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Lauria wikipediana
La cittadina lucana nell'era virtuale
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Indice
Voci
Prefazione
Utente:Morbius
Capitolo I – La cittadina lucana
Lauria
Capitolo II – Le montagne condivise
Massiccio del Sirino
Capitolo III – Cenni storici
1
1
2
2
12
12
17
Ruggiero di Lauria
17
Massacro di Lauria
19
Stazione di Lauria
20
Capitolo IV – Il beato
22
Domenico Lentini
22
Capitolo V – Celebrità viventi
27
Rocco Papaleo
27
Gianni Pittella
29
Note
Fonti e autori delle voci
30
Fonti, licenze e autori delle immagini
31
Licenze della voce
Licenza
32
1
Prefazione
Utente:Morbius
Sono nato a Lauria, vi abito tutt'ora e desidero contribuire, con tutta la modestia possibile, alla divulgazione della
conoscenza. Nonostante tutto l'impegno e la buona volontà nel ricercare proficuamente la verità da ogni fonte, sono
perfettamente consapevole di poter sbagliare, come tutti d'altronde, ma anche per questa ragione mi cimento in
quest'opera: perché l'errore riconosciuto, accrescendo il nostro sapere, sia lo sprone a migliorarci sempre di più. La
conoscenza andrebbe sempre condivisa: io so una cosa, tu ne sai un'altra, insieme ne sappiamo due. Cosa serve
sapere una cosa solo per sé?!? Una sola risposta: smania di potere. In questo caso, se avete una simile aspirazione,
cominciate a studiare tutto il contenuto di Wikipedia e tenete per voi l'infinitesima parte di ciò che solo voi potete
sapere. Io non ve lo consiglio perché con la presunzione il potere non ha vita lunga. Quindi mettete le mani sulla
tastiera e datevi da fare con il vostro computer: è uno strumento formidabile. Condivido in pieno l'affermazione di
qualcuno (forse Albert Einstein) che diceva: «I computer sono incredibilmente veloci, accurati e stupidi. Gli uomini
sono incredibilmente lenti, inaccurati e intelligenti. L'insieme dei due costituisce una forza incalcolabile».
Qualcuno di voi potrebbe chiedersi a chi è ispirato il mio nome utente qui in Wikipedia e probabilmente l'avrà già
confuso con qualche personaggio di fantasia. Se così fosse allora costui non è andato troppo lontano dalla risposta
esatta, sebbene non sia il Morbius dei fumetti, avversario dell'Uomo Ragno, descritto nelle pagine di questa
enciclopedia. In effetti di un personaggio di fantasia si tratta ma le sue vicende sono raccontate nel film di
fantascienza del 1956 intitolato Il pianeta proibito di cui il personaggio principale è, per l'appunto, il dottor Edward
Morbius, interpretato da Walter Pidgeon, lo stesso attore che recitò la parte di uno de I due colonnelli con Totò.
Statistiche
I miei contributi | I miei libri | Numero visitatori di questa pagina [1]
Note
[1] http:/ / stats. grok. se/ it/ 201002/ Utente:Morbius
2
Capitolo I – La cittadina lucana
Lauria
Lauria
Stato:
Regione:
Italia
Basilicata
Provincia:
Potenza
Coordinate:
40°2′50″N 15°50′9″E
Altitudine:
430 m s.l.m.
Superficie:
175,66 km²
Abitanti:
13.469 08-2009 Densità:
77,10 ab./km²
Frazioni:
Pecorone
Comuni contigui:
Castelluccio Superiore, Castelsaraceno, Lagonegro, Laino Borgo (CS), Latronico, Moliterno, Nemoli, Tortora
(CS), Trecchina
CAP:
85044
Pref. telefonico:
0973
Codice ISTAT:
076042
Codice catasto:
E483
Class. sismica:
zona 2 (sismicità media)
Class. climatica:
zona D, 1691 GG
[1]
Lauria
3
Nome abitanti:
laurioti
Santo patrono:
Beato Domenico Lentini
Giorno festivo:
25 febbraio
Sito istituzionale
[2]
Lauria è un comune di 13.469[3] abitanti in provincia di Potenza.
Geografia
Lauria, antica città lucana, è uno dei più importanti centri della attuale Basilicata. La città, posta come cerniera tra la
Basilicata, la Campania e la Calabria, deve la sua importanza al fatto di trovarsi in una posizione strategica di snodo
fra tre direttrici viarie importantissime: l'antica Via Capua-Rhegium romana - oggi tratto autostradale A3 (di cui
rappresenta il punto intermedio tra Salerno e Cosenza), la fondovalle Sinnica, che porta all'altra costa lucana, e la
fondovalle del Noce, che collega l'autostrada A3 con la costa tirrenica calabro-lucana. Inoltre la città rappresenta il
punto d'incontro di tre valli: quella del Noce, del Sinni e del Mercure, a cui si deve aggiungere anche quella
dell'Agri, tramite l'antico percorso per Moliterno, in lunga attesa di adeguamento e divenuto di livello secondario.
Dal punto si vista paesaggistico Lauria è collocata nel cuore di uno dei più suggestivi paesaggi dell'Appennino
Meridionale italiano, territorio comprendente Maratea, il Parco Nazionale del Pollino e il Massiccio del Sirino. Il
Comune fa parte della provincia di Potenza e confina con i limitrofi centri di Castelluccio Inferiore e Castelluccio
Superiore, Latronico, Castelsaraceno, Moliterno, Lagonegro, Nemoli, Trecchina e Tortora (CS).
• Classificazione sismica dei comuni lucani: zona 2 (sismicità media)[4]
Orografia
• Monte Sirino: Nei confini amministrativi del comune di Lauria ricade gran parte del massiccio del Monte
Sirino,con le sue vette innevate per sei mesi l'anno.
Sia la cima più alta, che è il Monte Papa (2005 mt s.l.m.), che la vetta del Sirino (mt 1900), sono ambite mete di
escursionisti o semplici appassionati dell'alta montagna. In particolar modo,sulla vetta del Sirino,ai confini col
comune di Lagonegro,è ubicato un Santuario,meta anche di pellegrinaggi. La montagna vanta inoltre di piste da sci
di buon livello,con 5 impianti di risalita fra cui una seggiovia(quest'ultima per la maggior parte ricade in
Lagonegro),scuole sci,nolo attrezzature,affitta camere,bar e punti di ristoro. È possibile inoltre campeggiare l'estate
presso la località Conserva di Lauria,a 1400 metri d'altitudine.
• Monte La Spina: Alto 1652 metri,ricade nella perimetrazione del Parco Nazionale del Pollino per la presenza di
numerosi esemplari del centenario Pino Loricato.
• Monte Serra Rotonda: Alta pressapoco 1285 metri,anche qui persiste qualche giovane esemplare di Pino Loricato.
Fra essa e la Serra Spina vi è un piccolo laghetto di origine carsica (lago Rotonda).
• Monte Alpi: Alto 1900 metri, caratteristico per la sua forma a cuneo, delineata dall'imponente bastione calcareo
che scende per oltre 500 metri dalla sua vetta.
Lauria
Idrografia
• Fiume Sinni: È uno dei più importanti fiumi della Basilicata. Trattasi di un fiume dal regime estremamente
torrentizio con piene turbinose nella stagione piovosa e magre notevoli in estate. Nasce a quota 1380 metri dalla
Serra della Giumenta, nel versante orientale del massiccio montuoso del Sirino, nel territorio comunale di Lauria.
Scorre quindi verso lo Ionio e sfocia nei pressi di Policoro, nella Piana di Metaponto.
Lungo il suo percorso viene sbarrato per ben due volte: dapprima nel comune di Lauria dalla diga di Cogliandrino e
successivamente presso Senise dalla diga di Monte Cotugno, la più grande in Europa in terra battuta.
• Fiume Noce: Nasce dal versante Nord del Massiccio del Sirino, in territorio di Lagonegro. Il suo bacino
idrografico, nel quale è situato il centro urbano di Lauria, in pochi chilometri quadrati di estensione, presenta una
rilevante escursione altimetrica che va dagli oltre 2000 metri del Monte Papa fino alla quota del mare, sfociando
nel Tirreno nei pressi di Castrocucco di Maratea, ai confini con Tortora(CS). Da esso prende il nome l'omonima
valle.
• Sorgenti di Fiumicello: Sorgenti di acque oligominerali.
• Sorgenti del Torbido: Sorgenti di acque ai piedi del Monte Sirino.
• Torrente Caffaro: Torrente che attraversa il centro storico del Rione Superiore, oggi ricoperto. In epoca
medioevale assumeva un'importanza strategica poiché era un ulteriore difesa del Castello posto a monte.
• Torrente Fosso Gaglione: Tributario del Fiume Noce.
• Fiume Cogliandrino: Anch'esso sorge dai rilievi del Sirino, ed è uno dei principali affluenti del Sinni in territorio
lauriota. Nei pressi dell'omonima contrada viene sbarrato nella omonima diga artificiale.
• Invaso di Cogliandrino: Diga artificiale in cls armato, ai piedi del Monte Alpi.
• Lago della Rotonda: Bacino lacustre, che raccoglie per lo più le acque alluvionali e di scorrimento superficiale
provenienti dai versanti dei monti Serra Rotonda e Serra La Spina.
La città
Naturale e antichissimo centro di riferimento di un territorio molto ampio di cui è baricentro (corrispondente grosso
modo alla Basilicata meridionale), fu sin dal Medioevo contea e anche sede vescovile de facto, con un'evoluzione
demografico-istituzionale simile, per molti aspetti, a quella di Matera. La città ebbe una drammatica battuta d'arresto
nel corso naturale della sua storia con il Massacro di Lauria del 1806, dovuto ad un'intricata vicenda che portò
Lauria, sede del potere costituito, a divenire luogo di una grande resistenza borbonica contro i Francesi. La sconfitta
portò ad una tremenda ritorsione nei confronti della città, gravida di conseguenze negative: il dislocamento di tutti i
servizi statali( amministrazione, polizia, tribunale e ospedale) a vantaggio di altri centri limitrofi minori quali
soprattutto Lagonegro, paese decentrato rispetto al territorio e tuttora di dimensioni molto più contenute. Nonostante
questa vicenda, di cui in ultima istanza ha pagato l'intera area (la quale, per quanto si voglia fare di questa necessità
un'astratta virtù, ha subito una frammentazione e un indebolimento), Lauria, grazie alle sue caratteristiche
geografiche, alle sue dimensioni territoriali, ad una lunga e stimata tradizione di commercio, imprenditoria e
manodopera, all'inevitabile lenta ripresa di alcune funzioni statali territoriali, è tutt'oggi il centro principale e di gran
lunga più popoloso dell'area (tra l'altro l'unico che sia in bilancio demografico positivo), sebbene gli effetti
dell'antico massacro siano uno dei fattori che ne rallentano tutt'oggi la crescita. Nel 1998 ha ricevuto ufficialmente
dalla Presidenza della Repubblica il riconoscimento e la dignità di "Città".
Il Sole 24 ore (12 novembre 2004) ha segnalato Lauria tra le province nascoste d'Italia, una provincia che
eliminerebbe un'innaturalità durata due secoli.
Il centro abitato è suddiviso in due grandi rioni, quello superiore, che viene tradizionalmente denominato "Castello" ,
e quello inferiore, chiamato altrimenti "Borgo", che sono separati dall'antico quartiere Ravita. I territori di campagna
sono altresì densamente abitati.
Lauria è, inoltre, dotata di una serie di servizi sociali, oltre che di ottime strutture alberghiere. Nel centro storico, che
rivela segni tipici dell'epoca medievale, con le abitazioni aggrappate alla collina, si aprono angoli caratteristici ed
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Lauria
intricate viuzze e stradine che vi s'inerpicano dando vita ad archi, sottopassi, portici e motivi architettonici caldi ed
armoniosi. Il territorio lauriota, uno dei più grandi della Basilicata, offre un susseguirsi di paesaggi pittoreschi ad
agresti, naturali ed artificiali: le vette del Sirino (2005 m), innevate per buona parte dell'anno; il lago artificiale di
Cogliandrino; il lago Rotonda; le fresche sorgenti dei fiumi Sinni e Torbido, luoghi ameni dalle acque cangianti e
ricche di pescosità; le acque oligominerali di Fiumicello, il Pino Loricato che cresce sul Monte La Spina (o Serra La
Spina); la grotta del Favaro ed il castello di Seleuci, oggi Seluci, una delle principali contrade, dove vengono
continuamente alla luce reperti archeologici.
Simbolo del comune di Lauria è il Basilisco con la scritta Noli me tangere ("Non mi toccare") che ricopre tutta una
serie di significati, tra i quali quello originario, che in varie forme della coscienza collettiva rimane ancora vivo, è la
temibilità ed intoccabilità dell'abitato.
Storia
Le origini
Alcune leggende fanno risalire la nascita della città ad una fondazione greca/cretese, tesi questa, però, mai verificata
per l'assenza di una sistematica campagna di scavi sul territorio, così come pure è ampia la gamma di possibilità sulle
origini del suo nome. Nelle fonti, fortemente penalizzate dalla distruzione dell'archivio cittadino nel Massacro di
Lauria, compare per la prima volta nel X secolo. Appare però abbastanza improbabile che la sua area (attraversata
anche dalla Via Popilia) sia rimasta disabitata fino al X secolo poiché alcuni ritrovamenti confermerebbero l'ipotesi
che fosse già popolata in precedenza.
Il Medio Evo
Nella documentazione scritta ritroviamo Lauria per la prima volta, almeno dal punto di vista di una chiara
identificazione toponomastica, nel Medioevo. Secondo alcuni studiosi accreditati il centro abitato sorse, nel X
secolo, intorno ad una laura basiliana, che era sita nel luogo ove poi è stato edificato il Santuario della Madonna
dell'Armo. Probabilmente furono i Normanni, che si stabilirono nella zona detta Ravita (dall'arabo Rabit zona vicina)
che edificarono il castello oggi detto "di Ruggiero". Dal XII secolo Lauria fu sede di un feudo in cui fiorivano
artigianato e commercio. Lauria rappresentava a quell'epoca il centro politico ed economico della Valle del Noce: il
feudatario era il capo incontrastato di questo microcosmo autonomo. Capostipite della baronia normanna è Gibel de
Loira cui seguì Riccardo (dal 1254 al 1266), fedelissimo di re Manfredi, che, insieme a lui, trovò la morte nella
battaglia di Benevento. È proprio con Riccardo che la città diviene, anche se per pochi anni, la prima sede del
Giustizierato di Basilicata. Il primogenito di questi Ruggiero divenne celebre perché fu nominato Ammiraglio
d'Aragona da Pietro III: egli non fu mai sconfitto in combattimento e riuscì, più volte, ad uscire vittorioso da scontri
con la flotta Angioina.
I Signori di Lauria:
Nobili dal 1254 al 1860
Baroni
1254 - Riccardo di Lauria
1254 - Ruggiero di Lauria
1254 - Ruggierone di Lauria
1308 - Carlo di Lauria
1310 - Ruggiero Berengario Conti
1386 - Francesco Sanseverino
1436 - Stefano Sanseverino
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Lauria
1453 - Venceslao Sanseverino
1456 - Gaspare Sanseverino
1516 - Bernardino Sanseverino Baroni
1556 - Girolamo Exarques
1564 - Pietro Exarques
1598 - Girolamo Exarques
1621 - Francesco Exarques Duchi
1694 - Girolamo Calà di Tappia e Porzia di Castromediano
1698 - Adriano Calà Ulloa
1741 - Francesco Calà Ulloa
1779 - Adriano Calà Ulloa
1801 - Pietro Calà Ulloa
1806 - (soppressione del ducato di Lauria)
Il Massacro
Nel 1806 la città fu focolaio di rivolta contro gli occupanti francesi: molti abitanti l'8 e il 9 agosto furono
barbaramente trucidati dai soldati napoleonici, guidati dal Generale Massena perché rei di aver sostenuto la causa
borbonica in quello che è passato alla storia come il Massacro di Lauria. Dopo il saccheggio quale monito tutti gli
uffici pubblici presenti a Lauria, tra cui il distretto, circondario e il giudicato, vennero soppressi dal re Giuseppe
Buonaparte.
Il Novecento
Rimane tristemente noto nella memoria collettiva di Lauria il bombardamento effettuato dagli inglesi il 7 settembre
1943, finalizzato alla distruzione del comando tedesco sito nel centro della città, nel quale perirono 37 civili.[5] Altre
fonti, tra le quali quella del giornalista de L'eco di Basilicata, Mario Lamboglia, che riporta le testimonianze di quei
tragici eventi dell'allora vivente sacerdote Don Antonio Spagnuolo e diversi superstiti, affermano che il numero delle
vittime civili fu leggermente superiore, ossia 39, che al bombardamento vi fu la partecipazione anche di aerei
americani e che l'obiettivo militare prioritario fosse individuato in un deposito di munizioni sito nei pressi del
quartiere Ravita e non semplicemente nelle vie di comunicazione principali, quali strade e ferrovie presenti nel
territorio, com'è facile immaginare in guerre di tale portata che da sempre le considerano bersagli strategici.[6]
Società
Evoluzione demografica
Al contrario di quanto avviene per la maggior parte del Mezzogiorno, il numero dei residenti in Lauria è stato in
crescita per tutto il Novecento, sebbene negli ultimi decenni la popolazione sembrerebbe essersi arrestata intorno alla
soglia dei 14.000 abitanti. Lo sviluppo urbano del comune è stato condizionato da fattori infrastrutturali, fra i quali
l'attraversamento della autostrada A3 SA-RC, con due svincoli (Lauria Nord e Lauria Sud), della Fondovalle del
Noce e della Sinnica, e lo sviluppo industriale dell'area di Galdo.
Abitanti censiti
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Lauria
Dialetto
Il dialetto lauriota trae origine dalla fusione dei linguaggi dei monaci
bizantini e delle genti orientali che portarono nel linguaggio locale una
certa grecità. Inoltre, la divisione sociale che ha contraddistinto fin dal
Medioevo i due rioni ha generato rimarchevoli differenze fonetiche tra i
dialetti del rione superiore (u castiddo) ed inferiore (u burgo), cosa che
caratterizza una delle caratteristiche peculiari del dialetto di Lauria.
Attualmente il dialetto è parlato principalmente dalle persone più anziane,
mentre fra i giovani sta subendo un processo d'italianizzazione. Negli
ultimi anni è stato rivalutato dalle varie rappresentazioni teatrali che si sono tenute in zona, che vedono partecipe, tra
gli altri, anche il celebre attore teatrale e cinematografico Rocco Papaleo.
Folklore
Il folklore è caratterizzato prevalentemente dal susseguirsi delle manifestazioni e delle festività popolari, che per lo
più accompagnano le feste religiose. Dal 25 febbraio del 2000, il beato Domenico Lentini è il patrono di tutta Lauria,
ma la caratteristica di Lauria di essere divisa in due grandi rioni e di avere contrade molto popolose lontane dal
centro, ha portato alla consacrazione dei vari rioni e delle contrade a diversi Santi protettori. Oltre alla festa del beato
si annoverano altre grandi feste popolari di lunghissima tradizione. Il rione superiore festeggia San Nicola di Bari, a
cui è dedicata la chiesa madre, il 9 maggio; il rione inferiore, invece, festeggia il 25 luglio San Giacomo Maggiore
Apostolo, a cui è dedicata la chiesa del rione inferiore e una delle piazze più belle di Lauria. Molto sentita è anche la
festività di San Rocco.
A Seluci, invece, la parrocchia è dedicata alla Madonna del Carmine che si festeggia la prima domenica di agosto.
Feste di grande importanza sono anche quella di Sant'Antonio, al quale è dedicato il convento dei padri cappuccini
del rione superiore, che si celebra il 13 giugno, quella di San Rocco, cui è dedicata una cappella e una piccola piazza
del rione inferiore, celebrata l'ultima domenica di settembre, e quella della "Madonna dell'Armo" che si svolge il 15
agosto intorno al santuario della "Madonna Assunta", arroccata sulla collina dell'Armo, adiacente alle rovine del
"castello Ruggiero" , la rocca posta a protezione dell'intero abitato medievale.
Ogni festa è solitamente accompagnata da sagre (come quella della "fresedda c'a pummadora", il 15 agosto e quella
della distribuzione " du pedi du purcu (piede di maiale)" in occasione della festa di S. Antonio il 13 giugno presso il
convento dei padri cappuccini) e da mercati. Non mancano grandi e suggestivi fuochi d'artificio, in particolare quelli
in occasione delle feste di San Giacomo, di San Nicola e dell'Assunta.
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Lauria
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Cultura
Arte
Degni di nota sono il quartiere Cafaro, il rione Taverna
(nel quale sono presenti la Regia cappella borbonica di
S.Ferdinando e una antica fontana ottocentesca), i resti
del medievale Castello detto di Ruggiero, il Santuario
dell'Assunta (di età preromanica), la Chiesa matrice di
S.Nicola, ricca di opere di varie epoche nella quale si
trovano le reliquie del Beato Domenico Lentini, il
Convento dei frati Cappuccini che conserva un
prezioso affresco del 1600 e le tele del polittico di
Ippolito Borghese, la restaurata casa natia del Beato
Lentini, i quartieri Palestro e Cerruto, la Chiesa
Il campanile della Chiesa di S.Nicola di Bari edificato sul
preesistente torrione medievale
S.Giacomo del XV sec. con un pregevole coro ligneo
dello stesso periodo, il Convento dell'Immacolata del
1500, che conserva un chiostro ed un campanile trecentesco di ottima fattura, e infine la Chiesa del Purgatorio.
Gastronomia
Tra i primi piatti, fatti di pasta fresca, rinomati sono i raschcatiddi (gnocchi), le làgane e cìciri (tagliatelle e ceci), le
làgane e fasùli (tagliatelle e fagioli), i tagliolini "dell'Ascensione" e le variopinte minestre rustiche con cotiche ed
erbe di campagna, che arricchiscono le mense della cucina locale.
Altre specialità sono il capretto alla brace o al forno, i tipici involtini gli ummàriddi e trippa, contornati da funghi,
asparagi e cime di rape. Posto predominante occupano le salsicce e salami, ma anche formaggi e ricotte fresche o
stagionate, prodotte artigianalmente dai pastori del monte Sirino.
Raffinatezze da annoverare sono il pane di grano, u pizzàtulu (una semplice focaccia bianca, a volte ricoperta di salsa
al pomodoro), u sanguinacc (il sanguinaccio, dolce invernale fatto con riso, cioccolato, uva passa ma soprattutto
sangue di maiale), u picciddàt (dolce pasquale), li viscuttini (i biscottini, bianchi ricoperti di glassa), li mustacciùli (i
mostacciuoli), l'anginétt e l zéppule (le zeppole). In questo comune, inoltre, molto apprezzata è la gassosa locale di
un'antica ditta che, in talune occasioni festive, non di rado è miscelata al vino rosso della zona.
Lauria
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Personalità legate a Lauria
• Ruggiero di Lauria (Lauria, 1245 – Valencia, 1305), invitto ammiraglio
della flotta aragonese e condottiero che affrontò numerose battaglie sul
mare tra il XIII e XIV secolo.
• Lorenzo Brancati di Lauria (Lauria, 1612 – Roma, 1693), cardinale,
insigne studioso della Immacolata Concezione
• Nicola Carlomagno (Lauria, 1761 – Napoli, 1799), avvocato, fu
giustiziato come aderente alla Repubblica Partenopea
• Domenico Lentini (Lauria, 1770 – Lauria, 1828), beatificato da Papa
Giovanni Paolo II nel 1997
• Pietro Ulloa (Lauria, 1801 – Napoli, 1879), giurista e studioso di storia,
fu Primo Ministro nell'ultimo governo delle Due Sicilie e poi, in esilio a
Roma, nell'ultimo governo napoletano
• Nicola Miraglia (Lauria, 1835 – Napoli, 1926), insigne studioso di
materie economiche, fu tra le altre cose direttore generale del Banco di
Napoli. Infine fu nominato Conte per aver salvato le finanze dello storico
Istituto
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Ruggero di Lauria
Mariano Lanziani (Lauria, 1883 – 1970), celebre ed apprezzato pittore del Novecento
José Imbelloni (Lauria, 1885 – Buenos Aires, 1967), antropologo, etnologo e paleontologo
Nicola Santo (Lauria, 1889 – 1965), inventore, pioniere dell'aviazione brasiliana
Rocco Papaleo (Lauria, 1958), attore
Gianni Pittella (Lauria, 1958), deputato e vice-presidente del Parlamento Europeo
Amministrazione
Sindaco: Antonio Pisani (lista civica) dal 30/05/2006
Centralino del comune: 0973 627111
Posta elettronica: [email protected]
[7]
Sport
• Atletica: È presente sul territorio un campo d'atletica omologato per competizioni nazionali intitolato alla
memoria di un atleta lauriota scomparso, Giuseppe Pastoressa. Esiste una società che svolge attività agonistica da
diversi decenni e che ha lanciato alla ribalta atleti di caratura nazionale, come Vito Sisinni, Nicola Mastroianni e,
più recentemente, Berardo Chiarelli. Si organizzano annualmente manifestazioni come la marcialonga
denominata Stralauria, meeting nazionali e soprattutto la Maxistaffetta, una vera e propria staffetta che dura per
ben 24 ore alla quale partecipa tutta la cittadinanza, accompagnata da sagre e degustazioni dei prodotti tipici.
• Arti Marziali: la città ospita un dojo di aikido: "Aikidojo Shizentai", affiliato all'"Aikikai d'Italia" con sede a
Roma
• Calcio: Esiste un impianto calcistico che può ospitare oltre mille spettatori. La squadra locale, denominata
"Ruggiero di Lauria", ha preso parte per tre annate consecutive (dal 1998 al 2001) al campionato nazionale
calcistico di serie D, girone siculo-calabro-lucano.
• Ciclismo: Monte Sirino è stata più volte arrivo di tappa del Giro d'Italia:
• 1995 (20 maggio): 8ª tappa, vinta dallo spagnolo Laudelino Cubino.
• 1996 (25 maggio): 7ª tappa, vinta da Davide Rebellin.
• 1999 (19 maggio): 5ª tappa, vinta dal colombiano José Jaime González.
Lauria
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Lauria è stata la sede di partenza il (20 maggio 1999) della 6^tappa, la Lauria-Foggia, vinta dal lettone Romans
Vainsteins. Altre competizioni per dilettanti hanno luogo nella cittadina lucana, come la Coppa Fiaccola, che in
alcuni casi ha visto primeggiare anche corridori di casa, fra i quali ben due volte il lauriota Domenico Miraglia, nel
1999 e nel 2000. In collaborazione con l'amministrazione comunale e la pro-loco viene organizzato nel mese di
agosto il Cicloraduno, una passeggiata ecologica fra le vie del paese fino al vicino Lago Sirino.
• Pallavolo: La città vanta di un'ottima tradizione pallavolistica e di un glorioso passato della squadra cittadina che,
negli anni '90, ha gareggiato nei campionati nazionali di:
• serie B2 maschile (girone E - 1990-91 [8])
• serie B1 maschile (girone C - 1991-92 [9], 1992-93 [10], 1993-94 [11])
Anche in campo giovanile si contano importanti successi delle diverse squadre dirette dalla Polisportiva Lauria [12]
(finali nazionali: U14/M, quarta classificata nel 2006 e 2007, e U16/M, seconda classificata nel 2008). La medesima
società è riuscita a ricollocare nuovamente la squadra lauriota nella serie B2 maschile, girone I, del campionato
nazionale 2009-10.
Bibliografia
• Rossi Vito Pasquale, Uomini illustri di Lauria, Porfidio ed., Moliterno, 1985.
• Boccia Antonio, Lauria tra leggende e realtà, ediz. Tandem, Lauria, 1993.
Voci correlate
•
•
•
•
•
Provincia di Potenza
Comunità Montana Lagonegrese
Parco nazionale dell'Appennino Lucano-Val d'Agri-Lagonegrese
Parco nazionale del Pollino
Stazione di Lauria
Altri progetti
•
Wikimedia Commons contiene file multimediali su Lauria
Collegamenti esterni
• Rete civica della città di Lauria [13]
Note
[1] ISTAT. Censimento (http:/ / dawinci. istat. it/ daWinci/ jsp/ MD/ dawinciMD. jsp?a1=m0I040WI0& a2=mG0Y8048f8& n=1UH90007TE5&
v=1UH07B07TE50000). 2001
[2] http:/ / www. comune. lauria. pz. it/
[3] ISTAT. Bilancio demografico (http:/ / demo. istat. it/ bilmens2009gen/ query. php?lingua=ita& Rip=S4& Reg=R17& Pro=P076& Com=42&
submit=Tavola). Agosto 2009
[4] Regione Basilicata. Ordinanza P.C.M. n°3274 del 20/03/2003 (http:/ / www. regione. basilicata. it/ dipinfrastrutture/ default.
cfm?fuseaction=doc& dir=342& doc=360& link=)
[5] Comune di Lauria. Storia del Novecento (http:/ / www. comune. lauria. pz. it/ novecento. htm)
[6] Mario Lamboglia. Bombe su Lauria (http:/ / www. ecodibasilicata. it/ BombesuLauria. pdf) (PDF), pp. 44. L'eco di Basilicata - Lauria,
settembre 2003
[7] mailto:sindaco@comune. lauria. pz. it
[8] http:/ / portal. federvolley. it/ fipav/ stagionesportiva1990/ Campionati_Maschile_ClassificaB2. HTML
[9] http:/ / portal. federvolley. it/ fipav/ stagionesportiva1991/ Campionati_Maschile_ClassificaB1. HTML
[10] http:/ / portal. federvolley. it/ fipav/ stagionesportiva1992/ Campionati_Maschile_ClassificaB1. HTML
[11] http:/ / portal. federvolley. it/ fipav/ stagionesportiva1993/ Campionati_Maschile_ClassificaB1. HTML
Lauria
[12] http:/ / www. polisportivalauria. com
[13] http:/ / www. comune. lauria. pz. it
11
12
Capitolo II – Le montagne condivise
Massiccio del Sirino
Massiccio del Sirino
Massiccio del Sirino (lago Laudemio)
Paese
Italia
Regione
Basilicata
Provincia
Potenza
Altezza
Monte Papa 2.005 m s.l.m.
Catena
Appennino lucano
Coordinate
40°07′58″N 15°50′10″E
Altri nomi e
significati
Sirino Gruppo del
Sirino-Papa
Mappa di localizzazione
Massiccio del Sirino
Coordinate geografiche: 40°07′58″N 15°50′10″E Il massiccio del Sirino, estrema propaggine meridionale del Parco
nazionale dell'Appennino Lucano Val d'Agri Lagonegrese, comprende alcune tra le maggiori cime dell'Appennino
meridionale: monte Papa (2.005 m), cima De Lorenzo (2.004 m) e monte Sirino (1.907 m).
Dall’aspetto imponente ma compatto, il gruppo montuoso è situato a ridosso del mar Tirreno, nella parte sud
occidentale della regione Basilicata (comuni di Lauria e di Lagonegro), a dominio delle valli solcate dai fiumi Noce,
Sinni ed Agri.
Massiccio del Sirino
13
Dalle sue vaste e spoglie praterie di vetta, lo sguardo spazia verso il golfo di Policastro, i vicini monti del Cilento, le
guglie irte e selvose dei monti Zaccana e La Spina, l’imponente acrocoro del Pollino, il vasto ed immacolato bosco
Magnano, i ripidi contrafforti del monte Alpi, il Raparo e le ampie e verdeggianti valli di Diano e dell'Agri.
Origine del nome
Secondo il Racioppi, la denominazione del massiccio deriva dall’antica città di Siri, fondata alla foce del Sinni,
fiume conosciuto dagli antichi col nome di Siris, originato dalla radice sanscrita sar, che significa scorrere, fluire.
Quando la città, nel secolo V a.C., fu vinta e distrutta dai tarantini, gli abitanti furono spinti nell’entroterra verso
l’alta della valle del fiume, costituendo quei popoli sirini menzionati da Plinio che, a loro volta, diedero il nome alla
montagna[1] .
Geologia e tracce del passato
Come la gran parte della vicina dorsale costituita dai monti Pierfaone, Volturino e Viggiano, anche l'origine di
questo massiccio è antichissima, ascrivibile ad un periodo anteriore alla sollevazione della stessa catena appenninica.
Importanti resti di fossili appartenuti ad animali preistorici (mammouth, rinoceronti, orsi, grosse tigri, jene, rettili
imponenti), così come le tracce umane nella grotta di Latronico, documentano dal punto di vista archeologico i segni
di un’antichissima presenza umana ed animale.
Idrografia e glacialismo
A causa dell’influenza dovuta alla vicinanza del
Tirreno, il gruppo è investito da precipitazioni
particolarmente abbondanti (tra le più copiose
dell’intero arco appenninico): da 2.000 a 2.500
mm in media all'anno, che d’inverno si
trasformano in una spessa e candida coltre
nevosa, la cui fusione, peraltro, è piuttosto
attardata.
Per tale motivo tutto il territorio del Sirino è
ricchissimo d’acque: dalle sue pendici sgorgano
molteplici sorgenti, che vanno ad alimentare
numerosi corsi d’acqua oltre che deliziosi
laghetti.
I maggiori circhi di origine glaciale si affacciano sul lato nord del massiccio.
Massiccio del Sirino
14
Il Remmo o Laudemio, posto ad un’altitudine di 1.525 m, è il lago
di origine glaciale più meridionale d’Italia: esteso per poco più di
due ettari ed immerso in una fitta ed alta faggeta, il bacino si è
formato a seguito dello sbarramento costituito dalla morena
frontale di un grande ghiacciaio, che nel Quaternario scendeva per
circa quattro chilometri dal lato nord del monte Papa (2.005 m),
sino ad arrivare in località Petinachiana.
Anche il lago (o stagno) Zapano è di origine glaciale: la conca che
lo delimita è dovuta alla morena frontale di un secondo ghiacciaio
che, incuneandosi nella valle del Cacciatore, scendeva dal lato
nord occidentale del monte Sirino (1.907 m).
Il Laudemio (1.525 m s.l.m.) è il lago di origine
glaciale più meridionale d'Italia.
Infine, un ghiacciaio più piccolo occupava il vallone Niello,
muovendosi dal versante meridionale del monte Papa.
Situato alle pendici del massiccio, ad una quota di 788 m e con una superficie di oltre tre ettari (variabile a seconda
delle precipitazioni), il lago Sirino è un tipico lago di sbarramento che assume una forma irregolarmente ellittica. Le
sue acque limpide sono alimentate da una piccola sorgente a monte, dalle piogge abbondanti e da piccoli
affioramenti scaturenti dal versante sud occidentale della montagna.
Flora e fauna
Particolarmente ricche si presentano la flora e la fauna. Al di sopra dei 900 m fitti boschi di faggio si alternano a
quelli di otano (con le caratteristiche foglie cuoriformi), carpino, pioppo ed abete bianco; al di sotto di tale quota è
l’habitat della quercia e del castagno.
Tra le specie animali in via d'estinzione è segnalata la presenza del lupo appenninico e del capriolo; tra i volatili,
quella del gufo reale, dell'aquila reale, del falco pellegrino e del nibbio, con le due specie, bruno e reale.
Piuttosto comuni sono i colombacci, le ghiandaie, i picchi rossi maggiori e i picchi verdi, le cornacchie grigie e i
corvi imperiali.
Vette principali
Tra le vette del massiccio non è difficile
scorgere in volo l'aquila reale.
Massiccio del Sirino
15
1 2.005
m
Monte Papa
2 2.004
m
Cima De Lorenzo
3 1.930
m
Timpa Scazzariddo
4 1.907
m
Monte Sirino
5 1.518
m
Serra Giumenta
6 1.500
m
Tempa di Roccarossa
7 1.429
m
Monte Gurmara
8 1.408
m
Rocca Rossa
Comprensori sciistici
Sul massiccio sono presenti due comprensori sciistici tra loro collegati tramite seggiovia: Lago Laudemio - dotato di
seggiovia biposto e due sciovie serventi piste di diversa difficoltà, dove può praticarsi sia lo sci alpino sia lo sci
nordico - e Conserva di Lauria, servita da una sciovia.
A causa della posizione geografica favorevole, dell’abbondanza di precipitazioni nevose e dell’altitudine cui sono
poste, le piste rimangono spesso aperte sino a primavera innoltrata.
Soprattutto le due cime maggiori, il Papa e il Sirino, sono spesso meta di alpinisti ed escursionisti.
Rifugi
• Rifugio Italia (localita' Lago Laudemio - Lagonegro - PZ)
• Rifugio Conserva (localita' Conserva di Lauria - Lauria - PZ)
Ciclismo
Il Sirino è stato più volte arrivo di tappa del Giro d'Italia:
• 1995 (20 maggio): 8^ tappa, vinta dallo spagnolo Laudelino Cubino González;
• 1996 (25 maggio): 7^ tappa, vinta da Davide Rebellin;
• 1999 (19 maggio): 5^ tappa, vinta dal colombiano José Jaime Gonzalez Pico.
Massiccio del Sirino
Bibliografia
• G. De Lorenzo, Geologia e geografia fisica dell’Italia meridionale, Laterza, Bari, 1904
• G. De Lorenzo, G. Dainelli, Il glaciale dei dintorni di Lagonegro, Napoli, 1923
• A. Bavosi, G. Settembrino, Natura in Basilicata, Alagrafica Volonnino, 1992
Voci correlate
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Appennino lucano
Monte Vulture
Monti Li Foj
Comprensorio Sellata-Volturino-Viggiano e Monti della Maddalena
Monte Volturino
Dolomiti lucane
Monte Alpi
Massiccio del Pollino
Monte Pollino
Serra Dolcedorme
• Galleria di immagini della Basilicata
Collegamenti esterni
• Sui tesori della Basilicata [2]
• APT Basilicata [3]
• Comprensorio sciistico Lago Laudemio - Conserva di Lauria [4]
Note
[1] Pubblicazione sul Lago Laudemio e il massiccio del Sirino-Papa a cura di Bruno Niola (http:/ / www. consiglio. basilicata. it/
basilicata_regione_notizie/ BRN5_6_96/ 25 Bruno Niola. pdf).
[2] http:/ / www. basilicata. cc/ lucania/
[3] http:/ / www. aptbasilicata. it/ Home-Page. 1050. 0. html
[4] http:/ / www. skisirino. it/ index. asp
16
17
Capitolo III – Cenni storici
Ruggiero di Lauria
Ruggiero di Lauria (Lauria, 1245 – Cocentaina, 17 gennaio 1305) è stato un
ammiraglio italiano, al servizio dei sovrani aragonesi, fra i più celebri del suo
tempo.
Biografia
Era figlio di Riccardo di Lauria (barone dell' omonimo feudo, Gran
Giustiziere del Regno e zio di Manfredi di Svevia) e di Donna Bella, nutrice
di Costanza di Hohenstaufen. Dopo la decapitazione dell'imperatore
Corradino di Svevia, si rifugiò a Barcellona con altri esuli siciliani e visse con
la madre Bella alla corte dell'infanta Costanza.
Nel 1266 fu armato cavaliere dal re Pietro d’Aragona con Corrado Lancia, che
parteciperà a molte imprese insieme a Ruggiero e di cui diverrà, più tardi,
cognato. Nel 1282 venne nominato capo della flotta del regno aragonese di
Ammiraglio Ruggiero di Lauria
Sicilia, servì Pietro III, Giacomo II e Federico III riportando numerose
vittorie contro le flotte degli Angioini. Fra le più importanti delle quali il piano per attaccare la Sicilia insorta contro
gli Angioini durante i Vespri Siciliani nel 1282.
Il 3 e 4 settembre 1285 sconfisse Filippo III di Francia («Filippo l'Ardito») nella Battaglia navale delle Formiche,
durante la crociata contro la Corona d'Aragona. Nel 1284 e poi nel 1287 nelle Battaglie navali di Castellammare
vinse la flotta angioina comandata da Carlo lo Zoppo, che venne da lui fatto prigioniero; nella seconda battaglia
l'ammiraglio sconfisse addirittura i nemici, sebbene non avesse che 40 navi contro 80 del nemico. Dopo la seconda
vittoria, Ruggero, senza autorizzazione del re e solo per avidità di danaro, vendette al conte D'Artois e al cardinal
Gherardo una tregua. Più parti riportano come questa tregua fosse stata dannosa per la Sicilia, che avrebbe potuto
altrimenti sfruttare la vittoria, approfittando anche della vacanza della Santa Sede.
Eletto nel 1295, l'infante Federico III tolse il fondo di Aci ed il relativo castello ai vescovi di Catania e lo concesse
all'ammiraglio come premio per le sue imprese militari. Però tra il giovane sovrano e Ruggero si instaurò da subito
un pessimo rapporto e quando quest'ultimo passò dalla parte degli angioini, il re fece espugnare il castello 1297 entro
il quale si erano asserragliati i ribelli. Per riuscire nell'impresa il re fece costruire una torre mobile in legno, chiamata
cicogna (essa era alta quanto la rupe lavica ed aveva un ponte alla sommità per rendere agevole l’accesso al castello).
Ruggiero di Lauria
18
In seguito Ruggero si trincerò a Castiglione di Sicilia, suo feudo e residenza
estiva, dove venne assediato e quindi sconfitto dal futuro re di Sicilia,
Federico. Ruggero fu arrestato, ma fuggì da Palermo e abbandonò la Sicilia. I
suoi numerosi possedimenti in Sicilia, Calabria e Africa vennero subito
confiscati da parte di Federico. Ruggero passò al servizio del re d'Inghilterra
Edoardo I per combattere i francesi. Nonostante le sue promesse, non si
impegnò nella lotta. Nel 1299, a capo di un'armata Angioina, vinse i Siciliani
nella battaglia di Capo d'Orlando catturando ben 18 galee.
Il Castello di Aci
Il 14 giugno 1300, nella battaglia di Ponza, Ruggero sconfisse la flotta di
Federico, catturando il sovrano e Palmiero Abate. Il re riuscì a fuggire,
mentre Palmiero morì in prigionia. Il 31 agosto del 1302, con la pace di
Caltabellotta che chiuse la lunga guerra del Vespro, Ruggero fece atto di
sottomissione a Federico di Sicilia, che gli rese i possedimenti confiscati.
Si ritirò nella Catalogna e morì a Cocentaina, presso Valencia, nel gennaio del 1305.
Titoli
Ruggero, poté fregiarsi del titolo di Signore di Lauria, Signore di Lagonegro (dal 1297), Ravello, Maratea,
Castelluccio, Rotonda, Papasidero e Laveno, Signore di Laino (dal 1301), Ammiraglio del Regno di Aragona e
Sicilia, Grande Ammiraglio di Carlo II d'Angiò, Signore di Gerba e Kerkel (carica che gli fu conferita da papa
Bonifacio VIII l'11 agosto 1295), Signore di Castellammare (titolo assegnatogli da Carlo II il 22 febbraio 1301),
Barone di Concentaina.
Curiosità
Da una recente ricerca effettuata dal M° Silvano Marchese è emersa una composizione del 1978 dedicata
all'Ammiraglio dal titolo Roger de Lauria (marcha cristiana) del compositore spagnolo José Maria Valls Satores
(1945 - vivente). La registrazione, conservata negli archivi della sede dell'Associazione Mediterranea, è stata
effettuata dalla "Banda de Mùsica La Sociedad Uniò Musical de Alcoy".
Bibliografia
• Quintana Manuel José, Vida de Roger de Lauria, Barcellona, 1807.
• Preston T. R. (a cura di), Lives of celebrated Spaniards [1], Londra, B. Fellowes, 1833.
• Rossi Vito Pasquale, Ruggiero di Lauria. Uomini illustri di Lauria, vol. 1, Moliterno, Porfidio, 1985.
Collegamenti esterni
• (EN) Biografia [2]
• «La compagnia Catalana» da imperobizantino.it [3]
Ruggiero di Lauria
19
Note
[1] http:/ / cid-8a201ed8efc853e7. skydrive. live. com/ self. aspx/ Biblioteca/ Lives%7C_of%7C_Celebrated%7C_Spaniards. pdf
[2] http:/ / reference. allrefer. com/ encyclopedia/ R/ RogerLor. html
[3] http:/ / www. imperobizantino. it/ Storia-art1. htm
Massacro di Lauria
Massacro di Lauria
Luogo
Lauria
Obiettivo
civili
Data
8-9 agosto 1806
alba 8 agosto
Morti
circa 1.000
Esecutori
Truppe napoleoniche
Motivazione Rappresaglia causata dalla fedeltà cittadina ai sovrani borbonici
Il massacro di Lauria si svolse tra il 7 e l' 8 agosto 1806.
Il conflitto
Il grave fatto di sangue (noto nelle fonti ottocentesche anche come "sacco di Lauria" o "assedio di Lauria") si
verificò per essere la città rimasta fedele ai suoi legittimi sovrani borbonici e per aver tenacemente ostacolato, con
l'ausilio di militari napoletani, l'avanzata delle truppe francesi dalla capitale, alla Calabria.[1] Per tale motivo la città
fu posta d'assedio dalle truppe napoleoniche condotte dal generale André Masséna che, dopo due giorni di lotta,
riuscirono a penetrare nell'abitato e lo saccheggiarono.[2]
Molti furono i morti, secondo alcuni oltre mille:[3] non vennero risparmiati nemmeno i bambini e le donne. Le
cronache del tempo narrano che i soldati còrsi, tra i più efferati, si accanirono proprio contro gli inermi, massacrando
anche i malati ritrovati nel proprio letto, i quali non avevano potuto scappare.
La strage
Le fonti più attendibili, ossia le relazioni militari dell'epoca, parlano dell'eccidio di oltre mille abitanti (in pratica uno
su sette), nonché dell'incendio e della distruzione di edifici sacri e di palazzi istituzionali e, infine, del tremendo
saccheggio, di cui il Masséna concesse licenza alle sue truppe.[2] I corpi degli abitanti uccisi, insieme a quelli dei
partigiani napoletani, vennero gettati in una fossa comune detta ancora oggi "onda dei morti". La vendita dell'enorme
bottino accaparrato dai francesi fruttò loro oltre 70.000 ducati. Lauria, che all'epoca contava oltre settemila abitanti,
fu inoltre punita con la abrogazione e l'allontanamento di tutti gli uffici amministrativi, giudiziari e finanziari che
erano presenti in città.
Nel 1815, una volta tornati sul trono di Napoli, i Borbone conferirono alla città il titolo di "Semper Fidelis" per il
coraggio mostrato dagli abitanti nel resistere all'invasore francese.
Massacro di Lauria
20
Bibliografia
• Antonio Boccia, Massacro a Lauria, Napoli, Ed. Il Giglio, 2006
• AA.VV.Dizionario delle battaglie, Milano,Arnoldo Mondadori editore, 1969
• Viceconti Carlo, Vicende storiche della città di Lauria,Bologna, Zanichelli,1913
Voci correlate
• Lauria
• Insurrezione calabrese (1806-1809)
Note
[1] AA.VV., Dizionario delle battaglie, Arnoldo Mondadori Editore, Milano 1969.
[2] Boccia A., Massacro a Lauria, Ed. Il Giglio, Napoli 2006.
[3] Viceonti Carlo, Vicende storiche della città di Lauria, Zanichelli, Bologna, 1913.
Stazione di Lauria
Descrizione generale
Gestore
Ferrovie Calabro Lucane
Apertura
1929
Stato attuale
dismessa il 18 giugno 1978
Linee
Lagonegro-Spezzano A.
Localizzazione Lauria (PZ), SP ex SS19
Tipologia
stazione passante in superficie
Note
25 km da Lagonegro
122 km da Spezzano
Albanese
Coordinate geografiche: 40°2′34″N 15°50′54″E La stazione di Lauria
è una stazione ferroviaria, oggi dismessa, della vecchia linea a
scartamento ridotto Lagonegro-Spezzano Albanese delle Ferrovie
Calabro Lucane costruita a servizio di uno dei più grossi comuni della
Basilicata, Lauria, in provincia di Potenza, a pochi chilometri dal
centro abitato.
La stazione di Lauria era la sesta del primo tronco a scartamento
ridotto (950 mm), inaugurato il 30 ottobre 1929 (VIII E.F.), della
ferrovia Lagonegro-Spezzano Albanese, tra la stazione di Pastorella e la stazione di Galdo; insieme a quella di Bivio
Latronico, che le precedeva e a quella di Prestieri che le seguiva, esse erano tutte situate in territorio di Lauria. Il
tronco di Lauria si collegò al più antico della linea, Castrovillari-Spezzano Albanese, risalente al 1915, quando fu
inaugurato l'ultimo tratto Laino Borgo-Morano Calabro, il 1 luglio 1931.
La linea ferroviaria era percorsa da piccoli treni a vapore per il trasporto passeggeri e/o merci e in seguito dalle
caratteristiche Emmine a due assi chiamate dalla gente Litturini.
In seguito al progressivo isolamento della linea delle Ferrovie Calabro Lucane dalla rete ferroviaria nazionale in
conseguenza dei cedimenti strutturali dei viadotti di Lagonegro prima (1952) e Cassano allo Ionio dopo (1970), la
Stazione di Lauria
società soppresse ufficialmente la tratta Lagonegro-Spezzano Albanese il 18 giugno 1978 e con essa la stazione di
Lauria.
Collegamenti esterni
• La vecchia ferrovia a Lauria [1], considerazioni su un eventuale ripristino
• 12 foto [2] che riproducono lo stato attuale
Note
[1] http:/ / altairiv. spaces. live. com/ blog/ cns!8A201ED8EFC853E7!451. entry
[2] http:/ / www. basilicata. cc/ lucania/ lauria/ 07ferr/ page1. htm
21
22
Capitolo IV – Il beato
Domenico Lentini
Domenico Lentini (Lauria, 20 settembre 1770 – Lauria, 25 febbraio 1828) è stato un religioso italiano, ora venerato
come beato dalla Chiesa cattolica.
Beato Domenico Lentini
Ritratto del beato Domenico Lentini.
Nascita
22 novembre 1770
Morte
25 febbraio 1828
Venerato da
Chiesa cattolica
Beatificazione 12 ottobre 1997 da Papa Giovanni Paolo II
Ricorrenza
25 febbraio
Patrono di
Lauria
Biografia
Il beato Domenico Lentini nacque il 20 novembre 1770 da Macario e Rosalia Vitarella, di povere condizioni
economiche, ma ricchi di fede e onestà. Venne battezzato lo stesso giorno della nascita. A quattordici anni segue la
vocazione del sacerdozio, la sua formazione culturale avvenne nel paese natio e al Seminario di Policastro. Nel 1793
venne nominato diacono a Mormanno. Nella festa di Pentecoste, 8 giugno 1794, fu ordinato sacerdote nella
Cattedrale di Marsiconuovo. Diventa presbitero e rimane per tutta la vita a Lauria. Sempre disponibile al Sacramento
della Penitenza, ascolta assiduamente le confessioni dei fedeli, si dedica con tutte le sue forze all'evangelizzazione,
non solo a Lauria, ma nella sua diocesi ed in quelle limitrofe. Rivive fortemente il mistero di Cristo crocifisso e
risorto, unico Redentore dell'umanità. Dotato dei carismi di profezia e scrutamento dei cuori, compie prodigi anche
in vita; il 25 febbraio 1828, nella sua casetta con un'agonia vissuta nel completo abbandono mistico, il servo buono e
fedele viene chiamato a prendere parte alla gioia del suo Signore.
Domenico Lentini
23
La beatificazione e il culto
Il Lentini sovente beneficava i poveri con gesti estrema di carità: per poter aiutare un bisognoso era solito privarsi
anche di indumenti e scarpe, vestendosi della sola tonaca. A volte si privava del cibo, vivendo sempre in penitenza,
con mortificazioni corporali e flagellazioni, dormendo sul pavimento, al fine di espiare i peccati umani.
Fu definito un "angelo dell'altare" per le sue lunghe adorazioni estatiche davanti al Santissimo Sacramento e
celebrava l'eucarestia con intensa partecipazione. Gli si riconoscevano molti carismi di profezia, scrutamento dei
cuori e miracoli. Dedicò la sua vita al sociale, educando i giovani e alla predicazione nelle città vicine. Visse in un
momento estremamente delicato per la cittadinanza di Lauria, negli anni di fuoco della rivoluzione napoletana del
1799 (vedi Massacro di Lauria).
Morì in odore di santità: i funerali furono celebrati per sette volte, in sette giorni: per tutto il tempo la salma rimase
flessibile e calda, effondendo sangue vivo e odore soave. Da allora sono state riportate, sia in Italia che nel resto del
mondo, improvvise ed insperate guarigioni, alcune delle quali sono state riconosciute come miracoli dalla Chiesa
cattolica.
Nel 1935 papa Pio XI lo dichiarò venerabile. Il 12 ottobre 1997, in piazza San Pietro a Roma, Domenico Lentini fu
beatificato da papa Giovanni Paolo II, che ebbe a definirlo come esempio di vita per l'umanità.
La sua casa natìa e la chiesa madre di San Nicola di Bari a Lauria, che ne custodisce le reliquie, sono meta di
pellegrinaggi che perdurano tutto l'anno.
La glorificazione di don Domenico cominciò già dai suoi funerali, celebrati in Lauria per sette giorni consecutivi e
con grande partecipazione di popolo. Le grazie ed i miracoli ottenuti per l'intercessione di don Domenico sono state
sempre di gran numero. Papa Giovanni Paolo II, dopo aver riconosciuto ufficialmente un miracolo attribuito al Servi
di Dio ottenuto nel 1988, il 12 ottobre 1997, in Piazza San Pietro a Roma,al canto di "Domenico Lentini" di padre
Mario Curione eseguito dalla Chorale Beato Domenico Lentini di Lauria diretta dal maestro Silvano Marchese con
l'accompagnamento all'organo di Michele Belvedere, lo dichiara solennemente beato.
È patrono della città di Lauria, dove si festeggia il 25 febbraio (data della sua morte).
Altre date da ricordare:
• 8 giugno (ordinazione presbiterale)
• 12 ottobre (data della beatificazione)
• 20 novembre (data di nascita e battesimo)
A Catanzaro gli è stata dedicata una parrocchia, mentre a Lauria, alla contrada Melara, un comitato ha saputo
coinvolgere la popolazione ed insieme hanno reso possibile la costruzione di una chiesa dedicata al beato.
Molti sono i gruppi di preghiera che portano il suo nome non ultimo l'A.D.L. Associasione "Amici Domenico
Lentini", espressione locale della nota associazione nazionale degli oratori parrocchiali ANSPI (Associazione
Nazionale San Paolo Italia).
Inni e preghiere
Molti inni, preghiere e poesie sono stati dedicati a Don Domenico; fra questi l'inno al Venerabile Domenico Lentini
scritto e musicato da suor Carmela Manco nei primi anni del novecento, che è poi divenuto l'inno ufficiale del beato.
INNO AL VENERABILE DOMENICO LENTINI
Evviva, evviva echeggino
i monti ed i giardini
evviva il Venerabile
Domenico Lentini.
Il penitente inclito
Domenico Lentini
24
apostolo d'amor,
gloria di Lauria
e dell'Italia onor.
Ferventi voti e cantici
elevi ogni fedel
alle sue sacre ceneri
al venerato ave.
Passò su questa terra
qual angelo del cielo,
beneficando ovunque
con innocenza e zelo;
amava i poverelli
con fede e ardente amor
chiamandoli fratelli
e figli del suo cuor.
Ferventi voti e cantici
.......................
Oh! Quanti padri e figli
ei fè pacificare
e quanti cuori afflitti
ei seppe consolare!
E come il Redentore
amava i peccator
e per i loro falli
si martoriava ognor.
Ferventi voti e cantici
.......................
Ed or che sei nel Cielo
oh Padre venerato
non ti scordar dei gemiti
del tuo paese amato.
Ottieni dal Signore
ai figli del tuo cuor
perdono fede e amore
la pace e ogni favor.
Ferventi voti e cantici
.......................
Molto sentita anche la preghiera sul beato Lentini composta da mons. Talucci, attuale arcivescovo di
Brindisi-Ostuni.
Padre Mario Curione, in occasione della beatificazione scrisse l'inno "Domenico Lentini " dedicandolo a S.E. Mons
Rocco Talucci e alla comunità di Lauria.
L'inno è stato cantato in Piazza San Pietro dalla Chorale Beato Domenico Lentini, diretta dal maestro Silvano
Marchese, e suonato all'organo dal prof. Michele Belvedere:
DOMENICO LENTINI
Domenico Lentini
Domenico Lentini, discepolo fedele
zelante sacerdote ed umile profeta,
rivela ancora al mondo l'altissimo valore
di chi in Dio confida e a Lui si abbandona.
Che anche noi ci apriamo a Cristo Redentore
pregando insieme a te, con animo sincero:
"Gesù è il mio bene, Gesù è il mio tesoro,
Gesù è il mio tutto!" Mio Dio e mio Signore!
Nell'umile tua vita, a Dio consacrata,
icona divenisti di povertà gioisa,
di amabile purezza, di austera penitenza,
di carità sublime nel darti sempre a tutti.
Dal Cristo animato, i poveri accoglievi,
gli afflitti consolavi, gli infermi visitavi
e a tutti annunciavi, estati e rapito,
l'Amore che da sempre sui nostri passi veglia.
Dei giovani tu eri amico e confidente,
maestro nella scienza e padre della Vita
che in Cristo, Uomo-Dio, presente nel mistero
del Pane consacrato, ha la sua vera fonte.
Amante del silenzio che è ascolto filiale
di Dio che parla al cuore e illumina la mente,
parlavi poi con forza, sapienza e convinzione,
scuotendo le coscienze e convertendo i cuori.
La Madre Addolorata che, forte nella fede,
immola sul Calvario il Frutto del suo grembo,
per mano ti condusse a quel traguardo eccelso
di offerta, nell'amore, che riconcilia e salva.
Al Padre Onnipotente, al Figlio Redentore,
ed al Consolatore che suscita i Santi
s'innalzi ora e sempre, nei secoli, in eterno,
il grazie della fede e il canto della lode. Amen!
25
Domenico Lentini
Bibliografia
• Reale Giuseppe, Domenico Lentini Santo di paese, Reggio Calabria, Edizioni Parallelo 38, 1977.
• Rossi Vito Pasquale, Uomini illustri di Lauria, vol. 2, Moliterno, Porfidio, 1985.
• Cantisani Antonio, Va ... e grida: le prediche del Ven. Domenico Lentini, Catanzaro, Vivarium, 1992.
Collegamenti esterni
• Beato Domenico Lentini [1]
Note
[1] http:/ / choralelentini. altervista. org/ lentini. html
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Capitolo V – Celebrità viventi
Rocco Papaleo
Antonio Rocco Papaleo (Lauria, 16 agosto 1958) è un attore italiano.
Carriera
Dalla Basilicata si trasferisce a Roma per intraprendere gli studi universitari e qui entra in contatto con il mondo
dello spettacolo.
Comico, cabarettista, attore di cinema e teatro, autore e musicista,regista; l'attività di Rocco Papaleo spazia
trasversalmente tutti i campi dello spettacolo. Esordisce in teatro nel 1985 con "Sussurri rapidi" con la regia di
Salvatore di Mattia; al cinema, invece, compare per la prima volta in Senza pelle di Alessandro D'Alatri. Apprezzato
per le sue doti istrioniche, nella sua carriera recita in Con gli occhi chiusi di Francesca Archibugi, ne I laureati di
Leonardo Pieraccioni, in Ferie d'agosto di Paolo Virzì, nel Barbiere di Rio di Giovanni Veronesi e nel
cortometraggio Senza parole di Antonello Di Leo, candidato all'Oscar nel 1997. Ancora nel 1998 è protagonista del
film Del perduto amore di Michele Placido e nella Bomba di Giulio Base. Ha recitato anche nel film Viola bacia
tutti. Con Leonardo Pieraccioni ha recitato in Il paradiso all'improvviso, nel ruolo di "Bardella", in Ti amo in tutte le
lingue del mondo, nel ruolo del professor Anselmi, in Una moglie bellissima nel ruolo di Pomodoro il testatore di
parrucche, ed infine nell'ultimo successo natalizio Io & Marilyn, nel ruolo dello schizofrenico Arnolfo.
Stretto è anche il suo rapporto con la TV: si ricorda la figura dell'ingenuo e generoso caporale Rocco Melloni in
Classe di ferro e Vola Sciusciù di Joseph Sargent dove recita accanto a Lino Banfi.
Nel 1997 ha pubblicato l'album "Che Non Si Sappia In Giro", edito da Ricordi, dove è anche autore di musiche e
testi.
Ha debuttato nel ruolo di regista alla guida del film Basilicata coast to coast, con un cast composto (tra gli altri) da
Alessandro Gassman, Giovanna Mezzogiorno, Paolo Briguglia e Max Gazzè.
Filmografia parziale
Attore
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1989 - Il male oscuro, regia di Mario Monicelli
1995 - I laureati, regia di Leonardo Pieraccioni
1995 - Ferie d'agosto, regia di Paolo Virzì
1996 - I virtuali, regia di Luca Mazzieri e Marco Mazzieri
1996 - Il barbiere di Rio, regia di Giovanni Veronesi
1998 - Del perduto amore, regia di Michele Placido
1998 - Viola bacia tutti, regia di Giovanni Veronesi
1999 - La Bomba, regia di Giulio Base
2000 - Padre Pio - Tra cielo e terra, regia di Giulio Base
2002 - Il trasformista, regia di Luca Barbareschi
2003 - Il paradiso all'improvviso, regia di Leonardo Pieraccioni
• 2003 - Il pranzo della domenica, regia di Carlo Vanzina
• 2005 - Ti amo in tutte le lingue del mondo, regia Leonardo Pieraccioni
Rocco Papaleo
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2006 - Commediasexi, regia di Alessandro D'Alatri
2006 - Non prendere impegni stasera, regia di Gianluca Maria Tavarelli
2008 - Non c'è più niente da fare, regia di Emanuele Barresi
2008 - Una moglie bellissima, regia di Leonardo Pieraccioni
2008 - L'amore non basta, regia di Stefano Chiantini
2009 - Io & Marilyn regia di Leonardo Pieraccioni
2010 - Basilicata coast to coast regia di Rocco Papaleo
Regista
2010 - Basilicata coast to coast regia di Rocco Papaleo
Televisione
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1988 - Classe di ferro
1992 - Quelli della speciale
2000 - Padre Pio - Tra cielo e terra
2004 - Cuore contro cuore
Videoclip
• Ancora qui di Renato Zero, diretto da Alessandro D'Alatri (2009)
Collegamenti esterni
Scheda su Rocco Papaleo [1] dell'Internet Movie Database
Note
[1] http:/ / www. imdb. it/ name/ nm0660266/
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Gianni Pittella
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Gianni Pittella
Gianni Pittella, nome completo Giovanni Saverio Furio (Lauria, 19 novembre 1958), è un politico italiano.
Cenni biografici
Laureato in medicina e chirurgia, è stato consigliere comunale di Lauria, consigliere e assessore della Regione
Basilicata, segretario regionale dei Giovani Socialisti, è membro della direzione nazionale dei Democratici di sinistra
e responsabile nazionale DS per gli Italiani nel mondo.
Attualmente è deputato del Parlamento europeo, rieletto per la terza volta nel 2009 per il Partito Democratico nella
circoscrizione sud, ricevendo 136.867 preferenze. È iscritto al gruppo parlamentare dell'Alleanza Progressista di
Socialisti e Democratici
È membro della Commissione per i bilanci; della Commissione per i problemi economici e monetari; della
Commissione temporanea sulle sfide e i mezzi finanziari dell'Unione allargata nel periodo 2007-2013; della
Delegazione alla commissione parlamentare mista UE-Romania; della Delegazione alla commissione di
cooperazione parlamentare UE-Moldavia.
Nel novembre 2006 è stato eletto all'unanimità presidente della delegazione italiana nel gruppo del PSE al
Parlamento Europeo. Dal 14 luglio 2009 è vice-presidente del Parlamento Europeo; il parlamentare è stato eletto al
primo turno con un totale di 360 voti su 684 voti validi.[1]
MPE italiano
Gruppo
Lista di elezione
Partito italiano
1999 - 2004
PSE
Democratici di
Sinistra
Democratici di
Sinistra
Sud
2004 - 2009
PSE
Uniti nell'Ulivo
DS, PD
Sud
PD
PD
2009 - in
carica
Area Preferenze
66.954
131.876
ASDE
136.867
Sud
Collegamenti esterni
• Sito personale [2]
• Scheda personale al Parlamento europeo [3]
• Dichiarazione di interessi finanziari [4]
Note
[1] http:/ / www. europarl. europa. eu/ news/ expert/ infopress_page/ 008-58148-195-07-29-901-20090714IPR58147-14-07-2009-2009-true/
default_it. htm
[2] http:/ / www. giannipittella. org/
[3] http:/ / www. europarl. europa. eu/ members/ public/ geoSearch/ view. do?language=IT& id=4436
[4] http:/ / www. europarl. europa. eu/ ep-dif/ 4436_23-06-2004. PDF
Fonti e autori delle voci
Fonti e autori delle voci
Utente:Morbius Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=30047756 Autori:: Morbius
Lauria Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=29831906 Autori:: AnjaManix, AttoRenato, Avemundi, Baku, Barbaking, Basilisco, C1PB8, Crisarco, Cruccone, Elwood, Faustoeu,
Ffa, GJo, Gac, Generale Lee, Gian-, Giuschet, Gmelfi, Il conte, Ilario, Justinianus da Perugia, Klaudio, Klayre, Lingtft, Luke18389, Mago Merlino, MapiVanPelt, Marchesesilvano, Marcx84,
Mateola, Meirut, Mizardellorsa, Morbius, Nicoli, Nikyramblers, Openyourm, Osk, PaneBiancoLiscio, Piddu, Quindicidodici, Ruggeroxx, Sbazzone, Seneca2, Snowdog, Sunflower, Triph, Trixt,
Unix, Vipera, Vituzzu, Vmoscarda, Yerul, Yuma, Zeuslnx, Zumzum, 238 Modifiche anonime
Massiccio del Sirino Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=29539750 Autori:: Alonzone85, Aqua, Francesco Stuppello, Franco56, Gac, Giuschet, GrazianoU, Il conte, Kiado,
Montemurro, No2, Potito m. petrone, 19 Modifiche anonime
Ruggiero di Lauria Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=29390894 Autori:: Franco aq, Generale Lee, Guidomac, Marco Bernardini, Marcok, Morbius, Roberto sernicola, Vituzzu,
6 Modifiche anonime
Massacro di Lauria Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=28027569 Autori:: Antenor81, Antonioboccia, Baku, Cloj, Denghiù, Ersi, Gac, Ignlig, Ilario, Kal-El, Luisa, Luke18389,
Mizardellorsa, Moloch981, Senpai, Sky without clouds, Stef Mec, Unix, Vermondo, Vmoscarda, WikiGian, 19 Modifiche anonime
Stazione di Lauria Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=23633476 Autori:: Anthos, Balfabio, Morbius
Domenico Lentini Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=29677900 Autori:: .snoopy., Ary29, Avemundi, Barbaking, ChemicalBit, Condor1975, Dinuccio88, Kal-El, Marcel
Bergeret, Medan, Morbius, Mr buick, Phantomas, Sbisolo, Seneca2, Senpai, Valepert, Yuma, Zeuslnx, 31 Modifiche anonime
Rocco Papaleo Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=29385294 Autori:: Alienautic, AndreA, Asdf1234, B3t, Dexter High, Donmatteomane, Etienne (Li), Incola, Kal-El, Larry the
legend, Lobby, Lodewijk Vadacchino, LucaG83, Marcel Bergeret, Mau986, Orso80, Otrebor81, Paginazero, Restu20, Ribbeck, Shunnosuke, TierrayLibertad, Wappi76, WikiMattia, 52 Modifiche
anonime
Gianni Pittella Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=27948977 Autori:: Ags, Asdgt, Gdmercury, L'osservatore, Medan, Snowdog, 8 Modifiche anonime
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