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Lauria wikipediana La cittadina lucana nell'era virtuale PDF generato attraverso il toolkit opensource ''mwlib''. Per maggiori informazioni, vedi [[http://code.pediapress.com/ http://code.pediapress.com/]]. PDF generated at: Fri, 12 Feb 2010 10:46:16 UTC Indice Voci Prefazione Utente:Morbius Capitolo I – La cittadina lucana Lauria Capitolo II – Le montagne condivise Massiccio del Sirino Capitolo III – Cenni storici 1 1 2 2 12 12 17 Ruggiero di Lauria 17 Massacro di Lauria 19 Stazione di Lauria 20 Capitolo IV – Il beato 22 Domenico Lentini 22 Capitolo V – Celebrità viventi 27 Rocco Papaleo 27 Gianni Pittella 29 Note Fonti e autori delle voci 30 Fonti, licenze e autori delle immagini 31 Licenze della voce Licenza 32 1 Prefazione Utente:Morbius Sono nato a Lauria, vi abito tutt'ora e desidero contribuire, con tutta la modestia possibile, alla divulgazione della conoscenza. Nonostante tutto l'impegno e la buona volontà nel ricercare proficuamente la verità da ogni fonte, sono perfettamente consapevole di poter sbagliare, come tutti d'altronde, ma anche per questa ragione mi cimento in quest'opera: perché l'errore riconosciuto, accrescendo il nostro sapere, sia lo sprone a migliorarci sempre di più. La conoscenza andrebbe sempre condivisa: io so una cosa, tu ne sai un'altra, insieme ne sappiamo due. Cosa serve sapere una cosa solo per sé?!? Una sola risposta: smania di potere. In questo caso, se avete una simile aspirazione, cominciate a studiare tutto il contenuto di Wikipedia e tenete per voi l'infinitesima parte di ciò che solo voi potete sapere. Io non ve lo consiglio perché con la presunzione il potere non ha vita lunga. Quindi mettete le mani sulla tastiera e datevi da fare con il vostro computer: è uno strumento formidabile. Condivido in pieno l'affermazione di qualcuno (forse Albert Einstein) che diceva: «I computer sono incredibilmente veloci, accurati e stupidi. Gli uomini sono incredibilmente lenti, inaccurati e intelligenti. L'insieme dei due costituisce una forza incalcolabile». Qualcuno di voi potrebbe chiedersi a chi è ispirato il mio nome utente qui in Wikipedia e probabilmente l'avrà già confuso con qualche personaggio di fantasia. Se così fosse allora costui non è andato troppo lontano dalla risposta esatta, sebbene non sia il Morbius dei fumetti, avversario dell'Uomo Ragno, descritto nelle pagine di questa enciclopedia. In effetti di un personaggio di fantasia si tratta ma le sue vicende sono raccontate nel film di fantascienza del 1956 intitolato Il pianeta proibito di cui il personaggio principale è, per l'appunto, il dottor Edward Morbius, interpretato da Walter Pidgeon, lo stesso attore che recitò la parte di uno de I due colonnelli con Totò. Statistiche I miei contributi | I miei libri | Numero visitatori di questa pagina [1] Note [1] http:/ / stats. grok. se/ it/ 201002/ Utente:Morbius 2 Capitolo I – La cittadina lucana Lauria Lauria Stato: Regione: Italia Basilicata Provincia: Potenza Coordinate: 40°2′50″N 15°50′9″E Altitudine: 430 m s.l.m. Superficie: 175,66 km² Abitanti: 13.469 08-2009 Densità: 77,10 ab./km² Frazioni: Pecorone Comuni contigui: Castelluccio Superiore, Castelsaraceno, Lagonegro, Laino Borgo (CS), Latronico, Moliterno, Nemoli, Tortora (CS), Trecchina CAP: 85044 Pref. telefonico: 0973 Codice ISTAT: 076042 Codice catasto: E483 Class. sismica: zona 2 (sismicità media) Class. climatica: zona D, 1691 GG [1] Lauria 3 Nome abitanti: laurioti Santo patrono: Beato Domenico Lentini Giorno festivo: 25 febbraio Sito istituzionale [2] Lauria è un comune di 13.469[3] abitanti in provincia di Potenza. Geografia Lauria, antica città lucana, è uno dei più importanti centri della attuale Basilicata. La città, posta come cerniera tra la Basilicata, la Campania e la Calabria, deve la sua importanza al fatto di trovarsi in una posizione strategica di snodo fra tre direttrici viarie importantissime: l'antica Via Capua-Rhegium romana - oggi tratto autostradale A3 (di cui rappresenta il punto intermedio tra Salerno e Cosenza), la fondovalle Sinnica, che porta all'altra costa lucana, e la fondovalle del Noce, che collega l'autostrada A3 con la costa tirrenica calabro-lucana. Inoltre la città rappresenta il punto d'incontro di tre valli: quella del Noce, del Sinni e del Mercure, a cui si deve aggiungere anche quella dell'Agri, tramite l'antico percorso per Moliterno, in lunga attesa di adeguamento e divenuto di livello secondario. Dal punto si vista paesaggistico Lauria è collocata nel cuore di uno dei più suggestivi paesaggi dell'Appennino Meridionale italiano, territorio comprendente Maratea, il Parco Nazionale del Pollino e il Massiccio del Sirino. Il Comune fa parte della provincia di Potenza e confina con i limitrofi centri di Castelluccio Inferiore e Castelluccio Superiore, Latronico, Castelsaraceno, Moliterno, Lagonegro, Nemoli, Trecchina e Tortora (CS). • Classificazione sismica dei comuni lucani: zona 2 (sismicità media)[4] Orografia • Monte Sirino: Nei confini amministrativi del comune di Lauria ricade gran parte del massiccio del Monte Sirino,con le sue vette innevate per sei mesi l'anno. Sia la cima più alta, che è il Monte Papa (2005 mt s.l.m.), che la vetta del Sirino (mt 1900), sono ambite mete di escursionisti o semplici appassionati dell'alta montagna. In particolar modo,sulla vetta del Sirino,ai confini col comune di Lagonegro,è ubicato un Santuario,meta anche di pellegrinaggi. La montagna vanta inoltre di piste da sci di buon livello,con 5 impianti di risalita fra cui una seggiovia(quest'ultima per la maggior parte ricade in Lagonegro),scuole sci,nolo attrezzature,affitta camere,bar e punti di ristoro. È possibile inoltre campeggiare l'estate presso la località Conserva di Lauria,a 1400 metri d'altitudine. • Monte La Spina: Alto 1652 metri,ricade nella perimetrazione del Parco Nazionale del Pollino per la presenza di numerosi esemplari del centenario Pino Loricato. • Monte Serra Rotonda: Alta pressapoco 1285 metri,anche qui persiste qualche giovane esemplare di Pino Loricato. Fra essa e la Serra Spina vi è un piccolo laghetto di origine carsica (lago Rotonda). • Monte Alpi: Alto 1900 metri, caratteristico per la sua forma a cuneo, delineata dall'imponente bastione calcareo che scende per oltre 500 metri dalla sua vetta. Lauria Idrografia • Fiume Sinni: È uno dei più importanti fiumi della Basilicata. Trattasi di un fiume dal regime estremamente torrentizio con piene turbinose nella stagione piovosa e magre notevoli in estate. Nasce a quota 1380 metri dalla Serra della Giumenta, nel versante orientale del massiccio montuoso del Sirino, nel territorio comunale di Lauria. Scorre quindi verso lo Ionio e sfocia nei pressi di Policoro, nella Piana di Metaponto. Lungo il suo percorso viene sbarrato per ben due volte: dapprima nel comune di Lauria dalla diga di Cogliandrino e successivamente presso Senise dalla diga di Monte Cotugno, la più grande in Europa in terra battuta. • Fiume Noce: Nasce dal versante Nord del Massiccio del Sirino, in territorio di Lagonegro. Il suo bacino idrografico, nel quale è situato il centro urbano di Lauria, in pochi chilometri quadrati di estensione, presenta una rilevante escursione altimetrica che va dagli oltre 2000 metri del Monte Papa fino alla quota del mare, sfociando nel Tirreno nei pressi di Castrocucco di Maratea, ai confini con Tortora(CS). Da esso prende il nome l'omonima valle. • Sorgenti di Fiumicello: Sorgenti di acque oligominerali. • Sorgenti del Torbido: Sorgenti di acque ai piedi del Monte Sirino. • Torrente Caffaro: Torrente che attraversa il centro storico del Rione Superiore, oggi ricoperto. In epoca medioevale assumeva un'importanza strategica poiché era un ulteriore difesa del Castello posto a monte. • Torrente Fosso Gaglione: Tributario del Fiume Noce. • Fiume Cogliandrino: Anch'esso sorge dai rilievi del Sirino, ed è uno dei principali affluenti del Sinni in territorio lauriota. Nei pressi dell'omonima contrada viene sbarrato nella omonima diga artificiale. • Invaso di Cogliandrino: Diga artificiale in cls armato, ai piedi del Monte Alpi. • Lago della Rotonda: Bacino lacustre, che raccoglie per lo più le acque alluvionali e di scorrimento superficiale provenienti dai versanti dei monti Serra Rotonda e Serra La Spina. La città Naturale e antichissimo centro di riferimento di un territorio molto ampio di cui è baricentro (corrispondente grosso modo alla Basilicata meridionale), fu sin dal Medioevo contea e anche sede vescovile de facto, con un'evoluzione demografico-istituzionale simile, per molti aspetti, a quella di Matera. La città ebbe una drammatica battuta d'arresto nel corso naturale della sua storia con il Massacro di Lauria del 1806, dovuto ad un'intricata vicenda che portò Lauria, sede del potere costituito, a divenire luogo di una grande resistenza borbonica contro i Francesi. La sconfitta portò ad una tremenda ritorsione nei confronti della città, gravida di conseguenze negative: il dislocamento di tutti i servizi statali( amministrazione, polizia, tribunale e ospedale) a vantaggio di altri centri limitrofi minori quali soprattutto Lagonegro, paese decentrato rispetto al territorio e tuttora di dimensioni molto più contenute. Nonostante questa vicenda, di cui in ultima istanza ha pagato l'intera area (la quale, per quanto si voglia fare di questa necessità un'astratta virtù, ha subito una frammentazione e un indebolimento), Lauria, grazie alle sue caratteristiche geografiche, alle sue dimensioni territoriali, ad una lunga e stimata tradizione di commercio, imprenditoria e manodopera, all'inevitabile lenta ripresa di alcune funzioni statali territoriali, è tutt'oggi il centro principale e di gran lunga più popoloso dell'area (tra l'altro l'unico che sia in bilancio demografico positivo), sebbene gli effetti dell'antico massacro siano uno dei fattori che ne rallentano tutt'oggi la crescita. Nel 1998 ha ricevuto ufficialmente dalla Presidenza della Repubblica il riconoscimento e la dignità di "Città". Il Sole 24 ore (12 novembre 2004) ha segnalato Lauria tra le province nascoste d'Italia, una provincia che eliminerebbe un'innaturalità durata due secoli. Il centro abitato è suddiviso in due grandi rioni, quello superiore, che viene tradizionalmente denominato "Castello" , e quello inferiore, chiamato altrimenti "Borgo", che sono separati dall'antico quartiere Ravita. I territori di campagna sono altresì densamente abitati. Lauria è, inoltre, dotata di una serie di servizi sociali, oltre che di ottime strutture alberghiere. Nel centro storico, che rivela segni tipici dell'epoca medievale, con le abitazioni aggrappate alla collina, si aprono angoli caratteristici ed 4 Lauria intricate viuzze e stradine che vi s'inerpicano dando vita ad archi, sottopassi, portici e motivi architettonici caldi ed armoniosi. Il territorio lauriota, uno dei più grandi della Basilicata, offre un susseguirsi di paesaggi pittoreschi ad agresti, naturali ed artificiali: le vette del Sirino (2005 m), innevate per buona parte dell'anno; il lago artificiale di Cogliandrino; il lago Rotonda; le fresche sorgenti dei fiumi Sinni e Torbido, luoghi ameni dalle acque cangianti e ricche di pescosità; le acque oligominerali di Fiumicello, il Pino Loricato che cresce sul Monte La Spina (o Serra La Spina); la grotta del Favaro ed il castello di Seleuci, oggi Seluci, una delle principali contrade, dove vengono continuamente alla luce reperti archeologici. Simbolo del comune di Lauria è il Basilisco con la scritta Noli me tangere ("Non mi toccare") che ricopre tutta una serie di significati, tra i quali quello originario, che in varie forme della coscienza collettiva rimane ancora vivo, è la temibilità ed intoccabilità dell'abitato. Storia Le origini Alcune leggende fanno risalire la nascita della città ad una fondazione greca/cretese, tesi questa, però, mai verificata per l'assenza di una sistematica campagna di scavi sul territorio, così come pure è ampia la gamma di possibilità sulle origini del suo nome. Nelle fonti, fortemente penalizzate dalla distruzione dell'archivio cittadino nel Massacro di Lauria, compare per la prima volta nel X secolo. Appare però abbastanza improbabile che la sua area (attraversata anche dalla Via Popilia) sia rimasta disabitata fino al X secolo poiché alcuni ritrovamenti confermerebbero l'ipotesi che fosse già popolata in precedenza. Il Medio Evo Nella documentazione scritta ritroviamo Lauria per la prima volta, almeno dal punto di vista di una chiara identificazione toponomastica, nel Medioevo. Secondo alcuni studiosi accreditati il centro abitato sorse, nel X secolo, intorno ad una laura basiliana, che era sita nel luogo ove poi è stato edificato il Santuario della Madonna dell'Armo. Probabilmente furono i Normanni, che si stabilirono nella zona detta Ravita (dall'arabo Rabit zona vicina) che edificarono il castello oggi detto "di Ruggiero". Dal XII secolo Lauria fu sede di un feudo in cui fiorivano artigianato e commercio. Lauria rappresentava a quell'epoca il centro politico ed economico della Valle del Noce: il feudatario era il capo incontrastato di questo microcosmo autonomo. Capostipite della baronia normanna è Gibel de Loira cui seguì Riccardo (dal 1254 al 1266), fedelissimo di re Manfredi, che, insieme a lui, trovò la morte nella battaglia di Benevento. È proprio con Riccardo che la città diviene, anche se per pochi anni, la prima sede del Giustizierato di Basilicata. Il primogenito di questi Ruggiero divenne celebre perché fu nominato Ammiraglio d'Aragona da Pietro III: egli non fu mai sconfitto in combattimento e riuscì, più volte, ad uscire vittorioso da scontri con la flotta Angioina. I Signori di Lauria: Nobili dal 1254 al 1860 Baroni 1254 - Riccardo di Lauria 1254 - Ruggiero di Lauria 1254 - Ruggierone di Lauria 1308 - Carlo di Lauria 1310 - Ruggiero Berengario Conti 1386 - Francesco Sanseverino 1436 - Stefano Sanseverino 5 Lauria 1453 - Venceslao Sanseverino 1456 - Gaspare Sanseverino 1516 - Bernardino Sanseverino Baroni 1556 - Girolamo Exarques 1564 - Pietro Exarques 1598 - Girolamo Exarques 1621 - Francesco Exarques Duchi 1694 - Girolamo Calà di Tappia e Porzia di Castromediano 1698 - Adriano Calà Ulloa 1741 - Francesco Calà Ulloa 1779 - Adriano Calà Ulloa 1801 - Pietro Calà Ulloa 1806 - (soppressione del ducato di Lauria) Il Massacro Nel 1806 la città fu focolaio di rivolta contro gli occupanti francesi: molti abitanti l'8 e il 9 agosto furono barbaramente trucidati dai soldati napoleonici, guidati dal Generale Massena perché rei di aver sostenuto la causa borbonica in quello che è passato alla storia come il Massacro di Lauria. Dopo il saccheggio quale monito tutti gli uffici pubblici presenti a Lauria, tra cui il distretto, circondario e il giudicato, vennero soppressi dal re Giuseppe Buonaparte. Il Novecento Rimane tristemente noto nella memoria collettiva di Lauria il bombardamento effettuato dagli inglesi il 7 settembre 1943, finalizzato alla distruzione del comando tedesco sito nel centro della città, nel quale perirono 37 civili.[5] Altre fonti, tra le quali quella del giornalista de L'eco di Basilicata, Mario Lamboglia, che riporta le testimonianze di quei tragici eventi dell'allora vivente sacerdote Don Antonio Spagnuolo e diversi superstiti, affermano che il numero delle vittime civili fu leggermente superiore, ossia 39, che al bombardamento vi fu la partecipazione anche di aerei americani e che l'obiettivo militare prioritario fosse individuato in un deposito di munizioni sito nei pressi del quartiere Ravita e non semplicemente nelle vie di comunicazione principali, quali strade e ferrovie presenti nel territorio, com'è facile immaginare in guerre di tale portata che da sempre le considerano bersagli strategici.[6] Società Evoluzione demografica Al contrario di quanto avviene per la maggior parte del Mezzogiorno, il numero dei residenti in Lauria è stato in crescita per tutto il Novecento, sebbene negli ultimi decenni la popolazione sembrerebbe essersi arrestata intorno alla soglia dei 14.000 abitanti. Lo sviluppo urbano del comune è stato condizionato da fattori infrastrutturali, fra i quali l'attraversamento della autostrada A3 SA-RC, con due svincoli (Lauria Nord e Lauria Sud), della Fondovalle del Noce e della Sinnica, e lo sviluppo industriale dell'area di Galdo. Abitanti censiti 6 Lauria Dialetto Il dialetto lauriota trae origine dalla fusione dei linguaggi dei monaci bizantini e delle genti orientali che portarono nel linguaggio locale una certa grecità. Inoltre, la divisione sociale che ha contraddistinto fin dal Medioevo i due rioni ha generato rimarchevoli differenze fonetiche tra i dialetti del rione superiore (u castiddo) ed inferiore (u burgo), cosa che caratterizza una delle caratteristiche peculiari del dialetto di Lauria. Attualmente il dialetto è parlato principalmente dalle persone più anziane, mentre fra i giovani sta subendo un processo d'italianizzazione. Negli ultimi anni è stato rivalutato dalle varie rappresentazioni teatrali che si sono tenute in zona, che vedono partecipe, tra gli altri, anche il celebre attore teatrale e cinematografico Rocco Papaleo. Folklore Il folklore è caratterizzato prevalentemente dal susseguirsi delle manifestazioni e delle festività popolari, che per lo più accompagnano le feste religiose. Dal 25 febbraio del 2000, il beato Domenico Lentini è il patrono di tutta Lauria, ma la caratteristica di Lauria di essere divisa in due grandi rioni e di avere contrade molto popolose lontane dal centro, ha portato alla consacrazione dei vari rioni e delle contrade a diversi Santi protettori. Oltre alla festa del beato si annoverano altre grandi feste popolari di lunghissima tradizione. Il rione superiore festeggia San Nicola di Bari, a cui è dedicata la chiesa madre, il 9 maggio; il rione inferiore, invece, festeggia il 25 luglio San Giacomo Maggiore Apostolo, a cui è dedicata la chiesa del rione inferiore e una delle piazze più belle di Lauria. Molto sentita è anche la festività di San Rocco. A Seluci, invece, la parrocchia è dedicata alla Madonna del Carmine che si festeggia la prima domenica di agosto. Feste di grande importanza sono anche quella di Sant'Antonio, al quale è dedicato il convento dei padri cappuccini del rione superiore, che si celebra il 13 giugno, quella di San Rocco, cui è dedicata una cappella e una piccola piazza del rione inferiore, celebrata l'ultima domenica di settembre, e quella della "Madonna dell'Armo" che si svolge il 15 agosto intorno al santuario della "Madonna Assunta", arroccata sulla collina dell'Armo, adiacente alle rovine del "castello Ruggiero" , la rocca posta a protezione dell'intero abitato medievale. Ogni festa è solitamente accompagnata da sagre (come quella della "fresedda c'a pummadora", il 15 agosto e quella della distribuzione " du pedi du purcu (piede di maiale)" in occasione della festa di S. Antonio il 13 giugno presso il convento dei padri cappuccini) e da mercati. Non mancano grandi e suggestivi fuochi d'artificio, in particolare quelli in occasione delle feste di San Giacomo, di San Nicola e dell'Assunta. 7 Lauria 8 Cultura Arte Degni di nota sono il quartiere Cafaro, il rione Taverna (nel quale sono presenti la Regia cappella borbonica di S.Ferdinando e una antica fontana ottocentesca), i resti del medievale Castello detto di Ruggiero, il Santuario dell'Assunta (di età preromanica), la Chiesa matrice di S.Nicola, ricca di opere di varie epoche nella quale si trovano le reliquie del Beato Domenico Lentini, il Convento dei frati Cappuccini che conserva un prezioso affresco del 1600 e le tele del polittico di Ippolito Borghese, la restaurata casa natia del Beato Lentini, i quartieri Palestro e Cerruto, la Chiesa Il campanile della Chiesa di S.Nicola di Bari edificato sul preesistente torrione medievale S.Giacomo del XV sec. con un pregevole coro ligneo dello stesso periodo, il Convento dell'Immacolata del 1500, che conserva un chiostro ed un campanile trecentesco di ottima fattura, e infine la Chiesa del Purgatorio. Gastronomia Tra i primi piatti, fatti di pasta fresca, rinomati sono i raschcatiddi (gnocchi), le làgane e cìciri (tagliatelle e ceci), le làgane e fasùli (tagliatelle e fagioli), i tagliolini "dell'Ascensione" e le variopinte minestre rustiche con cotiche ed erbe di campagna, che arricchiscono le mense della cucina locale. Altre specialità sono il capretto alla brace o al forno, i tipici involtini gli ummàriddi e trippa, contornati da funghi, asparagi e cime di rape. Posto predominante occupano le salsicce e salami, ma anche formaggi e ricotte fresche o stagionate, prodotte artigianalmente dai pastori del monte Sirino. Raffinatezze da annoverare sono il pane di grano, u pizzàtulu (una semplice focaccia bianca, a volte ricoperta di salsa al pomodoro), u sanguinacc (il sanguinaccio, dolce invernale fatto con riso, cioccolato, uva passa ma soprattutto sangue di maiale), u picciddàt (dolce pasquale), li viscuttini (i biscottini, bianchi ricoperti di glassa), li mustacciùli (i mostacciuoli), l'anginétt e l zéppule (le zeppole). In questo comune, inoltre, molto apprezzata è la gassosa locale di un'antica ditta che, in talune occasioni festive, non di rado è miscelata al vino rosso della zona. Lauria 9 Personalità legate a Lauria • Ruggiero di Lauria (Lauria, 1245 – Valencia, 1305), invitto ammiraglio della flotta aragonese e condottiero che affrontò numerose battaglie sul mare tra il XIII e XIV secolo. • Lorenzo Brancati di Lauria (Lauria, 1612 – Roma, 1693), cardinale, insigne studioso della Immacolata Concezione • Nicola Carlomagno (Lauria, 1761 – Napoli, 1799), avvocato, fu giustiziato come aderente alla Repubblica Partenopea • Domenico Lentini (Lauria, 1770 – Lauria, 1828), beatificato da Papa Giovanni Paolo II nel 1997 • Pietro Ulloa (Lauria, 1801 – Napoli, 1879), giurista e studioso di storia, fu Primo Ministro nell'ultimo governo delle Due Sicilie e poi, in esilio a Roma, nell'ultimo governo napoletano • Nicola Miraglia (Lauria, 1835 – Napoli, 1926), insigne studioso di materie economiche, fu tra le altre cose direttore generale del Banco di Napoli. Infine fu nominato Conte per aver salvato le finanze dello storico Istituto • • • • • Ruggero di Lauria Mariano Lanziani (Lauria, 1883 – 1970), celebre ed apprezzato pittore del Novecento José Imbelloni (Lauria, 1885 – Buenos Aires, 1967), antropologo, etnologo e paleontologo Nicola Santo (Lauria, 1889 – 1965), inventore, pioniere dell'aviazione brasiliana Rocco Papaleo (Lauria, 1958), attore Gianni Pittella (Lauria, 1958), deputato e vice-presidente del Parlamento Europeo Amministrazione Sindaco: Antonio Pisani (lista civica) dal 30/05/2006 Centralino del comune: 0973 627111 Posta elettronica: [email protected] [7] Sport • Atletica: È presente sul territorio un campo d'atletica omologato per competizioni nazionali intitolato alla memoria di un atleta lauriota scomparso, Giuseppe Pastoressa. Esiste una società che svolge attività agonistica da diversi decenni e che ha lanciato alla ribalta atleti di caratura nazionale, come Vito Sisinni, Nicola Mastroianni e, più recentemente, Berardo Chiarelli. Si organizzano annualmente manifestazioni come la marcialonga denominata Stralauria, meeting nazionali e soprattutto la Maxistaffetta, una vera e propria staffetta che dura per ben 24 ore alla quale partecipa tutta la cittadinanza, accompagnata da sagre e degustazioni dei prodotti tipici. • Arti Marziali: la città ospita un dojo di aikido: "Aikidojo Shizentai", affiliato all'"Aikikai d'Italia" con sede a Roma • Calcio: Esiste un impianto calcistico che può ospitare oltre mille spettatori. La squadra locale, denominata "Ruggiero di Lauria", ha preso parte per tre annate consecutive (dal 1998 al 2001) al campionato nazionale calcistico di serie D, girone siculo-calabro-lucano. • Ciclismo: Monte Sirino è stata più volte arrivo di tappa del Giro d'Italia: • 1995 (20 maggio): 8ª tappa, vinta dallo spagnolo Laudelino Cubino. • 1996 (25 maggio): 7ª tappa, vinta da Davide Rebellin. • 1999 (19 maggio): 5ª tappa, vinta dal colombiano José Jaime González. Lauria 10 Lauria è stata la sede di partenza il (20 maggio 1999) della 6^tappa, la Lauria-Foggia, vinta dal lettone Romans Vainsteins. Altre competizioni per dilettanti hanno luogo nella cittadina lucana, come la Coppa Fiaccola, che in alcuni casi ha visto primeggiare anche corridori di casa, fra i quali ben due volte il lauriota Domenico Miraglia, nel 1999 e nel 2000. In collaborazione con l'amministrazione comunale e la pro-loco viene organizzato nel mese di agosto il Cicloraduno, una passeggiata ecologica fra le vie del paese fino al vicino Lago Sirino. • Pallavolo: La città vanta di un'ottima tradizione pallavolistica e di un glorioso passato della squadra cittadina che, negli anni '90, ha gareggiato nei campionati nazionali di: • serie B2 maschile (girone E - 1990-91 [8]) • serie B1 maschile (girone C - 1991-92 [9], 1992-93 [10], 1993-94 [11]) Anche in campo giovanile si contano importanti successi delle diverse squadre dirette dalla Polisportiva Lauria [12] (finali nazionali: U14/M, quarta classificata nel 2006 e 2007, e U16/M, seconda classificata nel 2008). La medesima società è riuscita a ricollocare nuovamente la squadra lauriota nella serie B2 maschile, girone I, del campionato nazionale 2009-10. Bibliografia • Rossi Vito Pasquale, Uomini illustri di Lauria, Porfidio ed., Moliterno, 1985. • Boccia Antonio, Lauria tra leggende e realtà, ediz. Tandem, Lauria, 1993. Voci correlate • • • • • Provincia di Potenza Comunità Montana Lagonegrese Parco nazionale dell'Appennino Lucano-Val d'Agri-Lagonegrese Parco nazionale del Pollino Stazione di Lauria Altri progetti • Wikimedia Commons contiene file multimediali su Lauria Collegamenti esterni • Rete civica della città di Lauria [13] Note [1] ISTAT. Censimento (http:/ / dawinci. istat. it/ daWinci/ jsp/ MD/ dawinciMD. jsp?a1=m0I040WI0& a2=mG0Y8048f8& n=1UH90007TE5& v=1UH07B07TE50000). 2001 [2] http:/ / www. comune. lauria. pz. it/ [3] ISTAT. Bilancio demografico (http:/ / demo. istat. it/ bilmens2009gen/ query. php?lingua=ita& Rip=S4& Reg=R17& Pro=P076& Com=42& submit=Tavola). Agosto 2009 [4] Regione Basilicata. Ordinanza P.C.M. n°3274 del 20/03/2003 (http:/ / www. regione. basilicata. it/ dipinfrastrutture/ default. cfm?fuseaction=doc& dir=342& doc=360& link=) [5] Comune di Lauria. Storia del Novecento (http:/ / www. comune. lauria. pz. it/ novecento. htm) [6] Mario Lamboglia. Bombe su Lauria (http:/ / www. ecodibasilicata. it/ BombesuLauria. pdf) (PDF), pp. 44. L'eco di Basilicata - Lauria, settembre 2003 [7] mailto:sindaco@comune. lauria. pz. it [8] http:/ / portal. federvolley. it/ fipav/ stagionesportiva1990/ Campionati_Maschile_ClassificaB2. HTML [9] http:/ / portal. federvolley. it/ fipav/ stagionesportiva1991/ Campionati_Maschile_ClassificaB1. HTML [10] http:/ / portal. federvolley. it/ fipav/ stagionesportiva1992/ Campionati_Maschile_ClassificaB1. HTML [11] http:/ / portal. federvolley. it/ fipav/ stagionesportiva1993/ Campionati_Maschile_ClassificaB1. HTML Lauria [12] http:/ / www. polisportivalauria. com [13] http:/ / www. comune. lauria. pz. it 11 12 Capitolo II – Le montagne condivise Massiccio del Sirino Massiccio del Sirino Massiccio del Sirino (lago Laudemio) Paese Italia Regione Basilicata Provincia Potenza Altezza Monte Papa 2.005 m s.l.m. Catena Appennino lucano Coordinate 40°07′58″N 15°50′10″E Altri nomi e significati Sirino Gruppo del Sirino-Papa Mappa di localizzazione Massiccio del Sirino Coordinate geografiche: 40°07′58″N 15°50′10″E Il massiccio del Sirino, estrema propaggine meridionale del Parco nazionale dell'Appennino Lucano Val d'Agri Lagonegrese, comprende alcune tra le maggiori cime dell'Appennino meridionale: monte Papa (2.005 m), cima De Lorenzo (2.004 m) e monte Sirino (1.907 m). Dall’aspetto imponente ma compatto, il gruppo montuoso è situato a ridosso del mar Tirreno, nella parte sud occidentale della regione Basilicata (comuni di Lauria e di Lagonegro), a dominio delle valli solcate dai fiumi Noce, Sinni ed Agri. Massiccio del Sirino 13 Dalle sue vaste e spoglie praterie di vetta, lo sguardo spazia verso il golfo di Policastro, i vicini monti del Cilento, le guglie irte e selvose dei monti Zaccana e La Spina, l’imponente acrocoro del Pollino, il vasto ed immacolato bosco Magnano, i ripidi contrafforti del monte Alpi, il Raparo e le ampie e verdeggianti valli di Diano e dell'Agri. Origine del nome Secondo il Racioppi, la denominazione del massiccio deriva dall’antica città di Siri, fondata alla foce del Sinni, fiume conosciuto dagli antichi col nome di Siris, originato dalla radice sanscrita sar, che significa scorrere, fluire. Quando la città, nel secolo V a.C., fu vinta e distrutta dai tarantini, gli abitanti furono spinti nell’entroterra verso l’alta della valle del fiume, costituendo quei popoli sirini menzionati da Plinio che, a loro volta, diedero il nome alla montagna[1] . Geologia e tracce del passato Come la gran parte della vicina dorsale costituita dai monti Pierfaone, Volturino e Viggiano, anche l'origine di questo massiccio è antichissima, ascrivibile ad un periodo anteriore alla sollevazione della stessa catena appenninica. Importanti resti di fossili appartenuti ad animali preistorici (mammouth, rinoceronti, orsi, grosse tigri, jene, rettili imponenti), così come le tracce umane nella grotta di Latronico, documentano dal punto di vista archeologico i segni di un’antichissima presenza umana ed animale. Idrografia e glacialismo A causa dell’influenza dovuta alla vicinanza del Tirreno, il gruppo è investito da precipitazioni particolarmente abbondanti (tra le più copiose dell’intero arco appenninico): da 2.000 a 2.500 mm in media all'anno, che d’inverno si trasformano in una spessa e candida coltre nevosa, la cui fusione, peraltro, è piuttosto attardata. Per tale motivo tutto il territorio del Sirino è ricchissimo d’acque: dalle sue pendici sgorgano molteplici sorgenti, che vanno ad alimentare numerosi corsi d’acqua oltre che deliziosi laghetti. I maggiori circhi di origine glaciale si affacciano sul lato nord del massiccio. Massiccio del Sirino 14 Il Remmo o Laudemio, posto ad un’altitudine di 1.525 m, è il lago di origine glaciale più meridionale d’Italia: esteso per poco più di due ettari ed immerso in una fitta ed alta faggeta, il bacino si è formato a seguito dello sbarramento costituito dalla morena frontale di un grande ghiacciaio, che nel Quaternario scendeva per circa quattro chilometri dal lato nord del monte Papa (2.005 m), sino ad arrivare in località Petinachiana. Anche il lago (o stagno) Zapano è di origine glaciale: la conca che lo delimita è dovuta alla morena frontale di un secondo ghiacciaio che, incuneandosi nella valle del Cacciatore, scendeva dal lato nord occidentale del monte Sirino (1.907 m). Il Laudemio (1.525 m s.l.m.) è il lago di origine glaciale più meridionale d'Italia. Infine, un ghiacciaio più piccolo occupava il vallone Niello, muovendosi dal versante meridionale del monte Papa. Situato alle pendici del massiccio, ad una quota di 788 m e con una superficie di oltre tre ettari (variabile a seconda delle precipitazioni), il lago Sirino è un tipico lago di sbarramento che assume una forma irregolarmente ellittica. Le sue acque limpide sono alimentate da una piccola sorgente a monte, dalle piogge abbondanti e da piccoli affioramenti scaturenti dal versante sud occidentale della montagna. Flora e fauna Particolarmente ricche si presentano la flora e la fauna. Al di sopra dei 900 m fitti boschi di faggio si alternano a quelli di otano (con le caratteristiche foglie cuoriformi), carpino, pioppo ed abete bianco; al di sotto di tale quota è l’habitat della quercia e del castagno. Tra le specie animali in via d'estinzione è segnalata la presenza del lupo appenninico e del capriolo; tra i volatili, quella del gufo reale, dell'aquila reale, del falco pellegrino e del nibbio, con le due specie, bruno e reale. Piuttosto comuni sono i colombacci, le ghiandaie, i picchi rossi maggiori e i picchi verdi, le cornacchie grigie e i corvi imperiali. Vette principali Tra le vette del massiccio non è difficile scorgere in volo l'aquila reale. Massiccio del Sirino 15 1 2.005 m Monte Papa 2 2.004 m Cima De Lorenzo 3 1.930 m Timpa Scazzariddo 4 1.907 m Monte Sirino 5 1.518 m Serra Giumenta 6 1.500 m Tempa di Roccarossa 7 1.429 m Monte Gurmara 8 1.408 m Rocca Rossa Comprensori sciistici Sul massiccio sono presenti due comprensori sciistici tra loro collegati tramite seggiovia: Lago Laudemio - dotato di seggiovia biposto e due sciovie serventi piste di diversa difficoltà, dove può praticarsi sia lo sci alpino sia lo sci nordico - e Conserva di Lauria, servita da una sciovia. A causa della posizione geografica favorevole, dell’abbondanza di precipitazioni nevose e dell’altitudine cui sono poste, le piste rimangono spesso aperte sino a primavera innoltrata. Soprattutto le due cime maggiori, il Papa e il Sirino, sono spesso meta di alpinisti ed escursionisti. Rifugi • Rifugio Italia (localita' Lago Laudemio - Lagonegro - PZ) • Rifugio Conserva (localita' Conserva di Lauria - Lauria - PZ) Ciclismo Il Sirino è stato più volte arrivo di tappa del Giro d'Italia: • 1995 (20 maggio): 8^ tappa, vinta dallo spagnolo Laudelino Cubino González; • 1996 (25 maggio): 7^ tappa, vinta da Davide Rebellin; • 1999 (19 maggio): 5^ tappa, vinta dal colombiano José Jaime Gonzalez Pico. Massiccio del Sirino Bibliografia • G. De Lorenzo, Geologia e geografia fisica dell’Italia meridionale, Laterza, Bari, 1904 • G. De Lorenzo, G. Dainelli, Il glaciale dei dintorni di Lagonegro, Napoli, 1923 • A. Bavosi, G. Settembrino, Natura in Basilicata, Alagrafica Volonnino, 1992 Voci correlate • • • • • • • • • • Appennino lucano Monte Vulture Monti Li Foj Comprensorio Sellata-Volturino-Viggiano e Monti della Maddalena Monte Volturino Dolomiti lucane Monte Alpi Massiccio del Pollino Monte Pollino Serra Dolcedorme • Galleria di immagini della Basilicata Collegamenti esterni • Sui tesori della Basilicata [2] • APT Basilicata [3] • Comprensorio sciistico Lago Laudemio - Conserva di Lauria [4] Note [1] Pubblicazione sul Lago Laudemio e il massiccio del Sirino-Papa a cura di Bruno Niola (http:/ / www. consiglio. basilicata. it/ basilicata_regione_notizie/ BRN5_6_96/ 25 Bruno Niola. pdf). [2] http:/ / www. basilicata. cc/ lucania/ [3] http:/ / www. aptbasilicata. it/ Home-Page. 1050. 0. html [4] http:/ / www. skisirino. it/ index. asp 16 17 Capitolo III – Cenni storici Ruggiero di Lauria Ruggiero di Lauria (Lauria, 1245 – Cocentaina, 17 gennaio 1305) è stato un ammiraglio italiano, al servizio dei sovrani aragonesi, fra i più celebri del suo tempo. Biografia Era figlio di Riccardo di Lauria (barone dell' omonimo feudo, Gran Giustiziere del Regno e zio di Manfredi di Svevia) e di Donna Bella, nutrice di Costanza di Hohenstaufen. Dopo la decapitazione dell'imperatore Corradino di Svevia, si rifugiò a Barcellona con altri esuli siciliani e visse con la madre Bella alla corte dell'infanta Costanza. Nel 1266 fu armato cavaliere dal re Pietro d’Aragona con Corrado Lancia, che parteciperà a molte imprese insieme a Ruggiero e di cui diverrà, più tardi, cognato. Nel 1282 venne nominato capo della flotta del regno aragonese di Ammiraglio Ruggiero di Lauria Sicilia, servì Pietro III, Giacomo II e Federico III riportando numerose vittorie contro le flotte degli Angioini. Fra le più importanti delle quali il piano per attaccare la Sicilia insorta contro gli Angioini durante i Vespri Siciliani nel 1282. Il 3 e 4 settembre 1285 sconfisse Filippo III di Francia («Filippo l'Ardito») nella Battaglia navale delle Formiche, durante la crociata contro la Corona d'Aragona. Nel 1284 e poi nel 1287 nelle Battaglie navali di Castellammare vinse la flotta angioina comandata da Carlo lo Zoppo, che venne da lui fatto prigioniero; nella seconda battaglia l'ammiraglio sconfisse addirittura i nemici, sebbene non avesse che 40 navi contro 80 del nemico. Dopo la seconda vittoria, Ruggero, senza autorizzazione del re e solo per avidità di danaro, vendette al conte D'Artois e al cardinal Gherardo una tregua. Più parti riportano come questa tregua fosse stata dannosa per la Sicilia, che avrebbe potuto altrimenti sfruttare la vittoria, approfittando anche della vacanza della Santa Sede. Eletto nel 1295, l'infante Federico III tolse il fondo di Aci ed il relativo castello ai vescovi di Catania e lo concesse all'ammiraglio come premio per le sue imprese militari. Però tra il giovane sovrano e Ruggero si instaurò da subito un pessimo rapporto e quando quest'ultimo passò dalla parte degli angioini, il re fece espugnare il castello 1297 entro il quale si erano asserragliati i ribelli. Per riuscire nell'impresa il re fece costruire una torre mobile in legno, chiamata cicogna (essa era alta quanto la rupe lavica ed aveva un ponte alla sommità per rendere agevole l’accesso al castello). Ruggiero di Lauria 18 In seguito Ruggero si trincerò a Castiglione di Sicilia, suo feudo e residenza estiva, dove venne assediato e quindi sconfitto dal futuro re di Sicilia, Federico. Ruggero fu arrestato, ma fuggì da Palermo e abbandonò la Sicilia. I suoi numerosi possedimenti in Sicilia, Calabria e Africa vennero subito confiscati da parte di Federico. Ruggero passò al servizio del re d'Inghilterra Edoardo I per combattere i francesi. Nonostante le sue promesse, non si impegnò nella lotta. Nel 1299, a capo di un'armata Angioina, vinse i Siciliani nella battaglia di Capo d'Orlando catturando ben 18 galee. Il Castello di Aci Il 14 giugno 1300, nella battaglia di Ponza, Ruggero sconfisse la flotta di Federico, catturando il sovrano e Palmiero Abate. Il re riuscì a fuggire, mentre Palmiero morì in prigionia. Il 31 agosto del 1302, con la pace di Caltabellotta che chiuse la lunga guerra del Vespro, Ruggero fece atto di sottomissione a Federico di Sicilia, che gli rese i possedimenti confiscati. Si ritirò nella Catalogna e morì a Cocentaina, presso Valencia, nel gennaio del 1305. Titoli Ruggero, poté fregiarsi del titolo di Signore di Lauria, Signore di Lagonegro (dal 1297), Ravello, Maratea, Castelluccio, Rotonda, Papasidero e Laveno, Signore di Laino (dal 1301), Ammiraglio del Regno di Aragona e Sicilia, Grande Ammiraglio di Carlo II d'Angiò, Signore di Gerba e Kerkel (carica che gli fu conferita da papa Bonifacio VIII l'11 agosto 1295), Signore di Castellammare (titolo assegnatogli da Carlo II il 22 febbraio 1301), Barone di Concentaina. Curiosità Da una recente ricerca effettuata dal M° Silvano Marchese è emersa una composizione del 1978 dedicata all'Ammiraglio dal titolo Roger de Lauria (marcha cristiana) del compositore spagnolo José Maria Valls Satores (1945 - vivente). La registrazione, conservata negli archivi della sede dell'Associazione Mediterranea, è stata effettuata dalla "Banda de Mùsica La Sociedad Uniò Musical de Alcoy". Bibliografia • Quintana Manuel José, Vida de Roger de Lauria, Barcellona, 1807. • Preston T. R. (a cura di), Lives of celebrated Spaniards [1], Londra, B. Fellowes, 1833. • Rossi Vito Pasquale, Ruggiero di Lauria. Uomini illustri di Lauria, vol. 1, Moliterno, Porfidio, 1985. Collegamenti esterni • (EN) Biografia [2] • «La compagnia Catalana» da imperobizantino.it [3] Ruggiero di Lauria 19 Note [1] http:/ / cid-8a201ed8efc853e7. skydrive. live. com/ self. aspx/ Biblioteca/ Lives%7C_of%7C_Celebrated%7C_Spaniards. pdf [2] http:/ / reference. allrefer. com/ encyclopedia/ R/ RogerLor. html [3] http:/ / www. imperobizantino. it/ Storia-art1. htm Massacro di Lauria Massacro di Lauria Luogo Lauria Obiettivo civili Data 8-9 agosto 1806 alba 8 agosto Morti circa 1.000 Esecutori Truppe napoleoniche Motivazione Rappresaglia causata dalla fedeltà cittadina ai sovrani borbonici Il massacro di Lauria si svolse tra il 7 e l' 8 agosto 1806. Il conflitto Il grave fatto di sangue (noto nelle fonti ottocentesche anche come "sacco di Lauria" o "assedio di Lauria") si verificò per essere la città rimasta fedele ai suoi legittimi sovrani borbonici e per aver tenacemente ostacolato, con l'ausilio di militari napoletani, l'avanzata delle truppe francesi dalla capitale, alla Calabria.[1] Per tale motivo la città fu posta d'assedio dalle truppe napoleoniche condotte dal generale André Masséna che, dopo due giorni di lotta, riuscirono a penetrare nell'abitato e lo saccheggiarono.[2] Molti furono i morti, secondo alcuni oltre mille:[3] non vennero risparmiati nemmeno i bambini e le donne. Le cronache del tempo narrano che i soldati còrsi, tra i più efferati, si accanirono proprio contro gli inermi, massacrando anche i malati ritrovati nel proprio letto, i quali non avevano potuto scappare. La strage Le fonti più attendibili, ossia le relazioni militari dell'epoca, parlano dell'eccidio di oltre mille abitanti (in pratica uno su sette), nonché dell'incendio e della distruzione di edifici sacri e di palazzi istituzionali e, infine, del tremendo saccheggio, di cui il Masséna concesse licenza alle sue truppe.[2] I corpi degli abitanti uccisi, insieme a quelli dei partigiani napoletani, vennero gettati in una fossa comune detta ancora oggi "onda dei morti". La vendita dell'enorme bottino accaparrato dai francesi fruttò loro oltre 70.000 ducati. Lauria, che all'epoca contava oltre settemila abitanti, fu inoltre punita con la abrogazione e l'allontanamento di tutti gli uffici amministrativi, giudiziari e finanziari che erano presenti in città. Nel 1815, una volta tornati sul trono di Napoli, i Borbone conferirono alla città il titolo di "Semper Fidelis" per il coraggio mostrato dagli abitanti nel resistere all'invasore francese. Massacro di Lauria 20 Bibliografia • Antonio Boccia, Massacro a Lauria, Napoli, Ed. Il Giglio, 2006 • AA.VV.Dizionario delle battaglie, Milano,Arnoldo Mondadori editore, 1969 • Viceconti Carlo, Vicende storiche della città di Lauria,Bologna, Zanichelli,1913 Voci correlate • Lauria • Insurrezione calabrese (1806-1809) Note [1] AA.VV., Dizionario delle battaglie, Arnoldo Mondadori Editore, Milano 1969. [2] Boccia A., Massacro a Lauria, Ed. Il Giglio, Napoli 2006. [3] Viceonti Carlo, Vicende storiche della città di Lauria, Zanichelli, Bologna, 1913. Stazione di Lauria Descrizione generale Gestore Ferrovie Calabro Lucane Apertura 1929 Stato attuale dismessa il 18 giugno 1978 Linee Lagonegro-Spezzano A. Localizzazione Lauria (PZ), SP ex SS19 Tipologia stazione passante in superficie Note 25 km da Lagonegro 122 km da Spezzano Albanese Coordinate geografiche: 40°2′34″N 15°50′54″E La stazione di Lauria è una stazione ferroviaria, oggi dismessa, della vecchia linea a scartamento ridotto Lagonegro-Spezzano Albanese delle Ferrovie Calabro Lucane costruita a servizio di uno dei più grossi comuni della Basilicata, Lauria, in provincia di Potenza, a pochi chilometri dal centro abitato. La stazione di Lauria era la sesta del primo tronco a scartamento ridotto (950 mm), inaugurato il 30 ottobre 1929 (VIII E.F.), della ferrovia Lagonegro-Spezzano Albanese, tra la stazione di Pastorella e la stazione di Galdo; insieme a quella di Bivio Latronico, che le precedeva e a quella di Prestieri che le seguiva, esse erano tutte situate in territorio di Lauria. Il tronco di Lauria si collegò al più antico della linea, Castrovillari-Spezzano Albanese, risalente al 1915, quando fu inaugurato l'ultimo tratto Laino Borgo-Morano Calabro, il 1 luglio 1931. La linea ferroviaria era percorsa da piccoli treni a vapore per il trasporto passeggeri e/o merci e in seguito dalle caratteristiche Emmine a due assi chiamate dalla gente Litturini. In seguito al progressivo isolamento della linea delle Ferrovie Calabro Lucane dalla rete ferroviaria nazionale in conseguenza dei cedimenti strutturali dei viadotti di Lagonegro prima (1952) e Cassano allo Ionio dopo (1970), la Stazione di Lauria società soppresse ufficialmente la tratta Lagonegro-Spezzano Albanese il 18 giugno 1978 e con essa la stazione di Lauria. Collegamenti esterni • La vecchia ferrovia a Lauria [1], considerazioni su un eventuale ripristino • 12 foto [2] che riproducono lo stato attuale Note [1] http:/ / altairiv. spaces. live. com/ blog/ cns!8A201ED8EFC853E7!451. entry [2] http:/ / www. basilicata. cc/ lucania/ lauria/ 07ferr/ page1. htm 21 22 Capitolo IV – Il beato Domenico Lentini Domenico Lentini (Lauria, 20 settembre 1770 – Lauria, 25 febbraio 1828) è stato un religioso italiano, ora venerato come beato dalla Chiesa cattolica. Beato Domenico Lentini Ritratto del beato Domenico Lentini. Nascita 22 novembre 1770 Morte 25 febbraio 1828 Venerato da Chiesa cattolica Beatificazione 12 ottobre 1997 da Papa Giovanni Paolo II Ricorrenza 25 febbraio Patrono di Lauria Biografia Il beato Domenico Lentini nacque il 20 novembre 1770 da Macario e Rosalia Vitarella, di povere condizioni economiche, ma ricchi di fede e onestà. Venne battezzato lo stesso giorno della nascita. A quattordici anni segue la vocazione del sacerdozio, la sua formazione culturale avvenne nel paese natio e al Seminario di Policastro. Nel 1793 venne nominato diacono a Mormanno. Nella festa di Pentecoste, 8 giugno 1794, fu ordinato sacerdote nella Cattedrale di Marsiconuovo. Diventa presbitero e rimane per tutta la vita a Lauria. Sempre disponibile al Sacramento della Penitenza, ascolta assiduamente le confessioni dei fedeli, si dedica con tutte le sue forze all'evangelizzazione, non solo a Lauria, ma nella sua diocesi ed in quelle limitrofe. Rivive fortemente il mistero di Cristo crocifisso e risorto, unico Redentore dell'umanità. Dotato dei carismi di profezia e scrutamento dei cuori, compie prodigi anche in vita; il 25 febbraio 1828, nella sua casetta con un'agonia vissuta nel completo abbandono mistico, il servo buono e fedele viene chiamato a prendere parte alla gioia del suo Signore. Domenico Lentini 23 La beatificazione e il culto Il Lentini sovente beneficava i poveri con gesti estrema di carità: per poter aiutare un bisognoso era solito privarsi anche di indumenti e scarpe, vestendosi della sola tonaca. A volte si privava del cibo, vivendo sempre in penitenza, con mortificazioni corporali e flagellazioni, dormendo sul pavimento, al fine di espiare i peccati umani. Fu definito un "angelo dell'altare" per le sue lunghe adorazioni estatiche davanti al Santissimo Sacramento e celebrava l'eucarestia con intensa partecipazione. Gli si riconoscevano molti carismi di profezia, scrutamento dei cuori e miracoli. Dedicò la sua vita al sociale, educando i giovani e alla predicazione nelle città vicine. Visse in un momento estremamente delicato per la cittadinanza di Lauria, negli anni di fuoco della rivoluzione napoletana del 1799 (vedi Massacro di Lauria). Morì in odore di santità: i funerali furono celebrati per sette volte, in sette giorni: per tutto il tempo la salma rimase flessibile e calda, effondendo sangue vivo e odore soave. Da allora sono state riportate, sia in Italia che nel resto del mondo, improvvise ed insperate guarigioni, alcune delle quali sono state riconosciute come miracoli dalla Chiesa cattolica. Nel 1935 papa Pio XI lo dichiarò venerabile. Il 12 ottobre 1997, in piazza San Pietro a Roma, Domenico Lentini fu beatificato da papa Giovanni Paolo II, che ebbe a definirlo come esempio di vita per l'umanità. La sua casa natìa e la chiesa madre di San Nicola di Bari a Lauria, che ne custodisce le reliquie, sono meta di pellegrinaggi che perdurano tutto l'anno. La glorificazione di don Domenico cominciò già dai suoi funerali, celebrati in Lauria per sette giorni consecutivi e con grande partecipazione di popolo. Le grazie ed i miracoli ottenuti per l'intercessione di don Domenico sono state sempre di gran numero. Papa Giovanni Paolo II, dopo aver riconosciuto ufficialmente un miracolo attribuito al Servi di Dio ottenuto nel 1988, il 12 ottobre 1997, in Piazza San Pietro a Roma,al canto di "Domenico Lentini" di padre Mario Curione eseguito dalla Chorale Beato Domenico Lentini di Lauria diretta dal maestro Silvano Marchese con l'accompagnamento all'organo di Michele Belvedere, lo dichiara solennemente beato. È patrono della città di Lauria, dove si festeggia il 25 febbraio (data della sua morte). Altre date da ricordare: • 8 giugno (ordinazione presbiterale) • 12 ottobre (data della beatificazione) • 20 novembre (data di nascita e battesimo) A Catanzaro gli è stata dedicata una parrocchia, mentre a Lauria, alla contrada Melara, un comitato ha saputo coinvolgere la popolazione ed insieme hanno reso possibile la costruzione di una chiesa dedicata al beato. Molti sono i gruppi di preghiera che portano il suo nome non ultimo l'A.D.L. Associasione "Amici Domenico Lentini", espressione locale della nota associazione nazionale degli oratori parrocchiali ANSPI (Associazione Nazionale San Paolo Italia). Inni e preghiere Molti inni, preghiere e poesie sono stati dedicati a Don Domenico; fra questi l'inno al Venerabile Domenico Lentini scritto e musicato da suor Carmela Manco nei primi anni del novecento, che è poi divenuto l'inno ufficiale del beato. INNO AL VENERABILE DOMENICO LENTINI Evviva, evviva echeggino i monti ed i giardini evviva il Venerabile Domenico Lentini. Il penitente inclito Domenico Lentini 24 apostolo d'amor, gloria di Lauria e dell'Italia onor. Ferventi voti e cantici elevi ogni fedel alle sue sacre ceneri al venerato ave. Passò su questa terra qual angelo del cielo, beneficando ovunque con innocenza e zelo; amava i poverelli con fede e ardente amor chiamandoli fratelli e figli del suo cuor. Ferventi voti e cantici ....................... Oh! Quanti padri e figli ei fè pacificare e quanti cuori afflitti ei seppe consolare! E come il Redentore amava i peccator e per i loro falli si martoriava ognor. Ferventi voti e cantici ....................... Ed or che sei nel Cielo oh Padre venerato non ti scordar dei gemiti del tuo paese amato. Ottieni dal Signore ai figli del tuo cuor perdono fede e amore la pace e ogni favor. Ferventi voti e cantici ....................... Molto sentita anche la preghiera sul beato Lentini composta da mons. Talucci, attuale arcivescovo di Brindisi-Ostuni. Padre Mario Curione, in occasione della beatificazione scrisse l'inno "Domenico Lentini " dedicandolo a S.E. Mons Rocco Talucci e alla comunità di Lauria. L'inno è stato cantato in Piazza San Pietro dalla Chorale Beato Domenico Lentini, diretta dal maestro Silvano Marchese, e suonato all'organo dal prof. Michele Belvedere: DOMENICO LENTINI Domenico Lentini Domenico Lentini, discepolo fedele zelante sacerdote ed umile profeta, rivela ancora al mondo l'altissimo valore di chi in Dio confida e a Lui si abbandona. Che anche noi ci apriamo a Cristo Redentore pregando insieme a te, con animo sincero: "Gesù è il mio bene, Gesù è il mio tesoro, Gesù è il mio tutto!" Mio Dio e mio Signore! Nell'umile tua vita, a Dio consacrata, icona divenisti di povertà gioisa, di amabile purezza, di austera penitenza, di carità sublime nel darti sempre a tutti. Dal Cristo animato, i poveri accoglievi, gli afflitti consolavi, gli infermi visitavi e a tutti annunciavi, estati e rapito, l'Amore che da sempre sui nostri passi veglia. Dei giovani tu eri amico e confidente, maestro nella scienza e padre della Vita che in Cristo, Uomo-Dio, presente nel mistero del Pane consacrato, ha la sua vera fonte. Amante del silenzio che è ascolto filiale di Dio che parla al cuore e illumina la mente, parlavi poi con forza, sapienza e convinzione, scuotendo le coscienze e convertendo i cuori. La Madre Addolorata che, forte nella fede, immola sul Calvario il Frutto del suo grembo, per mano ti condusse a quel traguardo eccelso di offerta, nell'amore, che riconcilia e salva. Al Padre Onnipotente, al Figlio Redentore, ed al Consolatore che suscita i Santi s'innalzi ora e sempre, nei secoli, in eterno, il grazie della fede e il canto della lode. Amen! 25 Domenico Lentini Bibliografia • Reale Giuseppe, Domenico Lentini Santo di paese, Reggio Calabria, Edizioni Parallelo 38, 1977. • Rossi Vito Pasquale, Uomini illustri di Lauria, vol. 2, Moliterno, Porfidio, 1985. • Cantisani Antonio, Va ... e grida: le prediche del Ven. Domenico Lentini, Catanzaro, Vivarium, 1992. Collegamenti esterni • Beato Domenico Lentini [1] Note [1] http:/ / choralelentini. altervista. org/ lentini. html 26 27 Capitolo V – Celebrità viventi Rocco Papaleo Antonio Rocco Papaleo (Lauria, 16 agosto 1958) è un attore italiano. Carriera Dalla Basilicata si trasferisce a Roma per intraprendere gli studi universitari e qui entra in contatto con il mondo dello spettacolo. Comico, cabarettista, attore di cinema e teatro, autore e musicista,regista; l'attività di Rocco Papaleo spazia trasversalmente tutti i campi dello spettacolo. Esordisce in teatro nel 1985 con "Sussurri rapidi" con la regia di Salvatore di Mattia; al cinema, invece, compare per la prima volta in Senza pelle di Alessandro D'Alatri. Apprezzato per le sue doti istrioniche, nella sua carriera recita in Con gli occhi chiusi di Francesca Archibugi, ne I laureati di Leonardo Pieraccioni, in Ferie d'agosto di Paolo Virzì, nel Barbiere di Rio di Giovanni Veronesi e nel cortometraggio Senza parole di Antonello Di Leo, candidato all'Oscar nel 1997. Ancora nel 1998 è protagonista del film Del perduto amore di Michele Placido e nella Bomba di Giulio Base. Ha recitato anche nel film Viola bacia tutti. Con Leonardo Pieraccioni ha recitato in Il paradiso all'improvviso, nel ruolo di "Bardella", in Ti amo in tutte le lingue del mondo, nel ruolo del professor Anselmi, in Una moglie bellissima nel ruolo di Pomodoro il testatore di parrucche, ed infine nell'ultimo successo natalizio Io & Marilyn, nel ruolo dello schizofrenico Arnolfo. Stretto è anche il suo rapporto con la TV: si ricorda la figura dell'ingenuo e generoso caporale Rocco Melloni in Classe di ferro e Vola Sciusciù di Joseph Sargent dove recita accanto a Lino Banfi. Nel 1997 ha pubblicato l'album "Che Non Si Sappia In Giro", edito da Ricordi, dove è anche autore di musiche e testi. Ha debuttato nel ruolo di regista alla guida del film Basilicata coast to coast, con un cast composto (tra gli altri) da Alessandro Gassman, Giovanna Mezzogiorno, Paolo Briguglia e Max Gazzè. Filmografia parziale Attore • • • • • • • • • • • 1989 - Il male oscuro, regia di Mario Monicelli 1995 - I laureati, regia di Leonardo Pieraccioni 1995 - Ferie d'agosto, regia di Paolo Virzì 1996 - I virtuali, regia di Luca Mazzieri e Marco Mazzieri 1996 - Il barbiere di Rio, regia di Giovanni Veronesi 1998 - Del perduto amore, regia di Michele Placido 1998 - Viola bacia tutti, regia di Giovanni Veronesi 1999 - La Bomba, regia di Giulio Base 2000 - Padre Pio - Tra cielo e terra, regia di Giulio Base 2002 - Il trasformista, regia di Luca Barbareschi 2003 - Il paradiso all'improvviso, regia di Leonardo Pieraccioni • 2003 - Il pranzo della domenica, regia di Carlo Vanzina • 2005 - Ti amo in tutte le lingue del mondo, regia Leonardo Pieraccioni Rocco Papaleo • • • • • • • 2006 - Commediasexi, regia di Alessandro D'Alatri 2006 - Non prendere impegni stasera, regia di Gianluca Maria Tavarelli 2008 - Non c'è più niente da fare, regia di Emanuele Barresi 2008 - Una moglie bellissima, regia di Leonardo Pieraccioni 2008 - L'amore non basta, regia di Stefano Chiantini 2009 - Io & Marilyn regia di Leonardo Pieraccioni 2010 - Basilicata coast to coast regia di Rocco Papaleo Regista 2010 - Basilicata coast to coast regia di Rocco Papaleo Televisione • • • • 1988 - Classe di ferro 1992 - Quelli della speciale 2000 - Padre Pio - Tra cielo e terra 2004 - Cuore contro cuore Videoclip • Ancora qui di Renato Zero, diretto da Alessandro D'Alatri (2009) Collegamenti esterni Scheda su Rocco Papaleo [1] dell'Internet Movie Database Note [1] http:/ / www. imdb. it/ name/ nm0660266/ 28 Gianni Pittella 29 Gianni Pittella Gianni Pittella, nome completo Giovanni Saverio Furio (Lauria, 19 novembre 1958), è un politico italiano. Cenni biografici Laureato in medicina e chirurgia, è stato consigliere comunale di Lauria, consigliere e assessore della Regione Basilicata, segretario regionale dei Giovani Socialisti, è membro della direzione nazionale dei Democratici di sinistra e responsabile nazionale DS per gli Italiani nel mondo. Attualmente è deputato del Parlamento europeo, rieletto per la terza volta nel 2009 per il Partito Democratico nella circoscrizione sud, ricevendo 136.867 preferenze. È iscritto al gruppo parlamentare dell'Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici È membro della Commissione per i bilanci; della Commissione per i problemi economici e monetari; della Commissione temporanea sulle sfide e i mezzi finanziari dell'Unione allargata nel periodo 2007-2013; della Delegazione alla commissione parlamentare mista UE-Romania; della Delegazione alla commissione di cooperazione parlamentare UE-Moldavia. Nel novembre 2006 è stato eletto all'unanimità presidente della delegazione italiana nel gruppo del PSE al Parlamento Europeo. Dal 14 luglio 2009 è vice-presidente del Parlamento Europeo; il parlamentare è stato eletto al primo turno con un totale di 360 voti su 684 voti validi.[1] MPE italiano Gruppo Lista di elezione Partito italiano 1999 - 2004 PSE Democratici di Sinistra Democratici di Sinistra Sud 2004 - 2009 PSE Uniti nell'Ulivo DS, PD Sud PD PD 2009 - in carica Area Preferenze 66.954 131.876 ASDE 136.867 Sud Collegamenti esterni • Sito personale [2] • Scheda personale al Parlamento europeo [3] • Dichiarazione di interessi finanziari [4] Note [1] http:/ / www. europarl. europa. eu/ news/ expert/ infopress_page/ 008-58148-195-07-29-901-20090714IPR58147-14-07-2009-2009-true/ default_it. htm [2] http:/ / www. giannipittella. org/ [3] http:/ / www. europarl. europa. eu/ members/ public/ geoSearch/ view. do?language=IT& id=4436 [4] http:/ / www. europarl. europa. eu/ ep-dif/ 4436_23-06-2004. PDF Fonti e autori delle voci Fonti e autori delle voci Utente:Morbius Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=30047756 Autori:: Morbius Lauria Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=29831906 Autori:: AnjaManix, AttoRenato, Avemundi, Baku, Barbaking, Basilisco, C1PB8, Crisarco, Cruccone, Elwood, Faustoeu, Ffa, GJo, Gac, Generale Lee, Gian-, Giuschet, Gmelfi, Il conte, Ilario, Justinianus da Perugia, Klaudio, Klayre, Lingtft, Luke18389, Mago Merlino, MapiVanPelt, Marchesesilvano, Marcx84, Mateola, Meirut, Mizardellorsa, Morbius, Nicoli, Nikyramblers, Openyourm, Osk, PaneBiancoLiscio, Piddu, Quindicidodici, Ruggeroxx, Sbazzone, Seneca2, Snowdog, Sunflower, Triph, Trixt, Unix, Vipera, Vituzzu, Vmoscarda, Yerul, Yuma, Zeuslnx, Zumzum, 238 Modifiche anonime Massiccio del Sirino Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=29539750 Autori:: Alonzone85, Aqua, Francesco Stuppello, Franco56, Gac, Giuschet, GrazianoU, Il conte, Kiado, Montemurro, No2, Potito m. petrone, 19 Modifiche anonime Ruggiero di Lauria Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=29390894 Autori:: Franco aq, Generale Lee, Guidomac, Marco Bernardini, Marcok, Morbius, Roberto sernicola, Vituzzu, 6 Modifiche anonime Massacro di Lauria Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=28027569 Autori:: Antenor81, Antonioboccia, Baku, Cloj, Denghiù, Ersi, Gac, Ignlig, Ilario, Kal-El, Luisa, Luke18389, Mizardellorsa, Moloch981, Senpai, Sky without clouds, Stef Mec, Unix, Vermondo, Vmoscarda, WikiGian, 19 Modifiche anonime Stazione di Lauria Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=23633476 Autori:: Anthos, Balfabio, Morbius Domenico Lentini Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=29677900 Autori:: .snoopy., Ary29, Avemundi, Barbaking, ChemicalBit, Condor1975, Dinuccio88, Kal-El, Marcel Bergeret, Medan, Morbius, Mr buick, Phantomas, Sbisolo, Seneca2, Senpai, Valepert, Yuma, Zeuslnx, 31 Modifiche anonime Rocco Papaleo Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=29385294 Autori:: Alienautic, AndreA, Asdf1234, B3t, Dexter High, Donmatteomane, Etienne (Li), Incola, Kal-El, Larry the legend, Lobby, Lodewijk Vadacchino, LucaG83, Marcel Bergeret, Mau986, Orso80, Otrebor81, Paginazero, Restu20, Ribbeck, Shunnosuke, TierrayLibertad, Wappi76, WikiMattia, 52 Modifiche anonime Gianni Pittella Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=27948977 Autori:: Ags, Asdgt, Gdmercury, L'osservatore, Medan, Snowdog, 8 Modifiche anonime 30 Fonti, licenze e autori delle immagini Fonti, licenze e autori delle immagini Immagine:Lauria-2.jpg Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Lauria-2.jpg Licenza: Creative Commons Attribution-Sharealike 2.5 Autori:: Mariano Schettini (foto), Giuseppe Schettini (elaborazione e creazione panorama) Immagine:Lauria-Stemma.png Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Lauria-Stemma.png Licenza: sconosciuto Autori:: GJo Immagine:Flag of Italy.svg Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Flag_of_Italy.svg Licenza: Public Domain Autori:: see below File:Regione-Basilicata-Stemma.svg Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Regione-Basilicata-Stemma.svg Licenza: Public Domain Autori:: User:F l a n k e r Immagine:Provincia di Potenza-Stemma.png Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Provincia_di_Potenza-Stemma.png Licenza: sconosciuto Autori:: GJo, Massimop Immagine:Lauriacampanile.jpg Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Lauriacampanile.jpg Licenza: Public Domain Autori:: Original uploader was Alonzone85 at it.wikipedia Immagine:Roger of Lauria.jpg Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Roger_of_Lauria.jpg Licenza: sconosciuto Autori:: Bantman, Bgag, EugeneZelenko, Frank C. Müller, Friviere, Gerardus, Red devil 666, 1 Modifiche anonime Immagine:Commons-logo.svg Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Commons-logo.svg Licenza: logo Autori:: User:3247, User:Grunt Immagine:Immagine 642.PNG Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Immagine_642.PNG Licenza: GNU Free Documentation License Autori:: User:Potito m. petrone image:Italy location map.svg Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Italy_location_map.svg Licenza: Creative Commons Attribution-Sharealike 3.0 Autori:: User:NordNordWest Image:Red pog.svg Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Red_pog.svg Licenza: Public Domain Autori:: User:Andux Immagine:Immagine 625.PNG Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Immagine_625.PNG Licenza: GNU Free Documentation License Autori:: User:Potito m. petrone Immagine:Immagine 633.PNG Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Immagine_633.PNG Licenza: GNU Free Documentation License Autori:: User:Potito m. petrone Immagine:Steinadler Aquila chrysaetos closeup2 Richard Bartz.jpg Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Steinadler_Aquila_chrysaetos_closeup2_Richard_Bartz.jpg Licenza: Creative Commons Attribution-Sharealike 2.5 Autori:: User:Makro Freak, User:Richard Bartz Immagine:Castello aci.jpg Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Castello_aci.jpg Licenza: Public Domain Autori:: Attilios Immagine:Ferrovia lauria 1982.jpg Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Ferrovia_lauria_1982.jpg Licenza: sconosciuto Autori:: Morbius Immagine:Beato Domenico Lentini.jpg Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Beato_Domenico_Lentini.jpg Licenza: Public Domain Autori:: Zeuslnx 31 Licenza Licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported http:/ / creativecommons. org/ licenses/ by-sa/ 3. 0/ 32