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2008
SSERVATORI
O & O
COMUNICAZIONE CULTURA
Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali
Circ.ne Aurelia, 50 • 00165 Roma • Tel. 06.66398.209 • Fax 06.66398.239 - http://www.chiesacattolica.it • E-mail: [email protected]
Servizio nazionale per il progetto culturale
Circ.ne Aurelia, 50 • 00165 Roma • Tel. 06.66398.288 • Fax 06.66398.272 - http://www.progettoculturale.it • E-mail: [email protected]
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Editoriale
Approfondimenti
Cultura e comunicazione
di fronte alla sfida educativa
Claudio Giuliodori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
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La “questione antropologica”
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
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Imparare Cristo da San Paolo
Ernesto Diaco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
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Artisti a confronto
Gianni Santamaria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
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Terza pagina
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Laboratorio
cultura
• Portogruaro • 23-28 giugno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
• Brescia • 26-29 giugno
• Terrasini (PA) • 27-31 luglio
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Comunicazioni
sociali
• Congresso mondiale delle radio cattoliche. . . . . . . . . . pag.
• È nato “Paulus”, il primo mensile
dedicato a San Paolo
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Beni culturali
• Concluso il corso per operatori diocesani . . . . . . . . . pag.
• Tarquinia: ritratti di pastori
• Aperto a Como il museo Don Guanella
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Infomedi@
• Sat2000 e Radio inBlu alla Giornata Mondiale
della Gioventù di Sidney dal 15 al 20 luglio . . . . . . . pag.
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Economia dei media
• Rapporto Censis/Ucsi: giovani e media . . . . . . . . . . pag.
• Nuovo presidente per Sky Italia
• Homevideo: l’Italia quarta nel mercato europeo
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Segnalazioni
multimediali
• “Fare progetto culturale. Temi e percorsi
sulla questione dell’uomo e della verità”
Servizio nazionale per il Progetto culturale
della CEI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
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• Navigando nella rete. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
• Notizie dalla rete. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
• Musica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.
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1. EDITORIALE
Ce comunicazione
ultura
di fronte alla sfida
educativa
CLAUDIO GIULIODORI*
el suo incisivo intervento alla 58a Assemblea
Generale, lo corso 29 maggio, il Santo Padre
Benedetto XVI, sottolineava l’importanza di affrontare con
decisione l’ “emergenza educativa” che implica, in particolare, la “trasmissione della fede alle nuove generazioni”.
Ma nell’affrontare questa impegnativa sfida ricordava che
“dobbiamo fare i conti con gli ostacoli frapposti dal relativismo, da una cultura che mette Dio tra parentesi e che
scoraggia ogni scelta davvero impegnativa e in particolare
N
le scelte definitive, per privilegiare invece, nei diversi ambiti della vita, l’affermazione di se stessi e le soddisfazioni
immediate”. Di questi ostacoli la Chiesa italiana è ben
consapevole e da alcuni anni si muove su diversi fronti per
contrastare tale tendenza.
A partire dal Convegno Ecclesiale di Palermo la Chiesa
italiana ha maturato il convincimento che la fede non può
essere separata dalla vita e dalla cultura, per cui ha iniziato a ripensare il rapporto dell’esperienza religiosa e del
cammino pastorale con il vissuto reale delle persone e con
il sistema sociale, innestando un percorso virtuoso di confronto e di rinnovata presenza spirituale e culturale. A
questa vera e propria svolta pastorale hanno contribuito in
modo particolare: la prospettiva delineata dal progetto
culturale, confermata, approfondita e rilanciata dal Convegno Ecclesiale di Verona; il ripensamento del volto missionario delle nostre parrocchie; le riflessioni e le indicazioni offerte dal Direttorio sulle comunicazioni sociali; il
rilancio dei media cattolici, di cui abbiamo celebrato in
questi mesi alcuni significativi anniversari. “È dunque una
straordinaria opportunità per la Chiesa in Italia – ha
rimarcato lo stesso Santo Padre – potersi avvalere di mezzi
di informazione che interpretino quotidianamente nel pubblico dibattito le sue istanze e preoccupazioni, in maniera
certamente libera e autonoma ma in spirito di sincera condivisione”.
L’emergenza educativa si pone anche, e sempre più, come una “sfida comunicativa”. L’incidenza dei media infatti è oggi talmente forte e pervasiva da intaccare e condizionare in profondità i processi educativi basilari a partire da quello familiare, passando per quello scolastico, senza
risparmiare la trasmissione della fede da parte della comunità ecclesiale. Al cuore di questa sfida c’è la reale capacità
dei vari soggetti di non abdicare al loro ruolo educativo, di
non sostituire con la tecnologia mediatica il dialogo
umano e interpersonale, di non svilire la dimensione spirituale dell’esistenza e di non oscurare il primato di Dio
nella vita delle persone.
Sono questioni su cui tutti sono impegnati a riflettere
e a dare il proprio contributo. Anche la Commissione
Episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali è chiamata a dare il suo apporto all’approfondimento avviato
dai vescovi in occasione della recente Assemblea Generale.
Non è certo semplice affrontare la questione educativa, ma
la Commissione potrà farlo mettendo a frutto il ricco percorso di elaborazione culturale maturato in questi anni e
culminato nelle linee indicate dal Convegno Ecclesiale di
Verona.
*Vescovo di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treja,
Presidente della Commissione Episcopale
per la cultura e le comunicazioni sociali
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2. APPROFONDIMENTI
Lantropologica”
a “questione
A Portogruaro, organizzata
dal Centro Studi Veneto Jacques
Maritain, la prima edizione
della Summer School
in Antropologia applicata:
il Progetto culturale trova nuove
declinazioni sull’onda lunga
del Convegno ecclesiale di Verona
ettere al centro la persona, avviando un dialogo
con ciascuno, a partire dalle esperienze più enigmatiche del vivere: è stata l’intuizione del Convegno
Ecclesiale di Verona, una prospettiva che continua a
sollecitare la cultura e che trova
riscontro nelle iniziative realizzate
sul territorio dalle diverse realtà
sostenute dal Servizio Nazionale per
il Progetto Culturale.
M
A questa intuizione si sono ispirati i lavori della prima Summer
School in Antropologia applicata, realizzata a Portogruaro (Venezia) dal
Centro Studi Veneto Jacques
Maritain. Dal 23 al 28 giugno studenti universitari e professionisti
sono stati impegnati in sei sessioni
di lavoro, lungo le quali so-no state
esplorate le tematiche proposte al
Convegno Ecclesiale: anzitutto la
«questione antropologica», poi le
dinamiche della vita affettiva, i
ritmi del vivere, la fragilità, l’incontro tra culture e tradizioni ed infine
la partecipazione alla vita civile. I partecipanti hanno
potuto approfondire ciascuno di questi snodi esistenziali collegando tra loro i diversi materiali proposti:
video-clip con il riepilogo dei principali dati sociologici, chiavi di lettura antropologiche, pagine scelte da
classici del pensiero, il tutto accompagnato dai cinque
intensi racconti-guida di Andrea Dessardo. Le giornate
sono state guidate da docenti di diverse università italiane, che si sono alternati nella conduzione dei la-vori
e nell’animazione delle tavole rotonde serali, aperte al
pubblico: Paolo Pagani e Michele Nicoletti hanno
introdotto la «questione antropologica», seguiti da
Donatella Pagliacci e Massimo Re-calcati (dinamiche
relazionali), Antonio Da Re e Pierluigi Sacco (ritmi del
vivere), Carla Canullo e Francesco D’Agostino (fragilità), Nevio Genghini e Antonio Papisca (tradizioni e
dialogo), Claudio Gentili e Pietro Barcellona (partecipazione alla vita civile).
Tra gli aspetti originali dell’iniziativa va segnalata
l’apertura al pubblico delle tavole rotonde serali, che di
fatto hanno dato vita ad una settimana di dibattiti
nello stile dei festival tematici estivi; i diversi ambiti
hanno trovato declinazione in una serie di immagini
plastiche, attorno a cui si sono concentrati i relatori ed
il pubblico: crescere e maturare, amare e legarsi, correre e
rallentare, fallire e soffrire, custodire ed innovare, discutere e condividere.
L’interessante sintesi tra la formazione di qualità
della Summer School – supportata tra l’altro dall’attività scientifica del Centro Studi Veneto Jacques
Maritan – e le concomitanti serate
di dibattito candidano Portogruaro
come sede per discutere a tutto
campo di antropologia: l’appuntamento è quindi per il prossimo
anno, con la seconda edizione della
duplice proposta estiva.
L’iniziativa è stata fatta propria
dalla Regione Veneto e dal Comune
di Portogruaro, con il patrocinio
della Facoltà teologica del Triveneto
e della Facoltà di Scienze della
Formazione dell’Università degli
Studi di Padova.
JACQUES MARITAIN
Tutti i materiali della Summer
School in Antropologia applicata
sono disponibili sul sito www.summerschool-maritain.eu.2.
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2. APPROFONDIMENTI
Idamparare
Cristo
San Paolo
ERNESTO DIACO*
questo lo scopo dell’Anno Paolino: imparare da
san Paolo, imparare la fede, imparare il Cristo,
imparare infine la strada della retta vita”. Si è conclusa con questa lapidaria e stimolante affermazione la
catechesi tenuta il 2 luglio scorso da Benedetto XVI, la
prima di una nuova serie dedicata all’Apostolo delle
Genti, in occasione delle celebrazioni per il bimillenario della nascita. D’altra parte, aveva tenuto a specificare il Papa aprendo ufficialmente l’Anno Paolino,
“Paolo non è per noi una figura del passato, che ricordiamo con venerazione. Egli è anche il nostro maestro,
apostolo e banditore di Gesù Cristo anche per noi.
Siamo quindi riuniti non per riflettere su una storia
passata, irrevocabilmente superata. Paolo vuole parlare
con noi – oggi”.
A testimoniare l’attualità del grande evangelizzatore sta il vasto corpo di iniziative avviate nel suo nome.
Sono molte le diocesi italiane che hanno programmato eventi e pellegrinaggi: alcuni Vescovi hanno scritto
uno specifico messaggio ai fedeli; le lettere di Paolo
sono al centro dei percorsi formativi delle principali
aggregazioni ecclesiali; si rincorrono le pubblicazioni di
libri e articoli sull’argomento. Davvero, l’Anno paolino
ben si presta ad essere celebrato mediante una rete di
cultura e arte, Bibbia e spiritualità, missione e dialogo,
“È
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che dalla Basilica di San Paolo fuori le mura, cuore delle celebrazioni, si estende a tutta la Chiesa.
È questa la scelta fatta anche dal Servizio nazionale
per il progetto culturale, che su impulso del Consiglio
permanente della CEI ha curato la realizzazione di un
percorso nazionale, rilanciando le iniziative delle
Chiese locali e offrendo proposte per vivere quest’appuntamento con creatività e intelligenza pastorale. I
primi appuntamenti sono già definiti e comprendono
una mostra che toccherà molte città, sul tema: “Sulla
via di Damasco. L’inizio di una vita nuova”; un portale internet su Paolo di Tarso e le origini cristiane
(www.letterepaoline.it); un sussidio di preghiera per
introdurre le comunità nell’Anno Paolino. Insieme alla
Basilica di San Paolo fuori le mura vengono quindi
proposti un ciclo di incontri sulle Lettere paoline (“San
Paolo interroga: I protagonisti della cultura, politica,
economia, informazione e sport a confronto con
l’Apostolo delle Genti”, ottobre 2008-aprile 2009) e
un Oratorio sacro (27 giugno 2009).
L’8 novembre 2008, presso la Basilica delle Tre
Fontane, verrà realizzato un concerto-spirituale
insieme al Servizio per la pastorale giovanile.
Un’altra opera poetico-musicale (“Destinazione del
sangue. Il fuoco della carità di Paolo”) è prodotta
direttamente dal Servizio nazionale per il progetto
culturale e dopo la prima esecuzione – avvenuta il 20
giugno 2008 nel cortile del Palazzo Lateranense – è a
disposizione delle realtà locali. Sono inoltre in programma: una settimana biblica interdisciplinare
(“Paolo, strategia di un annuncio”), promossa dal
settore Apostolato biblico dell’Ufficio Catechistico
Nazionale; un ciclo di incontri su “Paolo e i nuovi
areopaghi della missione” (Pime di Milano e
Arcidiocesi di Milano); un seminario del Centro
Universitario Cattolico su “Persona e verità”; un percorso di film e serate culturali “Alla ricerca del senso
del viaggio” (in collaborazione con l’Acec). Altre iniziative sono condotte in collaborazione con l’Ufficio
per le comunicazioni sociali e l’Ufficio per la pastorale della sanità della CEI.
Alla figura di Paolo sarà ispirato anche lo stand
del progetto culturale alla Fiera internazionale del libro
di Torino (maggio 2009) e il Festival Biblico 2009, in
calendario a Vicenza nella primavera 2009. Sono in via
di definizione altri appuntamenti, soprattutto di carattere ecumenico e per gli insegnanti di religione. Gli aggiornamenti relativi al percorso “paolino” sono consultabili
sul sito www.progettoculturale.it/annopaolino.
* Vice responsabile
Servizio Nazionale per il
progetto culturale
1. EDITORIALE
A rtisti a confronto
GIANNI SANTAMARIA*
ra rane crocifisse con boccali di birra in mano (a
Bolzano), donne che subiscono la stessa fine su
muri di chiese (in Germania) e amenità e provocazioni varie, nelle quali si distingue l’artista Maurizio
Cattelan – autore della seconda “perla” – l’espressione visiva del religioso continua a tenere banco sui
mass media. Non ci occuperemo degli articoli entusiastici o denigratori sulle performance di cui si accennava. Piuttosto dell’incapacità di tanta arte sacra oggi
a rendere la bellezza del mistero cristiano.
A mettere a tema la questione, in una doppia pagina dell’inserto domenicale di cultura dell’Avvenire (1
giugno), è stato nientemeno che il cardinale Christoph
Schoenborn, arcivescovo di Vienna e uno dei maggiori
teologi contemporanei. Si tratta di un brano preso dal
volume A sua e immagine e somiglianza, edito da Lindau. Dopo un ampio excursus sul rapporto tra fede e
immagini, sulle questioni legate alle icone e a tutti i
complessi intrecci teologici tra religioni e arte, Schoenborn pone una raffica di domande che in parte contengono abbozzi di soluzioni (anche riguardo alla liturgia, aspetto che qui tralasceremo), per poi sfociare in
una riflessione conclusiva. “Perché tanta arte sacra dei
nostri giorni è così
brutta? Il Museo vaticano d’arte sacra
contemporanea mi
lascia perplesso, se
non interdetto. Cosa
ha fatto in modo che
l’arte sacra si allontanasse così tanto dalle
grandi
espressioni
che ha avuto nel passato? E’ a causa della
crisi generale dell’arte e della cultura del
Card. Christoph Schoenborn
nostro tempo? Biso-
T
TERZA PAGINA
gna forse reimparare a trovare le espressioni del
Mistero di Cristo in artisti che possono sembrare lontani dalla fede? Esistono segni di un’autentica ripresa
dell’arte ispirata dal Mistero di Cristo?”. Domande che
l’arcivescovo austriaco ritiene importanti, ma dalle
quali non bisogna farsi “imprigionare”, “poiché è possibile che la bellezza di Cristo sia nascosta dalla povertà
delle nostre espressioni culturali”. Allora “forse, per
ritrovare la sorgente della Bellezza, è necessario scavare più profondamente. L’acqua di quella sorgente non
cessa mai di scorrere, ma a volte può essere più nascosta, sembrare più oscura in questi tempi di oscuramento”. Qualche raggio di luce, se non dalla committenza,
arriva però dal versante della riflessione spirituale e
liturgica, nonché dalla riproposizione della tradizione
del passato in mostre di grande impatto. Del primo è
stato un esempio il convegno-triduo “Imago Veritatis.
L’arte come via spirituale”, tenutosi al Sacro Monte di
Varallo (Vercelli) su iniziativa della diocesi di Novara e
del Progetto culturale della Cei. Del secondo la mostra
“Genesi. Il mistero delle origini”, piena di capolavori,
in corso a Illegio, in Friuli. Di entrambe si è occupato,
il vaticanista dell’Espresso Sandro Magister. “Miracolo
a Illegio, piccolo borgo di montagna” e “La pop art cristiana va in scena sulle Alpi” i significativi titoli, che si
possono reperire sul sito Espresso Chiesa.
Ma sulle opere d’arte c’è chi continua a escogitare,
e trovare enigmi da risolvere e chiavi nascoste. Celebre
la fantasiosa interpretazione dell’Ultima Cena che sta
dietro il best-seller Il Codice da Vinci. Ora tocca a
Michelangelo. Due autori americani Benjamin Blech,
rabbino, e Roy Doliner, vaticanista, hanno scritto un
libro dal titolo che in italiano suona “I segreti della
Cappella Sistina: decifrare i codici dell’insolente capolavoro di Michelangelo”. E in cosa consisterebbe l’insolenza
del focoso, ma ortodosso, pittore, scultore e architetto
dei Papi rinascimentali? Non tanto aver sistemato qua
e là – come gli autori rivelano – alcuni simboli ebraici, in omaggio agli studi cabalistici dei contemporanei
Marsilio Ficino e Pico della Mirandola, quanto di averci messo un gestaccio, compiuto da un putto, nei confronti del committente Giulio II. A prenderla per
buona ci va con le pinze pure Stefano Miliani
sull’Unità del 17 giugno. Motivo del presunto insulto
al Pontefice sarebbe stato un certo pauperismo del
genio in tarda età. E se Miliani definisce “improbabile” tale astrusità, perché messer Michelangelo era
tanto irruente che al Pontefice gliele avrebbe cantate
in faccia, ci pensa il critico d’arte Marco Bussagli su
Avvenire del giorno dopo a mettere in guardia con più
forza da questo tipo di riletture. Pur ammettendo onestamente di non aver letto il volume, i cui contenuti
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TERZA PAGINA
ormai impazzano su internet, Bussagli fa un esempio
simile a quello del putto irriverente e molto più chiarificatore. Nell’affresco delle tentazioni di Cristo
dipinto da Botticelli nella stessa Cappella Sistina il
diavolo avrebbe un saio da francescano. “Ecco una
bella critica a Sisto IV, seguace del Poverello”, hanno
sempre detto i critici. Il vero senso, invece, sarebbe
positivo. Il diavolo sceglierebbe le forme più insospettabili e gradite a Dio, per tentare. E che dire di un altro
diavolaccio, che compariva nella scena michelangiolesca dell’Inferno e poi al restauro si è rivelato essere un
raschiamento per tirare via macchie provocate dalle
candele? Insomma, fumo.
Un Papa, molto più recente, ma davvero insultato,
è stato Pio XII. Un giornalista che da tempo si oppone
in modo documentato alla “leggenda nera” su Pacelli
è il vaticanista de Il Giornale Andrea Tornielli, il quale
– da solo e con lo storico Matteo Luigi Napoletano –
ha messo in luce attraverso libri e articoli di stampa le
attività del Pontefice verso gli ebrei (azione riconosciuta anche da una parte del mondo ebraico), piuttosto che i suoi presunti silenzi. Il 3 giugno Tornielli ha
pubblicato sul suo quotidiano un inedito proveniente
dall’archivio del cardinal Tisserant, segretario della
Congregazione per le Chiese orientali. Si tratta di una
lettera del 1938, nella quale Pacelli, ancora Segretario
di Stato, si rivolgeva – su indicazione del francese – al
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Nunzio a Varsavia per cercare di impedire l’approvazione di una legge che vietava la macellazione rituale
ebraica, ritenendola persecutoria. “E’ l’ennesimo tassello – commenta Tornielli – che, insieme a molti altri
documenti scoperti negli ultimi anni, dimostra l’assenza in Pacelli non solo di qualsiasi traccia di antisemitismo, ma anche del tradizionale antigiudaismo cristiano e cattolico”, quest’ultimo invece trasparirebbe
da una lettera del nunzio. In un altro articolo, il 19
giugno, Tornielli si occupa di un personaggio dell’entourage papale, noto e criticato quanto lui. E’ la celebre suor Pascalina Lehnert, sulla quale è appena uscita in italiano una biografia della storica tedesca Marta
Schad (La signora del Sacro Palazzo, San Paolo). La biografia non contiene clamorosi scoop. Ma dà conto,
sempre attraverso nuove carte, di una personalità ben
lontana dal pettegolezzo che la voleva quasi la padrona del Vaticano, dove anzi era finita per puro caso.
Sui presunti silenzi del Pontefice la biografia non rivela molto, scrive Tornielli. Ma “documenta, però, in
modo inequivocabile la grande azione caritativa messa
in atto nel periodo bellico e in quello della ricostruzione”. E “che aveva proprio nella fedelissima suora ,
che gestiva il magazzino papale, uno dei suoi principali fulcri”.
* Giornalista
4. LABORATORIO CULTURA
Lculturaaboratorio
Filosofia del Diritto presso l'Università di Roma “Tor
Vergata”), Antonio Papisca (docente di Relazioni
Internazionali presso l'Università di Padova), Pietro
Barcellona (docente di Filosofia del Diritto presso
l’Università di Catania) e Claudio Gentili (direttore
Education Confindustria).
Le serate sono organizzate in occasione della
“Summer School” in Antropologia applicata, promossa dalla Regione Veneto e realizzata dal Comune di
Portogruaro e dal Centro Studi, in collaborazione con
il Servizio Nazionale per il Progetto Culturale della
CEI, con il patrocinio della Facoltà di Scienze della
Formazione dell’Università degli Studi di Padova e della
Facoltà Teologica del Triveneto.
Brescia • 26-29 giugno
Portogruaro • 23-28 giugno
Il Centro Studi del Veneto “Jacques Maritain” organizza una serie di serate pubbliche sul tema “L’umanità
del quotidiano”. Nel corso di ogni incontro una serie
di autorevoli ospiti guidano la discussione toccando
diversi nodi problematici legati allo sviluppo dell’identità personale, alla complessità di conciliare tempi di
lavoro e tempi di vita privata, alle modalità del dialogo
interculturale e alla costruzione di un bene comune
condiviso. Tra i relatori si segnalano: Massimo
Recalcati (analiste Membre de l’Ecole - A.M.E. - della
Scuola Lacaniana di Psicoanalisi), Pier Luigi Sacco
(docente di Economia della cultura presso l'Università
IUAV di Venezia), Francesco d’Agostino (docente di
“Scienza e vita. La questione antropologica nell’insegnamento della Religione Cattolica” è il titolo del
Convegno per docenti di Religione Cattolica organizzato dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, in collaborazione con l’Ufficio Scuola della Diocesi. Il corso
intende affrontare non tanto le questioni bioetiche
specifiche, quanto la visione antropologica emergente
e le questioni pedagogico-educative che pone, con
attenzione specifica alle ricadute nell’insegnamento
della Religione Cattolica nelle scuole di ogni ordine e
grado. La prima giornata dei lavori, il 26, prevede gli
interventi di Don Maurizio Chiodi, docente di Teologia
morale presso la Facoltà Teologica dell’Italia
Settentrionale, su “Antropologia cristiana e questione
antropologica nella post-modernità”; e di Maria Luisa
Di Pietro, docente di Bioetica nell’Università Cattolica
del Sacro Cuore (sede di Roma) e Presidente dell’associazione scienza e vita, su “Le sfide delle scienze bio-
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4. LABORATORIO CULTURA
tecnologiche alla visione cristiana dell’uomo”. La
seconda giornata, 27 giugno, vede invece i contributi di
Paola Bignardi, direttore di “Scuola Italiana Moderna”,
su “Dare ragioni di vita. L’educazione alla prova della
questione antropologica”; e di Don Giosué Tosoni, rettore del Seminario di Concordia-Pordenone, su
“L’insegnamento della religione Cattolica per la formazione di quale uomo? La questione antropologica e
i programmi d’insegnamento della religione cattolica”.
A Gaver (Brescia), dal 26 al 29 giugno, in occasione dell’Anno Paolino, si tiene il corso di spiritualità per
giornalisti e animatori della comunicazione e della cultura dal titolo “Se San Paolo rinascesse farebbe il giornalista”. L’iniziativa è organizzata dal Villaggio Paolo
VI, dalla Fondazione “Don Dino Foglio”, dal Centro
Culturale “San Paolo” di Cinisello Balsamo, e dagli
uffici per le comunicazioni sociali delle diocesi di
Brescia e Piacenza-Bobbio. Per il 27 giugno sono previsti gli interventi di: Don Giorgio Zucchelli, Presidente
della Federazione Italiana Settimanali Cattolici, su
“Evangelizzare con la penna”; Don Davide Maloberti,
direttore dell’Ufficio comunicazioni della diocesi di
Piacenza-Bobbio e del settimanale Il Nuovo Giornale, su
“Dalla strategia dei santi della comunicazione alla
visione della Chiesa di oggi sui media”; Maria Chiara
Martina, esperta in strategie per la comunicazione e
per lo sviluppo del business, su “Evangelizzazione
attraente: metodi e strumenti per rendere efficace il
Messaggio”. Si prosegue il 28 con le relazioni di Don
Vittorio Stesuri, della Società di San Paolo, su “Con la
forza dello Spirito. Il carisma del comunicatore nell’esperienza di San Paolo”; e di Don Adriano Bianchi,
direttore dell’Ufficio e del Centro per le comunicazioni sociali della diocesi di Brescia, su “Comunicare è
una sfida. Paolo all’Areopago di Atene”. Alla sera è prevista, inoltre, un’adorazione animata dalla comunità
“Tenda di Dio”. Nella mattinata dell’ultimo giorno, il
29, verifica del corso in vista di future esperienze di
formazione e conclusione con la messa e il pranzo.
Terrasini (PA) • 27-31 luglio
Dopo due anni di seminari metodologici, la S.I.R.T.
(Società Italiana per la ricerca Teologica) dal 2001 in
poi ha affrontato i diversi articoli del Simbolo in
sequenza. Quest’anno ad essere messo a tema è il decimo articolo, attraverso l’incontro di studi “Credo... la
remissione dei peccati”. L’iniziativa, rientrante nella
serie di Simposi dedicati a “Ridire il Simbolo della fede
oggi”, è organizzata in collaborazione con il Servizio
nazionale per il progetto culturale della CEI. Cinque le
giornate di studio previste a cominciare dal 27 luglio
con alcune interviste filmate su “male/peccatopena/remissione” a cura di Maria Cristina Carnicella,
docente di religione cattolica, e l’introduzione ai lavori di Carmelo Dotolo, Presidente della S.I.R.T. Si prosegue il 28 con gli interventi di: Pietro Sorci, della Facoltà
Teologica di Sicilia, su “Le formulazioni simboliche”;
Carlo Rocchetta, responsabile del Centro familiare
“Casa della Tenerezza”, su “Le attuazioni sacramentali”; Giovanni Silvestri, docente presso la LUMSA, su
“L’idea di colpa originale”; Maria Pastrello, della
Società Filosofica Italiana, su “Le mutazioni dell’idea di
peccato”; Lucio Pinkus, dell’Università di Venezia, su
“Il senso di colpa”; Alberto Bondolfi, dell’Università di
Losanna, su “L’ordine stabilito”.
Il 29 luglio il programma prevede, invece, i contributi di Mariella Demichele, docente di Scuola superiore, su “Il medioevo occidentale”; Ermanno Genre,
della Facoltà Teologica Valdese, su “La riforma protestante”, Fabrizio Brosin, della Pontificia Facoltà
Teologica “Marianum”, su “Per una teologia politica
della compassione”; Michele Nicoletti, dell’Università
di Teramo, su “Nuove forme della compassione”.
Il 30 luglio ospita i soli due contributi di P. Crispino
Valenziano, del Pontificio Istituto Liturgico S.
Anselmo, dal titolo “Per viam Pulchritudinis” e di
Domenico Messina, “Laboratorio liturgico”. Le conclusioni il 31 con l’intervento finale di Carmelo
Dotolo, Presidente della S.I.R.T.
Per tutte le news del Servizio nazionale
per il progetto culturale in tempo reale
consulta la pagina “Cantiere Aperto” su
www.progettoculturale.it
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Csocialiomunicazioni
Congresso mondiale delle radio cattoliche
Si è svolto a Roma, dal 19 al 21 giugno, il congresso
mondiale delle radio cattoliche, promosso dal Pontificio
Consiglio delle comunicazioni sociali. All’incontro, sul
tema “L’identità e la missione delle radio cattoliche
oggi”, hanno preso parte 106 rappresentanti di circa 60
emittenti di 44 nazioni. Il congresso ha richiamato da
vicino il tema della prossima assemblea generale del
Sinodo dei vescovi (La Parola di Dio nella vita e nella
missione della Chiesa), che si terrà in Vaticano dal 5 al
26 ottobre 2008”: la conferenza inaugurale, tenuta dall’arcivescovo Angelo Amato, segretario della Congregazione per la dottrina della fede, ha avuto il significativo titolo “La radio serve la Parola”. Il convegno ha
visto, tra l’altro, l’intervento di Francesco Casetti,
docente all’Università Cattolica di Milano, su “Il ritorno
della voce”. Nelle sessioni di lavoro sono stati affrontati tre temi: “Identità e missione delle radio cattoliche nei
diversi contesti geografici ed ecclesiali”; “Radio cattolica:
strategia per sviluppare la consapevolezza di essere voce
della Chiesa” (sull’argomento interverrà padre Giertych
Wojciech, teologo della Casa pontificia); “Le radio cattoliche nella società civile”. I partecipanti sono stati ricevuti in udienza da Benedetto XVI “Voi siete al servizio
del Verbo. Le parole che trasmettete ogni giorno sono
un’eco del Verbo eterno che si è fatto carne. Voi raggiungete persone che non hanno mai sentito il nome di
Gesù Cristo”, – ha detto il papa – “La radio, come gli
altri media, può essere un dono di Dio al servizio della
persona e dell’umanità e uno strumento di apostolato.
Sappiate educare alla verità e alla speranza”.
È nato “Paulus”, il primo mensile
dedicato a San Paolo
Si chiama “Paulus” ed è il primo mensile dedicato
interamente a San Paolo, l’Apostolo delle Genti, nato in
occasione del bimillenario della nascita e delle celebrazioni indette da Papa Benedetto XVI. Voluta dal Centro
Studi Bibbia e Comunicazione della San Paolo la rivista
è stata presentata ufficialmente a Roma il 23 giugno.
Paolo – si legge in una nota – è “una figura chiave della
cultura mondiale eppure anche le assemblee liturgiche,
invitate ad ascoltarne la voce ogni domenica, hanno un
rapporto sporadico e talora difficile con il tredicesimo
Apostolo”. La rivista – a colori con periodicità mensile –
vuole “restituire all’Apostolo delle genti la familiarità e
la vitalità che lo caratterizzano”; conterrà mensilmente
un dossier centrale, che attraverso alcuni flash ne presenta il contesto storico e sociale, sviluppando i contenuti delle Lettere e presentando i luoghi che hanno conservato memoria del passaggio di Paolo fino a oggi; alcune interviste a personalità del mondo ecumenico e interreligioso, secondo un’ottica multiculturale, e articoli e
rubriche. Al primo numero hanno contribuito, fra gli
altri, mons. Gianfranco Ravasi, il card. Andrea Cordero
Lanza di Montezemolo, Romano Penna, il vescovo di
Palestrina Domenico Sigalini, Primo Gironi, don Attilio
Monge. Contestualmente al magazine è stato presentato anche il sito www.paulusweb.net.
Le sfide della comunicazione
per la Chiesa oggi in Europa
Si è svolto a Roma l’incontro annuale dei portavoce e
degli addetti stampa delle Conferenze episcopali d’Europa, riuniti per discutere sulle sfide della comunicazione. Se la Chiesa non sarà in grado di «legittimarsi» come
soggetto pubblico «autonomo e del tutto qualificato» a
partecipare al confronto culturale e sociale, «le porte dei
mass media nazionali non si apriranno né ai soggetti
della Chiesa né al suo messaggio». Così Marco Accorinti, sociologo e ricercatore del Cnr, ha esortato a un maggior impegno. Aprendo il meeting, il cardinale Peter Erdö,
presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali
europee (Ccee) ha sottolineato «l’urgenza di approfondire il rapporto tra Chiesa e mass media in un periodo
storico complesso in cui attorno alla Chiesa viene fatta
tanta disinformazione. I vescovi europei hanno bisogno
di suggerimenti al riguardo. «Anche in Italia molti mezzi
di comunicazione di massa tendono a dare una immagine negativa della Chiesa con numerose campagne di
disinformazione nonostante, secondo recenti indagini, il
70 per cento degli italiani apprezzi molto la realtà ecclesiale» – ha spiegato nel suo saluto Giuseppe Betori, segretario generale della Cei. Don Domenico Pompili, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali
della Cei, ha aperto un focus sul “caso Italia” partendo
dalla percezione che un sociologo francese, Jean Marie
Donegani, ha della Chiesa italiana attraverso l’immagine
della parrocchia: «Il nostro non è semplicemente il Paese
dei cento campanili, ma una trama articolata e ricchissima di comunità, circa 25 mila – ha esordito Pompili –.
Sarebbe ingenuo ritenere che la parrocchia permanga
senza registrare contraccolpi per le profonde mutazioni
culturali e sociali degli ultimi decenni».
9
B eni culturali
Concluso il corso
per operatori diocesani
Si è conclusa il 21 giugno a Roma, presso la sede
CEI, la decima edizione del corso per operatori diocesani in beni culturali ecclesiastici “Conservazione dei
beni culturali ecclesiastici - I beni architettonici” (vedi
Osservatorio C&C, n. 5 2008). Il corso è stato promosso dall’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana in collaborazione con l’Istituto Centrale per il Restauro del
Ministero per i beni e le attività culturali.
beato durante la sua
permanenza a Como
fra il 1886 e il 1915.
L’itinerario, voluto
dalle congregazioni
guanelliane, si chiude
presso l’urna del beato nell’attiguo santuario del Sacro Cuore, già dotato i un suo
percorso artistico-spirituale, inaugurato nel 2005 e
realizzato con il contributo della Regione Lombardia e
della Provincia di Como. Nel museo sono custoditi ed
esposti documenti originali guanelliani.
Museo della Sindone:
nuovo allestimento
Tarquinia: ritratti di pastori
Ad un anno di distanza dalla riapertura del Museo
diocesano di Tarquinia, viene presentato il restauro dei
“volti” dei pastori della diocesi di Corneto (antico
nome di Tarquinia). I ritratti, esposti nella sala capitolare del Duomo, permettono di ricostruire parte della
storia dell’antica diocesi ed è possibile ammirare la
riproduzione e traduzione della bolla con la quale
Eugenio IV istituì la diocesi nel 1835. Verrà presentato,
inoltre, il primo volume dei “Quaderni dell’Ufficio
diocesani per i beni culturali”: l’opera, curata da
Giovanni Insolera, è un’edizione anastatica delle costituzioni e della visita pastorale del 1699 del cardinale
Marcantonio Barbarico (1640-1706).
Il vescovo Carlo Chenis ed il sindaco di Tarquinia,
Mauro Mazzola, hanno firmato la convenzione per la
creazione di un museo diocesano e comunale d’arte
sacra che sarà allestito nel piano nobile dell’episcopio.
Aperto a Como
il museo don Guanella
È stato aperto ufficialmente al pubblico il “Museo
don Guanella” allestito attorno ai locali abitati dal
10
Il museo della Sindone di Torino ha compiuto 10
anni. Dalla data della sua inaugurazione, la vigilia
dell’Ostensione del 1998, è stato visitato dal più di
150.000 persone provenienti da tutti i continenti ed è
stato arricchito da nuove acquisizioni che sono visibili
al pubblico dal 13 giugno.
Tra l’altro è possibile ammirare, in una nuova sala,
la rassegna completa di tutte le fotografie e i filmati
ufficiali sino ad oggi realizzati sulla Sindone dal 1898
fino alle riprese televisive in alta definizione di quest’anno.
Nella sala ipogea è possibile ammirare documenti e
libri provenienti dal Centro Internazionale di Sinologia
che illustrano i primi cinquant’anni di studi sulla
Sindone a partire dal 1900.
Di grande impatto sono le immagine olografiche a
grandezza naturale recente acquisizione del museo.
Ulteriori interventi sono previsti in vista dell’ostensione del 2010.
7. INFOMEDI@
Infomedi@
Sat2000 e Radio inBlu alla Giornata
Mondiale della Gioventù di Sidney
dal 15 al 20 luglio
Le redazioni giornalistiche di Sat2000 e Radio inBlu
seguono tutti i principali appuntamenti della Giornata
Mondiale della Gioventù di Sydney in Australia, dal 15
al 20 luglio. Un impegno straordinario, un grande
sforzo, un’intensa concentrazione che coinvolge giornalisti, registi e tecnici per offrire a tutti, giovani e
meno giovani, a tutte le comunità diocesane, ai numerosi gruppi di ascolto, italiani, l’opportunità di assistere e soprattutto partecipare a questo straordinario evento di preghiera, riflessione e festa insieme a Benedetto
XVI, i cui momenti centrali sono la Grande Veglia di
sabato 19 e la celebrazione della Santa Messa da lui
presieduta domenica 20.
Nei palinsesti di Sat2000 e Radio inBlu gli appuntamenti dedicati alla GMG sono tanti e articolati e
comprendono finestre costanti di informazione a di
approfondimento nei telegiornali e nei radiogiornali
(vedi in particolare agli indirizzi www.sat2000.it e
www.radioinblu.it - anche per le repliche, a causa del
fuso orario). Sat2000, la tv dei cattolici, si pone l’ambizioso ma importante obiettivo di un’offerta più vasta
possibile, in diretta e con le repliche in orari diurni, per
raccontare ciò che avviene in terra australiana, per
avvolgere il telespettatore, per farlo sentire presente in
questi luoghi così lontani, per coinvolgerlo, provocarlo, chiamarlo in causa.
Lo strumento privilegiato è quello di una televisione sempre più di “servizio”, con una mediazione giornalistica, misurata, attenta, calibrata, favorendo il contatto diretto con l’evento e dare una visione completa
della realtà australiana. Ma sono da segnalare anche i
momenti che preparano la grande festa: in onda dal 10
al 14 luglio le trasmissioni di “Mosaico-Speciale” che
raccontano i primi arrivi e l’impatto dei pellegrini della
GMG con il lontano continente, attraverso interviste e
servizi, con incursioni e reportages anche sulle bellezze
naturalistiche. La programmazione entra nel vivo martedì 15 con la trasmissione in diretta della cerimonia
di apertura a partire dalle 8.15. Da mercoledì 16 a
venerdì 18, ogni giorno, Sat2000 ripropone ai telespettatori la quotidianità dell’evento seguendo i ragazzi –
pellegrini in occasione delle catechesi tenute dai
Vescovi, grazie a lunghe dirette che prendono il via nel
cuore della notte, dall’1 e 30. Occasioni di ascolto che
si trasformano in preziose opportunità di partecipazione, dialogo e confronto nella lunga diretta del mattino.
Dalle 11 infatti lo studio di Sydney ripropone la catechesi dalla chiesa di St Mary’s di Concord e ospita in
studio il vescovo che l’ha tenuta, una presenza esclusiva per tutti coloro che sono rimasti in Italia. I giovani
e le comunità diocesane possono entrare in contatto
diretto con loro attraverso strumenti interattivi come il
telefonino e la posta elettronica. Grazie a questi canali, via SMS (al numero +39-333-9709737) e via
mail (all’indirizzo [email protected]), i telespettatori a casa, davanti alla Tv, possono fare domande,
chiedere spiegazioni, sollevare obiezioni ai relatori,
partecipando virtualmente e in diretta alle catechesi,
come se fossero presenti lì, in terra australiana, a quasi
24 ore di volo dal nostro paese.
Non sono naturalmente tralasciati altri momenti
irrinunciabili della GMG, sempre trasmessi in diretta,
come la Festa degli Italiani “Viva l’Agorà”, dalle 8 di
mercoledì 16, la cerimonia di benvenuto al Papa il
giorno successivo, dalle 6 e 15 del mattino e la Via
Crucis, da lui presieduta dalle 7 di venerdì 17. Sabato
19 è uno dei momenti cruciali: dalle 10 alle 13 trasmissione in diretta della Grande Veglia con il Santo
Padre. L’evento è riproposto alle 21 per tutti coloro che
nelle diocesi italiane desiderano riunirsi per seguire lo
straordinario momento di festa e di preghiera con il
Papa fino alla celebrazione della Santa Messa della
domenica, all’1 di notte, in un
flusso ininterrotto.
Questa serie di appuntamenti
è chiusa dalla trasmissione “Mosaico”, in diretta alle 13 di domenica: occasione di sintesi e di conclusione di questo straordinario
evento che è la Giornata Mondiale della Gioventù di Sydney.
11
E conomia dei media
del pubblico italiano, e spagnolo, i tg in onda sulle tv
generaliste del proprio paese sono troppo legati al potere politico. Il dato scende al 69,9% in Francia, e ancor
più, al 49,5% in Gran Bretagna e al 40,1% in Germania.
Il sensazionalismo è il secondo difetto dei tg per il 60,6%
degli italiani. Secondo il 73,1% degli italiani, poi, il principale difetto dei programmi è la volgarità, una quota
elevata come tra gli spagnoli (86,8%), ma molto superiore al 60,5% della Gran Bretagna, al 54,7% della
Germania e al 54% in Francia. Un aspetto segnalato in
Italia più dal pubblico femminile (74,7%) che da quello
maschile (71,4%).
Rapporto Censis/ Ucsi: giovani e media
Rispetto ai media i giovani italiani sono ‘nomadi’ e
‘disincantati’, nel senso che passano da una piattaforma
all’altra per cercare il prodotto che preferiscono, senza
però attribuire un’importanza decisiva a nessuno di essi.
Lo dimostra in particolare l’uso del telefonino, utilizzato non solo per chiamare, ma anche per fare foto e
video, e ascoltare musica. È quanto emerge, tra le altre
cose, dal 7° Rapporto Censis/Ucsi: i ragazzi italiani
fanno consumo di nuovi media (internet e cellulari) ma
anche di media ‘antichi’ come libri e quotidiani. Il
Censis segnala il forte aumento dell’uso del web nella
fascia d’età 14-29 anni: tra il 2003 e il 2007 l’utenza
complessiva (uno o due contatti alla settimana) è passata dal 61 all’83%, e l’uso abituale (almeno tre volte a
settimana) dal 39,8 al 73,8%. Dal rapporto emerge un
aumento generalizzato dei giovani nell’impiego di tutti i
media: il cellulare è usato praticamente da tutti i giovani (il 97,2%), ed il 74,1% di essi legge almeno un libro
all’anno (esclusi ovviamente i testi scolastici) e il 62,1%
più di tre libri. Il 77,7% dei giovani legge un quotidiano
(a pagamento o free press) una o due volte alla settimana (il 59,9% nel 2003), mentre il 57,8% legge almeno
tre giornali alla settimana. La flessione che si registra
nell’uso della tv generalista (dal 94,9% all’87,9%) è
ampiamente compensata dall’incremento della tv satellitare (dal 25,2% al 36,9%). Esistono differenze tra i
sessi: le femmine ascoltano di più la radio (90,3% contro l’83,1% dei maschi) e leggono di più i periodici (il
55,2% contro il 45,3%; i maschi invece leggono di più i
quotidiani (80,4% contro il 74,6%) e guardano di più la
tv satellitare (39,9% contro 33,6%). Rispetto ai giovani
europei, gli italiani sono quelli che usano di più il cellulare (95,5% rispetto al’89,3% dei tedeschi, l’83,9 degli
inglesi, l’83,7 degli spagnoli e il 73,8 dei francesi). I giovani inglesi e tedeschi, invece, usano di più internet: la
percentuale in Gran Bretagna è del 77,7%, il Germania
del 76,5%, contro il 73,8 dell’Italia. I ragazzi spagnoli e
francesi leggono meno libri dei coetanei europei: almeno tre libri l’anno per il 43,3% degli spagnoli e per il
48,1% dei francesi, rispetto al 60,7% dei tedeschi, al
62,1 degli italiani e al 64,5% dei britannici. Per l’82%
12
Nuovo presidente per Sky Italia
L’assemblea dei soci di Sky Italia ha nominato James
Murdoch – Chairman e CEO di News Corporation
Europe and Asia – Presidente di Sky Italia. Ne dà notizia un comunicato dell’azienda. James Murdoch prende
il posto di Rupert Murdoch, che ha ricoperto la carica
di Presidente di Sky Italia fin dalla nascita dell’azienda
nel 2003.
Homevideo: l’Italia quarta
nel mercato europeo
L’Italia si classifica quarta, sia nel noleggio sia nella
vendita, con una spesa totale di circa 950 milioni di
euro, nel mercato europeo dell’homevideo che arriva a
sfiorare i 12 miliardi di euro. Sono fra i dati illustrati, a
Roma, durante le celebrazioni per il ventennale della
International Video Federation, che riunisce le associazioni dell’audiovisivo di 16 Paesi europei. Dall’analisi dei
numeri, risulta la vitalità del mercato homevideo nel
vecchio continente, che rappresenta il 28% della rispettiva spesa mondiale. Con la vhs, ormai mandata definitivamente in pensione quasi ovunque, lo spazio è per il
99% del dvd ma ci si sta velocemente aprendo anche alle
nuove opportunità dell’alta definizione con il Blu-ray
disc, che ha raggiunto nei primi quattro mesi del 2008 i
risultati cumulati dei primi 11 mesi del 2007. In generale, nel mercato europeo, registra un leggero aumento la
vendita attraverso i canali tradizionali (arriva a 9,4
miliardi di euro, con un +10% di pezzi venduti); continua, invece il calo generalizzato del noleggio, che si
ferma a una spesa totale di circa 2,2 miliardi di euro.
L’Italia è quarta (dietro Gran Bretagna, Francia e
Germania) sia per la vendita, dove conferma un mercato in lieve crescita, con 658 milioni di euro, sia nel
noleggio, con una spesa di 261,3 milioni di euro, dietro Gran Bretagna, Germania e Spagna. Proprio il
noleggio, nel nostro Paese, nonostante il calo del 50%
negli ultimi tre anni, resta una voce importante della
spesa dei prodotti audiovisivi, per circa il 29% del totale. La vendita nei negozi è invece al 47% e quella tramite edicola (altra voce più rilevante da noi che nel
resto d’Europa) al 24%.
Smultimediali
egnalazioni
“Fare progetto culturale.
Temi e percorsi sulla questione
dell’uomo e della verità”
Servizio nazionale per il Progetto
culturale della CEI
Edizioni San Paolo, pp. 156, Euro 12,50
Fin dal suo sorgere, oltre dieci anni fa, la proposta
di un “progetto culturale orientato in senso cristiano”
si è posta l’obiettivo di far emergere il contenuto culturale dell’evangelizzazione, stimolando la dimensione
culturale presente nel vissuto dei credenti e delle
comunità. Il convegno ecclesiale di Verona ha riconsegnato e rilanciato il progetto culturale nella vita della
Chiesa in Italia e dunque prima di tutto nelle diocesi.
Si può ormai pensare ad un “progetto culturale diocesano”, frutto del discernimento della Chiesa particolare. Un sempre più diffuso consolidamento e radicamento del progetto culturale è, infatti, essenziale affinché si verifichi un “nuovo incontro” tra la fede e la
ragione, un rapporto fecondo capace di mostrare come
la fede cristiana sia oggi possibile, ragionevole, elemento di crescita e di umanizzazione. Da Verona, inoltre, viene anche la messa a fuoco dei temi di principale rilievo per l’elaborazione culturale dei credenti, a
cominciare dalla questione antropologica e da quella
della verità, da vedere alla luce dell’invito di Benedetto
XVI ad “allargare gli spazi della razionalità”.
In termini più immediatamente operativi tutto ciò
significa anche promuovere degli eventi, delle iniziative, delle occasioni per dare corpo concretamente al
progetto culturale. A fronte di questa rinnovata esigenza. Il Servizio nazionale per il progetto culturale
della CEI propone questo sussidio “Fare progetto culturale”, recentemente pubblicato per le Edizioni San
Paolo, in cui vengono suggeriti alcuni temi, sulla scia
del Convegno di Verona, su cui lavorare e costruire
occasioni di formazione, dibattito, approfondimento,
confronto. Affrontare i nodi della cultura di oggi e sviluppare una pastorale centrata sulla persona è l’esercizio e l’obiettivo di questo volume, rivolto a tutti gli
operatori culturali sul territorio, che mira a favorire
un modo nuovo di affrontare le dinamiche che la vita
oggi ci presenta e che possono trovare, nella fede della
Chiesa, validi principi ispiratori e criteri di orientamento affidati alla nostra responsabilità. Per questo,
le dodici schede tematiche che compongono il volume
sono ordinate secondo i cinque ambiti dell’esistenza
umana in cui il Convegno di Verona ha declinato
l’impegno di testimonianza dei credenti: la vita affettiva, il lavoro e la festa, la fragilità umana, la tradizione, la cittadinanza. È anche questo un modo per portare la “questione antropologica” nel vivo dell’esperienza quotidiana, accogliendo l’invito dei vescovi a
“mettere la persona al centro”. Si tratta di un approccio radicato in una profonda visione teologica e particolarmente fecondo sia per il compito formativo che
per “attrezzare culturalmente” la testimonianza dei
singoli e delle comunità.
Ciascuna delle schede presentate, è sviluppata in
modo da presentare la questione di fondo, indicare
alcuni riferimenti utili per il discernimento credente,
suggerire ulteriori strumenti per l’approfondimento.
Alle prime due, di carattere generale, dedicate al rapporto fede-ragione e al cammino conciliare della Chiesa
italiana, seguono altre dieci schede sugli ambiti esistenziali in cui fede e cultura s’intrecciano. L’ultima parte
del volume, particolarmente utile ed efficace sotto il
profilo operativo della proposta, sviluppa alcune note
metodologiche utili per la promozione di eventi culturali e la declinazione del progetto culturale a livello
locale. Un prezioso strumento che mostra, come ricordato dal Presidente della CEI il Cardinale Angelo
Bagnasco, quanto “il progetto culturale sia una prospettiva in cui tutti possono riconoscersi, offrire l’apporto dei propri specifici carismi, attingere per un cammino sempre più radicato e condiviso”.
Navigando nella Rete
Anno Paolino
www.annopaolino.org
Il sito del bimillenario della nascita di San Paolo
Apostolo è introdotto dalle parole di benvenuto del
Card. Andrea Cordero Lanza di Montezemolo: “Mi
auguro che la visita di questo sito vi aiuti a preparare il
vostro pellegrinaggio alla tomba dell’Apostolo delle
Genti, nel bimillenario della sua nascita”.
13
9. SEGNALAZIONI MULTIMEDIALI
Padre Olivier Plichon, coordinatore dell’Anno
Paolino, conferma che la finalità dell’iniziativa web è
quella di “favorire l’organizzazione dei pellegrinaggi
giubilari e diffondere la conoscenza del programma
paolino”. Inaugurato il 26 novembre 2007, ancorchè
parzialmente incompleto, il portale presenta la storia
della Basilica di San Paolo fuori le Mura e la vita di San
Paolo e fornisce tutti i possibili contatti.
Il sito, indicano, tiene conto solo di ciascuna delle
persone che entrano nelle sue pagine per diffonderlo:
“Contiamo sulla vostra pubblicità! – suggerisce Padre
Plichon –. L’ideale sarebbe che ogni sito diocesano, ogni
agenzia di stampa cattolica, ogni Conferenza
Episcopale, ogni istituto religioso, ecc., avesse un collegamento al nostro sito”. Si pensa che quanti parlano
spagnolo, ossia la metà dei cattolici del mondo, possano presto realizzare questo desiderio degli organizzatori,
che rivolgono un appello a volontari che vogliano collaborare per tradurre le pagine già pubblicate in altre
lingue, anche se, indicano, “la priorità è l’inglese”.
La newsletter in italiano informa anche che tutti i
documenti che si possono scaricare sono esenti da
diritti d’autore, ed esorta a diffondere il programma
generale presente nel sito. E vuole essere uno spazio
interattivo: quanti vi entrano, possono inviare a San
Paolo le proprie intenzioni di preghiera da condividere
nella comunione dei santi, le fotografie (con una presentazione) delle opere d’arte che rappresentano San
Paolo nella loro parrocchia, la loro chiesa, ecc.
Missionarie dell’Immacolata
Padre Kolbe
www.kolbemission.org
È il sito ufficiale delle Missionarie dell’Immacolata
Padre Kolbe, istituto secolare che si ispira alla spiritualità mariana di san Massimiliano Kolbe ed è dedito
all’evangelizzazione in particolare attraverso l’apostolato itinerante e l’uso dei mass media. Offre delle pagine di approfondimento della spiritualità mariana e
kolbiana. Il sito presenta la vocazione e missione di
questo Istituto secolare di vita consacrata per l’evangelizzazione, con carisma mariano e missionario.
L’Istituto comprende anche i Volontari dell’Immacolata-Padre Kolbe. Disponibile in cinque lingue
(italiano, inglese, spagnolo, portoghese e polacco), il
sito è strutturato in 7 sezioni: Chi siamo, Spiritualità
mariana, San Massimiliano Kolbe, In Missione, Mass
media, Angolo della preghiera, Giovani.
“Il nostro sito – sottolinea la responsabile Anna
Marzano – vuole essere per noi uno strumento per
annunciare il Vangelo e “condurre tutti gli uomini a
14
Dio attraverso l’Immacolata” come amava ripetere san
Massimiliano Kolbe, una piazza, un luogo virtuale per
conoscere e approfondire la spiritualità mariana, kolbiana e missionaria secondo la nostra specifica vocazione e missione nella Chiesa e nel mondo”.
Nel sito è possibile trovare “Milizia Mariana”, rivista di formazione e informazione mariana missionaria
curata dall’Istituto.
Combonifem
www.combonifem.it
Combonifem è un nuovo progetto delle Suore Missionarie
Comboniane che prevede un
nuovo sito e una versione rinnovata del mensile ‘Raggio’ per una
comunicazione che riparte dalla donna. Il nuovo sito
internet va a sostituire il notiziario online ‘Femmis’
ereditandone l’impostazione, ma soprattutto la grande
esperienza acquisita in molti anni di attività di promozione della donna nel mondo. Come ha sottolineato la
direttrice responsabile, suor Maria Teresa Ratti,
‘Combonifem’ vuole essere un centro di dialogo e di
riflessione che, partendo dall’esperienza missionaria
svolta dalle suore comboniane nel mondo, arrivi a sottolineare l’importanza della donna nella società e, più
in generale, a valorizzare i diritti delle persone nel
mondo. L’obiettivo del nuovo network multimediale,
coordinato da Maria Graça Almeida, è quello di creare,
coinvolgendo tutte le suore comboniane nel mondo,
una rete di informazione interpretata a livello locale
che sia in costante dialogo e aggiornamento. “Una
voce a più voci”, insomma, un “movimento di pensiero, che nasce dall’insegnamento dello stesso San
Daniele Comboni”. Al sito Internet si aggiunge una
rivista cartacea in cui le comboniane, con la collaborazioni di diverse giornaliste, pubblicano storie e reportage da paesi dove vivono la missione ‘ad gentes’, in
particolare nel Sud del mondo.
Notizie dalla Rete
Comunicazione e web 2.0:
al via il corso di formazione
online
Approfondire le tematiche della comunicazione on
line, con particolare riferimento ai siti web, stimolando praticamente la sinergia e il riuso delle esperienze,
9. SEGNALAZIONI MULTIMEDIALI
con uno sguardo attuale sui temi del web 2.0. Sono
alcuni degli obiettivi del secondo corso e-learning
“Comunicazione online e Web 2.0”, promosso
dall’Associazione dei Webmaster Cattolici Italiani
(WeCa), ed è boom di richieste. Perché in tanti hanno
voluto partecipare all’iniziativa di formazione di WeCa
nonostante l’impegno richiesto di sei mesi. A tanto
ammontano le attività formative che si svolgeranno
interamente in modalità on line, in un percorso didattico arricchito da incontri di eccellenza, con autorevoli esperti del settore o docenti universitari, con seminari, eventi live e focus group. Un modo diverso, dunque, di apprendere non solo ‘studiando’ ma facendo
gioco di squadra e lavorando in gruppo anche se a
distanza. Il corso è sviluppato intorno a 3 macrotemi.
Il primo, di carattere introduttivo, affronta le questioni della comunicazione mediata dal computer (CMC):
caratteristiche e gestione e dell’etica delle comunicazioni in Internet. Il secondo tratta gli aspetti della
comunicazione in rapporto alle diverse tipologie di
sito, con un focus sui siti parrocchiali. Il terzo è inerente all’evoluzione dei processi e dei mezzi comunicativi, con attenzione particolare ai temi del web 2.0. A
supporto di questi contenuti didattici, seminari on line
e attività collaborative finalizzate all’analisi e alla sperimentazione di nuove pratiche e strumenti.
L’iniziativa formativa di WeCa, che non ha alcun costo
di iscrizione, offrirà, inoltre, uno spazio particolare alle
parrocchie perché si confrontino sul piano della cooperazione, dello scambio delle migliori pratiche, della
promozione di iniziative ultra territoriali.
Altissimo il livello scientifico del corso. Fra i docenti accademici: Adriano Fabris, ordinario di “Etica della
comunicazione” all’Università di Pisa; Gino Roncaglia,
docente di “Informatica applicata alle discipline umanistiche” presso l’Università della Tuscia di Viterbo e
autore di innumerevoli pubblicazioni su Internet e
Piercesare Rivoltella, docente ordinario di “Tecnologie
dell’istruzione e dell’apprendimento” presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
LINK: www.weca.it
FIDES: nuove tecnologie
per il sud del mondo
Tra tutte le aree in via di sviluppo è l’America
Latina la regione più all’avanguardia nel superare il
divario digitale che la separa dai paesi più industrializzati del pianeta. In un Dossier attento e approfondito, l’Agenzia della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli (Fides) accende i riflettori su una
realtà che ha tutte le carte in regola perchè le sue iniziative siano anche a paesi del continente africano e
asiatico. “Nuove tecnologie per il sud del mondo: sviluppo umano sostenibile e globalizzazione” è il nome
del rapporto disponibile su internet e che al web guarda nel lungo cammino verso lo sviluppo dell’America
Latina. Secondo il Dossier l’acceso universale alle tecnologie di informazione e comunicazione costituisce
senza dubbio un elemento chiave per lo sviluppo
sociale ed economico di un paese. Tuttavia, realizzare
infrastrutture che, indipendentemente dalle condizioni geografiche e socioeconomiche, riescano a garantire l’accesso in maniera equa e universale è un’operazione molto complessa, soprattutto per i Paesi in via di
sviluppo, dove la sfida consiste nel far fronte a problemi di diversa natura, legati al territorio, alle infrastrutture, alla politica. L’accento è sul digital divide
che ancora allontana diverse aree della popolazione
ma quasi tutti gli stati latinoamericani hanno in qualche modo avviato politiche e strategie concrete per
incrementare l’accesso ai servizi di telecomunicazione
tra i gruppi più svantaggiati.
In uno dei precedenti dossier sulle nuove tecnologie
dell’informazione e della comunicazione per i Paesi in
via di sviluppo è stato descritto il progetto della Red
Informatica de la Iglesia en America Latina (RIIAL),
ovvero la rete informatica della Chiesa cattolica in
America Latina realizzata grazie a un progetto della
Conferenza episcopale latinoamericana (CELAM),
organismo che riunisce le ventidue Conferenze
Episcopali dell’America Latina, con il Pontificio
Consiglio per le Comunicazioni Sociali.
LINK: www.fides.org
ECIC: internet come spazio di incontro
ecumenico
Internet come può da spazio virtuale, diventare un concreto luogo di dialogo tra le
diverse fedi cristiane? A dimostrarlo, ancora una volta, è la
realtà ecumenica di Ecic (European Christian Internet
Conference). Cinquanta fra webmaster e operatori
pastorali di confessioni diverse e provenienti da 13
paesi europei, sono tornati ad incontrarsi per il tredicesimo anno. L’appuntamento, che si è svolto dal 13 al
17 giugno scorso a Lione, in Francia, è stato ospitato
nel Valpré conference centre della Congrégation des
Assomptionnistes. Per l’Italia erano presenti Mons.
Franco Mazza e don Marco Sanavio in rappresentanza
dei webmaster dell’Associazione WebCattolici Italiani.
Tema principale dell’incontro la nuova frontiera del
Web 2.0 ma tanti gli scenari e le esperienze di successo della Rete che sono state condivise a Lione e tali da
15
9. SEGNALAZIONI MULTIMEDIALI
rendere anche quest’ultimo incontro dell’Ecic una
importante occasione di scambio e di confronto come
quella offerta, ad esempio, dalla presentazione delle
attività sul web della Chiesa riformata in Francia. I
contributi e i testi di lavoro, nello spirito della condivisione, sono pubblicati sul sito internet dell’Ecic.
LINK: www.ecic.org
USA: un incontro sulle nuove frontiere
dell’evangelizzazione
Internet, blog e podcast. Ad Atlanta, negli Stati Uniti,
si riflette sulle nuove frontiere dell’evangelizzazione. L’incontro dedicato ai nuovi media, si
è tenuto lo scorso 22 giugno, nella giornata
successiva al Congresso Eucaristico annuale
dell’Arcidiocesi statunitense. L’evento – informa l’agenzia Zenit – è strutturato in un momento di
condivisione delle ultime tecniche usate per invitare in
modo creativo ed efficiente a crescere nella fede, non
solo in ambito diocesano, ma nel mondo intero. Per
Greg Willits, dirigente media americano, “È straordinario come molti nuovi media – podcast e blog in primis –
abbiano aiutato le persone a crescere nella propria fede
e a diventare più vicine a Dio”. E alle porte della
Giornata Mondiale della Gioventù in programma a
Sydney, si guarda alle nuove tecnologie, forse, con curiosità maggiore per “cercare i giovani lì dove sono”.
Fabio Bolzetta
Musica
Giovanni Allevi: “Evolution” (Ricordi)
Il cespuglioso pianista di Ascoli Piceno è passato in
pochi mesi da un operoso anonimato all’ebbrezza delle
classifiche. Un successo forse sproporzionato e troppo
repentino che ha fatto storcere il naso a
più di un purista e a centurie d’invidiosi, ma che trova la sua logica in una
solida formazione e in quel suo eclettismo sbarazzino capace, se non altro, di
spazzar via quella patina di spocchia
che spesso s’adagia sulla musica “colta”
e i suoi protagonisti. Ciò detto questo ambizioso
Evolution è opera ben strutturata e complessa, costata al
nostro quattro anni di concepimento e realizzata col
supporto sinfonico de “I Virtuosi Italiani”. Echi nobili
(da Stravinsky a Gershwin e Bernstein) incrociano
levità naives ed estroversioni quasi pop. Figli del sincretismo stilistico e delle febbri ecologiste che attraversano
il music-business contemporaneo, i dieci frammenti
non sono un capolavoro pensato per la posterità, ma un
piacevole sottofondo per i contemporanei.
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Usher: “Here I Stand” (Sony-Bmg)
Negli anni Novanta era uno degli emergenti più
talentuosi del ribellismo rap. Il successo ne ha via via
smussato gli spigoli e levigato il talento. Tanto che
oggi il nostro è più vicino al soul di
Marvin Gaye e al sophisticated pop di
Michael Jackson che alla rabbia stradaiola degli hip-hopper più in auge. Questo
suo quinto album, schizzato in vetta alle
classifiche di mezzo mondo in un amen,
è uno di quei dischi perfetti nella forma e nei suoni,
ma che riescono a conservare una genuinità e una
sapienza d’approccio tale da rendere i diciotto frammenti qualcosa di più profondo e duraturo di semplici canzonette.
Madonna: “Hard Candy” (Cgd-Warner)
La signora Veronica Ciccone approda ai fatidici cinquanta con l’energia di un’adolescente, l’appeal di una
maitresse, ed il disincanto quasi feroce una matura
business-woman. Questa sua ennesima
avventura in sala d’incisione è così sfacciatamente costruita sui desiderata dei
mercati da risultare più simile a una
crema di bellezza che ad un unguento balsamico. Pop elettronico e danzereccio che nulla
aggiunge alla griffe se non altre carrettate di denaro
nelle sue tasche. Del resto Madonna questa è sempre
stata, e questa probabilmente continuerà ad essere:
almeno finché le reggerà il fisico.
Francesco De Gregori: “Per brevità
chiamato artista” (Sony-Bmg)
Da anni vive quasi autorecluso nella turris eburnea
del suo carisma. Dalla quale fuoriesce
solo di tanto in tanto, ora per dispensare
scampoli più o meno illuminati di pseudosociologia aristocratica, ora per scodellare qualche nuova canzone. Quelle che
schizzano dai solchi di questo suo nuovo
album sanno ancora graffiare ed accarezzare, e sanno
raccontare e raccontarci con qualche lampo d’autentica poesia. Perché il talento non evapora e riesce sempre a trovare un modo per sopravvivere senza dar l’impressione di riciclare o d’autocompiacersi. Per questo
ogni sua nuova impresa – anche quando come in questo caso non è indispensabile – offre sempre spunti
utili per riflettere e confrontarsi: riuscire a farlo sfuggendo alle trappole della retorica è, guarda caso, peculiarità imprescindibile degli artisti di razza.
Franz Coriasco