Presentazione del “Core Competence”

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Presentazione del “Core Competence”
Associazione Nazionale Educatori Professionali
Il core competence dell’Educatore professionale
A cura di F. Crisafulli, L. Molteni, L. Paoletti, P.N. Scarpa,
L. Sambugaro, S. Giuliodoro
Con la partecipazione di A.Lotti
Bologna, 10 febbraio 2010
10 febbraio 1984 - 10 febbraio 2010
26 anni del profilo dell’Educatore professionale
dalla definizione di
“figura nuova, atipica e di dubbia ascrizione”
al
“Core Competence” dell’Educatore Professionale
Associazione Nazionale Educatori Professionali
F.Crisafulli
Associazione Nazionale Educatori Professionali
Evoluzione del profilo
D.m. 10 febbraio 1984, “Identificazione
dei profili professionali attinenti a figure
nuove atipiche o di dubbia iscrizione …”
l’Educatore professionale cura il
recupero e il reinserimento di
soggetti portatori di menomazioni
psicofisiche
Decreto 8 ottobre 1998, n. 520,
“Regolamento recante norme per
l’individuazione della figura e del
relativo profilo professionale
dell’educatore professionale …”
l'educatore professionale è
l'operatore sociale e sanitario che,
in possesso del diploma
universitario abilitante, attua
specifici progetti educativi e
riabilitativi, nell'ambito di un
progetto terapeutico elaborato da
un'equipe multidisciplinare, volti a
uno sviluppo equilibrato della
personalità con obiettivi
educativo/relazionali in un
contesto di partecipazione e
recupero alla vita quotidiana; cura
il positivo inserimento o
reinserimento psico-sociale dei
soggetti in difficoltà.
F.Crisafulli
Associazione Nazionale Educatori Professionali
Il core competence dell’Educatore professionale
Linee d’indirizzo per la formazione
Un progetto di ricerca
• aprile 2007 – giugno 2009
•due gli incontri residenziali, il
resto del lavoro a distanza
• 6 i componenti ANEP del Gruppo
di lavoro, 8 le revisioni del
documento, 700 circa le e-mail
scambiate tra i componenti
• con la supervisione di J.-J.
Guilbert ed A.Lotti
• finanziato per circa 7.000€ da
ANEP
•con il lavoro volontario e gratuito
dei componenti del gruppo
F.Crisafulli
Associazione Nazionale Educatori Professionali
Il modello utilizzato
J.-J.Guilbert
IV Ed. IT: G.Palasciano, A.Lotti
Utilizzata per:
• creare profili sanitari
• migliorare profili sanitari già
esistenti
Sottotitolo
Come aiutare i docenti a
sviluppare le loro competenze
per facilitare l’apprendimento
dei discenti
A.Lotti
Associazione Nazionale Educatori Professionali
La spirale della pianificazione dell’educazione
Individuazione dei
problemi prioritari di
salute e definizione del
profilo e degli obiettivi
educativi
Attuazione della
valutazione
Pianificazione di un
sistema di valutazione
Pianificazione ed
attuazione del
programma educativo
A.Lotti
Associazione Nazionale Educatori Professionali
La pertinenza
Il grado di conformità che esiste fra i programmi
di formazione e i problemi sanitari della
popolazione tenuto conto delle risorse disponibili
ovvero ….
la qualità più importante di un programma
educativo, ciò che permetterà ai diplomati di
affrontare efficacemente i problemi che
incontreranno nel corso della loro attività
professionale
A.Lotti
Associazione Nazionale Educatori Professionali
Problemi prioritari di salute
Per costruire un programma educativo pertinente è
necessario partire dai problemi di salute della
comunità nella quale si intende operare.
Dopo averne individuati alcuni, sarà necessario
stabilire delle priorità sulle quali impostare il
programma educativo formativo.
Il gruppo ANEP ha scelto di concentrarsi sui
principali problemi socio sanitari della
popolazione italiana.
A.Lotti
Associazione Nazionale Educatori Professionali
La prima tappa della spirale
Individuazione dei problemi prioritari di salute e definizione del profilo
(funzioni,attività e compiti) e degli obiettivi educativi
• Problemi Prioritari di Salute
generale
preciso
• Obiettivi educativi generali
• Funzioni
• Obiettivi educativi intermedi
• Attività
• Obiettivi educativi specifici
• Compiti
• Competenze nel campo
• Intellettivo – relazionale - gestuale
A.Lotti
Associazione Nazionale Educatori Professionali
Mondo del lavoro e mondo della formazione
1.
2.
3.
4.
Lavoro
Profilo
Funzioni
Attività
compiti
Formazione
1.
2.
3.
4.
5.
Profilo
Obiettivi formativi
generali
Obiettivi formativi
intermedi
Obiettivi formativi
specifici
Obiettivi contributivi
A.Lotti
Associazione Nazionale Educatori Professionali
Funzioni =
Obiettivi generale
Pianificazione dell'interveno rivolto al gruppo
Pianificazione dell'intervento educativo rivolto alla persona
educazione e riabilitazione
organizzazione
ricerca
formazione
Attività =
obiettivi intermedi
Accogliere
raccogliere l'anamnesi
osservare
identificare le necessità educative
prendere in carico e curare
progettare, programmare e attuar il progetto
eseguire il follow up
Compiti =
Obiettivi specifici
Raccogliere l'anamnesi di minori extracomunitari
raccogliere l'anmnesi di di adulti in stato di svantaggio
raccogliere anemnesi esplorando la storia familiare, passata, prossima e presente
registrare i dati della anamnesi
utilizzare una cartella
utilizzare il mediatore linguistico per la conduzione del colloquio
utilizzare domande aperte
utilizzare domande facilitanti il colloquio
................................................................
Obiettivi educativi
contributivi
Riconoscere i vari tipi di domande facilitanti il colloquio SSD ..........
illustrare il contributo di Carl Rogers SSD ......................
illustrare il sistema per la Organizzazione dei serviz socio educativi SSD...........
individuare gli stati di provenienza dei vari utenti extracomunitari – SSD
illustrare le caratteristiche delle principali religioni – SSD..........
A.Lotti
Associazione Nazionale Educatori Professionali
Funzioni
=
Obiettivi
generali
Pianificazione dell'interveno rivolto al gruppo
Pianificazione dell'intervento educativo rivolto
alla persona
educazione e riabilitazione
organizzazione
ricerca
formazione
Attività
= obiettivi
intermedi
Accogliere
raccogliere l'anamnesi
osservare
identificare le necessità educative
prendere in carico e curare
progettare, programmare e attuare il progetto
eseguire il follow up
A.Lotti
Compiti
=
Obiettivi
specifici
Raccogliere l'anamnesi di minori extracomunitari
raccogliere l'anamnesi di adulti in stato di svantaggio
raccogliere anamnesi esplorando la storia familiare, passata,
prossima e presente
registrare i dati della anamnesi
utilizzare una cartella
utilizzare il mediatore linguistico per la conduzione del colloquio
utilizzare domande aperte
utilizzare domande facilitanti il colloquio
................................................................
Obiettivi
educativi
contributivi
Riconoscere i vari tipi di domande facilitanti il colloquio SSD .........
illustrare il contributo di Carl Rogers SSD ......................
illustrare il sistema per la Organizzazione dei servizi socio
educativi SSD ...........
individuare gli stati di provenienza dei vari utenti extracomunitari –
SSD
illustrare le caratteristiche delle principali religioni – SSD..........
A.Lotti
Associazione Nazionale Educatori Professionali
Obiettivi formativi
Generali
funzioni che derivano dal profilo
Intermedi
attività professionali che derivano dalla scomposizione delle funzioni
Specifici
scomposizione della singola attività:
compito = (atto + contenuto + condizione) + criterio/i
Atto = verbo attivo
Contenuto = argomento o soggetto corrispondente all’atto del compiere
Condizione = descrizione delle risorse disponibili per la realizzazione dell’atto
Criterio = livello accettabile di performance che lo studente deve raggiungere
A.Lotti
Associazione Nazionale Educatori Professionali
Tassonomia degli obiettivi
educativi secondo JJ Guilbert
Campo intellettivo
Campo della
comunicazione
interpersonale
Campo dei gesti
1. Capace di ricordare fatti
1. Capace di dar prova di
ricettività di fronte a un’altra
persona
1. Capace di imitare i gesti di
un modello
2. Capace di interpretare i dati
2. Capace di fornire una
risposta alla richiesta affettiva
di un’altra persona
2. Capace di controllare i
propri gesti con una certa
efficacia
3. Capace di trovare la
soluzione di un nuovo
problema
3. Capace di interiorizzare un
sentimento
3. Capace di compiere un
gesto in modo automatico con
un alto grado di efficacia
A.Lotti
Associazione Nazionale Educatori Professionali
competenza
• J-J. Guilbert definisce la “Competenza” come una
capacità riconosciuta di svolgere un atto; è una
potenzialità la cui attualizzazione rappresenta la
performance o prestazione.
• La competenza è la possibilità, per un soggetto, di
mobilizzare in maniera interiorizzata un insieme
integrato di risorse, in vista di risolvere una
famiglia di situazioni-problema. (Roegiers, 2004)
A.Lotti
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Core competence
Dall'inglese:
Core = torsolo, nucleo
Competence = competenza, abilità, capacità
A.Lotti
Associazione Nazionale Educatori Professionali
Core competence
e’ diverso dal
Core curriculum
A.Lotti
Associazione Nazionale Educatori Professionali
Definire le competenze attese. E poi?
1.
2.
3.
la definizione delle competenze come traguardi
dell'apprendimento comporta:
Spostare l'accento sul discente
Pianificare un sistema di valutazione che certifichi il
raggiungimento delle competenze
Pianificare un programma formativo che ponga lo
studente in una posizione attiva e sia efficace
per far acquisire le competenze
A.Lotti
Associazione Nazionale Educatori Professionali
Aspetti positivi
Il Core Competence Permette di:
1.
2.
3.
4.
5.
Identificare con chiarezza le competenze dell'EP
Facilitare il dibattito oggi in Italia sulla figura dell'EP
Favorire la definizione dei traguardi della formazione
universitaria
Facilitare il compito dei docenti universitari e dei tutor di
tirocinio
Facilita il confronto tra studenti, docenti e famiglie
A.Lotti
Associazione Nazionale Educatori Professionali
I passi successivi
•
•
•
•
Completamento delle ulteriori 3 fasi
della spirale ( pianificare il sistema di
valutazione, costruire i programmi,
costruire gli strumenti di valutazione)
Condivisione del modello e del
progetto
Formazione pedagogica dei docenti
Sperimentazione in qualche università
A.Lotti
Associazione Nazionale Educatori Professionali
Il gruppo di
lavoro
J.J. Guilbert - Antonella
Lotti
Francesco Crisafulli
Paola Scarpa
Laura Molteni
Luca Paoletti
Luca Sambugaro
Stefano Giuliodoro
Associazione Nazionale Educatori Professionali
Il materiale elaborato
Un percorso di approfondimento della figura professionale
1. Problemi prioritari socio sanitari della
popolazione di riferimento (PPSS)
2. Decreto 8 ottobre 1998, n. 520 (Profilo
Professionale)
3. Prototipo disarticolato in Funzioni ed Attività
del Profilo Professionale
4. Definizione delle competenze intellettive e
relazionali, relative alle attività individuate
F.Crisafulli
Associazione Nazionale Educatori Professionali
maltrattamenti e abusi
pericoli di un cattivo uso dei media e degli strumenti informatici
emarginazione, sfruttamento, prostituzione
bullismo
disagio a scuola
minori stranieri non accompagnati
criminalità minorile
ADULTI
-
problemi legati alle separazioni e divorzi
povertà e rischio di esclusione sociale
difficoltà d’integrazione degli immigrati
difficoltà d’integrazione delle popolazioni nomadi: il pregiudizio
traffico di esseri umani e sfruttamento della prostituzione
popolazione carceraria
ANZIANI
Area delle
DISABILITA’
Area del
DISAGIO
PSICHICO
Area delle
DIPENDENZE
- solitudine e difficoltà di vita autonoma
- non autosufficienza
-
ritardo mentale
difficoltà nell’integrazione scolastica
difficoltà nell’integrazione lavorativa
difficoltà conseguenti alla morte dei familiari di riferimento
- stigmatizzazione
- problemi di presa in carico e di continuità assistenziale
- difficoltà nell’integrazione lavorativa
- stili di vita con rilevanti fattori di rischio
.. fumo di tabacco
.. alcol
.. sostanze stupefacenti
- utilizzo concomitante di più sostanze
- co-morbilità psichiatrica
- uso di sostanze e carcere
I problemi prioritari di salute
MINORI
-
I problemi prioritari socio sanitari della
popolazione di riferimento
PPSS
Problemi prioritari Socio-Sanitari della popolazione di riferimento
AREA
INTERVENTO
S.Giuliodoro
Associazione Nazionale Educatori Professionali
Accanto ai dati
raccolti
ed elaborati da:
- CENSIS
- ISTAT
- Centri Studi
- Ministeri
- Altre fonti
Per richiedere la guida si può scrivere a:
Redattore Sociale, via Vallescura, 47
63010 - Capodarco di Fermo.
Telefono: 0734.681001
Email: [email protected]
S.Giuliodoro
Associazione Nazionale Educatori Professionali
Le funzioni derivanti dal profilo professionale
aggregate ed elaborate
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Funzione (PIE-G) di Pianificazione dell’Intervento
Educativo rivolto alla comunità/gruppi
Funzione (PIE-P) di Pianificazione dell’Intervento
Educativo rivolto alla persona
Funzione (ER) di Educazione e Riabilitazione
Funzione di (OCG) Organizzazione,
Coordinamento e Gestione di Strutture e Risorse
Funzione (F) di Formazione
Funzione (R) di Ricerca
L.Molteni
Associazione Nazionale Educatori Professionali
Prototipo disarticolato in Funzioni ed Attività del Profilo Professionale
Funzione (PIE-G) di Pianificazione dell’Intervento Educativo rivolto alla comunità/gruppi
Accoglienza
Anamnesi
Osservazione
Identificazione delle necessità educative
Progettazione, programmazione ed attuazione
Follow up
Funzione (PIE-P) di Pianificazione dell’Intervento Educativo rivolto alla persona
Accoglienza
Anamnesi
Osservazione
Identificazione delle necessità educative
Presa in carico e Cura
Progettazione, programmazione ed attuazione
Follow up
Funzione (ER) di Educazione e Riabilitazione
Educazione
Riabilitazione
L.Molteni
Associazione Nazionale Educatori Professionali
Prototipo disarticolato in Funzioni ed Attività del Profilo Professionale
Funzione di (OCG) Organizzazione, Coordinamento e Gestione di Strutture e Risorse
Analisi del Servizio
Definizione del mandato e degli obiettivi assegnati
Progettazione del piano d’intervento
Presentazione del piano di intervento
Coordinamento dell’attività svolta
Verifica del raggiungimento degli obiettivi
Funzione (F) di Formazione
Identificazione dei bisogni formativi propri e del gruppo di lavoro
Definizione dell’ordine di priorità tra i bisogni formativi
Realizzazione di programmi ed eventi formativi
Svolgimento di attività didattiche e formative professionalizzanti
Valutazione degli eventi formativi
Funzione (R) di Ricerca
Identificazione degli ambiti e degli oggetti appropriati di ricerca
Realizzazione della ricerca
Diffusione degli esiti della ricerca
L.Molteni
Associazione Nazionale Educatori Professionali
Modifiche al modello
-Non ci siamo addentrati nella
descrizione dei compiti, ma abbiamo
creato un livello intermedio delle attività
- Abbiamo quindi attribuito, al livello
intermedio delle attività, le componenti
relative ai compiti: le competenze nel
campo intellettivo, della comunicazione
interpersonale, dei gesti
Il testo integrale
L.Molteni
Associazione Nazionale Educatori Professionali
La dimensione storica nella quale si inserisce il
lavoro di definizione delle competenze
di Luca Paoletti
Associazione Nazionale Educatori Professionali
OPERATORI
AMBIENTE ESTERNO
Età
Risorse economiche
Sesso
Attese della popolazione
Motivazioni
Idee e valori dominanti
Valori
UNITA’ OPERATIVA
Stile di lavoro
Tecnologia
Risorse personale
Ruolo
Funzioni
Attività
Compiti
CONTENUTO DEL LAVORO
EDUCATIVO
ORGANIZZAZIONE
NEL SUO
COMPLESSO
Servizio
Formazione
permanente
Rapporto con altri
operatori
MODELLO TEORICO
DEL SERVIZIO
L.Paoletti
Associazione Nazionale Educatori Professionali
Le criticità nel lavoro di ricerca sul
“core competence”
a cura di Luca Sambugaro
Associazione Nazionale Educatori Professionali
• Coniugare aspetti epistemologici
dell’educazione e l’epistemologia sanitaria
• Ricercare definizioni di funzioni e attività
pertinenti al risolvere problemi di salute.
• Attribuire a funzioni e prassi, stessi significati
e significanti.
• La difficoltà intrinseca alla lettura dell’atto
educativo.
L.Sambugaro
Associazione Nazionale Educatori Professionali
Criticità in riferimento alla dimensione educativa:
l’utilizzo di un metodo per descrivere le pratiche
educative
Ogni volta che si tenta di indagare l’educazione e le pratiche educative
con un approccio scientifico, si ha l’impressione di impoverire le
valenze complessive dell’educazione nel processo descrittivo
L.Sambugaro
Associazione Nazionale Educatori Professionali
Criticità in riferimento alla dimensione educativa
i limiti delle prassi procedurali in educazione: il timore
Con termini progetto, metodo, tecnica, funzione, processo,
programma, output, si rischia di tecnicizzare l’educazione,
impoverendo il senso generale dei fini dell’educazione
nell’incontro autentico di crescita globale con l’altro.*
*Si veda a proposito il concetto “Ich und Du” di Martin Buber. L’essere umano non può accedere a una dimensione di
vita autentica senza entrare nella relazione Io-Tu, confermando l’alterità dell’altro, che comporta un impegno totale.
L.Sambugaro
Associazione Nazionale Educatori Professionali
Criticità in riferimento alla dimensione educativa:
differenze tra educazione e medicina
Nel modello di salute, i metodi e la terminologia medica, non sempre trovano
nel linguaggio pedagogico-educativo significati corrispondenti
es.:la cura
CURA IN EDUCAZIONE (manifestazione di una virtù)
“La cura autentica è, alla greca, “preoccupata” si rivolge all’interiorità della singola persona,
alla sua anima, al cuore di ciò che essa è affinché nel suo divenire possa trasformarsi in
direzione del meglio” (Conte)
CURA IN MEDICINA (terapia)
La cura nella medicina moderna viene spesso assimilata ad un processo (il processo di cura)
inteso, come l’insieme degli atti medici di cura (terapie) e delle variabili soggettive e
ambientali, che portano a guarigione o al miglioramento dello stato di salute.
L.Sambugaro
Associazione Nazionale Educatori Professionali
Criticità in riferimento alla dimensione
pedagogico-educativa:
la formazione dell’EP
•
Dare spazio alla riflessione su come formare l’educatore
educatore professionale
nella dimensione personale, della sua maturità,
maturit , psicologica,
comunicativa, relazionale e sociale, indispensabile per esercitare le
funzioni educative.
educative.
•
Si veda in proposito: Mortari L., “Apprendere dall’esperienza”, 2007 Carocci e L. Galliani in A.Innecco, L. Pressato, C. Rognoni, M.
Babbeo, Governare la formazione per la salute,2005 Roma, Il Pensiero Scientifico Editore.
L.Sambugaro
Associazione Nazionale Educatori Professionali
Appunti di viaggio
In viaggio verso il centro della
professione. Un viaggio
all’indietro, di riflessione
e….scarnificazione
di Paola Scarpa
Associazione Nazionale Educatori Professionali
P.N.Scarpa
Associazione Nazionale Educatori Professionali
Andare al cuore, all’essenza, al centro del
nostro lavoro senza perderne il contenuto…
• La ricerca sul core competence dell’EP:
un’avventura appassionante e coinvolgente
• Un’occasione per riflettere sul proprio lavoro
ma anche sulla storia di una generazione di
pionieri che ha portato esperienze e
“ricchezza” in una professione che non
esisteva…
P.N.Scarpa
Associazione Nazionale Educatori Professionali
Gli anni in cui …
• Si sperimentava…
• Si creavano e si
innovavano nuovi
servizi…
• … si faceva tanto e
si scriveva poco…
• …e soprattutto ci
chiedevano…
P.N.Scarpa
Associazione Nazionale Educatori Professionali
Il gruppo di lavoro
Come definire il gruppo di lavoro
• Professionisti…
• Colleghi…
• Amici…
• Soci ANEP, quadri dell’associazione….
• Ex Presidenti nazionali ANEP…
• Ricercatori….
• Pionieri dell’educazione professionale…
• …insomma, educatori!
P.N.Scarpa
Associazione Nazionale Educatori Professionali
Sociale, sanitario… un gruppo di
educatori (multi) professionali …
• Nel gruppo ero l’unica che lavora in ambito sociale, nei
servizi sociali di un Comune…
• Linguaggi, ambiti di lavoro diversi…vuole dire che un
educatore è “diverso” se lavora in sanità o nel sociale?
Che differenza fra un educatore che lavora in sanità e
uno che lavora nel sociale?
• Non accontentarsi della definizione: scavare, andare a
fondo, fare e farsi domande, spiegarsi, andare oltre alle
sigle, alle definizioni…per arrivare
all’essenza…all’ossatura…al cuore… al CORE…
P.N.Scarpa
Associazione Nazionale Educatori Professionali
Un altro tema caldo: con chi lavora l’EP?
E per far cosa?
• Chi sono i nostri utenti? Con chi lavoriamo? E
perché lavoriamo con queste persone?
• Abbiamo scoperto che quando descriviamo gli
utenti parliamo delle persone attraverso i
servizi in cui lavoriamo…
• Dire “lavoro in un comunità per minori” è
diverso che dire “lavoro con minori che hanno
difficoltà per le quali (forse) può essere utile
un periodo in comunità”…
P.N.Scarpa
Associazione Nazionale Educatori Professionali
… i problemi socio-sanitari della
popolazione
• Perché lavoriamo con i minori, gli anziani, i
tossicodipendenti….?
• Quali sono i problemi socio-sanitari della
popolazione che interessano gli EP?
• Quali sono quelli in cui il nostro intervento è
strategico, indispensabile, importante… per
dirla con Benny può “fare la differenza”?
• Dove possiamo e dobbiamo essere più utili?
P.N.Scarpa
Associazione Nazionale Educatori Professionali
…i problemi cambiano…anche le persone
cambiano… e gli EP? E i servizi ?
• Al centro della professione c’è anche la
CURIOSITA’, una predisposizione
professionale e personale a voler capire e
sperimentare nuovi modi per essere “utili” ai
problemi delle persone
• Non accontentarsi dell’esistente, continuare a
fare e farsi domande, a capire, a connettere
anche e soprattutto in un mondo che sta
cambiando e ai problemi di allora se ne sono
aggiunti altri, nuovi
P.N.Scarpa
Associazione Nazionale Educatori Professionali
• Scavare, scavare, spolpare, andare
all’osso… come il Toro di Picasso. Non
accontentarsi di vedere solo l’esterno
• Andare oltre alle apparenze, andare
oltre, scavare, scarnificare senza
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