note metodologiche principali margini economici

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note metodologiche principali margini economici
NOTE METODOLOGICHE
PRINCIPALI MARGINI ECONOMICI - SOCIETA’ INDUSTRIALI, COMMERCIALI E PLURIENNALI
Valore aggiunto
Valore della produzione - Consumi di materie - Spese generali + Accantonamenti
Mol
(Valore della produzione - altri ricavi e proventi) - (Costi della produzione - ammortamenti e svalutazioni oneri diversi di gestione)
Risultato operativo
caratteristico
Mol - ammortamenti e svalutazioni
Risultato operativo
Risultato operativo caratteristico + proventi/oneri non caratteristici
Cash flow
Utile/perdita d’esercizio + ammortamenti e svalutazioni
INDICI DI REDDITIVITA’
R.O.E. (Return on
Equity)
UTILE
D'ESERCIZIO/PATRIMONIO
NETTO
E’ un indicatore di redditività finale dei mezzi propri.
Non esiste un valore fisiologico, in quanto questo varia molto in
relazione al settore di riferimento. In termini generali è auspicabile un
valore positivo più elevato possibile. Consente a chi ha fornito il capitale
di valutare l’economicità del proprio investimento ed eventualmente
confrontarlo con investimenti alternativi. Per chi sta analizzando
l’azienda esso rappresenta un indicatore immediato della redditività
aziendale.
R.O.S. (Return on
Sales)
RISULTATO ANTE GESTIONE
FINANZIARIA/RICAVI
E’ un indicatore di redditività del fatturato, che esprime la capacità
reddituale dell’azienda di produrre profitto dalle vendite, ovvero quanto
reddito operativo l’azienda realizza per ogni unità monetaria di vendite.
Appare utile un confronto con il settore e l’andamento storico dell’indice,
in quanto virtualmente qualsiasi valore (purché positivo) dell’indicatore
potrebbe evidenziare una situazione di normalità. In termini generali è
auspicabile un valore positivo più elevato possibile.
R.O.I. (Return on
Investment)
RISULTATO OPERATIVO
CARATTERISTICO/TOTALE
ATTIVO
E’ un indicatore di redditività e di efficienza degli investimenti rispetto
all’operatività aziendale caratteristica. Il rapporto viene costruito
rapportando il RO al totale attivo. Questo indicatore permette di valutare
l’effetto della sola gestione caratteristica, senza considerare la gestione
finanziaria, le poste straordinarie e la pressione fiscale. Anche in questo
caso non esiste un valore di riferimento per la dipendenza da fattori
interni ed esterni, sarà utile un confronto con il settore ed un’analisi
storica dell’indicatore. In termini generali è auspicabile un valore positivo
più elevato possibile.
R.O.A. (Return on
Assets)
RISULTATO ANTE GESTIONE
FINANZIARIA/TOTALE ATTIVO
E’ un indicatore di redditività dei capitali investiti con riferimento alla
gestione caratteristica, a prescindere dalle fonti di finanziamento. Anche
in questo caso non esiste un valore di riferimento per la dipendenza da
fattori interni ed esterni, sarà utile un confronto con il settore ed
un’analisi dei valori storici. In termini generali è auspicabile un valore
positivo più elevato possibile.
M.O.L. su Ricavi
MARGINE OPERATIVO LORDO /
RICAVI
E’ un indicatore di redditività del fatturato, con riferimento alla redditività
netta dei costi di produzione diretti e dei costi del personale,
evidenziando quanto margine operativo è prodotto per ogni unità
monetaria di vendite. Anche in questo caso appare utile un confronto
con il settore ed un’analisi storica, poiché qualsiasi valore (purché
positivo) dell’indicatore virtualmente potrebbe evidenziare una
situazione fisiologica. In termini generali è auspicabile un valore positivo
più elevato possibile.
INDICI DI ROTAZIONE
Rotazione
Capitale Investito
RICAVI/TOTALE ATTIVO
L’indicatore esprime il ricavo medio per unità di investimento. Il valore
assunto dall’indicatore è correlato a valori elevati di capitale circolante,
quindi per imprese commerciali l’indicatore dovrebbe assumere valori
molto superiori rispetto alle imprese industriali.
Rotazione
Circolante
RICAVI/CIRCOLANTE
La lettura di questo indicatore è legata a quello precedente, in quanto
esprime un concetto analogo di rinnovo del capitale circolante per nuova
produzione. Anche in questo caso il suo valore è strettamente legato al
processo produttivo, ovvero alle risorse necessarie per svolgere
l’attività: imprese commerciali presentano fisiologicamente valori elevati
e superiori a quelle industriali. Il confronto settoriale, quindi, appare
particolarmente utile per comprendere l’adeguatezza del valore assunto
dall’indice.
Rotazione
Magazzino
RICAVI/RIMANENZE
L’indicatore esprime la capacità del magazzino di rinnovarsi per
produrre nuovi ricavi. Il valore è fortemente connesso alle necessità del
processo produttivo di mantenere un certo livello di scorte. Virtualmente
il suo valore tenderebbe ad infinito se l’azienda non mantenesse scorte,
quindi le scorte avrebbero un rigiro continuo perché costituite
appositamente solo in funzione delle necessità produttive e di vendita. Il
confronto settoriale, quindi, appare particolarmente utile per
comprendere l’adeguatezza del valore assunto dall’indice.
INDICI PATRIMONIALI E FINANZIARI
Copertura delle
Immob.ni
PATRIMONIO
NETTO/IMMOBILIZZAZIONI
È un indicatore patrimoniale utilizzato per indicare l’equilibrio tra capitale
proprio ed investimenti fissi. Tendenzialmente le immobilizzazioni
dovrebbero essere finanziate da mezzi propri o, in alternativa, da crediti
a lungo termine. Un valore di equilibrio dell’indicatore dovrebbe
posizionarsi vicino all’unità (100%), evidenziando una copertura totale
degli immobilizzi con capitale proprio.
Banche su
Circolante
TOTALE DEBITI VS
BANCHE/CIRCOLANTE
È un indicatore strutturale che indica il grado di copertura del circolante
effettuato con fonti di finanziamento bancario. La sua lettura dovrà
avvenire congiuntamente al rapporto che segue (banche a breve su
circolante) per verificare che gli investimenti a pronto rigiro (circolante)
vengano finanziati con capitali di durata analoga. In linea teorica un
valore inferiore all’unità di questo indicatore (e di conseguenza un valore
uguale o ancor più piccolo dell’altro indicatore) potrebbe presentare una
situazione di allarme in quanto il circolante sarebbe finanziato da mezzi
propri che più correttamente dovrebbero, invece, supportare gli
investimenti di maggiore durata. Al contrario valori molto superiori
all’unità dovranno essere letti con l’altro indicatore per verificare che
l’azienda non utilizzi finanziamenti a breve a copertura di investimenti
fissi.
Banche a Breve
su Circolante
DEBITI VS BANCHE A BREVE
TERMINE/CIRCOLANTE
È un indicatore che rappresenta il rapporto di finanziamento del
circolante con fondi bancari a breve termine, quindi temporalmente
correlati. In termini generali un valore di equilibrio si posiziona vicino
all’unità (100%), ad indicare una corretta correlazione tra finanziamenti
a breve termine ed investimenti di durata analoga. Valori molto differenti
dall’unità potrebbero evidenziare uno squilibrio tra le forme di
finanziamento utilizzato e la durata temporale degli attivi dell’azienda.
Rapporto di
Indebitamento
DEBITI/TOTALE ATTIVO
È un indicatore dimensionale di indebitamento che evidenzia il peso dei
finanziamenti di terzi rispetto al totale degli investimenti aziendali. Il
valore differisce in relazione a diversi fattori, tra cui l’attività economica
esercitata. Valori estremamente elevati (soprattutto rispetto alla media di
settore) possono segnalare anomalie strutturali dell’azienda ed un
carico di oneri finanziari eccessivo. L’indicatore, quindi, dovrà essere
letto congiuntamente con gli indicatori riferiti agli oneri finanziari.
Mezzi propri /
Capitale investito
PATRIMONIO NETTO / TOTALE
ATTIVO
È un indicatore dimensionale di patrimonializzazione, il quale mostra il
peso dei fondi interni per finanziare gli attivi dell’azienda. Valori elevati
dell’indicatore evidenziano una maggiore capitalizzazione dell’azienda
e, di conseguenza, possono essere considerati un segnale di solidità
strutturale.
Oneri Finanziari
su Fatturato
ONERI FINANZIARI/RICAVI
È un indicatore di onerosità che mostra l’assorbimento dei ricavi prodotti
dagli oneri finanziari. Valori auspicabili dovranno essere contenuti, e
certamente lontani dall’unità, per mostrare una situazione di normalità
strutturale. Valori molto elevati sono un indice di debolezza finanziaria
dell’azienda in quanto il reddito prodotto dalle vendite viene largamente
assorbito per il ripianamento del capitale di terzi.
Oneri finanziari su
Mol
ONERI FINANZIARI/MOL
Rappresenta un indice di equilibrio finanziario di medio e lungo periodo,
ed evidenzia il grado di assorbimento delle risorse economiche generate
dalla gestione caratteristica da parte degli oneri finanziari. Un valore
elevato o superiore all’unità è sintomo di una tensione finanziaria con
conseguente rischio per l’impresa di dover ricorrere ad ulteriore
indebitamento per far fronte alle esigenze di copertura degli oneri
finanziari, peggiorando lo squilibrio attuale.
INDICI DI PRODUTTIVITA’
Fatturato per
Dipendente
RICAVI/N. DIPENDENTI MEDI
L’indicatore rappresenta il fatturato medio per ogni dipendente
dell’azienda. Il suo valore è strettamente connesso alla tipologia di
attività (a maggiore o minore assorbimento di risorse umane) e risulta
particolarmente indicativo un confronto settoriale per capire se aziende
similari presentano maggiore o minore produttività.
Valore aggiunto
operativo per
dipendente
VALORE AGGIUNTO
OPERATIVO/N. DIPENDENTI
MEDI
Come nel caso precedente siamo di fronte ad un indicatore di
produttività dei dipendenti, considerando il valore aggiunto del processo
produttivo. Il suo valore è strettamente connesso alla tipologia di attività
(a maggiore o minore assorbimento di risorse umane) e risulta
particolarmente indicativo un confronto settoriale per capire se aziende
similari presentano maggiore o minore produttività.
Costo del lavoro
per dipendente
PERSONALE/N. DIPENDENTI
MEDI
L’indicatore rappresenta il costo medio del personale e deve essere
confrontato con il dato settoriale per comprendere la struttura di tale
tipologia di costo. Valori molto elevati indicano una remunerazione del
personale sopra i livellidi mercato, per le caratteristiche del contratto in
vigore o per la prevalenza di figure professionali di elevato profilo.
Anche in questo caso il confronto con la media settoriale fornisce un
utile parametro di riferimento.
Costo del Lavoro
su Fatturato
PERSONALE/RICAVI
L’indice in questione rappresenta la capacità dell’azienda di coprire i
costi delle risorse umane con le vendite. Il valore dell’indice dovrà
posizionarsi al di sotto dell’unità, in quanto valori prossimi o superiori
mostrerebbero una patologia per cui le vendite non sarebbero in grado
di coprire le altre componenti di costo.
Valore Aggiunto
su Fatturato
VALORE AGGIUNTO/RICAVI
Il rapporto esprime la capacità del processo produttivo di creare valore
aggiunto, ed è evidentemente dipendente dai costi di produzione e dal
valore delle vendite, ovvero dalla politica di prezzo seguita. Valori
inferiori all’unità rappresentano un allarme importante in quanto
dimostrano l’incapacità dell’azienda di coprire, con le vendite, perfino i
costi di produzione. Valori superiori all’unità, invece, vengono valutati
positivamente quanto più da tale valore si discostano, poiché in tal
modo il fatturato sarà in grado di coprire i costi ed assicurare livelli di
reddito adeguati.
INDICI DI LIQUIDITA’
Rapporto corrente
ATTIVO CORRENTE/PASSIVO
CORRENTE
L’indicatore mostra la capacità dell’azienda di soddisfare gli impegni a
breve termine tramite l’utilizzo delle sole attività correnti. Un valore
superiore all’unità indica, quindi, che l’azienda è potenzialmente in
grado di onorare gli impegni a breve senza intaccare la sua struttura
finanziaria e ricorrere a fonti di indebitamento alternative. Valori inferiori
all’unità indicano una situazione di potenziale difficoltà sul breve
termine.
Indice di liquidità
immediata
(Acid Test)
(ATTIVO CORRENTE RIMANENZE) / PASSIVO
CORRENTE
Al fianco dell’indicatore precedente dovrà essere analizzato questo
indice, che rappresenta una misura ancor più prudenziale della
solvibilità aziendale. Difatti il suo numeratore comprende l’attivo corrente
depurato da scorte che potrebbero rappresentare investimenti di difficile
smobilizzo. Operando tale distinzione l’attivo rappresenta realmente la
fonte da cui attingere per soddisfare esigenze immediate di liquidità.
Come per il precedente rapporto vale un’indicazione di massima
rapportata all’unità come discriminante: valori inferiori critici e valori
superiori adeguati.
Giorni di credito
ai clienti
360 * CREDITI VS CLIENTI /
RICAVI
Il rapporto rappresenta la durata media della dilazione concessa ai
clienti. Il risultato fornisce un’indicazione media sul tempo (in giorni)
intercorrente tra il momento della vendita e l’incasso. Il suo valore è
strettamente legato alle consuetudini del mercato in cui opera l’azienda
ed alla forza contrattuale della società nei confronti della propria
clientela.
Giorni di credito
dai fornitori
360*[FORNITORI/
(ACQUISTI+SERVIZI+SPESE
PER GODIMENTO BENI DI
TERZI)]
L’indice fornisce un’indicazione sulla durata media di dilazione concessa
alla società dai propri fornitori, ovvero i giorni intercorrenti tra l’acquisto
di beni e servizi ed il pagamento degli stessi. A parità di condizioni una
durata elevata del rapporto indica che l’azienda necessita di minore
fabbisogno finanziario per il capitale circolante. Ancora una volta il
mercato e la forza contrattuale risultano determinanti della valutazione
dell’indice.
Giorni di scorta
(Durata delle
scorte)
360*RIMANENZE / RICAVI
L’indicatore indica il tempo, in giorni, necessario per far sì che
l’investimento in scorte torni disponibile per l’impresa in forma liquida,
quindi a valori elevati corrisponde un minor fabbisogno finanziario per il
capitale circolante in quanto sarà finanziato dal rientro delle scorte. Le
caratteristiche del processo produttivo influenzano l’indicatore e, perciò,
sarà utile un confronto con la media del suo settore.
Tasso di intensità
dell'Attivo
Corrente
ATTIVO CORRENTE / RICAVI
Il tasso di intensità dell’attivo corrente evidenzia la capacità degli
investimenti correnti di produrre reddito. Valori elevati dell’indicatore
sono tipici di aziende caratterizzate da un processo produttivo poco
legato agli investimenti fissi (tipicamente il commercio). I valori che può
assumere l’indicatore, quindi, differiscono da settore a settore, con la cui
media dovranno essere confrontati.
INDICI DI INCIDENZA DEI COSTI
Consumi di
materie su Costi
CONSUMI DI MATERIE/COSTI
DI PRODUZIONE
Il rapporto mostra l’incidenza delle materie prime nell’ambito dei costi di
produzione. Anche in questo caso il valore è connesso con il processo
produttivo, e non è possibile indicare un valore di riferimento. Oltre al
confronto settoriale, in questo caso, sarà interessante analizzare i valori
storici dell’indice per capire se l’azienda sta operando o meno una
razionalizzazione dei propri consumi di materie prime.
Costi esterni su
Costi
(CONSUMI DI MATERIE+SPESE
GENERALI - ACCANT. RISCHI E
ALTRI)/COSTI DI PRODUZIONE
L’indicatore evidenzia il peso dei consumi di provenienza esterna
rispetto al totale dei costi di produzione. Valori elevati (sempre
dipendenti dal settore e dal processo produttivo) possono essere un
sinonimo di maggiore dipendenza dai fornitori e dalle loro politiche di
prezzo.
Costo del lavoro
su Costi
PERSONALE/COSTI DI
PRODUZIONE
Variabile molto rilevante è l’incidenza dei costi del personale sui costi di
produzione. Pur considerando che alcuni processi produttivi richiedono
maggiori risorse umane rispetto ad altri altamente meccanizzati, sarà
interessante analizzare come l’impresa si sia comportata negli anni e
rispetto alla media del suo settore. L’indicatore dovrà anche essere letto
in concomitanza con il costo medio del personale per capire la
possibilità di tensioni e rivendicazioni salariali.
Ammortamenti e
Svalutazioni su
Costi
AMMORTAMENTI E
SVALUTAZIONI/COSTI DI
PRODUZIONE
Il rapporto evidenzia il peso della capitalizzazione degli investimenti e
delle svalutazioni rispetto ai costi di produzione. Il rapporto dovrebbe
tendenzialmente mantenere valori stabili nel corso degli anni, a meno
che l’azienda non abbia effettuato rilevanti investimenti che dovrebbero
tradursi in un incremento degli altri costi per aumentare la produzione.
Ancora una volta i dati storici ed i dati settoriali forniranno un’utile
parametro di analisi per valutare correttamente l’azienda su tale
elemento.
INDICI DI SVILUPPO (*)
* per le medie di settore, vengono calcolati come medie aritmetiche degli indici di sviluppo delle aziende nel campione
Variazione dei
(FATTURATO (T) È un indicatore di crescita dei ricavi nell’anno. Risulta immediato il suo
ricavi
FATTURATO (T-1) )
significato, ma sarà necessario analizzare i valori che l’indicatore ha
/ FATTURATO (T-1)
assunto negli ultimi anni e quelli del suo settore, per capire se eventuali
contrazioni o espansioni di fatturato costituiscano un vero e proprio
processo in atto e siano attribuibili all’azienda o al settore nel suo
complesso.
Variazione dei
costi della
produzione
(COSTI PRODUZIONE (T) COSTI PRODUZIONE (T-1) )
/ COSTI PRODUZIONE (T-1)
È un indicatore di crescita dei costi di produzione nell’anno. A valori più
elevati corrisponde un maggior assorbimento di risorse ascrivibile a
differenti cause (espansione della produzione o mancata ottimizzazione
del processo produttivo). Oltre alla lettura dei dati storici e dei dati
settoriali, l’indicatore dovrà essere letto congiuntamente alla variazione
del fatturato per correlare i due fenomeni. Se si registra un incremento
dei costi significativo non seguito da un corrispondente incremento di
fatturato, si potrebbe rilevare un segnale di allarme per un’eventuale
situazione di crisi dovuta a motivi organizzativi interni o scarso potere
contrattuale nei confronti dei fornitori interni o esterni.
Variazione del
patrimonio netto
(PATRIMONIO NETTO (T) PATRIMONIO NETTO (T-1) )
/ PATRIMONIO NETTO (T-1)
È un indicatore di crescita dei mezzi propri nell’anno. In termini assoluti
valori negativi rappresentano una situazione di allarme in quanto
l’azienda, oltre a non produrre reddito, starebbe intaccando i mezzi
propri. Valori in crescita, non dovuti unicamente al reinvestimento dei
risultati di esercizio, ma anche a nuovi fondi dei soci, sarebbe un
elemento di fiducia dell’azionariato (salvo che la nuova finanza non
serva a coprire passate carenze patrimoniali). Per tale motivo sarà
necessario analizzare l’andamento storico dell’azienda.
Variazione del
totale attivo
(TOTALE ATTIVO (T) TOTALE ATTIVO (T-1) )
/ TOTALE ATTIVO (T-1)
L’indicatore in questione evidenzia il tasso di crescita del capitale
investito, di conseguenza sono auspicabili valori positivi costanti. Il dato
storico anche in questo ambito fornisce un utile parametro di riferimento,
ma dovrà essere letto in concomitanza con le informazioni sul fatturato e
sui risultati economici prodotti. Se ad un incremento degli attivi non
corrispondesse incremento nel fatturato e nei risultati nel medio periodo,
si configurerebbe un’incapacità dell’azienda di impiegare
efficientemente le nuove risorse.