libera nos a malo

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libera nos a malo
Libera
nos a malo
SOGGETTO
di
Pietro Papisca
Pietro Papisca 1
SOGGETTO
Tetti dalle tegole d’ardesia e case di pietra accostate le une alle
altre creano una fitta trama di cunicoli e ombre in cui è facile
smarrirsi. Costruzioni di tempi oscuri che stanno per ritornare. La
vecchia Basura lancia uno sguardo inquietante verso l’auto che
risale il tornante che conduce al paese. Sorride malevola e
scompare dentro la fitta foresta.
Le campane a morto salutano l’arrivo di Roberta che parcheggia
l’auto in piazza. Indossa maglietta e jeans attillati. Stridono con
la processione funebre che porta il vecchio parroco al cimitero, ma
piacciono ai pochi ragazzi del paese. Roberta è una bella ragazza
longilinea dalle forme sinuose.
Scatta delle foto al paese per la sua tesi di laurea. La piazza, a
parte i lampioni, non deve essere cambiata poi molto da quando
c’era la caccia alle streghe. Per quanto sia scettica e razionale
quel posto non le risparmia qualche brivido.
Conquista la simpatia del nuovo parroco e del sindaco ed ottiene
libero accesso ai documenti della biblioteca comunale e della
sacrestia.
Da
quelle
pagine
emerge
il
tetro
mondo
dell’inquisizione, i sabba delle streghe e i loro patti con il
demonio per uccidere gli abitanti del paese.
Roberta cerca i pareri della gente del posto sull’argomento.
Nessuno è disposto a parlarne. Nonostante siano trascorsi secoli,
pare ci sia un certo timore riverenziale. L’unico disponibile a
fare due chiacchiere è il figlio maggiore del sindaco. Un ragazzo
che lavora in città e torna in paese nei weekend. Trovare Roberta è
una piacevole novità che non si lascia sfuggire.
Attratto dalla
sua bellezza acqua e sapone le fa una corte discreta. La porta a
visitare i luoghi frequentati secoli prima dalle streghe; posti che
conservano ancora un fascino lugubre.
Un vecchia casa nella foresta attira l’attenzione di Roberta.
Sembra abbandonata, ma dal cammino si leva un esile filo di fumo.
Il ragazzo la prega di non avvicinarsi. Con vergogna le confessa
che quella è la casa della Basura, la strega del paese.
Roberta è incredula ed entusiasta. Trovare la superstizione ancora
così viva dopo tanti secoli può essere i punto cardine della sua
tesi. Cerca di saperne di più, ma il ragazzo e reticente. Il suo
atteggiamento si allinea con quello degli altri abitanti del paese.
Parole dette a mezza bocca dovrebbero intimidirla e tenerla lontana
dalla casa della Basura e invece Roberta va a bussare alla sua
porta.
Le apre una vecchia trasandata dallo sguardo cattivo. Roberta fa
forza su se stessa per non essere intimidita e cerca un dialogo. La
Basura la scaccia via in malo modo, ma Roberta non demorde.
Conquista la sua fiducia portandole delle piante officinali per
fare delle pozioni. La vecchia gradisce il dono e pensa di aver
trovato una valida assistente. Roberta entra nelle sue grazie e
ascolta i suoi racconti mentre l’aiuta a fabbricare pozioni e
celebrare riti malefici. Tutto materiale per la sua tesi di
ricerca.
Pietro Papisca 2
In paese questa nuova amicizia preoccupa. Il giovane parroco invita
Roberta alla prudenza. Lei stenta a credere che anche il prete si
lasci influenzare da stupide superstizioni. A suo giudizio
la
strega è solo una vecchia disturbata che recita un ruolo per avere
un’identità e ottenere rispetto. Il prete la pensava come lei, poi
ha letto le memorie del vecchio parroco. In passato la Basura si è
trovata al centro di tragici eventi che hanno sconvolto il paese.
Eventi dai risvolti inspiegabili e inquietanti che lo hanno
turbato. Non credere alla streghe, ma teme il demonio.
Roberta non ascolta gli ammonimenti del parroco. Le è difficile
capire come la superstizione più bieca sia così viva alle soglie
del terzo millennio. E’ certa che la sua ricerca stupirà l’ambiente
universitario.
Inquietanti avvenimenti iniziano ad accadere. La paura che un
oscuro passato possa ritornare germina nel paese. Accusano la
Basura e la studentessa di essere responsabili delle disgrazie che
stanno avvenendo. Roberta trova una spiegazione scientifica per
tutto, ma poco interessa ai paesani che le diventano ostili.
Il nuovo parroco fa quello che può per calmare gli animi e
suggerisce a Roberta di andarsene. Lei controvoglia accetta il
consiglio, ma prima di riuscirci gli eventi precipitano. I ragazzi
del paese tentano di violentarla.
Roberta sconvolta dal tentativo di violenza trova primo soccorso
della Basura che subito si mette ad operare malefici che vendichino
la povera ragazza.
Roberta denuncia alle autorità le violenze, ma mentre lascia il
paese scopre che i suoi violentatori si sono ricoperti di pustole
e vesciche ed il figlio maggiore del sindaco sta morendo di
cancrena. Roberta si trattiene in paese per trovare una spiegazione
scientifica che salvi il giovane. Il parroco la prega di partire.
La gente del paese l’accusa di essere la responsabile delle
disgrazie. La credono una strega. C’è chi giura di averla vista
profanare la tomba del vecchio parroco portandosi via la testa.
Nella piazza si raduna tutto il paese. Grida vendetta contro
Roberta e la Basura; sotto il temporale risorge il passato più
bieco e la caccia alle streghe rivive tra gli stretti vicoli di
pietra e nella foresta circostante.
Il giovane prete tenta […]
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