Profumo di Avana» © Copyright Simonelli Editore
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31-10-2004 The SeBookLine by Simonelli Editore Av01 20:53 Pagina 1 ALDO ABUAF Pr ofumo di Avana Romanzo SeBook Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 2 2 SeBook - SimonellielectronicBook Agli amici ed ex amici cubani di dentro e fuori dell’Isola. Un ricordo particolare a Norberto e Rita Maria che non ci sono più. Agli amici ed ex amici dell’Associazione Lombarda di Amicizia Italia – Cuba Ai condòmini di via Salaino che hanno sopportato le mie ore passate al computer. Senza di loro sarebbe stato quantomeno difficile redigere questo testo. In questo racconto la realtà e la fantasia si intrecciano. Ho cercato di raccontare la “mia” Cuba e la mia esperienza utilizzando personaggi a cui ho lasciato il loro vero nome, ad altri l’ho cambiato ed altri ancora sono completamente inventati. Nei riferimenti storici o di cronaca ho cercato di mantenermi il più fedele possibile ai fatti, nonostante con qualche licenza nella loro esposizione. a. a. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 3 3 SeBook - SimonellielectronicBook Personaggi MARCO MALINVERNI idealista ALBERTO GARCIA agente della CIA GEORGE BURNS capo di Alberto JORGE tenente colonnello del G2 LAURA GARCIA dirigente del PCC NANCY impiegata del turismo PEDRO LOPETEGUY LOSADA detto “Vizco”, marinaio MANOLO ex guida, funzionario di turismo The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 4 4 SeBook - SimonellielectronicBook …Se ne andò, silenziosamente, con il suo passo leggero dato dalle lunghe gambe color ambra. Leve perfette, come perfetto era il suo corpo. Andò via discretamente, scivolando nell’alba fredda e nebbiosa di un inverno padano che non aveva niente a che fare con lei e con le circostanze in cui si conobbero… 1. Entrò nella sua vita in un pomeriggio di sole dalla luce abbagliante che si poteva trovare solo al Tropico. Il cielo turchino contrastava con i cirri candidi che lo punteggiavano e con i colori pastello della grande città racchiusa, tra la macchia di verde intenso delle colline circostanti e il blu cobalto del mare, spezzettato dalla spuma bianca delle onde, specchio polarizzato del cielo caribeño. La grande avenida, scendendo dal cuore della città nuova, sembrava andasse a rinfrescarsi tuffandosi nell’Oceano. Arroventata com’era dal sole a picco del primo pomeriggio. L’umidità, prossima al cento per cento, era attenuata dalla brezza marina che si incuneava tra gli edifici. Un brulicare di gente multicolore percorreva la strada in tutte le direzioni possibili riempiendola di vita. Le donne ostentavano orgogliose i loro abbondanti posteriori fasciati con The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 5 5 SeBook - SimonellielectronicBook pantaloni di lycra aderentissimi. Molte camminavano tranquillamente con i bigodini arrotolati e coperti da una retina. Il phön naturale li avrebbe asciugati e messi in piega. La vide in mezzo a quella moltitudine. Sarebbe stato impossibile non farlo. Sembrava una scultura di bronzo, alta, snella. La sua testa dai lunghi capelli neri raccolti in minuscole trecce che scendevano fino a metà della schiena svettava nettamente in mezzo alla folla. Era fasciata da un completo rosa: jeans, maglietta e scarpette. Gli abiti aderenti, come una seconda pelle, non lasciavano niente all’immaginazione: il seno prorompente non enorme, ma proporzionato, premeva orgogliosamente libero da legami superflui, sotto il leggero tessuto di cotone. Scendendo, dalla vita sottile, i fianchi si allargavano e confluivano nella parte posteriore in due glutei sodi e pronunciati. Il tutto si muoveva all’unisono con la cadenza di una rumba eseguita da una danzatrice classica: un incedere all’insieme maestoso, agile, elegante e carico di sensualità. Il portamento altero, degno di una principessa, faceva pensare che camminasse in un’altra dimensione, senza vedere ciò che la circondava, pur sapendo come muoversi su questa terra. Anche lei lo aveva visto e si dirigeva verso di lui con fare indifferente. Gli sembrò che lo guardasse con certa dissimulata insistenza. Ormai vicinissima, The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 6 6 SeBook - SimonellielectronicBook girò ostentatamente lo sguardo per simulare di non avere il minimo interesse per lui. Ma non era così e presentiva cosa sarebbe successo in breve. Marco, affascinato dalla visione, fece uno sforzo notevole per vincere la timidezza violando un suo codice personale che non gli permetteva di abbordare una donna per la strada. Un atteggiamento superfluo all’Avana dove erano gli uomini, specie se stranieri, ad essere avvicinati in modo anche pesante e insistente da ragazze, più o meno giovani, spesso minorenni, in cerca di racimolare qualche dollaro per rendersi la vita meno amara. In realtà la conosceva già di vista, frequentavano spesso la stessa zona per lavoro: la Rampa, dove si trovavano in quel momento. Soltanto allora, dopo tanto tempo, ebbe l’impulso di rivolgerle la parola. «Salve! Non sarebbe meglio andare in macchina, con l’aria condizionata, che camminare in questa sauna?» Lei, apparentemente avvolta nei suoi pensieri, si voltò fingendosi sorpresa e sentendosi apostrofare da una voce con accento sicuramente non cubano. Lo guardò dall’alto in basso: seppure lui non fosse un nanerottolo lo sovrastava di un palmo. Fissandolo con due perforanti occhi neri e sfoderando un sorriso da far mancare le ginocchia all’uomo gli rispose: The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 7 7 SeBook - SimonellielectronicBook «Beh certo che non sarebbe male, in una giornata così calda. Devo fare un bel pezzo di strada e oggi la macchina dell’Impresa non è disponibile.» Marco, solitamente pessimista, agì spinto dall’impulso. Non era preparato a quella risposta positiva. Non fece nemmeno caso alla banalità di quell’affermazione. Di giornate così, all’Avana, ce n’erano trecento all’anno. Per un attimo non riuscì ad articolare parola avendo difficoltà a deglutire con la bocca arida, senza più una goccia di saliva. Non aveva mai abbordato donne per la strada. Probabilmente per paura di una “magra” derivante da una risposta negativa, ma quella prima e unica volta, uscì vittorioso. Gli martellavano le tempie per l’aumento repentino delle pulsazioni e si sentì avvampare, ma Nancy non se ne accorse. O fece finta di niente. Dopo qualche istante sembrato interminabile, recuperando l’uso della parola, lui propose: «Ho la macchina qua vicino, dove devi andare?» «Oh più avanti, proprio sulla 23, ma qualche isolato più in su, all’angolo con la 20.» Intanto, camminando, raggiunsero il palazzo della Radiotelevisione di fronte all’Habana Libre, dove Marco aveva parcheggiato la sua Lada, ormai trasformata in un forno. Dopo averle fatto prendere aria, aprendo sportelli e finestrini e posto in funzioThe SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 8 8 SeBook - SimonellielectronicBook ne il condizionatore, montarono partendo verso il sud del Vedado. Il tragitto in auto, abbastanza breve, servì per una prima, fugace, conoscenza reale. Come egli ben sapeva lei lavorava nel turismo nazionale a Viajes Cuba ed era scesa, come di consueto, agli uffici delle compagnie aeree per verificare di persona che non ci fossero problemi per i gruppi di lavoratori beneficiati da viaggi premio ed in partenza per l’Europa Socialista. Anche lui lavorava nel turismo: quello internazionale, attività in pieno sviluppo nel Paese. «Speriamo che in queste partenze non ci sia nessuno che chieda asilo politico a Gander.» Lo disse quasi parlando fra sé e violando un codice di comportamento suo proprio e relativo al suo incarico. Non le succedeva di frequente, anzi quasi mai. «Perché, succede spesso?» «Oh si, quasi ad ogni partenza c’è qualcuno che diserta. I canadesi, adesso, ci richiedono il visto solo per lo scalo tecnico sul loro territorio. Come se questo fosse sufficiente.» «Scusa, perché dici “diserta”, non saranno mica tutti militari...» «Beh, guarda, non so da quanto tempo sei qua e che conoscenza hai di Cuba, ma presto ti renderai conto che siamo un po’ tutti militarizzati. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 9 9 SeBook - SimonellielectronicBook Comunque, la maggior parte di chi viaggia appartiene alle Forze Armate o al Ministero dell’Interno che è lo stesso. Ah sono arrivata, lasciami qui, non voglio che mi vedano arrivare con uno straniero: potrebbe costarmi caro. Chiamami se vuoi, i numeri sono qua.» Così dicendo gli porse il suo biglietto da visita. «In ufficio, quando ci sono, rispondo io dando il mio nome. Se non mi senti riattacca. A casa non ho il telefono. È di una mia vicina, una persona fidata, chiama pure e chiedi di me. Ciao.» Aprì la portiera sporgendosi verso di lui, scendendo gli sfiorò le labbra, fugacemente, con le sue. Marco rimase di stucco, non poteva crederci. La conosceva da un quarto d’ora e sembravano già amici intimi. 2. Alberto García era un bell’uomo. Nonostante avesse passato abbondantemente la cinquantina aveva ancora una folta chioma corvina ed un fisico asciutto. Frutto di palestra, squash o qualunque altra attività sportiva. Non esisteva disciplina che non avesse praticato almeno una volta nella vita. Viveva a Washington dalla metà degli anni ‘60. La sua famiglia costretta ad abbandonare Cuba nel ’59 si stabilì, in un primo tempo, a Miami. Lui era ancoThe SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 10 10 SeBook - SimonellielectronicBook ra un ragazzo e suo padre, proprietario di grandi estensioni terriere, di un Ingenio per la lavorazione della canna da zucchero, negozi e immobili, fu tra i primi a dover cedere il suo potere economico alla Revolución guidata da Fidel Castro. Pensare che al tempo del liceo e dei primi anni di università quel maledetto era più a destra di lui. Da quel giorno, l’odio per il barbudo non lo aveva più abbandonato. Partecipò alla sciagurata spedizione della Brigada 2506 cadendo prigioniero dell’Ejercito Rebelde, come tutti quelli che non morirono nell’azione. Aveva odiato anche JFK: colpevole, secondo lui, di averli abbandonati a se stessi. Quel fottuto bastardo democratico non dette la copertura aerea, accompagnata dall’appoggio navale, come previsto e promesso. Ben gli era stata quella palla in testa, anche perché l’aveva sparata un comunista, un amico di Castro. Che lui aiutò a rimanere al potere. Si fecero un culo così durante l’addestramento tra la Florida, Portorico, il Nicaragua e il Guatemala. Poi la partenza, da Puerto Cabezas e lo sbarco a Playa Girón. Dapprima senza incontrare resistenza, a parte qualche straccione di carbonero che liquidarono come si fa coi cani randagi. Col passare delle ore, però, la faccenda si complicò. Senza l’ausilio dei bombardamenti aerei e del fuoco di sbarramento della marina, la situazione si capovolse. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 11 11 SeBook - SimonellielectronicBook Alcuni, erano in 1500 tra incursori e paracadutisti, si persero nelle paludi affogando o finendo divorati dagli alligatori. Altri si impigliarono con i paracadute nella vegetazione, strangolandosi. Qualcuno cadde in combattimento, ma la maggior parte, accerchiata dalla controffensiva, si dovette arrendere a quei bastardi cenciosi. Pur essendo dalla stessa parte, García e i suoi non si amavano fra di loro. Li univa solo l’odio per i comunisti e la voglia di riprendere le proprietà che consideravano usurpate. Erano stati catturati in 1200 circa. Li processarono, con giudizio sommario, sotto i riflettori e davanti alle telecamere. Alcuni cedettero alle lusinghe, altri alle minacce ricevute durante gli interrogatori e rilasciarono dichiarazioni di pentimento per aver attuato quell’aggressione. La quasi totalità dichiarò di appartenere ai reparti logistici e non operativi. Erano tutti cucinieri o furieri. Lui dichiarò di essere sbarcato per liberare Cuba dal comunismo. Non fu blandito né spaventato. Gli bruciava ancora il ricordo di quella seconda umiliazione, dopo quella di solo due anni prima quando dovette lasciare il Paese come un ladro. Aveva ancora negli occhi e nelle orecchie le lacrime di sua madre che non resse per molto tempo alle emozioni e alla nostalgia. Certo gran parte della colpa di quella morte per crepacuore l’aveva Laura, The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 12 12 SeBook - SimonellielectronicBook sua sorella minore, che sposò la causa di quei maledetti barbudos e non seguì la famiglia nell’esilio. Non ebbero più contatti da allora, ogni tanto ricevevano notizie indirette pur senza cercarle. Entrambi coltivarono l’odio eterno, giurando a se stessi che non avrebbero avuto pace finché uno dei due non fosse morto. Meglio se per mano fratricida. Il padre, grazie ai conti correnti che aveva negli Stati Uniti ed a qualcosa che riuscì a portar via da Cuba, si ricostruì una solida posizione da commerciante facendo frequentare ad Alberto le migliori università per terminare gli studi iniziati all’Avana. Sopravvissuto alcuni anni alla moglie, pur essendo molto più anziano di lei, garantì un futuro senza problemi al suo secondogenito. La figlia, naturalmente, venne diseredata e cancellata dall’album di famiglia. Laura non sapeva che suo fratello fosse un agente della CIA. Certo sapeva che da ricco borghese qual’era, aiutava e sobillava i gruppi anticastristi degli USA. Non conosceva, però, la sua veste ufficiale nella faccenda. Alberto sapeva che sua sorella aveva fatto carriera nell’establishment castrista ed era una dirigente del Partito. Per quel che potesse valere. A Cuba c’era solo un dirigente che contasse: padrone della più grande azienda del Mondo, ma anche la più dissestata. 12 milioni di schiavi che per effetto di una The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 13 13 SeBook - SimonellielectronicBook spirale perversa producevano in base a ciò che ricevevano. Niente, o quasi. Per una di quelle combinazioni strane della vita, non ebbero occasione di incontrarsi nel periodo di detenzione e del processo seguiti alla cattura di lui. Lei si trovava in missione all’estero assieme al “Che” Guevara. La disfatta della “2506” venne seguita dal baratto delle loro vite contro carne in scatola e latte in polvere. L’accoglienza trionfale ricevuta al rientro in Florida non riuscì a placare la sua rabbia. Sembrava che fossero stati loro i vincitori, anziché i vinti, ma ciò rese il suo odio ancora più grande. Col passare degli anni il suo grande obbiettivo era diventato quello di avere la barba di Castro. Così come gli “indiani” collezionavano gli scalpi dei nemici uccisi in combattimento. Per ottenerlo avrebbe rinunciato anche a tutte le sue proprietà. Beh, quasi tutte. Divenendo effettivo della CIA venne, ovviamente, assegnato alla Sezione che si occupava di Cuba. In quel momento si trovava seduto nell’ufficio del suo superiore, George Burns, un ometto dall’età indefinibile. I maligni dell’archivio dicevano che svolgeva un ruolo chiave nella politica mondiale almeno da quando, dopo l’arrivo degli spagnoli in America, arruolò la inquieta e intraprendente The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 14 14 SeBook - SimonellielectronicBook Malinche nelle fila di Hernán Cortéz. Contribuendo così alla rapida caduta di Tenotichtlán e dell’impero di Montezuma. Burns aveva i capelli candidi, era di corporatura esile, vestiva sempre in grigio, così come grigio sembrava essere il suo carattere. Mai un gesto, o una parola, al di fuori di quanto non fosse attinente al lavoro o ai canoni della convivenza condita con buona educazione. Nessuno lo aveva mai visto cambiare atteggiamento, lasciarsi andare a un gesto o una esclamazione meno che misurata. Si pensava che non avesse mai riso o pianto nella sua vita, nemmeno da bambino. Se mai era stato bambino. Il suo ufficio era anonimo come lui: una scrivania di metallo con il piano protetto dal vetro, tre poltroncine ergonomiche in finta pelle, un tavolino da lavoro con il computer, un armadio, una cassaforte. Non c’erano posacenere e tutti sapevano che li non si poteva fumare. In un angolo, ammucchiati su un tavolino, giornali e riviste in diverse lingue. Ogni sera George segnava gli articoli che riteneva degni di interesse e li faceva archiviare nel computer. I giornali finivano al macero e la mattina seguente venivano sostituiti da quelli appena usciti. Burns conosceva alla perfezione francese, spagnolo, portoghese e creòl, il dialetto dei Caraibi. Si arrangiava anche in un’altra mezza dozzina di The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 15 15 SeBook - SimonellielectronicBook lingue e dialetti, ma non con la padronanza di quelle che erano il suo pane quotidiano: quelle parlate nel continente latinoamericano. Conosceva, meglio che se ci avesse vissuto per anni, tutti i Paesi di sua competenza pur senza averne mai visitato nemmeno uno, ad eccezione di una breve vacanza in Messico. Molti anni prima. Non c’erano finestre nella sua stanza, non aveva mai voluto uffici con finestre. A lui non importava se fuori piovesse o ci fosse il sole. La temperatura era costante, 20 gradi, per 365 giorni all’anno. L’illuminazione, senza essere dura, dava una luce simile a quella esterna. Spesso andava in ufficio anche il sabato o durante le feste comandate. Nessuno gli conosceva una vita privata e non c’era una persona, in tutta l’Agenzia, che fosse mai entrata nel suo appartamentino da scapolo. Tra i più vecchi del Servizio, correva la voce che un tempo avesse avuto una storia con una mulatta cubana, una splendida ballerina che aveva lavorato, ai tempi di Batista, per un certo periodo, in alcuni locali della East Coast. Ma forse era solo una leggenda. Gli piaceva pensare, comporre puzzles formati da infinità di informazioni provenienti da tutto il mondo riguardanti la sua area di competenza. Attraverso qualsiasi fonte gli pervenissero i dati lui dipanava i fili di una immensa matassa riuscendo, The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 16 16 SeBook - SimonellielectronicBook sempre, a ricavare informazioni utilissime da fornire agli agenti che operavano sul terreno. García, notoriamente arrogante e prepotente con il prossimo, aveva invece un grande rispetto per el viejo, come lo chiamava lui, ne subiva il carisma. «Ebbene, George, questa volta ci siamo! Quel cabrón ha le ore contate.» «Calmati Alberto, non lasciarti prendere dal facile entusiasmo. Come sempre sei troppo focoso, poi, se le cose non vanno come speri, ci rimani male fino al punto di ammalarti.» George Burns, come succedeva spesso, faceva da pompiere con Alberto García. In effetti il cubano aveva dei veri e propri sconvolgimenti psicosomatici quando subiva forti emozioni. «Ma George, hai sentito le nostre fonti a Cuba. C’è aria di fronda, i militari sono inquieti, anche molti alti papaveri, fra cui qualche ministro. Stanno preparando un golpe. La gente non ne può più e alcuni dirigenti, alla fine, si sono resi conto di essere guidati da un paranoico. Hai sentito anche la testimonianza del generale Del Pino, sembra che Ochoa stia organizzando qualcosa. Non dobbiamo nemmeno scomodarci noi. Sarà fatto tutto dall’interno e noi ci troveremo la pappa pronta. » «Si Alberto, tutto quello che vuoi, ma sai che con Castro non si può mai ipotecare quello che succederà.» The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 17 17 SeBook - SimonellielectronicBook Quello che per García era il “vecchio pazzo”, il cabrón o quant’altro epiteto gli venisse, dato che non lo citava mai per nome, per Burns era “Castro”. A volte addirittura: il “dottor Castro”. Era un nemico, ma non per questo bisognava mancargli di rispetto. Così la pensava lui, d’altra parte non era cubano né tantomeno esiliato, ma non aveva mai corretto o criticato Alberto: anche lui aveva il diritto di pensare e dire ciò che voleva. Conoscendone la storia, era comprensibile il suo risentimento nei confronti di quel “simbolo del male”. «Sai bene,» riprese «che l’abbiamo dato per sconfitto molte volte, ma lui ebbe sempre la fortuna, l’intuito, o l’abilità per salvarsi. Ti ricordi quando Pedro e Gustavo, i tuoi compagni della 2506, se lo trovarono davanti a Playa Larga? Era solo e con la pistola nella fondina, ma loro, armati fino ai denti e con il colpo in canna non ne seppero approfittare. Così come quando l’amica di Sam Giancana avrebbe dovuto offrirgli i sigari al botulino che preparammo. Al momento buono le mancò il coraggio e per farselo tornare non le bastò pensare alle montagne di soldi che ne avrebbe ricavato. Quanti anni sono passati da allora? Quanti attentati e dissensi ha sventato il dottor Castro? Quanta gente pericolosa per sé ha eliminato?» «Certo, però, se fosse capitato davanti a me invece che a quei due coglioni, non mi sarei certo The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 18 18 SeBook - SimonellielectronicBook cagato addosso. E adesso la Storia avrebbe un altro corso. Anche quella mignotta di mezza tacca, era capace solo di rallegrare i letti dei mafiosetti di Little Italy. Appena alzato un po’ il livello ha dimostrato di essere ancora, soltanto, una battona da marciapiede .» «Già, comunque gli esempi sono infiniti. Sai bene che oltre agli attentati falliti ha sventato decine di complotti e ha eliminato, preventivamente, chiunque potesse scalfire la sua figura e il suo potere. Ricordi Camilo Cienfuegos? Con un colpo si liberò di due potenziali nemici. Inviò Camilo, eroe popolare e populista, dall’ampio consenso e simpatia nelle masse ad arrestare il Comandante Hubert Matos. Questi era stato tanto onesto e ingenuo, da scrivergli una lettera di dimissioni, perché intravedeva infiltrazioni comuniste nelle Forze Armate e nei vertici della Rivoluzione. Castro lo accusò del tentativo di sobillare la rivolta della guarnigione di Camagüey, da lui comandata. Una volta compiuta la missione e ripartito, Camilo non arrivò mai all’Avana. Soltanto lui sa dove sono finiti i resti dell’aereo. Se esistevano. Non si poté mai stabilire, nemmeno con approssimazione, dove fosse precipitato e quali fossero state le cause. Quella, almeno, fu la versione ufficiale. Noi invece abbiamo molti indizi e molte testimonianze, tu lo sai, che ci portano nella stessa direzione: quella di liberarsi degli The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 19 19 SeBook - SimonellielectronicBook avversari e creare, allo stesso tempo, dei martiri. C’è quell’ex autista dell’Esercito Rebelde che assicura di aver assistito all’omicidio di Camilo per mano di Wilma Espin, la moglie di Raul Castro, mentre questi fronteggiava il marito che lo stava minacciando con una pistola. Con quella mossa si tolsero di torno un antagonista pericolosissimo facendolo, invece, diventare un mito della Revolución. E Castro mise in condizioni di non nuocere per oltre vent’anni un altro avversario. Meno pericoloso, ma pur sempre scomodo e con un certo seguito popolare. Eliminarli entrambi, avrebbe destato maggiori dubbi. Un colpo di fortuna, quella lite, e da maestro quello che ne seguì.» «Hai ragione George, così come si liberò del “Che”, creando una leggenda tutta a favore loro e della loro perversa rivoluzione. Questa storia la conosco ancora meglio. Tu stesso mi mandasti in Bolivia appena venimmo a sapere della sua presenza nella guerriglia. Ero presente a La Higuera, quando finì la carriera di quell’esaltato.» «Si, un esaltato idealista. E siccome Castro è un grande psicologo, si servì di lui come di un burattino, facendogli credere di compiacerlo nei suoi progetti. In realtà fu proprio lui, ad alimentare e ingigantire la smania di Libertador del Che, per toglierlo di mezzo facendolo andare via. Possibilmente traendone, come poi è successo, un incalcolabile The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 20 20 SeBook - SimonellielectronicBook vantaggio. Anche in questo caso sentimmo testimonianze di gente che fu vicina a Guevara e poté cogliere gli umori di un uomo, fanatico, che pur di non dichiararsi mai sconfitto e tradito nelle amicizie, si gettò a capofitto in guerre perse in partenza. Nonostante l’esperienza negativa del Congo ci volle riprovare in Bolivia. Sappiamo che non voleva più tornare definitivamente a Cuba. Ho la forte impressione che la sua famosa lettera di commiato, il “testamento spirituale”, sia uno dei tanti falsi messi in circolazione da Castro. In tutti i casi il Che ingannò se stesso oltre che gli altri. Specialmente quei poveretti che dettero le loro vite per lui e per le sue idee utopiche.» Pronunciando queste parole, Burns, sembrava quasi rattristato per la tragica fine di quelle vite. Ma forse era solo un impressione. «Certamente, quel cabrón è il Diavolo in persona. Machiavelli era un poppante nei suoi confronti, ma questa volta è quella buona. Lo sento.» García era euforico. I suoi contatti all’Avana e la testimonianza di un generale cubano che aveva disertato gli avevano fornito molte notizie incoraggianti. La gente a Cuba era stanca non osservava più, scrupolosamente, le consegne di non parlare troppo degli affari interni. Le voci correvano in ogni ambiente. C’era anche chi si lasciava andare a confidenze con gli stranieri, cosa che fino a poco tempo prima era inconcepibile. Anche qualche membro The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 21 21 SeBook - SimonellielectronicBook della Nomenklatura stava cedendo nonostante i privilegi di cui godesse. Alberto poi, faceva conto anche su di un contatto che aveva inserito con buon profitto. Un italiano che abbordò in Guatemala. In seguito alla segnalazione fornitagli da Burns. 3. Erano passati solo pochi giorni dal colpo di stato di Rios-Montt e l’aeroporto di Città del Guatemala era appena stato riaperto al traffico internazionale. Il suo obbiettivo si trovava alla testa di un gruppetto di turisti in visita al Messico e al Centroamerica. Lo agganciò al Ramada Inn di Antigua. Gli italiani erano fra i primi turisti ad arrivare dopo il golpe. Essendo il Paese ancora in stato di assedio, pochi avevano il coraggio di visitarlo. Gli statunitensi, normalmente di casa, avevano rinunciato in massa a passare le vacanze invernali in quella terra centroamericana. Lo riconobbe subito, oltre che per averne visto le foto e letto le descrizioni, dal fatto che sulla camicia portava un distintivo raffigurante la bandiera di Cuba. Non avrebbe potuto sbagliare. La comitiva era piccola e si era creato un buon The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 22 22 SeBook - SimonellielectronicBook cameratismo. Venivano dal Messico dove avevano effettuato le visite previste dal tour classico. La metropoli con il suo centro rappresentato dallo Zócalo e le sue immediate vicinanze. La piazza Garibaldi con i gruppi di mariachis presenti nell’arco delle 24 ore. Il Museo Antropologico nel grande parco di Chapultepéc, giusto orgoglio nazionale. Poi i dintorni: la Basilica de Nuestra Señora de Guadalupe e il sito archeologico di Tenochtitlán dominato dalle piramidi del Sole e della Luna agli estremi del viale dei Morti, lungo il quale si trovava anche la piramide di Quetzalcoatl, il serpente piumato, massima divinità dei nativi mesoamericani che pensarono, malauguratamente per loro, di vederlo reincarnato nella figura bionda e irsuta di Hernán Cortéz al suo arrivo con le grandi “barche alate”. Il commiato dalla città avvenne nella grande sala del Palacio de Bellas Artes dove si tenevano i suggestivi spettacoli del Teatro Folklorico Nacional. Dopo aver visitato il D.F. valicarono la catena di monti e vulcani che circondava l’altipiano e la sua megalopoli per visitare Cuernavaca, l’antica Cuahunahuác -la città dell’eterna primavera- e Taxco il centro principale per l’estrazione e lavorazione dell’argento. Da lì, si diressero verso la costa del Pacifico e lambendo Acapulco, scesero lungo l’istmo toccando le città di Oaxaca, Campeche e Villahermosa. Lungo il cammino deviarono per saliThe SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 23 23 SeBook - SimonellielectronicBook re alla vetta, spianata secoli addietro con un intervento ciclopico, di Monte Alban. Luogo dedicato, dai Maya, agli dei e all’osservazione astronomica. Il viaggio proseguì con la visita alle misteriose rovine di Palenque. In quella località, all’interno della piramide chiamata Tempio delle Iscrizioni, venne rinvenuta una pietra tombale con un bassorilievo raffigurante l’inquietante immagine di un presunto “astronauta”. Da li entrarono nello Yucatán, facendo tappa a Mérida, per visitare le zone archeologiche di Uxmál con l’imponente presenza della Piramide dell’Indovino sovrastante il resto del complesso. In seguito visitarono Chichen Itzá, sito imponente per la grandiosità e ricchezza di monumenti e reperti: dalla piramide detta del Castillo al Tempio dei Mille Guerrieri, al Chác Mol -l’altare per i sacrifici umani- al Cenote -la cisterna sacra- dove si gettavano i resti delle vittime sacrificali, al terreno per il “gioco della pelota”, di cui ancora non si conosce se fossero i vinti o i vincitori ad essere immolati in onore degli dei. Il soggiorno in terra messicana terminò sulle candide spiagge di Cancún, prospicienti le tiepide acque del Golfo, da dove effettuarono escursioni ai luoghi archeologici di Kabáh e Tulúm e alla pittoresca Isla Mujeres. Terminata quella parte del viaggio partirono per Città del Guatemala, dove giunsero in un’atmosfera The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 24 24 SeBook - SimonellielectronicBook da stato d’assedio. Sia la città che le strade dell’interno erano presidiate dai militari, ma la guerriglia era ancora attiva e in più di un’ occasione il loro autobus venne fermato da pattuglie di militari, armati fino ai denti, per farsi trasportare. Percorsi alcuni chilometri, i soldati, scendevano a precipizio in punti isolati, tra impervie montagne, disperdendosi nella boscaglia e scomparendo in pochi secondi. Sovente, lungo il cammino, scorsero resti di veicoli bruciati o lunghe colonne di fumo nero che si innalzavano da luoghi imprecisati al di là della selva. La capitale non offriva niente dal punto di vista turistico. Al contrario, l’interno del Paese pur se sottoposto a gravi problemi di guerra civile mostrava angoli di suggestiva bellezza. Così come Antigua, la antica capitale che pur sconvolta da secoli di terremoti, alcuni disastrosi, conservava il fascino barocco dell’architettura coloniale e quello del suo artigianato del legno e delle pietre comuni. Essendo nel periodo della Settimana Santa, il gruppetto di Marco poté assistere alla processione della Pasqua ed ai riti preliminari come quello dell’allestimento dei tappeti di fiori. Questi venivano utilizzati a milioni per disegnare, lungo le strade di accesso alle chiese, immagini sacre. La scenografia veniva completata da migliaia di comparse in costumi antichi. Da Antigua effettuarono escursioni di un paio di giorni a Chichicastenango ed al lago Atitlán. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 25 25 SeBook - SimonellielectronicBook Queste località, nel cuore della Nazione Maya Cuahutemallán-, affascinarono i viaggiatori. Capitarono a Chichicastenango proprio il giorno di mercato, quando tutti gli indios della zona affluivano nel grande spiazzo prospiciente la cattedrale per vendere, comprare, o barattare di tutto. Dal punto di vista coreografico spiccavano particolarmente le tele multicolori usate per confezionare abiti ad ambo i sessi. In molti casi le donne, magari con un lattante al seno, tessevano variopinti tappetini da offrire ai turisti in cambio di pochi centesimi di quetzál o di dollaro. Come sfondo, a quell’orgia di colori e commerci, fungeva la Cattedrale di San Francisco: sulla cui scalinata si consumavano riti cattolici o pagani in un mulinare di turiboli di incenso che avvolgevano, con una nebbia dal profumo pungente, parte del sagrato e del mercato. Il lago di Atitlán circondato dai vulcani, uno dei quali era in eruzione, si trovava su un altopiano a circa millecinquecento metri sul livello del mare. Lo percorsero da un capo all’altro a bordo di un battello di linea che collegava i minuscoli paesini rivieraschi. Sbarcarono a San Francisco Palopán per poter osservare la vita quotidiana degli abitanti. Quello che colpì maggiormente tutti fu il centro del villaggio: una piazza di dimensioni non elevate, con mezzo una grande fontana di acqua potabile. La The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 26 26 SeBook - SimonellielectronicBook fonte era meta di un incessante via vai di donne munite di brocche colorate con le quali si rifornivano del liquido. Il traffico era continuo perché ogni donna compiva più viaggi non potendo, per il peso, trasportare in una sola volta la quantità di acqua necessaria all’uso di tutta la famiglia. La fontana, oltre ad essere l’unico punto di rifornimento idrico, era anche il punto d’incontro per lo scambio di informazioni, notizie o semplici chiacchiere fra la gente del paese. Poco discosta dalla piazza, in un viottolo, vi era la prigione: una casupola di legno e lamiera, con un solo minuscolo finestrino –chiuso- della dimensione di un pollaio. Sul tetto vi era una guardia, in costume locale ed armata di fucile. Lungo le sponde del lago, gli uomini, erano indaffarati nella costruzione di imbarcazioni di giunco con le quali si sarebbero spostati sulle acque profonde e tranquille. Se, normalmente, i Maya non erano eccessivamente estroversi e socievoli, da quelle parti erano particolarmente schivi e molti di loro si coprivano il volto per non farsi fotografare. La zona era culla di movimenti guerriglieri autonomisti. Rientrati ad Antigua pranzarono nel lussureggiante patio dell’albergo accompagnati dalle musiche dolci delle marimbas e delle chitarre interrotte, a The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 27 27 SeBook - SimonellielectronicBook sprazzi, da grida scambiate tra pappagalli e scimmie, tenute in cattività da doña Linda, la affascinante gerente dell’hotel. In un tavolo vicino al loro stava mangiando una coppia matura, ma dall’aspetto giovanile, molto curata negli abiti e nell’aspetto fisico. Ad un certo momento l’uomo si alzò dirigendosi verso Marco. «Buon giorno e buon appetito, mi scusi se vengo a disturbare una così bella compagnia di italiani, ma sono rimasto attratto dal suo distintivo e da come parla bene la nostra lingua. Vede io sono cubano...beh di quelli che vivono fuori sa, negli Stati Uniti. Permette che mi presenti? Antonio Fernández. Sono in vacanza con la mia signora.» «Molto piacere. Marta Fernández» «Encantado señora, mucho gusto señor. Marco Malinverni.» «Hai sentito cara come parla bene la nostra lingua il signore? Oserei dire che ha anche un accento cubano.» «Beh, diciamo che mi arrangio tanto per non morire di fame nei Paesi di lingua spagnola ed in realtà la maggior parte della mia pratica la faccio a Cuba.» «Davvero?Lei va spesso a Cuba? Come mai?» «Come vede doña Marta, il mio lavoro è quello di accompagnare i turisti e lo svolgo soprattutto in America Centrale, maggiormente a Cuba.» The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 28 28 SeBook - SimonellielectronicBook «Ah l’Avana! Che voglia avrei di tornarci, vero Tony? Ma per adesso rimane un sogno.» «Perché signora? l’Amministrazione Carter ha firmato un accordo che consente ai cubani residenti negli USA la possibilità di recarsi a Cuba a trovare i parenti.» «È vero, ma noi di parenti nell’Isola non ne abbiamo più, così non ci è possibile approfittare di quella opportunità.» «La prego signor Marco, ci racconti qualcosa. Come si vive oggi a Cuba? Lei ci può dare informazioni di prima mano.» «Mah, se confrontiamo i dati statistici e compariamo Cuba con questi altri Paesi dell’Area, l’impressione è quella che si voglia realmente impiantare un regime di giustizia sociale. Seppure con le difficoltà che questo comporta. Se è questo che vuole sapere.» Marco iniziò il discorso in modo polemico e con lo stile burocratico “da Partito”, sapeva già con chi aveva a che fare: con un gusano di Miami. «Certo, certo i programmi di Castro li conoscono tutti, ma lei non crede che sia poco obbiettivo e serio comparare cifre e dati, come fanno loro, fra adesso e trent’anni fa? Il mondo è andato avanti dappertutto, anche in questi “poveri Paesi dell’Area”. Cuba, pur con le sue caratteristiche di Paese sottosviluppato, è sempre stata più avanti del resto dell’America Latina. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 29 29 SeBook - SimonellielectronicBook Le statistiche bisognerebbe interpretarle e fare le comparazioni fra gli stessi periodi. Noi abbiamo sempre avuto più medici e più maestri pro-capite che i nostri cugini e comunque non credo che oggi, col comunismo, si siano risolti tutti i problemi.» Marco ebbe la conferma di quello che aveva pensato riguardo al suo interlocutore, ma si sentì leggermente a disagio. Si rese conto che non si trovava a fare una delle tipiche discussioni da bar con gli amici, su basi puramente teoriche o di “sentito dire” per dimostrare che fosse meglio il comunismo piuttosto che il capitalismo o se fossero più “buoni” gli americani o i sovietici. L’uomo che aveva di fronte sembrava che parlasse con cognizione di causa e gli proponesse dati di fatto su cui discutere. Naturalmente capiva che stava dall’altra parte della barricata, su posizioni opposte alle sue, ma ebbe l’impressione che non stesse cercando di fare propaganda gratuita alle proprie idee. «Certamente! Ci sono ancora differenze sociali e culturali, quindi è un po’ difficile descrivere come vive il “cubano medio”. Certamente si è elevato il livello dei ceti più bassi e della popolazione rurale, oggi non manca a nessuno l’assistenza medica e la possibilità di frequentare gli studi di ogni ordine e grado.» «Traguardi lodevoli che probabilmente si sarebbero raggiunti ugualmente anche senza la rivoluzioThe SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 30 30 SeBook - SimonellielectronicBook ne. Inoltre mi permetta di dubitare che siano più teorici che reali. Lei ha potuto verificare se questo è vero?» «Nel campo della salute, al di là delle visite ufficiali ad Ospedali Docenti, ho personalmente beneficiato della capillarità della rete sanitaria e della qualità del personale medico e paramedico.» «Molto interessante, ma dalle voci che giungono a noi risulterebbe che la maggioranza della popolazione, quella sana, vive tra mille difficoltà quotidiane e che nella scuola va avanti solo chi dimostra certe attitudini ideologiche. Oltre al fatto che studiano senza avere libri di testo. E pur sapendo leggere e scrivere non ne hanno la possibilità. A Cuba si censura tutto…» «Francamente non ho ancora elementi obbiettivi per confermare o contraddire quanto lei insinua sull’istruzione. Personalmente non credo che sia così. Si certo, mancano i libri...» In altre circostanze Marco avrebbe troncato in qualche modo quella schermaglia con un “fascista”, ma quell’uomo, in fondo, gli risultava simpatico. Probabilmente perché, comunque, era cubano. «In merito alle difficoltà quotidiane si deve distinguere fra il consumismo sfrenato e un’economia di mercato, se si lasciasse la gente libera di pescare e vendere il pesce o non si fosse severamente proibito la semina di orti privati ed i piccoli The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 31 31 SeBook - SimonellielectronicBook commerci invece dell’economia centralizzata e pianificata….» «L’economia pianificata è volta a distribuire in modo equo i generi di prima necessità e i servizi primari. Grazie alla libreta -la tessera annonariatutti hanno diritto alla stessa quota di alimentari pro capite che se non abbondante è comunque sufficiente a garantire un decente livello calorico e proteico. I bambini fino ai sette anni, gli anziani e i malati hanno garantito un litro di latte al giorno. I mercati statali “paralleli” forniscono quel tocco in più a chi, avendo risparmi, voglia aumentare la propria dieta.» Antonio a sua volta incalzava. «Certo, ma non le sembra triste che a sette anni e un giorno si cessi di essere “bambini”? E’ poi sicuro che sia realmente così per tutti? E cosa mi dice dei trasporti, della mancanza cronica di frutta e verdura in un Paese tropicale o di pesce su di un’isola?» «Lei dovrebbe sapere meglio di me che esiste un embargo che ha messo in seria difficoltà le attività economiche del Paese ed i trasporti sono fondamentali.» «Mio caro giovane, è vero che esiste un embargo sulla cui origine e sulle cause che lo mantengono potremmo discutere molto a lungo, ma in primo luogo è un provvedimento unilaterale e The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 32 32 SeBook - SimonellielectronicBook Cuba può commerciare con il tutto il Mondo eccetto gli Stati Uniti. Se le difficoltà di trasporto sono dovute alla carenza di petrolio, sappia che Castro, fatta salvo la riserva strategica e le quote di razionamento mensile vende, sul mercato internazionale, l’eccedenza di petrolio che riceve dall’URSS. In quanto ai generi alimentari, se aprisse la via al commercio privato, tali prodotti si potrebbero trovare “en la calle”. La collettivizzazione agricola non ha funzionato da nessuna parte compresa Cina, Vietnam e URSS.» «Credo che sia indiscutibile la vittoria della Rivoluzione sul vizio e la prostituzione. Cuba era il bordello delli Stati Uniti…» «Senta, all’Avana c’era il cosiddetto “barrio de Colón”. Così come ad Amburgo il Sankt Pauli o a Genova la via Pré. Vi erano le case di tolleranza frequentate prevalentemente dagli americani, ma solo perché erano gli stranieri più numerosi a Cuba. Attualmente la prostituzione sta raggiungendo zone e strati sociali che prima ne erano indenni. È vero che vi erano le case da gioco e l’Avana era frequentata da personaggi impresentabili, ma forse si sarebbe potuta “ripulire” anche con altri mezzi…» Marco accusò il colpo perché non aveva argomenti concreti per ribattere su quei punti e si azzittì perplesso. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 33 33 SeBook - SimonellielectronicBook «Mio caro amico,» proseguì Antonio, «mi permetta di chiamarla così nonostante la nostra conoscenza sia questione di minuti, non me ne voglia se ho incrinato alcune sue certezze, lei mi è molto simpatico. Ho notato inoltre la sua professionalità e serietà nel lavoro. Noi partiamo domani, ma se capita negli Stati Uniti mi faccia una visita.» Dicendo così gli porse un cartoncino con l’indirizzo e il telefono di una galleria d’arte dell’avenida Ponce de Leon a Coral Gable, Miami. «Sa, io non sempre risiedo a Miami, però c’è sempre qualcuno in grado di contattarmi in qualunque parte degli U.S.A. o del mondo mi trovi.» «La ringrazio, ma dubito che il Dipartimento di Stato mi conceda il visto per entrare negli USA.» «Non sia pessimista, non si sa mai nella vita e se proprio lo volesse, mi chiami dall’Italia. Ho amici influenti che potrebbero aiutarla.» Si accomiatarono e Marco si ricordò del suo ruolo notando che alcuni clienti erano rimasti al tavolo assistendo, affascinati, alla conversazione pur avendola compresa soltanto in parte dal momento che si era svolta in spagnolo. Intervenne Nino, un suo cliente e amico di Milano, riportando l’umore vacanziero nella comitiva. «Compagno, fra un po’ sbarchiamo negli Stati Uniti con la bandiera a stelle, strisce, falce e martello.» The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 34 34 SeBook - SimonellielectronicBook 4. Marco rientrò al Nacional, l’albergo simbolo dell’Avana. Una struttura eclettica dalle due caratteristiche torrette alle estremità costruita, all’inizio degli anni ‘30, su di un promontorio prospiciente il maestoso lungomare. Dai suoi giardini, esposti a nord-est, il panorama era veramente incantevole. Ad oriente gli facevano da cornice il faro, la fortezza del Morro, quella della Punta e la Cabaña con il Cristo de La Habana scolpito in candido marmo di Carrara. Più lontano si scorgevano anche la baia del porto e le raffinerie di Regla e Guanabacoa. Dopo aver verificato se ci fossero messaggi, attraversò la lunga hall in stile coloniale dal soffitto a cassettoni di travi in legno, le pareti decorate da piastrelle di maiolica variopinta e il pavimento in cotto. In alcune nicchie delle pareti facevano bella mostra sculture in ceramica raffiguranti le quattro stagioni. Raggiunse i pittoreschi ascensori imbattendosi in Tomás un anziano lift che conoscendo la nazionalità di Marco, ogni volta che lo vedeva, gli recitava l’unico “pezzo” del suo repertorio in italiano. «Chi va piano va sano e va lontano.» Aspettando poi la chiosa di rimando da parte di Marco. «Chi va forte va alla morte.» The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 35 35 SeBook - SimonellielectronicBook Ormai divenuto un rito, era il loro saluto. Naturalmente, Tomás, quando si rendeva conto che fra i suoi passeggeri c’erano altri italiani, recitava il proverbio completo, guadagnandosi la simpatia immediata degli ospiti. Quel giorno, Marco, essendo di buon umore per l’incontro avuto poc’anzi, invece di rispondere alla solita maniera gli disse: «Tomás: è meglio andare a letto con il culo gelato, o con un gelato nel culo?» Data la somiglianza fra le due lingue e la perspicacia di Tomás, questi aveva capito immediatamente la freddura, piegandosi in due dalle risate. Condusse Marco al terzo piano, manovrando la ruota di volano del vecchio ascensore, senza curarsi della gente che gridava: arriba o abajo al suo passaggio. Da quel giorno la filastrocca di Tomás con gli italiani cambiò. Solamente che non sempre veniva accettata come quella anteriore. Qualche personaggio con la puzza sotto il naso aveva, a volte, mostrato di non gradire la volgarità. Senza comprendere l’assoluta mancanza di malizia, da parte di Tomás. Una volta arrivato nella sua camera un po’ tetra, ma spaziosa, Marco si mise al lavoro. Oltre al normale arredamento Cubatur gli fece sistemare una scrivania. Insistettero perché rimanesse in quell’albergo ricordandogli anche che era l’unico The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 36 36 SeBook - SimonellielectronicBook che avesse i telefoni con il disco, per poter effettuare le chiamate in città senza dipendere dalle operatrici. Gli altri alberghi, in effetti, avevano degli apparecchi “muti”, ovvero senza possibilità di formare il numero. Bisognava staccare il ricevitore ed attendere, molto a lungo, la risposta del centralino. Non essendoci ancora la teleselezione per le chiamate fuori distretto anche dal Nacional era un’agonia, ma almeno per la città si risparmiavano tempo e arrabbiature. L’albergo gli fu assegnato, anzi imposto, dagli “amici” di Cubatur e di altre entità che dovevano avere cura di lui e della sua attività nel Paese. Essendo ospite spesato non poté rifiutare la sistemazione che d’altra parte, come gli avevano promesso, gli consentiva il privilegio non trascurabile di ricevere chiunque e a qualsiasi ora del giorno o della notte. Tutto il personale era stato avvertito: l’ospite della 359 aveva libertà di movimento. Per ogni eventualità, comunque, lo fornirono di cartoncini da ospite in bianco in modo che compilandoli con data e nome a piacimento li consegnasse alle sue visitatrici perché potessero avere ingresso libero. Nei primi tempi di soggiorno all’Avana, anche grazie a quella libertà di accesso alla sua camera, ebbe una intensa attività sessuale. Le cose vennero ulteriormente favorite dal suo lavoro in ambienti privilegiati, la condizione di straniero -sinonimo di “ricco”The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 37 37 SeBook - SimonellielectronicBook e l’aiuto degli amici che si occupavano di lui, sempre disponibili a presentargli ragazze di ogni taglia e colore. Alcune erano sfacciatamente curiose, altre più discrete. Attinse a mani basse nell’ambiente dello spettacolo frequentando cantanti e ballerine. Anche qualche funzionaria del turismo delle province interne, in missione di lavoro all’Avana, era passata da li. Con queste ultime occorrevano sotterfugi e manovre diversive per garantire una discrezione che era soltanto apparente. Frequentare lui era consentito, anzi in molti casi “consigliato”, dai servizi di sicurezza. Molto tempo dopo, da Nancy, ebbe conferma che varie camere di albergo venivano preparate dal G2, la polizia politica, con microfoni e telecamere occulte. Una di queste doveva essere sicuramente la 359 del Nacional, destinata a un certo tipo di ospiti, dal soggiorno più o meno lungo. Della mancanza di discrezione nelle conversazioni telefoniche si era già reso conto da solo. Quelle tenzoni, sempre estremamente appaganti per i sensi, non gli scalfirono, però, la sfera intellettuale e spirituale. Lo lasciavano sempre con un senso di vuoto dentro. E non solo fisico. Fra le tante avventure, ricordava in particolare Sonia: la ballerina di rumba. Il suo quotidiano allenamento al movimento frenetico del bacino, applicato all’accoppiamento, rendeva possibile performances altrimenti rare al suo partner. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 38 38 SeBook - SimonellielectronicBook Sonia era una mora, cioè una persona dalla pelle scura, ma con i lineamenti da bianca e i capelli ondulati. Era l’antitesi degli jabaos, i bianchi di carnagione, spesso con occhi azzurri e capelli crespi biondi o rossi che rivelavano qualche ascendente negro. Lei era una splendida ragazza che sulla scena, nel succinto costume da rumbera e accompagnata dalla musica frenetica, eccitava la fantasia. Nell’intimità manteneva le promesse. Correva voce che fosse lesbica. A Marco non era sembrato e anche se fosse stata bisessuale sarebbe stato, comunque, un problema che non lo toccava. Quella sera invece aspettava Carmen, una funzionaria della provincia di Bayamo. Avrebbe rinunciato volentieri a quell’appuntamento per uscire con Nancy, ma non sapeva se lei fosse stata disponibile. Con lei, all’inizio, fece un po’ l’ingenuo sulla realtà cubana anche se conosceva abbastanza bene la situazione del Paese. Non solo perché si trovava li da alcuni anni, ma anche perché faceva parte dei suoi compiti. Il turismo era uno di quelli e in breve non sarebbe più stato il solo. Adesso, stufo della vita da play boy, voleva darsi una regolata e cercare legami più solidi. Aveva cominciato con l’accompagnare gruppi di turisti italiani, perlopiù legati al Partito Comunista, che volevano conoscere la realtà di quel minuscolo Davide dei Caraibi capace di teneThe SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 39 39 SeBook - SimonellielectronicBook re in scacco il poderoso Golia nordamericano. Erano viaggi affrontati con spirito da dopolavoro, pur se effettuati in un altro emisfero terrestre. L’entusiasmo ideologico raggiungeva punte altissime. Gli indubbi progressi compiuti dal Paese, specialmente nei primi anni del nuovo governo, agivano come tonici nei cuori dei compagni. Imbevuti da cifre e statistiche, usate ad hoc, erano ignari delle differenze storiche e culturali che l’Isola aveva sempre avuto rispetto al resto dell’America Latina. Restava poi il fatto che comunque, dal ‘58, erano passati molti anni. E non solo a Cuba. Ma al cuore, si sa, non si comanda. Il pensiero di quell’incontro pomeridiano e dello sviluppo che avrebbe potuto avere in futuro non lo mollava. Alla malora Carmen! Se Nancy accettava di uscire avrebbe trovato una scusa. Stava per prendere il telefono, ma si fermò. Sapeva che non le avrebbe procurato problemi, ma non voleva ancora scoprire le sue carte e allora, “facendo il turista”, scese nella hall dove c’erano i telefoni pubblici a moneta non allacciati al centralino dell’albergo e quindi, probabilmente, meno soggetti a intercettazioni. «Viajes Cuba, Nancy.» Meno male, pensò, ha risposto lei. «Ciao, sono Marco, tutto bene?» «Bene, grazie e tu?» The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 40 40 SeBook - SimonellielectronicBook «Bene, ma ho una voglia matta di rivederti. Cosa fai questa sera?» «Ehi come corri! stasera non posso, devo accompagnare mia sorella dal sarto così vedo se posso farmi fare qualcosa anch’io visto che ho recuperato alcuni pezzi di stoffa.» «Ma come, dal sarto di sera? Non cercare scuse.» «Guarda che non sono scuse, non ne ho bisogno. La gente che lavora in casa riceve i clienti a qualunque ora. Specialmente quelli che hanno anche un lavoro ufficiale e quindi poco tempo libero.» Poté fare questa precisazione, perché in quel momento era sola in ufficio. Non correva il rischio che qualcuno domandasse con che marziano stava parlando, dato che non sapeva cose così ovvie. Naturalmente anche “quel marziano” sapeva di queste abitudini diffuse fra gli artigiani che lavoravano in nero, dopo aver lavorato per lo stato, dal momento che non potevano esercitare legalmente le loro professioni. Era anche un antico vezzo “capitalista” quello di non avere un orario di lavoro nello svolgere attività private. In cuor suo Marco avrebbe voluto insistere, ma razionalmente capiva che non era opportuno essere troppo invadente. Specialmente all’inizio di quella che sperava fosse una lunga storia. «Va bene, per questa volta ti perdono.» The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 41 41 SeBook - SimonellielectronicBook «Ehi, ehi, guarda che non hai niente da perdonarmi. Non ho nessuna colpa verso di te o chiunque altro. Sono maggiorenne, vaccinata, libera e con programmi già fatti prima del tuo arrivo sulla mia strada.» Questa risposta che sembrava un po’ risentita, lo fece vergognare per la sua squallida battuta tra il paternalista e il maschilista. Era imbarazzato e li per li non sapeva come salvare la situazione, poi prevalse la logica della formula più ovvia. «Scusami, sono stato un idiota oltre che egoista. Spero di sentirti domani, se mi hai perdonato. Se vuoi chiamami tu, io sono alla 359 del Nacional.» «O.k., ma se ti chiamo in albergo userò il nome di Alicia, i telefoni degli hotel sono controllati». «Adesso però non preoccuparti, sono a un telefono pubblico.» «Questo l’avevo capito sentendo cadere la moneta. A domani, ciao.» Marco, appena uscito dalla doccia, aspettava l’arrivo di Carmen e quando il telefono squillò gli sembrò strano che fosse in anticipo. Ma al posto della cantilenante voce orientale di Carmen, al suo “Pronto?” una voce maschile che conosceva bene pronunciò: «Ciao sono Jorge, ti aspetto giù.» The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 42 42 SeBook - SimonellielectronicBook Il tono era quello di chi non pensava nemmeno alla possibilità di un rifiuto o di un’obiezione. Marco dopo aver risposto con un laconico O.K., si vestì per scendere. La sua conoscenza con Jorge avvenne “casualmente” qualche anno prima. Marco venne invitato a una manifestazione di fotografia subacquea che si tenne all’Isola della Gioventù alla quale furono invitati i migliori fotografi subacquei del mondo con lo scopo di pubblicizzare gli stupendi fondali e la barriera corallina di Cabo Francés. Gli venne presentato dal suo amico Manolo, responsabile dell’organizzazione in qualità di Funzionario di Vendita del Turismo Specializzato di Cubatur e collaboratore, in incognito, dei servizi di sicurezza. Alto, snello, biondo dagli occhi azzurri, caratteristiche che non riuscivano a celare la sua identità di jabao, Manolo, era universalmente riconosciuto come sciupafemmine. All’inizio della sua carriera nel campo turistico lavorava come guida e conoscendo bene l’italiano, riceveva spesso i turisti provenienti dallo Stivale. Questo lavoro lo fece incontrare con Marco. I due si completavano a vicenda nell’assistere i clienti. Marco aveva sviluppato una buona conoscenza storica e geografica di Cuba e metteva le sue risorse a disposizione dei viaggiatori sempre pronto, qualora ci fosse richiesta, ad aprire dibattiti o incontri politici. Manolo, da parte sua, si dedicava a compilaThe SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 43 43 SeBook - SimonellielectronicBook re i vouchers con i quali pagare, coordinava i servizi, coltivava le relazioni col personale degli alberghi o gli autisti e rivolgeva particolare attenzione alle signore del gruppo. Dal momento che non faceva distinzione tra nubili e sposate, giovani o mature, single e/o accompagnate, in diverse occasioni si vennero a creare situazioni boccaccesche o imbarazzanti. Più di una relazione andò in frantumi grazie all’apporto di Manolo che in qualche modo, per le turiste, formava parte del fascino galeotto di Cuba e del Caribe. A Marco comunque andava bene così. Entrambi cercavano di far combaciare gli arrivi dei gruppi per avere la possibilità di guidarli assieme. La preparazione dell’evento permise a Manolo, ormai divenuto funzionario, di effettuare il suo primo viaggio in Italia ospite dell’Agenzia per la quale lavorava Marco e di una rivista specializzata che erano il braccio e la mente organizzativa del Fotosub. Durante quella permanenza i due amici imbarcarono gratuitamente una quantità incredibile di materiale offerto da vari sponsor. Grazie alle conoscenze di Marco e alla simpatica faccia tosta di Manolo, in varie riprese, partirono tende, gommoni, motori e anche un laboratorio completo per lo sviluppo per diapositive. Tutto a titolo di cortesia delle linee aeree. Il laboratorio poi si ruppe in un incidente interno che vide ribaltarsi il camion dove viaggiava, così come una barca in alluminio. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 44 44 SeBook - SimonellielectronicBook In virtù di quella collaborazione e del rapporto esistente fra i due, Marco venne inserito nella lista degli ospiti della manifestazione subacquea durante la quale Manolo gli presentò un “funzionario del Partito”. Durante le escursioni in mare, conobbe anche un colonnello del Ministero degli Interni che pilotava un cabinato a disposizione degli ospiti illustri della manifestazione. Era un rivoluzionario della prima ora, uno che avrebbe dato la sua vita per Fidel: Antonio de la Guardia Font, per gli amici Tony. Arrivato nella hall Marco scorse la figura segaligna dai tratti volpini e dal nasone aquilino di Jorge che si avviava verso l’uscita. Facendo finta di niente lo seguì percorrendo il viale di accesso del Nacional adorno di palme reali e una volta raggiunta la rampa laterale di accesso, tra il tennis e la piscina che scendeva verso il malecón, il lungomare, Jorge rallentò facendosi raggiungere. «Ciao compañero come stai? Va tutto bene? Hai bisogno di qualcosa?» Come sempre Jorge si mostrava premuroso nei suoi confronti. «Sai che nel limite del possibile cerchiamo di aiutarti. Non fare complimenti. Hai avuto notizie dalla famiglia? Tutto O.K.?» Era una carica alla melassa quasi soffocante, ma Marco la attribuiva alla cordialità innata dei cubani e alla maturità sociale della Rivoluzione. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 45 45 SeBook - SimonellielectronicBook «Grazie Jorge, non ho nessun problema, ma immagino che questa visita non sia solo di cortesia vero?» «Già, sono venuto a trovarti perché abbiamo bisogno di te e sappiamo che tu ci aiuterai.» Non era una richiesta, era un ordine. «La tua fede rivoluzionaria ormai è nota a tutti e quando dico tutti, sai anche a chi mi riferisco. Ma prima di entrare in argomento, tu non hai niente di nuovo da dirmi?» «No, niente. Non mi è successo niente di particolare.» «Davvero, non è che per caso hai conosciuto qualcuno recentemente?» Dietro quella melliflua insinuazione capì. Il suo incontro pomeridiano non era passato inosservato, ma non avendo niente da nascondere ammise apertamente: «Ah si ho scambiato due parole con una ragazza di Viajes Cuba, mi piacerebbe uscire con lei.» «Stupenda mulatta eh? Ma non la conoscevi?» «Si la vedevo spesso, ma non ci eravamo mai parlati prima di oggi.» Jorge lo guardò fisso negli occhi e gli disse: «No tiene condiciones.» Quelle tre parole furono come un pugno nello stomaco. Non avere condizioni significava non The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 46 46 SeBook - SimonellielectronicBook godere la fiducia del Partito e della Rivoluzione. Voleva dire appartenere alle persone che era meglio non frequentare. Marco avrebbe voluto obiettare: “Come, se lavora nel turismo con un incarico anche delicato?” Ma si trattenne. Più volte Manolo gli aveva detto che lui parlava troppo e d’altra parte conosceva già la risposta: “La Rivoluzione è grande anche con chi non la ama.” Oppure: “Ci sono domande che non si devono fare e risposte che non si possono dare”. «Ti conviene lasciarla perdere, anzi perché non ti metti in contatto con Laura?» «Ma cosa dici, sai bene che è un pezzo grosso, poi è sposata e sai anche con chi!» «Era sposata. Ti sto dando una notizia freschissima e riservata, vedi che fiducia abbiamo in te? In quanto al “pezzo grosso”, non dimenticare che a Cuba siamo tutti uguali, al massimo ci sono dirigenti che hanno compiti e responsabilità diverse dagli altri lavoratori, ma non sono una casta intoccabile.» Se si fosse trovato su di un ring sarebbe andato K.O. Un diretto allo stomaco seguito da un uppercut alla mascella. Laura divorziata. Non lo avrebbe mai immaginato. «Comunque non sono questi i temi più importanti della mia visita.» Riprese Jorge. Intanto giunsero al malecón e si sedettero sul muretto prospiciente l’Oceano. Quattro chilometri The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 47 47 SeBook - SimonellielectronicBook adibiti a punti d’incontro: di giorno per pescatori e sfaccendati, di notte per innamorati, gruppi di giovani schiamazzanti, cospiratori e spie. Di giorno e di notte per jineteras in cerca di facili prede. Tutti accomunati dal desiderio di ottenere, assieme agli scopi prefissati, un po’ di refrigerio portato dalla brezza marina. «Ricordi quel tizio che hai conosciuto in Guatemala?» «Ah quell’Antonio. Che tipo patetico. Gli ho dato corda proprio per giocare un po’. Un nostalgico senza speranze. Ti ho informato dell’incontro proprio come un aneddoto, non mi sembrava una cosa seria. Non mi dirai che ha tentato uno sbarco clandestino per fare qualche sabotaggio?» «Quel tizio si chiama Alberto García, è un importante agente della CIA e sta per farsi vivo con te.» «Alberto García? Capisco che è un nome comune, ma…..» «Si, è il fratello di Laura» Anche Laura era una conoscenza fatta durante il Fotosub. Una donna già matura, sicuramente maggiore di lui, ma di una bellezza straordinaria. Non per niente era stata la Reina del Carnaval in uno degli ultimi concorsi di quel tipo che si erano tenuti all’Avana. La conobbe quando fu incaricato da comuni amici italiani di recapitarle della corriThe SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 48 48 SeBook - SimonellielectronicBook spondenza e qualche regalo. Quel pomeriggio, trascorso al bar dell’Hotel Capri, fu indimenticabile. Lui seppe, dai loro amici comuni, che era una importante dirigente del Partito, moglie di un ministro membro del Buró politico. Nostante ciò quando chiese di lui all’albergo lei non si qualificò con il personale. Naturalmente, quindi, non la fecero salire alla piscina dell’attico dove egli si trovava, costringendolo a rivestirsi e scendere al piano terra. Ai cubani non era permesso accedere ai servizi dell’albergo. Mentre lei chiedeva con foga notizie degli amici italiani, davanti a due daiquirí, sopraggiunse Alberto Korda autore del più famoso ritratto del Che Guevara. Anch’egli era venuto a ritirare corrispondenza dall’Italia. Si fece servire un añejo e raccontò a Marco di quando Laura, di estrazione borghese, lavorava con lui, affermato fotografo, come indossatrice e modella. Poi lei, con il trionfo della Rivoluzione, divenne attrice di teatro, cinema e televisione. Lasciata la carriera artistica, in quel momento era impegnata nel Sindacato ed era dirigente dell’Istituto del Cinema. A lui chiusero lo studio particulár, ovvero privato, e divenne fotografo ufficiale del Governo. La foto che regalò a Inge Feltrinelli divenne l’immagine più famosa e più riprodotta del mondo, ma non gli rese che briciole. In quelle poche ore Marco comprese di avere di fronte una donna eccezionale. Non era solo bella, The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 49 49 SeBook - SimonellielectronicBook ma anche intelligente e colta. Il ricordo di lei non lo abbandonò mai. «Ma sei sicuro di quello che dici?» Quella serata risultò emotivamente movimentata per Marco. «Sicurissimo e vedrai che presto si farà vivo con te.» «Ci mancherebbe solo questo. Che ci provi e vedi dove lo mando!» «Non devi mandarlo in nessun posto, anzi devi collaborare con lui.» «Ma dico, cosa mi proponi: di tradire i miei ideali? E tu, sei passato dall’altra parte?» «Ma no, bobo col nostro aiuto farai sapere a quel gusano senza patria quello che vogliamo noi. Naturalmente sarai autorizzato anche a dargli informazioni vere, ma non importanti. Ti daremo istruzioni in proposito di volta in volta. Dovrai riferirci come e quando avverranno i contatti, chi fa da tramite e cosa vogliono da te. Naturalmente non sei obbligato a collaborare, ma dato il tuo interesse a restare nel nostro Paese e per la nostra Causa, credo che converrai nell’opportunità di darci una mano.» Poi aggiunse: «Ancora una volta e nella maniera più importante. Entreresti a far parte della famiglia di coloro che hanno contribuito fattivamente a mantenere e rafforzare la Rivoluzione e il The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 50 50 SeBook - SimonellielectronicBook Comandante in persona non potrà rimanere insensibile. Lui ti conosce già, conosce la tua fede e la potenzialità del ruolo che potresti svolgere. In questa operazione avremo il sostegno del suo Gruppo di Appoggio. Lui vuole essere costantemente informato. Detto fra noi, credo che abbia anche qualche problema personale con García. Hai fatto bene ad informarci di quell’incontro. Sei un compagno prezioso, ma non sei un professionista del nostro mestiere e non hai accesso a determinati livelli d’informazione. Comunque, forse, grazie a te riusciremo a far fallire i piani di quel traditore, nemico giurato della nostra Revolución. Tu dovrai assecondarlo il più possibile, noi ti diremo le mosse da fare di volta in volta. È come una partita di scacchi, bisogna sacrificare qualche pezzo di tanto in tanto, ma alla fine trionfa chi riesce a fare scacco matto.» Jorge non poteva essere più esplicito: fare il salto di qualità e diventare collaboratore a tutti gli effetti del Minint. L’alternativa era quella di preparare rapidamente le valigie, ammesso che glie ne dessero il tempo senza preparargli qualche piccolo inciampo utile a farlo espellere come persona “non grata”. Si accomiatarono. Jorge sparì nel buio e Marco rientrò al Nacional. Era confuso, disorientato da quella raffica di informazioni, suggerimenti, consigli, richieste, ma soprattutto larvati ricatti ricevuti in pochi minuti. Il conflitto interiore era grande. Come The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 51 51 SeBook - SimonellielectronicBook comportarsi con Nancy? Il suggerimento di mettersi in contatto con Laura era stato dato solo per amicizia o faceva parte del piano di Jorge e dei suoi capi? A questa domanda si dette una rapida risposta: in ogni sistema gli sbirri sono sbirri, non hanno amici e non hanno riguardo nemmeno per la propria madre. Doveva mettersi in contatto con Laura, ma questo tutto sommato, non gli dispiaceva. 5. Assorto nei suoi pensieri si ritrovò nel lobby del Nacional e scorse Carmen affondata in una poltrona. Fecero finta di niente, lui proseguì verso gli ascensori. Lei attese qualche istante, quando lo vide sparire all’interno della cabina lo seguì bussando, poco dopo, alla 359. «Buona sera signore, dove sei stato di bello? A caccia di qualche puta?» Era un vezzo comune, delle cubane, manifestare quella gelosia che Marco non riusciva a capire fin dove fosse vera e quando cominciasse il gioco. Durante le sue riflessioni comunque concluse che si trattava di un sentimento vero, ma limitato nel tempo. Le donne cubane erano molto appassionate. Amavano intensamente, ma erano capaci, così come i loro uomini, di intessere più relazioni contemporaneamente. Nel caso del maschio era The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 52 52 SeBook - SimonellielectronicBook maggiormente tollerata la simultaneità delle frequentazioni, data la cultura machista della società. Fra le donne poteva essere più diffuso che fra i maschi l’abitudine di chiudere un rapporto ed iniziarne immediatamente un altro, ma non era certo la regola. In tutti i casi nel momento in cui si stava vivendo la relazione di coppia il “possesso” era sovrano e questo contribuiva a rendere maggiormente sabroso il rapporto. A prima vista Carmen non era una bellezza anzi, appariva quasi brutta. Aveva una pelle dal colore bianco latte, un caschetto di capelli corvini, gli occhi leggermente achinados che richiamavano qualche antenato asiatico. La penalizzava soprattutto la dentatura irregolare che trasformava il sorriso quasi in una smorfia. L’insieme poi dava una impressione di trascuratezza che era dovuto, come per la maggior parte delle donne cubane di pelle chiara, alla mancanza cronica di cosmetici sul mercato. Il discorso cambiava sotto i vestiti: pur avendo passato largamente la trentina, aveva il corpo di una diciottenne. Era soda e ben tornita, dal seno florido ma stagno, il ventre piatto, cosce lunghe e proporzionate. «Figurati! Ero fuori per lavoro, sai che sono un tranquillo e freddo europeo.» The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 53 53 SeBook - SimonellielectronicBook Lei gli si avventò contro strusciandosi come una gatta. «Si poverino sei proprio freddo, senti qua!» Gli mise la mano fra le gambe trovando quello che si aspettava. Lui ordinò qualcosa da mangiare per la sua ospite e si misero subito a letto. Carmen aspettava soltanto quel momento. Vinto dalla stanchezza procuratagli dalla giornata movimentata e dagli appetiti della focosa bayamense, Marco cadde presto addormentato tra le sue braccia. Non senza averla compiaciuta. In quello stesso istante, da un’auto del G2 con targa civile, scesero due persone che si presentarono alla porta della casa di Nancy. «Buenas noches compañera!» I due erano entrati dal cancelletto del giardino prospiciente la casa e si erano affacciati alla soglia. La porta era aperta per cercare di mitigare il gran caldo. Lei li conosceva, erano gli agenti della Seguridad del Estado addetti al suo ufficio. Normalmente la andavano a trovare al lavoro oppure le davano appuntamento in qualche struttura del Minsap, il Ministero della Salute Pubblica, florido vivaio dello spionaggio. «Buona sera, come mai da queste parti? Ho appena colato il caffè, volete favorire?» The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 54 54 SeBook - SimonellielectronicBook Conoscendo i suoi polli, senza attendere risposta gridò: «Mamy, porta due tazzine in più, abbiamo visite.» Dalla cucina apparve una mulatta che da giovane doveva essere stata ancor più bella della figlia e il ricordo di quella bellezza era ancora presente. Aveva passato la cinquantina, ma non aveva un solo filo bianco nei capelli ondulati, un fisico asciutto e ben proporzionato, due grandi occhi luminosi e un viso da Madonna nera con la pelle liscia, senza traccia di una ruga. «È di quello buono, non è quello mezclado della bodega. Questo viene da oriente, dalla Sierra, lo portano degli amici di Nancy.» «Grazie mamma vai pure di sopra, in camera tua. Devo parlare con questi compagni.» Bevvero con gusto la scura e dolce bevanda contenuta in tazzine dalla capienza di poco superiore a un ditale e centellinarono l’acqua ghiacciata che l’accompagnava. Quando furono certi che la madre si fosse rinchiusa nella sua stanza, uno dei due esordì: «Tu sai perché siamo qui?» Lei lo immaginava, ma non volle togliere a loro il gusto di spiegarglielo. «Oggi sei stata avvicinata da un rappresentante di turismo straniero. O non è vero?» The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 55 55 SeBook - SimonellielectronicBook «Ah si, quell’italiano. Lo conoscevo di vista, ci siamo incontrati mille volte, ma non ci eravamo mai parlati.» «Tu ti occupi di turismo nazionale, non estero e sai benissimo che una risoluzione dell’Intur vieta di avere rapporti con gli stranieri se non per motivi di lavoro.» Si sentì pervadere di sdegno e pur cercando di non esplodere non poté trattenersi completamente. «Compagni, sapete benissimo che queste risoluzioni e molte altre leggi di questo Paese vengono applicate secondo convenienza, non occorre che vi faccia nomi ed esempi anche di personaggi altolocati, li conoscete meglio di me.» «Sai che per una risposta di questo tipo potresti avere qualche problema, vero? Ma noi siamo buoni e ti apprezziamo perché sappiamo che in fondo sei una patriota. In tutti i casi ti chiediamo ufficialmente di lasciar perdere quella persona. Almeno fino a nuovo ordine.» Istintivamente avrebbe voluto dire: “E se mi cerca lui, cosa posso fare o dire?” Ma si trattenne. Sapeva che ci avrebbero pensato loro a farglielo girare al largo. Non sapeva come, ma sapeva che l’avrebbero fatto. Non ne avrebbe comunque avuto il tempo perché i due si alzarono e si accomiatarono con un gesto della mano. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 56 56 SeBook - SimonellielectronicBook Marco si svegliò rendendosi conto che Carmen non era a letto, infatti era già vestita e stava terminando di aggiustarsi i capelli. «Buenos días, dove vai così di fretta?» Era abituato ad essere svegliato, quando lei dormiva li, con la richiesta di un bis mattutino. «Devo andare, sono già in ritardo. Abbiamo una conferenza sulle prospettive di sviluppo della parte orientale dell’Isola. Ci saranno tutti i capoccia del settore turistico e anche un paio di membri del Buró Politico. Nel pomeriggio poi devo rientrare a Bayamo. Ciao amore, cuídate lascia stare le putas che circolano per l’Avana.» «Ehi tu, lo sai che io non frequento puttane, modestamente non ne ho bisogno.» «Ah si? allora cosa ci faccio qua io? Ah ah ah!» Chiuse la porta dietro di se portandosi l’eco della risata. Non si era avvicinata nemmeno per un bacetto di commiato. Conoscendosi, non voleva arrivare in ritardo all’impegno di lavoro. Quel giorno Marco non aveva molto da fare, salvo imprevisti sempre in agguato. Il grosso dei clienti era partito per il tour all’interno o si trovava sulle spiagge di Varadero. Il prossimo arrivo e partenza del charter sarebbe stato fra due giorni. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 57 57 SeBook - SimonellielectronicBook Già: il charter. Fu proprio l’inizio di quell’operazione che lo portò a risiedere all’Avana. Prima i viaggi dall’Italia si effettuavano con voli di linea a bordo degli scomodi, rumorosi e inquietanti IL-62. La rotta era via Berlino Est e Gander, Praga e Montreal o Madrid. Naturalmente quest’ultima rotta, gestita dalla compagnia di bandiera spagnola, era la migliore seppure leggermente più costosa. Ultimamente poi si erano abbandonati gli antiquati DC-8, passati ai voli cargo, per utilizzare i più grandi, comodi e veloci DC-10. Marco non contava nemmeno più quante traversate dell’Atlantico aveva fatto accompagnando gruppi perlopiù composti da compagni dalla fede inossidabile. I cori di “Bandiera Rossa”, “Bella ciao”, “L’Internazionale”, “Fischia il vento” ed anche “Addio Lugano bella”, erano la colonna sonora di quei viaggi. I pochi non comunisti che capitavano nel gruppo dovevano abbozzare e mimetizzarsi o finire emarginati. Le visite alle località turistiche venivano integrate da altre a comunità rurali, scuole, ospedali, fabbriche, zone industriali, aree di lavorazione della canna da zucchero e dei suoi derivati o terminali per l’imbarco del prodotto sulle navi. Le serate erano spesso dedicate ad incontri con esponenti politici. Quando le circostanze glie lo permettevano Marco organizzava incontri con The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 58 58 SeBook - SimonellielectronicBook Ernesto Guevara Linch, il padre del “Che” e con Mario Segre, un vechio comunista ebreo scappato dall’Italia nel ‘38 per sfuggire, in extremis, alle leggi razziali. Mario si era rifugiato in Argentina, dove conobbe la famiglia Guevara ed altri esponenti della izquierda. Suo figlio Roberto si laureò in architettura e quindi si recò in Venezuela con una piccola colonia di colleghi italiani. Dopo il trionfo delle forze rivoluzionarie cubane gli architetti italiani si trasferirono all’Avana per fornire il loro appoggio, particolarmente utile in quel momento, stante la fuga di molti “cervelli” appartenenti ai ceti borghesi. Dopo qualche anno, resasi pesante la situazione politica del Paese australe, il vecchio Mario raggiunse il figlio nella capitale cubana. Le serate con il vecchio Guevara e l’indomito Mario che pur essendo poliomielitico dall’età di tre anni considerava la sua menomazione come un piccolo dettaglio, erano dei veri successi. Normalmente gli incontri si svolgevano nella hall dell’albergo dove alloggiavano i turisti ed assieme ai partecipanti confluivano numerose bottiglie di rum. Tutto ciò accadde fino a pochi mesi prima. Poi l’avvento del charter trasformò, in breve, il target turistico diretto a Cuba che pur essendo ancora limitato quantitativamente andava aumentando in presenze e in potenziale economico. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 59 59 SeBook - SimonellielectronicBook Si stava vestendo quando squillò il telefono: era Manolo. «Ho bisogno di parlarti, purtroppo ho brutte notizie. Ordina la colazione per due e aspettami.» «Mannaggia» pensò, «cosa altro può succedere?» Mentre aspettava l’amico il suo pensiero fu per Nancy. Era indeciso se chiamarla o meno. Cosa le avrebbe detto? “Sai non possiamo vederci più perché il G2 non vuole.” Oppure “Mi hanno detto che sei una gusana. Siccome io sono rivoluzionario, anche se straniero, non ti posso frequentare.” Preferì rimandare e pensarci su. Sfogliando l’agenda invece trovò il numero di Claudia, la figlia di Laura. Non volle rischiare di chiamare direttamente lei. Non sapeva se fosse ancora nella mansión coniugale e quindi al numero che aveva o se vi avesse trovato i gorilla dell’ex marito. Pertanto optò per la via più lunga, ma più discreta e sicura. Nel ricevere quella chiamata, Claudia manifestò una grande gioia, confermò il divorzio della madre dal quarto marito e spiegò a Marco dove Laura si fosse trasferita, dato che non aveva ancora il telefono. L’ entusiasmo di Claudia gli sembrò esagerato, ma prese nota dell’indirizzo. Fece appena tempo a riagganciare che arrivò Manolo. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 60 60 SeBook - SimonellielectronicBook 6. Alberto era rientrato a Washington da quel viaggio in Guatemala e si trovava a rapporto da Burns. «Caro George, come sempre le tue informazioni si sono rivelate esatte e preziose. Ho identificato immediatamente il nostro uomo. È come hai detto tu: abbordabile, indottrinato, idealista, propenso alla polemica e alla discussione, ma non ottuso e attaccabile dal tarlo del dubbio.» «Si, ho messo insieme tutte le informazioni che avevamo su di lui. Da quando i “servizi” italiani ci hanno fornito i dossier di quelli che andavano spesso a Cuba ho fatto mettere sotto controllo diversi di loro e quel Marco mi è sembrato il più adatto al nostro scopo. Naturalmente ci vorrà tempo e qualcuno che lo controlli anche in territorio cubano. Per questo ci vuole qualcuno al di sopra di ogni sospetto. Me ne occuperò io.» García sapeva che el viejo gli avrebbe fornito maggiori informazioni solo quando e se gli sarebbe sembrato opportuno, pertanto non fece domande in merito agli sviluppi futuri dell’operazione. «Bene Alberto, hai fatto un buon lavoro.» Proseguì George, «Adesso lasciamo le nespole sotto la paglia in attesa che maturino. Sarai tu a The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 61 61 SeBook - SimonellielectronicBook gestire il nostro uomo, ma aspetta il momento buono. Vedrai che arriverà.» Marco, rientrato in Italia da quel viaggio in Centroamerica, dopo poco tempo seppe che il suo amico cubano sarebbe arrivato a Milano con un progetto ambizioso. In effetti arrivò a mezza estate, accompagnando il presidente dell’Intur, il direttore di Cubatur e il presidente di Aerocaribbean, una compagnia aerea con sede a Panama che pur figurando come “privata” era di proprietà esclusiva del governo cubano. Il suo massimo responsabile era un piccoletto, grassottello, di origine libanese: Miguel. Prima di essere chiamato a cotanto incarico fu direttore commerciale di Cubatur ed ebbe aspri scontri con Marco che lamentò, in più occasioni, il mancato rispetto dei servizi pagati dai clienti. Il culmine di quelle disavventure capitò durante un viaggio di fine anno: non venne rispettato nessun albergo. Il tour di tutta l’Isola venne effettuato a bordo di due vecchi, sgangherati e assordanti autobus British Leyland senza aria condizionata, privi di microfoni e altoparlanti. Le guide non conoscevano una parola d’italiano. Il soggiorno previsto a Santiago lo fecero a Manzanillo, ad oltre 120 chilometri. La visita della The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 62 62 SeBook - SimonellielectronicBook città in cui erano previsti due giorni completi venne effettuata in uno solo con andata e ritorno. Miguel arrivò a quei livelli in virtù del fatto di essere colonnello del Minint, così come colonnelli dei “servizi” erano anche gli altri due dirigenti. Naturalmente, appena arrivato, Manolo contattò immediatamente Marco. Egli avendo già avuto modo di visitare Milano ed avendovi soggiornato oltre tre mesi all’epoca del Fotosub, conosceva tutte le bancarelle più convenienti dei molteplici mercatini settimanali. Lo shopping fu la seconda cosa “importante” che fece. La domenica pomeriggio la vollero passare al Luna Park delle Varesine. Sembravano bambini troppo cresciuti. La sera la trascorsero in un vicino cinema a “luci rosse”, poi vollero vedere i travestiti e quindi investirono una cospicua parte delle loro diarie in compagnia di prostitute che li lasciarono stupefatti per la rapidità e impersonalità della loro prestazione. Manolo però non condivise il finale della giornata con gli altri. La sua agendina era zeppa di nominativi femminili collezionati a Cuba. Il lunedì iniziarono i contatti con le agenzie e a metà settimana venne offerto un cocktail in un noto locale di piazza del Duomo. Intervennero operatori turistici, giornalisti e uomini politici. Lo scopo era di presentare i programmi del nuovo modo di fare turismo a Cuba: con un volo charter dell’Aerocaribbean The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 63 63 SeBook - SimonellielectronicBook e le offerte di Cubatur fatte attraverso due operatori italiani che operavano in pool. Uno era quello che dava lavoro a Marco, così il suo incarico all’Avana per l’assistenza ai clienti e la rappresentanza delle Agenzie fu una conseguenza logica. Furono molti i problemi iniziali di quel progetto turistico che poteva sembrare azzardato, ma era la chiave per accelerare lo sviluppo economico di Cuba. Nonostante le resistenze del Comandante che sapeva bene quali potessero essere gli effetti collaterali delle aperture al Mondo esterno. D’altra parte, però, aveva anche capito che non poteva rinunciare a qualche milione di dollari ogni anno. Naturalmente gli operatori ne avrebbero beneficiato proporzionalmente molto di più. Si sarebbero impadroniti di un mercato praticamente vergine e con località da sogno. Il primo intoppo apparve ancor prima di iniziare materialmente ad operare: il Boeing 707 che l’ineffabile Miguel mise a disposizione per i voli non esisteva! Marco fra l’altro nutriva perplessità sul fatto che ci fosse un solo aeromobile a gestire l’operazione. La sua vice che si trovava a Londra per perfezionare l’acquisto presso una Società inglese tornò in albergo con la sua valigia piena di sterline. Dato che l’affare doveva concludersi in contanti. La The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 64 64 SeBook - SimonellielectronicBook Freedom Airways ricevette un cablo da Seattle: la Boeing Aerospaces Industries non avrebbe più fornito nemmeno una vite di ricambio alla Compagnia inglese se questa avesse ceduto il velivolo alla Aerocaribbean s.a., panamense di bandiera, ma in realtà proprietà cubana. Qualche giorno prima, mister Garrison, Direttore Generale dell’Ufficio Commerciale del colosso aeronautico, aveva ricevuto una visita da Washington: il suo interlocutore era un bell’uomo, molto elegante. Si chiamava Alberto García. La grande operazione turistica iniziò in maniera infausta. Al raduno dei VIP a Malpensa, ci furono momenti di panico e di tensione, tra i responsabili delle Agenzie e gli invitati, quando si resero conto che l’aeromobile raggiunse un ritardo intollerabile. Gli ospiti cominciarono manifestare disappunto: chi con umorismo, chi con stizza e chi, anche, con isteria. Il capo del pool, Martines che era italiano pur avendo un cognome di origine spagnola, chiamò Marco all’Avana per ordinargli di recarsi immediatamente alla sede dell’Aerocaribbean, dal momento che non riusciva a collegarsi con Miguel per farsi spiegare i motivi del ritardo e come si sarebbero dovuti comportare con le 150 persone in attesa. La scelta avvenne fra coloro che avrebbero potuto e/o The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 65 65 SeBook - SimonellielectronicBook dovuto contribuire alla promozione della campagna di vendite, peraltro già iniziata. Noti giornalisti della carta stampata e della televisione, operatori turistici grandi e piccoli, personale delle Agenzie. Precipitatosi agli uffici sulla Rampa, pur se all’Avana era piena notte, Marco trovò Miguel alle prese con diversi telefoni parlando contemporaneamente in spagnolo, inglese o russo. In una di queste linee era inserito anche Martines che nel frattempo riuscì a comunicare. Fu così che Marco apprese le vicende del mancato acquisto del velivolo e che dall’Italia riuscirono a risolvere, per il momento, il problema. Trovarono la disponibilità di una compagnia scandinava che avrebbe noleggiato un DC8 per un paio di mesi. Il viaggio inaugurale, però, subì ugualmente un ritardo di 24 ore. Gli ospiti vennero alloggiati in un lussuoso albergo sulle rive del Lago Maggiore e si cercò di placarli mascherando la verità con equilibrismi dialettici. Marco si rese conto che i compagni di Cubatur gongolavano per lo scivolone di Miguel, senza tener conto che il possibile fallimento dell’operazione sarebbe andato a scapito di tutti e in particolare del futuro, almeno immediato, dello sviluppo turistico di Cuba. Era una strana logica che egli non capiva. Lui aveva sempre pensato che per costruire il The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 66 66 SeBook - SimonellielectronicBook socialismo prima e il comunismo poi, bisognava unirsi in uno sforzo coordinato, non farsi la guerra per bande. La manovra di Miguel fu azzardata e spregiudicata, vendette la pelle dell’orso prima di averlo ammazzato. Lanciò un operazione prima di essere certo di poterla realizzare. Fu incoscienza, poi, quella di ridursi a trattare l’acquisto dell’aereo all’ultimo momento. A questo grave contrattempo si aggiunse un’altra leggerezza commessa da Miguel: quella di aver fatto inserire nei programmi la possibilità di estensione del viaggio al Messico, con voli della sua Compagnia, senza aver ottenuto il relativo diritto di scalo da parte dell’Aviazione Civile azteca. Gli operatori italiani avevano già venduto quella possibilità per tutto il primo mese. Toccò quindi a Marco darsi da fare per ottenere posti con la Mexicana de Aviación e per riaggiustare i programmi che vedevano, comunque, penalizzato il soggiorno in terra messicana. Gli esordi di quell’esperienza furono difficili e faticosi per lui, abituato a lavorare con clienti di bocca buona o comunque consapevoli e accondiscendenti verso le pecche organizzative e le carenze di servizi che si potevano riscontrare a Cuba. Da quel momento, grazie alla politica di vendita a tutti i costi, cominciarono ad arrivare turisti che non erano culturalmente e politicamente preparati all’impatto The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 67 67 SeBook - SimonellielectronicBook con quel Paese e pensavano di trovarsi in qualunque altro posto dei Caraibi. Cuba aveva il vantaggio di garantire la sicurezza e tranquillità degli ospiti, offriva una natura ancor più bella di altri Paesi dell’area in quanto, spesso, ancora vergine. Soprattutto, però, regalava l’autentica magia di un contatto umano difficilmente riscontrabile in altre parti del Pianeta. Il calore, l’affetto, l’entusiasmo, la simpatia, la gioia di vivere, la generosità, venivano offerti in quantità industriali dagli abitanti ai turisti europei, ormai dimentichi di poter godere così a fondo di tali sentimenti. Aveva però lo svantaggio di essere impreparata a fornire servizi di qualità e in quantità sufficiente ad appagare la parte meno spirituale dei clienti occidentali i quali, non sempre, riuscivano a compensare una cosa con l’altra. Gli alberghi, anche i migliori, erano spartani e con personale di una lentezza esasperante. L’offerta gastronomica scarsa in quantità e povera di varietà. Non c’erano ristoranti o locali alla portata del turista che non fossero al di fuori degli alberghi, se si eccettuavano La Bodeguita del Medio, El Floridita e il Tropicana. Non vi era possibilità di shopping in negozi o mercati artigianali. Era molto difficile muoversi autonomamente. I trasporti pubblici erano carenti e difficili da utilizzare, il noleggio auto era estremamente limitato per numero e qualità delle vetture. La segnalazione stradale ineThe SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 68 68 SeBook - SimonellielectronicBook sistente. Non vi era altra informazione che non fosse quella, minima e controllata, garantita da TV, radio e Granma, l’organo ufficiale del Partito. Purtroppo i banconisti delle Agenzie turistiche, pressati dalla necessità di vendere, ignoravano o dimenticavano queste particolarità proponendo Cuba come se fosse Santo Domingo, Giamaica, Bahamas, le piccole Antille o qualunque altro Stato del Centro o Sud America. I reclami e i “come mai?” dei clienti erano pressanti e continui. Fortunatamente vi furono molte donne sole, o coppie di amiche, che cercarono di conoscere da vicino le motivazioni che portarono Marco a vivere a Cuba. Era il rovescio, gradevole, della medaglia. Pur essendo impegnato seriamente nell’ordinaria amministrazione, non poteva deludere, le aspettative delle clienti che gli richiedevano un optional. Anche se non era incluso nel catalogo. 7. «De pinga hermano!» esordì Manolo. «Beh, buongiorno almeno!» «Non ha proprio niente per essere un buon giorno. Il tuo lavoro è in pericolo, la tua Agenzia ha grossi debiti con noi e non li sta onorando.» Egli sapeva che l’Agenzia attraversava un momento difficile, dopo l’ennesima ristrutturazione The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 69 69 SeBook - SimonellielectronicBook dei quadri decisa dai partiti che si spartivano la Cooperativa. Come sempre erano arrivati dirigenti di altri settori che non avevano la minima conoscenza del turismo. La tragica differenza con i predecessori fu che gli ultimi arrivati si imbarcarono in avventure e progetti grandiosi senza consigliarsi con nessuno, invece di affidarsi all’esperienza e alla capacità dei funzionari operativi. Il pool per il charter su Cuba fu solo una vicenda marginale e si rivelò la più azzeccata, ma anche in quel caso emerse la mancanza di acume dei vertici aziendali. Fornirono ai soci/concorrenti il maggior portafoglio clienti e la grande introduzione su quel mercato restando in minoranza nell’operazione. «La cosa mi sorprende fino a un certo punto, ma certo mi preoccupa. Cosa pensi che succeda?» «Le “alte sfere” stanno preparando un documento-ultimatum da spedire oggi stesso. Se l’Agenzia non azzera il debito nei tempi previsti dovremo rifiutare i clienti, quindi sospendere il lavoro con voi.» «A quanto ammonta il contenzioso?» «Circa mezzo milione di dollari. Dopo il fallimento della Sunshine canadese che era il nostro miglior cliente,non possiamo permetterci di perdere un altro milione quindi bisogna intervenire per tempo.» «Credo che la situazione sia diversa, la Sunshine dopo essersi guadagnata la vostra fiduThe SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 70 70 SeBook - SimonellielectronicBook cia, gran parte del mercato e un sacco di soldi è stata ceduta a personaggi legati alla CIA e i vostri servizi segreti, normalmente tanto efficienti, stavano comiendo mierda! Noi siamo compagni, apparteniamo alla Lega delle Cooperative, dietro di noi c’è la garanzia del Partito.» «Ma quale Partito! Stavolta, proprio per non comér mierda, sappiamo che ci sono manovre di privatizzazione in vista e il Partito non vuole rendersi garante dei debiti dell’Agenzia.» Quelle affermazioni erano veramente preoccupanti e Marco, pur essendo ateo e materialista venne sfiorato dal desiderio di recarsi a Guanabacoa per farsi fare una limpieza da qualche babalao. In poche ore stavano succedendosi avvenimenti che potevano cambiare di molto la sua vita. «Va bene, devo preparare le valigie e lasciare l’albergo e il Paese?» «Ué milanese, non fare il pirla! Te lo dico nella tua lingua. Sai bene che ti aiuterò fino all’ultimo momento e anche se andasse nel peggiore dei modi ti potrei coprire ancora per qualche tempo, proprio perché sei tu. Non ti farò mettere in strada da un giorno all’altro, ma bisogna che cominciamo a darci da fare per trovarti una eventuale alternativa.» «Ah si? E di che tipo??» «Vediamo se possiamo proporti a qualche nuovo cliente italiano, in fondo con la tua esperienThe SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 71 71 SeBook - SimonellielectronicBook za e il nostro appoggio potresti essere molto utile a chi comincia un rapporto di lavoro con il nostro Paese.» «Questo lo sappiamo noi, ma ho notato che fra gli operatori turistici, o almeno fra quelli che stanno lavorando con Cuba, c’è molta presunzione e improvvisazione. Pensavo che fossero prerogative dei nostri quadri dirigenti, ma ho visto che esistono anche tra i privati. Inoltre ho notato che mi trovo in una posizione strana: agli italiani sembra che difenda maggiormente i vostri interessi, mentre per i cubani sono sempre el italiano. Tu sai bene che non è così. Ne ho avuti di scontri con i vostri funzionari e con i miei. Se cerco di far funzionare le cose è per il bene di tutti. Purtroppo gli operatori del mio Paese, a distanza di tante miglia non riescono a percepirlo, inoltre cercano tutti di risparmiare sul personale ed hanno loro persone di fiducia da impiegare. E qua si diffida sempre di tutto e di tutti…» «Ma si, abbiamo fatto tante volte questi discorsi. Purtroppo tu sai che fra di noi c’è tanta gente opportunista e hija de puta. Hanno avuto tutto dalla Rivoluzione e non fanno altro che boicottarla o comunque non fanno il minimo sforzo per migliorare le cose e non solo nel campo turistico. In merito alle Agenzie italiane, non preoccuparti: sono io che maneggio il mercato e ho una certa influenza su di loro.» The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 72 72 SeBook - SimonellielectronicBook «Scusa, ma perché non mi assumete come guida a Cubatur? Anche con un contratto provvisorio. Sapete tutti, direttore compreso, che modestamente posso svolgere il compito meglio di molte delle vostre guide attuali.» «Sai che sono sempre stato franco: non credo che questo sia possibile e poi come potresti vivere con un salario in pesos? Noi ci siamo abituati e il nostro tenore di vita é diverso. Pensa all’assurdo della vicenda: io firmo contratti per milioni di dollari e devo vivere con 260 pesos al mese. Comunque sono felice e contento, inoltre posso ritenermi un privilegiato: ho l’occasione di viaggiare. Anche prima, come guida, avevo la possibilità di mangiare e dormire in alberghi che i miei compatrioti vedono solo dall’esterno. Per te però l’adattamento sarebbe molto duro e comunque non disperiamo.» «Va bene non disperiamo, ma se le circostanze lo richiedessero, sai che non rifiuterei di integrarmi completamente in questa società.» «Sei il solito idealista. So che scalpiti per diventare cubano a tutti gli effetti, comunque ricorda che anche da “straniero” puoi esserci utile anzi, puoi arrivare dove noi non possiamo. Non avere tanta fretta di cambiare il tuo status, potresti anche pentirtene.» «O.k., comunque prima vediamo come vanno a finire le cose con l’Agenzia.» The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 73 73 SeBook - SimonellielectronicBook Furono interrotti dal cameriere che bussò alla porta. «Señor, servicio habitaciónes.» Entrò spingendo un carrello sul quale si scorgevano alimenti da tempo scomparsi alla vista e soprattutto al palato della immensa maggioranza del pueblo. 8. Alberto García arrivò all’aeroporto internazionale di Miami, montò nell’auto a noleggio che lo attendeva e dopo aver percorso un intrico di svincoli e viadotti si immise sulla tangenziale sud ovest che lo condusse alla speedway che arrivava fino ad Homestead. In questa località aveva sede la più grande guarnigione militare del sud est. Terminata l’autostrada, prese la mitica statale U.S. 1 per attraversare le Keys, le isole che si protendono a sud, ultimo lembo frastagliato della Florida. Attraversò la prima e più grande, Key Largo, poi proseguendo tra ponti e viadotti fra cui il famoso Seven Mile, giunse all’ultima: Key West. Poco dopo era seduto su un molo di Cayo Hueso, come lo chiamavano dall’altra parte dello stretto. Vicino a lui poco lontano un’enorme boa colorata di rosso indicava quello come il punto più meridionale degli Stati Uniti continentali e una freccia The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 74 74 SeBook - SimonellielectronicBook gialla segnalava che La Habana si trovava a 90 miglia. Era più vicino a Cuba che a Miami. Aspettava un suo uomo e mentre lo aspettava non poteva fare a meno di pensare al suo Paese, dal quale si trovava sul lembo di terra straniera più vicino. A Cuba si misuravano le distanze col sistema metrico decimale. “Che strano,” pensò “per le misure lineari si usano i metri, per quelle di superficie vi è un miscuglio di vario tipo, così come per quelle di capacità, mentre per i pesi si usano le americane.” Erano pensieri oziosi, di quelli che vengono quando ci si sforza di tenere la mente libera, ma non riuscendovi, si lasciano affiorare particolari dal subconscio. Stava per dar vita ad un altro dei suoi progetti, fino ad allora rimasto solo allo stato embrionale. Per quello era sceso in campo personalmente. La catena non doveva essere lunga. Meno anelli, maggiore tenuta. Il Vizco, Pedro Lopetegui Losada, era un marinaio di origine cubana soprannominato così, giocando sulle parole, sia per il suo strabismo che per le origini basche che aveva. Infatti “vizco” poteva essere visto come diminutivo di “vizcayno” –basco- o proprio come “strabico”. Per la verità suo nonno paterno era un basco emigrato a Cuba negli anni a cavallo tra l’800 e il ‘900, mentre da parte materna erano tutti cubani di origine spagnola o The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 75 75 SeBook - SimonellielectronicBook africana. Dotato di una corporatura fuori dal comune, la pelle cucinata dal sole e dalla salsedine, lo sguardo torvo prodotto dal suo difetto fisico, era un personaggio che incuteva soggezione solo a vederlo. Ufficialmente risiedeva in Venezuela, dove aveva assunto la cittadinanza per ottenere il doppio passaporto. Alberto si serviva di lui per i contatti con i dissidenti cubani, veri o presunti, dispersi nei porti dell’area centroamericana e caraibica e anche dentro Cuba. La sua condizione di cubano residente all’estero gli permetteva di ottenere imbarchi anche su navi che facevano scalo nei porti del suo Paese di origine, dove si dedicava al piccolo contrabbando o ai contatti con i famigliari di esuli che gli affidavano denaro da far giungere ai parenti. Naturalmente lui trasformava i dollari in pesos e consegnava la moneta nazionale conservando per sé la valuta. Con un gran margine di guadagno. «Buenas tardes jefe!» Gli arrivò al fianco senza che se ne accorgesse, mentre era rapito dai suoi futili pensieri. In quella circostanza non voleva dare spazio a nostalgie profonde, ma tanto bastò per farsi cogliere di sorpresa dall’arrivo del marinaio. Erano soli su quella sottile striscia di cemento protesa nell’Oceano. Il sole a picco delle prime ore del pomeriggio sembrava non infastidirli, d’altra parte soffiava una disThe SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 76 76 SeBook - SimonellielectronicBook creta brezza da Nord-Est. L’orario venne scelto pensando, come avvenne, di non trovare il molo invaso dai pescatori. «Oh! ciao Vizco. Ti ho trovato un imbarco su di una nave panamense, l’armatore è un mio amico.» «Ah! e chi sarebbe il signor Pentagono o la signora CIA? Ha, ha, ha.» «Non fare l’idiota, sai che non mi piacciono queste spiritosaggini, nemmeno quando sembra che siamo soli.» «O.K., O.K. boss, scusami. Dimmi cosa debbo fare.» «Giovedì mattina, alle sei, presentati allo scalo merci dove sarà ormeggiata la Caribbean Queen. Il capitano sarà al corrente del tuo ingaggio, farete cabotaggio nel Golfo e fra un paio di settimane arriverete a Cuba. Entrerete da Nipe poi Santiago, quindi farete scalo a Cienfuegos e proseguirete per l’Avana. Dovrai contattare una persona al Nacional. Sarà una cosetta semplice dovrai solo portargli i miei saluti, quelli di Antonio Fernández, voglio dire. Cerca di tastare un po’ il terreno, ma con molta cautela. Non è avido di soldi, ma è molto sensibile agli ideali. Li sposa, ma è anche propenso a divorziare se si sente tradito. Però, te lo ripeto, non forzare la mano.» Al momento prestabilito il Vizco si recò al molo, chiese del comandante della nave e dopo essersi The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 77 77 SeBook - SimonellielectronicBook presentato venne imbarcato senza difficoltà. Il capitano era un biondo californiano, sulla cinquantina, di stazza superiore a quella del marinaio cubano. Il suo secondo era greco, mentre la maggioranza dell’equipaggio era di origini asiatiche. Profughi cinesi e vietnamiti, filippini, ma anche qualche sudamericano. Salparono verso Nassau nelle vicine Bahamas, quindi si diressero a San Juan di Portorico, Cartagena in Colombia, Kingston in Giamaica per entrare in acque cubane nella Baia Santiago. Effettuate le operazioni di carico e scarico, dopo due giorni di sosta, si diressero a Cienfuegos e quindi, doppiando il Capo di San Antonio e virando nuovamente verso Est presero la via dell’Avana. Nel primo pomeriggio, dopo aver ultimato le manovre di ormeggio, il Vizco ottenne il permesso di sbarcare. Appena sceso a terra cercò immediatamente un telefono. Fece due chiamate poi si recò all’albergo e attese l’arrivo di Marco. 9. Ancora una volta Marco venne sfiorato dal pensiero di andare alla consulta di un santero. Cosa diavolo stava succedendo? Nel giro di poche ore c’era stato un terremoto nella sua vita che pur non essendo metodica e piatta non era nemmeno tanto agitata. Almeno fino ad allora. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 78 78 SeBook - SimonellielectronicBook Lo assalì il desiderio di parlare con Nancy, avrebbe trovato qualche scusa per giustificare il distacco da lei. Ma quale distacco se non c’era ancora niente? Si insomma, avrebbe dovuto trovare una giustificazione che rendesse plausibile il fatto di non aver dato seguito alle promesse del loro primo incontro ravvicinato. Lasciando però aperto uno spiraglio per il futuro. Scese nella hall e compose il numero. «Viajes Cuba, Mariceli. Pronto...pronto...pronto! Mannaggia a questi telefoni.» L’embargo degli USA aveva indubbiamente influito sull’affidabilità delle linee telefoniche e lo slogan trionfalistico della Emtel Cuba venne modificato, dall’umorismo popolare, da: “En la guerra como en la paz mantendrémos las comunicaciónes”, in: mál tendrémos. Pertanto Mariceli non fece caso più di tanto al fatto che cadesse la linea. “E va bene,” pensó Marco, “un altro segno del destino, lasciamo perdere.” Uscì dall’albergo e dopo aver percorso il lungo e ampio viale d’accesso svoltò a sinistra scendendo lungo la calle “O” fino alla Rampa. Giunto all’angolo della Casa della Cultura Cecoslovacca, prese a sinistra scendendo verso il malecón. Passando davanti alle sedi delle compagnie aeree ebbe un tuffo al cuore: la vide uscire dagli uffici dell’Aeroflot. Sicuro di essere stato scorto a sua volta, si diresse The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 79 79 SeBook - SimonellielectronicBook verso di lei che però allungò il passo ignorandolo per montare su un veicolo dell’azienda che partì rapidamente con gran rumore di ferraglia. Lui pensò che tale atteggiamento poteva essere normale. Avrebbe potuto esserci in vista qualche capo della ragazza, o che l’autista fosse un “chivato”, uno spione, o chissà quale altra ragione plausibile. Continuò il cammino raggiungendo il lungomare senza però attraversare l’ampia strada percorsa da uno scarso, ma velocissimo traffico. Camminò mantenendosi sul lato interno, anche perché si era formata una discreta maretta e ogni tanto, qualche onda più vigorosa delle altre si frangeva sulla scogliera sottostante per rimbalzare verso il cielo e piombare sul muretto e il marciapiedi del lato prospiciente il mare. Si creavano così vaste pozze, dove schiere di ragazzini si facevano allegramente bagno e doccia allo stesso tempo lanciando alte grida ogni volta che un maroso li investiva con la gran massa di liquido spumeggiante. Non era infrequente che l’Oceano mostrasse i muscoli anche con il bel tempo. I residui di tempeste avvenute al largo giungevano con qualche giorno di ritardo alle coste isolane. Mentre camminava sotto il sole cocente del mattino, ormai inoltrato, si trovò a riflettere. Come mai in una città così, favorita dal clima, ma penalizThe SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 80 80 SeBook - SimonellielectronicBook zata da un embargo che creava limitazioni energetiche e alle importazioni non si vedevano circolare biciclette? Con la stessa cifra che si utilizzava per importare un auto sovietica, quante biciclette si potevano comprare in URSS? Si sarebbero accontentate molte persone in più! Uno degli slogan più in voga all’epoca, non era poi quello che invitava alla lotta alla vita sedentaria? Pensando al traffico e alla difficoltà del trasporto, in particolare di quello urbano, si rese conto che i percorsi delle guaguas, i fumosi autobus dipinti di rosso, erano assurdi e buttati li come a caso senza studi né pianificazione. Dopo quasi trent’anni di potere rivoluzionario, le linee conservavano gli stessi schemi di quando erano gestite dai privati mentre la città, invece, aveva assunto un’altra fisionomia fisica e urbanistica. Si vedevano molti veicoli in circolazione, nonostante questo le fermate erano sempre affollate e gli autobus circolavano a velocità folle gareggiando fra loro, nei lunghi rettilinei, con grappoli di persone appesi alle porte o ai finestrini. Quei ragazzini poi, non avrebbero dovuto essere a scuola a quell’ora? Non aveva percorso i portici degli edifici prospicienti l’Oceano seppure riparassero dai raggi arroventati, non garantivano un cammino agevole essendo cosparsi di buche traditrici e di dislivelli. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 81 81 SeBook - SimonellielectronicBook Non che il marciapiedi fosse un biliardo, ma era sicuramente meglio. Arrivò al Castillo de la Punta, dove confluivano il Paseo del Prado e la calle San Lazaro, quindi decise di proseguire per la Avenida del Puerto anziché prendere a destra verso il Parque Central e il Capitolio. A sinistra il promontorio con il faro e la fortezza de Los Tres Reyes del Morro, alla cui costruzione collaborò Giovan Battista Antonelli, forniva protezione dal vento e dalle mareggiate al canale naturale che immetteva nell’ansa del porto. Il complesso fortificato sulla collina si allungava congiungendosi con la grande fortezza di San Carlos de La Cabaña, già prigione, Tribunale Speciale e poligono per le fucilazioni dei nemici della Rivoluzione. Più avanti, sovrastando il molo di Casablanca, la grande statua del Cristo de La Habana scolpita nel candido marmo di Carrara A destra un grande giardino, all’altro lato del quale si davano appuntamento i proprietari di veicoli soggetti a revisione e dove, contemporaneamente, si svolgeva il mercato di compra e vendita di automobili. Consentita solamente per quelle immatricolate prima del ‘61. Mentre percorreva quel tratto di strada, parallelamente a lui, la Caribbean Queen stava scivolando nelle calme acque del canale per dirigersi all’orThe SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 82 82 SeBook - SimonellielectronicBook meggio in quella grande sacca che forma il porto dell’Avana. Continuò il cammino giungendo al Castillo de la Real Fuerza e alla Plaza de Armas circondata a Sud dal Palacio de los Capitánes Generáles con il busto di Colombo nello splendido patio e il Museo della Città al suo interno. A Ovest il Palacio del Segundo Cabo e il castello, a Nord il Templete sorto sul luogo dove si celebrò la prima Messa in terra americana immortalata in un trittico del pittore fiammingo J.B. Vermeil. A fianco il Mesón de la Flota e ad Est l’edificio che fu sede dell’ultima Ambasciata degli Stati Uniti. Ora divenuta una scuola media. In una glorieta circondata dal verde, al centro della piazza, sventolava la Bandiera Nazionale a fianco del monumento al Padre della Patria: Carlos Manuel de Céspedes. Si accorse di essere disidratato, dopo tutto quel cammino al Sole, quindi entrò a La Tinaja, la casa dell’acqua, dove bevve due boccali di fresco liquido di sorgente. Non avendo niente di preciso da fare, proseguì per l’itinerario turistico: infilò calle Obispo poi svoltò a destra e tornando indietro, sbucò nella suggestiva Plaza de la Catedral: una bomboniera edificata, come tutto il Barocco cubano della zona, in pietra grigia di Jaimanitas. La piazzetta era disseminata di gruppi di turisti, divisi per idiomi e nazionalità, attenThe SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 83 83 SeBook - SimonellielectronicBook ti alle spiegazioni delle guide di Cubatur che riassumevano la storia dei palazzi che ne formavano il perimetro. La casa del Marchese de Arcos, quella dei Conti Bayona, quella dei Marchesi di Aguas Claras e la Catedral de la Virgen Maria de la Inmaculada Concepción. Pensò di entrare al Patio per mangiare un tramezzino al prosciutto e formaggio, poi optò per la Bodeguita del Medio. Svoltò a sinistra in calle Empedrado trovandosi quasi immediatamente di fronte al locale dove Hemingway prediligeva sorseggiare i suoi mojitos. Spinse le caratteristiche antine da “saloon” dell’ingresso entrando nel minuscolo locale dal bancone ad “L” tappezzato di quadri, disegni, fotografie di divi degli anni ‘50 e migliaia di firme e date scarabocchiate sulle pareti. Infilò l’angusto corridoio che si apriva, a sinistra, dietro il banco, per dare uno sguardo alle salette del ristorante. In quella più grande, in fondo, c’era una tavolata di artisti e intellettuali. Fra loro riconobbe il suo amico Carlos Puebla, autore e interprete di “Hasta sempre” la famosa canzone dedicata al “Che” il quale, vedendolo entrare, gli urlò con il suo vocione baritonale: «Hola Marco, como estás? Sei sempre il mio miglior amico italiano. Come dimenticare i bei giorni passati nel tuo Paese? Grazie anche a te naturalmente.» Al centro del rumoroso e festante gruppo, comThe SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 84 84 SeBook - SimonellielectronicBook posto anche da stranieri, non poté fare a meno di scorgere gli occhi verdi e il sorriso incantevole di Laura. Marco rispose al caloroso saluto del musicista e la guardò negli occhi. Anche lei fu felice di vederlo, si alzò per abbracciarlo e baciarlo. «Amico mio, come stai? Che piacere vederti dopo tanto tempo, vieni ti presento agli amici, fra loro ci sono alcuni cineasti brasiliani invitati. I cubani penso che li conoscerai già.» In effetti gli intellettuali presenti erano personaggi conosciuti da Marco: il poeta, lo scrittore etnico, un paio di cineasti ed un altro musicista oltre a Carlos Puebla. Dopo i convenevoli Laura riprese il suo ruolo di ospite. «Purtroppo, come vedi, in questo momento non posso lasciare la compagnia, ma spero che no te pierdas.» «Non preoccuparti, guarda che combinazione, proprio stamattina ho parlato con Claudia per sapere di te, mi ha dato il tuo indirizzo.» «Molto bene, allora ti aspetto. A presto, ciao.» Il giovane non era molto lontano. Dopo aver lasciato il centro storico era tornato al Vedado entrando in una “piloto” clandestina all’angolo della calle 19 con la O. Questi locali erano come il segreThe SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 85 85 SeBook - SimonellielectronicBook to di pulcinella: illegali, ma tutti li conoscevano e se ne servivano. In essi venivano offerti birra, rum, e soprattutto pane con quello che capitava. Tutto rigorosamente conseguito al mercato nero. Il locale gestito da Miguelina, una stupenda negra di circa un metro e ottanta di statura dal corpo scolpito nell’ebano, quel giorno offriva capretto al forno ed era affollato di agenti della seguridad che avevano la loro sede proprio nell’edificio di fronte. «Ciao Marco!» Gli gridò Miguelina vedendolo entrare e subito si diresse verso di lui per chiuderlo in un abbraccio degno di un boa constrictor. «Era un po’ che non ti facevi vedere italiano!» Il giovane, mezzo soffocato dalla stretta poderosa e dal seno marmoreo che gli arrivava quasi all’altezza del viso, riuscì a biascicare solo un «Sai, il lavoro.» Le guardie fecero finta di niente e continuarono la loro ginnastica mandibolare. Lo conoscevano tutti, faceva parte del paesaggio urbano ed immaginavano che fosse una pedina del sistema. Liberatosi dalla morsa, Marco chiese: «Allora mi negra, cosa c’è di speciale oggi nel tuo menù?» «Lo sai che se fossi proprietà di qualcuno sarei tua vero? Ma sono libera e mia. Oggi c’e chivo asado mica quella robaccia di plastica che ti danno in albergo.» E lui di rimando: «Ah si, e con cosa è fatto, con frazada de piso?» The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 86 86 SeBook - SimonellielectronicBook Proprio in quei giorni la Polizia Economica aveva scoperto alcune piloto che servivano “bistecche” fatte con gli stracci da pavimento che venivano unti, aromatizzati e cucinati come fossero veri pezzi di carne. In altri casi furono scoperte frodi (nell’illegittimità) fatte con buccia di pompelmo o di banana, ma la storia della frazada, colpì l’opinione pubblica cubana che pure era abituata a tutto. Dopo aver addentato “pan con chivo” accompagnato dalla quasi introvabile acqua minerale gassata, aver bevuto un buon caffè colato alla orientale, salutati i presenti ed aver subito nuovamente la stretta di Miguelina Marco si avviò verso il Nacional, il cui ingresso non distava più di duecento metri. «El señor Malinverni?» Si trovò di fronte ad una montagna umana dalla bruttezza inaudita e dallo sguardo torvo causato dallo strabismo del personaggio. «Si, sono io, cosa desidera?» «Sa sono un marinaio, appena arrivato, un amico mi ha incaricato di portarle i suoi saluti.» Sulla sua faccia si dipinse un’espressione di stupore: che amico poteva avere in comune con quel tipo dall’aria così inquietante? «Ah davvero e chi sarebbe?» Il marittimo si guardò furtivamente attorno ed a bassa voce annunciò: «Antonio Fernandez, di Miami.» The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 87 87 SeBook - SimonellielectronicBook Udendo quel nome ebbe la conferma, una volta di più, dell’abilità di Jorge nell’ottenere informazioni. Quindi era arrivato il momento di entrare nel gioco. «Ah davvero, grazie e come sta?» «Bene, lui non ha problemi…se non la nostalgia di Cuba, mi ha raccontato dell’emozione che hanno avuto lui e la moglie quando vi siete incontrati in Guatemala e mi ha pregato di portarle i suoi saluti.» Mentre pensava a cosa potesse avere in comune quel tipo con l’elegante ed evidentemente facoltoso Antonio Fernandez, venne preceduto dal Vizco. «Trova strano che un tipo come me sia “amico” del señor Fernandez, vero? Lo capisco. In realtà non siamo esattamente amici, io e la mia famiglia lavoriamo per lui da anni, sa lavori domestici…poi siccome io ho la possibilità di viaggiare mi incarica sempre di salutare i suoi conoscenti. Sa ne ha in tutto il mondo…» Beh certo, la spiegazione era talmente logica e banale da essere completamente credibile. «Ah! Certo, capisco posso offrirle una birra?» «Una bionda non si rifiuta mai, specialmente se accompagnata da un añejo». Uscirono nello splendido giardino del Nacional e sedettero in quell’oasi di pace in pieno centro della città. Il sole del pomeriggio aveva preso una tonalità più calda e faceva apparire quasi dorato il The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 88 88 SeBook - SimonellielectronicBook complesso del faro e delle fortezze sullo sfondo, separato dal blu profondo della baia prospiciente il lungomare cittadino. «Sa, al signor Fernandez farebbe piacere sapere se lei è sempre tanto entusiasta del suo soggiorno qua….o se è cambiato qualcosa, sa pura curiosità…» Marco era molto indeciso su cosa rispondere in quanto non aveva avuto possibilità di contattare Jorge e concertare una linea di condotta. «Ma certo, perché non dovrei esserlo, anche se….» «Anche se…» captò al volo l’interlocutore, «è successo qualcosa?» «Ma no, niente mi scusi sa, ma lei sa dove ci troviamo? E poi è la prima volta che ci vediamo, non mi sembra il caso di affrontare certi discorsi, non vorrei fossero travisati.» Intanto arrivò il cameriere per prendere le ordinazioni. «O ascoltati e mal interpretati.» Aggiunse, una volta allontanatosi il cameriere che non aveva mai visto prima pur vivendo da tempo in quell’albergo. «Certo, la capisco, ha bisogno di riflettere prima di mandare sue notizie a Miami…non corre certo buon sangue tra qua e là.» Poi il Vizco cambiò completamente discorso. «Sa, conosco il suo Paese, i porti specialmente, Genova, Livorno, Napoli, Palermo, Brindisi, Ancona, Ravenna, Trieste, Venezia…ma ho fatto anche viaggetti all’interno quando le soste lo permettevano. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 89 89 SeBook - SimonellielectronicBook Roma, Firenze, Milano. Sa puntate brevi, di pochi giorni o di qualche ora, però ho potuto vedere quanto è bella e ricca d’arte e di cultura l’Italia.» Marco rimase sorpreso, di tutto si sarebbe aspettato da quel personaggio fuori che la sensibilità alla cultura e all’arte. Conversarono per qualche tempo e poi si dettero appuntamento per il giorno seguente al Cayhuelo, un ristorante in moneta nazionale tra Guanabo e S. Cruz del Norte a una trentina di chilometri dalla città. La Caribbean Queen si sarebbe fermata nel porto dell’Avana per alcuni giorni. «Compañero, è arrivato il momento di entrare in azione.» Jorge aveva raggiunto la stanza 359 e si era accomodato sull’unica poltroncina aprendo una bottiglia di Havana Club che Marco aveva sempre in serbo per le visite. Versandosi tre quarti di bicchiere da cucina di liquido ambrato riprese. «Quello che mi hai detto è molto importante, domani andrai all’appuntamento e comincerai lasciarti andare sul fatto che il tuo soggiorno qua si fa sempre più difficile, specie per problemi economici. Asseconda il tuo interlocutore in modo che possa agganciarti al tuo “amico” di Miami.» «Si, ma….» «Non ci sono “ma”, ne abbiamo già parlato…sai che è un compito che devi svolgere per il The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 90 90 SeBook - SimonellielectronicBook bene di questo Paese. Devi dare l’impressione a lui e a chi sarà con lui di essere quantomeno critico verso il governo. Da informazioni che abbiamo, potrebbero offrirti di acquistare della droga. Prendi tempo, ma mostrati interessato. Tanto non riuscirebbero a trovare un altro acquirente “di fiducia” in breve. Così faremo un doppio colpo: agganceremo il pesce grosso del Nord e sventeremo un traffico di droga.» Queste ultime parole, buttate li come a caso e con un tono neutro, fecero comunque sentire il solito blocco allo stomaco di Marco. Aveva cominciato da tempo a capire i messaggi di avvertimento e questo lo era. Il discorso della droga, poi, non gli piaceva per niente. 10. Si presentò a casa di Laura senza preavviso, ma con una bottiglia di rum in mano. Sapeva che a Cuba non sono necessarie tante cerimonie e che se le persone sono in casa e non sono occupate in qualcosa di particolare si è sempre bene accetti in qualunque momento. Lei lo accolse con un abito da casa verde lungo che metteva in risalto i suoi occhi dello stesso colore, seppur di tonalità più chiara. Il vecchio televisore Krim in bianco e nero stava trasmettendo le sbiadite immagini del Noticiero Nacional de TV. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 91 91 SeBook - SimonellielectronicBook Come lo vide, aprendo la porta, il viso le si illuminò di un sorriso radioso, manifestava chiaramente il piacere di ricevere quella visita inattesa. «Marco, ma che sorpresa….» «Ciao Laura, scusa se sono venuto così, senza preavviso….» «Ma dai, figurati. E poi il preavviso me lo avevi dato quando ci siamo incontrati alla Bodeguita, ma non stare li entra, non ti mangio mica.» Lui entrò con un misto di imbarazzo e di circospezione non era abituato a vederla sola, non se lo era mai immaginato. Le circostanze in cui si erano visti avevano sempre avuto testimoni. La scorta del suo potente ex marito o un codazzo di amici appartenenti o aspiranti alla Nomenklatura. L’edificio era stato costruito su un terrapieno sopraelevato di qualche metro rispetto alla strada, la tecnica e il materiale erano quelli delle “microbrigadas”, ma le finiture erano ricercate e le scale di accesso alle due colonne di appartamenti erano protette da un porticato di legno coperto da una tettoia in plexiglas verde. A prima vista sembrava quasi di lusso. L’appartamento, al piano terra, era composto da due camere di cui una adibita a studio, una sala doppia, cucinino, bagno con disimpegno per lavatrice e stenditoio. I mobili spartani, ma abbastanza funzionali. Nella camera da letto un condizionatore The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 92 92 SeBook - SimonellielectronicBook d’aria sovietico BK 1500 e nella doccia uno scaldabagno a gas oltre alla famigerata lavatrice Aurika, presente nello stanzino di disimpegno. Naturalmente erano apparecchiature che già obsolete in occidente, ma a Cuba erano segno di potere e distinzione. Davanti all’edificio, fra gli altri veicoli, era parcheggiata una 126 Polsky Fiat di proprietà di Laura. Il quartiere aveva accesso limitato, segnalato da cartelli che consentivano il passaggio solo ai residenti o a persone autorizzate. Il traffico normale non poteva attraversarlo. Una precauzione supplementare, in quanto era decentrato rispetto alle vie di scorrimento. Gli abitanti erano tutti di alto livello: ministri, vice ministri, generali, colonnelli, intellettuali e molti ufficiali superiori sovietici. In fondo alla via, in un tratto senza uscita, vi era l’accesso a un’unità militare. Nella strada parallela una centrale di ascolto e intercettazione delle comunicazioni. Una piccola roccaforte senza bastioni, con una sorveglianza discreta però costante. A poche decine di metri, un piantone fisso della polizia. «Sai, hai proprio fatto bene a venire stasera, mi sentivo sola. Sono anche rincasata presto perché, stranamente, non avevo nessuna riunione sindacale o di partito.» Lui le porse la bottiglia, lei la prese e dopo averla appoggiata gli mise le mani sulle spalle dandogli un bacio sulla guancia. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 93 93 SeBook - SimonellielectronicBook «Grazie, sai che questo è sempre ben accetto….anzi.» Riafferrò la bottiglia svitando il tappo, prese un bicchiere, versò per terra il sorso “per il Santo” e si versò una dose di liquido ambrato. «Naturalmente tu seguiti senza bere….» «Già. Ti ricordi che sono astemio….» «Non dirlo troppo in giro, può sembrare una brutta parola.» Accompagnò la frase con un sorriso che fece tremare le gambe a Marco da tanto la rendeva bella. «Senti, sono passato per invitarti a uscire…se ti va» «Ma certo, ti ho detto che mi sentivo un po’ sola, uscire mi farà bene, però ti prego non andiamo in luoghi molto frequentati, sai il mio ex ha 1000 occhi in giro e non vorrei avere discussioni. Conosci il maschilismo cubano, non sono più sua moglie però….» Si stupì del fatto che non gli avesse detto “sai se mi vedono con uno straniero”, ma evidentemente per lei quello non era un problema. «Certo, potremmo andare in un “Club”.» I “Club” erano locali notturni dove si ascoltava musica trasmessa per filodiffusione nel buio più assoluto, immersi in una cappa di fumo tanto spessa che nemmeno l’aria condizionata al massimo The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 94 94 SeBook - SimonellielectronicBook riusciva a scalfirla. Erano rimasti fra gli ultimi luoghi di intrattenimento accessibili in moneta nazionale e non frequentati da turisti. «Va bene, affare fatto. Mi vesto in un attimo e andiamo.» Marco si sedette sul divanetto della sala lanciando un’occhiata allo schermo del televisore che stava trasmettendo la sigla di chiusura del telegiornale. Pensò alla differenza dell’informazione con gli altri Paesi che conosceva. Mai un collegamento esterno, solo lettura delle notizie dallo studio, una carrellata sulla politica sui fatti internazionali e poi filmati e commenti sulla politica ed economia nazionale. I “successi” della rivoluzione e le notizie sul processo di lavorazione della canna da zucchero: dalla semina all’imbarco del prodotto grezzo sulle navi destinate all’esportazione. Entrarono al “Saturno”, un club della calle Linea. Le coppie ci andavano per potersi scambiare effusioni e bere qualche bicchierino di rum accompagnato, volendo, da una bibita “para ligàr” ovvero per farne un cocktail. I separé erano in una sala che si raggiungeva dopo aver attraversato l’ingresso e il bancone del bar ed erano disposti lungo le pareti lasciando uno spazio centrale per chi volesse ballare al ritmo dei programmi trasmessi, contemporaneamente, in tutti i locali di questo tipo della città. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 95 95 SeBook - SimonellielectronicBook Lei aveva accettato senza obbiettare l’invito a questo genere di locale per non farsi vedere in giro con un uomo in luoghi frequentati. Quel posto andava benissimo. Il cameriere li accompagnò ai loro divanetti facendosi strada con una torcia elettrica rigorosamente puntata sul pavimento. Si accomodarono chiedendo le due canoniche “dosi” di rum e bibite, la parte analcolica per Marco e il liquore per Laura. Il locale era invaso dall’aromatico profumo dei sigari e risuonava di risate sguaiate provenienti dall’oscurità. Si percepiva comunque anche l’umore di sesso. Uno dei profumi dell’Avana. «Allora,» esordì lei «cosa ti ha spinto a venire a trovarmi?» «Beh, il piacere di vederti e uscire una sera con te ti sembra sufficiente?» «Mmm, devo sentirmi lusingata, con tutte le ragazze giovani e carine con cui hai a che fare tutti giorni….» «Beh a volte la bellezza da sola non basta per essere una buona compagnia….e tu non sei solo bella.» Allungò una mano nel buio e incontrò la sua, lei non rifiutò, anzi strinse le sue dita. A Marco accelerarono e pulsazioni, si sciolse dalla stretta e la sua mano salì lungo il braccio, la spalla e si soffermò tra il collo e l’attaccatura della nuca accarezzandola. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 96 96 SeBook - SimonellielectronicBook Lei si spostò e si appoggiò a lui col fianco e la testa. Rimasero così per un tempo che a Marco sembrò un’eternità poi disse: «Andiamo a ballare?» «Ok, andiamo.» Rispose lei. Si alzarono senza allontanarsi troppo dai loro posti e si allacciarono al suono di un languido bolero. «Sai, non sono un grande ballerino….però almeno con questi ritmi lenti» «Lo so, ma nemmeno io.» E dicendo così si strinse più forte a lui facendogli sentire contro il petto il suo seno prorompente ed accarezzandolo a sua volta sulla nuca mentre con la guancia premeva contro la sua. Improvvisamente si trovarono con le labbra sulle labbra e le loro bocche si schiusero in un bacio appassionato, le lingue si cercarono e si fusero. Lui la strinse ancora di più in vita e lei con un movimento laterale delle anche si strofinò contro il suo sesso ormai in piena erezione. Trovandolo ebbe un sussulto e si avvinghiò ancora di più. In quell’oscurità i baci e le carezze si fecero sempre più audaci fino a che entrambi si resero conto che era inutile rimanere ancora in quel locale. «Andiamo?» le sussurrò lui con la voce strozzata. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 97 97 SeBook - SimonellielectronicBook «Si.» Si presentò alla grande villa di calle 4 all’angolo della 23, ove c’era l’ufficio di Jorge. Quella costruzione, prestigiosa un tempo, fu una delle proprietà dei García. Laura che ne divenne la legittima e unica proprietaria, con la partenza della famiglia, ne fece dono alla Rivoluzione. Nel cortile lo attendeva una Toyota con la scritta e il marchio di Habanautos. L’agente di servizio, già al corrente, gli affidò la macchina e un grosso rotolo di pesos con alcuni dollari all’esterno. Strizzandogli l’occhio gli disse: «Questi all’esterno sono falsi, ma a te non servono devi pagare in pesos…servono per impressionare i nostri amici.» Gli augurò buon lavoro ricordandogli che lo aspettava nel pomeriggio per la riconsegna. Dopo aver lasciato il Vedado e percorso il Tunnel della Bahia si immise sulla via Blanca, la litoranea in direzione di Matanzas pensando ancora alla notte trascorsa in casa di Laura. Non si erano negati niente ed erano giunti al piacere più volte. Lei aveva un seno grande e sodo che sotto gli impulsi delle mani, bocca e sesso di lui diventava ancor più turgido e sensibile. Si erano avvinghiati in un lotta erotica proseguita per molto tempo cambiando varie posizioni e ad ogni variazione il desiderio si riaccendeva. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 98 98 SeBook - SimonellielectronicBook Lui le aveva detto di quanto la ammirava da tempo, lei disse che anche lui non le era indifferente, solo che la sua situazione sociale non le permetteva distrazioni extraconiugali. Finalmente adesso era libera ed aveva incontrato un uomo che oltre ad essere più giovane di lei, senza essere un ragazzino, era indubbiamente più aitante del suo ex marito. Immerso in questi pensieri passò Alamar, Bacuranao, l’Accampamento José Martí, Santa Maria del Mar e Guanabo. Giunse alla zona costiera disseminata da pozzi di petrolio ed infine raggiunse il parcheggio del Cayhuelo. Il piccolo ristorante era costruito su di una roccia affiorante ad un centinaio di metri dalla costa. Da qui il nome: cayo=scoglio. Per poterlo raggiungere bisognava servirsi di un lungo pontile di cemento appoggiato su piloni. La costruzione era molto spartana, una casetta bassa con serramenti in alluminio. Indubbiamente, però, l’ambiente era suggestivo essendo circondata dal mare. Dopo aver lasciato la macchina nel parcheggio sulla costa ed aver percorso, sotto il solleone, la lunga fettuccia di cemento, Marco entrò nel locale invaso dal fumo e dal vocio degli avventori. I tavoli erano colmi di bottiglie di birra, aguardiente e rum di infimo livello. Praticamente le uniche bevande alcoliche reperibili in moneta nazionale. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 99 99 SeBook - SimonellielectronicBook Le finestre erano spalancate e il locale era gradevolmente areato dalla brezza marina che pur non riuscendo ad avere ragione del fumo e profumo dei sigari e sigarette populares, riusciva comunque a rendere accettabile la temperatura. L’impianto di aria condizionata era fuori uso da tempo. La vista era molto bella verso Est, dove la costa si snodava sinuosa con dei piccoli rilievi e verso Nord dove lo sguardo si perdeva nel blu intenso del mare profondo verso la Florida a sole 90 miglia. Un Mondo molto diverso e molto simile. A poche ore di navigazione. Il Vizco era seduto ad un tavolo d’angolo in compagnia di un negro dai tratti orientali. Un tipo abbastanza comune nella vicina provincia di Matanzas, dove nel secolo XIX si era avuta una forte promiscuità fra gli schiavi ormai afroamericani e l’emigrazione cinese che era appena un gradino sopra, nella scala sociale dell’epoca. «Hola amigo, come va? Questo è il mio amico Carlos, anche lui marinaio. Appena arrivato dalla Colombia……» Lasciò cadere l’ultima frase. Marco si senti un forte disagio interiore, ma sapeva che fra gli avventori erano mescolati molti uomini di Jorge, forse tutti gli avventori lo erano, a parte loro tre…o forse solo i suoi due interlocutori….pensò. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 100 100 SeBook - SimonellielectronicBook «Salve, vedo che avete già ordinato….» «Eh, si. Scusa la mancanza di buone maniere, ma avevamo sete ed è da un po’ che siamo qua.» «Certo, certo avete fatto bene, speriamo che abbiano qualche refresco, io non bevo alcolici.» «Ha, ha, ha, certo ci sono quelli “para ligàr”, tu bevi la bibita e noi ci occupiamo del rum. Vero Carlos?» Il “chino” annuì sfoderando un sorriso. Una volta fatte le ordinazioni e ricevuto quanto chiesto il Vizco partì diretto, a bassa voce, guardandosi attorno e vedendo che nessuno prestava attenzione diretta al loro tavolo. «Il nostro amico è curioso di sapere com’è il clima sociale nel Paese, sembra che la gente abbia speranze, dopo le voci di perestroika che arrivano dall’URSS.» «Beh, la gente aveva qualche speranza, però è sempre più delusa per le “voci” e i fatti che si verificano.» «Per esempio?» «Per esempio che si è proibito l’ingresso al Paese della rivista “Novedades de Moscù”, alle voci che circolano sulla morte di René Rodriguez, il presidente dell’ICAP, che sembra dovuta a un infarto nel corso di una violenta discussione avuta in una sessione del Comitato Centrale in cui Fidel ha minacciato addirittura suo fratello Raul.» The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 101 101 SeBook - SimonellielectronicBook «Insomma, si allontana il sogno di un’apertura politica…» «Si, si allontana. Anzi l’aria si fa sempre più pesante.» Aveva pronunciato queste parole pensando a qualche suo amico “dissidente” soft, perlopiù cineasti, i più critici e i più “innovatori”. Fra loro circolavano battute fra il sarcastico e l’amaro tipo quella che diceva: “Sai la differenza tra la Cuba del ’58 e quella di oggi?” “Allora eravamo sull’orlo dell’abisso. Adesso abbiamo fatto un passo avanti…” Dopo aver continuato per un po’ ad indagare sull’opinione di Marco con relazione alla situazione socioeconomica, il Vizco gli fece piedino porgendogli una bustina da sotto il tavolo e proteggendola con le mani. Sporgendosi verso di lui gli mormorò: «L’amico Carlos ne ha un chilo a disposizione anche subito e poi altri 11 che devono arrivare.Tu che sei a contatto con stranieri di ogni tipo, prova a vedere se si riesce a piazzare. C’è da mangiare per tutti. Falla analizzare da chi vuoi, non ci sono problemi, sappiamo la provenienza e garantiamo una purezza superiore al 90%. Io devo imbarcarmi, ti contatterà lui fra una decina di giorni, ma comunque restiamo in contatto…» Marco estrasse da una tasca dei pantaloni il fascio di banconote di cui lo avevano fornito e pagò lasciando una mancia di 10 pesos, indubbiamente esagerata. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 102 102 SeBook - SimonellielectronicBook Sulla via del ritorno non poté fare a meno di riflettere sulla sua nuova situazione. Era vicino ad ottenere quello che desiderava: la residenza permanente a Cuba, un lavoro gratificante, una casa, una compagna bella ed intelligente, frequentava intellettuali e personalità di diversa estrazione, ma…. stava anche affrontando un ambiente per lui nuovo. Passi per lo “spionaggio” con fini politici, ma la droga gli creava alcuni problemi. Fra l’altro i trafficanti non erano certo angioletti, si potevano correre rischi. La protezione di Jorge sarebbe stata efficace? In conclusione pensò di si e che comunque anche se non fosse un delitto strettamente “politico”, si trattava pur sempre di una piaga sociale. Tornato al Nacional, trovò la conferma ufficiale alla rottura dei rapporti tra la sua Agenzia e Cubatur. Un telex da Milano lo informava che si sospendevano i rapporti con Cuba e che praticamente lui era disoccupato. Preoccupato, ma non tanto, chiamò immediatamente gli uffici della Rampa. I suoi amici erano tutti occupati in importanti riunioni. Marco aveva la garanzia di Manolo che non sarebbe stato messo per strada da un giorno all’altro, ma sapeva anche che la situazione non poteva durare all’infinito e d’altra parte non poteva restare senza un lavoro. Sapeva che Laura sarebbe stata felice di averlo in casa con lei, ma sapeva anche che di fronte The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 103 103 SeBook - SimonellielectronicBook alle autorità dell’Ufficio Immigrazione aveva uno “status” che sarebbe cessato in breve e questo significava tornare in Italia. O sottostare alla manipolazione sfacciata di chi poteva risolvergli il problema. Non aveva pensato però che lui non aveva niente da offrire, se non la sua dedizione alla “causa”. Cercò Jorge, ma anche lui risultava irreperibile, allora decise di uscire a fare una passeggiata che lo aiutasse a riflettere. Uscì prendendo a destra del Nacional passando davanti alla “piloto” di Miguelina, ma anziché proseguire per il piazzale del monumento al “Maine” svoltò in calle 19 passando di fronte al Focsa. Il grande palazzo a forma di libro aperto che dominava il Vedado. Nella parte bassa dell’edificio vi erano diverse agenzie tra cui l’Impresa Benny Moré che forniva lavoro ai lavoratori dello spettacolo e Publicitur, l’azienda che si occupava della promozione del turismo. Di questa impresa aveva avuto modo di conoscere diversi collaboratori in occasione di campagne pubblicitarie o di eventi legati al turismo. Fra loro vi era Feliberto un redattore di “Sol de Cuba”, la rivista per gli operatori stranieri, che lo aveva intervistato in più occasioni anche per l’edizione internazionale del Granma con cui collaborava. Proprio mentre passava davanti alla porta di Publicitur, questa si aprì e ne uscì Feliberto. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 104 104 SeBook - SimonellielectronicBook «Ciao amico, come stai?» «Abbastanza bene e tu?» «Come sarebbe “abbastanza”? Ti vedo in forma.» «Beh, fisicamente sto bene, i problemi sono di altro tipo.» Marco invitò il giornalista al bar del Victoria, un alberghetto che si trovava quasi di fronte ed era stato dato in gestione a una società mista con un’azienda spagnola. Lo mise al corrente degli avvenimenti mentre stavano seduti di fronte a un mojito ed una bibita, nel piccolo e tranquillo bar dell’albergo. Dopo averlo ascoltato, Feliberto gli disse: «Da quel che ho capito vuoi restare qua e sei disposto a lavorare anche se vieni pagato in moneta nazionale…» «Si, certo, non l’ ho mai nascosto.» «Bene, si da il caso che da noi si stia cercando un bravo fotografo.» «Ma io non sono un fotografo….» «Certo che lo sei Ho visto i lavori che hai fatto per Cubatur. Sei molto meglio di quelli che lavorano qua, poi so che hai esperienza anche di laboratorio e sei straniero…» «Cosa vuol dire questo?» «Sai che noi siamo soggetti al “bloqueo” nordamericano ed abbiamo bisogno di acquisire prodotti che ci sono preclusi. Saresti sicuramente utile The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 105 105 SeBook - SimonellielectronicBook anche per quello, col tuo passaporto puoi muoverti come vuoi. Dai retta a me, andiamo a parlare con Gary, il direttore, è un amico e poi lo conosci.» Gary era il tipico appartenente alla nomenklatura: alto quasi un metro e novanta era magrissimo, con un naso aquilino, elegante e profumato aveva il vezzo di vestire sempre con qualcosa di bianco e comunque di chiaro. Cosa fra l’altro quanto mai opportuna, in quel clima. Era il classico tipo che faceva dubitare a Marco se ci fosse o meno una “grande” giustizia sociale a Cuba. Viveva in un’enorme casa di Miramar dove non gli mancavano gli agi del capitalismo: aria condizionata, auto privata, auto dell’impresa con autista, elettrodomestici, apparati per la riproduzione della musica, tv a colori, un bar sempre ben fornito, videoteca aggiornatissima e frigorifero pieno di generi alimentari. Li accolse nel suo ufficio, spartano, ma dalla temperatura polare. Prima di entrare nel merito della riunione offrì caffè e Tropicola che i due non rifiutarono pur essendo appena usciti dal bar del Victoria. La filosofia di vita a Cuba suggeriva di non rifiutare mai e di andare sempre in giro con un sacchetto di plastica in tasca, non si poteva mai sapere. Poteva apparire qualunque prodotto alimentare a qualunque ora e in qualunque posto e così come The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 106 106 SeBook - SimonellielectronicBook appariva, altrettanto rapidamente era destinato a sparire. Il colloquio fu estremamente cordiale ed alla fine Marco uscì con l’assunzione “per contratto” in tasca. In pratica era un’assunzione precaria con possibilità di farla diventare a tempo indeterminato. La qualifica era di “fotorreportero A” alle dipendenze dell’ INTUR. Felice di questa soluzione, Marco si precipitò a cercare Laura nel suo ufficio dell’Istituto del Cinema. Lei lo abbracciò con gioia dicendogli: «Adesso ti manca solo una casa….» La sera andarono a casa di Manolo, abituale punto di riunione. Tra un boccone, un bicchiere e qualche lazzo parlarono di progetti di lavoro. Festeggiarono l’assunzione di Marco, si felicitarono con lui prolungando i brindisi e coinvolgendo Laura che quando c’era da celebrare non rifiutava mai qualche bicchierino di ron. Al culmine dell’allegria irruppe Jorge e nel gruppo scese un attimo di gelo. Superato il primo momento d’imbarazzo, il nuovo arrivato presentò subito le sue congratulazioni a Marco facendo così sapere di essere già al corrente della novità. Marco si presentò al suo nuovo lavoro di buon mattino, poco a poco arrivarono i colleghi e i capi. Lo assegnarono al reparto “fotografia”, dipendente The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 107 107 SeBook - SimonellielectronicBook dalla sezione “produzione artistica” che comprendeva i disegnatori, i redattori dei testi e l’archivio fotografico. Il suo superiore diretto si chiamava Norberto ed era un agente dei “servizi”che aveva svolto per qualche anno il compito di corriere diplomatico uscendone distrutto più nella mente che nel corpo. Originario della Provincia di Cienfuegos, da giovanissimo era stato staffetta del leggendario Che Guevara e conservava gelosamente una foto di gruppo dove appariva con il mitico Comandante. Era stato ritirato dal servizio attivo in quanto ormai preda di nevrosi e fobie di ogni tipo causate dalle forti tensioni a cui fu sottoposto per anni. Terrore agli aerei, agorafobia, claustrofobia, vertigini. Nel limite del possibile si rifugiava nelle bottiglie di rum o di qualunque cosa che contenesse alcol. Nonostante questo era una persona buona e generosa. Prese subito a benvolere Marco anche se in fondo forse non era soltanto simpatia, ma la speranza di ottenere qualche vantaggio dalla posizione del nuovo collega che era pur sempre straniero quindi con accessi privilegiati. Soprattutto alla valuta, la cui detenzione da parte di un cubano era illegale e il possesso di un solo dollaro era un viatico per la galera. Il capo di tutto il reparto invece era Himerio un jabao. Data la sua posizione era ancora in servizio attivo nel Minint, ma ovviamente la sua attività era “coperta”. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 108 108 SeBook - SimonellielectronicBook Gli altri fotografi erano: Armando detto “Cocimiento” perché nelle sua borsa c’era sempre una bottiglia di una qualunque bevanda alcolica e quando qualcuno gli chiedeva cosa stesse bevendo egli rispondeva che era un’infusione medicamentosa. Era il più vecchio di tutti ed ormai vicino all’età del pensionamento. La sua famiglia era stata un crogiolo di razze: olandesi, nordamericani, spagnoli, inglesi e certamente africani. Incorporato da giovane all’INIT, antenato dell’INTUR, aveva un’esperienza e una conoscenza del Paese veramente fuori dal comune, i suoi aneddoti erano infiniti e abbracciavano tutte le attività della Rivoluzione. In particolare quelli legati al turismo dal 1959 ad oggi. Alì il “chino”, era di origine cantonese. Persona infida, pessimo lavoratore, fotografo meno che mediocre, era stato assunto in quanto laureato in chimica e destinato alla preparazione dei bagni di sviluppo e fissaggio. Compito che per fortuna non aveva mai svolto in quanto, grazie ai mezzi economici dell’Impresa che aveva un budget in valuta, i prodotti chimici venivano acquistati, già pronti per l’uso, all’estero. Principalmente a Panama o in Messico. Eduardo era la “mascotte” del reparto, se pur avesse passato la trentina aveva l’aria di un ragazzino appena ventenne. Al contrario di Alì era un eccelThe SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 109 109 SeBook - SimonellielectronicBook lente lavoratore, diligente, attento, sempre pronto ad apprendere. Toccava quasi sempre a lui la palma di “trabajador destacado” del mese. Sembrava non avesse una vita sentimentale, nessuno lo aveva mai visto con una ragazza, ma nemmeno lo si vedeva bazzicare con i gay più o meno mascherati fra i colleghi. Un racconto che colpì molto Marco fu quello della sua partecipazione alla guerra in Angola. Un giorno, durante il servizio militare, adunarono la sua compagnia e li imbarcarono dicendo che sarebbero andati all’Isola della Gioventù per effettuare manovre di addestramento. Una volta sulla nave li rinchiusero sottocoperta dicendo che si iniziava l’addestramento e non dovevano essere visibili al “nemico”. Dopo oltre due giorni -il viaggio all’Isola dura poche ore- li fecero uscire a respirare e a passeggiare sul ponte. Si trovavano in mezzo all’oceano e in meno di una settimana erano in Africa come “volontari”. Il reparto fotografico era completato da Elsa, la mulatta, di carnagione chiara e capelli nerissimi ormai non più giovanissima e un po’ sovrappeso, ma con i segni di una non celata bellezza. Era grande amica di Cocimiento al quale seguiva come anzianità di lavoro. A lei era affidato il laboratorio di stampa in bianco e nero. Per il colore venivano usate le diapositive che non venivano stampate, se non con processo di internegativo. In realtà il grosso del lavoro The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 110 110 SeBook - SimonellielectronicBook non necessitava di stampa fotografica in quanto veniva inviato in tipografia per la confezione di depliants. I poster venivano fatti stampare all’estero, Spagna o Cecoslovacchia, secondo l’importanza della qualità richiesta. Marco aveva esperienza da dilettante evoluto nel campo della fotografia, ma si rese conto di essere avanti anni-luce rispetto a quello che aveva trovato. I pochi prodotti moderni, fabbricati da una nota casa americana che entravano per il trattamento delle diapositive, venivano utilizzati dai suoi nuovi colleghi in modo approssimativo e con strumenti non idonei ad ottenere un risultato soddisfacente. Allo stesso modo si rese conto che non avevano cognizione nell’uso delle luci per le riprese d’interno ed in breve conquistò tutti insegnando, tra una bonaria presa in giro e l’altra, quello che lui sapeva fare. In compenso la maggior parte del lavoro cominciò a gravare su di lui e gli fu affidato il laboratorio per la lavorazione del colore che cominciò a sfornare diapositive prive di dominanti dalle tinte più strane e di sovra o sottoesposizioni. Dopo poco tempo dalla sua assunzione, dovendo tornare in Italia per ragioni burocratiche e familiari, venne incaricato di effettuare acquisti per l’impresa e gli fu accreditata una discreta somma presso una banca milanese. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 111 111 SeBook - SimonellielectronicBook Durante il suo soggiorno rivide vecchi amici e conoscenti che lo aiutarono nei contatti con grossisti e importatori di materiale fotografico i quali, una volta saputa la sua provenienza, lo agevolarono nei limiti del possibile e il budget a sua disposizione venne investito nel migliore dei modi. Naturalmente, siccome il suo viaggio era stato sottoposto all’approvazione dell’ufficio di Jorge, non dimenticò di chiamare Antonio a Miami e fargli sapere di essere in Italia, questi gli manifestò la sua contentezza per averlo chiamato e per sapere che aveva potuto tornare al suo Paese. Gli disse che sarebbe stato lieto di vederlo a Miami, ma che sapeva perfettamente che non era il momento opportuno. In qualche modo, gli disse, si sarebbero tenuti in contatto. Non trascurò, naturalmente, di incontrare amici e compagni del partito e dell’Associazione di amicizia Italia Cuba di Milano. Da loro ottenne incarichi da fiduciario pur lasciando chiaro che non sarebbe stato un incarico “ufficiale”, ma da “portavoce” grazie alla sua condizione di residente all’Avana e alla provenienza dalle fila dell’Associazione di cui fu membro del Consiglio Direttivo. Grazie all’approvazione della “Legge 50” a Cuba, si stavano svegliando gli interessi di imprenditori italiani che cercavano di espandere la loro attività The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 112 112 SeBook - SimonellielectronicBook vedendo nell’isola caraibica un mercato vergine con poca o nessuna concorrenza. La legge in realtà era stata approvata da diversi anni, ma come spesso succedeva venne accantonata anche per non inimicarsi il Comecon e i Paesi socialisti. Con le prospettive di cambi e correzioni di rotta nella politica sovietica, però, le autorità cubane decisero che sarebbe stato utile rendere operativa questa legge che curiosamente recava il numero implicito della sua essenza. La possibile comproprietà di aziende al 50% tra imprenditori privati, ovviamente stranieri, e lo Stato cubano. Molti imprenditori italiani si rivolgevano all’Associazione pensando di avere un canale preferenziale anche perché gli uffici diplomatici cubani, Ambasciata a Roma e Consolato a Genova, non erano preparati adeguatamente per fornire indicazioni e suggerimenti. Esistevano anche due strutture, a Milano, che in teoria avrebbero dovuto dedicarsi alla promozione e sviluppo degli scambi: l’Ufficio Commerciale e una società, sponsorizzata dall’Unione Sovietica, la Soc.Cub.Met, ma quest’ultima si dedicava principalmente alla vendita del nickel ed entrambe oltre alla pura e semplice rappresentanza avevano il compito di raccogliere informazioni economiche, politiche e di altro tipo. C’era l’uffico di rappresentanza di Cubapesca che aveva il compito ufficiale di vendere il prodotto della pesca The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 113 113 SeBook - SimonellielectronicBook in Atlantico da parte della flotta che aveva la sua base a Tenerife. Marco, naturalmente, durante la sua permanenza in Italia prese contatto con tutte queste strutture dove ebbe anche modo di incontrare persone già conosciute all’Avana. Al suo ritorno venne ricevuto dai suoi capi all’aeroporto di Rancho Boyeros. Lo fecero uscire alla svelta, senza nessuna formalità doganale e si incaricarono di recuperare per trasportare in sede il materiale che viaggiava con lui. Appena sbarcato venne investito dall’odore acre di kerosene per aerei. Uscendo e arrivando in città il suo olfatto fu colpito dai residui rilasciati dai mal carburati autobus urbani e dai cassonetti dell’immondizia sempre stracolmi e cotti dal sole. Ma per lui erano profumi, anzi quello era un altro dei profumi dell’Avana. Il mattino seguente, giunto al lavoro, si trovò circondato dai colleghi di quasi tutta l’impresa che gli dettero il bentornato e che erano curiosi di vedere il contenuto dei cartoni arrivati al suo seguito. A Norberto luccicavano gli occhi come a un bambino davanti all’albero di natale carico di doni e anche gli altri erano stupefatti da tutto quel ben di Dio tecnologico. L’unico che si teneva in disparte, con aria annoiata come se la cosa non gli interessasse, era Alì. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 114 114 SeBook - SimonellielectronicBook Oltre al materiale di ripresa, macchine e obbiettivi, arrivarono dei nuovi flash da sala di posa e da viaggio completi di accessori, un tavolo per le riprese in studio con fondali, esposimetri, orologi, termometri di precisione e termostati per il mantenimento della temperatura dei bagni che fino ad allora era fatta in modo empirico. L’impresa aveva fatto un piccolo, ma importante salto di qualità. 11. Con l’assunzione a Publicitur la vita di Marco ebbe un cambio importante. Accettò l’invito insistente di Laura anche su pressione degli “amici” che gli facevano presente di non avere molte alternative per un alloggio. Se non quella di vivere nella stanzetta indipendente nel patio di Manolo, dove si era trasferito nel frattempo, condividendo con la famiglia gli altri servizi. Si trovava, quindi, seduto nel soggiorno dell’appartamento di Laura, ormai anche casa sua, quando arrivò Jorge. «Allora, compañero, sono venuto a vedere come te la cavi nel tuo nuovo appartamento!» Appena il tempo di pronunciare quelle parole che apparve Laura con una bottiglia di Havana Club fra le mani, scambiò i convenevoli con Jorge e poi li lasciò soli. Jorge non fece complimenti con la bottiglia e dopo aver riassunto i “vantaggi” della sistemazione The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 115 115 SeBook - SimonellielectronicBook di Marco ed aver manifestato la “loro” soddisfazione per questa soluzione entrò in merito al reale scopo della visita. «Sai che il tuo amico di Matanzas ti ha cercato mentre eri via? Ufficialmente continui a risiedere al Nacional, quindi passa ogni tanto a vedere se hai messaggi, il piano è già pronto. Quando riprendi contatto con lui, probabilmente domani, devi dargli appuntamento al ristorante “El Arabe” di Escaleras de Jaruco, lo conosci?» «Si certo, ci sono stato diverse volte con i turisti.» «Bene Per quel giorno ti forniremo noi l’auto e avrai qualcuno dietro di te per proteggerti in caso di bisogno. Non guidare come il tuo solito, vai piano per non seminare i tuoi angeli custodi. Non andare per l’autopista via Tapaste, percorri la litoranea fino a Boca de Jaruco e poi sali verso le Escaleras. Metti la macchina nel parcheggio e se arrivi prima tu, dopo esserti accertato che lui non c’è, aspettalo li ed entrate assieme. Anche all’interno del ristorante sarai protetto, fino qua ci siamo?» Marco annuì, quindi Jorge proseguì con le istruzioni: «Gli dirai che sei disposto a comprare il pacchetto di cui è in possesso per 10 mila dollari, ma che naturalmente non li hai con te, li hai lasciati in una camera di albergo a Santa Cruz del Norte. Lo The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 116 116 SeBook - SimonellielectronicBook inviterai a montare in macchina con te e una volta giunto all’ingresso del paese ti fermerai per fare benzina al distributore che c’è sulla destra. Se sei certo che lui ha con se la “merce” pulisci il parabrezza con il giornale e a lui, dirai di aspettarti all’ombra della grande “ceiba” che c’è di fronte al distributore mentre vai a prendere i soldi. Dopodiché parti e fila all’Avana senza nemmeno voltarti. Tutto chiaro?» «Si, certo, tutto chiaro.» «Bene, questo è un carnè de identidad da residente temporaneo e questa è una targa per la tua auto. Sono “autentici” naturalmente, ti servono per non avere fastidi con gli agenti in servizio per le strade che non ti conoscono. Con questo documento e con la targa da residente temporaneo non avrai mai problemi se ti trovassero con dei dollari. Come residente permanente sai che non puoi averne. E noi non vogliamo che tu abbia problemi. Come vedi sei “residente” alla Marina Hemingway. E adesso andiamo al Nacional, vedrai che c’è qualche messaggio. La 359 è sempre la “tua” camera.» Salutarono Laura ed uscirono dove li attendeva Pedro, un collega di Jorge, in auto. Marco entrò solo e si diresse alla “carpeta”, la reception, dove gli consegnarono alcuni messaggi e su un foglietto con la data di quel giorno vi era un numero telefonico di Matanzas ed un nome: Carlos. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 117 117 SeBook - SimonellielectronicBook Come previsto, Marco contattò Carlos e gli diede l’appuntamento nel luogo convenuto. Passò al comando di Jorge dove ritirò la Toyota e il pacco di soldi. Dopo aver ascoltato le raccomandazioni e il riassunto di come comportarsi montò in macchina e si avviò lentamente verso il malecón. La baia era disseminata di pescatori accovacciati su camere d’aria, pescavano al bolentino assicurando spesso pranzo e cena alla famiglia. Oltre all’uso in proprio del pescato alimentavano il mercato nero. Specie nei momenti in cui la polizia si dedicava a perseguire altre attività e chiudeva così un occhio sull’andirivieni di involti di giornale contenenti pesce fresco. Molti di loro univano all’attività della pesca, quella di collaudare i materiali per la costruzione di zattere di fortuna con le quali apprestarsi a fuggire verso la Florida. C’erano storie e statistiche terribili riguardo i balseros. Fra desaparecidos e cadaveri ripescati se ne contavano diverse migliaia ogni anno. Senza contare quelli che venivano catturati o ributtati sulle coste cubane. Infilò il tunnel de la bahìa passando sotto il canale d’accesso al porto e dirigendosi verso le Playas del Este. Guidava lentamente, come non era abituato a fare, e pur avendo il condizionatore preferì aprire i finestrini e godersi la brezza di mare, The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 118 118 SeBook - SimonellielectronicBook aumentata dal moto della vettura. La giornata era splendida, si trovava immerso tra il verde della vegetazione rigogliosa, il blu intenso del mare e l’azzurro del cielo punteggiato da piccole nubi bianche. Pensava, senza nostalgia, all’Italia e al clima invernale che vi aveva lasciato. Dopo quasi 50 chilometri giunse a Santa Cruz del Norte che si preannunciava per l’inconfondibile, brutta, costruzione della distilleria di rum. Attraversò il paese e all’uscita lasciò alla sinistra la stazione di servizio dove avrebbe dovuto dare il segnale di “missione compiuta”. Subito dopo c’era l’incrocio con la “carretera de jaruco” dove svoltò a destra. La strada cominciava a salire verso le colline, s’inerpicò fino a poche centinaia di metri dal valico superato il quale si scendeva verso Tapaste e l’autopista a 6 corsie che avrebbe dovuto collegare l’Avana a Santiago, ma che da anni era ferma nei dintorni di Santa Clara. Sulla destra scorse la sagoma caratteristica del ristorante El Arabe, costruito in mattoni con stile orientaleggiante, minareto incorporato e tetto a cupola. Parcheggiò l’auto e si diresse all’interno. Era presto e Carlos non era ancora arrivato, quindi uscì e si fermò sulla terrazza da dove si abbracciava con la vista il panorama delle colline che degradavano fino al piano ed al mare. Le tonalità di verde erano infinite. Un tappeto sconfinato dal quale The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 119 119 SeBook - SimonellielectronicBook spuntavano di tanto in tanto, svettanti, i ciuffi delle palme reali. Le coltivazioni erano di canna da zucchero, dal verde cangiante verso il giallo. Mango, i cui alberi enormi e frondosi avevano il fogliame di verde cupo. Agrumi, dal verde più brillante. Poi vi erano appezzamenti a pascolo dal verde decisamente pastello. Nel cielo volteggiavano, maestosi, decine di avvoltoi immobili con le ali spalancate che si lasciavano trasportare dalle correnti. Marco pensò a quanto erano belli in volo e quanto brutti una volta posati al suolo o sopra le staccionate. La località era da sogno, Marco ci era venuto spesso con i turisti come escursione opzionale. Sostavano all’hotel Escaleras de Jaruco, situato proprio in cima al valico, dalla cui piscina sul terrazzo si godeva un panorama ancora più ampio che dall’Arabe. Non era, normalmente, meta di turismo internazionale, ma era frequentato da molti abitanti della zona che ci venivano il fine settimana anche per usufruire di visite guidate e passeggiate nell’annesso Parco Naturalistico ove si trovava una grotta, rifugio di pipistrelli, dal passato storico. Dentro l’antro e nelle zone circostanti venivano filmate un’infinità di scene per il cine o la TV. Spesso, infatti, i turisti accompagnati da Marco si incontravano con troupes di artisti impegnati nelle riprese con i quali The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 120 120 SeBook - SimonellielectronicBook fraternizzavano offrendo bottiglie di rum senza risparmio. Le gite in quel luogo erano una variante piacevole ai normali programmi che prevedevano visite di città e in alcuni casi scuole, fabbriche, ospedali, centri sociali e simili, oltre all’immancabile soggiorno balneare. Si passavano le giornate godendo del sole, il panorama, il cibo genuino della zona, giochi di società, ma il “piatto forte” erano le escursioni a cavallo fra le colline circostanti. Era assorto in questi pensieri quando sentì lo scoppiettio di un motore che arrancava sulla salita, era un taxi Lada. L’auto giunse al parcheggio del ristorante e vi si immise, pochi istanti dopo ne scese Carlos accompagnato dall’autista. Marco gli andò incontro e alla sua espressione perplessa sulla presenza di una terza persona, Carlos lo tranquillizzò dicendo: «Non preoccuparti, Sergio è mio cugino e anche socio nell’affare.» «Bene allora, entriamo? Non avete voglia di mangiare qualcosa?» «Ha, ha, ha, abbiamo lo stomaco nelle suole se è per quello. Non capita sempre di essere invitati a un ristorante….» Entrarono e furono accompagnati al tavolo da una giovane “capitana”. La sala era già affollata e il The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 121 121 SeBook - SimonellielectronicBook loro era l’ultimo tavolo libero. I tavoli erano tutti occupati da giovani coppie che probabilmente usufruivano del bonus sindacale per i viaggi di nozze. Marco si domandò dove e quanti fossero gli agenti che vegliavano su di lui. Quasi certamente erano le due coppie sedute al tavolo più vicino da dove potevano anche ascoltare la loro conversazione, se effettuata a voce normale. Forse erano di più? I camerieri? Tutti gli avventori? L’interrogativo restò senza risposta. Pranzarono a base di riso e spiedini di montone. Il pane era in forme rotonde e morbide, tipicamente preparato all’araba. Scambiarono chiacchiere e battute banali, spesso riguardanti il sesso o le donne, ma venne il momento di affrontare il tema per cui si erano incontrati. «Allora, hai assaggiato quel dolce che ti avevo portato l’altra volta?» Esordì Carlos facendo riferimento alla bustina che gli aveva passato al Cayuelo e che Marco aveva girato poi a Jorge. «Si, certo, molto buono. Mi piacerebbe mangiarne ancora, tua madre ne fa ancora?» «Si da il caso che ne abbia uno da un chilo nel baule della macchina.» «Bene, andiamo allora.» Marco chiese i caffè e il conto e quando venne la cameriera estrasse il solito rotolo di banconote The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 122 122 SeBook - SimonellielectronicBook lasciando la bella somma di 20 pesos di mancia. Un vero magnate. Una volta all’esterno, assicurandosi che non ci fossero orecchie indiscrete, peraltro già istruite, il giovane disse: «Allora siamo d’accordo con 10 mila?» «Certo, è quello che avevamo stabilito.» «Come capirai non ho portato con me una tale somma, in un posto così isolato, poi vedo che tu sei in compagnia e io solo…..» «Beh certo, posso capire, ma allora?» «Scendiamo a valle, ho preso una camera in affitto a Santa Cruz, i soldi sono li, fammi vedere la merce.» Con molta cautela, Carlos aprì il bagagliaio del taxi e fra le varie cianfrusaglie e ferramenta vi era un pacchetto ben avvolto con la carta del Granma, lo aprì mostrando al suo interno un sacchetto di plastica ben sigillato contenente una polvere bianca. Marco lo forò con un bastoncino e si passò sulla punta della lingua e sulle gengive un pochino di polvere. Come gli avevano insegnato per riconoscere la coca. Sentendo un pizzicorino seguito dall’azione anestetica annuí. «O.K. Carlos monta con me. Sergio ci può seguire intanto, così parliamo un po’.» Scesero verso la costa chiacchierando sulla necessità della massima discrezione ed attenzione The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 123 123 SeBook - SimonellielectronicBook in affari di quel tipo e del rischio che si correva, di molti anni di prigione, se si veniva arrestati per traffico di droga. Carlos gli disse che aveva rifiutato un affare con uno di Matanzas perché gli “puzzava” di infiltrato della polizia. Di lui e del Vizco, invece, aveva piena fiducia. Entrando a Santa Cruz fecero la sosta al distributore, come previsto. Mentre riempivano il serbatoio dell’auto Marco scese e pulì il parabrezza come convenuto. A parte il benzinaio non vide nessun’altro. Ebbe paura di aver lavorato invano, comunque rimontò disse a Carlos di aspettarlo all’ombra della ceiba, all’altro lato della strada, che lui sarebbe tornato in pochi minuti. Questi montò sul taxi e Sergio fece inversione di marcia parcheggiando sotto le fronde. Marco mise in moto e partì a razzo verso l'Avana, senza voltarsi, come gli avevano detto. Dopo una cinquantina di metri la strada faceva una curva a destra che lo nascose alla vista dei due trafficanti e dietro l’angolo del primo edificio che incontrò vide una macchina della polizia in attesa. Percorsi un centinaio di metri scorse dal retrovisore che l’autopattuglia si era immessa sulla via Blanca in direzione contraria alla sua. Amen, pensò. Quell’operazione fu il suo debutto da “agente segreto operativo”. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 124 124 SeBook - SimonellielectronicBook 12. «Luis Albertoo, telefonoo! È il tuo capo.» L’urlo era stato lanciato dalla voce roca e potente di Benito. Il negro Benito, come lo chiamavano i colleghi di Publicitur. Naturalmente non era l’unico negro dell’impresa, ma era l’unico di quel settore: Canal del Sol, la televisione turistica. Tramite quell’emittente si diffondevano negli alberghi, con un sistema codificato, documentari e spot pubblicitari prodotti dall’INTUR realizzati dallo stesso personale dell’azienda, a volte, affiancato da collaboratori esterni. Questi programmi venivano alternati a film americani di produzione recente captati nell’etere, assieme ad altre emissioni, dai centri di ascolto dell’intelligence. Sottotitolati in spagnolo, erano diffusi abusivamente in barba alle regole dei diritti d’autore e dell’embargo USA. Dapprima nel circuito alberghiero e qualche tempo dopo, nei fine settimana, dalla TV nazionale. Benito aveva il colore dell’ebano e una bella testa pelata. Da santero, come il 90% dei cubani anche se non tutti erano rigorosi nel praticare i riti, portava al collo i colori -bianco e rosso- di Changò. L’equivalente di santa Barbara nella religione cristiana. Dal perenne buon umore, era l’autista e factotum del reparto. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 125 125 SeBook - SimonellielectronicBook «Dai corri mezza sega, sai che ai potenti non piace aspettare.» Quest’ultima frase, naturalmente, la pronunciò tappando la cornetta con le mani. «Arrivo mangianoccioline. Guarda che sto lavorando, io.» Arrivando a scivolone, Luis Alberto strappò di mano il ricevitore a Benito. «Pronto, ciao capo, cosa c’è di nuovo?» Dall’altra parte rispose la voce imperiosa del ministro dei trasporti: «Senti, dopo che sei uscito mi ha chiamato Arnaldo. È rientrato definitivamente dall’Angola e Fidel lo ha nominato Comandante in Capo dell’Esercito Occidentale. Tu sai che dopo di Lui, il Ministro delle Forze Armate e il Capo di Stato Maggiore, questo è il grado più alto.» Una scintilla si accese negli occhi di Luis Alberto. «Ho capito, vuoi organizzargli una festa di benvenuto.» «E’ chiaro», aveva risposto il ministro, «ma non una festicciola qualunque: dev’essere qualcosa di indimenticabile. Voglio roba fresca, hai capito? Non le solite baldraccone della Maison, lascia che vadano a spennare gli stranieri. Tieni presente che oltre alle pollastrelle, serve qualche galletto per gli amici che vogliono alternare tra il dare e l’avere.» The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 126 126 SeBook - SimonellielectronicBook E a questa frase seguì una grassa e sonora risata. «Non preoccuparti capo, sai che il mio vivaio è inesauribile. Piuttosto dimmi chi ci sarà?» «Saremo i soliti: i gemelli, lo scrittore, tre o quattro generali, colonnelli eccetera. Saremo una quindicina, ma tu non risparmiare nel tuo rastrellamento. Sai che qualche persona in più non guasta mai e non rimane comunque da sola. Arnaldo poi che arriva dall’Africa, pur avendo buon materiale con sé, non vedrà l’ora di provare qualcosa di nuovo e frizzante. Sicuramente un buon sandwich gli farà soltanto piacere.» Mentre ascoltava, Luis Alberto scorreva mentalmente il suo archivio di minorenni disponibili, quindi si accomiatò con un «Va bene capo, avremo il meglio del meglio.» Luis Alberto Gómez era un ometto mingherlino, carnagione chiara e capelli neri: tipico discendente di famiglia spagnola. Il suo lavoro era quello di tecnico del suono. Abitava in una grande casa con piscina, ai margini del Parco Almendares. Una zona “congelata”, dove non si poteva permutare con altre case e/o appartamenti se non con il benestare dei servizi di sicurezza. La permuta era il passatempo nazionale dei cubani che aggiravano, in quel modo, il divieto di compravendita degli immoThe SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 127 127 SeBook - SimonellielectronicBook bili. C’era chi, partendo da una catapecchia, divenne proprietario di importanti magioni dopo una lunga serie di permute con relativi conguagli sottobanco. Lui però era da sempre il proprietario di quella casa. Da quando la sua famiglia si trasferì in massa, con la sua sola eccezione, negli Stati Uniti. Rimase l’unico proprietario. Non fu una scelta ideologica per lui, quella di restare, ma sentimentale. A quel tempo era adolescente e conosceva bene Miami. Vi si recava spesso assieme al padre, un agiato commerciante. Il Grande Vicino del Nord non gli piaceva. Non aveva gli odori, i sapori, il calore umano, dell’Avana. Non c’erano i suoi amici, i luoghi familiari dove intrattenersi e giocare. Naturalmente non immaginava ciò che poi sarebbe capitato nel suo Paese, ma ormai era troppo tardi e comunque lui si arrangiava meglio di molti altri. Il ministro abitava con lui. Con diversi matrimoni e divorzi alle spalle aveva lasciato altrettante case ed appartamenti alle ex mogli e i vertici del regime gli avevano posto un freno alle assegnazioni. A tutto c’era un limite. Conobbe Luis Alberto durante il servizio militare di questi che fu assegnato alle sue dipendenze. La furbizia e l’abilità del ragazzo lo posero alla sua attenzione e ne nacque un’amicizia. Da questa coabitazione naturalmente Luis Alberto traeva benefici materiali e prestigio presso i conoscenti. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 128 128 SeBook - SimonellielectronicBook La Rivoluzione era grata a Luis Alberto di essere rimasto e lui era grato alla Rivoluzione per avergli lasciato la villa e per avergli garantito un lavoro oltre ad opportunità al di sopra della media. Anche per quello non dimenticava mai di essere un tecnico di servizi audiovisivi. Durante le frequenti feste ed orge che si svolgevano nella residenza non mancava di attivare microfoni e videocamere debitamente nascosti. Se il contenuto era solamente “piccante” aveva contatti con un diplomatico straniero per la vendita all’estero, se invece c’erano anche conversazioni che potessero interessare la politica aveva un contatto diretto con il Gruppo di Appoggio del Comandante saltando perfino il ministro degli interni. La longevità fisica e politica di Fidel era dovuta anche al motto “fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio”. Per questo i sistemi di controllo incrociato e gli intrecci fra le varie branche dei servizi facevano impallidire qualunque altro sistema di sicurezza. 13. Marco si era pienamente inserito nel vicinato. Laura lo aveva iscritto al CDR n. 15, “Inti Peredo”, ed egli partecipava attivamente alle attività di lavoro volontario, alle riunioni politiche ed ai turni di guardia all’isolato. Avevano cambiato il suo status The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 129 129 SeBook - SimonellielectronicBook all’ufficio immigrazione con una dichiarazione di Laura ove si diceva che costituivano una “famiglia di fatto” e da residente temporaneo divenne residente permanente. Questo fu facilitato anche dal suo contratto di lavoro. Sempre grazie all’impiego adempì ad altre formalità burocratiche. Si iscrisse all’ufficio di collocamento, al sindacato e pagava il suo contributo mensile alle Truppe della Milizia Territoriale. Aveva ricevuto la sua tessera annonaria e anche sul lavoro gli toccavano periodicamente turni di vigilanza notturna. Dal canto suo Laura ebbe alcuni scontri all’interno del Partito e pur non cadendo in disgrazia, le vennero tolti alcuni privilegi. Le strutture di sicurezza non avevano dubbi sulla rettitudine politica di Marco, ma era pur sempre uno straniero e il dubbio non poteva mai essere accantonato. Circolavano molte storie di “infiltrati” e di “agenti in sonno” rimasti tranquilli per anni ed anni, dopo essere entrati in luoghi o ambienti strategici. Naturalmente gli esempi non erano solo “contro”. Anzi le storie di agenti cubani infiltrati nelle fila del nemico erano numerose e portate a leggenda. Stranamente quelli che venivano imprigionati o espulsi da Cuba erano “sporche spie”, quelli che venivano sorpresi in territorio nord americano invece erano Eroi o Martiri. Ma il loro lavoro era lo stesso. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 130 130 SeBook - SimonellielectronicBook La sua nuova attività permise a Marco di conoscere ancor meglio e più profondamente il Paese. Effettuò molti viaggi in zone già attrezzate e frequentate dal turismo internazionale, ma anche in altre ancora vergini o sottoutilizzate. Le province che lo colpirono maggiormente furono quelle centrali: Sancti Spiritus, Cienfuegos, Las Villas, Camagüey, Ciego de Avila. Era affascinato dalle montagne dell’Escambray con i laghi ed i boschi rigogliosi, ricchi di flora e fauna incredibile, oltre a possedere quel gioiello di architettura coloniale che è la città di Trinidad. Quella parte del Paese era quella che offriva, contraddittoriamente, più possibilità di turismo ecologico così come di caccia e pesca in mare o in acqua dolce. La costa nord era vergine e contava con spiagge incontaminate di sabbia finissima, mentre la costa sud era composta per lo più da acquitrini e paludi, caratteristica questa che si estendeva alla maggior parte dell’isola. Marco aveva visitato anni prima l’arcipelago dei Giardini della Regina. Un gruppo di isolette a 55 miglia da Jucaro e circa a metà strada tra le isole Cayman e Cuba. Il luogo era soprannominato, non a torto, “the last Paradise”, l’ultimo Paradiso. Si raggiungeva navigando per circa cinque ore con lo storico “Maccabì” un battello lento, ma maestoso nella The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 131 131 SeBook - SimonellielectronicBook navigazione ed estremamente confortevole. Al tempo della sua visita vi era ormeggiata, in una insenatura riparata fra le isole, la “Patana” ovvero la “chiatta”. In origine era un pontone per il trasporto dell’acqua dolce ai luoghi ove fosse necessario. Sul suo ponte fu elevato un parallelepipedo in legno che la trasformò in un originale alberghetto galleggiante dotato, nella parte superiore, di dodici camere tra doppie e triple tutte con balconcino. A livello del ponte vi erano la cucina con il salone che fungeva da bar e ristorante ed il soggiorno con un terrazzino panoramico. In quello che era stato il serbatoio vennero alloggiati la cambusa e il gruppo elettrogeno che forniva energia per le luci e il condizionamento dell’aria che se nei locali comuni serviva poco, era decisamente utile nelle camere. Il ponte era cosparso di bombole per le immersioni e nell’atrio centrale che divideva il soggiorno dal ristorante vi era il compressore per caricarle. Gli ospiti più temerari potevano lanciarsi direttamente dal balcone in acqua dal momento che la profondità del mare in quel punto era di sei o sette metri. La chiatta ancorata solo a prua per evitare capovolgimenti in caso di mareggiate o forte vento, era cullata dalla corrente e dalla brezza che la faceva ruotare lentamente attorno al punto di ormeggio variando così, continuamente, il panorama agli occhi degli ospiti. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 132 132 SeBook - SimonellielectronicBook Marco vi passò una settimana con una fotoreporter italiana e naturalmente l’ambiente fu galeotto. Alternarono escursioni con i motoscafi di appoggio a lunghe passeggiate sugli isolotti separati da tratti di mare perfettamente guadabili, dove l’acqua difficilmente superava il mezzo metro di profondità, a lunghe e appassionate sessioni amorose. Vanna era single convinta, ma amante della vita. Non negava e non si negava niente. Piccola di statura, capelli castani corti, ben tornita e con una spiccata attitudine al sesso. Fu una settimana indimenticabile anche perché parteciparono, per la prima volta in vita loro, alla caccia (o pesca?) del coccodrillo che in realtà era l’alligatore. Fu una sorpresa per loro sapere che questi animali vivessero in acqua salata e tanto lontano dalla terraferma. Jorge Ordoñez, il loro accompagnatore ufficiale che in seguito venne coinvolto in una farsa con una nota diva italiana, un giorno gli propose di andare con “Guataca”, un marinaio del Maccabì, a cacciare un coccodrillo che aveva avvistato fra gli isolotti. Vanna e Marco si guardarono perplessi e un po’ timorosi, ma alla fine prevalse lo spirito di avventura e la curiosità. Guataca, che vuol dire “zappa”, a Cuba viene usato per definire le orecchie a sventola ed il marinaio era ben fornito in quel senso. Asciutto, dal fisiThe SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 133 133 SeBook - SimonellielectronicBook co nervoso e muscoloso era ricoperto di cicatrici, specialmente negli arti. Una collezione di morsi di alligatori e pescecani. Di poche parole e disponibilissimo, Guataca si incaricava di procurare i rifornimenti alla cambusa. Tornava sempre dalle sue immersioni in apnea con una cernia catturata con la fiocina o con le aragoste che raccoglieva sul fondo. Il piatto forte dell’albergo galleggiante, infatti, era l’aragosta preparata in ogni modo possibile. Il personale di servizio era composto da una famigliola di tre persone, il padre eccellente chef, la madre cameriera e il figlio barman. Naturalmente erano intercambiabili fra di loro in caso di necessità. Salparono a bordo di una lancia a motore che venne issato a bordo una volta giunti in prossimità degli isolotti, ove il pescaggio era insufficiente ed anche per non disturbare la fauna. Alligatori compresi. L’ambiente era davvero mozzafiato, nell’acqua che arrivava appena alle ginocchia si trovavano infinite specie di pesci. Da quelli minuscoli, appena usciti dalle uova, alle razze di oltre un metro di diametro. Dove l’acqua era un po’ più profonda e vicino alle rive coperte di mangrovie vi era l’habitat preferito dai maccabì, i pesci che avevano dato il nome al battello. Sembravano squali in miniatura, dotati com’erano di pinna dorsale e per il loro colore grigio. Non erano assolutamente pericolosi per l’uoThe SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 134 134 SeBook - SimonellielectronicBook mo, anche per le loro dimensioni che raramente superavano la trentina di centimetri, però al pari degli squali erano molto voraci e combattenti se venivano presi all’amo. Per gli appassionati della pesca, misurarsi con questi esemplari, era estremamente appagante e divertente anche se spesso venivano recise le lenze e perse esche e ami fra la vegetazione in cui i pesci cercavano riparo. Guataca prese la pertica che aveva imbarcato e cominciò a muovere la lancia facendo leva su di essa. Si inoltrarono nell’intrico dei canali che separavano le varie isolette. L’acqua era di cristallo, grazie anche al fondo di polvere corallina dal bianco accecante. Il verde della vegetazione si staccava imperioso dal bianco che diventava azzurro, poi blu e indaco del mare e dal celeste della volta sopra di loro, dove volteggiavano innumerevoli specie di uccelli: dai minuscoli colibrì, ai pappagalli multicolori, ai candidi gabbiani, agli enormi pellicani, cormorani e flamingos. Di tanto in tanto, il rumore di un impatto con l’acqua e l’uscita vittoriosa dei pennuti con la loro preda nel becco. Addentrandosi nella vegetazione più folta incontrarono anche numerose garze ed aironi. Mentre sui rami erano appollaiate decine di capibara che si rimpinzavano di bacche e foglie. Lungo i tratti di spiaggia, non sepolti dalla vegetazione, si vedevano colonie di iguane pigramente distese ad immagazzinare il calore del sole. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 135 135 SeBook - SimonellielectronicBook Vanna stava maneggiando la macchina fotografica come una mitragliatrice Lo spettacolo era veramente unico e non finiva di riservare sorprese. Per non disturbare la fauna si era portata una piccola Leica a telemetro con un medio teleobbiettivo. Era completamente silenziosa al contrario delle reflex che, col rumore prodotto dal ribaltamento dello specchio, avrebbero disturbato la quiete che regnava in quell’Ultimo Paradiso. Passò un po’ di tempo, fecero dei giri viziosi che li riportavano sempre allo stesso posto, era il luogo dove Guataca aveva avvistato l’alligatore il giorno prima, ma sembrava che non ci fosse più. Il marinaio scrutava con attenzione la superficie dell’acqua e tra la vegetazione, ad un tratto levò un braccio indicando un punto a qualche decina di metri invitando, con gesti della mano , i compagni a mantenere il silenzio. I due guardarono in quella direzione ed ebbero l’impressione di vedere una corteccia che galleggiava. La lancia si mosse verso il “legno” e si resero conto che questi aveva due nari e due occhi che affioravano. Quando l’animale stimò che la lancia si era avvicinata troppo ebbe un guizzo e si mise a nuotare velocemente, ma senza affanno, lungo il canale fino a raggiungere una pozza della lunghezza di una trentina di metri e della larghezza di cinque o sei. Era profonda almeno otto o dieci metri e l’acqua pur essendo The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 136 136 SeBook - SimonellielectronicBook trasparente perdeva luminosità fino a divenire di un azzurro cupo. Si fermarono al centro della pozza scrutando il fondo e solo dopo che gli occhi furono abituati al cambio di luminosità lo videro. Era adagiato sul fondo, una macchia nera contro il blu scuro. Ci voleva molta attenzione per distinguerlo. Dopo un’interminabile attesa il rettile ebbe bisogno di salire a respirare quindi si mosse lentamente sul fondo e poi emerse gradualmente fino ad affiorare ancora a distanza di sicurezza, in un punto ove l’acqua tornava ad essere poco profonda. Guataca manovrò la lancia all’inseguimento e poco dopo l’alligatore si immerse nuovamente scomparendo alla vista dei suoi inseguitori. Lo cercarono nell’intrico formato dalle radici di mangrovie che delimitava il canale da ambo i lati: niente. Ad un certo punto il marinaio virò per tornare indietro dicendo: «Non può essere andato molto lontano dalla sua tana.» Manovrava lentamente e ad un tratto fermò la barca. Invitò i suoi compagni a guardare in basso e lo videro: era acquattato tra le alghe del suo stesso colore che ricoprivano il fondo. Un mimetismo quasi perfetto. Si fermarono sopra di lui che rimase immobile convinto, quasi con ragione, che non lo avrebbero distinto dalla vegetazione. In quel punto il canale era abbastanza stretto, misero la barca di traverso e Vanna la mantenne ferma aggrappandoThe SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 137 137 SeBook - SimonellielectronicBook si alla vegetazione. Rimasero immobili sopra la loro preda mentre Guataca preparava una corda, arrotolata lungo l’asta e con un nodo scorsoio all’estremità. Rivolgendosi a Marco gli disse: «Stai attento, io adesso cerco di serrargli le mandibole col cappio e poi lo tiro su, come arriva sul fianco della barca devi prenderlo subito per la coda, ma stai attento alle zampe, hanno degli artigli acuminati e si muovono con una rapidità impressionante. Comunque una volta fatta una “ciambella” con la coda e il muso legati, diventa innocuo.» Un paio di tentativi andarono a vuoto, ma al terzo il cappio si avvolse attorno al muso dell’animale che non si era mosso e Guataca cominciò a stringere, quindi a tirare verso l’alto. Appena sentitosi in trappola l’alligatore cominciò a dimenarsi furiosamente, ma più si agitava più il nodo scorsoio gli serrava le mandibole. Non era un esemplare molto grande, per fortuna, pensò Marco a cui l’adrenalina era salita alle stelle. Appena Vanna si rese conto che la preda era stata accalappiata lasciò la presa che manteneva statica l’imbarcazione per apprestarsi a scattare una sequenza di foto della cattura. Questa mossa consentì anche alla lancia di poter scarrocciare minimizzando il rischio di rovesciamento. Appena affiorò la testa dell’animale Marco immerse le mani per afferrarne la coda. Lo sforzo fu notevole, la barca The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 138 138 SeBook - SimonellielectronicBook oscillava pericolosamente. Dopo una breve, ma furibonda battaglia che parve non finire mai, riuscì a portare le estremità dell’alligatore ad unirsi. Durante questa operazione le zampette del rettile annaspavano freneticamente nell’aria e pur con tutte le attenzioni del caso Marco non riuscì a evitare qualche graffio sulle braccia e sul corpo. Con lo sforzo congiunto suo e di Guataca che lo teneva saldamente per le mandibole, riuscirono a issarlo a bordo.Una volta ridotto all’impotenza l’animale, poterono constatare che era un esemplare di quasi due metri e con un peso all’incirca di un ottantina di chili. Tornarono alla Patana orgogliosi della loro preda che venne affidata a Pedro, il cuoco, incaricato di macellarlo e di preparare una succulenta cena di commiato dai Jardines de la Reina, l’Ultimo Paradiso. 14. Avevano preso gli ultimi accordi nel pomeriggio ed all’imbrunire erano in attesa dei primi ospiti. Quasi tutti habituée, se si escludeva Arnaldo Ochoa che per molto tempo era stato in Africa alla testa delle truppe cubane che col loro apporto, determinante, avevano sconfitto la guerriglia di Jonas Savimbi appoggiata dal Sudafrica e dalla CIA. L’armistizio aveva anche costretto il governo di The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 139 139 SeBook - SimonellielectronicBook Pretoria a concedere, finalmente, l’indipendenza alla Namibia dal cui territorio partivano le missioni in territorio angolano a supporto esterno delle truppe di Savimbi. Tutto ciò avvenne con un tempismo miracoloso, prima del disimpegno di Gorbachev dalle trame tessute per anni dai suoi predecessori nella politica estera. Con le prime ombre della sera arrivarono i gemelli Antonio e Patricio de la Guardia, rispettivamente colonnello e generale di brigata. Antichi componenti del Directorio Estudiantíl, poi confluiti nel Movimento 26 de Julio e divenuti fedelissimi di Fidel. Sempre in prima linea, furono consiglieri della Guardia di Sicurezza Personale di Salvador Allende. Fuggirono rocambolescamente dal Cile dopo l’assalto alla Moneda dell’11 settembre del 1973. Rientrati all’Avana ebbero l’incarico di costituire e dirigere un ufficio, chiamato MC (Moneta Convertibile), in grado di aggirare l’embargo americano per rifornire Cuba di materiale strategico o comunque non reperibile sui mercati convenzionali. In pratica avevano la “patente di còrsa”. Pur essendo inferiore gerarchicamente il leader della coppia era certamente Tony che si distingueva dal fratello per la sua abitudine a vestire gli abiti civili, mentre Patricio prediligeva l’uniforme. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 140 140 SeBook - SimonellielectronicBook Subito dopo arrivò l’invitato d’onore: il generale di divisione Arnaldo Ochoa Sánchez. Eroe della Repubblica di Cuba pluridecorato e protagonista di decine di operazioni militari, clandestine o convenzionali. Era stato nominato Comandante della Regione Militare d’Occidente, la terza carica in ordine d’importanza dopo, naturalmente, quella del Comandante in Capo. Venne ricevuto con calorosi abbracci e strette di mano. Bevvero qualche mojito ai bordi della piscina e poi l’anfitrione, il ministro dei Trasporti Diocles Torralba, invitò gli amici a passare nella stanza adibita a studio e sala di riunioni. Luis Alberto rimase in giardino in attesa degli altri ospiti. Una volta accomodati all’interno Ochoa esordì: «Ragazzi, tutti noi abbiamo dato e stiamo dando un contributo notevole e appassionato a Fidel e alla Rivoluzione, su questo non c’è alcun dubbio. Non credo sia il caso di tirare fuori qua i meriti di ognuno di noi, ma siamo anche coscienti che il mondo sta cambiando. L’Unione Sovietica e i Paesi dell’Europa Orientale stanno rivedendo la loro politica interna, quella estera e stanno ristrutturando l’economia fino a mettere in discussione l’esistenza stessa del Comecon che per noi è di vitale importanza. Un cambio nel nostro sistema è indispensabile e voi sapete che Fidel non è disposto a cedere un solo grammo del suo potere.» The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 141 141 SeBook - SimonellielectronicBook Gli altri partecipanti alla riunione restarono impietriti poi, poco a poco, si guardarono l’un l’altro con cenni di assenso. «E allora cosa proponi, un golpe?» Disse Tony. «Se necessario, si. Sapete che per me Fidel è come un padre, ma per il bene del Paese sono disposto a qualunque cosa. Stiamo andando verso la rovina e l’isolamento totale.» «Sono pienamente d’accordo.» Replicò Tony. «Voi cosa ne pensate?» «Mah! Voi sapete che è una cosa molto rischiosa e difficile. Non tutti hanno la maturità e l’informazione che abbiamo noi per capire e per appoggiarci.» Disse Diocles. «E’ vero,» fece eco Patricio «Fidel ha milioni di persone che credono in lui.» «Non credere, ormai la gente è stanca, compie il suo “dovere” meccanicamente. Le statistiche sulla presenza al lavoro volontario e ai turni di guardia segnala un calo costante e le percentuali di presenze sono minime. Ho tastato il polso a diversi colleghi delle Forze Armate e vi assicuro che potremmo impadronirci dei punti chiave del Paese: strategici, politici ed economici. Poi cercheremmo di condurre il Comandante a riflettere. Faremo come hanno fatto in Tunisia con Burguiba. Gli proporremo la presidenza onoraria e lo manderemo in un esilio doraThe SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 142 142 SeBook - SimonellielectronicBook to a chiudere in bellezza la sua vita di rivoluzionario.» «Arnaldo, ma tu lo conosci bene, credi che accetterà?» Replicò Patricio. «Lo vedo difficile anch’io.» Intervenne Diocles. «E’ un nostro dovere provarci. Tutti noi lo amiamo e gli siamo riconoscenti per quello che ha fatto alla guida della Rivoluzione e del Paese, ma ormai sta diventando un peso e un ostacolo per il progresso e la prosperità. Deve cedere il potere: con le buone o con le cattive.» «Per me Arnaldo ha ragione. Conta su di me.» Disse Tony. Gli altri due annuirono con un’alzata di spalle, ma non si pronunciarono. «Bene,» disse Diocles «ne riparleremo. Adesso andiamo di la ragazzi che staranno arrivando anche gli altri.» In effetti qualcuno degli invitati era già in giardino conversando con il padrone di casa. La festa cominciò e si protrasse fino alle prime ore dell’alba prendendo sempre più i connotati di un’orgia. Le ragazze e i ragazzi procurati da Luis Alberto non lo fecero sfigurare, si prestarono ad ogni depravazione richiesta ed in alcuni casi erano loro a proporre qualche gioco erotico spinto fino all’estremo. Le bottiglie di rum si svuotavano ad un ritmo impressionante, fecero la loro comparsa le The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 143 143 SeBook - SimonellielectronicBook sigarette di marijuana ed arrivò anche la “neve” che Luis Alberto si era procurato da un amico che aveva fatto da poco un sequestro ad un trafficante. Si chiamava Jorge. 15. Marco era diventato un punto di riferimento per gli inviati italiani di diversi giornali, riviste e della RAI. Li aiutava sempre volentieri e disinteressatamente a muoversi un pochino al di fuori delle strette regole imposte dai loro “angeli custodi” dell’ufficio Stampa Estera del Minrex. Cercava di far loro conoscere persone interessanti per i servizi che contavano di realizzare ed in cambio otteneva inviti a cena alle quali partecipava con la sua affascinante compagna. Laura era a sua volta una persona che interessava molto i giornalisti che oltre ad apprezzare la sua bellezza ne percepivano la forte personalità e sapevano di trovarsi di fronte a una persona di un certo livello nella classe dirigente cubana. Comunque nessuno le chiese mai o lo chiese a Marco, di raccontare la sua storia. Grazie ai contatti con i media italiani e al nulla osta di Jorge, Marco venne accreditato come corrispondente straniero ed ebbe accesso a molte più attività di prima. Dai Festival di Cinema, Tetro, Musica, Folklore alle conferenze stampa e manifestazioni politiche o sportive. Insomma a qualunque The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 144 144 SeBook - SimonellielectronicBook attività culturale, economica e di altro genere si tenesse nel Paese. La quasi totalità di esse, poi, si svolgeva nella capitale. Il suo primo incontro col Comandante fu durante un Festival del Cinema, la cui sede principale era l’hotel Nacional. Egli si trovava nella hall affollata di personalità internazionali della cinematografia quando qualcuno gli sussurrò all’orecchio: «Esci, sta arrivando Fidel.» Il giorno precedente si era verificato il passaggio ad alta quota di un aereo spia nord americano. Il fatto aveva sollevato le proteste diplomatiche del governo cubano e scatenato una campagna di stampa nazionale che invitava la popolazione a manifestare davanti all’Ufficio d’Interessi degli Stati Uniti, situato sul piazzale del lungomare che ospitava la pizzeria La Piragua, il monumento al Maine ed all’altra estremità il grande albergo. Proprio di fronte all’ufficio del “nemico”. A pochi metri da questi campeggiava un grande cartellone rivolto verso le finestre. Raffigurava un rivoluzionario che sbeffeggiava lo Zio Sam con la didascalia: “signori imperialisti non vi temiamo in nessun modo”. Sul retro slogan contro “l’imperialismo”, “il neocolonialismo” e “il sionismo” coronata dalla frase di Marx: “proletari di tutto il mondo, unitevi”. Il Nacional contava di otto piani e di una terrazza panoramica con due torrette agli estremi. Di The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 145 145 SeBook - SimonellielectronicBook quella sul lato occidentale, Fidel, si serviva per osservare le manifestazioni che si svolgessero sulla spianata. L’osservatorio era privilegiato ed il suo sguardo esplorava l’immenso piazzale con l’aiuto di un binocolo. Appena Marco uscì sul viale di accesso entrarono, rombando e con grande stridìo di gomme, le tre Mercedes nere che servivano per gli spostamenti del Comandante senza che si sapesse mai su quale di esse si trovasse. Arrivate davanti al portico d’ingresso si fermarono e appena aperte le portiere, dalla seconda, emerse la figura alta e massiccia di Fidel Castro. Immediatamente si formò attorno a lui un nugolo di uniformi verdi, a stretto contatto fisico. Solamente davanti non gli si era messo nessuno. Come scese dalla macchina il comandante si guardò rapidamente attorno e puntò decisamente in direzione di Marco che lo stava inquadrando nel mirino della sua Olympus. Con passo deciso e protetto dalla “testuggine” delle sue guardie del corpo si avvicinava sempre più a Marco sopravanzando di almeno venti centimetri i suoi protettori. Il giovane pur senza smettere di scattare foto in sequenza si sentì in preda a un misto di emozione e di nervosismo. Lo vedeva sempre più grande nel mirino, puntava proprio su di lui. Una ridda di pensieri lo assalì alla velocità della luce finché non giunse a pochi centiThe SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 146 146 SeBook - SimonellielectronicBook metri da lui fermandosi. Allora abbassò la fotocamera e lo guardò con un nodo alla gola. «Allora compagni, cosa fate qua? Non andate alla manifestazione?» Pronunciò queste parole con la sua caratteristica voce dalla tonalità leggermente acuta e nasale allo stesso tempo ed erano rivolte verso di lui, come se fosse il portavoce della folla che si era radunata nel frattempo. Dovette fare uno sforzo enorme per vincere l’emozione e trovare la voce per rispondergli. «Si, certo Comandante, adesso andiamo, lei sa che c’è in corso il Festival e dobbiamo svolgere anche il nostro lavoro. Qualche minuto e andiamo alla manifestazione.» «Su, su, forza che sta per cominciare, non vorrete mica mancare di dare la vostra risposta agli imperialisti yankee. Voglio vedervi là.» Era un suggerimento che non poteva essere ignorato….. In un lampo Fidel ed i suoi accompagnatori scomparvero all’interno del Nacional e gli astanti rimasero sbigottiti ed emozionati, qualcuno disse: «Hai visto Daniel Ortega?» In effetti il capo del Governo Sandinista si trovava in visita ufficiale all’Avana e faceva parte del gruppo arrivato poco prima, ma essendo in uniforme verde come tutti gli altri, sfuggì alla vista di The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 147 147 SeBook - SimonellielectronicBook Marco che era comunque calamitata dalla presenza magnetica del Líder Maximo. Dimenticandosi del Festival e dei suoi illustri invitati, si diresse alla spianata del Maine per presenziare alla manifestazione di protesta. In occasioni di questo tipo Marco ebbe la possibilità di conoscere o comunque venire a contatto di numerosi divi, cineasti, scrittori, intellettuali, atleti e politici di tutto il mondo. Compresi alcuni premi Nobel. Una vita nuova e appagante intellettualmente. Quello del Nacional poi non fu il suo ultimo incontro con Fidel. Collaborò con alcune testate italiane effettuando piccole corrispondenze e invii di fotografie con l’aiuto dell’agenzia AFP. Purtroppo gli toccò essere testimone anche di un evento tragico. Nel tardo pomeriggio di una domenica di inizio settembre venne chiamato dalla corrispondente locale dell’ANSA che gli chiese se avesse avuto notizia di un incidente aereo avvenuto pochi minuti prima. Sembrava fosse coinvolto il charter della Cubana per Milano. Lei stava cercando di comunicare con l’Ambasciata, ma essendo domenica le risultava impossibile mettersi in contatto con il personale di turno. Marco in quel momento dimenticò di essere un “giornalista” e si diresse di volata presso la cancelleria della sede diplomatica. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 148 148 SeBook - SimonellielectronicBook Venne fatto entrare immediatamente dal centralinista e dal carabiniere di guardia che lo conoscevano e che gli confermarono la notizia dell’incidente. Si temeva non ci fossero superstiti in seguito all’esplosione del velivolo, ma non c’erano ancora notizie certe. Il primo istinto fu di correre sul luogo del sinistro per cercare di rendersi utile nei soccorsi, poi prevalse l’idea che sarebbe stato inutile in quanto era passata quasi un’ora dal fatto e certamente si era mobilitato tutto ciò che fosse stato necessario. Rimase in Ambasciata mettendosi a disposizione per qualunque evenienza. Poco a poco si fecero vivi amici e conoscenti, rimasti all’Avana, dei passeggeri imbarcati su quel volo maledetto informati da un tam tam misterioso, dal momento che radio e televisione si guardarono bene dal dare la notizia. Almeno per il momento. Il centralino dell’Ambasciata cessò di funzionare come tale. Improvvisamente saltarono tre linee e ne rimase attiva una sola. Cominciò ad arrivare anche il personale della Cancelleria strappato agli ultimi ozi del fine settimana. Giunse l’ambasciatore Carlo Civiletti che arrivò con la sua auto, ma senza autista. Marco si offrì di accompagnarlo sul luogo del sinistro in qualità di autista. Nonostante il traffico dell’Avana non fosse paragonabile a quello delle metropoli occidentali, uno dei punti più frequentati era l’avenida di Rancho Boyeros ed in quel frangenThe SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 149 149 SeBook - SimonellielectronicBook te il flusso dei veicoli era paralizzato in quanto, a monte, la strada era stata interrotta. Fortunatamente incontrarono una pattuglia della polizia che vista la targa e la bandierina italiana sul parafango anteriore gli fece da spartitraffico mettendosi davanti a loro con luci e sirena in azione. Quando giunsero sul posto del sinistro, divampavano ancora le fiamme dalla carcassa dell’aereo nonostante ai getti dei pompieri si fosse aggiunto un intenso acquazzone tropicale. Marco si immaginò che se esistesse l’Inferno doveva assomigliare a quello che li circondava. L’aereo era precipitato a fine pista battendo con i piani di coda. Rimbalzò saltando l’avenida di Boyeros per poi ricadere in un campo incolto, proseguendo la sua folle corsa per circa un chilometro prima di invadere il piccolo agglomerato di Luzgardita. Un insediamento che era stato lasciato sorgere negli anni 40. Incoscientemente non era mai stato mai rimosso pur essendo sulla linea di decollo dell’aeroporto ed a poche centinaia di metri da esso. Ormai, nell’era dei jet, quell’agglomerato era diventato estremamente a rischio. Dopo aver abbattuto una decina di casupole, il bolide infuocato, terminò schiantandosi contro il muro perimetrale di una fabbrica, ormai avvolto dalle fiamme alimentate da qualche tonnellata di kerosene di cui era imbottito in vista del volo transatlantico. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 150 150 SeBook - SimonellielectronicBook Nell’oscurità, rotta dalle fotoelettriche, si scorgevano brandelli di persone, bagagli e suppellettili appartenenti sia ai passeggeri che agli abitanti delle povere casette rase al suolo. L’aria era quasi irrespirabile per un vasto raggio, gli effluvi del kerosene combusto e del fumo acre si univano agli umori della morte ed al lezzo di bruciato che proveniva da cose e persone. I cadaveri recuperati venivano deposti sul prato Quasi tutti erano irriconoscibili per le bruciature o mutilazioni. Il servizio d’ordine era stato organizzato celermente ed efficacemente, la zona era ormai circondata da volontari delle MTT e da forze regolari di polizia ed esercito. Vennero sorpresi e arrestati alcuni sciacalli sorpresi a frugare fra i resti. Dicevano che dall’aereo fosse uscito un giovane avvolto dalle fiamme, ma ancora vivo. Questi era stato soccorso e trasportato in ospedale assieme ai numerosi feriti riscattati dalle macerie delle casupole rase al suolo. Naturalmente i feriti erano stati distribuiti in diversi nosocomi. Ammontavano a varie decine. Inoltrandosi in mezzo a quel caos e già in prossimità del troncone principale dell’aereo, dietro un cumulo di rottami, si imbatterono inaspettatamente in Fidel Castro che si era precipitato sul luogo del disastro appena venuto a conoscenza del fatto. Era arrivato a bordo di una jeep, rinunciando alle Mercedes The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 151 151 SeBook - SimonellielectronicBook blindate. Immediatamente il Comandante si fece incontro all’ambasciatore stringendogli la mano, manifestandogli le condoglianze e sottolineando come si fosse unito il sangue cubano a quello italiano. Passò un braccio sulla spalla di Marco e gli prese i capelli, lunghi sulla nuca, dandogli uno strattone e poi lo abbracciò. Dopo essersi reso conto dell’accaduto e che la loro presenza non era strettamente necessaria, l’ambasciatore chiese a Marco di riaccompagnarlo alla cancelleria da dove avrebbe potuto coordinare i lavori del personale e rispondere alle chiamate dall’Italia che non sarebbero tardate ad arrivare. In effetti al loro arrivo la sede diplomatica era già stata presa d’assalto dalle telefonate internazionali sull’unica linea funzionante, finché non si mantenne aperta solo con l’Unità di Crisi della Farnesina. Marco passò la notte facendo la spola tra l’ambasciata e gli ospedali ove veniva segnalata la presenza di qualche italiano. Purtroppo nei pochi casi in cui la segnalazione era certa ormai non c’era più niente da fare. Nonostante le assicurazioni di Fidel per la massima collaborazione, le linee telefoniche vennero ripristinate solo il quarto giorno. Quando ormai gli inviati della stampa italiana erano già ripartiti quasi tutti per le loro sedi. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 152 152 SeBook - SimonellielectronicBook Era ormai mattina quando venne confermata l’esistenza del passeggero sopravvissuto, anche se in condizioni disperate. Venne ricoverato al reparto ustionati del Calixto García. Siccome non si era ancora potuto identificare, Marco decise di andare a vederlo e se possibile fotografarlo per mandare l’immagine in Italia nella speranza che i parenti lo riconoscessero. Passò a prendere la macchina fotografica e corse all’ospedale dove non ebbe il minimo ostacolo per accedere al reparto. Si sottopose al processo di sterilizzazione e venne introdotto in una stanzetta dove vi erano quattro letti occupati da figure immobili e quasi completamente ricoperti da garze bianchissime. Nel letto vicino alla finestra giaceva una figura robusta, dall’aspetto giovane nonostante fosse col volto sfigurato e quasi privo di pelle. A marco si strinse il cuore, ma l’adrenalina ebbe il sopravvento e l’intenzione di svolgere un compito utile rafforzò la sua volontà. Preparò la macchina e gli infermieri si offrirono di “mettergli in posa” il povero paziente. Per chi avesse assistito sarebbe parsa una scena di sadismo spietato, ma gli spiegarono che il giovane era mantenuto in coma artificiale per evitare di farlo soffrire ed era completamente incosciente. Una volta effettuati alcuni scatti corse in laboratorio per sviluppare e stampare le foto e quindi alla France Presse per la trasmissione. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 153 153 SeBook - SimonellielectronicBook Mentre effettuava queste operazioni, il giovane venne identificato da una coppia di suoi amici che era arrivata con lui e si era trattenuta a Cuba per una settimana supplementare. Appena saputo dell’incidente erano accorsi nella speranza di trovare ancora vivo qualche amico. Questo fece si che quando la foto arrivò all’ANSA in Italia, venisse pubblicata con le generalità del poveretto che nel frattempo era anche stato trasferito presso il più moderno ed efficiente Hermanos Amejeiras. Non era quello lo scopo che si era prefisso Marco che venne accusato di “sciacallaggio”. Solamente gli amici e le persone meno maliziose compresero la sua buona fede. Dopo l’arrivo di molti parenti delle vittime venne effettuato il rito funebre. Successivamente le salme furono imbarcate su due C130 dell’Aeronautica militare italiana giunti appositamente. Si imbarcarono anche i resti non identificati per proseguire nel difficile lavoro una volta in Italia. La commissione d’inchiesta formata da tecnici cubani e di altri Paesi ricostruì con buon margine di certezza quanto era accaduto e la successiva decifrazione delle “scatole nere” confermò la tesi sostenuta. Al momento del decollo il comandante, un pilota abile ed esperto, decise di partire contro il The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 154 154 SeBook - SimonellielectronicBook parere della torre di controllo che gli segnalava maltempo incipiente sull’area dell’aeroporto. Attestato al limite estremo della pista, aveva scorto le nubi temporalesche, ma disse che se partiva immediatamente sarebbe riuscito a passargli sopra o comunque a “perforare” la tormenta ad una quota di sicurezza. Salutò la torre e spinse i motori al massimo. Purtroppo una volta giunto ad una quota di poco superiore ai 50 metri, praticamente all’altezza dell’aerostazione, venne investito da un “windshire” la famigerata corrente di aria discendente terrore di tutti i piloti. Lo schiaffo del vento schiacciò il velivolo verso terra e a nulla valsero le grida disperate ed all’unisono del secondo pilota e della torre: «Tiralo su, tiralo su…..» Furono le ultime parole prima del terribile schianto al termine della pista. A detta degli esperti il tipo di aeromobile non aveva la potenza necessaria nei motori e la portanza sufficiente nelle ali per poter vincere la pressione verso il basso. Con un ultimo disperato tentativo, il pilota diede tutto gas mettendo i flaps con la minima inclinazione per cercare di “bucare” in assetto orizzontale la colonna d’aria e quindi riprendere quota una volta fuori, ma pur essendo un apparecchio di fabbricazione recentissima e perfettamente revisionato non ce la fece. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 155 155 SeBook - SimonellielectronicBook Furono 108 passeggeri italiani, 4 cubani e 12 membri dell’equipaggio a perdere la vita. Fra gli abitanti di Luzgardita, il numero delle vittime non si seppe mai con certezza. 16. Non era trascorso un giorno intero dall’inizio della festa in casa di Luis Alberto che cominciarono gli arresti eccellenti. Fu soltanto il giorno successivo a questi ed ai primi interrogatori, però, che il Granma, la radio e la televisione li annunciarono. Ormai il passaparola aveva fatto filtrare tra la gente che qualcosa era accaduto nelle “alte sfere” e quindi era necessario dare una versione ufficiale della faccenda. Naturalmente l’attenzione principale era incentrata sulla Figura del generale Ochoa e l’editoriale del quotidiano del partito parlava quasi esclusivamente di lui pubblicando, quasi casualmente, i nomi degli altri detenuti di alto rango. Ochoa era molto amato dal popolo e centinaia di migliaia di cubani erano stati soggetti al suo comando in Africa oltre che a Cuba. L’articolo lasciava intendere che il militare si era macchiato di crimini che potevano configurare l’alto tradimento oltre che altri reati “minori” come la corruzione, il traffico di stupefacenti, la sodomia, la violenza a minori ed altri. Una lunghissima serie The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 156 156 SeBook - SimonellielectronicBook configurata come “reati contro la morale socialista”. Evidentemente si pensava che le altre società avessero una morale diversa. La gente era incredula, Laura era profondamente turbata. Conosceva bene Ochoa e non avrebbe mai dubitato di lui e della sua lealtà. Marco viveva la vicenda di riflesso e rimase colpito dal fatto che anche Luis Alberto, suo collega di lavoro, risultava nella lista dei detenuti. Percepiva però che sul Paese era scesa un’aria pesante che nemmeno ai tempi dell’arresto di Luis Orlando Dominguez ex presidente dell’Aeronautica Civile e quindi di Cubana de Aviación, o la fuga del generale Rafael Del Pino si era respirata. Allora Fidel apparve in televisione parlando delle “marachelle” del primo e del tradimento del secondo. Anche in quell’occasione però non tutti credettero completamente a quanto denunciato dal Comandante. Luis Orlando, “Landi”, come affettuosamente lo chiamava lo stesso Fidel, venne accusato di corruzione e malversazione per aver deviato fondi dello stato al fine di farsi costruire una sontuosa villa a Santa Maria del Mar e di aver fatto installare abusivamente una illuminazione faraonica attorno alla medesima. Ne seguì una condanna a 20 anni di reclusione. Nel suo atto di accusa Fidel si mostrò sorpreso, come se fosse stato informato solo allora, ma The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 157 157 SeBook - SimonellielectronicBook tutti sapevano che fino a poco tempo prima egli stesso era un assiduo frequentatore della villa. Quell’arresto fu un fulmine a cielo sereno anche perché non si riuscì mai a sapere o capire cosa ci fosse “dietro” e le ragioni ufficiali non convincevano un popolo abituato a vedere gli abusi dei dirigenti. Rafael Del Pino abitava nell’edificio di Laura esattamente quattro piani sopra di lei. Era un veterano dell’aviazione cubana e uno dei pochissimi piloti di cui potesse contare all’epoca dell’invasione della Baia dei Porci. Fu protagonista e decorato in quella circostanza. Dopo aver lasciato il servizio operativo, divenne Comandante della scuola allievi piloti che aveva sede alla ex caserma Columbia, oggi Ciudad Libertad. Ex residenza di Batista. Su Del Pino, Marco aveva espresso più volte le sue perplessità a Laura. Le aveva sottolineato più volte il comportamento che per altri sarebbe stato definito “antisociale”. Riteneva che fosse troppo comodo vivere di rendita sulle glorie passate e non partecipare al presente ed al futuro. Anzi, mancare di rispetto e di cortesia agli altri come faceva lui era veramente troppo. Quando toccava la domenica di lavoro volontario nel quartiere partecipavano tutti. Compreso il Capo di Stato Maggiore Ulises Rosales Del Toro The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 158 158 SeBook - SimonellielectronicBook che abitava in una villetta di fronte e che era sempre presente per ripulire strade e marciapiedi della via, strappare le erbacce e potare alberi e siepi. Del Pino non c’era mai, anzi spesso si dedicava a lanciare lattine di birra dalla finestra nel terreno dietro la casa. Che gli altri pulivano. Un bel giorno si recò a Ciudad Libertad con moglie e figlioletta piccola. Si imbarcarono su un Cessna che lui usava abitualmente per piccoli voli e per insegnare agli aspiranti piloti, decollò e fece rotta alla volta della Florida. Si mantenne a bassissima quota, rasente alle onde per evitare di essere individuato dai radar e in meno di un’ora atterrò nella base militare di Homestead. La goccia che portò Del Pino a diventare un disertore, oltre che un traditore, fu la mancata assegnazione di un appartamento in un prestigioso edificio sorto in calle 47, conosciuto come “edificio dei generali” per il rango dei suoi occupanti. Quasi tutti gli abitanti dell’edificio di Laura vi furono trasferiti. A lei non toccò. Per via della sua relazione con Marco che era stata tollerata, ma non ammessa totalmente. Del Pino aveva alle spalle una lunga serie di divorzi. Ogni volta finiva per abbandonare la casa di prestigio che gli era stata assegnata alla moglie di turno. Dopo l’ultimo matrimonio, con una giovanissima hostess, Raul Castro che assegnava persoThe SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 159 159 SeBook - SimonellielectronicBook nalmente le abitazioni agli alti ufficiali gli disse che non era più disposto a foraggiare altre ex mogli del generale. L’appartamento che gli aveva dato andava benissimo e tutt’al più lo avrebbe traslocato, nello stesso edificio, in uno con un locale in più. Ormai però nella testa di Del Pino si era formata una vera e propria mania. Si sentiva sminuito rispetto ad altri personaggi del suo rango o addirittura inferiori. Come giunse da Radio Martí la notizia dell’atterraggio del Cessna nella base nordamericana l’appartamento fu preso d’assalto dagli uomini del controspionaggio militare che portarono via tutto. Ma il materiale più interessante era già volato via con il suo possessore. Lo scalpore di questi due fatti e le conseguenti dichiarazioni di Fidel però non furono niente al confronto col “caso Ochoa”. L’editoriale sul Granma conteneva il discorso con cui doveva presentarsi in televisione il ministro delle Forze Armate Rivoluzionarie, nonché Secondo Segretario del Partito Comunista Cubano e fratello del Comandante in Capo, il generale d’Armata Raul Castro Ruz. Iniziò leggendo un testo che aveva davanti a se e che indubbiamente era stato scritto dall’illustre parente, ma ad un tratto si lasciò prendere dall’eThe SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 160 160 SeBook - SimonellielectronicBook mozione e cominciò a parlare a braccio in una filippica sconclusionata, il cui tentativo era di mettere in luce l’amore e la fiducia con cui egli e Fidel avevano circondato Ochoa da sempre. E come il figlio ingrato li avesse ricambiati col tradimento. Mentre Raul farneticava piagnucolando davanti a milioni di cubani attoniti, Laura e marco si guardarono ed arrivarono all’unisono alla stessa conclusione: «Ma è ubriaco!» Iniziarono, quindi, le varie fasi del processo. Per quasi un mese la TV trasmise, in differita, ampi e drammatici stralci delle udienze. Dapprima venne riunito un Giurì d’Onore composto da 30 generali al quale il generale Ochoa presenziò in alta uniforme e dove, dopo aver ammesso alcune delle sue colpe, venne degradato ed espulso con disonore dall’esercito con la revoca di tutte le onorificenze che gli erano state attribuite. Dopo la sentenza militare l’imputato Ochoa si presentò al processo penale in abiti civili e in condizioni fisiche decisamente non eccellenti. Lo stesso iter venne seguito per gli altri imputati, tutti appartenenti alle Forze Armate o al Ministero dell’Interno quindi soggetti, per prima cosa, ad un giudizio militare. L’accusa si arrampicò sugli specchi per trovare una connessione con i presunti reati di tradimento commessi dall’imputato. Non si parló mai dell’iThe SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 161 161 SeBook - SimonellielectronicBook potesi di golpe. Mescolò le carte addossando a Ochoa le attività di un suo subalterno (Forze Armate) che avrebbe trattato col cartello della droga di Medellin, in complicità con un collaboratore dei gemelli De La Guardia (Ministero dell’Interno). Pur ascoltando le “prove” testimoniali e le stesse ammissioni degli imputati, risultava difficile ricomporre il mosaico delle accuse. Correvano anche voci che gli stessi si fossero presentati davanti ai giudici in precarie condizioni psicofisiche dovute all’assunzione di sostanze stupefacenti. In realtà i loro sguardi erano abbastanza stralunati e spenti. Non rispecchiavano coloro che erano sempre stati. Almeno i tre più alti in grado. Il giudizio più che per direttissima poteva essere chiamato sommario. Porte chiuse e immagini trasmesse dalla TV solo dopo un’accurata “pulizia” di quanto accaduto in aula. Difensori scelti tra ufficiali laureati in legge che non ebbero il tempo materiale di studiare un’adeguata strategia difensiva. Intimidazione e vessazione degli imputati che erano a loro volta testimoni contro se stessi. Indubbiamente c’era aria di corruzione nelle alte sfere militari e lo stesso Ochoa, durante la seduta del Gran Giurì, si rivolse ai suoi colleghi generali rilanciando l’accusa. In pratica: “chi non ha peccato scagli la prima pietra”. Riferendosi al fatto che la corruzione era ormai una norma nella classe The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 162 162 SeBook - SimonellielectronicBook dirigente. Il dubbio rimasto però era: se Ochoa e i gemelli sapevano, possibile che Raul e Fidel non sapessero niente? Era un’ipotesi molto difficile da accettare e l’impressione fu che si fosse approfittato dell’occasione per eliminare pericolosi rivali interni e mostrare la faccia pulita del regime all’esterno. Negli Stati Uniti si parlava di un coinvolgimento del governo cubano nel traffico di droga. La DEA asseriva di averne le prove. Passò un mese dal momento dell’arresto alla fucilazione di Arnaldo Ochoa, Tony De La Guardia, Jorge Martinez e Amado Padrón. Questi ultimi erano rispettivamente ex capitano ed ex maggiore, collaboratori di Ochoa il primo e di De La Guardia il secondo. Colpevoli di aver fatto da tramite con i narcotrafficanti colombiani. Naturalmente il traffico di droga ebbe una parte preponderante nel processo e fu quello che colpì maggiormente l’opinione pubblica. Il meccanismo creato da Martinez e Padrón prevedeva che entrassero in acque cubane barche cariche di droga o che venissero a caricare a Cuba quella che arrivava per via aerea, per poi dirigersi negli Stati Uniti o in Messico. Grazie alla rete di complicità queste imbarcazioni non solo non erano perseguite, ma venivano addirittura protette dagli uomini dei servizi speciali che impedivano The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 163 163 SeBook - SimonellielectronicBook ispezioni della Guardia Costiera. Si erano creati anche legami con gli addetti al controllo dello spazio aereo nell’area di Matanzas e Varadero ove piccoli velivoli facevano irruzione “bombardando” la zona con sacchetti di plastica imbottiti di cocaina che venivano recuperati in mare dagli uomini di Tony. La droga recuperata veniva poi immagazzinata in attesa delle barche che la avrebbero trasportata al Nord. La facile tesi dell’accusa fu che questo traffico, svolto per un compenso irrisorio rispetto ai prezzi di mercato, mise in pericolo la sicurezza dello Stato in quanto condotto da appartenenti alle stesse forze che avrebbero dovuto combatterlo. Ineccepibile. Non convinse ugualmente però la confessione di Tony e di Ochoa. Al processo ammisero di essere al corrente ed aver autorizzato le mosse dei loro subalterni, ma “qualcosa” di indefinito lasciò il seme del dubbio. Alla lunga lista degli imputati comminarono sei condanne a trent’anni di carcere, tre a venticinque e una a dieci. Seguiva una serie di imputati “minori” con condanne da diciotto a pochi anni. Diocles Torralba venne giudicato a parte, assieme all’ex ministro degli Interni José Abrantes. Entrambi furono condannati a trent’anni di reclusione e morirono in carcere. Così come Patricio De La Guardia anch’egli condannato a trent’anni. Luis The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 164 164 SeBook - SimonellielectronicBook Alberto ricevette una sanzione di sei mesi per favoreggiamento, ma dopo poche settimane era già libero. 17. Alberto era furibondo. Avevano seguito attentamente la vicenda di Ochoa e compagni. «Quel maledetto ha avuto, ancora una volta, la fortuna dalla sua parte!» «Capisco la tua delusione, ma sai bene che non è così. Castro è molto abile ed ha creato una serie di controlli incrociati a cui non sfugge nemmeno suo fratello. Era prevedibile qualche fuga di notizie e specialmente qualche delazione.» «Certo, li in mezzo c’era una maledetta spia.» «Si, ma questo da solo non basta. La gente ha bisogno di credere in qualcosa e lui sa parlare alle masse, sa conquistarsi le persone. Molti sperano di potersi avvicinare a lui e sono disposti a tutto.» «Però non è concepibile che dopo tanti anni la gente gli creda ancora. Ha collezionato una serie di fallimenti economici, oltre che aver mentito.» «Certo, è anche una miniera di contraddizioni. Oggi dice o fa una cosa, domani si smentisce e torna indietro….» «Il processo di rettificazione di errori e tendenze negative….» The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 165 165 SeBook - SimonellielectronicBook «Ah, quello è solo uno degli ultimi esempi dell’assurdo. Ha denunciato “errori” e “tendenze negative” invitando a correggerli, ma non ha indicato quali erano e come correggerli, ma i suoi errori sono cominciati fin dal principio. Purtroppo allora l’entusiasmo faceva passare sopra a molte cose.» «A cosa ti riferivi?» «Alla semina di riso nella Ciénaga di Zapata. Appena giunto al potere disse che Cuba non avrebbe più importato riso, anzi lo avrebbe esportato. Pensò che la zona paludosa fosse adatta, comprò semi carissimi e di alta qualità e ordinò di seminarli in quella zona. Non volle ascoltare il parere degli agronomi e degli esperti. L’acqua salmastra bruciò inesorabilmente la semina. Un disastro. E oggi se le navi vietnamite non arrivano in tempo si accentua la fame dei cubani.» «Si è ripetuto subito dopo con la semina del caffè intorno all’Avana….» «Già anche li ignorò il parere degli esperti, comprò arbusti di ottimo caffè messicano e ne ordinò la semina tutto attorno alla capitale. Trascurando che era caffè di montagna….» «La “zafra” delle 10 milioni di tonnellate di zucchero del ’70….» «Questa poi costò il posto a uno dei maggiori esperti di coltivazione di zucchero al mondo,l’ex ministro Borrego, il quale gli disse che non era posThe SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 166 166 SeBook - SimonellielectronicBook sibile arrivare ai 10 milioni di tonnellate. Fece disboscare gran parte dell’isola, cancellò ogni altro tipo di coltivazione. Mandò a lavorare nei campi perfino i chirurghi che non hanno certo mani per maneggiare i machete….e i 10 milioni non si raggiunsero. Con buona pace di Formell e dei Van Van.» «E cosa mi dici della penuria di carne e latte?» «Beh, l’invenzione della razza bovina scelta, la F3. Frutto di tre incroci successivi tra Holstein e Zebù. Peccato che sia fallito anche quell’esperimento genetico. Sempre voluto da lui. Sparito il bestiame da carne e da latte a Cuba.» «Adesso si è fissato con la coltivazione idroponica delle banane, quella che chiamano “microjet”. Stanno crescendo banane grandi come scimitarre, ma insapori e predisposte a maturare troppo in fretta e quindi a marcire. Come sarà possibile che un popolo possa sopportare questi comportamenti umorali?» «Caro amico, sono i misteri della psiche umana. Individuale e collettiva. Molto è dovuto alla disinformazione, l’abilità dialettica nel fare comparazioni col tempo passato e che sarebbe passato comunque. L’appoggio dei “progressisti” stranieri che lo sostengono con paragoni improponibili con altri Paesi dell’area. La fede in una persona che supplisce a quella religiosa….» The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 167 167 SeBook - SimonellielectronicBook «Maldita sea, intanto lui continua a governare. Passando sopra a tutto e a tutti. Anche questa occasione che sembrava quella buona e su cui contavamo è sfumata.» «Beh, certo non sarà facile che si ripresenti una congiuntura del genere. Probabilmente anche noi abbiamo sbagliato in questi anni. Dovremmo fare un’analisi di ciò che abbiamo sottovalutato….o sopravvalutato. O.K., andiamo a casa per oggi. Come diceva Scarlett O’ Hara: domani è un altro giorno.» 18. Pur non avendo niente a che fare in modo diretto, il caso Ochoa coincise con un raffreddamento della relazione tra Marco e Laura. Forse qualcosa si era mosso nel loro inconscio o forse si trattava semplicemente della fine di un ciclo sentimentale. In realtà Marco era anche stanco di sentirsi “il marito di”. Ormai approfittava di ogni viaggio di lavoro per portarsi qualche compagna con se e se non poteva, per una partenza improvvisa o altro, cercava di rimediare sul posto. Fra le incombenze che si era accollato, vi era anche quella di organizzare l’itinerario del giro cicloturistico di Cuba promosso dall’Associazione di Bologna assieme a quella di Milano e la UISP. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 168 168 SeBook - SimonellielectronicBook Ogni anno cercava di variare almeno la località di partenza, dando un significato politico alla presenza della carovana multicolore dei ciclisti italiani. Un anno partirono da Santiago, culla della Rivoluzione. Quello successivo dalla Playa de Las Coloradas, dove sbarcò Fidel con il Granma e gli 82 volontari di cui ne rimasero soltanto 12, come gli apostoli sottolineava la propaganda, dopo essere stati circondati dalle truppe batistiane il 2 dicembre del 1956. Quell’anno Marco organizzò le cose in modo di partire con la carovana da Caimanera, il paese di confine con la base militare di Guantanamo. Ricevette i partecipanti all’Avana. Li fece salire a bordo di due AN24B e un DC3 di Aerocaribbean che li trasportò nell’estrema Provincia orientale di Cuba. L’arrivo al minuscolo aeroporto gli richiamò alla mente un paesaggio africano che, peraltro, conosceva soltanto per averlo visto al cinema. Si trasferirono all’hotel Guantanamo, l’unico esistente, ubicato nel pieno centro della cittadina. Dopo una rapida cena i turisti, sfiniti per il lungo viaggio e per il cambio di fuso orario, andarono a dormire per essere pronti il mattino seguente. Dopo la prima colazione montarono le biciclette, le caricarono su di un camion e partirono in pullman alla volta di Caimanera. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 169 169 SeBook - SimonellielectronicBook La situazione che incontrarono dopo una ventina di chilometri era paradossale: per accedere a Caimanera bisognava attraversare una frontiera, l’unica terrestre esistente a Cuba, per trasferirsi da territorio cubano a territorio….cubano. Senza passaporto e permesso specifico non si poteva accedere. Caimanera infatti era considerata “zona especial”. Dal “confine” al paese, poi, c’erano un’altra decina di chilometri di strada rettilinea costeggiata, sulla destra, da un ampio terrapieno e una recinzione di circa 4 metri di altezza che separava il territorio sotto la sovranità nazionale da quello in uso agli americani. A qualche centinaio di metri l’una dall’altra si alternavano, quasi a coppie, le garitte delle sentinelle. Cubane da una parte e americane dall’altra della recinzione. Per Marco fu un’esperienza interessante. Fino ad allora aveva visto “la base americana” solo da lontano. Tempo addietro, infatti era stato in cima alla “Gran Piedra”. Una montagna nella confinante provincia di Santiago, da dove si poteva scorgere in lontananza la base grazie anche all’aiuto di cannocchiali appositamente installati. Entrarono nel piccolo paese di pescatori accolti dall’intera popolazione radunata nella piazzetta principale, ove era stato eretto un palco. I ciclisti, già vestiti con le loro tenute multicolori, ritirarono le loro bici e si schierarono occupando le prime file che erano state riservate a loro. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 170 170 SeBook - SimonellielectronicBook La piazzetta centrale era situata sulla riva della enorme baia di Guantanamo e la recinzione era praticamente a ridosso delle case costruite nella parte meridionale dell’abitato. Le sentinelle, cubana e americana, dall’alto delle loro postazioni seguivano incuriosite quell’insolito raduno che rompeva la loro routine di silenzio e tensione. Prese la parola il sindaco di Caimanera dando il più caloroso benvenuto.Venne fatto un intervallo musicale ad opera degli studenti più grandi e quindi intervenne, per il discorso politico, Guillén Zelaya. Questi era un messicano che si unì alla spedizione del Granma nel 1956. A seguito della guerra civile rimase a Cuba e divenne, dopo aver ricoperto numerosi incarichi, vice presidente dell’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli (ICAP). Terminata la manifestazione, tra abbracci, strette di mano e fotografie, i partecipanti al giro cicloturistico montarono sui velocipedi rifacendo in senso inverso la strada verso la città di Guantanamo. Gli accompagnatori li seguirono sul pullman a sua volta scortato dal camion di servizio. Giunsero in albergo per il pranzo e per passare qualche ora in piscina, in attesa della partenza “ufficiale” che sarebbe stata il giorno successivo alla volta di Santiago. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 171 171 SeBook - SimonellielectronicBook Fu al ritorno in albergo che la vide. Stava alloggiando un gruppo di persone riunite attorno a lei. Pur se vestita con jeans e camicetta sembrava fuori posto in quella bolgia. Come sempre, era in un’altra dimensione. O così, almeno, sembrava a lui. «Ciao che sorpresa. E’ da tanto che non ci si vede. Cosa fai qua?» «Ciao, eh si. Sono venuta ad accompagnare un gruppo che fa il giro turistico del Paese.» «Polizia?» «Militari.» Scoppiarono a ridere all’unisono. «Stasera hanno organizzato un piccolo spettacolo attorno alla piscina, tu cosa fai?» «Abbiamo un incontro con gli artisti locali alla Casa della Cultura, vuoi venire?» «Mi piacerebbe, ma come vedi ho anch’io i miei turisti e devo stare con loro. Fanno anch’essi il giro di Cuba, ma in bicicletta.» «Ah, certo se ne è parlato tanto. Bene. Comunque penso di finire presto e rientrare in albergo a un ora decente.» «Ottimo, allora magari ci vediamo dopo…» «Va bene, comunque penso che ci vedremo a cena. Noi l’abbiamo alle otto.» «Anche noi, a dopo allora.» The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 172 172 SeBook - SimonellielectronicBook Dopo cena la maggior parte degli italiani si riunì ai bordi della piscina dove era stato preparato un piccolo show musicale. Terminata l’esibizione i più nottambuli si fermarono a chiacchierare godendo del tepore della sera, dei mojitos, daiquirì e añejos che venivano serviti in continuazione. Quando lei entrò tutti gli sguardi furono nella sua direzione. Indossava un abitino azzurro, corto e scollato, che metteva in risalto la sua pelle colore dello zucchero grezzo. Pur avendola notata tutti nel pomeriggio, mentre parlava con Marco, adesso la vedevano ancor più splendente. Lei si avvicinò al gruppo. Lui le andò incontro, si scambiarono un bacio sulla guancia immediatamente seguito da applausi e lazzi dei presenti. «Ragazzi, lei è Nancy. Patrimonio del Paese. Lavora nel turismo nazionale e domani ci lascerà…» Immediatamente si levò un coro di fischi e disapprovazioni: «Buuuuu… Nooooo… Non è giusto... Deve seguire il nostro giro…poi lavora nel turismo…» «Mi spiace, ma non è previsto come optional e poi non parla italiano.» «Non fa niente, ci capiamo lo stesso...» Così fra una battuta e l’altra, complice l’effluvio di alcol, arrivarono a fare le ore piccole e poco a poco il gruppo andava assottigliandosi. La tappa della mattina seguente non era impegnativa, erano The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 173 173 SeBook - SimonellielectronicBook meno di cento chilometri e sarebbero partiti verso mezzogiorno. Quando ormai rimasero in pochissimi lei si chinò all’orecchio di Marco e gli disse: «411.» Poi si alzò. Salutando i presenti con un sorriso smagliante ed un gesto della mano, s’incamminò verso l’interno dell’albergo. Lui rimase ancora qualche minuto e quindi si avviò a sua volta, assieme agli ultimi reduci, verso la costruzione. Anche la sua camera era al quarto piano. Poco più in là. Entrò, rimase in attesa qualche istante poi fece capolino e non vedendo nessuno scivolò furtivo per i pochi metri che lo separavano dalla camera 411. Bussò leggermente e dall’interno lei gli disse: «Entra, è aperto.» Era avvolta dall’accappatoio. «Stavo andando a fare la doccia. Vuoi farmi compagnia?» Lo assalì la sensazione che ebbe quando le parlò per la prima volta. La gola secca, bocca asciutta e difficoltà ad articolare parole. «Ssi….ccerto, aspetta….mi spoglio.» Non poteva credere a quanto stava accadendo, era passato qualche anno. Si erano incrociati qualche volta, come prima, senza parlarsi. Entrambi sapevano perché non dovevano e quindi venne naturale il fingere di ignorarsi. Niente domande. Niente spieThe SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 174 174 SeBook - SimonellielectronicBook gazioni. Ma nessuno dei due si era dimenticato dell’altro. Adesso si trovavano a quasi mille chilometri dall’Avana e la sorveglianza su di loro non era stretta. “Oppure si?” Pensò Marco. Ormai, però, erano li e se la sorveglianza fosse stata stretta non era frutto di un caso. Come poteva sembrare. Si tolse rapidamente gli abiti e la raggiunse nello stanzino da bagno. Non aveva mai visto un corpo più bello. Lei si era già infilata sotto il getto d’acqua e le goccioline brillavano come miriadi di stelle. Pur avendo la pelle dal colore dell’ambra c’erano differenze di tonalità. Nelle parti normalmente coperte dal costume era più chiara che in quelle esposte abitualmente al sole, dove era decisamente più scura. La schiuma bianca lasciata dal sapone risaltava nettamente e Marco ne rimase quasi ipnotizzato. «Su dai, entra. Passami il sapone sulla schiena.» Le si avvicinò cominciando a strofinare la schiena col sapone, ormai l’erezione era incontenibile. Si appoggiò alle sue terga e prese a strofinarle, poi la cinse con le braccia e la strofinò davanti indugiando sui seni grandi e sodi. Lei ebbe un fremito, spinse le sue terga verso di lui divaricando le gambe e permettendogli di far passare il suo membro. Lui continuava a massaggiare scendendo sul ventre, l’addome e il pube. Le fece scivolare le dita nella fitta peluria e si rese conto che anche lei era pronta per essere sua. Al contatto delle dita che le stavano divaThe SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 175 175 SeBook - SimonellielectronicBook ricando le labbra esterne lei ebbe un gemito e si chinò permettendogli di penetrarla. Trovarono immediatamente la sincronia nei movimenti delle anche e non tardarono molto a raggiungere il piacere. Una volta placato il primo, irrefrenabile, desiderio si misero di fronte e si baciarono a lungo continuando ad accarezzarsi. Terminarono la doccia e si trasferirono nel letto per quel poco che restava della notte. Naturalmente non dormirono. Dopo la colazione del mattino, il gruppo di turisti nazionali accompagnati da Nancy partì alla volta di Baracóa per poi proseguire, il giorno successivo, per Holguin da dove avrebbero preso l’aereo per tornare all’Avana dopo aver passato una notte anche in quella città. Si salutarono sulla porta dell’albergo. Poche ore dopo anche la carovana multicolore prese il via per Santiago dove Marco avrebbe lasciato il gruppo nelle mani delle guide di Cubatur. Li avrebbe attesi all’Avana per le cerimonie finali ed il commiato. 19. Si trovavano seduti sul muretto del malecón. Marco era appena tornato da Guantanamo, non era ancora passato da casa e non aveva nemmeno chiamato Laura al lavoro. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 176 176 SeBook - SimonellielectronicBook «Ah, così hai rivisto la mulatta. Guarda un po’ com’è la vita. Chi l’avrebbe mai detto!» «Già. Senti, con Laura le cose non vanno più benissimo. Io la apprezzo molto, le sono affezionato, ma….» «Ma a letto non è più la stessa cosa….» «Si.» «E lei non è donna da sopportare un’amante…» «Beh, certo sai bene com’è orgogliosa e decisa, non lo sopporterebbe e lo capirebbe subito. Già adesso fa allusioni sulle mie scappatelle nei viaggi di lavoro.» «Va bene. Credo che da parte nostra siano maturi i tempi per lasciarti allacciare questa relazione, ma ricordati sempre che lei non è dei nostri.» «Lo ricorderò. Adesso devo affrontare il discorso con Laura e francamente non è facile.» «Lo so, dovrai anche cercarti un’altra casa. Sai che non puoi andare a vivere con lei. Sua madre non ti accetterebbe. Ma, per caso, ne parlavo con Manolo qualche giorno fa. Ipoteticamente, si parlava di cosa poteva succedere se tu avessi chiuso con Laura.» «He, he, facevate le scommesse?» «Ma no idiota, sai bene che ci preoccupiamo per te. Manolo è disposto a prenderti in casa sua. Sai che ha la stanzetta indipendente nel patio. È a tua disposizione.» The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 177 177 SeBook - SimonellielectronicBook Il discorso con Laura fu più difficile del previsto. Marco non si era mai trovato in una situazione simile. Lei era una donna molto intelligente ed aveva capito da tempo che le cose non erano più come all’inizio, ma il suo orgoglio di donna era stato ferito. Lei poi non era una donna qualunque. Era stata amata e corteggiata da decine di uomini. Sposata con uomini importanti. Immagine di compagna ideale per molte migliaia di cubani. Non poteva essere abbandonata così, come una casalinga qualunque. Ebbe una reazione violenta che poi sfociò in depressione. «Così te ne vai? Hai trovato una puttanella giovane. Ma stai attento, non ti darà mai quello che ti ho dato io. Certo, fate presto a dimenticare voi uomini…..Da quanto tempo? Dai dimmi da quanto tempo mi tradisci con lei? E con le altre? Da quanto mi tradisci?» Lui rimase in silenzio e lei si avvicinò mollandogli un ceffone, poi corse in camera chiudendo la porta dietro di se. Qualche istante dopo, Marco sentì un rumore sordo e dei lamenti. Cercò di aprire la porta e visto che lei dall’interno non poteva o non voleva farlo, dette una spallata per scardinare la serratura che cedette subito. Laura era per terra con a fianco un vasetto di pastiglie aperto e rovesciato. Al collo aveva una corda che essendo, fortunatamente, troppo sotThe SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 178 178 SeBook - SimonellielectronicBook tile per il suo proposito aveva ceduto. Singhiozzava e farneticava. Marco fu preso da un momento di panico e la prima reazione fu quella di chiamare Jorge. Riuscì a trovarlo subito. «Stai calmo, adesso ti mando subito un’ambulanza. Aspettami li!» Poco dopo giunse il veicolo di soccorso con un medico e due infermieri. La misero sulla barella e partirono immediatamente per l’ospedale Albarrán. Reparto psichiatria. Marco attese l’arrivo di Jorge e poi andarono assieme all’ospedale. Poco dopo apparve il primario del reparto che li tranquillizzò. «Tutto sotto controllo. Sta riposando, le abbiamo dato dei sedativi. Prima abbiamo dovuto farle una lavanda gastrica. Aveva ingerito molte pastiglie che avrebbero potuto anche essere fatali se non neutralizzate in tempo. Il laccio al collo non ha lasciato conseguenze…se non estetiche, ma provvisorie. I segni spariranno presto.» «Meno male.» Disse Marco. Non gli uscivano altre parole. «Naturalmente dovremo tenerla in osservazione per qualche tempo. Vedere se ci sono conseguenze psichiche che la portino a ripetere il gesto….pensiamo di no….non nell’immediato almeno….dopo le cure intendo. Credo che quando uscirà da qua non ci The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 179 179 SeBook - SimonellielectronicBook saranno problemi. È un caso più comune di quanto si creda. Ne arrivano tutti i giorni. Certo, trattandosi di lei….presteremo la massima cura.» Rimase ricoverata quasi tre settimane e quando tornò a casa Marco si era già trasferito a casa di Manolo. Naturalmente non aveva tralasciato di interessarsi del suo stato. I medici gli dissero che forse era meglio che per un tempo non si vedessero. Aggiunsero, però, che era una situazione transitoria e che quando fosse uscita avrebbero anche potuto rivedersi. Dopo il trasferimento di Marco dal Reparto Kohly, Jorge si fece vivo sempre più spesso per avvalersi della sua collaborazione nella lotta contro i traffici clandestini. Partecipò al recupero di un’anfora precolombiana trafugata in un museo di Lima e misteriosamente apparsa a Cuba. Concluse con successo anche il recupero di quadri di grande valore che erano stati sottratti a privati che ne erano legittimamente in possesso. Si trattava di tele di grande valore tra cui anche alcuni Picasso, Lam e Portocarrero. Gli capitò anche di essere “fermato e consegnato alla polizia d’immigrazione”. Si trattava di far parlare uno spagnolo residente a Miami che trafficava in quadri e valuta. Il G2 sospettava che avesse anche contatti con la dissidenza interna. Siccome al The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 180 180 SeBook - SimonellielectronicBook momento del suo fermo riuscì a cancellare tutti i dati dall’agendina elettronica in suo possesso si pensò di utilizzare Marco per cercare di avere qualche nominativo. Venne rinchiuso nella “Casa di Transito” della polizia d’immigrazione in calle 10. Lo fecero scendere nel seminterrato chiudendo il pesante portone di ferro alle sue spalle. La guardia di servizio all’interno lo accompagnò in una stanza con due letti singoli, aria condizionata e servizi. Su uno dei due lettini era disteso un giovane. All’arrivo di Marco questi si alzò sorridendo e gli diede il benvenuto presentandosi. «Hola, soy Javier. Hablas español?» Marco si presentò come Bruno Pizzoli. Il nome glie lo aveva assegnato Jorge ed egli trovò una strana somiglianza con quello di un noto telecronista. Raccontò di essere stato fermato perché il suo visto turistico era scaduto abbondantemente, ma lui era rimasto ugualmente per amore di una bella creola. Javier gli confermò quanto già sapeva, ma era troppo furbo e ben addestrato per farsi sfuggire dei nomi. Dopo due giorni e mezzo Marco venne prelevato “per essere rispedito in Italia” e seppe che poco dopo il suo “rilascio” Javier fu espulso da Cuba. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 181 181 SeBook - SimonellielectronicBook Durante il suo soggiorno in quel luogo Marco notò una cosa che lo infastidì e che non credeva possibile. Loro due, europei, erano alloggiati in una camera che sembrava quella di un albergo mentre in fondo al corridoio c’erano due stanzette più piccole dove erano stipati su letti a castello alcuni studenti africani. Perlopiù provenivano dall’Isola della Gioventù, dove c’erano numerose scuole per gli studenti del Terzo Mondo. Quasi tutti erano stati sorpresi a rubacchiare o fare contrabbando di beni comprati nei negozi in valuta ed erano in attesa dell’espulsione. Ogni cameretta contava dodici brande ed i servizi erano in comune per tutti i ventiquattro posti a disposizione. “Strano” pensò “credevo che il razzismo non esistesse più a Cuba.” Ma fu solo un momento. Un giorno Jorge lo incaricò di contattare un bulletto, figlio di un colonnello dei servizi di sicurezza, che si dedicava allo spaccio di cocaina. Il suo “contatto” era un’amica del giovane, o meglio della fidanzata del giovane. Marta, così si chiamava, era lesbica e le sue attenzioni erano dedicate alla ragazza dovendo, purtroppo per lei, subire anche delle sessioni a tre quando lui voleva divertirsi in modo trasgressivo. La morale di Marta non era proprio integerrima in nessun senso e non aveva esitato a “vendere” i The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 182 182 SeBook - SimonellielectronicBook suoi amichetti in cambio di un salvacondotto che le permetteva di continuare a frequentare la discoteca del Hotel Comodoro. Vendeva il suo corpo, a uomini e donne, per condurre una vita meno amara e approfittava della situazione per potersi fare qualche sniffata. Per queste operazioni, a Marco, procuravano travestimenti e lo truccavano. In questo caso il lavoro fu più accurato del solito, con un cambiamento estetico notevole. Passò alcune serate, per lui allucinanti, in discoteca con Marta e finalmente avvenne il contatto con lo spaccone. Si dettero appuntamento per la sera successiva nel parcheggio dell’albergo dove intervennero gli uomini di Jorge che sequestrarono mezzo chilo di coca, in buona parte, già suddivisa in dosi. Li arrestarono mentre stavano effettuando lo scambio dei dollari, falsi, con la polvere bianca. Vennero separati e mentre il giovane balordo prendeva la via del Combinado del Este, Marco veniva condotto negli uffici di Jorge per togliersi il trucco e riprendere i suoi abiti. Dopo la conclusione dell’operazione gli rimase l’impressione che si fosse trattata di una “guerra fra bande”. A queste attività alternava il suo lavoro ufficiale di fotografo, quello ufficioso di giornalista e quello supplementare di consulente per il turismo e di tramite The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 183 183 SeBook - SimonellielectronicBook al fine di stabilire relazioni tra imprenditori italiani e imprese cubane. Appariva pubblicamente sempre più spesso con Nancy e la loro storia si andava rafforzando. L’eco dell’affaire Ochoa si era ormai attenuato, anche se nell’inconscio collettivo era ancora presente. Assistette anche alla visita ufficiale di Gorbachev all’Avana. Frasi di circostanza, sorrisi, strette di mano pubbliche, ma era certo che in privato, tra il Comandante e il segretario del PCUS, la trattativa per il rinnovo della collaborazione URSSCuba doveva essere stata estremamente tesa e difficile. Ne scaturì un accordo abbastanza penalizzante per Cuba pur se non aveva chiuso completamente le porte al sostegno economico. Poté constatare questa freddezza di relazioni da parte di Gorby osservando piccoli dettagli come, per esempio, l’abbandono improvviso della conferenza stampa, da lui stesso chiesta, a margine del discorso tenuto all’Asamblea Nacional del Poder Popular. La causa fu la crescente interferenza di Fidel che gli toglieva continuamente la parola per dare risposte a domande rivolte al suo ospite. In particolare dai giornalisti americani. Dopo la partenza della delegazione sovietica, la situazione economica andò deteriorandosi giorno The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 184 184 SeBook - SimonellielectronicBook dopo giorno. Vennero ridotte drasticamente le quote di benzina assegnate, si ebbero interruzioni sempre più lunghe e frequenti dell’elettricità, ma la cosa peggiore fu il drammatico taglio delle quote alimentari previste dal razionamento. Iniziava il “periodo especial en tempo de paz”. Il cambio di politica interna ed estera dell’URSS portò a un disimpegno militare sovietico nel mondo con il ritiro di forti contingenti dell’Armata Rossa di stanza a Cuba e il rientro di militari cubani sparsi, fondamentalmente, in Africa. Questa situazione assestò un ulteriore colpo all’esile economia e incoraggiò l’aumento vertiginoso di ogni tipo di prostituzione. Un’altra delle conseguenze fu l’arrivo massiccio di avventurieri europei. Fra cui moltissimi italiani. Era una situazione che a Marco pesava moltissimo, quando ne parlava con Manolo e specialmente con Jorge questi cercavano di tranquillizzarlo dicendo che era tutto sotto controllo. E lui fingeva di crederlo. Il tempo aveva mitigato anche il risentimento di Laura nei suoi confronti. Con lei aveva ripreso un normale e civile contatto, dovuto anche agli interessi che avevano in comune. D’altra parte lui era impegnatissimo con le sue molteplici attività e lei si era buttata ancora di più a capofitto nel lavoro e nell’attività politico-sindacale. Quindi le rare occasioni The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 185 185 SeBook - SimonellielectronicBook di contatto erano tornate ad essere piacevoli. Anche lei, ultimamente, era preoccupata per l’andamento delle cose e nelle sue conversazioni con Marco non lo nascondeva. Il malumore, il pessimismo e il malcontento stavano dilagando fra la popolazione, ma l’apparato creato da Fidel Castro era talmente diabolico che non lasciava speranza perché si formasse una benché minima opposizione, organizzata, al regime. Fra gli imprenditori, più o meno credibili che arrivarono a quei tempi, Marco conobbe un industriale della provincia di Modena che era interessato a farsi confezionare modelli di abiti con cui rifornire i “pronto-moda” italiani. Lui avrebbe fornito disegni e tutto il materiale occorrente. Era disposto anche a inviare macchine da cucire moderne e pezzi di ricambio. Il governo cubano doveva solo fornire la mano d’opera. Firmarono un contratto che impegnava il partner italiano per otto milioni di dollari. Da Cuba però si continuava a far slittare l’inizio dell’operazione. Siccome il prodotto era legato alla moda e alla stagione, l’imprenditore si cautelò per tempo e mandò a confezionare i suoi capi in Asia. Il benestare all’inizio dell’operazione congiunta non arrivò mai. Il contratto firmato dal Ministro dell’Industria Leggera, probabilmente, fa bella mostra di se in una cornice nell’ufficio dell’industriale italiano. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 186 186 SeBook - SimonellielectronicBook Nonostante questo insuccesso l’impresario non solo non impugnò il contratto, ma incaricò suo cognato che era medico, di approfondire la conoscenza su una scoperta fatta dal professor Miyares Cao per la cura della vitiligine. Marco si adoperò per creare i contatti necessari e lui stesso ebbe modo di conoscere i migliori ricercatori scientifici, medici e chirurghi del Paese e visitare le strutture in cui operavano. Fra questi anche il dottor CarlosValdés. 20. Erano seduti in un ufficio della “stazione” di Miami, in Brickell Avenue. Dal ventiquattresimo piano del grattacielo si dominava gran parte della baia di Biscayne, una vista mozzafiato sulla miriade di isole, isolotti, ponti e natanti di tutti i tipi e di tutte le stazze che solcavano le acque tranquille del golfo, appena increspate dalla brezza. La giornata era calda e il sole dardeggiava implacabile. Pur dovendo sottostare alla presenza delle finestre, George Burns aveva ottenuto di mantenere la temperatura dell’ufficio a 20 gradi che peraltro sembrava polare, se comparata con quella esterna. «George, questa notizia è stupenda!» Alberto García era euforico. «Questo potrebbe finalmente anticipare la fine del “dottor Castro”.» Pronunciò The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 187 187 SeBook - SimonellielectronicBook queste ultime parole, per altro già dette un’infinità di volte, ironicamente per parafrasare il suo capo, ma questi non fece una piega. «Va bene Alberto, proviamoci ancora. In realtà l’occasione mi sembra veramente più unica che rara. Speriamo in bene. Ne eravamo certi anche al tempo del caso Ochoa. Hai visto com’è finita…» Da una serie di informazioni raccolte, risultava che Fidel Castro doveva sottomettersi a un lieve intervento chirurgico per l’asportazione di due ghiandole sebacee e che l’intervento, pur se semplice e breve, avrebbe avuto luogo nell’ospedale Cimeq. Quello adibito alle cure sanitarie degli appartenenti alla nomenklatura, nella periferia sudovest dell’Avana, in un’area poco accessibile e ancor meno frequentata dal traffico della città. Il caso volle che chirurgo ed anestesista designati fossero due medici “di enorme fiducia” del regime che furono avvicinati da Alberto durante un congresso a Madrid. Con infinità di precauzioni i due, dapprima separatamente, accettarono di incontrarsi con García confidandogli le loro perplessità sull’andamento del processo rivoluzionario e lasciando intendere che se si fosse presentata un occasione sarebbero stati pronti a collaborare, dietro compenso, e se ne fosse valsa la pena. Il “lavoro” di Alberto fu relativamente facile perché oltre ad essere grandi amici e colleghi erano The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 188 188 SeBook - SimonellielectronicBook anche uniti da legami di parentela fra loro. Dopo Madrid si incontrarono ancora a Cancún, in Messico e a San Paolo, in Brasile, sempre in coincidenza di convegni medici. Naturalmente, al loro rientro a Cuba, dovevano presentare una relazione ai servizi di sicurezza dove appariva che erano stati avvicinati da un esponente della “mafia” di Miami che cercava di “corromperli”. Ora il problema era di contattarli all’Avana per concertare il piano da mettere in atto. Il Vizco, rientrato da uno dei suoi viaggi, gli aveva portato anche questa notizia. Decise che doveva andarci personalmente a Cuba. Nonostante George lo avesse sconsigliato dal compiere quell’impresa, senza peraltro vietargliela. Anzi gli fornì un indirizzo “sicuro”. Si imbarcò su di un motoscafo veloce e salpò lungo la rotta battuta da sempre dai contrabbandieri di merci e di persone che trafficavano su entrambe le sponde dello Stretto della Florida. Sbarcò a circa settanta chilometri dall’Avana dopo un viaggio di poco più di 4 ore. Il passatore lo salutò dandogli appuntamento per la notte seguente. Percorse uno stretto sentiero che si inoltrava nella boscaglia raggiungendo la Via Blanca dove lo aspettava una macchina apparentemente in panne. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 189 189 SeBook - SimonellielectronicBook Un rapido cenno d’intesa con l’autista che raccolse gli attrezzi, chiuse il cofano ed avviò il motore per dirigersi in città. Era in preda a una forte emozione. Tornava nella sua terra dopo molti anni, come l’ultima volta, per un’operazione clandestina. Ma era sicuro che sarebbe stata l’ultima. Seppure avvolto dall’oscurità riconobbe tutti i luoghi che gli erano familiari. Il paesaggio non era cambiato, nonostante gli insediamenti costruiti in epoche recenti. D’altra parte visionava quotidianamente filmati e fotografie provenienti da Cuba ed aveva assistito, seppure da lontano, a queste modeste trasformazioni. Più si avvicinava alla città, maggiore era il ritmo delle sue pulsazioni e i ricordi vagavano nel tempo. Entrando nel territorio urbano si rese conto di persona del degrado subito da quel gioiello che era l’Avana. Le immagini che in televisione gli davano rabbia, nella realtà lo riempivano di tristezza. Il suo pensiero andava a quando erano una famiglia felice, rispettata e anche temuta. Ai dispetti che si facevano lui e Laura nella grande casa di stile coloniale. Già, Laura. A questo pensiero torno in se e si concentrò nella sua missione. Non era difficile. La difficoltà maggiore era quella di rimanere clandestino. Seppure per poche ore. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 190 190 SeBook - SimonellielectronicBook Si fermarono in una strada del Casino Deportivo nel quartiere del Cerro. Non era opportuno che si facesse vedere in giro, nonostante i molti anni di assenza rischiava di essere riconosciuto; troppe volte la sua immagine era apparsa sulla stampa e alla televisione cubana in occasione di articoli e dibattiti sulla “mafia di Miami”, quindi incaricò l’autista di accertarsi che il dottor Valdés, il chirurgo che avrebbe operato il Comandante fosse in casa. Accertata la presenza, scese dalla macchina e sgattaioló velocemente attraverso la porta semiaperta. Era ormai notte fonda e Valdés stava dormendo in compagnia, ma la sua partner del momento sapeva, come tutte le cubane, che non doveva fare troppe domande nelle “cose da uomini” e d’altra parte non assistette alla consegna del flacone dato che non si era certamente alzata dal letto sentendo bussare alla porta. Il contenuto dell’ampolla era completamente incolore e versato, in piccola dose, nella soluzione fisiologica in cui si conservava il bisturi sarebbe stato attivo per meno di un’ora, poi pur essendo una sostanza altamente tossica era sufficientemente volatile e sarebbe evaporata senza lasciare tracce, così come non avrebbe lasciato tracce nei tessuti e nel sangue del paziente avvelenato. Avrebbe avuto l’effetto di arrestare i battiti del cuore nella maniera The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 191 191 SeBook - SimonellielectronicBook più naturale rendendo praticamente impossibile rilevarne l’azione letale anche ad un’attenta autopsia. Dopo aver effettuato la consegna si diressero verso “La Palma” dove avrebbe avuto un rifugio sicuro fino alla notte seguente, ormai mancava poco al sorgere del sole. Qualcosa però non funzionò alla perfezione, mentre scendeva di soppiatto dalla vettura si incrociò con Marco che usciva dalla casa nella quale era diretto. Fu una sorpresa per entrambi, tanto che si guardarono restando ammutoliti. Alberto fu il primo a riprendersi e fece il gesto di sigillare le labbra all’altro che annuì, poi ciascuno prese la sua strada mentre dalla finestra un paio di occhi li stava osservando. «Ho visto tuo fratello.» «Cosa stai dicendo? Io non ho fratelli.» Erano seduti nell’ufficio di Laura in calle 23 e stavano sorseggiando il caffè. I loro rapporti, dopo i primi momenti, erano rimasti buoni e Marco passava spesso a trovarla. «Alberto García.» Laura impallidì e poi avvampò. «Quel verme, traditore schifoso. Quello non è niente per me come non erano niente i suoi genitori. La mia famiglia è la Rivoluzione e i miei fratelli sono il mio popolo. Come fai a conoscerlo? Dove l’hai visto?» The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 192 192 SeBook - SimonellielectronicBook Marco le fece un breve riassunto di come lo conobbe e del ruolo che Jorge gli aveva assegnato. «L’ho visto entrare in una casa de La Palma, in calle Agramonte.» «Ah! Vicino a casa “sua”….» «Non vicino, in casa “sua”.» «Chissà cosa starà architettando, per essere venuto qua personalmente, bisogna fare qualcosa…» «Ho già avvisato chi di dovere, non preoccuparti.» Non terminò nemmeno la frase che squillò il telefono. Una conversazione breve che lei concluse con un «Va bene vengo subito li.» «Ti ha visto venire qua, sai che lavora per “loro”?» «Non preoccuparti. Lavora per me….» «Ne sei proprio sicuro?» «Beh, sai di sicuro c’è solo la morte. Comunque è un “compagno” che ha capito l’inganno della Rivoluzione e soprattutto di Fidel.» «Speriamo che sia così. Conosce i tuoi piani?» «No, solo il Vizco, io e i dottori.» «Va bene, vuoi che venga con te stanotte?» «No, rimani qua, viene il nostro “autista” a prendermi, sa già tutto. Il passatore sa già che se non mi vede questa notte dovrà tornare domani alla stessa ora.» The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 193 193 SeBook - SimonellielectronicBook «Previdente.» «Mi sembra il minimo, dopo trent’anni che manco dal mio Paese per il quale sono un pericolo pubblico.» «O.k., adesso riposa e non affacciarti nemmeno alla finestra fino a quando non vengono a prenderti.» «Abbiamo avuto più di un’informazione sul suo arrivo, sappiamo com’è entrato, perché, dove si trova e come se ne va.» Laura era seduta nell’ufficio di Jorge e stava ricevendo la conferma dell’arrivo clandestino di colui che era nato dai suoi stessi genitori e che come loro, era stato cancellato. Rimosso. «Il tuo fratellino…ehem quel verme non è solo un agiato sostenitore della mafia di Miami, un attivista politico della peggior specie, ma è anche un importante agente della CIA. Fra le campagne che abbiamo fatto per farlo conoscere al nostro popolo non abbiamo mai voluto far risaltare questo aspetto, lui doveva essere tranquillo, pensare che lo considerassimo alla stregua di un “normale” avversario del nostro governo.» «Lo sapevo, me lo sentivo, qualcosa mi diceva che era un nemico più acerrimo e pericoloso di quello che sembrava. Ma allora perché non andiamo a prenderlo?» «Non è opportuno. Bisognerebbe svolgere un “operativo” nel quartiere, circondare la casa, allarThe SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 194 194 SeBook - SimonellielectronicBook mare il vicinato, “bruciare” la sua copertura che invece potremmo continuare a tenere sotto controllo…..e poi voglio farti un regalo: questa notte si imbarcherà alle tre alla foce del Rio Yumurí. Non andresti a salutarlo con la massima discrezione? Un addio per sempre. Aspettavi questo momento da tanto tempo…» Da un cassetto della scrivania estrasse una enorme “Makarov” automatica e la porse a Laura. «Puoi contarci che sarò ad aspettarlo.» Il parcheggio di fronte all’ospedale Cimeq era deserto. Fin dalla sera precedente era stata vietata la sosta, il grande piazzale era presidiato da numerosi agenti in uniforme e da altri in abiti civili dotati dell’immancabile walkie talkie. Il personale non strettamente indispensabile in corsia era in attesa nel ampio vestibolo. Alle 9 in punto piombarono sul piazzale le tre Mercedes nere, dai finestrini abbassati sbucavano le canne minacciose degli AK40. In quell’occasione Il Comandante scese dalla prima. Come sempre la sua figura era imponente, per la statura e l’aura conferita dal drappello di guardie del corpo che lo circondarono immediatamente scortandolo all’interno dell’edificio. Nel frattempo il personale, che era stato avvisato dell’arrivo, si era schierato in ordine gerarchico dal primario all’ultimo ausiliario di pulizia. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 195 195 SeBook - SimonellielectronicBook Il comandante cominciò a stringere le mani e quando giunse di fronte al dottor Valdés si fermò lo guardò fisso negli occhi e gli pose una mano sulla spalla. «Così saresti tu quello che mi taglia?» Per Fidel il “lei” e il “voi” erano aboliti a meno che non si trovasse in cerimonie ufficiali con capi di stato o importanti ministri e diplomatici. «S…si Comandante.» Balbettò, con un filo di voce, il medico impallidendo ed in preda a un evidente tremolio incontrollabile. «Ah, bene, bene, allora sono in buone mani. Bene, bene e questo invece è quello che deve addormentarmi, l’anestesista…» Anche a lui dette un’amichevole manata sulla spalla. E Orozco, questo era il suo nome, impallidì a sua volta. Proseguì nella cerimonia di convenevoli fino al momento di sciogliere la riunione e di far riprendere le attività del personale. In quell’istante due robusti agenti in borghese si affiancarono a Valdés, altri due al suo anestesista e li invitarono a seguirli. “Per conoscere in dettaglio come sarebbe stato l’intervento”. Una volta giunti nell’ufficio del primario, però, cambiarono atteggiamento spintonarono i medici contro la parete e li perquisirono trovando in una tasca del camice di Valdés il piccolo flacone. L’intervento si tenne ugualmente con un’altra The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:53 Pagina 196 196 SeBook - SimonellielectronicBook equipe medica, ma assistita dalle guardie del corpo che venero sottoposte a trattamento sterile per poter essere presenti in sala operatoria. Alla loro testa c’era l’immancabile “Guajiro”. I due congiurati vennero immediatamente tradotti al Combinado del Este. Furono, stranamente, condannati a “soli” 20 anni di carcere e non alla pena di morte. Naturalmente la faccenda fu completamente ignorata dalla stampa e l’opinione pubblica la conobbe soltanto attraverso i soliti pettegolezzi ricavati da chi conosceva i famigliari dei medici. Oppure dalle antenne di Radio Martí. Alberto sapeva che non avrebbe potuto avere la conferma immediata del risultato. Lo avrebbero informato al momento di andarsene. Ma ormai sarebbe tornato presto. E non clandestinamente. Laura si fece accompagnare nei pressi del luogo previsto per l’imbarco dove giunse con un buon anticipo. Si acquattò nella macchia in attesa, incurante delle zanzare che sciamavano a frotte attorno e su di lei. Quando mancava ormai poco alle tre vide lampeggiare delle luci sul mare. Lampi brevissimi a distanza di qualche secondo l’uno dall’altro. La strada era lontana e non poteva udire il rumore dell’auto, però sentì che veniva calpestata e rimossa la vegetazione. La luna non era piena e la sua falce The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:54 Pagina 197 197 SeBook - SimonellielectronicBook era anche velata dall’umidità. Non c’erano luci, ma la visuale era discreta ugualmente. Ancora brevi lampeggi dal mare e questa volta venne una risposta dalla costa, ormai Alberto era in vista della battigia. Laura rimase immobile fino a quando la figura dell’uomo non si stagliò netta contro l’orizzonte: una sagoma scura contro la striscia argentea che tagliava il nero del mare. Il rumore del motore marino, seppur al minimo si avvicinava. D’un tratto si levò la voce squillante di Laura: «Alberto García! Questa è stata la tua ultima porcheria contro il popolo cubano.» Lui non ebbe nemmeno il tempo di reagire, riuscì solo a mormorare con voce strozzata: «…Laura…» La Makarov risplendeva nella sua mano. Non aveva voluto ucciderlo alle spalle: doveva vederla, sapere che era lei a decidere della sua vita. Una fiammata accompagnata da un colpo secco. Alberto venne raggiunto allo sterno e si accasciò nella sabbia. Il motore al minimo, in lontananza, ebbe un ruggito la cui eco andò perdendosi verso Nord. Laura si avvicinò a colui che fu suo fratello per accertarsi che fosse morto ed eventualmente dargli il colpo di grazia. Mentre si chinava su di lui un raggio di luna fece scintillare una lama nella mano destra del moribondo che con un ultimo, disperato, sforzo la affondò nella gola di quella che fu sua The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:54 Pagina 198 198 SeBook - SimonellielectronicBook sorella. Compiuto quel gesto ebbe un sussulto e cessò di respirare. Laura si portò le mani alla gola ed in un attimo furono inzuppate dal liquido viscoso che sgorgava, a fiotti, dall’arteria recisa. Si sentì mancare e si inginocchiò cadendo riversa sul corpo di Alberto, mescolando il sangue che usciva dalle ferite e che, in fondo, era lo stesso. Nel frattempo un paio di occhi strabici, nascosti tra la vegetazione, stava seguendo la scena. Il Vizco si alzò per andarsene. Appena voltatosi per raggiungere la strada si vide puntare una lanterna negli occhi. Rimase abbagliato, ma non fece quasi tempo a rendersene conto. Il colpo secco di una calibro 22 lo raggiunse al cuore. Due ombre si voltarono allontanandosi in fretta da quello scenario, raggiunsero la Via Blanca, montarono su un’auto in attesa che fece inversione di marcia per tornare all’Avana. 21. Passando davanti al parco della gelateria Coppella, Marco si mise in coda per comprare il Granma al chiosco situato alla fermata delle guaguas. I titoli a caratteri enormi ed evidenziati in rosso dicevano: “Cade in un imboscata della controrivoluzione la compagna Laura García”. Il testo poi spiegava che mentre faceva un’operazioThe SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:54 Pagina 199 199 SeBook - SimonellielectronicBook ne di pattugliamento della costa, in compagnia di altri miliziani, nelle vicinanze di Bacunayagua veniva sorpresa da un gruppo di sabotatori infiltrati al comando del famigerato Alberto García. Anche il nemico del proletariato, però, aveva pagato con la vita la sua invasione del territorio cubano. Il testo trascurava il rapporto famigliare esistente tra i due, anche se era noto a tutti. Era rimasto ignoto il numero degli invasori e si specificava che i loro obbiettivi, indicati genericamente come “terroristici”, non avevano potuto essere realizzati grazie alla “ferma e tempestiva reazione del popolo combattente”. Gli altri componenti del gruppo invasore erano riusciti a fuggire anche se, probabilmente, portavano con loro qualche ferito grave. Tra le milizie c’erano state due vittime, una era Laura “colpita a tradimento”, prima che si rendesse conto di essere caduta in una “vile imboscata”. L’altra era un agente della Seguridad del Estado, infiltrato da anni negli Stati Uniti che aveva segnalato il tentativo di invasione. “Anche l’eroico combattente, di cui ormai si può rivelare ruolo e identità, è rimasto ucciso nel corso degli aspri combattimenti dal momento che faceva parte del gruppo di miliziani addetti alla sorveglianza della costa, in attesa del previsto sbarco nemico. Gloria al compagno Pedro Lopetegui Losada.” The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:54 Pagina 200 200 SeBook - SimonellielectronicBook Seguiva il lungo resoconto sulla vita “rivoluzionaria e senza macchia” e un resoconto della lunga attività clandestina del Vizco. A conclusione vi erano le condoglianze, a nome di tutto il popolo, del Primo Segretario del Partito, presidente del Consiglio di Stato e dei Ministri nonché Comandante in Capo Fidel Castro Ruz a cui si associavano tutti gli altri componenti del “Burò Politico”, Governo, Comitato Centrale. I funerali, in forma solenne, si sarebbero tenuti il giorno seguente con il corteo fino al cimitero di Colón e sepoltura nel Mausoleo delle Forze Armate. Nel frattempo le salme sarebbero state esposte presso la funeraria ex Rivero di calle Calzada angolo K perché i cittadini potessero renderle omaggio. Trovandosi nelle vicinanze, Marco si recò alla camera ardente. Il Comandante era stato uno dei primi ed era già andato via, ma il luogo era ancora affollato di personalità della politica, della cultura e da militari di ogni grado. Praticamente tutti sapevano chi fosse e al suo passaggio si scambiavano occhiate d’intesa. Molti dei presenti erano a loro volta conosciuti da Marco che scambiò con loro i convenevoli del caso. «Jorge cosa succederà a lei?» «Niente.» «Ma dai, dopo tutto quello che è successo?» The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:54 Pagina 201 201 SeBook - SimonellielectronicBook «Lei non è coinvolta direttamente. Il favoreggiamento è solo un dettaglio.» Erano seduti su una panchina appartata di fronte al “ranchon”, sotto il ponte della 23, al Parco Almendares dove arrivavano gli effluvi dell’omonimo rio. Marco era fortemente combattuto dentro di se: amava quella ragazza, ma lei era complice di un piano mostruoso e non riusciva a capire che legame ci fosse tra lei e Alberto. Sapeva di dover continuare a far finta di niente e che non poteva chiederle spiegazioni. «Te lo avevo sempre detto che era una controrivoluzionaria…. ma d’altra parte non è ancora arrivata l’ora di punirla. Vediamo cosa succederà dopo questo fatto, anzi siccome stai per andare in Italia perché non la inviti?» «Ma cosa dici? E se poi rimane la?» «Se torni tu, perché lei dovrebbe rimanere? Non ha nessuno a cui appoggiarsi, però potrebbe prendere contatti col nemico sentendosi libera di comunicare. E noi potremmo venire a conoscenza di cose interessanti….» «Sai che non è semplice farla uscire…» «Tu pensa a farle avere il visto dalla tua Ambasciata, per il permesso di uscita non ti preoccupare.» The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:54 Pagina 202 202 SeBook - SimonellielectronicBook Lasciato Jorge si recò sulla 23, sapendo che era l’orario in cui Nancy effettuava il suo giro per le compagnie aeree. Si soffermò davanti Cubatur scambiando qualche parola con le guide e qualche funzionario e poi la vide scendere con le cartellette sottobraccio. «Buongiorno.» «Buongiorno, vedo che hai il giornale in mano, allora sei al corrente.» «Beh certo, come si fa a non esserlo?» «Mi dispiace.» Lo disse meccanicamente. Un gesto di cortesia verso di lui che in fondo era stato il compagno di Laura per un certo periodo. Sapeva inoltre che avevano conservato una certa amicizia e grande stima. «Beh, ormai non c’è più niente da fare.» Poi proseguì come se parlasse del tempo. «Senti, ho in progetto un viaggio in Italia.» «Ah bene complimenti, spero che mi porterai un regalino…» «Vorrei che venissi con me.» Lei rimase sorpresa e quasi non riusciva a parlare. «Ma dai! Figurati, come faccio io a uscire di qua?» «Non preoccuparti, comincia a fare la richiesta per il passaporto. Per il visto italiano ci penso io con l’ambasciata, mi conoscono e sanno che se garanThe SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:54 Pagina 203 203 SeBook - SimonellielectronicBook tisco per te non ci sono problemi. Anche per il visto d’uscita da Cuba ho degli amici che ci possono aiutare.» «Beh se sei tanto sicuro…. sai che è il mio sogno visitare l’Italia e poi pur di poter vedere un Paese nuovo andrei in qualunque posto.» Appena pronunciate queste parole si morse la lingua «scusa, non volevo disprezzare...» «Ma no, ho capito quello che intendevi dire. Lo so che per voi non è facile viaggiare, escluso per i tuoi…. “clienti” che sono al 90 per cento militari o poliziotti.» «Va bene, oggi stesso comincerò le pratiche per ottenere il passaporto.» 22. Come previsto non ci furono complicazione per l’espletamento delle pratiche. Due settimane dopo si imbarcarono sul volo della Cubana diretto a Milano. Il viaggio era stato offerto dall’industriale modenese. Infatti, questi, aveva avuto miglior fortuna con la medicina che con la moda. Essendo la ricerca, la medicina e la farmaceutica settori privilegiati che seguiva personalmente Fidel Castro, dopo una riunione con lui, si aprirono tutte le porte e diedero vita a una delle prime socieThe SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:54 Pagina 204 204 SeBook - SimonellielectronicBook tà miste con vista all’esportazione della “melagenina”. Questa sostanza estratta dalla placenta delle donne gravide, in associazione a una fototerapia con i raggi infrarossi, dava ottimi risultati nella cura della vitiligine. Non essendovi una legislazione chiara in materia e non sapendo se catalogare il prodotto come farmaco o cosmetico, non riuscirono ad importarlo direttamente in Italia, ma aggirarono il problema aprendo a San Marino un ambulatorio che lavorava sui pazienti seguendo il metodo indicato dallo scopritore del principio attivo. In vista dell’inaugurazione della nuova struttura, Marco venne invitato in Italia anche perché era previsto che fosse lui a rappresentare il socio italiano a Cuba. Nancy rimase impressionata solamente vedendo l’aeroporto e poi il paesaggio così diverso. Le autostrade, il traffico. Fu una vera grande emozione per lei. Proseguirono per Modena, assieme alla delegazione cubana che viaggiò con loro. Il giorno seguente iniziarono i festeggiamenti che continuarono, poi, a San Marino. Invitati prestigiosi che andavano dai politici, ai giornalisti di fama, ai divi degli schermi grandi e piccoli, ai campioni dello sport e naturalmente agli scienziati, fra i quali un Premio Nobel. Non mancava naturalmente l’Ambasciatore cubano in Italia, Javiér Ardizones. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:54 Pagina 205 205 SeBook - SimonellielectronicBook Altra grande sorpresa per Nancy fu la visita al piccolo Stato indipendente incastonato nell’Appennino italiano. Una situazione che a lei ricordò un poco Caimanera, fatte le debite proporzioni….naturalmente la ricchezza, in tutti i sensi, del piccolo Stato non era paragonabile al territorio guantanamero e specialmente non c’erano reticolati né garitte e il mare si vedeva in lontananza…. Le piacque molto il tragitto in funivia fino alla Rocca, il paesaggio che si abbracciava da la sopra, l’eleganza dell’architettura, impregnata di storia, e quella delle decine di negozietti di souvenir, elettronica e abbigliamento che si susseguivano uno a fianco all’altro. Il viaggio per loro si trasformò in una luna di miele. Una volta terminata la parte ufficiale venne messa a loro disposizione una residenza di campagna nella provincia modenese ed ebbero a disposizione un’auto. Visitarono Bologna, Firenze e Venezia prima di trasferirsi per un breve soggiorno a Milano da dove sarebbero rientrati all’Avana. Furono giorni molto intensi e lunghe notti d’amore trascorse in un appartamento del centro che fu messo a disposizione da amici di Marco. La bellezza e la simpatia di Nancy fecero colpo ovunque andassero, con i vecchi e i nuovi amici o conoscenti. Tutti si congratulavano con lui e riempivano lei di complimenti. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:54 Pagina 206 206 SeBook - SimonellielectronicBook L’indomani sarebbero partiti e lui non aveva dimenticato le parole di Jorge, quando gli disse che probabilmente lei avrebbe contattato qualcuno approfittando della libertà di movimento e facilità di comunicazione. Non gli sembrava che lo avesse fatto e si che stavano assieme praticamente le ventiquattro ore. O quasi….. «Bene, è la nostra ultima sera italiana..» disse lui. «Per adesso…» rispose lei. «Vuoi andare da qualche parte? Fare qualcosa di speciale?» «No, andiamo solo a mangiare al ristorante del tuo amico. Però torniamo presto, dobbiamo alzarci presto domani mattina e non vorrei rinunciare a….» «Beh, se è per questo non ci abbiamo mai rinunciato a….da quando siamo in Italia….hehehe.» «Appunto, non vorrei farlo l’ultima sera.» Andarono alla Libera, in via Palermo. Essendo vicino vi andarono a piedi. Italo, uno dei proprietari li accolse con calore avendoli conosciuti entrambi all’Avana ove i recava spesso per fare rifornimento di sigari ed in effetti il locale era impregnato dal profumo di avana. Cohiba, in questo caso. Trascorsero una bella serata, Nancy apprezzò una volta di più la cucina e il caffè italiano e quindi The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:54 Pagina 207 207 SeBook - SimonellielectronicBook rincasarono dopo essersi accomiatati dal baffuto ristoratore e dai suoi soci Michele e Luigi. Quella sera Nancy era ancora più bella e sensuale del solito. Si spogliarono in fretta baciandosi furiosamente e approdarono sul letto. Fu un tripudio di baci e carezze. I giochi preliminari si protrassero lungamente, fino quasi alla sofferenza. Le mani e le bocche si cercavano e cercavano ogni parte dei loro corpi. Lui accarezzava e baciava il florido seno di lei e poi scendeva lungo il suo corpo con le labbra mentre lei gli si offriva ed a sua volta contraccambiava baci e carezze con uso sapiente della lingua. Quando già furono al limite della sopportazione egli la penetrò, dapprima dolcemente e poi quasi con furore. Fu la loro notte d’amore più bella. Poco dopo lei si alzò e se ne andò silenziosamente, con il suo passo leggero dato dalle lunghe gambe color ambra. Leve perfette come perfetto era il suo corpo. Andò via discretamente, scivolando nell’aria fredda e nebbiosa di un inverno padano che non aveva niente a che fare con lei e con le circostanze in cui si conobbero. Uscì in punta dei piedi, come se non volesse svegliarlo, ma sapeva che non si sarebbe svegliato mai più. Gli aveva aperto un forellino calibro 22 nel petto, mentre lui russava lievemente sfinito da quella The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:54 Pagina 208 208 SeBook - SimonellielectronicBook ultima notte con lei. Nel palazzo dormivano ancora tutti. L’arma opportunamente silenziata, emise un semplice sbuffo. Nessuno poté udire niente. Dopo aver sceso le scale senza aver incontrato anima viva, percorse tre isolati a piedi arrivando ad un posteggio di taxi. «Alla Malpensa per favore.» Il tassista, ancora insonnolito, mettendo mano al tassametro avviò il veicolo, dirigendosi verso la brughiera immersa nella nebbia. Un volo dell’Alitalia la portò a Miami dove assunse la sua nuova identità. La aspettava suo padre, George Burns, da quel giorno ritiratosi in pensione. Con lui c’era anche sua madre, fuggita clandestinamente con un motoscafo inviatole da Burns. Avevano ancora nel cuore, nonostante tutto, la speranza di vivere in breve il proprio futuro all’Avana. In una Cuba finalmente libera dall’odio, la vendetta, l’invidia, le miserie del capitalismo di Stato e da qualsiasi forma di dittatura. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:54 Pagina 209 209 SeBook - SimonellielectronicBook Conclusione Sull’Isola, intanto, Miguelina aveva legalizzato la sua piloto trasformandola in paladar, pagando le relative tasse allo Stato. Manolo si era convertito alla Santerìa ed era diventato Babalao, con tanto di studio per le consultazioni agli affiliati e riunioni per toques de santo e despojos dal malocchio. Jorge aveva pagato il suo errore di valutazione, per aver lasciato espatriare Nancy, con il pensionamento anticipato. Per tirare avanti alla meno peggio doveva arrotondare facendo il custode in un magazzino. Gli avventurieri italiani avevano preso d’assalto il Paese uscendone peraltro, alla lunga, sempre sconfitti. I matrimoni misti avevano raggiunto cifre ragguardevoli, ma quelli che resistevano al tempo erano pochi. Quello che veniva chiamato “il bordello degli americani” si andava trasformando sempre più nel “bordello del resto del mondo”. Fidel Castro continuava a governare il Paese con poteri assoluti. Ma il fascino di Cuba, nonostante tutto, è rimasto immutato. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:54 Pagina 210 210 SeBook - SimonellielectronicBook L’Autore Aldo Abuaf è nato a Milano il 28/06/1944 sotto le incursioni della R.A.F. guidate dal mitico “Pippo”, il ricognitore inglese. Attualmente vive e lavora a Milano in qualità di custode in un condominio. Dopo aver finito le scuole medie, dato che non aveva nessuna voglia di studiare, cominciò a lavorare nei campi più disparati dall’età di 15 anni. Adempiuti gli obblighi militari, vinse un concorso per Vigile Urbano presso il Comune di Milano dove rimase dal 1968 al 1983. Nel frattempo, entrò nel campo del turismo scoprendo altri orizzonti e un Paese lontano chiamato Cuba, di cui era innamorato ideologicamente e a distanza. Ricevuta un'offerta di trasferirsi là in previsione di quello sviluppo turistico puntualmente avveratosi, appese l’uniforme al chiodo e lasciò tutto per iniziare l’avventura in un luogo tanto a lungo sognato. Dopo gli inizi, difficili, per trasformare il turismo politicizzato in turismo di “massa”, anche se relativa, a causa delle vicissitudini avute dalle Agenzie impegnate nell’operazione si trovò senza lavoro e, grazie alle conoscenze fatte in loco, The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 21-07-2005 18:32 Pagina 211 211 SeBook - SimonellielectronicBook venne assunto dall’Istituto Cubano del Turismo (oggi Ministero) in qualità di fotografo per la promozione turistica. Parallelamente, manteneva le relazioni con l’Italia rendendosi utile agli inviati dell’informazione che transitavano da Cuba. In questo senso, ha collaborato direttamente con Il Corriere della Sera, La Gazzetta dello Sport, Oggi, La Stampa, Il Manifesto e, indirettamente, con altre testate compresa la RAI. Nel 1985 contribuì con una serie di diapositive scattate in Guatemala alla realizzazione del documentario “Rigoberta” della cineasta cubana Rebeca Chávez dedicato al premio Nobel per la Pace Rigoberta Menchú. Dopo una decina di anni di sogni utopici e la caduta del campo socialista europeo, la vita era diventata ancor più difficile dal punto di vista economico, delle libertà di espressione e di pensiero pertanto, a malincuore, dovette pensare a un rimpatrio che, seppure in condizioni precarie, gli offriva maggiori possibilità di sostentamento e di espressione. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:54 Pagina 212 212 SeBook - SimonellielectronicBook Quarta di copertina Marco Malinverni è un giovane idealista. Comunista quasi ortodosso, collabora con un’Agenzia di viaggi legata al partito. Gli viene offerta l’occasione di trasferirsi a Cuba per tenere a battesimo il lancio di un’operazione effettuata con voli charter che permetterá l’incremento del turismo italiano verso l’Isola. Durante il suo lungo soggiorno in quel Paese viene utilizzato, suo malgrado, come rotella in un ingranaggio molto più grande di lui. Spesso deve svolgere compiti che gli creano un disagio interiore, ma è il prezzo che deve pagare per poter risiedere nel Paese che aveva a lungo sognato. Nella sua vita entrano due donne che saranno molto importanti per lui. Una è un’importante dirigente del Partito, matura, colta, affascinante. L’altra è una giovane e stupenda funzionaria dell’impresa del Turismo Nazionale. Mentre egli lotta per mantenere la sua residenza a Cuba, nei vicini USA c’è chi non ha mai smesso, un solo momento, di tramare nel tentativo di rovesciare il regime di Fidel Castro arrivando ad ordire numerosi attentati alla sua vita. Egli è una delle numerose esche. Costretto ad un doppio gioco che non gli si addice, ma che pure accetta forse meccanicamente. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:54 Pagina 213 213 SeBook - SimonellielectronicBook Intanto, all’interno di un racconto turistico, si delineano scenari di paesaggi da favola nei quali si vive come si può e dove si ordiscono reati comuni o trame politiche. Cittadini che cercano di vivere "meglio" della media, militari golpisti, spie e traditori in un habitat che più politico non potrebbe essere. Un viaggio all’interno di Cuba con puntate in Centroamerica e Miami, seguendo le vicissitudini di Marco e di chi lo sta utilizzando. Pur non essendo un "giallo" tradizionale si giungerà ad una conclusione drammatica ed imprevista. Un racconto che si snoda in maniera piacevole ed invita alla lettura, pagina dopo pagina. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:54 Pagina 214 214 SeBook - SimonellielectronicBook INDICE Premessa I Personaggi Capitolo 1. Capitolo 2. Capitolo 3. Capitolo 4. Capitolo 5. Capitolo 6. Capitolo 7. Capitolo 8. Capitolo 9. Capitolo 10. Capitolo 11. Capitolo 12. Capitolo 13. Capitolo 14. Capitolo 15. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:54 Pagina 215 215 SeBook - SimonellielectronicBook Capitolo 16. Capitolo 17. Capitolo 18. Capitolo 19. Capitolo 20. Capitolo 21. Capitolo 22. Conclusione L’Autore Quarta di Copertina Licenza d’Uso Copyright The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:54 Pagina 216 216 SeBook - SimonellielectronicBook Contratto di Licenza d’Uso dei SeBook i SimonellielectronicBook 1. Licenza Il presente Accordo consente all'acquirente di scaricare, installare ed utilizzare la pubblicazione elettronica sull'hard disk di uno o più computer, non parte di una rete, di sua esclusiva proprietà e di crearne un'unica copia a scopi di sicurezza. La copia di backup dovrà essere esattamente uguale all'originale con tutte le informazioni relative al copyright e ogni altra eventuale nota di proprietà presente sulla copia originale. L'Accordo consente inoltre, nei casi in cui sia prevista questa opzione, di stampare il libro elettronico ma soltanto per uso personale. 2. Limitazioni della licenza Salvo nel caso indicato nell'articolo precedente, è vietato eseguire e distribuire copie del libro elettronico, o trasferire elettronicamente il file da un computer ad un altro all'interno di una rete aziendale o commerciale. Non è consentito decompilare, destrutturare, smontare, o in nessun altro modo modificare il file del libro elettronico né modificarne il contenuto. Non è consentito concedere in affitto il libro elettronico, né fornire sottolicenze. Non è consentito stampare più copie del libro elettronico, fotocopiarle e commercializzarle. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:54 Pagina 217 217 SeBook - SimonellielectronicBook 3. Proprietà Anche se il contraente è proprietario dei supporti sui quali il libro elettronico viene registrato, egli non entra in possesso dei diritti sul libro elettronico ma ne acquisisce, acquistandolo, una licenza d'uso personale. Il libro elettronico resta proprietà esclusiva dell'editore che lo ha pubblicato e/o degli autori, inclusi i diritti di Copyright nazionali e internazionali. 4. Limitazioni della garanzia I singoli editori garantiscono il perfetto funzionamento dei loro libri elettronici se correttamente scaricati e visualizzati secondo le specifiche di hardware e di software indicate. Viene declinata ogni altra garanzia nel caso in cui il libro elettronico venga utilizzato da persona diversa dall'acquirente come duplicato e commercializzato in violazione dei termini della presente licenza d'uso. 5. Limitazione di responsabilità Si declina qualsiasi responsabilità in relazione a libri elettronici che siano stati alterati in qualunque modo, se il file è stato danneggiato a causa di un incidente, di cattivo uso o se la non conformità deriva dall'uso diverso rispetto alle specifiche indicate. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:54 Pagina 218 218 SeBook - SimonellielectronicBook 6. Presupposti del contratto La licenza, La Limitazione della Licenza, La Proprietà, La limitazione della garanzia e La limitazione di responsabilità sopra previste costituiscono presupposti essenziali alla base della conclusione del presente contratto. 7. Clausola generale Il presente contratto sarà regolato dalle leggi interne dello Stato Italiano. Il presente contratto costituisce un accordo completo tra le parti con riferimento al suo oggetto e ogni violazione dei termini della Licenza d'Uso sopra indicati sarà perseguito legalmente. Foro competente per ogni controversia è quello di Milano. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com Av01 31-10-2004 20:54 Pagina 219 219 SeBook - SimonellielectronicBook i SeBook - SimonellielectronicBook - l’EconomicaOnLine © Copyright Simonelli Editore srl - Milano - Italy Via Statuto 10 - 20121 MILANO - Italy tel. +39 02 29010507 e-mail: [email protected] http://www.simonel.com ISBN 88-7647-081-6 Romanzi «Profumo di Avana» di Aldo Abuaf Questo SeBook può essere sfogliato soltanto sui computer di proprietà di chi lo ha acquistato e che non facciano parte di una rete aziendale. E’ vietata ogni copia del file da parte dell’acquirente come ogni sua modifica e commercializzazione. Nel caso in cui sia attiva l’opzione di stampa, questa deve essere fatta ad esclusivo uso personale dell’acquirente. Acquistando un SeBook se ne acquisisce la possibilità di leggerlo e utilizzarlo secondo quanto è stabilito nel Contratto di Licenza d’Uso che si intende firmato con l’atto dell’acquisto. Ogni violazione di questo contratto verrà perseguita a norma di legge. The SeBookLine by Simonelli Editore www.eBooksItalia.com