Profumo di Avana» © Copyright Simonelli Editore

Transcript

Profumo di Avana» © Copyright Simonelli Editore
31-10-2004
The SeBookLine by Simonelli Editore
Av01
20:53
Pagina 1
ALDO ABUAF
Pr ofumo
di
Avana
Romanzo
SeBook
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 2
2 SeBook - SimonellielectronicBook
Agli amici ed ex amici cubani di dentro
e fuori dell’Isola. Un ricordo particolare
a Norberto e Rita Maria che non ci sono più.
Agli amici ed ex amici dell’Associazione
Lombarda di Amicizia Italia – Cuba
Ai condòmini di via Salaino che hanno
sopportato le mie ore passate al computer.
Senza di loro sarebbe stato quantomeno
difficile redigere questo testo.
In questo racconto la realtà e la fantasia
si intrecciano. Ho cercato di raccontare
la “mia” Cuba e la mia esperienza utilizzando
personaggi a cui ho lasciato il loro vero nome,
ad altri l’ho cambiato ed altri ancora sono
completamente inventati.
Nei riferimenti storici o di cronaca ho cercato
di mantenermi il più fedele possibile
ai fatti, nonostante con qualche licenza
nella loro esposizione.
a. a.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 3
3 SeBook - SimonellielectronicBook
Personaggi
MARCO MALINVERNI
idealista
ALBERTO GARCIA
agente della CIA
GEORGE BURNS
capo di Alberto
JORGE
tenente colonnello del G2
LAURA GARCIA
dirigente del PCC
NANCY
impiegata del turismo
PEDRO LOPETEGUY LOSADA
detto “Vizco”, marinaio
MANOLO
ex guida, funzionario di turismo
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 4
4 SeBook - SimonellielectronicBook
…Se ne andò, silenziosamente, con il suo
passo leggero dato dalle lunghe gambe color
ambra. Leve perfette, come perfetto era il suo
corpo. Andò via discretamente, scivolando nell’alba
fredda e nebbiosa di un inverno padano che non
aveva niente a che fare con lei e con le circostanze
in cui si conobbero…
1.
Entrò nella sua vita in un pomeriggio di sole
dalla luce abbagliante che si poteva trovare solo al
Tropico. Il cielo turchino contrastava con i cirri candidi che lo punteggiavano e con i colori pastello
della grande città racchiusa, tra la macchia di verde
intenso delle colline circostanti e il blu cobalto del
mare, spezzettato dalla spuma bianca delle onde,
specchio polarizzato del cielo caribeño.
La grande avenida, scendendo dal cuore della
città nuova, sembrava andasse a rinfrescarsi tuffandosi nell’Oceano. Arroventata com’era dal sole
a picco del primo pomeriggio. L’umidità, prossima al
cento per cento, era attenuata dalla brezza marina
che si incuneava tra gli edifici. Un brulicare di gente
multicolore percorreva la strada in tutte le direzioni
possibili riempiendola di vita. Le donne ostentavano
orgogliose i loro abbondanti posteriori fasciati con
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 5
5 SeBook - SimonellielectronicBook
pantaloni di lycra aderentissimi. Molte camminavano tranquillamente con i bigodini arrotolati e coperti
da una retina. Il phön naturale li avrebbe asciugati
e messi in piega.
La vide in mezzo a quella moltitudine. Sarebbe
stato impossibile non farlo. Sembrava una scultura
di bronzo, alta, snella. La sua testa dai lunghi capelli neri raccolti in minuscole trecce che scendevano
fino a metà della schiena svettava nettamente in
mezzo alla folla. Era fasciata da un completo rosa:
jeans, maglietta e scarpette. Gli abiti aderenti, come
una seconda pelle, non lasciavano niente all’immaginazione: il seno prorompente non enorme, ma
proporzionato, premeva orgogliosamente libero da
legami superflui, sotto il leggero tessuto di cotone.
Scendendo, dalla vita sottile, i fianchi si allargavano
e confluivano nella parte posteriore in due glutei
sodi e pronunciati. Il tutto si muoveva all’unisono
con la cadenza di una rumba eseguita da una danzatrice classica: un incedere all’insieme maestoso,
agile, elegante e carico di sensualità.
Il portamento altero, degno di una principessa,
faceva pensare che camminasse in un’altra dimensione, senza vedere ciò che la circondava, pur
sapendo come muoversi su questa terra.
Anche lei lo aveva visto e si dirigeva verso di lui
con fare indifferente. Gli sembrò che lo guardasse
con certa dissimulata insistenza. Ormai vicinissima,
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 6
6 SeBook - SimonellielectronicBook
girò ostentatamente lo sguardo per simulare di non
avere il minimo interesse per lui. Ma non era così e
presentiva cosa sarebbe successo in breve.
Marco, affascinato dalla visione, fece uno
sforzo notevole per vincere la timidezza violando
un suo codice personale che non gli permetteva di
abbordare una donna per la strada. Un atteggiamento superfluo all’Avana dove erano gli uomini,
specie se stranieri, ad essere avvicinati in modo
anche pesante e insistente da ragazze, più o meno
giovani, spesso minorenni, in cerca di racimolare
qualche dollaro per rendersi la vita meno amara.
In realtà la conosceva già di vista, frequentavano spesso la stessa zona per lavoro: la Rampa,
dove si trovavano in quel momento. Soltanto allora,
dopo tanto tempo, ebbe l’impulso di rivolgerle la
parola.
«Salve! Non sarebbe meglio andare in macchina, con l’aria condizionata, che camminare in
questa sauna?»
Lei, apparentemente avvolta nei suoi pensieri,
si voltò fingendosi sorpresa e sentendosi apostrofare da una voce con accento sicuramente non cubano. Lo guardò dall’alto in basso: seppure lui non
fosse un nanerottolo lo sovrastava di un palmo.
Fissandolo con due perforanti occhi neri e sfoderando un sorriso da far mancare le ginocchia all’uomo gli rispose:
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 7
7 SeBook - SimonellielectronicBook
«Beh certo che non sarebbe male, in una giornata così calda. Devo fare un bel pezzo di strada e
oggi la macchina dell’Impresa non è disponibile.»
Marco, solitamente pessimista, agì spinto dall’impulso. Non era preparato a quella risposta positiva. Non fece nemmeno caso alla banalità di quell’affermazione. Di giornate così, all’Avana, ce n’erano trecento all’anno. Per un attimo non riuscì ad
articolare parola avendo difficoltà a deglutire con la
bocca arida, senza più una goccia di saliva. Non
aveva mai abbordato donne per la strada.
Probabilmente per paura di una “magra” derivante
da una risposta negativa, ma quella prima e unica
volta, uscì vittorioso. Gli martellavano le tempie per
l’aumento repentino delle pulsazioni e si sentì
avvampare, ma Nancy non se ne accorse. O fece
finta di niente.
Dopo qualche istante sembrato interminabile,
recuperando l’uso della parola, lui propose:
«Ho la macchina qua vicino, dove devi andare?»
«Oh più avanti, proprio sulla 23, ma qualche
isolato più in su, all’angolo con la 20.»
Intanto, camminando, raggiunsero il palazzo
della Radiotelevisione di fronte all’Habana Libre,
dove Marco aveva parcheggiato la sua Lada, ormai
trasformata in un forno. Dopo averle fatto prendere
aria, aprendo sportelli e finestrini e posto in funzioThe SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 8
8 SeBook - SimonellielectronicBook
ne il condizionatore, montarono partendo verso il
sud del Vedado.
Il tragitto in auto, abbastanza breve, servì per
una prima, fugace, conoscenza reale. Come egli
ben sapeva lei lavorava nel turismo nazionale a
Viajes Cuba ed era scesa, come di consueto, agli
uffici delle compagnie aeree per verificare di persona che non ci fossero problemi per i gruppi di lavoratori beneficiati da viaggi premio ed in partenza
per l’Europa Socialista.
Anche lui lavorava nel turismo: quello internazionale, attività in pieno sviluppo nel Paese.
«Speriamo che in queste partenze non ci sia
nessuno che chieda asilo politico a Gander.»
Lo disse quasi parlando fra sé e violando un
codice di comportamento suo proprio e relativo al
suo incarico. Non le succedeva di frequente, anzi
quasi mai.
«Perché, succede spesso?»
«Oh si, quasi ad ogni partenza c’è qualcuno
che diserta. I canadesi, adesso, ci richiedono il visto
solo per lo scalo tecnico sul loro territorio. Come se
questo fosse sufficiente.»
«Scusa, perché dici “diserta”, non saranno
mica tutti militari...»
«Beh, guarda, non so da quanto tempo sei qua
e che conoscenza hai di Cuba, ma presto ti renderai conto che siamo un po’ tutti militarizzati.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 9
9 SeBook - SimonellielectronicBook
Comunque, la maggior parte di chi viaggia appartiene alle Forze Armate o al Ministero dell’Interno
che è lo stesso. Ah sono arrivata, lasciami qui, non
voglio che mi vedano arrivare con uno straniero:
potrebbe costarmi caro. Chiamami se vuoi, i numeri sono qua.»
Così dicendo gli porse il suo biglietto da visita.
«In ufficio, quando ci sono, rispondo io dando
il mio nome. Se non mi senti riattacca. A casa non
ho il telefono. È di una mia vicina, una persona
fidata, chiama pure e chiedi di me. Ciao.»
Aprì la portiera sporgendosi verso di lui, scendendo gli sfiorò le labbra, fugacemente, con le sue.
Marco rimase di stucco, non poteva crederci. La
conosceva da un quarto d’ora e sembravano già
amici intimi.
2.
Alberto García era un bell’uomo. Nonostante
avesse passato abbondantemente la cinquantina
aveva ancora una folta chioma corvina ed un fisico
asciutto. Frutto di palestra, squash o qualunque
altra attività sportiva. Non esisteva disciplina che
non avesse praticato almeno una volta nella vita.
Viveva a Washington dalla metà degli anni ‘60. La
sua famiglia costretta ad abbandonare Cuba nel ’59
si stabilì, in un primo tempo, a Miami. Lui era ancoThe SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 10
10 SeBook - SimonellielectronicBook
ra un ragazzo e suo padre, proprietario di grandi
estensioni terriere, di un Ingenio per la lavorazione
della canna da zucchero, negozi e immobili, fu tra i
primi a dover cedere il suo potere economico alla
Revolución guidata da Fidel Castro.
Pensare che al tempo del liceo e dei primi anni
di università quel maledetto era più a destra di lui.
Da quel giorno, l’odio per il barbudo non lo
aveva più abbandonato. Partecipò alla sciagurata
spedizione della Brigada 2506 cadendo prigioniero
dell’Ejercito Rebelde, come tutti quelli che non morirono nell’azione. Aveva odiato anche JFK: colpevole, secondo lui, di averli abbandonati a se stessi.
Quel fottuto bastardo democratico non dette la
copertura aerea, accompagnata dall’appoggio
navale, come previsto e promesso. Ben gli era stata
quella palla in testa, anche perché l’aveva sparata
un comunista, un amico di Castro. Che lui aiutò a
rimanere al potere.
Si fecero un culo così durante l’addestramento
tra la Florida, Portorico, il Nicaragua e il Guatemala.
Poi la partenza, da Puerto Cabezas e lo sbarco a
Playa Girón. Dapprima senza incontrare resistenza,
a parte qualche straccione di carbonero che liquidarono come si fa coi cani randagi. Col passare
delle ore, però, la faccenda si complicò. Senza l’ausilio dei bombardamenti aerei e del fuoco di sbarramento della marina, la situazione si capovolse.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 11
11 SeBook - SimonellielectronicBook
Alcuni, erano in 1500 tra incursori e paracadutisti, si
persero nelle paludi affogando o finendo divorati
dagli alligatori. Altri si impigliarono con i paracadute
nella vegetazione, strangolandosi. Qualcuno cadde
in combattimento, ma la maggior parte, accerchiata
dalla controffensiva, si dovette arrendere a quei
bastardi cenciosi.
Pur essendo dalla stessa parte, García e i suoi
non si amavano fra di loro. Li univa solo l’odio per i
comunisti e la voglia di riprendere le proprietà che
consideravano usurpate.
Erano stati catturati in 1200 circa. Li processarono, con giudizio sommario, sotto i riflettori e
davanti alle telecamere. Alcuni cedettero alle lusinghe, altri alle minacce ricevute durante gli interrogatori e rilasciarono dichiarazioni di pentimento per
aver attuato quell’aggressione. La quasi totalità
dichiarò di appartenere ai reparti logistici e non operativi. Erano tutti cucinieri o furieri. Lui dichiarò di
essere sbarcato per liberare Cuba dal comunismo.
Non fu blandito né spaventato.
Gli bruciava ancora il ricordo di quella seconda
umiliazione, dopo quella di solo due anni prima
quando dovette lasciare il Paese come un ladro.
Aveva ancora negli occhi e nelle orecchie le lacrime
di sua madre che non resse per molto tempo alle
emozioni e alla nostalgia. Certo gran parte della
colpa di quella morte per crepacuore l’aveva Laura,
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 12
12 SeBook - SimonellielectronicBook
sua sorella minore, che sposò la causa di quei
maledetti barbudos e non seguì la famiglia nell’esilio.
Non ebbero più contatti da allora, ogni tanto
ricevevano notizie indirette pur senza cercarle.
Entrambi coltivarono l’odio eterno, giurando a se
stessi che non avrebbero avuto pace finché uno dei
due non fosse morto. Meglio se per mano fratricida.
Il padre, grazie ai conti correnti che aveva negli
Stati Uniti ed a qualcosa che riuscì a portar via da
Cuba, si ricostruì una solida posizione da commerciante facendo frequentare ad Alberto le migliori università per terminare gli studi iniziati all’Avana.
Sopravvissuto alcuni anni alla moglie, pur essendo
molto più anziano di lei, garantì un futuro senza problemi al suo secondogenito. La figlia, naturalmente,
venne diseredata e cancellata dall’album di famiglia.
Laura non sapeva che suo fratello fosse un
agente della CIA. Certo sapeva che da ricco borghese qual’era, aiutava e sobillava i gruppi anticastristi degli USA. Non conosceva, però, la sua veste
ufficiale nella faccenda.
Alberto sapeva che sua sorella aveva fatto carriera nell’establishment castrista ed era una dirigente del Partito. Per quel che potesse valere. A Cuba
c’era solo un dirigente che contasse: padrone della
più grande azienda del Mondo, ma anche la più dissestata. 12 milioni di schiavi che per effetto di una
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 13
13 SeBook - SimonellielectronicBook
spirale perversa producevano in base a ciò che
ricevevano. Niente, o quasi.
Per una di quelle combinazioni strane della
vita, non ebbero occasione di incontrarsi nel periodo di detenzione e del processo seguiti alla cattura
di lui. Lei si trovava in missione all’estero assieme
al “Che” Guevara.
La disfatta della “2506” venne seguita dal
baratto delle loro vite contro carne in scatola e latte
in polvere. L’accoglienza trionfale ricevuta al rientro
in Florida non riuscì a placare la sua rabbia.
Sembrava che fossero stati loro i vincitori, anziché i
vinti, ma ciò rese il suo odio ancora più grande. Col
passare degli anni il suo grande obbiettivo era
diventato quello di avere la barba di Castro. Così
come gli “indiani” collezionavano gli scalpi dei nemici uccisi in combattimento. Per ottenerlo avrebbe
rinunciato anche a tutte le sue proprietà. Beh, quasi
tutte.
Divenendo effettivo della CIA venne, ovviamente, assegnato alla Sezione che si occupava di
Cuba.
In quel momento si trovava seduto nell’ufficio
del suo superiore, George Burns, un ometto dall’età indefinibile. I maligni dell’archivio dicevano che
svolgeva un ruolo chiave nella politica mondiale
almeno da quando, dopo l’arrivo degli spagnoli in
America, arruolò la inquieta e intraprendente
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 14
14 SeBook - SimonellielectronicBook
Malinche nelle fila di Hernán Cortéz. Contribuendo
così alla rapida caduta di Tenotichtlán e dell’impero
di Montezuma.
Burns aveva i capelli candidi, era di corporatura
esile, vestiva sempre in grigio, così come grigio sembrava essere il suo carattere. Mai un gesto, o una
parola, al di fuori di quanto non fosse attinente al
lavoro o ai canoni della convivenza condita con
buona educazione. Nessuno lo aveva mai visto cambiare atteggiamento, lasciarsi andare a un gesto o
una esclamazione meno che misurata. Si pensava
che non avesse mai riso o pianto nella sua vita, nemmeno da bambino. Se mai era stato bambino.
Il suo ufficio era anonimo come lui: una scrivania di metallo con il piano protetto dal vetro, tre poltroncine ergonomiche in finta pelle, un tavolino da
lavoro con il computer, un armadio, una cassaforte.
Non c’erano posacenere e tutti sapevano che li non
si poteva fumare.
In un angolo, ammucchiati su un tavolino, giornali e riviste in diverse lingue. Ogni sera George
segnava gli articoli che riteneva degni di interesse e
li faceva archiviare nel computer. I giornali finivano
al macero e la mattina seguente venivano sostituiti
da quelli appena usciti.
Burns conosceva alla perfezione francese,
spagnolo, portoghese e creòl, il dialetto dei Caraibi.
Si arrangiava anche in un’altra mezza dozzina di
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 15
15 SeBook - SimonellielectronicBook
lingue e dialetti, ma non con la padronanza di quelle che erano il suo pane quotidiano: quelle parlate
nel continente latinoamericano.
Conosceva, meglio che se ci avesse vissuto
per anni, tutti i Paesi di sua competenza pur senza
averne mai visitato nemmeno uno, ad eccezione di
una breve vacanza in Messico. Molti anni prima.
Non c’erano finestre nella sua stanza, non
aveva mai voluto uffici con finestre. A lui non importava se fuori piovesse o ci fosse il sole. La temperatura era costante, 20 gradi, per 365 giorni all’anno. L’illuminazione, senza essere dura, dava una
luce simile a quella esterna. Spesso andava in ufficio anche il sabato o durante le feste comandate.
Nessuno gli conosceva una vita privata e non c’era
una persona, in tutta l’Agenzia, che fosse mai entrata nel suo appartamentino da scapolo.
Tra i più vecchi del Servizio, correva la voce
che un tempo avesse avuto una storia con una
mulatta cubana, una splendida ballerina che aveva
lavorato, ai tempi di Batista, per un certo periodo, in
alcuni locali della East Coast. Ma forse era solo una
leggenda.
Gli piaceva pensare, comporre puzzles formati da infinità di informazioni provenienti da tutto il
mondo riguardanti la sua area di competenza.
Attraverso qualsiasi fonte gli pervenissero i dati lui
dipanava i fili di una immensa matassa riuscendo,
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 16
16 SeBook - SimonellielectronicBook
sempre, a ricavare informazioni utilissime da fornire
agli agenti che operavano sul terreno.
García, notoriamente arrogante e prepotente
con il prossimo, aveva invece un grande rispetto per
el viejo, come lo chiamava lui, ne subiva il carisma.
«Ebbene, George, questa volta ci siamo! Quel
cabrón ha le ore contate.»
«Calmati Alberto, non lasciarti prendere dal
facile entusiasmo. Come sempre sei troppo focoso,
poi, se le cose non vanno come speri, ci rimani
male fino al punto di ammalarti.»
George Burns, come succedeva spesso, faceva da pompiere con Alberto García. In effetti il cubano aveva dei veri e propri sconvolgimenti psicosomatici quando subiva forti emozioni.
«Ma George, hai sentito le nostre fonti a Cuba.
C’è aria di fronda, i militari sono inquieti, anche
molti alti papaveri, fra cui qualche ministro. Stanno
preparando un golpe. La gente non ne può più e
alcuni dirigenti, alla fine, si sono resi conto di essere guidati da un paranoico. Hai sentito anche la
testimonianza del generale Del Pino, sembra che
Ochoa stia organizzando qualcosa. Non dobbiamo
nemmeno scomodarci noi. Sarà fatto tutto dall’interno e noi ci troveremo la pappa pronta. »
«Si Alberto, tutto quello che vuoi, ma sai che
con Castro non si può mai ipotecare quello che succederà.»
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 17
17 SeBook - SimonellielectronicBook
Quello che per García era il “vecchio pazzo”, il
cabrón o quant’altro epiteto gli venisse, dato che
non lo citava mai per nome, per Burns era “Castro”.
A volte addirittura: il “dottor Castro”. Era un nemico,
ma non per questo bisognava mancargli di rispetto.
Così la pensava lui, d’altra parte non era cubano né
tantomeno esiliato, ma non aveva mai corretto o criticato Alberto: anche lui aveva il diritto di pensare e
dire ciò che voleva. Conoscendone la storia, era
comprensibile il suo risentimento nei confronti di
quel “simbolo del male”.
«Sai bene,» riprese «che l’abbiamo dato per
sconfitto molte volte, ma lui ebbe sempre la fortuna,
l’intuito, o l’abilità per salvarsi. Ti ricordi quando
Pedro e Gustavo, i tuoi compagni della 2506, se lo
trovarono davanti a Playa Larga? Era solo e con la
pistola nella fondina, ma loro, armati fino ai denti e
con il colpo in canna non ne seppero approfittare.
Così come quando l’amica di Sam Giancana avrebbe dovuto offrirgli i sigari al botulino che preparammo. Al momento buono le mancò il coraggio e per
farselo tornare non le bastò pensare alle montagne
di soldi che ne avrebbe ricavato. Quanti anni sono
passati da allora? Quanti attentati e dissensi ha
sventato il dottor Castro? Quanta gente pericolosa
per sé ha eliminato?»
«Certo, però, se fosse capitato davanti a me
invece che a quei due coglioni, non mi sarei certo
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 18
18 SeBook - SimonellielectronicBook
cagato addosso. E adesso la Storia avrebbe un
altro corso. Anche quella mignotta di mezza tacca,
era capace solo di rallegrare i letti dei mafiosetti di
Little Italy. Appena alzato un po’ il livello ha dimostrato di essere ancora, soltanto, una battona da
marciapiede .»
«Già, comunque gli esempi sono infiniti. Sai
bene che oltre agli attentati falliti ha sventato decine di complotti e ha eliminato, preventivamente,
chiunque potesse scalfire la sua figura e il suo potere. Ricordi Camilo Cienfuegos? Con un colpo si
liberò di due potenziali nemici. Inviò Camilo, eroe
popolare e populista, dall’ampio consenso e simpatia nelle masse ad arrestare il Comandante Hubert
Matos. Questi era stato tanto onesto e ingenuo, da
scrivergli una lettera di dimissioni, perché intravedeva infiltrazioni comuniste nelle Forze Armate e
nei vertici della Rivoluzione. Castro lo accusò del
tentativo di sobillare la rivolta della guarnigione di
Camagüey, da lui comandata. Una volta compiuta
la missione e ripartito, Camilo non arrivò mai
all’Avana. Soltanto lui sa dove sono finiti i resti dell’aereo. Se esistevano. Non si poté mai stabilire,
nemmeno con approssimazione, dove fosse precipitato e quali fossero state le cause. Quella, almeno, fu la versione ufficiale. Noi invece abbiamo molti
indizi e molte testimonianze, tu lo sai, che ci portano nella stessa direzione: quella di liberarsi degli
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 19
19 SeBook - SimonellielectronicBook
avversari e creare, allo stesso tempo, dei martiri.
C’è quell’ex autista dell’Esercito Rebelde che assicura di aver assistito all’omicidio di Camilo per
mano di Wilma Espin, la moglie di Raul Castro,
mentre questi fronteggiava il marito che lo stava
minacciando con una pistola. Con quella mossa si
tolsero di torno un antagonista pericolosissimo
facendolo, invece, diventare un mito della
Revolución. E Castro mise in condizioni di non nuocere per oltre vent’anni un altro avversario. Meno
pericoloso, ma pur sempre scomodo e con un certo
seguito popolare. Eliminarli entrambi, avrebbe
destato maggiori dubbi. Un colpo di fortuna, quella
lite, e da maestro quello che ne seguì.»
«Hai ragione George, così come si liberò del
“Che”, creando una leggenda tutta a favore loro e
della loro perversa rivoluzione. Questa storia la
conosco ancora meglio. Tu stesso mi mandasti in
Bolivia appena venimmo a sapere della sua presenza nella guerriglia. Ero presente a La Higuera,
quando finì la carriera di quell’esaltato.»
«Si, un esaltato idealista. E siccome Castro è
un grande psicologo, si servì di lui come di un burattino, facendogli credere di compiacerlo nei suoi progetti. In realtà fu proprio lui, ad alimentare e ingigantire la smania di Libertador del Che, per toglierlo di mezzo facendolo andare via. Possibilmente
traendone, come poi è successo, un incalcolabile
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 20
20 SeBook - SimonellielectronicBook
vantaggio. Anche in questo caso sentimmo testimonianze di gente che fu vicina a Guevara e poté cogliere gli umori di un uomo, fanatico, che pur di non
dichiararsi mai sconfitto e tradito nelle amicizie, si
gettò a capofitto in guerre perse in partenza.
Nonostante l’esperienza negativa del Congo ci volle
riprovare in Bolivia. Sappiamo che non voleva più tornare definitivamente a Cuba. Ho la forte impressione
che la sua famosa lettera di commiato, il “testamento
spirituale”, sia uno dei tanti falsi messi in circolazione
da Castro. In tutti i casi il Che ingannò se stesso oltre
che gli altri. Specialmente quei poveretti che dettero
le loro vite per lui e per le sue idee utopiche.»
Pronunciando queste parole, Burns, sembrava
quasi rattristato per la tragica fine di quelle vite. Ma
forse era solo un impressione.
«Certamente, quel cabrón è il Diavolo in persona. Machiavelli era un poppante nei suoi confronti, ma questa volta è quella buona. Lo sento.»
García era euforico. I suoi contatti all’Avana e
la testimonianza di un generale cubano che aveva
disertato gli avevano fornito molte notizie incoraggianti. La gente a Cuba era stanca non osservava
più, scrupolosamente, le consegne di non parlare
troppo degli affari interni. Le voci correvano in ogni
ambiente. C’era anche chi si lasciava andare a confidenze con gli stranieri, cosa che fino a poco tempo
prima era inconcepibile. Anche qualche membro
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 21
21 SeBook - SimonellielectronicBook
della Nomenklatura stava cedendo nonostante i privilegi di cui godesse.
Alberto poi, faceva conto anche su di un contatto che aveva inserito con buon profitto. Un italiano che abbordò in Guatemala. In seguito alla
segnalazione fornitagli da Burns.
3.
Erano passati solo pochi giorni dal colpo di
stato di Rios-Montt e l’aeroporto di Città del
Guatemala era appena stato riaperto al traffico
internazionale.
Il suo obbiettivo si trovava alla testa di un gruppetto di turisti in visita al Messico e al Centroamerica.
Lo agganciò al Ramada Inn di Antigua.
Gli italiani erano fra i primi turisti ad arrivare
dopo il golpe. Essendo il Paese ancora in stato di
assedio, pochi avevano il coraggio di visitarlo. Gli
statunitensi, normalmente di casa, avevano rinunciato in massa a passare le vacanze invernali in
quella terra centroamericana.
Lo riconobbe subito, oltre che per averne visto
le foto e letto le descrizioni, dal fatto che sulla camicia portava un distintivo raffigurante la bandiera di
Cuba. Non avrebbe potuto sbagliare.
La comitiva era piccola e si era creato un buon
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 22
22 SeBook - SimonellielectronicBook
cameratismo. Venivano dal Messico dove avevano
effettuato le visite previste dal tour classico. La metropoli con il suo centro rappresentato dallo Zócalo e le
sue immediate vicinanze. La piazza Garibaldi con i
gruppi di mariachis presenti nell’arco delle 24 ore. Il
Museo Antropologico nel grande parco di
Chapultepéc, giusto orgoglio nazionale. Poi i dintorni:
la Basilica de Nuestra Señora de Guadalupe e il sito
archeologico di Tenochtitlán dominato dalle piramidi
del Sole e della Luna agli estremi del viale dei Morti,
lungo il quale si trovava anche la piramide di
Quetzalcoatl, il serpente piumato, massima divinità
dei nativi mesoamericani che pensarono, malauguratamente per loro, di vederlo reincarnato nella figura
bionda e irsuta di Hernán Cortéz al suo arrivo con le
grandi “barche alate”.
Il commiato dalla città avvenne nella grande
sala del Palacio de Bellas Artes dove si tenevano i
suggestivi spettacoli del Teatro Folklorico Nacional.
Dopo aver visitato il D.F. valicarono la catena
di monti e vulcani che circondava l’altipiano e la sua
megalopoli per visitare Cuernavaca, l’antica
Cuahunahuác -la città dell’eterna primavera- e
Taxco il centro principale per l’estrazione e lavorazione dell’argento. Da lì, si diressero verso la costa
del Pacifico e lambendo Acapulco, scesero lungo
l’istmo toccando le città di Oaxaca, Campeche e
Villahermosa. Lungo il cammino deviarono per saliThe SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 23
23 SeBook - SimonellielectronicBook
re alla vetta, spianata secoli addietro con un intervento ciclopico, di Monte Alban. Luogo dedicato,
dai Maya, agli dei e all’osservazione astronomica.
Il viaggio proseguì con la visita alle misteriose
rovine di Palenque. In quella località, all’interno della
piramide chiamata Tempio delle Iscrizioni, venne rinvenuta una pietra tombale con un bassorilievo raffigurante l’inquietante immagine di un presunto “astronauta”. Da li entrarono nello Yucatán, facendo tappa
a Mérida, per visitare le zone archeologiche di Uxmál
con l’imponente presenza della Piramide
dell’Indovino sovrastante il resto del complesso.
In seguito visitarono Chichen Itzá, sito imponente per la grandiosità e ricchezza di monumenti e
reperti: dalla piramide detta del Castillo al Tempio
dei Mille Guerrieri, al Chác Mol -l’altare per i sacrifici umani- al Cenote -la cisterna sacra- dove si gettavano i resti delle vittime sacrificali, al terreno per il
“gioco della pelota”, di cui ancora non si conosce se
fossero i vinti o i vincitori ad essere immolati in
onore degli dei.
Il soggiorno in terra messicana terminò sulle
candide spiagge di Cancún, prospicienti le tiepide
acque del Golfo, da dove effettuarono escursioni ai
luoghi archeologici di Kabáh e Tulúm e alla pittoresca Isla Mujeres.
Terminata quella parte del viaggio partirono per
Città del Guatemala, dove giunsero in un’atmosfera
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 24
24 SeBook - SimonellielectronicBook
da stato d’assedio. Sia la città che le strade dell’interno erano presidiate dai militari, ma la guerriglia era
ancora attiva e in più di un’ occasione il loro autobus
venne fermato da pattuglie di militari, armati fino ai
denti, per farsi trasportare. Percorsi alcuni chilometri,
i soldati, scendevano a precipizio in punti isolati, tra
impervie montagne, disperdendosi nella boscaglia e
scomparendo in pochi secondi. Sovente, lungo il
cammino, scorsero resti di veicoli bruciati o lunghe
colonne di fumo nero che si innalzavano da luoghi
imprecisati al di là della selva.
La capitale non offriva niente dal punto di vista
turistico. Al contrario, l’interno del Paese pur se sottoposto a gravi problemi di guerra civile mostrava
angoli di suggestiva bellezza. Così come Antigua, la
antica capitale che pur sconvolta da secoli di terremoti, alcuni disastrosi, conservava il fascino barocco dell’architettura coloniale e quello del suo artigianato del legno e delle pietre comuni.
Essendo nel periodo della Settimana Santa, il
gruppetto di Marco poté assistere alla processione
della Pasqua ed ai riti preliminari come quello dell’allestimento dei tappeti di fiori. Questi venivano utilizzati a
milioni per disegnare, lungo le strade di accesso alle
chiese, immagini sacre. La scenografia veniva completata da migliaia di comparse in costumi antichi.
Da Antigua effettuarono escursioni di un paio
di giorni a Chichicastenango ed al lago Atitlán.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 25
25 SeBook - SimonellielectronicBook
Queste località, nel cuore della Nazione Maya Cuahutemallán-, affascinarono i viaggiatori.
Capitarono a Chichicastenango proprio il giorno di
mercato, quando tutti gli indios della zona affluivano nel grande spiazzo prospiciente la cattedrale per
vendere, comprare, o barattare di tutto. Dal punto di
vista coreografico spiccavano particolarmente le
tele multicolori usate per confezionare abiti ad
ambo i sessi. In molti casi le donne, magari con un
lattante al seno, tessevano variopinti tappetini da
offrire ai turisti in cambio di pochi centesimi di quetzál o di dollaro. Come sfondo, a quell’orgia di colori e commerci, fungeva la Cattedrale di San
Francisco: sulla cui scalinata si consumavano riti
cattolici o pagani in un mulinare di turiboli di incenso che avvolgevano, con una nebbia dal profumo
pungente, parte del sagrato e del mercato.
Il lago di Atitlán circondato dai vulcani, uno dei
quali era in eruzione, si trovava su un altopiano a
circa millecinquecento metri sul livello del mare. Lo
percorsero da un capo all’altro a bordo di un battello di linea che collegava i minuscoli paesini rivieraschi.
Sbarcarono a San Francisco Palopán per
poter osservare la vita quotidiana degli abitanti.
Quello che colpì maggiormente tutti fu il centro del
villaggio: una piazza di dimensioni non elevate, con
mezzo una grande fontana di acqua potabile. La
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 26
26 SeBook - SimonellielectronicBook
fonte era meta di un incessante via vai di donne
munite di brocche colorate con le quali si rifornivano del liquido. Il traffico era continuo perché ogni
donna compiva più viaggi non potendo, per il peso,
trasportare in una sola volta la quantità di acqua
necessaria all’uso di tutta la famiglia.
La fontana, oltre ad essere l’unico punto di
rifornimento idrico, era anche il punto d’incontro per
lo scambio di informazioni, notizie o semplici chiacchiere fra la gente del paese. Poco discosta dalla
piazza, in un viottolo, vi era la prigione: una casupola di legno e lamiera, con un solo minuscolo finestrino –chiuso- della dimensione di un pollaio. Sul
tetto vi era una guardia, in costume locale ed armata di fucile.
Lungo le sponde del lago, gli uomini, erano
indaffarati nella costruzione di imbarcazioni di giunco con le quali si sarebbero spostati sulle acque
profonde e tranquille.
Se, normalmente, i Maya non erano eccessivamente estroversi e socievoli, da quelle parti
erano particolarmente schivi e molti di loro si coprivano il volto per non farsi fotografare. La zona era
culla di movimenti guerriglieri autonomisti.
Rientrati ad Antigua pranzarono nel lussureggiante patio dell’albergo accompagnati dalle musiche
dolci delle marimbas e delle chitarre interrotte, a
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 27
27 SeBook - SimonellielectronicBook
sprazzi, da grida scambiate tra pappagalli e scimmie,
tenute in cattività da doña Linda, la affascinante gerente dell’hotel. In un tavolo vicino al loro stava mangiando una coppia matura, ma dall’aspetto giovanile, molto
curata negli abiti e nell’aspetto fisico. Ad un certo
momento l’uomo si alzò dirigendosi verso Marco.
«Buon giorno e buon appetito, mi scusi se
vengo a disturbare una così bella compagnia di italiani, ma sono rimasto attratto dal suo distintivo e
da come parla bene la nostra lingua. Vede io sono
cubano...beh di quelli che vivono fuori sa, negli
Stati Uniti. Permette che mi presenti? Antonio
Fernández. Sono in vacanza con la mia signora.»
«Molto piacere. Marta Fernández»
«Encantado señora, mucho gusto señor.
Marco Malinverni.»
«Hai sentito cara come parla bene la nostra
lingua il signore? Oserei dire che ha anche un
accento cubano.»
«Beh, diciamo che mi arrangio tanto per non
morire di fame nei Paesi di lingua spagnola ed in
realtà la maggior parte della mia pratica la faccio a
Cuba.»
«Davvero?Lei va spesso a Cuba? Come
mai?»
«Come vede doña Marta, il mio lavoro è quello di accompagnare i turisti e lo svolgo soprattutto in
America Centrale, maggiormente a Cuba.»
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 28
28 SeBook - SimonellielectronicBook
«Ah l’Avana! Che voglia avrei di tornarci, vero
Tony? Ma per adesso rimane un sogno.»
«Perché signora? l’Amministrazione Carter ha
firmato un accordo che consente ai cubani residenti negli USA la possibilità di recarsi a Cuba a trovare i parenti.»
«È vero, ma noi di parenti nell’Isola non ne
abbiamo più, così non ci è possibile approfittare di
quella opportunità.»
«La prego signor Marco, ci racconti qualcosa.
Come si vive oggi a Cuba? Lei ci può dare informazioni di prima mano.»
«Mah, se confrontiamo i dati statistici e compariamo Cuba con questi altri Paesi dell’Area, l’impressione è quella che si voglia realmente impiantare un regime di giustizia sociale. Seppure con le
difficoltà che questo comporta. Se è questo che
vuole sapere.»
Marco iniziò il discorso in modo polemico e
con lo stile burocratico “da Partito”, sapeva già con
chi aveva a che fare: con un gusano di Miami.
«Certo, certo i programmi di Castro li conoscono
tutti, ma lei non crede che sia poco obbiettivo e serio
comparare cifre e dati, come fanno loro, fra adesso e
trent’anni fa? Il mondo è andato avanti dappertutto,
anche in questi “poveri Paesi dell’Area”. Cuba, pur
con le sue caratteristiche di Paese sottosviluppato, è
sempre stata più avanti del resto dell’America Latina.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 29
29 SeBook - SimonellielectronicBook
Le statistiche bisognerebbe interpretarle e fare le
comparazioni fra gli stessi periodi. Noi abbiamo sempre avuto più medici e più maestri pro-capite che i
nostri cugini e comunque non credo che oggi, col
comunismo, si siano risolti tutti i problemi.»
Marco ebbe la conferma di quello che aveva
pensato riguardo al suo interlocutore, ma si sentì
leggermente a disagio. Si rese conto che non si trovava a fare una delle tipiche discussioni da bar con
gli amici, su basi puramente teoriche o di “sentito
dire” per dimostrare che fosse meglio il comunismo
piuttosto che il capitalismo o se fossero più “buoni”
gli americani o i sovietici. L’uomo che aveva di fronte sembrava che parlasse con cognizione di causa
e gli proponesse dati di fatto su cui discutere.
Naturalmente capiva che stava dall’altra parte della
barricata, su posizioni opposte alle sue, ma ebbe
l’impressione che non stesse cercando di fare propaganda gratuita alle proprie idee.
«Certamente! Ci sono ancora differenze sociali e culturali, quindi è un po’ difficile descrivere come
vive il “cubano medio”. Certamente si è elevato il
livello dei ceti più bassi e della popolazione rurale,
oggi non manca a nessuno l’assistenza medica e la
possibilità di frequentare gli studi di ogni ordine e
grado.»
«Traguardi lodevoli che probabilmente si sarebbero raggiunti ugualmente anche senza la rivoluzioThe SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 30
30 SeBook - SimonellielectronicBook
ne. Inoltre mi permetta di dubitare che siano più teorici che reali. Lei ha potuto verificare se questo è
vero?»
«Nel campo della salute, al di là delle visite ufficiali ad Ospedali Docenti, ho personalmente beneficiato della capillarità della rete sanitaria e della qualità del personale medico e paramedico.»
«Molto interessante, ma dalle voci che giungono
a noi risulterebbe che la maggioranza della popolazione, quella sana, vive tra mille difficoltà quotidiane e
che nella scuola va avanti solo chi dimostra certe attitudini ideologiche. Oltre al fatto che studiano senza
avere libri di testo. E pur sapendo leggere e scrivere
non ne hanno la possibilità. A Cuba si censura
tutto…»
«Francamente non ho ancora elementi obbiettivi per confermare o contraddire quanto lei insinua sull’istruzione. Personalmente non credo che sia così. Si
certo, mancano i libri...»
In altre circostanze Marco avrebbe troncato in
qualche modo quella schermaglia con un “fascista”,
ma quell’uomo, in fondo, gli risultava simpatico.
Probabilmente perché, comunque, era cubano.
«In merito alle difficoltà quotidiane si deve
distinguere fra il consumismo sfrenato e un’economia di mercato, se si lasciasse la gente libera di
pescare e vendere il pesce o non si fosse severamente proibito la semina di orti privati ed i piccoli
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 31
31 SeBook - SimonellielectronicBook
commerci invece dell’economia centralizzata e
pianificata….»
«L’economia pianificata è volta a distribuire in
modo equo i generi di prima necessità e i servizi
primari. Grazie alla libreta -la tessera annonariatutti hanno diritto alla stessa quota di alimentari pro
capite che se non abbondante è comunque sufficiente a garantire un decente livello calorico e proteico. I bambini fino ai sette anni, gli anziani e i
malati hanno garantito un litro di latte al giorno. I
mercati statali “paralleli” forniscono quel tocco in
più a chi, avendo risparmi, voglia aumentare la propria dieta.»
Antonio a sua volta incalzava.
«Certo, ma non le sembra triste che a sette
anni e un giorno si cessi di essere “bambini”? E’ poi
sicuro che sia realmente così per tutti? E cosa mi
dice dei trasporti, della mancanza cronica di frutta
e verdura in un Paese tropicale o di pesce su di
un’isola?»
«Lei dovrebbe sapere meglio di me che esiste
un embargo che ha messo in seria difficoltà le attività economiche del Paese ed i trasporti sono fondamentali.»
«Mio caro giovane, è vero che esiste un
embargo sulla cui origine e sulle cause che lo mantengono potremmo discutere molto a lungo, ma in
primo luogo è un provvedimento unilaterale e
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 32
32 SeBook - SimonellielectronicBook
Cuba può commerciare con il tutto il Mondo eccetto gli Stati Uniti. Se le difficoltà di trasporto sono
dovute alla carenza di petrolio, sappia che Castro,
fatta salvo la riserva strategica e le quote di razionamento mensile vende, sul mercato internazionale, l’eccedenza di petrolio che riceve dall’URSS. In
quanto ai generi alimentari, se aprisse la via al
commercio privato, tali prodotti si potrebbero trovare “en la calle”. La collettivizzazione agricola non
ha funzionato da nessuna parte compresa Cina,
Vietnam e URSS.»
«Credo che sia indiscutibile la vittoria della
Rivoluzione sul vizio e la prostituzione. Cuba era il
bordello delli Stati Uniti…»
«Senta, all’Avana c’era il cosiddetto “barrio de
Colón”. Così come ad Amburgo il Sankt Pauli o a
Genova la via Pré. Vi erano le case di tolleranza
frequentate prevalentemente dagli americani, ma
solo perché erano gli stranieri più numerosi a
Cuba. Attualmente la prostituzione sta raggiungendo zone e strati sociali che prima ne erano indenni.
È vero che vi erano le case da gioco e l’Avana era
frequentata da personaggi impresentabili, ma forse
si sarebbe potuta “ripulire” anche con altri
mezzi…»
Marco accusò il colpo perché non aveva argomenti concreti per ribattere su quei punti e si azzittì perplesso.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 33
33 SeBook - SimonellielectronicBook
«Mio caro amico,» proseguì Antonio, «mi permetta di chiamarla così nonostante la nostra conoscenza sia questione di minuti, non me ne voglia se
ho incrinato alcune sue certezze, lei mi è molto simpatico. Ho notato inoltre la sua professionalità e
serietà nel lavoro. Noi partiamo domani, ma se
capita negli Stati Uniti mi faccia una visita.»
Dicendo così gli porse un cartoncino con l’indirizzo e il telefono di una galleria d’arte dell’avenida
Ponce de Leon a Coral Gable, Miami.
«Sa, io non sempre risiedo a Miami, però c’è
sempre qualcuno in grado di contattarmi in qualunque parte degli U.S.A. o del mondo mi trovi.»
«La ringrazio, ma dubito che il Dipartimento di
Stato mi conceda il visto per entrare negli USA.»
«Non sia pessimista, non si sa mai nella vita e
se proprio lo volesse, mi chiami dall’Italia. Ho amici
influenti che potrebbero aiutarla.»
Si accomiatarono e Marco si ricordò del suo
ruolo notando che alcuni clienti erano rimasti al
tavolo assistendo, affascinati, alla conversazione
pur avendola compresa soltanto in parte dal
momento che si era svolta in spagnolo.
Intervenne Nino, un suo cliente e amico di
Milano, riportando l’umore vacanziero nella comitiva.
«Compagno, fra un po’ sbarchiamo negli Stati
Uniti con la bandiera a stelle, strisce, falce e martello.»
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 34
34 SeBook - SimonellielectronicBook
4.
Marco rientrò al Nacional, l’albergo simbolo
dell’Avana. Una struttura eclettica dalle due caratteristiche torrette alle estremità costruita, all’inizio
degli anni ‘30, su di un promontorio prospiciente il
maestoso lungomare. Dai suoi giardini, esposti a
nord-est, il panorama era veramente incantevole.
Ad oriente gli facevano da cornice il faro, la fortezza del Morro, quella della Punta e la Cabaña con il
Cristo de La Habana scolpito in candido marmo di
Carrara. Più lontano si scorgevano anche la baia
del porto e le raffinerie di Regla e Guanabacoa.
Dopo aver verificato se ci fossero messaggi,
attraversò la lunga hall in stile coloniale dal soffitto a
cassettoni di travi in legno, le pareti decorate da piastrelle di maiolica variopinta e il pavimento in cotto. In
alcune nicchie delle pareti facevano bella mostra
sculture in ceramica raffiguranti le quattro stagioni.
Raggiunse i pittoreschi ascensori imbattendosi in
Tomás un anziano lift che conoscendo la nazionalità
di Marco, ogni volta che lo vedeva, gli recitava l’unico
“pezzo” del suo repertorio in italiano.
«Chi va piano va sano e va lontano.»
Aspettando poi la chiosa di rimando da parte di
Marco.
«Chi va forte va alla morte.»
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 35
35 SeBook - SimonellielectronicBook
Ormai divenuto un rito, era il loro saluto.
Naturalmente, Tomás, quando si rendeva conto che
fra i suoi passeggeri c’erano altri italiani, recitava il
proverbio completo, guadagnandosi la simpatia
immediata degli ospiti.
Quel giorno, Marco, essendo di buon umore
per l’incontro avuto poc’anzi, invece di rispondere
alla solita maniera gli disse:
«Tomás: è meglio andare a letto con il culo
gelato, o con un gelato nel culo?»
Data la somiglianza fra le due lingue e la perspicacia di Tomás, questi aveva capito immediatamente la freddura, piegandosi in due dalle risate.
Condusse Marco al terzo piano, manovrando la
ruota di volano del vecchio ascensore, senza curarsi della gente che gridava: arriba o abajo al suo
passaggio. Da quel giorno la filastrocca di Tomás
con gli italiani cambiò. Solamente che non sempre
veniva accettata come quella anteriore. Qualche
personaggio con la puzza sotto il naso aveva, a
volte, mostrato di non gradire la volgarità. Senza
comprendere l’assoluta mancanza di malizia, da
parte di Tomás.
Una volta arrivato nella sua camera un po’
tetra, ma spaziosa, Marco si mise al lavoro. Oltre al
normale arredamento Cubatur gli fece sistemare
una scrivania. Insistettero perché rimanesse in
quell’albergo ricordandogli anche che era l’unico
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 36
36 SeBook - SimonellielectronicBook
che avesse i telefoni con il disco, per poter effettuare le chiamate in città senza dipendere dalle operatrici. Gli altri alberghi, in effetti, avevano degli apparecchi “muti”, ovvero senza possibilità di formare il
numero. Bisognava staccare il ricevitore ed attendere, molto a lungo, la risposta del centralino. Non
essendoci ancora la teleselezione per le chiamate
fuori distretto anche dal Nacional era un’agonia, ma
almeno per la città si risparmiavano tempo e arrabbiature.
L’albergo gli fu assegnato, anzi imposto, dagli
“amici” di Cubatur e di altre entità che dovevano avere
cura di lui e della sua attività nel Paese. Essendo
ospite spesato non poté rifiutare la sistemazione che
d’altra parte, come gli avevano promesso, gli consentiva il privilegio non trascurabile di ricevere chiunque
e a qualsiasi ora del giorno o della notte. Tutto il personale era stato avvertito: l’ospite della 359 aveva
libertà di movimento. Per ogni eventualità, comunque,
lo fornirono di cartoncini da ospite in bianco in modo
che compilandoli con data e nome a piacimento li
consegnasse alle sue visitatrici perché potessero
avere ingresso libero.
Nei primi tempi di soggiorno all’Avana, anche
grazie a quella libertà di accesso alla sua camera,
ebbe una intensa attività sessuale. Le cose vennero
ulteriormente favorite dal suo lavoro in ambienti privilegiati, la condizione di straniero -sinonimo di “ricco”The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 37
37 SeBook - SimonellielectronicBook
e l’aiuto degli amici che si occupavano di lui, sempre
disponibili a presentargli ragazze di ogni taglia e colore. Alcune erano sfacciatamente curiose, altre più discrete. Attinse a mani basse nell’ambiente dello spettacolo frequentando cantanti e ballerine. Anche qualche funzionaria del turismo delle province interne, in
missione di lavoro all’Avana, era passata da li. Con
queste ultime occorrevano sotterfugi e manovre
diversive per garantire una discrezione che era soltanto apparente. Frequentare lui era consentito, anzi
in molti casi “consigliato”, dai servizi di sicurezza.
Molto tempo dopo, da Nancy, ebbe conferma che
varie camere di albergo venivano preparate dal G2, la
polizia politica, con microfoni e telecamere occulte.
Una di queste doveva essere sicuramente la 359 del
Nacional, destinata a un certo tipo di ospiti, dal soggiorno più o meno lungo. Della mancanza di discrezione nelle conversazioni telefoniche si era già reso
conto da solo.
Quelle tenzoni, sempre estremamente appaganti per i sensi, non gli scalfirono, però, la sfera
intellettuale e spirituale. Lo lasciavano sempre con
un senso di vuoto dentro. E non solo fisico.
Fra le tante avventure, ricordava in particolare
Sonia: la ballerina di rumba. Il suo quotidiano allenamento al movimento frenetico del bacino, applicato
all’accoppiamento, rendeva possibile performances
altrimenti rare al suo partner.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 38
38 SeBook - SimonellielectronicBook
Sonia era una mora, cioè una persona dalla
pelle scura, ma con i lineamenti da bianca e i capelli
ondulati. Era l’antitesi degli jabaos, i bianchi di carnagione, spesso con occhi azzurri e capelli crespi
biondi o rossi che rivelavano qualche ascendente
negro. Lei era una splendida ragazza che sulla
scena, nel succinto costume da rumbera e accompagnata dalla musica frenetica, eccitava la fantasia.
Nell’intimità manteneva le promesse. Correva voce
che fosse lesbica. A Marco non era sembrato e
anche se fosse stata bisessuale sarebbe stato,
comunque, un problema che non lo toccava.
Quella sera invece aspettava Carmen, una funzionaria della provincia di Bayamo. Avrebbe rinunciato volentieri a quell’appuntamento per uscire con
Nancy, ma non sapeva se lei fosse stata disponibile.
Con lei, all’inizio, fece un po’ l’ingenuo sulla
realtà cubana anche se conosceva abbastanza
bene la situazione del Paese. Non solo perché si
trovava li da alcuni anni, ma anche perché faceva
parte dei suoi compiti. Il turismo era uno di quelli e
in breve non sarebbe più stato il solo.
Adesso, stufo della vita da play boy, voleva
darsi una regolata e cercare legami più solidi.
Aveva cominciato con l’accompagnare gruppi
di turisti italiani, perlopiù legati al Partito
Comunista, che volevano conoscere la realtà di
quel minuscolo Davide dei Caraibi capace di teneThe SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 39
39 SeBook - SimonellielectronicBook
re in scacco il poderoso Golia nordamericano.
Erano viaggi affrontati con spirito da dopolavoro,
pur se effettuati in un altro emisfero terrestre.
L’entusiasmo ideologico raggiungeva punte altissime. Gli indubbi progressi compiuti dal Paese, specialmente nei primi anni del nuovo governo, agivano come tonici nei cuori dei compagni. Imbevuti da
cifre e statistiche, usate ad hoc, erano ignari delle
differenze storiche e culturali che l’Isola aveva
sempre avuto rispetto al resto dell’America Latina.
Restava poi il fatto che comunque, dal ‘58, erano
passati molti anni. E non solo a Cuba. Ma al cuore,
si sa, non si comanda.
Il pensiero di quell’incontro pomeridiano e
dello sviluppo che avrebbe potuto avere in futuro
non lo mollava. Alla malora Carmen! Se Nancy
accettava di uscire avrebbe trovato una scusa.
Stava per prendere il telefono, ma si fermò. Sapeva
che non le avrebbe procurato problemi, ma non
voleva ancora scoprire le sue carte e allora, “facendo il turista”, scese nella hall dove c’erano i telefoni
pubblici a moneta non allacciati al centralino dell’albergo e quindi, probabilmente, meno soggetti a
intercettazioni.
«Viajes Cuba, Nancy.» Meno male, pensò, ha
risposto lei.
«Ciao, sono Marco, tutto bene?»
«Bene, grazie e tu?»
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 40
40 SeBook - SimonellielectronicBook
«Bene, ma ho una voglia matta di rivederti.
Cosa fai questa sera?»
«Ehi come corri! stasera non posso, devo
accompagnare mia sorella dal sarto così vedo se
posso farmi fare qualcosa anch’io visto che ho recuperato alcuni pezzi di stoffa.»
«Ma come, dal sarto di sera? Non cercare
scuse.»
«Guarda che non sono scuse, non ne ho bisogno. La gente che lavora in casa riceve i clienti a qualunque ora. Specialmente quelli che hanno anche un
lavoro ufficiale e quindi poco tempo libero.»
Poté fare questa precisazione, perché in quel
momento era sola in ufficio. Non correva il rischio
che qualcuno domandasse con che marziano stava
parlando, dato che non sapeva cose così ovvie.
Naturalmente anche “quel marziano” sapeva di
queste abitudini diffuse fra gli artigiani che lavoravano in nero, dopo aver lavorato per lo stato, dal
momento che non potevano esercitare legalmente
le loro professioni. Era anche un antico vezzo “capitalista” quello di non avere un orario di lavoro nello
svolgere attività private.
In cuor suo Marco avrebbe voluto insistere, ma
razionalmente capiva che non era opportuno essere troppo invadente. Specialmente all’inizio di quella che sperava fosse una lunga storia.
«Va bene, per questa volta ti perdono.»
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 41
41 SeBook - SimonellielectronicBook
«Ehi, ehi, guarda che non hai niente da perdonarmi. Non ho nessuna colpa verso di te o chiunque
altro. Sono maggiorenne, vaccinata, libera e con
programmi già fatti prima del tuo arrivo sulla mia
strada.»
Questa risposta che sembrava un po’ risentita,
lo fece vergognare per la sua squallida battuta tra il
paternalista e il maschilista. Era imbarazzato e li per
li non sapeva come salvare la situazione, poi prevalse la logica della formula più ovvia.
«Scusami, sono stato un idiota oltre che egoista. Spero di sentirti domani, se mi hai perdonato.
Se vuoi chiamami tu, io sono alla 359 del
Nacional.»
«O.k., ma se ti chiamo in albergo userò il nome
di Alicia, i telefoni degli hotel sono controllati».
«Adesso però non preoccuparti, sono a un
telefono pubblico.»
«Questo l’avevo capito sentendo cadere la
moneta. A domani, ciao.»
Marco, appena uscito dalla doccia, aspettava
l’arrivo di Carmen e quando il telefono squillò gli
sembrò strano che fosse in anticipo. Ma al posto
della cantilenante voce orientale di Carmen, al suo
“Pronto?” una voce maschile che conosceva bene
pronunciò:
«Ciao sono Jorge, ti aspetto giù.»
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 42
42 SeBook - SimonellielectronicBook
Il tono era quello di chi non pensava nemmeno
alla possibilità di un rifiuto o di un’obiezione. Marco
dopo aver risposto con un laconico O.K., si vestì per
scendere.
La sua conoscenza con Jorge avvenne “casualmente” qualche anno prima. Marco venne invitato a
una manifestazione di fotografia subacquea che si
tenne all’Isola della Gioventù alla quale furono invitati i migliori fotografi subacquei del mondo con lo
scopo di pubblicizzare gli stupendi fondali e la barriera corallina di Cabo Francés. Gli venne presentato dal suo amico Manolo, responsabile dell’organizzazione in qualità di Funzionario di Vendita del
Turismo Specializzato di Cubatur e collaboratore, in
incognito, dei servizi di sicurezza.
Alto, snello, biondo dagli occhi azzurri, caratteristiche che non riuscivano a celare la sua identità di
jabao, Manolo, era universalmente riconosciuto
come sciupafemmine. All’inizio della sua carriera nel
campo turistico lavorava come guida e conoscendo
bene l’italiano, riceveva spesso i turisti provenienti
dallo Stivale. Questo lavoro lo fece incontrare con
Marco. I due si completavano a vicenda nell’assistere i clienti. Marco aveva sviluppato una buona conoscenza storica e geografica di Cuba e metteva le sue
risorse a disposizione dei viaggiatori sempre pronto,
qualora ci fosse richiesta, ad aprire dibattiti o incontri
politici. Manolo, da parte sua, si dedicava a compilaThe SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 43
43 SeBook - SimonellielectronicBook
re i vouchers con i quali pagare, coordinava i servizi,
coltivava le relazioni col personale degli alberghi o gli
autisti e rivolgeva particolare attenzione alle signore
del gruppo. Dal momento che non faceva distinzione
tra nubili e sposate, giovani o mature, single e/o
accompagnate, in diverse occasioni si vennero a
creare situazioni boccaccesche o imbarazzanti. Più
di una relazione andò in frantumi grazie all’apporto di
Manolo che in qualche modo, per le turiste, formava
parte del fascino galeotto di Cuba e del Caribe.
A Marco comunque andava bene così.
Entrambi cercavano di far combaciare gli arrivi dei
gruppi per avere la possibilità di guidarli assieme. La
preparazione dell’evento permise a Manolo, ormai
divenuto funzionario, di effettuare il suo primo viaggio
in Italia ospite dell’Agenzia per la quale lavorava
Marco e di una rivista specializzata che erano il braccio e la mente organizzativa del Fotosub. Durante
quella permanenza i due amici imbarcarono gratuitamente una quantità incredibile di materiale offerto da
vari sponsor. Grazie alle conoscenze di Marco e alla
simpatica faccia tosta di Manolo, in varie riprese, partirono tende, gommoni, motori e anche un laboratorio completo per lo sviluppo per diapositive. Tutto a
titolo di cortesia delle linee aeree. Il laboratorio poi si
ruppe in un incidente interno che vide ribaltarsi il
camion dove viaggiava, così come una barca in alluminio.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 44
44 SeBook - SimonellielectronicBook
In virtù di quella collaborazione e del rapporto
esistente fra i due, Marco venne inserito nella lista
degli ospiti della manifestazione subacquea durante la quale Manolo gli presentò un “funzionario del
Partito”. Durante le escursioni in mare, conobbe
anche un colonnello del Ministero degli Interni che
pilotava un cabinato a disposizione degli ospiti illustri della manifestazione. Era un rivoluzionario della
prima ora, uno che avrebbe dato la sua vita per
Fidel: Antonio de la Guardia Font, per gli amici Tony.
Arrivato nella hall Marco scorse la figura segaligna dai tratti volpini e dal nasone aquilino di Jorge
che si avviava verso l’uscita. Facendo finta di niente lo seguì percorrendo il viale di accesso del
Nacional adorno di palme reali e una volta raggiunta la rampa laterale di accesso, tra il tennis e la
piscina che scendeva verso il malecón, il lungomare, Jorge rallentò facendosi raggiungere.
«Ciao compañero come stai? Va tutto bene?
Hai bisogno di qualcosa?»
Come sempre Jorge si mostrava premuroso
nei suoi confronti.
«Sai che nel limite del possibile cerchiamo di
aiutarti. Non fare complimenti. Hai avuto notizie
dalla famiglia? Tutto O.K.?»
Era una carica alla melassa quasi soffocante,
ma Marco la attribuiva alla cordialità innata dei
cubani e alla maturità sociale della Rivoluzione.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 45
45 SeBook - SimonellielectronicBook
«Grazie Jorge, non ho nessun problema, ma
immagino che questa visita non sia solo di cortesia
vero?»
«Già, sono venuto a trovarti perché abbiamo
bisogno di te e sappiamo che tu ci aiuterai.»
Non era una richiesta, era un ordine.
«La tua fede rivoluzionaria ormai è nota a tutti
e quando dico tutti, sai anche a chi mi riferisco. Ma
prima di entrare in argomento, tu non hai niente di
nuovo da dirmi?»
«No, niente. Non mi è successo niente di particolare.»
«Davvero, non è che per caso hai conosciuto
qualcuno recentemente?»
Dietro quella melliflua insinuazione capì. Il suo
incontro pomeridiano non era passato inosservato,
ma non avendo niente da nascondere ammise
apertamente:
«Ah si ho scambiato due parole con una ragazza di Viajes Cuba, mi piacerebbe uscire con lei.»
«Stupenda mulatta eh? Ma non la conoscevi?»
«Si la vedevo spesso, ma non ci eravamo mai
parlati prima di oggi.»
Jorge lo guardò fisso negli occhi e gli disse:
«No tiene condiciones.»
Quelle tre parole furono come un pugno nello
stomaco. Non avere condizioni significava non
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 46
46 SeBook - SimonellielectronicBook
godere la fiducia del Partito e della Rivoluzione.
Voleva dire appartenere alle persone che era
meglio non frequentare. Marco avrebbe voluto
obiettare: “Come, se lavora nel turismo con un incarico anche delicato?” Ma si trattenne. Più volte
Manolo gli aveva detto che lui parlava troppo e d’altra parte conosceva già la risposta: “La Rivoluzione
è grande anche con chi non la ama.” Oppure: “Ci
sono domande che non si devono fare e risposte
che non si possono dare”.
«Ti conviene lasciarla perdere, anzi perché
non ti metti in contatto con Laura?»
«Ma cosa dici, sai bene che è un pezzo grosso, poi è sposata e sai anche con chi!»
«Era sposata. Ti sto dando una notizia freschissima e riservata, vedi che fiducia abbiamo in te? In
quanto al “pezzo grosso”, non dimenticare che a
Cuba siamo tutti uguali, al massimo ci sono dirigenti
che hanno compiti e responsabilità diverse dagli altri
lavoratori, ma non sono una casta intoccabile.»
Se si fosse trovato su di un ring sarebbe andato K.O. Un diretto allo stomaco seguito da un uppercut alla mascella. Laura divorziata. Non lo avrebbe
mai immaginato.
«Comunque non sono questi i temi più importanti della mia visita.» Riprese Jorge.
Intanto giunsero al malecón e si sedettero sul
muretto prospiciente l’Oceano. Quattro chilometri
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 47
47 SeBook - SimonellielectronicBook
adibiti a punti d’incontro: di giorno per pescatori e
sfaccendati, di notte per innamorati, gruppi di giovani schiamazzanti, cospiratori e spie. Di giorno e di
notte per jineteras in cerca di facili prede. Tutti
accomunati dal desiderio di ottenere, assieme agli
scopi prefissati, un po’ di refrigerio portato dalla
brezza marina.
«Ricordi quel tizio che hai conosciuto in
Guatemala?»
«Ah quell’Antonio. Che tipo patetico. Gli ho
dato corda proprio per giocare un po’. Un nostalgico senza speranze. Ti ho informato dell’incontro
proprio come un aneddoto, non mi sembrava una
cosa seria. Non mi dirai che ha tentato uno sbarco
clandestino per fare qualche sabotaggio?»
«Quel tizio si chiama Alberto García, è un importante agente della CIA e sta per farsi vivo con te.»
«Alberto García? Capisco che è un nome
comune, ma…..»
«Si, è il fratello di Laura»
Anche Laura era una conoscenza fatta durante il Fotosub. Una donna già matura, sicuramente
maggiore di lui, ma di una bellezza straordinaria.
Non per niente era stata la Reina del Carnaval in
uno degli ultimi concorsi di quel tipo che si erano
tenuti all’Avana. La conobbe quando fu incaricato
da comuni amici italiani di recapitarle della corriThe SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 48
48 SeBook - SimonellielectronicBook
spondenza e qualche regalo. Quel pomeriggio, trascorso al bar dell’Hotel Capri, fu indimenticabile. Lui
seppe, dai loro amici comuni, che era una importante dirigente del Partito, moglie di un ministro membro
del Buró politico. Nostante ciò quando chiese di lui
all’albergo lei non si qualificò con il personale.
Naturalmente, quindi, non la fecero salire alla piscina
dell’attico dove egli si trovava, costringendolo a rivestirsi e scendere al piano terra. Ai cubani non era permesso accedere ai servizi dell’albergo.
Mentre lei chiedeva con foga notizie degli
amici italiani, davanti a due daiquirí, sopraggiunse
Alberto Korda autore del più famoso ritratto del
Che Guevara. Anch’egli era venuto a ritirare corrispondenza dall’Italia. Si fece servire un añejo e
raccontò a Marco di quando Laura, di estrazione
borghese, lavorava con lui, affermato fotografo,
come indossatrice e modella. Poi lei, con il trionfo
della Rivoluzione, divenne attrice di teatro, cinema
e televisione. Lasciata la carriera artistica, in quel
momento era impegnata nel Sindacato ed era dirigente dell’Istituto del Cinema. A lui chiusero lo studio particulár, ovvero privato, e divenne fotografo
ufficiale del Governo. La foto che regalò a Inge
Feltrinelli divenne l’immagine più famosa e più
riprodotta del mondo, ma non gli rese che briciole.
In quelle poche ore Marco comprese di avere
di fronte una donna eccezionale. Non era solo bella,
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 49
49 SeBook - SimonellielectronicBook
ma anche intelligente e colta. Il ricordo di lei non lo
abbandonò mai.
«Ma sei sicuro di quello che dici?»
Quella serata risultò emotivamente movimentata per Marco.
«Sicurissimo e vedrai che presto si farà vivo
con te.»
«Ci mancherebbe solo questo. Che ci provi e
vedi dove lo mando!»
«Non devi mandarlo in nessun posto, anzi devi
collaborare con lui.»
«Ma dico, cosa mi proponi: di tradire i miei
ideali? E tu, sei passato dall’altra parte?»
«Ma no, bobo col nostro aiuto farai sapere a
quel gusano senza patria quello che vogliamo noi.
Naturalmente sarai autorizzato anche a dargli informazioni vere, ma non importanti. Ti daremo istruzioni in proposito di volta in volta. Dovrai riferirci
come e quando avverranno i contatti, chi fa da tramite e cosa vogliono da te. Naturalmente non sei
obbligato a collaborare, ma dato il tuo interesse a
restare nel nostro Paese e per la nostra Causa,
credo che converrai nell’opportunità di darci una
mano.» Poi aggiunse: «Ancora una volta e nella
maniera più importante. Entreresti a far parte della
famiglia di coloro che hanno contribuito fattivamente a mantenere e rafforzare la Rivoluzione e il
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 50
50 SeBook - SimonellielectronicBook
Comandante in persona non potrà rimanere insensibile. Lui ti conosce già, conosce la tua fede e la
potenzialità del ruolo che potresti svolgere. In questa operazione avremo il sostegno del suo Gruppo
di Appoggio. Lui vuole essere costantemente informato. Detto fra noi, credo che abbia anche qualche
problema personale con García. Hai fatto bene ad
informarci di quell’incontro. Sei un compagno prezioso, ma non sei un professionista del nostro
mestiere e non hai accesso a determinati livelli d’informazione. Comunque, forse, grazie a te riusciremo a far fallire i piani di quel traditore, nemico giurato della nostra Revolución. Tu dovrai assecondarlo il più possibile, noi ti diremo le mosse da fare di
volta in volta. È come una partita di scacchi, bisogna sacrificare qualche pezzo di tanto in tanto, ma
alla fine trionfa chi riesce a fare scacco matto.»
Jorge non poteva essere più esplicito: fare il
salto di qualità e diventare collaboratore a tutti gli
effetti del Minint. L’alternativa era quella di preparare
rapidamente le valigie, ammesso che glie ne dessero il tempo senza preparargli qualche piccolo inciampo utile a farlo espellere come persona “non grata”.
Si accomiatarono. Jorge sparì nel buio e Marco
rientrò al Nacional. Era confuso, disorientato da
quella raffica di informazioni, suggerimenti, consigli,
richieste, ma soprattutto larvati ricatti ricevuti in
pochi minuti. Il conflitto interiore era grande. Come
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 51
51 SeBook - SimonellielectronicBook
comportarsi con Nancy? Il suggerimento di mettersi
in contatto con Laura era stato dato solo per amicizia o faceva parte del piano di Jorge e dei suoi capi?
A questa domanda si dette una rapida risposta: in
ogni sistema gli sbirri sono sbirri, non hanno amici e
non hanno riguardo nemmeno per la propria madre.
Doveva mettersi in contatto con Laura, ma questo
tutto sommato, non gli dispiaceva.
5.
Assorto nei suoi pensieri si ritrovò nel lobby del
Nacional e scorse Carmen affondata in una poltrona. Fecero finta di niente, lui proseguì verso gli
ascensori. Lei attese qualche istante, quando lo
vide sparire all’interno della cabina lo seguì bussando, poco dopo, alla 359.
«Buona sera signore, dove sei stato di bello?
A caccia di qualche puta?»
Era un vezzo comune, delle cubane, manifestare quella gelosia che Marco non riusciva a capire fin dove fosse vera e quando cominciasse il
gioco. Durante le sue riflessioni comunque concluse che si trattava di un sentimento vero, ma limitato nel tempo. Le donne cubane erano molto appassionate. Amavano intensamente, ma erano capaci,
così come i loro uomini, di intessere più relazioni
contemporaneamente. Nel caso del maschio era
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 52
52 SeBook - SimonellielectronicBook
maggiormente tollerata la simultaneità delle frequentazioni, data la cultura machista della società.
Fra le donne poteva essere più diffuso che fra i
maschi l’abitudine di chiudere un rapporto ed iniziarne immediatamente un altro, ma non era certo
la regola.
In tutti i casi nel momento in cui si stava vivendo la relazione di coppia il “possesso” era sovrano
e questo contribuiva a rendere maggiormente
sabroso il rapporto.
A prima vista Carmen non era una bellezza
anzi, appariva quasi brutta. Aveva una pelle dal
colore bianco latte, un caschetto di capelli corvini,
gli occhi leggermente achinados che richiamavano
qualche antenato asiatico. La penalizzava soprattutto la dentatura irregolare che trasformava il sorriso quasi in una smorfia. L’insieme poi dava una
impressione di trascuratezza che era dovuto, come
per la maggior parte delle donne cubane di pelle
chiara, alla mancanza cronica di cosmetici sul mercato.
Il discorso cambiava sotto i vestiti: pur avendo
passato largamente la trentina, aveva il corpo di
una diciottenne. Era soda e ben tornita, dal seno
florido ma stagno, il ventre piatto, cosce lunghe e
proporzionate.
«Figurati! Ero fuori per lavoro, sai che sono un
tranquillo e freddo europeo.»
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 53
53 SeBook - SimonellielectronicBook
Lei gli si avventò contro strusciandosi come
una gatta.
«Si poverino sei proprio freddo, senti qua!»
Gli mise la mano fra le gambe trovando quello
che si aspettava.
Lui ordinò qualcosa da mangiare per la sua ospite e si misero subito a letto. Carmen aspettava soltanto quel momento. Vinto dalla stanchezza procuratagli
dalla giornata movimentata e dagli appetiti della focosa bayamense, Marco cadde presto addormentato tra
le sue braccia. Non senza averla compiaciuta.
In quello stesso istante, da un’auto del G2 con
targa civile, scesero due persone che si presentarono alla porta della casa di Nancy.
«Buenas noches compañera!»
I due erano entrati dal cancelletto del giardino
prospiciente la casa e si erano affacciati alla soglia.
La porta era aperta per cercare di mitigare il gran
caldo.
Lei li conosceva, erano gli agenti della
Seguridad del Estado addetti al suo ufficio.
Normalmente la andavano a trovare al lavoro oppure le davano appuntamento in qualche struttura del
Minsap, il Ministero della Salute Pubblica, florido
vivaio dello spionaggio.
«Buona sera, come mai da queste parti? Ho
appena colato il caffè, volete favorire?»
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 54
54 SeBook - SimonellielectronicBook
Conoscendo i suoi polli, senza attendere
risposta gridò:
«Mamy, porta due tazzine in più, abbiamo
visite.»
Dalla cucina apparve una mulatta che da giovane doveva essere stata ancor più bella della
figlia e il ricordo di quella bellezza era ancora presente. Aveva passato la cinquantina, ma non
aveva un solo filo bianco nei capelli ondulati, un
fisico asciutto e ben proporzionato, due grandi
occhi luminosi e un viso da Madonna nera con la
pelle liscia, senza traccia di una ruga.
«È di quello buono, non è quello mezclado
della bodega. Questo viene da oriente, dalla
Sierra, lo portano degli amici di Nancy.»
«Grazie mamma vai pure di sopra, in camera
tua. Devo parlare con questi compagni.»
Bevvero con gusto la scura e dolce bevanda
contenuta in tazzine dalla capienza di poco superiore a un ditale e centellinarono l’acqua ghiacciata
che l’accompagnava.
Quando furono certi che la madre si fosse rinchiusa nella sua stanza, uno dei due esordì:
«Tu sai perché siamo qui?»
Lei lo immaginava, ma non volle togliere a loro
il gusto di spiegarglielo.
«Oggi sei stata avvicinata da un rappresentante di turismo straniero. O non è vero?»
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 55
55 SeBook - SimonellielectronicBook
«Ah si, quell’italiano. Lo conoscevo di vista, ci
siamo incontrati mille volte, ma non ci eravamo mai
parlati.»
«Tu ti occupi di turismo nazionale, non estero
e sai benissimo che una risoluzione dell’Intur vieta
di avere rapporti con gli stranieri se non per motivi
di lavoro.»
Si sentì pervadere di sdegno e pur cercando
di non esplodere non poté trattenersi completamente. «Compagni, sapete benissimo che queste
risoluzioni e molte altre leggi di questo Paese vengono applicate secondo convenienza, non occorre
che vi faccia nomi ed esempi anche di personaggi
altolocati, li conoscete meglio di me.»
«Sai che per una risposta di questo tipo potresti avere qualche problema, vero? Ma noi siamo
buoni e ti apprezziamo perché sappiamo che in
fondo sei una patriota. In tutti i casi ti chiediamo
ufficialmente di lasciar perdere quella persona.
Almeno fino a nuovo ordine.»
Istintivamente avrebbe voluto dire: “E se mi
cerca lui, cosa posso fare o dire?” Ma si trattenne.
Sapeva che ci avrebbero pensato loro a farglielo
girare al largo. Non sapeva come, ma sapeva che
l’avrebbero fatto.
Non ne avrebbe comunque avuto il tempo
perché i due si alzarono e si accomiatarono con un
gesto della mano.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 56
56 SeBook - SimonellielectronicBook
Marco si svegliò rendendosi conto che
Carmen non era a letto, infatti era già vestita e
stava terminando di aggiustarsi i capelli.
«Buenos días, dove vai così di fretta?»
Era abituato ad essere svegliato, quando lei
dormiva li, con la richiesta di un bis mattutino.
«Devo andare, sono già in ritardo. Abbiamo
una conferenza sulle prospettive di sviluppo della
parte orientale dell’Isola. Ci saranno tutti i capoccia
del settore turistico e anche un paio di membri del
Buró Politico. Nel pomeriggio poi devo rientrare a
Bayamo. Ciao amore, cuídate lascia stare le putas
che circolano per l’Avana.»
«Ehi tu, lo sai che io non frequento puttane,
modestamente non ne ho bisogno.»
«Ah si? allora cosa ci faccio qua io? Ah ah
ah!»
Chiuse la porta dietro di se portandosi l’eco
della risata. Non si era avvicinata nemmeno per un
bacetto di commiato. Conoscendosi, non voleva
arrivare in ritardo all’impegno di lavoro.
Quel giorno Marco non aveva molto da fare,
salvo imprevisti sempre in agguato. Il grosso dei
clienti era partito per il tour all’interno o si trovava
sulle spiagge di Varadero. Il prossimo arrivo e partenza del charter sarebbe stato fra due giorni.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 57
57 SeBook - SimonellielectronicBook
Già: il charter. Fu proprio l’inizio di quell’operazione che lo portò a risiedere all’Avana. Prima i
viaggi dall’Italia si effettuavano con voli di linea a
bordo degli scomodi, rumorosi e inquietanti IL-62.
La rotta era via Berlino Est e Gander, Praga e
Montreal o Madrid. Naturalmente quest’ultima
rotta, gestita dalla compagnia di bandiera spagnola, era la migliore seppure leggermente più costosa. Ultimamente poi si erano abbandonati gli antiquati DC-8, passati ai voli cargo, per utilizzare i più
grandi, comodi e veloci DC-10.
Marco non contava nemmeno più quante traversate dell’Atlantico aveva fatto accompagnando
gruppi perlopiù composti da compagni dalla fede
inossidabile. I cori di “Bandiera Rossa”, “Bella
ciao”, “L’Internazionale”, “Fischia il vento” ed anche
“Addio Lugano bella”, erano la colonna sonora di
quei viaggi. I pochi non comunisti che capitavano
nel gruppo dovevano abbozzare e mimetizzarsi o
finire emarginati.
Le visite alle località turistiche venivano integrate da altre a comunità rurali, scuole, ospedali,
fabbriche, zone industriali, aree di lavorazione
della canna da zucchero e dei suoi derivati o terminali per l’imbarco del prodotto sulle navi.
Le serate erano spesso dedicate ad incontri
con esponenti politici. Quando le circostanze glie lo
permettevano Marco organizzava incontri con
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 58
58 SeBook - SimonellielectronicBook
Ernesto Guevara Linch, il padre del “Che” e con
Mario Segre, un vechio comunista ebreo scappato
dall’Italia nel ‘38 per sfuggire, in extremis, alle leggi
razziali. Mario si era rifugiato in Argentina, dove
conobbe la famiglia Guevara ed altri esponenti della
izquierda. Suo figlio Roberto si laureò in architettura e quindi si recò in Venezuela con una piccola
colonia di colleghi italiani. Dopo il trionfo delle forze
rivoluzionarie cubane gli architetti italiani si trasferirono all’Avana per fornire il loro appoggio, particolarmente utile in quel momento, stante la fuga di
molti “cervelli” appartenenti ai ceti borghesi. Dopo
qualche anno, resasi pesante la situazione politica
del Paese australe, il vecchio Mario raggiunse il
figlio nella capitale cubana.
Le serate con il vecchio Guevara e l’indomito
Mario che pur essendo poliomielitico dall’età di tre
anni considerava la sua menomazione come un piccolo dettaglio, erano dei veri successi. Normalmente
gli incontri si svolgevano nella hall dell’albergo dove
alloggiavano i turisti ed assieme ai partecipanti confluivano numerose bottiglie di rum.
Tutto ciò accadde fino a pochi mesi prima. Poi
l’avvento del charter trasformò, in breve, il target
turistico diretto a Cuba che pur essendo ancora
limitato quantitativamente andava aumentando in
presenze e in potenziale economico.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 59
59 SeBook - SimonellielectronicBook
Si stava vestendo quando squillò il telefono:
era Manolo.
«Ho bisogno di parlarti, purtroppo ho brutte
notizie. Ordina la colazione per due e aspettami.»
«Mannaggia» pensò, «cosa altro può succedere?»
Mentre aspettava l’amico il suo pensiero fu per
Nancy. Era indeciso se chiamarla o meno. Cosa le
avrebbe detto? “Sai non possiamo vederci più perché il G2 non vuole.” Oppure “Mi hanno detto che
sei una gusana. Siccome io sono rivoluzionario,
anche se straniero, non ti posso frequentare.”
Preferì rimandare e pensarci su.
Sfogliando l’agenda invece trovò il numero di
Claudia, la figlia di Laura. Non volle rischiare di
chiamare direttamente lei. Non sapeva se fosse
ancora nella mansión coniugale e quindi al numero
che aveva o se vi avesse trovato i gorilla dell’ex
marito. Pertanto optò per la via più lunga, ma più
discreta e sicura.
Nel ricevere quella chiamata, Claudia manifestò una grande gioia, confermò il divorzio della
madre dal quarto marito e spiegò a Marco dove
Laura si fosse trasferita, dato che non aveva ancora il telefono. L’ entusiasmo di Claudia gli sembrò
esagerato, ma prese nota dell’indirizzo.
Fece appena tempo a riagganciare che arrivò
Manolo.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 60
60 SeBook - SimonellielectronicBook
6.
Alberto era rientrato a Washington da quel
viaggio in Guatemala e si trovava a rapporto da
Burns.
«Caro George, come sempre le tue informazioni si sono rivelate esatte e preziose. Ho identificato immediatamente il nostro uomo. È come hai
detto tu: abbordabile, indottrinato, idealista, propenso alla polemica e alla discussione, ma non ottuso
e attaccabile dal tarlo del dubbio.»
«Si, ho messo insieme tutte le informazioni
che avevamo su di lui. Da quando i “servizi” italiani
ci hanno fornito i dossier di quelli che andavano
spesso a Cuba ho fatto mettere sotto controllo
diversi di loro e quel Marco mi è sembrato il più
adatto al nostro scopo. Naturalmente ci vorrà tempo
e qualcuno che lo controlli anche in territorio cubano. Per questo ci vuole qualcuno al di sopra di ogni
sospetto. Me ne occuperò io.»
García sapeva che el viejo gli avrebbe fornito
maggiori informazioni solo quando e se gli sarebbe
sembrato opportuno, pertanto non fece domande in
merito agli sviluppi futuri dell’operazione.
«Bene Alberto, hai fatto un buon lavoro.»
Proseguì George, «Adesso lasciamo le nespole
sotto la paglia in attesa che maturino. Sarai tu a
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 61
61 SeBook - SimonellielectronicBook
gestire il nostro uomo, ma aspetta il momento
buono. Vedrai che arriverà.»
Marco, rientrato in Italia da quel viaggio in
Centroamerica, dopo poco tempo seppe che il suo
amico cubano sarebbe arrivato a Milano con un
progetto ambizioso.
In effetti arrivò a mezza estate, accompagnando il presidente dell’Intur, il direttore di
Cubatur e il presidente di Aerocaribbean, una compagnia aerea con sede a Panama che pur figurando come “privata” era di proprietà esclusiva del
governo cubano. Il suo massimo responsabile era
un piccoletto, grassottello, di origine libanese:
Miguel. Prima di essere chiamato a cotanto incarico fu direttore commerciale di Cubatur ed ebbe
aspri scontri con Marco che lamentò, in più occasioni, il mancato rispetto dei servizi pagati dai clienti.
Il culmine di quelle disavventure capitò durante un viaggio di fine anno: non venne rispettato
nessun albergo. Il tour di tutta l’Isola venne effettuato a bordo di due vecchi, sgangherati e assordanti autobus British Leyland senza aria condizionata, privi di microfoni e altoparlanti. Le guide non
conoscevano una parola d’italiano.
Il soggiorno previsto a Santiago lo fecero a
Manzanillo, ad oltre 120 chilometri. La visita della
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 62
62 SeBook - SimonellielectronicBook
città in cui erano previsti due giorni completi venne
effettuata in uno solo con andata e ritorno.
Miguel arrivò a quei livelli in virtù del fatto di
essere colonnello del Minint, così come colonnelli
dei “servizi” erano anche gli altri due dirigenti.
Naturalmente, appena arrivato, Manolo contattò immediatamente Marco. Egli avendo già avuto
modo di visitare Milano ed avendovi soggiornato
oltre tre mesi all’epoca del Fotosub, conosceva
tutte le bancarelle più convenienti dei molteplici
mercatini settimanali. Lo shopping fu la seconda
cosa “importante” che fece.
La domenica pomeriggio la vollero passare al
Luna Park delle Varesine. Sembravano bambini
troppo cresciuti. La sera la trascorsero in un vicino
cinema a “luci rosse”, poi vollero vedere i travestiti
e quindi investirono una cospicua parte delle loro
diarie in compagnia di prostitute che li lasciarono
stupefatti per la rapidità e impersonalità della loro
prestazione. Manolo però non condivise il finale
della giornata con gli altri. La sua agendina era
zeppa di nominativi femminili collezionati a Cuba.
Il lunedì iniziarono i contatti con le agenzie e a
metà settimana venne offerto un cocktail in un noto
locale di piazza del Duomo. Intervennero operatori
turistici, giornalisti e uomini politici. Lo scopo era di
presentare i programmi del nuovo modo di fare turismo a Cuba: con un volo charter dell’Aerocaribbean
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 63
63 SeBook - SimonellielectronicBook
e le offerte di Cubatur fatte attraverso due operatori italiani che operavano in pool. Uno era quello che
dava lavoro a Marco, così il suo incarico all’Avana
per l’assistenza ai clienti e la rappresentanza delle
Agenzie fu una conseguenza logica.
Furono molti i problemi iniziali di quel progetto
turistico che poteva sembrare azzardato, ma era la
chiave per accelerare lo sviluppo economico di
Cuba. Nonostante le resistenze del Comandante
che sapeva bene quali potessero essere gli effetti
collaterali delle aperture al Mondo esterno. D’altra
parte, però, aveva anche capito che non poteva
rinunciare a qualche milione di dollari ogni anno.
Naturalmente gli operatori ne avrebbero beneficiato
proporzionalmente molto di più. Si sarebbero impadroniti di un mercato praticamente vergine e con
località da sogno.
Il primo intoppo apparve ancor prima di iniziare materialmente ad operare: il Boeing 707 che l’ineffabile Miguel mise a disposizione per i voli non
esisteva! Marco fra l’altro nutriva perplessità sul
fatto che ci fosse un solo aeromobile a gestire l’operazione.
La sua vice che si trovava a Londra per perfezionare l’acquisto presso una Società inglese tornò
in albergo con la sua valigia piena di sterline. Dato
che l’affare doveva concludersi in contanti. La
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 64
64 SeBook - SimonellielectronicBook
Freedom Airways ricevette un cablo da Seattle: la
Boeing Aerospaces Industries non avrebbe più fornito nemmeno una vite di ricambio alla Compagnia
inglese se questa avesse ceduto il velivolo alla
Aerocaribbean s.a., panamense di bandiera, ma in
realtà proprietà cubana.
Qualche giorno prima, mister Garrison,
Direttore Generale dell’Ufficio Commerciale del
colosso aeronautico, aveva ricevuto una visita da
Washington: il suo interlocutore era un bell’uomo,
molto elegante. Si chiamava Alberto García.
La grande operazione turistica iniziò in maniera infausta. Al raduno dei VIP a Malpensa, ci furono
momenti di panico e di tensione, tra i responsabili
delle Agenzie e gli invitati, quando si resero conto
che l’aeromobile raggiunse un ritardo intollerabile.
Gli ospiti cominciarono manifestare disappunto: chi
con umorismo, chi con stizza e chi, anche, con isteria.
Il capo del pool, Martines che era italiano pur
avendo un cognome di origine spagnola, chiamò
Marco all’Avana per ordinargli di recarsi immediatamente alla sede dell’Aerocaribbean, dal momento
che non riusciva a collegarsi con Miguel per farsi
spiegare i motivi del ritardo e come si sarebbero
dovuti comportare con le 150 persone in attesa. La
scelta avvenne fra coloro che avrebbero potuto e/o
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 65
65 SeBook - SimonellielectronicBook
dovuto contribuire alla promozione della campagna
di vendite, peraltro già iniziata. Noti giornalisti della
carta stampata e della televisione, operatori turistici
grandi e piccoli, personale delle Agenzie.
Precipitatosi agli uffici sulla Rampa, pur se
all’Avana era piena notte, Marco trovò Miguel alle
prese con diversi telefoni parlando contemporaneamente in spagnolo, inglese o russo. In una di queste linee era inserito anche Martines che nel frattempo riuscì a comunicare.
Fu così che Marco apprese le vicende del
mancato acquisto del velivolo e che dall’Italia riuscirono a risolvere, per il momento, il problema.
Trovarono la disponibilità di una compagnia scandinava che avrebbe noleggiato un DC8 per un paio di
mesi. Il viaggio inaugurale, però, subì ugualmente
un ritardo di 24 ore.
Gli ospiti vennero alloggiati in un lussuoso
albergo sulle rive del Lago Maggiore e si cercò di
placarli mascherando la verità con equilibrismi dialettici.
Marco si rese conto che i compagni di Cubatur
gongolavano per lo scivolone di Miguel, senza tener
conto che il possibile fallimento dell’operazione
sarebbe andato a scapito di tutti e in particolare del
futuro, almeno immediato, dello sviluppo turistico di
Cuba. Era una strana logica che egli non capiva.
Lui aveva sempre pensato che per costruire il
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 66
66 SeBook - SimonellielectronicBook
socialismo prima e il comunismo poi, bisognava
unirsi in uno sforzo coordinato, non farsi la guerra
per bande.
La manovra di Miguel fu azzardata e spregiudicata, vendette la pelle dell’orso prima di averlo
ammazzato. Lanciò un operazione prima di essere
certo di poterla realizzare. Fu incoscienza, poi,
quella di ridursi a trattare l’acquisto dell’aereo all’ultimo momento.
A questo grave contrattempo si aggiunse un’altra leggerezza commessa da Miguel: quella di aver
fatto inserire nei programmi la possibilità di estensione del viaggio al Messico, con voli della sua
Compagnia, senza aver ottenuto il relativo diritto di
scalo da parte dell’Aviazione Civile azteca. Gli operatori italiani avevano già venduto quella possibilità per
tutto il primo mese. Toccò quindi a Marco darsi da fare
per ottenere posti con la Mexicana de Aviación e per
riaggiustare i programmi che vedevano, comunque,
penalizzato il soggiorno in terra messicana.
Gli esordi di quell’esperienza furono difficili e
faticosi per lui, abituato a lavorare con clienti di
bocca buona o comunque consapevoli e accondiscendenti verso le pecche organizzative e le carenze di servizi che si potevano riscontrare a Cuba. Da
quel momento, grazie alla politica di vendita a tutti i
costi, cominciarono ad arrivare turisti che non erano
culturalmente e politicamente preparati all’impatto
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 67
67 SeBook - SimonellielectronicBook
con quel Paese e pensavano di trovarsi in qualunque altro posto dei Caraibi.
Cuba aveva il vantaggio di garantire la sicurezza e tranquillità degli ospiti, offriva una natura
ancor più bella di altri Paesi dell’area in quanto,
spesso, ancora vergine. Soprattutto, però, regalava
l’autentica magia di un contatto umano difficilmente
riscontrabile in altre parti del Pianeta. Il calore, l’affetto, l’entusiasmo, la simpatia, la gioia di vivere, la
generosità, venivano offerti in quantità industriali
dagli abitanti ai turisti europei, ormai dimentichi di
poter godere così a fondo di tali sentimenti. Aveva
però lo svantaggio di essere impreparata a fornire
servizi di qualità e in quantità sufficiente ad appagare la parte meno spirituale dei clienti occidentali i
quali, non sempre, riuscivano a compensare una
cosa con l’altra. Gli alberghi, anche i migliori, erano
spartani e con personale di una lentezza esasperante. L’offerta gastronomica scarsa in quantità e
povera di varietà. Non c’erano ristoranti o locali alla
portata del turista che non fossero al di fuori degli
alberghi, se si eccettuavano La Bodeguita del
Medio, El Floridita e il Tropicana. Non vi era possibilità di shopping in negozi o mercati artigianali. Era
molto difficile muoversi autonomamente. I trasporti
pubblici erano carenti e difficili da utilizzare, il noleggio auto era estremamente limitato per numero e
qualità delle vetture. La segnalazione stradale ineThe SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 68
68 SeBook - SimonellielectronicBook
sistente. Non vi era altra informazione che non
fosse quella, minima e controllata, garantita da TV,
radio e Granma, l’organo ufficiale del Partito.
Purtroppo i banconisti delle Agenzie turistiche,
pressati dalla necessità di vendere, ignoravano o
dimenticavano queste particolarità proponendo
Cuba come se fosse Santo Domingo, Giamaica,
Bahamas, le piccole Antille o qualunque altro Stato
del Centro o Sud America.
I reclami e i “come mai?” dei clienti erano pressanti e continui. Fortunatamente vi furono molte
donne sole, o coppie di amiche, che cercarono di
conoscere da vicino le motivazioni che portarono
Marco a vivere a Cuba. Era il rovescio, gradevole,
della medaglia. Pur essendo impegnato seriamente
nell’ordinaria amministrazione, non poteva deludere, le aspettative delle clienti che gli richiedevano un
optional. Anche se non era incluso nel catalogo.
7.
«De pinga hermano!» esordì Manolo.
«Beh, buongiorno almeno!»
«Non ha proprio niente per essere un buon
giorno. Il tuo lavoro è in pericolo, la tua Agenzia ha
grossi debiti con noi e non li sta onorando.»
Egli sapeva che l’Agenzia attraversava un
momento difficile, dopo l’ennesima ristrutturazione
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 69
69 SeBook - SimonellielectronicBook
dei quadri decisa dai partiti che si spartivano la
Cooperativa. Come sempre erano arrivati dirigenti
di altri settori che non avevano la minima conoscenza del turismo. La tragica differenza con i predecessori fu che gli ultimi arrivati si imbarcarono in
avventure e progetti grandiosi senza consigliarsi
con nessuno, invece di affidarsi all’esperienza e alla
capacità dei funzionari operativi. Il pool per il charter su Cuba fu solo una vicenda marginale e si rivelò la più azzeccata, ma anche in quel caso emerse
la mancanza di acume dei vertici aziendali.
Fornirono ai soci/concorrenti il maggior portafoglio
clienti e la grande introduzione su quel mercato
restando in minoranza nell’operazione.
«La cosa mi sorprende fino a un certo punto,
ma certo mi preoccupa. Cosa pensi che succeda?»
«Le “alte sfere” stanno preparando un documento-ultimatum da spedire oggi stesso. Se l’Agenzia non
azzera il debito nei tempi previsti dovremo rifiutare i
clienti, quindi sospendere il lavoro con voi.»
«A quanto ammonta il contenzioso?»
«Circa mezzo milione di dollari. Dopo il fallimento della Sunshine canadese che era il nostro
miglior cliente,non possiamo permetterci di perdere
un altro milione quindi bisogna intervenire per
tempo.»
«Credo che la situazione sia diversa, la
Sunshine dopo essersi guadagnata la vostra fiduThe SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 70
70 SeBook - SimonellielectronicBook
cia, gran parte del mercato e un sacco di soldi è
stata ceduta a personaggi legati alla CIA e i vostri
servizi segreti, normalmente tanto efficienti, stavano comiendo mierda! Noi siamo compagni, apparteniamo alla Lega delle Cooperative, dietro di noi
c’è la garanzia del Partito.»
«Ma quale Partito! Stavolta, proprio per non
comér mierda, sappiamo che ci sono manovre di
privatizzazione in vista e il Partito non vuole rendersi garante dei debiti dell’Agenzia.»
Quelle affermazioni erano veramente preoccupanti e Marco, pur essendo ateo e materialista
venne sfiorato dal desiderio di recarsi a
Guanabacoa per farsi fare una limpieza da qualche
babalao. In poche ore stavano succedendosi avvenimenti che potevano cambiare di molto la sua vita.
«Va bene, devo preparare le valigie e lasciare
l’albergo e il Paese?»
«Ué milanese, non fare il pirla! Te lo dico nella
tua lingua. Sai bene che ti aiuterò fino all’ultimo
momento e anche se andasse nel peggiore dei modi
ti potrei coprire ancora per qualche tempo, proprio
perché sei tu. Non ti farò mettere in strada da un giorno all’altro, ma bisogna che cominciamo a darci da
fare per trovarti una eventuale alternativa.»
«Ah si? E di che tipo??»
«Vediamo se possiamo proporti a qualche
nuovo cliente italiano, in fondo con la tua esperienThe SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 71
71 SeBook - SimonellielectronicBook
za e il nostro appoggio potresti essere molto utile a
chi comincia un rapporto di lavoro con il nostro
Paese.»
«Questo lo sappiamo noi, ma ho notato che fra
gli operatori turistici, o almeno fra quelli che stanno
lavorando con Cuba, c’è molta presunzione e improvvisazione. Pensavo che fossero prerogative dei nostri
quadri dirigenti, ma ho visto che esistono anche tra i
privati. Inoltre ho notato che mi trovo in una posizione
strana: agli italiani sembra che difenda maggiormente i vostri interessi, mentre per i cubani sono sempre
el italiano. Tu sai bene che non è così. Ne ho avuti di
scontri con i vostri funzionari e con i miei. Se cerco di
far funzionare le cose è per il bene di tutti. Purtroppo
gli operatori del mio Paese, a distanza di tante miglia
non riescono a percepirlo, inoltre cercano tutti di
risparmiare sul personale ed hanno loro persone di
fiducia da impiegare. E qua si diffida sempre di tutto e
di tutti…»
«Ma si, abbiamo fatto tante volte questi discorsi. Purtroppo tu sai che fra di noi c’è tanta gente
opportunista e hija de puta. Hanno avuto tutto dalla
Rivoluzione e non fanno altro che boicottarla o
comunque non fanno il minimo sforzo per migliorare le cose e non solo nel campo turistico. In merito
alle Agenzie italiane, non preoccuparti: sono io che
maneggio il mercato e ho una certa influenza su di
loro.»
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 72
72 SeBook - SimonellielectronicBook
«Scusa, ma perché non mi assumete come
guida a Cubatur? Anche con un contratto provvisorio. Sapete tutti, direttore compreso, che modestamente posso svolgere il compito meglio di molte
delle vostre guide attuali.»
«Sai che sono sempre stato franco: non credo
che questo sia possibile e poi come potresti vivere
con un salario in pesos? Noi ci siamo abituati e il
nostro tenore di vita é diverso. Pensa all’assurdo
della vicenda: io firmo contratti per milioni di dollari e devo vivere con 260 pesos al mese. Comunque
sono felice e contento, inoltre posso ritenermi un
privilegiato: ho l’occasione di viaggiare. Anche
prima, come guida, avevo la possibilità di mangiare e dormire in alberghi che i miei compatrioti vedono solo dall’esterno. Per te però l’adattamento
sarebbe molto duro e comunque non disperiamo.»
«Va bene non disperiamo, ma se le circostanze lo richiedessero, sai che non rifiuterei di integrarmi completamente in questa società.»
«Sei il solito idealista. So che scalpiti per
diventare cubano a tutti gli effetti, comunque ricorda che anche da “straniero” puoi esserci utile anzi,
puoi arrivare dove noi non possiamo. Non avere
tanta fretta di cambiare il tuo status, potresti anche
pentirtene.»
«O.k., comunque prima vediamo come vanno
a finire le cose con l’Agenzia.»
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 73
73 SeBook - SimonellielectronicBook
Furono interrotti dal cameriere che bussò alla
porta.
«Señor, servicio habitaciónes.»
Entrò spingendo un carrello sul quale si scorgevano alimenti da tempo scomparsi alla vista e
soprattutto al palato della immensa maggioranza
del pueblo.
8.
Alberto García arrivò all’aeroporto internazionale di Miami, montò nell’auto a noleggio che lo
attendeva e dopo aver percorso un intrico di svincoli
e viadotti si immise sulla tangenziale sud ovest che
lo condusse alla speedway che arrivava fino ad
Homestead. In questa località aveva sede la più
grande guarnigione militare del sud est. Terminata
l’autostrada, prese la mitica statale U.S. 1 per attraversare le Keys, le isole che si protendono a sud,
ultimo lembo frastagliato della Florida. Attraversò la
prima e più grande, Key Largo, poi proseguendo tra
ponti e viadotti fra cui il famoso Seven Mile, giunse
all’ultima: Key West.
Poco dopo era seduto su un molo di Cayo
Hueso, come lo chiamavano dall’altra parte dello
stretto. Vicino a lui poco lontano un’enorme boa
colorata di rosso indicava quello come il punto più
meridionale degli Stati Uniti continentali e una freccia
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 74
74 SeBook - SimonellielectronicBook
gialla segnalava che La Habana si trovava a 90
miglia. Era più vicino a Cuba che a Miami.
Aspettava un suo uomo e mentre lo aspettava
non poteva fare a meno di pensare al suo Paese,
dal quale si trovava sul lembo di terra straniera più
vicino. A Cuba si misuravano le distanze col sistema metrico decimale. “Che strano,” pensò “per le
misure lineari si usano i metri, per quelle di superficie vi è un miscuglio di vario tipo, così come per
quelle di capacità, mentre per i pesi si usano le
americane.” Erano pensieri oziosi, di quelli che
vengono quando ci si sforza di tenere la mente
libera, ma non riuscendovi, si lasciano affiorare
particolari dal subconscio.
Stava per dar vita ad un altro dei suoi progetti, fino ad allora rimasto solo allo stato embrionale.
Per quello era sceso in campo personalmente. La
catena non doveva essere lunga. Meno anelli,
maggiore tenuta.
Il Vizco, Pedro Lopetegui Losada, era un
marinaio di origine cubana soprannominato così,
giocando sulle parole, sia per il suo strabismo che
per le origini basche che aveva. Infatti “vizco”
poteva essere visto come diminutivo di “vizcayno”
–basco- o proprio come “strabico”. Per la verità suo
nonno paterno era un basco emigrato a Cuba negli
anni a cavallo tra l’800 e il ‘900, mentre da parte
materna erano tutti cubani di origine spagnola o
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 75
75 SeBook - SimonellielectronicBook
africana. Dotato di una corporatura fuori dal comune, la pelle cucinata dal sole e dalla salsedine, lo
sguardo torvo prodotto dal suo difetto fisico, era un
personaggio che incuteva soggezione solo a
vederlo. Ufficialmente risiedeva in Venezuela, dove
aveva assunto la cittadinanza per ottenere il doppio passaporto.
Alberto si serviva di lui per i contatti con i dissidenti cubani, veri o presunti, dispersi nei porti dell’area centroamericana e caraibica e anche dentro
Cuba. La sua condizione di cubano residente all’estero gli permetteva di ottenere imbarchi anche su
navi che facevano scalo nei porti del suo Paese di
origine, dove si dedicava al piccolo contrabbando o
ai contatti con i famigliari di esuli che gli affidavano
denaro da far giungere ai parenti. Naturalmente lui
trasformava i dollari in pesos e consegnava la
moneta nazionale conservando per sé la valuta.
Con un gran margine di guadagno.
«Buenas tardes jefe!»
Gli arrivò al fianco senza che se ne accorgesse, mentre era rapito dai suoi futili pensieri. In quella circostanza non voleva dare spazio a nostalgie
profonde, ma tanto bastò per farsi cogliere di sorpresa dall’arrivo del marinaio. Erano soli su quella
sottile striscia di cemento protesa nell’Oceano. Il
sole a picco delle prime ore del pomeriggio sembrava non infastidirli, d’altra parte soffiava una disThe SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 76
76 SeBook - SimonellielectronicBook
creta brezza da Nord-Est. L’orario venne scelto
pensando, come avvenne, di non trovare il molo
invaso dai pescatori.
«Oh! ciao Vizco. Ti ho trovato un imbarco su di
una nave panamense, l’armatore è un mio amico.»
«Ah! e chi sarebbe il signor Pentagono o la
signora CIA? Ha, ha, ha.»
«Non fare l’idiota, sai che non mi piacciono queste spiritosaggini, nemmeno quando sembra che
siamo soli.»
«O.K., O.K. boss, scusami. Dimmi cosa debbo
fare.»
«Giovedì mattina, alle sei, presentati allo scalo
merci dove sarà ormeggiata la Caribbean Queen. Il
capitano sarà al corrente del tuo ingaggio, farete
cabotaggio nel Golfo e fra un paio di settimane arriverete a Cuba. Entrerete da Nipe poi Santiago, quindi farete scalo a Cienfuegos e proseguirete per
l’Avana. Dovrai contattare una persona al Nacional.
Sarà una cosetta semplice dovrai solo portargli i miei
saluti, quelli di Antonio Fernández, voglio dire. Cerca
di tastare un po’ il terreno, ma con molta cautela. Non
è avido di soldi, ma è molto sensibile agli ideali. Li
sposa, ma è anche propenso a divorziare se si sente
tradito. Però, te lo ripeto, non forzare la mano.»
Al momento prestabilito il Vizco si recò al molo,
chiese del comandante della nave e dopo essersi
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 77
77 SeBook - SimonellielectronicBook
presentato venne imbarcato senza difficoltà. Il capitano era un biondo californiano, sulla cinquantina, di
stazza superiore a quella del marinaio cubano. Il suo
secondo era greco, mentre la maggioranza dell’equipaggio era di origini asiatiche. Profughi cinesi e vietnamiti, filippini, ma anche qualche sudamericano.
Salparono verso Nassau nelle vicine Bahamas,
quindi si diressero a San Juan di Portorico, Cartagena
in Colombia, Kingston in Giamaica per entrare in
acque cubane nella Baia Santiago. Effettuate le operazioni di carico e scarico, dopo due giorni di sosta, si
diressero a Cienfuegos e quindi, doppiando il Capo di
San Antonio e virando nuovamente verso Est presero la via dell’Avana.
Nel primo pomeriggio, dopo aver ultimato le
manovre di ormeggio, il Vizco ottenne il permesso di
sbarcare. Appena sceso a terra cercò immediatamente un telefono. Fece due chiamate poi si recò
all’albergo e attese l’arrivo di Marco.
9.
Ancora una volta Marco venne sfiorato dal
pensiero di andare alla consulta di un santero. Cosa
diavolo stava succedendo? Nel giro di poche ore
c’era stato un terremoto nella sua vita che pur non
essendo metodica e piatta non era nemmeno tanto
agitata. Almeno fino ad allora.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 78
78 SeBook - SimonellielectronicBook
Lo assalì il desiderio di parlare con Nancy,
avrebbe trovato qualche scusa per giustificare il distacco da lei. Ma quale distacco se non c’era ancora
niente? Si insomma, avrebbe dovuto trovare una
giustificazione che rendesse plausibile il fatto di non
aver
dato seguito alle promesse del loro primo
incontro ravvicinato. Lasciando però aperto uno spiraglio per il futuro.
Scese nella hall e compose il numero.
«Viajes Cuba, Mariceli. Pronto...pronto...pronto! Mannaggia a questi telefoni.»
L’embargo degli USA aveva indubbiamente
influito sull’affidabilità delle linee telefoniche e lo
slogan trionfalistico della Emtel Cuba venne modificato, dall’umorismo popolare, da: “En la guerra
como en la paz mantendrémos las comunicaciónes”, in: mál tendrémos. Pertanto Mariceli non fece
caso più di tanto al fatto che cadesse la linea.
“E va bene,” pensó Marco, “un altro segno del
destino, lasciamo perdere.”
Uscì dall’albergo e dopo aver percorso il lungo
e ampio viale d’accesso svoltò a sinistra scendendo lungo la calle “O” fino alla Rampa. Giunto all’angolo della Casa della Cultura Cecoslovacca, prese
a sinistra scendendo verso il malecón. Passando
davanti alle sedi delle compagnie aeree ebbe un
tuffo al cuore: la vide uscire dagli uffici dell’Aeroflot.
Sicuro di essere stato scorto a sua volta, si diresse
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 79
79 SeBook - SimonellielectronicBook
verso di lei che però allungò il passo ignorandolo
per montare su un veicolo dell’azienda che partì
rapidamente con gran rumore di ferraglia.
Lui pensò che tale atteggiamento poteva essere normale. Avrebbe potuto esserci in vista qualche
capo della ragazza, o che l’autista fosse un “chivato”, uno spione, o chissà quale altra ragione plausibile.
Continuò il cammino raggiungendo il lungomare senza però attraversare l’ampia strada percorsa
da uno scarso, ma velocissimo traffico. Camminò
mantenendosi sul lato interno, anche perché si era
formata una discreta maretta e ogni tanto, qualche
onda più vigorosa delle altre si frangeva sulla scogliera sottostante per rimbalzare verso il cielo e
piombare sul muretto e il marciapiedi del lato prospiciente il mare. Si creavano così vaste pozze,
dove schiere di ragazzini si facevano allegramente
bagno e doccia allo stesso tempo lanciando alte
grida ogni volta che un maroso li investiva con la
gran massa di liquido spumeggiante. Non era infrequente che l’Oceano mostrasse i muscoli anche
con il bel tempo. I residui di tempeste avvenute al
largo giungevano con qualche giorno di ritardo alle
coste isolane.
Mentre camminava sotto il sole cocente del
mattino, ormai inoltrato, si trovò a riflettere. Come
mai in una città così, favorita dal clima, ma penalizThe SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 80
80 SeBook - SimonellielectronicBook
zata da un embargo che creava limitazioni energetiche e alle importazioni non si vedevano circolare
biciclette? Con la stessa cifra che si utilizzava per
importare un auto sovietica, quante biciclette si
potevano comprare in URSS? Si sarebbero accontentate molte persone in più! Uno degli slogan più in
voga all’epoca, non era poi quello che invitava alla
lotta alla vita sedentaria?
Pensando al traffico e alla difficoltà del trasporto, in particolare di quello urbano, si rese conto
che i percorsi delle guaguas, i fumosi autobus dipinti di rosso, erano assurdi e buttati li come a caso
senza studi né pianificazione. Dopo quasi trent’anni
di potere rivoluzionario, le linee conservavano gli
stessi schemi di quando erano gestite dai privati
mentre la città, invece, aveva assunto un’altra fisionomia fisica e urbanistica. Si vedevano molti veicoli in circolazione, nonostante questo le fermate
erano sempre affollate e gli autobus circolavano a
velocità folle gareggiando fra loro, nei lunghi rettilinei, con grappoli di persone appesi alle porte o ai
finestrini.
Quei ragazzini poi, non avrebbero dovuto
essere a scuola a quell’ora?
Non aveva percorso i portici degli edifici prospicienti l’Oceano seppure riparassero dai raggi
arroventati, non garantivano un cammino agevole
essendo cosparsi di buche traditrici e di dislivelli.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 81
81 SeBook - SimonellielectronicBook
Non che il marciapiedi fosse un biliardo, ma era
sicuramente meglio.
Arrivò al Castillo de la Punta, dove confluivano
il Paseo del Prado e la calle San Lazaro, quindi
decise di proseguire per la Avenida del Puerto anziché prendere a destra verso il Parque Central e il
Capitolio.
A sinistra il promontorio con il faro e la fortezza de Los Tres Reyes del Morro, alla cui costruzione collaborò Giovan Battista Antonelli, forniva protezione dal vento e dalle mareggiate al canale naturale che immetteva nell’ansa del porto. Il complesso fortificato sulla collina si allungava congiungendosi con la grande fortezza di San Carlos de La
Cabaña, già prigione, Tribunale Speciale e poligono
per le fucilazioni dei nemici della Rivoluzione. Più
avanti, sovrastando il molo di Casablanca, la grande statua del Cristo de La Habana scolpita nel candido marmo di Carrara
A destra un grande giardino, all’altro lato del
quale si davano appuntamento i proprietari di veicoli soggetti a revisione e dove, contemporaneamente, si svolgeva il mercato di compra e vendita di
automobili. Consentita solamente per quelle immatricolate prima del ‘61.
Mentre percorreva quel tratto di strada, parallelamente a lui, la Caribbean Queen stava scivolando nelle calme acque del canale per dirigersi all’orThe SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 82
82 SeBook - SimonellielectronicBook
meggio in quella grande sacca che forma il porto
dell’Avana.
Continuò il cammino giungendo al Castillo de
la Real Fuerza e alla Plaza de Armas circondata a
Sud dal Palacio de los Capitánes Generáles con il
busto di Colombo nello splendido patio e il Museo
della Città al suo interno. A Ovest il Palacio del
Segundo Cabo e il castello, a Nord il Templete sorto
sul luogo dove si celebrò la prima Messa in terra
americana immortalata in un trittico del pittore fiammingo J.B. Vermeil. A fianco il Mesón de la Flota e
ad Est l’edificio che fu sede dell’ultima Ambasciata
degli Stati Uniti. Ora divenuta una scuola media. In
una glorieta circondata dal verde, al centro della
piazza, sventolava la Bandiera Nazionale a fianco
del monumento al Padre della Patria: Carlos
Manuel de Céspedes.
Si accorse di essere disidratato, dopo tutto
quel cammino al Sole, quindi entrò a La Tinaja, la
casa dell’acqua, dove bevve due boccali di fresco
liquido di sorgente.
Non avendo niente di preciso da fare, proseguì
per l’itinerario turistico: infilò calle Obispo poi svoltò
a destra e tornando indietro, sbucò nella suggestiva
Plaza de la Catedral: una bomboniera edificata,
come tutto il Barocco cubano della zona, in pietra
grigia di Jaimanitas. La piazzetta era disseminata di
gruppi di turisti, divisi per idiomi e nazionalità, attenThe SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 83
83 SeBook - SimonellielectronicBook
ti alle spiegazioni delle guide di Cubatur che riassumevano la storia dei palazzi che ne formavano il
perimetro. La casa del Marchese de Arcos, quella
dei Conti Bayona, quella dei Marchesi di Aguas
Claras e la Catedral de la Virgen Maria de la
Inmaculada Concepción.
Pensò di entrare al Patio per mangiare un tramezzino al prosciutto e formaggio, poi optò per la
Bodeguita del Medio. Svoltò a sinistra in calle
Empedrado trovandosi quasi immediatamente di
fronte al locale dove Hemingway prediligeva sorseggiare i suoi mojitos.
Spinse le caratteristiche antine da “saloon”
dell’ingresso entrando nel minuscolo locale dal bancone ad “L” tappezzato di quadri, disegni, fotografie
di divi degli anni ‘50 e migliaia di firme e date scarabocchiate sulle pareti. Infilò l’angusto corridoio
che si apriva, a sinistra, dietro il banco, per dare
uno sguardo alle salette del ristorante. In quella più
grande, in fondo, c’era una tavolata di artisti e intellettuali. Fra loro riconobbe il suo amico Carlos
Puebla, autore e interprete di “Hasta sempre” la
famosa canzone dedicata al “Che” il quale, vedendolo entrare, gli urlò con il suo vocione baritonale:
«Hola Marco, como estás? Sei sempre il mio miglior
amico italiano. Come dimenticare i bei giorni passati nel tuo Paese? Grazie anche a te naturalmente.» Al centro del rumoroso e festante gruppo, comThe SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 84
84 SeBook - SimonellielectronicBook
posto anche da stranieri, non poté fare a meno di
scorgere gli occhi verdi e il sorriso incantevole di
Laura. Marco rispose al caloroso saluto del musicista e la guardò negli occhi.
Anche lei fu felice di vederlo, si alzò per
abbracciarlo e baciarlo.
«Amico mio, come stai? Che piacere vederti
dopo tanto tempo, vieni ti presento agli amici, fra
loro ci sono alcuni cineasti brasiliani invitati. I cubani penso che li conoscerai già.»
In effetti gli intellettuali presenti erano personaggi conosciuti da Marco: il poeta, lo scrittore etnico, un paio di cineasti ed un altro musicista oltre a
Carlos Puebla.
Dopo i convenevoli Laura riprese il suo ruolo di
ospite.
«Purtroppo, come vedi, in questo momento
non posso lasciare la compagnia, ma spero che no
te pierdas.»
«Non preoccuparti, guarda che combinazione,
proprio stamattina ho parlato con Claudia per sapere di te, mi ha dato il tuo indirizzo.»
«Molto bene, allora ti aspetto. A presto, ciao.»
Il giovane non era molto lontano. Dopo aver
lasciato il centro storico era tornato al Vedado
entrando in una “piloto” clandestina all’angolo della
calle 19 con la O. Questi locali erano come il segreThe SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 85
85 SeBook - SimonellielectronicBook
to di pulcinella: illegali, ma tutti li conoscevano e se
ne servivano. In essi venivano offerti birra, rum, e
soprattutto pane con quello che capitava. Tutto rigorosamente conseguito al mercato nero.
Il locale gestito da Miguelina, una stupenda
negra di circa un metro e ottanta di statura dal corpo
scolpito nell’ebano, quel giorno offriva capretto al
forno ed era affollato di agenti della seguridad che
avevano la loro sede proprio nell’edificio di fronte.
«Ciao Marco!» Gli gridò Miguelina vedendolo
entrare e subito si diresse verso di lui per chiuderlo
in un abbraccio degno di un boa constrictor.
«Era un po’ che non ti facevi vedere italiano!»
Il giovane, mezzo soffocato dalla stretta poderosa e dal seno marmoreo che gli arrivava quasi
all’altezza del viso, riuscì a biascicare solo un «Sai,
il lavoro.»
Le guardie fecero finta di niente e continuarono la loro ginnastica mandibolare. Lo conoscevano
tutti, faceva parte del paesaggio urbano ed immaginavano che fosse una pedina del sistema.
Liberatosi dalla morsa, Marco chiese: «Allora
mi negra, cosa c’è di speciale oggi nel tuo menù?»
«Lo sai che se fossi proprietà di qualcuno sarei
tua vero? Ma sono libera e mia. Oggi c’e chivo
asado mica quella robaccia di plastica che ti danno
in albergo.» E lui di rimando: «Ah si, e con cosa è
fatto, con frazada de piso?»
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 86
86 SeBook - SimonellielectronicBook
Proprio in quei giorni la Polizia Economica
aveva scoperto alcune piloto che servivano “bistecche” fatte con gli stracci da pavimento che venivano unti, aromatizzati e cucinati come fossero veri
pezzi di carne. In altri casi furono scoperte frodi
(nell’illegittimità) fatte con buccia di pompelmo o di
banana, ma la storia della frazada, colpì l’opinione
pubblica cubana che pure era abituata a tutto.
Dopo aver addentato “pan con chivo” accompagnato dalla quasi introvabile acqua minerale gassata, aver bevuto un buon caffè colato alla orientale, salutati i presenti ed aver subito nuovamente la
stretta di Miguelina Marco si avviò verso il Nacional,
il cui ingresso non distava più di duecento metri.
«El señor Malinverni?»
Si trovò di fronte ad una montagna umana
dalla bruttezza inaudita e dallo sguardo torvo causato dallo strabismo del personaggio.
«Si, sono io, cosa desidera?»
«Sa sono un marinaio, appena arrivato, un
amico mi ha incaricato di portarle i suoi saluti.»
Sulla sua faccia si dipinse un’espressione di
stupore: che amico poteva avere in comune con
quel tipo dall’aria così inquietante?
«Ah davvero e chi sarebbe?»
Il marittimo si guardò furtivamente attorno ed a
bassa voce annunciò:
«Antonio Fernandez, di Miami.»
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 87
87 SeBook - SimonellielectronicBook
Udendo quel nome ebbe la conferma, una volta
di più, dell’abilità di Jorge nell’ottenere informazioni.
Quindi era arrivato il momento di entrare nel gioco.
«Ah davvero, grazie e come sta?»
«Bene, lui non ha problemi…se non la nostalgia
di Cuba, mi ha raccontato dell’emozione che hanno
avuto lui e la moglie quando vi siete incontrati in
Guatemala e mi ha pregato di portarle i suoi saluti.»
Mentre pensava a cosa potesse avere in
comune quel tipo con l’elegante ed evidentemente
facoltoso Antonio Fernandez, venne preceduto dal
Vizco.
«Trova strano che un tipo come me sia “amico”
del señor Fernandez, vero? Lo capisco. In realtà
non siamo esattamente amici, io e la mia famiglia
lavoriamo per lui da anni, sa lavori domestici…poi
siccome io ho la possibilità di viaggiare mi incarica
sempre di salutare i suoi conoscenti. Sa ne ha in
tutto il mondo…»
Beh certo, la spiegazione era talmente logica e
banale da essere completamente credibile.
«Ah! Certo, capisco posso offrirle una birra?»
«Una bionda non si rifiuta mai, specialmente
se accompagnata da un añejo».
Uscirono nello splendido giardino del Nacional
e sedettero in quell’oasi di pace in pieno centro
della città. Il sole del pomeriggio aveva preso una
tonalità più calda e faceva apparire quasi dorato il
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 88
88 SeBook - SimonellielectronicBook
complesso del faro e delle fortezze sullo sfondo,
separato dal blu profondo della baia prospiciente il
lungomare cittadino.
«Sa, al signor Fernandez farebbe piacere sapere se lei è sempre tanto entusiasta del suo soggiorno
qua….o se è cambiato qualcosa, sa pura curiosità…»
Marco era molto indeciso su cosa rispondere in
quanto non aveva avuto possibilità di contattare Jorge
e concertare una linea di condotta.
«Ma certo, perché non dovrei esserlo, anche se….»
«Anche se…» captò al volo l’interlocutore, «è
successo qualcosa?»
«Ma no, niente mi scusi sa, ma lei sa dove ci troviamo? E poi è la prima volta che ci vediamo, non mi
sembra il caso di affrontare certi discorsi, non vorrei
fossero travisati.» Intanto arrivò il cameriere per prendere le ordinazioni. «O ascoltati e mal interpretati.»
Aggiunse, una volta allontanatosi il cameriere che
non aveva mai visto prima pur vivendo da tempo in
quell’albergo.
«Certo, la capisco, ha bisogno di riflettere prima
di mandare sue notizie a Miami…non corre certo
buon sangue tra qua e là.»
Poi il Vizco cambiò completamente discorso.
«Sa, conosco il suo Paese, i porti specialmente,
Genova, Livorno, Napoli, Palermo, Brindisi, Ancona,
Ravenna, Trieste, Venezia…ma ho fatto anche viaggetti all’interno quando le soste lo permettevano.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 89
89 SeBook - SimonellielectronicBook
Roma, Firenze, Milano. Sa puntate brevi, di pochi
giorni o di qualche ora, però ho potuto vedere quanto
è bella e ricca d’arte e di cultura l’Italia.»
Marco rimase sorpreso, di tutto si sarebbe
aspettato da quel personaggio fuori che la sensibilità
alla cultura e all’arte. Conversarono per qualche
tempo e poi si dettero appuntamento per il giorno
seguente al Cayhuelo, un ristorante in moneta nazionale tra Guanabo e S. Cruz del Norte a una trentina
di chilometri dalla città. La Caribbean Queen si sarebbe fermata nel porto dell’Avana per alcuni giorni.
«Compañero, è arrivato il momento di entrare in
azione.»
Jorge aveva raggiunto la stanza 359 e si era
accomodato sull’unica poltroncina aprendo una bottiglia di Havana Club che Marco aveva sempre in
serbo per le visite. Versandosi tre quarti di bicchiere
da cucina di liquido ambrato riprese.
«Quello che mi hai detto è molto importante,
domani andrai all’appuntamento e comincerai lasciarti andare sul fatto che il tuo soggiorno qua si fa sempre più difficile, specie per problemi economici.
Asseconda il tuo interlocutore in modo che possa
agganciarti al tuo “amico” di Miami.»
«Si, ma….»
«Non ci sono “ma”, ne abbiamo già parlato…sai che è un compito che devi svolgere per il
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 90
90 SeBook - SimonellielectronicBook
bene di questo Paese. Devi dare l’impressione a lui e
a chi sarà con lui di essere quantomeno critico verso
il governo. Da informazioni che abbiamo, potrebbero
offrirti di acquistare della droga. Prendi tempo, ma
mostrati interessato. Tanto non riuscirebbero a trovare un altro acquirente “di fiducia” in breve. Così faremo un doppio colpo: agganceremo il pesce grosso
del Nord e sventeremo un traffico di droga.»
Queste ultime parole, buttate li come a caso e
con un tono neutro, fecero comunque sentire il solito blocco allo stomaco di Marco. Aveva cominciato
da tempo a capire i messaggi di avvertimento e
questo lo era. Il discorso della droga, poi, non gli
piaceva per niente.
10.
Si presentò a casa di Laura senza preavviso,
ma con una bottiglia di rum in mano. Sapeva che a
Cuba non sono necessarie tante cerimonie e che se
le persone sono in casa e non sono occupate in
qualcosa di particolare si è sempre bene accetti in
qualunque momento.
Lei lo accolse con un abito da casa verde
lungo che metteva in risalto i suoi occhi dello stesso colore, seppur di tonalità più chiara. Il vecchio
televisore Krim in bianco e nero stava trasmettendo
le sbiadite immagini del Noticiero Nacional de TV.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 91
91 SeBook - SimonellielectronicBook
Come lo vide, aprendo la porta, il viso le si illuminò
di un sorriso radioso, manifestava chiaramente il
piacere di ricevere quella visita inattesa.
«Marco, ma che sorpresa….»
«Ciao Laura, scusa se sono venuto così,
senza preavviso….»
«Ma dai, figurati. E poi il preavviso me lo avevi
dato quando ci siamo incontrati alla Bodeguita, ma
non stare li entra, non ti mangio mica.»
Lui entrò con un misto di imbarazzo e di circospezione non era abituato a vederla sola, non se lo
era mai immaginato. Le circostanze in cui si erano
visti avevano sempre avuto testimoni. La scorta del
suo potente ex marito o un codazzo di amici appartenenti o aspiranti alla Nomenklatura.
L’edificio era stato costruito su un terrapieno
sopraelevato di qualche metro rispetto alla strada,
la tecnica e il materiale erano quelli delle “microbrigadas”, ma le finiture erano ricercate e le scale di
accesso alle due colonne di appartamenti erano
protette da un porticato di legno coperto da una tettoia in plexiglas verde. A prima vista sembrava
quasi di lusso.
L’appartamento, al piano terra, era composto
da due camere di cui una adibita a studio, una sala
doppia, cucinino, bagno con disimpegno per lavatrice e stenditoio. I mobili spartani, ma abbastanza
funzionali. Nella camera da letto un condizionatore
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 92
92 SeBook - SimonellielectronicBook
d’aria sovietico BK 1500 e nella doccia uno scaldabagno a gas oltre alla famigerata lavatrice Aurika,
presente nello stanzino di disimpegno. Naturalmente
erano apparecchiature che già obsolete in occidente,
ma a Cuba erano segno di potere e distinzione.
Davanti all’edificio, fra gli altri veicoli, era parcheggiata una 126 Polsky Fiat di proprietà di Laura. Il quartiere aveva accesso limitato, segnalato da cartelli che
consentivano il passaggio solo ai residenti o a persone autorizzate. Il traffico normale non poteva attraversarlo. Una precauzione supplementare, in quanto
era decentrato rispetto alle vie di scorrimento. Gli abitanti erano tutti di alto livello: ministri, vice ministri,
generali, colonnelli, intellettuali e molti ufficiali superiori sovietici. In fondo alla via, in un tratto senza uscita, vi era l’accesso a un’unità militare. Nella strada
parallela una centrale di ascolto e intercettazione
delle comunicazioni. Una piccola roccaforte senza
bastioni, con una sorveglianza discreta però costante. A poche decine di metri, un piantone fisso della
polizia.
«Sai, hai proprio fatto bene a venire stasera,
mi sentivo sola. Sono anche rincasata presto perché, stranamente, non avevo nessuna riunione sindacale o di partito.»
Lui le porse la bottiglia, lei la prese e dopo
averla appoggiata gli mise le mani sulle spalle dandogli un bacio sulla guancia.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 93
93 SeBook - SimonellielectronicBook
«Grazie, sai che questo è sempre ben accetto….anzi.»
Riafferrò la bottiglia svitando il tappo, prese un
bicchiere, versò per terra il sorso “per il Santo” e si
versò una dose di liquido ambrato.
«Naturalmente tu seguiti senza bere….»
«Già. Ti ricordi che sono astemio….»
«Non dirlo troppo in giro, può sembrare una
brutta parola.»
Accompagnò la frase con un sorriso che fece
tremare le gambe a Marco da tanto la rendeva
bella.
«Senti, sono passato per invitarti a uscire…se
ti va»
«Ma certo, ti ho detto che mi sentivo un po’
sola, uscire mi farà bene, però ti prego non andiamo in luoghi molto frequentati, sai il mio ex ha 1000
occhi in giro e non vorrei avere discussioni. Conosci
il maschilismo cubano, non sono più sua moglie
però….»
Si stupì del fatto che non gli avesse detto “sai
se mi vedono con uno straniero”, ma evidentemente per lei quello non era un problema.
«Certo, potremmo andare in un “Club”.»
I “Club” erano locali notturni dove si ascoltava
musica trasmessa per filodiffusione nel buio più
assoluto, immersi in una cappa di fumo tanto spessa che nemmeno l’aria condizionata al massimo
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 94
94 SeBook - SimonellielectronicBook
riusciva a scalfirla. Erano rimasti fra gli ultimi luoghi
di intrattenimento accessibili in moneta nazionale e
non frequentati da turisti.
«Va bene, affare fatto. Mi vesto in un attimo e
andiamo.»
Marco si sedette sul divanetto della sala lanciando un’occhiata allo schermo del televisore che
stava trasmettendo la sigla di chiusura del telegiornale. Pensò alla differenza dell’informazione con gli
altri Paesi che conosceva. Mai un collegamento
esterno, solo lettura delle notizie dallo studio, una
carrellata sulla politica sui fatti internazionali e poi
filmati e commenti sulla politica ed economia nazionale. I “successi” della rivoluzione e le notizie sul
processo di lavorazione della canna da zucchero:
dalla semina all’imbarco del prodotto grezzo sulle
navi destinate all’esportazione.
Entrarono al “Saturno”, un club della calle
Linea. Le coppie ci andavano per potersi scambiare effusioni e bere qualche bicchierino di rum
accompagnato, volendo, da una bibita “para ligàr”
ovvero per farne un cocktail. I separé erano in una
sala che si raggiungeva dopo aver attraversato l’ingresso e il bancone del bar ed erano disposti lungo
le pareti lasciando uno spazio centrale per chi
volesse ballare al ritmo dei programmi trasmessi,
contemporaneamente, in tutti i locali di questo tipo
della città.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 95
95 SeBook - SimonellielectronicBook
Lei aveva accettato senza obbiettare l’invito a
questo genere di locale per non farsi vedere in giro
con un uomo in luoghi frequentati. Quel posto andava benissimo.
Il cameriere li accompagnò ai loro divanetti
facendosi strada con una torcia elettrica rigorosamente puntata sul pavimento. Si accomodarono
chiedendo le due canoniche “dosi” di rum e bibite,
la parte analcolica per Marco e il liquore per Laura.
Il locale era invaso dall’aromatico profumo dei
sigari e risuonava di risate sguaiate provenienti dall’oscurità. Si percepiva comunque anche l’umore di
sesso. Uno dei profumi dell’Avana.
«Allora,» esordì lei «cosa ti ha spinto a venire
a trovarmi?»
«Beh, il piacere di vederti e uscire una sera
con te ti sembra sufficiente?»
«Mmm, devo sentirmi lusingata, con tutte le
ragazze giovani e carine con cui hai a che fare tutti
giorni….»
«Beh a volte la bellezza da sola non basta per
essere una buona compagnia….e tu non sei solo
bella.»
Allungò una mano nel buio e incontrò la sua,
lei non rifiutò, anzi strinse le sue dita. A Marco accelerarono e pulsazioni, si sciolse dalla stretta e la sua
mano salì lungo il braccio, la spalla e si soffermò tra
il collo e l’attaccatura della nuca accarezzandola.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 96
96 SeBook - SimonellielectronicBook
Lei si spostò e si appoggiò a lui col fianco e la testa.
Rimasero così per un tempo che a Marco sembrò
un’eternità poi disse:
«Andiamo a ballare?»
«Ok, andiamo.» Rispose lei.
Si alzarono senza allontanarsi troppo dai loro
posti e si allacciarono al suono di un languido bolero.
«Sai, non sono un grande ballerino….però
almeno con questi ritmi lenti»
«Lo so, ma nemmeno io.»
E dicendo così si strinse più forte a lui facendogli sentire contro il petto il suo seno prorompente
ed accarezzandolo a sua volta sulla nuca mentre
con la guancia premeva contro la sua.
Improvvisamente si trovarono con le labbra sulle
labbra e le loro bocche si schiusero in un bacio
appassionato, le lingue si cercarono e si fusero. Lui
la strinse ancora di più in vita e lei con un movimento laterale delle anche si strofinò contro il suo
sesso ormai in piena erezione. Trovandolo ebbe un
sussulto e si avvinghiò ancora di più.
In quell’oscurità i baci e le carezze si fecero
sempre più audaci fino a che entrambi si resero
conto che era inutile rimanere ancora in quel locale.
«Andiamo?» le sussurrò lui con la voce strozzata.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 97
97 SeBook - SimonellielectronicBook
«Si.»
Si presentò alla grande villa di calle 4 all’angolo
della 23, ove c’era l’ufficio di Jorge. Quella costruzione, prestigiosa un tempo, fu una delle proprietà dei
García. Laura che ne divenne la legittima e unica proprietaria, con la partenza della famiglia, ne fece dono
alla Rivoluzione.
Nel cortile lo attendeva una Toyota con la scritta
e il marchio di Habanautos. L’agente di servizio, già al
corrente, gli affidò la macchina e un grosso rotolo di
pesos con alcuni dollari all’esterno. Strizzandogli l’occhio gli disse:
«Questi all’esterno sono falsi, ma a te non servono devi pagare in pesos…servono per impressionare i nostri amici.»
Gli augurò buon lavoro ricordandogli che lo
aspettava nel pomeriggio per la riconsegna.
Dopo aver lasciato il Vedado e percorso il Tunnel
della Bahia si immise sulla via Blanca, la litoranea in
direzione di Matanzas pensando ancora alla notte trascorsa in casa di Laura. Non si erano negati niente ed
erano giunti al piacere più volte. Lei aveva un seno
grande e sodo che sotto gli impulsi delle mani, bocca
e sesso di lui diventava ancor più turgido e sensibile.
Si erano avvinghiati in un lotta erotica proseguita per
molto tempo cambiando varie posizioni e ad ogni
variazione il desiderio si riaccendeva.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 98
98 SeBook - SimonellielectronicBook
Lui le aveva detto di quanto la ammirava da
tempo, lei disse che anche lui non le era indifferente, solo che la sua situazione sociale non le permetteva distrazioni extraconiugali. Finalmente
adesso era libera ed aveva incontrato un uomo che
oltre ad essere più giovane di lei, senza essere un
ragazzino, era indubbiamente più aitante del suo ex
marito.
Immerso in questi pensieri passò Alamar,
Bacuranao, l’Accampamento José Martí, Santa
Maria del Mar e Guanabo. Giunse alla zona costiera disseminata da pozzi di petrolio ed infine raggiunse il parcheggio del Cayhuelo.
Il piccolo ristorante era costruito su di una roccia affiorante ad un centinaio di metri dalla costa.
Da qui il nome: cayo=scoglio. Per poterlo raggiungere bisognava servirsi di un lungo pontile di
cemento appoggiato su piloni. La costruzione era
molto spartana, una casetta bassa con serramenti
in alluminio. Indubbiamente, però, l’ambiente era
suggestivo essendo circondata dal mare.
Dopo aver lasciato la macchina nel parcheggio
sulla costa ed aver percorso, sotto il solleone, la
lunga fettuccia di cemento, Marco entrò nel locale
invaso dal fumo e dal vocio degli avventori. I tavoli
erano colmi di bottiglie di birra, aguardiente e rum di
infimo livello. Praticamente le uniche bevande alcoliche reperibili in moneta nazionale.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 99
99 SeBook - SimonellielectronicBook
Le finestre erano spalancate e il locale era gradevolmente areato dalla brezza marina che pur non
riuscendo ad avere ragione del fumo e profumo dei
sigari e sigarette populares, riusciva comunque a
rendere accettabile la temperatura. L’impianto di
aria condizionata era fuori uso da tempo. La vista
era molto bella verso Est, dove la costa si snodava
sinuosa con dei piccoli rilievi e verso Nord dove lo
sguardo si perdeva nel blu intenso del mare profondo verso la Florida a sole 90 miglia. Un Mondo
molto diverso e molto simile. A poche ore di navigazione.
Il Vizco era seduto ad un tavolo d’angolo in
compagnia di un negro dai tratti orientali. Un tipo
abbastanza comune nella vicina provincia di
Matanzas, dove nel secolo XIX si era avuta una
forte promiscuità fra gli schiavi ormai afroamericani
e l’emigrazione cinese che era appena un gradino
sopra, nella scala sociale dell’epoca.
«Hola amigo, come va? Questo è il mio amico
Carlos, anche lui marinaio. Appena arrivato dalla
Colombia……»
Lasciò cadere l’ultima frase.
Marco si senti un forte disagio interiore, ma
sapeva che fra gli avventori erano mescolati molti
uomini di Jorge, forse tutti gli avventori lo erano, a
parte loro tre…o forse solo i suoi due interlocutori….pensò.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 100
100 SeBook - SimonellielectronicBook
«Salve, vedo che avete già ordinato….»
«Eh, si. Scusa la mancanza di buone maniere,
ma avevamo sete ed è da un po’ che siamo qua.»
«Certo, certo avete fatto bene, speriamo che
abbiano qualche refresco, io non bevo alcolici.»
«Ha, ha, ha, certo ci sono quelli “para ligàr”, tu
bevi la bibita e noi ci occupiamo del rum. Vero
Carlos?»
Il “chino” annuì sfoderando un sorriso. Una volta
fatte le ordinazioni e ricevuto quanto chiesto il Vizco
partì diretto, a bassa voce, guardandosi attorno e
vedendo che nessuno prestava attenzione diretta al
loro tavolo.
«Il nostro amico è curioso di sapere com’è il
clima sociale nel Paese, sembra che la gente abbia
speranze, dopo le voci di perestroika che arrivano
dall’URSS.»
«Beh, la gente aveva qualche speranza, però è
sempre più delusa per le “voci” e i fatti che si verificano.»
«Per esempio?»
«Per esempio che si è proibito l’ingresso al
Paese della rivista “Novedades de Moscù”, alle voci
che circolano sulla morte di René Rodriguez, il presidente dell’ICAP, che sembra dovuta a un infarto nel
corso di una violenta discussione avuta in una sessione del Comitato Centrale in cui Fidel ha minacciato addirittura suo fratello Raul.»
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 101
101 SeBook - SimonellielectronicBook
«Insomma, si allontana il sogno di un’apertura
politica…»
«Si, si allontana. Anzi l’aria si fa sempre più
pesante.»
Aveva pronunciato queste parole pensando a
qualche suo amico “dissidente” soft, perlopiù cineasti,
i più critici e i più “innovatori”. Fra loro circolavano battute fra il sarcastico e l’amaro tipo quella che diceva:
“Sai la differenza tra la Cuba del ’58 e quella di oggi?”
“Allora eravamo sull’orlo dell’abisso. Adesso abbiamo
fatto un passo avanti…”
Dopo aver continuato per un po’ ad indagare sull’opinione di Marco con relazione alla situazione
socioeconomica, il Vizco gli fece piedino porgendogli
una bustina da sotto il tavolo e proteggendola con le
mani. Sporgendosi verso di lui gli mormorò:
«L’amico Carlos ne ha un chilo a disposizione
anche subito e poi altri 11 che devono arrivare.Tu che
sei a contatto con stranieri di ogni tipo, prova a vedere
se si riesce a piazzare. C’è da mangiare per tutti. Falla
analizzare da chi vuoi, non ci sono problemi, sappiamo
la provenienza e garantiamo una purezza superiore al
90%. Io devo imbarcarmi, ti contatterà lui fra una decina di giorni, ma comunque restiamo in contatto…»
Marco estrasse da una tasca dei pantaloni il
fascio di banconote di cui lo avevano fornito e pagò
lasciando una mancia di 10 pesos, indubbiamente
esagerata.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 102
102 SeBook - SimonellielectronicBook
Sulla via del ritorno non poté fare a meno di
riflettere sulla sua nuova situazione. Era vicino ad
ottenere quello che desiderava: la residenza permanente a Cuba, un lavoro gratificante, una casa,
una compagna bella ed intelligente, frequentava
intellettuali e personalità di diversa estrazione,
ma…. stava anche affrontando un ambiente per lui
nuovo. Passi per lo “spionaggio” con fini politici, ma
la droga gli creava alcuni problemi. Fra l’altro i trafficanti non erano certo angioletti, si potevano correre rischi. La protezione di Jorge sarebbe stata efficace? In conclusione pensò di si e che comunque
anche se non fosse un delitto strettamente “politico”, si trattava pur sempre di una piaga sociale.
Tornato al Nacional, trovò la conferma ufficiale
alla rottura dei rapporti tra la sua Agenzia e Cubatur.
Un telex da Milano lo informava che si sospendevano
i rapporti con Cuba e che praticamente lui era disoccupato. Preoccupato, ma non tanto, chiamò immediatamente gli uffici della Rampa. I suoi amici erano
tutti occupati in importanti riunioni. Marco aveva la
garanzia di Manolo che non sarebbe stato messo per
strada da un giorno all’altro, ma sapeva anche che la
situazione non poteva durare all’infinito e d’altra parte
non poteva restare senza un lavoro.
Sapeva che Laura sarebbe stata felice di averlo in casa con lei, ma sapeva anche che di fronte
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 103
103 SeBook - SimonellielectronicBook
alle autorità dell’Ufficio Immigrazione aveva uno
“status” che sarebbe cessato in breve e questo
significava tornare in Italia. O sottostare alla manipolazione sfacciata di chi poteva risolvergli il problema. Non aveva pensato però che lui non aveva
niente da offrire, se non la sua dedizione alla
“causa”.
Cercò Jorge, ma anche lui risultava irreperibile, allora decise di uscire a fare una passeggiata
che lo aiutasse a riflettere.
Uscì prendendo a destra del Nacional passando
davanti alla “piloto” di Miguelina, ma anziché proseguire per il piazzale del monumento al “Maine” svoltò
in calle 19 passando di fronte al Focsa. Il grande
palazzo a forma di libro aperto che dominava il
Vedado. Nella parte bassa dell’edificio vi erano diverse agenzie tra cui l’Impresa Benny Moré che forniva
lavoro ai lavoratori dello spettacolo e Publicitur, l’azienda che si occupava della promozione del turismo.
Di questa impresa aveva avuto modo di conoscere
diversi collaboratori in occasione di campagne pubblicitarie o di eventi legati al turismo.
Fra loro vi era Feliberto un redattore di “Sol de
Cuba”, la rivista per gli operatori stranieri, che lo
aveva intervistato in più occasioni anche per l’edizione internazionale del Granma con cui collaborava.
Proprio mentre passava davanti alla porta di
Publicitur, questa si aprì e ne uscì Feliberto.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 104
104 SeBook - SimonellielectronicBook
«Ciao amico, come stai?»
«Abbastanza bene e tu?»
«Come sarebbe “abbastanza”? Ti vedo in
forma.»
«Beh, fisicamente sto bene, i problemi sono di
altro tipo.»
Marco invitò il giornalista al bar del Victoria, un
alberghetto che si trovava quasi di fronte ed era
stato dato in gestione a una società mista con un’azienda spagnola. Lo mise al corrente degli avvenimenti mentre stavano seduti di fronte a un mojito ed
una bibita, nel piccolo e tranquillo bar dell’albergo.
Dopo averlo ascoltato, Feliberto gli disse:
«Da quel che ho capito vuoi restare qua e sei
disposto a lavorare anche se vieni pagato in moneta nazionale…»
«Si, certo, non l’ ho mai nascosto.»
«Bene, si da il caso che da noi si stia cercando un bravo fotografo.»
«Ma io non sono un fotografo….»
«Certo che lo sei Ho visto i lavori che hai fatto
per Cubatur. Sei molto meglio di quelli che lavorano
qua, poi so che hai esperienza anche di laboratorio
e sei straniero…»
«Cosa vuol dire questo?»
«Sai che noi siamo soggetti al “bloqueo” nordamericano ed abbiamo bisogno di acquisire prodotti che ci sono preclusi. Saresti sicuramente utile
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 105
105 SeBook - SimonellielectronicBook
anche per quello, col tuo passaporto puoi muoverti
come vuoi. Dai retta a me, andiamo a parlare con
Gary, il direttore, è un amico e poi lo conosci.»
Gary era il tipico appartenente alla nomenklatura: alto quasi un metro e novanta era magrissimo,
con un naso aquilino, elegante e profumato aveva
il vezzo di vestire sempre con qualcosa di bianco e
comunque di chiaro. Cosa fra l’altro quanto mai opportuna, in quel clima.
Era il classico tipo che faceva dubitare a
Marco se ci fosse o meno una “grande” giustizia
sociale a Cuba. Viveva in un’enorme casa di
Miramar dove non gli mancavano gli agi del capitalismo: aria condizionata, auto privata, auto dell’impresa con autista, elettrodomestici, apparati per la
riproduzione della musica, tv a colori, un bar sempre ben fornito, videoteca aggiornatissima e frigorifero pieno di generi alimentari.
Li accolse nel suo ufficio, spartano, ma dalla
temperatura polare. Prima di entrare nel merito
della riunione offrì caffè e Tropicola che i due non
rifiutarono pur essendo appena usciti dal bar del
Victoria.
La filosofia di vita a Cuba suggeriva di non
rifiutare mai e di andare sempre in giro con un sacchetto di plastica in tasca, non si poteva mai sapere. Poteva apparire qualunque prodotto alimentare
a qualunque ora e in qualunque posto e così come
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 106
106 SeBook - SimonellielectronicBook
appariva, altrettanto rapidamente era destinato a
sparire.
Il colloquio fu estremamente cordiale ed alla
fine Marco uscì con l’assunzione “per contratto” in
tasca. In pratica era un’assunzione precaria con
possibilità di farla diventare a tempo indeterminato.
La qualifica era di “fotorreportero A” alle dipendenze dell’ INTUR.
Felice di questa soluzione, Marco si precipitò a
cercare Laura nel suo ufficio dell’Istituto del
Cinema. Lei lo abbracciò con gioia dicendogli:
«Adesso ti manca solo una casa….»
La sera andarono a casa di Manolo, abituale
punto di riunione. Tra un boccone, un bicchiere e
qualche lazzo parlarono di progetti di lavoro.
Festeggiarono l’assunzione di Marco, si felicitarono con lui prolungando i brindisi e coinvolgendo
Laura che quando c’era da celebrare non rifiutava
mai qualche bicchierino di ron.
Al culmine dell’allegria irruppe Jorge e nel
gruppo scese un attimo di gelo. Superato il primo
momento d’imbarazzo, il nuovo arrivato presentò
subito le sue congratulazioni a Marco facendo così
sapere di essere già al corrente della novità.
Marco si presentò al suo nuovo lavoro di buon
mattino, poco a poco arrivarono i colleghi e i capi.
Lo assegnarono al reparto “fotografia”, dipendente
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 107
107 SeBook - SimonellielectronicBook
dalla sezione “produzione artistica” che comprendeva i disegnatori, i redattori dei testi e l’archivio fotografico. Il suo superiore diretto si chiamava Norberto
ed era un agente dei “servizi”che aveva svolto per
qualche anno il compito di corriere diplomatico
uscendone distrutto più nella mente che nel corpo.
Originario della Provincia di Cienfuegos, da giovanissimo era stato staffetta del leggendario Che Guevara
e conservava gelosamente una foto di gruppo dove
appariva con il mitico Comandante. Era stato ritirato
dal servizio attivo in quanto ormai preda di nevrosi e
fobie di ogni tipo causate dalle forti tensioni a cui fu
sottoposto per anni. Terrore agli aerei, agorafobia,
claustrofobia, vertigini. Nel limite del possibile si rifugiava nelle bottiglie di rum o di qualunque cosa che
contenesse alcol. Nonostante questo era una persona buona e generosa. Prese subito a benvolere
Marco anche se in fondo forse non era soltanto simpatia, ma la speranza di ottenere qualche vantaggio
dalla posizione del nuovo collega che era pur sempre
straniero quindi con accessi privilegiati. Soprattutto
alla valuta, la cui detenzione da parte di un cubano
era illegale e il possesso di un solo dollaro era un viatico per la galera.
Il capo di tutto il reparto invece era Himerio un
jabao. Data la sua posizione era ancora in servizio
attivo nel Minint, ma ovviamente la sua attività era
“coperta”.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 108
108 SeBook - SimonellielectronicBook
Gli altri fotografi erano: Armando detto
“Cocimiento” perché nelle sua borsa c’era sempre
una bottiglia di una qualunque bevanda alcolica e
quando qualcuno gli chiedeva cosa stesse bevendo
egli rispondeva che era un’infusione medicamentosa. Era il più vecchio di tutti ed ormai vicino all’età del
pensionamento. La sua famiglia era stata un crogiolo di razze: olandesi, nordamericani, spagnoli, inglesi e certamente africani. Incorporato da giovane
all’INIT, antenato dell’INTUR, aveva un’esperienza e
una conoscenza del Paese veramente fuori dal
comune, i suoi aneddoti erano infiniti e abbracciavano tutte le attività della Rivoluzione. In particolare
quelli legati al turismo dal 1959 ad oggi.
Alì il “chino”, era di origine cantonese. Persona
infida, pessimo lavoratore, fotografo meno che
mediocre, era stato assunto in quanto laureato in chimica e destinato alla preparazione dei bagni di sviluppo e fissaggio. Compito che per fortuna non
aveva mai svolto in quanto, grazie ai mezzi economici dell’Impresa che aveva un budget in valuta, i
prodotti chimici venivano acquistati, già pronti per
l’uso, all’estero. Principalmente a Panama o in
Messico.
Eduardo era la “mascotte” del reparto, se pur
avesse passato la trentina aveva l’aria di un ragazzino appena ventenne. Al contrario di Alì era un eccelThe SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 109
109 SeBook - SimonellielectronicBook
lente lavoratore, diligente, attento, sempre pronto ad
apprendere. Toccava quasi sempre a lui la palma di
“trabajador destacado” del mese. Sembrava non
avesse una vita sentimentale, nessuno lo aveva mai
visto con una ragazza, ma nemmeno lo si vedeva
bazzicare con i gay più o meno mascherati fra i colleghi. Un racconto che colpì molto Marco fu quello
della sua partecipazione alla guerra in Angola.
Un giorno, durante il servizio militare, adunarono la sua compagnia e li imbarcarono dicendo che
sarebbero andati all’Isola della Gioventù per effettuare manovre di addestramento. Una volta sulla nave li
rinchiusero sottocoperta dicendo che si iniziava l’addestramento e non dovevano essere visibili al “nemico”. Dopo oltre due giorni -il viaggio all’Isola dura
poche ore- li fecero uscire a respirare e a passeggiare sul ponte. Si trovavano in mezzo all’oceano e in
meno di una settimana erano in Africa come “volontari”.
Il reparto fotografico era completato da Elsa, la
mulatta, di carnagione chiara e capelli nerissimi
ormai non più giovanissima e un po’ sovrappeso, ma
con i segni di una non celata bellezza. Era grande
amica di Cocimiento al quale seguiva come anzianità di lavoro. A lei era affidato il laboratorio di stampa
in bianco e nero. Per il colore venivano usate le diapositive che non venivano stampate, se non con processo di internegativo. In realtà il grosso del lavoro
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 110
110 SeBook - SimonellielectronicBook
non necessitava di stampa fotografica in quanto
veniva inviato in tipografia per la confezione di
depliants. I poster venivano fatti stampare all’estero,
Spagna o Cecoslovacchia, secondo l’importanza
della qualità richiesta.
Marco aveva esperienza da dilettante evoluto
nel campo della fotografia, ma si rese conto di essere avanti anni-luce rispetto a quello che aveva trovato. I pochi prodotti moderni, fabbricati da una nota
casa americana che entravano per il trattamento
delle diapositive, venivano utilizzati dai suoi nuovi
colleghi in modo approssimativo e con strumenti non
idonei ad ottenere un risultato soddisfacente.
Allo stesso modo si rese conto che non avevano cognizione nell’uso delle luci per le riprese d’interno ed in breve conquistò tutti insegnando, tra una
bonaria presa in giro e l’altra, quello che lui sapeva
fare. In compenso la maggior parte del lavoro cominciò a gravare su di lui e gli fu affidato il laboratorio per
la lavorazione del colore che cominciò a sfornare diapositive prive di dominanti dalle tinte più strane e di
sovra o sottoesposizioni.
Dopo poco tempo dalla sua assunzione, dovendo tornare in Italia per ragioni burocratiche e familiari, venne incaricato di effettuare acquisti per l’impresa e gli fu accreditata una discreta somma presso
una banca milanese.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 111
111 SeBook - SimonellielectronicBook
Durante il suo soggiorno rivide vecchi amici e
conoscenti che lo aiutarono nei contatti con grossisti
e importatori di materiale fotografico i quali, una volta
saputa la sua provenienza, lo agevolarono nei limiti
del possibile e il budget a sua disposizione venne
investito nel migliore dei modi.
Naturalmente, siccome il suo viaggio era stato
sottoposto all’approvazione dell’ufficio di Jorge, non
dimenticò di chiamare Antonio a Miami e fargli sapere di essere in Italia, questi gli manifestò la sua contentezza per averlo chiamato e per sapere che
aveva potuto tornare al suo Paese. Gli disse che
sarebbe stato lieto di vederlo a Miami, ma che sapeva perfettamente che non era il momento opportuno.
In qualche modo, gli disse, si sarebbero tenuti in
contatto.
Non trascurò, naturalmente, di incontrare amici
e compagni del partito e dell’Associazione di amicizia
Italia Cuba di Milano. Da loro ottenne incarichi da
fiduciario pur lasciando chiaro che non sarebbe stato
un incarico “ufficiale”, ma da “portavoce” grazie alla
sua condizione di residente all’Avana e alla provenienza dalle fila dell’Associazione di cui fu membro
del Consiglio Direttivo.
Grazie all’approvazione della “Legge 50” a
Cuba, si stavano svegliando gli interessi di imprenditori italiani che cercavano di espandere la loro attività
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 112
112 SeBook - SimonellielectronicBook
vedendo nell’isola caraibica un mercato vergine con
poca o nessuna concorrenza.
La legge in realtà era stata approvata da diversi anni, ma come spesso succedeva venne accantonata anche per non inimicarsi il Comecon e i
Paesi socialisti. Con le prospettive di cambi e correzioni di rotta nella politica sovietica, però, le autorità cubane decisero che sarebbe stato utile rendere operativa questa legge che curiosamente recava
il numero implicito della sua essenza. La possibile
comproprietà di aziende al 50% tra imprenditori privati, ovviamente stranieri, e lo Stato cubano.
Molti imprenditori italiani si rivolgevano
all’Associazione pensando di avere un canale preferenziale anche perché gli uffici diplomatici cubani,
Ambasciata a Roma e Consolato a Genova, non
erano preparati adeguatamente per fornire indicazioni e suggerimenti. Esistevano anche due strutture, a Milano, che in teoria avrebbero dovuto dedicarsi alla promozione e sviluppo degli scambi:
l’Ufficio Commerciale e una società, sponsorizzata
dall’Unione Sovietica, la Soc.Cub.Met, ma quest’ultima si dedicava principalmente alla vendita del nickel ed entrambe oltre alla pura e semplice rappresentanza avevano il compito di raccogliere informazioni economiche, politiche e di altro tipo. C’era l’uffico di rappresentanza di Cubapesca che aveva il
compito ufficiale di vendere il prodotto della pesca
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 113
113 SeBook - SimonellielectronicBook
in Atlantico da parte della flotta che aveva la sua
base a Tenerife.
Marco, naturalmente, durante la sua permanenza in Italia prese contatto con tutte queste strutture dove ebbe anche modo di incontrare persone
già conosciute all’Avana.
Al suo ritorno venne ricevuto dai suoi capi
all’aeroporto di Rancho Boyeros. Lo fecero uscire
alla svelta, senza nessuna formalità doganale e si
incaricarono di recuperare per trasportare in sede il
materiale che viaggiava con lui.
Appena sbarcato venne investito dall’odore
acre di kerosene per aerei. Uscendo e arrivando in
città il suo olfatto fu colpito dai residui rilasciati dai
mal carburati autobus urbani e dai cassonetti dell’immondizia sempre stracolmi e cotti dal sole. Ma
per lui erano profumi, anzi quello era un altro
dei profumi dell’Avana.
Il mattino seguente, giunto al lavoro, si trovò
circondato dai colleghi di quasi tutta l’impresa che
gli dettero il bentornato e che erano curiosi di vedere il contenuto dei cartoni arrivati al suo seguito. A
Norberto luccicavano gli occhi come a un bambino
davanti all’albero di natale carico di doni e anche gli
altri erano stupefatti da tutto quel ben di Dio tecnologico. L’unico che si teneva in disparte, con aria
annoiata come se la cosa non gli interessasse, era
Alì.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 114
114 SeBook - SimonellielectronicBook
Oltre al materiale di ripresa, macchine e obbiettivi, arrivarono dei nuovi flash da sala di posa e da viaggio completi di accessori, un tavolo per le riprese in
studio con fondali, esposimetri, orologi, termometri di
precisione e termostati per il mantenimento della temperatura dei bagni che fino ad allora era fatta in modo
empirico. L’impresa aveva fatto un piccolo, ma importante salto di qualità.
11.
Con l’assunzione a Publicitur la vita di Marco
ebbe un cambio importante. Accettò l’invito insistente
di Laura anche su pressione degli “amici” che gli facevano presente di non avere molte alternative per un
alloggio. Se non quella di vivere nella stanzetta indipendente nel patio di Manolo, dove si era trasferito nel
frattempo, condividendo con la famiglia gli altri servizi.
Si trovava, quindi, seduto nel soggiorno dell’appartamento di Laura, ormai anche casa sua, quando arrivò
Jorge.
«Allora, compañero, sono venuto a vedere come
te la cavi nel tuo nuovo appartamento!»
Appena il tempo di pronunciare quelle parole che
apparve Laura con una bottiglia di Havana Club fra le
mani, scambiò i convenevoli con Jorge e poi li lasciò soli.
Jorge non fece complimenti con la bottiglia e
dopo aver riassunto i “vantaggi” della sistemazione
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 115
115 SeBook - SimonellielectronicBook
di Marco ed aver manifestato la “loro” soddisfazione per questa soluzione entrò in merito al reale
scopo della visita.
«Sai che il tuo amico di Matanzas ti ha cercato mentre eri via? Ufficialmente continui a risiedere
al Nacional, quindi passa ogni tanto a vedere se
hai messaggi, il piano è già pronto. Quando riprendi contatto con lui, probabilmente domani, devi dargli appuntamento al ristorante “El Arabe” di
Escaleras de Jaruco, lo conosci?»
«Si certo, ci sono stato diverse volte con i turisti.»
«Bene Per quel giorno ti forniremo noi l’auto e
avrai qualcuno dietro di te per proteggerti in caso di
bisogno. Non guidare come il tuo solito, vai piano
per non seminare i tuoi angeli custodi. Non andare
per l’autopista via Tapaste, percorri la litoranea fino
a Boca de Jaruco e poi sali verso le Escaleras.
Metti la macchina nel parcheggio e se arrivi prima
tu, dopo esserti accertato che lui non c’è, aspettalo
li ed entrate assieme. Anche all’interno del ristorante sarai protetto, fino qua ci siamo?»
Marco annuì, quindi Jorge proseguì con le
istruzioni:
«Gli dirai che sei disposto a comprare il pacchetto di cui è in possesso per 10 mila dollari, ma
che naturalmente non li hai con te, li hai lasciati in
una camera di albergo a Santa Cruz del Norte. Lo
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 116
116 SeBook - SimonellielectronicBook
inviterai a montare in macchina con te e una volta
giunto all’ingresso del paese ti fermerai per fare
benzina al distributore che c’è sulla destra. Se sei
certo che lui ha con se la “merce” pulisci il parabrezza con il giornale e a lui, dirai di aspettarti
all’ombra della grande “ceiba” che c’è di fronte al
distributore mentre vai a prendere i soldi.
Dopodiché parti e fila all’Avana senza nemmeno
voltarti. Tutto chiaro?»
«Si, certo, tutto chiaro.»
«Bene, questo è un carnè de identidad da residente temporaneo e questa è una targa per la tua
auto. Sono “autentici” naturalmente, ti servono per
non avere fastidi con gli agenti in servizio per le
strade che non ti conoscono. Con questo documento e con la targa da residente temporaneo non
avrai mai problemi se ti trovassero con dei dollari.
Come residente permanente sai che non puoi averne. E noi non vogliamo che tu abbia problemi.
Come vedi sei “residente” alla Marina Hemingway.
E adesso andiamo al Nacional, vedrai che c’è qualche messaggio. La 359 è sempre la “tua” camera.»
Salutarono Laura ed uscirono dove li attendeva Pedro, un collega di Jorge, in auto.
Marco entrò solo e si diresse alla “carpeta”, la
reception, dove gli consegnarono alcuni messaggi
e su un foglietto con la data di quel giorno vi era un
numero telefonico di Matanzas ed un nome: Carlos.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 117
117 SeBook - SimonellielectronicBook
Come previsto, Marco contattò Carlos e gli
diede l’appuntamento nel luogo convenuto. Passò
al comando di Jorge dove ritirò la Toyota e il pacco
di soldi. Dopo aver ascoltato le raccomandazioni e
il riassunto di come comportarsi montò in macchina
e si avviò lentamente verso il malecón.
La baia era disseminata di pescatori accovacciati su camere d’aria, pescavano al bolentino assicurando spesso pranzo e cena alla famiglia. Oltre
all’uso in proprio del pescato alimentavano il mercato nero. Specie nei momenti in cui la polizia si
dedicava a perseguire altre attività e chiudeva così
un occhio sull’andirivieni di involti di giornale contenenti pesce fresco.
Molti di loro univano all’attività della pesca,
quella di collaudare i materiali per la costruzione di
zattere di fortuna con le quali apprestarsi a fuggire
verso la Florida. C’erano storie e statistiche terribili
riguardo i balseros. Fra desaparecidos e cadaveri
ripescati se ne contavano diverse migliaia ogni
anno. Senza contare quelli che venivano catturati o
ributtati sulle coste cubane.
Infilò il tunnel de la bahìa passando sotto il
canale d’accesso al porto e dirigendosi verso le
Playas del Este. Guidava lentamente, come non
era abituato a fare, e pur avendo il condizionatore
preferì aprire i finestrini e godersi la brezza di mare,
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 118
118 SeBook - SimonellielectronicBook
aumentata dal moto della vettura. La giornata era
splendida, si trovava immerso tra il verde della
vegetazione rigogliosa, il blu intenso del mare e
l’azzurro del cielo punteggiato da piccole nubi bianche. Pensava, senza nostalgia, all’Italia e al clima
invernale che vi aveva lasciato.
Dopo quasi 50 chilometri giunse a Santa Cruz
del Norte che si preannunciava per l’inconfondibile,
brutta, costruzione della distilleria di rum. Attraversò
il paese e all’uscita lasciò alla sinistra la stazione di
servizio dove avrebbe dovuto dare il segnale di
“missione compiuta”. Subito dopo c’era l’incrocio
con la “carretera de jaruco” dove svoltò a destra. La
strada cominciava a salire verso le colline, s’inerpicò fino a poche centinaia di metri dal valico superato il quale si scendeva verso Tapaste e l’autopista a
6 corsie che avrebbe dovuto collegare l’Avana a
Santiago, ma che da anni era ferma nei dintorni di
Santa Clara.
Sulla destra scorse la sagoma caratteristica
del ristorante El Arabe, costruito in mattoni con stile
orientaleggiante, minareto incorporato e tetto a
cupola. Parcheggiò l’auto e si diresse all’interno.
Era presto e Carlos non era ancora arrivato, quindi
uscì e si fermò sulla terrazza da dove si abbracciava con la vista il panorama delle colline che degradavano fino al piano ed al mare. Le tonalità di verde
erano infinite. Un tappeto sconfinato dal quale
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 119
119 SeBook - SimonellielectronicBook
spuntavano di tanto in tanto, svettanti, i ciuffi delle
palme reali. Le coltivazioni erano di canna da zucchero, dal verde cangiante verso il giallo. Mango, i
cui alberi enormi e frondosi avevano il fogliame di
verde cupo. Agrumi, dal verde più brillante. Poi vi
erano appezzamenti a pascolo dal verde decisamente pastello.
Nel cielo volteggiavano, maestosi, decine di
avvoltoi immobili con le ali spalancate che si lasciavano trasportare dalle correnti. Marco pensò a
quanto erano belli in volo e quanto brutti una volta
posati al suolo o sopra le staccionate.
La località era da sogno, Marco ci era venuto
spesso con i turisti come escursione opzionale.
Sostavano all’hotel Escaleras de Jaruco, situato
proprio in cima al valico, dalla cui piscina sul terrazzo si godeva un panorama ancora più ampio che
dall’Arabe.
Non era, normalmente, meta di turismo internazionale, ma era frequentato da molti abitanti della
zona che ci venivano il fine settimana anche per
usufruire di visite guidate e passeggiate nell’annesso Parco Naturalistico ove si trovava una grotta,
rifugio di pipistrelli, dal passato storico. Dentro l’antro e nelle zone circostanti venivano filmate un’infinità di scene per il cine o la TV. Spesso, infatti, i turisti accompagnati da Marco si incontravano con
troupes di artisti impegnati nelle riprese con i quali
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 120
120 SeBook - SimonellielectronicBook
fraternizzavano offrendo bottiglie di rum senza
risparmio.
Le gite in quel luogo erano una variante piacevole ai normali programmi che prevedevano visite
di città e in alcuni casi scuole, fabbriche, ospedali,
centri sociali e simili, oltre all’immancabile soggiorno balneare.
Si passavano le giornate godendo del sole, il
panorama, il cibo genuino della zona, giochi di
società, ma il “piatto forte” erano le escursioni a
cavallo fra le colline circostanti.
Era assorto in questi pensieri quando sentì lo
scoppiettio di un motore che arrancava sulla salita,
era un taxi Lada. L’auto giunse al parcheggio del
ristorante e vi si immise, pochi istanti dopo ne scese
Carlos accompagnato dall’autista.
Marco gli andò incontro e alla sua espressione
perplessa sulla presenza di una terza persona,
Carlos lo tranquillizzò dicendo:
«Non preoccuparti, Sergio è mio cugino e
anche socio nell’affare.»
«Bene allora, entriamo? Non avete voglia di
mangiare qualcosa?»
«Ha, ha, ha, abbiamo lo stomaco nelle suole
se è per quello. Non capita sempre di essere invitati a un ristorante….»
Entrarono e furono accompagnati al tavolo da
una giovane “capitana”. La sala era già affollata e il
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 121
121 SeBook - SimonellielectronicBook
loro era l’ultimo tavolo libero. I tavoli erano tutti occupati da giovani coppie che probabilmente usufruivano del bonus sindacale per i viaggi di nozze. Marco
si domandò dove e quanti fossero gli agenti che
vegliavano su di lui. Quasi certamente erano le due
coppie sedute al tavolo più vicino da dove potevano
anche ascoltare la loro conversazione, se effettuata
a voce normale. Forse erano di più? I camerieri? Tutti
gli avventori? L’interrogativo restò senza risposta.
Pranzarono a base di riso e spiedini di montone. Il pane era in forme rotonde e morbide, tipicamente preparato all’araba.
Scambiarono chiacchiere e battute banali,
spesso riguardanti il sesso o le donne, ma venne il
momento di affrontare il tema per cui si erano incontrati.
«Allora, hai assaggiato quel dolce che ti avevo
portato l’altra volta?»
Esordì Carlos facendo riferimento alla bustina
che gli aveva passato al Cayuelo e che Marco
aveva girato poi a Jorge.
«Si, certo, molto buono. Mi piacerebbe mangiarne ancora, tua madre ne fa ancora?»
«Si da il caso che ne abbia uno da un chilo nel
baule della macchina.»
«Bene, andiamo allora.»
Marco chiese i caffè e il conto e quando venne
la cameriera estrasse il solito rotolo di banconote
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 122
122 SeBook - SimonellielectronicBook
lasciando la bella somma di 20 pesos di mancia. Un
vero magnate.
Una volta all’esterno, assicurandosi che non ci
fossero orecchie indiscrete, peraltro già istruite, il
giovane disse:
«Allora siamo d’accordo con 10 mila?»
«Certo, è quello che avevamo stabilito.»
«Come capirai non ho portato con me una tale
somma, in un posto così isolato, poi vedo che tu sei
in compagnia e io solo…..»
«Beh certo, posso capire, ma allora?»
«Scendiamo a valle, ho preso una camera in
affitto a Santa Cruz, i soldi sono li, fammi vedere la
merce.»
Con molta cautela, Carlos aprì il bagagliaio del
taxi e fra le varie cianfrusaglie e ferramenta vi era
un pacchetto ben avvolto con la carta del Granma,
lo aprì mostrando al suo interno un sacchetto di plastica ben sigillato contenente una polvere bianca.
Marco lo forò con un bastoncino e si passò sulla
punta della lingua e sulle gengive un pochino di polvere. Come gli avevano insegnato per riconoscere la coca. Sentendo un pizzicorino seguito dall’azione anestetica annuí.
«O.K. Carlos monta con me. Sergio ci può
seguire intanto, così parliamo un po’.»
Scesero verso la costa chiacchierando sulla
necessità della massima discrezione ed attenzione
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 123
123 SeBook - SimonellielectronicBook
in affari di quel tipo e del rischio che si correva, di
molti anni di prigione, se si veniva arrestati per traffico di droga. Carlos gli disse che aveva rifiutato un
affare con uno di Matanzas perché gli “puzzava” di
infiltrato della polizia. Di lui e del Vizco, invece,
aveva piena fiducia.
Entrando a Santa Cruz fecero la sosta al distributore, come previsto. Mentre riempivano il serbatoio dell’auto Marco scese e pulì il parabrezza
come convenuto. A parte il benzinaio non vide nessun’altro. Ebbe paura di aver lavorato invano,
comunque rimontò disse a Carlos di aspettarlo
all’ombra della ceiba, all’altro lato della strada, che
lui sarebbe tornato in pochi minuti. Questi montò sul
taxi e Sergio fece inversione di marcia parcheggiando sotto le fronde.
Marco mise in moto e partì a razzo verso
l'Avana, senza voltarsi, come gli avevano detto.
Dopo una cinquantina di metri la strada faceva una
curva a destra che lo nascose alla vista dei due trafficanti e dietro l’angolo del primo edificio che incontrò vide una macchina della polizia in attesa.
Percorsi un centinaio di metri scorse dal retrovisore
che l’autopattuglia si era immessa sulla via Blanca
in direzione contraria alla sua. Amen, pensò.
Quell’operazione fu il suo debutto da “agente
segreto operativo”.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 124
124 SeBook - SimonellielectronicBook
12.
«Luis Albertoo, telefonoo! È il tuo capo.»
L’urlo era stato lanciato dalla voce roca e
potente di Benito. Il negro Benito, come lo chiamavano i colleghi di Publicitur. Naturalmente non era
l’unico negro dell’impresa, ma era l’unico di quel
settore: Canal del Sol, la televisione turistica.
Tramite quell’emittente si diffondevano negli
alberghi, con un sistema codificato, documentari e
spot pubblicitari prodotti dall’INTUR realizzati dallo
stesso personale dell’azienda, a volte, affiancato da
collaboratori esterni. Questi programmi venivano
alternati a film americani di produzione recente captati nell’etere, assieme ad altre emissioni, dai centri
di ascolto dell’intelligence. Sottotitolati in spagnolo,
erano diffusi abusivamente in barba alle regole dei
diritti d’autore e dell’embargo USA. Dapprima nel
circuito alberghiero e qualche tempo dopo, nei fine
settimana, dalla TV nazionale.
Benito aveva il colore dell’ebano e una bella
testa pelata. Da santero, come il 90% dei cubani
anche se non tutti erano rigorosi nel praticare i riti,
portava al collo i colori -bianco e rosso- di Changò.
L’equivalente di santa Barbara nella religione cristiana. Dal perenne buon umore, era l’autista e factotum del reparto.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 125
125 SeBook - SimonellielectronicBook
«Dai corri mezza sega, sai che ai potenti non
piace aspettare.»
Quest’ultima frase, naturalmente, la pronunciò
tappando la cornetta con le mani.
«Arrivo mangianoccioline. Guarda che sto
lavorando, io.»
Arrivando a scivolone, Luis Alberto strappò di
mano il ricevitore a Benito.
«Pronto, ciao capo, cosa c’è di nuovo?»
Dall’altra parte rispose la voce imperiosa del
ministro dei trasporti:
«Senti, dopo che sei uscito mi ha chiamato
Arnaldo. È rientrato definitivamente dall’Angola e
Fidel lo ha nominato Comandante in Capo
dell’Esercito Occidentale. Tu sai che dopo di Lui, il
Ministro delle Forze Armate e il Capo di Stato
Maggiore, questo è il grado più alto.»
Una scintilla si accese negli occhi di Luis
Alberto.
«Ho capito, vuoi organizzargli una festa di benvenuto.»
«E’ chiaro», aveva risposto il ministro, «ma
non una festicciola qualunque: dev’essere qualcosa
di indimenticabile. Voglio roba fresca, hai capito?
Non le solite baldraccone della Maison, lascia che
vadano a spennare gli stranieri. Tieni presente che
oltre alle pollastrelle, serve qualche galletto per gli
amici che vogliono alternare tra il dare e l’avere.»
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 126
126 SeBook - SimonellielectronicBook
E a questa frase seguì una grassa e sonora
risata.
«Non preoccuparti capo, sai che il mio vivaio è
inesauribile. Piuttosto dimmi chi ci sarà?»
«Saremo i soliti: i gemelli, lo scrittore, tre o quattro generali, colonnelli eccetera. Saremo una quindicina, ma tu non risparmiare nel tuo rastrellamento.
Sai che qualche persona in più non guasta mai e non
rimane comunque da sola. Arnaldo poi che arriva
dall’Africa, pur avendo buon materiale con sé, non
vedrà l’ora di provare qualcosa di nuovo e frizzante.
Sicuramente un buon sandwich gli farà soltanto piacere.»
Mentre ascoltava, Luis Alberto scorreva mentalmente il suo archivio di minorenni disponibili,
quindi si accomiatò con un «Va bene capo, avremo
il meglio del meglio.»
Luis Alberto Gómez era un ometto mingherlino, carnagione chiara e capelli neri: tipico discendente di famiglia spagnola. Il suo lavoro era quello
di tecnico del suono. Abitava in una grande casa
con piscina, ai margini del Parco Almendares. Una
zona “congelata”, dove non si poteva permutare
con altre case e/o appartamenti se non con il benestare dei servizi di sicurezza. La permuta era il passatempo nazionale dei cubani che aggiravano, in
quel modo, il divieto di compravendita degli immoThe SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 127
127 SeBook - SimonellielectronicBook
bili. C’era chi, partendo da una catapecchia, divenne proprietario di importanti magioni dopo una
lunga serie di permute con relativi conguagli sottobanco. Lui però era da sempre il proprietario di
quella casa. Da quando la sua famiglia si trasferì in
massa, con la sua sola eccezione, negli Stati Uniti.
Rimase l’unico proprietario.
Non fu una scelta ideologica per lui, quella di
restare, ma sentimentale. A quel tempo era adolescente e conosceva bene Miami. Vi si recava spesso
assieme al padre, un agiato commerciante. Il Grande
Vicino del Nord non gli piaceva. Non aveva gli odori, i
sapori, il calore umano, dell’Avana. Non c’erano i suoi
amici, i luoghi familiari dove intrattenersi e giocare.
Naturalmente non immaginava ciò che poi sarebbe
capitato nel suo Paese, ma ormai era troppo tardi e
comunque lui si arrangiava meglio di molti altri.
Il ministro abitava con lui. Con diversi matrimoni e divorzi alle spalle aveva lasciato altrettante case
ed appartamenti alle ex mogli e i vertici del regime gli
avevano posto un freno alle assegnazioni. A tutto
c’era un limite. Conobbe Luis Alberto durante il servizio militare di questi che fu assegnato alle sue dipendenze. La furbizia e l’abilità del ragazzo lo posero alla
sua attenzione e ne nacque un’amicizia.
Da questa coabitazione naturalmente Luis
Alberto traeva benefici materiali e prestigio presso i
conoscenti.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 128
128 SeBook - SimonellielectronicBook
La Rivoluzione era grata a Luis Alberto di
essere rimasto e lui era grato alla Rivoluzione per
avergli lasciato la villa e per avergli garantito un
lavoro oltre ad opportunità al di sopra della media.
Anche per quello non dimenticava mai di essere un tecnico di servizi audiovisivi. Durante le frequenti feste ed orge che si svolgevano nella residenza non mancava di attivare microfoni e videocamere debitamente nascosti. Se il contenuto era
solamente “piccante” aveva contatti con un diplomatico straniero per la vendita all’estero, se invece
c’erano anche conversazioni che potessero interessare la politica aveva un contatto diretto con il
Gruppo di Appoggio del Comandante saltando perfino il ministro degli interni.
La longevità fisica e politica di Fidel era dovuta anche al motto “fidarsi è bene, ma non fidarsi è
meglio”. Per questo i sistemi di controllo incrociato
e gli intrecci fra le varie branche dei servizi facevano impallidire qualunque altro sistema di sicurezza.
13.
Marco si era pienamente inserito nel vicinato.
Laura lo aveva iscritto al CDR n. 15, “Inti Peredo”,
ed egli partecipava attivamente alle attività di lavoro volontario, alle riunioni politiche ed ai turni di
guardia all’isolato. Avevano cambiato il suo status
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 129
129 SeBook - SimonellielectronicBook
all’ufficio immigrazione con una dichiarazione di
Laura ove si diceva che costituivano una “famiglia
di fatto” e da residente temporaneo divenne residente permanente. Questo fu facilitato anche dal
suo contratto di lavoro.
Sempre grazie all’impiego adempì ad altre formalità burocratiche. Si iscrisse all’ufficio di collocamento, al sindacato e pagava il suo contributo mensile alle Truppe della Milizia Territoriale. Aveva ricevuto la sua tessera annonaria e anche sul lavoro gli
toccavano periodicamente turni di vigilanza notturna.
Dal canto suo Laura ebbe alcuni scontri all’interno del Partito e pur non cadendo in disgrazia, le
vennero tolti alcuni privilegi. Le strutture di sicurezza non avevano dubbi sulla rettitudine politica di
Marco, ma era pur sempre uno straniero e il dubbio
non poteva mai essere accantonato. Circolavano
molte storie di “infiltrati” e di “agenti in sonno” rimasti tranquilli per anni ed anni, dopo essere entrati in
luoghi o ambienti strategici. Naturalmente gli esempi non erano solo “contro”. Anzi le storie di agenti
cubani infiltrati nelle fila del nemico erano numerose e portate a leggenda. Stranamente quelli che
venivano imprigionati o espulsi da Cuba erano
“sporche spie”, quelli che venivano sorpresi in territorio nord americano invece erano Eroi o Martiri. Ma
il loro lavoro era lo stesso.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 130
130 SeBook - SimonellielectronicBook
La sua nuova attività permise a Marco di conoscere ancor meglio e più profondamente il Paese.
Effettuò molti viaggi in zone già attrezzate e frequentate dal turismo internazionale, ma anche in
altre ancora vergini o sottoutilizzate.
Le province che lo colpirono maggiormente
furono quelle centrali: Sancti Spiritus, Cienfuegos,
Las Villas, Camagüey, Ciego de Avila. Era affascinato dalle montagne dell’Escambray con i laghi ed i
boschi rigogliosi, ricchi di flora e fauna incredibile,
oltre a possedere quel gioiello di architettura coloniale che è la città di Trinidad. Quella parte del
Paese era quella che offriva, contraddittoriamente,
più possibilità di turismo ecologico così come di
caccia e pesca in mare o in acqua dolce.
La costa nord era vergine e contava con spiagge incontaminate di sabbia finissima, mentre la
costa sud era composta per lo più da acquitrini e
paludi, caratteristica questa che si estendeva alla
maggior parte dell’isola.
Marco aveva visitato anni prima l’arcipelago
dei Giardini della Regina. Un gruppo di isolette a 55
miglia da Jucaro e circa a metà strada tra le isole
Cayman e Cuba. Il luogo era soprannominato, non
a torto, “the last Paradise”, l’ultimo Paradiso. Si raggiungeva navigando per circa cinque ore con lo storico “Maccabì” un battello lento, ma maestoso nella
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 131
131 SeBook - SimonellielectronicBook
navigazione ed estremamente confortevole. Al
tempo della sua visita vi era ormeggiata, in una
insenatura riparata fra le isole, la “Patana” ovvero la
“chiatta”. In origine era un pontone per il trasporto
dell’acqua dolce ai luoghi ove fosse necessario. Sul
suo ponte fu elevato un parallelepipedo in legno
che la trasformò in un originale alberghetto galleggiante dotato, nella parte superiore, di dodici camere tra doppie e triple tutte con balconcino. A livello
del ponte vi erano la cucina con il salone che fungeva da bar e ristorante ed il soggiorno con un terrazzino panoramico. In quello che era stato il serbatoio vennero alloggiati la cambusa e il gruppo
elettrogeno che forniva energia per le luci e il condizionamento dell’aria che se nei locali comuni serviva poco, era decisamente utile nelle camere. Il
ponte era cosparso di bombole per le immersioni e
nell’atrio centrale che divideva il soggiorno dal ristorante vi era il compressore per caricarle.
Gli ospiti più temerari potevano lanciarsi direttamente dal balcone in acqua dal momento che la
profondità del mare in quel punto era di sei o sette
metri. La chiatta ancorata solo a prua per evitare
capovolgimenti in caso di mareggiate o forte vento,
era cullata dalla corrente e dalla brezza che la faceva ruotare lentamente attorno al punto di ormeggio
variando così, continuamente, il panorama agli
occhi degli ospiti.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 132
132 SeBook - SimonellielectronicBook
Marco vi passò una settimana con una fotoreporter italiana e naturalmente l’ambiente fu galeotto. Alternarono escursioni con i motoscafi di appoggio a lunghe passeggiate sugli isolotti separati da
tratti di mare perfettamente guadabili, dove l’acqua
difficilmente superava il mezzo metro di profondità,
a lunghe e appassionate sessioni amorose. Vanna
era single convinta, ma amante della vita. Non
negava e non si negava niente. Piccola di statura,
capelli castani corti, ben tornita e con una spiccata
attitudine al sesso.
Fu una settimana indimenticabile anche perché parteciparono, per la prima volta in vita loro,
alla caccia (o pesca?) del coccodrillo che in realtà
era l’alligatore. Fu una sorpresa per loro sapere che
questi animali vivessero in acqua salata e tanto lontano dalla terraferma.
Jorge Ordoñez, il loro accompagnatore ufficiale che in seguito venne coinvolto in una farsa con
una nota diva italiana, un giorno gli propose di
andare con “Guataca”, un marinaio del Maccabì, a
cacciare un coccodrillo che aveva avvistato fra gli
isolotti. Vanna e Marco si guardarono perplessi e un
po’ timorosi, ma alla fine prevalse lo spirito di
avventura e la curiosità.
Guataca, che vuol dire “zappa”, a Cuba viene
usato per definire le orecchie a sventola ed il marinaio era ben fornito in quel senso. Asciutto, dal fisiThe SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 133
133 SeBook - SimonellielectronicBook
co nervoso e muscoloso era ricoperto di cicatrici,
specialmente negli arti. Una collezione di morsi di
alligatori e pescecani. Di poche parole e disponibilissimo, Guataca si incaricava di procurare i rifornimenti alla cambusa. Tornava sempre dalle sue
immersioni in apnea con una cernia catturata con la
fiocina o con le aragoste che raccoglieva sul fondo.
Il piatto forte dell’albergo galleggiante, infatti, era
l’aragosta preparata in ogni modo possibile.
Il personale di servizio era composto da una
famigliola di tre persone, il padre eccellente chef, la
madre cameriera e il figlio barman. Naturalmente
erano intercambiabili fra di loro in caso di necessità.
Salparono a bordo di una lancia a motore che
venne issato a bordo una volta giunti in prossimità
degli isolotti, ove il pescaggio era insufficiente ed
anche per non disturbare la fauna. Alligatori compresi.
L’ambiente era davvero mozzafiato, nell’acqua
che arrivava appena alle ginocchia si trovavano infinite specie di pesci. Da quelli minuscoli, appena
usciti dalle uova, alle razze di oltre un metro di diametro. Dove l’acqua era un po’ più profonda e vicino alle rive coperte di mangrovie vi era l’habitat preferito dai maccabì, i pesci che avevano dato il nome
al battello. Sembravano squali in miniatura, dotati
com’erano di pinna dorsale e per il loro colore grigio. Non erano assolutamente pericolosi per l’uoThe SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 134
134 SeBook - SimonellielectronicBook
mo, anche per le loro dimensioni che raramente
superavano la trentina di centimetri, però al pari
degli squali erano molto voraci e combattenti se
venivano presi all’amo. Per gli appassionati della
pesca, misurarsi con questi esemplari, era estremamente appagante e divertente anche se spesso
venivano recise le lenze e perse esche e ami fra la
vegetazione in cui i pesci cercavano riparo.
Guataca prese la pertica che aveva imbarcato e
cominciò a muovere la lancia facendo leva su di
essa. Si inoltrarono nell’intrico dei canali che separavano le varie isolette. L’acqua era di cristallo, grazie
anche al fondo di polvere corallina dal bianco accecante. Il verde della vegetazione si staccava imperioso dal bianco che diventava azzurro, poi blu e indaco del mare e dal celeste della volta sopra di loro,
dove volteggiavano innumerevoli specie di uccelli:
dai minuscoli colibrì, ai pappagalli multicolori, ai candidi gabbiani, agli enormi pellicani, cormorani e flamingos. Di tanto in tanto, il rumore di un impatto con
l’acqua e l’uscita vittoriosa dei pennuti con la loro
preda nel becco. Addentrandosi nella vegetazione
più folta incontrarono anche numerose garze ed aironi. Mentre sui rami erano appollaiate decine di capibara che si rimpinzavano di bacche e foglie.
Lungo i tratti di spiaggia, non sepolti dalla
vegetazione, si vedevano colonie di iguane pigramente distese ad immagazzinare il calore del sole.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 135
135 SeBook - SimonellielectronicBook
Vanna stava maneggiando la macchina fotografica come una mitragliatrice Lo spettacolo era
veramente unico e non finiva di riservare sorprese.
Per non disturbare la fauna si era portata una piccola Leica a telemetro con un medio teleobbiettivo.
Era completamente silenziosa al contrario delle
reflex che, col rumore prodotto dal ribaltamento
dello specchio, avrebbero disturbato la quiete che
regnava in quell’Ultimo Paradiso.
Passò un po’ di tempo, fecero dei giri viziosi
che li riportavano sempre allo stesso posto, era il
luogo dove Guataca aveva avvistato l’alligatore il
giorno prima, ma sembrava che non ci fosse più. Il
marinaio scrutava con attenzione la superficie dell’acqua e tra la vegetazione, ad un tratto levò un
braccio indicando un punto a qualche decina di
metri invitando, con gesti della mano , i compagni a
mantenere il silenzio. I due guardarono in quella
direzione ed ebbero l’impressione di vedere una
corteccia che galleggiava. La lancia si mosse
verso il “legno” e si resero conto che questi aveva
due nari e due occhi che affioravano. Quando l’animale stimò che la lancia si era avvicinata troppo
ebbe un guizzo e si mise a nuotare velocemente,
ma senza affanno, lungo il canale fino a raggiungere una pozza della lunghezza di una trentina di
metri e della larghezza di cinque o sei. Era profonda almeno otto o dieci metri e l’acqua pur essendo
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 136
136 SeBook - SimonellielectronicBook
trasparente perdeva luminosità fino a divenire di un
azzurro cupo. Si fermarono al centro della pozza
scrutando il fondo e solo dopo che gli occhi furono
abituati al cambio di luminosità lo videro. Era adagiato sul fondo, una macchia nera contro il blu
scuro. Ci voleva molta attenzione per distinguerlo.
Dopo un’interminabile attesa il rettile ebbe
bisogno di salire a respirare quindi si mosse lentamente sul fondo e poi emerse gradualmente fino ad
affiorare ancora a distanza di sicurezza, in un punto
ove l’acqua tornava ad essere poco profonda.
Guataca manovrò la lancia all’inseguimento e
poco dopo l’alligatore si immerse nuovamente scomparendo alla vista dei suoi inseguitori. Lo cercarono
nell’intrico formato dalle radici di mangrovie che delimitava il canale da ambo i lati: niente. Ad un certo
punto il marinaio virò per tornare indietro dicendo:
«Non può essere andato molto lontano dalla
sua tana.»
Manovrava lentamente e ad un tratto fermò la
barca. Invitò i suoi compagni a guardare in basso e
lo videro: era acquattato tra le alghe del suo stesso
colore che ricoprivano il fondo. Un mimetismo quasi
perfetto. Si fermarono sopra di lui che rimase immobile convinto, quasi con ragione, che non lo avrebbero distinto dalla vegetazione. In quel punto il
canale era abbastanza stretto, misero la barca di
traverso e Vanna la mantenne ferma aggrappandoThe SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 137
137 SeBook - SimonellielectronicBook
si alla vegetazione. Rimasero immobili sopra la loro
preda mentre Guataca preparava una corda, arrotolata lungo l’asta e con un nodo scorsoio all’estremità. Rivolgendosi a Marco gli disse:
«Stai attento, io adesso cerco di serrargli le
mandibole col cappio e poi lo tiro su, come arriva
sul fianco della barca devi prenderlo subito per la
coda, ma stai attento alle zampe, hanno degli artigli
acuminati e si muovono con una rapidità impressionante. Comunque una volta fatta una “ciambella”
con la coda e il muso legati, diventa innocuo.»
Un paio di tentativi andarono a vuoto, ma al
terzo il cappio si avvolse attorno al muso dell’animale che non si era mosso e Guataca cominciò a
stringere, quindi a tirare verso l’alto. Appena sentitosi in trappola l’alligatore cominciò a dimenarsi
furiosamente, ma più si agitava più il nodo scorsoio
gli serrava le mandibole.
Non era un esemplare molto grande, per fortuna, pensò Marco a cui l’adrenalina era salita alle
stelle. Appena Vanna si rese conto che la preda era
stata accalappiata lasciò la presa che manteneva
statica l’imbarcazione per apprestarsi a scattare
una sequenza di foto della cattura. Questa mossa
consentì anche alla lancia di poter scarrocciare
minimizzando il rischio di rovesciamento. Appena
affiorò la testa dell’animale Marco immerse le mani
per afferrarne la coda. Lo sforzo fu notevole, la barca
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 138
138 SeBook - SimonellielectronicBook
oscillava pericolosamente. Dopo una breve, ma furibonda battaglia che parve non finire mai, riuscì a portare le estremità dell’alligatore ad unirsi. Durante questa operazione le zampette del rettile annaspavano
freneticamente nell’aria e pur con tutte le attenzioni
del caso Marco non riuscì a evitare qualche graffio
sulle braccia e sul corpo. Con lo sforzo congiunto suo
e di Guataca che lo teneva saldamente per le mandibole, riuscirono a issarlo a bordo.Una volta ridotto
all’impotenza l’animale, poterono constatare che era
un esemplare di quasi due metri e con un peso all’incirca di un ottantina di chili.
Tornarono alla Patana orgogliosi della loro
preda che venne affidata a Pedro, il cuoco, incaricato di macellarlo e di preparare una succulenta
cena di commiato dai Jardines de la Reina, l’Ultimo
Paradiso.
14.
Avevano preso gli ultimi accordi nel pomeriggio ed all’imbrunire erano in attesa dei primi ospiti.
Quasi tutti habituée, se si escludeva Arnaldo Ochoa
che per molto tempo era stato in Africa alla testa
delle truppe cubane che col loro apporto, determinante, avevano sconfitto la guerriglia di Jonas
Savimbi appoggiata dal Sudafrica e dalla CIA.
L’armistizio aveva anche costretto il governo di
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 139
139 SeBook - SimonellielectronicBook
Pretoria a concedere, finalmente, l’indipendenza
alla Namibia dal cui territorio partivano le missioni in
territorio angolano a supporto esterno delle truppe
di Savimbi.
Tutto ciò avvenne con un tempismo miracoloso, prima del disimpegno di Gorbachev dalle trame
tessute per anni dai suoi predecessori nella politica estera.
Con le prime ombre della sera arrivarono i
gemelli Antonio e Patricio de la Guardia, rispettivamente colonnello e generale di brigata. Antichi componenti del Directorio Estudiantíl, poi confluiti nel
Movimento 26 de Julio e divenuti fedelissimi di
Fidel. Sempre in prima linea, furono consiglieri della
Guardia di Sicurezza Personale di Salvador
Allende. Fuggirono rocambolescamente dal Cile
dopo l’assalto alla Moneda dell’11 settembre del
1973.
Rientrati all’Avana ebbero l’incarico di costituire e dirigere un ufficio, chiamato MC (Moneta
Convertibile), in grado di aggirare l’embargo americano per rifornire Cuba di materiale strategico o
comunque non reperibile sui mercati convenzionali.
In pratica avevano la “patente di còrsa”.
Pur essendo inferiore gerarchicamente il leader della coppia era certamente Tony che si distingueva dal fratello per la sua abitudine a vestire gli
abiti civili, mentre Patricio prediligeva l’uniforme.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 140
140 SeBook - SimonellielectronicBook
Subito dopo arrivò l’invitato d’onore: il generale di divisione Arnaldo Ochoa Sánchez. Eroe della
Repubblica di Cuba pluridecorato e protagonista di
decine di operazioni militari, clandestine o convenzionali. Era stato nominato Comandante della
Regione Militare d’Occidente, la terza carica in ordine d’importanza dopo, naturalmente, quella del
Comandante in Capo.
Venne ricevuto con calorosi abbracci e strette
di mano. Bevvero qualche mojito ai bordi della piscina e poi l’anfitrione, il ministro dei Trasporti Diocles
Torralba, invitò gli amici a passare nella stanza adibita a studio e sala di riunioni. Luis Alberto rimase in
giardino in attesa degli altri ospiti.
Una volta accomodati all’interno Ochoa esordì:
«Ragazzi, tutti noi abbiamo dato e stiamo
dando un contributo notevole e appassionato a
Fidel e alla Rivoluzione, su questo non c’è alcun
dubbio. Non credo sia il caso di tirare fuori qua i
meriti di ognuno di noi, ma siamo anche coscienti
che il mondo sta cambiando. L’Unione Sovietica e i
Paesi dell’Europa Orientale stanno rivedendo la
loro politica interna, quella estera e stanno ristrutturando l’economia fino a mettere in discussione l’esistenza stessa del Comecon che per noi è di vitale importanza. Un cambio nel nostro sistema è indispensabile e voi sapete che Fidel non è disposto a
cedere un solo grammo del suo potere.»
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 141
141 SeBook - SimonellielectronicBook
Gli altri partecipanti alla riunione restarono
impietriti poi, poco a poco, si guardarono l’un l’altro
con cenni di assenso.
«E allora cosa proponi, un golpe?» Disse
Tony.
«Se necessario, si. Sapete che per me Fidel è
come un padre, ma per il bene del Paese sono disposto a qualunque cosa. Stiamo andando verso la
rovina e l’isolamento totale.»
«Sono pienamente d’accordo.» Replicò Tony.
«Voi cosa ne pensate?»
«Mah! Voi sapete che è una cosa molto
rischiosa e difficile. Non tutti hanno la maturità e l’informazione che abbiamo noi per capire e per
appoggiarci.» Disse Diocles.
«E’ vero,» fece eco Patricio «Fidel ha milioni di
persone che credono in lui.»
«Non credere, ormai la gente è stanca, compie
il suo “dovere” meccanicamente. Le statistiche sulla
presenza al lavoro volontario e ai turni di guardia
segnala un calo costante e le percentuali di presenze sono minime. Ho tastato il polso a diversi colleghi delle Forze Armate e vi assicuro che potremmo
impadronirci dei punti chiave del Paese: strategici,
politici ed economici. Poi cercheremmo di condurre
il Comandante a riflettere. Faremo come hanno
fatto in Tunisia con Burguiba. Gli proporremo la presidenza onoraria e lo manderemo in un esilio doraThe SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 142
142 SeBook - SimonellielectronicBook
to a chiudere in bellezza la sua vita di rivoluzionario.»
«Arnaldo, ma tu lo conosci bene, credi che
accetterà?» Replicò Patricio.
«Lo vedo difficile anch’io.» Intervenne Diocles.
«E’ un nostro dovere provarci. Tutti noi lo
amiamo e gli siamo riconoscenti per quello che ha
fatto alla guida della Rivoluzione e del Paese, ma
ormai sta diventando un peso e un ostacolo per il
progresso e la prosperità. Deve cedere il potere:
con le buone o con le cattive.»
«Per me Arnaldo ha ragione. Conta su di me.»
Disse Tony.
Gli altri due annuirono con un’alzata di spalle,
ma non si pronunciarono.
«Bene,» disse Diocles «ne riparleremo.
Adesso andiamo di la ragazzi che staranno arrivando anche gli altri.»
In effetti qualcuno degli invitati era già in giardino conversando con il padrone di casa.
La festa cominciò e si protrasse fino alle prime
ore dell’alba prendendo sempre più i connotati di
un’orgia. Le ragazze e i ragazzi procurati da Luis
Alberto non lo fecero sfigurare, si prestarono ad
ogni depravazione richiesta ed in alcuni casi erano
loro a proporre qualche gioco erotico spinto fino
all’estremo. Le bottiglie di rum si svuotavano ad un
ritmo impressionante, fecero la loro comparsa le
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 143
143 SeBook - SimonellielectronicBook
sigarette di marijuana ed arrivò anche la “neve” che
Luis Alberto si era procurato da un amico che aveva
fatto da poco un sequestro ad un trafficante. Si
chiamava Jorge.
15.
Marco era diventato un punto di riferimento per
gli inviati italiani di diversi giornali, riviste e della RAI.
Li aiutava sempre volentieri e disinteressatamente a
muoversi un pochino al di fuori delle strette regole
imposte dai loro “angeli custodi” dell’ufficio Stampa
Estera del Minrex. Cercava di far loro conoscere persone interessanti per i servizi che contavano di realizzare ed in cambio otteneva inviti a cena alle quali partecipava con la sua affascinante compagna. Laura
era a sua volta una persona che interessava molto i
giornalisti che oltre ad apprezzare la sua bellezza ne
percepivano la forte personalità e sapevano di trovarsi di fronte a una persona di un certo livello nella classe dirigente cubana. Comunque nessuno le chiese
mai o lo chiese a Marco, di raccontare la sua storia.
Grazie ai contatti con i media italiani e al nulla
osta di Jorge, Marco venne accreditato come corrispondente straniero ed ebbe accesso a molte più
attività di prima. Dai Festival di Cinema, Tetro,
Musica, Folklore alle conferenze stampa e manifestazioni politiche o sportive. Insomma a qualunque
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 144
144 SeBook - SimonellielectronicBook
attività culturale, economica e di altro genere si
tenesse nel Paese. La quasi totalità di esse, poi, si
svolgeva nella capitale.
Il suo primo incontro col Comandante fu durante un Festival del Cinema, la cui sede principale era
l’hotel Nacional. Egli si trovava nella hall affollata di
personalità internazionali della cinematografia
quando qualcuno gli sussurrò all’orecchio:
«Esci, sta arrivando Fidel.»
Il giorno precedente si era verificato il passaggio ad alta quota di un aereo spia nord americano.
Il fatto aveva sollevato le proteste diplomatiche del
governo cubano e scatenato una campagna di
stampa nazionale che invitava la popolazione a
manifestare davanti all’Ufficio d’Interessi degli Stati
Uniti, situato sul piazzale del lungomare che ospitava la pizzeria La Piragua, il monumento al Maine ed
all’altra estremità il grande albergo. Proprio di fronte all’ufficio del “nemico”. A pochi metri da questi
campeggiava un grande cartellone rivolto verso le
finestre. Raffigurava un rivoluzionario che sbeffeggiava lo Zio Sam con la didascalia: “signori imperialisti non vi temiamo in nessun modo”. Sul retro slogan contro “l’imperialismo”, “il neocolonialismo” e “il
sionismo” coronata dalla frase di Marx: “proletari di
tutto il mondo, unitevi”.
Il Nacional contava di otto piani e di una terrazza panoramica con due torrette agli estremi. Di
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 145
145 SeBook - SimonellielectronicBook
quella sul lato occidentale, Fidel, si serviva per
osservare le manifestazioni che si svolgessero sulla
spianata. L’osservatorio era privilegiato ed il suo
sguardo esplorava l’immenso piazzale con l’aiuto di
un binocolo.
Appena Marco uscì sul viale di accesso entrarono, rombando e con grande stridìo di gomme, le
tre Mercedes nere che servivano per gli spostamenti del Comandante senza che si sapesse mai
su quale di esse si trovasse.
Arrivate davanti al portico d’ingresso si fermarono e appena aperte le portiere, dalla seconda,
emerse la figura alta e massiccia di Fidel Castro.
Immediatamente si formò attorno a lui un nugolo di
uniformi verdi, a stretto contatto fisico. Solamente
davanti non gli si era messo nessuno. Come scese
dalla macchina il comandante si guardò rapidamente attorno e puntò decisamente in direzione di
Marco che lo stava inquadrando nel mirino della
sua Olympus. Con passo deciso e protetto dalla
“testuggine” delle sue guardie del corpo si avvicinava sempre più a Marco sopravanzando di almeno
venti centimetri i suoi protettori. Il giovane pur senza
smettere di scattare foto in sequenza si sentì in
preda a un misto di emozione e di nervosismo. Lo
vedeva sempre più grande nel mirino, puntava proprio su di lui. Una ridda di pensieri lo assalì alla
velocità della luce finché non giunse a pochi centiThe SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 146
146 SeBook - SimonellielectronicBook
metri da lui fermandosi. Allora abbassò la fotocamera e lo guardò con un nodo alla gola.
«Allora compagni, cosa fate qua? Non andate
alla manifestazione?»
Pronunciò queste parole con la sua caratteristica voce dalla tonalità leggermente acuta e nasale allo stesso tempo ed erano rivolte verso di lui,
come se fosse il portavoce della folla che si era
radunata nel frattempo. Dovette fare uno sforzo
enorme per vincere l’emozione e trovare la voce per
rispondergli.
«Si, certo Comandante, adesso andiamo, lei
sa che c’è in corso il Festival e dobbiamo svolgere
anche il nostro lavoro. Qualche minuto e andiamo
alla manifestazione.»
«Su, su, forza che sta per cominciare, non vorrete mica mancare di dare la vostra risposta agli
imperialisti yankee. Voglio vedervi là.»
Era un suggerimento che non poteva essere
ignorato…..
In un lampo Fidel ed i suoi accompagnatori
scomparvero all’interno del Nacional e gli astanti
rimasero sbigottiti ed emozionati, qualcuno disse:
«Hai visto Daniel Ortega?»
In effetti il capo del Governo Sandinista si trovava in visita ufficiale all’Avana e faceva parte del
gruppo arrivato poco prima, ma essendo in uniforme verde come tutti gli altri, sfuggì alla vista di
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 147
147 SeBook - SimonellielectronicBook
Marco che era comunque calamitata dalla presenza magnetica del Líder Maximo. Dimenticandosi del
Festival e dei suoi illustri invitati, si diresse alla spianata del Maine per presenziare alla manifestazione
di protesta.
In occasioni di questo tipo Marco ebbe la possibilità di conoscere o comunque venire a contatto
di numerosi divi, cineasti, scrittori, intellettuali, atleti
e politici di tutto il mondo. Compresi alcuni premi
Nobel. Una vita nuova e appagante intellettualmente. Quello del Nacional poi non fu il suo ultimo
incontro con Fidel.
Collaborò con alcune testate italiane effettuando piccole corrispondenze e invii di fotografie con
l’aiuto dell’agenzia AFP.
Purtroppo gli toccò essere testimone anche di
un evento tragico. Nel tardo pomeriggio di una
domenica di inizio settembre venne chiamato dalla
corrispondente locale dell’ANSA che gli chiese se
avesse avuto notizia di un incidente aereo avvenuto pochi minuti prima. Sembrava fosse coinvolto il
charter della Cubana per Milano. Lei stava cercando di comunicare con l’Ambasciata, ma essendo
domenica le risultava impossibile mettersi in contatto con il personale di turno. Marco in quel momento
dimenticò di essere un “giornalista” e si diresse di
volata presso la cancelleria della sede diplomatica.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 148
148 SeBook - SimonellielectronicBook
Venne fatto entrare immediatamente dal centralinista e dal carabiniere di guardia che lo conoscevano
e che gli confermarono la notizia dell’incidente. Si
temeva non ci fossero superstiti in seguito all’esplosione del velivolo, ma non c’erano ancora notizie
certe. Il primo istinto fu di correre sul luogo del sinistro per cercare di rendersi utile nei soccorsi, poi
prevalse l’idea che sarebbe stato inutile in quanto
era passata quasi un’ora dal fatto e certamente si
era mobilitato tutto ciò che fosse stato necessario.
Rimase in Ambasciata mettendosi a disposizione
per qualunque evenienza.
Poco a poco si fecero vivi amici e conoscenti,
rimasti all’Avana, dei passeggeri imbarcati su quel
volo maledetto informati da un tam tam misterioso,
dal momento che radio e televisione si guardarono
bene dal dare la notizia. Almeno per il momento.
Il centralino dell’Ambasciata cessò di funzionare come tale. Improvvisamente saltarono tre linee e
ne rimase attiva una sola. Cominciò ad arrivare
anche il personale della Cancelleria strappato agli
ultimi ozi del fine settimana. Giunse l’ambasciatore
Carlo Civiletti che arrivò con la sua auto, ma senza
autista. Marco si offrì di accompagnarlo sul luogo del
sinistro in qualità di autista. Nonostante il traffico
dell’Avana non fosse paragonabile a quello delle
metropoli occidentali, uno dei punti più frequentati
era l’avenida di Rancho Boyeros ed in quel frangenThe SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 149
149 SeBook - SimonellielectronicBook
te il flusso dei veicoli era paralizzato in quanto, a
monte, la strada era stata interrotta. Fortunatamente
incontrarono una pattuglia della polizia che vista la
targa e la bandierina italiana sul parafango anteriore
gli fece da spartitraffico mettendosi davanti a loro con
luci e sirena in azione.
Quando giunsero sul posto del sinistro, divampavano ancora le fiamme dalla carcassa dell’aereo
nonostante ai getti dei pompieri si fosse aggiunto un
intenso acquazzone tropicale. Marco si immaginò
che se esistesse l’Inferno doveva assomigliare a
quello che li circondava. L’aereo era precipitato a
fine pista battendo con i piani di coda. Rimbalzò saltando l’avenida di Boyeros per poi ricadere in un
campo incolto, proseguendo la sua folle corsa per
circa un chilometro prima di invadere il piccolo
agglomerato di Luzgardita. Un insediamento che era
stato
lasciato
sorgere
negli
anni
40.
Incoscientemente non era mai stato mai rimosso pur
essendo sulla linea di decollo dell’aeroporto ed a
poche centinaia di metri da esso. Ormai, nell’era dei
jet, quell’agglomerato era diventato estremamente a
rischio.
Dopo aver abbattuto una decina di casupole, il
bolide infuocato, terminò schiantandosi contro il
muro perimetrale di una fabbrica, ormai avvolto dalle
fiamme alimentate da qualche tonnellata di kerosene di cui era imbottito in vista del volo transatlantico.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 150
150 SeBook - SimonellielectronicBook
Nell’oscurità, rotta dalle fotoelettriche, si scorgevano brandelli di persone, bagagli e suppellettili
appartenenti sia ai passeggeri che agli abitanti delle
povere casette rase al suolo. L’aria era quasi irrespirabile per un vasto raggio, gli effluvi del kerosene combusto e del fumo acre si univano agli umori
della morte ed al lezzo di bruciato che proveniva da
cose e persone. I cadaveri recuperati venivano
deposti sul prato Quasi tutti erano irriconoscibili per
le bruciature o mutilazioni.
Il servizio d’ordine era stato organizzato celermente ed efficacemente, la zona era ormai circondata da volontari delle MTT e da forze regolari di
polizia ed esercito. Vennero sorpresi e arrestati
alcuni sciacalli sorpresi a frugare fra i resti.
Dicevano che dall’aereo fosse uscito un giovane avvolto dalle fiamme, ma ancora vivo. Questi era
stato soccorso e trasportato in ospedale assieme ai
numerosi feriti riscattati dalle macerie delle casupole rase al suolo. Naturalmente i feriti erano stati distribuiti in diversi nosocomi. Ammontavano a varie
decine.
Inoltrandosi in mezzo a quel caos e già in prossimità del troncone principale dell’aereo, dietro un
cumulo di rottami, si imbatterono inaspettatamente in
Fidel Castro che si era precipitato sul luogo del disastro appena venuto a conoscenza del fatto. Era arrivato a bordo di una jeep, rinunciando alle Mercedes
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 151
151 SeBook - SimonellielectronicBook
blindate. Immediatamente il Comandante si fece
incontro all’ambasciatore stringendogli la mano,
manifestandogli le condoglianze e sottolineando
come si fosse unito il sangue cubano a quello italiano. Passò un braccio sulla spalla di Marco e gli prese
i capelli, lunghi sulla nuca, dandogli uno strattone e
poi lo abbracciò.
Dopo essersi reso conto dell’accaduto e che la
loro presenza non era strettamente necessaria,
l’ambasciatore chiese a Marco di riaccompagnarlo
alla cancelleria da dove avrebbe potuto coordinare
i lavori del personale e rispondere alle chiamate
dall’Italia che non sarebbero tardate ad arrivare.
In effetti al loro arrivo la sede diplomatica era
già stata presa d’assalto dalle telefonate internazionali sull’unica linea funzionante, finché non si mantenne aperta solo con l’Unità di Crisi della
Farnesina.
Marco passò la notte facendo la spola tra l’ambasciata e gli ospedali ove veniva segnalata la presenza di qualche italiano. Purtroppo nei pochi casi
in cui la segnalazione era certa ormai non c’era più
niente da fare.
Nonostante le assicurazioni di Fidel per la
massima collaborazione, le linee telefoniche vennero ripristinate solo il quarto giorno. Quando ormai gli
inviati della stampa italiana erano già ripartiti quasi
tutti per le loro sedi.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 152
152 SeBook - SimonellielectronicBook
Era ormai mattina quando venne confermata
l’esistenza del passeggero sopravvissuto, anche se
in condizioni disperate. Venne ricoverato al reparto
ustionati del Calixto García. Siccome non si era
ancora potuto identificare, Marco decise di andare
a vederlo e se possibile fotografarlo per mandare
l’immagine in Italia nella speranza che i parenti lo
riconoscessero. Passò a prendere la macchina
fotografica e corse all’ospedale dove non ebbe il
minimo ostacolo per accedere al reparto. Si sottopose al processo di sterilizzazione e venne introdotto in una stanzetta dove vi erano quattro letti
occupati da figure immobili e quasi completamente
ricoperti da garze bianchissime. Nel letto vicino alla
finestra giaceva una figura robusta, dall’aspetto giovane nonostante fosse col volto sfigurato e quasi
privo di pelle. A marco si strinse il cuore, ma l’adrenalina ebbe il sopravvento e l’intenzione di svolgere un compito utile rafforzò la sua volontà. Preparò
la macchina e gli infermieri si offrirono di “mettergli
in posa” il povero paziente. Per chi avesse assistito
sarebbe parsa una scena di sadismo spietato, ma
gli spiegarono che il giovane era mantenuto in
coma artificiale per evitare di farlo soffrire ed era
completamente incosciente.
Una volta effettuati alcuni scatti corse in laboratorio per sviluppare e stampare le foto e quindi
alla France Presse per la trasmissione.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 153
153 SeBook - SimonellielectronicBook
Mentre effettuava queste operazioni, il giovane venne identificato da una coppia di suoi amici
che era arrivata con lui e si era trattenuta a Cuba
per una settimana supplementare. Appena saputo
dell’incidente erano accorsi nella speranza di trovare ancora vivo qualche amico. Questo fece si
che quando la foto arrivò all’ANSA in Italia, venisse
pubblicata con le generalità del poveretto che nel
frattempo era anche stato trasferito presso il più
moderno ed efficiente Hermanos Amejeiras.
Non era quello lo scopo che si era prefisso
Marco che venne accusato di “sciacallaggio”.
Solamente gli amici e le persone meno maliziose
compresero la sua buona fede.
Dopo l’arrivo di molti parenti delle vittime
venne effettuato il rito funebre. Successivamente le
salme furono imbarcate su due C130
dell’Aeronautica militare italiana giunti appositamente. Si imbarcarono anche i resti non identificati per proseguire nel difficile lavoro una volta in
Italia.
La commissione d’inchiesta formata da tecnici cubani e di altri Paesi ricostruì con buon margine di certezza quanto era accaduto e la successiva decifrazione delle “scatole nere” confermò la
tesi sostenuta.
Al momento del decollo il comandante, un
pilota abile ed esperto, decise di partire contro il
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 154
154 SeBook - SimonellielectronicBook
parere della torre di controllo che gli segnalava
maltempo incipiente sull’area dell’aeroporto.
Attestato al limite estremo della pista, aveva scorto
le nubi temporalesche, ma disse che se partiva
immediatamente sarebbe riuscito a passargli sopra o
comunque a “perforare” la tormenta ad una quota di
sicurezza. Salutò la torre e spinse i motori al massimo.
Purtroppo una volta giunto ad una quota di poco
superiore ai 50 metri, praticamente all’altezza dell’aerostazione, venne investito da un “windshire” la famigerata corrente di aria discendente terrore di tutti i
piloti. Lo schiaffo del vento schiacciò il velivolo verso
terra e a nulla valsero le grida disperate ed all’unisono del secondo pilota e della torre:
«Tiralo su, tiralo su…..»
Furono le ultime parole prima del terribile schianto al termine della pista.
A detta degli esperti il tipo di aeromobile non
aveva la potenza necessaria nei motori e la portanza
sufficiente nelle ali per poter vincere la pressione
verso il basso. Con un ultimo disperato tentativo, il
pilota diede tutto gas mettendo i flaps con la minima
inclinazione per cercare di “bucare” in assetto orizzontale la colonna d’aria e quindi riprendere quota
una volta fuori, ma pur essendo un apparecchio di
fabbricazione recentissima e perfettamente revisionato non ce la fece.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 155
155 SeBook - SimonellielectronicBook
Furono 108 passeggeri italiani, 4 cubani e 12
membri dell’equipaggio a perdere la vita. Fra gli abitanti di Luzgardita, il numero delle vittime non si
seppe mai con certezza.
16.
Non era trascorso un giorno intero dall’inizio
della festa in casa di Luis Alberto che cominciarono gli
arresti eccellenti. Fu soltanto il giorno successivo a
questi ed ai primi interrogatori, però, che il Granma, la
radio e la televisione li annunciarono. Ormai il passaparola aveva fatto filtrare tra la gente che qualcosa
era accaduto nelle “alte sfere” e quindi era necessario dare una versione ufficiale della faccenda.
Naturalmente l’attenzione principale era incentrata
sulla Figura del generale Ochoa e l’editoriale del quotidiano del partito parlava quasi esclusivamente di lui
pubblicando, quasi casualmente, i nomi degli altri
detenuti di alto rango.
Ochoa era molto amato dal popolo e centinaia
di migliaia di cubani erano stati soggetti al suo
comando in Africa oltre che a Cuba.
L’articolo lasciava intendere che il militare si
era macchiato di crimini che potevano configurare
l’alto tradimento oltre che altri reati “minori” come la
corruzione, il traffico di stupefacenti, la sodomia, la
violenza a minori ed altri. Una lunghissima serie
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 156
156 SeBook - SimonellielectronicBook
configurata come “reati contro la morale socialista”.
Evidentemente si pensava che le altre società
avessero una morale diversa.
La gente era incredula, Laura era profondamente turbata. Conosceva bene Ochoa e non
avrebbe mai dubitato di lui e della sua lealtà. Marco
viveva la vicenda di riflesso e rimase colpito dal
fatto che anche Luis Alberto, suo collega di lavoro,
risultava nella lista dei detenuti. Percepiva però che
sul Paese era scesa un’aria pesante che nemmeno
ai tempi dell’arresto di Luis Orlando Dominguez ex
presidente dell’Aeronautica Civile e quindi di
Cubana de Aviación, o la fuga del generale Rafael
Del Pino si era respirata. Allora Fidel apparve in
televisione parlando delle “marachelle” del primo e
del tradimento del secondo. Anche in quell’occasione però non tutti credettero completamente a quanto denunciato dal Comandante.
Luis Orlando, “Landi”, come affettuosamente
lo chiamava lo stesso Fidel, venne accusato di corruzione e malversazione per aver deviato fondi
dello stato al fine di farsi costruire una sontuosa
villa a Santa Maria del Mar e di aver fatto installare
abusivamente una illuminazione faraonica attorno
alla medesima. Ne seguì una condanna a 20 anni
di reclusione.
Nel suo atto di accusa Fidel si mostrò sorpreso, come se fosse stato informato solo allora, ma
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 157
157 SeBook - SimonellielectronicBook
tutti sapevano che fino a poco tempo prima egli
stesso era un assiduo frequentatore della villa.
Quell’arresto fu un fulmine a cielo sereno anche
perché non si riuscì mai a sapere o capire cosa ci
fosse “dietro” e le ragioni ufficiali non convincevano
un popolo abituato a vedere gli abusi dei dirigenti.
Rafael Del Pino abitava nell’edificio di Laura
esattamente quattro piani sopra di lei. Era un veterano dell’aviazione cubana e uno dei pochissimi
piloti di cui potesse contare all’epoca dell’invasione
della Baia dei Porci. Fu protagonista e decorato in
quella circostanza.
Dopo aver lasciato il servizio operativo, divenne Comandante della scuola allievi piloti che aveva
sede alla ex caserma Columbia, oggi Ciudad
Libertad. Ex residenza di Batista.
Su Del Pino, Marco aveva espresso più volte
le sue perplessità a Laura. Le aveva sottolineato più
volte il comportamento che per altri sarebbe stato
definito “antisociale”. Riteneva che fosse troppo
comodo vivere di rendita sulle glorie passate e non
partecipare al presente ed al futuro. Anzi, mancare
di rispetto e di cortesia agli altri come faceva lui era
veramente troppo.
Quando toccava la domenica di lavoro volontario nel quartiere partecipavano tutti. Compreso il
Capo di Stato Maggiore Ulises Rosales Del Toro
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 158
158 SeBook - SimonellielectronicBook
che abitava in una villetta di fronte e che era sempre presente per ripulire strade e marciapiedi della
via, strappare le erbacce e potare alberi e siepi. Del
Pino non c’era mai, anzi spesso si dedicava a lanciare lattine di birra dalla finestra nel terreno dietro
la casa. Che gli altri pulivano.
Un bel giorno si recò a Ciudad Libertad con
moglie e figlioletta piccola. Si imbarcarono su un
Cessna che lui usava abitualmente per piccoli voli
e per insegnare agli aspiranti piloti, decollò e fece
rotta alla volta della Florida. Si mantenne a bassissima quota, rasente alle onde per evitare di essere
individuato dai radar e in meno di un’ora atterrò
nella base militare di Homestead.
La goccia che portò Del Pino a diventare un
disertore, oltre che un traditore, fu la mancata assegnazione di un appartamento in un prestigioso edificio sorto in calle 47, conosciuto come “edificio dei
generali” per il rango dei suoi occupanti.
Quasi tutti gli abitanti dell’edificio di Laura vi
furono trasferiti. A lei non toccò. Per via della sua
relazione con Marco che era stata tollerata, ma non
ammessa totalmente.
Del Pino aveva alle spalle una lunga serie di
divorzi. Ogni volta finiva per abbandonare la casa di
prestigio che gli era stata assegnata alla moglie di
turno. Dopo l’ultimo matrimonio, con una giovanissima hostess, Raul Castro che assegnava persoThe SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 159
159 SeBook - SimonellielectronicBook
nalmente le abitazioni agli alti ufficiali gli disse che
non era più disposto a foraggiare altre ex mogli del
generale. L’appartamento che gli aveva dato andava benissimo e tutt’al più lo avrebbe traslocato,
nello stesso edificio, in uno con un locale in più.
Ormai però nella testa di Del Pino si era formata una vera e propria mania. Si sentiva sminuito
rispetto ad altri personaggi del suo rango o addirittura inferiori.
Come giunse da Radio Martí la notizia dell’atterraggio del Cessna nella base nordamericana
l’appartamento fu preso d’assalto dagli uomini del
controspionaggio militare che portarono via tutto.
Ma il materiale più interessante era già volato via
con il suo possessore.
Lo scalpore di questi due fatti e le conseguenti dichiarazioni di Fidel però non furono niente al
confronto col “caso Ochoa”.
L’editoriale sul Granma conteneva il discorso
con cui doveva presentarsi in televisione il ministro
delle Forze Armate Rivoluzionarie, nonché
Secondo Segretario del Partito Comunista Cubano
e fratello del Comandante in Capo, il generale
d’Armata Raul Castro Ruz.
Iniziò leggendo un testo che aveva davanti a
se e che indubbiamente era stato scritto dall’illustre
parente, ma ad un tratto si lasciò prendere dall’eThe SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 160
160 SeBook - SimonellielectronicBook
mozione e cominciò a parlare a braccio in una filippica sconclusionata, il cui tentativo era di mettere in
luce l’amore e la fiducia con cui egli e Fidel avevano circondato Ochoa da sempre. E come il figlio
ingrato li avesse ricambiati col tradimento.
Mentre Raul farneticava piagnucolando
davanti a milioni di cubani attoniti, Laura e marco si
guardarono ed arrivarono all’unisono alla stessa
conclusione:
«Ma è ubriaco!»
Iniziarono, quindi, le varie fasi del processo.
Per quasi un mese la TV trasmise, in differita, ampi
e drammatici stralci delle udienze.
Dapprima venne riunito un Giurì d’Onore composto da 30 generali al quale il generale Ochoa presenziò in alta uniforme e dove, dopo aver ammesso alcune delle sue colpe, venne degradato ed
espulso con disonore dall’esercito con la revoca di
tutte le onorificenze che gli erano state attribuite.
Dopo la sentenza militare l’imputato Ochoa si presentò al processo penale in abiti civili e in condizioni fisiche decisamente non eccellenti. Lo stesso iter
venne seguito per gli altri imputati, tutti appartenenti alle Forze Armate o al Ministero dell’Interno quindi soggetti, per prima cosa, ad un giudizio militare.
L’accusa si arrampicò sugli specchi per trovare una connessione con i presunti reati di tradimento commessi dall’imputato. Non si parló mai dell’iThe SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 161
161 SeBook - SimonellielectronicBook
potesi di golpe. Mescolò le carte addossando a
Ochoa le attività di un suo subalterno (Forze
Armate) che avrebbe trattato col cartello della droga
di Medellin, in complicità con un collaboratore dei
gemelli De La Guardia (Ministero dell’Interno). Pur
ascoltando le “prove” testimoniali e le stesse
ammissioni degli imputati, risultava difficile ricomporre il mosaico delle accuse. Correvano anche
voci che gli stessi si fossero presentati davanti ai
giudici in precarie condizioni psicofisiche dovute
all’assunzione di sostanze stupefacenti. In realtà i
loro sguardi erano abbastanza stralunati e spenti.
Non rispecchiavano coloro che erano sempre stati.
Almeno i tre più alti in grado.
Il giudizio più che per direttissima poteva essere chiamato sommario. Porte chiuse e immagini trasmesse dalla TV solo dopo un’accurata “pulizia” di
quanto accaduto in aula. Difensori scelti tra ufficiali
laureati in legge che non ebbero il tempo materiale
di studiare un’adeguata strategia difensiva.
Intimidazione e vessazione degli imputati che erano
a loro volta testimoni contro se stessi.
Indubbiamente c’era aria di corruzione nelle
alte sfere militari e lo stesso Ochoa, durante la
seduta del Gran Giurì, si rivolse ai suoi colleghi
generali rilanciando l’accusa. In pratica: “chi non ha
peccato scagli la prima pietra”. Riferendosi al fatto
che la corruzione era ormai una norma nella classe
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 162
162 SeBook - SimonellielectronicBook
dirigente. Il dubbio rimasto però era: se Ochoa e i
gemelli sapevano, possibile che Raul e Fidel non
sapessero niente?
Era un’ipotesi molto difficile da accettare e l’impressione fu che si fosse approfittato dell’occasione
per eliminare pericolosi rivali interni e mostrare la
faccia pulita del regime all’esterno. Negli Stati Uniti
si parlava di un coinvolgimento del governo cubano
nel traffico di droga. La DEA asseriva di averne le
prove.
Passò un mese dal momento dell’arresto alla
fucilazione di Arnaldo Ochoa, Tony De La Guardia,
Jorge Martinez e Amado Padrón. Questi ultimi
erano rispettivamente ex capitano ed ex maggiore,
collaboratori di Ochoa il primo e di De La Guardia il
secondo. Colpevoli di aver fatto da tramite con i
narcotrafficanti colombiani. Naturalmente il traffico
di droga ebbe una parte preponderante nel processo e fu quello che colpì maggiormente l’opinione
pubblica. Il meccanismo creato da Martinez e
Padrón prevedeva che entrassero in acque cubane
barche cariche di droga o che venissero a caricare
a Cuba quella che arrivava per via aerea, per poi
dirigersi negli Stati Uniti o in Messico. Grazie alla
rete di complicità queste imbarcazioni non solo non
erano perseguite, ma venivano addirittura protette
dagli uomini dei servizi speciali che impedivano
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 163
163 SeBook - SimonellielectronicBook
ispezioni della Guardia Costiera. Si erano creati
anche legami con gli addetti al controllo dello spazio aereo nell’area di Matanzas e Varadero ove piccoli velivoli facevano irruzione “bombardando” la
zona con sacchetti di plastica imbottiti di cocaina
che venivano recuperati in mare dagli uomini di
Tony. La droga recuperata veniva poi immagazzinata in attesa delle barche che la avrebbero trasportata al Nord.
La facile tesi dell’accusa fu che questo traffico,
svolto per un compenso irrisorio rispetto ai prezzi di
mercato, mise in pericolo la sicurezza dello Stato in
quanto condotto da appartenenti alle stesse forze
che avrebbero dovuto combatterlo. Ineccepibile.
Non convinse ugualmente però la confessione di
Tony e di Ochoa. Al processo ammisero di essere
al corrente ed aver autorizzato le mosse dei loro
subalterni, ma “qualcosa” di indefinito lasciò il seme
del dubbio.
Alla lunga lista degli imputati comminarono sei
condanne a trent’anni di carcere, tre a venticinque
e una a dieci. Seguiva una serie di imputati “minori”
con condanne da diciotto a pochi anni.
Diocles Torralba venne giudicato a parte,
assieme all’ex ministro degli Interni José Abrantes.
Entrambi furono condannati a trent’anni di reclusione e morirono in carcere. Così come Patricio De La
Guardia anch’egli condannato a trent’anni. Luis
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 164
164 SeBook - SimonellielectronicBook
Alberto ricevette una sanzione di sei mesi per favoreggiamento, ma dopo poche settimane era già
libero.
17.
Alberto era furibondo. Avevano seguito attentamente la vicenda di Ochoa e compagni.
«Quel maledetto ha avuto, ancora una volta, la
fortuna dalla sua parte!»
«Capisco la tua delusione, ma sai bene che
non è così. Castro è molto abile ed ha creato una
serie di controlli incrociati a cui non sfugge nemmeno suo fratello. Era prevedibile qualche fuga di notizie e specialmente qualche delazione.»
«Certo, li in mezzo c’era una maledetta spia.»
«Si, ma questo da solo non basta. La gente ha
bisogno di credere in qualcosa e lui sa parlare alle
masse, sa conquistarsi le persone. Molti sperano di
potersi avvicinare a lui e sono disposti a tutto.»
«Però non è concepibile che dopo tanti anni la
gente gli creda ancora. Ha collezionato una serie di
fallimenti economici, oltre che aver mentito.»
«Certo, è anche una miniera di contraddizioni.
Oggi dice o fa una cosa, domani si smentisce e
torna indietro….»
«Il processo di rettificazione di errori e tendenze negative….»
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 165
165 SeBook - SimonellielectronicBook
«Ah, quello è solo uno degli ultimi esempi dell’assurdo. Ha denunciato “errori” e “tendenze negative” invitando a correggerli, ma non ha indicato
quali erano e come correggerli, ma i suoi errori
sono cominciati fin dal principio. Purtroppo allora
l’entusiasmo faceva passare sopra a molte cose.»
«A cosa ti riferivi?»
«Alla semina di riso nella Ciénaga di Zapata.
Appena giunto al potere disse che Cuba non avrebbe più importato riso, anzi lo avrebbe esportato.
Pensò che la zona paludosa fosse adatta, comprò
semi carissimi e di alta qualità e ordinò di seminarli
in quella zona. Non volle ascoltare il parere degli
agronomi e degli esperti. L’acqua salmastra bruciò
inesorabilmente la semina. Un disastro. E oggi se le
navi vietnamite non arrivano in tempo si accentua la
fame dei cubani.»
«Si è ripetuto subito dopo con la semina del
caffè intorno all’Avana….»
«Già anche li ignorò il parere degli esperti,
comprò arbusti di ottimo caffè messicano e ne ordinò la semina tutto attorno alla capitale. Trascurando
che era caffè di montagna….»
«La “zafra” delle 10 milioni di tonnellate di zucchero del ’70….»
«Questa poi costò il posto a uno dei maggiori
esperti di coltivazione di zucchero al mondo,l’ex
ministro Borrego, il quale gli disse che non era posThe SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 166
166 SeBook - SimonellielectronicBook
sibile arrivare ai 10 milioni di tonnellate. Fece disboscare gran parte dell’isola, cancellò ogni altro tipo
di coltivazione. Mandò a lavorare nei campi perfino
i chirurghi che non hanno certo mani per maneggiare i machete….e i 10 milioni non si raggiunsero.
Con buona pace di Formell e dei Van Van.»
«E cosa mi dici della penuria di carne e latte?»
«Beh, l’invenzione della razza bovina scelta, la
F3. Frutto di tre incroci successivi tra Holstein e
Zebù.
Peccato che sia fallito anche quell’esperimento genetico. Sempre voluto da lui. Sparito il bestiame da carne e da latte a Cuba.»
«Adesso si è fissato con la coltivazione idroponica delle banane, quella che chiamano “microjet”. Stanno crescendo banane grandi come scimitarre, ma insapori e predisposte a maturare troppo
in fretta e quindi a marcire. Come sarà possibile che
un popolo possa sopportare questi comportamenti
umorali?»
«Caro amico, sono i misteri della psiche
umana. Individuale e collettiva. Molto è dovuto alla
disinformazione, l’abilità dialettica nel fare comparazioni col tempo passato e che sarebbe passato
comunque. L’appoggio dei “progressisti” stranieri
che lo sostengono con paragoni improponibili con
altri Paesi dell’area. La fede in una persona che
supplisce a quella religiosa….»
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 167
167 SeBook - SimonellielectronicBook
«Maldita sea, intanto lui continua a governare.
Passando sopra a tutto e a tutti. Anche questa
occasione che sembrava quella buona e su cui contavamo è sfumata.»
«Beh, certo non sarà facile che si ripresenti una
congiuntura del genere. Probabilmente anche noi
abbiamo sbagliato in questi anni. Dovremmo fare
un’analisi di ciò che abbiamo sottovalutato….o
sopravvalutato. O.K., andiamo a casa per oggi. Come
diceva Scarlett O’ Hara: domani è un altro giorno.»
18.
Pur non avendo niente a che fare in modo
diretto, il caso Ochoa coincise con un raffreddamento della relazione tra Marco e Laura. Forse
qualcosa si era mosso nel loro inconscio o forse si
trattava semplicemente della fine di un ciclo sentimentale. In realtà Marco era anche stanco di sentirsi “il marito di”.
Ormai approfittava di ogni viaggio di lavoro per
portarsi qualche compagna con se e se non poteva,
per una partenza improvvisa o altro, cercava di
rimediare sul posto.
Fra le incombenze che si era accollato, vi era
anche quella di organizzare l’itinerario del giro cicloturistico di Cuba promosso dall’Associazione di
Bologna assieme a quella di Milano e la UISP.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 168
168 SeBook - SimonellielectronicBook
Ogni anno cercava di variare almeno la località
di partenza, dando un significato politico alla presenza della carovana multicolore dei ciclisti italiani. Un
anno partirono da Santiago, culla della Rivoluzione.
Quello successivo dalla Playa de Las Coloradas,
dove sbarcò Fidel con il Granma e gli 82 volontari di
cui ne rimasero soltanto 12, come gli apostoli sottolineava la propaganda, dopo essere stati circondati
dalle truppe batistiane il 2 dicembre del 1956.
Quell’anno Marco organizzò le cose in modo di partire con la carovana da Caimanera, il paese di confine
con la base militare di Guantanamo.
Ricevette i partecipanti all’Avana. Li fece salire
a bordo di due AN24B e un DC3 di Aerocaribbean
che li trasportò nell’estrema Provincia orientale di
Cuba.
L’arrivo al minuscolo aeroporto gli richiamò alla
mente un paesaggio africano che, peraltro, conosceva soltanto per averlo visto al cinema.
Si trasferirono all’hotel Guantanamo, l’unico
esistente, ubicato nel pieno centro della cittadina.
Dopo una rapida cena i turisti, sfiniti per il lungo
viaggio e per il cambio di fuso orario, andarono a
dormire per essere pronti il mattino seguente.
Dopo la prima colazione montarono le biciclette, le caricarono su di un camion e partirono in pullman alla volta di Caimanera.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 169
169 SeBook - SimonellielectronicBook
La situazione che incontrarono dopo una ventina di chilometri era paradossale: per accedere a
Caimanera bisognava attraversare una frontiera, l’unica terrestre esistente a Cuba, per trasferirsi da territorio cubano a territorio….cubano. Senza passaporto e permesso specifico non si poteva accedere.
Caimanera infatti era considerata “zona especial”. Dal
“confine” al paese, poi, c’erano un’altra decina di chilometri di strada rettilinea costeggiata, sulla destra, da
un ampio terrapieno e una recinzione di circa 4 metri
di altezza che separava il territorio sotto la sovranità
nazionale da quello in uso agli americani. A qualche
centinaio di metri l’una dall’altra si alternavano, quasi
a coppie, le garitte delle sentinelle. Cubane da una
parte e americane dall’altra della recinzione.
Per Marco fu un’esperienza interessante. Fino
ad allora aveva visto “la base americana” solo da lontano. Tempo addietro, infatti era stato in cima alla
“Gran Piedra”. Una montagna nella confinante provincia di Santiago, da dove si poteva scorgere in lontananza la base grazie anche all’aiuto di cannocchiali appositamente installati.
Entrarono nel piccolo paese di pescatori accolti
dall’intera popolazione radunata nella piazzetta principale, ove era stato eretto un palco. I ciclisti, già
vestiti con le loro tenute multicolori, ritirarono le loro
bici e si schierarono occupando le prime file che
erano state riservate a loro.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 170
170 SeBook - SimonellielectronicBook
La piazzetta centrale era situata sulla riva della
enorme baia di Guantanamo e la recinzione era praticamente a ridosso delle case costruite nella parte
meridionale dell’abitato. Le sentinelle, cubana e americana, dall’alto delle loro postazioni seguivano incuriosite quell’insolito raduno che rompeva la loro routine di silenzio e tensione.
Prese la parola il sindaco di Caimanera
dando il più caloroso benvenuto.Venne fatto un
intervallo musicale ad opera degli studenti più
grandi e quindi intervenne, per il discorso politico,
Guillén Zelaya. Questi era un messicano che si
unì alla spedizione del Granma nel 1956. A seguito della guerra civile rimase a Cuba e divenne,
dopo aver ricoperto numerosi incarichi, vice presidente dell’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli
(ICAP).
Terminata la manifestazione, tra abbracci, strette di mano e fotografie, i partecipanti al giro cicloturistico montarono sui velocipedi rifacendo in senso
inverso la strada verso la città di Guantanamo. Gli
accompagnatori li seguirono sul pullman a sua volta
scortato dal camion di servizio.
Giunsero in albergo per il pranzo e per passare qualche ora in piscina, in attesa della partenza
“ufficiale” che sarebbe stata il giorno successivo
alla volta di Santiago.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 171
171 SeBook - SimonellielectronicBook
Fu al ritorno in albergo che la vide. Stava alloggiando un gruppo di persone riunite attorno a lei.
Pur se vestita con jeans e camicetta sembrava
fuori posto in quella bolgia. Come sempre, era in
un’altra dimensione. O così, almeno, sembrava a
lui.
«Ciao che sorpresa. E’ da tanto che non ci si
vede. Cosa fai qua?»
«Ciao, eh si. Sono venuta ad accompagnare
un gruppo che fa il giro turistico del Paese.»
«Polizia?»
«Militari.»
Scoppiarono a ridere all’unisono.
«Stasera hanno organizzato un piccolo spettacolo attorno alla piscina, tu cosa fai?»
«Abbiamo un incontro con gli artisti locali alla
Casa della Cultura, vuoi venire?»
«Mi piacerebbe, ma come vedi ho anch’io i
miei turisti e devo stare con loro. Fanno anch’essi il
giro di Cuba, ma in bicicletta.»
«Ah, certo se ne è parlato tanto. Bene.
Comunque penso di finire presto e rientrare in
albergo a un ora decente.»
«Ottimo, allora magari ci vediamo dopo…»
«Va bene, comunque penso che ci vedremo a
cena. Noi l’abbiamo alle otto.»
«Anche noi, a dopo allora.»
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 172
172 SeBook - SimonellielectronicBook
Dopo cena la maggior parte degli italiani si
riunì ai bordi della piscina dove era stato preparato
un piccolo show musicale. Terminata l’esibizione i
più nottambuli si fermarono a chiacchierare godendo del tepore della sera, dei mojitos, daiquirì e añejos che venivano serviti in continuazione. Quando
lei entrò tutti gli sguardi furono nella sua direzione.
Indossava un abitino azzurro, corto e scollato,
che metteva in risalto la sua pelle colore dello zucchero grezzo. Pur avendola notata tutti nel pomeriggio, mentre parlava con Marco, adesso la vedevano ancor più splendente.
Lei si avvicinò al gruppo. Lui le andò incontro,
si scambiarono un bacio sulla guancia immediatamente seguito da applausi e lazzi dei presenti.
«Ragazzi, lei è Nancy. Patrimonio del Paese.
Lavora nel turismo nazionale e domani ci lascerà…»
Immediatamente si levò un coro di fischi e disapprovazioni:
«Buuuuu… Nooooo… Non è giusto... Deve
seguire il nostro giro…poi lavora nel turismo…»
«Mi spiace, ma non è previsto come optional e
poi non parla italiano.»
«Non fa niente, ci capiamo lo stesso...»
Così fra una battuta e l’altra, complice l’effluvio
di alcol, arrivarono a fare le ore piccole e poco a
poco il gruppo andava assottigliandosi. La tappa
della mattina seguente non era impegnativa, erano
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 173
173 SeBook - SimonellielectronicBook
meno di cento chilometri e sarebbero partiti verso
mezzogiorno.
Quando ormai rimasero in pochissimi lei si
chinò all’orecchio di Marco e gli disse: «411.»
Poi si alzò. Salutando i presenti con un sorriso
smagliante ed un gesto della mano, s’incamminò
verso l’interno dell’albergo.
Lui rimase ancora qualche minuto e quindi si
avviò a sua volta, assieme agli ultimi reduci, verso
la costruzione.
Anche la sua camera era al quarto piano. Poco
più in là. Entrò, rimase in attesa qualche istante poi
fece capolino e non vedendo nessuno scivolò furtivo
per i pochi metri che lo separavano dalla camera 411.
Bussò leggermente e dall’interno lei gli disse:
«Entra, è aperto.»
Era avvolta dall’accappatoio.
«Stavo andando a fare la doccia. Vuoi farmi
compagnia?»
Lo assalì la sensazione che ebbe quando le
parlò per la prima volta. La gola secca, bocca
asciutta e difficoltà ad articolare parole.
«Ssi….ccerto, aspetta….mi spoglio.»
Non poteva credere a quanto stava accadendo,
era passato qualche anno. Si erano incrociati qualche
volta, come prima, senza parlarsi. Entrambi sapevano perché non dovevano e quindi venne naturale il
fingere di ignorarsi. Niente domande. Niente spieThe SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 174
174 SeBook - SimonellielectronicBook
gazioni. Ma nessuno dei due si era dimenticato dell’altro. Adesso si trovavano a quasi mille chilometri
dall’Avana e la sorveglianza su di loro non era stretta.
“Oppure si?” Pensò Marco. Ormai, però, erano li e se
la sorveglianza fosse stata stretta non era frutto di un
caso. Come poteva sembrare.
Si tolse rapidamente gli abiti e la raggiunse nello
stanzino da bagno. Non aveva mai visto un corpo più
bello. Lei si era già infilata sotto il getto d’acqua e le
goccioline brillavano come miriadi di stelle. Pur avendo la pelle dal colore dell’ambra c’erano differenze di
tonalità. Nelle parti normalmente coperte dal costume
era più chiara che in quelle esposte abitualmente al
sole, dove era decisamente più scura. La schiuma
bianca lasciata dal sapone risaltava nettamente e
Marco ne rimase quasi ipnotizzato.
«Su dai, entra. Passami il sapone sulla schiena.»
Le si avvicinò cominciando a strofinare la schiena col sapone, ormai l’erezione era incontenibile. Si
appoggiò alle sue terga e prese a strofinarle, poi la
cinse con le braccia e la strofinò davanti indugiando
sui seni grandi e sodi. Lei ebbe un fremito, spinse le
sue terga verso di lui divaricando le gambe e permettendogli di far passare il suo membro. Lui continuava a massaggiare scendendo sul ventre, l’addome e il pube. Le fece scivolare le dita nella fitta peluria e si rese conto che anche lei era pronta per
essere sua. Al contatto delle dita che le stavano divaThe SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 175
175 SeBook - SimonellielectronicBook
ricando le labbra esterne lei ebbe un gemito e si chinò
permettendogli di penetrarla. Trovarono immediatamente la sincronia nei movimenti delle anche e non
tardarono molto a raggiungere il piacere.
Una volta placato il primo, irrefrenabile, desiderio si misero di fronte e si baciarono a lungo continuando ad accarezzarsi. Terminarono la doccia e si
trasferirono nel letto per quel poco che restava della
notte. Naturalmente non dormirono.
Dopo la colazione del mattino, il gruppo di turisti
nazionali accompagnati da Nancy partì alla volta di
Baracóa per poi proseguire, il giorno successivo, per
Holguin da dove avrebbero preso l’aereo per tornare
all’Avana dopo aver passato una notte anche in quella città.
Si salutarono sulla porta dell’albergo. Poche ore
dopo anche la carovana multicolore prese il via per
Santiago dove Marco avrebbe lasciato il gruppo nelle
mani delle guide di Cubatur. Li avrebbe attesi
all’Avana per le cerimonie finali ed il commiato.
19.
Si trovavano seduti sul muretto del malecón.
Marco era appena tornato da Guantanamo, non era
ancora passato da casa e non aveva nemmeno
chiamato Laura al lavoro.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 176
176 SeBook - SimonellielectronicBook
«Ah, così hai rivisto la mulatta. Guarda un po’
com’è la vita. Chi l’avrebbe mai detto!»
«Già. Senti, con Laura le cose non vanno più
benissimo. Io la apprezzo molto, le sono affezionato,
ma….»
«Ma a letto non è più la stessa cosa….»
«Si.»
«E lei non è donna da sopportare un’amante…»
«Beh, certo sai bene com’è orgogliosa e decisa,
non lo sopporterebbe e lo capirebbe subito. Già adesso fa allusioni sulle mie scappatelle nei viaggi di lavoro.»
«Va bene. Credo che da parte nostra siano
maturi i tempi per lasciarti allacciare questa relazione,
ma ricordati sempre che lei non è dei nostri.»
«Lo ricorderò. Adesso devo affrontare il discorso
con Laura e francamente non è facile.»
«Lo so, dovrai anche cercarti un’altra casa. Sai
che non puoi andare a vivere con lei. Sua madre non
ti accetterebbe. Ma, per caso, ne parlavo con Manolo
qualche giorno fa. Ipoteticamente, si parlava di cosa
poteva succedere se tu avessi chiuso con Laura.»
«He, he, facevate le scommesse?»
«Ma no idiota, sai bene che ci preoccupiamo per
te. Manolo è disposto a prenderti in casa sua. Sai che
ha la stanzetta indipendente nel patio. È a tua disposizione.»
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 177
177 SeBook - SimonellielectronicBook
Il discorso con Laura fu più difficile del previsto.
Marco non si era mai trovato in una situazione simile.
Lei era una donna molto intelligente ed aveva capito
da tempo che le cose non erano più come all’inizio,
ma il suo orgoglio di donna era stato ferito. Lei poi non
era una donna qualunque. Era stata amata e corteggiata da decine di uomini. Sposata con uomini importanti. Immagine di compagna ideale per molte
migliaia di cubani. Non poteva essere abbandonata
così, come una casalinga qualunque.
Ebbe una reazione violenta che poi sfociò in
depressione.
«Così te ne vai? Hai trovato una puttanella giovane. Ma stai attento, non ti darà mai quello che ti
ho dato io. Certo, fate presto a dimenticare voi
uomini…..Da quanto tempo? Dai dimmi da quanto
tempo mi tradisci con lei? E con le altre? Da quanto mi tradisci?»
Lui rimase in silenzio e lei si avvicinò mollandogli un ceffone, poi corse in camera chiudendo la
porta dietro di se.
Qualche istante dopo, Marco sentì un rumore
sordo e dei lamenti. Cercò di aprire la porta e visto
che lei dall’interno non poteva o non voleva farlo,
dette una spallata per scardinare la serratura che
cedette subito. Laura era per terra con a fianco un
vasetto di pastiglie aperto e rovesciato. Al collo aveva
una corda che essendo, fortunatamente, troppo sotThe SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 178
178 SeBook - SimonellielectronicBook
tile per il suo proposito aveva ceduto. Singhiozzava
e farneticava.
Marco fu preso da un momento di panico e la
prima reazione fu quella di chiamare Jorge. Riuscì
a trovarlo subito.
«Stai calmo, adesso ti mando subito un’ambulanza. Aspettami li!»
Poco dopo giunse il veicolo di soccorso con un
medico e due infermieri. La misero sulla barella e
partirono immediatamente per l’ospedale Albarrán.
Reparto psichiatria.
Marco attese l’arrivo di Jorge e poi andarono
assieme all’ospedale. Poco dopo apparve il primario del reparto che li tranquillizzò.
«Tutto sotto controllo. Sta riposando, le abbiamo dato dei sedativi. Prima abbiamo dovuto farle
una lavanda gastrica. Aveva ingerito molte pastiglie
che avrebbero potuto anche essere fatali se non
neutralizzate in tempo. Il laccio al collo non ha
lasciato conseguenze…se non estetiche, ma provvisorie. I segni spariranno presto.»
«Meno male.» Disse Marco. Non gli uscivano
altre parole.
«Naturalmente dovremo tenerla in osservazione
per qualche tempo. Vedere se ci sono conseguenze
psichiche che la portino a ripetere il gesto….pensiamo di no….non nell’immediato almeno….dopo le cure
intendo. Credo che quando uscirà da qua non ci
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 179
179 SeBook - SimonellielectronicBook
saranno problemi. È un caso più comune di quanto si
creda. Ne arrivano tutti i giorni. Certo, trattandosi di
lei….presteremo la massima cura.»
Rimase ricoverata quasi tre settimane e quando tornò a casa Marco si era già trasferito a casa di
Manolo. Naturalmente non aveva tralasciato di interessarsi del suo stato. I medici gli dissero che forse
era meglio che per un tempo non si vedessero.
Aggiunsero, però, che era una situazione transitoria
e che quando fosse uscita avrebbero anche potuto
rivedersi.
Dopo il trasferimento di Marco dal Reparto
Kohly, Jorge si fece vivo sempre più spesso per
avvalersi della sua collaborazione nella lotta contro
i traffici clandestini. Partecipò al recupero di un’anfora precolombiana trafugata in un museo di Lima e
misteriosamente apparsa a Cuba. Concluse con
successo anche il recupero di quadri di grande
valore che erano stati sottratti a privati che ne erano
legittimamente in possesso. Si trattava di tele di
grande valore tra cui anche alcuni Picasso, Lam e
Portocarrero.
Gli capitò anche di essere “fermato e consegnato alla polizia d’immigrazione”. Si trattava di far parlare uno spagnolo residente a Miami che trafficava in
quadri e valuta. Il G2 sospettava che avesse anche
contatti con la dissidenza interna. Siccome al
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 180
180 SeBook - SimonellielectronicBook
momento del suo fermo riuscì a cancellare tutti i
dati dall’agendina elettronica in suo possesso si
pensò di utilizzare Marco per cercare di avere qualche nominativo.
Venne rinchiuso nella “Casa di Transito” della
polizia d’immigrazione in calle 10. Lo fecero scendere nel seminterrato chiudendo il pesante portone
di ferro alle sue spalle. La guardia di servizio all’interno lo accompagnò in una stanza con due letti
singoli, aria condizionata e servizi. Su uno dei due
lettini era disteso un giovane. All’arrivo di Marco
questi si alzò sorridendo e gli diede il benvenuto
presentandosi.
«Hola, soy Javier. Hablas español?»
Marco si presentò come Bruno Pizzoli. Il nome
glie lo aveva assegnato Jorge ed egli trovò una
strana somiglianza con quello di un noto telecronista.
Raccontò di essere stato fermato perché il suo
visto turistico era scaduto abbondantemente, ma lui
era rimasto ugualmente per amore di una bella
creola. Javier gli confermò quanto già sapeva, ma
era troppo furbo e ben addestrato per farsi sfuggire
dei nomi.
Dopo due giorni e mezzo Marco venne prelevato “per essere rispedito in Italia” e seppe che
poco dopo il suo “rilascio” Javier fu espulso da
Cuba.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 181
181 SeBook - SimonellielectronicBook
Durante il suo soggiorno in quel luogo Marco
notò una cosa che lo infastidì e che non credeva possibile. Loro due, europei, erano alloggiati in una camera che sembrava quella di un albergo mentre in fondo
al corridoio c’erano due stanzette più piccole dove
erano stipati su letti a castello alcuni studenti africani.
Perlopiù provenivano dall’Isola della Gioventù, dove
c’erano numerose scuole per gli studenti del Terzo
Mondo. Quasi tutti erano stati sorpresi a rubacchiare o
fare contrabbando di beni comprati nei negozi in valuta ed erano in attesa dell’espulsione.
Ogni cameretta contava dodici brande ed i servizi erano in comune per tutti i ventiquattro posti a
disposizione.
“Strano” pensò “credevo che il razzismo non
esistesse più a Cuba.” Ma fu solo un momento.
Un giorno Jorge lo incaricò di contattare un
bulletto, figlio di un colonnello dei servizi di sicurezza, che si dedicava allo spaccio di cocaina.
Il suo “contatto” era un’amica del giovane, o
meglio della fidanzata del giovane. Marta, così si
chiamava, era lesbica e le sue attenzioni erano
dedicate alla ragazza dovendo, purtroppo per lei,
subire anche delle sessioni a tre quando lui voleva
divertirsi in modo trasgressivo.
La morale di Marta non era proprio integerrima
in nessun senso e non aveva esitato a “vendere” i
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 182
182 SeBook - SimonellielectronicBook
suoi amichetti in cambio di un salvacondotto che le
permetteva di continuare a frequentare la discoteca
del Hotel Comodoro. Vendeva il suo corpo, a uomini e
donne, per condurre una vita meno amara e approfittava della situazione per potersi fare qualche sniffata.
Per queste operazioni, a Marco, procuravano
travestimenti e lo truccavano. In questo caso il lavoro
fu più accurato del solito, con un cambiamento estetico notevole.
Passò alcune serate, per lui allucinanti, in discoteca con Marta e finalmente avvenne il contatto con lo
spaccone. Si dettero appuntamento per la sera successiva nel parcheggio dell’albergo dove intervennero gli uomini di Jorge che sequestrarono mezzo chilo
di coca, in buona parte, già suddivisa in dosi. Li arrestarono mentre stavano effettuando lo scambio dei
dollari, falsi, con la polvere bianca. Vennero separati
e mentre il giovane balordo prendeva la via del
Combinado del Este, Marco veniva condotto negli
uffici di Jorge per togliersi il trucco e riprendere i suoi
abiti.
Dopo la conclusione dell’operazione gli rimase
l’impressione che si fosse trattata di una “guerra fra
bande”.
A queste attività alternava il suo lavoro ufficiale di
fotografo, quello ufficioso di giornalista e quello supplementare di consulente per il turismo e di tramite
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 183
183 SeBook - SimonellielectronicBook
al fine di stabilire relazioni tra imprenditori italiani e
imprese cubane.
Appariva pubblicamente sempre più spesso
con Nancy e la loro storia si andava rafforzando.
L’eco dell’affaire Ochoa si era ormai attenuato,
anche se nell’inconscio collettivo era ancora presente.
Assistette anche alla visita ufficiale di
Gorbachev all’Avana. Frasi di circostanza, sorrisi,
strette di mano pubbliche, ma era certo che in privato, tra il Comandante e il segretario del PCUS, la
trattativa per il rinnovo della collaborazione URSSCuba doveva essere stata estremamente tesa e difficile. Ne scaturì un accordo abbastanza penalizzante per Cuba pur se non aveva chiuso completamente le porte al sostegno economico.
Poté constatare questa freddezza di relazioni
da parte di Gorby osservando piccoli dettagli come,
per esempio, l’abbandono improvviso della conferenza stampa, da lui stesso chiesta, a margine del
discorso tenuto all’Asamblea Nacional del Poder
Popular. La causa fu la crescente interferenza di
Fidel che gli toglieva continuamente la parola per
dare risposte a domande rivolte al suo ospite. In
particolare dai giornalisti americani.
Dopo la partenza della delegazione sovietica,
la situazione economica andò deteriorandosi giorno
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 184
184 SeBook - SimonellielectronicBook
dopo giorno. Vennero ridotte drasticamente le quote
di benzina assegnate, si ebbero interruzioni sempre
più lunghe e frequenti dell’elettricità, ma la cosa peggiore fu il drammatico taglio delle quote alimentari
previste dal razionamento. Iniziava il “periodo especial en tempo de paz”.
Il cambio di politica interna ed estera
dell’URSS portò a un disimpegno militare sovietico
nel mondo con il ritiro di forti contingenti dell’Armata
Rossa di stanza a Cuba e il rientro di militari cubani sparsi, fondamentalmente, in Africa.
Questa situazione assestò un ulteriore colpo
all’esile economia e incoraggiò l’aumento vertiginoso di ogni tipo di prostituzione. Un’altra delle conseguenze fu l’arrivo massiccio di avventurieri europei.
Fra cui moltissimi italiani.
Era una situazione che a Marco pesava moltissimo, quando ne parlava con Manolo e specialmente con Jorge questi cercavano di tranquillizzarlo dicendo che era tutto sotto controllo. E lui fingeva di crederlo.
Il tempo aveva mitigato anche il risentimento di
Laura nei suoi confronti. Con lei aveva ripreso un
normale e civile contatto, dovuto anche agli interessi che avevano in comune. D’altra parte lui era
impegnatissimo con le sue molteplici attività e lei si
era buttata ancora di più a capofitto nel lavoro e nell’attività politico-sindacale. Quindi le rare occasioni
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 185
185 SeBook - SimonellielectronicBook
di contatto erano tornate ad essere piacevoli. Anche
lei, ultimamente, era preoccupata per l’andamento
delle cose e nelle sue conversazioni con Marco non
lo nascondeva.
Il malumore, il pessimismo e il malcontento
stavano dilagando fra la popolazione, ma l’apparato creato da Fidel Castro era talmente diabolico che
non lasciava speranza perché si formasse una benché minima opposizione, organizzata, al regime.
Fra gli imprenditori, più o meno credibili che
arrivarono a quei tempi, Marco conobbe un industriale della provincia di Modena che era interessato a farsi confezionare modelli di abiti con cui rifornire i “pronto-moda” italiani. Lui avrebbe fornito
disegni e tutto il materiale occorrente. Era disposto
anche a inviare macchine da cucire moderne e
pezzi di ricambio. Il governo cubano doveva solo
fornire la mano d’opera. Firmarono un contratto che
impegnava il partner italiano per otto milioni di dollari. Da Cuba però si continuava a far slittare l’inizio
dell’operazione. Siccome il prodotto era legato alla
moda e alla stagione, l’imprenditore si cautelò per
tempo e mandò a confezionare i suoi capi in Asia. Il
benestare all’inizio dell’operazione congiunta non
arrivò mai. Il contratto firmato dal Ministro
dell’Industria Leggera, probabilmente, fa bella
mostra di se in una cornice nell’ufficio dell’industriale italiano.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 186
186 SeBook - SimonellielectronicBook
Nonostante questo insuccesso l’impresario
non solo non impugnò il contratto, ma incaricò suo
cognato che era medico, di approfondire la conoscenza su una scoperta fatta dal professor Miyares
Cao per la cura della vitiligine.
Marco si adoperò per creare i contatti necessari e lui stesso ebbe modo di conoscere i migliori
ricercatori scientifici, medici e chirurghi del Paese e
visitare le strutture in cui operavano. Fra questi
anche il dottor CarlosValdés.
20.
Erano seduti in un ufficio della “stazione” di
Miami, in Brickell Avenue. Dal ventiquattresimo
piano del grattacielo si dominava gran parte della
baia di Biscayne, una vista mozzafiato sulla miriade
di isole, isolotti, ponti e natanti di tutti i tipi e di tutte
le stazze che solcavano le acque tranquille del
golfo, appena increspate dalla brezza. La giornata
era calda e il sole dardeggiava implacabile. Pur
dovendo sottostare alla presenza delle finestre,
George Burns aveva ottenuto di mantenere la temperatura dell’ufficio a 20 gradi che peraltro sembrava polare, se comparata con quella esterna.
«George, questa notizia è stupenda!» Alberto
García era euforico. «Questo potrebbe finalmente
anticipare la fine del “dottor Castro”.» Pronunciò
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 187
187 SeBook - SimonellielectronicBook
queste ultime parole, per altro già dette un’infinità di
volte, ironicamente per parafrasare il suo capo, ma
questi non fece una piega.
«Va bene Alberto, proviamoci ancora. In realtà
l’occasione mi sembra veramente più unica che
rara. Speriamo in bene. Ne eravamo certi anche al
tempo del caso Ochoa. Hai visto com’è finita…»
Da una serie di informazioni raccolte, risultava
che Fidel Castro doveva sottomettersi a un lieve
intervento chirurgico per l’asportazione di due
ghiandole sebacee e che l’intervento, pur se semplice e breve, avrebbe avuto luogo nell’ospedale
Cimeq. Quello adibito alle cure sanitarie degli
appartenenti alla nomenklatura, nella periferia sudovest dell’Avana, in un’area poco accessibile e
ancor meno frequentata dal traffico della città.
Il caso volle che chirurgo ed anestesista designati fossero due medici “di enorme fiducia” del
regime che furono avvicinati da Alberto durante un
congresso a Madrid. Con infinità di precauzioni i
due, dapprima separatamente, accettarono di
incontrarsi con García confidandogli le loro perplessità sull’andamento del processo rivoluzionario e
lasciando intendere che se si fosse presentata un
occasione sarebbero stati pronti a collaborare, dietro compenso, e se ne fosse valsa la pena.
Il “lavoro” di Alberto fu relativamente facile perché oltre ad essere grandi amici e colleghi erano
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 188
188 SeBook - SimonellielectronicBook
anche uniti da legami di parentela fra loro. Dopo
Madrid si incontrarono ancora a Cancún, in
Messico e a San Paolo, in Brasile, sempre in coincidenza di convegni medici.
Naturalmente, al loro rientro a Cuba, dovevano presentare una relazione ai servizi di sicurezza
dove appariva che erano stati avvicinati da un esponente della “mafia” di Miami che cercava di “corromperli”.
Ora il problema era di contattarli all’Avana per
concertare il piano da mettere in atto.
Il Vizco, rientrato da uno dei suoi viaggi, gli
aveva portato anche questa notizia.
Decise che doveva andarci personalmente a
Cuba. Nonostante George lo avesse sconsigliato
dal compiere quell’impresa, senza peraltro vietargliela. Anzi gli fornì un indirizzo “sicuro”.
Si imbarcò su di un motoscafo veloce e salpò
lungo la rotta battuta da sempre dai contrabbandieri di merci e di persone che trafficavano su entrambe le sponde dello Stretto della Florida.
Sbarcò a circa settanta chilometri dall’Avana
dopo un viaggio di poco più di 4 ore. Il passatore lo
salutò dandogli appuntamento per la notte seguente. Percorse uno stretto sentiero che si inoltrava
nella boscaglia raggiungendo la Via Blanca dove lo
aspettava una macchina apparentemente in panne.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 189
189 SeBook - SimonellielectronicBook
Un rapido cenno d’intesa con l’autista che raccolse
gli attrezzi, chiuse il cofano ed avviò il motore per
dirigersi in città.
Era in preda a una forte emozione. Tornava
nella sua terra dopo molti anni, come l’ultima volta,
per un’operazione clandestina. Ma era sicuro che
sarebbe stata l’ultima.
Seppure avvolto dall’oscurità riconobbe tutti i
luoghi che gli erano familiari. Il paesaggio non era
cambiato, nonostante gli insediamenti costruiti in
epoche recenti. D’altra parte visionava quotidianamente filmati e fotografie provenienti da Cuba ed
aveva assistito, seppure da lontano, a queste
modeste trasformazioni.
Più si avvicinava alla città, maggiore era il
ritmo delle sue pulsazioni e i ricordi vagavano nel
tempo.
Entrando nel territorio urbano si rese conto di
persona del degrado subito da quel gioiello che era
l’Avana. Le immagini che in televisione gli davano
rabbia, nella realtà lo riempivano di tristezza.
Il suo pensiero andava a quando erano una
famiglia felice, rispettata e anche temuta. Ai dispetti che si facevano lui e Laura nella grande casa di
stile coloniale. Già, Laura. A questo pensiero torno
in se e si concentrò nella sua missione. Non era difficile. La difficoltà maggiore era quella di rimanere
clandestino. Seppure per poche ore.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 190
190 SeBook - SimonellielectronicBook
Si fermarono in una strada del Casino
Deportivo nel quartiere del Cerro. Non era opportuno che si facesse vedere in giro, nonostante i molti
anni di assenza rischiava di essere riconosciuto;
troppe volte la sua immagine era apparsa sulla
stampa e alla televisione cubana in occasione di
articoli e dibattiti sulla “mafia di Miami”, quindi incaricò l’autista di accertarsi che il dottor Valdés, il chirurgo che avrebbe operato il Comandante fosse in
casa. Accertata la presenza, scese dalla macchina e
sgattaioló velocemente attraverso la porta semiaperta.
Era ormai notte fonda e Valdés stava dormendo in compagnia, ma la sua partner del momento
sapeva, come tutte le cubane, che non doveva fare
troppe domande nelle “cose da uomini” e d’altra
parte non assistette alla consegna del flacone dato
che non si era certamente alzata dal letto sentendo
bussare alla porta.
Il contenuto dell’ampolla era completamente
incolore e versato, in piccola dose, nella soluzione
fisiologica in cui si conservava il bisturi sarebbe
stato attivo per meno di un’ora, poi pur essendo una
sostanza altamente tossica era sufficientemente
volatile e sarebbe evaporata senza lasciare tracce,
così come non avrebbe lasciato tracce nei tessuti e
nel sangue del paziente avvelenato. Avrebbe avuto
l’effetto di arrestare i battiti del cuore nella maniera
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 191
191 SeBook - SimonellielectronicBook
più naturale rendendo praticamente impossibile rilevarne l’azione letale anche ad un’attenta autopsia.
Dopo aver effettuato la consegna si diressero
verso “La Palma” dove avrebbe avuto un rifugio
sicuro fino alla notte seguente, ormai mancava poco
al sorgere del sole.
Qualcosa però non funzionò alla perfezione,
mentre scendeva di soppiatto dalla vettura si incrociò con Marco che usciva dalla casa nella quale era
diretto. Fu una sorpresa per entrambi, tanto che si
guardarono restando ammutoliti. Alberto fu il primo a
riprendersi e fece il gesto di sigillare le labbra all’altro che annuì, poi ciascuno prese la sua strada mentre dalla finestra un paio di occhi li stava osservando.
«Ho visto tuo fratello.»
«Cosa stai dicendo? Io non ho fratelli.»
Erano seduti nell’ufficio di Laura in calle 23 e
stavano sorseggiando il caffè. I loro rapporti, dopo i
primi momenti, erano rimasti buoni e Marco passava spesso a trovarla.
«Alberto García.»
Laura impallidì e poi avvampò. «Quel verme,
traditore schifoso. Quello non è niente per me come
non erano niente i suoi genitori. La mia famiglia è la
Rivoluzione e i miei fratelli sono il mio popolo. Come
fai a conoscerlo? Dove l’hai visto?»
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 192
192 SeBook - SimonellielectronicBook
Marco le fece un breve riassunto di come lo
conobbe e del ruolo che Jorge gli aveva assegnato.
«L’ho visto entrare in una casa de La Palma, in
calle Agramonte.»
«Ah! Vicino a casa “sua”….»
«Non vicino, in casa “sua”.»
«Chissà cosa starà architettando, per essere
venuto qua personalmente, bisogna fare qualcosa…»
«Ho già avvisato chi di dovere, non preoccuparti.»
Non terminò nemmeno la frase che squillò il telefono. Una conversazione breve che lei concluse con
un «Va bene vengo subito li.»
«Ti ha visto venire qua, sai che lavora per
“loro”?»
«Non preoccuparti. Lavora per me….»
«Ne sei proprio sicuro?»
«Beh, sai di sicuro c’è solo la morte. Comunque
è un “compagno” che ha capito l’inganno della
Rivoluzione e soprattutto di Fidel.»
«Speriamo che sia così. Conosce i tuoi piani?»
«No, solo il Vizco, io e i dottori.»
«Va bene, vuoi che venga con te stanotte?»
«No, rimani qua, viene il nostro “autista” a prendermi, sa già tutto. Il passatore sa già che se non mi
vede questa notte dovrà tornare domani alla stessa
ora.»
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 193
193 SeBook - SimonellielectronicBook
«Previdente.»
«Mi sembra il minimo, dopo trent’anni che
manco dal mio Paese per il quale sono un pericolo
pubblico.»
«O.k., adesso riposa e non affacciarti nemmeno
alla finestra fino a quando non vengono a prenderti.»
«Abbiamo avuto più di un’informazione sul suo
arrivo, sappiamo com’è entrato, perché, dove si trova
e come se ne va.»
Laura era seduta nell’ufficio di Jorge e stava
ricevendo la conferma dell’arrivo clandestino di colui
che era nato dai suoi stessi genitori e che come loro,
era stato cancellato. Rimosso.
«Il tuo fratellino…ehem quel verme non è solo un
agiato sostenitore della mafia di Miami, un attivista politico della peggior specie, ma è anche un importante
agente della CIA. Fra le campagne che abbiamo fatto
per farlo conoscere al nostro popolo non abbiamo mai
voluto far risaltare questo aspetto, lui doveva essere
tranquillo, pensare che lo considerassimo alla stregua
di un “normale” avversario del nostro governo.»
«Lo sapevo, me lo sentivo, qualcosa mi diceva
che era un nemico più acerrimo e pericoloso di quello che sembrava. Ma allora perché non andiamo a
prenderlo?»
«Non è opportuno. Bisognerebbe svolgere un
“operativo” nel quartiere, circondare la casa, allarThe SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 194
194 SeBook - SimonellielectronicBook
mare il vicinato, “bruciare” la sua copertura che
invece potremmo continuare a tenere sotto controllo…..e poi voglio farti un regalo: questa notte si
imbarcherà alle tre alla foce del Rio Yumurí. Non
andresti a salutarlo con la massima discrezione?
Un addio per sempre. Aspettavi questo momento
da tanto tempo…»
Da un cassetto della scrivania estrasse una
enorme “Makarov” automatica e la porse a Laura.
«Puoi contarci che sarò ad aspettarlo.»
Il parcheggio di fronte all’ospedale Cimeq era
deserto. Fin dalla sera precedente era stata vietata
la sosta, il grande piazzale era presidiato da numerosi agenti in uniforme e da altri in abiti civili dotati
dell’immancabile walkie talkie. Il personale non
strettamente indispensabile in corsia era in attesa
nel ampio vestibolo. Alle 9 in punto piombarono sul
piazzale le tre Mercedes nere, dai finestrini abbassati sbucavano le canne minacciose degli AK40. In
quell’occasione Il Comandante scese dalla prima.
Come sempre la sua figura era imponente, per la
statura e l’aura conferita dal drappello di guardie del
corpo che lo circondarono immediatamente scortandolo all’interno dell’edificio.
Nel frattempo il personale, che era stato avvisato dell’arrivo, si era schierato in ordine gerarchico
dal primario all’ultimo ausiliario di pulizia.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 195
195 SeBook - SimonellielectronicBook
Il comandante cominciò a stringere le mani e
quando giunse di fronte al dottor Valdés si fermò lo
guardò fisso negli occhi e gli pose una mano sulla
spalla.
«Così saresti tu quello che mi taglia?» Per
Fidel il “lei” e il “voi” erano aboliti a meno che non si
trovasse in cerimonie ufficiali con capi di stato o
importanti ministri e diplomatici.
«S…si Comandante.» Balbettò, con un filo di
voce, il medico impallidendo ed in preda a un evidente tremolio incontrollabile.
«Ah, bene, bene, allora sono in buone mani.
Bene, bene e questo invece è quello che deve
addormentarmi, l’anestesista…»
Anche a lui dette un’amichevole manata sulla
spalla. E Orozco, questo era il suo nome, impallidì
a sua volta.
Proseguì nella cerimonia di convenevoli fino al
momento di sciogliere la riunione e di far riprendere
le attività del personale. In quell’istante due robusti
agenti in borghese si affiancarono a Valdés, altri
due al suo anestesista e li invitarono a seguirli. “Per
conoscere in dettaglio come sarebbe stato l’intervento”. Una volta giunti nell’ufficio del primario,
però, cambiarono atteggiamento spintonarono i
medici contro la parete e li perquisirono trovando in
una tasca del camice di Valdés il piccolo flacone.
L’intervento si tenne ugualmente con un’altra
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:53
Pagina 196
196 SeBook - SimonellielectronicBook
equipe medica, ma assistita dalle guardie del corpo
che venero sottoposte a trattamento sterile per
poter essere presenti in sala operatoria. Alla loro
testa c’era l’immancabile “Guajiro”. I due congiurati
vennero immediatamente tradotti al Combinado del
Este. Furono, stranamente, condannati a “soli” 20
anni di carcere e non alla pena di morte.
Naturalmente la faccenda fu completamente ignorata dalla stampa e l’opinione pubblica la conobbe
soltanto attraverso i soliti pettegolezzi ricavati da chi
conosceva i famigliari dei medici. Oppure dalle
antenne di Radio Martí.
Alberto sapeva che non avrebbe potuto avere
la conferma immediata del risultato. Lo avrebbero
informato al momento di andarsene. Ma ormai
sarebbe tornato presto. E non clandestinamente.
Laura si fece accompagnare nei pressi del
luogo previsto per l’imbarco dove giunse con un
buon anticipo. Si acquattò nella macchia in attesa,
incurante delle zanzare che sciamavano a frotte
attorno e su di lei.
Quando mancava ormai poco alle tre vide lampeggiare delle luci sul mare. Lampi brevissimi a
distanza di qualche secondo l’uno dall’altro. La strada era lontana e non poteva udire il rumore dell’auto, però sentì che veniva calpestata e rimossa la
vegetazione. La luna non era piena e la sua falce
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:54
Pagina 197
197 SeBook - SimonellielectronicBook
era anche velata dall’umidità. Non c’erano luci, ma
la visuale era discreta ugualmente. Ancora brevi
lampeggi dal mare e questa volta venne una risposta dalla costa, ormai Alberto era in vista della battigia. Laura rimase immobile fino a quando la figura
dell’uomo non si stagliò netta contro l’orizzonte: una
sagoma scura contro la striscia argentea che tagliava il nero del mare. Il rumore del motore marino,
seppur al minimo si avvicinava.
D’un tratto si levò la voce squillante di Laura:
«Alberto García! Questa è stata la tua ultima
porcheria contro il popolo cubano.»
Lui non ebbe nemmeno il tempo di reagire,
riuscì solo a mormorare con voce strozzata:
«…Laura…»
La Makarov risplendeva nella sua mano. Non
aveva voluto ucciderlo alle spalle: doveva vederla,
sapere che era lei a decidere della sua vita. Una
fiammata accompagnata da un colpo secco. Alberto
venne raggiunto allo sterno e si accasciò nella sabbia. Il motore al minimo, in lontananza, ebbe un ruggito la cui eco andò perdendosi verso Nord.
Laura si avvicinò a colui che fu suo fratello per
accertarsi che fosse morto ed eventualmente dargli
il colpo di grazia. Mentre si chinava su di lui un raggio di luna fece scintillare una lama nella mano
destra del moribondo che con un ultimo, disperato,
sforzo la affondò nella gola di quella che fu sua
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:54
Pagina 198
198 SeBook - SimonellielectronicBook
sorella. Compiuto quel gesto ebbe un sussulto e
cessò di respirare. Laura si portò le mani alla gola
ed in un attimo furono inzuppate dal liquido viscoso
che sgorgava, a fiotti, dall’arteria recisa. Si sentì
mancare e si inginocchiò cadendo riversa sul corpo
di Alberto, mescolando il sangue che usciva dalle
ferite e che, in fondo, era lo stesso.
Nel frattempo un paio di occhi strabici, nascosti tra la vegetazione, stava seguendo la scena. Il
Vizco si alzò per andarsene.
Appena voltatosi per raggiungere la strada si
vide puntare una lanterna negli occhi. Rimase
abbagliato, ma non fece quasi tempo a rendersene
conto. Il colpo secco di una calibro 22 lo raggiunse
al cuore. Due ombre si voltarono allontanandosi in
fretta da quello scenario, raggiunsero la Via Blanca,
montarono su un’auto in attesa che fece inversione
di marcia per tornare all’Avana.
21.
Passando davanti al parco della gelateria
Coppella, Marco si mise in coda per comprare il
Granma al chiosco situato alla fermata delle guaguas. I titoli a caratteri enormi ed evidenziati in
rosso dicevano: “Cade in un imboscata della controrivoluzione la compagna Laura García”. Il
testo poi spiegava che mentre faceva un’operazioThe SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:54
Pagina 199
199 SeBook - SimonellielectronicBook
ne di pattugliamento della costa, in compagnia di
altri miliziani, nelle vicinanze di Bacunayagua veniva sorpresa da un gruppo di sabotatori infiltrati al
comando del famigerato Alberto García. Anche il
nemico del proletariato, però, aveva pagato con la
vita la sua invasione del territorio cubano.
Il testo trascurava il rapporto famigliare esistente tra i due, anche se era noto a tutti. Era rimasto ignoto il numero degli invasori e si specificava
che i loro obbiettivi, indicati genericamente come
“terroristici”, non avevano potuto essere realizzati
grazie alla “ferma e tempestiva reazione del popolo
combattente”. Gli altri componenti del gruppo invasore erano riusciti a fuggire anche se, probabilmente, portavano con loro qualche ferito grave. Tra le
milizie c’erano state due vittime, una era Laura “colpita a tradimento”, prima che si rendesse conto di
essere caduta in una “vile imboscata”. L’altra era un
agente della Seguridad del Estado, infiltrato da anni
negli Stati Uniti che aveva segnalato il tentativo di
invasione.
“Anche l’eroico combattente, di cui ormai si
può rivelare ruolo e identità, è rimasto ucciso nel
corso degli aspri combattimenti dal momento che
faceva parte del gruppo di miliziani addetti alla sorveglianza della costa, in attesa del previsto sbarco
nemico. Gloria al compagno Pedro Lopetegui
Losada.”
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:54
Pagina 200
200 SeBook - SimonellielectronicBook
Seguiva il lungo resoconto sulla vita “rivoluzionaria e senza macchia” e un resoconto della lunga
attività clandestina del Vizco.
A conclusione vi erano le condoglianze, a nome
di tutto il popolo, del Primo Segretario del Partito,
presidente del Consiglio di Stato e dei Ministri nonché Comandante in Capo Fidel Castro Ruz a cui si
associavano tutti gli altri componenti del “Burò
Politico”, Governo, Comitato Centrale.
I funerali, in forma solenne, si sarebbero tenuti
il giorno seguente con il corteo fino al cimitero di
Colón e sepoltura nel Mausoleo delle Forze Armate.
Nel frattempo le salme sarebbero state esposte presso la funeraria ex Rivero di calle Calzada angolo K
perché i cittadini potessero renderle omaggio.
Trovandosi nelle vicinanze, Marco si recò alla
camera ardente. Il Comandante era stato uno dei
primi ed era già andato via, ma il luogo era ancora
affollato di personalità della politica, della cultura e da
militari di ogni grado. Praticamente tutti sapevano chi
fosse e al suo passaggio si scambiavano occhiate
d’intesa. Molti dei presenti erano a loro volta conosciuti da Marco che scambiò con loro i convenevoli
del caso.
«Jorge cosa succederà a lei?»
«Niente.»
«Ma dai, dopo tutto quello che è successo?»
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:54
Pagina 201
201 SeBook - SimonellielectronicBook
«Lei non è coinvolta direttamente. Il favoreggiamento è solo un dettaglio.»
Erano seduti su una panchina appartata di
fronte al “ranchon”, sotto il ponte della 23, al Parco
Almendares dove arrivavano gli effluvi dell’omonimo rio.
Marco era fortemente combattuto dentro di se:
amava quella ragazza, ma lei era complice di un
piano mostruoso e non riusciva a capire che legame ci fosse tra lei e Alberto. Sapeva di dover continuare a far finta di niente e che non poteva chiederle spiegazioni.
«Te lo avevo sempre detto che era una controrivoluzionaria…. ma d’altra parte non è ancora
arrivata l’ora di punirla. Vediamo cosa succederà
dopo questo fatto, anzi siccome stai per andare in
Italia perché non la inviti?»
«Ma cosa dici? E se poi rimane la?»
«Se torni tu, perché lei dovrebbe rimanere?
Non ha nessuno a cui appoggiarsi, però potrebbe
prendere contatti col nemico sentendosi libera di
comunicare. E noi potremmo venire a conoscenza
di cose interessanti….»
«Sai che non è semplice farla uscire…»
«Tu pensa a farle avere il visto dalla tua
Ambasciata, per il permesso di uscita non ti preoccupare.»
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:54
Pagina 202
202 SeBook - SimonellielectronicBook
Lasciato Jorge si recò sulla 23, sapendo che
era l’orario in cui Nancy effettuava il suo giro per le
compagnie aeree. Si soffermò davanti Cubatur
scambiando qualche parola con le guide e qualche
funzionario e poi la vide scendere con le cartellette
sottobraccio.
«Buongiorno.»
«Buongiorno, vedo che hai il giornale in mano,
allora sei al corrente.»
«Beh certo, come si fa a non esserlo?»
«Mi dispiace.»
Lo disse meccanicamente. Un gesto di cortesia verso di lui che in fondo era stato il compagno di
Laura per un certo periodo. Sapeva inoltre che avevano conservato una certa amicizia e grande stima.
«Beh, ormai non c’è più niente da fare.» Poi
proseguì come se parlasse del tempo. «Senti, ho in
progetto un viaggio in Italia.»
«Ah bene complimenti, spero che mi porterai
un regalino…»
«Vorrei che venissi con me.»
Lei rimase sorpresa e quasi non riusciva a parlare.
«Ma dai! Figurati, come faccio io a uscire di
qua?»
«Non preoccuparti, comincia a fare la richiesta
per il passaporto. Per il visto italiano ci penso io con
l’ambasciata, mi conoscono e sanno che se garanThe SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:54
Pagina 203
203 SeBook - SimonellielectronicBook
tisco per te non ci sono problemi. Anche per il visto
d’uscita da Cuba ho degli amici che ci possono aiutare.»
«Beh se sei tanto sicuro…. sai che è il mio
sogno visitare l’Italia e poi pur di poter vedere un
Paese nuovo andrei in qualunque posto.» Appena
pronunciate queste parole si morse la lingua
«scusa, non volevo disprezzare...»
«Ma no, ho capito quello che intendevi dire. Lo
so che per voi non è facile viaggiare, escluso per i
tuoi…. “clienti” che sono al 90 per cento militari o
poliziotti.»
«Va bene, oggi stesso comincerò le pratiche
per ottenere il passaporto.»
22.
Come previsto non ci furono complicazione
per l’espletamento delle pratiche. Due settimane
dopo si imbarcarono sul volo della Cubana diretto a
Milano.
Il viaggio era stato offerto dall’industriale
modenese. Infatti, questi, aveva avuto miglior fortuna con la medicina che con la moda.
Essendo la ricerca, la medicina e la farmaceutica settori privilegiati che seguiva personalmente
Fidel Castro, dopo una riunione con lui, si aprirono
tutte le porte e diedero vita a una delle prime socieThe SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:54
Pagina 204
204 SeBook - SimonellielectronicBook
tà miste con vista all’esportazione della “melagenina”.
Questa sostanza estratta dalla placenta delle donne
gravide, in associazione a una fototerapia con i raggi
infrarossi, dava ottimi risultati nella cura della vitiligine.
Non essendovi una legislazione chiara in materia e
non sapendo se catalogare il prodotto come farmaco
o cosmetico, non riuscirono ad importarlo direttamente in Italia, ma aggirarono il problema aprendo a San
Marino un ambulatorio che lavorava sui pazienti
seguendo il metodo indicato dallo scopritore del principio attivo.
In vista dell’inaugurazione della nuova struttura,
Marco venne invitato in Italia anche perché era previsto che fosse lui a rappresentare il socio italiano a
Cuba.
Nancy rimase impressionata solamente vedendo l’aeroporto e poi il paesaggio così diverso. Le autostrade, il traffico. Fu una vera grande emozione per
lei.
Proseguirono per Modena, assieme alla delegazione cubana che viaggiò con loro. Il giorno seguente
iniziarono i festeggiamenti che continuarono, poi, a
San Marino. Invitati prestigiosi che andavano dai politici, ai giornalisti di fama, ai divi degli schermi grandi e
piccoli, ai campioni dello sport e naturalmente agli
scienziati, fra i quali un Premio Nobel. Non mancava
naturalmente l’Ambasciatore cubano in Italia, Javiér
Ardizones.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:54
Pagina 205
205 SeBook - SimonellielectronicBook
Altra grande sorpresa per Nancy fu la visita al
piccolo Stato indipendente incastonato nell’Appennino
italiano. Una situazione che a lei ricordò un poco
Caimanera, fatte le debite proporzioni….naturalmente
la ricchezza, in tutti i sensi, del piccolo Stato non era
paragonabile al territorio guantanamero e specialmente non c’erano reticolati né garitte e il mare si vedeva
in lontananza….
Le piacque molto il tragitto in funivia fino alla
Rocca, il paesaggio che si abbracciava da la sopra, l’eleganza dell’architettura, impregnata di storia, e quella
delle decine di negozietti di souvenir, elettronica e abbigliamento che si susseguivano uno a fianco all’altro.
Il viaggio per loro si trasformò in una luna di
miele. Una volta terminata la parte ufficiale venne
messa a loro disposizione una residenza di campagna nella provincia modenese ed ebbero a disposizione un’auto.
Visitarono Bologna, Firenze e Venezia prima di
trasferirsi per un breve soggiorno a Milano da dove
sarebbero rientrati all’Avana.
Furono giorni molto intensi e lunghe notti d’amore trascorse in un appartamento del centro che fu
messo a disposizione da amici di Marco. La bellezza
e la simpatia di Nancy fecero colpo ovunque andassero, con i vecchi e i nuovi amici o conoscenti. Tutti
si congratulavano con lui e riempivano lei di complimenti.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:54
Pagina 206
206 SeBook - SimonellielectronicBook
L’indomani sarebbero partiti e lui non aveva
dimenticato le parole di Jorge, quando gli disse che
probabilmente lei avrebbe contattato qualcuno
approfittando della libertà di movimento e facilità di
comunicazione. Non gli sembrava che lo avesse
fatto e si che stavano assieme praticamente le ventiquattro ore. O quasi…..
«Bene, è la nostra ultima sera italiana..» disse
lui.
«Per adesso…» rispose lei.
«Vuoi andare da qualche parte? Fare qualcosa di speciale?»
«No, andiamo solo a mangiare al ristorante del
tuo amico. Però torniamo presto, dobbiamo alzarci
presto domani mattina e non vorrei rinunciare a….»
«Beh, se è per questo non ci abbiamo mai
rinunciato a….da quando siamo in Italia….hehehe.»
«Appunto, non vorrei farlo l’ultima sera.»
Andarono alla Libera, in via Palermo. Essendo
vicino vi andarono a piedi. Italo, uno dei proprietari
li accolse con calore avendoli conosciuti entrambi
all’Avana ove i recava spesso per fare rifornimento
di sigari ed in effetti il locale era impregnato dal profumo di avana. Cohiba, in questo caso.
Trascorsero una bella serata, Nancy apprezzò
una volta di più la cucina e il caffè italiano e quindi
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:54
Pagina 207
207 SeBook - SimonellielectronicBook
rincasarono dopo essersi accomiatati dal baffuto
ristoratore e dai suoi soci Michele e Luigi.
Quella sera Nancy era ancora più bella e sensuale del solito. Si spogliarono in fretta baciandosi
furiosamente e approdarono sul letto. Fu un tripudio
di baci e carezze. I giochi preliminari si protrassero
lungamente, fino quasi alla sofferenza. Le mani e le
bocche si cercavano e cercavano ogni parte dei loro
corpi. Lui accarezzava e baciava il florido seno di lei
e poi scendeva lungo il suo corpo con le labbra mentre lei gli si offriva ed a sua volta contraccambiava
baci e carezze con uso sapiente della lingua.
Quando già furono al limite della sopportazione
egli la penetrò, dapprima dolcemente e poi quasi con
furore. Fu la loro notte d’amore più bella.
Poco dopo lei si alzò e se ne andò silenziosamente, con il suo passo leggero dato dalle lunghe
gambe color ambra. Leve perfette come perfetto era
il suo corpo. Andò via discretamente, scivolando nell’aria fredda e nebbiosa di un inverno padano che non
aveva niente a che fare con lei e con le circostanze in
cui si conobbero.
Uscì in punta dei piedi, come se non volesse
svegliarlo, ma sapeva che non si sarebbe svegliato
mai più. Gli aveva aperto un forellino calibro 22 nel
petto, mentre lui russava lievemente sfinito da quella
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:54
Pagina 208
208 SeBook - SimonellielectronicBook
ultima notte con lei. Nel palazzo dormivano ancora
tutti. L’arma opportunamente silenziata, emise un
semplice sbuffo. Nessuno poté udire niente. Dopo
aver sceso le scale senza aver incontrato anima viva,
percorse tre isolati a piedi arrivando ad un posteggio
di taxi.
«Alla Malpensa per favore.»
Il tassista, ancora insonnolito, mettendo mano al
tassametro avviò il veicolo, dirigendosi verso la brughiera immersa nella nebbia.
Un volo dell’Alitalia la portò a Miami dove assunse la sua nuova identità. La aspettava suo padre,
George Burns, da quel giorno ritiratosi in pensione.
Con lui c’era anche sua madre, fuggita clandestinamente con un motoscafo inviatole da Burns.
Avevano ancora nel cuore, nonostante tutto, la
speranza di vivere in breve il proprio futuro all’Avana.
In una Cuba finalmente libera dall’odio, la vendetta,
l’invidia, le miserie del capitalismo di Stato e da qualsiasi forma di dittatura.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:54
Pagina 209
209 SeBook - SimonellielectronicBook
Conclusione
Sull’Isola, intanto, Miguelina aveva legalizzato
la sua piloto trasformandola in paladar, pagando le
relative tasse allo Stato.
Manolo si era convertito alla Santerìa ed era
diventato Babalao, con tanto di studio per le consultazioni agli affiliati e riunioni per toques de santo
e despojos dal malocchio.
Jorge aveva pagato il suo errore di valutazione, per aver lasciato espatriare Nancy, con il pensionamento anticipato. Per tirare avanti alla meno
peggio doveva arrotondare facendo il custode in un
magazzino.
Gli avventurieri italiani avevano preso d’assalto il Paese uscendone peraltro, alla lunga, sempre
sconfitti.
I matrimoni misti avevano raggiunto cifre ragguardevoli, ma quelli che resistevano al tempo
erano pochi.
Quello che veniva chiamato “il bordello degli
americani” si andava trasformando sempre più nel
“bordello del resto del mondo”.
Fidel Castro continuava a governare il Paese
con poteri assoluti.
Ma il fascino di Cuba, nonostante tutto, è
rimasto immutato.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:54
Pagina 210
210 SeBook - SimonellielectronicBook
L’Autore
Aldo Abuaf è nato a
Milano il 28/06/1944 sotto le
incursioni della R.A.F. guidate dal mitico “Pippo”, il ricognitore inglese. Attualmente
vive e lavora a Milano in
qualità di custode in un condominio. Dopo aver finito le
scuole medie, dato che non aveva nessuna voglia
di studiare, cominciò a lavorare nei campi più disparati dall’età di 15 anni. Adempiuti gli obblighi militari, vinse un concorso per Vigile Urbano presso il
Comune di Milano dove rimase dal 1968 al 1983.
Nel frattempo, entrò nel campo del turismo scoprendo altri orizzonti e un Paese lontano chiamato
Cuba, di cui era innamorato ideologicamente e a
distanza. Ricevuta un'offerta di trasferirsi là in previsione di quello sviluppo turistico puntualmente
avveratosi, appese l’uniforme al chiodo e lasciò
tutto per iniziare l’avventura in un luogo tanto a
lungo sognato. Dopo gli inizi, difficili, per trasformare il turismo politicizzato in turismo di “massa”,
anche se relativa, a causa delle vicissitudini avute
dalle Agenzie impegnate nell’operazione si trovò
senza lavoro e, grazie alle conoscenze fatte in loco,
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
21-07-2005
18:32
Pagina 211
211 SeBook - SimonellielectronicBook
venne assunto dall’Istituto Cubano del Turismo
(oggi Ministero) in qualità di fotografo per la promozione turistica. Parallelamente, manteneva le relazioni con l’Italia rendendosi utile agli inviati dell’informazione che transitavano da Cuba. In questo
senso, ha collaborato direttamente con Il Corriere
della Sera, La Gazzetta dello Sport, Oggi, La
Stampa, Il Manifesto e, indirettamente, con altre
testate compresa la RAI.
Nel 1985 contribuì con una serie di diapositive
scattate in Guatemala alla realizzazione del documentario “Rigoberta” della cineasta cubana Rebeca
Chávez dedicato al premio Nobel per la Pace Rigoberta Menchú.
Dopo una decina di anni di sogni utopici e la
caduta del campo socialista europeo, la vita era
diventata ancor più difficile dal punto di vista economico, delle libertà di espressione e di pensiero
pertanto, a malincuore, dovette pensare a un rimpatrio che, seppure in condizioni precarie, gli offriva
maggiori possibilità di sostentamento e di espressione.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:54
Pagina 212
212 SeBook - SimonellielectronicBook
Quarta di copertina
Marco Malinverni è un giovane idealista.
Comunista quasi ortodosso, collabora con
un’Agenzia di viaggi legata al partito. Gli viene offerta
l’occasione di trasferirsi a Cuba per tenere a battesimo il lancio di un’operazione effettuata con voli charter che permetterá l’incremento del turismo italiano
verso l’Isola.
Durante il suo lungo soggiorno in quel Paese
viene utilizzato, suo malgrado, come rotella in un
ingranaggio molto più grande di lui. Spesso deve
svolgere compiti che gli creano un disagio interiore,
ma è il prezzo che deve pagare per poter risiedere nel
Paese che aveva a lungo sognato.
Nella sua vita entrano due donne che saranno
molto importanti per lui. Una è un’importante dirigente del Partito, matura, colta, affascinante. L’altra è una
giovane e stupenda funzionaria dell’impresa del
Turismo Nazionale. Mentre egli lotta per mantenere la
sua residenza a Cuba, nei vicini USA c’è chi non ha
mai smesso, un solo momento, di tramare nel tentativo di rovesciare il regime di Fidel Castro arrivando ad
ordire numerosi attentati alla sua vita. Egli è una delle
numerose esche. Costretto ad un doppio gioco che
non gli si addice, ma che pure accetta forse meccanicamente.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:54
Pagina 213
213 SeBook - SimonellielectronicBook
Intanto, all’interno di un racconto turistico, si delineano scenari di paesaggi da favola nei quali si vive
come si può e dove si ordiscono reati comuni o trame
politiche. Cittadini che cercano di vivere "meglio" della
media, militari golpisti, spie e traditori in un habitat che
più politico non potrebbe essere. Un viaggio all’interno di Cuba con puntate in Centroamerica e Miami,
seguendo le vicissitudini di Marco e di chi lo sta utilizzando.
Pur non essendo un "giallo" tradizionale si giungerà ad una conclusione drammatica ed imprevista.
Un racconto che si snoda in maniera piacevole ed
invita alla lettura, pagina dopo pagina.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:54
Pagina 214
214 SeBook - SimonellielectronicBook
INDICE
Premessa
I Personaggi
Capitolo 1.
Capitolo 2.
Capitolo 3.
Capitolo 4.
Capitolo 5.
Capitolo 6.
Capitolo 7.
Capitolo 8.
Capitolo 9.
Capitolo 10.
Capitolo 11.
Capitolo 12.
Capitolo 13.
Capitolo 14.
Capitolo 15.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:54
Pagina 215
215 SeBook - SimonellielectronicBook
Capitolo 16.
Capitolo 17.
Capitolo 18.
Capitolo 19.
Capitolo 20.
Capitolo 21.
Capitolo 22.
Conclusione
L’Autore
Quarta di Copertina
Licenza d’Uso
Copyright
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:54
Pagina 216
216 SeBook - SimonellielectronicBook
Contratto di Licenza d’Uso dei SeBook
i SimonellielectronicBook
1. Licenza
Il presente Accordo consente all'acquirente di scaricare, installare ed utilizzare la pubblicazione elettronica sull'hard disk di uno o più computer, non parte di
una rete, di sua esclusiva proprietà e di crearne un'unica copia a scopi di sicurezza. La copia di backup
dovrà essere esattamente uguale all'originale con
tutte le informazioni relative al copyright e ogni altra
eventuale nota di proprietà presente sulla copia originale. L'Accordo consente inoltre, nei casi in cui sia
prevista questa opzione, di stampare il libro elettronico ma soltanto per uso personale.
2. Limitazioni della licenza
Salvo nel caso indicato nell'articolo precedente, è
vietato eseguire e distribuire copie del libro elettronico, o trasferire elettronicamente il file da un computer ad un altro all'interno di una rete aziendale o
commerciale. Non è consentito decompilare,
destrutturare, smontare, o in nessun altro modo
modificare il file del libro elettronico né modificarne
il contenuto. Non è consentito concedere in affitto il
libro elettronico, né fornire sottolicenze. Non è consentito stampare più copie del libro elettronico, fotocopiarle e commercializzarle.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:54
Pagina 217
217 SeBook - SimonellielectronicBook
3. Proprietà
Anche se il contraente è proprietario dei supporti sui quali il libro elettronico viene registrato,
egli non entra in possesso dei diritti sul libro elettronico ma ne acquisisce, acquistandolo, una
licenza d'uso personale. Il libro elettronico resta
proprietà esclusiva dell'editore che lo ha pubblicato e/o degli autori, inclusi i diritti di Copyright
nazionali e internazionali.
4. Limitazioni della garanzia
I singoli editori garantiscono il perfetto funzionamento dei loro libri elettronici se correttamente scaricati e visualizzati secondo le specifiche di hardware e di software indicate. Viene declinata ogni altra
garanzia nel caso in cui il libro elettronico venga utilizzato da persona diversa dall'acquirente come
duplicato e commercializzato in violazione dei termini della presente licenza d'uso.
5. Limitazione di responsabilità
Si declina qualsiasi responsabilità in relazione a
libri elettronici che siano stati alterati in qualunque
modo, se il file è stato danneggiato a causa di un
incidente, di cattivo uso o se la non conformità
deriva dall'uso diverso rispetto alle specifiche indicate.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:54
Pagina 218
218 SeBook - SimonellielectronicBook
6. Presupposti del contratto
La licenza, La Limitazione della Licenza, La
Proprietà, La limitazione della garanzia e La limitazione di responsabilità sopra previste costituiscono
presupposti essenziali alla base della conclusione
del presente contratto.
7. Clausola generale
Il presente contratto sarà regolato dalle leggi
interne dello Stato Italiano. Il presente contratto
costituisce un accordo completo tra le parti con riferimento al suo oggetto e ogni violazione dei termini
della Licenza d'Uso sopra indicati sarà perseguito
legalmente. Foro competente per ogni controversia
è quello di Milano.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com
Av01
31-10-2004
20:54
Pagina 219
219 SeBook - SimonellielectronicBook
i
SeBook - SimonellielectronicBook -
l’EconomicaOnLine
© Copyright Simonelli Editore srl - Milano - Italy
Via Statuto 10 - 20121 MILANO - Italy
tel. +39 02 29010507
e-mail: [email protected]
http://www.simonel.com
ISBN 88-7647-081-6
Romanzi
«Profumo di Avana»
di Aldo Abuaf
Questo SeBook può essere sfogliato soltanto
sui computer di proprietà di chi lo ha acquistato
e che non facciano parte di una rete aziendale.
E’ vietata ogni copia del file da parte dell’acquirente
come ogni sua modifica e commercializzazione.
Nel caso in cui sia attiva l’opzione di stampa, questa
deve essere fatta ad esclusivo uso personale
dell’acquirente. Acquistando un SeBook
se ne acquisisce la possibilità di leggerlo
e utilizzarlo secondo quanto è stabilito nel Contratto
di Licenza d’Uso che si intende firmato con l’atto
dell’acquisto. Ogni violazione di questo contratto
verrà perseguita a norma di legge.
The SeBookLine by Simonelli Editore
www.eBooksItalia.com