DAL 2016 SI FRENERÀ SFRUTTANDO L`INERZIA
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DAL 2016 SI FRENERÀ SFRUTTANDO L`INERZIA
GRANDI MACCHINE Sistemi Adr per il traino delle testate DAL 2016 SI FRENERÀ SFRUTTANDO L’INERZIA Sta per essere approvata la nuova normativa europea che disciplinerà la circolazione su strada delle macchine agricole. Molto riprende dall’analoga normativa tedesca, risultando più ampia e liberale di quella attualmente in vigore in Italia con i rimorchi fino a 80 quintali che potranno essere frenati con sistemi a inerzia A partire dal 2016, fatte salve le inevitabili richieste di deroghe con cui la politica italiana normalmente recepisce gli input europei, anche nel Belpaese dovrebbero entrare in vigore le nuove normative europee che disciplineranno la circolazione su strada delle macchine agricole. Si tratta di un insieme di dettami che, nella pratica, altro non faranno se non estendere a tutta l’Europa quelle che oggi sono le norme tedesche. Tutti i costruttori del settore hanno ovviamente già iniziato da tempo ad adeguarsi, fermo restando che tale preoccupazione non assilla chi già oggi esporta le proprie macchine in Germania e quindi risulta fin d’ora allineato a livello di produzione con le norme di quel Paese. E dato che in Germania esportano quasi tutti i costruttori dell’agricolo, nessuno vive con preoccupazione l’esordio delle nuove norme che, anzi, aiuteranno a stimolare lo sviluppo un settore che in alcuni Paesi, Italia in primis, troppo spesso risulta bloccato da corporativismi e interessi di parte. Un esempio in tal senso sarà dato dalla possibilità di frenare i rimorchi agricoli aventi massa inferiore agli 80 quintali mediante freni a inerzia, sistema che invece in Italia è usato quasi esclusivamente nell’ambito dei traini leggeri fino a un massimo di 35 quintali. Per i rimorchi agricoli sarebbe ammesso il traino con i freni ad inerzia fino a 60 quintali, ma le complicazioni costruttive imposte dalle norme Cuna hanno sempre reso difficili le omologazioni di questo tipo di freni a favore dei sistemi idraulici manuali anche se meno affidabili. 66 Oltre tali soglie diventa necessario dotare il rimorchio di sistema frenante idraulico o pneumatico, con tutto quel che ne consegue a livello di complicazioni meccaniche e costi. Il freno a inerzia risulta in effetti più semplice di quelli idraulici o pneumatici in quanto opera sfruttando la reazione che la massa del rimorchio esercita su un timone telescopico quando la motrice frena. L’azione che i due si scambiano in frenata si traduce, attraverso il timone telescopico, in un forza che agisce sui freni del rimorchio per mezzo di tiranti. L’efficacia è strettamente legata al rapporto tra le masse della motrice e del rimorchio, con la prima che più pesa e meglio è ai fini della stabilità. Proprio per questo motivo in Germania il sistema è molto usato per realizzare i carrelli preposti al traino delle testate che equipaggiano mietitrebbia e trincia semoventi, gruppi che spesso superano i dieci metri di larghezza, ma mai gli 80 quintali di peso. L’uso di carrelli frenati a inerzia permette il trasporto delle testate in maniera economica e sicura, con il secondo obiettivo che può essere perseguito anche grazie alla possibilità di usare per il traino trattori non dotati di si- stemi frenanti integrali. La nuova normativa permetterà quindi anche agli agricoltori italiani di lavorare con attrezzature meno costose di quelle che devono oggi usare e proprio in tale prospettiva si sta organizzando il gruppo Adr, uno dei principali attori europei del comparto inerente i trai- UNA QUESTIONE DI ESPERIENZA Progettare freni a inerzia non è facile. A differenza degli impianti frenanti idraulici o pneumatici che operano sulla base di fluidi in pressione aventi caratteristiche note si devono sfruttare reazioni quanto mai variabili per intensità e durata. Tarare in maniera adeguata la risposta del timone in modo che possa assicurare la massima efficienza del sistema con la più ampia gamma possibile di accoppiamenti tra la motrice ed il rimorchio rientra quindi in quelle “abilità” che un progettista può solo maturare nel tempo non risultando acquisibili per altra via. 09 / 2014 IL FUTURO HA SEMPRE UNA STORIA DA RACCONTARE Lo slogan con cui il gruppo Adr ha voluto celebrare i suoi 60 anni ben si addice per descrivere lo spirito imprenditoriale alla base di un successo che iniziò a costruirsi nel 1954. In tale anno nacque la prima officina meccanica, diventata oggi, 60 anni dopo, una vera multinazionale operante a livello produttivo in sette diversi Paesi fra i quali anche Cina e Brasile. Una crescita che solo la passione per il lavoro può giustificare, quella sorta di “virus benefico” che permea solo le organizzazioni più dinamiche e determinate permettendo loro di raggiungere traguardi altrimenti impossibili. Nel caso specifico rappresentati da un’ampia e differenziata gamma di soluzioni tecniche che offrono le risposte funzionali e commerciali più adeguate alle esigenze dei costruttori di rimorchi, organizzazioni cui i tecnici Adr non si affiancano quali “venditori”, ma quali partner capaci di far fronte alle più svariate problematiche giocando sempre su soluzioni tecnici originali, innovative e di qualità, perfettamente allineate ai requisiti internazionali in materia di sicurezza. ne della ruota. Meccanicamente e senza sensori o centraline elettroniche, oggetti talvolta poco adatti all’impiego in campagna e in condizioni ambientali ostili. Nel caso poi si rendesse necessario frenare comunque anche in retro l’operatore può farlo agendo su una leva manuale servoassistita che funge anche da comando del freno di stazionamento e di soccorso. I sistemi frenanti a inerzia e i nuovi timoni telescopici di Adr saranno esposti in occasione di Eima 2014 e permetteranno agli agricoltori nazionali di avvicinarsi a un Mondo che probabilmente conoscevano solo in maniera marginale proprio a causa delle attuali normative nazionali. A tale proposito va precisato che Adr ha anche studiato, accanto ai timoni con occhione Din, anche versioni “italiane” con occhione Cuna per essere pronta anche all’aggiornamento della direttiva europea sui ganci. © RIPRODUZIONE RISERVATA ni agricoli. Adr ha in effetti già sviluppato tre serie di timoni telescopici aventi forme, dimensioni e regolazioni diverse per coprire tutta la gamma dei rimorchi ammessi alla frenatura a inerzia secondo il regolamento attuale del Codice della Strada tedesco, siano essi ad asse centrale o a due assi con ralla. l timoni telescopici per i rimorchi con ralla sono inoltre modulari e dunque consentono di realizzare fogge e lunghezze diverse accoppiando uno stesso gruppo centrale a strutture fra loro differenti. Altrettanto completa poi la gamma dei freni. Spazia da un “piccolo” 300x60 a un 350x90, passando per un 300x90, e permetterà di rimorchiare qualsiasi carico fino al massimo consentito di 80 quintali senza dar luogo a problemi di manovra in retromarcia. I freni sono infatti del tipo “a retromarcia automatica” in quanto in grado di ruotare liberamente quando il trattore manovra in retro grazie al riconoscimento automatico del senso di rotazio- A destra, un disegno dei nuovi timoni telescopici Adr. Visibili la leva manuale che attiva la frenata di stazionamento e l’occhione italiano Schema dei nuovi timoni telescopici che il gruppo Adr ha messo a punto per gestire i sistemi frenanti di tipo a inerzia 09 / 2014 67