi di
copie ne vendemmo tre o quattro. Ancora oggi, quando vedo il volume, grande di
formato e supponenza, mi vengono i brividi, anche perché questa fondatrice meritava
ben altro spirito che sapesse affiancarsi al suo, eccezionale. Ma – guarda caso e mira i
misteri dell’editoria – il libro fu tradotto in francese, e da Pierre Téqui. Anna
Michelotti (Annecy 1843-Torino 1888), fu beatificata da Paolo VI nello stesso 1975.
Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
ELCHINGER, LÉON-ARTHUR, Il ritorno di Ponzio Pilato. La Chiesa provocata
al coraggio, in-16, p. (236), br. ed.
Fuori collana. Titolo originale: Le retour de Ponce Pilate (l’Eglise provoquée au
courage), Ed. Arthème Fayard. Traduzione di Luigi Goyet. L’A. era dal ’67 vescovo
di Strasburgo e per dodici anni fece parte della Commissione episcopale incaricata dei
problemi della scuola. Notevoli i suoi interventi al Concilio. La mia prefazione è una
sorta di “dichiarazione d’intenti”. Essa inizia così: “Ci è piaciuto iniziare la nostra
nona stagione editoriale con un libro decisamente anticonformista per testimoniare
ancora una volta ai nostri lettori il nostro orientamento: essere, nell’ambito della
diffusione del messaggio cristiano, un pungolo costante, sovente scomodo, forse a
volte irritante e anche mal compreso; però sovranamente libero e non condizionato né
da mode né da opportunismi”. Ciò detto, va precisato che la denuncia di Mons.
Elchinger è chiara, aperta, dettagliata. Troppi Ponzio Pilato fra i cristiani, pigiati in
carrozzoni ideologici ambigui, spiritualmente fiacchi, timorosi di dispiacere a
qualcuno e a tutti; oppure gente generosa ma angusta, che brandisce il Vangelo come
un’arma di rinnovamento puramente sociale, decapitando il mistero insondabile del
messaggio di Cristo. “E’ forse giunto il momento – chiude il mio retrocopertina – di
ricordarsi che a un cristianesimo di codardi è sempre preferibile un cristianesimo di
martiri”. Insomma, un libro giudicato “reazionario” solo da chi di “rivoluzione” si era
riempito la bocca e forse le tasche, ma non il cuore. Libro molto duro ma adattissimo
alle banali mollezze dell’altroieri e dell’oggi. Copertina di Luigi Bergadano,
raffigurante una barca in procinto di affondare. Arti Grafiche Rosada.
PUYO, JEAN, Invito a vivere Cristo, in-16, p. 116, br. ed.
Fa parte della “Collana della gioventù”. Titolo originale: Cette découverte, la foi. Ed.
du Sénevé, Paris. Traduzione di Romano De Roma. Buon libro, ma si nota, a partire
da queste pagine, come stia diventando difficile una pubblicistica rivolta
espressamente ad un pubblico giovane. Non perché manchi un solido argomentare,
ma perché – tramontato forse per sempre il mondo della testimonianza viva tanto caro
116
a don Barra – diventava sempre più impegnativo sostituirla con testi convincenti sotto
il profilo puramente o prevalentemente dottrinale. O forse ero io che avevo perso “il
fiuto” nei confronti dei libri per i giovani. O i giovani – cosa assai più probabile – non
erano certo più quelli del ’66. Copertina della serie. Arti Grafiche Rosada.
ELIA, PAOLO (a cura di), Simone Weil. Obbedire all’amore nella giustizia, in-16,
p. 299, br. ed.
E’ l’ultimo volume della collana “Antologie spirituali”. Dopo questo, altri sarebbero
stati possibili, ma mancava la mano e l’ispirazione di don Barra. La presentazione di
Paolo Elia ha per titolo “Itinerario di un’esperienza” e denota grande serietà e
preparazione. L’impostazione è quella tipica di don Barra, anche se i “testi di
appoggio” sono in quantità inferiore rispetto alle altre antologie. Le opere della Weil,
allora già nota ma non come oggi, erano state quasi tutte pubblicate dalle Edizioni di
Comunità. Questa antologia ebbe modo d’introdurla a pieno titolo nel mondo
cattolico e presso quanti ebbero desiderio e bisogno di approfondire la loro fede e il
loro agire nel mondo. La Weil incarnò, soffrì, visse e risolse in sé tutte le aporie, le
contraddizioni e le inquietudini del nostro tempo, tesa verso un’obbedienza alla
volontà di Dio cui l’uomo oggi intimamente aspira senza trovarvi la motivazione
sufficiente. Copertina della collana. Arti Grafiche Rosada.
DE SAUSSURE, JEAN, Follia divina. Meditazioni sul Natale e tre beatitudini, in16, p. 112, br. ed.
Collana “La piscina di Siloe”. Titolo originale: Folie de Dieu, Labor et Fides,
Ginevra. Traduzione di A. Z. (Adriana Zarri). Dalla mia premessa una importante
precisazione autobiografica: “La Collana la considero la più mia fra tutte le mie
creature. L’ho avviata agli inizi del ’72, quando era ormai chiaro, almeno per me, che
un periodo era finito – quello della contestazione – e si rendeva necessario recuperare,
proprio per non guastare quanto di buono la contestazione aveva dato, l’interiorità e il
silenzio. Ma un editore che voglia favorire il silenzio non ha che un mezzo per farlo:
sospendere le pubblicazioni. Ci fui tentato. E non per motivi pratici bensì per le
troppe parole superflue che s’erano dette e soprattutto per le troppe cose che, dette,
non s’erano fatte”. Il libro del De Saussure è un libro che mi piacque moltissimo: un
libro severo, un richiamo fortissimo alla Parola di Dio, alla sua “masticazione”
interiore, alla sua adesione senza se e ma. Tagliente, esigente, inquietante, è
sostanziato di teologia spirituale e teologia biblica. Rifacessi oggi l’editore, lo
riproporrei. Copertina tipografica, come per gli altri volumi della collana. Arti
Grafiche Rosada.
RAGUIN, YVES, s.j., La profondità di Dio, in-16, p. (176), br. ed.
Collana “La piscina di Siloe”. Titolo originale: La profondeur de Dieu, Desclée De
Brouwer, Paris. Traduzione di Lori Dardanello. Dell’A. avevo già pubblicato
Cammini di contemplazione nel 1972, giunto alla seconda edizione. Queste pagine ne
sono in qualche modo il seguito, per me importantissimo: “L’opera è fondamentale –
dico – perché arricchisce la spiritualità occidentale con gli apporti del buddismo, del
confucianesimo e del taoismo; e mentre, in modo lucido, mostra come il cristianesimo
sia effettivamente ‘la religione completa’, offre le grandi sintesi spirituali dell’Oriente
come paradigmi per esaminare il livello della nostra fede e chiarircene il senso più
segreto”. Nato nel 1912, Yves Raguin era allora direttore a Taiwan dell’“Istituto
Ricci” e professore di storia delle religioni a Dalat e Manila. Fu uno degli Autori per
me più importanti. Copertina tipografica, come per gli altri volumi della collana. Arti
Grafiche Rosada.
117
LE MOUËL, GILBERT, La costola di Adamo, ovvero l’importanza di chiamarsi
Eva, in-16, p. 112, br. ed.
Appartiene alla “serie umoristica”. Titolo originale: La côte d’Adam, Les Editions
Ouvrières, Paris. Traduzione di L. Guarnero Dardanello. Dedica in testa a p. 5: “A
Adamo. Se l’è meritato” e, ai piedi: “E anche a Eva, che, perbacco, non fu da meno”.
Libretto delizioso come il precedente Le capanne del Paradiso; o forse di più ancora,
giacché si nota, nelle pagine, tutta l’esperienza dell’A. sia come marito che come
padre. Leggere queste pagine rasserena, concilia, dà coraggio, spirito e gioia. Parole
grosse per un libro che vorrebbe far sorridere (e ci riesce); ma i miei libri umoristici
avevano tutti una ricchezza interiore che invano cercheresti oggi, anche dov’è più
raffinata la penna dello scrittore. Per scrivere di umorismo bisogna essere “bambini”
dentro. Oggi, forse solo qualche vecchio è ancora quel tipo di “bambino”. E lo
guardano con sospetto (e invidia). Splendida copertina di Luigi Bergadano (fra le sue
migliori). Arti Grafiche Rosada. Da leggere.
PRONZATO, ALESSANDRO (a cura di), La girandola. Raffiche di saggezza per
l’uomo deciso a riuscire fanciullo, in-16, p. (528), otto illustraz. di Romy, rilegatura
illustrata.
E, a proposito di “bambini”, ecco l’antologia capolavoro di don Pronzato, il quale
candidamente titola la sua prefazione: “Questo mio libro mi piace. E’ grave, dottore?”
e vi esprime i motivi della sua gioia, quasi tutti paradossali. Il volume, ne sono
testimone, gli costò moltissimo, in schede, letture, selezione, tagli, verifiche ecc.
Dedicandolo a “Luigi Santucci, con tanti rimorsi per tutto ciò che non ho imparato e
tanta gratitudine per ciò che non mi ha insegnato”, Pronzato dà subito la scoppiettante
chiave di lettura di queste migliaia di definizioni, massime, motti, aforismi, sentenze
ecc., che si riferiscono all’intera gamma delle situazioni, stati d’animo, realtà positive
o negative, stagioni della vita e della morte dell’uomo. Non credo, sinceramente ed
anche editorialmente parlando, che in Italia altri abbiano scavato così a fondo e con
tanta intelligenza nella letteratura, filosofia e cronaca mondiale da cavarne una tale e
così acuta cascata di definizioni umoristiche, sapienziali, assurde, tragiche e morali.
Sfogliando oggi questo libro mi viene in mente solo un gesto che farei volentieri, se
don Pronzato mi fosse davanti: un colossale applauso. Il libro ha un solo neo, secondo
me ed altri: le otto illustrazioni a piena pagina e la copertina di Romy (Maria Rosa
Faccin), una pittrice “scoperta” da Sandro, che di artisti veri o fasulli nella sua vita ha
fatto una strana collezione, convintissimo di essere un esperto critico d’arte.
Convinzione di cui non lo voglio certo defraudare... Arti Grafiche Rosada.
118
1976
LA SALLE (DE), JEAN BAPTISTE,
Educatori come Cristo. Teologia
dell’educazione e orientamenti pedagogici in S. G. B. de la Salle, a cura di F. S.
Scaglione e U. Marcato, in-16, p. 116, br. ed.
Fuori collana. Già nel ’74 avevo pubblicato Come Cristo, una scelta di scritti del La
Salle a cura dei medesimi curatori di questo volume. Il quale apparve a gennaio del
’76 ed era già in seconda edizione nel marzo dello stesso anno. Ciò significa che,
oltre ad essere un libro in parte su ordinazione, era ben fatto e atteso. Anch’esso, oltre
ad una ampia introduzione, una bibliografia ed un siglario, contiene una scelta di
scritti del grande educatore e santo. “Un pensiero che verte non tanto sul ‘come
educare’ bensì sul ‘come essere per educare’, come vivere in sé il timbro e la sostanza
dell’educatore”, secondo il modello di Cristo. Ottima scelta, riproponibile oggi.
Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
OSTROWSKI, ANTONIO - CAMINITI, ADA, Comunità d’amore responsabile.
Il matrimonio alla luce della moderna teologia, in-16, p. (104), br. ed.
Fuori collana, benché a p. 2 vengano indicati ben 16 titoli su problemi matrimoniali
già editi dalla Casa editrice. Solo in copertina compare, accanto al nome Ostrowski,
quello di Ada Caminiti, come pure sul nostro registro dei diritti d’Autore. Ma altro
non so dire se non che è un libro – come gli AA. sostengono nella conclusione – teso
a chiarire l’evoluzione del matrimonio attraverso gli influssi della corrente filosofica
personalista di Emmanuel Mounier, la nuova condizione della donna e la rivoluzione
industriale, che hanno permesso una nuova presa di coscienza come l’interpersonalità,
il ruolo dell’amore, la nuova visione della sessualità, la prole, la responsabilità dei
coniugi verso se stessi, la prole e la società. Ricchissima nota bibliografica e libro,
secondo me, di utilità indiscutibile. Una curiosità è che il volumetto fu tradotto in
portoghese (Brasile) nello stesso anno ed ebbe in tale lingua due altre edizioni (1978 e
1982). E poi c’è chi dice che i libri non sono oggetti misteriosi… Copertina Luigi
Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
GIANNINI, RITA, Il diario di Luisa, in-16, p. 119, br. ed.
Il volume riprende la vecchia impostazione grafica della “Biblioteca della gioventù”,
denominazione che viene espressamente citata in copertina ma non nelle pagine
interne. Per la mia “nevrosi da collane”, vedere Aneddoti al capitolo “Perline e
conchiglie”. Chi fosse Rita Giannini non lo ricordo assolutamente. Ricordo invece
che pochi mesi dopo mi compilò un’ottima antologia di brevi testi di Mazzolari.
Insomma, faceva parte della mia scuderia ma con estremo riserbo. Il diario,
abbastanza fresco, copre l’arco di un anno, come tutti i precedenti. L’Autrice finge di
essere di una diciassettenne, con i dubbi, le incertezze, le ribellioni, ma insieme le
speranze e l’entusiasmo propri dell’età adolescenziale. Niente male. Resta però un
mistero la vera identità dell’Autrice. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche
Rosada.
SANNA, NINI, La patente di vela. Manuale teorico-pratico in conformità alle leggi
vigenti, in-8, p. 168, più di 150 illustraz., br. ed. con alette.
Fuori collana. Dispongo solo della “seconda edizione completamente rinnovata ed
ampliata”, del 1979, di p. 192. Noto skipper, istruttore e comandante di marina
mercantile, Nini Sanna mi scrisse un manuale stupefacente per concisione, chiarezza,
concretezza. Le illustrazioni, anch’esse estremamente nitide e comprensibili, furono
stese con la collaborazione del progettista Eddy Wurbrand. Il libro fu recensito con il
119
massimo favore da testate come “Il Secolo XIX”, “Il Giorno”, “Yachting” ecc. Era
del tutto estraneo al mio tipo di produzione, ma in quel tempo mi stavo avvicinando
alla navigazione a vela e mi ci volle poco, una volta conosciuto l’ispido-barbuto
comandante Sanna, a convincerlo dell’assoluta necessità che mi scrivesse (anche lui)
qualcosa. Fui esaudito. Ed il libro fu un successo. Non solo venne ristampato, ma
venne poi ceduto a Hoepli, il quale ne fece ben 4 edizioni. La cosa più buffa fu
l’accoglienza che al libro fecero i nostri distributori: si (e mi) chiesero se per caso non
fossi impazzito. Poi, quando il manuale iniziò a muoversi, prima lentamente e poi a
valanga, si ricredettero. Ancora adesso il comandante Sanna continua a navigare,
vincere regate e bacchettare i suoi allievi. Ma soprattutto a coltivare l’amicizia, che
per lui, sardo della provincia di Cremona, è sacra. Sia il testo che la copertina furono
stampati in offset dall’ottimo Anzola, il paziente, irritante e simpatico tipografo delle
mie copertine, che allora gestiva il Centrostampa di Leinì.
LASSUS, LOUIS-ALBERT o.p., I nomadi di Dio. Presentazione di Enzo Bianchi
della Comunità di Bose, in-16, p. (128), br. ed.
Stranamente, fuori collana. Titolo originale: Les Nomades de Dieu, Editions du Cerf,
Paris. Traduzione di Alessio Gabotto. Libro fra i più belli ed importanti da me editi.
“Questo libro – avverte E. Bianchi nella sua presentazione – è per tutti i ‘religiosi
autentici’... è per i girovaghi, i clowns, gli hippies, i giullari, gli innamorati, tutti
quelli che hanno avuto il coraggio di lasciare tutto perché la terra dove sono caduti
dal ventre della madre non bastava loro...” Enzo stesso fa memoria, nelle sue calde
pagine, di alcuni di questi “folli in Cristo” da lui conosciuti. Padre Lassus, con
capitoli come “Elogio della meraviglia”, “Gli innamorati della libertà”, “Il banchetto
dell’amore” e soprattutto “Amo la gente felice” dà una vibrante testimonianza del suo
immenso candore, della sua sensibilità umana e spirituale, della sua magnifica
“ingenuità” di saggio. E soprattutto traccia un ritratto del “cristiano vero”
assolutamente sorprendente perché assolutamente contraria agli stereotipi in cui
sovente gli stessi credenti trovano comodo rinchiudersi. Lo conoscemmo, io e mia
Moglie, in occasione dell’uscita del suo Pregare è una festa (vedi infra) e fu una
giornata profondamente felice. Il libro rimase in catalogo a lungo e, se non erro, vi è
tuttora vivo e vegeto. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
MAZZOLARI, PRIMO, Slogans sottovoce, a cura di Rita Giannini, in-16, p. (112),
br. ed.
Per questo libro vale quanto detto in precedenza: appartiene alla “Biblioteca della
gioventù” ma senza numero. Ha una mia premessa ma, in essa, nessuna notizia sulla
fantomatica Rita Giannini. Il libro “contiene centinaia di quei pensieri fulminei di don
Primo in cui meglio si condensava la sua forte passione cristiana... quasi degli slogans
da non scandire rumorosamente nelle piazze ma da mormorare nel segreto, sino a che
incidano a fondo l’esistenza”. “Leggere queste righe – notavo – è prima di tutto
scoprire la propria meschinità, poi innestarsi nel mistero di Cristo e della sua
misericordia, e infine alzarsi e camminare; perché il messaggio di don Mazzolari
proietta sempre fuori di sé ed è contagio, partecipazione, comunione”. Il libro, ben
fatto, ebbe un certo esito. Copertina di Luigi Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
PRONZATO, ALESSANDRO, Sapore di misericordia, sapore di Dio. Profilo di
Suor Santina Collani, delle “Sorelle Misericordiose”, in-16, p. (160), br. ed.
Fuori collana, ma a p. 2 vengono elencate le tre biografie sino ad allora scritte da don
Pronzato. Il quale, nel campo, era e sarebbe diventato sempre più richiesto. E
generoso com’era, a volte si lasciò catturare con eccessiva bontà. Va però detto che il
120
“genere” gli era sempre più congeniale. Conoscendolo a fondo, so che avvicinare
nuove figure lo riempiva sempre di curiosità, entusiasmo e partecipazione cordiale:
era per lui una continua novità e costante meraviglia. Come nel caso di Maria Santina
Collani (1914-1956), una suora che – per usare le parole di Pronzato – ha “raggiunto
la grandezza con gli stracci della nostra vita di ogni giorno; il capolavoro della sua
vita lo ha realizzato con materiale ordinario; il suo altissimo ideale lo ha conseguito...
graffiandosi mani e ginocchia su per le ruvide pareti di un’esistenza comune”. Una
figura fatta apposta per trarre dall’animo dello scrittore il meglio della propria
inguaribile sete di semplicità e autenticità. Ai primi del 2009 si è conclusa la causa di
beatificazione di questa suora straordinaria. Ci protegga, ci insegni, ci animi.
Copertina, molto suggestiva, dello Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
GUILLOIS, MINA e ANDRÉ, Ridiamone insieme. I più comici anni della nostra
vita, in-16, p. (224), br. ed.
Appartiene alla “serie umoristica”, qui denominata “libri per sorridere”. Titolo
originale: L’école du rire, Libr. Arthème Fayard. Traduzione di Lori Dardanello.
Credo di aver sbagliato il titolo italiano di questa raccolta, che avrebbe dovuto essere
La scuola del sorriso. Le centinaia di storielle concernono la nascita, i bambini
terribili, l’”età ingrata”, la scuola e gl’insegnanti, gli esami, papà mamma nonni
fratelli e sorelle, la “buona educazione” e le punizioni, la scoperta del sesso, le
vacanze i week-end i buoni vicini: insomma, quasi tutta la gamma del vivere
quotidiano presa in giro con arguzia, buon gusto, intelligenza; ma intesa soprattutto
come “scuola di vita”. Il libro infatti fu quello della serie umoristica che ebbe minor
esito. Colpa mia. Brutta copertina Studio Bergadano (che era tutto, ma non un
umorista; di qui, litigate furibonde in occasione di “libri per sorridere”). Arti Grafiche
Rosada.
AA. VV., Preghiere per innamorati, in-16, p. (88), br. ed.
Di questo fortunatissimo libretto posseggo solo una edizione del 1985. Non so quindi
se inizialmente appartenesse alla “Biblioteca della gioventù”, anche se penso di sì. La
dedica è “A Mary piccola”, alias mia Moglie. Il libro è in gran parte di mio pugno.
Delle 62 preghiere, più di trenta sono mie, otto sono di mia Moglie (pseud. Luisa
Monri) e le altre di misteriose persone sotto pseudonimo (Guido Spaziani era Luca
Desiato, Lori Arduino era Lori Dardanello, ecc.). Mi è sempre stato facilissimo
convincere le più disparate persone a scrivere preghiere. Ne dò testimonianza
nell’“invito”: “Perché queste preghiere? Per un gesto d’amicizia, prima di tutto. Gli
innamorati, i fidanzati, i giovani sposi cui le abbiamo richieste, o in certi casi ‘rubate’,
hanno inteso testimoniare la loro simpatia, la loro solidarietà, diciamo pure la loro
complicità con tanti altri giovani innamorati. Un gesto di vicinanza, il saluto di una
presenza... Quante volte un amore si spegne per mancanza di amicizia e di esempio.
Per quanto modesto possa essere il libro, chi legge si accorgerà subito che queste
preghiere riflettono momenti di vita concreti: non sono carta ma vita”. Il libro,
sovente ristampato nella sua prima veste, oltre alla nuova edizione (con nuova
copertina) dell’85 ebbe un’altra edizione nel settembre del ’91 e poi altre ancora.
Quando si dice “avere una buona idea”… E’ tuttora in vendita presso la Gribaudi
Milano. L’edizione in mio possesso è una ristampa della Tipografia Gravinese. La
copertina, di Eleonora Menegazzo.
BRO, BERNARD, o. p., Sperare contro ogni speranza, in-16, p. (232), br. ed.
Collana “La piscina di Siloe”. Titolo originale: Contre toute espérance. Editions du
Cerf, Paris. Traduzione di Mario Goyet. L’A., noto domenicano e predicatore,
121
riprende qui il tema trattato nelle sue “Conferenze domenicali” tenute a Notre Dame
di Parigi, sul tema allora molto attuale della disperazione. I titoli delle parti ne sono
chiara testimonianza: “Aurora o crepuscolo?”, “Il trionfo della zizzania?”, “I cerchi
della speranza”, “Il testamento nella fornace”, “Ringraziare di essere senza speranza”,
“Vincitori della notte”, “Oltre l’eroismo”. Come tutti i testi di padre Bro
(specialmente il successivo Cerchiamo colui che ci cerca, vedi infra), anche questo è
ricco di citazioni, note diffuse e illuminanti, testimonianze d’attualità, il tutto in uno
stile chiaro ed attraente, molto gradevole ed insieme profondo. Nel tempo, la nostra
collaborazione con le Editions du Cerf s’infittì, anche grazie al fatto che della sua
redazione fu chiamato a far parte Enzo Bianchi. Copertina tipografica. Arti Grafiche
Rosada.
MEYENDORFF, JEAN, S. Gregorio Palamas e la mistica ortodossa, in-16, p.
(112), br. ed.
Collana “Ritorno alle fonti”, a cura della Comunità di Bose. Titolo originale: St.
Grégoire Palamas et la mystique ortodoxe, Ed. du Seuil, Paris. Traduzione della
Comunità di Bose. E’ la prima volta che in Italia si parla, come avviene
abbondantemente in questo libro, di “esicasmo”, cioè di quella tradizione secolare del
monachesimo contemplativo dell’Oriente cristiano che fu integrato in una magnifica
sintesi dottrinale da Gregorio Palamas, la cui morte è del 1359. Il libro stava
particolarmente a cuore a Enzo Bianchi, “et pour cause”. L’esigenza di un correttivo
alla spiritualità occidentale, troppo intellettualistica ed astratta, gli stava
profondamente a cuore. Ed anche a me. Tale correttivo veniva offerto dalla mistica
cristocentrica e sacramentale dell’Oriente cristiano, basata su una concezione
dell’uomo ereditata, tramite i Padri, direttamente dalla Bibbia. Questo vivere la vita
divina non attraverso categorie astratte ma nell’unità dell’uomo “corpo ed anima”,
attraverso principalmente la “preghiera del Nome”, “la preghiera di Gesù”, ebbe in
San Gregorio Palamas il più acuto e completo interprete. Non si vuole, con questo,
sostenere che fu la Comunità di Bose a presentare per la prima volta la mistica
ortodossa in Italia, né che io fui il primo editore in questa operazione. Ma se si
esclude padre Giovanni Vannucci e la sua Libreria Editrice Fiorentina, con contributi
molto timidi e limitati, la diffusione a livello generale di questo indispensabile
movimento nacque proprio, passo dopo passo, attraverso pubblicazioni di questo tipo,
serissime ma leggibili. Copertina della collana. Arti Grafiche Rosada.
SANT’AGOSTINO, Il Dio dentro di noi. A cura di Guido Spaziani (pseud. di Luca
Desiato), in-16, p. (112), br. ed.
“Biblioteca della gioventù”, senza numero. L’intervento di L. Desiato in queste
pagine non si esaurì nella felice scelta dei brani ma, come già per il passato, in una
sua “introduzione” in carattere neretto apposta ad ogni capitolo. Ignoro perché
Desiato non abbia voluto firmare col suo nome; forse, anzi sicuramente, perché
cominciava ad essere noto in campo laico, un campo allora estraneo e ostile a tutto
ciò che non fosse, più che laico, “laicale”. “L’inquietudine è la cifra del pensiero di
Agostino – scrive Desiato. – Alla perpetua ricerca delle orme di un Dio non assente
dall’orizzonte umano, egli scruta la realtà esterna per conoscerla e, da questa
conoscenza, capire la realtà interiore, per poter ritornare, in un divenire dialettico, a
quella esterna, circoscrivendola”: paiono parole scritte per la maggior parte dei poco
saggi “saggisti” di oggi, ignorantissimi di religione perché, prima di tutto,
ignorantissimi di realtà “tout court”. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche
Rosada.
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LECLERCQ, JEAN, o.s.b., San Bernardo e lo spirito cistercense, in-16, p. (132),
br. ed.
Collana “Ritorno alle fonti”. Titolo originale: St. Bernard et l’esprit cistercien, Ed. du
Seuil, Paris. Traduzione di Clara Gennaro della Comunità di Bose. Il libro fu
composto in carattere piccolo per farne rimanere la mole in sintonia con gli altri della
stessa collana. L’A. era tra i più quotati benedettini dell’epoca. “Fautore di una
rigorosa riforma della Chiesa basata sul ritorno alla povertà, il lavoro manuale, la
preghiera e la ‘lectio divina’, Bernardo fu soprattutto maestro nel riproporre la
scrittura come luogo d’intimità con il Signore... come luogo di accostamento e
persino di scontro con il Dio vivente”. Il libro punta eminentemente sulla figura di B.
uomo spirituale, mistico e teologo (non si dimentichi che è Dottore della Chiesa). Da
p. 100 a 127 c’è una ricca raccolta di suoi testi, che non toccano però né gli aspetti
politici del suo tempo né, tantomeno, le sue discutibili e forse male intese imprese
mondane (leggi Crociate). Copertina della serie. Arti Grafiche Rosada.
LA SALLE (DE), JEAN BAPTISTE, Confronti con Cristo, a cura di Secondino
Scaglione, in-16, p. (120), br. ed.
Appartiene alla “Biblioteca della gioventù”, senza numero, ed è un chiaro sintomo del
favore che avevano riscontrato gli altri due libri lasalliani e della soddisfazione di
fratel Scaglione nei nostri confronti. Il libro infatti, con mia premessa, presenta in
forma di preghiera adatta ai giovani un’abbondante serie di testi lasalliani. “C’era il
problema della lingua – noto nella premessa – dello stile, della patina inevitabile del
tempo. E’ stato risolto in maniera eccellente. Senza tradimenti, il testo è stato snellito,
modellato e quasi musicalmente ritmato. Sì che i brani hanno una levità e uno smalto
singolarissimi”. Tutti i testi, si noti, sono stati tratti dagli originali francesi e ritradotti
ex-novo. Un ottimo strumento, ancora oggi, per gli allievi o ex-allievi dei Fratelli
delle Scuole Cristiane. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
BESSIÈRE, GÉRARD, Gesù ci precede, in-16, p. 164, br. ed.
Fuori collana. Titolo originale: Jésus est devant, Editions du Cerf, Paris. Traduzione
di Laura Vagliasindi. “Fra gli scrittori più amati in questo tempo di opacità – così
inizia il retrocopertina – Gérard Bessière ha trovato in queste pagine la chiave per
aiutare il lettore a rinnovare la sua adesione a Cristo”. Brillantezza e novità di sguardo
danno alle pagine una loro singolare lucentezza. Ecco i titoli dei capitoli: Il Guado;
La paura; Dio è sorprendente; Dio è fragile?; La semenza di Dio; Dio è pazzo; Lo
stupore dei cristiani; Gesù, uomo libero; Gesù, superatore di frontiere; La vigna
insanguinata; I rimbalzi del Vangelo; Nelle notti della terra il segreto di Gesù; Le
tempeste d’umanità, o uomini all’erta; Era poeta, Gesù?; Che cos’è “vivere”?;
L’avvenire dei sacerdoti; L’inverno e il bambino inatteso. Il volume è una
testimonianza del veloce e brillante ricambio generazionale e di idee che negli anni
successivi al ’68 si ebbe in Francia, diversamente che da noi, chiusi nel nostro
provincialismo perennemente intriso d’odio e fomentato dall’ignoranza. Copertina
elegante di Luigi Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
VALERI, DANIELA (pseud. di DESIATO, LUCA), Il diario di Daniela (ragazza
che lavora), in-16, p. (152), br. ed.
“Biblioteca della gioventù”, senza numero. Sintomo evidente, questo ennesimo
diario, che il genere “tirava” ancora, e che scrittori del calibro di Desiato accettavano
di buon grado (gli fu però versato un anticipo di 250.000 lire) di cimentarvisi. “La
narrazione – racconto in una brevissima premessa – si snoda in una Roma
contemporanea piena di vitalità e Daniela, nelle persone che incontra, nei fatti che le
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accadono, riesce a scoprire il valore, l’energia vitale, le verità nascoste. E tale
scoperta le fa superare il grigio e la mediocrità del quotidiano, e la predispone a scelte
mature, ‘pagate di persona’”. Termino dicendo che Daniela Valeri sarebbe diventata –
secondo me – un’autentica scrittrice... E lo credo! Semmai “scrittore” lo era già…
Bella copertina di Luigi Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
LEFRANC, ALAIN, Il coraggio di vivere. “Ma perché, tu, cammini?”, in-16, p.
(138), br. ed.
“Biblioteca della gioventù”, senza numero. Titolo originale: Le courage de vivre,
Editions du Cerf, Paris. Traduzione di Lori Guarnero Dardanello. Dedica “al
personale del Centro di Traumatologia e di Rieducazione dell’Ospedale Brugmann”.
Un felice libro su una situazione che cominciava a diffondersi a macchia d’olio: le
invalidità giovanili per incidenti stradali, sullo sport, per strada ecc. Per Alain
Lefranc, un tuffo ed è la paralisi totale. Non ha ancora vent’anni. Il libro, di sua
mano, è una testimonianza toccante ma soprattutto incisiva sia per chi abbia la sorte
di una menomazione sia, specialmente, per chi abbia incarichi (infermieri, volontari,
medici ecc.) di rieducazione, soprattutto morale. Ottimo contributo alla solidarietà
seria. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
PRONZATO, ALESSANDRO, Stanchi di non camminare. Proposte per un
cristianesimo itinerante, in-16, p. (212), br. ed.
Fuori collana. Bellissimo il titolo e il sottotitolo, il libro è dedicato “a tutti coloro che
si sono fermati a Pineta perché decisi a camminare”. Posseggo solo una seconda
edizione del libro (settembre ’78), che uscì a novembre del ’76. L’opera prende lo
spunto dall’”Alzati e cammina” di Gv. 5, 1-9 detto da Gesù al paralitico, e sia la
presentazione che l’intero libro vogliono demolire “il vizio oggi più diffuso fra i
credenti: la sedentarietà, l’installazione, l’immobilismo. Sono passati pochi anni dal
Concilio e già tutti siamo seduti: chi fra nostalgie e rinnovellati privilegi, chi fra
sicurezze illusorie o nuovi dogmi. Pronzato non ci sta. Uomo di libertà e passione
religiosa, individua a chiare lettere – in pagine pungenti e vivaci – le pozze degli
indugi oggi più stagnanti; ma soprattutto indica le piste audaci interiori e operative
cui la Parola di Dio ci sollecita e che sole daranno misura della vitalità dei cristiani”:
dal mio retrocopertina. A mio avviso, uno dei libri più “frizzanti” e incisivi dell’A.
Indice: L’uomo in piedi; La sicurezza, paralisi della fede; L’abitudine, paralisi della
speranza; L’indifferenza, paralisi dell’amore; La Croce ci fa allungare il passo;
Imparare a pregare per imparare a camminare; Nostalgia di un cristianesimo
itinerante; Ancora fermi? E’ una domanda che dovremmo porci quotidianamente
anche oggi. Libro da rileggere e rimasticare. Copertina Studio Bergadano. Arti
Grafiche Rosada.
SEMPLICI, DINO (pseud. di GRIBAUDI, PIERO), Suor Semplicità e altre
sorelle, in-16, p. (128), br. ed.
Libro fuori collana, ma in realtà appartenente alla “serie umoristica”. Era ancora in
catalogo nel 2002. A mo’ di dedica scrivo: “Questo libro vuol essere un modesto
‘grazie’ alle tante Suore che mi hanno fatto del bene: con la loro amabilità, il loro
esempio, la loro fede molto più vicina al cuore di Dio di tanti ‘addetti ai lavori’...
Spero di essere riuscito a dar loro – insieme a qualche altra cosa – un po’ di sorriso. Il
sorriso di una donna ha echi molto lontani. Quello di una donna di Dio inghirlanda il
mondo”. Oltre a tutta una serie di ritratti amabilmente gioiosi o scherzosi (nei quali
agiscono ordini come “Le Spazientine” o “Le missionarie della Perfetta Identità”,
oppure figure come Suor Timorosa, Madre Ridotta, Suor Dentrodisé, Suor Bisbiglio
124
ecc.) la parte finale contiene, in pagine meno umoristiche, gli Appunti di Suor
Semplicità, fortemente autobiografici. In realtà tutto il libro lo scrissi guardandomi
dentro, e trovandovi cose poco edificanti... Copertina gioiosa di Luigi Bergadano.
Arti Grafiche Rosada.
PAPASOGLI, BENEDETTA - SECONDIN, BRUNO, La parabola delle due
spose. Vita di S. Maria Maddalena de’ Pazzi, Presentazione di Divo Barsotti,
Illustrazioni di Mina Anselmi, in-16, p. X-474, br. ed.
Fuori collana. Grosso volume e importante studio della figlia minore di Giorgio
Papasogli, Benedetta, allora giovanissima studiosa, poi ordinaria di letteratura
francese all’Università di Messina e presso la LUMSA di Roma, quindi responsabile
del corso di laurea specialistica in lingue per comunicazione internazionale di
Lugano, e del già allora noto carmelitano Bruno Secondin, ordinario di teologia
spirituale alla Gregoriana ed uno dei più esperti conoscitori della grande mistica
fiorentina. E’ tutta da leggere la splendida presentazione di Divo Barsotti, che
introduce a fondo nell’intimo di quest’anima straordinaria e che sottolinea come la
nostra sia la “prima vera biografia di S. Maria Maddalena”. Quanto al contenuto del
libro, all’analisi delle estasi, alla interpretazione dei testi, al concetto di “renovatione”
della Chiesa, così caro e così insistito da parte di questa carmelitana, alla sua
psicologia (magnificamente delineata dalla Papasogli) e alla sua teologia, il libro è
tutto da leggere. Dopo di che se ne uscirà assolutamente trasformati. Forse l’opera più
sbalorditiva che abbia pubblicato. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
Benedetta Papasogli mi avrebbe poi scritto Montfort, un uomo per l’ultima Chiesa,
1979, ristampato nel ’91.
DEISS, LUCIEN, Vivere la Parola in comunità, in-16, p. (448), br. ed.
Collana “La Parola di Dio” n. 14. Titolo originale: La parole en communauté,
Desclée De Brouwer, Bruxelles. Traduzione a cura della Comunità di Bose.
Stranamente, il titolo che appare in frontespizio è Parola e comunità e non riesco a
capirne il motivo. Libro molto importante sia per la notorietà dell’Autore – noto
studioso di Bibbia e Liturgia – sia per l’argomento. “Deiss approfondisce le ragioni
della celebrazione della Parola nella comunità cristiana, momento vitale che
abbisogna di continue attualizzazioni. Le conclusioni cui perviene... risultano
indispensabili per chi è obbligato a prendere di petto il rinnovamento della vita di
gruppo, di parrocchia, di comunità” (dal retrocopertina). Il libro contiene ben 51
pagine di note composte in corpo 6, a testimonianza dell’accanito impegno
documentaristico dell’Autore. Libro un po’ pesantuccio, ma – stante l’argomento – di
primo piano per una profonda penetrazione della Bibbia nella messa, cosa in quegli
anni ancora frammentata ed incerta.
SOAVE, EMILIO, L’industria tipografica in Piemonte. Dall’inizio del XVIII secolo
allo Statuto Albertino, in-8, p. (260), illustraz. fuori testo, br. ed.
Primo libro di una collana, “Studi e ricerche piemontesi”, che intendeva fiancheggiare
la pubblicazione delle numerose ristampe anastatiche di interesse locale per le quali si
rimanda ad Aneddoti, “I libri della nostalgia”. Nato come tesi di laurea in Storia del
Risorgimento all’Università di Torino (relatore il prof. Galante Garrone), il volume è
un fondamentale studio sulle attività di tipografi e stampatori piemontesi per tutto il
‘700 e la prima metà dell’’800. Tabelle, bibliografia, tavole fuori testo e più di 50 p.
di appendici, tra cui un elenco degli stampatori torinesi del periodo ed un elenco
cronologico degli stampatori degli Stati Sardi divisi per località, impreziosiscono la
125
ricerca, fondamentale ancora oggi nel settore. Bella copertina concordata con lo
Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
AUDISIO, ALDO - ROSBOCH, ALESSANDRO, Bibliografia generale delle Valli
di Lanzo, in-8, p. (124), illustraz. f.t., br. ed.
Secondo volume di “Studi e ricerche piemontesi”, fu la prima bibliografia ragionata
di queste Valli così amate dai torinesi, impostata, in una edizione molto accurata, per
“Elenco alfabetico per Autore”, “Elenco alfabetico dei periodici” ed “Elenco
alfabetico delle località” e pubblicata sotto l’egida della “Società Storica delle Valli di
Lanzo”. Importantissime le numerose e lunghe annotazioni di cui i due Autori,
appassionati alpinisti e studiosi accaniti, arricchirono le numerose “voci” della
bibliografia. Quattro pagine di nelle illustraz. fotografiche. Cartina nella pagina di
apertura. Presentazione del prof. Giovanni Donna d’Oldenico, fondatore e presidente
della “Società”, sodalizio tuttora attivo e in costante fioritura, datata Ceres maggio
’67. Ampia presentazione degli AA. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche
Rosada.
126
1977
BEA, FERNANDO, Enrichetta donna di Dio. Vita di Madre Enrichetta Dominici
delle Suore di Sant’Anna, in-16, p. (272), br. ed.
Collana “Profeti nuovi”. Opera scritta da un giornalista e biografo assai noto con mia
ampia presentazione. La Dominici (1829-1894) fu una figura a me cara, sia perché
piemontese sia perché appartenente all’Istituto di Sant’Anna (fondato nel 1834 dai
marchesi Falletti di Barolo) in cui fu educata mia Moglie ed attualmente mia nipote
Eleonora. Enrichetta Dominici fu superiora generale delle Suore di Sant’Anna dal
1861. Molte pagine della biografia sono ambientate a Torino o nel torinese; vi
vengono citati luoghi, figure, eventi e modi di un tempo che fu, ostile come oggi alla
santità ma proprio per questo fecondo di santità. Una curiosità che vale la pena di
segnalare: Madre Enrichetta fu consigliera di san Giovanni Bosco nell’istituire la
Regola delle Figlie di Maria Ausiliatrice, “prestando” pure due suore alla nuova
congregazione. Una bella biografia, su una donna forte, capace di governo e di
partecipazione, tenera e schietta, feconda e fedele ad un unico Amore. Libro che fu
tradotto in lingua inglese. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
RONDELEUX, LOUIS JACQUES, Isaia e il profetismo, in-16, p. (128), br. ed.
Collana “Ritorno alle fonti” a cura della Comunità di Bose, n. 5. Titolo originale:
Isaïe et le prophétisme, Editions du Seuil, Paris. Traduzione a cura della Comunità di
Bose. Il volume, come i due precedenti (su Gregorio Palamas e San Bernardo) faceva
parte di un’importante collana del Seuil ed era molto apprezzato dagli ambienti più
disparati, anche laici (così come schiettamente laico era il Seuil). Enzo Bianchi,
forzandomi amabilmente a pubblicare questo Isaia, otteneva diversi risultati:
introduceva il lettore al senso più profondo del profetismo, mandava avanti un
discorso biblico di fondo a lui sempre caro, e soprattutto indicava il modo “di essere
profeti oggi”, riacquisendo “la meraviglia di essere quel ‘piccolo resto’ che ha – oggi
come allora – responsabilità brucianti”. Libro importante e significativo. Copertina
della collana. Arti Grafiche Rosada.
MOORE, ARMANDO (pseud. di DE ROMA, ROMANO), Proposta Cristo, in-16,
p. (120), br. ed.
“Biblioteca della gioventù”, senza numero. Per la prima volta la copertina è del tutto
libera (raffigura dei grattacieli svettanti, chissà perché) e “biblioteca della gioventù” è
una piccola scritta che circonda la sagoma del galletto che Bergadano, sua sponte,
aveva ad un certo punto inserito in basso a sinistra dei libri della collana. Ignoro
perché P. Romano volesse rimanere anonimo; forse è bene, per chi non lo ha fatto,
rileggersi in Aneddoti il capitoletto a lui dedicato “Quando un frate si fa in due”.
Libretto pieno di buone intenzioni, grondante testimonianze di vario genere, ma
dall’esito modestissimo. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
BIEDERMANN, A. e C., Confidenze di una coppia, in-16, p. 147, br. ed.
Fuori collana, benché a p. 2 vengano indicati “alcuni volumi di nostra edizione sul
tema della coppia”. Angela Biedermann aveva già scritto per me, nel 1969, Il diario
di Roberta sotto lo pseudonimo di A. Zaunkoenig. Qui espone la sua esperienza
amorosa, da un primo incontro sino al matrimonio e alla nascita di un ipotetico figlio,
fra lei e persona di cui non posso fare il nome. Don Pronzato è testimone oculare di
una mia intemerata nei confronti di questa donna, già religiosa, di origine tedesca,
bravissima scrittrice ma durissima cervice. Ripassando queste pagine, le trovo
127
attraenti, ma assai poco adatte al periodo di superlavoro cui mi ero sobbarcato. E mi
viene nuovamente voglia di fare un’intemerata alla buona Angela. Mai, io e mia
Moglie, conoscemmo persona più morbida, gentile e terrificantemente ferrea. Che
Dio vi salvi! Copertina (due binari, una cosa agghiacciante) di Luigi Bergadano, colto
anche lui da raptus negativo. Arti Grafiche Rosada.
BARSOTTI, DIVO, Forti nella fede. Il testamento di Paolo nel commento alla
seconda Lettera a Timoteo, in-16, p. (100), br. ed.
Collana “La Parola di Dio” n. 15. Di don Barsotti avevo già pubblicato, nel 1966, La
Chiesa e Israele, ed altro avrei pubblicato in seguito, sempre con gran soddisfazione
da parte mia (e sua) e minimi esiti di vendita. Ma tant’è. Forse mi piacevano le sue
lettere, che possiedo in abbondanza, da decrittare con lenti potentissime e molta
buona volontà. Mi piaceva comunque sempre il suo argomentare lucido,
personalissimo, direi quasi “superiore” alla norma (Divo Barsotti, infatti, autore di
un’infinità di libri, è ancora poco noto in Italia ma è senz’altro una personalità di
primissimo piano sia in campo religioso che in quello culturale). “Forti nella fede:
questa l’esigenza dell’oggi, questo il succo del testamento spirituale che Paolo affida
a Timoteo... Ognuno di noi è Timoteo: è chiamato oggi a ‘custodire la fede’, a ‘vivere
la presenza’, a ‘proclamare la Parola’, ‘opportune et importune’, a rendere
testimonianza salda, a vigilare contro i falsi profeti. Poche pagine del Nuovo
Testamento hanno un messaggio così urgente da trasmetterci” (dal mio
retrocopertina). Copertina della serie. Arti Grafiche Rosada.
PRONZATO, ALESSANDRO, Non hanno più pane. Profilo biografico di padre
Annibale Difrancia, in-16, p. (280), br. ed.
Fuori collana. Annibale Difrancia (1851-1927), siciliano, fondatore dei Rogazionisti e
delle Figlie del Divino Zelo, che hanno uno specifico carisma – espresso con un
quarto voto, oltre a quelli di povertà castità e obbedienza – che è l’obbedienza al
comando di Cristo “Pregate”, è un personaggio che si prestava particolarmente alla
sensibilità spirituale di don Pronzato. Il “Rogate” del Difrancia è la speciale preghiera
che Cristo ci ha comandato: mandi operai alla sua messe. La preghiera per le
vocazioni si sposa così con l’opera della carità, nella quale il Difrancia aveva eccelso
con un’opera calda, appassionata, ricca d’inventiva, di un uomo “perduto” nell’amore
ai fratelli, nel farsi vivo pane per loro. E’ un libro commovente e appassionato, che fu
anche tradotto in spagnolo. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
BONETTO, GIOVANNI, Vivi la tua festa! Per dare smalto alla tua fede, in-16, p.
(80), br. ed.
“Biblioteca nella gioventù” nella nuova veste (copertina libera, marchio del galletto
con la scritta “biblioteca della gioventù”). Giovanni Bonetto fu mio segretario di
vaglia. Ne ho parlato in Aneddoti, al capitolo “Secretum meum mihi”, parte I. Expaolino, praticissimo di editoria e specialmente di giornalismo, redazionalmente abile
e intelligente, non era però scrittore attraente: troppo facile e superficiale, mancava di
“presa” forse proprio per il suo eccesso di “brillantezza”. I giovani, soprattutto allora,
odiavano le apparenze ed erano attratti dalla sostanza, anche aspra ma nuova ed
esigente. Le cose che scrisse personalmente per me, a cominciare da Vivi la tua festa,
furono sì palloncini colorati, ben confezionati, ma che invece di volare si
afflosciavano al suolo inesorabilmente. Così fu per questo suo primo libro, che volle
ad ogni costo scrivermi per darmi una mano nel mandare avanti la “biblioteca della
gioventù”: cosa di cui gli fui molto grato e che m’irritò enormemente; cosa per la
128
quale gli diedi un acconto di 200.000 lire e che rimase, come si dice, al palo.
Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
MOORE, ARMANDO (pseud. di DE ROMA, ROMANO), Proposta donna, in-16,
p. (96), br. ed.
“Biblioteca della gioventù”. Rimando al precedente volumetto Proposta Cristo. Mi ci
volle indubbiamente del tempo per capire che Bonetto e De Roma, ad entrambi dei
quali ero molto affezionato perché buoni, onesti, disinteressati, disponibili e generosi,
non erano però scrittori nel senso vero del termine. Oltre tutto, questo Proposta
donna (l’ultimo argomento al mondo su cui padre Romano poteva dirsi competente),
fu fatto con abbondanti ritagli di testi altrui, testimonianze e cronache varie; per cui
penso che l’A. non ci abbia impiegato più di un mese a “scrivermelo”. E si vede. Lo
videro anche i giovani lettori e educatori. Il rimpianto di don Barra si faceva in me
sempre più intenso. Bellissima copertina di Luigi Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
TIMIADIS, EMILIANOS, Invito al silenzio, in-16, p. 182, br. ed.
Collana “La piscina di Siloe”. A p. 2: “Edizione italiana a cura di Adriana Zarri.
Traduzione delle Benedettine di Santa Maria della Chiesa e San Benedetto in
Pontasserchio (Pisa)”. I diritti del libro risultano versati ad Adriana Zarri. Libro
ed Autore importanti. Timiadis era stato in quegli anni metropolita di Calabria,
dopo essere stato vescovo di Meloa. Divenne metropolita di Silyvria propria nel
1977. Fu rappresentante del Patriarca Atenagora presso il Concilio Ecumenico
delle Chiese a Ginevra per ben venticinque anni, dopo essere stato suo
osservatore al Concilio Vaticano II. Dal 1995 alla sua morte (2008) visse come
semplice fratello della Comunità di Bose, che illuminò col calore del suo cuore e
il suo sorriso. Invito al silenzio è uno dei più bei libri da me editi. Dal
retrocoperina: “Il silenzio – luogo dell’incontro fecondo con noi ed in Dio – è il
momento creatore per eccellenza. Esso lo si può vivere operando. Anzi, nessuno
lo trova nel riposo se già non lo ha vissuto nell’azione”. Dell’A. pubblicai due
altri libri: Vivere la comunità nel 1978 e Così parla Dio nell’81. Copertina
tipografica della collana. Arti Grafiche Rosada.
GENGA, GRAZIA, Morire a sedici anni. Pagine dal diario, a cura di Giovanni
Bonetto, in-16, p. (112), br. ed.
“Biblioteca della gioventù”. Libretto che ebbe un esito straordinario. Uscito
nell’aprile del ’77, fu ristampato già a giugno ed ottobre dello stesso anno; poi nel
’78, ’79 e ‘80 (sempre con tirature molto sostenute). Nell’’82 ne fu fatta una ”Nuova
edizione ampliata” che è quella che io possiedo, di p. 112, che ha in appendice alcune
tra le più calde e significative poesie di questa splendida ragazza pugliese (nata a
Statte il 24 novembre 1958), trasferitasi a Torino con la famiglia nel 1968 e morta di
tumore il 17 marzo 1975. Il tramite fra la sua famiglia e la mia Casa editrice fu una
cara creatura, la sig.na Soldano, che desidero qui ringraziare. Il libro, che venne
subito tradotto in polacco, è tuttora (2010) in commercio presso la Gribaudi Milano e
ciò la dice lunga sull’assoluta autenticità non solo di queste pagine ma sulla gioia,
coraggio, sorriso, poi dolore e accettazione che le pervade. Si tratta di una piccola
figura straordinaria, nel presentare la quale G. Bonetto scrisse un’eccellente ed
ispirata prefazione dal titolo “Che Dio ti affascini, ed eccoti libero!” Un fatto
importante è che Grazia Genga conobbe don Giovanni Barra, che morì nello stesso
suo anno; di lui conservava nel suo diario due stralci di giornale con le relative foto.
Da far leggere ad ogni ragazzo che ami la vita. (Di Grazia si trova un breve ma denso
129
profilo su Internet alla voce Enciclopedia dei Santi, “Testimoni”, a cura di don
Teresio Bosco). Copertina con il bel viso di Grazia Genga. Arti Grafiche Rosada.
KOVALEVSKY, PIERRE, San Sergio e la spiritualità russa. Presentazione di Enzo
Bianchi, in-16, p. (136), br. ed.
Collana “Ritorno alle fonti” n. 7. Titolo originale: Saint Serge et la spiritualité russe,
Editions du Seuil, Paris. Traduzione a cura della Comunità di Bose. Libro
importantissimo perché introduce la Casa editrice, per merito di Enzo Bianchi, in un
filone che mi sarà carissimo ed anche fonte di varie soddisfazioni, quello della
spiritualità russa, della quale la Casa editrice diverrà la prima portavoce assoluta in
Italia. Si tenga ben presente che nel ’77 e anni successivi non esisteva ancora nessun
tipo di contatto spirituale con l’URSS, per cui parlare di religione russa – passata o
presente – era quanto meno audace o tutt’al più indifferente. Tutto il materiale sui
testi dei santi russi Enzo Bianchi li trasse da fonti sicurissime ma clandestine; se mai
vorrà parlarne un giorno, sarà bello ascoltarlo. Il libro su San Sergio è in realtà una
storia della spiritualità russa; denso, colto e ben documentato come gli altri della
serie, ha una bella introduzione del Priore di Bose, datata da Bose, 14 febbraio 1977.
Oltre alle numerose note, ha una cronologia della vita di san Sergio e una ricca
appendice bibliografica. Tutti i libri successivi sull’argomento attinsero
inevitabilmente al nostro. Copertina della serie. Arti Grafiche Rosada.
SOLDI, PRIMO, Cilla, la libertà di sentirsi amati. Presentazione di Luigi Giussani,
in-16, p. (96), br. ed.
“Biblioteca della gioventù”. Libro di straordinario successo, superiore ancora a quello
di Grazia Genga, Morire a 16 anni. Il volumetto, nel gennaio del 1990 (anno della
edizione in mie mani, stampata dalla TGT Torino), è alla sua sedicesima edizione,
con tirature sempre molto elevate. Il successo è anche da addebitarsi al fatto che la
ragazza di cui don Primo Soldi, allora responsabile per Torino di Comunione e
Liberazione, tesse un ritratto toccante e vibrante, apparteneva ad un contesto
ecclesiale allora (e negli anni successivi) in forte espansione. Non c’è – credo – un
ciellino che nella sua adolescenza non abbia letto Cilla. Al successo contribuì anche
la semplice ma efficacissima presentazione di don Luigi Giussani, fondatore di CL,
dal titolo “Il dominio di Dio è amore”. Maria Letizia Galeazzi, Cilla per gli amici,
nasce il 18 agosto 1961 ad Asti e muore in un incidente stradale il 5 luglio 1976. In
nove mesi, a contatto con una nuova comunità di amici, compie un ribaltamento
interiore totale che le fa scrivere sul suo “libro delle Ore” questa preghiera. “Prendi,
Signore / il poco che ti offro, / il nulla che sono / e dammi il tanto che spero, / il tutto
che sei” e, pochissimo tempo prima della morte, le fa segnare sul frigorifero, a matita:
“Cilla = niente”. L’inserimento di Cilla in CL è stato il punto fermo per una
liberazione di sé tesa fino al nulla e la molla per essere “Chiesa per gli altri”. Non si
possono non leggere queste pagine, ancora oggi amatissime dai giovani migliori, con
massima commozione. E’ stata fondata dal padre, dott. Rino Galeazzi,
un’“Associazione Cilla”, per l’accoglienza del malato e della sua famiglia, diffusa in
tutte le regioni d’Italia. Il nome di Cilla figura fra i “testimoni” nel sito web
santiebeati. Il volumetto è stato tradotto in croato nel 1989. Copertina e ritratto di
Luigi Bergadano. Arti Grafiche Rosada per le prime edizioni e ristampe.
COMUNITÀ DI BOSE, Davanti a Dio. Preghiere litaniche, eucaristiche e della
tavola, professioni di fede, in-16, p. (176), br. ed.
Fuori collana. Nella presentazione, a firma della Comunità e datata da Bose 2 gennaio
1977, si chiarisce il contenuto di questa importante pubblicazione, che serve di
130
complemento alla Preghiera dei giorni con nuovi contributi elaborati
comunitariamente mediante un fitto lavoro di ricerca ma soprattutto di ruminazione
della Parola: “La maggior parte di queste preghiere sono bibliche e nascono dalla
‘lectio divina’ quotidiana. Accanto ad esse e a quelle tradotte dalla liturgia delle
chiese, ce ne sono alcune estratte dalla tradizione liturgica ebraica, musulmana,
induista e quindi adatte alla liturgia cristiana. Alcune, infine, sono state create
liberamente dalla comunità, che a volte ha sviluppato semi trovati qua e là in altri
tentativi di altre preghiere”. La raccolta contiene una serie di preghiere litaniche che
possono essere intercalate con quelle dell’ufficio quotidiano; seguono alcune
professioni di fede, “utili per proclamare in un nuovo linguaggio il credo della chiesa
indivisa” e alcune preghiere della tavola. “Infine abbiamo voluto testimoniare l’unità
della chiesa nella preghiera delle preghiere, quella eucaristica, con una raccolta di
canoni di chiese cristiane venerabili che ci hanno tramandato la loro fede eucaristica
nella verità e nell’interezza fedele alla tradizione” (si segnalano, fra l’altro, l’Anafora
di Ippolito, III secolo; quella degli Apostoli, III secolo, chiesa Siriaca, Caldea,
Malabarese; quella di Serapione, IV secolo, chiesa di Alessandria; quella di san
Giacomo, IV secolo, chiesa siriaca; quella di san Giovanni Crisostomo, IV secolo,
chiesa siro-antiochena ecc. sino all’Anafora di Taizé). Prima edizione maggio ’77,
seconda ottobre ’79. Contratto forfettario: 300 copie per la prima edizione e 100 per
le successive. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
PAPASOGLI, GIORGIO, Vita e tempi di San Gaspare del Bufalo. Prefazione di
Michele Colagiovanni, in-8, p. 455, 24 tavv. fotograf. fuori testo, br. ed.
Fuori collana. Ponderosa e documentata biografia di un santo, fondatore dei
Missionari del Preziosissimo Sangue (1786-1837), notissimo a Roma ma non
eccessivamente nel resto d’Italia, benché i suoi Missionari agiscano, mediante le note
“Case di Missione e di Esercizi spirituali” non solo in Italia ma negli USA, Germania,
Austria, Svizzera, Spagna e nell’America Latina (dove operano efficacemente fra gli
indios del Rio delle Amazzoni, tra le popolazioni delle zone alte delle Ande in Cile e
Perù) nonché in Tanzania. La specificità di questa figura – di cui Papasogli segue
passo passo le complesse vicende – risiede nella fedele dedizione al Sangue di Cristo,
fondamento della spiritualità e fulcro della sua azione apostolica, Sangue che è cuore
mistico della fede e strumento essenziale di redenzione, misericordia e perdono.
Beatificato nel 1904, nel 1954 Gaspare del Bufalo fu solennemente santificato da Pio
XII. Il libro è di grande interesse perché le vicende di questa complessa figura hanno
una dettagliata cornice nei numerosi eventi del tempo, appassionatamente descritti da
uno dei nostri migliori agiografi, che io e mia Moglie avemmo modo di frequentare di
persona e stimare profondamente, insieme a sua Moglie e alla figlia Benedetta.
Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
RAGUIN, YVES, s.j., Lo Spirito sul mondo. Comunità umana e relazione con Dio,
in-16, p. (336), br. ed.
Collana “La piscina di Siloe”, nella quale Cammini di contemplazione, dello stesso
Autore (1972), figura alla seconda edizione (Il corvo di Elia di Enzo Bianchi alla
quinta e La carne di Dio di Mons. Bettazzi alla seconda). Titolo originale: L’Esprit
sur le monde, Desclée de Brouwer, Paris. Traduzione di P. Lino Vigilucci. Importanti
prefazione e introduzione dell’A., nelle quali viene spiegata, fra l’altro, la genesi
dell’opera. Lo Spirito sul mondo è il seguito e la conclusione di Cammini di
contemplazione e La profondità di Dio, le due opere di Yves Raguin che, in questa
stessa collana, hanno avviato un discorso decisamente nuovo nel campo della vita
spirituale. L’opera è come la terza parte di un corposo e appetibile trattato sulla
131
Trinità. L’A. mette a fuoco quello che è il senso della presenza dello Spirito Santo fra
gli uomini, uno Spirito che anima ogni rapporto, prima tra Creatura e Creatore, poi fra
creatura e creatura, infine fra creatura e resto del mondo. Specialista – coma già
abbiamo ricordato – nello studio del buddismo, del confucianesimo e del taoismo,
Yves Raguin sa cogliere dalle religioni orientali quei fermenti che, anziché
disturbarla, permettono alla spiritualità occidentale di farsi più viva e convincente, più
vera e appassionata. Copertina tipografica. Arti Grafiche Rosada.
GOBRY, IVAN, San Francesco e lo spirito francescano, in-16, p. (104), br. ed.
Appartiene alla collana “Ritorno alle fonti” n. 7. Titolo originale: Saint François
d’Assise et l’esprit franciscain, Editions du Seuil, Paris. Traduzione di Maria Luisa
Fehr. L’Autore (1927), professore emerito dell’Università di Reims per 27 anni,
autore di diverse opere sul Medioevo, è considerato uno dei massimi esperti di San
Francesco. In breve spazio condensa quattro succosi capitoli: Vita di san Francesco;
Lo spirito francescano; La discendenza francescana; Antologia di testi francescani.
Chiude il tutto una bibliografia di soddisfacente completezza. Il libro fu in fretta
esaurito ed è un peccato che non lo abbia riproposto, perché è difficilissimo trovarne
una copia. Copertina della collana. Arti Grafiche Rosada.
BETTAZZI, LUIGI, Farsi uomo. Confessioni di un vescovo, in-16, p. (304), br. ed.
Collana “La piscina di Siloe”. In prima edizione a settembre, era già in ristampa
nell’ottobre dello stesso anno. Il successo era meritato, ma probabilmente aggravò
l’ostilità che il vescovo di Ivrea aveva nel campo ecclesiale italiano. Nella sua
prefazione il presule fa brevemente la storia del libro “nato in forma disorganica e in
tempi lunghi”, ed accenna alla “sua frammentarietà di ispirazione, ma anche alle sue
disuguaglianze, squilibri e a volte anche ripetizioni”. Effettivamente è un libro
sofferto, che partendo dai ricordi dell’infanzia e dei vari Seminari, con notazioni
curiose e interessanti, si sviluppa attraverso la prima esperienza episcopale a fianco
del Card. Lercaro e nel Concilio, aprendosi infine ai contatti pastorali che Bettazzi
coltivava quotidianamente con la gente della sua diocesi, con altri vescovi, con i
“vicini”, i “lontani”, i “contestatori”, con religiose e sacerdoti, con i preti operai ecc.
“Mentre racconta – ora con stile piano, ora con analisi più impegnative – il Vescovo
di Ivrea spiega e giustifica le sue posizioni, talvolta criticate, sovente discusse”. “Non
è ‘orizzontalismo’ il mio essere attento ai segni dei tempi – spiega il presule – è
fedeltà a Dio, che ha voluto entrare e inserirsi profondamente nell’orizzonte della
storia”. L’unico neo di Bettazzi era di essersi svegliato troppo tardi. Copertina Studio
Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
BONETTO, GIOVANNI (a cura di), Piccolo breviario della felicità, in-16, p.
(112), br. ed.
Fa parte della “Biblioteca della gioventù”, senza numero. Posseggo un esemplare
dell’edizione del 1989, mentre le precedenti vengono datate settembre ’77 e aprile
’82. Viene da chiedersi come mai, dopo il Piccolo breviario dell’amicizia (del 1970)
e il Piccolo breviario dell’amore (del 1971), io abbia atteso tanto tempo prima di dare
il via ad altri “piccoli breviari”, stante il loro successo. Il fatto è che parevano libri
facili ma non lo erano affatto. Testimonianza la presentazione di Bonetto, nella quale
un paragrafo si apre con questa annotazione davvero “giornalistica”: “La breve
antologia che presentiamo è per tutti, meno che per i semplici curiosi”. Nei miei libri
una frase del genere veniva cassata senza pietà. Quel giorno ero distratto. Il povero e
bravo Bonetto fece del suo meglio; aggiunse persino un’appendice dal titolo “I salmi
della felicità”, senza capire che alla gente (e specialmente ai giovani) non devi dire
132
che cosa le stai dicendo, ma devi – come suggeriva Kierkegaard con i suoi pensieri –
aggredirla alle spalle, di sorpresa, casomai dandole una padellata in faccia ma mai
una blandizia, di cui in un libro non sa assolutamente che farsene. Ottima copertina di
Luigi Bergadano, in totale dissonanza col titolo.Tipografia TGT.
PAOLI, ARTURO, Camminando s’apre cammino, in-16, p. (376), br. ed.
Collana “La piscina di Siloe”. Libro di fortissimo impatto e straordinario successo
(prima ediz. ottobre ’77; seconda, novembre ’77; terza, settembre ’78; quarta, ottobre
’80; ecc.). Mia brevissima ma intensa premessa nella quale, dopo aver definito lo stile
di Arturo “uno scrivere nudo, abbandonato, dato. Un fiato che ustiona”, avverto: “Chi
si accinge a leggere queste pagine, si prepari. Sarà inchiodato, quale che sia la sua
mobilità. Sarà scosso, quali che siano le sue sicurezze. Sarà spogliato, quali che siano
le sue ricchezze. E sarà consolato, quali che siano le sue rigidezze. Un unico timore
oggi ci assale: che non ci siano, oggi, uomini liberi pronti ad un tale impatto”.
Dedicato “a Nelly ed a quanti in America latina cadono nel solco anticipando la
liberazione”, il libro ha, a mo’ di occhiello, la frase di Machado: “Caminante no hay
camino, se hace camino al andar” che, oltre ad essere un’eccellente frase, racchiude in
sé tutto il libro, che è un forte, pungente strumento di critica verso noi stessi, la
chiesa, la società attuale: una critica liberatrice e positiva che nasce direttamente dal
Vangelo, riletto attraverso un’esperienza di profonda partecipazione alle lotte di
liberazione dell’America latina e vissuto con assoluta, appassionata verità. La strada,
in altre parole, la si fa facendo, non esiste già tracciata. Arturo Paoli stava vivendo
un’intensa esperienza comunitaria in Venezuela. Il libro è un colloquio con una donna
del posto, Gaudy, i cui problemi trovano eco e sono giustificazione per le più varie
argomentazioni. Il libro mi richiese una revisione meticolosa e faticosissima, dato che
in quel periodo Arturo parlava certo meglio lo spagnolo che l’italiano. In più, il libro
era tutto un susseguirsi di tematiche accavallate, di parentesi senza chiusura, di
frammenti splendidi ma sparsi qua e là. E’ chiara la posizione ideologica di Paoli, che
non si rese conto (nonostante lo tempestassi di lettere ed avvisi) della propria visione
lontanissima da quanto stava accadendo in Italia, dove le brigate rosse tenevano tutti
in iscacco; ma non si può scherzare sull’autenticità profondissima del suo anelito
umano e cristiano che ha in queste pagine vertici altissimi. Venne versato un anticipo
di 400.000 lire il 13 maggio del ’77. Bella copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche
Rosada.
AGOSTINI, BRUNO - ARROBBIO, RAFFAELLA, Andarsene da casa. Appunti
su un’esperienza, in-16, p. (96), br. ed.
“Biblioteca della gioventù”. La prefazione è di Giovanni Bonetto. In essa egli avverte
che “il libro è nato a tavolino, dopo, a esperienza conclusa. E’ forse serio e lodevole
proprio per questo, perché non nato da ‘gestazione istintuale’ ma da ‘travagliato
parto’”. Comunque sia, la narrazione è autentica, fresca e matura insieme,
testimonianza di una realtà che si stava imponendo. Con prepotenza. In queste pagine
due giovani raccolgono le conclusioni della loro esperienza: tutto un bagaglio di
cognizioni che li hanno maturati e li hanno portati ad affacciarsi alla storia da
protagonisti, dopo essersi conosciuti più a fondo con responsabilità e coraggio.
Peccato che il messaggio oggi non abbia né senso né speranza: “Starsene
comodamente a casa”, potrebbe essere il titolo di un libro di successo. Copertina
Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
CHENU, MARIE-DOMINIQUE o.p., San Tommaso d’Aquino e la teologia, in-16,
p. (144), br. ed.
133
Collana “Ritorno alle fonti” n. 8. Titolo originale: St. Thomas d’Aquin et la théologie,
Editions du Seuil, Paris. Traduzione di Corrado Camandone. Non ho annotazioni in
merito, ma il libro fu curato attentamente dalla Comunità di Bose, che aggiornò la
ricca nota bibliografica in calce al volume. L’opera, che è del ’59, è un piccologrande capolavoro di uno dei massimi teologi del sec. XX, esperto al Concilio
Vaticano II, a lungo osteggiata, così come fu osteggiato l’Autore, una delle persone
più gradevoli e di intensa cultura che io e mia Moglie avemmo occasione di
incontrare. Chiara, era in Tommaso, la contrapposizione fra una chiesa tradizionale,
arroccata in monumentali monasteri, e una chiesa nuova, di cui facevano parte i
“provvisori” conventi dei francescani e domenicani. Dal mio retrocopertina: “Vibra in
ogni pagina un grande amore per la libertà di ricerca e il rispetto per l’autonomia
delle scienze nel loro campo specifico”. Libro fondamentale, tuttora in vendita presso
la Gribaudi Milano in una riedizione del 1989 per la quale fu pagato un anticipo di
circa 700.000 Lire. Copertina della collana. Arti Grafiche Rosada.
BLEISTEIN, ROMAN, Esercizi per imparare a meditare e pregare, in-16, p. (104),
alcune illustr. n. t., br. ed.
“Biblioteca della gioventù”. Titolo originale: Junge Menschen meditieren, Echter
Verlag, Würzburg. Traduzione di Fabia Gatti e Mario Narissi. L’Autore (1928-2000),
gesuita, dal ’68 al ’73 assistente personale di Karl Rahner, professore di pedagogia e
psicologia presso l’Università di Monaco, ebbe l’umiltà di scrivere queste pagine per
un servizio concreto nei confronti dei giovani. Dalla mia premessa: “A una
generazione tutta proiettata fuori di sé ne sta succedendo un’altra più pensosa, meno
accessibile agli slogans della propaganda politica e alle suggestioni della società dei
consumi... I numerosi esercizi che l’A. propone lasciano il giovane libero di decidere
da sé se valga la pena o no percorrere la strada della conquista dell’interiorità”. Il
libro avrebbe dovuto essere un ottimo testo di base per gli insegnanti di religione. Ma
il suo successo fu relativo. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
BIANCHI, ENZO, Lontano da chi? Lontano da dove? Introduzione e commento ai
cinque volumi biblici: Cantico, Ruth, Lamentazioni, Qohelet, Ester, in-8, p. 232, br.
ed.
Fuori collana. A p. 5 due scritte un po’ misteriose: “A Marité e ad Alioscia coi quali /
essere vicino o lontano / ha avuto un profondo significato / Enzo”, e, sotto,
“nell’esilio babilonese il 29 dicembre 1976, memoria di Thomas Becket, vescovo e
martire”. Prima ediz. dicembre 1977; seconda, settembre ’78. Contratto forfettario per
200 copie gratis e 300 per ogni edizione successiva. Per capire l’importanza del libro
cito il retrocopertina: “L’autore non cede alle mode correnti, non annacqua la fede in
un programma di amore infraumano, non condisce la Bibbia con le ideologie
dominanti, ma riparla la Parola, si insinua nel suo spirito, respira col suo soffio, dopo
averla assiduamente frequentata nel solco della tradizione ebraica e cristiana. Il lettore
sarà certamente toccato e scandalizzato da pagine che cantano come follia e malattia
inguaribile l’amore di Dio, che ripropongono la grazia a caro prezzo nell’evento della
croce di Cristo, che richiamano al martirio come ideale culminante del cristianesimo”.
Le pagine iniziali (lo posso e lo voglio confidare) sono fortemente autobiografiche e
tra le più toccanti che Enzo abbia scritto. Chi vuole capire qualcosa di lui non ha che
da leggerle. Copertina Studio Bergadano da un suggerimento di Enzo (frammento di
papiro). Arti Grafiche Rosada.
PERROT, CHARLES, I racconti dell’infanzia di Gesù. Matteo 1-2; Luca 1-2, in-8
carré (cm. 18,7 x 18,7), p. 72, br. ed.
134
Collana “Bibbia-oggi, strumenti per vivere la Parola”, n. 1. E’ il primo dei Quaderni
realizzati sotto la direzione del Servizio Biblico “Vangelo e Vita” delle Editions du
Cerf, Paris, tutti tradotti dalla Comunità di Bose e pubblicati dietro consiglio ed
insistenza di Enzo Bianchi. Titolo originale: Les récits de l’enfance de Jésus.
Importante apertura di Etienne Charpentier, responsabile dei “Cahiers”. I racconti
dell’infanzia di Gesù secondo Matteo e Luca sono molto noti, ma il più delle volte
presentati solo nei loro aspetti folcloristici e sentimentali. Charles Perrot, specialista
in letteratura giudaica del I secolo, ricolloca questi racconti nell’humus da cui sono
nati e li rilegge alla luce della Risurrezione. Il risultato è sorprendente: essi si
evidenziano come prologo teologico indispensabile alla comprensione globale del
Vangelo. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
LOMAGLIO, ERNESTO e MARIA FRANCESCA, Borgomanero nell’Ottocento
e nel primo Novecento, in-8 grande, p. 215, 28 tavv. fotogr. fuori testo, br. ed.
Collana “Studi e ricerche piemontesi” n. 3. Dedica “a Michela, ad Emanuela, a
Marco, borgomaneresi”. Eccellente monografia, di assoluta novità, sulla cittadina del
novarese, stesa con scrupolo e passione, attingendo all’Archivio Municipale di
Borgomanero ma soprattutto negli Archivi di Stato di Torino, Novara e Milano,
nonché da archivi di società, scuole, ditte e privati cittadini. Tra gli argomenti, la
città, la vita amministrativa e politica, dalla Restaurazione all’assassinio di Umberto I,
le vie e i mezzi di comunicazione, l’ambiente sociale, l’agricoltura e i contadini, le
attività artigianali e industriali, i lavoratori, il commercio, la scuola ecc. Ricchissima
nota bibliografica e dettagliato repertorio di argomenti vari. Copertina della serie. Arti
Grafiche Rosada, che stampò le belle foto su clichés di zinco.
135
1978
AUBIN, PAUL, Dio-Padre, Figlio, Spirito. La Trinità alla luce della Bibbia, in-16,
p. (160), br. ed.
Apre una nuova collana dal titolo “Rifondazione della fede”, col n. 1. Titolo
originale: Dieu-Père, Fils, Esprit, Desclée de Brouwer/Bellarmin, Paris. Traduzione
di Sr. Marcella Serena, del monastero benedettino di Montasserchio, Pisa. L’A.,
professore presso numerose università e all’Institut Catholique di Parigi, era
considerato uno dei più agguerriti specialisti in teologia trinitaria. La collana si
presenta con questo intento: “In tempi di crisi, che sono sempre tempi di maturazione,
anche la fede deve farsi più adulta. La collana risponde a questa particolare esigenza
in modo chiaro e concreto”. Il lavoro di P. Aubin offre l’occasione per riesaminare le
“immagini” che ci bloccano e ritrovare il senso di quanto la Scrittura ci dice quando
ci parla di Padre, Figlio, Spirito Santo. Tutta la parte finale del libro, “Per trarre il
miglior profitto da questo libro” dà un’ampia serie di preziose, anche se non facili,
indicazioni per approfondire l’argomento, compresa una bibliografia. Copertina
Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
GOZZINI, MARIO, Contro l’aborto fra gli “abortisti”, in-16, p. (80), br. ed.
Fuori collana. Il capitolo di apertura, “Per una riflessione libera e serena” (tipica
espressione di tutti i cattolici di una certa sinistra), ha la data del 4 gennaio ’78. Il
libretto uscì il 12 gennaio. C’era quindi una gran fretta (la legge 194 passò il 22
maggio dello stesso anno) e fu forse l’unica mia scivolata in un campo che detestavo:
l’attualità, e per di più politica, e per di più di una persona come Mario Gozzini
(1920-1999) nei confronti del quale non provavo trasporto alcuno. Francamente, non
capii le contorte argomentazioni dell’A. né capisco perché mai io abbia pubblicato
questo libretto. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
GIBERT, PIERRE, Pietro non muore. Come i primi cristiani “inventano” la
Chiesa, in-16, p. 126, br. ed.
Collana “Rifondazione della fede” n. 2. Titolo originale: Les premiers chrétiens
découvrent Pierre. Traduzione di Suor Marcella Serena (Monastero S. Benedetto di
Pontasserchio, Pisa). L’A. era, ai tempi, professore di Sacra Scrittura al Seminario
regionale di Marsiglia. Il suo libro (il cui titolo italiano non è certo indice di
chiarezza, colpa mia), tramite una iniziazione alla lettura del Nuovo Testamento,
mostra come la personalità e il ruolo di Pietro siano fusi strettamente con l’evolversi
della Comunità cristiana. Paolo VI – nel momento in cui proclamò che “Pietro non
muore” – non abusò di fantasia, ma espresse quella verità secondo cui, in qualunque
modo la s’inventi, la Chiesa avrà sempre bisogno di una guida sicura e di un pastore.
Sia questo che il testo precedente della collana sono ammirevoli per la chiarezza
espositiva, la concretezza, la metodologia dottrinale, l’agilità di movimenti con la
Parola di Dio. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
JAUBERT, ANNIE, Come leggere il Vangelo di Giovanni, in-16, p. (200), br. ed.
Collana “La Parola di Dio” n. 16. Titolo originale: Approches de l’Evangile de Jean,
Editions du Seuil, Paris. Traduzione a cura della Comunità di Bose. Libro importante,
fortemente voluto da Enzo Bianchi, anche se parecchio specialistico (più di 30 p. di
fittissime note, a fine dei capitoli). Sei “Dossiers” chiudono il denso testo, che
esamina con estrema oculatezza lo stile, la composizione letteraria, gli influssi
culturali, il problema della genesi e dell’ambiente in cui nacque il Quarto Evangelo,
onde lumeggiare il background e la portata di certe immagini cristologiche di
136
Giovanni. Viene in pratica ripercorsa la via di accesso al mistero di Gesù della prima
generazione cristiana, che si rivela itinerario ancora attuale. Copertina tipografica
della serie. Arti Grafiche Rosada.
BETTAZZI, LUIGI, Al di là... al di dentro... Lettera a un amico un po’ materialista
e ateo. Con appendici, in-16, p. (128), br. ed.
Collana “La piscina di Siloe”. Prima edizione marzo 1978; seconda, luglio stesso
anno. Libro difficile da giudicare oggi, ma che ebbe una notevole eco allora,
soprattutto in determinati ambienti. E che ha una sua sofferta logica, anche se non
nuova. Anzi, è proprio qui il limite in cui, senza accorgersene, furono intrappolate
tante belle intelligenze del tempo: non si accorgevano – forse perché faceva loro
comodo – che nel contrapporsi, come qui, alle due ideologie dominanti, la marxista e
la capitalista, finivano nella ragnatela di una nuova ideologia, che si presentava come
non-ideologica. Comunque, l’A. vuole proporre una sorta di moderno “itinerario a
Dio” attraverso il genere letterario già da lui usato nelle famose e discusse lettere
all’on. Zaccagnini e all’on. Berlinguer, qui riportate in appendice. Un librotestimonianza di colossali equivoci nel nome delle anime belle. Copertina Studio
Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
CHARPENTIER, ETIENNE (e altri), Una lettura dell’Apocalisse, in-8 carré, p.
(60), br. ed.
Collana “Bibbia-oggi, strumenti per vivere la Parola”, n. 2. E’ il secondo dei
Quaderni realizzati sotto la direzione del Servizio Biblico “Vangelo e Vita” delle
Editions du Cerf, Paris, tutti tradotti dalla Comunità di Bose. In frontespizio II
edizione. Titolo originale: Une lecture de l’Apocalypse. L’Apocalisse – libro fra
quelli del Nuovo Testamento visto per lo più come catastrofico – è una
« rivelazione », una illuminazione nella notte. Soprattutto in tempi di crisi, vi si torna
come alle fonti della speranza. Il quaderno invita a una rilettura del testo e lo fa nello
stile tipico di questi importanti sussidi: con un discorso di fondo attorniato però da
tutta una serie di apporti, sia biblici, che spirituali, che culturali in senso lato, con
frequenti richiami all’oggi, sempre con la preoccupazione di una documentazione
seria, aggiornata e convincente. Copertina della serie. Arti Grafiche Rosada. Tutti i
“Quaderni biblici”, anche se nel complesso molto ben tradotti, subivano – a causa
della loro complessa struttura – interventi redazionali e di carattere tecnico a cura di
Giovanni Bonetto.
AA. VV., Scuola terra di nessuno. La violenza anticristiana nelle scuole, a cura del
Comitato per la difesa delle libertà civili. Prefazione di Alberto Crespi, in-16, p. 118,
8 tavv. fotografiche f.t.,br. ed.
Fuori collana. Libro che testimonia in modo inequivocabile, con fotografie (fra cui la
famosa copertina de “L’Espresso” del 22 maggio ’77 e scritte di volgarità blasfema) e
documenti (16 documenti in appendice) a quale livello fosse arrivata l’ondata della
violenza rossa nelle scuole, che aveva nei giovani di CL i suoi principali bersagli.
Quello che colpisce è la citazione di alcuni brani di cantautori celebri (Bennato,
Dalla) o pagine deliranti di Toni Negri. Tutto il libro dev’essere oggetto di severa
riflessione, tanto più che, a più di trent’anni di distanza, molta presunzione ignorante
adolescenziale e troppo pavida impreparazione docente continuano ad imperversare, a
testimonianza della congenita inciviltà della nostra nazione. Copertina Studio
Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
137
FORNENGO, ALERINO - TANCREDI, ANNA, Conoscersi con l’autoanalisi, in16, p. (136), illustr. n.t., br. ed.
Inizia (e forse termina) una collana dal titolo “Scienza e psicologia per tutti i giorni”.
In realtà il libro è rivolto ad un pubblico giovanile, benché sia estremamente esplicito,
ad esempio, sotto il profilo sessuale, ma non è più nella “Biblioteca della gioventù”.
Dall’indice: “Qualcosa in me non funziona” (Disturbi del corpo e della mente, Le
situazioni angosciose, La timidezza, Depressione e mania, Le ossessioni, Disordini
sessuali); “Chiarire con le parole?” e “Autoanalisi per conoscersi e per guarire”
(Come analizzare il passato, Come analizzare i sogni, Come analizzare i rapporti).
Schemi e alcuni disegni nel testo facilitano la comprensione di un libro non sempre
facile, e, come troppi miei libri, forse troppo in anticipo sui tempi. Pagato un anticipo
di 200.000 lire. I due giovani Autori ebbero da me il primo lancio. Copertina Studio
Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
SCANDOLERA, CARLA (a cura di), Agenda per vacanze giovani, in-16, p. 120,
br. ed.
Libro strano e un po’ velleitario di una mia giovane “allieva”. In realtà, una raccolta
di brani per la riflessione e la meraviglia. Il libro è senza numeri di pagina ma è diviso
in 12 settimane, ognuna delle quali è scandita da sette temi ricorrenti (ognuno
contrassegnato da un simbolo, graficamente molto bello ma troppo piccolo), ed ha
ogni pagina inquadrata da una graziosa cornice floreale. L’Agenda tocca i più svariati
argomenti, dallo sport all’ecologia, dall’avventura alla riflessione, dalle pagine
romantiche a “quelle che ci fanno capire l’importanza di avere un amico. Qua e là,
poi, alcune preghiere... rivolte ad un Amico che ci segue da vicino e che, senz’altro,
sorride alla nostra meraviglia di fronte al suo immenso creato”. In apertura “Come
servirsi dell’Agenda”; in fine “Notizie utili per vacanze personali” con tanto di
indirizzi e numeri telefonici. Bibliografia e “Indice dei brani”. Copertina graziosa
dello Studio Bergadano. Stampa in offset presso il Centrostampa di Leinì.
CERAGIOLI, ELIDE, Cristiana a modo mio. Pagine dal diario di una studentessa
“maestrina”, Presentazione di Giovanni Bonetto, in-16, p. (112), br. ed.
“Biblioteca della gioventù”, come si evince dalla copertina con accluso “galletto” e
dal solito retro. Curiosa la Presentazione di Bonetto, che usa un plurale maiestatis nel
quale mi coinvolge direttamente: “Nelle sue parole ci pareva di cogliere...” “A lettura
ultimata del diario ci saremmo trovati davanti a una confessione vera e vibrante...”
“La nostra domanda la sorprese, forse la inquietò” ecc. Come si permetteva tanta
familiarità? Perché glielo consentivo. E perché gli volevo bene. Originaria di Massa
ma molto sovente a Pisa, Roma, Torino, questa giovane ventenne – “in nobile ricerca
del più vero essere di sé” (così Bonetto) – ci lasciò questo diario autentico che non
ebbe grande successo ma che non era indegno di figurare fra i tanti “inventati”. A p.
2, un avviso dell’editore: “Chi desidera ricevere gratis il Catalogo giovani 1977-78
(che recensisce oltre 150 opere) non ha che da richiederlo a Piero Gribaudi Editore
ecc.”. Posseggo questo speciale Catalogo, che “ci (a me e Bonetto) costò molto
lavoro”. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
PRONZATO, ALESSANDRO, Una donna per sperare. Madre Teresa Michel,
Fondatrice delle Piccole Suore della Divina Provvidenza, in-16, p. (368), br. ed.
Fuori collana. Teresa Maddalena Grillo (1855-1944), sposata Michel, poi vedova,
nobildonna abituata agli agi e ad una vita brillante, poco per volta si spoglia di tutto e
diventa “cuore per ogni tormento, abbraccio per ogni sofferenza, culla per ogni
orfanità, pane per ogni bocca, sorriso per ogni tristezza. La dama di un tempo si fa
138
mendicante. La signora si fa serva. Siamo nel cuore più vero del Vangelo”, dico nel
retrocopertina. Effettivamente si tratta di una delle più belle figure di santità
piemontese (anzi, monferrina, la Michel era di Alessandria, ed il libro è popolato di
figure, luoghi, atmosfere, eventi alessandrini) che don Pronzato accosta con simpatia,
trattandosi di una figura fuori dagli schemi, ma anche con un certo riguardo (essendo
ancora vivissimo il suo ricordo). Molto bello il capitolo di chiusura, in cui il biografo
espone un suo dubbio e vuole fare una verifica: si reca ad Alessandria e “trovo colei
che ha raccolto l’eredità (quale paradosso!) di Teresa Michel. E’ una brasiliana. Mi
parla di una realtà che continua, fecondata dalle immancabili difficoltà, non di ricordi.
36 case in Brasile (in sole due province: Rio de Janeiro e Belo-Horizonte), 8 in
Argentina, 17 in Italia”: non per niente il capitolo s’intitola come il libro: “Una donna
per sperare”. Fra le migliori biografie di don Sandro. La Michel fu beatificata a
Torino da Giovanni Paolo II in occasione dell’ostensione della Sindone del 1998. Una
personalità da conoscere assolutamente. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche
Rosada.
FARINA, RENATO, Seveso, diossina e scuola. L’autogestione è possibile, in-16, p.
(128), br. ed.
Fuori collana. Il libro, sotto il titolo, reca la dicitura: “con cronistoria degli
avvenimenti e gli stati d’animo nella zona investita dalla nube tossica: 10 luglio 1976
/ 31 marzo 1978”. Il libro esce il 30 giugno ’78 ed è quindi aggiornatissimo. Un
ringraziamento “a Robi Ronza che... ha reso più facile il lavoro a me, che scrivevo un
libro per la prima volta”. Il tema principale riguarda le conseguenze dell’evento sulla
scuola e il modo in cui vennero affrontate sia dalle istituzioni che dalle forze sociali.
L’Autore (1954), nato a Desio, ha seguito il dramma di Seveso come abitante di uno
dei comuni colpiti. Il volume ha un’ottima “Mappa provvisoria della zona inquinata
dalla nube di Diossina”. Renato Farina, allora giovane laureando, divenne poi
giornalista di ottima fama (accompagnò Giovanni Paolo II in ben 50 viaggi); fu però
coinvolto in uno scandalo sui servizi segreti e radiato dall’Ordine dei giornalisti.
Attualmente è deputato del Pdl (mah). Di notevole interesse le appendici, ognuna
delle quali contiene numerosi documenti delle più svariate fonti, altrimenti
irreperibili. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
PAUL, ANDRÉ, Che cos’è l’Intertestamento, in-8 carré, p. (72), br. ed.
Collana “Bibbia-oggi, strumenti per vivere la Parola”, n. 3. E’ il terzo dei Quaderni
realizzati sotto la direzione del Servizio Biblico “Vangelo e Vita” delle Editions du
Cerf, Paris, tutti tradotti dalla Comunità di Bose. Titolo originale: Intertestament.
Importante presentazione di Etienne Charpentier. Tra l’ultimo libro dell’Antico
Testamento e il primo del Nuovo – Sapienza e 1 Tess. – corre un secolo
particolarmente importante perché rappresenta il contesto nel quale si sviluppa la
formazione, la mentalità, la teologia, la spiritualità di Gesù. Di questo periodo non
abbiamo nella Bibbia alcuna testimonianza, ma è il periodo nel quale fiorisce una
enorme letteratura, alla quale introduce l’A., apprezzatissimo studioso del pensiero
giudaico. Sino alla pubblicazione del Quaderno, di Intertestamento sapevano
“qualcosina” solo gli specialisti... Copertina della serie. Arti Grafiche Rosada.
.DESIATO, LUCA, Marco, diario di un timido, in-16, p. 144, br. ed.
“Biblioteca della gioventù”. Citando Desiato, nel retrocopertina lo definisco
“affermato autore”. Direi anche “affamato”, dal momento che lo compensai issofatto
con lire 600.000. In realtà, il diario è molto ben scritto, attraente, rispondente ad un
problema tipico della gioventù di sempre, al punto che al libro (che parte da un luglio
139
e termina ad un aprile) feci una breve presentazione consolatoria. Devo confessare
che nel timido Marco, leggendo il manoscritto – perfetto come tutti quelli di Luca –
intravidi mica poco della personalità dell’Autore, una persona cui sia io che mia
Moglie fummo sempre molto affezionati, una persona buona ma sempre chiusa nei
propri pensieri, desiderosa di aprirsi e restia a farlo. Insomma, un esperto in
timidezza... Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
CINQUIN, EMMANUELLE, Cristo tra i rifiuti. Le mie testimonianze di vita e di
apostolato, in-16, p. (192), br. ed.
Fuori collana. Titolo originale: Chiffonière avec les chiffoniers, Les Editions
Ouvrières, Paris. Traduzione di Lori Guarnero. Con questo libro feci conoscere in
Italia Madre Emmanuelle, una persona, in seguito, notissima in tutto il mondo e
stimata al punto che Sarkozy la fregiò della Legion d’Onore. Attualmente è nota
come “la Madre Teresa del Cairo” (morì a 99 anni nel 2008, dopo una vita totalmente
dedicata agli straccivendoli dell’immensa capitale egiziana). Il libro è scritto in prima
persona ed è particolarmente bello per la sincerità e la freschezza di una donna che
scoprì la propria vocazione piuttosto tardi, diventando “rifiuto” fra i “rifiuti”, ma con
un vivo senso della libertà e una vivacità e spigliatezza sorprendenti. La
testimonianza, che avrebbe fatto felice don Barra, rivela l’infinita gamma di
possibilità che offre il mondo dei diseredati a chi sappia accostarlo non dall’alto (o
“di fianco”), bensì dal basso, con pienezza di umiltà. Di questo libro sono
particolarmente fiero. Suggestiva la copertina di Luigi Bergadano, tratta da una foto.
Arti Grafiche Rosada.
ROMANELLI, MARIA, Maria a Lourdes torna a parlare, in-16, p. 104, br. ed.
Fuori collana. Dalla mia premessa: “Si tratta di uno squarcio di vita vissuta in cui il
tormento di una militanza politica dura, decisa, nel nome di un Vangelo forse
parzialmente inteso, si scioglie, prima con fatica ed esitazione, e infine in
sovrabbondanza di una gioia a lungo sperata, a contatto con l’umile realtà di Lourdes.
L’Autrice uscirà da quell’esperienza con quel ‘supplemento d’anima’ cui ha fatto
pressante richiamo papa Giovanni Paolo e che solo può caricare l’impegno del
cristiano nel mondo di peso evangelico in pienezza... Accettare, inginocchiarsi,
adorare, piangere forse. Poi ripartire. Abbiamo tutti bisogno di questo itinerario...”
Qualche ghiacciolo cominciava a sciogliersi. Copertina Studio Bergadano. Arti
Grafiche Rosada.
CHARPENTIER, ETIENNE (et alii), I miracoli del Vangelo, in-8 carré, p. (60), br.
ed.
Collana “Bibbia-oggi, strumenti per vivere la Parola”, n. 4. E’ il quarto dei Quaderni
realizzati sotto la direzione del Servizio Biblico “Vangelo e Vita” delle Editions du
Cerf, Paris, tutti tradotti dalla Comunità di Bose. Titolo originale: Les miracles de
l’Evangile. Piccola premessa di Etienne Charpentier. “Una volta, forse, si credeva
grazie ai miracoli. Oggi si crede, piuttosto, malgrado loro” (così si apre il
retrocopertina). Tra gli importanti interventi, quello del domenicano Bernard Dupuy
(“Il miracolo nella Bibbia e nel pensiero giudaico”), di Antoine Duprez (“’Miracoli’
ellenistici all’epoca di Cristo”), poi “Quattro volti di Gesù taumaturgo” di vari
specialisti, quindi, di Edouard Cothenet, “Il significato dei miracoli nel Vangelo”, e
in chiusura, di p. Winoc De Broucker, “Il miracolo oggi”. Copertina della serie. Arti
Grafiche Rosada.
140
CHARPENTIER, ETIENNE (et alii), Una lettura degli Atti degli Apostoli, in-8
carré, p. (72), br. ed.
Collana “Bibbia-oggi, strumenti per vivere la Parola”, n. 5. E’ il quinto dei Quaderni
realizzati sotto la direzione del Servizio Biblico “Vangelo e Vita”, Editions du Cerf,
Paris, tutti tradotti dalla Comunità di Bose. Titolo originale: Une lecture des Actes des
Apôtres. Quaderno particolarmente impegnativo, con numerossimi sottotesti, finestre,
schemi. Il curatore avverte con insolita sincerità: “Numerosi esegeti hanno lavorato a
questo Quaderno. Poiché non sappiamo più dire con precisione ciò che appartiene
all’uno e ciò che appartiene all’altro, abbiamo preferito non firmarlo. Si tratta dunque
dell’opera collettiva di biblisti tanto amici fra di loro da potersi permettere di differire
a volte anche un po’ nel loro modo di accostarsi alla Scrittura”. Lavoro indispensabile
ancora oggi, indicato a chi si avvicina agli Atti per la prima volta. Copertina della
serie. Arti Grafiche Rosada.
TIMIADIS, EMILIANOS, Vivere la comunità. Il carisma della vita comune, in-16,
p. (192), br. ed.
Collana “La piscina di Siloe”. Titolo originale: Vivre en communauté. Traduzione di
Maria Paronelli. Presentazione mia, buona. “Mons. Timiadis coglie e indica, in questo
suo vibrante libro, eccezionali segni di speranza per le piccole e grandi ‘famiglie’
religiose. Egli scrive: ‘Di fronte agli individualismi, ai totalitarismi, alle
massificazioni spersonalizzate, la Chiesa è il modello della vera comunità. Ha il
segreto della vita fraterna, che è vita in comunione. Ha il segreto delle vite
consacrate, offerte a Dio per tutti, il segreto della preghiera che unisce così
meravigliosamente gli uomini, il segreto delle necessarie ascesi e delle discipline che
assicurano la coesione comunitaria e la libertà di ognuno”. Cenni bio-bibliografici a
p. 8. La profonda umanità dell’Autore e il suo apporto più originale si trovano
condensati nei capitoli “Correzione fraterna”, “La grande virtù dell’obbedienza” e
“La comunità che libera e restaura”, dove emerge tutta la validità e l’attualità della
sapienza orientale. Libro da riproporre. Copertina tipografica. Arti Grafiche Rosada.
GENTILI, EGIDIO s.j., L’amore, l’amicizia e Dio. Contributo a una ricerca, in-16,
p. 471, br. ed.
Fuori collana. Inizia così la mia premessa: “Una evoluzione in profondità, umiltà e
chiarezza quale ha vissuto in questi anni di riflessione e silenzio l’Autore della
presente opera, è cosa rara, molto rara. Desidero dargliene pubblicamente atto”. Più
avanti “ringrazio Padre Gentili, uomo di ascolto”. Per me (dopo un L’uomo, la donna
e Dio pubblicato da Alzani di Pinerolo) l’A. aveva scritto L’amore nel celibato (1969,
tradotto in francese e portoghese)) e Consacrazione e amore nel 1972, opere di
successo ma criticate per il tentativo di coniugare in qualche modo l’amore umano dei
consacrati con l’amore per Dio. Anche in queste pagine, pur senza cadere nelle
complicazioni psicologico-spirituali dei precedenti volumi, padre Gentili non molla la
presa, tanto da sentire la necessità di avere, sull’opera ancora manoscritta, un giudizio
di Jean Galot, “teologo di riconosciuta ortodossia”. Ignoro l’importanza o l’influenza
che ebbero le idee del Gentili in un campo così delicato; ammiro però il fatto che sia
stato l’unico ad esporsi con coraggio e tormento su una questione ignorata da chi di
dovere. Nato nel ’16, l’A. aveva intrapreso gli studi di medicina, che aveva poi
abbandonato per entrare nella Compagnia di Gesù, dedicandosi all’insegnamento, al
ministero pastorale e ottenendo una laurea in scienze biologiche. Il suo attaccamento
alla Casa editrice gli fece onore. Così la mia pazienza nei suoi riguardi. Copertina
Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
141
CHARPENTIER, ETIENNE (et alii), Introduzione alla lettura strutturalistica della
Bibbia, in-8 carré, p. (60), br. ed.
Collana “Bibbia-oggi, strumenti per vivere la Parola”, n. 6. E’ il sesto dei Quaderni
realizzati sotto la direzione del Servizio Biblico “Vangelo e Vita” dalle Editions du
Cerf, Paris, tutti tradotti dalla Comunità di Bose. Titolo originale: Une initiation à
l’analyse structurale. Argomento allora delicato. Una pagina introduttiva argutamente
s’intitola: “Uomo avvisato... (precauzioni d’obbligo). Se non sapete nulla dell’analisi
strutturale”. Testo importante e impegnativo, reso abbordabile da un umorismo di
fondo (e anche di superficie) quale solo possiede chi realmente sa. Tra gli specialisti,
di rilievo internazionale, Marie-Christine Escalle, Jacques Escande, Jean-Claude
Giroud. Il libro applica l’analisi strutturale alla Bibbia: un modo nuovo per scoprire
non tanto il senso di un testo, ma il perché e il percome tale testo abbia un senso. Tra
gli “schemi di analisi” è stato scelto quello di A.J. Greimas, notissimo anche in Italia.
Prima volta che il tema veniva introdotto a livello altamente divulgativo. Copertina
della serie. Arti Grafiche Rosada.
MANNATI, MARINA, Per pregare con i Salmi, in-8 carré, p. 60, br. ed.
Collana “Bibbia-oggi, strumenti per vivere la Parola”, n. 7. E’ il settimo dei Quaderni
realizzati sotto la direzione del Servizio Biblico “Vangelo e Vita” delle Editions du
Cerf, Paris, tutti tradotti dalla Comunità di Bose. Titolo originale: Pour prier avec les
Psaumes. Presentazione di Etienne Charpentier. La Mannati ha tradotto i salmi con E.
de Solms e li ha commentati in una poderosa opera di 1600 pagine. In quell’anno era
in forza presso il CNRS per studiare i generi letterari del Salterio. I salmi esaminati
con particolare cura ed acribia sono il 91, il 109, il 110, il 115, il 118 e il 139.
Puntuale e concreta, l’analisi della Mannati porta alla corretta interpretazione del
Salterio e a rivivere molte istituzioni cultuali di Israele, da cui si trae valida linfa
spirituale. Copertina della serie. Arti Grafiche Rosada.
SOFRONIO (l’Archimandrita), Silvano del Monte Athos (1866-1938). Vita,
dottrina, scritti, Presentazione di Enzo Bianchi, in-16, p. (456), br. ed.
Fuori collana. © 1973 Henry Viaud, Editions Présence, Paris. Titolo originale: Staretz
Silouane, moine du Mont-Athos (1866-1938), Vie, doctine, écrits, (traduz. dal russo a
cura dello ieromonaco Simeone sull’edizione roneotipata pubblicata a Parigi nel
1948). La traduzione italiana, a cura della Comunità di Bose, è stata condotta – per gli
scritti dello Staretz Silvano – sull’edizione greca, Edizioni “Ortodoxi Kypseli”,
Tessalonica. La Casa editrice diede l’avvio, con la pubblicazione di questo volume,
nel dicembre del ’78, ad una iniziativa che la contraddistinse in modo netto: la
pubblicazione di opere di o su grandi figure della spiritualità russa. Tale iniziativa fu
suggerita da Enzo Bianchi, che mi fece avviare una collana di fonti spirituali russoortodosse; se il merito va quindi a lui, non va neppure sottovalutato il forte rischio cui
mi esposi. Nulla infatti faceva presagire il successo che questa e altre iniziative
avrebbero avuto. La lunga presentazione di Enzo, datata da Bose 16 ottobre ’78,
illumina la figura dello Staretz Silvano dell’Athos, “un santo senza frontiere, un
mistico della chiesa universale ed eterna, un uomo diventato, da peccatore qual era,
pura preghiera, audace intercessione per tutti gli uomini e tutte le creature, un monaco
testimone dell’Amore assoluto di Dio... A noi, che attendiamo dei santi, egli si
presenta... senza pensare di diventare un maestro spirituale; se ha scritto, lo ha fatto
‘solo sulla bontà del Signore’, annotando giorno dopo giorno, con cuore da fanciullo,
ciò che la sua anima arrivava a conoscere del Signore attraverso lo Spirito Santo:
esperienza ricevuta in dono, non carpita...” Ai livelli di Romualdo, Francesco,
Domenico, Teresa, Charles De Foucauld, io resto ancora oggi profondamente toccato
142
e commosso dalle parole di questo mirabile “nulla di Dio”. Per la complessa
questione dell’opera di Silvano, delle sue traduzioni, lettere ecc., vds. la Nota
editoriale di Enzo Bianchi. Gli scritti di Silvano occupano le ultime 200 pagine; ma
anche il precedente testo dell’Archimandrita Sofronio è ricco di profondissimi stimoli
interiori. Reputo questo libro da me pubblicato il più rispondente alle mie
convinzioni. Da quel momento Silvano del Monte Athos iniziò il suo percorso a
fecondare le anime e moltissimi furono gli editori che si avvalsero della nostra
scoperta. Bella copertina di Luigi Bergadano. Arti Grafiche Rosada e, per le
successive edizioni, TGT.
143
1979
SANTUCCI, LUIGI, Poesia e preghiera nella Bibbia, in-8 grande, p. (80), br. ed.
Fuori collana. Il libro è dedicato a don Abramo Levi. Non ricordo perché dovetti utilizzare, per questo
libro, il formato in-8 se non per fare un piacere a Santucci, notoriamente vanitoso, o a don Sandro
Pronzato, che me lo fece conoscere e che per Santucci aveva una delle sue solite “cotte” (in realtà era
amicizia della più bell’acqua). Dice il bugiardino di retrocopertina: “Attraverso la sua (di S., ndr)
convergente esperienza d’uomo di fantasia e di fede, la più alta poesia di ogni tempo viene riletta di
scorcio e confidenzialmente con l’uomo dei nostri anni...”. Francamente, riletto a distanza, il libro dice
poco ed ha le caratteristiche tipiche dello scritto del “fine letterato” e uomo di cultura che vuole ad
ogni costo dire la sua là dove centinaia di persone già hanno detto la loro molto meglio. A Santucci
concessi 30 copie omaggio e un anticipo di 500.000 lire. Così, tanto per gradire. Copertina Studio
Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
PRONZATO, ALESSANDRO, Un cristiano comincia a leggere il Vangelo di
Marco. Vol. I, in-8, p. 455, br. ed.
Fuori collana. Il volume è il primo di tre (vedi infra). La loro preparazione e stesura
(“lungo, assiduo, faticato ma gioioso lavoro” lo definisce l’A.) rappresentarono il
grande balzo in avanti di Pronzato verso uno specifico approccio alla Parola di Dio.
Si spiega così l’abbondante nota bibliografica che apre il libro, dopo un’introduzione
dal titolo “Avevo già letto il Vangelo, ma questa è la prima volta”. Ogni capitolo è
seguito da “Provocazioni” e “Approfondimenti” che testimoniano, fra l’altro, la mole
di letture cui si sottopose l’Autore per condurre in porto un’opera così vasta. “Il libro
– dico nel retrocopertina – ha una precisa collocazione: si situa a mezzo fra i
commenti al Vangelo fortemente eruditi e quelli eccessivamente divulgativi. Don
Pronzato era l’Autore adatto per un’opera di mediazione così ardua e necessaria. Vi si
è preparato per lunghi anni (e qualunque ‘esperto’ lo noterà di primo acchito),
riuscendo infine a spezzare il pane delle più solide ricerche teologiche, esegetiche e
interpretative in un linguaggio a tutti accessibile e con una mirabile chiarezza di
metodo e di esposizione”. Acutamente, “Famiglia cristiana” recensì l’intera opera
dicendo: “Pronzato ha qualcosa dello stile di Marco: il gusto del narrare, la semplicità
della frase, la tendenza a visualizzare i concetti, lo sguardo rivolto alla concretezza”,
dimenticando di citare però, a nostro avviso, la profondità del suo sguardo, che qui si
rivolge al cuore dell’uomo e al cuore di Dio in modo fulmineamente diretto. Il vol. I,
uscito ad aprile del 1979 (data da Venezia Alberoni, ottobre ’78), nonostante la sua
mole era già in seconda edizione nell’ottobre del 1981. Tutta l’opera in tre volumi
venne tradotta in spagnolo. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
PRONZATO, ALESSANDRO, ...E venne un prete. Profilo di don Domenico Masi,
fondatore della Congregazione delle “Sorelle dell’Immacolata” di Miramare di
Rimini, in-16, p. (256), br. ed.
Fuori collana. Figura che viene esaltata dalla felice penna di don Sandro con calda
partecipazione. Miramare di Rimini deve moltissimo alla sua infaticabile opera, sia
nella struttura urbana che nel tessuto umano. Don Masi (1880-1964) ottiene, dopo
mille vicissitudini, l’approvazione pontificia per la sua Congregazione Sorelle
dell’Immacolata il 24 febbraio 1962, dopo una sua supplica diretta a Papa Giovanni.
Un libro ed un esempio che spronano verso una carità inventiva, originale, feconda.
Tra le opere “minori” di don Pronzato. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche
Rosada.
144
BRIEND, JACQUES, Una lettura del Pentateuco, in-4 carré, p. 60, br. ed.
Collana “Bibbia-oggi, strumenti per vivere la Parola”, n. 8. E’ l’ottavo dei Quaderni
realizzati dalle Editions du Cerf, Paris, e tradotti dalla Comunità di Bose. Titolo
originale: Une lecture du Pentateuque. La Torah, cioè la Legge: così gli ebrei
chiamano i cinque libri del Pentateuco: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri,
Deuteronomio. Il problema è in che modo tali libri, composti soprattutto di racconti,
possono essere considerati una “legge”? L’origine del Pentateuco è complessa: esso è
costituito di quattro documenti redatti in epoche diverse. Aiutandoci a leggere questi
documenti nel loro specifico contesto storico, l’A. – professore all’Istituto Cattolico
di Parigi e alla Scuola Biblica di Gerusalemme – dà loro nuova vita e ci aiuta a vedere
come queste quattro “riflessioni teologiche” sugli stessi avvenimenti siano luce sul
nostro cammino, e quindi “legge”. Copertina della serie. Arti Grafiche Rosada.
LASSUS, LOUIS-ALBERT, o.p., Pregare è una festa. Presentazione di Enzo
Bianchi, in-16, p. (104), br. ed.
Fuori collana. Titolo originale: La prière est une fête, Les Editions du Cerf, Paris.
Traduzione di Guido Dotti, della Comunità di Bose. Tra i libri migliori che abbia
pubblicato, gode di una presentazione di Enzo Bianchi altrettanto scintillante e
vivace, importantissima per capire gli aspetti più segreti del Priore di Bose.
Quest’operetta non parla tanto della gioia. Ne trasuda ad ogni pagina. E contagia il
lettore al punto da dargli la voglia di danzare. Un miracolo che poteva compiere solo
un uomo veramente e totalmente di Dio, un domenicano quale padre Lassus, ricco di
grande esperienza e di quello spirito d’infanzia che solo l’abbondanza degli anni e
della grazia instilla nel cuore. Il suo precedente I nomadi di Dio, del 1976, era già alla
seconda edizione. Dice E. Bianchi: “Luigi Alberto Affaticato (lassus in latino
significa affaticato e l’Autore, grande amico mio, certamente sorride di tale
traduzione del suo nome!) non propone la gioia a basso prezzo, la festa continua e
banale, il sorriso ad ogni costo come ormai, secondo la moda corrente, fanno molti
autori cristiani: no!... la festa e la danza autentiche sono a caro prezzo, un alto prezzo
pagato specialmente a Dio e che devono pagare anche coloro che ad esse vogliono
accedere... La festa non è solo danza di uomini e donne ma è festa del cosmo, degli
animali e delle cose inanimate. E’ preghiera. E nella preghiera tutte le creature si
ritrovano. Non sentite? Non ve ne accorgete?” Ancora in vendita presso la Gribaudi
Milano una riedizione del 1984. Bella copertina di Luigi Bergadano. Arti Grafiche
Rosada.
WOJTYLA, CARLO, Parole di certezza. Le più belle risposte del Papa alle nostre
domande su: Dio, Cristo, la morte, il dolore, l’uomo, la verità, la coscienza, il
coraggio, la libertà, il lavoro, l’amore, la giustizia..., in-16, p. (96), br. ed.
La collana apre una nuova collana dal titolo “Valori e fedeltà”, i cui intenti espongo
nella presentazione. Il volumetto “non è un lavoro originale, nel senso che i brani qui
riportati sono stati tratti da testi già editi o inediti e semplicemente ‘fatti parlare’ –
secondo uno spirito di servizio che è sempre stato tipico della Casa editrice – per un
pubblico prigioniero dell’urgenza. E tuttavia il volume lascia il segno. Perché nessuno
come Papa Wojtyla ha saputo, in così breve tempo, colmare il vuoto di valori che ha
invaso l’uomo”. La raccolta, notevole per i tagli brevi ed efficaci, fu il tipico lavoro
fatto dall’intera Casa editrice, al punto che da nessuna parte trovo indicato un curatore
né (e la cosa è piuttosto grave) indicata una fonte. Si trattava di bruciare i tempi:
Giovanni Paolo II era stato eletto Papa appena cinque mesi prima. Prima edizione
marzo ’79; seconda, maggio ’79; terza, febbraio ’80. Bingo!! Copertina Studio
Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
145
COMUNITÀ DI BOSE (a cura della), Pregare ogni giorno insieme, n. 2, in-16, p.
(64), br. ed.
Dopo il primo opuscolo pubblicato nel 1975 e accolto con molto favore, anche questo
presenta un ampio ciclo di preghiere per la settimana, di salmi e di cantici, estratto da
La preghiera dei giorni, l’ufficio liturgico della Comunità di Bose uscito nel ’73.
Compenso di 200 copie gratuite. I motivi della preghiera comunitaria vengono qui
ampiamente soddisfatti: bisogno di condividere e manifestare insieme, con parole,
gesti, situazioni, la propria appartenenza al Signore; necessità di riconoscersi come
fratelli, di credere gli uni agli altri, di avere fede nella fede degli altri; desiderio di
unanimità, di unità, nel farci sentire gli stessi bisogni, nel dire a Dio le stesse
necessità, nell’esprimergli le stesse domande. Come già detto, i frutti della Comunità
di Bose si sminuzzavano in strumenti agili e disponibili per tutti. Una buona semina
che dura tuttora. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
CHARPENTIER, ETIENNE, Cristo è risorto!, in-4 carré, p. 60, br. ed.
Collana “Bibbia-oggi, strumenti per vivere la Parola”, n. 9. E’ il nono dei Quaderni
realizzati dalle Editions du Cerf, Paris, e tradotti per noi dalla Comunità di Bose.
Titolo originale: Christ est ressuscité ! Il principale responsabile dei “Quaderni”,
padre Charpentier, prende la parola per il tema centrale del cristianesimo. Il quaderno
– dice – è una testimonianza di fede. Il suo punto di partenza è l’esperienza dei
cristiani: “Crediamo in Gesù risorto”. “Io vorrei semplicemente aiutare a prendere
coscienza di quello che viviamo e a poter meglio rispondere“ con dolcezza e rispetto,
“a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi” (1Pt. 3, 15-16). Inutile
dire che realizza il suo proposito sulla scorta di una documentazione articolata e
appoggi stimolanti e convincenti. Quaderno fondamentale. Copertina della serie. Arti
Grafiche Rosada.
OCCHIENA, MARIO, Riscoperta della realtà. Un itinerario filosofico esistenziale,
in-16, p. (296), br. ed.
Fuori collana. Nel retrocopertina definisco don Mario Occhiena “uomo d’azione e
pubblicista, educatore, filosofo, teologo, poeta, collaboratore di vari periodici in
lingua italiana, in francese, in piemontese, direttore del mensile ‘Europa’, da lui
stesso fondato nel 1963”. Un po’ troppo per il mio carattere. Si tratta infatti di un
libro su ordinazione tirato in 1000 copie di cui l’Autore si impegna a ritirarne 500,
operazione del tutto insolita per la mia Casa editrice, tranne che per le biografie.
Trattazione pubblicata dall’A. dietro incoraggiamento di don Natale Bussi, la cui
raccomandazione era stata per me sufficiente. Copertina molto modesta,
probabilmente tipografica. Arti Grafiche Rosada.
PAPASOGLI, GIORGIO, Dio risponde nel deserto. Bruno, il Santo di Certosa,
Presentazione di Anastasio Ballestrero, in-8, p. (224), br. ed.
Il libro è inserito nella collana “Ritorno alle fonti”, ma non ne ha le caratteristiche
tecniche né l’impostazione concettuale. Prima edizione aprile 1979; seconda,
settembre ’79. In apertura “un grazie vivissimo ai Rev.di Padri della Certosa di
Farneta e al Marchese Gian Carlo Dufour-Berthe ecc.” da parte dell’Autore. La
presentazione di Mons. Ballestrero si giustifica non con il fatto che fosse il mio
Arcivescovo, ma perché era un carmelitano, quindi del “giro monastico”. Ampia mia
prefazione, tra le più lunghe da me scritte. La biografia di Papasogli, pur nell’estrema
esiguità delle fonti, presenta uno scenario storico ricco di contrasti ed acceso di
colori. Il profilo interiore di San Bruno ha un rilievo palpitante. Ma viene colta in
146
modo perfetto specialmente la spiritualità del deserto, tipica dei Certosini, che in
quegli anni ebbi modo di frequentare con profitto. Copertina Studio Bergadano. Arti
grafiche Rosada. 1000 copie del libro furono assorbite dalla Certosa di Farneta.
PAPASOGLI, BENEDETTA, Montfort, un uomo per l’ultima Chiesa, in-8, p. 416,
br. ed.
Improvvisamente sbuca nuovamente fuori la collana “Profeti nuovi” nella quale al
volume viene dato il n. 18. Il © viene riservato per tutto il mondo ai Padri
Monfortani, Roma; a me viene riservato solo il copyright per l’Italia. Non so quindi
se e dove il libro – un’opera di mole e contenuto considerevoli – sia stato tradotto
all’estero. La presentazione è di Stefano de Fiores, datata da Roma 31 gennaio 1979,
che definisce la biografia di Benedetta Papasogli “la migliore in Italia per mole,
stesura, penetrazione del personaggio, modernità di linguaggio e sensibilità religiosa”.
L’A., insieme a Bruno Secondin, aveva già scritto per me nel 1976 La parabola delle
due spose. Vita di S. Maria Maddalena de’ Pazzi, e stava perfezionando, a livello
superiore, i suoi studi di letteratura francese; di qui la padronanza di un ambiente, di
una mentalità e di una spiritualità tipicamente transalpine quali furono quelle di San
Luigi Grignion de Montfort (1673-1716). Biografia eccellente, ricca di note, di
rimandi storici, di intuizioni spirituali, su una figura straordinaria, il cui Trattato della
vera devozione a Maria ha abbondantemente superato le 40 edizioni. Copertina
Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
AA. VV., Care Sorelle... Lettere di laici alle Religiose, in-16, p. (152), br. ed.
Fuori collana. Precede il libro una mia strana presentazione, dal titolo “L’ultimo
scompartimento”, che altro non è se non un racconto, anche abbastanza suggestivo. Si
vede che la presenza di illustri letterati mi aveva messo le ali alla penna. Tra gli
Autori di queste pagine, di cui all’inizio di ogni singolo intervento viene data una
breve nota bio-bibliografica, Mario Pomilio, Margherita Guidacci, Gian Paolo
Ormezzano, Luigi Santucci, Italo Alighiero Chiusano, Elena Croce, Ferruccio
Parazzoli, Giorgio Torelli, Lorenzo Mondo, Giorgio Calcagno, Carlo Castelli,
Fortunato Pasqualino ecc. L’idea non era male, ma o alle Suore non interessava
quello che i più bei nomi della cultura pensavano di loro, oppure, delle Suore, ai laici
non interessava un fico secco. Il libro fu un fiasco. Quante buone idee evaporano al
contatto della rude realtà. E poi dicono che gli editori devono coltivare sogni.
Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
BONETTO, GIOVANNI, Suona la tua arpa. Preghiere per ogni occasione
dell’anno, in-16, p. (96), br. ed.
Bonetto faceva di tutto per darmi una mano ma il più delle volte, come già spiegato,
scavava buche abissali. Come questa, che è una vera e propria rapina (il candido mio
segretario scrive in calce alla sua presentazione e in corpo 6/6: “In pratica, tutto il
materiale che si trova in questo ‘breviario’ è ricavato dai libri di preghiera della
Comunità di Bose, e cioè Preghiera dei giorni, Salmi e cantici biblici e Davanti a
Dio”). Ma sant’uomo, proprio non riuscivi a spogliarti delle tue vesti di giornalista!
Meno male che ad ogni capitoletto c’era un tuo microscopico intervento. E dire che ti
avevo dissuaso in ogni modo dallo “scrivere” questo libretto... Mah... Chissà cosa
avrà pensato Enzo Bianchi. Bellissima copertina di Luigi Bergadano. Arti Grafiche
Rosada.
PRONZATO, ALESSANDRO, Un cristiano comincia a leggere il vangelo di
Marco, vol. II, in-8, p. (384), br. ed.
147
Uscito a pochi mesi dal primo (vedi supra), l’A. confessa – in un’Avvertenza che
apre il libro e che si titola “Chiedo scusa, c’è stato un errore” – d’aver pensato in un
primo tempo di esaurire il commento a Marco in due soli volumi, ma di non esserci
riuscito. Il volume conclusivo si titolerà La passione di Cristo. Un cristiano ecc., vol.
III ed uscirà nel 1980. Il libro segue l’impostazione del volume precedente con
“Provocazioni” e “Approfondimenti” ad ogni capitolo. Per dare un’idea della
preparazione dell’A., ecco un breve, sommario elenco di alcuni degli Autori citati
negli approfondimenti: E. Schweizer, J. Guillet, R. Fabris, G. Dehn, D. Bonhoeffer, J.
Moltmann, X. L. Dufour, B. Maggioni, R.L. Bruckberger, J. Radermakers, R.
Schnackenburg, E. Bianchi, J. Delorme, J. Schmid, V. Taylor, K. Gutbrod, W.
Grundmann, R, Guardini, J. M. Gonzales ecc. ecc. Questa serietà dell’A. venne colta
molto bene da “Il Regno” che scrisse: “All’A.... – noto finora per libri e biografie a
carattere spirituale... – il genere letterario della pura esegesi critica doveva sembrare,
come è, naturalmente insufficiente. Non si dispensa per questo dalla ricerca severa...
ma ne sfrutta... i risultati per farne base di una ‘edificazione’ pienamente umana”.
Nazareno Fabbretti scrisse: “Un grande ritorno dell’Autore di ‘Vangeli scomodi’, ma
con dentro più pace e penetrazione creativa”. Una curiosità è che i tre volumi ebbero
come revisore ecclesiastico don Luciano Pacomio, poi vescovo di Mondovì,
amicissimo di don Pronzato ed amico-nemico mio, dato che era stato fra i fondatori
della Piemme e dato che gli avevo invano chiesto non un libro né una pagina, ma una
riga. Copertina e stampatore come sopra.
PAOLO VI, Cristiano testimone fedele. La lezione umana di un grande papa.
Tornare a Dio per amore dell’uomo, Prefazione di Alessandro Pronzato, in-16, p.
(160), br. ed.
Collana “Valori e fedeltà” n. 2. Un’altra geniale idea di Giovanni Bonetto, curatore
del libro. Meno male che a p. 12 esiste un elenco delle abbreviazioni usate e in calce
ad ogni brano c’è il nome del documento cui si riferisce. Non che il libro sia scadente;
è che di Paolo VI in quel momento non interessava più niente a nessuno. Per fortuna è
da leggersi la bella, commossa prefazione di don Pronzato in cui ricorda i suoi due
incontri con questo Papa “difficile” ma, con lui, tenerissimo. Copertina Studio
Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
COSTA, VITTORIO, Scoprire l’amore. Progetto di vita per un uomo oggi, in-16. p.
176, br. ed.
Fuori collana. Di Padre Costa avevo pubblicato da Borla, ai primi del ’66, un ottimo
Orientamenti per una psicopedagogia pastorale della castità, tradotto in spagnolo e
portoghese. Oltre che a sua madre, l’A. dedica questo libro “Ai ragazzi della Casa do
Menor Trabalhador di Rio de Janeiro e di Londrina nel Brasile e agli amici della Casa
Famiglia in Padova. E a tutti i poveri di pane e di speranza”. Mia presentazione e
“Quasi una prefazione” dell’Autore, che nell’opera presenta l’anima, le realizzazioni
e, per la prima volta, il testamento spirituale di Leonardo Murialdo (1828-1900) –
beatificato da Paolo VI nel 1963, canonizzato nel 1970 – e ci propone un progetto di
vita che, incarnando le sue intuizioni evangeliche, risolve le antinomie di chi vive il
dramma dell’oggi. Il libro, presentando una serie di documenti, doveva essere
supportato da moltissime note, ma fui io a chiedere all’Autore di alleggerire un testo
così importante per renderlo abbordabile da parte di un pubblico ampio. Il Murialdo,
uno dei santi sociali torinesi più grandi e attuali, fu il fondatore della Congregazione
di San Giuseppe. Il libro venne prontamente tradotto in portoghese. Copertina Studio
Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
148
PAOLI, ARTURO, “Pane e vino” terra. Eucarestia legge dell’uomo, in-16, p. 120,
br. ed.
Fuori collana. A p. 2 elenco delle opere dell’Autore. Dico nel retrocopertina: “Arturo
Paoli è forse il solo scrittore che sappia interpretare alla luce del Vangelo la realtà
dell’oggi in tutta la sua concretezza ed i suoi aneliti... Il libro dà all’Eucarestia
dimensioni cosmiche, indicandola come la legge fondamentale del divenire umano.
L’alternativa per l’uomo è: o realizzare la fraternità o perire. Per fare comunione,
tuttavia, non bastano né le ideologie né i culti. Bisogna vivere la condizione di
‘schiavo’ scelta da Cristo, farsi piaga con Lui e come Lui divenire ‘pane e vino’ terra:
farsi mangiare, farsi abitare, farsi eucarestia. Ecco il messaggio-base del libro”.
Bellissima la “Preghiera” finale di un’opera che risente fortemente delle esperienze
sudamericane dell’Autore. Tradotto già l’anno dopo in spagnolo dall’Editorial Sal
Terrae, Santander. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
DUPONT, JACQUES, o.s.b., Il messaggio delle Beatitudini, in-8 carré, p. 60, br.
ed.
Collana “Bibbia-oggi, strumenti per vivere la Parola”, n. 10. E’ il decimo dei
Quaderni realizzati dalle Editions du Cerf, Paris, e tradotti per noi dalla Comunità di
Bose. Titolo originale: Le message des Béatitudes. Due pagine introduttive di Etienne
Charpentier. Particolarmente ricco di incisi, schemi, grafici. Le Beatitudini sono il
cuore della “buona novella” cristiana. Spesso succede, però, che vengano travisate,
ora lette in chiave eccessivamente spirituale, ora usate come strumenti per la
conservazione di un iniquo ordine sociale. Il benedettino Jacques Dupont, autore, sul
tema, di un fondamentale studio di 1.500 pagine, condensa nel Quaderno i risultati
della sua ricerca che restituiscono alle beatitudini tutta la loro autentica carica
rivoluzionaria. Copertina della serie. Arti Grafiche Rosada.
VANHOYE, ALBERT, Il messaggio della Lettera agli Ebrei, in-8 carré, p. 60. br.
ed.
Collana “Bibbia-oggi, strumenti per vivere la Parola”, n. 11. E’ l’undicesimo dei
Quaderni realizzati dalle Editions du Cerf, Paris, e tradotti per noi dalla Comunità di
Bose. Titolo originale: Le message de l’épître aux Hébreux. Presentazione di Etienne
Charpentier. Sommario: Primi approcci, Il problema del sacerdozio, Struttura
letteraria, Un approfondimento della fede e della vita cristiana. “Un sermone a
cristiani disorientati”, potrebbe essere così ribattezzata la “lettera di Paolo agli Ebrei”,
che non è una lettera, non è di Paolo e non è destinata agli Ebrei. All’apparenza, il
“sermone” sembra difficile e pochi cristiani osano affrontarlo. “Albert Vanhoye – uno
di quegli specialisti che sanno essere semplici – cerca d’introdurre il lettore nel cuore
stesso del messaggio del ‘sermone’ e dimostra come – facile da leggersi – se ne possa
uscire abbagliati per la ricchezza che rivela”. Copertina della serie. Arti Grafiche
Rosada.
BONETTO, GIOVANNI, Il giornale a scuola: quaranta esercizi pratici e
divertenti, in-8 grande, p. (72), illustraz. n.t., br. ed.
Ancora una volta il buon Bonetto mi aveva convinto ad appoggiare una sua iniziativa,
alla quale dedicai un grande formato, numerose illustrazioni, un carattere attraente ed
anche – perché no? – molta ammirazione, trattandosi di una materia nella quale
Giovanni era preparatissimo (aveva già pubblicato Il giornale è tuo: il giornale in
classe, “bene accolto da critica e pubblico”, diceva). Il libro fu un fiasco e la mia
irritazione crebbe. Con me stesso, naturalmente. Bonetto diceva soventissimo a mia
Moglie: “Signora, lei deve assolutamente scrivere. Ne ha tutte le doti!”, e diceva
149
giusto. Mica potevo dirgli: “Bonetto, lei deve assolutamente smettere di scrivere. Non
ne ha le doti!” O forse potevo? O forse dovevo? Bella copertina di Luigi Bergadano.
Arti Grafiche Rosada.
GISMONDI, GUALBERTO, Terrorismo e coscienza cristiana, in-16, p. (200), br.
ed.
Analisi approfondita del fenomeno, allora imperante, sotto il profilo storico,
psicologico, sociologico, politico. Forse la migliore condotta da un Autore cattolico,
con pacatezza ma estrema fermezza e una documentazione accuratissima. Vale la
pena riportarne l’indice: Parte I. Le analisi culturali e scientifiche (Panorama storico,
Le radici socioculturali della violenza, Cronaca politica del caso italiano, Il
meccanismo sociale della violenza rivoluzionaria, Terrorismo e strategie mondiali, Il
terrorismo dalla viva voce dei protagonisti, Riflessione conclusiva sulla prima parte);
Parte II. Fondamenti per una riflessione cristiana (Terrorismo e violenza nella Sacra
Scrittura, Le teologie della violenza e della rivoluzione, Per una nuova teologia
morale della violenza, Riflessione etico-cristiana sulla violenza rivoluzionaria, Cause
ultime della violenza e impegno cristiano). Chiude il libro una decina di fittissime
pagine di bibliografia, che riteniamo di eccezionale importanza. Padre Gualberto
Gismondi (1931) è divenuto una personalità di primissimo piano nel difficile campo
dell’umanesimo scientifico. Opera di notevole successo. Copertina Studio Bergadano.
Arti Grafiche Rosada.
SULIVAN, JEAN, Verità selvaggia. Itinerario spirituale, in-16, p. (248), br. ed.
Fuori collana. Titolo originale: Matinales, itineraire spirituel, Gallimard, Paris.
Traduzione di Alessandro Pronzato. Gallimard pretese (ed ebbe) un anticipo di 2.000
franchi, stante la grandissima notorietà, in Francia, dell’Autore di cui già avevo
pubblicato E’ troppo poco dire Dio (1972), sempre dietro suggerimento (meglio,
pressione) di don Pronzato. Libro difficile, impegnativo, strapieno di verità e
paradossi, di uno scrittore di vaglia che Sandro ebbe occasione di conoscere e che
morì di un incidente stradale (così si narra) l’anno dopo. Su Jean Sulivan, che qui
definisco “servo dell’inquietudine, uomo del paradosso, inconfondibile, la cui verità
non è mai una verità confezionata, ma una verità selvaggia, quella del Vangelo:
cruda, dura, una spada che taglia, una parola che divide...” su Jean Sulivan, dicevo, si
vedano le belle pagine con cui don Pronzato chiude il suo volume Stelle sul mio
cammino (Gribaudi Milano, 2006) dal titolo “Jean Sulivan, prete che non fa il prete,
libera il vagabondo che è in te”, da cui si evince che la frequentazione con Sulivan di
don Sandro fu molto di più di una delle sue solite “cotte d’incantamento” ma,
com’egli confessa: “E’ stato, senza dubbio, colui che mi ha segnato più
profondamente e nella maniera più decisiva”. Copertina Studio Bergadano. Arti
Grafiche Rosada.
GASTALDO, GIOVANNI, Come mantenersi giovani nel corpo e nello spirito, in16, p. (128), br. ed.
Fuori collana. Dedicato “a Davide, mio nipote, nato con questo libro: l’ho scritto
anche per lui e per i tanti piccoli Davide di oggi”. C’è anche un “Grazie, Giorgio: il
libro è anche tuo!” Il libro “è per quanti non vogliono arrendersi alla violenza dell’età
e credono sia sempre possibile ricominciare daccapo a rinnovarsi nel corpo e nello
spirito... L’A. racconta le tappe della sua avventura: dal crollo fisico alle soglie dei
quarant’anni (due infarti) alla conquista di una piena vitalità. Offre indicazioni
concrete per superare l’abulia e la stanchezza consigliando esercizi sportivi, diete e
impostazioni esistenziali, nella fiducia in Dio ‘che allieta la giovinezza’. Il buon
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Gastaldo acquistò 1500 copie del libro: questo non lo ricordavo (era un grande
ottimista, in tutti i sensi, al punto che, a forza di correre come un giovinotto sulle piste
dello Stadio, vi rimase secco). Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
GENTILI, EGIDIO, s.j., Amore, carisma da discernere, in-16, p. 84, br. ed.
Fuori collana. In copertina l’A. si firma Egidio Maria Gentili. Ancora una volta il
buon Padre ritorna sul “suo” argomento. “Da anni – dico nel retrocopertina – l’A.
persegue sul filo del vissuto la sua ricerca sull’amore, attento in particolare ai
problemi dei consacrati. Al pensiero maturo egli è giunto con un lavoro bene accolto
da critici e pubblico: L’amore, l’amicizia e Dio (1978)”. Ma l’A. continua ad avere
dei dubbi: dice che questa sua ultima creatura l’ha fatta leggere in anteprima a uno
studioso perfettamente al corrente della problematica... don Eugenio Valentini (exRettore del Pontificio Ateneo Salesiano); costui, che sull’opera precedente aveva
evidentemente storto il naso, qui scrive: “Stavolta non ho nessuna osservazione o
riserva da fare. Mi è piaciuto al cento per cento”. Il bugiardino di retrocopertina
termina però con un “l’Autore, beninteso, non fugge dinanzi al problema, spesso mal
risolto, dell’amore nella consacrazione; ne va in certo modo al cuore: un
discernimento sano, nello spazio che dà la Chiesa e in fiducia piena nella Chiesa”.
Siamo al punto di partenza. Non mi si chieda poi perché questo libro lo trattai
malissimo, facendolo comporre in c. 10, scannato in testa, ai piedi e di lato. Ne avevo
davvero le scatole piene delle decise indecisioni di padre Gentili. Brutta copertina di
Luigi Bergadano. Stampato malissimo da Rosada.
NESMY, CLAUDE J., o.s.b., Benedetto e la vita monastica, in-16, p. 112, br. ed.
Collana “Ritorno alle fonti”, a cura della Comunità di Bose. Titolo originale: Saint
Benoit et la vie monastique, Editions du Seuil, Paris. Traduzione di Lucia Floridia
(ma nel quaderno « diritti » è indicata la signora Previtera). Opera di uno specialista,
di cui nel 1983 pubblicherò l’importantissimo I Padri commentano il Salterio della
Tradizione, che darà il via alla mia collaborazione con la Comunità di Monteveglio. Il
libro, che riporta in appendice una scelta di capitoli della celeberrima ma sempre poco
nota Regula Sancti Benedicti, è, come tutti gli altri della collana, molto ben
documentato ma non riesce a nascondere una certa perplessità dell’A. nei confronti
dell’interesse allora dominante per il monachesimo orientale. Copertina della serie.
Arti Grafiche Rosada.
LE MOUËL, GILBERT, Io e il mio Dio, ovvero a tu per tu con un Ospite scomodo,
in-16, p. 112, br. ed.
Non viene indicata collana, ma è chiaro che il libro fa parte della “serie umoristica”.
E’ ancora in vendita nel 2010. Titolo originale: Mon Dieu et moi, Les Editions
Ouvrières, Paris. Traduzione di Lori Guarnero Dardanello. A mo’ di dedica un
efficacissimo: “Quando Lui è con me / io sto bene”. Splendido, delizioso libricino
piuttosto affine al precedente Le capanne del Paradiso. Intervista a Dio, che aveva
avuto più edizioni. “Quando Lui comparve per la prima volta, ero solo, e stavo
sistemando scartafacci. Gli dissi di mettersi a suo agio e di fare come fosse a Casa
Sua. Mi disse che dovunque era Casa Sua, quindi sempre a suo agio. Così, non
insistetti”: è l’inizio di una serie di colloqui ora teneri, ora impegnati, sempre – a chi
sappia superare la barriera fragile e utilissima del sorriso – rivelatori di quanto sia
saggia e confortante la verità di una fede quotidianamente vissuta. I libri di Le Mouël
sono tra i pochi che ti spalancano il cuore. Graziosa copertina di Luigi Bergadano.
Arti Grafiche Rosada. Il libro uscì ai primissimi di dicembre e fu una delle strenne più
amate di quell’anno.
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ASSIÈME, PIERRE (pseud. di TAMPONI, PIERO), Se Dio è amore... La
“strana” storia di Suor Agnese e del Poverodiavolo, in-4, p. (88), cartonatura
illustrata.
Dovrebbe far parte della “serie umoristica”. Dico dovrebbe perché ogni volta che
vedo questo volume mi prende una rabbia incredibile, al pensiero di essere – io! –
caduto nella trappola di uno dei tanti giovani capellon-intellettual-velleitari che
pullulavano in quegli anni frequentando assiduamente le Case editrici con quella loro
“creatività” da quattro soldi che sapevano vendere a caro prezzo. Forse sta qui il vero
motivo del mio disagio. Al Tamponi, insistentissimo piantagrane, diedi lire 500.000
di anticipo. Mi sono rimaste sul gozzo. Forse, però, il libro non è così male. Sono
tavole alla Bonelli in cui compaiono i primi “mostriciattoli”, affiancate da un testo
che non sai se sia sghembo o saggio. Non oso neppure leggerlo. In più, non posso,
perché è stato composto in un carattere illeggibile (per “creativa” volontà del giovane
Autore). Copertina del Tamponi e stampa in offset del Centrostampa di Leinì.
GILLI, DANIELA, Il diario di Barbara. Pane e marmellata, in-16, p. (80), br. ed.
La presenza del galletto in copertina è l’unico indizio che il libretto appartiene alla
“Biblioteca della gioventù”. Uscito il 4.12.79, mio compleanno (avevo già 46 anni,
mamma mia!). Anticipo di 200.000 lire, ma non ricordo assolutamente chi fosse
Daniela Gilli; so solo che, dopo questo, scrisse altri diari presso altri editori. Non so
quindi dire se questo diario abbia un che di autentico o se sia inventato di sana pianta.
So solo che i nostri rivenditori, quando si vedevano arrivare un “diario”, si fregavano
le mani: di sicuro un buon quantitativo era già venduto. Mi chiedo a che cosa
pensasse la gioventù di allora. Forse era in uno stato intermedio, fra l’effervescenza
beota della generazione precedente e la beota incoscienza di quelle successive.
Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
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1980
GRASSO, GIACOMO, o.p. Sulle strade. Una spiritualità per chi cammina, in-16,
p. (80), br. ed.
Fuori collana, benché chiaramente indirizzato agli Scout, di cui P. Grasso fu
incaricato nazionale ed assistente ecclesiastico formazione capi per il 1979-81.
L’edizione di cui dispongo è una ristampa in offset del 1986 (presso la TGT) di quella
dell’ ‘80, ed ha come fascetta: “Nuova edizione aggiornata per la Route Nazionale
R/S 1986”. La prima edizione aveva invece un carattere più strumentale, presentando
in una seconda parte diciotto itinerari turistico-spirituali dalla Valle d’Aosta, al
Trentino, alla Toscana. Il caro Padre, che mi gironzolava intorno da anni (era un
grande esperto in arte sacra e, in genere, un formidabile conversatore) spergiurando
che mai avrebbe scritto un libro, ci cascò anche lui e scrisse questo libretto, vivace e
intelligente, che ebbe buon esito anche fuori dell’ambiente scoutistico. Naturalmente
ci ricascò scrivendomi, nel 1987, un ottimo libro dal titolo Che cosa è bene? Che
cosa è male? Fu uno dei più cari amici miei, di Maria Luisa e di mio figlio Paolo,
nonché della Casa editrice. Suggestiva copertina di Luigi Bergadano. Arti Grafiche
Rosada.
PRONZATO, ALESSANDRO, La Passione di Cristo. Un cristiano comincia a
leggere il Vangelo di Marco, vol. III, in-8, p. (208), br. ed. con sovracopertina
azzurra.
Come annunciato nel volume II, uscito l’anno precedente, l’A. termina qui la sua
speciale lettura del Vangelo di Marco estraendone la parte forse più significativa,
quella riguardante la passione e morte di Gesù. Lo fa con forza particolare, non
rinunciando alle “Provocazioni” e agli “Approfondimenti” ma impegnando se stesso
allo spasimo. Si legga quanto dice in aletta dopo essere rimasto colpito dall’emergere
di un Crocifisso in un quadro di Felice Filippini: “Ad un tratto, dalla macchia opaca,
si è stagliata, nitida, brutale, l’immagine del Crocifisso... Qualcosa del genere avviene
leggendo... lo scabro racconto della Passione (in Marco). Si direbbe che si spengano a
poco a poco tutte le luci, i colori sgargianti. Cristo si nasconde. I suoi lineamenti non
corrispondono più ai tratti che dovrebbero permetterci di riconoscere il Figlio di Dio.
Perde perfino la fisionomia di un uomo. E, a questo punto, noi non comprendiamo più
nulla. E’ l’eclisse totale della ragione. Sono gli schemi umani, le nostre idee sul conto
di Dio che vengono inghiottite dal buio... La fede che ci rende possibile la
ricostruzione dei lineamenti dell’Uomo appeso alla croce... è dono e può essere
esclusivamente dono”. Tra le pagine più elevate dello scrittore, qui veramente
“grande”. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
MARTELLETTO, IGNAZIO, Sedicianni, incontrarsi per esistere, in-16, p. (104),
br. ed.
Collana “Biblioteca della gioventù”. Primo libro di questo bravo Autore, giuseppino
del Murialdo, pubblicato da me. Prima edizione marzo 1980; seconda, gennaio 1981;
terza, settembre 1985 (quella in mio possesso, stampata dalla TGT). Libro dall’esito
positivo perché punta sulla concretezza. “Non mi pare di aver esposto idee nuove –
confessa l’A. nella sua presentazione: – è la prospettiva che è diversa. Una
universitaria mi diceva: ‘Quanto ci hai detto esisteva già tutto prima dentro di noi;
non ne avevamo la consapevolezza chiara che tu ora ci hai portato ad avere...’
Nell’esposizione ho cercato di essere sintetico. Alcune pagine risultano quindi dense
di contenuto ed hanno bisogno di una lettura più attenta; anche la scelta degli
argomenti è stata ridotta di numero, per invogliare maggiormente alla lettura...”
153
Insomma, padre Martelletto sin dall’inizio aveva tutte le carte in regola per essere
capito, seguito ed amato, come si augura ogni educatore autentico. Continuò a
pubblicare anche con la Gribaudi Milano. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche
Rosada.
COTHENET, EDOUARD, San Paolo e il suo tempo, in-8 carré, p. 72, br. ed.
Collana “Bibbia-oggi, strumenti per vivere la Parola”, n. 12. E’ il dodicesimo dei
Quaderni realizzati dalle Editions du Cerf, Paris, e tradotti dalla Comunità di Bose.
Titolo originale: Saint Paul en son temps. Breve premessa di Etienne Charpentier.
Sacerdote e professore all’Institut Catholique di Parigi, l’A. situa Paolo nel suo
contesto vivo: la civiltà giudaica con la fede, la liturgia, la ricerca di Dio nelle
Scritture che la contraddistingue, e la civiltà greca con le sue componenti economiche
e storiche, il suo bisogno di avere ragioni di vita nello stoicismo o nell’epicureismo.
La complessità di Paolo, creatura “affascinante ed irritante”, ne risulta chiarita e
quasi risolta, in pagine dotte ma leggibili e gustose. Copertina della serie. Arti
Grafiche Rosada.
WIÉNER, CLAUDE, Il profeta del nuovo esodo: Deutero-Isaia, in-4 carré, p. (60),
br. ed.
Collana “Bibbia-oggi, strumenti per vivere la Parola”, n. 13. E’ il tredicesimo dei
Quaderni realizzati dalle Editions du Cerf, Paris, e tradotti dalla Comunità di Bose.
Titolo originale: Le prophète du nouvel Exode : le Deuxième Isaïe. Anno 587. Le
truppe babilonesi occupano Gerusalemme: rubano, violentano, uccidono, bruciano.
Colonne di deportati marciano verso un paese ostile e lontano. Israele ha perso tutto.
Dio dov’è? Risponde a questo grido angosciato la voce di un profeta che suscita
speranza e riporta degli ebrei a cantare le meraviglie di Dio anche in terra straniera: il
Deutero-Isaia. Apertura di Etienne Charpentier. L’A., sacerdote della Missione di
Francia, insegnava all’Institut Catholique di Parigi ed era un ottimo biblista.
Copertina della serie. Arti Grafiche Rosada.
BIANCHI, ENZO, Il radicalismo cristiano. Seguire Gesù il Signore, in-16, p. (136),
br. ed.
Fuori collana. Libro importante, datato da Bose, 25 gennaio 1980. Posseggo un
esemplare della quinta edizione, dicembre 1989, stampata dalla TGT. Prima edizione,
maggio 1980; seconda, settembre 1980; terza, settembre 1981; quarta, ottobre 1985. Il
libro, dedicato “al Padre Mariano Magrassi, Vescovo”, è secondo me fra i più
importanti fra quelli del Priore di Bose. In una breve prefazione avverte: “Queste
pagine molto semplici, lontane dall’erudizione, nascono... come tentativo di
risignificare con semplicità l’essere cristiani e di fare ‘memoria’ del radicalismo
evangelico; non sono ispirate dall’etica quanto piuttosto dalla teologia biblica e sono
dirette a tutti, non ad una particolare porzione di credenti”. Su “Famiglia cristiana”
Franco Ardusso scriveva: “L’Autore è convinto che la crisi attuale dei cristiani non
riguarda principalmente né la Chiesa né la morale, ma la cristologia. E’ una crisi di
avanzato depauperamento di Gesù Cristo... Non è sufficientemente radicale chi, nella
cristologia, si ferma a Gesù Maestro. La cristologia radicale deve giungere a
professare che Gesù è il Signore: maestri ce ne sono tanti, Signore ce n’è uno solo”.
L’opera fu tradotta in francese, spagnolo, polacco e olandese. In data dicembre ’89, di
Enzo Bianchi Il corvo di Elia era giunto alla VIII edizione, Pregare la Parola alla X,
Introduzione ai Salmi alla VII; Lontano da chi? Lontano da dove? alla III. Per
Radicalismo cristiano ci fu il solito accordo: 500 copie gratis della prima edizione e il
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10% per le successive. In copertina, una icona coloratissima. Prima ediz. stampata da
Arti Grafiche Rosada.
DE ROMA, GIUSEPPINO, Catechesi e linguaggi. Il linguaggio verbale, grafico,
fotografico e gestuale nella catechesi scolastica e parrocchiale ai pre-adolescenti, in16, p. (112), illustr. a piena p. n.t., br. ed.
Fuori collana. In questo libro, Padre De Roma si chiama improvvisamente non più
Romano ma Giuseppino (per ulteriori notizie vds. Aneddoti, “Quando un frate si fa in
due”). Onesto, ma nulla più, strumento di formazione per catechisti, che utilizza –
pare sbalorditivo, ma è il termine esatto utilizzato – il “linguaggio globale” attraverso
una serie di esercizi pratici. E dire che il Computer era ancora di là da venire... Libro
a me antipatico, anche perché l’A. iniziava la sua prefazione con l’asserzione: “Non
sono un esperto in linguaggi, né un teorico della catechesi...” Beh, allora? Copertina
poverissima (una mia vendetta...) e tipografica. Arti Grafiche Rosada.
CARITONE DI VALAMO (a cura dell’Igumeno), L’arte della preghiera.
Antologia di testi spirituali sulla preghiera del cuore. Presentazione
dell’Archimandrita Callisto (Timothy Ware), Introduzione di Enzo Bianchi della
Comunità di Bose, in-8 grande, p. (4)-288, br. ed.
Non in collana. Titolo originale: The Art of Prayer. An Orthodox Anthology,
Traduzione di Guido Dotti della Comunità di Bose. Libro importantissimo e
splendido. Importante nota editoriale: “La traduzione è stata confrontata
accuratamente sul testo russo ripubblicato dalle ‘Ediciones Castilla s.a., Madrid 1974’
Umnoie dilanie. O molitvi Iisusovoi, e già pubblicato al monastero di Valamo in
Finlandia nel 1936. Questa ediz. russa, rispetto a quella inglese, presenta alcuni
spostamenti di brani antologici e alcuni frammenti in più ritenuti forse ripetitivi dai
curatori dell’edizione inglese”. Questa antologia, sgorgata da un’esperienza
monastica intensa, fa speciale riferimento a due dei più grandi autori spirituali del
XIX secolo: Teofane il Recluso (in russo Zatvornik) e il vescovo Ignazio
Brianchaninov. La lunga introduzione di Enzo Bianchi fa penetrare nell’essenza della
“preghiera del cuore” o “preghiera di Gesù” che – benché non ignota – fu
eminentemente fatta conoscere da questo libro, dalla Comunità di Bose e,
conseguentemente, da me. Il libro va letto, oggi più che mai. E’ una vera e propria
summa di vita spirituale straordinariamente semplice e profonda, tale da capovolgere
letteralmente l’ottica dell’esistenza. Parole grosse, ma sperimentate. Copertina molto
semplice. Carta di pregio, quasi per rispetto nei confronti del libro. Arti Grafiche
Rosada.
PRONZATO, ALESSANDRO, Il diritto di chiamarsi padre. Profilo di Giuseppe
Nascimbeni, fondatore delle Piccole Suore della Sacra Famiglia, in-16, p. 303, br.
ed.
Collana “Profeti nuovi”. Il libro è suddiviso in sette parti: Prete può bastare...; Una
Chiesa che cammini; Una famiglia non si prende a prestito: si costruisce; Beati gli
inesperti... perché sono obbligati a fare qualcosa di buono; Il difficile mestiere di
Padre; Molte voci per comporre un ritratto; Il pane deve rimanere in casa. Castelletto
di Brenzone e il territorio del Lago di Garda è il territorio in cui questa notevole
figura sacerdotale (1851-1922) svolge la sua opera e crea il suo Istituto. Buona
biografia, seppure io la giudichi fra le “minori” di don Pronzato. Copertina Studio
Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
CINTI, GIACINTO, Francesca, un segno d’amore, in-16, p. 126, br. ed.
155
Fuori collana, almeno nella “seconda edizione ampliata e arricchita di testimonianze”
che possiedo io e che vide la luce nel 1989. La prima edizione, di sole 80 pagine,
apparve nella “Biblioteca della gioventù”. La mia premessa s’intitola “Due parole
dell’Editore” e così dice: “Al di là di ogni commozione, ammirazione ed edificazione
che queste pagine suscitano, vorremmo che il lettore cogliesse questo segreto
messaggio: la vita è tempo di Dio in ogni suo istante, non esistono epoche
privilegiate, e anche a 12 anni si può essere ‘bambini’ o uomini completi. Accanto al
‘c’è un tempo per ogni cosa sotto il sole’, questa creatura ci ammonisce che ‘è sempre
tempo di Dio’”. Francesca Tomassini (1966-1978) è una bimba che sboccia grazie
all’humus della famiglia, della scuola. Muore d’improvviso. Il suo parroco parla di lei
in questo piccolo libro: “La piccola storia di Francesca ha immesso una corrente
vivissima verso la vita, verso la condivisione, l’ottimismo, la speranza – dice nel suo
’Grazie, Francesca!’ della seconda edizione. – Quanto bene abbiano fatto in questi
dieci anni le sue parole, i suoi sogni, i suoi sorrisi, lo si vede dalle numerose
testimonianze che abbiamo raccolto”. Seguono splendide testimonianze da tutta Italia,
da una infinità di scuole e specialmente dall’estero (Svizzera, Austria, Belgio, Malta,
Turchia, Cina, Nicaragua, Angola, Perù ecc). Una bellissima lettera della sua Mamma
chiude il libro, che io raccomando ancora oggi a tutti i bambini, i giovani e meno
giovani. In copertina il volto di Francesca. La ristampa è della TGT.
SAULNIER, CHRISTIANE - ROLLAND BERNARD, La Palestina ai tempi di
Gesù, in-4 carré, p. 60, illustraz. n.t., br. ed.
E’ il n. 14 di “Bibbia-oggi, strumenti per vivere la Parola”, il quattordicesimo dei
Quaderni da noi editi, realizzati dalle Editions du Cerf, Paris e tradotti dalla Comunità
di Bose. Titolo originale: La Palestine aux temps de Jésus. E’ uno dei quaderni che ha
avuto maggiore successo, opera di una storica operante alla Sorbona I e di un esegeta
di Nancy, Bernard Rolland, che ha “verificato” il contenuto essenziale di questi
capitoli presentandoli ai preti della sua regione in contatto con la classe operaia.
Fondamentale per capire – sotto il profilo politico, economico, delle istituzioni
religiose, delle feste, della società, della donna, del matrimonio, dei gruppi politicoreligiosi, della resistenza ai Romani ecc. – le linee essenziali della Palestina ai tempi
di Gesù; e importante per visitare la Palestina di oggi alla luce di quella di ieri.
Alcune piantine nel testo. Copertina della serie. Arti Grafiche Rosada.
VANEL A. (et alii), Alle radici della sapienza, in-4 carré, p. (60), br. ed.
E’ il n. 15 di “Bibbia-oggi, strumenti per vivere la Parola”, il quindicesimo dei
Quaderni da noi editi, realizzati dalle Editions du Cerf, Paris e tradotti dalla Comunità
di Bose. Titolo originale: Aux racines de la sagesse. Apprendiamo, da una nota di
Etienne Charpentier, che l’Autore, professore all’Institut Catholique di Parigi, era
morto nel 1978, ancor giovane, consegnando al Cerf il suo manoscritto perché ne
venisse preparata la pubblicazione; agli indispensabili ritocchi parteciparono
Marguerite Jouhet, Jean-François Desclaux e Marc Sevin, ed anche Jean Leveque e
Jean-Noel Aletti. Il contributo studia la nascita della corrente sapienziale nella Bibbia
facendone risaltare le varie sfaccettature. Copertina della serie. Arti Grafiche Rosada.
MARCHADOUR, ALAIN, Morte e vita nella Bibbia, in-4 carré, p. (60), br. ed.
E’ il n. 16 di “Bibbia-oggi, strumenti per vivere la Parola”, il sedicesimo dei Quaderni
da noi editi, realizzati dalle Editions du Cerf, Paris e tradotti dalla Comunità di Bose.
Titolo originale: Mort et vie dans la Bible. Il Quaderno esamina in che modo Israele,
il Cristo e i primi cristiani hanno integrato la morte nella loro esperienza umana e
religiosa. La strada che propone l’A. è quella di accompagnare Israele dalla sua
156
origine fino al Nuovo Testamento e di vedere in che modo la Rivelazione ha
permesso (rispettandolo) il lungo cammino di Israele; egli si augura, in questo modo,
di far emergere l’eredità che il Cristo ha raccolto e poi trasfigurato prima di
trasmetterla alla sua Chiesa. Tra i capitoli, di particolare interesse “Morte-vita nella
cultura semitica” e “Vita e morte nel quotidiano”. Copertina della serie. Arti Grafiche
Rosada.
AA. VV., Bellezza e santità della vita nei padri della Chiesa. Prefazione
dell’Editore, in-16, p. (100), br. ed.
Inizia una collana “Fonti di vita spirituale”, nella quale apparirà l’anno successivo il
libro di Jacques e Raïssa Maritain curato da V. Possenti Contemplazione evangelica e
storia. Semplice copertina con antica marca tipografica “Quies fructus laboris”. Nella
mia prefazione riporto il brano di apertura con cui Luigi Rosadoni aveva introdotto il
Breviario Patristico di padre Thomas Špidlík nel 1971. Questa bella raccolta di testi
dei Padri sulla vita e le sue meraviglie è scelta mia ma tratta in gran parte da
quell’opera di P. Špidlík, i cui brani erano stati magnificamente resi in smagliante
italiano da don Luigi Rosadoni. I testi sono bellissimi, ed è un libro che raccomando
di cuore alla lettura di chiunque, ancora oggi. Copertina Studio Bergadano. Arti
Grafiche Rosada.
PRONZATO, ALESSANDRO, Don Orione il folle di Dio, in-8, p. 367, br. ed.
Collana “Profeti nuovi”. Una delle migliori biografie di don Pronzato, in prima
edizione nel settembre dell’’80 e in seconda edizione solo un mese dopo. Il libro
venne pubblicato con una certa irritazione di chi aveva incaricato Giorgio Papasogli
di scrivere, nel ’74, la Vita di don Orione, ottima e tuttora in vendita. Ma la
tentazione, per qualcuno, fu troppo forte: don Pronzato era l’uomo adatto a capire la
follìa orionina. Era vero. Don Sandro si gettò sull’immane mole di lavoro apostolico
fatta da don Orione, sull’accanito fervore d’idee e d’iniziative, sull’intero arco della
sua testimonianza poliedrica con un impeto e una partecipazione eccezionali. Lo dico
nel retrocopertina: “L’unico Autore che fosse in grado di vagliare ogni sfumatura di
un’anima grande perché piccola, rovente perché bruciata da Dio, sapiente e maestra
perché ‘stolta’ agli occhi degli uomini era Alessandro Pronzato, così nemico di ogni
‘normalità spirituale’”. Chiudo dicendo: “Oltre che dell’oggi, don Orione è l’uomo
del domani. Se ne renderà conto chi, davanti ad alcune di queste pagine, non potrà
che leggerle in ginocchio”. E poi don Sandro protesta perché mai gli feci una
“premessa” ad un suo libro; se si rileggesse tutti i miei retrocopertina alle sue opere,
si metterebbe a piangere. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
PAOLI, ARTURO, Cercando libertà. Castità, obbedienza, povertà, in-16, p. (192),
br. ed.
Fuori collana. In prima edizione ad ottobre del 1980, in seconda a gennaio del 1981.
Una mia affettuosa e – oserei dire – splendida e definitiva “Protesta dell’editore”
apre il libro, firmata Piero. Inizia così: “Carissimo Arturo, quando finirai di stupirci?
Quando la smetterai di farci inciampare nei tuoi libri togliendoci il terreno sotto i
piedi, menando fendenti a destra e a manca col tuo ferreo, lucido candore contro il
quale non c’è rimedio? Dovresti renderti conto che cominci davvero a ‘fare
problema’... Tutto va per il meglio... e arrivi tu, con la tua scrittura apparentemente
divagante e ci obblighi, che dico, ci condanni, a rimettere tutto in discussione, a
ripercorrere itinerari che credevamo noti sino a ritrovarci, in nudità assoluta, al centro
di un deserto luminoso che – diciamolo una buona volta – ci fa paura. Non è buona
educazione. Protestiamo”. Di particolare acutezza, nel libro, la visione ecclesiale delle
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comunità di base latinoamericane, splendide pagine sull’amore, la donna, la coppia –
campo, questo, nel quale Arturo è indagatore sempre più sensibile. Alcune pagine di
alto contenuto teologico, altre di forte tensione mistica. Insomma, Arturo, quanto ti
ho voluto bene. Ma, dico, te ne sei mai accorto? Copertina Luigi Bergadano. Arti
Grafiche Rosada.
ASURMENDI, JESUS-MARIA, Isaia 1-39, in-8 carré, p. 60, br. ed.
E’ il n. 17 di “Bibbia-oggi, strumenti per vivere la Parola”, il diciassettesimo dei
Quaderni da noi editi, realizzati dalle Editions du Cerf, Paris e tradotti dalla Comunità
di Bose. Titolo originale: Isaie, 1-39. Giovane esegeta basco specializzato proprio in
Isaia, su cui tiene lezioni all’Institut Catholique di Parigi (dove ha fatto la sua tesi
sulla guerra siro-efraimita), l’A. ringrazia in modo particolare Antoine Vanel per la
preziosa collaborazione. Il Quaderno è una vera e propria introduzione alla lettura dei
profeti e in modo particolare ai testi di Isaia restituiti al loro contesto storico. Un
invito, poi, a “rileggerli” in funzione della nostra vita personale e della nostra vita di
fede. Copertina della serie. Arti Grafiche Rosada.
PISANI, ANGELO (a cura di), Giorno per giorno con Papa Wojtyla. 365 brani per
credere ancora nella vita, in-16, p. 252, br. ed.
Fuori collana. Primo lavoro di Angelo Pisani, subentrato a Giovanni Bonetto come
mio “editor”. Il libro è suddiviso in mesi ed in giorni. Le tematiche vengono riassunte
alla fine e sono ben 84 (finiti i bei tempi di don Barra, che sapeva sintetizzare tutto il
conoscibile in una ventina di temi). L’indice occupa poi 14 pagine. Insomma, un
lavorone o lavoraccio che dir si voglia, che non ebbe un buon esito, anche se fu
tradotto, in una edizione molto vistosa, dalla Paulist Press di New York. Fu
un’iniziativa commerciale? Forse. E non vedo che male ci fosse. Quel Papa trascinava
dietro di sé le folle, e un editore poteva illudersi di fare lo stesso, no? Copertina
Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
COUESNONGLE (DE), VINCENT, o.p., Il coraggio del futuro. Interrogativi e
stimoli per la vita religiosa oggi. Presentazione di Dalmazio Mongillo, in-16, p.
(152), br. ed.
Il libro dà l’avvio a una collana dal titolo “Piccola biblioteca domenicana” diretta da
padre Giacomo Grasso. Titolo originale: Le courage du futur, Les Editions du Cerf,
Paris. Traduzione di Laura Seneci. La presentazione del domenicano Mongillo, che
parla a lungo della progettata collana (alla quale però si guarderà bene dal
collaborare), dà spazio ovviamente al suo Maestro Generale (qual era allora il De
Couesnongle), ma lo fa in modo intelligentemente critico. Dalla lettura dell’intero
volume si traggono notizie e certezze sulla crisi che stava passando l’Ordine
Domenicano e sull’impossibilità, per l’immediato, di soluzioni se non definitive
almeno incoraggianti. Alcuni capitoli (Accettazione e formazione dei giovani nelle
comunità religiose, Alcuni aspetti della vita domenicana, Presenza domenicana in
America Latina, Inventare il futuro per preparare l’avvenire ecc.) danno una chiara
idea del “coraggio” cui fa riferimento il titolo. Copertina impostata da padre Grasso.
Arti Grafiche Rosada.
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1981
MARITAIN, JACQUES e RAÏSSA, Contemplazione evangelica e storia, a cura di
Vittorio Possenti, in-16, p. (128), br. ed.
Collana “Fonti di vita spirituale”. In realtà il libro è un “collage” di vari brani tratti
dalle opere dei Maritain, di cui Possenti era ed è senza dubbio il massimo esperto in
Italia. La bibliografia è inserita nell’indice. Essa contempla quasi tutte le opere del
filosofo francese, da Umanesimo integrale – che avevo avuto il coraggio di
ripresentare al pubblico italiano quando ero presso la Borla – a Il contadino della
Garonna. Possenti chiarisce, nella sua lunga Introduzione (“Un ‘più essere’ per essere
più storia”) il perché ed il percome del libro, che parte con alcuni brani di valore
biografico sulla celebre coppia, prosegue con testi che delucidano la natura e i
capisaldi dottrinali della contemplazione, per proseguire con gli scritti sul rapporto
contemplazione-storia. Un lavoro estremamente accurato e amorosamente concepito,
come tutti quelli di Vittorio Possenti. Semplicissima copertina, come la precedente.
Arti Grafiche Rosada.
BAGGIO, AGNESE, Il gioco del mattino, in-8 stretto, p. (120), br. ed.
Fuori collana. Primo libro di Agnese Baggio di Gropello. Dedica dell’Autrice “a
Marco e Giovannella miei figli e compagni di avventura”. Sul retro di p. 6:
“L’Autrice ringrazia gli amici de ‘Il Gallo’ che per primi hanno creduto in alcune di
queste pagine”. Inizio così la mia Premessa: “Questo è il libro di una adolescente...
che si affacciò un giorno alla soglia del mio ufficio sorreggendosi su un bastone, i
capelli d’argento, il peso di una lunga e travagliata esistenza trasfigurato in un sorriso
di rugiada”. Bellissimo libro di un’Autrice ed amica amata da me e Maria Luisa, forse
capita più da lei che da me e dal pubblico. Il punto lo sottolineo bene quando scrivo:
“Agnese Baggio non è rimasta giovane. Non è mai diventata vecchia”. Il libro è un
invito ad amare la vita dove comincia, sapendo che comincia sempre, ovunque e in
ogni istante. Ad Agnese Baggio è oggi dedicato un Centro di documentazione e sono
molti quelli che si ispirano al suo pensiero. A me la gioia d’averla accolta nella sua
discesa senza limiti. Copertina molto raffinata su un motivo grafico offerto dall’A.
Arti Grafiche Rosada.
BONETTO, GIOVANNI (a cura di), Piccolo breviario della vita semplice, in-16,
p. 112, br. ed.
Collana “Piccoli Breviari” con mia bella Prefazione in cui prendo di mira la
“duplicità” della vita di ognuno di noi per spiegare che cosa io intenda per semplicità
della vita. Il breviario fu infatti fortemente voluto e “lavorato da me”, anche se in
buona compagnia con Bonetto. Uscito nel gennaio ’81, era in seconda edizione nel
febbraio ’82, poi in terza nel febbraio ’88, ecc. Nell’esemplare in mio possesso
(stampato dalla TGT, e quindi dopo la morte di Rosada), al termine c’è l’elenco dei
piccoli breviari usciti sino ad allora con questa dicitura: “I nostri Piccoli Breviari sono
raccolte di brevi e incisivi brani, ricchi di immediatezza, che aprono un piccolo ma
indispensabile spiraglio di luce nell’ombra delle nostre giornate”. Ben detto. Una
pagina di bibliografia. Molti i testi di Autori nuovi come Abraham Heschel, Piero
Scanziani, Giorgio Gaber, Kahlil Gibran, i Beatles, Agnese Baggio ecc., oltre a
numerose fiabe cinesi, buddiste, giapponesi, peruviane, ecc. Copertina fotografica a
un colore di Luigi Bergadano. Tipografia TGT.
MIGNONE, PIER MARIO, Capire la TV. Con “piste di lavoro”, in-8, p. (104), br.
ed.
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L’A. era, ai tempi, docente di tecnica e linguaggio del cinema e della televisione
presso il biennio superiore di Comunicazioni Sociali di Torino. Ma era soprattutto
amico di Giovanni Bonetto. Il quale tanto insistette e fece che, con mia estrema
riluttanza, finii per accettare di pubblicare questo testo, eccellente ma giornalistico e
quindi transeunte. Riletto oggi, rispetto a tutti gli altri miei libri pare un reperto
dell’età della pietra. Basti dire che, nel “glossario minimo” che chiude il libro
compaiono termini “astrusi” come “audience”, “diretta”, “network”, “software”,
“replay” e addirittura “sponsor”. Oltre che fonte di risate, il libro può essere punto di
riferimento per una ricerca sulla percezione che un critico televisivo aveva allora
delle possibilità e limiti della TV, ma anche per documentarsi su notizie altrimenti
irreperibili. Sic transit. Libro mandato quasi subito al macero. Copertina Studio
Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
COMUNITÀ DI BOSE (a cura della), La morte del Giusto. Liturgie della
Settimana Santa e dei tempi di passione, in-16, p. 132, br. ed.
Sono testi tratti dalla Liturgia della Comunità di Bose, probabilmente una mia idea
che Enzo condivise solo in parte. In più, mi venne l’uzzolo di utilizzare per la
copertina il viso di una scultura lignea di Cristo fotografata dal basso e stampata in
viola con titolo in giallo (da far paura...). L’insuccesso fu quindi colpa mia, che ero
evidentemente a corto di idee e avido di sfruttare i bellissimi testi liturgici di Bose.
Una breve Presentazione della Comunità, che giustifica abbastanza bene la
pubblicazione; è datata 10 febbraio 1981. Come compenso, comunque, furono date a
Bose 400 copie della prima tiratura, che rimase tale. Mi diedi una badilata sui denti, e
la meritai. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
D’AMATO, ALFONSO, o.p., Una religione “tutta larga”. La Costituzione
fondamentale dell’Ordine domenicano, in-16, p. (136), br. ed.
E’ il n. 2 della “Piccola biblioteca domenicana” diretta da Giacomo Grasso, o.p. Si
tratta di un’opera piuttosto specialistica, che commenta, dopo averne fatto una breve
storia, la Costituzione fondamentale dell’Ordine domenicano quale era risultata dal
Capitolo Generale di River Forest nel 1968. Il commento viene fatto paragrafo per
paragrafo ed è specialmente di carattere storico: quanto più possibile, l’A. si rifà a
documenti che risalgono direttamente o indirettamente a San Domenico, e quindi alle
Bolle di Onorio III, alle “Constitutiones antiquae” al ”Libellus de princiipis Ordinis”
di Giordano di Sassonia, agli “Atti del processo di canonizzazione di San Domenico”
ecc. L’opera è ricchissima di note e termina con un notevole capitolo dedicato alle
bellissime definizioni e giudizi di Santa Caterina sull’Ordine domenicano, definito fra
l’altro “un giardino dilettosissimo”. Copertina della collana. Arti Grafiche Rosada.
GOURGUES, MICHEL , o.p., Gesù davanti alla sua passione e alla sua morte, in8 carré, p. 60, br. ed.
E’ il n. 18 di “Bibbia-oggi, strumenti per vivere la Parola”, il diciottesimo dei
Quaderni da noi editi, realizzati dalle Editions du Cerf, Paris, e tradotti dalla
Comunità di Bose. Titolo originale: Jésus devant sa passion et mort. Questo
Quaderno continua e approfondisce quello di Alain Marchadour dedicato a Vita e
morte nella Bibbia. L’Autore, domenicano canadese,
guida il lettore alla
comprensione che non il fatto in sé di soffrire ha ricevuto il “sì” di Dio, ma il modo in
cui Cristo ha sofferto. La prospettiva dell’A., centrata sull’evento pre-pasquale, è
molto suggestiva. Breve Premessa di Marc Savin. Copertina della serie. Arti Grafiche
Rosada.
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MELLO, ALBERTO, Geremia, in-8 carré, p. 60, br. ed.
E’ il n. 19 di “Bibbia-oggi, strumenti per vivere la Parola”, il diciannovesimo dei
Quaderni da noi editi, realizzati dalle Editions du Cerf, Paris, e tradotti dalla
Comunità di Bose. Interviene per la prima volta, nella serie, un Autore italiano:
Alberto Mello, studioso della Comunità di Bose, che traccia le coordinate storicoletterarie che consentono di orientarsi in una lettura globale del libro di Geremia. Per
facilitarne l’apprendimento, l’A. propone originali e stimolanti piste di ricerca.
L’interpretazione del testo profetico viene integrata da opportune corrispondenze
nell’arco del più vasto messaggio biblico, sino al Nuovo Testamento. Alberto fu
molto parco nelle sue richieste economiche: 100 copie del Quaderno. Non so cosa ne
abbia pensato Enzo. Copertina della serie. Arti Grafiche Rosada.
GORAÏNOFF, IRINA, Serafino di Sarov. Vita, Colloquio con Motovilov, Scritti
spirituali, Presentazione di Enzo Bianchi, in-8, p. 224, br. ed.
Stranamente, questo importantissimo libro ha, in frontespizio, al posto di “scritti
spirituali”, “insegnamenti spirituali”. Gaffe notevole, se si pensa che l’edizione che
ho fra mano è la seconda, del 1989. Titolo originale: Serafim de Sarov, © 1973 by
Abbaye de Bellefontaine, Bégrolles en Mauge (S. e L.). Traduzione a cura di Guido
Dotti, della Comunità di Bose. Un’avvertenza indica che “i testi del ‘Colloquio con
Motovilov’ sono stati tradotti dall’originale russo”. La Presentazione di Enzo,
bellissima, profonda e definitiva, occupa una quindicina di pagine ed è una delle cose
più belle fra i suoi scritti brevi. “Serafino – dice fra l’altro – il santo più amato e
venerato dalla gente russa, diciamo pure che è l’icona classica della santità russa, il
santo serafico, così parallelo al nostro Francesco d’Assisi da essere chiamato ‘il
somigliantissimo’ al Cristo umile e kenotico, dolce e mite di cuore, che attira gli
sguardi di tutti coloro che, rifiutando l’intelligenza dei sapienti di questo mondo,
hanno aderito alla stoltezza della croce”. Dopo 37 anni di durissima clausura,
Serafino esce per le strade del suo immenso paese a predicare lo Spirito Santo, a
soccorrere ogni necessità e soprattutto a dire, in modo semplicissimo ma tale da
convincere i sassi, la possibilità di vedere Dio quando lo si voglia. Il “Colloquio con
Motovilov”, ritrovato 70 anni dopo la morte del santo staretz, è al proposito uno dei
testi più sconvolgenti della “cronaca” cristiana di tutti i tempi. Non lo si legge senza
un’intensa commozione. Uno dei libri più importanti della mia Casa editrice.
Copertina Studio Bergadano. Rosada Arti Grafiche.
PRONZATO, ALESSANDRO, Meditazioni sulla sabbia, in-16, p. 184, br. ed.
Fuori collana. Libro fortunatissimo (prima edizione aprile ’81, seconda edizione
ottobre ’81 etc.) e tra i migliori di don Pronzato che, prendendo spunto e colore da un
primo pellegrinaggio nel Sahara alla tomba di Charles De Foucauld, propone una
serie di meditazioni sul “deserto” come fonte dell’essere, sulla contemplazione come
anima dell’azione, sul silenzio come humus per la parola, sulla lode, la gratuità e
l’abbandono come spazi immensi per le libere “scorrerie” di Dio. Qui più che
altrove, l’A. – che ha il pregio di lasciarsi impregnare da paesaggi, situazioni,
incontri, eventi come una spugna – trae il meglio della sua ispirazione da un
“incontro” che lo ha profondamente colpito, e che scatena in lui una serie di reazioni,
provocazioni, esami di coscienza, intuizioni spirituali altamente coinvolgenti. Il
discorso spirituale è qui fortemente avvantaggiato dalla brevità degli interventi (le
“meditazioni” sono più di 70) e dall’asciuttezza dello stile, qui particolarmente felice.
Personalmente ho sempre ritenuto questo testo fra i più incisivi di don Pronzato. Fra
le molte traduzioni ne figura una in lingua inglese (St. Paul Publications, London),
evento piuttosto insolito. La foto di copertina è dell’Autore. Arti Grafiche Rosada.
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BONETTO, GIOVANNI, Il diario di Matteo, in-16, p. (80), br. ed.
Fuori collana, ma chiaramente della “Biblioteca giovane”. E così il buon Bonetto,
dopo aver tentato la strada dei libri di meditazione, per la preghiera, del “giornale a
scuola” e per ben due volte dei “piccoli breviari” – sempre con esiti annacquati –
decise di scrivere anche lui un diario, che uscì a gennaio del 1981. Doveva essere un
mese molto freddo, perché il libro rimase congelato in magazzino, nonostante lo
avessi dotato di una copertina molto invitante per le ragazzine. Un diario di trecento
giorni di crisi che dimostra – dice proprio così l’Autore in apertura – “quanto sia
importante e quanto possa per un ragazzo una ragazza”. Novità strepitosa. L’unica
cosa che mi commuove è che fu l’ultimo libro che il mio segretario più caro,
pacioccone e mirabolante scrisse per me. Poi partì per il Messico. Non doveva
assolutamente bere alcolici. Cosa sarà mai un bicchierino di tequila? Ci rimase secco.
Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
TIMIADIS, EMILIANOS, Così parla Dio. Come “leggere” la Scrittura e
“ascoltare” la Parola, in-16, p. (152), br. ed.
Collana “La Parola di Dio” n. 17. Traduzione di Lori Guarnero Dardanello. Per più
ampie notizie su questo importante Autore (1916-2008) vds. Invito al silenzio del
1977. Importante è poi, di Enzo Bianchi, il “Discorso in occasione del Premio
Ecumenico San Nicola 2004 consegnato al Metropolita Emilianos Timiadis” a Bari,
dove si trovano ampie notizie biografiche su questa straordinaria figura e un suo
ritratto spirituale di rara efficacia, essendo vissuto Timiadis a Bose negli ultimi anni
della sua vita. Il libro è profondo ed ispirato. Si tratta di un itinerario di approccio
spirituale alla Parola di Dio attraverso il linguaggio mistico della Chiesa e degli
uomini spirituali, in modo speciale i Padri, che l’hanno edificata e nutrita, e attraverso
la via esoterica e silenziosa che rende Dio accessibile all’uomo. Un invito a scoprire il
linguaggio della ”Parola” per penetrare e tradurre in vita la verità rivelata. Un apporto
di teologia orientale ortodossa ricco e suggestivo. Il metropolita era solito non
pretendere né diritti né compensi. Si accontentava, come in questo caso, di 35 copie
del libro. Copertina della collana. Arti Grafiche Rosada.
GRELOT, P., Le origini dell’uomo. Genesi 1-11, in-8 carré, p. 60, br. ed.
E’ il n. 20 di “Bibbia-oggi, strumenti per vivere la Parola”, il ventesimo dei Quaderni
da noi editi, realizzati dalle Editions du Cerf, Paris, e tradotti dalla Comunità di Bose.
Titolo originale: Homme, qui es-tu ? (Gen. 1-11). Osserva a ragione Etienne
Charpentier nell’apertura al Quaderno: “Una cattiva interpretazione dei primi capitoli
del Genesi ci ha sconfitti in ogni campo: ha creato obiezioni insormontabili per il non
credente, ha messo a disagio il credente e, fatto ancor più grave, ci ha troppo spesso
impedito – facendoci restare fermi alle immagini – di raggiungere l’essenziale”. P.
Grelot, professore di Sacra Scrittura all’Institut Catholique di Parigi e Autore di
numerose opere sul tema, ci introduce, mediante tutta una serie di argomentazioni
convergenti, nel cuore del problema e ci aiuta ad intuirne, se non altro, l’immensa sua
ricchezza, niente affatto opposta a quella della scienza sulle origini dell’uomo.
Copertina della serie. Arti Grafiche Rosada.
COLOMBARI, LAURENT, Il “Cortile” dei Colombari, una dinastia di Antiquari.
Memorie, avventure, in-8, p. (232), br. ed.
Fuori collana. L’antiquario Laurent Colombari era nostro dirimpettaio, in via
Pastrengo 29. Di lì a divenire nostro caro amico, con la moglie Lucy, il passo fu
brevissimo. L’uomo aveva un notevole fascino (dovuto, per me, anche al fatto che
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suonava brillantemente il pianoforte), un’ottima competenza in arte orientale ed
entrature un po’ dappertutto. Il libro (da me sollecitato nell’udire i suoi brillanti
racconti) è una fittissima e piroettante galleria di ritratti, da quelli famigliari e
domestici della natia Saluzzo a quelli della scintillante società romana e di mezzo
mondo, fra presidenti della repubblica, ministri, duchi, conti, marchesi, ladri ed
avventurieri. E tutto questo in avventure e bizzarri incontri in ogni parte del mondo,
da Parigi a Bangkok, da Londra a Hong Kong, da Torino a Taipei, da Firenze a
Manila, New York, Ginevra, Tokyo e dappertutto dove l’astuto, deduttivo Laurent
fiutasse un affare. Definisco il libro “un documento e un divertissement allo stesso
tempo, volume ghiotto per gli addetti ai lavori come per i lettori di letteratura
d’evasione”. Ribadisco il giudizio. In copertina una foto d’epoca della prima “bottega
saluzzese” dei Colombari. Arti Grafiche Rosada.
GILBERT, MAURICE - ALETTI, JEAN-NOËL, La Sapienza e Gesù Cristo, in-8
carré, p. 71, br. ed.
E’ il n. 21 di “Bibbia-oggi, strumenti per vivere la Parola”, il ventunesimo dei
Quaderni da noi editi, realizzati dalle Editions du Cerf, Paris, e tradotti dalla
Comunità di Bose. Titolo originale: La Sagesse et Jésus-Christ. Molti Padri della
Chiesa hanno visto nella Sapienza dell’Antico Testamento la persona stessa del
Cristo. Tale identificazione, tuttavia, non è priva di ambiguità. Il rapporto CristoSapienza è più complesso, articolato e ricco di implicazioni. Ad esso è dedicato
questo Quaderno, redatto da due specialisti del Pontificio Istituto Biblico alla luce dei
più recenti studi. Copertina della serie. Arti Grafiche Rosada.
PAOLI, ARTURO, Tentando fraternità. Incontri-scontri con il Vangelo, in-16, p.
(116), br. ed.
Anche per questo libro, come per gli ultimi di Paoli, tenni corrispondenza e contatti
con il rag. Giovanni Villani, suo cugino, che sarà il prefatore del successivo libro.
Questo volume figura fuori collana e riunisce alcune riflessioni nate dalle esperienze
pastorali dell’A. in America Latina dove, in visita alle varie chiese e alle diverse
comunità, agiva in funzione di stimolo, nell’ansia di creare uno spazio di vita
concreta che fosse vita di fraternità, nella fraternità, per la fraternità. Nella mia
Presentazione definisco queste pagine una sorta di “Atti degli Apostoli del 2000”.
Nella loro naïveté, nel loro candore, nella loro semplicità sono un invito per noi
cristiani occidentali, così spesso disuniti, a tentare l’avventura della fraternità in modo
realistico, nella vita e nel lavoro di ogni giorno, in ambito parrocchiale, di gruppo, di
comunità famigliare. Buon libro. Un certo numero di queste pagine era già apparso su
“Città Nuova”. Tradotto in lingua spagnola. Curiosa copertina, in stile vagamente
massonico, dello Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
UN CERTOSINO, La messa mistero nuziale, in-16, p. (96), br. ed.
Fuori collana. Credo valga la pena riportare l’inizio della mia Presentazione: “Perché
mi trema il cuore nel presentare questo piccolo, straordinario libro? I motivi sono
tanti. Il modo in cui mi è pervenuto, dopo una mia lunga peregrinazione nel mondo
certosino, quasi intuissi che vi stava celata una perla; e quasi l’abbia scoperta il mio
desiderio. L’abbandono con cui chi lo ha scritto me lo ha affidato. La gioia di poter
accendere con queste pagine di fuoco – nell’attuale deserto di idee – un lume per chi
forse vorrebbe ma non osa. La trepidazione per l’accoglienza che avrà un libro come
questo, facilissimo e insieme complesso come creatura che venga dal profondo”. “Dio
ci ama, ci chiama, c’invita – scrive l’Autore – ma la Sua sete è talmente forte, il Suo
ardore è talmente grande, il Suo desiderio talmente intenso che esigono una vera e
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propria fusione sponsale: la Messa altro non è che questo mistero nuziale”. Libro per
il quale è valsa la pena di fare l’editore. Una seconda edizione è apparsa nel 1991. Per
l’Autore e la sua vera identità, vds. Aneddoti editoriali. Copertina della seconda
edizione di Eleonora Menegazzo. Tipografia TGT.
VASCONI, RENATO o.p., Un marciapiede a Pavia. Storia di Madre Benedetta
Cambiagio Frassinello, fondatrice delle Suore Benedettine della Provvidenza di
Ronco Scrivia (Genova), in-16, p.(96), br. ed.
Collana “Profeti nuovi”. Mia lunga ed entusiastica Premessa. Andata sposa, e sposa
felice, Benedetta (1791-1858) decide a un certo punto – in pieno accordo con il
marito – di vivere il matrimonio in castità totale per dare più libero slancio a un’opera
di carità che le urge in cuore e cui offrirà tutta se stessa, ma alla quale anche il marito
contribuirà, in modo nascosto ma straordinariamente partecipe e fedele. Da questo
mistero d’amore donato nasceranno le Suore Benedettine della Provvidenza, prima in
ambito ristretto, poi in Italia ed infine, oggi, in Spagna, Africa ed America Latina.
Quando la Cambiagio Frassinello fu beatificata da Giovanni Paolo II nell’87, venne
ripubblicata questa biografia (vedi infra), con ampliamenti. Ma il Pontefice aveva
capito che questa donna era davvero straordinaria: appena cinque anni dopo, il 25
maggio del 2002, la elevò all’onore degli altari come santa. (Potrei dire, e lo dico:
quando si ha un marito che ti capisce, puoi raggiungere il tetto del mondo…). Una
biografia da leggere e rileggere. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
IVAN DI CRONSTADT, La mia vita in Cristo. Semi di preghiera e di pace.
Presentazione di Enzo Bianchi della Comunità di Bose. Introduzione di Louis-Albert
Lassus, o.p., in-8, p. /184), br. ed.
Fuori collana, ma già elencato con altri titoli che formeranno la “Collana di
spiritualità russa”. Titolo originale: Ma vie en Christe, Abbaye de Bellefontaine,
Bégrolles en Mauges, Francia. Traduzione di Guido Dotti della Comunità di Bose. Il
sottotitolo “Semi di preghiera e di pace” fu una trovata vagamente neo-romantica di
Enzo. Ivan Ilytch Sergiev (1829-1908) è figura di massimo rilievo della rinascita
spirituale russa del sec. XIX specialmente perché non fu un monaco ma un semplice
prete, chiamato “Il Santo Curato d’Ars della Chiesa ortodossa”. La bella Introduzione
di Padre Lassus ne spiega ampiamente i motivi. Padre Ivan fu uomo d’immensa
carità, pastore tenerissimo e di una paternità sconfinata, confessore di folle sterminate
ma soprattutto uomo di preghiera indefessa. E’ evidente che si trattò di una
personalità fuori del comune, taumaturgo, estatico, di un’emotività eccezionale.
Predicatore di una semplicità disarmante, tutta incentrata sulla Bibbia, lasciò molti
scritti di cui queste pagine sono una semplice selezione. Fu l’ultimo grande santo
della Chiesa russa prima della rivoluzione. Sarebbe opportuno se qualche editore
illuminato ne facesse conoscere i testi più significativi. Collana Studio Bergadano.
Arti Grafiche Rosada.
ROSSI, LIDO, Africa, terra di Dio. Un cammino d’amore donato, Presentazione di
Ernesto Balducci, in-16, p. (96), br. ed.
Apre una collana di poesia che conterà una decina di titoli. La figura di questo
giovane medico missionario (1928-1958), amatissimo ancora oggi a Livorno, è
magnificamente evocata e fatta rivivere dall’ampia Presentazione di Padre Balducci,
cui la vedova, Elena Falleni, conosciuta da Lido nel ’51 e sposata nel ’56, aveva
affidato un fascio di sue poesie. Esse, come si avverte in calce alla Presentazione,
furono da me e da Balducci suddivise in tre parti: gli anni giovanili della preparazione
alla professione e alla missione, i momenti del profondo amore per la propria donna,
164
gli eventi missionari africani, nello Swaziland, vissuti insieme a lei. Le brevi poesie,
che vanno dal ’49 al ’58, “anche quando non toccano la perfezione formale – dice
Balducci – tratteggiano come altrettanti punti luminosi l’itinerario di un’anima
eccezionale, un itinerario a ritmi serrati”. Magnifiche le “poesie d’amore”. Lo dice
uno che se ne intende. Questa figura andrebbe riscoperta e fatta conoscere. Copertina
Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
165
1982
MARTELLETTO, IGNAZIO, Diciott’anni per essere “qualcuno”, in-16, p. (104),
br. ed.
“Biblioteca della gioventù” con il marchio del galletto. L’A. mi aveva già scritto
Sedicianni, incontrarsi per esistere e completerà questa serie pubblicando per la
Gribaudi Milano nel 1997 Vent’anni, un tempo per pensare. Un po’ lento, ma
coerente. E d’altra parte che dire di padre Martelletto? Fu forse fra gli Autori più
intuitivi, pratici e convincenti che lavorarono per me in campo giovanile. Il Senso
della vita, “Sì” all’amore, Andare in profondo, Vivere con gli altri, Pienezza di libertà
erano temi vicinissimi alle esigenze dei giovani di allora. L’A., poi, aveva (e continua
ad avere) il timbro dell’educatore sereno e rasserenante, che propone senza invadenza
chiamando in causa, insieme, il cuore e l’intelligenza dei giovani. Buon libro, tradotto
in spagnolo. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
LELOIR, LOUIS. o.s.b., Deserto e comunione. I Padri del deserto e il loro
messaggio oggi. Presentazione di Enzo Bianchi, in-8, p. (248), br. ed.
Importante, grande libro che sottolinea ulteriormente il nuovo indirizzo della Casa
editrice. Titolo originale: Désert et communion, Abbaye de Bellefontaine, Bégrollesen-Mauges, Francia. Traduzione di Maria Paronelli. Nella sua Presentazione, Enzo
scrive: “Ringrazio Dom Leloir, maestro e amico, per questo suo dono… Purtroppo,
nonostante, la diffusione di traduzioni di detti dei Padri del deserto, e la presenza di
molti articoli eruditi o spirituali su di essi, non ci sono molti lavori sintetizzati in un
libro capace di esprimere il loro messaggio per l’oggi. Per questo siamo davvero grati
all’Autore che, pur essendo uno studioso, ha saputo qui mostrarsi lui un padre del
deserto che trasmette la sapienza ricevuta dalla tradizione cristiana degli infaticabili
cercatori di Dio”. Non si va quindi errati indicando nel libro il primo, vero contributo
alla conoscenza dei Padri del deserto, anche se visti soprattutto attraverso i Paterica
armeni. Un’occhiata all’indice dà ragione della completezza del libro: “L’autenticità
monastica”; “Solitudine e sollecitudine”; “Solitudine e comunità”; “La donna”; “La
preghiera”; “La vita carismatica”; “La ‘Lectio divina’”; “La discrezione”; “L’ascesi”;
“Spiritualità e pratica del lavoro”. Le fittissime note sono in calce ai capitoli. Per
comprendere la vastità delle ricerche e delle fonti di riferimento dell’A., ben otto sono
le pagine delle relative abbreviazioni. Nonostante siano passati quasi trent’anni dalla
pubblicazione del libro, esso è ancora l’introduzione più valida e completa per
comprendere vita e apoftegmi dei Padri del deserto. Ancora nel Catalogo della
Gribaudi Milano nel 2010. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
QUESNEL, MICHEL, Le lettere ai Corinti, in-8 carré, p.(60), br. ed.
E’ il quaderno 22 di “Bibbia-oggi, strumenti per vivere la Parola”, realizzati dalle
Editions du Cerf, Paris, e tradotti dalla Comunità di Bose. Titolo originale: Les
Epîtres aux Corinthiens. Pagine introduttive di Marc Sevin. L’A. era allora un
giovane biblista, cappellano di liceo e vicario nella periferia parigina. Le lettere ai
Corinti, nella concretezza della loro impostazione e nella loro tipicità paolina, sono
preziose per una introduzione complessiva nell’opera di San Paolo, qui realizzata con
efficacia e solidità dottrinale. Copertina della serie Arti Grafiche Rosada.
CAGIATI, ANNIE (a cura di), Il carisma dell’amicizia nella vita religiosa.
Testimonianze, Presentazione di P. Dalmazio Mongillo o.p., in-16, p. (148), br. ed.
Fuori collana. Mia Premessa di carattere piuttosto personale. Importante la
Presentazione del carissimo padre Dalmazio Mongillo (1928-2005), che mi cita
166
espressamente. Il libro riporta undici testimonianze di religiosi (4) e religiose (7) sul
sempre dibattuto problema dell’amicizia in ambito religioso, al quale avevo dedicato
già parecchi libri. Che questo contributo abbia una sua importanza e validità è
testimoniato dal fatto che a quasi trent’anni di distanza è fra i pochissimi adottati nel
corso “Amicizia e fraternità nella vita consacrata” che si tiene al Teresianum,
Pontificio Istituto di Spiritualità, nell’ambito degli studi ad indirizzo antropologicospirituale. Mi pare però che, nonostante la comprensione più unitaria della persona e
della sua vita sessuale-affettiva e di conseguenza degli stessi rapporti umani,
promossa dai documenti magisteriali dal Vaticano II ad oggi, il problema rimanga
aperto, anzi spalancato. Credo sia questo l’ultimo contributo offertomi da Annie
Cagiati. La copertina è dello Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
SOLDI, PRIMO, Verso l’assoluto. Pier Giorgio Frassati, Presentazione di Giovanni
Testori, in-16, p. 128, br. ed.
“Biblioteca giovane”. Questo libro, molto fortunato, ebbe la sua prima edizione
italiana presso la mia Casa editrice nel 1982 e una seconda (con diversa copertina) nel
1988. Venne poi passato alla Jaca Book, che lo ripubblicò in formato più grande e
con le aggiunte del caso nel 1991, ’96 e 2005. L’Autore, responsabile regionale di
Comunione e Liberazione, parroco di Santa Giulia a Torino, frequentò molto la nostra
Casa editrice, pubblicandovi Cilla ed insistendo moltissimo per una pubblicazione
della sua breve biografia di Pier Giorgio Frassati (1901-1925), poi beatificato da
Giovanni Paolo II nel 1990. Da parte mia ci fu – desidero dirlo – una certa resistenza:
in primo luogo perché mi insospettivano e mi urtavano enormemente le violente e
prepotenti pressioni della sorella di Pier Giorgio, Luciana (1901-2007), con visite
impreviste ed improvvise in Casa editrice. E poi perché su Frassati avevo l’opinione
di mio Padre (nato un anno dopo Pier Giorgio e suo amico, sia alla FUCI che alla San
Vincenzo del “Cesare Balbo”) la quale, se era buona, non era certo di particolare
esaltazione. Ah, beati i non-beati! Posseggo solo una copia della seconda edizione.
Copertina di Eleonora Menegazzo. Nuova Centrostampa, Leinì.
ISZAK, ANGELICO, o.p. (a cura di), La leggenda di San Domenico. Profilo
spirituale del Santo dal Leggendario liturgico, in-16, p. 232, br. ed.
“Piccola biblioteca domenicana” n. 3. Nel libro viene presentata – tradotta e
commentata da un esperto in materia – la più antica leggenda liturgica domenicana.
Al di là dei contributi storici ed agiografici che presenta, essa offre ampio spazio per
un approfondimento spirituale di notevole livello, e non solo per la Famiglia
domenicana, ma per chiunque voglia cogliere alla fonte uno dei messaggi più fecondi
di tutta la tradizione cristiana. Copertina della collana. Arti Grafiche Rosada.
NICODIMO AGHIORITA e MACARIO DI CORINTO (a cura di), La Filocalia,
Volume Primo, Traduzione, Introduzione e Note di M. Benedetta Artioli e M.
Francesca Lovato della Comunità di Monteveglio, in-8, p. (487), rilegatura in tutta
tela e titoli oro al dorso, sovracopertina a colori con alette.
Prima pubblicazione integrale in lingua italiana della Filocalia greca, raccolta di
Autori e testi patristici sulla preghiera e la sobrietà dal IV al XV secolo, curata da
Nicodimo Aghiorita, monaco del Monte Athos (1749-1809), e dal vescovo Macario
di Corinto (1731-1805) e pubblicata per la prima volta a Venezia nel 1782. L’opera
rappresentò un evento importantissimo per la vita cristiana ortodossa dell’epoca.
Dinanzi al trionfo dell’illuminismo, segnò la scelta di tutta una Chiesa per la
Rivelazione e la Tradizione contro una visione di fede troppo intellettualista e
filosofica. La Filocalia è uno dei classici più noti e prestigiosi della letteratura e della
167
spiritualità nel mondo greco-orientale e slavo-ortodosso. Unico libro di lettura,
insieme alla Bibbia, dei monaci ortodossi, è una collezione di intuizioni folgoranti, di
parabole colme di stupore, di schegge di pensiero, di preghiere mistiche, di
annotazioni pittoresche. Filocalia significa “Amore per la bellezza”, e la
contemplazione della natura, l’anelito alla presenza dello Spirito mediante la
preghiera del cuore, la sobrietà e la vigilanza come motori dell’anima sono alcuni dei
temi centrali qui trattati da Antonio il Grande, Isaia Anacoreta, Evagrio Monaco,
Cassiano il Romano, Marco l’Asceta, Esichio Presbitero, Nilo Asceta, Diadioco di
Fotica, Giovanni Carpazio, Teodoro di Edessa. Dedicato “a tutti gli innamorati di
Dio”, il primo volume si apre con una fondamentale Introduzione di Maria Benedetta
Artioli; segue un’Avvertenza, un Glossario (che sarà ripreso in tutti i volumi), ed il
Prooemio dei curatori. Di ogni Autore vengono riportati i dati biografici originali e
gli opportuni aggiornamenti. Al termine, Indice biblico. La pubblicazione di
quest’opera in 4 volumi rappresentò per me un grosso impegno finanziario e un forte
rischio. Mi affidai al consiglio di Enzo Bianchi e alla fattiva collaborazione di don
Umberto Neri. Diversamente da ogni previsione, il successo fu enorme. E forse capii
per la prima volta perché avessi intrapreso l’aspro e difficile lavoro di editore.
Copertina con icona di Andrei Rublev. Arti Grafiche Rosada.
RINALDI, BATTISTA, Le parabole del Vangelo: Gesù racconta di Sé, del Padre e
della Chiesa, in-16, p. (88), br. ed.
Fuori collana, benché chiaramente rivolto ad un pubblico giovanile. L’A. rinunciò ai
suoi diritti in cambio di un certo numero di copie del libro. Si trattò di un sussidio
molto importante e nuovo, dati i tempi, per la catechesi giovanile. Brioso e invitante
nello stile e nel contenuto, si propose a giovani e a catechisti come ottimo strumento
per comprendere e gustare le parabole evangeliche in tutta la loro ricchezza di
proposta, stimolo, provocazione e insegnamento. Lo schema è molto semplice: “Gesù
si presenta”, “Gesù ci racconta del Padre suo”, “Gesù ci spiega che seguire lui
significa...” ma efficace. Una lettera iniziale dell’A. ai ragazzi/e introduce ad una
lettura meditata e fruttuosa. L’A. era, ai tempi, parroco di un paese della Valtellina ed
ottimo catechista. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
SPIRIDONE (Archimandrita), Le mie missioni in Siberia. Cose viste e vissute,
Presentazione di Enzo Bianchi della Comunità di Bose, in-8, p. (120), br. ed.
Fa parte della collana di spiritualità russo-ortodossa. Titolo dell’opera in edizione
francese: Mes missions en Sibérie, Editions du Cerf, Paris. Titolo originale: Iz
vidennavo i perezitovo Vospominaja propovednika-missionera b Sibiri (testo tratto
dalla rivista “Christjanskaia mysl” , nn. 1-4 e 8-10 del 1917). Traduzione dal russo di
Marusja Galmozzi Cremaschi. Fitta Presentazione di Enzo Bianchi. Una importante
Nota editoriale siglata E. B. dà, tra l’altro, alcuni dati su Spiridone Kisljakov (18751930), nato nella terra dei “folli in Cristo”, vicino a Zadorsk nella provincia di
Voronej, ordinato prete nel 1896 dopo un pellegrinaggio all’Athos, missionario e
predicatore in Siberia dal 1896 al 1906 tra i condannati ai lavori forzati (cristiani,
buddisti, musulmani, terroristi e indigeni non evangelizzati), uomo di immensa
compassione, misericordia, perdono, privo di ogni malizia e di ogni giudizio. “Il
lettore è di fronte a un densissimo testo di spiritualità, degno di stare accanto ai
Racconti di un pellegrino russo come testimonianza del mondo religioso russo e
della sua autentica anima popolare alla vigilia della rivoluzione bolscevica”, dice
Enzo Bianchi. Presso le edizioni Qiqajon di Bose, Simona Merlo ha pubblicato nel
2008 Una vita per gli ultimi, le missioni dell’archimandrita Spiridon. Copertina
Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada
168
PRONZATO, ALESSANDRO, Pane per la Domenica. Commento ai Vangeli.
Ciclo C, in-8, p. 240, br. ed.
E’il primo dei numerosi commenti ai Vangeli di cui è stato Autore don Pronzato,
nell’ordine: Pane per la domenica. Commento ai Vangeli (3 volumi) ; Parola di Dio !
Commenti alle 3 Letture (3 volumi); Il Vangelo in casa. L’oggi della Parola di Dio
(3 volumi: i due primi presso di me, l’ultimo presso la Gribaudi Milano); Il Vangelo
secondo noi. Un cristiano qualunque commenta la predica della domenica (Gribaudi
Milano, 3 volumi); senza contare i 3 volumi di Tu solo hai parole... incontri con Gesù
nei Vangeli, Gribaudi Milano) e i 2 volumi di Parabole di Gesù (Gribaudi Milano).
Una esagerazione? Può darsi, anzi, personalmente direi di sì. Ma anche la
dimostrazione del grandissimo amore di don Sandro per la Parola di Dio, e la sua
sorprendente capacità di interpretarla, direi quasi vivisezionarla, ruminarla e offrirla
in infiniti modi e secondo molteplici punti di vista, tutti rigorosamente spirituali e, di
volta in volta, più interiori e scavati. Il suo è stato ed è un continuo entrare e spaziare
nel cuore del Vangelo e delle parole della liturgia; un servizio alla Chiesa che oserei
dire sbalorditivo. La cosa più sorprendente (e lo dice chi non è assolutamente tenero
verso le rimasticature) è la continua novità delle scoperte dell’Autore; un qualcosa
che – lo so per certo – lo ha reso e lo rende irritante non certo ai lettori, ma ai colleghi
scrittori ed ai critici. E’ evidente che si tratta di un Grande Innamorato, che verso
l’oggetto del suo amore non è mai a corto né di argomenti, né di manifestazioni, né di
gradite sorprese. Prima edizione del volume ottobre ’82; già in seconda edizione ad
ottobre ’84. A don Sandro posso rivolgere un unico rimbrotto: la sua mania per le
proprie fotografie “artistiche” ed il volerle imporre (cortesemente) come copertine.
Come nel caso del primo tomo di quest’opera. Allora: copertina di Alessandro
Pronzato. Arti Grafiche Rosada.
HURNARD, HANNAH, Piedi di Cerva sulle Alte Vette, Viaggio a Dio attraverso il
Cantico, in-16, p. 176, br. ed.
Fuori collana. Titolo originale : Hinds’ feet on High Places, The Olive Press, London.
Traduzione di Daniela Guglielmino. In frontespizio la scritta “Traduzione italiana
dalla 12° edizione inglese”. Mia breve Premessa. Questo straordinario successo della
Casa editrice (giunto alla 20° edizione nel 2006) mi fu consigliato da Madre Celestina
Walls, una certosina inglese che ebbe un giorno la bontà di accogliere me e i miei
tormenti presso l’allora Certosa di Avigliana (TO). Il libro mi lasciò interdetto.
Tradotto in tutto il mondo anglosassone con strepitoso successo, era ancora libero per
l’Italia. Ma che accoglienza avrebbe avuto? Si trattava di un’allegoria, ed era in realtà
il primo libro di “fantasy” religiosa che appariva in Italia (alcuni titoli
dall’indice sono indicativi: L’invasione dei Parenti Paurosi, L’incontro con Orgoglio,
Le sponde della Solitudine, Il grande Strapiombo dell’Ingiuria, La Valle della perdita,
i Ruscelli che guariscono). Le avventure di Timorosa, che attraverso Il “Cantico dei
cantici” perviene ad una visione della vita radiosa e spiritualmente santa, sono note a
centinaia di migliaia di persone, insieme ai nomi dei personaggi del racconto.
L’Autrice (1905-1990), una missionaria quacchera che soggiornò in Palestina dal
1932 al ’48, possiede una vena narrativa non comune, semplice, affabile, attraente,
ricca di pathos, e continua ad essere amata ed apprezzata in tutto il mondo. Ottima
copertina Studio Bergadano, che fu di modello per tutti gli altri libri della Hurnard
pubblicati in seguito. Arti Grafiche Rosada.
MARIALUISA (pseud. di MONFERINI GRIBAUDI, MARIA LUISA), Pagherei
con petali di rose i tuoi pensieri, in -16, p. (80), br. ed.
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Con questi versi di mia Moglie iniziai una “collana di poesia”. Il libro, quando uscì, si
esaurì in poche settimane e venne immediatamente ristampato. Il mio stupore fu
enorme. Altrettanto enorme fu la pur affettuosa invidia di don Pronzato, che in vita
sua non aveva mai scritto un verso ed avrebbe dato non so che per riuscire a scriverne
uno. Le poesie sono molto brevi, disvelando pudicamente l’itinerario esistenziale di
chi s’interroga su sé e sugli altri per colmare la sua “sete spasmodica d’immenso”. Se
la scelta iniziale di vita era l’amore, si sono affacciate poi le prove della vita: lutti,
dolori, sofferenze, delusioni e vuoti. C’è quindi, in questi versi, una malinconia che in
mia Moglie non conoscevo; ma su tutto prevale la sua energia, lo slancio della sua
dedizione senza limiti, anche se s’intravede la fatica per “la continua, assillante
richiesta d’amore cui non ci si può sottrarre”. Bella, raffinata copertina di Luigi
Bergadano, che per Maria Luisa stravedeva. Stampa su carta speciale UTET. Arti
Grafiche Rosada.
170
1983
VASCONI, RENATO, o. p., I giorni di Veronica. Storia della Beata Veronica
Negroni da Binasco, agostiniana, in-16, p. (128), br. ed.
Fuori collana. In calce alle pagine di rispetto si legge che “il libro viene pubblicato
nel 1983 per iniziativa del Prevosto Parroco Don Luigi Lucini a ricordo del primo
centenario della ricomposizione delle ossa della Beata Veronica Negroni, avvenuta
nel 1883 da parte del Card. Agostino Riboldi, Vescovo di Pavia”. Nessun libro su
ordinazione ebbe più chiara giustificazione. Mia Premessa, piuttosto lunga. Ottima
Presentazione di Padre Vasconi. Figura di donna semplice e incolta (1445-1497),
sorella laica agostiniana nel Convento di Santa Marta di Milano. Qui passerà tutta la
sua vita dedicandosi alle faccende domestiche e alla questua, sia per le necessità
materiali del convento, sia per il soccorso ai poveri e agli ammalati, ma sempre in
intensa vita ascetica e contemplativa, consolata da frequenti visioni. Sarà ricevuta a
Roma da Papa Alessandro VI, cui consegnerà un messaggio rimasto segreto. Molto
ammirata dal Card. Schuster, che la paragonò alle nostre grandi mistiche. Buon libro
del simpatico domenicano Padre Vasconi. Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche
Rosada.
PRONZATO, ALESSANDRO, Padre Gemelli, “Magnifico Terrore”, Prefazione,
note e Appendice a cura di Franco Molinari, in-8, p. (212), br. ed.
L’A., nella sua “Confessione” iniziale dal titolo “E’ peccato risuscitare un
manoscritto?”, sottolinea come questa biografia, “la sua seconda fatica letteraria”,
non l’aveva neppure offerta per la stampa data l’“improponibilità” della figura del
discusso fondatore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, padre Agostino Gemelli
(1878-1959); e che solo dietro sollecitazione del prof. Franco Molinari, suo caro (e
mio) amico, era ritornato sulla sua decisione. E’ probabile che sia così. Il prof. Franco
Molinari (1929-1991), docente di Storia Moderna presso la Facoltà di Magistero
dell’Università del S. Cuore, molto amico ed estimatore di don Pronzato, fece bene ad
insistere: la biografia è ottima e, del Molinari, sono importanti la Prefazione, la Nota
bibliografica ma specialmente, in Appendice, tutta una serie di interventi (Francesco
Alberini, Leonardo Ancona, Giuseppe Girotti, Natalia Aspesi, Marisa Scolari,
Giuseppe Lazzati, Carlo Bo, Angela Ferrerio, Angelo Montonati, Carlo Varischi) di
personalità a vario titolo coinvolte nella vita e nella carriera del “Magnifico Terrore”.
Una certa ingenuità stilistica dell’A. viene riscattata dalla sua calda partecipazione ai
personaggi e agli eventi di una vicenda degna di essere conosciuta. Copertina Studio
Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
DEL MONTE, ALDO, Questa sera il Signore vi parlerà, in-16, p. (96), br. ed.
Collana “Profeti nuovi”. Mia corta Premessa. Breve ma intensa biografia di una
giovane valdostana, Giulia Valle (1847-1916), che – entrata giovane nella
Congregazione delle Suore della Carità di Sant’Antida Thouret – trascorse quasi tutta
la sua vita col nome di Suor Nemesia, dedicandosi alla formazione e all’educazione
dei bambini (era maestra elementare) presso l’Istituto San Vincenzo di Tortona di cui
divenne poi Superiora e dove conobbe sia don Orione che Madre Teresa Michel.
Trasferita poi a Borgaro Torinese, in tredici anni formò più di 500 novizie. Pur
provata e dedita con inimmaginabile slancio ai suoi molti incarichi, coltivò sempre
fiducia e speranza: “Se la notte, il deserto e il silenzio sono sordi, Colui che ti ha
creato ti ascolterà sempre” e “Stammi allegra, santamente allegra! Canta, canta
sempre! Non inquietarti: attendi al presente!” erano due sue comuni espressioni. E’
comprensibile che Mons. Del Monte, nostro Autore, affidasse a noi queste sue pagine
171
vive e calde. Nemesia (Giulia) Valle fu beatificata da Giovanni Paolo II il 25 aprile
2004. Riposa a Borgaro Torinese ed è un’altra delle infinite figure di bella santità
piemontese. Suggestiva copertina fotografica. Arti Grafiche Rosada.
MORTARI, LUCIANA (a cura di), Il Salterio della Tradizione. Versione del
Salterio greco dei LXX, in-8, p. 336, br. ed. con sovracopertina a colori.
Fuori collana. Prima ed unica traduzione italiana del Salterio greco dei Settanta, con
splendida, approfondita Introduzione di Sr. Maria Maddalena (Luciana Mortari) della
Piccola Famiglia dell’Annunziata di don Giuseppe Dossetti, datata da Gerusalemme
dicembre 1982. Segue una Nota editoriale, sempre della Mortari, in cui viene chiarito:
“Ho preferito attenermi all’antica editio Sistina, tradizionalmente ritenuta il textus
receptus dell’A.T. greco, fondamentalmente basata sul MsB (Codex Vaticanus
Graecus 1209)”; in appresso, “Elenco delle abbreviazioni e sigle” e una poderosa
“Bibliografia delle opere consultate”. “L’Osservatore Romano” – bontà sua – scrisse:
“Opera destinata ad ottenere vasta risonanza per l’alta qualità scientifica come per la
reale utilità del testo”. E la “Rassegna di teologia”: “La LXX ha goduto nel
giudaismo prima e nel cristianesimo poi una posizione singolarissima; ignorarla
sarebbe un errore non solo storico ma scientifico. Luciana Mortari nella sua
Prefazione fa una chiara messa a punto del problema”. E’ evidente che l’iniziativa –
come più tardi succederà per Genesi di don Umberto Neri – ebbe l’incoraggiamento
di don Dossetti. Per me, ignaro di ebraico ma non di greco, leggere i Salmi in questa
traduzione fu una gioia profonda. Opera di cui sono fiero. Sovracopertina con grande
iniziale miniata curata da Luigi Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
PERA, CESLAO o.p., Ramenta. Pensieri spirituali, in-16, p. (72), br. ed.
“Piccola biblioteca domenicana” n. 4. La Presentazione è di P. Giacomo Grasso, il
direttore della collanina. Il termine “ramenta” significa “schegge”, “cose da nulla”.
Così padre Ceslao Pera (1889-1967) chiamava gli incisivi e profondi commenti di
San Tommaso all’opera sui nomi divini di Dionigi il Mistico (Marietti 1950,
recentemente riproposta da Marco Valerio, 2009). Questo dottissimo domenicano,
molto amato e noto a Torino, tenne una vasta e varia corrispondenza di cui il libretto
è un primo saggio. Esso inizia con un “Ricordo di Iole ed Elda Marziani” di Loretta
Re Innaurato e prosegue con una serie di pensieri raccolti dalle Marziani e già editi
nel ’77. Prosegue poi con altri pensieri raccolti e proposti dalla Iole (che fu assistente
di mio Padre a Magistero, molto stimata e leggermente presa in giro da noi bambini e
ragazzini). Sono pensieri teologicamente robusti e umanamente caldi, nella loro
amabile e libera semplicità. Una persona, quella di Padre Pera, che la nostra città
continua ad ignorare come fa con i suoi personaggi più significativi. Copertina della
collana. Arti Grafiche Rosada.
MARCHADOUR, ALAIN (et alii), L’Eucarestia nella Bibbia, in-8 carré, p.(60),
br. ed.
E’ il Quaderno 23 ed ultimo di “Bibbia-oggi, strumenti per vivere la Parola”,
realizzati dalle Editions du Cerf, Paris e tradotti dalla Comunità di Bose. Titolo
originale: L’Eucharestie dans la Bible. Sacerdote assunzionista, l’A. era professore di
esegesi biblica alla Facoltà Teologica di Tolosa ed Autore di varie opere di
formazione biblica. Tra le molte pubblicazioni sull’Eucarestia le ricerche e gli studi
sono piuttosto rari, soprattutto per quel che riguarda l’Antico Testamento. Il libro
colma la lacuna, parlando della mensa, della tavola sacrificale, della pasqua nell’A.T.
e delle pratiche giudaiche della mensa, i riti della tavola, l’istituzione eucaristica ecc.
nel N.T. Come detto, questo fu l’ultimo Quaderno della serie. Molti dei suoi titoli
172
vennero poi ripresi e ripubblicati da altre Case editrici. Copertina della serie. Arti
Grafiche Rosada.
PRONZATO, ALESSANDRO, Un cuore per il malato. Camillo de Lellis, in-8, p.
(400), br. ed.
Dà l’avvio a “I Santi che cambiarono il mondo”, collana di biografie e testimonianze
diretta dallo stesso don Pronzato. E’ forse, fra le sue biografie, la più estesa,
documentata ed appassionata. Il personaggio si prestava al cuore ed alla penna
dell’Autore: la sua gioventù scapestrata (maneggio delle armi, gioco, risse per i
soldi), il suo peregrinare per i conventi prima come manovale poi come barbone, il
suo permanere in ospedale per una dannata e inguaribile ulcera a un piede, sono
eventi che sfociano in qualcosa di mirabolante. Camillo si scopre infermiere,
tenerissimo e fattivo. Si pone alla ricerca di “uomini da bene che si consacrino con lui
ai malati per solo amor di Dio”, ne raduna cinque, riprende gli studi, è ordinato prete
a trentaquattro anni, vede crescere intorno a sé i compagni, riconosciuti dalla Chiesa
come religiosi della “Compagnia dei Ministri degli Infermi”, poi innalzata alla dignità
di Ordine religioso. Lui e i suoi portano sull’abito nero una visibile croce di panno
rosso; il segno che d’ora in poi, nelle guerre e in ogni sventura, annuncerà il soccorso
e ravviverà la speranza. Vengono chiamati “Camilliani”, si diffondono in tutta Italia.
Lavoro negli ospedali, assistenza ai morenti anche nelle case, perché il malato e il
povero, dice Camillo, sono “la persona del Signore”. L’ex-soldataccio anticipa gli
sviluppi dell’assistenza ospedaliera. Dobbiamo essere “madri” dei malati, dice, più
ancora che fratelli, e dare loro tutto il necessario, anche “con piacevolezza”: il sorriso
è la loro arma vincente. Questa magnifica, gigantesca figura (1550-1614) prende
quasi sottobraccio l’Autore: insieme ti trascinano, ti commuovono, ti convincono. Il
libro contiene anche un “Piccolo dizionario delle idee di San Camillo”, un “Atlante
dei luoghi dove trovarlo” e una splendida “Intervista”. Fu tradotto in spagnolo dopo
soli due anni. Copertina con dipinto d’epoca. Arti Grafiche Rosada.
NESMY, JEAN-CLAUDE o.s.b. (a cura di), I Padri commentano il Salterio della
Tradizione, Edizione italiana, riveduta sugli originali, di Paolo Pinelli e Luisa Volpi,
della Comunità di Monteveglio, in-8, p. 797, br. ed. con sovracopertina a colori.
Fuori collana. Titolo originale: La Tradition médite le Psautier Chrétien, Pierre Téqui
Editeur, Paris. Questa grossa e importante opera, che da tempo gironzolava sulla mia
scrivania e che Enzo Bianchi mi spingeva a pubblicare con sommessi gemiti, uscì ai
primi di maggio come complemento alla prima traduzione italiana de Il Salterio della
Tradizione, a cura di Luciana Mortari, uscito a marzo. La pubblicazione di entrambi i
volumi furono una diretta conseguenza dell’ottimo, incredibile ed insperato successo
del primo volume de La Filocalia, uscito l’anno prima, che favorì un’iniziativa come
questa, molto onerosa e di esito obiettivamente limitato. Il volume ha una mia
Premessa, nella quale accenno al fatto che si tratta “di un’opera nuova per l’Italia. Per
la prima volta è possibile assaporare il Salterio in tutta la sua multiforme ricchezza
secondo lo spirito dei Padri. Versetto per versetto, ora con dettagliate analisi ora con
ariose visioni d’insieme, il lettore viene guidato nel cuore di quei canti che da sempre
sono la più alta preghiera dell’uomo”. L’Introduzione di dom Nesmy introduce
direttamente al Salmo 1. Al termine, abbreviazioni e sigle e indice degli autori citati.
L’opera fu definita “una vera primizia” dalla rivista “Benedictina” e fu accolta – una
volta tanto – con grandi plausi dalla stampa, sia quella specializzata sia quella più
corrente. Bellissima sovracopertina dello Studio Bergadano con iniziali miniate. Arti
Grafiche Rosada.
173
COTTA, GIOVANNA, Nel cuore di Dio, nel cuore del mondo. Profilo di Santa
Teresa Couderc, in-16, p. (128), 6 tavole fotogr. f.t. in b. e n., br. ed.
Collana “Profeti nuovi”. Cito qui il volume in quanto è l’esatta riproduzione di una
biografia già da me pubblicata nel 1970 – in occasione della canonizzazione di Maria
Vittoria Teresa Couderc da parte di Paolo VI – dal titolo Madre si diventa. In
apertura, quel volume aveva una bella Introduzione di Giovanni Barra. Qui, essa è
sostituita da una mia lunga “Lettera aperta a Madre Teresa Couderc”, talmente
personale e coinvolgente da rinnovare in un certo senso l’opera. E’ raro infatti che un
laico scriva pagine di tale intensa affettività. In effetti, proprio per merito di don Barra
avevo sempre avuto con le religiose del Cenacolo dei rapporti profondamente
semplici e sinceri, fonte per me di inconsueta consolazione e grande ricchezza
interiore. Nel libro, la brava Giovanna Cotta, religiosa del Cenacolo, lascia per lo più
la parola alla Couderc (1805-1885), la cui fitta corrispondenza trabocca del suo
spirito più genuino, sostanziato di abbandono al Signore, di umiltà, di costante
interiorizzazione della fede, di dolcezza, fiducia, docilità anche nei momenti più duri.
Solo da una donna così poteva venire l’ispirazione ad un’opera, la Congregazione di
Nostra Signora del Cenacolo principalmente dedicata ai Ritiri, che ancora oggi
continua ad espandersi in modo straordinario in ogni angolo del mondo. Copertina
fotografica di grande effetto. Arti Grafiche Rosada.
POLITI, SIRIO, Antico sogno nuovo, in-8, p. 216, br. ed.
Apre, direi misteriosamente, una collana dal titolo “Prossimofuturo”. Mia Premessa.
Di don Politi (1920-1988), che fu tra i primi preti operai italiani, avevo pubblicato nel
’67 Uno di loro, il libro delle sue dure esperienze alla Darsena di Viareggio. Ora si
rifaceva vivo con questo rilancio (il titolo del libro era emblematico), in chiave
meditata ma con la passione di sempre: quella dell’utopia cristiana calata nel duro,
concreto quotidiano, al di fuori di ogni spiritualismo disincarnato. Il libro esponeva,
in chiave allegorica ma in chiara trasparenza, le esperienze, le prove, i momenti di
vita e di lotta della Comunità che con don Politi viveva allora un’esperienza cristiana
integrale, fuori da schemi usuali. “Un libro importante – dicevo nel retrocopertina –
perché sintomo ed eco di un’insoddisfazione segreta da parte di molti credenti e non
credenti: nostalgia di un tempo ancora vicino ma già tanto lontano; non sogno di un
sogno, quindi, ma riproposta – da parte di un prete che non aveva mai ceduto a nessun
condizionamento – di quel ‘progetto uomo’ che è utopia e speranza, ma la cui
realizzazione va comunque tentata in mille modi”. Copertina fotografica dello Studio
Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
BIANCHI, ENZO, Vivere la morte, in-8, p. (248), br. ed.
Fuori collana. Il libro comparve in una “nuova edizione riveduta ed ampliata”
(vistosamente annunciata da una fascetta gialla) nel 1987, di p. 268, e in una “terza
edizione riveduta ed ampliata” (con una nuova copertina) nel 1992, di p. 310. In tutte
e tre le edizioni, il contributo teologico-biblico dell’A. rimase immutato; mutarono
invece, in maniera anche rilevante, le testimonianze sulla morte, cioè le “parole sulla
morte” e “i racconti del morire” che formano la seconda parte del libro e che furono
50 nella prima edizione, 55 nella seconda e addirittura 65 nella terza. L’opera stava
molto a cuore ad Enzo, che sapeva di affrontare una tematica scabrosa: non parlare
più della morte, come si fa attualmente – dice nella Prefazione – “è una vergogna e
un tradimento della vocazione ricevuta nel battesimo, che è immersione nella morte, e
non in una qualsiasi morte, ma nella morte del Signore… I cristiani dovrebbero
cessare il loro complotto di silenzio su questo tema e, ristabilendo all’interno della
loro spiritualità la memoria mortis, dovrebbero riappropriarsi di questo evento
174
formidabile in cui è stata posta l’epifania della Croce”. Il libro, uno dei più importanti
(e cari, essendo stato compensato “una tantum” con sei milioni di lire) del Priore di
Bose, fu accolto con favore; e quest’accoglienza fu una gioia sia per Enzo che per me.
G. Caprile su “La Civiltà Cattolica” lo giudicò molto positivamente; e così
“L’Osservatore Romano” e l’allora rubrica “Mondo Cattolico” su RAI 1. Da notare
che fra le testimonianze, se la maggior parte sono di cristiani, ve ne sono anche di
ebrei e musulmani. Il libro venne tradotto in francese. Incomprensibilmente, il sito
della Comunità di Bose dà come prima edizione del libro il 1981, giustificandola col
fatto che l’opera vinse il “Premio della Città di Pescia” proprio in quell’anno. Mistero
insondabile. La copertina delle prime due edizioni raffigura una formella di Giacomo
Manzù raffigurante Giovanni XXIII; nella terza viene riprodotto un particolare della
morte di Adamo di Piero della Francesca. Stampatori: Rosada Arti Grafiche,
Centrostampa Leinì e Tipografia Gravinese.
RAVERA, SILVIO, Dio si muove, in-8, p. (112), br. ed.
Appartiene alla fantomatica collana “Prossimofuturo”, di cui è anche il n. 2 (il n. 1 è
Antico sogno nuovo di Sirio Politi). Don Silvio Ravera, poeta vernacolare, parroco di
periferia, partigiano e studioso mazzolariano, infaticabile ciclista, mancato
recentemente, mi aveva già assediato con la sua simpatica irruenza savonese quando
dirigevo la Borla, quasi obbligandomi a pubblicargli due volumi nel ’63 e nel ’64.
Dopo vent’anni, eccolo rifarsi vivo con uno dei suoi celebri manoscritti. Egli era
infatti una di quelle persone vivaci, intelligenti, curiose ed informate, prive di
autocritica e dotatissime di entusiasmo, che affliggono gli editori con idee e libri ai
margini della follia ma, contemporaneamente, niente affatto stupidi. Libri da macero
sicuro, ma che, chissà, non si sa mai, potrebbero anche essere delle bombe a scoppio
ritardato. Dio si muove fa parte della fitta schiera di questi libri scritti da Autori che
trattano dell’universo mondo, con visione globale metafisica e super-scientifica, e che
si dicono sicuri di aver trovato la soluzione ad ogni e qualsivoglia problema. La
Prefazione al libro è di Dario Beruto, ordinario di scienza dei materiali all’Università
di Genova, qualifica che dà subito al lettore un brivido blu. Caro, carissimo don
Silvio, come brillavano i tuoi occhi quando parlavi dell’avvenire del cristianesimo…
e delle tue teorie, non strambe (al contrario), ma intrecciate le une alle altre come a
comporre un cesto colmo di ispidi ortaggi. Ti preferivo quando arrivavi da Borla in
bicicletta. “Di dove arriva, conciato così?” “Direttamente da Savona. Sa, per me sono
poche pedalate”. Ah sì? Che tempi! Che preti! Copertina fotografica. Arti Grafiche
Rosada.
PRONZATO, ALESSANDRO, Pane per la Domenica. Commento ai Vangeli.
Ciclo A, in-8, p. 288, br. ed.
Secondo volume (in ordine di tempo) della fortunata serie, che ha come dedica: “A
Guglielmo Zucconi e Pierluigi Magnaschi, con stima, amicizia (e un pizzico di
nostalgia...)”. “Il ciclo – annoto nel retrocopertina – presenta una forte accentuazione
etica. Matteo richiama con vigore le forti esigenze morali del ‘lieto annuncio’...
Sarebbe stato facile cadere in un vieto moralismo, nella inutile invettiva... don
Pronzato, al contrario, mette in luce i contenuti più profondi del Vangelo di Matteo:
l’invito al radicalismo ma in una dimensione di immensa misericordia, l’appello alla
libertà interiore ma in una prospettiva comunitaria e missionaria, la consapevolezza di
essere peccatori ma nella speranza e nel pieno abbandono in Cristo; sopra ogni altra
cosa, la certezza del ‘Dio con noi’ che, proprio perché tale, dà la forza per uscire allo
scoperto, verso orizzonti nuovi...” La bella, direi bellissima foto di copertina (un pane
175
dorato e fragrante) è dell’ottimo e attualmente discusso francescano Fra’ Costantino
Ruggeri, amicissimo di don Pronzato. Arti Grafiche Rosada.
NICODIMO AGHIORITA e MACARIO DI CORINTO (a cura di), La Filocalia,
Volume Secondo, Traduzione, Introduzione e Note di M. Benedetta Artioli e M.
Francesca Lovato della Comunità di Monteveglio, in-8, p. (468), rilegatura in tutta
tela e titoli oro al dorso, sovracopertina a colori con alette.
Nel secondo volume de La Filocalia ha voce in modo preponderante – quasi due terzi
del libro – Massimo il Confessore (580-662 ca.), cui Maria Benedetta Artioli dedica
gran parte della sua Introduzione. Di lui sono qui presenti quattro centurie “sulla
Carità”, due centurie tratte da “Duecento capitoli sulla teologia e sull’economia
dell’incarnazione del Figlio di Dio”, cinque centurie tratte da “Capitoli vari sulla
teologia e l’economia, sulla virtù e il vizio” ed infine “Sulla preghiera del Padre
Nostro” ; seguono scritti più brevi di Talassio Libico e Africano, di Giovanni
Damasceno, dell’Abate Filemone, di Teognosto, di Filoteo Sinaita, di Elia Presbitero
ed Ecdico ed infine di Teofane Monaco. Tutte le centurie di Massimo vertono, in
modi diversi, in direzione del punto centrale del suo pensiero, che è il mistero
dell’incarnazione divina e quello – inscindibilmente connesso – della deificazione
dell’ uomo, mistero al quale tende tutta la creazione. Innestato in Cristo, il cristiano si
trova sin da ora trasportato nell’ottavo giorno, primizia del secolo escatologico. Si
comprende così la ricchezza della mistica che ne deriva e che rende la creatura umana
– pur con tutti i suoi limiti – partecipe sin da ora delle potenze reali dell’Altissimo.
Tutta la Filocalia vibra di tali ottiche vivificanti e – secondo noi – non solo
attualissime, ma assolutamente da riscoprire e riproporre con audacia. Arti Grafiche
Rosada.
APREDA, ANTONIO, Nostalgia delle cose passate, in-8, p. 124, br. ed.
Fa parte della “collana di poesia”. Una semplice Prefazione, non firmata e non mia,
presenta la figura di questo giovane napoletano, bello, sportivo, dall’arguzia felice
che, colpito da scoliosi reumatoide, è costretto all’immobilità e ciò nonostante riesce
a laurearsi in matematica e fisica, è incaricato di istituire un liceo scientifico ad Olbia
e sposa una nobile veneta di grande lignaggio, Marina Gradenigo. Ma dal ’75 è
impossibilitato a muoversi (altre date non le posseggo né sono riuscito ad ottenerne,
se non che il libro uscì il 20 dicembre e che l’Autore, che aveva diritto a 200 copie,
non ne ritirò più di 20. Le date delle poesie vanno dal ’37 al ’77). Il libro, stampato su
carta UTET, contiene un’ottantina di brani poetici di egregia fattura, nei quali un
certo contratto ermetismo si sposa con un naturalismo di ottima ispirazione.
Copertina della collana. Arti Grafiche Rosada.
FILENI, PAOLO, Tornare a vivere, Presentazione di Roberto Vecchioni, in-16, p.
(96), br. ed.
Inizia una collana dal titolo “I verde-blu”. La Presentazione di uno dei nostri più colti
cantautori e scrittori dà la misura del valore di questo romanzo-testimonianza, o per
meglio dire “racconto lungo”. Esso evidenzia l’importanza che ha l’amicizia fra i
giovani, la solidarietà di gruppo, la comune partecipazione a gioie e sofferenze. Una
testimonianza di una semplicità disarmante e di “un’umanità spaventosa”, dice
Vecchioni, che aggiunge: “Qui dentro non esiste nulla di letterario tanto per esserlo; i
fatti sono scarni, le cose poche, la trama minima, ma l’amore, il ‘senso degli altri’ è
tanto, è tutto”. Copertina di Paolo Arlandi. Arti Grafiche Rosada.
176
1984
BIEDERMANN, ANGELA, Consuelo. Diario di una adolescente, in-16, p. (180),
br. ed.
Collana “I verde-blu” n. 2. Descrive l’incontro di un’adolescente con un giovane
handicappato, Egon. Dall’amicizia, all’amore, alla ostilità della famiglia di lei, alla
fine tragica di lui, la vicenda si snoda nel giro di pochi mesi. La capacità della
Biedermann di immedesimarsi nei problemi della adolescenza (il formarsi della
personalità, l’incontro-scontro con i genitori, il significato della vita di gruppo ecc.) è
indubbia; come è indubbia la scioltezza e la suggestione del suo stile, qui più
approfondito del solito. Tutti i suoi libri per giovani, sin da quando erano libri di
testo, furono oggetto di attrazione e simpatia. Qui, al termine, alcune poesie sono di
Corrado Camandone, che proprio in quegli anni convolò a nozze con Angela. Molto
amico di don Sandro, divenne anche amico mio e di Maria Luisa. Copertina di Paolo
Arlandi. Arti Grafiche Rosada.
PLÉ, ALBERT o.p., Per dovere o per piacere?Da una morale colpevolizzante a una
morale liberatrice, in-8, p. (248), br. ed.
Fuori collana. Titolo originale: Par devoir ou par plaisir?, Editions du Cerf, Paris.
Traduzione di Luisa Guarnero. Libro importante, e che fece un certo rumore, di uno
dei moralisti un tempo più in auge oltralpe (1910-1988). Padre Plé sostiene che agli
occhi dello storico la morale tradizionale classificata come “cristiana” è un accidente
storico dell’Occidente risalente alla fine del ’300. Per liberarsi da questa morale del
Dovere, legalista e colpevolizzante, l’A. propone di ritrovare la tradizione cristiana
anteriore, una migliore fedeltà all’uomo quale in effetti è, specialmente in un’ottica
freudiana (l’A. era stato Autore di due importanti studi su Freud e la religione e Freud
e la morale). Ogni uomo cerca la felicità, il piacere di vivere, ma non vi perviene mai
totalmente. Solo partendo da questo dinamismo e da questo smacco è possibile
fondare una nuova morale, che abbia come scopo di umanizzare ed evangelizzare
questo desiderio del Piacere, motore dell’agire umano. Morale liberatrice, vissuta ed
attraente, ma che ha le proprie leggi, delle severe esigenze e una precisa scala di
valori. Personalmente, trovai il libro impacciato, stiracchiato e dai risultati dubbi. E
neppure oggi so bene come giudicarlo. L’A., tra i fondatori dell’Associazione dei
Teologi per lo Studio della Morale e, soprattutto, fondatore del celebre “Supplément
de la Vie Spirituelle”, è comunque degno ancor oggi della massima attenzione.
L’opera fu premiata dall’Académie française. In copertina “Gli storpi” di Bruegel il
Vecchio. Arti Grafiche Rosada.
FERRUA, VALERIO - VICAIRE, HUMBERT, San Domenico e i suoi frati,
Presentazione di Enzo Bianchi, in-16 stretto, p. (120), br. ed.
Collana “Ritorno alle fonti” n. 10. Come sottolinea Enzo Bianchi, padre Vicarie
(1906-1993) era il più geniale storico e interprete spirituale di San Domenico. Il libro
è diviso in tre parti: nella prima padre Valerio Ferrua traccia un profilo storicospirituale di San Domenico (Cenni cronologici, Profilo psicologico, Le idee
ispiratrici, Bibliografia); nella seconda padre Vicarie dà una sintesi dei suoi studi sui
Frati Predicatori (Storia delle Istituzioni, Sguardo sintetico sull’Ordine per periodi,
Storiografia); la terza parte, nuovamente a cura di padre Ferrua, offre una serie di testi
e documenti d’interesse domenicano (tra cui la famosa Lettera di Onorio III e il brano
“La morte di San Domenico” di Fra’ Ventura da Verona). Si tratta di una decina di
testi tra i quali emergono le “Litanie dei Frati Predicatori”. Operetta solida, ben
strutturata e colta. Troppo sovente le documentazioni autentiche sulle grandi figure
177
dei Santi sono trascurate. Questo non è il caso. Piccolo ma prezioso volume.
Copertina della collana. Arti Grafiche Rosada.
PRONZATO, ALESSANDRO, Via Crucis oggi. Tre itinerari, in-8 stretto, p. 214,
br. ed.
Fuori collana. Il testo sarà riproposto senza modifiche nel 1990, con il titolo La Via
Crucis, preghiera di chi soffre e con copertina della collana “Le preghiere del
cristiano”, diretta dallo stesso Pronzato. Nella Prefazione (titolo: “Da pio esercizio a
scomodo esercizio”) l’Autore giustifica la riproposta della Via Crucis del peccatore
(1969, il suo quinto libro edito da me ed il sesto in assoluto) come elemento
essenziale dello schema che egli si propone per dare a questa pratica una sua sodezza
partecipe della realtà: la Via Crucis sulle tracce del Passante sottolinea l’attualità
della Passione dell’Uomo perché è Cristo che continua a passare per le nostre strade,
ed ignorare la sofferenza umana è ignorare lui, mentre la Via Crucis secondo il
Vangelo di Marco (tratta in gran parte dal terzo volume di Un cristiano comincia a
leggere il Vangelo di Marco, 1980) è quella più adatta ad una riflessione biblica di
grande incidenza interiore. Tradotto in più lingue (portoghese, sloveno, spagnolo). La
copertina di questa edizione è un quadro del pittore Antonio Boatto, un’altra delle
“cotte” più durature di don Sandro. Arti Grafiche Rosada.
PRONZATO, ALESSANDRO, Se mai arriverò… in-8, p. 336, br. ed.
Fuori collana. Nella Presentazione (dal titolo “Dico di me…”) l’A. elenca i contenuti
del libro: “episodi, situazioni, personaggi, umori, convinzioni, sfoghi, incontri,
ripugnanze, ferite, antipatie, sogni; una specie di pubblica dichiarazione di tutta la
mercanzia che è ammassata nel mio carrozzone di zingaro”. Il libro non è
un’autobiografia, benché ne sfiori i recinti; un prete si dichiara innamorato della
Parola. Ciò non toglie che il libro sia fitto di ricordi, episodi sorprendenti, incontri
inconsueti, avventure e scoperte. Una geografia bizzarra e varia: il Po e il Nilo,
Bozzolo e Montserrat, ergastolo di Porto Azzurro e capanne di monaci, Engadina e
Togo, Monferrato e Sahara. Soprattutto, una galleria di personaggi vivacissimi: il
vescovo Angrisani, don Giovanni Barra, papa Montini, il cardinale Beran, nonna
Giuseppina, la guardia comunale di Murisengo, Togliatti, l’abate Escarré, il cardinale
Pellegrino ed una miriade di personaggi oscuri che grazie a Pronzato emergono dai
più ottusi silenzi per spargere i loro profumi tutto intorno a noi. Un libro intelligente e
vivace (molti personaggi del quale riappariranno in Stelle sul mio cammino, 2006)
unico nel suo genere. L’itinerario di un nomade fedele alla sua oasi ma capace di
scorgere dietro ogni duna le sorprese di un Dio innamorato delle strade. Una brillante
“autointervista” chiude il volume. Copertina Studio Bergadano su fotografia
dell’Autore. Arti Grafiche Rosada.
DEL FAVERO, LINO, Le ragioni della mia fede. Riflessioni di un uomo della
strada, in-8, p. (256), br. ed.
Fuori collana. Mia breve Presentazione. Che Lino Del Favero fosse “un uomo della
strada” è vero fino a un certo punto. Intanto era “Cavaliere del Lavoro”. Poi, insieme
al fratello Lino, era titolare della società per azioni “Lino e Ito del Favero, imprese di
costruzioni con sede in Trento”, quotata in borsa. In terzo luogo, per i suoi viaggi, si
serviva di un autista (vds. Aneddoti editoriali, “Ingegnere con autista”). Era però un
uomo coi fiocchi, imprenditore edile dal Centroamerica alla Nuova Zelanda, uomo di
saldissimi principi e di una certa cultura. Insistette a tal punto (e con tali
argomentazioni) perché gli pubblicassi il “libro della sua vita”, che cedetti. Del
Favero non è un intellettuale. Anche al suo pensiero ha dato la solidità delle sue
178
costruzioni. E’ soprattutto un indagatore curioso e un verificatore spietato e concreto
delle “idee alla moda”, per nulla intimorito dal “pensiero dominante” le cui “ragioni
di non credere” egli esamina nella loro contraddittorietà e incoerenza. Un libro di fede
inconsueto, ma robusto e, qua e là, vibrante di buon senso e saggezza. Ho un ottimo
ricordo dell’Autore. Foto di copertina di J. Rubin. Arti Grafiche Rosada.
HURNARD, HANNAH, Le Montagne delle Spezie: dalle Alte Vette Qualcuno ci
guida, in-16, p. 176, br. ed.
Fuori collana, è la continuazione di Piedi di Cerva sulle Alte Vette, come specificato
anche in frontespizio. Titolo originale: Mountains of Spices, The Olive Press,
London. ©1977 by Tyndale House Publishers, N.Y. Traduzione di Angelo Pisani e
Laura Vagliasindi. Prima e seconda edizione a pochi mesi di distanza nell’84. Sesta
edizione nel 2002. Un’allegoria in cui le spezie citate dal Cantico (melograno,
alcanna, nardo, croco, giunco, cannella, incenso, mirra, aloe) sono lo specchio dei
nove frutti dello Spirito Santo. I personaggi sono quelli di Piedi di Cerva con alcune
aggiunte. Troviamo così, accanto a Grazia Celeste ed al Pastore, Ombrosa,
Brontolona, Codardo, Lunatico, Lord Pauroso, la signora Triste con la figlia
Depressa, la signora Audace, Intrepido Testimone ed altre colorite personalità che
seguono, ostacolano o spingono la protagonista nel suo sempre avventuroso
cammino di monte in monte, non più in una ascesa solitaria ma in un intreccio corale
di situazioni e personaggi in ognuno dei quali il lettore troverà un invito a cambiare
qualcosa di sé. Perché se è vero che se non si cambia il cuore non si cambia niente –
dice la Hurnard – è anche vero che da soli non ci si salva ma ci si salva insieme; e per
questo ci vuole un contatto costante con i doni che lo Spirito offre, fossero anche
difficili o amari. Libro tradotto ed amato in tutto il mondo, dal costante successo.
Copertina di Luigi Bergadano, sulla falsariga di Piedi di Cerva. Per la terza ediz.
Tipografia TGT.
BAGGIO, AGNESE, Quando le ruote s’inceppano, in-8 stretto, p. 96, br. ed.
Collana di spiritualità “Il Fiume d’Oro”. Secondo libro di Agnese Baggio (19121988), con una mia lettera di apertura firmata Piero in cui, affettuosamente, la chiamo
“mio chicco di grano”. In effetti, la ex-scalatrice, colei che aveva dedicato tutta la sua
vita al movimento scout, godeva di una mia particolarissima stima, come testimonia
la foltissima corrispondenza che ebbi con lei. Le dicevo: “Proprio perché hai vissuto
in povertà di cuore la tua vita, cara Agnese, proprio perché ti sei sparsa come un seme
e ti sei lasciata portare dal Vento, le tue parole danno ora ‘molto frutto’”. Nonostante
l’aggravarsi del male e le crescenti limitazioni, Agnese scopre in queste pagine nuovi,
più intensi motivi di speranza e di gioia. La loro positività sono un prezioso
insegnamento per tutti; ma per chi soffre sono un balsamo ineguagliabile. Il libro è
dedicato “Al compagno della mia vita in mezzo alla Vita”, ed è stato tradotto in
spagnolo nel 1985. In copertina, un delicato acquerello di Thang Fang-Yeou, “Nebbie
in montagna”. Arti Grafiche Rosada.
RABINO, ALDO, Vivere non è un assurdo, Presentazione di Ernesto Olivero, in-16,
p. (112), br. ed.
Viene ripresa, a p. 1, l’antica dicitura “Biblioteca della gioventù”. Don Aldo Rabino,
salesiano, cappellano della squadra di calcio del Torino, fondatore dell’associazione
OASI (Ora Amici Sempre Insieme), con sedi in Piemonte, Valle d’Aosta e Brasile,
viene indicato da Ernesto Olivero (il fondatore del Sermig) come uno dei due
sacerdoti che più intimamente hanno influito sulle sue decisioni; l’altro è un secondo
salesiano, don Franco Del Piano (1930-1972), morto giovanissimo, di cui don Rabino
179
ha scritto una bella biografia. Insomma, un gruppo di persone coi baffi! Il libro è
estremamente caotico, scritto in parte dall’Autore ma anche ricco di citazioni di altri
scrittori o di giovani anonimi. Lo si potrebbe definire “un pasticcio” se non fosse uno
di quei pasticci salutari, adattissimi a una lettura per giovani. Il libro di don Rabino
ebbe notevole successo. Ancora oggi è molto citato in Internet in numerosi blog di
giovani. Copertina di Eleonora Menegazzo. Arti Grafiche Rosada.
PRONZATO, ALESSANDRO, Pane per la Domenica. Commento ai Vangeli.
Ciclo B, in-8, p. 312, br. ed.
E’ il terzo e ultimo volume di questo commento. Si sarà notata una caratteristica di
don Pronzato. Il primo libro è di 240 pagine, il secondo di 288, questo di 312. Ce ne
fosse stato un quarto, avrebbe superato le 350. Persone come don Pronzato – e come
mia Moglie, mi permetto di aggiungere – vanno tenute costantemente d’occhio
(possibilmente senza che se ne accorgano). E’ tale la ricchezza e l’abbondanza del
loro cuore che a volte – per non dire quasi sempre – sono come laghi che tracimano,
fiumi che esondano, turbini che travolgono. Sono “doni di Dio” che proprio perché e
in quanto tali sono sempre fuori misura. Beati loro e chi sta loro accanto. Questo
commento è particolarmente ricco perché don Sandro aveva già approfondito (con 3
volumi!) la sua conoscenza di Marco. Ottime le osservazioni dell’A. in chiusura della
sua Prefazione. Dopo aver fortemente sottolineato la concretezza, quasi la normalità
di queste pagine, che ci obbligano a tenerci fortemente ancorati a terra, prosegue:
“Dinanzi alle provocazioni di Gesù, si ha l’impressione che Marco fotografi i pensieri
segreti dei suoi interlocutori... Di fatto, neppure tu riesci a sfuggire. Ti senti
coinvolto, messo a nudo, scoperto nelle tue ambiguità e contraddizioni. Soprattutto,
costretto a prendere una decisione”. Un Vangelo molto moderno, come rischio, ma
rischio ordinario, al punto che l’A. dedica il libro “A chi mi ha fatto capire che non
esistono domeniche ‘ordinarie’... che il tempo non è mai ‘ordinario’, perché sempre
insolito e inaudito il dono della Parola che si fa Pane... per riscattare l’esistenza dalla
banalità dell’‘ordinario’ e farci celebrare la liturgia della meraviglia”. Tutti e tre i
volumi furono tradotti in spagnolo da Ediciones Sigueme, Salamanca. Brutta foto di
copertina di Fra’ Costantino Ruggeri. Arti Grafiche Rosada.
SMOLITSCH, IGOR, Santità e preghiera: vita e insegnamenti degli Starets della
Santa Russia, Presentazione di Enzo Bianchi della Comunità di Bose, in-8, p. 188, br.
ed.
Titolo originale: Leben und Lehre der Starzen, Jacob Hegner Verlag, Koln und
Olten, 1952. Traduzione e note aggiunte a cura di Raffaela D’Este della Comunità di
Bose. L’A. offre un contributo, unico nel suo genere, alla conoscenza diretta delle
molteplici forme di spiritualità che sono nate e si sono sviluppate intorno allo
“starcestvo”, la tradizione, cioè, della direzione spirituale che risale originariamente
alla santa montagna dell’Athos e penetra in Russia sul finire del XV secolo,
influenzando spiritualità, formazione interiore e persino modalità espressive russe
fino all’epoca contemporanea, anche nelle sue manifestazioni popolari. Il volume, in
realtà, è un ricco saggio antologico molto originale. Sono testi che, nei secoli passati,
hanno permeato l’anima russa di una profonda religiosità, radicata nella
contemplazione dei misteri e in un’intensa vita di preghiera, di silenzio e di ascesi.
Libro importante, la cui traduzione fu pagata a Bose Lit. 1.540.162 l’1 marzo ’84.
Copertina fotografica della serie. Arti Grafiche Rosada.
PRONZATO, ALESSANDRO, Farsi portare dalla croce. Maria Maddalena della
Passione, in-8, p. (240), br. ed.
180
Collana “I Santi che cambiarono il mondo” n. 2. Pagine iniziali mie, dal curioso titolo
“Non-presentazione dell’editore”, in quanto non mi ritenni in grado di dar voce a una
creatura che solo don Sandro riuscì ad accostare con tanta sensibilità, riguardo,
dignità. Secondo me, si tratta di uno dei suoi libri più centrati, scavati e convinti.
Costanza Starace (1845-1921), terziaria dei Servi di Maria, fu fondatrice a
Castellammare di Stabia della Congregazione delle Suore Compassioniste Serve di
Maria. Lo straordinario di questa donna fu che essa – sotto la guida di esperti ed
ispirati direttori spirituali – visse l’avventura estrema cui Dio possa chiamare coloro
che ama: essere nello stesso tempo Sua dimora e dimora dell’Avversario, campo di
battaglia aspra, estenuante, agli occhi nostri addirittura disumana; e nonostante ciò,
riuscire a fare avanzare – quasi non fosse lei a portare la Croce, ma la Croce a portarla
– un’opera di cui fu l’anima infaticabile e appassionata e in pari tempo lo strumento
totalmente abbandonato al Mistero che l’abitava. Di Madre Maria Maddalena della
Passione, la cui corrispondenza fu stampata in sei grossi volumi ad uso interno, don
Pronzato riporta una “Piccola antologia” di brani. Ci voleva la sapienza e l’intuito di
Benedetto XVI per proclamare beata questa strabiliante donna il 15 aprile del 2007.
Copertina fotografica. Arti Grafiche Rosada.
PAOLI, ARTURO, Facendo verità, in-8 piccolo, p. (148), br. ed.
Fa parte de “Il Fiume d’Oro. Collana di spiritualità”, n. 4. L’ottima Prefazione è di
Giovanni Villani, cugino dell’Autore E’ questo l’ultimo libro di Arturo che gli
pubblicai, dopo una collaborazione e una profonda amicizia iniziata nel 1962 quando
dirigevo la Borla e gli avevo pubblicato (dopo feroce revisione) Gesù Amore e i tre
introvabili volumi di Commenti al Vangelo (erano quelli i momenti in cui Arturo
Paoli era schivato da tutti, quasi come un lebbroso). L’ultimo libro, dicevo, per colpa
mia, perché ero sempre più irritato da un radicalismo che non condividevo più (ed il
perché non intendo dirlo: ferirei troppe persone). Facendo verità è importante perché
fortemente autobiografico. Passa attraverso le tappe della vita del Paoli: la prima,
“L’università e la chiamata al sacerdozio”; la seconda, la militanza cattolica e gli anni
dell’azione cattolica (Ricerca di una sicurezza intellettuale e di una disciplina di vita.
“Gesù visto di spalle”); la terza tappa, la tappa del nulla (Gli anni dell’Algeria e del
deserto. “Gesù visto di fronte. Gesù visto e non visto”). Infine la quarta tappa, la
tappa latinoamericana, con la scelta dei poveri e degli ultimi. Le due componenti
dell’ottica di Arturo Paoli, la scelta del radicalismo sociale e l’impossibilità del
distacco da una fede profondamente mistica, trovano in queste pagine forte
composizione, certo intreccio ed anche tormento. Pagine comunque bellissime. Libro
tradotto in spagnolo quasi dieci anni dopo, nel 1992. Copertina Studio Bergadano.
Arti Grafiche Rosada.
VASCONI, RENATO, o. p., I servi di Cana. L’itinerario spirituale di Fra Leopoldo
M. Musso, Laico Francescano Minore, in-16, p. 96, br. ed.
Fa parte della collana di spiritualità “Il Fiume d’Oro”. All’inizio, “Due parole
dell’editore” in cui esprimo tutto il mio sbalordimento. Un umile fratello francescano
laico, fra Leopoldo Musso (1850-1922), cuoco del suo convento, viene interpellato
dal Crocifisso ed inizia con Lui un dialogo fidente e filiale. Il risultato di questa
intimità potrebbe figurare tra i “Fioretti”: per dar corpo ai desideri del Crocifisso si
richiede la presenza di un complice. L’amicizia tra fra Leopoldo e Fratel Teodoreto
delle Scuole Cristiane (1871-1954) – due uomini di Dio che sanno “leggere dentro” la
realtà divina – fa fiorire la pratica dell’adorazione a Gesù Crocifisso. Di qui la nascita
dell’“Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria Immacolata” e l’altra –
importantissima per Torino – della “Casa di Carità Arti e Mestieri” a vantaggio della
181
gioventù operaia. Oggi, i due grandi amici di Gesù – che hanno avuto la prontezza e
l’umiltà dei servi di Cana – sono avviati alla gloria degli altari: fra Leopoldo è “servo
di Dio” e Teodoreto è già stato dichiarato “venerabile” il 3 marzo 1990 da Giovanni
Paolo II. Tutto da leggere, e da rimanerne affascinati. Piccolo capolavoro di padre
Renato Vasconi, che non molto tempo dopo moriva a soli 48 anni, dopo una vita
dedicata alla gioventù e dopo un legame con me e mia Moglie breve ma certamente
intenso. In copertina il Crocifisso della Chiesa di S. Dalmazzo a Torino. Arti Grafiche
Rosada.
182
1985
BRACCO, LUIGI, Breviario di vita interiore, in-8 stretto, p. 184, br. ed.
Collana “Il Fiume d’Oro”. Mia breve premessa. Speravo che questo Autore (19181996), un laico della cittadina di Fossano (CN), profondamente immerso nel
cristianesimo più solido e quasi interamente dedicato alla vita spirituale, potesse
diventare un Autore se non di successo, di buon esito. Purtroppo, sia questo Breviario
sia il successivo Giorni di festa. Ciclo A, caddero nell’indifferenza generale, con mio
rammarico e notevole amarezza da parte di amici ed amiche che nella cittadina
fossanese avevano per lui una vera e propria adorazione. Peccato. Tutti i libri di
questo Autore, precedenti e seguenti ai miei due, furono pubblicati dalla TEC di
Fossano. Queste pagine sono brevi, intense riflessioni su Dio. E’ probabile però che
l’impostazione, più filosofica ed argomentativa che biblica, le abbiano rese poco
gradite. In copertina la celebre icona della Trinità di Andrej Rublev. Arti Grafiche
Rosada.
PRONZATO, ALESSANDRO, Il Rosario, preghiera nel quotidiano, in-8 stretto, p.
(216), br. ed.
Apre una collana, “Le preghiere del cristiano”, diretta dallo stesso Pronzato, che
intende “rivisitare le preghiere cristiane più care ai credenti di ogni tempo per
evidenziarne l’inalterata ricchezza e l’insostituibile sostanza spirituale”. Bella e lunga
Prefazione dell’A. Va tenuto presente, per capire l’importanza e il successo del libro,
che i tempi erano maturi per la ripresa di una pratica sulla quale il Concilio, per fare
un esempio, aveva taciuto; e che da parte degli ambienti “di punta” non era affatto
vista con favore. L’A. si attiene allo schema tradizionale, ma su ogni mistero si
sofferma con una ininterrotta serie di riflessioni, inviti e richiami di grande efficacia.
Il tono è confidenziale più che in altre opere dell’A. (indicativa la “Litania insolita”
finale, che ha per titolo “Maria, ho voglia di chiacchierare un po’ con te…”). Risulta
anche evidente, dal libro, la ricchezza di pensiero che la figura di Maria suscita
nell’A., che attinge le sue pagine migliori da un costante apporto biblico. La copertina
raffigura “La Vergine al pozzo”, piccola scultura lignea del Monastère de Bethléem,
Notre-Dame des Monts Voirons, fornitaci dallo stesso Pronzato. Arti Grafiche
Rosada.
ROMAGNOLI, SIMONA, Morirò cantando, a cura di Vittore Fiorini e Anna
Castagnoli, in-16, p. (128), br. ed.
“Biblioteca della gioventù”. Mia breve Premessa. Introduzione di Vittore Fiorini.
Cenni biografici. Struggente e luminosa testimonianza di una giovanissima
studentessa marchigiana (1956-1975) di cui il cappuccino padre Fiorini, suo direttore
spirituale, aveva già pubblicato, l’anno successivo alla morte, le lettere in un’edizione
per una ristretta cerchia di amici e conoscenti. Qui il discorso è tutto nella
corrispondenza di questa straordinaria creatura, ordinata in ordine strettamente
cronologico, indirizzata a compagni di scuola, amici di CL, un professore della scuola
media, un sacerdote. “Per Simona, tutto è dono di Dio: Cristo innanzi tutto, la Chiesa
e gli altri. Anche il dolore in questa prospettiva è dono. Gli altri, soprattutto: visti
sempre come un segno e un dono del Signore in una totale comunione di spirito; gli
altri come fonte di gioia, specialmente nelle ore buie del dolore e della solitudine; gli
altri di cui Simona sa cogliere sempre il ruolo preciso, provvidenziale nei suoi
riguardi”. La testimonianza di questa diciannovenne che nella morte scopre la vita,
nella sofferenza l’amore, nella rinuncia il premio finale non lascia il lettore
indifferente. Copertina fotografica di Eleonora Menegazzo. Arti Grafiche Rosada
183
ROCCHI, ANTONIO EMILIO (pseud. di ZOCCOLA, PIERO), Memorie
dall’Occidente, in-8, p. (72), br. ed.
Fa parte della “collana di poesia”. Mia breve Premessa. Sono desolato, ma non ho la
minima memoria dell’Autore (che oltretutto usa uno pseudonimo, il quale apre la
prima pagina con un enigmatico “Antonio ad Elisabetta”, poi con due righe altrettanto
enigmatiche: “Questi scritti appartengono sia a me che ad Elisabetta. Entrambe le
versioni che ne diamo, sono vere”. Per terminare con un “Le situazioni descritte sono
immaginate, ma vere”. Datate dal ’75 all’’84, con riferimenti al Kenya, a Parigi,
Gerusalemme, Danzica ecc., sono sfoghi letterari di ottima fattura, di notevole
audacia linguistica e di sincerissima partecipazione ai problemi del momento.
Conoscendomi, capisco perché le ho pubblicate. Ma, conoscendomi da altro lato, mi
chiedo perché mai le ho pubblicate. Copertina della collana. Arti Grafiche Rosada.
HURNARD, HANNAH, Ali d’Aquila sulle più Alte Vette. Approdo a Dio attraverso
la creazione, in-16, p. (128), br. ed.
Titolo originale: Eagles’ Wings to the Higher Places, Harper & Row, San Francisco,
e © 1983 by Hannah Hurnard. Traduzione di Anna Castagnoli e Laura Vagliasindi.
Come sottotitolo il libro reca: “La continuazione di Piedi di cerva sulle alte vette e di
Le Montagne delle Spezie”, ed effettivamente esso chiude il ciclo iniziato nell’82. Lo
slancio mistico della Hurnard e la sua fervida immaginazione sono qui ai loro vertici.
L’opera è una straordinaria allegoria che narra le avventure di Veritiera (Amante della
Verità), figlia di Grazia Celeste e Intrepido Testimone, già oggetto dei precedenti
volumi. Veritiera lascia i genitori e le Alte Vette per compiere un viaggio che la
porterà alla Città in cima al Monte, ai pericolosi Pinnacoli, all’Abisso dell’amore e
finalmente al Giardino dell’Eden. Ma perché “più Alte Vette”? Non esistono limiti
all’altezza delle Vette perché non esistono limiti all’Amore di Dio, che pervade tutta
la Creazione ed avvolge ogni creatura. E’ questa la semplice e grande lezione del
libro, il quale ci dice come il nostro spasimo di Assoluto non sia un’utopia ma abbia
una profonda ragion d’essere nelle realtà che ci circondano, solo che le sappiamo
vedere e non soltanto guardare. Bella copertina della serie. Arti Grafiche Rosada.
MONFERINI, MARIA LUISA (a cura di), Piccolo breviario della pace del cuore,
in-16, p. 112, tav. fotogr. f.t., br. ed.
Fa parte dei “Piccoli breviari” iniziati gloriosamente nel ’70 e proseguiti nel tempo.
Ma sempre con cautela, nonostante il grandissimo successo. Niente di più sbagliato,
in campo editoriale, che spremere una iniziativa sino ad esaurirla. Ne è testimonianza
questo volume curato da mia Moglie, uscito nell’’85 e già in ristampa nell’’88.
Utilizzando uno schema eccellente in quattro parti (Riscoprire il cuore, Liberare il
cuore, Impegnare il cuore, Spalancare il cuore), Maria Luisa lavorò a questa sua
creatura nei ritagli di tempo, con impegno ammirevole e profonda partecipazione. In
più, le vicende della vita le portarono in dono una profonda sofferenza; ed è per
questo che “la pace del cuore” risulta, qui, prima conquistata e poi donata. Tra gli
Autori a lei cari, citazioni da Georges Brassens, Kahlil Gibran, Maria Sticco, Rudyard
Kypling, poesie giapponesi e detti orientali. Le 4 illustrazioni fuori testo a colori
stanno a significare le 4 età della vita che dovrebbero scandire la maturazione del
cuore; bellissime, a colori, le inserii nel libro per fare un piccolo regalo a mia Moglie.
Sono dell’Agenzia Fotografica Diamone, Torino. In copertina, il volto in primo piano
di nostro figlio Paolo ai tempi della sua seconda infanzia. Tipografia TGT.
184
GIOANNINI, MARIO, Ricomincerei volentieri il cammino. Santa Teresa Couderc,
fondatrice delle Suore del Cenacolo, in-16, p. 48, br. ed.
Non disponendo di una copia dell’opuscolo, né essendo riuscito a trovarne una, mi
affido alla memoria. Il libretto uscì due anni dopo il volume di Giovanna Cotta Nel
cuore di Dio, nel cuore del mondo, profilo di Santa Teresa Couderc (il quale a sua
volta era la ripresa integrale di Madre si diventa, pubblicato nel ’70 in occasione della
canonizzazione della Couderc ad opera di Paolo VI). Era naturale che le Suore del
Cenacolo, nei confronti delle quali avevo un rapporto di grande stima e simpatia –
merito di don Barra, che alle Suore teneva sovente esercizi spirituali – volessero far
conoscere la figura della loro fondatrice ai giovani. E’ quanto appare dalla lettura dei
Cataloghi, dall’esilità dello stampato ma specialmente da un appunto: “Le suore che
hanno commissionato il lavoro non hanno diritti d’autore” (pagati invece “una
tantum” all’A.). Quello che mi colpisce molto è che quel “Ricomincerei volentieri il
cammino, ho trovato così bene il Signore…” (frase che la Couderc pronunciò in
punto di morte) la si trova sovente, con citazione o meno, in molti siti web giovanili
come sintesi della straordinaria storia dell'abbandono totale a Dio che contraddistinse
Madre Teresa Couderc, indice che i giovani anelano in modo a volte spasimante a una
“ripresa”, dopo leggerezze o errori. Un piccolo miracolo di questa bella figura di
santità. Di sicuro Arti Grafiche Rosada.
NICODIMO AGHIORITA e MACARIO DI CORINTO (a cura di), La Filocalia,
Volume Terzo, Traduzione, Introduzione e Note di M. Benedetta Artioli e M.
Francesca Lovato della Comunità di Monteveglio, in-8, p. (632), rilegatura in tutta
tela e titoli oro al dorso, sovracopertina a colori con alette.
Ecco il Tomo Terzo de La Filocalia. Se ne erano ormai accorti tutti. “Studi Cattolici”:
“L’efficacia, la chiarezza e la valenza positiva che si ritrovano in ogni riga di questo
testo sono tali da renderlo inestimabile per chiunque consideri la propria anima degna
del sacrificio quotidiano di un po’ di tempo” (ottobre ’82); “E’ grazie all’acribia e alla
dedizione della Comunità di Monteveglio e del coraggioso editore che possiamo oggi
non solo meditare e pregare attingendo a questa fonte, ma anche apprezzare
l’altissimo valore culturale di quest’opera” (“Jesus”, marzo 1986). L’Introduzione è
firmata, questa volta, da entrambe le curatrici. Il volume, che è il più corposo dei
quattro, contiene testi di Pietro Damasceno (XI-XII sec.), Macario l’Egiziano (300390 ca.), Simeone il Nuovo Teologo (949-1022), Niceta Stethatos (XI sec.-1022),
Teolepto di Filadelfia (1250-1326 ca.), Niceforo Monaco (metà del XIII sec.) e
Gregorio Sinaita (1255-146). Ciò che non è stato sinora notato a sufficienza in questi
testi dedicati alla preghiera continua e alla sobrietà, è l’altissimo livello non solo
spirituale ma psicologico di questi santi uomini, espertissimi nell’indagare tutti gli
aspetti, positivi o negativi, dell’animo umano. Ciò che gradiremmo è che La Filocalia
capitasse nelle mani di qualche psicoanalista e che questi – sinceramente – si
chiedesse che cosa Freud sia venuto a fare, dacché questi testi individuano,
precorrono e chiariscono tutte le malattie dell’animo umano.Copertina sullo stile delle
altre. Stampa Oge Zeppegno, a seguito della morte di Rosada, proprio in quell’anno.
ELIA, MEO, Cristo fuori le mura. Quale missione per le chiese italiane?, in-8, p.
(320), br. ed.
Fuori collana. Dell’A., missionario saveriano nello Zaire per molti anni, già facente
parte della Direzione Generale del suo Istituto, già direttore della rivista “Fede e
Civiltà” e poi di “Missione oggi”, avevo pubblicato Uomini nuovi per la novità
cristiana (1967) e Comunità cristiane in faccia al mondo (1970). Di fronte al
documento della CEI “Impegno missionario della Chiesa italiana”, l’A., con la sua
185
ampia e diretta esperienza, offre qui un contributo fondamentale e documentatissimo
per “vivere la missione in Italia” a partire da quanto di più vivo e profetico palpita
oggi nelle giovani chiese; non per importare modelli, ma come confronto, stimolo,
scambio di reciproche ricchezze. Ampia è la rassegna di documenti sulle Comunità
Ecclesiali di Base (CEB) d’Africa e d’America Latina: testimonianze, prospettive
pastorali delle Conferenze Episcopali, norme diocesane ecc. Nuovo è il concetto della
“missione per invio”. Libro molto importante, che ebbe una buona diffusione e ampi
attestati di stima. Copertina Studio Bergadano. Tipolitografia Metropolitana.
BUNYAN, JOHN, Il viaggio del pellegrino da questo mondo a quello venturo in
forma di sogno, in-8 stretto, p. (202), br. ed.
Fuori collana. Traduzione di Adriana Schmidt Perrone. Mia lunga Presentazione,
dotta e ricca di notizie. The Pilgrim’s progress, uno dei libri tuttora più diffusi e
tradotti nel mondo dopo la Bibbia, non compariva in Italia da più di cinquant’anni.
Opera del pastore battista e puritano John Bunyan (1628-1688), è uno dei grandi
classici della letteratura cristiana. Scritto in forma figurata da quello che è considerato
il più grande scrittore allegorico di tutti i tempi (oltre che il più importante Autore
inglese del ‘600), il libro narra le vicende di Bunyan-Cristiano che fugge dalla Città
della Distruzione verso la Città Celeste. Nel suo pellegrinaggio passa attraverso la
Palude dello Sconforto, la Valle dell’Umiliazione, il Colle del Lucro, la Valle
dell’Ombra della Morte, il Castello della Disperazione ecc. incontrando decine di
personaggi che ora lo ostacolano, ora lo distraggono, ora lo accompagnano: Fedele,
Vergogna, Poca-Fede, Chiacchierone, il Gigante Disperazione, il Demone Apollion
ecc., raffiguranti i nostri vizi e virtù. L’opera è stata definita “la Divina Commedia
protestante”. Tipico è il linguaggio semplice e naturale; tipiche le doti psicologiche
ed insieme realistiche dell’A., tipico il suo “istinto religioso”. Un’opera che sono
stato felice di aver riproposto. Copertina di Eleonora Menegazzo. Centrostampa srl,
Leinì.
RONCAN, ERMINIA, Dal silenzio, in-8, p. (80), br. ed.
Fa parte di quella “collana di poesia” iniziata con Africa, terra di Dio del 1981;
collana, lo confesso, che ero riuscito a schivare per tanto tempo. Ma i poeti
cominciavano a sbucare come funghi, disposti anche ad assorbire blocchi di copie
della loro opera. Nella mia Premessa sottolineo però il buon livello di questi versi:
“Questa breve raccolta – dicevo – offre l’itinerario di un’anima che, da un groviglio
di chiusure e di angoscia, giunge a una rasserenata scoperta dell’Altro, già presagita e
quasi voluta sin dai primi versi… Queste poesie hanno una loro forza di tipo
verginale, sgorgano con chiarità di sorgente… Nascono da un vissuto concreto, non
sognato, e del vissuto possiedono la penetrante comunicativa”. Una delicatezza di
editore: per far stampare queste poesie usavo uno speciale stock di carta pregiata che
mi era stata ceduta dall’UTET. Anche se poco letti, pare che i versi abbiano un loro
ambiente accogliente. Copertina di Eleonora Menegazzo. Tipografia TGT.
DEBYSER, MARCEL, La Bibbia per i miei parrocchiani. Antico Testamento, in-8,
p. (416), br. ed.
Fuori collana. Titolo originale: La Bible pour mes parroissiens, Librairie Arthème
Fayard, Paris. Traduzione di Lori Guarnero. Il grosso volume ha una Prefazione di
Albert Decourtray, Arcivescovo di Lione, ed una Presentazione di Jacques Bernard,
direttore dell’Istituto di formazione di animatori di Catechesi di Lilla. Anche l’Autore
era un sacerdote di Lilla. Ed io avevo la grande speranza che questo libro significasse
veramente, per l’Italia, il punto di svolta indicato dal Vescovo di Lione: un punto
186
d’incontro, cioè, fra i biblisti in senso stretto ed i predicatori della Parola, in altri
termini i parroci, quale appunto era l’Autore. Purtroppo il libro fu un fallimento, né
mi pare che ancor oggi l’invito del Concilio nella Dei Verbum, sull’importanza della
frequentazione biblica in profondità ed estensione sia stato accolto. L’Editore Fayard
pubblicò l’anno seguente il secondo volume dell’A., dedicato al Nuovo Testamento.
Io non me la sentii. Lo smacco fu cocente, né temo di dirlo. Brutta copertina di cui
preferisco non ricordare l’autore. Tipografia TGT.
NIGG, WALTER, Una donna che non si arrese: Mary Ward, in-16, p. (160), 8 tavv.
fotogr. a colori f.t., br. ed.
Fuori collana. Titolo originale: Eine Frau gibt nicht auf, Don Bosco Verlag,
München. Traduzione di P. Guido Sommavilla s.j. Mia breve Premessa. Una delle
stranezze di questo bel libro è che l’Autore (1903-1988) fu un teologo riformato
svizzero, famoso per le sue biografie di santi. Mary Ward (1585-1645), inglese, è
nota in tutto il mondo per essere stata fra le prime a dare alla donna la coscienza della
propria dignità e delle proprie possibilità. Fondatrice nel 1609 della compagnia delle
cosiddette “Dame inglesi”, la più antica congregazione di suore finalizzata
all’educazione delle fanciulle, ispirandosi alla spiritualità di Sant’Ignazio di Loyola,
incontrò dentro e fuori la Chiesa ostacoli, incomprensioni, difficoltà di ogni tipo: ma
non si arrese mai, dando testimonianza di una pazienza, di una capacità di soffrire in
piedi, di una morbidezza di sentimenti, di un’obbedienza e insieme di un’audacia del
tutto inconsuete. Il libro fu il primo in Italia a far conoscere una figura amatissima in
tutto il mondo, specialmente anglosassone. Le illustrazioni sono tratte da un celebre
film che Angelica Weber le dedicò. Biografia di tipo tradizionale, che però si legge
tutta di un fiato. Copertina con foto tratta dal film. Centrostampa srl, Leinì.
PRONZATO, ALESSANDRO, Una finestra con vista sul cielo. Profilo biografico
della Ven. Orsola Benincasa, Fondatrice delle Suore Teatine dell’Immacolata, in-8,
p. (208), br. ed.
E’ il n. 3 della collana di biografie e testimonianze diretta dallo stesso Pronzato dal
titolo “I Santi che cambiarono il mondo”. Figura intrigante di una importante e
napoletanissima mistica e visionaria (1550-1618), di cui l’A. tratta la vita, la
spiritualità ed il messaggio con sereno equilibrio e finissima psicologia. Dal mio
“Suggerimento dell’editore”: “ Madre Orsola vive gran parte della sua vita ‘fuori di
sé’. Quali che siano le beatitudini che sperimenta, non ne ha memoria. Quel che conta
per noi è la sua non-vita; in un senso realissimo, Orsola è continuamente cacciata
fuori da se stessa, fatta sloggiare, resa come una conchiglia, di quelle che troviamo
sulla spiaggia senza pensare al loro ‘vuoto’. Ecco: è il vuoto di vita di Madre Orsola
l’estremo segno di povertà ch’ella ci indica” (e poi don Sandro brontola sostenendo
che mai gli ho scritto una prefazione a un suo libro: qui le mie pagine sono quattro,
fitte fitte). Nota bibliografica e splendida “Lettera confidenziale a Orsola” dell’A., dal
titolo “Per favore, lascia aperto quello squarcio di cielo”. Tra le migliori biografie di
Pronzato. Copertina fotografica. Tipografia TGT.
187
1986
BAGGIO, AGNESE, Vivere da vivi, in-8 stretto, p. 132, br. ed.
Collana di spiritualità “Il Fiume d’Oro”. Ultimo libro di Agnese, anche se la Gribaudi
Milano pubblicherà un suo contributo postumo, L’ora che chiama, nel 1993. Il
volume, diversamente da come indicato su diverse fonti, non uscì nell’85, ma
esattamente il 24 gennaio dell’86. E’ dedicato “A Madre Teresa di Calcutta che con
l’amore dà la vita a chi muore”. Stranamente, non c’è nessuna mia Premessa, bensì
una Introduzione di Agnese in cui si giustifica della “totale disorganizzazione di
questo testo, in cui da un letto di Ospedale ho lasciato parlare me stessa”. In verità il
libro è diviso in due parti di cui la prima s’intitola significativamente “Comincia un
gioco nuovo”. La seconda parte, più meditativa, è intitolata “Riflessioni
sull’attenzione d’amore”, un tema particolarmente caro all’A. Le ultime pagine, che
costituiscono un’Appendice dal titolo “E gli ambienti ospedalieri?”, dovrebbero
essere meditate da tutti coloro che hanno a che fare con gli ammalati. Il libro è un
ruggito di coraggio che riesce ad infondere in tutti una speranza ed un ottimismo
impensabili, se offerti da altri. Qui li si accetta come dono profondo. A proposito di
questa Autrice, segnalo l’esistenza di un “Centro Studi Agnese Baggio” voluto da P.
Balducci e una preziosa raccolta di Lettere 1950-1979 tra la Baggio e lo stesso P.
Balducci (Ediz. Cultura della pace, S. Domenico di Fiesole). In copertina, un dipinto
di E. Nolde, 1914. Tipografia TGT.
HURNARD, HANNAH, Prime lezioni di vita alata, in-16, p. (160), br. ed.
E’ il quarto volume di Hannah Hurnard da me edito. Titolo originale: Winged Life,
Olive Press, London. Traduzione di Angelo Pisani e Laura Vagliasindi. Mia Premessa
non comune. L’A. di Piedi di cerva, Le Montagne delle spezie e Ali d’Aquila offre in
queste pagine non più la sua fantasia di narratrice ma l’amicizia del suo spirito
riflessivo. Si tratta infatti di vere e proprie meditazioni, di un profondo cuore a cuore
in cui l’Autrice espone le sue crisi, le sue scoperte e il fervore della sua fede, con
totale abbandono ed estrema fiducia in chi legge. E chi legge si sente come avvinto da
tanta sincerità e commosso da tanta tensione mistica (l’ultimo capitolo, “La
rivelazione di Gesù Cristo” è un vero e proprio capolavoro). “Allargare gli orizzonti
di anima e di cuore, tentare di penetrare dentro l’Amore di Dio, uscire dalle grettezze
e dalle ipocrisie, lanciarsi nel cielo (o almeno cominciare a farlo): ecco il contenuto di
fondo di queste pagine, semplici ma pregnanti ‘prime lezioni’ per una vita diversa,
vera”, scrivo nella Premessa. Molti giudicano questo il miglior libro della brava
scrittrice inglese. Copertina della serie, ma bianca e con un quadrato di cielo.
Centrostampa srl, Leinì.
PRONZATO, ALESSANDRO, Un Vangelo per cercare: Giovanni, in-8, p. 295, br.
ed.
Fuori collana. Uno dei libri più profondi e convincenti di don Pronzato, giunto allora
alla sua piena maturità umana e sacerdotale. Purtroppo il titolo ne frenò l’esito, in
quanto per quasi tutti fu Un Vangelo per cercare Giovanni, mentre era nostra
intenzione definire quello di Giovanni “un Vangelo per cercare”. Non per nulla il
libro è dedicato “a Jean Sulivan, che con la sua ‘verità selvaggia’ ha acceso un fuoco
sulla mia strada”. Come scrive l’A. nella sua Prefazione: “Non mi pare che il Vangelo
di Giovanni dia la possibilità di ‘trovare’ in senso definitivo. Il Quarto Vangelo è
destinato ai cercatori determinati a proseguire nella ricerca. Non presenta la soluzione
di tutti i problemi… Più che lieto fine, è faticoso anche se gioioso inizio. Giovanni
188
aiuta a cercare. Anzi, ti costringe a cercare”. Più chiaro di così… Ma chi mai legge le
Prefazioni? E’ un peccato, perché don Sandro si era preso la solita “cotta” ricorrente:
questa volta però aveva centrato nel segno. C’è un’estrema passione, una calda
simpatia, una fortissima complicità in queste pagine. Come dissi nel retrocopertina:
“Quest’opera fa penetrare il lettore nel Vangelo di Giovanni in modo assolutamente
nuovo. In genere la Parola… aiuta a trovare, a scoprirsi. Qui, si è trovati, messi allo
scoperto, trasportati nel suo dinamismo”. Un binomio perfetto quello fra don
Pronzato e l’Evangelista. E un libro perfetto, lucido, veloce, dietro il quale si sente
l’alito spirituale ampio e prepotente di Jean Sulivan. Copertina con una grande icona
dell’evangelista. Tipografia TGT.
LÀCONI, MAURO, o. p., San Luca e la sua chiesa, in-16, p. 136, br. ed.
E’ il n. 5 della “Piccola biblioteca domenicana” diretta da p. Giacomo Grasso. La
copertina però è cambiata, e così il contenuto, che non è più di interesse domenicano,
ma squisitamente biblico ed anche piuttosto impegnativo. Padre Làconi, teologo e
biblista di chiara fama, era (purtroppo è mancato nel 2009) il fiore all’occhiello dei
domenicani torinesi e il direttore di collana lo volle assolutamente fra i “suoi”
confratelli autori. L’opera di Làconi, fortemente documentata (le note occupano intere
pagine), resta una pietra miliare nello studio della comunità ecclesiale lucana. L’A.
poi, sensibile al fatto che l’esegesi tende oggi anche a sentire il vangelo come
documentazione storica sulla vita della Chiesa alle origini, offre preziosi spunti per
una metodologia di ricerca in tal senso. Copertina Studio Bergadano. Tipografia TGT.
PRONZATO, ALESSANDRO, Un mercante di libertà. Profilo biografico di san
Pietro Nolasco, in-8, p. 272, br. ed.
E’ il n. 4 della Collana “I Santi che cambiarono il mondo” diretta dallo stesso
Pronzato. La dedica è “a Padre Domenico Acquaro, erede del ‘mercante di libertà’,
riconoscente per avermi sollecitato a esplorare la penombra”. Questa figura di santo
(1180-1249 ca.), piuttosto misteriosa e sulla quale si hanno poche notizie
documentate, fu l’uomo di una sola, divorante passione: liberare gli schiavi cristiani
prigionieri dei musulmani. Per raggiungere questo scopo fondò l’Ordine di Santa
Maria della Mercede (di qui il nome di “Mercedari” dato ai suoi aderenti)
solennemente approvato da Papa Gregorio IX nel 1230. In. I suoi membri erano legati
da un voto speciale, quello di impiegare tutte le loro sostanze per la liberazione dei
cristiani catturati, e, qualora fosse anche necessario, di riscattarli rimanendo in
prigione al loro posto. Nei primi 130 anni della storia dell'Ordine le redenzioni furono
annuali, poi meno frequenti. Furono circa 52.000 gli schiavi riscattati attraverso
l'esborso di enormi somme di denaro ai padroni musulmani. All’inizio i membri erano
laici come Pietro stesso. Poi l’Ordine si clericalizzò e continuò a svolgere nei secoli
la sua funzione in ogni parte del mondo. La figura di Pietro Nolasco, su cui don
Pronzato tesse un complesso e luminoso arazzo, è davvero degna di essere meglio
conosciuta, anche per le realizzazioni attuali dell’Ordine e dei molti Istituti che ad
esso sono legati. Copertina Studio Bergadano. Tipografia TGT.
TOMMASEO, NICCOLÒ, Consigli ai giovani, in-16, p. (96), br. ed.
Fuori collana. Mia Presentazione, di un certo impegno e di un certo nerbo. L’operetta
fu pubblicata per la prima volta nel 1869, e non ne conosco un’edizione posteriore se
non la mia (dopo la quale, nulla). Tale mi era parso a metà anni ’80 il clima morale
del nostro paese che il desiderio di “virtù” era diventato qualcosa di “inconfessabile”.
Allora ecco – secondo me – un “libro proibito”, dove espressioni quali “rispetto”,
“gratitudine”, “stima degli altri”, “generosità”, “studio”, “vittoria su di sé”,
189
“costanza” riacquistano la loro pregnanza; dove la moralità del sentire e dell’agire è
presentata nella sua bellezza, nel suo fascino sottile, frutto di testimonianza di tutta
una vita e non di retorica bolsa. Dove l’inevitabilità dell’errore non è condannata ma
neppure giustificata, e la viltà è chiamata col suo nome, e il compromesso non è più
una virtù. Concludevo: “Se il lettore supererà il breve ostacolo di una scrittura qua e
là desueta – e gli sarà facile, se vorrà approfittarne per sciacquare il proprio italiano –
ricaverà da queste pagine un frutto che invano cercherebbe nel cumulo di banalità che
quotidianamente ci sommerge”. Libro che editorialmente fu un fallimento, ma di cui
sono fierissimo. Se qualcuno vorrà leggerlo, farà una scoperta stupefacente. Copertina
Eleonora Menegazzo. Tipografia TGT.
PERRINI TARTARI, ANNA, Cuci e taci. Confessioni di una professoressa pentita,
in-16, p. (108), br. ed.
Il libro apre (e chiude) una collana che, con il suo bel marchio in antiporta, doveva
riunire “I libri del gambero”. Fatto sta ed è che Anna Perrini era mia amica d’infanzia
e, un po’ amabilmente insistente qual era, aveva dei progetti su di me. Intelligente,
vivace, irrequieta, ignorava che io lo ero di più e che, dopo il fiasco del libro, avrei
chiuso la baracca di una possibile collaborazione. L’A. comunque percorre a ritroso,
in un modo simpatico, ironico e affettuoso, il cammino compiuto dalla generazione
dei trenta-quarantenni (di allora) dall’epoca della contestazione ad oggi (un oggi di
allora). Confermandomi (oggi) che la generazione “che fece il ’68” fu il flagello più
nefasto, duraturo e tuttora inconsapevole che il nostro secolo abbia avuto. Bella
copertina di Luigi Bergadano. Tipografia TGT.
ZAMBOTTI, FRANCESCO, Sorsi d’acqua viva. La mia preghiera nello Spirito,
in-16, p. 144, br. ed.
Quando questo religioso camilliano mi si presentò, la sua statura e la sua presenza mi
inquietarono un poco. Quando poi seppi che svolgeva la sua opera fra i
tossicodipendenti ed i malati di AIDS, capii il perché del suo abbigliamento ma
l’inquietudine permase. Svanì però quando aprii il suo manoscritto: erano poesiepreghiere di una rara semplicità e purezza di spirito, delicate e colme di tenerezza,
suppliche d’amore rivolte a Dio in nome di fratelli sofferenti di cui il religioso aveva
conoscenza diretta e approfondita. Cominciò così, con Fratel Francesco, una lunga
amicizia. Fondatore di “tende di Cristo”, rifugi-nido per i più disperati ed i più poveri,
questo infaticabile operatore d’amore sa coltivare anche le lettere (di notte, quando
tutti dormono). Le 135 preghiere qui riunite ne sono una testimonianza palpitante.
Copertina Studio Bergadano. Arti Grafiche Rosada.
VERCOUSTRE, PHILIPPE, o.p., Le grandi intuizioni di S. Teresa di Lisieux,
Presentazione del Card. Anastasio Ballestrero, Introduzione di p. A.-M. Carré o.p.,
Accademico di Francia, in-16, p. (176), br. ed.
Fuori collana. Titolo originale: Les grandes intuitions de S. Thérèse de l’Enfant Jésus,
Editions Téqui, Paris. Traduzione di Rosalba Giugni. Di Padre Vercoustre (19121997) pubblicherò altri due libri nel 1988. Mi piaceva la semplicità del suo stile e la
forza delle sue convinzioni. Quanto alla “piccola Teresa”, della quale avevo già
pubblicato un’antologia di scritti (Diventare piccoli per essere grandi) nel 1973,
quando si presentò l’occasione di parlarne ancora non me la lasciai sfuggire. Santa
Teresa di Gesù Bambino (1873-1897), infatti, è una delle figure a me più care perché
semplicissime e – per questo – di livello superiore alla realtà stessa. Quando Giovanni
Paolo II nel 1997 proclamò la piccola grande santa addirittura Dottore della Chiesa,
ne fui profondamente commosso. Il libro di Padre Vercoustre non aggiunge gran che
190
a quanto già sapevo, ma la via dell’infanzia spirituale di Teresina è – come tutti gli
itinerari dei grandi mistici – più che un sentiero, un’immensa distesa al di là della
quale senti, vedi, intuisci l’Oltre. Il libro ebbe un buon esito pur nell’immensa
produzione libraria su questa figura, che ancor oggi è tra le più care al cuore degli
insufficienti come me. Copertina di Eleonora Menegazzo. Tipografia TGT.
PRONZATO, ALESSANDRO, Una suora all’inferno. Profilo della “mamma di
san Vittore” suor Enrichetta Alfieri, in-8, p. 240, br. ed.
Collana “I Santi che cambiarono il mondo” n. 5. L’A. descrive la figura, l’opera, le
vicende, la “grande avventura d’amore” della Serva di Dio Enrichetta Alfieri (18911961), suora della carità di sant’Antida, “la mamma di San Vittore”, il carcere
milanese. Qui dal 1923 questa donna straordinaria, forte unicamente della propria
debolezza e del proprio cuore malato, si prodiga in infiniti modi per sollevare anime e
corpi di infinite detenute che riconoscono in lei il tocco di Dio. Durante le
persecuzioni naziste contro gli ebrei rischia la fucilazione e solo un intervento
straordinario del Card. Schuster presso Mussolini riesce a salvarle la vita. L’Autore si
è avvalso, per la sua biografia, di testimoni diretti: ospiti di San Vittore, familiari,
consorelle, inservienti, preti e laici della chiesa milanese, “complici” del Ticino,
giornalisti celebri. Il libro è quindi ricco di episodi toccanti e di notizie inedite,
soprattutto per quanto riguarda il periodo più “infernale” di San Vittore, quello
dell’occupazione nazifascista. Ne è nata una delle biografie più vive e partecipate di
don Pronzato. Il processo di beatificazione viene avviato nel 1995 dal Card. Martini.
Copertina di Antonio Boatto. Centrostampa srl, Leinì.
SMITH, J. HAROLD, Digiuno come rinnovamento fisico, mentale e spirituale, in16, p. (136), br. ed.
Fuori collana. Titolo originale: Fast, your way to Health, Thomas Nelson Publisher.
Tennessee, USA. Traduzione di E. Notari ed E. Guarnero. In frontespizio, come
sottotitolo, “Prima edizione italiana sull’8ª edizione americana”. La maggiore
originalità di queste pagine, ed il successo che ebbero, risiede nell’ottica religiosa in
cui il digiuno è collocato. Negli anni ’80 l’argomento era di assoluta attualità. I
capitoli sull’Antico e Nuovo Testamento e sul comportamento della Chiesa primitiva
circa questa antichissima pratica diedero spunti di rinnovata riflessione, tanto più che
l’A. condisce il suo argomentare con norme tecniche ma anche riflessioni di saggezza
e buon senso. Bibliografia. Un successo inaspettato. Bellissima copertina fotografica
dello Studio Bergadano. Tipografia TGT.
DONADONI, DINO T., A scuola da Bettina. Biografia spirituale di M. Elisabetta
Mazza, fondatrice delle Piccole Apostole della Scuola Cristiana. Presentazione di
Aldo Agazzi, in-8, p. (224), br. ed.
Collana “I Santi che cambiarono il mondo” diretta da Alessandro Pronzato. Lunga
Prefazione del prof. Aldo Agazzi (1906-2000), uno dei più autorevoli pedagogisti
d’ispirazione cattolica. Fui felice che, dopo parecchi anni, Donadoni si ricordasse di
me. Maria Elisabetta Mazza, familiarmente Bettina (1886-1950), una purosangue
bergamasca come lui, si prestava particolarmente alla delicatezza della sua penna e
del suo intuito spirituale. Questa donna fu una delle prime a sentire in modo
vivissimo la necessità della presenza della Chiesa nel mondo sociale. Le Piccole
Apostole della scuola cristiana da lei fondate si diffusero rapidamente; nel 1936
furono riconosciute come Pia associazione, nel 1964 come congregazione religiosa di
diritto diocesano. Nel secondo dopoguerra il fervore educativo di Maria Elisabetta
Mazza trovò nuovi campi d’azione. In particolare, fondò l’Associazione italiana
191
maestri cattolici, si prodigò per l’assistenza dei reduci e profughi di guerra e gestì le
colonie di Camogli, Riccione e Cesenatico della Solidarietà Nazionale, del Patronato
scolastico e del Centro italiano femminile. Il 12 aprile 1986 (in occasione della
pubblicazione del libro) un gruppo di sue “Piccole Apostole” partì per l’Ecuador,
dove ora agiscono in profondità. La Mazza è attualmente “Serva di Dio”. Ne
commemorai la bella figura insieme a Dino T. Donadoni in una cerimonia a
Bergamo, della quale conservo un vivo e grato ricordo. Copertina di Eleonora
Menegazzo. Tipografia TGT.
MARCO L’ASCETA, Discorsi sulla vita cristiana. Tre opuscoli spirituali, a cura di
Francesco De Rossi della Comunità di Monteveglio in-8, p. 128, br. ed. con alette.
Apre “La biblioteca della Filocalia”, collana fortemente voluta da don Umberto Neri
a seguito del successo dei primi tre volumi de La Filocalia (il quarto e ultimo uscirà
nell’87), e che avrebbe dovuto fornire un ampliamento della conoscenza del
patrimonio spirituale e teologico dell’Oriente cristiano. Io cercai di fare del mio
meglio, dando alla collana una veste elegante ed attraente, ma sapevo benissimo che
l’idea di don Umberto, sognatore quale altri mai, non avrebbe avuto esito (già per
questa collana stava preparando lui personalmente Le Catechesi di Simeone il Nuovo
Teologo, e prevedeva le Omelie di Gregorio Palamas a cura dello stesso De Rossi).
Così fu. Don Umberto aveva in mente un pubblico e soprattutto una cultura che in
Italia non esistevano. Comunque, fu una breve operazione di alta cultura cristiana (a
Monteveglio si lavorava a livelli decisamente superiori, sotto ogni profilo) nella quale
mi infilai – con immenso dispiacere – soltanto di striscio. I tre “discorsi” sono
preceduti da una dottissima Presentazione, una nota editoriale, un’ampia e articolata
bibliografia e sono tradotti splendidamente, con note erudite, richiami biblici, indice
dei nomi, indice biblico, ecc. Ma a piè delle 100 pagine circa sono inserite ben 458
note: una libidine per i colti, una disperazione per gli incolti. E io, nei confronti di
questi libri, mi sentivo tremendamente incolto, pur non essendolo. Bellissima
copertina con una preziosa icona cipriota del ‘500. Tipografia TGT.
BRACCO, LUIGI, Giorni di festa. Itinerari sui vangeli domenicali. Ciclo A, in-16,
p. 200, br. ed.
Come già con Breviario di vita interiore pubblicato l’anno prima, anche questo
contributo di Luigi Bracco (1918-1996), un laico di Fossano di forte personalità
cristiana e molto seguìto negli ambienti della sua cittadina, ebbe vita stenta e breve. Il
fatto è che il suo pensiero, sostanzialmente semplice e concentrato, era – per un
editore come me – troppo concettuale. Me ne spiace per lui e per quanti insistevano
presso di me perché “lo lanciassi”. I cicli B e C di questi “itinerari” apparvero presso
la TEC di Fossano, dove già erano apparsi una decina di suoi volumi. Noto con
piacere che in internet la sua presenza è viva, con video e registrazioni varie. E’ bello
avere un pubblico di appassionati ed affezionati. Copertina Studio Bergadano.
Tipografia TGT.
MONFERINI, MARIA LUISA (a cura di), Piccolo breviario dell’arte di vivere,
in-16, p. (112), br. ed.
Serie “I piccoli breviari”. Mia breve Premessa, nella quale sottolineo una
caratteristica del libro e, insieme, di mia Moglie: la propensione verso la sintesi e il
fastidio verso ogni sbrodolamento. Scrivo: “La concisione delle citazioni di questo
‘piccolo breviario’ rispetto agli altri della nostra serie, è voluta ad arte. Per vivere,
saper vivere, reimparare a vivere non occorrono lunghi discorsi. Basta niente: una
‘con-versione’, un lampo, a volte un urto. La curatrice ha quindi privilegiato le frasi
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lapidarie, i motti brevi, incisivi, le definizioni immediate. Ognuna di esse può
diventare quella piccola scossa sufficiente a ridestarci dal sonno più profondo (un
sonno che può durare da anni ma che è anche, per tutti, una tentazione quotidiana)”.
Suddiviso in tre parti (“Rendersi conto”, “Vivere da vivi”, “Essere e crescere”), vi
figurano testi e Autori inconsueti, come gli Scritti dei Polinesiani, Ambrogio Fogar,
Marya Mannes, Marguerite Yourcenar, Jung, Flaiano, V.G. Rossi, Leo Frosten, Jean
Rostand, Kahlil Gibran, Tagore e persino alcuni brani siglati P. G… Uno dei migliori
“piccoli breviari” (prima edizione 1986, seconda 1989, terza 1991, ecc.). Va
riconosciuto a mia Moglie il merito di essersi impegnata in questo come in altri lavori
negli anni più intensi dell’educazione dei figli e proprio mentre stava dedicandosi ad
altre discipline Suggestiva copertina della serie. Tipografia Gravinese.
NERI, UMBERTO (a cura di), Genesi, Prefazione di Giuseppe Dossetti, in-8
grande, p. (2)-CXLVI-(664), br. ed. e sovracopertina a colori con grandi alette.
Mi commuove il pensiero che don Umberto Neri volesse iniziare, con Genesi, una
collana dal titolo “Biblia. I libri della Bibbia interpretati dalla grande Tradizione. A
cura della Comunità di Monteveglio”. Non solo. Ma che avesse già indicato,
nell’aletta del libro, le prossime quattro “uscite”, e cioè Esodo, Gioele Amos Abdia,
Lettera agli Efesini, Lettere a Timoteo, Tito e Filemone. La collana, nel suo sogno,
doveva offrire “una lettura più profonda ed esauriente del testo biblico, capace di
farne cogliere tutta la ricchezza attraverso il confronto con 1) Gli originali ispirati e le
versioni antiche, 2) La testimonianza dei targum aramaici, 3) Le più importanti
interpretazioni patristiche (greche, latine e siriache), medievali e moderne”. Con
questa premessa si può affrontare il frontespizio di Genesi, che suona così: “Genesi.
VERSIONE UFFICIALE ITALIANA CONFRONTATA con ebraico masoretico,
greco dei Settanta, siriaco della Peshitta, latino della Vulgata; TARGUM Onquelos,
Neofiti, Pseudo-Jonathan; COMMENTI di autori greci (Origene, Cirillo
Alessandrino, Catena di Procopio), siriaci (Efrem, Narsai, Catena di Ishodad), latini
(Ambrogio, Agostino, Beda), medioevali (Ruperto di Deutz, Ugo da San Caro),
riformatori (Lutero, Calvino), moderni (Clamer, von Rad, Zimmerli)”. Un’impresa
colossale, che riprende il metodo delle glosse medievali, cioè di quella forma di
trascrizione del testo biblico nella quale veniva posta – al centro pagina – una breve
pericope in caratteri marcati e, tutto intorno, il commento dei grandi maestri. Qui,
versetto per versetto, il lettore viene condotto a penetrare il testo con l’ottica ebraica,
siriaca, greca, latina, ed è accompagnato dai commenti dei padri greci, latini, siriaci,
medievali, moderni. Il risultato è sconvolgente, perché – pur nella disparità,
addirittura nella contradditorietà dei commenti – il fiume d’oro della Parola scorre
maestoso, silente, e t’interpella come non mai insieme alle mille voci che lo hanno
interpellato prima di te. Le nove pagine di Prefazione di don Giuseppe Dossetti sono
di un’importanza estrema per la sua forte, a volte dura difesa della Tradizione.
L’Introduzione di don Neri è di un centinaio di pagine. Seguono i 50 capitoli di
Genesi e i commenti contestuali. L’opera costò a don Umberto un grande impegno,
ma a noi – in un’epoca in cui il Computer faceva i suoi primi passi – un lavoro
altrettanto enorme, per l’estrema difficoltà di far collimare perfettamente versetti e
commenti. Il progetto e la realizzazione furono del bravissimo ed estenuante Giorgio
Crosetti. Il volume, attualmente non più in commercio presso la Gribaudi Milano, fu
richiesto e ceduto alle Edizioni Dehoniane di Bologna che ne curarrono
un’importante riedizione nel 1995. Fotocomposizione Athena. Fotoriproduzione: Foto
Offset, Torino. Stampa: M.S./Litografia srl, Torino.
193
LULLO, RAIMONDO, Il libro del Gentile e dei Tre Savi, a cura di Massimo
Candellero, in-8, p. 259, br. ed.
Fuori collana. Opera importantissima (e probabilmente la prima, su quasi trecento)
del grande teologo, scrittore e filosofo catalano (1232/35-1315), beatificato da Pio IX,
qui nella sua prima ed unica traduzione italiana. La Premessa, l’ampia Introduzione e
la Cronologia essenziale, oltre alla traduzione, sono opera diligente e appassionata di
Massimo Candellero, che fu anche colui che ottenne il mio avaro assenso alla
pubblicazione di un’opera tanto impegnativa. C’era un perché di fondo, però. Il libro
esprime l’alto ideale ecumenico del grande francescano catalano, il quale con la sua
celeberrima Ars Magna mirava ad un’ottica onnicomprensiva dell’intera realtà
conoscibile. Il volume è l’illuminante apologo di un ateo che perviene a una superiore
condizione spirituale grazie a un dialogo serrato con un Ebreo, un Cristiano ed un
Musulmano, i quali hanno maturato profondamente una pacifica intesa grazie agli
ammaestramenti accordati loro da una misteriosa dama di nome Intelligenza:
dimostrazione, questa, della presenza in ogni credo di una parte dell’eterna verità, cui
tutti gli uomini sono chiamati per partecipare – nel modo loro consentito –
dell’inesauribile mistero divino. Un’opera impegnativa ma indispensabile per uscire
dai vagheggiamenti ecumenici senza solide basi. Bella copertina simbolica di
Eleonora Menegazzo. Tipografia TGT.
KERN, R. (pseud. di GRIBAUDI, PIERO), Arguzie e facezie dei Padri del deserto,
in-16, p. 96, br. ed.
La prima edizione di questa fortunatissima raccolta è del dicembre ’86. La Gribaudi
Milano volle che ne facessi nel 2000 una “Nuova edizione ampiamente rimpolpata”,
dove, a una mia pristina Premessa dell’editore, seguiva una Ri-premessa, dove le
pagine salivano a 128 e la copertina veniva cambiata. Ora, una cosa che si stenta a
capire è che il successo di un libro (e Arguzie era già in ristampa a febbraio dell’’87 e
poi nell’’88, ’91, ’95 ecc.) è dovuto in gran parte alla sua mole, che deve essere
sempre proporzionata al suo contenuto, e anche alla sua veste, che non deve
cambiare. Ma vallo a dire! Comunque, le arguzie, i motti di spirito e di sapienza di
questo libretto sono un variopinto mazzo di sorrisi che intesi offrire con animo
sereno, ancorché birichino, ai moltissimi che in quegli anni avvicinavano gli
“apoftegmi” dei monaci del deserto. L’ambiente in cui nasce e vive la gustosa
saggezza e la santa malizia delle pagine è quella di questi tipi strani che, in tempi bui,
vissero una fede profonda in un contesto semplice ed in contrasto col mondo. Forse
per questi due ultimi fattori il libro mi riuscì in modo così attraente. Il libro fu tradotto
in polacco e (udite! udite!) in francese, con copertina e retrocopertina eguali alle
nostre, opera spiritosa di mio nipote il prof. Amedeo Capetti. Tipografia TGT.
MASANTE, FAUSTO, I Santi dell’anno. Calendario onomastico. Significato dei
nomi. Protettori di attività e malattie. Notizie storiche. Curiosità. Brani per la
meditazione, in-24, p. 400, br. ed.
Fuori collana. Padre Fausto Masante, Giuseppino del Murialdo (1920-2005), fu una
specie di “dono di Dio” in un momento non facile. Come ricordo in Aneddoti, mi
portò un suo manoscritto piuttosto sfasciato e stracolmo di appunti a mano. E
insistette perché lo accettassi gratuitamente, purché lo pubblicassi. Lo feci, obtorto
collo dato che non mi pareva un libro significativo. Fu invece – e continua ad essere –
un successo con i baffi (4000 copie iniziali, 2 ristampe per complessive 5000 copie
nell’’87, 5000 copie nel ’90, ecc.). Gran parte del merito, senza togliere nulla al buon
Padre, è anche di Lori Guarnero, che ritoccò, tolse, spostò, aggiunse, tagliò e migliorò
(continuando poi ad interessarsi personalmente di Santi, come testimonia il successo
194
del suo Storie di Santi e Beati, Ed. Paoline, 2006, sotto il suo vero nome di Lore
Dardanello Tosi). I Santi dell’anno fu il libro di formato più piccolo da me edito, ma
uno dei miei successi più noti ed amati da un pubblico spicciolo. Mia breve
Presentazione. Copertina Studio Bergadano. Centrostampa srl, Leinì.
195
1987
GUSMITTA, PIER LUIGI, Vocazione al matrimonio. Itinerario di preparazione
“prossima” al matrimonio, in-16, p. 164, br. ed.
Di questo Autore avevo già pubblicato Camminare nella luce (1973) e La sfida della
comunità (1974); Altri contributi avrei pubblicato dopo questo, e più precisamente
Vocazione all’amore nel 1990 e L’amore alla prova della vita nel 1993. Inoltre,
dopo il passaggio a Milano della Casa editrice, Gusmitta continuò la sua
collaborazione con la Gribaudi e con l’editrice Effatà. Un sacerdote non solo fedele
ma sempre all’altezza del suo compito educativo. Ordinato sacerdote nel 1958, svolge
il suo ministero nella diocesi di Vigevano. È direttore dell'Istituto per la formazione
permanente del clero e delegato vescovile per la formazione dei diaconi permanenti.
Insegna patrologia presso i Seminari riuniti di Crema, Cremona, Lodi e Vigevano. Da
decenni si dedica alla pastorale familiare e dal 1975 è direttore dell'Ufficio diocesano
per la pastorale della famiglia. Insomma, un emerito esperto, cui fui felice di aver
fatto da balia asciutta nei primi anni del suo ministero. Copertina fotografica.
Tipografia TGT.
PROVERA, PAOLO, Verità cristiane fondamentali. Meditazioni biblico-teologiche
in forma di preghiera. Volume primo: Dio e l’uomo: la fede, in-16, p. (96), br. ed.
Fuori collana. Padre Paolo Provera (1909-2002) mi affidò il compito di pubblicargli
questo e il successivo volume di Verità cristiane fondamentali (1988). Egli aveva
dedicato la sua vita alla formazione dei chierici sia come professore che come
direttore spirituale e confessore. Fu anche guida spirituale per molte suore e comunità
femminili. Ad esse, in modo particolare, sono dedicate queste pagine. La semplicità e
l’abbandono con cui sono scritte sono il loro pregio maggiore. Copertina di Eleonora
Menegazzo. Tipografia Gravinese.
PRONZATO, ALESSANDRO, Mille e una ragione per vivere. Vicende, scoperte,
esperienze per amare la vita, in-8, p. (264), br. ed.
Il libro avrebbe dovuto iniziare una nuova collana dal titolo “…E l’uomo vide che la
vita era una cosa molto bella”: lo annuncia l’A. in un “Invito al lettore” in chiusura
della sua Premessa, in cui spinge chi abbia vicende varie, esperienze, scoperte
significative ad esporgliele per riunire insieme quei frammenti che compongono la
bellezza della vita. E che si trattasse di un’intenzione seria lo dimostra il fatto che,
oltre al mio, dà il suo indirizzo personale (abitava allora in una villetta a Cademario,
nel Canton Ticino). Il libro si basa sulla celebre frase di A. Malraux: “Una vita non
vale niente. Ma niente vale una vita”, ed è di un ottimismo strepitoso. I “frammenti”
che lo compongono, dice l’A., “li ho raccattati per strada, e perfino in qualche
biblioteca… Queste pagine vogliono essere una festosa (che non significa
disimpegnata) celebrazione della vita. Non una vita ideale, astratta. Ma la vita così
com’è: con i suoi grovigli e lampi di gioia, le contraddizioni e i momenti di serenità,
le amarezze e le speranze… e, soprattutto, la normalità, il quotidiano, quello che io
chiamo ‘il miracolo ordinario’” . Fra le opere più riuscite di Alessandro Pronzato,
ricchissima di episodi, riflessioni, passi, memorie, racconti, inviti tutti immersi in una
vitalità sorprendentemente incoraggiante. Per me, non una boccata, ma un cielo
d’aria. In copertina una foto dell’A. Tipografia TGT.
PRONZATO, ALESSANDRO, L’Ave Maria, preghiera di tutti, in-16, p. (204), br.
ed.
196
Collana “Le preghiere del cristiano” diretta dall’A. Dopo tre capitoli introduttivi, don
Pronzato invita, in dieci successive sezioni, ad entrare nel cuore della più antica e
comune preghiera mariana. La sezione dedicata alle prime parole, “Ave Maria!”, si
snoda in cinque successivi capitoli, ognuno dei quali a sua volta si articola in
paragrafi. Questo per dire che l’A. sente profondamente lo spirito di questa preghiera,
che per ogni cristiano – in parole semplici, quasi comuni – ha dilatazioni, echi e
risonanze senza fine. “Tra tutte, l’Ave Maria è preghiera di vita. Inizia con le parole
che hanno dato la Vita al mondo e racchiude in sé il più semplice, umile e profondo
messaggio di speranza che l’uomo possa rivolgere alla Madre di Dio”. Ricordo molto
bene che sia questo libro come il successivo Il Padre nostro mi colpirono e
convinsero in modo particolare. Un testo sul retrofrontespizio ricorda che i testi erano
apparsi originariamente sotto forma di articoli su “Milizia mariana” e “Cavaliere
dell’Immacolata”. In copertina, foto della “Madonna delle Petites Soeures de Charles
de Foucauld” incisa in legno. Il libro venne pubblicato rilegato, su nostra licenza,
dall’edizione “Club della Famiglia” (Mondadori) nel 1991. M.S. Litografia, Torino.
VASCONI, RENATO, o.p., La beata Benedetta Cambiagio Frassinello, in-16, p.
(120), br. ed.
Collana “Profeti nuovi”. E’ la nuova edizione, ampliata, di Un marciapiede a Pavia,
edito nel 1981 (vedi supra), qui pubblicata in occasione della beatificazione della
Frassinello nel 1987. Alla mia Premessa ne ho aggiunta un’altra, breve, in cui dò
notizia della prematura morte dell’Autore, un fatto che addolorò molto sia me che mia
Moglie. Sono state poi pubblicate venti pagine di cronologia dettagliata, ed è stata di
molto ampliata la bibliografia. Le buone “Benedettine della Provvidenza” di Ronco
Scrivia non penso però che prevedessero un gesto di Giovanni Paolo II piuttosto
sorprendente: passarono solo cinque anni dalla beatificazione e – tac! – nel 2002
decise di elevare questa donna-moglie eccezionale alla santità. Gli era simpatica: è il
minimo che si possa dire. L’immagine di copertina è opera del prof. Corrado Mazzeri.
Tipografia M.S./Litografia.
NICHOLL, DONALD, Come diventare santi, in-16, p. (160), br. ed.
Fuori collana. Titolo originale: Holiness, Darton, Longmann & Todd, Ltd., London.
Traduzione di Laura Vagliasindi e Elsa Guarnero. In copertina il libro ha come
sottotitolo “Quel che si deve spezzare per ritrovare la gemma” e come illustrazione la
foto di un bicchiere di cristallo frantumato, da collegarsi con l’occhiello del libro che
recita: “Dentro il cuore di ognuno c’è una gemma di santità pronta a sbocciare e a
profumare di sé l’universo. Bisogna però spezzare l’involucro che la imprigiona per
trasformarla da gemma di ghiaccio in gemma d’amore” (Shusaku-Endo). L’A. (19231997) fu tra i migliori storici, scrittori e teologi cattolici britannici del secolo e,
insieme alla moglie, molto amico di Madre Teresa di Calcutta. Il suo Holiness ebbe
vasto successo in tutti i paesi di lingua anglosassone ed è, secondo me, uno dei
migliori libri che io abbia pubblicato. Purtroppo il titolo non ne favorì la diffusione
fra noi. Anche la breve scritta di retrocopertina (“L’intenzione dell’Autore è che
questo libro sia veramente semplice e pratico”) mise in sospetto nei confronti di
pagine di profonda sapienza. Il suo insuccesso mi causò molta amarezza. Foto di
copertina di Ivano Piva. Centrostampa srl, Leinì.
NICODIMO AGHIORITA e MACARIO DI CORINTO (a cura di), La Filocalia,
Volume Quarto, Traduzione, Introduzione e Note di M. Benedetta Artioli e M.
Francesca Lovato della Comunità di Monteveglio, in-8, pp. LVI-(384), rilegatura in
tutta tela con scritte oro al dorso, sovracopertina a colori con alette.
197
Diversamente dagli altri volumi, la lunga Introduzione, insieme al Glossario, ha
numerazione romana. Al termine del volume, dopo l’Indice biblico – presente anche
negli altri volumi – si trova l’Indice Generale degli Argomenti riferito all’intera
opera. Esso non è un semplice “repertorio” tematico ma è anche una somma e una
sintesi con un suo valore specifico, al quale l’Introduzione dedica cinque pagine di
spiegazioni e chiarimenti. L’opera, in questo quarto tomo, è di particolare importanza
per la presenza di molti testi di San Gregorio Palamas (1296-1359), tra cui il celebre
Tomo agioritico - In difesa dei santi esicasti, di Callisto e Ignazio Xanthopouli, di
(Callisto Patriarca), Callisto Telicoudes, Callisto Cathaphugiota e Simeone di
Tessalonica, che operò come vescovo fra il 1410 e il 1425, e di una serie di opuscoli
in neoellenico inseriti dai curatori de La Filocalia in quanto espongono la Preghiera
di Gesù in modo pratico e con facili esempi. L’uscita del quarto volume de La
Filocalia fu salutato da tutti con grande gioia: dalle curatrici che, continuamente
pungolate e ferreamente controllate da don Umberto Neri, vedevano terminata nel
modo auspicato la loro immane fatica (non si dimentichi mai che La Filocalia,
stampata a Venezia nel 1782 grazie al mecenatismo di Giovanni Mavrogordato,
principe rumeno, era stata stampata in un voluminoso volume in-folio di ben XVI1207 pagine su due colonne...) ; da noi tutti che temevamo, o un crollo delle vendite,
o una défaillance delle traduttrici ; da Luigi il Magazziniere che quando arrivavano i
grossi tomi doveva creare spazi immani nei quali collocarli ; un po’ meno dai nostri
distributori, che si erano abituati passivamente ai ricorrenti successi di quest’opera
straordinaria. In sovracopertina, l’icona La Pentecoste di Novgorod. Tipografia TGT.
GRASSO, GIACOMO, o.p., Che cosa è bene? Che cosa è male? Orientamenti per i
giovani e per chi vuole avere idee chiare, in-16, p. (144), br. ed.
Fuori collana. Mia breve ma buona Premessa, nella quale così mi esprimo: “L’A. non
ha voluto, come tanti sociologi di fama, galleggiare nel vuoto… dando al lettore
manciate di illusioni e fraintendimenti. A costo di scontentare qualcuno, ha preferito
la strada della logica e dell’esposizione sistematica, riuscendo a dare, oltreché
concetti chiari e piste sicure, un’idea della complessità di un problema trattato in
genere con una stupefacente superficialità”. E’ vero che l’A. non era un moralista, ma
la sua preparazione in filosofia morale gli consentiva un discorso responsabile e
serrato. “Io stesso – continuavo – mi sono sorpreso, nel leggere queste pagine, a
rimpiangere tanto tempo da me sprecato in disquisizioni psicologistiche e
sociologistiche a proposito di problemi personali quando un bel ‘no’ o un bel ‘sì’ mi
avrebbero evitato errori e perdite di tempo”. L’opera è in realtà un’ottima sintesi di
filosofia morale. Richiede un minimo di preparazione e un certo impegno, ma dà
risultati eccellenti, anche perché Padre Grasso aveva un’approfondita conoscenza
delle esigenze, interrogativi e mentalità giovanili, stanti i suoi incarichi ai vertici
dell’organizzazione scoutistica. Efficace copertina di Eleonora Menegazzo.
Tipografia TGT.
HURNARD, HANNAH, La Scuola del Sacro Prodigio per imparare a guarire chi
soffre, in-16, p. (248), br. ed.
E’ il quinto dei volumi della Hurnard da me edito. Titolo originale: Way of Healing,
Harper & Row, New York. © 1985 by Hannah Hurnard. Traduzione di Georg
Schrader. Mia Premessa piena di simpatia per le continue novità di questa donna
eccezionale che in queste pagine porta con sé il lettore, in una prima parte, a
frequentare una straordinaria scuola elementare i cui maestri-bambini sono gli
apostoli Pietro e Marco. Nella seconda parte – in compagnia di una folla di
personaggi indimenticabili – si fa apprendistato in una clinica molto speciale, quella
198
di Luca, del dottor Luca, per verificare la bontà dell’insegnamento scolastico. Qui –
molto semplicemente – s’impara a fare i miracoli, qualcosa che sembra i cristiani
abbiano dimenticato del tutto e cui il Maestro aveva espressamente invitato. Imparare
il Sacro Prodigio, imparare a fare miracoli: questo è l'invito che la Hurnard ci porge.
E d'altra parte il Maestro stesso aveva espressamente invitato i suoi a fare ciò non per
magia ma attraverso una profonda trasformazione di sé. Il libro è scritto con quel
candore, quel senso della meraviglia e quel gusto genuino delle cose divine che fa
della Hurnard una scrittrice inimitabile. Sono pagine che fanno sorridere e che
commuovono, ma sorriso e commozione penetrano nell’intimo delle midolla
dell’anima. Copertina della serie. Tipografia TGT.
CASTAGNOLI, ANNAMARIA (a cura di), Piccolo breviario per affrontare la
paura, in-16, p. (116), 4 fotogr. a colori f.t., br. ed.
Fa parte della serie “I piccoli breviari”. Apre queste pagine una “Lettera
dell’Editore”, molto partecipata perché molto personale, al punto da recare questa
confessione: “Io sono un esperto in fatto di paura e di paure. Ogni mia giornata è
insidiata da questo stato d’animo che ha radici e manifestazioni diverse ma i cui
effetti sono devastanti; e molto sovente intere settimane e mesi li trascorro sotto il
piombo di cupi fantasmi senza forma ma che afferrano alla gola in modo concreto e
doloroso… Di sicuro, almeno lo spero, troverai in queste pagine una frase, una
battuta, una massima che ti colpirà particolarmente, che ti convincerà. Prenditela e
infilatela nel cuore. E quando la paura ti sorprenderà (perché la paura, qualsiasi tipo
di paura, è vile e ti colpisce a tergo senza che te lo aspetti), non cedere a questo stato
d’animo… ripeti meccanicamente quella frase, quella massima… Dobbiamo
reimparare la strada che attraversa la notte. Un modesto metodo è questo, anche
quando ci pare inefficace; anzi, proprio perché ci appare inefficace… Tutto qui.
Insieme al mio incoraggiamento più fervido, alla mia simpatia più sincera e alla mia
più complice amicizia, ti è vicino l’Editore”. Più autobiografico di così si muore. Un
terrificante anticipo di L. 500.000 fu preteso dalla Castagnoli-Tarocco; un tremendo
gatto nero troneggia in copertina (e non furono buon auspici per il libro, anzi…). Ma
il mondo è colmo di misteri. La tipografia è la Centrostampa srl di Leinì.
ZAMBOTTI, FRANCESCO, Il suo passo di luce. Itinerario di preghiera, in-16, p.
144, br. ed.
Fuori collana. Di questa straordinaria figura abbiamo già parlato presentando il suo
primo libro edito presso di noi (vedi Sorsi d’acqua viva). Va qui aggiunto che sino al
2005 questo religioso camilliano era sì incardinato nell’ordine, ma non era ancora
sacerdote. Nel 2005, a sessantatre anni, ebbe l’ordinazione sacerdotale nel duomo di
Cremona. Questo libro è formato da quasi 150 brevissime poesie-preghiere, da cui
emerge un itinerario di semplicità, sensibilità e ricchezza interiore. A me fa un
particolare piacere che don Zambotti, oltre che da me, abbia continuato la sua attività
di scrittore anche presso la Gribaudi Milano, che gli pubblicò una ventina circa di
libri. Copertina Studio Bergadano. Tipografia TGT.
VOULGARAKIS, ELIAS, Perché giudichi tuo fratello? Insegnamenti dei Padri sul
biasimo, la maldicenza e la calunnia, in-16, p. (112), br. ed.
Fuori collana. Edizione originale presso la Casa editrice Astir di Atene. Traduzione
dal neo-greco di P. Giorgio Arletti, Rettore della chiesa ortodosso-russa di Modena e
di Maria Tsakiridu. © del traduttore su licenza dell’Autore, docente di pastorale
missionaria presso la Facoltà teologica dell’Università di Atene. Un piccolo grande
libro, fra i migliori da me editi negli ultimi anni di attività, tradotto all’estero ed
199
accolto con molto favore anche da noi. Mia e profonda la Presentazione, fra le più
lunghe che abbia scritto. Vorrei tanto che i miei figli e i miei nipoti la leggessero: è
una specie di sintesi del mio pensiero e termina con una intensa, semplice preghiera.
Il fatto è che sentivo, come sento, acutamente il tema dell’enorme sperpero di energie
psichiche e fisiche da parte di sacerdoti, religiosi e laici quasi “in gara” con gli altri
per impegni sociali o umanitari soggetti a rapide evoluzioni, quando la pace del loro
cuore sortirebbe effetti molto maggiori. Il mistero del frutto del silenzio – e della
sospensione sorridente e mite del giudizio, di ogni giudizio – trova in queste pagine,
ricche di semplici, profonde citazioni, il suo disvelamento. Libro tuttora in catalogo
presso la Gribaudi Milano. Copertina di Eleonora Menegazzo su un’icona moderna di
S. Onofrio. Tipografia Gravinese.
PRONZATO, ALESSANDRO, Quando fioriscono le spine. Profilo biografico della
Venerabile Madre Giuseppina di Gesù Crocifisso, Carmelitana scalza, in-8, p. 256,
br. ed.
Collana “I Santi che cambiarono il mondo” erroneamente numerata 7, invece di 6. Al
Carmelo dei Ponti Rossi, a Napoli, io ci sono stato, ed ho presentato, in città, la
biografia di don Pronzato davanti ad una folta platea di placidi Monsignori ed
eminenti Personaggi, che ho scandalizzato con la violenta passionalità del mio
intervento. Il fatto è che questa Suora (1896-1948), beatificata a Napoli nel 2008,
rappresenta per me una mistica inesplicabile e contemporaneamente amica, quasi
sorella. Don Pronzato – assiduo frequentatore del Carmelo dei Ponti Rossi – ha
saputo qui magnificamente raffigurare questa figura nelle sue veggenze che sono
insegnamenti di vita, consolazioni, doni di rinascita interiore; nelle sue offerte di sé di
stampo prettamente teresiano; nella sua semplicissima e insieme straordinaria
maternità spirituale. Alcuni scritti finali di questa creatura possono già aprire uno
spiraglio sul suo mistero. Ma bisogna visitare il Carmelo dei Ponti Rossi e chinarsi
sulla sua tomba per sentirsi capovolgere l’anima. Copertina di Antonio Boatto.
Tipografia TGT.
SATAN ASSO (pseud. di GRIBAUDI, PIERO), Le ricette del diavolo. Come
diventare cattivi, con un’Appendice su come diventare pessimi, in-16, p. (112), br. ed.
Fa parte della serie “Umorismo & Fantasia”, anche se l’indicazione manca. Successo
a valanga (edizioni nell’87, ’88, ’89, ’90, ’93 ecc.). E’ probabilmente il mio libro
umoristico più azzeccato. Lo scrissi in una ventina di giorni di una calda estate a
Revigliasco, a seguito di una critica malevola. Divenni “cattivissimo” e le pagine mi
sgorgarono facili fra guizzanti risate. Un “Maniavanti dell’editore” apre il libro. Le
“Istruzioni elementari per favorire la cattiveria” sono così da me giustificate in nota:
“Sono state tratte dall’Autore – notoriamente ladro – da un libro da me edito anni fa:
Come essere infelice, di D. Greenburg e M. Jacobs”. Ed è vero. Ma dal “Ricettario
generale” in avanti (che avverte: “Se alcune ricette non le capisci, sono quelle che ti
riguardano in modo particolare”), è tutta farina del mio sacco. Ottima, direi,
scoppiettante ed originale. Logicamente fingo di essere il Diavolo. Ed ecco i titoli di
alcuni capitoli: “Esercizi per coltivare il proprio Io”, “Piccolo esperimento sulla
Malignità”, “Esempi di Pensieri cattivi”, “Esempi di Frasi Fatte”, “Ricette per far
stare male la gente”, “Frasi da usarsi con i figli per aiutarli a diventare cattivi”, “Frasi
per deprimere i genitori”, ecc. ecc. L’Appendice “Come diventare pessimi” è – lo
dico francamente – un mio colpo di genio, anche se molti non la capiscono. Strepitosa
copertina di mio nipote l’attuale prof. Amedeo Capetti. Tipografia TGT.
200
PALUMBIERI, SABINO, Don Bosco e l’uomo nell’orizzonte del personalismo,
Prefazione di Pietro Prini, in-8, p. (208), br. ed.
Fuori collana. Nelle “Due parole dell’Editore” ripercorro brevemente, con una certa
emozione e molti dettagli, le esperienze mie e di tutta la mia famiglia in ambito
salesiano. Basti pensare che già nel 1910 mio Nonno era Presidente della Federazione
Internazionale ex-allievi di don Bosco. L’opera del Palumbieri, attualmente ordinario
di antropologia filosofica presso la Pontificia Università Salesiana di Roma e
interessato a vari problemi medici e scientifici, è importante. Essa è un tentativo di
presentare l’opera di don Bosco leggendola attraverso il filtro filosofico – da Hegel a
Horckheimer, da Marx a Mounier a Marcel – per evidenziarne lo spessore di analisi
antropologica, l’originalità rispetto alla cultura ottocentesca ed il valore di stimolo per
l’uomo moderno. Nella sua articolata Prefazione, Pietro Prini (1915-2008), uno dei
massimi filosofi italiani del secolo, sottolinea il primato della persona quale venne
concepito da Don Bosco quasi in connessione con il pensiero di Maritain e di
Mounier, e la concezione dell’“educatore come padre”, quale successivamente intuito
da Gabriel Marcel. Libro senza dubbio impegnativo ma di notevole apporto culturale,
in un campo in cui continuano a regnare ancora oggi idee antiquate e rinserrate in se
stesse. Buon esito: prima edizione novembre 1987, seconda febbraio ’88. Copertina
tipografica. Tipografia TGT.
OG MANDINO, Il più grande Venditore del Mondo, in-16, p. (126), br. ed.
Titolo originale: The greatest salesman in the world, © 1968 by Og Mandino.
Published by arrangement with Bantam Books, New York. Traduzione di Georg
Schrader. Diversamente da quanto successe per Hanna Hurnard, non ricordo chi mi
suggerì la pubblicazione di questo Autore, che rappresentò il maggior successo di
vendite della Casa editrice dal 1988 sino alla sua cessione. Può anche essere che,
nello sfogliare il “Publishers Weekly”, io stesso mi sia imbattuto nel personaggio e
nei suoi strepitosi successi. L’anticipo sui diritti d’Autore fu salato, per me e per i
tempi: quasi due milioni di lire. Il risultato fu straordinario. Ma straordinario era
anche il libro: nell’incantevole intreccio di una parabola ambientata in Oriente, l’A. –
attraverso il contenuto sapienziale di dieci misteriosi rotoli – offre un vero e proprio
vademecum del venditore, sintetizzato nella decifrazione dei rotoli. Ma la merce da
vendere è fatta di un materiale particolare. Il buon venditore è colui che ha fiducia in
se stesso, che sa “vendersi” bene e nel bene, ricco di slancio e di amore per la vita ed i
propri simili; è chi sa e vuole superare le difficoltà senza volare mai basso, attingendo
alla propria forza interiore per formare e fortificare il carattere. L’atteggiamento –
tipicamente americano – della fede spirituale nelle realtà concrete è evidente.
Ignoravo però – lo confesso – che con il libro introducevo forse per primo in Italia la
cosiddetta “letteratura motivazionale”, e comunque il suo rappresentante più
significativo. Così come ignoravo che Agostino “Og” Mandino (1923-1996) fosse di
origini italiane. Comunque benedico lui e i suoi libri. La bellissima copertina è quella
dell’edizione della Bantam; essa verrà ripresa per un certo numero di titoli successivi
mutando solo il colore degli sfondi. La mia edizione (la seconda, del 1988) non ha
indicazione tipografica.
201
1988
LOSANA, OTTAVIO, Il sesso per forza?, in-16, p. (184), br. ed.
Fuori collana. Mia breve Premessa. Attraverso l’artificio di un diario che abbraccia un
periodo di più di dieci anni, l’A., mio amico dalla prima adolescenza, capo scout ma
soprattutto endocrinologo e sessuologo stimatissimo, scrive qui – con stile brillante
ed insieme impegnato – un libro importante, cui da anni lo sollecitavo. La casistica di
cui sono ricche le pagine, anche quando diviene aneddotica, ha in sé una forza più
dirompente di qualsiasi astratta disquisizione. Anche perché il sessuologo non sta qui
alla finestra, ma entra con tutta la sua umanità, fragilità ed i suoi stessi dubbi nella
molteplice, a volte incredibile realtà che tratta, quasi ad indicare che nessuno è oggi
esente dal partecipare in prima persona a quella ri-composizione e ri-creazione
dell’amore in seno al rapporto sessuale di cui c’è necessità assoluta. Il libro è dedicato
a padre Giordano Muraro, che sino dal 1962 aveva fondato a Torino, insieme alla
notissima Suor Germana, il “Punto Familia” al quale Ottavio Losana collaborava
attivamente. Fu il suo primo libro. Ma poi altri ne scrisse, mettendomi senza
accorgersene un dito in un occhio. La copertina riporta in evidenza la frase di
Teilhard de Chardin: “Non è la forza del sesso ma quella dell’amore che fa crescere il
mondo” ed è di Eleonora Menegazzo. Tipografia TGT.
LEFEBVRE, GEORGES, o.s.b., Semplicità della preghiera, in-16, p. (144), br. ed.
Non in collana. Titolo originale: Simplicité de la prière, Desclée de Brouwer, Paris.
Traduzione di Georg Schrader ed Elsa Guarnero. L’Autore, benedettino di Ligugé,
aveva scritto parecchi libri sulla preghiera, piuttosto densi ma di notevole valore. Il
suo nome, come ricordo nella mia Premessa, mi era stato fatto da un certosino. Il libro
è eccellente. “L’ho letto, prima nella lingua originale e poi nella tersa traduzione di
due miei cari collaboratori (traduzione difficile da farsi, tanto interiore è il linguaggio,
apparentemente ripetitivo e pur sempre nuovo e rinnovante). L’ho letto, ed entrambe
le volte ne sono uscito come appagato. Mi capita di rado…” Sempre nella Premessa,
assicuro che, per poco che sia gradito il libro, ne pubblicherò altri dello stesso Autore.
Il libro non fu gradito ed io mi fermai. Fu un peccato, perché Semplicità della
preghiera è ancora in vendita presso la Gribaudi Milano nel 2010, con l’andamento
tipico dei libri profondi che durano nel tempo. Copertina tipografica. Tipografia TGT.
VICINI, ANNA (a cura di), Ave, gioia di tutto il creato. La Madre di Dio e il popolo
russo ieri e oggi. Presentazione di p. Romano Scalfi, in-8, p. (224), br. ed.
Fa parte della “Collana di spiritualità russa”, anche se non è chiaramente indicato.
Mia breve Premessa. La brava Anna Vicini apparteneva al Centro Studi Russia
Cristiana, fondato a Milano nel 1957 da padre Romano Scalfi. Il libro è formato da
vari contributi per lo più inediti per il pubblico italiano, tradotti in gran parte da testi
pre-rivoluzionari o dal samizdat. I testi più importanti e significativi sono di E. Behr
Sigel, S, Bulgakov, San Dimitrij di Rostov, Fileret di Mosca, P. Florenskij, M.
Skobcova e documenti della tradizione. Sono pagine bellissime, importanti per
cogliere la varietà ed i colori della devozione mariana ortodossa russa. Di particolare
importanza i testi che si trovano nella terza parte del libro, “La presenza di Maria nel
calvario del popolo russo: tradizioni e testimonianze”, di forte impatto emotivo se si
pensa che pochi mesi dopo l’uscita di questo libro crollava il Muro di Berlino,
infamia del comunismo. In copertina una icona dedicata alla “Madre di Dio
Bogoljubskaja”, della Russia settentrionale, fine del XVIII secolo. Tipografia TGT.
202
DEL MAZZA, VALENTINO, Il coraggio della carità. Francesco Faà di Bruno, in16, p. 112, illustraz. n.t., br. ed.
Il sottotitolo completo è “Profilo biografico e spirituale di Francesco Faà di Bruno,
Fondatore dell’Istituto Suore Minime di N. S. del Suffragio”. Il volumetto uscì a
marzo e Faà di Bruno venne beatificato il 25 settembre nel centenario della morte
(1825-1888) da Giovanni Paolo II, che durante una sua visita a Torino gli dedicò la
cappella della Scuola di Applicazione d’Arma, indicando l’antico capitano come
protettore dei militari. Le sue reliquie sono venerate nella chiesa di N. S. del
Suffragio, dal bizzarro campanile riprodotto in copertina, annessa alla Casa Madre
dell’Istituto. Le sue Suore, presso le quali in campagna vicino a Revigliasco
frequentai la prima media nel remoto 1944 e con le quali ebbi sempre ottimi rapporti,
hanno approntato un museo che raccoglie i suoi ricordi, libri antichi, molti strumenti
scientifici e alcune sue invenzioni. L’Autore, un noto salesiano, ha usato
un’esposizione semplice e affabile, alternando a squarci di vita annotazioni
psicologiche e spirituali; e lasciando sovente la parola al beato Francesco, nobile,
militare, scienziato, pedagogo, animatore sociale e – laico – fondatore di una
Congregazione religiosa femminile nonché sacerdote e direttore spirituale. Uno dei
santi torinesi dell’Ottocento meno noti ma a torto, rappresentando una caratteristica
tipica della nostra gente (la drôleria). Copertina di Eleonora Menegazzo. Nuova
Centrostampa srl, Leinì.
VERCOUSTRE, PHILIPPE, o.p., Una donna per il sacerdozio: profilo biografico
di Madre Luisa Margherita Claret de la Touche, fondatrice delle Suore di Betania
del Sacro Cuore, in-8 p. 176, br. ed.
Fuori collana. Titolo originale: Mère Louise-Marguerite Claret de la Touche,
Editions Résiac, Montsürs, Francia. Traduzione di Arrigo Miglio (che credo non
pensasse proprio di diventare nel tempo Vescovo di Ivrea e membro di varie
commissioni della CEI). Lo stesso padre Vercoustre avrebbe curato per me, pochi
mesi dopo, il Diario intimo di questa singolare e bella figura di religiosa francese
trapiantata in Piemonte, a Vische, in provincia di Torino. La biografia è scrupolosa;
ampio spazio è dato alla dottrina ed alla spiritualità. Ricca cronologia e indicazioni
pratiche. Copertina con foto. Nuova Centrostampa, Leinì.
CAVADI, AUGUSTO (a cura di), Per meditare. Itinerari alla ricerca della
consapevolezza, in-16, p. (144), br. ed.
Fuori collana. Riprende, in forma nuova, la vecchia idea delle antologie, piccole o
grandi, sulle quali impostare la propria ricerca. Gli Autori dei brani sono, in ordine:
V.E. Frankl, J. Maritain, R. Maritain, J. Pieper, H. Hesse, K. Tilmann, J. Leclercq, C.
Molari, J. Blank, Paolo VI, B. Welte, R. Guardini. In antiporta ringrazio gli editori
che avevano concesso l’autorizzazione alla riproduzione dei brani. L’A., che
attualmente insegna filosofia in un liceo di Palermo, è stato – fra l’altro – cofondatore della Scuola di formazione etico-politica “G. Falcone” e della “Università
della strada”. Si dedica da anni alla formazione di quanti aderiscono, a vario titolo, al
Movimento per una cittadinanza responsabile ed attiva. Insomma, un uomo per il
presente e il futuro del nostro dormiente Sud. Bellissima copertina di Eleonora
Menegazzo. Tipografia TGT.
PROVERA, PAOLO, Verità cristiane fondamentali. Meditazioni biblico-teologiche
in forma di preghiera. Volume secondo: Peccato e redenzione, in-16, p. (96), br. ed.
Fuori collana. Sono il seguito del volume pubblicato l’anno precedente. Il buon Padre
Provera era persona all’antica e non si può dire che il suo cristianesimo avesse una
203
speciale forza d’attrazione. Eppure, forse proprio perché era consapevole dei propri
limiti, le sue preghiere erano toccanti. Ricordo che se da un lato m’innervosivano,
perché legate a schemi teologici un po’ stantii, dall’altro lato la loro sincerità mi
incideva dentro qualcosa di semplice, convincente e speciale. Probabilmente la sua
vita dedita alla confessione e alla direzione spirituale, soprattutto femminile, gli
avevano affinato la sensibilità e l’intuito, specie nei riguardi dei propri peccati. Devo
confessare che se gli pubblicai il libro fu anche perché ne acquistò 1.500 copie su due
piedi. Queste preghiere-confessioni tuttavia sono tuttora valide, come lo è ogni parola
che sgorghi dalla più schietta sincerità d’anima. Copertina sulla falsariga del primo
volume. Tipografia Gravinese.
HURNARD, HANNAH, Le Radici nel Cielo. Meditazioni e colloqui, in-16. p. 160,
br. ed.
Titolo originale: Walking among the unseen, Tyndale House, Illin., USA. Traduzione
di Adriana Schmidt Perrone. Introduce il libro “Lettera dell’Editore”, un’affettuosa
missiva all’A. che termina con uno stupefacente (per chi non mi conosce): “Ti stringo
al cuore, Hannah, operaia fra le più amate di questo mio benedetto lavoro” . Il libro
mi colpì moltissimo: “Non più onde di fantasia, ma un parlare piano e sottovoce, un
argomentare di cose mille volte udite ma che qui ognuno può ascoltare per la prima
volta, se lo vuole. Quanta sapienza, quanta maturità; e quale sollievo per le persone
dagli occhi di cielo perché hanno sperato contro ogni speranza e coltivato la fede
come una volta si coltivava la buona terra: con pazienza, vigore, sudore ed amore”.
Sono sette capitoli in tutto. Ma se sconvolgente per la sua attualità è “Vivere in un
mondo che muore”, e se “Vivere le beatitudini” è arricchito, ad ogni singola voce, da
una serie di versi poetici, insoliti per la Hurnard, il capitolo finale, “Occhi d’amore”, è
realmente eccezionale. Giustamente “Gentes” del maggio ’89 espone così la sostanza
del libro: “L’A. dimostra che l’unico modo per vivere con i piedi per terra, incarnati
nella nostra fatica quotidiana, vicini agli altri e presenti a noi stessi, è avere le radici
nel cielo”. Nell’88 risulta che Piedi di Cerva era già alla sesta edizione, Le Montagne
delle Spezie alla terza, e Ali d’Aquila e Prime Lezioni alla seconda. Copertina della
serie. Non è indicato lo stampatore.
ENGELHARD, PHILIPPE (a cura di), Dizionario di citazioni cristiane. Testi
raccolti e presentati da. In-16, p. (192), br. ed.
Fuori collana. Titolo originale: Dictionnaire de citations chrétiennes, Editions du
Cerf, Paris. Traduzione di Laura Bonfatti. Prefazione del Card. Decourtray,
arcivescovo di Lione. Il curatore ha qui radunato più di 1000 brevissimi testi tratti da
quasi 600 Autori (noti o sconosciuti, provenienti da mondi diversissimi come la
scienza, la filosofia, la teologia, le lettere e le arti, la politica e lo spettacolo ecc.) e
raccolti in 240 argomenti di carattere spirituale, se non prettamente cristiano. Sul libro
si erano espressi in modo entusiasta Gustave Thibon, Léopold Senghor, A.-M. Carré
e Jean Guitton, i cui giudizi furono riportati in retrocopertina. A me, praticissimo da
anni di raccolte affini, il volume non parve affatto il capolavoro applaudito in Francia.
La presenza poi di nomi come Rosadoni, Mazzolari, Agnese Baggio, Carretto,
Ceronetti, Paoli, don Ciotti, Enzo Bianchi ecc. mi fa seriamente pensare a una nostra
intromissione più o meno autorizzata, là dove più debole fosse stata ai nostrI occhi la
partecipazione del curatore. Andare a caccia di “citazioni” era il nostro mestiere
quotidiano; e quando dico “nostro” intendo di tutta la Casa editrice & dintorni.
Copertina troppo seria. Nuova Centrostampa srl, Leinì.
204
SWAMI PRABHAVANANDA, Il Discorso della Montagna secondo il Vedanta, in16, p. (152), br. ed.
Fuori collana. Titolo originale: The Sermon of the Mount according to Vedanta. ©
1963 by Vedanta Society of Southern California. Traduzione di Giuseppe Levi ed
Elsa Guarnero. Mia breve Premessa e importante Prefazione all’edizione originale di
Henry James Forman, oltre alla bellissima Introduzione dell’Autore, importante
filosofo e figura religiosa indiana di primo piano (1893-1976). Questo libretto
rappresentò per me un notevole, intelligente e fortunato passo verso le religioni
dell’Oriente. L’esito del libro fu infatti molto più favorevole di quanto non pensassi o
sperassi. Merito dell’A., Indù Swami, seguace del Vedanta e di Sri Ramakrishna ma
dal cuore aperto, anzi spalancato al messaggio cristiano, al punto che il Discorso della
Montagna non viene presentato come qualcosa di astratto, difficilmente attuabile,
bensì come un programma pratico per la vita di ogni giorno, fonte di salute spirituale
ed equilibrio interiore. Conosco molte persone che si sono riavvicinate al
cristianesimo proprio attraverso queste pagine; e molti non credenti che dal libro sono
rimasti profondamente scossi. Missione coraggiosa, rischiosa, ma missione conclusa.
Sono ancora oggi fiero e addirittura felice di avere pubblicato questo libro. Copertina
di Eleonora Menegazzo. Tipografia TGT.
SORSKIJ, NIL, La vita e gli scritti, a cura di Enzo Bianchi, in-8, p.(184), br. ed.
Fa parte della “Collana di spiritualità russa” a cura di Enzo Bianchi. La traduzione è
di Marusja Galmozzi e Lisa Cremaschi della Comunità di Bose. Ampia e illuminata
Prefazione di E. Bianchi, alla quale seguono tre pagine di bibliografia, un elenco delle
principali abbreviazioni e sigle, un’avvertenza sull’uso che Nil Sorskij fa delle fonti
patristiche ed infine una breve storia dello staretz. A questa prima parte fanno seguito
gli “Scritti” veri e propri, e cioè l’“Insegnamento ai discepoli”, gli “Undici capitoli o
Regola”, le dieci lettere giunte sino a noi e il testamento. A chiusura degli “Undici
capitoli” c’è poi la “Grande Preghiera”, uno dei più sconvolgenti testi spirituali di
tutti i tempi, modello di sublime umiltà e di lucida consapevolezza della fragilità
dell’uomo e dell’infinita misericordia di Dio. Il libro, presentando per la prima volta
in Italia gli scritti del grande staretz (1433-1508) che indicò le vie di un radicale
rinnovamento della vita monastica in un periodo delicatissimo per il futuro religioso e
civile del suo paese (sec. XV-XVI), introduce il lettore nella profonda rigenerazione
spirituale che nell’Ottocento irrigò di santo spirito (attraverso Paisij Velickovskij, San
Serafino di Sarov, gli startzi di Optino e, più tardi, Ignatij Briancaninov e Teofane il
Recluso) la Santa Russia. Tuttora in Catalogo presso la Gribaudi Milano, della quale
continua ad essere fra i testi più significativi. Copertina fotografica. Tipografia TGT.
PRONZATO, ALESSANDRO, “Parola di Dio! Commenti alle tre letture della
domenica. Ciclo C, in-8, p. (312), br. ed.
Completamento dei tre volumi Pane per la domenica, l’opera collega strettamente fra
loro i temi delle tre letture domenicali evidenziandone molto bene l’applicazione a
livello pastorale. Un’operazione non facile specialmente per il celebrante, qui
agevolata al massimo dalla semplicità e dall’inventiva dell’Autore, che unisce la sua
ormai approfondita competenza biblica a quella novità d’interpretazione che è fra i
suoi pregi più inimitabili. La Prefazione è datata Cademario 26 maggio 1988. Molto
curioso e inconsueto un risentito paragrafo della “Giustificazione” dell’A., al quale
qualcuno aveva rimproverato di aver dispensato il suo Pane per la domenica in modo
da distogliere il pubblico da un contatto diretto e impegnativo con la Parola di Dio.
Qui don Pronzato dice una verità di cui intendo essere forte testimone: “Io, e lo posso
garantire, non ho mai inteso né intendo insegnare qualcosa. Ho scritto e continuo a
205
scrivere perché ho ancora troppe cose da imparare. E vorrei semplicemente
partecipare agli altri la mia gioia incontenibile nella scoperta di una Parola che, tutte
le volte che la accosto, mi appare nuova, sorprendente, mai-udita, irripetibile”.
Capito? Ottimo libro, che si beve come l’acqua di fonte ma che costò all’A. una fatica
difficilmente immaginabile. Bruttissima copertina-cartolina fotografica impostami
(cortesemente) dall’Autore. Tipografia TGT.
ANONIMO, La Nube dell’Inconoscenza, Presentazione di P. Louis-Albert Lassus,
in-16, p. (144), br. ed.
Fuori collana. Opera anonima di Autore inglese del XIV secolo. Traduzione di
Angelo Pisani. Breve ma sintomatica Premessa dell’editore e, dopo la magnifica
Presentazione di padre Lassus (meravigliato e felice che proprio a lui avessi chiesto
d’introdurre questo capolavoro che aveva capovolto la sua vita all’età di ventiquattro
anni), breve Nota del traduttore. Per tutta la vicenda concernente questa edizione vds.
Aneddoti editoriali alla voce “Ladri di cavalli”. Inizio così la mia Premessa: “Ho
amato questo libro come pochi altri. Mi hanno dato più queste pagine di mille incontri
e conversazioni… Sette anni fa, proprio mentre stavo dando alle stampe La Nube, vi
rinunciai per favorirne un’edizione più completa, con ampia introduzione e note,
presso l’editrice Ancora di Milano… Ora però che tale edizione ha trovato la meritata
diffusione… mi sento libero – e felice – di proporre questa ‘editio minor’ che ritengo
abbia i numeri per interessare un pubblico più diversificato. Libro cristianissimo, La
Nube è, tra i capolavori mistici di ogni tempo, quello che più nettamente nega la
conoscibilità di Dio e – contemporaneamente – dà, più palpitante, il senso e la
percezione della sua presenza. L’opera è, fondamentalmente, un inno all’amore e al
desiderio quali unici mezzi per penetrare nella Nube in cui Dio si cela e dalla quale
amorosamente chiama le sue creature e tutta la sua creazione. Scritto in Middle
English, Pisani ne diede una traduzione sciolta ed accessibile, ed io coniai il termine
“inconoscenza”, non reperibile nei vocabolari e quindi protetto da mio copyright.
Copertina di Eleonora Menegazzo. Tipografia TGT.
OG MANDINO, Il più grande Successo del Mondo, in-16, p. (128), br. ed.
Titolo originale: The Greatest Success in the World. © 1981 by Og Mandino.
Published by arrangement with Bantam Books, New York. Traduzione di Georg
Schrader. Anticipo di 1.500 $ pagati il 10 settembre del 1987. Ad onor del vero e
come spiegazione del successo dei libri di Og Mandino, va detto che il suo stile è fra i
più semplici e ricchi di poesia di questi ultimi decenni: una poesia delicata, dai colori
sfumati, che penetra nel cuore con estrema naturalezza. E va anche detto che il mio
traduttore, un uomo difficile ed insieme tenerissimo, fu all’altezza del non facile
compito. Questo secondo volume, imperniato sulla figura del Matteo del Vangelo di
Luca, dopo una serie di eventi che sono il contraltare de Il più grande Venditore, si
chiude con i “Dieci comandamenti del Successo”: lavora ogni giorno come se fosse in
gioco la tua vita; impara che con la pazienza puoi controllare il tuo destino; traccia
con cura la rotta; preparati alle tenebre mentre cammini nella luce; sorridi di fronte
all’avversità, essa si arrenderà; e soprattutto “non tentare mai di essere altro che te
stesso”. Questi, ed altri princìpi del pensiero positivo, oggi quasi ovvii, all’uscita del
libro erano decisamente inconsueti. Il contratto per Il più grande Successo fu firmato
congiuntamente a quello de Il più grande Venditore. Quando rischiavo, mi piaceva
rischiare forte. Copertina della serie, con sfondo rosso. Nuova Centrostampa srl,
Leinì.
206
TEOFANE IL MONACO, Fiabe dal Monastero Magico, Illustrazioni di John
O’Brien, in-8, p. p. 96, br. ed.
Fuori collana ma della serie “Umorismo & Fantasia”. Titolo originale: Tales of a
Magic Monastery, The Crossroad Publishing Co., New York. © 1981 Cistercian
Abbey of Spencer, Inc., Massachusetts, USA. Traduzione di Laura Bonfatti. Mia
importante Presentazione. Suggestive e di gran classe le finissime illustrazioni del
pittore americano John O’Brien (1951-2004). Invano abbiamo tentato di sapere chi
fosse l’Autore di queste 12 fiabe straordinarie, semplici e incredibilmente profonde.
Di sicuro l’Autore era un Trappista della St. Joseph’ Abbey di Spencer, un paesino
del Massachusetts. Lo testimoniano le parole con cui il celebre Trappista padre Basil
Pennington (1931-2005) – che proprio da quell’Abbazia aveva dato l’avvio, nel 1970,
alla pratica della Preghiera del Cuore in USA – parla espressamente dell’ anonimo
Autore come di “un esperto direttore di ritiri spirituali” e paragona queste brevi
narrazioni addirittura alle parabole di Gesù. Lo aveva già intuito Fra’ Nazareno
Fabbretti, che su Fiabe dal Monastero Magico aveva scritto: “Uno solo di questi
brevi brani di fantasia ricrea l’anima e riempie il cuore più di un intero trattato di
teologia”, ed anch’io che avevo definito la piccola opera un “libro misterioso e
splendido. Di certo l’A. è un uomo che ha molto sofferto, vissuto, pensato, amato e
pregato”. Attualmente l’opera viene presentata, nei grandi siti statunitensi di vendita
sul web, come “A true modern spiritual classic”. E’ un peccato che da noi non si sia
fatta un’edizione in paperback. L’anticipo sui diritti d’autore fu di 1.000 dollari. La
copertina riproduce esattamente quella della prima edizione americana. Nuova
Centrostampa srl., Leinì
VIRONE, CRISTINA (a cura di), Almanacco di fiabe antiche e moderne, massime
grandi e piccine, pensieri per sorridere e altre cose, in-8, p. 224, br. ed.
Fuori collana ma della serie “Umorismo & Fantasia”. Ottimo libro, primo di una serie
fortunata di Almanacchi, concepito da me e realizzato con intelligenza dalla mia
“segretaria volante” alla quale diedi una grande mano. Era talmente giovane! Però
sapeva ringraziare: al termine di una sua breve, graziosa e vivace Presentazione,
emergono i ringraziamenti per: Tiberia De Matteis, Ornella Gribaudi, Padre Pier
Paolo Turturro e il dott. Nico Castello. Come per gli altri Almanacchi e raccolte
“annue”, ad ogni fiaba, con titolo, viene alternata una massima; qua e là emergono
brevi citazioni o fatterelli umoristici; al termine dei trenta giorni, una “Ricetta del
mese”. La fantasia ci dava sovente le ali ed era per tutti noi un grande respiro. Tra gli
Autori più citati emergo io (e come no!), con dieci fiabe, ma si va da Fortebraccio a
Jung, da Gadda a Manganelli, da Rodari a Buñuel, da Pronzato a Nietzsche, da Isacco
il Siro a Guccini, da Tolstoj a Buzzati ecc. “Una lettura stimolante e riposante che
può decorare i 365 giorni di ogni anno con i freschi, semplici festoni di un’incantata e
incantevole magia”, dicevo. E dico. Copertina di Eleonora Menegazzo. Nuova
Centrostampa, Leinì.
ARTIOLI, MARIA BENEDETTA (a cura di), Liturgia Eucaristica Bizantina.
Prefazione di Mons. Mario Rizzi, in-16, p. (182), rilegato in tutta tela.
Inizia la collana “Le Grandi Preghiere” che, nelle intenzioni di don Umberto Neri,
suo direttore, avrebbe dovuto raccogliere le preghiere fondamentali delle religioni di
tutto il mondo. “Fra i riti liturgici cristiani – così inizia l’Introduzione – quello
bizantino è di importanza assolutamente eccezionale per il numero di fedeli che lo
praticano, l’antichità e la venerabilità delle Chiese che lo hanno accolto, e la sua
intrinseca bellezza; ma altresì per l’incomparabile splendore del cerimoniale e la
ricchezza teologica dei testi, che non di rado sono poeticamente incantevoli”.
207
Attualmente la liturgia bizantina viene praticata nei patriarcati di Costantinopoli e
Gerusalemme, nel katolikosato di Georgia, in tutta la Russia, Serbia, Romania,
Bulgaria, oltre che in tutta la diaspora ortodossa e nella totalità delle Chiese grecocattoliche. Si comprende di qui come a presentare questa nuova traduzione,
“eccellente per la fedeltà all’originale greco e attraente per la bellezza letteraria del
testo moderno”, abbia voluto essere l’allora Sottosegretario della Congregazione per
le Chiese Orientali Mons. Mario Rizzi. “A rendere apprezzabili maggiormente queste
qualità – si espresse così ‘La Civiltà Cattolica’ – servono pure la breve Introduzione e
il piccolo glossario con la spiegazione essenziale ed esatta di 40 termini ‘tecnici’ del
rito bizantino”. Il libro presenta anche una pianta topografica della chiesa ortodossa.
Le 296 note al testo sono radunate al termine del volume per favorire la recita del
testo. Don Neri volle, ed ebbe, un’edizione accuratissima, molto elegante, di cui
andare fieri lui ed io. In copertina antichissima pergamena colorata. Tipografia TGT.
FORNO, GUIDO, Calendario Perpetuo (1600-2100), con notizie e curiosità sui
Calendari antichi e moderni e più di 100 massime e aforismi, in-16, p. 112, br. ed.
Fuori collana, benché sui Cataloghi si trovi inserito nella serie “Umorismo e
Fantasia”. Libretto simpaticissimo, non solo per l’uso cui facilmente si presta
(disponendo di una data – giorno mese ed anno – è possibile scoprire facilmente quale
giorno fosse; oppure prevedere che data sarà in un determinato giorno di un
determinato mese ed anno), ma per la struttura grafica, ricca di 14 riproduzioni di
calendari, strumenti per la misura del tempo, mappamondi e figurine allegoriche –
tratti tutti da antiche stampe e documenti – con relativi spiegoni, più un centinaio di
battute brillanti sui calendari, il tempo, la vita che scorre. Adatto “ai curiosi di ogni
genere e tipo; agli storici, biografi, studiosi di numerologia; a studenti, uomini
d’affari, professionisti; appassionati di astrologia, araldica, mnemotecnica”, spiega
l’A. nel retrocopertina. Guido Forno, amico di Maria Luisa e cara persona, era
portiere di notte nel più importante albergo di Torino; ma il suo interesse precipuo era
la mnemotecnica, su cui aveva scritto un volume e su cui teneva amabili lezioni. Bella
copertina probabilmente dello Studio Bergadano. Nuova Centrostampa srl, Leinì.
Prima tiratura: 4.000 copie.
CLARET DE LA TOUCHE, LOUISE-MARGUERITE, Diario intimo, a cura di
p. Philippe Vercoustre o.p., in-8 grande, p. 250, br. rigida.
Fuori collana. Traduzione di Rosalba Giugni. Mia Premessa. Esattamente sei mesi
dopo la prima enciclica di Benedetto XVI, “Deus Charitas est”, lo stesso pontefice
dichiarava venerabile Madre Luisa Margherita Claret de la Touche (1868-1915),
visitandina francese morta in Italia a Vische Canavese e iniziatrice dell’“Opera
dell’Amore Infinito”, ora diffusa in tutto il mondo e suddivisa in quattro rami:
l’Alleanza Sacerdotale, l’Istituto Suore di Betania del S. Cuore, gli Amici e Amiche
di Betania del S. Cuore, l’Istituto Secolare delle Missionarie dell’Amore Infinito. E’
questa la prima traduzione ed edizione italiana del Diario intimo di LouiseMarguerite. Nei suoi scritti si trova una sintesi ricca e viva del Vangelo, una
spiritualità in sintonia con il rinnovamento nella Chiesa, soprattutto una pedagogia
per educare alla comunione. Alla radice di tutto: l’Amore Infinito, la cui esatta
comprensione e diffusione è compito, missione, dovere specialissimi dei sacerdoti,
secondo una intuizione avuta dalla venerabile nella preghiera: «Voglio che i miei
sacerdoti siano seminatori di amore» (Diario Intimo, 25 giugno 1902). La Casa
Generalizia per l’Italia delle Suore di Betania si trova proprio sulle rive del Lago di
Candia, un posto da visitare e nel quale pregare. Copertina di Eleonora Menegazzo.
Tipografia TGT.
208
1989
CRISTIANI, TIZIANA, Crescere. I giorni di Sira, in-16, p. 168, br. ed.
E’ uno degli ultimi libri della collana “Biblioteca giovane” (anche se qui è scritto
“giovani”) ed è per me un grosso rimorso, in quanto la giovanissima Autrice, cui
imposi di scrivere queste fitte ed autentiche pagine di diario, fu poi da me
sdegnosamente ignorata. E dire che era venuta da Napoli con la Mamma (stupita e
sospettosa di tanto onore…), quando si era trattato di firmare il contratto di edizione.
Che carogna che ero (e sono) quando qualcosa mi gira storto. Mi girò stortissimo il
fatto che il libro, pieno di freschezza, calore, entusiasmo e per di più opera di una
ragazza di inconsueta bellezza, s’impantanasse nella indifferenza e nell’insuccesso
generale. Senso di colpa? Auto-irritazione? Etero-irritazione? Non lo so. Per fortuna
la Cristiani collaborò poi con le edizioni Paoline. Non avevo quindi visto male. La
ragazza prometteva bene. Ma forse era troppo giovane: aveva appena 18 anni!
Oppure – è molto più probabile – ero io che ero diventato troppo vecchio, e non
tolleravo più certi insuccessi. Copertina con foto della figlia di Luigi Bergadano.
Nuova Centrostampa srl, Leinì.
PRONZATO, ALESSANDRO, Il Padre nostro, preghiera dei figli, in-8, p. (300),
br. ed.
Collana “Le preghiere del cristiano” diretta dall’A. A mo’ di dedica, egli ricorda che
l’opera è il suo cinquantesimo libro. Dopo una serie di capitoli introduttivi, don
Pronzato si china su ogni singola parola o espressione della “preghiera di noi figli”,
esaminate a volte in più capitoli. Personalmente lo reputo il libro più profondo da lui
scritto, frutto di uno scavo interiore particolare. La “Scelta bibliografica” in calce al
libro è illuminante in proposito e testimonia una lunga preparazione dell’Autore
nell’affrontare queste pagine. L’ormai acquisita competenza in campo biblico gli
permette continui rimandi dai testi sacri alle sue tipiche “invenzioni spirituali”,
dall’approfondimento spirituale alla “critica amabile” e all’“invito pressante” che
sono i suoi timbri più tipici. Don Pronzato è qui nella sua piena maturità sia interiore
che espressiva, per cui Il Padre nostro è frutto fecondo e di sempre proficua
meditazione. Tradotto in lingua spagnola da Sigueme, Salamanca. In copertina, figura
di orante (foto di Daniele Vass). Tipografia TGT.
HILTON, WALTER, La scala della perfezione, in-16, p. 320, br. ed.
Fuori collana. Traduzione di Angelo Pisani. Mia lunga Presentazione, molto
appassionata e polemica, che ha poco a che vedere con l’Autore e l’opera, ai quali
invece dedica un certo spazio Angelo Pisani, allora mio segretario oltre che eccellente
traduttore. La Scala, considerata la più importante opera di spiritualità anglosassone
del XIV secolo, viene qui tradotta per la prima volta in italiano, a dimostrazione di
quanto validissimo materiale sarebbe a disposizione di editori che avessero cultura,
coraggio e ampiezza di vedute. L’opera presenta l’itinerario spirituale attraverso il
quale è possibile giungere alla contemplazione di Dio nella pienezza della sua luce
misericordiosa. Itinerario non facile, qui descritto dai suoi gravosi inizi sino
all’unione mistica. Hilton, mistico agostiniano (morto nel 1396), dimostra conoscenza
dei grandi autori della tradizione monastica come Agostino, Gregorio il Grande,
Bernardo e i Vittorini ecc., ma sa filtrare questo immenso patrimonio con estrema
originalità. Il libro, con continui riferimenti alla vita quotidiana ed esempi concreti, è
vivificato dall’umanità peculiare dell’A. che dà al testo semplicità e levità singolari.
Copertina di Eleonora Menegazzo. Tipografia TGT.
209
UNA ANACORETA (BERTONCELLO, TERESA), Il gesto e l’anima. Il corpo in
preghiera, in-16, p. (160), br. ed.
Fuori collana. Mia ottima Presentazione. Padovana, nata nel 1930, questa inconsueta
figura (che ho descritto in Aneddoti editoriali) è eremita a Monteluco di Spoleto, in
una località che chiama “Eremo degli Angeli” a 1.100 metri di altitudine. Il libro è
importante, perché nasce da un’esperienza di autentica preghiera che trova nella
gestualità del corpo uno dei propri più specifici ed importanti alimenti. Il linguaggio
dei gesti è forse l’unico rimasto oggi a nostra disposizione che non si presti ad
equivoci. I disegni di cui l’A. ha arricchito il libro non sono capolavori, in nessun
senso. Ma già solo le diverse positure del corpo – che Sorella Teresa ha indicato con
pochi, sintetici tratti – sono un invito più vivo di lunghe teorizzazioni. E i testi, pieni
di una poesia profonda, semplice e sincera, danno rilievo alle figure in un invito a
“muoversi”, “danzare”, stanchi come siamo – come diceva don Pronzato – “di non
camminare”. Libro singolare. Copertina di Eleonora Menegazzo. Nuova
Centrostampa srl., Leinì.
MONFERINI, MARIA LUISA (a cura di), Piccolo breviario della gioia, in-16, p.
(112), br. ed.
Fa parte della serie “I piccoli breviari”. Cosa eccezionale, la Premessa è di mia
Moglie. Significativo inoltre è un avvertimento in retrofrontespizio: “I brani senza
indicazione di Autore sono del curatore”, e molto bello l’Augurio finale di mia
Moglie, che lavorò a questo breviario con cura intensa. Diviso in tre parti
(“Conquistare la gioia”, “Vivere la gioia”, “Essere gioia”), il libro è lo specchio più
veritiero dell’atteggiamento di fondo di mia Moglie nei confronti della vita, vista
sempre, nonostante tutto, con un atteggiamento di profonda fiducia e di abbandono
assoluto nelle mani di Dio. Questo breviario è quindi a me particolarmente caro; e
sono molte le persone che lo hanno letto o sfogliato con frutto. Il fatto è che la vera
gioia è sottile, impalpabile ma misteriosamente contagiosa, e chi scrive o chi lavora
ne è tramite vivo e vitale. Un grazie profondo a mia Moglie e al Dono che Dio mi ha
fatto. Copertina di Pierangelo Bassignana. Nuova Centrostampa srl, Leinì.
LEVI, ABRAMO, Il mostro e la sapienza. Il libro di Giona, in-8, p. (208), br. ed.
Fuori collana. Uno dei libri più acuti ch’io abbia pubblicato. Lo dichiaro anche nella
mia Presentazione, fra le più personali e appassionate. Se queste pagine mi
inquietarono tanto, come sostengo, è che don Abramo (1920-2007), che su Giona mi
aveva già scritto Missione a Ninive nel 1968, è qui al culmine della sua maturità di
teologo e biblista. Il Libro di Giona è fra i più brevi ma anche fra i più affascinanti,
enigmatici e provocatori della Bibbia. L’A. vuole estenderne al massimo la portata,
così che il lettore possa misurare tutta la propria inadeguatezza di fronte al mistero di
Dio. “Sotto questo profilo il libro è l’esatto contrario di ogni altro commento biblico,
volto a rassicurare e dare certezze. Il lettore esce da queste pagine disinstallato; ma
con la netta, palpabile sensazione che assolutamente nulla – se non Dio – regge la
propria vita. E che ognuno di noi è stato, è e sarà sempre Giona sinché non capirà,
meglio non si farà capire dall’amore misericordiosissimo e misteriosissimo di Dio”.
Viene riportato un brano di una mia lettera a don Levi. Chi voglia rendersi conto del
tipo di corrispondenza che tenevo con gli Autori non si stupisca. Su Abramo Levi mi
piace segnalare un importante studio di B. Rinaldi: La parola, il simbolo e la
sapienza. La fede al guado della modernità negli scritti di Abramo Levi, Servitium,
2007. Copertina di Eleonora Menegazzo. Tipografia TGT.
GAMBINO, ANNA (a cura di), Piccolo breviario della fede, in-16, p. (112), br. ed.
210
Fa parte della serie “I piccoli breviari”. Non esiste né mia Premessa né altro testo
introduttivo, se non quattro brevi testi di apertura della curatrice ai quattro capitoli di
cui si compone il libretto: “La fede nell’armadio”; “Attenti a quelle nuvole!”; “La
fede è un vestito povero”; “Chi dorme non piglia pesci”; “La fede è un grande
albero”. Dal retrocopertina: “Abbandono, fiducia, semplicità, adesione, umiltà,
piccolezza, ricerca, innamoramento, impegno, meraviglia, passione, audacia sono
alcuni volti della fede che si affacciano da queste pagine. Ma infiniti altri ne vedrà chi
si chinerà su questo libro con amore, alla ricerca di quell’Amore su cui si innesta la
vita”. Alcuni testi non firmati sono della curatrice. Tra i nomi più ricorrenti,
moltissimi quelli di donna: Edith Stein, Simone Weil, Madre Teresa di Calcutta,
Agnese Baggio, Adriana Zarri, Ivette Bateau, ecc. In copertina, antica silografia di un
angelo, piuttosto suggestiva. Libro che avrebbe potuto essere fatto meglio. Tipografia
TGT.
PRONZATO, ALESSANDRO, Prete può bastare. Profilo biografico di p. Antonio
Vincenzo Gallo, in-8, p. 192, br. ed.
Collana “I Santi che cambiarono il mondo” n. 7. Bisogna dire che don Pronzato ha
sempre trovato, per le proprie biografie, le figure meno facili ed a volte più
misteriose. E’ il caso di questo sacerdote diocesano e oblato della Congregazione dei
sacerdoti del S. Cuore di Gesù (Dehoniani), nato nel 1899 e morto nel 1934. Dopo
una vita minata nella salute e resa precaria da difficoltà e incomprensioni di ogni
genere, in soli tre anni (1931-34) trascorsi nella Parrocchia di Cristo Re a Roma, la
sua vita tutta “nascosta con Cristo in Dio”, l’umile considerazione di sé, l’eroismo dei
suoi doni, la sua mitezza, la sua assoluta povertà, la sua castità luminosa e il suo
sacrificarsi al S. Cuore – un sacrificio consapevole e voluto – lo resero
immensamente amato dai suoi parrocchiani. Fu proclamato Venerabile nel 1999 da
Giovanni Paolo II. Copertina tipografica. Tipografia TGT.
LUZI, PIETRO, Camilla Battista da Varano. Una spiritualità fra Papa Borgia e
Lutero, in-8, p. 408, br. ed.
Fuori collana. Biografia fondamentale di una delle figure mistiche più belle ma anche
meno conosciute del nostro Paese. Figlia del principe Giulio Cesare da Varano, nasce
a Camerino nel 1458 e, rifuggendo la vita di corte, abbraccia la rigida regola delle
Clarisse di Urbino. A Camerino, poco dopo, fonda un monastero di cui diviene
abbadessa. Assalita da intensissime prove fisiche e spirituali, ha un immenso dolore
dalla rivolta di Cesare Borgia del 1502, quando vengono uccisi suo padre e i suoi
fratelli, ma proprio in quello stesso periodo riceve alcune grazie mistiche ed è
arricchita da esperienze di elevata contemplazione – visioni e illuminazioni – di cui i
suoi scritti sono una fervida testimonianza. Tra tali scritti vanno ricordati I dolori
mentali di Gesù nella sua passione, cui fa sovente riferimento padre Luzi, indicando
nell’unico amore di Suor Battista, quello per la Passione del Signore – così estraneo
oggi ai nostri amori frammentati e insignificanti, – il segreto di quest’anima
francescana. Il libro contiene una bibliografia essenziale, un quadro cronologicobiografico, un elenco completo delle opere della da Varano, un copioso indice dei
nomi ed è dotato di un apparato di note e rimandi bibliografici di prim’ordine.
Copertina di Eleonora Menegazzo. Tipografia TGT.
RAGAZZI (I) DELLA TENDA DI CRISTO, Per il sentiero impervio.
L’esperienza interiore di una comunità di tossicodipendenti, p. (128), br. ed.
Fuori collana. Mia Premessa, Prefazione di fratel Francesco Zambotti e importante
nota informativa, da cui si evince che in quell’anno (l’Associazione era nata nell’84)
211
le “Tende di Cristo” del religioso camilliano erano già quattro, mentre attualmente
(2010) sono 16 e sparse in tutto il mondo. Scritto collettivamente, riporta fatti ma
soprattutto sensazioni e stati d’animo dei giovani tossici della prima Comunità, la
“Tenda di Cristo” n. 1. Non c’è nulla che colpisca e convinca quanto un’esperienza
comunicata in modo obiettivo. Qui non si trovano né letteratura né
autocommiserazione né trionfalismo: c’è la descrizione minuziosa, a volte ossessiva,
di un procedere lento, faticoso, improbo di chi – per un sentiero impervio – si
riappropria della parte di sé più preziosa: la coscienza di essere uomo. Copertina di
Eleonora Menegazzo. Tipografia Gravinese.
PRONZATO, ALESSANDRO, Parola di Dio! Commenti alle tre letture della
domenica. Ciclo A, in-8, p. (336), br. ed.
Mentre nel volume dedicato al ciclo C il titolo Parola di Dio! era tra virgolette, in
questo e nel successivo volume – che hanno, fra l’altro, una copertina più dignitosa –
le virgolette sono sparite. Il libro è dedicato “All’amico Giuseppe Zois,
saccheggiatore fortunato della bisaccia di fra’ Corrado ecc.”. Zois era allora direttore
de “Il Giornale del Popolo” di Lugano ed una delle altalenanti “cotte” di don Pronzato
(attualmente ha al suo attivo una cinquantina di libri). Detto fra noi, non godeva che
di una fetta piuttosto avara della mia simpatia. Comunque sia, il libro è un’ulteriore
riprova della maestria dell’A. di fondere in uno tre letture che abbastanza sovente
hanno legami labili e difficili da compattare. Il suo metodo è partire sempre da un
proprio punto di vista, che può essere una semplice sensazione, una riflessione, un
incontro; e di qui ripercorrere un itinerario biblico e liturgico personale ma mai
estraneo alla sacralità della Parola. Sia Pane per la Domenica sia Parola di Dio!
ebbero accoglienze molto favorevoli. Copertina di Eleonora Menegazzo. Tipografia
TGT.
PSEUDO-MACARIO, La Grande Lettera, a cura di Maria Benedetta Artioli della
Comunità di Monteveglio, in-8, p. (104), br. ed. con alette.
Fa parte de “La Biblioteca della Filocalia”, la collana voluta da don Umberto Neri di
cui ho parlato ampiamente presentando i Discorsi sulla vita cristiana di Marco
l’Asceta usciti nel 1986. Ovviamente, sia la Presentazione dello Pseudo-Macario
(385-430 ca.) sia l’esame della sua Grande Lettera sono ad un livello decisamente
superiore, documentatissimo, con una Nota bibliografica iniziale mozzafiato. Ma
anche qui le note in calce alle pagine ammontano a 493… Insomma, testi splendidi,
adattissimi a comunità monastiche, ma estremamente indigesti per un editore come
me. Me ne spiace. Verranno i tempi per iniziative culturali di tale livello? In
Germania già esistono da secoli. Da noi non è possibile. La nostra superficialità è
bene installata su vette inattingibili. In copertina, un frammento di affresco bizantino,
della cui provenienza manca l’indicazione. Tipografia TGT.
LUZI, PIETRO, Francesco d’Assisi, Guida spirituale di comportamento con
l’ambiente, in-16, p. 160, br. ed.
Fuori collana. Il francescano Padre Luzi, dopo avermi scritto Quando un prete nasce
uomo nel 1968, si rifece vivo dopo più di vent’anni non solo con la biografia della
mistica Camilla Battista da Varano (vedi infra) ma con un’idea geniale: quella di
collegare l’ecologia allo spirito francescano. Accettai di buon grado e scrissi una
breve Presentazione nella quale sostenni vivacemente che solo in un’ottica spirituale
aveva un senso parlare di rispetto per l’ambiente; e questo “affinché l’ecologia non
divenga anch’essa una fabbrica di idoli”… Il libro, cui l’A. aggiunse una Prefazione e
un’Introduzione, presenta un “Quadro cronologico” della vita di Francesco e una
212
Nota circa le fonti utilizzate. La maggior parte del testo, infatti, è di San Francesco o
attribuito a lui ed ai suoi seguaci, tanto che in frontespizio Padre Luzi volle essere
citato come Curatore e non Autore. Il risultato è eccellente, perché Pietro Luzi ha un
modo di accompagnare il lettore tra le infinite realtà terrene francescane (Aere nubilo,
Sora acqua, Frate Sole, Aere Sereno ecc.) di una naturalezza ammirevole. Il libro
venne tradotto in spagnolo..Copertina di Luigi Bergadano. Tipografia Gravinese.
AA. VV., Preghiere di Mamma e Papà, in-16, p. (80), br. ed.
Una mia breve Premessa, dal titolo “Due parole dell’Editore” è sintomatica circa la
mia attività: “Questa Casa editrice è nata per svolgere un servizio un po’ speciale: non
per istruire, dilettare o informare, ma per condividere con amici – i lettori – il poco di
cui dispone. Alcuni libri sono tipici in proposito: questo è uno di quelli”. In realtà,
molti libri “fatti in casa” furono anche grandi successi, come le raccolte di preghiere.
Questa è in buona parte opera mia (una ventina di preghiere) e di mia Moglie (una
quindicina), ma emergono nomi di Autrici giovanissime, come Cristina Virone,
Tiziana Cristiani, Catia Petracchi, o meno giovani (Anna Tartari, Anna Perrini,
Simonetta Satragni ecc.). Lo schema è semplice ma efficace: L’attesa, Benedetto il
frutto, Il “mestiere” di mamma e papà, Tutti i figli di Dio. Al termine, “Dieci
comandamenti per i genitori”. Il libretto è stato ristampato dalla Gribaudi Milano nel
2003. Copertina fotografica di Eleonora Menegazzo. Tipografia Gravinese.
OG MANDINO, Il più grande Miracolo del mondo, in-16, p. 144, br. ed.
Titolo originale: The Greatest Miracle in the World. © 1975 by Og Mandino.
Published by arrangement with Bantam Books, New York. Traduzione di Georg
Schrader. Una dedica particolare apre il volume: “A quella bellissima rossa, che mi
manca da molti, moltissimi anni… mia madre, Margaret”. Il libro non termina, questa
volta, con l’esposizione di 10 princìpi o itinerari-guida, ma con uno splendido
“Memorandum di Dio”, tra le pagine più alte ed ispirate di Og, che gli viene
consegnato – al termine di vicende non più ambientate in Oriente ma in una grande
metropoli – da una straordinaria figura: un vecchio di nome Simon Potter, che è
l’elemento centrale del lungo racconto. “Stima e fiducia nei propri talenti: questa è la
filosofia di vita che propone Og Mandino, fondata principalmente sulla speranza, la
forza di volontà e la determinazione – scrisse dopo poche settimane dall’uscita del
libro ‘Il Ragguaglio Librario’. – Ma è il Vangelo a dettare le norme di condotta di
vita; i contenuti del libro, misteriosi e fantastici, nascondono in realtà atteggiamenti e
valori cristiani. Il libro svela, al suo termine, ciò per cui vale la pena di vivere e
spendere tutte le proprie energie. Un piccolo capolavoro”. L’atmosfera fantastica si fa
qui rarefatta, con descrizioni di atmosfere sottili e altamente suggestive. Secondo
alcuni, è questo, dei tre iniziali, il migliore dei libri di Agostino “Og” Mandino.
Copertina della serie, con sfondo bianco. Nuova Centrostampa srl, Leinì.
FIORENTINI, ELISABETTA, Morire a cent’anni. Passione e amore della
vecchiaia, in-8, p. (176), br. ed.
Questa mia cara Autrice ed amica si rifece viva dopo un certo tempo con questo libro
attuale ancora oggi. “Oggi si muore a cent’anni – scrivevo nelle ‘Due parole
dell’Editore’ – e molti stanno prendendo quest’abitudine. Negli ultimi anni la quarta
età ha imposto la propria presenza con vigore. E tutto ciò pone, e porrà sempre più,
una serie di problemi psicologici, pratici, assistenziali… Con questa realtà bisogna
fare i conti, e che siano conti che tornino, in cui la ‘pietas’ si accomuni al realismo, la
solidarietà al buon senso, l’educazione e la crescita siano reciproche e, sopra ogni
altra cosa, la ‘passione’ e l’amore vadano all’unisono”. Il libro racconta gli ultimi
213
anni di una vecchia zia, con tutta la galleria di situazioni e personaggi che la
circondano: il medico, la chiesa, i parenti, la società, le istituzioni, i pietismi e le facili
parole. Questa testimonianza fa emergere scintille di umorismo, tenerezza e pazienza
a non finire. Un libro che fa pensare e insieme rasserena, scritto in modo magistrale
da un’Autrice scoperta da me nel lontano 1969. Simpatica copertina di Luigi
Bergadano. Tipografia TGT.
KOCH-COLÒN (pseud. di GRIBAUDI, PIERO), L’Arte della Coccola. Come
farne, come riceverne, come evitarle, in-16, p. 104, br. ed.
Serie “Umorismo & Fantasia”. Di questo mio libretto posseggo solo la settima
edizione, del 1998. Il che significa che ogni anno se ne faceva una ristampa. Ebbe
infatti un successo strepitoso, ed io ebbi la soddisfazione di essere fra i primi (se non
il primo) a parlare sui “media” di “coccole” (un termine, allora, del tutto inconsueto).
Pubblicato a novembre del ’89, ebbe 2 edizioni nel ’90, 2 nel ’91, una nel ’92 etc. Il
libro si apre con un “Lavabo dell’editore” ed una successiva “Premessa (non
indispensabile)” dell’Autore. Insomma, mi divertivo. E mi divertii anche a scrivere
queste pagine, e lo si nota dalla loro varietà: pagine dedicate a un ricorrente
“Dizionarietto della coccola” si alternano a ritratti di coccolatori e coccolati di ogni
genere. Alcuni titoli: La coccola verbale, l’autococcola, la gastrococcola,
l’importanza della micrococcola, la cosmicoccola e le sue nefaste conseguenze, le
coccole che si vorrebbero e quelle che si ricevono, ma anche capitoli più “impegnati”,
tipo “Coccole e anziani”, “Le coccole e il malato” ed una preghiera finale al Grande
Coccolatore la quale manifesta lo spirito di levità spirituale che distingueva questi
miei scritti. Copertina di mio nipote il prof. Amedeo Capetti. Tipografia TGT per la
prima edizione.
P.G. (GRIBAUDI, PIERO) e VIRONE, CRISTINA (a cura di), L’Almanacco
della Fantasia, 365 storie di santi e diavoli, arguzie, saggezze e un pizzico d’ironia,
in-16, p. 256, br. ed.
Il retrocopertina indica con esattezza il contenuto di questo fortunatissimo e brillante
Almanacco: “Racconti fantastici di diavoli e di santi, episodi autentici, massime e
preghiere, fiabe e riflessioni, ‘oggetti introvabili’ e ‘fantastiche cantonate’ sono lo
spumeggiante materiale di questo Almanacco. Lo scopo è disinstallarci dalla pigrizia
mentale, dall’abitudinarietà, dal tran-tran spirituale per gustare il sapore delle
meraviglie che ci circondano”. Suddivisi per giorno e mese, con un’alternanza di testi
lunghi e altri brevi, 39 brani siglati P.G. sono miei, una dozzina di Cristina Virone,
mia segretaria, alcuni sono di mia Moglie ed il resto è rappresentato da una colorita
raccolta di testi di Autori serissimi ed altri molto meno, ma tutti tesi a dipingere la
vita con i colori che la rendono tale, cioè viva nonostante. Ogni mese termina con un
bigliettino d’amore. Nello stendere queste pagine, che ci costavano parecchio, non
nascondo che ci divertivamo; così come a reperire gli “oggetti più strani” tratti da
quel capolavoro che era (ed è) il celeberrimo e introvabile Catalogue d’objets
introuvables di Jacques Carelman, il quale, interpellato, ci concesse l’uso gratuito di
alcuni suoi disegni. Bella copertina di Eleonora Menegazzo. Nuova Centrostampa srl,
Leinì.
PRONZATO, ALESSANDRO, Tutti i figli di Dio hanno le mani. Preghiere (un
po’) insolite per tutte le stagioni della vita, in-16, p. (208), br. ed.
Non capisco come questo libro non faccia parte della collana “Le preghiere del
cristiano” diretta dallo stesso Autore. Il libro ha una serie di dediche, tra le quali una a
Padre David (Turoldo) ed un’altra a tutti gli amici missionari, alle Sorelle del Kenya e
214
Tanzania. Un’ampia Prefazione, titolata “Come sono belle le mani dopo la
preghiera”, svela i motivi del libro, suddiviso in cinque parti (la cui ultima riporta le
preghiere a chiusura dei vari capitoli de Il Padre nostro, preghiera dei figli, uscito
solo pochi mesi prima). L’A. avrebbe voluto utilizzare i diversi testi di preghiera
personale sparsi nei suoi vari libri, ma si era accorto – così confessa – che
l’operazione avrebbe avuto qualcosa di artificiale. In tale modo, escluse alcune e
quelle della quinta parte di cui abbiamo parlato, sono tutte preghiere originali, un po’
lunghe per la verità, il cui tema centrale – con infinite variazioni – è la concretezza
che la preghiera deve avere: mani per pregare e per dare. Non lo giudico fra i migliori
libri di don Sandro. Copertina di Eleonora Menegazzo. Tipografia Gravinese.
215
1990
ROISSARD, OTTAVIA - GUARNERO, ELSA (a cura di), Piccolo breviario
sulla sofferenza, in-16, p. (136), br. ed.
Fa parte dei “Piccoli breviari” ed è diviso in quattro parti: “L’uomo e il dolore”,
“Sofferenza come mistero”, “Sofferenza, realtà inevitabile”, “Sofferenza come
rivelazione”. Non è un “libro di consolazione” ma l’invito a una lucida presa di
coscienza del senso progressivo che la sofferenza e il dolore possono acquistare sia in
chi ancora non li conoscono sia in chi avrà a che fare con essi. Tra i brani si
segnalano nomi inconsueti come quelli di Tullio Colsalvatico, Davide Lajolo, Natalia
Ginzburg, Antonio Bello, Guido Ceronetti, Vittorio Buttafava, Etty Hillesum, Ernst
Jünger, Oriana Fallaci ecc. Copertina della collana. Nuova Centrostampa srl, Leinì.
STAFFORD, TIM, Aspettare insieme. Un’alternativa ai rapporti pre-matrimoniali,
in-16, p. 158, br. ed.
Collana “Biblioteca giovane”. Titolo originale: Worth the wait, Tyndale House Publ.
Inc. USA. Traduzione di Francesca Ricci. Ad essere sincero, avevo forti dubbi
sull’opportunità di questo libro. Parlare di castità prematrimoniale aveva avuto un
senso negli anni ’60, ma nel ’90? Il libro invece ebbe un esito positivo. In primo
luogo perché argomentato con estrema concretezza, buon senso e assoluta libertà, sia
concettuale che di linguaggio; poi, perché è chiaro ancora oggi che, per i giovani più
sensibili, la “castità prematrimoniale” è un’opzione di concreto interesse, non è un
optional da bigotti; ed in terzo luogo perché tutte le motivazioni sono sostenute
dall’Autore con finezza e acutezza psicologica tipicamente anglosassone, cioè
concreta e quindi convincente. Copertina fotografica con foto a colori. Tipografia
Torinese.
GUSMITTA, PIER LUIGI, Vocazione all’amore, Itinerario di vocazione all’amore
e di orientamento vocazionale, in-16, p. 168, br. ed.
Collana “Biblioteca giovane”. Curiosamente, l’A. tre anni prima aveva proposto un
itinerario di preparazione immediata al matrimonio (Vocazione al matrimonio, 1987).
Qui, come lui stesso confessa nella Presentazione, vuole riprendere il discorso a
monte, convinto che solo “una seria educazione all’amore permette di interpretare la
vita in chiave vocazionale e ‘fa fiorire’ nel cuore le personali risorse per l’amore”.
Ogni capitolo è preceduto da un ampio cappello, chiuso da una o più preghiere ed
infine oggetto di una sintesi. Il libro è nato dalla fatica quotidiana di un educatore
sperimentato, in un’esperienza comunitaria cristiana di adolescenti, giovani e giovani
coppie. La varietà dei temi e il loro svolgimento agile e poliedrico costituiscono il
fascino di questo libro, tuttora molto apprezzato e in catalogo presso la Gribaudi
Milano. Copertina tipografica con foto a colori. Tipografia Gravinese.
CATTANI, LUIGI (a cura di), La Preghiera quotidiana di Israele, in-16, p. (224),
rilegato in tutta tela.
E’ il secondo (ed ultimo) volume della collana “Le Grandi Preghiere” a cura di don
Umberto Neri della Comunità di Monteveglio. Si tratta della prima versione in lingua
italiana della preghiera quotidiana d’Israele secondo il rito sefardita, anche se, avverte
il curatore, si sono tenuti costantemente presenti pure i riti ashkenazita e italiano.
Nessuno meglio di L. Cattani (attualmente professore di ebraistica e storia delle
religioni presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Modena) poteva assolvere
ad un compito così delicato, affidatogli verosimilmente dallo stesso don Giuseppe
Dossetti, al quale egli dedica l’opera. I testi dello Siddur sono preceduti da una chiara
216
e illuminante Prefazione, da un’opportuna Introduzione (“Origine della preghiera
quotidiana: dai sacrifici al culto sinagogale”; “La struttura della preghiera
quotidiana”; “Gli elementi principali”; “La liturgia familiare”; “Questa edizione”), da
una Nota bibliografica e da un breve ma indispensabile glossario. Il Siddur si articola
in “Preghiera del mattino” (Benedizioni del mattino, Ordine dei Sacrifici, Pesuke dezimra ecc.), “Benedizioni” (Lavanda delle mani per il pane, Benedizione per il pasto
ecc.), “Preghiera del pomeriggio” (Diciotto benedizioni, Tachanunim), “Preghiera
della sera” e “Lettura dello Shema prima del riposo”. Un testo alla cui conoscenza e
frequentazione gli ultimi Pontefici hanno espressamente invitato. Copertina con bella
iniziale ornata. Tipografia TGT.
MUSOLESI, M. ANGELA, El vive! Rinnovamento nello Spirito e testimonianze di
guarigioni, in-16, p. 112, br. ed.
Fuori collana. Sorella Angela Musolesi, laureata ed insignita nel 1985 del prestigioso
“Premio internazionale donna dell’anno per la cultura europea”, mi presentò questo
volume sul movimento carismatico allora in fasce “Rinnovamento nello Spirito
Santo”. Attualmente è presidente della Casa editrice “Carismatici Francescani” ed ha
altri incarichi in seno al RnS. Il libro riporta in una prima parte una ricca
documentazione sugli importanti Convegni dei Carismatici del 1986, 1987 e 1988; la
seconda parte riunisce testimonianze di guarigioni spirituali o fisiche avvenute
durante tali Convegni. E’ scritto con semplicità e senza alcuna forma di invadenza; va
tuttavia riconosciuto che queste pagine toccano l’intimo dell’uomo e sono un forte
richiamo alla conversione interiore, da parte di credenti ma anche di non credenti.
L’A., successivamente a El vive! ha pubblicato altri stimolanti contributi. Copertina di
Eleonora Menegazzo (cui è da imputarsi il colossale errore di copertina, dove il nome
dell’A. risulta Musulesi e non Musolesi). Tipografia TGT.
RODERI, ALBERTO, Lettere a mio figlio, Prefazione di Corrado Guerzoni,
Postfazione di Clericetti-Domina-Storace, in-16, p. 144, br. ed.
Fuori collana. Libro che pubblicai principalmente per ringraziare Guido Clericetti dei
tanti favori che mi aveva fatto. Alberto Roderi infatti, insieme a Clericetti, Umberto
Domina e Gianmaria Storace, fu tra gli Autori della fortunata e ancor oggi
indimenticata trasmissione radiofonica “L’aria che tira” su Radiodue e di molte altre
trasmissioni televisive. Il 4 maggio del 1988, mentre sorvolava il Torinese con altri
alla ricerca di nuove immagini per la trasmissione televisiva di Luciano Rispoli
“Parola mia”, l’elicottero su cui volava precipitò. Roderi aveva 36 anni, era sposato e
padre di due figli. Tra l’autunno dell’’87 e la primavera dell’’88, nel corso del
programma domenicale “Latte o limone?” aveva indirizzato al figlio Michele, allora
di quasi sei anni, una serie di lettere molto apprezzate che vengono qui riprodotte. Le
32 letterine, ironiche e scherzose ma traboccanti di serietà e fiducia reciproche,
schiudono al lettore momenti d’intensa commozione e riaprono discorsi di antica
sapienza, facendo riassaporare il gusto del dialogo indispensabile fra genitori e figli.
Di Guerzoni, portavoce dell’On. Aldo Moro per quasi 19 anni, venne da noi
pubblicata nel 1992 una raccolta di poesie dal titolo L’uomo che speravi. Copertina di
Eleonora Menegazzo. Tipografia Gravinese.
LAW, WILLIAM, Una seria chiamata a una vita devota e santa, in-16, p. 224, br.
ed.
Fuori collana, sarà poi inserito nella serie “Fonti spirituali dell’Occidente”, insieme
all’Autore de La Nube, a John Bunyan e a Walter Hilton. Traduzione di Angelo
Pisani. Mia breve Premessa. Nota redazionale e lunga e colta Introduzione di A.
217
Pisani. L’opera, fondamentale nel mondo anglosassone, era stata pubblicata solo una
volta in Italia nel 1923. Anche se qui sono stati depennati alcuni capitoli troppo legati
a realtà contingenti, si tratta pur sempre, da parte mia, di un’idea coraggiosa,
coincidente con la mentalità dell’A. che, pur prete anglicano (1686-1761), nella sua
opera attinge da scrittori protestanti e cattolici senza distinzione, in uno spirito di
precoce ecumenismo. Law è stato accusato di rigorismo, ma in realtà il suo libro
invita a non “sprecare la propria esistenza”, a non lasciarsi impastoiare dall’effimero
e dall’inutile. Celebre la sua frase: “Il cristianesimo è una chiamata che mette fine a
tutte le altre”. Tipica dell’opera è poi la sua estrema praticità; l’A. non si perde in
leziosaggini e discorsi vaghi, ma punta dritto all’essenziale. La lettura di questa
pagine è consigliabile come rimedio agli amanti del “vano chiacchiericcio” attuale in
ogni campo. Copertina di Eleonora Menegazzo. Tipografia Gravinese.
RUARO, PIETRO (a cura di), L’Ordine delle Vergini. I documenti, i riti, le norme,
i princìpi spirituali e pastorali, Premessa di Mons. Pietro Nonis, Vescovo di Vicenza,
in-16, p. 184, br. ed.
Fuori collana. L’Ordine delle Vergini è stato ripristinato con un decreto di Paolo VI
nel 1970 in attuazione del Concilio (SC 80) ed è stato riproposto dalla Chiesa con la
promulgazione del rito “Consecratio Virginum”, rito rinnovato ma antico nell’origine
e considerato “fra i più preziosi tesori della Liturgia Romana” (cfr. Pontificale
Romanum). Un numero sempre crescente di Vergini laiche, accogliendo questa
proposta, vive una vera, piena, pubblica e totale consacrazione alla verginità, preziosa
soprattutto oggi, in cui si richiede una viva e dinamica presenza della donna nel
mondo. Il libro riporta integralmente, nella prima parte, il rito della “Consecratio
Virginum”, sia per la consultazione che per l’uso liturgico. Nella seconda e terza
parte espone in modo esauriente la natura e le norme canoniche concernenti la
verginità consacrata nel mondo. Un’ampia raccolta di testi sulla verginità chiude il
prezioso strumento. L’uso dell’immagine di copertina è stato concesso dalla Libreria
Editrice Vaticana. Tipografia TGT.
PLACUCCI, ALBERTO, Chiese bianche, schiavi neri. Cristianesimo e schiavitù
negra negli Stati Uniti d’America (1619-1865), in-8, p. (304), br. ed.
Fuori collana. E’ lo studio più importante, sotto il profilo storiografico, che abbia
pubblicato, opera di un Missionario della Consolata che trascorse in Tanzania lunghi
periodi della sua vita. Mia Premessa. Apparato bibliografico di 17 fittissime pagine,
quasi tutte in lingua inglese. Il libro è infatti la rielaborazione della tesi di laurea in
missiologia all’Urbaniana di Roma discussa dall’A. nel 1973, a quasi cinquant’anni di
età. Tutta la documentazione porta ad un atto di accusa pesantissimo: nessuna delle
Chiese che vivificarono la nascita della democrazia americana, esclusa la Quacchera,
vide, capì e sentì il dramma della schiavitù negra: non solo durante la colonizzazione
ma ben dopo la Dichiarazione d’Indipendenza (1776) e il decreto di abolizione della
tratta degli schiavi (1807), sino a dopo l’Emancipazione (1865). Si pensi, per quanto
riguarda la Chiesa cattolica, che il primo sacerdote cattolico negro fu ordinato solo
nel 1888! Il libro è una dettagliata analisi delle teorie, dei comportamenti, delle
omissioni di ogni singola Chiesa d’America: analisi che s’innesta su quella delle
condizioni di vita degli schiavi e delle loro sofferenze, alleviate in parte solo dalle
coraggiose iniziative di singoli, isolati credenti. Un libro che dà l’esatta percezione di
quanto ancora oggi si sia lontani da verità scomode e di quanto la ricerca storica più
seria potrebbe e dovrebbe fare per squarciare le mille attuali ipocrisie. Copertina di
Eleonora Menegazzo. Tipografia TGT.
218
BIANCHI, ENZO, Amici del Signore, in-8, p. 232, br. ed.
E’ l’ultimo libro che Enzo Bianchi affidò alle mie cure. Dal 1985, infatti, aveva dato
l’avvio a Bose alla Casa editrice della Comunità, le Edizioni Qiqajon, che ad oggi
(2010) contano più di 300 titoli e sono la più bella realizzazione editoriale cristiana
degli ultimi decenni. Ci rimasi male? E’ un po’ come quando si vede partire un amico
per nave: si tira fuori il fazzoletto, si piange anche, ma si è felici perché il futuro
dell’amico si prolungherà nel tempo ed egli porterà sempre con sé qualcosa di te. La
Prefazione di Amici del Signore (datata Bose, 25 marzo 1990), termina così, citando
le figure successivamente meditate: “Sì, il mio Dio e Signore è il Dio di Abramo
nostro padre nella fede, di Mosè il più umile di tutti gli uomini, di David uomo
secondo il cuore di Dio, di Elia fiamma di JHWH, di Giovanni l’amico dello Sposo,
di Giuseppe uomo giusto, di Maria la serva del Signore, di Pietro la Roccia della
chiesa, di Giovanni il discepolo amato, di Paolo libero prigioniero di Cristo…; è il
Dio dei miei padri e delle mie madri, il Dio delle mie grandi amicizie. Da loro
attraverso la chiesa santa l’ho ricevuto e conosciuto, ho imparato ad amarlo ed è
diventato il mio Dio. A ognuno di loro, che me lo ha narrato in forma sempre nuova e
sorprendente, ho detto: ‘Il tuo Dio è il mio Dio’”. Trovarne, di Autori, Anime ed
Amici come te, Enzo! Amici del Signore venne tradotto in olandese e francese.
Ancora adesso sento che tu ci hai condotto, Enzo, e dove ci hai condotto! E ringrazio
infinitamente Dio. Copertina Studio Bergadano su dipinto fornitoci da Enzo.
Tipografia Gravinese.
LOCHET, LOUIS, Gesù disceso all’inferno. Presentazione del Card. Carlo Maria
Martini, in-16, p. 175, br. ed.
Fuori collana. Titolo originale: Jésus descendu aux enfers, Editions du Cerf, Paris.
Traduzione di Rosalba Giugni. Libro tanto più importante in quanto scritto verso il
termine della sua vita da un grande sacerdote francese, umile e coltissimo, infaticabile
predicatore, che già don Barra ammirava e di cui io pubblicai alcuni scritti da Borla
fino dal 1960. Negli ultimi anni della sua vita (1914-2002) padre Lochet era partito
per il Burundi come missionario “fidei donum”, per poi chiudere i suoi giorni in
Francia. Dico queste cose perché rare volte conobbi un uomo così fedele alla Chiesa
come lui. Di qui l’importanza del libro, suggeritomi caldamente dal Card. Martini che
ne era stato colpito – come confessa nella Presentazione – in modo drammatico. E’
una rivalutazione, sostanziata di dottrina, esperienza e passione, dei “novissimi”
(morte, giudizio, inferno, paradiso) alla luce di quella realtà dimenticata, trascurata o
fuggita che è la discesa di Cristo agli inferi. “Questo libro – scrive Martini – non
vuole fare nessuno sconto al Vangelo, non vuole nascondere nessuna delle sue ‘parole
dure’. E insieme vuole penetrare nell’intimo del disegno di Dio”. Martini, insistette
perché io pubblicassi questo libro scomodo (che infatti non ebbe alcun successo), in
quanto a sua volta consigliato da Jean Guitton; dà però erroneamente per morto padre
Lochet nel 1990, data della sua Presentazione. Errori cardinalizi. Bella ed elegante
copertina di Eleonora Menegazzo. Tipografia Gravinese.
MADERNA, CARLO, Estate indiana e altre poesie. Canti Angelici, in-8, p. 168, br.
ed.
Fa parte della “collana di poesia”. Mia breve Premessa. L’A., attualmente in
pensione, era libero docente in semeiotica chirurgica, dal 1964 al 1982 Primario della
Divisione di Ginecologia dell’Ospedale Civile di Magenta, Autore di una quarantina
di lavori scientifici e di un importante studio sul ginecologo austriaco E. Wertheim.
La sua ispirazione attinge al grande filosofo Piero Martinetti ed a E. Marcus. Il
contenuto dei versi è intensissimo. Non c’è mai dispersione né un minimo di
219
superfluo. Tutto si regge solidamente, tutto è fortemente concettualizzato e compatto;
e il pensato, il sentito, il vissuto, il dolore e la speranza, il sangue e l’anima di questo
autentico poeta si fondono senza confondersi. Libro di notevole rilievo, assolutamente
ignorato dalla critica e dal pubblico. Copertina della collana. Tipografia TGT.
PRONZATO, ALESSANDRO, Parola di Dio! Commenti alle tre letture della
domenica. Ciclo B, in-8, p. 334, br. ed.
Il volume chiude questa serie di “Commenti” alle tre letture domenicali ed è dedicato,
in occasione dei suoi ottant’anni, ad una persona carissima a don Sandro ma anche a
me ed a Maria Luisa: Margherita, una specie di Angelo che don Sandro ebbe quasi da
sempre vicino con la sua discrezione, con il suo sorriso, rispetto e profondità
spirituale assoluti. A proposito di questi testi, trovo giusto riportare alcune
osservazioni di “Parole di Vita”: “Il commento è essenzialmente esegetico, ma con
due caratteristiche che lo rendono originale e raccomandabile. Anzitutto la vivacità
dell’esposizione, che rende appetibile al lettore l’analisi dei testi. In secondo luogo la
trasparenza attualizzante: senza divagazioni né sforzi di applicazione, il messaggio si
proietta nell’esperienza e nella vita cristiana di oggi”. Sul problema “attualizzazione”
ci sarebbe da discutere. Sin dal suo primo libro, Le frontiere della misericordia, don
Pronzato fu spinto a leggere il Vangelo nell’oggi in modo direi quasi naturale. Di qui
la sua assoluta mancanza di sforzo, di opportunità o opportunismo nel calarvisi
“dentro”. Alessandro Pronzato vive in un eterno presente che è presente eterno. Tutto
qui. Tutti e tre i volumi furono tradotti in lingua spagnola. Copertina di Eleonora
Menegazzo. Tipografia TGT.
SANNA, ALBINO, In confidenza. Lettere di adolescenti, in-16, p. (112), br. ed.
Fa parte della “Biblioteca giovane”. Mia Premessa nella quale confesso: “Io il
curatore di queste pagine non lo conosco che telefonicamente. Ma subito ho sentito
che c’era. Che era un sacerdote. Che era un educatore. Che aveva il dono particolare
dell’amore verso i giovani”. Non ho sbagliato. Ecco un altro Autore di cui ho
pubblicato io il primo libro, questo, e che ha poi continuato con la Gribaudi Milano a
diffondere i suoi messaggi concreti e ricchi di fede. Qui l’idea è particolarmente
felice. Sono lettere di adolescenti sui problemi posti loro dall’amore e amicizia, dalla
famiglia, dalla chiesa e dalla società. Si tratta di confessioni e sfoghi di una sincerità
disarmante ma sovente commovente. Le risposte di don Albino Sanna sono precise,
delicate, autorevoli ed amiche. Io penso, nonostante fosse passato tanto tempo dai
miei primi libri per i giovani, che questo volume abbia svolto (e continui a svolgere)
una preziosissima funzione. Don Sanna divenne in seguito direttore del Seminario di
Nuoro e ricopre ora delicati incarichi nella regione sarda. Copertina fotografica di
Eleonora Menegazzo. Tipografia Gravinese.
HURNARD, HANNAH, Passi verso il Regno. In cammino verso la verità, in-16, p.
288, br. ed.
Titolo originale: Steps to the Kingdom, Harper and Row, New York. Traduzione di
Georg Schrader. Una breve nota dell’A. apre il libro: “Nello scrivere questo libro mi
sono prefissa un solo scopo: far sì che i lettori possano provare l’intenso desiderio di
studiare nuovamente l’insegnamento di Gesù di Nazareth contenuto nei quattro
Vangeli, e riscoprire i tesori perduti della sapienza celeste”. Immaginando che
l’Apostolo Matteo torni a rivolgersi a un gruppo di discepoli sul Mare di Galilea,
Hannah Hurnard mostra come questi uomini, diversi per razza, religione e cultura,
riescano alla fine a comprendersi dopo aver appreso gli 8 Segreti ed essersi
impadroniti delle 7 Chiavi del Regno offerti loro da Matteo. L’A. racconta i fatti con i
220
suoi tipici toni coloriti (basti pensare che i 12 nuovi discepoli sono: un missionario
americano, uno studente inglese, un ebreo polacco, un pacifista francese, un
kibbutznik, uno studente italiano ed arabi e altri ebrei di varia religione…). I Segreti e
le Chiavi sono elementi spirituali fondamentali, semplici ma irrorati da
quell’inventiva mistica di cui la Hurnard sovrabbonda. Libro geniale. Copertina della
serie. Tipografia Gravinese.
IDE, PASCAL, Studiare con metodo. Guida per lo studente cristiano, in-16, p. 181,
br. ed.
Fa parte della “Biblioteca giovane”. Titolo originale: Travailler avec méthode c’est
réussir, Librairie Arthème Fayard, Paris. Traduzione di Cristina Virone. L’A.,
medico, filosofo, teologo, psicologo, esperto di cinema, è una personalità poliedrica
del clero diocesano parigino. Nel 2008 è stato nominato da Benedetto XVI Capo
Ufficio della Congregazione per l’Educazione Cattolica. Di fronte a un’obiezione
circa il sottotitolo, l’A. intitola il primo capitolo “La prospettiva cristiana del lavoro
intellettuale”, una problematica viva in Francia sin dai tempi di Jean Guitton e di A.D. Sertillanges, e che sarebbe tempo venisse assunta anche da noi. Quanto al resto, il
libro è un’eccellente guida per studenti delle scuole superiori (o universitari) sulle
migliori metodologie di studio, ricerca, lavoro mentale ecc. Chiudono le pagine una
“Lettera attribuita a S. Tommaso d’Aquino indirizzata al fr. Giovanni sullo studio” e
la non facilmente reperibile preghiera “Ante studium” sempre di San Tommaso. Libro
di estrema varietà ma solidissimo e che tutti (compresi gli insegnanti) dovrebbero
leggere, a mio avviso. Copertina fotografica di Eleonora Menegazzo. Tipografia
Gravinese.
DESIATO, LUCA, Storie dell’Eremo, in-16, p. (200), br. ed.
Dopo una lunga anticamera presso la nostra Casa editrice (dove sin dal 1971 aveva
pubblicato Il diario di Luca), questo caro amico ed ottimo scrittore aveva “sfondato”
dal ’75 in POI soprattutto con Il Marchese del Grillo e Galileo mio padre (Premio
Maria Cristina e Premio Grinzane Cavour), pur continuando a collaborare con noi.
Ora tentava la narrativa nella nostra nuova linea editoriale che premiava la fantasia, e
pubblicava con me il suo ultimo volume. Nel libro personaggi amati come San
Bernardino, Santa Chiara e Fra Ginepro intrecciano le loro vicende con personaggi
meno noti – San Brandano, Santa Sigolena, Rosvita, Pelagia, Bertrando e Redegonda
– ed altri ancora di geniale invenzione, in magici scenari popolati di diavoli e alberi
incantati, figure fatate e mostri multiformi. Il prezioso sapore di queste pagine sta
nella fresca cordialità in cui episodi e leggende, reale e immaginario vengono fatti
emergere. Sì che il narrare, partecipe e immediato, coinvolge il lettore offrendogli il
sorriso liberatorio di un’antica sapienza. Come curiosità si può rammentare che nel
2009, in occasione della manifestazione di Assisi “Rivivere l’Eremo delle Carceri”,
Desiato lesse davanti a un foltissimo pubblico pagine ed episodi di questo suo
simpatico libro. In copertina, molto bella, una foto tratta da una miniatura medievale
elaborata da Tano Ciceroni. Tipografia Gravinese.
DELBRÊL, MADELEINE, Il piccolo monaco. Un taccuino spirituale, in-16, p.
(96), illustraz. di Bernhard Matheis, br. ed.
Fuori collana, anche se avrebbe potuto essere inserito nella “serie umoristica”. Titolo
originale: Alcide. Guide simple pour simples chrétiens, © 1980 per il testo, Editions
du Seuil, Paris, e © 1981 per le illustrazioni, Echter Verlag Freiburg. Traduzione di
Lucia Testa e Roberta Russo. Mia “Premessa all’edizione italiana” nella quale si
sottolinea come “la presente edizione sia stata condotta sulla ottava edizione tedesca,
221
edita da Herder, Friburgo”. Il piccolo libro – un capolavoro nel suo genere – era
inserito come appendice a Che gioia credere, da noi edito nel ’70. Riuscii a trovargli
una collocazione quando a Francoforte vidi l’edizione illustrata della Herder, alla
quale mi rifeci totalmente. La stessa copertina è basata sui deliziosi disegni di
Matheis. Alcide fu ritrovato fra i manoscritti della Delbrêl dopo la sua morte e
pubblicato postumo. Dalla mia Premessa: “Uno di quei testi che non hanno età, di
valore universale. Può parere un’affermazione eccessiva, per un testo di aforismi, per
un taccuino di ‘appunti’. Ma la compenetrazione fra humour e interiorità, sapore di
vita e tensione di assoluto, tra impegno nel mondo e spazio mistico ne fanno una
gemma d’ineguagliabile luce”. L’Autrice pone come occhiello al primo capitolo
questa strabiliante frase: “O santità! Quanti santi hanno fallito nel tuo nome!”. Essa
dà il tono a tutto il libro. Tipografia Gravinese.
D’AUBRIGY, PIER (pseud. di GRIBAUDI, PIERO, a cura di), Il Libro degli
Esempi. Fiabe, parabole, episodi per migliorare la propria vita, in-16, p. 192, br. ed.
Serie “Umorismo & Fantasia”. Immodestamente, una delle mie migliori antologie
sapienzial-umoristiche, per la quale mi avvalsi di undici collaboratrici diligentemente
citate nel retrofrontespizio. Diviso in 5 parti (Ricerca e scoperta di sé, Le stagioni
della vita, Vizi e virtù, Alla ricerca della verità, L’essenziale), i 234 brani hanno
ognuno, accanto, un riferimento tematico, al quale il lettore può riferirsi per
“centrare” meglio ciò che legge. Mi pare che questa sia stata una mia trovata, niente
affatto male (venire incontro al lettore è il compito primo dell’editore). Dei brani,
tratti dalle più svariate raccolte ma scelti o modificati con acutezza e vivacità, 37 sono
di mia mano, indicati con un asterisco. Come già detto in precedenza, queste raccolte,
apparentemente facili, costavano tempo, fatica, acume, ricerche bibliografiche,
capacità di scelta, di sintesi ecc. Logicamente, sapevo che Il libro degli esempi non
era un titolo granché originale (ne scrisse uno lo storico e sociologo arabo Ibn
Khaldūn nel sec. XIV, nonché Piero Bargellini nel 1963), ma c’erano talmente tanti
cattivi esempi a me dintorno che darne uno buono, tramite un buon libro, mi parve
cosa buona. Il successo fu notevole. Brillante copertina di Eleonora Menegazzo.
Tipografia Gravinese.
PRONZATO, ALESSANDRO, …ma come avete fatto? Interviste lassù a santi e
quasi-santi, in-8, p. (192), br. ed.
Fuori collana. Uno dei libri più geniali dell’Autore, che riscopre qui la sua migliore
vena di giornalista. Una straordinaria serie di interviste a Santi e quasi-santi, a
cominciare da San Pietro, Tommaso, Marta e altre figure del Vangelo, passando per i
santi Padri del deserto e alcuni fondatori di ordini religiosi sino a figure emblematiche
del nostro tempo, quali il card. Oscar Romero oppure la troppo ignorata figura
dell’elicotterista di Cernobil, Anatolij Griscenko. Ma la santa fantasia dell’Autore si
scatena nelle interviste ai Santi Timidi, San Silente, Santa Balbuzie,
Sant’Impertinente, San Superfluo, San Gioioso, i Santi “Possibili”, Santa Pazienza,
Sant’Esagerato ecc. Pronzato trova un modo nuovo – in un clima bigio come
l’attuale – per ridare passione, brillantezza, effervescenza, calore e immediatezza a un
messaggio – quello cristiano – che a volte stenta a farsi varco nei cuori perché
trasmesso secondo modelli stereotipi un po’ consunti. Un invito alla santità per vie
improbabili, quelle preferite da Dio. Tradotto in lingua spagnola. Copertina di
Eleonora Menegazzo. Tipografia Gravinese.
222
1991
BRJANCANINOV, IGNATIJ, Preghiera e lotta spirituale. Introduzione alla
preghiera del cuore, a cura di Enzo Bianchi, Prefazione di Antonio Rigo, in-8, p.
(216), br. ed.
“Collana di spiritualità russa”. La traduzione è a cura della Comunità di Bose. Il libro
è un ulteriore contributo per l’approfondimento dell’immenso patrimonio religioso
russo-ortodosso. Ignatij Brjancaninov (1807-1863), contemporaneo di Paisij
Velicovskji, Serafino di Sarov e Teofane il Recluso, porta al culmine l’insegnamento
dell’“arte della preghiera” ed in particolare della “preghiera del cuore”. Il suo invito
all’esercizio di questa preghiera è intriso di profonda umanità, di essenziale
semplicità, di accorata tensione pastorale. Ma il tono paterno e cordiale dell’invito
non nasconde le difficoltà e gli ostacoli da superare, né tanto meno la necessità di una
vera e propria lotta interiore; la “preghiera del cuore” è attingibile solo attraverso una
severa disciplina del corpo e dello spirito. L’itinerario proposto in queste pagine,
solidamente biblico e patristico, parte dalla preghiera più semplice, quella orale e
vocale, passando attraverso la preghiera della mente o meditatio Dei, per giungere
alla preghiera esicastica, la vera e propria “preghiera del cuore”. Antonio Rigo fu
ordinario di storia bizantina presso l’Università della Basilicata ed è ordinario di
filologia bizantina presso Ca’ Foscari (ha scritto un ottimo Mistici bizantini nel 2008).
La sua Prefazione è uno scritto di notevole livello. Le note del libro sono al termine
del volume, che ospita anche un indice dei nomi e un indice delle citazioni bibliche.
Copertina fotografica. Tipografia Gravinese.
AA.VV., Preghiere di Marito e Moglie, in-16, p. (104), br. ed.
Mia Premessa. Come già Preghiere per innamorati del 1976, infinite volte
ristampato, e il più recente Preghiere di Mamma e Papà (1989), anche questa
fortunata raccolta è in massima parte opera mia (una quarantina di preghiere) e di mia
Moglie. Avevamo però chiesto l’aiuto delle più disparate persone. Per cui, accanto a
nomi come Tiberia De Matteis e Anna Perrini, mie Autrici, figura la mia segretaria di
allora Roberta Russo, una cara amica come Ida Anselmetti, due ristoratori di Imperia
come Lucio e Mara Remaggi e diversi cani sciolti i cui nomi, oggi, non mi dicono più
nulla, ma che allora stuzzicai, pizzicai e provocai sino a farli diventare scrittori, sia
pure per un attimo. Il libro ha avuto un buon successo. Già ristampato nel 1992, la
Gribaudi Milano ne ha fatto una nuova edizione nel 2000. Non è raro, attualmente,
trovare qualche nostra preghiera in altre raccolte di orazioni. Copertina bruttissima di
Eleonora Menegazzo. Tipografia Gravinese.
RÛMÎ, GIALÂL AD-DÎN, Canzone d’amore per Dio (Rubâi’yât), Introduzione di
Maria Teresa Cerrato, in-16, p. (88), br. ed.
Fuori collana. Mia Premessa piuttosto importante. Bella, esauriente e ricca di dati è
l’Introduzione di Maria Teresa Cerrato, che del testo fu anche la traduttrice. Il libro è
una scelta antologica di circa 200 brani tratti dal Rubâi’yât (quartine che hanno come
tema principale l’amore), nella versione antologica curata da Djamchid Mortasavi di
mille quartine (Parigi 1987). Versi d’amore travolgente del massimo poeta mistico
musulmano (1207-1273), i cui scritti, nell’ottica islamica, vengono per importanza
subito dopo il Corano. La nostalgia perenne dell’uomo che trova la sua pace solo in
Dio si esprime in queste pagine sotto forma di canzoni di lode e di amore in una
tenera e fresca intimità. Lo slancio verso l’Assoluto, il desiderio insaziabile di
ricongiungimento con l’Amato, la follia d’amore come “unica fonte di verità” sono le
note caratteristiche di queste pagine. Dopo le Poesie mistiche a cura del grande
223
orientalista Alessandro Bausani edite da Rizzoli nel 1980, questo fu il primo
contributo di carattere divulgativo e il primo testo islamico proposto da un editore
cattolico. Bella copertina di Eleonora Menegazzo. Tipografia Gravinese.
PRONZATO, ALESSANDRO, Credere, amare, sperare giorno per giorno, in-8, p.
436, br. ed.
Fuori collana. Il voluminoso libro, avverto il lettore, “è un’antologia, che l’Autore ha
compilato assecondando un mio invito, delle sue pagine più belle – nel senso di più
incisive, ficcanti, scomode e consolanti insieme, pungenti ed affettuose, palpitanti e
sincere – tratte in massima parte da suoi libri ormai esauriti. Pagine limate, rivisitate,
collocate in un ordinato contesto a formare una variegatissima ‘scelta di fiori’ (ed è
questo il significato greco del termine antologia, anthos-logía)”. La mia
“Presentazione dell’Editore” – non lo dico per vanità ma per sincerità – è fra le
testimonianze di affetto e stima più vibranti che abbia mai scritto a qualcuno.
Festeggiavamo quell’anno il 25° Anniversario della Casa editrice, ed era questo il
mio modo dire “grazie” all’Autore più noto e più amato, anche da Maria Luisa e dai
miei figli ormai cresciuti. “Ciò che più ho ammirato in te – continuo – e di cui
intendo dare qui testimonianza, è stata la lotta per mantenere libera la tua libertà, per
non incapsularla mai in opportunismi e comodismi. Ed è qui il segreto della tua
capacità di comunicare. Perché, sebbene tu scriva benissimo, non è la ‘letteratura’ che
t’interessa… ma la libertà e la sincerità del tuo dire che contagiano immediatamente
l’anelito di libertà e sincerità che c’è in ogni lettore” . Ben detto e vale anche per
oggi. Il volume fu presto tradotto in spagnoloIl libro ha una lunga dedica alle Sorelle
carmelitane scalze del Monastero ai Monti Rossi di Napoli. Copertina di Eleonora
Menegazzo. Tipografia Gravinese.
MONFERINI, MARIA LUISA, L’altra strada. Verso la consapevolezza della
scelta, in-16, p. (104), br. ed.
Fuori collana, anche se avrei dovuto inserirlo nei “Libri-di-vita”. L’asciuttezza dei
titoli dei capitoli (Il nulla, Sincerità, Fede, Imperturbabilità, Vivere l’attimo, La
conoscenza, Rinnovamento costante, Coscienza) la dice lunga sulla profondità di
queste pagine, che rappresentano il culmine di un cammino intrapreso da mia Moglie
e qui cordialmente e amorevolmente condiviso. Sono però pagine esigenti, così come
è esigente ogni semplificazione ed è rigoroso ogni approfondimento. Con frequenti
riferimenti alla propria esistenza anche nel suo tessuto quotidiano, l’A. indica la
strada che non si nutre di immagini, esteriorità e illusioni bensì di amore, lavoro,
coerenza, chiarezza interiore ed impegno; la strada che implica una scelta costante e
responsabile, vero spartiacque fra l’inconsistenza di una vita subita e la sostanza di
una vita abbracciata in rigoglio e pienezza, nonostante – o forse in forza – di ostacoli
e sofferenze anche atroci. Libro molto bello. L’antico suggerimento di don Bonetto a
mia Moglie (“Scriva, Signora, sarà l’Autrice migliore della Casa editrice”) aveva
finalmente trovato accoglienza. Ed io avevo trovato in Mary piccola delle doti che già
conoscevo ma che, espresse in abbandono, mi riempivano di una sempre più grande
gioia. Copertina di Eleonora Menegazzo. Tipografia Gravinese.
MADDALENA DI SPELLO, Il canto dell’allodola, in-16, p. (136), br. ed.
In copertina, indicazione “Voci del nostro tempo”, che fu una breve collana. Mia
Presentazione, buona. Mi fa un immenso piacere l’aver scoperto io, come editore,
questa interessante ed amata figura di “donna di Dio”, laica, sposata con tre figli, che
ad un certo punto lascia tutto: casa, comodità, lavoro, per trasferirsi a Spello col
marito e la figlia minore. A Spello apre una Comunità, la “Casa della povera gente”,
224
in Via della povera vita, che accoglie tutti nel più schietto spirito evangelico e
francescano. Dopo questo volume (nato prima da una serie di articoli, poi stampato
dalla LIEF di Vicenza, quindi riveduto, corretto ed ampliato dietro mio
suggerimento), Maddalena ha scritto altri libri, anche presso grandi editori. Essa ogni
tanto tiene degli incontri in Italia ed in Francia, sua patria d’origine. Il libro è
fortemente suggestivo e a me ricordò i miei primi anni di editore e l’abbondanza,
allora, di testimonianze vive e contagiose, che don Barra sapeva scoprire come funghi
nei boschi dello spirito. In ristampa già nel ’94. Bella copertina di Eleonora
Menegazzo. Tipografia Gravinese.
MANNION, MICHAEL T., Guarire la vita. Per una rinascita spirituale della
donna che ha abortito, in-16, p. (96), br. ed.
Fuori collana. Titolo originale: Abortion and Healing. A cry to be whole, Sheed and
Ward, Kansas City. Traduzione di Barbara Garofani. Libretto che ebbe negli USA un
grandissimo successo e che svolse anche da noi una preziosa funzione. Mia Premessa
abbastanza importante e vibrante. Rivolto non solo ai sacerdoti e ai consiglieri
spirituali ma anche ai laici preparati e alle stesse donne che vogliono trovare la luce
dopo un lungo e doloroso tunnel, Padre Mannion offre tutta una serie di indicazioni
psicologiche e pastorali. Particolarmente toccanti sono le testimonianze inserite nel
volume. Ma fondamentale è il vento spirituale ed evangelico che lo anima tutto, a
cominciare da un nettissimo “Non giudicare!”. La guarigione completa avviene nel
sacramento della riconciliazione, che è qui presentato con singolare potenza.
Sussidio, soprattutto spirituale, di profonda efficacia. Copertina di Eleonora
Menegazzo. Tipografia Gravinese.
BARSOTTI, DIVO, Dal mito alla verità. Euripide “profeta” del Cristo, in-16, p.
(176), br. ed.
Fuori collana. Libro difficile ed impegnativo, che don Barsotti m’inviò dietro mia
preghiera di darmi qualcosa di suo. Qualcosa sì, ma di non tale impegno… L’opera
percorre le pagine del più discusso tragediografo greco, Euripide, per svelare, con
acuto discernimento, i barlumi di una segreta “praeparatio evangelica” nell’opera e
nella cultura del grande poeta. Non solo: in tale ricerca mostra come questa
preparazione al Vangelo esiga il riconoscimento di una “lenta e difficile ascesa di
tutta l’umanità verso il Cristo”. Di qui il titolo del libro, arditissimo quanto
affascinante viaggio verso la Verità, quella Verità di Salvezza presente in ogni uomo,
in ogni tempo, credente o non credente. Divo Barsotti dimostrava ancora una volta,
con questo libro, di essere il più profondo (e sottostimato) teologo italiano del secolo
XX. Le vendite furono insignificanti. La gioia che mi diede il libro, immensa, anche
perché Euripide lo avevo studiato a fondo durante gli anni universitari. Copertina di
Eleonora Menegazzo. Tipografia Gravinese.
SHORT, ROBERT L., La Bibbia secondo Linus, in-16, p. (168), br. ed.
Collana “Umorismo & Fantasia”. Titolo originale: Short Meditations on the Bible and
Peanuts, John Knox Press, Kentucky USA. © 1990 by Robert L. Short. © 1990
Peanuts Strips by UFS, Inc. Traduzione di Cristina Virone. Traduzione dei fumetti di
Rossella Ferrero. Era dal 1968 che aspettavo un altro libro di Robert L. Short, ed
eccolo, con in copertina uno Snoopy che sogguarda dubbioso una lapide su cui è
scritto “E’ meglio un cane vivo che un leone morto” (Ecclesiaste, 9, 4). Con Linus,
Charlie Brown, Woodstock & Co. il lettore compie un viaggio attraverso le pagine
dell’Antico e Nuovo Testamento, occasione per una riflessione affascinante sulla
fede, sulle grandi questioni esistenziali e sulla centralità della Parola di Dio. Un libro
225
tenero e divertente, profondo e brillante, intriso di quell’umorismo che ha fatto di
Charles Schultz (1922-2000) un artista inimitabile e di R. L. Short (1932-2009),
vivace pastore presbiteriano, uno scrittore originalissimo. Successo assicurato e
ripetuto. Tipografia Gravinese.
ZAMBOTTI, FRANCESCO, AIDS: solidarietà e speranza. Alla Tenda di Cristo
una Comunità per malati di AIDS, Presentazione di P. Angelo Brusco, in-16, p. 104,
br. ed.
Collana “Voci del nostro tempo”. Mia breve Premessa. Credo di essere stato il primo
tra gli editori cattolici a trattare il tema dell’AIDS, allora galoppante. Con questa
testimonianza asciutta e vibrante del religioso camilliano già da tempo nostro Autore,
viene affrontata la tragica, delicata realtà dell’“accompagnamento” (come si diceva
allora) degli ammalati di AIDS. Le immagini che scorrono nel racconto – di acuta
sofferenza, di calorosa tenerezza, di accogliente solidarietà – sottolineano tutti i valori
umani e spirituali di Fratel Francesco e la dedizione dei numerosi confratelli che
operano nella sua comunità “La Tenda di Cristo”. Libro importante anche sotto il
profilo della documentazione sul volontariato nel settore. Copertina di Eleonora
Menegazzo su vetrata di Simona Olivieri. Nuova Centrostampa srl, Leinì.
BEDETTI, GIUSY (a cura di), Imperfetta letizia. Aneddoti dal mondo cristiano, in16, p. (128), br. ed.
Serie “Umorismo & Fantasia”. Mia Premessa. Il libro fu da me sollecitato a una mia
nuova collaboratrice avendo reperito, fra i miei libri antichi, un Dictionnaire des
anecdotes chrétiennes di ben 1415 colonne facente parte della colossale Encyclopédie
Théologique (in 171 volumi) del celeberrimo abbé Migne. Di lì a cercarne altri, più
recenti, brevi e meno “edificanti”, il passo fu breve. Diviso in 4 parti (Della ricchezza
e della povertà, Dell’umiltà e della presunzione, Della felicità e della tribolazione,
Del peccato e della virtù), il libro ha un indice dei nomi che annovera più di duecento
personaggi oggetto di fatti curiosi, battute fulminanti, curiosità varie, tra cui
Andreotti, Turoldo, Teresa di Calcutta, don Sturzo, mons. Ravasi, Michel Quoist,
Padre Pio, don Orione e ben 24 Papi. Il libro fu tradotto in polacco. Copertina di
Eleonora Menegazzo. Tipografia Gravinese.
ANONIME, Il richiamo di Dio nell’esperienza di due donne in ascolto. Perle di
serenità giorno per giorno, a cura di A. J. Russel, in-16, p. (240), br. ed.
Fuori collana. Titolo originale: God calling. A Devotional Diary. Arthur James Ltd,
London. Traduzione di Rossella Ferrero, CR3. La mia Premessa cerca di giustificare
questa suggestiva pubblicazione non tanto col fatto che il libro aveva raggiunto nella
sola Gran Bretagna 37 edizioni per un totale di due milioni di copie, quanto perché
mi era stato “consigliato da uno psicologo cattolico di grandissimo nome”. Neppure
oggi posso svelarne l’identità. Il libro è frutto della “scrittura automatica” di due
povere donne incolte, colpite da affanni e infermità e di modestissimo livello sociale,
ed è, da decine d’anni, lo strumento devozionale più diffuso in Gran Bretagna ed
attualmente anche negli USA. Le due “ascoltatrici”, che iniziarono il loro “diario”
negli anni ’30, morirono una nel 1940 e l’altra nel 1960. Dalle pagine iniziali di A. J.
Russel non è possibile ricavare altre notizie concrete (lo stesso Russel, un giornalista
londinese, dovette la sua fama all’aver curato la pubblicazione di queste pagine e a
niente altro). E’ d’interesse la Nota della traduttrice: “La peculiarità del testo consiste
in una particolare forza della parola, caricata nel suo significato, e questa sua
pregnanza semantica fa sì che la lettura sia necessariamente lenta e meditativa e il
lettore debba fermarsi più volte… fino a far decantare il senso più profondo del
226
messaggio”. Il libro non ha nessun mistero né nessun messaggio. Sono le parole del
Signore che colpiscono; e si tratta di parole di una tale tenerezza, di un così costante
incoraggiamento, conforto e comprensione da restarne prima sorpresi, poi affascinati,
infine conquistati. Nel 1995 la Gribaudi Milano pubblicò un seguito al volume, dal
titolo Il richiamo di Dio alla sera. Entrambe le opere sono tuttora in catalogo.
Copertina di Eleonora Menegazzo. Tipografia Gravinese.
MUKERJI, DHAN GOPAL, Il volto del silenzio. Storia e leggenda di Sri
Ramakrishna, Introduzione e Premessa di Dhan Gopal Mukerji junior, in-16, p.
(192), br. ed.
Fuori collana. Titolo originale: The face of silence (1926). Traduzione a cura del CR3.
Dhan Gopal Mukerji (1890-1936) fu il primo letterato indiano di successo negli Stati
Uniti. Studiò all’Università di Calcutta in India, all’Università di Tokyo in Giappone
e a Berkeley negli USA. I suoi libri ebbero notevole successo, in modo speciale quelli
per l’infanzia, basati su racconti ed avventure di animali, tanto da fargli vincere, nel
1928, l’ambita Newbery Medail. Ma la sua vena poetica e l’attaccamento alla sua
terra e all’induismo lo spinsero anche ad altre opere, fra le quali spicca il suo ritratto
di Sri Ramakrishna, il più grande mistico indiano del XIX secolo (1836-86). Le
pagine de Il volto del silenzio non sono né una biografia né un reportage né un
romanzo. Sono il frutto di un incontro avvenuto con i più stretti collaboratori di
Ramakrishna. “Attraverso questo libro, che oscilla fra la cronaca e il mito, fra la
testimonianza documentata e il racconto orale, si è condotti all’interno di
un’esperienza che va al di là dell’umano e che può condurre l’uomo ad incontrare il
Volto del Silenzio, dell’Assoluto, fimo a raggiungere il samadhi, l’Unione perfetta
con Dio. Ma questa presentazione di Ramakrishna può anche diventare occasione per
scoprire la sorprendente sintonia del messaggio cristiano con il messaggio di questo
profeta di Dio del nostro tempo. Povertà, distacco, ascesi, meditazione, semplicità,
purezza di cuore, preghiera, carità sono i capisaldi della sua testimonianza unica, che
Mukerji ci offre e ci espone con sincera, quasi sconvolgente partecipazione”. Libro a
mio avviso strepitoso, che pochissimi presero in considerazione, perdendo
un’occasione d’oro. Copertina di Eleonora Menegazzo. Tipografia Gravinese.
PRONZATO, ALESSANDRO, Il Vangelo in casa. L’”oggi” della Parola di Dio.
Ciclo C, in-8, p. 352, br. ed.
Fuori collana. Don Pronzato mette subito le mani avanti in una sua Prefazione dal
titolo “Da un pulpito di carta”: “So già in partenza che qualcuno mi accuserà di
esagerare. Una terza serie di commenti alla liturgia della Parola della domenica può
sembrare per lo meno eccessiva”. Può sembrare sì, mio caro. A me sembrò. E mi
importò pochissimo che tu continuassi: “Ma io mi sento tranquillo…” Io non mi
sentii tranquillo affatto. Tu sai quanto tenessi a che non ti sprecassi, scialacquassi,
disperdessi… Sapevo che tu sapevi che io sapevo la continua freschezza della tua
inventiva, le infinite profondità alle quali andavi a pescare l’inconsueto e
l’eternamente “nuovo” della Parola; ma lo sapevano gli altri? Comunque, via col
vangelo! Anche perché la tua idea, di mostrare l’attualità della Parola di Dio
prevalentemente in rapporto alle situazioni “quotidiane” che il credente è chiamato a
vivere, era ottima. I testi – avverti onestamente – erano già apparsi su “Il Giornale del
Popolo” di Lugano e su “Vita Pastorale”. Il libro è dedicato “A Lina e Giancarlo
Minuscoli, a Roberto Angola nella gioia di comunicarci sottovoce le sorprese
dell’amicizia…” Copertina di Eleonora Menegazzo (brutta, concordo con te, e anche
sbagliata perché la parola “Oggi” è arbitrariamente maiuscola). Tipografia Gravinese.
227
SHEPERD, SCOTT, Cosa pensi di te? Guida all’autostima, in-16, p. (128), br. ed.
Fa parte della “Biblioteca giovane”, di cui fu uno degli ultimi titoli presso di me.
Titolo originale: What do you think of you?, CompCare Publishers, Minneapolis,
Minnesota, USA. Traduzione di Cristina Virone. Libretto un po’ esile, rispondente
forse alle necessità di un pubblico giovanile divenuto frettoloso, ma di un certo
stimolo (tre parti: Cosa pensi di te? Aspetta sino a domani! Non sei solo!). Molte
citazioni azzeccate e d’incoraggiamento. In fine, Letture consigliate e Numeri di
emergenza (tra cui Gruppo Abele, Telefono Azzurro, Servizio Informazioni AIDS,
Movimento per la vita ecc.). Copertina fotografica di Eleonora Menegazzo.
Tipografia Gravinese.
AA.VV., Prete così vale la pena. Don Carlo Chiavazza, in-8, p.144, 2 tavv. fotogr.
f.t., br. ed.
Accettai molto volentieri di pubblicare questi contributi in occasione del decimo
anniversario della morte di don Carlo Chiavazza (1914-1981) perché di lui fu grande
amico e collaboratore don Giovanni Barra. Mons. Chiavazza – fondatore nel 1946 e
direttore per trentacinque anni del settimanale “Il Nostro Tempo”, condirettore e poi
direttore per altri sette del quotidiano “L’Italia”, iniziatore e quindi animatore
dell’Ufficio della CEI per le comunicazioni sociali – era stato cappellano degli Alpini
in Russia, pubblicando al suo ritorno Scritto sulla neve, più e più volte ristampato dai
più svariati editori. I contributi più importanti sono di Beppe Del Colle, Mariapia
Bonanate, Mons. Franco Peradotto, Padre Enrico di Rovasenda, Fra’ Reginaldo
Frascisco, Piero Lugaro, Suor Maria Ossi; tra i ricordi degli amici, quello di Giorgio
Calcagno, Giovanni Trovati, Silvio Golzio, Pasquale Macchi, Luigi Rossi di
Montelera etc. L’Introduzione è del Card. Anastasio Ballestrero. Il libro apre squarci
inediti su tempi, figure e luoghi ormai inghiottiti dal tempo, ma da mantenere vivi
nella memoria. Copertina di Eleonora Menegazzo. Tipografia Gravinese.
SALVO COMPLICAZIONI (pseud. di GRIBAUDI, PIERO), La cura del sorriso.
Diagnosi e Terapia delle Paturnie, Depressioni, Malumori e Torte in faccia, in-16, p.
(104), br. ed.
Serie “Umorismo & Fantasia”. Uno dei miei migliori e più fortunati libri di
umorismo, che – devo confessare sfogliandolo a tanta distanza – mi pare geniale,
ricco di trovate singolari e intuizioni brillanti (tra le tante paturnie diagnosticate ed in
cura: le “paturnie da alba tragica”, le paturnie da “cosa-diranno-gli-altri”, la
“depressione da brufolo”, la “nostalgo-paturnia”, la “palestroterapia”, l’“invanoterapia-alchemica” ecc.). Ci sono poi alcuni ritratti di depressi e/o paturniosi nei quali
mi si può riconoscere facilmente. “Questo delizioso libretto – scriverà ‘La Voce del
Popolo’ – ci aiuterà a riconoscere, stanare e curare le nostre paturnie, superando le
malinconie e le ansie del nostro tempo decidendo di prenderne atto e di affrontarle
senza addossarne la colpa agli altri”. La copertina è mia. Tipografia Gravinese. Prima
edizione 1991, seconda 1992 e così via.
SCHALLER, JEAN PIERRE, La melanconia. Del buon uso e del cattivo uso della
depressione nella vita spirituale, in-8, p. 192, br. ed.
Fuori collana. Titolo originale: La Mélancolie, Ed. Beauchesne, Paris. Traduzione di
Elsa Guarnero. E’ singolare che nello stesso anno in cui scrivevo l’umoristico La
cura del sorriso contro ogni depressione, pubblicassi questo libro che già dalla
copertina – dov’ è riprodotta la celebre “Malinconia” di A. Dürer – ti mette addosso
un’insondabile tristezza, benché l’Autore, sacerdote, teologo, professore di lettere,
consultore presso il Pontificio Consiglio per la pastorale dei servizi sanitari, abbia
228
l’intenzione opposta. Per fortuna, nel 2005, presso lo stesso Beauchesne, pubblicherà
Il coraggio di essere felici, che già dal titolo ti dà una scossa. L’opera, comunque, è
seria e documentata, ed attraverso testimonianze di Autori di ieri mostra lo
strettissimo legame tra sfera psichica e spirituale. La malinconia colpisce l’uomo che
ha smarrito il senso della propria esistenza; essa è quell’inquietudine che affligge chi
percepisce la propria piccolezza di fronte all’infinito e all’eternità. Essa tormenta –
qui sta il punto centrale del libro – soprattutto l’anima di chi, pur avendo un’intensa
vita religiosa e spirituale, la vive senza il totale necessario abbandono (ahi, ahi!).
Copertina di Eleonora Menegazzo. Tipografia Gravinese.
LASABBIA, AUGUSTO (pseud. di GRIBAUDI, PIERO), La Scuola dei Granchi.
Scivoloni e stecche di bambini, studenti e ‘professori’. Con vari contorni, in-16, p.
104, br. ed.
Fa parte della serie “Umorismo & Fantasia”. Nel mio Preambolo spiego che, in parte,
questi “granchi” derivano da Asino chi legge, del ’69, e da Il Vacanziere, dello stesso
anno. Dovetti sudare parecchio per trovare materiale nuovo: battute, cioè, che fossero
umoristiche e intelligenti insieme, prive di volgarità. Era già infatti incominciato il
tempo – dilagante tuttora – dell’umorismo becero e cafone che distingue noi italiani.
Il libro fa sorridere, ma fino a un certo punto: “Il fegato secerne biglie”, “Nell’antica
Roma il suicidio veniva punito con la morte”, “I Belgi usano due lingue”, “I vulcani
eruttano larve”, “Quando un ferito perde molto sangue gli si fa una trasfigurazione”
ecc., più che scivoloni di studenti appartengono all’attuale linguaggio televisivo di
conduttori e “bestie parlanti”. Il libro ebbe ottimo successo. Ignoro del tutto perché io
abbia usato un simile pseudonimo. Ha evidentemente qualcosa a che fare con i
“granchi”. Copertina di Eleonora Menegazzo. Tipografia Gravinese.
CERRATO, MARIA TERESA (a cura di), Almanacco di sogni per chi sa sognare,
in-16, p. 200, br. ed.
Fa parte della serie “Umorismo & Fantasia”. Dal mio “Invito”: “Il sogno ci rivela
quali siamo. E queste pagine preziose, dicendoci i sogni altrui, ci dicono di noi e ci
spingono, se li abbiamo perduti, a ritrovare sogni grandi, sogni belli, sogni da
realizzare”. La scelta dei brani, pochi dei quali di ambito religioso, è eccellente; in
più, ogni brano dispone di Autore, titolo, data ed editore. Cose mai viste prima. Fra
gli Autori, Giuseppe Tornatore, Antonio Tabucchi, Marguerite Yourcenar, Paolo
Conte, Milan Kundera, Salman Rushdie, Musil, Ginzburg, Borges, Barthes, Bach,
Bowles e compagnia bella, ma anche Melville, F. T. Martinetti, Cervantes, Elias
Canetti, Byron, Lewis Carrol e via seguitando. Un difetto che si può imputare alla
giovane curatrice è l’aderenza eccessiva al tema “sogno”, che rende riduttivo il
volume e come “bloccato” su se stesso. Di qui l’esito modesto che il libro ottenne,
benché molto accurato o forse perché troppo accurato. Questi “frammenti raffinati,
all’insegna della tenerezza e della delicatezza, del gioco e della fantasia, da degustare
giorno per giorno per una consolazione o una speranza” urtavano contro una realtà
culturale e sociale che aveva proprio in quegli anni imboccato la strada del piattume e
della più volgare massificazione. Raffinata copertina di Eleonora Menegazzo.
Tipografia Gravinese.
229
1992
SILVANO DEL MONTE ATHOS, Ho sete di Dio. Presentazione di Enzo Bianchi,
in-16, p. (148), br. ed.
“Il libro contiene un’ampia selezione degli scritti di Silvano del Monte Athos tratti
dall’opera Silvano del Monte Athos. Vita, dottrina, scritti, curata dall’Archimandrita
Sofronio, da noi edita nel 1978 e tuttora in commercio con costante successo”: così
inizia la mia Premessa a questo volume, edito per favorire il più possibile la
conoscenza della spiritualità del grande staretz, stanti la mole ed il prezzo dell’“editio
maior”. La stessa Presentazione di Enzo Bianchi, di notevole mole, è stata qui ridotta
a sole tre pagine, ed il testo di Silvano è qui composto in c. 10. Un’operazione
commerciale, anche. Della qual cosa non mi vergogno. Ancora in vendita nel 2010
presso la Gribaudi Milano. Copertina di Eleonora Menegazzo. Tipografia Gravinese.
ZARRI, ADRIANA (a cura di), Il pozzo di Giacobbe. Raccolta di preghiere da tutte
le fedi, in-8, p. (376), br. ed.
Fuori collana. Una delle migliori raccolte di preghiere apparse negli ultimi
cinquant’anni. La cosa curiosa è che la Zarri – tanto per non smentirsi – sostiene in
una Introduzione non firmata che “una raccolta di formule sarebbe addirittura
deleteria se divenisse un alibi alla nostra povertà e un incoraggiamento della nostra
pigrizia. Essa ha senso solo come offerta di aiuto provvisorio e soprattutto come
esemplificazione e sollecitazione alla creatività personale”. Insomma – secondo una
mentalità molto diffusa in certi ambienti – bèccati questo libro che ho curato io, ma
bada: non ti servirà a niente se tu… ecc. ecc. Quanto poca mitezza e umiltà hanno
certi “perfetti”. Per i testi biblici l’A. si è avvalsa della consulenza di Arrigo Miglio e
della collaborazione di Marinella Signaigo. I nuovi testi di sua mano hanno un
asterisco di segnalazione. Quanto al resto, il volume si compone di tre “cicli”: quello
quotidiano, un giorno; quello liturgico, un anno; quello esistenziale, una vita.
Diversamente da quanto ci si potrebbe aspettare, la stragrande maggioranza delle
preghiere proviene, oltreché dalla Bibbia, dalla liturgia romana, da quella orientale,
bizantina, slava, dai Padri e dai Santi più tradizionali. Copertina di Eleonora
Menegazzo. Tipografia Gravinese.
LELOUP, JEAN-YVES, L’Esicasmo. Che cos’è, come lo si vive, in-16, p. 216, br.
ed.
Fuori collana. Titolo originale : Écrits sur l’hésicasme. Une tradition contemplative
oubliée, Albin Michel, Paris. Traduzione di Rosalba Giugni. Nato nel 1950, l’A. è
uno scrittore, teologo e prete ortodosso francese profondamente ancorato nella
propria tradizione ma anche coinvolto nelle altre spiritualità, il buddismo, l’induismo,
il giudaismo e l’islam. Il libro, pur non essendo il primo sull’argomento, ebbe un
grosso successo. Vale la pena di riproporne l’indice: Arsenio, o gli inizi
dell’esicasmo; La purificazione dei pensieri in Evagrio il Monaco; Un esicasta in
Occidente: San Giovanni Cassiano; Apofasi e paternità spirituale nel cristianesimo
antico e nell’esicasmo; La via del pellegrino; L’invocazione del Nome nelle grandi
tradizioni spirituali dell’umanità; L’invocazione del Nome nel cristianesimo; Pregare
con tutti i sensi. Fondamentali gli ultimi tre capitoli. L’A. ebbe ottima accoglienza
anche per il suo stile caldo, discorsivo, spiritualmente appassionato. Nel pubblicare il
libro ebbi dei dubbi; mi sembrava che il tema fosse ormai scontato (solo l’anno prima
avevo pubblicato l’opera di I. Brjancaninov sulla preghiera del cuore). In realtà, fu
merito dello stile e della cordialità dell’Autore se queste pagine piacquero tanto.
Copertina di Eleonora Menegazzo. Tipografia Gravinese.
230
VITALINI, SANDRO, Credo la vita eterna, in-16, p. 144, br. ed.
Fuori collana. La Prefazione è dell’allora Vescovo di Lugano mons. Eugenio Corecco
(1931-1995). Le “parole dell’editore”, piuttosto risentite sul fatto che la chiesa non
parli più di vita eterna, sono mie. Don Vitalini (1935) mi venne caldamente
consigliato da don Pronzato, che in quel momento aveva preso per lui una delle sue
formidabili “cotte”. Il sacerdote luganese, ottimo teologo in campo dogmatico, già
membro della commissione teologica dei Vescovi svizzeri e segretario della
Conferenza episcopale svrizzera, Autore di parecchi libri, fece del suo meglio,
sostenendo la tesi (vera ma difficile da dimostrare) che “l’annuncio della vita eterna è
intrinsecamente rivoluzionario”. Ma vita eterna, morte, giudizio, paradiso, inferno,
parusia, resurrezione, giudizio finale e mondo nuovo (che vengono presentati dall’A.
in un’ottica di consolazione e gioia) sono lontanissimi dagli interessi attuali dei
cristiani ; o meglio, fanno parte di un immaginario consolatorio e di breve respiro del
tutto estraneo alla grandiosità di tali realtà. Forse, perché possano svolgere la loro
funzione di allerta, attenzione e speranza, bisognerebbe parlarne nuovamente con i
toni appassionatamente apocalittici che si addicono loro, toni che non sono
“politically correct”. Buon libro ma scarsissimo successo. Copertina di Releonora
Menegazzo. Tipografia Gravinese.
MARTIN DESCALZO, JOSÉ LUIS, Le ragioni della gioia. 70 motivi per ritrovare
la serenità. In-16, p. 184, br. ed.
Il libro compare nella serie “Libri-di-vita”, un’idea come un’altra per riunire insieme,
a cominciare dai libri di Og Mandino, i Piccoli breviari ed altri libri di invito al
coraggio e alla serenità. Titolo originale: Razones para la alegría, Sociedad de
educación Atenas, Madrid. Traduzione di Elena Carnero. L’A. (1930-1991) fu
notissimo giornalista, scrittore, drammaturgo, poeta, sceneggiatore spaghnolo
vincitore di un gran numero di premi letterari. I settanta motivi per trovare gioia
(Martin Descalzo dovette sottomettersi per molti anni a continue dialisi) sono
suddivisi in tre parti: Scoprire la gioia, Custodire la gioia, Seminare la gioia. Lo stile
dell’Autore è scintillante e convincente, la sua scrittura abbonda di aneddotica, la sua
disposizione verso il lettore è affettuosa. Il libro ebbe un certo successo, ma avrei
previsto di più. Copertina di Eleonora Menegazzo. Tipopgrafia Gravinese.
SHORT, ROBERT L., Le parabole secondo Snoopy, in-16, p. (344), br. ed.
Serie “Umorismo & Fantasia”. Titolo originale: The Parables of Peanuts, © by
Harper San Francisco, a division of Harper Collins Publishers Inc. © 1968 United
Feature Syndacate, Robert L. Short. © Milano Libri Edizioni. Traduzione di Dina
Corrada Uccelli. L’A. sorprende ancora una volta il lettore svelando le sempre nuove
implicazioni biblico-teologiche dei Peanuts. L’avvincente intreccio che egli sa creare
fra la teologia narrativa delle parabole e la “teologia illustrata” delle strisce di
Schultz è tutto teso, in pagine scoppiettanti di umorismo, a proporre la bellezza e la
forza della verità evangelica. Sul retrocopertina, in evidenza, la scritta “Con più di
250 strisce”. Molte provengono infatti dalla produzione di Charles Schultz anteriore
ai suoi successi più clamorosi, ed è anche sotto questo profilo che il volume
rappresenta una vera rarità. Tuttora in vendita presso la Gribaudi Milano. Copertina
da un fumetto di Schultz. Tipografia Gravinese.
PRONZATO, ALESSANDRO, Pregare dove come quando perché. Per recuperare
il senso e la bellezza della preghiera, in-8, p. 304, br. ed.
231
Fuori collana. Il sottotitolo compare solo nel catalogo del 1993 ma non nel
frontespizio né tanto meno sulla copertina del libro. Eppure era proprio questo
l’intento di don Pronzato. Egli, nonostante che di libri sulla preghiera ne avesse già
scritti uno scaffale intero, vi si cimenta ancora e con grande genialità. Mi riferisco
soprattutto all’ultima delle tre parti (Le condizioni della preghiera, Le forme
classiche della preghiera, Le occasioni della preghiera), là dove sbuca fuori, sotto i
vari “dove, come, quando e perché”, una pinacoteca di una varietà, inventiva e
acutezza spirituale eccezionali. Qualche esempio? DOVE: Pregare in aereo: passare
sopra; Pregare in treno: passare attraverso; Pregare in macchina: passare accanto;
Pregare in autostrada: lasciar passare. Oppure COME: Pregare con le lacrime; Pregare
come una pietra; Pregare il silenzio; Pregare con la testa; La preghiera degli occhi;
Pregare come un cane abbandonato. Oppure QUANDO: Pregare nella notte; Pregare
quando esci di casa; Pregare quando l’amicizia viene tradita; Pregare prima dello
studio; Pregare il Dio assente. Oppure ancora PERCHE’: Pregare per lasciarsi
prendere; Pregare per non essere capito; Pregare poter avere una faccia e una voce
luminose; Pregare per riuscire a trangugiare un boccone amaro ecc. Insomma, se
attraverso tutto questo percorso uno non riesce a cogliere “il senso e la bellezza della
preghiera”, forse è meglio che smetta di pregare. Tradotto in spagnolo, è questo
l’ultimo libro che don Alessandro Pronzato ha scritto per me. Lo ha dedicato ai suoi
“parrocchiani” della Casa di Riposo Santa Maria, ma fra i suoi vecchietti chissà che
non abbia intravisto proprio me quale sono oggi. Copertina di Eleonora Menegazzo.
Tipografia Gravinese.
D’AUBRIGY, PIER (pseud. di GRIBAUDI, PIERO – a cura di), Il Libro delle
Occasioni. Massime e minime per 248 circostanze della vita, in-16, p. (160), br. ed.
Serie “ Umorismo & Fantasia”. Il libro, formato per intero da battute brevi di grandi
scrittori, pensatori, artisti, ecc., ha un indice degli argomenti, un indice normale e – in
copertina – un elenco di occasioni che attraggono subito l’attenzione, tipo: Quando si
cucina, Se lui ti ha piantato, Quando si diventa nonno, Nel traffico cittadino, In banca,
Quando si è in vacanza, Quando si cambia idea, Cercando gioia, Se si è in bolletta,
Quando non ci va di pregare e via elencando. Non che fosse un’idea eccezionale, ma
azzeccarla mi costò una certa fatica, perché le battute dovevano essere tutte (o quasi)
originali e indovinate, ed indovinati i tempi, i modi e i luoghi. Mi fermai a 248
occasioni (suddivise in: Cose di tutti i giorni, Ah, che divertimento!, Problemi di
cuore, Affari di famiglia, Momentacci, Certi stati d’animo, Dubbi ? Interrogativi?,
Aspirazioni, Incontro agli altri, Ritorno a casa) perché proprio non me ne vennero in
mente altre. Chi vi si vuol cimentare avrà tutta la mia ammirazione. L’accoglienza del
pubblico fu ottima. Graziosa copertina di Eleonora Menegazzo. Tipografia Gravinese.
GUSMITTA, PIER LUIGI, L’amore alla prova della vita. Orientamenti per le
giovani coppie. Prefazione di Mons. Giovanni Locatelli, in-16, p. 184, br. ed.
Fuori collana. Con questo volume l’A. di Vocazione all’amore e Vocazione al
matrimonio completa una trilogia dedicata alla realizzazione della vita familiare in
una prospettiva profondamente cristiana. Le abbondanti citazioni bibliche e dei
documenti ecclesiali, brevi, incisive e pregnanti, ne sono il supporto dottrinale di
fondo. La ricchissima esperienza pastorale dell’A. – che si è avvalso in queste pagine
del sussidio di giovani coppie – ne è l’articolata dote. Il richiamo di fondo, qui come
nei precedenti sussidi, è la santità con cui l’amore, l’approccio al matrimonio e la vita
matrimoniale vanno vissuti; un discorso su cui Gusmitta non smette di insistere con
convincente e appassionata fiducia. Copertina di Eleonora Menegazzo. Tipografia
Gravinese.
232
VIRONE, CRISTINA, Scrivere l’amore con lettere, pensieri, bigliettini, in-16, p.
128, br. ed.
Fuori collana benché chiaramente per un pubblico giovane. Una stranezza: nel mio ©
non compare l’anno di pubblicazione. Il libro fu tutta farina del sacco di questa mia
graziosa segretaria, la cui intelligenza, agilità mentale e spirito d’indipendenza (unite
a una capacità lavorativa non indifferente) mi piacquero sempre moltissimo. Nel caso
di questo volumetto, non me ne parlò – dopo un avviso che aveva iniziato a scriverlo
– sino a che non me lo presentò graziosamente impacchettato. Ciò significava che non
gradiva né una mia Presentazione né altri interventi. Il libretto, ancora in Catalogo
presso la Gribaudi Milano nel 2010, non pretende d’insegnare a scrivere l’amore ma è
un cordiale incoraggiamento a farlo attraverso esempi, indicazioni, stimoli seri e
brillanti, umoristici e giudiziosi. Piccola ma scelta bibliografia e, in Premessa, una
pudica e gradita frase: “Senza l’incoraggiamento e il contributo di Piero Gribaudi,
Maria Luisa Monferini, Catia Petracchi, Laura Montanari, Simonetta Satragni,
Davide e Roberto, mi sarei sentita molto sola”. Copertina “fin de siècle” di Eleonora
Menegazzo. Tipografia Gravinese.
DE MATTEIS, TIBERIA, Non aver paura! Preghiere per adolescenti, in-16, p.
(88), br. ed.
Fuori collana, benché, ovviamente, da inserirsi nella “Biblioteca giovane”. La
giovane Autrice, amica carissima di mia figlia Simonetta, fu da me circuita al punto
che non solo – invece di intraprendere una carriera ambita dalla madre – si mise a
scrivere, ma si dedicò alla critica teatrale, acquisendo stima e fama. Attualmente è tra
le più qualificate esperte di teatro e drammaturgia in Italia. Il suo primo libretto è
ricco di quella sensibilità calda, simpatica e generosa che sono sue precipue doti.
“Sono preghiere – dicevo e dico – per tutti coloro che non hanno ancora l’orgoglio
stolto degli adulti di ‘gestire la propria vita’ da soli e che non hanno paura di chiedere
aiuto all’Amico per un’esistenza che abbia senso e valore”. Copertina di Eleonora
Menegazzo. Tipografia Gravinese.
CARULLI, MARIA CHIARA, Fatti per l’amore. Educazione sessuale per ragazzi
e ragazze, in-16, p. 168, br. ed.
Collana “Biblioteca giovane”. Questa giovane Autrice, medico di professione, venne
da me scoperta e lanciata con grandissima sua sorpresa, ottimo successo e notevole
mia soddisfazione. Invano, in tanti anni, avevo cercato un medico italiano che avesse
l’umiltà di scrivermi di educazione sessuale per i giovani. Maria Chiara Carulli
accettò l’idea e fece un piccolo miracolo. Il libro, semplicissimo nella struttura
(Conosci il tuo corpo; Guarda al tuo cuore; In dialogo), è completo nell’informazione
e convincente sotto il profilo educativo. Nella parte “In dialogo” sono raccolti
numerosissimi interrogativi, dubbi, perplessità di giovani e ragazze di ogni età. I
tempi erano cambiati, i giovani non si chiamavano più “adolescenti”, ma la loro
solitudine era sempre quella; il libro unisce alla serietà della formazione il calore di
una personalità fortemente impegnata nella vita, nel sociale, nello spirito. Nel ’94 la
Carulli pubblicò presso la Gribaudi Milano un libro che le avevo suggerito con
insistenza: Che cosa mi sta succedendo? Risposte alle domande che i giovani non
osano fare. Poi prese il volo da sola con ben otto libri presso la Gribaudi Milano e
un’altra ventina di pubblicazioni altrove.. E dire che ignorava di essere una scrittrice,
e si schermiva… Copertina di Eleonora Menegazzo. Tipografia Gravinese.
233
UGENTI, ANTONIO, I problemi dei giovani. 100 domande, 100 risposte, in-16, p.
(128), br. ed.
Collana “Biblioteca giovane”. Per una biografia di questo sacerdote paolino (1945)
bisognerebbe disporre di più pagine. Teologo, giornalista professionista, insegnante,
già direttore dell’Agenzia di Stampa Vaticana “Fides”, cappellano di un campus
dell’Università “La Sapienza”, ecc., i suoi numerosi libri ottengono però successo
anche perché pratici e realistici. Lo schema del libro ne è un esempio: I giovani e la
vita, I giovani e la famiglia, I giovani e l’amore, I giovani e la religione, I giovani e la
Chiesa. Dalla sua Introduzione: “Questo libro è nato a scuola. Al Liceo Linguistico
Paolo VI di Roma, durante l’ora di religione, ho dato ai giovani (150 fra ragazzi e
ragazze) la possibilità di esprimere liberamente le domande che stavano a loro
maggiormente a cuore. Ad esse ho cercato di rispondere con onestà, senza reticenze e
senza ambiguità”. Un bell’esempio di chiarezza. Copertina fotografica di Eleonora
Menegazzo. Tipografia Gravinese.
GUERZONI, CORRADO, L’uomo che speravi, in-8, p. (136), br. ed.
Fa parte della “collana di poesia”. Mia Premessa. L’A. ricoprì per molti anni
importanti cariche in RAI e fu stretto collaboratore di Aldo Moro, suo Capo Ufficio
Stampa e Portavoce. Accettai di pubblicare le sue poesie per insistenza di Guido
Clericetti. I versi, che sfiorano i più importanti eventi interiori della vita dell’A.,
hanno un loro pathos e una loro genuinità. Questo spiega molto bene le parole che
iniziano la mia Premessa: “In questa piccola Collana di poesia mi piace – semel in
anno – dare ospitalità a quelle persone che, lontane dai sovraffollati arenghi letterari,
non pretendono di essere degli aedi ma semplicemente dei compagni di via nella
comune e quotidiana fatica di vivere, compagni che spezzano il pane del loro cuore
perché s’insaporisca per noi”. In realtà e per la verità, non pubblicai versi per averne
un utile o per illudere qualcuno, ma per simpatia verso i poeti, simpatia giustificata
dal fatto che io non lo sono mai stato. Copertina della collana. Tipografia Gravinese.
ORHANT, M. FRANCIS, La Chiesa e la ‘conquista’ dell’America. Bartolomé de
Las Casas e la nuova evangelizzazione, in-8, p. 168, br. ed.
Fuori collana. Titolo originale: Bartholomé de Las Casas. Un colonisateur saisi par
l’Evangile, Editions Ouvrières, Paris. Traduzione di Cristina Virone. Il motivo di
fondo della pubblicazione di questo ottimo studio, uscito nel cinquecentenario della
scoperta dell’America, è forse il soggiorno che pochi anni prima io e Maria Luisa
avevamo fatto nello Stato del Chiapas in Messico e che ci affascinò ed insieme turbò
profondamente. Gli indigeni, eredi della cultura maya, sono ancora un terzo della
popolazione, e la città più importante del Chiapas è San Cristóbal de Las Casas, in
onore di questo personaggio straordinario, fattosi domenicano nel 1523 e vescovo del
Chiapas stesso, che pur fra mille traversie riuscì a far promulgare da Carlo V le
“Nuove Leggi” in difesa degli indios e contro la schiavitù. Senza l’azione multiforme
del Las Casas la diffusione pacifica e virtuosa del cattolicesimo in America – secondo
l’opinione dei più – non avrebbe avuto esito. Opera documentata, vibrante, su una
figura e su eventi senza la conoscenza dei quali si rischia di capire ben poco della
realtà latinoamericana. Copertina di Eleonora Menegazzo. Tipografia Gravinese.
LAETARE ALLELUJA (pseud. di GRIBAUDI, PIERO), Anche il Buon Dio nel
suo grande si diverte. Con disegni di Gianni Chiostri, in-16, p. (112), br. ed.
Serie “Umorismo & Fantasia”. Apre il libro un “Gemito dell’Editore”. Prima edizione
settembre ’92, seconda dicembre ’92. L’errore che commisi fu quello di pensare che –
dopo tanto tempo! – clero, religiosi e religiose avessero imparato a sorridere di se
234
stessi. Il libro infatti, con estrema levità mi pare, prendeva di mira una serie di
situazioni e personaggi del mondo cattolico e non, quali Fra Castoro, Padre Pulpito, il
teologo Pierre de l’Ouverture, il Card. Benemerito Certzinger, l’Imam Arruffàt-malBarbàt, Don Teassolvo, Fra Tacchione, il sociologo Acquamorta, lo psicologo
Cavalanima ecc.; non solo, ma toccava anche alcune singolari sigle quali il CENCIO
(Centro Elaborazione Notizie Cattoliche Internazionali Operative) o il CRAC
(Comitato Revisione Attiva Catechesi) o – ahimé – il GELONE (Gruppo
Extracomunitari Lavavetri Ogni Nazione Emergente). E tutto ciò piacque pochissimo.
A ben pensarci, forse ero io che ero retrocesso nell’inventiva e nello humour. Infatti,
dopo una fiammata iniziale, il libro si afflosciò. Vale la pena ridargli un’occhiata per
ammirarvi le bellissime strisce di un maturo Gianni Chiostri, dal titolo “Intervalli
Parabiblici”. Copertina di Gianni Chiostri. Tipografia Gravinese.
PRONZATO, ALESSANDRO, Il Vangelo in casa. L’“oggi” della Parola di Dio.
Ciclo A, in-8, p. 392, br. ed.
Fuori collana. Dedicato alle “Sorelle Clarisse che hanno trasferito a Cademario, in
prossimità di Monte Cervello, un frammento di Monteluce” (il secondo monastero
fondato in ordine di tempo dopo San Damiano, vivente ancora S.Francesco e risalente
al 1218), sorelle che l’A. mi fece conoscere e di cui apprezzai le musiche e la
freschezza. Brillante e leggermente polemica la Presentazione dell’A., che allude ai
“furti” che le sue pagine subiscono, furti ai quali – sia chiaro – invita espressamente i
lettori. Molto belle le sue parole: “Nei confronti della Parola di Dio, io mi sento
‘debitore senza limiti’, e cerco di sdebitarmi, almeno in parte, rendendo partecipi gli
altri delle mie gioiose esplorazioni e scoperte… Amici lettori, non abbiate alcuna
esitazione a ‘saccheggiare’. Ciò che rubate non è altro che roba ‘nostra’. Io sarò
sempre lieto di darvi una mano a scoprire ciò che ‘ci’ appartiene, ad appropriarci di
quella Parola che ci fa vivere”. In retrocopertina, un giudizio lusinghiero di
Gianfranco Ravasi: “Il dettato del libro è strutturato su frasi brevi e incisive, dotato di
una grande capacità di raccorciare le distanze fra la parola antica e la complessità del
presente”. Il terzo volume dedicato al Ciclo B apparve alla fine del ’93 per i tipi della
Gribaudi Milano, con foto di copertina di Jo Locatelli. Per questo volume, copertina
come la precedente, con foto di Marco Besomi. Tipografia Gravinese.
HURNARD, HANNAH, La mia vita, in-16, p.(248), br. ed.
Titolo originale: Thou shalt remember. Lessons of Lifetime. © 1989 by Bernardette
Fletcher (segretaria della Hurnard). Harper and Row, San Francisco. Traduzione di
Georg Schrader. Nella mia Premessa ricordo come l’A. avesse scritto queste pagine in
occasione del suo ottantesimo compleanno, quasi presagendo che potessero essere le
ultime. “Usando la narrazione biblica dell’Esodo e del vagabondaggio nel deserto dei
Figli d’Israele come metafora della sua lunga vita, l’A. vi racconta la sua
trasformazione, da bimba tormentata da incontrollabili paure, da ragazza introversa e
scontrosa, affetta da terribile balbuzie, in donna che improvvisamente scopre di essere
amata da Dio, di cui si fa, per sessantuno anni, messaggera sempre più ardita, traendo
sempre, da ogni ostacolo, una crescita d’anima e di luce. Ogni episodio del libro,
piccolo o grande, è l’occasione per una serie di lezioni positive, per aprire il cuore
alla pienezza dell’umiltà radiosa, della lieta e fedele obbedienza al Padre, del rispetto
per tutti gli uomini e tutte le cose”. Con l’occasione, comunico l’avvenuta dipartita,
proprio nel ’92, della cara Amica ed il fatto che abbia lasciato erede testamentaria la
sig.na Bernardette Fletcher, con la quale già da tempo ero in amichevole
corrispondenza. Copertina come tutti gli altri libri dell’A., ma con la sua fotografia
come elemento decorativo. Tipografia Gravinese.
235
OG MANDINO, Il più grande Venditore del Mondo. Parte II. La fine della storia,
in-16, p.144, br. ed.
Titolo originale: The Greatest Salesman in the World. Part II. The End of the Story ©
1988 by Og Mandino. Published by arrangement with Bantam Books, division of
Bantam Doubleday, Dell Publishing Group, Inc., USA. Traduzione di Georg
Schrader. Il libro si apre con “Una dedica particolare”, una mezza pagina che
Mandino dedica al suo cane che lo ha lasciato e a cui aveva dato una parte di rilievo
ne Il più grande miracolo. Prosegue poi con una sorta d’introduzione (“Og Mandino
ricorda…”) in cui giustifica la pubblicazione di questa seconda parte de Il più grande
venditore, scritta e pubblicata in USA a vent’anni di distanza dall’uscita del suo
capolavoro; il testo contiene alcune preziose notizie sulla genesi del libro e
interessanti frammenti autobiografici. Viene qui esposta, con un pizzico di artificio di
cui lo stesso Og Mandino è consapevole, la conclusione dell’affascinante parabola del
ricco mercante Hafid che, grazie al ritrovamento dei dieci “rotoli della saggezza”,
ottiene forza, consapevolezza di sé, ottimismo e amore per la vita. La storia si snoda,
come nella prima parte, nell’incantevole cornice dei luoghi dove vissero Gesù e gli
apostoli e offre al lettore momenti narrativi di grande tenerezza e intensità. L’opera
successiva di Mandino, Il più grande Segreto del mondo, tradotta sempre da Georg
Schrader, uscirà nella seconda metà dal ’93 per i tipi della Gribaudi Milano, che si
avventerà, secondo me, con eccessiva frenesia su tutta la rimanente produzione del
grande scrittore americano. Copertina della serie, su fondo bianco. Tipografia
Gravinese.
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1993
D’ELBÉE, JEAN, Credere nell’amore. Meditazioni, in-16, p. 184, br. ed.
Fuori collana. Titolo originale: Croire à l’amour. Retrait de vie intérieure, Editions
Pierre Téqui, Paris. Traduzione di Maria Teresa Cerrato. Il nome completo dell’A. è
Jean du Coeur de Jésus D’Elbée. Padre D’Elbée appartiene infatti alla “Congrégation
des Sacrés Cœurs”. Dopo una mia breve Premessa ecco “alcune testimonianze su
questo libro”, tra le quali quella del Card. Journet, di Saverio di Borbone-Parma, del
Superiore dei Benedettini di Paray-le-Monial ecc., da cui ci si rende conto che il libro
– che attinge abbondantemente alla spiritualità di Teresa di Lisieux – ha una sua
specificità. Trattandosi di un vero e proprio corso di esercizi spirituali, è un itinerario
sempre più approfondito verso l’umiltà e la piccolezza di spirito. “D’altra parte, non
si finisce mai di diventare piccoli e di semplificare il proprio essere. Proprio per
questo il libro, notissimo in Francia, è particolarmente adatto per chi soffre, chi è in
ansia, chi dubita, chi teme, chi è confuso, chi ha sbagliato, chi sbaglia, chi è ammalato
nell’anima e nel cuore: chi, in una parola, è piccolo e non sa di esserlo, chi è ultimo e
se ne vergogna, chi è ‘ai margini’ e ne soffre. Chi pensa di essere escluso dall’Amore,
questi è realmente amato, in modo intensissimo e singolare” (dalla mia Premessa.
Sono stato felice di aver concluso il mio cammino di Editore con parole che avevo in
cuore già agli inizi, pubblicando le pagine di don Rosadoni su Charles De Foucauld).
Copertina di Eleonora Menegazzo. Tipografia TGT.
MONFERINI, MARIA LUISA (a cura di), Piccolo breviario del lavoro e del
riposo, in-16, p. 136, br. ed.
Serie “Piccoli breviari”, ultimo contributo di mia Moglie alla Casa editrice ed uno dei
primi libri editi dalla Gribaudi Milano. Questo breviario lo volle fortemente Maria
Luisa, nonostante qualche mia esitazione. L’abbondanza e la qualità dei testi indicano
l’urgenza che mia Moglie sentiva in proposito. Dalla mia Premessa: “Fatica intrisa
d’amore; espressione di sé e creatività; riposo come ri-creazione; responsabilità nella
solidarietà: sono i temi di fondo di queste pagine attualissime per chiunque voglia
ritrovare il senso del proprio ‘fare’ ed insieme del proprio ‘essere’ quotidiano. Brani
lievi o impegnativi, succose massime o aneddoti brillanti animano questa raccolta,
volta a ridare quel senso di fiducia in sé, negli altri, nel proprio impegno e
nell’impegno altrui, in un laborioso sereno fruttuoso operare in comunione con il
Creatore”. Ognuno dei quattro capitoli di cui è composto il libro si apre con una
pagina dell’A. di profondo contenuto. Copertina della serie, ma di Eleonora
Menegazzo. Tipografia Gravinese.
ANONIMO, La Voce del Cuore, la Via del Cuore, in-16 piccolo, p. (72), br. ed.
Fuori collana. Titolo originale: Des fleuves d’eau vive, Editions Hélios, Annemasse,
Haute Savoie. © 1986 by Jean-Luc de Rougemont, Genève. Traduzione di Roberta
Russo e Maria Luisa Monferini. Mia Premessa in cui affermo: “Queste parole sono
ispirate. Basta poco per accorgersene…” In realtà il libretto (perché quasi di un
opuscolo si tratta, ma di che valore…) si apre con questa confessione a firma S.M.
“Era il novembre del 1984. Nel silenzio della notte percepii distintamente queste
parole che mi giungevano dal profondo del cuore: ‘Prendi la penna e scrivi’. Così fu
scritta La Via del Cuore… La voce mi disse: ‘Questo messaggio va diffuso così
com’è. Non aggiungere alcun commento scritto’. Qualche mese più tardi mi vennero
dettate le pagine de La Voce del Cuore: ‘Non aggiungere nulla a queste righe’. E così
sia”, termina l’Anonimo. Che dire? Bisogna leggere queste pagine, rivolte ai piccoli,
ai semplici, ai poveri, a tutti coloro che, negli alti silenzi dell’umiltà, sanno far tacere
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i mille rumori del mondo per ascoltare la Voce dell’Altissimo. Pagine che sono un
pressante invito a cercare Dio anzitutto nel profondo del proprio cuore. Ascoltare il
cuore vuol dire allora scoprire, con l’anima finalmente pacificata, che nel cuore
dell’uomo palpita il Cuore stesso del Cristo. Libretto straordinariamente misterioso e
misteriosamente straordinario. Copertina di Eleonora Menegazzo. Tipografia
Gravinese.
DE PESQUERA, EUSEBIO G., o.f.m., Garabandal, la continuazione di Fatima,
Introduzione di Edgar Fontaine, in-8, p. 152, 16 tavole fotograf. f.t., br. ed.
Fuori collana. Titolo originale: Garabandal: hechos y fechas, Arca de la Alianza
Cultural, Madrid. Traduzione di don Enzo Bianchi. Mia Premessa, parecchio
equilibrata, nella quale emerge questa frase: “Ma quando il messaggio (di Maria) non
trova corrispondenza adeguata forse neppure da parte delle veggenti, Maria si ritrae;
o, meglio, l’evolversi degli eventi s’inceppa. Ma dove sta il mistero? E se non ci fosse
mistero?” Il volume presentava per la prima volta in Italia i “fatti” avvenuti a San
Sebastián de Garabandal, piccolissimo paesino della Cantabria, nel nord della
Spagna, tra il 1961 e il 1965, quando quattro bambini fra gli undici e i dodici anni
ebbero parecchie apparizioni della Vergine e furono soggetti a fenomeni non chiariti
dal mondo medico e scientifico che ne fu testimone; inoltre furono depositari di
messaggi parecchio inquietanti riguardanti il futuro della Chiesa. Le pagine del
francescano De Pesquera sono il più possibile obiettive e si leggono con estrema
curiosità. Di notevole interesse le 25 fotografie fuori testo. La Chiesa è sempre stata
estremamente prudente, quando non negativa, in merito a queste apparizioni. Vale
tuttavia la pena di prenderne atto con distacco ma con altrettanta serietà. Copertina di
Eleonora Menegazzo. Tipografia Gravinese.
BOLLA, ELENA CRISTINA, La castità sconosciuta. Discorsi controcorrente su
uno “scandalo” antico, Presentazione di Nazareno Fabbretti, in-16, p. 128, br. ed.
Apre una ennesima collana il cui titolo, “Questioni di principio”, è tutto un
programma. Così come è tutta da leggere la Presentazione di Fra’ Nazareno Fabbretti
(1920-1997) che della Bolla fu grandemente amico. Giornalista, scrittrice, “da anni –
dice Fabbretti – questa ragazza – anche se gli anni passano – fa la predica a preti, frati
e monaci. Al loro primo apparire, come una serie di articoli in un’austera
pubblicazione benedettina, queste pagine hanno suscitato un vespaio. Ad alcuni sono
apparse troppo permissive, ad altri troppo rigorose. L’Autrice è stata trattata da
pericolosa progressista, da bieca reazionaria e, in un caso, anche da eretica (ma i
revisori ecclesiastici non hanno trovato nulla da eccepire quanto ad ortodossia). Chi si
è indignato, chi si è sentito attaccato, chi – come un mio confratello ed amico – ha
rifiutato a priori di leggere anche una sola riga. Ma la maggioranza delle reazioni è
stata nettamente favorevole. ‘Era ora!” hanno commentato in molti”. Libro
estremamente intelligente, colto, spazioso nelle prospettive e sensibile
nell’ortodossia. Mi spiace di non aver più potuto coltivare l’amicizia con questa
Autrice, di cui – toh, ancora una volta! – pubblicai, con questo libro, la prima opera a
stampa. Copertina di Eleonora Menegazzo. Tipografia Gravinese.
SCHRADER, LAURA (a cura di), Io ti dico che ti amo. Le più belle dichiarazioni
d’amore, in-16, p. 148, br. ed.
Fuori collana. Quasi esclusivamente interessata alle sorti delle popolazioni curde e
turche, mi ci volle del bello e del buono per convincere la moglie di Georg Schrader,
mio ottimo traduttore dall’inglese (cfr. Aneddoti editoriali, “Ombre cinesi”), a
scrivermi qualcosa. Donna intelligente, preparata, arruffona e disordinata, era però
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appassionata: un po’ di tutto. Figurarsi dell’amore! E infatti questa raccolta di
“dichiarazioni d’amore” – scelte da un’immensa schiera di Autori, in quanto Laura
era lettrice coltissima e accanita – è davvero sbalorditiva, sia per i contenuti che per
gli Autori. Tra i quali mi va di segnalare Goethe, Slataper, Petöfi, Mozart, Pavese,
Flaubert, Strauss, Hesse, Catullo, Marx, Baudelaire, Saba, Tagore, Neruda, Bloy,
Prévert, Beethoven, Poe, Michelangelo, D’Annunzio e cento altri, più un numero
inverosimile di canti gitani, flamenchi, indi, indiani, Jondo e via uggiolando.
Insomma, un libro che mi piacque e mi piace. Copertina di Eleonora Menegazzo, con
le solite raffigurazioni di Klimt. Tipografia Gravinese.
COMUNITA’ MONASTICA DI BOSE (a cura della), Preghiera dei giorni.
Ufficio ecumenico per l’anno liturgico a cura della Comunità Monastica di Bose.
Terza edizione riveduta e ampliata, in-16 stretto, p. XXIV-(758)-506-82 per un totale
di 1264 pagine, rilegato in tela, tit. oro al piatto e al dorso.
Dopo vent’anni esatti, l’Ufficio di Bose ebbe una nuova edizione che merita una
scheda a sé. Molto aumentato il numero delle pagine (da 880 a 1264), nuova
Prefazione del Priore Enzo Bianchi datata 11 aprile 1993, lettera di Mons. Pietro
Giachetti vescovo di Pinerolo, datata 24 febbraio 1993 (viene mantenuta la lettera di
Mons. Bettazzi del ’73). La Presentazione della “Preghiera dei giorni” espone il Piano
della preghiera, la Struttura della preghiera e le Fonti. Il testo occupa 636 pagine, il
Lezionario 61, una quarantina le Celebrazioni dei santi ecc.; segue poi il Salterio dal
titolo “Salmi e cantici biblici. Ideazione, traduzione e antifonario a cura di Enzo
Bianchi e Luciano Manicardi della Comunità di Bose”, cui seguono le Note critiche ai
salmi e l’Indice dei salmi e dei cantici. Il grosso volume, sempre stampato su carta
india, rappresenta – penso – il frutto più concreto di un’esperienza monastica ormai
più che collaudata e la sintesi dello sforzo interiore ed anche concreto di un’intera
Comunità. Tipografia Gravinese. Con l’occasione, cito il numero di edizioni che
ebbero i libri di Enzo Bianchi editi da me in ordine di tempo, quale risulta da Pregare
i Salmi che venne pubblicato dalla Gribaudi Milano nel 1997: Pregare la parola 15
edizioni; Il Corvo di Elia 8 edizioni; Lontano da chi? 3 edizioni; Il radicalismo
cristiano 10 edizioni; Vivere la morte 5 edizioni, Amici del Signore 2 edizioni.