Cicladi Sud

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Cicladi Sud
navigare in mediterraneo
GRECIA
Cicladi Sud
Sulla rotta dal Dodecanneso alle Cicladi meridionali, una sosta ad
Astypalea, Anafi e Santorini, magici scogli al limite sud dell’Egeo
D
istesa come una grande farfalla nell’Egeo, Astypalea fa parte del Dodecanneso (e lo si capisce subito dal fatto
che i vecchi ancora parlano l’italiano) ma è più facilmente raggiungibile da chi decide di percorrere la rotta da
e per le Cicladi. Isola tra le più frastagliate dal Mare degli Dei è anche una delle più battute dai venti settentrionali. Ragion per cui occorre scegliere bene l’ancoraggio giusto tra le molte possibilità offerte. Proseguendo verso ponente ecco apparire un massiccio roccioso, completamente brullo e inospitale. Anafi, fuori dalle rotte turistiche e di difficile
approdo ma dotata di alcune delle più belle spiagge della Grecia. Un succulento antipasto, per i pochi lungimiranti che
vi sosteranno qualche ora, prima dell’apoteosi di Thira, Santorini. Sconquassata nel 1450 a.C. da un immane cataclisma che ha composto un miniarcipelago con vista tra i più celebri al mondo, è oggi raggiunta da navi da crociera e aeroplani. Il navigante ne costeggerà le alte e brune coste alla ricerca di qualche ancoraggio, da cui partire per salire in cima
al vulcano, lì dove la natura decise di cambiare per sempre il corso della storia del Mediterraneo.
La curiosa forma di Astypalea
vista dalle alture nella parte sud
ovest. Al centro si notano lo stretto istmo e gli isolotti minori
Cicladi Sud
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N
avigare in un vulcano? Si può nell’enorme caldera di Santorini,
la mitica Thira, la cui esplosione nel 1450 a.C. pose fine alla civiltà
minoica di Creta. Le pareti ocra e brune dell’isola prediletta dal
turismo internazionale sono impressionanti, se viste da una barca a vela,
anche se l’approdo al mini arcipelago originato dalla frantumazione dell’isola
originaria non offre molte possibilità al navigante.
Bisogna, insomma, volerci proprio andare. Sia perchè la distanza è molta,
120 miglia dal Pireo, altrettante da Rodi, un centinaio da Kos, porti di
armamento delle principali flotte da charter in Egeo. Sia perchè il vento
settentrionale difficilmente porta i diportisti a scendere fin quaggiù. Idem
per Anafi, forse l’isola più difficile e remota dell’intero Egeo, e Astypalea.
La vecchia Stampalia, così si chiamava quando il Dodecanneso era
dominio italiano, infatti, è toccata da chi da Kos punta direttamente sul
Peloponneso o da chi scende al lasco verso Rodi dalle Cicladi centrali.
Al solito, comanda il Meltemi, il vento stagionale dell’Egeo che, nel settore
tra Anafi e Astypalea può sollevare anche un mare impegnativo. Le tre
isole toccate in questo itinerario, insieme alle minuscole Sirna e Tria Nissia,
costituiscono il limite meridionale dell’Egeo insulare prima della grande
Creta che, a sua volta, chiude a sud la grecità.Al di là della Santorini da
cartolina, raggiungibile comodamente in aereo tramite l’aeroporto
internazionale o con i traghetti dal Pireo,quindi, una rotta difficile, che
ha bisogno di imbarcazioni preparate e di equipaggi con diverse miglia
nel log. Nulla di impossibile, per carità, ma solo una navigazione dove
imprevisti, vento e scarsità di approdi possono costringere a passare
molte più ore in barca rispetto a quelle preventivate. Ovvio che chi giungerà
quaggiù con barca propria dall’Italia, potrà contare su uno scafo adatto
alle lunghe navigazioni. Per cui, il consiglio pare destinato a chi desideri
toccare queste isole su una barca da charter.
In questo settore dell’Egeo, il Meltemi segue una rotazione da NW a N
man mano che si naviga da Astypalea a Santorini. Le tratte da Kos ad
Astypalea, e da questa ad Anafi, sono le più aperte e il moto ondoso può
essere davvero impegnativo. In caso di fuga, occorrerà scendere fino alla
costa sottovento di Rodi o a quella di Kharpatos, ma le molte miglia
richieste consigliano piuttosto una più attenta programmazione delle date
di navigazione. Attenzione anche agli approdi, spesso improvvisati.
Capiterà, infatti, di trovare ospitalità in pontili occupati dai pescatori locali,
di ormeggiare a boe o gavitelli, di riparare in profonde cale con tonneggi
a terra. Il premio è una Grecia diversa, da cartolina solo per Thira, ma
sempre autentica appena si gira l’angolo, ovvero si va alla scoperta di luoghi
di cui i portolani non fanno neanche cenno.Abbiamo percorso, quindi,
questa rotta partendo da Kos fino a Thira. Il vento non è mancato, quasi
sempre da Nord, condizione frequente in primavera, con intensità spesso
sui 15-25 nodi. Non si tratta del Meltemi, che compare a inizio dell’estate,
ma di un vento comunque impegnativo. La prima parte dell’itinerario,
per cui occorrono dai sette ai dieci giorni, sarà affrontata probabilmente
in bolina larga fino ad Astypalea. Dopo il vento girerà a nord, facendoci
navigare per lo più al traverso.
La farfalla dell’Egeo
Astypalea gode di fama nascosta, ovvero è apprezzata solo da chi vi è
passato almeno una volta. Incappato in una deviazione dal classico tour
cicladico oppure impegnato in un trasferimento da o per il Dodecanneso. L’isola, in effetti,farebbe parte amministrativamente dell’Arcipelago delle Dodici Isole, ma per aspetto (brullo e calcareo), architettura (chora bianca) e intensità del vento dominante rientra più nell’universo delle Cicladi bruciate dal sole e dal sale. Del Dodecanneso ha, invece, la storia, veneziana per ben tre secoli (dal XIII al XVI), che nel castello sovrastante la bella chora trova uno degli esempi più autentici dell’intero
Egeo. Stampalia era allora il suo nome, ripreso poi durante la domina-
zione italiana tra le due guerre. I Sopra: il rito collettivo del tramonto
vecchi del luogo, come a Rodi o da Thira è uno dei classici serali a
Kos, ancora parlano qualche paro- Santorini. A sinistra: le impressionanti
la del vecchio italiano appreso in scogliere di Santorini continuano sotgioventù. In sintesi,Astypalea è so- t’acqua per 200 metri. A destra: il pella. Persa nell’Egeo sud orientale. Di licano-mascotte di Astypalea pare
questa solitudine, l’isola attuale ha voler salutare la nostra imbarcazione
approfittato per accogliere il navigante con simpatia e disponibilità
(cosa non sempre frequente nelle Cicladi).Ad accoglierci, in verità, è stato Yanni, il grosso pellicano che abita da alcuni anni sull’isola. Fino a poco tempo fa era in coppia, ma uno dei due è morto lasciando Yanni a
giocare con i bambini locali e a dare il benvenuto alle barche di passaggio a Skala, uno dei molti approdi di un’isola che più frastagliata non si
può. Costituita da due alture separate (alte rispettivamente 506 e 396 metri) collegate tra loro da un sottile istmo, Astypalea è facilmente praticabile nel suo lato sud orientale, ridossato dal Meltemi, meno in quello nord occcidentale, dove sono possibili solo due rifugi:Vathi (limitato questo a chi pesca fino a 2,5 m) e Panormos. Dal lato meridionale
alcuni mini arcipelaghi offrono suggestivi ancoraggi diurni in acque eccezionalmente trasparenti.
Arrivando da Kos (distante 50 miglia), i fari di Ak Floudha (2 lampi in
14 sec, 12 miglia) e Ak Expopetra (2 lampi in 9 sec 7 miglia) ci guidano a un atterraggio da effettuare, però, preferibilmente nelle ore diurne, per la presenza di numerosi isolotti a sud est dell’isola maggiore.Skala (1) è lo scalo più vicino al villaggio principale, alla chora e al castello
veneziano che domina la baia. Si può dar fondo al centro della baia, in
4-7 metri su sabbia e alghe, oppure (ma i posti disponibili sono solo due)
con poppa in banchina o all’inglese nella porzione inferiore del molo
riservato al traghetto. Il bianco delle case e il cielo azzurro ci trasporta-
no subito in una nuova dimesione
villaggio di Ia in alto. A sinistra:
di quiete e silenzio, rotta solo dal rupescatori ad Astypalea. Pagina a lato,
more delle raffiche del vento. Con
in alto: in barca lungo la costa brulla
Meltemi sostenuto, Skala è colpia
lato,
in
basso:
di Astypalea.Pagina
ta da forti raffiche, che rendono
caicchi turistici nell’insenatura sud
anche difficoltosa la navigazione
orientale di Nea Kammeni, il cratere
nel lato sottovento dell’isola.A Skaal centro della caldera; a vela
la si trovano acqua e carburante
con vento da nord sui 25 nodi
(con autocisterna). Da non perdeverso Santorini
re i dolcetti all’anice del forno vicino al molo dei traghetti. Scenografici i mulini a vento (in ristrutturazione nella primavera 2005) che
costituiscono anche buoni punti cospicui. Per comprendere meglio la
conformazione di Astypalea, i suoi ridossi e per godere di uno dei migliori panorami dell’Egeo, si può salire fino al castello veneziano (2), eretto nel XIII Secolo dalla famiglia dei Quirini. L’ancoraggio più sicuro di
Astypalea è senz’altro Ormos Maltezana, situato appena a levante
dell’istmo. Si dà fondo (3) in 5-7 m al centro della baia su sabbia e alghe, oppure si ormeggia all’inglese, chiedendo il permesso ai pescatori
locali, alla testata del moletto. In avvicinamento si può passare (fondali
di 4 m) tra la costa e l’isolotto di Ligno che protegge l’insenatura da SW.
Nel vicino villaggio, alcune provviste e qualche taverna, nascosta sotto
gli alberi ombrosi sulla riva (una rarità ad Astypalea). Il ridosso dal Meltemi è ottimo. Due miglia a levante si trova Agrilithi, uno degli ancoraggi migliori (4), ideale per un bagno indimenticabile. Si dà ancora su
ottima sabbia in 4-10 m in fondo al fiordo. Il luogo è deserto e magnifico. Da qui vale la pena concedersi un salto agli isolotti prospicienti, distanti tre miglia.Tra Koutsomiti e Tigani (5) si dà fondo in 3 metri
in uno scenario d’acqua turchese. A Kounupia si può scegliere tra un
paio di ancoraggi nel lato sud orientale.
Possibilità di ancoraggio anche a Livadi, a SW di Skala, con ancora su
sabbia davanti alla spiaggia (6). Nella costa settentrionale dell’isola, praSopra: l’approdo di Armedi, con il
ticabile solo in assenza dei venti settentrionali, si può entrare nella baia completamente chiusa di Vathi: l’ingresso è largo solo una novantina di metri ed è praticabile da chi pesca fino a 2,5 m.All’interno (7)
il ridosso è totale, con fondali tra i 2 e i 10 m su fango e alghe (preferibile evitare di calarvi sopra l’ancora). A terra c’è una trattoria. Sulla
punta NW dell’isola si apre la baia di Panormos (8), che offre un piccolo ridosso dal Meltemi nel suo lato ovest.
Lasciata Astypalea si può scegliere se dirigere subito verso Anafi, oppure scendere fino a Sirna con il suo mini arcipelago di Tria Nissia. Queste isole sono completamente deserte e frequentate solo dai pescatori
locali. Occorre prevedere bene la meteo e scendervi solo in assenza di
Meltemi, perchè questo tratto di mare è il più aperto dell’intero Egeo
meridionale.A Sirna ci si può tonneggiare vicino a terra nell’insenatura di Ay Yoannis, i cui fondali sono però elevati, oppure ripararsi nel
seno (9) sul lato SE. Su Plakidha, la maggiore di Tria Nisia, vi è un
faro con settore rosso (un lampo in 3 sec, 9 miglia, rosso 6 miglia). Una
volta erano predilette dai pescatori sub, ma l’abitudine dei caicchi di praticare la pesca da “bombaroli” ha lasciato ben poco sott’acqua.
Ben poco, almeno per i distratti, c’è anche ad Anafi, isola a cui i portolani dedicano poche righe. Situata a 35 miglia da Astypalea e 12 da Santorini,Anafi è una delle isole meno frequentate dell’Egeo. Costituita da
un enorme blocco che pare compatto a distanza, ma che cela al suo interno vallate, piccoli corsi d’acqua, una penisola, qualche ridotta pianura (10) coltivata e soprattutto spiagge.Tante spiagge, tra le più deserte e
rinomate della Grecia, una volta regno dei nudisti. L’unica chora è sulla
collina, raggiungibile con un servizio di bus. Nulla di turistico, ma solo una comunità di 500 persone, apprezzata da chi cerca isolamento e
tranquillità. L’unico approdo (11) è Skala (o Ay Nikolaos), dove si dà
fondo, a levante di un molo diroccato che protegge dal NW, in 3-6 m
su sabbia. Qualche provvista e un paio di taverne a terra. Il mito vuole
che Apollo abbia fatto sorgere l’isola dalle acque per offrire un rifugio
agli Argonauti nel loro viaggio alla ricerca del vello d’oro. Da Anafi, ma-
Cicladi Sud
Ak Floudha
Verso Naxos
IOS
SIKINOS
Anidhros
Fokia
8
gari dopo un bagno, in caso di bel tempo, agli isolotti deserti di Pachyeia e Makra, si dirige verso l’isola del mito per eccellenza, Santorini.
Thira, per navigare dentro la storia
Altro che mito. L’odierna Santorini è il risultato di una delle più immani catastrofi naturali della storia. L’eruzione che dette vita a un’isola rotondeggiante (non a caso conosciuta nell’età del bronzo come
Strongylo), fertile (come tutte le isole vulcaniche) e su cui nacque una
ricca civiltà, fu letteralmente spazzata via in poche ore dall’eruzione del
1450 a.C. Un evento così potente da frantumare l’isola, creare un’onda di maremoto che colpì Creta, spegnendo la civiltà minoica, e oscurare per giorni il cielo dell’Egeo. Ciò che vediamo oggi, dagli osservatori privilegiati di Thirasia,Thira e Ia, è appunto ciò che resta di un cataclisma. La parte centrale dell’isola è sprofondata e ricoperta dal mare:
Santorini è la parte orientale dell’isola che fu,Thirasia quella occidentale e Nea Kammeni non ne è che il cratere centrale. Un anfiteatro spettacolare, con le rocce rossastre dei basalti e quelle brune delle lave che
scendono a picco per centinaia di metri e contrastano con il mare profondo del centro. Emozionante è il passaggio (12) sopra la parte sommersa dell’edificio laterale della caldera, tra Capo Akrotiri e l’isolotto di
Aspro. In pochi metri si passa da oltre 300 metri di fondale a 10 metri.
Una parete impressionante, che continua quelle emerse e narra di un enorme vuoto riempito dal mare. Gli scavi della zona di Akrotiri, splendidi, hanno riportato alla luce un’intera città di quella civiltà cicladico-minoica. Qualcosa, in effetti, di molto simile al mito di Atlantide narrato
da Platone e che molti ipotizzano corrispondere proprio a Thira.
Il navigante dovrà, però, impegnarsi non poco per scoprire tanta bellezza. Gli approdi di Santorini sono, infatti, pochissimi e sovraffollati nel
mese di agosto, quando il vento da nord è anche più intenso. La scelta
migliore è quella di pernottare a Thirasia, nella baia di Ay Nikolaos (13),
e di sfruttare il giorno per navigare nella spettacolare caldera e approfittare di qualche ora alle boe d’ormeggio sotto Thira o Ia. Da Ay Nikolaos, fondale sui 7-10 m nell’angolo NW con indispensabile cavo a
terra oppure al moletto se libero, si sale praticamente “in verticale” sul
sentiero che porta ai villaggi di Potamos e Manolas. Il panorama è indimenticabile, con la vista a 360° dell’intera caldera e le candide case (o
le luci a seconda dell’ora del giorno) di Santorini che abbracciano
l’orizzonte. Sotto Ia, si può filare un cavo alla boa antistante Armedi (14).
Sotto Thira a quella antistante Skala-Mesa Ghialos (rimossa però
nella primavera 2005). In alta stagione, però, tra navi da crociera e caicchi turistici l’impresa è quasi impossibile, anche per il moto ondoso creato dal traffico. Da Mesa Ghialos una teleferica conduce fino a Thira (orario 6-21, costo 3,50 Euro).
All’ora del tramonto si scatena la corsa ad accaparrarsi i posti migliori
per vedere il sole che scompare dietro Thirasia e la caldera infuocarsi nei
colori della sera. Spettacolo indimenticabile sia da Thira che da Ia. Altro punto di vista è Nea Kammeni, il cuore attuale del vulcano. L’approdo è questa volta agevole, nell’insenatura a SE dell’isolotto (15). Si
accosta (se libero dai battelli turistici) con ormeggio ben lungo alla banchina, oppure si dà fondo in 10-15 m all’ingresso, con cima a terra. Il
seno è dotato di un fanale (lam, 3 sec, 4 miglia). Il cratere, dove abbondano le fumarole, è impressionante, così come la vista su Santorini.Vi è
anche un angolo con acque calde. Dal lato orientale Santorini è più bassa, con lunghe spiagge nere invase dai turisti. Un piccolo marina, il Vlihada, situato (16) a W di Capo Exomitis, è praticabile da barche fino a
2,2 m di pescaggio. A Monolithos (17) vi è un frangiflutti che ripara
dal Meltemi, con fondale sui 2-3 su sabbia.
Ofidusa
40 MIGLIA
M
Ak Epanomeria
SANTORINI
M
Verso il Pireo
THIRASIAM
Kutzomiti
5
Kounoupia
Verso Kos
50 MIGLIA
THIRA
M b 17
KAMARI
AKROTIRIA
A0
A
16
ANAFI
15
Aspro 12
Ak Akrotiri
Ak Exomitis
N
W
Christiana
3
Ak Expopetra
14
13
Nea Kammeni
Palaia Kammeni
120 MIGLIA
6
0
A
Ak Khilos
MAR EGEO
IA
MALTEZANA 4
Khondro
Ak Armenoi
2
1
Pondikousa
SKALA
°b
ASTYPALEA
7 Vathi
E
A
17 MIGLIA
CHORA
SIRNA
b A
11 AY NIKOLAOS
10
Pachyeia
35 MIGLIA
Ay Yoannis
Tria Nissia
Makra
S
NEA
KAMMENI
WAYPOINT
36°24’N
25°24’E
9
8 MIGLIA
° CARBURANTI
b ACQUA
A SPIAGGE/CALE
61 MIGLIA
Verso Creta
La spettacolare scogliera di Thirasia, con l’ancoraggio di Ay Nikolaos
L’impressionante interno del cratere a Nea Kammeni, al centro della caldera
M
PUNTI PANORAMICI
0 PORTI/APPRODI
1 RIFERIMENTI NEL TESTO
LA PRESENTE CARTA NON È VALIDA AI FINI DELLA NAVIGAZIONE
CARTOGRAFIA NAVIONICS GOLD
A caccia di panorami a Thira
La brulla costa di Anafi, isola dai molti segreti
Vita quotidiana ad Astypalea
La chora di Astypalea, dominata dal bel castello veneziano
info Cicladi Sud
Bibliografia essenziale
Guida ai mari di Grecia
(Jacques Angles - Zanichelli
La Libreria del Mare))
Grecia, porti e approdi
(Rod Heikell - Imray Laurie
Edizioni Il Frangente)
Cicladi, le isole dell’Egeo
(Editoriale Toubis)
Cartografia essenziale
G33 Imray Tetra 1:190.000
Cicladi Sud
G34 Imray Tetra 1:190.000
Da Kos a Thira
BA 1040 (da Ios ad Astypalea)
1:150.000
BA 1541 (piani con Thira,
Astypalea) 1:5.000/1:60.000
BA 1095 (Egeo centrale)
1:300.000
Nelle imbarcazioni da charter si
trovano sempre le carte plastificate della serie Imray Tetra.
Contengono spesso i piani
1:25.000 dei principali porticcioli.
In generale, però, la cartografia
nautica in dettaglio in Grecia è
insufficiente ed è consigliabile
prestare molta attenzione
ai portolani e alle personali
osservazioni visive.
Bollettini meteo
Avviso sul Canale 16 Vhf alle
06:00, 10:00, 16:00, 22:00 UTC
(+2 in Grecia) di un bollettino in
in greco e in inglese trasmesso
poi su vari canali dalle stazioni
costiere. In generale, i bollettini
greci non sono molto affidabili,
per cui è consigliabile ricorrere,
se si può, a Internet. Thira Radio
(chiamare Hellas Radio) trasmette sui canali 16, 26, 87. Astypalea
radio trasmette sui canali 16, 23.
Meteorologia
Da giugno a settembre prevale su
tutto il Meltemi, che raggiunge la
sua massima intensità tra la fine
di luglio e la fine di agosto. Nelle
Cicladi meridionali il Meltemi si
dispone da NW tra Astypalea e
Anafi e da N a Santorini. Tra Kos e
Astypalea ci può essere molta onda.
In generale, comunque, il Meltemi
a Thira e Anafi ha un’intensità
media minore rispetto alle Cicladi
centro-settentrionali. In primavera
prevale il Nord. In autunno e
inverno possono occasionalmente
capitare burrasche da SE.
Turismo e servizi
Lingua Greco, chi si occupa di
turismo parla sempre inglese
Aeroporto Santorini, Kos,
Astypalea (per piccoli aerei). Voli
da Roma e Milano con cambio ad
Atene. Charter per Santorini in
estate. Diffidare dei voli in tarda
serata della Olympic negli aeroporti minori, che possono essere
cancellati senza preavviso.
Ente Nazionale Ellenico per il
Turismo Tel. 06 4744301 - Roma
Porti d’entrata nella zona
Ermopoulis, Kos, Rodi
Quale membro dell’Unione
Europea, la Grecia consente l’ingresso nelle sue acque a imbarcazioni battenti bandiera di un
altro stato dell’UE, e quindi
anche dall’Italia, senza espletare
alcuna formalità.
www.ente-turismoellenico.net
Charter
Alisei srl
Via Galliera, 17 - Bologna
Tel.+39 051 550826
PORTI
Il presente servizio è stato
realizzato utilizzando
un’imbarcazione Baltic 47.
Dall’alto: ormeggio con cavo in boa e tonneggio a terra a Mesa Ghialos, sottostante il paese di Thira. In alta stagione il luogo è affollato di imbarcazioni
TELEFONO POSTI LUNGH. FONDALI NOTE
prefis. 0030 BARCA MAX
(m.)
MALTEZANA
Astypalea
2430 61206
(vhf 16)
10
20
2-4
Porticciolo per pescherecci. Acqua, ristoranti, provviste. Chiedere ai pescatori locali il permesso di attracco al moletto.
SKALA
Astypalea
2430 61206
(vhf 16)
5
20
4-6
Porticciolo commerciale. Acqua, carburante con autobotte, servizi, ristoranti, provviste.
Noleggio motorini. Ufficio postale.
SKALA
Anafi
22860 61216
(vhf 16)
4
20
3-5
Scalo. Acqua, ristoranti. Qualche provvista in paese. Noleggio motorini.
MARINA VLIHADA
Santorini
22860 22239
(vhf 16)
40
15
2,5
Piccolo Marina. Acqua e carburante con autobotte. L’entrata è soggetta a interramento.
Ristorante. Noleggio motorini. Attenzione al vecchio frangiflutti sommerso nelle vicinanze.
turistiche; vista dal basso di Ay Nikolaos a Thirasia; le pozze di acqua calda
a nea Kammeni. Pagina a destra: un pescatore “lavora” i polpi appena pescati
a Skala di Astypalea; l’istmo di Astypalea, si tratta del punto più stretto dell’isola; splendida soggettiva sulla caldera e Nea Kammeni da Thira