Alta tensione sull`Euro Forse mai un vertice del G8, come quello di

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Alta tensione sull`Euro Forse mai un vertice del G8, come quello di
Accade al PE
Bollettino d’informazione sulle attività delle Istituzioni Comunitarie
n. 138, dal 14 al 25 maggio 2012
EDITORIALE
Alta tensione sull'Euro
Forse mai un vertice del G8, come quello di Camp David, è stato cosi monopolizzato da
un confronto su quale politica debba seguire la zona Euro per uscire dalle secche in cui la
crisi greca sembra ineluttabilmente sprofondarla. Mai tanti interventi "esterni" si sono
concentrati per sposare questa o quella tesi di una parte dei partecipanti, nel confronto
fra i fautori della "crescita" e quelli - a dire il vero forse la sola Merkel - del "rigore". (Da
sottolineare un intervento a favore degli eurobonds dell'inglese Cameron, che pur
dall'euro se ne sta alla larga..). Pur se banalizzata in questa antinomia, la posta in gioco
è un effetto domino in cui l'incapacità di arginare la speculazione sui divari fra i Paesi
della zona euro, unita all'incertezza che pesa sulla situazione politica greca, rischia di
trascinarsi in un altra estate di passione, che coincide quest'anno con la campagna
presidenziale americana e Obama di tutto ha bisogno meno che di un incertezza sui
mercati che lo vedrebbe, suo malgrado, sul banco degli imputati. Proprio lui che ha scelto
una ricetta opposta a quella della Merkel per l'uscita dalla crisi con risultati, per il
momento, piuttosto convincenti.
Ecco dunque lo scenario col quale si apre una settimana nella quale i capi di Stato e di
Governo dei 27 sono convocati a un pranzo di lavoro, mercoledì 23 maggio, da Herman
Van Rompuy per gettare le basi di quelle misure, ormai invocate dai più, che dovrebbero
bilanciare sul lato "crescita" quelle già varate - ma non ancora ratificate - col fiscal
compact.
Se tutti ne parlano, c'e' pero' ancora grande incertezza sul metterle nero su bianco. Van
Rompuy, sempre prudente, ne enumera alcune nella sua lettera di invito ai suoi pari, ma
tutte "tradizionali", come il completamento di processi legislativi o decisionali già in
corso, aggiungendovi i projects bonds e l'aumento di capitale della Banca Europea degli
Investimenti,
due
soggetti
non
particolarmente
controversi.
Ma le altre? Quelle di cui si parla da giorni, quelle più "forti", come la decisione di
accordare alla BCE il ruolo di prestatore di ultima istanza, lo scorporo dal calcolo
del disavanzo pubblico di spese come quelle per gli investimenti (o per i debiti della
pubblica amministrazione), o ancora, appunto, i famosi eurobonds, su cui tuona il neo
Ministro dell'economia francese Moscovici (welcome in the club)? O ancora quelle per
garantire un maggior accesso al credito alle imprese e in genere ogni misura di "politica
industriale” in senso lato, (come anche, ad esempio, l'astenersi dal legiferare in campi
che pongano più ostacoli che vantaggi alle imprese)?
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L'argomento, come si sa, è ancora oggetto di discussione, così come la strategia da
seguire per salvare la Grecia, o condannarla ad un mesto ritorno alla dracma. E le
posizioni, a quanto sembra, continuano ad essere distanti.
Vedremo se in questi giorni arriveranno le prime, concrete, risposte.
Gianfranco Dell’Alba
SETTIMANA DAL
21 AL 25 MAGGIO
Due importanti eventi caratterizzeranno il panorama istituzionale europeo di questa
settimana: il consiglio europeo straordinario di mercoledi’ 23 e la plenaria del Parlamento
europeo, da lunedi’ a giovedi’.
Per quanto riguarda il Consiglio europeo, i Capi di Stato e di Governo discuteranno di
come rilanciare la crescita, anche alla luce del G8 della scorsa settimana, senza pero’
perdere di vista il rigore. Lo stesso tema sarà discusso anche martedi’, il giorno prima del
Vertice europeo, in Parlamento, dove i deputati avranno uno scambio di opinioni con il
Presidente della Commissione europea Barroso. Per il resto, vale la pena segnalare, tra le
relazioni all’odg della plenaria, tre relazioni di iniziativa (che hanno solo un valore
politico): la prima sugli scambi commerciali con la Cina, la seconda su un sistema
comune di imposta delle transazioni finanziarie, e la terza su un utilizzo efficiente delle
risorse energetiche.
Matteo Carlo Borsani
1. Accade in Parlamento
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SESSIONE PLENARIA DI STRASBURGO
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Relazione su UE e Cina: squilibrio commerciale?;
Relazione sul sistema comune d’imposta sulle transazioni finanziarie;
Relazione su Un’Europa efficiente in termini di risorse;
Commissione Speciale sul Crimine Organizzato;
Altre commissioni: Commissione ECON;
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2. Accade in Consiglio
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CONSIGLIO EUROPEO STRAORDINARIO
RIUNIONI ED EVENTI
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22-25 maggio, Bruxelles: Green Week 2012, Ambiente, consumatori e salute;
SETTIMANA DAL
14 AL 18 MAGGIO
3. Accade in Parlamento
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AFFARI ECONOMICI E MONETARI: Voto su Pacchetto CRD IV e 2-Pack;
4. Accade in Consiglio
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CONSIGLIO ECOFIN E EUROGRUPPO
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Pacchetto CRD IV;
Revisione Direttiva Risparmio;
IVA;
Situazione Greca;
Fondo solidale per l’Italia;
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SETTIMANA DAL
21 AL 25 MAGGIO
1. Accade in Parlamento
SESSIONE PLENARIA DI STRASBURGO
Da lunedi’ 21 a giovedi’ 24 maggio si terrà a Strasburgo la sessione plenaria del
Parlamento Europeo. Si segnalano pertanto le seguenti discussioni, aventi in oggetto
temi significativi per l’industria italiana.
Relazione su UE e Cina: squilibrio commerciale? (Relazione On. Marielle de
Sarnez)
La relazione offre una vasta e incisiva panoramica degli aspetti più problematici relativi
alle complesse relazioni commerciali che intercorrono fra l’Unione europea e il colosso
asiatico. Fra le tematiche sollevate nel rapporto dell’On. de Sarnez, molte delle quali di
interesse per l’industria italiana ed europea, si segnala ad esempio l’applicazione del
principio di reciprocità alle relazioni commerciali Ue-Cina, per consentire un’equa
competizione sui mercati internazionali; una declinazione di questa tematica riguarda
l’applicazione del principio di reciprocità al mercato degli appalti pubblici, con particolare
riferimento alla proposta di regolamento della Commissione europea presentata poche
settimane fa, finalizzata a garantire una maggiore apertura del mercato degli appalti
cinese e degli altri paesi extra-Ue. Fra le altre questioni affrontate dal rapporto vale la
pena di sottolineare il tema della protezione dei diritti di proprietà intellettuale, quello
della concessione alla Cina dello status di economia di mercato (collegato, a quello più
ampio, delle distorsioni competitive causate dalle massicce sovvenzioni garantite dal
governo cinese alle imprese nazionali), quello della necessità di garantire un coerente
approvvigionamento di materie prime, e in particolare di terre rare, e infine il tema degli
investimenti, su cui la Commissione europea intende intensificare i lavori negoziando
quanto prima con la Cina un accordo bilaterale.
Confindustria ha seguito con attenzione l’iter di questa relazione, data la grande
importanza che il mercato cinese riveste per molte imprese europee in generale e italiane
in particolare. A tal proposito, Confindustria ritiene che un’approvazione della relazione
darebbe un forte segnale alle altre istituzioni europee affinché si affrontino le difficoltà
che le imprese europee ancora incontrano nell’inserirsi nel mercato cinese, che per molti
versi costituisce una fonte preziosa di possibilità di investimento e sviluppo.
Relazione sul sistema comune d’imposta sulle transazioni finanziarie (Relazione
On. Anni Podimata)
Mercoledì 23 maggio gli eurodeputati saranno chiamati a esprimere il proprio voto sulla
relazione dell’On. Anni Podimata (S&D, Grecia) relativa alla proposta di direttiva del
Consiglio concernente un sistema comune d’imposta sulle transazioni finanziarie e
recante modifica della direttiva 2008/7/CE. Il dossier, a cui si applica la cd. “procedura di
consultazione” con competenza esclusiva del Consiglio e approvazione all’unanimità, non
è nuovo al Parlamento europeo. Nel marzo 2011, infatti, era stato proprio il Parlamento
ad incitare la Commissione a portare avanti un’iniziativa in tal senso approvando con 529
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voti a favore, 127 contrari e 19 astensioni una risoluzione sulla finanza innovativa che
prevedeva, tra altre cose, anche l’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie.
Secondo la proposta presentata dalla Commissione lo scorso settembre la nuova imposta
comunitaria si applicherebbe a ogni ente finanziario che sia controparte di una
transazione finanziaria realizzata sul “mercato secondario”, a prescindere se questo sia o
meno organizzato, sulla base del cd. “principio di territorialità”. Mentre nel caso di
obbligazioni o azioni l’aliquota fiscale minima viene fissata allo 0,1%, nel caso dei
prodotti derivati questa è pari allo 0,01%.
BusinessEurope, di cui Confindustria fa parte, ha più volte manifestato preoccupazione
circa gli effetti discorsivi che potrebbe avere l’introduzione a livello Ue di un'imposta sulle
transazioni finanziarie se questa non fosse contemporaneamente applicata anche a livello
globale. In particolare, oltre a temere una possibile migrazione degli enti finanziari verso
mercati extra-Ue, si teme anche che l’imposta venga trasferita a valle ai consumatori
finali e che vengano colpite – ipotesi tutt’ora non escludibile – anche quelle imprese che
utilizzano strumenti finanziari per finalità di copertura da rischi legati alla propria attività
commerciale. Tali preoccupazioni si aggravano se si pensa all’ipotesi di un’applicazione
dell’imposta che veda esclusa la Gran Bretagna, e ciò anche qualora si applichi il
“principio di emissione” a fianco del principio di territorialità.
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Relazione su Un’Europa efficiente in termini di risorse (Relazione On. GerbenJan Gerbrandy)
Il prossimo 24 maggio, il Parlamento riunito in sessione plenaria voterà il progetto di
relazione dell’On. Gerbrandy (Olanda, ALDE) su un’Europa efficiente dal punto di vista
delle risorse. L’efficienza delle risorse è una delle sette iniziative faro della Commissione
europea nella Strategia Europa 2020 e la relazione risponde alla Roadmap presentata nel
2011 dalla Commissione europea.
Confindustria ritiene che un uso più efficiente delle risorse sia cruciale nell’affrontare le
sfide della protezione ambientale, della competitività e della sicurezza degli
approvvigionamenti.
L’industria ha dimostrato in questi anni che può contribuire in modo significativo a
rendere l’Europa più efficiente sotto il profilo delle risorse, sviluppando prodotti e
tecnologie innovative.
L’implementazione della Roadmap proposta dalla Commissione europea dovrebbe
consentire di proseguire su questo percorso virtuoso, fornendo la base di conoscenze
necessarie a conseguire ulteriori progressi.
Le diverse opzioni politiche in discussione (obiettivi sull’uso delle risorse, tassazione, ecoprogettazione) dovrebbero essere sottoposte ad un’analisi attenta nel contesto di una
politica industriale che rafforzi le capacità innovative delle imprese europee e non aggravi
il gap competitivo nei confronti dei partner extra-europei.
Pertanto, é indispensabile che l’industria, che può attingere ad un bagaglio di conoscenze
tecniche essenziale, sia coinvolta direttamente nel processo di elaborazione di strategie
mirate.
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La relazione dell’On. Gerbrandy evidenzia scarse proposte innovative in questa direzione
e più spesso si limita a rafforzare l’approccio dirigistico delineato dalla proposta della
Commissione europea. Inoltre, molte delle richieste specifiche avanzate, compresa
quella di un eventuale trasferimento della tassazione dal lavoro all’ambiente, oltre che
risultare di difficile concezione a livello europeo, non sono accompagnate da valutazioni di
impatto né a livello di settori specifici né a livello macro-economico.
Allo stesso modo, si ritiene che un ulteriore irrigidimento della normativa europea in
materia di riciclaggio e gestione dei rifiuti non sia la strada da percorrere. Nella revisione
del Sesto Programma d’Azione per l’Ambiente la Commissione europea ha indicato che in
questo ambito la priorità è una più efficace implementazione delle legislazione esistente.
Secondo il mondo industriale, porre degli obiettivi ambiziosi in materia ambientale in
assenza di una strategia industriale condivisa sia un esercizio controproducente.
Commissione Speciale sul Crimine Organizzato
In occasione della sessione plenaria di Strasburgo, lunedi’ 21 maggio si riunirà per la
prima volta la Commissione Speciale sul crimine Organizzato, la Corruzione e il
Riciclaggio di Denaro (CRIM). L’obiettivo principale della riunione è quello di
presentare e discutere in vai preliminare il programma di lavoro della commissione
speciale. L’incontro sarà preceduto dalla riunione dei coordinatori della commissione
CRIM. Per il programma nel dettaglio, cliccare qui.
Altre commissioni: Commissione ECON
In occasione della sessione plenaria di Strasburgo, lunedi’ 21 maggio si riunirà la
Commissione parlamentare per i Problemi Economici e Monetari (ECON). Tra i
vari argomenti all’ordine del giorno, i deputati discuteranno la Modifica dell'articolo 70 del
regolamento del Parlamento sui negoziati
interistituzionali nel quadro delle procedure legislative, il Programma statistico europeo
2013-2017, le Disposizioni comuni sui Fondi europei e abrogazione del regolamento (CE)
n. 1083/2006. Per il programma completo, cliccare qui.
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2. Accade in Consiglio
CONSIGLIO EUROPEO STRAORDINARIO
Mercoledi’ 23 maggio si terrà a Bruxelles una riunione informale del Consiglio Europeo
presieduto da Herman Van Rompuy.
I Capi di Stato e di Governo discuteranno in primo luogo il “Six Pack”, un programma che
mira ad una consolidazione fiscale europea a favore della crescita. In secondo luogo,
verrà trattato il tema delle politiche previste dal Single Market Act e le strategie di
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miglioramento del finanziamento dell’economia europea, con un focus particolare sulle
PMI. Infine, il Consiglio prenderà in considerazione la questione dell’occupazione
nell’ambito dell’Unione Europea, per far fronte soprattutto all’attuale disoccupazione
giovanile.
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SETTIMANA DAL
14 AL 18 MAGGIO
3. Accade in Parlamento
AFFARI ECONOMICI E MONETARI
Lunedi’ 14 maggio si è riunita la Commissione parlamentare per i Problemi
Economici e Monetari (ECON). Tra i punti all’ordine del giorno, si segnalano le
seguenti importanti votazioni.
PACCHETTO CRD IV
I deputati hanno votato la relazione dell'On. Othmar Karas (PPE, Austria) sul pacchetto
CRD IV relativo all’Accesso all’attività degli enti creditizi e vigilanza prudenziale degli enti
creditizi e delle imprese di investimento. Si tratta della modifica della Direttiva
2002/87/CE, in vista del recepimento del regolamento Basilea 3.
Un aspetto particolarmente importante del voto in questione è stata l’approvazione degli
emendamenti di compromesso contenenti la proposta avanzata da Confindustria, Abi,
Rete Imprese Italia e Confcooperative di introdurre un moltiplicatore pari a
0,7619 (cd. "PMI supporting factor ") da applicare all’ammontare destinato a riserva
calcolato secondo i parametri di Basilea 3. Tale indice ridurrebbe la quantità di capitale
(ma non la qualità) che le banche, indipendentemente dai metodi di valutazione adottati
(standard o rating interni), devono accantonare a fronte di crediti erogati alle PMI. Ciò
consentirebbe agli istituti di credito di recuperare liquidità, limitando così i temuti effetti
restrittivi nell’erogazione del credito alle PMI.
È dunque passata la proposta di Confindustria, appoggiata anche da Businesseurope. Ora
si è in attesa del parere dell’EBA (European Banking Authority, l’autorità bancaria
europea). Infatti, il Commissario e uropeo per il Mercato Interno Michel Barnier e il Vice
Presidente Antonio Tajani , dopo aver chiesto l’anno scorso all’EBA di avviare uno studio
sul trattamento prudenziale dei prestiti erogati alle PMI che sulla base di una “clausola di
revisione” inserita nel testo legislativo dovrà essere pronto al più tardi entro il 30
settembre 2012 , circa due settimane fa hanno esortato l'Autority a velocizzare il lavoro
tenendo conto sia degli aspetti microeconomici che degli aspetti macroeconomici.
Con il voto sul pacchetto CRD IV è stata dunque definita la posizione che il Parlamento
Europeo assumerà in occasione del primo trilogo con il Consiglio dell’UE e con la
Commissione Europea, previsto per il prossimo 23 maggio.
2-PACK
Nello stesso giorno è stato votato anche il cd. "2-pack", ovvero un pacchetto composto
da due Regolamenti che rafforzano la governance economica della zona euro a
complemento del Six-pack entrato in vigore lo scorso dicembre. Nello specifico, esse
puntano ad agire sulla disciplina fiscale e a far leva sul meccanismo di controllo degli
squilibri macroeconomici. Lunedi’ sono quindi stati approvati i progetti di
relazione degli Onorevoli Jean-Paul Gauzès (PPE, Francia) e Elisa Ferreira (S&D,
Portogallo).
In particolare, è stata rigettata in sede di voto la proposta dell’On. Gualtieri (con 18 voti
a favore e 23 contro) sullo scorporo degli investimenti dal calcolo del deficit pubblico, che
riprendeva la linea suggerita dal Presidente del Consiglio italiano Mario Monti.
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D’altra parte, un segnale importante è stata l’approvazione della proposta dell’On.
Ferriera (S&D, Portogallo) che punta alla creazione di un fondo solidale di redenzione,
ossia di un meccanismo di garanzia collegiale per la parte dei debiti che eccedono la
quota del 60% del Pil. L'iniziativa, osteggiata dalla Germania ma appoggiata dal centro
sinistra del Parlamento Ue ed anche dalla componente periferica del PPE, pone con
ancora piu' forza sul tavolo del dibattito economico europeo la questione degli eurobond.
4. Accade in Consiglio
CONSIGLIO ECOFIN E RIUNIONE EUROGRUPPO
Martedi’ 15 maggio si è tenuto a Bruxelles il Consiglio ECOFIN, la riunione mensile dei
Ministri delle Finanze dell’UE. Come di consueto, è stato preceduto dalla riunione
dell’Eurogruppo, composto dai 17 Ministri delle Finanze dell’Eurozona.
Per l’Italia, ha partecipato come sempre il Presidente del Consiglio Mario Monti, assieme
al Vice Ministro delle Finanze Vittorio Grilli.
Nel corso del Consiglio Ecofin e dell’Eurogruppo i Ministri delle Finanze hanno:

Raggiunto un accordo sull’approccio generale sulle due proposte denominate
“pacchetto CRD IV” che implementa Basilea 3 a livello europeo;

Discusso della revisione della Direttiva Risparmio;

Adottato conclusioni sulla modernizzazione del sistema IVA;

Discusso la situazione della Grecia;

Stanziato fondi solidali UE per l’Italia;
Pacchetto CRD IV
Il Consiglio ECOFIN ha raggiunto un accordo sul pacchetto CRD IV, che implementa a
livello Ue i principi stabiliti in Basilea 3. Il pacchetto CRD IV sostituisce le Direttive
attualmente in vigore (Direttive 2006/48/EC e 2006/49/EC) con un Regolamento che
stabilisce requisiti prudenziali cui gli enti creditizi e le imprese di investimento sono
tenute ad attenersi e una Direttiva che regola l’accesso alle attività di raccolta
di depositi.
Il raggiungimento dell’accordo segna un importante passo avanti. Infatti, durante il
Consiglio ECOFIN straordinario dello scorso 2 maggio, la Gran Bretagna si era
fermamente opposta a quelli che riteneva vincoli troppo stretti, chiedendo invece
massima libertà di decidere se imporre requisiti di capitale più alti per le proprie
banche. La riconciliazione a tale spaccatura è stata possibile grazie alla decisione di dare
la possibilità agli Stati di aggiungere al 7% di Core Tier 1 un altro 3% in piena
autonomia, senza un’approvazione preventiva da parte dell’Unione.
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Segnaliamo che, anche a seguito dell'approvazione in commissione ECON del progetto di
relazione dell'On. Othmar Karas (PPE, Austria), il 23 maggio prossimo si terrà il primo
trilogo tra Parlamento Europeo, Commissione Europea e Consiglio. L’obiettivo, piuttosto
difficile, è quello di raggiungere un accordo sui testi in prima lettura, possibilmente entro
giugno, come richiesto in marzo dal Consiglio, cosi’ da rendere il pacchetto operativo
entro gennaio 2013.
Revisione direttiva risparmio
Il Consiglio ha discusso della possibilità di concedere il mandato alla Commissione
Europea per negoziare una modifica dell’accordo firmato nel 2004 con i Paesi terzi, in
particolare Svizzera, Lichtenstein, Monaco, Andorra, e San Marino in merito alla
tassazione sui risparmi. Con queste negoziazioni la Commissione Europea intende
richiedere ai 5 Paesi di applicare delle misure equivalenti a quelle previste nella modifica
della Direttiva 2003/48/EC sulla tassazione dei risparmi. La riforma sia dell’accordo che
della Direttiva risponde all’esigenza di migliorarne l'efficienza e di riflettere i cambiamenti
occorsi dal momento della loro applicazione a oggi, in particolare riguardo ai prodotti di
risparmio e agli sviluppi nel comportamento degli investitori.
Tuttavia il mandato, che richiede il supporto unanime di tutti gli Stati membri, non è
stato concesso a causa dell’opposizione di Lussemburgo e Austria. Il veto di questi due
Paesi ha la sua ragion d’essere nel timore austriaco e lussemburghese di perdere il
segreto bancario a causa dell’obbligo di scambio automatico di informazioni sui conti
bancari dei residenti all’estero. La presidenza danese ha comunque suggerito di inserire il
tema in un rapporto al Consiglio Europeo che sarà presentato a giugno. Si pensa inoltre
che la Direttiva potrà essere nuovamente discussa durante il Summit dei Capi di Stati del
prossimo 28 giugno, ma non c’è grande ottimismo sull’ottenimento dell’unanimità.
Nel frattempo, il Commissario europeo per la Fiscalità, Algirdal Semeta, ha chiesto ai
Ministri delle Finanze di trovare una via per uscire dall’impasse. La Commissione Europea
ha peraltro pubblicato un FAQ (“frequently asked questions”– domande più frequenti) al
fine di aumentare la pressione per spingere gli Stati membri a trovare un accordo sul
mandato per negoziare la tassazione del risparmio con gli Stati terzi. Al tempo stesso, la
Commissione ha iniziato un dialogo preliminare con le autorità fiscali di Hong Kong,
Singapore e Macau, in vista della firma di una patto sul segreto bancario e la tassazione.
Inoltre, la Commissione ha annunciato che in occasione del Consiglio UE di giugno,
presenterà una roadmap di azioni concrete contro l’evasione fiscale.
IVA
In tema di IVA, la futura strategia decisa in sede di Consiglio ECOFIN prevede una netta
semplificazione dell’attuale sistema per ridurre i costi amministrativi e di adeguamento,
soprattutto per le piccole e medie imprese. In secondo luogo, si mira ad una maggiore
efficienza del sistema IVA, nella direzione di un sempre crescente sostegno alla crescita
economica dell’Unione, e di conseguenza di un’implementazione della concorrenza tra
settore pubblico e privato. Oltre a cio’, si è insistito su altri due punti fondamentali: un
sistema IVA robusto e a prova di frode, accanto ad un progressivo adeguamento alle
esigenze del Mercato Unico.
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Situazione greca
I Ministri delle Finanze hanno anche discusso dell’attuale situazione greca in toni
decisamente preoccupati. Il fallimento dei negoziati ad Atene per la formazione di un
governo e le nuove elezioni in giugno hanno infatti nuovamente messo in discussione la
permanenza della Grecia nella zona euro. Il presidente dell’Eurogruppo, Jean Claude
Juncker aveva definito l’uscita di Atene come un controsenso e una propaganda. In
questa occasione, Juncker ha dichiarato che i Ministri delle Finanze dell’eurozona
intendono fare tutto il possibile per tenere la Grecia nell’euro, se necessario anche con
una proroga dei tempi nei confronti degli impegni presi da Atene.
Nonostante la linea "ufficiale" sia stata piuttosto accomodante, sembra che durante la
riunione i Ministri delle Finanze abbiano anche discusso della possibilità di un'uscita della
Grecia dall'euro, ritenuta come certa se il nuovo governo che uscirà dalle elezioni del 17
giugno deciderà di non rispettare gli accordi conclusi con la troika. La Germania,
attraverso il Ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, ha adottato un
atteggiamento duro, affermando che per rimanere nella zona euro la Grecia dovrà
adottare il programma di austerità e riforme concordato dalla Troika (ovvero la
cooperazione rinforzata di Commissione Europea, Fondo Monetario Internazionale e
Banca Centrale Europea). Il Ministro svedese Anders Borg ha avvertito che se a seguito
delle elezioni la Grecia avanzerà richieste irragionevoli di rinegoziato degli accordi, allora
“sarà probabilmente giunta al capolinea”.
Fondo solidale per l’Italia
Si segnala infine che il Consiglio ECOFIN ha adottato una posizione comune (con
astensione del Regno Unito) sulla modifica del bilancio n. 2 2012, e ha approvato lo
stanziamento di 18,1 milioni di euro per garantire assistenza finanziaria alle regioni
italiane di Liguria e Toscana, colpite da pesanti alluvioni e acquazzoni nell’ottobre 2011.
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A cura di Matteo Carlo Borsani e Chiara Vidussi
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