PDF: FAREn6 - Unindustria Bologna

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Autorizzazione del Tribunale di Bologna n.6858 del 26.11.1998 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Bologna
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FARE
n. 6 marzo 09
in diretta dal futuro
IO? IO HO
le idee e le proposte degli industriali bolognesi
FARE 1
FARE
RIVISTA TRIMESTRALE DI UNINDUSTRIA BOLOGNA
numero 6 marzo 09
Direttore responsabile
Carlo Rossini
05
FOCUS
È l’innovazione il filo conduttore
Gaetano Maccaferri
Editore
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Direzione e Redazione
Unindustria Bologna
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06
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Stampa
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Foto
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Gli articoli presentati possono
non rispecchiare le posizioni di
Unindustria Bologna che comunque
li ritiene un contributo sul piano
dell’informazione e dell’opinione
VITA INDUSTRIALE
Carlo Rossini - Cristina Galli - Anna Merloni
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ARTICOLO DI COPERTINA • IN DIRETTA DAL FUTURO
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Se l’innovazione ci passa sotto il naso
Vincenza Selmi
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Dopotutto domani è un altro giorno
Valentina Soluri
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L’Europa, gli Usa e le sfide del mondo multipolare
Vincenza Selmi
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Sinergie per l’energia
Valentina Soluri
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Il cellulare che ci salverà la vita
V. S.
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Prototipi che sembrano l’auto di paperino
Marco Montaguti
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É ora di essere virtuosi
Maddalena Vicchi
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Verso un nuovo posizionamento sul mercato
Barbara Bertuzzi
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Governare la complessità
Luca Lamberti
FORMAZIONE
Per il manager di domani
Federico Bencivelli
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GRAFICA
Quando il lavoro è un’arte
Giacomo Ruggero
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COSTRUZIONI
Uniti per crescere nel mercato del mattone
Marcello Pierdicchi
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NEWS UNINDUSTRIA
Carlo Rossini - Cristina Galli - Marcello Pierdicchi
FOCUS
E’ l’innovazione
il filo conduttore
La profonda crisi che stiamo vivendo ci interroga sul nostro futuro e ci spinge a riflettere su come uscire dall’occhio del ciclone.
Unindustria Bologna ha svolto un’indagine presso gli imprenditori associati da cui
è scaturito che oltre il 40% degli intervistati intende reagire investendo nell’innovazione di mercato e nell’innovazione di prodotto.
La necessità peraltro di reagire riorganizzandosi con strategie strutturali, piuttosto
che con tattiche di breve respiro dettate dalla paura, è stato il messaggio del futurologo e opinion maker Vito di Bari, invitato di recente dal nostro Club degli Innovatori come ospite dell’evento “In diretta dal futuro”, di cui si parla ampiamente
sulle pagine di questo numero.
La nostra stessa Associazione da tempo sta lavorando alla formulazione di un progetto di nuova centralità di
Bologna che passa per la condivisione di visioni strategiche di lungo periodo della città, cui applicare investimenti materiali e immateriali già nel breve-medio periodo.
Il futuro irrompe dunque sulla scena della crisi come un protagonista ineludibile: infatti non possiamo ragionare sui problemi di oggi se non in funzione del domani che ci immaginiamo.
Questo numero di FARE prova a farlo, raccogliendo voci ed esperienze tra le più interessanti della nostra
community.
Uno dei terreni su cui si misura la nostra capacità di “fare futuro” è quello dell’innovazione nelle sue diverse
declinazioni, tecnologica, organizzativa, di visione.
E’ proprio su questi temi che abbiamo chiesto il contributo di accademici, uomini d’impresa, esperti di economia, scenaristi. Ne è uscito, come si potrà cogliere sfogliando queste pagine, un dibattito a distanza a più voci, ricco di riflessioni e di stimoli per le nostre imprese e per il nostro tessuto economico e sociale.
L’innovazione ne emerge come il filo conduttore essenziale per il futuro del nostro territorio; va perseguita
sempre, ma particolarmente nei momenti di difficoltà economica come quello attuale.
Perché le crisi si affrontano con una visione strategica del domani, non con la paura del presente.
Gaetano Maccaferri
Presidente di Unindustria Bologna
FARE 5
ALFA WASSERMANN
VITA
industriale
Carlo Rossini
Cristina Galli
Anna Merloni
6 FARE
Già ai vertici internazionali nel settore farmaceutico, Alfa Wassermann
prosegue la sua azione espansiva nell’Est Europa. Dopo la nuova filiale di
Mosca inaugurata la scorsa estate, è
la volta della Turchia, con l’apertura
di una sede a Istanbul. Alfa Wassermann Turkey, realizzata con la compartecipazione al 30% di un socio
locale, si va ad inserire in un mercato
da 6 miliardi di euro, in crescita vertiginosa: secondo il prestigioso istituto di ricerche di mercato nella farmaceutica IMS Health, entro i prossimi due anni figurerà tra le prime
dieci del settore a livello mondiale.
L’amministratore delegato, Stefano
Golinelli, dichiara che «il nuovo presidio diretto in Turchia dovrebbe generare un fatturato aggiuntivo di 20
milioni di euro al raggiungimento
del terzo anno. Il mercato farmaceutico della Turchia, paese con oltre 74
milioni di abitanti socialmente e politicamente sempre più vicino all’Europa, è previsto in crescita mediamente del 10% l’anno da qui al
2011. Riteniamo che partecipare a
questa fase di sviluppo sia un’importante opportunità». Nel Paese della
Mezzaluna Alfa Wassermann porterà
i suoi brevetti di maggior successo
come Rifaximina, le cui vendite nel
solo 2007 hanno superato il valore di
100 milioni di euro.
«Oltre il 60% del fatturato di Alfa
Wassermann è generato da ritrovati
nati nei propri laboratori – ricorda
Golinelli. – I nostri investimenti annui in R&D e progetti a medio/lungo periodo ammontano in media al
10% del fatturato. Un dato rilevante
per l’Italia, dove la ricerca in generale segna ancora il passo».
Per quanto riguarda il nostro paese,
l’ad ricorda come dal 2007 ci siano
stati oltre 5000 esuberi, concentrati
soprattutto fra gli informatori scientifici del farmaco, «una cifra che po-
Stefano Golinelli, amministratore delegato
di Alfa Wassermann
trebbe raddoppiare se non si inverte
la tendenza miope che paralizza investimenti e assunzioni».
Nonostante tali oggettive difficoltà,
Alfa Wassermann ha varato «un atto
di fiducia nel nostro paese»: un piano
di investimenti di quasi 15 milioni di
euro in tre anni, dedicato al proprio
stabilimento produttivo di Alanno
(Pe) per dotarlo di un nuovo reparto
ad alta tecnologia e per perfezionare
i già elevati standard qualitativi.
ALTAG
Con due sedi consolidate a Bologna
e Milano, Altag Srl è un’azienda leader nel settore del taglio a getto
d’acqua di metalli e altri materiali.
L’attenzione allo sviluppo tecnologico e alle esigenze del mercato hanno
consentito di introdurre anche un
servizio di commercializzazione e
taglio a nastro di lamiere in acciaio
inossidabile.
L’innovazione ha coinciso con il trasferimento della sede operativa di
Bologna da Osteria Grande a Castel
Guelfo in un nuovo stabilimento
produttivo di 2 mila metri quadri
coperti e 3 mila metri quadri di area
cortiliva, con uno spazio magazzino
che dispone di lastre in inox con
spessori fino a 100mm. Parallelamente, è stata acquistata una nuova
segatrice a nastro in grado di tagliare
lamiere di dimensioni massime di
6200 x 2500 x 300mm.
Tra le novità, l’introduzione nella se-
Il nuovo stabilimento Altag a Castel Guelfo
de di Cambiago (Milano) di una
macchina per il taglio water jet di
notevoli dimensioni, portando il numero degli impianti wj installati a
otto.
Inoltre a inizio 2009 Altag ha ampliato ulteriormente la propria attività con l’introduzione del commercio di prodotti lunghi in acciaio inox
(barre, profili, tubi)
L’obiettivo di Altag è quello di soddisfare al meglio le esigenze del
cliente partendo dalla fornitura di
materiale, in particolare di acciaio
inox, fino alla realizzazione del pezzo
tagliato a misura o a disegno garantendo efficienza e serietà.
L’Amministratore unico ha infatti
consegnato un assegno dell’importo
di 1.500 euro quale donazione a favore dell’Associazione “Amare Ravenna”, fondazione a favore della
AMEDEA SERVIZI
Il 2009 promette bene per Amedea
Servizi, che è diventata la società aggiudicataria per la fornitura del servizio di pulizie per conto del gruppo
Delta/Adale Sistemi di Bologna in
ben otto regioni: Veneto, Lombardia,
Liguria, Emilia Romagna, Toscana,
Puglia, Sicilia e Sardegna. «Essere presenti in gran parte del territorio nazionale – spiega Luca Dermidoff,
Amministratore unico di Amedea Servizi – rappresenta un’importante
espansione per la nostra azienda che ci
consentirà di poterci affacciare commercialmente in Regioni per noi
“nuove” come la Puglia e le due isole».
La società è nata nel dicembre del
2006 e si occupa di Global Service,
fornendo pacchetti di servizi che
spaziano dalla ristorazione alle pulizie, dal facchinaggio alla manutenzione del verde, dal portierato alla
manutenzione degli impianti elettrici, termici, edili ed idraulici, la stesura di piani di autocontrollo e di sicurezza, il noleggio automezzi con o
senza autista e la gestione degli archivi cartacei. Nel 2008 il fatturato
ha raggiunto i 2 milioni di euro, con
un organico di oltre ottanta dipendenti ed un gruppo di lavoro esterno
all’azienda pari ad altrettante unità.
Amedea Servizi si è rivelata anche
particolarmente sensibile al sociale,
percorrendo il primo passo di un auspicato lungo percorso benefico, che
vedrà l’azienda sempre più partecipe
ad una mission commerciale e quindi sociale nel territorio nazionale.
Luca Dermidoff (a sinistra) e Viero Negri (a
destra) di Amedea Servizi presentano l’inizitiva a favore dell’Associazione “Amare
Ravenna”
terza età. A corredo di tale iniziativa,
nel Reparto di Ortopedia dell’Ospedale Privato San Francesco di Ravenna la distribuzione del vitto ai
degenti prevede per tutto il 2009
l’utilizzo di una particolare tovaglietta. Accanto al logo dell’ospedale e di
Amedea Servizi è infatti riportata la
dicitura “Grazie a questa tovaglietta
sono stati donati 5 centesimi di euro
a favore dell’Associazione Amare
Ravenna”, per informare ospiti ed
utenti sulle attività intraprese.
«E’ fondamentale che una società –
sottolinea Viero Negri, Direttore
tecnico commerciale di Amedea Servizi – abbia fra i principali obiettivi
non solo il benessere della azienda
stessa, ma che tenga a cuore anche
importanti valori e principi, quali la
solidarietà e l’assistenza nei confronti
di enti che hanno come obiettivo
missioni sociali: nel momento in cui
una società gode di “sana e robusta
costituzione” è profondamente giusto, ma soprattutto umano, che distribuisca e rivolga parte del proprio
FARE 7
IL LUSSO NEL MONDO SI CHIAMA HETTABRETZ
Il settore è quello del lusso più estremo, i clienti sono magnati dell’economia mondiale, leader politici e famiglie aristocratiche tra le più
Alcuni capi esclusivi della produzione
potenti del pianeta, sultani, emiri e star hollywoodiane. Hettabretz,
Hettabretz
azienda bolognese leader mondiale nella produzione di capi spalla in
pelle, in tessuto e pellicceria, per uomo e donna, è un nome poco
conosciuto al grande pubblico ma da quasi mezzo secolo è un punto
di riferimento nella cerchia più aristocratica della moda internazionale. Altissima qualità e unicità della produzione, tutta made in Italy,
utilizzo dei materiali più pregiati, estrema personalizzazione del servizio, sono da sempre il marchio di fabbrica di Hettabretz. La creatività e il know how della sua manodopera sono stati utilizzati da griffe
internazionali del calibro di Prada, Louis Vuitton, Hermes. Soprabiti,
giubbotti, blouson e giacconi di Hettabretz sono distribuiti nelle
più esclusive boutique e departement stores del mondo. Con marchio HB o con quello di prestigiosi brands italiani come Brioni o
Stefano Ricci. Fu fondata nel 1960 da Enrichetta Bertuzzi, figlia di
un importatore di pellame bolognese e madre di Paolo Bertuzzi
che da quasi trent’anni è a capo di Hettabretz. Oggi l’azienda ha
cinquanta addetti che lavorano nella sede di via Emilia Ponente,
uno showroom a Milano, all’interno di Palazzo Borromeo e una
rete di laboratori sparsi tra Marche ed Emilia-Romagna. Ha chiuso il 2008 con un fatturato di 10,6 milioni di euro (+20 % sui prodotti con proprio marchio), con un utile cresciuto del 16 per cento e
una produzione complessiva di 8mila capi. Una piccola realtà se
confrontata a quella delle grandi maison della moda internazionale ma che ha saputo conquistarsi la leadership in una ristretta
nicchia del lusso più
esclusivo. Scorrere gli
archivi e la lista dei
clienti Hettabretz significa ripercorrere la storia del lusso e dell’aristocrazia internazionale degli
ultimi decenni. Dalle case reali di Inghilterra, Olanda e Grecia, alle famiglie Rotschild, Ford, Onassis. Da personaggi come il sultano del Brunei e il governatore della California, Arnold Schwarzenegger, ad inquilini della Casa Bianca, Bush senior e junior. Da un mito della musica popolare
americana come Frank Sinatra a due stelle del cinema come Michael Douglas ed Antony Hopkins.
Una clientela esigentissima che Hettabretz ha sempre saputo soddisfare, anche nelle richieste più
stravaganti. Alcuni esempi? Una coperta da yacht in cincillà verde per il sultano del Brunei, un
gessato per il premier russo con la scritta “Putin president” al posto della gessatura, cappe da
caccia per il sultano di Bandara da usare nelle battute notturne a dorso di cammello. “Realizziamo
qualsiasi desiderio seguendo i principi della perfezione della lavorazione, nelle finiture dei capi e
nell’utilizzo dei materiali più pregiati per ottenere la creazione di capi tecnicamente superiori –
sottolinea Bertuzzi, che oltre ad essere imprenditore è anche un appassionato collezionista d’arte
– solo tornando al bello e all’unico la moda italiana potrà salvarsi”.
m.p.
8 FARE
benessere a persone bisognose e meno fortunate di noi. Auspichiamo
l’avviarsi di una lunga serie di eventi
che possano permettere di realizzare
altre opportunità rivolte ad associazioni come “Amare Ravenna”».
ASSOCIAZIONE
AMICI DEL MUSEO DEL
PATRIMONIO INDUSTRIALE
Iniziative seminariali, tirocini formativi e tesi di laurea specialistica. E’
quanto prevede il Protocollo d’intesa
tra la Facoltà di economia dell’Università di Bologna e l’Associazione
amici del Museo del Patrimonio Industriale. I due partner attiveranno
queste forme di collaborazione per
discutere insieme numerosi argomenti tra cui competitività, cultura
aziendale e sviluppo delle risorse
umane, gestione della professionalità
e sistemi premianti, comunicazione
interna e diritto del lavoro.
Il focus rimane quello tipico dell’Associazione, che presta la massima attenzione all’innovazione nell’ambito
di uno sviluppo della cultura tecnica.
Secondo Paolo Marzocchi, Presidente dell’Associazione, «ciò non può
essere valido solo per il “saper fare”,
ma deve necessariamente tendere ad
uno sviluppo innovativo anche della
stessa organizzazione, per essere in
grado di vincere le sfide che il mercato impone e imporrà nei prossimi
anni».
BEGHELLI
Prosegue, con la visita a tre degli stabilimenti di produzione del Gruppo
Beghelli, “Energetica+mente”, il
progetto didattico-educativo ideato
da un gruppo di docenti dell’Istituto
tecnico e professionale Salesiano di
Bologna per far digerire meglio,
mettendole in pratica, nozioni di
meccanica, elettronica e fisica ai futuri tecnici e far acquisire ai ragazzi
una competenza in più. In particolare quella legata allo sviluppo, alla
produzione e allo sfruttamento di
energie eco-compatibili.
Dopo le prime lezioni teoriche con-
Gli studenti dell’Istituto Salesiano in visita
alla Beghelli di Monteveglio
dotte in classe dai tecnici dell’azienda
su energie eco-compatibili e sistemi
fotovoltaici, i 26 studenti della III
elettronica e telecomunicazioni sono
andati a vedere da vicino i processi
produttivi che conducono alla costruzione di un pannello fotovoltaico.
Per primo, il cuore elettronico dei
pannelli, prodotto a Pievepelago, paese che sorge nella dorsale appenninica che divide l’Emilia dalla Toscana.
Due stabilimenti che occupano un’area complessiva di circa 31 mila metri quadri dove si effettua la produzione di tutte le componenti elettroniche degli apparecchi realizzati dal
Gruppo, compresi i trasformatori, in
isole completamente robotizzate, che
consentono un costante monitoraggio di tutte le fasi produttive.
Poi sosta a Monteveglio, al quartiere
generale della Beghelli, per una visita
all’Albero dell’Energia Beghelli, la
struttura in legno pensata per sostenere stringhe di pannelli solari, e ad
uno dei più grandi impianti fotovoltaici in Italia. Il tetto della Beghelli
ospita infatti una centrale fotovoltaica composta da 552 kit PianetaSole,
in grado di produrre 480 kw di
energia elettrica.
Infine, ultima tappa a Crespellano,
sede in cui partendo dalle celle di silicio si arriva al modulo finito, che
una volta sottoposto al collaudo per
verificarne l’efficienza nella produzione di energia, è pronto per essere
spedito in tutta Italia e all’estero.
Saranno proprio questi moduli che i
ragazzi dovranno poi non solo studiare ma anche assemblare per giungere infine alla reale progettazione
dell’impianto fotovoltaico da installare sul tetto della palestra della scuola.
Così innovativo da essere sostenuto
dal Rotary Club, “Energetica+mente” è stato premiato da ‘Centoscuole’, il concorso della Fondazione per
la Scuola della Compagnia di San
Paolo che lo ha inserito tra i finalisti
della sezione educazione scientifica.
BOLOGNA FESTIVAL
E’ al via la ventottesima edizione di
Bologna Festival, l’evento che dalla
primavera all’autunno presenterà le
esibizioni di musicisti e cantanti di
fama internazionale, come sempre
con il patrocinio di Unindustria Bologna. I concerti, articolati in tre cicli
diversi, sono dedicati ai Grandi Interpreti, quindi ai Talenti ed infine a Il
Nuovo L’Antico.
Protagonista, la musica: il grande repertorio classico-romantico, i compositori del Novecento europeo, la
musica contemporanea con sette
prime esecuzioni di opere scritte per
FARE 9
Bologna Festival dai compositori bolognesi più significativi, la musica barocca con Monteverdi, Galuppi, Vivaldi, Bach e un omaggio ad Händel
nella ricorrenza dei 250 anni dalla
sua scomparsa.
Nella programmazione di quest’anno viene data una posizione di rilievo alla musica russa romantica e tardo romantica: Tchajkovskij, Musorgskij, Skrjabin, Rachmaninov saranno
eseguiti da grandi interpreti tra cui la
Russian National Orchestra, Zubin
Mehta e l’Orchestra del Maggio
Musicale Fiorentino.
Spicca in questa stagione di primavera la presenza di Jordi Savall, indi-
Cristian Mandeal
scusso protagonista da oltre 30 anni
della rivalutazione e diffusione della
musica antica. Grande attesa anche
per Martha Argerich & Friends che
il 5 ottobre insieme a due pianisti
amici, Gabriele Baldocci e Walter
Delahunt, sarà protagonista di un
concerto con musiche di Mozart,
Busoni, Shostakovic, Rachmaninov,
Arenskij, Ravel. I recital solistici vedono protagonisti i grandi di oggi:
Murray Perahia, András Schiff, Enrico Pace e Leonidas Kavakos, inter-
10 FARE
prete di virtuosistico talento e vincitore del Premio Abbiati 2008.
Per la rassegna Talenti, cinque concerti da Haydn a Ligeti vedranno
impegnati giovani artisti segnalatisi
in prestigiosi concorsi come il “Premio Borciani” e il “Premio Venezia”.
Accanto a loro l’ensemble di archi
dell’Accademia Orchestra Mozart,
formato dai migliori allievi dei corsi
di alto perfezionamento dell’Accademia Filarmonica di Bologna. Anche quest’anno, raccogliendo le preferenze degli ascoltatori, Bologna
Festival assegnerà il “Premio del
Pubblico”, un’iniziativa che per il
vincitore prevede la pubblicazione di
un CD e per tutti la pubblicazione
online del concerto.
Il Nuovo L’Antico concluderà il Festival con sette appuntamenti divisi tra
musica antica e musica contemporanea. «La parte contemporanea –
spiega il direttore artistico, Mario
Messinis – è dedicata alla presentazione di alcuni compositori bolognesi o comunque formatisi a Bologna con maestr i quali Giacomo
Manzoni, Aldo Clementi e Franco
Donatoni, docenti del Conservatorio
Martini e del Dams, di cui verranno
eseguite alcune composizioni». Bologna: esperienze musicali oggi presenta opere in prima esecuzione assoluta di compositori di rilievo nazionale e internazionale quali Paolo
Aralla, Gilberto Cappelli, Alberto
Capr ioli, Francesco Carluccio,
Adriano Guarnieri, Giorgio Magnanensi, Claudio Scannavini, Fabio
Vacchi.
La sezione dell’Antico si aprirà con
il pianista Ramin Bahrami e il violoncellista Umberto Clerici, quindi
sarà la volta de I Sonator i de la
Gioiosa Marca con Sergio Azzolini,
infine i protagonisti degli ultimi due
appuntamenti saranno Andrea Bacchetti e Claudio Cavina.
Proseguono anche le iniziative dedi-
Daniel Harding
cate a giovani e giovanissimi dall’Associazione Bologna Festival in collaborazione con Antoniano Bologna,
Bologna Rifà Scuola e il Conservatorio G. B. Martini: Baby BoFe’, festival di musica classica rivolto ai bambini, e Note sul Registro, un progetto
di formazione e divulgazione rivolto
alle scuole materne, elementari, medie e superiori.
CAVOUR CORPORATE
FINANCE
Prestigioso riconoscimento per Cavour che ha vinto l’Imap 2008
Award. Il premio viene assegnato annualmente alla firm che ha chiuso il
maggior numero di operazioni con
altri membri Imap nel corso dell’anno, riconoscendo così l’impegno e
coinvolgimento della società premiata nello sviluppo delle attività con gli
altri partners.
Antonio Zecchino, presidente di Cavour Corporate Finance, che ha ricevuto il premio da Ian Leaman e
Sam Boneh, ha dichiarato di voler
considerare questo traguardo come il
risultato di una precisa strategia intrapresa negli ultimi anni da Cavour
di dedicare il maggior numero di risorse allo sviluppo delle relazioni e
dei rapporti con il network. E questo riconoscimento gratifica gli sforzi
e gli investimenti effettuati collocando Cavour ai primi posti fra le corporate finance boutiques italiane,
con particolare riferimento alle operazioni cross-border.
L’assegnazione del premio è avvenuta all’interno della Conferenza Annuale di Imap 2008, che ha riunito
ad Amsterdam oltre 150 delegati di
33 Paesi per confrontarsi e discutere
sull’attuale situazione del mercato
M&A, condividere le best practices e
collaborare allo sviluppo delle idee e
dei progetti. Il programma è consistito in una serie di sessioni comuni,
workshops, incontri bilaterali e varie
attività sociali per promuovere e incrementare la cooperazione e le relazioni personali fra i membri. Come
sempre, l’obiettivo principale dei
Meeting di Imap è di promuovere lo
spirito di collaborazione all’interno
del network nonché di incrementare
le opportunità di successo delle operazioni cross-border.
In questa occasione sono state presentate 3 nuove società che entreranno a far parte di Imap: Morgan Joseph, Dresner Partners e Key Capital. La prima, con sede a New York,
offre servizi di consulenza in finanza
strategica e capital raising ed in particolare assiste operazioni di M&A,
ristrutturazioni del debito, collocamenti privati e quotazioni. La Dresner Partners di Chicago è una banca di investimenti specializzata in
cessioni ed acquisizioni, operazioni
sul capitale, collocamenti privati,
quotazioni. Infine la Key Capital,
con sede a Dublino e ufficio in Bahrein, è una società che fornisce servizi di consulenza per operazioni di
corporate finance.
Per la prima volta, inoltre, nella storia dei Meeting di Imap, è stato dato
un rilievo esterno all’evento con la
partecipazione di Thomson Reuters.
La più importante società di informazioni economico finanziarie nel
mondo ha infatti presentato i risultati di una indagine interna ad Imap
circa le attuali condizioni del mercato M&A e le prospettive a breve termine per il middle market.Thomson
Reuters ha siglato una partnership
strategica con Imap per una serie di
attività promozionali reciproche allo
scopo di promuovere il network nel
mercato M&A ed i servizi di Thomson Reuters nel mid market.
lavoro.it Network nelle più importanti
città universitarie d’Italia: Bari, Bologna, Catania, Milano, Napoli, Padova, Pisa, Roma,Torino e Trieste.
Presso il proprio stand all’interno dei
Job Meeting, Trovolavoro.it offre CV
Clinique, un servizio gratuito rivolto
ai candidati che consiste in un colloquio one-to-one con qualificati
consulenti del lavoro finalizzato a
migliorare e rendere più efficaci i
curricula. Attraverso questo accordo
di collaborazione, Cesop Communicatione e Trovolavoro.it mirano infatti a fornire consulenza e supporto
a studenti e laureati, organizzando
occasioni di incontro con le imprese
per favorire l’ingresso nel mondo del
lavoro.
CESOP COMMUNICATION
«Un anno difficile per molti - afferma Luca Ferri, Direttore Generale di Ciemme Service - ma fortunatamente il mercato riconosce ancora le competenze e le professionalità, e questo ci ha permesso di
incrementare il nostro fatturato di
quasi il 10%».
Da anni presente sul mercato, la
software house di Zola Predosa ha
chiuso il 2008 in maniera soddisfacente. «Non sono solo i numeri a
farci guardare in maniera positiva al
futuro - continua Ferri - ma le attività in cui ci siamo focalizzati nello
scorso anno hanno già iniziato a
portare i primi frutti. Abbiamo incrementato il numero di clienti attivi
in maniera inaspettata, passando dai
49 del 2007 ai circa 90 del 2008, abbiamo instaurato e consolidato delle
collaborazioni e partnership con
aziende e specialisti di settori diversi
e complementari al nostro, e soprat-
Dopo la prima data milanese, prosegue il Job Meeting & Trovolavoro.it
Network, frutto della collaborazione
tra Cesop Communication e Trovolavoro.it. La partnership ha infatti attivato l’organizzazione di una serie
di giornate di orientamento al lavoro
nelle varie città d’Italia con l’obiettivo di unire le competenze di entrambi e potenziare ulteriormente le
opportunità nel settore.
Cesop Communication è leader in
Italia nella realizzazione di eventi
che promuovono l’incontro tra neolaureati, giovani professionisti e
mondo delle imprese, e da quasi 20
anni organizza e promuove Job
Meeting. Insieme a Trovolavoro.it, il
sistema integrato per il recruitment
di Corriere della Sera, è stata avviata
una fitta rete di appuntamenti che
portano il nuovo Job Meeting & Trovo-
CIEMME SERVICE
FARE 11
VARVEL: RESPONSABILITÀ SOCIALE E COMPETITIVITÀ?
UN CONNUBIO POSSIBILE. ANZI, VANTAGGIOSO
Creare valore tramite la produzione di beni e l’erogazione di servizi, generare profitti per titolari e azionisti, offrire nuovi posti di lavoro. Queste le principali funzioni di un’impresa.
Ma per un’impresa socialmente responsabile, gli oneri e le aree di intervento si moltiplicano. È il caso di Varvel, azienda bolognese presieduta da Francesco Berselli, che dal 1955
progetta e realizza riduttori e variatori per applicazioni fisse di piccola potenza.
Con il Bilancio di Sostenibilità, Varvel testimonia l’impegno delle aziende emiliane nell’ambito della produzione, della sicurezza sul lavoro, degli investimenti sul territorio e nel sociale. Da questo documento emerge come
sia possibile contribuire allo sviluppo sostenibile rafforzando la crescita economica e
la competitività aziendale senza arrecare
danno all’ambiente, senza sfuggire alle proprie responsabilità sociali e senza trascurare gli interessi di consumatori e clienti. In questo modo, spiega Mauro Cominoli, direttore generale di Varvel, si intende «spezzare il circolo vizioso per cui l’azienda è disattenta, inquina
l’ambiente e non tutela tutte le realtà che ne fanno parte o che ne vengono coinvolte».
Cos’è innanzitutto il Bilancio di Sostenibilità? E’ un documento innovativo che definisce l’etica aziendale, estrinsecando i rapporti dell’impresa con tutte le realtà connesse, analizzando l’impatto ambientale, sociale ed economico-finanziario relativo alla
Francesco Berselli
produzione e distribuzione, e valutando nel suo complesso il comportamento dell’isti(in alto a destra) e
tuto azienda. Per realizzare questo Bilancio, Varvel ha messo a punto un sistema di
Mauro Cominoli
(a lato)
contabilità sociale che permette la lettura dei dati economici fornendo una mappaturispettivamente
ra delle spese e degli investimenti effettuati, in modo da individuarne il beneficio sopresidente e direttore
ciale prodotto. Dal progetto intrapreso con la Provincia di Bologna e con la cooperatigenerale della Varvel,
va sociale ‘Arca di Noè’ per l’assunzione di persone disabili, alle sponsorizzazioni sul
(qui sopra
lo stabilimento)
territorio, passando per l’acquisto di prodotti equi e solidali, proseguendo con il sostegno economico a scuole e università. L’impegno sociale di Varvel trova la sua maggiore espressione nelle donazioni continuative a tre associazioni onlus: Unicef, Medici Senza Frontiere e ANT ricevono, infatti, un contributo pari a 2 centesimi per ogni
prodotto venduto. Dal “valorigramma”, il grafico della creazione di valore, alla presentazione della governance aziendale, dalla descrizione
dei prodotti alla struttura dell’azienda e alla sua storia passando per il sopraccitato prospetto di contabilità sociale, il Bilancio di Sostenibilità Varvel si conclude con una dichiarazione di intenti.
«Essere una media impresa, addirittura piccola se confrontata ad alcuni dei nostri competitor – afferma il direttore generale di Varvel – non
significa non poter essere protagonisti, non poter fare qualcosa di grande per la collettività. Cerchiamo, con la redazione e la presentazione di questo documento, di essere di stimolo e d’esempio in quanto impresa socialmente responsabile che pone al centro la persona e che
non dimentica mai che l’azienda non è fatta di solo capitale»
«Varvel è un’azienda portatrice dei nostri stessi valori – dichiara il Direttore Generale di Unindustria Bologna, Cesare Bernini – e rispecchia
nella concretezza dell’operato l’ideale raggiungibile dell’impresa vista, vissuta e gestita come un bene comune. Se tutte le aziende fossero
socialmente attente ed impegnate come Varvel, che non trattiene le proprie risorse all’interno, ma anzi le convoglia sulle tante realtà che la
circondano, l’intero sistema societario cambierebbe in meglio, nell’ottica di una più equa gestione delle risorse, nel rispetto dell’ambiente e
dell’ecosistema tutto, e nella progressiva valorizzazione del territorio e delle sue eccellenze».
12 FARE
tutto abbiamo continuato a studiare
e a tenerci aggiornati».
Ciemme Service è da sempre partner IBM e, dal 2007, ha raggiunto il
livello di Advanced Business Partner,
focalizzando la divisione interna sul-
Luca Ferri
le tecnologie Lotus: Domino, Notes,
QuickR e Sametime.
«Ma quando parliamo di Collaboration, ci teniamo a precisare una cosa:
Lotus Domino non è solo posta
elettronica. Negli anni abbiamo aiutato i nostri clienti, grazie alla tecnologia IBM, a migliorare la comunicazione aziendale, sia interna, sia
esterna all’azienda, abbiamo semplificato flussi approvativi e la gestione
del Time to Market, senza dimenticarci delle diverse soluzioni di CRM
e di SFA che hanno automatizzato al
meglio le strutture commerciali e
marketing di molti nostri clienti».
Il business di Ciemme Service non è
solamente legato al mondo IBM e
DALLA TUROLLA ALLA SAUER-DANFOSS:
DA SESSANT’ANNI UNA LEADERSHIP
NELL’OLEODINAMICA
60° anniversario per lo stabilimento Sauer-Danfoss di
Villanova di Castenaso. Una ricorrenza molto speciale
che l’azienda ha celebrato organizzando una giornata
“Open House”, per aprire le porte ai dipendenti, ai collaboratori del passato, ad amici e famigliari. In questa
occasione gli ospiti hanno potuto festeggiare insieme
alla Direzione il compleanno della storica azienda bolognese, ovvero i primi sessant’anni della società fondata dall’ing. Marco Turolla nel 1948.
La sede felsinea, cresciuta ed affermatasi nella progettazione e produzione di componenti ad ingranaggi,
è oggi parte del gruppo multinazionale Sauer-Danfoss, Il sindaco di Castenaso, Mariagrazia
leader mondiale nei sistemi e componenti oleodinami- Baruffaldi, consegna un riconoscimento per i
ci ed elettronici, con circa 10 mila dipendenti a livello sessant’anni della Sauer-Danfoss
al direttore di stabilimento Giulio Mazzotti
globale ed un fatturato di circa 2,5 miliardi di dollari. I
clienti sono i grandi produttori di trattori, mezzi agricoli, movimento terra, carrelli elevatori e mezzi in generale detti “off highway”. I mercati principali delle pompe idrauliche e degli ingranaggi bolognesi sono commercializzati negli Stati Uniti
(33%), Germania (17%),
Italia (16%)e Francia
(13%), ma sono anche in
crescita i mercati del Brasile, Russia, Cina e India.
«Nonostante il momento
congiunturale difficile per
l’economia locale e generale – spiega Giulio Mazzotti, Direttore di stabilimento – l’azienda
bolognese, forte di una solida tradizione industriale, continua a mantenere la sua posizione
di mercato ed è pronta a continuare la sua storia di successo».
Lotus, recentemente Ciemme è diventata l’unico partner italiano di Abas
Software AG, software house tedesca
produttrice del pluripremiato software
ERP Abas Business Software.
«Il 2008 è stato l’anno di consolidamento della squadra di analisti e tecnici e, soprattutto, l’anno in cui sono
state portate a termine le prime in-
stallazioni completamente italiane.
Abas è un prodotto internazionale,
disponibile in oltre 26 lingue in altrettante nazioni nel mondo e, non
lo nascondiamo, le installazioni degli
anni precedenti arrivavano da contratti internazionali. Nel 2008 invece
abbiamo concluso ben 4 trattative
interamente italiane».
FARE 13
CORRADI FESTEGGIA TRENT’ANNI DI SUCCESSO
CON UN 2008 IN CRESCITA
Riconoscimento ufficiale da Unindustria Bologna per
Corradi, l’azienda bolognese diventata leader nell’arredamento outdoor. In occasione della convention
aziendale Raffaele e Alberto Corradi, presidente e vicepresidente, hanno ricevuto la targa da Giordano
Baietti, Vice presidente vicario di Unindustria, che si è
congratulato per «la capacità di ammodernarvi, da
laboratorio ad azienda vera e propria con un organico di 100 dipendenti. Guardando i vostri risultati – ha
commentato Baietti – si di- Giordano Baietti,Vice presidente vicario di Unindustria
rebbe che non siamo in Bologna consegna una targa ai fratelli Raffaele e Alberto
Corradi in occasione del 30o anniversario dell’azienda
crisi, andate avanti così».
La Corradi ha infatti chiuso il 2008 con un fatturato di circa 7 milioni di euro, con un incremento del 23% rispetto all’anno precedente. Un ruolo sempre più importante hanno le esportazioni che nel 2008 sono
cresciute al 26% con vendite in 18 paesi, in particolare Francia, Germania, Spagna e Austria. Cifre destinate a salire, assicura l’amministratore delegato GianMarco Biagi. «Il
piano 2009-2013 prevede una crescita fortissima del fatturato export al 66% mentre
quello del 2009 sarà al 35%». Acquisizioni e
investimenti per oltre 6 milioni di euro apriranno nuovi scenari internazionali, inoltre
l’accordo commerciale con Kettal, azienda
spagnola presente in oltre sessanta paesi,
garantisce maggiore visibilità a livello internazionale grazie anche allo sfruttamento reciproco degli show-room. «Cresceremo anche il prossimo anno, certamente in maniera più
cauta ma comunque solida – afferma Biagi, descrivendo un’azienda ambiziosa e tuttavia
molto concreta – Siamo consapevoli che non sarà facile mantenere gli stessi ritmi, non siamo sprovveduti, ma confidiamo nel valore del nostro prodotto. Il target di riferimento fortunatamente è la fascia medio/alta del mercato, solitamente abbastanza immune dalle congiunture negative. Occorre avere un piano chiaro, fare forti investimenti di capitale umano,
e concentrarsi sull’export in paesi nuovi».
14 FARE
E la sfida per il 2009 non è altrettanto semplice, gli obiettivi sono importanti e il personale Ciemme si dichiara pronto, agguerrito e sempre
aggiornato.
«Il fatturato di Ciemme dovrà crescere ancora, così come il numero di
clienti. In cantiere abbiamo già alcune implementazioni di Abas Business
Software, il mondo ERP e Lotus
verranno ulteriormente integrati potendo così offrire una soluzione ancora più completa e funzionale, nasceranno nuove partnership, nuovi
accordi e, possiamo anticiparlo, anche nuove società».
DATALOGIC
Se è vero che “l’abito non fa il monaco” è pur vero che un grande imprenditore indossa sempre un buon
abito. È quanto ha raccontato la mostra fotografica realizzata da Style
Magazine – il mensile maschile del
Corriere della Sera – esposta nel Padiglione Centrale di Pitti Immagine
Uomo a Fortezza a Basso.
Dedicata a ritrarre un ristretto manipolo di soli sette capitani d’industria,
ambasciatori dell’Italian Style nel
mondo, la mostra ha arricchito il programma di appuntamenti in calendario per l’edizione del Pitti intitolata al
tema dell’“Italia Meravigliosa”.
Un tributo alla tradizione italiana
che passa anche dal riconoscimento
del ruolo di punta di questi sette
protagonisti, geniali nell’impresa e
impeccabili nell’abbigliamento, che
dalla provincia del “Belpaese” lanciano quotidianamente le loro sfide a
livello globale, acquisendo e controllando decine di società in tutto il
mondo.
Seppure non molto conosciuti dal
grande pubblico, hanno saputo conquistare la leadership a livello mondiale nei rispettivi settori, tenendo
alta la bandiera delle vere qualità del
nostro paese e divenendo ambasciatori dell’eleganza del Made in Italy
riconosciuta a livello internazionale.
Tra questi Roberto Tunioli, amministratore delegato di Datalogic Spa,
scelto da Style Magazine in rappre-
del nostro Paese.Vincitore nazionale
nel 2006 del titolo “Imprenditore
dell’Anno” assegnato da Ernst &
Young, ha conquistato l’anno seguente la vittoria agli ID People
Awards per aver attratto su di sé l’attenzione dei media per le sue idee
rivoluzionarie sulle possibili applicazioni nel campo dell’Identificazione
Automatica.
L’abbigliamento casual scelto per gli
scatti realizzati presso la sede centrale di Datalogic, tra lettori di codici a barre e scanner, ne riflettono
e sottolineano la personalità: giovanile, intraprendente, votato ad una
leadership creativa e capace di innovazione.
Al fianco di Tunioli altri sei protagonisti della real-economik italiana:
Francesco Casoli presidente di Elica,
Marco e Alessandro Rosi, rispettivamente presidente e amministratore
delegato di Parmacotto, Anton Seeber direttore di Leitner, Roberto
Siagri, amministratore delegato di
Eurotech e Marco Stroppiana, direttore del Gruppo Mondo.
DUCATI MOTOR
Alberto Tunioli, amministratore delegato
di Datalogic
sentanza di un’Italia che funziona,
che piace e che fa del senso per
l’imprenditoria e dell’innovazione i
suoi cavalli di battaglia.
Alla guida di una società che dalla
provincia di Bologna è divenuta leader nella produzione di lettori di
codici a barre, di mobile computer
per la raccolta dati e di sistemi a tecnologia RFID,Tunioli ha conquistato riconoscimenti importanti per
intraprendenza, impegno e contributo alla crescita socioeconomica
Mostra itinerante per ripercorrere la
memoria storica della casa di Borgo
Panigale insieme ad alcuni aspetti sociali che hanno caratterizzato la cultura italiana dal dopoguerra ad oggi,
“Ducati: la storia attraverso la moto
e il contesto sociale” è il titolo della
mostra realizzata in collaborazione
con l’aeroporto Guglielmo Marconi
di Bologna per raccontare la storia
motociclistica con un itinerario fotografico arricchito dall’esposizione
di moto leggendarie che hanno fatto
la storia dell’Italia delle due ruote.
Ogni epoca è stata tracciata attraver-
so le imprese di campioni del calibro
di Carl Fogarty, Troy Bayliss, Casey
Stoner, oppure passando da alcuni
modelli particolarmente significativi
per la storia della motocicletta in assoluto, come ad esempio il primo
motore a scoppio, il mitico ”Cucciolo”, nato nel 1945 e da cui tutto ebbe inizio per Ducati.
Immagini suggestive degli anni ‘50,
La mostra dedicata a Ducati nell’areoporto
di Bologna
della “Dolce vita” felliniana, gli stessi
anni delle prime competizioni su
strada e su pista come la “Mille Miglia” o la “Milano-Taranto”, ma anche foto e documenti che ricordano
il leggendario Ingegner Taglioni, che
progettò il primo sistema desmodromico per le moto da corsa, ancora
oggi esclusiva prerogativa della tecnologia Ducati.
E così via, attraverso le illustrazioni e
le moto presentate, rivisitando gli
anni sessanta, passando quindi ai settanta, caratterizzati dalla ribellione
che si identificava anche nella moto
e nello Scrambler in particolare. Infine si arriva ai giorni nostri, dove sono moto come il Monster o le sportive e prestazionali Superbike a segnare il tempo, come la Ducati
1098F08 con cui Troy Bayliss si è
laureato Campione del Mondo Superbike 2008.
FARE 15
EURTRONIK STUDIOERRE
Rappresenta la “nuova era per la
musica d’ascolto”. E’ così che Eurtronik StudioErre, una pmi d’avanguardia con sede a CastelMaggiore,
definisce Eon, il lettore di brani mp3
in grado di trasmettere la musica su
frequenze Fm. Il dispositivo elimina,
di fatto, ogni problema riguardante
Luciano Ranieri, titolare di Eutronik
Studioerre, con un modello di Eon,
il lettore Mp3 realizzato dall’azienda
l’integrazione dei lettori con gli impianti tradizionali che rendono impossibile la condivisione della musica
fra più persone a meno dell’acquisto
di apposite casse.
Per diffondere la musica tutto ciò
che occorre è una radio e una fonte
di energia per ascoltare i brani, senza
più essere costretti ad isolarsi. Il lettore è in grado infatti di leggere i file
da una fonte audio standard, come la
chiavetta Usb o le altre periferiche
in commercio (cd reader, walkman,
pc, eccetera) per poi “girarli” in modalità wireless a qualsiasi apparecchio
radiofonico nelle vicinanze. Insomma, Eon “libera” definitivamente la
musica digitale, nonostante la maggior parte degli impianti non sia in
16 FARE
grado di integrare tecnologie di generazioni così distanti fra loro.
“Le applicazioni di un prodotto simile sono eterogenee - dichiara Luciano
Ranieri, titolare dell’impresa hi-tech
bolognese – poiché non servono né
auricolari né software particolari. Si
possono ascoltare i brani preferiti anche in macchina, senza rischiare di
prendere una multa o dover appron-
tare costose modifiche al proprio impianto stereo. Pratico ed economico,
il prodotto può essere utilizzato anche come memorandum vocale, lettore di audiolibri, o essere collegato al
vecchio walkman per ascoltare un’audiocassetta indimenticabile”.
Eon è il risultato finale di una intensa attività di ricerca ed è realizzato in
materiali resistenti e leggeri, che racchiudono la tecnologia SMD con la
quale si garantisce la massima fedeltà
di ascolto. Utilizzarlo non aiuta solo
a socializzare, ma tutela l’udito delle
persone riducendo l’utilizzo di cuffie
o auricolari.
Il lancio sul mercato di questo prodotto dimostra come, facendo affidamento sulle proprie forze, le pmi bolognesi siano in grado di raggiungere
per prime le nuove frontiere di comparti ad alto valore tecnologico. Non
a caso il diretto concorrente all’interno di questa nicchia è solo un importante gruppo cinese.
GAMMARAD
Importante soddisfazione per Gammarad Italia, l’azienda di Minerbio
leader nel settore dell’irraggiamento
che quest’anno ha raggiunto i 40 anni di attività.
E’ stata r iconosciuta inf atti la
conformità ai requisiti della norma
SA 8000 sul sistema di responsabilità
sociale utilizzato per l’attività di
sfruttamento industriale delle radiazioni ionizzanti. La nuova certificazione entra così a far parte del Sistema di Gestione Integrato per Qualità, Ambiente e Sicurezza con cui
Gammarad sostiene i propri valori:
ambiente, sicurezza, etica, solidarietà, ricerca e cultura. E sono proprio questi principi che spingono
l’azienda a collaborare con le Università, sostenere iniziative benefi-
che, finanziare progetti di ricerca e
sponsorizzare eventi teatrali. Un impegno concreto e costante, che con
la certificazione ottiene un meritato
riconoscimento.
ILIP
E’ iniziato a Berlino il sodalizio tra
ILIP e Valfrutta Fresco. Un accordo
all’insegna dell’attenzione per l’ambiente nato in occasione di Fruit
Logistica, la fiera internazionale dedicata al marketing ortofrutticolo.
L’azienda bolognese è diventata fornitore di Valfrutta, per tutta la sua
gamma di prodotti freschi, di imballaggi biodegradabili in PLA, un polimero naturale derivato dalla fermentazione dell’amido di mais che viene
completamente smaltito in natura
senza effetti sull’ambiente. Anche l’etichetta con il marchio Valfrutta è
realizzata in PLA e questo rende la
confezione biodegradabile al 100%.
«Siamo molto soddisfatti di questa
partnership con Valfrutta – ha dichiarato Riccardo Pianesani, legale
rappresentante di ILPA srl, Divisione
ILIP – perché ci consente di iniziare
il 2009 puntando sul tema che più ci
sta a cuore, la salvaguardia ambientale, e coinvolgendo un’importantissima realtà del settore ortofrutticolo
nell’utilizzo dei nostri materiali ecocompatibili».
A partire da quest’anno tutti i prodotti freschi Valfrutta saranno venduti in confezioni totalmente biodegradabili, sfruttando la completezza
di gamma degli imballaggi in PLA
per il settore ortofrutta di ILIP.
GRAZIE A MARCONI WIRELESS E CISCO
A SASSO MARCONI UN LABORATORIO A CIELO APERTO
Si chiama ServiceMeshLab il nuovo laboratorio frutto della collaborazione tra il Consorzio
Marconi Wireless e Cisco Italy. Adibito allo sviluppo di tecnologie senza fili per la medicina,
l’informazione e la sicurezza, rappresenta un progetto di rilevanza europea e un’importante
opportunità di crescita per il territorio e per le aziende.
Il Consorzio Marconi Wireless, centro per l’innovazione della Rete Alta Tecnologia della Regione Emilia-Romagna, e Cisco, leader mondiale nel settore del networking, hanno dunque unito
le proprie competenze per dare vita a questo “laboratorio a cielo aperto” che dal centro di
Sasso Marconi arriva fino a Mongardino, passando per Villa Griffone, la casa di Guglielmo
Marconi che ospita l’omonima Fondazione e il museo. Infatti le tecnologie di cui si occupa sono fruibili in movimento, senza fili e senza particolari apparati: basta un semplice smart-phone
per accedere a una serie di servizi già attivi in quest’area.
Il primo, fruibile all’esterno di Villa Griffone e nella piazza principale di Sasso Marconi, è quello
di accedere alle info richieste tipicamente dal turista: storia del luogo, eventi e manifestazioni
così come servizi comunali e servizi sanitari. Il secondo è quello dedicato al visitatore di musei: al momento della prenotazione o dell’ingresso l’utente ottiene una login che consente l’accesso a informazioni multimediali mano a mano che procede la sua visita museale. Ancora, i
servizi messi in campo dal ServiceMeshLab riguardano la videosorveglianza, con la possibilità
di visionare in tempo reale filmati prodotti da telecamere poste in ambienti esterni o interni,
con il valore aggiunto di un’applicazione di analisi video (ad esempio conteggio di auto o di
persone). Inoltre è possibile, grazie a semplici apparati veicolari, ottenere un’estensione della
copertura radio nelle zone di emergenza. La tecnologia ServiceMeshLab consente anche di
raccogliere dati da semplici sensori anziché da reti fisiche di fili che sono più complicate da
realizzare.
Di grande prospettiva risulta poi la ricerca in telemedicina, che ha importanti ricadute sociali,
in quanto consente al paziente il contatto con medici anche fisicamente lontani. L’apparato
appena messo a punto nel Service MeshLab si collega alla tv di casa e lì il paziente vede in video e parla con il medico ed è in grado, contemporaneamente e con lo stesso apparato che si
collega in WiFi, di rilevare in tempo reale la misura della pressione sanguigna piuttosto che
l’elettrocardiogramma.
Il nuovo laboratorio realizzato si pone così come una importante infrastruttura tecnologica che
offre l’opportunità di testare e provare dal vivo le applicazioni che possono essere proposte da
società terze che sviluppano software, o che possono essere richieste dagli enti locali, clienti,
fruitori dei servizi sulla base di specifiche esigenze.
A Fruit Logistica, l’azienda bolognese ha presentato anche un nuovissimo packaging pensato per le
pere. Realizzato in PLA, il pratico
clamshell di ILIP ha quattro cavità
che avvolgono il frutto, proteggendola dalle ammaccature, ed è dispo-
nibile in due formati a seconda delle dimensioni delle pere. La base
inoltre è stata studiata in modo tale
che l’alveolo risulti sollevato rispetto al piano di appoggio, così da
mantenere il frutto in una posizione
più protetta.
FARE 17
INFOLAB
A Conserve Italia è arrivata la server
virtualization, un’infrastruttura IT
che consente di operare in modo
flessibile, tempestivo, risparmiando
energia e costi di manutenzione. La
tecnologia VMware Virtual Infrastructure, Enterprise Edition di Hp,
implementata da Infolab, consente
infatti di gestire la complessità del sistema informativo di una filiera che
va dalla produzione alla distribuzione
e vendita e che, applicandosi a mercati differenziati per geografia e fasce
di clientela, deve essere improntata
alla massima flessibilità operativa.
Enrico Parisini, responsabile It di
Conserve Italia, racconta il perché di
questa scelta innovativa: «Quando si
parla, come nel nostro caso, di interventi sull’infrastruttura, che opera a
360 gradi su tutte le attività dell’impresa, è molto difficile identificare
una motivazione dovuta a un problema specifico. Parliamo piuttosto di
una motivazione organizzativa e tecnica per potenziare la nostra capacità
operativa e metterci in grado di dare
alle richieste del business risposte più
veloci e anche più affidabili, intendendo come affidabilità l’aderenza
agli Sla stabiliti e la possibilità di garantire livelli di servizio superiori».
Conserve Italia nasce a San Lazzaro
nel 1976 come consorzio di terzo
grado, ossia destinato a commercializzare i prodotti provenienti dalle
cooperative di trasformazione, orientando anche i processi di trasformazione per soddisfare la domanda dei
mercati. Nel tempo è stata proprio
questa funzione di programmazione
e guida della produzione che ha
consentito all’azienda di passare alla
gestione diretta degli stabilimenti, di-
18 FARE
ventando responsabile sia dell’attività
industriale sia commerciale di oltre
50 cooperative, tra cui i marchi Valfrutta, De Rica, Derby, Cirio. Grazie
alle acquisizioni e alla creazione di
aziende per i mercati esteri, oggi
Conserve Italia controlla quote strategiche del mercato internazionale e
ha registrato un fatturato di oltre
1000 milioni.
Un’azienda che si basava su sistemi
informativi complessi e difficilmente
gestibili, che richiedevano manutenzioni costose e che non venivano
pienamente sfruttati. Con Infolab,
dopo una prima fase di consolidamento e prototipazione, è stato possibile procedere alla virtualizzazione
del sistema con grandi risultati sul
piano della flessibilità, dell’efficacia e
del risparmio energetico e non solo.
L’infrastruttura server del data center
di Conserve Italia comprende oggi
62 host name virtualizzati su un totale di 83 sistemi, inoltre sono stati
istallati quattro nodi che supportano
una serie di sistemi virtuali che vanno a sostituire quelli che prima erano installati su server dedicati. Ciò
ha permesso di ridurre drasticamente il numero totale delle macchine
fisiche, che dalla settantina sono scese alle attuali 29, con l’obiettivo di
arrivare a 18 a fine anno.
Le uniche difficoltà di questo progetto hanno riguardato il passaggio
di alcune applicazioni aziendali in
ambienti standard. La vera e propria
virtualizzazione dell’infrastruttura
non ha invece evidenziato nessun
problema. «In verità – spiega Parisini
– abbiamo scoperto solo dei vantaggi». Minori costi di manutenzione, e
meno sprechi. Nonostante una potenza di calcolo ben 8 volte quella di
partenza, il consumo è infatti dimi-
nuito del 30%, permettendo un risparmio energetico del valore di circa 7 mila euro l’anno.
KONDEL
Nata da una brillante intuizione di
Cristina Condello, affermata professionista nel campo della comunicazione, promozione e fidelizzazione
clienti (proprio in questi giorni premiata quale “Donna Marketing
2009” dal Cmc, Club del marketing
e della comunicazione), la Kondel è
il primo network in Italia che mette
in contatto le aziende con un numero selezionato di Centri Benessere,
Hotel congressuali con SPA e loca-
Cristina Condello, premiata
“donna marketing 2009”
tions esclusive. Il “benessere” viene
percepito per la Kondel come modalità premiante all’interno delle
realtà aziendali, inteso nel senso olistico del termine, ovvero un benessere fisico ma anche mentale e spiri-
tuale, che spesso viene trascurato anche a causa di ritmi di lavoro frenetici. In Italia la richiesta in questo settore è molto forte, con oltre 4 mila
hotel attrezzati con centri benessere
e un giro di affari che si aggira attorno ai 55 milioni di euro l’anno. Inoltre le imprese gestite da contemporanei stili di management sono sempre più attente al benessere dei propri dipendenti e collaboratori, puntando sul wellness come strumento
di incentivazione.
Kondel, che ha sede a San Giorgio
di Piano, propone pacchetti benessere come regalo-premio aziendale,
omagg io di fidelizzazione per i
clienti, metodologia di team building, benefit per incrementare, attraverso la motivazione, la produttività
dei propri collaboratori e dipendenti, ridurre le assenze, limitare i turnover. Inoltre arricchisce le riunioni
aziendali, gli incontri di lavoro, gli
open-house con interventi formativi
e ludici allo stesso tempo, per dare
benessere alle persone e rendere l’incontro un’esperienza piacevole e indimenticabile. Nel circuito Kondel
sono già presenti alcune prestigiose
locations ed altre si apprestano a far
parte di questo progetto, con l’obiettivo di coinvolgere i maggiori hotel
e centri benessere in Italia. Nei centri convenzionati sarà possibile accedere con sconti e agevolazioni grazie
alla tessera Clubkondel, la quale contribuisce anche a sostenere la Fondazione Hospice Seragnoli Onlus di
Bologna che si occupa di medicina
palliativa.
MARCHESINI GROUP
La Marchesini entra in classe e trasforma i Salesiani in una realtà indu-
striale dove gli studenti del professionale meccanico e quelli del tecnico-elettronico, lavorando gomito a
gomito al sicuro nei laboratori, progettano e costruiscono insieme macchinari e apparecchiature. Proprio
come se si trovassero in una delle
tante imprese della Packaging valley
bolognese.
Volendo inventarsi un nuovo modo
Gli studenti dell’Istituto Salesiano allo
stabilimento Marchesini Group di Pianoro
di fare didattica, più attiva e in grado
di offrire reali competenze, alcuni
insegnanti dell’istituto di via Jacopo
della Quercia hanno stretto un patto
educativo con Marchesini Group,
colosso del packaging con sede a
Pianoro, leader nella fornitura di
macchine e linee complete per il
confezionamento nei settori farmaceutico e cosmetico.
Spalmato sul biennio finale, il progetto si conclude con la costruzione, nei laboratori-officine dei Salesiani, di un’intera linea di confezio-
namento funzionante, simile in tutto
e per tutto a quelle che si trovano in
una vera azienda. I ragazzi del quarto
anno, meccanici ed elettronici, ciascuno per le proprie competenze,
elaborano e disegnano il pezzo mancante che poi fabbricheranno e installeranno l’anno successivo, scontrandosi ogni volta con problemi
reali da affrontare e risolvere. Obiettivo del lavoro 2008-2009 l’ideazione di un magazzino di reintegro e
recupero dei prodotti che andrà ad
affiancarsi alle parti già esistenti come, ad esempio, il nastro trasportatore, il buffer, il dispositivo smistatore o
il fermo meccanico dei prodotti.
Un programma complesso che va
ben oltre la classica lezione in aula,
richiedendo infatti un aggiornamento costante e una conoscenza approfondita del mercato. Ecco perché
i Salesiani hanno bussato alla porta
di Marchesini Group che, accettando
la sfida, ha messo a disposizione il
suo know-how. A partire dai suoi
stessi tecnici che salgono in cattedra
per seguire passo dopo passo gli studenti che, forse, un domani potrebbero diventare loro colleghi. Questo
non prima di aver fatto respirare ai
ragazzi l’atmosfera dell’impresa durante una gita tecnico-didattica agli
impianti di Pianoro.
A completare la preparazione di
meccanici ed elettronici contribuisce
anche l’azienda meccanica Sipla srl
di Crespellano, il cui titolare Luca
Nanetti, ex-allievo dell’istituto, consente di realizzare tra i suoi muri
quegli organi meccanici per la linea
che i Salesiani non sarebbero in grado di produrre con le attrezzature
dei propri laboratori.
Per don Alessandro Ticozzi, direttore
dei Salesiani, «la collaborazione con
FARE 19
CON MOLPASS A PONTEDERA È TORNATO IL TEATRO,
STAVOLTA ANCORA PIÙ SPERIMENTALE
Sono nati a San Giovanni in Persiceto i veri “effetti speciali” per il teatro. La GMep-Molpass ha
infatti progettato ed eseguito con tecniche assolutamente innovative i lavori di ristrutturazione
del teatro Era di Pontedera, la città laboratorio
che fu resa famosa dal maestro polacco Jerzy
Grotowsky. Una tribuna di 320 posti che può
scomparire lasciando uno spazio maggiore in
platea, un sistema di tiri motorizzati per lo spostamento rapido delle scenografie, pareti con
doppio rivestimento acustico fatto a pannelli
che si aprono a seconda che si assista a uno
spettacolo di prosa o di musica: sono queste
le novità introdotte per fare del teatro una
realtà funzionale, versatile e tecnologica. Anche le macchine di sollevamento, utilizzabili
per le scenografie e le riprese, sono assistite
da software che permettono di stabilire l’esatta posizione e altezza.
Le innovazioni tecniche offrono funzionalità
maggiori e tempi minori per i tecnici, spiega
l’ingegnere Giorgio Molinari, presidente di
Molpass. «Montare e smontare le scene di
Alcune realizzazioni della Molpass per
il rinnovato teatro Era di Pontedera
uno spettacolo è un’operazione che prevede
tempi molto lunghi: in questo modo, invece, gli
spostamenti richiesti da un regista si possono realizzare in pochi minuti». Tuttavia, commenta
Molinari, si dovrebbe puntare anche sulla «formazione di tecnici professionisti in grado di occuparsi di questo tipo di macchinari, un campo in cui in Italia non si investe molto».
La struttura di Pontedera, dagli anni ottanta centro del teatro sperimentale italiano ed europeo, necessitava di lavori di ristrutturazione da 15 anni. Nel 2004 la GMep-Molpass si aggiudicò la gara d’appalto, avviando così studi e progetti per un teatro che potesse esprimere appieno il suo carattere sperimentale. Terminati i lavori, è stato restituito alla cittadina toscana
un luogo prezioso che è tornato ad essere utilizzabile e che è stato anche arricchito con nuovi
spazi. La struttura infatti è pensata anche come campus, un luogo che può essere vissuto a
tempo pieno dagli attori, mentre all’esterno è stato creato un anfiteatro che potrà ospitare
spettacoli nei periodi estivi.
le aziende valorizza la didattica dei
laboratori, facilita l’inserimento in
azienda, mantiene aggiornato il curricolo scolastico e porta gli allievi ad
apprendere con più facilità e motiva-
20 FARE
zione. Don Bosco direbbe che il
percorso educativo personale diviene
completo con la maturazione morale
che l’educazione salesiana veicola».
«Le persone, con le loro competenze
e con la loro capacità di progettare,
di intervenire sui processi, di prendere decisioni, di assumersi responsabilità, costituiscono per qualunque impresa la risorsa più preziosa e insostituibile» sottolinea Maurizio Marchesini, consigliere delegato di Marchesini Group e Presidente del Settore
Metalmeccanico di Unindustria Bologna. «Attraverso questa collaborazione con i Salesiani cerchiamo di
trasmettere a dei futuri colleghi e
collaboratori non soltanto le nostre
conoscenze tecniche, ma il nostro
modo di operare, il nostro approccio
alla produzione ed al mercato. In una
parola: la nostra cultura d’impresa».
MASCAGNI
Diventato ormai appuntamento annuale, “Semplicemente insieme” è
l’occasione con cui Mascagni SpA
apre a tutta la sua clientela le porte
Due momenti della serata Mascagni
con Manuel Mensà,
unico soprano maschile d’Europa
della sede e dello Show Room di
via Porrettana a Casalecchio di Reno. Una serata di incontro considerato molto importante dall’azienda
e che va al di là delle occasioni di
lavoro, per il piacere di stare insieme, scambiare semplicemente una
stretta di mano, due parole, un sorriso. Quest’anno l’evento si è arricchito della voce di Manuel Mensà,
l’unico soprano maschile d’Europa
riconosciuto dalla critica internazionale come una delle voci più interessanti e uniche del momento.
Il grande interprete ha incantato il
pubblico con un delicato equilibrio
tra immedesimazione e trance vera
e propria, facendo trasparire l’aspetto emotivo, psicologico e trasformistico che Manuel Mensà deve
affrontare ogni qualvolta interpreta,
nell’opera e nell’operetta, un personaggio femminile.
regionale. Pagina dopo pagina, si va
alla scoperta non soltanto dei piatti
per i quali Bologna è famosa in tutto il mondo, ma anche della storia
della cucina, della valorizzazione del
territorio, delle tradizioni culturali,
NASICAE
MINERVA EDIZIONI
E’ arrivato il libro completo sulla cucina bolognese: ricette, illustrazioni,
ingredienti, preziosi consigli per una
perfetta preparazione e riuscita dei
piatti della tradizione gastronomica
bolognese. Sono proprio Le Ricette de
“La Vecchia Scuola Bolognese”, raccolte
da Alessandra Spisni, titolare appunto
della Scuola che dal 1990 si propone
di tramandare la cultura gastronomica tradizionale bolognese, organizzando corsi nel rispetto della buona
cucina, degli antichi sapori e delle
vecchie tradizioni. Con questo libro,
grazie anche al dvd in allegato, sarà
possibile avvicinarsi alla preparazione dei piatti principali della tradizione a cominciare dalla Sfoglia,
protagonista assoluta, elemento
principe del patrimonio culturale
infatti all’associazione Onlus Piccoli
Grandi Cuori un letto destinato alla
cura dei bambini cardiopatici. Il presidio medico è già stato inserito all’interno della struttura di Cardiochirurgia Pediatrica e dell’Età Evolutiva
del Policlinico Sant’Orsola, l’unico
centro accreditato regionale per la
cura chirurgica delle cardiopatie
congenite. «Quando la vita ci regala
la possibilità di poter aiutare – commenta Virgilio Rende, titolare della
MT Motori Elettrici – ritengo sia
più semplice donare che ricevere».
Congratulazioni vivissime all’azienda, anche da Unindustria Bologna.
Insieme all’augurio che in molti
possano seguire il nobile esempio di
solidarietà.
sociali ed enogastronomiche, un patrimonio di sapere antico che si tramanda da generazione in generazione. Come preparare la sfoglia,
cucinare un fragrante fritto misto,
scegliere i migliori prodotti per antipasti e primi piatti, carne e pesce,
contorni e dolci di una volta: passo
dopo passo siamo accompagnati da
una guida esperta lungo un percorso che va ben oltre il semplice cucinare, per trasformarsi in un viaggio
nella tradizione, nell’emozione e nel
piacere del gusto.
MT MOTORI ELETTRICI
E’ veramente esemplare l’importante
gesto di solidarietà compiuto dalla
MT Motori Elettrici. L’azienda di
San Giovanni in Persiceto ha donato
Tra curiosità, meraviglie e numerose
iniziative a scopo benefico, il Bologna Mineral Show ha celebrato quest’anno la sua quarantesima edizione
nella verde cornice del centro congressi Nasicae. Si tratta della mostra
mercato di mineralogia, malacologia,
gemmologia, geologia, entomologia
e paleontologia più conosciuta e frequentata d’Italia. Sette saloni tematici per oltre 3 mila metri quadri di
tavoli espositivi, ventiquattro nazioni
rappresentate, quattrocento aziende
presenti e oltre diecimila visitatori:
questi i numeri di Bologna Mineral
Show, la più importate kermesse nazionale, particolarmente apprezzata
anche dal pubblico internazionale.
Numerosi spazi sono stati dedicati,
oltre che alla mostra mercato, anche
a strumenti, attrezzature, tecnologie,
abbigliamento, didattica e formazione nei settori di riferimento. In parallelo, quattro mostre e altrettanti
FARE 21
CON AIR-TEC SYSTEM ARRIVA IN PERÙ
IL TRASPORTO PNEUMATICO MADE IN ITALY
E’ il Perù la prossima
meta per l’export di
Air-Tec System. Fondata nel 1994 a Calderara di Reno, l’azienda
si è affermata tra le
top ten mondiali nel
settore del trasporto
pneumatico grazie a
un know-how tecnologico avanzato, un’equipe di professionisti qualificati e continui investimenti in ricerca.
«Abbiamo cominciato ad esportare nel 2000 con alcune operazioni spot –
racconta Rodolfo Albini, presidente e fondatore di Air-Tec System – In seguito ci siamo proposti oltre i confini italiani in maniera continuativa, e oggi fatturiamo il 70% all’estero, principalmente in Europa e in Oriente».
Prodotti alimentari, esplosivi, chiAlcune fasi del seminario tecnico sugli imballaggi a cui
mici e anche tossici; sono solo alha partecipato Air-Tec System in Perù
cune delle sostanze che con il trasporto pneumatico vengono condotte attraverso tubi, proteggendone le caratteristiche e mantenendo all’esterno un ambiente pulito,
senza odori né polveri ma soprattutto non inquinato. Sviluppati anche grazie alla collaborazione con
centri di ricerca e l’Università di Bologna, questi macchinari integrano sistemi di movimentazione e di
stoccaggio rispettando l’ambiente. A Parigi gli impianti Air-Tec System sono utilizzati nella struttura di
depurazione delle acque, in Germania servono a realizzare le prestigiose ceramiche Villeroy & Boch, a
Taiwan trasportano materiali per i pneumatici Bridgestone, in Italia sono presenti in aziende quali Ferrari, Meliconi, Saeco e Lavazza.
«Ci stiamo interessando al Perù perché, come ci ha fatto notare l’ICE, presenta diverse opportunità –
spiega il presidente di Air-Tec System – E’ un paese ricco di materie prime, con un mercato in crescita e
che prevede investimenti in ecologia e infrastrutture. Importano principalmente da Cina e Stati Uniti, ma
Rodolfo Albini, presidente di Airpoco dall’Italia e su questo si può lavorare molto. Abbiamo già avviato i primi contatti con clienti locali Tec System
grazie anche a un seminario sugli imballaggi tenutosi a dicembre 2008, mentre a maggio parteciperemo
a una fiera per presentare il nostro prodotto al mercato peruviano».
Oltre ad allargare la rete di distributori e dealers, l’azienda sta valutando l’apertura di filiali estere per l’assemblaggio di semi lavorati. Questo
consentirebbe notevoli risparmi sul trasporto degli impianti e sulle tasse di esportazione, che in paesi quali il Perù incidono pesantemente sui
costi. Inoltre, secondo il Dott. Albini, gli accordi commerciali tra Perù e Stati Uniti potrebbero permettere ad Air-Tec System di entrare nel mercato americano.
«In paesi come l’Italia la situazione economica è incerta – conclude Rodolfo Albini – mentre in altre aree i mercati sono in crescita e vale
la pena di muoversi e provare nuovi canali di vendita. Noi qui sentiamo questa depressione, ma in Sud America, ad esempio, ho notato
molta euforia».
22 FARE
punti di vista sul mondo della mineralogia hanno svelato le località
classiche dei minerali italiani, i migliori scatti fotografici sul tema,
una selezione di disegni realizzati
da ragazzi tra gli otto e i quattordici anni e le meraviglie della Cueva
de los Cristales, la caverna completamente ricoperta di bianchi cristalli di selenite scoperta di recente
nell’ambito del progetto Naica nelle profondità della miniera messicana di Chiuaua.
Oltre la bellezza e la comodità della
nuova location, per allietare i visitatori è stata allestita un’area degustazione con taglieri di salumi e formaggi provenienti dalle aree di ricerca mineralogica delle Alpi e il
vino “mineralogico”, con uve sorte
su terreni particolarmente ricchi di
minerali e capaci di trasmettere al
succo di Bacco aromi inconfondibili. Tra gli ospiti della mostra anche Cesare Marretti, celebre chef di
Casa Italia agli ultimi Mondiali ed
Europei, e ospite fisso della trasmissione “La prova del cuoco”.
Oltre ai minerali, protagonisti assoluti della kermesse, i visitatori hanno potuto osservare da vicino ambra, meteoriti, pietre preziose, perle, conchiglie. «Un’edizione davvero speciale e con tante sorprese –
racconta il patron della manifestazione Maurizio Varoli – ma anche
con un impegno concreto per sostenere alcune associazioni onlus
bolognesi e nazionali». Grazie alle
vendite del calendario realizzato
con i migliori elaborati del concorso fotografico e di disegno sarà
infatti possibile effettuare, da parte
dell’organizzazione, un’offerta ad
Ant e Ageop, associazioni impegna
nella lotta contro i tumori di adulti
MARPOSS ACQUISISCE IL CONTROLLO
DELLA TEDESCA ARTIS GMBH
Nuovo acquisto per la Marposs, leader nella fornitura di apparecchiature di misura elettronica. L’azienda ha acquisito il controllo di Artis GmbH, azienda di Bispingen, Amburgo, che sviluppa, produce e fornisce soluzioni per il monitoraggio della macchina utensile.
Marposs, fondata nel 1952 a Bologna, impiega 2200 persone in 80 sedi distribuite in 22 paesi
del mondo. Realizza e vende soluzioni per il controllo di processo dei
componenti nei settori della lavorazione dei metalli, quali automotive
ed aerospaziale, del vetro e dell’Information Technology.
La tedesca Artis produce e vende in
25 paesi una gamma di strumenti inprocess, sistemi di monitoraggio
per il processo ed il controllo di
macchina, principalmente per applicazioni su macchine ad asportazione di truciolo. Queste
soluzioni innovative aiutano ad aumentare la produttività e a diminuire i costi del ciclo di vita
totale della macchina utensile e sono utilizzate principalmente nell’industria aerospaziale, automobilistica e in quella dei beni strumentali.
Hans-Georg Conrady, managing director di Artis, si dichiara « entusiasta dell’opportunità di lavorare con Marposs per far crescere ulteriormente l’azienda di cui faccio parte». Secondo
Conrady, la collaborazione con Marposs rappresenta un’opportunità perfetta per portare i prodotti Artis su una scala geografica molto più ampia, sfruttando la rete mondiale di distribuzione
dell’azienda bolognese. Inoltre la combinazione delle tecnologie e dei prodotti delle due aziende fa intravedere nuove soluzioni tecniche molto interessanti.
«Artis offre delle soluzioni all’avanguardia, di largo potenziale per l’utilizzo in diverse applicazioni sia da parte dei clienti Marposs attuali che di quelli futuri su base mondiale – spiega Stefano Possati, presidente di Marposs – Il nostro obiettivo è crescere in maniera solida e continuativa sia nel nostro mercato tradizionale che su nuovi mercati. Acquisire aziende di qualità
con prodotti complementari a quelli Marposs è una strategia che continueremo a perseguire
in aggiunta alla nostra forte attività di ricerca e sviluppo interna all’azienda».
e bambini. Giocando a la “Ruota
della fortuna”, con cui vincere pietre da collezione come souvenir, i
visitatori hanno anche contribuito
al sostegno dell’Avis, associazione
volontari italiani sangue.
Tra le curiosità del 2009 ricordiamo l’esposizione di rari pezzi di
Kriptonite, il verde e fluorescente
minerale in grado di far tremare
persino l’imbattibile Superman. Solo una delle numerose tappe in un
viaggio nel tempo e nello spazio
che il Bologna Mineral Show ha
dedicato ai propri ospiti, guidandoli
dalle origini del nostro pianeta racchiuse nei fossili e nei minerali, alle
conchiglie delle profondità oceaniche, fino ai meteoriti provenienti
da distanze siderali.
FARE 23
NON TEME LA CRISI IL SUCCESSO DI RENNER ITALIA
La situazione economica non spaventa Renner Italia, che ha chiuso il 2008 con oltre 40 milioni di
euro di fatturato, 7 in più dell’anno precedente e 15 rispetto al 2006. Non solo, quest’anno vede il
lancio sul mercato di un prodotto assolutamente innovativo, frutto del lavoro di trenta chimici e
di investimenti in ricerca di circa un milione e mezzo l’anno.
La giovanissima azienda con sede a Minerbio è stata fondata nel 2004 per poi balzare rapidamente tra i leader nel settore delle vernici per legno. All’inizio produceva solo vernici a base acqua, ma con l’acquisizione di un nuovo stabilimento nel 2006 ha avviato anche la produzione di
vernici a base solvente. L’anno scorso un nuovo punto di svolta: l’accordo di joint venture con il
gruppo messicano Comex, il maggior produttore di vernici nel Centro e Sud America che opera
con 4 stabilimenti in Messico, 7 negli Usa e 2 in Canada.
«Da un anno all’altro siamo cresciuti di oltre il 20% – commenta Lindo Aldrovandi, amministratore delegato – e nel 2009 prevediamo un altro più 8%, fuori dai confini nazionali in particolare».
Risultati che derivano dall’attività di ricerca e messa a punto di nuovi prodotti effettuata dal laboratorio interno, che ha migliorato le formulazioni e consentito notevoli risparmi nel costo dei Lindo Aldrovandi, amministratore delegato
di Renner Italia
prodotti.
Crisi o no, per la Renner le prospettive rimangono dunque positive, in particolare per le esportazioni. L’azienda punta infatti sullo sviluppo di nuovi mercati in seguito a accordi commerciali con Dubai, Portogallo, Tunisia, Cina ed Europa dell’Est, mentre si stanno gettando le basi per la penetrazione in altri mercati come ad esempio la Turchia.
La novità del 2009 è una nuova finitura all’acqua che garantisce una durata di oltre dieci anni. Secondo l’amministratore delegato di Renner Italia, «l’innovazione è il valore aggiunto rispetto alla concorrenza. E’ fondamentale per un mobiliere lavorare rapidamente conservando un alto livello di qualità. Per questo le nostre vernici devono garantire ottimi risultati sia dal punto di vista estetico che della resistenza». Del resto ci deve
essere un motivo se Ikea ha scelto proprio la Renner tra i suoi fornitori.
«Siamo la prima azienda italiana a essere entrata tra le 35 imprese che verniciano per l’Ikea – racconta Aldrovandi – perché a differenza di altre
realtà siamo riusciti a risolvere alcuni problemi tecnici che gli svedesi avevano posto».
NOBILI
E’ stato Mario Rossi, presidente della
Nobili SpA, a ricevere il premio per
la Novità Tecnica EIMA 2008. L’ambito riconoscimento – del quale abbiamo parlato nel n° 5 di “Fare” – è
stato assegnato in occasione della
manifestazione fieristica internazionale all’azienda di Molinella per la
nuova trincia-andanatrice per la pacciamatura dei vigneti e dei frutteti
inerbiti. Il macchinario, grazie al
convogliamento dei residui vegetali,
consente di ridurre l’uso di erbicidi.
Anche Unindustria Bologna si congratula con tutto staff della Nobili
24 FARE
per il premio ottenuto e per il costante impegno di ricerca e innovazione.
PROMOBOLOGNA
Già partita la fase di progettazione
per l’Expo di Shangai del 2010. Dopo la firma dell’accordo di partecipazione della città di Bologna all’Expo di Shanghai del 2010 e l’avvio da
parte del Comune di una prima fase
di coordinamento con le istituzioni
del territorio, è iniziata la fase operativa e di progettazione degli spazi
espositivi, uno stand di 337 metri
quadri concesso a titolo gratuito
Mario Rossi, presidente della Nobili, riceve
il premio conferito all’azienda a EIMA 2008
PREMIO SAMP: CAVI E FILI DI RAME
PER UN’ARTE CHE S’ISPIRA AL MONDO INDUSTRIALE
Materiali industriali per produrre opere d’arte. E’ la sfida alla
creatività che la seconda edizione del Premio Samp ha proposto agli studenti dell’Accademia di Belle Arti: creare un’opera
fotografica o pittorica utilizzando fili di rame e cavi elettrici. Il
Premio Samp, giunto alla seconda edizione, è dedicato a giovani talenti che riescono a coniugare arte, cultura, industria
utilizzando materiali messi a disposizione dalla stessa Samp,
azienda meccanica del gruppo Maccaferri. Se per l’edizione
precedente sono stati gli ingranaggi a stimolare il lavoro degli
studenti, questa volta cavi e fili hanno ispirato opere originali e
coinvolgenti a cui è stata dedicata anche una mostra.
Le cinque migliori realizzazioni, premiate con borse di studio
per un totale di 7 mila euro, sono state elette da una giuria
composta da Antonio e Annamaria Maccaferri, dal direttore
dell’Accademia Mauro Mazzali, dalla consulente d’arte Carlotta Pesce, dal fotografo Nino Migliori e dai docenti Eleonora
Frattarolo e Walter Guadagnini. La vincitrice del Premio Samp
è stata Amandyne Samyn con E’ mio, opera pittorica che raffigura una bambina che porta a spasso un grande rotolo di filo
di rame, come se fosse un cucciolo. La giuria ha scelto questo
lavoro per la «particolare trasmissione emozionale, unita a una
buona qualità pittorica e capacità d’invenzione dell’immagine». Al secondo posto Amnesia di Irene Maria Di Palma, un ritratto femminile di spalle avvolto da fili, seguito da Diagonale
di Laura Saltini raffigurante cavi che virano sul blu. Quarta l’opera di Dario Scala, Senza Titolo, che ritrae una presa elettrica Le opere partecipanti al Premio Samp in mostra all’Accademia di Belle Arti
che si specchia, quindi Fidanzati di Tamara Komisenovic, dove di Bologna
un lui e una lei si stringono la mano per condurre elettricità e
accendere una lampadina.
Silvia Evangelisti, docente dell’Accademia delle Belle Arti e direttore artistico di ArteFiera, ha sottolineato che «per gli studenti è molto utile potersi confrontare e misurare la propria creatività in base a limiti riguardo al formato e al metodo espressivo». Un’opportunità che il Premio Samp
propone ai giovani artisti per sperimentare materiali diversi, veicolare messaggi originali e mettere alla prova il proprio talento.
nella sezione UBPA (Urban Best
Practices Area).
L’avvio operativo è propedeutico alle
strette scadenze previste dagli organizzatori dell’Expo per poter avere
definitivamente assegnati il riconoscimento e lo spazio espositivo.
Saranno PromoBologna, già nominata case-coordinator dall’ammini-
strazione comunale, e Bologna Fiere,
con i suoi uffici di Bologna e di
Shanghai, a gestire operativamente le
fasi di organizzazione che porteranno gradualmente alla partecipazione
della città delle due Torri all’Expo
del 2010.
L’agenzia di marketing territoriale e
l’ente fieristico bolognese hanno av-
viato l’accordo di collaborazione per
individuare il soggetto che svilupperà il concept dello stand della città
di Bologna.
L’Expo di Shanghai 2010 dedicato
al tema “Better city, Better life”, si
terrà dal 1 maggio al 31 ottobre
2010. Bologna, selezionata tra le 59
città internazionali dichiarate “suc-
FARE 25
cess stories” è stata scelta tra centinaia di candidate come “modello di
pratiche virtuose” in tema di creatività, innovazione tecnologica, trasformazioni urbanistiche e inclusione sociale. L’Esposizione universale
del 2010, cui sono attesi oltre 70
milioni di visitatori, metterà a confronto esperienze diverse di sviluppo, conoscenze avanzate sull’urbanistica e nuovi approcci all’habitat
umano (stili di vita innovativi, nuove
condizioni di lavoro) al fine di incoraggiare e promuovere uno sviluppo
sostenibile tra differenti comunità.
RANDSTAD
Fondata in Olanda nel 1960 da Frits
Goldschmeding, Randstad è oggi
una holding internazionale (Randstad Holding NV) presente in 52
Paesi e specializzata nella ricerca, selezione, formazione e somministrazione di lavoro.
Randstad è presente in Italia dal
1999 con una direzione operativa a
Milano e una rete di oltre 200 filiali
JOYA, L’ULTIMA CREAZIONE DI DATALOGIC
Si chiama Joya l’ultima creazione di Datalogic Mobile Ebs, l’azienda di Lippo di Calderara diventata il terzo produttore al mondo e il maggiore in Europa di lettori di codici a barre, di mobile computer per la raccolta dati e di sistemi a tecnologia RFID. In occasione di Wincor World 2009,
l’appuntamento annuale dedicato alle tecnologie
per i settori banking e retail, la Datalogic è figurata
Platinum Partner e ha presentato questa versione
evoluta del pod che ha reso la spesa più rapida e
pratica permettendo al cliente di leggere personalmente il codice a barre sui prodotti che acquista.
Joya, strumento del sistema Shopevolution, è un
pod versatile, capace di dare risposte immediate a
effettive esigenze individuali, come ricevere informazioni sulle caratteristiche dei prodotti e sui contenuti nutrizionali, sui singoli prezzi e sull’ammontare della spesa. Ma si tratta anche di un efficace
strumento di Proximity Marketing e mezzo privilegiato per far comunicare il retailer con i clienti attraverso informazioni multimediali su promozioni e sconti, video e musica che coinvolgono i
clienti in una shopping experience piacevole, conveniente ed interattiva.
A Wincor World 2009, oltre a Datalogic Mobile Ebs, erano presenti Datalogic Mobile, tra i protagonisti a livello mondiale nel mercato dei mobile computer ad uso professionale con una offerta completa di prodotti dedicati alle applicazioni di gestione dei magazzini, di automazione
delle forze vendita e di campo e alla raccolta dati nei punti vendita, e Datalogic Scanning, leader mondiale nella produzione e commercializzazione di lettori fissi per il mercato retail e nella
realizzazione di lettori manuali, con più di 4 mila scanner installati nel mondo.
26 FARE
sul territorio. Fin dal 2005 Randstad
Italia ha ottenuto la certificazione
etica SA8000 (Social Accountability
8000), uno standard internazionale
elaborato dal SAI - associazione non
governativa che ha lo scopo di migliorare le condizioni dei lavoratori
accrescendo la responsabilità civile
delle aziende.
A seguito della fusione con Vedior
Group nel 2008, Randstad è diventata la seconda agenzia di servizi per
le risorse umane più grande al mondo, con 34.000 dipendenti il cui
compito, ogni giorno, è quello di
aiutare oltre 700.000 persone a lavorare e con una mission ambiziosa:
“Shaping the world of work”, dare
forma al mondo del lavoro. La nuova
realtà offre una più ampia gamma di
servizi, una presenza sul territorio
sempre più capillare grazie alla continua espansione del network, una
migliore capacità di risposta alle esigenze del cliente, un ventaglio sempre più ampio di figure professionali,
una maggiore qualità e formazione e
un significativo miglioramento dell’efficienza operativa.
STUDIO PEDRINI
Continua la collaborazione tra lo
Studio Pedrini Srl e la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna.
Nato nel 1983 come studio di progettazione meccanica di macchine
automatiche ed esecuzione di disegni costruttivi, lo Studio si è ampliato nel corso degli anni adattandosi
alle nuove esigenze di mercato. Insieme alla Facoltà di Ingegneria ha
potuto elevare la qualità dei servizi
offerti puntando sul design e avvalendosi di tecnologie innovative
quali la Prototipazione Rapida, che
permette di creare oggetti direttamente da file di progettazione in
tempi molto brevi; e il Reverse Engineering, indispensabile per creare
geometrie di oggetti già esistenti e
procedere alla produzione oppure
apportare modifiche e migliorie. In-
fine l’utilizzo dello scanner 3D consente di rilevare la nuvola di punti
dell’oggetto con cui realizzare la matematizzazione del file, permettendo
così il suo utilizzo nel campo del design, per la prototipazione e l’analisi
FEM.
TELEIMPIANTI
Teleimpianti SpA, fondata nel 1974,
è una società specializzata nella realizzazione di sistemi di comunicazione, trasmissione dati e sicurezza. La
divisione “telecomunicazioni” è in
MORANDI, MORAVIA, SOLDATI:
MINERVA OMAGGIA I MAESTRI DEL NOVECENTO
Tre volumi per tre protagonisti indiscussi dell’arte, della letteratura, del cinema e della poesia
italiana del secolo scorso. Minerva Edizioni dedica a ciascuno un libro per celebrare il loro contributo di artisti e uomini, interpreti straordinari di suggestioni ed emozioni.
Morandi Repertorio dello sguardo racconta attraverso le immagini i luoghi della vita di Giorgio Morandi, un percorso coinvolgente dalle visioni
del vecchio atelier di via Fondazza, passando a quelle di Grizzana, dalle cose e dai luoghi di una volta a come tutto appare oggi. Le magnifiche
fotografie di Paolo Ferrari, già esposte in una mostra dedicata, sono accompagnate dai testi di un critico come Franco Basile, che ci ricorda come «i luoghi e le cose del pittore sono sogni scontornati se la memoria non viene mantenuta in circolo, se le antiche visioni non trovano riscontro in pensieri capaci di rinnovarsi nella poesia».
Scenari distanti ma sempre densi di fascino ed emozioni quelli che raccontano il viaggio in Africa di Alberto Moravia e Lorenzo Capellini. Grandi
amici, i due decisero di andare in Africa verso le fine degli anni Settanta, spinti dall’amore comune per una terra da esplorare e da vivere intensamente. La mia Africa con Alberto Moravia raccoglie gli scatti fatti da Capellini in un viaggio affascinante attraverso il continente nero, fotografie corredate da testi dei due protagonisti, e di autori quali Dacia Maraini e Gaspare Barbiellini Amidei.
Scrittore, regista e sceneggiatore, Mario Soldati ha segnato il Novecento italiano grazie a una personalità artistica originale e versatile. Minerva
Edizioni ha raccolto in un’antologia, Viaggio in Emilia Romagna, le pagine che il grande autore ha dedicato alla regione percorsa con il figlio Volfango durante i viaggi di “Vino al Vino”. E sono proprio le foto d’epoca scattate da Volfango Soldati a scandire le tappe che dal piacentino terminano
nelle terre di Romagna. Inoltre immagini che ritraggono Soldati con gli amici emiliani e romagnoli: Bassani, Fellini, Bertolucci, Zavattini e Longanesi.
Tre volumi e tre viaggi tra immagini e parole, per esplorare aspetti inediti di Maestri che hanno segnato in maniera straordinaria la storia e la
cultura italiana.
FARE 27
grado di realizzare i più moderni sistemi di comunicazione, con soluzioni di IP telephony, CRM, unified
messaging, open communications e
cabling sistems ad alta velocità su rame e fibra ottica. La divisione “sicu-
Marianna Di Giansante, presidente di DGH
e Maurizio Barcelloni-Corte,
presidente di Teleimpianti
rezza e speciali” progetta e realizza
impianti di sicurezza anti-furto, antiintrusione, controllo degli accessi,
TVcc, rivelazione incendio e spegnimento, soluzioni audio-video, oltre a
complessi sistemi integrati di Building Automation.
Di Giansante Hotels è il fiore all’occhiello dell’ospitalità bolognese con
tre bellissimi alberghi; lo storico Al
Cappello Rosso nel cuore del centro
di Bologna, il modernissimo Aemilia
Hotel in città e l’elegante Eurogarden Hotel ad Ozzano Emilia. Sono
complessivamente 230 le camere a
disposizione.
Il Golden Tulip Aemilia Hotel è il
nuovo, moderno ed elegante hotel
con 124 camere doppie, un grande
centro congressi con 7 sale riunioni,
ristorante, wine bar, attrezzata fitness
28 FARE
room, solarium, jacuzzi e garage.
Per la realizzazione di tutta l’impiantistica speciale di quest’ultimo è stata
scelta Teleimpianti.
“E’ un impegno che ci ha molto
coinvolto – racconta il Presidente di
Teleimpianti SpA, l’ing. Maurizio
Barcelloni-Corte - vista la dimensione della struttura e la pluralità degli
impianti che dovevamo integrare, ma
che ci ha dato grandi soddisfazioni.
Posso affermare che il risultato finale
è eccellente; l’Aemilia Hotel è sicuramente una delle strutture alberghiere più moderne ed accoglienti
d’Italia.Abbiamo realizzato:
- la rete dati con connessione ad internet ad alta velocità per tutte le camere
- il sistema telefonico digitale, integrato con il sistema gestionale Opera
di Micros-Fidelio
- la videosorveglianza di tutti gli accessi e delle aree comuni
- un sistema di “camera intelligente” con badge per l’attivazione dei
servizi
- l’impianto di rivelazione incendio
- il sistema audio-video di ultima
generazione per le sale conferenze
- un complesso impianto di building
management
Quest’ultimo è in grado di gestire, in
modalità integrata, tutti i sottosistemi
meccanici, elettrici e speciali. Il livello raggiunto d’integrazione è talmente elevato che, ad esempio, è
possibile tramite un palmare regolare
la temperatura di una stanza così come gestire le luci della sala convegni.
Il risultato raggiunto, obiettivo dell’intera realizzazione, è il massimo
comfort abbinato al risparmio energetico e di gestione. Ultima cosa,
forse la più importante, che è alla
base della collaborazione tra Teleim-
pianti e Di Giansante Hotels: il nostro servizio di assistenza tecnica.
Garantiamo una manutenzione fullservice con interventi on-site, parti
di ricambio nuove ed originali, manodopera specialistica e supporto 24
ore al giorno, 365 giorni all’anno.”
Il Presidente di DGH, Marianna Di
Giansante, ritiene “molto importante l’attività svolta da Teleimpianti in
questi anni nelle nostre strutture.
Poter erogare servizi a valore aggiunto, garantendo sempre la massima tecnologia, comfort e sicurezza
con puntualità ed efficienza nelle
manutenzioni, è strategico per il nostro gruppo. Vogliamo mantenere i
nostri alberghi sempre all’avanguardia tecnologica e con i più elevati
standard di sicurezza, per offrire ai
nostri ospiti tutti i plus che una
clientela moderna ed esigente necessita al giorno d’oggi. Abbiamo
quindi bisogno di partners, specializzati nella propria attività, che diano una spinta propositiva al nostro
mondo: Teleimpianti è sicuramente
uno di questi.”
THINK3
Dopo India e Cina, think3 punta
sulla Russia stringendo una partnership con Axoft Company, distributore con sede a Mosca, per incrementare la distribuzione e la commercializzazione delle proprie soluzioni in
Russia, CIS e Mongolia.
Think3, fornitore dell’unica tecnologia in grado di coniugare gli ambiti progettuali di concept, sviluppo e
realizzazione del prodotto, amplia
così la propria rete commerciale andando a coprire efficacemente e capillarmente i mercati russo, dei paesi
CIS e mongolo.
ECCO IL PRIMO PROTOTIPO DEL SISTEMA SATIN
La collaborazione di think3 al progetto SATIN è arrivata al rilascio del primo prototipo di un’interfaccia ‘tattile’ per la valutazione delle forme.
SATIN, “Sound And Tangible Interfaces for Novel product design” è un progetto partito nel 2006 con il coordinamento del Politecnico di Milano,
per una durata di 36 mesi e dal costo complessivo di 5,1 milioni di euro, di cui 2,9 milioni finanziati dalla Comunità Europea. Collaborano al progetto anche l’Instituto de Engenharia de Sistemas e Computadores del Portogallo, la Technical University di Eindhoven, l’Università di Nottingham e come partner dal settore industriale
Alessi, Italdesign – Giugiaro, MOOG-FCS e
Il progetto Satin, al quale
Steklarna Hrastnik.
partecipa Think3, è finanziato
La ricerca intende sviluppare un nuovo sistema
dall’Unione Europea
per la progettazione basato su interfacce multimodali e multisensoriali, capace di integrare in
modo efficace nuovi paradigmi di modellazione
basati sulla fusione delle interfacce visiva, sonora e tattile.
Il primo prototipo consiste in un’interfaccia tattile per la valutazione della forma, e la prossima
release includerà la possibilità di modificare la
forma di un oggetto, a livello locale o globale. Il sistema prevede un’interfaccia ‘haptic’ che include due dispositivi FCS-HapticMaster connessi e
integrati con un nuovo nastro tattile per la valutazione e modifica della forma. Tramite l’interfaccia l’utente può esplorare e valutare la forma di
una superficie lungo una traiettoria definita interattivamente facendo scivolare le dita sul nastro tattile che prende la forma della curva sul modello virtuale. Questa può essere modificata esercitando pressione sul nastro in alcuni singoli punti o applicando una trazione/compressione e una
flessione/torsione agli estremi del nastro. Il sistema di visualizzazione è basato sulla retro proiezione; l’utente indossa occhiali stereoscopici per la
visione dei modelli in 3D e il suo punto di vista è guidato da un sistema di tracciamento ottico. Il sistema fornisce anche suoni metaforici relativi alle caratteristiche geometriche della forma esplorata, quali la curvatura o la discontinuità, e fornisce feedback circa le azioni dell’utente.
Il primo prototipo è stato testato dai designer di Alessi, Italdesign – Giugiaro e Steklarna Hrastnik che lo hanno trovato intuitivo da utilizzare ed
efficace per rappresentare curve attraverso il senso del tatto, in unione con una visione stereo. Apprezzata anche l’idea di usare suoni metaforici, che rendono innovativo e piacevole questo modo di comunicare.
«Siamo orgogliosi di far parte del progetto SATIN e di contribuirvi con la nostra tecnologia, in particolare con elementi geometrici sviluppati appositamente. Siamo convinti che il modo di lavorare proposto da questo progetto rifletta ciò che accadrà nei prossimi anni» ha dichiarato Alain
Massabo, Vice President dell’Advanced R&D Group di think3.
«Il sistema SATIN interessa l’ampio mercato dell’industrial product design» spiega la Prof.ssa Monica Bordegoni del Politecnico di Milano,
coordinatrice del progetto. Questo perché «presenta una nuova generazione di sistemi di progettazione dove le funzionalità di modellazione della forma e un’avanzata interazione uomo-macchina, che include interface tattili unite al suono, sono completamente nuove e innovative rispetto
alle applicazioni disponibili attualmente. Il sistema avrà un significativo impatto nei settori dell’industrial design e migliorando la produttività e la
qualità delle condizioni di lavoro dei designer, ma anche la qualità del product design grazie ai metodi di modellazione avanzata in grado di esaltare l’abilità dei designers che effettueranno valutazione e modifica della forma ‘a mano’».
L’accordo nasce dalla volontà della
multinazionale di massimizzare la
propria presenza in un mercato di
ampie dimensioni e potenzialità
quale quello russo e di consolidare la
propria rete di vendita nei mercati
dell’Est attraverso un partner con
una comprovata esperienza nella di-
stribuzione di soluzioni software e in
grado di proporre l’intera offerta
think3 per lo styling, l’engineering, il
tooling e il PLM, offrendo anche un
FARE 29
E’ NATA BONFIGLIOLI VIETNAM
Bonfiglioli Riduttori, l’azienda di Lippo di Calderara che da oltre 50 anni si è posizionata in vetta
alle classifiche mondiali nel settore della trasmissione di potenza con oltre 2.500 dipendenti in
14 paesi, ha deciso di aprire un nuovo stabilimento produttivo in Vietnam. Dopo il conferimento
dell’Investment Certificate da parte dell’Autorità per i distretti industriali del Binh Duong, Bonfiglioli Vietnam Ltd, una società a responsabilità limitata costituita da due soci, conta su un
capitale di investimenti e un capitale sociale
rispettivamente di 16 milioni e 10 milioni di dollari. Il partner di Bonfiglioli Riduttori in questo
investimento è Simest, società italiana di proprietà dello Stato specializzata nel supportare
imprese italiane che intraprendono operazioni
di espansione internazionale.
L’azienda avrà il proprio quartier generale e
Un momento dell’inaugurazione dello
stabilimenti produttivi nel My Phuoc Industrial
stabilimento Bonfiglioli in Vietnam
Park 3 all’interno del Ben Cat District. Bonfiglioli Vietnam ha stipulato un contratto di locazione con la società immobiliare Becamex
su un lotto di terreno di oltre 90 metri quadri e
su cui sorgerà lo stabilimento comprensivo di
uffici e un edificio dedicato ai servizi. Questo
sarà il primo passo dell’investimento programmato e sarà dedicato alla produzione di
motori elettrici destinati all’uso esclusivo per
le attività di Bonfiglioli Riduttori. L’unità produttiva impiegherà circa 300 operai e 50 impiegati e sarà equipaggiata con macchinari a
tecnologia avanzata per la produzione di 324 mila motori elettrici all’anno, con l’obiettivo di arrivare a 623 mila unità entro i prossimi due anni.
«Questo evento è particolarmente importante per Bonfiglioli Riduttori – ha affermato il Cavalier
Clementino Bonfiglioli, presidente e fondatore – in quanto rappresenta il lancio di un investimento strategico per l’azienda, nonché il nostro rispetto per le tradizioni del Vietnam». Sonia
Bonfiglioli, amministratore delegato, spiega che l’azienda bolognese ha scelto il Vietnam per il
proprio maggiore investimento estero «in quanto questo paese così affidabile rappresenta per
investitori come noi uno scenario vincente».
Il direttore generale di Bonfiglioli Vietnam, Luigi Galimberti, sottolinea che lo stabilimento sarà
dotato di impianti all’avanguardia, a testimonianza dell’impegno di Bonfiglioli Riduttori nel dar
vita ad un’azienda moderna, tecnologicamente avanzata e improntata sul futuro.
Oltre a questo importante investimento, infatti, Bonfiglioli Riduttori prevede il consolidamento e
lo sviluppo su scala mondiale del proprio business basato su apparecchiature industriali e per
la movimentazione.
30 FARE
servizio di training e consulenza ai
subdealers.
Axoft Company, presente sul mercato da quasi dieci anni, con 40 uffici
dislocati su tutto il territorio presidiato, distribuisce soluzioni software
di oltre 400 vendor, tra cui Microsoft, Oracle, Computer Associates,
Adobe, MathWorks, McAfee, Trend
Micro, e vanta un network di ben 4
mila partner (resellers, system integrators, OEMs, ISVs ecc.) a cui fornirà soluzioni CAD e PLM think3.
I partner di think3 vengono scelti in
base alla capacità di coprire una determinata area geografica e di fornire
un’assistenza che abbia le stesse caratteristiche, in termini di competenza e attenzione, di quella originale della casa madre. A oggi think3
può contare su oltre 50 VAR in più
di 20 Paesi nel mondo, accuratamente selezionati e supportati attraverso
corsi di formazione sia di natura tecnica sia di tipo commerciale.
«Con l’ingresso di think3, il nostro
listino si arricchisce di una nuova,
prestigiosa ‘firma’ – commenta Vadim Korolkov, CEO di Axoft Company – che dà lustro e ulter iore
competitività alla nostra proposta,
soprattutto in un segmento strategico come quello CAD e PLM. Crediamo che i prodotti think3 abbiano
tutte le qualità, tecnologiche e commerciali, per darci ottime soddisfazioni, sia sul nostro parco clienti che
aprendoci nuovi spazi di business».
«La partnership con Axoft Company
rappresenta un ulteriore passo nella
strategia di espansione della rete
commerciale think3 a livello mondiale – dichiara Amedeo Brasolin,
Vice President Sales di think3 – Tra
le grandi economie mondiali emergenti, la Russia è al terzo posto co-
IN.EDIT : UNA CASA EDITRICE E NON SOLO
Nata nel 1992 a Castel San Pietro Terme come incontro tra le professionalità del titolare dottor
Claudio Franzoni e le nuove tecnologie che allora cominciavano ad interessare il mondo della
grafica e della stampa, in.edit sas si è evoluta a casa
editrice pur mantenendo un solido ruolo di centro di servizi editoriali, grafica, prestampa, stampa editoriale e
commerciale e confezione.
Editrice di quattro testate, di cui tre nazionali e una locale (il Castellano.net, mensile di cultura e di informazione,
che da gennaio ha le edizioni della provincia di Bologna,
di Imola e di Faenza e che rappresenta sempre più un
valido supporto pubblicitario e informativo per tutte le aziende del territorio coperto dalla pubblicazione)
dal 2008 ha intrapreso la pubblicazione volumistica, con sette titoli e tre in conclusione di contratto in un solo anno di attività.
Da sottolineare la pubblicazione della nuova Guida di Bologna, già in
vendita in italiano,
portoghese e cinese
e in via di pubblicazione in francese,
inglese, spagnolo,
tedesco, russo, giapponese, arabo, il cui intento è quello di dare un nuovo spazio alla città di Bologna e di essere un mezzo per la sua conoscenza oltre ad un importante veicolo pubblicitario per le aziende; il romanzo di Paolo Sartiani, ex calciatore ed ora allenatore, sulla SLA (malattia che colpisce i calciatori), da cui l’autore ha tratto un percorso di riflessione sulla vita; alcuni volumi per i più giovani e di prossima uscita “18 storie del ‘900”, di
Odoardo Reggiani, un viaggio lungo una serie di temi storici che hanno rappresentato i cardini
del ‘900.
Nel mese di marzo in.edit si è trasferita in una sede più ampia e questo darà l’opportunità di
consolidare la sua struttura produttiva con l’innesto anche del reparto confezione, così da
completare i servizi che coprono tutto il percorso produttivo.
me dinamica di sviluppo dopo la Cina e l’India, Paesi dove peraltro siamo già presenti. Sono certo che l’esperienza, la competenza e l’efficienza di Axoft Company aiuteranno significativamente la crescita di think3
anche in questo mercato che, con
un’economia in rapida espansione e
una produzione industriale in crescita (in particolare nel settore manifat-
turiero), rappresenta per noi un mercato di sicuro interesse e nel quale
investire».
TRACMEC
La TracMec, azienda metalmeccanica
di Mordano, ha donato all’Ausl di
Imola una lampada scialitica del costo di 25 mila euro, che sarà installata
nella sala operatoria del reparto di
Ortopedia. L’apparecchiatura è stata
consegnata da Maurizio Venara, titolare della TracMec, al direttore dell’Ausl imolese, Mario Tubertini.
La lampada scialitica utilizza led ad
alta efficienza illuminante. E’ quindi
più vantaggiosa rispetto ai bulbi illuminanti tradizionali, poichè annulla
l’innalzamento di temperatura sul
FARE 31
A CAMUGNANO CASACLIMA E 2ENER.CAM
PARTNER D’ECCELLENZA DEL “PARCO DELL’ENERGIA”
Un’insieme di attività produttive per servizi e ricerche nelle energie rinnovabili, i cui edifici siano a loro volta progettati seguendo criteri di ecosostenibilità. È il “Parco dell’Energia” che sorgerà a Camugnano, il piccolo Comune in provincia di Bologna, noto per ospitare già un’importante
centrale idroelettrica dell’Enel (complesso “Asta del Reno”) e il centro di
ricerca Enea sull’energia nucleare. Proprio in questa località, che per storia e morfologia del territorio è vocata alle fonti rinnovabili, nascerà la prima Area produttiva ecologicamente attrezzata di tutto l’Appennino. Fotovoltaico, eolico e biomasse sono i nuovi campi in cui investire.
E per un progetto a così alto contenuto tecnologico c’è un partner d’eccellenza: l’agenzia CasaClima di Bolzano, specializzata nella progettazione di edifici ecosostenibili. Grazie ad un accordo d’intenti firmato nella sede di Unindustria Bologna tra il sindaco di Camugnano, Alfredo Verardi, e
il direttore dell’agenzia alto-atesina, Norbert Lantschner, lo staff tecnico
del “Parco dell’Energia” potrà avvalersi del know how di CasaClima, attraverso corsi di formazione mirati alla progettazione di edifici a basso
consumo energetico. In campo scende anche il gruppo 2Ener.Cam: già
partner dei Comuni di Bologna e Camugnano per il sostegno delle energie
rinnovabili, il gruppo di Schwarz e Rosanelli collaborerà con CasaClima nella formazione del personale, proponendosi anche come finance partner nello sviluppo dei progetti.
“Utilizzare al meglio le risorse che il pianeta gratuitamente ci offre è garanzia di indipendenza energetica nel futuro”, osserva Lantschner. E’
una scelta strategica, quella di Camugnano, ma anche virtuosa: scommette e investe sull’ecosostenibile proprio mentre il pacchetto anti-crisi
cancella il bonus energia.
Elena Boromeo
campo operatorio. Inoltre, il suo ciclo di vita è praticamente infinito.
TracMec peraltro non è nuova ad
iniziative di solidarietà in questa direzione. L’azienda di Mordano, infatti, lo scorso anno ha fatto dono al
Pronto Soccorso ed al 118, sempre
dell’Ausl imolese, di un ventilatore
polmonare necessario per il supporto dei pazienti in emergenza.
VENTURI AUTOSPURGHI
Nuova succursale per Venturi Autospurghi, l’impresa di Anzola dell’Emilia che dal 1960 si è affermata
leader nel settore. Oltre alla sede
storica l’azienda può ora contare
32 FARE
anche sulla filiale di San Lazzaro
per l’ampliamento della propr ia
struttura e per una migliore copertura del territorio. Venturi Autospurghi conta una sessantina di dipendenti e 40 mezzi adibiti all’autospurgo e alle bonifiche ambientali, alla pulizia di depuratori e vasche
di raccolta, al trasporto di rifiuti
speciali. Accanto a questi interventi
tradizionali, molti dei quali in appalto da Hera, vi è poi Venturi Ambiente che fornisce dal 2004 una
serie di servizi ad alta tecnologia
come il relining per ripristinare le
fognature senza scavi, videoispezioni delle condotte, ricerca perdite,
collaudi e prove di tenuta.
CUBO
E ENGINEERING
PREMIATE DAL QUARTIERE
SANTO STEFANO
Come già negli anni passati, il Quartiere Santo Stefano ha conferito an-
FARE 33
che quest’anno un riconoscimento
ad imprese particolarmente significative nei diversi campi dell’attività
economica.
Gianni Cuppini, titolare di Cubo (qui sopra)
e Pietro De Micheli, titolare di Engineering
Informatica (alla pagina precedente), premiati dal Quartiere Santo Stefano
di Bologna
Per il settore industriale il riconoscimento è stato attr ibuito a
due imprese associate: la Eng ineer ing ingegner ia infor matica
spa e Cubo società di consulenza
aziendale srl.
Alle imprese premiate i complimenti
di Unindustria Bologna.
SECI ENERGIA
Ferdinando Brachetti Peretti, Presidente di Api nòva energia e Gaetano
Maccaferri, Presidente di Seci Energia, hanno siglato un accordo strategico per lo sviluppo delle fonti rinnovabili.
Finalità dell’accordo è la costituzione di due società: WAS (Wind Api
Seci) specializzata nello sviluppo di
campi eolici e SAB (Seci Api Biomasse) impegnata nel settore dell’approvvigionamento di biomasse per la
produzione di biodiesel ed energia
elettrica.
Il sodalizio industriale di due rilevanti
Gruppi industriali a carattere familia-
34 FARE
re, come Api e Gruppo Maccaferri,
che hanno fatto della diversificazione
un punto di forza della loro strategia
di sviluppo, garantirà alle nuove realtà
societarie un ruolo da protagonisti
nell’ambito dei rispettivi settori.
WAS ha l’obiettivo di realizzare e
gestire impianti eolici in Italia ed all’estero. Oggi, ha in fase di sviluppo
progetti in Italia per circa 200 Mw
ed in Grecia, nei prossimi cinque anni, per circa 500 Mw.
SAB, nell’ambito delle iniziative nei
settori energetico e dei biocarburanti
dei due Gruppi, si propone di integrare gli approvvigionamenti di oli
vegetali da filiere locali con oli derivanti da coltivazioni estere. Nello
specifico, SAB individua, prevalentemente nei paesi in via di sviluppo,
aree da destinare alla coltivazione di
piante oleaginose che non entrino in
competizione con superfici destinate
alla filiera alimentare. Tali iniziative,
nel settore no food, potranno generare positive ricadute economiche a
sostegno dello sviluppo delle aree
rurali di questi paesi.
La composizione dei Consigli d’amministrazione delle due società rispecchia la partecipazione paritetica
dei due Gruppi. In WAS il ruolo di
Presidente è ricoperto da Giordano
Serena, e quello di Vice Presidente
da Mauro Sartori. Ennio Ciliberti e
Claudio Edoardo Capizzi ricoprono
il ruolo di Consiglieri.
In SAB il ruolo di Presidente è ricoperto da Mauro Sartori, e quello di Vice Presidente da Giordano Serena. Ennio Ciliberti e Claudio Edoardo Capizzi ricoprono il ruolo di Consiglieri.
Api nòva energia è la società del
gruppo api che si occupa del business elettrico e del gas e rappresenta
nello scenario italiano un operatore
sempre più rilevante nella produzione della “green energy”. Nata nel
2006, Api nòva energia porta in dote
l’esperienza di oltre settanta anni di
imprenditoria italiana della famiglia
Brachetti Peretti nell’industria del
petrolio e dell’energia. Dagli anni ‘90
il gruppo Api ha iniziato significativi
investimenti nel settore elettrico, diventando un importante operatore
nazionale con 4 centrali oggi in
esercizio per un totale di 370 MW.
Le attività elettriche sono oggi coordinate da Api nòva energia, che raccoglie in sé anche i frutti dei recenti
anni di sviluppo nel settore eolico
svolto dalla holding del gruppo.
Seci Energia è la sub holding del
Gruppo Industriale Maccaferri, a cui
fanno capo le società operanti nei
diversi settori energetici. E’ impegnata in Italia ed all’Estero per lo
sviluppo di iniziative nel settore
energetico da fonti rinnovabili quali
le biomasse, il fotovoltaico, l’eolico,
il biogas, il mini-idro e nel settore
delle energie assimilate attraverso la
gestione di due centrali termoelettriche.
THAI WAY SPA
E’ a Bologna l’unica Thai Spa esistente in Emilia Romagna: si tratta
di Thai Way, a San Lazzaro di Savena,
un’eccellenza nel suo genere, nella
quale gli associati Unindustria potranno usufruire di agevolazioni speciali attraverso PiùShopping.
In Thailandia il massaggio tradizionale è un’arte che propone il raggiungimento dell’armonia interiore e la
prevenzione delle malattie. Da oltre
2500 anni questa pratica manipolativa fa parte della medicina tailandese.
Il massaggio tailandese induce pace
ROTARYDAY A BOLOGNA
ALL’INSEGNA DEL LAST MINUTE MARKET
Mercoledì 25 Febbraio l’aula absidale di Santa Lucia ha ospitato la prima edizione del RotaryDay. Con questa iniziativa i 10 Rotary del Gruppo felsineo hanno festeggiato insieme pubblicamente il 104esimo anniversario della fondazione del Rotary, una importante associazione volontaristica di servizio, che conta un milione e duecentomila soci nel mondo e oltre 750 sul territorio bolognese. “Il RotaryDay – come sottolinea Paolo
Malpezzi, curatore dell’evento nonché presidente del Rotary Ovest – oltre a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle attività e l’impegno sociale
della nostra associazione, è punto di partenza per avviare la collaborazione con altre organizzazioni e istituzioni del territorio”. Tanti i services
del Rotary che, per esempio, con il progetto PolioPlus, ha contribuito a debellare la poliomielite nel mondo. Sul territorio bolognese, oltre al Last
Minute Market, a cui è stato intitolato il RotaryDay, grande è l’impegno che tanti rotariani profondono a favore della scuola, in attività di orientamento professionale. La contribuzione economica, congiunta con l’impegno personale, si è rivolta anche ad associazioni di volontariato e altre
realtà dedite a soccorrere il prossimo in difficoltà. Questo specialmente mettendo a disposizione la principale risorsa del Rotary che è l’eccellenza professionale dei suoi membri. Momento clou del RotaryDay è stato l’intervento sulla collaborazione tra il Rotary e il Last Minute Market,
un progetto di recupero e valorizzazione dei beni invenduti, ideato da un socio rotariano Andrea Segré, preside della facoltà di Agraria dell’Alma
Mater. Il Gruppo felsineo ha così voluto aprire la riflessione alle realtà a cui questa inutilità potrebbe servire, trasformando lo spreco in utilizzo,
in prima fila l’Opera Marella, la Cooperativa Sammartini e la comunità l’Angolo di Modena. Questo grazie anche a partner commerciali come l’Ipermercato E.Leclerc. In chiusura è stata consegnata la più importante onorificenza rotariana, il Paul Harris Fellow, alla Signora Angela Lodi,
presidente dell’associazione”Il Piccolo Principe” e agli assistenti distrettuali del Rotary Giancarlo Vivaldi e Giuseppe Castagnoli, per aver dimostrato, nello svolgimento delle loro attività e incarichi, di seguire e applicare i principi rotariani che si riassumono nello slogan ”Servire al di sopra di ogni interesse personale”.
interiore, benessere mentale, piacevoli sensazioni e un profondo senso
di rilassamento, grazie ai quali corpo
e spirito si riconciliano. Secondo le
credenza asiatiche e tailandesi, ogni
genere di malessere si manifesta
quando insorge uno squilibrio tra il
corpo, la mente e li spirito.
I templi buddisti sono stati per secoli
le mete di coloro che erano alla ri-
cerca di sollievo e aiuto concreto. La
profonda conoscenza della medicina
tradizionale tailandese ha permesso
ai monaci di curare migliaia di persone, applicando i suoi quattro principi: la depurazione del corpo (eliminanzione delle tossine del corpo
con diete adeguate); le erbe curative
(equilibrio di vitamine e minerali); la
meditazione (equilibrio della mente
e lo spirito); il massaggio tradizionale
tailandese (equilibrio energetico).
Tra le novità del Centro, inoltre, il
massaggio thailandese Raksa (che
concentra l’attenzione sulle parti del
corpo che accusano tensioni muscolari e contratture, come spalle, collo,
testa, addome) ed il massaggio thailandese anti-age con olio di Perilla
(un potente idratante e anti-age: se-
FARE 35
condo un’antica leggenda thailandese, solo la famiglia reale e la nobiltà
sitori in rappresentanza di oltre 65
paesi e più di 45.000 partecipanti tra
professionisti del settore sanitario di
tutto il mondo. ACEM Medical
Company (Divisione di ACEM
S.p.A.) situata nel padiglione Sheikh
Rashid ha presentato per la prima
volta in questo importante contesto
il nuovo Sistema di illuminazione
medicale a Led per sala operatoria
riscuotendo grande interesse e successo. Il Sistema è composto principalmente dalla Ot – Starled, la nuo-
La novità della Ot – Starled è rappresentata dall’ alto numero di led disposti in circolo (per un totale di 70 led),
che generano uno spot di luce da 21
cm a 1 m con un alto grado d’illuminazione (160mila lux autolimitata) per
una durata costante fino 50.000 ore.
Il manipolo di facile presa è estraibile
e sterilizzabile e contiene al suo interno la videocamera di serie (o eventualmente su braccio separato). I sistemi di video ripresa possono essere
combinati con i monitor ACEM e
va e rivoluzionaria lampada che offre
un’illuminazione perfetta in ogni situazione e dalla Starled 3 Evo. Entrambe realizzate con tecnologia a
Led garantiscono le migliori condizioni di lavoro del chirurgo e dell'équipe medica in sala operatoria producendo una luminosità nitida, luce
priva di raggi infrarossi e resa cromatica costante nel tempo.
consentono una registrazione e consultazione delle immagini video ad alta qualità con caratteristiche tecniche
elevate per le più esigenti attività di
video ripresa e video ripetizione in
sala operatoria.
Nel Sistema di illuminazione medicale per sala operatoria proposto da
ACEM alla Ot – Starled viene associata la Starled 3 Evo (lampada satelli-
potevano avere a disposizione l’olio
di Perilla durante le raffinate sedute
di massaggio quotidiane, per mantenere il corpo in perfetta efficienza e
la pelle giovane e fresca).
Per qualsiasi informazione:
Thai Way 051 6259730
oppure www.thaiway.it
ACEM
Arab Health 2009, che si è tenuta
presso il Trade Centre di Dubai, è
considerata la più grande vetrina sanitaria espositiva e congressuale del
Medio Oriente e Asia Occidentale.
Ritenuto il più importante evento
per il Medio Oriente ha offerto anche quest’anno un ambiente ideale
per le aziende per mostrare i loro
prodotti in uno dei più redditizi
mercati in rapida crescita di tutto il
mondo. L’edizione 2009 ha visto la
partecipazione di più di 2000 espo-
36 FARE
PER CHI CERCA IL LEGNO ECO-COMPATIBILE
LA SCOMMESSA DI RAVAIOLI: PUNTIAMO SUL WPC
Un'azienda trentennale che, dopo i primissimi passi nel mercato delle cornici da quadro si è rinnovata fino a diventare leader nella produzione di
profili in legno per l’edilizia: dai coprifili per porte e finestre alle stecche per le persiane, dai listelli fermavetro alle cornici sagomate per serramenti in legno/alluminio ai battiscopa. E’ la storia della Ravaioli Legnami, impresa di Villanova di Bagnacavallo con filiali a Rimini e Bologna. Ri-
levata nel 1984 dalla famiglia Bagnari, l'azienda ravennate si è affermata
negli ultimi anni come il maggiore importatore italiano nel settore del
“decking”, i pavimenti in legno per esterno, ideali per terrazzi, bordi piscina,
stabilimenti balneari e opere pubbliche come darsene o arredi urbani.
I legni sono in gran parte tropicali e di provenienza asiatica, africana, sudamericana (nel ricchissimo catalogo troviamo il Teak, l’Ipe, il Massaranduba e tanti altri). Le numerose essenze offerte e un magazzino costantemente rifornito di circa 75.000 metri quadrati garantiscono al cliente
un prezzo indipendente dalle oscillazioni dei mercati. Negli ultimi anni, con l'apertura di due punti vendita a Bologna e Rimini, Ravaioli ha ampliato il proprio raggio d'azione confermandosi anche principale rivenditore per l'Emilia Romagna e offrendo inoltre ai propri clienti un servizio consegne tempestivo e una consulenza attenta e autorevole.
Ma soprattutto, la scommessa che potrebbe rivelarsi vincente nei prossimi anni riguarda la necessità di reinventarsi eco-friendly, in un momento in cui perfino l'antico e stabile commercio del legno si trova a dover rispettare le sempre più stringenti richieste dell'ambiente. Mattia Bambi,
responsabile Marketing e Comunicazione, ci parla del nuovo materiale per pavimenti per esterno: il “WPC” (Wood Polymer Composit), che l'impresa commercializza in tre colori. “Ci siamo avvicinati a questo prodotto anche vista l'impellenza del tema. - spiega Bambi - In effetti, i clienti
inizialmente lo percepivano come diverso dal legno, erano diffidenti; ma poi soprattutto gli architetti, che sono sempre i più attenti alla progettazione ecologica, hanno iniziato ad apprezzarlo e a richiederlo”. Composto di polipropilene (PVC) e farina in legno, il WPC deriva quindi “da trucioli riciclati di segheria, e non da deforestazione”: con una durata naturale stimata intorno ai venticinque anni, molto interessante per le amministrazioni pubbliche perché non richiede alcuna manutenzione una volta posato. “Noi puntiamo molto su questo tipo di soluzione - conclude
Bambi - e anche sulle foreste ecocompatibili: significa che per ogni albero tagliato, se ne pianta uno nuovo. La tendenza è questa”.
V.S.
FARE 37
te). Anch’essa realizzata con tecnologia a Led, permette di ottenere una
qualità luminosa senza pari vantando
una temperatura di colore pari a
5.000 °K. Completamente digitale la
Starled 3 Evo è gestita da microprocessori con doppi comandi per regolare e visualizzare intensità luminosa e
gestione dei fari.
Il Sistema di Illuminazione ACEM
grazie alla sua caratteristica modulare
permette di espandere su richiesta la
multimedialità della sala operatoria ed
a seconda delle necessità può essere
fornito in differenti configurazioni.
LA PERLA
Alain Prost è il nuovo Amministratore Delegato de La Perla, l’azienda
bolognese leader mondiale nell’underwear e nel beachwear di lusso.
Sostituisce Jeff Hansen, che assume il
ruolo di Presidente.
Professionista di altissimo profilo,
Prost ha lavorato negli ultimi 25 anni per brand consumer di grande
importanza. Direttore generale di
Chantelle Group per 5 anni, ha portato la società di abbigliamento intimo ad un periodo di forte crescita e
profittabilità. In precedenza aveva lavorato per 20 anni in L'Oreal, ricoprendo ruoli dirigenziali in Francia,
Germania e Italia.
Commentando la nomina, Jeff Hansen ha affermato:“Nonostante il turnaround non sia ancora stato completato, è giunto il momento di iniziare a porre le basi per la crescita, in
parallelo agli sforzi di ristrutturazione. Questo è stato il nostro piano sin
dagli inizi e Alain è esattamente il tipo di manager che vogliamo per implementare il forte piano di crescita
di La Perla. E’ un professionista di
38 FARE
grande esperienza, con una profonda
conoscenza del settore dell’abbigliamento intimo e con la necessaria
comprensione dei brand premium e
del lusso”.
Dall’acquisizione della società nell’agosto 2007, JH Partners ha gestito il
processo di ristrutturazione, passando
a un profitto operativo nel 2008 e,
nonostante le difficili condizioni di
mercato, ci si aspetta un’ulteriore
crescita di profitto operativo nel
2009. Hansen continuerà a lavorare
sugli aspetti della ristrutturazione ancora pendenti.
Alain Prost, che si dedicherà al rilancio e alla crescita del marchio, ha dichiarato: “E’ un grande onore poter
lavorare con La Perla, un brand con
una forza straordinaria e che rappresenta un simbolo forte per le donne
di tutto il mondo. Per questo motivo, sarà per noi fondamentale la rifocalizzazione sul brand La Perla e sul
nostro impegno nei confronti della
clientela, per riconquistare il nostro
vantaggio competitivo nelle future
collezioni”.
BONFIGLIOLI CONSULTING
Il Parco Scientifico Tecnologico “Kilometro Rosso” di Bergamo il 15
maggio ospiterà la quarta edizione
del Lean Summit, la convention
biennale che Bonfiglioli Consulting
(tra le prime tre società italiane di
consulenza, attiva dal 1973) organizza per fare il punto sulle più avanzate
soluzioni applicate nelle aziende italiane e mirate alla ricerca della massima competitività.
“In tempi di crisi globale – spiega il
presidente Romano Bonfiglioli –
con il Lean Summit 2009 offriamo
alle imprese i risultati concreti, dura-
turi nel tempo e raggiungibili nel sistema industriale italiano che si possono ottenere con un nuovo approccio basato sul Lean Thinking ma mirato allo sviluppo delle imprese che
vogliono mantenere in Italia una base produttiva oltre che la progettazione e i servizi”.
Al Lean Summit 2009 - il primo
dopo l’ingresso di Bonfiglioli Consulting nell’alleanza tra società di
consulenza Highland Worldwide - si
confronteranno esperienze italiane e
di altri paesi. Una nuova chiave di
lettura che porterà all’analisi su una
tematica di grande rilevanza: come
rendere stabili nel tempo gli effetti
positivi del cambiamento introdotto
in azienda. Porterà un contributo anche Andrea Pontremoli, già Presidente di IBM Italia e ora Amministratore
delegato di Dallara Automobili.
Alle analisi sui casi aziendali di successo si affiancherà l’annuncio della ormai prossima pubblicazione del nuovo
libro di Romano Bonfiglioli sulla leadership “alla maniera italiana”.
Il team Bonfiglioli Consulting sta
preparando il Lean Summit 2009
con grande cura per dare a imprenditori e manager risposte concrete e
soluzioni praticabili per guardare con
fiducia oltre la crisi. Il 15 maggio
sarà una giornata full immersion nelle strategie di miglioramento e, ancora una volta, la protagonista assoluta sarà l’Impresa con il suo potenziale, la sua cultura, i suoi problemi,
le sue prospettive di sviluppo.
Nel 2008 Bonfiglioli Consulting ha
realizzato un fatturato di 7,5 milioni
di euro (+ 30% sul 2007). Il numero
di società che si rivolgono a Bonfiglioli Consulting è cresciuto anche
all’estero con positive esperienze in
Usa, Spagna, Francia e Inghilterra.
FARE 39
ARTICOLO
DI
copertina
40 FARE
0
In diretta dal futuro
Tecnologia, cultura,
modi di pensare
e stili di vita
IN DIRETTA
DAL FUTURO
Interventi di:
FABIO RANGONI
VITO DI BARI
ENRICO SASSOON
ANDREA VALCALDA
ROBERTO SARACCO
GIANNI LORENZONI
ALBERTO CLÔ
ANGELO TANTAZZI
MASSIMO BERGAMI
FARE 41
ARTICOLO
DI
1
copertina
SE L’INNOVAZIONE
CI PASSA
SOTTO AL NASO
di Vincenza Selmi
FABIO RANGONI, CONSIGLIERE
DELEGATO DI UNINDUSTRIA PER
INNOVAZIONE RICERCA E
UNIVERSITÀ, METTE IN GUARDIA:
GUAI A SOTTOVALUTARE LE
INVENZIONI DEL DOMANI
42 FARE
In diretta dal futuro
UN CONVEGNO DEDICATO AL DOMANI
Il futuro tecnologico, quello destinato a cambiare il nostro modo di fare le cose, è
già tra noi.Tecnologie già oggi disponibili permetteranno di realizzare, nei prossimi anni, nuovi prodotti, nuovi servizi e inedite funzioni d’uso in tutti i campi.
Comprendere la traiettoria e le potenzialità delle tecnologie emergenti è una necessità tanto più sentita nei momenti di crisi, come quello che stiamo vivendo, in
cui possono maturare innovazioni capaci di ravvivare l’interesse dei clienti e dei
consumatori.
Dunque, come cambieranno le nostre vite, sospinte non solo dall’innovazione
tecnologica, ma anche dall’evoluzione socio-culturale e da nuove forme di pensiero?
Un interrogativo appassionante a cui ha cercato di rispondere il convegno “In diretta dal futuro”, organizzato da Club degli Innovatori di Unindustria Bologna al
MAMbo, il Museo d’Arte Moderna di Bologna. Il Club degli Innovatori e Unindustria hanno portato a Bologna uno scenarista d’eccezione, uno dei principali e
più ascoltati “guru” dell’innovazione: il Prof.Vito di Bari, docente alla Facoltà di
Ingegneria del Politecnico di Milano e all’Università Bocconi, autore tra l’altro di
libri di successo come "Il futuro che già c’è" e "2015, week-end nel futuro".
Al convegno – aperto da Fabio Rangoni, Consigliere delegato di Unindustria
Bologna per Innovazione, Ricerca, Università – sono intervenuti: Enrico Sassoon,
direttore di Harvard Business Review edizione italiana;Andrea Valcalda, responsabile dell’Area innovazione e ambiente di Enel; e Roberto Saracco, direttore del
Future Center di Telecom Italia. (c.r.)
Fabio Rangoni
econdo l’enciclopedia online “Wikipedia”, lo scienziato irlandese William Thomson, nato a Glasgow nel
1824 e anche conosciuto con il nome di Lord Kelvin, “compì importanti lavori nell’analisi matematica
dell’elettricità e della termodinamica, e diede un ampio contributo per
unificare l’emergente disciplina della
fisica nella sua forma moderna.” Eppure nessuno è perfetto, e anche
Lord Kelvin fece qualche errore in
vecchiaia. Già scettico sulle possibilità della radio, non aveva fiducia
nemmeno nell’aviazione: “nessun
pallone e nessun aeroplano potranno
mai funzionare nella pratica”, di-
S
chiarò il fisico settantottenne all’inizio del ventesimo secolo.
Ce lo ricorda Fabio Rangoni, Consigliere Delegato per Innovazione,
Ricerca e Università di Unindustria
Bologna, che apre il suo intervento
introduttivo ricordando alcuni celebri casi di gaffe dovute a una mancata previsione del futuro: ci fu chi
non volle finanziare le automobili,
chi prese in giro la fotocopiatrice e
chi decretò che nessuno al mondo
avrebbe mai potuto volere un personal computer in casa. Mettiamo l’ironia da parte: nelle parole di Rangoni “questi esempi sono divertenti,
ma in realtà si tratta di gravi episodi
di fallimenti imprenditoriali e scarsa
lungimiranza”. Lungimirante è colui
che prevede i futuri sviluppi di una
situazione o di un evento: e proprio
il guardare lontano deve contraddistinguere le scelte delle imprese associate, riunite a Bologna in occasione
del primo anniversario della nascita
del “Club degli Innovatori”. Il Club
riunisce un gruppo di imprenditori
il cui obiettivo è quello di offrire
non solo nuove suggerimenti provenienti dal settore hi-tech, ma anche
un confronto diretto tra i professionisti che ogni giorno lavorano a
contatto con il futuro tecnologico.
Ed è un futuro che ci attende rapido: guardiamo al 2015, è l’auspicio
per il 2009 del consigliere delegato .
FARE 43
ARTICOLO
DI
2
In diretta dal futuro
copertina
Dopotutto
dopodomani è un
altro giorno
Dimenticare
il futuro immediato,
investire nel medio periodo
e guardare avanti
di Valentina Soluri
A BOLOGNA
IL PROFESSOR VITO DI BARI
RACCONTA A UNINDUSTRIA
IL FUTURO POSSIBILE.
DOPO LA CRISI
44 FARE
Vito di Bari
icordate Marty McFly,
l’eroe di Ritor no al
Futuro che viaggiava
nel tempo, e il suo
giubbotto proveniente dall’anno
2015, capace di parlare e di asciugarsi da solo? Ebbene, tra non molto
l’innovazione tecnologica potrebbe
battere in volata persino l’immaginazione di Hollywood: camicie che si
allungano e si accorciano da sole,
“hug shirts” per innamorati, capaci
di registrare il nostro battito cardiaco
e di inviarlo alla felpa della persona
amata; scarpe che ci avvisano se sbagliamo direzione, camerini che memorizzano le nostre esatte fattezze
per lo shopping perfetto e giacche
R
che reagiscono chimicamente agli urti, per attutire i colpi e salvarci dai lividi. Sono solo alcuni dei recenti,
strabilianti brevetti provenienti da tutto il mondo e presentati a Bologna da
Vito di Bari, Innovation Designer per
Expo 2015, opinionista del
Sole24Ore e docente a Milano presso
il Politecnico e l’Università Bocconi.
Ospite di Unindustria al convegno
“In diretta dal futuro”, di Bari sceglie però di raccontare una storia
che ha inizio molti secoli fa: ai tempi
della prima guerra punica, quando
solo la tenacia e l’intelligenza del
mercenario Santippo poterono salvare Cartagine da una sicura disfatta
contro l’esercito romano, apparente-
mente imbattibile e in effetti fino ad
allora imbattuto. Di Bari non illude
il suo attento pubblico (“non voglio
minimizzare, ci pensano già i politici”): il richiamo alle origini spartane
di Santippo e alle dure calamità comunque affrontate da Cartagine sono la migliore metafora per descrivere il biennio 2009-10, se come
previsto stiamo per affrontare il momento peggiore per l’economia da
un secolo a questa parte; diciotto o
venti mesi che potrebbero cioè superare in ristrettezze persino il fatidico 1929, avverte subito il brillante
oratore. Ma come trasformare la crisi
in un’opportunità, ovvero come
poté Santippo rispondere agli assalti
FARE 45
di Marco Attilio Regolo e delle sue
truppe sempre vittoriose? Dice la
storia che in una città come Cartagine, soprattutto dedicata ai commerci,
lo stratega aveva posto per la prima
volta il problema della necessità di
rafforzare l’esercito; esercito che, per
le industrie del prossimo decennio,
dovrà essere rappresentato da nuove
tattiche e nuove idee, diversi approcci alla gestione di impresa e moderna
attenzione alle tecniche del marketing. L’eccezionale carrellata di invenzioni scelte e proposte in apertura del convegno ricordano al mondo
dell’industria che esisterà un dopodomani, per il quale l’originalità e
l’innovazione dovranno farsi trovare
pronte a interagire con le esigenze
mutate della prossima generazione di
consumatori.
Dunque dimenticare il futuro immediato, investire nel medio periodo e
guardare avanti, considerando un arco di tempo di tre-sette anni: questo
46 FARE
il kit di sopravvivenza proposto alle
aziende dall’italiano che il Financial
Times ha definito “il nuovo guru
della comunicazione” e che l’Espresso ha indicato come uno dei tre più
brillanti forecaster al mondo. “Lo
scenario sarà diverso da quello attuale, alcune imprese non esisteranno
più, altre pertanto si saranno ingrandite, tutte dovranno fare dei tagli”,
prosegue Di Bari; ma nessuna deve
considerare il superamento della crisi
come l’unico obiettivo, perché proprio investire sulla risalita è l’unico
modo per restare a galla nel mercato
in discesa. Come dobbiamo aspettarci i secondi dieci anni del millennio? “Impossibile prevederlo:
troppi fattori incogniti, uno su tutti
la disponibilità e il prezzo dell’energia, eppure diventa necessario
agire da subito, oggi stesso”, ponendo le basi per una nuova fiducia
nella fine fisiologica della recessione, prevista comunque in meno di
un lustro: fiducia che la stessa iniziativa di Unindustria si propone di
contribuire a restituire agli imprenditori, attraverso un viaggio affascinante nell’ingegno umano che non
conosce momenti di stasi.
Fortificarsi, riorganizzarsi, creare
qualità: questi i punti saldi delle future politiche di gestione che vogliano rinascere dopo un periodo che si
preannuncia senz’altro difficile. Ma a
chi spetta, allora, il ruolo del previdente e coraggioso Santippo? “Quando in automobile si sbanda in curva,
l’istinto di chiunque è quello di frenare. Eppure tutti sappiamo che il
modo giusto per tenere la strada è
accelerare e tenere ben saldo il volante – conclude Di Bari. - Le imprese che lo faranno arriveranno
esauste alla fine della crisi, ma saranno sopravvissute”. Il messaggio è
chiaro: i panni di Santippo, l’innovatore, aspettano quindi tutte le nostre
aziende al varco.
FARE 47
ARTICOLO
DI
3
In diretta dal futuro
copertina
L’EUROPA,
GLI USA E LE
SFIDE
DEL MONDO
MULTIPOLARE
Enrico Sassoon
di Vincenza Selmi
ECONOMIA E GEOPOLITICA FUTURE
SECONDO L’ESPERTO
ENRICO SASSOON
48 FARE
n uomo con talmente
tante pubblicazioni nel
suo curriculum da non
mettersi certamente
problemi ad esprimere il proprio pensiero: così Vito di Bari ha presentato il
direttore della rivista Harvard Business
Review Italia Enrico Sassoon, al convegno “In diretta dal futuro” per descrivere gli scenari geopolitici post-crisi
nei quali le industrie, fra pochi anni,
dovranno sapersi dimostrare rinnovate
e competitive. E lo studioso, in effetti,
U
chiarisce immediatamente la propria
visione della sfida da affrontare: “la
crisi durerà abbastanza a lungo per
cambiare molte abitudini; la trasformazione porterà da una situazione
con molte certezze e pochi paesi di
riferimento a una situazione opposta,
più incerta ma multipolare”.
Per capire cosa significherà multipolarità, dobbiamo guardare ai paesi emergenti: non solo Cina e India, ma anche il Brasile e la Russia, dove le difficoltà presenti non azzerano le gran-
dissime possibilità, il Sud Africa e l’Argentina, ricchi di innumerevoli materie preziose, l’Est europeo e il Sud-est
asiatico. Realtà che, secondo Sassoon,
possono oggi affrontare pesanti recessioni dovute a un’economia largamente basata sull’esportazione, ma che
tuttavia si stanno proponendo con
straordinaria audacia sul panorama internazionale, sfornando più “cervelli”
- in particolare giovani matematici e
ingegneri - di quanti oggi ne provengano dagli Stati Uniti. In un momento storico in cui la globalizzazione
non sta affatto andando in crisi, ma sta
solo cambiando volto smantellando
l’antica egemonia tecnologica americana e giapponese, due fenomeni diventano dunque di importanza fondamentale: il rientro in patria delle professionalità provenienti dai paesi del
Sud del mondo, formatesi all’estero e
poi capaci di reinvestire nei propri
paesi, e lo spostamento dei flussi economici e degli scambi di materie prime, che da Nord a Sud si muovono
già da tempo da Sud a Sud e infine
oggi da Sud a Nord (come dimostra
l’esempio del mercato del petrolio di
origine araba e mediorientale). Nel
contesto di tali cambiamenti, l’Unione
Europea subisce un indebolimento relativo (cioè comparato alla maggiore
crescita degli altri continenti), ma le
viene offerta anche la preziosa possibilità di ricercare nuovi talenti, uomini e
donne da selezionare ovunque sia necessario: insomma non solo rischio
ma anche opportunità, due parole
che, come ricorda Sassoon, in cinese
vengono scritte tramite lo stesso ideogramma, proprio perché spesso nascono dalla medesima situazione. “Avere
successo significa passare da una crisi
all’altra senza perdere il proprio ottimismo”, diceva già Winston Churchill, e lo stesso crollo dei mercati
bancari dimostra l’importanza di
combattere tanto le difficoltà reali
quanto gli eccessivi panici psicologici.
Americanista d’eccellenza, Sassoon ha
infine commentato la recente elezione di Barack Obama alla presidenza
degli Stati Uniti: “il momento è oggettivamente difficile, né lui né la sua
amministrazione sanno cosa fare”,
ammette; eppure va salutata positivamente la sua presa di posizione a favore di una rinnovata moralità nel
mondo della finanza. “Sono impensabili delle buonuscite da diciotto milioni di dollari, mentre la gente viene
licenziata. È ormai diventato chiaro
che comportamenti simili non sono
più tollerabili, né negli Usa né da
noi”, conclude.
FARE 49
ARTICOLO
DI
4
copertina
In diretta dal futuro
“Nel nostro settore,
le decisioni si devono
prendere guardando avanti
di trenta, quarant’anni”
SINERGIE
PER L’ENERGIA
di Valentina Soluri
ENEL:
PER IL 2030 SÌ A FONTI DIVERSE.
E A UN PROGETTO CHE SIA
CONDIVISO DA TUTTO IL PAESE
50 FARE
nfant prodige del colosso
energetico Enel, il Responsabile progetti ambiente e innovazione Andrea Valcalda parla di fronte al pubblico di Unindustria nel giorno del
suo quarantaquattresimo compleanno. “Che è anche l’anniversario del
protocollo di Kyoto, quando si dice
il destino...”, commenta lui. Vito di
Bari lo introduce con una battuta
senza mezzi termini: “poichè lei è
genovese, immagino che abbia una
certa attitudine al risparmio. Ci parli
quindi del risparmio energetico”. E
E
Valcalda lo fa senza esitazioni, individuando due punti chiave: in primo luogo l’efficienza, che Enel come società si impegna a promuovere
attraverso la vendita non solo di
energia, ma anche di soluzioni e servizi ad hoc; in secondo luogo le
scelte infrastrutturali che l’Italia deve affrontare immediatamente, con
spirito bipartisan e unità di intenti,
se vuole porre un freno alla dipendenza dall’estero e in particolare
dalla Russia e dall’Algeria.
“Dobbiamo tenere presente che, nel
nostro settore, le decisioni si devono
Andrea Valcalda
prendere guardando avanti di trenta,
quarant’anni, perché i passi compiuti
possano avere un effetto”, spiega.
“Nel lungo periodo, l’azienda Enel
si pone tre obiettivi: garantire l’energia che è necessaria, garantirla a basso prezzo e garantire contemporaneamente il rispetto dell’ambiente”.
Traguardi ancora lontani per il nostro paese, che sconta la controversa
questione nucleare sulla quale Valcalda non ha dubbi: “nel momento in
cui gli elettori decisero per il no, innanzitutto erano grandemente sottovalutati i danni ecologici causati dall’inquinamento di CO2, ai quali oggi
cerchiamo di porre rimedio; inoltre,
fissando come ipotetico orizzonte il
2030, possiamo prevedere che per allora il nucleare di terza o probabil-
mente quarta generazione sarà cambiato e molto più sicuro dal punto di
vista delle scorie”.
E le fonti rinnovabili? Vento e sole
non mancano nel nostro paese, ma il
costo degli impianti è oggi ancora
molto elevato, e la ripercussione sulla
spesa delle famiglie immediata. Inoltre rimane insoluto il problema dello
stoccaggio, ovvero dell’impossibilità
attuale di conservare le energie disponibili, necessità oggi al vaglio dei
ricercatori. Valcalda tuttavia azzarda
previsioni positive: è già possibile, infatti, immaginare una tecnologia domestica di “microaccumulo”, che
permetta per esempio a un frigorifero di ricaricarsi per un certo numero
di ore mantenendo un’autonomia
giornaliera, proprio come un computer o una macchina fotografica.
Senza contare la sicura prossima affermazione della mobilità elettrica:
se nel 2009 le batterie garantiscono
già fino a 100 chilometri, entro il
2010 potrebbero essere abbozzati
nuovi progetti firmati a quattro mani
da produttori di energia e industrie
automobilistiche, e volti alla diffusione di apparecchiature per la ricarica
tanto a casa propria quanto nei luoghi pubblici.
Una rivoluzione possibile, e un campo di studi che nelle parole del giovane dirigente sa essere non solo interessante, ma anche divertente. A
patto che la ricerca sia resa possibile
da una convergenza tra tutte le forze
sociali e politiche, perché l’opinione
pubblica possa prendere le proprie
decisioni in piena consapevolezza e
senza pregiudizi o timori di rischi a
volte sopravvalutati. Conoscenza
versus ignoranza, raccomanda Valcalda: la luce, d’altronde, è da sempre
simbolo della ragione.
FARE 51
ARTICOLO
DI
5
copertina
In diretta dal futuro
IL CELLULARE CHE
CI SALVERÀ LA VITA
Non solo sms nel futuro delle telecomunicazioni
di V. S.
Roberto Saracco
arlando di futuro, Unindustria Bologna chiede infine
l’opinione di Telecom Italia
e del suo Future Centre,
nuova divisione dell’azienda la cui
missione è di studiare le evoluzioni
delle telecomunicazioni e la loro progressiva integrazione possibile con le
più diverse circostanze della vita quotidiana. È il direttore Roberto Saracco
a presentare uno dei prossimi ambiziosi obiettivi del gruppo: la “Road
Map 2020”, una nuova concezione
delle risorse open-source che appare
quasi inimmaginabile persino nell’era
di Internet e dei “social network”.
“Intendiamo con ecosistema tutto
l’indotto che può essere generato da
un’attività”, chiarisce innanzitutto Saracco, e trasporta questa definizione
nel mondo delle informazioni virtua-
P
52 FARE
li: se nel futuro ogni persona, semplicemente camminando per la strada
con un palmare, potesse inviare un
continuo feedback rispetto a ciò che
vede (e che con lo stesso apparecchio, contemporaneamente, registra),
questo darebbe vita a una biblioteca
di dimensioni sconfinate di conoscenze condivise, caricate dai singoli
users e a disposizione della collettività; ma non solo.
Immaginiamo che quello stesso utente, che abbiamo visto provvisto di
web-cam sul proprio apparecchio, sia
anche dotato di uno schermo a 4K, finora riservato a proiezioni di lusso e
capace con la sua risoluzione di restituire una visione pari a quella dello
stesso occhio umano. Naturale che la
comunicazione del futuro sarà visiva:
non più chiamata ma videochiamata.
E niente scomodi microfoni, perchè i
nuovi “smart materials” della telefonia
mobile saranno presto dotati di un
“cono sonoro”, che come per i microfoni professionali, isolerà la voce
del chiamante rispetto ai rumori interferenti. Niente di più semplice, racconta Saracco: “è già possibile incanalare il suono, presto ad esempio le persone a bordo di un’automobile potranno ascoltare ciascuna una diversa
radio, senza udire quella del vicino, e
contemporaneamente continuare a
sentire le voci degli altri passeggeri”.
Infine, ipotizziamo che il telefono del
2012 sia dotato di una memoria di 2
tetrabyte: quanto basta per conservare
i ricordi di trent’anni di vita.Alienante
per alcuni, inutile per altri? Non si
creda che il Future Centre si dedichi
solo ai vezzi, perché le prossime tecnologie per cellulari promettono ben
altro; come le “polveri intelligenti”
dell’italiano Alberto Sangiovanni Vincentelli, docente a Berkeley in California: minuscoli microchip posizionati lungo le carreggiate, capaci di rilevare e trasmettere le informazioni
sul traffico e di ricaricarsi grazie al
semplice attrito con la strada.
Se infine la parola “biometria”, ovvero
lo studio della biologia tramite la statistica, può spaventare per le sue antiche
memorie lombrosiane, Saracco chiarisce immediatamente quanto potrebbe
invece essere utile in futuro un cellulare capace di riconoscere, tramite minuscoli sensori, le fattezze e lo stato di
salute del proprio “padrone”.Tanto da
essere in grado di diagnosticare la presenza di cellule cancerogene a partire
dall’analisi delle particelle presenti nel
fiato. Incredibile? No, già brevettato:
non è lontano il giorno in cui, entrando in un negozio di telefonia, ci si
potrebbe ritrovare a richiedere un cellulare prescritto dal medico.
FARE 53
ARTICOLO
DI
6
Futuro
copertina
PROTOTIPI CHE SEMBRANO
L’AUTO DI PAPERINO
Cosa c’è nel futuro delle imprese,
secondo Gianni Lorenzoni?
Prodotti ecocompatibili, in materiali nuovi e riciclabili.
E tanta innovazione: su prodotti,
processi e organizzazione
di Marco Montaguti
l futuro, nostro come quello
delle nostre imprese è, secondo
gli antichi, sulle ginocchia di
Giove. Ma qualcosa, anzi, più
di qualcosa si può azzardare su quello che aspetta la nostra economia industriale sul breve e medio periodo,
anche perché, come diceva un eminente economista britannico, “sul
lungo periodo siamo tutti morti”.
Con la premessa che leggere il futuro, anche armati delle conoscenze
più raffinate, è sempre un azzardo, il
I
Gianni Lorenzoni
54 FARE
professor Gianni Lorenzoni, emerito
di Strategie d’impresa all’Alma Mater e presidente di Almaweb, prova a
indicare alcune strade e in che modo
percorrerle con successo.
Intanto, per Lorenzoni, la nostra industria manifatturiera potrà sopravvivere. Ma con alcune avvertenze.
“In primo luogo” dice il docente
“saranno penalizzate quelle imprese
che hanno un costo del lavoro pari o
superiore al 10 per cento sul prezzo
del prodotto finale; l’ideale dovrebbe
essere il 5 per cento”. Ma questa è
una condizione necessaria ma non
sufficiente. Per continuare a stare sul
mercato le imprese dovranno innovare drasticamente “sul prodotto, sul
processo e sull’organizzazione”. Attenzione ancora: le innovazioni non
vanno distribuite singolarmente sulle
tre diverse fasi, ma vanno attuate
contemporaneamente su tutte e tre
le fasi, sovrapponendole e coordinandole l’una rispetta all’altra. Le innovazioni devono essere pezzi di un
meccanismo che si combina, “ed è
dalla capacità di combinare questi
elementi - afferma Lorenzoni - che
si ottengono risultati”. Queste le indicazioni di massima per quello che
riguarda il futuro delle nostre imprese più consolidate e di un qualche
successo. Con un’aggiunta che non
dovrebbe neppure essere richiamata,
data l’ovvietà: il tutto va visto in una
dimensione internazionale.
Lorenzoni richiama poi l’attenzione
sui settori nuovi, sui nuovi materiali,
sull’ecocompatibilità e riciclabilità
che sono oggi alla base della progettazione dei prodotti. “I prodotti
prenderanno questa deriva: devono
essere ecocompatibili, in materiali
nuovi e riciclabili. E questo a cominciare dagli oggetti più comuni
come le sedie. Già nella fase di progetto i componenti di una sedia sono predisposti per essere facilmente
smontati e riciclati”. Che prodotti
dobbiamo quindi aspettarci? “Dobbiamo prevedere prodotti che non
sono risultati di innovazioni di tipo
incrementale, ma dei veri e propri
‘break’, delle rotture tecnologiche.
Ad esempio, le auto. Saranno molto
diverse da quelle di oggi, anche nella
configurazione esteriore e così anche
le bici e le moto.Vedo nelle aziende
dei prototipi che sembrano le auto
e le moto di Topolino e di Paperino.
Ma sono fatte così perché lo richiedono i materiali e la progettazione;
perché debbono essere più leggere,
consumare meno carburante o usare
carburanti innovativi e così via. In
definitiva, la configurazione non è
più solo di tipo estetico, ma soprattutto funzionale”.
Professore, diamo un’occhiata alle
dimensioni aziendali. Piccolo sarà
ancora bello? “In un Paese che ha
fatto del ‘piccolo è bello’ una specie
di cliché, di fronte a contesti competitivi come quelli che ci fronteggiano, debbo dire che ‘big is safer’, che
è meglio essere un po’ più grandi. E
questo per molte ragioni. Perché si
resiste meglio alle crisi e ai cambiamenti e ancor più si possono destinare fondi rilevanti a iniziative importanti, si può fare ricerca e assumere dei rischi, sia tecnologici che
di mercato. Insomma, le aziende
debbono irrobustirsi”. E uno che è
piccolo e vuole restarlo? “Beh, può
anche restare piccolo, però bisogna
che si attacchi a uno molto robusto,
con un effetto di filiera molto importante e solido. Il che non vuol dire che non possano esserci spazi,
però in questo caso il piccolo deve
anch’egli fare il salto e integrarsi pesantemente con un capofila”. E a
Bologna e in Emilia Romagna i piccoli hanno letto questa pagina del
futuro che arriva? “Non tutti. Ma o
lo capiscono da soli o debbono avere
qualcuno che li aiuti ad entrare in
questa logica e si comporti di conseguenza, aiutandolo a crescere e non
spremendoli come limoni, cosa, questa, che è una vecchia consuetudine.
Non serve massacrare i fornitori e le
imprese di servizio, sono asset, non
agrumi da spremere”.
FARE 55
ARTICOLO
DI
7
Futuro
copertina
E’ ORA DI ESSERE
VIRTUOSI
di Maddalena Vicchi
PER ALBERTO CLÔ,
OGGI METTERE IN CAMPO
SERIE POLITICHE
DI RISPARMIO ENERGETICO
NON SI PUÒ: SI DEVE
56 FARE
è la crisi, meglio risparmiare. Gli sprechi, caratteristici di
periodi di ricchezza e di tranquillità, vanno eliminati.
Tutti gli sprechi: anche quelli energetici. O forse soprattutto quelli
energetici perché per loro stessa natura incidono sia sulle finanze e i
budget di famiglie, aziende e pubblica amministrazione, sia sull’am-
C’
biente. Esempio? Il protocollo di
Kyoto, sottoscritto con giusto entusiasmo dall’Italia che però non ne è
riuscita a rispettare i parametri relativi alle emissioni e per questo dovrà pagare una salatissima multa, pari a oltre due miliardi di euro.
Il futuro prossimo e lontano dunque legato a doppio filo con le politiche di risparmio energetico, e a
confermarlo è il professor Alberto
Clô: uno dei massimi esperti italiani
in materia.
– Professore, prima di guardare al futuro
facciamo il punto sullo stato attuale di
ambiente ed energia?
Per farlo bisogna partire da un considerazione: finora le città non sono
state coinvolte direttamente in politiche di questo tipo. Se pensiamo
alle emissioni di CO2, cioè di anidr ide carbonica, è chiaro che ci
vengono in mente le restrizioni del
traffico. Ma è chiaro che da sole
non bastano, perché a inquinare l’aria ci sono anche le emissioni derivanti da aziende, abitazioni. Lo stato
attuale non è confortante.
- Quindi non si può che migliorare, no?
Non è questione di potere, si deve
migliorare, si devono mettere in
campo serie politiche di risparmio
energetico. Pensiamo al territorio
bolognese composto da un tessuto
di aziende diverse per settori produttivi, ma ugualmente caratterizzate da dimensioni medio piccole. E’
difficile che queste aziende attuino
politiche di risparmio energetico, a
farlo normalmente sono le grandi
imprese, i colossi.
– E perché le grandi sì e le piccole no?
Attenzione, le piccole non lo fanno
per insipienza, ma per un limite legato a una variabile esogena esterna. Ritengo fondamentale che da
ora in avanti si dispongano delle vere campagne infor mative per le
aziende di dimensioni medio piccole: solo in questo modo, con una
informazione corretta e organica
anche le realtà di dimensioni ridotte
possono divenire virtuose in campo
energetico.
- Come fare per aiutarle?
Le associazioni possono ad esempio creare degli sportelli unici per
l’energia, ma anche i media possono impegnarsi per comunicare in
maniera corretta. Non solo, prima
delle sanzioni, che puniscono ma
non risolvono i problemi, è importante impegnarsi per favorire l’utilizzo di risorse rinnovabili e poi
incentivare tutte le iniziative di
r innovamento dei vecchi parchi
industriali e sostenere, dando magar i una corsia preferenziale ai
progetti di bioedilizia.
- E fin qui le imprese, ma le amministrazioni? Cosa dovrebbero fare?
Dovrebbero partire loro stesse da
questa considerazione: l’inquinamento per 1/3 è da attribuire all’industria, 1/3 alla mobilità e 1/3 al
residenziale. Fatte le proporzioni in-
tervenire concretamente con politiche che, ad esempio, mirino a una
mobilità modernizzata: e quindi sì a
parcheggi utili e a mezzi di trasporto elettrici, o comunque a basso impatto ambientale.
- Gino Bartali avrebbe detto: è tutto
sbagliato, è tutto da rifare…
Non so; io comunque penso che il
primo impegno vada assunto a livello nazionale: non si possono lasciare le amministrazioni libere di
decidere e allora alcune agiscono in
un modo e altre no. Serve uniformità, servono politiche omogenee,
concordate. Non possiamo essere
ostaggi di una visone distorta della
cosiddetta democrazia liberale.
- Per concludere, professore, in Italia
non salviamo niente?
In Italia, e questo non si sa, siamo
molto più virtuosi che in altri Paesi
europei, sul fronte energetico. Ma
non lo siamo per meriti nostri, lo
siamo per una ragione molto più
concreta; noi di energia ne produciamo pochissima. Quindi la paghiamo molto e per certi aspetti ci stiamo un po’ più attenti. In ogni caso
se non si cambia l’approccio alle tematiche energetiche sarà difficile rispettare i parametri di Kyoto 2020.
E sarà un altro salasso.
FARE 57
ARTICOLO
DI
8
Futuro
copertina
Verso un nuovo
posizionamento
sul mercato
di Barbara Bertuzzi
PER BANCHE E IMPRESE IL CAMBIAMENTO SARÀ RADICALE,
DICE ANGELO TANTAZZI.
E QUESTE ULTIME DOVRANNO ESSERE SEMPRE PIÙ CAPITALIZZATE
“Per risollevarsi da una crisi di tale
complessità, che mette in discussione
molti aspetti del mondo finanziario
e del mondo interno alle imprese, le
ricette possono essere le più varie”.
Così il prof. Angelo Tantazzi, presidente di Prometeia e di Borsa Italiana, apostrofa il momento di preoccupante incertezza in cui versa l'eco-
58 FARE
nomia mondiale. “Siamo sprovvisti
di strumenti e di analisi. Tanto da
non riuscire a misurare correttamente neanche l'entità di questi fenomeni: ad esempio, si pensava che
la caduta del prodotto lordo americano nell'ultima parte dell'anno fosse pari al 3%, mentre si aggirava attorno al 6%”.
Ma facciamo un passo indietro e andiamo all'origine. “L'epicentro del
problema – precisa Tantazzi - è stato
nel mondo finanziario. Le imprese
hanno avvertito le prime difficoltà lo
scorso autunno, con il fallimento
Lehman Brothers. E si è capito subito che il contraccolpo poteva essere
molto vasto: qualsiasi andamento di
tipo industriale ha registrato cadute
vertiginose e repentine. E questo
perchè la crisi si è manifestata proprio nel mondo del credito, un settore che tocca le imprese, ma anche
le famiglie e la pubblica amministrazione. Di più: interfaccia tutti i paesi”. Dunque, come hanno reagito i
governi? “I primi interventi sono
stati anzitutto nei confronti delle
banche, con aumenti di capitale (in
Francia, in Austria, ma anche in Italia, con le obbligazioni Tremonti)
oppure con vere e proprie nazionalizzazioni (es. la Royal Bank of Scotland), o ancora con misure atte ad
‘assicurarne’ l'attività. La contrazione
dell'economia è stata immediata. In
Italia, dove non c'è un elevato indebitamento delle famiglie nei confronti delle banche, se paragonato a
quello di Stati Uniti e Inghilterra, a
risentirne è stato il consumo di beni
durevoli (automobili, elettrodomesti-
Angelo Tantazzi
ci, etc). Improvvisamente il mercato
delle imprese si è sgonfiato, sul piano
interno e su quello internazionale”.
Ma qual è stato il fatto singolare che
ha caratterizzato questa debacle economica rispetto alle precedenti? “La
concomitanza delle situazioni: tutti i
mercati si sono ritrovati simultaneamente in contrazione, perfino Singapore e Corea, che da sempre registrano alti tassi di crescita.”
Ora il quesito è uno solo: quanto
durerà? E come ne verranno fuori le
imprese? “E' difficile da stabilire –
continua il presidente di Prometeia Si è avuta una forte contrazione nella produzione, ma la spesa finale non
è crollata allo stesso modo. Ad esempio, ci sono beni come i servizi che
hanno subito solo una lieve caduta
rispetto a prima. E poi c'è il fenomeno delle scorte che funge da volano:
quando le aziende arrestano la produzione del 30%, non è detto che la
flessione del mercato sia della stessa
entità. Si utilizzano quindi le scorte
che, una volta terminate, devono essere riordinate. E così si rimette in
moto la macchina.” Con quali tempistiche? “Non si sa con certezza.
Può essere che in autunno la contrazione si stabilizzi. Ma cambierà lo
scenario, sia per le banche che per le
imprese.” Basta guardare al caso della
Royal Bank of Scotland, acquistata al
70% dal Tesoro inglese. La banca, che
era presente in 54 stati, ha deciso di
uscire da 35. Ciò significa che presto
si apriranno spazi per altri operatori,
che andranno così ad occupare il
vuoto di mercato.
“Se si volesse sintetizzare – precisa
Tantazzi - ogni banca o impresa dovrà in futuro riconsiderare il proprio
posizionamento sul mercato. E porsi
ovviamente delle domande: i prodotti su cui puntare; gli investimenti
da effettuare; i mercati da abbandonare etc. Sarà quindi un cambiamento radicale. E vincerà chi avrà fiuto
imprenditoriale. D'altronde le risposte dipenderanno dalla propensione
al rischio, dalla capacità manageriale
e dalla voglia di confrontarsi.”
Siamo di fronte a cambiamenti di una
profondità e di una vastità senza eguali, che obbligano sia i sistemi produttivi (imprese e banche), sia gli stati a ripensare i ruoli. Ed è proprio dalle interazioni tra imprese, credito e sistema
pubblico che si decideranno le sorti.
“A questo punto però si pone un
problema per le imprese: dovranno
essere più capitalizzate perchè le
banche erogheranno sì credito ma in
misura più contenuta. Allora se c'è
un’impresa con obiettivi di crescita e
di espansione, li dovrà finanziare. E
come? Con un maggior volume di
mezzi propri. A questo proposito,
come Borsa Italiana, stiamo presentando in Italia la formula dell'Alternative Investment Market (AIM) indirizzata ad aziende, di piccole dimensioni, che desiderino entrare nel
mercato azionario (ndr. a Bologna la
presentazione si è tenuta nel mese di
febbraio, al Circolo della Caccia).
Perchè – conclude Tantazzi - l'unica
certezza che posso comunicarvi è
che il finanziamento dell'attività produttiva avverrà in futuro, e sempre
più, con una maggiore patrimonializzazione delle imprese.”
FARE 59
ARTICOLO
DI
9
Futuro
copertina
GOVERNARE LA
COMPLESSITÀ
di Luca Lamberti
Che imprenditori avremo,
dopo la crisi?
Focalizzati sul saper fare,
dice Massimo Bergami,
e capaci di conciliare
l’inconciliabile
60 FARE
rofessore di Organizzazione
Aziendale all’Università di
Bologna, consigliere delegato di Alma Graduate
School, Massimo Bergami può ‘ipotizzare’ il futuro delle imprese da un
osservatorio privilegiato. Anche se,
premette, “ci vorrebbe la sfera di cristallo per fare delle previsioni affidabili”. Ci saremmo mai aspettati due
anni fa quello che sta accadendo oggi?, si chiede Bergami. “Anche i futurologi più pessimisti (o realisti)
non avevano previsto una situazione
così complicata. Alcuni economisti,
come ad esempio il Nobel Krugman, avevano intuito i possibili risvolti di una finanziarizzazione delle
attività troppo slegata dall’economia
reale, ma nessuno aveva intuito la
forza della tempesta”. Quindi, si può
solo provare a riflettere sui trend
principali.
Il futuro prossimo sarà caratterizzato,
soprattutto in Italia, “da un ritorno a
un modello di ‘nuovo artigianato’
basato su imprese guidate da im-
P
prenditori che siano ‘moderni artigiani’, focalizzati sul saper fare e sulle
caratteristiche differenziali dei prodotti. Ovviamente, i processi di cambiamento già avviati, sia per quanto
riguarda l’enfasi sull’innovazione
tecnologica, sia per quanto riguarda
la delocalizzazione, continueranno a
fare il proprio corso”. Bergami spinge l’orizzonte più in là, arrivando a
pensare che “il processo di selezione,
che inevitabilmente interesserà tutti i
settori, restituirà un tessuto imprenditoriale ancora più solido”.
Se l’innovazione rappresenta una sfida globale, in Italia le imprese competitive “saranno quelle in grado di
declinare tale processo in maniera
originale, ma non svincolata dal territorio”. L’unica strada percorribile
sarà quella di “dedicarsi al governo
delle fasi a maggior valore aggiunto
della catena del valore, con l’inevitabile presupposto di possedere le conoscenze più avanzate”. Sarà cioè
necessario “detenere e governare le
competenze utili a spostare il focus
su elementi ad alto contenuto tecnologico e/o valore simbolico”. Allo
stesso modo le imprese di servizi
“dovranno spostare il proprio focus
sui bisogni evoluti dei clienti”. Si
pensi per esempio “al settore del turismo e alle potenzialità legate alla
valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale, creando percorsi
‘esperienziali’ focalizzati sui segmenti
top end. L’Italia è quasi pronta, in
molti settori; serve solo connettere le
risorse (troppo spesso frammentate)
e agire con determinazione”.
In questo scenario, come cambierà il
ruolo delle risorse umane? “Le persone nei ruoli chiave dovranno imparare una cosa molto difficile –
spiega Bergami - coniugare forte
specializzazione verticale e capacità
di governare la complessità. L’eccellenza nelle competenze tecniche sarà
un requisito, la capacità di comprendere situazioni ambigue, decidere rapidamente, guidare gli altri saranno
l’elemento di differenziazione. Non
solo orientamento al compito, quindi, ma grande responsabilità verso il
proprio lavoro e verso gli effetti delle
proprie azioni sull’organizzazione,
ma anche sul mondo circostante”.
Decisivo sarà anche il ruolo della
formazione. Le competenze richieste, infatti, “implicano percorsi di
formazione continua, processi di apprendimento basati sulla riflessione e
sull’esperienza”. In questo senso sarà
necessario “importare competenze
da altri settori e da altri paesi, ma
anche investire sulle palestre, le scuole di formazione di alto livello, in cui
sviluppare le capacità richieste”.
Per stare davanti agli altri, sarà decisiva l’innovazione tecnologica. Questo
“è evidente per quanto riguarda la
concezione e la realizzazione dei
prodotti, ma vale anche per i processi
gestionali. Oggi non vincono le imprese più grandi e neppure le più
piccole: vincono le più veloci. Ancora, si pensi alla necessità di raccogliere informazioni sull’ambiente sociale, economico e tecnologico. Le recenti innovazioni nelle ICT spalancano le porte a fonti inedite di raccolta ed elaborazione di informazioni”. Infine, se pensiamo alla liquefazione della società (concetto caro a
Bauman), le imprese aumenteranno
il numero di relazioni e partnership
esterne per accedere alle competenze che alimentano alti livelli di innovatività”. Da una produzione decentralizzata si passerà “a una produzione ‘distribuita’, cioè una partecipazione ai processi produttivi altamente basata sulla diversità delle competenze per le unità organizzative piuttosto che sulla replicazione”. L’inno-
vazione diventa dunque rilevante
non più e non solo per le imprese
guida, ma per tutti gli attori della filiera.
Prima o poi, la crisi finirà. E “dopo
le crisi – commenta Bergami – ci
sono le ricostruzioni. Speriamo di
non lasciare troppi caduti. Forse dovremo rivoluzionare la nostra mentalità ‘occidentale’, fondata su opzioni mutuamente esclusive (“o”, “o”)
per rispondere alle situazioni, conciliando l’inconciliabile ovvero fondando la nostra mentalità su opzioni
non mutuamente esclusive (“e”,
“e”). Si guarda all’Oriente prevalentemente per gli effetti della delocalizzazione, ma sarebbe utile apprendere dalla cultura orientale anche la
capacità di conciliare gli opposti,
quanto mai più necessaria al governo
di scenari complessi e difficilmente
prevedibili”.
Massimo Bergami, consigliere delegato di Alma Graduate School
FARE 61
FORMAZIONE
Per il manager C
di domani
“Come cambia il ruolo dei manager?
A quali compiti e responsabilità
sono chiamati i leader
delle nostre aziende per fronteggiare
l’attuale situazione economica?”
di Federico Bencivelli
“MANAGEMENT IN CHANGE 2.0”:
UNA NUOVA INIZIATIVA
DI COFIMP
DEDICATA AI CAMBIAMENTI
NEL RUOLO DEI LEADER AZIENDALI
62 FARE
ome cambia il ruolo dei
manager? A quali compiti
e responsabilità sono
chiamati i leader delle
nostre aziende per fronteggiare l’attuale situazione economica? Nel corso degli ultimi anni il lavoro di Cofimp, la società di formazione e consulenza di Unindustria Bologna, si è
focalizzato sull’analisi di questi fenomeni1 e nella costruzione di percorsi
di sviluppo manageriale coerenti con
quanto percepibile nello scenario in
costante evoluzione. Sulla base di questa esperienza nel 2008 ha preso il via,
con il contributo progettuale ed economico di Fondirigenti un percorso
formativo denominato Management
in Change 2.0.
Il progetto di Cofimp si è sviluppato
proprio a partire da una riflessione su
come sta cambiando il ruolo del manager, oggi chiamato ad operare in un
contesto di crescente complessità. Fattori fino ad oggi sconosciuti quali la
multipolarità dei mercati, l’evoluzione
della domanda nei paesi emergenti o
il mutamento di direzione dei flussi di
capitale prefigurano un panorama ricco d'opportunità e al tempo stesso di
minacce. In questo “ecosistema” il manager dovrà puntare sulla capacità di
gestire le proprie competenze in modo più dinamico, sapendo tradurle all’interno di processi cognitivi, decisionali e relazionali complessi. In un quadro di questo genere, un piano formativo dedicato ai manager non poteva
il proprio stile di leadership, dall’altro
l’opportunità di rileggere in una prospettiva più ampia le logiche economiche e i processi di creazione del valore”. Oltre agli spazi di confronto e
condivisione delle esperienze “considero di grande valore”, ci dice Alberto
Bucchioni (Direttore Vendite di
MBM Italy) “l’accesso ad un network
internazionale composto da imprese e
istituzioni con cui alimentare uno
scambio permanente di competenze e
sviluppare possibili partnership”.
1
F. Bencivelli, M. Sarmenghi, (a cura di) “Indagine
sul Temporary Management”; “Indagine Sulle logiche retributive e i sistemi incentivanti nell’industria bolognese”, Unindustria-Camera di Commercio di Bologna, 2007
limitarsi a trasferire contenuti e nozioni di tipo tecnico, ma porsi l’obiettivo
ambizioso di fornire un approccio innovativo, un nuovo mindset per comprendere ed acquisire il cambiamento
di “paradigma” consentendo lo sviluppo di metodologie per governarlo autonomamente. Gli obiettivi del piano
formativo di Cofimp, che ha coinvolto
20 Executive Manager di aziende emiliano-romagnole, sono stati perseguiti
attraverso 4 direttrici principali che, in
maniera integrata, hanno potuto soddisfare le aspettative di apprendimento
sui 4 diversi piani d’azione:
1) Una fase di affiancamento individuale con l’obiettivo di favorire la
consapevolezza sull’adeguatezza al
ruolo e la conseguente elaborazione
di un piano di sviluppo sulle aree di
miglioramento.
2) Una formazione in aula, che ha
fornito un metodo d’azione manageriale basato sull’impiego delle
leve principali di gestione aziendale –
marketing e pianificazione strategica,
accounting e financial management,
business plan - analizzate non solo
nella dimensione tecnica ma bensì
nella loro potenzialità di supporto ad
una visione d’insieme degli obiettivi d’impresa.
3) Un’attività esperienziale (Business
Simulation Game) che ha consentito ai
partecipanti di esercitare le capacità manageriali in situazioni di “laboratorio”.
4) Una missione di studio in Silicon Valley, contesto privilegiato in
cui l’innovazione dei modelli di business trova testimoni d’eccellenza nelle
aziende, le associazioni e gli investitori
che operano nei settori ad alto tasso di
crescita e si consolidano sul mercato
globale attraverso una fitta rete di relazioni internazionali.
Lungo tutto il percorso i partecipanti
dunque hanno potuto fare un’esperienza densa di contenuti, arricchita dal
contatto diretto con i nuovi protagonisti dell’economia della conoscenza.
Fra gli obiettivi conseguiti, secondo
Maurizio Bassi (Planning & Project
Manager di GD), i principali sono stati “da un lato la possibilità di verificare
FARE 63
GRAFICA
Quando il
lavoro
è un’arte
Gianluigi Poggi, presidente dell’Associazione delle Arti Grafiche di Bologna (a destra) e
Sandra Samoggia premiano lo studente Matteo D’Antona, miglior allievo dell’Istituto Grafico Salesiano
di Giacomo Ruggero
ACCORDO FRA UNINDUSTRIA
E ASSOCIAZIONE DELLE ARTI GRAFICHE
DI BOLOGNA PER RAFFORZARE IL
SETTORE: PRIMA DI TUTTO,
CON BORSE DI STUDIO
E INVESTIMENTI SULLA FORMAZIONE
Vittorio Cantelli, presidente del settore cartografico di Unindustria Bologna
64 FARE
nsieme per rafforzare il
settore grafico e dare un
colpo di acceleratore sugli investimenti a sostegno dei giovani talenti.
E’ quanto prevede l’accordo siglato da Unindustria Bologna e Associazione delle Arti Grafiche di Bologna nella figura dei loro presidenti,
Gaetano Maccafer r i e Gianluigi
Poggi.
“In questa sinergia con Unindustria
– ha spiegato Poggi – la nostra Associazione porterà il suo know how e
la capacità di muoversi sul territorio
con maggiore snellezza”. Dal canto
suo, il settore Cartografico di Unindustria potenzierà gli interventi a sostegno “dell’unione scuola e impresa
e su progetti che abbiano come protagonisti i giovani, il nostro futuro –
ha sottolineato Vittorio Cantelli, presidente del settore -. E’ indispensabile, infatti, che le scuole siano tecnologicamente avanzate, ma è altrettanto innegabile come questo può acca-
I
dere solo creando joint venture con
le imprese, ad esempio incentivando
gli stage”.
Obiettivi importanti che hanno una
loro attuazione a breve e lungo termine. In quest’ultimo caso, nei cassetti di Unindustria Bologna e Associazione delle Arti Grafiche di Bologna ci sono progetti che vanno dalla
partecipazione alla fiera del libro all’idea di trasformare Bologna in polo
d’eccellenza per la carta stampata.
Inoltre, l’Associazione, che riunisce i
più bei nomi del settore sul territorio, ha già depositato in Camera di
commercio un documento all’avanguardia che racchiude usi e consuetudini per la carta stampata. Ovvero
un insieme di regole che non trova
risposte nell’attuale giurisprudenza.
Ciò a maggiore tutela dei clienti e
delle aziende.
Nell’immediato, invece, le due realtà
si sono mosse sia mettendo a disposizione borse di studio per merito
per chi è ancora tra i banchi. Sia
donazioni, alle scuole, di strumenta-
zioni in grado di ancorare la didattica alla pratica aziendale. Esemplificativa l’operazione compiuta sull’Istituto grafico dei Salesiani in via Jacopo della Quercia.
Con una media scolastica del 9,45 e
una maturità suggellata da un bel
100, Matteo D’Antona è il miglior
g rafico dei Salesiani per l’anno
2007-2008. A lui, cresciuto tra i grafici salesiani, è andata la borsa di studio per merito del valore di 1.000
euro, istituita appunto dall’Associazione delle Arti grafiche di Bologna,
in collaborazione con Unindustria
Bologna. Un appuntamento che, dai
Salesiani, si ripete da ormai quattro
anni, grazie alla generosità dell’Associazione, fondata nel 2003 anche per
sensibilizzare i ragazzi verso le imprese del settore, for mando così
nuove leve.
“Gli alunni che escono da queste
scuole sono un patrimonio irrinunciabile per le nostre aziende, sono
capaci di proseguire ed accrescere
l’arte grafica, nel rispetto della tradi-
FARE 65
zione”, ha ricordato Poggi durante la
cerimonia che ha visto la partecipazione, tra gli altri, dell’assessore provinciale alla Scuola, Paolo Rebaudengo, del dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale,Vincenzo Aiello e
del direttore di Unindustria Bologna, Cesare Bernini. “Il forte legame
con il mondo industriale e la collaborazione con gli studi grafici – per
il direttore dei Salesiani, don Alessandro Ticozzi – permette di preparare allievi realmente in grado di af-
66 FARE
frontare il mondo del lavoro e tra
questi qualcuno eccelle ogni anno. Il
riconoscimento assegnato oltre a
premiare l’allievo migliore premia
anche il metodo educativo salesiano
e l’Istituto grafico che porta i giovani a saper esprimere il meglio di sé”.
Guarda in prospettiva il direttore generale di Unindustria Bologna per il
quale “le aziende grafiche sono in
costante movimento. Offrono un lavoro dinamico e creativo, innovativo
e gratificante fatto di collaborazione,
di progettazione e pianificazione, di manualità. Queste aziende cercano
tecnici, cercano giovani
– ha precisato Bernini -;
persone che
hanno voglia
e capacità di
creare, disposte a investire
nella propr ia
formazione, a crescere e apprendere
sempre. Per avere risultati
eccellenti occorre avere persone preparate in modo
eccellente: il che significa investire davvero
nella formazione”.
Ecco perché, precedente la consegna della
borsa di studio, l’Associazione delle Arti grafiche di Bologna insieme a
Unindustria Bologna ha donato, ai grafici dei Salesiani, il
nuovo simulatore per stampa offset, a tal punto sofisticato da riprodurre il rumore delle macchine
tipografiche. Un gioiellino di ultima
generazione subito installato sui
computer dell’istituto. Riproducendo le singole fasi di stampa, dal montaggio della lastra fino allo stampato,
il software allena gli studenti al mestiere, insegnandogli anche come far
fronte ad eventuali intoppi. Il simulatore è, infatti, in grado di produrre
tutti gli errori che si possono verificare durante il processo di stampa. Ai
ragazzi, quindi, spetta il compito della ‘riparazione’, individuando le soluzioni ottimali.
FARE 67
COSTRUZIONI
Uniti per crescere
nel mercato del mattone
di Marcello Pierdicchi
È NATO CUBO,
CONSORZIO CHE RAGGRUPPA AZIENDE DI UNINDUSTRIA
E ANCE BOLOGNA DELL’EDILIZIA,
DELLE INFRASTRUTTURE E DELL’IMPIANTISTICA
68 FARE
unione fa la forza e le
dimensioni contano soprattutto quando il mercato e la congiuntura sono difficili come oggi. E’ questo il
motivo che ha portato alla costituzione di Cubo (Costruttori uniti
Bologna), un consorzio che raggruppa una quarantina di aziende di
Unindustria e Ance Bologna, impegnate nei settori dell’edilizia, delle
infrastrutture e dell’impiantistica.
Attorno a Cubo si sono raccolte alcune tra le più qualificate realtà dell’imprenditoria privata bolognese
che hanno voluto dotarsi di uno
strumento di coordinamento e di
servizio per favorire la loro messa in
rete al fine di poter affrontare con
maggior competitività il mercato sia
pubblico che privato.
“Cubo in particolare ha anche lo
scopo di rafforzare e potenziare la
presenza negli appalti di una certa
rilevanza delle aziende di media-piccola dimensione che singolarmente
non potrebbero avere accesso – spiega il presidente del consorzio, Pietro
Caselli – La possibilità di accedere ai
L’
FARE 69
Pietro Caselli, presidente del Consorzio Cubo
grandi lavori, che richiedono progetti dispendiosi, possibilità di dispiegare molta forza lavoro e spesso anche
la gestione dell'opera è nulla per
ogni singola impresa medio-piccola,
diventa però possibile se tutte le
aziende formano un unico raggruppamento unendo le proprie capacità
e conoscenze”.
Cubo è operativo da gennaio ed è
già presente, tramite le proprie associate, nelle principali gare di appalto
uscite in questi mesi, ed in alcune
importanti operazioni immobiliari
della Regione.
Con trentasette imprese consorziate,
un volume di affari complessivo di
circa 600 milioni di euro, ed un numero di dipendenti che raggiunge le
1300 unità, oggi Cubo è in grado di
rispondere ad ogni tipo di richiesta.
Dall’urbanizzazione primaria e secondaria all’edilizia civile, industria-
70 FARE
le, per servizi e del terziario; dalla
manutenzione programmata al recupero del patrimonio edilizio; dall’edilizia sociale alla costruzione di strade, acquedotti e fognature; dalle opere di bonifica ai movimenti di terra;
dai lavori di salvaguardia alla bonifica
ambientale, ai lavori di impiantistica
civile ed industriale, nonché alle
operazioni immobiliari. Grazie alla
molteplicità delle specifiche competenze e attraverso le imprese associate, Cubo svolge la sua attività nel settore dell’edilizia a tutto campo. Le
aziende del consorzio detengono la
gamma completa di attestazioni Soa
con le classifiche più elevate. Questo
rende possibile una partecipazione di
qualità ai lavori pubblici, di edilizia,
di infrastrutture, di opere stradali e di
impianti civili e industriali. “Il mercato di riferimento di Cubo è quello
regionale, con una ovvia prevalenza
di quello bolognese – continua Caselli – Le nostre imprese sono fortemente radicate, operano da molti anni su Bologna e provincia, per questo motivo esiste una forte identificazione tra loro ed il territorio. Ciò
rappresenta una garanzia per l’intero
sistema economico perché lo rende
più impermeabile ad infiltrazioni di
società che operano a prezzi fuori
mercato”. L’obiettivo di Cubo è anche quello di rendere più competitiva la presenza delle imprese consor-
ziate nei confronti del mondo cooperativo che già da tempo ha percorso la stessa strada associando in
un unico gruppo le tante realtà specializzate. “Abbiamo capacità e risorse pari a quelle dei nostri competitori – sottolinea il presidente di Cubo - ci auguriamo, quindi, che in futuro le grandi opere non rimangano
ad appannaggio solo di alcuni, ma
coinvolgano parti importanti dell’imprenditoria bolognese come la
nostra”. “Oggi, i grossi appalti, tuttavia, hanno bisogno anche di grandi
capacità finanziarie in termini della
cosiddetta ‘finanza d'impresa’, vale a
dire la possibilità che siano direttamente i costruttori a mettere una
consistente parte dei soldi per realizzare un'opera rientrando dagli investimenti con la gestione. Diventa
quindi strategico anche per Cubo
affrontare il tema dell’accesso al credito. Unire le forze – conclude Caselli - significa avere anche maggiore
potere contrattuale con il sistema
bancario.
L’attività e gli obiettivi di Cubo, saranno presentate nel corso di un
convegno che si terrà a Bologna, in
primavera. “Il convegno sarà un’occasione per far capire a tutti che la
coesione del gruppo è fondamentale. Per crescere nel mercato del
mattone occorre sempre più essere
in rete”.
FARE 71
BANCA ALBERTINI
SYZ & C. INCONTRA
GLI IMPRENDITORI
NEWS
unindustria
Carlo Rossini
Cristina Galli
Marcello Pierdicchi
72 FARE
I vertici del gruppo italo-svizzero
Banca Albertini Syz & C. - private
bank presente sul territorio – in un
incontro in Associazione al quale ha
preso parte anche il consigliere delegato al credito e alle politiche fiscali
di Unindustria Stefano Aldrovandi,
hanno analizzato tecnicamente gli
aspetti dell’attuale situazione di crisi
e delineato le possibili attese per il
rilancio dell’economia.
L’incontro - come ha ricordato Ernestina Anceschi, direttrice della filiale di Bologna del gruppo - è avvenuto pressochè in coincidenza con il
primo anniversario dell’apertura di
Banca Albertini Syz sotto le Due
Torri: un anno nel quale all’attività
di private banking ed alla consulenza
finanziaria Banca Albertini Syz ha
affiancato anche “Workshop Coffee”
periodici presso la filiale di Piazza
Calderini.
“Il momento attuale è dominato
dalla sfiducia – ha dichiarato l’amministratore delegato di Banca Albertini Syz & C. Alberto Albertini –: il risparmiatore non va oltre l’investimento in titoli di stato, il consumatore preferisce rimandare i suoi acquisti e l’imprenditore gli investimenti. Occorre rompere tale clima
di sfiducia: la componente psicologica è forte e diventa fondamentale un
intervento da parte dei governi, di
impatto morale, non solo finanziario”. “Non ci sono alternative – ha
detto ancora Albertini – il fallimento
delle banche, allo stesso tempo artefici e vittime di questa crisi, va assolutamente evitato: il risultato sarà un
contesto meno liberista in campo fi-
nanziario e sicuramente più controllato, con conseguenze potenzialmente
importanti sul modo di fare banca”.
Alberto Albertini
“Entro giugno la BCE scenderà a un
tasso dell’1% – è la previsione di Angelo Drusiani della direzione centrale
della banca italo-svizzera – e ne seguiranno i primi sintomi di ripresa”.
PRESSIONE FISCALE LOCALE
E BILANCI AZIENDALI
Un’indagine per valutare l’impatto
della pressione fiscale locale sui bilanci aziendali. L’idea è di Unindustria Bologna ed è in fase di realizzazione da parte di un gruppo di lavoro interdisciplinare composto da
economisti e professionisti, con la
collaborazione degli Enti locali
coinvolti. L’indagine fa il punto sulle politiche fiscali in essere nel territorio bolognese e attraverso la valutazione dei bilanci di un campione di aziende, ne misura l’impatto
news unindustria
sulle imprese industriali mettendo a
confronto le situazioni nei diversi
Comuni della provincia. “Quella che
stiamo intraprendendo è una ricerca
assolutamente inedita - sottolinea
Stefano Aldrovandi, consigliere delegato di Unindustria Bologna per le
politiche fiscali - e con la regionalizzazione dell’Irap, appena avvenuta, assume un rilievo particolare. I
nostri obiettivi sono molteplici. Vogliamo innanzitutto realizzare un focus informativo sulla fiscalità locale,
illustrando il meccanismo di formazione dell’imposta da parte di ciascun Comune interessato. Ma ci
proponiamo, altresì, di ipotizzare un
possibile scenario della fiscalità locale alla luce dell’attuazione del federalismo fiscale”. I risultati dell’indagine serviranno all’associazione degli industriali bolognesi per avviare
un confronto con le istituzioni locali in tema di fisco. “Sulla base delle
indicazioni che rileveremo - afferma
Gaetano Maccaferri, presidente di
Unindustria Bologna - intendiamo
formulare una ‘Proposta Unindustria’ in materia di politica fiscale e
di gestione delle entrate, aprendo un
dialogo concreto, efficace e propositivo con gli Enti Locali coinvolti, in
particolare per quanto riguarda la
città metropolitana di Bologna”.
L’indagine costituisce la seconda fase
di un progetto biennale di analisi,
avviato da Unindustria fin dal 2007,
sull’impatto della pressione fiscale
sulle imprese industriali del territorio bolognese.
I RIMBORSI DELL’IVA
SULLE AUTO AZIENDALI
TRE PROGETTI STRAORDINARI
DI UNINDUSTRIA IN PARTNERSHIP
CON UN POOL DI BANCHE:
55 MILIONI DI EURO A DISPOSIZIONE
DELLE IMPRESE
Credito a breve per le spese urgenti, mutui triennali per aumenti di capitale, finanziamenti a
medio termine per gli investimenti. Sono le linee di intervento dei tre progetti straordinari di
finanza innovativa lanciati da Unindustria Bologna, in collaborazione con un pool di banche
locali, per agevolare l’accesso al credito dei propri associati con soluzioni alternative a
quelle dei tradizionali strumenti di garanzia come i Confidi. La manovra, scattata il primo dicembre 2008, mette a disposizione delle imprese bolognesi un plafond di 55 milioni di euro,
parte dei quali potranno godere di abbattimenti del tasso grazie alla destinazione a questo
scopo di rendite finanziarie di Unindustria. Il primo progetto, in partnership con la Banca
Popolare dell’Emilia-Romagna, per complessivi 15 miliardi di euro, riguardava interventi in
merito all’esigenza di credito a breve termine. L’accordo prevedeva la concessione di finanziamenti a dodici mesi per operazioni di valore inferiore ai 100mila euro, con un tasso
che per le imprese, grazie ai contributi destinati da Unindustria, è pari all’Euribor secco. Il
secondo progetto, in collaborazione con la Cassa di Risparmio di Cento, per un investimento totale di 10 milioni, prevede invece interventi a sostegno della patrimonializzazione delle
aziende, un indicatore chiave nella determinazione del rating assegnato dalle banche alle
imprese. L’obiettivo dell’intervento è quello di stimolare la crescita delle imprese tramite la
concessione di mutui triennali (tasso Euribor + 0,2 per cento, ancora grazie al contributo
dell’Associazione) erogati per aumenti di capitale. Infine, il terzo progetto, per complessivi
30 milioni, fa parte di un più ampio accordo tra Cariparma-Credit Agricole e Confindustria
Emilia-Romagna che da Bologna si allargherà a tutte le imprese del territorio regionale.
Quest’ultimo plafond, naturalmente con criteri di valutazione del rischio bancario determinati dagli accordi di Basilea 2, intende sostenere gli investimenti con finanziamenti agevolati a medio termine, destinati a diverse finalità: innovazione, energia, internazionalizzazione, investimenti produttivi, prestiti partecipativi, anticipi salvo buon fine, finanziamenti all’export, ecc.
Prima di varare la manovra Unindustria aveva incontrato i 23 principali istituti di credito
operanti sul territorio bolognese. In quella occasione, proseguendo nella linea che già si
era concretizzata negli incontri a livello nazionale tra Confindustria ed Abi, era stata condivisa l’importanza di dare impulso a una più stretta collaborazione nelle relazioni tra sistema
bancario e sistema imprenditoriale, con l’obiettivo di individuare gli strumenti più efficaci
per superare la crisi e ritrovare la normalità, garantendo così la continuità del flusso di credito alle imprese.
E’ di 3,5 milioni di euro l’ammontare complessivo di rimborsi Iva
FARE 73
RESPONSABILITÀ SOCIALE, ENERGIA, MERITOCRAZIA
NEL PROGRAMMA 2009 DEI GIOVANI IMPRENDITORI
Responsabilità sociale, energia e meritocrazia. Sono queste le tre aree tematiche su cui si concentrerà il programma di attività del Gruppo Giovani Imprenditori nel biennio 2009-2010. Il progetto delle
iniziative che caratterizzeranno le attività del gruppo nei prossimi due anni, è stato presentato durante l’ultima assemblea dei giovani di Unindustria. "L’obiettivo che ci siamo posti a partire da questo
2009, è diventare un movimento di idee e di valori, divenendo una realtà visibile e propositiva: un attore locale capace di misurarsi con le istituzioni su temi importanti e di grande attualità - dice Andrea
Paladini, presidente del Gruppo Giovani di Unindustria Bologna che conta circa 300 iscritti - Vogliamo
fare questo passo per porci come interlocutori, slegati da ogni forza politica ma in costante sinergia
Un momento dell’Assemblea del Gruppo con l’Associazione, su tematiche che abbiamo individuato come centrali per il futuro delle aziende".
Nel concreto, il programma prevede la formazione di gruppi di lavoro che si confronteranno su alcune
Giovani di Unindustria Bologna
questioni critiche con lo scopo di formulare proposte e avviare progetti pilota. Con il supporto di specialisti del settore si discuterà dunque di responsabilità sociale, energia e meritocrazia: tre ambiti ritenuti strategici per il cambiamento e lo
sviluppo. Gli specialisti del settore eletti a tutor saranno: Alberto Clò, docente alla facoltà di Economia dell’Università di Bologna, esperto in
energia e sviluppo sostenibile; Carlo Luison, project manager in materia di Business ethics e sustainability e CSR – Corporate social responsability, specialista in responsabilità sociale dell’impresa; Nadio Delai, sociologo, presidente della società di consulenza strategica Ermeneia e profondo conoscitore delle organizzazioni sociali.“I gruppi lavoreranno per la creazione di alcuni manifesti programmatici che
presenteremo come nostre riflessioni sui tre macroargomenti individuati - sottolinea Andrea Paladini - I primi risultati si potrebbero già
avere per la fine dell’anno”. Nell’arco del biennio 2009-2010 è prevista anche una serie di incontri pubblici per favorire il confronto sui contenuti dei documenti/manifesti e sulle caratteristiche dei progetti pilota. "Con questa strategia – conclude Andrea Paladini – vogliamo dare
un imprinting al nostro futuro. Proporci all’esterno come interlocutori capaci di far sentire il proprio peso e mostrando le proprie competenze. Credo che siamo pronti a farlo: abbiamo ormai superato la frase costitutiva e organizzativa e siamo sufficientemente maturi per mostrarci all’esterno". Un esterno che si affaccia su un tessuto imprenditoriale forte, storicamente fondato su aziende di dimensioni mediopiccole, per le quali i Giovani lavoreranno nei gruppi individuati, cercando soluzioni e proposte calibrate.
sulle auto non ancora pagati dall’erario alle imprese bolognesi. La denuncia è venuta da Stefano Aldrovandi, Consigliere delegato di
Unindustria Bologna per le politiche fiscali che ha detto: “Questa
cifra rappresenta solo la punta dell’iceberg: 3 milioni e mezzo, infatti, è semplicemente la somma dei
crediti che alcune centinaia di imprese ci hanno segnalato. Se proiettiamo questo dato sul totale dei
nostri associati, probabilmente le
industrie bolognesi attendono dall’erario non meno di 10 milioni di
74 FARE
euro”. Ma come nasce la vicenda
dei r imborsi Iva sull’auto? Il 14
settembre del 2006, a seguito di un
ricorso promosso anche dalle associazioni che hanno costituito
Unindustria Bologna, la Corte di
Giustizia europea ha dichiarato illegittime le limitazioni imposte
dallo Stato italiano alla detraibilità
IVA sulle auto e sui carburanti utilizzati dalle imprese. Da quel momento le aziende hanno potuto
presentare (fino al 22 ottobre
2007) domanda di r imborso. Ad
oggi, solo una piccola parte dei
rimborsi Iva sull’acquisto di autovetture e motoveicoli aziendali che
le imprese bolognesi hanno richiesto, sono stati corrisposti. Il rimborso riguarda sia i costi di acquisizione delle autovetture (acquisto
in proprietà, noleggio di qualsiasi
durata, acquisizione mediante i
contratti di leasing) che le spese di
impiego: carburanti e lubrificanti,
spese di manutenzioni e riparazioni, spese di custodia, ecc. Si tratta
dell’Iva che le aziende hanno già
pagato all’erar io dall’inizio del
2003 al 13 settembre 2006.
CHI E’ PENALIZZATO
DALLE NORME
SULL’INDEDUCIBILITA’
DEGLI INTERESSI PASSIVI
Sono soprattutto le aziende con un risultato di gestione appena sufficiente o
addirittura negativo quelle penalizzate
dall’indeducibilità degli oneri finanziari prevista dalla Finanziaria 2008. E’
quanto emerge da una indagine di
Unindustria Bologna, che ha analizzato i bilanci 2006 di 893 imprese, simulando gli effetti relativi all’indeducibilità degli interessi passivi prevista dalla
manovra. Unindustria Bologna ha trasmesso i risultati dell’indagine a Confindustria, affinchè solleciti al Governo
un pronto intervento di modifica. La
Finanziaria 2008 ha infatti ridotto le
aliquote IRES e IRAP, soprattutto in
due modi: eliminando meccanismi di
differimento del carico tributario (ammortamenti anticipati e allungamento
della durata dei leasing) o rinviando
nel tempo la deducibilità di oneri (interessi passivi). Sulla base della simulazione effettuata da Unindustria, il 27%
delle aziende bolognesi analizzate (244
su 893) risulta colpito dal provvedimento che limita la deducibilità degli
interessi passivi. Di queste 244 imprese, circa la metà (120, pari al 49%), presenta un risultato ante-imposte o un
risultato operativo negativo. Anche tra
il restante 51% (124 imprese) con risultato operativo in utile, molte hanno
comunque margini di guadagno ridottissimi rispetto alla media delle imprese esaminate. Infatti, il loro risultato
operativo lordo (ROL) rispetto al valore della produzione è mediamente
dell’ 8%. Mentre, se calcolato su tutte
le 893 aziende del campione, il ROL
si attesta sul 10%. Inoltre, dalla simulazione di Unindustria emerge una par-
ticolare penalizzazione del comparto
edile. Infatti, il 13% delle aziende colpite dalla indeducibilità degli oneri finanziari è costituito da imprese di costruzione e lavori stradali.
I PROGRAMMI 2009
DEL SETTORE
METALMECCANICO ....
Subfornitura, formazione e orientamento, reperimento di manodopera
per le imprese. Sono queste le priorità del Settore Metalmeccanico di
Unindustria Bologna sottolineate du-
Una fase dell’Assemblea del Settore Metalmeccanico di Unindustria Bologna (in
basso) presieduto da Maurizio Marchesini
(in alto)
rante la sua assemblea annuale. L’incontro è stato l’occasione per fare il
punto sull’attività svolta nell’ultimo
anno e per tracciare gli obiettivi
2009 del settore, che rappresenta, sia
in termini di aziende che di addetti
(oltre 1000 aziende che occupano 45
mila persone), il 50 per cento della
base associativa costituita dalle 2100
imprese aderenti ad Unindustria. “I
numeri da soli parlano della rilevanza
del distretto della meccanica bolognese, un modello di successo che
trova il suo principale punto di forza
nella capacità di organizzare centinaia
di imprese medie e piccole attraverso
rapporti misti di concorrenza, cooperazione e fornitura - ha ricordato il
presidente del settore Metalmeccanico Maurizio Marchesini nel suo intervento all’assemblea. – Si tratta di
un modello ben radicato, a cui la globalizzazione ha imposto una rinnovata architettura. La vera originale
forza di Unindustria è che, all’interno dell’associazione, può agevolare la
rete di contatto e la progettualità tra
imprese committenti e fornitrici”. E
proprio alla subfornitura il settore ha
dedicato una delle sue iniziative di
punta: un workshop itinerante sul
territorio provinciale che ha coinvolto 360 imprese e che si avvia ad essere ripreso nel 2009. Sempre quest’anno sarà implementato anche il programma di orientamento alla formazione e cultura tecnica nelle scuole
medie e superiori che, con lo slogan
“Orgoglio metalmeccanico”, ha portato oltre 700 alunni a visitare alcuni
stabilimenti dell’industria meccanica
bolognese (se ne parla alle pagine 8283 di questo numero).
... E QUELLI DEL
SETTORE ALIMENTARE
Consolidamento delle iniziative
dell’anno appena trascorso e implementazione delle attività di rete tra
imprese. Sono queste, in sintesi, le
linee del programma 2009 del Settore Alimentare di Unindustria Bologna, che riunisce 58 imprese e
che dà lavoro a circa 3mila addetti
FARE 75
sul territorio. Lo ha illustrato il presidente del Settore, Nicola Pizzoli,
durante l’assemblea delle aziende
rappresentate. “Non possiamo prescindere dalla consapevolezza del
difficile momento economico e finanziario – ha detto Pizzoli – Per
questo, dopo un 2008 particolarmente caratterizzato dalla formazione, dall’informazione dedicata, dall’internazionalizzazione e dall’avvio
di un osservatorio alimentare, quest’anno intendiamo concentrarci
sulle possibilità che l’associazione,
Nicola Pizzoli
come luogo di incontro e di rete,
può offrire alle imprese dell’alimentare per crescere”. Saranno quattro i
principali ambiti di intervento del
Settore Alimentare di Unindustria
Bologna. Assistenza in materia di
internazionalizzazione, in particolare rivolta alle piccole imprese, per
l’implementazione di canali di vendita all’estero. Sul fronte del credito
la definizione di opportunità e di
progetti dedicati alle imprese del
settore. La valorizzazione delle possibilità di filiera e delle opportunità
di “fare rete” con le aziende associa-
UNINDUSTRIA E CINECA INSIEME PER AVVICINARE
LE IMPRESE ALLE OPPORTUNITÀ DEL SUPERCALCOLO
Con Aster Unindustria Bologna e Cineca insieme per favorire l’innovazione e il trasferimento
tecnologico alle imprese. L’associazione degli imprenditori ha siglato un’importante convenzione con il Cineca, il consorzio interuniversitario con sede a Bologna, uno dei maggiori centri europei per il calcolo scientifico ad alte prestazioni. L’accordo segue quelli già firmati da
Unindustria con l’Alma Mater e con Aster, e ha l’obiettivo di favorire un percorso di avvicinamento tra le imprese del territorio e Cineca. Grazie alla convenzione le aziende bolognesi potranno sfruttare le enormi risorse di cui il centro di ricerca bolognese dispone per quanto riguarda supercalcolo, trattamento di grandi quantità di dati, gestione-sviluppo di reti e servizi
web based, applicazioni e servizi avanzati di Information Technology. Le imprese di maggiori
dimensioni, ma soprattutto quelle più piccole, potranno trovare nelle applicazioni del Cineca
Da destra: Gaetano Maccaferri, presidente di
un efficace supporto all’innovazione di prodotto e di processo e alla soluzione di problemi
Unindustria Bologna; Fabio Rangoni, consigliere
tecnologici che possono essere superati facilmente ricorrendo al supercalcolo. Si tratta di delegato per Innovazione Ricerca Università;
opportunità non ancora sufficientemente utilizzate dalle imprese del territorio. La convenzio- Mario Rinaldi, presidente del Cineca
ne vuole pertanto favorirne l’accesso a condizioni esclusive, tramite una serie di attività
strutturate. L’accordo tra Unindustria Bologna e Cineca è stato firmato da Gaetano Maccaferri presidente dell’Associazione, e da Mario Rinaldi, presidente del Cineca. “Con questo accordo di collaborazione abbiamo voluto mettere a disposizione delle imprese associate le competenze di uno degli asset portanti del nostro territorio – spiega il presidente di Unindustria Bologna, Gaetano Maccaferri – Dopo le convenzioni con l’Università e con Aster, questa partnership rappresenta una nuova importante tappa del programma voluto da Unindustria
Bologna per collegare più strettamente imprese, in particolare quelle piccole e medie, e ricerca, per promuovere il trasferimento tecnologico e favorire l’utilizzo delle infrastrutture tecnologiche, leva strategica per la competitività.”
Il percorso messo a punto da Unindustria e Cineca mira a portare direttamente nelle imprese le competenze del centro di ricerca. Tra le attività previste dall’accordo figurano, infatti: una attività congiunta di ricognizione periodica effettuata su gruppi di imprese per fare emergere problematiche e applicazioni possibili dei servizi di supercalcolo ed ICT; un supporto alle imprese condotto congiuntamente da personale
Cineca e Unindustria; una attività mirata di formazione di primo livello dedicata a tecnici e personale aziendale non laureato ed una di secondo livello dedicata a personale laureato in discipline scientifiche.
76 FARE
te ad Unindustria. Il consolidamento dell’attività dell’osservatorio alimentare, il tavolo di confronto con
altri enti provinciali e regionali (come ad esempio Usl, Arpa e Istituto
zooprofilattico) avviato nel corso
del 2008 per affrontare tematiche di
riferimento per il settore. Proprio il
tema della sicurezza alimentare è
stato al centro del convegno che ha
fatto seguito ai lavori dell’assemblea. Scopo dell’incontro quello di
focalizzare l’attenzione sul nuovo
approccio alla sicurezza alimentare,
con particolare attenzione alle problematiche connesse ai controlli ufficiali, alla gestione delle allerte e ai
conseguenti obblighi di ritiro e richiamo dei prodotti dal mercato,
fornendo un quadro dettagliato e
pratico dei poteri, doveri, responsabilità e sanzioni dei protagonisti
della filiera alimentare a fronte del
riscontro di non conformità.
LE OPPORTUNITA’
DELLA RUSSIA
Gli industriali bolognesi si sono preparati alla missione che assieme a
Confidustria, Ice e Abi li avrebbe
portati in Russia dal 5 al 9 aprile. Per
farlo Unindustria Bologna ha organizzato in gennaio il seminario dal titolo “Federazione Russa: opportunità
per le imprese italiane”. La Russia è il
paese europeo dove la crescita delle
esportazioni da parte delle aziende
emiliano-romagnole è stata più marcata lo scorso anno: +26,2% nel primo trimestre 2008, in base ai dati a
disposizione di Confidustria regionale
(4% del commercio estero della regione). Per quanto la crisi stia mettendo alla prova anche la Russia, l’ex
Stato sovietico rimane una delle mete
più promettenti per l’export locale.
"Il traffico verso la Russia cresce
meno, ma comunque cresce –spiega
Unindustria - Anche là si sente la
crisi, aggravata dal fatto che il crollo
del prezzo del petrolio, uno dei punti di forza dell’economia nazionale,
ha determinato una diminuzione del
potere d’acquisto. Secondo le stime
internazionali, i paesi della vecchia
Europa avranno una ripresa solo a
partire dal 2010, per cui le aziende
italiane devono concentrarsi sui paesi
dove la ripresa comincerà prima, co-
Un momento dell’incontro sulle opportunità
per le imprese italiane in Russia
me in Russia e negli Stati Uniti”.
“Mosca importa non solo merci di
lusso, ma anche prodotti del settore
meccanico poiché l’industria russa si
sta rinnovando per rispondere alle
crescenti aspettative dei consumatori
– afferma l’Associazione - Quindi,
abbigliamento e accessori di alta
gamma, ma anche packaging, automazione, automotive e macchine
agricole. Anche le costruzioni promettono numeri interessanti".
GLI INVESTIMENTI
ITALIANI IN INDIA
L’India contende alla Cina il primato
mondiale della crescita economica.
Con una popolazione stimata di 1,13
miliardi di persone, è il secondo pae-
se più popoloso del pianeta e la più
popolosa democrazia. Dall’inizio degli anni Novanta ha avviato numerose riforme in campo economico,
aprendo i propri mercati ai paesi
esteri e riducendo i controlli sul
commercio straniero e sugli investimenti. Di India e di imprese italiane
si è parlato al convegno “Gli investimenti delle aziende italiane in India”, organizzato da Unindustria Bologna in collaborazione con la Regione Emilia Romagna. In quell’occasione è stata presentata in anteprima la r icerca “La presenza delle
aziende italiane in India”, dell’Osservatorio Asia e curata da Giorgio Prodi, docente all’Università di Ferrara.
La crescita economica consistente e
le previsioni di stabilità socio-politica
del paese stanno attirando investimenti in loco di aziende straniere.
Anche l’Italia sta muovendo i primi
passi. Sono infatti circa 200 le imprese presenti in India, di cui 96 quelle
manifatturiere. La regione con più
aziende presenti è la Lombardia, con
il 31,49%, seguita dall’Emilia Romagna (18,23%), dal Veneto (15,47%) e
dal Piemonte (12,15%). Le aziende
italiane, però, investono ancora poco
in India. La ricerca ha fatto emergere
che la maggior parte degli investimenti economici sono di piccole dimensioni, sotto i due milioni di euro
(circa il 35%), mentre quelli sopra i
50 milioni sono poco più del 10%.
Nonostante le basse somme investite,
quasi tutti gli imprenditori si dichiarano soddisfatti della scelta fatta, anche per il risparmio sui costi di produzione, che rispetto all’Italia, si aggira attorno al 20%-50%.
I settori più presenti sono quello
meccanico (32,29%), seguito dal
tessile (16,67%) e automobilistico
FARE 77
(12,50%). Ancora pochi, invece, gli
investimenti nei servizi, nelle telecomunicazioni, nel software e nelle
costruzioni, a dispetto degli andamenti di crescita del paese in questi
comparti.
fici tariffari (riduzione o esenzione
dai dazi doganali). La disciplina dell’origine delle merci, molto articolata ed in continua evoluzione, richiede alle imprese di individuare preventivamente le regole applicabili ai
propri prodotti.
L’ORIGINE DELLE MERCI
“Valore in dogana e Origine delle
Merci” è il titolo di un workshop
organizzato da Unindustria Bologna. Molti i temi affrontati nel corso
dell’incontro che ha avuto come relatore Alberto Ghelfi, avvocato e
doganalista a Bologna.Tra di essi: regole di determinazione del valore in
dogana; gli elementi accessori al valore di transazione (trasporto e servizi accessori, royalties, ecc.); novità
del Nuovo Codice Doganale Comunitario; regole di origine nell’Unione Europea e in alcuni Paesi extracomunitari; i marchi di origine;
sanzioni penali e amministrative; obblighi e sanzioni all’importazione in
alcuni Paesi extracomunitari; regole
di origine preferenziale; certificati e
dichiarazioni di origine. Il trattamento doganale dei prodotti nell’Unione europea e in tutti i Paesi del
mondo dipende in grande misura
dal valore e dall’origine delle merci
importate o esportate. Conoscere le
norme di determinazione del valore
e dell’origine delle merci in dogana
significa in particolare prevenire i rischi o le contestazioni tributarie e
penali derivanti da un valore incongruente o falso o da dichiarazioni di
origine false o fallaci. Il Paese di origine delle merci è il criterio fondamentale utilizzato sia per l’applicazione delle misure di salvaguardia
commerciale e tutela del consumatore, sia per la concessione di bene-
78 FARE
FEDERICO MINOLI OSPITE
DEL CD DI UNINDUSTRIA
Gaetano Maccaferri e Federico Minoli
Federico Minoli, amministratore
delegato di BolognaFiere, è stato
ospite del Consiglio direttivo di
Unindustria Bologna.
Salutato dal Presidente Gaetano
Maccaferri, che ha sottolineato come BolognaFiere rivesta un ruolo
primario nello sviluppo del territorio, Federico Minoli ha illustrato in
sintesi ai consiglieri dell’Associazione le principali linee guida del suo
programma, soffermandosi in particolare sul tema delle alleanze strategiche e su quello del fabbisogno finanziario.
A CESAB E GD
I PRIMI CERTIFICATI
COMUNITARI AEO
Sono due imprese bolognesi, la Cesab
Carrelli Elevatori Spa e la GD Spa, le
prime in Emilia Romagna ad avere
ottenuto il certificato AEO (Authori-
zed Economic Operator: Operatore
Economico Autorizzato), certificazione comunitaria entrata in vigore dal
1° gennaio 2008. Possono diventare
AEO tutti i soggetti che operano con
l’estero (produttori, esportatori, importatori, centri di assistenza doganale,
vettori, ecc.) che si vogliano certificare
come partners affidabili nella catena di
approvvigionamento, dal punto di vista sia della sicurezza, sia della qualità
delle operazioni doganali. I vantaggi
per le imprese che ottengono la certificazione AEO sono numerosi: in particolare, beneficiare di sistemi di controllo più veloci. I certificati AEO alla
Cesab e alla GD sono stati consegnati
da Unindustria Bologna e dall’Agenzia delle Dogane, in occasione del
convegno “La certificazione doganale
di Operatore Economico Autorizzato:
i primi casi aziendali a Bologna”. Nel
corso dell’incontro sono stati presentati l’evoluzione della normativa sulla
certificazione AEO e gli sviluppi della
prassi operativa.
UNINDUSTRIA E SINDACO
DI CASALECCHIO
AL LAVORO SU VIABILITA’
E SEMPLIFICAZIONE
AMMINISTRATIVA
Una delegazione di imprenditori e
dirigenti di Unindustria Bologna ha
incontrato il sindaco di Casalecchio
di Reno, Simone Gamberini, per illustrare le proposte emerse dai risultati di un’indagine svolta presso le
proprie imprese associate con sede
nel territorio del comune.
Al primo posto tra i temi affrontati
quello del traffico, che rende difficile
la circolazione all’interno e all’esterno dei due principali poli produttivi
di Casalecchio. Il primo, tra la Meri-
FARE 79
E’ RITORNATO A VIVERE
LO STUDIO DI GIORGIO MORANDI
I pennelli e le scatole dei colori sul tavolo, le macchie di umidità sulle pareti, il cavalletto ancora sporco di olio, lasciato proprio come l’aveva usato per fare il suo ultimo quadro, prima di morire..Il genio artistico di Giorgio
Morandi è tornato a vivere nell’atelier di via Fondazza. In occasione del ritorno in città della grande mostra dedicata al pittore bolognese, in corso
fino al 13 aprile al Museo d’Arte Modena di Bologna dopo essere stata al
Metropolitan Museum of Art di New York, è stata aperta al pubblico una
parte della casa studio dove Morandi visse e dipinse, dal 1910 fino al giorno della sua morte. Il restauro dell’ atelier è stato presentato il 21 gennaio
alla presenza del sottosegretario ai beni e alle attività culturali, Francesco
Giro, del sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, dell’architetto Massimo Iosa Ghini, a cui il Comune ha affidato l’allestimento e il restauro filologico
dello studio, e di Gaetano Maccaferri, presidente di Unindustria, sponsor
dell’intero progetto. In precedenza, il restauro di Casa Morandi era stato
presentato alla stampa americana presso l’Istituto di Cultura Italiana di
New York con un collegamento in video conferenza dalla sede di UninduInaugurazione Casa Morandi, via Fondazza 36.
stria Bologna. Una volta completato il restauro delle altre stanze dell’abiFoto: Roberto Serra
tazione di via Fondazza, “Casa d’artista Giorgio Morandi” diventerà la seconda sede del museo dedicato al grande pittore bolognese. Dopo l’atelier, torneranno, così come erano, il piccolo ripostiglio e il salotto di
casa. Il resto dell’appartamento sarà invece dedicato, grazie all’essenziale progetto di Massimo Iosa Ghini, all’analisi e allo studio della
storia personale ed artistica del maestro di Grizzana. Un percorso video ne ripercorrerà la carriera, la sala d’ingresso accoglierà la collezione di quadri che l’artista acquistava per studiare tecniche e colori (tra le altre alcune opere di Rembrandt e Crespi), mentre una sorta di
archivio permetterà di riportare “a casa” la biblioteca di Morandi (circa 400 i libri), e i documenti di famiglia conservati gelosamente fino ad
oggi da Carlo Zucchini, garante della donazione Morandi. L’apertura ufficiale della casa e del centro studi che avrà sede nell’abitazione, è attesa per settembre. Unindustria Bologna collabora con il Comune di Bologna per il completo restauro della casa di Giorgio Morandi. La collaborazione prevede la copertura del 50 per cento degli investimenti necessari a carico dell’associazione degli industriali. “Con questa iniziativa intendiamo contribuire a promuovere la rinnovata importanza di quel legame tra cultura del sapere e cultura del fare sul quale si fonda il
futuro di Bologna – dice Gaetano Maccaferri, presidente di Unindustria - lasciando altresì ai bolognesi ed alla città un segno tangibile dell’impegno degli imprenditori” .
diana ed il territorio di Zola Predosa, ha in via del Lavoro uno dei punti più critici. Il secondo, lungo la
Porrettana, è spesso congestionato
soprattutto nel tratto tra la rotonda
Biagi e l’edificio ex sede della ditta
Giordani. Un miglioramento della
situazione del traffico a Casalecchio
potrà aversi solo con la realizzazione
80 FARE
del tratto iniziale della Nuova Porrettana (il cosiddetto “nodo di Casalecchio”). Su questo aspetto, Unindustria Bologna, ha condiviso con
l’amministrazione comunale la necessità di intervenire nelle sedi governative, affinché venga completato
il finanziamento dell’opera o, quanto
meno, si dia avvio alla sua realizza-
zione per stralci funzionali, compatibili con le risorse disponibili. Inoltre,
Unindustria Bologna ha proposto al
sindaco Gamberini di procedere ad
una verifica dei tempi medi di rilascio delle autorizzazioni richieste più
frequentemente dalle aziende, al fine
di mettere in atto ulteriori azioni di
razionalizzazione e snellimento bu-
CON “PIÙSHOPPING”
UN PATTO TRA COMMERCIANTI E INDUSTRIALI
A SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE DEI LAVORATORI
Ascom Bologna e Unindustria Bologna hanno unito i
loro sforzi per promuovere un’iniziativa tesa a sostenere i consumi delle famiglie, attraverso l’attivazione
di un circuito di 370 negozi associati Ascom nei quali
saranno praticati sconti esclusivi fino al 10% ai possessori di una speciale card (con esclusione dei prodotti in offerta, in saldo ed in vendita promozionale).
Con questa iniziativa, denominata piùShopping, le imprese danno ai propri collaboratori maggiori benefit
per i loro acquisti. In pratica, i 100 mila dipendenti delle imprese associate ad Unindustria Bologna e quelli
delle aziende associate ad Ascom usufruiranno di
condizioni di acquisto esclusive.
Complessivamente sono 175 mila le card messe a disposizione. I negozi - che coprono tutti i settori merceologici ed in particolare i beni di prima necessità sono riconoscibili al consumatore mediante un espositore interno. L’iniziativa si estenderà per quest’anno
dal 15 marzo al 30 novembre.
“Ritengo particolarmente importante questa collaborazione tra Unindustria Bologna e Ascom, perché esprime il senso di una community impegnata a dare un aiuto concreto alle famiglie e alle
imprese in un momento economicamente difficile – dichiara Gaetano Maccaferri, presidente di Unindustria Bologna – Il coinvolgimento
delle imprese del commercio ci consente di estendere e rafforzare l’efficacia del progetto di piùShopping, che ha già dato positivi risultati
nella prima fase pilota, avviata da Unindustria lo scorso autunno con la partecipazione iniziale di punti vendita di marchi industriali. In base
ad una rilevazione compiuta nel primo mese e mezzo di sperimentazione della card, il circuito di quei primi 34 punti vendita pilota ha infatti
registrato un incremento di oltre 3.000 clienti”.
“In un periodo come questo di grave crisi economica –sottolinea Enrico Postacchini, presidente di Ascom Bologna - ci è sembrato opportuno promuovere insieme ad Unindustria un’iniziativa che agisce direttamente sul lato della domanda, intervenendo sulla capacità di acquisto e quindi direttamente sul livello dei consumi. I numeri sono consistenti perché siamo riusciti a coinvolgere ad oggi 370 negozi e ristoranti ai quali si rivolgeranno i titolari delle card che quantifichiamo in circa 175.000 consumatori”.
“Con piùShopping abbiamo voluto dare un contributo per ‘fare girare’ l’economia del territorio – spiega Gianluigi Baccolini, vice presidente
di Unindustria Bologna e responsabile del progetto piùShopping – Ci siamo infatti concentrati su due aspetti: da un lato l’attenzione ai lavoratori delle imprese ai quali, in un momento di difficoltà come quello che stiamo vivendo, la card mette a disposizione una forma indiretta di
sostegno al reddito attraverso opportunità di acquisto a condizioni agevolate; dall’altra l’attenzione alle aziende, alle quali l’iniziativa offre
la possibilità di rivitalizzare il proprio business in una fase congiunturale difficile.”
FARE 81
“ARTEFARE”: INDUSTRIA E ARTE
AL CONTEMPORARY PARTY
DEI GIOVANI IMPRENDITORI
Impresa e cultura, industria e arte. Binomi possibili come dimostra “ArteFare. L’impresa a
regola d’arte”, una galleria fotografica davvero unica, ospitata a Palazzo Gnudi (via Riva Reno 77) in occasione del Contemporary
Party ‘09, promosso dal Gruppo Giovani Imprenditori di Unindustria Bologna, durante
l’ultima edizione di Art White Night. ArteFare, presentata dagli artisti di Museo Teo, è
un omaggio alla creatività industriale: sette
grandi immagini fotografiche stampate su
tela hanno illustrato sette aree merceologiDue momenti di ArteFare. In alto a destra Andrea Pache
manifatturiere di Unindustria. Le aziende
ladini, presidente dei Giovani Imprenditori di Uninche hanno messo a disposizione le proprie
dustria Bologna
strutture produttive per la realizzazione delle
opere sono: Borg, Calzoni, Fatro, Gi.Fi.Ze,
Grafiche dell’Artiere, Gruppo Fiori, MG2. La
mostra è stata curata da Giovanni Bai per
Museo Teo e da Francesco Flamini per Staff
Italia, che ha stampato con tecnica digitale
su tela le immagini create da sette professionisti della comunicazione fotografica e
artistica: Giovanni Bai, Beatrice Cassinelli,
Carolina Gozzini, Stefania Sansoni, Maurizio Telloli, Mario Tedeschi e Marco Vigano. Il progetto ArteFare sarà sviluppato in più anni: nelle prossime edizioni la mostra coinvolgerà anche le imprese di servizi e altre forme artistiche. ArteFare 2009 è quindi solo l’inizio di un
percorso che attraversa i mondi di impresa e arte mettendoli in stretta comunicazione.
rocratico. “Abbiamo raccolto con
grande interesse – ha dichiarato il
Sindaco – le riflessioni della delegazione di Unindustria. Ci siamo resi
disponibili da subito anche ad avviare un tavolo di confronto comune per monitorare tutte le azioni
che fin d’ora possiamo mettere in
atto per la semplificazione amministrativa.”
82 FARE
“SETTIMANA
DELL’ORIENTAMENTO”
NELLE AZIENDE
PER 500 STUDENTI
BOLOGNESI
Studenti delle scuole medie in vista alle
aziende bolognesi durante la “Settimana
dell’Orientamento”
Cinquecento alunni di 15 scuole
medie inferiori della provincia di
Bologna, hanno preso parte alla
“Settimana dell’Orientamento” or-
ganizzata da Unindustria Bologna.
Gli studenti. insieme a genitori e
insegnanti, hanno visitato alcune tra
le principali industrie meccaniche
del territorio. Obiettivo dell’iniziativa di Unindustria era quello di offrire ai ragazzi e alle loro famiglie
un’occasione di infor mazione e
orientamento direttamente all’interno dell’ambiente di lavoro e presentare le opportunità di formazione proposte dalle aziende ai propri collaboratori. I partecipanti, divisi a gruppi di
15-20 persone, hanno potuto vedere
da vicino gli impianti e le tecniche di
lavorazione delle aziende ed ascoltare
le testimonianze di giovani tecnici ed
addetti alla produzione sulla loro
esperienza di lavoro. Quattordici le
aziende che hanno aperto i loro cancelli agli studenti: Calzoni, Magneti
Marelli, Meccanica CGA, Ova Bargellini. Carpigiani, Aepi, Andalò
Gianni, Iprel Progetti, Omgm, Meccanica Imolese, Protesa, Raf Meccanica, Marchesini Group, MG 2. “Con
questa ‘Settimana dell’Orientamento’
abbiamo pensato in primo luogo ai
giovani e alle loro famiglie - ha sottolineato Maurizio Marchesini, consigliere delegato di Marchesini Group
e presidente del Settore Metalmeccanico di Unindustria Bologna - mettendo in campo iniziative concrete,
insieme al mondo della scuola, per
orientarli nella scelta del percorso
formativo, per favorirne l’inserimento
in azienda e anche per trasmettergli
un po’ di quella cultura e dei valori
che rendono la meccanica bolognese
famosa a livello internazionale”.
BORSE DI STUDIO
AD ALLIEVI
DELL’ISTITUTO SALESIANO
Venticinque borse di studio per gli
studenti che frequentano l’Istituto
Tecnico e Professionale Salesiano
“Beata Vergine di San Luca” di Bolo-
LA GRANDE MUSICA DEL CINEMA
NEL CONCERTO DI UNINDUSTRIA
CON L’ENSEMBLE STRUMENTALE
DELLA SCALA
Oltre mille imprenditori, autorità e personalità bolognesi sono intervenuti al
Concerto di Natale di Unindustria Bologna e AnceBologna al Palazzo dei Congressi. Una serata dedicata alla musica
per il cinema, nella quale l’Ensemble
strumentale della Scala, molto applaudito, ha eseguito pezzi di Nino Rota, George Gershwin, Leonard Bernstein, Astor
Piazzolla, tratti da pellicole indimenticabili come “La strada”, “Il gattopardo”,
“Manhattan”, “West Side Story”. A fare L’Ensemble strumentale della Scala durante il concerto natalizio
gli onori di casa il presidente di Unindu- di Unindustria al Palazzo dei Congressi
stria Bologna, Gaetano Maccaferri. “Qui
stasera - ha detto nel suo saluto, il numero uno dell’Associazione - ci sono centinaia di uomini e donne che credono nella propria impresa e, attraverso questa, creano lavoro, benessere e coesione sociale. Siamo ben consapevoli delle difficoltà che i prossimi mesi riservano alla nostra comunità. Tuttavia, siamo altrettanto convinti della solidità del nostro sistema
economico e sociale. Insieme, possiamo affrontare e superare anche questa crisi”.
gna. Le mette a disposizione Unindustria Bologna, nell’ambito del programma di attività del settore Metalmeccanico, per promuovere l’orientamento dei giovani alla cultura e alla
formazione tecnica. Due i criteri di
attribuzione: per merito e per reddito.
Dieci borse di studio del valore di 500
euro ciascuna (valide per l’anno scolastico in corso), saranno attribuite per
merito ad altrettanti studenti delle
classi I, II, III, e IV, sulla base di una
graduatoria che terrà conto del rendimento scolastico (una media nel secondo trimestre pari o maggiore di
sette) e della valutazione di un proget-
to/ricerca originale proposto dal candidato. Altre quindici borse di studio,
del valore di mille euro ciascuna, saranno invece assegnate in base al reddito e saranno valide per l’anno scolastico 2009-2010. Sono destinate a studenti bisognosi iscritti che frequentano la prima classe, le cui condizioni
economiche familiari renderebbero
difficile il proseguimento degli studi.
Le borse di studio per reddito, che
Unindustria Bologna assegnerà in
partnership con la Cassa di Risparmio
di Cento, saranno rinnovate agli assegnatari per gli anni seguenti, fino al
completamento del percorso scolasti-
FARE 83
co, solo in assenza di bocciatura e in
presenza delle condizioni reddituali
certificate ISEE ogni anno. L’ordine di
assegnazione delle borse di studio è
temporale, ovvero in base alla data di
iscrizione all’Istituto Salesiano.
L’EDITORIA D’ARTE
IN ITALIA E IN EUROPA
“L’editoria d’arte in Italia e in Europa. Scenari e prospettive” è stato il
tema del convegno che Unindustria
Bologna, in collaborazione con l’ Associazione Italiana Editori (Aie) ha
organizzato in occasione di Artelibro
– Festival del Libro d’Arte. La collaborazione con la rassegna Artelibro è
in linea con l’impegno profuso da
Unindustria Bologna non soltanto
per migliorare le capacità competitive delle imprese, ma anche del sistema territoriale nel quale esse operano. Si tratta di un impegno coerente
con la riprogettazione di quella rinnovata centralità che Bologna e la
sua provincia devono esprimere nella
nuova dimensione europea. In tal
senso l’industria culturale è uno dei
filoni con più prospettive di sviluppo
rispetto alle vocazioni storiche della
città ed è per questo che gli imprenditori bolognesi hanno sostenuto
con continuità Artelibro, la rassegna
che ha il merito di valorizzare il segmento produttivo collegato all’editoria d’arte. In occasione del convegno
è stato annunciato l’avvio di una
inedita ricerca di settore dedicata alle
tendenze e alle potenzialità della filiera dell’industria cartotecnica, grafica ed editoriale.
Al centro dell’indagine l’organizzazione del settore nel mercato nazionale ed internazionale, le sue evoluzioni competitive di fronte alla glo-
84 FARE
balizzazione, l’impatto delle nuove
tecnologie, lo stato dei canali distributivi e delle politiche italiane e
comunitarie di sostegno. La ricerca,
commissionata da Unindustria Bologna con la collaborazione di Artelibro e di Aie, sarà coordinata dal
prof. Pier Luigi Sacco, direttore del
Dipartimento delle Arti e del Disegno Industriale all’Università IUAV
di Venezia.Verrà realizzata nel corso
di quest’anno e sarà presentata nella
edizione 2009 di Artelibro.
traprendere corsi di studio ad indirizzo scientifico, Unindustria Bologna ha invitato ad assistere all’evento gli studenti dell’ultimo anno
degli istituti superiori di Bologna
e provincia, coinvolgendo presidi e
docenti. L’incontro si è aperto col
saluto di Rober to Gamber ini,
consigliere delegato di Unindustria Bologna con delega a Education e Formazione, ed è stata realizzata in collaborazione con il
UNINDUSTRIA ED
EDITRICE COMPOSITORI
PER GALILEO GALILEI
NELL’ANNO
INTERNAZIONALE
DELL’ASTRONOMIA
“Galileo. Tra scienza, fede e politica” del fisico astronomo Alberto
Righini, è la nuova appassionante
r icostruzione stor ica divulgativa
della vicenda di Galileo Galilei che
Editrice Compositori dedica all’
Anno Internazionale dell’Astronomia, proclamato nel 2009 dall’
Unione Astronomica Internazionale con il Patrocinio di Onu e
Unesco. Ma è anche il testo ispiratore dello spettacolo “Vicenda
umana e scientifica di Galileo”,
messo in scena nell’Aula Absidale
di S.Lucia di Bologna. Un grande
appuntamento culturale proposto
da Unindustria Bologna ai giovani, per sensibilizzarli al sapere
scientifico nel 4° centenario dalle
prime osservazioni compiute con
il cannocchiale da Galileo Galilei,
che mutarono l’idea della posizione e del ruolo della Ter ra nello
spazio. Nella convinzione che sia
necessario invogliare i ragazzi a in-
Momenti della “Vicenda umana e
scientifica di Galileo” messa in scena
nell’Aula Absidale di Santa Lucia
Rettorato e il Dipartimento di
Astronomia dell’Università di Bologna. La rappresentazione teatrale
è stata messa in scena dallo stesso
Alberto Righini insieme a Francesco De Vita (chitarra) e agli attori
Alessandro Porri, Carlo Pasi, Donatella Sacchini. A completare la
giornata la conferenza didattica sui
grandi temi della scienza e dei suoi
progressi, sviluppata da un’idea di
Annalisa Lubich.
I CENTO ANNI DEL BOLOGNA FC
SARANNO UNA FESTA PER TUTTA LA CITTÀ
Un “100” d’oro, incorniciato nel rosso e nel blu, che porta nel cuore lo stemma del Bologna FC ed il classico pallone di cuoio con le cuciture: ecco il Logo che identificherà tutte le iniziative legate alle celebrazioni per i cento anni dello squadrone che fa tremare il mondo. Iniziative per le quali il Bologna Football Club
1909 può già contare sull’appoggio e l’entusiasmo di attori come la stessa Unindustria, Aeroporto, Archiginnasio,
Ascom, Cineteca, Fondazione Marconi, Promobologna.
Cerniera ideale fra il Centenario e la città sarà un Comitato composto da Mauro Checcoli, Bruno Filetti, Ivo Galletti, Eugenio Riccomini e Sante Tura. Tra le iniziative (che troveranno momenti di convergenza anche con i 100 anni del Giro d’Italia e del Nobel a Guglielmo Marconi) una pubblicazione, un’esposizione sulla memoria del Bologna FC, un’iniziativa sui valori dello sport indirizzata ai bambini della città, una grande festa di compleanno, ed un convegno sul rapporto fra sport, giovani ed etica.
“E’ un grande onore essere alla guida di questa gloriosa società nell’anno del suo Centenario. – ha detto la Presidente del Bologna Football Club
1909, Francesca Menarini – Vorremmo fosse una grande festa per tutta Bologna”.
CAFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA GARANTISCE
L’ASSISTENZA FISCALE AI LAVORATORI DIPENDENTI
Domenico Fabbri, Direttore Risorse Umane di G.D Spa, è stato
confermato Presidente di Cafindustria, la società di servizi costituita per iniziativa di Unindustria Bologna, Confindustria Modena
e Confindustria Ceramica, attiva nel territorio regionale dal 1994.
Sono entrati a far parte del Consiglio d’Amministrazione, come
nuovi componenti, Vincenza Lupardi e Marcello Calò, rispettivamente responsabili dell’Area Fiscale di Unindustria Bologna e
Confindustria Ceramica. L’assistenza fiscale ai dipendenti delle
aziende socie e clienti rimane la missione principale di Cafindustria, il cui personale incaricato prepara le dichiarazioni fiscali
(mod. 730) e cura gli ulteriori adempimenti richiesti al contribuente (ICI, ISEE, RED) durante tutto l’anno. L’obiettivo di Cafindustria è
coniugare un’alta specializzazione in materia a prezzi contenuti. Il
presidente Fabbri sottolinea che “Cafindustria si rivolge anzitutto
alle aziende che vogliono offrire un servizio ai loro dipendenti, facilitandone gli adempimenti fiscali: il personale incaricato di Cafindustria si reca infatti presso le aziende per raccogliere ed ela-
borare le dichiarazioni ed assistere ‘da vicino’ il contribuente”.
“Sono stati attivati servizi specialistici per lavoratori ad alta qualificazione, quali gli expatriates; i contribuenti vengono seguiti gratuitamente in caso di controlli a campione da parte delle Autorità
Fiscali; inoltre i contribuenti interessati possono predisporre il
proprio 730 on-line attraverso il sito www.cafindustria.com” ricorda il direttore generale di Cafindustria, Alessandro Baldi.
Cafindustria si rivolge naturalmente a tutti i contribuenti, compresi i pensionati, e con alcune loro organizzazioni ha stretto interessanti convenzioni. Per realizzare la propria attività, affianca il personale esperto con collaboratori reclutati fra i neolaureati, formati con un corso interno particolarmente impegnativo, mirato anche a svilupparne professionalità e motivazione verso il cliente.
Un’ulteriore peculiarità di Cafindustria: i contribuenti che richiedono consulenza non pagano tariffe proporzionate ai redditi, ma
una tariffa fissa, di importo più contenuto per i dipendenti di
aziende socie o clienti.
FARE 85
AL VIA INIZIATIVE CONDIVISE
TRA UNINDUSTRIA E DESIGN CENTER BOLOGNA
Presso l’Accademia di Belle Arti si è tenuto un incontro tra il comitato scientifico del Design Center Bologna ed imprenditori e dirigenti di Unindustria rappresentanti di tutti i settori merceologici, per
un confronto ed un esame di possibili attività ed iniziative condivise.
Tra i partecipanti all’incontro Carlo Branzaglia, responsabile del Design Center;
Gian Luigi Baccolini, vice presidente di
Unindustria Bologna; Fabio Rangoni, consigliere delegato di Unindustria per innovazione ricerca e università.
Il Design Center Bologna – progetto promosso dall’ Accademia di Belle Arti con il
finanziamento dell’Assessorato alle attività produttive della Regione e il contributo della Fondazione Carisbo – ha come
obiettivo l’implementazione economica
delle attività imprenditoriali attraverso il
design. Sua mission è mettere il design inteso come progettazione, cioè individuazione e soluzione di problemi riferiti
sia ai prodotti, sia alla loro comunicazione sia ai processi che ne determinano la
realizzazione – al servizio dell’impresa.
Imprenditori e Dirigenti di Unindustria a
confronto con il Comitato Scientifico del
Design Center di Bologna
86 FARE
CON UNICASA ALLOGGI A CANONE CONCORDATO
PER I LAVORATORI DELLE IMPRESE DI OZZANO
Alloggi affittati a canone concordato per i lavoratori delle aziende di Ozzano. Il progetto è di Unicasa, la società cooperativa costituita da Unindustria Bologna e Ance Bologna per trovare soluzioni abitative sul territorio per i dipendenti delle aziende associate. Sarà realizzato in convenzione con il Comune di Ozzano dell’Emilia. L’intervento di edilizia sociale
prevede alloggi
affittati a canone
concordato ai lavoratori di aziende che li hanno ricevuti in assegnazione a un
prezzo convenzionato più basso di
quello di mercato.
Il progetto cerca
Cristina Dallacasa, presidente di Unicasa
di dare risposta al
problema dell’emergenza abitativa, particolarmente sentito da imprese, pubblica amministrazione e
lavoratori. Sempre più spesso infatti i lavoratori impiegati in azienda, magari provenienti da altri territori, trovano alloggio a canone contenuto solo in località lontane Saranno consegnati tra aprile e maggio gli appartamenti realizzati da
dalla sede di lavoro. E ciò comporta da un lato un notevole turn over dell’azienda, Unicasa ad Ozzano dell’Emilia
dall’altro una scarsa qualità di vita da parte dei lavoratori, mentre le amministrazioni
devono risolvere i problemi di traffico e di mobilità generati dagli spostamenti quotidiani. In base ad una convenzione siglata con il Comune
di Ozzano, Unicasa ha ricevuto in assegnazione un’area edificabile (in via Cesare Maltoni 6) per la realizzazione di alloggi da concedere in
locazione ai dipendenti di aziende con sede a Ozzano. Gli alloggi, la cui consegna è prevista tra aprile e maggio, saranno assegnati alle imprese locali che ne faranno richiesta, ad un prezzo convenzionato pari al 75% del valore del libero mercato. Le imprese, a loro volta, si impegneranno a concederli in locazione ai propri dipendenti a canone concordato inferiore a quello di mercato, per una durata di 15 anni.
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Autorizzazione del Tribunale di Bologna n.6858 del 26.11.1998 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Bologna
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n. 6 marzo 09
in diretta dal futuro
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le idee e le proposte degli industriali bolognesi