L`insubordinazione Gorn

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L`insubordinazione Gorn
L’insubordinazione Gorn
Una fan fiction di CyberUnitItalia
Prefazione
Per prima cosa, questa è una fan fiction, e come tale non è una storia ufficiale.
Tutti i riferimenti a cose e persone sono, dove possibile, ottenuti da fonti ufficiali
(serie TV, film, siti e articoli approvati come StarTrek.com e memory-aplha.org). Tra i
riferimenti a fonti ufficiali, ci potrebbero essere riferimenti ad altri fonti (create da
appassionati o altro), specialmente a riguardo di cose ed argomenti non trattati
nelle fonti ufficiali.
La seguente storia è la prima in una (si spera) lunga serie di storie.
Per la cortesia dei lettori, chiedo di ricordare che per quanto i controlli di
ortografia e grammatica automatici siano quasi miracolosi, non possono
compensare per abitudini letterarie e linguistiche di vario genere. Dovessero essere
presenti frasi o riferimenti che vi dovessero confondere, siete invitati a segnalarmeli.
Ultima nota generale: io NON posseggo nessun diritto d’autore sui contenuti
di Star Trek, qualunque essi siano. Questo è un lavoro di fantasia basato su elementi
sia della storia ufficiale, elementi non ufficiali e vari concetti e idee originali.
Gli eventi qui riportati si svolgono nella storia stabilita dalle missioni-storia di
Star Trek Online.
Vi auguro una buona lettura.
Prologo
Data astrale 86186.82 / D.T. 10-03-2409 / Ore 0434;
Da qualche parte nel settore Archanis;
Gli ultimi anni sono stati duri per lui. Prima la guerra klingon-gorn, e poi
l’arruolamento di massa della Forza di Difesa Klingon per rifarsi delle numerose
perdite che ha subito nella guerra. La vita nel FDK non era facile, e lo era ancora di
meno se eri di una delle razze ‘vassalle’.
R’olass se ne stava lì, steso sul letto nella sua cabina, fissando il soffitto
metallico. Sebbene fosse grato di essere sopravvissuto abbastanza a lungo per poter
guadagnare il comando di un vascello gorn, a R’olass non andava giù le modifiche
che gli ingegneri klingon avevano fatto alle navi gorn riassegnate all’FDK.
“C’è un motivo se le navi gorn sono costruite con delle strutture interne gorn.”
Pensò.
I suoi pensieri vennero però interrotti quando ritornò a contemplare il motivo
per cui era sveglio ad un’ora così tarda. Egli non sapeva se era solo un strano sogno,
oppure una specie di memoria repressa, ma per quello che gli riguardava poteva
tranquillamente essere solo un prodotto dello stress. Sfortunatamente era troppo
reale, troppo familiare per lui per essere semplicemente i postumi dello stress e
della mancanza di sonno.
Era sempre il solito sogno. R’olass era legato ad un freddo tavolo metallico,
con un’accecante luce puntata sulla sua faccia che gli impediva di vedere qualsiasi
cosa se non qualche ombra confusa. Sembrava una specie di sala operatoria, dato
che poteva sentire l’odore dei vari agenti chimici sterilizzanti usati negli ospedali, e
da qualche parte vicino a lui c’era il battere elettronico di un macchinario che
suonava in unisono col suo cuore.
Dall’ombra che lo circondava, R’olass poteva vedere i contorni e i movimenti
di due ombre, e sebbene stessero bisbigliando egli poteva sentirli senza problemi.
“Quesssto è sssbagliato! E’ ssolo un bambino!” disse la più grande delle due
figure, la cui parlata sibilante era molto simile alla voce della madre di R’olass
quando essa era più giovane.
“Devo farlo. Lui potrebbe la nossstra sssola possibilità…” disse la seconda
figura. Essa aveva un tonalità più profonda dell’altra, come se stesse ringhiando
oltre che a sibilare.
“Una possibilità per cosa? Per farsssi bandire? E’ quesssto che vuoi per la tua
famiglia?” disse la prima e più grande figura, la cui voce era un misto tra rabbia ceca
e preoccupazione materna. “C’è una ragione sse quessto tipo di cose è ssstato
proibito ssia nella Federazione che nell’Impero Klingon! Sssolo perché nell’Egemonia
non ci ssono leggi in materia non sssignifica che te la faranno passsare liscia!”
Ora urlando, la voce della figura giunse a R’olass come un’onda di dolore, che
lo fece debolmente grugnire in fastidio. Ovviamente ciò non passò inosservato.
“Taci! Ssi è svegliato!” sibilò la seconda figura, muovendosi rapidamente fuori
dal raggio visivo di R’olass. Proprio mentre R’olass stava per fiatare per chiedere
cosa succedeva, si sentì qualcosa pizzicare il lato sinistro del suo collo, per poi avere
i suoi sensi diventare lentamente insensibili.
“Devo farlo, per lui, e per tutto quello per cui ho lavorato durante la mia
vita…” disse la profonda voce della seconda figura, che ora suonava come suo padre.
“Devo farlo…”
Dopo di che era solo oscurità, dalla quale R’olass si svegliava di soprassalto. Se
i gorn potessero sudare, ogni volta egli starebbe grondando sudore.
Il suo flashback fu interrotto dal suono del campanello della porta, che
indicava che qualcuno voleva entrare.
“Entra.” Fu l’unica cosa che R’olass mezzo-grugnì mentre si sedeva sul bordo
del letto, ancora assonnato. Quando la porta si aprì, R’olass udì il suono di un paio di
pesanti scarponi rinforzati avanzare sul pavimento metallico della cabina.
Riconoscendo il tipo di calzatura, R’olass si sentì leggermente risollevato.
“Trashos, non ti assspettavo a quesst’ora.” Disse il capitano gorn, girandosi
per vedere il suo ospite. Era un maschio gorn chiamato Trashos, il Primo Ufficiale di
R’olass. Sebbene Trashos fosse più vecchio di R’olass, egli aveva una corporatura più
leggera e magra rispetto al suo capitano. R’olass era alto 2 metri e 60, mentre
Trashos era alto 2 metri e 33. Alcuni avevano attribuito la loro differenza in
corporatura alla loro differente stirpe, fatto principalmente notato dal colore delle
scaglie di Trashos, un blu-grigio piuttosto uniforme, contro il più comune color verde
smeraldo di R’olass. Perfino le loro voci erano piuttosto differenti, con la voce di
R’olass che aveva una tonalità profonda, che gli attribuiva quasi l’impressione che
stesse ringhiando mentre parlava, mentre la voce di Trashos era nella norma per un
gorn, con un più comune sibilare, tipico dei gorn.
“Sssospettavo ti trovarti ssveglio a quesst’ora, dato che è giorni che non riesci
a riposare.” Disse Trashos, con un tono che lasciava ben poco a immaginare a
R’olass.
“Trashoss, non sssono dell’umore adatto per una delle tue letture da uno di
quei libri vulcaniani.” Disse R’olass.
“Non ti preoccupare, non sssono qui per quello, ma ssappi che gli altri stanno
cominciando a preoccuparsssi della tua salute. Ssstiamo tenendo la cosa lontana
dagli occhi indiscreti dell’equipaggio, ma ciò non durerà per ssempre. Lo ssai cosa la
FDK fa ai ssuoi ufficiali ‘non performanti’…” disse Trashos, con un evidente
preoccupazione per il amico e ufficiale comandante.
“Sssì, lo so.” sospirò R’olass, alzandosi dal suo letto. Egli indossava solo un
paio di pantaloni di pelle marrone, dato che lui, come del resto la maggioranza dei
gorn, non riteneva necessario di dormire vestiti come le altre specie.
“Lo so cosa fanno agli ufficiali non ‘performanti’, ma per quel che mi riguarda
la mia sssalute è affare mio, non loro.” disse il gorn, dirigendosi per l’armadietto e
cominciando a indossare la sua uniforme. Sebbene R’olass ed i suoi ufficiali di bordo
facessero parte dell’Omega Force, un’organizzazione mirata alla difesa dei quadranti
Alfa e Beta dalla minaccia dei Borg, sia lui che i suoi ufficiali erano costretti a seguire
gli ordini impartiti dalla FDK, senza che l’Omega Force avesse l’ultima parola.
“Credimi, Trashos, quesssta asssurda guerra in cui J’mpok ci ha trascinati ci
costerà molto di più dell’onore che pensa di farsssi facendo distruggere qualche
nave della Flotta Astrale.” disse R’olass, finendo di mettersi la sua uniforme. Era un
tipica uniforme dell’Omega Force, grigia-nera con dei rinforzi metallici, ma la sua si
distingueva dalle altre grazie ai pezzi di armatura aggiuntivi sul davanti e sulle spalle.
“Quessta guerra si è protratta per abbastanza a lungo, e nel frattempo la Tal Shiar
ed il resto del quadrante si preparano a colpire quando i Klingon e la Federazione si
sssaranno ssscavati le loro stesse tombe.”